OTTOBRE 1968

ANNO VII NUMERO 10

BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA DI PADRE G. SEMERIA E PADRE G. MINOZZI DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "I DISCEPOLI,, ROMA Sommario Noi non vogliamo essere democra­ tic! nel nostro Cristianesimo, ma pag. cristiani nella nostra democrazia.

L'eco del Divino Maestro . . . . . 257 Ritorno del Padre (Padre Tito) Noi alia democrazia laica e rivolu- Pensiero Mariano . . . . . - - . 259 zionaria non prenderemo in prestito BenedetfaTu! (Padre Minozzi) il suo linguaggio spesso triviale, le La pagina della carira 262 sue dottrine sovversive, le sue utopie A!la sorgenhe 263 inconsulte per insinuarle nel Van- Parliamo tanro di 265 Prolesle dei giovani (Don Zeno) gelo: ma al Vangelo stesso doman- deremo i principi eterni di viva, Arte, culrura e vita ...... 267 P. Giovanni Semeria e i problemi culiurali (D. Romeo Panzone d D.) schietta, efficace democrazia. La biografla di Padre Semeria (Francesco Marchisano) II ritorno del Padre (Pal) Conversando (Michele CeliberM)

NoH'zie brevi 278

II pelo nell'uovo 280

! Diligenza vagabonda 282

La"Sveglia" 284 // timor dell'inferno non e il piu nobile dei Per la Iraslazione della salma di Padre Semeria (Trancanelli! Ricordo di Don Peppino (Luigi Galaffu) motivi morali - e tuttavia per molli /'/ piu effi- Matrimonio di un Ex (Remo Di Giennantonio) cace,- - ebbene, se non si [a carila - e carila Echi dal nosh-o Seminario 287 vuol dire il superfluo da to ai poveri, vuol dire /'opera propria messa al loro servizio - si va In eopartma: L^^djcegjta* come ogni enno, 1. schiera degN al.nni „.,,. propria is.iruzicni. all'lnferno. Imprimatur f NlCOLAUS CAVANNA, Ep. Reatinus Padre Giovanni Semeria Direttore Responsabile: Padre TITO PASQUALI Redattore Capo: Don ROMEO PANZONE Segretario di Amm.ne: Don EGISTO PATUELLI

Autorizz. Trib. Roma Numero 8504 del 20 febbraio 1962 Sped, in Abb. postale Gruppo III £rffifi^ellsci%e Abbonamenti e riimovi BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "I DISCEPOLI" Lire loop Direzione - Redazione - Amministrazione: Via dei Pianellari, 7 — Telefono 651409 — C. c. p. 1-9019 ROMA Guida Eustacchio, Matera Suore Istituto "S.Teresa", Vallo della Lucania Vi- gliani Ernesta, Roma Caprioli Michele, Margheriti Alfredo, Milano Di Clemente Giulio, Sulmona Moretti Margheiita, Torino Medone Carlo, Deiva Marina Garramone Francesco, Anzio Taddonio Rocco, Roma Nello, L'ECO DEL DIVINO MAESTRO Roma Valente Pasquale, Roma Purificato Carmine, Villa Santa Lucia Asilo di Torino di Sangro Piccardi Paolo, Roma Ricciardi Paolo, Matera Asilo di Alanno Borrelli Ugo, Napoli Santini Giovanna, Roma.

Lire 3ooo

Berna Paolo, Firenze Perri Vittorio, Soveria Mannelli Asilo di Force.

Quote varie

Lire 1 200 : Petricola Manfredo, L'Aquila. Lire 1 500 : Lancione Margherita, L'Aquila Merlino Cettina, Taranta Peligna. Lire 2 000: Di Gregorio Pasquale. Napoli Morgante Ugo, Avezzano Pace Leonardo, Taranto Orlando Nicola, Acerenza Mons. Vernarecci Giovanni, Fossombrone Asilo di Coldirodi. Lire 4 000 : Santomassimo Rocco, Potenza. Conlinua

Carissimi. La rua quofa di abbonamento ci sara rinnovaro dono

di amicizia, confribuira a sosfenere le nosfre opere II 3 novem- prosperanfi per la carite dei buoni, ci confor- bre 1968 sara una giornata trionfale, solenne. rera nell'inrenfo tenace di recare ai poveri, quofidianamenre, I'annunzio della Perche sara giornata solenne? Siete cu- speranza e della gioia esprimen- riosi. E soddisfo la vostra cu- riositd con piacere e comma- dolo con le opere solidali zione. dell' amore fraterno. II Padre Se- Mi disse preciso: meria, il 25 ottobre 1925, mi chiamd da parte, mentre pre- — lo non faro parte di que- dicava gli Spirituali Esercizi sta vostra Societd. Sono Barnabita. Fedele ai t/tBBimnmento : Qrdinario L. 1000 Sostenitore L. 3000 ad Amatrice inpreparazione voti, morrd Barnabita. alia erezione della Pia Socie- ta dei Discepoli. Vero e perfetto religioso!

257 Lui il religioso della umilta tissima e gloriosa della loro e della obbedienza. Esempio vivo, dilettante Famiglia religiosa — ripo- e sollecitante in tanto dilagare di superbia e sasse definitivamente a Mon­ di ribellione. Lui che ai ribelli — ed erano terosso, Casa delTOpera, dal- grandi ingegni!— diceva: la sua operosita, in armonia col Confondatore Padre Mi­ — Possiamo esprimere con li- nozzi, eretta dopo I'incendio bertd il nostro pensiero Ma niente ribellione. che distrusse le baracche. Sudditanza, invece, umile e generosa alia Ma- dre Chiesa! No i siamo grati, gratissimi ai cari e ri- Grande il Padre nella umilta spettabili Barnabiti dei qua- e nella obbedienza. Evviva! Sempre. li ci sentiamo umilissimi ni- poti. Perd mi aggiunse: II 3 novem­ REINS NO — Ho fondato I'Opera con bre si celebrerd Tapoteosi VAmico [Don Minozzi]. Restofedele anche al- delV Lomo che onord, in o- I'Opera; e fino alia morte lav or er 6 per VOpe­ maggio alia carila cristiana, ra con voi. Ditto tu a Don Giovanni. la Patria, in pace e in guer- ra; del Sacerdote Religioso Beiiedetta T U ! (La pregh/era deffe mamme) E ancora: che fu fedele ai voti ed alia Chiesa, amata da figlio de- voto nello esercizio del ma- — Voglio essere seppellito gnifico apostolato che porta, con mia Madre fra gli Orfani a Monterosso. Llo slancio dolce e appassionato dell' Ave del Gounod commenfa nel suo frontespizio, a gran­ benissimo la santa invidia che vibra nel saluto sublime. Si senle la di lettere, le parole sacre: la L'Istituto del suo cuore senza donna che geme, esaltendosi in Lei, gloria purissima del sesso genh'le. verita e la caritd. mortificazione, ne dimenticanza per gli altri! Piange prega supplica, bella d'orgoglio d'umilta di speranza, la Dopo trentasette anni il suo Tanto piu dolente pellegrina del mondo. desiderio e soddisfatto. notevole e solenne e questa apoteosi in quanto essa vien II 3 novembre 1968, alle ore celebrata nel Cinquantesimo 11.30 le sue spoglie venerate verranno dal Ve- Anniversario della Prima no, in sintonia d'amore, una tenario della Vittoria con la vittoriosa epopea rano trasferite a Monterosso ed ivi definitiva- Grande Guerra Vittoriosa, causa di bene a sollievo de- di Vittorio Veneto, e data memoranda del va- mente tumulate, accanto alia Madre che tut- alia quale non fu vana la o- gli eredi di quegli Italiani, lore eroico dei Fanti di questa nostra Italia t'ora riposa nel Camposanto di Monterosso in perositd, caritativa e cristia­ che avevano sacrificato vita che conobbe Caporetto. Da Caporetto risorse attesa di essere trasferita accanto al Figlio di- na, del Padre Semeria e del e paternitd al servizio della e cancelld il passato ignominioso. letto, nella Chiesa ora costruita proprio per suo amico Padre Minozzi, Patria! con lui fondatore dell'Opera accogliere il grande Fondatore e la pia sua L'amore di Com'e risorta gigantescamen- Madre. Nazionale per il Mezzogior- te dopo la sconfitta del 1945. no d'Italia, Minozzi che ave- Patria, la fedeltd alia Chie­ sa Santa, e Madre dei Santi, Non e~ un giorno grande, di va gid fondato le ' Case del II volto dell' Italia & sempre grandezza perpetua, il 3 novembre 1968? Soldato alia Fronte', presso sono le note caratteristiche dei grandi Fondatori, riful- fulgido. I suoi figli sono sempre gli Italiani le quali ebbe il primo incon- di Dante e di Mazzini, ambedue ardenti e fe- Padre Semeria e dei Barnabiti tro col Barnabita. Incontro genti in questa solenne cele- brazione che e destinata a deli alia verita e alVemblema cristiano e pa- e i Barnabiti sono ifratelli del Padre. Noi, del- storico. Fu cosi che si conob- triottico: Dio e Patria. I'Opera, siamo i figli di Padre Semeria e suoi bero. E i due cuori, ardenti chiudere V anno centenario della nascita del Venerato eredi. I Barnabiti, non senza sacrificio — ed e di patriottismo puro e di a- Viva VItalia! umano, santamente umano — hannopermesso more evangelico, si presero Padre Semeria, nel giorno che il loro grande Confratello — gemma lucen- in un solo battito, e sposaro- che I'ltalia celebra, con me- ritato orgoglio, il Cinquan- PADRE TITO

258 259 Benedetta Tu che non sentisti la tragica lofta nostra, che superasM nascendo, ogni tormento nella purezza liliale ... Benedeffa Tu! Oh se sapessi il nostra quoHdiano fravaglio, se sapessi I'oscura ge- henna in che si dibatte paurosa I'anima nostra! Benedetta Tu!

La came fu luce perTe, essa che e tenebra fonda per noi, tenebra e fango. - Benedetta Tu!

Fortissima tu fosti quanta noi siamo fragili e fiacche; noi cosi mu- tevoli e vane che il mondo sfesso ci sprezza, cosi sensibili che vibriamo all'aure maligne piu che la mimosa al focco pudico. Benedetta Tu!

L'unico orgoglio nostro sei Tu, Tunica senza colpa, Tunica senza macchia, Tu ... Non ci scacciare lontano da Te: accoglici comesorelle come figlie come ancelle sviate, o Ancella di Dio, come creature sper- dute piu infelici assai checattive, come naufraghe gettate dalla tempesta ai tuoi piedi. Tu sei benedetta fra le donne Annua ciazione. (Scultura di Alessandro Monteleone) Prendici, o Divina; strappaci alle malie suadenti e perverse della nemica ribelle; avvolgici nell'onda luminosa del tuo amore supremo.

Benedetta Tu! Sei la Stella nostra, o Immacolata. Sei la dolce arnica, la dolce consolatrice. A Te ci apriamo intera- Non abbiamo che Te! mente, perche tutto comprendi Tu, o Madonna buona, che su la povera genfe I'occhio soave piu a lungo riposi. Sei il rifugio e sei tutto! Tutto I'oscuro tormento nostro, tutto!... Sei mamma delle mamme, figlia candidissima, sposa intemerata, vergine senza pari. Benedetta! Benedetta Tu!... Sei la pieta e sei la misericordia per noi, o Beata, che «un di pro- vasti il pianto». Padre Giovanni Minozzi. Sai I'amarezza delle lagrime inconsolate, sai Taccoramento della sconoscenza vile, sai la durezza del disprezzo umano, sai tutto ... Per- cio puoi consolare, o Addolorata! L'uomo soffre di una incompiutezza sostanziale. Niente lo Aneliamo a Te, come la cerva sitibonda alia fonte. appaga perfsftamente; egli vaga in cerca del suo tutto- Nessuno piu di noi sente la tristezza dell'esilio terreno, riarse co­ Dio e la sola cosa che appaga e che sazia: e la realta in cui l'uomo si espande e si riposa perfettamenre. me siamo d'amore, nessuno ... Nessuna creatura e nel mondo piu atro- G u s r a v e Thibon. cemente provata.- con nessuna piu e spietato I'egoismo umano ... La tempesta e fatta per noi! Nel vero rapporio della preghiera non e Dio che intende cio che gli si chiede, ma colui che prega, Benedetta tu! che continue a pregare flno ad essere lui stesso colui che intende cio che Dio vuole. Sei la speranza nostra, o nostro pore piu alto, la sola speranza, sei Soren Kierkegaard. la meta il sospiro il riposo la gioia... per noi.

261 £a pnghia della Cafoita

Tutfi i piaceri flniscono in una piu o meno amara delusione; la carira sola non disilludemai. ( P. MinozziJ

Meglio essere virtuosamente rirardalari, maga- ri relrogradi, che essere egoisticamente moderni. (P. Semeria)

UFFICIO DI MILAKO denti, che incendiarono la vita in- Lire 5 000 : Sofia Zuccaro, Trani Comune di Cam- x . tera di Padre Semeria e di Padre pione d'ltalia Guglielmo Montanaro, ^^.^Z^^^^ Minozzi, che la fondarono : la ve- ;| Catania Lucilla Mazzanti Pantanella, rita e la carita : persuadere alia Roma Amelia Gindoli Nadalini, La pratica della verita mediante le Spezia Edgardo Campassi, San Dainia- opere della carita. no d'Asti. Lire 4 000 : Sofia Zuccaro, Trani. Fin dal suo sorgere, l'apostolato della provvida istituzione si indirizzo, oltre che agli orfani di guerra, ai poveri delle regioni dell'Italia centro meridio- Lire 3 000 : Antonio Adone, Milano Dott. Antonio nale, rimaste, per un cumulo di ragioni storiche, al margine del progresso eco- Telesca, Milano Ubaldo Queirolo, Ge- noinico e civile. Percio le Case sorsero nei centri piu interni e meno serviti, i quali, certo, se non offrivano prospettive di prosperita economica, presentavano, in cambio, ricche possibilita di evangelizzazione. La carita si muoveva verso i veramente bisognosi e voleva soltanto donarsi, senza altro ricavare che la dila- UFFICIO DI ROMA tazione del Regno di Dio nelle anime e, quindi, la promozione civile di quelle popolazioni povere e nobilissime.- Lire 20 000 : Suore Ancelle di Santa Teresa, Castel- Tale proposito e ancor valido oggi che l'apostolato tende a i'arsi citta- lammare. dino, e non sempre per ragioni evaugeliche. Se la meta delle istituzioni reli­ Lire 10 000: Comm. Caribelli Antonio, Roma. giose pullulanti nelle citta, che esercitano in concorrenza e a prezzo elevato 1'opera propria goduta.soltanto da chi ha quattrini, si volessero trasferire tra le Lire 5 000 : Col. Ferrauto Angelo, Roma. popolazioni, che pagano poco o niente, per mentalita o per censo, ne guada- gnerebbe l'incremento della vita religiosa in chi dona e in chi riceve. Quanti Lire 3 000 : Dott. Marvulli Donato, Gravina. paesi in Italia, a un passo da Roma, sono, religiosamente e civilmente, terra Lire 1 000 : Caprioli Michele, Bari Di Gianni Lu­ di missione ! cia, Montemilone. Gli Asili della nostra Opera, molte volte, costituiscono, nei paesi dove funzionano, Tunica testimonianza di vita cristiana, l'unico centro di educazione religiosa e civile, un segno di sollecitudine pastorale. In essi convengono i bam­ Jdenedici, o Signore, bini, affluisce la gioventu femminile, si ritrovano le mamme; e si svolgono con- ferenze, recite, corsi di qualificazione, incontri di formazione, attivita ricrea- tutti coloro che cifanno del bene nel tuo nome tive. Le Suore, oltre alia scuola, insegnano il catechismo, preparano i canti, tengono adunanze di Azione Cattolica, danno lezioni di taglio, di cucito, di ri-

263 262 PARLIAMO TANTO

••• Protesta dei Giovani

— Caro Don Zeno. Ho letto gli articoli precedenti su " Giovani-oggi ", S&kzfe&s; ma non riesco a ben comprendere i motivi della loro protesta. Vorrei sentirli con brevita e chiarezza.

— Amico mio, si tratta di un fenomeno a prima vista oscuro e sconcer- tante, che sembra sovvertire ogni logica. lo penso che non vanno confuse le scomposte manifestazioni con il problema di fondo, che e ben altro. E proprio questo problema contiene i motivi della protesta. Ne enumero i principali:

La 1° — I giovani chiedono un rinnovamento radicale delFattuale societa eloquenfe nelle sue strutture perche profondamente ingiusta per le striden- ti ineguaglianze esistenti tra le classi sociali. distribuzione geograpca 2° — Essi soprattutto intuiscono che l'attuale societa e ingiusta perche non promuove la liberta, perche tutto e preordmato d'autorita, delle perche la sua organizzazione e, alPEst e alFOvest, arroccata sul istituzioni capitalismo; perche la democrazia e solo un nome, una veste dell'Opera che copre Yegoismo totalitario. nostra. 3° — I giovani sentono che, nel mondo in cui vivono, non ci sono ideali. Tutto e scostumato arrivismo e bramosa fame di fatuo immediato successo senza grandi mete per cui valga la pena di camo, accudiscono alia Chiesa, fanno visite ai malati. Percio l'Asilo e la casa dove si svolge, ininterrottamente e a livello vario, il dialogo formative lottare, di vivere, di sacrificare l'esistenza. Se, per esempio, sorge un uomo di veri e grandi ideali, la violenza lo sopprime. L'economia vi e sempre stentata. Si vive alia giornata, confidati alia Provvidenza. Non e una esagerazione. Alle neeessita si provvede col lavoro delle Ricordi i due fratelli Kennedy e Martin Luther King? proprie mani. La comunita e posta in condizione di non vivere di rendita: ha la preoccupazione immediata della casa, il sapore delle fatiche e delle conquiste, la lotta per tirare avanti, com'e in ogni famiglia povera. Sia benedetta questa — Caro Don Zeno. Le ragioni dei giovani e gli esempi che lei riferisce condizione. Volerne uscire, per noi religiosi, e tentazione. E come se si volesse dicono chiaramente che non c'e altro ideale che quello del benessere materiale rendere burocratica la nostra missione, e, quindi, strozzarla. La missione, se e, appunto per questo, la societa e piatta, chiusa in se stessa e sorda alle ango- tale e, non pud presumere Ja corresponsione. sce ed al grido degli affamati e dei poveri di altri continenti. E lei personalmen- Contlnua te che pensa di tutto questo? 264 Don Romeo Panzone, dei Discepoii. 265 — In realta, io penso che i problemi posti dai giovani sono problemi reali, sono i veri problemi del nostro tempo. Osserva bene: il mondo e diviso in due parti e cioe i popoli dell'opulenza e i popoli della fame. Dice Marziale Lekeux: « Come si pud parlare di Dio a gente che ha il piatto vuoto? ». Questo ARTE e il problema piu tragico e urgente del nostro tempo. E poi c'e veramente ca- renza di liberty e, tra i Cristiani, di leale e fattiva testimonianza di Fede nella CULTURA pratica religiosa e nel servizio della Carita verso tutte le creature umane. E la guerra palese e subdola che serpeggia ovunque non e forse una minaccia a quel- & VITA la Pace che tutti vogliono?

— Ma, a mio parere, non basta scoprire e denunziare il male; e neces- sario cercare e attuare fruttuose iniziative di bene.

— Caro amico, e gia molto se da tutti si sente la importanza del dialogo tra i giovani e gli anziani. In questo dialogo gli adulti non devono stancarsi di A traslazione della salma di Padre proporre loro, senza paternalismi e senza dannose condiscendenze, i veri ideali L Semeria da Ro­ di religione, di fratellanza, di pace, di aperta visione all'amore, all'aiuto, all'u- ma a Monteros- nione di tutti i popoli. II 22 luglio u. s. il Papa diceva ad un pellegrinaggio di so a Mare (La Spezia), per tremila giovani belgi: « Siate artefici convinti della pace superando le barriere essere tumulata nella Cap- del nazionalismo, del razzismo e della lotta di classe ». Infine il Concilio Vati- pella dell'Istituto che gia si intitola al suo n o m e, cano II ha reso ai giovani di oggi, cristiani e non cristiani, un grande servizio: chiude idealmente il ciclo ha, infatti, mostrato loro come incanalare utilmente e costruttivamente la loro dell'anno centenario e, di- protesta. Mettersi dunque al loro fianco per capirli, guidarli, incoraggiarli e rei, riconduce a casa sua, e smettere quell'atteggiamento odioso di accusatori e di profeti di sventura. tra i figli suoi, lui che e- sercito verso gli orfani, " tormento e gioia della DON ZENO 7 sua vita affannosaniente "V • randagia ", una paternita dolce e, insieme, logoran- ^y&me^^a^ te. Oh se, con i suoi resti IMPORTANTE mortali, tornasse a vibra- e i problemi cultural! re nelle Case dell'Opera, tra noi Discepoli, il suo de...l . suo... # temp...# o spirito missionario, cosi £a nostra CROCIATA MARIANA :...."* y' **•.. *•....: gagliardo e cosi evangeli- *••.•••* *••••••* co, allineato al tempo e ra- dicato nell'eterno! La corrispondenza della 'Crociata Mariana' va indlrizzata al Dalle colonne di questa nostra rivistina piu volte abbiamo ricordato agli amici qualche tratto della figura Rev.mo Discepolo Sac. Don RODOLFO ATZENI di Padre Semeria. I discorsi e gli scritti del Centenario sull'argomento [una ras- Istituto "Padre Giovanni Semeria" segna ne e stata fatta dalFottimo Padre Andrea M. Erba, Padre Semeria nella vita culturale spirituale e sociale d'ltalia — bilancio degli echi della stampa nel 900400 SAN MART1N0 DELLE SCALE (Palermo) Centenario della nascita —, Edizioni dell' " Eco dei Barnabiti ", Roma, 1968] senza dubbio hanno favorito la conoscenza degli ideali semeriani; ma appare Riprenderemo la pubblicazione del Notlziario alprossimo nutnero. arduo analizzarne compiutamente le varie manifestazioni e considerarne i mol- 267 266 teplici aspetti. Un incontro personale, attraverso le opere, con la ricchezza in- II eontrasto sul piano della cultura si faceva piu polemico in campo politico. Na- teriore di Padre Semeria, cosi suggestiva e moderna, riuscirebbe senza dubbio sceva lo Stato moderno, erede della Rivoluzione francese e del travaglio rina- piu proficuo per ciascuno. Perche in lui era veramente grande l'anima. scimentale; nasceva tra il sussulto dei moti sociali. In Italia lo Stato si veniva formando in lotta col potere temporale dei Papi, tra la lunga sequela di polemi- " La vittoria del bene che, di screzi, di risentimenti. sul male non e solo la grande rivelazione del Cristianesimo — egli scrisse —; e la grande opera di esso per il tem­ po e per l'eternita ". E- gli credette nella vitto­ ria del bene, prese anzi come programma di vi­ ta il motto: A far del bene non si sbaglia mai.

Alimento robusto per la jtoM formazione e campo di esperienza offri al gio- vane animoso la Con- gregazione dei Cbierici Regolari di San Paolo, detta comunemente dei Barnabiti. alia quale si iscrisse nel 1883 con la professione dei Voti. La sua fisionomia spiritua- le assumeva, tra i Bar­ nabiti, le linee della si- gnorilita e della forza, compaginandosi di pro- fonda religiosita. Si ve- Padre Semeria e Padre Minozii offrono doni a Gesii Bambino. [Scuiiura di Ales«andro Monteleone] niva egli configurando paolinamente come as- setato di verita e arden- Padre Semeria ebbe il merito di saper cogliere il segno dei tempi e di dedicarsi te di ideale, proteso, per con tutta l'anima a superare le barriere, a inserire i cattolici nello Stato, come forza d'amore, alia dife- altra volta abbiamo scritto, e a couciliare la fede con la scienza. sa e alia diffusione della idea cristiana. L'inserimento nel vivo dei problemi culturali Padre Semeria opero con medita- zione assidua, pubblicando libri che si imposero subito per rigore scientifico. Non correvano tempi Lo muoveva il desiderio di far concordare la scienza e la fede, tutto cio che la facili per la Chiesa. La cultura e la vita offrivano di buono e cio che il Cristianesimo ha di eternamen- cultura era orientata e te giovane. Affrontava percid gli argomenti " con spirito di fede e di critica in- dominata dal razionali- sieme". Si immerse negli studi storici, seguendo le tappe del Cristianesimo pro- smo e dal positivismo in campo filosofico, mentre saliva, come reazione al ma- grediente attraverso le evoluzioni scientifiche e sociali. Ne cavo materia per le terialismo, I'idealismo. II principio della trascendenza era assente dalla cultura lezioni alia scuola superiore di religione, che teneva brillantemente a Genova. italiana, che invece era solcata dalle correnti laiche di pensiero, e percio assu­ Egli veniva liberando dalle incrostazioni delle tradizioni, aventi causa umana, meva forte coloratura anticlericale, sviluppandosi in eontrasto con la Chiesa o, il nucleo delle verita della Rivelazione, aventi Dio come autore: trovava che o- quanto meno, estranea alia sua presenza, agnostica alia sua dottrina, considerata gni volta la verita cristiana concordava puntualmente e soddisfaceva le esigen- retriva e superata dal progresso della scienza e del pensiero moderno. ze piu rigorose della scienza contemporanea. 269 268 Si inuoveva egli nella scia del grande Leone XIII "alia eui scuola — afferma — Attorno a quel movimento non e apprendemruo una concezione generosa dei rapporti tra la Chiesa e la civilta, stata ancora condotta una indagine l'eterno e il temporale, il divino e l'umano " —, il Pontefice che, con l'Encicli- serena, che sia valsa a sceverare £a biografia ca "Providentissimus Deus" del 1893, aveva indicate il senso e i limiti del rin- chiaramente le esigenze di buona novamento degli studi sacri e propriainente biblici. novita e gli studiosi rettamente in- tenzionati e tenacemente fedeli al­ ia Chiesa di tra le aberrazioni e gli di Padre Semeria aberranti. Era troppo rilevata la figura di Pa­ dre Semeria per sfuggire ai colpi, Tra le altre ci piace riportare ]a collocata com'era al centro di tutto seguente recensione comparsa su '•Laparolaeil libro', ag.-sett. 1968 il movimento storico filosofico so- ciale. E i colpi gli grandinarono addosso, violenti e cattivi. Fu pres- sato sotto il torchio di prolungata sofferenza. Non intendo qui dilun- garmi su una vicenda dolorosa, che PADRE SEMERIA appartiene alia tristezza dei tempi, quando fu mortificata tra i fratelli UOMO DEL SUO TEMPO la carita. Lo scorso anno venne celebrato Notizie al riguardo, chi ne abbia Rappresentanze dei nostri Istituti alia Commemorazione semeriana in Campidoglio il centenario della nascita di Padre Se­ vaghezza, pud leggere sulla rivista meria con commemorazioni solenni, " Humanitas'''' dell'ottobre 1967, con pubblicazioni di vario genere, con L'impegno Semeriano fu vigoroso e valido. II filosofo Giovanni Gentile, a pro- nell'articolo a firma di Don Loren­ messe a punto anche autorevoli come posito dei tre volumi " Venticinque anni di storia del cristianesimo nascente ", zo Bedeschi, dal titolo " L'esilio quelle apparsa su ' L'Osservafore Ro­ " II primo sangue cristiano ", " Dogma, gerarchia e cuho nella Chiesa primi- di Padre Semeria"; o anche nel- mano', che preseniava padre Semeria tiva ", gli riconosceva, in un articolo di ben dieci pagine su " La Critica " " sen­ l'appassionata biografia semeriana nella veste di un « profeta ». Nessuno so storico vivo e profundo ". scritta da Padre Giovanni Minozzi scritto pero puo vantare il calore uma- e pubblicata dalla nostra Opera per no di queste pagine di don Minozzi, E Padre Giovanni Genocchi, dei Missionari del Sacro Cuore, con la coropeten- I'anno centenario. che del Semeria fu veramente «dimi- za sua vastissima negli studi biblici, sulla " Rivista di studi religiosi " aveva af- fermato cbe era "ben difficile spingere piu avanti l'arte di guadagnare la mente Basti dire che gli fu interdetta la d/um anim5e». e il cuore della gente colta alle piu ardue verita dograatiche, storiche e morali predicazione e, con provvedimento II volume viene pubblicato poslu- della Religione Cattolica". del suo Superiore Generale, dietro mo, parecchi anni dopo la morte del- il quale si indovinava piu augusta I'aurore, grazie all'occasionale ritro- Nel 1903 vide la luce il poderoso volume " Scienza e Fede e il loro preteso con- volonta, destinato a Bruxelles nel vamento del manoscritto, creduto or- flitto", che appuntava la indagine sull'esistenza di Dio e sugli atteggiamenti che 1912. mai definitivamente smarrito. II testo, al riguardo tenevano gli avversari della fede, pervenendo magistralmente a riaf- non finito, spesso appena abbozzato, fermare la necessita del vincolo che stringe scienza e metafisica, in quanto attivi- Obbedi, straziato nell'animo. Fu e siato ordinato e completaio da Ro­ ta umane, nella categoria della conosceDza. Vasti echi si riscontrano nel libro questo il momento piu grande di meo Panzone, che ha saputo darci una del pensiero di M. Blondel e di L. Olle Laprune. Padre Semeria, l'ora che testimo- delle piu belle biografie del celebre nia della sua santita. Barnabita. A chiusura del volume c'e un richiamo di gratitudine al barone F. von Hugel, Scorrere queste pagine e rivivere il cui nome ci richiama a quei fermenti di novita che inquietavano il pensiero DON ROMEO PANZONE, i decenni vorticosi della fine del secolo religioso del secolo xix, confluiti in campo cattolico negli errori indicati da Pio X DEI DlSCEPOLI scorso e dell'inizio dell'attuale, in cui col nome di Modernismo e condannati con la Enciclica " Pascendi " del 1907. le idee piu disparate si agitavano sen­ za tregua in campo politico, sociale e L'allarme fu generale e la repressione drastica, condotta da alcuni senza esclu- religioso. Padre Semeria fu preso nel sione di colpi, con la mescolanza, a volte, di risentimenti personali e di invidia, della sua personalita, culture, eloquenza e ammantati di zelo acrimonioso. II grauo buono fu sradicato con la zizzania. vortice del tempo, portandovi il peso 271 270 zelo. Aperfo alle nuove correnN di pensiero che si facevano largo tra i cuHori delle scienze ecciesiastiche, fu accusafo di modernismo e messo a facere dai IL RITORNO DEL suoi superiori. Menfre alfri si ribellarono, il religioso barnabifa seppe obbedire, tresfondendo la sua irruente ed esuberante attivita nel campo delia carifa, prima come cappellano milifare nella grande guerra, e poi come fondatore dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, a favore degli orfani di guerra. Don Minozzi narra con sicurezza le vicende di quegli anni. Non usa mez- zi termini quando deve giudicare uomini, sifuazioni, decisioni. Questa sicurezza PADRE che viene dalla lunga, fraterna amicizia avuta con Padre Semeria, di cui fu il brac- cio desfro nella fondazione e nella direzione dell'Opera per gli Orfani di guerra. La singolare comunanza di vita gli ha dato modo di conoscere a fondo I'a- nima del Religioso, e puo quindi parlare con conoscenza di causa, senza tema di errare. , novembre 1968. Leggendo questo volume ho pensato spontaneamente all'opera che Don L'ultima baracca, quella piu in Barra ha dedicato a Mazzolari, dal titolo " Un profeta obbediente ", recente- Mi rendo perfettamente conto alto, si confonde fra le ombre frasta- mente presentata su quesfe pagine (cfr. " La parola e it libro ", 1967, pag. 371). che tutto cio che sto per scrivere sem- brera ai lettori smagati di oggi estre- gliate degli ulivi. La deflnizione puo ripetersi per Padre Semeria, uomo che seppe prevedere, rnamente harocco, ammuffito e ridi- Sulla destra di chi guarda il ma­ anticipando in molte cose uomini e tempi, ma che seppe pure piegarsi davanti colo. Tuttavia non esito ad affrontare ad ingiuste condanne, dimostrando cosl la rettitudine del suo agire e I'amore sin- re, un piccolo rilievo roccioso segna il cero per la verita in cui credeva. il loro giudizio. limite tra la spianata e la pineta che La ragione e che vorrei ridesta- scende nella Valletta retrostante, pie- E il destino di molti uomini, che hanno avuto I'unico torto di aver precorso re in quelli che ne conservano il ri- na di ombre misteriose, verso il tor- di qualche decennio la mentalifa dei loro confemporanei. cordo in qualche piega del cuore, e rente Mesco. Nonostante tutto essi hanno fracciato una nuova sfrada, sofferta, combat- presentare a quelli che non lo cono- tufa, ma giusfa. Lo spegnersi improvviso delvo- scono, il magico momento della fine cio e del trapestio della ricreazione e- E I'impressione piu bella che si ha chiudendo questa biografla. di una giornala felice, in un luogo salta Vouverture del concerto dei grilli incantato. che continuera per tutta la notte inin- Francesco Marchisano. Non c'e contestazione che possa terrotto. avvilire il bene prezioso di un caro ri- I ragazzi un poco ansimanti per cordo. Esso e una delle componenti il gioco appena sospeso, son tutti se- di un patrimonio spirituale negato so­ duti, gomito a gomito, sul piccolo rial- lo a chi non ha saputo costruirselo e, zo, gli sguardi rivolti al mare. guardando aggrondato il mondo inte- E piacevole dopo le « fatiche » ro, si agita vanamente nel vuoto della della ricreazione, il tepore della terra ::• Sibbiamo disponibili ancora poche copie ••• propria aridity. contro le gambe nude, cosi irrequiete ••• dell'avvincente biografia. ••• per tutta la giornata, anche sotto i ban- n chi delle scuole, anche sotto i tavoli del refettorio. :i: Sfffrettatevi a richiederla, inviando £. 2000 • •• E sera. • # • E, senza dubbio, l'attimo piu • • • Una modesta spianata sul Ban­ bello della giornata, perches, a quel- • •• all' Opera Jiazionale JWezzogiorno d' 3talia co della collina, dalla caratteristica • • • 1'eta, un giorno finito e solamente la • •• Via dei Sianellari, 7 - Jioma. forma di un boomerang, protende i promessa di un altro giorno. • • • due rami come per abbracciare il ma­ re sottostante, punteggiato, in lonta- L'aria e satura di attesa. E il mo­ • •• • « * nanza, da brillanti lampare. mento della preghiera della sera. • •• • •• A rnonte, i lunghi ballatoi del­ a • •• le baracche che salgono a scala la col­ II mondo aspetta dei santi: questo soprattutto. lina, sono debolmente illuminati dal- Davanti agli occhi dei ragazzi Prima ancora che sacerdoti colti. eloquenti, aggiornati, si vogliono sacerdoti santi 'unica e fioca lampada, alta, sul palo intenti e contro il mare, si profilano SantificatOTl. GIOVANNI XXIII. ghimbescio, nel mezzo del cortile. ora due ombre familiari. 272 273 Quella sottile e alta e il diretto- mitori, che conserva la forma del re. La brezza serale gli agita la tona- vecchio piazzale. Con t* v'lbimtlo ca contro le gambe asciutte e diritte. In luogo della piccola gibbosita Con voce alta, squillante intona la delle nostre preghiere serali, un'am- preghiera. pia scalinata conduce alle residenze II coro di voci giovanili rispon- piu alte. de, ritmato, dopo avere istintivamen- E di fronte, all'altra estremita te cercato e trovato il tono uniforme del cortile, ora ricoperto di cemento che sembra un canto. Ma il canto ve- e raddrizzato quanto possibile con in- ro seguira la preghiera. gegnosi e arditi accorgimenti, si sta- L'altra ombra, vasta, di uomo glia ancora, contro il cielo, il carat- possente, al quale la brezza scompi- teristico e noto profilo del Padre. Gli glia i capelli e la barba facendo attor- esili cipressi che gli fanno corona sern- Premessa. no al suo viso un'aureola d'argento, brano ancora piu esili alsuoconfronto. La Fede e oggi Vargomen- fra piccoli lampi di luce riflessa, nel Ma non e il Padre. E il monu- to piu attuale, piu dibattuto. Tut- movimento, dai piccoli occhiali, dopo mento che 1'amore dei figli e l'arte di la preghiera comune, con voce forte, to cid che e vitale, di importanza Alessandro Monteleone gli hanno e- fondamentale per la vita, e sempre un po' roca e un po' stonata, da il via retto in questa sua casa prediletta. alia canzone: tenuto in movimento, in discussio- ne costruttiva. L,anno della Fede O Stella che raccogli al focolare ... si d appena concluso. Quanto si e Le voci argentine dei piccoli e In questa sua casa prediletta ora detto, quanto si efatto intorno al­ quelle dei grandi piu gravi trovano il Padre ritorna. Aideale coronamen- ia Fede! Argomento attualissimo immediatamente l'unisono: to delle celebrazioni centenarie della dunque! ... che splendi quando e tramontato il sole .. sua nascita, il suo espresso desiderio La Fede, pur essendo come Poi, ai giovani cuori inteneriti di riposare nella sua casa, fra i suoi albero proteso verso il cielo, affon- dal canto, Pedre Semeria, con accen- figlioli, e finalmente esaudito. da le radici sul terreno dei «fatti ti dolcissimi che sa trovare la sua po- L'artistico sacrario che accoglie, storici», che hanno come prota- tente voce quando parla ai suoi ragaz- ai piedi della sua bronzea immagine, gonista Dio stesso. Aver fede vuol zi, suggerisce il pensierino della buo- le spoglie mortali di Padre Semeria, dire, nel caso nostro, riconoscere na nolte e... ci spedisce a letto, felici come una lampada'perennemente ac- Qualcuno, Dio. Dio agisce nel piu del solito, perche, per quella sera, cesa, riscaldera e illuminera non solo tempo: la conoscenza delle sue a- il Padre e con noi. la casa che lo ospita, ma tutte le case zioni sono per noi le fondamenta e tutti i cuori dell'Opera sbocciata della conoscenza di Dio. J3 dalla sua carita. La nostra Fede non e* dunque « campata in aria», come ordinariamente Quanti anni sono passati da Padre Semeria a Monterosso e si dice, ma su verita storico-religiose. quelle sere incantate! Don Minozzi in Amatrice non sono Tutto il Cristianesimo gravita intorno alia storia, nella quale e; inserito solamente due simboli. Sono fonti i- E quante cose sono catnbiate da Dio, con il suo Figlio Gesu Cristo, per esserne il centro e la guida. Distrutta la allora! nesauribili di superiori energie, alle quali si alimentera di sempre rinno- Sono rimasti il mare, la pineta, vato vigore la fiamma di amore gene- il faro dell'isola del Tino che occhieg- rosamente offerto e geoerosamente ac- gia da lontano e perfino qualche rara colto, che essi hanno saputo accen- lampara. dere nel loro pellegrinaggio terreno. trarranno stimolo a percorrere, oggi ra far del bene, ancora asciugare la- Ma al posto delle baracche, fe- quanto mai difficile, la via della bonta. grime, lenir dolori ! Sia pure attra- Per questo il nuovo sepolcro verso la generosity degli altri... d'altri deli custodi dei nostri sogni, e sorto nella casa di Monterosso non deve es- Gli spiriti attenti sentiranno il grande edificio delle scuole. pero che non mi sono estranei, d'altri sere luogo di mestizia. Di raccogli- l'eco delle sue parole: che si ispirano a me, al mio nome ... Sullo spiazzo, dove montavamo mento si, di meditazione. J\on e di- « Che gioia, io penso, sara per al mio ricordo ... all'amor mio ». le tende del nostro refettorio estivo, sdicevole alia prorompente vitalita me quando sard morto, scomparso — incombe rimrnenso edificio dei dor- dei fanciulli, che dalla sua vicinanza che gioia poter operare ancora, anco­ PAT

274 275 Al di sopra di tutto questo, regnaprofonda Vinimicizia tra Dio e Vuomo. storia, viene distrutto Cristo, che e personaggio storico nella sua vita mortale, nelle sue parole, nei suoi miracoli, nella sua passione e morte, nella sua resur- Jjn abisso, una rotturadi rapporti incolmabile tra Creatore e creatura. Le loro rezione, nella sua ascensione. relazioni sono solo relazioni di un Dio Giudice severo e castigatore giusto e di uomini timorosi e peccatori. II cristiano e Vuomo che guarda indietro, ad una storia passata, e al Tutto questo si fa sentire non solo in Adamo ed Eva, ma anche su tutta centro di tutta la storia adora Cristo. II modello di perfezione cristiana non sta nel futuro, ne nel presente, ma nel passato. la loro discendenza. Terribile e penosa situazione! L'uomo, lontano allora da Dio, tocca il fondo della miseria morale piu Per il cristiano il presente ed il futuro hanno valore solo se vissuti in relazione al passato, da cui sono costantemente illuminati. II cristiano dun- nera: e un vagare duro, un disperdere penoso la sua vita. que marcia alia conquista del presente e del futuro con gli occhi rivolti a Cri­ Vorrebbe egli dare soddisfazione a Dio offeso e corrucciato, ma ricono- sto centro di ogni perfezione, ispiratore di ogni santo ideale, portatore di fede sce la sua insujficienza naturale. II suo peccato, in quanta diretto contro Dio nel mondo. infinito, acquisto una « certa infinita » di dimensioni. Ogni ojfesa va sempre considerata, per comprenderne la grandezza, in relazione all'Offeso. Nel caso nostro VOffeso e Dio, infinito. Solo dunque un Essere pur esso Credo in Dio. infinito, poteva riparare una offesa delle stesse dimensioni.

Al principio dei secoli, prima che fosse generata la terra e Vintero uni- verso, noi troviamo un solo essere, Dio, e null'altro al di fuori di Lui. La Sa­ Dio discende dal Cielo. cra Scrittura ce lo presenta, fin dal primo rigo, come un Dio in attivitd, che crea, crea in cinque giorni cosmo, cielo, terra, acque, vegetali, animali, divi- dendo tutto e regolando in ordine mirabile tutto questo in preparazione della In questo quadro si inserisce Vintervento e la missione salvifica di Gesu, comparsa del re e dominatore del creato: Vuomo. Essere mirabile, formato da figlio di Dio, Dio egli stesso ed insieme uomo, della stirpe e della famiglia u- fango e da spirito proveniente dalla « bocca » di Dio stesso. mana, restauratore dei grandi disegni del Padre verso Vuomo. Dal peccato di Adamo ed Eva con le conseguenze piu atroci, e derivato anche per Vumanitd il piu grande bene: Vincarnazione di Dio stesso. Con la sua morte, Gesu, fattosi « ponte » di salvezza fra Dio e Vuomo, ripara Voffesa al L'Uomo. Padre sostituendosi all'uomo, e sublima quest'ultimo fino a fame un «figlio» di Dio, a cui potrd fiduciosamente rivolgere la sua voce implorante e lodante Uomo e donna, Adamo ed Eva, complementari tra loro, diversi ma in- chiamandolo « Padre ». Gesu non rida all'uomo i doni preternaturali di inte- tegrantesi a vicenda, ricevono da Dio un corpo perfetto, esente da malattie, da grita fisica, di esenzione dal lavoro, dalVignoranza, dalla morte, non necessari ignoranza, da morte, da conflitti interiori con lo spirito. d'altra parte alia salvezza nella restaurata « economia» divina, ma rende il Tutto nel loro essere e armonia ed in armonia perfetta, loro, i nostri sacrificio, che ne deriva, un potente mezzo di salvezza. Dona e procura per chi progenitori, con tutto il mondo animale e vegetale. liberamente accetta, se stesso, tutto se stesso, la grazia, che e partecipazione al­ ia vita di Dio. L'uomo e trasportato ad altezze sublimi, e nobilitato divinamen- In armonia perfetta sono soprattutto con Dio Creatore. Non un semplice te, in maniera nonparagonabile alio stato del Paradiso terrestre! Ed eper que- rapporto di creatura con il Creatore, ma rapporto di amicizia tra Dio e Vuomo. sta opera che Gesu si pone, con le piu larghe compiacenze del Padre Celeste, al La Chiesa, presentandoci Dio con termini ed immagini umane, ci dice centro dei disegni di Dio, a centro e fine del cosmo, che in lui solo trova una ra- che Egli, Dio, scendeva spesso nel paradiso terrestre ad intrattenersi con Ada­ gione a"essere, a centro e fine anche della intera storia umana fgenerale ed in­ mo ed Eva nella fresca aura pomeridiana. dividual) che solo in Lui trova ed acquista un significato. In Lui il tempo stes­ Tutto sarebbe andato per il meglio, se nei due nostri capostipiti, non so, passato presente futuro, ruota e trae un senso, servendo esso a preparare, fosse penetrata la superbia, che li portd a disubbidire, sobillati dal demonio attuare, estendere il regno di Dio in vista del trionfo finale. tentarore. Prima Eva, poi Adamo, cedono Musi dipoter diventare uguali a Dio. Che Cristo sia sempre il centro della nostra vita, che in Lui trova il mo- Tale disobbedienza e descritta nella Sacra Bibbia con Vepisodio della prima u- tivo della stessa esistenza! mana che mangia il frutto. La nostra fede sia Gesu! L'uomo ribelle a Dio, sente ribellarsi contro di se, il mondo esterno e la sua stessa natura, che produce in lui un dissidio tra esigenze spirituali e fisiche, tra anima e corpo. Malattie, lavoro che imperld di sudore la prima volta lafron- te umana, infine la morte fisica furono lo stipendio di tanto peccato. La intel- MlCHELE CELIBERTI ligenza si offusca. La volontd tendente finora al bene senza sforzo, ora si inde- bolisce e tende al male. 277 276 Notizie brevi. •*• •*• •*• • • • • • • • • •• •• •• • • •• • • •• •• •• •• ••

L'inizio dell'anno scolastico ha fatto registrare un vasto movimento di Discepoli. Lo slancio dei Confratelli nell'adeguare le Case, dove l'obbedienza PROGRAMMA PER LA TRASLAZIONE li ha tenuti, alle esigenze dei tempi nuovi e stato davvero generoso; e tanto bene, con iniziative varie, e stato promosso tra le giovani generazioni e tra la DELLE VENERATE SPOGLIE DI gente umile. L'attivita di apostolato, che li impegna da quest'anno, richiede 1'attenta esecuzione delle norme di regolamento, sancite dall'Assemblea Gene- rale Straordinaria della Famiglia dei Discepoli, per qualificare ancor megiio PADRE GIOVANNI SEMERIA gl'istituti nel senso della verita e della carita, secondo il richiamo della Chiesa e in linea con gl'ideali di Padre Semeria e Padre Minozzi. Un ringraziamento DA ROMA A MONTEROSSO AL MARE e un augurio, dunque, a tutti i Discepoli, per i quali la speranza piu fervida e clima appropriate nella presente stagione della loro Famiglia di elezione. Cinquantaquattro Discepolini nuovi ha tratto in porto formativo, nella 31 ottobre - ore 18 nostra Casa di Ofena, nido delle nostre speranze piu accese e piu dolci, Pimpe- gno di ricerca dei nostri volenterosi Confratelli. I Confratelli di Siponto, di Ba- Arrivo della Salma nella Chiesa di San Carlo ai Catinari. rile, di Cassino, di Amatrice, di Ofena e i Discepolini stessi, fattisi annuncia- Solenne concelebrazione presieduta dal Reverendissimo tori dell'invito a servire il Signore, hanno conseguito un risultato che ben me- rita dell'incremento delle vocazioni. PADRE GIOVANNI BERNASCONI, Superiore Generale dei Barnabiti e discorso commemorativo Le Ancelle del Signore, Congregazione femminile fondata, come gia i Discepoli, da Padre Giovanni Minozzi, hanno accettato di andare a collaborare nel Seminario dei Discepolini, sottentrando alle Suore della Sacra Famiglia. 1 novembre - ore 17.30 Alle Consorelle esprimiamo la nostra gratitudine per questo segno di generosita, e diamo il benvenuto, sicuri che continueranno la nobile tradizione di sacrifi- Arrivo della Salma a Genova, nella Chiesa di San Bar- cio e di spirito buono aperta dalle Poverelle di Bergamo e seguite dalle Suore tolomeo degli Armeni. Santa Messa e discorso della Sacra Famiglia. 3 novembre - ore 11 Tristezza dei tempi e grettezza di uomini hanno costretto FOpera a so- spendere l'attivita dell'Asilo di Campodimele e dell'Istituto di Pietranico, per Arrivo della Salma nelFIstituto ' Padre G. Semeria' di le gravi difficolta frapposte all'apostolato delle Suore, le Carmelitane missiona- rie a Campodimele e le Gianelline a Pietranico. Giova sperare che presto, con Monterosso al Mare (La Spezia). Breve corteo nel piaz- l'aiuto di Dio, non certo per la bonta degli uomini, le due Case possano ripren- zale interno fino alia Cappella. Concelebrazione della dere la propria attivita benefica, con vantaggio dei nimbi, sollievo delle fami- glie, gioia nostra. Santa Messa presieduta dalFEccellentissimo Vescovo di La Spezia, MONSIGNOR GIUSEPPE STELLA. Tumulazione. Finalmente sono stati appaltati i lavori per la costruzione dell'Istituto Discorso celebrativo tenuto dal chiarissimo AVVOCATO femminile a Coldirodi di San Remo, che sara intitolato a Padre Giovanni Se­ meria. ALFREDO DE MARSICO, principe del Foro italiano

NelFIstituto " Figli d'ltalia " di Cassino e stato in visita il Sindaco di Interverranno alia cerimonia rappresentanze degli Istituti del- Berlino ovest, il quale, dopo la visita, s'e vivamente compiaciuto con i Confra­ V Opera e dell'Associazione degli Ex-alunni, che far anno coro­ telli e ha lasciato per gli aluuni una offerta personale. na, nel ricordo del Padre che torna fra i suoi Orfani, alle eminenti Personalita che presenzieranno la celebrazione (errepi) 278 Nel civilissimo paese, lo spettacolo^e Stanziamento sicuro, ha detto it Sot- stato molto bene accolto. tosegretario, o quasi. Ma quest'ultima A parer mio, in quel disinvolto paese parola I'ha detta in ultimo e sottovoce, dovrebbero concedere, per giustizia, la forse con la speranza che non si sentisse. libera uscita ai poveri matti di tutti i ma- Comunque sia, campa caval che Verba nicomi. cresce, e fra tre anni sard ulteriormente E so benissimo che da molti sard giu- aumentata anche la popolazione scolasti­ dicato, per queste mie idee, uno cresciuto ca, e, ammesso che la burocraziaconsenta al rallentatore. di costruire qualche aula nel prossimo triennio (per nostra personate esperienza possiamo escluderlo), le aule saranno sempre in numero inferiore alfabbisogno. In uno stato dell'America Latina, un Naturalmente non cifaticai sopra con Ottobre. Tempo di scuola. La questione dei maestri, invece, e ex poliziotto e stato condannato a 317 troppo entusiasmo, e tuttavia mi ricordo Le scuole si sono riaperte, regolar- stata risolta brillantemente. anni di galera. ancora di tante sfumature di logica: ari- mente il V ottobre, sotto buoni auspici. Ce Una buona parte di quelli che erano La condanna e un po' pesantuccia, ma stotelica, formate, trascendentale, kan- I'hanno ripetuto a sazietd. comandati presso i provveditorati, con anche la "ragion per cui" non scherza. tiana, matematica e via dicendo. (Limito le mie osservazioni alle scuole incarichi amministrativi, e stata dirotta- I superiori gli avevano affidato, come Un po' piii avanti negli anni, mi ac- elementari; le altre, di ogni ordine e gra- ta all'insegnamento. compito speciale, la repressione dell'ac- corsi che esiste, anche se epoco conosciu- do hanno gli stessi problemi e, in piii, i Naturalmente quelli rimasti negli uf- cattonaggio che stava diventando, nel ta, una logica del buon senso. propri, che non sono pochi). fici si sono trovati improvvisamente so- paese, una vera piaga, e lo zelante poli­ Mi ci e voluto mezzo secolo per accor- Dunque, i buoni auspici sono vera­ praffatti daliaumentato lavoro. ziotto pensd di risolvere la questione in germi, con la solita rapiditd, che esiste mente pochini, anzi, direi, uno solo: la Ma niente paura! Con senso diconsa- un modo piuttosto originate. un altro tipodi logica, veramente ferrea, popolazione scolastica e sensibilmente pevole responsabilitd hanno risolto il pro- Ammazzava gli accattoni e li gettava anzi, letteralmente ferrea. aumentata. blema:... si son messi in isciopero! nelfiume. La logica del carri armati: chi li ha e Questo "buon auspicio", perd, si Cost le nomine non si fanno. Le classi Prima che lo facessero smettere, la li sa usare in misura maggiore, ha sempre porta dietro un sacco di guai. rimangono senza maestro. I maestri ri- cosa gli e riuscita per ben tredici volte. ragione. Mancano, in misura preoccupante, le mangono senza ctasse e senza la possibi- In quanto a disinvoltura, non c'e male I aule scolastiche. Perd e stato redatto un litd di guadagnarsi la pagnotta. I 317 anni, quindi, gli stanno bene, e piano triennale (noi ci nutriamo spesso Perd le scuole si sono riaperte sotto gli starebbero ancor meglio se potesse di piani), con lo stanziamento di non so buoni auspici. scontarli tutti. quanti miliardi. pat Ora io mi domando: quanti secoli o millenni di galera bisognerebbe dare ai La censura, si dice, limita la libertd, I IN OSX R I ASILI responsabili delleguerre? le mette le pastoie, I'imbavaglia. Ora, Perche non c'e dubbio che ogniguerra, siccome la libertd e an bene, ne consegue ogni guerriglia, ogni occupazione arbi- che la censura e un male. traria, con il loro strascico di morti, han- Logico ! no sempre uno o piii responsabili. E in ossequio a questa logica, alia fine Questiperd dichiarano sempre di voter di settembre, il parlamento inglese ha vo- Asilo Infantile portare agli uomini la pace. tato I'abolizione delta censura sugli spet- di E ci riescono. tacoli teatrali. Centobuchi (Ascoii Piceno) La pace eterna. I frutti delta riconquistata libertd, o di quello che molti intendono per tale, non diretto si sonfatti attendere molto. dalle Pochi giorni dopo I'abolizione delta Snore Pie Operaie censura, a Londra, e andato in scena uno delV1mmacolata spettacolo (Tribal love-rock musical) bla- Concezione Mi ricordo che nei tempi ormai lonta- sfemo, provocante e sconcio piii di quanto ni delta mia giovinezza dovetti studiare si possa immaginare, inneggiante, fra una disciplina scolastica che si chiama Valtro, a droghe e drogati, beffeggiante logica. i morti in guerra, ecc. ecc.

280 281 aumenti, che i bimbi crescano di numero. Ardore santo che invita alia ricono- scenza e alia stima. II cuore, gonfio di ainmirazione ci porta a Castellammare del Golfo, ove ci attende lo stesso amoroso spettacolo, fra quei frugoli numerosi che vogliono la Casa piu ampia di quello che gia e, per avere piu numerosi fratelli. Ma se e desiderio dei bimbi questo numerico aumento, di piu e piu pressantemente lo desiderano e lo vogliono le Suore Ancelle di Santa Teresa, di Vallo della Luca- nia, alle quali devo promettere che le accontenteremo a primavera, Deo faven- te et adiuvante, con la sopraelevazione di due ali del fabbricato di fresco inau­ gurate Vagabond an do per la S i c i I i a . Ma non e finite Le Consorelle dell'Asilo " Puricelli" mi hanno addirit- tura assalito perche vogliono questo Asilo-Scuola ingrandito; se mai venderlo e Narro della Sicilia bella ed accogliente. La Sicilia calda di affetto, gen­ costruirne un altro piu grande. Ho cercato di difendermi, ma la Superiora quasi tile nel rispetto, generosa nel tratto. E piii di tutto lodevole perche mantiene mi metteva le mani addosso, perche assolutamente la Casa sia piu grande e piu ancora vivo e palpitante il senso della farniglia, iedele alia religione dei padri, efficiente. Non mi difendo. E una prepotenza dettata dalla carita che vuole il quella cristiana che non si smentisce nelle relazioni con i ministri di Dio. il bene, la edueazione cristiana dei polloni che a Palermo in tutta la Sicilia au- Un Confratello mi ha domandato come rispondere a questa buona gente mentano a dismisura, perche i Siciliani non si ribellano alia Legge di Dio, non che ei saluta cordialmente con le rituali parole: sia benedetto. « Rispondete — temono i figli, li vogliono e li amano, superbi della numerosa figliolanza. Che ho risposto — anche te benedica il Signore. II saluto della Fede, la nostra Fede fare? Deus providebit. zelanti e Sante Suore. che ancora regge e guida, nonostante I'assalto feroce dell'ateismo e piu del pa- A San Martino e cambiata la guardia. Aumentate le Suore Ancelle di ganesimo e della indifferenza fredda e balorda da sbalorditi. Vallo che si distinguono come le Consorelle del Puricelli e di Castellammare. A San Martina delle Scale (Palermo), a Mondello di Palermo, a Riesi e Pensano e servono, infaticate Madri, 400 bocche, oltre il lavoro di biancheria. Gela (Caltanissetta) come a Castellammare del Golfo (Trapani) ho goduto lieto Evviva anche a loro. Evviva. e sereno tre giorni indimenticabili, anche se premuto e affaticato nei viaggi lun- E cambiato il Direttore, Don Bracciani passato a Roma per la ricerca del­ ghi: giorni di lavoro, ma di ristoro in mezzo ali'esercito dei ragazzi di San Mar- le vocazioni. Lo ha sostituito 1' infaticato Don Fortunato che ha lasciato il no- tino, dei cari picciotti dell'Asilo " Puricelli ", delle attente e festose bambine e stro Seminario, nel quale ha profuso forza e cuore con una disciplina degna di signoriiie iieHTstitulo " Pietruccio Leone" di Mondello, residenza poetica e pit- ammirazione. toresca. Un Istituto sorto dalla carita vivente e concreta del Prof. Leone, chi- II bravo e caro Don Cavaliere, valoroso economo, e passato al Seminario rurgo di fama. e della nobile Signora Giuseppina, donna maestosa e di infaticata nella stessa qualita, ormai sicura per la coscienza intemerata nello esercizio del­ vita di bene. Cosi a Riesi, la casa povera, ma ricca di 250 bimbi d'asilo e 50 Or- la sua non facile mansione non solo, ma anche per la sua pieta e fedelta. fane, assistite dalla materna incomparabile bonta di Suore vere spose di Dio e Lo sostituisce Don Michele De Giacomo ardito pioniere nella amministra- madri affettuosissime di tanti bimbi che, come tutti i bimbi del mondo, deside- zione, fatti vo e coscienzioso che non si perde mai in chiacchiere. Sembra burbero, rano ardentemente il sorriso materno e il bacio dell'amore. Le Suore Riparatrici ma e assai affabile nella sua prosa tranquilla e bonaria. Si dice che abbia confes- con la santa Superiora, Suor Ildegonda vecchia d'anni e di fatica, ma giovane sato, ai tempi che furono, il bandito Giuliano nelle imprese di Sagana feudo di di pensiero e di azione, sono le vere mamme di tante creature. Le Suore che, San Martino. Sara? Non lo so. Lui quasi riconosce l'impresa, sorridendo all'aria. dedite zelanti aH'arnore materno, non solo non conoscono la stanchezza, ma re- clamano una Casa piii grande per lavorare di piu. Chi ci aiutera? Coraggio Suore: E a San Martino e'e anche Don Atzeni, il piccolo sardo che spesso si di- il Signore e grande. chiara « asinello sardo». E uao Zaccheo nuovo. Piccolo di statura. Alto, pero, d'intelletto e di fervore; non somarello, no, caro Don Atzeni, ma permettimelo, E Gela? Sul mare ricco di oro nero? A soli 50 metri dal mare cui mira un santarello, ricco di pieta, una pieta serena e vissuta in un sorriso che su lui tenace l'uomo ricercatore dell'oro nero, l'oro del progresso. La bellissima Casa, attira ogni simpatia. E fara bene, come tanto ne ha fatto in ventidue anni, al nuova ed accogliente, grande e popolata gia di 80 Orfanelli e piu di 150 bimbi Seminario. dell'Asilo, e ci incatena. Che spettacolo! Questi bimbi puliti, paffutelli, sorri- Ma e'e Costantino a San Martino, che non e il grande di diciassette se- denti, lieti ci hanno accolti su l'ampia scalinata e non riuscivamo a divincolarci, coli fa, ma e buono e mite. E a lui si aggiunge l'altro giovane Discepolo Mosca asserragliati dal loro affetto, e ci hanno ammaliati col sorriso dolce sincero can- che non e quella fastidiosa di Tobia, ma e un giovane dal dolce sorriso, dall'a- dido, rivelatore di cuori innocenti e dolci. Con tanta fanciullezza poche Suore, con una coraggiosa giovane intelligente Superiora, provenienti dalla Casa Madre mabile tratto e studioso quanto pio. delle Suore Francescane di Caltanissetta, poche Suore sorridenti e pacifiche ne Al momento del trapasso dei poteri nel grande cortile, con discorsi e can- portano il peso con ardore e con amore. Mi e parso cbe esse, animate di vera e ti, hanno manifestato nella incontenibile gioia affettuosa, i picciotti. Che gioia! santa pieta, non paventan fatica, non conoscono il riposo; vogliono che il lavoro Una gioia che ha espresso dal nostro cuore lagrime di benedizione a loro e di ri- conoscenza al buon Dio. Deo gratias!

282 283 T) -J /i/\-|/»/-l s\ lo gli volevo bene e anche lui era affezionato a me 1\1\J\JL \A.\J e alia mia famiglia. Ogni qual volta gli si chiedeva del -i • solito Gigino (che fa?) era sempre aggiornato. Lasuafra- M se " I'abbiamo cresciuto noi " era ricorrente e una volta LA SVEGLIA che la ripete dinanzi a me gli dissi: I l/~ITI — Per crescermi, in fondo, non avete fatto un NOTIZIARIO DELLA ASSOCIAZIONE EX-ALUNNl ,-,-L-L grande sforzo. \J{yY\Y\~ITT\ f\ Sorrise divertito alVallusione dell'altezza. Io go- J- v7 l-J IJJ-JJ-v/ devo della sua compiacenza e gli raccontavo tutto di me. PER LA TRASLAZIONE DELLA Mi sapeva ascoltare e molto spesso mi ha dato ottimi con- sigli, semplici, saggi, fatti di buon senso. Una volta nella cappelletta del rione dove abitavo, andai alia Messa ce- SALMA DI PADRE SEMERIA lebrata da lui. Alia predica mi nascosi dietro la colonna e Vascoltai attenta- mente. Era la prima volta che lo sentivo predicare, dopo trenfanni che lo co- noscevo. Comincid con un tono di voce quasi tremolante, poi divenne sempre piu sicuro e i pensieri erano semplici, chiari, lineari. Non persi una parola. Ricordo che par tutta la Messa non feci altro che pensare a lui. Perche non Come gia annunziato su "Evangelizare,, del mese di settembre, aveva mai parlato cost a noi? Perche s'era nascosto nella convinzione dell in- capacitd ? In quella chiesetta, dinanzi a gente alia buona, fuori del suo am- I'arrivo delle venerate spoglie del Padre Semeria, da Roma a Monte- biente pseudoamministrativo aveva ritrovato se stesso. Capii che di Dio era piu rosso al Mare, avverra il 3 novembre 1968, alle ore II. efficace parlare in modo semplice, di quella semplicita. che molli deridono o dimenticano, ma che e ricchezza di povertd di spirito. La nostra Associazione vuol essere presente alia cerimonia per Capii ancora che non si pud giudicare mai a fondo una persona (Ma si esternare l'affetto e la riconoscenza al venerato Padre. Percio rivolge deve, poi, giudicare ?) e che talvolta un giudizio affrettato o Vatteggiamento pressante invito agli Ex alunni, perche partecipino numerosi, quasi in che lo esprime sono null'altro che un freno a chi e psicologicamente debole. Dissi a Don Peppino quello che pensavo della sua predica. Si scherni, plebiscitario pellegrinaggio di devozione. lo obbligai a credermi, perche parlavo sul serio. Se ne convinse quando gli ri- petei la predica doll'a alia zeta. Allora si confido con me. Mi disse press1 a poco Si partira da Roma alle ore 12.55 di sabato, 2 novembre, con il che aveva paura di chi lo ascoltava, ma che poi, chi sa come, sulValtare tro- rientro alle ore 20.30 del lunedi successivo. vava il coraggio. — Io non so parlare, ma poi penso che se e proprio necessario predica­ II viaggio sara effettuato in treno direttissimo, con posti preno- re, allora ci sard chi mi fard uscire le parole. Parlare e pure questione di eser- tati. La quota per 1'andata e il ritorno e fissata in L. 4.400 a persona- cizio e io non mi sono mai esercitato. E vero, non aveva mai parlato in collegio, e la paura di sbagliare o il Perche si possa conoscere il numero dei partecipanti, al fine di giudizio di tanti ipercritici lo avevano reso sempre piu timido e, in questo, ri- fissare i posti, preghiamo gli Ex alunni intenzionati a intervenire di servato. Era rimasto nel ricordo di molti Ex alunni: un ricordo amichevole, af- volerci comunicare al piu presto possibile, la loro adesione e di farci fettuoso, sincero. Quando a Potenza nel 1962 fu organizzato il raduno degli Ex alunni, ebbene, chi fu piu festeggiato dai presenti fu proprio lui. Nessuno dimen- pervenire l'importo relativo alle spese di viaggio, precisando i nomi- ticherd I'applauso caloroso che scoppid nella sala quando entro lui, cheforse non nativi e, per i ragazzi anche 1'eta. si aspettava tanto. Rammento che mi guardd stupito come per chiedermi: — Ma e proprio per me ? E aveva gli occhi lucidi per la commozione. Chi pensa di intervenire alia cerimonia, non in comitiva, vorra Io sono certo che la sua morte evocherd il commosso rimpianto di tanti. essere tanto gentile da volerci comunicare la propria presenza, indican- Forse nessuno saprd specificare il motivo preciso del suo ricordo, forse sfuggird do le persone che vorranno usutruire del vitto e alloggio. il perche della sua presenza. Ma e certo che ha lasciato tanti amici che gli vo- levano bene. E se uno resta nel cuore e segno che e passato su questa terra la- sciando qualche seme, magari in silenzio, magari senza farsene accorgere, ma- gari col timore di non saper seminare. II programma della cerimonia e in altra parte del bollettino. Nei campi di Dio e beato chi semina, ma anche chi sa discernere il seme buono nel groviglio delle sterpaie. LUIGI GALAFFU 285 284 UN EX ALUNNO PER IL MATRIMONIO DI UN ALTRO EX ALUNNO

E una gioia ricorrente benedire le nozze di nostri Ex~alunni. Queita volta e toccata a Don Romeo, che ha unito in matrimonio AlvarO Vitale e la gentile Teresa Bsrctlitta 1'8 settembre 1968, in Santa Maria Maggiore. Alpranzo che e seguito al ristorante " Quo Vadis? " il nostra Dott. Di Giannamonio, cost fine e cordiale, ha indirizzato agli Sposi le seguenti parole, che riportiamo perche teslimoniano I'affratellamemo dei nostri Exalunni nel'a grande famiglia dell'Opera.

Questa moderns civilta ha, tra le altre cose, cancellato tante buone abitudini e belle tradi- zioai, arrivando a schematizzare e a ridurre Ja nostra vita alie sole cose essenziali e inevitabili. Cosi, oggi non si usa piu fare o ascoltare discorsi in circostanze come questa. Ed io sarei rima- sto obbediente a questa regola se non fossi stato costretto ad agire diversamente da motivi ve- raraente eccezionali ed irresistibili. ECHI DAL NOSTRO SEMINARIO Tomato qualche tempo fa dalla villeggiatura, mi trovai tra le mani la partecipazione di nozze dell'atnico Alvaro Vitale; non solo, ma un bigliettino mi avvertiva di considerarmi di- sponibile per un " saluto " in un certo ristorante sull'Appia Antica. E impossibile opporre un rifiuto ad un invito del genere, tanto piu se Fappuntamento per Denso di notizie questo mese. questo singolare incontro e fissato in un luogo tra i piu suggestivi di Boma, in una strada carica di storia, dove tanto verde e tanti ruderi riescono a staccarci dalla insopportabile confusione II 30 agosto son ritornati a riempire di grida gioiose la vallata una parte della vita moderna ed a farci godere in pace le cose belle che ancora ci restano. dei Discepolini reduci dalla villeggiatura di Roccadimezzo i piu, di Potenza gli Diciamo la verita: una partecipazione ed il relativo invito sono cose che, anche se inavver- titamente solleticano un poco il nostro piccolo io. Vuol dire che qualcuno s'e ricordato di noi, altri. Pochi a dir la verita, proprio pochi, ma sufficienti ad indicare che nel Se- ci ha prescelti da una cerchia piu o meno vasta di amici e conoscenti, perche gli e cara la no­ stra presenza in un momento di estrema importanza, che rappresenta un puito fermo e di rife- minario era ritornata vita. rimento per tutta la vita. La campana non ci e sembrata piu melanconica e monotona, ma quasi Debbo tuttav'a confessare che la mia prima preoccupazione e stata quella di cercare le pa­ una voce che si e unita alle altre voci festose dei Discepolini. role adatte per rappresentare l'impossibilita. oltre che l'inopportunita, della mia presenza. Pur seotendomi lusingato del privilegio usatomi da Alvaro, non mi sentivo abbastanza vicino a lui, Anche i mandorli sono stati da essi liberati dai frutti pazientemente rac- suo familiare e suo intimo, per partecipare ad una iesta della quale l'intimita e la familiarita rappresentano le indispensabili e insostituibili componenti. colti. Per questo non sarei venuto e non sarei qui oggi se Alvaro — valendosi del suo focoso, dit- II 7 settembre hanno avuto inizio gli Esercizi Spirituali annuali. Se qual­ tatoriale e spumeggiante temperamento, fatto di spontaneita, naturalezza, lealta e simpatia — se Alvaro, dico, non mi avesse, alcuni giorni fa prepotentemente investito (per fortuna telefo- cuno fosse venuto a farci visita, avrebbe visto una lunga fila di vesti nere che nicamente) impedendomi di parlare, di ribattere, di protestare e, infine, di dire di no. passeggiavano sotto la pensilina o per il viale, sempre in silenzio e con il capo Ed ora non posso negare l'intimo piacere che provo per essere qui con gli Sposi, con i loro parenti ed amici e con alcuni simpatici ed autorevoli rappresentanti della famiglia dell'Opera, della quale ancbe Alvaro fa parte. sto. II suo Alvaro non e un tipo comune: ha un cuore tanto grande e tanto capace di amare; ne Dopo questa lunga premessa potrei, cari amici, sederroi e togliervi il fastidio di ascoltarmi. sono piu che certo, perche non e possibile non volergli bene, perche non c'e alcuno tra tutti i Ma debbo chiedervi ancora qualche minuto di pazienza per rivolgere almeno un saluto agli Spo­ suoi conoscenti, che non sia sinceramente entusiasta di lui. si, considerato che essi ci hauno convocati qui — stando all'invito — appunto per salutarci. E qui voglio smettela veramente, per non cadere nel panegirico di Alvaro Vitale. Frequenti occasioni, in questi ultimi anni, mi hanno ofterto il piacere di incontrarmi con Alvaro, di couoscerlo, di valutarue i meriti — soprattutto di lealta e di rettitudine — e di sen- Desidero solo augurarvi, cari Sposi, oltre al prezioso dono del reciproco bene, la migliore tirmi legato a lui nella comune e profouda gratitudine verso quella Istituzioue che, in tempi di- fortuna, l'adempimento di tutti i vostri desideri e la pienezza di ogni felicita insieme con i figli versi, ci ha entrambi educati, istruiti. sosteuuti e consegoati alia societa con un prezioso baga- che il Signore vi concedera per allietare la vostra unione. glio di sani principi, di ottimi esempi e di eccellenti propositi. Con questo augurio fraterno, invito tutti gli amici presenti a brindare alia salute degli Sposi. Ho potuto constatare quanto egii sia stato capace di peuetrare nell'animo di tutti gli amici e di quanta simpatia abbia saputocircondarsi per il suo carattere esuberante, gioviale, tutto na- Un festoso augurio porgiamo ancora all'Ex-alunno Doit. Carlo Martini e gentile Si­ tura, che ne ha fatto un personaggio tra i piu noti della famiglia dell'Opera, del quale e sempre gnora, che hanno coronato il lungo sogno d'amore nella chiesa del nostro Istituto di Barile. Ha desiderata la compagnia, perche la sua presenza assicura immancabiimente movimento ed aile- benedetto le nozze il Rev.mo Don Tommaso Molinaro, Direttore dell'Istituto "P. G. Minozzi", gria. Egli riesce, da solo, ad animare le nostre adunaaze, le nostre gite, le nostre feste, con una pronunziando toccanti parole di augurio. Per il valoroso Ex-alunno, che si e preparato al gran vena inesauribilee sempre nuova, sempre attuale e scoppiettante. Canta, recita, ride, si dimena; giorno con impegno grande e serieta ammirevole, formuliamo pregando i piu cari auguri di bene. e attore e imitatore In una parola e il piu simpatico. Non ho avuto il piacere di conoscere prima di oggi la Sposa; ma se l'ha scelta lui, vuol dire Infine, auguri e benedizioni a Rosa Maria Lacerenza venuta al mondo il 17 agosto che e ricca di ottime doti. Ebbene, cara Signora, vorrei dire che lei ha fatto un eccellente acqui- ultimo scorso per la gioia del noslro Gennaro e della signora Italia. 286 287 ricurvo verso terra. Vi avrebbe trovato Discepolini che si preparavano alia ve- stizione, Discepolini che si preparavano ad iniziare bene il nuovo anno, Novizi pronti a fare la loro promessa, Teologi, Vicerettori, Direttori, Padre Tito e il buon Padre Predicatore: la rappresentanza di tutta la Congregazione insomnia, dal Padre Generale agli aspiranti, dai Direttori agli studenti.

II 15 settembre, poi, c'e stata grande festa per tutti: per la Congregazio­ ne, prima di tutto, che ha visto nuovi figli cercare protezione sotto le sue ali, e poi per chi ha potuto finalmente realizzare i suoi sogni. Tre Discepolini infat- ti hanno indossato l'abito sacro: Elpini Benedetto, Scavone Giuseppe, Violan- te Mario: i Novizi: Becci Giuseppe, D'Amelio Savino, D'Ainico Salvatore, Di Corleto Francesco, Ragone Innocenzo hanno emesso i voti con indicibile entu- siasmo. II Discepolo di Voti temporanei Don Vjncenzo Catalfo ha emesso i \ oti perpetui, sereno e saldo nei suoi generosi propositi. Festa per tutti, ho detto, festa anche per i parenti dei neo-vestiti e dei neoprofessi, che son venuti con­ tend chi dalla Basilicata, chi da Torino e chi dall' stesso. Festa che e stata di breve durata nell'apparato esterno, ma che si ripetera ogni volta che i nuovi consacrati a Dio faranno del bene.

II 16 settembre nel Seminario rimanevano di nuovo quei pochi Discepo­ lini, msntre i Discepoli che vi si trovavano sono andati tutti a prendere il pro- prio posto di lavoro.

Anche la Colonia Frasca ha visto arrivare, accogliendoli festosamente, i suoi nuovi Superiori: il Direttore Don Virginio Di Marco; il Vicerettore Don Vincenzo Catalfo da Barile; l'Economo Don Ruggiero Cavaliere da San Marti- no delle Scale.

La porta del Noviziato ha visto passare davanti a se solo due Novizi: An­ tonio Gravina e Michele Leone. Non e la quantita che importa e la qualita.

Finalmente il 1° ottobre sono arrivati tutti i Discepolini. Nuovi i piu, Volti sereni, lieti, vivaci, che ci mettono in cuore grandi e belle speranze. Quest'anno avremo due sezioni di prima Media, una di 22 ragazzi, l'altra di 21. II numero e consolante, speriamo che siano di stoffa buona. Pochi sono, invece quelli di quinta ginnasiale: ne sono appena quattro. La crisi non e di vo- cazioni, ma di perseveranza nella vocazione. Ripetiaroolo pero: pochi ma buoni.

Siamo ancora in rodaggio, la macchina scricchiola ancora un po\ Speria­ mo che presto non lo faccia piu! Per ora intanto si mette olio dovunque ce ne sia bisogno.

Ci auguriamo che tutto vada per il meglio e ci affidiamo alle preghiere dei benevoli lettori. IL CRONISTA

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P. G. Semeria ^ s IL PATER NOSTER (seconda edizione rivedura sull'autogr.) -1 II IL CUOR CH'EGLI EBBE [mese di giugno) If II •a-S 3 2-5 = o ll LA BENEDETTA TRA LE DONNE [mese di maggio) ^ rp L'EREDITA DEL SECOLO (sulla questione sociale) :!i A J o B LA FAMIGLIA UMANA E CRISTIANA i o « g s S *l£ SB,_, K |2g N fi £. Patuelli Z u : *$1 § O 'O g •= K e $ _a a 0 P. GIOVANNI StMERIA - Ed. dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'lta­ H o.S iia - Roma-Milano, 1967. 5 9 lljll « S j> a w i-i « a c s H o s 2 S 8*' a S.' n B^! — "^ c 3 r" If P. G. Minozzi > — i cj *t3 *J ^ > » 5 © .. m ' "3 (J-l - - o =11 p P. GIOVANNI SEMLRIA • (Prefazione del Card- G. Urbani) • Ed. dell'Opera f.jq "5 « o g •« 1 |* o-S-S S.~; » b * 5 §§: II Nazionale per il Mezzogiorno d'ltaiia - Roma Milano, 1967. sis •S<8:| a is- §•!•- a> G I ^- s o ft,"* >c iir s Inoltre, per il centenario semeriano sono srati pubblicati i seguenti QUADERNI e o s If = a *"iva ill DELL'ECO DEI BARNABITI (Dai manoscritti inediti - Roma) g£ s =^>. o » s S „ E §£• 1 p 1) IL PARADISO o *1« 5 •il nil 2] LA CHIESA 0Q 3) LA DONNA E LIMMACOLATA hj r— 4] LA CROCE E IL MARTIRE P h*« Cfl e. c o o co ?- P P. G. Semeria, Barnabita UI oc SAGG! CLANDESTINI Storico-plosofici - (A cura del P. CelesMno Argenla B. - K Moncalieril - Introduzione di Angiolo Gambaro - Note bibliografiche di V.M. < • &a d m N Colciago B. - 2 volumi, di complessive pagine 1000 e 6 tavole f.t. - Edizioni CS — ia Domenicane - Alba 1967. J © o til -1 _i o c- >-J re P c 0 § a C o ._ CO e n •• 0 EVA N inari o tenito r onam e a or d < SO S ndlrl *n CL fe o SCUOLA TIPOGRAFICA DELL'ISTITUTO MASCHILE " PADRE GIOVANNI MINOZZI" AMATRICE (RIETI)