IL REPORT SETTIMANALE DI FRATELLI D’ITALIA

Con questa Newsletter, ogni settimana Fratelli d'Italia fornisce materiale informativo, con la relativa documentazione in allegato, per aggiornare sulle sue attività politiche, nazionali e parlamentari. Chiunque abbia delle proposte e delle idee per campagne, iniziative o interrogazioni parlamentari può inviarcele all’indirizzo [email protected] .

SOMMARIO

1. LE PETIZIONI POPOLARI DI FDI : firma contro l’amnistia, le pensioni d’oro e l’abolizione del reato di immigrazione clandestina p. 2

2. LA BATTAGLIA per difendere i diritti e la dignità degli italiani fermati in Polonia prima della gara tra il Legia Varsavia e la SS Lazio p. 3

FRATELLI D’ITALIA IN PARLAMENTO p. 4

Il Question Time della settimana: FdI interroga il governo sui danni dell’alluvione in Sardegna p. 5

Marò p. 6

Incendio di Prato p. 6

Decreto legge sulle quote di Bankitalia p. 8

Legge di stabilità p. 9

Voto di fiducia sul dl missioni internazionali p. 10

3. DECADENZA DI BERLUSCONI E IL DIBATTITO NEL CENTRODESTRA p. 11

4. LE ALTRE NOTIZIE IN PILLOLE p. 13

5. FRATELLI D’ITALIA IN EUROPA p. 15

I testi completi dei documenti citati si trovano in allegato

N. 20 del 3 dicembre 2013 p. 1

1. LE PETIZIONI POPOLARI DI FDI: FIRMA CONTRO L’AMNISTIA, LE PENSIONI D’ORO E L’ABOLIZIONE DEL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Il manifesto, i testi delle petizioni e i moduli per la raccolta delle firme sono scaricabili dalla sezione “Diffondi” del sito di Fratelli d’Italia

N. 20 del 3 dicembre 2013 p. 2

LA BATTAGLIA PER DIFENDERE I DIRITTI E LA DIGNITÀ DEGLI ITALIANI FERMATI IN POLONIA PRIMA DELLA GARA TRA IL LEGIA VARSAVIA E LA SS LAZIO

V MELONI: A VARSAVIA LETTA CHIEDA CONTO TRATTAMENTO RISERVATO A CITTADINI ITALIANI 3 dicembre 2013. «La richiesta di Fratelli d’Italia, di informativa urgente del Governo, è stata necessaria per mettere fine all’assordante silenzio delle Istituzioni italiane sui fatti di Varsavia. Silenzio del governo, del sindaco di Roma, del ministro degli Esteri, che dopo 3 giorni dagli arresti ha finalmente telefonato, bontà sua, al suo omologo polacco. Non ci è chiaro ancora oggi cosa stia facendo l’esecutivo per tutelare i diritti di questi cittadini italiani. Vogliamo sapere quando rientreranno in Italia i 22 tifosi ancora detenuti in Polonia. Vogliamo sapere a che titolo vengono detenuti e vogliamo che il presidente del Consiglio Enrico Letta, che tra 2 giorni sarà a Varsavia per un incontro bilaterale con il primo ministro polacco, chieda conto del trattamento che è stato riservato a questi cittadini italiani. Una Nazione con uno straccio di dignità non può consentire che 150 connazionali vengano privati della loro libertà senza difesa legale, senza processo, senza acqua, senza cibo». Lo ha detto il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, , nel corso dell’informativa urgente a Montecitorio del viceministro degli Esteri, Marta Dassù, sull’arresto a Varsavia di 149 italiani prima dell’incontro Legia – SS Lazio. «Fratelli d’Italia condanna ogni forma di violenza e tra queste c’è anche il sopruso, la violenza di Stato, l’abuso di potere. Quanto accaduto la scorsa settimana a Varsavia è inaccettabile e che costituisce un’altra preoccupante spia sul tema della credibilità dello Stato italiano fuori dai confini nazionali e della totale assenza di peso specifico dell’Italia all’estero. Ormai sembra che gli Stati esteri facciano a gara ad impartirci l’umiliazione più grave: la Francia e il Brasile con la vicenda di Battisti, il Kazakistan che detta ordini ai nostri funzionari, l’ignominia del caso dei nostri marò, adesso anche la Polonia. Fratelli d’Italia vuole sapere quando il governo italiano deciderà di mostrare interesse per la sorte dei suoi cittadini all’estero e quand’è che dimostrerà agli italiani e al mondo di sapere difendere i diritti e la dignità stessa della sua gente», ha spiegato Meloni.

- In allegato l’intervento integrale di Giorgia Meloni in Aula, la lettera inviata a Boldrini per chiedere l’informativa urgente del Governo e l’interrogazione al ministro degli Esteri Bonino

V MELONI: CON INFORMATIVA GOVERNO FINISCE SILENZIO ASSORDANTE ISTITUZIONI 2 dicembre 2013 . «Come richiesto da Fratelli d’Italia, la conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati ha stabilito che si svolgerà domani in Aula l’informativa urgente del Governo sugli italiani fermati dalla polizia polacca prima della gara tra il Legia Varsavia e la SS Lazio.

N. 20 del 3 dicembre 2013 p. 3

Speriamo che l’intervento dell’Esecutivo a Montecitorio possa porre fine all’assordante silenzio delle Istituzioni nazionali e locali su una vicenda che ha coinvolto quasi 200 italiani all'estero e fare definitivamente chiarezza su quello che è accaduto e sta succedendo in Polonia». È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

V MELONI: INACCETTABILE SILENZIO ISTITUZIONI NAZIONALI E LOCALI, 30 novembre 2013 . «È inaccettabile il silenzio delle Istituzioni nazionali e locali su quanto accaduto a Varsavia a 149 tifosi italiani, molti dei quali sono stati fermati dalla polizia polacca prima della gara tra il Legia e la SS Lazio senza aver commesso alcun reato, così come confermato dalla stessa Ambasciata italiana in Polonia. Evidentemente per l'Esecutivo l'arresto in una Nazione straniera di quasi 200 persone, tra cui donne, bambini e persino disabili, non è tema sul quale intervenire con la massima tempestività. Fratelli d'Italia presenterà un'interrogazione urgente perché crediamo che questa vicenda debba essere seguita direttamente dal presidente del Consiglio Letta e dal ministro degli Esteri Bonino, che finora non si sono nemmeno degnati di fornire una versione ufficiale su quello che sta davvero succedendo in Polonia. Non è possibile far passare il messaggio secondo il quale gli italiani possono subire all'estero qualsiasi tipo di oltraggio e vessazione senza che le autorità nazionali facciano nulla per intervenire a loro tutela. E mi domando infine come il sindaco di Roma Ignazio Marino possa mostrare così tanto disinteresse rispetto all'arresto di tanti cittadini romani: in 3 giorni il primo cittadino della Capitale non ha proferito nemmeno una parola su questa grave situazione». È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

V SCURRIA: INTERROGAZIONE PARLAMENTO UE, ACCERTARE MOTIVAZIONI ARRESTO 30 novembre 2013 . "Alla luce di quanto sta emergendo, circa la situazione dei 149 tifosi laziali tenuti in stato di fermo a Varsavia che tra oggi e domani dovrebbero essere rimpatriati, presenterò un'interrogazione al Parlamento europeo per chiedere le motivazioni che hanno indotto le autorità polacche a tenere in custodia un numero così elevato di cittadini italiani europei e per accertare che siano stati rispettati tutti i diritti previsti per cittadini comunitari fermati in un Paese dell'Unione. A quanto risulta, solo alcuni dei tifosi fermati hanno commesso reato. Gli episodi di violenza che sono avvenuti nella capitale polacca, che noi condanniamo, devono essere puniti. Non potremmo tuttavia tollerare che fossero stati privati della libertà cittadini comunitari che non abbiano commesso reato". È quanto dichiara in una nota il parlamentare europeo di Fratelli d'Italia Marco Scurria.

V FDI, INTERROGAZIONE URGENTE A MINISTRO BONINO SU FERMO 149 ITALIANI 29 novembre 2013 . «Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri Emma Bonino per fare chiarezza sulle ragioni che hanno portato la polizia polacca a decidere ieri il fermo di 149 tifosi italiani arrivati a Varsavia per vedere la partita di Europa League tra il Legia e la SS Lazio.

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Chiediamo in particolare al governo di conoscere le motivazioni che hanno spinto le autorità polacche a tenere in custodia un numero così elevato di cittadini italiani, tra cui donne e bambini. Le immagini e le ricostruzioni giornalistiche raccontano finora di alcuni episodi di violenza, che consideriamo gravi e che condanniamo con fermezza, ma che di certo non sono sufficienti a giustificare l’arresto di quasi 200 persone e tali da descrivere una scenario di guerriglia urbana. Ci teniamo a ricordare, infatti, come il bilancio delle persone fermate in altre circostanze di estrema violenza che si sono verificate in Italia sia stato limitato a poche unità. Non ultimo il caso del grave comportamento tenuto nel settembre scorso dai tifosi polacchi del Legia a Roma, che hanno creato molti disordini in città e hanno persino tentato di assaltare l’Altare della Patria. Per queste ragioni, l’Esecutivo riferisca immediatamente in Aula su cosa sta succedendo ai nostri connazionali attualmente in custodia in Polonia». È quanto dichiara Francesco Lollobrigida, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia.

2. FRATELLI D’ITALIA IN PARLAMENTO

IL QUESTION TIME DELLA SETTIMANA: FRATELLI D’ITALIA INTERROGA IL GOVERNO SUI DANNI DELL’ALLUVIONE IN SARDEGNA

V SARDEGNA, MAIETTA: GOVERNO INTERVENGA PER INFRASTRUTTURE 27 novembre 2013. "Con l'alluvione in Sardegna sono state seriamente danneggiate, quando non completamente distrutte, molte infrastrutture presenti sul territorio, quali strade, ponti e tratte ferroviarie. Fratelli d'Italia chiede quindi al governo quali iniziative intenda assumere nella gestione della fase emergenziale in Sardegna, per garantire alla Regione un'adeguata dotazione infrastrutturale, anche al fine del rilancio dell'economia dei suoi territori". E' quanto ha dichiarato oggi alla Camera Pasquale Maietta, deputato di Fratelli d'Italia, illustrando una sua interrogazione al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi. Maietta si è detto insoddisfatto dalla risposta del ministro "perché il governo non ha agito tempestivamente e ha anche avuto il coraggio di polemizzare con la regione Sardegna; si è persino attribuito l'accaduto a piani paesaggistici che in alcuni casi non sono stati neanche approvati. Inoltre, il prefetto Gabrielli, capo della Protezione Civile, ha denunciato un "gap culturale" da parte di chi non è stato in grado di recepire gli allarmi dei sindaci. Ci domandiamo chi se non il governo debba sensibilizzare i cittadini su queste problematiche. Come suggerisce lo stesso Gabrielli, una elementare pianificazione potrebbe attenuare i problemi strutturali, individuando le zone di criticità per intervenire in maniera preventiva. Fratelli d'Italia - ha concluso Maietta - esprime la sua amicizia al popolo sardo e si impegna a marcare il governo affinché non perda altro tempo".

- In allegato il testo dell’interrogazione al governo

N. 20 del 3 dicembre 2013 p. 5

MARO’

V FDI: INTERROMPERE RAPPORTI DIPLOMATICI CON INDIA SOTTOPORRE QUESTIONE IN SEDE NATO E CHIEDERE PRONUNCIAMENTO UE 28 novembre 2013. «Abbiamo chiesto ripetutamente che la sorte dei due marò venisse affrontata come questione prioritaria di dignità nazionale da tutto il ‘sistema Italia’ e non invece come un semplice caso giuridico-diplomatico. Siamo stanchi delle pagliacciate del governo indiano e del governo italiano. La misura è colma. I nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono detenuti in India da 648 giorni al di fuori di ogni legittimazione giuridica e senza che i governi di ‘cartone’ Monti e Letta abbiano fatto nulla per difendere la dignità nazionale. Quello perpetrato ai danni dell’Italia è un oltraggio continuo che non possiamo più accettare. Fratelli d’Italia presenterà una mozione parlamentare per impegnare l’Esecutivo a fare quello che un governo serio avrebbe dovuto fare da tempo e che noi chiediamo fin dal primo giorno. Uno: interrompere i rapporti diplomatici con l’India. Due: sottoporre la questione in sede Nato. Tre: pretendere un pronunciamento da parte dell’Unione europea. Qualora l’Alleanza Atlantica e la Ue decidessero di non prendere una posizione chiara a favore della nostra Nazione, l’Italia dovrebbe arrivare anche a ritirare i propri militari dalle missioni internazionali di pace e a congelare il proprio contributo economico alle spese di funzionamento dell’Ue. Per fare questo servirebbe solo un briciolo di dignità da parte del governo Letta, senza dover ricorrere a fantomatiche ‘balls of steel’ delle quali il mondo non ha finora avuto alcuna evidenza». È quanto dichiarano i fondatori di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e .

- In allegato il testo della mozione (riformulata in ordine del giorno)

INCENDIO DI PRATO

V TOTARO: UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA, NESSUNA REGOLA NESSUN CONTROLLO 2 dicembre 2013 . “E’ di sette morti il bilancio del drammatico evento verificatosi a Prato. Ho già illustrato alla Camera dei Deputati al Ministro Giovannini un’ interrogazione a risposta immediata concernente l’attività delle aziende di Prato: una presenza sempre più massiccia di operai cinesi, che lavorano in condizioni disumane, senza regole né controlli, nella totale illegalità”. E' quanto dichiara Achille Totaro, deputato di Fratelli d'Italia. “Si tratta – prosegue Totaro - di una concorrenza insostenibile per gli imprenditori italiani con la conseguente chiusura di 2mila aziende e la perdita di 10mila posti di lavoro. Questo fenomeno si sta espandendo anche a Pistoia e a Firenze, sia nella provincia, sia in città, soprattutto nella zona Nord, tra via Pistoiese e l’Osmannoro.

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Nei mesi scorsi il di Prato, nella persona dell’assessore Milone, ha denunciato il fatto che alcune banche, tra cui il Monte dei Paschi di Siena, hanno concesso mutui e prestiti tra i 150mila e i 300mila euro a persone della comunità cinese, che avevano denunciato tra i 6mila e gli 8mila euro l'anno di reddito. La somma elargita ammonterebbe a circa 200milioni di euro. E’ in atto un’indagine della Procura di Prato e di Banca Italia. Abbiamo saputo che di fatto tale situazione si sta verificando anche a Firenze, dove di continuo vengono aperte e chiuse attività sia nell’ambito delle manifatture e delle confezioni sia come centri estetici e di massaggi, che spesso nascondono giri di prostituzione. E’ un fatto gravissimo, una profonda ingiustizia nei confronti dei cittadini, degli imprenditori italiani che chiudono le aziende e non riescono ad avere credito dalle banche. Inoltre, ciò non fa altro che favorire l’espandersi delle comunità straniere sul nostro territorio e con esse, l’espandersi dell’illegalità. E tutto ciò avviene con il beneplacito delle istituzioni e del mondo del credito”.

V RAMPELLI: STATO CHIUDA FABBRICHE DI MORTE E RISPEDISCA A CASA I CLANDESTINI 3 dicembre 2013. «La responsabilità della tragedia di Prato è di uno Stato indifferente e menefreghista, che negli ultimi vent’anni ha chiuso gli occhi di fronte a quello che accadeva nella città toscana. Le Istituzioni hanno ignorato il fatto che a Prato si stesse insediando una delle Chinatown più grandi del mondo, terza oggi solo a quelle di Londra e Parigi, con 40 mila cinesi di cui la metà clandestini. Nessuno ha mosso un dito per difendere i diritti umani delle decine di migliaia di uomini, donne e bambini stipati nei capannoni delle 3500 aziende tessili cinesi della città e che lavorano in condizioni disastrose e nella più totale illegalità. Tutti coloro che avevano il dovere di intervenire, sindacati inclusi, hanno preferito voltarsi dall’altra parte e ignorare chi, come noi, ha sempre chiesto controlli e l’espulsione di coloro che in Italia non rispettano la legge e calpestano la dignità umana, peraltro causando anche la chiusura di migliaia di aziende italiane. E che oggi, con il loro buonismo da quattro soldi, hanno la responsabilità politica e morale di questa gravissima tragedia. Lo Stato ora invii immediatamente le sue ispezioni, chiuda le fabbriche del degrado e della morte e rispedisca a casa tutti i clandestini, per far capire che da noi possono soggiornare esclusivamente coloro che restano nel perimetro delle regole. Faccia esattamente quello che 7 giorni fa il collega Achille Totaro ha chiesto in un’interrogazione sull’abusivismo cinese a Prato, andata in diretta televisiva e sulla quale il governo Letta si è arrampicato sugli specchi». È quanto dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.

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DECRETO LEGGE SULLE QUOTE DI BANKITALIA

V CROSETTO: DEFINITIVA PRIVATIZZAZIONE E' ATTO GRAVISSIMO CONTRO L’ITALIA 27 novembre 2013. “Mentre tutti sono concentrati su altri temi, il Consiglio dei Ministri ha avviato la definitiva privatizzazione di Bankitalia nel silenzio totale. È un atto di straordinaria amministrazione che Letta e Saccomanni devono spiegare, soprattutto facendoci capire perché in altri Paesi non è così. È un atto gravissimo fatto negli interessi di pochi contro l'Italia”. È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.

V RAMPELLI: PRIVATIZZAZIONE LETTA E ALFANO CONTRO LEGGE DEL CENTRODESTRA 28 novembre 2013. “Il Premier Letta e il suo vice Alfano, proprio mentre ieri andava in mondovisione la decadenza del Cavaliere dal Parlamento italiano, hanno ben pensato di convocare in sordina un Consiglio dei Ministri per varare una serie di misure in favore delle banche private azioniste della Banca d'Italia. Il risultato di questo CdM convocato all'ombra del circuito mediatico è stato quello di regalare circa 8 miliardi alle banche azioniste e di privatizzare totalmente la Banca Centrale italiana, su proposta del forzista Brunetta, in totale sfregio alla legge 262/2005 che ne impone invece la nazionalizzazione, legge all'epoca votata da tutto il centrodestra e oggi calpestata da Letta e Alfano. Oggi più che mai contano i fatti, c'è chi come il PD si dichiara per "il bene comune" e consegna la Banca d'Italia ai privati, c'è chi come il NCD si dichiara di centrodestra e opera per cancellare una legge del centrodestra, c'è chi come il Movimento 5 Stelle a parole dice di combattere il sistema finanziario e nello stesso tempo si guarda bene dal mettere in discussione la privatizzazione degli istituti d'emissione e la proprietà giuridica della moneta. C'è invece chi come Fratelli d'Italia non ha mai tradito il suo elettorato, non ha mai governato con la sinistra e non si fa problemi a dire realmente le cose come stanno. Siamo contrari e lo dimostreremo con azioni e scelte chiari" E' quanto dichiara in una nota il vice presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli.

V CROSETTO: DL PRIVATIZZAZIONE VIOLA COSTITUZIONE 2 dicembre 2013. “Il decreto legge che privatizza la Banca d'Italia non può andare avanti. Al di là del merito, che è inaccettabile, e del metodo, che ha portato il governo Letta ad approvalo nella stessa ora nella quale l’Italia era ‘distratta’ dal voto in Senato sulla decadenza di Berlusconi, c'è l'articolo 77 della Costituzione. La nostra Carta fondamentale prevede che i decreti legge possano essere adottati in casi straordinari di necessità e d’urgenza. Come può considerarsi tale un decreto che privatizza la Banca d'Italia? Il Presidente della Repubblica Napolitano ha il dovere di far rispettare la Costituzione sempre. A maggior ragione su un tema così importante”. È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.

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LEGGE DI STABILITÀ

V MELONI: NO A RIVALUTAZIONE E CONTRIBUTO SU PENSIONI D’ORO ENNESIMA SCELTA VIGLIACCA 25 novembre 2013 . “La decisione di eliminare dalla legge di stabilità sia la rivalutazione delle pensioni fino a 2 mila euro, che non saranno quindi adeguate al costo della vita, sia il contributo di solidarietà su quelle d’oro è l’ennesima scelta vigliacca di questa maggioranza e rappresenta un’altra buona ragione per non votare questa pessima manovra. Quella che il Senato e la Camera si apprestano a varare è una legge finanziaria profondamente ingiusta, che continua a scaricare il peso di anacronistici e inaccettabili privilegi sulle spalle della povera gente. Fratelli d’Italia continuerà a battersi con tutte le sue forze in Parlamento per cancellare l’ignominia delle pensioni d’oro e per dare agli italiani quel segnale di giustizia che aspettano”. È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

V CROSETTO: DA GOVERNO ULTERIORE MORTIFICAZIONE DEMOCRAZIA 26 novembre 2013 . ''Il governo presenta il maxiemendamento e concede mezz'ora alla commissione Bilancio per poterne verificare i contenuti e la relazione tecnica per poi porre immediatamente la fiducia. E' un'ennesima, inaccettabile mortificazione della democrazia che rende impossibile ed inutile la rappresentanza dell'opposizione nel Parlamento e rischia di sancire solo l’inutilità del Parlamento stesso". Lo afferma il coordinatore nazionale di Fdi Guido Crosetto. "Forti della protezione del garante della Costituzione -aggiunge Crosetto- i partiti di governo compiono una forzatura che non ha precedenti e che probabilmente viola la legge stessa che istituisce il provvedimento di stabilità. Prosegue l'atteggiamento arrogante di un governo che difende ministri indifendibili e propone a colpi di maggioranza misure distruttive per il Paese. Tra i due capi di Stato presenti oggi a Trieste il meno rispettoso della democrazia e del ruolo delle istituzioni democratiche è di gran lunga Enrico Letta. Anche se non si tenesse conto che a differenza sua l'altro è stato eletto e non imposto”, conclude Crosetto.

V CROSETTO, VOTO NCD SCAVA SOLCO PROFONDO PER FUTURE ALLEANZE 27 novembre 2013 . "Ieri è tornata, meglio tardi che mai, nel centrodestra ma contemporaneamente il sedicente ‘Nuovo centrodestra' ha avvallato una legge di stabilità che lo colloca di diritto e di fatto nel centrosinistra. Ncd ha sostituito la costola che doveva rappresentare Monti nel progetto costruito a tavolino due anni fa. Il voto di questa legge finanziaria che aggraverà i problemi del Paese, che non darà alcuna risposta e che non indica alcun percorso di uscita dalla crisi e di speranza per il futuro, non può essere considerato un peccato veniale e non può non scavare un solco profondo anche nelle ipotesi di future alleanze. Alfano ha scelto un'altra strada, legittima, concreta ma non condivisibile: quella di un terzo polo alleato con il centrosinistra. Non penso che uno strappo così forte e così incidente nella vita quotidiana del Paese possa essere dimenticato tra qualche mese o tra qualche anno.

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Alfano ed il ‘Nuov o centrodestra' hanno tutto il mio rispetto, ma non possono pensare di poter conservare i posti appoggiando oggi misure assurde e poi presentarsi domani come vergini ed alternativi ai loro attuali compagni di merende. A tutto ciò non può non sommarsi l'atteggiamento pilatesco odierno. Se, come dicono, sono convinti che Berlusconi sia perseguitato e che il voto di oggi al Senato sia una ferita alla democrazia, come possono pensare di condividere un percorso con chi infligge quella ferita all'uomo al quale devono tutto? Come possono spiegarlo, sia umanamente che politicamente?". È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto.

V LA RUSSA, LETTA CLONE DI MONTI 28 novembre 2013. "Letta è sempre più il clone di Monti: il governo delle tasse è tornato a pieno regime. Letta da un lato farà pagare di fatto la seconda rata Imu anche sulla prima casa ai cittadini di importanti comuni come Milano e Napoli; dall'altro regala 4 miliardi di euro alle due principali banche italiane. Con questi fatti il governo della recessione, subalterno ad alcuni poteri forti, penalizza ancora una volta il lavoro, i giovani e le imprese". Lo dichiara Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d'Italia - centrodestra nazionale.

V FIDANZA: PRESE IN GIRO 30MILA IMPRESE BALNEARI 28 novembre 2013 . "Con l'approvazione della legge di stabilità al Senato si è consumata l'ennesima presa in giro del governo e della maggioranza ai danni di 30mila imprese del comparto balneare". E' quanto dichiara in una nota Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo. "Eravamo stati facili profeti nel prevederlo - continua Fidanza - constatando l'assoluta mancanza di volontà del governo di risolvere la questione a livello nazionale né tantomeno di aprire un negoziato a livello europeo. La guerra per bande nel Pd, l'assoluta irrilevanza del presunto 'nuovo centrodestra' nelle scelte economiche del governo di centrosinistra, unite a un po' di qualunquismo finto- ambientalista hanno portato all'ennesimo rinvio". "Permane quindi - prosegue - la spada di Damocle delle aste, senza nemmeno la certezza che l'Ue non impugni l'ultima proroga al 2020. Gli investimenti rimangono bloccati e l'esasperazione cresce. L'ennesimo capolavoro del governo Letta".

VOTO DI FIDUCIA SUL DL MISSIONI INTERNAZIONALI

V CIRIELLI: NO ALLA FIDUCIA 3 dicembre 2013. "Fratelli d'Italia voterà contro la fiducia posta dal governo sul decreto di proroga delle missioni internazionali". E' quanto ha dichiarato oggi alla Camera Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia e membro dell'Ufficio di Presidenza di Montecitorio, in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal governo sul decreto legge sulle missioni internazionali. "E' grave - ha proseguito Cirielli - che il governo abbia posto la fiducia su una questione di interesse nazionale, che dovrebbe vedere il Parlamento unito a fianco dei nostri militari, che rappresentano una élite di professionisti apprezzata ovunque nel mondo, purtroppo spesso più che in Italia. N. 20 del 3 dicembre 2013 p. 10

Ma questo governo li ha abbandonati. La tragica vicenda dei nostri maro' conferma quanto la credibilità internazionale dell'Italia, conquistata sul campo dai nostri uomini, sia stata inutilmente sprecata. Confermiamo il nostro appoggio alle missioni in Afghanistan, Kosovo e Libano, ma siamo critici al cento per cento sulle missioni nell'Oceano Indiano. Dopo la vicenda dei maro' troviamo incredibile che il governo continui a mandare militari su navi mercantili. L'Onu, la Nato e l'India, che spesso ha usufruito dei servigi dei nostri militari, devono darci conto delle violazioni del diritto internazionale da parte di Delhi. Volevamo astenerci sul provvedimento, ma siccome siamo contro questo governo, nato male, che sta facendo male e che finirà anche peggio, esprimo il voto contrario di Fratelli d’Italia" ha concluso Cirielli.

V MISSIONI: LA RUSSA, NOSTRO NO ANCHE PER SEGNALE FORTE SUI MARÒ 3 dicembre 2013 . "Oggi, come compete ad un partito da sempre coerentemente all'opposizione delle larghe intese, abbiamo ovviamente negato la fiducia al governo Letta. Lo abbiamo fatto anche per dare un segnale forte sulla sorte dei nostri marò trattenuti in India e su cui il governo si limita ad annunci ottimistici smentiti da due anni di insuccessi. Domani nel merito del decreto sulle missioni di pace interverrò in dichiarazione di voto con precise richieste di Fratelli d'Italia proprio a tutela della dignità delle Forze armate e di tutta la Nazione". Lo dichiara Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d'Italia.

3. DECADENZA DI BERLUSCONI E IL DIBATTITO NEL CENTRODESTRA

V FDI: SOLIDARIETÀ UMANA A 27 novembre 2013. "Fratelli d'Italia esprime a Silvio Berlusconi sincera solidarietà umana di fronte all'operazione politica che la sinistra persegue fin dal 1994 per espellerlo dal Parlamento non per via elettorale. Le ragioni diverse via via utilizzate negli anni dalla sinistra hanno sempre avuto in comune il disprezzo del voto popolare. Fratelli d'Italia, che fin dalla sua nascita non ha risparmiato critiche politiche al partito di Silvio Berlusconi, non ha apprezzato la scelta della sinistra di sottrarre la legge Severino al vaglio della Corte costituzionale e di modificare di fatto il regolamento del Senato per imporre il voto palese". Lo affermano in una nota congiunta i fondatori di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa. "Sintomi chiari di una volontà politica di colpire Silvio Berlusconi con una sorta di esecuzione sulla pubblica piazza - proseguono -, nel tentativo di arrivare prima della Cassazione che in ogni caso deciderà sull'interdizione".

V LA RUSSA: OGGI NO POLEMICHE SE SINISTRA AVESSE LASCIATO PAROLA A CONSULTA 26 novembre 2013 . "Non riesco ancora a capacitarmi perché la sinistra non abbia ritenuto giusto e comunque opportuno, lasciare che fosse la Corte costituzionale a dire la parola decisiva sulla legge Severino. E' corretto o no applicarla in forma retroattiva?

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Se la sinistra lo avesse fatto nessuno avrebbe potuto fare polemiche e non sarebbe stato possibile oggi immaginare una evidente volontà persecutoria, dettata da ragioni politiche, contro Silvio Berlusconi. Difficile che ora siano in grado di rimediare ma staremo a vedere". Lo dichiara Ignazio La Russa, presidente di Fratelli d'Italia.

V CORSARO A BERLUSCONI: NOI VIA DA PDL CONTRO NOSTRI INTERESSI 26 novembre 2013 . ''Sorvolando sull’attendibilità del pulpito da cui viene la predica, ricordo che c’è chi ha scelto contro il proprio evidente interesse di creare un nuovo partito perché non sopportava più di vedere le proprie idee sacrificate sull'altare della convenienza altrui''. Lo scrive su Facebook Massimo Corsaro commentando le parole di Silvio Berlusconi sui piccoli partiti che 'pensano solo ai propri interessi'.

E a proposito della conferenza stampa degli avvocati di Berlusconi, il deputato di Fdi sottolinea: ''Parleranno certamente di politica disinteressata, sono curioso di conoscere la loro visione del mondo''.

V MELONI A FORZA ITALIA: BENVENUTI NEL CENTRODESTRA 26 novembre 2013 . "Forza Italia passa all'opposizione del governo di sinistra capitanato da Enrico Letta. Benvenuti nel centrodestra". Lo scrive su twitter il presidente dei Deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

V CROSETTO: ACCORDO FI-NCD, PRESIDENZE COMMISSIONI NON SI TOCCANO 26 novembre 2013 . "Forza Italia e Nuovo centrodestra hanno finalmente trovato un punto di unione. Le presidenze di commissione, assegnate quando erano in maggioranza insieme, non si toccano". Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto.

V CROSETTO: ALFANO PRIGIONIERO DEL PD 29 novembre 2013 . “Bruno Tabacci ha fotografato meglio di altri la situazione di Alfano, dicendo che è prigioniero del Pd, che non può più tornare indietro e che quindi deve accettare integralmente l'agenda che gli proporrà la sinistra. Questa è purtroppo la verità e non capisco perché un gruppo di persone che poteva rappresentare un'opportunità per un centrodestra diverso nei prossimi anni abbia invece scelto il tepore di una poltrona e di qualche auto blu per i prossimi mesi”. È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.

V RAMPELLI: DOPO APPLAUSI NCD A BOFFO MANCA SOLO LA OLA PER DE MITA 30 novembre 2013 . “Dopo gli applausi a Dino Boffo, storico esponente dell'area cattocomunista, ci attendiamo presto la ola per Ciriaco De Mita e il gioco è fatto. Angelino Alfano sia coerente e sostituisca presto la definizione di 'centrodestra' data al suo nuovo partito. Gli diamo un aiutino: lo chiami 'Partito dei trasformisti'. In Italia ce ne sono anche molti e avrebbe più successo di quello cui sembra destinato”. È quanto dichiara Fabio Rampelli, vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia.

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4. LE ALTRE NOTIZIE IN PILLOLE

V RATING GENERALI, NASTRI: INTERROGAZIONE AL GOVERNO 2 dicembre 2013 . “Quali iniziative intende intraprendere il Governo in caso di declassamento del rating del Gruppo Generali da parte dell'agenzia Standard and Poor's?”. Lo domanda l’on. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) annunciando un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e al ministro dell'Economia. “Standard and Poor's – prosegue Nastri – ha messo sotto osservazione nove compagnie di assicurazione in Europa e Africa, fra le quali figura anche il Gruppo Generali, unico operatore italiano. L'eventuale esito negativo degli “stress test”, con nuovi parametri di valutazione, comporterebbe il declassamento della società. Il Gruppo Generali, primo operatore assicurativo italiano, è uno dei più importanti investitori istituzionali del Paese, con circa 55 miliardi di euro in titoli di Stato nel proprio portafogli, per cui l'eventuale abbassamento del rating comporterebbe per il gruppo un forte svantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti europei e gravi conseguenze per il Paese, a causa della perdita di fiducia degli investitori italiani ed esteri. La sistematicità dei giudizi negativi delle agenzie di rating nei confronti dell'Eurozona e dell'Italia ha portato al rinvio a giudizio di tre di queste agenzie da parte della magistratura per vari reati. La caduta speculativa del mercato italiano, conseguente ai giudizi allarmistici delle agenzie di rating, ha comportato una perdita di 120 miliardi di euro per il nostro Paese. Chiedo quindi – conclude Nastri – in che modo intenda agire il Governo per tutelare il sistema economico-finanziario italiano da fenomeni di speculazione finanziaria o di alterazione iniqua degli equilibri di mercato, che potrebbero compromettere i tentativi di ripresa economica del Paese”.

V GIUSTIZIA: CIRIELLI, SU CUSTODIA CAUTELARE PASSI IN AVANTI MA INSUFFICIENTI 27 novembre 2013 . "In commissione Giustizia sono stati votati emendamenti alla proposta di modifica della custodia cautelare. Il testo approvato dalla maggioranza rappresenta un passo in avanti sulla vergogna della custodia cautelare facile, ma non è certamente la riforma che ci si aspettava". È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia e componente dell'Ufficio di Presidenza di Montecitorio. "Pur dando, infatti, maggiore fondatezza alle esigenze cautelari che comportano la custodia preventiva con l'inserimento del requisito dell'attualità - spiega - si rimane in un quadro di discrezionalità eccessiva e, quindi, di scarsa tassatività nel procedere alla privazione della libertà addirittura prima del processo". "Fratelli d'Italia - aggiunge - proponeva, invece, che le esigenze cautelari possano sussistere non nell'ipotesi di pericolo d'inquinamento delle prove o di fuga o di reiterazione del reato, ma nel caso di reale tentativo o di realizzazione della fuga, dell'inquinamento delle prove o di reiterazione del reato". "D'altro canto - conclude Cirielli - nel caso di flagranza di reati gravi, proprio per l'evidenza della prova sarebbe necessaria maggiore severità. Pertanto, in questi casi, le esigenze cautelari dovrebbero essere sussunte proprio dalla gravità della pena edittale, ovvero quattro anni".

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V TAP, CIRIELLI: OPERA NECESSARIA PER SICUREZZA ENERGETICA 28 novembre 2013 . "Quando si realizzano grandi infrastrutture, che dispiegheranno i loro effetti nel tempo, la posizione da assumere deve essere favorevole. Come gruppo Fratelli d’Italia, siamo convinti che bisogna agire in fretta, bene e rapidamente per realizzare quest’opera, rimettendo al Governo e agli organi competenti il controllo attento e puntuale del rispetto della normativa ambientale”. E’ quanto ha dichiarato oggi alla Camera Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia e membro dell’Ufficio di Presidenza, nel corso della discussione in Aula sulla ratifica dell’accordo con la Grecia e l’Albania sul gasdotto «Trans Adriatic Pipeline». “Vi è un problema di sicurezza energetica – ha proseguito Cirielli - quando si dipende per l'energia da pochi Paesi o da uno solo. E’ quindi importante diversificare le fonti di approvvigionamento, il che comporta benefici anche in termini di concorrenza e convenienza. Attualmente la bolletta del gas, in Italia, è una delle più care d'Europa anche perché l’offerta è poco diversificata. E al di là dei benefici economici, l'investimento non viene fatto con fondi italiani, per cui si tratta di una infrastruttura a costo zero. Inoltre, in prospettiva l'Italia potrà diventare un hub di smistamento del gas, e ciò potenzierà il suo ruolo geopolitico nell'area mediterranea ed europea. Fratelli d'Italia rivendica una particolare sensibilità ambientale, perché una patria non può esistere se non viene salvaguardato il territorio che i nostri padri ci hanno consegnato. Quindi – ha concluso Cirielli - tutti, ministero, regione, autorità giudiziaria, devono fare il loro dovere affinché le opere pubbliche e le infrastrutture che lasceremo alle prossime generazioni vengano realizzate in un ambito di sostenibilità ambientale”.

V LIRICA: FDI, INTERROGAZIONE A BRAY SU REQUISITI NOMINA PINELLI 28 novembre 2013 . "Fratelli d'Italia presenterà un'interrogazione parlamentare al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Massimo Bray per conoscere i requisiti sulla base dei quali l'ingegnere idraulico Pier Francesco Pinelli è stato nominato Commissario straordinario del governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle Fondazioni lirico-sinfoniche". Lo annunciano Fabio Rampelli, vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, e Federico Mollicone, dirigente nazionale di FdI. "Quella dell'Esecutivo - affermano i due esponenti di FdI- è una scelta che solleva più di qualche perplessità, perché è davvero difficile comprendere come un manager proveniente dal settore petrolifero possa avere la 'comprovata esperienza di risanamento nel settore artistico- culturale' necessaria per gestire la complessa macchina dei teatri italiani. I teatri non sono piattaforme petrolifere o semplici aziende ma Istituzioni culturali che hanno bisogno di figure autorevoli e con competenze specifiche, capaci di valorizzare la produzione e le risorse umane al loro interno".

- In allegato il testo dell’interrogazione parlamentare

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5. FRATELLI D'ITALIA IN EUROPA

V TRASPORTI: FIDANZA; DA UE FORTE SPINTA A CARBURANTI ALTERNATIVI 26 novembre 2013 . La Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha approvato questa mattina la proposta di Direttiva sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, di cui è relatore l'europarlamentare italiano Carlo Fidanza (Fratelli d'Italia). Il testo approvato prevede requisiti ed obiettivi minimi obbligatori entro il 2020 per la realizzazione in ogni Stato membro di un numero minimo di punti di ricarica per veicoli elettrici e di rifornimento per veicoli a gas naturale e idrogeno. Analoga previsione è valida per il gas naturale liquido utilizzabile nel trasporto marittimo. La Direttiva propone infine standard unici per i punti di ricarica delle auto elettriche, in modo da favorire lo sviluppo di una rete uniforme. "Il voto di oggi - commenta il relatore Carlo Fidanza - è un passo avanti importante verso un trasporto più pulito e più accessibile per i cittadini. Un obiettivo ambizioso ma realistico, che vogliamo raggiungere in piena collaborazione con i governi nazionali, gli enti locali e il settore privato che potrà così godere di un quadro giuridico certo che favorirà gli investimenti. Sono particolarmente soddisfatto anche perché con il voto di oggi tuteliamo e valorizziamo la filiera del metano e il distretto produttivo dei connettori elettrici, due priorità per l'industria italiana". Fidanza ha ricevuto dalla Commissione Trasporti il mandato per avviare i negoziati con il Consiglio e la Commissione Europea. "Sono ottimista - conclude Fidanza - anche se non mancano resistenze da parte dei governi, preoccupati per l'onere finanziario che potrebbe derivare da questa Direttiva. Ma il nostro obiettivo è soprattutto quello di stimolare i privati a investire nei carburanti alternativi e mi auguro che si possa raggiungere un accordo quanto prima".

V SCURRIA: COMMISSIONE UE SCONGIURI SUBITO IPOTESI DISCARICA FALCOGNANA 26 novembre 2013 . “Si è tenuta a Bruxelles presso la Commissione petizioni del Parlamento europeo l'audizione sui casi delle discariche di Falcognana e Cupinoro, siti indicati dal prefetto Sottile come possibili opzioni per sostituire provvisoriamente la discarica di Malagrotta. Se da una parte l'incontro di oggi ha dato la possibilità ai tanti comitati cittadini e associazioni di esporre alla Commissione le criticità e i problemi che sorgono davanti ad una ipotesi così drammatica, dall'altra non sono giunte dal Commissario risposte esaurienti sugli ultimi sviluppi e sulle violazioni delle normative europee che presenterebbe una scelta come quella di portare i rifiuti della Capitale a Falcognana o a Cupinoro. A fronte di questa audizione auspico che le Commissione europee competenti possano fornire al più presto un quadro dettagliato della situazione e scongiurare così l'ipotesi Falcognana e Cupinoro dai possibili siti per la nuova discarica provvisoria di Roma”. È quanto dichiara in una nota il parlamentare europeo di Fratelli d'Italia, Marco Scurria.

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V RISO, FIDANZA: PRONTA INTERROGAZIONE UE PER DIFENDERE PRODUTTORI ITALIANI 26 novembre 2013 . Si è svolto ieri a Bruxelles un primo incontro tra alcuni europarlamentari della Commissione Agricoltura e i rappresentanti del settore risicolo europeo, per affrontare il tema della riduzione del prezzo del riso a causa dell'invasione del mercato europeo da parte del riso cambogiano, a seguito dell'applicazione dell'accordo EBA ("everything but arms") in vigore con alcuni paesi asiatici. Per l'Italia, oltre al Presidente della Commissione Paolo De Castro, c'era Carlo Fidanza di Fratelli d'Italia, unico membro eletto nel nord-ovest (Lombardia e Piemonte). "Dopo aver fatto il massimo per tutelare il settore risicolo nella nuova Pac, ora dobbiamo affrontare tempestivamente questa emergenza, possibilmente prima della nuova semina che rischia di vedere una ulteriore riduzione di superfici a riso se i risicoltori non percepiranno un impegno concreto a loro difesa. Stiamo predisponendo - spiega ancora Fidanza - una serie di iniziative per sollecitare la Commissione Europea a introdurre la clausola di salvaguardia, o comunque un dazio, per riequilibrare il mercato. Nei prossimi giorni depositeremo un'interrogazione sottoscritta da eurodeputati di diversi Stati membri. In parallelo ciascuno solleciterà il proprio governo a porre la questione in occasione del prossimo Consiglio Europeo agricolo del 16 dicembre. Accordi di libero scambio spregiudicati, siano essi in forma pura o giustificati da esigenze di sostegno a Paesi meno avanzati, stanno mettendo a repentaglio importanti parti della produzione agricola nazionale. È nostro preciso dovere difenderla schierandoci al fianco dei nostri agricoltori".

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L’INTERVENTO DI MELONI SULL’INFORMATIVA URGENTE DEL GOVERNO

3 dicembre 2013. “Grazie Presidente. Onorevoli colleghi, io penso che quanto accaduto la scorsa settimana a Varsavia sia semplicemente inaccettabile e che sia in qualche maniera un’altra preoccupante spia sul tema della credibilità dello Stato italiano fuori dai confini nazionali. Si può non seguire il calcio, si può non avere simpatia per gli ultras, ma una Nazione con uno straccio di dignità non può consentire che 140 cittadini italiani vengano privati della loro libertà senza difesa legale, senza processo, senza acqua, senza cibo. I nostri organi di stampa hanno in questi giorni riportato notizie di ogni genere, si parla di intimidazioni, di soprusi, di violenza privata, di capi di imputazione pretestuosi, si parla di donne, di minori, addirittura di disabili, che vengono arrestati, tutti imprigionati in una sorta di retata preventiva senza che vi fosse alcuna distinzione tra i soggetti che eventualmente avevano commesso fatti criminosi e tutti gli altri. Perché anche Fratelli d’Italia condanna ogni forma di violenza, ma tra le violenze che condanniamo c’è anche il sopruso, c’è anche la violenza di Stato, c’è anche l’abuso di potere. E varrebbe la pena ricordare che poi la stragrande maggioranza di questi italiani sono stati liberati e sono stati costretti a pagare multe, sanzioni, rigorosamente in contanti, auto dichiarandosi del reato di “schiamazzi”, sul quale inviterei sommessamente l’Aula a fare una valutazione. Allora vede, questa retata preventiva, perché così è stata candidamente definita dal primo consigliere dell’Ambasciata italiana a Varsavia Luca Lepore, che ha anche detto che l’85% circa delle persone coinvolte erano totalmente estranee ai fatti, totalmente innocenti, è stata definita retata preventiva. Questa retata preventiva è stata disposta evidentemente per paura che ci fossero reazioni italiane allo scempio che era stato perpetrato dai tifosi polacchi solo un paio di settimane prima quando questi tifosi polacchi avevano messo a ferro e a fuoco la città. Segnalo che Il Messaggero aveva titolato “Panico in centro”, segnalo che nell’articolo de Il Messaggero si parlava, e cito testualmente, di “decine di poliziotti, blindati ed elicotteri per cercare di sedare l’animo dei tifosi, che hanno provato ad entrare nel Colosseo. Le Forze dell’Ordine sono riuscite a respingerli ma il gruppo di tifosi, molti dei quali ubriachi, è fuggito per via di San Gregorio. Poi un altro tentativo di entrare al Palatino”. Tutto questo senza citare le altre centinai di tifosi che gettavano nel caos la metropolitana di Roma azionando più volte il freno di emergenza e malmenando qualunque italiano che tentasse di fermarli. Io ho rispetto per la Nazione polacca ma nessuno di questi poco civili cittadini polacchi si trova oggi all’interno delle nostre galere, mentre segnalo sempre a quest’Aula che una ventina di tifosi italiani, mentre siamo qui a discutere, è ancora detenuta in un carcere polacco senza aver mai visto un proprio avvocato e senza essere stata sottoposta a regolare processo. Ora la cosa in sé è abbastanza vergognosa però c’è una cosa più inaccettabile del l’atteggiamento della polizia polacca, ed è l’atteggiamento del governo italiano. A monte mi piacerebbe sapere perché non vi fosse a seguire la trasferta nessun esponente delle N. 20 del 3 dicembre 2013 p. 17

forze dell’ordine italiane, come sempre accade in trasferte di questo tipo. Di solito, c’è sempre una rappresentanza della polizia italiana perché in caso di problemi la polizia italiana può fare da tramite, può impedire soprusi, può evitare degenerazioni. Chi si è preso la responsabilità di dire che in questo caso non serviva che ci fosse anche una rappresentanza delle nostre Forze dell’Ordine? È stato l’Osservatorio? È stato il Viminale? Lo chiedo al ministro degli Interni Alfano e lo chiedo al Governo perché su questo non c’è stata data alcuna risposta. A valle non posso non notare come sia stata necessaria la richiesta di Fratelli d’Italia di informativa urgente del Governo per mettere fine all’assordante silenzio delle Istituzioni italiane. Silenzio del governo, silenzio del sindaco di Roma, silenzio del ministro degli Esteri. Il ministro degli Esteri ha pensato bene dopo 3 giorni che sono accaduti i fatti di renderci noto che aveva finalmente telefonato, bontà sua, al governo polacco. E non ci è chiaro ancora oggi su cosa stia facendo il governo per chiedere conto di un trattamento inaccettabile e per tutelare i diritti di questi cittadini italiani. Noi vogliamo sapere quando i 22 tifosi ancora detenuti a Varsavia rientreranno in Italia, vogliamo sapere a che titolo vengono detenuti, e vogliamo che il presidente del Consiglio Letta che tra 2 giorni sarà a Varsavia per un incontro bilaterale con il primo ministro polacco chieda conto del trattamento che è stato riservato a questi cittadini italiani. Perché vedete, credo che dietro questa vicenda si celi una questione più grande, e cioè la totale assenza di peso specifico dell’Italia all’estero, ormai sembra che gli Stati esteri facciano a gara ad impartirci l’umiliazione più grave. La Francia e il Brasile con la vicenda di Battisti, il Kazakistan che detta ordini ai nostri funzionari, l’ignominia del caso dei nostri marò, il caso della Gran Bretagna citato dal collega Molteni, adesso anche la Polonia. Praticamente noi consentiamo a tutti di fare qualunque cosa quando si tratta di parlare con gli italiani. E allora vogliamo sapere, e chiudo, quando il governo italiano deciderà a mostrare un qualche interesse per la sorte dei suoi cittadini all’estero e quand’è che dimostrerà agli italiani e al mondo di sapere difendere i diritti e la dignità stessa della sua gente. Avete un occasione viceministro, provate a dimostrarlo”.

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LA LETTERA A BOLDRINI SULL’INFORMATIVA URGENTE DEL GOVERNO SUGLI ITALIANI FERMATI IN POLONIA

"Illustre Presidente, in merito alla gravissima vicenda del fermo di 149 italiani da parte della polizia polacca, avvenuto in occasione della partita di Europa League tra Legia Varsavia e Lazio giocata lo scorso 28 novembre proprio a Varsavia, riteniamo opportuno e urgente un intervento da parte del Governo.

Non appare chiaro, infatti, a quale titolo i nostri connazionali sono stati trattenuti in uno Stato estero senza che siano stati comunicati loro ne i motivi del fermo, ne una data di probabile rilascio, in evidente violazione di qualunque norma di diritto internazionale.

Per questi motivi, a nome del Gruppo parlamentare che ho l’onore di presiedere Le chiedo di invitare il governo a riferire in Aula quanto prima sulla vicenda, ove possibile già il prossimo martedì.

In attesa di un Suo cortese riscontro, La saluto cordialmente.

On. Giorgia Meloni”.

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INTERROGAZIONE A BONINO SUGLI ITALIANI FERMATI IN POLONIA

G. MELONI. Al Ministro degli Affari esteri. Per sapere – premesso che: nella giornata dello scorso 28 novembre la polizia polacca ha provveduto al fermo di 149 tifosi italiani arrivati a Varsavia per vedere la partita di Europa League tra il Legia e la SS Lazio, ancora prima che la partita avesse inizio; tra i fermati, ai quali al momento del fermo e nelle ore immediatamente successive non era stata comunicata alcuna motivazione ufficiale per il provvedimento di custodia, si trovavano anche donne, bambini e persino disabili; secondo le dichiarazioni della polizia polacca, in quelle prime ore erano in corso le «identificazioni personali e i preparativi per i procedimenti penali»; nel frattempo, le notizie che giungevano in Italia, e ai familiari dei fermati, erano frammentarie e contraddittorie, e persino l’esatto numero dei fermati appariva poco chiaro, posto che la locale Ambasciata italiana ha parlato, nelle stesse ore, prima di 149, poi di 147, e infine di 137 persone trattenute dalla polizia, che dovevano essere «processate per direttissima e poi espulse dal paese»; invece, sempre nello stesso giorno, ha avuto luogo il rilascio di un primo gruppo di persone, in numero imprecisato, circa «una trentina», e successivamente sono stati rilasciati anche quasi tutti gli altri tifosi, ma solo dopo essere stati trattenuti per un periodo di 24/48 ore e in seguito al pagamento di un’ammenda, i tifosi laziali condannati dai giudici polacchi, a pene che vanno dai 2 ai 6 mesi di carcere, sono – sembrerebbe – una decina, e altri 22 sarebbero attualmente detenuti presso il carcere di Bialoleka in attesa del processo, e non è ancora chiaro se nelle more saranno rimessi in libertà; diversi cittadini tra quelli fermati hanno denunciato di aver subito maltrattamenti, e non appare chiaro se nei confronti dei nostri connazionali siano state rispettate tutte le norme in materia di diritto di difesa e di equo processo previste sia dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sia dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo; paura che ci fossero reazioni italiane allo scempio che era stato perpetrato dai tifosi polacchi solo un paio di settimane prima, dai tifosi polacchi, a Roma, in occasione della partita d’andata; se azione preventiva è stata non appare comunque chiaro sulla base di quali norme di legge sia stata effettuata, posto che quasi l’85 per cento dei tifosi fermati era del tutto estraneo ai fatti; solo tre giorni dopo l’accaduto il nostro Ministro degli Esteri ha ritenuto necessario prendere contatti diretti con il suo omologo polacco -: per quali motivi si sia assistito ad una perlomeno iniziale inerzia del suo dicastero di fronte ai gravissimi fatti di cui in premessa; quali provvedimenti intenda disporre al fine di accertare la regolarità delle procedure seguite da parte delle autorità polacche nella vicenda dei cittadini fermati; in che modo intenda attivarsi al fine di ottenere il tempestivo rilascio e il rientro in Italia dei 22 cittadini ancora trattenuti in Polonia, che peraltro si trovano in carcere pur essendo solo in attesa di giudizio; quali iniziative intenda assumere in ambito europeo ed internazionale al fine di stigmatizzare il gravissimo comportamento tenuto dalle autorità polacche in questa vicenda. «Giorgia Meloni»

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QUESTION TIME SUI DANNI DELL’ALLUVIONE IN SARDEGNA

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Per sapere – premesso che: l'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il nostro Paese la scorsa settimana ha interessato con particolare violenza alcune zone della Sardegna, che sono state completamente allagate; i comuni interessati dal disastro sono sessanta e si sta attendendo una stima precisa dei danni riscontrati, a seguito della quale dovranno essere integrati i fondi già stanziati per la prima emergenza; con l'alluvione sono state seriamente danneggiate, quando non completamente distrutte, anche le infrastrutture presenti sul territorio, quali principalmente strade, ponti e tratte ferroviarie, e questo proprio in una regione nella quale, a causa della carenza infrastrutturale, si registravano già notevoli difficoltà; una buona dotazione infrastrutturale riveste un ruolo strategicamente basilare per lo sviluppo dell'economia locale, imperniata sul binomio infrastrutture/competitività –: quali iniziative il Governo intenda assumere nella gestione della fase emergenziale, e nella fase successiva ad essa, in particolare per garantire alla Sardegna un'adeguata dotazione infrastrutturale, anche al fine del rilancio dell'economia dei suoi territori. (3-00482)

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ORDINE DEL GIORNO SUI MARO’ La Camera, premesso che: sono quasi due anni che nonostante i ripetuti annunci dei governi italiani, non trova soluzione la vicenda dei due ufficiali di Marina trattenuti in India perche accusati di aver ucciso, il 15 febbraio 2012, mentre erano in servizio antipirateria sulla nave commerciale Enrica Lexie, due pescatori locali; i due militari si sono sempre proclamati innocenti, dichiarando di aver solamente sparato dei colpi di avvertimento così come previsto dalle regole d’ingaggio; l’Italia ha rivendicato a più riprese la competenza giuridica sul caso, considerato che esso coinvolge organi dello Stato operanti nel contrasto alla pirateria sotto bandiera italiana e in acque internazionali; nonostante la delicata situazione internazionale venutasi a creare in seguito all’incarcerazione dei due ufficiali, alcun intervento risolutivo a tutela dei militari e in sostegno alla posizione del nostro Paese è stato promosso da parte degli altri Paesi europei ed extraeuropei o di organi internazionali; l’Italia ciononostante ha continuato ad adempiere con rigore a tutti gli impegni internazionali assunti, anche con riguardo allo specifico tema della lotta alla pirateria e non ha messo in discussione la propria partecipazione ad alcuna missione internazionale; negli scorsi giorni è circolata la notizia, veicolata da alcuni organi di stampa indiana, che i due militari italiani rischierebbero la condanna a morte, ipotesi sinora sempre smentita da parte delle autorità indiane -: impegna il Governo, a porre la questione della detenzione dei due militari in sede NATO e nelle competenti sedi dell’Unione europea, al fine di ottenere in merito un chiaro pronunciamento e una urgente quanto necessaria presa di posizione ufficiale in merito da parte di questi organismi; a valutare l’opportunità di sospendere le relazioni diplomatiche con l’India, laddove la questione dei due marò non sia tempestivamente risolta; a valutare l’opportunità di sospendere la partecipazione dell’Italia alle missioni per il contrasto alla pirateria sino a che il caso dei due marò non trovi una soluzione onorevole ed essi possano far ritorno in Italia, a prendere in esame a partire da dicembre la possibilità di un ampio e progressivo disimpegno nelle missioni per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, perdurando la attuale situazione che oltre ad impedire il ritorno in Italia dei due Marò costituisce un vulnus inaccettabile della nostra dignità internazionale. «Fabio Rampelli, Ignazio La Russa, Edmondo Cirielli»

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INTERROGAZIONE SULLA NOMINA DEL COMMISSARIO PINELLI

RAMPELLI. Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Per sapere – premesso che: il decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha previsto che «al fine di fare fronte allo stato di grave crisi del settore e di pervenire al risanamento delle gestioni e al rilancio delle attività delle fondazioni lirico-sinfoniche», con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, fosse nominato un commissario straordinario del Governo, dotato di «comprovata esperienza di risanamento nel settore artistico-culturale»; in data 21 novembre 2013 il Ministro dei beni culturali, Massimo Bray, ha nominato all’incarico di «Commissario straordinario del Governo per il risanamento delle gestioni e il rilancio delle attività delle Fondazioni lirico-sinfoniche» l’ingegnere idraulico Pier Francesco Pinelli; sul sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si legge: «Il neo commissario è stato per molti anni consulente sui temi dell’economia della cultura, interessandosi principalmente di organizzazione e sviluppo di differenti società operanti nei settori dei beni culturali. Ha seguito per imprese pubbliche, private e istituzioni culturali la realizzazione di piattaforme digitali. Come manager del gruppo Erg, ha seguito la nascita di progetti di startup legate all’innovazione. E’ stato inoltre impegnato in progetti di solidarietà per il terzo settore.»; tuttavia, mentre è nota la carriera dell’ingegnere presso le citate società petrolifere, non appare affatto documentata la sua attività di «organizzazione e sviluppo di differenti società operanti nei settori dei beni culturali»; la nomina desta non poche perplessità, manifestate anche da molti operatori del settore, soprattutto a causa, appunto, del fatto che l’ingegnere non sembra possedere i requisiti richiesti dalla norma per accedere all’incarico; appare davvero difficile, infatti, comprendere come un manager proveniente dal settore petrolifero possa avere la «comprovata esperienza di risanamento nel settore artistico- culturale» necessaria per gestire la complessa macchina dei teatri italiani; i teatri non sono semplici aziende ma istituzioni culturali con un funzionamento peculiare, e non hanno bisogno di piani industriali ma di figure autorevoli e con competenze specifiche, che siano capaci di valorizzare la produzione e le risorse umane al loro interno; quali siano i requisiti e le esperienze sulla base dei quali si è scelto di attribuire l’incarico di cui in premessa all’ingegner Pinelli. «Fabio Rampelli»

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