QUALESTORIA Rivista Di Storia Contemporanea 2
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ISTITUTO REGIONALE PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA NEL FRIULI VENEZIA GIULIA QUALESTORIA Rivista di storia contemporanea 2 Novecento balcanico. Un secolo di guerre a cura di Štefan Čok qs Anno XLVI, N.ro 2, Dicembre 2018 EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE «QUALESTORIA» 2 2018 Rivista di storia contemporanea Periodico semestrale Realizzata con il contributo della Comitato di redazione Patrizia Audenino, Francesca Bearzatto, Fulvia Benolich, Franco Cecotti, Štefan Čok , Lorenzo Ielen, Patrick Karlsen, Carla Konta, Luca Giuseppe Manenti, Gloria Nemec, Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Federico Tenca Montini, Fabio Todero, Fabio Verardo, Gianluca Volpi Comitato scientifico Pamela Ballinger, Giuseppe Battelli, Marco Bellabarba, Massimo Bucarelli, Andrea Di Michele, Marco Dogo, Gabriele D’Ottavio, Paolo Ferrari, Aleksej Kalc, Giorgio Mezzalira, Marco Mondini, Luciano Monzali, Egon Pelikan, Giovanna Procacci, Silvia Salvatici, Nevenka Troha, Marta Verginella, Rolf Wörsdörfer Direzione Gloria Nemec Direttore responsabile Roberto Spazzali Vicedirettore scientifico Raoul Pupo Redazione Francesca Bearzatto Direzione, redazione e amministrazione Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia Salita di Gretta 38, 34136 Trieste telefono: 040.44004 fax: 0404528784 mail: [email protected] sito: http://www.irsml.eu/qualestoria/ «Qualestoria» è la rivista dell’Irsrec FVG, fondata nel 1973 come «Bollettino dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia». Ospita contributi di autori italiani e stranieri, promuovendo la pubblicazione di numeri monografici e miscellanei. La rivista propone tradizionalmente tematiche legate alla storia contemporanea dell’area alto-adriatica e delle zone di frontiera, rivolgendo particolare attenzione allo studio e alla storiografia dei paesi dell’Europa centro-orientale e balcanica. Le proposte di pubblicazione vanno inviate all’indirizzo e-mail della redazione. Saranno preventivamente valutate da esperti interni ed esterni al Comitato di redazione. I saggi pubblicati nella sezione «Studi e ricerche» sono sottoposti in forma anonima a double-blind peer review. «Qualesto- ria» è attualmente presente nei seguenti indici: Bibliografia storica nazionale, Catalogo italiano dei periodici (Acnp), Essper, Gbv (Gemainsame Bibliotheksverbund), Google Scholar, Res. È inoltre inserita dall’Anvur nella lista delle riviste scientifiche ai fini dell’abilitazione scientifica nazionale. La rivista non si intende impegnata dalle interpretazioni e vedute espresse da articoli e note firmati. ISSN: 0393-6082 Registrazione del Tribunale di Trieste n. 455 del 23 febbraio 1978. Iscrizione al Roc n. 16557 del 29 giugno 2000. © 2018, Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia Abbonamento annuale: ordinario 30 €, sostenitore 60 €, estero 41,5 € Costo di un singolo numero: 15 €. Fascicoli arretrati: 15 € I versamenti vanno effettuati su C.c.p. 12692349 intestato a Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia BANCOPOSTA IT 48 H 07601 02200 000012692349 Unicredit IT 90 Z 02008 02230 000005469067 Tariffa regime libero/ Poste italiane S.p.A./ Spedizione in abbonamento postale 70%/ DCB Trieste Fotocomposizione: EUT Edizioni Università di Trieste Via E. Weiss, 21 – 34128 Trieste [email protected] http://eut.units.it https://www.facebook.com/EUTEdizioniUniversitaTrieste Copertina: foto di Grégory Lejeune, Stari Most, Padraig Timoney, 2007. Centre Pompidou, Paris (exposition temporaire). SOMMARIO CONTENTS Štefan Čok Introduzione 5 Studi e ricerche Studies and researches Saverio Werther Pechar Identità in bilico. Similitudini e diffe- 7 renze nelle traiettorie storiche delle cit- tà di Trieste e Salonicco (1849-1949) – Identities in the balance. Similarities and differences in the historical trajec- tories of the cities of Trieste and Thes- saloniki (1849-1949) Cristiano La Lumia La politica dell’oblio. La mancata puni- 35 zione dei crimini di guerra tra Italia, Au- stria e Ungheria dopo la Grande guerra (1918-1921) – The policy of oblivion. The lack of punishment of war crimes between Italy, Austria and Hungary af- ter the Great War (1918-1921) Karlo Ruzicic-Kessler Persecution, Displacement, Internment: 51 World War II and the «Axis» Powers in Slovenia (1941-1943) Vittorio Filippi Si potevano fermare guerre e disintegra- 68 zione? Il ruolo degli intellettuali e il caso di «Praxis» – Could wars and disintegra- tion have been stopped? The role of in- tellectuals and the case of «Praxis» Sophie Gueudet A Serbian «common spiritual space» 81 across the Drina river: the modalities of cooperation between Serbia and Re- publika Srpska since 1995 Melita Richter Il superamento dell’eredità della guer- 96 ra e la sfida all’ingiustizia strutturale: il Tribunale delle Donne e l’approccio femminista alla giustizia – Overcoming the Legacy of War and the Challenge to Structural Injustice: Women’s Court, a Feminist approach to Justice Documenti e problemi Documents and problems Chiara De Bernardi Molila sam ih da me ubiju: voci di don- 110 ne vittime di violenze durante le guerre degli anni Novanta in Bosnia Felipe Hernandez Una fonte diplomatica francese sulla crisi 123 jugoslava Interventi Roberto Spazzali Commemorazione dell’ottantesimo anni- 139 versario della proclamazione delle Leggi razziali, Piazza Unità d’Italia, Trieste, 18 settembre 2018 Gli autori di questo numero 144 5 Introduzione di Štefan Čok Novecento balcanico. Un secolo di guerre è l’impegnativo tema che il Comitato di redazione di «Qualestoria» ha deciso di affrontare per il secondo numero del 2018, di carattere monografico. La materia, indubbiamente ampia e ricca di impli- cazioni, ha richiesto uno sforzo notevole per produrre un numero che, confidiamo, si riveli all’altezza delle aspettative. La Call for papers, lanciata dalla rivista nel marzo 2018, stabiliva alcuni paletti temporali e alcuni snodi di particolare interesse, indispensabili per cercare di de- limitare, per quanto possibile, uno spettro di argomenti e approcci potenzialmente infinito. Dal punto di vista temporale si è scelto di privilegiare quello che potremmo definire «il secolo breve» in chiave balcanica, partendo cioè dalle due guerre del 1912-13, anticipatrici della futura tragedia della Grande guerra, e concludendo con i prodromi e le conseguenze delle guerre jugoslave degli anni Novanta. La risposta alla Call è stata consistente e articolata, fornendo alla rivista una larga offerta, attraverso 23 proposte, in italiano e inglese, presentate da studiosi nazionali ed esteri. Il Comitato di redazione ha dovuto così procedere a una prima scrematura, in considerazione di una serie di fattori non sempre facilmente armonizzabili fra di loro: la necessità di raggiungere un equilibrio fra contributi in lingua italiana e ingle- se, il desiderio di fornire al lettore di «Qualestoria» – addetto ai lavori o più semplice- mente interessato alla materia – argomenti nuovi e originali, la volontà di ricercare il giusto mix di approccio interdisciplinare e intergenerazionale, anche sulla base delle biografie dei proponenti. E naturalmente, a monte di ogni altra considerazione, la de- terminazione a selezionare solo testi che sulla base dell’abstract presentato fornissero elementi certi di fondatezza e di rigore nella metodologia utilizzata. Questo primo lavoro di scrematura ha sostanzialmente dimezzato il numero del- le offerte; come sempre succede in questi casi, esso ha comportato anche scelte non facili, dovendo escludere contributi che, seppur di indubbia qualità, non sono stati reputati sufficientemente attinenti all’argomento della Call oppure eccessivamente ridondanti rispetto ad altre proposte già selezionate: va infatti ricordato che il Comi- tato di redazione non ha potuto non tenere conto anche degli obiettivi del numero e della necessità di fornire al lettore un’adeguata varietà nei temi trattati. I testi selezionati e sviluppati dagli autori in forma di saggio hanno quindi pas- sato il vaglio della peer review, ovvero della valutazione anonima di due autorevoli esperti in ciascun ambito argomentativo. Anche qui va sottolineata l’importanza di un passaggio che al lettore non avvezzo alla materia potrebbe sembrare meramente formale: si tratta in realtà di un processo sostanziale, rigoroso e puntuale, che ha fornito agli autori numerosi spunti per approfondire la ricerca e/o migliorare l’im- pianto discorsivo. È chiaro che ciò ha comportato anche alcune esclusioni, nel caso i rilievi mossi fossero strutturali, tali da rendere necessario un ripensamento com- pleto dell’articolo. Non posso qui non cogliere l’occasione di ringraziare per il loro fondamentale contributo gli studiosi che hanno realizzato i referaggi. Il numero monografico che ne è uscito è il frutto di questo lungo e laborioso pro- cesso di selezione, valutazione e implementazione. Consiste di cinque contributi, 6 Štefan Čok inseriti nella rubrica Studi e ricerche e di due contributi che, per la loro caratteristica fondamentale di focalizzarsi su un’unica fonte principale, sono stati inseriti nella rubrica dei Documenti e problemi. A chi scrive, come curatore del numero, preme sottolineare la ricchezza di un confronto tra autori di diversa formazione e prove- nienza, esponenti di diverse generazioni di studiosi. Il numero è infine impreziosito da una nuova rubrica, denominata Interventi, frutto della decisione del Comitato di redazione di voler ospitare