Procedimento Di Accusa Nei Confronti Dei Ministri Della Repubblica Italiana (Ex Art

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Procedimento Di Accusa Nei Confronti Dei Ministri Della Repubblica Italiana (Ex Art Procedimento di accusa nei confronti dei ministri della Repubblica italiana (ex art. 134) (Atti del Processo Lockheed) (testo in revisione) AVVERTENZA La composizione della Corte costituzionale integrata è mutata, nel corso del giudizio penale, a seguito della cessazione dalla carica dei seguenti giudici: - OGGIONI, per assenza (determinata da malattia), dal 9 maggio 1978. - GIACCHI, per astensione, dal 23 giugno 1978. - CRISAFULLI, per legittimo impedimento, dal 12 febbraio 1979. In luogo del giudice aggregato Giacchi ha assunto le funzioni il giudice aggregato supplente dott. Achille Salerni, dal 23 giugno 1978. IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Il Parlamento in seduta comune, nella seduta del 3-10 marzo 1977, in base alla relazione della Commissione inquirente per i procedimenti d'accusa sull'inchiesta svolta nei confronti del senatore Luigi Gui e del deputato Mario Tanassi, nella loro qualità di Ministri della Difesa, e di Duilio Fanali, Bruno Palmiotti, Ovidio Lefebvre D'Ovidio, Antonio Lefebvre D'Ovidio, Camillo Crociani, Vittorio Antonelli, Luigi Olivi, Maria Fava, Victor Max Melca, relativamente all'acquisto di 14 aerei C.130 Hercules dalla Società Lockheed, ha messo in stato d'accusa, a norma dell'articolo 96 della Costituzione, gli ex ministri senatore Luigi Gui e deputato Mario Tanassi, ed ha approvato la parte delle conclusioni della predetta relazione concernente i reati connessi, secondo i seguenti capi d'imputazione: A) Gui, Tanassi, Fanali e Palmiotti: imputati del reato di cui agli articoli 110 e 319, prima parte, capoverso n. 1, del codice penale, per avere, in concorso tra loro, al fine di consentire la stipulazione di un contratto di fornitura allo Stato italiano di 14 Hercules C.130, in contrasto con le esigenze dell'Amministrazione, accettato prima la promessa e ricevuto poi il pagamento di somme di denaro complessivamente e approssimativamente ammontanti a lire 1.130.000.000 da Lefebvre D'Ovidio Ovidio, Lefebvre D'Ovidio Antonio, Crociani Camillo e Olivi Luigi, dei quali i primi due agivano nell'interesse e per conto della società Lockheed Aircraft Corporation e della Lockheed Georgia Company; Gui, intrattenendo, quale ministro della difesa pro-tempore, rapporti personali e diretti con i rappresentanti e i dirigenti della società Lockheed; adoperandosi perché la lettera di intento fosse redatta entro il termine del marzo 1970 con i predetti rappresentanti e dirigenti concordato; ordinando che la lettera stessa fosse predisposta ed effettivamente sottoscrivendola entro il 15 gennaio 1970 e successivamente svolgendo attività intesa ad ottenere da parte del Governo italiano il reperimento del finanziamento nei modi indicati nella predetta lettera di intento; Tanassi, ordinando, quale ministro della difesa pro-tempore, prima che gli uffici del Ministero avessero risolto tutti i problemi che la emanazione dell'atto comportava, che fosse predisposta una seconda lettera di intento; sottoscrivendo la detta lettera in data 3 giugno 1970 e gli atti conseguenti di sua competenza; adoperandosi per la sollecita adozione di tutti gli atti necessari per il perfezionamento del contratto, oltre che per fare ottenere un finanziamento alla società Lockheed; ed inoltre consentendo un ulteriore aumento del prezzo dei predetti aerei C.130 Hercules, a fronte del quale riceveva da Lefebvre D'Ovidio Ovidio, una somma aggiuntiva di dollari USA 50.000; Palmiotti, partecipando, quale segretario particolare di Tanassi, all'attività criminosa dello stesso, con il quale ha preso parte a riunioni con Lefebvre D'Ovidio Ovidio, e in particolare per avere riscosso, in nome e per conto dello stesso Tanassi, dal predetto Lefebvre, una imprecisata ma ingente somma di denaro che costituiva parte del prezzo della corruzione; Fanali, promuovendo nella sua qualità di capo di stato maggiore dell'Aeronautica, fin dall'inizio, le trattative con la società Lockheed; assicurando alla stessa, prima che i competenti organi ministeriali assumessero una qualsiasi decisione, la sua favorevole predisposizione all'acquisto degli aerei C.130 Hercules; propugnando l'acquisto di tali aerei nonostante i pareri contrari degli organi tecnici e dello stato maggiore, che proponevano aerei di produzione nazionale e comunque più confacenti alle esigenze della Aeronautica militare italiana. In Roma dal settembre 1968 al novembre 1971. B) Lefebvre D'Ovidio Ovidio e Lefebvre D'Ovidio Antonio: imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 capoverso n. 1, codice penale, per avere in concorso tra loro, indotto in errore i competenti organi della pubblica amministrazione, ai quali prospettavano e facevano quindi pagare, come prezzo reale dovuto per l'acquisto di 14 aerei C.130 Hercules, forniti dalla società Lockheed allo Stato italiano, somme che indebitamente includevano percentuali corrispondenti all'ammontare delle tangenti erogate ai pubblici ufficiali di cui al capo A). In Roma dal settembre 1968 al novembre 1971. C) Lefebvre D'Ovidio Ovidio e Lefebvre D'Ovidio Antonio: imputati del reato di cui agli articoli 110, 112, n. 1, 321, in relazione all'articolo 319, prima parte, capoverso n. 1, codice penale, per avere, in concorso tra loro e con le persone di cui ai capi D) ed E) agendo per conto e nell'interesse delle società Lockheed Aircraft Corporation e Lockheed Georgia Company, promesso prima e corrisposto poi, utilizzando anche società fittizie, imprecisate somme di denaro complessivamente e approssimativamente ammontanti a lire 1.130.000.000, alle persone di cui al capo A) e per i fini in detto capo indicati. In Roma dal settembre 1968 al novembre 1971. D) Crociani, Antonelli, Fava: imputati di concorso, nel reato di cui al capo C), per avere, anche mediante la costituzione della società fittizia denominata" Com.El. ", partecipato all'attività criminosa dei fratelli Lefebvre, in particolare per avere fatto opera di mediazione nel pagamento, alle persone di cui al capo A), di lire 140.000.000 quale quota parte della maggior somma di cui al capo precedente. In Roma dal settembre 1968 al novembre 1971. E) Olivi e Melca: imputati del reato di cui agli articoli 110, 112, n. 1, 321, in relazione all'articolo 319, prima parte, capoverso n. 1, codice penale, per avere, in concorso tra loro e con le persone di cui ai capi C) e D), anche con la copertura della società Ikaria, svolto attività di mediazione tra i fratelli Lefebvre e il ministro della difesa pro-tempore Luigi Gui nell'opera di corruzione dai predetti spiegata nei confronti del Gui medesimo per indurlo all'acquisto per conto dello Stato italiano, di 14 aerei C.130 Hercules, nonché per avere fatto da tramite nel pagamento a Gui della somma di lire 48.750.000. In Roma dal settembre 1968 al novembre 1971. Roma, 14 marzo 1977 IL PRESIDENTE f.to: PIETRO INGRAO CONTESTAZIONI SUPPLETIVE AGLI IMPUTATI Per completezza del quadro degli addebiti, si riporta lo stralcio dal verbale dell'udienza del 3 maggio 1978, relativo alle contestazioni suppletive formulate nei riguardi degli imputati. " Il Presidente, all'udienza del 3 maggio 1978, sulla richiesta dei Commissari d'accusa ha contestato, ai sensi dell'articolo 445 c.p.p.: agli imputati Luigi Gui, Mario Tanassi, Duilio Fanali, Bruno Palmiotti, Ovidio Lefebvre D'Ovidio, Vittorio Antonelli, Maria Fava: - l'aggravante di cui all'art. 61, n. 7, codice penale, in ordine a tutti i reati loro contestati, "per avere cagionato allo Stato un danno patrimoniale di rilevante entità, comunque superiore ad un miliardo di lire "; - l'aggravante di cui all'art. 15 legge costituzionale 15 marzo 1953, n. 1, in ordine ai reati di cui ai capi A), C), D) ed E) dell'atto di accusa, "per essere i reati di eccezionale gravità" in considerazione: del danno criminale qualificante i fatti contestati; della intensità del dolo, evidenziata tra l'altro dalla pertinacia con la quale gli imputati hanno perseguito l'intento criminoso; delle modalità e dei mezzi adottati, che nel loro complesso esprimono la natura particolarmente insidiosa dei comportamenti incriminati; - la continuazione di reato ai sensi dell'articolo 81 cpv., c.p. con le parole: " con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ", alla fine della prima parte del capo A); - la continuazione di reato ai sensi dell'articolo 81 cpv., c.p., con le parole: " con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso " alla fine del capo B); - la continuazione di reato ai sensi dell'articolo 81 cpv. c.p., con le parole: " con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso " alla fine del capo E). Avverte che, a norma dell'articolo 446 c.p.p., gli imputati possono chiedere un termine per preparare la difesa ". Alla successiva udienza del 4 maggio 1978 il Presidente della Corte ha contestato all'imputato Antonio Lefebvre D'Ovidio, ai sensi dell'art. 445 c.p.p.: L'aggravante di cui all'art. 61, n. 7, c.p. in ordine a tutti i reati a lui contestati, "per avere cagionato allo Stato un danno patrimoniale di rilevante entità, comunque superiore ad un miliardo di lire", nonché l'aggravante di cui all'art. 15 legge cost. 15 marzo 1953, n. 1, in ordine ai reati di cui ai capi B) e C), dell'atto di accusa, con la stessa motivazione dell'analoga contestazione formulata per gli imputati fisicamente presenti alla udienza dibattimentale di ieri 3 maggio. Contesta inoltre allo stesso Antonio Lefebvre D'Ovidio la continuazione del reato ai sensi dell'art. 81 cpv. c.p., con le parole " con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso" alla fine dei capi B) e C) dell'atto di accusa, prendendo atto che i difensori del Lefebvre, interpellati, non hanno richiesto termini a difesa. IL PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE Vista la deliberazione di messa in stato d'accusa adottata dal Parlamento in seduta comune nella seduta del 3-10 marzo 1977 nei confronti del senatore Luigi Gui e del deputato Mario Tanassi, nella loro qualità di ministri della difesa, nonché di Duilio Fanali, Bruno Palmiotti, Ovidio Lefebvre D'Ovidio, Antonio Lefebvre D'Ovidio, Camillo Crociani, Vittorio Antonelli, Luigi Olivi, Maria Fava e Victor Max Melca; visti gli artt.
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