(STORIA ANTICA) Ciclo XIX Settore Scientifico
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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA in STORIA (STORIA ANTICA) Ciclo XIX Settore scientifico disciplinare di afferenza: L–ANT/03 TITOLO della TESI ASPETTI DI VITA QUOTIDIANA, RELIGIOSA, MILITARE E CIVILE IN BRITANNIA E LUNGO IL VALLO DI ADRIANO. Presentata da: Annachiara Iliceto Coordinatore Dottorato Relatore Chiar.ma Prof.ssa Angela Donati Chiar.ma Prof.ssa Angela Donati Esame finale anno 2009 INDICE INTRODUZIONE pag. 1 ELENCO DELLE PRINCIPALI SIGLE E ABBREVIAZIONI PRESENTI NEL TESTO. pag. 5 CAPITOLO I: LA BRITANNIA DALLE ORIGINI ALLA COSTRUZIONE DELLA FRONTIERA. pag. 7 CAPITOLO II: FORME DI RELIGIOSITA’ E PRATICHE CULTUALI NELLA BRITANNIA ROMANA E NELLA ZONA DEL VALLUM HADRIANI . pag. 41 CAPITOLO III: MILITARI E CIVILI LUNGO IL VALLUM HADRIANI. RACCONTI DI VITA QUOTIDIANA DAL SITO DI VINDOLANDA. pag . 116 CONCLUSIONI pag. 151 APPENDICI pag. 153 BIBLIOGRAFIA pag. 263 INTRODUZIONE L’arrivo delle insegne di Roma in Britannia, e dunque sul territorio della provincia soprattutto idealmente più remota dell’Impero, determinò, anche in questo settore del mondo antico, l’inizio di un profondo e significativo processo culturale, economico e sociale, orientato verso il cambiamento e la progressiva riduzione delle distanze (fisiche, appunto, e ideali), tra il centro politico e storico di quel mondo, e le sue periferie. Conquistare nuovi orizzonti, significava attuare logiche umane, e rendere operative dinamiche sociali che avevano esiti e tempi di maturazione diversi, a seconda della realtà con la quale Roma si confrontava volta per volta. La Britannia fu un banco di prova difficile e particolare, per il suo essere terra di frontiera sotto ogni aspetto, e dal momento che proprio in Britannia sembrò fatalmente avverarsi quel consilium coercendi intra terminos imperii che già suonava nel testamento spirituale di Augusto al suo successore Tiberio, quando Roma non aveva ancora conosciuto il suo momento di massima espansione, e ancora forse appariva reale il sogno antico che voleva il confine dell’Urbe uguale a quello dell’orbe. Di fatto la stagione della grande conquista, dopo aver toccato l’apogeo sotto Traiano, si esaurì, e nello spazio si impresse il segno tuttora visibile del traguardo raggiunto e non più oltrepassato, se non in forme e modi che poco assomigliavano agli slanci delle epoche passate. In Britannia, il Vallo di Adriano e il più settentrionale Vallo di Antonino, sono appunto questo: testimonianze al tempo stesso del lungo raggio dell’espansione di Roma, ma anche del tramonto dell’ imperium sine fine . La lunga vicenda di occupazione della Britannia da parte delle truppe romane, ebbe decisive conseguenze sul tessuto sociale della provincia che si trovò gradualmente 1 coinvolta in una profonda trasformazione delle proprie strutture e nell’inevitabile processo di assimilazione di elementi appartenenti al bagaglio culturale, economico, politico e religioso dei conquistatori, in una dialettica di scambio non priva di momenti di tensione, spesso connessi con l’indole di questi fieri abitanti di una terra tanto lontana dal bacino del Mediterraneo. L’analisi di alcuni aspetti legati alle forme nelle quali si attuò la romanizzazione della Britannia, permette di constatare la vivacità di questo terreno d’indagine e di entrare in contatto con una documentazione che non cessa di restituire soprendenti testimonianze relative ad una umanità colta nelle pieghe infinite della propria essenza: il caso particolare di Vindolanda e delle sue tavolette, proietta la storia sociale del mondo antico in una dimensione sconosciuta all’ufficialità delle fonti canoniche, e offre molti spunti di riflessione sui rapporti tra la componente civile e militare di una provincia a forte impronta marziale quale fu la Britannia, a maggior ragione nella zona di frontiera del Vallum Hadriani . E a proposito della regione del Vallo, a queste ultime suggestioni se ne aggiungono altre, legate, per esempio, all’impatto visivo di un Muro che corre per chilometri marcando concretamente il confine non solo e non semplicemente materiale tra romanità e barbarie, per fare eco alle parole del biografo di Adriano nella Historia Augusta . Il rapporto tra conquistatori e conquistati, e le modalità con le quali si attuò in Britannia e soprattutto nella regione del limes il processo di imposizione del potere romano, rappresentano, nei vari aspetti in cui tale rapporto si esplicò, altri possibili rami d’indagine. All’effettiva realtà della natura violenta del potere imperiale, ribadita puntualmente dal Tacito degli Annales e confermata da una linea di conquista come quella attuata in Britannia da Agricola che non disdegnò il ricorso al massacro di intere popolazioni, si affianca l’immagine di un’altra realtà: quella di un limes costituito da un muro con 2 insediamenti aperti verso l’interno, accampamenti con vaste aree civili, attestazioni di sentimento civico e di culti non solo locali, oltre all’attaccamento a forme militari e strutturali proprie di una romanità in via di assimilazione. Le ricostruzioni moderne di botteghe antiche visibili nei complessi archeologici dislocati lungo il Vallo, inducono oggi a pensare a una graduale accettazione, da parte dei fieri e bellicosi Britanni, della presenza statale romana, anche in considerazione delle possibilità materiali e suntuarie da essa offerte. I soldati concentrati sul confine potrebbero allora essere considerati la chiave di volta all’interno di questo delicato processo, che ebbe come esito fondamentale la nascita di una vera Britannia romana. Per le sigle utilizzate nel testo, relative a repertori, riviste e opere enciclopediche, si faccia riferimento all’elenco delle principali abbreviazioni riportato a pag. 5. Per quanto riguarda i luoghi geografici citati, si tenga invece presente, per quanto possibile, la cartina riportata a pag. 6. Desidero ringraziare quanti, con il loro aiuto, hanno in vario modo contribuito alla realizzazione di questa tesi di Dottorato: in primo luogo la Prof. Angela Donati, mia tutor , alle cui lezioni di epigrafia militare lungo la frontiera britannica dell’Impero romano, durante gli anni dell’università, risale l’interesse per l’argomento qui affrontato, e la Prof. Daniela Rigato, costante punto di riferimento nello svolgimento della ricerca e sempre prodiga di preziosi consigli; i docenti del Dipartimento di Storia Antica dell’Università di Bologna, alla cui consulenza nei settori specifici di studio, ho fatto tante volte ricorso. Ringrazio inoltre i giovani colleghi del Dipartimento: la Dott. Erica Filippini e il Dott. Giovanni Assorati, ai quali devo la revisione di alcune sezioni di questa tesi e dai quali ho 3 imparato molto, e il Dott. Nicola Cervellati che mi ha gentilmente fornito fotografie originali della zona oggetto di studio nel presente lavoro. Un ringraziamento è rivolto infine al Dott. Lorenzo Cuppi del Dipartimento di Teologia dell’Università di Durham che dalla…lontana Britannia…, ha provveduto all’invio di utili indicazioni bibliografiche e alla scansione di alcune delle immagini presenti in queste pagine. Dedico questa tesi di Dottorato alla memoria di mio padre. Bologna, Marzo 2009 4 ELENCO DELLE PRINCIPALI SIGLE E ABBREVIAZIONI PRESENTI NEL TESTO AE L’Année épigraphique, 1888- ANRW H. Temporini, W. Haase (ed.), Aufstieg Niedergang der römischen Welt, Berlin, 1972- CIL Corpus Inscriptiorum Latinarum, Berlin, 1862- (in particolare il vol. VII, ed. E. Heubner, Inscriptiones Britanniae Latinae, Berlin, 1873) EE Ephemeris Epigraphica, I- IX, 1872- 1913. III, pp. 113-155, additamenta prima ad CIL VII (1877), III, pp. 311- 318, addit. secunda (1877), IV, addit. tertia (1881), ed. E. Heuebner. VII, addit. quarta (1892), IX, addit. quinta(1913), ed. F. Haverfield ILS H. Dessau (ed.), Inscriptiones Latinae Selectae. Berlin, 1892- 1916 JRS Journal of Roman Studies PIR; PIR² Prosopographia imperii romani saec. I, II, III, P. von Rhoden, H. Dessau (edd.), Berlin 1898; Prosopographia imperii romani saec. I, II, III , E. Groag, A. Stein, L. Peteresen, K. Wachtel (edd.), Berlin 1933- RIB, I; RIB, II R.G. Collingwood, R. P. Wright, The Roman Inscriptions of Britain, I, Inscriptions on Stone Oxford, 1965; The Roman Inscripitons of Britain, II, Instrumentum Domesticum (8 monografie; Oxford, 1990-1995) Tab. Vindol. I A.K. Bowman, J.D. Thomas, Vindolanda: the Latin Writing-tablets, Britannia, Monograph 4. London, 1983 Tab. Vindol. II A.K. Bowman, J.D. Thomas, The Vindolanda writing-tablets (Tabulae Vindolandenses II) London, 1994 5 Britannia romana: rete stradale, insediamenti militari e civili (ripr. fot. da G.Riccioni, Nuove prospettive dell’archeologia romana della Britannia, Roma, 1975, p. 8) 6 I LA BRITANNIA DALLE ORIGINI ALLA COSTRUZIONE DELLA FRONTIERA. Un punto di partenza imprescindibile per la nostra conoscenza della Britannia e dei suoi abitanti, è il racconto del primo approdo delle insegne di Roma oltre la Manica avvenuto su iniziativa di Giulio Cesare in due riprese, nel 55 e nel 54 a.C. Probabilmente questa impresa era nei progetti del futuro dittatore già dal 56, quando tuttavia le schermaglie fomentate dagli Armorici, sconsigliarono ai Romani di tentare la sorte su altri fronti, tanto più insidiosi in quanto pressoché totalmente oscuri: non solo le genti e le terre da queste ultime abitate aldilà del continente sembravano immerse in un mistero fitto come le nebbie perenni che le avvolgevano, ma quello stesso braccio di mare, largo in fondo non più di cinquanta chilometri, alimentava leggende e paure poiché proiettato totalmente al di fuori dell’ecumene