ITINERARIO 3

Fontana delle tartarughe, Ghetto, Teatro Marcello, Isola Tiberina, Trastevere, Chiesa di Santa Maria in Trastevere (facoltativa: orto botanico/Farnesina) , , Piazza Campo dei Fiori

durata circa 3 ore a piedi (piu' le soste nei musei e le viste ai monumenti

Usciti dal B&B verso sinistra, si procede sempre a sinistra fino alla prima traversa a destra che si percorre tutta fino all'ultimo portone sulla destra dove troviamo palazzo Mattei Il palazzo fu costruito da Alessandro Mattei, che aveva sposato Costanza Gonzaga. La costruzione, su progetto di Caro Maderno ebbe inizio nel 1598 L'edificio è in mattoni e travertino e termina con un cornicione con gli stemmi dei Mattei (scacchiera) e dei Gonzaga (aquila). Imponente il duplice atrio d'ingresso, corrispondente ai due portoni. Lo scalone è adorno di sculture antiche incorniciate da stucchi, opera di Donato Mazzi. Nel primo cortile troviamo le pareti laterali ricoperte di bassorilievi antichi, anch'essi inseriti in cornici di stucco. Le antichità ancora oggi presenti nel palazzo erano parte di una delle più ricche e pregevoli raccolte private di marmi antichi esistenti a Roma. Negli anni la famiglia ebbe notevoli tracolli immobiliari . Nella Roma dell'Ottocento, quando molti patrimoni passarono di mano per la dedizione al gioco d'azzardo di non pochi nobili, era noto l'adagio: «un quattro un cinque un sei perdé il palazzo il duca Mattei» Usciti dall'altro portone si procede verso destra e si raggiunge Piazza delle Tartarughe . La è da molti considerata tra le più belle fontane di Roma ed è sicuramente la più elegante. Fu costruita nel 1581 su progetto di Giacomo della Porta è costituita da una vasca quadrata con spigoli arrotondati che ospita al centro un basamento con quattro conchiglie in marmo, il quale a sua volta sorregge un bacino rotondo in marmo bigio, con testine di putti sotto l'orlo, dalle quali deborda l'acqua in eccesso. Alla struttura architettonica si aggiungono le sculture: quattro efebi in bronzo disposti in pose uguali e simmetriche, poggiano il piede su dei delfini, di cui tengono in mano la coda e dalla cui bocca sgorga l'acqua che si raccoglie nelle conchiglie, mentre l'altro braccio degli efebi è sollevato sull'orlo della vasca. Le tartarughe che gli efebi sembrano spingere ad abbeverarsi nella vasca superiore e che hanno dato il nome alla fontana, furono aggiunte in un restauro del 1658 per volere di papa Alessandro VII e sono attribuite a Gian Lorenzo Bernini. La leggenda popolare narra che il duca Mattei, il cui palazzo si affaccia sulla piazza che alloggia la fontana, per stupire il futuro suocero (che non voleva concedergli la figlia in moglie), facesse realizzare in una sola notte la fontana. Il giorno successivo fece affacciare la promessa sposa con il padre alla finestra per ammirare l'opera. Quindi, perché nessun altro potesse più godere dello stesso spettacolo il giovane duca fece murare la finestra che così è arrivata a noi. Prendete la strada che si trova guardando la fontana a destra (Via della reginella) percorrendola tra botteghe e piccoli negozi di artigianato si raggiunge via del portico d'Ottavia cuore del Ghetto di Roma Il brodo di pesce, specialità culinaria oggi di nuovo in voga e considerata anzi una prelibatezza, nasce dalla prossimità del ghetto romano con la zona più degradata e più sporca della città, accanto complesso monumentale augusteo , attorno al Teatro di Marcello che, divenne il mercato del pesce di Roma: la vicinanza del Tevere e del porto fluviale di Ripa Grande garantivano un comodo approdo alle barche provenienti da Ostia, pronte a riversare sul mercato il pesce migliore. Tutti gli scarti venivano accatastati nei pressi della chiesadi sant''Angelo in Pescheria che diede anche il nome allo stesso rione, il Rione Sant'Angelo. Tutte le donne ebree (la maggior parte della popolazione era assai povera) andavano a raccogliere gli scarti del mercato: teste, lische e pesci, o parti di pesce, meno nobili. L'unico modo di utilizzare gli scarti era cucinarli con l'acqua. Nacque così uno dei piatti della Roma popolare ed in particolare del ghetto: il brodo di pesce, allora una ricetta semplice e povera ed ora uno dei piatti più richiesti nei ristoranti della zona. Portico di Ottavia Da questo punto è agevole verificare quanto fosse esiguo lo spazio del Ghetto: 3 ettari, con perimetro dall'ipotetica linea spartitraffico in mezzo all'attuale via di Portico d'Ottavia a piazza delle Cinque Scole, al Tevere (all'epoca privo dei muraglioni, eretti dopo l'Unità d'Italia e la proclamazione di Roma capitale). Il primo nucleo ebraico si forma qui nel secolo XVI, proveniente da Trastevere. Potremo vedere ciò che resta del portico di Ottavia (fatto restaurare da Augusto in nome della sorella) fra le colonne del quale è stata eretta nel '200 circa la chiesa di S. Angelo in Pescheria, Il nome “in pescheria” si riferisce al mercato del pesce fiorente in questa zona fin dall'antichità. Lo slargo davanti al portico è il punto dove, la mattina del 16 ottobre 1943, i nazisti disposero i camion con cui furono deportati gli ebrei presi durante la razzia. Una lapide ricorda e ammonisce, senza parole di vendetta. Ben visibile e' presente nel ghetto la grande sinagoga luogo di culto per i 15.000 ebrei romani. Dietro alla Sinagoga potrete vedere il teatro Marcello. Questo fu eretto nel circo Flaminio ed e' il piu' antico teatro romano rimasto; fu costruito tra il Campidoglio ed il Tevere, nel Campo Marzio, da Cesare e completato da Augusto nel 11 A.C., che lo volle dedicare al suo nipote Marcello; poteva ospitare piu di 15.000 persone e fu inaugurato nel 17 A.C. Usciti dal teatro Marcello andare verso sinistra verso il Tevere e traversando il lungotevere prendete il primo ponte sulla destra per raggiunge l'isola Tiberina luogo suggestivo e particolare di Roma, dove attualmente si trova l'Ospedale Fate bene Fratelli che e' il primo ospedale di Roma, in antichità era un luogo di culto del Dio Esculapio. Qui fu costruito un tempio a Lui dedicato i cui resti oggi si trovano all'interno dell'ospedale Oltre all'Ospedale sull'isola troviamo la chiesa di San Bartolomeo. L'isola e' congiunta alla citta' da due ponti Ponte Fabricio e ponte Cestio. L'isola fu totalmente rivestita di travertino e marmi facendola apparire come un nave e sulla piazzetta fu messo un grande obelisco rappresentante l'albero della nave. Procedendo fino all'altra sponda del Tevere e svoltando sul lungotevere a destra si arriva alla piazza dove troviamo il monumento a Gioacchino Belli, famoso autore di poesie romanesche. Si svolta a sinistra (50 metri) fino ad incontrare sulla destra la chiesa di San Crisogono situata nella omonima piazza, è una delle più insigni ed antiche basiliche romane: la chiesa originaria risale addirittura al 499 ed è visibile nei sotterranei, rimessa in luce dagli scavi avvenuti nel 1924. Questa, a sua volta, venne edificata su uno dei più antichi "titulus", ossia quelle case private dove si riunivano segretamente i cristiani. La chiesa subì vari restauri e rifacimenti. Il primo risale al 1126, L'interno è a forma basilicale, ed è diviso in tre navate sorrette da 22 colonne di granito. Due altre colonne di porfido, giudicate le più grandi esistenti a Roma, sorreggono l'arcata centrale. Fino ai primi del Settecento era qui custodita la statua della "Vergine del Carmelo", popolarmente detta la "Madonna de Noantri", trasferita poi nell'adiacente chiesa di S.Agata Usciti dalla chiesa voltare a sinistra e prendere la prima via (Via della lungaretta) la via e' piena di bancarelle e come tutto Trastevere , ad ogni angolo troverete bar, ristoranti, trattorie, e locali dove poter mangiare , spesso piatti tipici romani. n.b. Fate molta attenzione ai portafogli e alle borse. Percorrete tutta la via fino ad arrivare a piazza Santa Maria in Trastevere , la chiesa e' bellissima e vale la pena di fare una breve visita In questo luogo nel 38 a.C. sarebbe avvenuta un’eruzione di olio dal terreno, forse petrolio, successivamente interpretata come annuncio della venuta del Messia. L’evento spinse papa Callisto I a fondarvi una chiesa, poi ingrandita. Stando a questa notizia sarebbe la più antica chiesa di Roma aperta al culto. L’aspetto architettonico attuale è quello datole nel XIII secolo da Innocenzo II, a cui si devono anche le committenze dei mosaici in facciata e in abside. Alla fine del ‘500 l’architetto Martino Longhi aggiunse le cappelle laterali e quella di lato all’abside per il cardinale M.S.Altemps. La facciata è decorata da uno splendido mosaico opera del XIII secolo raffigurante la Madonna in trono. Il portico è sovrastato da una balaustra con quattro statue di pontefici. A lato si trova il campanile romanico del XII secolo. L'interno è a tre navate divise da 22 colonne antiche di granito provenienti da monumenti pagani. Interessanti sono il bel pavimento cosmatesco, molto bello e' il soffitto ligneo a lacunari disegnato dal (che realizzò anche la tela centrale raffigurante l’Assunzione della Vergine), e l'abside decorata con mosaici su fondo oro; questi splendidi mosaici, raffiguranti la vita della Madonna vennero realizzati nel 1291 da Pietro Cavallini per volontà del cardinale Stefaneschi che possiamo vedere raffigurato come donatore accanto alla Madonna e ai santi Pietro e Paolo. Nella Cappella Altemps, eretta per il cardinale Marco Sittico Altemps da Martino Longhi il Vecchio nel 1585, si trova la Madonna della Clemenza. Risale al secolo successivo la Cappella Avila, disegnata da Antonio Gherardi, interessante per il gioco prospettico della fantasiosa cupoletta che pare sorretta da quattro angeli in volo. Autentico capolavoro rococò è la piccolissima Cappella del Battistero, opera di Filippo Raguzzini risalente al 1741 Usciti dalla chiesa prendiamo la prima strada a sinistra via della Paglia fino ad incontrare sulla destra Piazza di Sant Egidio ( qui ha sede la Comunita' di Sant Egidio). Traversando la piazza sulla destra si incontra Vicolo de Cinque (cuore di Trastevere) si percorre tutta la strada tra bancarelle e locali caratteristici romani fino a raggiungere piazza Trilussa Trilussa era un poeta e giornalista romano divenuto famoso per i sonetti in Romanesco nato nel 1887 (ROMANESCO) (IT) Cusì successe, caro patron Rocco, Così succedeva, caro patron Rocco, Che quanno annavi ne le libbrerie che quando andavi nelle librerie Te portavi via n' libbro c'un baijocco. acquistavi un libro con cinque centesimi Mentre mo ce so' tante porcherie Mentre adesso ci sono tanti libri e giornali De libri e de giornali che pe n' sordo fatti male che per cinque centesimi Dicono un frego de minchionerie. dicono moltissime sciocchezze. Trilussa, L'invenzione della stampa

Deviazione facoltativa Orto botanico, Farnesina

Guardando il monumento a Trilussa procedere sulla strada alla destra Via Benedetta che poi diventa Via Santa Dorotea proseguire fino a trovare sulla destra La che da l'accesso a via della Lungara al numero 252 sulla destra si trova l'ingresso di una delle ville più belle di Roma famosa per gli affreschi di Raffaello Sanzio che la adornano. Sulla sinistra di via della Lungara troverete la prima strada Via Corsini dove si trova l'Orto Botanico di Roma Superata la traversa di Via Corsini troviamo la Galleria nazionale di Arte Antica e vicino l'Accademia nazionale dei lincei gestore anche della Villa Farnesina Una volta effettuate le visite che interessano per tornare al vostro B&B tornate a Piazza Trilussa e seguite la passeggiata.

Proseguimento itinerario

Di fronte alla piazza Trilussa traversate il ponte , noto anche come ponte di Agrippa o ponte Aurelio infatti il primo ponte venne costruito da Agrippa amico e genero dell'imperatore Augusto prima della sua morte nel 12 a.C., probabilmente per mettere in collegamento le sue proprietà sulle opposte rive del Tevere. L'esistenza di questo ponte è attestata dall'iscrizione su un cippo dei magistrati che si occupavano del fiume (curatores Tiberis) scoperto nel 1887 è il ponte che collega piazza S. Vincenzo Pallotti a Piazza Trilussa ed i rioni Regola con Trastevere Dopo molte tante vicissitudini , Sotto Papa Sisto IV i iniziò nel 1473 il rifacimento dell'antico ponte romano. Traversato il ponte sulla sinistra troviamo Via Giulia una antica via di Roma conosciuta per i tanti antiquari e per le tante chiese ed oratori ( famoso oratorio del Gonfalone). Procedere sulla strada di fronte al ponte Via dei Pettinari fino alla prima stradina a sinistra Via Capo di ferro e procedendo per circa 80 metri sulla sinistra troverete il palazzo della dove potrete ammirare una opera del Borromini la famosa Prospettiva. Percorrendo il cortile del Palazzo dall'ingresso principale, si scorge sul lato sinistro, attraverso l'apertura centrale con cancello di noce, la celebre galleria prospettica, che si spinge al di là del giardino piccolo dei melangoli, restituita alla sua immagine originaria da un recente e laborioso intervento di restauro. La sensazione di stupore che si prova al primo sguardo. è suscitata dalla profondità illusoria che essa suggerisce, di circa 35 metri, ben diversa da quella reale che è di 8,82 metri. L'effetto ingannevole si basa sulla convergenza dei piani del colonnato che anziché procedere parallelamente confluiscono verso un unico punto di fuga, degradando dall'alto in basso e rimpicciolendosi al fondo, mentre il pavimento in mosaico sale. Prima ancora che il Principe Clemente Spada (1778-1866) nel 1861, collocasse nella parete di fondo la statuetta del guerriero di epoca romana, ora sostituita da un calco, il senso prospettico veniva ulteriormente accentuato proprio dal fondale dipinto a finta vegetazione. Realizzata nell'arco di un solo anno, dal 1652 al 1653, dal Borromini, coadiuvato dal Padre agostiniano Giovanni Maria di Bitonto, la galleria testimonia gli interessi che il committente, il cardinale Bernardino Spada, riservava per i giochi prospettici, suggeritori di spazi illimitati inesistenti, e di cui aveva già dato ampia dimostrazione nel 1635, facendo decorare dai quadraturisti bolognesi Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna, all'interno del Palazzo, le pareti del salone di Pompeo con prospettive illusionistiche. Del resto, anche la galleria prospettica venne eseguita ad affresco in una prima versione.

Usciti da palazzo Spada procedere a sinistra fino ad arrivare a dove e' il famoso palazzo Farnese oggi ambasciata di Francia Palazzo Farnese, uno dei più bei palazzi rinascimentali di Roma fu iniziato nel 1514 da Antonio Sangallo, proseguito da Michelangelo e portato a termine da Giacomo della Porta. Il Palazzo appartenne ad una delle famiglie più note della Roma Rinascimentale ed oggi è sede dell’ambasciata francese. Per effettuare la visita occorre prenotare per tempo, da 1 a 4 mesi prima a secondo della stagione e del numero di persone, le visite sono in lingua francese, in lingua italiana e in lingua inglese. Pertanto, non sono ammessi interpreti per altre lingue. Proseguendo l'itinerario con le spalle all' ingresso di Palazzo Farnese, prendere la strada centrale di fronte, via dei Baullari, e dopo pochi metri si raggiunge Campo dei Fiori , piazza caratteristica per il famoso mercato di frutta e verdura. (Nota fare molta attenzione ai portafogli e oggetti di valore) Fino al quattrocento la piazza non esisteva, e al suo posto vi era un prato fiorito con alcuni orti coltivati dove pascolavano gli animali, da cui il nome di Campo de Fiori. Secondo una leggenda, la piazza dovrebbe invece il suo nome a Flora (donna amata da Pompeo il quale aveva costruito nei pressi il suo famoso teatro. La piazza raggiunse la sua attuale estensione dopo il 1858 quando furono demolite le case esistenti sul lato nord tra via dei Baullari e via del Gallo, spostando nella nuova area recuperata la copia della fontana Terrina, che precedentemente era al centro della piazza. In Campo de' Fiori avevano luogo le esecuzioni capitali e le punizioni con tratti di corda. Giovedì 17 febbraio 1600 su questa piazza fu arso vivo il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno, accusato di eresia In ricordo del filosofo, nel 1888 fu realizzato sul luogo stesso del rogo un monumento bronzeo, opera dallo scultore e. Ferrari Campo de' Fiori è l'unica piazza storica di Roma dove non è presente una chiesa. Nota Gastronomica: Nella piazza e nelle vicinanze sono presenti tanti bar, trattorie e pizzerie buone e abbastanza economiche Per i piu' golosi a pochi metri da piazza Campo de Fiori vi e' un locale famoso in tutta Roma dove la sera vengono fatti i filetti di baccala', il locale storico e' famoso e bisogna avere pazienza perche' e' sempre molto affollato per raggiungerlo bisogna prendere via dei giubbonari e procedre per qualche decina di metri fino ad arrivare in una piccola piazza sulla sinistra, dove si trova il locale.

Da piazza Campo de Fiori per tornare al B&B percorrere tutta via dei Giubbonari fino ad incontrare una piazza (piazza San Carlo ai Catinari) e girare a sinistra su via Arenula, dopo circa 100 metri vi troverete in Piazza Torre Argentina.

Ulteriori Informazioni

Chiesa di Santa Maria in Trastevere Tutti i giorni 8:30 – 12:00 Lunedì – Venerdì 15:00 – 16:00

Orto Botanico Dal 30 Marzo al 18 Ottobre 09:00 - 18:30 Dal 19 Ottobre al 29 Marzo 09:00 – 17:30 Biglietto standard € 8,00 visitare il sito internet per ulteriori informazioni http://sweb01.dbv.uniroma1.it/orto/index.html

Villa Farnesina Lunedì / Sabato 09:00 – 14:00 Biglietto standard € 6,00 ulteriori informazioni sul sito http://www.villafarnesina.it/

Galleria Spada Martedì / Domenica 8:30 – 19:30 biglietteria chiude alle ore 19:00 Chiusura 25 dicembre 1 gennaio Biglietto standard € 5,00 ulteriori informazioni sul sito http://www.galleriaborghese.it/spada/it

Palazzo Farnese Le visite devono essere prenotate con congruo anticipo sul sito http://inventerrome.com

Palazzo del Senato Usualmente il primo sabato del mese con esclusione del mese di agosto per ulteriori informazioni visitare il sito http://www.senato.it/3386?voce_sommario=28&testo_generico=501

Sant’Ivo alla Sapienza Domenica 09:00 – 12:00 da settembre a giugno APERTURA: Tutti i giorni dalle 7.30 alle 20. Ad agosto dalle 8 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.

Palazzo Farnese Per la visita è importante munirsi di un documento d’identità valido (niente fotocopie). fotografie e film non sono permessi e borse ed oggetti voluminosi non sono consentiti (né custodia né guardaroba). – Le visite si svolgono esclusivamente il lunedì, il mercoledì e il venerdì alle ore 15.00, 16.00, 17.00 (si prega di prestare attenzione per la scelta della lingua al momento dell’iscrizione) Prenotazione obbligatoria e pagamenti attraverso il sito www.inventerrome.com Le iscrizioni sono chiuse una settimana prima della data di visita. – Per la visita presentarsi 10 minuti prima dell'orario previsto al punto d'incontro davanti all'Ambasciata, in Piazza Farnese, muniti di documento di identità valido e della conferma della prenotazione.