Ricreazione 2

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Ricreazione 2 MAGGIO 2010 zion i redazione: [email protected] e R Liceo Laura Bassi / Via sant’Isaia 35, 40123 BOLOGNA Fai parlare la tua scuola n°2 stages-viaggiSCAMBI Intercultura / cultura e società Interviste • Racconti • Poesie • Fumetti La Divina Ricreazione SporLibrit / Cinema / Teatro Editoriale 5/10 riCREAZIONE BENTORNATI E BENVENUTI! La lecture du premier numéro est à peine terminée et voici déjà le deuxième. C’est bon signe. C’est le signe d’un enthousiasme, d’un désir d’écrire qu’il n ° faut ici saluer; d’autant que cet enthousiasme semble 2 scuola intercultura cultura e società interviste creatività passioni contagieux et que la participation s’élargit. C’est signe encore que ce journal nous manquait, qu’il fallait redonner à ce désir de participation un lieu où il pourrait s’écrire, et se lire. Car le journal est lieu d’échange. S’il paraît grâce à ses rédacteurs qui utilisent le langage, leurs langages, pour proposer une réflexion sur le monde, Redazione sur la vie, sur l’école, c’est à travers ses lecteurs (in ordine alfabetico) qu’un journal vit, et pour vivre vraiment il doit être attendu, lu, montré, commenté, discuté, critiqué… Nicole Garofoli (II M); Valentina Giardini (IV I); et ce lecteur espéré a un visage: le nôtre. Dennis Giusti (III E); Francesca Lodi (II M); Marta Pillastrini (III I); Eugenia Rossi (I E); Giulia Ruggieri (II I); con il supporto di Maria Thierry Guichard Giovanna Bertani, Patrizia Franceschini, Ida Maffei, Vania Sorarù. Ecco il secondo numero di RiCreazione, che, speriamo, Collaboratori torni gradito ancor più del precedente, accolto con (in ordine alfabetico) grande interesse dagli studenti e dal personale della scuola. Abbiamo ricevuto tanto materiale, fra articoli, Carlotta Bari (V I); Daniele Bergonzoni (sez. E); disegni, foto, poesie e racconti, che spaziano da tematiche Classe I M; Classe II M; Classe III F; socialmente rilevanti, esposte con emozionata Classe IV F; Federica Corniola (II E); partecipazione, a più ordinarie cronache, trasposte fra Dora Dozza (IV D); Amar Eslam (I C); sorriso e ricordo. Avete dato dimostrazione tangibile Enrica Fiacchi (III A); Giulia Follari (I A); che, nonostante la dominanza di modelli comunicativi Ilaria Iaboli (II E); Sara Khorsandi (III C); uniformanti, spersonalizzanti e prefabbricati, le Gioia Langinden (I M); Lesslie Langinden (I M); Chiara Lanzarini (I E); Sara Elena Lanzarini (II E); relazioni costruite sul confronto, – ma anche sullo Manuel Manica (II E); Maddalena Margheri (V I); scontro propositivo - sulla collaborazione, sul rispetto, Martina Marinelli (I M); Margherita Martini (II E); sull’impegno, sull’incontro face to face hanno Monica Menegozzi (V I), Alice Minissale (V I); un’insostituibile funzione per lo sviluppo del pensiero Miriam Molinelli (I A); Giovanna Morfò (II E); critico, che rimane fattore essenziale per la progres- Sandra Muscente (IV I); Martina Nicosia (II E); sione della nostra storia, in termini di civiltà e non Sara Passuti (I E); Alessandro Piras (III C); di sopravvivenza. Alice Rapisarda (III A); Guglielmo Rossi (V I); Speriamo che facciate crescere sempre più questo Sofia Santuccione (II E); Jessica Scala (V I); giornalino, come luogo di scambio e di formazione Monica Stagni (III I); Mara Vignoli (I E); umana. Giorgia Vivarelli (I E); Yuji (I E), Arianna Zanotti (III I). La redazione Con il supporto di Angela Andreoli, Roberta Curti, Maria Antonietta De Guido, Nadia Fantoni, Thierry Guichard, Anna Nieddu; Teresa Vitale, Leonardo Vacatello. Stampato in proprio. Contributo per una copia 1 euro Anno I Numero 2 3 poche cose rimaste. Appena IL VIAGGIO DELLE QUINTE A entrata ho sentito un freddo terri- bile che mi penetrò nelle ossa e un odore acre e disgustoso, quasi di 5/10 riCREAZIONE SARAJEVO morte, che avvolgeva l'ambiente e mi pesava addosso. Ero impressio- a mattina del 22 di Marzo uccise moltissimi giovani che si nata. E di fronte ad un'immensa nessuno di noi si aspettava trovavano lì quella sera, ignari del sala che metteva i brividi. Ci hanno Lquello che avrebbe incon- destino che li avrebbe portati via, poi condotto in una stanza per trato veramente nel corso del solamente per passare una serata guardare uno dei soliti documen- viaggio, come era normale che insieme. tari, che immaginavo però non n ° fosse, dato che nessuno di noi era Il giorno seguente, il 24 Marzo, è sarebbe stato poi così solito. Era 2 scuola intercultura cultura e società interviste creatività passioni mai stato a Sarajevo prima di quel stato per me come credo per la un documentario composto preva- giorno, ma soprattutto nessuno maggior parte di noi, la giornata lentemente da riprese reali, vere, riusciva ad immaginare quanto più toccante del viaggio. Siamo im- pressionanti. Ricordo perfet- diversa po-tesse essere dalla nos- andati a Srebrenica per visitare il tamente le parole di una madre tra la realtà in cui saremmo stati cimitero musulmano più "affol- che ancora adesso mi martellano catapultati nei giorni seguenti. lato", che ospita più di 8000 resti nel petto: "L'ultima volta che ho Proprio così. E' impossibile imma- di vittime. Se non fosse stato per visto mio figlio mi stava cercando ginare finché non ci sei dentro ed la splendida giornata di sole, avrei tra la folla, ignaro di quello che in qualche modo non ne fai parte avuto davvero il dubbio di trovarmi stava succedendo, con i suoi occhi anche tu, seppure per pochi giorni. in un film del terrore: sotto al cimi- verdi e sgranati che cercavano la Tutti noi, grazie anche all'incontro tero infatti è stata allestita un'es- mia figura mentre chiamavano il avvenuto a scuola prima della par- posizione di foto davvero impres- mio nome. Quando finalmente mi tenza con una ragazza di Sarajevo sionanti. L'atmo sfera gelida della vide gli si illuminò lo sguardo e e alle specifiche lezioni dei nostri stanza, l'essere interamente cir- cominciò a correre verso di me. insegnanti, eravamo abbastanza condata da fotografie orribilmente Oramai ce l'avevo, era di nuovo preparati sui disastri avvenuti in sgranate e da pareti che riprende- mio, mancavano così pochi metri Bosnia dal 1992 al 1995. Mancava vano esattamente il colore delle per raggiungerlo. Non immaginavo solamente toccarli con mano. lapidi, mi rese angosciata e al però che una pallottola, durante la Perché nel 2010 a Sarajevo i disas- tempo stesso profondamente sua corsa verso di me, me lo strap- tri della guerra si toccano ancora amareggiata. Di fronte al cimitero passe. Di nuovo. E lo vidi cadere... con mano. Dopo la visita della città di Trieste e la prima notte passata a Lubjana, capitale della Slovenia, arriviamo finalmente a Sarajevo nel tardo pomeriggio del 23 Marzo. Il giorno seguente ci met- tiamo in viaggio per Tuzla, città che, insieme a Sarajevo e Srebrenica, fu teatro di numerosi, sanguinosi ed ingiustificati massa- cri. A Tuzla abbiamo un incontro con tre signore fondatrici di un'as- sociazione di sole donne che ancora dopo 15 anni lottano per ritrovare i corpi (o almeno i resti dei corpi) dei loro congiunti, fare sì che siano riconosciuti e che siano almeno sepolti in maniera digni- tosa. E questa è una cosa davvero sconcertante. Nel pomeriggio in- Sarajevo contriamo tre ragazzi rimasti orfani a causa della guerra che ci vi era la vecchia base olandese, ad un solo passo da me". Il docu- mostrano la città e ci conducono fabbrica di operai in origine, mentario si chiuse così. E così si nel punto dove un venerdì sera di anch'essa allestita come un pic- chiuse anche il mio stomaco. 15 anni fa scoppiò una bomba che colo museo in cui custodire le Srebrenica è una città fantasma. 14 Distrutta dalla guerra. E' paurosa città tutte bianche o tutte nere, incontrate e di vederlo chiara- ed angosciante, le case non esis- ma tristemente realizzai presto mente ancora fervido nei loro tono più. Sono rimasti solo gli che nel primo caso si trattava di occhi, così come non immaginavo scheletri di abitazioni e palazzi. cimiteri musulmani con lapidi di commuovermi. Mai ricostruiti. bianche mentre nel secondo caso Vorrei ringraziare chi mi ha per- 5/10 riCREAZIONE Nei giorni seguenti visitammo di cimiteri ortodossi con lapidi messo di partire e partecipare a Sarajevo, che è perfettamente nere. Non so quali colline fossero questo viaggio e intanto sperare divisa in due parti: quella moderna più impressionanti. Anche nei che la Bosnia riesca a risollevarsi e e quella antica. E' incredibile come giorni a seguire rimanemmo a a ricominciare. E soprattutto che attraversando la città in pullman si Sarajevo dove visitammo la giustizia sia fatta. Perché ci sono vedano case completamente dis- moschea, e incontrammo il gene- ancora persone (incluse logica- n ° trutte e disabitate immediata- rale francese che combatté al mente le forze serbe) che negano 2 scuola intercultura cultura e società interviste creatività passioni mente seguite da case moderne e fianco della gente di Sarajevo senza scrupoli l'accaduto, quasi bellissime. La città di Sarajevo è durante l’assedio. prendendo in giro tutta la gente strana, visibilmente reduce da una Non sono sicuramente mancati che è stata massacrata e pren- guerra durata tre anni che ancora momenti piacevoli come il pernot- dendo in giro la stessa Bosnia che tenta di risollevarsi. tamento in hotel e le visite degli in tre anni ha perso quasi la metà E' circondata da "colline bianche" ultimi giorni a Mostar e in Croazia della sua popolazione. e "colline nere". Finché non ne ho ma nel complesso è stato un viag- viste almeno cinque o sei non gio davvero pesante e struggente. Maddalena Margheri V I capivo di cosa si trattasse: sem- Non immaginavo di condividere bravano vedute aeree di piccole pienamente il dolore delle persone UN ORRORE DIFFUSO hi non vede con i propri contatto con una realtà molto dura senza cuore, che uccidono esclusi- occhi può solo immaginare da affrontare.
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