Il Mio Fellini

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Il Mio Fellini IL MIO FELLINI Rimini, Cinema Fulgor 25-26 novembre 2005 FONDAZIONE FEDERICO FELLINI 1 Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Il mio Fellini Rimini, Cinema Fulgor, Corso d’Augusto 162 25-26 novembre 2005 organizzazione hanno collaborato Alessandra Fontemaggi, Elisa Bartolucci in collaborazione Francesca Chicchi con Rossana Mordini Antonella Leo Giulia Lettieri redazione del volume Roberto Naccari Giuseppe Ricci Chiara Vandi segreteria viaggi Mirco Cecchini CTS Bologna, Lorella Manini allestimenti Nevio Semprini traduzione dei testi Robin Ambrosi Cecilia Cenciarelli ufficio stampa iniziativa realizzata Catia Donini, in collaborazione con il contributo della Direzione con Michela Mercuri Generale Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali amministrazione Regione Emilia-Romagna Andrea Cesari Provincia di Rimini Lorenzo Corbelli in collaborazione con copertina Cineteca del Comune di Rimini Colpo d’occhio, Enzo Grassi Cinecittà Holding 2 Fondazione Federico Fellini Via Oberdan 1 - 47900 Rimini tel. 0541 50085-50303 / fax 0541 57378 www.federicofellini.it e-mail: [email protected] Presidente Pupi Avati Vice Presidente Giuseppe Chicchi Direttore Vittorio Boarini Consiglio d’Amministrazione Pupi Avati Marco Bertozzi Giuseppe Chicchi Carlo Fuscagni Angelo Libertini Stefano Pivato Italo Sala Comitato Scientifico Gian Piero Brunetta Michele Canosa Maurizio Giammusso Jean A. Gili Vincenzo Mollica Jacqueline Risset Gianni Rondolino Mario Sesti Giorgio Tinazzi Sergio Zavoli Responsabile delle iniziative Alessandra Fontemaggi Responsabile dell’archivio Giuseppe Ricci Segreteria Mirco Cecchini Segreteria amministrativa Andrea Cesari Lorenzo Corbelli 3 4 SOMMARIO venerdì 25 novembre - ore 16 presiede / chair: Vittorio Boarini Vittorio Boarini p . 7 Piero Meldini p. 11 Lella Ravasi Belloccchio p. 18 Francesco Piccolo p. 31 Curzio Maltese p. 48 Mimmo Calopresti p. 58 sabato 26 novembre - ore 10 presiede / chair: Gianni Rondolino Ugo Nespolo p. 69 Chiara Tozzi p. 80 Marcello Fois p. 95 Paolo Fabbri p. 107 Lucio Dalla p. 122 sabato 26 novembre - ore 15,30 presiede / chair: Mario Sesti Concetto Pozzati p. 139 Tommaso Pincio p. 146 Umberto Curi p. 167 Bruno Bozzetto p. 180 Alessandro D’Alatri p. 193 Premio Fondazione Fellini 2005 Martin Scorsese p. 205 5 6 VENERDÌ 25 NOVEMBRE - ORE 16 VITTORIO BOARINI DIRETTORE DELLA FONDAZIONE FEDERICO FELLINI Signore e signori benvenuti. Vi ringrazio per aver accolto il nostro invito ed essere qui. Questa manifestazione è organizzata dalla Fondazione Fellini, che come voi sapete è un’associazione soste- nuta in modo particolare dal Comune di Rimini, dalla Provincia di Rimini e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, oltre che da altri soci riminesi e non, fra i quali Cinecittà Holding e il Centro Sperimentale di Cinematografia. Grazie anche al sostegno che riceviamo, quest’anno ci apprestia- mo a compiere un salto di qualità, nel senso che si tiene la prima edizione del “Premio Fondazione Fellini” e, a mio avviso, in una forma che meglio non poteva essere visto che il premiato sarà domani sera Martin Scorsese, uno dei più grandi registi viventi. Non solo. È stato un grande amico di Fellini, soprattutto negli ul- timi anni della sua vita. È un amico del cinema italiano, al quale ha dedicato libri e anche un film importante. Ed è un uomo che si è molto battuto per destare la coscienza di tutti noi sul problema della conservazione del cinema. È quindi un uomo che ha molti meriti e che, aprendo la nostra serie di premiazioni, penso sia un auspicio felice per il futuro di questa nostra nuova iniziativa. È nuovo anche il criterio con cui abbiamo cercato di organizzare questa serie di incontri chiamata Il mio Fellini, cercando cioè di uscire dalla cerchia dei cultori di cinematografia, di cinema, e specificamente di Fellini. Non ci siamo rivolti a storici e critici del cinema, né agli specialisti di Fellini. Neppure a Tullio Kezich, che pure era stato invitato a venire e non ha potuto, ma era stato invitato a intervenire come spettatore e non come relatore. Credo 7 VITTORIO BOARINI VENERDÌ 25 NOVEMBRE di non fare torto a nessuno nel dire che Tullio Kezich è probabil- mente il più grande specialista di Fellini vivente. Non farò torto al mio amico Bondanella, che è qui presente e che è venuto dal- l’Università dell’Indiana per assistere a questo convegno, e che sicuramente è un esperto di Fellini di prima grandezza. Dico questo per dire che la nostra ricerca tende ad ampliarsi e ad iniziare a sondare come Fellini e la sua opera abbiano inciso non solo sulla cultura cinematografica, il che è ovvio ed evidente, ma anche sulla cultura italiana in generale. Ecco perché ci siamo rivolti a loro, senza escludere gli uomini di cinema. Ci sono ben tre registi importanti che prenderanno parte a questo convegno, oltre a sceneggiatori e altri che in qualche modo hanno a che fare con il cinema, ma di cui il cinema non è la prima e intensa attività, proprio per verificare quanto abbia inciso Federico Fellini sulla cultura italiana al di là dei confini cinematografici. Ci è sembrato un buon terreno da esplorare con questo colloquio che prepara e precede la cerimonia di premiazione a Martin Scorsese. Iniziamo il nostro percorso, sperando che il futuro ci sia propizio. Ladies and gentlemen. Thank you for accepting our invitation and for being here. This conference has been organised by the Fellini Foundation, which as you know is a Foundation supported by the Comune di Rimini, the Provincia di Rimini, the Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini and by other mem- bers from Rimini and beyond. That’s why there are two national members, Cinecittà Holding and the Centro Sperimentale di Cinematografia. Thanks to the support that we receive we have decided this year to hold the first edition of the “Fellini Foundation Award” which, I believe, couldn’t be- gin any better as tomorrow evening’s recipient of the award will be Martin Scorsese, unanimously considered one of the greatest living directors. And that’s not all. He was also a great friend of Fellini, especially during his final years. He is a friend of Italian cinema, about which he has written books and made an important film. And he is a man that has battled a great deal to raise our collective awareness about the problems facing film preservation. Therefore he is a man with many merits and that in opening our series of awards, I think, represents a positive omen for the future of this initiative. 8 VENERDÌ 25 NOVEMBRE VITTORIO BOARINI The criteria with which we have organised the series of meetings called My Fellini is also new. We have tried to broaden the spectrum beyond experts on cinema and specifically Fellini. We didn’t call on cinema historians and critics nor on Fellini specialists. Not even Tullio Kezich, who was invited but couldn’t come, was called as expert but simply as spectator. I don’t think I would offend anyone in calling Tullio Kezich the greatest Fellini specialist alive. I wouldn’t offend my friend Bondanella who has come from the Uni- versity of Indiana to be at this conference and who is a top-ranking specialist on Fellini. I am saying this because our research tends to broaden itself and starts to explore how Fellini and his work have influenced not only cinema, which is obvious and evident, but also Italian culture in general. That’s why we have extended the invitation, without excluding film people. There are three important directors attending the conference as well as scriptwriters and others that in some way are linked to cinema, even though it’s not their main activity, in order to see Federico Fellini’s influence on Italian culture beyond the confines of cinema. It seemed to us like good ground for exploration with this talk that prepares and precedes Martin Scorsese’s award ceremony. Let’s start our exploration in the hope for a fruitful future. 9 10 PIERO MELDINI SCRITTORE Il mio Fellini – il Fellini, cioè, che mi ha offerto numerose occasioni di riflessione e anche di stupore – è l’artista che si è misurato ripetutamente con quell’Altrove che è il passato, servendosi di mappe e di metodi d’esplorazione del tutto sin- golari (e – vorrei aggiungere – non troppo dissimili da quelli usati da Freud per esplorare l’“interno paese straniero”). Nell’interesse del regista per la storia non c’era proprio niente di accademico. Resuscitare il passato non era per lui un’operazio- ne culturale, quanto piuttosto una specie di seduta medianica, di rito negromantico, dal momento che si trattava di evocare un universo parallelo abitato dai morti. E tuttavia Fellini, che storico non era, ha precorso più d’una volta gli storici di pro- fessione. In cosa consiste, in estrema sintesi, il lavoro dello storico? Io credo nel cogliere le differenze fra il presente e il passato; nel misurare la distanza e talora l’estraneità tra questi mondi. La tendenza comune è di appiattire il passato sul presente, perché pensare che la storia si ripete, che negli anni e nei secoli cam- bia poco o nulla, è molto rassicurante. È proprio invece tanto dello storico di razza quanto dell’artista sorprendere, spiazzare, mettere in crisi luoghi comuni e certezze consolidate. Prendiamo Satyricon. Scopo dichiarato del film era mostrare la distanza abissale, l’inconciliabilità tra il mondo pagano, che non possedeva ancora il senso del peccato, e la civiltà successiva alla rivoluzione cristiana, alla quale apparteniamo anche noi. Nelle intenzioni di Fellini si sposavano dunque un mito – il 11 PIERO MELDINI VENERDÌ 25 NOVEMBRE mito di un’Età dell’Oro a cui era ignoto ed estraneo il senso di colpa – e una formidabile intuizione storiografica. Mi spiego. Satyricon è stato girato come una sorta di reportage. Si ricorderà che in alcune sequenze – quella della Suburra o del banchetto di Trimalcione – le comparse guardano dritto in macchina, contravvenendo così alla prima regola del cinema di fiction.
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