SOLETÏN

DE LA

REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA .

TOMO XXXIV. Febrero, 1899. CUADERNO II

INFORMES .

T.

SUI CELTI MELLA PENISOLA IBERICA . (1)

Volendo dare un contributo non inutile alla soluzione delle questioni relative ai Celti di Spagna, crediamo neccessario colnin- ciare dallo studio delle loro sedi, estensione e diffilsione nena Penisola ; cioë dal ricercare e dal fissare le genti e i popoli e le ulocalità» aveno carattere celtico o per testimonianza degli scrit- tori o per altpe regioni e criteri, di cui faremo moderato uso . Principiamo-tenendo presente la carta geografica '-dalle re- gioni Occidentali, per pasare poi aile centrali e orientali .

Nelle regioni del Sud-Ouest della Penisola compariscono i cosí detti (2) . Il primo probabilmente che li abbia menzionato -attingendo a documenti dell' età della Repubblica-b Strabo-

(1) Ripresento amptiato e modi,¡dcato, I' articolo inscrita nella Rivista bimestraïe di Antichitsa Greche e Romane, da me diretta (a . i, fase . ii, páginas 63-9t) . (2) Questa forma si vede anche altrove (Es. in Steph. Byz. da Theopomp . lib. ,3, fragor . 223.-FRG . del N-Itiller, lib. i, pág . 316).

TOMO XXXIV .

yó BOLETIN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA .

ne, il pale li colloca prenso l' Anas, fra il Tagus e l' Anas, dov.'2 erano anche Lusitani ; e li pone confinanti coa Véttones, Carpe-: tani e 2, e viciai alla Turdetania (abitata da Turdetau d e ) s . Neil« lista amministrativa dell' Impero, lasciataci da Plinio (1), i Celtici a si trovano Ilell' Bispania Ulterior, tanto nella Baetica [propriamente detta, dopo la recente divisions] quanto nella Lusi-; tania . Nella prima sono messi Mella «regio Baeturian (2), situatf fra l' Allane il Baetis 5, o meglio nella «Baeturia Celtica», eh' era . pita vicina a quel fiume e presso la Lusitania s (che cominciava` al di là dell' Anas) . Nella Lusitania una gente omonima si pre- - lenta Del cognorne di nu populus, dei Mirobricenses o dell' oppi- dum Mirobrica 7. Tn Tolomeo vediamo i Celtici pella Baetica e nella Lusitania : là selle regioni interne, viciai al Turdetani e a.i Turduli 8 ; qua 9 - anche Dell' interno e sopra i Turdetani di Lusitania (i quali dimoravano al di là dell' Alias, presso il Promontorium Sacrum, . fino al Barbarium) e limitrofi al Lusitani propriamente detti. (abitanti dal Promontorium Barbarium in su) . Seguendo Tolomeo, guida pill sicura e precisa-ricaviamo che., i Celtici abitavano al di dentro, confinanti e chiusi dai Turdetani e dai Lusitani, e prenso il Tagus, l' Anas e fino al Baetis 10. Le loro «localita» pù Iiotevoli erano 'Obis. A) Nella Baetica Il Aracci (o Arunci) 12--Arunda Is-Acinipo 11 -E; altre, di cui Plinio dà maggior numero, mentreché Tolonleo me indica due (Curigá 15 -e Vama 15 ), ignote á Plin . 17. Fra le liste dei clue scrittori non v' ha molta differenza sostan- ziale . Poichb non e certo che Nertobrîga 1& e le due Segidae 19 da Pain . siano state poste nella &ieturia Celtic« in particolare [messe, de htolOM . 20 tra i finitimi Turdetani] e non pella Baetica in generale. Del resto ammessa pure la prima ipotesi, non se ne deve desumere un mutamento di estensione ; perocché pub sem-

(i} Cf. D. Detlefsen, Comment. philolog . i n honor. ;kíommsen, pág. 23 sgg.i e WeI- tkarte des 3l. Agrippa (Progr.), Glückstadt, 1884. (2) Anche nota a Livio XXXIII, 21; e XXXIX, 30 [non XXIX, como erroneamente cita l' Ind . dell' edit: Weissenborn-Teubner, pars vi, pág. 13j.

SUI CELTI NELLA PENISOLA (BERICA . 99 pro credersi a un errore di Pliil ., prodotto anche dalla conoScenza sua dei soli Turduli (che- Plin . poneva più a oriente, presso il f3actis) e dalla sua ignoranza dei Turdetani, ch' erano limitrofi ai Celtici dal sud verso il nord . Nessuno di queso nomi montra un carattere o forma celtica, accettuato quello delta Turobriga (o meglio Turibriga 21 di Plinio : B) Nella Lusitania 22 Le quattro, di cui ci ha Ptolom . lasciato il nome 23, Lacco- 24, briga Arcobriga 23, _ Mirobriga, Meribriga . In quanto aile ultime due, notiamo che Plinio conosce: ivlirobrica, Meribrica e Medubrica 26 ; delle quali la prima, situata 27 sotto il Tagus è prima del Capo S. Vincenzo, corrisponde cortamente alla prima di Ptolom . `=$. La seconda tri porta il cognome dei Celtici, onde e possibile che nia la seconda di Ptol . A proposito della terza, cioè Medubricenses cognominati Plumbarii, di Plin. ( := Meidubri- genses 3°),,ci sombra più difficile ch' essa corrisponde alla seconda di Ptolom . ; piuttostochè la seconda di Plin .-Passiamo ora a vedere se uei paesi viciai siano rimaste Lracce di sedi o almeno di relazioni Celtiche-servendoci soltanto del criterio dei nomi di laogo 3 2 . Infatti dallo studio di Ptolom . e Piin ., insierne esami- nati, ricavansi i segtientl nomi : A) \Telle Baetica-oltre di Singili (?) 32, di Segovia (?) 33, no- Hamo : Virobriga 34, Arialdunum 35, Estledunum 38, e anche Ner- tobriga 37, le Segidae 18, le Eburae (o Eborae o Eporae (?) 39 . B) Nella Lusitania Caetobrix 4p (dei Turdetani)-Arabriga 41, Talabriga 4`3, Conimbriga 43, Eburobrittium 44 (dei Lusitani- situate Lutte fra il Promontoriom Olisipponense e il Durius 46)- Cottaeobriga, Caesarobriga 46, Augustobriga 47, Ocelum 48, Deo- briga 49 (dei ) 50. Pertanto pelle coutrade del Sud-Ovest della Penisola si sono conservati indizi °i di sedi Celtiche se non in Lutte, in buona parte di esse ; e se non di vera domiuazione, almeno di importante influsso, dove più dove meno 62.

Altre popolazioni ornonime si incontrano neil' estremo Nord- ~OvesL della Spagiia. Sano i «Celtici», aventi il cognome di Neri s3,

100 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA . di Tamarici 54 , di Praesamarci 55, non osciuti da Mela, Plinio,. Strabone 56 , ignoti a Tolomeo 57. Vicini a loro sono gli o- Arrotrebae 58, anch' essi gente celtica 59. Forse ancbe Celtici~ popoli erano tra quelli barbari e ignobili della regione, di cui ora, ci occupiamo 6°-Fra i luoghi importanti noliamo, oltre di Bbo- ra 61, Novium 62 , e specialmente Ardobrica (o Adrobrica, o Ado- brica) sa . Fra i Celtici del Sub-Ouest e geriti vicine, e i Celtici del Nord- Ovest, oltre il Durius fino alle coste settentrionali della Spagna, none difficile trovare tracce Celtiche, non oscure. Passando oltre il Durius e venerado dalla parte occidentale alla più orientale della detta zona, incontriamo. A) Presso i Callaici (Callaici) 6{ : Vicino Bracara 65 , i Nemetati 66 (=Nemetavi2 67) col lora oppi-- dum Volobriga 68 -E poi Abobrica 69-Ivi viciiio, Ceolobriga (Coellobriga) 74 . , B) Nell' interno : Caladunum (Caledunum) 71, Ttlntobriga (Tungobriga, Tongo- briga) 72 dei Callaici Bracares-Nemetobriga dei Tibures 73 -Ta- lamina dei 14-Dei Callaici Lucenses, Pintia 75 , Ocelum 76r e sulla costa Flavium Brigantiztm 77-In queste regiolli e il nions. Medullus 78 . C) E ancora più ;tell' interno : Brigaeciurr, 7g---Calubriga dei Gigilrri 86 -Bergidclm Fla-~ vium 81 . Laollde nella e nell' Asturia (1) gl' indizi, che noi vogliam ō rintracciare, non sono veramente forti, sebbene non si possano escludere enteramente o quasi . .

Veniamo ora ai cosí dette Geltiberi, genti conoscinte dagli autori classici 82, almeno fin dal secolo iii, ma primieranlente, in base ad «au,opsia», nel ii da Polibio ; il quale li pone nell' interno, ;icini e distinti dagli Iberi, lungo l' Anas, il Baetis 83 a. il Du-

(1) Del resto, relativamente aquesto paese, rimando alla«Storia antica delle Astu- rie>, che fra non molto tempo pubbiieherb.

SUI CELTi NELLA PENISOLA IBERICA. 101

~rius 81, presso le fonti del Tagus 83 e un monte vicino Sagunto 8&, -e separati dai 87 e dai 88 . Secondo peró gli scrittori dell' eta repubblicana o gnelli che attinsero a foriti appartenenti a tole epoca, ebbero i Celtiberi un significato ed un' estensione variabile, ora più larga, ora più ris- tretta ; e questo si spiega sia per la non ancora sicura conoscenza di quelle genti sia per il carattere di esse . Solo dopo la definitiva conquista e meglio in sóguito agli ordinamenti ammiuistrativi, si poterono precisare i lemiti, i territori di ognuna di ta,li genti- Co~i sparirono delle tribu, che si presentano nell' età precedenti : cioè i 39, i Titti (o Titthi) 90, i 91 . Si compresero o si staccarono dalla fainiglia Celtiberica populi, che prima n' erano disgiunti o compresi 92; si attribuirono città,-che più tardi vediamo assegnate ad altre popolazioni . Non si deve per ció credere, che realmente siasi muttata col tempo l' estensione delle regioni- occupate dai Celt,eberi 13. Solo con l' indagine dei paesi, loro appartenenti nell' eta 1m- periale, comparata a quella, risultante dagli scritori pre-imperia, lî, possiamo formarcene un' ideo chiara e sicura, sempre relati- vamente .

In Tolomeo la Celteberia ha un significato generale e un altro particolare . Nel primo comprende i Celtiberi (ristrettamente in- tesi), i Pelendones, i , gli Aravaci () . Nella lista di Plinio, gli stessi populi meno i Berones. A) 1 Celtiberi-nel senso meno ampio-erario i più meridio- nali 9' e aveauo per città : -Segobriga 95 (Ptol ., id . . p. 179-a Plin . 11L, 3. (4), 25 16 -(E anche Contrebia (?) 91.) -Ergavièa 98 (Ptol . id., p . 178-a Plin . id ., 24 (= Ergavi- ceuses) ) . -Valeria (Ptol. id ., p . 179-e Plin . id ., 25 ( =Valerienses) ) . -- Turiasso 0s - Bilbilis 100 Ptol . id ., p . 177-180 . - Arcobriga 101 E Plin . id ., 24-26, che perà le pone in altri ' - Bursada 102 conventus . . --- Alaba 103

102 SOLETSN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA. E finalmente: - 13elsinum 104 r - Nertobrigga 113 - Caesada - Mediolum 106 - Attacum 106 b" Nel solo Ptol . id ., p. 177-180 . -- Cudabora : E per alctine, negli Itiner . - Laxta - Istonium -- Libona - Urcesa

I3) 1 Pelendones ia7 abitavano presso le fonti del Durius 1U84. Con gli oppida (a populi) :

- Visonïium 109 - Augustobriga 11U, Ptol . id., 53, p. 171 sg. - Savia

C) Gii Aravaci 111, dimoranti lungo il Durius (108) a ovest dei precedenti ; possedevano: -Clunia, posta all' estremità (Ptol . id ., 55, p. 173-Plin . 1111, 112. 3 (4), 28) -Termes (Ptol . id .-Plin . id. 113. -Uma (Plín .-(o Uxama Argala (Ptol,) 114 . -Segontia (Plin . (e Itiner.)-o Segontia Lanca (Ptol .) 115. -Segovia (Ptol. id . 9.74--Plin . id .) 116 . --Nova Augusta (Ptol . e Plin . 117 ) .

Iaoltre:-Confluenta 113 -veluca Nel solo Ptolom . id . 55, p : 173 . - Tucris

-Numantia 119 (Ptol. id . 174 ; Strab . 111, 4, 13; App. , Ílisp. 46. 66 ; e 76 . 94]-Posta per b da Plin . 1P fra i Peleadones . --E Segeda [5trab . 111, 4, -13 121] .

Siguiente

SUI CELTI NELLA PEYISOLA IBERICA . 103 D,1 I 13erones 12,1, piú settentrionali avevano : ..-Tritium Metallum (meglio Magallum) 123 [ Ptol. i d.- 54, pá- giiia 172 124 . --Oliba [Pte] . id . ; e Müller ibid . ] . --Varia [Ptol . là. ; Strab. Ill, 4, 12, 12;s}

La Celtiberia quindi si estelideva nell' interne della Spagna, al di là dell' Iberus, -per il corso superiore del Durius, del Tagus, e un po' dell' Anas ; confinado a occidente coi Vaccaei, Carpetani ed Oretani (questi anche a sud) ; a nerd coi Murbogi e , Autriáones, , ; a est e sud-est con la. linea . dell' Iberus, gli Edetani, i , Bastitani . . . l'=s.

Osserviamo se in qùeste vicine regioni si trovino tracce di sedi più o meno stabili o di influenza Celticha.-Infatti vediamo . A) Nella parte occidentale-~etteiltrionale : -Fra gli Oretani [aventi il «cognomen» di «» 127],, la città lllirobriga (V. sepra, nota 34) . -Tra i Carpetani, Laminium (?) 128, Aebnra (?) 129 -Tra i Vaccaei, Lacobriga i30 -Segontia Paramica j31 -- Octo- durum 132 -Albocela (?) 133-Segisama Iulia I31-Rauda 13' bis. -Amallobriga 135-Pintia 136. --Fra i Murbogi (o Tnrmogidi? 137), Deobrigula 138 -Segisa- mum 139-Segisama lulia ''° . -Ai Cantabri 1#1 appartenere, Iuliobriga 142, eh' e peià una fundazione romana probabilmente 111 --In tali regioni e il mens Vindius 141. -Agli III.1, Segisamonculum 116-Deobriga 10, Vin- delia 148, Flaviobriga I¢9, Virovesca (?) 150. -Ai Varduli, Segontia Paramica 15I . --Ai Vascones, i Segenses 152. B) Nella parte orientale- meridiornale. Fra l' Ebro e i Pirenei : Tra gli , Bergusia t?) 1e3 -Dergidum 154 -i Bergis- tani 155.

1U4 , SOLETIN DE LA REALACADEMIA DE LA HISTORIA .

-Fra i , Sebendununz 158 -E vicino, Aquae Vocó- nixe (?) 157 Presso f Ebro merid¡ongle, Octogesa (?) 158 ; Al di la, della destra dell' Ebro, verso il Medítterraneo: Degli Edetani 159, Ebora MO. Dei Bastitani, Bergul a ?61-Segisra 162 .

Dall' esame fano delle conoscenze geografiche e anche dei vomi di luogo abbiamo ricavato l' esistenza di elementi etnici Celtici nella Penisola. In alcune zone abbiamo vista nomi di popolazioni, denotanti senza dubbio tale esistenza e durata; in altre, solo vomi di residenze e costrtizioni, averti carattere tutto 'o (il maggior numero) in parte celtico; i quali mostrarlo se no:I un' oceupazione diretta di gent¡ Celtiche o miste, un' influenza p -:ú o meno efficacee e vicina, almeno per i reciproci rapport¡ di vicinato e di altro. Le contrade, dove meglio e durabilmente persistettero siffatti elementi Celtici, sano le più interne, lungi da¡ Pirenei e délle coste del Mediterraneo ; e le occidental¡ verso l' Atlantico e il Sud 113 . E poiche, come ora vedremo, le genti Celtiche son venute dall' altro versante dei Pirenei, le vie ole direzíolu delle loro immigrazioni in Spagna devoro essere state prit probabilmente per i Pirenei p'ú occidental¡ 154 ; per le coste del]' Oceano setten- trionali e per la valle superiore dell' Ebro . Che di qui signo pene- trate a occidente nel resto della Penisola, estendendosi verso il Nord e verso il 'Sud dell' Ovest rus; o che;invece dopa di ayer las- ciato de¡ rami qui, si signa ritirate e stabiiite più verso Oriente, nel centro, non si sa-Cerco e, che una fu la stirpe Mbis, como uno il nome, cioè di Celti ; e in seguito al mescolamento, più o meno compiuto, con gli Iberi isu , di Celtiberi Issbis. Infatti delle due denominazioni Celtiberi e Celtici-le quali si ridueono a una sola: de¡ Celti di Spagna 167-la piit antííeá ~V. sopra n . 3) 168 e la solita Ius e la prima, merrtruchè la secotlda,,! la quale non e se non una forma aggettivata di Celti 17% e una recente 171 e rara denotazione generica e indeterminata 172, rimasta più tardi anche nelle indicazioui ufficiali sotto l' Impero . Perr

SUI CELTI NELLA PENISOLA, IBEItICA . 105 tauto possianlo ritenere Celtiberi corle la unira e gelierale, forse risultante p .ù che da recente combinazione fatta da scrittori greci o in greco 111, da un' antica tradizioné, conservante il ricordo delle iuvasióni Celtiche, delle loro lotte con la razza Iberica , dei seguiti accordi e della mescolanza 111. Che i Celti finalmente abbiamo nella Penisola trovato le gē nti Iberiche 175, e dimostralo, oltre chè dai nomi'ie) e dalle rispeuive posizioni geografiche 177 , dai risultati odierni. dell' archeologia e degli studi supe stirpi Celtiche .

:L~T a'W E

1 Rimandiamo specialmente a quella di Id. Kiepert, annessa al suo studio «Sui vomi iberici e celtici in Spagna» («Beitrag zur al ten Ethnographie der iberischeu Idalbinsel», NIonatsber. de K. Akad, d. Wiss . zu Berlin, 1864) ; e al'e altl-e dello stesso illust.he geografo (Atlas antiquus, Berlin, .186ù3, tab. VIII, e nella Róm . Gesch, del 1lommsen, vol . V, 1884) ; e «Formae orhis antiqui», 1894 .- Rimandiamo anche al C.1. L. vol . 11, al suo Supplelnentum (1892), alla Ephemeris Epigraphica, I-IV.-Quanto alle Province, vedi i lavori del Detlefsen (Philolog. XXX, p . 265 sigg . ; XXXII, p . 600 sgg, ; XXXVI, p. 111 sgg) . - Per la storia dell' Impero in generale e delle province cf. E . Herzog, Geschichte u . System . d . rgm . Staatsverfassung, Il, 1 (p. 190 sgg. e 233 sgg,) e 2 (p. 641 sgg .) -Rimando anche al mio corso di lezioni (farte Prima), che daró nell 1899 prossimo ail' Ateneo di Madrid . 2 III, 1, 6; cf. 3, 5 . 3 III, 2, 5 . Dove cita da Polyb. (reliq. XXXIV, 9, 3) ; ma in quest' autore non è necesario credere che trovasse la medesima indicazione della gente; perchè pué averne preso la relazione-coi Turdetani e sostituito al nome di Celti o Celtiberi quepo, piil, re- cente forse e speciale e locale, di Celtici . Del resto Polibio e della melà del Il secolo . . 1 I nomi di populi, gentes, regiones solio da Plinio indicati, ma come mere reminiscenze, senza valore amministrativo uffi-

106 BOLETIN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA. cíale.--Sul passaggio dall' ordinamento cantonale, etnico alla ci- vitas romana, vediil mioarticolo nella Rivistadi Antichità, vol. I, fasc . I, p . 29, n . 6 Appendice; e anche il mio lavoro sligli Helve- th, Neuchâtel, 1897, parte 2 .°, p, 35 snug .-Cf. pure il recentissi- mo studio di E . Kornemann, Zur Stadtenstehung in den ehe~ mals keltischen u. german . Gebietea des Rb inerreiches, Habili- ta.tionsséhr ., Giessen, 1898 .-Dove si studiano i cantoni Celtico- Germalzici e le loro trasforlnaziolli in citlá romane . L' autore promette un' opera maggiore, sulle cità romane, specialmente de 1l' Occideil te . , Plin. 111, 1 (3), 14 ; e anche IV, :2 (35), 116 . Plin . 111, 1 (3), 14 . Plin . IV, 22 (35), 118. Il I'tolom . II, 4 ed. C. Müller-Didot, 1883 . 9 Pto1. id . 11, 5, § 2 sgg. 19 1 confini, -che Strabone (V . nota 2) assegna ai Celtici di La- sitania, sono alquanio vaghi ; onde li mette limitrofi anche ai Vetto- nes, Carpetani ed Oretani, situati presso il Tagus e l'Anas. tobis Cf. i l lavoro fondamentale di Aem . Hübner, Monumenta linguae Ibericae, Beroi, 1893, e specialmenLe per la raccolta defle citazioni, p . 222 sgg. [Onde noi ne abbiamo messe molto II L' oppidum «Celtiu (a) [posto da Plin.I11,1 (3), l l nello stesso couventus Hispaleusis, cui appartengono i Celtici della Baetica- e anche negli Itinerarii : Vedi Hübner tlel CIL. 11, p . 135 . 321] ha una forma singolare (cf. anche «Celtiñun» : C . II 6298) e dubbia; Esisteva p. es . un pagus dei Celtianenses in Numidia (Ephem . V, p. 442; Hübner, Montl.m . etc., Proleg. LXXXVIII . Is Plin . 111, 1 (3), 14-Ptol . 11, 4, 11 p . 127--Itin . p . 427,2--- Rav. p . 317, 17 (=od. Aroche: cf. Hübnér nel C . II, p . 1'23 ; C. Mü- 11er ad Ptol . p . 127-De Ruggíero, Dizionario epigr. di an t. rom ., I, 710) . 13 - Plin . e Ptol . II. cc . (Hiibner id, 184 ; Müller id=od . Ronda) . : U Plin ., Ptol . e Muller id--Hiibner o. c., p. 181 ; e nella Paulys Real-Encycl . Il, 260 .

(a) Il nome Celtus si trova in un' iscrizione (CIL. II, n. 755: «Ateba Celti f.» -Cf.-:, <.Aleba Areonis f.», nella Ephem: Epigraph II, p: 234, n. :?01).

SUI CELTI NELLA PENISOLA IBERICA . 107 Is Ptol .: id-Il nome pare iberico (vedi Humboldt, Prüfung der Untersuch. über die Urbewohner Hispaniens vermittelst der Vaskischeu Sprache, nella trad. fr , di Marrast, p. 122; cf. p. 109) . ls Ptol, id ; vedi C . II 989 ; e Hübner ib ., p . 127 sgg. , 17 Il quale pone « Ugultuniacum s . Curiga» nella Baetica, sen- za speficare una delle due parti . 18 Plin . (vedi nota precedente)-cf . Itin. Ant. 427, 4 ; 439, 2 (Miiller o. c., p . -123 ; Hübner id, p . 125 sc. ; e Monuln . . . Pro- leg. XCV I l f> 19 O meglio la «Segida Restituta Inlian di Plin . (Vedi anche inscr. n . 988) . 20 Id, § 10, p . 121 . 2l Vedi Hübner, Monatsber . d. Berlin . Akad., 1861, p. 384-- Sulla radice Tur-, cf. Humboldt op . cit., p . 35 .-Hübner, Mo- num . p. 243 [Iturobriga]. I2 La Conistorgis e la Pax Iulia, messe da Strab . (111, 2, '2-o 15) fra i Celtici, lie sono-secondo le fend più recenti e sicure-dis- tinte, benche vicine .-Sulfa Lusitania Celtiberica cf. la mono- grafia di Anselme Arenas López, Reivindicaciones históricas, Madrid, 1897 . 23 Id, § 5, p. 134 . 21 O Lacobriga . o Langobriga (Mela III, 1, 6-Plut . Sert . 13, 14 sgg .) . Vedi Müller o . c ., p . 134 . Il nome e composte di-briga; ma lien di lacu--secondo l' eti- mologia, data da Feste (a) . La radice Lac-si trova in altre parole (Es : Laconimurgi .etc .) ; vedi Humboldt, p . 28. ss Ili site ignoto (vedi Hübner nella Pauly's R .-Enc ., III Halbb, 603) . Dev' essere l' Arcobriga dell' iscriz.,n . .24.19 (bj e n . 765 (p. .97), diversa dalla lontana Arcobriga Celtiberica (Fliibner p . c .) . 2s Id 116 e 118 . Come si sa, le forme-briga e-briga si scam-

(a) Dove (in un exc. di P. Diacono) Il Müller (p. 118) legge: «nomen compositum a laou et Hispaniae vocabulo quod gppidum signiflcát, ut in Arcobriga et aliis» invece del testo: «... lacuet Arcobriga Hispaniae oppido». Seeondo noi si potrebbe-e cos! for- Le si spiegherebbe perchè delle due menzioni di oppidum ana sia scomparsa-legge- re : «. . . compositum a lacu et Hispaniao vocabulo [o auélie solamente: et brigàl quod, . , ut in "Arcobriga Hispaniae oppido. Hübner(b) net C. 11, p, 310-che db: (p . 348) per errore richiama a 2414.

108 BOLETií1T DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA . biano, anche nelle iscrizioni (vedi Iiiepert, Monastb .,1864, p . 146) ---Sulle forme Mero-, Meri -, Medo -, .Medu -, cf. Humboldt; p . 74 sg . (che le crede idéntiche) . `=7 Plin . id, 116. as Hübner C . II, p. 107 sgg . ; e inscr. n . 857 sgg: Vedi perb Müller a Ptolom ., p. 134 . 2''à Plin . id, 118. 30 Delle inscr . n . 760, 13; e 458 . In quanto a presnnti rapporti coi Montobrigenses (dell' Itiil . p . 420, 4), vedi Hübñer nel C . Il,' p . 95 .-II1 Lusitania esisteva una Medobrega (?) (Caes . b . Alex . 48, 4, cf. Sallust. hist. 11, pag . 1323 Jord ., vedi Hiibaer, Monum ., p . 236) . 31 Il quale vale ma con serie cautele . Poiché alcune forme (spe- . cialmen¬e-briga,-dunam,-durum -) sono celtiche, e ai Rci- mani doveano essere più intelligibili delle iberiche (cf. J . Jung, Die roman . Ladschaften d . Ióm. Reich, p . 35) . Ma altre possono sembrare tali, per mera apparenza casuale (vedi Humboldt, p. 85). 33 Plin . i d I (3), 10-Fra il Baetis e le rive del- Mediterraneo. III quatlto alla forma, cf. cou Siiigi-durum (nella Moesia Supe- vin r) . 33 Nell' inscr. n . 1166 (Hübner, p. 155) : Segoviensis--La ra-' dice Seg-(e Sego-) non sembra iberiea (Humboldt, p. 65 . 91 sg .), ma pub essere celtica (Gluck, Die kelt. Nam ., p . 149---d' Arbois de Jnbainville, Revue Celtique XI, p . 489) ma anche ligure' (C. Pauli, Altital. Forschungen vol . II, 2 (l894), p . 166) .- 34 Plin . II1, 1 (3), 14 e Ptol. II, 4, 10, p. 124-dei Turduli (Plin .) o dei Turdetani (Ptol .), vieinissima ai Celtici . La Miro- briga, che Ptol . (11, 6, 59) meue fra gli Oretani, presso Sisapone, o e una ripetizzione erronea di questa (cf. Hübner nel C. Il, p. 107 . 327 ; Müller a Ptolom . p . 124. 181) o pub esser stata ua' al- tra omonima, non lontana dalla prima. 35 V. sopra n . 32-vedi anche Hübner nella Pauly's R . Eue. III Halbb., 812. 36 Inscr. n . 1601-vedi d' Arbois, Les prem. habitants de l'Eu- rope, II, p . 9-60 sg .-E peró Hübner, Monum ., pag. 232 . 37 V. sopra, note 18.. 19. 18 Per. l a radice Seg-, vedi n . 33 .

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SUI CELTI NELLA PENISOLA IBERICA . l1J~J:

39 «Ebura Cerialis» di Plin . (- «Ebora» dei Tarduli di Ptol . id, § 9, p. 114 sg .-vedi Mela 111, t4--Müller a Ptol . p. 118-- Hübner Ilel C. 11, p. 301 sg.-Strab . 111, 1, 9)-«Epora foedera - torum» di Plin .-Iu quanto alla forma della parola, cf. cou Eba- rodunum, Eburovices, Eburobritilim . . . (vedi Pauly's R. Euc. 1844, 111, p. 1-2) e cou qualche nome celtico, che apparisce nelle iscri- zioui (p . es . n. 123, Hübner C. 11, p. 16) . Perb si ha tln' Ebura in paesi loutani dai Celti (come nella Lucania) (a) .-Cf. Hübner, Monum., p. 231 . ao Città marittima (Ptol . id . 2, p. 131 sgg.; Marcian. 11, 13) . O Caetobriga-e non Castobrix-Stilla forma celtica del nome, cf. Rev. Celt., VI, 485 . 41 Situatà probabilmeute sopra Lisbona--Ptol. id, 6, p. 136;. Inser . n . 760 (Arabrigenses) e 967 (Arabrigensis) ; fQrse anche Plin . id, 22 (35), 118 (AYabriga, Asabrigenses)-cf . con titi' Iera- briga (It. Ant. 421, 4) : vedi Kiepert, mem . cit ., p. 147; e Hübner- lit Pauly's R. Enc. 111 Halbb., 336. 42 Ptol . id, p. 137--Pliii . id, 21 (35), 113-Vedi Appian . Hisp. 73; lt. Ant. 49-1, 6-La prima parte della parola e iberica- (Humboldt, p. 51 . 193) . 43 Plin , id, 113; vedi Ir, Ant. 421, 4-cf. cou la Conimbrigesia di Flegotite Tralliano (FHG . 111, 609, 1-tlel quale passo e il nome> di un uomo, celtico)-Era presso Aeminiurrt (Coimbra) (b)-Dal stio nome e derivato quello deli' od . Coinibra [apparso prilniera- tnente nel secolo IV: Hübner 1 . c., IV, 593 sa .), quautunque questa citia sia la antica Aeminium . Ció si spiega-non volendo col Mü- ller (a Ptol, p. l3 '~ ammetere, clic il vero nome di Aeminium {c)- - fosse Couimbri a Aeminia e questa fosse la vera antica Conim- briga--col supporre qualche spostamento di sedi o altro, che, igno- riamo

(u) t'icina al Baet(s e ai turdetani era: Brutobria ;4teph. Byz .-ve,!i J. Costa, Es- tudios Ibéricos, p 169 sgg.-cf. anche Hiibner, Monum., p . 131; onde non si pub affer- mare che fosse dei Carpetani. , Vecli Kieppert, Mon. d Bert. Akad. 186-1, p. 14R, n. 1). (b) Questo nome ha qualche afHnitâ rot nome degli ahitanci dell' estremo Sud- Ovest, i Conii? (Vedi Humboldt, p. 78). (c, Il quale (Ptol . id, 6, p. 126 -PIin . i d . 11 =) pub essere celtico . . (d) In questi luoghi era )a gens dei Pintones (C. II 8(5, e p. 40;, avente un nome. celtico (d' Arbois op. cit. 11, `289;.

110 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA . Il U Eburobritium-Plin . id, 1-13. 15 In queste contrarie e il nions Herminius (- od . Sierra de Estrella), che si crede avere un nome celtico (vedi Coelho, Revue Celtique, VI, 482 sg .) . Il 'flu-me Durius ; di cui il nome (cf. Kie-- pert. lav. cit., p . 154, rl . 2-Müllenhoff. Deutsche Alt. A] . 11, 249,' n . X; 323, n . X) ptad essere celtico (Humboldt, p . 88 sg .) o figure (a) -Inoltre Equa--bona (vedi .Kiepert id, p . 148) . ¢s Ptolom . (id, 7, p . 140) conosce solo la prima. Plin . (id, 118) conosce solamente la seconda (-Caesarobricenses), nota dalle is. crizioni (C. TI, p. 111 sgg,) (b) (= od. Talavera de la Reina) . La prima forma puO essere, se non l' amito nome prima elle si desse quepo da Cesare; una corruzione . Né è di ostacolo la posiziouè data da Piolom ., che del resto la mette immediatamente vicina ad Au ustōbriga (=Talavera la vieja) . 47 Ptol . id, 7, p . 141 . Plin ., 118 (-Augustobricertses) e Itine- rari (cf. Xiüller a Ptolom . ibid .) . 4s Ptol . 1, c .-Plia . id j-Ocelenses),=Qcelum Duri (Itisi . Aut. 434, 6 ; Rav . 319,4) ='Qxa~«V (cors . da di Strab . 111, 4) 3 (cf. Müller id.! Presso l' od . Zamora.. Cuesta forma si incontra in paesi Gallici . Anche là vicitlo, sull' altra riva del Durius, era Alhocela (?) (Ved! avant!) . 'es Ptol . id, 142, e 14üller a q . 1 . 5° Aggiungansi N1undobriga e Tungobriga (vedi Kieperx cit. mem ., p . 147 sg. ; Humboldt p. 47) . 51 Secondo i rami di luogo principalmente, e anche seconde altre tracte (di culai, di noms : Cosà in Pax Iulia ed Emerita Augus- ta in Lusitania-lnscr. n. 71 . 462 ; Hübner ib ., p . 8 sgg . 55) :-~ Il nome di Norba (presso Caceres--in Lusitania) [cf, con Narbo- nella Gallia 141eridionale : Vedi il trio studio «Iberi Nella Gallia» in questo Bolletitlo, aprile 1898, ri . 199] non si pub affermare thé sia celtico. V. sono in contrario ragioni non deboli. 53 Non deve credersi che la denominazione celtica, special- monte in-briga, indichi necessariamente una fondazione o ricos,-

;a) Anche il Plume Var ua (?) (vedi Coelbo mem. cit, 824) .-Cf. perb FIübner, Mo- Dura, Proleg. LXX.XVIL Vedi(b) De Ruggiero, Dizion. Epig., rol. 11, fase. 1, p. 15.

SUI CEL21 1VELLA PBNISRLA IBERICA . lit

truzione o simil cossa, fatta da Ceiti. Pub invece essere stata adot- tata da vicine popolazioni Iberiche. 53 Cf. col nome del Promontorium Neriurn (a) Strab. ĪII, 2, 5 ; Ptolom . 11, 6, 2-3) o Celticum (hiela 111, 3, 10; 4, 13 . . . ; Plin . IV, 21 )35), 114. . .) . é Cf. col 11ome di url fiume del luogo, il Tamara (Ptol . II, 6, 2) o Tamaris.-Cf. «fontes Tamarici» (Plin . XXXL 23 ;, Vedi Hübner in Pauly's R . Enc . a . v . Cantabri (b» . 5 E non t(Praestamarci )j di Pliu . id ) 20 (344), 1 Il (vedi d' Ar- bois, lies pr. habit ., 11, 287 sg .)-O Praesamarchi . 6 Zflela Il . cc. ; e Plin . id, e 111, 3 (4), 29 [Nel conventus Lu- censis] riportano guesti rami . Strabone riferisce i soli Celtici . 0 Che (II, 6, 2-3; 21) conosce il Promontorium Neritim, vi- cino agli Artabri; che-come si sa da altre fonti--sono viellzi .ai Celtici, 58 Strab. 1 . c .--Plin . IV, 114-Dei due nomi Artabri e Arro- trebae, il secondo e più recente [Onde Plin . id, 114, ignora affatto il primo-Vedi Strab . 111, 2, 5] e ci sembra piïl vicino alla forma indigena (c) . Non si pub dire se fosse 1' uno iberico e I' aitro cel- tico; l' uno di formazionegreca, l' astro di romana. Possono essere solamente due forme dello stesso nome . 5a Mela id-Sirab. 111, 3, 5 . s° Plin . id . 61 Mela 111, 1, 8---V. sopra n . 39. ati Dcgli Artabri (Ptol. id, 21, p. 156-cf. Plin . IV, 114-Sul nome cf. d' Arbois op . e vol, cit., p. 257 . ss Mela 111, 1, 9 (Vedi Hübner nel C. II, p . 346)-La prima parte della parola puô compararsi con Ardu-enna (d' Arbois, Rev . Celt. VI, 485) (d,),

la) Questa forma Ner-(ef. A%erto-briga), come le altre, pub essereiberica. Questi(ó) paesi perb non sono Celtici (cotrie crede il Ch.m Prof. V. On sagrandi, Ca- talecta di scoria antica. Catania, 1838, p. l08). tc) Cf. col nome di Arrons (in Asturia: Plin . id, 111, che li mette accanto agli Arro- trebae nello stesso conventus Lucensis) e con quello di Arronidae (C. Il 2697; su cul Vedi Htlbner in Pauly's R. Enc. 111 Halbb., 1260). (a) Menq facilmente cou Artabri-ga (cioè degli Artabri - secondo lEibner nella Pailly's R. Bac,, 111 Halbb , 615), poiché secondo tal ipotesi non si terrebbe conto-e sansa ragione-della desinenza-briga.

116 BOLETIN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTULSIA .

ca Questo nome (Callaeci, ) lion ha nessun rapporLq, col nome dei «Galli» (vedi Kiepert, Monastb. d . Berl . Alead . 1864; p. 159, 11 . 2-Hübner, Róm. Herrschaftin Vyesteuropa, p. 26 7; .e . pella Pauly's R.-Enc. a, v. Callaici) nè ha una radice celtica (Coelho, Revista archeológica, 1889, p. 1 sgg.)-Su questa genie (e anche intorno ai suoi rapporti coi Celtiberi) cf. Hübner in,; Pauly's 1 . c. ss La città di Citania, posta in queste vicinanze, avrebbe con-, tenuto una popolazione Celtica o affine, secondo l' Hübner (op . cit., p. 267) . 66 Ptolom . id, 40, p. 163. Il nome, assai probabilmente, e cel. tico . s7 Dal nome del vicino flume Avus? (Miiller a Piol . p. 163) . 6s Ptol, I . c. E identicaa Volobriga (C . 11 5661)? Cossi suppose l' Hübner, Monum . p. 243 sg. ; il quale pero (Prolegom . XLVIII) he crede distinte . ss Plin . IV, 20 (34), 112 . Se questa forma e perfettamenté uguale ad «Avobriga» (Ç . II 2477 ; Hiibner p. 346: e 4247, p. 571 -Vedi Miiller, p. 163; e Hübner, Monum . p. 224) si peo sospet-' Lare una celta relazione fra l' Avobriga (o Avobriga) di Plin . e la Volobriga di Ptol . (a), situata presso il flume Aves-se non di identità o di maggiore vicinanza (eccettochè Polibio erri) . Cid in ogni caso si dita per l' Avobriga delle iscrizioni . 70 Ptol . id, 41, p. 163 ; vedi C. II 416. La prima parte della pa- rola non e ricura e s' ignora la cera forma, che forse poteva esse= re: Palelo-briga o qualcosa di simile (cf. col nome di Pale, alíe foci del Durius, vicine a quest' oppidum : Vedi Hübner sel C. II,, p. 47 ; e Monum. p. 227. 230) .-Si puó comparare con Palubriga (Kiepert id, p. 147 sg. : C. II. 2610) e con Calabria (sel Durius' ricordata nell'età Visigotica flü'bner, Monum ., p. 22ī), che po- trebbero essere la postra Caelobriga-Le presente colonie greche (Strab . III, 4, 3) hanno nom semplicemente greci. Casi anché l'sel quale nome non c' e affalto motivo che possa in- durre a vedere qualche nome indigeno (pi es. Ambi-loti), e celtico

(2~ Si e voluto (Humboldt p. m. senza serie ragioni, credere l' Abobbriga identica alla Adobrica di Tela!

SU) CELTI NELLA PENISOLA IBERICA . 113 (come vuole l' Hübner nella Pauly's R.-Enc., XI, 1938) . Poicbb nulla prova il trovarsl in gneste regioni nomi celtici. 71 Ptol . id, 38, p, 162 . 12 Ptof: id, p . 163 ; Vedi C . Il 743 . 73 Pt01, id, 36, p . 161 ; l t. Aut. 428, 6; C. il, p. 639 sg. Il nome e doppiamente celtico (d' Arbois, Les prem . habit . II, 261 sg.) . 74 Ptol. id, 27, p . 158 . Sul nome cf. Humboldt p . 51 . 93 . %u Pt01 . id, 22, p . 156 (a) . Sul nome cf. d' Arbois o. c., II, 290 . 76 Ptol . id, p. 15î ; e Mi!ller. Sul nome vedi Zeuss, Grammatica Ce,' tica 2 ed., p. 147 . 77 Ptol . id, 2 sgg. (Dio Cass, 37, 53, 4-Rav . 308, 5-Not. imp . 2, 119 Boeking) . Vedi Müller -p. 146 ; Hiibner iiel C . II, 1). 357 e 348 sg. Sul oome cf. Humboldt p . 86 . sgg. ; Hübner, Moiium., Prol . Il 1 . 78 F1&. Il, 33, 50--cf. coi nomi Mediolurn, Mediolanum, cou quel Io della geute dei Medulli = cf. Iliibller, Monum ., Pro- leg. IC . °i3 Dei Brigaecini : Ptol . id, 29, p. 160 (Vedi i,Iüiler, pp . 160, 165-De Ruggiero, Dizion . Epigr . I, 1027) . so Inscr . ri . 2610; e Iliibner ib ., p . 364 (- Dessau, Inscr. Lat . selectae, Berol., 1892, n. 2079). al.j. Pompeio L . f. Gigurro Caln- brigen(si»)-Vedi Hübner id, e liüller p . 162, in quanto al sito. s1 Ptol . id, 28, p . 159 ; IGinerari ; C . 114-248 (p . 572) ; vedi 11ü- Iler p . 159 . V. sopra, nota 70-La radice Berg-non si sa a quāle liligna appartenga (Humboldt, p . 61 sg. ; Kiepert id, p . 152, n . 2 . . .) -In un' iscrizione di . Asturica Augusta, comparisce il nome Brie. . . (CIL. II, p . 707-Vedi anche Kubitschek, Imperium Ro- manúrn tributim desçriptum, 188,9, p. 190) . 81 II nome si e couservato fin in epoche recenti. Infatti si pre- senta nella lista delle Province dell' Impero dell' eta Dioclezianea

(cf. Geogr0 . lat. minor. ed . Riese, p. 129, lin . 5 ; poi nella Ces- di Iulius ©norias, del secolo V o VI, che attinse da una tabula piiz an tica, fondata su basl anche pin antiche (Riese id, p . 35 e XXI) . Inoitre si conservù nel nome delle tre cohortes Cel-

la (a) Altri nomi simili si trovano Galizia e nelle Asturie (Pintia, Pintiae, Pen - tius, Pentioius, Poutani): nori celtici td' Arbois op. ci L.,11,289.291-Humboldt p.43) . TOMO XXXIV.

114 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA . tiberorum (CIL . 11, 2552 sg . 2550 . 4141 ; e pp . 356 sg. 557 ; VII; 1194 ; cf. Htlbnor in Pauly's R . Enc. a. v . Celtiberi ; e delta cohors Coltibera, residente in luliobriga (Notit. dignit . Occid. 42, 30 Boecking) .-Sui nom-i «Celtiber» e «Celtibera» vedi Hilblxer 1 . c. in fine. s3 XXXIV, 9, 12.. Strab . 111, 3, 4 Strab . 111, 3, 1 ;.-a~ 86

81 X, 7, 5 ; Ill, 14, 2 . , ss 1I1, ~, l . . . ; 111, 14, 1 . 39 Cf. cou Belia (Bellia); città degli Bletani (Ptol . id, 62, p . 186; e 14ïüller ib .); e cou Bellica o Vellica, dei Cantabri (Ptol .) . 9° Queste due genti si preselltano o sole (App. Hisp . 44) o in- sieme con gli Aravaci (Pólyb. rel . 35, 3, 4-vedi App. id, 66) . 8I Ricordati solamente da Strab. (111, 4, 3) e come i pitl orien- tali-Cf. anche App . Hisp . 79, che li pone vicini ai Numantini, e lî chiama Iberi, torse dando il significato generico di abitanti delf Iberia . 93 Cob,1 i Berones, che Strabone, pur ponendo fra le genti Cel- tiche, distingue dai Celtiberi, propriamente intesi (111, 4, 12) . 1 Vaccaci sono da Appïan . (Hisp. 51) creduti di stïrpe Celtiberica; mentre altrove (es . Diodor . V. 34, 3) sono sempre distinti. Vedi anche Humboldt p . 116 sg. 93 Cioè diminuendo (Corne p . es. crede il d' Arbois de Jubain- ville, Mém . de l' Acad. d. Inscr . 1890, p. 225 sg . ; il pale attri- buisce ai Celtiberi di un tempo i Vaccaei e anche gli Oretani) .~ Su questa estensione presso i vari scrittori puoi leggere l' Hübner in Pauly's op. cit . a. v . Celtiberi . 94 Ptot. 11, 6, 57, p. 177 sgg. 95 0 Segobrigenses-Nome celtico, torse anche nella prima parte. 99 Cf. Strab. 111, 4, 13 ; Rav. 4, 44 p. 313, 11-E «caput Celti- beriae» (Plin .) . C'e poi una «Segobriga» (=od. Segorbe), notata primieramente nella lista delle diocesi del re Visigoto Vamba (cf. d' Arbois, Les pr. habit. If, 263, II . 1 ; e la bibliografia da ]tri citata. Vedi anche Hübner, Monum ., p. 81`sg . ; e p . 213) . S'ignora

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SUI CELTI NELLA PENISOLA IBERICA . 115 se questa sia diversa (Kie . pert mem. cit., p . 150) o la stessa (Mü- ller a Ptol. p. 178 sg.) Celtiberica . Certo non era molto distante; e potrebbe essere identica. A risolvere la questione nulla giovano 1 nummi e le iscrizioni (come n . 4191 . 4220 . 4222 . 4252).-Vedi anche d. Costa Estudios Ibericos, Madrid, 1891-95, p . 155 sgg. 07 Questa Contrebia (a), di sito ignoto, (Val. Max . II, 7, 10- Flor. 11, 7-Liv. 40, 32 sg . Vol . II, 5) é detta anche «caput Celti- beriae» (Val. Max . 1. c.) . Ma non per questo dovrebbe credersi identica alla Segobriga (V. nota precedente) . Ciascuna poteva avere una capitale importanza in una propria zona, almeno Con- trebia. Eppoi questa e sparita, rimanendo solo l' altra. 98 0 Ercavica (nei nummi). Vedi Liv . 40, 50--Nome iberico (Humboldt, p. 89 ; Hübner, Monum ., p. 84) . 00 ~ Turiassonenses di Plin.--Nome iberico (Humboldt, p .-34) -Cf. perb cor .Turicum (?) o-Turiaso (Hübner, Monum., p. 61

100 =: Beblitani (o meglio Bilbilitani) di Plin.-Vedi Strab. 111, 4, 13, che la pone fra i Celtiberi . toi Arcobrigenses di Plin . 102 i Bursaonen.ses di Plin . (Vedi Liv . Epit . 90) . - . 103 Alabanenses di Plin .-Dei -vecini Vascones e Alavon (Ptol . id, 66, p< 191 ; cf. It. 444) (b), che si potrebbe riferire agli Alabanenses (Hübner in Pauly's R.-Enc. VII, 1270) .-Questino- mi certamente non sono Celtici. 104 Con diverse lezioni negli Itinerari . 10; Vedi Polyb. XXV, 2, 2-App. Hisp. 48. 50-Suid. v . NEpYó- poty

(a) Nome celtico ((llilck, Die kelt. Nam ., p. 29; Kiepert id, p. 152). (b) Come due Ergavicae erano una dei Celtiberi, l' altra dei Vascones Ttol. Id, 66; p.191).

11 6 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA . DE LA HISTORIA .

M Probabilmente forma celtica-Cf. col nome Vesoinio, nelle Gallie . "u Anche Itiner .-E iscriz. (n . 4892. 4895 . 4897 sgg .) . 111 La vera forma e questa (secondo le iscrizioni) piuttostochb Arevaci, Arevacœ , Arebaci, Arbaci (a) (Vedi i passi raeeolti da Ilübner in ,Pauly's, 111 1-Ialbb. 682)-Cf. col nome Aravi, di un popolo iberico (Hübner ib ., 400-cf. de Ruggiero, op. cit., 1,

113 Vedi anche Plut. Sert. 9; Galba 6-Dio Cass. 39, 5 --=é Itiner . 113 App. Ilisp . 76. 77 . 99 (Termesus e Sermantia) - Diod . XXXIII, 16 (Termessii o Termestini) ; cf. anche Liv . Ep. 54 ; Ta- cit. Ann. IV, 45 . 111 , O Argaelorullï (Inscr . n .- 696)-vedi Flor. 111, 22, 9-Itin . Ant . 441, 2 (b) . È l'Aginiuni dei Celtiberi? (App . Ilisp . 47), coule vogliono Ukert, Geogr. d . Griech . u . Reim . II, p . 455 ; Ebliler, . Der . iômisch-celtiberisclie isrieg, Progr. Dessail 1880, p. 12,

113 Vedi peiO Kiepert, p . lai, Ti . 1 ; e anche Uliert, Geogr ., p. 456 . 460--A questa Segontia, come alle altre omonirrie, puó riferirsi il «C . Atilio . . . Segontino» dell'inscr. n . 4195, e il «C . Clo dio C. f. Flavo Segontino» o «Segontinelī si>r dell' i-nsçr. n . 3626 (Vedi Hübner nel C . 11, p . 489) . 116 Froniin . IV, J, 22-Flor . I11, 22-It. Ant. 435, a. 1t7 Questa non e la stessa A ū gustobriga dei Pelendones (V. sa= . pra, Il . 110), coule crede il tlfüller a Ptol ., p. 171 sg. 174 . Poiché non -vie nessun rapporto con l' omonima dei Veitones, e quella dei Pelendones si chiarna semplicemente Augustobriga. Sono in- vece due fondazioni, portanti il nome di Augusto, l' una fatta su costruzione preesistente (onde conservb la desinenza celtica-briga), l' altra nuava . .Al p'ù si pub credere, che la Nova Augusta sia un . Po) paI récente e abbia preso il posto e oscurato la prima . lis O torse Confluentia (Müller id, p . 173) .

(a) sit. Italic. III, 362--'Aprázj in Celtiberia (Steph, Byz. a q . v. da Taba, lib. Il, fragm. 16, neí FHG_ 111, p . 473). ib), Gn' Uxania Barca era del vieini Autrigones'Ptol, id, 52, p .1i0 Miïller a q. 1.j_

SUI CELTI MELLA PEL`IISOLA IBERICA . 11 7

1,9 Presso la quale si e voluto mettere Malia (App. Hisp. 77 ; fl quale dice solamente ch' era presidiata da¡ .Numantini) . 120 III; 3(4), 26; IV, 20(34), 112 (Ved¡ por i test¡ Müller, p . 174 --e Hübner, Monum., p. 237)-Plinio e seguito dal Kiepert, Lehrb . d . alt . Geogr., p. 493-Ved¡ ¡u contrario Ernst Liacke, p. Cornelius Scipio Aemilianàs, Sahresb . d . Wettiu . Gimnas . Dresden, 1898, nota l5 . [Sul quale lavoro cf. anche iI mío arti- colo, scritto per la Revista crítica de hilt. y liter. Españolas di Madrid]--L' incertezza si spiega anche per la spar¡zione di questa cittá o fortezza . 1 21 Ved¡ App . Flisp . 44 . 45 ; Steph. Byz. a q . v. (cf. con la Be- geda di Diodor . XXXI, 39) . Strab . la.mette fra gli Aravaci, igno- rando la esistenza dei Belli . 122 Sul home cf. Humboldt p. 93 . 95. iza Secondo l' inscr. n. 4227 . tal =Tritienses delle inscr . Ved¡ It : Ant. 394, 1 . Forse ola stessaTritinm, che Plinio (il qualeignora questa Celtiberica) pone, egli solo, fra i viciai Autrigones (Hiïbner C . II, p . 394 sg .). 123 Liv. Fp . 91 ; It . 393, 2 . , Sí trova una Centobriga (?) dei Celtiberi (Val . Max . V, 1, 5- ved¡ Diod. 28, 24) . Non teniamo poi tonto di Colenda (ch' e una fondazione romana con nome romano : App. Hisp . 53 sg. 99 sg . ; ni di Aires (Liv . XL, 48. 49--Itin . 445, 5 . Ved¡ Hiibner in Pauly's. . . VII, 1338), perchè si dice Liv .) soltanto che vi era il campo dei Celtiberi ; no di Caravis (App. Hisp. 43-il quale dice solo, che fa assediata da molti Celtiberi); no di Certima (non Ion tana dal fin me , Certis o Baetis, cosa (Jhiamato dagl' indigeni : Liv. XXVIII, 22), la quale cost era detta dai Celtiberi o Celt¡ (Liv . XL, 47), ina non e espressamente detto che a questi appartenesse. tes Vedi anche Ptolm . id, 53 . 56-59. 62. Plin. III, 3 (4), 19. 20. 24 .-Puoi ef. l' Hübner nell' Ene . del Pauly's a . v. Celtiberi. 127 plin . 111, 3 (4), 25-Pto1m . 111, 6, 58, p . 181 . its p Laminitani: Plin . l . c .-Ptol . id, 56, p . 176 . Non si sa se sia un nome celtico; né, se i Laminitani siano Celtiberi (come vuole l' Hübner nel C. 11, p, 433 sg.) . 129 Liv . XL, 30 (= Libora? di Ptol. id-ved¡ Hübner, Monum., p . 222 . 235) .

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130 Ptol . id, 49, p. 166-Itiner.-Plin . 111, 3 (4), 26 [che di 17 civitates menziona quattro] -Il «Intercatia», eh' e dei Vaccaei (Plin . id), non e da Sirab. (I11, 4 13) collocata si chiaramente da. potersi attribuire ai Vaccaei piuttostochè ai Celtiberi . 13, Ptolom . id . 1 132 Ptol . id, p. 168 . Si suole credere sia l' Ocelam Duri (da Ocellodurum) dell'Itin . Ant. [Vedi Müller a Ptol . p . 168 Kie- pert, p. 148. . .]. Ma questa stazione puó essere l' Ocelum dei vicini Vettones . 138 Ptal . id, p . 166. La desinenza sarebbe celtica (cf. Ilum- boldt p. 36 sg .) se non potesse essere identica ad Albocola (C. Il 880, p . 111 ; e n . 2598) e ad Albucala (Arbucala) [Polyb .111, 14, 1 ; donde Liv . XXI, 5, 6 ; e Ste fh . Byz . a q. v .-Vedi Hiibner in Pauly's. . . III IIalbb ., 420 sñ .] . 134 Ptol . id, p . 167. 13r# bis Ptol . 11, 6, 449-(t . Ant . 440, 5-Forse nome celtico (se- condo Hübner, Monum ., Proleg. LXVII. C.î . Ma anche heure. 135 Vedi Hübner op. cit . IX, 1720 (secondo l' Itin .=Abulobrica di Rav. : Kiepert. 147 ; Hübner, Monum ., p . 233) . 136 Ptol . id . p . 168-It . Ant . 440, 4 . Fra i Vaccaei e Murbogi e la Dessobriga dell'Itin . (449, 4) . 137 , PLol . i d 51, p . 170-Turmogidi per Plin . 111, 3 (4), 26. (Turmogidi per Oros . VI, 31) . 138 ptol. id-Questo nome e quasi lo stesso nome di Deobriga, nome celtico (Hümboldt p. 76. 84), da questoderivato (cf. Hümboldt p . 48 . 104 ; vedi p. 29)-Vedi Itin . Ant . 449, 6 ; 454, 3-Rav . 318. 139 PLol . id (=Segisamonenses di Pli ii . id . ; -e Segisamonen- sium dell' inscr. n. 2915 : Hübner C. If, p . 397) . Vedi Itinerari (Hübner 1 . c. ; Müller a Ptol . p . 167) . 11o Ptol . id (=Segisamaiulienses di Plin . id)-In questo paese si pone utla Blaniobriga (dell' inscr. n . 2902 ; C . II, p . 396) . Vedi Müller a Ptol . p. 170 . 141 0 populi Çantabrici (Plin . id, 28)-Sui quali cf. l' Hübner in Pauly's R .-Enc. a q. v. 112 Plin . id,. 28-Ptol. id, p. 169-Not. Imp. 2, 119 Boeckiná; e inscr . (n . 2916 . 4192 . 4240; e pp. 397 . 564 . 570)-luliobriçenses (Plin .1111, 20 (34), 1 l 1) .

SUI CELTI MELLA PENISOLA IBEBICA . 11 9 I{a Gui si sarebbe dai Romani data un nome con una desinen- za tanto fréquente e propria di una lingua, familiare a loro; o forse perché popolazione Galliche della Penisola stessa avrebbero . popolato, per invito dei Romani, la nuova fondazione (Kiepert. p. 158 sg ., n . 2) . Ma non sarebbe assurdo credere, che in questo paese essenzialmente Basca esistesse una località, avente un nome terminante in-briga (per mera imitazione, senza influenza Cél- tica)., mutato .poi dai Romani nella prima parte-Puoi anche cf. 13ilàner . Monnm . Prol . XLI V sgg . 111 Nome céltico . (da virad- .Llbus-cf. col nome della cima più alta, Sierras Albas-Vedi Humboldt p. 93 sg.-Zeuss Gramm. Celt., 53-Nlüllenhoff D. A . 11, 244, il . XX in fine-Kiepert, ]av. sit,, p. 160, n . : ; e Lehrbuch d, alt. Geogr. _§ 414, n . 2-J . Costa., Estudios Ibéricos, p. XXIV)-Nel passe Cantabrico e Orgeno- mesci (Plin. 1111, 20 (34), 111-Ptol .[id), di sui non si pllb lire che sia il nome céltico per la parte Orge-(cf. p . es, con Orgetorix)! 115 Sul nome vedi Coelho nella Revue Celtique VI, 484-Con questi si e voluto da qualcuno (a) identificare gli Allotriges (ricor- dati dal solo Strab . 111, 3, 7) . Perb si pub dire solamente che sono non lontani dai Bardyetae (o Varduli) [ Strab . i d], che confinano coi Berones (Strab . 111, 4, 12) ; quindi pella Spagna pin. setten- trionale. Il nome sembra céltico (Coelho 1 . c ., 483 sg. d' Arbois, Les pr. habit . 11, 267) . Ils Ptol : id, p. 171 (Vedi MüUr a q . pag.-Hübner C. 11, p. 114) . Questo nome e gli altri Segisama [-Segisamensis celle inscr. 900 . 32811 Segisamuni (V . sopra, note 134, 139-140) si pro- sentano in queste regioni dei Vaccaei, Murbogi e Autrigones . Eccettoché vi sia ripetizione, si hanno due Segisamae Iuliae, che potrebbero ridursi a una sola ; situata p . es . al confine tra i Vaç- caei e i Murbagi; A quale debbasi riferire la Segesama di Strab. 111, 4, 13 [da Polyb . 34, 9, 13-vedi Müller nell' ediz . Strab. di Didot, 11, p. 9071 e inserto-La Segisama Brasaca (inscr. n . 4151, p . 559) pua essere un' altra o la stessa Segisama, prima che si chiamasse Iulia .

(a) , C, \ínter nell' ediz. Didot di Strab., vol 11, p . 728 -e la sua carta óeogr. 111.

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IVI BOLETIN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA .

111 Ptol . id-V. sopra, nota 138. 148 Ptol . id-Cf. col nomi Vindelici Vindobona . . . 119 Ptol. i d 7, p. 147-Plin . IIII, 20 (34), Ill . Inscr. n. 4192) Müller ibid .-Hübner C. 11, p . 397 sgg .)-V . nota 143 . Cf. con la Tenobrica del Rav. p. 308, 7 (Kiepert, Monatsber. 1864, p. 147-Vedi per ó Müller a Ptol., p..152). M Plin. 111 3 (4), 28 ; e anche Itiner . Sul prefisso cf. Desjar-, dins Géogr. de la Gaule râm. III, 219, n. 9, in fine-Il flume revu vicino agli Aut.rigones ha un nome celtico forse (D'Arbois op . e vol. cit., p . 271)-Presso Virovesca era Sobobrlga (Elav. p. 318, 8) . Ptol . id. 65, p . 189-Diversa dall' omonima del Vaccaei (Müller ib) . 17? Plin . id 24---Setia (Segia ?) di Ptol . id, 66, p . 191 . "3 Ma gli abitanti di questa cittâ (Ptol . id 67, p. 192) non sono diversi dai Bargusii di Polyb . 111, 35, 2 [da cui Steph . Byz ., e Liv. XXI, 23, 1 ; vedi XXI, 19, 7] . 134 Ptol. id-Escludiarno «Gallica Flavia.» (Ptol. id, p. î93~, e ;e cosi «Forum Gallorum» (It: Ant. 452, 7), perchè non sembrano anteriori alla conquista romana (vedi Kiepert, p. 158 sg., n. 2) . ID quanto a «Celticoflavia» (pare, nella Spagna Settentrionale: IIIscr. n. 880, e p. 111), potrebbe la prima parte della, parola indi- care una fondazione pre-romana, anziché un' origine romana e , una colonizzazione di Celtici, chiarnativi da Vespasiano (come suppone il Klepert, nota cit.). 155 Ivi o il Vergium castrum-(Liv. XXXIV, 16 ; 21 sg.) . 136 Ptol . id, 70t p . 195. Si e voluto crederlo identico a Bisuldu- num [Pagus Bisuldunensis ], che comparisce nel Medio Evo (d' Arbois o. c., II, 260 sg.) . 1137 0 Voconae (Itin . di Vicarello hel C. XI 3.281-vedi Rav. 303, 5 ; 341, 14) . Si potrebbe confrontare il nome con quello . celtico dei Vocontii?--Nome latino (Hübner, Monuln ., p. 249) . 373 Caes. b . civ. I , 61, 4 ; 68, 1 ; 70, 1 ; (nell' a. 49 a . C. .)-Si crede celtico il nome per la finale-gesa (d' Arbois id . 266) cf. con gaesum . . . (?)-Il nome peró sarebbe 0[c] togesa e forse veramente Ifeotocésa, secondo Hübner, Monum ., p. 40 sg. 238. "9 Che forse non erano diversi dai ; onde si esten- devano fino a Caesaraugusta.

SUI CEL'I'I NELLA PENISOLA IBEBICA . 121 a3n Ptol. id . 62, p . 186 . I~ 1 Ptul. id. 60, p . 184 . Ptol . i d .-Notiamo in ultimo vomi celtici, da cul son derivad nomi moderni : Salarodunuln (od. Salardù), Virodunum (Verdù) in Catalogna ; Navarodunum (Navardun) , Virodunum (Berdun) in Aragona ; Salobriga (Salobre) in Murcia etc. (Vedi d' Arbois o . c . 11, 260 sgg,) etc. Una Segestica, di sito ignoto, menziona Liv. (XXXIV, 17) . 163 Anche nel Nord-Qvest della Penisola, dove i Celti possono essere venuti per terra (V. sotto, ri . 165) anzichè per mars, dalle coste occidentali della Gallia (come suppone il Kiepert, mem . cit ., p . 159, n . 1 ; cf. Hiibner, Bbin . Herrschaft in Westeuropa, p . 267) . Nb la loro pósizione e del Lutto isolata, non essendo com- pletamente rotte le comunicazioni con genti affini del Sud. 161 Vedi Kiepert id., 146 sgg., 161 sgg. ; cf. Müllenhof D . A ., 1, 237 sgg. ; e vedi anche. per la precisione dei passaggi Ern . Des- jardins, Géogr. de la Gaule roma, 1, p . 1 í2 sg. s e migrazioni dei Celti in generale vedi il recente lavoro del Prof. Bened . Niese . oZur Geschichte der Keltischen Wanderungeii» pella Zeitschr. für deutsches Alterturn u. deutsche Literatur, Berlin, 1898, p. 129 sgg. [Questo lavoro forma oggetLo di uno studio di un min discepolo, che lo pubblicherà fra breve nella Raccolta di lavori di storia antica e di antichïtà classiche, fatti da me e dal miel discepoli]. 165 Seconda Plia . (1111, 1 (3), 13) dal Celtiberi provengono i Celtici-Dal Celtici del sud-ovest derivano, corne una dirama- zione, quelli del nord-ovest [secando una leggenda riferita da Strab. 111, 2, 5]. Cio non e impossibile (V. copra, n . 163); cluan- tunque le due branche Celtiche dell' ovest possano essersi stabi- lite contemporaneamente o quasi . 168bis Cf. Plin . 111, 1 (3), 14. 166 Razza sparsa per Lutta la Penisola e anche, al di sopra (Leggere l' opera tante volte chata dell' Humboldt.) Sulla lora lingua in rapporto alla basca vedi i recenti articoli di M . R . de Berlanga, Estudios epigràieos, pella Revista de Archivos, biblio- tecas y inuseos, 1897, p . 481 sgg . ; e 1898, p . 49 sgg . 166Uis Questo nome appunto perchb denota il risultato dei due

122 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA DE LA HISTORIA . elementi, non venuti mai mono, comparisce nella sola Spagna, e non altrove (come nella Gallia Méridionale, fra il Rodano e i Pireuei, dove ai Celui preesistettero Iberi, che ne furono assorbiti) . 117 Vedi Diodor. XXV, 10, 1-Strab . 11.1, 4, 5. 118 Cortamente prima della venuta,dei Romani, che nel caso diverso li avrebbero chiamati «Gallohispani» (a) (0 «Hispanoga- lli») (b), usando quēsta forma accanto a quella greca, e percid accettarono la preexistente forma «Celtiberi» . [Forse una sola volta, in Liv. (XXIV, 42-per l' a . 214 ; cf. d' Arbois, Les pr. habit. II, p . 410) sarebbero stati denominati «Galli», ove qui non fossero «Galli» - stranieri mercenari dei Cartaginesi-como credo l' Humboldt . p . 128, n . 1] . Iss Cuesta sola conoscevano i Cartaginesi (al tempo di Anni- bale, Asdrubale etc. : vedi Polyb. XIV, 7 ; 8--Diod . À-XIII, 2- Luciali . NEY,r 12, 2 etc . etc,) che non dovevano ignorare le genti Celtiche più meridionali, vicine a Gades-I soli Celtiberi sono- i Celui in Spagna (secondo Strab . 111, 4, 5-doue si devono com- prendere fra i Celtiberi i Berones) . La Celtiberia e secondo gli scrittori una regione che con l' Iberia forma la Spagna (App . Hisp . 1 ; Praef. § 3-Diod . ti, 35, 2) . 170 Cf. Diefenbach, Céltica II, 2 p . 26 sgg . ; e 1, p. 6 . , 171 V . sopra, nota 3. 172 Non si puó quindi parlare di Celui più misti (Celtiberi) e di Celti più puri (Celtici)l Da per tutto fu il mescolamento, mag- gioro o' minore, eccettuate alcune «localiua», che per la loro spe- ciale posizione ne saranno rimaste più immùni . 173 Coi nomi di forma greca KEXio, e (c) . Onde KEXi:(~pPç (d) e lat . Celtiberi (agg . Celtibericus, Cēltiber ; avv . Celtiberice) .

(a) Come chiamarono i Celti dell' Asia «Gallo-graeci» (o alla greca R'EXi rlvoYañá- TIX ; E) . (b) Una *Hispanogallia» distinta dalla Iberia, e menzionata da Iul-African. p. 272; e nel Liber generat. 1,88,40, p . 14, 19 Frick (= Geogr. lat. min. ed. Riese p. 162, 19) . Chr. Alex. p. 193, 8 Fr . (c) Cf. la leggenda di Iberos e Keltos, i primi re della Spagna e della Gallie (Dion. Hal . XIV, 1-3-Etym. :11. p. 502,46-e anche Timagen. apd. Amm. Marcell. XV, 9, 4). (d) KE~-~rpo ", e il nome, cul si riferisce la leggenda intorno al flume Arar, in [Plut.] de fluv. VI, 1 (in Stcb. Flor . 100, 14-da Timagen. fr. 8, FHG. III, p. 323).

SUI CELTI MELLA PENISOLA IB:ERICA . 123 174 Gli scrittori-e lo dicono tutti, píù o mano esplicitamen.te [Lucan . Pharsal . IV, v . 10 sg .-App . Hisp. 2-Strab ., 3, 27- Sil . Ital . III, 340.-Marlial, IV, 55, 8-Vadi altri test¡ citati dall' Hübner in Pauly's R .-Ene . a . v . Celtiberi--Ed e cosa secondaria il silenzio di qualcuno sulla venuta ; poicllb per gli scrittori era questa sottintesa, e lo era anche la Gallia di Cesare come luogo di partellzal-conoscono questa immigrazione e mescolanza di Celti cois Iberi-Cib potrebbe esse una poster¡ore elaborazione, fatta sullo stesso llame. Ma non e da escludèrsí, tenuto ancha canto delf etá relativamente revente di tal¡ avenimenti (Ved¡ sull' apoca dell' iuvasione de¡ Celti nella Penisola ii mío iavoro «I Celti nella Penisola Iberica», Girgenti, 1897 [tradotto dal Ch .me Prof. R. Al- tamira nella Revista crítica de hist . y liter. Españolas, da In¡ di- retta, Madrid, a. II, n . 8-9, p. 251 sgg.], doue ho provato che il definitivo stabilimento dei Celti in Spagna non b anteriore al se- colo iv a . C .), che risalga ad un' atendibile tradizione.--Come non deve negarsi una wírkliche Vermischung (come fa «l' Hiibner op . vit . a. v. Celtiberi), almeno in corte regioni ; mentro in altre, anche nel tempo delf Impero, durava l'opposizione fra i due ale- menti (ef. Sung, Grundiss di Geographie, nell' Handbuch del Mü- ller, III, 3, l, p . 88-Ved¡ anche F . Martins Sarmento, R . Festus Avienus, Ora marítima, , 1896, p . 153, u . 2 (a» . 175 E non questi quelli. (sacando il Niebullr, BO-,n . Geschich- te II, p . 451 sg . ed. Isler) . 176 E farte l' argomento desunto da¡ nom¡ de¡ monti, fluor , quasi tutti non Celtici (Kiepert lav. vit ., 153 sg.)-Non crediamo altrettanto solido quello de¡ nolni di luogo, speciallnente termi- nanti in -briga . Perciocche primieramente i nomi, averti la pri- ma parte iberica e la seconda celtica, non indicano necessaria- mente una posteriore occupazione Celtíca. E poi la desinenza cel- tica non sempre denota per necessitá la presenza di elementi Cel- tic¡, ma pub essere stata data o presa per regioni diverse da una

(1) QuesC autora credo che gl' indigeni appartengano al mourío Ligure, e ï Celt¡ siano un ramo dei Germani -Ved¡ di lui stesso il lavoro «Os Argonautas,>, Por- to, 188,.

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124 BOLETÍN DE LA REAL ACADEMIA . DE LA HISTORIA .

fondazione nuova o vecchia o da una dominazione. Come sopra abbiamo pile di una volta affermato . 177 Ved¡ Kiepert id, 152 sg . 161 sg. 164 .

Catania, dicembre di 1898 . FRANCESCO P. GAROFALO .

11 .

EFIGIE GNOSTICA DE BRONCE.

Excmo . SR ., Por conducto de nuestro compañero el Sr . Sánchez Moguel, re- mite el Alcalde de Avila á este Cuerpo literario un objeto de bron- ce encontrado en el cerro Berrueco, en los límites de las provin- cias de Avila y Salamanca, y el señor Director se ha servido de- signar al que subscribe para que emita informe. Consiste el bronce en una placa fundida de 27 cm . escasos de altura, por 12'/$ de ancho. Su grueso es desigual : mide cerca de medio centímetro en varias partes, y algo menos en otras . Repro- duce en bajo relieve una figura simbólica, dejando perforados y libres los espacios intermedios del contorno, como si .el objeto hubiera'de aplicarse sobre otra pieza distinta para que destacasen sus calados sobre el plano del fondo . Esta figura se presenta de frente : en la cabeza lleva un ligero tocado, que parece indicar la terminación en'rizos de una cabellera postiza á la usanza egipcia; nariz, pómulos y ojos pronunciados; por boca una raya o hendi- dura, y barba cuadrilonga exactamente á la manera egipcia . . Ocupa la parte que corresponde al vientre un disco convexo y radiado, del cual parten cuatro alas en dirección de la cabeza y de los pies, asemejándose en su apariencia á la letra K ; del prome- dio de las alas inferiores, salen piernas y pies, éstos sin indica- ción ni señales de dedos ó de calzado, á juzgar por el derecho, único que se conserva . Tres aditamentos ó remates, parecidos á flores de lis, se destacan proporcionalmente, el uno sobre la

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