Mon Clocher /2004 N

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Mon Clocher /2004 N Mon Clocher /2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, CB-NO/AOSTA Paroisse de Saint-Sulpice N. 26 - Aprile - 2018 - Anno IX - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 Anno IX - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. Aprile - 2018 N. 26 - Nouvelles de la paroisse Nella parabola del chicco d’uva c’è tutto il Schiacciato, mistero della vita di Cristo, della sua morte rilascia il meglio di sé e risurrezione, c’è tutto il senso di una dedi- zione completa alla causa della nostra sal- vezza: la Pasqua. Ma c’è anche tutto il senso della pena dell’umanità che lotta, soffre e Un grappolo d’uva per diventare vino ha un spera. Gesù sulla croce e schiacciato, come cammino a dir poco “tremendo” da fare. A un chicco d’uva, e rilascia il meglio di sè. Il questo povero chicco d’uva per diventare un cammino della quaresima e soprattutto i buon bicchiere di vino gliene fanno vedere giorni della Settimana Santa ci hanno con- di tutti i colori. Anche se in modi completa- dotto a condividere i sentimenti di Gesù che mente diversi, è un cammino di fatiche come svuotò se stesso assumendo una condizione quello del chicco di frumento per diventare di servo, diventando simile agli uomini; umi- pane. C’è qualcosa di misterioso in queste lio se stesso facendosi obbediente fino alla leggi di natura: per ottenere gioia e bontà, morte e a una morte di croce. (Fil. 2) servono sacrificio e fatica. Questa condivisione la provano con partico- A scrivere queste parole è don Roberto Pen- lare partecipazione tutte le donne e tutti gli nati, un sacerdote dal Alt Italia. Da vent’anni uomini schiacciati dalla malattia, oppressi gli hanno diagnosticato la SLA, sclerosi la- dalla pesantezza della vita, sconvolti dalla terale amiotrofica, una malattia del sistema durezza delle prove. Tuttavia è un’esperienza nervoso, che colpisce i muscoli del movi- che ognuno di noi è chiamato a vivere por- mento. Nel suo ultimo libro intitolato “Verso tando ogni giorno la nostra croce, cammi- il monte degli ulivi” don Roberto racconta nando dietro al Maestro. Vivere la sofferenza della sua vita interpretando la sua malattia con speranza e l’augurio più cristiano che ci alla luce della speranza evangelica. L’autore possiamo scambiare anche dopo la Pasqua e prosegue affermando: per ogni giorno dell’anno: dobbiamo attra- versare il dolore di ogni giorno con in mano Come il chicco di grano è schiacciato sotto la la fiaccola della speranza. mola, il chicco d’uva è torchiato all’inverosimile Buona primavera e, soprattutto, buona rina- perché rilasci e regali l’ultimo goccio di vita che scita quotidiana a tutti!! ha. La cultura del vino ha attraversato molti secoli della nostra storia. Quest’ultima parte Don Marian della vita di un piccolo chicco di uva mi ha pro- vocato a pensare. Lasciato a se stesso appassi- sce e ritorna alla terra. Schiacciato rilascia il meglio di sé. Seguendo il percorso faticoso di un chicco d’uva, ho rivisto il mio percorso fati- coso negli anni della mia malattia con tutte le sofferenze che ho incontralo. È come se lui mi dicesse: “Anche la mia vita è tremenda, ma alla fine divento cosa buona e apprezzata”. Alla fine di tutto il percorso c’è il vino. Nel bic- chiere di vino non si vede più niente del chicco d’uva, sembra tutto scomparso. 1 Nouvelles de la paroisse Con la stessa forza di Cristo Io non prego perché Dio intervenga. Chiedo la forza di capire, di accettare, di sperare. Io prego perché Dio mi dia la forza di sopportare il dolore e di far fronte anche alla morte con la stessa forza di Cristo. Io non prego perché cambi Dio, io prego per caricarmi di Dio e possibilmente cambiare io stesso, cioè noi, tutti insieme, le cose. Infatti se, diversamente, Dio dovesse intervenire, perché dovrebbe intervenire solo per me, guarire solo me, e non guarire il bambino handicappato, il fratello che magari è in uno stato di sofferenza e di disperazione peggiore del mio? Perché Dio dovrebbe fare queste preferenze? Perché dire: Dio mi ha voluto bene, il cancro non ha colpito me ma il mio vicino! E allora: era un Dio che non voleva bene al mio vicino? E se Dio intervenisse per tutti e sempre, non sarebbe un porre fine al libero gioco delle forze e dell’ordine della creazione? Per questo per me Dio non è mai colpevole. Egli non può e non deve intervenire. Diversamente, se potendo non intervenisse, sarebbe un Dio che si diverte davanti a troppe sofferenze incredibili e inammissibili. Ecco perché, come dicevo prima, il dramma della malattia, della sofferenza e della morte è anche il dramma di Dio. David Maria Turoldo 2 Nouvelles de la paroisse Benedizione dell’Acqua Questa giornata è sempre utile come punto di partenza per alcune riflessioni sul mondo del- Domenica 7 gennaio, Don Marian, dopo la Santa l’agricoltura… Messa, nella quale si è ricordato il battesimo di Papa Francesco ha affrontato varie volte il tema Gesù, ha benedetto l’acqua della fontana posta del coltivare e custodire la terra: “Il verbo “col- all’ingresso di Chez-Les-Fournier. tivare” mi richiama alla mente la cura che l’agri- Questo rito viene celebrato in modo molto so- coltore ha per la sua terra perché dia frutto ed lenne ancora oggi in tutte le Chiese Orientali esso sia condiviso: quanta attenzione, passione proprio per l’Epifania. e dedizione! Coltivare e custodire il creato è Con questo gesto la Chiesa chiede a Dio che di- un’indicazione di Dio data non solo all’inizio scenda sull’acqua la potenza dello Spirito Santo, della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del rinnovi nei fedeli la grazia del battesimo e co- suo progetto, vuol dire far crescere il mondo con munichi abbondanti doni spirituali a quanti vi responsabilità, trasformarlo perché sia un giar- partecipano. dino, un luogo abitabile per Attorno alla fontana siamo tutti”. stati invitati da Don Marian Noi invece siamo spesso gui- alla preghiera perché l’acqua dati dalla superbia del domi- sia sorgente di vita eterna, nare, del possedere, del perché possa diventare dono manipolare, dello sfruttare. di santificazione, perché Non la “custodiamo”, non la possa servire per la purifica- rispettiamo, non la conside- zione delle anime e dei corpi riamo come un dono gratuito di tutti quelli che la pren- di cui avere cura. dono e la usano con fede. Stiamo perdendo l’atteggia- Alla fine della benedizione mento dello stupore, della qualcuno di noi ha bevuto, contemplazione, della pa- qualcuno ha preso dell’acqua zienza, dell’attesa e del- in una bottiglia ed è tornato l’ascolto della creazione. a casa arricchito spiritual- Ognuno di noi dovrebbe impa- mente e moralmente. rare a guardare di nuovo il Forse dovremmo fermarci un mondo con gli occhi di un po’ più sovente a riflettere e a pregare davanti bambino. E dovrebbe anche ricordarsi che il ai doni gratuiti che ci offre la natura e l’acqua “coltivare e custodire” non comprende solo il è un elemento essenziale per la vita di ognuno rapporto tra l’uomo e il creato, ma riguarda di noi! anche i rapporti umani. Ognuno di noi dovrebbe ogni giorno contrastare Sant’Antonio l’abitudine allo spreco e allo scarto, per promuo- vere una cultura del rispetto, della solidarietà e Domenica 21 gennaio, per il quinto anno, ab- dell’incontro. Sia nei confronti della terra e dei biamo festeggiato Sant’Antonio con la Messa e suoi prodotti che nei confronti di tutte le per- la benedizione degli attrezzi agricoli e degli ani- sone che Dio ci fa incontrare ogni giorno… se mali. Ringraziamo la Proloco che ha riscaldato imparassimo a coltivare meglio, raccoglieremmo la mattinata con il suo ottimo vin brûlé!! sicuramente tanti frutti!! 3 Nouvelles de la paroisse In questa giornata abbiamo svolto numerosi Carnevale ad Avise giochi sfilando per le vie del paese, per poi Domenica 11 febbraio si è tenuta ad Avise la concludere con la merenda offerta dalla Pro festa di Carnevale a cui hanno partecipato i loco e dalle mamme di Avise. bambini e ragazzi delle sette parrocchie del In questo modo i bambini hanno potuto ac- Grand Paradis e Ruitor. corgersi meglio dell’inizio della Quaresima, È stata una delle tante feste organizzate sentendosi più coinvolti. dagli animatori per permettere ai bambini di Per questo abbiamo deciso di scrivere questo riunirsi, giocare insieme e rivivere un pezzo articolo, per sottolineare l’unità tra di noi e di estate ragazzi anche durante il resto del- quindi tra le nostre parrocchie. l’anno. Questa collaborazione tra le parroc- Non è stata la prima festa e non sarà neppure l’ultima… chie è un’occasione per ritrovarsi e coltivare amicizie tra chi non vive nello stesso co- mune. La scelta di farla ad Avise deriva dal fatto che cerchiamo, sotto consiglio di don Da- Silvia Fumarola di Avise, niele, di alternare la “location” in modo da Alice Mondet di Arvier, toccare ogni paese per agevolare la parteci- Coralie Chabod di Introd pazione di tutti. e Giada Pellisier di Villeneuve 4 Nouvelles de la paroisse Le gardenie dell’AISM Domenica 4 marzo, all’uscita dalla messa delle 11, abbiamo avuto la possibilità di comprare le gardenie dell’AISM facendo un’offerta di 15 euro. Grazie alla generosità degli Arveleins sono stati raccolti 265 Euro, una piccola goccia che farà co- munque parte del grande mare delle offerte di tutti.
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