Individuazione Dei Siti Non Idonei Art. 15 Legge Regionale N°6 Del 5 Aprile 2016
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Fronte Sannita per la Difesa della Montagna Benevento Bozza 1.0 Sannio beneventano Individuazione dei Siti non idonei Art. 15 Legge Regionale n°6 del 5 aprile 2016 Elaborazione Giuseppe Fappiano [email protected] [email protected] INDIVIDUAZIONE DELLE AREE E DEI SITI NON IDONEI ALLA ISTALLAZIONE DI IMPIANTI ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 10 settembre 2010 Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. (pubblicato nella G.U. n. 219 del 18/09/2010) Premessa Sulla Gazzetta Ufficiale n. 219 del 18/9/2010 sono state pubblicate le “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” emanate con D.M. 10 settembre 2010 di concerto tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in attuazione a quanto previsto dall’art. 12 del D.Lgs 29 dicembre 2003 n. 387. Tale decreto demanda alle Regioni il compito di avviare “un’apposita istruttoria avente ad oggetto la ricognizione delle disposizioni volte alla tutela dell’ambiente del paesaggio del patrimonio storico e artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale che identificano obiettivi di protezione non compatibili con l’insediamento in determinate aree di specifiche tipologie e/o dimensioni di impianti…”. Preliminarmente sono da considerarsi Siti NON Idonei all’installazione di impianti di produzione di energia eolica le aree del sistema dei crinali e del sistema collinare ad altezze superiori ai 1200 metri (comprensiva dell'altezza dell'aerogeneratore); Le aree che hanno una ventosità media annua inferiore a 7 metri al secondo, calcolata a 25 metri dal suolo (come dall'Atlante Eolico Italiano); Le aree che hanno una produttività specifica, definita come numero di ore annue di funzionamento alla piena potenza nominale, comunque non inferiori a 2.000 ore annue verificata direttamente dall'ARPAC . Distanze da rispettare per la sicurezza: In presenza di macchine eoliche, sia singole che facenti parte di un sistema industriale di produzione ed al fine di garantire la sicurezza di di persone, animali e cose si determina che la distanza minima per garantire la sicurezza per persone, animali e cose ed indipendentemente dalla potenza della macchina eolica, la distanza da rispettare dovrà essere pari a una volta e mezza l'altezza della macchina eolica . L'area suddetta risultante deve essere opportunamente recintata al fine di impedire che si possa accidentalmente entrare nell'area di pericolosità. In caso di impianto eolico industriale, l'area impegnata dovrà essere quella individuata come l'area di produzione e non quella relativa all'impegno della singola pala cosi come avviene adesso. La distanza di una volta e mezza l'altezza della macchina eolica dovrà essere rispettata in presenza di case sparse, cavidotti aerei ed interrati, autostrade, strade a scorrimento veloce, strade provinciali, strade comunali e strade interpoderali Nel rispetto dei confini comunali, provinciali, regionali e nel rispetto del diritto di ogni singola amministrazione nel vedere il proprio paesaggio disturbato dalla vista del delle singole amministrazioni comunali e nel rispetto del diritto di ogni singola amministrazione comunale a non veder deteriorato la vista ed il paesaggio comunale si determinano le seguenti distanze: Distanza dal confine comunale: Cinque volte l'altezza della macchina eolica Dal Confine Regionale: dieci volte l'altezza della macchina eolica Nel caso il confine sia un'area contermini tutelato dalla Legge 42/2004 la distanza è determinata secondo quando già previsto dal DM 10/06/2010 e cioè 50 volte l'altezza della macchina eolica. Mappa della producibilità eolica della provincia di Benevento. Come si evince dalla mappa, la provincia di Benevento non ha bacini di produzione eolica adeguata poiché i venti vanno da 3 ms a 6 ms inadeguato per una produzione industriale. Pianificazione territoriale La coerenza esterna del Piano di Sviluppo rispetto alla pianificazione territoriale è attuata attraverso l’applicazione della metodologia dei criteri ERPA, che considera e integra al proprio interno i vincoli pianificatori. Tale approccio costituisce uno strumento appropriato per la ricerca di ipotesi localizzative coerenti con la pianificazione territoriale e di settore di livello regionale o locale. La coerenza esterna del piano non significa assenza di interferenze dell’area di studio, a livello attuativo, a maggiore ragione a livello strutturale e strategico, con aree soggette a vincoli e tutele. Si demanda al livello progettuale la funzione di risolvere e minimizzare le interferenze residue tra il tracciato e le aree soggette a tutela nell’ambito del quadro programmatico dello Studio di Impatto Ambientale ed attraverso gli strumenti previsti dai piani stessi per la gestione delle interferenze. In Campania sono attualmente presenti diversi strumenti attorno a cui ruota la pianificazione del territorio; nella Tabella 1 seguente sono elencati e descritti tali strumenti, raccolti da uno studio condotto dal Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI). Nella Tabella 2 sono invece elencati gli strumenti di pianificazione a livello provinciale. Tabella 1 Strumento di Pianificazione Atto di Approvazione Ruolo Il Piano fornisce criteri ed indirizzi di tutela, valorizzazione, salvaguardia e gestione del paesaggio per la pianificazione provinciale e L.R. n. 13 del 13 Regionale Piano Territoriale comunale, finalizzati alla tutela dell’integrità fisica e dell’identità (PTR) ottobre 2008 culturale del territorio. Il Piano individua le misure da attuare nelle zone di risanamento e di osservazione per conseguire un miglioramento della qualità dell’aria. Le misure hanno lo scopo di: conseguire, entro il 2010 nelle zone definite di risanamento, il rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria, stabiliti dalle più recenti normative europee; evitare, entro il 2010 nelle zone definite di mantenimento, il peggioramento della qualità dell’aria; contribuire al rispetto dei limiti Piano Regionale di con emendamenti, dal nazionali di emissione degli ossidi di zolfo, ossidi di azoto, composti Risanamento e Mantenimento Consiglio Regionale della organici volatili ed ammoniaca; conseguire entro il 2008 il rispetto dei della Qualità dell’Aria Campania nella seduta del 27 limiti di emissione; conseguire una riduzione delle emissioni dei (PRMQA) giugno 2007. precursori dell’ozono e porre le basi per il rispetto degli standard di qualità dell’aria per tale inquinante; contribuire con le iniziative di risparmio energetico, di sviluppo di produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili e tramite la produzione di energia elettrica da impianti con maggiore efficienza energetica a conseguire, entro il 2010, la percentuale di riduzione delle emissioni prevista per l’Italia in applicazione del protocollo di Kyoto. Piano stralcio per l’Assetto Ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, Idrogeologico – Rischio di D.P.C.M. del 12 dicembre normativo, tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e Frana per il bacino dei Fiumi 2006 programmate le azioni e le norme d’uso del territorio relative Liri, Garigliano e Volturno all’assetto idrogeologico del bacino idrografico. (PSAI-Rf) Costituisce stralcio del più generale piano di bacino, relativo ad un determinato settore funzionale che è quello della tutela dal rischio e Piano Stralcio per l’Assetto Attestato del Consiglio dell’assetto idrogeologico del territorio del bacino Destra Sele. Idrogeologico (PAI) – Regionale n. 53/2 del 19 Fornisce una serie di disposizioni generali e di disposizioni specifiche Autorità di Bacino Regionale maggio 2006 relativamente connesse alle aree a rischio idraulico e alle aree a rischio Destra Sele frane. Esso fornisce in oltre alcune disposizioni per la tutela dal pericolo idrogeologico. Adottato con Delibera del Il Piano è finalizzato a: preservare il capitale naturale delle risorse Comitato Istituzionale idriche per le generazioni future (sostenibilità ecologica); Piano di gestione delle acque - dell’Autorità di Bacino Liri allocare in termini efficienti una risorsa scarsa come l’acqua Distretto appennino Garigliano e Volturno n. 1 del (sostenibilità economica); garantire l’equa condivisione e accessibilità meridionale 24 febbraio 2010, vigente in per tutti ad una risorsa fondamentale per la vita e la qualità dello misura di salvaguardia. sviluppo economico (sostenibilità etico-sociale). Assume come riferimento strategico la strada indicata dall’Unione Europea con l’approvazione del pacchetto clima, che impone una Proposta di Piano Energetico D.G.R. n. 475 del 18 marzo declinazione a livello nazionale degli obiettivi di sviluppo delle fonti Ambientale Regionale (PEAR) 2009 rinnovabili e riduzione delle emissioni climalteranti, da ripartire successivamente, in modo equo e condiviso, tra le Regioni. Tabella 2 Strumento di Pianificazione Atto di Approvazione Ruolo Il Piano persegue gli obiettivi di diffondere la valorizzazione del paesaggio su tutto il territorio provinciale, intrecciare all’insediamento umano una rete di naturalità diffusa, adeguare l’offerta abitativa ad un progressivo riequilibrio dell’assetto insediativo, ridurre il degrado Piano Territoriale di insediativo, potenziare e rendere più efficiente il sistema di D.G.P. n.1091 del 17 Coordinamento (PTCP) di comunicazione interno e le relazioni esterne sia di