Il Governo Italiano E I Missionari Cattolici in Etiopia
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UNIVERSITÀ DI ROMA TRE DOTTORATO DI RICERCA IN STORIA (POLITICA, SOCIETÀ, CULTURA, TERRITORIO) XXV CICLO COORDINATORE: CH.MA PROF.SSA FRANCESCA CANTÚ TESI DI DOTTORATO DI RICERCA: I MISSIONARI CATTOLICI ITALIANI NELL’ETIOPIA OCCUPATA (1936-1943) TUTOR: CH.MO PROF. ROBERTO MOROZZO DELLA ROCCA DOTTORANDO: ANTONIO CATALDI 2013 Introduzione La presente ricerca intende analizzare in un primo quadro d’insieme, la vicenda dei missionari cattolici italiani nell’impero d’Etiopia, nel pur effimero periodo dell’occupazione coloniale italiana del 1936-1941, senza tuttavia pretendere di chiarire tutte le problematiche e i punti eventualmente ancora oscuri di questo specifico ambito d’indagine storica. Sul versante dei rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica in merito allo sviluppo della presenza missionaria italiana in Etiopia -inclusa della regione eritrea-, nell’arco cronologico della colonizzazione italiana sono state scritte alcune opere significative, anche se non ancora esaustive. Tra queste certamente lo studio analitico di Cesare Marongiu Buonaiuti del 19821 sulla politica religiosa italiana nelle colonie -diviso sostanzialmente in due campi d’indagine: quello della prassi governativa nei confronti delle diverse comunità religiose delle colonie e quello dei rapporti tra governo e gerarchie vaticane-, costruito principalmente sui carteggi governativi con la sola eccezione di alcune citazioni dagli archivi dell’istituto dei missionari della Consolata. Si tratta di una prima analisi sistematica delle politiche coloniali italiane in ambito religioso, sia verso le confessioni religiose autoctone che verso quelle di recente fondazione come la Chiesa cattolica ed alcune Chiese riformate. Vanno altresì menzionati una serie di saggi, pur focalizzati quasi sempre su alcuni ricorrenti aspetti, soprattutto l’ambito politico-diplomatico, a scapito però di altri, come ad esempio la vasta compagine di risvolti sociologici, culturali ed economici della presenza dei missionari cattolici in quella che fu 1 Cesare Marongiu Buonaiuti, Politica e Religioni nel Colonialismo Italiano (1882-1941). Università di Roma, Facoltà di Scienze Politiche, Giuffrè Editore (Tip. Mori Varese) 1982. 2 l’Africa Orientale Italiana. Ancora meno si è cercato di indagare, o se si preferisce di pubblicare, studi critici sulle dinamiche interne che hanno determinato le scelte e le azioni di queste istituzioni religiose lì coinvolte. Pertanto non si è ancora pervenuti ad una prima visione d’insieme del suddetto tema2. Infatti, se si eccettuano ricerche come quelle di Fausto Fonzi e Claudio Mario Betti3 - che però vertono sul periodo storico precedente a quello qui in oggetto -, le indagini 2 Cfr. Maria Genoino Caravaglios, La Santa Sede e l’Inghilterra in Etiopia durante il secondo conflitto mondiale, in Africa. Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto Italo-Africano, anno XXXV, n. 2, Giugno 1980, ISIAO, Roma 1980, pp. 217-254; Paolo Borruso, Le missioni cattoliche italiane nella politica imperiale del fascismo (1936-40), in Africa, Op. cit. anno XLIV, n. 1, Marzo 1989, pp. 50-78; L’ultimo impero cristiano. Politica e religione nell’Etiopia contemporanea (1916-1974), Ed. Angelo Guerini e Associati, Milano 2002, pp. 391; Il Cattolicesimo in Africa fra inculturazione ed ecumenismo: il caso etiopico, in La Chiesa Cattolica e il multiculturalismo in età contemporanea, Ed. Guerini e Associati, Milano 2005, pp. 137-181; Chiesa e Stato nell’Impero d’Etiopia e nell’Africa Orientale Italiana, in AA. VV. (a cura di Riccardo Bottoni ), L’Impero Fascista. Italia ed Etiopia (1935-1941), il Mulino, Bologna 2008, pp. 519-541; Martiri cristiani in Etiopia tra occupazione italiana e guerra mondiale (1935-45), Educattolica, Milano 2009; Lucia Ceci, Le Chiese e la pace: un dibattito sul conflitto italo-etiopico nella stampa britannica (1935-36), in Chiesa, laicità e vita civile. Studi in onore di Guido Verucci, Carocci, Roma 2005, pp. 365-381; La Chiesa e la questione coloniale: guerra e missione nell’impresa d’ Etiopia, in AA.VV. Chiesa e guerra. Dalla benedizione delle armi alla Pacem in terris (a cura di Mimmo Franzinelli e Riccardo Bottoni), il Mulino, Bologna 2005, pp. 321-356; La guerra di Etiopia fuori dall’Italia: le posizioni dei vescovi cattolici europei, in L’Impero Fascista, op. cit., pp. 117-143; Il Papa non deve parlare. Chiesa, fascismo e guerra d’Etiopia. Ed. Laterza, Roma-Bari 2010, in particolare il capitolo sesto: Le missioni cattoliche italiane, la guerra e l’Impero, pp. 170-191; Santa Sede e impero fascista: contrasti, silenzi, fiancheggiamenti, in Alberto Guasco, Raffaella Perin (Eds) Pius XI: Keywords. International Conference Milan 2009, Christianity and History. LIT Verlag, Zurich/ Berlin 2010, pp. 131-146; Renzo De Felice, La Santa Sede e il conflitto italo-etiopico nel diario di Bernardino Nogara, in Rivista Trimestrale di Studi Storici, il Mulino, Bologna 1977, pp. 823-834; Mimmo Franzinelli, L’Ordinariato militare dal Fascismo alla guerra fredda, in AA. VV. Chiesa e Guerra, op. cit., pp. 475-508; Idem, Introduzione; Il clero italiano e la “grande mobilitazione”, in L’Impero Fascista. Italia ed Etiopia, op. cit., pp. 251-265; Agostino Giovagnoli, Il Vaticano di fronte al colonialismo fascista, in Le guerre coloniali del fascismo (a cura di Angelo Del Boca), Ed. Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 112-131; Valerio De Cesaris, Vaticano, fascismo e questione razziale. Ed. Angelo Guerini e Associati, Milano 2010, pp. 283; Marie Levant, in Pie XI et la France. L’apport des archives du Pontificat de Pie XI à la connaissance des rapports entre le Saint Siège et la France. Etudes réunies par Jacques Prévotat, in Collection de l’Ecole Française de Rome, 438, Ecole Française de Rome 2010, pp. 150-156; Claude Soetens, Pie XI et les missions.Influences et circostances majeures (1922-1926), in Achille Ratti Pape Pie XI, Ecole Francaise de Rome, Rome 1996, pp. 719-734; Claude Prudhomme, Missioni cristiane e colonialismo, Jaca Book, Milano 2007, pp. 124 e ss.; Elena Nobili, Vescovi lombardi e consenso alla guerra: il cardinale Schuster, in L’Impero Fascista, op. cit., pp. 267-284; probabilmente uno degli studi che, a tutt’oggi, ha maggiormente affrontato la tematica dei missionari cattolici italiani in Etiopia durante l’occupazione coloniale, riuscendo a dare una visione d’insieme è quello di Nicla Buonasorte, La politica religiosa italiana in Africa Orientale dopo la conquista (1936-1941), in Studi Piacentini, rivista dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea. 17, Casa Editrice Vicolo del Pavone, Piacenza 1995, pp. 53-114. 3 Cfr. Fausto Fonzi, La Chiesa cattolica e la politica coloniale, in Fonti e problemi della politica coloniale italiana. Atti del convegno Taormina- Messina, 23- 29 ottobre 1989, I, Pubblicazioni degli Archivi di Stato, saggi 38, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Roma 1996, pp. 3 sul fenomeno missionario italiano nell’Etiopia occupata dagli italiani sono ben poche e ancora bisognose di integrazioni e approfondimenti. A questo riguardo vanno citati i pur meritori studi di Maria Genoino Caravaglios, Nicla Buonasorte, Lucia Ceci e Paolo Borruso4, in cui a volte sono state avanzate interpretazioni e conclusioni non sempre sufficientemente supportate da fonti documentarie, oppure condizionate in qualche misura da una lettura dei fatti non adeguatamente libera da influenze ideologiche. Sembrerebbe di ritrovare anche in quest’ambito un approccio storiografico che vede contrapporsi posizioni laiciste ad altre più confessionali. Circa poi la storiografia missionaria prodotta su questo tema dagli istituti coinvolti, praticamente fino ad oggi non si è andati al di là - con pochissime eccezioni – di ricerche a carattere eminentemente celebrativo-agiografico in cui rimane come sottofondo la constatazione di una preponderante funzione civilizzatrice nonché l’esaltazione -pur mitigata- 438-463. Claudio Mario Betti, Missioni e Colonie in Africa Orientale. Edizioni Studium Roma, Roma 1999, pp. 304; Le missioni religiose, in Fonti e problemi della politica coloniale italiana, op. cit., pp. 702-727. 4 A volte in alcune ricerche emergono delle lacune ed inesattezze: come ad esempio in Paolo Borruso, Le Missioni cattoliche italiane nella politica imperiale del fascismo (1936-1940), in Africa.Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto Italo-Africano. Anno XLIV, n.1, Marzo 1989, alla pagina 59 afferma “..i Lazzaristi francesi rimasero ancora qualche tempo in territorio italiano prima di essere definitivamente sostituiti dai Cappuccini italiani …” in realtà i lazzaristi francesi non furono sostituiti dai cappuccini bensì dai loro stessi confratelli italiani appartenenti alle tre province religiose italiane dell’istituto (Torino, Roma e Napoli), come si documenta al paragrafo XI della presente ricerca; e ancora alla p. 61 “Il Vicariato Apostolico dei Galla era affidato ai Lazzaristi francesi sotto la guida di mons. Andrè Jarosseau.”, in verità la suddetta circoscrizione ecclesiastica fu sempre amministrata dai cappuccini e mai dai lazzaristi, per quanto riguarda mons. Jarosseau in una sua successiva pubblicazione “L’ultimo impero cristiano. Politica e religione nell’Etiopia contemporanea”, Guerini e Associati, Milano 2002, Borruso rettificherà l’affermazione erronea su Jarosseau come missionario lazzarista, riconoscendo che era invece francescano cappuccino, come affermato alla p. 41, tuttavia non apporterà delle rettifiche che sarebbero state necessarie per un quadro