GIORN/INTERNI/PAG22<UNTITLED>

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

GIORN/INTERNI/PAG22<UNTITLED> il Giornale CRONACHE 23 Domenica 21 marzo 2010 Dirigeva i 10.000 dipendenti dell’Eni all’estero. Andato in pensione, ha cominciato a pubblicare racconti. Il suo «Luna bavarese» piacque a Mario Luzi: in Germania è nelle antologie dei licei «È così. S’indignava: “I miei compaesani diBagnacavallosonotalmenterossidafin- gere che io non sia nemmeno nato lì”. Nel 1989arrivaronoadarelacittadinanzaono- raria a Maurizio Ferrini, il comico televisi- volanciatodaRenzoArboreinQuellidella notte, solo perchéa Domenica ininterpre- tava il personaggio della signora Emma Coriandoli da Bagnacavallo. Feci il diavo- lo a quattro. Scrissi a Montanelli: ma co- me,ilComunecelebraunguittoesidimen- tica di Leo Longanesi? Ricevetti una lette- ra di scuse dal sindaco Mario Mazzotti. Fu istituita una commissione per onorare la memoriadimiocugino.Mapoi lacerimo- nia saltò». Per quale motivo? «IlPcidiRavennaavevapostoilvetoalsin- daco e allo sponsor, il Credito romagnolo. Solo dopo la caduta del muro di Berlino ripresi i contatti col Comune di Bagnaca- valloe allafine labenedettacommemora- zione si poté tenere». Longanesi ricambiò tanta irricono- scenza facendosi seppellire a Lugo di Romagna e dettando un epitaffio bef- fardo per la sua tomba. «Non è vero che sulla lapide c’è scritto “Tornosubito”.L’avrebbevoluto.Maquel- la scritta non compare». E così il ruolo del Longanesi che scrive dellapropriavitaesifosseconvintodinon ne:“Dicapurechenonlepiacciono!”.Non sta e vendere il sugo bacchetto”, mi rac- lia. “Come la invidio!”, esclamò. Anni do- è passato a lei. averraggiuntorisultatidegnidellesuedo- licapisco,balbettai.Sirasserenò:“Cosìdi- contava,maiofaticavoaimmaginarmelo po stessa scena al check-in di Lisbona: «Percarità!Iorestoundilettante.Melaso- ti straordinarie. “Neppure la salute è mia mostramegliolasuaintelligenza”.Daallo- col bilancino dietro un bancone». “Doveva?”.AZurigo,maestà,epoiaMila- no cavata meglio come guida alpina sul alleata”, si lamentava. Aveva problemi al- rausaisempreunaformuladicortesiache Il sugo bacchetto? no. “Come la invidio!”, sospirò. La terza Biancoe sulRosa.Unavoltaportaiunpre- la schiena, ai denti, al fegato e una sciatica apprezzòmolto:ritengochequestosuodi- «Nonmichiedachecos’è,nonhomaiavu- volta, l’anno prima che Umberto II moris- tino torinese sul Balmenhor, 4.300 metri. che lo tormentava. Al primo incontro osai pinto possa soddisfare i veri intenditori... to il coraggio di domandarglielo. Con Leo se, fu un incontro indimenticabile. In va- Non avevamo neppure la corda: fregam- dirgli che, in fatto d’intelligenza, s’era ac- Disegnava personalmente anche le fonti mi sentivo sempre sotto esame. Poneva di canza avevo conosciuto Giuseppe Quaro- mopertregiorniquelladelcampanilenel- caparrato tutti i cromosomi dei Longane- per i titoli e le rubriche dei suoi giornali. continuo domande all’apparenza svagate ni,generaleariposodellaFolgore,chenel- lachiesettadelbaronePeccoz,amantedel- si. “Lei però ha ereditato l’altezza”, mi ri- Era un maniaco delle arti tipografiche: al per saggiare la consistenza intellettiva dei la prima guerra mondiale era stato giova- la regina Margherita, a Gressoney-La-Tri- batté serio. Lo contrariava il fatto che fossi Resto del Carlino si conserva una cassa di suoi interlocutori». nepilotanellasquadrigliadiFrancescoBa- nité.Un’altravoltaguidailafamigliaScara- molto più alto di lui». caratteri Bodoni riservati esclusivamente Dicono che fosse molto avaro. racca. Saputo che mi recavo in Portogallo vaggi di Piacenza. Fu definita “la cordata E le dava del lei per questo? agli elzeviri scritti da Leo». «Mamoltogenerosoneldissipareilsuoin- perlavoro, Quaronimi suggerì diandare a dei geometri” perché erano cinque fratel- «Quello della statura era un vero e proprio Gli attribuiscono l’idea iperbolica del gegno in consigli agli amici. A Giovanni trovare il re a Cascais: “Gli dica solo que- li,tuttidiplomatigeometri,conpadregeo- complesso.“Sonopiccolo,mapursempre cane a sei zampe, emblema dell’Agip, Spadolinipredisse:“Seleismettediscrive- sto:leportoisalutidelvecchioparacaduti- metraedetàdanoncredere:25,24,23,22e uncentimetropiùaltodelre”,sigiustifica- poi stilizzato da Bob Noorda. rees’interessadipolitica,diventeràpresi- sta”. L’hotel De Paris, dove alloggiavo, 21anni.Un’altravoltafecidaguidaaStefa- va. Era un metro e 55. Comunque ha sem- «È probabile che l’idea fosse sua, visto che dente del Consiglio”. Aveva un intuito in- non era lontano da Villa Italia, residenza no, poliomielitico». pre dato del lei a tutti. Tranne che a Indro nel 1952 aveva ideato il logo per la carta fallibile. Quando entrava in una libreria, delsovranoinesilio.Telefonaiperchiede- Un poliomielitico che scala le Alpi? MontanellieaBenitoMussolini,aiqualisi intestata del presidente dell’Eni. E pare sfogliavadecinedivolumiesapevadistin- re un appuntamento: il segretario prese «Mi aspettava sempre al ritorno dalle mie rivolgeva col tu». che avesse anche guere subito i mi- nota.Amezzodì,di spedizioni. Veder- Come mai queste due eccezioni? suggerito a Mattei gliori. Era come se ritorno in albergo, loognivoltaarram- «Giudicava le persone in senso verticale e ilprogettodelGior- ne penetrasse il trovai una lettera: picarsi sulle vette diMontanellidicevachenonapparteneva no. Ma ben presto i contenuto, sbir- “Sua Maestà la at- congliocchimida- al mondo animale: “Non è un uomo, è un due litigarono per ciandoli appena. tende alle ore 19”. va una pena infini- pezzo di legno trasformato in pertica”. Di via delle statalizza- “Liscelgodall’odo- Andai. Le finestre ta. Alla fine decisi qui il tu, trattandosi di un vegetale. Quan- zioni. Saputo dove re”, mi spiegava. di Villa Italia erano cheselomeritasse: toaMussolini,sisachepretendevatassati- lavoravo, Leo mi Dopo due aggetti- illuminate. Pensai domanitiportosul- vamente il voi. Ma il giorno che Leandro suggerì:“Cambico- IL COMPLESSO DELLA STATURA vi t’interrompeva: checifosseunrice- UN PITTORE IN TIPOGRAFIA la Piramide Vin- Arpinati, federale di Bologna, gli presentò gnome, si presenti “Basta così!”». vimento, invece cent. Mi guardò per la prima volta Leo,all’epoca diciasset- con quello di sua Mio cugino era 1,55: «Sono alto Con lei fu prodi- avevano acceso le Mi esibì i suoi disegni: «Dica pure stralunato: “E co- tenne, questi si rivolse al Duce col tu, qua- madre, è più pru- godiconsigliper luci per me. Nella me?”.Aspalle.Allo- le atto di deferenza dovuto ai grandi con- dente”. Gli confi- un centimetro più del re». Dava la scrittura? Sala del Risorgi- che non le piacciono!». Balbettai: ra avevo una forza dottieri romani. Mussolini fu subito con- dai che all’Eni ave- del tu solo““ a Montanelli, ritenuto «Che cosa sta di- mentoeranoespo- non li capisco. «Così dimostra mostruosa.Fecico- quistatodallasfrontatezzadiquelragazzo vo già rinnegato cendo? Allora era stelebandierelace- struire una specie prodigio, romagnolo come lui, e da allora due volte d’essere un vegetale: «Indro è una pertica» al di là di ogni mia re di tutte le batta- meglio la sua intelligenza», sorrise dibarellaemeloca- lo prese a benvolere. Longanesi gli faceva suo parente. “San immaginazione. glie delle guerre ricai sul groppone. lafrondasuisuoigiornali.Finìperesagera- Pietroharinnegato Gli capitò d’inter- d’indipendenza. Arrivati in cima, gli reeilcapodelfascismoloconvocòaPalaz- Gesù Cristo tre vol- rogarmi in propo- Eroemozionatissi- ordinai: “Chiudi zoVenezia,richiamandoloall’ordine.Leo te e ha fatto carrie- sito: “Ha mai pen- mo. Conversam- gli occhi e riaprili scattò sull’attenti: “Mussolini ha sempre ra lo stesso”, rispo- sato di scrivere?”. moperun’ora.Sco- solo quando te lo ragione”.IlDucenoncolseilsensoironico se,menocorruccia- Gli risposi: se mi priicosìcheQuaro- dirò io”. Giunto della frase, che da quel giorno finì dipinta to del solito». presta la sua pen- ni era stato l’istrut- quel momento, a caratteri cubitali sui muri di tutta Italia». Ma era sempre na...Larispostagli tore del giovane nondisseunaparo- CertocheLonganesinetenneabattesi- arrabbiato? piacque. Ma subi- Umberto. Alla fine la.Credettichefos- mo, di antifascisti, sui propri rotocal- «Non abbondava to mi dissuase: il sovrano mi pose se rimasto deluso. chi. in sorrisi. Si defini- “No, meglio di no. la solita domanda: Maseleisalealrifu- «Fascisti e antifascisti, tutti comunque va “il carciofino Come i Savoia go- “Quando rientrerà gio Col d’Olen, sul grandiscrittori:oltreaMontanelli,Giusep- sott’odio”, e sog- vernano uno alla in Italia?”. E io an- registro degli ospi- pe Ungaretti, Vitaliano Brancati, Vincen- giungeva: “Cerco volta, così anche i cora una volta do- ti, in data 16 luglio zo Cardarelli, Elio Vittorini, Giovanni Co- amicidaconsuma- Longanesi devo- vetti rispondere: 1959, leggerà que- misso, Mino Maccari, Ardengo Soffici, re”. Con i parenti noscrivereunoal- domani, maestà. sta frase firmata da Emilio Cecchi, Riccardo Bacchelli, Ennio avevalostessorap- lavolta”.Hoaspet- Mistrinselamano: Stefano: “Dio, per Flaiano, Giuseppe Berto, Arrigo Benedet- porto che si ha con Da sinistra, Leo Longanesi e Alberto Moraviatato trent’anni. E “Sapessequantola Una xilografia di Longanesi per «Il Borghese» un solo giorno, mi ti, Enzo Biagi, Cesare Zavattini, Goffredo le scarpe: più sono purtroppo non ho invidio!”. In quel- ha prestato le Sue Parise, Luciano Bianciardi, Alberto Savi- strette e più fanno UNO SCOPRITORE DI TALENTI la sua penna. A l’uomo parlava NEMO PROPHETA IN PATRIA gambe”.Mezzose- nio,AldoPalazzeschi. AdAlberto Moravia male. Ma io gli ri- proposito dei Sa- l’amor patrio. Già colo dopo non ho riscrivevagliarticolicominciandodallafi- sultai simpatico
Recommended publications
  • A British Reflection: the Relationship Between Dante's Comedy and The
    A British Reflection: the Relationship between Dante’s Comedy and the Italian Fascist Movement and Regime during the 1920s and 1930s with references to the Risorgimento. Keon Esky A thesis submitted in fulfilment of requirements for the degree of Doctor of Philosophy, Faculty of Arts and Social Sciences. University of Sydney 2016 KEON ESKY Fig. 1 Raffaello Sanzio, ‘La Disputa’ (detail) 1510-11, Fresco - Stanza della Segnatura, Palazzi Pontifici, Vatican. KEON ESKY ii I dedicate this thesis to my late father who would have wanted me to embark on such a journey, and to my partner who with patience and love has never stopped believing that I could do it. KEON ESKY iii ACKNOWLEDGEMENTS This thesis owes a debt of gratitude to many people in many different countries, and indeed continents. They have all contributed in various measures to the completion of this endeavour. However, this study is deeply indebted first and foremost to my supervisor Dr. Francesco Borghesi. Without his assistance throughout these many years, this thesis would not have been possible. For his support, patience, motivation, and vast knowledge I shall be forever thankful. He truly was my Virgil. Besides my supervisor, I would like to thank the whole Department of Italian Studies at the University of Sydney, who have patiently worked with me and assisted me when I needed it. My sincere thanks go to Dr. Rubino and the rest of the committees that in the years have formed the panel for the Annual Reviews for their insightful comments and encouragement, but equally for their firm questioning, which helped me widening the scope of my research and accept other perspectives.
    [Show full text]
  • Saint Mary Magdalene, with an Angel [Left Panel]
    National Gallery of Art NATIONAL GALLERY OF ART ONLINE EDITIONS Italian Thirteenth and Fourteenth Century Paintings Pietro Lorenzetti Sienese, active 1306 - 1345 Saint Mary Magdalene, with an Angel [left panel] probably 1340 tempera on panel transferred to canvas painted surface: 89.2 × 41 cm (35 1/8 × 16 1/8 in.) overall: 92.1 × 44.1 cm (36 1/4 × 17 3/8 in.) Gift of Frieda Schiff Warburg in memory of her husband, Felix M. Warburg 1941.5.1.a ENTRY The central Madonna and Child of this triptych, which also includes this panel of Saint Mary Magdalene and Saint Catherine of Alexandria, with an Angel [right panel], proposes a peculiar variant of the so-called Hodegetria type. The Christ child is supported on his mother’s left arm and looks out of the painting directly at the observer, whereas Mary does not point to her son with her right hand, as is usual in similar images, but instead offers him cherries. The child helps himself to the proffered fruit with his left hand, and with his other is about to pop one of them into his mouth.[1] Another unusual feature of the painting is the smock worn by the infant Jesus: it is embellished with a decorative band around the chest; a long, fluttering, pennant-like sleeve (so-called manicottolo);[2] and metal studs around his shoulders. The group of the Madonna and Child is flanked by two female saints. The saint to the left can be recognized as Saint Mary Magdalene by the cylindrical pyx of ointment in her hand,[3] while Saint Catherine of Alexandria is identified by her crown and by the wheel of martyrdom she supports with her right hand, half concealing it below her mantle.[4] Both this saint and the two angels in the gable above Mary’s head bear a palm in their hand.[5] Though signed and dated by the artist [fig.
    [Show full text]
  • Longanesi.Pdf
    22 CRONACHE il Giornale il Giornale CRONACHE 23 Domenica 21 marzo 2010 Domenica 21 marzo 2010 tipi italiani Dirigeva i 10.000 dipendenti BRUNO LONGANESI dell’Eni all’estero. Andato in pensione, ha cominciato a pubblicare racconti. Il suo «Sono l’altro Longanesi «Luna bavarese» piacque a Mario Luzi: in Germania è nelle antologie dei licei di Stefano Lorenzetto «È così. S’indignava: “I miei compaesani e vi racconto Leo diBagnacavallosonotalmenterossidafin- l primo Longa- gere che io non sia nemmeno nato lì”. Nel nesi, il famoso 1989arrivaronoadarelacittadinanzaono- Leo, resterà raria a Maurizio Ferrini, il comico televisi- nella storia per volanciatodaRenzoArboreinQuellidella isuoivescican- notte, solo perchéa Domenica ininterpre- Iti aforismi. «Tutto tava il personaggio della signora Emma ciò che non so l’ho che mi vietò di scrivere» Coriandoli da Bagnacavallo. Feci il diavo- imparato a scuola». lo a quattro. Scrissi a Montanelli: ma co- «Non datemi consi- me,ilComunecelebraunguittoesidimen- gli! So sbagliare da «Mi disse: “Noi siamo come i Savoia, dobbiamo governare uno alla volta”» tica di Leo Longanesi? Ricevetti una lette- solo». «I difetti degli ra di scuse dal sindaco Mario Mazzotti. Fu altri assomigliano troppo ai nostri». «L’in- istituita una commissione per onorare la tellettuale è un signore che fa rilegare i li- Adesso il cugino recupera il tempo perduto: ha già vinto 374 premi letterari memoriadimiocugino.Mapoi lacerimo- bri che non ha letto». «Non capisce, ma nia saltò». non capisce con grande autorità e compe- “Mutter... mamma”. Ripeteva tre nomi: non ne esci più. Finora ho vinto 73 volte il ti fu tutto un fiorire di impianti, pipeline, TRATTAVA Per quale motivo? tenza».«Unverogiornalistaspiegabenissi- “Isolde, Augsburg, Bayern”.
    [Show full text]
  • Madonna and Child with the Blessing Christ, and Saints Mary Magdalene
    National Gallery of Art NATIONAL GALLERY OF ART ONLINE EDITIONS Italian Paintings of the Thirteenth and Fourteenth Centuries Pietro Lorenzetti Sienese, active 1306 - 1345 Madonna and Child with the Blessing Christ, and Saints Mary Magdalene and Catherine of Alexandria with Angels [entire triptych] probably 1340 tempera on panel transferred to canvas Inscription: middle panel, across the bottom edge, on a fragment of the old frame set into the present one: [PETRUS] L[A]URENTII DE SENIS [ME] PI[N]XIT [ANNO] D[OMI]NI MCCCX...I [1] Gift of Frieda Schiff Warburg in memory of her husband, Felix M. Warburg 1941.5.1.a-c ENTRY The central Madonna and Child of this triptych, which also includes Saint Catherine of Alexandria, with an Angel [right panel] and Saint Mary Magdalene, with an Angel [left panel], proposes a peculiar variant of the so-called Hodegetria type. The Christ child is supported on his mother’s left arm and looks out of the painting directly at the observer, whereas Mary does not point to her son with her right hand, as is usual in similar images, but instead offers him cherries. The child helps himself to the proffered fruit with his left hand, and with his other is about to pop one of them into his mouth. [1] Another unusual feature of the painting is the smock worn by the infant Jesus: it is embellished with a decorative band around the chest; a long, fluttering, pennant-like sleeve (so-called manicottolo); [2] and metal studs around his shoulders. The group of the Madonna and Child is flanked by two female saints.
    [Show full text]
  • Italian Fascist Writers and the United States Charles Burdett
    Different Visions of Space: Italian Fascist Writers and the United States Charles Burdett University of Bristol Fascist Italy and the United States The history of the relationship between Fascist Italy and the United States is a complex one. In the 1920s Mussolini enjoyed a good deal of esteem among American politicians and businesspeople, as the man who had restored Italy’s economic fortunes, who had quelled social agitation and who had repulsed the threat of Communism. From 1923 onwards American journalists made frequent visits to Italy and reported favourably on the innovations made by the Duce, who, in the words of David Schmitz, ‘quickly became a celebrity in the American press and in popular opinion’.1 The Republican leaders were willing to ignore the destruction of democratic rights and institutions in Italy and to reduce Italy’s debt payments to the States. American investment in Italy increased significantly until 1929. The Depression ended the American facility of influencing policies in Italy through financial incentive, but it did not mark a substantial change in relations between the two countries. When Roosevelt came to office in 1933 there was little, if any change in US policy towards Italy. It was not until the autumn of 1935 and the invasion of Ethiopia that Italo-American relations were placed under severe strain. Yet, American politicians were prepared even then to continue a policy of economic appeasement in the hope that Mussolini would act as a restraining force on Hitler. In Italy perceptions of the United States were more ambiguous and more contradictory. Different feelings displayed contrasts between those who supported the regime and those who did not, they also demonstrated clashes of opinion within the ranks of Fascist sympathisers.
    [Show full text]
  • Fondo Cecchi
    Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” Gabinetto G.P. Vieusseux FONDO EMILIO CECCHI elenco dei mittenti della corrispondenza privata Firenze, 2009 Fondo Emilio Cecchi A ABBOTT, Herbert (EC I. 223) 1928, 1 pezzo ABETTI, Giorgio (EC I. 224) 1941-1952, 3 pezzi ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI TORINO (EC I. 225) 1917, 1 pezzo ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PERUGIA (EC I. 226) 1948, 1 pezzo ACCADEMIA DI SAN LUCA (EC I. 227) 1947-1948, 2 pezzi ACCADEMIA MONDIALE DEGLI ARTISTI E PROFESSIONISTI (EC I. 228) 1956, 1 pezzo ACCADEMIA NAZIONALE CHERUBINI (EC I. 229) 1950-1951, 5 pezzi ACCATINO, Enrico (EC I. 230) 1955, 1 pezzo ACTON, Harold (EC I. 231) 1949-1964, 3 pezzi AFELTRA, Gaetano (EC I. 249) 1962-1964, 2 pezzi AGLIANÒ, Sebastiano (EC I. 232) 1950, 2 pezzi AGLIATI, Mario (EC I. 233) 1954, 2 pezzi AGNELLI, Giuseppe (EC I. 234) 1934-1961, 5 pezzi AGNOLETTI, Ferdinando (EC I. 86) 1919-1920, 5 pezzi AGOSTINI, Temistocle (EC I. 235) 1957, 1 pezzo AIE (ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI) (EC I. 236) 1953-1954, 2 pezzi AINSLIE, Douglas (EC I. 237) 1919, 2 pezzi ALATRI, Paolo (EC I. 238) 1957, 1 pezzo ALBANESI MASINI, Alberta (EC I. 239) 1946, 1 pezzo ALBANI, Maria Teresa (EC I. 240) 1943-1954, 3 pezzi ALBERTAZZI, Adolfo (EC I. 241) 1921-1923, 4 pezzi ALBERTI, Guglielmo (EC I. 242) 1936-1959, 18 pezzi ALBERTI, Guido (EC I. 243) 1954-1961, 2 pezzi ALBITES, Tito (EC I. 244) 1952, 1 pezzo ALBONETTI, Giovanni (EC I. 245) 1923-1964, 10 pezzi ALERAMO, Sibilla (EC I. 114) 1911-1957, 50 pezzi ALESSANDRINI, Ada (EC I.
    [Show full text]
  • Fondo Cecchi
    Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” Gabinetto G.P. Vieusseux FONDO EMILIO CECCHI elenco dei mittenti della corrispondenza di lavoro (aziende, enti, istituzioni) a cura di Sara Risi Firenze, 2009 Fondo Emilio Cecchi Sottoserie EC IV. a: Quotidiani e riviste CORRIERE DELLA SERA (EC IV. a 1) 1927-1966, 117 pezzi Borelli, Carlo (1-6) Borsi, Mario (7-8) Colli, Giuseppe (9-29) Emanuel, Guglielmo (30-60) Emanuelli, Enrico (61-62) Gentile, Panfilo (63-65) Janni, Ettore (66) Lanocita, Arturo (67-68) Laurenzi, Carlo (69-71) Montanelli, Indro (72-75) Negro, Silvio (76-82) Patané, Giuseppe (83-87) Russo, Alfio (88-102) Sansa, Giorgio (103) Firme non identificate (104-117) COSTUME (EC IV. a 2) 1946, 1 pezzo Emanuelli, Enrico EDITORIALE DOMUS (EC IV. a 6) 1949-1951, 2 pezzi Firme non identificate GAZZETTA DEL POPOLO (EC IV. a 3) 1949, 1 pezzo Mattei, Enrico IL GIORNALE (EC IV. a 4) 1945, 1 pezzo Firma non identificata IL MONDO (EC IV. a 5) 1957, 1 pezzo Pannunzio, Mario IL SECOLO (EC IV. a 7) 1924, 1 pezzo Firma non identificata SETTIMO GIORNO (EC IV. a 8) 1957, 1 pezzo Rispoli, Franco IL TEMPO (EC IV. a 9) 1946, 1 pezzo Firma non identificata THE TIMES (EC IV. a 10) 1947, 1 pezzo Firma non identificata Sottoserie EC IV. b: Istituti cinematografici CINES (EC IV. b 1) 1931-1956, 16 pezzi Civallero, Carlo (1-8) Mosco, Antonio (9) Viale Dessì, Mercedes (10) Viotti, Giuseppe (11) Firme non identificate (12-16) CONSORZIO ITALIANO FILMI (EC IV. b 2) 1941, 1 pezzo Firma non identificata DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA (EC IV.
    [Show full text]
  • University of Cambridge Faculty of Modern and Medieval Languages
    University of Cambridge Faculty of Modern and Medieval Languages Popular Magazines in Fascist Italy, 1934 – 1943 A dissertation submitted by Manuela Di Franco Sidney Sussex College For the degree of Doctor of Philosophy (Ph.D.) April 2018 The dissertation examines the field of popular magazines in 1930s Italy, by first examining the broad field of magazine production under Fascism and then undertaking three case studies of individual magazines – L’Avventuroso (1934 – 1943), Omnibus (1937 – 1939), and Grazia (1938 –) – in order to build an in-depth analysis of the production, format and reception of the popular press in this period. In the interwar years, and in particular from 1934 onwards, innovative printing techniques and production methods transformed the periodical press worldwide. The emergence of new forms of illustrated magazines expanded the readership and started a process of standardisation and mass production of periodicals. The dissemination in Italy of the rotocalco, a new product aimed at the masses that was developed in the 1930s, offers a particularly interesting starting point for analysing the development of a modern Italian mass press and culture within the peculiar dynamics of a controlling Fascist regime and the mixed national and international forces that shaped it. Modern Italian magazines developed in dialogue with foreign industries, imitating models from abroad and adapting them to the Italian culture. The development of popular press in the 1930s represented a challenge for the Fascist regime, which approached it both as a threat and an opportunity to shape Italian popular culture. Through the analysis of three case studies, each from a key sector of popular press – comics, general cultural magazines, and women's magazines – and each produced by one of the three main publishing companies in the field – Nerbini, Rizzoli, and Mondadori – the dissertation aims to provide a detailed picture of the development of mass print culture in Italy during Fascism.
    [Show full text]
  • Impegno Nero: Italian Intellectuals and the African-American Struggle
    Impegno nero: Italian intellectuals and the African-American struggle Article Published Version Creative Commons: Attribution-Noncommercial 4.0 Open Access Leavitt, C. L. (2013) Impegno nero: Italian intellectuals and the African-American struggle. California Italian Studies, 4 (2). ISSN 2155-7926 Available at http://centaur.reading.ac.uk/36375/ It is advisable to refer to the publisher’s version if you intend to cite from the work. See Guidance on citing . Published version at: http://escholarship.org/uc/ismrg_cisj?volume=4;issue=2 Publisher: University of California All outputs in CentAUR are protected by Intellectual Property Rights law, including copyright law. Copyright and IPR is retained by the creators or other copyright holders. Terms and conditions for use of this material are defined in the End User Agreement . www.reading.ac.uk/centaur CentAUR Central Archive at the University of Reading Reading’s research outputs online Peer Reviewed Title: Impegno nero: Italian Intellectuals and the African-American Struggle Journal Issue: California Italian Studies, 4(2) Author: Leavitt IV, Charles L., University of Reading Department of Modern Languages School of Literatures and Languages Publication Date: 2013 Publication Info: California Italian Studies Permalink: http://escholarship.org/uc/item/6qn2w1cm Acknowledgements: This essay is part of a book in progress, one that examines representations of African Americans in Italy from the Risorgimento to the present day. Some of the project’s early research findings have been presented and discussed at the 2011 conference of the South Atlantic Modern Language Association and the Colby College Symposium on the Myth of America in Italian Culture, as well as the 2012 conferences of the Modern Language Association, the American Association of Italian Studies, the “Echi oltremare...” conference sponsored by N.E.V.I.S., and a 2013 colloquium at the University of Reading.
    [Show full text]
  • Fondo Emilio Cecchi Manoscritti, Dattiloscritti, Bozze Di Stampa (Serie N° 6)
    Archivio Contemporaneo “Alessandro Bonsanti” Gabinetto G.P. Vieusseux (http://www.vieusseux.it/archivio-contemporaneo.html) Fondo Emilio Cecchi manoscritti, dattiloscritti, bozze di stampa (Serie n° 6) a cura di Margherita Ghilardi Firenze, 2006 (l’appendice dei documenti EC. 6.6.1-28 descritta da Fabio Desideri nel novembre 2016) SERIE 6 – MANOSCRITTI , DATTILOSCRITTI , BOZZE DI STAMPA CECCHI, Emilio. [Prose]. Macchiaioli minori: Sernesi, Abbati, D’Ancona / Emilio Cecchi. – [1940 ]. – 18 c. – Ds. non f.to con correzioni e aggiunte ms.; c. 1 r. e 18 v. bruniture da graffetta; c. 11 r. applicato cartiglio di carta quadrettata; c. 1 r., grafia di altra mano, indicazioni per la tipografia a matita blu. – Testo edito in “Il Frontespizio”, a. XI, n. 4, aprile 1940 EC. 6. 1. 1 CECCHI, Emilio. [Prose]. Carlo Cattaneo / Emilio Cecchi. – [1940 ]. – 10 c. – Ds. non f.to con correzioni e aggiunte ms.; c. 1 r. e 10 v. bruniture da graffetta; c. 1 r., grafia di altra mano, indicazioni per la tipografia a matita rossa e firma non identificata a matita blu. – Edito in “Il Frontespizio”, a. XI, n. 10, ottobre 1940, pp. 537-40; poi, con il titolo Omaggio a Cattaneo , in Corse al trotto e altre cose , Sansoni, Firenze 1952 EC. 6. 1. 2 CECCHI, Emilio. [Cinema]. Gesù, San Pietro e Malco / Emilio Cecchi. – 1950 febbr. 5, Roma. – 2 c. – Ds. f.to con aggiunte e correzioni ms; titolo e sottotitoli a penna rossa in grafia di altra mano. – C. forate nell’angolo superiore sinistro per spillatura. – Si tratta del soggetto per un film mai realizzato; scritto con Filippo Del Giudice.
    [Show full text]
  • Emilio Cecchi's Travel to Greece Among Arcadian Myth, Modernity Of
    Araştırma Makalesi Research Article ISSN 2548-0502 2018; 3(2): 153-167 Emilio Cecchi’s Travel to Greece Among Arcadian Myth, Modernity of Antique and Western Intellectual Stereotypes DR. ÖĞR. ÜYESİ CRISTIANO BEDIN* Abstract In 20th century, an increasing number of people have started to travel to Greece considered as the cradle of Western civilization. However, in some cases when lots of travelers couldn’t find the reality as they imagined, they got disappointed and denigrated the Modern Greek society and landscape. Greece image of Emilio Cecchi (1884-1966) who is a writer, literary critic and art historian, is completely different from this thought. He traveled to the Hellenic territory in 1934 and wrote a travel book entitled as Et in Arcadia ego by using his experience. This “fanatic of classical antiquity” is interested in Classical Greece’s history, art and literature that exists in memories and continues to live in the landscape. In this article, we intend to reveal the stereotypes in Et in Arcadia ego that is a product of a general ideology reached nowadays by examining this approach. Keywords: Emilio Cecchi, Travel to Greece, Arcadia, Ancient, Stereotypes ARKADYALI MİT, ANTİĞİN MODERNLİĞİ VE BATILI ENTELEKTÜEL STEREOTİPLER ARASINDA EMILIO CECCHI’NİN YUNANİSTAN SEYAHATİ Öz 20. yüzyılda, giderek artan sayıda insan, Batı medeniyetinin beşiği olarak kabul edilen Yunanistan'a seyahat etmeye başladı. Bununla birlikte, bazen hayalindeki gerçeğin bulunmadığını gördüğünde birçok seyyah, hayal kırıklığı yaşayıp modern Yunan toplumunu ve topraklarını kötülemiştir. Yazar, edebiyat eleştirmeni ve sanat tarihçisi Emilio Cecchi’nin (1884-1966) Yunanistan imgesi bu düşünceden tamamen farklıdır. 1934'te Yunan topraklarına gidip tecrübesini kullanarak Et in Arkadia ego (“Ben de Arkadya’da”) başlıklı bir seyahat kitabı yazdı.
    [Show full text]
  • Italy's Postcolonial Cinema and Its Histories of Representation
    ITALIAN STUDIES, VOLUME 63, NUMBER 2, AUTUMN 2008 ITALY’S POSTCOLONIAL CINEMA AND ITS HISTORIES OF REPRESENTATION abstract A number of recent fi lms have explored migration to Italy. Responses tend to focus on the nov- elty of this phenomenon in relation to Italian history, and to the history of Italian cinema as a nation building project. I argue, however, that these fi lms need to be seen in terms of how they racialize the non-Italian subject, and that they are embedded in complex histories of Italian colo- nialism, and emigration. After surveying work on Italian cinema that engages with questions of race, I consider the representation of Albanian migrants in Munzi’s Saimir (2004). Despite the fi lm’s sympathetic take on the efforts of clandestine, Albanian migrants to integrate into Italian society, it is mired in a tradition of representation that systematically constructs the non-Italian as extraneous to the nation. Saimir can be seen as a postcolonial fi lm as its representational economy depends on, and extends, a colonial logic of racial difference. KEYWORDS migration, colonialism, race, Albania, Saimir, postcolonial What difference might a consideration of race and colonial history make to an under- standing of Italian cinema, and in particular to its often-reiterated function as the crucible in which national identity is formed? The contemporary relevance of the question owes much to responses to recent migration to Italy, and to the rekindling of memories of Italy’s own history of emigration and colonialism.1 The presence of what is perceived to be a large number of non-Italians now resident in Italy has dramatized the non-homogeneity of the national space, and overtly politicized questions around citizenship and its entitlements.
    [Show full text]