22 CRONACHE il Giornale il Giornale CRONACHE23 Domenica 21 marzo 2010 Domenica 21 marzo 2010 tipi italiani Dirigeva i 10.000 dipendenti BRUNO LONGANESI dell’Eni all’estero. Andato in pensione, ha cominciato a pubblicare racconti. Il suo «Luna bavarese» piacque «Sono l’altro Longanesi a Mario Luzi: in Germania è nelle antologie dei licei

di e vi racconto Leo Stefano Lorenzetto «È così. S’indignava: “I miei compaesani diBagnacavallosonotalmenterossidafin- l primo Longa- gere che io non sia nemmeno nato lì”. Nel nesi, il famoso 1989arrivaronoadarelacittadinanzaono- Leo, resterà raria a Maurizio Ferrini, il comico televisi- nella storia per che mi vietò di scrivere» volanciatodaRenzoArboreinQuellidella isuoivescican- notte, solo perchéa Domenica ininterpre- Iti aforismi. «Tutto tava il personaggio della signora Emma ciò che non so l’ho Coriandoli da Bagnacavallo. Feci il diavo- imparato a scuola». lo a quattro. Scrissi a Montanelli: ma co- «Non datemi consi- me,ilComunecelebraunguittoesidimen- gli! So sbagliare da «Mi disse: “Noi siamo come i Savoia, dobbiamo governare uno alla volta”» tica di ? Ricevetti una lette- solo». «I difetti degli ra di scuse dal sindaco Mario Mazzotti. Fu altri assomigliano troppo ai nostri». «L’in- Adesso il cugino recupera il tempo perduto: ha già vinto 374 premi letterari istituita una commissione per onorare la tellettuale è un signore che fa rilegare i li- memoriadimiocugino.Mapoi lacerimo- bri che non ha letto». «Non capisce, ma nia saltò». non capisce con grande autorità e compe- “Mutter... mamma”. Ripeteva tre nomi: non ne esci più. Finora ho vinto 73 volte il ti fu tutto un fiorire di impianti, pipeline, TRATTAVA Per quale motivo? tenza».«Unverogiornalistaspiegabenissi- “Isolde, Augsburg, Bayern”. La sua fidan- primo premio, 64 il secondo, 39 il terzo, 31 perforazionineldesertoeinmare:Maroc- CON LO SCIÀ «IlPcidiRavennaavevapostoilvetoalsin- mo quello che non sa». «Italiani: buoni a zata,lasuacittà,lasuaterra.Stavapensan- volte mi sono classificato fra i primi cin- co, Libia, Tunisia, Tanzania, Congo, Zam- Bruno daco e allo sponsor, il Credito romagnolo. nulla,ma capaciditutto».«Quando suona doche quellastessa luna illuminava le co- que, 87 volte ho avuto una menzione spe- bia, Sudafrica...». Longanesi con Solo dopo la caduta del muro di Berlino ilcampanellodellalorocoscienzafingono se più care che aveva al mondo. Era alla ciale, 80 volte sono stato finalista. Al pre- Che tipo era Mattei? un ritratto del ripresi i contatti col Comune di Bagnaca- di non essere in casa». «Due stupidi sono fine. Gli slacciai i bottoni della divisa per mio La Pira a Pistoia ho conosciuto Sergio «Carismatico.Dipocheparole.Loparago- cugino Leo e valloe allafine labenedettacommemora- due stupidi. Diecimila stupidi sono una recuperare la piastrina di riconoscimen- Zavoli.“Longanesi,buonsanguenonmen- no a Silvio Berlusconi». una parte dei zione si poté tenere». forza storica». to, così da poterla un giorno restituire ai te”,mihadetto,ancheselasituazionenon Berlusconi non mi pare di poche paro- premi vinti. Longanesi ricambiò tanta irricono- Mal’altroLonganesi,losconosciutoBru- familiari, ma non la portava più al collo: i eradelle piùauliche: ci trovavamoal gabi- le. Trattò con lo scenza facendosi seppellire a Lugo di no,suocugino,originariodiBagnacavallo suoicamerati gliel’avevano strappata.Per netto. M’è capitato di salire sul palco con «Miriferivoalfattocheavevaunfiutoecce- Scià di Persia, Romagna e dettando un epitaffio bef- (Ravenna) come il geniale giornalista, loro era già un cadavere. La sua mano livi- gente illustre, come l’Abbé Pierre e lo sce- zionale nella scelta dei collaboratori e sa- re Idris di fardo per la sua tomba. scrittore e pittore che fondò L’Italiano, da cercò la mia. Gliela strinsi. Un mondo neggiatoreTonino Guerra. AlMolinello di peva spronarli, proprio come Berlusconi. Libia, Gheddafi «Non è vero che sulla lapide c’è scritto Omnibus, progenitore dei moderni roto- più grande di noi ci aveva travolti ma an- Sienanel 1999 premiaronoMario Luzi per PerdevozioneaMattei,iosaltaiperseime- e Saddam “Tornosubito”.L’avrebbevoluto.Maquel- calchi d’attualità, Il Borghese e una casa che uniti. Per consolarlo gli dissi che sarei la carriera e me per Luna bavarese. Poco sifilatiilriposo settimanale.Partivo daca- [Maurizio Don] la scritta non compare». editrice che ancor oggi porta il suo cogno- andatoa cercare un medico e che avrebbe primadimorire,ilgrandepoetamimandò sa alle 6 con la schiscetta e lavoravo 14-15 E così il ruolo del Longanesi che scrive me, resterà nel cuore di milioni di liceali e rivistolasuamamma,lasuaIsoldeelasua una lettera scritta con grafia tremolante ore al giorno, anche la domenica, accam- neltimorechefosseimbottitod’esplosivo: dellapropriavitaesifosseconvintodinon ne:“Dicapurechenonlepiacciono!”.Non sta e vendere il sugo bacchetto”, mi rac- lia. “Come la invidio!”, esclamò. Anni do- è passato a lei. diuniversitaritedeschi,iqualigiàdaparec- Baviera. Quante bugie gli dissi! “Danke, perdirmicheilmioracconto,rilettoripetu- pato in una baracca di legno a San Donato mentre stava per salire su quello in arrivo, averraggiuntorisultatidegnidellesuedo- licapisco,balbettai.Sirasserenò:“Cosìdi- contava,maiofaticavoaimmaginarmelo po stessa scena al check-in di Lisbona: «Percarità!Iorestoundilettante.Melaso- chi anni trovano nelle antologie scolasti- vielen Dank, mein Freund”, grazie, tante tamente, gli aveva sempre procurato “la Milanese, mentre tutt’intorno nascevano lo dirottavano su un altro». ti straordinarie. “Neppure la salute è mia mostramegliolasuaintelligenza”.Daallo- col bilancino dietro un bancone». “Doveva?”.AZurigo,maestà,epoiaMila- no cavata meglio come guida alpina sul chelasuaLunabavareseededicanotesidi grazie,amicomio,bisbigliò.Pertuttoilre- suggestioneintensa”dellaprimavolta.Èil i grattacieli dell’Eni. Allora non c’erano i Mattei fu all’origine del suo ritrovato alleata”, si lamentava. Aveva problemi al- rausaisempreunaformuladicortesiache Il sugo bacchetto? no. “Come la invidio!”, sospirò. La terza Biancoe sulRosa.Unavoltaportaiunpre- laurea a queste 11 pagine, le più strazianti stodellamiavitamisonochiestoperchélo riconoscimento cui tengo di più». telefoni e una notte mia moglie e mia suo- rapporto con Leo Longanesi? la schiena, ai denti, al fegato e una sciatica apprezzòmolto:ritengochequestosuodi- «Nonmichiedachecos’è,nonhomaiavu- volta, l’anno prima che Umberto II moris- tino torinese sul Balmenhor, 4.300 metri. delle 436 che compongono Nostalgia del abbandonai. Non lo so, non lo so, non lo Perché? cera,nonvedendomirincasare,venneroa «Di più: mi consentì di conoscerlo. Incon- che lo tormentava. Al primo incontro osai pinto possa soddisfare i veri intenditori... to il coraggio di domandarglielo. Con Leo se, fu un incontro indimenticabile. In va- Non avevamo neppure la corda: fregam- racconto,unodeisuoilibri.Piùcheunrac- so... ». Deglutisce. «Ma sì, lo ammetto, eb- «Per Raimund e per tutti i caduti. Fui testi- cercarmi verso le 3 in ufficio: credevanodi traiLeolaprimavoltanel1954,quandomi dirgli che, in fatto d’intelligenza, s’era ac- Disegnava personalmente anche le fonti mi sentivo sempre sotto esame. Poneva di canza avevo conosciuto Giuseppe Quaro- mopertregiorniquelladelcampanilenel- conto, una cronaca dettagliata, dedicata bi paura di vederlo morire». Preso dal ri- mone oculare della guerra di posizione trovarmi stecchito». trasferii da Bologna a Milano dopo essere caparrato tutti i cromosomi dei Longane- per i titoli e le rubriche dei suoi giornali. continuo domande all’apparenza svagate ni,generaleariposodellaFolgore,chenel- lachiesettadelbaronePeccoz,amantedel- «allamemoriadiRaimund»conundistico morso, tornò da Raimund dopo un quarto lungo il Senio, dal 2 dicembre 1944 al 9 Pensa che Mattei sia stato ucciso? stato assunto all’Eni. Benché cugini, fra di si. “Lei però ha ereditato l’altezza”, mi ri- Era un maniaco delle arti tipografiche: al per saggiare la consistenza intellettiva dei la prima guerra mondiale era stato giova- la regina Margherita, a Gressoney-La-Tri- da pelle d’oca: «Ho guardato negli occhi il d’ora. «Lo trovai esanime. I suoi occhi az- aprile 1945. Ero poco più che un bambino «Sì. Il suo aereo non precipitò di certo nel- noic’eranopursempre23annididifferen- batté serio. Lo contrariava il fatto che fossi Resto del Carlino si conserva una cassa di suoi interlocutori». nepilotanellasquadrigliadiFrancescoBa- nité.Un’altravoltaguidailafamigliaScara- nemico e ho visto riflesso me stesso». zurri fissavano la luna con un’espressione evidituttalamattanza,uominichebrucia- le campagne di Bascapè per un guasto». za. Andavo a trovarlo nella sua abitazione molto più alto di lui». caratteri Bodoni riservati esclusivamente Dicono che fosse molto avaro. racca. Saputo che mi recavo in Portogallo vaggi di Piacenza. Fu definita “la cordata Erail1˚febbraio1945.Quellanotte,qua- diserenabeatitudine.Perpietàavreidovu- vano altri uomini con i lanciafiamme. Gli Come fa a esserne sicuro? di via Mercalli, oppure nella sede della ca- E le dava del lei per questo? agli elzeviri scritti da Leo». «Mamoltogenerosoneldissipareilsuoin- perlavoro, Quaronimi suggerì diandare a dei geometri” perché erano cinque fratel- siinpredaaunpresentimento,ildiciasset- to chiuderglieli. Per tenerezza li lasciai inglesi mi calcarono un elmetto in testa e «Il cartello delle principali compagnie pe- sa editrice Longanesi in via Borghetto, e al «Quello della statura era un vero e proprio Gli attribuiscono l’idea iperbolica del gegno in consigli agli amici. A Giovanni trovare il re a Cascais: “Gli dica solo que- li,tuttidiplomatigeometri,conpadregeo- tenne Bruno non avrebbe voluto uscire di aperti: mi parve giusto che continuassero mimiseroafareilpassamanoconlegrana- trolifere, che lui aveva ribattezzato “le set- Borghese, in via Bigli, dove morì d’infarto complesso.“Sonopiccolo,mapursempre cane a sei zampe, emblema dell’Agip, Spadolinipredisse:“Seleismettediscrive- sto:leportoisalutidelvecchioparacaduti- metraedetàdanoncredere:25,24,23,22e casa, ma bisognava pur sopravvivere. Il a guardare la sua luna bavarese». te incambio diqualchebarretta diciocco- te sorelle”, gliel’aveva giurata. Riceveva nel1957,asoli52anni,mentrestavaimpa- uncentimetropiùaltodelre”,sigiustifica- poi stilizzato da Bob Noorda. rees’interessadipolitica,diventeràpresi- sta”. L’hotel De Paris, dove alloggiavo, 21anni.Un’altravoltafecidaguidaaStefa- suo ingrato compito era di cercare le sal- Leo e Bruno avevano in comune la data latoeunpo’dipetrolioperlalampadache minaccedimorte.Ormailapoliziaprivata ginando il numero 40 che doveva uscire il va. Era un metro e 55. Comunque ha sem- «È probabile che l’idea fosse sua, visto che dente del Consiglio”. Aveva un intuito in- non era lontano da Villa Italia, residenza no, poliomielitico». me dei soldati tedeschi e alleati morti sul dinascita (30 agosto 1905 il primo, 30 ago- rischiarava la casa. Di giorno la mia abita- di guardia nella sede dell’Eni gli faceva 3 ottobre. Era molto triste, sfiduciato. Cre- pre dato del lei a tutti. Tranne che a Indro nel 1952 aveva ideato il logo per la carta fallibile. Quando entrava in una libreria, delsovranoinesilio.Telefonaiperchiede- Un poliomielitico che scala le Alpi? frontedelSenioerecuperaredailorotasca- sto1928ilsecondo)einonni(ifratelliLeo- zionevenivaoccupatadaglialleatiedinot- cambiare di continuo persino l’ascensore docheavessefattouningenerosobilancio MontanellieaBenitoMussolini,aiqualisi intestata del presidente dell’Eni. E pare sfogliavadecinedivolumiesapevadistin- re un appuntamento: il segretario prese «Mi aspettava sempre al ritorno dalle mie pani le scorte di vi- poldoeFeliceLon- te dai tedeschi. I più terribili erano i gu- rivolgeva col tu». che avesse anche guere subito i mi- nota.Amezzodì,di spedizioni. Veder- veri e i pacchetti di ganesi), ma l’auto- rkha, i mercenari nepalesi che prestavano Come mai queste due eccezioni? suggerito a Mattei gliori. Era come se ritorno in albergo, loognivoltaarram- medicazione. Il re di Luna bavare- servizionell’esercitobritannico.Tornava- «Giudicava le persone in senso verticale e ilprogettodelGior- ne penetrasse il trovai una lettera: picarsi sulle vette campo di batta- se non è mai stato no alla base con un fil di ferro nel quale diMontanellidicevachenonapparteneva no. Ma ben presto i contenuto, sbir- “Sua Maestà la at- congliocchimida- glia, coperto di ne- unoscrittoredipro- eranoinfilzateleorecchiedeisoldatitede- al mondo animale: “Non è un uomo, è un due litigarono per ciandoli appena. tende alle ore 19”. va una pena infini- ve, era illuminato fessione. Mentre schi che avevano ammazzato: guadagna- pezzo di legno trasformato in pertica”. Di via delle statalizza- “Liscelgodall’odo- Andai. Le finestre ta. Alla fine decisi dal plenilunio. preparava la tesi in vano un totper ognipadiglione auricolare qui il tu, trattandosi di un vegetale. Quan- zioni. Saputo dove re”, mi spiegava. di Villa Italia erano cheselomeritasse: D’un tratto Longa- economia e com- mozzato». toaMussolini,sisachepretendevatassati- lavoravo, Leo mi Dopo due aggetti- illuminate. Pensai domanitiportosul- nesi udì un flebile GLI ORRORI DELLA GUERRA mercio all’Univer- Non può aver imparato a scrivere così vamente il voi. Ma il giorno che Leandro suggerì:“Cambico- IL COMPLESSO DELLA STATURA vi t’interrompeva: checifosseunrice- UN PITTORE IN TIPOGRAFIA la Piramide Vin- lamento. «M’avvi- sità di Bologna, fu bene a quasi 57 anni. Arpinati, federale di Bologna, gli presentò gnome, si presenti “Basta così!”». vimento, invece cent. Mi guardò cinaiconcircospe- I gurkha tornavano con le orecchie chiamato all’Eni «Ineffettigiàa17mimantenevoconlecro- per la prima volta Leo,all’epoca diciasset- con quello di sua Mio cugino era 1,55: «Sono alto Con lei fu prodi- avevano acceso le Mi esibì i suoi disegni: «Dica pure stralunato: “E co- zione: era un mili- da Enrico Mattei. nache per La Gazzetta dello Sport, Stadio tenne, questi si rivolse al Duce col tu, qua- madre, è più pru- godiconsigliper luci per me. Nella me?”.Aspalle.Allo- taredellaWehrma- dei tedeschi infilzate nel fil di ferro. Per35annihagira- diBolognaeLoSportdiParma.Mipagava- le atto di deferenza dovuto ai grandi con- dente”. Gli confi- un centimetro più del re». Dava la scrittura? Sala del Risorgi- che non le piacciono!». Balbettai: ra avevo una forza cht con le gambe a Rubavo i viveri“ ai soldati uccisi, ma to il mondo come no 5 lire a riga. Su un giornale mi firmavo dottieri romani. Mussolini fu subito con- dai che all’Eni ave- del tu solo““ a Montanelli, ritenuto «Che cosa sta di- mentoeranoespo- non li capisco. «Così dimostra mostruosa.Fecico- penzoloni.Unagra- responsabile dei Bruno Longanesi, su un altro B. L. e su un quistatodallasfrontatezzadiquelragazzo vo già rinnegato cendo? Allora era stelebandierelace- struire una specie nata gli aveva reci- poi trovai Raimund rantolante e... 10.000 dipendenti altro ancora Nino Slega, anagramma di prodigio, romagnolo come lui, e da allora due volte d’essere un vegetale: «Indro è una pertica» al di là di ogni mia re di tutte le batta- meglio la sua intelligenza», sorrise dibarellaemeloca- sol’arteriafemora- all’estero. Ha trat- Longanesi». lo prese a benvolere. Longanesi gli faceva suo parente. “San immaginazione. glie delle guerre ricai sul groppone. le. Stava morendo tato con lo Scià di Dovevalavorareperchélasuafamiglia lafrondasuisuoigiornali.Finìperesagera- Pietroharinnegato Gli capitò d’inter- d’indipendenza. Arrivati in cima, gli dissanguato. Mi Persia,reIdrisdiLi- era povera? reeilcapodelfascismoloconvocòaPalaz- Gesù Cristo tre vol- rogarmi in propo- Eroemozionatissi- ordinai: “Chiudi guardò atterrito: bia, il colonnello «Inteoriano,sarebbestataricchissima.In- zoVenezia,richiamandoloall’ordine.Leo te e ha fatto carrie- sito: “Ha mai pen- mo. Conversam- gli occhi e riaprili gli avevano incul- Gheddafi,ildittato- fatti sono nato in un palazzo di 36 stanze. I scattò sull’attenti: “Mussolini ha sempre ra lo stesso”, rispo- sato di scrivere?”. moperun’ora.Sco- solo quando te lo cato nella testa che re iracheno Sad- Longanesi erano tutti grandi latifondisti. ragione”.IlDucenoncolseilsensoironico se,menocorruccia- Gli risposi: se mi priicosìcheQuaro- dirò io”. Giunto tutti i civili fossero dam Hussein, il Ma lo zio Pietro ebbe un tracollo finanzia- della frase, che da quel giorno finì dipinta to del solito». presta la sua pen- ni era stato l’istrut- quel momento, partigiani, Bandi- presidente tunisi- rio.Aqueltempounfallitoerapiùdisprez- a caratteri cubitali sui muri di tutta Italia». Ma era sempre na...Larispostagli tore del giovane nondisseunaparo- ten, e pensava che no Habib Bourgui- zatodiunassassino,lesuefiglienonriusci- CertocheLonganesinetenneabattesi- arrabbiato? piacque. Ma subi- Umberto. Alla fine la.Credettichefos- volessi ucciderlo. ba. Nella sua casa vano a trovare marito. Mio padre Giovan- mo, di antifascisti, sui propri rotocal- «Non abbondava to mi dissuase: il sovrano mi pose se rimasto deluso. Ich bin ein Freund, diSanGiulianoMi- ni si ridusse in miseria per coprire i debiti chi. in sorrisi. Si defini- “No, meglio di no. la solita domanda: Maseleisalealrifu- sono un amico, gli lanese, la moglie del fratello. Lo considerò niente più che «Fascisti e antifascisti, tutti comunque va “il carciofino Come i Savoia go- “Quando rientrerà gio Col d’Olen, sul sussurrai. Gli tolsi Oriana gli teneva un gesto dovuto, tanto che fino alla morte grandiscrittori:oltreaMontanelli,Giusep- sott’odio”, e sog- vernano uno alla in Italia?”. E io an- registro degli ospi- l’elmetto: aveva sempreprontedue mai una volta parlò di questa angosciosa pe Ungaretti, , Vincen- giungeva: “Cerco volta, così anche i cora una volta do- ti, in data 16 luglio una testa di capelli valigie,unaconabi- vicenda che gli aveva rovinato la vita». zo Cardarelli, , Giovanni Co- amicidaconsuma- Longanesi devo- vetti rispondere: 1959, leggerà que- biondi arruffati. ti estivi e una con Come finì alla corte di Enrico Mattei? misso, Mino Maccari, , re”. Con i parenti noscrivereunoal- domani, maestà. sta frase firmata da Gli chiesi quanti abitiinvernali,per- «LavoravoperlaSaipdiBologna,un’azien- Emilio Cecchi, , Ennio avevalostessorap- lavolta”.Hoaspet- Mistrinselamano: Stefano: “Dio, per anni avesse. “Di- Leo Longanesi fondò «Il Borghese» nel 1950 ché poteva tornare da assorbita dall’Eni. Per mio diletto, nel Flaiano, Giuseppe Berto, Arrigo Benedet- porto che si ha con Da sinistra, Leo Longanesi e Alberto Moraviatato trent’anni. E “Sapessequantola Una xilografia di Longanesi per «Il Borghese» un solo giorno, mi ciassette”, rispose dal Brasile la sera e tempo libero compilavo uno studio com- ti, Enzo Biagi, Cesare Zavattini, Goffredo le scarpe: più sono purtroppo non ho invidio!”. In quel- ha prestato le Sue nella sua lingua L’EPOPEA DELL’AGIP NEL MONDO ripartireperlaNor- parativo sui vari Paesi del mondo: legisla- Parise, Luciano Bianciardi, Alberto Savi- strette e più fanno UNO SCOPRITORE DI TALENTI la sua penna. A l’uomo parlava NEMO PROPHETA IN PATRIA gambe”.Mezzose- con un fil di voce. vegialamattinado- zioni, situazioni sociali, dati economici. Il nio,AldoPalazzeschi. AdAlberto Moravia male. Ma io gli ri- proposito dei Sa- l’amor patrio. Già colo dopo non ho Mio Dio! Avevamo Enrico Mattei era come Berlusconi. po. È diventato dossier finì non so come sulla scrivania di riscrivevagliarticolicominciandodallafi- sultai simpatico A Moravia riscriveva gli articoli voia:pensod’esse- malato,avrebbeso- La sua Bagnacavallo conferì ancora capito se la stessa età. Riu- scrittore solo nel Mattei,chemiconvocòaRoma.“Acciden- ne: “Come la stoffa inglese”, annotava ta- d’istintopertremo- re l’unico italiano lo voluto morire in fosse un’impreca- scii a comprende- L’hanno ucciso. Lavoravo per lui 1985, dopo essere ti, ma lei è troppo giovane! La facevo più gliente,“rivelanolaqualitàquandovengo- tivi: ero nato come cominciando dalla fine: «È come che fu invidiato Italia. Glielo impe- la cittadinanza onoraria a Ferrini zione o un ringra- re che si chiamava 15 ore al giorno: mia moglie venne andato in pensio- anziano”,esordìunpo’deluso.“Selasenti- no rovesciati”. Ma si dimostrò anche un luiil30agosto,ave- la stoffa inglese: rivela la qualità per tre volte dal- dirono, e fu una di «Domenica in». Ma per il figlio ziamento». Raimund e veniva ne. Ma poiché i rebbe di seguire le nostre attività all’este- formidabile pittore e caricaturista. Era di voleorecchiegran- l’ultimo re». grande carognata. Fine. «L’intervi- daAugsburg,inBa- a cercarmi in ufficio alle 3 di notte Longanesi hanno ro?”. Gli risposi: posso metterci tutta la una pignoleria esasperante. Ritoccava in di - “dei Longane- solo quando viene rovesciata» IntendedireUm- A Cascais ho capi- più illustre scattò il veto del Pci sta è un articolo viera.“Wasser,was- la vocazione a ec- mia buona volontà, presidente. “Mi basta continuazione i suoi schizzi. Spesso li ap- si”,diceva-eporta- berto II? to quanto sia vero rubato», inse- ser”. Chiedeva ac- cellerequalsiasico- quella”, concluse. E mi affidò l’incarico di pallottolava e li gettava via, perché non lo vo sempre la cra- «Esatto. La prima il proverbio popo- gnavaLeoLonga- qua. Gli strofinai un po’ di neve sulle lab- sa facciano, a tutt’oggi è stato premiato in aprire la prima delle raffinerie costruite soddisfacevano.Quandoricevevaqualcu- vatta, segno distintivo del borghese. Cra- volta accadde all’aeroporto di Parigi. lare sull’erba voglio che non cresce nem- nesi. Come le pare d’averlo scritto? bra.“Danke”,sorrise.Nonsapevocomeal- 374 concorsi letterari, di cui 176 interna- dall’Eni nei cinque continenti, a Zarqa, in no nel suo ufficio, gli mostrava subito gli vatta e gilè erano la sua divisa d’ordinan- Aspettava l’imbarco per Lisbona, in fila meno nel giardino del re». «Potevo far meglio. Mi aiuterà lei, vero?». leviareilsuodolore.Vollefarmicapireche zionali. Un record assoluto e imbattibile. Giordania, sì, proprio la città natale di Al ultimi disegni, poi poneva l’imbarazzante za anche in piena estate. Conservo solo conglialtripasseggeri.Iologuardai,luimi ValeancheperLeoLonganesi, chenon (488. Continua) conosceva qualche parola d’italiano: Mi spiega come diavolo ha fatto? Zarqawi, il tagliatore di teste al soldo di Al domanda di rito: “Le piacciono?”. La pri- una foto di Leo in maniche di camicia. sorrise:“VaaLisbonaanchelei?”. Sì,mae- tornòmaineiluoghidov’erastatobam- “Mond... luna”. La fissava intensamente. «È un circolo equinoziale: basta entrarci e Qaidauccisodagliamericani.Dilìinavan- CARCIOFINO SOTT’ODIO Leo Longanesi in redazione. «Indossava cravatta e gilè anche d’estate» mavoltarisposidisì.Miguardòconacredi- “Da bambino avrei voluto fare il farmaci- stà, gli risposi, ma domani tornerò in Ita- bino. [email protected]