Cs Intitolazione Andreatta
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UFFICIO STAMPA Comunicato stampa La cerimonia mercoledì 25 maggio alle 15. Interverrà anche Giovanni Bazoli L’aula 20 di Sociologia tiene viva la memoria di Nino Andreatta L’intitolazione voluta dalla Facoltà, in accordo con la famiglia e tutto l’Ateneo Trento, 20 maggio 2011 – (e.b.) Vuole essere un’espressione di riconoscenza per ciò che Beniamino (Nino) Andreatta ha rappresentato per la nascita e per lo sviluppo dell’Università di Trento e, al tempo stesso, un richiamo e una consegna alle nuove generazioni di studenti perché non smarriscano il ricordo della sua figura. Con l’intitolazione dell’aula 20 a Beniamino Andreatta la Facoltà di Sociologia intende tenere viva la memoria di colui che fu membro del Comitato ordinatore dell’Istituto superiore di Scienze sociali (primo nucleo dell’Università di Trento), docente della Facoltà, illustre economista, ministro della Repubblica. L’iter, condotto in accordo con la famiglia, era iniziato nel marzo 2010 con l’approvazione della proposta nel consiglio di Facoltà. Ora si conclude con la cerimonia di intitolazione, che avrà luogo mercoledì 25 maggio alle ore 15 . Il programma si aprirà con gli indirizzi di saluto di Davide Bassi (rettore dell’Università degli Studi di Trento), Lorenzo Dellai (presidente della Provincia Autonoma di Trento) e Alessandro Andreatta (sindaco di Trento). Seguirà l’introduzione di Bruno Dallago, preside della Facoltà di Sociologia. Quindi l’intervento di Giovanni Bazoli (presidente del Consiglio di sorveglianza di Banca Intesa San Paolo) sul tema “Nino Andreatta. Il Trentino, l’Italia”. Al termine sarà scoperta la targa. Alla cerimonia saranno presenti i familiari del professor Beniamino Andreatta. Informazioni: http://www.unitn.it/sociologia/evento/16882/cerimonia-intitolazione-aula- 20-della-facolta-di-sociologia-beniamino-andreatta e anche tel. 0461 281428-1430. In allegato una foto di Beniamino Andreatta (Foto Giorgio Salomon, archivio Università di Trento) Scheda su Beniamino Andreatta Beniamino Andreatta, nato a Trento l’11 agosto 1928 e morto a Bologna il 26 marzo 2007, laureato in Giurisprudenza, aveva iniziato la sua carriera accademica nel 1963 all’Università di Trento, rimanendo come incaricato esterno fino al 1967. Andreatta, personalità di indiscussa levatura scientifica e morale, economista e politico, ricoprì inoltre una serie di incarichi ministeriali dal 1979 al 1998. Di seguito qualche nota biografica più ampia su di lui: Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento Via Belenzani, 12 – 38122 Trento, Italy - tel. +39 0461/281131-1136, [email protected] Archivio comunicati: www.unitn.it/comunicati-stampa UFFICIO STAMPA - 1928: l’11 agosto nasce a Trento da Beniamino Andreatta senior e da Erica Montavon; - studi liceali presso il Liceo “Giovanni Prati” di Trento, dove consegue la maturità nel 1945; - 1950: laurea in Giurisprudenza a Padova (miglior laureato dell’anno); - 1951: specializzazione in scienze economiche presso l’Università Cattolica di Milano con Francesco Vito e Pasquale Saraceno; - 1956: visiting professor a Cambridge; - 1960: membro del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) fino al 1974; - 1961: consulente per conto dell’MIT (Massachussetts Institute of Technology) della Planning Commission del governo di Jawaharlal Nehru in India; - 1962: cattedra di Politica economica e finanziaria all’Università di Ancona; - 1963: trasferimento all’Università di Bologna, Facoltà di Giurisprudenza, sulla cattedra che era già stata di Federico Caffè e Paolo Sylos Labini; consigliere economico di Aldo Moro; insegna anche a Trento Economia politica, fino all’a.a. 1966/67; - 1967: esperto ed estensore del Piano urbanistico provinciale del Trentino, che firma con Giuseppe Samonà e Sergio Giovanazzi; - 1968: fa parte, assieme a Marcello Boldrini e a Norberto Bobbio, del Comitato ordinatore dell’Istituto superiore di Scienze sociali di Trento (Sociologia); - 1969: si impegna con Giuseppe Alberigo, Achille Ardigò e Nicola Matteucci nella riforma della Facoltà di Scienze politiche a Bologna; fonda l’Istituto di Scienze economiche; - 1971: partecipa, con Paolo Sylos Labini, all’istituzione dell’Università della Calabria a Rende (Cosenza), un campus di ispirazione anglosassone che aveva anche lo scopo di rilanciare il Mezzogiorno (nel gennaio 2009, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, l’Università ha intitolato a Beniamino Andreatta l’aula magna); è rettore dal 1971 al 1975; - 1976: viene eletto al Senato per la DC in Emilia (collegio di Fidenza Fiorenzuola) e rieletto nel 1979; a Roma fonda l’Arel (Agenzia di ricerche e legislazione) di cui rimarrà presidente fino al 2007; - 1979: ministro del Bilancio e della programmazione economica nel primo governo Cossiga; - 1980: ministro del Tesoro nel governo Forlani; - 1981: ministro del Tesoro con Spadolini, predispone e prepara il “divorzio” tra banca d’Italia e Ministero del Tesoro; - 1982: ministro del Tesoro nel governo Spadolini, prepara e promuove con il governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, il salvataggio del Banco Ambrosiano, affidandone la guida a Giovanni Bazoli; - 1983: lascia il seggio senatoriale e si candida alla Camera dei deputati nel collegio Bologna-Ravenna-Ferrara-Forlì; - 1984: vicepresidente del Partito popolare europeo (fino al 1987); - 1987: eletto al Senato, presiede la Commissione Bilancio; - 1991: tiene l’orazione funebre a Trento in Piazza Duomo in occasione delle esequie di Bruno Kessler; Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento Via Belenzani, 12 – 38122 Trento, Italy - tel. +39 0461/281131-1136, [email protected] Archivio comunicati: www.unitn.it/comunicati-stampa UFFICIO STAMPA - 1992: accetta la candidatura al Senato per il collegio delle valli di Non e Sole in Trentino, ma viene sconfitto; ministro del Bilancio e della programmazione economica nel primo governo Amato (chiude la cassa del Mezzogiorno); - 1993: ministro degli Esteri nel governo Ciampi; propone una riforma del Consiglio di sicurezza dell’ONU; partecipa alla rifondazione del Partito popolare italiano; - 1994: eletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, è capogruppo del Partito popolare; partecipa al varo dell’Ulivo e sponsorizza la candidatura di Romano Prodi; - 1996: eletto alla Camera, è ministro della difesa nel primo governo Prodi; - 1999: il 15 dicembre, durante una seduta parlamentare viene colto da malore ed entra in coma; morirà il 26 marzo 2007. Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa dell’Università degli Studi di Trento Via Belenzani, 12 – 38122 Trento, Italy - tel. +39 0461/281131-1136, [email protected] Archivio comunicati: www.unitn.it/comunicati-stampa .