SCRITTI in ONORE DI FRANCO PEDROTTI Botanica E Conservazione Della Natura

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SCRITTI in ONORE DI FRANCO PEDROTTI Botanica E Conservazione Della Natura SCRITTI IN ONORE DI FRANCO PEDROTTI Botanica e conservazione della natura a cura di Gabriele Achille Collana Natura e aree protette diretta dal Prof. Franco Pedrotti 1. Notizie storiche sul Parco Nazionale dello Stelvio – Pedrotti F. (2005) 2. Il Parco nazionale del Gran Paradiso nelle lettere di Renzo Videsott – Pedrotti F. (2007) 3. Notizie storiche sul Parco Naturale Adamello Brenta – Pedrotti F. (2008) 4. Per l’istituzione del Parco Naturale Regionale dell’area Monte Pennino, Valle Scurosa e Montelago – a cura di Di Martino V., Pedrotti F. e Valeriani P. (2008) 5. Sistemi per la fruizione sostenibile – Ferraretto A. (2009) 6. L’Orto Botanico “Carmela Cortini” dell’Università di Camerino – Pedrotti F. (2009) 7. L’Orsa – Petretti F. (2009) 8. Lettere da Runc e diari di guerra e di prigionia – Videsott P., a cura di Pedrotti F. (2009) 9. Galápagos, microcosmo del pianeta Terra – Achille G. (2009) 10. Mammiferi, come studiarli con le fototrappole – Forconi P., Di Martino V., Forlini P. (2009) 11. Minimorum Animalium Theatrum – Carotti G. (2010) 12. Gran Paradiso delle Tribolazioni 1947 - 1953 – Gabutti A. (2010) 13. 10 anni con le aquile reali e con qualche gipeto – Framarin F. (2010) 14. “Zingaro” La riserva in arte e natura – Raponi F. (2010) 15. Primo di cordata, Renzo Videsott dal sesto grado alla protezione della natura – Piccioni L. (2010) 16. La Riserva Naturale di Torricchio, 1970-2010 – a cura di Pedrotti F. (2010) 17. Scritti scelti di Erminio Sipari sul Parco Nazionale d’Abruzzo (1922-1933) – a cura di Arnone Sipari L. (2011) 18. Bufo, il rospetto astronauta / Bufo, el sapito astronauta – Mata Granados J.R., Hyde D. (2011) 19. L’etica della caccia nel pensiero di Renzo Videsott – Achille G. (2012) 20. Soplicowo. L’uomo in sintonia con la natura – a cura di Pedrotti F. (2012) 21. Gli animali di Fulco – Pedrotti F. (2012) 22. I pionieri della protezione della natura in Italia – Pedrotti F. (2012) 23. La transumanza. Uomini e lupi nella capitanata del XIX secolo – Guacci C. (2013) 24. L’importanza degli alberi e del bosco – Cianfaglione K. (2014) 25. Andare in Natura. Fruire meglio, fruire per sempre. E crescere – Perco F. (2014) 26. Il volto amato della Patria. Il primo movimento per la protezione della natura in Italia 1880- 1934 – Piccioni L. (2014) 27. Montagna e natura nella vita di Renzo Videsott. Atti del convegno di Ceresole Reale, 8-9 settembre 2012 – a cura di Achille G. (2014) 28. Botaniche italiane. Scienziate naturaliste appassionate – Macellari E. (2015) 29. Contributi alla promozione della cultura botanica – Raimondo F.M. – a cura di Pedrotti F. (2015) 30. Florilegium Botanicorum et Amicorum – Wikus Pignatti E. (2016) 31. Renzo Videsott. Indomito parchigiano – Micca F. (2017) 32. Scritti in onore di Franco Pedrotti. Botanica e conservazione della natura – a cura di Achille G. (2017) SCRITTI IN ONORE DI FRANCO PEDROTTI Botanica e conservazione della natura a cura di Gabriele Achille 2017 © Tutti i diritti riservati Tipolitografia Editrice TEMI s.a.s. di Bacchi Riccardo & C. – Trento È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. ISBN: In copertina: Foresta di Bialowieza (Polonia) (foto Gabriele Achille). PRESENTAZIONE Sono molto orgoglioso di trovarmi nelle vesti di curatore di questo vo- lume commemorativo in onore di Franco Pedrotti e della sua intensa vita accademica e non. Una vita dove il confine fra lavoro, dovere e passione è tutt’altro che netto. Voglio cominciare la presentazione con un concetto che rivela quanto Franco sia una persona di larghe vedute, sebbene molto radi- cato nelle sue idee. La grandezza di un essere umano può derivare da nu- merosissime qualità: il coraggio, la tenacia, la sincerità, l’onestà; sebbene al nostro festeggiato non manchino queste doti, Franco è grande per come ha condotto la sua vita assieme alle persone. Si è grandi se si lascia qualcosa... qualcosa che non sono le sue 500 pubblicazioni e le innumerevoli monogra- fie. Si è grandi quando il contatto con una persona lascia un segno. Penso che tutti coloro che hanno scritto in questo volume hanno il loro “Franco ta-too” stampato da qualche parte. Io, come alcuni di loro ho avuto la fortuna di es- sere un suo pupil (è così che mi chiama) e con lui e grazie a lui ho potuto fare esperienze internazionali veramente importanti per la mia carriera e per la mia persona. Leggendo questo scritto in onore di Franco Pedrotti troverete il riepilogo delle giornate dedicate al prof. Pedrotti, potrete leggere nomi e provenienze di tutt’Italia con numerosi argomenti anche lontani a livello regionale, questo è un altro elemento che sottolinea la grande polivalenza e grande multidisciplinarietà di Franco. La verità è che io da solo non posso presentare la vita di Franco, ci vor- rebbero diverse presentazioni: da studente, da collega e da amico. Essendo io tutte e tre le cose voglio provare questo bizzarro metodo per presentare Franco. Come studente ho avuto Franco docente in due materie: Conserva- zione della Natura e Cartografia della Vegetazione. Inutile a dirlo le nostre strade si sono incrociate proprio grazie alla prima. Nonostante Franco sia il botanico che è, è anche un amante della natura in senso assoluto. Sebbene Franco si sia sempre interessato di grandi problemi conservazionistici (ulti- 5 Caricatura di Franco Pedrotti al castello di Vilnius durante il viaggio in Lituania del 1998 con Janusz B. Fałinski (Białowieza) e Valerius Rasomavicius (Vilnius) [da: FAłINSKI J.B., 1999 – Podrozowanie dla towarzystwa. Wiadomosci Ekologiczne, 45 (4): 336-339]. mi cronologicamente parlando sono il caso del Parco Nazionale dello Stelvio e il caso di San Rossore) accettò subito la mia passione ed il volere di studiare i serpenti. Questi piccoli e per molti inutili e ripugnanti esseri sprovvisti di arti e costretti a strisciare. Franco non è un razzista della natura! Mentre tanti altri grandi della materia pensano sempre e solo a grandi cifre grandi numeri e forse anche grandi interessi. Per Franco gli interessi sono tutti grandi. Il salto da studente di Conservazione a collega nella Conservazione è breve e nemmeno me ne sono accorto. Trovandomi a studiare per il supera- mento dell’esame e subito dopo a scrivere il mio primo trattato conserva- zionistico. Non avevo ancora la laurea triennale e subito fui incaricato dal professore di scrivere una monografia sulle Isole Galápagos, che avevamo visitato assieme durante un lungo viaggio in America del Sud. Gesto che scaturì non poche invidie e ire dei miei colleghi; che tuttavia non potevano sapere quanta energia e quanto tempo avrei dovuto dedicare al libro. 6 Il pensiero conservazionistico di Franco è qualcosa di estremamente semplice e puro. Concetti chiari e molto poco discutibili dove la presenza dell’uomo è a malapena concepita. Se dovessi iniziare a citare tutti i suoi libri, tutti i suoi scritti staremmo qui a festeggiare i miei ottanta anni. Per Franco prima c’è la natura protetta nella sua integrità e poi la fruibilità da parte dell’uomo come solo visitatore e spettatore di questa grandezza. Il pen- siero di Franco deriva indubbiamente dalla sua età, ma anche da alcune per- sone che hanno scolpito la sua “etica biologica”, come Oscar de Beaux. Ma se dovessimo risalire il pensiero forse il primo è stato e sempre sarà Renzo Videsott, autore della scuola viva (che sempre mi sento di ringraziare per il salvataggio dello stambecco). Dopo aver citato alcuni dei grandi mi sento di dover anche spendere delle parole sulla famiglia di Franco e probabilmente devo partire da Patrizio Pedrotti, il papà di Franco che ha avviato il figlio alle bellezze naturali delle sua regione. Franco ha gettato le sue basi ambientali- stiche proprio in Trentino; tra montagne e amici, come i Valenti con il Maso Ronco a Carciato. Io non posso parlare di Franco botanico, ma il suo pensiero conser- vazionistico è stato da me vissuto al Parco Nazionale Kruger in Sud-Africa nel 2014. Ho visitato il parco assieme al Professore durante il mio secondo anno di dottorato di ricerca. I parchi secondo Franco sono luoghi d’interesse naturalistico, più o meno unici, che devono semplicemente essere lasciati alle regole della natura. Luoghi dove l’uomo può osservare, deve controllare (corpo forestale e simili), deve studiare e poco altro. Possono essere mac- chine da reddito ma non in maniera unilaterale. Al pari di un museo, dove secondo me l’ingresso alla cultura deve essere gratuito, dove solo se si vuole si può spendere per una guida o per l’acquisto negli appositi shops. In verità visitare il Parco Kruger non si fa gratis, si paga un biglietto giornaliero ma per noi occidentali è una cifra veramente irrisoria. Altri colleghi, più attempati, mi raccontano di Franco docente in Bota- nica Sistematica abbastanza severo e ognuno mi sa sempre raccontare qual- cosa del loro esame, anche a distanza di anni, spiccano nella lista diversi 29 su 30. Chi veramente conosce Franco, sa benissimo che la sua grande energia è dovuta alla passione per il lavoro che ha svolto e che continua a svolgere. Gabriele Achille 7 MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA - SOCIETA’ BOTANICA ITALIANA - SOCIETA’ DI STORIA DELLA FAUNA - UNIVERSITA’ DI CAMERINO - WWF ITALIA UNA VITA PER LA RICERCA E PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA TESTIMONIANZE PER GLI OTTANTA ANNI DI FRANCO PEDROTTI Giovedì 3 aprile 2014, ore 17:30, presso il Museo Civico di Zoologia, Via Ulisse Aldrovandi 18, Roma Claudio Manicastri, direttore del Museo Civico di Zoologia Flavio Corradini, rettore dell’Università
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