Circolare Febbraio 2006 181/2006 Sommario I Detti Di Gesù (39
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Circolare febbraio 2006 181/2006 Sommario I detti di Gesù (39): “ Perché avete paura, uomini di poca fede ”? ..................................................... 1 NAPOLI: Convegno Internazionale su Giorgio Castriota Scanderbeg.............................................. 2 ROMA: Deceduto Vittorio Peri ......................................................................................................... 8 LUNGRO: Imerologhion 2006 .......................................................................................................... 9 ROMA: Nuovi vescovi in Albania..................................................................................................... 9 KOSSOVA: Deceduto il vescovo Mark Sopi .................................................................................... 9 KOSSOVA: Deceduto Ibrahim Rugova........................................................................................... 10 VACCARIZZO ALBANESE: Deceduto papàs Selvaggi................................................................ 10 ROMA: Mostra sugli arbëreshë ....................................................................................................... 10 LUNGRO: Nuove ordinazioni ......................................................................................................... 10 ROMA: Significato del II sinodo intereparchiale ........................................................................... 10 ROMA: Hesychia : Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore................................................... 11 Tà lòghia – I detti di Gesù (39): “Perché avete paura, uomini di poca fede”? L’uomo di fronte al pericolo teme. I discepoli si trovano in mare su una barca sballottata dai flutti. E’ presente Gesù, ma dorme. E i flutti sono alti e minacciosi. Matteo usa una terminologia apocalittica, tanto per sottolineare il grande rischio che correva la barca con i discepoli, quanto per dare al racconto miracoloso una visione più ampia, con risonanze bibliche. “Si scatenò nel mare una tempesta grande” ( seismòs mègas eghè- neto ). Il mare in tempesta nella tradizione biblica rappresenta le forze contrarie a Dio, ma che Dio vince. La “creazione è la vittoria di Dio sul caos, sullo Yam , sul mare” (Ortensio da Spinetoli ). Dio fece passare il po- polo eletto attraverso il mare; Cristo cammina sulle acque del mare, calma la tempesta. Gli apostoli si sentono perduti. Nel pericolo si ricordano che Gesù è con loro. Ma dorme. Lo sveglia- no e chiedono aiuto: “Siamo perduti! Salvaci, Signore” (Mt 8,25). La domanda sembra ripetere una formula liturgica della comunità primitiva ( Kyrie s ōson imàs ), posteriore all’evento, ma del tempo in cui il Vangelo di Matteo è stato scritto. Il titolo di “Signore” (Kyrios ), che per sé è un titolo dato a Gesù solo dopo la resur- rezione, lo mostra chiaramente. Quella formula di preghiera esprime la domanda fondamentale che l’uomo d’ogni tempo rivolge al Signore. Ed è innanzitutto una professione di fede in Gesù Cristo. I discepoli sono angosciati, si sentono perduti, sommersi dalle onde del mare e del male. La loro fede in Gesù è debole. E Gesù svegliato li rimprovera proprio per questo, li chiama “uomini di poca fede” (oligo- pistoi ). Spesso Gesù rileva nei suoi discepoli la “poca fede” ( oligopistìa) come quando li richiama ad avere fiducia in Dio (Mt 6,30). L’assenza della fede, ma anche la fede immatura, “piccola”, “poca”, rende l’uomo pauroso ( deilòs, timido, vigliacco, vile, pauroso). Questa domanda pone Gesù ai suoi: “Perché avete paura”? (Mt 8,26). Così traduce la Bibbia della CEI. Invece la fiducia, espressione della fede in Dio, vince la paura. Gesù risponde con l’azione: sgridò i venti e il mare “e si fece grande bonaccia” (Mt 8, 26). L’immagine della barca sul mare sin dai tempi antichi è stata vista come una delle rappresentazioni della Chiesa. “La Chiesa sballottata dalla tempesta è salvata da Gesù Cristo” (Tertulliano, De baptismo, 12 ). Il rischio, le avversità dei tempi e dei movimenti culturali odierni non devono far vacillare la fede. La fede, per la presenza del Signore risorto, scaccia la paura, a livello personale e comunitario (Besa/Roma ). BESA - FEDE, FEBBRAIO 2006 2 NAPOLI no portato a conoscenza con i loro interventi, sia di CONVEGNO INTERNAZIONALE carattere documentario storico, sia di carattere lette- GIORGIO CASTRIOTA SCANDERBEG rario. NELLA STORIA E NELLA LETTERATURA Si è ribadito che la pubblicazione dell’inedito porta luce nuova e mette in evidenza lo spessore del perso- In occasione del VI centenario della nascita del Prin- naggio, inquadrato nel contesto storico e culturale de- cipe Giorgio Castriota Scanderbeg, presso il Diparti- gli avvenimenti del XV secolo. mento di Studi dell’Europa Orientale dell’Università Sono queste alcune delle novità metodologiche che degli Studi di Napoli “L’Orientale”, il 1-2 dicembre hanno contraddistinto i lavori del convegno. 2005 si è tenuto un Convegno Internazionale su “Giorgio Castriota Scanderbeg nella storia e nella let- A conclusione del Convegno, tuttavia, è stata eviden- teratura”, organizzato dalla Cattedra di Lingua e Let- ziata la necessità di continuare negli studi sulla figura teratura Albanese e dal Comitato Nazionale per le Mi- del Principe albanese nel confronto anche con il ver- noranze Etnico-Linguistiche in Italia del Ministero per sante ottomano. Ciò ha suggerito un aggiornamento i Beni e le Attività Culturali. dei lavori in un secondo Convegno Internazionale da Vi hanno partecipato studiosi italiani, specialisti di tenersi fra due anni, sempre a Napoli presso Storia dell’Europa Orientale e di Storia medievale, ol- l’Università “L’Orientale. Durante la fase preparato- tre che di Lingua e Letteratura Albanese, e studiosi dei ria dei due anni che intercorrono si creeranno le con- paesi dell’Est europeo. dizioni per un confronto con studiosi dell’impero ot- Il Convegno non voleva essere solo un momento cele- tomano e con turcologi di varie università europee ed brativo, ma mirava soprattutto a fare il punto sugli orientali. studi sul periodo storico (sec. XV) e sulla figura del Il tema, che si prevede già da ora di grande attualità, Principe albanese sotto il profilo storico e letterario. anche per gli eventi che interesseranno la Turchia nel Dalle 25 relazioni che sono state lette durante il Con- prossimo futuro sempre più vicina all’Unione europea, vegno è venuto fuori un quadro ampio e approfondito può essere sintetizzato nei termini seguenti: “L’Impero che ha soddisfatto tutti i partecipanti. Numeroso e se- ottomano e i Balcani nella storia e nella letteratura”. lezionato è stato l’uditorio che ha seguito i lavori con I relatori, già un mese prima dell’inizio del Convegno assiduità e attenzione. appena concluso, avevano fatto pervenire alla Segre- A conclusione dei lavori è stato possibile sintetizzare teria organizzativa i riassunti delle proprie relazioni, le tendenze che si sono profilate durante tutti gli inter- che stampati in una elegante brochure hanno permes- venti. so a tutti i partecipanti di seguire con proficuità i sin- Due tendenze sono emerse con una certa insistenza: goli interventi. da un lato la corrente filo-cristiana, che vedeva nel Li proponiamo qui di seguito ai nostri lettori. Principe un difensore del blocco cristiano con spirito da crociato; dall’altro un Principe più laico che, pur Sergio Bertolissi utilizzando con intelligenza la diplomazia delle allean- (Università di Napoli L’Orientale) ze, mirava a difendere l’identità del suo popolo che GIORGIO CASTRIOTA SCANDERBEG : UNA STRATEGIA stentava ad amalgamarsi per dare vita alla nascente PER L ’UNIFICAZIONE DELL ’A LBANIA Albania. Le due tendenze si sono integrate perfettamente, in una Giorgio Castriota Skanderbeg (1405-1468) è general- dialettica estremamente costruttiva, tendenti a mettere mente noto come il grande condottiero che sconfisse in luce l’obiettività storica, senza la consueta retorica più volte gli eserciti ottomani di Murad II e del succes- agiografica, che ha per lo più inficiato le riflessioni sore Mehmet II e come unificatore, anche se tempora- dei convegni passati. neo, dell'Albania. Più che fermarsi al mito che ha circondato la figura Un altro aspetto che mi sembra rilevante nella sua vi- del Principe, soprattutto nei riflessi letterari, i relatori cenda è proprio la difficoltà di unificare i clan sparsi hanno analizzato le ragioni perché un personaggio del suo Paese e renderli effettivamente consapevoli storico, che si è confrontato con successo con strateghi della necessità dell'unità, come rilevò nel suo discorso quali i sultani Murad II e Mehmet II, il Conquistatore sull'unità nazionale all'incontro di Lezhë (Alessio) nel di Costantinopoli, sia assurto a mito non solo 1444. nell’immaginario popolare albanese, ma di tanti altri D’altronde la necessità dell’unificazione delle forze popoli che lo hanno immortalato nelle pagine lettera- non interessava solo la compagine interna albanese, ma rie. tutte quelle forze che si opponevano all’espansione ot- Altra novità di rilievo che ha caratterizzato il Conve- tomana verso occidente, tra le quali spesso gli interessi gno riguarda gli aspetti inediti che molti relatori han- particolari avevano il sopravvento su quelli generali. BESA - FEDE, FEBBRAIO 2006 3 Giovanna Motta II in persona. Attacchi che avevano il preciso scopo di (Università di Roma La Sapienza) annientare una resistenza che metteva in discussione la I TURCHI , IL MEDITERRANEO E L ’EUROPA supremazia dei nuovi conquistatori che, dopo la caduta di Bisanzio, non ancora soddisfatti