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dell’Esercito Italiano «antinfortunistica» nell’ambito L’organizzazione di GiorgioSpagnol Sicurezza alimentare Papa Francesco e LucaCorrieri Lotito di Antonio Italian POWs di FedericaSainiFasanotti Counterinsurgency Prodromi di di FrancescaCannataro Noi ...ilPrimobersaglieri! di Federica Anna LedaDalForno I cimelimilitariitaliani di StefanoMappa Sport eFormazione di FrancescoPatrone in copertina in 4 Rivista Militare 152° ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE DELL’ESERCITO ITALIANO

IL MESSAGGIO DEL SIGNOR MINISTRO DELLA DIFESA, SENATORE MARIO MAURO

Ufficiali, Sottufficiali, Volontari, Personale civile dell’Esercito, ricorre oggi il 152° anniversario della costi- tuzione dell’Esercito Italiano, simbolo di unità e coesione nazionale ed espressione delle virtù militari ed umane del popolo italiano. Fu infat- ti proprio il 4 maggio 1861 che a Torino venne costituito, dall’allora Ministro della Guerra, Generale Manfredo Fanti, l’Esercito Italiano. La Forza Armata, nel corso della sua storia gloriosa, si è sempre comportata da protagonista esemplare scrivendo pagine di umanità, dedizio- ne ed eroismo, testimoniate dalle numerose ri- compense al Valor Militare che ne fregiano la Bandiera. Dal Grappa a Vittorio Veneto nella Grande Guerra, da EI Alamein alle battaglie del Don nel Secondo conflitto mondiale, fino alla partecipazio- ne fondamentale nella Guerra di Liberazione, le unità dell’Esercito si sono distinte per coraggio e generosità, ben rappresentando le virtù militari ed umane del popolo italiano. Ne sono concreta te- stimonianza le numerose ricompense al Valor Militare che fregiano i Vessilli dei nostri gloriosi reg- gimenti, in memoria del doloroso tributo di sangue dei combattenti caduti per la Patria. Una Nazione democratica come la nostra non può trascurare il ricordo dei suoi figli sacrifica- tisi nell’assolvimento del dovere per difendere l’insieme di valori, cultura e tradizioni che con- corrono a definire l’identità del nostro popolo. È per questo che il nostro pensiero commosso e riconoscente va ai nostri Caduti. Non possiamo, non dobbiamo dimenticarli, mai. Istituzione basilare nella vita della Repubblica, l’Esercito continua a fornire uno straordina- rio contributo alla sicurezza interna del Paese, intervenendo nelle pubbliche calamità, concor- rendo alla risoluzione delle emergenze ambientali ed umanitarie ed operando nel contrasto alla criminalità con riconosciuta efficacia. Chiamato - insieme alle altre Forze Armate - ad operare lontano dal territorio nazionale, in missioni per la pace, per il mantenimento della sicurezza e della stabilità internazionale, l’Esercito Italiano opera oggi instancabilmente, con grande pro- fessionalità ed ammirevole spirito di solidarietà, in favore dei più deboli, nel rispetto della digni- tà di ogni persona umana, dei suoi diritti e della sua religione. Per rispettare gli impegni che l’Italia ha assunto con la Comunità Internazionale, il nostro Paese deve poter disporre di uno Strumento Militare efficiente e finanziariamente sostenibile, come prevede la profonda revisione in atto. Un processo di razionalizzazione che anche l’Eserci- to, componente essenziale delle nostre Forze Armate, ha avviato con grande serietà, mostrando flessibilità e straordinaria capacità di adattamento, nell’ottica di garantire al Paese la disponibi- lità di forze operative proiettabili e capaci di operare efficacemente - in ambito interforze e mul- tinazionale - in contesti operativi sempre più complessi. Ufficiali, Sottufficiali, Volontari, Personale civile dell’Esercito, celebrate con consapevolezza e orgoglio questa data, fieri di appartenere ad una grande Fami- glia di donne e uomini capaci, determinati e generosi al servizio dell’interesse collettivo e del be- ne comune, in Patria e nel mondo. Nel rivolgere a tutti voi il mio più vivo compiacimento per il vostro prezioso operato, deside- ro porgervi gli auguri più calorosi di sempre maggiori successi. Viva l’Esercito Italiano! Viva le Forze Armate! Viva l’Italia! n. 2 - 2013 5

ORDINE DEL GIORNO ALL’ESERCITO DEL GENERALE DI CORPO D’ARMATA CLAUDIO GRAZIANO, CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO, IN OCCASIONE DEL 152° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Solda- ti, Carabinieri in servizio nelle Unità del- la Forza Armata e Personale Civile! Erede delle più nobili tradizioni dell’Ar- mata Sarda, raccolta nei suoi ranghi l’ere- dità delle Forze della Lega militare degli Stati dell’Italia Centrale, del Corpo dei Vo- lontari garibaldini nonché delle truppe del Regno delle due Sicilie, l’Esercito Italiano inizia la propria storia unitaria il 4 maggio 1861, diventando protagonista delle pagine più belle, più gloriose, più tragiche della storia patria. 152 anni caratterizzati da cruenti fatti d’arme, da gesta eroiche, da ideali di solidarietà e di valore. Un secolo e mezzo, durante il quale l’Esercito ha svolto altresì un’insostituibi- le opera di amalgama contribuendo a pla- smare intere generazioni di italiani ed ispirando, costantemente, la propria mis- sione al rispetto di quei valori di onore, di- sciplina, abnegazione, dedizione incondizionata alla Patria e alle Istituzioni, che costitui- scono il fondamento della nostra «identità militare». Dalle campagne del Risorgimento alle guerre coloniali, dalla strenua difesa dei confini dell’Italia nella Grande Guerra alle sanguinose battaglie dell’ultimo conflitto mondiale, la Forza Armata ha affrontato, con supremo coraggio e stoica determinazione, tutte le duris- sime prove che ne hanno cimentato la capacità di reazione e lo spirito, senza peraltro in- taccarne mai l’integrità morale, anche nei tragici e convulsi momenti che seguirono l’an- nuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, l’8 settembre 1943. Proprio quest’anno, ri- corre il settantesimo anniversario di quei giorni drammatici che, anche in virtù del signi- ficativo contributo fornito dai Reparti regolari delle Forze Armate alla Guerra di Libera- zione e alla massiccia presenza di tanti nostri soldati tra le fila del movimento partigiano, segnò l’avvio del riscatto della Nazione. Oggi, le supreme virtù militari dimostrate dall’Esercito, in tante occasioni nel corso del- la sua storia, sono quotidianamente confermate e vivificate dalla straordinaria professiona- lità e dall’altissimo senso del dovere con cui operano i circa 9 000 nostri uomini e donne impegnati nelle numerose ed impegnative operazioni che vedono protagonista la Forza Ar- mata, sia in Patria sia al di fuori del territorio nazionale. In particolare, anche nell’attuale difficile congiuntura, causata dalla perdurante crisi economica che ha investito l’Italia e l’Europa e reso ineludibile una rigorosa revisione dello Strumento Militare terrestre, sono certo che l’Esercito, nell’assicurare costantemente la protezione degli interessi vitali nazionali, saprà ergersi ad esempio per coesione e discipli- na nei confronti dell’intero Paese. In occasione del suo 152° anniversario, l’Italia può dunque dirsi profondamente orgo- gliosa del suo Esercito, protagonista attivo della vita della Nazione ed autentica risorsa per il Paese! A tutti Voi, Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Soldati, Carabinieri in servizio nelle unità della Forza Armata e Personale Civile giunga il mio ringraziamento per quanto avete fatto e fate, quotidianamente, per il bene della Patria, unitamente all’augurio di sempre migliori fortune per Voi e per le Vostre famiglie. Viva l’Esercito Italiano, viva l’Italia! Roma, 4 maggio 2013. 6 Rivista Militare 2 GIUGNO 2013 FESTA n. 2 - 2013 7 DELLA REPUBBLICA

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA, AMMIRAGLIO LUIGI BINELLI MANTELLI, IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA

Nel celebrare il 67° anniversario della Repubblica, rivolgo il mio pensiero defe- rente alla memoria dei militari italiani che in ogni tempo e luogo hanno perso la vita al servizio della Patria: ieri, nel lungo e travagliato percorso che ha reso l’Italia una Nazione libera e democratica; oggi, in Paesi attraversati da conflitti e devastazioni, in aiuto a popolazioni sofferenti che nella presenza delle Forze Armate italiane trovano motivo di speranza e di fiducia. Il prestigio dell’Italia nel consesso delle Nazioni dipende in misura rilevante dall’operato sul campo - al servizio della comunità internazionale - dei nostri militari, cui sono unanimemente riconosciuti professionalità, impegno, umanità. In un contesto mondiale globalizzato, segnato da mutamenti profondi, da grandi progressi e insieme da nuove minacce nonchè dal permanere di antiche tensioni, le missioni di stabilizzazione intraprese dalle organizzazioni internazionali di cui l’Italia è parte attiva costituiscono un contributo essenziale alla causa della pace, del progresso sociale e della collaborazione fra i popoli. Alle grandi sfide emergenti le Forze Armate italiane rispondono con concretezza e dinamismo, attraverso una radicale ed innovativa revisione dello strumento mi- litare come quella di recente avviata, ispirata a criteri di qualificazione della spe- sa, razionalizzazione interforze e integrazione europea. Quest’ultima può e deve concorrere all’auspicata unità politica del continente. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri opera- tivi, giungano la gratitudine del popolo italiano e un fervido augurio.

Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!

Roma, 2 giugno 2013 8 Rivista Militare

KAZAKISTAN, IL PAESE DEI COSACCHI

Dopo la sovranità raggiunta il 16 dicembre del 1991, il Kazakistan – il più grande Stato del mondo senza accesso al mare – è oggi considerato il solo esempio di vero successo economico nella complessa regione dell’Asia centrale. Ad una crescita favorita dall’abbondanza di idrocarburi si è recentemen- te affiancato anche un aumento del suo peso specifico nell’arena interna- zionale, ottenuto soprattutto attraverso la presidenza temporanea del- l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), gestita dal Kazakistan nel 2010. Anche questo Paese, però, cela alcuni fattori di potenziale instabilità che, seppure al momento non particolar- mente preoccupanti, potrebbero minarne lo sviluppo futuro. Il parziale deficit di democrazia, reso ancora più evidente dalle elezioni presiden- ziali del 3 aprile 2011, favorisce un clima di incertezze.

e distrutto successivamente dai Cal- Le opinioni espresse nell’articolo riflettono esclusivamente il pensiero mucchi. Tornati alla vita nomade, si dell’autore. divisero in tre Orde (piccola, media e grande), sottomesse dall’impero russo tra gli inizi e la fine del Sette- I kazaki, un popolo turco-mongolo cento. Nel 1845 diedero vita ad una appartenente al gruppo etnico dei violenta e sanguinosa rivolta, soffo- kirghisi, subito dopo la morte di cata soltanto due anni più tardi. Du- Gengis Khan e la frantumazione rante la Prima guerra mondiale, dell’Impero mongolo si stanziarono quando il governo zarista tentò di tra i laghi Bajkal e Balchas. Durante coinvolgerli nel conflitto, i kazaki si il secolo XVI migrarono verso ovest ribellarono nuovamente e l’anno e costituirono un regno in parte cor- successivo – nel 1917, in seguito alla rispondente all’odierno Kazakistan Rivoluzione bolscevica – riuscirono n. 2 - 2013 9 a darsi un governo autonomo, lo Alas Orda, sottomesso con la forza dall’Esercito sovietico nel 1920. I ka- zaki vennero organizzati prima in Repubblica Autonoma del Turke- stan (1920) e poi in Repubblica Au- tonoma Kazaka (1925). La Repubblica Socialista Sovietica fu creata nel 1936, una sorta di pre- supposto al più ampio sfruttamento delle grandi risorse naturali del Paese e di una massiccia immigra- zione russa, che Stalin attuò anche con la deportazione di centinaia di migliaia di kazaki. Nel 1960 fu creato il territorio delle

Terre Vergini per la valorizzazione e i kirghisi. A questo complesso mo- In apertura. delle steppe aride dell’Asia centrale saico si sono aggiunti, durante il pe- La bandiera del Kazakistan. e contemporaneamente vennero riodo sovietico, alcuni gruppi mino- A destra. realizzate intere zone per gli im- ri, come gli ucraini e i cosiddetti te- Il razzo Proton-M. pianti di industrie pesanti. In prece- deschi del Volga. Quando con l’in- denza, a partire dal 1949, la regione dipendenza si ravvisò la necessità Sotto. La torre di Baiterek ad Astana. Alta 105 di Semipalatinsk era stata già adibi- di scegliere la cittadinanza, parte metri, è diventata il simbolo della capitale. ta ad immenso poligono per gli della popolazione emigrata nell’ul- esperimenti nucleari (oltre 500 timo periodo sovietico scelse ovvia- esplosioni sino alla fine dei test nel mente quella russa, ma si registrò 1991). Nel 1995, in base ad uno spe- nel contempo un aumento delle po- cifico accordo, le Forze Armate del polazioni autoctone, senza contare Kazakistan sono state di fatto inte- la presenza di etnie minori, come i grate con quelle russe e sono com- coreani, i turchi, i curdi, gli azeri e i poste da circa 47 000 uomini, tra biolorussi. Oggi i kazaki costituisco- esercito ed aviazione. Il Paese, no- no circa il 53% della popolazione e i nostante abbia uno sbocco sul Mar russi il 30%. Attualmente, la popola- Caspio, non possiede una marina zione russa non è disseminata sul militare (sotto un profilo meramen- territorio – a differenza delle altre te organizzativo, le Forze Armate Repubbliche ex sovietiche – ma è sono divise in quattro distretti). concentrata nella fascia settentrio- La dissoluzione dell’URSS vide il nale della steppa, proprio al confine Kazakistan giungere ultimo all’indi- con la Russia. pendenza, anche se la conferenza L’etnia kazaka si divide in tre «unio- che sancì la nascita della CSI (Comu- ni» e ciascuna di esse raggruppa tri- nità degli Stati Indipendenti), nel di- bù e clan diversi: la superiore, la me- cembre del 1991, si svolse proprio ad dia e l’inferiore, oltre ad altri gruppi Alma Ata (ora Almaty), la vecchia di differente discendenza, come i capitale del Kazakistan sino al 1997. qoja (dai guerrieri arabi) e i tore (di- Con la caduta dell’Impero sovietico, rettamente da Genghis Khan). In sul territorio erano presenti – indi- ogni caso, l’etnia kazaka è storica- cativamente con la stessa percentua- mente riconducibile ad una popola- le, intorno al 40% – sia popolazioni zione fiera ed orgogliosa, conosciuta di origine russa che kazaka. Le pri- per le particolari abilità di montare a me già presenti dalla metà dell’Ot- cavallo, compreso l’addestramento, tocento e le seconde con diversi pe- e nell’addomesticare le aquile. riodi di insediamento, così come gli Il territorio del Paese possiede circa uzbeki, i tartari, i karatau, i dzungar il 60% delle risorse minerarie dell’ex 10 Rivista Militare

zione kazaka circa la possibile neo colonizzazione della Russia sui terri- tori storici delle «unioni» di apparte- nenza, ancora oggi abitati da vecchie e povere fattorie collettive. Nello stesso anno dell’indipenden- za, il governo è rimasto nelle mani di Nursultan Nazarbayev, che nel 1995 ha sciolto le Camere e nelle successive elezioni – criticate però dagli osservatori internazionali – ha ottenuto una vittoria schiacciante (la proprietà privata è stata legaliz- zata il 16 dicembre 1995).

Il Presidente Nazarbayev in visita alla NATO. di frumento del 1993 è andato per- duto, per oltre un terzo, a causa de- gli inadeguati metodi di mietitura, Unione Sovietica (ferro nel bacino di della carenza dei magazzini e della Kustanaj e carbone a Karaganda e inefficienza dei sistemi di trasporto). Ekibastuz), oltre al petrolio, al meta- Nella successiva fase di privatizza- no e a diversi metalli necessari nel- zione dei sistemi economici (sono l’industra missilistica, nell’elettroni- state vendute circa 20 000 aziende, ca e per la produzione di energia prima gestite statalmente, che spa- nucleare. Ma possiede anche il 20% ziano dalle compagnie televisive a delle terre coltivate appartenute pri- quelle elettriche e petrolifere), quella ma a Mosca: buona parte delle re- della terra e dell’agricoltura ha pre- gioni settentrionali sono state desti- sentato le maggiori difficoltà, legate nate alla coltivazione del frumento, proprio alla diffidenza della popola- mentre quelle meridionali produco- no frutta, ortaggi, riso, tabacco, ca- napa e cotone. Le aree più asciutte vengono destinate invece al pascolo stagionale per cavalli, pecore e bovi- ni. Nel centro del Paese, le piantagio- ni del Shymkent costituiscono invece una importante risorsa per la produ- zione di medicinali oppiacei (papa- veri da oppio e cannabis, prima che cessasse la produzione legale nel 1991, due anni prima del programma governativo contro il narcotraffico). Con la disgregazione dell’Impero so- vietico, il Paese ha dovuto affrontare seri problemi economici per il crollo dei sistemi commerciali e di distribu- zione, uniti all’esaurimento dei sus- sidi statali e alla mancanza di fondi per il rinnovo degli impianti e delle infrastrutture (l’eccezionale raccolto n. 2 - 2013 11

Nursultan Abisuli Nazarbayev, già Direttore generale del Consiglio dei ministri della Repubblica Socialista Sovietica del Kazakistan dal 1984 al 1989, è stato anche Primo Segretario del partito comunista kazako dal 1989 sino al 1991. Dopo aver profes- sato il suo incrollabile ateismo du- rante il regime comunista, alla fine degli anni novanta ha però dichia- rato di voler evidenziare la sua «eredità culturale mussulmana» (i credenti mussulmani costituiscono circa il 50% della popolazione, men-

mori che il degrado delle obsolete le di quasi sette milioni di parteci- strutture usate per le passate speri- panti al voto (gli abitanti superano mentazioni possa costituire un forte di poco i 15 milioni). Due anni più elemento di decadimento sociale ed tardi, il Parlamento ha approvato ambientale, così come i pericolosi gli emendamenti costituzionali che complessi industriali adibiti alla permettono al Presidente in carica sperimentazione delle armi chimi- di concorrere per il mandato presi- che e batteriologiche. Inoltre, gli denziale un numero illimitato di esperti ritengono che questo arsena- volte (secondo la Costituzione, le non sia adeguatamente controlla- adottata con un referendum nel 1995, to (né dall’Esercito e tantomeno dai il Presidente veniva eletto a suffra- Servizi di sicurezza) e quindi protet- gio diretto con un mandato di 7 an- to dalle infiltrazioni di potenziali ni). gruppi terroristici che mirano ad Nel 2006, durante un discorso uffi- entrarne in possesso. ciale in occasione del 15° anniversa- Nel 1997, la capitale venne trasferita rio dell’indipendenza del Paese, il dalla periferica Almaty alla più cen- Presidente ha ampiamente criticato Sopra. trale Akmola, ribattezzata Astana, la politica del governo iraniano, ac- Guardie Repubblicane durante una ceri- che in lingua kazaka significa ap- cusandolo di essere il centro di una monia. punto «capitale». crescente insicurezza nell’Asia cen- A sinistra. L’anno successivo, un accordo con trale a causa del coinvolgimento di Manifestazione anticinese. la Cina ha risolto le dispute di confi- Teheran nel terrorismo internazio- In alto a destra. ne nel Kazakistan orientale e nella nale, nel traffico di armi di distru- Militari kazaki in parata. regione di Almaty. I confini con la zione di massa, nell’immigrazione Russia, invece, sono stati definiti in illegale e nel traffico di droga (fatte due fasi: nel 1998 sono state delimi- salve le correzioni apportate, dopo tre il resto è composto da russi orto- tate le acque territoriali del Mar Ca- pochi giorni, dal Ministro degli dossi e protestanti, compresa una spio e soltanto nel 2005 sono stati Esteri kazako: «non era esattamente piccola percentuale di buddisti). fissati i 7 500 chilometri di confini quello che voleva intendere»). Il Paese ha aderito ai Trattati di non terrestri, la frontiera più lunga del- Al tempo stesso, Nazarbayev ha proliferazione nucleare del 1991 e l’intero pianeta. preso anche le distanze dalla politi- del 1993, affidando ai tecnici russi lo Agli inizi del 1999 Nazarbayev è ca dell’amministrazione di Washin- smantellamento del proprio arsena- stato riconfermato alla carica di Pre- gton, da lui definta di «esportazione le nucleare, suggellando in questo sidente, così come nelle successive della democrazia», riavviando i rap- modo anche una più completa inte- elezioni del 2005. In questa occasio- porti politici e commerciali con la grazione economica tra i due Paesi. ne, ha vinto con la schiacciante Federazione Russa e la Cina. Inol- Per gli analisti non sono pochi i ti- maggioranza del 91,15% su un tota- tre, per prevenire l’insorgere di nuo- 12 Rivista Militare

fax, l’elicottero si stava dirigendo verso il confine con l’Uzbekistan dopo aver ricevuto la segnalazione che un gruppo di sei persone, arma- te e non identificate, stava cercando di varcare la frontiera. Contemporaneamente, il governo ha approvato una legge per aumentare i controlli su internet, sino a consentire ai tribunali locali di bloccare i websi- te, compresi quelli stranieri, con il pretesto di prevenire disordini e di tutelare i diritti dei cittadini. Nel mese di gennaio del 2011, a po- chi mesi dalle elezioni presidenziali, alcune centinaia di giovani sono scese in piazza per protestare contro

Sopra. Cartina del Kazakistan. A destra. Addestratore di aquile. vi movimenti separatisti (come quelli che hanno attraversato in quel periodo gli altri Paesi ex sovie- tici) ha rinsaldato il controllo sui media e ha introdotto una serie di ri- forme intese a favorire la compo- nente giovanile del Paese, dall’in- cremento delle borse di studio con- cesse agli studenti sino all’aumento del 30% delle retribuzioni dei giova- ni lavoratori. Agli inizi del 2007, durante il discor- so presidenziale annuale, Nazarba- A distanza di pochi mesi inizia una una proposta di referendum – appro- yev ha disorientato di nuovo i com- importante operazione condotta dal vata dal Parlamento – per estendere mentatori politici occidentali. Ha in- KNB, i servizi segreti kazaki, che due il mandato presidenziale sino al fatti auspicato l’ingresso nel World anni più tardi porterà all’arresto di 2020. Davanti agli uffici di Nur Trade Organization, l’istituzione di Mukhar Dzhakishev, il direttore della Otan, la formazione politica del Ca- una Unione Doganale Eurasiatica ed Kazatomprom, la compagnia atomi- po dello Stato che significa «Luce ha discusso con gli Stati esteri una ca del Paese, con l’accusa di aver sot- della Patria», i giovani oppositori formula di cooperazione per «la tratto ingenti quantità di uranio. Se- hanno scavato una fossa e sepolto al guerra al terrorismo e la lotta contro condo Kenzhebulat Beknazarov, por- suo interno una bara di cartone con le epidemie ed i disastri ambientali». tavoce del KNB, non si conoscono i la scritta «Democrazia». Le due Ca- Questo è anche l’anno in cui viene nomi dei collaboratori e tantomeno la mere del Parlamento avevano in ef- scoperto nel Paese un immenso gia- destinazione dell’uranio sottratto. fetti approvato all’unanimità gli cimento di petrolio. Secondo il Mini- A complicare le cose è precipitato, emendamenti costituzionali e la stro per l’Energia, Sauat Minbaiev, si nel sud del Paese ed in circostanze Commissione Elettorale Centrale tratta «del più grande giacimento sco- mai chiarite, un elicottero delle For- aveva già raccolto cinque milioni di perto sul pianeta dagli anni Sessanta [...] ze di sicurezza. Nell’incidente han- firme su quindici milioni di abitanti. che si estende più dell’area metropolita- no perso la vita dieci uomini della Nonostante il sostegno popolare na di Londra, con un diametro di quasi sicurezza ed altri tre sono rimasti fe- raggiunto per il referendum, sia gli 100 chilometri». riti. Secondo l’agenzia russa Inter- Stati Uniti che l’OSCE hanno n. 2 - 2013 13 espresso atteggiamenti molto critici sulla vicenda, definendo l’iniziativa popolare «un passo indietro per la democrazia», e invitando Nazarba- yev a tenere le elezioni presidenziali nel 2012, così come previsto dalla legge costituzionale. Il Presidente, che guida il Paese dal 1989 e che nel 2011 aveva 70 anni, aveva già otte- nuto dal Parlamento, pochi mesi prima, il conferimento del titolo di El Basy («Leader della Nazione»), ov- vero la possibilità di pronunciarsi su argomenti di politica interna ed estera anche dopo la fine del man- dato presidenziale. Inoltre, il titolo gli ha garantito l’impunità a vita. In ogni caso, Nazarbayev decide di ignorare il referendum e di ricandidar- Pechino, con un contratto di affitto Donne kazake al mercato. si regolarmente alle elezioni, ma per di 99 anni. Il leader di Alga! ha grida- l’opposizione si tratta di «concedersi to allo scandalo: «se questo accordo un lusso democratico per celebrare fosse veramente stato fatto, costituireb- tazione della libertà di stampa pri- l’ennesimo rituale elettorale dal risul- be una seria minaccia all’indipendenza ma e durante la competizione eletto- tato garantito». I tre candidati alter- e alla sovranità del Kazakistan […] si rale. Al coro si unisce anche Zauresh nativi sono in effetti tutti suoi soste- creerebbero enclave cinesi, veri e propri Battalova, Senatrice e leader della di- nitori e le previsioni indicano per lo- Stati autonomi all’interno del nostro fesa dei diritti umani, che denuncia ro un risultato non superiore al 4%. Paese, sarebbe l’inizio della sinizzazio- le forti irregolarità nel voto. La debole opposizione al regime è ne del Kazakistan». In ogni caso, il partito politico del composta dal movimento, non rico- Anche se il governo ha smentito la Presidente, Nur Otan, controlla tutti i nosciuto, che porta il nome di Alga! notizia, in effetti Pechino ha di re- seggi del Parlamento e Nazarbayev, (Avanti!) e guidato da Vladimir Ko- cente affittato 2 000 ettari di terreni pronto a guidare il Paese più ricco zlov, oltre che dal partito comunista agricoli nel vicino Kirghistan, con dell’Asia centrale sino al 2016, ricon- kazako di Gaziz Aldamzharov. I l’invio nella regione di 1 500 conta- ferma il premier Karim Massimov e due schieramenti hanno deciso di dini cinesi. promette alla popolazione una serie lanciare una campagna di boicottag- Inoltre, dopo la costruzione di uno di riforme «economiche, politiche e gio al voto, sostenuta anche da mol- strategico oleodotto che trasporta in sociali». Ma al tempo stesso confer- te associazioni locali e da decine di Cina il petrolio kazako, l’influenza ma che la stabilità e la prosperità del ONG (Organizzazione Non Gover- del Dragone sul Paese si è andata Kazakistan vengono prima di qual- native) internazionali: «il nostro consolidando in maniera evidente, siasi forma di democrazia. obiettivo è quello di far scendere l’af- anche in termini di modello socio- Subito dopo la rielezione, il Presi- fluenza alle urne al 30%, dimostrando politico. dente interviene alla riunione annua- così il reale valore del 96% dei voti per Le manifestazioni vengono disperse le dell’Assemblea dei Popoli ed am- Nazarbayev». dalla polizia, con decine di arrestati mette, forte dell’ultimo successo elet- Centinaia di sostenitori delle oppo- compresi diversi giornalisti, e nel torale da lui definito «il trionfo del- sizioni scendono in piazza ad Alma- giro di pochi giorni alcuni uomini, l’unità nazionale», di voler rimanere ty, non solo per protestare contro la armati di mazze e bastoni, assaltano alla guida del Paese sino al 2030. «farsa elettorale», ma anche per un e devastano la sede di Alga!, alla pe- In effetti, il dibattivo sulla sua suc- altro importante motivo. L’ex mari- riferia della capitale. cessione (non ci sono eredi maschi) to della figlia di Nazarbayev (cadu- Nel mese di aprile del 2011, Nazar- ha interessato molti analisti e il no- to però in disgrazia e costretto al- bayev trionfa con il 95,5% dei voti, me più accreditato è quello di Ti- l’esilio in Europa) ha diffuso la noti- nonostante le denunce di irregolari- mur Kulibaev, il marito di 44 anni di zia di un accordo segreto, stipulato tà espresse da diverse organizzazio- una delle tre figlie di Nazarbayev, dal Presidente con il governo cine- ni internazionali e dalla stessa OSCE di recente nominato Presidente del se, in merito alla cessione di un mi- che ha lamentato la profonda man- Fondo Nazionale per il Welfare. Un lione di ettari di territorio kazako a canza di trasparenza e la forte limi- ottimo trampolino di lancio per il 14 Rivista Militare ricchissimo genero (per Forbes la sua fortuna è stimata in 1,3 miliardi di dollari), già a capo del colosso energetico Kaz Munai Gas e di quel- lo dell’uranio Kazatomprom, oltre che della Compagnia Elettrica stata- le e di alcune ferrovie (secondo le stime degli esperti economici detie- ne il 90% dell’economia del Paese). A fronte della fragile democrazia presente nel Paese, alcuni episodi gettano l’ombra lunga del fonda- mentalismo islamico all’interno del- le complesse e variegate etnie che popolano il Kazakistan. Nel mese di maggio del 2011, un giovane attentatore di nome Ra- khimzhan Makhatov si fa esplodere davanti ad un edificio dei servizi di sicurezza nella città di Aktobè, nella regione occidentale, e causa il feri- mento di due passanti. Anche se la Sopra. polizia classifica l’episodio come un Uno stabilimento della Kazatomprom. tentativo di sottrarsi ad una condan- A destra. na penale per crimini commessi in Lancio dal cosmodromo di Baikonur. precedenza, in realtà gli analisti con- cordano con l’interpretazione fornita dal sito web locale, Tengiz News, ov- consentito a far transitare sul loro vero che sia una vendetta contro i territorio i mezzi NATO e statuni- servizi segreti per alcuni arresti ai tensi per il trasporto di armamenti e danni di elementi wahhabiti, i fon- soldati. L’accordo tra l’Alleanza damentalisti islamici di ispirazione Atlantica ed il Kazakistan era stato sunnita presenti nel Paese. A distan- firmato il 27 gennaio 2010, nel qua- za di pochi giorni, davanti al Quar- dro di una più generale intesa stipu- tier Generale dei servizi di sicurezza lata tra la NATO e Mosca per il libe- di Astana, due kamikaze islamici per- ro accesso dei rifornimenti della dono la vita durante l’esplosione coalizione sul territorio russo. An- della loro auto-bomba, senza però che se non sono mancati i timori de- stringe l’ingresso dei predicatori causare altre vittime. Anche se il gli analisti sulle conseguenze del- stranieri e introduce un registro del- Paese è a maggioranza mussulmana, l’accordo sul piano della sicurezza le organizzazioni religiose. Secondo sino a questo momento non erano interna, il Rappresentante speciale le ONG dei diritti umani, si tratta in mai stati segnalati episodi o violen- del Segretario generale della NATO realtà di una pesante restrizione del- ze di natura religiosa, con estremo per il Caucaso e l’Asia centrale, Ro- le libertà individuali, opinione con- vanto del Presidente stesso. bert Simmons, aveva dichiarato che divisa anche da Susan Corke, re- In ogni caso, solo pochi giorni pri- «l’Esercito kazako ha già raggiunto un sponsabile dell’Eurasia per Freedom ma di questi episodi, il governo ka- buon livello di cooperazione con quello House, che ha definito la nuova legge zako aveva annunciato che sarebbe dell’Alleanza». «un ulteriore segnale del deterioramento formalmente entrato a fianco della Alla fine del 2011, il governo di Asta- dei diritti umani». NATO nel conflitto afghano (Primo na prende le prime misure per con- Anche i lavoratori del petrolio entra- Paese asiatico dell’ex Unione Sovie- tenere la crescita, ormai manifesta, no in agitazione. Nella regione occi- tica ad inviare un contingente mili- dell’estremismo islamico. Dopo l’ar- dentale del Paese, il cuore delle atti- tare in appoggio alle truppe dell’Al- resto di un gruppo di islamisti accu- vità petrolifere, scoppiano violenti leanza di stanza in Afghanistan, per sati di pianificare nel Paese atti ter- tafferugli in coincidenza con il vente- la durata di sei mesi). Inoltre, le au- roristici, la nuova legislazione vieta simo anniversario dell’Indipendenza torità di Astana avevano anche ac- la preghiera negli uffici pubblici, re- e con l’inizio della campagna eletto- n. 2 - 2013 15 rale per le legislative. Per richiedere un miglioramento delle condizioni lavorative, ovvero adeguamenti sala- riali e normativi, gli operai incendia- no numerosi edifici (tra cui il palaz- zo del municipio della città di Zha- naozen e quello della società energe- tica Ozenmunaigas) e durante gli scontri perdono la vita una decina di persone (secondo il procuratore ge- nerale Askhat Daulbayev dieci morti e numerosi feriti, per le testimonian- ze oculari almeno 20 vittime tra di- mostranti e poliziotti, mentre per il sindacato dei lavoratori del petrolio i morti sarebbero settanta). Le agita- lanci dei satelliti russi. Per l’affitto Manifestazione di piazza nella capitale. zioni si estendono nella città di Ak- dello storico cosmodromo di Baiko- tau, il capoluogo della regione di nur, il sito dell’industria spaziale so- Mangistau sulla riva est del Mar Ca- vietica ora in territorio kazako, Mo- giore controllo sul cosmodromo e spio, e più di duemila manifestanti – sca paga 115 milioni di dollari l’anno questa prospettiva ha indotto la (il contratto scadrà nel 2050) e lamen- Russia alla progettazione di una ba- ta una serie di ostacoli posti da Asta- se alternativa nella regione del- na. Per il 2013 sono stati rilasciati i l’Amur, in Estremo Oriente. permessi per 12 lanci di razzi Proton- In ogni caso, il costante aumento del- M, rispetto ai 13 concessi lo scorso le entrate petrolifere e degli investi- anno. Poiché l’Agenzia spaziale russa menti esteri è riuscito a mantenere al- Roscosmos lamenta che le restrizioni to il tasso di crescita del Paese (nel hanno come diretta conseguenza biennio 2004-2005 addirittura supe- l’annullamento di contratti pari a 500 riore all’8%) parallelamente al reddi- milioni di dollari, il quotidiano russo to medio della popolazione. Per so- Izvestia ha pubblicato il testo di una stenere le attività industriali non le- nota diplomatica di Mosca alla vigilia gate agli idrocarburi, il governo ha di un incontro tra il Ministro degli anche recentemente introdotto nuove Esteri russo Sergei Lavrov e la sua agevolazioni agli investimenti stra- controparte kazaka, Yerla Idrosov: nieri nei comparti agricoli e manufat- «nell’attuale situazione, la Russia sarà turieri. Anche il sistema bancario si è costretta a rivalutare la sua posizione adeguato agli standard internazionali insieme agli operai del giacimento di sulla continuativa cooperazione bilaterale e ha ottenuto buone valutazioni dalle Karajanbas, anch’essi in sciopero – sui progetti congiunti». maggiori agenzie di rating e 15 tra le scendono in piazza per protestare In realtà, le autorità kazake si sono principali banche del Paese sono a contro la violenta repressione che la irrigidite sin dal 2007, quando un partecipazione straniera. polizia ha attuato nei confronti dei razzo Proton-M – con a bordo un Nonostante questa favorevole con- lavoratori di Zhanaozen. satellite giapponese per le teleco- giuntura economica, l’indice di fe- Anche con la Russia i rapporti si fan- municazioni – esplose poco dopo il condità è tra i più bassi dell’Asia no tesi. Nell’ambito dei comuni pro- lancio e i frammenti dei primi stadi centrale e negli ultimi anni sono sta- grammi spaziali, Mosca lancia un se- del vettore caddero nelle vicinanze ti particolarmente rilevanti i flussi vero avvertimento ad Astana: se il della città di Zhezkagan, dove ca- in uscita di russi e tedeschi, tornati Kazakistan continua a limitare il nu- sualmente si trovava in visita il pre- nei Paesi di origine. Al tempo stes- mero dei lanci concordati nel cosmo- sidente Nazarbayev (ma non ci fu- so, il governo ha favorito il rimpa- dromo di Baikonur, la Russia potreb- rono vittime). Ma sembra che non trio di circa 3 milioni di kazaki che be ritirarsi dalla collaborazione con- siano solo le posizioni divergenti vivevano nelle altre Repubbliche ex giunta. In effetti, Mosca aveva chie- sulla definizione della zona di cadu- sovietiche, ma anche in Russia, sto di poter effettuare 17 lanci nel ta a rendere tesi i rapporti con Mo- Mongolia, Iran e Cina. 2012 e il Kazakistan ha posto alcuni sca. Secondo alcuni analisti, il Kaza- problemi al calendario previsto dei kistan vorrebbe esercitare un mag- Daniele Cellamare 16 Rivista Militare L’IRAN: TRA SANZIONI E DETERRENZA

Lo sviluppo del programma nucleare iraniano pone la Comunità internazionale di fronte alla sfida di un diffi- cile negoziato. Tenere aperto il tavolo dei lavori deve essere un impegno condiviso per evitare una spirale cri- tica dalle conseguenze imprevedibili e difficilmente risolvibili.

razione (TNP) del 1968, in quanto es- la denuncia di un gruppo dissidente Le opinioni espresse nell’articolo riflettono esclusivamente il pensiero so è sì necessario per la fabbricazio- (Mujahiddin Khalq), il mondo seppe dell’autore. ne di ordigni nucleari, ma lo è anche dell’esistenza di due impianti tenuti, per la produzione di energia. fino ad allora, segreti dalle autorità Tuttavia, il problema ha origine da di Teheran: ad Arak, un reattore ad Com’è noto, la contesa che contrap- violazioni accertate da parte del- acqua pesante ed a Natanz, un im- pone l’Iran alla Comunità interna- l’Iran degli obblighi internazionali pianto per l’arricchimento dell’ura- zionale riguarda un processo (l’arric- in materia nucleare, che risalgono al nio. Tali attività non erano state noti- chimento dell’uranio, fase principale 2002. Infatti in quell’anno, grazie al- ficate all’Agenzia Internazionale per del ciclo di produzione del combu- l’Energia Atomica (AIEA), come stibile nucleare) che non è, di per sé, prescritto dal Trattato. proibito dal Trattato di Non Prolife- Carta geografica dell’Iran. Nel 2003, durante la Presidenza Khatami, l’Iran, anche per reagire al discredito internazionale derivato dalla clamorosa scoperta, si impe- gnò a sospendere ogni attività di ar- ricchimento dell’uranio. L’ascesa di Ahmadinejad alla Presi- denza della Repubblica islamica, nell’agosto del 2005, e il suo dichia- rato proposito di riprendere le atti- vità di arricchimento dell’uranio su larga scala hanno destato allarme nella Comunità internazionale. In ogni caso, i fattori su cui sembra convergere un consenso internazio- nale sono due. Da un lato la fase cri- tica che attraversa già oggi il proces- so di non proliferazione (crescenti critiche alle potenze del club nuclea- re per il mancato disarmo; indizi convergenti di una intensificazione del contrabbando di materiale nu- cleare; pressioni proliferatrici co- stanti): in questo contesto il rag- giungimento dell’obiettivo da parte dell’Iran potrebbe rappresentare un indebolimento per il TNP. Sin dal febbraio 2003, l’AIEA ha confermato l’esistenza in Iran di un n. 2 - 2013 17

l’esistenza di possibili implicazioni militari. A tal riguardo è importante intensificare il dialogo finalizzato alla risoluzione urgente di tutte le questioni sostanziali pendenti. Gli Stati Uniti hanno inasprito le sanzioni sulle persone fisiche e le società che aiutano materialmente lo sviluppo del settore petrolifero e petrolchimico iraniano. La strategia americana si articola secondo un doppio binario: non solo sanzioni, ma anche impegno per il dialogo, a condizione che l’Iran tratti seria- mente e senza precondizioni. San- zioni analoghe sono state decise da Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud, Svizzera, India e Israele a livello bilaterale. L’UE attualmente applica un accor- Il reattore ad acqua pesante di Arak. Queste ulteriori decisioni hanno ri- do che estende le sanzioni a 200 svegliato le preoccupazioni sulla persone fisiche o giuridiche, in par- possibile dimensione militare del- ticolare entità economiche iraniane, avanzato programma nucleare; da l’intero programma. Le informazio- legate al programma nucleare e al allora ha cominciato a diffondersi il ni in possesso dell’AIEA indicano settore del petrolio e del gas. Regno sospetto che tale programma avesse che l’Iran abbia sviluppato attività Unito, Germania e Francia pensano in realtà una segreta destinazione coerenti con la fabbricazione di di ampliarle ulteriormente. militare. Da parte sua, Teheran ha un’arma nucleare. Molte sono le sempre sostenuto che gli scopi del questioni irrisolte inerenti tale pro- programma di nuclearizzazione so- gramma, comprese quelle che deb- GLI IMPIANTI NUCLEARI no pacifici. bono essere chiarite per escludere IRANIANI Dopo una serie di tentativi di me- diazione, frustrati dal reiterato di- L’Iran dispone dell’impianto di ar- niego iraniano di collaborazione Ahmadinejad in visita all’impianto di ricchimento di Natanz. Tale com- con l’AIEA, il Consiglio di Sicurez- Natanz. plesso è situato tra Esfahan e Ka- za dell’ONU approvava successivi regimi di sanzioni cui si aggiunge- vano quelle bilaterali adottate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Al tavolo negoziale siedono i P5+1, cioè i membri permanenti del Con- siglio medesimo più la Germania, e le decisioni adottate hanno determi- nato conseguenze nel sistema eco- nomico già fiaccato dalla crescente crisi che interessa il settore indu- striale e imprenditoriale nazionale. Nel giugno 2011, il governo irania- no annunciava la propria intenzione di triplicare la produzione di uranio arricchito, portando l’arricchimento al 20%, e di trasferire gli impianti a ciò dedicati presso il sito sotterra- neo di Fordow, al riparo da attacchi aerei e informatici. 18 Rivista Militare

FORDOW NUCLEAR ENRICHMENT SITE SITO DI FORDOW PER L’ARRICCHIMENTO NUCLEARE

VENTILATION SHAFTS POZZI DI AEREAZIONE

EMERGENCY EXIT USCITA D’EMERGENZA

TUNNEL ENTRANCE TUNNEL D’INGRESSO

EXTERNAL POWER STATION CENTRALE ELETTRICA ESTERNA

L’impianto sotterraneo per l’arricchimento chimento del combustibile vicino Sono 2 140 le centrifughe di tipo IR- dell’uranio di Fordow. Teheran che è costituito da un cen- 1 installate utili per effettuare arric- tro di ricerca e sviluppo e da un set- chimento sia al 20 che al 5%. È sin- tore per la produzione di uranio a golare poi, la decisione di costruire shan nella parte centrale del Paese. basso arricchimento (Low Enriched questa struttura presso una base mi- È stato costruito quasi interamente Uranium, LEU), che ha iniziato le at- litare già esistente e sotterranea. sotto terra e ha due camere di pro- tività nell’ottobre 2003. Ha una ca- Anche nei progetti relativi all’acqua duzione. Secondo i dati forniti dal- mera a cascata che può ospitare sei pesante va rilevata la costruzione di l’Iran, sono state previste otto unità cascate ed è suddiviso in un’area di un reattore di ricerca nucleare nei per la prima con 18 cascate per ogni produzione di LEU arricchito con pressi di Arak. Sono oramai stati in- unità. Al momento non è noto il U-235 a concentrazione del 20% (ca- stallati gli scambiatori di calore del progetto relativo alla seconda came- scate 1 e 6) e un’area di ricerca e svi- refrigerante e dalle immagini satelli- ra. Sono state installate 55 cascate in luppo (cascate 2, 3, 4 e 5). tari sembra essere in esercizio. tre delle otto unità della prima ca- Nel settembre 2009 si è appreso di mera di produzione, 37 delle quali, un ulteriore impianto di arricchi- sono alimentate con esafloruro di mento nei pressi di Fordow, località IL FATTORE TEMPO uranio (UF-6). Mentre inizialmente in prossimità della città di Qom. Le ogni cascata comprendeva 164 cen- autorità hanno dichiarato che serve È importante notare, poi, che l’Iran trifughe, oggi sono state modificate per produrre esafloruro di uranio intende dotarsi anche di vettori di 15 cascate affinché contengano 174 arricchito con U-235 a concentrazio- gittata sempre maggiore. Per ora centrifughe ognuna. Sono in corso ne del 5% e che lo stesso avrebbe do- possiede un certo numero di missili lavori di installazione nelle restanti vuto contenere 16 cascate, per un to- balistici a medio raggio, «Shahab-3» cinque unità. In totale le centrifughe tale di circa 3 000 centrifughe. In una (Cometa o Meteora). All’inizio si di tipo IR-1 a regime sono 9 330. ulteriore dichiarazione del giugno trattava di un veicolo conico, al Nella seconda camera non risultano 2011 si ammetteva che oltre all’atti- quale ha fatto seguito un più elabo- attività in tal senso. vità di ricerca e sviluppo, l’attività di rato sistema triconico, apparso nel Vi è poi l’impianto pilota di arric- arricchimento era a livelli del 20%. 2004. Entrambi possono portare un n. 2 - 2013 19 carico utile di 750 kg, ma lo «Sha- hab-3» ha una gittata di 1 300 km e il 3B arriva a poco meno di 1 800 km. La terza variante sembra avere una forma a «bottiglia» più elabora- ta, con un migliore rapporto portan- za/resistenza che si dovrebbe tra- durre in maggiore stabilità di traiet- toria e precisione, ma con un carico inferiore a causa del volume interno inferiore. I missili della famiglia «Shahab-3» tutti a propellente liqui- do, sono in servizio dal 2003 e ve ne dovrebbero essere in linea circa 300 esemplari, sul totale di circa 1 000 missili balistici di cui dispone il Paese. Ma il 20 maggio 2009 la Guardia Rivoluzionaria Iraniana, che ha la responsabilità dei vari pro- grammi missilistici della Repubbli- ca Islamica, ha annunciato il riuscito Sopra. tata di 2 500 km lo rende assai più lancio di prova di un nuovo missile L’ex Presidente iraniano Khatami. temibile perché, posizionato nella a due stadi, designato «Sejl-2» (cera- Sotto. regione nord-occidentale del Paese, mica, in lingua farsi). Da allora sono Il missile «Shahab-3». sarebbe in grado di colpire ad ovest iniziate accese discussioni fra anali- Vienna e ad est il territorio dell’In- sti internazionali e istituti di ricerca dia dopo 14-18 minuti dal lancio. sui modelli matematici utilizzati per Continua poi la collaborazione con valutare la portata ed il carico utile la Corea del Nord che potrebbe for- del nuovo missile. A questo scopo nire all’Iran missili «Musudan-1» sono stati esaminati attentamente i con gittata di 2 500 km. Costruiti dati ufficiali ed i filmati forniti dal- con tecnologie molto più moderne l’Iran nonché le informazioni che dei precedenti, derivano anch’essi giungono dall’opposizione iraniana dagli Scud sovietici. Si tratta di un in esilio e quelle raccolte da servizi altro missile che dall’Iran potrebbe americani di intelligence. colpire l’Europa occidentale. La co- Deve essere sottolineato un aspetto, struzione di testate idonee a essere entrambi gli stadi del «Sejl-2» utiliz- installate su vettori presenta qual- zano combustibile solido, come evi- che difficoltà tecnica per la necessità denziato dalla scia di particelle pre- di modellare l’esplosivo nucleare in senti nel gas di scarico. Questa ca- forma sferica. ratteristica fa sì che il missile risulti L’attenzione è quasi esclusivamente utilizzabile con maggiore facilità in concentrata sull’arricchimento del- quanto consente una manipolazione l’uranio. Minore importanza è stata più sicura e operazioni preliminari attribuita, erroneamente, alla pro- al lancio più rapide rispetto al pre- duzione del plutonio. L’impianto ad cedente «Shahab» alimentato con acqua pesante di Arak che ha una combustibile liquido. Il missile a potenza di 40 MW, potrebbe pro- bordo del suo Transporter Erector durre 9 kg di plutonio 239 all’anno, Launcher (TEL) può quindi essere sufficiente per due bombe. Infine scoperto dai satelliti di sorveglian- dopo 15-18 mesi dal funzionamento za o da altre piattaforme da ricogni- a pieno regime del reattore ad ac- zione solo poco prima del lancio, qua leggera della centrale di Bu- concedendo un minimo preavviso shehr, l’Iran disporrebbe di circa 300 kg alle forze israeliane o americane di plutonio, qualora si dotasse di un presenti nella regione. Anche la git- impianto di riprocessamento (di cui 20 Rivista Militare

Il missile «Sejl-2». non sia buona. Sarebbero presenti solo pacifici. La centrale di Bushehr metalli pesanti, che inciderebbero produrrà solo il 3% dell’elettricità negativamente sul funzionamento consumata in Iran, Paese che pos- però oggi non dispone, ma la cui co- delle centrifughe. L’impianto di siede, poi, grandi riserve petrolifere struzione sarebbe fattibile con la Arak per il plutonio non sarebbe an- e di gas naturale. Se volesse costrui- tecnologia già in possesso da Tehe- cora in funzione. Infine, gran parte re tutte le sette centrali elettronu- ran). del plutonio estraibile dal combusti- cleari che dice di avere in program- Esistono però dubbi consistenti su bile esaurito di Bushehr, apparter- ma, non potrebbe estrarre dalle sue questi scenari temporali. Le valuta- rebbe all’isotopo 240 che è instabile. miniere abbastanza uranio per farle zioni sono molto diverse fra di loro Non a caso i Paesi che dispongono funzionare. Dovrebbe rifornirsi al- e sono vaghe. Molti esperti dubita- di bombe al plutonio non usano l’estero, in pratica in Russia. Gli no dell’esistenza in Iran delle capa- quello ottenuto dal riprocessamen- obiettivi del programma iraniano cità tecnologiche e industriali neces- to, ma quello prodotto da impianti sembrerebbero essere invece chiara- sarie perché il programma nucleare dedicati ad acqua pesante, del tipo mente militari: quindi politici e stra- funzioni senza intoppi. Molte cen- Arak, per produrre gli isotopi 239 e tegici. Ciò non significa che voglia trifughe costruite in Iran, andrebbe- 241, impiegabili militarmente. la bomba per usarla. La vuole, forse, ro in panne. La loro messa in serie per il prestigio che acquisirebbe nel nelle cascate comporterebbe notevo- mondo arabo-islamico; perché il Pa- li difficoltà, anche se l’AIEA ha di CONCLUSIONI kistan e Israele la posseggono e per- recente affermato che gli scienziati ché si tratta di uno strumento utiliz- iraniani le hanno ormai superate. La A prescindere da quanto qui esposto, zato nella lotta politica interna. qualità dell’uranio, che viene tra- l’interrogativo sull’uso di un’even- L’Iran vuole anche procurarsi un de- sformato in esafloruro di uranio tuale arma atomica assume impor- terrente contro un attacco america- nell’impianto di Isfahan e successi- tanza centrale. no, ma non è credibile che questo sia vamente inviato a Natanz per essere È senz’altro da escludere che le atti- il solo e neppure il principale moti- trattato nelle centrifughe, sembra vità nucleari iraniane abbiano scopi vo a sostegno del programma nu- n. 2 - 2013 21 cleare. I tentativi di dotarsi di armi nucleari risalgono al tempo dello Shah, alleato degli Stati Uniti. È estremamente improbabile che que- sti ultimi attacchino le città o anche solo gli impianti nucleari iraniani. Non solo per le difficoltà tecniche di una loro distruzione sufficientemen- te certa, ma anche perché l’America si alienerebbe per sempre la popola- zione iraniana, la popolazione mu- sulmana, forse, più occidentalizzata dell’intero mondo islamico. Tutto questo, però, non dà certezze al- l’Iran. E la dottrina americana pre- vede anche difese antimissile e at- tacchi con armi di penetrazione a grandi profondità (bombardamenti di precisione per neutralizzare armi, depositi e impianti di produzione e azione delle «Forze Speciali», per completarne la distruzione). La centrale nucleare di Bushehr. non sembra però ipotizzabile. Forse L’Iran, sostengono altre tesi, potreb- un accordo sarebbe possibile se a ne- be volere la bomba per darla a goziarlo fossero direttamente gli ira- gruppi terroristici. Questa ipotesi, fo o addirittura nel mondo islamico, niani e gli statunitensi seduti intorno però, è del tutto improbabile, dal dopo i secoli di umiliante domina- allo stesso tavolo. Paradossalmente, momento che verrebbe comunque zione sunnita. Ma tale obiettivo po- tutte le parti condividono in questo ritenuto responsabile dell’uso che trebbe essere raggiunto solo in caso momento un serio interesse a mante- ne sarebbe fatto e subirebbe quindi di completo ritiro americano dal nere aperto il tavolo del negoziato, una disastrosa rappresaglia. Golfo, anche se non va trascurato per impedire un acuirsi della crisi. Al Infine, ed è questa l’ipotesi più pro- l’impatto della capacità nucleare co- tempo stesso, tuttavia non viene babile, Teheran potrebbe volere ac- me status symbol (nello stesso senso compiuto alcuno sforzo concreto per quisire l’armamento nucleare per vanno i lanci delle sonde spaziali e porre solide basi di successo nel di- affermare l’egemonia sciita nel Gol- il programma satellitare che l’Iran battito tra le parti, determinando un sta proseguendo rapidamente e con irrigidimento delle posizioni dal estrema determinazione). quale sarà poi estremamente difficile Il missile nordcoreano «Musudan-1» potreb- be essere di prossima acquisizione da parte Un ritiro americano da una regione potersi riprendere. Un accordo rico- dell’Iran. strategicamente critica come il Golfo noscerebbe a Teheran un rango e ruolo geopolitico nel Golfo e nel Me- dio Oriente, ma legittimerebbe anche la presenza americana in chiave di dissuasione per molti versi simile a quella della Guerra fredda con l’URSS. Una soluzione, accettabile anche dagli Stati arabi alleati degli Stati Uniti, presuppone che Washin- gton possa trattare da una posizione di forza. Comunque con il nuovo corso politico scaturito dalle ultime elezioni presidenziali che hanno vi- sto prevalere il moderato Hassan Ro- hani, si intravedono spiragli di ri- composizione delle attuali tensioni.

Antonio Ciabattini Leonardi 22 Rivista Militare

UNIONE EUROPEA E FORZE ARMATE COMUNI: SVILUPPI E PROSPETTIVE FUTURE A cura del Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali

Il persistente contesto economico recessivo sta generando importanti effetti negativi sui budget destinati alla Difesa dei più importanti Paesi europei, costringendo pressoché tutti i partner UE a importanti riduzioni degli strumenti militari nazionali, abbinati alla dilazione e/o rinvio a tempi migliori di un buon numero di progetti di ammodernamento. Ad enfatizzare quan- to sia difficile il momento basti ricordare la circostanza che, per la prima volta nella storia, nel 2012 le risorse destinate alla Difesa dai Paesi asiatici, nel loro complesso, hanno superato quelle dei Paesi europei. In questa situazione, hanno ripreso vigore le istanze che chiedono una maggiore integrazione a livello europeo degli stru- menti militari nazionali al fine di evitare duplicazioni, condividere capacità pregiate esistenti per preservarle e colmare i gap operativi in termini di moltiplicatori di forze (aerocisterne, trasporti, sistemi ISR) e mezzi di supporto emersi anche recente- mente con le operazioni in Libia del 2011 e in Mali del 2012. L’origine dei tentativi di dotare l’Unione Europea di una sua dimensione militare in grado di raggiungere specifici obiettivi (operazioni umanitarie e di evacuazione, missioni di peace-keeping e peace-enforcing) può essere fatta risalire ai «Petersberg Tasks», tenuti in ambito UEO e incorporati nel Trattato fondativo dell’Unione Europea di Maastricht del 7 febbraio 1992 e a seguito del Trattato di Amsterdam del 2 ottobre 1997 che ha previsto l’embrione di una politica estera e di sicurezza comune (CFSP) con l’istituzione della figura dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza. Nell’ambito della CFSP, a seguito del Consiglio Europeo di Colonia del 1999, ha iniziato concretamente a prendere forma la Politica Europea di Sicu- rezza e Difesa (ESDP) anche se l’obiettivo primario, fissato dal successivo vertice di Helsinki del 1999, di disporre entro il 2003 di un embrione di Esercito europeo composto da sessantamila uomini, quale forza di reazione rapida per la gestione delle crisi, è rimasto disatteso. Un ulteriore tassello nel percorso di costruzione di una casa comune della Difesa europea è stato realizzato nel 2009, con il Trattato di Lisbona, che ha rinominato l’ESDP in Politica Comune di Sicurezza e Difesa (CSDP) e ha previsto l’istituzione dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza (attual- mente rappresentato dalla baronessa Catherine Ashton); tale figura, dal 2011, è anche al vertice del Servizio Europeo di Azio- ne Esterna (EEAS, servizio diplomatico della UE) e della Agenzia Europea della Difesa (EDA). Sul piano operativo, con «l’headline goal 2010» approvato nel 2004, è stato deciso di rimodulare la consistenza dello strumen- to militare comune in 19 Battle Groups europei di cui due sempre operativi a rotazione tra i Paesi membri. Tali pedine opera- tive, costituite da 1 500 uomini, si caratterizzano per essere completamente proiettabili in 15 giorni e autosufficienti per 30 giorni, elevabili a 120 in caso di possibilità di rifornimento. Pur con costanti periodi di incertezza e stop and go (derivanti dal carattere interministeriale delle decisioni che riguardano la Politica di Sicurezza e Difesa dei Paesi UE, che rappresenta un grosso limite relativamente ai tempi di reazione delle forze) le Istituzioni europee preposte alla CSDP hanno gestito dal 2003 ad oggi 27 missioni tra civili e militari (principalmente concen- trate in Africa e nei Balcani), caratterizzate da contesti ormai permissivi e in via di stabilizzazione, oltre che da contingenti di modeste dimensioni coadiuvati da personale civile destinato all’assistenza alla ricostruzione e alle fasi di «nation building». Come precedentemente anticipato, l’attuale situazione di ristrettezze finanziarie che caratterizza i budget dei singoli Paesi UE unita alle «lessons learned» in questo primo decennio di operazioni militari e civili sta spingendo ad una revisione dello stru- mento militare europeo che avrà formalmente luogo nell’ambito della prossima sessione del Consiglio Europeo relativa alle tematiche della Difesa che si terrà a dicembre 2013. In questo contesto, un ruolo di primo piano spetta al nostro Paese che, con il documento programmatico «More Europe» realizzato dal Ministero della Difesa, sta cercando di coagulare il necessario consenso degli altri partner europei (in particolare del Gruppo Weimar Plus) per delineare un percorso di crescita onnicom- prensivo della dimensione europea della Sicurezza e della Difesa. In particolare, la proposta italiana si sostanzia in cinque principi fondamentali (Impegno, Approccio Comprensivo, Capacità, Connettività e Cooperazione) che, ferma restando la ne- cessità di evitare qualunque duplicazione rispetto alle strutture e ai progetti NATO, consentono, al prezzo di una maggiore interdipendenza tra i partner, di sviluppare le capacità chiave oggi mancanti a livello continentale. Il documento sostiene la necessità di operare su 4 livelli: istituzionale e politico, delle capacità, industriale e tecnologico. A livello istituzionale e politico si ritiene fondamentale la creazione di un’unica struttura e linea di comando per le missioni civili, militari e di polizia al fine di garantire l’approccio più comprensivo possibile; sul piano delle capacità si vogliono ra- zionalizzare gli sforzi insufficienti dei singoli partner all’insegna del principio «fare di più con meno» (soprattutto nel settore dei supporti, del trasporto aereo, delle capacità di proiezione delle forze oggi carenti) e migliorare la struttura dei Battle Groups europei rendendola più flessibile e di più facile utilizzo (dotandola tra l’altro di specifiche capacità fornite da compo- nenti civili); relativamente al comparto industriale, si desidera rafforzare il ruolo dell’EDA auspicando la creazione di un mercato unico europeo della Difesa che consenta la ristrutturazione del comparto industriale garantendo maggior competiti- vità anche attraverso l’incoraggiamento di forme di collaborazione/competizione rivolte specialmente alle piccole e medie imprese; infine, si propone la razionalizzazione e cooperazione negli sforzi dei singoli partner nei comparti di R & D (con particolare riguardo ai settori del netcentric-warfare, defensive cyberwar e alle nuove tecnologie duali) al fine di assicurare il mantenimento di una solida base tecnologica per la difesa. In conclusione, la proposta italiana offre un’ottima base di partenza per dare, alla fin qui evanescente dimensione della Dife- sa europea, una concreta ragion d’essere, rispettosa delle identità e delle esigenze dei singoli partner, ma in grado di fornire un fattivo contributo in caso di necessità; è quindi auspicabile che si riesca ad ottenere il necessario consenso dei partner al fi- ne di tramutare le proposte in fatti e garantire alla UE uno strumento militare e di sicurezza finalmente adatto alla sua rile- vanza politica ed economica. di Francesco Tosato Giemme, sublicenziata- ria ufficiale del mer- chandising dell’ Esercito Italiano. Nata a Torino come re- altà artigianale a carat- tere familiare, Giemme è oggi leader nel settore della comunicazione promozionale non solo sul mercato italiano, ma anche su quello estero.

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L’area del Sahel, territorio con alto tasso di desertificazione che attraversa gli Stati dell’Africa centrosettentrio- nale quali Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Chad, Sudan ed Eritrea, con la crisi del Mali rischia di subire pesanti ripercussioni. L’intervento militare francese in questa tormentata regione, così come quello della Co- munità africana, tenta di arginare la deriva degli estremisti islamici, impegnati a perseguire a tutti i costi la co- stituzione di un emirato islamico nel cuore dell’Africa.

Il Raggruppamento Democratico pentino isolazionismo provocò una politiche, senza riuscire però a con- Africano, guidato da Mobido Keita, grave crisi finanziaria che costrinse tenere i drammatici e devastanti ef- trionfò alle elezioni del marzo del il Presidente, oltre che ad effettuare fetti della siccità che nel biennio 1958 per il primo governo autono- un riavvicinamento al Senegal, ad 1973-74 colpì tutti i Paesi del Sahel. mo del Mali. Dopo un referendum te- intraprendere la via del riassesta- Nel tentativo di ricorrere alla comu- nuto nello stesso anno, venne pro- mento economico (la coraggiosa nità internazionale per ottenere aiu- clamata la Repubblica sudanese al- svalutazione del 50% della moneta ti finanziari, Traorè organizzò nuo- l’interno della Comunità francese e gli valse anche il rinnovato sostegno ve elezioni legislative e presidenzia- il nuovo Stato formò con il Senegal del governo francese). li (1979). Presentandosi come unico la Federazione del Mali (1959), ma Durante questa delicata fase di evo- candidato, fu rieletto Presidente, co- solo dopo la separazione del Sene- luzione politica ed economica del sì come furono eletti membri del- gal (1960) la Repubblica prese uffi- Paese, il colpo di Stato attuato da l’Assemblea Nazionale i candidati cialmente il nome di Mali, comple- Mussa Traorè (1968) fece precipitare dell’Unione Democratica del Popolo tamente indipendente e sotto il regi- il Mali nel totale declino economico del Mali, il partito unico da lui fon- me socialista di Mobito Keita. e finanziario. Con l’aiuto di Yoro dato nello stesso anno della consul- Solo dopo due anni, i rapporti con Diakitè e della giunta militare al po- tazione elettorale. la Francia si deteriorarono a causa tere, il nuovo Presidente promulgò A fronte delle violente manifesta- della valuta (il franco del Mali) in- una nuova Costituzione e concentrò zioni svoltesi contro il suo regime trodotta nel Paese e la politica di re- nelle sue mani le principali cariche dittatoriale, rispose con crescenti misure repressive (alcuni analisti parlano di 100 000 oppositori uccisi) sino ad un peggioramento ulteriore della situazione economica a causa di una nuova e gravissima siccità senza precedenti (1983) che distrus- se completamente tutte le coltiva- zioni del Paese. Al problema della più generale corruzione, in questa circostanza si unirono anche il falli- mento della collettivizzazione del- l’agricoltura e della pianificazione statale, al punto tale da spingere Traorè ad attuare una nuova politi- ca di austerità con l’ausilio del Fon- do Monetario Internazionale (in questa occasione riuscì anche ad at- trarre nel Paese molti finanziamenti esteri). Anche se riconfermato Presidente nel 1985, le crescenti proteste della popolazione favorirono un nuovo colpo di Stato (1991) che consegnò il potere al Consiglio di Riconciliazio- n. 2 - 2013 25 ne Nazionale, presieduto dal Colon- ed inesorabili processi di desertifi- tra risorsa alimentare è la pesca nel- nello Amadou Toumani Tourè. No- cazione e deforestazione. Oltre il le acque interne). Le risorse forestali nostante la nuova Costituzione in- 50% del Paese è costituito dal deser- sono in grado di garantire le espor- staurasse una Repubblica presiden- to del Sahara e da aree semi deserti- tazioni di legname e gomma arabi- ziale multipartitica – con un Presi- che – nelle regioni settentrionali – ca. Rilevanti sono invece le risorse dente a suffraggio diretto per la du- mentre al sud si concentrano le atti- del sottosuolo, dove sono presenti rata di cinque anni – alle elezioni vità produttive, legate sia ai terreni discrete quantità di oro, fosfati, fer- del 1992 partecipò solo il 20% della fertili per l’agricoltura lungo le rive ro, manganese e diamanti. Purtrop- popolazione. La maggioranza ven- del fiume Niger, sia alle montagne po, a causa dell’estrema inadegua- ne conquistata dall’Alleanza per la (sino a 900 m di altezza, con nume- tezza delle infrastrutture e delle for- Democrazia del Mali, il principale rose dighe) che producono energia ti lacune nei meccanismi dei mercati artefice del colpo di Stato, e il leader elettrica (circa il 60% del consumo internazionali, queste ultime sono Oumar Konarè fu eletto Presidente. interno). A fronte di una popolazio- sfruttate solo in minima parte. An- Nel tentativo di avviare un lento ne di 12 milioni di abitanti nel 2010, che la produzione manufatturiera è processo di democratizzazione, nel viene fornita una assistenza sanita- fortemente limitata, sia nelle strut- 1994 venne stipulato un accordo con i ribelli di etnia Tuareg – stan- ziati nella fascia desertica settentrio- nale – per la concessione di una maggiore autonomia. Il Paese rima- se però fortemente scosso da conte- stazioni e tumulti che richiesero più volte il dispiegamento delle Forze Armate regolari sino al 1997, quan- do il Presidente Konarè, ottenuto il secondo mandato, cercò di contra- stare l’evasione fiscale e la corruzio- ne incrementando di buona misura le privatizzazioni (nel 2002 la pena di morte è stata sospesa e la con- danna a morte di Traorè commutata in carcere a vita). In questo periodo, le Istituzioni de- mocratiche hanno oggettivamente retto alla prova del banditismo nelle regioni settentrionali, alle violente contestazioni degli oppositori e alla ria adeguata solo al 10% della popo- ture tessili che in quelle chimiche e dura crisi economica innescata dal lazione (un medico ogni 1 000 abi- per la produzione di cemento. calo del prezzo del cotone, la prima tanti nel 2008), con una speranza di I gruppi etnici presenti nel Paese so- voce delle esportazioni del Mali. vita di 46 anni per gli uomini e 50 no molteplici. Anche se definiti Alle elezioni presidenziali del 2002, per le donne. L’accesso all’acqua spesso con nomi diversi, i gruppi Konarè non si è ripresentato, così co- potabile è garantito solo al 48% del- principali sono i Mande o i Bamba- me prescritto dalla Costituzione, e la popolazione e le malattie più fre- ra (50%), i Fulbe o i Peul (14%) e i dopo una campagna elettorale con quenti sono la tubercolosi, la mala- Tuareg, che con i Mauri costituisco- 24 candidati, la presidenza della Re- ria e l’AIDS. no il 10%. In realtà, la maggior parte pubblica è stata assegnata al Gene- L’economia del Paese si basa essen- della popolazione è di origine ber- rale in pensione Amadou Toumani zialmente sulle attività agricole – bera, l’antico popolo che abita, oltre Tourè, l’uomo che aveva rovesciato anche se la superficie coltivabile al Mali, il Marocco, la Mauritania, il il dittatore Traorè nel 1991, confer- non supera il 4% del territorio – ed Niger, l’, la Tunisia, la Libia mato Presidente anche nelle succes- in questo settore viene impiegata la e l’Egitto, in pratica dalle coste del sive consultazioni elettorali del 2007. maggior parte della forza lavoro (ol- Mediterraneo sino alle distese de- Senza sbocco al mare ed afflitto da tre l’80%). Il cotone e la canna da sertiche del Sahara. Pur avendo ha- siccità e carestie, il Mali è considera- zucchero rappresentano le colture bitat molto diversi tra loro e diverse to uno dei Paesi più poveri al mon- commerciali, mentre il riso, il mais e caratteristiche fisiche, i Berberi han- do, con un territorio soggetto a lenti il sorgo quelle di sussistenza (un’al- no conservato molte affinità cultu- 26 Rivista Militare rali, dalla lingua parlata (precedente versare un «prezzo del sangue», sociale che proviene dalla cultura all’arabo) allo stile di vita (tipologie ovvero la cessione di beni o bestia- arabo mussulmana. I nobili appar- abitative e cerimonie rituali). me o una prestazione di lavoro). tengono all’antica classe guerriera e Abbandonata la tradizionale pasto- Al di là di una recente rivalutazio- allevano esclusivamente dromedari rizia nomade, oggi praticano l’agri- ne della cultura berbera, gli Stati (l’allevamento di capre e montoni è coltura e l’allevamento transumante che li ospitano hanno quasi sempre affidato ai vassalli alle loro dipen- (cavalli, dromedari, muli, bovini ed tentato di recuperare le loro matrici denze), mentre i servi (ex schiavi di ovini). Agglomerati in villaggi sta- culturali, ritenute elementi fonda- origine nera) praticano le attività ar- bili, spesso con abitazioni fortificate, mentali per l’identità nazionale, tigianali, agricole e domestiche, ma formate da terrazze con torri in mu- nonostante una spiccata ritrosia sempre per conto delle caste supe- ri di pietra e terra compressa, con- manifestata dalla popolazione. riori. Le antiche armi sono una lun- servano come unità di base la fami- I Tuareg, oggi circa 300 000, che ga lancia interamente in ferro, il gia- glia patriarcale estesa (dopo il ma- abitano l’Algeria, il sud est del Ma- vellotto, il pugnale con fodero a trimonio, celebrato secondo il rito rocco, la Libia, il Niger e il Mali, braccialetto e lo scudo di pelle di cammello o di antilope. Per le don- ne, i gioielli sono generalmente in argento e sempre molto numerosi. Il matrimonio è monogamico ed è re- golato dalle divisioni in classi. L’au- torità sociale e politica è rappresen- tata esclusivamente dagli anziani. Poiché il nomadismo impone strut- ture abitative leggere, le tende sono di pelle di capra conciata, tinte con argilla scura e sorrette da pali di bambù (l’elemento che spesso le contraddistingue è una cupola for- mata da rami ricoperti di stuoie). Come da antica tradizione, sono esclusivamente gli uomini a portare il turbante color indaco che lascia scoperti solo gli occhi, ma anche se si tramanda che la consuetudine di nascondere il volto serva a coprire la bocca davanti alle donne e agli estranei, è più verosimile che il velo funga da riparo per le tempeste di islamico, la donna entra a far parte occupano un’estensione pari a qua- sabbia. La struttura familiare è di ti- del gruppo del marito). Più famiglie si 2 000 000 di chilometri quadrati. po matrilineare, ovvero viene affi- estese, imparentate tra di loro e con Di origine berbera, presentano oggi data alla donna, in linea diretta, la un capostipite in comune, si ricono- una sorta di meticciato, l’ibrido de- custodia delle tradizioni orali. scono in un clan (kharruba) e i vil- rivato dalle unioni con arabi e neri, Da sempre, ai Tuareg venivano affi- laggi occupati da clan diversi si as- che ha contribuito a formare caratte- dati i traffici commerciali lungo le sociano in una organizzazione triba- ri fisici particolari, come la statura rotte transahariane per il trasporto di le (Cabila). Il capo che li guida più alta e il naso quasi aquilino (tut- oro, sale e datteri in cambio di mi- (Gaid) viene scelto per le doti di co- ti elementi che li distinguono netta- glio, cereali e stoffe. Benchè convertiti raggio e saggezza, ma la sua autori- mente dagli altri gruppi sahariani). all’islam – la religione del Profeta si è tà è controllata dal Consiglio degli Le diverse tribù (kel) parlano un’an- diffusa proprio a causa degli intensi anziani e dall’Assemblea degli uo- tica lingua di origine berbera e con- rapporti, commerciali prima e cultu- mini saggi, che – oltre ad assicurare servano addirittura una propria for- rali poi, tra l’Africa mediterranea e le la gestione amministrativa del vil- ma di scrittura (tifinagh). Gli «uomi- regioni del Sahara – i Tuareg sono laggio e la trasmissione orale dei co- ni blu» praticano la pastorizia no- poco praticanti e nei loro usi e riti si stumi tribali – regolamenta i con- made e sono divisi in quattro caste: notano tracce di un antico animismo. flitti e le faide (in caso di omicidio, nobili, vassalli, uomini liberi e schia- In tempi più recenti, le tribù Tuareg la famiglia dell’aggressore deve vi, probabilmente una stratificazione sono state sottoposte – da parte dei n. 2 - 2013 27

Paesi di appartenenza – ad intense tiche, lasciate al dominio del noma- mercenarie al soldo di Gheddafi, azioni politiche per un inserimento dismo (pastorale, guerriero e belli- ma questa volta con equipaggia- più stabile nelle strutture statali, ma coso). Quindi la sovranità e il con- menti e armamenti sottratti presu- a causa di una diffusa insofferenza trollo del territorio risultano spesso mibilmente all’Esercito regolare libi- nei confronti dei governi centrali le parziali – massimi al centro e sfu- co. Con la convinzione che queste loro collocazioni sono sempre rima- mati in periferia – lì dove il gover- nuove forniture belliche sarebbero ste marginali, e spesso oggetto di no centrale non riesce ad esercitare state in grado di permettere un con- aspri conflitti con le autorità locali il monopolio assoluto della forza, fronto militare con l’Esercito regola- (questa popolazione, in definitiva, è costretto a coesistere con focolai di re del Mali, i Tuareg hanno dato il solo parzialmente integrata nel tes- potere. L’assetto dello Stato si fonda via ad una insurrezione armata con- suto sociale dei Paesi in cui vive). In quindi sul mutuo riconoscimento tro il governo centrale di Bamako particolare, durante le siccità degli tra due distinti poteri, quello cen- nel mese di marzo del 2012. In pre- anni settanta e novanta, i campi trale e quello locale, dove il grado cedenza, si erano già verificate altre profughi presenti in Mali, Maurita- di autonomia delle autorità subor- insurrezioni (1960, 1990 e 2000) ma nia e Niger sono stati focolai di vio- dinate è direttamente proporziona- sono state tutte contenute sia dal- lente insurrezioni antigovernative. le al loro grado di perifericità. Esat- l’efficace contrasto delle Forze Ar- Nel Mali, i mussulmani Sunniti co- tamente come nel caso del Mali, il mate maliane, sia dalla concessione stituiscono il 90% della popolazio- meccanismo del funzionamento di parziali autonomie locali. ne, gli animisti e le credenze tradi- statale non obbedisce al principio L’obiettivo politico è l’indipendenza zionali raggiungono il 9% e i cri- dell’identità statale e dell’unità ter- delle terre natie della popolazione stiani l’1%. Nell’Africa occidentale ritoriale. Secondo la cultura arabo- Tuareg, la regione settentrionale del vivono più di 140 milioni di mus- mussulmana esistono infatti due Paese chiamata dai ribelli Azawad, sulmani, e le percentuali sono mol- parti ben distinte: il «Paese del fi- indicativamente nelle province di to simili a quelle registrate nel Mali: sco», dove il territorio è effettiva- Timbuctù, Gao e Kidal (una porzio- Mauritania 100%, Senegal 94%, mente sotto controllo e le tribù lo- ne del Sahel pari al territorio dello Gambia 90% e Niger 80%. Anche se cali costituiscono il braccio secolare Stato del Texas). Anche in questa questa estrema diffusione è storica- e lo strumento di difesa dell’autori- sollevazione, il fenomeno dell’irre- mente riconducibile alle attività ca- tà, e la «terra dell’insolenza», dove dentismo nel nord del Paese si è svi- rovaniere tra le due sponde del de- regnano dissidenza ed anarchia, in luppato sotto la bandiera del Movi- serto, uno dei maggiori centri di pratica il dominio del nomadismo mento Nazionale per la Liberazione studi islamici è stata proprio Tim- bellicoso. dell’Azawad (MNLA), da sempre buctù, la città del Mali dove si è af- Proprio in questa regione del Mali, sostenitore di una insanabile frattu- fermata per prima la lingua araba nel 2011, sono tornate alcune tribù ra tra il nord ed il sud del Paese. come lingua colta, per gli studi giu- Tuareg che avevano combattuto nel- L’avanzata fulminante dei ribelli ha ridici e la letteratura (oltre alla suc- la guerra civile libica come milizie permesso di occupare – oltre alle città cessiva diffusione della sharja). Nel- le regioni del Sahel, così come in quelle magrebine e subsahariane, la ristrettezza delle vallate, l’esiguità delle fasce pedemontane e le zone semi desertiche hanno sempre im- pedito la formazione di larghe uni- tà politiche, dove il nucleo della or- ganizzazione territoriale si è conso- lidato nelle regioni pianeggianti, costiere o fluviali, come nel caso del Mali, dove la popolazione si è con- centrata sulle sponde del fiume Ni- ger. Di conseguenza, si è storica- mente affermata una netta opposi- zione tra le regioni più fertili (l’agricoltura permanente, il patri- monio agro alimentare e il ruolo delle aree urbane, politicamente più forte) e le aree della steppa o deser- 28 Rivista Militare principali dell’Azawad – anche una l’Azawad. Molti analisti concorda- condotto anche un attacco ai danni parte della strategica regione di Mop- no nel ritenere che a questo punto – della base militare di Lemgheith ti, non solo un importante snodo vista l’inferiorità degli islamici – sia- (nel 2005) in territorio mauritiano, commerciale per le comunicazioni no arrivati in soccorso altri due im- ma al confine con il Mali e l’Algeria, terrestri ed aeree, ma anche una fon- portanti gruppi votati alla jihad isla- causando la morte di 15 soldati. damentale risorsa alimentare ed idri- mica: AQIM e MUJAO. Quando è nata AQIM, alla nuova ca. Di fronte a questa inaspettata e di- Il primo, «Al Qaeda nel Maghreb organizzazione si sono unite più di rompente conquista, il Capitano Islamico», nasce nel 2005 quando il 40 sigle minori, raggiungendo sin Amadou Sanoso (oggi Generale) ha Gruppo Salafita per la Predicazione dall’inizio la considerevole cifra di organizzato un colpo di Stato nella e il Combattimento, guidato da Ab- 1500 combattenti. Tra queste, i peri- speranza di serrare le fila dell’Eserci- delmalek Droukdel, decide di strin- colosi raggruppamenti di Combat to regolare e di guidarlo alla vittoria gere un’alleanza con l’organizzazio- and Call Brigade (con un pesante contro gli insorti. Ma dopo la fuga ne di Osama bin Laden e si ribattez- passato di terrorismo alle spalle) e il del Presidente Tourè e le forti pres- za AQIM. Il Gruppo Salafita, già al- Gruppo Islamico Combattente Ma- rocchino (attentati a Casablanca nel 2003 e nel 2007, e a Madrid nel 2004, con 121 vittime e 2 000 feriti). Il secondo gruppo arrivato in aiuto di «Ansar Al Din» è il «Movimento per l’Unità e la jihad nell’Africa Occiden- tale», MUJAO, una nuova formazio- ne Salafita composta dai fuoriusciti di AQIM di nazionalità non algerina. I combattenti di altri gruppi presen- ti nel nord del Mali, come l’«Allean- za Democratica per il Cambiamen- to» (circa 3 000 Tuareg comandati da Ahmed Agbibè e arruolati dalle autorità governative per contrastare il traffico di armi, schiavi e merci di ogni tipo nell’area denominata Ki- dal, al confine con l’Algeria e il Ni- ger) e il gruppo dei Seguaci del Pro- sioni internazionali (la Economic Com- leato con il Gruppo Islamico Arma- feta nel Sahara, la Terra di Coloro munity of West African States - ECO- to, espressione in Algeria dell’inte- che Portano il Velo (ha trasmesso un WAS - ha minacciato un intervento gralismo islamico più intransigente, video girato nella regione di Adrar, diretto), Sanoso ha ceduto il potere si è reso responsabile di sanguinose in Mauritania, dove vengono lancia- ad un governo ad interim, guidato dal esecuzioni contro intellettuali alge- te minacce contro i governi del Ma- filo francese Diocounda Traorè. rini, donne occidentalizzate, giorna- li, dell’Algeria e del Marocco, ma Contemporaneamente, anche all’in- listi e stranieri. Il Gruppo Salafita, a anche di Francia e Spagna) si schie- terno del fronte insurrezionale si è sua volta, nel 2003 ha preso in rano quasi tutti con il fronte islami- verificata una drammatica scissione. ostaggio 32 turisti nel Sahara algeri- co. Le forze del MNLA – che si potreb- no e, dopo un intervento delle forze Nel mese di aprile del 2012, il bero definire laiche in considerazio- regolari di Algeri, i combattenti si MNLA proclama ufficialmente il ne dell’obiettivo esclusivamente po- sono rifugiati proprio in Mali, a loro raggiungimento dell’obiettivo stori- litico dell’indipendenza – hanno su- volta stanati dalle forze di Bamako co del movimento, ovvero l’indi- bito una spaccatura dovuta ai con- dopo un inseguimento sino al mas- pendenza dell’Azawad, ma dopo trasti con le forze islamiche del siccio del Tibesti, in Chad, ed una alcuni mesi di combattimenti viene gruppo «Ansar Al Din». Quest’ulti- battaglia durata tre giorni con la sconfitto dalla formazione islamica mo, fondato da un leader storico del morte di 43 terroristi, ma sembra (aprile 2012) che impone la sharja in movimento Tuareg, dopo essersi che sia riuscito a sfuggire Saifi Ama- tutta la regione. Con l’arrivo di nuo- convertito alla più generale lotta ri, il loro leader, che presumibilmen- vi combattenti da diversi Paesi, (Li- islamica nel nome di Allah, ha im- te ha trovato rifugio proprio in Ma- bia, Nigeria, Mauritania, Tunisia, pugnato le armi contro il Movimen- li, dove è sposato con tre donne ma- Sudan, Somalia e Pakistan), ma an- to Nazionale per la Liberazione del- liane. Inoltre, il Gruppo Salafita ha che dalle comunità africane e ma- n. 2 - 2013 29 ghrebine presenti in Francia, per goziale (Nazioni Unite, Unione Nella fase iniziale dell’intervento contribuire alla nascita di un emira- Africana e Unione Europea, durante sembra che il contingente francese to islamico nel Paese, si approntano i mesi di settembre e dicembre del (2 500 uomini già nel mese di feb- i primi campi di addestramento e – 2012, con la nomina di Romano Pro- braio del 2013) durante l’offensiva come rappresaglia contro la decisio- di a Rappresentante speciale del Se- si sia orientato alla neutralizzazione ne dell’UNESCO di classificare la gretario Generale dell’ONU nel Sa- degli assetti degli islamici, lascian- città di Timbuctù patrimonio mon- hel e favorendo i buoni uffici di do all’Esercito del Mali i compiti di diale dell’umanità – si distruggono i Blaise Compaorè, Presidente del protezione delle aree conquistate e mausolei dei santi mussulmani Burkina Faso), ma dopo il fallimen- di rastrellamento. (giugno 2012). to delle trattative con il fronte isla- I soldati francesi provengono dai di- Dopo mesi di combattimenti contro mico, la risoluzione n° 2085 del spositivi presenti sia in Africa occi- l’Esercito regolare del Mali (settem- Consiglio di Sicurezza aveva già dentale (due basi permanenti, una in bre 2012), gli islamisti si attestano previsto – da settembre del 2013 – il Gabon, con 450 uomini, e l’altra in nella città di Douetza, oramai giunti dispiegamento in Mali di 3 000 uo- Senegal, altri 450 uomini con l’utiliz- nel cuore della strategica regione di mini del contingente ECOWAS e zo del porto e dell’aeroporto di Da- Mopti. A questo punto, il governo di l’invio di 200 addestratori militari kar) che centrale (due basi tempora- Bamako – con la mediazione del- dell’Unione Europea per l’Esercito nee, una in Costa d’Avorio, Licorne l’Unione Africana e del Burkina Faso maliano. Ma nel gennaio del 2003, con 500 uomini, e l’altra in Chad, – tenta di intavolare colloqui di pace la rapida avanzata dei radicali – for- Eparvier con quasi 1 000 uomini e con il gruppo «Ansar Al Din», con il se non presa in debita considerazio- una base aerea indipendente con nu- duplice obiettivo di riconquistare la ne dagli analisti – aveva fatto preci- merosi aerei Mirage, sia da sorve- componente Tuareg del movimento pitare gli eventi. glianza che da attacco al suolo). Ma (il leader, Iyahd Ag Ghali, è una per- Il giorno 11 gennaio 2013 prende provengono anche dalla madrepa- sonalità molto influente nel panora- quindi il via da Parigi l’Operazio- tria, trasportati con una nave classe ma politico del Sahel) e di indebolire ne «Serval», a difesa – oltre che dei Mistral Dixmude da Tolone ad Abid- l’alleanza delle forze islamiche. Il più generici interessi occidentali – jan, in Costa d’Avorio (i primi 2 000 Presidente Traorè promette ampia di 6 000 cittadini francesi presenti in uomini sono stati schierati entro set- autonomia politica alla regione del- Mali e degli interessi economici del- te giorni dall’inizio dell’operazione). l’Azawad e un maggiore peso istitu- la Francia nella regione. Con l’invio Il 15 gennaio 2013 è arrivato anche zionale alla componente Tuareg, ma immediato di 550 uomini (in rapido il contingente della ECOWAS (5 000 la proposta viene respinta (nelle pre- aumento nei giorni successivi) le uomini), composto da reparti degli cedenti insurrezioni del 1990 e del truppe francesi entrano nella capita- eserciti dei Paesi dell’Africa occi- 2000, il conferimento di incarichi co- le e si assestano nella regione di dentale: 2 000 dal Chad, 1 000 dalla stituzionali al leader Ag Ghali si era Mopti, mentre l’aviazione inizia una Nigeria, 500 dal Senegal, Niger e dimostrato una carta vincente). campagna aerea su Konna, Douet- Burkina Faso, oltre che contingenti Nel gennaio del 2013 gli islamisti za, Lare, Gao, Kidal e Timbuctù. minori da Ghana, Togo e Benin. hanno ripreso le ostilità e sferrato un’offensiva sulla città di Mopti, il capoluogo dell’omonima regione, per impadronirsi anche dell’aero- porto di Sevarè, un hub strategico per l’eventuale dispiegamento nel Paese di forze militari straniere. Quando viene conquistata la cittadi- na di Konna – a pochissimi chilome- tri da Mopti – il governo di Bama- ko, spaventato anche dalla possibili- tà di una rapida avanzata verso la capitale, chiede aiuto a Parigi. In ogni caso, l’intervento militare francese si colloca, anche giuridica- mente, in una più ampia cornice istituzionale. La comunità interna- zionale, infatti, aveva già tentato di risolvere la crisi del Mali per via ne- 30 Rivista Militare

La prospettiva di realizzare un emi- rato islamico nel cuore del continen- te africano, in una posizione strate- gica come quella del Mali, fa au- mentare la posta in gioco. Un even- to simile causerebbe infatti una for- te instabilità in tutta la regione – dal Mediterraneo sino al golfo di Gui- nea – oltre a costituire una minaccia concreta non solo per gli interessi occidentali nell’area, ma anche per le popolazioni locali. Inoltre, la re- gione dell’Azawad non è composta da un unico elemento politico terri- toriale, ma è divisa a sua volta in un’area del sud, lungo il corso del Niger e con le popolazioni di etnia Songhai e Peul, in una del nord, il territorio Tuareg in senso stretto, e in una occidentale, sahariana ed araba. Abu Azam al Ansari, lo sceicco ideologo dell’islamismo radicale La controffensiva raggiunge i primi è solo quello di destabilizzare il internazionale, durante la prima risultati nel mese di febbraio del fronte interno dei Paesi alleati del apparizione della guerriglia isla- 2013, con la conquista di Timbuctù e Mali, ma anche di dimostrare la mica nel continente – ispirata alle Gao, lasciando in mano agli islamici vulnerabilità delle strutture presen- metodologie terroristiche di Al solo la città di Kidal, sul massiccio ti nella regione e controllate dagli Qaeda già collaudate in Afghani- desertico orientale dell’Ifoghas, an- occidentali. stan e Iraq – ha spiegato molto che se molti dei combattenti si sono Ma anche il fronte delle forze isla- chiaramente, in un lungo video dispersi nelle zone desertiche o in miche trova nuovi alleati. Nella vi- trasmesso nel 2007, le motivazioni quelle rurali, mescolati alla popola- cina Nigeria, il gruppo terroristico che hanno spinto la jihad a spostare zione locale. denominato «Boko Haram» – che si il suo baricentro in Africa: «la gran- Dopo la liberazione della città di batte per l’imposizione della sharja de debolezza e la corruzione dei suoi Gao, si verifica una scissione anche nel Paese e che compie continui at- governi facilitano il movimento e l’or- all’interno del gruppo «Ansar Al tentati contro la popolazione cristia- ganizzazione delle azioni dei nostri Din». Una fazione guidata da Al- na – non aveva mai ufficialmente ri- militanti, senza timore di essere sco- ghabasse Ag Intallah – il più stretto sposto alle richieste di alleanza pro- perti […] questo continente presenta collaboratore del leader Ag Ghali, ma venienti dai gruppi terroristici so- occasioni operative migliori rispetto ai a capo del clan Tuareg di Ifoghas a mali e keniani, lasciando intendere Paesi con intelligence più solide […] Kidal – assume il nome di «Movi- una maggiore attenzione alle sole ri- le frontiere africane sono più permea- mento Islamico dell’Azawad» (MIA) vendicazioni interne. L’apparizione bili ed esiste un’enorme quantità di ed annuncia pubblicamente la vo- di un nuovo gruppo radicale in Ni- armi e materiale bellico più facile da lontà di terminare il conflitto, di ri- geria, i «Difensori dell’Islam nel- ottenere e ad un prezzo più economico fiutare l’impostazione terroristica e l’Africa Nera», sembra raccogliere che in qualsiasi altro luogo del pianeta di essere pronta ad intavolare collo- quel richiamo internazionale che […] le decine di conflitti armati che qui per una soluzione negoziale. «Boko Haram» non aveva mai volu- sconvolgono l’Africa producono molti Contemporaneamente, scatta una to accettare. Stringe immediatamen- individui pronti a sacrificarsi per la violenta rappresaglia contro la mis- te accordi di collaborazione con i santa causa […] l’Africa è una minie- sione militare francese e in Algeria gruppi del Sahel e del nord Africa e ra d’oro per la jihad e la vicinanza del vengono sequestrati centinaia di compie un attacco contro i soldati Maghreb all’Europa ci permetterà di operai (tra cui decine di europei) nigeriani in partenza per il Mali, ol- spostarci rapidamente per attaccare nell’impianto di In Amenas ad ope- tre a lanciare violente minacce, con- gli infedeli». ra di una Brigata (katiba) di AQIM. tro il governo di Parigi, di dure rap- Secondo gli analisti, l’obiettivo non presaglie sul territorio francese. Filippo Maria Bonci

32 Rivista Militare LA FORMAZIONE AVANZATA

L’IMPORTANZA STRATEGICA NELL’AMBITO DELLA FORZA ARMATA

L’articolo proposto evidenzia come, in un contesto di profonda riorganizzazione in chiave riduttiva che vede coinvolta la Forza Armata, la Formazione del personale, ancor più che nel passato, assuma una valenza strate- gica in quanto consente di disporre di un capitale umano di livello adeguato, dotato di tutti gli strumenti cul- turali necessari per operare, con successo, nei complessi scenari di impiego che vedono oggi protagonista la Forza Armata. Il presente articolo, attraverso una dettagliata illustrazione del complesso di azioni intraprese nel tempo dal Di- partimento Impiego del Personale nello specifico settore, fornisce un quadro completo degli attuali percorsi di Formazione Avanzata rivolti a tutte le categorie di personale militare (sia in territorio nazionale che all’estero), nonché dei progetti formativi in atto (tra i quali, un chiaro riferimento a quelli che prevedono il ricorso alle nuo- ve tecnologie e-learning) che, alla luce delle nuove esigenze organizzative e della sostenibilità dello Strumento Militare, hanno determinato un significativo miglioramento ed adeguamento della Formazione del personale al- le attuali esigenze di Forza Armata in relazione al contesto di riferimento.

La tematica della Formazione ha ac- un vero e proprio investimento in definita come saperi, abilità e modi quisito recentemente un notevole termini di produttività. In tale qua- di essere, è la risorsa primaria di un interesse, transitando in breve tem- dro la F.A., caratterizzata dalla sua sistema organizzativo ed è la risorsa po da un campo specialistico, riser- elevata complessità, e l’ambiente al- da cui può nascere il «vantaggio vato a pochi addetti, ad un campo trettanto eterogeneo e mutevole nel- competitivo» per l’organizzazione. di interesse generale, allargato a un l’ambito del quale opera, ha la ne- La competenza di una persona, tut- gran numero di esperti, manager, cessità di far acquisire al proprio tavia, non può essere considerata quadri aziendali e non solo. Essa è personale una elevata professionali- solo ed esclusivamente come il pos- ormai considerata, anche in ambito tà, intesa in termini di modelli di sesso di un grande patrimonio di ri- Difesa e Forza Armata (F.A.), un competenza, peculiari per il conte- sorse (conoscenze tecniche, espe- momento strategico fondamentale, sto in cui opera. Tale competenza, rienze maturate ecc.), bensì come la sua capacità di utilizzarle nel modo più appropriato, efficace ed efficien- te, in situazioni nuove e differenti. Con la Direttiva «La Formazione Avanzata per il Personale Militare – Linee Guida» (ed. 2013), di recente approvazione, il Capo di Stato Mag- giore dell’Esercito ha voluto eviden- ziare come, nel contesto di profonda riorganizzazione in chiave riduttiva che la F.A. sta affrontando, la For- mazione del personale, ancor più che nel passato, assuma una valen-

Una lezione presso la Scuola di Applicazio- ne di Torino. n. 2 - 2013 33 za strategica. Essa non può prescin- ma Educativo Militare secondo pro- go rappresenta, in sostanza, la fina- dere dall’impiego del personale e, prie peculiarità: «l’addestramento lità principe della funzione Forma- in tal senso, consente di disporre di persegue l’obiettivo di sviluppare zione Avanzata nell’ambito del Di- un capitale umano di livello ade- abilità/capacità e dimestichezza (fi- partimento Impiego del Personale. guato, dotato di tutti gli strumenti ducia e sicurezza) nel “saper fare”, Un elemento chiave per l’efficacia culturali necessari per operare, con la formazione opera nel territorio della formazione, spesso sottovalu- successo, nei complessi scenari di del “saper essere”, essa fornisce tato, è il livello di motivazione dei impiego che vedono attualmente l’abito mentale ed i principi attra- partecipanti. La motivazione ha, protagonista la F.A.. Nell’ambito del verso cui si rende possibile effettua- quindi, un impatto significativo sul citato documento, l’Autorità di Ver- re un efficace addestramento». risultato della formazione: è positi- tice di F.A. ha voluto rimarcare, al- vamente legata all’apprendimento tresì, l’importanza della preparazio- durante l’attività formativa ed è ne linguistica, con particolare riferi- LA FORMAZIONE AVANZATA correlata al gradimento ed al trasfe- mento alle principali aree di interes- E LA FUNZIONE IMPIEGO rimento sul lavoro delle competen- se strategico nazionale, e la centrali- ze acquisite. La formazione diventa tà delle attività formative condotte Il complesso processo attraverso il un intervento dinamico di sviluppo all’estero, nell’ottica di una sempre quale la F.A. esercita la funzione For- delle competenze all’interno di per- maggiore interoperabilità con gli mazione, in termini di pianificazione corsi di carriera. Questi ultimi pos- Eserciti dei nostri principali alleati. La Formazione è, dunque, lo stru- mento necessario per conseguire questi risultati che, partendo dal confronto tra le competenze indivi- duali e quelle richieste dall’organiz- zazione, passando attraverso ade- guati percorsi formativi, deve col- mare i vuoti esistenti tra competen- ze richieste e possedute. Alla For- mazione avanzata, in considerazio- ne del valore aggiunto che è in gra- do di fornire in termini di competi- tività, nel prendere atto dell’apporto che è in grado di esprimere in ter- mini di saperi e di abilità, lo Stato Maggiore della Difesa ha attribuito «priorità 1» in termini di risorse da assegnare e sforzi da esprimere. Fig. 1 «Il futuro appartiene a chi possiede le tre C : i Concetti, la migliore conoscen- za e le idee più recenti; la Competenza, e programmazione dell’attività for- sono conservare la loro formalizza- la capacità di agire sugli standard più mativa del proprio personale, non zione preventiva, ma senza rigidità, alti; le Connessioni, le relazioni miglio- può prescindere dalla funzione più dal momento che la mappatura del- ri che forniscono l’accesso alla cono- importante di ciascuna organizzazio- le competenze riferite ai ruoli per- scenza degli altri (Moss Kanter 2001)». ne: l’impiego delle risorse umane. La mette un più ampio spettro di pos- La Formazione, quindi, ha il privile- ragione di tale assunto è da ricercare sibilità di impiego delle persone in gio di creare il background conosciti- essenzialmente nella centralità attri- percorsi multipli, con evidente van- vo e mentale di tutto il personale, buita alla risorsa uomo. taggio sia per i singoli, che si trova- distinguendosi di fatto dal concetto Tale funzione, dunque, deve essere no di fronte una più varia gamma di addestramento ad uno specifico considerata parte integrante di un di opportunità, sia per l’organizza- incarico/compito associato ad esi- processo più ampio, complesso ed zione che può utilizzare al meglio le genze specifiche. È importante, dun- articolato, in cui intervengono di- risorse disponibili. Attraverso la que, sottolineare ancora una volta la versificate attività tese a garantire, mappatura delle competenze, i sen- differenza esistente tra Formazione per quanto possibile, la collocazione tieri di carriera professionale sono e Addestramento. Tali funzioni, in- dell’«uomo giusto al posto giusto» maggiormente chiari per le persone, fatti, realizzano ed integrano il Siste- (fig. 1). La finalizzazione all’impie- con effetti positivi di rinforzo e di 34 Rivista Militare

formativo per Comandanti di Fig. 2 Corpo/Comandanti di Brigata, il cui obiettivo è quello di approfon- dire, aggiornare ed ampliare le co- noscenze e gli strumenti metodo- logici per affrontare e risolvere le principali problematiche inerenti la gestione dello strumento milita- re a livello reggimento/Brigata; • l’aggiornamento e l’adeguamento dell’iter formativo relativo alle Rappresentanze Diplomatiche, momento fondamentale e neces- sario per conferire ai dirigenti del- la F.A., destinati a rappresentare il Paese nei contesti internazionali, gli strumenti necessari per poter ben operare nell’ambito delle sedi motivazione (fig. 2). portuno evidenziare: diplomatiche; In tale contesto rientrano pertanto • la completa revisione del Corso di • l’introduzione del corso di Branca, tutte quelle attività formative con- Stato Maggiore, privilegiando lo dedicato al personale del ruolo nesse con gli aspetti di: studio di materie militari tese a Marescialli, con lo scopo di abilita- • formazione superiore: intesa come garantire un «continuum formati- re il personale ad operare in quali- l’insieme di attività formative ten- vo» con le pregresse esperienze tà di «Assistente/Addetto/Ag- denti a fornire al personale della professionali ed incentrato sulla giunto di branca» nell’ambito di Forza Armata le capacità e le com- capacità di «saper fare». Nel suo una branca funzionale, al livello petenze necessarie per ricoprire in- ambito è stato inserito il Corso di Comando Brigata inizialmente, carichi di responsabilità, ai vari li- lingua inglese che ha lo scopo di Comandi Divisione, di Corpo velli gerarchici, nell’ambito di Stati fornire lo strumento per poter d’Armata, Comando Multinazio- Maggiori e Comandi della F.A., in- operare in contesti multinazionali nale di Contingenza, Organi Cen- terforze e internazionali; e di contingenza superando la trali e Organismi Multinazionali • formazione continua: intesa come problematica legata alla comuni- successivamente; l’insieme di attività formative cazione; • i corsi di Riqualifica per Sottuffi- tendenti a provvedere costante- • l’introduzione di un momento ciali, Graduati e Militari di Trup- mente e senza interruzioni sia al- pa, orientati a conferire delle pro- l’aggiornamento delle conoscen- fessionalità elevate per il reimpie- ze/capacità, sia alla creazione di Un laboratorio di analisi. go, dopo la fase operativa, in set- nuove professionalità divenute necessarie in seguito alle evolu- zioni d’impiego.

AZIONI INTRAPRESE E «VISION» DELLA FORZA ARMATA

In questa sede è stato già evidenzia- to il valore strategico che la Difesa e la F.A. riconoscono alla Formazione ed in tal senso, a partire dal 2008, sono state intraprese una serie di azioni che hanno lo scopo di miglio- rare ed adeguare l’iter formativo al- le esigenze che il contesto attuale ri- chiede. Tra le principali novità è op- n. 2 - 2013 35

tori fondamentali della F.A.. accurata. In tal senso la F.A. ha re- l’aula didattica classicamente intesa, Fra le novità formative in fase di in- centemente aggiornato e reso dispo- al fine di ampliare la piattaforma troduzione ovvero il cui svolgimen- nibile, all’indirizzo www.sme.eserci- del personale raggiungibile dalla to avviene presso altre F.A., è op- to.difesa.it nella pagina dedicata al «funzione Formazione». portuno evidenziare: Personale, il catalogo dell’offerta Come più volte evidenziato, l’am- • i corsi afferenti la specializzazione formativa di F.A. gestita dal Diparti- biente di riferimento nell’ambito del in Gender Perspective ed in partico- mento. Esso costituisce un utile stru- quale siamo inseriti richiede una lare la formazione della figura del mento di consultazione che consente formazione ed un aggiornamento Gender Advisor, vale a dire colui agli E/C/D/R (Enti, Comandi, Di- elevato e continuo fino ai minimi li- che ha la responsabilità, nell’am- stretti e Reparti) di programmare e velli, obiettivo che è più facilmente bito di operazioni/missioni mili- pianificare le attività formative per raggiungibile sfruttando le poten- tari, di consigliare il Comandante ogni singolo uomo in funzione del zialità tecnologiche offerte dalla di- per una corretta implementazione suo futuro impiego. dattica in modalità e-learning. L’Am- della prospettiva di genere in tut- Una ulteriore azione consiste nello biente Formativo Virtuale non è da te le fasi del Processo Decisionale studio di un «Progetto e-learning» di intendersi esclusivamente come di Pianificazione; F.A., avviato sulla base di quanto «mezzo tecnologicamente avanza- • i corsi TUAV, orientati a preparare indicato dallo SMD, ed in linea con to» che facilita la diffusione dei ma- le professionalità preposte alla condotta degli Aeromobili a Pilo- taggio Remoto in fase di acquisi- zione da parte della F.A.. I corsi saranno avviati a partire dal pros- simo anno; • il Corso per Energy Manager, con l’obiettivo di formare la figura professionale, prevista dall’attuale quadro normativo, responsabile per la conservazione e l’uso razio- nale dell’energia, il cui compito è di fornire supporto nell’indivi- duazione/attuazione di iniziative tese ad ottimizzare, dal punto di vista energetico, sia le strutture edilizie, sia il processo produttivo; • il Corso relativo alla gestione del- le cattedre itineranti «Stress Mana- gement e supporto Psicologico», con l’obiettivo di formare gli Uffi- Una lezione al simulatore di volo. teriali didattici in modo elettronico ciali Psicologi impegnati nella ge- attraverso reti Internet o Intranet. stione delle specifiche attività di- Tale strumento trova il suo fonda- dattiche presso i reparti dell’Area quanto avviene nel contesto pubbli- mento nel «modello didattico co- operativa; co e privato, nazionale e multina- struttivista», il quale pone il fre- • i corsi per formatori che vengono zionale. Tale progetto presuppone quentatore al centro del processo di svolti presso l’Ufficio Orienta- l’introduzione di nuovi concetti, di apprendimento e propone percorsi mento e Sviluppo Professionale di cui uno dei principali è l’Ambiente in cui la conoscenza è oggetto di Civitavecchia; Formativo, ossia un luogo/spazio una costruzione e non di una sem- • i corsi su lingue emergenti e/o ra- in cui si costruisce conoscenza attra- plice trasmissione di nozioni. Tale re, come ad esempio l’arabo, il ci- verso pratiche organizzate, pro- metodologia offre una soluzione di nese, il giapponese ecc.. grammate e artificiali; in altre paro- apprendimento flessibile e facil- Inoltre sono state intraprese azioni le esso rappresenta l’interfaccia tra mente personalizzabile. Essa si basa legate alla struttura ed organizzazio- coloro che insegnano e coloro che sul concetto dell’apprendimento ne della funzione Formazione al fine apprendono. esperienziale, che, come teorizzato di renderla maggiormente accessibi- Lo scopo principale del progetto è da David Kolb, è un processo nel le e permettere una pianificazione e di creare un Ambiente Formativo quale la costruzione della conoscen- programmazione più puntuale ed Virtuale, diverso e alternativo al- za avviene passando attraverso l’os- 36 Rivista Militare

dividuare nuovi percorsi formativi. Fig. 3 Tali collaborazioni consentono: • il continuo scambio di esperienze tra il mondo accademico ed il mondo della Difesa; • il conseguimento, da parte del personale della difesa di tutte le categorie, di specializzazioni/qua- lifiche; • la possibilità di accogliere presso gli E/C/D/R tirocinanti universi- tari per svolgere stage di Formazio- ne e Orientamento professionale; • la possibilità di concretizzare un rapporto sempre più importante tra il mondo accademico e la real- tà militare. In tale contesto vanno citate le recen- ti collaborazioni realizzate con la servazione e la trasformazione del- didattica con metodo e-learning e la Bocconi SDA School of Management e l’esperienza, e non attraverso la tecnologia, ed alla rapidità con cui con la Scuola Universitaria Interfa- passiva trasmissione di nozioni e la tecnologia stessa si evolve, tale coltà in Scienze Strategiche (SUISS) concetti (fig. 3). progetto deve essere considerato dell’Università degli Studi di Torino. La F.A., recependo e condividendo non tanto un progetto definitivo, l’importanza di disporre di una così quanto una sorta di «living project», importante ed innovativa metodolo- in grado di evolvere in funzione dei LA FORMAZIONE E IL CONCETTO gia formativa, ha già realizzato nel cambiamenti che giungono dal DOTMLFPI NELL’AMBITO DEL periodo 2004 – 2006, sotto la direzio- mondo esterno. CICLO DI PIANIFICAZIONE ne della Scuola delle Trasmissioni e Infine, non vanno sottaciute le im- DELLA DIFESA Informatica (SCUTI), il portale per portanti e fondamentali collabora- la formazione, per mezzo del quale zioni che la F.A. ha intrapreso con Nell’ambito della tematica analizza- ha erogato i primi «corsi pilota» on- gli Istituti Universitari al fine di in- ta, ritengo doveroso fare una impor- line. Inoltre, per il tramite della tante riflessione in merito alla stret- Scuola Lingue Estere dell’Esercito, ta relazione esistente tra l’attività anche nello specifico settore della formativa e l’acquisizione di una formazione linguistica ha già intro- nuova capacità. Lo Stato Maggiore dotto, da diversi anni, tale approccio della Difesa, tramite il suo Ciclo di formativo che consente di disporre Pianificazione, recepisce i requisiti di un Ambiente Formativo dedicato operativi che derivano sia dalle con eccellenti risultati nell’ambito esperienze dei Teatri Operativi che della propria offerta formativa. da studi teorici, ed avvia lo svilup- Il progetto si trova in questo mo- po di nuove capacità. Nell’analisi e mento in una fase di implementa- nello studio di queste capacità, la zione, nell’ambito della quale: dottrina in vigore fa riferimento al • il Comando per la Formazione e concetto DOTMLFPI (Doctrine, Or- Scuola di Applicazione di Torino è ganization, Training, Materiel, Leader- responsabile dei corsi specifici de- , Facilities, Personnel, Interoperabi- stinati alle diverse Categorie (Uffi- lity) che presuppone l’analisi di una ciali, Sottufficiali, Volontari); Esigenza Operativa da diverse pro- • il Comando delle Forze Operative spettive, che comprende dimensioni Terrestri/COMSUP FOTER (SCU- materiali e non materiali. La «com- TI) è responsabile dei corsi tecnici ponente materiale» è definibile in- connessi con le diverse Specialità di Forza Armata. Alla luce del legame esistente fra la Addestramento all’evacuazione di feriti. n. 2 - 2013 37 tuitivamente: essa può essere misu- di Corpo/Brigata per gli Ufficiali, tico-formativi prefissati. Un decre- rata, valutata nel costo, nell’efficien- l’iter per le Rappresentanze Diplo- mento motivazionale nel discente po- za, nell’efficacia e se ne può deter- matiche sia per gli Ufficiali che per i trebbe portare ad uno «scollamento» minare la perdita di valore nel tem- Sottufficiali, il corso di Branca per il dagli obiettivi istituzionali, inducen- po. Essa è quindi costituita da tutto ruolo Marescialli, i corsi di Riquali- do il singolo a voler autonomamente ciò che ha valore tangibile: il carro fica per Sottufficiali, Graduati e Mi- definire i propri obiettivi personali, armato, l’elicottero, il sistema d’ar- litari di Truppa. generalmente in discrasia con quelli ma, ecc.. Ha avviato lo sviluppo del progetto della Forza Armata. La componente «non materiale» è in- e-learning, non limitato alla sola dis- Tuttavia, è importante ricordare e vece intangibile, non misurabile con seminazione dei contenuti, come ac- sottolineare, ancora una volta, che strumenti, difficile da valutare. Essa cadeva nei corsi e-learning di prima nel rapporto singolo militare – For- comprende tutte le risorse immate- generazione, ma con l’obiettivo di za Armata, sussistono obblighi e di- riali come: le capacità di innovazione, sfruttare le tecnologie al fine di far ritti da ambo le parti. Se da un lato la flessibilità, il capitale intellettuale interagire il mondo virtuale con la Forza Armata ha il dovere di met- propriamente detto e la formazione quello reale, utilizzando quello vir- tere nelle migliori condizioni il pro- del personale. In tale contesto si inse- risce la leadership, ossia la capacità dei Fig. 4 comandanti di guidare le proprie SVILUPPO DI UNA NUOVA unità, che include anche la loro capa- CAPACITÀ OPERATIVA cità di comprendere il contesto ope- rativo in cui sono inseriti e quindi la capacità di muoversi in detto scena- rio. Oggigiorno non è più possibile rinunciare al pensiero «creativo», alla capacità di prospettare soluzioni in- novative e geniali in grado di rispon- dere anche in tempi brevi a nuove esigenze operative, a meno di non voler essere condannati ad inseguire continuamente una «perfezione» tec- nologica mai raggiungibile. Tali obiettivi sono ottenibili solo attraver- so un investimento nella Formazio- ne, funzione in grado di preparare i leaders e conferire loro quella compe- tenza necessaria per affrontare le sfi- tuale per rendere le esperienze nel- prio personale nell’espletare la pro- de attuali e future. In tale quadro, co- l’ambiente reale, e quindi le compe- pria attività formativa, dall’altro il me si evince dal diagramma di tenze, più significative. singolo militare, ognuno di noi, ha GANTT (fig. 4) relativamente all’ap- Ha definito nuovi percorsi formati- l’obbligo, che deve derivare dal pro- plicazione del concetto DOTMLFPI, vi per ristabilire la centralità del- prio senso di appartenenza ad una la funzione in parola non può essere l’uomo nella F.A.. organizzazione, di mettere in atto considerata separatamente dall’inte- In conclusione, le attività che rien- tutte le azioni necessarie per il suc- ro processo di acquisizione, ma deve trano nell’ambito del settore della cesso dell’attività di cui è destinata- essere parte integrante dello stesso. Formazione Avanzata, intesa come rio, abbandonando una volta per Superiore e Continua, costituiscono tutte l’ormai vecchio ed obsoleto il passo necessario per uno sviluppo concetto della Forza Armata come CONCLUSIONI delle competenze della risorsa prin- un’entità estranea a noi stessi. cipale della F.A.: l’uomo. Il Dipartimento, alla luce delle nuo- La Formazione, se svincolata dalle Generale di Brigata ve esigenze organizzative e della so- reali esigenze di impiego, è percepita Roberto De Masi stenibilità dello Strumento Militare, come un mero e nozionistico aggior- ha rivisitato i percorsi formativi del- namento tecnico-professionale e non le tre categorie fra i quali sono stati come occasione di crescita, rischian- Ha partecipato alla stesura del pre- messi in evidenza il Corso di Stato do di essere inadeguata rispetto al sente articolo il Ten. Col. a (AVES) Maggiore, il Corso per Comandanti raggiungimento degli obiettivi didat- P.O. Marco Poddi. 38 Rivista Militare RINNOVAMENTO ETICO E CULTURA DELLA LEGALITÀ

Il presente articolo riprende i contenuti della prolusione tenuta dal Procuratore Generale Militare presso la Corte di Cassazione, Dottor Antonino Intelisano, all’Accademia Militare di Modena in occasione dell’inau- gurazione dell’Anno Accademico 2012-2013.

RINNOVAMENTO ETICO, trovato negli ultimi anni conferme muro di Berlino, hanno messo in di- RESPONSABILITÀ anche dal punto di vista scientifico. scussione quelle «visioni» o, come si E MILITARI/FORZE ARMATE Secondo le più recenti scoperte nel- dice oggi, quelle narrazioni a cui l’ambito delle scienze comporta- eravamo abituati. Emblematica, in Se nel linguaggio comune morale ed mentali, ad esempio delle neuro- questo senso, è la famosa battuta di etica sono sinonimi, uno studio più scienze, la natura dell’uomo è con- Woody Allen: «Dio è morto, Marx è accurato e più recente evidenzia co- notata da una predisposizione em- morto e io non mi sento tanto bene». me la morale sia intesa come deonto- patica a relazionarsi positivamente Un altro motivo riguarda gli svilup- logia rispetto ai principi fondamenta- con i propri simili, quasi a conferma pi della scienza e della tecnica: la li, in particolare nel legame con la co- della definizione di Hume, che con- continua scoperta di nuove tecnolo- scienza, mentre l’etica sia da inten- cepiva l’etica come il prodotto di gie, in grado di intervenire sulla dersi con riferimento prevalente alle «sentimento» e «ragione». stessa costituzione biologica e psi- attività o ai rapporti interpersonali, Perché si parla oggi di rinnovamen- chica dell’uomo, ha portato all’at- quindi alla vita di relazione del sog- to etico? Essenzialmente per tre mo- tenzione alcune tematiche centrali getto e alla sua collocazione all’inter- tivi. Il primo si collega al venir me- della bioetica. Non si fa in tempo ad no di determinate strutture e di deter- no delle grandi visioni totalizzanti affermare, infatti, un principio dal minati comparti dove il soggetto ope- della realtà e della storia: le filosofie punto di vista etico e giuridico che ra. Si tratta, comunque, di sfumature della crisi e le dure lezioni della sto- la scienza si incarica di andare oltre distintive, essendo la radice unica. ria, quali ad esempio la caduta del richiedendo, quindi, di rifondare o A partire da questa premessa di ca- riformulare quel principio. rattere generale, vorrei fornire una Il terzo motivo è dovuto alla com- definizione di legalità, o meglio di Il Dottor Antonino Intelisano. plessità strutturale del vivere odier- diritto, che, secondo Jellinek, non è che l’etica nel suo contenuto fonda- mentale, il minimo etico. Natural- mente, il filosofo e giurista austriaco si riferisce al diritto quando si occu- pa dei fondamenti e non al diritto in- teso come norme o disposizioni di carattere organizzatorio o come re- gole giuridiche per il raggiungimen- to di determinati risultati. Avendo condiviso le definizioni di etica e di legalità alle quali farò rife- rimento, resta da chiedersi su cosa si fonda l’etica stessa: in parte certa- mente sui principi di carattere reli- gioso, ma esiste un’etica laica che ha n. 2 - 2013 39 no, che implica l’individuazione di re, «fuori» il principio merita di esse- pendentemente dal grado rivestito, sono nuovi e più adeguati codici di com- re valorizzato mediante un’accorta uguali di fronte al dovere e al pericolo». portamento, proprio partendo dalla attività didascalica e formativa. Questa sintesi non fa altro che ri- considerazione che l’etica è attenta Nell’ambito della società civile, per produrre concetti fondamentali nel all’aspetto relazionale. una serie di motivi si è verificata mondo militare. Però, «repetita iu- Sul piano che maggiormente inte- una caduta verticale del principio di vant», soprattutto quando ci sono ressa il personale militare, il rinno- responsabilità. Esse è da intendersi attacchi strumentali, mirati a demo- vamento attiene specificamente al- come la soggezione agli effetti reat- lire o, quanto meno, a inficiare que- l’ambito della interiorizzazione in- tivi di una determinata norma vio- sto bene fondamentale, intenzional- dividuale e collettiva dei valori alla lata, qualunque essa sia, giuridica o mente o, qualche volta, come effetto base della nostra società ed al recu- sociale, la norma cioè che nasce da collaterale, come risultato di una pero del sentimento comunitario, a un contratto fra le parti, secondo il eterogenesi dei fini. La disciplina è fronte di tendenze centrifughe ed nostro codice civile. Ebbene, per tut- una pianticella molto delicata, mol- esasperati egoismi personali e di ca- ta una serie di vicende storicamente to sensibile, oltre che molto impor- tegoria. Dando per definiti il fonda- individuate, il principio di respon- tante, ed è necessario preservarla mento e la scaturigine ultima del- sabilità è venuto meno o è stato de- anche dagli effetti collaterali. l’etica, è opportuno approfondire, potenziato. Ciò non accade però Il Regolamento di disciplina del 1964 se necessario anche con qualche an- nell’ambito delle Forze Armate, do- si proponeva programmaticamente notazione di carattere sociologico, ve la responsabilità è il pilastro por- quanto segue: «La disciplina deve di- che cosa si intenda quando parlia- tante: se sbagli scattano le sanzioni, ventare un’abitudine che, conservata dal mo di rifondazione, riformulazione se fai bene ottieni riconoscimenti cittadino al ritorno nella vita civile, in- o di recupero di valori, argomento formali, in una dicotomia funziona- formi sempre la sua condotta al senti- della presente trattazione. le alla salvaguardia di quel princi- mento dell’ordine, della solidarietà e del Che cosa succede a una comunità, pio fondamentale al quale abbiamo dovere, così che le Forze Armate espresse che cosa succede a una Nazione fatto cenno. dal popolo diventino scuola di onore e di quando si perdono i «punti cospi- virtù». Se è vero che queste afferma- cui», per usare un’espressione mari- zioni risalgono a un periodo in cui la naresca, quei valori che devono LA DISCIPLINA MILITARE leva era ancora obbligatoria, questa conformare la condotta dei conso- sorta di rapporto osmotico tra società ciati? È inevitabile che quest’ultima L’«habitus» mentale che fa andare civile e Forze Armate non è venuto possa subire un decadimento o, per- avanti questo sistema della respon- meno, né si può ragionevolmente lomeno, che le «performance», per sabilità si chiama disciplina militare. ipotizzare la «separatezza». Se, an- dirla con termini aziendali, siano ri- Disciplina è un termine, come molti dando ancora più indietro, riprendia- dotte rispetto al caso opposto di una altri nella nostra lingua, anfibologi- mo il Regolamento per l’Esercito, comunità che sa fare squadra. Se da co, ovvero che si presta a doppia in- precedente al 1964, esso recita «… un lato, noi italiani abbiamo perso terpretazione. In italiano diciamo, in- l’esercizio dell’azione disciplinare è virtù in parte la capacità di fare squadra, fatti, disciplina umanistica, tecnica, di Comandante»: il termine virtù, la concetti quali coesione ed efficienza scientifica, ma parliamo anche di di- cui radice è vir, è l’insieme delle qua- da sempre sono presenti nell’ambito sciplina nel senso della deontologia lità migliori soprattutto in materia di delle Forze Armate. da coltivare, che richiede una pratica equilibrio, di sagacia interpretativa Il motivo della preparazione interio- continua, come una pianticella che nella gestione e nel governo degli uo- re è chiaro: non si può aspirare a fare va salvaguardata e, soprattutto, non mini. In questo senso, il Regolamento bene la professione militare se non lasciata a se stessa. del ’64 insisteva sulla preparazione c’è una adesione personale intima, L’approccio mentale sotteso nel vo- interiore proprio perché, se il fattore convinta ai valori di fondo di una cabolo deve ispirare la condotta del uomo è l’elemento fondamentale in Nazione. Non si può operare al me- militare, perché quelle regole che so- una struttura, essa funziona al me- glio in una professione che ti chiede no alla base della disciplina sono il glio se sorretta da un’adeguata pre- inevitabili rinunce se non si è piena- principale fattore di coesione e di ef- parazione, sia individuale che collet- mente compartecipi, se il singolo ficienza. Ora, che cosa è in definitiva tiva, rispetto ai fini da raggiungere. non ha interiorizzato i valori e le la disciplina? È l’insieme delle nor- Si tratta di notazioni scontate? Se an- idealità della società in cui è inserito. me da osservare con senso di re- che esse possono apparire forse ovvie, Se nell’ambiente militare questo può sponsabilità e consapevole parteci- qualche volta bisogna richiamarle. apparire un concetto scontato perché pazione. Tutti i militari - recita la Le disposizioni del Regolamento intimamente connaturato e svilup- sintesi dell’articolo 1346 del Codice del 1964 insistevano non solo sulla pato all’interno del consorzio milita- dell’Ordinamento Militare - «… indi- preparazione interiore, ma forniva- 40 Rivista Militare no anche una calda e suasiva racco- cessione alla retorica più vieta o gra- rezza, recita: «La Repubblica riconosce e mandazione morale di comporta- tuita. Se di retorica si può parlare, si garantisce i diritti inviolabili dell’uomo menti fuori dal servizio. Anche se tratta ad evidenza di retorica nel sia come singolo sia nelle formazioni so- negli anni ’70 la Legge di principio senso migliore, ovvero del richiamo ciali ove si svolge la sua personalità e ri- sulla disciplina militare, all’articolo a valori fondanti dell’ordinamento chiede l’adempimento dei doveri in- 5, ha introdotto la distinzione fra i giuridico. Quindi, quando la Costi- derogabili di solidarietà politica, due piani, servizio e vita privata, tuzione nomina la «Disciplina», economica e sociale». Potremmo dire mirando a separare completamente l’«Onore», la «Patria» e parla di «sa- che negli ultimi decenni i diritti sono i due momenti della vita di una per- cro dovere di difendere la Patria», stati ricordati, elaborati al massimo, sona (nell’alveo della tendenza alla evidentemente non lo fa a caso. perché ciò era storicamente compren- «giuridificazione» che ha connotato Se è vero che questi concetti sono sta- sibile in relazione a determinate vi- tutto il comparto pubblico del lavo- ti ritenuti in parte desueti dopo gli cende passate, e i doveri sono stati ro), successivamente si è avvertita la anni della contestazione, e non ca- dimenticati. Qualche giurista, di re- necessità di restituire ai principi di sualmente, dato che storicizzando si cente, ha rilevato che all’età dei diritti natura morale la loro collocazione possono comprendere i motivi che deve subentrare l’epoca dei doveri. nella «preparazione interiore», con stavano al fondo di determinati mo- Spesso è accaduto in questi anni che la nascita dei codici etici. Essi costi- vimenti, è innegabile che qui ricono- la cittadinanza, o tutto ciò che è im- tuiscono, infatti, il recupero di quei sciamo oggi una sorta di ciclo vichia- plicito nel concetto di cittadinanza, valori che si era cercato, in un empi- è stata intesa come aspettativa tute- to di legalismo freddo, di mettere lata di una serie di interessi preten- da parte, magari pensando che si sivi. Se questo è condivisibile in uno trattasse di cosa scontata. Stato moderno, non si può dimenti- Di recente, nei commenti ad alcuni care altresì che esso intanto può esi- scandali e vicende della nostra vita stere in quanto tutti facciano il loro nazionale, è stato richiamato l’arti- dovere, quindi allorché ogni cellula colo 54 della Costituzione che recita della società, ogni cellula della na- «…I cittadini cui sono affidate funzioni zione concorra al bene comune. pubbliche hanno il dovere di adempierle Quest’ultima considerazione ci con- con disciplina ed onore, prestando giu- duce al problema della crisi della le- ramento nei casi stabiliti dalla legge», galità, non solo in riferimento alle enunciando concetti che, nell’am- aree del nostro Paese dove gravi fe- biente militare, non sono mai stati nomeni criminosi persistono quale dimenticati e che, al contrario, ne antico retaggio. L’illegalità, infatti, costituiscono punto di riferimento. non è soltanto la declinazione della «Disciplina», «Onore», «Patria», ter- delinquenza organizzata e delle ma- mini consueti in ambito militare; an- La Gazzetta Ufficiale su cui è stata pubblica- fie, essa è anche, a diverso livello, che fuori dalle caserme, abbiamo ri- ta la Costituzione Italiana. tutto quello che ci riguarda nella vita scoperto che ci vuole la disciplina per quotidiana: passare col rosso è un’il- chi si occupa delle cose che riguarda- legalità, non pagare le imposte è no la macchina pubblica, abbiamo ri- no, di corsi e ricorsi storici; le esigen- un’illegalità, farsi raccomandare è scoperto l’onore – sintesi verbale del- ze dell’uomo, le esigenze vere della un’illegalità e lo è anche per chi lo fa. le qualità migliori dell’uomo - abbia- società, sono sempre le medesime e È sopraggiunta più recentemente la mo riscoperto la «Patria» laddove, alla fine si arriva al recupero di con- consapevolezza di come l’illegalità prima, si ricorreva a circonlocuzioni: cetti in precedenza frettolosamente abbia anche un risvolto negativo in «Paese» e, nel migliore dei casi, «Na- banditi. ambito economico, perché l’impren- zione». Ora parliamo di Patria, senza La Costituzione, d’altro canto, non è ditore che vuole venire in Italia e de- tante perifrasi. un «letto di Procuste», un testo che, ve preventivare tra i costi di produ- Ma è la Costituzione che evoca la come i malcapitati viandanti aggredi- zione anche la «tassa» impropria del Patria e la Costituzione, dal punto di ti dal brigante greco, si può accorcia- pizzo o della dazione ambientale, vista del giurista e della persona che re o estendere secondo le mode o gli perde in termini di competitività ri- ha approfondito la dialettica tra di- interessi del momento, è un testo as- spetto all’omologo che non ha questi ritti e doveri, è un testo assoluta- solutamente coerente in cui posizio- problemi. mente sobrio. L’impianto nella Co- ne di centralità assume la dialettica Tanti sono i quesiti che possono na- stituzione è consapevole e l’uso del tra i diritti e i doveri. L’articolo 2, che scere da queste considerazioni: l’ille- linguaggio sorvegliato, mai una con- merita di essere letto per la sua chia- galità diffusa è diventata una vera n. 2 - 2013 41

emergenza nazionale? È diventata un I magistrati Giovanni Falcone e Paolo sto di male, ma sono ben altri i proble- vero problema? E da che cosa nasce? Borsellino. mi, ben altri gli scandali». Se pur que- Esiste un tipo antropologico, l’italiano sta replica possa essere, in taluni ca- che è proclive all’illegalità diffusa? si, fondata, essa non può costituire Ma la risposta è sempre «No»: non portino allo stesso modo» (1). Resta da un «alibi etico». esiste un’illegalità diffusa «a deno- comprendere se il «familismo amo- È essenziale che all’attività sanziona- minazione di origine controllata», rale» esista perché l’italiano dà un toria necessariamente si accompagni- ma esistono determinati elementi particolare significato alla famiglia – no quella didascalica ed educativa e che, storicamente analizzati, hanno e quindi lì si blocca per quanto ri- la sensibilizzazione verso i temi della portato a forme di insensibilità al guarda la valutazione delle forma- legalità, perché se la furbizia indivi- bene comune. In genere, nella disa- zioni naturali di carattere sociale duale è – secondo una efficace defini- mina di questo fenomeno, si comin- che sono previste dall’articolo 2 del- zione – un sottoprodotto dell’intelli- cia a parlarne da Guicciardini in la Costituzione – oppure se l’arroc- genza, quando la furbizia è collettiva avanti e dal «particulare» si prose- carsi sulla famiglia sia il risultato costituisce manifestazione di stupidi- gue con Leopardi e con la sua anali- del malfunzionamento degli altri tà e rappresenta l’anticamera della si del «costume» degli italiani. Biso- organi sociali spontanei. decadenza o, ancor peggio, del disfa- gna qui porre attenzione: recupe- A fronte di una molteplicità di sfor- cimento della società. rando l’idea leopardiana di «costu- zi interpretativi in sede storica e so- Per dirla con Giovanni Falcone, la me», non si parla di DNA dell’italia- ciologica del fenomeno, occorre tut- cui vita è stata esempio del processo no ma di un dato che costituisce il tavia rilevare con forza che non sia- di interiorizzazione della cultura risultato di tutta una serie di feno- mo all’anno zero: non siamo in una della legalità: «Occorre compiere fino meni storici ben individuati. Più di situazione di irreversibile decaden- in fondo il proprio dovere, qualunque recente, il sociologo americano Ban- za, non siamo in una situazione di sia il sacrificio da sopportare, costi quel field (1976) si è segnalato per la for- irreversibile disagio etico e morale. che costi, perché è in ciò che sta l’essen- mula sicuramente molto efficace del Sebbene, a prima vista, dal punto di za della dignità umana». «familismo amorale» degli italiani, vista del magistrato possa sembrare una particolare etica dei rapporti fa- contraddittorio, va segnalato con Dottore Antonino Intelisano miliari, causa dell’arretratezza so- chiarezza che piuttosto che insistere ciale ed economica di alcune socie- unicamente sulle sanzioni, che pur tà, secondo la quale gli individui sono necessarie, bisogna fare leva sul- sembrerebbero agire in base alla se- la interiorizzazione, sulla educazione. NOTE guente regola: «massimizzare unica- Ma nel far questo, bisogna guardar- mente i vantaggi materiali di breve ter- si, inoltre, dal fenomeno del «benal- (1) C. Banfield, «Le basi morali di una mine della propria famiglia nucleare, trismo», la cui esplicitazione suona società arretrata», Il Mulino, Bologna, supponendo che tutti gli altri si com- così: «guardate me perché ho fatto que- 1976, pag. 83. 42 Rivista Militare

SECURITY FORCE ASSISTANCE

IL CICLO DI APPRONTAMENTO DI UN CONTINGENTE NAZIONALE DI CONSIGLIERI MILITARI DELLE MAT (MILITARY ADVISOR TEAM)

Il complesso quadro politico ed economico internazionale e l’evoluzione delle Forze di Sicurezza Naziona- li Afghane (ANSF) delineano il contesto strategico di riferimento entro il quale è stato pensato il nuovo concetto operativo di «Security Force Assistance» (SFA) per l’operazione International Security Assistance Force (ISAF) in Afghanistan.

RIFERIMENTO DOTTRINALE In sintesi, l’idoneità di tutte queste luppo di alcune abilità capacitive E PUNTO DI SITUAZIONE Forze a garantire compiutamente il operative particolari da parte delle OPERATIVO proprio contributo capacitivo è consi- Forze Armate. derata il maggiore elemento «trai- In tale contesto esse, che in maniera La decisione politica di porre termine nante» del processo politico di transi- sempre più convincente manifesta- alle operazioni militari delle Forze zione, che vede da un lato il raggiun- no la loro capacità di sviluppo e con- della Coalizione, entro il 31 dicembre gimento progressivo della piena indi- dotta di operazioni contro i nemici 2014, ha imposto l’individuazione pendenza in materia di sicurezza e, dell’Afghanistan (con unità leggere immediata di alcuni prerequisiti ca- dall’altro, la riduzione della presenza e di supporto al combattimento) e pacitivi «essenziali», necessari alle delle Forze ISAF e la ridefinizione anti terrorismo (con forze speciali Forze di Sicurezza Nazionali per po- della loro «operational posture». molto efficaci), garantiscono un sicu- ter assumere, pienamente e coerente- In termini di obiettivi di breve e me- ro punto di riferimento e, per questo mente, la Responsabilità per la Sicu- dio periodo, l’attenzione sarà foca- motivo, l’atteggiamento ed il ruolo rezza in tutti i Distretti amministrati- lizzata, rispettivamente, sulle Forze delle Forze della Coalizione cambia vi della Nazione. di Polizia e sull’acquisizione e svi- in termini di presenza numerica e, n. 2 - 2013 43 soprattutto, di interazione nei con- conto che oggi si opera in un Paese fronti dei «partner» afghani. dotato di Istituzioni libere, con una Come detto, il processo di transizio- moderna Costituzione e con Forze ne dovrà essere completato entro il di difesa sempre più autonome ed 2014. L’anno appena passato è stato efficaci. Il trasferimento della Re- dichiarato dal Presidente Karzai co- sponsabilità della Sicurezza del ter- me il più doloroso degli ultimi anni ritorio alle ANSF si è completato per in termini di perdite - che hanno una percentuale di circa il 75%, il raggiunto i 1 000 caduti tra i soldati che ha portato i nostri colleghi af- dell’ANA (Afghan National Army) e ghani sulla linea di combattimento, circa 850 civili per mano degli ene- dove prima c’erano assetti della mies of Afghanistan -, ma è stato an- Coalizione (ISAF). che l’indicatore principale di come L’elevato numero di caduti, quindi, le Forze di Sicurezza afghane siano è da imputare anche ad una persi- sempre più «in the lead», venendo stente carenza di quelle capacità spesso a contatto con forze avversa- operative specialistiche (di nicchia, rie nella condotta delle operazioni ad altissimo contenuto tecnologico e contro i nemici dell’Afghanistan, il professionale) che invece ISAF pos- terrorismo, i traffici illeciti. siede intrinsecamente (assetti Coun- In realtà, facendo il confronto con ter-Improvised Explosive Device-C- l’Afghanistan del 2001, ci si rende IED; Close Air Support-CAS; Evacua- zione Medica-MEDEVAC; Supporto A sinistra. di Fuoco a Tiro Indiretto; Intelligence, Militari del MAT II durante un’operazione Surveillance, Target, Acquisition and nel Distretto di Obeh. Reconnaissance, ISTAR; Intelligence) e Sotto. sulla quale i MAT stanno cercando Attività di Advising. di intervenire, per colmarla, svilup- pando e coordinando specifici corsi di formazione finalizzati ad incre- mentare le capacità operative degli assetti afghani. Certo, la «postura operativa» e capa- citiva delle Forze della Coalizione dal 2014 cambierà e, da allora in poi, saranno gli stessi afghani a dover te- nere in mano, da soli, le redini del proprio Paese, anche se è possibile che l’Italia e la stessa Comunità In- ternazionale rimangano al fianco del popolo afghano, anche dopo la con- clusione della transizione.

LA FIGURA PROFESSIONALE DEL CONSIGLIERE MILITARE

Il programma Advisor Team (AT) è dunque un’iniziativa finalizzata ad incrementare le capacità operative dell’ANA, attraverso l’impiego di assetti che agiscono a diretto contat- to con i colleghi afghani. L’Alleanza Atlantica ritiene che essi siano il contributo più importante che le Nazioni possano dare allo 44 Rivista Militare sviluppo ed al consolidamento delle Forze di Sicurezza. Secondo quanto espresso dal Concept of Operations di Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE), gli AT che operano all’interno dell’ANA sono chiamati MAT, agiscono entro le relazioni di comando e controllo di ogni Regio- nal Command (RC) e possiedono an- che la capacità di assicurare «l’ac- cesso diretto» ad alcuni assetti ISAF (quali evacuazioni mediche, sup- porto aereo ravvicinato e prodotti intelligence) che la controparte ANA ancora non possiede. I MAT italiani che operano sotto i Tactical Command (TACOM) del Comandante della Regional Com- mand West a guida nazionale, il cui lavoro si concretizza nell’attività di advisor cioè di «consigliere», a favo- Military Advisor italiano con la contropar- cessità di mandato debbono posse- re delle Unità dell’ANA a livello te afghana, due «Guardian Angel» e l'in- dere una consolidata esperienza terprete. Corpo d’Armata (207°), Brigata (1ª operativa nello specifico Teatro. Il e 2ª) ed a livello kandak (battaglio- Contingente ha la propria base in ne), rendono un contributo utilissi- Camp Stone (Herat) ed in Camp Sayar mo a questo progetto, grazie ad In accordo con la missione generale (Farah) a stretto contatto con le uni- uno staff altamente specializzato. dei MAT, l’intento fissato per il tà del 207° Corpo d’Armata afghano Oltre ai MAT, l’Italia fornisce team mandato semestrale è funzionale al- «Zafar». di Advisor anche nell’ambito del la necessità di implementare, simul- Compito del Military Advisor non è progetto Police Advisor Team (PAT), taneamente, le capacità dell’ANA di soltanto quello di consigliare e aiu- unità che assiste la Polizia Naziona- «gestione del personale», «intelligen- tare il lavoro della controparte a li- le Afghana, e negli Operations Coor- ce», «logistica», «attitudine militare vello di staff e negli uffici del Co- dination Center (OCC) a livello re- e addestramento» e di «acquisizione mando, ma è anche quello di segui- gionale e provinciale. Si tratta, in di specifiche capacità operative ag- re i propri colleghi afghani in opera- quest’ultimo caso, di una struttura giuntive». zioni dando vita ad attività di «advi- organizzativa di coordinamento na- Lo scopo a medio termine sarà sing on the field». ta di recente cui è attribuita la re- quello di ottenere, in coordinazione Chiaramente il loro compito non è sponsabilità della coordinazione ed armonia con l’intento e la visio- quello di partecipare direttamente ed congiunta delle Forze di Sicurezza ne del Comandante del 207° Corpo in prima persona alle operazioni che Afghane e della condivisione di tut- d’Armata, una Grande Unità com- l’ANA, ancora impegnata nella lotta te le informazioni provenienti dalle plessa e meglio organizzata, capace contro i nemici dell’Afghanistan che Unità dislocate nell’intera Regione di affrontare le differenti sfide ope- minacciano il Paese, conduce sul ter- di competenza. rative, che agisca come una unità reno, ma è quello di fornire un sup- La missione dei MAT è quella di «in- militare moderna con un approccio porto nelle attività decisionali ed or- dirizzare la preparazione e l’istruzio- efficace, coordinato con le altre ganizzative dei Comandanti afghani ne delle Unità ANA, consigliando e ANSF, sinergico ed efficiente. (in fase condotta) e di coadiuvarli supportando i Comandanti», il che L’obiettivo a lungo termine sarà la nelle delicate attività di Key Leaders significa giocare un ruolo chiave an- flessibilità, la visione globale, la Engagement, che in Teatro Afghano che come anello di congiunzione e, condivisione delle informazioni ed rappresentano una parte importante quando richiesto, supportare il pro- il coordinamento tra le Forze di Si- a premessa del successo di ogni ope- cesso di pianificazione ed il loro im- curezza afghane. razione. piego in attività operative. L’obietti- Lo staff dei MAT è costituito da Uffi- La passione, la dedizione e l’espe- vo è contribuire allo sviluppo di un ciali, Sottufficiali e Graduati del- rienza professionale dello staff, degli Esercito afghano competente, profes- l’Esercito Italiano, con il contributo Advisor e degli assetti di Force Pro- sionista ed autosufficiente. della Marina Militare, che per ne- tection, impiegati quotidianamente, n. 2 - 2013 45 sono un requisito fondamentale per me eccezioni, effettuano traduzioni fuori area, la maggior parte addirittu- il pieno successo della missione, che simultanee solo dalla lingua inglese. ra esperti del Teatro afghano. Sono ha il suo scopo finale nella cessione Oltre all’addestramento nazionale, i certamente tutti ottimamente prepa- della responsabilità della sicurezza Military Advisor, al fine di conseguire rati dal punto di vista operativo, tec- dell’Afghanistan alle Forze di Sicu- una completa interoperabilità ed nico e psicologico, oltre a ricevere an- rezza Afghane entro il 2014. omogeneità tra le diverse componen- che uno specifico addestramento fisi- Per raggiungere un «end state» così ti del contingente, trascorrono un si- co al termine del quale è necessario complesso, gli Advisor sono chiama- gnificativo periodo di amalgama affrontare delle prove valutative di ti quotidianamente a valutare il la- presso alcune aree addestrative, sia efficienza fisica ed operativa. voro dei propri colleghi afghani ed nell’ambito delle attività specifiche Il personale viene selezionato appo- a riportare periodicamente il loro li- predisposte dalle unità cui apparten- sitamente, secondo quanto sancito vello di preparazione, per rendere gono sia presso il Centro di Adde- dalla pianificazione operativa, nel- informati i loro Comandi superiori stramento Alpino di Aosta dove ven- l’ambito dei diversi Comandi Ope- del livello di preparazione e di ca- gono concentrati per circa due mesi, rativi Intermedi (COINT), attingen- pacità addestrativa delle Unità al fine di completare la fase addestra- do anche a contributi qualificati ANA al fine di poter intervenire tiva a premessa dell’immissione in provenienti dagli altri Vertici d’Area tempestivamente e colmare even- Teatro Operativo. In particolare, ad e Aree di impiego della Forza Ar- tuali lacune a livello di personale, Aosta, il personale svolge, oltre alle mata e, non ultimo, al contributo logistica o addestramento. normali attività di addestramento della Marina Militare. operativo, anche lezioni suddivise a In particolare, nel 2012 per il contin- seconda che il personale militare gente MAT II, su base 1° Comando LA SELEZIONE DEL PERSONA- debba poi svolgere in missione un in- Forze di Difesa, all’atto di definire le LE E LE CAPACITÀ PROFESSIO- carico di Advisor a livello kandak (co- misure di coordinamento e le moda- NALI NECESSARIE siddetto «kandak level») (battaglione) lità di composizione del Contingen- o al di sopra del kandak (cosiddetto te, il COINT, che detiene la «coordina- Secondo quanto delineato dalla Dot- «above kandak»). ting authority», ha assegnato ad un trina Addestrativa di riferimento, In particolare, i Key Leaders Advisor suo Reggimento, che aveva già vis- prima di essere impiegato come Ad- del livello above kandak sono succes- suto l’esperienza afghana, il compito visor, il militare che viene selezionato sivamente chiamati poi a partecipa- di fornire il «core» del contingente. per questo tipo di missione deve re anche al «NATO training event» La soluzione ha avuto successo, sot- aver conseguito alcuni obiettivi ad- presso il Joint Force Training Center to tutti i punti di vista, perché ha destrativi comuni definiti ineludibili, (JFTC) di Bydgoszcz in Polonia, do- consentito un’adeguata preparazio- quali la conoscenza delle Rules of En- ve vengono svolte delle sessioni in- ne della missione in termini di pia- gagement (ROE), conoscenza della formative più approfondite, per co- nificazione, organizzazione e con- minaccia e delle misure da adottare loro che opereranno presso i Co- dotta di tutto il processo di prepara- in caso di Improvised Explosive Devi- mandi di Brigata e Corpo d’Armata zione addestrativa ed appronta- ce/Unexploded Ordnance (IED/UXO), dell’ANA. mento dell’operazione ISAF SFA la condotta delle previste lezioni di Il Concept Paper, elaborato da ISAF e MAT II. Il valore aggiunto di tale tiro nonché la conoscenza dei fattori dallo Staff del Joint Force Command decisione è stato, inoltre, la capaci- essenziali relativi al contesto geogra- (JFC) di Brunssum, definisce l’Advi- tà/possibilità concessa al Coman- fico, politico, religioso e sociocultu- sor come un «soggetto esperto che dante di quell’unità, designato già rale del Teatro afghano (il cosiddetto opera a stretto contatto con le Forze in Patria quale coordinatore del Cultural Awareness). di Sicurezza Afghane al fine di assi- contingente, di impiegare/gestire le Di particolare importanza, a pre- stere e consigliare i suoi partner con risorse finanziarie assegnate, aven- messa della futura immissione in lo scopo primario di creare una rela- do la «vision» delle necessità speci- Teatro Operativo, è la conoscenza zione professionale basata sulla fi- fiche del contingente affidatogli. della lingua inglese, di livello me- ducia reciproca», senza tuttavia tra- dio, anche se per i Key Leaders tale lasciare il fatto di essere anche chia- livello deve essere decisamente ade- mato a valutare in maniera impar- IL CICLO DI APPRONTAMENTO guato: quest’ultimo aspetto è un re- ziale e aderente la sua controparte. quisito imprescindibile per un Advi- Ne consegue che il personale militare La fase di approntamento riveste una sor poiché, chiamato a relazionarsi costituente il contingente MAT è, per importanza fondamentale, nel perio- direttamente con la sua controparte la maggioranza, selezionato tra i mi- do che precede l’immissione in Tea- afghana, necessita dell’ausilio di in- litari più esperti in attività operative, tro, poiché ha lo scopo di preparare i terpreti locali i quali, salvo rarissi- con numerose esperienze di impiego MAT a svolgere la propria missione 46 Rivista Militare in accordo con la dottrina ANA e a La seconda fase sviluppa il concetto Bydgoszcz in Polonia, in cui la pre- garantire un collegamento primario del «NATO Sponsored Training» os- parazione, durante circa due settima- tra ISAF e le Forze afghane. sia l’addestramento specifico per ne, si compone di lezioni accademi- Oltretutto, lo sviluppo di capacità l’impiego in Teatro estero. che e attività simulate al fine di pre- standardizzate è essenziale nel caso A premessa dello svolgimento di tali parare gli Advisor ad operare all’in- in cui i MAT debbano operare a fian- attività c’è l’utilizzo della piattaforma terno degli Head Quarter (HQ) delle co dei colleghi afghani e siano coin- ADL (Advanced Distributed Learning) Unità ANA. volti in combattimento. Per questo sviluppata dal JFC – Brunssum, che La terza fase dell’approntamento si motivo, gli Advisor si addestrano, sin fornisce valide informazioni sia sul svolge, invece, direttamente in Teatro dalle prime fasi dell’approntamento, Teatro afghano che sulla missione afghano dove ogni MAT, coordinato a mantenere le proprie capacità di ISAF. Al fine di rendere l’addestra- dal «NATO Advisor Assessment combattimento e sopravvivenza a li- mento più aderente ai compiti speci- Branch» (NAAB), svolge un breve pe- velli adeguati, per fronteggiare anche fici dei Team, si crea, in questa fase, riodo di In Theatre Training o Induc- gli scenari peggiori. Secondo quanto una ripartizione tra il livello «kandak» tion Course, designato per fornire a delineato dalla SFA Concept del JFC e il livello «above kandak», ossia per tutti i MAT specifiche informazioni di Brunssum e sancito dalla Direttiva coloro che saranno chiamati ad ope- dell’Area di Operazioni dove sono Addestrativa del Comando delle For- rare presso i Comandi di Brigata e destinati, le minacce IED più rilevanti ze Operative Terrestri (COMFOTER), Corpo d’Armata: per un periodo di in quella Regione, elementi di Coun- il ciclo di approntamento si compone circa otto settimane, tutto il personale ter–Insurgency (COIN) e le informa- di tre fasi ed è appositamente struttu- in approntamento si prepara presso il zioni più significative circa le ANSF rato per consentire il raggiungimento Centro di Addestramento Alpino di con cui si troveranno a lavorare. di uno standard comune tra tutti i Te- Al termine di queste tre fasi di ap- am di Advisor. prontamento, gli Advisor sono pron- Nella prima fase, esclusivamente Il Close Protection Team scorta il Senior ti ad operare. nazionale, vengono portate a termi- del MAT II.

IL VALORE FORMATIVO AGGIUNTO ASSICURATO DAI CENTRI DI ECCELLENZA DELLA NATO

Il «NATO Training Event» che si svolge, come abbiamo detto, in Polo- nia, uno dei principali Centri di ec- cellenza della NATO, a favore dei Key Leaders Advisor del livello «above kandak» è l’attività addestrativa spe- cifica, a favore del personale «above kandak Level», organizzata semestral- mente dall’Allied Joint Force Com- mand di Brunssum (JFCBS). Il JFCBS è anche responsabile del- l’attività del Joint Advanced Distribu- ted Learning (JADL), poiché tutti co- ne le già citate attività ineludibili Aosta (CAALP), che ha la responsa- loro che devono essere impiegati in per il raggiungimento di obiettivi bilità di implementare, sulla base del- Afghanistan dovrebbero possedere addestrativi comuni quali la cono- le specifiche direttive esistenti in ma- il più alto livello di comprensione scenza delle ROE in vigore, l’accer- teria (SME-Stato Maggiore Esercito e circa l’ambiente operativo in cui an- tamento dell’efficienza operativa, la COMFOTER), tutte le predisposizio- dranno ad operare. conoscenza della minaccia ni necessarie al conseguimento degli Si tratta, in sostanza, di un breve cor- IED/UXO e la fondamentale cono- obiettivi addestrativi. A seguito di so contenente informazioni non clas- scenza dei fattori relativi al contesto questo periodo presso il CAALP di sificate (di fatto, a questo tipo di piat- geografico, politico, religioso e so- Aosta, i Key Leaders Advisor del livello taforma si accede tramite una sempli- cio-culturale della Regione di inte- above kandak, partecipano al «NATO ce connessione internet) contenente resse (Cultural Awareness). Training Event» presso il JFTC di utili informazioni circa il Cultural n. 2 - 2013 47

Awareness, l’ambiente geografico, la cultura, la storia dell’Afghanistan e brevi cenni circa lo sviluppo della missione ISAF e la sua evoluzione. Lo svolgimento (ed il superamento) di questo corso on-line è obbligato- rio prima di essere chiamati ad in- traprendere ogni altro Pre-Deploy- ment Training (PDT). La fase successiva prevede la fre- quenza dell’«evento addestrativo» presso il JFTC di Bydgoszcz (Polo- nia), dove i Key Leaders Advisor del- l’Esercito Italiano, di prossima pro- iezione in Teatro Operativo, vengo- no definitivamente formati, in un contesto internazionale ed interfor- ze, circa gli aspetti più prettamente INTERAZIONE E PARTNERSHIP Fase di approntamento presso il CAALP di dottrinali ed accademici, e dove gli CON L’ESERCITO AFGHANO Aosta - MAT II durante una marcia adde- strativa in assetto tattico. stessi hanno anche l’opportunità di confrontarsi con gli Ufficiali del- L’attività di advising inaugurata a par- l’ANA, selezionati dal proprio Mi- tire dal 2° semestre del 2012, così co- nistero della Difesa per partecipare me le precedenti missioni di mento- professionali dell’Esercito afghano al NATO Training Event. rizzazione, rappresenta uno degli sotto ogni aspetto e di massimizzarne Esiste anche la possibilità, prevista aspetti più critici all’interno del pro- l’effetto operativo, congiunto con le dalle direttive addestrative emesse getto, avviato nel 2001, di fondazione, forze ISAF, per il raggiungimento del da SHAPE per le missioni del tipo sviluppo ed integrazione dell’ANA in comune «end state» rappresentato dal- OMLT(Operational Mentoring and vista dell’inevitabile processo di tran- l’acquisizione della responsabilità sul- Liaison Team)/MAT, per il personale sizione previsto per il 2014. la sicurezza e dell’effettivo controllo Advisor del livello kandak di svolgere Già nel passato, sin dalla prima ste- del Governo afghano sul Paese. una parte della seconda fase adde- sura del concetto operativo degli Il concetto di partnering è molto più strativa presso il Joint Multinational OMLT, è stata da subito evidenzia- che una semplice associazione che si Readiness Center (JMRC) di Hohen- ta la necessità di una stretta partne- crea tra gli Advisor ed i militari af- fels (Germania). Questo tipo di atti- rizzazione ed interazione di questi ghani, ma si tratta di un rapporto tra vità presso il JMRC si svolge con un Team con la propria controparte af- eguali che condividono la responsa- numero di partecipanti non supe- ghana, oltre a dover garantire rela- bilità nella pianificazione, della pre- riore alle 40 unità (30 Advisor, 10 zioni di collegamento e di coman- parazione delle attività e della con- Drivers più un certo numero di Os- do e controllo con le Forze ISAF: divisione di compiti quando si tratta servatori e National Support Element l’importanza della collocazione dei di condurre un’operazione. Al ri- - NSE) e l’addestramento è organiz- Team, di Mentor prima e di Advisor guardo, la controparte afghana ha zato 4 volte l’anno. dopo, nelle immediate vicinanze ben chiara l’importanza di questo Peraltro, è data anche la possibilità di (close proximity) delle rispettive rapporto di partnering in quanto gli svolgere questo tipo di addestramen- unità dell’ANA ha lo scopo di svi- Advisor sono gli unici che, missione to in Patria, nel qual caso il JFCBS si luppare, con il passare del tempo, durante, sono in grado di garantire riserva di inviare proprio personale un rapporto di reciproca stima e fi- loro l’accesso ad assetti specifici che in qualità di «Osservatore». ducia per assicurare un efficace tuttora solo ISAF è in grado di forni- Per quanto riguarda il caso italiano, svolgimento della missione di advi- re, quali supporto aereo, attività di lo specifico addestramento viene di sing, giacché la mancanza di espe- intelligence, ricognizione e sorve- norma svolto presso il CAALP di rienze condivise potrebbe mettere a glianza, evacuazioni mediche e sup- Aosta che, come detto, ha la respon- rischio la credibilità della NATO porti logistici particolari; in seguito, sabilità di implementare, sulla base agli occhi dei militari e della popo- con il progredire della missione, la di specifiche direttive in materia, lazione afghana. controparte afghana comprende tutte le predisposizioni necessarie al Il fine del «partnering» tra l’ANA ed i quella che è la reale importanza di conseguimento degli specifici obiet- Team di Advisor, quindi, è quello di avere al proprio fianco assetti esper- tivi addestrativi. accelerare lo sviluppo delle capacità ti ed addestrati con il compito di as- 48 Rivista Militare

linguistica possibile, ma anche per- ché, provenendo dallo stesso back- ground culturale, possono fornire chiarimenti circa il comportamento degli altri afghani che un occidentale potrebbe non interpretare nel modo corretto. Ma l’aspetto che, nel rap- porto con gli interpreti, è più funzio- nale allo svolgimento del partnering e dell’advising è la capacità che essi hanno nel fornire feedback circa l’an- damento dell’attività, in modo da consentire continue correzioni nei consigli che l’Advisor fornisce costan- temente, per rendere la sua azione di sviluppo ed incremento delle capaci- tà della propria controparte più effi- cace possibile. sisterli e consigliarli in ogni momen- Sviluppo di particolare capacità operativa POSSIBILI LINEE DI SVILUPPO to della loro vita lavorativa e dei be- (Counter IED) da parte degli Advisor ita- liani a favore delle unità Genio del 207° nefici che questa attività può recare Corpo d'Armata. Nell’ambito dell’applicazione della loro nello sviluppo di un Esercito SFA concept, i MAT svolgono, come più moderno e professionale. detto, un ruolo essenziale nello svi- Chiaramente, per l’Advisor è impor- luppo delle capacità dell’ANA. At- tante comprendere subito che il suo che i cittadini comuni devono vederli traverso figure altamente professio- compito non è quello di rendere come arbitri di imparzialità e di giu- nali e specializzate che si qualifica- l’ANA simile ad un Esercito occiden- stizia. Al di là degli aspetti puramen- no come Subject Matter Expert tale. Molti aspetti presenti in un mo- te operativi, quindi, l’attività di part - (SME), infatti, i MAT operano nel- derno Esercito appartenente all’Alle- nering si focalizza su tutti gli aspetti l’ambito dei Comandi dell’ANA anza Nord Atlantica non funzione- che migliorano l’immagine del solda- guidandoli nella pianificazione e rebbero mai in un contesto culturale to afghano agli occhi della popolazio- nell’esecuzione delle loro operazio- tribale ed economicamente ancora ne, che agisce ed opera contro i nemi- ni e garantendo il costante collega- non sviluppato come l’Afghanistan, ci dello Stato (che siano enemies of Af- mento con le forze della coalizione in quanto il Paese non possiede le ri- ghanistan oppure Talebani ed estre- inquadrate nel Comando ISAF. sorse finanziarie per equipaggiare e misti religiosi) con l’unico obiettivo Il proseguimento del processo di sostenere un Esercito con un arsenale di proteggere i diritti dei cittadini e transizione, con particolare riferi- militare pari a quello occidentale. creare un ambiente sicuro che favori- mento al trasferimento della sicu- Il ruolo chiave per un Advisor (ed il sca la crescita delle opportunità. rezza (Transfer of Lead Security Au- suo compito più difficile) è quello di Ma l’attività di partnering, basandosi thority-TLSA), unitamente al conti- assicurarsi che l’ANA, quale che sia su di una così stretta e costante rela- nuo mutare delle condizioni di un la sua struttura organizzativa e mili- zione interpersonale con i soldati af- Teatro quanto mai dinamico, im- tare, svolga sempre le proprie man- ghani, non può prescindere da un al- pongono un’estrema flessibilità nel- sioni in maniera professionale e com- tro assetto importante messo a dispo- l’impiego degli AT. petente, tenendo sempre al centro sizione degli Advisor: gli interpreti. Gli stessi, nel loro quotidiano ope- della considerazione/attenzione la Essi sono a tutti gli effetti dei membri rare, non possono esimersi dal- popolazione, che potrebbe non assi- dei Team di Advisor e, prima di avere l’adattarsi ad unità partner in rapi- curare più il proprio sostegno alla la possibilità di lavorare in tale ambi- da e continua crescita, che presen- minima percezione di disorganizza- to, devono superare meticolose sele- tano esigenze sempre nuove il cui zione, incompetenza o mancanza di zioni linguistiche e devono essere di soddisfacimento è essenziale per il professionalità. provata affidabilità, perchè il loro ap- raggiungimento dell’obiettivo fina- I soldati dell’ANA, in ogni frangente, porto è indispensabile allo svolgi- le: la completa autonomia delle devono agire come rappresentanti mento della missione non solo in ANSF nel mantenimento della si- leali del Governo, e sia i leader locali quanto garanti dell’unica mediazione curezza nel Paese e nel garantire n. 2 - 2013 49 l’espletamento delle funzioni di go- la loro provata esperienza in incari- cui essi si raccolgono e si organizza- verno del Governmental Islamic Re- chi di staff e di Comando. no, e spingere verso le attività di sicu- public of Afghanistan (GIRoA). Lo In questo modo, risulta evidente- rezza e di controllo del territorio a fa- sviluppo delle unità dell’ANA, mente possibile riuscire a garantire, vore della popolazione le Forze di inoltre, prosegue in maniera non nonostante una più ridotta presenza Polizia, limitando al minimo, in tal uniforme. Le ANSF sono, infatti, in sul terreno, l’assolvimento di tutti i modo, il coinvolgimento della popo- continua crescita numerica e que- compiti specifici assegnati al MAT, lazione civile in operazioni a carattere sto comporta la compresenza di dall’allocazione di particolari assetti militare e riducendo le possibilità di forze in grado di esprimere capaci- operativi, i cosiddetti «enablers», al- azione dei nemici dell’Afghanistan. tà operative di livello differente. l’intervento risolutivo in ambiti che La naturale evoluzione del concetto Contestualmente, la presenza ISAF presentano delle criticità anche a li- di «advising», quindi, non è altro che nella Combined Joint Operational velli minori, attraverso un’azione in- la «transizione» applicata al concetto Area-Afghanistan (CJOA-A) deve fa- cisiva della stessa linea di Comando stesso. Consigliare la catena di Co- re i conti con due espressioni di vo- dell’ANA come in una sorta di T3 mando ANA al suo vertice è l’unico lontà collettiva. Da un lato, occorre concept (Train The Trainer) applicato modo per garantire la continuità del soddisfare la necessità delle Troops su larga scala nell’ambito della dot- processo evolutivo dell’Esercito con Contributing Nation (TCN) di com- trina afghana. una presenza sempre minore, metten- pletare il ritiro degli assetti dispiega- ti in tempi ragionevolmente brevi. Di contro, come sintetizzato dal Pre- sidente Karzai già nel marzo 2011: «Il popolo afghano non vuole più vedere altri a difenderlo». Il processo di ritiro è guidato dalla continua valutazione che gli stessi MAT eseguono sulle capacità delle unità partner, che se- gue dei livelli definiti dallo stesso SFA concept. Man mano che le unità raggiungono un livello capacitivo adeguato, infatti, si prevede il ritiro del corrispondente AT dislocandolo, dapprima, in una base ragionevol- mente prossima a quella dell’unità partner (interrompendo, quindi, la co-location che di fatto è un cordone ombelicale che lega costantemente gli assetti ANA a quelli ISAF) e ridu- Il Comandante di IJC (ISAF Joint Com- do i leader afghani nel ruolo di mento- cendo gradualmente la stessa attivi- mand), Tenente Generale Terry, in visita al ri per i Comandanti subordinati. 207th ANA Corps. tà di advising. In tal modo, sarà assolto l’obiettivo di Ne consegue il naturale concentra- rendere i Corpi d’Armata effettiva- mento degli Advisor in posizioni di mente in grado di provvedere in auto- «dominio», quali i Comandi delle Un’altra sfida per i MAT è rappresen- nomia all’espletamento di tutte le fun- Brigate e dei Corpi d’Armata. I Co- tata dall’Active Layered Security Con- zioni ordinarie ed operative con la ga- mandi, infatti, sono caratterizzati da cept, ossia dal passaggio della «prima- ranzia di un continuo, seppur distac- meccanismi molto più complessi di cy» nell’ambito del mantenimento cato, appoggio da parte delle Coalition crescita e, allo stesso tempo, per- dell’ordine, dall’Esercito alle Forze di Forces in termini dottrinali e operativi. mettono di mantenere un contatto Polizia, al fine di adattare il meccani- generale con tutti i livelli subordi- smo della sicurezza ad un Paese che nati. La naturale evoluzione del tra mille difficoltà cerca la sua strada Colonnello c. (cr.) MAT, dunque, può prescindere da verso la normalità. Anche in questo Mario Nicola Greco figure a specializzazione spiccata- caso, attraverso un’azione di indiriz- mente operativa, ma necessita di es- zo sui Comandi di vertice è possibile Hanno partecipato alla stesura del sere completata da un maggior nu- orientare l’Esercito verso attività me- presente articolo il Capitano Salva- mero di SME che possano guidare i ramente militari, quali la lotta ai ne- tore Carrara, il Tenente Rocco Nola e il Tenente Emanuele Ronchi. Comandi di Grandi Unità grazie al- mici dell’Afghanistan nelle aree in 50 Rivista Militare NUOVE CRISI NUOVE STRUTTURE

L’UE SI RINNOVA E SUPERA IL COLLAUDO «MULTILAYER»

Grande passo in avanti in seno all’Unione Europea (UE) nel delicato compito di gestione delle crisi internazio- nali. Il neo costituito Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) è pienamente operativo e, anche grazie alla Divisione «Acqui», ha superato il suo esame sul campo: l’esercitazione «Multilayer». Il SEAE sosterrà l’UE nel- la sua azione a livello internazionale conferendo all’Unione un maggior potere negoziale. Inoltre, la nuova fi- gura di Alto Rappresentante presiederà il Consiglio Affari Esteri e fungerà, nel contempo, da Vice Presidente della Commissione Europea. Tali innovazioni attribuiscono all’azione esterna dell’UE maggiore coerenza e vi- sibilità, esprimendo una posizione univoca a livello mondiale, pur nel rispetto della sovranità degli Stati membri. Motivo di orgoglio, quindi, per il nostro Esercito che con una delle più importanti esercitazioni appo- ne il «timbro di collaudo» sulla nuova struttura UE sancita col Trattato di Lisbona.

l’UE, che creava divisione ed era percepita come un ostacolo alla na- scita di una vision condivisa nel cri- sis management. Il Trattato dell’UE, dunque, demanda all’Ar/Vp la re- sponsabilità di: • assicurare unità, coerenza ed effi- cacia d’azione dell’Unione; • attuare la Politica Estera e di Sicu- rezza Comune (PESC) attraverso le risorse nazionali e dell’Unione; • ricorrere al diritto all’iniziativa, nel presiedere il Consiglio Affari Este- ri, al fine di contribuire con propo- ste all’elaborazione di una Politica Estera e di Sicurezza Comune; Non vi è dubbio alcuno che tra le La Branca G2 aggiorna la carta della si- • rappresentare l’Unione per le ma- principali innovazioni introdotte tuazione. terie che rientrano nella politica dal Trattato di Lisbona rientra a pie- estera e di sicurezza, condurre un no titolo la creazione del SEAE. Es- dialogo politico con i Paesi terzi a so rappresenta l’organo diplomati- Rappresentante per gli Affari Esteri nome dell’Unione, ed esprimere la co in grado di conferire all’UE il e la Politica di Sicurezza che rico- posizione dell’Unione nelle orga- ruolo di «attore protagonista» nel- pre anche la carica di Vice Presi- nizzazioni internazionali e in seno l’arena internazionale. La nuova dente della Commissione (Ar/Vp) alle conferenze internazionali; struttura ha infatti il compito di e di un Presidente stabile del Con- • supportare l’assunzione di rapide soddisfare le aspettative di una po- siglio Europeo. decisioni per affrontare le crisi litica estera europea sempre più tra- La funzione di Alto Rappresentante, (naturali o causate dall’uomo) sparente, coerente e, soprattutto, ca- associata a quella di Vice Presidente convocando un incontro straordi- pace di gestire efficacemente le crisi della Commissione, si prefigge lo nario del Consiglio entro 48 ore, internazionali future. scopo di elaborare una politica stra- oppure, in caso di emergenza, en- La rinnovata architettura prevede tegica per le attività esterne e di su- tro un termine più breve; altresì la costituzione di un Alto perare la struttura «a pilastri» del- • assicurare il coordinamento dei n. 2 - 2013 51

per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Mrs Catherine Ashton (4) ha ricoperto il ruolo di Official Sche- duling the Exercise (OSE), mentre il Direttore per il Crisis Response and Operational Coordination Department, Dottor Agostino Miozzo, quello di Official Conducting the Exercise (OCE). Gli attori protagonisti sono stati: •l’European External Action Service (EEAS) a Bruxelles, a livello politi- co-strategico; •il Response Forces Operations Com- mezzi civili e militari per realizza- Il Posto Comando della Divisione «Acqui». mand (RFOC) (5), in qualità di Eu- re una serie più ampia delle mis- ropean Operation Headquaters (EU sioni di Petersberg sotto l’autorità OHQ) a livello strategico-militare, del Consiglio ed in stretto contat- l’Alto Rappresentante, previa con- alle dipendenze del Lieutenant Ge- to con il Comitato politico e di si- sultazione del Parlamento Europeo neral Markus Bentler; curezza; e previa approvazione della Com- • il Comando Divisione «Acqui», • assicurare che la PESC riceva le- missione. agli ordini del Generale di Divisio- gittimità parlamentare laddove Il SEAE/EEAS ha sede a Bruxelles ne Roberto D’Alessandro, in quali- l’Alto Rappresentante ha la re- ed è stato istituito dal Consiglio il tà di European Force Headquaters sponsabilità di informare il Parla- 26 luglio 2010. Ma solo recente- (EU FHQ) a livello operativo (6). mento Europeo e di garantire che mente ha superato il suo «esame» Lo scopo dell’esercitazione «multili- le sue opinioni siano prese in con- più importante: l’esercitazione vello» è stato quello di verificare ed siderazione. «Multilayer» (ML). affinare le procedure in seno all’UE Quanto esposto evidenzia inequivo- Essa ha di fatto concluso il delicato per la gestione di potenziali crisi, im- cabilmente come il Trattato di Lisbo- processo di verifica delle capacità piegando un gruppo di pianificazio- na attribuisca all’Alto Rappresentan- dell’UE per la gestione delle crisi ne misto composto al contempo da te/Vice Presidente della Commissio- internazionali in assenza di assetti esperti militari e funzionari/dirigenti ne un ruolo cardine nella Politica e risorse della NATO (North Atlan- provenienti da altre amministrazioni Estera e di Sicurezza Comune (1). tic Treaty Organization). Nel perio- dello Stato. La necessità di tale «esa- Risulta evidente, pertanto, la neces- do 1/26 ottobre 2012, infatti, presso me» è scaturita dalla graduale espan- sità di assistere l’Ar/Vp con un ap- il distaccamento aeroportuale del- sione della Politica di Sicurezza e Di- posito organo che coordini i mezzi l’Aeronautica Militare «O. Pieroz- fesa Comune (PSDC) che ha indotto dell’UE con quelli degli Stati Mem- zi» (2), ha avuto luogo la «Multila- l’UE ad acquisire una serie di stru- bri al fine di conferire un approccio yer». L’evento ha concluso una lun- menti operativi e istituzionali per il più strategico alla politica estera. In ga serie di collaborazioni ed incon- crisis management. Il ML ha tenuto tale contesto, lo stesso Trattato del- tri interforze e multinazionali in- conto del nuovo approccio UE alle l’UE sancisce l’introduzione del ci- trapresi fin dal primo trimestre possibili emergenze, il quale risulta tato Servizio Europeo per l’Azione 2011 a Bruxelles (3). differente rispetto al paradigma tra- Esterna (European External Action La ML è stata un’esercitazione per dizionale che considera la compo- Service-EEAS) che stabilisce la colla- Posti Comando (Command Post nente militare preminente sulle altre. borazione con i servizi diplomatici Exercise-CPX) di pianificazione a Negli scenari moderni, invero, la degli Stati membri. È composto da tutti i livelli di responsabilità, che componente civile svolge un ruolo funzionari dei servizi competenti ha sapientemente riunito le peculia- fondamentale e l’attenzione principa- del Segretariato generale del Consi- rità di una Civil Exercise a quelle di le è dedicata a gestire l’interazione glio e della Commissione e da per- una classica Military Exercise. Auto- tra i diversi attori, in modo da ottene- sonale distaccato dai servizi diplo- rizzata dal Consiglio dell’UE in data re un approccio globale ed integrato. matici nazionali. L’organizzazione e 27 febbraio 2012 (seduta n. 3149), In tale ottica, nel tentativo di assicu- il funzionamento del Servizio Euro- l’attività ha interessato l’intera cate- rare che tutte le componenti interes- peo per l’Azione Esterna sono fissa- na di Comando e Controllo dell’UE sate operino con efficacia, l’esercita- ti da una decisione del Consiglio. Il fino ai suoi massimi esponenti. zione ha posto l’accento sull’impor- Consiglio delibera su proposta del- L’Alto Rappresentante dell’Unione tanza di modellare e porre in essere 52 Rivista Militare un approccio olistico ed in ultima nismo europeo, previsto per la ri- nificazione e di condotta della analisi integrato nella reazione, ge- sposta all’intero spettro delle crisi, missione civile a livello operativo stione e stabilizzazione delle crisi, fa- nell’ottica dell’approccio onnicom- e, in caso reale, schierato in teatro; cendo pertanto parallelamente ricor- prensivo. Nell’occasione sono state • EU Operation Headquarters; so ad elementi civili e militari. L’ap- altresì definite le necessarie proce- • EU Force Headquarters; proccio multidimensionale è di fatto dure da intraprendere al verificarsi • Component Commands (Land, Mari- un necessario modus operandi. In am- delle emergenze internazionali, sul- time, Air e Special Forces) in versio- bito nazionale viene definito come la la base della Comprehensive Opera- ne Response Cell. metodologia di gestione delle crisi at- tions Planning Directive (COPD) (7) L’elemento innovativo, chiaro segno traverso la quale si concepiscono, della NATO che per la prima volta è di discontinuità rispetto alle prece- pianificano e conducono missioni, in stata applicata in ambito EU. denti esercitazioni, è stato rappresen- situazioni nelle quali gli sforzi (com- In sintesi, lo scenario (8) ML ha per- tato dalla costituzione di un gruppo prendenti volontà, risorse e capacità) messo di simulare un intervento di pianificazione «civile» aperto alla dei singoli Dicasteri ed agenzie ven- dell’UE rappresentato dallo schiera- partecipazione di esperti provenienti gono coordinati e sincronizzati, sul mento di una military CSDP opera- dalle altre amministrazioni statali piano nazionale e su quello multila- tion e di una civilian CSDP mission. (quali Ministero dell’Interno e Mini- terale, per il raggiungimento del ri- Più in particolare, ad integrazione stero degli Esteri), dall’ambiente uni- sultato desiderato. Il tutto, conside- di quanto illustrato precedentemen- versitario e quello tratto dalla Riserva Selezionata di Forza Armata. Tale gruppo di pianificazione, composto da 20 unità, si è avvalso delle capacità espresse dal Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione (NISP) presso la Presidenza del Consiglio e dalla Commissione Interministeriale Tecnica di Difesa Civile (CITDC) presso il Ministero dell’Interno. Ciò ha permesso di inserire la componen- te militare, che rappresenta solo uno dei diversi strumenti di risoluzione di una crisi, in un quadro più ampio e complesso di attori. L’intento è stato quello di mettere in pratica, per la pri- ma volta, la European Multi-dimensio- nal Strategy che prevede l’utilizzo di rando che i vari attori possono essere La tenda del Joint Operational Planning tutti i mezzi politici, diplomatici, mili- chiamati a svolgere, anche simulta- Group della Divisione «Acqui». tari, economici ed informativi per ri- neamente ed in maniera integrata, le solvere le crisi internazionali o interne rispettive attività di combattimento, ad uno Stato. Questa «multidimen- stabilizzazione, ricostruzione, ricon- te, l’attività ha interessato i seguenti sionalità» accresce la necessità di sta- ciliazione e supporto umanitario. organi/Comandi: bilire relazioni e collegamenti con gli In un siffatto quadro, l’expertise del- • CPCC (Civilian Planning Conduct stakeholders in seno alle Istituzioni eu- la «Acqui» è risultato fondamenta- Capability), quale organo di piani- ropee e con quelli presenti nell’ipote- le. Il framework divisionale, infatti, ficazione della missione civile di tico Teatro di operazione. quale EU Force Headquarters respon- livello strategico; All’esercitazione hanno preso parte sabile nel complesso processo di • CMPD (Crisis Management and circa 600 unità appartenenti alle pianificazione del livello operativo, Planning Directorate), quale orga- quattro Forze Armate, compresi i ha rappresentato l’elemento impre- no preposto alla gestione e coordi- numerosi esponenti di altre nazioni scindibile per testare la risposta eu- nazione civile-militare e della po- in qualità di augmentees (9) del- ropea alla crisi nell’ambito della litica di sicurezza europea del li- l’FHQ, che hanno attivato le se- Common Foreign and Security Policy vello strategico; guenti strutture: (CFSP)/Common Security and Defen- • EUMS (EU Military Staff), quale • Joint Operational Planning Group ce Policy (CSDP). Pertanto, sono sta- organo a livello politico-militare. (JOPG) multinazionale su base ti valutati il coordinamento e le in- • HoM (Head of Mission), dipenden- Comando Divisione «Acqui» (Pri- terazioni delle strutture del mecca- te dal CPCC quale organo di pia- mary Training Audience-PTA); n. 2 - 2013 53

•7 Auxiliary Planning Team (APT)/Cel - Roberto D’Alessandro: «l’esercitazio- Consiglio Europeo straordinario del 19 lule di risposta, nel ruolo di Com- ne ha evidenziato i vantaggi derivanti da novembre 2009 l’ha designata al ruolo ponent Command (CC) del livello un approccio olistico alla risoluzione di di Alto Rappresentante per gli Affari tattico militare, con personale scenari di crisi, anche attraverso l’utiliz- Esteri e la Politica di Sicurezza del- tratto da 2° Comando delle Forze zo delle competenze civili. Ogni scenario l’Unione Europea, facendola divenire, di Difesa (Land CC), Comando richiede una risposta a sé stante e non si di fatto, il primo «Ministro degli Esteri» Squadra Aerea (Air CC), Coman- può pensare di adottare un unico schema dell’Unione a seguito dell’entrata in vi- do Logistico di Proiezione (Joint di riferimento, ma piuttosto c’è bisogno gore del Trattato di Lisbona, fissata per Logistic Support Group), Comando di coinvolgere più Paesi e risorse e tenere il 1º dicembre dello stesso anno. Ashton in Capo della Squadra Navale in considerazione le diverse culture. Mai è anche Vicepresidente della Commis- (Maritime CC) ed il Comando del- mi sarei aspettato una partecipazione co- sione Europea. La sua nomina fu pro- le Forze Speciali (Special Opera- sì consistente anche delle altre nazioni mossa in particolare dal Primo Ministro tions CC); europee e la loro presenza nel nostro Co- britannico Gordon Brown, suo amico e • un’organizzazione per le esigenze mando, oltre a rappresentare un segnale alleato politico. Ashton dichiarò di esse- di Real Life preposta alla gestione positivo, è stata la migliore testimonian- re stata leggermente sorpresa della no- quotidiana logistico-amministrati- za dell’importanza che i Paesi dell’UE mina, che suscitò sorpresa anche in mol- va della Forza schierata; danno a questo genere di attività». ti osservatori a causa della relativa ine- • un Reparto Supporto per la realiz- sperienza di Ashton in politica estera. zazione e la gestione del Posto Maggiore f. (b.) (5) Kommando Operative Führung Ein- Comando (Reparto Comando e Generoso Mele greifkräfte di stanza ad Ulm (Germania) Supporti Tattici «Acqui»); che, per le esigenze della ML, si è schie- • TF C4 per il supporto Communica- Capitano t. (EW) rato a Potsdam. tion and Information System (CIS), Pasquale Silvestro (6) Per l’occorrenza, il Comando Divi- su base 232° reggimento trasmis- sione «Acqui», di stanza a San Giorgio a sioni di Avellino. Cremano (NA), si è schierato presso il Grazie ai moderni sistemi di teleco- NOTE sopraccitato distaccamento aeroportuale municazione utilizzati, tutte le fasi di Brindisi. del processo di pianificazione sono (1) Mrs Catherine Ashton è stata nomi- (7) La COPD definisce ciascun passo del- avvenute in maniera congiunta con nata Alto Rappresentante per gli Affari la pianificazione delle operazioni sia a li- l’EEAS in Belgio e con l’EU OHQ in Esteri e la Politica di Sicurezza dal Con- vello strategico-militare che a livello ope- Germania e, soprattutto, con un ele- siglio Europeo il 1° dicembre 2009, ma rativo. Esamina in dettaglio l’uso degli ef- vato grado di realismo grazie al ha potuto assumere l’incarico associato fetti, dei principi e delle procedure nel- supporto dei Comandi che hanno di Vice Presidente della Commissione l’ambito della pianificazione. L’intero operato a livello tattico. solo dopo le audizioni dei singoli Com- processo comprende 6 stages (o fasi) i In conclusione, la «Multilayer» è sta- missari e il voto di approvazione del quali sono definiti in modo tale da con- ta una preziosa «palestra» per l’UE collegio da parte del Parlamento Euro- sentire una stretta collaborazione tra i li- nell’assolvimento del difficile com- peo. Pertanto, l’Ar ha assunto le piene velli strategico ed operativo durante le pito di gestione delle crisi, sia a li- funzioni del suo doppio ruolo soltanto a differenti fasi del processo di gestione vello regionale che globale. Il Dottor partire da febbraio 2010. delle crisi, in accordo alle decisioni del Miozzo, nel commentare i risultati (2) Base dell’Aeronautica Militare a North Atlantic Council (NAC), ovvero al raggiunti, ha affermato che «l’esperi- Brindisi che ospita permanentemente livello Politico-Strategico. mento condotto dalla Divisione “Ac- l’United Nations Logistic Base (UNLB) e (8) Lo scenario dell’esercitazione «Mul- qui”, nell’affiancare un gruppo di pia- l’United Nations Humanitarian Depot. tilayer» è stato incentrato su quattro ipo- nificazione costituito da professionisti (3) Successivamente, il processo di coor- tetiche Nazioni confinanti tra loro, in civili al consueto gruppo di pianifica- dinamento dell’attività ha previsto lo cui operavano: l’Unione Europea, l’Or- zione militare, costituisce il primo pas- svolgimento di una serie di Planning ganizzazione delle Nazioni Unite so nel tradurre l’approccio onnicom- Meeting (Initial, Main, Central e Final), te- (ONU), la Croce Rossa Internazionale e prensivo alla risoluzione delle crisi, ti- nutisi nel periodo aprile/settembre le varie Organizzazioni Non Governati- pico dell’UE, in azione onnicomprensi- 2012, ai quali sono intervenuti i rappre- ve (ONG), Gruppi Armati Illegali (IAG va, che è esplicita competenza solo di sentanti degli Stati membri interessati. – Illegal Armed Groups) ed organizzazio- chi si reca e opera sul campo». (4) Catherine Margaret Ashton, Baro- ni criminali locali. Di comune avviso il Comandante nessa Ashton di Upholland (Upholland, (9) Hanno partecipato rappresentanti della Divisione «Acqui» e Vice Co- 20 marzo 1956), è una politica britanni- dei seguenti Paesi: Austria, Belgio, Bul- mandante del 2° Comando delle For- ca. Membro della Camera dei Lord e garia, Repubblica Ceca, Francia, Germa- ze di Difesa, Generale di Divisione Commissaria Europea al commercio. Il nia, Irlanda, Olanda e Regno Unito. 54 Rivista Militare NNOIOI ...... n. 2 - 2013 55 ILIL PPRIMORIMO BBERSAGLIERI!ERSAGLIERI!

La giornalista Francesca Cannataro e la fotoreporter Valentina Cosco, con le pagine del loro reportage, presentano al lettore di «Rivista Militare» gli uomini e le donne del 1° reggimento bersaglieri.

«Ictu impetuque primus»: primo nel colpire e primo nell’assalire. Il perentorio motto del 1° reggi- mento bersaglieri della Brigata bersaglieri «Garibaldi» ci accoglie nella caserma «L. Settino» di Cosenza dove siamo giunte per la realizzazione di uno speciale reportage su questo glorioso reg- gimento di fanti piumati. Le porte si aprono su un mondo che ha tanto da raccontare. Fatto anzitutto di uomini e poi di avvenimenti, vicende, momenti preziosi di una storia illustre. A riportarcela sono le stesse mura, scrigni di testimonianze. Ogni stanza, ogni meandro più riposto della caser- ma è una luce che illumina il viaggio alla conoscenza dei bersaglieri, del loro mondo, del loro essere soldati. I numerosi busti bronzei e marmorei dislocati nella «Settino» ricordano il fondatore del Corpo, Alessandro Ferrero della Marmora, che il 18 giugno del 1836 pre- sentò al Re Carlo Alberto una «Proposizione» con l’intento di formare reparti di fanteria celere. Nacquero così i bersaglieri che dovevano avere grande resistenza alle fatiche, per effettuare tanti e rapidi spostamenti; ottima mira con la carabina; intelligenza, per trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto. Nel XIX secolo, per manovrare le truppe sul campo, gli strumenti per la comunicazione, oltre ai portaordini, erano gli ottoni, che con segnali codificati comunicavano ordini alle truppe. Anche a Cosenza ne sono custoditi al- cuni, insieme ad altri simboli che rendono tale un bersagliere. La Vaira, il copricapo, incli- nato e con le piume, elemento funzionale a proteggere l’occhio che mira, tanto dalle intem- perie quanto dal sole; i cordoni verdi, che servivano a mantenere la fiaschetta della polvere da sparo; il Fez, dono-premio degli Zuavi francesi per il valore dimostrato nella guerra di Crimea. Nella stanza del Comandante, siamo colte da un’emozione profonda davanti alla Bandiera del reggimento, una tra le più decorate dell’Esercito Italiano in merito al numero delle me- daglie concesse ad essa negli anni, così come d’innanzi all’originale pergamena, firmata dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III, con la concessione del motto al reggimento. Scenden- do le scale, l’occhio viene inevitabilmente rapito dalle immagini dei settantanove Coman- 56 Rivista Militare

L’intervista: uno dei momenti del reportage.

Un momento addestrativo in caserma.

È così che ha inizio il nostro incon- tro e la realizzazione di questo re- portage con gli uomini e le donne del glorioso 1° reggimento bersa- glieri della Brigata bersaglieri «Ga- ribaldi» di stanza a Cosenza e, oggi, comandato dal Colonnello Fabrizio Arconi. Sono loro che fanno grande il Primo. Sono gli uomini e le donne in uniforme come loro che rendono grande, con il loro agire quotidiano, tutto l’Esercito Italiano. Perché l’ec- cellenza viene anche da chi opera in silenzio e con solerzia a servizio di L’Alzabandiera nel piazzale della caserma «L. Settino». ideali e di idee. Una ricchissima me- moria è racchiusa nelle coscienze danti del reggimento, affisse sulle meli, scambio in esercitazioni o mis- pareti. Il Primo in assoluto, tra il sioni all’estero; fucili, storiche armi 1861 e il 1862, fu il Colonnello Emi- di reparto in dotazione negli anni lio Pallavicini di Priola, che con i ’20 e ’30; album fotografici, che rac- suoi tremila e cinquecento uomini chiudono la memoria del reggimen- fu responsabile del ferimento di Ga- to; biciclette, storica testimonianza ribaldi sull’Aspromonte. La visita dei reparti di bersaglieri ciclisti. I alla «Sala dei ricordi» allestita nei nostri occhi, poi, si aprono a sorrisi locali della caserma, con tutto ciò in mimetica, e le nostre orecchie che negli anni i Bersaglieri del Pri- possono ascoltare il senso ultimo e mo hanno voluto lasciare come se- profondo di una scelta di vita. Con- gno del loro passaggio, consente, vinta e decisa. Orgogliosa e consa- poi, anche un’immersione nelle me- pevole. I nostri sensi percepiscono morie storiche del reggimento. Ci- la gerarchia degli ideali. Vivi e forti. n. 2 - 2013 57

dei tanti protagonisti senza «ribal- maniera quasi «inedita», sogni, spe- ta». «Uomini autori di storia», co- ranze, convinzioni di ciascuno di me ebbe a definirli Benedetto Croce. quei tasselli che contribuiscono a L’intento è quello di raccontare la rendere grande l’Esercito Italiano. storia partendo dal «basso», per ca- Una scala infinita di sfumature, emozio- larsi nel concreto, per raccontare in ni e sensazioni. Semplicemente vite.

LA STORIA DEL REGGIMENTO Il 1° reggimento bersaglieri ha una storia antica e gloriosa. Fu costituito il 31 di- cembre del 1861 con i preesistenti battaglioni I, IX, XIII, XIX, XXI, XXVII, ai quali poi nel 1865 si aggiunsero il VI e il VII. Nel 1866 incorporò il XLI battaglione di nuova formazione. Inizialmente, il reggimento aveva solo funzioni amministrative e disciplinari. I battaglioni costituenti avevano già preso parte con valore alla Pri- ma Guerra d’Indipendenza, alla Guerra in Crimea, alla Seconda Guerra d’Indi- pendenza, alla Campagna nell’Italia Centro Meridionale e alla lotta contro il bri- gantaggio. Successivamente il 1° bersaglieri partecipò alla Terza Guerra d’Indipen- denza e fornì uomini e mezzi per le operazioni in Eritrea e la guerra in Libia. Dal 1° gennaio 1871, assunta anche fisionomia operativa (formato sui battaglioni I, VII, IX e XXVII, rinumerati rispettivamente I, II, III e IV, quest’ultimo ceduto poi nel 1883 ad altro reggimento. I tre restanti saranno poi rinumerati I, VII e IX), il 1° reggimento bersaglieri fu dislocato a Torino. Il 1° ottobre 1910 venne formato il I battaglione ci- clisti che sarà poi soppresso nel marzo del 1919. Allo scoppio della Prima guerra mondiale il reggimento al completo, meno il battaglione ciclisti, fu dislocato in Li- bia, sbarcato a Tripoli il 19 maggio 1915, da dove fece ritorno per partecipare alle operazioni nel nord-est Italia. Nel febbraio del 1916, infatti, il Comando di reggi- mento rimpatriò, ma i battaglioni divenuti autonomi prolungarono la loro permanenza oltremare sino al maggio del 1918. Tra il 1935 e il 1936 fornì ancora uomini e mezzi per le Operazioni in Africa Orientale. Durante la Seconda guerra mondiale fu impie- gato prima sul fronte occidentale, poi nei Balcani e in seguito nella Francia meridionale. Disciolto nel settembre del 1943, a seguito degli eventi determinati dall’armistizio, nei pressi di Torino, fu ricostituito a Roma il 1° gennaio del 1953 inquadrando i battaglioni I (già in vita dal 1° aprile 1951 come unità autonoma) e VII, ai quali si unì dal 1° marzo 1954 anche il IX. Nel 1958, assunta la denomi- nazione di 1° reggimento bersaglieri corazzato, passò alle dipendenze del Comando Divisione Fanteria «Granatieri di Sardegna» e prese sede a Borgata Aurelia (Civitavecchia). Partecipò poi alle operazioni di soccorso alle popolazioni in occasione dell’allu- vione di Firenze nel 1966. Nell’autunno del 1970 partecipò alla sorveglianza delle tratte ferroviarie Sant’Eufemia-Lamezia-Villa San Giovanni in Calabria. Diventato battaglione autonomo venne impiegato in servizio di ordine pubblico nel 1978 in occasione del rapimento di Aldo Moro nella provincia di Roma. Successivamente intervenne frequentemente in occasione di calamità natu- rali: nel 1980 a seguito dell’alluvione di Civitavecchia e Santa Marinella; nel 1981 per il terremoto in Irpinia. Nel 1990-’91, nel- l’ambito dell’operazione «Golfo» garantì la sicurezza di importanti installazioni nel Lazio come l’aeroporto di Fiumicino e la cen- trale termoelettrica di Civitavecchia. Nel 1991 partecipò alla predisposizione dei campi profughi per cittadini albanesi nella città di Metaponto. Nel 1992 in Sardegna operò nell’ambito dell’Esercitazione/Operazione «Forza Paris». Per l’Operazione «Vespri Si- ciliani», il battaglione fu presente in Sicilia dal settembre al novembre del 1992, nel gennaio/febbraio 1993 e in vari periodi nel cor- so del 1994 nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo. Nel 1997 una compagnia prese parte all’operazione «Partenope» nella città di Napoli. Dal settembre del 1997 al gennaio del 1998, fu impiegato nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal- la crisi sismica nel territorio dell’Umbria e delle Marche. Il resto è la recente storia dell’ultimo decennio. Il 2 settembre 2002, a se- guito di provvedimenti ordinativi emanati dallo Stato Maggiore dell’Esercito, il Primo fu disciolto, per essere poi ricostituito, in ottemperanza ai provvedimenti relativi al processo di professionalizzazione delle Forze Armate, il 1° gennaio del 2005 in Cosen- za, alle dipendenze della Brigata bersaglieri «Garibaldi». Nel mese di luglio del 2006 intervenne in attività di soccorso alla popo- lazione alluvionata del comune di Bivona in provincia di Vibo Valentia. Nel mese di luglio 2007, partecipò ininterrottamente alle operazioni di soccorso alla popolazione dei centri abitati di Zumpano, Rovito e Acri, nella provincia di Cosenza, minacciati dagli incendi estivi. Dal mese di luglio 2008, inizialmente con una compagnia e successivamente con una Task Force interforze a livello reggimento con unità della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, partecipò all’operazione «Strade Pulite» in Campania. Nel mese di gennaio e febbraio 2009, diede vita, congiuntamente a re- parti dell’11° e 21° reggimento genio, a una Task Force incaricata di soccorrere le popolazioni calabresi colpite dall’alluvione; nel periodo giugno-luglio 2009, congiuntamente a reparti del 33° reggimento artiglieria, del 9° reggimento alpini e del 41° reggimento SORAO, fu parte integrante di una Task For- ce incaricata di garantire la sicurezza della città dell’Aquila nell’ambito del summit internazionale del G8. Dal mese di ottobre 2010, un complesso minore su base 4a compagnia «Draghi» partecipò all’ope- razione «Strade Sicure 3» nel 5° Settore Sicilia orientale-Calabria, a Reggio Calabria. Dal mese di no- vembre 2010, il reggimento partecipò interamente all’operazione «Strade Sicure 3» costituendo un raggruppamento per il controllo del territorio del 7° Comando di piazza nella provincia di Caserta. Dal mese di dicembre 2010, fornì un ulteriore complesso di minori unità impiegate presso il C.P.A. (Centro di Prima Accoglienza) e il C.A.R.A. (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) in Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto nella provincia di Crotone. Successivamente, fino al mese di agosto 2011, altri complessi furono impiegati nella città di Napoli e Lamezia Terme. Dal mese di febbraio 2013, il reggi- mento ha costituito il gruppo tattico «Garibaldi» con 350 unità per l’operazione «Strade Sicure» nella piazza di Roma. Nella sua lunga storia, il 1° reggimento bersaglieri ha meritato 16 onorificenze al Valor Militare alla bandiera: 2 Ordini Militari d’Italia, 1 Medaglia d’Oro al Valor Militare, 2 Medaglie d’Argento al Valor Militare, 11 Medaglie di Bronzo al Valor Militare. 58 Rivista Militare

Vite che hanno fatto la storia e che, tanti pagine della storia del reggi- storie di chi da anni con convinzio- oggi come ieri, continuano a scrive- mento. Ciascuno dei ragazzi del ne e determinazione ha deciso di in- re pagine importanti. A raccontarlo glorioso Primo ha un senso altissi- traprendere questa vita. Una scelta sono i fatti che seguendo le trame mo di appartenenza nei confronti convinta. Il Capitano Marco Carne- del tempo e partendo dalla Prima dell’Esercito Italiano prima e del 1° vale, il Sergente Nicola Nesca, il Ca- Guerra d’Indipendenza, nel lontano reggimento poi. poral Maggiore Capo Domenico 1848, giungono fino alle numerose «Noi siamo del Primo». Lo dicono con D’Aspromonte, il Caporal Maggiore missioni di pace all’estero in cui il orgoglio tutti. E questo si percepisce Scelto Claudia Barone, il Caporal 1° reggimento è sempre impegnato. in maniera vitale ed energica, in Maggiore Scelto Elisa Giarrattana, il Fatti d’Arme, ma prima ancora fatti ogni gesto, in ogni azione, negli Caporal Maggiore Scelto Giuseppe di vita. Della vita di chi in questi se- sguardi e in ogni singola parola. I Raucea, il Caporal Maggiore Scelto coli ha contribuito a scrivere impor- gradi sulla mimetica raccontano le Angelo Muscogiuri, il Primo Capo- n. 2 - 2013 59

Un bersagliere impiegato nell’operazione «Strade Sicure» a Roma.

A sinistra e sopra, due momenti dell’attività addestrativa.

ral Maggiore Marisa Cucuzza, il Pri- grazie ai loro occhi, che raccontano mo Caporal Maggiore Maria Genti- spesso più di mille parole, che in le, il Primo Caporal Maggiore Vale- noi si instilla e infonde, ancor di ria Imbrogno e il Primo Caporal più, il senso profondo e reale di chi Maggiore Angelo Strafella. Vissuti ha deciso di vivere considerandosi diversi, provenienze diverse, gradi parte della Patria. Ritenendosi e incarichi differenti, ma unanime gruppo, scudo e fratello di ogni ita- convinzione nella decisione di ser- liano. Di chi spesso decide anche di vire l’Istituzione. E, soprattutto, nella sacrificare se stesso per una causa determinazione di farlo con grande spi- superiore. Quando l’uniforme di- rito di abnegazione e amor patrio. È venta una seconda pelle. Quando la 60 Rivista Militare

mimetica non si veste solo per lavoro, ma è di fatto uno stile di vita che prende forma in quella discipli- na che va oltre le ore di lavoro e che diventa status convinto e reale di quella quotidianità che scorre anche dopo l’uscita dalla caserma. Ce lo dicono chia- ramente e coralmente tutti i ragazzi con i quali abbiamo avuto il piacere e l’onore di trascorrere queste giorna- te. Fierezza e orgoglio, li incontriamo e «viviamo» con loro. Scoprendo nella quotidianità lavorativa il loro mondo e affacciandoci anche alle finestre della loro vita personale. Il percorso effettuato per diven- tare soldato. L’iter burocratico e addestrativo. Il loro passaggio dal mondo civile a quello militare. Le dif- ficoltà, i sacrifici, la voglia travolgente e determina- ta di raggiungere l’obiettivo: diventare soldato. Pre- sente, passato, futuro. Ciò che ha portato alla scelta e il modo di viverla. È il desiderio di voler contribuire in prima persona, consapevoli dei rischi, alla salvaguardia della liber- tà e della sicurezza di tutti, essendo al servizio esclusivo della Nazione, senza tornaconti personali, che spira nel cortile della caserma «L. Settino» di Cosenza dove alto sventola sul monumento ad Alessandro La Marmora il «Tricolore». Dove ogni n. 2 - 2013 61

Le donne e gli uomini del Primo: con loro allacciarsi gli elmetti, controllare e abbiamo realizzato il nostro reportage. controllarsi vicendevolmente. Lo spirito di gruppo, lo spirito di Cor- po. In loro si percepisce chiaramen- mattina la cerimonia dell’Alzaban- te il ragionare con la meccanica del diera è sentita in maniera intima e gruppo. Dietro ogni loro gesto, com- profonda da ciascuno di quei fanti mento. Ognuno al proprio ruolo. prendiamo che basta il rispetto insi- piumati che fanno echeggiare in Ognuno ad espletare con disciplina to nella disciplina perché un com- una città ancora sopita, non ancora ed equilibrio le attività correlate al- militone possa fidarsi di un altro. risvegliata, le note dell’Inno di Ma- l’incarico. Sì, perché la vita dei bersa- Ogni individuo diventa necessario. meli che ognuno di quei «ragazzi» glieri è legata da un filo unico e in- E poi la formazione nelle aule, la canta ad alta voce ogni giorno con il scindibile con il mondo dello sport mensa, i caffè al bar della caserma. piumetto accarezzato dal vento, ba- con il quale si intreccia e nel quale i Tra aneddoti, racconti, scambi di ciato dal sole o bagnato dalla piog- bersaglieri militano e negli anni battute e piccoli e meritati momenti gia. Stagione dopo stagione, anno hanno militato con estrema passio- di pausa dal lavoro. Storie di sorrisi, dopo anno, giorno dopo giorno. ne, nel rispetto delle tradizioni. Il di consapevolezze, di vissuti. Si in- Ed è con questo spirito e con questa quinto punto del decalogo, per l’istru- trecciano e si incrociano. In Patria consapevolezza che ascoltiamo i lo- zione ed educazione bersaglieresca, come nelle diverse missioni nei Tea- ro racconti. I racconti di chi con fie- stilato dal fondatore, Alessandro Fer- tri Operativi all’estero. Incontri e rezza e valore e soprattutto con il rero della Marmora, recita infatti: momenti impressi in maniera inde- cuore ha deciso di abbracciarla, «ginnastica di ogni genere fino alla fre- lebile nella mente di ciascuno di lo- questa vita. Con tutto ciò che essa nesia». Numerosi sono in virtù di ro. Alcuni non sono «figli d’arte», porta con sé. E con loro le famiglie, ciò i bersaglieri «schierati» nel mon- non hanno cioè militari in famiglia. gli amici, gli affetti più cari che que- do dello sport. Dopo la palestra, la La loro scelta di divenire soldato è sta scelta la vivono con vanto e sod- corsa e l’allenamento giornaliero, li maturata «semplicemente» da una disfazione. Come raccontano spesso seguiamo, poi, anche nell’addestra- forte convinzione personale. La vo- gli occhi lucidi ed emozionati di pa- mento. Precisi, puntuali, impeccabi- glia di servire la Patria, il desiderio dri, madri, mogli, mariti, fratelli, so- li. La sistemazione dei giubbotti, le di essere operativi. Alcuni, come il relle. L’allenamento che quotidiana- armi, il pattugliamento. Le trincee Primo Caporal Maggiore Valeria mente si effettua nelle prime ore del ricostruite alla perfezione. Nei gesti, Imbrogno, hanno sentito una vera e mattino, subito dopo la cerimonia anche se solo in addestramento, co- propria «vocazione» e dopo aver dell’Alzaban- gliamo già la condivisione di un in- sperimentato questa vita hanno diera, è se- tero mondo. Il supporto reciproco, il compreso che la strada era proprio guito dal- sistemarsi insieme e l’aiutarsi quella giusta. In loro, vivissimi i ri- l’addestra- a farlo. Nell’indossare i cordi del primo giorno. Quella car- giubbotti, tolina di convocazione che arriva a casa di un ormai ex pasticciere, 62 Rivista Militare

Alcuni momenti dell’addestramento al ad esempio, aperta da una mamma ranti soldati. La pelle d’oca che sale combattimento, tra cui l’attività prope- che comunica al figlio la sua parten- alle ragazze al primo Alzabandiera deutica alla difesa NBC. za immediata, il saluto fulmineo nella caserma di Ascoli Piceno in agli ex colleghi, la comunicazione al mezzo ad altre settecento volonta- datore di lavoro e poi il viaggio col- rie. La gente che abbandona, la for- mo di speranze e contentezza; le va- za e la voglia di andare avanti di chi ligie alla stazione; le lacrime di ma- invece quella vita la vuole fare e la dri e spesso anche di nonni e nonne, vuole fare a tutti i costi. Quei letti in «sofferenti» per l’iniziale distacco, perfetto ordine sui quali, sfiniti dal- ma sempre fieri e orgogliosi dei pro- la stanchezza ma felici e incredibil- pri figli e nipoti. Quanto sono vive e mente appagati, ci si addormenta brulicanti di voci, suoni e colori le remi- solo a sera, per risvegliarsi nuova- nescenze dell’arrivo nelle caserme mente al mattino e ricominciare a per ricevere il primo addestramen- pieno ritmo le attività. Quanto ri- to. Flashback che si aprono uno die- suonano, ancora, i piedi battenti con tro l’altro come nel film di una vita quegli anfibi tirati a lucido, i fucili che fotogramma dopo fotogramma lucenti e gli applausi della gente in si registra e imprime sulla «pellico- piazza Bra a Verona il giorno del la». Quanto trasuda di vissuti la fila giuramento di quello che oggi è un di quel manipolo di civili davanti ai soldato professionista con alle spal- cancelli. Sconosciuti provenienti da le numerose missioni, il Caporal ogni parte d’Italia, in fila insieme Maggiore Capo Domenico D’Aspro- per iniziare una nuova vita. La ve- monte. E poi le emozioni di quei stizione, gli scambi tra colleghi delle giorni, il giuramento, l’incontro con taglie, talora diverse da quelle per- i genitori per poche ore in quella oc- sonali, di pantaloni e giacche di casione. E ancora i vari step superati quella mimetica che non si vede uno dopo l’altro. I concorsi, le ansie l’ora di indossare. La prima vera co- delle attese per l’uscita delle gra- gnizione reale e concreta della vita duatorie per entrare nel ruolo del militare. La concentrazione, la de- servizio permanente. Perché chi af- terminazione, le urla, la disciplina, fronta con determinazione tutto ciò, gli orari, l’addestramento, l’acquisi- al «mondo civile» proprio non vuo- zione dei fondamenti per diventare le fare ritorno. C’è anche, tra i ra- soldati. Militari che forgiano aspi- gazzi che abbiamo incontrato, chi n. 2 - 2013 63

DAL 2005 AD OGGI: LE MISSIONI ALL’ESTERO Da gennaio ad aprile del 2005, il 1° reggimento bersaglieri della Brigata «Garibaldi» ha partecipato al- l’operazione «Antica Babilonia» in Iraq ove è tornato dal giugno al novembre del 2006 per chiudere la missione italiana quale unica unità di manovra presente in quel Teatro. Tra il 2007 e il 2008 è stato impiegato con diverse compagnie e in diversi periodi sia nell’operazio- ne «UNIFIL 2» in Libano, nell’ambito del contingente ONU ivi operante, sia in Afghanistan nel- l’ambito dell’operazione «ISAF». In particolare, nel difficile periodo marzo–ottobre 2009 veniva impiegata la 2a compagnia «Leoni» che si è distinta in numerosi scontri contro gli insurgents afghani che tentavano di impedire il regolare svolgimento delle elezioni politiche. Nel periodo ottobre 2009 aprile 2010, il 1° reggimento bersaglieri, nella sua interezza, ha dato vita al «Battle Group Center» nell’ambito dell’operazione «ISAF XV» nell’area del Regional Command West, ricevendo sotto TACON (controllo tattico) un plotone dell’Esercito albanese dall’11 dicembre 2009, fornendo, al contempo, una compagnia «Dardo» in rinforzo al 152° reggimento fanteria e un plotone di Self Protection a ITALFOR Kabul. Dal mese di settembre 2010 a marzo 2011, la 2a compagnia «Leoni» è stata nuovamente impiegata nell’operazione «ISAF XVI» in Afghani- stan nella provincia di Farah. Infine, il Primo è stato impiegato nei distretti di Bakwa e del Gulistan, in Afghanistan, nel periodo febbraio-settembre 2012, costituendo la Task Force South East e ha operato nell’area più complessa di tutto il Regional Command West.

La Bandiera di guerra del 1° reggimento bersaglieri, custodita nella teca collocata nell’Ufficio del Co- mandante, Colonnello Fabrizio Arconi. In alto a sinistra, il pennone della caserma su cui sventolano il tricolore nazionale e il gagliardetto dell’80esimo Comandante.

ha fatto questa esperienza. Dal dossa nuovamente, con orgoglio, una missione all’estero, ogni cosa, mondo civile a quello militare e poi l’uniforme. Lei è un fuciliere, ci rac- anche la più piccola, assume un sa- il ritorno a quello civile prima di ri- conta che mentre prima studiava al- pore e un’importanza completa- cominciare a indossare nuovamente l’Università e la sua vita era piena mente diverse. l’uniforme. «Ci si sente un pesce fuor di «vezzi» tutti tipicamente femmi- L’ingresso delle donne all’interno d’acqua. Quando si sceglie di fare que- nili, adesso ama l’odore della terra, delle Forze Armate è il traguardo di sta vita la si vuole fare a tutti i costi e la polvere, il vivere spesso in condi- un lungo percorso di rivendicazione pensarla diversamente è pressappoco zioni difficili a contatto con la natu- sancito con la legge 380 del 1999 che impossibile». ra, al servizio di ideali non comuni. ha permesso allo Stato di valorizza- Brillano e sono illuminati da una lu- Al servizio della Nazione. Ha impa- re la preziosissima risorsa femmini- ce di gioia e felicità quegli occhi rato ad apprezzare tutto della vita le anche nell’ambito dell’Esercito, cerulei del Primo Caporal Mag- perché quando ci si rapporta ad al- destinando le donne sia all’area giore Marisa Cucuzza, oggi che in- tre realtà e si ritorna in Patria dopo operativa che a quella logistica. In-

Vari momenti dell’attività addestrativa, dalla formazione in aula all’addestramento in caserma fino alle attività esterne. 64 Rivista Militare fatti le soldatesse italiane, come i costanze del nostro lavoro». Dure, ca- di protezione, di affetto, di unione. colleghi uomini, sono impiegate in parbie, tenaci e determinate e al con- Di gioie nel regalare un sorriso e ta- tutti i Teatri Operativi di maggior ri- tempo dolci e sensibili come si confà lora per aver contribuito a salvare levanza e, a partire dal 2001, il per- a ogni donna. Professioniste come i delle vite. Ed è a noi che viene la sonale femminile dell’Esercito è de- loro colleghi uomini. Sì, professioni- pelle d’oca quando ci parlano dei stinato sia all’estero, in Operazioni sti, i nostri soldati italiani. colleghi chiamandoli fratelli. Perché di sostegno alla pace, sia in Italia. Il Capitano Marco Carnevale ci offre l’Esercito Italiano diventa una se- Una presenza di pace, di dialogo e un altro spaccato per conoscere que- conda famiglia. Perché i colleghi so- soprattutto di umanità. L’ingresso sto mondo. Lui si è formato militar- no le persone da proteggere, da so- delle donne nelle Forze Armate ha mente, e non solo, all’Accademia di stenere, da supportare. Le persone rappresentato un traguardo e, al Modena. Ci racconta di quanto la- con cui si vivono insieme esperienze tempo stesso, un valore aggiunto voro si fa anche in termini di forma- che non saranno mai condivisibili per il nostro Esercito, che sicura- zione, oltre che naturalmente di ad- con nessun altro perché in questi ca- mente con questa legge si è arricchi- destramento militare, prima della si il racconto non basta a spiegare i to di un contributo unico e fonda- partenza per le missioni in Teatro vissuti. Le parole non sono sufficien- mentale. Di tutto ciò ne è fortemente Operativo estero. «Impariamo la cultura, ti, non sono adeguate ad esprimere convinta il Caporal Maggiore Scelto le tradizioni e la storia del Paese dove fatti, vicende, situazioni, tutto ciò Claudia Barone e le sue parole con- stiamo andando ad operare per approc- che si è provato e condiviso in quei fermano tutto il suo intimo sentire. ciarci nel totale rispetto alla popolazio- frangenti di vita. Esperienze che ren- «Credo che le donne - ci ha detto, fis- ne locale». E poi il sorriso di un sol- dono, appunto, fratelli. Sembra di sandoci con i suoi vispi occhi casta- dato tutto d’un pezzo, di un Ufficiale vederli quei ragazzi quando con il ni, che parlano e trasudano al con- rigoroso, attento e incredibilmente caldo afoso, che non dà tregua e non tempo convinzione ed emozioni - preciso, si scioglie in un attimo lascia neanche respirare, cercano un adesso non solo siano una quando le parole scorrono e «tradi- po’ di ristoro in quell’unica, ultima risorsa importante scono» ancora una volta la bottiglietta rimasta conservata in fri- per l’Esercito, ma fierezza di essere gorifero alla Base. «Eravamo dodici di fatto un ele- un soldato ita- persone - ci racconta il Primo Caporal mento impre- liano. «I mili- Maggiore Maria Gentile - un sorso scindibile in tari italiani - ciascuno per rifocillarsi tutti. Piccoli ge- alcune cir- ci dice - sti che diventano grandi emozioni». Ri- sono molto focillarsi, come quando nel caldissi- apprezzati mo deserto afghano i colleghi, amici, all’este- fratelli tengono in alto una tenda per ro, il no- coprire il veloce momento di una stro ap- doccia del Caporal Maggiore Scelto proccio Elisa Giarrattana, aiutante di sanità. con la «Cose che non si possono mai dimenti- popolazio- care, faceva caldo e una doccia, se pur ne locale è veloce, ci consentiva di riprendere un sempre ri- attimo il respiro». spettoso e da Spirito di Corpo, unione. Zaini che loro molto gradito. diventano case sulle spalle di cia- Spesso arriviamo anche a scuno di loro. Tende, strutture in le- imparare alcune parole nel- gno (biat) dove si ricostruisce un la loro lingua per avvicinarci mondo, con tutto ciò che, nonostan- di più a loro». Questa è pro- te lontani, ti può comunque fare fessionalità, questo è amore per sentire a casa. Nei loro occhi le dif- il proprio mestiere. ficoltà di vivere per sei mesi lonta- Tra i racconti più sentiti che abbia- no da casa, distante dagli affetti e mo raccolto, ci sono quelli che ripor- dai propri cari, senza nessun com- tano alle diverse missioni a cui cia- fort, senza le docce vicine, con la scuno di loro ha preso parte. Iraq, sabbia che si infila in ogni parte del Libano, Bosnia, Somalia, Afgha- corpo. La tensione che ti fa rimane- nistan. Storie di solidarietà, di re vigile anche quando raggiungi la spirito di Corpo, di amicizia, tua tenda. La soggezione davanti a deserti immensi e montagne miste- greco: agapè. Amore di ragione, in- E dentro, oltre a quel cuore che bat- riose, tanto affascinanti per l’am- condizionato. Amore che diventa te per la Patria, vi è un cuore che si biente incontaminato e selvaggio, totale dono di sé, amore d’intelli- infiamma per i propri cari, a cui non quanto letali perché i «ribelli» le co- genza. Del resto come si legge nel si vogliono dare preoccupazioni. Fa- noscono come casa propria. E al libro «Fanteria dello Spazio» di Ro- miglie che si cerca sempre di tenere contempo nei loro sguardi la deter- bert A. Heinlein: «Un soldato accetta il più possibile distanti dalle proprie minazione di partecipare alla mis- personalmente la responsabilità della «dinamiche lavorative», preoccu- sione, di non accettare che un fra- sicurezza dell’Istituzione di cui fa par- pandosi di dare loro serenità sem- tello/collega possa partire senza di te, difendendola, se è necessario, con la pre e comunque. In ogni circostan- te. Appunto per questo per essere vita». za, anche e soprattutto nei momenti militari bisogna volerlo. E dai rac- Esattamente come chi sente di dover più difficili. conti di questi ragazzi si percepisce fare il sacerdote o il medico. Decidere Alcuni dei ragazzi che ci hanno con- chiaramente. Devi amare la tua Na- di fare il soldato è una missione di vi- sentito di realizzare questo reportage, zione, la tua uniforme, i tuoi colle- ta. È il desiderio di servire e onorare grazie alla loro disponibilità nel rac- ghi. Devi amare la tua vita e quella la Patria e il Tricolore, nel cui nome contarsi, dovuta anche alla lungimi- di chi sta al tuo fianco. Devi essere sono caduti in passato centinaia di ranza di un Comandante, il Colon- pervaso da un forte senso di appar- migliaia di italiani. Soldati di leva e nello Arconi, che ci ha aperto le por- tenenza a quella Nazione che con il professionisti, animati sempre da te della caserma «L. Settino» permet- tuo agire in quel momento rappre- sentimenti di grande solidarietà, che tendoci di raccontare dal «basso» la senti. Non si è militari per uno sti- hanno contribuito a portare ordine, vita militare, condividono la loro vi- pendio, ne va della tua salute e del- sicurezza e speranza a popolazioni ta con i colleghi. O meglio di un col- la tua vita. Lo dicono con forza tutti provate e martoriate da anni di san- lega hanno fatto un compagno di vi- i ragazzi con i quali abbiamo vissu- guinose lotte intestine, oltre che aiuto ta. C’è chi invece giunto in Calabria to questi due giorni. Essere militari e supporto alla stessa popolazione per essere impiegato nel glorioso Pri- richiede preparazione fisica ma so- italiana colpita da calamità. Quando mo, alla fine si è sposato proprio una prattutto psicologica, addestramen- si parla delle loro famiglie, poi, il sol- calabrese. E c’è inoltre chi, da single ti, sacrifici. In una parola amore. dato torna uomo comune. Le emo- ancora, vive anche al di fuori della Amore inteso nella terza accezione zioni si fanno più intense. Perché si è caserma con alcuni colleghi. «Quan- del termine uomini e donne prima ancora che do si è in missione all’estero noi non per- militari. cepiamo le preoccupazioni che invece vi- vono i nostri familiari che ci attendono in Italia. Siamo concentrati sul nostro lavoro e non abbiamo cognizione di ciò che al di fuori delle nostre “tende” viene sentito, percepito e vissuto». Ancora una volta il sentire è comune e le pa- role usate sono le stesse. Il ringrazia- mento va alle mogli che sorreggono la famiglia durante le assenze. Gio- vani e coraggiose donne in attesa di un messaggio dai loro uomini. Ai propri compagni, ai padri, alle ma- 66 Rivista Militare

dri, ai fidanzati, alle sorelle, ai fratelli cora troppo piccolo, il senso dell’al- e agli amici, preoccupati ma pronti lontanamento di un padre per perio- comunque a dare forza ai loro paren- di così lunghi. Poi la gioia del ritorno ti soldati. Ma soprattutto ai figli. È a dalle missioni. I figli che attendo i lo- quel punto che gli occhi si fanno lu- ro papà con in mano temi scritti nei cidi. I figli piccoli, piccolissimi a casa. quali hanno raccontato l’orgoglio di È con gli affetti più cari che si vuole avere un «padre soldato»; notizie di comunicare quando si è in missione. prossime paternità; gli abbracci e la La tecnologia oggi, fortunatamente, gioia. Chi aveva lasciato a casa la avvicina. E così ci raccontano che moglie appena incinta e che al ritor- quando si è in missione e si ha un no l’ha trovata con il pancione. Se- po’ di tempo subito si cerca con i gno del tempo che passa e scorre. Se- propri cari il contatto visivo, conces- gno di vite che vanno avanti, lontane so grazie all’utilizzo di internet. Un ma comunque incredibilmente vici-

Prima dell’addestramento la sistemazione dell’equipaggiamento.

freddo monitor di computer diventa ne. Storie di emozioni, di esperienze improvvisamente un canale di calo- vissute. Di uomini, prima ancora che re. «Grazie al collegamento via skype - militari. ci dice, con un velo di commozione Durante le missioni, in particolar mo- che è difficile da trattenere soprattut- do, figura importante per il reggi- to quando è il cuore a parlare, il Ca- mento è quella del Cappellano milita- poral Maggiore Scelto Angelo Mu- re. Quello del Primo è don Paolo Soli- scogiuri che solitamente è un vulca- doro. Trentanove anni, leccese con ne- no di solarità e di allegria - ho potuto gli occhi il chiaro orgoglio di portare vedere crescere mio figlio in questi ulti- sulla sua «speciale» mimetica quel mi mesi di missione. Quando sono tor- velcro con la croce ricamata sopra che nato in licenza non voleva più lasciarmi sull’uniforme distingue proprio il suo andare via mentre gli spiegavo, allorchè essere sacerdote militare. Croce che mi chiedeva perché dovevo farlo, che an- brilla anche sul nuovo basco «con davo a lavoro per comprargli tanti gio- piumetto» dei bersaglieri, recente- cattoli». Colpisce anche noi l’infinita mente adottato dal Corpo. Un uomo dolcezza, insieme a tutta l’emozione che vive la sua missione lavorando su racchiusa negli occhi di Angelo, di due dimensioni legate tra loro: quella un modo per spiegare a un figlio, an- umana e quella ministeriale. La pri- n. 2 - 2013 67

Lo Spirito di Corpo dei bersaglieri del glorioso Primo è sempre vivo e fortemente sentito, in ogni occasione. ma, perché il sacerdote deve essere parti del mondo in cui purtroppo c’è to della Famiglia; Onore al Capo dello un compagno di viaggio dei militari, ancora una cultura di prevaricazione. Stato; Onore alla Patria; Fiducia in se capace di condividere emozioni, sen- Giovani che vivono una disciplina stessi sino alla presunzione. Punti che sazioni, paure, gioie e ansie; la secon- non solo esteriore ma anche interiore, abbiamo riscontrato nell’agire quoti- da, la testimonianza ministeriale, ciò grazie alla riscoperta di quei valori diano di ciascuno dei ragazzi del Pri- che un Cappellano può offrire, so- che ormai vanno perdendosi. Luoghi, mo. Del Comandante, degli Ufficiali, prattutto in missione, a ognuno degli come la caserma «L. Settino» dove si del Cappellano. Uomini e donne che uomini e delle donne che vivono in respira un’aria bella e pulita. Luoghi hanno deciso di mettersi a servizio di un ambiente completamente diverso dove si costruisce l’uomo vero, forte. un’Istituzione: l’Esercito Italiano. da quello in cui si è abituati normal- Perché oggi comincia a cambiare an- Un’Istituzione che forma, addestra mente a vivere. Ciò che è difficile, dif- che il modo di pensare ai soldati. Pri- militarmente e professionalmente, ficilissimo, per un cronista (come chi ma l’immaginario collettivo, infatti, forgia e rende forti. E che spesso rea- scrive, ndr) è far trapelale emozioni e riconduceva con fredda immediatez- lizza al contempo i sogni e quella vo- sensazioni che ti hanno colpito e che za alla «guerra», oggi le missioni sono glia di essere soldato di tanti ragazzi devi saper trasmettere. Grinta, orgo- invece un vero e proprio servizio alla italiani che hanno deciso con convin- glio, determinazione, amor patrio, fie- pace. Un’immagine bella di giovani zione e determinazione di servire in rezza, fedeltà a un giuramento. Con- ardimentosi, coraggiosi e costruttori armi la Nazione. divisione di ideali. Percezioni chiare, di pace. Che operano seguendo con sparse nell’aria, ma difficili da rende- tanta naturalità il decalogo del bersa- Francesca Cannataro re per iscritto. Una cosa è certa, però, gliere: Obbedienza; Rispetto; Cono- abbiamo compreso il vissuto di uomi- scenza assoluta della propria arma; Servizio fotografico a cura di ni e donne, giovani che hanno fatto Molto esercizio al tiro; Ginnastica di Valentina Cosco. una precisa scelta di vita. Ra- ogni genere sino alla frenesia; Came- gazzi portatori di pace in ratismo; Sentimen- 68 Rivista Militare PRODROMI DI COUNTERINSURGENCY

APPLICAZIONI DEL PENSIERO DEL GENERALE PALLAVICINI NELLA DOTTRINA MODERNA

«Questo è un altro tipo di guerra, nuovo nella sua intensità, antico nella sua origine - una guerra di guerriglie- ri, di sovversivi, di insorgenti, di assassini; una guerra di imboscata invece che di combattimento, di infiltra- zione invece che di aggressione, alla ricerca della vittoria erodendo ed estenuando il nemico invece di impe- gnarlo. È una forma di guerra adattata in modo univoco a ciò che stranamente è stata chiamata “guerra di li- berazione” per minare gli sforzi dei Paesi giovani e poveri per mantenere la libertà che finalmente hanno rag- giunto. Va in cerca di crisi economiche e di conflitti etnici. In quelle situazioni è necessario che noi la contra- stiamo, e questi sono i generi di sfide che saranno dinnanzi a noi nella prossima decade se vogliamo tutelare la libertà, un nuovo tipo di strategia, un genere completamente diverso di utilizzo della forza e quindi uno del tutto diverso di addestramento militare».

Nel 1868, il Generale italiano Emilio tale dalla popolazione e, proprio Pallavicini di Priola (1) dava alle perché gli attori sono interconnessi stampe il fascicolo: «Istruzione teo- fra loro in una sorta di «osmosi si- rica ad uso delle truppe destinate stemica» (3), è estremamente impre- alla repressione del brigantaggio vedibile e fluida, a qualunque pe- nelle province di Terra di Lavoro, riodo storico e a qualunque scac- Aquila, Molise e Benevento» (2). Il chiere (4) si faccia riferimento. Seb- disegno del Generale era chiaro nel- bene ogni fenomeno di questo tipo l’ottica di uniformare il comporta- manifesti inevitabili peculiarità, va mento delle truppe e degli Ufficiali detto che esistono linee guida che operanti in un così complesso Tea- ne uniformano, per certi aspetti, la tro. In questo senso la teoria assu- natura: è quello che cercheremo di meva un nuovo valore, al pari dei dimostrare in questo studio. regolamenti di manovra: i trasgres- Pallavicini faceva notare quanto i sori delle sue istruzioni sarebbero «briganti» (5) fossero propensi ad stati puniti, primi fra tutti i Coman- agire rimanendo nelle proprie zone danti. Pallavicini aveva capito che, d’elezione, vicino alle proprie case e nonostante l’esperienza fosse la mi- alle famiglie da cui potevano trarre glior arma cui far ricorso e nono- tutto ciò di cui avevano bisogno: stante essa valesse più di qualunque «viveri, vestimenta, munizioni e (quel- lezione appresa sulla carta, i suoi lo che più importa) notizie per garan- uomini avevano bisogno di chiari tirsi [sic] contro le sorprese della forza modelli di comportamento cui fare pubblica, ed informazioni per poter ad- riferimento. La guerriglia, antica divenire a vantaggiosi ricatti, o perpe- quanto l’uomo, è una forma di com- trare atroci delitti» (6). Era evidente battimento ben lontana dai conflitti che in un simile scenario la popola- convenzionali che presuppongono zione si trovava ad essere compres- due Eserciti regolari schierati l’uno contro l’altro: essa, profondamente radicata sul territorio, trae linfa vi- Il Generale Emilio Pallavicini. n. 2 - 2013 69 sa tra le due forze in lotta, da una li del Regio Esercito nelle colonie cesso di un’operazione. Una volta parte i briganti e dall’altra i militari africane tra il 1920 e il 1940: esigui compreso il nemico, per Pallavicini e, come sempre avviene in questi gruppi di dissidenti avevano la ca- si doveva passare alla fase della sua casi, a farne largamente le spese. pacità di aumentare esponenzial- neutralizzazione (il che significava Questo successe anche in Libia, in mente le proprie forze, come un eliminazione) utilizzando tutti i Etiopia e in Balcania. Qualunque tipo corso d’acqua torrentizio durante la mezzi a disposizione. di guerriglia esaspera gli animi, stagione delle piogge, grazie al con- I territori interessati dovevano esse- estremizza le posizioni: a conferma tributo di altri gruppi o addirittura re divisi in zone e sottozone milita- di ciò, l’Ufficiale francese David Ga- dei civili, chiamati a combattere per ri, in «scompartimenti», da assegna- lula, nel 1962, affermava che l’insor- la causa comune. re a un Comandante responsabile, genza era, comunque la si volesse ve- Pallavicini faceva poi notare che unitamente alle necessarie risorse. Il dere, una forma di guerra civile (7), quando, invece, le truppe venivano battaglione, in quanto unità autono- così come, ben più tardi, nel 2007, impiegate in massa, i nuclei ribelli si ma, rappresentava il livello organi- farà il Colonnello John A. Nagl, nel- spostavano sulle montagne dove co di riferimento. L’impiego delle l’introduzione del libro dei Generali era decisamente più difficile aggan- truppe prevedeva una loro riparti- David H. Petraeus e James F. Amos ciarli (9). Per questo bisognava agire zione funzionale che oggi potrem- (8). Passare dal pensiero di un Ge- senza tentennamenti e dividere le mo definire di «controllo del territo- nerale italiano del 1868 a quello di forze in due tronconi: uno incaricato rio e d’intervento» e che aveva lo un Generale come Petraeus nel 2007 del rastrellamento sistematico e l’al- scopo, da un lato, di assicurare il può essere un’impresa, oltre che tro del blocco delle vie di fuga del- presidio di strutture fisse, come le ambiziosa, assai rischiosa, ma nel- l’avversario (il classico martello-in- block-haus (11), e la libera circolazio- l’ottica di un discorso generale sulla cudine) ricorrendo a rapide mano- ne sui principali assi stradali, e dal- dottrina di controguerriglia, ne vale vre di aggiramento. In quest’ottica l’altro di reprimere il brigantaggio la pena. Il punto è che se per alcuni oltre ad essere numericamente si- con l’uso della forza, grazie anche ai elementi, come ad esempio l’atten- gnificative, le unità dovevano essere Carabinieri Reali. Le unità di presi- zione per i civili, o l’evoluzione im- sufficientemente flessibili da potersi dio erano decisamente statiche e, pressionante avutasi nel Ventesimo riarticolare, all’occorrenza, in un normalmente, non coinvolte nella secolo con lo sviluppo tecnologico - numero cospicuo di drappelli in persecuzione del fenomeno crimi- anche nell’equipaggiamento milita- grado di saturare l’area delle opera- nale. In caso di emergenza, tuttavia, re - o, ancora, l’utilizzo del supporto zioni. Il ricorso alla manovra di ag- su disposizione del Comandante aereo, sia per il trasporto sia per giramento rappresenta un classico Generale della Divisione di Napoli quanto attiene ai cosiddetti «inter- della tradizione militare italiana co- potevano essere impiegate anche a venti risolutivi», se per tutti questi loniale, teorizzato anche dal Gene- questo scopo; le forze dedicate al elementi dunque le cose sono muta- rale Nasi attraverso lo sviluppo del controllo delle strade, intrinseca- te drasticamente, per altri, invece, concetto di «gruppo mobile», del- mente, godevano di una maggiore ben poco è cambiato. Pertanto l’ana- l’insieme, cioè, di unità differenti, libertà di movimento orientata però lisi del pensiero di un esperto Uffi- per natura, capacità o solo per in- alla funzione ricognitiva. I Carabi- ciale ottocentesco - e non ci riferire- quadramento, che vengono poste nieri Reali avevano, come le unità mo solo a lui - può contribuire a sotto un unico comando con lo sco- d’intervento, mano libera in ogni comprendere meglio il discorso. In po di condurre una specifica attività azione di pubblica sicurezza: proprio effetti, uno dei primi punti toccati bellica e stimato, per lo meno in Li- in questo ruolo veniva esaltata la lo- dal Pallavicini colpisce per moder- bia negli anni Venti, intorno ai 4 bat- ro peculiarità, in quanto capaci di nità di visione: nelle operazioni era taglioni (10). condurre operazioni militari pro- necessario fare una netta distinzio- Ritornando al Generale risorgimen- priamente dette, ma sostanzialmen- ne fra briganti propriamente detti - tale, le forze di manovra dovevano te dedicati a funzioni di polizia. A coloro che andavano perseguiti dal- essere completate da forze di poli- questo proposito, fondamentale l’Esercito sabaudo - ed i malviventi zia con compiti prettamente infor- per Pallavicini era la raccolta di comuni. I briganti si spostavano in mativi e ricognitivi che fossero in «indicazioni precise», attraverso le cellule al massimo di 30 uomini che, grado di fornire ai Comandanti tut- quali muoversi con sicurezza e però, avevano la possibilità di unir- te le notizie reperibili sul territorio, senza spreco di tempo e risorse sul si e di raggiungere numeri ben più le più aggiornate, a riguardo dei territorio. imponenti, in grado anche di mi- briganti: posizione, armamento, Il contributo delle forze di polizia, nacciare i distaccamenti «di forza possibili ed eventuali mosse; la sor- depositarie di una competenza so- minore». L’identico problema che si presa era il jolly fondamentale su stanzialmente differente da quella sarebbero trovati davanti gli Ufficia- cui, ora come allora, si basava il suc- delle truppe regolari, gioca, anche 70 Rivista Militare

di sangue – spiegati magistralmente dall’antropologo britannico Evans- Pritchard (14). Graziani, pienamente appoggiato - se non spinto - da Ba- doglio, aveva fatto spostare 100.000 semi-nomadi cirenaici dagli altipia- ni del verde Gebel ad una quindici- na di campi sulla costa, dando il colpo di grazia alla ribellione senus- sita. Il punto era che in un simile solco sarebbe stato difficile che il prestigio del governo italiano non scivolasse (15). Il concetto di attenzione nei con- fronti della popolazione, sviluppa- tosi già alla fine dell’Ottocento, crebbe soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, quando, come rea- zione alle atrocità commesse dagli Eserciti di tutte le nazioni bellige- ranti, venne stilata una serie di nor- me, convenzioni e quant’altro per tutelare i civili. L’esperienza più moderna, quindi, non può non te- ner conto dell’evoluzione del diritto bellico e di quello umanitario: per Galula, così come per Petraeus (16), l’autorità dell’occupante e del go- verno della Nazione ospite dev’es- sere ripristinata a tutti gli effetti, mentre gli insorgenti debbono esse- re assolutamente isolati dalla popo- lazione, ma senza che essa venga vessata così come accadeva in pas- sato. Anzi: il concetto strategico di State Building, di ricostruzione della Nazione che comporta una mole Trombettiere dei bersaglieri in tenuta da ciechi che sprecano energia agitan- enorme di investimenti da parte dei esercitazione invernale. dosi contro avversari invisibili») governi che attuano la counterinsur- (13). E anche il suo ispiratore, David gency, ha acquistato con gli anni e Galula, rafforza il concetto quando l’esperienza maturata un valore da nel pensiero moderno, un ruolo fon- afferma che i guerriglieri basano la cui è impossibile prescindere. Il pa- damentale, sia per la conoscenza propria intelligence sulla capacità di radosso presente, infatti, nelle teorie delle persone, il «terreno umano», raccogliere informazioni più che al- più avanzate è che l’azione di con- sia per la conoscenza dei luoghi, il tro dalla popolazione: un validissi- troguerriglia più ha successo, meno «terreno fisico», entrambi pilastri mo motivo per separarli il prima necessita dell’uso della forza (17). dell’intelligence (12). Quasi un secolo possibile da essa. Il solco fra insur- Per dirla come Petraeus, infatti, e mezzo dopo, David Petraeus è gents and populace deve essere il più «Kindness and compassion can often be molto chiaro al riguardo, quando af- profondo possibile, proprio per un as important as killing and capturing ferma che, per avere successo in bunch di elementi fondamentali che insurgents» (Gentilezza e compas- questo tipo di operazioni, una good includono quello politico-strategico sione possono spesso essere impor- intelligence è il gradino da cui parti- senza trascurare quello logistico. tanti quanto l’uccisione e la cattura re, altrimenti si rischierebbe di esse- Graziani in Libia aveva applicato degli insorgenti) (18). Fra i vari ap- re come «blind boxers wasting energy questa regola, creando addirittura procci alla guerriglia da lui teorizza- flailing at unseen opponents» («Pugili veri e propri furrows of blood – solchi ti, il più completo è rappresentato n. 2 - 2013 71 dal Clear--Build (19), adottato Pallavicini, come abbiamo già visto, edito nel 1940 dal Corpo dei Mari- da ISAF in Afghanistan, e che non è si basava sul controllo del territorio nes americani, con lo scopo di forni- altro che una schematizzazione del significativamente supportato da re, proprio come nel passato, delle più ampio pensiero di Galula: le una intelligence capace di raggiunge- linee guida ai propri uomini. La forze nemiche devono essere rimos- re i più lontani recessi nelle campa- principale caratteristica degli insor- se, il territorio deve essere presidia- gne e sui monti. I turni cui erano ti, nel fenomeno del brigantaggio o to e le infrastrutture chiave rese si- sottoposti i soldati a tale scopo de- in quello della controguerriglia co- cure per creare un ambiente fisica- stinati avevano una durata general- loniale, era infatti la loro incredibile mente e psicologicamente sicuro; il mente di 24 ore, ed alternavano mo- capacità di trasformismo: privi di Paese deve essere ricostruito sia nel- menti di azione a momenti di pau- divisa o di qualunque elemento uni- le infrastrutture sia nelle Istituzioni. sa, per non sprecare inutilmente formante, potevano da un momento Infatti, contribuendo a migliorare la energia; nell’espletamento di questi all’altro abbandonare le armi e ve- qualità della vita della popolazione servizi – come in altri – i drappelli, stire i panni di pacifici contadini o se ne guadagnerà il consenso. Una di forza pari a quella dei presidi, pastori (24). Concetto ribadito anche filosofia d’azione non molto diversa avrebbero dovuto essere condotti da uno dei più insigni e lungimiran- dall’Hearts and Minds inventato dai da Ufficiali e, se in emergenza, da ti antropologi britannici a proposito britannici negli anni Cinquanta per Sottufficiali. Pallavicini nella sua delle tribù libiche della Cirenaica affrontare – con successo – l’emer- puntuale analisi suggeriva che le ri- negli anni Venti, Sir Evans-Prit- genza malese e diventato poi un cognizioni e i rastrellamenti, esegui- chard: «The guerrillas had no uni- aspetto fondamentale della tradizio- ti «a pettine», venissero fatti alla lu- forms and when defecate had only to nale dottrina americana (20). ce del giorno, al massimo in notti di disperse and hide their rifles to become Il fulcro di tutto il discorso, infatti, luna piena, su tutta l’area interessa- harmless sheperds» («I guerriglieri ruota intorno alla popolazione, che ta, raggiungendo gli anfratti più non avevano uniformi e per purifi- entrambi gli schieramenti cercano inaccessibili e non dando mai nulla carsi dovevano solo disperdersi e di portare dalla propria, con le buo- per scontato. Estremamente interes- nascondere i propri fucili per di- ne o con le cattive: è lei il «Centro di sante, a questo proposito, è la defi- ventare innocui pastori») (25). Dello Gravità» delle operazioni, il punto nizione che il Generale, nel 1868, stesso parere anche Petraeus, quan- di origine della forza fisica e morale volle dare del servizio di perlustra- do nel suo manuale afferma quanto dell’avversario; pertanto il suo con- zione, partendo dal significato mili- sia difficile nelle operazioni di trollo (21) contribuisce al successo. tare vero e proprio, arrivando a de- COIN «distinguish insurgents from Rispetto al passato, in cui il feno- finirne i più piccoli particolari, come noncombatants» («distinguere gli in- meno della guerriglia prendeva for- i resoconti sull’attività forniti al co- sorgenti dai non-combattenti») (26). ma in un contesto di occupazione mandante dai drappelli di ritorno; Per arginare allora un nemico così da parte di una Nazione ai danni di la scelta dei percorsi da seguire; il temibile, è necessario attingere da un’altra, oggi il panorama presenta divieto di fumare di notte; il fian- una base d’elezione: la controguer- ulteriori elementi di complessità, cheggiamento del nemico; il riposo riglia dev’essere fatta dai migliori ma certo l’attenzione nei confronti della truppa; l’inseguimento dei bri- individui di cui si dispone. L’atten- dei civili da parte di chi fa counter - ganti e le scariche di fucileria. È si- zione del Generale nei confronti di insurgency è decisamente aumenta- gnificativo leggere anche nel testo reparti composti da militari ben ad- ta. Non a caso Mao Tse-Tung nel del britannico Visconte di Wolseley destrati e condotti da Ufficiali di suo «On Guerrilla Warfare» teorizza- (23): «[…] senza permettere che si ac- spessore si può trovare anche in va che «without a political goal, guer- cendano fuochi durante l’alt, ed in certi Wolseley, quando afferma che nelle rilla warfare must fail, as it must, if its casi anche il fumare dev’essere proibito small wars gli uomini utilizzati non political objectives do not coincide with quando si è prossimi a lui», cioè al ne- debbono mai essere di seconda scel- the aspirations of the people and their mico. Riguardo, invece, ai movi- ta, ma anzi di prima categoria, pro- sympathy, cooperation, and assistance menti, il Generale britannico si dice- prio perché in quel tipo di scontri ci cannot be gained» («Senza un obietti- va favorevole a spostamenti in not- si trova dinnanzi a «difficoltà straor- vo politico la guerra di guerriglia turna, proprio per mantenere quel- dinarie e in generale a dover sopportare deve fallire, così come se i suoi l’effetto sorpresa tanto agognato di privazioni di gran lunga maggiori nelle obiettivi politici non coincidono cui avremo modo di parlare succes- piccole intraprese [sic] militari che nelle con le aspirazioni del popolo e se la sivamente. L’importanza del con- grandi guerre: cercate quindi gli uomi- sua simpatia, cooperazione e assi- trollo del territorio, nell’ottica di at- ni i più bravi, i più forti del vostro Pae- stenza non può essere guadagna- tuare una netta demarcazione fra se» (27). Wolseley puntava l’atten- ta») (22). combattenti e popolazione, compa- zione, quindi, più sull’uomo che La repressione del brigantaggio per riva anche nello Small Wars Manual, sull’armamento, anzi, l’arma mi- 72 Rivista Militare gliore per il Visconte era proprio to giusto la propria forza in «varie stesso parere anche Wolseley, quan- quella umana, in grado di rigene- colonne» secondo l’immutato espe- do affermava che bisognava «colpir rarsi e di trovare nuove forze e mo- diente dell’accerchiamento. In que- duro e colpir rapidamente»: la rapidità tivazioni. Proprio per questo, in sto senso, di rilievo è l’analisi degli della mossa, la sua onda d’urto, era Operazioni di controguerriglia, spe- «appiattamenti» o agguati contro il propedeutica alla demoralizzazione cie se in colonia, non erano concesse nemico in marcia, secondo la tecni- del nemico e al suo totale annienta- debolezze e tutto doveva essere stu- ca dell’imboscata con la truppa na- mento. Non per quanto riguardava diato nel minimo dettaglio. Il gran- scosta sia in abitazioni civili - mas- il concetto di razzia, che invece: de Generale britannico, come d’al- serie e quant’altro - sia in aperta aveva per il Generale britannico tro canto Pallavicini, rifletteva sul- campagna, valendosi anche delle una valenza devastante: «[…] La l’importanza in simili operazioni di tattiche del nemico. Il concetto di cattura del loro bestiame, e la distruzio- poter disporre di uomini a volontà, adattabilità si ritrova in Wolseley, ne dei loro raccolti […] avrà una gran- di battaglioni basati sul migliaio di così come nei più moderni teorici de efficacia in quanto li priva di alimen- soldati e, in questo senso, viene na- della counterinsurgency, da Galula a to» e d’altro canto, anche Graziani, turale il collegamento a Graziani Petraeus. Se per il Visconte, infatti, i tanto in Libia quanto in Etiopia, che, nel 1937, ordinava la costituzio- Comandanti erano tenuti ad adotta- aveva sperimentato l’efficacia della ne in Etiopia di battaglioni di colore re su vasta scala il modo di combat- razzia, soprattutto se fatta con me- composti dal numero minimo di 750 tere del nemico, anche per i moder- todo e cercando di rispettare le po- Ascari, dando vita ad un ibrido, in ni leader militari il motto è quello di polazioni sottomesse. quanto il battaglione all’occidentale Petraeus: learn and adapt. È chi attua Pallavicini non si fermava qui, pro- in tempo di pace generalmente si at- la controguerriglia, infatti, che si de- seguiva anzi, sottolineando che non teneva alle 500 unità (28). Anche il ve adattare all’avversario, ai suoi dovevano essere fatti prigionieri: Generale Maletti, uno dei suoi Uffi- metodi, alle sue strategie, alla sua «[…] una tale commiserazione non var- ciali coloniali di punta, aveva auspi- psicologia; e non il contrario. Fu co- rebbe che ad esporre maggiormente la cato il raggiungimento di quota sì tra l’altro anche in colonia, sia in vita di bravi soldati per risparmiare 1000, con soldati armati alla leggera Libia che in Etiopia. I vertici milita- quella di barbari assassini» (31). Il per poter essere comunque in grado ri italiani compresero che, per ave- punto è sempre stato estremamente di garantire i due caratteri fonda- re la meglio su di un nemico sfug- delicato, in quanto nelle operazioni mentali della controguerriglia: mo- gente e ben inserito nel tessuto so- in colonia, ad esempio, era difficile bilità e resistenza. Come per i colle- ciale del Paese, bisognava combat- che le truppe si portassero dietro ghi italiani, anche per Wolseley la terlo con i suoi stessi mezzi: da lì guerriglieri catturati; era molto più truppa doveva essere in grado di l’utilizzo di truppa di colore, di facile che questi si arruolassero tra garantire questi due elementi, oltre azioni all’insegna dell’imboscata e le file degli italiani e che gli irriduci- all’intrinseca capacità di adattamen- della sorpresa, con in aggiunta, pe- bili e i capi venissero giustiziati to al Teatro d’operazione: artiglierie, rò, un’indiscutibile superiorità di sommariamente sul posto. Nelle fanteria, cavalleria potevano essere mezzi e tecnologie. moderne dottrine, invece, i prigio- mosse come pedoni su di una scac- Nel momento in cui un reparto si nieri hanno assunto una propria di- chiera virtuale a seconda dell’esi- fosse trovato faccia a faccia con i gnità e, se ci atteniamo all’articolo 3 genza del momento, senza pietà e briganti, lo scontro, secondo Palla- della Convenzione di Ginevra del rimorsi. Nel bellissimo saggio del vicini, avrebbe dovuto essere il più 1949, essi non possono essere degra- Corpo dei Marines si sottolineavano cruento possibile, nell’ottica di non dati, umiliati, torturati e tantomeno le stesse cose: le truppe andavano lasciare scampo alcuno al nemico: uccisi sommariamente (32). organizzate in base alla mobilità, al- «[…] non deve esservi tattica o strate- Nelle small wars la logistica ha un la flessibilità e all’adattabilità sul gia che valga, ma prevaler debba soltan- valore di primo piano: lo aveva per terreno, proprio perché, non esisten- to essere la risolutezza e la violenza al- Pallavicini così come per Wolseley do un campo di battaglia definito, il l’assalto» (30). Il concetto per il Ge- che l’asserviva alle esigenze del ter- Teatro operativo poteva estendersi nerale era chiaro: non bisognava ritorio (33); lo aveva per tutti i Co- su tutto il territorio in questione, che l’avversario avesse scampo. Si mandanti italiani che si erano trova- con attacchi simultanei, ma in zone doveva essere incisivi e far sì che la ti a gestire le operazioni di contro- diverse (29). truppa non si perdesse nella razzia, guerriglia in Libia e in Etiopia fra il In Pallavicini, particolare attenzione nella ricerca di un bottino che, co- 1922 e il 1940, lo aveva per Galula merita il paragrafo della sorpresa, munque, avrebbe dovuto essere (34). Petraeus è allineato coi suoi da ottenersi attraverso assoluta di- consegnato al Comando, proprio predecessori quando afferma che, sciplina delle truppe e capacità del per evitare che le forze si disperdes- molto più che nelle guerre conven- Comandante di dividere al momen- sero al momento del contatto. Dello zionali, la logistica in questo tipo di n. 2 - 2013 73

la, quando afferma: «Application of these principles may change from epoch to epoch as technology, armament, and other factors change, but they retain in general their value throughout the evo- lution of warfare». (L’applicazione di questi principi può cambiare di epoca in epoca, come cambiano la tecnologia, gli armamenti e altri fat- tori, ma essi in generale mantengo- no il loro valore nel corso di tutta l’evoluzione dell’arte bellica) (36).

Federica Saini Fasanotti

NOTE

(1) Emilio Pallavicini di Priola nac- que a Genova nel 1823 e morì a Ro- ma, ormai Senatore del Regno d’Italia, nel 1901. Allievo dell’Acca- demia Militare di Torino, ebbe una lunga carriera nell’Esercito sabau- do, protrattasi dal 1842 al 1897, che concluse nel grado di Tenente Ge- nerale. Condusse, tra il 1861 e il 1864, alcune delle più importanti Operazioni contro il brigantaggio in Italia meridionale. (2) AUSSME, Fondo G 11, busta 129, fascicolo 1, Istruzione teorica ad uso delle truppe destinate alla repres- azioni rappresenta «più il naso che la Bersaglieri in combattimento. sione del brigantaggio nelle provin- coda» (35). Secondo il Generale ame- ce di Terra di Lavoro, Aquila, Moli- ricano tutto ciò che è attinente a se e Benevento, firmato Generale questa materia ha una valenza non mass media, e che allora, nell’Otto- Pallavicini, Caserta, 1868. solo limitata alle specifiche esigenze cento così come nel Novecento, si (3) Nella dottrina americana il con- militari, ma possiede anche un poteva parlare di vere e proprie oc- cetto veniva ribadito quando si af- grande valore sociale e di stabilizza- cupazioni, se non addirittura colo- fermava: «The population will be ho- zione del Paese ospitante: essa può nizzazioni, che avevano quindi una neycombed with hostile sympathizers, rappresentare sicurezza per i civili, struttura e una trama operativa making it difficult to procure reliable un supporto concreto per una mi- molto diversa. Nonostante ciò, co- information» («la popolazione sarà gliore governance, un reale sviluppo me abbiamo avuto modo di vedere, “a nido d’ape” con simpatizzanti economico e strutturale. alcuni principi della dottrina di con- ostili, rendendo difficile ottenere in- Un elemento che, invece, manca al- troguerriglia sono rimasti pressoché formazioni affidabili»), ed anche nel l’appello nei testi ottocenteschi è immutati nel tempo: l’importanza «Small Wars Manual», United States quello della propaganda: i teorici del soldato su tutto il resto; la neces- Marine Corps, New York, Skyhorse moderni della counterinsurgency at- sità di dividere guerriglieri da civili; Publishing, 2009, p. 14. Il manuale è tribuiscono molta importanza alla il disarmo della popolazione; la lo- una riedizione integrale del 1940. diffusione delle opere di ricostru- gistica; la sorpresa, l’intelligence e (4) Si veda la definizione di David zione nel Paese ospite, portate a ter- l’utilizzo dell’aviazione, se ci atte- J. Kilkullen in: Kilkullen D., «Three mine dalle Nazioni ivi operanti, ma niamo alle prime esperienze colo- Pillars of Counterinsurgency», Re- va detto che i tempi sono molto niali. In conclusione, ancora una marks delivered at the U.S. Gover- cambiati, in buona parte grazie ai volta, ci viene in aiuto David Galu- nment Counterinsurgency Conferen- 74 Rivista Militare ce, Washington D.C., 28 September senso la stessa visione di Petraeus, la conquista di Khartoum. Dal 1890 2006, p. 3. come in «Three Pillars of Counterin- al 1894 comandò l’Armata d’Irlanda (5) Con questo termine si intende- surgency», cit., p. 3. Ma si veda an- e dal 1895 al 1901 fu Comandante in va chiunque, con motivazioni di- che il suo intervento «Twenty Eight Capo dell’Esercito britannico. verse, fosse insorto contro il potere Articles: Fundamentals of Company- (24) «Small Wars Manual», United costituito. Level Counterinsurgency», cit., p. 29: States Marine Corps, op. cit., p. 14. (6) Kilkullen D., «Three Pillars of «[…] Injudicious use of firepower crea- (25) Evans-Pritchard E.E., «The Sa- Counterinsurgency», cit., p. 9. tes blood feuds, homeless people and so- nusi of Cyrenaica», op. cit., p. 164. (7) Galula D., «Counterinsurgency cietal disruption that fuels and perpe- (26) Petraeus D.H.-Amos J.F. e Nagl Warfare. Theory and Practice», F.A. tuates the insurgency» («Un uso im- J.A., «Counterinsurgency Field Ma- Praeger Publisher, New York-London, prudente della potenza di fuoco nual», op. cit., p. 248. 1962, p. 4. crea faide, senzatetto e un’interru- (27) AUSSME, Fondo L7, busta 61, fa- (8) Petraeus D.H.-Amos J.F. e Nagl zione della società civile che alimen- scicolo 4, Generale Visconte di Wolse- J.A., «Counterinsurgency Field Ma- ta e perpetua l’insorgenza»). ley, cfr. Wolseley G. J., Sulla costituzio- nual», The U.S.Army, Marine Corps, (18) Come in Petraeus D.H.-Amos ne dei piccoli Corpi di Spedizione e sul The University of Chicago Press, Chi- J.F. e Nagl J.A., «Counterinsurgency modo di combattere contro Nazioni sel- cago, 2007, p. 3. Field Manual», op. cit., p. 167. vagge, estratti dal «Soldiers’ Pocket-book (9) Si veda, un secolo dopo, lo stesso (19) Nel dicembre 2009 Steve Bow- for field service», 1900. approccio da parte di Galula: «[…] man e Catherine Dale completava- (28) Non dimentichiamo a questo the fact is that mountains, forests and no il discorso iniziato da Petraeus proposito che l’Etiopia era divenuta swamps are not obstacles for insurgent, con il concetto di «shape», dando Impero italiano il 9 maggio del 1936 but rather his favourite ground» («[…] cioè molta importanza alla prepara- e che la guerra, almeno ufficialmen- il fatto è che montagne, foreste e pa- zione, alla formazione del territorio te, era terminata allora. ludi non sono un ostacolo per l’in- - in questo caso afghano - in cui ci si (29) «Small Wars Manual», United sorgente, quanto piuttosto il suo ter- trovava ad operare, cfr. Bowman S. - States Marine Corps, op. cit., p. 14. reno d’elezione»), come in Galula Dale C., «War in Afghanistan: Strate- (30) AUSSME, Fondo G 11, busta D., «Counterinsurgency Warfare. Theo- gy, Military Operations and Issues for 129, fascicolo 1, «Istruzione teorica ry and Practice», op. cit., p. 73. Congress», Congressional Research ad uso delle truppe destinate alla (10) Nasi G. C., «Operazioni Colo- Service, 3 dicembre 2009, p. 28. repressione del brigantaggio nelle niali», Scuola di Guerra, anno 3°, (20) «The motive in small wars is not province di Terra di Lavoro, Aquila, 55° corso, 1925-1928. Come in AUS- material destruction. It is usually a pro- Molise e Benevento», firmato Gene- SME, L 13, busta 245, fascicolo 7. ject dealing with the social, economic rale Pallavicini, Caserta, 1868, p. 35. (11) Fortini piccoli e isolati e dotati and political development of the people» (31) Ibidem, p. 36. di armamento leggero, spesso utiliz- («La forza motrice nelle piccole (32) Petraeus D.H.-Amos J.F. e Nagl zati come elemento avanzato di guerre non è la distruzione materia- J.A., Counterinsurgency Field Manual, contrasto a incursioni di bassa in- le. Di solito è un progetto che ha a op. cit., p. 249. Qui sarebbe interes- tensità in aree coloniali e di confine. che fare con lo sviluppo sociale, eco- sante aprire lo spinoso capitolo del (12) Petraeus D.H.-Amos J.F. e Nagl nomico e politico di un popolo»), riconoscimento o meno dei guerri- J.A., «Counterinsurgency Field Ma- cfr. «Small Wars Manual», United glieri come prigionieri di guerra a nual», op. cit., pp. 229-233. States Marine Corps, op. cit., p. 18. tutti gli effetti. (13) Petraeus D.H.-Amos J.F. e Nagl (21) Kilkullen D. J., «Three Pillars of (33) Wolseley G. J., Sulla costituzio- J.A., «Counterinsurgency Field Ma- Counterinsurgency», cit., p. 3. ne dei piccoli Corpi di Spedizione e nual», op. cit., p. 41. (22) Tse-Tung M., «On Guerrilla sul modo di combattere contro Nazio- (14) Evans-Pritchard E.E., «The Sanu- Warfare», U.S. Marine Corps, Washin- ni selvagge, estratti dal «Soldiers’ si of Cyrenaica», Oxford, Clarendon gton, 1989, p. 43. Pocket-book for field service», op. Press, 1949, p. 161. (23) Sir Joseph Garnet, Visconte di cit., p. 7 e 16. (15) Mezzetti O., «Guerra in Libia. Wolseley (Dublino 1833 - Mentone (34) Galula D., «Counterinsurgency Esperienze e ricordi», Roma, Cre- 1913), combattè in Birmania con Warfare. Theory and Practice», op. monese, 1933, p. 151. l’Esercito britannico, in Crimea, in cit., p. 67. (16) In Galula D., «Counterinsurgency India, in Canada e nella Costa d’Oro (35) Petraeus D.H.-Amos J.F. e Nagl Warfare. Theory and Practice», op. cit., contro gli Ashanti. Fu amministrato- J.A., «Counterinsurgency Field Ma- p. 84 e in Petraeus D.H.-Amos J.F. e re di Cipro e Governatore nel 1879 nual», op. cit., p. 257. Nagl J.A., «Counterinsurgency Field del Natal e del Trasvaal, pacificando (36) Galula D., «Counterinsurgency Manual», op. cit., p. 41. lo Zululand. In Egitto fu Coman- Warfare. Theory and Practice», op. (17) David J. Kilkullen ha in questo dante in Capo per le Operazioni per cit., p. X.

76 Rivista Militare

vole impiego di navi da trasporto. La ITALIAN POWs concomitante pianificazione dello sbarco in Normandia, con l’ammas- samento di truppe in Inghilterra, e la necessità di sfruttare al meglio le ri- I PRIGIONIERI DI GUERRA ITALIANI sorse navali disponibili portò alla de- NEGLI STATIUNITI cisione finale americana di trasferire i POWs italo-tedeschi dai Campi di DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE prigionia del Nord Africa agli Stati Uniti utilizzando le stesse navi che avevano trasportato le truppe in In- Con il loro ingresso nel Secondo conflitto mondiale e l’inizio delle opera- ghilterra in preparazione dello sbar- zioni in Algeria e successivamente in Tunisia e dopo la resa del Gruppo co, allo scopo di ottimizzare i cicli d’Armate Africa, anche gli Stati Uniti si trovarono ad affrontare il proble- viaggio. ma della gestione dei Prigionieri di Guerra (POWs). Così furono costituiti Secondo gli analisti americani sa- 511 campi di detenzione sul territorio dell’Unione. In totale furono detenu- rebbe stato meno dispendioso prov- ti 425 000 prigionieri italo-tedeschi di cui 51 156 italiani. vedere al fabbisogno dei POWs di- Ogni anno la Rappresentanza Militare Italiana presso il Redstone Arsenal rettamente in territorio statuniten- di Huntsville (Alabama) rende omaggio a tre Soldati italiani sepolti nel se. Inoltre si sarebbero potuti utiliz- Post Memorial Cemetery di Fort Mc Clellan di Anniston (Alabama). At- zare gli stessi POWs, capitolati do- traverso la loro storia vogliamo ripercorrere le vicissitudini e le sorti dei po il 13 maggio, in impieghi lavora- POWs italiani nel territorio statunitense durante la Seconda guerra mon- tivi connessi con il supporto allo diale. sforzo bellico in corso. Dal mese di agosto del 1943 fino al mese di di- Gli eventi bellici che, il 13 maggio ners of War) vennero inizialmente al- cembre dello stesso anno, tutti i pri- 1943, portarono alla sconfitta delle loggiati nei vari Campi di prigionia gionieri italiani e tedeschi vennero forze dell’Asse nella campagna del organizzati, nelle stesse aree nelle trasferiti oltreoceano. Nord Africa (1940-1943) con la resa quali si era combattuto, con tende e 425 000, di cui 51 156 italiani (1), fu- incondizionata della 1a Armata del filo spinato. Per questa loro caratteri- rono il totale dei POWs distribuiti Generale Giovanni Messe e della 5a stica ricevettero l’appellativo di «ca- nei 511 Campi di prigionia organiz- Panzerarmee del Generale Hans-Jur- ge» da parte dei soldati Alleati. zati nel territorio americano nel cor- gen von Arnim, determinarono la I Campi venivano riforniti dei beni so di tutta la Seconda guerra mon- cattura di circa 248 000 soldati appar- essenziali (acqua, cibo e medicinali) diale. I soli Stati dell’Unione che tenenti al Gruppo d’Armate Africa. via mare dagli Stati Uniti con note- non ebbero Campi di prigionia fu- Di questi, circa 50 000 erano Soldati rono il Nevada, il North Dakota e il italiani. Vermont per le estreme condizioni I Prigionieri di Guerra (POWs - Priso- Prigionieri di guerra italo-tedeschi in Tunisia. climatiche (i prefabbricati non di- sponevano infatti di impianti di ri- scaldamento).

MEMORIE DI UN SOLDATO TEDESCO

Le memorie di un Soldato tedesco che aveva combattuto in Nord Afri- ca ci consentono di comprendere meglio le modalità con le quali av- venne il trasferimento iniziato il 13 maggio 1943 fino al suo arrivo, qualche mese dopo, a Camp Clin- ton, Jackson (Mississippi). Insieme ai suoi commilitoni prigio- nieri, dopo aver camminato per gior- ni, ed essere stato successivamente n. 2 - 2013 77 trasportato a bordo di autocarri, ELENCO DELLE SEPOLTURE ITALIANE Tab. 1 giunse al porto di Algeri. Imbarcato, venne trasferito nel Porto di (Algeria) da dove successivamente e a piedi raggiunse un nuovo Campo di prigionia in Nord Africa. Quattro settimane piú tardi venne di nuovo trasferito nel Porto di Oran e di lì iniziò un viaggio di 2 settimane via mare che, attraverso l’Atlantico, lo portò negli Stati Uni- ti. La nave sulla quale era imbarcato giunse nel Porto di Norfolk (Virgi- nia) il 4 agosto del 1943. Assegnato a Camp Clinton (Mississippi), giun- se a destinazione due giorni piú tar- di con un trasporto ferroviario. Nel solo Mississippi, oltre a Camp Clinton, che ospitò fino a 3 400 prigio- nieri, vennero stabiliti altri 3 principa- li Campi di prigionia: Camp Mc Cain (7 700 POWs), Camp Como (3 800 POWs, la maggioranza dei quali ita- liana) e Camp Shelby (5 300 POWs).

LA SITUAZIONE ITALIANA Dati aggiornati al 10 marzo 2012. I Prigionieri italiani del Gruppo d’Armate Africa furono 49 323. Ai nostri connazionali, considerata “status” sotto il controllo degli Ufficiali rimento del loro trattamento dopo il la particolare situazione determina- americani assegnati a dette Unità di 1944 (2), è stata descritta dal regista tasi dopo la firma dell’Armistizio, Servizio. Lt. Gen. Brehon Somervell Giorgio Serafini in un documentario venne offerta la possibilità di aderi- Commanding General of Army Service intitolato «Les murs de sable» re all’Italian Service Unit (ISU). Si Forces (AFS)». (1991) e, piu recentemente, portata trattava di Unità di Servizi i cui Circa 36 000 tra Ufficiali (2 778) e sugli schermi, dallo stesso regista, compiti erano riportati nelle dispo- Sottufficiali/Truppa (33 351) aderi- con il film «Texas 46», con Roy sizioni relative alla loro costituzione rono al programma. Alla data del 6 Schneider (Colonnello Gartner, Co- ufficiale avvenuta il 13 marzo del marzo 1945 si contarono 148 diverse mandante del Campo) e Luca Zin- 1944: «Allo scopo di utilizzare al mas- ISU distribuite su tutto il territorio garetti (Tenente Luigi Manin, POW simo i servizi offerti dai POWs italiani americano. italiano). leali alla causa delle Nazioni Unite, i Coloro che ritennero di non offrire i Degli oltre 51 000 POWs italiani, 174 POWs italiani verranno organizzati propri servizi vennero considerati morirono nei Campi di prigionia (3) nelle T.O.E. dell’U.S. Army in Unità di fatto «non-cooperatori» e trasferi- senza mai tornare il libertà. Le Sal- di Servizi non armati. Queste Unità di ti in Campi di raccolta all’uopo me di 152 Soldati sono sepolte per Servizio saranno organizzate, addestra- creati. Tra questi va ricordato il Mili- la maggior parte in Cimiteri delle te e utilizzate principalmente in territo- tary Reservation and Reception Center Forze Armate statunitensi realizzati rio americano e, ove ritenuto necessa- di Hereford in Texas, che era anche nelle aree delle Installazioni (Forti) rio, oltreoceano. Le posizioni stabilite chiamato il «Campo dei Criminali Militari e dislocati nelle località e dalle Tabelle Organiche verranno asse- Fascisti». nel numero riportati in Tabella 1. gnate a Ufficiali, Sottufficiali e Perso- Dal 1943 al 1946 furono circa 7 000 i Inoltre tre Soldati italiani riposano nale di Truppa italiani. Il personale Ita- Prigionieri italiani internati nel in Canada in tombe singole nei cimi- liano assegnato a dette Unità conserve- Campo di Hereford. La particolare teri gestiti dalla Commonwealth War rà lo stato di Prigioniero di Guerra ma storia delle condizioni degli italiani Grave Commission rispettivamente a potrà comunque beneficiare del nuovo in questo Campo, che vide un indu- Fredericton Hermitage (Fredericton 78 Rivista Militare

arrivo nel Porto di New York il 24 gennaio 1944 (la nave, adibita al tra- sporto di 1 800 POWs italiani detenu- ti dagli inglesi nelle linee arretrate di El Alamein, in rotta verso il Porto di Orano, proveniente presumibilmente da Alessandria d’Egitto, fu colpita, il 13 agosto del 1943, da una serie di at- tacchi di aerosiluranti nelle acque an- tistanti il Porto di Annaba (Bone per i Francesi) dove riparò con fatica. Si contarono 264 dispersi tra i POWs italiani. Riparata temporaneamente, diresse verso il Porto di Gibilterra e allestita per la successiva tratta, giun- se finalmente a destinazione). Il Monumento, costituito dalla Sta- tua di un Soldato italiano in tenuta da combattimento, basata su un pi- lastro di marmo, eretto nella citta di Schenectady (New York) a cura e spese dei nostri connazionali ricor- da i Caduti di tutte le Guerre. Sopra. Veduta aerea di un Campo di prigionia. A sinistra. FORT MC CLELLAN L’ingresso del Campo di prigionia «Camp Clinton» (Mississippi). Ufficialmente inaugurato il 18 luglio del 1917 come Camp Mc Clellan, An- niston (Alabama) quale Centro di ry» poco distante da New York. Infat- Addestramento per le truppe desti- ti, 17 Caduti noti sono stati sistemati nate al fronte europeo durante la Pri- in tumuli individuali a terra con lapi- ma guerra mondiale, nel 1929 diven- di che riportano le loro generalità e ne base permanente e assunse la de- City), Cote de Nieges (Montreal) e 36 Ignoti sono stati sepolti in una nominazione attuale. Circa 500 000 St. Charles (Quebec City). Tomba collettiva. Le Salme furono uomini furono addestrati a Fort Mc A differenza di quelle americane, le rinvenute nelle stive del piroscafo in- Clellan durante gli anni della Secon- Tombe dei Caduti italiani non sono glese «SS Benjamin Contee» al suo da guerra mondiale. raccolte in riquadri e ognuna di loro è contrassegnata da una lapide in Tab. 2 marmo che riporta le generalità del Motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare Caduto ivi tumulato. alla Bandiera del 20° reggimento fanteria «Brescia» Tale frazionamento origina dalla cir- «In trentaquattro mesi di lotta in Africa dava continue, luminose prove di gra- nitica saldezza e d’incrollabile fede nel successo. Riordinatosi al termine della costanza che la maggior parte dei dura battaglia della Marmarica, riaffrontava la lotta con ardore e invitto spiri- POWs italiani aderì alle ISU. I nostri to su di un percorso di 700 km conseguendo ovunque successi e distinguendosi connazionali vennero pertanto asse- specialmente nello sfondamento di munitissima piazza. Alla fine le sue unità, decimate ma non dome, opponevano ancora strenua, incrollabile resistenza alle gnati in notevole numero a Campi di fresche forze soverchianti, gettate dall’avversario nell’impari lotta, facendo internamento prossimi alle grandi nuovamente rifulgere di luce vivissima le secolari tradizioni di valore della in- Aziende agricole disseminate in tutti vitta e forte gente calabrese. Superbi nella lotta, pazienti e forti nei cruenti sa- crifici, i suoi fanti scrissero pagine di eroismo, di tenacia e di fede che rimarran- gli Stati Uniti per concorrere sotto va- no titolo di onore e di gloria per l’Esercito Italiano». rie forme alle attività di tali ditte. El Mechili - Segnali - Ain El Gazala - Tobruk - El Alamein (A.S.). 26 maggio - Fa eccezione la sepoltura dei Caduti 30 luglio l942. di Pinelawn, Long Island, nel grande A seguito di questi eventi il 27 novembre 1942 il reggimento fu disciolto. Si costituisce nel 1975 il 20° battaglione fanteria meccanizzato «Monte S. Michele» al quale si affidano tradizioni e bandiera Cimitero di Guerra americano deno- del 20° reggimento fanteria «Brescia». Fu sciolto definitivamente nel 1991. mitato «Long Island National Cemete- n. 2 - 2013 79

Il Forte ha continuato a svolgere la sua funzione addestrativa tra l’altro come Centro Addetrativo per il per- sonale femminile dell’U.S. Army e per la Guardia Nazionale, come Scuola del Corpo Chimico e come Scuola per la Polizia Militare fino alla sua definitiva chiusura avvenu- ta il 20 maggio 1999. Nel 1943 fu riconfigurato come Pri- son Internment Camp con una capaci- tà ricettiva di 3 000 posti letto. Il Post Memorial Cemetery, situato nel Forte, è il luogo di sepoltura di 3 Sol- dati italiani e di 26 Soldati tedeschi.

Le Sepolture italiane di Fort Mc Clellan Sopra. cadde probabilmente prigioniero al Il Post Memorial Cemetery è situato in Una nave Classe «Liberty», simile alla «SS termine della seconda Battaglia di Benjamin Contee». una piccola area recintata posta alla El Alamein (23 ottobre - 3 novem- estrema periferia Ovest del Com- Sotto. bre 1942). Trasferito nel Campo di pound Militare ed è contraddistinto, Le tre Sepolture italiane di Fort Mc Clellan. Prigionia di Fort Como, morì per al suo ingresso, dalla scritta «Ger- malattia il 17 febbraio 1944 all’età man Italian Memorial Cemetery». In di 24 anni. Alla chiusura di Fort esso hanno trovato giusta sepoltura: malattia nel Campo di prigionia Como la sua salma fu traslata nel • il Capitano Giuseppe Iacoboni di Fort Como (Mississippi) il 4 luogo attuale di sepoltura. Le epi- (Sez. 7, Tomba 3). Effettivo al Ma- marzo 1944 all’età di 52 anni e fu che gesta del 20° sono sintetizzate gazzino Speciale della 1a Armata, traslato, alla chiusura del Campo, nella concessione della Medaglia cadde probabilmente prigioniero nel luogo attuale di sepoltura; d’Oro al Valor Militare con Decreto al termine della Battaglia di Tunisi • il Soldato Vincenzo Vernacchio 7 dicembre 1951 (tabella 2); (novembre 1942 - maggio 1943) (Sez. 7, Tomba 2). Effettivo al 20° reg- • il Bersagliere Resorie (Rosario) Spe- con la definitiva capitolazione gimento fanteria «Brescia» della ra (Sez. 7, Tomba 4). Effettivo al 10° della 1a Armata italiana. Morì per 27a Divisione fanteria «Brescia», reggimento Bersaglieri, inquadrato 80 Rivista Militare

Tab. 3 Fatti d’Arme Il primo reggimento di Bersaglieri a schierarsi in Tunisia fu il 10°, arrivato a novembre del ’42 dopo lo sbarco degli america- ni in Nord Africa. La sua prima brillante azione risale al 2 dicembre 1942, quando reparti del XVI battaglione catturano un folto gruppo di paracadutisti inglesi e americani del Colonnello Raff. Disarticolato e assegnato a più unità venne di nuovo impegnato duramente a Kef-Zilia, a sud-est di Capo Serrat, all’alba del 26 febbraio 1943. Su questa posizione cadde il Tenen- te Francesco La Fata, più volte colpito e decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. I bersaglieri si ritrovarono con i fian- chi e le spalle scoperti su posizioni che i tedeschi di Barentin avevano abbandonato. A titolo di difesa poi i tedeschi in ritirata avevano minato e posto trappole su tutti i sentieri. Ferito il Comandante del XXXIV battaglione, che aveva il compito più grave, il Comandante del reggimento (Tenente Colonnello Latini), facendo perno sulle posizioni di Kef el Rai raggiunte dal XXXV battaglione, riprendeva l’attacco il 27, riuscendo a occupare Kef-Zilia e a mantenerne il possesso nonostante i reiterati contrattacchi del nemico, costretto a un disordinato arretramento. A titolo di riconoscimento il Generale Manteuffel volle personalmente consegnare la Croce di Ferro Germanica al Comandante del reggimento. Dopo aver contrastato tenacemente l’avanzata nemica, il 10° poté tuttavia raggiungere, attraverso la boscaglia a nord della valle Sedjenane, la nuova linea di di- fesa. Qui, i superstiti, riuniti in un solo battaglione, continuarono a battersi con la Divisione corazzata «Manteuffel», finché non furono raggiunti dai Bersaglieri del 5° reggimento, provenienti dalla 1a Armata, e dai Fanti di Marina del battaglione «Grado», già impegnato nel settore della Divisione «Superga». Ridotto a una sola compagnia fucilieri, rientrò in Sicilia ove si ricompose con i Battaglioni XXXV, LXXIII e LXXIV e si impe- gnò in una strenua lotta nella zona di Agrigento riuscendo temporaneamente ad arrestare le forze avversarie.

Memorie del Maggiore Mario Romagnoli alla resa dei resti del 5° e del 10° reggimento Bersaglieri «La resa fu degna delle nostre tradizioni. Il nemico (truppe americane) inviò un parlamentare con bandiera bianca, accompagnato da un Ufficiale tedesco con l’ordine di resa emanato dal Comandante della piazza di Biserta. Ero in posizione con i superstiti di due reggimenti, circa 600 uomini, su di una piccola quota. Il parlamentare mi invitò ad andare da lui. Rifiutai. Se voleva parlarmi doveva venire lui da me. Venne. Mi intimò la resa mostrandomi l’ordine del Generale Comandante la piazza di Diserta. Rifiutai la resa incondizionata ed esposi le mie condizioni. Il parlamentare se ne andò. Riunii i Bersaglieri, feci loro un breve discorso. Lacerai la Bandiera, dopo averla fat- ta baciare agli Ufficiali e ne distribuii un pezzetto ciascuno. Il parlamentare tornò. Quanto avevo richiesto fu concesso. Potei far distrug- gere le armi. Entrammo nelle file nemiche in perfetto ordine: 4 motociclisti, la mia macchina con l’Aiutante Maggiore, Tenente Ercolani, e il Cappellano. Una colonna di camion miei, nascosti e salvati dall’offensiva nemica, con tutti i Bersaglieri, fiancheggiata dai miei moto- ciclisti. Così, in un deserto africano sfilai alla testa dei miei Bersaglieri davanti ai nemici che, irrigiditi sull’attenti, presentarono le armi. Raggiunsi il campo di concentramento di Mateur, i miei Bersaglieri furono posti in un recinto isolato e poterono provvedere al servizio di ordine e vettovagliamento con i miei Ufficiali. Un Generale americano mi espresse il suo compiacimento per l’ordine e la disciplina dei miei uomini. Dopo tre giorni fummo divisi. Così finì la guerra tunisina sul fronte di Biserta». 13 maggio 1943.

Concessione della Medaglia di Bronzo al Valor Militare al 10° reggimento Bersaglieri Per sei giorni consecutivi, pur essendo consapevole delle proprie inferiorità di mezzi, resisteva ai reiterati attacchi di forze preponderanti, riuscendo, con sanguinosi sacrifici, ad arrestarne l’aggressività. Manifestatasi la crisi, raccoglieva i valorosi superstiti e indomito si impegnava in strenua lotta fino all’esaurimento di ogni mezzo di offesa, tenendo in grande onore il prestigio delle Armi Italiane. Sicilia (AG) 10-16 luglio 1943.

Sciolto a seguito dell’Armistizio del 1943, non è stato più ricostituito.

Il Pinelawn Memorial Park, dove riposano le 53 vittime della «SS Benjamin Contee».

nella 5a Panzerarmee tedesca, cadde probabilmente prigioniero al termi- ne della Battaglia di Tunisi (2 aprile - 13 maggio 1943) con la definitiva capitolazione della 5a Panzerarmee. Trasferito negli Stati Uniti morì pri- gioniero presso Fort Como il 24 agosto del 1943 all’età di 33 anni e fu traslato successivamente nel luo- go di sepoltura attuale. In tabella 3 alcuni dei fatti d’arme del 10° reggimento Bersaglieri, le memorie dell’ultimo Comandante di reggimento al momento della re- sa del 5° e 10° reggimento Bersaglie- ri e la motivazione della concessio- n. 2 - 2013 81

famiglie nel nuovo mondo. Infine ci ha permesso di apprezzare il grande sforzo fatto per il riconosci- mento della «Italianità» all’estero. Annualmente, nel mese di novem- bre, presso il Post Cemetery di Anni- ston con il concorso della Fort Mc Clellan Memorial Association (4) si svolge la Cerimonia di Commemo- razione dei Caduti in occasione del- la Festa delle Forze Armate. La Ce- rimonia ci offre il grandissimo pri- vilegio di onorare tre valorosissimi combattenti, il Capitano Iacoboni, il Soldato Vernacchio e il Bersagliere Spera e, attraverso di Loro, conti- nuare a rendere omaggio alla me- moria di tutti coloro che, nell’adem- pimento del dovere, hanno offerto Sopra. la Loro vita per servire, fino al- Il German Italian Memorial Cemetery di Fort l’estremo sacrificio, la Patria. Mc Clellan. A destra. Colonnello a. (ter.) Il monumento ai Caduti di tutte le guerre Antonio Lotito eretto dai nostri connazionali nella città di Schenectady (New York). Tenente Colonnello Co. ing. Luca Corrieri ne della Medaglia di Bronzo al Va- lor Militare. NOTE

CONCLUSIONI (1) Numero massimo di POWs italiani raggiunto nel mese di novembre del 1944. Le figure del Capitano Iacoboni, del (2) Introduzione della nuova politica Soldato Vernacchio e del Bersagliere americana pur nel rispetto dell’Art. 27 Spera, unitamente a quelle di tutti i della Convenzione di Ginevra: «No 165 soldati caduti e sepolti in terri- Work No Eat». torio statunitense, ci hanno consen- (3) Tra i 174 Caduti si contano 152 sepol- tito di ricordare la prigionia dei Sol- ture, 5 dispersi e 17 traslati in territorio dati italiani e con essa il travaglio nazionale, nel corso degli anni. subito dopo l’8 settembre ’43. (4) La cerimonia si svolge congiuntamen- La storia dei POWs italiani negli Stati te al Personale tedesco del Patriot Office. Uniti durante la Seconda guerra mondiale è una di quelle che è rima- sta ai margini della Storia italiana. RIFERIMENTI La loro situazione unica e particola- re ci ha permesso di ripercorrere al- Ministero della Difesa, Commissariato cune eroiche vicende storiche del Generale per le Onoranze ai Caduti in periodo e con esse tratteggiare il so- Guerra - Direzione Storico e Statistica. stegno che i POWs italiani diedero, GenTracer WWII. integrandosi con il tessuto sociale, War Prisoner Coddling: allo sforzo bellico statunitense con- • «Toledo Blade», 4 agosto 1944; fermandone il grande spirito di • «The Washington Post», 5 agosto 1944 adattamento e, per diversi di loro, e 27 aprile 1945. porre le basi per la costituzione di Articoli vari tratti dalla rete. NELLA CORNICE DELLA PROCLAMAZIONE DEL NUOVO PONTEFICE ANCHE L’ESERCITO ITALIANO È STATO PRESENTE CON I SUOI GRANATIERI DI SARDEGNA

Il faro è acceso sul comignolo posi- Carabinieri. Si tratta di un servizio Papa. E l’applauso è interminabile. zionato al di sopra della Cappella d’onore. L’Italia rende omaggio al Volti, nazionalità, abiti liturgici dei Sistina. Grigio, bianco. È un attimo. Sommo Pontefice e allo Stato del più svariati. Il mondo è in piazza. In «Habemus Papam». Sono le 19:06 Vaticano in tre occasioni: l’elezione tutte le sue espressioni, colori e mille del 13 marzo 2013. Dopo il quinto di un nuovo Papa e le benedizioni sfaccettature. Tutti insieme in un scrutinio, la terza fumata bianca an- «Urbi et Orbi» a Natale e a Pasqua. momento epocale. Gli occhi cerulei e nuncia al mondo l’elezione del Successivamente i Comandanti dei quelli color mandorla. Le pelli color 266esimo successore di Pietro. È il due schieramenti salutano rispetti- d’ebano e quelle color avorio. Ab- Cardinale protodiacono Jean-Louis vamente l’altro contingente. Poi gli bracci, baci. Un’unione che ti acco- Tauran a pronunciare il nome del- inni, secondo il protocollo vigente muna, nel momento storico, con chi l’argentino Jorge Mario Bergoglio, tra i due Stati, quello di Mameli in piazza ti sta accanto. Si comunica Vescovo di Buenos Aires «qui sibi suonato dalla Banda Pontificia e in inglese, in italiano, in spagnolo. A nomen imposuit Franciscum». Il suo- quello pontificio eseguito dalla gesti, con gli sguardi. Un linguaggio no delle campane riecheggia fortis- Banda dei Carabinieri. Un momento unico che ti fa comprendere al di là simo ed è risonante segno dell’ele- epocale a cui anche l’Esercito Italia- del colore della pelle, della cultura, zione del Romano Pontefice. Le For- no, con i suoi Granatieri, ha preso della lingua e anche della religione. ze Armate italiane rendono onore al parte. Dopo la storica rinuncia al Perché il linguaggio che parla è sem- Papa come Capo dello Stato Pontifi- Ministero petrino di Papa Benedet- plicemente quello del cuore. Si cio, enclave in Italia. E così sul sa- to XVI, infatti, Papa Francesco è il scambiano commenti, emozioni. È grato di San Pietro si schierano la primo Pontefice della storia moder- uno stare insieme che ti fa sentire Banda musicale dello Stato vaticano na e contemporanea a essere eletto parte del mondo. Sono gli occhi e i e una compagnia d’onore della mentre è ancora in vita un Papa di- sorrisi che rompono le barriere del- Guardia Svizzera con la Bandiera, venuto Emerito. l’incomunicabilità a favore di una bianca e gialla dello Stato Pontifi- Al di là del sagrato di San Pietro la comunicazione che diventa univer- cio. Successivamente si dispone un piazza. Una massa umana, colma di sale. La piazza è festante, quasi fra- reparto interforze con la Bandiera di gioia, che si fa scivolare addosso la stornata dall’evento. È difficile spie- Guerra dell’Arma dei Carabinieri, pioggia battente di un impietoso cie- gare a parole le sensazioni e le emo- composto da: Granatieri di Sarde- lo romano. Le emozioni corrono su- zioni che quella fiumana di gente ti gna, in Grande Uniforme di Rap- gli occhi e negli occhi di chi anche a trasmette. Brividi, suggestioni e la- presentanza, per l’Esercito Italiano, stento riesce a trattenere le lacrime. crime che sgorgano quasi in maniera Marina Militare, Aeronautica Mili- La trepidazione è fortissima, coin- inconsapevole tanto è forte l’energia tare, Arma dei Carabinieri, Guardia volge e travolge tutti. La tenda si di quegli istanti. Tra un silenzio a di Finanza e Banda dell’Arma dei apre, la croce astile precede il neo tratti surreale e applausi protratti tanto da spellare le mani, sventolano to XVI. Quindi, un momento di ri- squa in una piazza San Pietro che le Bandiere di ogni nazionalità a sa- flessione e di preghiera chiesto dal ancora una volta ha visto protagoni- lutare il nuovo Papa che per diversi neo Papa, che viene «quasi dalla fine sti i Granatieri di Sardegna, primi minuti ascolta il suo popolo di fedeli del mondo», per la sua persona. Pri- dello schieramento per diritto di pri- in silenzio. Non proferisce parola, lo ma di impartire la benedizione ri- mogenitura nell’ambito delle Forze guarda, quasi impietrito, immobile. tuale, Papa Francesco ha chiesto, in- Armate italiane, insieme alle rappre- «Viva il Papa», l’urlo dal basso ri- fatti, un momento di preghiera si- sentanze delle altre Forze Armate. suona verso la loggia delle benedi- lenziosa del popolo per se stesso e C’è chi si inginocchia, chi prega sot- zioni di una Basilica di San Pietro il- per la sua alta missione. Si inchina, tovoce. Francesco è il nuovo Pontefi- luminata a giorno, poi, il neo Papa rompendo, fin dai primi istanti, tutti ce Romano, il suo esordio è stato Francesco si scioglie e saluta: «buo- i protocolli. Nella piazza si fa un si- magnifico, intenso, suggestivo e in- nasera». E dal cuore inizia a parlare lenzio irreale. Poi la Benedizione credibilmente coinvolgente. ai cuori. Nelle sue prime parole, ri- Apostolica «Urbi et Orbi». La stessa corda il «Vescovo emerito» Benedet- impartita anche la Domenica di Pa- RM 84 Rivista Militare SICUREZZA ALIMENTARE

La FAO ha recentemente ribadito la necessità di monitorare produzione e disponibilità delle risorse alimen- tari nonché l’uso di acqua dolce. Ciò al fine di verificare se ogni individuo sul pianeta disponga di acqua e alimenti sufficienti, appropriati e sicuri per soddisfare il proprio bisogno nutrizionale. Esistono, al momento, 900 milioni di persone che soffrono la fame e tale situazione potrebbe peggiorare (e scatenare conflitti) se non si interviene a livello internazionale per coordinare soluzioni mirate a determina- re e sostenere la sicurezza alimentare, che include sia aspetti strategico-militari sia civili. ONU, UE, OSCE e NATO (quest’ultima in grado di agire quale elemento catalizzatore nel contesto della fitta rete dei numerosi accordi di sicurezza sviluppati a livello mondiale) possono fungere da elemento trainante nella soluzione della problematica.

Le opinioni espresse nell’articolo riflettono esclusivamente il pensiero dell’autore.

Ho già avuto modo di delineare in un mio precedente articolo («Sicu- rezza Energetica», Rivista Militare novembre-dicembre 2009) il ruolo chiave che le risorse energetiche, unitamente alla loro disponibilità, differenziazione e diversificazione, giocano e giocheranno in un mon- do globalizzato sempre più affama- to, «in primis», di combustibili fos- sili, visto che le energie alternative sono e saranno, nel breve-medio termine, ben lungi dal soddisfare il fabbisogno energetico mondiale. Ho nel contempo messo in guardia sulla possibilità di conflitti scatenati nazione congiunturale di difficoltà late per ettaro), il problema non è dalla limitata o mancata disponibi- economiche, condizioni climatiche tanto l’ammontare del grano com- lità di queste materie prime. precarie, agitazioni/disordini socia- plessivamente prodotto sul pianeta Intendo ora soffermarmi su una pro- li, incremento della popolazione, ur- (che al momento risulta pressoché in blematica parimenti scottante: la di- banizzazione, sistemi di distribuzio- grado di soddisfare le esigenze ali- sponibilità di risorse alimentari. La ne inefficienti. Tutto ciò in presenza mentari di base) quanto piuttosto la FAO (Food and Agriculture Organiza- di una richiesta sempre più pressan- capacià di farlo pervenire, nella tion) ha, lo scorso settembre 2012, ri- te e in continua crescita di acqua a quantità prevista e in tempi accetta- badito la necessità inderogabile di at- scopi irriguo-produttivi. bili, nelle regioni geografiche che ne tuare un oculato monitoraggio su Va infatti evidenziato che, anche se hanno maggiormente bisogno. scala mondiale sia della produzione l’attuale produzione media di grano, Il problema, naturalmente, non si e disponibilità delle risorse alimenta- su scala mondiale, è di circa 3 ton- pone per i Paesi ricchi che hanno ci- ri sia dell’uso dell’acqua dolce. nellate per ettaro e tale risultato po- bo in abbondanza e idonee infra- Tale monito deriva dalla situazione trebbe essere decisamente migliorato strutture, ma per i Paesi poveri che di volatilità che caratterizzerà gli con tecniche intensive (in Nuova Ze- sovente rasentano il limite di so- anni a venire in virtù di una combi- landa si sono raggiunte le 15 tonnel- pravvivenza e che difettano sia dei n. 2 - 2013 85

mezzi finanziari per l’acquisto del grano sia delle infrastrutture per il suo immagazzinamento e la succes- siva distribuzione. A ciò si aggiunge la crescente ne- cessità di accesso all’acqua dolce (già da tempo etichettata «oro bianco»), suddivisa in acqua «ver- de», proveniente da precipitazioni, e acqua «blu» (il cui 70% è destina- to all’irrigazione) prelevata da cor- si d’acqua, laghi e falde freatiche. Va peraltro registrata la limitata di- sponibilità, talvolta la scarsità, di tale risorsa vitale, il che sta ren- dendo sempre più tesi i rapporti brella term», essendo tale concetto zazione appropriata (igiene e cono- tra Cina e India (ospitanti un terzo comprensivo di aspetti politici, eco- scenza dei valori nutrizionali); stabi- della popolazione mondiale), tra nomici, militari, sociali e giuridici. lità dell’ambiente/ecosistema (com- India e Pakistan, tra Israele e i Pae- Tecnicamente, la sicurezza alimen- patibilità con l’incremento dei raccol- si arabi limitrofi. Di fatto, la scarsi- tare è la situazione in cui ogni indi- ti); creazione di idonee risorse (trami- tà d’acqua riguarda quasi tutti i viduo dispone, economicamente e te scorte di cibo e piani di emergenza continenti e più del 40% della po- fisicamente, di acqua e alimenti suf- in periodi di crisi). polazione mondiale: il motivo pri- ficienti, appropriati e sicuri per sod- Di fatto, la carenza di generi alimen- mario è il suo consumo per la pro- disfare il proprio bisogno nutrizio- tari può imputarsi a fenomeni di- duzione alimentare e zootecnica nale in condizioni igieniche adegua- versificati quali: guerra, attacchi ter- con conseguente raggiungimento o te. Giuridicamente, la sicurezza ali- roristici alla catena di distribuzione, superamento delle risorse idriche e mentare è il diritto umano ad avere disastri naturali, malattie, avvelena- impoverimento delle falde freati- accesso regolare, permanente e sen- mento del cibo o dell’acqua, prezzi che. Vale infatti la pena di ricorda- za vincoli ad una alimentazione esorbitanti. La sicurezza alimentare re che, se per produrre un chilo di adeguata e sufficiente in termini include quindi sia l’efficienza inin- grano servono 1 500 litri d’acqua, quantitativi e qualitativi. terrotta della catena di distribuzio- ben 15 000 litri sono richiesti per Emergono, da siffatte definizioni, al- ne (aspetto strategico-militare) sia la produrre un chilo di manzo. cuni elementi chiave che caratterizza- qualità dei generi alimentari con Ma, tornando al titolo dell’articolo, no e contraddistinguono la sicurezza conseguenti prerogative nutriziona- è giunto il momento di provare a alimentare: disponibilità (adeguato li e igieniche (aspetto, questo, emi- definire il concetto di sicurezza ali- approvvigionamento di cibo); acces- nentemente «civile»). mentare, concetto assimilabile a ciò sibilità (idonee politiche agricole e si- Il cibo può, di fatto, essere utilizzato, che in inglese viene definito «um- stemi di commercializzazione); utiliz- in un contesto bellico, alla stregua di un’arma. E ciò sia nel corso di un conflitto convenzionale, bloccando- ne l’afflusso in aree predesignate (vds. Bosnia-Erzegovina – anni ’90), sia come strumento di guerra terro- ristica (per esempio, l’avvelenamen- to delle arance israeliane di Giaffa da parte dei palestinesi - 1978). A livello nazionale, un sistema per ovviare a situazioni critiche è la produzione e lo stoccaggio di con- sistenti scorte strategiche alimenta- ri, adeguate a fronteggiare sia eventi intenzionali quali conflitti in atto e in itinere o attentati terro- ristici, sia eventi imprevisti quali, ad esempio, la «mucca pazza» o 86 Rivista Militare

I singoli Stati e le varie organizza- zioni internazionali/multinaziona- li/regionali devono quindi interagi- re e coordinare i rispettivi interventi nel contesto della sicurezza alimen- tare al fine di assicurare ad ogni in- dividuo l’accesso alla nutrizione es- senziale. È questa una sfida che ri- chiede una ferrea volontà politica di agire a favore delle popolazioni in condizioni di «insicurezza» alimen- tare e che si traduce, necessariamen- te, in: governi capaci, istituzioni ef- ficienti, idonee risorse finanziarie, adeguato know-how. In particolare, occorrerà definire: il ruolo dei vari attori (politici, istitu- zionali, militari, scientifici, finanzia- l’avvelenamento accidentale di che che, comunque, risultano stret- ri e giuridici); le reti sociali (integra- derrate alimentari: ma un tale ap- tamente collegate a quelle alimenta- zione dei sistemi di protezione so- proccio è decisamente costoso, ri- ri. Infatti, la produzione e la distri- ciale con politiche di riduzione della chiedendo tanto la produzione in buzione di derrate alimentari è pos- povertà e di sicurezza energetica); eccesso di prodotti alimentari sibile solo in presenza di fornitura idonei investimenti a lungo termine quanto il rinnovo continuo delle energetica: senza il petrolio non si per il progressivo aumento della scorte immagazzinate. muovono nè le macchine agricole produttività agricola. Si potrebbe obiettare che non ha nei campi nè gli autocarri che tra- Non sarà un compito facile per senso adottare una soluzione che sportano il cibo ai consumatori. scienziati, politici e militari quello comporti un ingente impiego (qual- Alcuni governi (nell’America Meri- di fronteggiare le esigenze in termi- cuno potrebbe definirlo «spreco») dionale, per esempio) hanno creduto ni di approvvigionamento di ade- di risorse umane e finanziarie di risolvere il problema trasforman- guate risorse alimentari e nutrizio- quando, al sorgere di una crisi ali- do in biocarburante parte del grano nali, preservando nel contempo mentare su scala locale o regionale, prodotto in ambito nazionale: ma ciò l’ambiente. Ciò richiederà il massi- l’approvvigionamento di cibo può spinge al rialzo il prezzo del grano, a vo coinvolgimento di esperti in avvenire attingendo al mercato glo- discapito dei meno abbienti che han- scienze sociali, biologiche, ambien- bale: ma si dimentica l’aleatorietà no così difficoltà ad assicurarsi il fab- tali, economiche, biofisiche e tecno- di una tale opzione in considerazio- bisogno quotidiano di pane. logiche, realizzando le necessarie ne sia della effettiva disponibilità di derrate alimentari su scala mondia- le sia della predisposizione degli at- tori nazionali/internazionali a fa- vorire la cessione a terzi di un bene probabilmente ancor più prezioso delle risorse energetiche. Conseguenza di tutto ciò è che, ana- logamente a quanto già avviene per assicurare il libero flusso e approv- vigionamento di forniture di gas e petrolio (prodotti e provenienti da Paesi terzi), i governi nazionali e, in primis, la NATO devono tutelare il libero flusso e approvvigionamento delle derrate alimentari che, come già evidenziato, rivestono rilevanza strategica in misura pari o addirittu- ra superiore delle risorse energeti- n. 2 - 2013 87

connessioni interdisciplinari. Con un trend che prevede un incre- mento della popolazione mondiale dagli attuali 7 miliardi a 9 miliardi nel 2050 e un conseguente aumento della domanda alimentare, il globo terracqueo deve agire con determi- nazione e tempestività, anche in considerazione del fatto che siamo già in situazione di criticità con cir- ca 900 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame (stima del World Food Program). Va infatti ribadito che il grano e l’ac- qua sono potenziali perturbatori del- l’equilibrio mondiale, fondato non tanto su chi detiene la maggior parte delle risorse alimentari, quanto piut- tosto su chi dipende forzatamente da tali risorse: una nazione affamata e assetata, ma dotata di un forte appa- rato militare, costituirebbe un perico- lo difficilmente scongiurabile. Le Nazioni Unite, l’Unione Europea, la NATO, l’Organizzazione per la Si- La NATO, in particolare, una volta terra ferma che in alto mare ed è, pe- curezza e la Cooperazione in Europa acquisita tale visione comune, do- raltro, in grado di mobilitare la fitta (OSCE) e le varie organizzazioni vrebbe identificare, in particolare con rete di accordi di sicurezza a livello multinazionali e regionali devono ne- ONU, UE e OSCE, una idonea politi- mondiale che ha saputo sviluppare cessariamente individuare un ap- ca di sicurezza alimentare in grado di negli anni recenti, coinvolgendo at- proccio comune e concordato in am- prevenire possibili frizioni future, tori statuali in tutti 5 i continenti: bito mondiale, evitando lo scollamen- promuovendo nel contempo il dialo- Partnership for Peace (Europa e Asia), to tra le dichiarazioni d’intenti im- go e la cooperazione internazionale. Mediterranean Dialogue (Africa e prontate al buonismo e l’egoismo dei La NATO (comprensiva, attualmen- Asia), Istanbul Cooperation Initiative singoli Stati membri che reputano te, di 28 Stati dislocati in Europa e (Asia), Partnership across the Globe l’interesse nazionale più attraente America) è ora in grado di fungere (Asia e Oceania), NATO-Russia della pace e della sicurezza mondiale. da forza di stabilizzazione sia sulla Council, NATO-Ukraine Commission, NATO-Georgia Commission. In definitiva, la NATO potrebbe agi- re quale elemento catalizzatore nel- la risoluzione di problematiche affe- renti alla sicurezza alimentare pro- muovendo la propria immagine di organizzazione trasparente, capace di prevedere i trend futuri e in gra- do di avviare e mantenere un dialo- go strategico, franco e sincero, con tutti gli aventi causa: tutto ciò in un doveroso contesto di «comprehensive approach», l’unico in grado di valu- tare compiutamente ogni aspetto della problematica e fornire soluzio- ni attagliate e efficaci.

Generale di Divisione (aus.) Giorgio Spagnol 88 Rivista Militare L’ORGANIZZAZIONE «ANTINFORTUNISTICA» NELL’AMBITO DELL’ESERCITO ITALIANO

LA «PREVENZIONE» E LA «VIGILANZA»: LE «DUE FACCE» DI UNA STESSA REALTÀ

Il mondo dell’«Antinfortunistica» alla luce delle recenti novità introdotte nell’ambito della Forza Armata. I presupposti e le premesse per ben operare in questo settore anche considerando le implicazioni sia interne che esterne alla nostra Istituzione.

Luce o tenebra, bianco o nero, vero o l’altro oppure mescolati, quasi fos- za dell’attività lavorativa? falso, uno o zero, principio o fine, al- sero, però senza distinzione di fun- Il Settore della «prevenzione» ha, co- fa o omega, verso o recto e tanti altri zioni, «il solvente e il soluto, in una me suo scopo principale, quello di ancora possono essere gli esempi atti soluzione» - possono essere consi- concretare tutte quelle azioni o prov- ad indicare due aspetti diversi, due derati davvero in opposizione o, in- vedimenti delineati dal complesso e facce opposte di una stessa realtà. vece, si compenetrano, si compen- variegato panorama normativo, af- Mi sia consentita, però, la seguente diano e, in altri termini, si comple- finché non si creino le premesse per riflessione o dubbio, che dir si vo- tano, pur senza mescolarsi l’un l’al- quella concatenazione di fatti che sot- glia, nel campo antinfortunistico. tro, finalizzando la propria «missio- tendono il verificarsi dell’evento (1) o La «prevenzione» e la «vigilanza», ne» verso un vero, unico e solo dell’incidente (2) mentre per il Setto- settori molto spesso citati l’un per obiettivo e cioè quello della sicurez- re della «vigilanza» il compito preci- puo è quello di controllare che gli adempimenti prescritti dal suddetto dettato normativo siano applicati, da parte delle varie «figure antinfortuni- stiche», al fine salvaguardare l’inte- grità dell’attività lavorativa. Peraltro, entrambi i suddetti «Settori» hanno radici antiche: «Quando costruirai una casa nuova, farai un parapetto intorno alla terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là» (Bibbia, Deuteronomio: 22,8 - 700 a.C. circa). In altri termini, prevenzione e vigilan- za risultano essere aspetti «l’un contro l’altro armato» (ricordando un verso di un noto poeta) e quindi antitetici op- pure complementari e di vicendevole ausilio per il miglioramento della qua- n. 2 - 2013 89 lità della vita di noi «militari»? Certo, noi «militari», - pur avendo uno status particolare, in ragione dei nostri compiti, stabiliti, come ben noto, dalla Costituzione della Re- pubblica Italiana - risultando essere pur sempre dei Lavoratori, alla stre- gua di tutti gli altri concittadini, ab- biamo diritto a luoghi di lavoro sa- lubri e sicuri. L’elaborato - alla luce delle recenti novità introdotte nell’ordinamento della F.A., in ossequio al dettato nor- mativo in materia (3) - tende a forni- re un quadro, seppur di tipo divul- gativo e didattico, il più possibile esauriente e sinottico del «mondo antinfortunistico», presente e ope- rante nella realtà militare ma, talvol- ta, non completamente conosciuto e notorio nei suoi aspetti relazionali sia all’interno della F.A. sia all’ester- no della stessa. Specifico riferimento verrà fatto ai collegamenti con gli al- tri comparti dell’Amministrazione della Difesa (A.D.) o alle connessioni che, giocoforza, devono esserci, trat- tando la particolare materia, con l’Autorità Giudiziaria (A.G.).

L’ORGANIZZAZIONE «ANTIN- FORTUNISTICA» DELLA FORZA ARMATA ESERCITO

Scopo

Nel suo complesso, l’organizzazione «antinfortunistica» della F.A. (fig.1) si prefigge lo scopo di salvaguardare e di incrementare la tutela della sa- lute e della sicurezza dei «solda- ti/lavoratori», rendendo sempre più privi di pericoli i luoghi dove essi portano avanti quelle specifiche atti- vità connesse con i rispettivi compiti o incarichi, in ossequio a quanto de- lineato dal dettato normativo che di- stingue lo specifico settore.

Compito

Il suo compito fondamentale e priori- tario è quello di concretare un «siste- ma» per l’implementazione e per l’ac- 90 Rivista Militare

Fig. 1 zio di Vigilanza», l’anzidetta Dire- zione deve verificare l’applicazione della normativa «antinfortunistica», in tutti i luoghi di lavoro della F.A.. L’obiettivo sostanziale e unico, quindi, per tutto il «comparto», concretato dalla Direzione di cui sopra, risulta essere quello di ren- dere gli ambienti di lavoro più si- curi, più salubri e più produttivi, individuando e condividendo le buone pratiche, per raggiungere un livello effettivo di sicurezza e di salute, promuovendo, nel contem- po, la cultura della sicurezza nel- l’intera F.A.. Tutto quanto precede, sempre cer- cando di prevenire più che di re- primere ma, tuttavia, senza mai transigere. Dipendenze e Struttura crescimento della consapevolezza samente, «Direzione» o mediante il La Di.Co.Pre.V.A. - posta alle diret- dell’importanza della promozione e suo solo acronimo - costituita a mente te dipendenze (d.d.) del Sottocapo della cultura della salute e della sicu- di quanto disposto dal D.P.R.n. di Stato Maggiore dell’Esercito rezza del lavoro nel «mondo milita- 90/2010 (c.d. «Regolamento») all’art. (SCaS.M.E.) - ha un organico molto re», per e con tutte quelle «figure an- n. 252 (5). «snello» ed essenziale, essendo ar- tinfortunistiche» previste dalla legge La vera e propria missione - essen- ticolata su un Direttore e una Se- (4) - non per ultimi i citati «soldati/la- ziale e fondamentale - è quella di af- greteria. voratori» - attraverso la pianificazio- frontare, analizzare, valutare e porre Da questa Direzione dipende, per la ne e la realizzazione di programmi di in essere tutte quelle attività concet- parte «prevenzione e protezione», intervento finalizzati a migliorare l’in- tuali, organizzative ed esecutive l’Ufficio Antinfortunistica, Medicina formazione, la formazione e l’adde- connesse con le incombenze che «la del Lavoro, Tutela Ambientale e In- stramento concernente tutto ciò che normativa di settore» pone in capo frastrutture (A.Me.L.T.A.I.) (9), inse- gravita intorno alla «condizione di la- alle suddette varie «figure antinfor- rito, pro tempore, nel Dipartimento voro», mediante un approccio psico- tunistiche». Tecnico del Comando Logistico del- fisico rivolto alla struttura lavorativa In altri termini - tenendo sempre l’Esercito (COMLOG) mentre per (orientamenti, metodologie e proce- presente, come enunciato fonda- l’attività di «vigilanza» ha l’Ufficio dure d’impiego sul posto di lavoro), mentale, che il «rischio» (6) risulti per il Coordinamento dei Servizi di al luogo fisico (infrastrutture) e agli essere funzione della probabilità di Vigilanza d’Area (U.Co.Se.V.A.), de- strumenti d’impiego (mezzi, materiali accadimento e della magnitudo (7) scritti, di seguito, nel dettaglio (fig. e attrezzature). di un pericolo (8) - la menzionata 2). Di.Co.Pre.V.A. è dedicata - con il Nel contempo, la Direzione, per i so- Articolazione e funzioni «Servizio di Prevenzione e Prote- li aspetti tecnico-funzionali, riceve zione» e, in particolare, con la «par- direttive dall’Unità di Coordinamen- Struttura di Vertice per il Coordina- te prevenzione» - a ridurre e, al li- to Centrale per la Vigilanza mento della «Prevenzione e Prote- mite, annullare, la suddetta proba- (U.Co.Ce.V.), inserita nel Segretariato zione» e della «Vigilanza» antinfor- bilità di accadimento e, mediante la Generale della Difesa/Direzione Na- tunistica. relativa «parte protezione», ad ab- zionale degli Armamenti (SEGREDI- Missione bassarne la menzionata magnitudo, FESA/DNA) e dominus, ope legis, nel- La suddetta «Struttura» viene identifi- quest’ultima in termini di riduzione lo specifico campo. cata nella «Direzione per il Coordina- del livello di danno subito dal lavo- Compiti mento Centrale del Servizio di Vigi- ratore, direttamente proporzionale Il compito fondamentale della lanza e Prevenzione e Protezione» all’intensità della causa dell’evento Di.Co.Pre.V.A. è quello di controllare (Di.Co.Pre.V.A.), d’ora in poi denomi- lesivo. l’applicazione della normativa in nata, per brevità e qualora non diver- Nel contempo, attraverso il «Servi- materia, presso i luoghi di lavoro n. 2 - 2013 91

Fig. 2 salvaguardia del «militare/lavorato- re», realizzando, così, la suddetta sa- fety, ma con l’ausilio di una «sicu- rezza di tipo procedurale». Dipendenze e struttura Tutto questo «Settore» è di compe- tenza del citato Ufficio A.Me.L.T.A.I., il quale opera quale organo tecnico consultivo e propositivo per gli En- ti/Distaccamenti/Reparti/Coman- di (E/D/R/C) di F.A.. L’A.Me.L.T.A.I., posto da poco tempo alle dipendenze della Di.Co.Pre.V.A., ha, come «suoi» organi tecnico-fun- zionali «demoltiplicatori», due Centri di Sicurezza Antinfortunisti- ca, di Medicina e Igiene del Lavoro e Tutela Ambientale Intermedi (C.S.A.M.I.L.T.A.I.). Questi ultimi, ancora posti, rispettivamente, alle dirette dipendenze dei Comandi della F.A., coordinando gli sforzi e le Fig. 3 attività sia del settore prettamente «prevenzionale» (Uf.A.Me.L.T.A.I.) sia di quello afferente la «vigilanza» (U.Co.Se.V.A.), con un approccio oli- stico alla problematica «antinfortuni- stica», avendo cura che si concreti l’azione sinergica dei citati Uffici. Inoltre il Di.Co.Pre.V.A., in partico- lare, deve: definire le linee d’azione generali e le procedure standardiz- zate in materia di «prevenzione» e di «vigilanza» antinfortunistica; pro- porre, in considerazione dei requisi- ti delineati dal dettato normativo, il personale da indirizzare e impiega- re nel settore «antinfortunistico»; promuovere la qualificazione e l’ag- giornamento professionale del per- sonale operante nei settori summen- zionati, nonché la partecipazione ad attività specifiche di livello interfor- ze; mantenere i contatti diretti con che, gioco forza, risultano insiti in Logistici Nord (COMLOG NORD) l’U.Co.Ce.V.. ogni attività umana, concretando la in Padova e Sud (COMLOG SUD) Il Settore della «Prevenzione e Pro- safety (10), in qualsiasi luogo di la- in Napoli. tezione dai Rischi» (fig. 3). voro della F.A., impiegando mez- A loro volta, i C.S.A.M.I.L.T.A.I. han- Missione zi/attrezzature/materiali «ad hoc» - no alle loro dipendenze, esclusiva- A questo peculiare «comparto» del- i cosiddetti «Dispositivi di Protezio- mente sulla citata linea tecnico-fun- l’antinfortunistica è conferito - co- ne Individuale» (D.P.I.) o quelli zionale, i Responsabili del Servizio di me, peraltro, espresso in precedenza «collettivi» - attuando, in tal modo, Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) - il mandato di porre in essere ogni una «sicurezza di tipo fisico» e/o degli E/D/R/C e sono, quindi, posti azione al fine di ridurre o, al limite collaborando alla definizione e fa- «agli ordini» dei rispettivi Coman- annullare, tutti i fattori di rischio cendo utilizzare procedure per la danti/Datori di Lavoro (D.d.L.). 92 Rivista Militare

Compiti le apparecchiature contenenti sor- ne eventuali particolari esigenze All’Ufficio A.Me.L.T.A.I. sono attri- genti radioattive di categoria A (11). collegate alle attività istituzionali buiti: Articolazione dell’Esercito; il coordinamento e il controllo delle L’Ufficio A.Me.L.T.A.I. (con Capo Sezione Tutela Ambientale (12): indi- attività di ciascuna delle specifiche Ufficio e Personale Addetto) si arti- rizzata allo studio delle normative e materie, effettuati attraverso l’azio- cola come di seguito indicato: dei relativi provvedimenti applicati- ne delle corrispondenti Sezioni di- Sezione Antinfortunistica: dedicata allo vi nella F.A., aventi per oggetto i va- pendenti; l’emanazione delle diretti- studio delle normative e dei relativi ri tipi d’inquinamento dell’aria, del- ve specifiche di settore, eventual- provvedimenti applicativi (nazio- le acque superficiali e sotterranee e mente coordinate con SEGREDIFE- nali e sovranazionali) nella F.A. vol- del suolo. SA/DNA o con lo Stato Maggiore ti alla salvaguardia della salute e Cura, inoltre, l’impostazione di in- della Difesa (S.M.D.); la consulenza dell’incolumità dei lavoratori (mili- dagini per le valutazioni di impatto tecnico-scientifica nei confronti della tari e civili dell’A.D.), sui posti di ambientale relativamente alle scelte tecnologiche effettuate dalla F.A. e Fig. 4 provvede all’organizzazione delle procedure per la prevenzione di tut- ti i tipi di inquinamento, entro e fuori area; segue lo studio degli accordi di programma e dei protocolli d’intesa con gli organi responsabili esterni al- l’A.D., al fine di pervenire, in ambito F.A., ad un modello di sviluppo soste- nibile, coerente con quello perseguito in campo civile dalle Autorità nazio- nali e internazionali; Sezione Infrastrutture: in un recentissi- mo passato, essenzialmente, racco- glieva e valutava le esigenze infra- strutturali degli E/R/D/C del- l’Area COMLOG, come «Centro di Programmazione» (C.P.) per i capi- toli di spesa riguardanti il minuto mantenimento infrastrutturale, dan- do priorità alle esigenze di tipo «an- tinfortunistico». Forniva, inoltre, pa- Di.Co.Pre.V.A., dei Comandi di Vertice lavoro. reri per l’attività di cessione dei beni della F.A. e degli E/D/R/C rispetti- Inoltre, si coordina con le altre della Difesa dismessi o dismissibili, vamente dipendenti; i contatti con le FF.AA., gli SS.MM. e il Comando relativamente ai citati E/D/R/C di- strutture «esterne» all’A.D. preposte Generale dell’Arma dei Carabinieri pendenti. Nel recente passato (2009) alle varie attività di antinfortunisti- per l’applicazione degli accordi in- a seguito del continuo ridursi delle ca, medicina del lavoro e tutela am- terforze/NATO e l’adozione di ap- risorse finanziarie, lo Stato Maggiore bientale (Dicasteri interessati, Prote- parati/dispositivi di protezione di COMLOG ha avocato a sé la ge- zione Civile, ISS, INAIL, CNR, Uni- unificati; stione dei suddetti capitoli infra- versità ecc.); la promozione della for- Sezione Medicina del Lavoro: rivolta al- strutturali, rendendo tale Sezione, di mazione, della qualificazione e del- lo studio delle norme e delle correla- fatto, solo «nominale». l’aggiornamento, nel settore, del te disposizioni applicative nella F.A., Ne viene prevista la soppressione. personale avente titolo; lo sviluppo, aventi per oggetto la sorveglianza Il Settore della «Vigilanza» la diffusione e la crescita della cultu- sanitaria dei lavoratori (militari e ci- Missione: ra nelle materie specifiche dei ri- vili dell’A.D.), sui posti di lavoro. Tale delicato e complesso «settore» chiamati settori; la rappresentanza Inoltre, cura la valutazione dei pro- dell’Organizzazione in esame ha lo della F.A. presso i massimi consessi tocolli sanitari per esigenze partico- scopo di effettuare la specifica attivi- internazionali e interforze di settore, a lari connesse con le attività istitu- tà ispettiva atta a verificare l’appli- supporto della Di.Co.Pre.V.A.; il rila- zionali della F.A. e provvede all’or- cazione della normativa in materia scio dei provvedimenti autorizzativi ganizzazione di indagini epidemio- di prevenzione, protezione e sicu- previsti per le macchine radiogene e logiche valutative, per quanto attie- rezza sui luoghi di lavoro della F.A., n. 2 - 2013 93 al fine di rendere gli ambienti di la- dirizzo, coordinamento, controllo e L’articolazione dell’U.Co.Se.V.A., in voro più sicuri e più salubri per i consulenza tecnico-giuridica ai di- buona sostanza, risulta essere la se- «soldati/lavoratori», promuovendo, pendenti dei Servizi di Vigilanza guente: accrescendola, la «cultura della sicu- d’Area; Capo Ufficio con, alle dirette dipen- rezza sul lavoro» (13). Articolazione (15) denze, Personale Addetto e, in par- Dipendenze e Struttura (fig. 4) L’U.Co.Se.V.A. espleta i propri ticolare, un Consulente Medico (Uf- L’organismo al quale fa capo la «Vi- compiti istituzionali con personale ficiale Superiore medico, specializ- gilanza» è rappresentato dal già selezionato e designato secondo i zato in medicina del lavoro). Que- menzionato Ufficio per il Coordina- requisiti imposti dal dettato nor- st’ultimo è essenziale per la tratta- mento dei Servizi di Vigilanza mativo e sulla base delle procedure zione di tutti quegli aspetti pretta- d’Area (U.Co.Se.V.A.) che, come tale, tecnico-operative dello SME - Di- mente sanitari connessi con il trat- è posto, ordinativamente, alle dirette partimento Impiego del Personale tamento delle tematiche di compe- dipendenze della Di.Co.Pre.V.A., pur (S.M.E.D.I.P.E.). tenza del «Servizio»; continuando a mantenere protocolli comunicativi «orizzontali» con le omo- Fig. 5 loghe «Unità» costituite nell’ambito di SEGREDIFESA/DNA, negli altri Stati Maggiori e nel Comando Ge- nerale dell’Arma dei Carabinieri. Compiti L’ U.Co.Se.V.A. in particolare (14): svolge funzioni di programmazio- ne delle ispezioni da effettuare a cura dei dipendenti dei Servizi di Vigilanza d’Area, indicando gli ambiti e le priorità d’intervento, in esito alle direttive ricevute dalla Di.Co.Pre.V.A. e alle indicazioni fornite dall’apposita conferenza an- nuale sulla vigilanza dell’A.D., in- detta da SEGREDIFESA/DNA; ef- fettua il monitoraggio dell’attività ispettiva e, al termine di ogni anno, elabora una relazione di sintesi che invia al suddetto U.Co.Ce.V., trami- te la Di.Co.Pre.V.A.; svolge l’attività di vigilanza tecnico-amministrativa, cioè tratta quei provvedimenti quali richieste, ricorsi, notifiche, comuni- Il suddetto personale risulta «for- Servizi di Vigilanza d’Area (NORD e cazioni e segnalazioni che, a mente mato», per le finalità del «Servizio», SUD) (16): vedono la propria compe- della normativa in vigore, vengono in esito alla frequenza di apposito tenza «areale» coincidente, prioritaria- indirizzati agli organi di vigilanza iter scolastico-addestrativo, que- mente, con il territorio d’interesse, ri- ordinari; ratifica il provvedimento di st’ultimo delineato dall’U.Co.Ce.V. spettivamente, del Comando Logistico sospensione di parte dell’attività e posto in essere a cura del Ministe- NORD e di quello SUD (COMLOG dell’impresa segnalato dal persona- ro della Difesa (M.D.) per mezzo del NORD/Padova e COMLOG le ispettivo ed emette quello di so- Centro di Formazione della Difesa SUD/Napoli) (17) (fig. 5). spensione dell’attività d’impresa; (CE.FO.DIFE.), l’ex «Scuola di For- Tali «Servizi» debbono verificare e organizza/partecipa a seminari infor- mazione e Perfezionamento del Per- controllare l’applicazione della nor- mativi, convegni, incontri per i sonale Civile della Difesa» (CIVIL- mativa di sicurezza e salute sul lavo- Quadri Ispettivi, anche attraverso SCUOLADIFE), in Roma. ro nei luoghi di lavoro e nelle attivi- l’utilizzo di posta elettronica e forum Inoltre, alla formazione teorica fa tà espletate dalla F.A. e risultano a telematici; raccoglie ed elabora le in- seguito un periodo pratico di affian- loro volta composti dai Nuclei di Vi- formazioni necessarie ad accertare i camento (stage) con personale ispet- gilanza; rischi lavorativi e lo stato di salute tivo - civile (A.S.L.) o militare Nuclei di Vigilanza (Nu.V.) (18): rap- dei lavoratori; svolge funzioni di in- (U.Co.Se.V.A.) - già operante. presentano «l’unità d’impiego fon- 94 Rivista Militare damentale» con il compito di verifi- da personale qualificato «Ispetto- miti del servizio specificatamente care, «sul campo», l’applicazione re/U.P.G.» (l’Ufficiale Capo Nucleo disposto e del mandato ricevuto, della normativa di sicurezza e salu- e quello Vice Capo Nucleo) e da al- nell’ambito dell’esercizio delle sue te sul lavoro presso le infrastrutture tro personale non in possesso della attribuzioni e con riferimento alla della F.A., in esito al mandato confe- citata qualifica (il Sottufficiale Ad- sola area di competenza e alla rela- rito dall’U.Co.Se.V.A.. detto al Nucleo e il Volontario in tiva articolazione territoriale - le In particolare, hanno l’incarico di Servizio Permanente/V.S.P.) avente funzioni di «Ufficiale di Polizia controllare l’effettivo stato di tutela incarichi di tipo logistico-ammini- Giudiziaria» (U.P.G.) (20) e svolge dei lavoratori attraverso la verifica strativo; la propria attività di vigilanza se- della conformità dei processi lavo- Personale avente qualifica di «Ispetto- condo le direttive e le disposizioni rativi, degli ambienti di lavoro e re/U.P.G.» (19): viene nominato con dello stesso U.Co.Se.V.A. e, in ipo- delle attrezzature utilizzate, alle Decreto del Vertice della F.A. tesi di attività delegata, secondo norme legislative, regolamentari e (Ca.diS.M.E.) ed è posto alle dirette quelle dell’A.G.. di buona tecnica e a quelle speciali dipendenze del Capo U.Co.Se.V.A.. Per quanto sopra, opera nel pieno ri- tecnico-militari per la salvaguardia In particolare, nell’ambito di ciascu- spetto della disciplina processuale della sicurezza e della salute nonché no dei Servizi di Vigilanza d’Area penale in caso di indagini delegate il rispetto degli adempimenti for- (NORD e SUD) il più anziano dei dalla magistratura inquirente e, co- mali, organizzativi, formativi e in- Capi Nu.V. riveste anche l’incarico munque, in presenza di ipotesi di formativi previsti dalla normativa di Capo Servizio di quell’Area. reato (21), è obbligato ad avviare le del settore (fig. 6). Come aspetto di eminente profilo e relative procedure estintive. I «Nuclei» risultano formati in parte di elevata valenza, assume - nei li- L’Ispettore è dotato di apposito tes-

Fig. 6

Tipologia di infortunio Tipologia di personale coinvolto Ammende comminate a seguito di violazioni

serino di riconoscimento, registrato presso l’U.Co.Se.V.A., con foto, ri- portante le sue generalità e la sua qualifica. In caso di contravvenzione «antinfor- tunistica», per la quale sia prevista la pena alternativa dell’arresto o del- l’ammenda ovvero la pena della sola ammenda, impartisce, nell’esercizio delle sue funzioni di Polizia Giudizia- ria (P.G.), al trasgressore un’apposita prescrizione (22) (fig. 7), allo scopo di eliminare la richiamata contravven- zione. L’Ispettore può, altresì, impartire di- sposizioni esecutive ai fini dell’appli- cazione delle norme tecniche e delle buone prassi, laddove volontaria- mente adottate dal D.d.L. e da questi espressamente richiamate in sede n. 2 - 2013 95 ispettiva, qualora ne riscontri la non per tutti gli E/D/R/C, alla stessa dipendente, Comandanti (Datori corretta adozione e salvo che il fatto stregua dell’addestramento e del- di Lavoro), Collaboratori (Diri- non costituisca reato. l’operatività, se non in misura mag- genti) e Dipendenti (Preposti e Inoltre, ha facoltà di procedere an- giore, poichè, questi ultimi, a loro Lavoratori), con inserimento di che a sospendere parte dell’attività volta, devono essere sottesi e colle- periodi «dedicati» nei programmi d’impresa interessata dalle attività gati intimamente, attraverso: degli Istituiti di Formazione e nell’ambito delle quali siano realiz- • il non autocompiacimento del- quelli di Specializzazione; zate le violazioni in tema di sicurez- l’evento/incidente quale mera • il dato statistico connesso con i za sul lavoro, dandone contestuale tassa di tipo «ineludibile» che va suddetti eventi/incidenti deve as- comunicazione all’U.Co.Se.V.A., per comunque pagata o quale «agnel- sumere una sua prioritaria valenza la necessaria ratifica; lo sacrificale» da offrire «sull’alta- per il lavoro degli staff dei Coman- Personale non avente qualifica di re dell’addestramento» che, per di di livello elevato, al fine di orien- «Ispettore» (23): questo personale, esigenze operative, deve essere re- tare, determinandola, la policy in dipendente dal Capo U.Co.Se.V.A. o so il più realistico possibile o co- materia, coordinandola in un ambi- dagli Ispettori, è destinato a svolge- me la classica «foglia di fico». Tut- to interforze, ma gli E/D/R/C a re tutte quelle mansioni, specie quel- te metafore dietro le quali posso- più basso livello devono avere co- le prettamente d’ufficio (segrete- no nascondersi pigrizia mentale me obiettivo assolutamente prio- ria/archivio/logistiche/tecniche) e/o immobilismo procedurale; pritario: incidenti zero. che, per la loro trattazione ed esecu- • lo svolgimento dello stesso adde- In buona sostanza sono necessari: zione, non necessitano della qualifi- stramento, reso in modo sicura- • un approccio culturale individua- ca di U.P.G.. mente più «complicato» dal cita- le nuovo e una cultura collettiva to «realismo» ma senza che que- diversa, insomma un sistema cul- st’ultimo, obtorto collo, vada ad turale (24) rinnovato in chiave CONSIDERAZIONI accrescere il rischio per il «milita- «antinfortunistica» che possa far CONCLUSIVE re/lavoratore» che, essendo la germinare, naturalmente e inelut- nostra risorsa più preziosa, va tabilmente (ora, sì, che il termine è Alla luce di quanto affermato e pro- sempre, dovunque e comunque quello giusto!), dall’utilizzo di un spettato in precedenza - attesa l’Or- salvaguardato; D.P.I. alla revisione di una Diretti- ganizzazione posta in campo dalla • la considerazione che l’evento, e va o viceversa; F.A., costituita, essenzialmente, da ancora di più l’incidente, è, in • una vision della «tutela antinfortu- una Direzione, articolata, a sua vol- qualsiasi caso, una sconfitta della nistica» (25), in un’ottica olistica ta, su due Unità Organizzative pre- nostra Organizzazione; alla materia. poste una alla «Vigilanza» e l’altra • la formazione di tutto il personale Detta «tutela» deve assurgere al alla «Prevenzione», queste ultime non antitetiche tra loro anzi comple- Fig. 7 mentari per l’analisi, la valutazione e la soluzione della tematica «antin- fortunistica» - si può, realisticamen- te, dedurre che la «prevenzione» e la «vigilanza» sono i due «remi» della stessa «barca» denominata «Sicurezza sul lavoro» che, ahimè, naviga, molto spesso, in un mare agitato da onde più o meno alte e sferzato da venti ora malevoli ora favorevoli ma pur sempre impetuo- si. Sta a tutti e a ciascuno di noi non farla affondare ma, anzi, cercare di farla navigare nel modo più affida- bile, sicuro e sereno possibile. Per poter concretare ciò, bisogna fare tutto il possibile (fig. 8) affinchè si ac- cresca - non mi azzardo a dire «na- sca» - in tutti noi la «Cultura della si- curezza» come patrimonio prezioso 96 Rivista Militare

rango di «pensiero strategico» cura e salubre. no sentire parte attiva. (26), a motivo del possesso della Comandanti, Collaboratori e Di- Solo chi possiede nel DNA la più capacità di orientare le proprie pendenti più informati e preparati, volte menzionata «cultura della si- azioni a supporto degli obiettivi Pubblicazioni, Direttive, Linee Gui- curezza» è in condizione di inter- strategici (così come ipotizzato, da, Circolari, … elaborate e redatte pretare le evoluzioni della dottrina, per altre tematiche, dallo stesso anche in una visuale «antinfortuni- dettate dalle mutevoli «condizioni S.M.D.) facendo attenzione, però, stica», coinvolgendo tutto il perso- al contorno», proprie dei contesti che questa «tutela» - in quanto nale, sia quello di «line» sia quello operativi moderni, e dagli strumenti «trasversale» a tutti i comparti di «staff» - seguendo criteri di re- adottati per intraprendere e portare non solo dell’Amministrazione sponsabilità distribuita, condivisa e a compimento le operazioni militari Difesa ma dell’intero «Sistema compartecipata a tutti i livelli, in e non. Paese» - risulti essenziale e prio- termini di valutazione/controllo Ritengo che quelli elencati possano ritaria; «lavoro durante» (ongoing asses- essere considerati i presupposti, le • un continuum nell’apprendimento, sment) e di revisione a «lavoro svol- premesse corrette per operare profi- magari a carattere interforze (Joint to» (after action rewiew) - possono cuamente nello «strano» e, sotto cer- ti aspetti, ancora conosciuto non Fig. 8 quanto dovrebbe essere, «mondo» dell’«Antinfortunistica» del quale, talvolta, o ci si infastidisce della «propositiva presenza» o ci si la- menta della «mancata efficacia», so- lo all’accadimento di un evento o di un incidente (al pari dell’acqua del- la quale si riconosce il valore solo quando il pozzo è asciutto). Orbene, tutti noi dobbiamo fare in modo sia che «il pozzo non rimanga asciutto» e, visto che siamo in tema, … che non vi caschi dentro alcuno!

Generale di Brigata Francesco Patrone

NOTE

(1) Evento: accadimento che induce l’obbligo di una attività come in caso di Learning Continuum). In altre pa- essere, senza ombra di dubbio, fat- segnalazione, esposto, denuncia, … e, role «informazione» e «formazio- tori di successo unitamente a quel- quindi, fatto di per sé non necessaria- ne» si devono sviluppare lungo lo, imprescindibile, del buon, anti- mente lesivo del lavoratore. l’intero arco della «vita militare» co e sempre valido «spirito di cor- (2) Incidente: evento lesivo che coinvol- del «militare/lavoratore», diven- po» che rappresenta il legante, il ge un lavoratore, con danni (permanenti tando lo strumento per l’integra- collegamento, il tessuto connettivo, o non) o decesso dello stesso. zione dei domini formazione, ad- in sintesi «il valore aggiunto» tra i (3) Essenzialmente il D. Lgs n. 81/2008 destramento ed esperienza (27); vari «attori antinfortunistici» (Da- e s.m.i., il D. Lgs n. 66/2010: «Codice • un impiego più massivo e distri- tori di Lavoro/Dirigenti/Prepo- dell’Ordinamento Militare», il D.P.R. n. buito delle nuove tecnologie della sti/Lavoratori/…) (28), rammen- 90/2010, il c.d. «Regolamento» e la Di- comunicazione e del loro straordi- tando e mantenendo, sempre, in es- rettiva di Segredifesa SGD-G-022. nario potere comunicativo in ter- si, le responsabilità connesse con (4) D. Lgs n. 81/2008 e s.m.i., art. n. 2 mini di informazione e formazio- ciascuno dei ruoli rivestiti e le «Definizioni»: quali ad esempio: «Dato- ne, al fine di porre valide ed effi- aspettative, ad essi correlate, pro- re di lavoro» (D.d.L.), «Dirigente», «Pre- caci premesse ad un’attività lavo- prie dei «dipendenti», nell’ambito posto», «Lavoratore», «Responsabile del rativa, logistica, addestrativa o dell’Organizzazione cui, tutti e cia- Servizio di Prevenzione e Protezione operativa che sia più efficiente, si- scuno, fanno capo e di cui si devo- (R.S.P.P.)», «Medico competente », …. n. 2 - 2013 97

(5) D.P.R. n.90/2010, art. 252: «Struttu- • promuovono la qualificazione e l’ag- difiche (es. Uf.A.Me.L.). re per il coordinamento delle attività fi- giornamento del personale; (10) Da non confondere con la security. nalizzate a prevenire gli infortuni e per • definiscono eventuali procedure stan- Tale «confusione», molto spesso, è do- la tutela della salute dei lavoratori nel- dardizzate elaborando, se occorre, la vuta al fatto che, nella nostra lingua, l’ambito della A.D.»: gli organi di verti- modulistica di base; abbiamo un solo vocabolo (sicurezza) ce centrali delle Forze Armate, dello • forniscono consulenza direttamente per esprimere sia il concetto di garan- Stato Maggiore della Difesa e del Se- o con il supporto di organismi spe- zia dal pericolo intrinseco in ogni azio- gretariato Generale della Difesa, sulla cializzati, anche esterni alla A.D.. ne compiuta da una «persona» o da un base delle specifiche esigenze, assicura- (6) Rischio: probabilità di raggiungere insieme di persone (safety, in inglese) no il coordinamento centrale delle atti- un livello potenziale di danno, nelle sia quello di protezione contro una mi- vità finalizzate alla prevenzione degli condizioni d’impiego o di esposizione naccia proveniente dall’esterno, allo infortuni e alla tutela della salute dei ad un determinato fattore o agente op- stesso «singolo» o alla «massa» (securi- lavoratori nell’ambito delle rispettive pure alla loro combinazione. ty, in inglese). organizzazioni; le attività di cui al (7) Magnitudo: quantità di energia elasti- (11) Cat. «A», secondo quanto previsto comma 1 sono svolte da distinte unità ca emessa durante un evento. dalla Circolare del «Servizio Protezione organizzative competenti per le funzio- (8) Pericolo: proprietà o qualità di un dalle Radiazioni» INFV Frascati, prot. ni di prevenzione previste al comma 3, determinato fattore avente il potenziale n. 017640, datata 19 luglio 2001 (s/pa- ovvero di vigilanza, di cui agli articoli di provocare un danno. ra.1.3). 259 e seguenti; le unità organizzative (9) Nel corso dell’articolo, per utilità, si (12) Tale Sezione/«funzione ambientale» di prevenzione: continuerà a mantenere tale dizione, an- non risulta più dell’Uf.A.Me.L.T.A.I., ma, • forniscono indirizzi generali sulla ma- che se - in un prossimo futuro e in ra- ultimamente, è stata inserita, organica- teria, tenendo conto della necessità di gione delle motivazioni ordinativo/fun- mente, nel IV Reparto Logistico dello salvaguardare l’operatività e l’effi- zionali esplicate più avanti - questa de- SME, con analoghe responsabilità. cienza delle Forze Armate; nominazione potrebbe subire delle mo- (13) In questo articolo e, in particolare, 98 Rivista Militare

per questo «settore» viene fatto ampio (solo nel particolare settore antinfortu- biente operativo futuro» (pag. 49): «Il riferimento ad un altro Articolo, dello nistico). sistema culturale»: il complesso delle stesso Autore, con titolo «Il Servizio di (21) Citato C.P.P., art. 55 :«Funzioni del- strutture e delle attività finalizzate a Vigilanza d’Area», pubblicato sulla Ri- la P.G.»: la polizia giudiziaria deve, an- promuovere e diffondere negli «opera- vista Militare n. 3-2011 che di propria iniziativa, prendere noti- tori» la consapevolezza del valore della (14) Cfr. il citato articolo della Rivista zia dei reati, impedire che vengano por- Cultura sia quale strumento di integra- Militare n. 3-2011. tati a conseguenze ulteriori, ricercarne zione… sia quale fattore di successo (15) Cfr. il citato articolo della Rivista gli autori, compiere gli atti necessari per nel contesto delle moderne operazioni Militare n. 3-2011. assicurare e raccogliere quant’altro pos- (cultural awareness). (16) Cfr. il citato articolo della Rivista sa servire per l’applicazione della legge (25) Intesa come l’insieme della custo- Militare n. 3-2011. penale; svolge ogni indagine e attività dia, della valorizzazione e della difesa (17) L’U.Co.Se.V.A., infatti, può dispor- disposta o delegata. Le funzioni indica- dei valori «antinfortunistici». ne l’impiego, a suo insindacabile giudi- te nei commi 1 e 2 sono svolte dagli uffi- (26) Cfr. il citato documento SMD-III Rep. zio, sull’intero territorio nazionale. ciali e dagli agenti di P.G.. Centro Innovazione della Difesa «Capsto- (18) Cfr. il citato articolo della Rivista (22) Ai sensi del D. Lgs n. 758/1994. Al ne Concept. Implicazioni Militari dell’am- Militare n. 3-2011. riguardo, cfr. il citato articolo della Rivi- biente operativo futuro» (pag. 50). (19) Cfr. il citato articolo della Rivista sta Militare n. 3-2011. (27) Cfr. il citato documento SMD-III Militare n. 3-2011. (23) Cfr. il citato articolo della Rivista Rep. Centro Innovazione della Difesa (20) Ai sensi dell’art. 57 del Codice di Militare n. 3-2011. «Capstone Concept. Implicazioni Milita- Procedura Penale (C.P.P.) e dell’art. 263, (24) Cfr. il documento SMD-III Rep. Po- ri dell’ambiente operativo futuro» comma 4 del D.P.R. n. 90/2010. litica Militare e Pianificazione - Centro (pag. 50 - 52). Più «tecnicamente», Ufficiale di Polizia Innovazione della Difesa «Capstone (28) Ai sensi del citato D. Lgs n. 81/2010 Giudiziaria a «competenza limitata» Concept. Implicazioni Militari dell’am- e s.m.i., art. 2: «Definizioni».

100 Rivista Militare SPORT E FORMAZIONE

OLTRE 100 ANNI DI GLORIOSA STORIA DELLO SPORT MILITARE

LA STORIA E LE FINALITÀ DEL Prima di quella fatidica data, lo sport CENTRO SPORTIVO ESERCITO militare aveva visto muovere i primi passi intorno alla metà dell’800 a To- Il Centro Sportivo dell’Esercito nasce rino con la Scuola di Ginnastica Mili- il 1° gennaio del 1960 in concomitan- tare, Ente di formazione che operò a za della 14esima edizione dei Giochi stretto contatto con la «Reale Ginna- Olimpici di Roma e si affilia alle Fe- stica Torino», presieduta dal Tenente derazioni sportive nazionali d’inte- della Brigata Guardie, Riccardo di resse, con le finalità di incentivare e Netro, Ufficiale del Corpo dei Bersa- sviluppare la pratica sportiva tra tutti glieri decorato con la Medaglia d’Ar- i militari alle armi, favorire la fusione gento al Valor Militare per atti di va- tra Esercito e Paese tramite la parteci- lore durante la battaglia di Novara. pazione a gare federali nazionali e in- La Reale Ginnastica Torino si prese ternazionali, contribuire allo svilup- cura della pratica e della diffusione po del potenziale sportivo nazionale, di specialità come la scherma, l’equi- mantenere il collegamento con le al- tazione, il tiro a segno e il nuoto dan- tre Forze Armate, i Corpi Armati del- do vita a un movimento che incenti- lo Stato e i vari organismi civili spor- vò una progressiva espansione dello tivi, avviare alla pratica sportiva i sport sia per fini istituzionali sia per giovani mediante la costituzione di La posa della prima pietra nel 1957 nella fini agonistici, tanto che ai Giochi Sezioni amatoriali e giovanili. Caserma «Capitano Silvano Abba». Olimpici di Parigi del 1900 l’Italia n. 2 - 2013 101

conquistò una medaglia d’oro nel- In alto. to, mentre a Tokio nel 1964 e a Mo- Il Caporal Maggiore Fabio Scozzoli, Cam- l’equitazione con il Sottotenente di pione del mondo 2012 (Istanbul) nei 100 naco nel 1972 vinse un bronzo. Cavalleria Gian Giorgio Trìssini nella metri rana. L’edizione dei Giochi Olimpici di prova di salto in elevazione. Roma del 1960 ha altresì visto trion- A tutta pagina. Da quel momento, tanti altri atleti mili- Lo Stadio del Centro Sportivo Olimpico del- fare Livio Trapè e Antonio Bailetti tari elevarono in gloria il tricolore, colle- l’Esercito. nella 100 chilometri a squadre di ci- zionando, ai Giochi Olimpici estivi e in- clismo insieme a Franco Musso e vernali, ben 63 medaglie, di cui 33 d’oro, Francesco De Piccoli nel pugilato; 17 d’argento e 13 di bronzo. e Sisto Sciligo nella pattuglia sci da tradizione, quest’ultima, mantenuta Tra queste ricordiamo i cinque ori fondo e tiro, e il bronzo nel penta- quattro anni dopo a Tokio da Cosi- conquistati nella scherma, nel 1920, thlon moderno a Berlino 1936 di Sil- mo Pinto e Fernando Atzori. da Nedo Nadi ad Anversa, il dop- vano Abba, Medaglia d’Oro al Valor Gli anni novanta hanno visto invece pio oro olimpico di Giorgio Zampo- Militare cui oggi è intestato il Centro primeggiare gli sport invernali; ben ri nella ginnastica a Parigi nel 1924 e Sportivo Olimpico dell’Esercito. otto sono in totale le medaglie con- di Oreste Puliti nella scherma, ad Tra i maggiori protagonisti delle quistate dagli atleti della Sezione Amsterdam, nel 1928. Olimpiadi moderne ricordiamo, tra Sport Invernali di Courmayeur. Tra Esaltanti furono, altresì, le due me- tutti, l’Ufficiale di Cavalleria Piero queste spiccano in particolar modo: daglie d’oro nel ciclismo di Attilio D’Inzeo, vincitore di 6 fantastiche l’oro, i tre argenti ed il bronzo vinti Pavesi a Los Angeles nel 1932, l’oro medaglie nel salto a ostacoli: nel da Marco Albarello nello sci di fondo ottenuto a Garmish da Enrico Silve- 1956 a Stoccolma e nel 1960 a Roma nelle edizioni dei Giochi Olimpici di stri, Luigi Perenni, Stefano Sartorelli si aggiudicò un bronzo e un argen- Albertville, Lillehammer e Nagano, 102 Rivista Militare l’argento di Gianfranco Martin nella 6 Sezioni decentrate contribuendo a caserma intitolata alla Medaglia combinata dello sci alpino di Alber- rafforzare, sia in Italia sia all’estero, d’Oro al Valor Militare, Capitano tville nel 1992 e l’oro e l’argento di l’immagine della Forza Armata: tra Silvano Abba; nasce il 1° ottobre del Mirko Vuillermin nello short track a queste, oltre al Centro Sportivo Olim- 2008 a seguito delle seguenti tra- Lillehammer nel 1994. pico dell’Esercito di Roma, eviden- sformazioni organiche: Gli anni 2000 hanno visto protago- ziamo la Sezione Sport invernali di • dal 2 marzo 1957 al 31 dicembre nisti, negli sport invernali, Katia e Courmayeur, la Sezione equitazione 1959 come VIII Comando Militare Mara Zini, artefici di un bronzo nel- di Montelibretti, la Sezione di paraca- Territoriale; lo short track ai Giochi Olimpici di dutismo e motonautica di Pisa e Pia- • dal 1° gennaio 1960 al 14 marzo Torino nel 2006 e Giuliano Razzoli, cenza e, infine, la Sezione di penta- 1990 come 1a Compagnia Speciale oro nello slalom speciale a Vancou- thlon militare a Lecce. Atleti; ver nel 2010, mentre tra gli sport • dal 15 marzo 1990 al 7 giugno olimpici estivi, Mauro Sarmiento, 1992 come 1° Centro Sportivo con l’argento e il bronzo nel taek- IL CENTRO SPORTIVO Esercito; wondo, rispettivamente a Pechino OLIMPICO DELL’ESERCITO • dall’8 giugno 1992 al 20 dicembre 2008 e Londra 2012. 1997 come 1° Reparto Speciale Oggi il Centro Sportivo Esercito ope- Il Centro Sportivo Olimpico del- Atleti; ra su tutto il territorio nazionale con l’Esercito ha sede a Roma presso la • dal 21 dicembre 1997 all’11 luglio n. 2 - 2013 103

1999 come Battaglione Atleti del- del Centro Sportivo Olimpico del- karate, il nuoto, i tuffi, il pentathlon l’Esercito; l’Esercito è quello di impiegare gli moderno, il pugilato, la scherma, il • dal 12 luglio 1999 al 30 settembre atleti Volontari in ferma pluriennale sollevamento pesi, il taekwondo, il tiro 2008 come Centro di Addestra- e in servizio permanente d’interesse a segno, il tiro a volo e il triathlon. mento Ginnico Sportivo del- nazionale; attraverso la Presidenza l’Esercito. societaria, che ha sede presso lo Sta- Il principale compito istituzionale to Maggiore dell’Esercito, gestisce LE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI

Tra le attività d’eccellenza svolte dal Centro Sportivo Olimpico dell’Eser- cito, oltre all’agonismo, un ruolo di assoluto rilievo è ricoperto dalla formazione. Ogni anno l’Esercito pianifica e or- ganizza a favore dei volontari in servizio permanente e degli Allievi Sergenti i corsi per Aiuto Istruttore di Educazione Fisica e i corsi per Tecnico di Attività Sportive, finaliz- zati alla formazione di base e alla specializzazione del personale mili- tare nel campo delle discipline spor- tive a carattere addestrativo come il tiro, la difesa personale, l’orientee- ring, il nuoto e l’atletica leggera. Il corso di Aiuto Istruttore di Educa- zione Fisica ha la durata di cinque settimane e fornisce le conoscenze metodologiche, didattiche, teoriche e pratiche necessarie all’organizza- zione e allo svolgimento di una le- In alto. zione di educazione fisica, mentre Il Primo Caporal Maggiore Mauro Sar- quello per Tecnico di Attività Spor- miento, argento e bronzo ai Giochi Olimpici 2008 e 2012 di Taekwondo. tive, della durata di 16 settimane, si articola su quattro fasi: la prima, A sinistra. detta di «formazione di base», man- Il poligono ad aria compressa metri 10. tiene gli stessi contenuti del corso di Aiuto Istruttore di Educazione Fisi- ca; la seconda assume la denomina- l’attività sportiva nazionale e inter- zione di fase di «specializzazione» e nazionale delle Sezioni agonistiche fornisce le conoscenze didattiche e élite e giovanili; è dotato di moderne metodologiche, teoriche e pratiche e funzionali infrastrutture, pro- necessarie alla programmazione, al gramma ed organizza stages con le coordinamento e allo svolgimento Federazioni Nazionali, i campionati dell’attività fisica e sportiva e al sportivi di Forza Armata e infine mantenimento dell’efficienza opera- svolge corsi a carattere formativo tiva di tutto il personale militare. con l’ausilio di tecnici federali, do- La terza fase prevede un periodo di centi universitari e personale abili- «tirocinio pratico» presso i Diparti- tato Istruttore Militare di Educazio- menti dello Sport, durante il quale ne Fisica. gli allievi, oltre ad apprendere le no- Le discipline sportive praticate pres- zioni di base di pubblica informa- so il Centro Sportivo Olimpico del- zione, di amministrazione e di im- l’Esercito sono: l’atletica leggera, il ci- piantistica, collaborano con i tecnici clismo, la ginnastica, il judo, la lotta, il e i Dirigenti delle Sezioni agonisti- 104 Rivista Militare

a seguire, presso il poligono di tiro del Centro, sono programmate le fasi pratiche rivolte all’apprendimento delle tecniche di puntamento e scat- to, utilizzando armi sportive ad aria compressa per il tiro a metri 10. Vi è poi la difesa personale, secondo la disciplina della lotta ravvicinata militare e tecnica del disarmo, finaliz- zata a fornire le basi dell’autodifesa, elemento fondamentale della forma- zione operativa del militare. L’adde- stramento alla difesa personale si pratica nella palestra polifunzionale del Centro, sede di allenamento degli atleti delle discipline olimpiche del pugilato, del judo e del taekwondo. È altresì praticato il Campo di Ad- destramento Ginnico Sportivo Mili- che nella gestione tecnico-ammini- Il Caporal Maggiore Vanessa Ferrari, quar- tare che, insieme al percorso ad strativa degli atleti e dei loro impe- ta ai Giochi Olimpici di Londra 2012. ostacoli internazionale, consente gni sportivi. l’acquisizione delle tecniche di su- Il corso si chiude con la fase di «spe- peramento degli ostacoli e l’orientee- cializzazione federale», durante la sottoposti a cicli formativi finalizza- ring, finalizzato alla conoscenza del- quale il personale frequentatore par- ti all’acquisizione della capacità di le nozioni di base della topografia e tecipa presso la Federazione Italiana galleggiamento e delle tecniche di della cartografia, all’uso della bus- Pesi e Cultura Fisica e la Federazione nuoto negli stili del dorso, dello sti- sola e all’apprendimento delle tec- Italiana di Atletica Leggera al corso le libero e della rana e allo svolgi- niche di navigazione sul terreno. di tecnico di 1° livello, e con istruttori mento degli esercizi propedeutici al Per entrambe le materie, sono previ- della Federazione Italiana Nuoto al salvamento. ste fasi di lezione frontale in aula e corso di assistente bagnanti. Vi sono altresì le cosiddette discipli- periodi pratici presso l’area adde- Le materie trattate nell’iter formativo ne a carattere addestrativo-militare; strativa «Generale Bonivento» della di base e di specializzazione dal per- tra queste, c’è il tiro sportivo, che Cecchignola. sonale docente del Centro Sportivo prevede fasi di lezione frontale in Infine, il Centro Sportivo Olimpico Olimpico dell’Esercito e da quello aula e comprende le basi di psicolo- delle Federazioni Nazionali sono a gia del tiro sportivo, i principi della La piscina coperta di 25 metri del Centro carattere sia teorico che pratico; una sicurezza e la conoscenza delle armi; Sportivo Olimpico dell’Esercito. parte della formazione è costituita da lezioni frontali tenute nelle aule mul- timediali, su materie come l’anato- mia e la fisiologia, la traumatologia e il primo soccorso, la teoria dell’alle- namento e la scienza dell’alimenta- zione e infine la psicologia dello sport e il doping; un’altra parte della formazione è invece a carattere prati- co e si svolge presso le varie strutture sportive e polifunzionali del Centro. Sul campo sportivo si tengono le le- zioni di preparazione organica e muscolare, di metodologia e didatti- ca dell’allenamento; presso la pisci- na del Centro gli allievi frequentato- ri, dopo essere stati selezionati in base alle capacità natatorie, sono n. 2 - 2013 105 dell’Esercito ha riposto grande at- zione fisica e riabilitativa. minile in raduno permanente pres- tenzione nello sviluppo di progetti La piscina, di 25 m, anch’essa mo- so il Centro Sportivo Olimpico del- sportivi in favore dei giovani dai derna e adeguata agli standards fede- l’Esercito in vista dei Giochi Olim- 10 ai 17 anni. rali, risulta efficiente e organizzata pici di Rio de Janeiro del 2016. A tal fine sono state costituite le Se- per lo svolgimento delle attività na- Grande attenzione è stata infine ri- zioni giovanili di atletica leggera tatorie agonistiche e di formazione. volta alla Sezione sanitaria; dal 2011 con 300 ragazzi, di nuoto con circa L’attività di tiro si svolge in un poli- dispone di un centro fisioterapico 100 tesserati tra agonisti e iscritti al- la scuola nuoto e sezioni di difesa personale, focalizzando l’attenzio- ne, in quest’ultimo caso, sulle disci- pline del taekwondo e del karate.

LE INFRASTRUTTURE

La struttura del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito nasce il 1° marzo 1957 per decisione dell’allora Regione Militare Centrale, VIII Co- mando Militare Territoriale; oggi ospita numerosi impianti e attrezza- ture sportive in grado di soddisfare le esigenze tecniche degli atleti della Forza Armata, del personale interno e delle Sezioni giovanili. Grandi lavori strutturali sono ini- ziati a ottobre 2009 con il rifacimen- to della palazzina alloggi, dotando- la di camere singole e doppie attrez- 24 aprile 2013: la cerimonia militare di con- all’avanguardia con numerosi appa- zate di tutti i comfort, (una sala tv, segna della Bandiera d’Istituto. Il Colonnel- rati medici e dispositivi per la riabi- lo Dante Zampa, Comandante del Centro una cucina e una sala computer), del Sportivo Olimpico dell’Esercito, riceve la litazione e la cura degli atleti. campo sportivo, delle 2 tribune di Bandiera. Per le attività riabilitative sono in- cui una completamente coperta, fatti in dotazione: una Tecar, una della piscina, del campo di pallama- ipertermia, una ultrasuoni, un laser, no e del centro fisioterapico. gono da 10 metri completamente un ecografo, un magneto e un elet- Il campo sportivo, situato al centro coperto e idoneo alla pratica del tiro trocardiogramma, macchinari Bosco della struttura, dispone di una pista con la pistola e la carabina ad aria System per la valutazione della for- di atletica leggera regolamentare compressa. za e ancora un tapis roulant ed una con 6 corsie, conforme alle norme Il Centro Sportivo Olimpico del- bike per le visite medico-sportive. vigenti Fidal-IAAF. l’Esercito si avvale inoltre dell’area Oggi il Centro Sportivo Olimpico Il campo di calcio, coperto da uno «Bonivento», zona adiacente alla città dell’Esercito, con le sue attività, i suoi splendido manto erboso, dispone di militare, nella quale vengono orga- campioni e le sue moderne infra- una tribuna coperta con 1 100 posti a nizzate le attività pratiche di orientee- strutture e attrezzature rappresenta il sedere e una scoperta di circa 600, di ring e le esercitazioni addestrative del fiore all’occhiello della Forza Armata; spogliatoi accoglienti e di un impian- campo di addestramento ginnico un Centro sportivo altamente qualifi- to di illuminazione a lampade al neon sportivo militare internazionale, de- cato in grado di valorizzare le pro- che permette numerose attività serali. gli allievi frequentatori dei corsi. prie risorse umane e garantire un co- Ci sono anche due palestre: una po- Grazie all’accordo tra lo Stato Mag- stante e professionale servizio non lifunzionale dove vengono praticati giore dell’Esercito, la Federazione solo al personale militare ma anche ai principalmente gli sport da combat- Italiana Pallamano e il CONI, nel tanti giovani che quotidianamente vi timento e un’altra di muscolazione, 2012 è stato costruito un campo di praticano l’attività sportiva. dotata di macchinari di ultima ge- pallamano coperto, utilizzato per nerazione e bilancieri olimpionici stages e incontri internazionali dalla Tenente Colonnello f. (b.) dove si svolge l’attività di prepara- nazionale giovanile di handball fem- Stefano Mappa 106 Rivista Militare I CIMELI MILITARI ITALIANI

SCRIGNI INESTIMABILI DI AMOR PATRIO E DI COSCIENZA STORICA. COME LA LORO VALORIZZAZIONE ED IL LORO RESTAURO POSSONO FARNE RITROVARE L’IMPORTANZA

I cimeli militari sono parte integrante della storia d’Italia. Ognuno di essi è l’espressione più intensa, tangibi- le, di un dato momento storico ma anche, in alcuni casi, l’ultimo emblema di un soldato, lo spettatore di un sa- crificio in nome di un credo fatto di terra e affetti: la Patria. Il significato di molti reperti si avvicina più al ca- rattere di «sacrario» che non di mera collezione di oggetti d’epoca. Tralasciare l’importanza del ruolo che tali testimonianze possono assumere nel trasmettere valori importanti ai giovani, mediante una rappresentazione assai vivida della storia, è una grave perdita collettiva. I Ministeri della Difesa e della Cultura sono chiamati entrambi ad assumersi la responsabilità di rendere frui- bile ed intellegibile una parte importante della nostra storia affinché principi fondanti della nostra società tor- nino ad essere preziose pietre miliari per le generazioni future.

Parlare di cimeli militari è cosa assai nio dei Musei Militari sono solo una complessa, perché ogni singolo re- parte di quanto ci è pervenuto dai perto contiene un insieme di valori periodi bellici della nostra storia, tale che è persino difficile distin- talvolta nemmeno la più significati- guerli tutti e riportarne qui l’esatta va. In realtà, ogni appartenente alle portata storico-emotiva. Certo, nes- Forze Armate ha potuto sperimen- suno viene colto da sindrome di tare come ogni caserma, ogni edifi- Stendhal di fronte ad una baionetta cio sede di ciascuna Arma, Corpo o o ad un elmetto «Adrian» ma, a vol- Specialità conservi gelosamente al te, qualcuno, inspiegabilmente, sen- proprio interno una piccola o gran- te una stretta al cuore. Ogni reperto de collezione di oggetti d’epoca ce- non è solamente un oggetto facente duti dal personale che ivi è transita- parte di un determinato momento to negli anni. Questi oggetti sono storico, di un particolare conflitto, carichi di una valenza emotiva che di un metodo di combattimento, è si avvicina fortemente al carattere di un oggetto che è stato parte della vi- «sacrario», come se ciascun oggetto ta di una persona, il più delle volte fosse un tutt’uno con il milite che ha anonima, ne ha quotidianamente e affidato ad esso la memoria della per molti anni distinto e determina- propria esistenza e contributo. A tali to il compito, il ruolo e, con questo, cimeli viene reso quasi il medesimo la sua essenza. Tale soldato, Ufficia- onore che spetta all’antico proprie- le, Ufficiale medico o persino Cap- Augusto Benso di Cavour, nipote prediletto tario dello stesso. del noto statista, morì nella battaglia di Goi- pellano militare, ha preso cosciente- to del 1848, durante la Prima Guerra d’In- In qualità di restauratrice e conser- mente parte ad un conflitto in nome dipendenza sollecitata dallo stesso Camillo vatrice, da alcuni anni dedico la dell’Italia tutta, a difesa della pro- nelle pagine del suo giornale “Il Risorgi- mia attenzione ai reperti militari e mento”. La perdita del nipote precipitò il pria terra, famiglia e Stato. Conte nell’angoscia più profonda. Museo cerco di operare affinché vengano I cimeli che costituiscono il patrimo- dei Granatieri di Sardegna, Roma. valorizzati e considerati quali testi- n. 2 - 2013 107

sede a sottolineare la portata di tale ra trasmettere questi sentimenti? gesto e di come all’unisono grido di Come farlo? «Lo giuro» dei propri figli nascesse Parlare dei cimeli militari è parlare nel cuore di tutti i presenti un forte della storia d’Italia, non come la si sentimento d’orgoglio, la commo- trova scritta sui libri di storia: batta- zione su ciascun viso; ciò avveniva glie, schieramenti, vittorie e sconfit- te, Prima Guerra e poi Seconda. Se ascoltiamo la storia narrata da questi reperti possiamo ritrovare un punto A sinistra. Garza con sangue di Garibaldi. Museo della di vista storico che non è più «a volo Fanteria, Roma. d’uccello» ma, al contrario, si cala al- l’interno delle trincee della Grande Sotto. Giubba e berretto da garibaldino. Museo Guerra, fra le memorie di un soldato della Fanteria, Roma. ferito che scrive «tutto bene, mi man- monianze storiche tangibili, veri e propri tramiti della storia del no- stro Paese. Vi è un ostacolo signifi- cativo in questo intento ed è la poca fruibilità dei suddetti reperti, tal- volta anche in termini di accessibili- tà fisica ma, per lo più, il vero im- pedimento è la scarsa conoscenza che il mondo civile ha delle Forze Armate e, conseguentemente, del significato dei reperti storici che ad esse appartengono. Con l’abolizione del servizio di le- va, senza entrare in alcuna disquisi- tio riguardante le cause afferenti tale scelta, mi limito ad osservare come quella seppur minima conoscenza del mondo militare e delle sue fun- zioni, che avveniva con l’arruola- mento temporaneo dei giovani, sia venuta a mancare nelle nuove gene- razioni e, con il tempo, abbia perdu- a prescindere da ogni personale cate» ai genitori, mentre a due metri to il suo impatto anche in quelle che convinzione politica poiché il valore s’apre lo scontro più aspro e logoran- ne avevano fatto diretta esperienza, di questo atto travalicava nel signi- te, tra il filo spinato ed il timore che divenendo un ricordo lontano, avul- ficato qualsiasi considerazione in tal tutto finisca troppo presto. Il punto so dalla realtà quotidiana. Non solo, senso e diveniva puro sentimento di di vista diviene umano, terreno, ter- sempre nuovi e repentini sconvolgi- unione e fedeltà all’Italia. Il fatto ribilmente reale, la storia si riappro- menti economico-politici hanno in che tale giuramento avvenisse nel- pria di tutta la sua drammaticità e la qualche modo reso prioritari altri l’anno del passaggio alla maggiore conquista di un fronte appare davve- aspetti della vita collettiva offuscan- età lo rendeva oltremodo significan- ro un atto eroico. Un tale sacrificio do in parte l’importanza dell’opera- te in quanto il giovane uomo pren- non può che portare i nostri giovani to delle F.F.A.A., passato e presente. deva coscienza di un impegno civi- a chiedersi quali grandi sentimenti e Nessuno me ne voglia se osservo co importante: il divenire ufficial- convinzioni mossero gli uomini di parimenti come un valore indiscus- mente parte di una comunità ed es- allora. Uomini e ragazzi come loro, so sia andato perduto nell’avvenuto sere tenuto a rispettarne le leggi, di- così vicini mentre ci osservano dalle progresso, un valore che ritengo fenderne la Costituzione, il suolo e foto d’epoca e ci narrano di quell’el- gravi sul tiepido senso di apparte- la libertà delle sue Istituzioni. Nes- metto forato che non li fece più ritor- nenza alla Nazione dei nostri giova- suno in cuor suo avrebbe mai scor- nare a casa. ni, ed è il Giuramento alla Patria. dato quel giorno. Riteniamo ancora La forte percezione della realtà sto- Non mi dilungherò certo in questa validi questi valori, vogliamo anco- rica traspare dai cimeli anche a chi 108 Rivista Militare

moso chirurgo Nikolai Ivanovitch Pirogof, «padre fondatore» della Croce Rossa russa, ad intendere co- me l’evento bellico obbligò i medici di allora a trovare rimedi a sempre nuove problematiche. La stessa chi- rurgia plastica nacque proprio in se- guito alle ferite d’arma da fuoco su- bite al volto dai soldati. Si realizzò non solo con l’intento di «restituire dignità» a visi terribilmente sfigura- ti ma anche di rendere loro altre funzioni essenziali. Parlare della vastità nonché della bellezza delle collezioni presenti nei Musei Militari suppongo sia cosa ovvia e che molti prima di me, ani- mati da un intento di valorizzazio- ne, abbiano già avuto modo di par- larvi di quanto siano strabilianti le sorprese che riservano, incredibile la loro eterogenea composizione, vasti i campi d’interesse che posso- no vantare di ricoprire. I Musei Mi- litari conservano cimeli di ogni tipo, dalle uniformi all’equipaggiamento

Sopra. Una rastrelliera di sciabole. Museo dei Gra- natieri di Sardegna, Roma. A destra. Il Museo della Fanteria a Roma. non ha mai voluto approcciarsi alla storia d’Italia se non superficial- mente sui banchi di scuola. Ecco perché, nonostante i numerosi im- pegni di carattere operativo che chiaramente devono essere priorita- ri rispetto a tutto ciò che è cura del- la memoria storica delle Forze Ar- mate, è necessario ora più che mai mostrare un’attenzione particolare per quello che potrebbe essere un punto di forza, un tramite per ren- ne, poiché, con tutta la sua dram- individuale, dalle armi alle attrezza- dere consapevole l’opinione pubbli- matica impellenza, il momento bel- ture campali e ancora tutto il repar- ca dell’insostituibile valore storico- lico è stato spesso foriero di inven- to logistico: dalle cucine ai potabi- educativo del patrimonio museale zioni atte a risolvere problemi fino lizzatori, dalle ambulanze alle ba- militare. E ancora potrei narrare in- allora mai affrontati ma i cui risvolti racchette campali, i mezzi…. Vi so- finitamente di quanti cimeli siano cambiarono radicalmente molti no strumentari medici di ogni tipo, portavoce di innovazioni scientifi- aspetti della vita anche in tempo di dai primi microscopi agli strumenti che, tecnologiche, mediche, che pace. Si prenda come banale esem- per la conta batterica, dallo studio hanno creato per prime le basi di pio la chirurgia d’urgenza: «la guer- del meteo a quello delle comunica- gran parte delle conoscenze moder- ra è un’epidemia di traumi» disse il fa- zioni…. Che dire, ad esempio, del n. 2 - 2013 109

non ripetere i medesimi errori» e se Le armi sono un mezzo non più in- la guerra è un errore va imparata cisivo o dannoso di una penna che bene la lezione. Tuttavia, le Forze firma un trattato. Armate sono solo il mezzo per af- «Poiché la guerra non è un atto di pas- frontare la guerra, non sono il moto- sione cieca, anzi, lo scopo politico è in re della stessa. Per quanto questo essa predominante, è il valore di questo concetto possa apparire come estre- scopo che deve servire di misura alla mamente scontato, non lo riterrei grandezza dei sacrifici cui siamo dispo- così lapalissiano per molti ragazzi sti ad assoggettarci» (Karl von Clau- troppo spesso mal condizionati dai sewitz, Della Guerra, 1832). media e avvolti in un limbo di in- Ecco perché è necessario guidare chi consapevole perbenismo. Allo stes- si approccia per la prima volta al

Sopra. Alcuni serpenti africani in alcool risalenti al- le campagne d’Africa, con al centro il volume del dott. Cesarini dal titolo assai significati- vo: La guerra di ogni giorno (Roma, Tipogra- fie del Senato, 1929). Sale museali della Scuola di Sanità, Firenze. A destra. Alcune immagini di sistemi adottati dalle truppe in Africa per sfuggire alle punture delle zanzare malariche. Diapositive su vetro. Sale museali della Scuola di Sanità, Firenze.

Museo del Genio Militare di Roma? La quantità di modellini esposti toc- ca ogni forma di ingegneria, da quella navale a quella aeronautica, dalle teleferiche alle fortificazioni, so modo, non parlare di guerra e di mondo delle Forze Armate attraver- finanche a Castel Sant’Angelo. Il Forze Armate non porterà prima o so i cimeli. Occorre creare un siste- Museo della Motorizzazione dalle poi alla pace. Eppure, senza andare ma che renda fruibili ed accessibili a carrozze Regie conduce alla prima troppo lontano, chiunque può speri- tutti i contenuti dei Musei Militari. «auto», in realtà carro a vapore, alle mentare ogni giorno come le stesse più divertenti automobili Fiat 3 ½ armi possano fungere da deterrenti HP ed alle Citroën a 2 cavalli, tutte all’atto violento, basti pensare al- Modellino in scala di Castel Sant’Angelo. ancora perfettamente funzionanti, l’esercizio della pubblica sicurezza. Museo del Genio Militare, Roma. in un giro fantastico sui mezzi di ogni epoca. È un elenco troppo im- ponente anche solo per qualche ac- cenno… Mi rivolgo ora a tutti quelli che guardano con una certa intolleranza a quello che invece è il mondo «del- le armi». È indubbio che parlare di F.F.A.A. equivalga anche a parlare di «guerra» e questo, di per sé, è un argomento ostico. Pochi al momen- to, dovendo scegliere, preferirebbe- ro una visita ad un Museo Militare piuttosto che agli Uffizi, è chiaro. Dobbiamo evidenziare la funzione di tali luoghi, ancor più, spiegarne l’importanza. Qualcuno un giorno disse che «studiare la storia serve a 110 Rivista Militare

to riguarda fotografie e filmati, il termine temporale si fissa a 25 anni, 75 per i mezzi di trasporto, 50 per i beni e gli strumenti d’interesse per la storia della scienza. Tutto il rima- nente complesso insieme di cimeli militari non conservato all’interno dei Musei Militari è soggetto alla co- siddetta «dichiarazione d’interesse culturale» che segue una segnalazio- ne della possibile rilevanza storico- artistica rivestita da un oggetto/im- mobile alla Soprintendenza, la qua- le, dopo attento esame, ne determi- na l’effettivo valore. Possiamo quin- di affermare che i cimeli siano Beni Culturali a tutti gli effetti anche se non vengono chiaramente citati i re- perti afferenti la Seconda Guerra. Le

Non basta creare una vetrina ben al- Sopra. lestita di oggetti d’epoca perché Fiat 3 ½ HP. Museo della Motorizzazione Militare, Cecchignola, Roma. questi risultino significativi al visi- tatore. Cambiare i punti di vista, da- A destra. re chiavi di lettura diverse, porre Particolare degli interni in seta di una car- rozza Regia. Museo della Motorizzazione domande senza imboccare risposte Militare, Cecchignola, Roma. scontate, questo dovrebbe essere il compito di chi guarda alla storia con intento educativo. zionale, sia di appartenenza pubbli- «Non vi è nessuna pagina della storia ca che privata, qualora abbiano de- immune dalla contaminazione; non vi è terminati requisiti di antichità, pre- nessun grande avvenimento che non gio o rivestano un particolare inte- parole chiave tuttavia rimangono: abbia le sue degenerazioni. Nella storia resse artistico o storico. Fra i beni «che rivestano un particolare inte- il sublime ed il mediocre vanno di pari oggetto di specifiche disposizioni di resse artistico o storico». Infatti, passo; sennonché il sublime resta e il tutela (art. 11) rientrano le vestigia mentre i cimeli conservati all’interno mediocre svanisce» (Pietro Nenni, Di- della Prima Guerra Mondiale, di dei Musei Militari sono chiaramente scorso parlamentare, 17 novembre cui, all’art. 50, comma 2, si stabili- preservati, il problema riveste tutti 1949). sce: «È vietato, senza l’autorizzazio- quei cimeli che, per varie ragioni, Il Testo Unico sui Beni Culturali ne del soprintendente, disporre ed non vi appartengono e la cui tutela DPR 42/04 definisce all’articolo 10 eseguire il distacco di stemmi, graf- rimane del tutto arbitraria. ciò che acquista carattere di «bene fiti, lapidi, iscrizioni, tabernacoli I cimeli delle collezioni museali mi- culturale», ovvero cimeli, raccolte di nonché la rimozione di cippi e mo- litari sottostanno quindi al nulla vario tipo, opere pittoriche e sculto- numenti costituenti vestigia della osta delle Soprintendenze per essere ree, oggetti d’arredo, archivi, biblio- Prima Guerra Mondiale ai sensi del- restaurati, ma vi è un problema che teche […] esistenti sul territorio na- la normativa in materia». Per quan- permane nonostante tale disposizio- n. 2 - 2013 111

Panoramica di un padiglione del Museo del- formato affinché possa operare fa- due verniciature, l’una sovrapposta la Motorizzazione Militare, Cecchignola, cilmente una tale scelta. Recente- all’altra. In casi analoghi, la prassi Roma. mente ho presentato ed affrontato del restauratore prevede che, qualo- questo problema al Salone dei Beni ra la verniciatura più antica (in que- ne. Qualsiasi restauratore sia chia- Culturali di Firenze risvegliando un sto caso quella «bleu horizon») risulti mato a porre mano su di un dipinto certo interesse da parte degli opera- ben conservata, si privilegi tale cro- di Botticelli o Leonardo da Vinci ha tori del settore. Alcuni restauratori mia rispetto alla più recente, appo- ben chiaro ciò che va a restaurare, e ambirebbero specializzarsi sull’argo- sta in un secondo momento (nel- non solo sotto il profilo scientifico mento mentre alcuni membri delle l’oggetto in questione si tratta di della chimica dei materiali e della Soprintendenze hanno mostrato di quella grigio-verde). Pertanto si do- procedura prevista. Inoltre, dispo- gradire molto la prospettiva di una vrebbe procedere alla rimozione ne di una conoscenza assai appro- collaborazione con gli Uffici Storici della ridipintura in favore della pri- fondita della tecnica dell’autore e dell’Esercito affinché si possa appro- ma originale colorazione. In realtà del tipo di materiali utilizzati, saprà fondire l’argomento. tale protocollo perde ogni fonda- chiaramente distinguere le parti au- Per maggiore chiarezza, proporrò mento nel momento in cui si viene a tentiche dai rifacimenti e non avrà brevemente un esempio riguardante conoscenza che gli elmetti «Adrian» alcun dubbio su cosa sia importante l’elmetto «Adrian». Questo cimelio con doppia verniciatura sono raris- mantenere e cosa invece sia preferi- nasce in Francia nel 1915. Inizial- simi; al contrario, gli elmetti france- bile rimuovere in quanto non auten- mente, i primi modelli furono com- si «blu orizzonte» pervenutici sono tico, deteriorato e deturpante. Per i missionati dall’Italia proprio al sud- innumerevoli e lo stesso si può dire cimeli, la situazione è diversa. Il re- detto Paese che, per ragioni d’eco- per quelli prodotti direttamente in stauratore di fronte ad un reperto nomia, non li produsse ex novo ma Italia, dopo la prima fornitura fran- bellico, arma o uniforme che sia, dal decise di adattare alcune partite di cese, che presentano un’unica verni- punto di vista scientifico può classi- «Adrian» già dipinte del nazionale ciatura grigio-verde. Dunque, gli el- ficare immediatamente il tipo di re- «blu orizzonte»: fece dunque elimi- metti «Adrian» con la doppia verni- stauro, chimicamente può eseguire nare il fregio franco dagli elmetti e ciatura non solo hanno carattere di delle indagini e pervenire alla cer- provvide a farli verniciare di grigio- pregio in quanto rari, ma sono testi- tezza della natura dei materiali, ma verde affinché si conformassero al- moni preziosi di un dato momento sotto il profilo storico, chi può dirgli l’uniforme italiana.Vi sono dunque storico che vide una certa «collabo- cosa sia giusto mantenere e cosa eli- degli «Adrian» grigio-verdi italiani, razione» fra due nazioni vicine. minare? Sicuramente nessuno lo ha risalenti al ’15, che presentano le È un banalissimo esempio, ma può 112 Rivista Militare

Sopra. be dunque l’input iniziale per la vi- Elmetto Adrian Mod. ’15 francese «bleu horizon» con fregio. Museo della Fanteria, Roma. sita a tutti gli altri Musei afferenti i Sopra a destra. Corpi e le Specialità dell’Esercito Elmetto Adrian Mod. ’15 prodotto dalla Francia per l’Italia. Museo della Fanteria, Roma. che, allo stato attuale, non presen- tando alcun percorso tematico che Sotto. Particolare dell’elmetto Adrian. Si noti come sotto la verniciatura grigio-verde danneg- li colleghi gli uni agli altri, risultano giata sia chiaramente visibile l’originaria colorazione «bleu horizon». Museo della Fan- di difficile lettura per chi non ha teria, Roma. chiara l’articolazione di tale Forza Armata e la loro frequentazione è rendere l’idea di quanto sia fonda- FF.AA. nel tracciare un percorso quasi sempre circostanziale e/o mentale per il restauratore conoscere chiaro in riferimento al restauro dei puntuale. Si auspica quindi che tale anche la storia del cimelio oggetto cimeli, restauro che partecipa an- progetto possa trovare una pronta e del suo intervento; purtroppo l’ap- ch’esso alla valorizzazione del bene. felice realizzazione, come perno di proccio non è così immediato come I cimeli sono stati elevati da poco un futuro itinerario espositivo che avviene per un dipinto di un artista tempo a Beni Culturali, è necessario coinvolga organicamente tutti i noto. È quindi fondamentale la par- ora formare gli operatori mediante Musei di Forza Armata. tecipazione ed il contributo delle un giusto connubio fra le competen- Narrando la storia di un elmetto, ze storico-militari degli di una sciabola, di una sciarpa az- appartenenti al Ministero zurra possiamo tornare a parlare della Difesa e quelle tecni- di F.A. in modo nuovo. Il mondo co-scientifiche degli espo- dei restauratori, dei conservatori, nenti del Ministero dei Be- delle Soprintendenze vive da sem- ni Culturali. pre di storia, arte e scienza e di Una ulteriore considera- queste sono amanti appassionati. zione la vorrei dedicare al Guidiamo loro, e assieme a loro recente progetto relativo l’Italia tutta, attraverso la storia e alla possibile creazione di la scienza legate alle stellette e mo- un Museo Unico del- striamo loro come queste portino l’Esercito mediante la ri- con sé un patrimonio di valori e si- qualificazione di com- gnificati che va ben oltre la bellez- plessi già esistenti. Tale za di un dipinto e che, pur con tut- struttura sarebbe oltre- te le loro contrastanti accezioni, ci modo funzionale per for- appartengono come bene prezioso nire una visione d’insie- quanto le fondamenta stesse della me di una Forza Armata nostra Società. così composita ed artico- lata. Il Museo costituireb- Federica Anna Leda Dal Forno