Il Laboratorio Di Tassoni Postillatore La Riflessione Sul Furioso Nel Postillato Tassoniano

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Il Laboratorio Di Tassoni Postillatore La Riflessione Sul Furioso Nel Postillato Tassoniano Università degli Studi di Napoli Federico II Université de Paris 8 Vincennes-Saint-Denis Dottorato di ricerca in Filologia moderna Ecole doctorale en Pratiques et théories du sens Coordinatore: Prof. Costanzo Di Girolamo Tesi di dottorato Ciclo XXVI Il laboratorio di Tassoni postillatore La riflessione sul Furioso nel postillato tassoniano Candidato: Dott. Luca Ferraro Tutore: Prof. Matteo Palumbo Cotutore: Prof. Jean-Louis Fournel Napoli 2014 Indice Introduzione ............................................................................................................. p. 3 Capitolo 1. L’attività di Tassoni postillatore ........................................................ p. 7 1.1 Rassegna di tutti i postillati tassoniani .............................................................. p. 8 1.2 Discussione dei tipi di postillati e postille ...................................................... p. 27 1.3 La pratica del postillare in Tassoni : perché postille e non commento? .......... p. 47 Capitolo 2. Postillare un’opera. Le postille all’Orlando furioso ...................... p. 75 2.1 Introduzione al postillato : caratteristiche generali ......................................... p. 75 2.2 Intertestualità .................................................................................................. p. 88 2.3 Aspetti formali ............................................................................................. p. 101 2.4 Aspetti narrativi ............................................................................................ p. 123 2.5 I personaggi .................................................................................................. p. 147 Capitolo 3. Il metodo critico di Tassoni postillatore ....................................... p. 193 3.1 Peculiarità del Tassoni postillatore ............................................................... p. 193 3.2 L’influenza del metodo critico di Castelvetro .............................................. p. 229 3.3 L’idea del Furioso dalle postille alla Secchia ............................................... p. 250 3.4 L’importanza del modello ariostesco nella genesi dell’eroicomico: il Furioso nella Secchia attraverso il postillato ............................................ p. 276 Conclusioni: La Secchia come fine, il postillato come mezzo ....................... p. 306 Appendice. Postille ai margini e sottolineature ................................................ p. 315 Storia del testo .................................................................................................... p. 316 Autografia .......................................................................................................... p. 318 Criteri di edizione ............................................................................................... p. 321 Postille ............................................................................................................... p. 327 Bibliografia .......................................................................................................... p. 637 2 Introduzione Sono due gli argomenti che affronta questa tesi: il primo è l'analisi del modo di postillare di Alessandro Tassoni, il secondo è la sua ricezione dell'Orlando furioso dal periodo giovanile fino alla Secchia rapita. Centrale per entrambi gli argomenti è il postillato, fino ad ora inedito, al Furioso che il Modenese scrive presumibilmente nei primi anni della sua produzione di teorico e poeta. All'idea del Furioso che trapela dalle annotazioni tassoniane è già stata dedicata una parte de La pianella di Scarpinello, bella monografia di Maria Cristina Cabani, pubblicata nel 1999. La studiosa pisana seleziona le più significative postille per costruire un discorso articolato, prima di passare all'analisi diretta della Secchia. Ci si potrebbe allora chiedere che senso abbia dedicare un lavoro di oltre 600 pagine ad un argomento già trattato sinteticamente ed efficacemente. Una prima risposta è nell'edizione integrale delle postille tassoniane, che copre metà dell'estensione della tesi, che non aveva interessato lo studio della Cabani. Le osservazioni apposte sull'esemplare sono oltre 2600 e potrà essere utile, per studi futuri, fornirne una trascrizione con un apparato che si è ritenuto opportuno mantenere essenziale, soprattutto nelle note di commento, in quanto la tesi discute ampiamente dei casi più significativi. Una seconda motivazione dell'utilità della tesi è dovuta al suo non interessarsi unicamente del postillato all’Orlando furioso. Si cerca, infatti, di inserire l’analisi molto dettagliata del postillato, che ha cercato di essere meno selettiva di quella operata nella Pianella, in un discorso più ampio che non riguardi solo la lettura giovanile, di stampo aristotelico, del poema ariostesco (o meglio, delle sue deviazioni rispetto al canone epico), ma anche le peculiarità del Tassoni postillatore. Gli studi sulla pratica del postillare sono stati finora limitati. Spiccano quelli patrocinati da Giuseppe Frasso (il suo articolo Libri a stampa postillati, la miscellanea di studi Nel mondo delle postille e gli atti del convegno che portano ancora il titolo Libri a stampa postillati). Gli studi di équipe di Frasso si basano sul principio che la postilla si sviluppa di seguito all'invenzione della stampa e che quindi il postillare è una pratica umanistica e rinascimentale diversa dall’apposizione di glosse ai manoscritti medievali, che hanno goduto di studi più approfonditi, e che quindi va studiata nelle sue peculiarità. Seppur con qualche obiezione di fondo da fare (il postillare è legato al possesso privato di un testo, più che alla stampa. Anche Petrarca postilla), l’idea che la postilla sia 3 una pratica sostanzialmente sviluppatasi a partire dal tardo Medioevo e legata alle condizioni materiali del testo è da accogliere, ma gli studi pioneristici dell'Università Cattolica hanno solo avviato una riflessione che merita di essere proseguita e alla quale parte di questa tesi si pone l'obiettivo di dare un contributo, seppur in merito al solo Tassoni o quasi. Postillare un testo, per il Modenese, non è la stessa cosa di apporvi un elaborato apparato di glosse, ma non è neanche una semplice “lettura con la penna in mano” (l'espressione è di Frasso), come si cercherà di dimostrare nel primo e nel terzo capitolo della tesi. Il modo di postillare tassoniano è molto peculiare. Oltre all'aggressività presente nelle note, che raramente hanno un tono neutro e un approccio al testo non volto a sottolinearne le deficienze, vanno messe in evidenza alcune annotazioni che usano il testo come spunto per estrose invenzioni linguistiche o per l'utilizzo di espressioni idiomatiche e proverbiali che sono usate anche in altre opere dal poeta eroicomico. In molti dei postillati tassoniani sono presenti note di questo tipo, di cui si fornisce un campionario nel primo capitolo per quanto riguarda i postillati in generale, e nel terzo, più dettagliatamente incentrato su quello al Furioso. Tornando al rapporto tra Tassoni ed Ariosto, trattato nel secondo e soprattutto nel terzo capitolo, si può dire che anch’esso merita ulteriore approfondimento, soprattutto nel passaggio dalle postille ai testi a stampa della maturità, cioè i Pensieri e la Secchia rapita, per l’utilizzo del Furioso come modello poetico positivo in quanto non segue le rigide convenzioni di quello tassiano. L’interesse per il presente lavoro è dovuto al fatto che nel postillato il capolavoro ariostesco è valutato negativamente per lo stesso motivo. Nel terzo capitolo si valutano le differenze tra la considerazione del poema ariostesco che hanno le opere a stampa rispetto a quella che si evince dal postillato, in base agli obiettivi diversi che ha l’autore modenese quando annota il testo e quando, anni dopo, scrive la summa del suo pensiero teorico e il suo poema eroicomico. Lo stesso esercizio del postillare, poi, comporta un approccio particolare, molto specifico al testo, di cui si è tenuto conto. La novità del taglio prospettico dato di questo lavoro risiede nel considerare il peso che la tradizione padana del postillare ha sulle note tassoniane, sopratutto attraverso il modello di Castelvetro. La tesi si divide in tre capitoli, cui segue l’edizione integrale del postillato. Il primo, prevalentemente compilativo, è incentrato sulla rassegna di tutti i postillati dell’autore eroicomico e sull’analisi delle caratteristiche comuni a tutte le note. Segue un paragrafo finale di riflessione sulla scrittura per 4 frammenti del Tassoni postillatore. Il secondo capitolo, di carattere prevalentemente descrittivo, analizza nel dettaglio il postillato all’Orlando furioso dividendo, dopo una breve introduzione, le note in base a quelle che si occupano di aspetti formali, che segnalano intertestualità, che si occupano di narrazione e di personaggi. L’ultimo capitolo, di carattere argomentativo, ragiona sulle peculiarità ed i modelli del Tassoni postillatore e sulla sua lettura del capolavoro ariostesco, esaminata in diacronia fino alle soglie della Secchia rapita. 5 6 Capitolo 1. L’attività di Tassoni postillatore Il numero consistente di annotazioni manoscritte su testi a stampa dimostra che la postillatura è praticata con costanza da Alessandro Tassoni. Gli esemplari da lui annotati sono, allo stato attuale delle nostre conoscenze, almeno 15, senza contare quelli di incerta attribuzione, al punto che Giorgio Rossi, studioso tassoniano di inizio Novecento, può affermare che «quella del postillare pare che nel Tassoni
Recommended publications
  • L'oceano Di Alessandro Tassoni
    Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Filologia e letteratura italiana Tesi di Laurea L’Oceano di Alessandro Tassoni Relatore Ch.ma Prof.ssa Daria Perocco Laureando Elena Zandomeneghi Matricola 832705 Anno Accademico 2015 / 2016 INDICE PREMESSA p. 2 CAPITOLO 1: ALESSANDRO TASSONI Biografia p. 5 Bibliografia ragionata p. 12 Studi critici p. 44 CAPITOLO 2: OCEANO Introduzione p. 49 Lettera scritta ad un amico p. 51 Oceano p. 61 CAPITOLO 3: COMMENTO Genesi dell‟opera p. 112 Struttura p. 124 Osservazioni p. 134 Confronti p. 140 CONCLUSIONI p. 154 BIBLIOGRAFIA p. 156 1 PREMESSA Il fine che questo lavoro di ricerca si propone è molteplice. Primaria sicuramente è l‟intenzione di introdurre ad una lettura ragionata del poema Oceano di Alessandro Tassoni, nell‟ottica di fornire in secondo luogo un ulteriore punto di vista per la comprensione delle tante sfaccettature della personalità tassoniana e per metterla infine in relazione col contesto culturale e col panorama letterario in cui si innestava. Quest‟opera non è stata completata dal suo autore e si arresta improvvisamente a metà della seconda ottava del secondo canto, per un totale di settantasette strofe e mezza composte. Restano ad oggi diversi dubbi sulla data di composizione dell‟opera, sul perché della sua interruzione e sulla scelta del tema poi abbandonato. Oceano, infatti, è un poema che si propone di narrare le gloriose gesta dell‟eroe Cristoforo Colombo e delle sue avventure alla scoperta del nuovo mondo. L‟indagine è stata suddivisa in tre capitoli. Il primo si intitola Alessandro Tassoni ed è a sua volta articolato in tre parti.
    [Show full text]
  • A History of Italian Literature Should Follow and Should Precede Other and Parallel Histories
    I. i III 2.3 CORNELL UNIVERSITY LIBRARY C U rar,y Ubrary PQ4038 G°2l"l 8t8a iterature 1lwBiiMiiiiiiiifiiliiii ! 3 1924 oim 030 978 245 Date Due M#£ (£i* The original of this book is in the Cornell University Library. There are no known copyright restrictions in the United States on the use of the text. http://www.archive.org/details/cu31924030978245 Short Histories of the Literatures of the World: IV. Edited by Edmund Gosse Short Histories of the Literatures of the World Edited by EDMUND GOSSE Large Crown 8vOj cloth, 6s. each Volume ANCIENT GREEK LITERATURE By Prof. Gilbert Murray, M.A. FRENCH LITERATURE By Prof. Edward Dowden, D.C.L., LL.D. MODERN ENGLISH LITERATURE By the Editor ITALIAN LITERATURE By Richard Garnett, C.B., LL.D. SPANISH LITERATURE By J. Fitzmaurice-Kelly [Shortly JAPANESE LITERATURE By William George Aston, C.M.G. [Shortly MODERN SCANDINAVIAN LITERATURE By George Brandes SANSKRIT LITERATURE By Prof. A. A. Macdonell. HUNGARIAN LITERATURE By Dr. Zoltan Beothy AMERICAN LITERATURE By Professor Moses Coit Tyler GERMAN LITERATURE By Dr. C. H. Herford LATIN LITERATURE By Dr. A. W. Verrall Other volumes will follow LONDON: WILLIAM HEINEMANN \AU rights reserved] A .History of ITALIAN LITERATURE RICHARD GARNETT, C.B., LL.D. Xon&on WILLIAM HEINEMANN MDCCCXCVIII v y. 1 1- fc V- < V ml' 1 , x.?*a»/? Printed by Ballantyne, Hanson &* Co. At the Ballantyne Press *. # / ' ri PREFACE "I think," says Jowett, writing to John Addington Symonds (August 4, 1890), "that you are happy in having unlocked so much of Italian literature, certainly the greatest in the world after Greek, Latin, English.
    [Show full text]
  • Antonio Panizzi Professor in London, 1828-1831*
    JLIS.it 11, 1 (January 2020) ISSN: 2038-1026 online Open access article licensed under CC-BY DOI: 10.4403/jlis.it-12600 “You will be richer, but I very much doubt that you will be happier”. Antonio Panizzi professor in London, 1828-1831* Stefano Gambari(a), Mauro Guerrini(b) a) Biblioteche di Roma, https://orcid.org/0000-0002-2910-9654 b) Università degli Studi di Firenze, http://orcid.org/0000-0002-1941-4575 __________ Contact: Stefano Gambari, [email protected]; Mauro Guerrini, [email protected] Received: 30 September 2019; Accepted: 8 October 2019; First Published: 15 January 2020 __________ ABSTRACT The paper offers an overview of the complex, not easy period in which Antonio Panizzi was teaching at London University (1828-1831), innovatively suggesting that “a uniform program be adopted for the study of all modern languages and literatures” and nevertheless dedicating himself to research with care and passion. In the article, the teaching materials and custom tools he quickly provided to his students for learning italian language and culture are analyzed regarding concept, structure and target: The Elementary Italian Grammar 1828, and two anthologies of prose writings: Extracts from the Italian Prose Writers, 1828, and Stories from Italian Writers with a Literal Interlinear Traduction, 1830. KEYWORDS Italian language; Italian grammar; Italian literature; Teaching materials for italian; University of London; Antonio Panizzi. CITATION Gambari, S., Guerrini., M. “«You will be richer, but I very much doubt that you will be happier». Antonio Panizzi professor in London, 1828-1831.” JLIS.it 11, 1 (January 2020): 73−88. DOI: 10.4403/jlis.it-12600.
    [Show full text]
  • Vita Di Alessandro Tassoni
    1 ' 1 i VITA DI ALESSANDRO TASSONI. ni i imi ——mun , ALESSANDRO TASSONI Scrina dal Signor Propago Lodovico Antonio Muratori BIBLIOTECARIO DELL' ALTEZZA SERENISSIMA D I FRANCESCO III. D'ESTE , Mirandola ec. Duca di Modena , Reggio E DEDICATA AL SERENISSIMO SIGNOR PRINCIPE EREDITARIO DI MODE NJ^ I N MODE N 4 t Duetti*^;* * Peìi Baholomuo Soli ani Stampato* tON LICENZA DJ' ;UP£UO«I- Sereniflfima Altezza. LLy4 pubblica prima editorie 7 della Vita del celebre /- 5 i /0/Ó/0 &<?#d c$<? tino- ' maio Poeta, AIejfandrò TaJJòni Patrizio Modene- fe , ufcita dallafelic'tjfima * 3 pinna Muratoriana penna , ap- poggio pìà convenevole , e tutela o pìà rifpettabile o piò lum'mofa io non fapreì d altronde mai procctira- re y che dallafignorìlprote- zione della veneratifjlma perfona di Voftr Altezza SerenìJJtma . Sol tanto dunque che El- laJmitandò T a pigufto glo- rio/o e[empio del Sereni/fi- mo Padre, dementiamo noflro Sovrano 3 ed emù- landò f indolegenerofa de] Serenìjjìmi fuoi Antena- Protettori ti , benefici mai loro del- fempre né dominj y le Arti e difcipline [denti- fiche^delpari che de Lette- rati degni con 3 fi , ficcome tutto ì ofjequìo ardi/co di fuppìicameìa , di accoglie- re benignamente quefia umil mia Dedica : la Vita Tajjoni del- del ? che mercè le flampe io fonoper divol- gare.potrà benpròmetterfi * 4 [otto \ fono gli fiplendìdi Serenif- fimi fuoi aujpi^j dt e//ere , gra^iofiameme favorita e poffentemente protetta. Bramofo intanto il mio i fpirito di vedere esaudita \ quefta riveremijjìma fup- ' plica , mi porta altresì col- la pià perfetta [omme(filo- ne ad umiliarmi.
    [Show full text]
  • Ambassadors in Golden-Age Madrid the Court of Philip IV Through Foreign Eyes
    Ambassadors in Golden-Age Madrid The Court of Philip IV through Foreign Eyes edited by Jorge Fernández-Santos and José Luis Colomer prologue by John H. Elliott epilogue by Miguel-Ángel Ochoa Brun Nationalism and Transnationalism in the Court of Spain | 13 Prologue: Nationalism and Transnationalism in the Court of Spain John H. Elliott In the summer of 1963 Lord Hailsham, at that time the British Minister for Science, came back from Moscow, where he had been sent as the emissary of the Prime Minister, Harold Macmillan, to take part in negotiations being conducted with the Russians for partial nuclear disarmament. He returned to London with presents for Macmillan from his opposite number, Nikita Kruschev, the Premier of the Soviet Union. These consisted of caviar, crab meat and wine. Macmillan reciprocated with a vase and some Stilton cheese.1 It was one further, and rather banal, episode in the long story of diplomatic gift-giving that is a central theme of this book. Madrid, the seat of the Spanish court since 1561, was a great, and perhaps the greatest, European centre for the exchange of diplomatic gifts during the later sixteenth and seventeenth centuries. Effectively the capital of a world- wide monarchy, the Monarquía española, Madrid exercised a gravitational pull over the representatives of the other states of Europe, whether they were en- emies or rivals, allies or satellites of the Spanish crown. At least until the 1640s and 1650s, when Spain’s European hegemony ceased to be taken for granted, the Spanish Habsburg monarchs, Philip II, Philip III and Philip IV, enjoyed a commanding position on the international stage.
    [Show full text]
  • The Rape of the Bucket
    LA S E C CH I A RA PI T A ; T HE RA PE O F T HE B UCKET O - I P M A N HER I COM CA L OE , W LV O I N T E E CANT S . TRA N SLA TED FROM THE I TA LI A N OF LE A SSANDRO TASSONI . WI TH N OTES . B Y J A M S A T KI N O E S N , ES Q . W V T O O LUMES . O . V L. I LONDON J . M. RI CH RD ON CO N A S , R HI LL. 1 82 5 . LON DON I B OT S‘ O N A N D PA LME R PR I N R A V Y RE RA N D , T E S , S O ST ET, ST . P R A E E F C . A L DR N I a u th r La Secchia ESSAN O TASSO , the o of R a ita n a n d n l p , was the descen dan t of a n an cie t ob e n fa m il a n d n on 28 th S m Mode ese y, bor the of epte ber, a n d n 1 565 . For the acquirem en t of the Greek Lati n n n la guages, he was placed u der the tuitio of Lazzaro La b a din i a n d n w m , his educatio was after ards co pleted un der em in en t scholars at Bologn a a n d Ferrara .
    [Show full text]
  • Bernini and the Theater 15
    Visible Spirit The Art of Gianlorenzo Bernini Vol. I Irving Lavin The Pindar Press London 2007 Published by The Pindar Press 40 Narcissus Road London NW6 1TH · UK British Library Cataloguing in Publication Data A catalogue record for this book is available from the British Library ISBN 978-1-899828-39-5 (hb) ISBN 978-1-904597-54-4 (pb) Printed by Estudios Gráficos ZURE 48950 Erandio Spain This book is printed on acid-free paper Contents Foreword i I Review of Rudolf Wittkower, Gian Lorenzo Bernini. The Sculptor of the Roman Baroque 1 II Bernini and the Theater 15 III Bozzetti and Modelli. Notes on sculptural Procedure from the Early Renaissance through Bernini 33 IV Bernini and the Crossing of Saint Peter’s 62 V Five New Youthful Sculptures by Gianlorenzo Bernini and a revised Chronology of his Early Works 186 VI Bernini’s Death 287 VII Afterthoughts on “Bernini’s Death” 354 VIII Letter to the Editor on a review by Howard Hibbard of Bernini and the Crossing of St. Peter’s 371 IX Calculated Spontaneity. Bernini and the Terracotta Sketch 376 X On the Pedestal of Bernini’s Bust of the Savior 393 XI High and Low before their Time: Bernini and the Art of Social Satire 397 XII Bernini’s Memorial Plaque for Carlo Barberini 469 XIII Bernini’s Baldachin: Considering a Reconsideration 480 XIV Bernini’s Bust of Cardinal Montalto 496 XV Bernini’s Cosmic Eagle 509 XVI Bernini’s Image of the Sun King 524 Lavin II:Lavin 2 Chap VII 13/8/07 05:58 Page 1 II Bernini and the Theater HERE was one art form in which the use of a variety of media and the Teffect of unity were, as we tend to assume, inherent — that is, the theater.1 For anyone wishing to understand Bernini’s artistic personality as a whole, his activity in the theater presents one of the most beguiling prob- lems.
    [Show full text]
  • Dynasty and Diplomacy in the Court of Savoy: Political Culture and the Thirty Years’ War Toby Osborne Excerpt More Information
    Cambridge University Press 978-0-521-03791-4 - Dynasty and Diplomacy in the Court of Savoy: Political Culture and the Thirty Years’ War Toby Osborne Excerpt More information INTRODUCTION In September 1999 the National Gallery in London proudly announced the acquisition of the magnificent full-length portrait of Abate Alessandro Cesare Scaglia (1592–1641), ‘without question one of Van Dyck’s great- est achievements’.1 Felicitously, the ‘Camrose’ portrait came into the National Gallery’s permanent collection in the same year that marked the four-hundredth anniversary of Anthony van Dyck’s (1599–1641) birth, adding to the gallery’s other portrait of Abate Scaglia by Van Dyck in devotion to the Virgin and Child, and establishing the abate not only as a major patron of Van Dyck but also as a figure of exceptional importance in the history of collecting. Scaglia was indeed positioned at the heart of an international network of courtiers, collectors, artists and writers who gave seventeenth-century Europe a distinctive charac- ter, among them the artists Peter Paul Rubens (1577–1640) and Jacob Jordaens (1593–1678), the collector Cassiano dal Pozzo (1588–1657), the duke of Buckingham (1592–1628), Balthasar Gerbier (1592–1663) and Endymion Porter (1587–1649), and the writers Emanuele Tesauro (1592–1675), Virgilio Malvezzi (1595–1654), Fulvio Testi (1593–1646) and Alessandro Tassoni (1565–1635). This was a remarkably wide-ranging cultural network. However, it would be wrong simply to view the abate in the reflected glory of such un- deniably renowned names as VanDyck or Rubens alone, divorcing artistic patronage from its early modern social and political context.
    [Show full text]
  • The Workings of a Papal Institution. Roman Censorship and Italian Authors in the Seventeenth Century
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Universität München: Elektronischen Publikationen FRÜHNEUZEIT-IMPULSE Schriftenreihe der Arbeitsgemeinschaft Frühe Neuzeit im Verband der Historikerinnen und Historiker Deutschlands e. V. Band 3 Arndt Brendecke (Hg.) PRAKTIKEN DER FRÜHEN NEUZEIT AKTEURE · HANDLUNGEN · ARTEFAKTE BÖHLAU VERLAG KÖLN WEIMAR WIEN · 2015 Bibliografische Information der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliografie; detaillierte bibliografische Daten sind im Internet über http://portal.dnb.de abrufbar. Umschlagabbildung: Ein mobiler Buchdrucker mit seinem Gerät (Habit d’Imprimeur en Lettres). Kupferstich aus: Nicolas de Larmessin: Habits des métiers et professions. Paris 1695 © bpk – Bildagentur für Kunst, Kultur und Geschichte. © 2015 by Böhlau Verlag GmbH & Cie, Köln Weimar Wien Ursulaplatz 1, D-50668 Köln, www.boehlau-verlag.com Alle Rechte vorbehalten. Dieses Werk ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung außerhalb der engen Grenzen des Urheberrechtsgesetzes ist unzulässig. Korrektorat: Martina Heger, München Satz: Reemers Publishing Services, Krefeld Reproduktionen: Satz + Layout Werkstatt Kluth, Erftstadt Druck und Bindung: Strauss, Mörlenbach Gedruckt auf chlor- und säurefreiem Papier Printed in the EU ISBN 978-3-412-50135-8 Inhalt ARNDT BRENDECKE Von Postulaten zu Praktiken. Eine Einführung .................................. 13 1 Die Praxis der Theorie. Soziologie und Geschichtswissenschaft
    [Show full text]
  • Alessandro Tassoni's Secchia Rapita and Francesco Redi's Bacco
    chapter 14 Mockery and Erudition: Alessandro Tassoni’s Secchia rapita and Francesco Redi’s Bacco in Toscana Carlo Caruso Authors as diverse as Alessandro Tassoni (Modena 1565–1635) and Francesco Redi (Arezzo 1626–Pisa 1697) are not dealt with in the same essay as a matter of course.* Situated at the opposite ends of the seventeenth century, their pro- files and works show few apparent points of contact and the contexts in which they operated could not be further apart. Tassoni laboriously negotiated the transition from the late Renaissance to the Baroque age serving under differ- ent masters, dealing with the strictures of ecclesiastical censorship and more generally operating during one of the most litigious periods in the history of Italian literature, for which he was admittedly very well-equipped to trade blow for blow.1 At the other end of the century stands Redi, Arch-Consul of the Accademia della Crusca and court physician to the Grand Duke of Tuscany, exuding ease and self-confidence, engaged in erudite conversation with his European peers through the double network of the republic of letters and the republic of science.2 * The research conducted for this essay has benefited from a Major Research Fellowship from the Leverhulme Trust. 1 On Tassoni see Muratori Ludovico Antonio, Vita di Alessandro Tassoni (Modena, Bartolommeo Soliani: 1739), reprinted and augmented in Tassoni Alessandro, La secchia rapita, ed. G.A. Barotti (Modena, Bartolommeo Soliani: 1744) 1–60; Puliatti P., Bibliografia di Alessandro Tassoni, 2 vols. (Florence: 1969). For a recent and comprehensive profile of Tassoni’s life and work, see the catalogue of the exhibition held at Modena, Musei Civici: Biondi G.
    [Show full text]
  • Vita Del Cardinale Sforza Pallavicino
    ':^^J-ìi A~)~i-j^é BIBLIOTECA CLASSICA SACKA O SIA. RACCOLTA DI OPERE RELIGIOSE DI CELEBRI AUTORI EDITE EO INKUITE DAL SECOLO XIV. AL XIX. ORDINATA K PLIBBLICATA DA OTTAVIO GIGLI Skc. XVII. - Tom. VII. ì$t OPERE EDITE ED INEDITE DEL CARDINALE SFORZA PALLAVICINO TOMO VII. % \ (Se H?. VITA DEL CARDINALE SFORZA PALLAVICINO DAL P. IRENEO AFFO' CON NOTE DEL CAV. ANGELO PEZZANA BIBLIOTECA.RIO DT S.A.R. LA. DUCHESSA DI PARMA IL PIÙ BEL FIOR NE COGLIE ROMA TIPOGRAFIA DEI CLASSICI SAGRÌ iB45 , VITA DEL CARDINAL SFORZA PALLAVICINO Di'iversi rami della nobilissima discen- denza del marchese Rolando Pallavicino denominato il Magnifico^ eran già spenti : laonde Sforza, generato pur di quel san- gue, ereditato avea la maggior parte del bello e fertil paese , che gli agnati defunti possedevano in Lombardia. Ma veggen- dosi egli finalmente vicino a morte senza speranza di successione, chiese, ed otten- ne dal duca Ottavio Farnese licenza di eleggersi figliuolo adottivo, e successor de' suoi stati il marchese Alessandro nato da Alfonso Pallavicino, signore di Gibel- lo, cui, succeduta la morte di Sforza, ven- nero in potere Busseto, Cortemaggiore 10 VITA Monticelli , Fiorenzola , Bargone, Costa- mezzana, ed altri luoghi. Speravasi quin- di, che la tanto celebre nelle storie fa- miglia Pallavicina di Parma ricuperasse moltissimo dell'antico suo lustro, e che per la riunione dello stato più forte e più magnifica insieme si rendesse ; e tanto più si sperava, quanto che avendo lo stesso duca Ottavio data in moglie al medesimo marchese Alessandro la sua figliuola La- vinia, che a lunga vita non giunse, pare- va dover questa famiglia godere in per- petuo la protezione dell'altra dominatrice.
    [Show full text]
  • Alcina Rediviva. Transformations of an Enchantress in Early Librettos«
    !" LIR.JOURNAL.11(19) """""""""""""""! " Dag Hedman, »Alcina rediviva. Transformations of an Enchantress in Early Librettos« " ABSTRACT """"""""""""""""""""""" The aim of this study is to follow the transformations in eighteen librettos of the enchantress Alcina from Ludovico Ari- osto’s popular chivalric epic Orlando furioso (1516–1532). The librettos used were printed in Austria, France, Great Britain and Italy 1609–1782. The texts encompass different genres like ballets, drami/drammi per musica and feste teatrali. There are several reasons for the popularity of Alcina in the theatre of the Baroque Age, among which are her contrasting moods and the possibility of spectacular scenic effects due to the frequent occurrence of magic. The study shows that whereas there is an impressive variety in the librettists’ approach to Alcina’s personality and the plots in which she is involved, there is no clear development of the topic. " Dag Hedman is a Professor of Literature at the Depart- ment of Literature, History of Ideas and Religion, University of Gothenburg. " Keywords: Alcina – sorceress – character development – opera heroine typology – early music drama – libretto " http://lir.gu.se/LIRJ """"""""""""""""""""""""""""""""! lir.j.11(19) 66 !" Dag Hedman """" """""""""""""""""! !" ALCINA REDIVIVA. Transformations of an Enchantress in Early Librettos """""""""! !" According to Lorenzo Bianconi and Thomas Walker, Publius Ovidius Naso’s (43 B.C–17/18 A.D.) role as one of the main sources of inspiration for the earliest Italian librettists was soon taken over by Ludovico Ariosto (1474–1533) and Torquato Tasso (1544–1595), who in their turn were replaced in the middle of the seventeenth century by historical sources. A few Ariostan librettos were written in France in the 1680s, however, and soon Ariosto had a revival in Italy, which lasted a bit into the eighteenth century.1 This development, outlined by Bianconi and Walker, has been challenged by David J.
    [Show full text]