LA CATTEDRALE DI RAPOLLA

In the Rapolla Cathedral numerous and interesting epigraphes, wich report notices rela- tive to the building history, are placed. The architecture and the sculptures of this ancient di Luisa Derosa building introduce many unsolved problems that demand a carefull deepening.

’immagine che la La prima attestazione di na voluta da Papa Alessan- Storia ci ha restituito una sede vescovile si ha in dro II nel 1068 ma risultò Ldi molti paesi della un documento del 1037 in essere sottoposto diretta- Lucania è spesso fuorvian- cui compare un vescovo mente alla Sede Apostoli- te. Le catastrofi naturali - Nando2. Poco attendibile è ca5. La motivazione di tale vero tormento di queste l’ipotesi dello storico locale assenza è stata spiegata co- terre - e l’incuria dell’uomo Mauro Ala circa l’esistenza me un atto di riconosci- hanno spesso stravolto di un vescovo rapollano mento nei confronti dei l’aspetto originario degli nel 603, basata sul ritrova- vescovi Oddone e Ursone antichi centri. Succede mento, dopo il terremoto (quest’ultimo futuro po- pertanto di scoprire, con del 1930, di una sepoltura, tente arcivescovo barese), i una certa meraviglia, alcu- in un luogo imprecisato quali risultano essere tra i ne importanti testimo- della chiesa, coperta da più stretti collaboratori di nianze artistiche, uniche una lastra in pietra con su Roberto il Guiscardo6. tracce superstiti di un pas- erano incise le parole Il destino della città sem- sato per altri aspetti irrime- AGNUS EP…3. L’iscrizio- bra segnato sin dall’inizio diabilmente perduto. È il ne è andata perduta ma ta- da una serie di distruzioni. caso della cattedrale di Ra- le dato potrebbe indicare La prima di esse avvenne polla, crollata varie volte l’esistenza di un preceden- ad opera degli abitanti del- nel corso dei secoli ma che te edificio sacro (nel rac- la vicina nel 11837; ancora oggi conserva inte- conto dello storico sono una seconda distruzione si ressanti elementi artistici e anche menzionate tracce di ebbe nel 1255 ad opera del architettonici di età medie- alcuni muri non relaziona- suo stesso feudatario Gal- vale, manifestazioni da un bili all’attuale chiesa) che, vano Lancia (ad extremam lato della cultura del matu- come di consueto, svolgeva quodammodo desolationem ro XII secolo, dall’altro di anche la funzione di luogo civitas ipsa) in seguito alla un circuito di esperienze di sepoltura. L’esistenza di ribellione della città all’in- collegate ai grandi cantieri un vescovo Agnus assente domani della morte dello imperiali del XIII secolo. nella cronotassi vescovile Svevo8. All’azione dell’uo- Rapolla fu per tutto il Me- di Rapolla, pone invece il mo in seguito si affiancò dioevo un importante centro problema della necessità di quella dei terremoti. Se no- della zona del , vicina ulteriori indagini nella do- tizie certe non si hanno fi- alla via Appia e distante ap- cumentazione scritta4. no al terremoto del 1694 è pena pochi chilometri da Sia pure di dimendioni possibile ipotizzare che la Melfi, nel periodo norman- modeste il piccolo centro città del Vulture, sin dal no-svevo senza dubbio la in epoca normanna non terremoto del 1284 abbia città più grande e importan- venne inserito nella nuova subito numerosi danni, ri- te della Basilicata1. provincia ecclesistica luca- sultando i centri ad essa

— 87 — immediatamente vicini al suolo l’intero edificio più volte distrutti9. Nel per ricostruirlo15. Una vec- 1694 lo Strafforello riporta chia foto mostra l’interno che la “bella cattedrale… della chiesa nella ricostru- ad eccezione del portone zione ottocentesca, senz’al- nella facciata, fu atterrata tro molto più fedele al- intieramente”10. Il quadro l’aspetto originario della del terremoto del 1851 ap- chiesa. In tale occasione pare ancora più desolante. furono completamente di- La città “ben difesa dalla strutte anche le numerose natura e dall’arte, che parte cappelle che nel corso del scrollate e parte nereggian- tempo erano state aggiunte ti esistono fiancheggiate da al vecchio edificio. I lavori quindici torri con castello di restauro procedettero e fossata….non è rimasta comunque molto lenta- immune dal comune fla- mente, interrotti dallo gello” scrive il Paci, la cat- scoppio della guerra. L’i- tedrale “che non poco avea naugurazione del nuovo patito nel tremuoto degli 8 edificio avvenne solo il 15 settembre 1664, quando agosto del 1959 (come ri- perdè il suo rinomato cam- corda la lapide inserita nel- panile….restituiti (la chie- la controfacciata della sa ed il campanile stesso) chiesa, nella navata sini- alla decenza del culto… stra). dalla magnanimità di Mr. Eppure, nonostante le Bovio, oggi non sono continue distruzioni, quasi più…. Questo duomo…. per uno scherzo del desti- in un baleno cadde in rovi- no, si sono conservate nu- na, e solo un mucchio d merose iscrizioni relative pietre mostra ove già fu”11 alla fabbrica medievale le L’illustrazione che accom- quali ci forniscono impor- pagna il testo mostra un tantissimi dati relativi alle edificio ormai diruto del fasi di costruzione, ai com- quale restano parte della mittenti, agli autori delle facciata con il portale, (Foto Ottavio Chiaradia) opere, alle modalità di fi- stretto tra due barbacani luglio di due anni fa, ma ta della contrapposta cap- nanziamento della nuova (un terzo si nota sul lato anche dai precedenti sino a pella dell’altro lato, adia- cattedrale. destro della facciata), la cu- quelli della metà circa del cente al campanile (il quale La prima data che si rica- pola settecentesca per metà secolo passato…È accadu- ha perduto quasi tutta la va è quella del 1209, anno crollata ed infine una pic- to quindi che profonde al- cella campanaria), parte in cui un magister di nome cola finestra a sesto scuto terazioni, anche di pianta, anche della volta di crocie- Sarolo, originario della vi- in alto a sinistra in corri- subisse l’insigne tempio… ra…Di tutta la struttura cina città di Muro, attese spondenza della navata la- cosicchè ben poco è sopra- dell’edificio, gli elementi alla realizzazione del cam- terale dell’edificio12. Un ul- vanzato, specialmente nel- che sembrano più solidi, panile ed ai rilievi raffigu- teriore distruzione si ebbe la parte absidale della chie- …sono i pilastri lapidei ri- ranti l’Annunciazione e i per il terremoto del 1930. sa, dell’opera di fra Mel- masti a piombo…”13. Progenitori. L’iscrizione è Estremamente interessanti chiorre”. Di qui si passa ad Sull’esito dei restauri, la incisa su una lastra in pie- sono le osservazioni dell’al- analizzare, nello specifico, cui storia è ancora tutta da tra attualmente murata alla lora Sovrintendente E- le condizioni dell’edificio: scrivere, ci da notizia Mau- base del rilievo con l’An- duardo Galli. Vale la pena “È rimasto perfettamente a ro Ala, spettatore all’epoca nunciazione. Un tempo riportarle: “La cattedrale di posto il portale origina- dei fatti che riferisce del- entrambe le lastre erano Rapolla con l’annesso cam- rio…mentre la parte alta l’intervento di restauro del inserite sulla parete ovest panile…sono purtroppo ed aggiunta del prospetto è Genio Civile sotto l’allora del campanile, da cui furo- da annoverare fra gli edifizi caduta. Nell’interno sono Soprintendente Franco no spostate dopo i restauri sacri più gravemente dan- crollate tutta la volta della Schettini14. I danni ripor- degli anni ’30 per essere neggiati dal terremoto, cappella del Sacramento tati dall’edificio risultaro- collocate sulla parete sud non solo dall’ultimo movi- sulla testata sinistra del no così ingenti che venne della chiesa, dove ancora mento sismico del 23-24 transetto…parte della vol- purtroppo deciso di radere oggi si trovano16.

— 88 — Vale la pena riportarne il Sulle edicole che separa- testo, che a partire dalla no le due figure dell’An- trascrizione fatta da Emile nunciazione è invece ripor- Bertaux nel 189717 è stato tato il brano del Vangelo di in genere pubblicato in Luca: AVE MARIA GRA- modo errato: CIA PLENA D(OMI)N- A(N)NI SU(N)T M(ONI)- (U)S TECUM. La Vergine TI NUMERA(N)TIS MILLE è rappresentata con il fuso DUCE(N)TI / ATQU(E) in mano intenta a filare la NOVE(M) PRIMO CU(M) porpora per il velo del ME FU(N)DAVIT AB IMO Tempio, secondo la tradi- / P(RE)SUL RICCARDUS zione derivata dai Vangeli NEC OPE(M) NEC OPES Apocrifi. L’accostamento DARE TARD(US) / A(N)NUS della scena della Tentazio- COLLATU(M) POST ILLI ne con l’Annunciazione è PO(N)TIFICATU(M)/ abbastanza frequente nel- T(ER)CIUS EX(TREMU)- l’iconografia medievale e M LAPIDE(M) POSUIT sottolinea la virtù della ma- M(IH)I PRIM(US) / POST dre di Cristo che dando alla QUE(M) DEVOTA GE- luce il Redentore riscatta (N)S ASTITIT AD PIA l’umanità dall’errore com- VOTA/ILLE MAGIST(ER) messo da un’altra donna. ERAT, SI Q(UI)S DE NO- Anche i due rilievi sono MINE QUERAT / MURA- frutto di un tardo rimon- NI SAROLI CUI CURA taggio di vari frammenti FUIT DATA SOLI. scultorei. Se la cornice mo- L’iscrizione presenta di- danata che racchiude la verse difficoltà, che solo scena del Peccato è frutto un’accurata analisi epigra- di un vecchio restauro, fica potrà risolvere. Un fat- l’archivolto con girali, in- to singolare, stranamente sieme alla colonnina che lo sfuggito a tutti coloro che sostiene ed al leone stilofo- fino a questo momento si ro, non sono pertinenti sono occupati del monu- Portale, particolare capitello all’opera di Sarolo. La pre- mento e del suo autore è (Foto Ottavio Chiaradia) senza di una finestra sul la- l’epigrafe in esame, divisa consente, inoltre, di scio- do, il dotto prelato che to sud del campanile, il cui in sei frammenti, durante i gliere alcune abbreviazioni ispirò il testo (un altro ve- archivolto, sostenuto da restauri di inizio secolo in modo più corretto, co- scovo sconosciuto alla serie due mensole zoomorfe, venne montata invertendo me nel caso del moniti dell’Ughelli), grazie alla ge- presenta un motivo a girali i due frammenti sul lato (dalla costruzione), che il nerosità dei fedeli, nell’ar- affine a quello in esame destro, la cui lettura risulta Bertaux interpreta come co di un solo anno. suggerisce l’appartenenza pertanto incomprensibile. munti. Altri problemi pre- Altre iscrizioni accompa- di tali frammenti ad un’al- Al contrario, spostando il senta l’espressione extre- gnano i due rilievi sculto- tra finestra andata distrutta frammento inferiore destro mum lapidem: quest’ulti- rei. In quello raffigurante in seguito ad uno dei tanti nella zona superiore il testo ma parola mostra, infatti, Adamo ed Eva, dopo il crolli della struttura. si ricompone e la lastra ri- una serie di segni, incisi Peccato originale, lungo la In asse con la finestra an- torna ad avere la forma ret- con un tratto leggermente cornice si legge: cora esistente è un rilievo tangolare originaria. Altro più sottile, che si sovrap- ANNO MCC NONO funerario di età romana la elemento a nostro parere pongono gli uni agli altri. FRAUDE SUA COLU- cui presenza, piuttosto che importante è che il testo è Forse un errore dello scal- BER POMUM DECE- essere prova di una prece- in esametri, segno dell’alto pellino oppure una più tar- PIT EVAM, DATQUE dente occupazione del suo- livello culturale del com- da manomissione del testo VIRO MULIER MOR- lo, come sostenuto dal Re- mittente che lo compose18. per un motivo che al mo- TEM SIMUL ET IVI SE- scio19, è spiegabile con la Tale dato giustifica anche mento ci sfugge? VAM EVE DAMNA PIA pratica medievale di inseri- la complessa costruzione Il senso dell’epigrafe è REPARAVIT VIRGO MA- re pezzi di spoglio sulle fac- sintattica, ordinata in fun- comunque chiaro: il cam- RIA DUM REGEM PE- ciate o sui campanili degli zione del verso metrico. La panile venne innalzato sot- PERIT QUI FUIT EST edifici sacri, per sottolinea- stessa successione metrica to il vescovado di Riccar- ET ERIT re il senso dell’antichità e

— 89 — della continuità rispetto ad nel cantiere di Monticchio, un passato antico e nobile dove, al contrario di quan- (si pensa al caso della vici- to fino ad ora asserito dalla na )20. critica, solo in un paio di Ricordiamo, inoltre, che casi pare intravedersi la secondo una notizia ripor- mano dell’artista lucano26. tata dal sul Una lontana eco del roma- campanile della chiesa di nico di Capitanata (Troia, Rapolla fino al 1930 era vi- Montesantangelo) pare in- sibile una lastra marmorea travedersi anche nella resa che ricordava i lavori ese- dei panneggi delle figure guiti dopo il terremoto del dell’Annunciazione, che 1456 da Troilo Caraffa, ve- l’artista traduce con un fa- scovo di Rapolla dal 1488 re essenziale e quasi grotte- al 149721. Di questi lavori sco. Le pieghe del mapho- esile traccia potrebbe essere rion della Vergine diventa- la mensola inserita tra l’im- no nell’interpretazione di posta dell’arco ed il capitel- Sarolo rigidi ed astratti lo sulla lastra dell’Annun- triangoli che incorniciano ciazione. il volto, al pari delle restan- Quanto all’autore la sua ti pieghe del mantello di firma compare su un’altra sapore quasi metallico. iscrizione del 1197 incisa Il campanile terminato sul portale della chiesa di nel 1209 affiancava proba- Santa Maria di Pierno, vi- bilmente una chiesa più cino (un edificio piccola dell’attuale, di cui di pellegrinaggio sorto nel- si è persa completamente le vicinanze della via Ercu- la memoria. Attualmente, lea). A questo maestro, infatti, tale struttura è in- scultore e architetto, sulla globata per due terzi nella scia di alcune osservazioni navata laterale destra del Bertaux22, sono state dell’edificio, ostruendole il attribuite la pressocché to- passaggio e facendo perde- tale maggioranza di opere Portale re senso di un’itarietà allo romaniche della regione23. (Foto Ottavio Chiaradia) spazio. È lecito pensare che È un problema che va chia- zio destinato alla colonni- namentazione assai sem- nel successivo progetto di ramente rivisto, così come na che sostiene l’arcata, la plice con stelle, pomi, ani- ampliamento duecentesco da poco si è cominciato a quale risulta pertanto spez- mali e testine umane scol- ne fosse previsto l’abbatti- fare24. Da un punto di vista zata e sospesa nel vuoto. Le pite ciascuna su singoli mento. Tale ipotesi potreb- stilistico-formale i rilievi ali dell’Arcangelo, invece, conci. Una plastica assai be fornire anche un dato del campanile di Rapolla impediscono addirittura diversa da quella di Anglo- interessante relativo allo sono stati fatti derivare da l’inserzione dei sostegni: na (da cui molto probabil- stato a cui giunsero i lavori modelli pittorici, forse a segni della difficoltà ma mente il portale di Pierno della fabbrica in età man- causa di quel certo illusio- anche della volontà del dipende) ed ancora più di- frediana. nismo spaziale trasmesso maestro a cimentarsi con la stante da quella di Aceren- Secondo una parte della dalle figure fortemente ag- rappresentazione del corpo za, entrambe considerate critica la prima cattedrale gettanti dal piano di fondo umano. La stessa sensazio- dalla critica opere di Saro- della città sarebbe stata la della lastra, in particolare ne si ha nel rilievo di Ada- lo25. Sicuramente lo sculto- vicina chiesetta di Santa nella scena dell’Annuncia- mo ed Eva. Anche in que- re di era a Lucia, un edificio dell’XI zione. Tanto l’Arcangelo sto caso le figure dei proge- conoscenza di queste ope- secolo fortunatamente con- Gabriele quanto la Vergine nitori paiono inserite quasi re, probabilmente già allo- servatosi quasi per intero paiono mal sopportare forzatamente nello spazio ra assai note nel panorama nel suo aspetto originario27. l’angusto spazio delle due della lastra. Sicuramente artistico della regione. Ac- Non si può escudere, ma al edicole in cui sono inserite. l’impresa di Rapolla aveva canto a questi modelli in- momento non esistono Il seggio su cui è seduta la posto all’artista problemi dubbio ci appare il legame elementi a favore o contro Vergine, interessante rap- di composizione più com- con alcune opere della Ca- tale ipotesi la cui prova po- presentazione di un sedile plessi del portale di Pierno, pitanata. Tale conoscenza trebbe forse trovarsi nella medievale, occupa lo spa- che invece presenta un or- potrebbe essere avvenuta documentazione scritta28.

— 90 — Un dato interessante, ri- sito dei quali lo stesso Ber- portato dal Galli è quello taux riconosce “que l’archi- relativo alla scoperta, nel tecte était un Italien”38. È corso dei restauri della un argomento su cui biso- chiesa di Santa Lucia, sotto gnerà tornare a riflettere. l’altare, di una capsula Indubbi sono a mio parere marmorea ovoidale conte- i rapporti con i cantieri nete alcuni frammenti di svevi pugliesi, piuttosto ossa umane29. che con Lagopesole, oltre Sicuramente, dunque, il che con alcuni noti episodi campanile progettato da cistercensi, come Fossano- Sarolo non era destinato va e Casamari. Lo stesso alla chiesa che venne com- Federico II, d’altro canto, pletata “nelle parti più al- aveva chiamato per lavora- te” sotto il vescovo Gio- re nei cantieri imperiali vanni nel 1253, come reci- maestranze cistercensi, co- ta un’iscrizione sul portale me recita il noto passo del- maggiore, ad opera dello la Cronaca di S. Maria de scultore Melchiorre da Ferraria39. Un interessante Montalbano. dato circa l’attività di Mel- CUM QUINA DECIES chiorre potrebbe emergere SUNT MCC ET TRES dall’analisi dei rapporti tra COMPLETI POST PAR- l’artista e la potente fami- TUM VIRGINIS ALME / glia dei Sanseverino, giun- PRESUL ISTUD OPUS ta nel Mezzogiorno al se- PEREGIT CUM CURA guito dei Normanni, che IOHANNIS QUI RA- tra i tanti possedimenti POLLANUS EST HIIS feudali ebbe anche la città ANTISTES IN ANNIS di Tursi. Ricordiamo che PARTIBUS / ECCLESIE Roberto di Sanseverino fu, CUNCTIS EST ALTIOR insieme a Carlo I d’Angiò, ILLA DICTUM QUAM il principale finanziatore CEPIT SUPEREDIFICA- dei lavori della cattedrale RE JOHANNES MUNE- Rapolla (Pz) di Teggiano40. RE PON / TIFICIS JAM (Foto Ottavio Chiaradia) All’interno l’edificio di PER TRIA LUSTRA PO- ster. Allo stesso artista sono vi pugliesi, soprattutto Ca- Rapolla conserva ancora esi- TITUS CLERICUS AN- stati attribuiti anche il por- stel del Monte36. La forma li tracce della fabbrica che, GLONIS ALBANO MON- tale della stessa chiesa ed i del portale lucano riecheg- molto presumibilmente, co- TE NUTRITUS MEL- lavori di ristrutturazioni e- gerebbe, secondo la Calò struì Melchiorre da Mon- CHIOR EST FABER OPE- seguiti dopo gli anni Set- Mariani, i portali a pian talbano. La chiesa si pre- RIS LAUDABILIS HUJUS. tanta31. In veste di proto- terreno del castello puglie- senta con un impianto a Melchiorre da Montal- magister Melchiorre com- se37. Non estranea alla for- tre navate divise da pilastri bano è un’artista noto e co- parirebbe, sempre secondo mazione di Melchiorre sa- di cui i primi quattro han- nosciuto, sul quale però, il Bertaux, nell’abbazia di rebbe, inoltre, l’esperienza no forma ottogonale. I pri- oltre che sulla paternità San Guglielmo al Goleto32. maturata nel vicino cantie- mi due sono attualmente delle opere attribuitegli Altre opere assegnate allo re di Lagopesole. Rispetto inglobati nella facciata, che (soprattutto da Èmile Ber- scultore sono il candelabro a quest’ultimo esempio, un tempo doveva quindi taux), non è stato mai con- pasquale di Bominaco33, però, l’opera di Rapolla è essere più avanzata. All’at- dotto uno studio appro- un capitello conservato ad caratterizzata da una mag- tività di Melchiorre sono fondito30. Dopo l’impresa Atella34 e due portali a Mar- giore sobrietà distante dal attribuiti i due imponenti di Rapolla il nome di Mel- sico Nuovo e Calvello35, senso di vigoroso naturali- pilastri cruciformi con otto chiorre ricompare un’altra questi ultimi veramente di- smo che caratterizza la de- colonnine incastrate ed i volta, esattamente ventisei stanti dalla cultura espressa corazione plastica delle semipilastri corrispondenti anni dopo (1279), sul pul- dal maestro tanto a Rapolla mensole del castello lucano. nelle navate laterali41. pito della cattedrale di quanto a Teggiano. Un certo impoverimento Le campate successive Teggiano, dove il clerico di La formazione dell’arti- ed una certa improvvisa- sono frutto di un interven- Anglona si firma con la sta sarebbe avvenuta nel- zione emerge invece nei ri- to trecentesco, come si ap- semplice qualifica di magi- l’ambiente dei cantieri sve- lievi della lunetta a propo- prende da un’iscrizione

— 91 — murata sul lato sinistro navata centrale mentre sul della facciata: HOC O- lato nord compaiono i PUS FIERI FECIT CU- consueti ornamenti vegeta- (M) TOTO CHORO/ presenza di una serie di compresa la decorazione li a crochets, sugli altri lati PULPITO D(OMI)N(U)- ambienti ipogeici scavati plastica è frutto di restauro. spuntano tra le foglie teste S FRAT(RES) PETRUS per uso domestico, come Quanto ai modelli archi- di leoncini e sul lato sud, D(E) CATALONIA VE- riferisce il Galli, sotto l’at- tettonici i pilastri a fascio in successione, una testa di (NERABILIS) HE(PI- tuale edificio, colmati nei di Rapolla si ispirano ai pi- ariete, una figura barbuta SCOPIS) / RAPOLL(EN- restauri degli anni ’30 per lastri della Incompiuta di sputaracemi ed una figu- SIS) MITISSIM(US) Q(UO- rendere più solida la strut- Venosa. Tale confronto, retta intera con un libro tra QUE) PI(US) ANNO D(O- tura43. Una scelta infelice, già avanzato dalla Wagner- le mani. Sul semipilastro MINI) MCCC... L’arcive- dunque, quella del sito su Rieger, porta la studiosa ad corrispondente si hanno in scovo Pietro di Catalogna, cui edificare la chiesa, che ipotizzare una influenza successione, a partire da famigliare e confessore di potrebbe anche spiegare la francese, spiegabile a mio est, un felino, un’altra figu- re Roberto d’Angiò, nono mancata realizzazione del parere solo attraverso l’a- retta uguale alla prima, arcivescovo della serie del- progetto duecentesco. For- dozione del modello veno- una testa femminile con l’Ughelli, ampliò, secondo ti elementi di dubbio circa sino piuttosto che per la un diadema tra i capelli ed il Bertaux, di una nuova l’intervento di Melchiorre diretta conoscenza da parte un velo che le incornicia il campata l’edificio duecen- risiedono anche nel dato, delle maestranze lucane di volto, un uomo barbuto tesco con l’inserzione di al- ricavabile dall’iscrizione, opere gotiche d’Oltralpe44. che stringe tra le labbra tre due absidi42. Bisogna che sotto il vescovo Gio- In realtà ad una ottenta os- una catena, un moro, un osservare che il motivo a vanni vennero portate a servazione l’edificio ha an- orso, un pipistrello, un co- zig-zag che occupa la parte termine le parti più alte cora un forte sapore roma- bra, un aquila ed un ele- superiore della epigrafe ri- dell’edificio. Sicuramente nico, soprattutto nella pla- fante. Si tratta di simboli corre anche su uno dei pi- gli imponenti pilastri a fa- stica decorativa, non inte- allusivi al male su cui con- lastri ottagoni della chiesa, scio lasciano intravedere ramente ascrivibile all’atti- verrà ritornare in altra se- segno probabilmente di un un progetto grandioso, po- vità di Melchiorre. Molto de. Ciò che invece è im- ulteriore intervento sulla co consono alla natura del interessanti, soprattutto da portante sottolineare è che fabbrica trecentesca di cui suolo. Le campate nella na- un punto di vista iconogra- se alcuni di questi soggetti, si è persa memoria. Allo vata centrale, su modulo fico sono i motivi scolpiti come il moro, la testina stato attuale una traccia di quadrato, dovevano essere sul pilastro a fascio del lato sputaracemi e le due figu- questi lavori può intrave- coperte da crociere costo- destro della navata centrale rette si incontrano fre- dersi nella volta dell’abside lonate, al pari di quelle la- e quelli del pilastro corri- quentemente nella plastica laterale destra, in seguito terali. Attualmente tutto il spondente nella navata la- duecentesca la cultura e- riadattata a sacrestia della lato sinistro dell’edificio, terale. Nel pilastro della spressa da queste opere ap- chiesa. Tale destinazione d’uso venne suggerita dalla presenza del campanile di Sarolo, inglobato nella na- vata duecentesca, all’altez- za della quarta campata. Ad un altro edificio (for- se il palazzo vescovile?), potrebbe invece appartene- re la cappella che si apre nella navata laterale sini- stra, all’altezza della prima campata, orientata in senso inverso. È difficile che dopo tante distruzioni un’indagine ar- cheologica possa dare ri- sposte circa la presenza di un precedente edificio di culto. Bisogna sottolineare che uno dei motivi della estrema fragilità statica dell’edificio risiede nella Rapolla (Pz): semipilastro nav. later. dx (Foto Ottavio Chiaradia)

— 92 — partiene ancora a pieno di- to G., Rionero medievale, con ritto al mondo romanico. 26 documenti inediti, Trani Colpiscono, in modo par- 1899; ticolare, le figure dei felini del vescovo Giovanni, na- 1, Bari 1979, doc. n. 20; pp. 5 Italia pontificia 9, a cura di che richiamano in modo tivo di Troia, ad opera del 34 e ss.; Magistrale F., Nota- W. Holtzmann, Hildesheim quasi inequivocabili le ana- fratello di costui, Roffre- riato e documentazione di 1986 (I ed. Berlin 1962), pp. loghe raffigurazioni veno- do45. Il problema è che Terra di Bari. Ricerche su for- 500-502; Fonseca C.D., L’or- sine. quest’ultimo nome non me, rogatari, credibilità dei ganizzazione ecclesiastica Tra le numerose sorprese compare nell’iscrizione di documenti latini nei secc. IX- normanna tra l’XI ed il XII se- che l’edificio riserva vi è, Monticchio bensì in una XI, (Società di Storia Patria colo: i nuovi assetti istituziona- infine, da un’altra iscrizio- iscrizione del 1902 dipinta per la Puglia, Documenti e li, in Particolarismo istituzio- ne murata sulla parete de- nell’episcopio di Melfi che Monografie 48), Bari 1984, nale ed organizzazione eccle- stra della facciata, finora fa riferimento a questa se- pp. 332-342. Per un riassunto sistica nel Mezzogiorno meri- sfuggita alla critica. Il testo poltura. delle vicende della diocesi si dionale, Galatina 1987, pp. è il seguente: Ancora un tassello, dun- veda, inoltre, A. Pellettieri, 92-93; Idem, Gli assetti me- SACRO S(AN)C(T)E que, della storia di questo Rapolla, in AA.VV., Cattedra- tropolitici del Mezzogiorno CRUCI AGNEO/SACRE affascinante ed enigmatico li di , 1995, tra Bisanzio e Roma, in Nel IX VIRGINIS ROFFREDUS edificio al quale bisogne- pp. 81-86; centenario della Metropoli ec- EP(ISCOPU)S / DESU- rebbe, una volta per tutte, 3 Ala M., Storia di Rapolla, clesistica di Pisa, Atti del Con- (M)PTU PECULIARI PRE- restituire il giusto posto Napoli 1983, I, pp. 58-61; si vegno di Studi (7-8 maggio SULATUS SUI A(NNO) nella Storia. vedano le osservazioni di Re- 1992), Pisa 1995, pp. 27-44. XIIII. scio P., Archeologia e Survey Sullo stato della diocesi si ve- Si tratta, ancora una vol- Note sul Monte Vulture: nuove ri- dano Jamison E., Catalogus ta, di un vescovo scono- 1 H. Houben, Melfi, Venosa, cerche su Rapolla medievale, Baronum (1150-1168), p. 44; sciuto, Roffredo, che a sue in Itinerari e centri urbani nel in “Radici” 14 (1994), pp. Cuozzo E., Catalogus Baro- spese nel quattordicesimo Mezzogiorno normanno-sve- 83-89; num Commentario, Roma anno del suo presulato vo, Atti delle decime giornate 4 Opera di riferimento per le 1984; consacrò l’edificio. Di un normanno-sveve (Bari 21-24 vicende della città rimangono 6 H. Houben, Melfi, Venosa Roffredus dà notizia Giusti- ottobre 1991), a cura di G. ancora oggi la monografia di cit., pp.318-319; no Fortunato pubblicando Musca, Bari 1993, pp. 311- Chiaromonte F., Cenno stori- 7 Annales Casinenses, ed. il testo di un’epigrafe mu- 331; co sulla chiesa vescovile di G.H.Pertz, in Monumenta rata nella parete destra del- 2 Nitto De Rossi C.B. - Nitti Di Rapolla, Melfi 1888; Racioppi Germaniae Historia SS., Han- la chiesa di San Michele a Vito F., Le pergamene del G., Storia dei popoli della Lu- nover 1966, p. 313. Sulle mo- Monticchio dove si farebbe Duomo di Bari (952-1264), in cania e della Basilicata, Roma tivazioni di tale distruzione si riferimento alla sepoltura Codice Diplomatico Barese, 1902, pp. 172-243; Fortuna- veda H. Houben, Melfi, Veno- sa cit., p. 326; inoltre Cola- pietra R., Un profilo storico dei principali centri della Basi- licata (XI-XIX secolo), in “Ar- chivio Storico per la Calabria e la Lucania”, a. LIX (1992), pp. 111-112; 8 Niccolò Jamsilla, De rebus gestis Friderici II. Imperatoris eiusque filiorum Conradi et Manfredi, Apuliae et Siciliae regum, in G. Del Re, Cronisti e scrittori sincroni napoletani, II, Napoli 1868, rist. Bologna 1975, pp. 156-157; 9 Giustiniani L., Dizionario geografico-ragionato del Re- gno di Napoli, Napoli 1804, VII, pp. 341-348, in part. p. 346; Claps V., Cronistoria dei terremoti in Basilicata (anno I d.C.-1980), Galatina 1982; Rapolla (Pz): lato sx della facciata con iscrizione di Petrus de Catalogna 10 Idem, pp. 35-36; (Foto Ottavio Chiaradia)

— 93 — 11 Paci G.M., Il terremoto del 38 Bertaux È., L’Art dans l’Italie 1851 in Basilicata, Napoli cit., pp. 765; 1853, rist. Melfi 1990, pp. 39 Belli D’Elia P., Gli edifici sa- 48-48; 22 Bertaux È., L’Art dans L’Ita- 30 Bertaux È., L’Art dans l’Italie cri, in Federico II e l’Italia, Ca- 12 Idem, tav. V; lie cit., p. 520-522; cit., pp. 765-766; Si segnala- talogo della mostra a cura di 13 Galli E., Danni e restauri a 23 De Pilato S., Architetti di Ba- no inoltre i diversi interventi in C. D. Fonseca (Roma 22 di- monumenti della zona del silicata, 1932, p. 2; Aggiornamento all’opera di cembre 1995-30 aprile 1996), Vulture, in “Bollettino d’Arte” Grelle Iusco A., Arte in Basili- È. Bertaux, L’art dans l’Italie Roma 1995 p. 86; pp. 321-340, qui pp. 331- cata. Rinvenimenti e restauri, méridionale (Parigi, 1903), a 40 De Cunzo M., Note per una 333; Roma 1981, p. 23; Garzya cura di A. Prandi, Roma storia dei monumenti di Teg- 14 Ala M., Storia di Rapolla, Romano C., La Basilicata e la 1978, V, pp 967-968; 973- giano cit., pp. 21-24; Giganti Rionero s.d., pp. 159-160 Calabria [Italia Romanica 9], 974. Di Melchiorre da Mon- A., I Sanseverino e la Basilica- 15 Si vedano le foto in ibidem, Milano 1988, pp. 75-100; talbano, in generale, parlano ta tra Svevi e Angioini, in pp. 414-415; 24 Klaussen P.C., Il portico di tutti gli autori citali per Sarolo AA.VV., Studi Storici della 16 I rilievi figurano nella parete S. Maria di Anglona. Scultura da Muro; Basilicata, Bari 1987, pp. 83- del campanile almeno fino al normanna nell’Italia meridio- 31 De Cunzo M., Note per una 130; 1937: cfr. Attraverso l’Italia. nale del XII secolo. Santa Ma- storia dei monumenti di Teg- 41 Calò Mariani M. S., Ancora Puglia, Lucania, Calabria, ria di Anglona e la SS. Trinià giano, in Il Vallo ritrovato. sulla scultura sveva, cit. p. VIII, Milano 1937, fig. 21, p. di Venosa, in Santa Maria di Scoperte e restauri nel vallo di 176; 128; Anglona Atti del Convegno Diano, Napoli 1989, p. 23; 42 Bertaux È., I monumenti me- 17 Bertaux È., I monumenti me- internazionale di studio (Po- Calò Mariani M. S., Ancora dievali cit. p. VIII; dievali della regione del Vul- tenza-Anglona, 13-15 giugno sulla scultura sveva in Puglia e 43 Galli E., Danni e restauri ture, in “Napoli Nobilissima”, 1991), a cura di C. D. Fonse- Lucania, in Atti delle terze cit., p. 333; VI (1897), p. III; ca e V. Pace, Galatina 1996; giornate federiciane (Oria, 44 Wagner-Rieger R., Die itali- 18 Sull’importanza delle iscri- Derosa L., La chiesa medieva- 26-27 ottobre 1974), Bari nische Baukunst zu Beginn der zioni medievali si veda Claus- le. La scultura, in La cattedrale 1977, pp. 175-177. Ead., Gotik, Graz-KÖln, 1957, II, sen P.C., Kathedralgotik und di , a cura di P.B. L’Arte del Duecento in Puglia, pp. 124-125; anonymität 1130-1250, in D’Elia, C. Gelao, pp. 51-68 Torino 1984, pp. 195-196; 45 Fortunato G., La Badia di “Wiener jahrbuch für Kunst- (in corso di stampa); Mormono M., Il pulpito di Monticchio, Venosa 1989 (ri- geschichte, XLVI/XLVII (1993: 25 Oltre alla bibliografia citata Melchiorre da Montalbano st. anast. dell’ed. del 1904), 94), pp. 141-160; nella nota 21 si vedano Pran- nella cattedrale di Teggiano, pp. 333-342. 19 Tale è l’ipotesi di Rescio P., di A., Arte in Basilicata, Mila- in “Napoli Nobilissima”, XIX Archeologia e Survey cit. p. no 1964, pp. 179-180; Cap- (1980), pp. 165-173; 89; pelli B., Aspetti e problemi 32 Bertaux È., L’Art dans l’Italie 20 de Laschenal L., Reimpieghi dell’arte medievale in Basili- cit., pp. 765-766; Idem, S. dell’antico ella cattedrale di cata, in “Archivio Storico per Guglielmo al Goleto e il pro- Acerenza, in AA.VV., Ace- la Calabria e la Lucania”,XXXI blema di Castel del Monte, in I renza, Venosa 1995, pp.65- (1962) p. 263; monumenti medievali della re- 76; Ead., Spolia. Uso e reim- 26 Sui rapporti tra i capitelli di gione del Vulture cit., pp. II-V; piego dell’Antico dal III al XIV Monticchio e quelli dell’Abba- F. Aceto, La scultura dall’età secolo (Biblioteca di Archeo- zia di Monte Sacro sul Garga- romanica al primo rinasci- logia, 24), Milano 1995; no: Federico II. Immagine e mento, in Insediamenti vergi- Ead., I Normanni e l’Antico. potere, Catalogo della mostra niani in Irpina. Il Goleto Mon- Per una ridefinizione dell’Ab- a cura di M.S. Calò Mariani, R. tevergine Loreto, a cura di V. baziale incompiuta di Venosa Cassano (Bari 1995), Venezia Pacelli, Cava dei Tirreni in Terra Lucana, in “Bollettino 1995, scheda n. 12.3.2, pp. 1988, pp. 87-113; solo il d’Arte”, LXXXI (1996), pp. 1- 511-512 (Derosa L.) con bibl.; Cappelli ne ha respinto l’attri- 80; Todisco L., L’Antico nel 27 Unico studio monografico buzione (Aspetti e problemi campanile di Melfi, in “Mé- del monumento risale al cit., p. 297); langes de L’Ecole Française 1964: Mongiello G., La chie- 33 Calò Mariani Ancora sulla de Rome, Moyen Age-Temps sa di Santa Lucia in Rapolla, scultura cit., p. 177; modernes”, 99(1987), pp. in “Bollettino d’Arte”, XLIX 34 ibidem; 123-158; (1964), pp. 165-173; 35 A. Grelle, Arte in Basilicata 21 Ughelli F., Italia Sacra sive 28 Sull’ubicazione delle catte- cit, pp. 25-26; de Episcopis Italiae, ed. S. drali in generale: Fonseca C. 36 Bertaux È., L’Art dans l’Italie Coleti, VII, Venezia 1721, col. D., Ubicazione e dedicazione; cit., pp. 765; 883, Chiaromonte F., Cenno 29 Galli E., Danni e restauri 37 Calò Mariani M. S., Ancora storico cit, p. 13; cit., p. 331; sulla scultura sveva cit. p.176;

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