LO SPECCHIO SCURO Un Viaggio Nel Noir Hollywoodiano Gennaio – Febbraio 2006 in Collaborazione Con LAB 80 Bergamo
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LO SPECCHIO SCURO Un viaggio nel noir hollywoodiano gennaio – febbraio 2006 in collaborazione con LAB 80 Bergamo Circolo del cinema Locarno Cinema Morettina ven. 13 gennaio, 20.30 THE BIG SLEEP Il grande sonno Howard Hawks, 1946 ven. 20 gennaio, 20.30 DOUBLE INDEMNITY La fiamma del peccato Billy Wilder, 1944 ven. 27 gennaio, 20.30 THE WOMAN IN THE WINDOW La donna del ritratto Fritz Lang, 1944 lun. 30 gennaio, 20.30 THE MALTESE FALCON Il mistero del falco John Huston, 1941 ven. 3 febbraio, 20.30 THE SPIRAL STAIRCASE La scala a chiocciola Robert Siodmak, 1946 ven. 10 febbraio, 20.30 OUT OF THE PAST Le catene della colpa Jacques Tourneur, 1947 ven. 17 febbraio, 20.30 DARK PASSAGE La fuga Delmer Daves, 1947 ven. 24 febbraio, 20.30 TOUCH OF EVIL L’infernale Quinlan Orson Welles, 1958 Circolo del cinema Bellinzona Cinema Forum 1+2 mar. 17 gennaio, 20.30 THE BIG SLEEP Il grande sonno Howard Hawks, 1946 mar. 24 gennaio, 20.30 DOUBLE INDEMNITY La fiamma del peccato Billy Wilder, 1944 sab. 28 gennaio, 18.00 THE WOMAN IN THE WINDOW La donna del ritratto Fritz Lang, 1944 mar. 31 gennaio, 20.30 THE MALTESE FALCON Il mistero del falco John Huston, 1941 sab. 4 febbraio, 18.00 THE SPIRAL STAIRCASE La scala a chiocciola Robert Siodmak, 1946 mar. 7 febbraio, 20.30 CRISS CROSS Doppio gioco Robert Siodmak, 1949 sab. 11 febbraio, 18.00 OUT OF THE PAST Le catene della colpa Jacques Tourneur, 1947 mar. 14 febbraio, 20.30 DARK PASSAGE La fuga Delmer Daves, 1947 mar. 21 febbraio, 20.30 TOUCH OF EVIL L’infernale Quinlan Orson Welles, 1958 LuganoCinema 93 Cinema Iride gio. 19 gennaio, 20.30 THE BIG SLEEP Il grande sonno Howard Hawks, 1946 gio. 26 gennaio, 20.30 DOUBLE INDEMNITY La fiamma del peccato Billy Wilder, 1944 gio. 2 febbraio, 20.30 THE WOMAN IN THE WINDOW La donna del ritratto Fritz Lang, 1944 gio. 9 febbraio, 20.30 THE SPIRAL STAIRCASE La scala a chiocciola Robert Siodmak, 1946 mar. 14 febbraio, 20.30 OUT OF THE PAST Le catene della colpa Jacques Tourneur, 1947 gio. 16 febbraio, 20.30 DARK PASSAGE La fuga Delmer Daves, 1947 gio. 23 febbraio, 20.30 THE MALTESE FALCON Il mistero del falco John Huston, 1941 Entrata: fr. 10.- / 8.- / 6.- EPIGONI DEL NOIR, DAGLI ANNI ’70 AD OGGI Circolo del cinema Bellinzona / Commissione culturale del Comune di Arbedo-Castione Centro civico Arbedo lun. 23 gennaio, 20.30 THE LONG GOODBYE Il lungo addio Robert Altman, 1973 lun. 30 gennaio, 20.30 BLACK WIDOW La vedova nera Bob Rafelson, 1987 lun. 6 febbraio, 20.30 L.A. CONFIDENTIAL Curtis Hanson, 1997 lun. 13 febbraio, 20.30 MYSTIC RIVER Clint Eastwood, 2003 Entrata: fr. 8.- / 6.- L’anno scorso fu la commedia “sofisticata” degli anni ’30-’40. Quest’anno, continuando la rilettura dei principali generi cinematografici della grande stagione di Hollywood e grazie una volta ancora alla preziosa collaborazione della Lab 80 di Bergamo, è la volta del noir. Probabilmente il genere più caratteristico dell’immediato secondo dopoguerra, quello che più di ogni altro ha mostrato la capacità di riflettere il malessere della moderna società metropolitana, il noir ha saputo affascinare e inquietare lo spettatore del tempo e mantiene intatto ancora oggi il suo potere ammaliante. Derivato dalla tradizione letteraria dell’hard- boiled, rappresentata ai più alti livelli da scrittori come Dashiel Hammett e Raymond Chandler, che lavorarono anche a Hollywood come sceneggiatori, il noir diventa il veicolo principale di uno sguardo molto critico sull’America grazie al contributo di molti registi europei immigrati in California, sensibilmente attenti a registrare il degrado e le insicurezze della società americana negli anni del secondo conflitto mondiale e in quelli immediatamente successivi. La profonda solitudine dei protagonisti, la violenza latente pronta ad esplodere inaspettata, il cinismo e la perfidia di molte bellissime donne fatali, la poco rassicurante ambientazione notturna urbana concorrono a creare un’atmosfera perennemente minacciosa, dove l’individuo cerca disperatamente e senza successo di sottrarsi al peso della fatalità, a un passato che incombe e condiziona le sue scelte. Le trame contano poco e spesso sono talmente complicate che lo spettatore si perde nel tentativo di ricostruirle. Contano invece le atmosfere, che sono sempre sospette anche quando sono familiari, perché rese sinistre dalla fotografia contrastata, dall’illuminazione espressionistica, dalla composizione dell’inquadratura, come ha ben messo in evidenza Michael Wood nel suo bel libro sul cinema americano (1), o come le rievocano Higham e Greenberg nel loro Hollywood in the Forties: “Una strada buia nelle prime ore del mattino, spruzzata da un acquazzone improvviso. I lampioni formano aureole nelle tenebre. In un appartamento, illuminato a intermittenza dal lampeggiare di un’insegna al neon sull’altro lato della strada, un uomo aspetta di uccidere o di essere ucciso… Lampade a stelo illuminano un tappeto di pelo versando un ventaglio di luce sul viso di un cadavere; stanze per gli interrogatori ingombre di poliziotti nervosi, il testimone in mezzo a loro sotto un riflettore; tacchi che ticchettano a mezzanotte sulle banchine della sotterranea o della sopraelevata; auto che corrono su strade strette come canyon, con visi angosciati dietro il parabrezza rigato dalla pioggia… un mondo dove è sempre notte, sempre nebbioso o piovoso, riempito dagli spari e dai singhiozzi, dove gli uomini portano cappelli con la tesa abbassata e le donne incombono in pelliccia, con la pistola infilata nel fondo di una tasca…”(2). Per la critica è sempre stato molto difficile definire i confini del noir: si tratta di un genere vero e proprio o piuttosto di un movimento o di uno stile? A confondere le carte ha contribuito anche la tardiva denominazione di questi film particolari, concepiti dai loro autori, a seconda dei casi, come gangster film, o polizieschi, o thriller, o altro ancora: è infatti solo a partire dal 1955 che il termine “noir” si impone, introdotto da due critici francesi che lo presero a prestito dalla “Série Noire”, una collana di gialli americani hard- boiled (3). Comunque sia, i film presentati in questa rassegna sono i più grandi capolavori del noir, firmati dai migliori autori che circolavano ad Hollywood negli anni Quaranta (Fritz Lang, Billy Wilder, Howard Hawks, Robert Siodmack…) e resi immortali dalle superlative interpretazioni di attori come Humphrey Bogart, Lauren Bacall, Robert Mitchum…: 8 film realizzati tra il 1941 e il 1949 e poi, ciliegina sulla torta, il grandioso Touch of Evil (L’infernale Quinlan) del decennio successivo, di e con Orson Welles. Per completare lo sguardo su questo genere, ci è parso utile proporre anche qualche film dei decenni successivi, a dimostrazione del fascino irresistibile che il noir ha esercitato e esercita tuttora anche dopo il suo periodo di massimo splendore. Grazie alla collaborazione con la Commissione culturale del Comune, saranno quindi proiettati in dvd al Centro civico di Arbedo quattro epigoni del noir realizzati dagli anni Settanta ad oggi: da The Long Goodbye di Robert Altman (1973), “splendido canto funebre di un personaggio e di un genere” (4), a Mystic River di Clint Eastwood (2003), che eleva il genere ai livelli della tragedia shakespeariana. Michele Dell’Ambrogio Circolo del cinema Bellinzona 1) Michael Wood, L’America e il cinema, Milano, Garzanti, 1979. 2) Charles Highman e Joel Greenberg, Hollywood in the Forties, New York 1968. 3) R. Borde e E. Chaumeton, Panorama du film noir américain, Paris 1955. 4) Il Mereghetti. Dizionario dei film 2004, Milano, Baldini & Castoldi, 2003. THE MALTESE FALCON Il mistero del falco John Huston, 1941 Sceneggiatura: John Huston, dal romanzo omonimo di Dashiel Hammett; fotografia: Arthur Edeson; montaggio: Thomas Richards; musica: Adolph Deutsch; interpreti: Humphrey Bogart, Mary Astor, Peter Lorre, Sidney Greenstreet, Ward Bond, Elisha Cook jr., Jerome Cowan, Barton McLane; produzione: Hal B. Wallis e Henri Blande per Warner Bros/First National Picture. 35mm, bianco e nero, v.o. st. f/t, 100’ Una misteriosa cliente (Astor) si rivolge a Sam Spade (Bogart) per ritrovare una preziosissima statuetta antica, raffigurante un falcone, a cui è interessato anche il gangster Joel Cairo (Lorre): dopo complicate vicende, Spade scoprirà che è un falso e che la donna l’ha raggirato per ottenere un’ingente somma di denaro. Grande esordio di Huston con un B-movie destinato al mito. Tratto dall’omonimo romanzo di Dashiel Hammett e sceneggiato dal regista, Il mistero del falco è ufficialmente ritenuto il capostipite del cinema noir. La sostituzione di Gorge Raft con Humphrey Bogart, voluta da Huston, fu la carta vincente dell’intera operazione, comunque curata in ogni dettaglio (straordinarie le caratterizzazioni di Lorre e Greenstreet, d’ora in poi coppia fissa del noir; indimenticabile la Astor; suggestivo il senso di claustrofobia creato dalle riprese quasi esclusivamente in interni e dalle luci oblique di Arthur Edeson). Private eye duro e malinconico, ma più fortunato del collega Marlowe, lo Spade di Bogart passa alla leggenda oscurando del tutto i colleghi delle versioni precedenti, Ricardo Cortez in Il falcone maltese di Roy Del Ruth (1931) e Warren William in Satan Met a Lady di William Mieterle (1936). Esiste anche una versione colonizzata al computer. È il primo film sonoro di Greenstreet. Cammeo per Walter Huston, padre del regista, nel ruolo del capitano Jacobi. DOUBLE INDEMNITY La fiamma del peccato Billy Wilder, 1944 Sceneggiatura: Billy Wilder, Raymond Chandler, dal romanzo omonimo di James Cain; fotografia: John F. Seitz; montaggio: Doane Harrison; musica: Miklos Rózsa; interpreti: Fred McMurray, Barbara Stanwick, Edward G. Robinson, Jean Heather, Byron Barr, Tom Powers, Porter Hall, Fortunio Bonanova; produzione: Paramount. 35mm, bianco e nero, v.o. st. it., 107’ “Non ho avuto i soldi e non ho avuto la donna”, recita in un incipit indimenticabile la voce fuoricampo dell’assicuratore Walter Neff (McMurray) che, travolto dalla passione per una sua cliente, Phyllis Dietrichson (Stanwick), diventa suo complice nell’assassinio del marito, ma viene smascherato dal collega Barton Keyes (Robinson), meticoloso e pedante responsabile dell’ufficio contenziosi.