Studi E Ricerche
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Studi e ricerche Ultime lettere Scritti di fucilati e deportati della Resistenza Mimmo Franzinelli Successivamente al pionieristico lavoro di Piero Ever since thè pioneer work by Piero Malvezzi and Malvezzi e di Giovanni Pirelli sulle lettere dei con Giovanni Pirelli on thè letters ofmilitants sentenced dannati a morte della Resistenza, pubblicato in pri to death in thè Italian Resistance, originally pub- ma edizione nel 1952 da Einaudi, il reperimento e lished by Einaudi in 1952, thè retrieval and study of lo studio degli epistolari dei fucilati partigiani han correspondence by partisans executed have persis- no segnato persistenti ritardi, quasi che quell’anto tently marked time, as ifthat anthology summed up logia compendiasse il materiale esistente e la “sa thè whole of thè existing materials and thè sacred- cralità” di una documentazione così particolare scon ness of such a special documentation would dis- sigliasse l’analisi storiografica. Le Ultime lettere di courage historical treatment. The Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza, condannati a morte e di deportati della Resistenza curate da Mimmo Franzinelli per Mondadori in oc [The Last Letters of Resistance Militants Sentenced casione del sessantennale della liberazione, rilan to Death or Deportation], edited by Mimmo ciano la ricerca, secondo una ripartizione in quattro Franzinellifor Mondadori on thè occasion ofthe 60th categorie: i fucilati, i deportati politici, i deportati anniversary of thè Liberation, re-launch research razziali e gli autori di testamenti spirituali. along four different lines: thè executed, thè deport- “Italia contemporanea” anticipa la parte iniziale del ed under a politicai charge, thè deported under a saggio introduttivo al libro, corredata con il mate racial charge and thè authors ofs piritual testaments. riale su dieci antifascisti (quattro dei quali non in What we present here below is thè beginning of clusi nel volume): i profili biografici, la trascrizio Franzinelli’s introductory essay, together with thè ne delle lettere e la documentazione fotografica. I materials concerning ten anti-Fascist figures (four personaggi dei quali si riproducono qui gli ultimi of whom not included in thè above mentioned vol scritti sono Alessandro Bianconcini, “rivoluzionario ume): biographical notices, letters and photos. The professionale” già volontario con le Brigate inter personalities whose last writings appear in this se- nazionali nella guerra civile spagnola; il partigiano lection are Alessandro Baroncini, a professional rev- genovese Dino Bertetta; il democristiano alessan olutionist former volunteer in thè International drino Giuseppe Bocchiotti; il giovane lombardo Brigades in Spain; Dino Beretta, a Genoese parti Evandro Grippa; il gappista veneziano Ernesto san; Ernesto Bocchiotti, an Alessandria Christian- D’Andrea; il cospiratore romano Gerardo De Ange- democrat; Evandro Grippa, a young Lomhard; lis trucidato alle Fosse Ardeatine; il cattolico bre Ernesto D’Andrea, a Venetian G.A.P. member; Ger sciano Vittorio Grasso Caprioli fucilato perché ave ardo DeAngelis.a Roman conspirer slain at thè Fos va disertato dalla “Monterosa” per unirsi ai parti se Ardeatine; Vittorio Grasso Caprioli, a Brixian giani liguri; il comandante partigiano del Friuli orien catholic executed under thè charge ofhaving deserted tale Mario Modotti; il socialista bolognese Gino Ono- thè Monterosa Division to join thè Liguria partisans; fri; l’ufficiale italo-ellenico Emanuele Tiliacos che Mario Modotti, a partisan commander in Friuli; Gi — riparato in Svizzera dopo i combattimenti segui no Onofri, a Bologna socialist; Emanuele Tiliacos, ti all’armistizio — rimpatriò con alcuni compagni an Italian-Greek officer, former refugee in Switzer- per combattere i nazifascisti. land after thè 8th September combats, who turned back with a group of comrades to fìght against thè Nazi-Fascists. ‘Italia contemporanea”, dicembre 2004, n. 237 518 Mimmo Franzinelli La scrittura davanti alla morte sistenza evitano comunicazioni considerate ele mento di compromissione e di pericolo per il Il più straordinario corpo epistolare sul secon mittente e ancor più per il destinatario. L’even do conflitto mondiale è stato salvato da Nuto Re tuale sequestro attirerebbe la rappresaglia sui velli, che ha pubblicato nel volume L’ultimo corrispondenti dei “ribelli”. Tranne casi parti fronte numerose missive scritte da alpini pie colari, dunque, la vita alla macchia esclude il montesi sulle linee del Don, appena prima di contatto epistolare con la famiglia; non si scri scomparire nella steppa gelata; corrispondenze ve dalla montagna ma dalla prigione, soprattut chiuse in 16 sacchi inviati al macero dalla bu to — come qui documentato — nell’imminen rocrazia militare: “Diecimila lettere, migliaia di za della fucilazione. La lettera del soldato di uomini che parlano, che raccontano. Alcuni di mostra ai suoi cari che egli è sopravvissuto ai ri cono quasi tutto, disegnano l’arco completo del schi della guerra; quella del partigiano annun la loro vita militare; altri, con testimonianze cia la sua cattura o la messa a morte. frammentarie, ricostruiscono poche pagine del Ogni messaggio racconta a suo modo una vi la loro esperienza e non sempre le più impor cenda appassionante e dolorosa, una storia di al tanti; altri ancora, e sono una folla, si inserisco lusioni e anche di silenzi, talvolta di rimozione no nel discorso per fermare soltanto un proble della fine incombente e talaltra di sublimazione ma, uno stato d’animo, un momento”1. nella dimensione ultraterrena, rafforzata dalla fe In tempo di guerra la posta da campo assi de (religiosa e/o politica). Chi scrive è prevalen cura il recapito della corrispondenza tra i com temente giovane. Figli, fidanzati, mariti, padri battenti e i loro familiari, tranne prelievi censo che si rivolgono alla mamma, al papà, a fratelli ri degù scritti contenenti giudizi “disfattisti”. La e sorelle, alla fidanzata, alla moglie, ai figliolet prigionia non interrompe il canale di comuni ti. La dimensione affettiva è l’elemento princi cazione, come attestano diverse raccolte di let pale e la realtà primaria dei biglietti. Sulla soglia tere di internati militari e civili italiani2. della morte scatta il bisogno di spiegare perché Si scrive dal fronte e dall’internamento, non la propria vita viene stroncata, o anche solo di dalla formazione partigiana. Dal settembre 1943 respingere il marchio di bandito sanzionato da all’aprile 1945 la compresenza dell’occupante chi ha decretato la condanna. “Viva l’Italia!” è tedesco, delle strutture della Repubblica socia la frase ricorrente, l’esclamazione gridata in fac le italiana e del contropotere partigiano ha de cia ai fucilatoli. Saldamente innestati nel loro terminato una situazione diversificata: mentre i contesto, questi messaggi per certi aspetti lo tra militari della Rsi scrivono più o meno regolar valicano, laddove illustrano i valori per i quali i mente ai loro parenti, gli appartenenti alla Re morituri si sono battuti, nella convinzione di do Nelle pagine che seguono, le missive citate, salvo diversa indicazione, sono pubblicate in Mimmo Franzinelli (a cu ra di), Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza, Milano, Mondadori, 2005. Le lettere ri prodotte a corredo di questo saggio introduttivo sono in parte inedite e in parte comprese nell’antologia. La trascri zione dei testi è fedele aH’originale, per non fare violenza al documento. Contestualmente all’avvio dell’iter edito riale delle Ultime lettere, l’istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia ha varato il censi mento degli epistolari di caduti partigiani, attraverso un progetto promosso e coordinato da Franzinelli, patrocinato dal ministero dell’istruzione, dell’università e della Ricerca e affidato a sei ricercatori (Enrica Cavina, Paolo Ferra ri, Manuela Lanari, Bruno Maida, Chiara Saonara e Francesco Soverina), di concerto col direttore scientifico dell’In- smli Gianni Perona. 1 Nuto Revelli, Lìultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale, Torino, Einaudi, 1971, pp. XXXIX-XL. 2 Tra i più significativi epistolari di internati militari — generalmente circoscritti all’ambito locale — si vedano Adal gisa Serpellon (a cura di), Lettere di caduti e reduci del Cadore nella seconda guerra mondiale, Venezia, Istituto ve neto per la storia della Resistenza, 1988; Valentino Zaghi, Lettere dal Lager. Soldati e internati militari polesani nel la seconda guerra mondiale, Rovigo, Minelliana, 1996 e Lettere dai campi di battaglia e di prigionia, Finale Ligure, Ultime lettere. Scritti di fucilati e deportati della Resistenza 519 ver concorrere all ’ avvento di una società che non sui monti, / le siepi sono nude e stracciate. / Ora sarà la loro. Le lettere possono essere valutate il tuo passo s’è perduto, addio / e addio ancora, singolarmente e nel loro insieme, senza però ap viene / un inverno favoloso / di nevi e fiamme, piattirle le une sulle altre, in quanto ognuna ri un tempo quieto / che ci scorderemo di te”4. specchia la personalità e l’individualità dell’e Ogni messaggio è il tassello di una memoria stensore, le ragioni di una scelta, l’itinerario di sanguinante, destinata comunque all’incomple un’esistenza e il suo sanguinoso sbocco. tezza; parte di una storia complessa e terribile, Il lettore che sfogli le UItime lettere trarrà pro ne evoca l’epilogo e fa riaffiorare un passato che