Reti Tecnologiche
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PIANO URBANISTICO COMUNALE Descrizione Fondativa RETI TECNOLOGICHE Reti tecnologiche Rete fognaria e impianti di depurazione Normativa di riferimento: - D.Lgs. 152/06 Norme in materia ambientale. Parte Terza – Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla Recepimento, aggiornamento e integrazione della descrizione fondativa del PTC provinciale desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche. - D.Lgs. 59/2005 Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. - L.R. 18/99 Adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, Acqua difesa del suolo ed energia. - L.R. Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dal’’inquinamento. PTC provinciale PTC provinciale La normativa del settore acqua è incentrata sui seguenti grandi temi : la qualità delle acque (il Decreto Legislativo 21 Aprile 1999 n°152), la risorsa idrica (la Legge 5 Gennaio 1994 n°36 Legge Galli), il consumo umano (il Decreto del La normativa individua due tipi fondamentali di scarichi idrici: Presidente della Repubblica 24 Maggio 1988 n°236). Con l'approvazione del decreto legislativo 21 Aprile 1999 n°152 è - acque reflue industriali; avvenuta la riorganizzazione di gran parte della normativa vigente in materia di acque. - acque reflue domestiche. Attraverso il Testo Unico lo stato italiano recepisce due importanti direttive europee: la 91/271/CEE, concernente il L’ammissibilità degli scarichi idrici nei possibili ricettori è così disciplinata: trattamento delle acque reflue urbane, e la 91/676/CEE concernente la protezione delle acque dall’inquinamento - scarichi in pubblica fognatura : le acque reflue domestiche e assimilate sono sempre ammesse, alla sola provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. condizione di rispettare il regolamento del gestore dell’impianto di depurazione. Le acque reflue industriali Il T.U., definisce quindi la disciplina generale per la tutela delle acque superficiali, sotterranee e marine, perseguendo i possono invece essere scaricate se rispettano anche i limiti di accettabilità ed eventuali ulteriori prescrizioni seguenti obiettivi: imposti nell’autorizzazione; - prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati; - scarichi in acque superficiali : sono ammessi a condizione di rispettare i valori limite di emissione; - conseguire un generale miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni delle acque destinate a - scarichi sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo : sono vietati, con le seguenti eccezioni : usi particolari; - scarichi per i quali sia impossibile o eccessivamente oneroso il convogliamento in acque superficiali; - concorrere a perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; - scarichi provenienti dalla lavorazione/lavaggio di rocce e minerali. - mantenere la capacità naturale di auto-depurazione dei corpi idrici nonché la loro capacità di sostenere - scarichi nel sottosuolo e nelle acque sotterranee : sono vietati, con le seguenti eccezioni: comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. - scarico nella stessa falda di provenienza di acque utilizzate per usi geotermici, di infiltrazione di miniere e - l’adeguamento dei sistemi di fognatura collettamento e depurazione degli scarichi idrici cave, pompate nel corso di - l’individuazione di misure per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree - lavori di ingegneria civile, di impianti di scambio termico; sensibili tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche In particolare per le - scarico in unità geologiche profonde di acque risultanti dall’estrazione di idrocarburi. acque superficiali. Numero di scarichi in ambiente censiti (2005) Utilizzo delle risorse idriche (fonte Regione Liguria) PROVINCIA RECETTORE URBANI INDUSTRIALI TOTALE Risorsa idrica Prelievo [m3 / anno] Regionale [%] Genova [%] mare 23 25 48 sorgenti 44.076907 18 6 GENOVA acque 398 79 477 fiumi 41.664.743 17 12,8 altro 0 4 4 bacini 63.943.799 26 45,4 totale 421 108 529 Falda drenante 900.000 0 0 pozzi 86.238.911 36 26,8 Risorse extraregionali 7.342.427 3 - mare 9 8 17 TOTALE 244.166.786 100 100 IMPERIA acque 140 19 159 altro 0 0 0 DIREZIONE TERRITORIO, SVILUPPO URBANISTICO ED ECONOMICO E GRANDI PROGETTI TERRITORIALI SETTORE URBAN LAB E ATTUAZIONE PROGETTI DI AREA PORTUALE PIANO URBANISTICO COMUNALE Descrizione Fondativa RETI TECNOLOGICHE totale 149 27 176 mare 15 12 27 LA SPEZIA acque 219 66 285 altro 0 1 1 totale 234 79 313 mare 11 5 16 SAVONA acque 150 95 245 altro 0 1 1 totale 161 101 262 mare 58 50 108 totali parziali acque 907 259 1166 altro 0 6 6 TOTALE 965 315 1280 Depuratori esistenti con apporti di acque reflue di origine industriale: Depuratore Comuni serviti Carico servito Livello di Bacino Interventi trattamento pianificati Prà – Voltri Genova 62.000 Secondario Mar Ligure - Pegli Genova 40.000 Secondario Mar Ligure - Potenziamento Sestri Ponente Genova 80.000 Secondario Mar Ligure - adeguamento Genova, Campomorone, Ceranesi, Torrente Valpolcevera 125.000 Secondario - mignanego, Polcevera Sant’Olcese, Serra Riccò Darsena Genova 220.000 Secondario Mar Ligure - Punta Vagno Genova, 125.000 Secondario Mar Ligure - Bargagli, Lavagna Sturla Genova 52.700 Secondario Mar Ligure - In Quinto Genova 75.000 Preliminare Mar Ligure realizzazione il nuovo impianto DIREZIONE TERRITORIO, SVILUPPO URBANISTICO ED ECONOMICO E GRANDI PROGETTI TERRITORIALI SETTORE URBAN LAB E ATTUAZIONE PROGETTI DI AREA PORTUALE PIANO URBANISTICO COMUNALE Descrizione Fondativa RETI TECNOLOGICHE SISTEMA DI RACCOLTA E DEPURAZIONE DELLE ACQUE DIREZIONE TERRITORIO, SVILUPPO URBANISTICO ED ECONOMICO E GRANDI PROGETTI TERRITORIALI SETTORE URBAN LAB E ATTUAZIONE PROGETTI DI AREA PORTUALE PIANO URBANISTICO COMUNALE Descrizione Fondativa RETI TECNOLOGICHE Elettrodotti La densità di alcune tipologie di impianti risulta particolarmente elevata in ragione della particolare conformazione del territorio ligure. Ciò è particolarmente evidente per la diffusione radiotelevisiva e, in misura minore, per la telefonia Normativa di riferimento: cellulare. Per quest’ultima tipologia di impianto è prevedibile un ulteriore aumento del numero di stazioni radio base non tanto determinato dalle caratteristiche del territorio quanto dalla necessità di aumentare la potenzialità di servizio della - D.M. 16/01/1991 (G.U. 16 febbraio 1991, n. 40) Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della rete. Comunque la capillarità della presenza di impianti di diffusione radiotelevisiva implica una tipologia di impianti a costruzione e dell'esercizio di linee elettriche aeree esterne. potenza medio - bassa. Per quanto riguarda invece la trasmissione e distribuzione di energia elettrica la densità di - D.P.R. 23/04/1992 (G.U. 6 maggio 1992, n. 104) Limiti massimi di esposizione ai campi elettrici e magnetici elettrodotti sul territorio generati alla frequenza Industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno. regionale è ovviamente correlata con la presenza insediativa e quindi interessa maggiormente i grandi centri e la fascia - D.M. 10/09/1998 n 381 (G.U. 3 novembre 1998, n. 257) Regolamento recante norme per la determinazione costiera. Ciò nonostante vi sono anche elettrodotti ad altissima tensione (380 KV) che seguono generalmente percorsi dei tetti di radio frequenza compatibili con la salute umana. extraurbani. - L. 22/02/2001 n 36 (G.U. n. 55 del 7 marzo 2001) Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi Per avere un’idea dell’impatto sul territorio regionale delle diverse tipologie di impianto, si riporta una stima delle elettrici, magnetici ed elettromagnetici emittenti e degli elettrodotti: - D.Lgs./ 259/2003 Codice delle comunicazioni elettroniche Emittenti televisive : 3500 - D.P.C.M. 8/07/2003 (G.U. n°200 del 29-8-2003) Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e Emittenti radiofoniche : 1000 degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla Emittenti per telefonia cellulare : 800 frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodi. Elettrodotti a 380 KV : 6 - D.P.C.M. 8/07/2003 (G.U. n°199 del 29-8-2003) Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e “ a 132 KV : 96 degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed “ a 220 KV : 23 elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz. La rete primaria degli elettrodotti presenti all’interno del territorio provinciale, avente uno sviluppo lineare pari a circa 905 - L. 36/2001 Legge quadro sulla protezione dalle esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Km, è rappresentata nella cartografia allegata. - L.R. 41/1991 Integrazione della legge regionale 21/06/1991 n°18 (adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli Enti Locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia).Inserimento del capo VI bis – tutela dall’inquinamento elettromagnetico. Con il termine elettrodotto si intende "l'insieme delle linee elettriche, delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione" (Legge Quadro, n. 36/2001, sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici). Esiste una grande varietà di tipologie di elettrodotti, differenti