Ibiza E Formentera
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Spagna Spagna mentera mentera Ibiza e For Ibiza e For IT INDICE ntroduzione Introduzione 1 I ISOLA DI IBIZA 5 Le isole di Ibiza (Eivissa in catalano) e Formentera Città di Ibiza 7 sorprendono il visitatore per la loro bellezza. Santa Eulària des Riu 13 Irlanda Il paesaggio messo in risalto da una luminosità Sant Antoni de Portmany 16 eccezionale, il verde delle pinete (il nome di Isole Pitiuse Dublino Regno Sant Josep de sa Talaia 19 Unito deriva giusto dalla grande quantità di pini) che assume toni chiaroscuri a seconda delle zone, l’azzurro intenso Sant Joan de Labritja 22 del mare, riuniti in un ambiente a misura d’uomo, Londra sono elementi più che sufficienti a spiegare il fascino ISOLA DI FORMENTERA 24 esercitato fin dall’antichità sulle popolazioni che approdarono sulle coste, oltre che sul gran numero Svaghi 28 Parigi di turisti che vi arrivano in continuazione. Dati d’interesse 36 Una volta sul posto, è facile entrare in armonia con la Francia natura, costituita da spiagge indescrivibili, nascoste tra insenature paradisiache le cui acque cristalline non Mar Cantabrico hanno niente da invidiare a quelle dei Caraibi. Contrastano alquanto con le immagini descritte (degne di essere immortalate in fotografie splendide) le vedute Portogallo dell’entroterra, che riflettono la sobrietà caratteristica dello stile di vita che ha prevalso in passato. Madrid Lisbona Ibiza ha un’estensione di 573 chilometri quadrati; il SPAGNA numero degli abitanti è di 100.000 circa, distribuiti fra Oceano Ibiza e cinque comuni. I più popolati sono: Ibiza nella zona Atlantico Formentera Mar Mediterraneo Ceuta Melilla Cala a Sant Joan Pubblicato da: © Turespaña Secretaría de Estado de Turismo y Comercio Ministerio de Industria, Turismo y Comercio Testo: Vanesa Ortí Tipografia: Traduzione: EGESA Tiziana Rossi D.L. M-52224-2004 Fotografie: NIPO: 704-04-033-X Archivio Turespaña Stampato in Spagna Bozzetto: P&L MARÍN 1ª edizione meridionale, Santa Eulària (Santa Eulalia) nella zona Patrimonio orientale, Sant Antoni dell’Umanità (Sant’Antonio) nella zona occidentale. I due restanti Ibiza fu dichiarata Patrimonio sono: Sant Josep dell’Umanità dall’UNESCO nel (San Giuseppe) a sud 1999. Indubbiamente si tratta –è il più esteso– e Sant Joan di un riconoscimento meritato, (San Giovanni) a nord. che si deve a molteplici fattori. Oltre ai gioielli artistici Formentera occupa 84 racchiusi nelle stradine chilometri quadrati; il numero misteriose di Dalt Vila, vale degli abitanti supera di poco la pena di accennare alla le 6.000 persone. Dista necropoli punica di Puig des Muraglia rinascimentale di Ibiza dall’altra isola solo Molins, in prossimità della 87 chilometri (12 miglia). cittadella fortificata; l’abitato fenicio di sa Caleta; le già Ibiza e Formentera menzionate praterie di da Filippo II, con l’intenzione nulla su questi terreni, essendo condividono un patrimonio di posidonia, che trasformano il di proteggere meglio il fianco riservati alla coltivazione: considerevole valore: ses parco naturale di Ses Salines in occidentale. Nei quartieri soprattutto dell’ulivo. Salines (le Saline) un’area un ambiente unico per la “sa Penya” e “la Marina” sono marina-terrestre dove vivono pratica dell’immersione e di numerosi i ritrovi e i ristoranti. L’abitato fenicio di sa Caleta importanti specie animali e altre attività acquatiche. È d’obbligo una visita a questa occupa una penisola vegetali. Dichiarata parco zona pittoresca, il cui aspetto pianeggiante che dalla spiaggia naturale, le straordinarie Dalt Vila si trova nella parte più rilevante è la sensazione di di es Codolar s’allunga fino al estensioni di posidonia –un alta di Ibiza, sopra una collina libertà che si respira ad ogni Puig des Jondal, in prossimità tipo di alga– dei fondali hanno molto prossima al mare, dove angolo… ad essa si deve la dell’aeroporto. Venne fondato contribuito alla sua inclusione si stabilirono i fenici creando il fama di cui godono le isole nella lista Unesco del primo nucleo della capitale nel mondo intero. “Patrimonio dell’Umanità”. insulare. Gli edifici sono circondati dalla muraglia Con un’estensione di Necropoli. Puig des Molins difensiva: d’origine medievale, 50.000 metri quadrati fu rimodernata nel XVI secolo approssimativamente, il giacimento archeologico di Puig des Molins costituisce la Torri di ses Portes. necropoli meglio conservata di Ses Salines (Ibiza) tutta la cultura fenicio-punica. In essa ci sono all’incirca 3.500 ipogei, la sepoltura più comune in quest’area. Lo stato eccellente in cui sono arrivati al giorno d’oggi si deve al fatto che nei secoli successivi non fu edificato 3 a metà del VII secolo a.C. dai Le estensioni di posidonia di Fenici, che partivano dal sud Ses Salines aiutano a capire il sola di IBIZA della Penisola Iberica in cerca motivo per cui Ibiza è entrata I di metalli preziosi. Trascorsi nel novero dei luoghi dichiarati 50 anni, essi scoprirono un Patrimonio dell’Umanità. posto più adatto –soprattutto Si tratta di un’area che meglio protetto da eventuali presenta caratteristiche attacchi nemici– per costruire geomorfologiche, una cittadina: il promontorio paesaggistiche ed ambientali dove nell’attualità s’erge il assolutamente peculiari e centro storico di Ibiza, intatto che costituisce la zona umida dopo 2.600 anni. L’abitato di sa per antonomasia delle Isole Caleta, dove vennero realizzati Pitiuse. Ses Salines è un scavi archeologici a cavallo tra ecosistema d’immenso valore gli anni ottanta e novanta, dà per la biodiversità delle specie un’idea dell’antica struttura animali e vegetali che la urbana grazie allo stato in popolano, arrivato fino ai cui si trovano gli edifici del nostri giorni perché il sale Città di Ibiza cosiddetto “quartiere di cui è ricco è stato estratto da meridionale”. In cambio, tempi antichissimi in maniera non si può dire che siano razionale ed artigianale. I Cartaginesi si stabilirono all’argilla utilizzata dagli conservate bene le costruzioni Senza dubbio le praterie di sull’isola di Ibiza nel VII secolo artigiani punici per fabbricare del quartiere centrale, la zona posidonia giocano un ruolo a.C. e le diedero il nome di figure in terracotta dedicate del porto, nonché quella fondamentale per mantenere Ibosim. Il periodo della alle loro divinità. Il bene più nordoccidentale. questo ecosistema oltre che dominazione punica (il prezioso era il sale: lo dimostra vivo, in condizioni perfette. punico era il dialetto fenicio il fatto che la sua industria fu cartaginese) fu fiorente, decisiva per la sopravvivenza caratterizzato da grande degli abitanti del posto. Spiaggia (Playa) ses Salines prosperità e splendore, come provano i reperti archeologici In seguito alla caduta portati alla luce. Le attività dell’impero cartaginese, Ibiza principali erano l’esportazione passò sotto la dominazione di cereali, frutta e vino; romana, che durò cinque altrettanto importante era secoli. Nel secolo V i Vandali la produzione di legname conquistarono le Pitiuse, ricavato da pini e sabine. annettendole al loro impero; È risaputo che lungo le coste un secolo dopo le isole furono abbondava una specie di occupate dai Bizantini. crostacei dai quali si estraeva Con l’arrivo dei musulmani, una tintura porpora molto Ibiza (Yebisah in lingua araba) pregiata a quei tempi. riacquistò lo splendore passato Esistevano giacimenti di entrando a far parte del “taifa” piombo, esportato insieme (piccolo stato-regno N.d.T.) 5 di Denia: di questa fase Nel secolo XVIII, una volta meritano un cenno a parte conclusa la Guerra di lo sviluppo agricolo, Successione Spagnola, salì le costruzioni idrauliche e sul trono Filippo V, il quale l’impulso culturale; restano pose fine al regime di tuttora parecchi toponimi autogoverno nonché a tutti che la ricordano. Le tracce i privilegi di cui godeva Ibiza. dell’evoluzione subita nell’arco di tempo che va dalla Preistoria Nella pratica, da allora e fino alla tappa musulmana sono al 1984 –anno di nascita del conservate presso il Museo Consell Insular de Ibiza y Archeologico di Dalt Vila: Formentera– le isole non in pieno centro storico. ebbero un vero e proprio organo istituzionale; ciò Nell’anno 1235 ci fu la nonostante, il patrimonio Via a Dalt Vila conquista da parte delle culturale si mantenne intatto. truppe catalano-aragonesi, Nell’attualità, dal punto di vista guidate dal re Giacomo I. amministrativo esse dipendono Portal Nou (Porta Nuova), Sant Segnò il passaggio delle isole dalle Isole Baleari, anche se Città di Ibiza Jaume (San Giacomo), Sant alla cultura cristiana, oltre che godono di una considerevole Jordi (San Giorgio), Sant Bernat alla sfera d’influenza catalana, quota di autogoverno. In ordine di grandezza, il (San Bernardo), Santa Tecla e in seguito mai abbandonata. municipio di Ibiza è il più Santa Llúcia (Santa Lucia). Fu creato un organo di Negli anni cinquanta l’impulso piccolo delle Isole Baleari autogoverno per tutta l’isola, sperimentato dalle attività –11 chilometri quadrati–, La porta di ses Taules (1), denominato la Universitat turistiche, unito all’apertura ciò nonostante vi risiede quasi accanto al mercato Vecchio (2), (Università). Nel Medioevo, al traffico dell’aeroporto, la metà della popolazione costituisce il principale accesso per far fronte alle numerose determinò cambiamenti insulare. alla cittadella; vi si arriva incursioni compiute dai pirati, fondamentali nel tessuto percorrendo una passerella. le chiese cristiane vennero economico-sociale dell’isola: La capitale, chiamata Vila dagli costruite simili in tutto a delle da un’economia tradizionale isolani, riunisce la maggior fortezze. Sempre a scopo basata essenzialmente parte dei monumenti nel Porta di ses Taules difensivo, nel XVI secolo sull’agricoltura, la pesca e nucleo originario: Dalt Vila. s’innalzarono le prime l’estrazione del sale si passò ad La cinta muraria rispecchia il torri-vedetta, tuttora esistenti uno sviluppo legato in primo modello più frequente in più punti lungo la costa. luogo al settore terziario. adottato nel Rinascimento, pensato per far fronte agli attacchi dell’artigliera: una pianta a sette lati per adeguarsi alle irregolarità del terreno collinoso.