LUGLIo AGoSTo 2011

TRekkInG california e tenerife portfolio ventagli, che passione

luglio agosto 2011 Supplemento bimestrale a Club la luglio Alpino “Rivista agosto - Italiano del 2011 Sped. - – in Lo Post. 45% abb. Scarpone” art. N. 2 7/2011 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano. trofeo mezzalama la classica di scialpinismo

LR_04_2011_aog.indd 1 07/07/11 18.42 LINGUELLA INTEGRATA La linguella è integrata nella tomaia e realizzata in tessuto stretch mono-strato: evita la formazione di strati superflui di materiale per un comfort senza precedenti.

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LR_04_2011_aog.indd 2 07/07/11 18.42 SYMBIOS_025_11_210x280-Cai.indd 1 18-03-2011 14:31:48 LINGUELLA INTEGRATA La linguella è integrata nella tomaia e realizzata in tessuto stretch mono-strato: evita la formazione di strati superflui di materiale per un comfort senza precedenti.

» EDITORIALE

UNA STAMPA SOCIALE AL PASSO COI TEMPI

e un vecchio adagio sportivo recita “squadra vincente non si cambia” è pur vero che non si devono attendere le prime sconfitte per aggiornarsi. Ciò è tanto più vero in un mondo come Squello dell’informazione la cui rapida evoluzione degli strumenti tende a emarginare chi non si adegua. Poiché siamo fermamente convinti della validità civile e culturale del nostro messaggio, non si può ritenere oltre produttivo sottrarci al confronto, uscendo dall’autoreferenzialità, aprendoci al mondo esterno e portando il nostro messaggio etico, culturale e ambientalistico nella collettività nazionale a nostro e suo vantaggio; è quindi un’opera di promozione intesa non come prose- litismo ma come trasmissione e divulgazione del nostro messaggio culturale. Le torri d’avorio Costruzione ergonomica. possono essere gratificanti ma portano inevitabilmente all’isolamento.Questo ci viene indicato anche dalla statistica sul corpo sociale, che ci dice che dai 7 ai 25 anni è il 14%, dai 25 ai 45 è il Spalmatura in gomma liquida anti-abrasione: leggera e resistente. 30%, dai 45 ai 75 è il 51%: Non solo, ma l’incremento tra i giovani che nel 2009 fu del 6% nel 2010 è sceso al 4%. Inserto antitorsione annegato nel poliuretano per massima stabilità. Ora è appurato che la comunicazione con i giovani viaggia soprattutto sul web, quindi se voglia- mo crescere in quella direzione non possiamo ignorare questa realtà, senza per questo penalizzare Poliuretano leggero e robusto con forma anatomica. le fasce di età superiori, ma anzi dedicandovi un’attenzione “mensile” di qualità. EVA morbida per massima ammortizzazione. Questi sono i presupposti, che insieme all’effetto collaterale, ma non trascurabile di un reale risparmio economico, hanno portato a presentare lo scorso 21 maggio a Spoleto nel corso dell’As- Suola Vibram con Impact Brake System che assorbe semblea dei Delegati del nostro Sodalizio il nuovo assetto previsto per la stampa sociale del 2012. l’impatto, aiuta in trazione e trattiene in frenata. Il nuovo periodico, la Rivista mensile, con paginazione identica all’attuale bimestrale e 12 fa- scicoli annuali, che uscirà con il suo primo numero a gennaio 2012, dovrà continuare ad essere is a trademark of the shoe manufacturing company “La Sportiva S.p.A” located in Italy (TN) ® apprezzato dai soci ma allo stesso tempo interessare un pubblico nuovo di appassionati di mon- tagna (pensiamo alle famiglie e ai giovani) anche perché in tempi ancora da definire, si è pensato di distribuire una quota parte di copie per la vendita in edicola. Il mensile cartaceo rimarrà in

LA SPORTIVA ogni caso un canale di comunicazione privilegiato con i Soci del Sodalizio, questo perché verrà mantenuta la natura di stampa associativa, dando più spazio all’attualità e mantenendo al contempo alcune pagine targate CAI ereditate da Lo Scarpone. Lo Scarpone che tornerà a vivere come testata autonoma on-line sarà sempre più l’house-organ dedicato alla comunicazione delle attività dell’Associazione, rafforzando così l’attuale linea edi- FOR YOUR MOUNTAIN toriale. Il valore aggiunto della testata on-line risiede nel fatto che anche i non Soci potranno scoprire il ricco universo del CAI. E, proprio grazie alle titubanze rappresentate da alcuni, si sono ulteriormente precisati i contenuti del timone delle due testate: proprio in virtù della velocità di aggiornamento vi sarà un’opportunità in più per una realmente tempestiva comunicazione inter- na a disposizione di tutto il Sodalizio. E’ quindi un adeguamento dei nostri strumenti di comunicazione alle esigenze attuali, e non un ridimensionamento come da taluni è stato considerato, non ulteriormente rinviabile. Infatti è necessario muoversi nel presente se vogliamo mantenere e incrementare nel futuro quel- la certa leadership nell’ambito della formazione e dell’organizzazione delle attività legate alla montagna che ci viene riconosciuta da un lato dalla fedeltà dei Soci, dall’altro dal riconoscimento pubblico del nostro ruolo da parte del legislatore. Umberto Martini, Presidente generale del Club Alpino Italiano www.lasportiva.com - Become a La Sportiva fan GAMMA GTX BETA GTX ALPHA GTX

SYMBIOS_025_11_210x280-Cai.indd 1 18-03-2011 14:31:48 LR_04_2011_aog.indd 1 12/07/11 15.28 escursioni a tenerife - a pagina 16

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in questo numero

Apriamo il nostro fascicolo estivo con l'Editoriale del Presidente Generale sulla riorganizzazione della stampa sociale, un'iniziativa necessaria e auspicabile in un mondo costantemente in evoluzione come quello dei media. Il CAI si conferma così una realtà di prestigio e dal passato importante, che non rinuncia però ad 'innovare' e quindi a sviluppare nuovi strumenti comunicativi. Passando ai nostri reportage, in questo numero abbiamo messo in evidenza l'articolo di Gasparini sul Sequoia National Park in California: vale la pena soffermarsi qualche minuto in più nella lettura dell'affascinante itinerario a piedi compiuto dall'autrice e nella contemplazione delle splendide sequoie americane, alberi che di norma superano i cento metri di altezza. Vi proponiamo inoltre un altro trekking all'estero, in una meta poco conosciuta dai camminatori ma ugualmente valida: a Tenerife percorrerete mulattiere e sterrati che ricordano gli scenari dei vecchi film di Sergio Leone. Gli amanti dell'arrampicata poi non rimarranno delusi dalla » La pista che risale le pendici della relazione di Stefanelli sulle Highlands scozzesi. Un piccolo passo Montaña Blanca, Tenerife. indietro nel tempo, infine, segna l'articolo di Crivellaro sul Foto©S. Tubaro e I. Pecile Trofeo Mezzalama: ci sembrava doveroso includere la cronaca della gara di scialpinismo più prestigiosa, che quest'anno ha » "The Asgard Project", film proiettato al Trento Film Festival ricevuto il patrocinio dalla nostra Associazione. 2011. Foto©Trento Film Festival la redazione

01» Editorial; 03» In this number; 08» HIIKING. California drea- 01» Editorial; 03» DANS CE NUMÉRO; 08» RANDONNÉE. En rêvant 01» Editorial; 03» IN DIESER NUMMER; 08» WANDERN. California ming; 16» HIKING. Walking in Tenerife; 22» CLIMBING. Wester Ross, la Californie; 16» RANDONNÉE. Marcher à Tenerife; 22» ESCALADE. Traum; 16» WANDERN. Gehen auf Tenerife; 22» KLETTERN. Wester Scozia; 26» MANGA. Zen and the art of climbing; 28» CINEMA. Wester Ross, Scozia; 26» MANGA. Zen et l’art de l'escalade; 28» Ross, Scozia; 26» MANGA. Zen und die Kunst des Kletterns; 28» Trento Film Festival 2011; 32» Mezzalama’s Trophy. The mara- CINEMA. Trento Film Festival 2011; 32» LE TROPHÉE MEZZALAMA. Le KINO. Trento film Festival 2011; 32» MEZZALAMA TROPHÄE. Der thon of the glaciers; 38» EQUIPMENT: Ice screws; 44» PORTFO- marathon des glaciers; 38» MATERIEL. vis à glace; 44» PORTFOLIO. Gletscher-Marathon; 38» DAS MATERIAL. Eis-Schrauben; 44» POR- LIO. Mountain air; 52» INSTITUTIONAL COMMUNICATION. Quality Air de la montagne; 52» COMMUNICATION INSTITUTIONNELLE. La TFOLIO. Bergluft; 52» INSTITUTIONELLE KOMMUNIKATION. Qualität as particular richness of Lombardy huts; 56» AMARCORD. Jules qualité comme une particulière richesse des refuges Lombards; als bestimmte Schätze der BerghÜtte in der Lombardei; 56» Brocherel; 60» ALPINE CHRONICLE; 62» NEW ASCENSIONS; 63» CLIM- 56» AMARCORD. Jules Brocherel; 60» CHRONIQUE D’ALPINISME; 62» AMARCORD. Jules Brocherel; 60» ALPENKRONIK; 62» NEUE BESTEI- BING; 65» LETTERS TO THE MAGAZINE; 66» SPELEOLOGY. The caves NOUVELLES VOIES; 63» ESCALADE; 65» LETTRES À LA REVUE; 66» SPELE- GUNGEN; 63» KLETTERN; 65» BRIEFE AN DIE ZEITSCHRIFT; 66» SPELÄOLO- of Omar al Mukhtar; 68» MOUNTAIN RESCUE. Mountain and OLOGIE. Les grottes de Omar Al Mukhtar; 68» SECOURS EN MON- GIE. Die Höhlen von Omar Al Mukhtar; 68» HOHE GESUNDHEIT. seasons: which behaviour?; 70» CAAI. Freedom in mountaine- TAGNE. Montagne et saisons: quel comportement?; 70» CAAI. Berge und Jahreszeiten: welche Betragen?; 70» CAAI. Freiheit ering; 72» MOUNTAIN MEDICINE. Expenditure and energetic cost; La liberté dans l’alpinisme; 72» MEDICINE ET MONTAGNE. Dépenses beim Bergsteigen; 72» HOHE GESUNDHEIT. Ausgabe und Energieko- 74 » SCIENCE AND MOUNTAIN. To protect Yasuni Amazzonia; 76» et coûts énergétiques; 74 » SCIENCE ET MONTAGNE. Protéger Ya- sten; 74 » WISSENSCHAFT UND BERG. Schützen Yasuni Amazzonia; MOUNTAIN BOOKS; 78» EDITORIAL. "The secret Alps"; 79» Web AND suni, Amazzonia; 76» LIVRES DE MONTAGNE; 78» EDITORIAL. "Alpes 76» BERGBÜCHER; 78» VERLAGSWESEN. "Geheime Alpen"; 79» WEB UND blog secrètes"; 79» WEB et BLOG BLOG

LR_04_2011_aog.indd 3 07/07/11 18.42 LR_04_2011_aog.indd 4 07/07/11 18.42 RIVISTA DEL CAI_210X280_TREKK 1 14/03/11 11.25 LA RIVISTA » sommario anno 132 // volume cxLiv // 2011 luglio agosto

LUGLIo AGoSTo 2011

01 » editoriale 38 » materiali // UMBERTO MARTINI LE VITI DA GHIACCIO // AA.VV. 03 » in questo numero // REDAZIONE 44 » portfolio ARIA DI MONTAGNA // A. AUDISIO E L. GAIDO TRekkInG 08 » escursionismo california e tenerife SOGNANDO CALIFORNIA portfolio ventagli, che passione // SABRINA GASPARINI 52 » coMUnIcAZIone

luglio agosto 2011 Supplemento bimestrale a Club la luglio Alpino “Rivista agosto - Italiano del 2011 Sped. - – in Lo Post. 45% abb. Scarpone” art. N. 2 7/2011 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano. trofeo mezzalama la classica di scialpinismo ISTITUZIonALe 16 » escursionismo LA QUALITÀ COME RICCHEZZA » Scendendo dal Sawtooth Peak - CAMMINARE A TENERIFE DISTINTIVA DEI RIFUGI LOMBARDI Valle del Mineral King, California. // S. TUBARO E I. PECILE // PROGETTO VETTA Foto© Marco Schenone 22 » arrampicata Direttore Editoriale: Alessandro Giorgetta WESTER ROSS, SCOZIA Direttore Responsabile: Luca Calzolari Redazione e Impaginazione: Gianni Zecca, // SILVIA STEFANELLI Stefano Mandelli, Francesca Massai (C.I.A. srl) Segreteria di Redazione: Gianni Zecca (C.I.A. 26 » manga Srl) Tel. 02/2057231 e-mail: [email protected] LO ZEN E L'ARTE DI ARRAMPICARSI CAI- Sede Sociale: 10131 Torino, Monte dei Cappuccini. Sede Legale- 20124 // JACOPO COSTA BURANELLI Milano, Via E. Petrella, 19 - Cas. post. 10001- 20110 Milano -Tel. 02/205723.1. (ric. Aut.) - Fax 02/205723.201 28 » cinema www.cai.it Telegr. centralcai Milano c/c post. 15200207 TRENTO FILM FESTIVAL 2011 intestato a CAI Club Alpino Italiano, Servizio // GIOVANNI PADOVANI Tesoreria Via E. Petrella, 19- 20124 Milano. Abbonamenti a la Rivista del Club Alpino Ita- 32 » trofeo mezzalama liano- Lo Scarpone: 12 fascicoli del notiziario mensile e 6 del bimestrale illustrato: abb. Soci LA MARATONA DEI GHIACCIAI familiari: € 10,90; abb. Soci giovani: € 5,45; // PIETRO CRIVELLARO abb. sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90; abb. non Soci: € 35,40; supplemento spese per recapito all’estero: Europa- bacino del Mediterraneo € 22,92 / Africa- Asia- Americhe » Rubriche € 26,70 / Oceania € 28,20. Fascicoli sciolti, comprese spese postali: bimestrale+ mensile (mesi pari): Soci € 5,45, non Soci € 8,20; mensile (mesi dispari): Soci € 1,90, non Soci € 3,30. Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978: 56 » amarcord Studio Bibliografi co San Mamolo di Pierpaolo 70 » caai Bergonzoni & C. snc, Via XX Settembre, 42- JULES BROCHEREL LA LIBERTÀ NELL'ALPINISMO 40050 Dozza (BO)- tel. e fax 0542/679083 // AMEDEO BENEDETTI Segnalazioni di mancato ricevimento vanno // C. PICCO E C. ZANANTONI indirizzate alla propria Sezione. Indirizzare tutta la corrispondenza e il materia- le a: Club Alpino Italiano Uffi cio Redazione- via 60 » cronaca alpinistica 72 » aLTA SALUTe E. Petrella, 19- 20124 Milano. Originali e // A. CICOGNA E M. MANICA DISPENDIO E COSTO ENERGETICO illustrazioni pervenuti di regola non si resti- tuiscono. Le diapositive verranno restituite, // G. FERLINI E A. REGOLA se richieste. 62 » nUoVe AScenSIonI È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografi e, schizzi, fi gure, disegni senza // R. MAZZILIS 74 » ScIenZA e MonTAGnA esplicita autorizzazione dell’Editore. Servizio PROTEGGERE YASUNI, Pubblicità G.N.P. s.r.l. di Nenzi G. & C. Sede: Via Udine, 21/a 31015 Conegliano, Tv 63 » ARRAMpIcATA AMAZZONIA Responsabile pubblicità: Susanna Gazzola // L. IOVANE E H. MARIACHER Tel. 011/9961533- Fax 011/9916208 // JACOPO PASOTTI Servizi turistici: Tel. 0438/31310- Fax 0438/428707 e-mail:[email protected] - gns@ 65 » lettere alla rivista serviziovacanze.it 76 » LIbRI dI MonTAGnA Fotolito: AOG SpA- Filago (BG) Stampa: Elcograf- Beverate di Brivio (LC) Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza 66 » speleologia 78 » editoria legno; mensile: 60 gr/mq riciclata. LE GROTTE DI OMAR AL "ALPI SEGRETE" Service editoriale: Cervelli In Azione srl- Bologna MUKHTAR // LUCA CALZOLARI Sped. in abbon. post- 45% art. 2 comma 20/b // ROSARIO RUGGIERI legge 662/96- Filiale di Milano Registrazione del Tribunale di Milano n. 184 79 » Web e bLoG del 2.7.1948- Iscrizione al Registro Nazionale 68 » SoccoRSo ALpIno // GIANNI ZECCA della Stampa con il n. 01188, vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984. MONTAGNA E STAGIONI: Tiratura: 192.903 copie QUALI COMPORTAMENTI? Numero chiuso in redazione il 27.06.2011 // VALERIO ZANI

LR_04_2011_aog.indd 5 07/07/11 18.43 RIVISTA DEL CAI_210X280_TREKK 1 14/03/11 11.25 114027_IAZ_La-Rivista-del-Cai_420x280_RO_Einzelseiten_JW_IT_114027_IAZ_La-Rivista-del-Cai_420x280_1104 19.04.11 12:28 Seite 1 114027_IAZ_La-Rivista-del-Cai_420x280_RO_Einzelseiten_JW_IT_114027_IAZ_La-Rivista-del-Cai_420x280_1104 19.04.11 12:28 Seite 2

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LR_04_2011_aog.indd 7 07/07/11 18.43 » escursionismo SoGnAndo cALIFoRnIA A piedi nel Sequoia and Kings Canyon National Park testo e foto di Sabrina Gasparini

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1» Sequoia National ualche volta iniziamo un viaggio anco- che si snoda in mezzo a sequoie antiche di Park - Giant Forest ra prima d’intraprenderlo. Così, arrivata 3200 anni, tra cui il famosissimo ‘Generale 2» Emerald Lake Qnel 'Sequoia and Kings Canyon Natio- Sherman’, 82 metri di altezza per quaranta di nal Park', in quel lato orientale della Califor- diametro. Un gigante le cui radici assomigliano nia dove si erge la Sierra Nevada, non mi sono alle zampe di un elefante. Mentre le sue pigne, sentita spaesata quanto supponevo. Infatti, mi in caduta libera da settanta metri, sono perico- accompagnavano le parole del famoso natura- lose quanto proiettili. lista John Muir quando, nel settembre del 1875, Il Sequoia National Park, fondato nel 1890 da dalla Yosemite Valley attraverso il Mariposa Muir, ampliatosi con l’annessione nel 1940 del Village, raggiunse e scoprì la foresta di sequo- Kings Canyon e nel 1978 della valle del Mi- ie che battezzò Giant Forest. Muir, scozzese neral King, ha uno sviluppo da ovest ad est di dall’animo intrepido, glaciologo autodidatta trentaquattro miglia; la sua geografia garan- ed instancabile esploratore, di fronte a questi tisce quindi una biodiversità davvero impres- antichissimi alberi, confidò “di sentirsi invaso sionante. É sufficiente paragonare il paesaggio da un senso di spiritualità e solennità che ren- della Joachin Valley, con le sue coltivazioni di de lo spirito umano vacillante” (“Our national frutta, a quello delle creste rocciose della Sierra Parks”, in The Wilderness World of John Muir, Nevada. Il Sequoia comprende: a nord la fore- Edited by E.Way Teale 1954). E non di minore sta delle sequoie; ad ovest la San Joachin Val- intensità sono le frasi con cui egli descrive la ley; a sud il Middle Fork Kaweah River; ad est Sierra Nevada nel suo libro My first summer le vette del Great Western Divide che giungono in the Sierra; un testo che ogni amante della fino ai 4418 m del Monte Whitney. Sebbene montagna dovrebbe custodire nello zaino. il turismo, soprattutto nei mesi estivi riempia Non è dunque strana la sensazione di grandio- i campeggi, appena si inizia a camminare la sità che io e Marco abbiamo provato percor- folla sparisce. Talvolta, immersi nelle foreste rendo i 3 km del Congress Trail: un percorso che arrivano oltre i 3000 m di quota, si prova»

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un raro senso di solitudine. Non mancheranno, 3» Vista sui Monarch Lakes dal Sawtooth Peak certo, gli incontri più svariati: dalla marmotta, 4» Congress Trail allo scoiattolo, al cervo, fino all’animale più temuto ed amato, l’orso bruno, the black bear. La rigida regolamentazione del parco relativa al cibo è fondamentale per evitare che la go- losità degli orsi li conduca vicino alle auto- tra i picchi di granito e le sequoie modellate vetture e ai campeggi. Non si tratta di peri- dal vento, si raggiunge la deviazione per l’Alta colosità per l’uomo, quanto di mantenimento Peak. Le vette della Sierra cominciano a mo- dell’ecosistema in un periodo in cui moltissi- strarsi nella loro selvaggia bellezza; e ci sarà me persone affollano un luogo che, dopo po- anche un animale che coraggiosamente vi se- chi mesi, tornerà al quasi assoluto isolamen- guirà fino alla vetta: la zanzara, che non man- to. Raccomando, quindi,di seguire, anche se ca mai, soprattutto nelle prime ore del giorno all’apparenza noiose, le regole per la chiusura e al tramonto. Dall’Alta Peak, con un itinerario del cibo in determinati contenitori e nei box di una certa difficoltà di orientamento per la di ogni piazzola dei campeggi e non lasciare scarsa segnalazione e la necessità di scendere mai nulla nella macchina. Inoltre, campeg- facili ma obbligatorie placche di granito, siamo giare nelle aree messe a disposizione dai ran- arrivati sino al Pear Lake (2800 m) e quindi, gers rappresenta un mezzo per salvaguardare i passando dai laghi Heather ed Emerald, siamo propri zaini dall’orso e dalla vorace marmotta ritornati a Wolverton. Dall’Emerald Lake pote- californiana. te scegliere la deviazione per Watchtower, che Prima di raggiungere la valle del Mineral King, permette di arrivare a Wolverton passando da nota in California come ‘mecca degli escursio- una zona di cascate molto interessante. Altri- nisti’, abbiamo goduto della grandiosità della menti seguite l’indicazione per Humpt che vi Sierra giungendo in giornata, con un itinerario riporta,con una breve ma faticosa risalita, sulla facile di circa 8 ore e di 1400 m di sviluppo, dorsale di sinistra per tornare alla foresta at- la vetta dell’Alta Peak (3415 m). Nel parco non traversata il mattino e poi scendere al fresco, esistono segnavia per evitare ogni impatto am- nell’ombra degli alberi. Molti trekkers affron- bientale. Tuttavia, sono presenti ottime indica- tano l’itinerario in senso inverso, raggiungen- zioni e lo stato dei sentieri è davvero perfetto. do prima il Pear Lake, dove si trova un’area Pochi chilometri dopo il Lodgpole Village, si attrezzata con i box per campeggiare, e pro- posteggia a Wolverton (2000 m); da qui si se- seguendo quindi sulla traccia che noi abbiamo guono prima le indicazioni per il Tunnel Log seguito in discesa, sino all’Alta Peak. É comun- e quindi si devia sull’High Sierra Trail. Dopo que possibile, proprio dalla zona di Lodgepole, alcune ore in cui il sentiero acquista dislivello organizzare gite di più giorni seguendo l’High»

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Sierra Trail. Nelle varie stazioni dei rangers, che si trovano ad ogni entrata del parco, sono disponibili cartine e notizie aggiornate sulla situazione dei sentieri. E finalmente eccoci arrivati! Dopo essere usciti dal Sequoia attraverso l’Ash Mountain Entran- ce in direzione Three Rivers, affrontiamo la tortuosa e stretta strada che conduce alla Valle del Mineral King a 2250 m di quota ed annessa al Sequoia Park soltanto nel 1978. Infatti, la Walt Disney Company avrebbe voluto costruire esattamente qui un enorme complesso sciisti- co e per questo, complice l’intervento provvi- denziale del Sierra Club e delle organizzazioni ecologiste, la zone del Mineral King fu annessa al Sequoia Park e salvaguardata nella sua in- descrivibile bellezza. Una località tra il 1860 ed il 1890 nota per l’estrazione dell’argento ed oggi, invece, apprezzata per le sue valli selvag- ge che si snodano fin dentro la Sierra. L’ultimo avamposto di civiltà prima che la strada ter- mini insieme a supermercati, stazioni di ben- zina, e quant’altro possa riguardare il mondo, è Silver City, un complesso di casette in legno mimetizzate tra le sequoie che risalgono al tempo dei minatori. Esistono solo due campeg- gi estremamente spartani e in cui non si può prenotare, ma che vi offrono piazzole immerse tra gli alberi e pace assoluta. La doccia, come in quasi tutti gli accampamenti californiani, non compare tra gli optional. Dal campeggio di Cold Springs, che si trova in fondo alla valle e alla fine della strada asfaltata, siamo partiti per il Sawooth Peak (3760 m) passando dal- un’ora e mezzo giungiamo ai Monarch Lakes e 5» Eagle Lake la bellissima zona dei Monarch Lakes (9 h. a/r quindi proseguiamo fino alla cresta e al passo 6» Verso il Sawtooth Peak di buon passo – media difficoltà). Il Sawooth Sawooth Peak, 3500 m circa, per una traccia 7» Sentiero per l'Alta Peak - High Peak, come si può immaginare dal nome, è un ripida che parte sulla sinistra del primo dei due Sierra Trail picco di roccia aguzzo che svetta solitario e laghetti su terreno terroso, cedevole assai fa- 8» Uno scoiattolo granitico a ridosso delle valli subalpine. Dopo ticoso. Dal Sawtooth Pass seguiamo la cresta»

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» info pratiche

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PERIODO CONSIGLIATO seki/ troverete ogni indicazione sulla situazione Da giugno a settembre. In caso di neve, infatti, le delle strade; i campeggi; mappe da scaricare; e strade del parco possono rimanere chiuse, soprat- quant’altro concerna l’attività del parco. tutto quella del Mineral King. Sono presenti all’interno, eccetto al Mineral King, dei supermercati piccoli ma provvisti del neces- STRUTTURE RICETTIVE sario. Consiglio, comunque, di fermarsi prima del Tutte le informazioni sulle strutture ricettive si Parco e comprare quanto necessario in uno dei su- trovano su: www.ricreation.gov permercati che troverete nelle cittadine limitrofe. La prenotazione può essere eseguita anche con Le bombolette di gas si trovano anche all’interno sei mesi di anticipo. I campeggi al Mineral King, del Parco. Suggerisco di non dimenticare un repel- invece, non sono prenotabili; tuttavia in caso non lente per le zanzare. trovaste una piazzola libera, essendo molto grandi, chiedete a qualcuno di dividerla con voi. VOLI AEREI I due campeggi di Atwell Mill, nei dintorni di Sil- Moltissime compagnie effettuano voli dall’Italia a ver City, e Cold Springs, consigliato perché alla New York e quindi New York San Francisco. fine della valle, entrambi $ 12 a piazzola, sono L’affitto dell’automobile non rappresenta affatto gestiti dai rangers. Altrimenti esiste il Silver City un problema. Potete effettuarlo dall’Italia quanto mountain resort (www.silverciyresort.com) che decidere al momento dell’arrivo presso l’aeroporto offre bungalow – il costo è veramente notevole – di San Francisco. ($ 100 – 150). Per quanto riguarda le strade tutte le mappe sono Per il Sequioa and Kings national park consiglia- comunque scaricabili da Internet. 7 mo i campeggi all’entrata di Grant Grove Village: Princess, con piazzole prenotabili - $ 17 ; Crystal LIBRI DI RIFERIMENTO Springs, il più piccolo ma assai gradevole con piaz- Diversi libri, ordinabili via Internet soprattutto dal zole tra le sequoie - $ 18; e diversi altri campeggi sito Amazon.com, possono offrire una prima idea sempre rintracciabili sul sito di riferimento. Invece, sulle gite da effettuare: “Hiking in the Sierra Ne- vicino alla Giant Forest, ci sono: il campeggio di vada” – Ed. Lonely Placet Walking Guide; “J.Muir: Lodgepole $ 18-20 ; Stony Creek $ 17 – 19; e altri the essential guide to hiking America’s most fam- come il Potwisha e il Dorst Creek. piuus trail”, di E.Wenk. ; “ Yosemite & the Southern Il costo di entrata nel parco è di $ 10 a persona, Sierra Nevada”. auto compresa. Sul sito del parco www.nps.gov/

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e una serie di ometti che portano alla vetta, in un ambiente selvaggio tra montagne di gra- 9» Heather Lake dopo un lungo traverso a mezzacosta sul lato nito e sequoie giganti, e al Mosquito Lake (6h. est della montagna. Gli ultimi cinquanta metri – facile). comportano qualche divertente passaggio di Ovviamente sono possibili trekking di più gior- primo grado su placche di granito magnifico ni, come quello ai Five Lakes, che si organiz- con i caratteristici knobs. Dalla cima la vista zano chiedendo ogni informazione alla stazio- è splendida: come trovarsi a picco sopra un ne dei rangers. Dopo due settimane di scalate oceano di foreste e laghi che punteggiano le nella caotica valle di Yosemite una manciata pendici del picco a 360° e in cui sarebbe bello di giorni di cielo cobalto tra questo meravi- potersi tuffare... glioso oceano di verde e tranquillità, il nostro Una diversa soluzione per raggiungere Sawo- soggiorno è terminato. E mentre con tristezza oth Peak con più calma è quella di campeggia- rientro a Frisco e poi in Italia, mi ritrovo an- re presso i Monarch Lakes, dove esiste un’area cora a sognare sulle parole di J. Miur, che rac- attrezzata con i box orsi, e quindi proseguire il conta di come ricavasse il tannino per scrivere giorno dopo fino alla cima. proprio dalle sequoie, e mi assopisco nella noia Altre gite davvero consigliate, anche per l’op- dell’aeroporto con questa sua “When I entered portunità di vedere le varie vallate che costi- this sublime wilderness...” (My first Summer in

tuiscono l’area del Mineral King, sono quelle the Sierra). Il mio augurio a chi sta già sognan- © Patagonia 2011 all’Eagle Lake (4 h, facile), a 3000 m di quota do un California trekking! « Maxime Turgeon si ripara dal sole del deserto nella Cave Route, Battle of the Bulge Buttress, Indian Creek, Utah. JEFF JOHNSON

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© Patagonia 2011

Maxime Turgeon si ripara dal sole del deserto nella Cave Route, Battle of the Bulge Buttress, Indian Creek, Utah. JEFF JOHNSON

LR_04_2011_aog.indd 15 07/07/11 18.45 » escursionismo camminare a Tenerife dalle coste atlantiche alle rocce vulcaniche nel magnifico scenario delle isole canarie Testi e foto di Sandra Tubaro e Ivo Pecile ([email protected])

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1» Le pareti che enerife fa parte delle Isole Canarie (ge- canarie, piccole e scure, a prima vista bruttine, rinserrano la gola di ograficamente appartengono all'Africa, ma dal profumo e sapore unici. Le precipita- Masca ma politicamente alla Spagna) poste zioni piovose sono poche e concentrate nella 2» La costa atlantica T nell'Atlantico a ovest delle coste africane e del zona nord dell'isola, dove anche la vegetazione di Anaga con il Roque de Dentro Sahara. Di origine vulcanica, pare debbano il è più ricca. Tra le varie escursioni possibili, vi loro nome ai cani dei Guanchi, la popolazio- proponiamo quelle per noi più significative per ne indigena sterminata dai conquistadores. Su contenuti naturalistici e paesaggistici. una superficie tutto sommato modesta - un terzo del Friuli Venezia Giulia - in pochi chi- GoLA dI MAScA lometri si passa dal livello del mare ai 3.718 m 600 M In dISceSA, 4 oRe del Pico del Teide, la vetta spagnola più alta. Enea conferma che si tratta di uno dei percorsi Tenerife è dunque mare e montagna assieme. più gettonati in assoluto dai visitatori per la Per venire incontro alla richiesta turistica, in bellezza e la singolarità del luogo. L’escursione alcune spiaggette di sabbia vulcanica scura prevede di arrivare con un pulmino attraver- sono state riportate ingenti quantità di sabbia so una strada tortuosa, al paese di Masca, da sahariana. Intrattenimento balneare a parte, ci cui prende origine il sentiero che percorre in siamo dedicati invece alle escursioni nelle zone discesa tutta la gola scavata nella montagna interne o nei primi rilievi prospicienti la costa, dall’azione delle acque e del tempo. Si cammi- fruendo della simpatica compagnia di Enea na ‘incassati’ tra pareti alte centinaia di metri e Campedelli, guida di trekking che da anni ope- ricche di piccole cavità naturali, strane forma- ra alle Canarie. zioni rocciose e colate laviche in un ambiente Il clima perennemente mite - si parla di due oltremodo suggestivo, solcato da mirabili con- sole stagioni, la primavera e l'estate - consente dutture per l'acqua costruite in tempi passati. coltivazioni estese di frutta e verdura: da non La quota è bassa e temiamo il caldo, ma qui perdere assolutamente l'assaggio delle banane nella gola siamo sempre all’ombra e il clima è»

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molto gradevole. Ogni ansa della forra sembra Il cammino per il rifugio inizia su una pista preludere allo sbocco al sole e al mare, mentre ricavata tra i sassi vulcanici. I colori dei pen- invece si continua a perdere quota e l’ambiente dii delle piccole caldere e dei rilievi variano si modifica continuamente. La vegetazione è dall'arancio all'ocra e rendono il paesaggio sorprendente: oltre alle molte specie esotiche simile a quello che dovremmo aspettarci su si riconosce il tarassaco, il nostro comune sof- Marte. La pista riserva una camminata non fione che qui si presenta come un arbusto dal impegnativa che offre l'opportunità di gustare fusto legnoso. La costa ed il mare ci appaiono al massimo il paesaggio d'eccezione che ci sta solo negli ultimi metri. Granchi neri passeggia- tutto intorno. Superiamo la Montaña Blanca no sugli scogli incuranti della risacca. (il suo colore chiaro rosato spicca rispetto al Dal piccolo molo, un battello ci preleva con gli bruno Pico del Teide) disseminata dalle carat- altri turisti per accompagnarci al porto di Los teristiche uova vulcaniche, frammenti di lava Gigantes. Queste altissime scogliere rocciose a accresciuti durante il loro rotolamento: grossi picco sul mare sono state scelte come location massi neri che spiccano sulla distesa di piccole per il film Scontro tra Titani. Durante la bre- pietre pomici chiare. Non finirà di soprender- ve traversata osserviamo una coppia di delfini mi la leggerezza delle schiumose pietre pomici, nelle vicinanze di un allevamento di orate (do- presenti in verità in varie gradazioni di colori. rade) e branzini. Altra pietra interessante è la nera ossidiana, vetrificata e lucente. Tutta la zona del vulcano, RIFUGIo ALTAVISTA (3.260 M) soggetta a tutela, è Parco naturale e Patrimo- 860 M, 6 oRe nio dell'Umanità UNESCO. Oltre alla raccolta Il Pico del Teide è la cima più alta di Tenerife. minerali, è proibito uscire dai percorsi e lascia- Dalle sue pendici si domina l'immensa caldera re impronte nelle distese di sabbia, in quanto de Las Canadas. Il grande cratere ellittico (16 le poche piogge non riuscirebbero a ridare in km di diametro) desertico e piatto, è attraver- breve l'uniformità naturale al paesaggio. La sato da una strada che corre ad una quota che presenza della fauna è limitata a grosse lucer- raggiunge i 2300 m. Il solo percorso in auto tole e conigli selvatici, in realtà poco visibili se rende l'idea di quanto diversificato possa es- non alle quote più basse, tra la boscaglia. Non sere il deserto lavico, e quanti colori possa ci sono, invece, serpenti. riservare. Il Teide è stato attivo in età medievale. Altre

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eruzioni si sono avute in tempi più recenti dal AneLLo deL chInyeRo vicino Chinyero nel 1909, e dal Pico Viejo 400 M, 5 oRe alla fine del 1700. La seconda parte del per- Oggi ci aspetta un’altra visita a un vulcano, corso, verso il rifugio a 3.260 m, è su sentiero a circa 1400 m di quota. Il grande complesso di una omogeneità e semplicità disarmanti del Teide presenta vari coni vulcanici che han- per chi proviene dalle Alpi friulane. Infatti il no dato vita a eruzioni anche in data storica. pendio vulcanico non presenta punti esposti Uno di questi è il Chinyero che ha eruttato nel né gradini di roccia. Più in alto si attraver- 1909 e oggi pare spento. Il Parco ne proibi- sa una delle colate vulcaniche che segnano sce l’ascesa mentre è previsto un anello più o di nero le pendici. Il terreno risulta assoluta- meno articolato per sterrate e sentieri ricavati mente ruvido, di buona tenuta, molto polve- tra le rocce vulcaniche: vere e proprie mulat- roso. Anche su questo terreno inospitale però tiere delimitate da roccette che attraversano crescono alcune specie di grandi ginestre e ora fine scoria nera, ora rocce di lava. Il pa- nella stagione opportuna la viola tipica della esaggio è ancora una volta diverso: il tempo zona. Il rifugio Altavista, sorprendentemen- trascorso dall’eruzione è minore, le rocce non 6 te, dispone di macchinette per l’erogazione di sono ancora molto cambiate. I primi a colo- caffè, ciocciolata e bibite. É parzialmente ge- nizzare questo ambiente severo sono i licheni stito ed è possibile disporre di un posto per la che ricoprono parte delle rocce laviche. Il verde preparazione dei pasti e per dormire in modo chiaro di qualche pino canario solitario con- da poter vedere l'indomani l’alba dal Pico del trasta col colore della scura sabbia di scorie. 3» La pista che Teide. Sulla cima (3718 m) è presente un pic- Enea ci fa osservare diversi tubi lavici, vere e risale le pendici colo cratere da cui escono vapori di zolfo. Per proprie condotte solidificate di lava all’interno della Montaña chi la raggiunge, può esserci la possibilità di delle quali scorreva il materiale più fluido. Dal Blanca un eventuale ritorno in teleferica. Infatti la conoide del Chinyero scendono scure colate 4» La Catedral funivia del Teide permette di raggiungere in solidificate. Ai piedi di una di queste, che si 5» Il caratte- pochi minuti, dalla strada rotabile, la quota di è fermata prima delle altre, è stata eretta una ristico profilo 3.555 m. L'accesso alla cima del Teide è con- candida cappella devozionale. della Fortaleza sentito previo rilascio di un permesso al fine Lungo il percorso si attraversa un bosco puro 6» Roques de di razionalizzare il numero di visitatori in un a pini canari aggredito pochi anni fa da un Garcia ambiente così delicato. incendio. La robusta corteccia li ha preservati»

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Wester Ross, il lato selvaggio della Scozia Itinerari per tutti in uno dei luoghi geologici più antichi della Terra

testo e foto di Silvia Stefanelli

Wester Ross è una delle zone più remote e selvagge delle Hi- per conoscere la natura e la montagna scozzesi. ghlands scozzesi, un vero paradiso per gli amanti del trekking e dell’arrampicata facile ma ‘esposta’ o scrambling come la chia- Se al frequentatore delle Alpi le montagne scozzesi appaiono di mano i locali. Il senso di isolamento che si percepisce nelle sue altezza modesta in confronto alle maestose vette alpine, tuttavia valli e nelle sue spettacolari insenature insieme alle spiagge di la particolarità di queste montagne o hills come le chiamano gli sabbia bianca, non delude chi si avventura in questa zona che scozzesi sta in una combinazione di fattori unici al mondo. La offre tra le traversate più belle della Scozia. L’articolo offre una zona di Wester Ross nelle Highlands nord occidentali ne racchiu- rassegna di alcune tra le più belle camminate e arrampicate nella de l’essenza. La latitudine elevata, l’isolamento, i pochi sentieri zona di Torridon in Wester Ross e rappresenta un ottimo modo segnati, i repentini cambi di tempo e la discesa di correnti artiche,

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del Teide e deve il suo nome ad una princi- noi. La vista abbraccia naturalmente il Teide, pessa delle tribù indigene. La salita avviene a oggi sotto qualche baffo di nuvola inoffensi- nord, e nonostante la latitudine delle Canarie va, e tutta la grande caldera sottostante sulla e l'orario non proprio mattiniero (sono le 10 quale spiccano le Roques de Garcia, grandi del mattino) il terreno è ancora indurito e dal- pinnacoli dai vari colori e forme. Il percorso le pareti pendono stalattiti di ghiaccio (siamo che li contorna, alla portata di tutti, si snoda pur sempre in gennaio a oltre 2000 m). Fino in attraverso un ambiente che ricorda un po' le forcella il percorso è elementare: si tratta della Alpi non fosse per il colore e la forma delle classica mulattiera ben ricavata tra i sassi. Poi grandi pareti rocciose cariate. Su tutti i pinna- la dificultad diventa alta in quanto c'è da per- coli, isolata sulle sabbie, spicca la bastionata correre una cengia destreggiandosi tra grossi verticale dell'imponente Catedral, le cui pare- 7» Roques de massi che richiedono talvolta l'uso delle mani. ti sembrano costituite da blocchetti squadrati Garcia e il Pico Ci divertiamo a cogliere somiglianze con gli sovrapposti. del Teide ambienti alpini a noi più consoni, anche se da Il ritorno avviene facilmente su ghiaione di 8» Pinnacoli uno sguardo piu attento si vede che l’origine e piccole pomici sul quale cerchiamo di non sol- gialli sulle pen- il colore delle rupi sono diversi. La luce arriva levare tanta polvere abrasiva che non farebbe dici di Guajara solo sulla dorsale terminale che si trasforma piacere al materiale fotografico di Ivo. Rag- 9» Pino canario subito nella spaziosissima e piatta cima i cui giunta la pista la si percorre tra picchi lavici isolato sulle ce- muretti proteggono dal vento che oggi si fa di colore rosato. Al parcheggio le fotocame- neri del vulcano sentire. Un gruppo chiassoso di spagnoli inizia re sembrano salve, i pantaloni e gli scarponi Chinyero subito la discesa e abbiamo la cima tutta per sono letteralmente bianchi. «

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Wester Ross, il lato selvaggio della Scozia Itinerari per tutti in uno dei luoghi geologici più antichi della Terra

testo e foto di Silvia Stefanelli

Wester Ross è una delle zone più remote e selvagge delle Hi- per conoscere la natura e la montagna scozzesi. ghlands scozzesi, un vero paradiso per gli amanti del trekking e dell’arrampicata facile ma ‘esposta’ o scrambling come la chia- Se al frequentatore delle Alpi le montagne scozzesi appaiono di mano i locali. Il senso di isolamento che si percepisce nelle sue altezza modesta in confronto alle maestose vette alpine, tuttavia valli e nelle sue spettacolari insenature insieme alle spiagge di la particolarità di queste montagne o hills come le chiamano gli sabbia bianca, non delude chi si avventura in questa zona che scozzesi sta in una combinazioni di fattori unici al mondo. La offre tra le traversate più belle della Scozia. L’articolo offre una zona di Wester Ross nelle Highlands nord occidentali ne racchiu- rassegna di alcune tra le più belle camminate e arrampicate nella de l’essenza. La latitudine elevata, l’isolamento, i pochi sentieri zona di Torridon in Wester Ross e rappresenta un ottimo modo segnati, i repentini cambi di tempo e la discesa di correnti artiche,

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le difficoltà di orientamento in caso di nebbia, il paesaggio aspro ma imponente fatto di cime rocciose e lunghe e aeree creste, le viste stupefacenti sul mare e sui fiordi sea lochs rendono queste montagne un terreno mai banale, gratificante e uno degli am- bienti naturali più vari e stupefacenti d’Europa. Un paradiso per gli amanti della natura nella sua espressione più selvaggia.

MUnRoS o coRbeTTS? Munro bagging è un modo di dire popolare in Scozia per indicare gli appassionati che collezionano le cime di altezza superiore ai 3000 piedi (914 metri) o Munros. I 284 Munros prendono il nome dallo scozzese Sir Hugh Munro che per primo li classificò nel 1891. Le cime più basse con altezza tra i 2500 e i 3000 piedi invece sono chiamati Corbetts. In realtà la quota non si traduce 2 in una maggiore o minore difficoltà o bellezza in quanto sia Munros che Corbetts annoverano tra le più belle montagne scoz- zesi spesso oggetto di concatenamenti come quello recentissimo di Stephen Pyke portato a termine in meno di 40 giorni. foreste). In aggiunta all’influenza antropica, l’effetto dei venti continui, unito alla latitudine elevata, fa sì che le presenza di al- Le Rocce: Un AnTIco pARco GeoLoGIco beri e arbusti sia limitata ai fondovalle e lungo i torrenti. Ben più Uno dei motivi per avventurarsi in queste zone remote è che rappresentato è il tappeto erbaceo e le vaste distese di erica che vi si trovano alcune delle rocce più antiche della Terra e dalla caratterizzano con il loro acceso colore fucsia le vallate scozzesi. loro stratificazione si può leggere la storia del pianeta. Il territo- Ma l’aspetto più spettacolare di questo brullo ambiente si trova rio nord occidentale della Scozia costituisce un’ unità geologica nella varietà di muschi e licheni. I muschi costituiscono spesso molto caratteristica che comprende rocce vecchie 2500 milio- una densa e umida coperta che che trova un habitat ideale negli ni di anni! Tra queste gli gneiss di Lewis, rocce metamorfiche umidi e torbosi suoli scozzesi. Anche i licheni caratterizzano il dalla caratteristiche forme contorte formatisi per azione di forte paesaggio scozzese come poche altre forma di vita vegetale dal pressione e calore a una profondità tra 15 e 30 chilometri sotto fondovalle alle creste rocciose e con i loro sorprendenti colori la crosta terreste. In Wester Ross ancora più interessanti per gli e forme sono uno degli aspetti più sorprendenti della natura. « amanti dell’arrampicata sono le rocce sedimentarie che giaccio- 1» Vista sulle montagne di Torridon in Wester Ross, Scozia no sopra gli gneiss e che risalgono a circa un migliaio di milioni dal lago Torridon di anni. Molte di queste rocce sedimentarie sono state erose dalle 2» Muretto o “cairn” in Gaelico sulla cima di An Teallach 1 successive glaciazioni e scolpite in stupefacenti pinnacoli sul- le creste delle montagne più alte. Esempi di questo processo si trovano sulle cime di An Teallach e sui Corni di Beinn Alligin. Un bell’esempio di rocce sedimentarie di Torridon adagiate su » itinerari uno strato di gneiss è visibile sulla popolare e bellissima cima di Slioch (981 m). Successivamente alla deposizione di rocce se- Tra gli itinerari proposti ce ne sono alcuni classici altri meno frequentati. Tutti dimentarie, 380 milioni di anni fa, quando la vita sulla Terra caratterizzati da un ambiente selvaggio e incontaminato. Benchè non si tratti cominciava ad apparire, si sono aggiunti i quarzi del Cambriano. di itinerari di sola arrampicata tutti presentano dei tratti di facile arrampicata Bellissimi esempi del contrasto tra le rosse rocce sedimentarie e qualcuno dei tratti più esposti con difficoltà fino ai gradi III-IV-IV+. Sono utili sovrapposte alle bianche e grigie quarziti, si osservano sulla cima corda, imbrago, qualche moschettone e dei cordini per fare sicura. In Scozia di Liathach (1055 m). gli itinerari non sono attrezzati ed è buona norma lasciare i percorsi puliti per rispetto all’etica del luogo che rigorosamente si ispira al lasciare un luogo come pAeSAGGIo bRULLo MA non deSeRTo lo si è trovato. Molti itinerari hanno sviluppi notevoli ed è consigliata la bussola Un popolare commento di chi si avventura per la prima volta o il GPS. nelle montagne scozzesi è che il paesaggio appare desolato e senza alberi, un’immensa brughiera spazzata dal vento con spo- radiche tracce di alberi e di presenza umana. In realtà la bellezza e l’unicità dell’ambiente delle Highlands consentono nell'effetto macro: la vista sconfinata di montagne e creste intervallate da vallate quasi disabitate, ma anche nella spettacolarità delle forme micro di vita vegetale, come muschi e licheni. In Wester Ross si trovano tuttavia ancora frammenti dell’antica Caledonian Forest, l’antica foresta di pino silvestre e betulle che ricopriva vaste aree delle Highlands e che deriva il suo nome da come i Romani chia- mavano la Scozia (Caledonia in riferimento a un‘area coperta da

mappa itinerario 1 (Liathach) e 3 (Beinn Alligin)

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Dundonnel House per arrivare a 500 metri di distanza in località Corrie Hallie. Itinerario. Il sentiero sale lungo la ripida spalla di Mheall Garbh fino alla cima Glas Mheall Mor. Da que- sto punto un breve salto seguito da un lungo traverso porta alla cima di Bidein a’ Ghlass Thuill (1062 m) da dove inizia un tratto di arrampicata di III evitabile tuttavia tenendosi sulla sinistra.Passata la cima di Sgurr Fiona si affronta il tratto più spettacolare della traversata, i pinnacoli di Corrag Bhuidhe. Il primo di questi, conosciuto come Lord Barkeley’s Seat, è esposto e presenta una splendida arrampica- ta su una serie di salti di arenaria. Da mappa itinerario 2 qui si susseguono tre torrette fino alla discesa finale di Corrag Bhuidhe con I PINNACOLI NORD DI il terzo pinnacolo, il più alto dei cin- il tratto più impegnativo conosciuto LIAThACh (1055 M) que, quello che offre l’arrampicata più come Bad Step. La discesa diretta non Difficoltà: tratti esposti di II III e un gratificante per paretine e camini con è raccomandabile e in alternativa si passaggio di IV tratti fino al III+, IV. Anche il quarto può prendere un percorso più facile Dislivello: 1000 metri pinnacolo si presenta verticale ed traversando sulla destra e scendendo Tempo: 8 ore esposto e per evitare dei tratti insta- con attenzione nei canali. Si raggiun- Sviluppo: 16 km bili affrontarlo seguendo una terrazza ge infine una terrazza erbosa che por- Bellezza: *** per circa 10 metri e poi arrampicare ta nuovamente alla cresta. La parte I pinnacoli settentrionali di Liathach su roccia buona. La cima di Mullach finale della cresta offre una piacevole se abbinati alla traversata della cresta an Rathain è ora chiaramente visibile camminata sopra Cadha Gobhlach di Liatach sono una delle grandi clas- davanti e il quinto pinnacolo è poco fino all’ultima cima, Sail Liath. Da qui siche ascensioni scozzesi. più che un mucchio di sassi. Da qui si presentano due opzioni. La prima Accesso. Si accede dalla Valle di Tor- inizia la lunga traversata di Liathach, è seguire la lunga cresta a Est di Sail ridon attraverso la strada A 896, la- quasi otto chilometri che superano Liath fino a raggiungere una ripida sciando la vettura al parcheggio allo otto cime distinte, tra cui due Munros placca di quarzite che si sviluppa sul sbocco della valle segnata dal fiume e tratti di facile ma esposta arrampi- lato destro di Coir a’ Ghiubhsachain. Coire Dubh Mor. cata. La discesa verso Glen Torridon è Da qui si scende per solide placche Itinerario. Si segue il sentiero ben per il ripido sentiero che si imbocca in e si segue il sentiero che giunge in tracciato sulla destra orografica del prossimità di una forcella tra Choire prossimità del parcheggio. Come di- fiume. Si oltrepassano le ripide pen- Liath Mhòr e Choire Dhuibh Bhig. Si scesa alternativa si può scendere il gaelico significa ‘montagna gioiello’. dici dello Stuc a’ Choire per piegare arriva in prossimità della strada a cir- ripido canale che porta al lago Toll an La sua cresta scolpita emerge nitida verso sinistra fino alla base dei ripidi ca 2 km dal parcheggio. Lochain. Il canale di discesa inizia al sopra il lago Torridon e rappresenta fianchi nord-occidentali di Meall De- colle subito prima di Sail Liath. una delle immagini più significative arg. Si salgono i ripidi pendii con ter- AN TEALLACh (1062 M) della wilderness di questa area. razzi erbosi molto esposti nel tratto Tempo: 8-10 ore BEINN ALLIGIN (986 M) Accesso. La via normale parte dal par- più debole del versante, a sinistra di Dislivello: 1400 m. Difficoltà: tratti di II grado cheggio lungo la strada A896 che da un ampio canale ghiaioso che scen- Sviluppo: 19 km Tempo: 5-6 ore Torridon porta a Diabaig. de dalla cresta. Da qui, la vista sulla Difficoltà: II e III Sviluppo: 10 chilometri Itinerario. Dal parcheggio si imbocca cresta e sui fianchi nord di Liathach Bellezza:*** Dislivello: 1160 m il sentiero che attraversa prima una è impressionante. Dall’aerea cima di An Teallach è una delle più belle mon- Bellezza:*** zona boscata, bell’esempio di foresta Meall Darg si traversa seguendo la tagne scozzesi e la traversata delle Beinn Alligin è la cima più ad Ovest di Caledonia. Dopo meno di 2 km il stretta cresta verso destra portandosi torri di arenaria di Corrag Bhuidh è di quella che viene chiamata la triade sentiero attraversa il torrente sulla si- alla base dei pinnacoli. Il primo pin- uno degli itinerari più gratificanti. di Torridon, insieme a Liatach e Beinn nistra e si innalza per ripido ma facile nacolo si nota a malapena trattandosi Accesso. La topografia di An Teal- Eigh, un gruppo di montagne la cui pendio che diventa roccioso nel tratto di un ripido gradino sulla cresta. Il lach descrive un ferro di cavallo con particolarità sono creste affilate, pin- finale fino in cresta. La cresta conti- secondo presenta dei tratti rocciosi un percorso circolare. L’itinerario de- nacoli di arenaria ricoperti di quarzite. nua dapprima stretta e ripida fino a esposti che si possono evitare traver- scritto si svolge da Nord a Sud con Beinn Alligin è quella con la morfo- un colle per poi risalire più larga fino sando sulla destra. Da qui si affronta inizio sulla strada A832 in località logia più morbida e il suo nome in agli Horns of Alligin, tre pinnacoli di

LR_04_2011_aog.indd 24 07/07/11 18.47 07/07/11 18.47 dal 1929 da forma ® Affidabili compagni del tuo viaggio. Affidabili compagni del tuo viaggio. 210 Oak GT Ogni Ogni meta è importante, per questo Zamberlan www.zamberlan.com confort.e qualità alta di tecnici scarponi realizzando passione, tua alla , www. self-ca- www.gai- The Mun- « . Le condizioniLe . Ordnance Survey . Wester Ross è raggiungi- . Mappe della rloch.org ~ www.kinlochewe.com Per sistemazioni in castelli, ville o ca- ratteristici cottages: www.cottages-and-castles.co.uk CARTE E LIBRI TO DI RIFERIMEN- 1:25.000 n°433, 435,436; ros, Scotland’s Highest Mountains Cameron McNeish. Lomond Books; Scotland’s 100 best walks, Cameron McNeish, Lomond Books. bile in circa 5-6 ore di macchina da Edimburgo o da Glasgow. CLIMA. Il clima delle Highlands nord occidentrali è definito ‘estremo ocea- nico’, con elevata umidità e numero di fresche estati nuvolosi, o piovosi giorni piovosità con miti abbastanza inverni e medie annue variabili da 2000 a 4000 mm. Il clima è nel complesso variabile con presenza, anche se non frequen- te di giorni, soleggiati con assenza di vento. CONSIGLIATO PERIODO visittorridon.co.uk/self1 ~ meteo possono essere molto variabili evariabili molto essere possono meteo d’estate la temperatura per effetto del vento può scendere a 0 gradi. Consi- gliata è la tarda primavera e l’inizio estate per l’assenza di moscerini che possono diventare un vero e proprio flagello nei giorni di assenza di vento. anche brevi più giornate le Nonostante l’autunno è consigliato e offre un pa- esaggio spettacolare quando le cime sono spruzzate di neve. SISTEMAZIONE. La zona anche molto conosciuta se ha un limitato nu- èestivi mesi nei e sistemazioni di mero preferibile prenotare in anticipo. Otti- cottages in sistemazioni le me Kinlochewee Gairloch Torridon, tering. piùoffrono che villaggi dei alcuni sono sistemazioni e sono centrali alla zona di Torridon nella più vasta area di We- ster Ross. Alcune sistemazioni in B&B, su: trovano si campeggi e hotels ACCESSO Altri itinerari molto interessanti nella zona sono: Beinn Eighe m) (1010 svi- luppo 18 km, dislivello 1020 m, diffi- coltà I,II grado; Slioch m), (981 svilup- po 19 km, dislivello 1067 m, nessuna difficoltà; A’ Mhaigdean (967 m), svi- gra- I-II m, 1189 dislivello 40km, luppo do. Nella zona merita una visita anche che Applecross di penisola bellissima la arrampicata. di itinerari numerosi offre 4 3 Arrampicata su An Teallach Arrampicata Passeggiata autunnale nei pressi autunnale nei pressi Passeggiata 4» 3» LA RIVISTA arenaria che si superano con arram- picata facile ma esposta. Il percorso è evita- essere anche può e segnato ben Raggiun- destro. lato sul tenendosi to cui da Alligin Beinn di cima l’ampia ta si gode una splendida vista sulle isole di Skye, di Harris e Lewis, si scende fino a Tom na Gruagaich, splendido punto panoramico sulla cima Sgùrr Mhòr da cui si vede la spettacolare Si Sud. parete la divide che spaccatura continua verso sud-est attraversando numerose terrazze erbose per guada- gnare il sentiero di Coire Mhic Nobuil fino al parcheggio. del lago Garloch LR_04_2011_aog.indd 25 24 4 | 2011 » manga 4 | 2011 26

Lo Zen e L’ARTe dI ARRAMpIcARSI Per la prima volta in Italia arriva in Italia The climber di Shin’ichi Sakamoto, tratto da un romanzo di Jiro Nitta testo di Jacopo Costa Buranelli - immagini per gentile concessione di edizioni bd

situazione del genere: mi sono documentato. Prima, però, sono necessarie alcune precisazioni. I giapponesi hanno un fumetto per tutto, esplorano qualsiasi genere, analiz- zano la realtà, la superano, la reinventano. Ogni manga ha il suo pubblico, seguendo un’ottica editoriale di categorizzazione del lettore in fasce d’età e, dove ci sono gli shonen e gli shojo (fumetti per teen-ager maschi e femmine), ci sono anche i seinen e gli josei, per gente dai 18 in su. The Climber di Shin’Ichi Sakamoto è appunto un seinen, quindi, in questo fumetto non si parla di eroi sovraumani. Si parla del reale, si descrive la storia di un ragazzo del liceo, Buntaro Mori, che si avvicina al mondo del climbing grazie al suo insegnante e ad alcuni compagni di classe. Tra le varie riviste, ho trovato anche una copia del fumetto nella sua edizione francese. Lo sfoglio, lo leggo, noto che sulla copertina c’è scritto che il manga è consigliato dalla FFME, quindi proseguo con la mia documentazione e senza troppi problemi mi trovo di fronte una serie di dati importantissimi sul mondo del climbing. Foto, escursioni, testimonianze e nomi famosi: Yuiji Hirayama, Junko Tabei, Akiyo Noguchi, rendendomi sempre più conto di quanto questo sport sia sentito nella terra del Sol Levante e pre- parandomi ad affrontare le interviste ai vari scalatori presenti a fine volume dell’edizione giapponese. Il traduttore si è subito messo all’opera con entusiasmo, spiegandomi tutta una serie di elementi importanti come per esempio che il titolo originale del manga è Kokoh no hito cioè ‘l’uomo solitario’ e che l’opera è ispi- rata al romanzo di Jiro Nitta, importante scrittore giapponese che vinse nel 1955 il prestigioso premio letterario Naoki. Quando la traduzione è arrivata, non mi sentivo ancora padrone dell’opera. KOKOH NO HITO ©2007 by Shin-ichi Sakamoto, Jiro Nitta / SHUEISHA Inc. by Shin-ichi Sakamoto, Jiro ©2007 KOKOH NO HITO Non entravo nel personaggio, non capivo le sensazioni del pro- tagonista. Restavo affascinato, ma avevo paura di affrontare The uando mi hanno detto che Shueisha, il colosso dell’edito- Climber. Così, ancora una volta, ho fatto ciò che ogni buon editor ria giapponese, aveva trovato un accordo con JPOP per avrebbe fatto in una situazione del genere: mi sono lamentato Qpubblicare in Italia il manga The Climber di Shin’Ichi Sa- con la mia fidanzata. kamoto ho avvertito un brivido lungo la schiena. Già immagina- «Calmati» mi dice lei con molta pazienza «puoi sempre chiedere vo la difficoltà di presentare ai manga-fan un titolo che trattasse aiuto alle mie amiche Viviana ed Elisa. Loro vanno in montagna di arrampicata. Quando poi Asuka, la mia collega giapponese, mi con il CAI a fare climbing». ha anche informato che sarei stato io l’editor della serie, ho subito Dopo aver superato quella fredda sensazione provocata dalla con- capito che avrei dovuto trovare un modo per arrampicarmi... sugli sapevolezza di esser stato un beota sciocco a aver capito prima specchi. che una testimonianza diretta mi avrebbe aiutato, ho preparato la «Mi sembra giusto che sia tu l’editor» mi dice «del resto tu hai macchina e siamo andati nei pressi di Como, a Lemna a trovare curato Masurao che è sempre un titolo di Sakamoto». Viviana ed Elisa, appena tornate dalla Val di Mello. «Capisco il tuo ragionamento» rispondo praticamente in falsetto «Quando sei sulla montagna, vivi un profondo paradosso» mi dice «ma Masurao parlava di arti marziali, questo è un manga sul Viviana mentre passeggiamo per il bosco «ti rendi conto che sei climbing!» solo con la natura, ma che al contempo non puoi raggiungere «Lo so, non è fantastico?» ribatte lei ignorando la mia ansia, ricor- quella solitudine così armonica senza l’aiuto degli altri». dandomi che c’ero anche io quando l’abbiamo scelto e che ormai E continua: «Si può fare climbing, bouldering, alpinismo. Si può non potevo più tirarmi indietro. scalare indoor, sulle rocce, sulle montagne. Lo spirito, però, è Così, avendo io l’esperienza montanara di un mangiatore di von- sempre qualcosa di profondamente ancestrale che unisce il bi- gole, ho fatto quello che ogni buon editor avrebbe fatto in una sogno dell’uomo di superare i propri limiti, affrontando qualcosa

LR_04_2011_aog.indd 26 07/07/11 18.47 4 | 2011 26 LA RIVISTA 4 | 2011 27 KOKOH NO HITO ©2007 by Shin-ichi Sakamoto, Jiro Nitta / SHUEISHA Inc. by Shin-ichi Sakamoto, Jiro ©2007 KOKOH NO HITO Nitta / SHUEISHA Inc. by Shin-ichi Sakamoto, Jiro ©2007 KOKOH NO HITO KOKOH NO HITO ©2007 by Shin-ichi Sakamoto, Jiro Nitta / SHUEISHA Inc. by Shin-ichi Sakamoto, Jiro ©2007 KOKOH NO HITO

La copertina (a sinistra) ed alcune immagini interne del manga "The Climber" » intervista a Shin’ichi sakamoto Sensei, lei è un appassionato di climbing? Si è mai cimentato in qualche scalata o ha di mastodontico, assaporando l’adrenalina e sviluppando quella mai provato a praticare questo sport? forza collettiva che forma poi il singolo scalatore». E a me torna «Quello che mi ha spinto a disegnare The Climber è stata la simpatia che ho provato per il tutto. Torna il titolo originale del manga ‘l’uomo solitario’, torna- protagonista leggendo il romanzo Kokoh no hito. Non avevo esperienza di climbing a prio- no le sensazioni provate da Buntaro quando vuole a tutti i costi ri, ma mi sono recato più volte direttamente a contatto con degli scalatori e mi è capitato scalare da solo, mi torna il concetto della montagna come rap- di toccare con mano qualche parete indoor.» presentazione inconscia della paura e al contempo della propria Nel manga The Climber, il protagonista Buntaro Mori subisce il fascino della natura e affermazione individuale. «Con il compagno di corda si crea un sente un vero e proprio richiamo per la montagna. secondo lei, quanto è importante legame di fiducia incredibile. Si affronta insieme la montagna, la per i giovani d'oggi riconquistare quel contatto diretto con la natura che ci circonda? si scala, la si scopre e la si ama» mi spiega Elisa. «E quando avete «Penso sia proprio così. L'uomo trova le risposte alle sue domande nella coesistenza armo- deciso di fare climbing?» domando io. La risposta che mi danno nica con con la natura, e questo i climber lo mettono in pratica incessantemente. è semplice, limpida, quasi infantile: «Sta tutto nell’ammirazione. Ritengo inoltre che una società che aumenta i consumi di massa sia ormai anacronostica. Vedere uno che lo fa e che ha in mano una specie di potere segre- Bisognerebbe attenersi allo stretto necessario e in tal senso penso che l'approccio alla vita to che vuoi anche tu». Elisa ha visto Viviana scalare e ha deciso dei climber, il quale da sé stabilisce il proprio obiettivo e da sé ne consegue il raggiungi- di imparare. Viviana, quando era ragazzina, ha visto uno scalare mento, possa offrire degli spunti di riflessione» una cascata e ha deciso di farlo anche lei. Buntaro Mori, il nostro Oltre agli splendidi disegni, nel manga di The Climber si nota un'accurata documenta- Climber vede, prova, sente di potercela fare, sente che può contra- zione sul climbing sia a livello di glossario, sia a livello visivo (montagne, movimenti stare quel peso che lo tira giù, aggrappandosi alla roccia per poi, durante le scalate, strumenti). come riesce a documentarsi in modo così preciso e alla fine, come nei migliori paradossi zen, lasciarsi invadere dalla quanto tempo dedica a questa operazione? sensazione di sciogliersi con il cielo e con la natura circostante. «Ho avuto circa sei mesi di tempo per documentarmi prima che iniziasse la serializzazione Alla fine ho capito che c’è tutto questo nei disegni di Sakamo- su rivista. Tale attività ovviamente prosegue anche in seguito. Molti climber di successo, to e, ancor prima, nel romanzo di Jiro Nitta. Ho capito che The che nella vita reale affrontano sfide estreme, mi hanno offerto il loro aiuto sia mostran- Climber è il climbing che si è fatto letteratura e si è poi incarnato domi gli accessori usati, sia delle loro fotografie. Questo ha contribuito a sostenere il nel manga, per arrivare a tutti, sia esperti, appassionati scalatori realismo e la qualità dell'opera.» sia ragazzi e ragazze che poco sanno di questa disciplina e che ne Cosa prova all'idea che la sua opera sia conosciuta e apprezzata in Europa, al punto rimangono per forza coinvolti attraverso l’espressione di qualcosa da suscitare l'interesse non solo del pubblico, ma anche delle maggiori federazioni di che ci accomuna tutti in quanto elementi della natura. scalata e alpinismo? «Ma come mai tutte queste domande?» mi chiede alla fine Viviana. «Sono davvero felice del fatto che lo stile di vita di Buntaro Kato*, scalatore realmente esi- «Sai com’è, stiamo preparando l’edizione italiana di un manga stito a cui è ispirata la storia, e i valori universali del romanzo Kokoh no hito trovino larga che parla di climbing.» diffusione all'estero. Il manga descrive invece un “Buntaro calato nel contemporaneo” e «Ma va?» spero che i lettori possano identificarsi con lui.». «Sì, e vi piacerà un sacco.» « * Buntaro Kato (1905-1936), scalatore giapponese, famoso per molte scalate compiute in solitaria, n.d.t.

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Trento film festival 2011 I vincitori e i protagonisti della celebre kermesse cinematografica dedicata ai film di montagna e di avventura testo di giovanni padovani - foto trento film festival

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el salone del Castello del Buonconsiglio, lo stesso ove il Eccepire in ordine ad una genziana assegnata non significa infi- martedì ha avuto luogo la cerimonia conclusiva del Pre- ciare il valore della giuria costituita da fior di professionisti. Basti nmio Itas, la giuria internazionale anticipa ai giornalisti dire della giovane regista Marianne Chaud che con Himalaya, ter- le sue decisioni. È la novità di questa edizione, che consente un re des femmes e Himalaya, le chemin du ciel ha espresso una le- dialogo più sciolto con gli esperti cui è affidata la responsabilità zione di freschezza narrativa che le ha meritato ben due Genziane di pronunciarsi sulla qualità delle pellicole. d’Oro a Trento e riconoscimenti in ogni dove. Ma non per caso. Il Aleggia la curiosità propria di chi per una settimana ha seguito il secondo documentario l’ha costruito vivendo tre mesi in un mo- festival, registrando pareri nelle sale, cogliendo umori e giudizi nel nastero buddista, con la possibilità di colloquiare con il piccolo corso dei vari eventi della rassegna, facendone naturalmente an- monaco nella sua lingua, senza intermediari, avendo come unico che di propri. Talvolta ci si azzecca ma per quanto attiene questa supporto una piccola cinepresa. La decisione che non ci convin- edizione la giuria ha sparigliato un po’ tutti, nella ricerca, come ha ce è l’attribuzione del Premio del Club Alpino Italiano, Genzia- tenuto a precisare, di “linguaggi e contenuti, aderenti al mondo di na d’Oro per l’alpinismo o montagna, alla pellicola The Asgard cui anche l’alpinismo, nella sua lata accezione, è specchio”. Project dell’inglese Alastair Lee, che filma un tentativo di salita Compito certamente non facile quello del giurato, cui non spetta alla nord del monte Asgard nell’isola di Baffin (meta gettonata dai di accontentare, ma di vagliare e di spiegare quanto, in scienza moderni arrampicatori), con la previsione di rinnovare le abituali e coscienza, ha ritenuto essere il meglio tra i prodotti in esame. gesta californiane ‘volando’ alla base con tuta alare e paracadute. È però fuor di dubbio che il meglio è pur sempre figlio di fattori soggettivi, per quanto rigorosi e culturalmente legittimi essi siano. IL GIoVAne hoULdInG Terminata la lettura del verbale c’è stata la necessità di riordinare Al centro di questa pellicola sta una star del momento: il giovane i pensieri, cioè le carte sparigliate, e di metabolizzare talune scelte, Leo Houlding, che dimostra meno dei suoi trent’anni e con lui una tenendo conto che il festival trentino per sua stratificata cultura équipe di sette-otto climber, tra quali lo statunitense Stanley Leary. non s’è mai proposto come laboratorio d’iniziati cinefili, né di in- Non ci pare porti del nuovo, se non l’accentuazione di toni con seguire sensazionalismi fini a se stessi. cui tende oggi ad esprimersi l’alpinismo sportivo, ben istruito da Non si può non dar voce a qualche perplessità. Parlarne in questa regole di marketing e di business. L’ha ben confermato del resto sede significa offrire un contributo alla riflessione, pertinente al il ‘Giovane Houlding’ nella serata che il festival gli ha dedicato dovere di far cronaca nel contesto di una manifestazione che vede al Santa Chiara dove ha sfoderato le sue indubbie doti di pro- il Sodalizio coinvolto in prima persona. vetto intrattenitore, capace di captare i sentimenti della platea,

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inframmezzando show accattivanti a spezzoni di salite di grido ad ucciderti, se vuoi”. Sì, e poi se magari non ci riesci deve occu- sulle parete californiane. parsene il Soccorso alpino! Dietro l’arrampicata di Houlding e della sua squadra il vuoto. Tut- to è finalizzato all’azione esasperata. Quanto gli sta attorno non lo Un GIoRno ARRIVeRAnno pRIMA dI pARTIRe interessa, è puro accidente. Stiamo ai fatti registrati nella serata. Credo si debba ragionare un attimo su questa “filosofia d’alpini- L’approccio è da vero maestro della comunicazione (nulla nasce smo”, specie quando il messaggio è legato a un “Premio” mar- per caso, dietro ci sta una scuola, un finissimo mestiere imparato). chiato CAI. Spiace che questa perplessità sia stata sbrigativamente Chiama il silenzio e chiede quanti conoscano il significato di un liquidata in conferenza stampa. A rifletterci un po’ il CAI con il 7+. Ricevutane risposta, quasi corale, parte con la proiezione pre- nome ci mette dell’altro. disposta per queste circostanze. Il tono del tutto è spettacolare e Altra pellicola, fortunatamente non premiata, da cui abbiamo ri- disinvolto. E via con un abbattimento di record. El Capitan salito cavato il medesimo disagio è The Swiss Machine, documentario in dieci ore dove altri lo superano in più giorni e poi in un batti- di 19’ che ci mostra come lo svizzero Ueli Stecker (“il più grande baleno alla base con le ali di Icaro; ma non finisce lì. Si porta in alpinista di velocità") abbia salito la nord dell’Eiger (probabilmen- altra parte della valle per salire la Regular Route dello Half Dome e te partendo “soltanto” dalla traversata Hinterstoisser) in 2 ore e riguadagna terra da provetto Base Jumper. Insomma cose davve- 47’. Un orologio al polso che registra la partenza e poi su di corsa, ro sorprendenti, un concatenamento d’eccezione nell’arco di una arpinando la parete in piolet traction. Sulla cima un primo piano giornata. Quanta lontana l’introspezione che Catherine Destivelle per bloccare il tempo e registrare l’exploit. Ma ci si domanda qua- ci ha dato con Au delà des cimes. le tipo d’alpinismo sia mai questo. Fu icastico Georges Livanos E il Base Jumbing? “Sì, può essere rischioso, ma quando si è bra- quando guardando a queste imprese anticipò: "Un giorno arrive- vi…”. Meno di mezza parola per il giovane russo che pochi giorni ranno ancor prima di partire". Ci siamo vicini. prima ha perso la vita andando a sbattere contro la Via della ver- Su dell’altro interroga invece Declaration of Immortality del po- tigine, parete del vicino Brento. La nona croce in un decennio. lacco Marcin Koszalka (Genziana d’Argento per la tecnica filmica) Poi un momento di ingenuità: “Per il vero nella Josemite Walley affrontando lo stato d’animo di un climber, il quale si rende conto il Base Jumping è proibito, ma noi l’abbiamo praticato lo stesso. che il corpo, cui ha dedicato maniacali cure fisiche e mentali non Possiamo dire che siamo stati dei fuorilegge”. Condivisioni in sala. risponde più allo stimolo della perfezione. È quanto può capitare Sono esposizioni mediatiche che individuano un inselvaticamento a chi si scopre la prima ruga. Ma c’è motivo per disperarsene e civile: “Lo fa lui che è un leader, ergo, perché non farlo pure noi? mettersi in terapia? Il rischio? Basta non pensarci!». Questa edizione non ha offerto molto in materia d’alpinismo, però Per automatismo si recupera la lezione del giudice Gherardo Co- se qualcuno volesse gustarsi un’ora di percorsi innevati sulle Sel- lombo. Best seller i suoi volumi: Sulle regole e Le regole insegnate kirk Mountains nella British Columbia ricerchi A Life Ascendy di ai bambini. Regole che dovrebbero valere per tutti, ad ogni lati- Stephan Gryuberg. Non resterà deluso. tudine, anche per gli alpinisti di punta, sugli incroci e sulle cime. A questo punto c’è da riferire sul Gran Premio assegnato a Sum- La prudenza, la sicurezza non sono regole basilari? Che non sia mer Pasture. Il tema è il Tibet. Arduo affrontarlo dopo quanto ci da proporre a Gherardo Colombo di scriverne pure un terzo da ha dato Marianne Chaud, ma nella sostanza la pellicola regge e rivolgere a quanti studiano da climber? non delude. Probabilmente nella scelta non è estraneo un omaggio Ma ha continuato a giocare da star il giovane Leo. Dopo la con- alla terra cara alla regista francese. Il documentario si occupa di ferenza stampa intervistato da un collega spara disinvoltamente: una giovane famiglia di pastori del Sichuan, con il chiaro intento “Non c’è nulla di strano nel gettarsi col paracadute dalle cime, lo di darci la dimensione umana di questa coppia, stretta tra l’eredità si fa da vent’anni. Il bello dell’alpinismo è che non ci sono regole, del passato e il nuovo che prepotentemente avanza, con la mo- non serve una licenza, puoi fare le cose più sicure o anche andare dernità portata dalla colonizzazione cinese. La medesima analisi»

1» Goffredo Sottile vicepresidente del CAI consegna la Genziana 2» Tre protagonisti dell'al- pinismo di tutti i tempi: Harold Messner, Walter Bonatti e Pierre Mazeaud

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il linguaggio è necessariamente quello dei segni. “Scolpito fino all’essenziale” rimarca la giuria. Il breve documentario (15’), di matura impronta narrativa, evidenzia le potenzialità del giova- ne regista Yuri Ancarani. Abbiamo tenuto per ultima la Genziana d’Oro riservata al tema dell’esplorazione e dell’avventura, prestan- dosi a delle ‘note a margine’. Premiando Pare, escute, olhe del portoghese Jorge Pelicano ci pare che la giuria si sia avventurata in una esercitazione arrampicatoria. Esordisce infatti così, nella motivazione: “Malgrado questo non sia un film di esplorazione nel senso tradizionale, si tratta dell’esplorazione di qualcosa che abbiamo sottovalutato…”. Il resto lo trascuriamo, potendo esse- re recuperato in Rete. Ma se la giuria ha inteso soffermarsi sugli 4 effetti “sociali” di un intervento che porta a dismettere, in una interna provincia del Portogallo, un collegamento ferroviario eco- nomicamente non più sostenibile, perché mai non ha posto atten- zione adeguata verso l’egregia opera de Il popolo che manca, di la giuria l’ha applicata nell’assegnare il proprio premio. Il rico- Andrea Fenoglio e Diego Mometti, che ha rivisitato le registrazioni noscimento a Into Eternity del danese Michael Madsren potrebbe degli anni Settanta - Ottanta di Nuto Revelli, rintracciabili nelle apparire non strettamente pertinente ai temi della rassegna ma ci edizioni einaudiane de Il mondo dei vinti e L’anello forte? Ci pare trova invece pienamente allineati. Trattasi di un servizio che af- sia stato trascurato un documentario veramente degno di un rico- fronta il problema (per nulla banale) dello smaltimento delle scorie noscimento, in cui si trovano tutti gli elementi di indagine sociale radioattive, che non sono soltanto quelle nucleari. Il documentario ricercati dalla giuria. Erano lì a ‘portata d’occhi’. Evidentemente è riferisce sulla costruzione in Finlandia di un deposito permanente, mancata la capacità di percepire la tristezza che pervade una terra che una volta stivato non dovrebbe essere più riaperto….almeno (la Provincia Granda), cui l’inurbamento violento ha svuotato valli non prima di centomila anni. C’è di che riflettere seriamente. Altro e borghi. Restano le case senza vita, i ruderi, gli spazi inselvatichi- dovere di cronaca ci fa riferire su Lukomir, documentario girato in ti, le voci dei pochi rimasti, ultimi testimoni di un mondo che non Bosnia, in paesini isolati dal mondo, prigionieri di una storia che c’è più. Se ne è accorto fortunatamente il sindacato dei giornalisti non dà futuro. Gli è stata destinata la Genziana d’Argento per il cinematografici, che gli ha assegnato il Premio Luciano Emmer. mediometraggio. “Abbiamo operato con rigore ed onestà intellettuale” dice a mar- gine della conferenza stampa il giurato Giorgio Formoni, collabo- RIGoRe VS coMUne SenTIRe ratore di Report, di Rai3, con all’attivo importanti inchieste per il Ne Il capo (Genziana d’Argento per il cortometraggio) la monta- mondo. “Lo si dà per scontato” tengo a rassicurarlo; però l’eccesso gna è rappresentata da una cava di marmo delle Apuane; una di di rigore porta a staccarsi dalla mediazione del comune e spon- quelle frequentate già da Michelangelo. In questa natura sfregia- taneo sentire. Tale ci appare il caso di Happy People, un anno ta da secoli oggi si lavora avvolti da un fragore assordante, ove nella taiga siberiana, di produzione tedesca, ma firmato dal russo

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Dmitry Vasyurov, in origine della durata di ben quattro ore e poi 3» The Asgsard Project ridotto a novanta minuti per esigenze di distribuzione. È da con- 4» 180° South siderare una avvincente pellicola che fa conoscere Bakhtic, sper- 5» Into eternity duto villaggio sulle rive dello Yenisei, d’inverno totalmente isolato 6» Summer Pasture, vincitori Genziana d'oro e raggiungibile con il disgelo per via d’acqua o in elicottero. Il suo valore è stato colto dalla giuria del premio del Museo della gente trentina, che gli ha riconosciuto: “preziosità etnografica e attenzione al dettaglio della cultura materiale”. Ancora qualcosa umana. Si resta scossi ad immaginarsi l’uomo che abitava questa aggiunge la considerazione che il commento e la voce sono di terra, così capace di trasmettere sensazioni e segni della vita che lo Werner Herzog. attorniava. Chi vedrà la pellicola rifletterà pure su quanto Herzog dice documentando come a 30 chilometri sia attiva una centrale concLUdendo nucleare, attorno alla quale si riproducono famiglie di coccodrilli, Ignorato pure il documentario tedesco Dem Himmel ganz nah (Vi- in un habitat equatoriale creatosi con i vapori d’acqua calda della cini al cielo), pellicola in bianco e nero, da sala amatoriale. Riceve centrale. il premio della stampa Bruno Cagol. Volutamente ci siamo soffer- Il Festival si completa negli eventi proposti al Santa Chiara. Il mati su taluni premi speciali che hanno colto il giudizio dell’uten- primo, per l’apertura della rassegna, è stato quello riservato alla za, che numerosa ha frequentato le proiezioni. Invitata a pronun- pellicola muta del 1927 di Arnold Fanck: Der grosse Sprung. In ciarsi sui film d’alpinismo e sui lungometraggi ha fatto trionfare quello successivo Reinhold Messner ha ripercorso la storia delle 1800 South di Chris Malloy e Happy People. A Year in the Taiga solitarie: 100 anni di free solo, dal Campanil Basso di Paul Preuss di Dmitry Vasyukov. Perché mai? Evidentemente l’avventura ha a Alessandro Huber. Poi è stata la volta di Simone Moro, presen- bisogno di toccare il cuore della gente, al di là degli stilemi e delle tato da Marco Albino Ferrari, che ha raccontato (ma non solo) filologie espressive. Ad esempio 1800 South, di cui bisognereb- la sua recente invernale al Gasherbrum II. A metà settimana Leo be poter dire di più (nel pro e nel contro), attrae per il sogno di Houlding, di cui già si è riferito, e infine il venerdì ancora Reinhod evasione che ciascuno porta dentro di sé e che si realizza attra- Messner che ha dialogato con Walter Bonatti e Pierre Mazeaud, a verso quello di altri…più coraggiosi e più avventurosi. Un grande cinquant’anni dal loro tentativo al Pilone Centrale del Bianco. Tut- evento il Festival l’ha vissuto con il documentario fuori concorso ti e tre epigoni di un alpinismo che s’è posto delle sfide diventate di Werner Herzog: Cave of forgotten Dreams (La grotta dei sogni storia leggendaria. dimenticati), di prossima uscita nei circuiti nazionali. L’eclettico Questi eventi vissuti al Santa Chiara testimoniano la potenzialità regista bavarese con la sua prima pellicola in 3D ci fa accedere della rassegna e quanto sia importante investire su di essa. Il vero alle meraviglie di una grotta del sud della Francia, scoperta ca- cuore del Festival è il Santa Chiara, unitamente a ‘Montagnalibri’ sualmente nel 1994 da alcuni speleologi e diventata famosa per e a ‘Emozioni in pagina’. Un cuore che è stato consolidato con centinaia di pitture e di incisioni datate di ben oltre 30 mila anni l’utilizzo dell’auditorium nei pomeriggi delle giornate impegnate fa. La grotta viene definita la galleria d’arte più antica del mondo. con gli eventi, per la proiezione di pellicole pure in calendario Essa rappresenta mammut, leoni, rinoceronti, renne, bisonti, iene nelle multisale del cinema Modena. Gustare i film in auditorium ed altri animali tuttora esistenti, ma nessuna rappresentazione è altra cosa. «

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La maratona dei ghiacciai Cronaca e filosofia DELLA GARA DI SCIALPINISMO testo di Pietro Crivellaro (caai) - foto di Riccardo Selvatico (Areaphoto)

omenica 1 maggio. Quando esco dall’albergo che sorge caso di mettermi in ansia, io non devo mica passare il controllo in alto sopra Cervinia è ancora buio, ma laggiù sul fondo Arva entro le 5 e schierarmi alla partenza. Per mia fortuna non ddelle piste brilla un lago di luce su cui confluiscono rivoli mi tocca una sfida così massacrante, una cosa simile non l’ho di concorrenti del Mezzalama. Sono una folla brulicante di più mai affrontata in tutta la mia carriera di scialpinista. Io, grazie di mille atleti. Verso il lago di luce si riversa un torrente lampeg- al cielo, devo solo raggiungere la zona partenza per riunirmi ai giante di centinaia di auto in cerca di parcheggio. L’altoparlante colleghi dello staff e al gruppo dei giornalisti. in lontananza diffonde frammenti di musica e la voce concitata A proposito di cielo, la meteo oggi sembra buona. Di stelle se dello speaker: Silvano Gadin è già al lavoro con la sua passione ne vedono poche, ma la nuvolosità che ci sovrasta non preoc- travolgente. Laggiù sono tutti all’opera, mentre il resto del mon- cupa più. Luca Mercalli ieri sera al breafing ha diffuso sollievo do a valle e in città continua a dormire beato. Controllo l’ora nella folla che gremiva la sala di Valtournenche annunciando senza motivo per tenere a bada il dubbio di essere in ritardo. la fine della perturbazione e Adriano Favre ha avuto ragione a Farò in tempo a posare la macchina, a calzare gli scarponi senza rinviare di un giorno, scongiurando le grane del 2009 quando dimenticare qualcosa? Se dallo zaino mi mancassero i guanti o siamo stati presi in contropiede dalla nevicata che impedì la gli occhiali da sole sarebbe un guaio. Calma! Non è proprio il partenza. In ogni caso il rinvio, questa volta indolore e assor-

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bito senza traumi da tutti, è solo la conferma che ogni edizione 1» Colle di Verra, cambio assetto della grande cavalcata sui ghiacciai del Monte Rosa è sempre sci-ramponi prima di salire sul un’avventura piena di incognite. Lo fu negli anni Trenta, lo è Castore stata negli anni Settanta con rinvii a ripetizione e perfino edi- 2» Parte terminale della cresta del zioni disputate in extremis a settembre, e torna a esserlo anche Castore oggi a dispetto dei progressi dei materiali e della previsioni 1 meteo. Un’avventura mai scontata per tutti i concorrenti, dai svolge su ghiacciaio. La lunghissima traccia del Mezzalama, se- novellini ai veterani, ma prima ancora per il direttore tecnico gnata da duemila paline, attraversa ingegnosamente una specie Favre su cui pesa ogni volta l’assillo di decidere se e quando di estesissimo campo minato naturale, dove è obbligatorio pro- la gara può partire e, dopo il via, il compito di tener d’occhio cedere legati in cordata per far fronte all’insidia dei crepacci e minuto per minuto e quasi metro per metro il lungo serpento- in certi tratti bisogna saper posare gli scarponi su orme precise ne dei concorrenti, in fila come formichine disseminate tra il o tacche minime, circondati da minacciose seraccate e dal vuo- Breithorn, il Castore e il Naso del Lyskamm, con il suo staff di to. Fin qui si tratta delle caratteristiche ordinarie del percorso. 150 guide, soccorritori e medici schierati nei punti di controllo Per affrontarlo nella gara dal vivo bisogna sempre aggiungere a fornire assistenza e a garantire la sicurezza sulle alte quote le incognite delle condizioni meteo: il freddo che moltiplicato tra Cervinia e Gressoney. dal vento in quota morde molto di più, la nebbia e il nevischio Lassù, al colle del Breithorn, al colle di Verra, sulla vetta del che può sferzare il viso e togliere ogni visibilità. È questo il Castore, al colle del Felik, ai piedi del Naso del Lyskamm da una fattore che fa la differenza, è la variabilità climatica del Monte parte e dall’altra, sono stati posati nei punti di controllo e risto- Rosa in alta quota che rende il Mezzalama una gara straordi- ro dei bivacchi mobili d’appoggio per lo staff e le emergenze. naria, non solo la gara più alta delle Alpi, ma un’avventura Perché questa “maratona dei ghiacciai” non comporta solo il unica al mondo. Una gara non paragonabile ad alcuna altra massimo della fatica in salita e dell’abilità in discesa richiesta a competizione sportiva, ma solo a una straordinaria avventura, uno sciatore, per giunta legato in cordate da tre come ai vecchi diversa e originale a ogni edizione. tempi. Non comporta solo l’esperienza di un buon alpinista, Per questo ogni volta assistere alla partenza della massa dei in grado di scalare con piccozza e ramponi il ghiaccio ripido concorrenti che scalpitano illuminati dai fari sotto la cappa della ovest del Castore e del Naso del Lyskamm e di correre ancora buia del cielo prima dell’alba ci assale una specie di sulle creste affilate che scendono al Felik o dalla Cresta Sella brivido. Favre si prende un quarto d’ora in più per dar tempo del Naso nell’aria sottile dei quattromila. Dicendo maratona la alle guide in quota di mettere a punto il tracciato: pochi giorni gente pensa alla lunghezza di circa 45 chilometri, ma non con- fa tutto il Rosa era una corazza di ghiaccio, adesso c’è su mez- ta il dislivello di quasi tremila metri in salita e ancora di più in zo metro di neve fresca. Oggi oltretutto si collauda la nuova discesa. E soprattutto non conta che più di metà del percorso si variante più ripida e tecnica sul Naso del Lyskamm dal colle»

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della Fronte, perché è ormai troppo pericoloso aggirare il Naso ricrederci. Questa volta il momento della verità arriva sul colle diventato un muro di ghiaccio. Così alle 5,45, mentre albeg- del Breithorn, solo qui il 18° Mezzalama ci svela pienamen- gia, gli atleti già legati in cordata e suddivisi in tre scaglioni te quello che è. Nelle edizioni normali, quando si fa giorno e scattano verso la prima rampa segnata dalle fiaccole, con gli arriva il sole a ridar vita al grandioso paesaggio minerale di sci che sfregando sulla neve battuta creano uno strano concer- rocce e ghiacciai, sull’intero campo di gara si stende come un to di mille cicale, con la mole scura e severa del Cervino che manto di luce, impalpabile e scintillante di bellezza. La bellezza domina la scena e il soffio freddo che scende dai quattromila. della natura intatta del Monte Rosa che accoglie benevola la La marea degli atleti dilaga ricoprendo la superficie dell’intera fila di formichine. Superato il temutissimo cancello orario del pista e supera la prima rampa scivolando verso l’alto come un Breithorn, le formichine si lasciano alle spalle la frontiera delle unico, immenso, mostruoso millepiedi da fantascienza. Allo- piste battute e si allontanano rassicurate, pattinando sul fal- ra ci prende una stretta alla pancia per un misto di emozione sopiano verso il Castore che chiude l’orizzonte, verso l’ignoto e di affettuoso legame con gli scialpinisti che si allontanano dell’alta montagna riservata ai mezzalamisti. incontro a una sfida piena di fatiche e non priva di minacce. Noi credevamo nella bellezza mite, ma la bellezza vera del A causa di un misterioso transfert, sembra che essi vadano ad Monte Rosa ha preso tutti in contropiede facendoci soffrire. Noi assolvere anche per noi a una prova durissima che sotto sotto spettatori, e molto di più i poveri concorrenti vestiti con le tu- anche noi abbiamo sognato, ma alla quale li deleghiamo volen- tine da fondisti, messi a dura prova dalla sua natura inospitale tieri. Siamo loro riconoscenti perché sappiamo che il grosso dei e cattiva. Dopotutto la sua natura normale in questa stagione. “mezzalamisti” non sono marziani, né atleti di professione, ma Appena sbarcati dalla funivia a Plateau Rosa finalmente gratu- ragazzi e ragazze come noi, che nutrono una grande passione ita per il Mezzalama, di colpo ogni singolo spettatore si ritrova e che ogni volta, a prezzo di ostinati allenamenti, osano misu- a fare i conti con un ambiente inatteso, la neve cigola sotto gli rarsi con una prova totale per conquistare la soddisfazione di scarponi e raffiche radenti spazzano le piste sollevando folate portare a termine la gara. di nevischio. Il vento rimescola, disperde e riammassa in con- Credevamo che il momento magico e l’unico spettacolo indi- tinuazione cumuli di nebbia e brandelli di nuvole che modifi- menticabile fosse la partenza. Vedere la carica travolgente della cano il paesaggio da un istante all’altro. Due giornaliste russe mandria di bisonti che nessuno potrebbe arrestare affrontare in visita alla Valle d’Aosta tremano come foglie perché sono l’erta rampa del Ventina scomparendo in alto oltre il crinale. vestite leggere, ma pretendono di imbarcarsi con gli altri nella Vero. È stato sempre così, almeno dal 1997 con la massa degli cabina del gatto delle nevi che ci porta al colle del Breithorn. atleti che si è infoltita di anno in anno. Ma stavolta dobbiamo Per fortuna le convinco a rifugiarsi qui al bar in attesa del sole.

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Ma anche più tardi, quando il gatto ci sbarca al colle, il sole 3» Prima parte della discesa del Castore va e viene in lotta con la nuvolaglia. Quando a sprazzi prevale con alle spalle il Cervino non riesce a scaldare, annullato dalle raffiche che sollevano 4» Uscita sulla cresta del Castore (tratto attrezzato con scale metalliche) turbini di nevischio. I paletti, le corde, il tavolo dei rifornimenti 5» Cordata sulla cresta del Naso del e gli altri materiali sono incrostati di brina. Come le barbe e i Lyskamm (nuovo tracciato) baffi che ornano il viso di atleti che transitano al cancello sono emblemi della sofferenza. Ci diamo da fare a distribuire bic- chieri di thé, finché ce n’è. Giovanni Capra, da esperto di gare, Rubirola. Seguono altre sei squadre sotto le 5 ore, a conferma si prodiga massaggiando freneticamente le gambe di qualche di una gara molto combattuta. I vincitori del 2009, gli alpini atleta, uno su cento, nel tentativo di dare un po’ di sollievo. , e Denis Trento, si sono ritirati Siamo largamente oltre i 10 gradi sottozero. Sembra l'antica- vinti dal freddo al Castore. Tra le donne netta e sorprendente la mera della Siberia. Ma il Mezzalama non si ferma per questo, la vittoria della mammina valdostana Gloriana Pellissier, caporale maggioranza soffre, ma prosegue. La strada da fare per arrivare degli alpini tornata alle gare dopo la seconda maternità, con le al traguardo di Gressoney è ancora lunga. affiatate valtellinesi Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini nel tempo di 5h 28' 36". Le italiane hanno preceduto di 3 minu- In coda un cenno alla cronaca sportiva. Mai così tanti i concor- ti e 25" la squadra internazionale della francese Laetitia Roux, renti al via, ben 1080, ma anche mai tanti ritirati e squalificati con la rivelazione spagnola Mireia Miro e la svizzera Nathalie per ritardo ai cancelli orari, segno di condizioni severe, più dure Enzensperger. Terze con un abissale distacco di oltre un'ora del solito. Di otto edizioni del "moderno" Mezzalama, questa è Tatiana Locatelli, Laura Besseghini e Raffaella Rossi. probabilmente stata la più impegnativa, sia per gli atleti, sia per Anche grazie alla gratuità degli impianti di Cervinia e Gres- lo staff di Adriano Favre. Ha vinto la cordata franco-spagnola soney la gara è stata seguita da un folto pubblico senza pre- data più favorita alla vigilia di Kilian Jornet Burgada, William cedenti: quasi duemila spettatori tra Plateau Rosa e il Colle Bon Mardion e in 4h 33' 58", battendo quasi in del Breithorn nella fase iniziale e moltissimi scialpianisti nella volata, per soli 18 secondi rosicchiati nell'ultimo, breve tratto zona della Capanna Gnifetti a seguire la fase finale. Tornati senza neve il terzetto dei lombardi Daniele Pedrini, Pietro Lan- tutti felicemente a valle, ognuno riprenderà la sua vita quoti- franchi e del valdostano Alain Seletto. Sorprendenti terzi, al diana. Il sole brilla sul Monte Rosa e qui a Gressoney scalda di loro primo Mezzalama, i giovani Michele Boscacci, valtellinese nuovo, ogni apprensione si dissolve, tutti ne siamo rassicurati e "figlio d'arte", con lo spagnolo Marc Pinsach perché ci rendiamo conto che il Mezzalama è un grande gioco a lieto fine. «

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» Un trofeo per tre epoche Breve storia della “maratona bianca” dal 1933 a oggi. Il giallo del trofeo 1938

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Lo sciatore con il giubbetto Questo bronzo è stato il primo, 1» 1934, vincono tre minatori di La attillato a doppio petto e gli ambitissimo premio per i vinci- Thuile (Chenoz Chenoz Carrel) scarponi a punta quadra è in- tori della massacrante marato- 2» 1933, Vecchietti, Ghiglione, Ravelli confondibilmente alla moda na sui ghiacciai del Monte Rosa, ideatori del Trofeo 3» Ottorino Mezzalama durante la degli anni Trenta. Gli sci uniti, fondata nel 1933 dallo Ski Club Grande Guerra quando era istruttore le gambe leggermente flesse, Torino, dal CAI Torino e dal Club dei corsi di sci per le truppe alpine le braccia aperte, i bastoncini a Alpino Accademico per ricorda- grosse rotelle incrociati dietro re il grande pioniere dello scial- e il busto in leggera torsione lo pinismo vittima di una valanga. dai ricorrenti capricci del mal- mostrano nell’atto di impostare Il primo premio e, per quanto tempo. Per l’esattezza sei volte un cristiania. Lo sguardo è fisso possa sorprendere, anche l’uni- negli anni Trenta, quattro volte alla pista nel punto da cui af- co fino alla vigilia dell’edizione negli anni Settanta, sempre sul fiora dalla neve il volto in bas- 2011. Occorre sapere che nor- tracciato Colle del Teodulo- sorilievo di un uomo con i baffi. malmente l’assegnazione del Alpe Gabiet, e infine otto volte L’elegante sciatore non sembra trofeo alla squadra vincitrice dal 1997 a oggi con regolare esattamente uno scialpinista, è temporanea. L’emblematico cadenza biennale, sul tracciato ma l’uomo con i baffi non può premio deve essere restituito ben più lungo Cervinia-Gresso- che restituirci le sembianze di agli organizzatori alla vigilia ney la Trinité. Cosicché il bronzo Ottorino Mezzalama perché della nuova edizione. Infatti ai con lo sciatore anni Trenta, nella questa scultura in bronzo è il sensi dello statuto, articolo 4, sua versione monumentale ori- trofeo originario della storica “il trofeo verrà assegnato defi- ginaria, è stato vinto una prima “maratona bianca”. Così la con- nitivamente alla società che lo volta dalla squadra della Scuola sacrò il film di Mario Craveri, avrà vinto per tre edizioni anche Militare Alpina in seguito alla documentario eroico della gara non consecutive”. Ciò si è veri- raffica di vittorie del 1935, 1936 3 1935, abilmente romanzato ficato finora solo due volte, nel e 1937. Nel frattempo i cam- dall’inseguimento da parte dei 1937 e nel 2009. Va però ram- pioni “mezzalamisti” avevano nostri alpini della forte squadra mentato che la gara si è dispu- strappato anche la prima meda- per la prima volta gli scandina- tedesca e insaporito da un piz- tata appena diciotto volte, con glia d’oro olimpica dello sci na- vi, umiliando gli alpini di Hitler, zico di fiction con due campioni lunghi periodi di assenza dovuti zionale: nel 1936 a Garmisch gli arrivati settimi pur giocando in dell’epoca, Giusto Gervasutti e alle vicende belliche e agli alti alpini del capitano Silvestri riu- casa. Ma il primo oro olimpico, Paula Wiesinger. oneri organizzativi, complicati scirono nell’impresa di battere per quanto storicamente im-

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portante non solo per lo sport, che riunisce una cordata di tre resterà platonico perché non scialpinisti vestiti e attrezza- omologato dal Cio essendo la ti come si usa oggi, in azione gara di pattuglia solo dimostra- con gli sci a spalle su una cre- tiva. Il trofeo stile anni Trenta, sta che potrebbe essere quella in una copia molto ridotta, è del Castore. Nella continuità di stato nuovamente assegnato questa ricostruzione dal 1933 una volta per tutte agli alpini a oggi c’è però un buco, quello del Centro Sportivo Esercito nel del 1938, che fu l’ultima vera 2009, grazie alle precedenti e edizione prima della seconda remote vittorie del 1971 e del guerra mondiale. Poiché il tro- 1973. Cosicché il bronzo in palio feo vinto nel 1937 venne da al- al Mezzalama, sempre uguale in lora e definitivamente sistemato due formati diversi, è stato vinto nel salone d’onore del castello definitivamente solo due volte e di Aosta che ospita il coman- sempre dagli alpini. Ecco per- do della Scuola Militare Alpi- ché in vista dell’ultima edizione na, per la gara del 1938 venne 2011 si è reso necessario inven- realizzato ex novo un trofeo tare un nuovo trofeo. Problema completamente diverso. Il nuo- non da poco e quasi inedito per vo bronzo, fuso dallo scultore una gara così radicata nella tra- Stefano Borrelli, raffigurava uno dizione. Alla prima rinascita del sciatore atletico e severo in ma- Mezzalama, Romano Cugnetto glione dolce vita, ritto come un 2 a capo dello staff organizzato- pilastro sul podio di marmo con re all’inizio degli anni Settanta la scritta 2° Trofeo Mezzalama. aveva optato per una replica del L’atleta con un braccio cingeva trofeo originario, non senza ra- un paio di sci lunghissimi senza gione dovendo riavviare la mac- attacchi (probabilmente due sci china dopo tanto tempo. Oggi nuovi in premio), mentre l’altro invece che siamo nella terza braccio piegato a squadra sul vita e il moderno Mezzalama è petto reggeva la corda arroto- sulla cresta dell’onda, la fonda- lata e la testa della piccozza zione valdostana che dal 1997 contro gli sci. Nello sfondo, su organizza la gara - nell’organi- un fianco dell’atleta, una corda- smo siede anche Sergio Gaioni ta di tre sci alpinisti in leggero a nome del CAI e delle sezioni bassorilievo piegati dallo sfor- della Vallée - , ha evitato di ri- zo della salita. Quel trofeo che fugiarsi in un’ennesima copia oggi sarebbe un cimelio stori- e risolto il problema bandendo co è stato vinto nel 1938 dalla un concorso tra gli artisti val- cordata del Dopolavoro Azienda dostani. Grazie al sostegno della Elettrica Municipale di Milano Regione autonoma ha aderito composta dai valtellinesi Ari- una dozzina dei migliori scul- stide e Severino Compagnoni e tori della Valle d’Aosta. Dai loro Silvio Confortola. Ma da allora, lavori, presentati in anteprima in seguito alla guerra, se ne sono alla fiera di Sant’Orso ed esposti perse le tracce. Non sappiamo se nel periodo pasquale a Gresso- nel 1971, alla prima rinascita del ney, una giuria di noti mezza- Mezzalama, sia stato scartato lamisti presieduta dal generale per lo stile fascista, o perché, più 3 Roberto Stella ha scelto come probabilmente, non è mai stato nuovo trofeo l’opera di Giuseppe restituito dalla società che lo Binel di Donnas. La squadra di deteneva provvisoriamente. Ce Burgada, Bon Mardion e Blanc ne resta solo la foto. Ne parlo vincitori del 18° Mezzalama qui confidando che possa essere hanno così inaugurato sul podio rintracciato e, sia pure con un più alto, domenica 1° maggio a certo ritardo, restituto a norma Gressoney la Trinité, la scultura di statuto (pc). «

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Le viti da ghiaccio Sono SIcURe? INDAGINE SPERIMENTALE SULL'ANGOLO DI INFISSIONE (prima parte)

testo di Vittorio Bedogni (CSMT, CRLMT) - Andrea Manes (CSMT, CRLMT) CSMT, Centro Studi Materiali e Tecniche - CRLMT, Commissione Regionale Lombarda Materiali e Tecniche

pReMeSSA 1» Convenzione Negli ultimi anni l’arrampicata su cascate è diventata sempre 2» L'apparato di carico più popolare e diffusa. I nuovi attrezzi quali piccozze e ramponi dedicati permettono gestualità e interpretazioni della difficol- tà tecnica che la avvicinano sempre di più all’arrampicata su roccia. Le attuali viti da ghiaccio, inoltre, permettono un po- ha invece realizzato prove dinamiche attraverso la trattenuta sizionamento sicuramente veloce e con un impegno limitato di una massa in caduta libera. Queste ultime, insieme alle con- di energie. Nonostante questo l’arrampicata su cascate rima- clusioni dell’intero lavoro, verranno illustrate nella 2a parte ne ancora un’attività “di nicchia”, fondamentalmente a causa dell’indagine. dell’aleatorietà della “materia prima” e più in particolare delle protezioni a essa associate. Il rischio connesso a tale attività è Lo STATo deLL’ ARTe sempre considerato molto alto. Sul modo di posizionare le viti da ghiaccio è già stata svolta Partendo da premesse di buona costruzione tecnica degli infissi una certa mole di lavoro i cui risultati sono riportati in bi- (le viti), il carico di estrazione dipende dal tipo di ghiaccio, bliografia. Con particolare riferimento all’angolo di infissione, dal modello di vite e dal modo in cui queste vengono poste. vari autori hanno ottenuto risultati non sempre concordi: il Per quanto riguarda il primo aspetto è difficile poter esprimere lavoro qui presentato, ovviamente non esaustivo, va nella dire- conclusioni o anche semplicemente pareri data l’enorme di- zione di portare un ulteriore contributo alla soluzione di questo versità di tipi di ghiaccio (e di relative resistenze meccaniche) problema. presenti in natura. Il secondo e il terzo aspetto, invece, possono É interessante notare che alcuni autori individuano nell’in- essere suddivisi in differenti problemi. Uno tra questi, l’angolo fissione con angolo positivo una maggiore resistenza (vedi di infissione, è ancora oggi oggetto di discussione e studio ed è Fig.1 per la convenzione), contrariamente ad altri che indicano l’argomento di quest’articolo. come ottimale l’angolo di infissione nullo. Tutti gli autori sono Il problema dall’angolo di infissione delle viti da ghiaccio si è concordi nell’indicare l’angolo negativo come il peggiore. Il evidenziato nel mondo alpinistico italiano sei o sette anni fa meccanismo di cedimento ha, infatti, sempre evidenziato come in seguito ad articoli tecnici comparsi nel mondo anglosassone zona critica quella di compressione, subito sotto la testa della [1] [3] e tedesco [2] e dello studio sperimentale svolto da Ste- vite. La posizione dei diversi autori è presentata più in dettaglio fano Cracco [4] simulando il ghiaccio con un cemento plastico in Tab.1. (Ytong), con evidenti semplificazioni operative. Lo studio di Cracco ha comunque stimolato successive prove che passassero dal cemento plastico a un ghiaccio “reale” come si trova nelle cascate che sono il nostro “terreno di gioco”. La CCMT (Commissione Centrale Materiali e Tecniche, ora Cen- tro Studi Materiali e Tecniche) e la CRLMT (Commissione Re- gionale Lombarda Materiali e Tecniche, ora Centro Studi distac- camento Lombardo) hanno intrapreso una campagna di prove con lo scopo di indagare ulteriormente l’influenza dell’angolo di infissione sul carico di estrazione della vite. L’analisi è limi- tata al solo carico radiale, che è poi quello che principalmente interessa l’utente. La CRLMT ha eseguito prove di estrazione quasi statica, attraverso un attuatore oleodinamico; queste pro- 1 ve vengono descritte nella 1a parte di questo lavoro. La CCMT

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Alcune prove sono state fatte con ghiaccio da laboratorio, altre con cemento plastico; per questo motivo la curiosità di vedere cosa succede su un ghiaccio “vero” è più che giustificata. Il problema posto, è di ardua soluzione poiché la variabilità del ghiaccio ha un’influenza fondamentale: la storia della sua formazione, la presenza di impurità inglobate che portano a punti di innesco di frattura fragile e la temperatura effettiva (si ricorda per inciso che la temperatura di transizione verso una frattura fragile per il ghiaccio si colloca attorno a -5° C), giocano un ruolo chiave sulla tenuta della vite.

Mezzo di Tipo di Influenza dell’angolo di Autori* prova prova infissione

Harmston ghiaccio da migliore il posizionamento con - Luebben laboratorio statica angolo positivo (B.D.) [1]

Semmel ghiaccio da migliore il posizionamento con - Stopper cascata statica angolo positivo (DAV) [2]

Alziati- 2 Bennet- ghiaccio da statica migliore il posizionamento con Custer laboratorio angolo nullo (AAC) [3]

Cracco- cemento quindi l’esatta riproduzione del fenomeno completo, l’estrazio- Meneghetti plastico- statica migliore il posizionamento con ne lenta permette un miglior approfondimento nell’analisi di (CAI) [4] Ytong angolo nullo un singolo aspetto, come in questo caso. Tutte le prove sono state eseguite su viti “corte” (12-13 cm) in quanto ritenute essere le più critiche per quanto riguarda la Blair-Cu- tenuta. ster-Alziati- ghiaccio da statica migliore il posizionamento con Bennett [5] laboratorio angolo nullo Le ATTReZZATURe dI pRoVA Le prove di estrazione lenta sono state eseguite applicando il Tab 1*Studi preesistenti sull’argomento (BD: Black Diamond - DAV: Deutscher carico alla vite in maniera semistatica mediante un pistone ole- Alpenverein) odinamico; una cella di carico interposta tra la vite e il pistone ha permesso di rilevare il carico di cedimento (Fig. 2). Il pistone Per l’analisi delle modalità di estrazioni degli infissi due sono i permette di applicare un carico variabile fino a 4500 kg con possibili modi: l’estrazione lenta e l’estrazione dinamica. La pri- una corsa massima dello stelo di 250 mm. Le velocità di spo- ma, utilizzata per le prove dalla CRLMT utilizza test semistatici stamento del pistone sono al più dell’ordine di qualche mm al in cui il carico è applicato con un incremento continuo e misu- secondo e ogni prova impiega circa qualche decina di secondi rabile (estrazione lenta), seppur non impulsivo (dinamico) come per arrivare all’estrazione. Tenendo conto del recupero dei gio- accade invece durante una caduta. L’applicazione di un carico chi prima dell’applicazione della tensione, si può stimare una dinamico in ambiente (sostanzialmente la caduta di un corpo e velocità di carico dell’ordine di 10 mm/sec; Blair, Custer et al. il suo arresto, metodo utilizzato nelle prove della CCMT) è, in- [5] nei loro esperimenti hanno utilizzato velocità da 0,25 mm/ fatti, notevolmente complessa sia come attrezzatura, sia come sec (lento) a 25 mm/sec (veloce). spazi. Inoltre, i risultati che si ottengono nell’ambito dei carichi Il pistone viene controllato attraverso la variazione della pres- di estrazione spesso sono inutilizzabili; ad esempio le prove sione dell’impianto oleodinamico che lo alimenta. Questa può dinamiche non sempre sono in grado di arrivare all’estrazione essere generata da una pompa elettrica (alimentata con un ge- della vite e quindi di determinare il carico massimo sostenibile. neratore esterno) o da una pompa a mano. Nelle prove statiche invece, il carico può essere aumentato a Si è cercato inoltre di rilevare altre grandezze fisiche in modo piacimento e in maniera altamente ripetibile, fino a comple- da avere una migliore caratterizzazione delle prove: ta estrazione della vite. Se l’estrazione dinamica rappresenta »misura della temperatura del ghiaccio con un termometro ad»

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3» Misura della temperatura con un termometro ad asta direttamente in un foro nel ghiaccio 4» MIsura della densità del ghiaccio 5» Le viti usate nell'esperimento 6» La candela utilizzata

rovescio e diritto (Fig. 5). Per quanto riguarda il ghiaccio, è stata scelta una candela piut- tosto corta formatasi a lato del paravalanghe della strada del 3 Passodel Sempione, versante svizzero, a quota 1967 m nel mese di febbraio 2010 (Fig. 6). Questa soluzione è stata richiesta dalla necessità di essere vicini alla strada per il trasporto delle attrez- zature necessarie alle prove, piuttosto ingombranti e pesanti. Si è trattato di ghiaccio soggettivamente valutato “decisamente asta inserito in un foro nel ghiaccio (Fig. 3);. buono”, abbastanza compatto e non del tipo a colonne saldate; »misura della densità, valutata come rapporto tra il peso di la superficie si presentava omogenea, “a conchette”. un cilindretto di ghiaccio e il suo volume; il cilindro è stato ottenuto mediante un “carotatore” appositamente realizzato Le pRoVe eFeTTUATe e I (Fig. 4). RISULTATI oTTenUTI Le prove, seppur relativamente semplici dal punto di vista della Per ogni tipo di vite (BD Black Dia- concezione, hanno comunque richiesto un impegno non indif- mond - e GR Grivel) sono stati im- ferente, tenendo conto del trasporto in ambiente di tutta l’at- piegati 3 angoli di infissione (-20°, 5 trezzatura necessaria e delle condizioni ambientali. Ad esempio 0°, +20°) con una ripetizione di 3 non si è riusciti a far funzionare il sistema con la pompa elettri- per ogni prova. Il corretto posizio- ca a causa delle basse temperature che hanno ghiacciato l’olio namento è stato ottenuto con l’ausilio di una semplice dima nelle servo-valvole e si è dovuti ricorrere all’azionamento ma- (Fig. 7). Le prove sono state effettuate prima sulle viti GR e suc- nuale. Tutta questa strumentazione è stata ideata e preparata cessivamente sulle BD. Le distanze tra i punti di infissione delle dalla CRLMT che sta attualmente svolgendo una vasta campa- viti sono state scelte in modo da evitare interferenze tra i coni gna di prove sull’estrazione degli infissi i cui risultati saranno di estrazione. L’ordine delle prove per ogni tipo (GR e BD) è oggetto di futuri ulteriori articoli. stato casuale in modo da ridurre l’influenza del tipo di ghiaccio sul tipo di infissione (angolo). Considerata, infatti, l’inevitabile Le VITI UTILIZZATe e Le cARATTeRISTIche deL variabilità del ghiaccio, si è cercato di evitare di associare iden- GhIAccIo tiche prove ad una singola zona di ghiaccio. In questo modo Le prove sono state eseguite utilizzando viti di costruzione è plausibile che la varibilità del ghiaccio crei variazioni simili GRIVEL (GR) - lunghezza 12 cm e BLACK DIAMOND (BD) per tutti i tipi (angolo di infissione) di prove effettuate. É quindi - lunghezza 13 cm -, che presentano rispettivamente filetto ipotizzabile che eventuali variabilità sulla qualità del ghiaccio»

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Tab 2*Prove al Passo del Sempione: dettaglio dei risultati

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7» La dima per il posizionamento 7 delle viti 8» Istanti di cedimento di una vite nuova

abbiano pesato in maniera ridotta sulla variabilità dei risultati mentre sembra che i dati BD siano meno dispersi. Alla luce (almeno per prove su viti dello stesso costruttore). Sottolineia- delle considerazioni prima esposte sulla modalità di prova è mo inoltre che tra l’inizio e la fine delle prove sono intercorse difficile esprimere un parere su queste differenze. circa 4 ore e che l’area di prova si è estesa globalmente per É interessante notare che per molti casi è stato possibile indi- circa 4 metri. Non è quindi possibile escludere che vi sia stata viduare l’inizio del cedimento in genere al 50÷70% del carico una importante variabilità delle caratteristiche del ghiaccio tra totale di estrazione; il cedimento non è mai stato istantaneo, la prima e l’ultima prova. ma è sempre proseguito per passi discontinui iniziando dalla La popolazione analizzata è relativamente ridotta (vedi Tab. 2), zona di compressione, subito sotto la testa della vite, da cui per cui si è cercato di migliorarne la rappresentatività facendo sono partite le prime cricche nel ghiaccio. alcune considerazioni di tipo statistico. La media e la devizione Nella sequenza di Fig. 8, riferita a un caso di vite BD con ango- standard danno una idea del comportamento delle viti, anche lo di infissione di 0 gradi, si rileva chiaramente il cedimento per se i numeri sono da considerarsi solo stime dell’eventuale po- stadi con il progressivo e crescente coinvolgimento della parte polazione (vedi Tab. 3). Pur con variazioni si può osservare un di ghiaccio compressa. Ne conseguiva una crescente flessione- comportamento delle medie molto simile per i due tipi di vite, rotazione della vite, con aumento dell’importanza della tenuta con analoghi ordini di grandezza. Inoltre i valori di tenuta a del filetto rispetto alla componente assiale del carico fino al totale cedimento. Questa modalità di cedimento è in linea con quanto evidenziato da Blair, Custer et al. [5]; secondo questi autori, alle basse velocità di estrazione (0,25 mm/sec) si ha un cedimento pressoché istantaneo mentre alle alte velocità (25 mm/sec) la vite tende a flettersi generando una componente assiale. Va comunque rilevato che velocità di carico molto ele- vate, paragonabili a quelle che si registrano nei casi di cadute reali, portano il ghiaccio ad avere un comportamento meno duttile, abbassando la tenuta delle viti; la velocità di carico sembra invece non abbia influenza sulle variazioni di tenuta in Tab 3*Prove al Passo del Sempione: valori medi e deviazione standard funzione dell’angolo di infissione [3]. Un altro aspetto, molto positivo, è rappresentato dall’ottimo comportamento meccanico degli infissi: nessun cedimento 0° sono compatibili con quelli presenti in letteratura. Discor- strutturale è stato registrato sui due tipi di vite provate durante so diverso invece per la deviazione dei dati (ovvero quanto l’intera campagna di prove. Uno dei risultati è, infatti, che sono le singole prove si discostano dalla media). In questo caso si state utilizzate solo 2 viti (una per tipo), non avendo riscon- nota una dispersione accentuata nei dati relativi alle viti GR, trato rotture o deformazioni permanenti tali da richiederne la

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1/2» Souvenir du Viège Zermatt / Chamonix e soprattutto far tenere a mente la performance del Souvenir du Lac Leman, Compagnie barbuto britannico. Générale de Navigation sur le Lac Che Smith sia stato un precursore non c'è dubbio. Anche in questo Léman, ventaglio pieghevole (due caso anticipò le tecniche di promozione e di comunicazione per- facciate), Svizzera [1900] sonale, oltre che turistica, che tanto sviluppo avrebbe conosciuto nei decenni successivi. Per come si presenta il ventaglio è un meraviglioso supporto di immagini, e il movimento dato dalla mano attira l’attenzione e l’occhio. Vero è che all’ora di internet ciò può fare sorridere, rima- ne il fatto che i ventagli – come le etichette delle valigie o i mani- festi – erano per il turismo i grandi media pubblicitari dell’epoca. Ad inizio Novecento, infatti, vennero largamente utilizzati per fini 1 promozionali da molte stazioni di villeggiatura, da grandi alber- ghi famosi, da compagnie ferroviarie e di navigazione lacustre che sfruttavano la superficie ripiegata, spesso disegnata da noti illustratori, come un vero e proprio pieghevole sostenuto dalle stecche.»

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» portfolio ARIA dI MonTAGnA Aldo Audisio e Luigi Gaido Collezioni Museo Nazionale della Montagna, Torino

Heidi, la pastorella svizzera, ritrova la salute lasciando Franco- produce frescura e benessere, e forse fa sognare l’aria di montagna forte e ritornando a respirare la salubre “aria di montagna”. Forse o magari immaginare le montagne stesse. questa ad oggi è ancora la citazione maggiormente nota riferita Il ventaglio è oggi sparito dalle nostre vite, lo si ritrova qualche ai benefici del soggiorno tra valli, vette e pascoli. Benefici che volta nelle scatole dove sono riposte le cose delle nonne. Però per per decenni hanno generato una speciale frequentazione detta del secoli fu il monopolista incontrastato: portatile a stecche mobili soggiorno climatico e numerose stazioni hanno per anni vissuto oppure rigido con manico corto o lungo, rimase fino all’arrivo del sulla “bontà” dell’aria. ventilatore elettrico l’unico diffusissimo strumento che nel caldo «L'aria di montagna è tutta salute» ricorda un vecchio modo di creava una sensazione di piacevole fresco. dire, è un carico di energia alpina, aiuta a restare giovani, rilassa e Quindi non deve stupire se anche i ventagli hanno una “storia” tonifica, stimola le funzioni dell'apparato respiratorio... e ci sareb- legata alla montagna. In realtà questa storia inizia oltre Manica bero ancora altre mille considerazioni da trarre. a Londra, dove Albert Smith – intorno al 1855 – dota le signo- Quella che vi presentiamo è sempre una storia di “aria”, ma è aria re che assistevano allo spettacolo rievocativo della sua salita al mossa, un piccolo vento. Per essere precisi è la storia dello stru- Monte Bianco del 12 e 13 agosto 1851, di un ventaglio. Un og- mento che la produce: il ventaglio, con quel gesto ripetitivo, secco getto – oggi si direbbe gadget – da acquistare certo come sou- o sensuale, nervoso o civettuolo che, nella canicola delle città, venir dell'evento, ma anche per ricordare i ghiacci lucenti sopra

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1/2» Souvenir du Viège Zermatt / Chamonix e soprattutto far tenere a mente la performance del Souvenir du Lac Leman, Compagnie barbuto britannico. Générale de Navigation sur le Lac Che Smith sia stato un precursore non c'è dubbio. Anche in questo Léman, ventaglio pieghevole (due caso anticipò le tecniche di promozione e di comunicazione per- facciate), Svizzera [1900] sonale, oltre che turistica, che tanto sviluppo avrebbe conosciuto nei decenni successivi. Per come si presenta il ventaglio è un meraviglioso supporto di immagini, e il movimento dato dalla mano attira l’attenzione e l’occhio. Vero è che all’ora di internet ciò può fare sorridere, rima- ne il fatto che i ventagli – come le etichette delle valigie o i mani- festi – erano per il turismo i grandi media pubblicitari dell’epoca. Ad inizio Novecento, infatti, vennero largamente utilizzati per fini 1 promozionali da molte stazioni di villeggiatura, da grandi alber- ghi famosi, da compagnie ferroviarie e di navigazione lacustre che sfruttavano la superficie ripiegata, spesso disegnata da noti illustratori, come un vero e proprio pieghevole sostenuto dalle stecche.»

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3/4» Programme of Mr Albert Smith Ascent of Mont Blanc, August 12th & 13th 1851, ventaglio pieghevole (due facciate), Gran Bretagna (fabbricazione: Francia) [1855] 5» 7up a cooling drink. Ventola a schermo, USA [1940]

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LR_04_2011_aog.indd 47 07/07/11 18.50 6» Milka. Le delicieux chocolat au lait Suchard. ventaglio pieghevole, Svizzera [1910] 7» Kool cigarettes. Ventaglio a schermo, USA [1930] 8» Meet your friends at the old Ho- mestead Inn, ventaglio a schermo pieghevole, USA [1940] 7 9» Le Petit Parisien, ventola a scher- mo, Francia [1930]

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10» Bonal, Gentiane Quina à base de vin, ouvre l’appetit, ventaglio a palmette, Francia [1935] 11» Souvenir di Village Suisse. Exposition de Genève, ventaglio pieghevole, Svizzera 1896

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Al pari, non c'è esposizione senza un ventaglio ricordo. Tra quelle di montagna non si può dimenticare il Village Suisse alla Expo- sition Nationale Suisse di Ginevra del 1896. In questo caso l'aria di montagna è presente in ogni particolare: nelle case ricostruite 11 vicino al Lago Lemano, nel torrente che scorre al centro del sog- getto portando refrigerio, nelle montagne (posticce) dello sfondo inventato per completare il soggetto. Manca poco agli anni Dieci del Novecento in cui la ditta Suchard – attraverso il marchio Milka, Milch (latte) e Kakao (cacao) – «le come i giochi ai quali servivo. Il mio tempo è passato! Certo mi delicieux chocolat au lait», promuoverà i suoi prodotti con un si utilizza ancora. Ma la parola stessa giudica la mia sorte, mi si ventaglio ispirato a quelli tradizionali, con al centro il grande cane utilizza, non regno più». San Bernardo che diverrà simbolo di qualità e marchio aziendale. I ventagli, comunque, continueranno ad assolvere ancora per un Il marchio Milka invece si muoverà di vita propria, prima con una po’ di tempo il loro ruolo. Le loro ventole diventando lo scenario mucca su sfondo viola e poi, dal 1973, con la mucca, nel frattem- promozionale per infiniti prodotti di consumo, dai copertoni alle po diventata lilla, come simbolo. bevande gassate, alcolici e superalcolici. Anche per molte marche I ventagli generatori di aria fresca, strumenti di seduzione, a vol- di sigarette, magari proponendo un “fresco” pinguino... ma questa te veri e propri oggetti di lusso, nella loro versione di supporto è un'altra “aria”. pubblicitario, nel primo Novecento, sono all’apice dello splendore. Purtroppo sono anche gli ultimi pieghevoli, dalla struttura a stec- che e illustrazioni di pregio. Il mondo sta cambiando, si affermano i consumi massificati e l’ansia dei costi: così per la promozione di » VenTAGLI AL MUSeo prodotti o di località subentrano i più economici ventagli a pal- Il Museo Nazionale della Montagna del CAI di Torino, tra lo sterminato mette, con poche stecche di legno, o ventole rigide a schermo più patrimonio di documentazione, conserva una raccolta rilevante di ventagli facilmente utilizzabili per diffondere il messaggio pubblicitario. souvenir e pubblicitari con soggetto montano. Una loro selezione è stata Parallelamente, arriva un concorrente temibile, non per la promo- pubblicata nel volume, a cura di Aldo Audisio, Iconografie delle montagne, zione ma per l’aria. Nel 1882 nasce il ventilatore elettrico, il primo carta da collezione, Priuli & Verlucca Editori 2010, terzo libro dell'opera de- elettrodomestico, che negli anni ‘20 diventerà un prodotto di largo dicata alle raccolte di Documentazione del Museo. Con provenienze che consumo, almeno nei paesi più ricchi. vanno dalla Boemia (Impero Austro Ungarico) alla Francia, alla Svizzera, al È un mondo che scompare, sulla rivista “Femina” del 15 giugno Regno Unito, agli Stati Uniti d'America. 1910, in un articolo di Michel Provin, dalla “bocca” di un ventaglio Con loro avete respirato un po' di “aria di montagna”, restando in città, in escono queste amare parole: «Le affascinati intime conversazio- questa estate 2011! ni, tutto ciò è finito, come la galanteria, come il corteggiamento,

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LA QUALITà coMe RIccheZZA dISTInTIVA deI RIFUGI LoMbARdI testi Antonella Pamploni Scarpa Già Presidente Nazionale AICQ – Associazione Italiana Cultura Qualità - foto di Giordano Giumelli a cura di progetto vetta curaa di progetto peRché pARLARe o MeGLIo ScRIVeRe dI creativa, cioè quella dell’idea, legata agli obiet- QUALITà peR I RIFUGI? tivi e la componente della realizzazione, ossia La domanda può sembrare ovvia. Rifugio di quella produttiva, legata alla conformità delle montagna è sinonimo di bellezze naturali, di specifiche vengono divise in più settori, gestiti pace, di silenzio e soprattutto di qualcosa da da persone diverse. La Qualità, intesa in ambi- raggiungere, una meta forse sognata da tempo. to produttivo è legata ai prodotti “buoni”, cioè Tutte queste cose e altre ancora per il nostro quelli senza difetti o quantomeno quelli che immaginario sono strettamente collegate alla rispettano le tolleranze previste. Qualità. Con gli anni, la Qualità legata alla conformità Ogni giorno sui principali quotidiani italiani non ha retto in un mercato aperto e fortemente non manca il riferimento alla necessità di in- competitivo dove l’offerta eccede la doman- crementare la Qualità in molti ambiti e in par- da e il cliente può scegliere, determinando la ticolare in tutto il sistema paese. vita o la morte delle aziende. É emersa quindi La Qualità è indubbiamente un concetto ampio la necessità di offrire più valore al cliente in che abbraccia diverse interpretazioni e rischia rapporto al prezzo, migliorare continuamente, di rimanere assai indeterminato, nonostante le ripensare l’organizzazione in termini sistemici, dissertazioni quotidiane e le numerose pubbli- governare i processi, coinvolgere tutta l’azien- cazioni che trattano questo argomento. da e di qui la nascita del concetto di Qualità Per comprendere meglio il concetto di Qualità Totale. è necessario, prima di dedicarci alla Qualità nei Qualità Totale significa governare i seguenti rifugi alpini ed escursionistici, percorrere in- fattori: sieme un cammino che parte da lontano. • Orientamento al Cliente Andando un po’ a ritroso nel tempo, ritroviamo • Leadership il buon artigiano il quale conosceva bene cosa • Coinvolgimento del personale avrebbe potuto ricavare dalla vendita dei suoi • Approccio per Processi prodotti. Egli cominciava a costruire i propri • Approccio sistemico alla gestione manufatti, pensando ai desideri dei potenzia- • Miglioramento Continuo li clienti e ai valori che essi avrebbero potuto • Decisioni basate sui dati di fatto apprezzare. In pratica, nella produzione arti- Rapporto di reciproco beneficio con fornitori. gianale, la qualità dell’idea e la qualità della Il concetto di Qualità nel corso del tempo ha realizzazione risiedevano nella stessa persona, assunto un significato sempre più ampio e ha cioè l’artigiano. Lo scambio di valore legava costretto le Organizzazioni a prendere in consi- due soggetti: l’artigiano e il cliente. derazione, anche sulla base di requisiti cogen- Con l’avvento della industrializzazione e quin- ti sempre più definiti, altri sistemi di gestio- di della produzione di massa, la componente ne riferiti ad aree quali Ambiente, Sicurezza, comunicazione istituzionale comunicazione

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Responsabilità Sociale, Risorse Umane, Stati- generare innovazione e creare opportunità di stica, Etica. miglioramento. In sintesi, l’’evoluzione dei mercati ha deter- Ognuno dei temi trattati richiederebbe un giu- minato la trasformazione delle modalità di ge- sto approfondimento. Tuttavia anche questo stione delle imprese che hanno voluto rimanere sunto di “Qualità in pillole” può servire per al passo con i tempi e soprattutto non perdere comprendere come e perché si è sviluppata la di vista gli obiettivi di efficienza ed efficacia, Qualità, non solo nel nostro paese, ma in tutto indispensabili per sopravvivere e svilupparsi. il mondo. La Qualità è diventata quindi un fattore pro- pulsivo del miglioramento continuo delle or- QUALITà e RIFUGI Un bInoMIo ganizzazioni, non solo dei prodotti; la Qualità InScIndIbILe ha esteso via via il proprio campo di applica- Sembrerebbe a questo punto assai ovvio, pa- zione ai più svariati tipi di organizzazione: ser- ragonare il gestore del rifugio all’artigiano che 1» Monte Disgrazia vizi, scuola, sanità, pubblica amministrazione, curava la qualità dei suoi servizi e dei suoi pro- 2» Rifugio Allievi-Bonacossa ecc., diventando un fattore decisivo per una dotti dall’idea alla realizzazione. 3» Rifugio Alpe Granda sana gestione e per la prosperità delle aziende. Il gestore del rifugio possiede spesso numerose 4» Rifugio Brasca Vale la pena di ricordare che nel 1987 l’Or- competenze: ristoratore, cuoco, cameriere, mu- 5» Rifugio Gianetti ganizzazione Internazionale per le Standar- ratore, fabbro, elettricista…. dizzazioni (ISO) ha emesso la prima edizione Molte mansioni risiedono in una sola perso- delle norme ISO 9000, norme da adottare per na. Ma questa è oggi collocata in un sistema la certificazione del sistema qualità da parte di complesso. un Organismo indipendente. Tali norme sono Lo sviluppo dei rifugi ha infatti avuto una no- state aggiornate nel 1994, nel 2000, con una tevole spinta negli ultimi anni, grazie anche revisione sostanziale che indirizza il sistema a alle possibilità offerte dallo sviluppo tecnolo- un approccio per processi e, infine nel 2008. gico e dalle mutate esigenze dei fruitori della L’evoluzione odierna ci spinge sempre più montagna (Clienti). spesso verso l’adozione di sistemi integrati, I rifugi alpini ed escursionistici sono diventati qualità, sicurezza, ambiente, ecc. dei piccoli alberghi che, pur offrendo in molti L’ambiente e la sua tutela sono argomenti di casi soltanto servizi essenziali, ospitano non particolare interesse da parte del pubblico, che solo alpinisti ed escursionisti, ma anche turi- carica di responsabilità le imprese, le pone al sti desiderosi di godersi una gita, un pasto in centro delle proprie attenzioni e le spinge ad montagna o una giornata trascorsa sugli sci. operare nel rispetto dei requisiti fissati dagli In questo scenario, anche il rapporto tra cliente enti di controllo e dalle autorità competenti. e gestore tende ad evolversi. Questo sviluppo La parola d’ordine diventa quindi “Gestione”: coinvolge i rifugi alpinistici ed escursionistici, 1 l’impresa deve organizzarsi per gestire al me- che non possono più sottrarsi alle regole del glio le proprie risorse, a garanzia del mante- mercato turistico e, soprattutto, non possono nimento di un livello d’impatto ambientale più esimersi dal prendere in considerazione accettabile e dimostrabile, indirizzandosi ver- aspetti fondamentali quali la “qualità del ser- so il miglioramento delle proprie prestazioni vizio” e la relativa “soddisfazione del cliente” ambientali. (assimilabili come concetto alle realtà alber- Di conseguenza fare Qualità oggi significa ghiere, ma con la dovuta attenzione alle pe- adottare approcci vari e diversificati, andando culiarità che questo specifico settore possiede). dall’utilizzo di semplici metodologie per il con- E così la qualità che, come abbiamo visto, è trollo qualità, alla certificazione di prodotto, diventata un fattore propulsivo, un motore allo sviluppo e applicazione di sistemi di ge- del miglioramento delle organizzazioni, trova stione conformi a norme internazionali come il suo spazio vitale anche nella gestione dei ISO 9000, all’adozione di strumenti di gestione rifugi. complessi come il “sei sigma” fino all’adozione I rifugi, grazie alla loro ubicazione e alle bel- di approcci di modelli di Eccellenza quali ad lezze naturali che li situano automaticamente esempio il Modello EFQM (European Founda- in un “quadro fisico di qualità”, non possono tion for Quality Management). sottrarsi alla “qualità percepita dei servizi of- ferti” da parte dell’escursionista. coS’è L’ecceLLenZA? L’esperienza degli escursionisti a contatto con L’Eccellenza consiste nel porre in discussio- le bellezze naturali è arricchita dal coinvolgi- 2 ne lo status quo e nel realizzare il cambia- mento emozionale, fisico e spirituale. In tale mento, facendo leva sull’apprendimento per contesto anche l’esperienza relazionale con il»

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testo di Amedeo Benedetti - FOTO ARCHIVIO BREL I FOTOGRAFI DELLE ALPI: JULES BROCHEREL L'OPERA DEL CELEBRE ETNOGRAFO VALDOSTANO

1» Jules Brocherel. Per gentile concessione del B.R.E.L. di Aosta 2» Glacier de la Tribulazione, 1920 (Jules Brocherel). Per gentile conces- sione del B.R.E.L. di Aosta.

ologia morfologica, Hoepli, 2 voll., 1923. Rovereto, che fu tra i pa- dri della geomorfologia italiana, utilizzò sette foto di Brocherel su pieghe chiuse e laminate in cal- cescisti, frane di sfacelo, erosioni regressive in un bacino d’origine, affioramenti del dorso di piega anticlinale, docce glaciali, feno- meni rilevabili in massima parte nella Valtournenche. La prima serie geografica di largo interesse in cui si trova traccia di 1 Brocherel è invece quella de Le cento città d’Italia illustrate, pub- blicata dalla Sonzogno di Milano dapprima a fascicoli, dal 1924 al lexis Julien (Jules) Bro- giamento, l’abbigliamento, il regi- geologicamente più rilevanti, e 1929, al prezzo di una lira al nu- cherel, nacque il 24 no- me dietetico, i soccorsi, i ricoveri, costituendo dei cataloghi di im- mero, e poi in volumi. Nel volu- Avembre 1871 a Villair, nozioni meteo, uso delle corde, magini per l’editoria specializzata. me Piemonte [e Valle d’Aosta] si piccolo villaggio nella parte alta nonché tecniche per la progres- Nel 1916 rilevò anche l’importan- trovano ben 44 fotografie del val- di Courmayeur. sione su roccia, su ghiacciai e ne- te archivio fotografico aostano dostano, relative a varie località Dopo aver compiuto i suoi studi vai, invernali. Broggi, proseguendone l’attività della Valle, comprese ovviamente ad Aosta, conseguendo nel 1889 Brocherel acquistò comunque di produzione di cartoline. immagini di montagne. il diploma di maestro elemen- grande fama solamente a parti- Tre anni dopo fondò quella che è Ma il maggior riconoscimento tare, insegnò francese al Regio re dal 1900, quando realizzò dei probabilmente la più importan- della sua opera pervenne dalla Liceo aostano, per poi dedicarsi notevoli reportages fotografici te rivista culturale valdostana, monumentale Enciclopedia Ita- allo studio del territorio valdo- nella spedizione in Tien Shan or- “Augusta Praetoria”, ed avviò liana Treccani (Istituto dell’Enci- stano e dell’ambiente alpino. Nel ganizzata dal principe Scipione importanti collezioni librarie e clopedia Italiana, 36 voll., 1929 1895 pubblicò infatti in proprio la Borghese, presentati dalle testate di artigianato locale, destinate a – 1939). L’opera, che presentava Guida illustrata di Courmayeur e più prestigiose dell’epoca. formare in seguito importanti nu- un imponente apparato illustra- dintorni, di 144 pagine, con 7 sue Non ho trovato traccia delle mo- clei della Biblioteca Regionale di tivo, utilizzava anche 49 foto di fotografie e due disegni. tivazioni per cui Borghese decise Aosta (di cui fu il primo direttore) Brocherel, relative principalmente Appare significativamente lusin- di portare con sé Brocherel in e del Museo Civico di Torino. alle voci “Erosione” (2), “Europa” ghiero il fatto che la prestigiosa quella sua grande esplorazione Negli anni Venti le notevoli foto- (5), “Ghiacciaio” (23), “Gran Pa- casa editrice Hoepli di Milano asiatica, ma non è escluso che sia grafie dell’etnografo valdostano radiso” (1), “Morena” (1), “Morfo- commissionò proprio a Broche- stata proprio la pubblicazione di iniziarono ad imporsi, essendo le logia terrestre” (1), “Nebbia” (1), rel il volume Alpinismo, edito Alpinismo a convincere il principe uniche a documentare compiu- “Neve” (8), “San Bernardo” (3), nel 1898. L’opera, di 311 pagine circa l’idoneità e la preparazione tamente determinati fenomeni “Sempione” (1), “La Thuile” (1), ed e priva di qualsiasi illustrazione, del valdostano. geologici e glaciologici alpini. altre relative a voci varie (3). è configurata come una vera e Una volta rientrato a casa, Bro- Il primo libro recante le notevo- Le didascalie delle immagini propria guida di avvicinamento cherel iniziò ad esplorare le mon- li illustrazioni di Brocherel è un danno già un’idea del caratte- al mondo della montagna, com- tagne valdostane, documentan- importante manuale del geologo re altamente specialistico delle prendendo capitoli sull’equipag- done fotograficamente gli aspetti Gaetano Rovereto, Trattato di ge- illustrazioni, come dimostrano

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stakeholder le migliori prassi, a ottenere com- I temi in sintesi trattati saranno i seguenti: prensione e collaborazione, ad appianare alcu- Qualità: definizioni e concetti ni conflitti inevitabili. »Il Servizio – concetti e peculiarità Ciò porta a considerare un altro aspetto: l’im- »La Qualità del Servizio portanza di misurare i nostri progressi. »Il Cliente nella ISO 9004 Si governa infatti solo ciò che si misura, non SECONDO MODULO FORMATIVO c’è miglioramento e innovazione senza misu- Il punto di partenza della seconda giornata ra. Anche una piccola organizzazione quale il formativa è costituito dall’analisi delle neces- rifugio deve sapere quanto sono soddisfatti i sità del rifugio e di quelle dei clienti propri clienti, quanti di questi hanno fatto un Temi principali trattati: passa parola positivo, quanti sono ritornati. »La Qualità “Come” e “Cosa” Altrettanto importante è conoscere quante col- »Le necessità e le esigenze dei Clienti laborazioni abbiamo instaurato sul territorio, »Le necessità e le esigenze dei Rifugisti qual è la crescita in termini di cultura e svilup- »I punti di incontro, le difficoltà, i conflitti po, qual è la nostra crescita dal punto di vista »La comunicazione quale elemento di ricchez- 3 economico, in pratica quali sono i risultati dei za della relazione tra i diversi soggetti della nostri processi (accoglienza, ristorazione, in- montagna formazioni, ambiente, sicurezza). »Percorrere in salita la via del miglioramento Tutto questo significa fare Qualità, Qualità che continuo deve essere sostenibile e cioè riproducibile nel »La customer experience nel rifugio e il rac- futuro. conto per un passa parola positivo. Certamente in futuro la Qualità costituirà an- »I processi del servizio: analisi e misurazioni cor di più un fattore di differenziazione tra le »Alcuni criteri guida per costruire la qualità Aziende. nei servizi Uno dei motori di crescita del nostro Paese, »La gestione della qualità nei rifugi alpini « quello del turismo, di cui anche il settore rifu- gi ne è parte, può avvalersi di un patrimonio naturale e artistico unico e incommensurabile. Per sfruttarlo adeguatamente e per vincere » LA FORMAZIONE ALL’INTERNO DEL PROGETTO VETTA le sfide future occorre far leva sulla crescita Il Progetto VETTA si pone l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica culturale degli operatori e su una gestione ac- connessa all’escursionismo attraverso la Valorizzazione delle Esperienze curata dell’attività assolutamente basata sulla e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie e Alte quote (VETTA). “Qualità”. Per il miglioramento dei prodotti turistici gli operatori svolgono un ruolo centrale. Si è ritenuto quindi fondamentale la valorizzazione del I coRSI dI FoRMAZIone capitale umano attraverso la formazione professionale che consenta di Si riportano in breve i corsi di formazione gra- migliorare e ampliare le competenze sui temi legati alla ricettività in 4 tuiti sulla Qualità che sono erogati all’interno montagna. I temi oggetto di approfondimento sono: il miglioramento del Progetto VETTA (prossima edizione autun- dell’accoglienza (con un’attenzione particolare al tema della gastrono- no 2011): mia), il miglioramento della Qualità (VEDASI ARTICOLO) e la conoscen- PRIMO MODULO za del quadro normativo e operativo delle attività. Si propone un’azione Il primo modulo formativo:desidera far com- specifica di formazione gratuita, finanziata dal Progetto, in primo luogo prendere ai discenti l’importanza di basare la rivolta agli operatori già attivi nel settore (es. rifugisti, guide alpine, gestione dei rifugi in un’ottica qualitativa. operatori turistici e altri soggetti interessati), ma anche volta alla quali- La giornata affronta in modo teorico e sinte- ficazione di nuove professionalità. tico l’argomento della qualità, dandone una I moduli di formazione,organizzati da REGIONE LOMBARDIA, CAI Re- definizione generale e chiarendo il significato gione Lombardia e da ERSAF , verranno organizzati e finanziati dal dei termini più importanti. Il riferimento è alla Progetto VETTA per le annualità 2010 (già realizzati) – 2011(La sessione norma, UNI EN ISO 9000: 2005. primaverile si è appena conclusa. Si proporrà a breve il calendario au- In base a questa norma, è necessario capire tunnale) - 2012 . quali sono i processi che interessano l’attività I corsi, , sono articolati secondo i seguenti moduli: e come questi possono soddisfare le esigenze e »GESTIONALE le necessità dei clienti. “Organizzazione orien- »QUALITA’ tata al cliente”, è uno dei principi della norma: »SICUREZZA “le organizzazioni dipendono dai loro clienti e »GASTRONOMIA allora esse dovrebbero rivolgere la prioritaria »HACCP attenzione a comprendere le necessità attuali Tutti i calendari dei corsi e le sedi di realizzazione saranno pubblicati 5 e future dei clienti, soddisfare i loro requisiti e sul sito sforzarsi a superare le attese dei clienti”. www. cailombardia.it e sui siti istituzionali dei Partner di Progetto

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testo di Amedeo Benedetti - FOTO ARCHIVIO BREL I FoToGRAFI deLLe ALpI: jULeS bRocheReL L'OPERA DEL CELEBRE ETNOGRAFO VALDOSTANO

1» Jules Brocherel. Per gentile concessione del B.R.E.L. di Aosta 2» Glacier de la Tribulazione, 1920 (Jules Brocherel). Per gentile conces- sione del B.R.E.L. di Aosta.

ologia morfologica, Hoepli, 2 voll., 1923. Rovereto, che fu tra i pa- dri della geomorfologia italiana, utilizzò sette foto di Brocherel su pieghe chiuse e laminate in cal- cescisti, frane di sfacelo, erosioni regressive in un bacino d’origine, affioramenti del dorso di piega anticlinale, docce glaciali, feno- meni rilevabili in massima parte nella Valtournenche. La prima serie geografica di largo interesse in cui si trova traccia di 1 Brocherel è invece quella de Le cento città d’Italia illustrate, pub- blicata dalla Sonzogno di Milano dapprima a fascicoli, dal 1924 al lexis Julien (Jules) Bro- giamento, l’abbigliamento, il regi- geologicamente più rilevanti, e 1929, al prezzo di una lira al nu- cherel, nacque il 24 no- me dietetico, i soccorsi, i ricoveri, costituendo dei cataloghi di im- mero, e poi in volumi. Nel volu- Avembre 1871 a Villair, nozioni meteo, uso delle corde, magini per l’editoria specializzata. me Piemonte [e Valle d’Aosta] si piccolo villaggio nella parte alta nonché tecniche per la progres- Nel 1916 rilevò anche l’importan- trovano ben 44 fotografie del val- di Courmayeur. sione su roccia, su ghiacciai e ne- te archivio fotografico aostano dostano, relative a varie località Dopo aver compiuto i suoi studi vai, invernali. Broggi, proseguendone l’attività della Valle, comprese ovviamente ad Aosta, conseguendo nel 1889 Brocherel acquistò comunque di produzione di cartoline. immagini di montagne. il diploma di maestro elemen- grande fama solamente a parti- Tre anni dopo fondò quella che è Ma il maggior riconoscimento tare, insegnò francese al Regio re dal 1900, quando realizzò dei probabilmente la più importan- della sua opera pervenne dalla Liceo aostano, per poi dedicarsi notevoli reportages fotografici te rivista culturale valdostana, monumentale Enciclopedia Ita- allo studio del territorio valdo- nella spedizione in Tien Shan or- “Augusta Praetoria”, ed avviò liana Treccani (Istituto dell’Enci- stano e dell’ambiente alpino. Nel ganizzata dal principe Scipione importanti collezioni librarie e clopedia Italiana, 36 voll., 1929 1895 pubblicò infatti in proprio la Borghese, presentati dalle testate di artigianato locale, destinate a – 1939). L’opera, che presentava Guida illustrata di Courmayeur e più prestigiose dell’epoca. formare in seguito importanti nu- un imponente apparato illustra- dintorni, di 144 pagine, con 7 sue Non ho trovato traccia delle mo- clei della Biblioteca Regionale di tivo, utilizzava anche 49 foto di fotografie e due disegni. tivazioni per cui Borghese decise Aosta (di cui fu il primo direttore) Brocherel, relative principalmente Appare significativamente lusin- di portare con sé Brocherel in e del Museo Civico di Torino. alle voci “Erosione” (2), “Europa” ghiero il fatto che la prestigiosa quella sua grande esplorazione Negli anni Venti le notevoli foto- (5), “Ghiacciaio” (23), “Gran Pa- casa editrice Hoepli di Milano asiatica, ma non è escluso che sia grafie dell’etnografo valdostano radiso” (1), “Morena” (1), “Morfo- commissionò proprio a Broche- stata proprio la pubblicazione di iniziarono ad imporsi, essendo le logia terrestre” (1), “Nebbia” (1), rel il volume Alpinismo, edito Alpinismo a convincere il principe uniche a documentare compiu- “Neve” (8), “San Bernardo” (3), nel 1898. L’opera, di 311 pagine circa l’idoneità e la preparazione tamente determinati fenomeni “Sempione” (1), “La Thuile” (1), ed e priva di qualsiasi illustrazione, del valdostano. geologici e glaciologici alpini. altre relative a voci varie (3). è configurata come una vera e Una volta rientrato a casa, Bro- Il primo libro recante le notevo- Le didascalie delle immagini propria guida di avvicinamento cherel iniziò ad esplorare le mon- li illustrazioni di Brocherel è un danno già un’idea del caratte- al mondo della montagna, com- tagne valdostane, documentan- importante manuale del geologo re altamente specialistico delle prendendo capitoli sull’equipag- done fotograficamente gli aspetti Gaetano Rovereto, Trattato di ge- illustrazioni, come dimostrano

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le ventitre fotografie a corredo ne nel ghiacciaio di Talèfre sul della Val di Rhêmes, a circa 400 zo successivo, anche in tempi in della voce “Ghiacciaio”: 1. Profilo Monte Bianco; 12. Il Lyskamm e il metri sopra il livello attuale del cui i testi scientifici non solo ave- trasversale d’un bacino glaciale e Ghiacciaio Felik, sul Monte Rosa; torrente; 22. Roccia montonata vano ormai adottato pienamente terrazzi stadiali antichi e recenti 13. Cascata di seracchi al ghiac- nel ghiacciaio del Rutor; 23. Valle l’illustrazione fotografica, ma ne di glaciazione nel ghiacciaio del ciaio del Gigante; 14. Stratifica- glaciale a “U”, vallone di Valeil- avevano addirittura già dismesso Frebouzie, nel gruppo del Monte zione frontale del ghiacciaio della le, nel Gran Paradiso (la ripresa le immagini in bianco e nero in Bianco; 2. Fronte del ghiacciaio Brenva; 15. Stratificazione della mi sembra effettuata dalla zona favore di quelle più spettacolari della Brenva; 3. Cascata di serac- neve; 16. Lago subglaciale che delle miniere di Colonna, sopra stampate a colori. Tralasciando i chi nel ghiacciaio del Gigante; 4. svuotandosi ha provocato il crol- Champlong di Cogne). contributi illustrativi del valdo- Morena frontale abbandonata dal lo del ghiacciaio sovrastante, nel Si trattava di un apparato illustra- stano di carattere più paesaggi- ghiacciaio in ritiro di Lussert, nel ghiacciaio di Bionassay, sul Mon- tivo di notevole rilevanza scienti- stico, artistico ed etnografico, è vallone di Grauson in Val di Co- te Bianco; 17. Crepaccio allargato fica, peraltro difficilmente dispo- da ricordare anche l’apparato il- gne; 5. Cordoni morenici superfi- dalla trazione degli strati superio- nibile da altri fotografi dell’epoca. lustrativo predisposto per un im- ciali dei ghiacciai Rutor e Grand ri nel ghiacciaio di Aletsch, nelle Si deve inoltre tener conto che i portante volume di idrobiologia Assaly; 6. Lago inferiore di Laures, Alpi Bernesi; 18. Diaframma di maggiori testi di storia naturale del 1951 di Francesco Vercelli, Il come esempio di lago di circo; crepaccio coricato per stiramento al tempo erano in genere ancora mare – i laghi – i ghiacciai, UTET. 7. Lago e ghiacciaio del Miage degli strati inferiori, nel ghiacciaio illustrati da disegni. La documen- Nell’ultima parte del libro veniva come esempio di lago di sbarra- del Rutor; 19. Bocca di crepaccio tazione di Brocherel di ambito infatti dato spazio a diverse foto- mento di ghiacciaio; 8. Fronte del in un ghiacciaio del Monte Bian- geologico ha quindi un carattere, grafie del Brocherel, 42 in tutto, ghiacciaio del Rutor; 9. Bocca del co; 20. Formazione di crepacci e un’unicità ed una importanza che relative a bellissimi soggetti di ghiacciaio della Brenva; 10. Mas- seracchi nel ghiacciaio di Toule, forse non sono state finora colte. ambito naturalistico, tra cui: im- so erratico su antica morena nel nel Monte Bianco; 21. Roccia sca- Riprova dell’eccezionale valore magini di fontane d’acqua dolce vallone di Grauson; 11. Tavola di nalata e levigata dal passaggio di documentario delle foto del val- sul piano di Combal in Val Veny; ghiacciaio prodotta dall’ablazio- un antico ghiacciaio, all’imbocco dostano sta anche nel loro utiliz- case di Pont Serrand sommerse»

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dalla neve accumulata da una to del Monte Emilius, vallone di geologia di Riccardo Riccardi, Pa- 1963, 1.472 pagine complessive). tormenta; dune di neve formate Laures, ormai scomparso; cascate ravia, 1959; Montagne e ghiac- Il contributo al patrimonio illu- dalla tormenta al Nivolet; cornice di seracchi al Ghiacciaio del Gi- ciai, di Giuseppe Nangeroni, La strativo dell’opera da parte di im- sulla cresta di Rochefort; la co- gante; crepaccio sul Ghiacciaio Scuola, 1962; Geografi a e geolo- magini di Brocherel fu importan- lossale valanga che distrusse la di Aletsch (Alpi Bernesi); interno gia, sempre di Nangeroni, Cisalpi- tissimo, sia quantitativamente (le foresta di Purtud, in Val Veny, nel di un crepaccio; tavolo a fungo no, 1968; Guida alla natura della fotografi e del valdostano, furono 1920; neve in globuli, nell’inter- glaciale, nel Ghiacciaio di Talèfre Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria, ben 96), sia qualitativamente (nei no di una valanga turbinosa, in (M. Bianco). di Gianni Farneti e Stefano Mala- volumi di Dainelli si trova quasi Val di Cogne; casa di Rovenand La scomparsa di Brocherel (avve- testa, Mondadori, 1975; La Terra, tutto il catalogo del valdostano). (Valsavaranche) scoperchiata nel nuta il primo gennaio 1954 per di Lino Trevisan ed Ezio Tongiorgi, La permanenza di foto di Bro- 1914 da una valanga polvero- attacco cardiaco al ritorno da UTET, 2° ed. 1976. Come illustra- cherel in varie pubblicazioni an- sa a 2 km di distanza; “ninfee” un bar dove aveva scambiato gli tore, Brocherel ebbe comunque che dopo l’avvento del colore in di ghiaccio, formate da cristalli auguri con qualche amico), non il suo postumo “canto del cigno” fotografi a, è ovviamente segno intorno a ciottoli; “canne d’or- fermò l’impiego di sue fotogra- nel 1963, quando il noto geogra- dell’importanza documentaria gano” di ghiaccio prodotte dallo fi e in importanti opere editoriali fo ed esploratore Giotto Dainelli delle fotografi e del valdostano, stillicidio; formazione di seracchi italiane, come dimostrano, ad dell’Università di Firenze suggellò ancora indispensabili e non sosti- sul Monte Bianco; fantastico se- esempio, L’Italia fi sica, primo la propria carriera scientifi ca con tuite da soggetti similari a colori. racco tornito dall’ablazione nella volume della collana “Conosci la pubblicazione di una delle più La rapida disamina del lotto di zona inferiore del Ghiacciaio di l’Italia”, del Touring Club Italiano belle opere sulle nostre maggiori immagini considerate, indica pe- Bosson; Il minuscolo ghiacciaiet- del 1957; la Geografi a generale e montagne: Le Alpi (UTET, 2 voll., raltro in Brocherel un illustratore

LR_04_2011_aog.indd 58 07/07/11 18.52 4 | 2011 58 LA RIVISTA asports.it Le migliori marche di attrezzature per l’outdoor il trekking l’alpinismo lo scialpinismo e la speleologia

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ampiamente utilizzato da molte 3» Séracs du Glacier du Géant, 1920 5» Front du Glacier de la Brenva, 1921 delle più importanti opere edito- (Jules Brocherel). Per gentile conces- (Jules Brocherel). Per gentile conces- Rivenditore autorizzato riali del Novecento dedicate alla sione del B.R.E.L. di Aosta sione del B.R.E.L. di Aosta montagna, ed il primo importan- 4» Glacier du Rutor, 1920 (Jules Bro- te fotografo italiano di argomen- cherel). Per gentile concessione del B.R.E.L. di Aosta Quartier G. Carducci, 141 32010 to geologico. « Chies d’Alpago - Belluno - ITALY tel. +39 0437.470129 fax +39 0437.470172

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A cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - [email protected]

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LE PRIME INVERNALI SUGLI OTTOMILA K. Wielicki 17.02.1980 EVEREST 8850m L. Cichy (PL)

M. Berbeka 12.01.1984 MANASLU 8163m R. Gajewski (PL)

J. Kukuczka 21.01.1985 1 DhAULAGIRI 8167m A. Czok (PL)

M. Berbeka 12.02.1985 ChO OYU 8201m M. Pawlikowski (PL) pAkISTAn sull’Annapurna, dove nel 2005 vivrà la tragica scomparsa del compagno Chri- J. Kukuczka 11.01.1986 Gasherbrum II sbaragliato in inverno stian Kuntner. L’alpinista valdostano è K. Wielicki (PL) Il 17 febbraio del 1980, i polacchi così il 23esimo uomo al mondo ad KANGChENJUNGA 8586m Krzysztof Wielicki e Cichy Leszek, nel averli saliti tutti (classifica comples- toccare la vetta dell’Everest, furono siva con e senza ossigeno). Sempre J. Kukuczka 03.02.1987 i primi a scalare un Ottomila nella in vetta all’Annapurna lo stesso gior- ANNAPURNA 8091m A. Hajzer (PL) stagione invernale. Da quell’impresa, no di Blanc, ha ultimato la salita dei nella storia dei giganti himalayani af- 14 ottomila anche il sudcoreano Kim K. Wielicki (PL) 31.12.1988 frontati in inverno, i polacchi - Wieli- Jae-soo. 11 Ottomila li aveva saliti con LhOTSE 8516m cki e Kukuczka in testa - hanno tenuto “Miss Go” la connazionale in lizza per la barra sempre a dritta per oltre tre il titolo di prima donna in vetta a tut- lustri, mettendo a segno 7 prime sugli ti i colossi himalayani, scomparsa nel S. Moro (I) 14.01.2005 Ottomila “bianchi”. Con la svolta del 2009 durante la discesa dal Nanga ShIShA PANGMA 8027m P. Morawski (PL) millennio, però, un nome nuovo ap- Parbat. pare ripetutamente accanto alle first S. Moro (I) 9.02.2009 winter ascent dei colossi dell’aria sot- 1» Campo I al GII 8035 m MAKALU 8463m D. Urubko (Kaz) tile. Questo nome è italiano, e ci rende Foto©Archivio S. Moro //2» Simone davvero fieri. Simone Moro negli ulti- Moro al GII 8035 m. Foto©Archivio S. mi sei anni ha portato il numero delle S. Moro (I) 2.02.2011 Moro //3» Denis Urubko, Simone Mo- prime invernali sugli Ottomila a quota GAShERBRUM II 8035m D. Urubko (Kaz) ro e Cory Richards al campo base del 10. Ultima sua realizzazione è stata, il GII 8035 m dopo la prima invernale. C. Richards (Usa) 2 febbraio 2011, la salita del Gasher- Foto©Archivio S. Moro brum II: primo gigante pakistano nella Per le relazioni e la personale collaborazione ringraziamo: Simone Moro storia dell’alpinismo a essere scalato in questa stagione. Con lui a toccare gli 8035 metri del GII, il kazako Denis Urubko e l’americano Cory Richards. Il racconto della sua salita nell’intervista riportata in queste pagine.

nepAL Annapurna 8091 m Il valdostano Abele Blanc ha realizzato la salita all’Annapurna, con vetta il 26 aprile 2011, completando così tutti e 14 gli Ottomila. Una realizzazione che 3 lo ha impegnato per quasi trent’an- ni e con il suo osso più duro proprio

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A cura di LUISA IOVANE E HEINZ MARIACHER

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sono rimasti infissi. Sempre sulla Alpi Giulie – Settore orientale della Ovest, il 14 ottobre 2010 Roberto Catena del Montasio Mazzilis completamente in arram- Via “Lacrime di Roccia” è la diffi- picata libera solitaria ha aperto la cilissima via nuova che il 4 agosto 1 via “Dottor Fabiuti”. Ascensione di del 2010, in un breve intervallo di notevole bellezza e soddisfazione tempo minaccioso ma senza pre- su roccia da favola in ambiente cipitazioni (aveva appena smesso grandioso e suggestivo, dedicata di “diluviare”) Roberto Mazzilis e COPPA DEL 1» Kilian Fischhuber vince il Milan al figlio Fabio alla vigilia della sua Fabio Lenarduzzi, hanno aperto Climbing. Foto©arch. Icaro Eventi Laurea. Difficoltà di III, IV, lunghi sulla parete Nord. Una verticale MONDO IFSC tratti di V e V + continuo, alcuni calcarea alta m 500 e caratteriz- BOULDER e Speed di VI – e VI. Sviluppo complessivo zata da una fuga di lavagne gri- Eccezionale l’affluenza del pubblico, m 900 circa. Ore 2.30 di arrampi- gio–nerastre intercalate da diedri “Milan Climbing” con il transito di 17.000 spettatori cata. Lasciati diversi ometti segna- fessure e tetti enormi dai quali Dopo tredici anni la Coppa del durante i quattro giorni di prove. Alto via. Via facilmente proteggibile colava un copioso stillicidio (si- Mondo tornava a far tappa nella anche il numero di iscritti per questa con chiodi e friend di varia misura. mile ad un piovasco) che ha reso metropoli lombarda. Nel 1998 prima tappa del circuito 2011, con la scalata molto impegnativa e in la struttura per la Difficoltà era un totale di 169 atleti provenien- Tor das Cjores (top. prop.) alcuni punti infida. In condizioni stata eretta davanti alla Stazione ti da 26 paesi. Ai 10 componenti Alpi Carniche - Creta di Aip (Tro- ottimali questa via è da conside- Centrale, quest’anno invece era il della squadra italiana, convocata dal gkofel) – m 2297 rarsi meritevole di ripetizione sia Parco Sempione a far da scenario direttore tecnico Giampaolo Scialpi, le Questa nuova Torre è stata indivi- per bellezza di arrampicata che per ai blocchi del Boulder e alla parete qualificazioni non portavano troppo duata sul versante Sud nella zona l’ambiente. Sviluppo m 600 circa. della Velocità. Organizzatore della bene: Stefano Ghisolfi chiudeva 27°, di parete compresa tra il Trogkofel Difficoltà in arrampicata libera di manifestazione era Icaro Eventi, 31° Christian Core, e più indietro Turm e lo Sperone Sud–Ovest. É V e VI, VII– e VII, 2 movimenti di diretto da Mauro Gocilli, con il Michele Caminati, Stefan Scarperi e stata salita per la prima volta da A1 su 2 friend (con roccia asciut- patrocinio del Comune di Milano, Niccolò Ceria. Anche tra le ragazze Roberto Simonetti (C.A.A.I. Orien- ta tale passaggio dovrebbe aggi- Coni Lombardia, IFSC, FASI, Expo la titolata Jenny Lavarda (Gruppo tale) e Valentina Di Ronco (CAI rarsi sul VII+). Usati una ventina 2015 e il prezioso aiuto di appas- Sportivo Forestale) e la debuttan- Ravascletto) il 27 settembre del di ancoraggi intermedi tra friend, sionati volontari. Grande il valore te diciottenne Anna Borella, della 2009. Sviluppo m 300 per 8 tiri di cordini e chiodi, quasi tutti lasciati dalla competizione per la diffusione Società milanese Way Out, non corda con difficoltà di III, IV, un in parete. Tempo impiegato ore 7. del movimento dell’arrampicata andavano oltre rispettivamente il 30° a tratto di V e VI. Usati 2 chiodi e Si attacca appena appare possibile sportiva, a cui contribuivano eventi e 41° posto su 43. Buon inizio (16 ) 1 cordino. La Torre si staglia sulla rasentare con una lunga diagonale collaterali come i Giochi Regionali invece per la cuneese Elena Chiappa, verticale del ghiaione con frana verso destra (faccia rivolta alla pa- Studenteschi e un Raduno di Boul- e ottimo per Gabriele Moroni, primo posto a sinistra dell’attacco della rete) un settore di strapiombi lisci der aperto ad agonisti ed amatori, con 5 blocchi risolti ed ex-equo con via normale (it. 116 a della Guida sfruttando uno zoccolo fittamente con categorie riservate ai giova- l’austriaco Kilian Fischhuber. Anche dei Monti D’Italia). inciso da cenge erbose e gradoni di nissimi e moltissimi partecipanti, la vincitrice della Coppa 2010, la roccia per lo più friabili (ore 0.10 senza sottovalutare le feste orga- giapponese Akiyo Noguchi, si portava Cima de la Puartate – m 2436 dalla Forcella Lavinal dell’Orso). « nizzate in città per il dopo-gara. subito in testa con cinque top e»

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A cura di ROBERTO MAZZILIS - VIA PER TERZO, 19 - 33028 CANEVA DI TOLMEZZO (UD) - T. +39 339 3513816

1» Il Gran Zebrù 2» La Croda Dei Baranci 3» La parete Ovest del Coglians 1 2 4» Cima de la Puartate

da, A.G.) e Davide Chiesa che li Mezzo. La scalata si sviluppa per attaccando presso alcuni massi er- Appennino ha portati ad aprire una variante m 410 ( 10 tiri di corda)prevalente- ratici posti alla base della suddetta su roccia (VI – M5) a sinistra del mente in parete aperta sfruttando fessura–camino. Sviluppo m 300 Monte Sirente – m 2348 couloir, il terzetto attacca la pa- placche, colatoi e diedri. Difficol- con difficoltà di V, V+, VI, VI+, V Appennino Centrale – Gruppo rete Ovest. Altezza m 500 fino tà di V, VI, VII, VIII, VIII+. Usati II. Bella salita su roccia buona, a Velino Sirente sulla cresta sommitale. Difficol- una decina di chiodi, 9 friend, 1 tratti ottima in ambiente suggesti- Il 28 dicembre 2010 le 2 cordate tà valutate di IV/4, globalmente nut, 8 cordini su clessidra e 4 su vo e solitario. Sono stati usati 11 composte rispettivamente da Mas- TD. Il passaggio “chiave” implica spuntone(parte del materiale è ri- chiodi, 6 friend, 3 nut, 3 cordini su simo Marcheggiani con Marco il superamento di una cascata di masto in parete). clessidra e 1 su spuntone. Parte del Lipparini e l’altra da Cristiano Iu- ghiaccio verticale. La discesa è Il 4 luglio del 2010 Marino Babu- materiale è rimasto in parete. risci, Nico Carusi e Fabrizio Gial- stata effettuata lungo la via nor- dri e Ariella Sain in ore 6 di ar- lonardo, sulla parete Nord hanno male in mezzo ad una bufera. rampicata hanno scalato la Cima Cogliàns (Hohe Warte) – m 2780 aperto la via “Desertica”. Sviluppo di Mezzo lungo la parete Nord. Alpi Carniche – Monte Cogliàns m 500. Difficoltà D+ su misto. Il Cima Est, di Mezzo e Ovest della Sviluppo m 415 con difficoltà di Sulla parete Ovest di questo “co- 19 gennaio 2011, ancora Massimo Croda dei Baranci - (top. proposti) IV, V, V+ e VI su roccia buona a losso” Roberto Mazzilis e Fabio Marcheggiani e Lynn Iacobini De – m 2440 tratti ottima. Sugli 11 tiri di cor- Lenarduzzi il 10 ottobre 2010 Fazio, sempre nel Settore della Dolomiti Orientali – Gruppo Rondoi da hanno usato 3 chiodi, 9 friend, hanno aperto la via “Fantastica Neviera hanno aperto la via “Tua- – Baranci – Bastionata Ovest 1 nut, 6 cordini su clessidra e 2 Caterina” ovvero quella che per reg”, una bellissima ed evidente Da un intaglio posto alla quota su spuntone. Salita di soddisfa- l’eccezionale qualità del calcare goulotte con difficoltà di D+ per m 2520 della Croda dei Baranci si al- zione in ambiente solitario e di e la conseguente bellezza dell’ar- 400 di sviluppo su misto. lunga verso Ovest una bastionata grande bellezza. La via sfrutta le rampicata può essere giudicata rocciosa larga m 250 circa e alta rocce grigio–nere che aggirano le come una delle vie più consiglia- ALpI fino a m 300. La Cima Est nella fasce gialle e strapiombanti che bili delle intere Alpi Carniche. La parte alta è caratterizzata da una caratterizzano la Cima. L’attacco denominazione della via è anche fascia di lavagne strapiombanti è situato alla base di uno zocco- un omaggio alla famiglia Tamus- Gran Zebrù - m 3857 e gialle aggirate abilmente lungo lo di rocce nere con buchi, sulla sin, gli “storici” gestori del rif. Alpi Retiche – Gruppo Ortles - una provvidenziale sequenza di verticale data da un diedro nero, Marinelli, posto sulla lunga via di Cevedale rocce grigio–nere che solcano l’in- unico punto debole della parete e ritorno a valle. Sulla “Ovest” La “Tra i misteri e la storia del Gran tera linea di questa salita, realiz- posto sulla sinistra di una fascia di roccia è quasi ovunque struttura- Zebrù, all’interno delle sue pieghe, zata da Marino Babudri e Ariella strapiombi gialli. La Cima Ovest è ta a placche immense, compatte e esiste ancora il fantastico alpini- Sain (entrambi del C.A.A.I.) il 1 l’ultima evidente elevazione del- slavate, prive di detriti o del più smo classico di ricerca…anche se agosto 2010 in ore 8.30 di arram- la Bastionata ed è separata dalla piccolo ciuffo di erba, anche sulle è stata una ravanata pazzesca” La picata difficile ed impegnativa. Cima di Mezzo da una fessura–ca- cenge e terrazzini. La parte alta è nuova via denominata “Zebrusius” L’attacco è situato alla base di una mino larga e caratteristica che sol- più verticale e solcata da un gran- è opera di Davide Chiesa, Daniele placconata nerastra situata tra ca l’intera parete. Marino Babudri de fessurone sbarrato da placche Colombo e Dario Maestri. Dopo strapiombi gialli e che conduce al e Ariella Sain nell’estate del 2010 lisce. Sviluppo complessivo m 900 un primo tentativo effettuato l’11 caratteristico diedro inclinato po- in ore 6.30 hanno realizzato la pri- circa con difficoltà di IV, V, V+, marzo 2011 da Elia Andreola (Pan- sto tra la Cima Est dalla Cima di ma ascensione della parete Nord VI, VI+, VII-. Tutti i chiodi usati

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A cura della redazione

sdoganata la bici ad Ascoli Piceno, abbiamo organizzato un convegno, all’interno dei Volevo complimentarmi con la Redazione per le numerose pagine lavori del 3° Raduno Nazionale MTBCAI, sulla modalità di frequen- dedicate all'attività di cicloescursionismo in ambito CAI. Ho  no- tazione delle MTB nelle aree protette; i vertici CCE, TAM e di due ra avuto l'impressione che questo tipo di frequentazione fosse, ad Parchi nazionali dell’Italia Centrale, si sono confrontati su queste essere ottimisti, "tollerata", mentre un sempre crescente numero di tematiche. All’evento è stato dato ampio risalto sulla stampa socia- Soci va per monti in mountain bike e numerose Sezioni hanno gite le e particolare attenzione è stata riservata all’informazione rivol- cicloescursionistiche in calendario. Considero questa pubblicazio- ta alle Sezioni limitrofe. Ci dispiace che la socia non abbia potuto ne come uno "sdoganamento" e spero di vedere sempre più spesso partecipare, nonostante la vicinanza, avrebbe così potuto ascoltare trattato questo argomento, così come altre attività "giovani" che direttamente quanto esposto dai relatori tra cui la Presidente CC- stanno portando nuovi soci alle sezioni CAI che le promuovono. TAM che, proprio sulla frequentazione dei sentieri ha evidenziato la Roberto Savio necessità di riconsiderare la posizione a suo tempo espressa dal CAI, Vice Presidente Sezione Venaria Reale (TO) proprio alla luce dell’avvenuta istituzionalizzazione del cicloescur- sionismo e di quanto contenuto nel già citato codice di autorego- la bici ‘nuoce’ all'ambiente lamentazione. Il ruolo del movimento MTB nel CAI è quello di dare Leggo con sorpresa l'articolo in oggetto pubblicato sulla Rivista del- informazioni, indirizzi, supporti tecnici e didattici, nella convinzione CAI maggio - giugno 2011. Gli itinerari proposti contemplano non che la montagna sia patrimonio di tutti e la fruizione non vada li- solo carrareccie e sterrata, ma anche sentieri. É vero sempre più mitata in modo preconcetto. In generale qualsiasi attività antropica spesso frequentando la montagna ci si trova improvvisamente di genera impatto: ci sembra molto più utile e concreto piani care a fronte a un gruppo, più o meno folto, di ciclisti che spesso - troppo questo scopo una reale manutenzione dei sentieri, senza addentrarsi spesso - considerano il sentiero una pista da scendere senza alcuna in cavillose quanto sterili elucubrazioni, di presunto carattere scien- norma di sicurezza. Ma che il Club Alpino Italiano abbia presentato ti co, pertinenti l’impatto di suole, ruote o chiodi. sulla sua rivista dei percorsi per mountainbike mi ha lasciato molto Gruppo Lavoro Cicloescursionismo - CCE perplessa. La posizione del CAI, espressa nel Convegno Regionale tenutosi a Pesaro nel 2005 (Approccio dell'uomo alla montagna: uso dei mezzi meccanici) è dunque cambiata? Non è più vero che "i sentieri devono consentire accesso e percorrenza solo ed esclu- Errata Corrige sivamente a persone a piedi, per rispetto dell'ambiente, per evita- Qui in basso pubblichiamo la versione corretta della tabella sul tessera- re fenomeni di dissesto, per garantire la sicurezza degli utenti" (A. mento già pubblicata sul numero scorso. Per un errore di impaginazione, infatti, i dati riportati non rispondevano a verità. Ce ne scusiamo con i Scarinzi)? Se il calpestio provoca, comunque, una danno, non è più lettori e con il direttore Andreina Maggiore. « vero che "la mountain-bike, per gli effetti sul cotico, è più perico- losa della mota, perché è più piccola la ruota e più concentrato il carico..." (G.Maresi)? TESSERAMENTO 2010 TESSERAMENTO 2005 Lo scorso anno nel percorrere il Tour del Monte Bianco ho notato che solo nei tratti italiani erano presenti le biciclette. Nel fare trek- ETÀ SOCI % SOCI % king in Austria ho incontato ciclisti solo a basse quote e sempre sucarrareccie. Sono stata particolarmente fortunata o gli altri Paesi O-6 anni 4,695 1% 4,138 1% sono più attenti a proteggere l'ambiente? Per quanto sopra Vi sarei grata se mi spiegaste come è possibile "non nuocere all'ambiente" 7-13 anni 18,627 6% 14,585 5% quando si propongono percorsi su sentieri e creste. Grazie per l'at- tenzione e l'attesa risposta. 14-17 anni 9,779 3% 9,321 3% Carla de Luca O.TAM, Sezione di Ancona 18-25 anni 15,900 5% 16,340 5% la bici è attività istituzionale cai 26-35 anni 36,399 11% 46,039 15% Rispondiamo con piacere alla Socia Carla De Luca, O.TAM della Se- zione di Ancona, anche perché abbiamo così modo di fornirle alcune 36-45 anni 62,366 20% 66,690 22% utili informazioni sull’evoluzione della MTB all’interno del nostro Sodalizio. Dal 22 novembre 2008, il cicloescursionismo è attività 46-55 anni 69,401 22% 61,783 20% istituzionale del CAI. É stata così colmata, di fatto, una decennale scarsa attenzione verso la MTB ma, nel frattempo, l’uso indiscipli- 56-65 anni 59,920 19% 51,475 17% nato e ludico del mezzo da parte di alcuni, ha generato, in alcuni frequentatori della montagna, una repulsione verso questa attività. 66-75 anni 32,081 10% 25,288 8% Il Gruppo di Lavoro Cicloescursionismo della CCE ha ritenuto priori- tario adottare codici etici di autoregolamentazione, pubblicati nello oltre 75 10,245 3% 7,115 2% Speciale sul Cicloescursionismo, pertinenti l’ambiente e le persone anni che frequentano le aree montane. Per diffondere nel mondo Cai questo messaggio, il 2 ottobre 2010, 319,413 302,774

LR_04_2011_aog.indd 65 11/07/11 18.00 » ARRAMpIcATA

continuava la marcia verso la finale della parete nel fantastico tempo di con tutte le favorite. Matematica era 6”65, molto vicino al record mondiale la selezione nella semifinale maschile: di 6”40 del cinese Zhong. si guadagnavano il passaggio in finale solo quelli che avevano superato tre cAMpIonATo blocchi, e purtroppo Gabriele Moroni mancava per un pelo il traguardo e ITALIAno FASI finiva la gara in pur sempre ottima boULdeR A Modena settima posizione. Elena Chiappa, L’11° Campionato di specialità, vincitrice della Coppa Italia 2010, organizzato dalla società Equilibrium, soffriva per la difficile lettura dei sotto la direzione di Max Bassoli, si boulder, creati da Alberto Gnerro, e svolgeva all’interno della Fiera Skipass a chiudeva 20 , sotto il suo potenziale. e poteva quindi vantare una notevole Si potevano seguire tutte le fasi della affluenza di pubblico interessato. gara sul sito della IFSC in live strea- Spettacolari ma ben calibrati i blocchi ming, con il divertente commento di tracciati da Mario Prinoth e Riccardo Marzio Nardi, un veterano dell’ar- Scarian per i 28 ragazzi e 17 ragazze rampicata agonistica in Italia, ma lo partecipanti. In semifinale maschi- spettacolo offerto dalle finali valeva le si portava in testa il veterano veramente la diretta su RAISPORT. Christian Core, atleta delle Fiamme Quasi tutti i ragazzi avevano superato Oro, con quattro blocchi al primo tre blocchi con vari tentativi, in testa tentativo, davanti a Stefano Ghisolfi c’era l’austriaco Jacob Schubert, che (vincitore della Coppa Italia 2010) e 2 li aveva fatti al primo colpo, mentre a Jacopo Larcher. In finale però era Fischhuber aveva faticato parecchio il ventunenne bolzanino Larcher, e si trovava ultimo. Eppure con una della società SASP Torino, con una lotta immane, all’ultimo secondo grande performance, a superare un Arrampicata Torino, sotto la direzione 2» Rustam Gelmanov, vincitore a del tempo a disposizione, Kilian blocco in più degli altri e conquistare di Carlo Beltrame, organizzava una Vienna e Mosca, terzo a Milano. raggiungeva ancora il top del quarto per la prima volta il titolo nazionale. gara molto spettacolare, con luci e Foto©arch. Icaro Eventi blocco apparentemente impossibile, e Spareggiati sul numero di tentativi lo musiche psichedeliche, per il pubblico conquistava la sua nona e merita- seguivano sul podio il diciassettenne di appassionati che gremiva il palaz- ca Sirotti. Tra le ragazze l’imbattibile tissima vittoria di Coppa. Terzo il Niccolò Ceria (Pietro Micca Biella) zetto. Alberto Gnerro, detentore tre Sara Morandi (Arco Climbing) metteva russo Rustam Gelmanov. Anche tra e rispettivamente Stefano Ghisolfi volte del titolo nazionale, tracciava in riga Anna Gislimberti e Silvia Min- le ragazze vittoria con un blocco in (SASP Torino), con Core deluso quarto. delle splendide vie per le nuove gene- golla. Il titolo della Combinata andava più delle altre per la coreana Jain Anche tra le ragazze confronto razioni, 17 ragazze e 24 ragazzi. Erano a Lavarda e Ghisolfi. Kim. La ventitreenne specialista del diretto tra le generazioni: in semi- presenti però ancora i rappresentanti Lead era stata favorita in finale da un finale Alexandra Ladurner ed Elena della vecchia guardia, che non si blocco anomalo, dove poteva fermarsi Chiappa (vincitrice della Coppa Italia coppA ITALIA LeAd facevano intimorire; se in semifinale addirittura a prendere magnesite, 2010) si piazzavano ex-equo davanti era il diciassettenne Stefano Ghisolfi A Stava di Tesero di solito impossibile nel bouldering, alla campionessa uscente Jenny a guidare la classifica, in finale una caratterizzato da movimenti dinamici Lavarda. In finale il titolo andava alla (Tn) progressione regolare e inarrestabile e fuori equilibrio. Seconda l’austriaca diciottenne Alexandra (AVS Merano), La Finale del circuito si svolgeva nella portava il trentottenne cortinese Luca Anna Stöhr, terza la francese Melissa che risolveva un blocco in più di Elena ridente località della Val di Fiemme Zardini “Canon” quasi in catena. Il La Neve. Quarto posto un po’ amaro (Posto di Blocco Boves CN). Sulla base sulla bellissima struttura fissa all’in- vicentino Reffo (SASP Palavela) si per Akiyo Noguchi, che nel corso dei tentativi Jenny Lavarda (classe terno del Palazzetto Polifunzionale, piazzava secondo, mentre la medaglia dei turni di gara aveva superato due 1984) doveva lasciare la medaglia una parete che è frequentata tutto di bronzo andava a un altro fortissimo blocchi in più della vincitrice, ma per di bronzo alla quattordicenne Giada l’anno dai soci del Climber Fiemme. veterano, Donato Lella, classe 1965, la classifica è solo la finale che conta. Zampa (Runout Climbing School). La tappa con 50 iscritti veniva orga- Sportica Pinerolo. Il “Canon”, della So- A Milano si svolgeva anche la prima Da sottolineare la polivalenza della nizzata sotto il patrocinio dei comuni cietà Polisportiva Caprioli di San Vito prova del circuito Speed, sempre alto Ladurner e di Ghisolfi, che ai Mondiali di Tesero e Molvena, con il supporto di Cadore, si aggiudicava così il suo il numero dei partecipanti, 28 ragazze Giovanili un paio di mesi prima ave- dei volontari del Climber Fiemme e la ottavo titolo italiano, (il primo l’aveva e 34 maschi. Leonardo Gontero era vano conquistato rispettivamente un tracciatura di Marco Ronchi e Jenny vinto nel 1993), dimostrando che una l’unico italiano a raggiungere gli oro e un bronzo nella Difficoltà. Lavarda. Vinceva la tappa Silvio Reffo ottavi di finale, dove terminava 15°. genuina passione per l’arrampicata davanti a Luca Zardini e Rudi Moroder Da notare però il suo ottimo tempo (e l’allenamento) permette di restare (AVS Merano). In campo femminile delle qualificazioni, 7”93, che rappre- cAMpIonATo ai massimi livelli anche nel confronto Andrea Pruenster si affermava su Sara sentava il nuovo record italiano. Male ITALIAno FASI LeAd con la generazione nata e cresciuta Avoscan (Climband Belluno) e Andrea il resto della squadra, e restavano sulla plastica. In campo femminile, in Ebner (AVS Bressanone). In testa al deluse le speranze di Stefano Ghisolfi e Speed A Torino assenza di Alexandra Ladurner, non circuito 2010 si piazzavano quindi e Michel Sirotti, 17° e primi esclusi, e Per la 25a edizione si tornava nella c’era storia. La veterana Jenny Lavarda Stefano Ghisolfi e Sara Avoscan, di Sara Morandi, solo 21a. In assenza città culla dell’arrampicata sportiva conquistava il suo ennesimo titolo na- davanti rispettivamente a Silvio Reffo della squadra cinese erano gli atleti agonistica, al mitico Palavela si zionale, davanti ad Andrea Pruenster, e Martino Ischia e Andrea Pruenster dell’est europeo a monopolizzare il era svolto il primo Campionato (AVS Merano) e Manuela Valsecchi e Anna Gislimberti, su un totale di podio, con vincitori i russi Kseniia Indoor, vinto da Marzio Nardi e Luisa (Team Gamma Lecco). Stefano Ghisolfi 92 partecipanti alle cinque prove. La Alekseeva e Sergey Sinitsyn. Quest’ul- Iovane. All’interno del Palabraccini, il si consolava con ll titolo della Velocità, Combinata andava a Sara Morandi e timo correva su per i quindici metri successore del Palavela, la SSD Centro davanti a Leonardo Gontero e Gianlu- Stefano Ghisolfi.«

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A cura della redazione

sdoganata la bici ad Ascoli Piceno, abbiamo organizzato un convegno, all’interno dei Volevo complimentarmi con la Redazione per le numerose pagine lavori del 3° Raduno Nazionale MTBCAI, sulla modalità di frequen- dedicate all'attività di cicloescursionismo in ambito CAI. Ho fi no- tazione delle MTB nelle aree protette; i vertici CCE, TAM e di due ra avuto l'impressione che questo tipo di frequentazione fosse, ad Parchi nazionali dell’Italia Centrale, si sono confrontati su queste essere ottimisti, "tollerata", mentre un sempre crescente numero di tematiche. All’evento è stato dato ampio risalto sulla stampa socia- Soci va per monti in mountain bike e numerose Sezioni hanno gite le e particolare attenzione è stata riservata all’informazione rivol- cicloescursionistiche in calendario. Considero questa pubblicazio- ta alle Sezioni limitrofe. Ci dispiace che la socia non abbia potuto ne come uno "sdoganamento" e spero di vedere sempre più spesso partecipare, nonostante la vicinanza, avrebbe così potuto ascoltare trattato questo argomento, così come altre attività "giovani" che direttamente quanto esposto dai relatori tra cui la Presidente CC- stanno portando nuovi soci alle sezioni CAI che le promuovono. TAM che, proprio sulla frequentazione dei sentieri ha evidenziato la Roberto Savio necessità di riconsiderare la posizione a suo tempo espressa dal CAI, Vice Presidente Sezione Venaria Reale (TO) proprio alla luce dell’avvenuta istituzionalizzazione del cicloescur- sionismo e di quanto contenuto nel già citato codice di autorego- la bici ‘nuoce’ all'ambiente lamentazione. Il ruolo del movimento MTB nel CAI è quello di dare Leggo con sorpresa l'articolo in oggetto pubblicato sulla Rivista del- informazioni, indirizzi, supporti tecnici e didattici, nella convinzione CAI maggio - giugno 2011. Gli itinerari proposti contemplano non che la montagna sia patrimonio di tutti e la fruizione non vada li- solo carrareccie e sterrata, ma anche sentieri. É vero sempre più mitata in modo preconcetto. In generale qualsiasi attività antropica spesso frequentando la montagna ci si trova improvvisamente di genera impatto: ci sembra molto più utile e concreto pianifi care a fronte a un gruppo, più o meno folto, di ciclisti che spesso - troppo questo scopo una reale manutenzione dei sentieri, senza addentrarsi spesso - considerano il sentiero una pista da scendere senza alcuna in cavillose quanto sterili elucubrazioni, di presunto carattere scien- norma di sicurezza. Ma che il Club Alpino Italiano abbia presentato tifi co, pertinenti l’impatto di suole, ruote o chiodi. sulla sua rivista dei percorsi per mountainbike mi ha lasciato molto Gruppo Lavoro Cicloescursionismo - CCE perplessa. La posizione del CAI, espressa nel Convegno Regionale tenutosi a Pesaro nel 2005 (Approccio dell'uomo alla montagna: uso dei mezzi meccanici) è dunque cambiata? Non è più vero che "i sentieri devono consentire accesso e percorrenza solo ed esclu- errata corrige sivamente a persone a piedi, per rispetto dell'ambiente, per evita- Qui in basso pubblichiamo la versione corretta della tabella sul tessera- re fenomeni di dissesto, per garantire la sicurezza degli utenti" (A. mento già pubblicata sul numero scorso. Per un errore di impaginazione, infatti, i dati riportati non rispondevano a verità. Ce ne scusiamo con i Scarinzi)? Se il calpestio provoca, comunque, una danno, non è più lettori e con il direttore Andreina Maggiore. « vero che "la mountain-bike, per gli effetti sul cotico, è più perico- losa della mota, perché è più piccola la ruota e più concentrato il carico..." (G.Maresi)? TESSERAMEnTO 2010 TESSERAMEnTO 2005 Lo scorso anno nel percorrere il Tour del Monte Bianco ho notato che solo nei tratti italiani erano presenti le biciclette. Nel fare trek- ETÀ SOCI % SOCI % king in Austria ho incontato ciclisti solo a basse quote e sempre sucarrareccie. Sono stata particolarmente fortunata o gli altri Paesi O-6 anni 4,695 1% 4,138 1% sono più attenti a proteggere l'ambiente? Per quanto sopra Vi sarei grata se mi spiegaste come è possibile "non nuocere all'ambiente" 7-13 anni 18,627 6% 14,585 5% quando si propongono percorsi su sentieri e creste. Grazie per l'at- tenzione e l'attesa risposta. 14-17 anni 9,779 3% 9,321 3% Carla de Luca O.TAM, Sezione di Ancona 18-25 anni 15,900 5% 16,340 5% la bici è attività istituzionale cai 26-35 anni 36,399 11% 46,039 15% Rispondiamo con piacere alla Socia Carla De Luca, O.TAM della Se- zione di Ancona, anche perché abbiamo così modo di fornirle alcune 36-45 anni 62,366 20% 66,690 22% utili informazioni sull’evoluzione della MTB all’interno del nostro Sodalizio. Dal 22 novembre 2008, il cicloescursionismo è attività 46-55 anni 69,401 22% 61,783 20% istituzionale del CAI. É stata così colmata, di fatto, una decennale scarsa attenzione verso la MTB ma, nel frattempo, l’uso indiscipli- 56-65 anni 59,920 19% 51,475 17% nato e ludico del mezzo da parte di alcuni, ha generato, in alcuni frequentatori della montagna, una repulsione verso questa attività. 66-75 anni 32,081 10% 25,288 8% Il Gruppo di Lavoro Cicloescursionismo della CCE ha ritenuto priori- tario adottare codici etici di autoregolamentazione, pubblicati nello oltre 75 10,245 3% 7,115 2% Speciale sul Cicloescursionismo, pertinenti l’ambiente e le persone anni che frequentano le aree montane. Per diffondere nel mondo Cai questo messaggio, il 2 ottobre 2010, 319,413 302,774

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testo di Rosario Ruggieri - CIRS Ragusa

le grotte di omar Al Mukhtar In Cirenaica, nelle grotte carsiche del Al Jabal Al Akhtar

1» Esplorazione della dolina Hawa nEllA ACquE DI GIOCC El Sgawah. Foto©R.Ruggieri KEBIR (lETE), OVVERO: STIGE, 2» Fascia costiera di Susa. Lago- Il fIuME DEll’OBlIO dolina Brag Notta, sullo sfondo il Bengasi, gennaio 2007 plateau carbonatico dissecato da Lo spazio fra la variamente profondi valloni. Foto©R.Ruggieri ondulata volta e il canottino 3» Dolina Hawa Ergera (Al Abraq. è veramente esiguo e bisogne- Foto©D. Messina Panfalone rà coricarsi su questo e anco- ra schiacciarmi quanto più possibile in basso per cercare di passare. Dall’altra parte del condotto, lungo una decina di metri, le luci del mio led mi concesso il permesso per visi- fanno intravedere la presenza tare la grotta Lete. di un grande ambiente e que- I militari ci accompagnano alla sto rompe infine ogni indugio. cavità, costituita inizialmente Si va! da un grande ingresso a doli- “É là, da qualche parte, all’in- na di crollo. La grotta mostra terno della base militare che ancora tracce dell’attrezzatura stiamo superando” mi dice Ab- turistica del tempo della pre- dul, l’autista che mi sta accom- senza italiana a Bengasi. In pagnando dall’aeroporto di Be- buone condizioni l’anzidetta nina al campo dell’impresa per 1 scalinata conduce in un primo cui lavoro. “Che cosa? ” chiedo, grande ambiente della cavità e fingendo di non aver capito ad un corridoio centrale, rica- a cosa si riferisse. “La grotta vato circa 50 cm più in basso Lete! Non mi avevi chiesto se PREMESSA le esplorazioni speleologiche. rispetto al livello della prima conoscevo grotte nei dintorni L’articolo riporta alcuni mo- Il completamento dello studio sala, ora in parte allagato d’ac- di Bengasi? Mi risponde, Ab- menti particolari vissuti nel sarà finalizzato alla proposta di qua, che conduce fino al lago. dul, con tono un po’ sornione corso delle campagne di indagi- istituzione di un Geoparco onde Dopo il corridoio, l’ambiente di chi ha capito il personag- ni geocarsiche e speleologiche valorizzare, conservare e fruire diventa molto più ampio, sia gio. “Raccontami quello che condotte in Cirenaica dal CIRS, le singolarità paesaggistiche in altezza che in larghezza, con sai su questa Lete” rispondo negli anni 2007-2008-2009, di carsiche emerse in Cirenaica. buona parte dell’area occupata io, questa volta con tono pron- concerto con il Dipartimento di da un profondo lago. Sembre- tamente deciso. “Non ci sono Scienze della Terra dell’Univer- AnTEfATTO rebbe che il lago prosegua sulla stato, ma posso riferirti quello sità Garyounis di Bengasi. Le Bengasi, giugno 2004 destra e che da notizie riporta- che mio padre mi racconta- ricerche, non ancora concluse, Un persistente pensiero spes- te la cavità si sviluppi ancora va, quando ero bambino, per realizzate in alcuni settori del se volte affiorava dalle nebbie per diverse centinaia di metri. farmi spaventare e impedirmi Promontorio Cirenaico del Al dei passati anni in questa terra Tuttavia una verifica di quanto di scendere nelle sue oscurità, Jabal al Akhdar, costituito da d’Africa: la mitica grotta Lete, riportato non può essere fatta quando ancora il Giardino del- formazioni prevalentemente “inafferrabile” cavità, di cui se non con idonea attrezzatu- le Esperidi, come era chiamata carbonatiche eo-mioceniche, avevo sentito parlare durante ra la qual cosa potrebbe costi- l’area, si presentava come un hanno fatto emergere interes- l’anzidetta permanenza a Ben- tuire, permessi permettendo, vero eden con palme e agrumi. santissime fenomenologie car- gasi. un’interessante futura proposta C’è una leggenda al riguardo, siche sia per ciò che concerne A meno di due gironi dalla data di studio e di documentazione che la grotta costituisca l’in- l’aspetto morfologico di super- prevista per il ritorno, arriva la di questo interessante sistema gresso nell’Ade, il regno dei ficie che per quanto riguarda notizia che i militari avevano carsico. morti, da cui il nome Stige o

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Lete. L’ingresso alla cavità ini- scarpata, giugno 2008 su un attacco minimamente ne doline di crollo nell’area di zia con un’irta e profonda di- Scesi dal veicolo, prima di in- affidabile….. Infine, comun- Bararik ash Sha'i, limitrofe alla scesa all’interno di una cupa camminarci vero l’inghiotti- que, scendo! A metà pozzo, la prima scarpata. Su quest’ulti- e grande depressione. Quindi, toio, ci fermiamo un attimo presunta galleria sospesa degli ma è stata, invece, esplorata e si prosegue attraverso il suc- ad osservare il complesso di ungheresi non è altro che uno documentata una cavità labi- cessivo passaggio sotterraneo costruzioni coloniche rurali di scavernamento sulla parete, rintica. Un’altra cavità, ubicata fra inquietanti nebbie fino alle chiara fattura italiana con, a mentre giunto sul fondo mi all’interno del tessuto urbano sponde di un nero vasto lago. centro della corte, una grande devo arrendere all’evidenza di Bengasi, venuta alla luce Oltre tale limite”, concludeva panciuta giara, con manici, di che le due intraviste gallerie a seguito dei lavori di costru- Abdul, “Nessuno ha mai voluto terracotta. Quindi, percorsi cir- sono completamente ostruite zione di un edificio per civile o potuto andare…..”. ca duecento metri, raggiungia- dai detriti inghiottiti dalle pie- abitazione, è stata esplorata e É una sofferta gimcana a ro- mo la grande apertura di Hawa ne nella cavità. Il mistero della rilevata allo scopo di valutare i vescio; schiacciato sulla volta, Bunaiduah: un impressionante Hawa Bunaiduah viene così possibili rischi di collassamen- spingendo in avanti cercando inghiottitoio verso cui si dirige risolto, anche se, sinceramente, to dell’esigua volta, già vistosa- di sfruttare ogni più piccolo il solco di un wadi, al momento speravamo in un finale più av- mente interessata da crolli, sot- rialzo freatico del soffitto, fra asciutto, che durante le piogge vincente con gallerie chilome- tostante la suddetta struttura. Il l’allarmante stridore del dor- trascina dentro l’inimmagi- triche e annesso fiume sotter- proseguo delle ricerche, quan- so del canottino, in grado di nabile, a detta dei locali. Ma raneo. Ma va bene anche cosi! do le situazioni di sicurezza lo allentare la pressione e farmi l’indomani dovendo rientrare consentiranno, sarà indirizzato andare avanti. Poi, finalmente, in Italia, abbiamo dovuto ri- EPIlOGO sia alla continuazione delle sono oltre: una grande e alta mandare i nostri desideri alla Iniziate nel 2007 le ricerche sul indagini speleologiche e geo- caverna mi si apre alla luce del campagna esplorativa dell’an- carsismo della Cirenaica, con- morfologiche già avviate nei mio casco, interamente occu- no successivo…. tinuate nel 2008, nel mese di diversi areali carsici del Jabal pata dal lago di Lete e in fondo Giù nell’abisso, giugno 2009 giugno del 2009 si è svolta la che all’esecuzione di ricerche un irto pendio che risale per -“Sono scesi nella voragine e terza fase finalizzata allo -stu multidisciplinari (geologiche, chissà dove… ne sono usciti dopo tre gior- dio delle morfologie carsiche biologiche floro-faunistiche, Varcata la misteriosa soglia ni”. Ci traduce la nostra guida della Cirenaica, settore NE della archeologiche, ecc.) sull’areale e dopo aver fatto una veloce dalle notizie che gli riferiscono Libia, con particolare riguardo delle ”Grandi doline” indiriz- ricognizione onde evitare di i locali. In realtà, da ricerche agli aspetti relativi alle risor- zate alla proposizione di un rimanere intrappolato a cau- condotte, la cavità era stata se idriche, le problematiche di Geoparco con finalità di tute- sa degli effetti dell’alta marea, parzialmente esplorata, per edificabilità nelle aree carsiche, la, valorizzazione e fruizione l’esplorazione della Grotta Lete mancanza di attrezzature da la tutela, valorizzazione e frui- delle spettacolari e suggestive proseguirà, concludendosi, nel un team ungherese (Kosa & zione delle peculiarità del pae- peculiarità, naturali e storico- giugno del 2008 con la secon- Csernavolgyi, 1983), fino ad saggio naturale più in generale. antropiche, presenti. da campagna di ricerche con- una profondità di circa 100 m. Al riguardo, sono continuate dotte dal C.I.R.S. in Cirenaica Spettava, così a noi comple- le ricerche sia nella piana car- Hanno partecipato alle ricerche: in collaborazione con il Dipar- tarne l’esplorazione e scoprire, sica di Bengasi che nel Jabal Rosario Ruggieri, Davide Mes- timento di Scienze della Terra altresì, l’origine di quel cupo Al Akhdar. In particolare, nella sina Panfalone, Cristina Ciap- dell’Università di Bengasi. rumore che saliva dal fondo. prima, delimitata a est dal pri- parelli, Gianni Savasta, Iolanda Il calcare è quanto di più mo gradino del Jabal, lo studio Galletti, Lorenza Sgarioto, Mo- Il CuPO RESPIRO DEll’ABISSO friabile possa immaginarsi e ha interessato alcune doline di hamed Abdulmalik, Esam Ab- HAWA BunAIDuAH devo piantare e ripiantare più soluzione, nell’area di Cheap- dulsamad, Ahmed Muftah,Maher Al Jabal al Akhdar, seconda chiodi prima di poter contare nah, Lethe e Magarin, e alcu- Amawi, Saad Khamis. «

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testo di Valerio Zani - Vicepresidente Nazionale CNSAS - Delegato V Zona Bresciana MonTAGnA e STAGIonI: QUALI coMpoRTAMenTI? LA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI IN MONTAGNa IN PERIODO ESTIVO

1» Funghi, esperienza. Amanita falloi- Osservando i dati degli inter- de. Foto© Archivio venti del Corpo Nazionale Soc- CNSAS corso Alpino e Speleologico si 2» Sentie- può constatare che la maggio- ro dei fiori. ranza degli incidenti in monta- Foto©Archivio gna è generata da superficialità CNSAS ed incapacità di valutazione dei rischi, in particolar modo in si- tuazioni riconducibili all’escur- sionismo non impegnativo. voli limiti d'azione. La quantità di persone che si Ora, se è vero che prevenire è dedica all’escursionismo, facile sempre meglio che curare, risul- o più impegnativo in quota, è ta chiaro che la prevenzione è di gran lunga superiore a quella un fatto di cultura che passa at- che frequenta la montagna per traverso un'azione d’educazione arrampicare; per questo moti- permanente capace d'istruire il vo i dati degli incidenti fanno neofito e di rinfrescare le idee registrare la maggioranza degli 1 a coloro che credono, a volte eventi a carico delle pratiche troppo spavaldamente, di sape- escursionistiche. re già tutto. Ma non è solo una questione di L’escursionismo in montagna è numeri. inverno lascia spazio alla so presenta un conto salato! una pratica sportiva che coin- É risaputo, infatti, che gli am- stagione calda. La neve si I pericoli non possono essere volge un gran numero di appas- bienti e le situazioni apparen- L’ritira a favore di distese eliminati completamente; risul- sionati, dai trekker incalliti ai temente tranquille celano rischi fiorite e invitanti sentieri. Sci e terebbe assurdo il solo pensarlo. “turisti camminatori per caso”, difficilmente valutabili da chi ciaspole sono sostituiti da scar- La sicurezza in montagna, come la popolazione che calca i sen- non ha maturato conoscenze ed poncini e pedule da trekking. in altre situazioni, non si ottiene tieri è ricca e variegata. esperienze idonee per percepirli; Chi vive la montagna con ani- con divieti o censure così come Altrettanto ricca è la proposta in altri termini è molto più dif- mo sereno e contemplativo dif- non si ottiene pensando di po- di sentieri che le nostre mon- ficile che uno si improvvisi alpi- ficilmente potrà farne a meno; ter piegare la natura ai nostri tagne sanno offrire, dai facili nista d’alta montagna piuttosto poco importa come si frequenta voleri con interventi a volte as- percorsi adatti alle tranquille che “escursionista fai da te”. e quando si frequenta, basta surdi. L’accettazione dei rischi escursioni familiari ai tracciati Ma se è vero che un po’ d’anni amarla con sincera passione per che certe attività comportano più difficoltosi che permettono fa, a monito, si usava dire: La trarne quell’immenso piacere è un aspetto fondamentale che di raggiungere cime ambite. montagna è severa!, oggi di- che ci appaga. va sempre messo in gioco con I sentieri segnalati dal CAI si ag- ciamo che in montagna anche i L’entusiasmo e la passione che grande onestà. girano attorno ai 40 – 50 mila sentieri apparentemente più ba- ci portano in montagna, non Fatto ciò, risulta una conse- chilometri sull’intera Penisola nali non possono e non devono devono però spingerci a sotto- guenza logica capire come i pe- italiana. essere frequentati con superfi- valutare i rischi che corriamo ricoli possono essere controllati Sui percorsi non impegnativi, cialità e noncuranza. durante le nostre escursioni. solo attraverso la capacità di soprattutto nella bella stagione, Infatti, i dati rilevati durante Non bisogna sottovalutare i pe- gestire la situazione che stiamo si assiste alla presenza di nutri- i soccorsi non dimostrano che ricoli: se è vero che la montagna vivendo; conoscere l'ambiente, te schiere di camminatori che i sentieri sono più pericolosi può darci molto è altrettanto le tecniche, le nostre capacità rivelano grande entusiasmo ma, delle vie alpinistiche, ma solo vero che, in caso di errore, spes- psico-fisiche, i nostri ragione- spesso, tradiscono anche poca che vengono spesso affrontati

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da persone non adeguatamen- te preparate, escursionisti che non conoscono sufficiente- mente l’ambiente montano o non ne rispettano le regole. Far camminare insieme escursio- nisti esperti con frequentatori occasionali può ridurre mol- to il rischio di incidenti dovuti all’impreparazione o alla sotto- valutazione dei pericoli ogget- tivi. In montagna l’esperienza dei più esperti è un patrimonio impor- 2 tante che deve essere trasmesso ai nuovi appassionati. Non è facile parlare di pericoli in montagna quando, secon- l’escursione con maltempo con- » Incapacità di movimento solo un piccolo strumento per do alcuni, la montagna è solo clamato, sopraggiungere della » Condizioni meteo negative condividere insieme, senza inu- un banale terreno di gioco o, stanchezza anzi tempo e via di » Scivolata su neve tili allarmismi, alcune riflessioni secondo altri, la montagna di- seguito, sono segnali premoni- » Scivolata su ghiaccio rivolte alla prevenzione degli in- venta interessante solo quando tori che vanno capiti ed ascol- » Sindrome da sfinimento cidenti escursionistici. è assassina. Peraltro, più che tati per prevenire il peggio. » Caduta in crepaccio Il messaggio è indirizzato a co- parlare di pericoli in montagna I dati raccolti dal Soccorso Al- » Folgorazione loro che in qualità di turisti oc- è meglio parlare di prevenzione. pino interessano un periodo di La campagna informativa e casionali o provetti camminato- Dissociandoci quindi dall’in- circa mezzo secolo ma non è preventiva del CNSAS non è e ri, a volte forse troppo disinvolti, terpretazione della “montagna facile trarre delle regole dal- non vuole essere una sorta di percorrono i sentieri delle mon- assassina”, pur non negando le statistiche degli interventi e manuale di apprendimento ma tagne. « alcuni aspetti di pericolosità, nessuno ha tale presunzione. diciamo solo che, se affronta- Tuttavia, uno sguardo a ciò che ta con la giusta preparazione, accade può fornire lo spunto per la montagna è semplicemente interessanti osservazioni. meravigliosa. Ogni anno, sul territorio nazio- » nota Fare prevenzione significa cre- nale, il Soccorso Alpino attua Nell’impossibilità di riportare in un’unica soluzione tutta una serie di informa- are consapevolezza, perché la circa 6000 interventi, e si re- zioni, riportiamo di seguito i capisaldi degli argomenti “sensibili” che potranno prevenzione è un fatto di cul- gistrano, purtroppo, oltre 300 essere sviluppati in seguito o reperiti in modo completo sul sito specificata- tura che inizia dalla convinzione vittime. Le attività maggior- mente dedicato alla prevenzione: www.sicurinmontagna.it che la sicurezza non può essere mente interessate sono l’escur- LA PREPARAZIONE PERSONALE: di fisico e di testa delegata ma va assunta come sionismo, che si pone sempre al ATTREZZATURA: cosa mettersi addosso e cosa portare nello zaino responsabilità individuale. primo posto, seguito dalle voci ALIMENTAZIONE: cibo e bevande sotto controllo In montagna, così come in molti relative allo sci in pista, al la- LA MISURA DELLE DIFFICOLTA’: ad ognuno il proprio sentiero altri ambienti, è necessario ac- voro in montagna e residenza in CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’: escursionistiche cettare i rischi che vanno sem- alpeggio, alla ricerca dei funghi Itinerario turistico T pre messi in gioco con grande che, incredibile ma vero, supera Itinerario escursionistico E onestà, capire come controllare alcune attività propriamente al- Itinerari per escursionisti esperti EE i pericoli determinati dalla si- pinistiche. Itinerario per l’escursionismo in ambiente innevato EAI tuazione che stiamo vivendo, In riferimento all’ambito escur- MEGLIO SOLI ChE MAL ACCOMPAGNATI: ma è sempre vero? conoscere l’ambiente, le tecni- sionistico, con situazioni che si IL GRUPPO: non è solo un fatto di numeri che, le nostre capacità psico-fi- ripropongono in modo presso- UN BIVACCO IMPREVISTO: né lupi né streghe ma…. siche, quindi i nostri ragionevoli ché invariato di anno in anno, AUTOSOCCORSO: un sacco magico limiti d’azione. le cause di incidenti che si ve- IL MALTEMPO: se lo conosci lo eviti Spesso l’incidente non succede rificano, in ordine decrescente, INCIDENTI E PATOLOGIE IN MONTAGNA: cosa fare e cosa non fare? all’improvviso, ovvero, prima sono quelle riportate di seguito. ANIMALI ED INSETTI: feroci e velenosi? che accada l’evento passa del » Caduta da sentiero QUANDO IL GhIACCIO COPRE I SASSI: il sentiero da mordere con i ramponi tempo. Sono molti i casi dove » Malore generico DOVE FINISCE IL SENTIERO: oltre a camminare serve altro l’infortunio viene “preparato”: » Scivolata su terreno QUANDO ChIAMARE IL SOCCORSO scelte azzardate, ostinazione » Perdita dell’orientamento COME ChIAMARE IL SOCCORSO ad intraprendere o continuare » Ritardo nel rientro Buone escursioni e buona montagna a tutti.

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testo di Claudio Picco e Carlo Zanantoni

LA Libertà nell'alpinismo I TEMI AFFRONTATI DURANTE le "ASSISES DE L'ALPINISME" DELLO SCORSO APRILE A CHAMONIX

Qua a fianco il manifesto delle e pericolo"). Restando vicini a "Assises de l'alpinisme" tenutosi a noi, ricordiamo gli scritti del Chamonix Presidente Annibale Salsa (Co- municato Stampa 08.02.2010) e ne di molti amanti della monta- dell'Accademico Avvocato Carlo gna; persino di qualche alpinista Bonardi (per esempio RM CAI, un po'distratto. È così che, a li- Sett/Ott 2010) a cui siamo gra- vello parlamentare o di autorità ti per tanti preziosi consigli. Sia locali, può nascere la tentazione chiaro però che il CAI, come le di ridurre la libertà di azione nel altre Associazioni Alpinistiche, campo dell'alpinismo. Accresce- invita comunque alla pruden- re la propria visibilità e ridurre za e alla corretta preparazione i fastidî sono le motivazioni più nell'affrontare le diverse attività ovvie di queste tentazioni, che della montagna; ferma restando hanno facile presa sull'opinione la scelta di libertà, anche nella pubblica delle società più svi- convinzione che non sono i limiti luppate. Queste sono sempre più "ottusi" che preservano dai peri- lontane dal rapporto con la na- coli ed accrescono la sicurezza. tura che implica non solo piaceri, Nel breve spazio che ci è conces- ma anche sofferenze, fatiche e so, dobbiamo rinunciare a citare rischi. C'è una bella espressione numerosi esempi di interventi francese per questo tipo di so- restrittivi delle libertà, per lo più cietà: la "société sécuritaire". In a livello di legislazioni regionali e questa pullulano gli "esperti di di provvedimenti locali. Diciamo sicurezza", che fanno leva sulle anzitutto due parole a riguardo sue paure. Gli alpinisti debbo- degli incidenti da valanga, che no reagire, non fosse che per i sono i più chiacchierati. Il nostro fondamentali principî di libertà codice penale considera che una a cui si ispirano le civiltà demo- valanga può distaccarsi per caso cratiche. Il problema è mondiale, fortuito oppure per colpa o dolo, e su questo punto torneremo; e, solo per tali due ultimi casi, restando in Italia, vale la pena ammesso che si tratti anche solo di notare che molti studiosi, per di pericolo ma pur sempre di un esempio il notissimo Prof. Stefa- vero e proprio disastro, prevede mico alpinista, ti stai ci sembra di dover ancora una no Rodotà (“La vita e le regole”), l'irrogazione di pesanti pene de- forse dicendo: "Ancora! volta scrivere un appello alla vi- se ne sono occupati. In sostanza, tentive. Purtroppo, la tendenza ASappiamo da tempo, da- gilanza, per tutti poi tenteremo essi sostengono il principio che degli ultimi anni è stata nel sen- gli interventi di valenti colleghi, di fare il punto della situazione. esistono diritti fondamentali che so di invocare un'applicazione che nei corridoi del governo e Non dimentichiamo poi il vasto ci appartengono, non in quanto diffusa ed irragionevole di que- delle autorità locali serpeggia mondo degli amanti della mon- partecipi di una comunità poli- ste pene, oltre che di aggiungere una tendenza a porre vincoli alle tagna, molti dei quali certamen- tica ma in quanto esseri umani. ad esse la previsione normativa libertà fondamentali dell'alpini- te sensibili a questi problemi di Questo principio ha lontane ra- e l'irrogazione di ulteriori san- smo: libertà di accesso e libertà etica. dici (ricordiamo uno dei padri zioni o misure di natura ammi- di rischiare". Bene, sappi allora La stampa dedica particolare della democrazia liberale, John nistrativa. Così è recentemente che fai parte di una minoranza; attenzione agli incidenti che Stuart Mill, che nel lontano 1859 accaduto che due studenti te- gran parte degli alpinisti è poco accadono nel corso di attività al- scriveva che "uno degli aspet- deschi, che in vacanza a Livigno informata, chi perché troppo im- pinistiche, con valutazioni spes- ti fondamentali della vita civile avevano provocato una valanga, pegnato, chi perché forse non ha so superficiali e toni critici che deve essere la libertà di agire senza conseguenze, sul Monte riflettuto abbastanza sul senso e hanno una certa presa sull'uomo secondo le proprie opinioni, pur- della Neve, sono stati arresta- i valori dell'alpinismo. Per questi della strada ed anche sull'opinio- ché lo si faccia a proprio rischio ti. Addirittura, in Piemonte un

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e resa meccanica, è solo del 25 % circa, fa si che sia difficile perdere massa grassa con il solo esercizio fisico, i cui benefici sono pertanto da attribuire ad un insieme di fattori che vanno al di là del solo dispendio ener- getico in quanto tale. Dato che l’equivalente energeti- co dell’O2 è più elevato quando si utilizzino glucidi (v. sopra), e poiché il principale fattore li- mitante la massima potenza aerobica è il trasporto dell’O2 dall’aria alveolare al muscolo, la “saggezza del corpo” fa sì che l’utilizzazione relativa dei glucidi aumenti con l’intensità dell’esercizio, Tuttavia, le riserve di glucidi sono piuttosto ridotte (v. sopra) ne segue che l’utiliz- zazione relativa dei glucidi di- minuisce all’aumentare della 1 durata dell’esercizio Qualche considerazione va dedi- nel senso della lunghezza, ma 1» La figura riporta l’andamento del costo energetico ((C; J/(kg * m)) della cata all’attività motoria adatta- qualora si consideri il guadagno marcia e della corsa, su nastro trasportatore, in funzione dell’inclinazione del ta ai soggetti anziani il cui Cm, di quota, e quindi la velocità terreno. Il costo energetico della marcia è calcolato alla velocità ottimale. Per in età comprese tra i 65 ed i 75 vada intesa come velocità “ver- quanto concerne la corsa, si ricorda che il costo energetico è indipendente anni e a parità di velocità, è su- dalla velocità. Le linee inclinate che si dipartono dall’origine degli assi ticale”, si osserva come in questo periore del 40% rispetto a quello rappresentano linee “isorendimento”. Nel riquadro in alto a sinistra della caso il costo energetico espres- figura è riportato l’andamento del costo energetico della marcia in funzione dei giovani. Con l’avanzare degli so in J/(kg*mvert) presenti un della velocità di progressione e dell’inclinazione del terreno, sia in salita anni il fisiologico calo della minimo alla pendenza del 25% che in discesa. (Riprodotta per gentile concessione dell’autore da: di Prampero PE: La potenza aerobica (approssima- che è la pendenza media tipica locomozione umana su terra, in acqua, in aria. Fatti e teorie. Edi-ermes Ed., Milano, 1985) tivamente dai 20 agli 80 anni: dei sentieri di montagna. E ciò peso ed obesità. La trattazione re che l’energia immagazzinata ΔV’O2max = - 300 mL/(min * è vero sia per la salita che per dell’allenamento della funzione sotto forma di lipidi nell’organi- decade)) può essere accentua- la discesa. Riguardo alla marcia cardio-respiratoria esula dagli smo umano è in media di circa to dal coesistere di patologie in discesa, qualora si consideri scopi di questo articolo e mi 75.000 kcal. Dal punto di vista cardio-respiratorie o di disme- nuovamente lo sviluppo in lun- limiterò, pertanto, a trattare il della resa energetica per litro di tabolismi. Considerando che il ghezza del percorso, Cm presen- l’aspetto più prettamente legato ossigeno consumato, questa sui Cm diminuisce camminando ta il minimo (circa 1 kJ/(kg*km)) ai substrati energetici consuma- colloca da un minimo di 4,67 alla velocità ottimale lungo alla velocità ottimale di circa 4 ti nel corso della marcia in am- kcal (o 19,55 kJ) ad un massimo discese con pendenze compre- km/h ad una pendenza negativa biente montano. Al riguardo si di 5,05 kcal (21,14 kJ), quando se tra il -10% ed il -15 % (Fig. compresa tra il 10 ed il 15% (Fig. consideri che le riserve di glucidi si utilizzino in modo esclusivo 1), tale attività appare partico- 1) . dell’organismo sono piutto- lipidi o glucidi, rispettivamente. larmente adatta agli anziani. Si Dai dati finora forniti, appare sto ridotte (ca. 600 g = 2.460 L’energia derivante dall’ossida- dovrà tener conto, tuttavia, se pertanto possibile eseguire quei kcal), rispetto a quelle dei grassi. zione delle proteine è di fatto il cammino avvenga con l’ausi- calcoli che sono alla base della Queste ultime dipendono dalla trascurabile durante lavoro mu- lio di bastoncini nel qual caso il “posologia” dell’esercizio fisico. percentuale di grasso corporeo scolare dato che, normalmente, pro è costituito da un evidente Per quanto attiene alle indica- che, in età adulta, è dell’ordine l’organismo utilizza miscele di ausilio all’equilibrio specialmen- zioni dello stesso, almeno due del 10 – 15 % nei maschi e del glucidi e lipidi in varia propor- te su terreno accidentato, ed il sono le più importanti: il man- 15 – 20 % nelle femmine. Di zione per ottenere energia dalla contro da un aggravio di spesa tenimento di un buon livello conseguenza, e poiché la densità loro ossidazione. Tuttavia, l’ele- energetica che dati della lette- di allenamento della funzione energetica del tessuto adiposo, vato contenuto energetico dei ratura quantificano in un + 5% cardio-respiratoria ed il man- sottocutaneo o periviscerale è grassi, anche se il rendimento in salita, in un +45% in piano e tenimento del cosiddetto peso molto vicina a quella del grasso del lavoro muscolare, ossia il in un + 50% in discese con pen- forma, ovvero prevenire sovrap- puro (9,3 kcal/g) è facile calcola- rapporto tra spesa energetica denze moderate. «

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A cura della Commissione Centrale Medica TESTO DI Gregorio Ferlini (Medico Fisiatra e Neurologo) e alberto regola (fisioterapista)

dispendio e costo energetico della locomozione umana Quanto “costa” muoversi in ambiente montano

approccio allo studio viene alla classica definizione (Cm) dipende dalla velocità di pari alla metà del prodotto della quantitativo alle diverse di costo energetico della loco- progressione mentre quello della massa corporea moltiplicata per L’forme di locomozione mozione umana: la quantità di corsa (Cr) ne è indipendente, lunghezza del percorso. La pre- umana, in termini di valutazione energia necessaria, al netto della inoltre il Cm alla velocità ot- senza dello zaino aumenta il di- del dispendio energetico ad esse spesa energetica a riposo, a spo- timale (1,1 m/s, ossia 4 km/h, spendio energetico della marcia. legato, è divenuto sempre più stare un kg della massa corporea circa) è la metà di quello della In particolare, si può ritenere importante anche alla luce dei lungo un’unità di percorso. Con corsa: 2 kJ/(kg*km) contro 4 kJ/ che la massa dello zaino, espres- contenuti salutistici sempre più le unità di misura finora utiliz- (kg*km). Graficamente, in -fun sa come percentuale della massa enfatizzati delle attività fisiche zate il costo energetico sarà per- zione della velocità il Cm ha corporea, accresca in pari misura cosiddette “outdoor”. Il rigore tanto esprimibile da C = LO2 /(kg un andamento ad “U” con un il dispendio energetico formale dell’approccio quanti- * km). Tenuto conto che il con- minimo di 2 kJ/(kg*km) in cor- Un aggravio del costo energetico tativo consente, infatti, di uti- tenuto energetico di alimenti e rispondenza della velocità otti- deriva dalle caratteristiche del lizzare l’esercizio fisico come un bevande è solitamente espresso male di 4 km/h (Fig. 1), mentre terreno sul quale ci si sposta a farmaco di cui, tuttavia, è ne- in chilocalorie (Kcal) o in chi- il Cr, trascurando la resistenza seconda che questo presenti un cessario conoscere indicazioni, lojoule (kJ), è possibile trasfor- dell’aria, essendo indipendente fondo irregolare o sia in penden- controindicazioni e posologia. mare il volume di ossigeno con- dalla velocità ha un andamento za. Il costo energetico, infatti, A questo scopo, e con riguardo sumato in equivalenti energetici orizzontale, intersecando Cm al aumenta progressivamente alle forme di locomozione che espressi in tali unità di misura e, valore di 4 kJ/(kg*km) alla velo- passando da sterrato a prato, a hanno per scenario l’ambiente in base a considerazioni che non cità di 8 km/h, che è la velocità sottobosco, a pietraia. Nel caso montano, tratterò brevemente: è qui il caso di approfondire, si di transizione tra marcia e corsa di un percorso in salita, Cm e 1) il loro costo energetico e: 2) può ritenere “ragionevole” che in piano. É possibile, pertanto, Cr aumenteranno con la pen- l’utilizzazione relativa di grassi il consumo di un litro O2 equi- calcolare il dispendio energetico, denza. Limitandoci alla marcia, e glucidi in funzione di intensità valga in termini energetici a 5,0 espresso in kJ, di una camminata che è l’evenienza più comune e durata dell’esercizio. kcal ovvero a 21 kJ. o di una corsa in piano quando per l’escursionista o per il pra- La valutazione del dispendio Le forme di locomozione utiliz- si conoscano la massa corporea ticante il trekking, è possibile energetico di una qualsiasi at- zabili in ambiente montano sono del marciatore, o del corridore, e affermare che anche in salita tività muscolare è possibile mi- riconducibili essenzialmente la lunghezza del percorso com- Cm conserva il caratteristico surando la quantità totale di alla marcia ed alla corsa che, a piuto moltiplicando questi due andamento ad “U” in funzione ossigeno utilizzato (VO2, litri di seconda che avvengano con o termini per 2 o per 4 a seconda della velocità, ma la velocità ot- O2: LO2) nel corso del suo svol- senza ausili esterni e, a seconda che si tratti di marcia o di corsa. timale, ossia il punto più basso gimento. Inoltre, la potenza me- della tipologia del terreno sul La trasformazione del dispen- della “U”, coincide con velocità tabolica necessaria a sostenere quale si svolgono, possono as- dio energetico in chilocalorie è sempre più basse con l’aumen- tale attività sarà proporzionale sumere tipologie del tutto pecu- ancor più semplice ove si con- tare della pendenza (Fig. 1). A all’ossigeno consumato nell’uni- liari fino a trasformarsi in forme sideri che la corsa in piano, in- titolo di esempio, si consideri tà di tempo (V’O2, LO2/min). Il di locomozione specializzate dipendentemente dalla velocità, che una pendenza del 10% il Cm rapporto tra potenza metaboli- quali la marcia con i bastoncini, “ha costo unitario”: Cr = 1 kcal/ aumenta a circa 5 kJ/(kg*km) ad ca e velocità di progressione (v, o nordic walking, la marcia su (kg*km). Per calcolare il dispen- una velocità ottimale di circa 3 km/min) consente di calcolare il neve con le ciaspole o lo sci di dio energetico basterà perciò km/h per salire ulteriormente costo energetico della forma di fondo. moltiplicare la massa corporea a 8 kJ/(kg*km) ad una penden- locomozione considerata (C = In termini di costo energetico vi per la lunghezza del percorso. za del 20% e ad una velocità LO2/km). Dividendo il risultato è una differenza fondamentale Nel caso della marcia in piano ottimale di 2 km/h. Le conside- così ottenuto per la massa cor- tra marcia e corsa in piano: il a velocità liberamente scelta, razioni svolte finora sono state porea (kg) del soggetto si per- costo energetico della marcia le chilocalorie spese saranno riferite al percorso considerato

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centi al parco”. E poi non si dica di fiume che incontriamo in una che gli scienziati non prendono laguna all’interno di Rio Napo, le posizione politica. scimmie urlatrici, e le lontre di Questo paradiso, purtroppo, si fiume che ci guardano curiose trova sopra il secondo giacimen- mentre le passiamo vicino con la to più importante del paese. Si canoa. E spariranno anche quel- chiama Ishpingo-Tambococha- le etnie “intoccate” che ancora Tiputini (noti come Yasuni-ITT) vivono riparate in questo (tutto e contiene 850 milioni di ba- sommato piccolo) lembo di fore- rili di greggio che fanno gola a sta protetta tra Peru ed Ecuador. molti. Ed ecco entrare in scena Purtroppo i messaggi lanciati dal il presidente dell'Ecuador Rafa- presidente sono contraddittori. el Correa e la sua rivoluzionaria Correa è sempre pronto a sven- proposta politica. Correa ha in- tolare il “piano B”: se entro la fatti promesso di non toccare fine del 2011 l’Ecuador non avrà il giacimento in cambio di 3.6 incassato l’acconto di 100 milio- miliardi di dollari (la metà del ni di dollari, il patto con il pia- valore del giacimento) versati in neta salterà. Solo la Germania si 13 anni dai paesi industrializza- era sbilanciata (garantiva 50 mi- ti. Il fondo, gestito dalle Nazioni lioni per dieci anni), ma ora inizia Unite, sarebbe una vera e propria a ripensarci, mentre gli altri paesi rivoluzione verde, favorita pro- non sono andati oltre a pompose prio dalle pressioni ricevute dalla dichiarazioni di intenti. comunità scientifica internazio- Insomma, gli studi scientifici nale. sono fondamentali per meglio Per comprendere l’entità del indirizzare le decisioni politiche, 2 danno a cui andremmo incontro e nessuno meglio degli scienzia- 1 (va bene l’uso della prima per- ti può informare i politici (e, se sona plurale? Consideriamo la serve, esercitare pressioni su di foresta amazzonica un bene loro). « dell’umanità intera?), Pierpaolo » note Biagi, responsabile dei progetti 1» Una laguna nel parco Yasuni Questo articolo è stato possibile grazie alla collaborazione con Terres des di Terres des Hommes in Ecuador, 2» Un vecchio pozzo esplorativo Hommes (www.terredeshommes.it). nel parco Yasuni pronto per essere mi mostra innanzitutto quello L’articolo che menziono nel testo è: Bass MS, Finer M, Jenkins CN, Kreft riattivato che è successo a Lago Agrio, una H, Cisneros-Heredia DF, et al. (2010) Global Conservation Significance of 3» Due giovani indios su uno dei Ecuador’s Yasunı´ National Park. zona della selva dove gli idro- canali del parco PLoS ONE 5(1): e8767. doi:10.1371/journal.pone.0008767 carburi sono estratti dal 1969. È tutto un intrico di strade e tubi per decine di chilometri quadrati. Ci sono laghi di nafta in mezzo ad una foresta che non ha niente a che vedere con quella di Yasu- ni. Storie di tumori, depressioni, criminalità abbondano. In realtà prima le due regioni dovevano somigliarsi. Ma, lasciando stare per un attimo la scienza, ci si rende immediatamente conto dell’assenza di suoni, rumori, e colori della foresta intatta. Arri- vati a Yasuni, Biagi non ha mezzi termini: “Anche se oggi l’estra- zione pertrolifera non viene più compiuta in quella maniera scel- lerata con cui si estraeva negli anni settanta, se qui arrivano le compagnie in poco tempo scom- 3 pare tutto”. Scomparirà il delfino

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A cura di jacopo pasotti - foto di jacopo pasotti

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proteggere yasuni, AMAZZonIA Come la ricerca scientifica ha influenzato la decisione (politica) di proteggere un delicato parco naturale in pericolo (per il momento)

er scrivere un articolo, inse- zie a Terres des Hommes Italia vivono in isolamento volontario, che infine hanno richiamato l’at- gnano, è importante trova- (che non lontano dal parco ha apertamente ostili con i cugini tenzione dei media e dei politici. pre una scadenza, o un even- dei progetti per favorire l’accesso Waorani (i traditori) ed il resto Non si tratta quindi di una lobby to, capaci di rendere “attuale” la ai servizi di base come istruzio- del mondo (gli alieni). Uno studio mossa da interessi particolari, storia che si intende raccontare. ne, salute e nutrizione). Yasuni è scientifico pubblicato su Public oppure organizzata da organiz- Ho trovato la mia occasione per uno dei più importanti hotspot Library of Science (Plos) dice: “il zazioni ecologiste. Eppure i mes- parlare di come una lobby di mondiali di biodiversità. Un solo parco copre il 14% dell’hotspot, saggi sono stati chiari, diretti ai scienziati abbia contribuito ad ettaro del parco contiene molte mentre le concessioni petrolifere governatori ed agli organismi una proposta rivoluzionaria per più specie di insetti di quante ne coprono già il 79%”. sovranazionali. Lo studio scienti- la salvaguardia di un preziosissi- ne possieda tutto il Nord Ame- Questo mi porta ad introdurre fico pubblicato su Plos conclude mo hotspot di biodiversità. L’oc- rica, e vanta il record mondiale la lobby di scienziati (non sto ad così: “Le prospettate esplorazioni casione è l’Anno Internazionale di numero di specie tra rettili ed elencare i nomi, per i più curiosi petrolifere compromettono la delle Foreste, e l’hotspot è il Par- anfibi. Nel 1989 i 10000 -chilo inserisco a termine articolo la re- conservazione di Yasuni. I nostri co Naturale di Yasuni, nell’Amaz- metri quadrati di selva sono stati ferenza letteraria). Perché l’ecce- risultati formano la base scien- zonia ecuadoriana. Il rischio che designati Riserva della Biosfera zionalità di Yasuni è nota grazie tifica per generare raccomanda- Yasuni corre è quello di scompa- dall’UNESCO. Il parco è anche ad una serie di studi scientifici zioni politiche, tra le quali quella rire nel giro di pochi decenni. la casa di una riserva indigena, di biologia, botanica, zoologia, di impedire ogni nuova attività Prima di tutto però, introducia- quella degli Waorani, ed è abi- che poi sono stati pubblicati su esplorativa e costruzione di stra- mo il parco, che ho visitato gra- tata da almeno due etnie che numerose riviste scientifiche, e de nel parco e nelle aree adia-

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centi al parco”. E poi non si dica di fiume che incontriamo in una che gli scienziati non prendono laguna all’interno di Rio Napo, le posizione politica. scimmie urlatrici, e le lontre di Questo paradiso, purtroppo, si fiume che ci guardano curiose trova sopra il secondo giacimen- mentre le passiamo vicino con la to più importante del paese. Si canoa. E spariranno anche quel- chiama Ishpingo-Tambococha- le etnie “intoccate” che ancora Tiputini (noti come Yasuni-ITT) vivono riparate in questo (tutto e contiene 850 milioni di ba- sommato piccolo) lembo di fore- rili di greggio che fanno gola a sta protetta tra Peru ed Ecuador. molti. Ed ecco entrare in scena Purtroppo i messaggi lanciati dal il presidente dell'Ecuador Rafa- presidente sono contraddittori. el Correa e la sua rivoluzionaria Correa è sempre pronto a sven- proposta politica. Correa ha in- tolare il “piano B”: se entro la fatti promesso di non toccare fine del 2011 l’Ecuador non avrà il giacimento in cambio di 3.6 incassato l’acconto di 100 milio- miliardi di dollari (la metà del ni di dollari, il patto con il pia- valore del giacimento) versati in neta salterà. Solo la Germania si 13 anni dai paesi industrializza- era sbilanciata (garantiva 50 mi- ti. Il fondo, gestito dalle Nazioni lioni per dieci anni), ma ora inizia Unite, sarebbe una vera e propria a ripensarci, mentre gli altri paesi rivoluzione verde, favorita pro- non sono andati oltre a pompose prio dalle pressioni ricevute dalla dichiarazioni di intenti. comunità scientifica internazio- Insomma, gli studi scientifici nale. sono fondamentali per meglio Per comprendere l’entità del indirizzare le decisioni politiche, 2 danno a cui andremmo incontro e nessuno meglio degli scienzia- 1 (va bene l’uso della prima per- ti può informare i politici (e, se sona plurale? Consideriamo la serve, esercitare pressioni su di foresta amazzonica un bene loro). « dell’umanità intera?), Pierpaolo » note Biagi, responsabile dei progetti 1» Una laguna nel parco Yasuni Questo articolo è stato possibile grazie alla collaborazione con Terres des di Terres des Hommes in Ecuador, 2» Un vecchio pozzo esplorativo Hommes (www.terredeshommes.it). nel parco Yasuni pronto per essere mi mostra innanzitutto quello L’articolo che menziono nel testo è: Bass MS, Finer M, Jenkins CN, Kreft riattivato che è successo a Lago Agrio, una H, Cisneros-Heredia DF, et al. (2010) Global Conservation Significance of 3» Due giovani indios su uno dei Ecuador’s Yasunı´ National Park. zona della selva dove gli idro- canali del parco PLoS ONE 5(1): e8767. doi:10.1371/journal.pone.0008767 carburi sono estratti dal 1969. È tutto un intrico di strade e tubi per decine di chilometri quadrati. Ci sono laghi di nafta in mezzo ad una foresta che non ha niente a che vedere con quella di Yasu- ni. Storie di tumori, depressioni, criminalità abbondano. In realtà prima le due regioni dovevano somigliarsi. Ma, lasciando stare per un attimo la scienza, ci si rende immediatamente conto dell’assenza di suoni, rumori, e colori della foresta intatta. Arri- vati a Yasuni, Biagi non ha mezzi termini: “Anche se oggi l’estra- zione pertrolifera non viene più compiuta in quella maniera scel- lerata con cui si estraeva negli anni settanta, se qui arrivano le compagnie in poco tempo scom- 3 pare tutto”. Scomparirà il delfino

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paese. É l’indotto che crea posti di Si tratta dell’autobiografia di un cane, bisogni dell’animo, nelle convinzioni » GIAnnI RuSCOnI, AnDREA lavoro femminile, sacrifici e riscatto scritta quindi a quattro zampe, e della fede e nella credibilità delle vir- sociale, il doppio lavoro in una realtà GADDI quattro mani di due coautori umani. tù. L’obiettivo però, sia chiaro, non è di rurale, soldi, sacrifici, matrimoni e un IL GRAnde ALpInISMo L’alternarsi dei brani che riportano la creare un luogo riservato, in cui ci si freno all’emigrazione. Resta in sospeso storia dal punto di vista del cane e da trova bene perché consolati, da soli o InVeRnALe il pegno che è stato pagato: le morti, quello del suo conduttore – Anuk è con gli altri, per la comune sintonia e Alpine Studio, Lecco, 2011 // 220 le malattie, in specie la silicosi, gli in- infatti un cane che viene addestrato il favorevole e condiviso consenso sulle pagg; 16 x 24 cm; foto col. e b/n.; € fortuni, come se gli abitanti ritenessero per la ricerca in valanga – rende per- cose dette e sperate, sui giudizi som- 21,00 fosse un prezzo dovuto per l’acquisita fettamente il formarsi e il crescere di messi o gridati, sulle lezioni di vita che Sul finire degli anni ’60 del secolo trasformazione sociale, economica e un rapporto che diventa inscindibile e le generazioni hanno conosciuto a loro scorso ebbe inizio un capitolo della culturale del territorio. esclusivo. La diffidenza iniziale, grazie spese e che si rivestono dei colori della storia dell’alpinismo ad opera di un Oggi l’ultimo cunicolo ha finito di al legame che il conduttore sa indur- memoria e del calore della nostalgia gruppo di scalatori di Valmadrera, fornire barite, l’oro bianco di Darzo, e re e stabilire, si trasforma in fiducia, dimenticando quanto sono costate. cittadina alle porte di Lecco, che pur questo volume si inserisce in un pro- sintonia e complicità, nonostante il L’autore sfugge a questo rischio per- restando a sé per le modalità tecniche getto in atto che prevede diverse tap- carattere inizialmente scontroso e biz- ché partendo dalla storia locale invita con cui furono effettuate le ascensio- pe nella convinzione che ogni «luogo zarro, classificato come capo branco. ad una successiva considerazione che ni, doveva aprire la via alla logica delle antropologico» è destinato a mutare La sottile differenza di linguaggio nasce dalla vita che produce valore e grandi salite invernali sulle montagne e non necessariamente a morire, ma adottata per i due punti di vista ben dal progressivo oscurarsi dei temi tra- extraeuropee. perché questo avvenga è necessario rende il modo lineare e istintivo dei dizionali a causa di nuove suggestioni, É Gianni Rusconi, uno dei protagonisti sapere e comprendere. Andrea Petrella procedimenti mentali del cane, e l’ap- ma ancora di più dall’irrompere della di quella “stagione” che si protrasse e collaboratori, con questa pubblica- proccio culturale, che è anche tecnico, cronaca e dell’attualità avventurando- dal 1968 al 1977, a narrare in prima zione, hanno raggiunto questo prope- del conduttore che guida l’istintualità si per le acque agitate di una società persona quelle vicende che videro deutico obiettivo fissandone significati ad automatismi comportamentali di controversa e in lotta per sopravvivere attori principali Gianni con il fratello e percezioni. risposta da parte di Anuk. affrontando questioni assillanti e di- Antonio e gli amici Crimella, Villa e Dante Colli Tessari, che diedero luogo al leggen- Vi sono due protagonisti, Anuk e scutibili di sconvolgente impatto. Pierre, alias Daniele Ollier, condutto- L’obiettivo è quindi quello della valoriz- dario team dei “5 di Valmadrera”. » ROBERTO IVE Caratteristiche comuni di quelle im- re-addestratore di cani da soccorso zazione e recupero della vicenda della prese, alcune delle quali sono entrate della Guardia di Finanza di stanza ad barite di Marigole, val Cornera e Pice, MonGoLIA-VIAGGIo di diritto nella storia dell’alpinismo per Entrèves, frazione di Courmayeur. At- località situate a ridosso dell’abitato A oLGII e oLTRe aver spostato ulteriormente il limite traverso la penna di Enrico Camanni la di Darzo e di Storo, dove si trovano le Editrice A&B, 2011 // 220 pagg; ill. delle possibilità umane in rapporto storia racconta con nomi di fantasia miniere, per avviare una nuova realtà e col. ; € 18,00 alle difficoltà ambientali e i mezzi tec- fatti realmente accaduti nel lavoro di rivitalizzare l’intero sito minerario con Premessa per il lettore. Questo non è nici impiegati, furono essenzialmente questa singolare coppia che percorre i una serie di iniziative di cui «La strada un libro di viaggio, nel senso che non tre: inverni particolarmente prolunga- monti valdostani per recare soccorso delle Miniere» è un ottimo esempio. La è quello che comunemente si definisce ti, freddi e nevosi, lunghe permanenze alle persone in difficoltà, o al ritrova- storia è benissimo raccontata e si gio- un libro di viaggio: un racconto di im- in parete, a volte di settimane, e un mento e recupero delle vittime, come va di tutta una serie di testimonianze magini e parole che descrive i luoghi forte spirito di gruppo che realizzan- purtroppo capita a una guida, amico dirette che rispondono alla natura in- e le genti lungo un itinerario geogra- dosi in una intercambiabilità dei ruoli del protagonista. terattiva della ricerca che usufruisce fico preciso. Roberto Ive, uno dei più consentiva “economie di scala” nel di- Il libro si presenta nella consueta ac- così di informazioni delicate o emoti- profondi conoscitori di luoghi e genti spendio di energie per la difficoltà e la curata veste editoriale, propria di que- vamente intense. della Mongolia, ha intrapreso questa durata delle salite, dalla Torre Trieste sta casa editrice di Courmayeur, che L’attività mineraria a Darzo inizia nel volta, nel paese tanto amato, un ine- al Crozzon di Brenta, dalla “via del è anche l’ambiente in cui si svolge la lontano 1894, il materiale estratto è la dito itinerario circolare che somiglia Fratello” sul pilastro ENE del Pizzo Ba- vicenda. barite (solfato di bario) di cui si chia- piuttosto ad un pellegrinaggio. Nel dile alla NO della Civetta, e via dicen- A.G. risce la natura e l’uso. La prima Ditta cuore dell'inverno, con la Uaz del fido do fino al Monte Sant’Elia in Alaska, operante è la Baritina a cui si aggiun- amico Jambaa, è partito dalla capitale quindi in Perù e al Cho Oyu. » AnDREA PETREllA sero la Maffei (1901) la Sigma (1926). verso la lontana frontiera occidenta- Rusconi aveva già fatto conoscere nel L’oro bianco di darzo - La vicenda industriale non dimentica le, là dove i cavalieri kazaki cacciano le storie famigliari dei proprietari ed 1973 le imprese di quel periodo in Ritratto di un paese ancora con l'aquila, come ai tempi di “Pareti d’Inverno” curato da Aurelio episodi anche sorprendenti come il Gengis Khan. E poi è tornato indietro Fondazione Museo Storico del Trenti- sequestro in Sardegna di Italo Maffei Garobbio; ma in questo nuovo libro, no, 2010 // cm. 15x21; pag. 136; Dvd, fino al confine orientale, traversando oltre ai resoconti delle ascensioni suc- che subì una prigionia di sei mesi per laghi gelati e dune di sabbia, scopren- foto b.n.; 16 cessive a quell’anno, emerge la storia € essere poi scambiato con un dipen- do montagne sacre, sciamani, briganti, L’indagine sul paese di Darzo avviata di una saga familiare tutta legata alla dente offertosi come ostaggio fino al monasteri remoti dove è ancora vivo nel 2005 ci ricorda che non dobbiamo montagna che costituisce un’impor- pagamento del riscatto. Non manca il mito di Shamballa, la città perduta, mai dimenticare il grande legame che tante testimonianza l’interesse quindi per la vivacità del girovagando senza una meta precisa unisce l’esistente, ma che bisogna ri- alpinistica di imprese considerate tra racconto, gli aneddoti e le considera- in un Grande Nulla intriso ovunque di spettare ciò che diviene perché come le più rilevanti degli anni’70 a livello zioni. Una documentata seconda parte una spiritualità arcaica e soprannatu- scrive Theodor Fontane (1819-1898) europeo, come pure un documento più tecnica entra nel dettaglio e com- rale. Un'avventura lunga oltre 4000 «proprio questo divenire prima o poi umano di rara sensibilità, permeato pie una lunga disamina della vicenda chilometri che ha lasciato una effime- sarà un dato della realtà. Dobbiamo com’è dalla malinconia della scom- umana del minatore che ci appare fiero ra pista solitaria nel bianco della neve, quindi amare -conclude- tutto ciò parsa all’inizio e alla fine della storia della sua professione. Magici momenti ma sensazioni ed emozioni ben più che è vecchio perché lo merita, ma in dei fratelli Carlo e Antonio. quelli, ad esempio, in cui passata un’in- durature nell'animo dei protagonisti. fondo dobbiamo vivere per il nuovo». A.G. tera giornata nel buio delle gallerie, Come nel cammino circolare attorno Confrontando questa affermazione all’uscita la montagna era rivestita di ad un ovoo, il cumulo di pietre che con il lavoro di Andrea Petrella ci sen- » EnRICO CAMAnnI, DAnIElE un manto di neve, ma anche i pranzi scandisce le tappe del devoto buddi- tiamo di aggiungere che ciò che vera- OllIER e le cene non di sola polenta, il dopo- sta. La Mongolia stessa diventa qui il mente amiamo sarà la nostra eredità lavoro, la paga, le serate, gli svaghi, il gigantesco ovoo di un “altrove”, forse AnUk e perciò non possiamo che apprezzare gran caldo in miniera, gli aspetti socio- l'ultimo rimasto, che continua a sfida- Liaison Editrice, Courmayeur (AO), questo volume. Storia di un paese per antropologici di un lavoro invisibile. Tra re le certezze, gli orgogli e le conquiste 2011 // 62 pagg; 12,2 x 19 cm; € preservarne la memoria, esplorare nelle gli anni venti e quaranta si realizzano materiali del nostro mondo. 12,00 pieghe del cuore dei suoi abitanti, nei anche stabilimenti di lavorazione in Massimo Cappon

LR_04_2011_aog.indd 76 07/07/11 18.53 4 | 2011 76 LA RIVISTA titoli in libreria » AnDREA GAllO » CESARE OTTIn PECCHIO POlVERE ROSA I SAMARITAnI DEllA ROCCIA FREESKI NEL GRUPPO DEL MONTE ROSA E AlTRI RACCOnTI Idee Verticali Edizioni, Gressoney St. Jean (AO), 2011. Priuli & Verlucca Editori, Scarmagno, (TO), 2011. 400 pagg.; 12,7x19 cm; foto col. con it.; € 30,00 160 pagg.; 14x21,5 cm; € 16,50

» SCOTT fISCHER » MASSIMO BRACOnI, DMITRII SARTOR MOunTAIn MADnESS fREESKI lA nuOVA SCuOlA DEl fREESTYlE DALLE PENDICI DELL’EVERST, LA STORIA DI UNA CON I MIGLIORI SNOWPARK ITALIANI E EUROPEI VITA SENZA FINE Editore Ulrico Hoepli, Milano, 2011. Alpine Studio, Lecco, 2011. 224 pagg.; 16,5x20,7 cm; foto col.; € 24, 90 304 pagg.; 16x24 cm; foto col.; € 22,00 » AuGuSTO GOlIn » fRAnCO PERlOTTO lA lEGGE DEllA MOnTAGnA lA MOnTAGnA DEGlI InVISIBIlI I PIÙ CELEBRI CASI GIUDIZIARI ChE hANNO SE- Nuovi Sentieri Editore, Belluno, 2011. GNATO LA STORIA DELL’ALPINISMO 134 pagg.; 15x19 cm Casa Editrice Corbaccio, Milano, 2011. 168 pagg.; 14x21 cm.; € 18,60 » luCA MAZZOlEnI, AnGElO GRIllI AlTA VIA SCIAlPInISTICA DEll’APPEnnInO » AA. VV. CEnTRAlE l’AlTRO SEnTIERO Porzi Editoriali, Perugia, 2011. COLLANA DI ESCURSIONISMO APPENNINICO 256 pagg.; 15x20,7 cm; foto col e cartine it.; € 20,00. ALTERNATIVO N. 3 Società Editrice Ricerche, Foligno, 2011. » fRAnCESCO PORZI 60 pagg.; 16x18,5 cm; ill. col.; € 8,00 MOnTE VETTORE APPENNINO UMBRO MARChIGIANO. APPUNTI DI » A. AlBERTI, M. CASSOl, M. DA POZZO, C. lA- OSSERVAZIONI BOTANICO FORESTALI SEn, C. SIORPAES Porzi Editoriali, Perugia, 2011. DOlOMITI D’AMPEZZO 44 pagg.; 21,5x20,7 cm; ill. col.; € 10,00 GUIDA ALLA CONOSCENZA DELLE MERAVIGLIE NATURALI DI CORTINA » DAVIDE ZAnGIROlAMI Edizioni Regole d’Ampezzo-Parco Naturale delle Dolo- MAnuAlE DI ESCuRSIOnISMO E SICuREZZA In miti d’Ampezzo, Cortina d’Ampezzo (BL), 2011. MOnTAGnA 336 pagg.; 21,5x30 cm; il. col. e b/n. Priuli & Verlucca Editori, Scarmagno (TO), 2011 240 pagg.; 11,5 x 21 cm; ill. col.

» AuTORI VARI consistente per la ricerca di ambienti un bilancio di 32 cime salite, di cui diversi e di monti inesplorati, anche 19 in prima assoluta. VIAGGI In LAZISTAn al di fuori dei soliti confi ni. Sarebbe Il capitolo dedicato alle vicende sto- Comune di Pordenone – Club Al- però riduttivo ritenere che questo li- riche del Lazistan è stato ben curato pino Italiano Sezione di Pordenone bro, di dimensioni limitate ma ricco da Stefano Zucchiatti. Risulta, infi - // 82 pagg; 20x24 cm; Foto a colori di contenuti, possa venir considerato ne, di grande interesse uno scritto e schizzi solo come un ricordo di Silvano poi- inedito del triestino Roberto Ive sul- Il Comune di Pordenone e la loca- ché nei vari capitoli le vicende per- la spedizione in Lazistan guidata da le Sezione del Club Alpino Italiano sonali vengono sviluppate accanto Zucchiatti nel 1977: si tratta di un hanno curato l’allestimento di una a note di carattere generale molto bell’affresco nel quale è ben illustra- mostra fotografi ca con le immagini interessanti. to il successo alpinistico, la magia della Spedizione organizzata da Sil- Il suo impegno culturale, il contri- dei luoghi e, tra le righe, ricorda le vano Zucchiatti in Lazistan nel 1977. buto associativo, l’attività alpinistica dolorose vicende del popolo kurdo e Prendendo spunto dalle sue quattro e gli affetti ben si evidenziano ne- degli armeni. spedizioni alpinistiche in quei luoghi, gli scritti di persone che lo avevano Sia la mostra fotografi ca che il vo- è stato inoltre edito un volume a ri- conosciuto, come Sergio Bolzonello, lume, sono arricchiti dalle belle foto cordo dell’alpinista pordenonese. attuale Sindaco di Pordenone, Alleris di due partecipanti alla spedizione La pubblicazione evidenzia la sua Pizzut, Giovanni Zanolin, Silvia Fran- del 1977, all’epoca solo appassionati fi gura caratterizzata da un forte ceschi e Roberto Barato. Trentotto fotografi dilettanti ed oggi profes- impegno sociale e dalla costante anni dopo la pubblicazione nella sionisti apprezzati: Gianluigi Colin di passione per l’alpinismo in tutte le Rivista Mensile, viene riproposta la Pordenone, ora art director del Cor- sue forme, tra cui quello esplorati- relazione di Silvano sulla spedizione riere della Sera, e Roberto Ive. vo dove riuscì a dare un contributo del CAI di Pordenone nel 1972 con Gianni Furlanetto

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un ‘mare alpino’ sconosciuto l'ultimo libro di marco albino ferrari, tra Storie di uomini e di montagne testo di luca calzolari

alle montagne da cartolina, grande impatto emotivo, che è si apre, infatti, il vasto ‘mare di fatto paradigmatica di come alpino’, un mondo apparta- il mondo naturale continui ancor Storie di uomini e di montagne to, in gran parte sconosciuto, oggi a essere osservato da due sempre più marginale e or- prospettive che paiono inconci- mai semi-abbandonato dopo liabili: quella del cittadino e quel- lo spopolamento degli anni la del montanaro. È la storia triste Sessanta-Settanta. Ferra- e famosa dell’orso Dino. «Dino ri, che nel corso degli ultimi vagava nel ventre più impenetra- vent’anni ha percorso tutte le bile della macchia, nel profondo Alpi, racconta molte storie di misterioso delle selve», racconta questi luoghi e ci accompagna Ferrari, «Dino si era come dissolto, fra meraviglie ormai destinate natura dentro la natura, giù giù a sparire nell’oblio, fra i ricordi nel sacro seme della terra. Eppure, dell’antica società montanara in quei giorni del 2010, era anche e l’epica della scoperta delle l’essere vivente più pedinato che alte quote. Torna alla memoria ci fosse. la vicenda di Riccardo Cassin, Suona paradossale, ma la bestia e i suoi compagni che moriro- più selvatica, l’emblema stesso no per sfinimento durante la della natura primigenia – eletto discesa dal Pizzo Badile; rivi- nella cosmogonia dell’uomo alpi- ve l’epopea dei raccoglitori di no arcaico a incarnazione dell’im- capelli della Valle Maira; e si ponderabile naturale, come un spalancano i luoghi delle balie ciclope o un orco dei boschi – in montanare e delle loro tristi quelle settimane era diventato storie di donne-mucca delle l’essere vivente più controllato di montagne. O ancora vengono tutta la catena alpina sui moni- percorse le tracce di Giuseppe tor delle guardie forestali. Dallo Šebesta, figlio di un soldato spazio un satellite indicava i suoi cecoslovacco di stanza a Tren- spostamenti, sulla rete dei com- to durante la Grande Guerra e puter si commentava il suo desti- distanza di un anno ticolari personaggi e montagne di una ragazza trentina, non- no, le tecnologie più avanzate, i dal romanzo “La Spo- alpine. Secondo Ferrari, quando ché ideatore del Museo degli dispositivi più sofisticati che l’era Asa dell’aria” uscito da si dice Alpi, i più pensano subito usi e costumi della gente tren- del silicio metteva a disposizio- Feltrinelli (di cui abbiamo dato alle solite (poche) cime famose: tina a San Michele all’Adige, ni si concentravano tutt’intorno conto l’anno scorse su queste il Cervino, il Monte Bianco, il il più importante museo et- all’abitante delle selve. Il primor- colonne), Marco Albino Ferrari Gran Paradiso, le Dolomiti. Op- nografico delle Alpi. Un libro diale con l’ipermoderno si fonde- esce ora con un nuovo libro per pure alle località turistiche più in grado di gettare una nuova vano nella misteriosa creatura. i tipi di Laterza. Si stratta di un alla moda: Courmayeur, Cer- luce sull’universo alpino, quel Tutti pensavano a lui senza averlo testo molto particolare che si vinia, Madonna di Campiglio, mondo magico e incantato neanche mai visto. Era diventato articola su più piani narrativi: Cortina. In realtà questi luoghi che molti in Italia neppur co- un simbolo, c’era dove non era il reportage, il ricordo autobio- dell’industria del turismo non noscono l’esistenza. Il testo presente, era presente dove non grafico e la descrizione di par- sono che spazi circoscritti. Oltre si conclude con una storia di c’era». «

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A cura di gianni zecca

www.fantasyclimbing.com www.mountainblog.it Fantasyclimbing è un’Associazione affiliata alla FASI (Federazione di Arram- Dopo aver mosso i primi passi attraverso una partnership editoriale con la picata Sportiva Italiana, associata al CONI) nata nel 2004 e formata da pro- sede centrale del Club Alpino Italiano, Mountain Blog è oggi un blog magazine fessionisti dell’arrampicata, tutti appassionati alpinisti e arrampicatori, con indipendente che ha come obiettivo la comunicazione integrale della monta- grande esperienza didattica, maturata anche nell’ambito del CAI (Club Alpino gna. Comunicazione integrale perché si rivolge a – e coinvolge – un pubblico Italiano). I docenti dell’Associazione hanno pluriennale esperienza nell’inse- di utenti il più ampio possibile, dagli esperti appassionati delle discipline più gnamento dell’arrampicata ad allievi di tutte le età, e nella formazione di estreme, ai semplici amanti delle camminate nella natura e di uno stile di vita istruttori, direttori di corsi e di scuole di alpinismo e arrampicata sul territorio outdoor. nazionale. La particolarità di questa associazione è che utilizza la danza, la musica e l’arte pittorica, nell’apprendimento delle tecniche di arrampicata.

www.dislivelli.eu http://my.opera.com/lor74cas/blog La constatazione che nel Nord Ovest d’Italia mancasse ancora un luogo di In questo blog, che preferisce chiamare 'taccuino', Lorenzo inserisce le im- discussione, raccolta e condivisione dei materiali relativi a studi, progetti e at- pressioni e qualche fotografia di ciascuna delle sue escursioni in montagna a tività che si intraprendono nei territori montani, nell’ottica di favorirne l’uscita partire dall'anno 2007. Mentre scriviamo, in homepage è presente la relazione dalla marginalità economica e culturale, ha portato un gruppo di professionisti di un'escursione sul Monte Guarda, al confine tra Italia e Slovenia: “Partiamo piemontesi a creare un’Associazione impegnata nella ricerca e nella comuni- da Uccea dove il sentiero 733 inizia a salire da dietro l'ultima casa prima del cazione sulla montagna. L’Associazione Disivelli è nata nella primavera 2009 cimitero. La nostra presenza viene rilevata dal sofisticato sistema d'allarme, tre a Torino, dall’incontro di ricercatori universitari e giornalisti specializzati nel cani ci abbaiano dal terrazzo e un asino raglia in modo assordante dal recinto. campo delle Alpi e della montagna, allo scopo di favorire l’incontro e la colla- Ci allontaniamo in fretta seguendo le indicazioni che ci portano all'interno di borazione di competenze multidisciplinari diverse nell’attività di studio, docu- un bel bosco, lungo un sentiero cosparso dal giusto strato di foglie da rendere mentazione e ricerca, ma anche di formazione e informazione sulle Terre Alte. il terreno piacevole”.

LR_04_2011_aog.indd 79 07/07/11 18.54 Trentino | Val di Fassa Alto Adige | Val Pusteria - Siusi allo Sciliar La sicurezza ovunque mi ...

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ALBERGO INFORMATO SCONTI SOCI C.A.I. OSPITALITÀ CANI Via Ibsen 29 - 39040 Siusi allo Sciliar (Bz) SULLA CELIACHIA tel. +39 0471 70 88 60 - www.villamadonna.it www.ops3.com - Ideagraphic www.ops3.com www.serviziovacanze.it www.camp.it

210x280 CAI_Gyro.indd 1 24/06/11 16.02 LR_04_2011_aog.indd 80 07/07/11 18.54 Trentino | Val di Fassa Alto Adige | Val Pusteria - Siusi allo Sciliar La sicurezza ovunque mi ...

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