Bagnara Calabra © Tutti i diritti riservati. E’ fatto divieto assoluto di modificare o pubblicare questo file o i suoi contenuti sul web. Proprietà esclusiva del Consorzio Turistico Vigorosa in uso gratuito e a tempo illimitato al di Bagnara Calabra e alla Proloco di Bagnara Calabra. Vietata la vendita. Prodotto distribuito gratuitamente e in esclusiva dal Comune di Bagnara Calabra e dalla Proloco di Bagnara Calabra. Azienda beneficiaria di Fondi Por Calabria 2007-2013 Pisl Sistemi Turistici Locali / Destinazioni Turistiche Locali Pia. eGuide Bagnara Fascino senza tempo

� Calabria Vigorosa eGuide 3 eGuide

Calabria Vigorosa Guide

Direttore editoriale: Giuseppe De Franco

Presidente: Anna Maria Colino

Redazione: Ettore De Franco, Lorenzo Principe, Mirko Di Maria

Hanno collaborato: Bruno Ienco

© 2018 Calabria Vigorosa e Guide Via Cav. P. Longo 123 87028 Praia a Mare (CS) Italia www.calabriavigorosa.it

La redazione di questa guida è stata effettuata con grande cura e grande attenzione e accuratezza. Tuttavia non ci assumiamo alcuna responsabilità di cambiamenti d’orario, numeri telefonici, indirizzi o altro sopraggiunti, né per danni o gli inconvenienti da chiunque subiti in conseguenza di informazioni contenute in questa guida.

Comitato Direttivo Pro Loco: Bruno Ienco - Presidente Luigi Barilà - Vice Presidente Giuseppe Barilà - Segretario Daniele Penna - Cassiere Concetta Celi - consigliere Carmelo Plateroti - consigliere Francesco De Biasi - consigliere

Amministrazione Comunale: Gregorio Frosina - Sindaco Mario Romeo - Vice Sindaco Angela Randazzo - assessore Silvana Ruggero - assessore Felice Maceri - assessore Rocco Dominici - assessore

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Bella, “dolce” e accogliente

HO avvertito, da quando sono alla presidenza di questa Associazione, l’esigenza di realizzare una guida Turistica di Bagnara Calabra per la cittadinanza e per quanti vogliono conoscere ed esplorare le bellezze del suo incantevole paesaggio, il fascino della sua storia, la bellezza della sua spiaggia, il lussureggiante panorama collinare e la bontà del suo clima. Un progetto già realizzato nel 2011. Dopo sette anni, con questa guida digitale, ho potuto mettere in pratica la seconda edizione aggiornata nella sua grafica, ma soprattutto adeguata al mondo dei social, migliorandola con foto e notizie. In evidenza l’accoglienza degli operatori commerciali, dei cittadini e delle associazioni locali, convinti che la città di Bagnara Calabra mantiene brillantemente intatta la centralità di paese-guida del turismo della Costa Viola. La guida, potrà essere scaricata gratuitamente da tutti coloro che vorranno approfondire le loro conoscenze sulle bellezze paesaggistiche e naturali della nostra Bagnara sia dal sito della Proloco, sia da quello del Comune e, infine, da quello dell’editore. In essa vengono riportati i luoghi e i siti da visitare nonché le notizie storiche di rilevanza culturale. Il Palazzo Ducale dei Ruffo, la Fontana di Garibaldi, dove si dice che l’eroe dei due mondi, si sia dissetato durante il suo soggiorno a Bagnara Calabra, i percorsi naturalistici della Croce, Palumbari e Marturano, la Torre di Ruggero, il normanno, la Grotta delle rondini, il Belvedere con annesso teatro all’aperto, il Ponte Caravilla e il Porto turistico. Sarà interessante cimentarsi alla scoperta delle nostre frazioni. Pellegrina con le rinomate fabbriche di ceramica artistica ed i forni che producono il tipico pane di grano; Ceramida e Solano Inferiore, localizzate ad un altitudine che va dai 350 ai 600 metri sul livello del mare. Da questi luoghi, si può ammirare l’incantevole spettacolo naturale dello stretto di Messina e delle Isole Eolie. All’interno della guida vengono indicate anche le attività di ristorazione e gli alberghi dove soggiornare, per facilitare al turista l’organizzazione della permanenza nella nostra cittadina.

Bruno Ienco Presidente Pro Loco

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Orgogliosi delle nostre radici

L’INIZIATIVA proposta dal Presidente della Pro Loco di Bagnara Calabra, relativa al realizzo di una nuova guida turistica riguardante il nostro territorio, mi trova particolarmente soddisfatto. Essere riusciti, a realizzare questa importante opera senza alcun onere, rende tale guida maggiormente apprezzata, stante il difficile momento economico in cui versano la stessa Pro Loco e il Comune. Vengono messe in risalto le peculiarità della nostra cittadina, le sue attrattive socio-culturali, i suoi i siti storici, la sua storia e il suo interesse socio- turistico. Vengono raccontati da parte dell’autore aneddoti che un tempo hanno dato lustro a Bagnara nello scenario di paese guida del territorio calabrese. Invito tutti a visitare il nostro territorio che vanta delle antiche e solide tradizioni marinare tramandate da padre in figlio, ed enogastronomiche, augurando loro buona permanenza. Colgo occasione di porgere un caloroso saluto ai nostri concittadini che hanno sempre dimostrato un forte attaccamento alle proprie radici.

Gregorio Frosina Sindaco di Bagnara Calabra

6 eGuide LA storia di Bagnara è lo specchio, per molti versi, di quella della Calabria. Un grande passato, grandi idee rimaste inespresse, grandi potenzialità che non sono riuscite a venire alla luce e, poi, l’ordinarietà, il declino, un presente complicato. I bagnaresi, però, hanno buona memoria e conservano i loro tesori, la loro tradizione in uno scrigno che custodiscono gelosamente. Bagnara è antesignana dell’operosità di un popolo e della capacità di risollevarsi quando è necessario. I due terribili terremoti che l’anno colpita nel secolo XVIII hanno risvegliato la voglia di riscatto. La città è stata ricostruita e, come è possibile leggere in questa guida, con idee talmente innovative che, probabilmente, non sono state portate a termine perché non sono state comprese appieno. Mi riferisco al progetto del Coffee House e del Regio Teatro. Questi progetti sono testimoni di una grande cultura dell’arredo urbano, dell’aspirazione a vivere in una città a misura d’uomo. Questa grande cultura è testimoniata anche dalle chiese architettonicamente stupende e dagli edifici signorili che vi sono stati edificati. Peccato che alcuni di essi non sono fruibili al visitatore. Come il palazzo ducale dei Ruffo, ristrutturato, ma ancora inaccessibile. L’operosità dei bagnaresi è testimoniata anche nel lavoro. La pesca del pescespada è un’arte che solo qui è svolta con grande maestria, dall’arte della ceramica, dalla capacità di affermarsi a livello mondiale con la produzione artigianale di torrone. E anche nei mestieri più moderni Bagnara eccelle. Oggi è molto di moda il mestiere di cucinare. Qui è un’arte ben prima che scoppiasse la mania televisiva dello chef. La prova è non solo il numero dei locali (ben 16 ristoranti in un borgo di poco più di diecimila abitanti), ma la qualità dei piatti serviti. Mangiare gourmet, o assaggiare la pizza e mordere un panino, qui a Bagnara è una piacevole esperienza. I bagnaresi, poi, non dimenticano i loro eroi. Non a caso una lapide ricorda il sacrificio di 15 pescatori che annegarono eroicamente durate una mareggiata che colpì la città nel 1927. E non dimenticano le proprie eroine. Le donne qui a Bagnara hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo delle attività e nella gestione della vita di ciascun cittadino. Ed è proprio in loro onore che la statua alla Bagnarota campeggia in ricordo e in onore della tante donne che hanno lavorato, che hanno aiutato la comunità a crescere. Il territorio di Bagnara è particolarmente impervio e senza il loro aiuto la vita a Bagnara sarebbe stata praticamente impossibile. L’isolamento economico era il vero problema di Bagnara. Tutto ciò che si produceva non si riusciva a vendere. L’unico sbocco era il mare, ma non bastava. Era necessario raggiungere la gradi vie di comunicazione per vendere sui mercati circostanti. In questo contesto furono le donne, le bagnarote, a risolvere il problema. Gli uomini lavoravano i campi, pescavano, producevano attrezzi artigianali. Le donne con una cesta in testa svolgevano una funzione di carattere commerciale. Si incamminavano verso le strade di grande comunicazione e, come scrivono Tito Puntillo ed Enzo Barilà nel libro “Il caso di Bagnara” (Edizioni Periferia), «compensavano col trasporto a spalla o sul capo», lo svantaggio che la natura aveva decretato per Bagnara. Le carovane partivano dal Borgo o dalla Marinella, superavano il Porelli e raggiungano il primo punto di sosta. Riprendevano il cammino verso Pellegrina dove c’era un secondo punto di sosta. Le distanze fra avanguardia e gruppo erano tenute a voce in maniera da garantire la copertura della zona attraversata. La retroguardia era costituita da carichi di pesce. La fila procedeva rasole-rasole da Porelli ai Piani di Corona, dove si ricostituiva compatta».

Giuseppe De Franco Direttore editoriale eGuide

7 eGuide Sommario

Come consultare la guida 9

Ristoranti, pub, osterie 10

Dormire 12

Notizie utili 13

Shopping, Copertura cellulare, Sicurezza 14

Telefoni utili 15

Territorio e popolazione 17

All’armi! All’armi! 19

L’abbazia normanna 20

Fontana, Torre, Chiesa del Rosario 21

Coffee House e Regio teatro 22

Castello ducale dei Ruffo 23

Museo Versace 24

Santuario del Carmine 25

Pescespada, campioni del mondo 26

Musica, che passione 27

La Via Popilia 28

Il pastorello e la sirena 29

Eventi e manifestazioni 30

Note Bibliografia: Puntillo-Barilà Il caso di Bagnara (Periferia 1993) - Enciclopedia dei Comuni della Calabria (Il Quotidiano della Calabria) - I Propilei - Valensise “Storia di Bagnara” (Equilibri). Referenze iconografiche: Archivio della Proloco di Bagnara - Wikipedia Commons - Archivio Associazione La Via Popilia - Archivio Premio Mia Martini - Archivio “La Festa del Pane” - Archivio Calabria Vigorosa Calabria Vigorosa è disponibile ad assolvere i propri impegni nei confronti dei titolare di eventuali diritti sui materiali pubblicati.

8 eGuide COME CONSULTARE LA GUIDA La guida è realizzata per essere consultata sul telefonino o sul tablet. E’ un file in formato Pdf che mostra sempre una pagina per volta. Dopo aver ricevuto il file vi suggeriamo di scaricarlo sul telefonino, di aprirlo e di attivare la funzione “Aggiungi a schermata home”. In questo modo potrà essere aperto anche senza una connessione a Internet. Basta la batteria carica.

Il file è fornito anche in formato ePub. E’ ben visibile anche sullo smartphone, ma è un formato più adatto ad uno schermo più grande (tablet o pc).

E’ vietata ai sensi di legge la stampa di questo opuscolo

Informazioni pratiche e indirizzi

In questa sezione sono indicati i luoghi dove trascorrere qualche ora in serenità. Posti dove mangiare e dove dormire, telefoni utili, trasporti, copertura della rete cellulare. Tutta la città e tutto quello che vi serve per la visita. Troverete indicato anche il nome di guide professioniste nel caso voleste essere accompagnati da persone simpatiche e competenti.

Cultura e ambiente

In questa sezione ospitiamo la descrizione dei luoghi più importanti del borgo. Ci sono anche dei brevi saggi che introducono alla storia, alle geografia, all’arte, alle tradizioni, alle specificità della città e del territorio. Forniamo, insomma un quadro d’insieme e una cronologia essenziale in termini artistici e di cultura locale.

Itinerari a piedi

Questa sezione organizza la visita generalmente con itinerari a piedi. Nella versione online sarà fornita una mappa interattiva con l’indicazione delle ubicazioni e dei percorsi.

9 eGuide Ristoranti, pub, osterie

Il piacere è tutto vostro. A Bagnara Calabra si può consumare sia cucina tradizionale, sia locale, sia internazionale. I buongustai saranno stupiti dai sapori di piatti con pesce spada, con sardella o da raffinate pietanze gourmet e da prodigiosi intrecci di ingredienti. Noi vi forniamo gli indirizzi. A voi il piacere.

Al Vecchio Teatro - Via Nastari, 17

� Lunedì � 0966 371509 � Pizza

Antica Pizzeria Carbone Rocco - Via Generale Porpora, 9

� n.d. � 0966 376397 � Pizza

Carbone Carmelo - Via Don Giovanni Minzoni, 20

� Giovedì � 0966 371504 � Pizza

Horizon - Via Turati

� Lunedì � 340 495 2275 � Pizza

La Grotta - Corso Garibaldi, 36

� n.d. � 0966 474468 � Mediterranea, Pizza, Gourmet

La Feluca - Via Guglielmo Marconi, 2

� — � 0966 376126 � Pesce

La Taverna del Pirata - Via Filippo Turati, 21

� n.d. � 348 073 4519 � Mediterranea, Carne, Gourmet

Le Saie - Via Filippo Turati, 43 bis

� n.d. � 340 304 2728 � Mediterranea, Pesce, Gourmet

Puerto Niño - Via Rocchi

� Martedì � 340 737 8797 � Tipica

Salvador Dalì - Corso Vittorio Emanuele

� Giovedì � 393 150 3519 - 0966 371355 � Pizza

10 eGuide

Santabarbara 1789 - Loc. Santa Barbara, Pellegrina

� Mercoledì � 0966 339207 � Mediterranea

Statiola Pastificio - Corso Garibaldi, 200

� n.d. � 0966 373468 � Carne, Pesce, Gourmet

Taverna Kerkira Corso Vittorio Emanuele II, 217

� Lunedì - Martedì � 0966 372260 � Mediterranea

Trattoria I Paesani - Vico Parini, 5

� Martedì � 348 808 0719 � Carne, Pizza

Via del Corso - Corso Vittorio Emanuele

� Lunedì � 391 773 2987 � Pizza, Rosticceria

Zza Mela - Viale Rimembranze

� Lunedì � 340 517 7509 � Pizza

Enogastronomia

Le specialità della cucina bagnarese sono quelle che ogni avventore si aspetta: pesce ben cucinato. E’ una tradizione che risale al 1600. I bagnaresi con il mare hanno sempre avuto un buon rapporto. Lo hanno rispettato e il mare è stato riconoscente. Il pesce è cucinato molto bene, specie il pescespada. C’è perfino chi lo cucina insieme all’altra specialità di Bagnara, il torrone. E c’è anche chi utilizza sapori mediterranei, come quelli greci, per non dimenticare che in Calabria c’è molta Grecia. Ben cucinata anche la carne per non parlare della pasta. Insomma un’esperienza culinaria per cui una deviazione vale la pena.

11 eGuide

Dormire

La qualità è servita. L’offerta di alloggi è abbastanza variegata e offre un livello di conforto soddisfacente. Potete scegliere la comodità di un albergo a 4 stelle, la concretezza di un albergo a 3 stelle oppure l’accoglienza familiare in graziosissimi bed & breakfast. A Bagnara vi serviamo qualità.

� Grand Hotel Victoria - Piazza Guglielmo Marconi, 4

✩✩✩✩ - � 0966-376126 - Camere: 41 - Prezzi medi: 70-140

� Albergo delle Rose - Corso Vittorio Emanuele, 37

✩✩✩ - � 0966-371088 - Camere: n.d. - Prezzi medi: n.d.

� Palma d'Oro - Lungomare

✩✩✩ - � 0966-372366 - Camere: n.d. - Prezzi medi: n.d.

� Veranda sul mare - Via Cortile, 1

B&B - � 349 582 0322 - Camere: 4 - Prezzi medi: 40-60

� Villino Meme - Via Nazionale SS18, 171

B&B - � 0966 371719

� Luxor - Via Nino Bixio, 21

B&B - � 393 809 3055 - Camere: 4 - Prezzi medi: n.d.

� Residence Costa Viola - Vico Parini, 1

B&B - � 0966 373333 - Camere: n.d. - Prezzi medi: n.d.

� Il volo del falco - Via Nazionale SS19, 95 Ceramida

B&B - � 349 184 2010

� B&B Anna Uliveto Garden - Località Varmeni

B&B - � 347 322 7352

12 eGuide Notizie utili

Bagnara ha un clima tipicamente mediterraneo con estati calde e umide, ma con un clima mitigato dalla brezza marina e inverni miti. Le temperature più gradevoli sono in primavera e nei mesi di settembre e ottobre. Le probabilità di pioggia sono del 7% in estate, del 42% a novembre e dicembre, del 24% negli altri mesi. Le ore di luce sono considerevoli. Variano delle circa 10 ore di dicembre alle oltre 14 di giugno.

Trasporti

Treni. La stazione delle Ferrovie dello Stato è servita dal servizio regionale di Trenitalia. Si trova nelle immediate vicinanze del centro città. I collegamenti da e per sono abbastanza frequenti con tempi di attesa massimo di 1 ora che si abbassano notevolmente nelle ore mattutine e serali. Il costo è di 3 euro a persona. Autobus di linea. I collegamenti da e per Reggio Calabria sono affidati alla Costa Viola Bus e partono e arrivano a Bagnara Marinella e al bivio della strada statale 18. Per orari e tariffe è meglio telefonare al concessionario al numero +39 0965 751 586. Noleggio autovetture e bus. Bagnara è sede di un’importante società servizi automobilistici che collega la città con Reggio Calabria, con l’aeroporto Minniti di Reggio Calabria e con l’aeroporto di Lamezia Terme. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero +39 0966 371039 oppure al numero 346 128 7604. La Star Bus si trova in via Medina,12.

Agenzie di viaggio

� Easytravel - Corso Vittorio Emanuele II n. 87

� +39 0966 372367 - +39 346 502 6502 - Stefania Cianchetti

� Balnearia Viaggi - Via Nastari n° 26/28

� +39 0966 373483 - Serena Scorza

13 eGuide

Shopping

Ceramiche. In località Pellegrina sorgono alcune fabbriche di ceramiche artistiche. E’ una visita da non perdere. La lavorazione delle ceramiche è un’antica tradizione di Bagnara. I prodotti sono di natura ornamentale e di uso comune come piatti, vasi, ciotole di vario tipo. L’argilla bianca è molto utilizzata e la tecnica più in uso è quella del cosiddetto “collaggio”, la medesima usata per le porcellane di Capodimonte. Vale veramente la pena effettuare un giro ai laboratori “Il falco” o “La regina” che sono i più grandi. Ma non tralasciate di dare un’occhiata a quelli più piccoli. Potreste imbattervi in qualche meraviglia inaspettata. Torrone. E’, probabilmente, la produzione più nota di Bagnara ed è esportato in tutto il mondo. Negli Stati Uniti e in Canada ne vanno pazzi. Nonostante la produzione sia in quantità industriali, la lavorazione è rimasta artigianale. Essa risale al 1860. E’ stata la famiglia Cardone a iniziare alla quale si sono accodate le famiglie De Forte, Morello, Cundari, Chiarella, Caruso, e Minutolo. La specialità più famosa è quella a “poglie” detta così perché il torrone è rivestito da uno strato di zucchero che viene cotto con acqua e letteralmente spennellato sul torrone. La qualità degli ingredienti è il segreto della sua bontà. E’ squisito e non rimarrete delusi anche se per acquistarlo dovreste spendere un po’ di più rispetto a quelli di produzione industriale.

Copertura rete cellulare

Dai dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo economico la copertura della rete cellulare è pari nel 2018 all’84,1%. Nel 2020 tutto il territorio comunale sarà coperto (100%)

Sicurezza

Non ci sono zone particolarmente rischiose nel territorio di Bagnara Calabra. Tuttavia consigliamo a chi si dovesse avventurare in zone particolarmente impervie di assicurarsi circa le condizioni meteo previste, di controllare l’esistenza di alert da parte della Protezione Civile regionale (Telefono 800 22 22 11) e di avvisare i vigili urbani di Bagnara.

14 eGuide

Telefoni utili

Municipio - Corso Vittorio Emanuele II

� +39 0966 372709

� Ufficio Postale - Corso Garibaldi, 2

� +39 0966 371 160

Ufficio locale marittimo - Corso Giuseppe Garibaldi, 28

� +39 0966 371 303

Guardia Medica - Corso Vittorio Emanuele II

� +39 0966 372 251

� Ospedale di Scilla - Largo Tripi Superiore - Scilla

� +39 0965 790 071

� Farmacia Cambareri - Corso Vittorio Emanuele II, 43

� +39 0966 371 376

� Farmacia ex Gioffrè - Via Nazionale, 158

� +39 0966 371 387

� Farmacia Parisio - Via Nazionale - Pellegrina

� +39 0966 377 000

� Farmacia Valensise - Piazza Morello, 25

� +39 0966 371 154

� Farmacia Versaci - Via Provinciale, 13 - Solano Inferiore

� +39 0966 335 166

� Guide turistiche professioniste

� +39 333 105 4532 - Francamaria Giordano

15 eGuide POPOLI CULTURE

AMBIENTE

16 eGuide Territorio e popolazione

Bagnara Calabra sorge a pochi chilometri da Scilla in uno scenario naturale da favola. Il centro antico è abbarbicato sulle colline pre- aspromontane e si può raggiungere attraverso una ripida strada fatta di tornanti che guardano a picco sul mar Tirreno nella parte in cui, immediatamente dopo, la Sicilia e la Calabria sembrano unirsi. Il tracciato della carrozzabile è rimasto pressoché immutato e, oggi, gli alti ponti e i viadotti dell’autostrada del Mediterraneo che si vedono, guardando in alto, correre sopra, rappresentano plasticamente una natura che è di una bellezza straordinaria e, altrettanto straordinariamente, impenetrabile. Bagnara è una delle porte d’ingresso alla zona aspromontana che presenta, ancora di più, tali contrasti che rendono la Calabria una regione unica al mondo.

Il panorama Il panorama che si apre fra il color turchese delle acque dello Stretto e il verde della Macchia mediterranea è uno spettacolo di rara bellezza. Oggi, nonostante l’aggiunta della Bagnara moderna con palazzi non del tutto adeguati all’architettura naturale, la spiaggia ha mantenuto quelle caratteristiche che spinsero molti nobili casati a costruirvi residenze estive. Incastonate in ripide scarpate scavate dal vento e dall’erosione del mare, troviamo le piccole spiagge delle Rondini, del Monaco e del Leone, raggiungibili solo in barca. Una valida idea delle asperità della zona si ha provenendo dall’autostrada nel momento in cui si attraversa il ponte sul torrente Sfalassà. La vista è imponente così come lo è l’opera considerata fra le migliori costruite al mondo. Il ponte è il più alto (circa 250 metri) esistente fra quelli a “portale spingente”. E’ stato progettato nel 1967 e aperto al traffico nel 1972.

Le origini Bagnara ebbe origine dall’abbazia di Santa Maria degli Apostoli intorno all’anno 1085 che fu costruita da Ruggero il Normanno. La cittadina fu feudo del monastero di Santa Maria di Messina e, poi, fu ceduta ai Ruffo. Bagnara fu distrutta dal terremoto del 1783 e subì danni rilevanti anche in quello del 1893. Fu, infine, colpita violentemente nel terremoto che distrusse Reggio Calabria e Messina nel 1908. Sulle origini di Bagnara c’è, però, una disputa storica. Lo studioso Rosario Cardone in una sua opera risalente al 1873 afferma che Bagnara fu edificata molto tempo prima. Egli sposta la data al 500 a.C. pur ammettendo che «…quantunque siamo finora all’oscuro sull’epoca precisa…». Afferma di avere trovato «lapidaria iscrizione» nella storia delle guerre civili fra Ottaviano e Pompeo (44-31 a.C.). Francesca Valensise (Storia di Bagnara Calabra, Equilibri editore) definisce «in gran parte opinabili» le certezze di Cardone. La formazione dell’odierna Bagnara, in ogni caso, è quella risalente

17 eGuide

Questa veduta dai dintorni di Granaro mostra con efficacia la straordinaria posizione di Bagnara Calabra incastonata fra due ripide scarpate (Da Wikipedia commons - Foto di Jacopo Werther).

alla decisione di Ruggero, Primo Conte di Calabria e di Sicilia, di edificare l’abbazia di Santa Maria degli Apostoli nel 1085. Gli abitanti di Bagnara subirono per secoli le prepotenze di normanni e Borboni e gli assalti dei pirati e, forse, per questo la città fu fra le principali sostenitrici dell’avanzata garibaldina che portò all’unificazione dell’Italia. I bagnaresi non solo si unirono all’esercito di Garibaldi, ma ospitarono l’eroe dei due mondi durante la sua risalita verso Teano che porto alla storica stretta di mano con Vittorio Emanuele II. Garibaldi fu ospitato nella casa della famiglia Romano il 24 agosto 1860. Per molti bagnaresi fu il momento del riscatto da anni di rappresaglie e di violenze ad opera dell’esercito borbonico di Ferdinando II. Dopo l’unità d’Italia la città ebbe un nuovo fervore culturale ed economico interrotto dal terremoto del 1893 che causò morti e danni. Ma seppe risollevarsi proponendo una ricostruzione di elevata qualità. Ne sono testimonianze progetti e disegni di edifici, molti dei quali, purtroppo non furono edificati, ma testimoniano il fervore culturale dei bagnaresi. Esistono, infatti, dei disegni risalenti a quell’epoca raffiguranti piante di edifici con caratteristiche barocche come una coffe house, un teatro e una casa reale di giustizia. Bagnara diede i natali all’industriale Vincenzo Florio (1823-1868) che poi si trasferì in Sicilia e al giornalista Vincenzo Morello (1860-1933). E’ una cittadina ridente con strade rettilinee come il lungo corso Vittorio Emanuele che porta a piazza Marconi, alberata con bellissime palme.

18 eGuide

All’armi! All’armi!

«Arrivano li turchi» era un grido misto di paura, allarme coraggio che tutte le popolazioni rivierasche della Calabria lanciavano periodicamente alla vista delle inconfondibili navi dei pirati che provenivano dalla Turchia e dai Paesi arabi nordafricani. Gli abitanti di Bagnara, come quasi tutti quelli dei villaggi dell’Italia meridionale, erano costretti a difendersi soprattutto allontanandosi per tempo dalle coste sulle quali i pirati riuscivano sempre a scendere per depredare le popolazioni che vi risiedevano. Furono lunghi periodi di incubo e di terrore. I pirati preparavano per bene le loro incursioni aiutati dalla velocità delle loro navi leggere che partivano da Tunisi, Algeri, Tripoli e dalle coste turche. In realtà essi iniziarono a infestare i mari alla ricerca dei grandi galeoni da depredare di tutto quello che trasportavano (oro, spezie, tessuti pregiati) per la classe dominante di allora. Si racconta che il corsaro ottomano Khair el Din, più noto come Barbarossa, di ritorno da una delle sue scorrerie in Liguria, aveva deciso di assalire Reggio Calabria. Correva l’anno 1513. La flotta dei pirati si avvicinò alle coste calabresi proprio in prossimità di Bagnara. Khair el Din, infatti, aveva deciso di costeggiare da lì in avanti fino a Reggio per sfruttare le forti correnti dello Stretto in modo da far arrivare le sue navi molto velocemente in rada e non dare possibilità alla popolazione di mettersi in salvo. L’equipaggio era stanco. Affamato. Avevano sentito parlare di donne bellissime che abitavano in quei luoghi e volevano vedere con i propri occhi se tutto questo fosse vero. Le navi iniziarono il cabotaggio proprio da Bagnara. Ma Khair el Din rimase colpito dalle falesie che si immergevano imponenti nel mare. Non aveva mai visto cose simili. Volle avvicinarsi ancor di più e rimase di stucco quando vide la valle del torrente Sfalasà. Volle fermarsi e scendere a terra nonostante i suoi ufficiali lo sconsigliassero vivamente. «Non possiamo fermarci. Le correnti sono favorevoli, arriveremo a Reggio Calabria in poco tempo e li sorprenderemo». Khair el Din non volle sentire ragioni. E così scese a terra con una scialuppa. Ordinò ai suoi uomini di non toccare né le donne, né le case di quella popolazione. Era talmente attratto da quei luoghi che non poté fare a meno di inoltrarsi. Era un mondo che non conosceva. Una natura che lo sovrastava. E che forse per questo gli dava fastidio. Lui che si sentiva l’uomo più potente e più terribile dei mari. Una natura che, però, gli dava anche una sensazione di pace e di benessere. Era affascinato da quei luoghi. E si racconta che i suoi uomini dovettero faticare molto per riportarlo sulla nave per compiere la missione di depredare Reggio. Bagnara fu così risparmiata da Khair el Din. Ancora oggi questo angolo di paradiso conserva intatto tutto il suo fascino di 6 secoli fa.

19 eGuide � Vita, Cultura, Società

L’abbazia normanna

L’altare

L’abbazia è situata nella arte bassa della città a pochi metri dal lungomare. Fu fondata dai Normanni nell’anno 1085 insieme a quella di Cetraro, di Mileto e di Sant’Eufemia. L’edificio è denominato Abbazia di Santa Maria e dei XII Apostoli. Fu Ruggero I che scelse Bagnara per la sua edificazione dichiarandola inizialmente soggetta alla esclusiva giurisdizione della Santa Sede. Furono necessari ben 32 anni per terminare l’opera. Essa fu consacrata il 13 ottobre 1117. Il manufatto , di stile gotico-normanno, era a navata unica con splendidi mosaici e decorazioni di pregio. L’abbazia fu assoggettata, da Ruggero II nel frattempo divenuto re di Sicilia, alla diocesi di Cefalù. Questa decisione ottenne la ratifica del di Anacleto II il papa nominato dopo lo scisma del 1130 che si contrapponeva a Innocenzo II a suo volta nominato dopo la morte del papa Onorio, prima e del cancelliere Aimerico, dopo. Nella contrapposizione che ne seguì i Normanni appoggiarono Anacleto che non ebbe difficoltà ad assicurarsi l’obbedienza di Roma e, successivamente, quella dell’Italia centrale e meridionale. Innocenzo II dovette riparare in Francia. Il Papa in segno di riconoscenza nominò Ruggero II re di Sicilia e questi cercò di sdebitarsi assoggettando il maggior numero possibile di chiese al nuovo papa. A Bagnara, però, il priore Arduino si oppose e l’antagonista di Anacleto II, Innocenzo II dichiarò nullo sia l’assoggettamento da parte di Ruggero II, sia il provvedimento di riconoscimento di Anacleto. L’assoggettamento dell’abbazia fu una vera e propria battaglia che si combattè per secoli e si chiuse solo nel 1818 quanto il Papa Pio VII soppresse l’abbazia e assegnò la chiesa all’arcivescovo di Reggio Calabria nella cui sfera oggi ricade.

20 eGuide � Vita, Cultura, Società

Fontana Garibaldi

Questa fontana ricorda l’ingresso nella cittadina di Giuseppe Garibaldi il 24 agosto del 1860. L’eroe dei Due Mondi risaliva la penisola per rendere l’Italia un solo grande Paese. Il generale si fermò a pernottare a Bagnara ospite della famiglia Romano.

Torre Aragonese

La torre si trova in contrada Cacilì e precisamente nello sperone di Capo Rocchi. E’ una costruzione del XVI secolo facente parte del sistema di difesa aragonese contro le invasioni turche.

Chiesa della Madonna del Rosario

La chiesa custodisce affreschi di Primo Panciroli, un prezioso dipinto di Paolo De Matteis risalente al 1712 e una statua del “Padre Eterno” del XVIII secolo. Il progetto originario è di Pietro De Nava, ristrutturata dall’architetto Francesco Albanese. Il campanile è di Carmelo Barbaro.

21 eGuide � Vita, Cultura, Società

Coffee house e teatro

Durante un’indagine su alcuni edifici storici sono stati rinvenuti a fine degli anni ’70 nell’archivio del Municipio alcuni elaborati che documentano un’intensa attività urbanistica di arredo urbano. Le foto rappresentano, quella in alto, una pianta di una coffee house. Quella a destra, un progetto di un «Teatro, Casa comunale e Regia giustizia» dell’architetto Domenico Paladino, risalenti al 1867. Gli esterni sono con evidenti caratteri neogotici come altre piante rinvenute, una rappresentante un cimitero in stile neoclassico. Questi edifici, purtroppo, non furono mai realizzati. I loro elaborati sono la testimonianza di una notevole tradizione culturale e architettonica di cui ancor oggi i bagnaresi sono i legittimi eredi e rappresentanti.

22 eGuide � Vita, Cultura, Società

Palazzo Ducale dei Ruffo

Sorge su una rupe con una vista mozzafiato sul mare. Fu costruito da Ermete, primo priore di Bagnara, e fu abitato dagli stessi religiosi, intorno al 1100. Vi soggiornarono numerose personalità, fra le quali Riccardo Cuor di Leone. Fu distrutto dal terremoto del 1783. Ricostruito, fu residenza dei Ruffo e della famiglia Mazzetti. E’ stato recentemente ristrutturato ma non è ancora aperto al pubblico.

Negli anni ’50 due professionisti locali, nel segno della vocazione ottocentesca della bellezza e dell’urbanistica, l’ingegnere De Moià e l’architetto Albanese disegnarono un progetto che prevedeva la trasformazione del castello in un grandioso albergo. Il progetto non ebbe, purtroppo al pari di quelli della Coffee House e del Regio Teatro, pratica realizzazione, ma rimane a testimonianza della notevole vivacità culturale di Bagnara.

23 eGuide � Vita, Cultura, Società

Museo Versace

Un crocifisso utilizzato durante le funzioni religiose

Il Museo “Angelo Versace” realizzato dall’Arciconfraternita di Maria SS. del Carmelo di Bagnara Calabra con la Direzione della Commissione d’Arte Sacra della Conferenza Episcopale Calabra, con la Soprintendenza Archivistica della Calabria e la consulenza dello storico dell’arte, grazie al contributo dell’Amministrazione Provinciale – Assessorato B.C. – di Reggio Calabria, nasce dalla volontà di far conoscere il patrimonio sacro e documentario dell’Arciconfraternita stessa. Al contempo nasce la Sezione Archeologica destinata ad arricchirsi nel tempo, motivata dall’interesse scientifico delle testimonianze che gli scavi condotti negli anni ’90 dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria nel territorio di Bagnara, hanno messo in luce. La Confraternita di Maria SS. del Monte Carmelo di Bagnara Calabra, ufficialmente fondata il 6 marzo del 1685, nasce come confraternita di devozione tutt’ora fiorente. Incentivata dalla famiglia feudale dei Ruffo, la confraternita raggiunse il massimo splendore nel XIX secolo assumendo un ruolo prestigioso nell’ambito cittadino. Il re Vittorio Emanuele III concesse il privilegio di innalzare le insegne reali nello stemma dell’Arciconfraternita per l’accoglienza riservata al Principe di Piemonte e alla sua consorte. Il ricco archivio ne attesta l’intensa attività in tre secoli di storia. L’archivio dell’Arciconfraternita Maria SS. di Monte Carmelo costituisce un importante patrimonio, reso ancor più interessante e significativo per la tipologia della documentazione conservata. Anche se la parte più cospicua è da ascriversi all’Ottocento, pochi ma significativi documenti testimoniano la vita dell’Arciconfraternita nel secolo XVIII; la documentazione seicentesca invece è stata completamente dispersa.

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Il Santuario del Carmine

La chiesa, situata in piazza del Monte Carmelo, è di proprietà dell’Arciconfraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo. I suoi interni sono di rara bellezza. E’ un’autentica opera d’arte in stile bizantino. Secondo alcuni documenti, l’arciconfraternita sarebbe stata costituita nel 1685. Sul sito decorcarmeli.it, invece, la sua costituzione si fa risalire al 6 marzo 1687. L’abbazia era governata dai padri domenicani. Essa fu fondata come ente assistenziale e caritatevole e fu caratterizzata con un legame con la corporazione dei boscaioli, con i pesciaioli e con gli agricoltori.

La splendida facciata della chiesa. All’interno sarà possibile ammirare lo stupendo soffitto ornato di luci artistiche e uno splendido lampadario e un’icona bizantina del ‘500 raffigurante la Vergine Bruna.

Il documento più antico è un breve pergamenaceo di Papa Benedetto XIII relativo alla concessione di indulgenza e testimonia l’importanza che la confraternita aveva già acquisito a meno di un secolo dalla sua fondazione. Attraverso le carte riaffiora la vita dei confratelli e della città, il culto e la devozione , la pietà e la carità, il desiderio di rendere sempre più “adorna” la chiesa del Carmine. L’itinerario espositivo abbraccia questi aspetti tematici integrandosi con le altre fonti. La sezione d’arte sacra espone una suppellettile ecclesiastica e paramenti liturgici da botteghe messinesi e napoletane attive tra il XVIII e il XIX secolo. I reperti esposti nella Sezione archeologica documentano l’uso di questo territorio in Età Eneolitica, nell’Età dei Metalli fino a quella bizantina-normanna e moderna. In età normanna, Bagnara divenne un importante feudo e Ruggero I vi fece edificare l’abbazia di S. Maria e dei Dodici Apostoli.

Testi: R. Agostino, E. Della Valle, L. Lojacono, G.Oliva

25 eGuide � Vita, Cultura, Società

Pescespada, campioni del mondo

A sinistra, due passerelle pronte per il mare aperto. Sotto la sagra del pesce spada

Dalle feluche alle passerelle

La pesca del pescespada è un’attività che risale alla fine del ‘700 e che ha avuto inizio quasi per caso. A quei tempi a Bagnara si svolgeva un’intensa attività cantieristica. I bagnaresi erano esperti navigatori poiché l’unica possibilità che avevano per comunicare col resto del mondo era via mare. Avevano, dunque, un’esperienza che aveva reso il naviglio che vi si costruiva fra i migliori del Regno. Tra l’altro la città era circondata da boschi di castagno e gelseti. I bagnaresi, d’altra parte, erano stati molto attenti a curare il bosco per estrarre materie prime che commercializzavano utilizzando il legno per costruire case e imbarcazioni. Le guerre napoleoniche avevano dato a questo tipo di attività una spinta rilevante facendo diventare molto ricchi quelli che oggi potremmo definire gli industriali del luogo. Fu proprio verso la fine del secolo XVIII che dai cantieri di Bagnara fu varata la “Feluca”, un bialbero a 24 remi lungo 20 metri. Le richieste diventarono numerose anche perché da quei cantieri uscivano dei veri capolavori. I navigli venivano costruiti con dotazioni che variavano a seconda delle richieste dei committenti, proprio come oggi le automobili escono dalla fabbrica in diverse versioni. L’odierna passerella ha il suo antenato nelle palamitare costruite nei cantieri bagnaresi per il trasporto passeggeri dalla Calabria fino a Messina. Ben presto vennero utilizzate anche per la pesca unitamente alle paranze. Ma la vera svolta fu la costruzione dell’ontre, una barca velocissima spinta da 4 lunghissimi remi, molto leggera e resistente alle potenti bracciate dei pescatori. Le passerelle di oggi sono lunghe dai 12 ai 14 metri, hanno una sporgenza di 22 metri e un albero alto 32 metri. Individuata la preda, essa è colpita dall’uomo posizionato sulla sporgenza. La lancia deve colpire prima della spina dorsale fino all’altezza dell’occhio. Il pesce colpito si inabissa tirandosi dietro la cima. Poi, sfinito, si ferma ed è issato sulla barca. A questo punto inizia la procedura che lo porterà sulle nostre tavole.

26 eGuide � Vita, Cultura, Società

L’attuale banda musicale di Bagnara Calabra, guida a dal giovane maestro Vincenzo Panuccio e, a sinistra, Mia Martini a Venezia nel 1973

Musica, che passione

Bagnara ha sempre avuto una particolare predilezione per la musica. Mia Martini (al secolo Domenica Bertè) e la sorella Loredana Berté sono originarie di questa città che vanta una non comune tradizione bandistica. Mia Martini iniziò molto giovane a cantare nelle feste paesane e presto si impose a livello nazionale. Fra le sue canzoni più belle “Il magone” e “Piccolo uomo” con la quale vinse nel 1972 il Festivalbar. A Mia Martini è dedicato un monumento e in suo onore ogni anno, nella prima decade di ottobre, si svolge una gara canora in piazza Municipio. Molto curiose le storie delle bande musicali bagnaresi la cui vita è molto legata alle vicende amministrative e politiche della città. La banda rossa e la banda bianca furono, fin dalla loro istituzione, antagoniste fra di loro. La prima di esse risale a metà del 1800. La dirigevano due musicisti di nome Vincenzo Putortì e Luigi Bagalà. Interessi divergenti portarono ad una profonda frattura fra di loro tanto che la giunta municipale nel 1896 fu costretta a sciogliere la banda. Ci fu un acceso dibattito in giunta per la scelta del nuovo direttore. Fu nominato Gerolamo Calì del partito dei bianchi che allora governava. Ma 3 anni dopo al governo cittadino andarono i rossi. Calì fu mandato via e al suo posto fu nominato il suo antagonista Francesco Alati. Calì non si dette per vinto e fondo una sua banda che chiamò la Banda bianca. Alati allora chiamò la sua la Banda rossa. Questi ultimi si imposero su scala nazionale. Prima conseguirono il diploma di primo grado a Orbetello nel 1920. Nel 1921 Alati e i suoi musicisti vinsero il concorso per gruppi musicali bandito a Firenze in occasione dei festeggiamenti del seicentesimo anno dantesco. Nel 1923 il maestro Alati vinse la medaglia d’argento del Ministero della Marina e nel 1923 ci fu un altro successo a Messina. Poi il fascismo chiuse le due bande. Nel 1945 esse si unirono e formarono un unico gruppo di musicisti oggi guidati dal giovane maestro Vincenzo Panuccio.

27 eGuide � Itinerari a piedi

La Via Popilia - Turismo lento

Bagnara era attraversata, a Solano Inferiore, dall’antica via romana chiamata “Popilia” che da Reggio Calabria portava a Capua. Era lunga 321 miglia secondo il testo trovato su una lapide, la “Lapis Pollae”, a Polla (Salerno). Era utilizzata dai romani per scopi militari. Vi transitavano legioni e rifornimenti per i soldati che erano di stanza al Sud o in Sicilia. In epoca normanna, la stazione di Solano inferiore fu utilizzata come posto doganale dai Ruffo, duchi di Bagnara, per incassare il pedaggio delle merci che transitavano sui territori di loro proprietà. L’associazione “La Via Popilia”, organizza periodicamente dei cammini. Il tratto parte (tappa n. 15) da Bagnara - Solano e arriva a Scilla. La durata è di circa 6 ore compresi riposo e vitto (di solito panini preparati alla partenza). Gli interessati possono telefonare all’associazione ai numeri +39 0984-403690 oppure +39 338 609 2340 per conoscere le date di effettuazione e tutti i particolari. E’, naturalmente, possibile organizzare un cammino esclusivo sempre telefonando ai numeri suindicati.

Immagini di esibizioni organizzate durante il cammino

28 eGuide

� Natura e Sport

Il pastorello e la sirena Immergersi nella natura incontaminata del torrente Gaziano fa rivivere un mondo perduto e rende credibile storie fantastiche

Bagnara sorge dinanzi allo specchio d'acqua dal Mar Tirreno ed è situata su un pendio declinante verso il mare. La sua origine si perde nella leggenda come il favoloso angolo delle Sirene. Per il suo meraviglioso fascino, non poteva sfuggire alla fantasia dei nostri avi, la leggenda del pastorello Gaziano, un giovane pastore che custodiva il suo gregge sulle alture collinari aspromontane. Trascorreva le sue giornate conducendo al pascolo il gregge e si dilettava a suonare il flauto. Un giorno, mentre era assopito sotto un albero, fu attratto dal canto fascinoso di una sirena e addormentatosi, in sogno, vide emergere dalle onde del prospiciente mare una fanciulla dall'aspetto regale ed affascinante. La visione lo attrasse e, abbandonato il gregge, scese per i pendii del colle in cerca della fanciulla ammirata in sogno e, qui, il canto malioso della sirena lo trattenne nell'ansia tormentosa di rivedere quel viso, che aveva incantato il suo cuore in un pomeriggio d'estate, mentre riposava sugli scogli. La visione incantatrice si ripresentò e, mentre, cercava di rivolgerle la parola, quella si dileguò dentro le onde. Da quel giorno, ininterrottamente, Gaziano deponeva una rosa sul luogo della visione quale omaggio alla fanciulla dei suoi sogni. Pazzo d'amore, decise di costruire una zattera nel tentativo di rintracciare la bella fanciulla, ma spinto dalle correnti marine approdò allo Stromboli.Impaurito dai boati del vulcano e da una pioggia rossastra, continuò a navigare verso le isole vicine. Da qui giunse nella reggia di una virtuosa maga, alla quale svelò il suo dramma d'amore. Dalla maga, Gaziano, venne a sapere che la fanciulla, di cui era innamorato, faceva parte delle ninfe della Dea Teti, regina del mare. Ritornato nel luogo da cui era partito, Gaziano, per propiziarsi il favore della dea Teti, offri alla dea un sacrificio, invocando la grazia di rivedere la fanciulla dei suoi sogni. Avvenuto il sacrificio, Gaziano vide uscire da una conchiglia la fanciulla. Raggiante di gioia, iniziò un dialogo d'amore che non trovò riscontro. Fu allora che Gaziano, disperato d'amore e tormentato da estenuante pazzia, proruppe in lacrime e sdraiatosi in quel luogo, divenne un torrente le cui lacrime amare fluirono verso le onde del mare per raggiungere la sua amatissima fanciulla. Testo di Natalino Tripodi ✝

29 eGuide � Eventi e manifestazioni

Da non perdere • Il Gran Gala del Pescespada che si tiene ogni anno ad agosto • La sagra del Pane di Grano di Pellegrina che si tiene ogni anno ad agosto • Il Premio Mia Martini che si tiene ogni anno a ottobre

E’ una grande festa del mare. Il pesce fresco di pesca è cucinato in piazza e consumato all’istante. Profumi mediterranei e una incredibile voglia di divertirsi.

Un pane davvero speciale, fatto in casa. E’ servito in piatti di ceramica artigianale insieme a prelibatezze locali e a sapori di un mondo perduto. Se ci andate una volta ci ritornerete.

Sono i giorni in cui Bagnara Calabra si erge a capitale della canzone. Ogni anno, da quasi 3 decenni, alla scoperta di nuovi talenti con tanti notissimi personaggi.

30 eGuide

� Calabria Vigorosa eGuide

Bagnara, fascino inaspettato

Questa guida è stata commissionata dal Comune di Bagnara e dalla proloco di Bagnara e realizzata da Calabria Vigorosa azienda beneficiaria di contributo a fondo perduto del Por Calabria 2007-2013. Essa è distribuita gratuitamente nella sua forma elettronica (epub e pdf). Ti sottoponiamo un questionario per aiutarci a migliorarla e per pure finalità statistiche. Le informazioni saranno trattate in forma anonima nel pieno rispetto delle norme vigenti sulla protezione e riservatezza dei dati (D. Lgs, n. 196/2003).

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