PIETRO Venerdì 4 PRIMO PIANO E IL MONDO 19 Gennaio 2018

Alcuni bambini L’intervista giocano nella foresta Oggi il Papa arriverà amazzonica a Puerto Maldonado Oggi il Papa arriva a Puerto in Perù per il grande Malfonado La difesa dell’Amazzonia? in Perù abbraccio ai popoli nativi. Il presidente (Ansa) della Rete ecclesiale panamazzonica: una Per i cristiani è un dovere stante in queste terre. Il traffico di visita storica, un gesto esseri umani è un’altra piaga ver- gognosa che ci affligge. Purtroppo contro le ingiustizie non riguarda solo l’Amazzonia ma e le discriminazioni anche il resto del mondo. Sono due questioni su cui è fondamentale non chiudere gli occhi: l’opinione LUCIA CAPUZZI pubblica deve sapere e opporsi. Pa- INVIATA IN PERÙ pa Francesco, venendo a Madre de Diós, rinnova, ancora una volta, in er oltre tre decenni, ha vis- uno scenario fortemente simbolico, suto nelle “foreste d’asfalto” la denuncia di tali drammi. P del Brasile. Nei cui alberi di Perché è un dovere cristiano la cu- cemento si ammassa un’umanità ra della casa comune? dolente. E invisibile. Non, però, per Dio ha affidato la terra agli esseri u- dom Claudio Hummes. Nei lunghi mani come un dono. Non perché la anni di pastore a Santo André, po- distruggessero, bensì affinché, con polosa città satellite di San Paolo, intelligenza e saggezza, ne traesse- Fortaleza e San Paolo stessa, il reli- ro sostentamento. Ha chiesto loro gioso, appartenente all’ordine dei di prendersene cura come di un frati minori, non hai mai distolto lo giardino, per se stessi e per le gene- sguardo dagli ultimi fra gli ultimi, i razioni future. Qui il figlio di Dio si preferiti di Dio. Con lo stesso slan- è incarnato e si è fatto uomo, con un cio profetico, ora, il cardinale Hum- corpo formato da elementi di quel- mes si è “immerso” nell’altra selva, la stessa terra. Con la sua morte e re- un labirinto di piante avvolgenti e surrezione ha redento la Creazio- fiumi indomiti: l’Amazzonia. «Una ne, ferita dal peccato. Cristo risor- regione meravigliosa, dove la fore- to è già una nuova Creazione in cui sta custodisce l’acqua e l’acqua cu- Hummes: dalla sua devastazione danni incalcolabili tutti gli esseri umani sono chiama- stodisce la foresta e dove i popoli o- ti a integrarsi. riginari custodivano e custodisco- Che cosa possono fare i cristia- no la preservazione di questo san- ni del resto del mondo per l’A- tuario della natura», afferma dom mazzonico". Il cardinale Hummes stato», confessa il presidente della li dell’Amazzonia, dei loro diritti e Molti europei sono rimasti per- mazzonia? Claudio, presidente della Rete ec- - nato nell’estremo opposto del Bra- Repam, già a Puerto Maldonado - aspirazioni. Il Papa sa come gli in- plessi di fronte alla convocazione Conoscere, diffondere, opporsi al- clesiale Panamazzonica (Repam), sile, in quel Rio Grande do Sul in- capitale della regione peruviana di digeni siano stati ingiustamente di un Sinodo per l’Amazzonia. Per- la distruzione della foresta, evan- creata nel settembre 2014 per coor- castonato tra le montagne e il ma- Madre de Diós - dove oggi arriverà massacrati e decimati durante il ché questa regione è tanto impor- gelizzare i suoi popoli, promuover- dinare gli sforzi di vescovi, sacer- re - ha percorso trentotto diocesi e Il cardinale papa Francesco per ascoltare “il gri- processo di colonizzazione dell’A- tante per il mondo e non solo per ne i diritti. E pregare per la riuscita doti, missionari e laici nella costru- prelature della selva brasiliana. «Ne Claudio do” di giustizia e speranza dell’A- merica. E quanto ora abbiano ne- l’America Latina? del Sinodo. zione di una Chiesa dal "volto a- sono rimasto affascinato e conqui- Hummes mazzonia, incarnata nei suoi 390 cessità di solidarietà per far sentire L’Amazzonia è l’insostituibile stru- © RIPRODUZIONE RISERVATA popoli, per cui - come amano dire la loro voce e tornare ad essere pie- mento di controllo della salute del - la “Bibbia è scritta negli alberi”. namente protagonisti e soggetti clima. La sua devastazione produr- LA RADIO Seimila rappresentanti si riuniran- della propria storia. La scelta di rebbe danni incalcolabili - in larga no al Coliseo Madre de Diós per Puerto Maldonado è evidente- parte irreversibili - per il pianeta e «Madre de Dios» condividere con il "Pontefice della mente simbolica, dopo la Lauda- per le generazioni future. Laudato si’ dolori e attese. Un mo- to si’ e l’annuncio del Sinodo, a cui Madre de Diós è un simbolo di voce della foresta mento cruciale in vista del Sinodo il momento di oggi darà un forte quanto crisi ecologica e sociale sia- Panamazzonico convocato da Ber- impulso in vista della preparazio- no inscindibili. Qui la devastazio- «Tutti pensano che sia Radio goglio nel 2019. ne. Oltre ai rappresentanti delle ne della foresta per far posto alle Santa Rosa, a Lima. Ma Cardinale Hummes, che cosa rap- comunità, saranno presenti i ve- miniere illegali d’oro va di pari pas- siamo noi la più antica presenta questo incontro? scovi incaricati della cura dei na- so con il proliferare della tratta. emittente cattolica del Perù» È un evento straordinario e storico. tivi nei rispettivi Paesi amazzoni- Non solo le miniere illegali, anche afferma con un pizzico di Di inestimabile valore per il rico- ci per una riflessione congiunta quelle cosiddette legali, quasi sem- orgoglio il giovane direttore, noscimento della dignità dei popo- tra popoli e pastori. pre, producono un impatto deva- César González Villar. La redazione di Radio Madre de Diós si affaccia sulla piazza principale di Puerto «Un’inesauribile miniera di ricchezza umana» Maldonado. Gli uffici sono piccoli e spartani come tutto qui. L’emittente ha festeggiato DALL’INVIATA IN PERÙ Harakbut nel momento più drammatico della loro sto- mento volontario - si somma la questione della man- nel 2017 i 50 anni dalla ria, è ora Francesco per gli indios dell’Amazzonia», sot- canza di concessioni integrali dei territori agli indigeni. creazione da parte dei er spiegare agli anziani Harakbut, uno dei popo- tolinea Martinez. Per questi ultimi, Esse non includono il sottosuolo di cui lo Stato può con- domenicani a cui Leone XIII li amazzonici di Madre de Diós, chi fosse questo quella attuale è un’epoca non meno drammatica. «Il fat- cedere ad altri soggetti lo sfruttamento delle risorse. «Vor- aveva affidato la cura di P papa Francesco che sarebbe arrivato a Puerto Mal- to che papa Francesco venga ad ascoltare le nostre sof- remmo infine che le politiche pubbliche incentivassero questa porzione di donado, il vescovo, David Martínez De Aguirre Guinea, ferenze è molto importante», dice Julio Cusurichi, presi- e sostenessero il nostro lavoro millenario di protezione Amazzonia e delle sue genti, ha chiesto consiglio ai rappresentanti della comunità. dente della Federazione nativi di Madre de Diós (Fena- dei boschi, da cui dipende la vita del resto del pianeta». su un territorio di quasi «“Facile”, mi hanno risposto questi ultimi – racconta mon- mad), che include 36 comunità della regione. «Oggi gli Non è, però, solo questo ruolo ancestrale a rendere tanto 150mila chilometri quadrati. signor David –. Dì loro che viene l’apaktone». “Apaktone” presenteremo un manifesto in cui sono contenuti i dram- preziosi gli indios per l’umanità. «Il nostro sistema mon- Data l’assenza di cioè “papà anziano e saggio” era il nome che questo grup- mi che minacciano la nostra sopravvivenza», aggiunge diale sta collassando. Non solo esclude, bensì condanna collegamenti - tuttora po indigeno aveva dato a padre José Álvarez Fernández, l’attivista di etnia shipibo e premio Goldman, il Nobel allo scarto gran parte dell’umanità, mentre ricchezze, o- complicati -, i missionari si missionario domenicano, che, all’inizio del Novecento, ambientale, 2007. A megaprogetti e inquinamento - che gni anno maggiori, si concentrano in poche mani. La di- inventarono un sistema via lo aiutò a superare lo choc prodotto dalla violenza dei premono con particolare violenza sui popoli in isola- seguaglianza crescente produce un intenso fenomeno mi- radio tra un punto e l’altro caucheros, i cacciatori di caucciù. «Nei decenni prece- gratorio. Oltre alla rovina del pianeta. E ci rende infelici – della regione. denti, l’epoca d’oro della gomma, gli Harakbut erano sta- conclude il vescovo –. Abbiamo necessità di reinventare Dall’esperimento è nata nel ti perseguitati e sfruttati selvaggiamente. Il trauma era nuovi modi di vivere. Dove cercare ispirazione? Nelle “ri- 1957 Radio Madre de Dios. stato di tale portata da mettere a rischio la loro stessa so- L’attesa del popolo Harakbut che serve dell’umanità”. I popoli indigeni sono una di queste. «Ora cerchiamo di essere pravvivenza. Fu l’incontro con l’Apaktone a restituire lo- presenterà a Francesco un manifesto Hanno molto da offrirci in termini di saggezza e spiritua- fedeli allo spirito originario di ro speranza affinché potessero andare avanti», sottoli- lità. L’Amazzonia non è solo un giacimento di risorse na- creare un ponte di dibattito tra nea il vescovo del vicariato apostolico di Puerto Maldo- di sopravvivenza. Il vescovo Martinez: turali. È anche una miniera inesauribile di ricchezza u- la città e il resto della foresta», nado, spagnolo di nascita e domenicano come padre Jo- ascolterà le nostre sofferenze mana. In questo caso sì che sarebbe bene sfruttarla!». dice González Villar. (Lu.C.) sé Álvarez, di cui nel Duemila è stata aperta la causa di Lucia Capuzzi beatificazione. «Ciò che l’Apaktone rappresentò per gli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi deve lasciare la sua terra, «icona» della Santa Famiglia

Pubblichiamo il testo dell’o- con me in paradiso (cfr Lc 23,43). l’interno del tempio, ma voi riu- vita le parole del profeta Isaia: «Al- c’era qualcosa che stava per “an- dica, fatela». E in questo modo si melia pronunciata dal Papa Il messaggio del Vangelo è fonte scite a rivestire a festa tutto il vil- lora il deserto diventerà un giar- nacquare” la festa. E accostando- apre la strada al primo miracolo durante la Messa al Campus di gioia: «Vi ho detto queste co- laggio. Voi sapete celebrare can- dino e il giardino sarà considera- si a suo Figlio, le uniche parole che di Gesù: far sentire ai suoi amici Lobito di Iquique in Cile. se perché la mia gioia sia in voi tando e danzando «la paternità, la to una selva» (32,15). Questa ter- le sentiamo dire sono: «Non han- che anch’essi partecipano al mi- e la vostra gioia sia piena» (Gv provvidenza, la presenza amorosa ra, abbracciata dal deserto più a- no vino» (Gv 2,3). racolo. Perché Cristo «è venuto in uesto, a Cana di Ga- 15,11). Una gioia che si propaga e costante di Dio; e in questo mo- rido del mondo, sa vestirsi a festa. E così Maria va per i nostri villag- questo mondo non per fare la sua lilea, fu l’inizio dei di generazione in generazione e do generate atteggiamenti inte- In questo clima di festa, il Vange- gi, per le vie, le piazze, le case, gli opera da solo, ma con noi; il mi- «Q segni compiuti da della quale siamo eredi. Perché riori raramente osservati altrove lo ci presenta l’azione di Maria af- ospedali. Maria è la Virgen de la racolo lo fa con noi, con tutti noi, Gesù» (Gv 2,11). siamo cristiani. al medesimo grado in chi non pos- finché la gioia prevalga. Lei è at- Tirana; la Virgen Ayquina a Cala- per essere il capo di un grande cor- Così termina il Vangelo che ab- Come sapete bene questo, voi, ca- siede questa religiosità: pazienza, tenta a tutto quello che succede ma; la Virgen de las Peñas ad Ari- po le cui cellule vive siamo noi: li- biamo ascoltato, e che ci mostra ri fratelli del nord cileno! Come sa- senso della croce nella vita quoti- intorno e, come buona madre, ca, che passa per tutti i nostri pro- bere e attive» (Sant’Alberto Hur- la prima apparizione pubblica di pete vivere la fede e la vita in un diana, distacco, apertura agli altri, non sta tranquilla e così si accor- blemi familiari, quelli che sem- tado, Meditación Semana Santa Gesù: né più né meno che in una clima di festa! Vengo come pelle- devozione» (Paolo VI, Esort. ap. E- ge che nella festa, nella gioia con- brano soffocarci il cuore, per ac- para jóvenes - 1946). Così Gesù fa festa. Non potrebbe essere altri- grino a celebrare con voi questo vangelii nuntiandi, 48). Prendono divisa, stava accadendo qualcosa: costarsi all’orecchio di Gesù e dir- il miracolo: con noi. menti, dal momento che il Vange- modo bello di vivere la fede. Le vo- gli: vedi, «non hanno vino». Il miracolo comincia quando gli lo è un costante invito alla gioia. stre feste patronali, i vostri balli re- E poi non rimane zitta, si avvicina inservienti avvicinano le anfore Fin dall’inizio l’Angelo dice a Ma- ligiosi – che si prolungano anche Francesco «chiama» all’aiuto di chi soffre: la agli inservienti della festa e dice dell’acqua che erano destinate al- ria: «Rallegrati» (Lc 1,28). Ralle- per una settimana –, la vostra mu- loro: «Qualsiasi cosa vi dica, fate- la purificazione. Così anche o- gratevi, disse ai pastori; rallegrati, sica, i vostri vestiti fanno di que- solidarietà e l’impegno per la giustizia «parte la» (Gv 2,5). Maria, donna di poche gnuno di noi può cominciare il mi- disse a Elisabetta, donna anziana sta zona un santuario di pietà e di del ballo e del canto che intoniamo al Signore» parole, ma molto concreta, si av- racolo, di più, ognuno di noi è in- e sterile…; rallegrati, fece sentire spiritualità popolare. Perché non vicina anche ad ognuno di noi per vitato a partecipare al miracolo

L’omelia Gesù al ladrone, perché oggi sarai è una festa che rimane chiusa al- dirci solamente: «Qualsiasi cosa vi per gli altri. Giovedì 22 18 Gennaio 2018

CULTURA, RELIGIONI, TEMPO LIBERO, SPETTACOLI, SPORT anzitutto Maestro.it, il portale delle grandi passioni

online la piattaforma “Maestro.it”, la startup digitale che si rivolge a tutti coloro che vogliono alimentare le proprie passioni imparando i segreti dell’arte di un grande È maestro. Così Gennaro Esposito, lo chef due stelle Michelin svela i segreti per preparare pasta, riso e sughi; Rossella Brescia permette di conoscere le dinamiche che regolano il mondo dello spettacolo; da Valerio Massimo Manfredi si apprende l’arte della scrittura e della narrazione; Pedro Cano, il grande pittore spagnolo, ci fa entrare nel meraviglioso universo dell’arte dell’acquerello. Un percorso virtuale accessibile a tutti. “Maestro.it” nasce da un’idea di Cristian Carrara.

E LZEVIRO Intervista. Lo studioso Alberto Casadei indaga sul rapporto fra le scienze cognitive CECHOV NELL’ISOLA e la creatività artisica, rileggendo l’ambito genetico in una chiave culturale e filosofica DEI FORZATI

ROBERTO RIGHETTO

ontesa nei secoli da Russia e Giappone, l’isola di Sachalin torna alla ribalta per un Biologia e letteratura? progetto avveniristico voluto da Putin che C l’attraverserebbe lungo i suoi 400 chilometri per completare l’itinerario della Transiberiana in modo da unire Mosca e Tokyo. Ma non si può dimenticare che quell’isola al tempo degli zar fu una sorta di gulag, anticipo di quelli famigerati voluti da Stalin. Molto opportunamente la casa editrice Adelphi pubblica ora il resoconto del viaggio che vi fece nel 1895 Anton Cechov (L’isola di Sachalin): una Una questione di STILE testimonianza unica a quel tempo da parte di uno scrittore che trovò numerosi ostacoli e che fu assai criticato per quanto ebbe il coraggio di ROBERTO CARNERO denunciare. Certo, qualche decennio prima Fedor Dostoevskij aveva scritto le Memorie di una casa na ricognizione delle più importanti ac- morta, in cui aveva raccontato il periodo di quisizioni nell’ambito delle scienze co- prigionia trascorso a Semipalatinsk, un villaggio gnitive in rapporto al problema della crea- sperduto della Siberia, libro in cui aveva voluto tività artistica: da qui parte il nuovo libro dare voce ai condannati e ai perseguitati. Diversa di Alberto Casadei, professore di Lettera- la prospettiva di Cechov, che a Sachalin si reca per tura italiana all’Università di Pisa, Biolo- conto proprio. Ed ecco cosa scrive replicando alle gia della letteratura. Corpo, stile, storia (il critiche piovutegli dal suo editore, che giudicava il Saggiatore,U pagine 245, euro 23,00), in uscita oggi, per suo viaggio nell’isola inutile: «Sachalin è il luogo proporre un quadro teorico e storico decisamente in- delle più intollerabili sofferenze che possa novativo riguardo alla nascita e ai cambiamenti di quel- sopportare l’uomo, libero o prigioniero che sia… la che oggi chiamiamo letteratura, peraltro indagata Dai libri che ho letto e sto leggendo è chiaro che assieme alle altre arti. abbiamo fatto marcire in prigione milioni di I suoi fondamenti sono rintracciati nell’uso mirato di uomini. Li abbiamo fatti marcire invano, senza alcune potenzialità o propensioni biologiche (atten- criterio, barbaramente; abbiamo obbligato la zione, ritmicità, capacità mimetica, metaforizzazione gente a percorrere migliaia di verste al freddo, in ecc.) che vengono però rielaborate con un’operazione catene, l’abbiamo contagiata con la sifilide, «di secondo grado» (o, come si dice con espressione l’abbiamo corrotta, tecnica, “higher level”): e grazie a una specifica analisi, abbiamo moltiplicato i veniamo a scoprire che si può identificarla con lo sti- delinquenti… No, vi le. Come questa, molte altre categorie tradizionali del- assicuro, Sachalin è l’interpretazione letteraria possono allora essere ri- utile». Le informazioni pensate profondamente sia sul versante della poesia sia che Cechov, allora su quello della narrativa, con l’intento di dar meglio trentenne, aveva conto delle valenze conoscitive che dobbiamo attri- raccolto furono buire tanto all’arte quanto alle scienze, sia pure in mo- confermate e anzi di diversi. aggravate nel corso Professor Casadei, lei afferma che, in relazione alla sua della sua visita e nel teorizzazione, il termine “biologia” va inteso in un’ot- libro mise sotto accusa tica culturale oltre che scientifica. Ci vuole spiegare in Anton Cechov un sistema capace di che senso? infliggere «il grado «Nell’ambito della biologia s’inquadrano molti tipi di infimo di umiliazione ricerca, dalla genetica sino al rapporto uomo-ambien- Adelphi ripubblica sotto il quale un uomo te. Molto si discute sullo statuto della biologia come il diario del viaggio non può scendere». scienza, e anzi sono ormai parecchi i tentativi di crea- che lo scrittore russo Così lo scrittore si re un modello specifico, una sorta di “filosofia della bio- compì nel 1895 sottrasse al cliché di logia”. Ecco, in una prospettiva di questo tipo i rappor- inconsciamente, di questa qualità ulteriore rispetto al oscure, realismo o fantasy, e tutto questo si traduca poi a Sachalin, la colonia autore di racconti ti fra natura e cultura, che per lungo tempo sono stati materiale di partenza. Nel mio saggio ho cercato quin- in determinati generi, che cambiano nel tempo. Ma, per umoristici e divenne considerati solo di separazione e distinzione, possono di di fornire una definizione dello stile che compren- tornare a quanto si diceva, ciò rientra nella nostra pro- penale voluta l’unico letterato russo invece di nuovo intrecciarsi: per esempio, l’uomo agi- da anche la sua energia, su cui già rifletteva Nietzsche, pensione continua a interpretare la realtà: noi agiamo dal regime zarista: a visitare la colonia sce nel proprio ambiente per comprenderlo, tende a e insomma la sua capacità di veicolare specifici nuclei su di essa e l’arte, da questo punto di vista, è una ma- «È il luogo penale voluta dal impadronirsi persino dei suoi aspetti nascosti, e nel far d’informazione». nifestazione più elevata e specializzata del nostro in- delle più intollerabili regime zarista nel 1869 questo però lo modifica costantemente». Quali sono le conseguenze di questa nuova concezio- cessante “tendere a capire”. Goethe, nel Faust, avreb- sofferenze che può in quell’isola E l’arte che posto occupa all’interno di questo rap- ne? be usato il termine Streben, una tensione inesauribile sopportare l’uomo» dell’Estremo Oriente. porto dinamico? «Essa consente di superare i vincoli storici: noi tuttora che riguarda le arti tanto quanto le scienze». Attirandosi il biasimo «L’arte entra di sicuro in questo circuito fin dalle sue pri- consideriamo il lamento di Didone nel Dido and Ae- Tra gli esempi da lei addotti, c’è quello di Dante. Che anche di Tolstoj, che lo me manifestazioni, come le pitture e le statuette prei- neas di Henry Purcell (1689) una manifestazione som- cosa può insegnare la Divina Commedia in relazione accusò di non aver storiche, che prendo in considerazione nel mio libro. ma del dolore e del pathos, oppure accettiamo che l’en- al tema da lei affrontato? cantato la bellezza del paesaggio siberiano. Il libro È evidente lo sforzo di rappresentare esattamente cer- fasi persino stentorea dell’inno della Champions Lea- «Dante è sempre fondamentale e nel mio libro cerco di Cechov si legge anche come un’indagine ti aspetti della realtà, come gli animali da cacciare o da gue ci venga da un componimento di Handel del 1727. di indagare perché solo il suo poema, assieme ai dram- sociologica. Egli annota che i deportati sono quasi evitare, ma nel contempo emergono simboli che pro- In sostanza, è anche grazie alla permanenza di alcune mi di Shakespeare, sta diventando un’icona globale e seimila, che l’età media è superiore ai 35 anni, che babilmente servivano per agire sulla realtà, con la ma- costanti, appunto biologiche, rielaborate stilistica- non è quindi un classico fra tanti. Dante crea un mon- il tempo di permanenza media ai lavori forzati è di gia e in particolare con le parole scandite ritmicamen- do possibile: se vogliamo capire il suo Empi- 8-10 anni. Ancora, che sono quasi un migliaio te. Ecco, qui si coglie un possibile contatto fra natura e reo dobbiamo immergerci nelle sue metafore mogli, figli e conviventi che risiedono nella cultura: quella che poi diventerà la poesia, usata ad al- Non si tratta di un aspetto complesse e immaginarci realtà che sembra- colonia accanto ai reclusi. Poi racconta la pessima tissimi livelli sin dalla prima opera epica che ci è per- formale, ma sostanziale no corrispondere addirittura a quelle della fi- condizione delle donne, spesso costrette a venuta, il Gilgameš (circa 3000 a.C.), è in prima istan- Come il valore – oltre sica più avanzata. Forse non è così, ma di si- rapporti sessuali coi carcerieri. E spiega come una za una forma che orienta le propensioni biologico-cor- curo Dante compie uno sforzo ancora ine- volta scontata la pena il deportato viene esentato poree alla ritmicità e alla metaforizzazione, in modo da il mito – dell’ispirazione guagliato di rappresentare ambiti anche al di dai lavori forzati e diventa colono. Il che non ottenere un discorso speciale che attiri l’attenzione su E di fronte alle nuove là dell’esperienza, eppure concepibili dalle no- migliora di molto la sua condizione perché deve determinati aspetti della realtà. A noi può sembrare a- tecnologie, dal web al cloud, stre menti e dai nostri corpi». provvedere in tutto e per tutto al mantenimento desso tutto molto semplice, ma si trattò di acquisire Nell’ultimo capitolo del suo libro, lei parla di suo e degli eventuali familiari. Trascorsi dieci anni, capacità stilistiche non scontate, sicuramente nel cor- «la sfida è sapere aumentare come il web e il cloud influiscano sulla lette- ai coloni si offre la possibilità di diventare so di migliaia e migliaia di anni». le nostre potenzialità» ratura e sui modi di interpretarla. Che cosa ci contadini, il che permette loro anche di lasciare I suoi studi vertono da tempo sul rapporto tra lette- Alberto Casadei può dire in proposito? Sachalin ma non la Siberia. Insomma, esilio ratura e neuroscienze. Alla luce delle sue ricerche, co- «Cerco di interpretare l’ambiente in cui vivia- perpetuo senza più alcuna possibilità di far ritorno me cambia la concezione dell’opera letteraria? mente che noi possiamo continuare ad apprezzare o- mo. Molti pensano che la tecnologia, e ora soprattut- alla madrepatria. Inutile dire – constata Cechov «La novità, in particolare del mio ultimo libro, è so- pere tanto lontane da noi». to Internet in tutti i suoi aspetti, sostituiscano le nostre dopo aver parlato con moltissimi detenuti – che prattutto la piena focalizzazione di un nuovo concet- Che cosa rimane di un concetto tradizionalmente ap- potenzialità biologiche, ma invece semmai le poten- per quasi tutti finisce per prevalere il desiderio to di stile. Di solito noi pensiamo allo stile come a un plicato all’origine dei testi letterari quale quello di “i- ziano e le riadattano. Così adesso abbiamo possibilità irrefrenabile di libertà e di abbandonare insieme di tratti formali, ma poi siamo costretti a dire spirazione”? enormi per realizzare opere che superino i vincoli del- finalmente le catene dell’isola dei forzati. Lo che in effetti, se togliamo a Dante o ad Ariosto le loro «Sicuramente si tratta di una sorta di mito, ma c’è un la pagina (come a suo tempo la stampa ha superato scrittore spende parole di pietà per la loro caratteristiche stilistiche, le loro opere sarebbero to- fondamento di verità. Le grandi opere non possono es- l’oralità) e integrino aspetti molto diversi. Non si trat- condizione proprio per l’assenza di termine della talmente diverse». sere pianificate a tavolino, bisogna riuscire a intercet- ta solo di accostare parole, immagini e musica, come condanna e non può che concludere che «il Come a dire che “stile” e “contenuto” di un’opera let- tare componenti profonde che non necessariamente si è sempre fatto, bensì di pensare a modalità creative disinteresse nei confronti di chi langue nella cella teraria non sono elementi separabili... devono essere traumatiche, sebbene spesso lo siano, davvero integrate. È una grande sfida: ancora una vol- o in esilio risulta del tutto incomprensibile alla «Il fatto è che lo stile è appunto quella operazione com- almeno nella letteratura moderna. In realtà io credo ta, come è accaduto in tante epoche di cambiamento, luce dei fondamenti cristiani del nostro Stato e plessa che fra l’altro consente di impiegare in modo che l’arte in genere e la letteratura in particolare pos- si tratterà di evitare soluzioni depotenziate, provando della nostra letteratura». mirato alcune propensioni cognitive: e quando vedia- sano veicolare visioni del mondo che creano “eventi” a interpretare la “nuvola” della globalizzazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA mo o leggiamo un’opera d’arte ci accorgiamo, magari oppure “fantasie”, quindi narrazioni credibili o poesie © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 18 Gennaio 2018 AGORÀ cultura 23

Da Roma al MEDIOEVO Epitteto nell’“Anthologia Palatina” (1715)

Filosofia Quel guado che non c’è Epitteto, gli spiragli di antropologia cristiana

FRANCO CARDINI di un cercatore di verità

eter Brown, professore emerito di storia alla GIACOMO SAMEK LODOVICI Princeton University e tra i più stimati e am- mirati storici al mondo di quella fase che an- doveri in generale si stabiliscono in cor oggi si qualifica "di transizione" tra anti- funzione dei rapporti. Il tale ti è padre? chità e medioevo, pubblicò il suo The world of Allora hai il dovere di aver cura di lui», late Antiquity, 150-750, quando era ancora un «I anche se «egli è un cattivo padre. giovane docente, nel 1971: divenuto quasi im- Forse che la natura ti obbliga al padre buono? No, mediatamenteP un best seller, quel libro fu tradotto col titolo bensì semplicemente al padre. Il fratello ti fa Il mondo tardo antico dalla Einaudi nel 1974. Meno solleci- torto? Tu però non mancare nel tuo dovere di ta è stata la traduzione, sempre einaudiana, della nuova e- fratello e non guardare quello che ti fa, ma quello dizione, approntata nel 1989 sempre dalla storica editrice che devi fare tu». Questo pensiero di Epitteto è browniana, la Thames and Hudson di Londra (ma anche, preso dal suo Manuale (Mursia, pagine 134, euro come il suo nome suggerisce, di New York), con la revisione 9) che si deve alla trascrizione dei suoi discorsi di Philip Rousseau e che esce adesso in libreria come Il mon- fatta da un discepolo, e che è una sintesi della sua do tardo antico. Da Marco Aurelio a Maometto, nella versio- opera maggiore, cioè le Diatribe, trascritte da ne di Maria Vittoria Malvano (pagine 256, euro 26,00). quello stesso discepolo. Un pensiero che suona I "classici" non necessitano, anzi secondo alcuni addirittu- per certi versi quasi rivoluzionario, rispetto alla ra non sopportano, le nuove edizioni. D’altronde, questo è cultura antica, e suona quasi cristiano, fatte le un libro vivo, che a quasi mezzo secolo dalla sua comparsa debite differenze. Per esempio, Agostino parlerà in versione originale non sembra aver perduto nulla della di un ordo nei doveri (e più a fondo di un ordo sua freschezza e della sua attualità storiografica. Era già sta- amoris) correlato (anche) alla trama delle to il nostro Attilio Momigliano a parlare di una «caduta sen- relazioni in cui ciascun essere umano è inserito. za rumore» dell’impero romano d’Occidente: il che sottoli- Con Epitteto lo stoicismo incarna concretamente neava in modo molto efficace l’inadeguatezza di quel 476, o la sua affermazione dell’uguaglianza tra tutti gli comunque del V secolo, a venir preso come momento - sia RAVENNA. Il Mausoleo di Teodorico, eretto verso il 520 dal re ostrogoto come propria sepoltura esseri umani, tanto che uno schiavo, appunto pure "lungo" - di "rottura" nel corso degli eventi storici, am- questo pensatore, può essere filosofo, perché la messo che quello della "continuità" e della "frattura" sia sul vera dignità è interiore e anche in catene l’uomo piano dell’esegesi storica davvero un problema. Ma Brown Il punto nel quale l’analisi di Brown confina con una rivalu- la può mantenere se ha acquisito la saggezza, va oltre: e delinea altri momenti di crisi, altre fasi di rinno- Storia tazione sui generis della teoria pirenniana della «rottura del- come rileverà Hegel nella Fenomenologia dello vamento. La sua attenzione si appunta su un lungo periodo l’unità mediterranea» causata dall’insorgere della rivoluzio- spirito, proprio quando tratterà la figura dello storico, grosso modo sei secoli e mezzo. Dall’impero roma- Arriva anche in Italia la riedizione ne musulmana si rileva appunto col sorgere comunque di "stoicismo". L’etica stoica di Epitteto persegue no già maturo dell’età di Marco Aurelio, dove tuttavia alcu- un nuovo protagonista, l’islam, nato come tumultuosa realtà obiettivi alti, vuole rimarcare il compito cruciale ni segnali d’un vecchio che non regge più e di un nuovo che aggiornata di un classico "di margine" (ma un "margine" incastrato fra tre imperi: il di quella cura di sé come cura morale che Socrate avanza si cominciano a sentire: l’avvio di una fase di peg- di Peter Brown sul lungo periodo bizantino, il persiano sasanide, l’etiopico) che scompaginerà aveva grandemente valorizzato, vuole spronare a gioramento "di lungo periodo" del clima, l’inizio della fles- i vecchi confini a nordovest e a nordest, imporrà una nuova innalzarsi verso il bene, vuole essere un’arte del sione demografica nella compagine mediterranea impe- di transizione dall’antichità: cultura religiosa pur provvista di robusti legami col cristia- vivere, una terapia per l’anima, e addita il riale, il premere di popolazioni "barbariche" (sulle prime, 650 anni che pongono, senza nesimo, obbligherà Bisanzio a ridefinire frontiere e istitu- metodo della revisione del nostro modo di e del resto molto a lungo, non ostili né pericolose) alle fron- zioni, fagociterà la grande cultura persiana che, a sua volta, vedere le cose (tema ripreso con grande efficacia tiere, i sintomi diffusi di un malessere sociale che richie- strappi, le basi della modernità lo muterà profondamente dall’interno. nel secolo scorso da un’autrice come Iris derà vari esperimenti di correzione, l’emergere di nuove tra conflitti e innovazioni La nuova realtà sarà quella di un Occidente romano-barba- Murdoch). Vuole insegnare a diventare fedi religiose che mostrano, col loro contenuto "intimo", rico a sua volta proteso verso nuovi orizzonti orientali e di pienamente umani, liberi e felici, coltivando le "mistico" e "soterico", come si abbia sempre meno biso- un Oriente distinto tra un’egemonia greco-cristiana e una a- virtù: «Incomincia dunque insino da ora a gno di espliciti riti ufficiali e sempre più desiderio - e spe- rabo-persiana che coinvolgerà peraltro, fra VIII e X secolo, l’A- studiare di vivere da uomo perfetto e che cresce ranza - di una parola di salvezza personale, di un antido- trasformati in chiese, a nuovi edifici spesso edificati alla pe- frica settentrionale e lo stesso "estremo occidente" iberico, in virtù; e tutto quello che ti parrà essere il to all’angoscia della morte. riferia delle città, al di là dell’antica cinta muraria, là dov’e- divenuto una nuova frontiera musulmana. Una grande ri- migliore, sia per te legge inviolabile». Dopodiché Quando con il IV secolo si andrà sempre più palesando il rano avvenute decenni prima esecuzioni e tumulazioni dei voluzione aveva senza dubbio avuto luogo. Eppure, i contorni è molto discutibile il suo ideale di virtù crescere della distanza sociale, economica e culturale tra un martiri. Dalla liceità di qualunque culto che non fosse con- della variegata società "eurasiafromediterranea" che ne era consistente nell’atarassia, come pace ed Oriente ricco, popoloso, inquieto e un Occidente in fase di tro la legge alla legge che rendeva illeciti tutti i culti che non uscita poggiavano ancora su due comuni, forti, profonde ra- equilibro dell’anima ottenute mediante la ritirata decadenza e di ristagno, saranno i sovrani del fine-secolo a fossero quello cristiano. Da una vita religiosa che faceva cen- dici: l’eredità monofisita abramitica e la cultura ellenistico- dal coinvolgimento affettivo interpersonale, sentenziare, insieme, la separazione tra due mondi divenu- tro sulle città a un nuovo sistema, che prevedeva forti nuclei romana che, da Alessandro Magno in poi, aveva già permeato tramite l’eliminazione di tutte le passioni per ti troppo diversi fra loro e nel loro insieme troppo grandi per di vita e di spiritualità extraurbana correlata a fenomeni so- di sé l’intero mondo persiano dall’Eufrate alla Sogdiana, va- cose e persone, e di tutti gli affetti, desideri e essere controllati da un unico centro e, al tempo stesso, il ciali nuovi, quali il monachesimo. le a dire ai limiti dello Hindu Kush. Insomma, la vera rottu- speranze, in modo che l’uomo saggio non possa mutamento religioso da una pluralità di culti e di tradizioni Ma, mentre nella pars Occidentis questo mutamento assun- ra fra tardoantico e altomedievale è irrintracciabile: troppi,e essere scalfito dalle avversità, dai danni inferti che trovavano (quando lo trovavano) il loro punto di equili- se l’aspetto di una progressiva crisi che avrebbe condotto al- troppo forti, i fattori di continuità. Lo strappo è rimandato dagli altri, dalla privazione che fa seguito a un brio e d’incontro nella "regalità sacra" del princeps che si e- la fine dell’esperienza centralizzata imperiale e al nascere di di quasi un millennio: quando, alla fine del Quattrocento, lutto o a un abbandono. D’altra parte, se questo è ra proposto anche come dominus ac deus a una nuova realtà nuove Chiese cristiane e di nuove realtà politiche (i "regni ro- l’Occidente comincerà a relativizzare il primato di Dio nei pro- il quadro generale del suo pensiero, nelle pieghe che avrebbe comportato la rivoluzione fondamentale: non mano-barbarici"), nella pars Orientis la vita continuava flo- pri orizzonti socioculturali, mentre la necessità di nuovi spa- riemerge talora anche un senso di umanità, che più compresenza di più religiones licitae e ammissione giu- rida e ordinata. Fu solo una progressiva "grecizzazione" del- zi e di nuove risorse determinerà le scoperte e le invenzioni fa baluginare come un grande cercatore della ridica di tutte le religioni non contrarie alla legge, bensì di- la lingua, accompagnata a un costante differenziarsi tra le for- dei secoli successivi. La Modernità sarà, difatti, trionfo del- verità possa spingersi anche oltre le categorie sposizione di generale conversione a una sola religio licita, me liturgiche e culturali greche dell’Oriente e latine dell’Oc- l’individualismo, avvio del processo di secolarizzazione, im- della sua Scuola. L’edizione bilingue ripropone le con l’esclusione e la condanna di tutte le altre. cidente a sancire il graduale passaggio, non facilmente defi- pianto del primato dell’economia e della tecnologia. Il figlio traduzioni in italiano di Leopardi e in latino di Il passaggio dalla società "pagana" alla cristiana fu quello dai nibile (e forse inutile a definirsi) dall’impero "romano o- della vera rottura epocale sarà l’Occidente moderno. Poliziano. templi che vennero chiusi, o spogliati delle loro ricchezze, o rientale" a quello che noi chiamiamo "bizantino". © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Ex Seribus spes LA TRADUZIONE DEL 4 GENNAIO mercurius Il turpiloquio e gli indecorosi e senza freni, proferisce in maniera impudente espressioni da far vergogna a chiunque. Gli altri di Luigi Miraglia volvere solent; neque solum Con- diis philosophiaeque vacare inci- maestri di iniquità accolgono quest’atteggiamento con risate e simpatia: gli fucianos sive Taoisticos libros ma- piunt: et, mi bone Deus, quanto “educatori”, gli “insegnanti”, gli alunni, adulti e giovanotti: ense Ianuario ineunte, nu diurna nocturnaque volven- fervore, quanta diligentia, quam In una città dell’Italia centro-settentrionale un tempo in breve tutto il corridoio, ogni atrio risuona di battutacce inter ferias, Sinas cum tes ediscunt, verum etiam Indo- inflammatis denique animis re- celebre per dottrina e erudizione, dei giovani universitari, da trivio. Il giovane studioso di latino è frastornato, quibusdam amicis col- rum thesauros sanscrite exaratos conditas illas sapientium senten- che sono ospiti d’un collegio, aspettano l’arcivescovo, impallidisce, si vela di rossore; vedendo questo pudore, M legisque qui Latinas et, quod magis admiraberis, lec- tias excutiunt pectoribusque in- che deve venire a visitarli. Non appena entra nell’edificio, quello, che avrebbe dovuto essere il rappresentante di Graecasve litteras aut philo- tor, opera summi momenti Lati- figunt! Ludunt sane, iocantur, nu- i giovani gli s’avvicinano, aspettando qualcosa di buono: Cristo di fronte a quei ragazzi, se la spassa a provocarlo, sophiae historiam docent petivi, ne Graeceque conscripta. Mane gas etiam agunt et levioribus de- parole di saggezza, consigli pieni di sapienza. Il direttore parlando con sempre maggior licenza. Come son vere le ut per aliquot dies in Academia diluculo, immo multo ante solis lectantur, ut omnes iuvenes: at del collegio li presenta uno a uno: «Questo qui studia parole di Platone: quando la società è giunta al massimo versarer in remotissimis illius ad ortum e lectis surgere assueve- hoc iis quidem temporibus, qui- ingegneria; quest’altro medicina; questo invece vuol della sua corruzione – cioè quando gli uomini sono giunti Orientem vergentibus terrae pla- runt; primum omnium corpora bus a studiis severioribus animos diventare architetto». L’arcivescovo li loda tutti, e a un passo dalla tirannide – nessuno più si preoccupa gis sita. Quo de Instituto iam plu- exercent: non tamen ut nostrates, remittunt; dum discunt, quanta sottolinea quanto le loro discipline siano utili all’umana della morale, e «i vecchi, scendendo al livello dei rima acceperam, neque pauca le- qui uni lacertorum, ossium cor- est gravitas, vel in pueris decem società; dice che loro potranno aiutar davvero molto gli giovinastri, si riempiono la bocca di barzellette e scherzi geram: a Taiwanensi professore diumque valetudini intenti, ani- annorum! Quam igneo animo- altri con la propria opera. Il direttore del collegio inopportuni, imitando quelli: e fanno questo, com’è condita, qui contendit humanam mos omnino neglegere videntur: rum ardore a nobis poscebant, continua: «Questo giovane, poi, studia lingua e tristemente ovvio, per non apparire troppo severi e nostrorum temporum societatem illi, totum contra, qui fortem po- postulabant, efflagitabant, ut Ho- letteratura latina; e le ha apprese già assai bene, tanto da pesanti» (Rep. 563b). Si dimentica, quell’“arcivescovo”, non posse in melius provehi nisi scunt "animum mortis terrore ca- ratii aut Homeri carmina doce- poter parlare in quella lingua con scioltezza ed si dimenticano anche molti sacerdoti, docenti, genitori pueri et adulescentuli ad bonas rentem, / [...] qui ferre queat quo- remus, quae memoriae statim eleganza…». Il giovane s’avvicina, sperando che del loro dovere: vedendo che i giovani inondano i loro honestasque litteras ita infor- scumque labores, / nesciat irasci, mira dexteritate mandabant! l’arcivescovo possa suggerirgli qualcosa che sia davvero discorsi d’un oceano di turpiloquio, li precorrono, tengon mentur, ut inde mores hauriant cupiat nihil et potiores / Herculis Hisce proxime praeteritis die- degno d’esser letto tra gl’infiniti e ricchissimi tesori dei loro bordone, sperando, con questo fare perverso e meliores virtutesque confirment, aerumnas credat saevosque la- bus de Sinensi quodam pueru- Padri della Chiesa; qualcosa con cui egli possa nutrir indecoroso, di riuscire a catturare le loro simpatie; si quae se ipsae sint ad bene beate- bores / et venere et cenis et plu- lo audivimus omnes, qui cotti- l’animo, farlo crescere, coltivar le virtù. Ma il porporato, dimenticano che Cristo stesso è stato chiamato la que vivendum contentae, nunc ma Sardanapalli" (Iuv. Sat. 10, die inter horridas tempestates giratosi verso di lui, e guardandolo come se fosse stato Parola; che ragione e discorso (ratio et oratio) sono le temporis a centum et quinqua- 357-362), discunt quomodo na- longas vias emensus alta nive uno strano genere di creatura importato da un paese caratteristiche che possono distinguer l’uomo dalla ginta variarum aetatum iuveni- turae instinctus regere possint: obductas, ad ludum litterarium esotico, disse: «Ma davvero parli latino?». «Be’, almeno bestia ragliante o ululante; ch’è grazie alla parola che bus celebratur; qui quidem, una immoti enim dimidiam paene capillis gelu glacieque concretis ci provo», rispose ingenuo il giovane, «perché spero così formiamo l’animo alle virtù o ai vizi; si dimenticano ch’è omnes communem vitam agen- horam sub Iove frigido durant, temperi pervenire solet. Cum il- di poter imparar meglio quella lingua, grazie alla quale io meglio mettersi una mola asinaria attorno al collo e tes, sedulo operam litteris navant, quasi Socratem imitati, quem, los iuvenes in Academia quae possa comprender gli scrittori antichi e i poeti che…». gettarsi in mare, piuttosto che indurre a cadere in una sapientiae studio ardent, innu- cum cogitatio quaedam incidis- "Wenli" vulgo nominatur meis o- «Benissimo!», lo interrompe inopportunamente fossa giovani ancora ignari della vita, come fanno i meras probatissimorum scripto- set, eodem vestigio algidis in ni- culis vidissem, spem animo alere l’arcivescovo. «Allora senza dubbio hai imparato le ciechi, guide d’altri ciechi. Chi si nasconda sotto quella rum paginas ac -mirum dictum!- vibus ab aurora ad meridiem u- coepi humanitatem tandem ali- parolacce e le oscenità dei romani! Come si dice…?». E porpora, lo scoprano altri: per me è evidente che non è vel integra antiquorum opera me- sque mansisse tradunt. Hora quando reviviscere posse. Et ex o- qui comincia a sciorinar parole che non sarebbero altri che un falso ipocrita, simulatore della religione che moriae mandant, de iisque cu- quinta matutina ientant; hora riente, fortasse, nos quoque col- ammissibili neanche sulle labbra di prostituti alessandrini; professa. riosissime disputant, meditantur, sexta (quam Romani olim ’pri- lustrabit lux. ma lui se ne fa maestro, apre la strada, stuzzica e, sciolto © RIPRODUZIONE RISERVATA alte quae iis continentur animo mam’ vocitabant) litterarum stu- © RIPRODUZIONE RISERVATA Giovedì 24 AGORÀ cultura 18 Gennaio 2018

Restauri. Lo Stendardo di Tiziano Idee. In trentatré ritratti Carlo Ossola Arte. Parigi presterà l’arazzo di Bayeux parte da Urbino e va a curarsi a Roma traccia i confini dell’identità europea alla Gran Bretagna. Ma solo nel 2020

nica opera del maestro vene- missionato dai Della Rovere, venne Europa «dovrà ritrovarsi, leio, Agostino e Ildegarda, Dante, Eliseo ha confermato la dei lavori di restauro del Museo di to ancora presente ad Urbino, inviato alla confraternita del Corpus con gli indigenti, indi- Petrarca, Boccaccio e Ariosto, Leo- disponibilità della Fran- Bayeux per alcuni mesi», ha fatto sa- lo stendardo processionale di Domini di Urbino e subito nel 1545 gente della propria di- nardo, Michelangelo e Tasso e Te- cia a prestare il celebre a- pere lo staff dell’Eliseo, precisando U Tiziano arriva a Roma per es- separato nelle due tele che lo com- L’ gnità, bisognosa di darsi resa d’Avila, Montaigne, Cervantes L’ razzo di Bayeux alla Gran però che «non sarà fino al 2020 per- sere sottoposta a restauro. Un trasfe- pongono, una Resurrezione e un’Ul- nome con i senza nome» scrive Car- e Shakespeare; e ancora: Galileo e Bretagna ma «non prima del 2020». chè è un’opera del patrimonio e- rimento (temporaneo) dalla Galleria tima Cena, che vennero incorniciate lo Ossola nell’introduzione al volu- Pascal, Goldoni, Goethe, Leopardi e Il «possibile prestito» verrà annun- stremamente fragile che sarà ogget- Nazionale delle Marche nei labora- e poste ai lati dell’altare maggiore del- me Nel vivaio delle comete. Figure Manzoni, Baudelaire e Dostoevskij, ciato giovedì dal presidente Macron to di lavori di restauro prima di qual- tori dell’Istituto Superiore per la Con- la chiesa della confraternita. L’opera di un’Europa a venire in uscita da Tolstoj e Pirandello, Ungaretti, Mon- e dalla premier britannica Theresa siasi trasporto». Tesoro storico fran- servazione e il Restauro dello sten- entrò nella Galleria di Urbino nel 1861 Marsilio, dove raccoglie gli articoli tale, Rilke e Eliot, Celan e Bonnefoy. May durante il summit anglo-fran- cese, l’arazzo di Bayeux è esposto dardo concepito come “opistografo” a seguito delle demanializzazioni che scritti per “Avvenire” nel 2015. Tren- Saranno i propilei dell’Europa an- cese che si svolgerà nel Berkshire. permanentemente nel museo del- (cioè dipinto su entrambe le facce) a comportarono la soppressione della tatré i testimoni dell’identità Euro- che domani? Soltanto se l’Europa «Questo prestito è stato preso in l’omonima cittadina normanna, ed Venezia tra il 1542 e il 1544. Com- Confraternita. pea: Plutarco, Marco Aurelio e Apu- saprà seguire la loro scia di comete. considerazione perchè ci saranno è dal 2007 patrimonio dell’Unesco.

Maestri. Addio all’artista di Barlassina autore di grandi cicli pittorici sulle pareti di chiese ed edifici pubblici. Aveva 86 anni Valentino VAGO Energia di vita sotto la pittura

GIOVANNI GAZZANEO se perché nel suo “andare oltre” ha visto solo il nulla. Per me l’oltre è un mondo fantastico, u- li occhi azzurri e limpidi come i na bellezza spirituale che tutto trascende e tut- cieli sopra Milano quando è li- to sostiene. Il momento magico della mia pit- bera dai suoi veleni. E il sorriso, tura è la scomparsa dell’ultimo orizzonte». Ac- quel sorriso che la lunga malat- cade nel 1965: la linea – che percorreva il qua- tia non ha mai spento. Valenti- dro e divideva il sopra e il sotto, la terra dal cie- no Vago era questa luce: luce del- lo – lascia per sempre la scena. E il trascen- lo sguardo, luce del sorriso. Un dente della luce pervade tutta l’opera. C’è chi fanciulloG di ottantasei primavere che ieri, alle ha parlato di una pittura “energicamente vi- otto del mattino, ci ha lasciati, nell’ultimo ab- sionaria”, ma l’arte di Vago non ha nulla di “vi- braccio dei due figli e dei cinque nipoti. Era un sionario”, è frutto della contemplazione. «La uomo felice Valentino Vago: felice della sua ar- pittura parietale è qualcosa che accade. Io so- te, dei suoi colori, di quelle trasparenze che i- no assente, quasi non esisto, perché l’opera nondavano di luce le tele e smaterializzavano c’era già, devo solo farla venire alla luce. Il pen- il cemento. Era felice delle sue imprese im- siero dell’invisibile mi tormenta e l’invisibile possibili: dal 1980 ha dipinto oltre sessanta- non si può progettare, non si può produrre, na- mila metri quadrati di pareti in venti chiese e sce da sé, quasi per partenogenesi. A lavoro fi- importanti edifici pubblici. nito sorge la domanda: ma come ho fatto? Io Scriveva Paolo Biscottini. «L’inaccessibile è il stesso sono colto da stupore». tema del sacro, al cui disvelamento l’artista, La sua opera più imponente è la chiesa di No- come ogni uomo, aspira. Nello sguardo azzur- stra Signora del Rosario, a Doha, l’unica pre- ro di questo ottantenne scorgiamo una giovi- OPERE. L’interno della chiesa di Doha, dedicata nel 2008 senza cattolica in Qatar, dove l’emiro Ammad San Giovanni in Laterano a Milano nezza irresistibilmente affascinante, che con- Bin Khalifa Al-Thani dichiara nel 1996 libertà siste, è lecito supporlo, nella sua capacità di di culto. Una vera e propria cattedrale nel de- guardare oltre la storia quotidiana delle cose e venta cielo, luce, epifania di presenze accen- a me non interessava». L’artista rinuncia alla serto, dedicata, dal cardinale Ivan Dias, il 15 lavano tutte le lingue del mondo e affollavano della sua vita: oltre la linea nera Vago intuisce nate nella trasparenza del bianco, quasi un pre- forma non per imperizia (Vago disegna in mo- marzo 2008. Vago, nel 2007, ha dipinto l’inter- la chiesa in costruzione come un popolo di Ba- una luminosità infinita. E questo non riguar- ludio alla nuova Gerusalemme. La bellezza di do straordinario): la sua vuole essere una pit- no: «Dodicimila metri quadrati di pittura. Non bele in cerca di riscatto. Così, sotto i loro mille da solo la sua pittura». Vago è una bellezza da abitare, una bellezza in tura da abitare, un orizzonte di luce e di mistero ho lasciato neppure un centimetro senza co- occhi, le pareti cambiavano e non erano più L’ultima sua impresa lo scorso anno a Milano: cui pregare, una bellezza che si fa vita. in cui immergersi e vivere. lore. Intorno è il deserto, ma il cielo ha una lu- cemento: il grigio scompariva e il cielo entra- «Cinquemila metri quadrati di pittura: l’inter- Vago ha frequentato l’Ac- All’inizio del suo cammino ce che non si può immaginare e la luce è l’ele- va davvero in una stanza, una stanza grande no di San Giovanni in Laterano è il mio capo- cademia di Brera nei primi sorge spontaneo il paralle- mento fondamentale di tutto il mio lavoro. A quanto una chiesa. Scriveva l’abate Sugerio di lavoro. Sono riuscito a realizzare un’opera do- anni Cinquanta: tra i suoi Aveva terminato lo scorso lo con Mark Rothko. Ma Doha sono stato libero di esprimere la mia Denis: ve il colore diventa luce e la luce colore». Un’ar- compagni di studi Valerio anno cinquemila metri nessuno dei due artisti è creatività. L’idea di fondo è il blu. Ho impiega- «Luminoso è il lavoro nobile; ma essendo no- chitettura, non proprio tra le più riuscite, che Adami, Kengiro Azuma, quadrati di affreschi debitore all’altro. Alla sua to vent’anni a trovare un blu che non fosse bilmente luminoso esso dovrebbe illumina- grazie all’intervento dell’artista di Barlassina Floriano Bodini, Bepi Ro- prima personale alla Gal- quello dell’atmosfera, ma il vero cielo. Ero mol- re le menti, così che esse potessero viaggiare ha trovato una bellezza che sembrava impos- magnoni. Nel 1960 inau- all’interno di San Giovanni leria Annunciata, Vago co- to malato quando sono arrivato a Doha. Ma verso la Luce Vera...». Lui ha inondato di luce sibile. In San Giovanni in Laterano a Milano gura la sua prima rilevan- in Laterano a Milano nosce l’opera del maestro entrato nella chiesa ho trovato un’energia nuo- l’architettura gotica grazie all’ampio uso di l’azzurro, l’oro e il bianco della pittura di Vago te personale al Salone An- Diceva: «È il mio capolavoro americano quando il cura- va, che mi ha permesso di portare a termine l’o- vetrate. Valentino – che Luciano Caramel de- dilatano e illuminano lo spazio, lo rendono vi- nunciata di Milano. Poi Pa- Sono riuscito a realizzare tore, Guido Ballo, gli mo- pera in sei settimane. Tutto accade perché la finiva medievale per la sua pittura spirituale, vo e pulsante. Perché la sua arte non è decoro, lazzo Reale, il Pac, le mo- la sintesi di luce-colore» stra un volumetto. La sor- bellezza mi attrae». E Valentino dalla bellezza anzi mistica – ha trasformato i muri stessi in ma creazione di uno spazio “altro”. L’architet- stre in tanti musei e galle- presa è grande: i loro per- si lasciava attrarre. Così la bellezza lo ha fatto pura luce, smaterializzando lo spazio e of- tura si trasforma perché Vago le sa donare vita rie d’Italia e del mondo. corsi sono paralleli, quasi salire a decine di metri da terra su un braccio frendoci così dei luoghi dove cielo e terra di- nuova, e lo spazio si fa sacro perché l’artista Raccontava: «Quando ho cominciato a espor- muovono dalla stessa ispirazione. Vago prece- meccanico e lo ha fatto danzare, armato di pi- ventano tutt’uno. rende visibile il “già e non ancora”. La sua pit- re, a Milano dominavano due correnti: il rea- derà di tre anni le opere “in nero” dell’ameri- stola a spruzzo, su e giù per cupole e pareti. A I funerali si svolgeranno domattina alle 11 in tura è l’irruzione del totalmente altro in uno lismo esistenziale e lo spazialismo di Fontana. cano, che risalgono al 1968. «La cancellazione Doha, raccontava soddisfatto, era una specie San Giovanni in Laterano, a Milano. spazio chiuso che improvvisamente si apre, di- Entrambe erano un inno alla fisicità e questo del mondo ha portato Rothko al suicidio, for- di miracolo per i cinquecento operai che par- © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO Teatro. Com’è drammatica la scienza messa in scena TECNICA IN FESTIVAL

FULVIO FULVI primo piano ciò che vi è di profonda- sore emerito di Cibernetica e Teoria del- pensare uscendo dai rigidi schemi delle Rendere vivente e visibile l’approccio mente umano nell’impresa scientifica, l’Informazione alla facoltà di Ingegneria discipline tecniche, scientifiche e filoso- scientifico all’interpretazione della e, come diceva Eduardo, «il teatro solo così può conquistare il pubblico». dell’Università di Trieste. fiche cui si sono dedicati per tutta la vita. realtà. È questo, per la direttrice Ma- non è altro che il disperato sforzo Protagonisti sul palcoscenico dunque L’affascinante viaggio nel mondo della Il libro raccoglie anche il copione dell’o- ria Eugenia D’Aquino, lo scopo del dell’uomo di dare un senso alla vi- non dovrebbero essere scoperte e in- scienza “messa in scena” comincia con i nirico e surreale radiodramma Il cervello Festival ScienzaInScena Atto 1! in S ta», appare inevitabile che l’arte venzioni, concetti matematici, elementi testi de Le orme del sapere (rappresenta- nudo (1999), dove si affronta il difficile programma al Pacta Salone di Milano della drammaturgia abbia un rapporto chimici, regole della fisica o dell’astro- ti per la prima volta alla Triennale di Mi- rapporto tra un robot e il suo inventore – fino al 28 gennaio. Spettacoli, incon- diretto anche con la scienza, la quale si nomia ma solo i soggetti che muovono lano nel 2007) nel quale Longo fa parla- un novello Frankenstein che si vorrebbe tri, workshop, una mostra e libri per propone di comprendere e spiegare la la ricerca scientifica con le loro storie u- re, in quattro atti unici, il filosofo epicu- capace di donare alle sue creature vita e comprendere il sistema solare, la bio- realtà dal punto di vista fenomenologico. mane e professionali ogni volta espres- reo autore del poema De Rerum Natura, anima – accumunati dal dolore che sca- diversità, le leggi matematiche e della Ma come può manifestarsi, di fatto, que- sione di un mix di passione, emozioni e Tito Lucrezio Caro (Ragione e Follia), il turisce dall’imperfezione e dalla finitez- fisica. Ogni performance sarà seguita sta relazione? Vuol dire che anche il tea- razionalità. Un esempio? Le narrazioni matematico, fisico e teologo francese dal- za. Un trapianto particolare (2007) è in- dall’incontro dei protagonisti con al- tro, come il cinema e la tv, può essere u- dello stesso Longo, ora raccolte nel libro la salute cagionevole Blaise Pascal (Genio vece la storia di un uomo che dopo un cuni esponenti del mondo della cultu- no strumento “divulgativo”? Lo scienzia- La scienza va a teatro , con un saggio del e Infermità), lo studioso britannico, idea- trauma cranico si fa innestare il cervello ra e della scienza in dialogo con il to e scrittore Giuseppe O. Longo rispon- critico Paolo Quazzolo (Eut, pagine 426, tore della macchina analitica e precurso- di una ragazza morta in un incidente: ma pubblico. Da oggi al 20 in scena de alla domanda con un decisivo discri- euro 16), che viene presentato domani re dell’informatica, Charles Babbage (Cal- la testa si ribellerà al nuovo corpo in cui «Noi, robot», ispirato all’Uomo Cente- mine: «Non credo che il teatro sia un mez- alle ore 18 a Trieste negli spazi della li- coli e Poesia) e uno dei più grandi e “vi- è stata attaccata. Sull’intelligenza artifi- nario e ad altri lavori di Asimov. zo adatto a trasmettere la scienza, credo breria Minervia, via S. Nicolò 20, dall’au- sionari” scienziati del Novecento, massi- ciale e la dipendenza dell’uomo dalla tec- La rassegna è prodotta da PACTA invece che esso possa e debba concen- tore, dal curatore Walter Chiereghin e Ful- mo teorico della relatività, il tedesco Al- nologia verte il dramma Il crepuscolo dei dei Teatri in collaborazione col Poli- trarsi sugli scienziati, sulle loro vicende, vio Senardi. Il volume comprende una bert Einstein (Fisica e Immaginazione). simbionti (2017) ambientato in uno sce- tecnico di Milano, Istituto Nazionale di sull’entusiasmo della scoperta, sulle de- parte essenziale della produzione dram- Si tratta di personaggi che con la loro o- nario post-apocalittico. Astrofisica, Scienza Express. (F. Ful.) lusioni e sulle speranze: deve portare in maturgica dell’autore forlivese, profes- pera hanno “sconfinato” in altri campi del © RIPRODUZIONE RISERVATA PIETRO Giovedì 4 PRIMO PIANO E IL MONDO 18 Gennaio 2018

Il fatto L’INCONTRO Dalla Patagonia cilena Il pianto assieme all’Amazzonia in Perù, alle vittime di abusi tra i temi centrali della Papa Francesco ha «pianto» visita di Francesco in a del Cile incontrando per mezz’ora Un gruppo America Latina c’è la alcune vittime di abusi di indigeni compiuti da ecclesiastici. È crisi ambientale. Parla del «popolo quanto ha riferito il direttore della terra», il pastore di Aysén: è della Sala Stampa vaticana i mapuche, Greg Burke facendo il punto un segno dei tempi che durante sulla giornata pontificia di la Messa ci chiama a costruire martedì. L’incontro è presieduta avvenuto nella nunziatura «un’umanità nuova» ieri da papa apostolica della capitale Francesco cilena, dopo pranzo. Il tutto a Temuco LUCIA CAPUZZI «si è svolto in forma in Cile INVIATA IN CILE strettamente privata – ha (Ansa) spiegato il portavoce l Cile si è inginocchiato al- vaticano –. Nessun altro era la religione del consumi- presente: solamente il Papa I« smo. Per fortuna è venuto e le vittime. E questo perché papa Francesco a darci una “scos- potessero raccontare le loro sa”: le sue parole ci stanno aiutan- sofferenze a papa do a riscoprire il Vangelo, nella sua Francesco, che li ha dimensione più profetica e mis- ascoltati e ha pregato con sionaria». Il vescovo Luis Infanti de loro». Burke non ha la Mora, italiano di nascita e vica- specificato quante fossero rio apostolico di Aysén, è com- esattamente le vittime di mosso dalla presenza di Bergoglio abusi nel «piccolo gruppo» nel suo Paese d’adozione. Un viag- che Bergoglio ha visto, né di gio – sostiene – in cui il Papa ha vo- che sesso fossero, né in luto sottolineare la sua attenzione quali particolari casi di per la cura del Creato e di tutte le pedofilia siano state sue genti. Il messaggio pronuncia- coinvolte. C’era grande to e vissuto in questi giorni, dun- attesa per questo gesto, que, non è limitato alla “stretta” viste anche le tensioni che geografia cilena. «Si sta rivolgen- Cile, nel lamento della terra nel Paese si sono create do a tutte le società del Sud del all’interno della stessa mondo, basta vedere la presenza comunità ecclesiale per le numerosa di fedeli venuti dall’Ar- presunte coperture su padre gentina, dalla Bolivia e dal Perù». Fernando Karadima, Ma anche al Nord, «perché tutto è l’influente sacerdote collegato», insiste Bergoglio nella risuona il grido dei poveri condannato dalla Chiesa a Laudato si’. Ieri il Papa si è recato una vita di penitenza a a Temuco, cuore della Patagonia, causa dei numerosi abusi giacimento a cielo aperto di risor- sessuali a danni di minori. se di inestimabile valore. La tenta- Il vescovo Infanti: Dio vuole vita in abbondanza per tutti zione di ridurle a oggetto da sfrut- tare selvaggiamente è grande. «A discapito dei più deboli», aggiun- Sono aree strategiche per il futuro ca di rispondere alle sfide attuali, delle maxidighe? gnarla, dal punto di vista etico e ge monsignor Infanti, da sempre dell’umanità, data la concentra- partendo dalla fede, dalla spiri- Quel movimento è nato da una ri- spirituale. impegnato nella tutela dell’am- zione di biodiversità e le enormi tualità e dalla esperienza di Cristo flessione profonda della popola- Qualcuno storce il naso di fronte biente proprio in Patagonia. In riserve di acqua dolce, da cui di- liberatore e del suo Vangelo, at- zione, soprattutto dei giovani. La al continuo invito del Papa a cu- particolare dell’acqua. Una lotta pende la vita. Per tale ragione, en- tento a discernere il progetto di Chiesa ha cercato di accompa- stodire la Creazione. Lo conside- pacifica e coraggiosa raccontata trambe sono state e sono “terre di Dio nella realtà. Non posso, dun- rano una “con- nel libro di Elvira Corona, Libera- conquista”. Ora, però, la coloniz- que, chiudere gli occhi di fronte cessione alla ta. Bloccate le megadighe in Pata- zazione non viene realizzata con ad essa, venendo meno al mio do- moda ecologi- gonia: una storia di successo (Emi). gli eserciti ma con la complicità vere di pastore. Grazie a Dio, ho sta”. Che cosa Ieri papa Francesco è stato in Pa- degli stessi “colonizzati” grazie al un popolo che mi aiuta a “tenere risponde loro? tagonia. Domani sarà in Amazzo- potere di corruzione del denaro. il passo”. Papa Francesco nia. Qual è il filo rosso che unisce La chiamano il vescovo ambien- Sta parlando del “movimento ci- ama sottolinea- queste due terre geograficamen- talista. Si considera tale? vile” che si è creato nella diocesi re che «il grido te lontane? Mi considero un vescovo che cer- di Aysén per stoppare i progetti dei poveri e il grido della ma- dre terra è uno solo». La crisi Il rettore dell’Università Cattolica ambientale è parte della crisi globale: politi- «Educare tutti, a partire dagli ultimi» Il rettore Sánchez Il vescovo Infanti ca, culturale, e- tica, morale, so- ciale, economi- DALL’INVIATA IN CILE battito che ha spaccato la società negli ultimi ziali per pagare la retta. «Solo un dieci per cen- ca, familiare. È un segno dei tem- anni sulla riforma dell’istruzione volta a ga- to della popolazione potrebbe permettersela. pi che deve spingerci a costruire u- aspetto solenne della facciata si stem- rantirne la gratuità. «Su quest’ultima siamo fa- Ma noi non vogliamo essere un’università per na nuova umanità, in cui la comu- pera, varcata la soglia. Un cielo di ban- vorevoli. Siamo, però, rimasti perplessi di fron- la sola élite. Quasi la metà dei nostri studenti nione e la solidarietà siano le basi ’L dierine di carta colorate avvolge i por- te ad altri aspetti della legge e abbiamo cerca- proviene dalle scuole pubbliche. Il nostro o- per le nostre relazioni con Dio, con tici, fino a quello principale dove ieri papa Fran- to di migliorarli presentando proposte alter- biettivo è garantire un’educazione d’eccellen- le persone - culture - popoli, e con cesco ha incontrato il mondo della cultura e native. Insomma abbiamo cercato di offrire il za al maggior numero possibile di ragazzi». U- il Creato. Al fondamento della no- della arti. Stavolta - fatto insolito - all’interno nostro contributo per un’educazione di qualità na sfida difficile. Quanto necessaria nel Cile at- stra fede c’è la consapevolezza che di un ateneo: la Pontificia Università Cattolica. con equità». La questione della diseguaglian- tuale, in piena trasformazione sociale. Poiché la terra è del Signore. A noi è data «Per noi ha fatto un’eccezione. Forse perché za formativa è forte nel Paese. «Il problema si – come ha detto Bergoglio – «la convivenza na- “in prestito”: abbiamo, dunque, il compiamo 130 anni», dice con una punta d’or- manifesta già nelle primarie: i bambini con me- zionale è possibile nella misura in cui siamo dovere di valorizzarla, non di vio- goglio il rettore, Ignacio Sánchez. L’Università no risorse frequentano scuole di bassa qualità. capaci di generare processi educativi trasfor- lentarla. Il nostro stile di vita irre- è considerata un centro d’eccellenza in Cile e La breccia si enfatizza negli anni successivi. matori, inclusivi e di convivenza». Quando cioè sponsabile verso i fratelli e l’am- in America Latina. «Non ci chiudiamo, però, Quando arrivano all’università difficile inver- la scuola si fa carico non solo di insegnare con- biente ci sta portando all’autodi- nella torre d’avorio dell’accademia. Cerchia- tire la tendenza. Non per questo ci rassegnia- tenuti, bensì di trasmettere «un’alfabetizzazio- struzione. Un peccato contro Dio mo di essere una voce critica, in senso co- mo», dice Sánchez. L’ateneo prevede pro- ne integratrice». che vuole, per le sue creature, “vi- struttivo, e attiva all’interno della società», sot- grammi di accompagnamento per gli iscritti: il Lucia Capuzzi ta e vita in abbondanza”. tolinea il rettore. L’ateneo ha partecipato al di- 46 per cento riceve borse di studio totali o par- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco: la vera unità è «diversità riconciliata»

Pubblichiamo l’omelia pronunciata soffermarmi e salutare in modo spe- ritti umani. Offriamo questa celebra- ciale della sua vita si ferma a chiede- Questa unità, implorata da Gesù, è un che ogni componente sappia condivi- dal Papa durante la Messa di ieri nel- ciale i membri del popolo Mapuche, zione per tutti coloro che hanno sof- re l’unità. Il suo cuore sa che una del- dono che va chiesto con insistenza per dere la propria sapienza con le altre. l’aerodromo di Maquehue a Temuco. così come gli altri popoli indigeni che ferto e sono morti e per quelli che, o- le peggiori minacce che colpisce e col- il bene della nostra terra e dei suoi fi- Non è e non sarà un’uniformità asfis- vivono in queste terre australi: Rapanui gni giorno, portano sulle spalle il peso pirà il suo popolo e tutta l’umanità gli. E bisogna stare attenti a possibili siante che nasce normalmente dal pre- ari, Mari» (Buongiorno). (Isola di Pasqua), Aymara, Quechua e di tante ingiustizie. E ricordando que- sarà la divisione e lo scontro, la so- tentazioni che possono apparire e “in- dominio e dalla forza del più forte, e «Kume tünngün ta Atacama, e molti altri. ste cose, rimaniamo un istante in si- praffazione degli uni sugli altri. Quan- quinare dalla radice” questo dono che nemmeno una separazione che non M« niemün» (La pace sia Questa terra, se la guardiamo con oc- lenzio, pensando a tanto dolore e a tan- te lacrime versate! Oggi vogliamo fa- Dio ci vuole fare e con cui ci invita ad riconosca la bontà degli altri. L’unità con voi). Ringrazio Dio per avermi per- chi di turisti, ci lascerà estasiati, però ta ingiustizia. Il sacrificio di Gesù sul- re nostra questa preghiera di Gesù, essere autentici protagonisti della sto- domandata e offerta da Gesù ricono- messo di visitare questa bella parte del dopo continueremo la nostra strada la croce è carico di tutto il peccato e il vogliamo entrare con Lui in questo ria. Quali sono queste tentazioni? Una sce ciò che ogni popolo, ogni cultura è nostro continente, l’Araucanía: terra come prima, ricordandoci dei bei pae- dolore dei nostri popoli, un dolore da orto di dolore, anche con i nostri do- è quella dei falsi sinonimi. invitata ad apportare a questa terra be- benedetta dal Creatore con la fertilità saggi che abbiamo visto; se invece ci riscattare. lori, per chiedere al Padre con Gesù: nedetta. L’unità è una diversità ricon- dei suoi immensi campi verdi, foreste avviciniamo al suolo, lo sentiremo can- Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, che anche noi siamo una cosa sola. 1. I FALSI SINONIMI ciliata perché non tollera che in suo no- colme di imponenti araucarie – il quin- tare: «Arauco ha un dolore che non Gesù prega il Padre che «tutti siano u- Non permettere che ci vinca lo scon- Una delle principali tentazioni da af- me si legittimino le ingiustizie perso- to elogio fatto da Gabriela Mistral a posso tacere, sono ingiustizie di seco- na cosa sola» (Gv 17,21). In un’ora cru- tro o la divisione. frontare è quella di confondere unità nali o comunitarie. Abbiamo bisogno questa terra cilena –, (cfr Elogios de la li che tutti vedono commettere» (Vio- con uniformità. Gesù non chiede a suo della ricchezza che ogni popolo può tierra de ), i suoi maestosi vulca- leta Parra, Arauco tiene una pena). In Padre che tutti siano uguali, identici; offrire, e dobbiamo lasciare da parte la ni innevati, i suoi laghi e fiumi pieni di questo contesto di ringraziamento per L’invito alla solidarietà «che ci fa dire: abbiamo perché l’unità non nasce né nascerà logica di credere che ci siano culture vita. Questo paesaggio ci eleva a Dio ed questa terra e per la sua gente, ma an- dal neutralizzare o mettere a tacere le superiori e culture inferiori. Un bel cha- è facile vedere la sua mano in ogni crea- che di sofferenza e di dolore, celebria- bisogno gli uni degli altri nelle nostre differenze differenze. L’unità non è un simulacro mal (manto) richiede tessitori che co- tura. Molte generazioni di uomini e mo l’Eucaristia. E lo facciamo in que- affinché questa terra continui a essere bella» né di integrazione forzata né di emar- noscano l’arte di armonizzare i diver- donne hanno amato e amano questo sto aerodromo di Maqueue, nel quale ginazione armonizzatrice. La ricchez- si materiali e colori; che sappiano da-

L’omelia suolo con gelosa gratitudine. E voglio si sono verificate gravi violazioni di di- za di una terra nasce proprio dal fatto re tempo ad ogni cosa e ad ogni fase. PIETRO Giovedì 18 Gennaio 2018 E IL MONDO PRIMO PIANO 5 L’abbraccio ai mapuche. Ma niente violenza Il Papa ai popoli delle terre australi: non esistono culture superiori e inferiori

STEFANIA FALASCA ve in situazione di povertà, e tra questi coperto in ambienti del popolo ma- mata vera e propria come si è visto in lato della solidarietà come modo di tes- cesco è tornato a Santiago, dove nel INVIATA IN CILE in gran parte sono i popoli nativi. L’e- puche, che decenni si batte per il ri- altri Paesi della regione. La Messa con sere l’unità, come modo di costruire la Santuario di Maipù ha incontrato i gio- marginazione strutturale dell’Arauca- conoscimento del genocidio subìto sin le comunità del “popolo della terra” storia. «Quella solidarietà che ci porta vani presentando il prossimo Sinodo. eruda ragazzo vi andava a ca- nia ha fatto sì che col passare degli an- dall’arrivo degli spagnoli ad oggi, e so- non poteva pertanto anche in questo a dire: abbiamo bisogno gli uni degli Ma nel discorso serale alla Pontificia vallo, diretto all’entroterra, in- ni diventasse il “Cile scartato”. Il dolo- prattutto per la restituzione delle ter- senso che diventare uno dei momen- altri nelle nostre differenze affinché Università Cattolica del Cile è ritorna- N contrando i “Lafquenche”, ma- re di questi popoli il Papa lo unisce al re sottratte illegalmente. In questo ti centrali del viaggio. questa terra continui a essere bella». Il to sul motivo dell’unità nel rispetto del- puche del lago, avvolti dai ponchos, «sacrificio di Gesù sulla croce» e alla contesto è andato crescendo, in par- A Temuco il Papa ha detto no agli ac- Papa ha citato poi due forme di vio- le differenze e ha ribadito che «la con- per pescare muggini e branzini lucen- sua preghiera perché «tutti siano una ticolare tra le nuove generazioni, un cordi che rimangono sulla carta, no al- lenza da rifiutare, perché minacciano vivenza nazionale è possibile nella mi- ti. Ma «Arauco ha un dolore che non cosa sola», perché «il suo cuore sa che forte senso della “nazionalità mapu- la logica delle culture superiori e infe- i processi di unità e riconciliazione. sura in cui diamo vita a processi edu- posso tacere, sono ingiustizie di seco- una delle peggiori minacce che colpi- che”. Una rivendicazione che oggi non riori. Ma anche che i problemi non si «Dobbiamo essere attenti all’elabora- cativi che sono anche trasformatori, li che tutti vedono commettere». E, con sce e colpirà il suo popolo e tutta l’u- riconosciuta né accettata, potrebbe risolvono con la ribellione armata. A zione di accordi “belli” che non giun- inclusivi e di convivenza. Educare alla le parole di Violeta Parra, papa Fran- manità sarà la divisione e lo scontro, la precludere a prospettive di lotta ar- questa Francesco ha opposto le armi gono mai a concretizzarsi. Belle paro- convivenza – ha detto il Papa – non si- cesco è voluto arrivare nell’epicentro sopraffazione degli uni sugli altri». «Ma dell’unità: «L’unità è una diversità ri- le, progetti conclusi sì - e necessari - gnifica solo aggiungere valori al lavoro dell’Araucania, la terra ancestrale de- non bisogna permettere – ha detto lo- conciliata perché non tollera che in suo ma che non diventando concreti fini- educativo, ma generare una dinamica gli eterni resistenti mapuche. A Temu- ro Francesco – che vinca lo scontro o La giornata nome si legittimino le ingiustizie per- scono per cancellare con il gomito di convivenza all’interno del sistema co, la città frontiera fondata dall’eser- la divisione». sonali o comunitarie. Abbiamo biso- quello che si è scritto con la mano. An- educativo stesso» e l’università può es- cito cileno alla fine dell’Ottocento co- Per decenni mapuche è stata una pa- A Temuco, in Cile, la difesa gno della ricchezza che ogni popolo che questa è violenza, perché frustra sere uno spazio privilegiato «per pra- me forte per arginare gli attacchi e vin- rola offensiva e dispregiativa, sinoni- può offrire, e dobbia- la speranza». La seconda tentazione ticare la grammatica del dialogo che cere la resistenza degli indios, il Papa mo di persona analfabeta al servizio di delle popolazioni autoctone e il mo lasciare da parte da respingere è la ribellione violenta al forma all’incontro». Perché «la vera sa- ha celebrato la Messa con le popola- cileni colti e ricchi. In altri momenti di- no alla logica di accordi che la logica di credere prezzo di vite umane. «Non si può pienza è frutto della riflessione, del dia- zioni originarie del Sud America. «Ri- ventò una parola innominabile perché che ci siano cultu- chiedere il riconoscimento annien- logo e dell’incontro generoso fra le per- cordiamo adesso chi ha sofferto tanto avulsa dalla cultura dominante. Solo restano parole. «L’università re superiori o in- tando l’altro, perché questo produce sone». Papa Francesco ha sottolineato dolore e tanta ingiustizia», ha detto negli anni recenti l’espressione ha riac- spazio per la grammatica feriori». E ha par- solo maggiore violenza e divisione. La che il “divorzio” dei saperi e dei lin- Francesco nell’omelia all’aerodromo quistato dignità e soprattutto è diven- violenza chiama violenza, la distru- guaggi, l’analfabetismo su come inte- di Maquehue. tata sinonimo di una questione grave del dialogo» zione aumenta la frattura e la separa- grare le diverse dimensioni della vita Sotto un cielo limpido di colori sono sa- che la nazione cilena non ha ancora ri- zione. La violenza finisce per rendere non produce altro che frammentazio- liti all’altare dando il benvenuto al Pa- solto e che numerose proteste repres- falsa la causa più giusta. Per questo di- ne e rottura sociale. «In questa società pa con il suono tradizionale del tru- se con violenza hanno portato all’at- ciamo “no” alla violenza che distrug- liquida – ha ripreso papa Francesco ci- truka e cantando in lingua mapudun- tenzione dell’opinione pubblica na- L’offertorio ge, in nessuna delle sue due forme». tando il sociologo Zygmunt Bauman – gun. In centocinquantamila, nella a- zionale e internazionale, come si è vi- della Messa Questi atteggiamenti, ha spiegato il vanno scomparendo i punti di riferi- rea verde dell’aerodromo lo hanno at- sto anche in questi giorni. di ieri Pontefice, «lasciano dietro di sé solo mento a partire dai quali le persone teso agitando rami. Sono queste le po- All’alba di ieri, poche ore prima del- a Temuco sterilità e desolazione. Cerchiamo, in- possono costruirsi individualmente e polazioni autoctone che hanno nel D- l’arrivo del Papa a Temuco, ci sono sta- in Cile con vece, la via della nonviolenza attiva co- socialmente. Ma senza costruire su ba- na della loro storia il massacro dei con- ri altri episodi di violenza, con due e- l’abbraccio me stile di una politica di pace. Cer- si che rivelino quella dimensione im- quistatori e le deportazioni al Nord. È licotteri delle autorità locali incendia- di papa chiamo, e non stanchiamoci di cerca- portante della nostra vita che è il “noi”, in questa regione che si concentra il 35 ti e una chiesa attaccata da scono- Francesco re il dialogo per l’unità». senza quella consapevolezza, ma so- per cento della popolazione mapuche, sciuti. Con ogni probabilità gesti, co- alla Il Papa ha poi chiesto di rimanere a prattutto senza quel sentimento e ed è qui che Francesco ha incontrato me i precedenti degli utlimi giorni, le- minoranza pranzo con undici rappresentanti dei quindi senza quella esperienza è e sarà la parte più povera del Cile: il 26,2 per gati ad una sorta di movimento estre- mapuche “popoli della terra” in una casa di reli- molto difficile costruire la nazione». cento, secondo statistiche ufficiali, vi- mista rivendicativo nato, cresciuto e (Ansa) giose a Temuco. Nel pomeriggio Fran- © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FATTO Se un pranzo Il segno. Nel liceo degli indigeni unisce le etnie Tredici persone sedute i “saggi” salgono in cattedra intorno a un tavolo per condividere il cibo e le parole. Donne e uomini LUCIA CAPUZZI gnolo Pedro de Valdivia. Fra le sue pa- diversi per abbigliamento, INVIATA IN CILE Nato grazie alle diocesi reti viene valorizzata la saggezza an- lingua, ruolo sociale e fede. cestrale indigena. Il mapudungun - la Una metafora dell’Araucanía utte le aule sono circolari. E o- negli anni della dittatura, lingua mapuche -, così come la me- possibile – e dell’intero Cile – rientate verso il puel mapu, l’istituto tecnico è un dicina tradizionale dei nativi, la loro , in cui etnie e culture diverse T luogo dove sorge il sole, l’est. storia, la cultura e le tradizioni sono dialoghino insieme per il Dall’esterno l’edificio, nella frazione laboratorio di inclusione, materie obbligatorie. A insegnarle so- «buon vivere». Papa di Cholchol, vicino a Temuco, ha l’a- contro le discriminazioni no saggi delle comunità, chiamati a Francesco ha voluto spetto di una “fortezza panciuta”. Ap- tenere delle lezioni. Non solo. Perio- concludere la giornata di pena entrati, però, ci si rende conto dicamente si realizzano autentiche Temuco con un pranzo immediatamente, di essere in una cerimonie indie. (menù “italiano”) a cui, oltre scuola. Una scuola “particolare”, cer- segnante di storia. Il Guacolda è sta- Un esperimento inedito che, ogni an- al vescovo Héctor Vargas, to. Di “speciale singolarità” la defini- to ed è tuttora uno dei principali di ta- no, attira ricercatori dagli Stati Uniti sono stati invitati otto sce lo Stato. Il Guacolda è l’unico li- le spazi. All’ingresso, è incisa la stori- e dall’America Latina. «Appena arri- rappresentanti del popolo ceo interculturale tecnico-professio- ca frase pronunciata da Giovanni vati, gli studenti si vergognano. Vor- nativo, un “colono” - nale del Cile. L’ha fondato la diocesi Paolo II in Araucanía: «Nel difendere rebbero dimenticare di essere ma- discendente degli immigrati trentaquattro anni fa, «per accompa- la vostra identità non solo esercitate puche e omologarsi agli altri. Pian che giunsero in Patagonia tra gnare il popolo mapuche nella ricer- un diritto, bensì portate a compi- piano, però, fanno pace con la loro i- Ottocento e Novecento - una ca di riconoscimento e dignità, se- mento un dovere». Accanto c’è una dentità. E questo fa bene al loro svi- persona vittima della condo la prospettiva della Dottrina foto di un sorridente papa Francesco luppo, umano e scolastico». Non so- violenza rurale, e un “nuovo sociale della Chiesa», spiega il diret- con la scritta: “Grazie”. «La presenza lo il rendimento dei ragazzi del Gua- arrivato”, l’haitiano Garbens tore, Francesco Garrido Nahuel. fra noi del Pontefice della Laudato si’, colda è più alto rispetto agli altri isti- Saint Fort. Hanno mangiato All’epoca il Paese era sotto il gioco un vero e proprio abbraccio della tuti della regione. Gli alunni impara- nella casa-madre della Santa della dittatura, ostile nei confronti Chiesa ai popoli originali, lascerà un no anche a relazionarsi in modo più Cruz. Al termine il Pontefice delle rivendicazioni dei nativi. «La segno profondo. Le sue parole forti e sereno con la popolazione non ma- si è recato nella cappella Chiesa ha svolto un ruolo fonda- lucide aiuteranno il resto dei cileni a puche. «Senza l’astio che prova chi si dove erano riunite quaranta mentale nella protezione dei dissi- comprendere il valore della pluralità sente discriminato – dice Garrido –. suore dell’Istituto, alcuni denti, indigeni inclusi. Con noi ma- etnica del Paese». Questo è l’obietti- Questo li aiuta a inserirsi più facil- sacerdoti anziani e varie puche è stata profetica: ci ha dato spa- vo del liceo che porta il nome della mente nel mondo del lavoro. Per ta- superiore di Congregazioni zi di libertà perché potessimo man- moglie di Lautaro, il mitico protago- le ragione, lo Stato riconosce il nostro religiose. (Lu.C.) tenere viva la nostra identità e rior- nista della resistenza mapuche alla liceo come uno strumento prezioso ganizzarci», prosegue il preside e in- colonizzazione del condottiero spa- per superare la povertà». Il 96,7 degli studenti proviene da con- testi di forte marginalità. Se un quin- to dei cileni è povero, in Araucanía - Il Papa fra la folla dove i mapuche sono il 40 per cento a Temuco in Cile degli abitanti - tale quota aumenta di (Afp) oltre otto punti. Mentre il reddito del- la regione è inferiore del trenta per cento rispetto alla media nazionale. Potrà essere imitato in modo indu- troduce sulla via della solidarietà come luogo, dobbiamo essere attenti all’ela- ché? Perché frustra la speranza. Giornata mondiale della pace 2017). Per gli adolescenti indigeni, dunque, striale, ma tutti riconosceremo che è modo di tessere l’unità, come modo di borazione di accordi “belli” che non In secondo luogo, è imprescindibile so- Cerchiamo, invece, e non stanchiamo- il Guacolda - completamente gratui- un indumento confezionato sintetica- costruire la storia; quella solidarietà che giungono mai a concretizzarsi. Belle stenere che una cultura del mutuo ri- ci di cercare il dialogo per l’unità. Per to grazie a un accordo con lo Stato - mente. L’arte dell’unità esige e richie- ci porta a dire: abbiamo bisogno gli u- parole, progetti conclusi sì – e neces- conoscimento non si può costruire sul- questo diciamo con forza: Signore, ren- rappresenta un’opportunità di for- de autentici artigiani che sappiano ar- ni degli altri nelle nostre differenze af- sari – ma che, se non diventando con- la base della violenza e della distruzio- dici artigiani della tua unità. mazione unica. «Non c’è, inoltre, un monizzare le differenze nei “laborato- finché questa terra continui a essere creti, finiscono per “cancellare con il ne che alla fine chiedono il prezzo di Tutti noi che, in una certa misura, sia- numero chiuso. Accettiamo chiun- ri” dei villaggi, delle strade, delle piaz- bella. È l’unica arma che abbiamo con- gomito quello che si è scritto con la vite umane. Non si può chiedere il ri- mo gente tratta dalla terra (Gen 2,7), que voglia iscriversi. In media abbia- ze e dei vari paesaggi. Non è un’arte da tro la “deforestazione” della speranza. mano”. Anche questa è violenza. Per- conoscimento annientando l’altro, per- siamo chiamati al buon vivere (Küme mo 400 studenti l’anno». Tra loro an- scrivania l’unità, né fatta solo di docu- Ecco perché chiediamo: Signore, ren- ché questo produce come unico risul- Mongen), come ci ricorda la saggezza che Josefina e Ester, una machi, cioè menti, è un’arte dell’ascolto e del rico- dici artigiani di unità. tato maggiore violenza e divisione. La ancestrale del popolo Mapuche. referente spirituale della comunità, noscimento. In questo è radicata la sua Un’altra tentazione può venire dalla violenza chiama violenza, la distruzio- Quanta strada da percorrere, quanta ruolo che per i mapuche non dipen- bellezza e anche la sua resistenza al considerazione di quali sono le armi La distruzione ne aumenta la frattura e la separazio- strada per imparare! Küme Mongen: de dall’età. Le due ragazze, insieme ad passare del tempo e delle intemperie dell’unità. ne. La violenza finisce per rendere fal- un anelito profondo che scaturisce altri 21 nativi, hanno pronunciato lo che dovrà affrontare. aumenta la frattura sa la causa più giusta. Per questo di- non solo dai nostri cuori, ma risuona yelli pun, la preghiera tradizionale du- L’unità di cui i nostri popoli hanno bi- 2. LE ARMI DELL’UNITÀ ciamo “no alla violenza che distrugge”, come un grido, come un canto in tut- rante la Messa del Papa. Nelle loro pa-

e la separazione L’omelia sogno richiede che ci ascoltiamo, ma L’unità, se vuole essere costruita a par- in nessuna delle sue due forme. to il creato. Perciò, fratelli, per i figli di role di pace, si fa strada, pian piano, soprattutto che ci riconosciamo, il che tire dal riconoscimento e dalla solida- La violenza finisce Questi atteggiamenti sono come lava di questa terra, per i figli dei loro figli, di- il sogno che giovani più consapevoli non significa solo «ricevere informa- rietà, non può accettare qualsiasi mez- per rendere falsa vulcano che tutto distrugge, tutto bru- ciamo con Gesù al Padre: che anche della loro specificità e pacificati con zioni sugli altri (...) ma raccogliere quel- zo per questo scopo. Ci sono due for- cia, lasciando dietro di sé solo sterilità noi siamo una cosa sola: Signore, ren- essa possano far uscire la “questione lo che lo Spirito ha seminato in loro co- me di violenza che più che far avanza- la causa più giusta e desolazione. Cerchiamo, invece, la via dici artigiani di unità. mapuche” dalla dinamica del “muro me un dono anche per noi». (Esort. ap. re i processi di unità e riconciliazione della nonviolenza attiva «come stile di Francesco contro muro” degli ultimi anni. Evangelii gaudium 246). Questo ci in- finiscono per minacciarli. In primo una politica di pace» (Messaggio per la © LIBRERIA EDITRICE VATICANA © RIPRODUZIONE RISERVATA www.avvenire.it Giovedì @ Il viaggio di Papa Francesco in Cile e Perù: 18 Gennaio 2018 sul sito di Avvenire tutti i discorsi e le dirette tv IDEE 3

Il Papa domani tocca una piaga d’America ANALISI / I POPOLI E IL CONFRONTO CON IL CRISTIANESIMO FRANCESCO E I MINATORI «SENZA NOME» Teologia india, nella sintesi

di Francesco Gesualdi

omani, 19 l’attrezzatura, le sostanze lo spiraglio per un dialogo gennaio, papa chimiche e quant’altro serve alla Francesco sarà a perlustrazione. Puerto Padre Xavier Arbex, che da anni si Maldonado, città a dedica ai minatori irregolari, Sapienza indigena e nuova via per l’evangelizzazione sudD del Perù sulle sponde di parla di condizioni indicibili non Madre de Dios, un corso d’acqua solo per gli orari estenuanti e per dall’urbanizzazione ed infine dall’epoca coloniale. umanizzante di Dio, che ha certamente favorito proveniente dal versante est delle il rischio di malattie e infortuni, L’originaria cultura dei popoli nomadi, presenti in l’accoglienza dell’incarnazione del Verbo, portata dal Ande e affluente del fiume Beni ma per la possibilità di perdere la America Latina e nei Caraibi da oltre trentamila anni, cristianesimo dell’epoca coloniale. L’ideale dopo un viaggio di oltre mille vita stessa. Non pochi, infatti, probabilmente spiega il loro carattere conformistico "quetzolcoáltico", infatti, mostra incredibili somiglianze chilometri per la foresta scompaiono, inghiottiti dalla di Maurizio Gronchi dinanzi al dolore e alla morte, tanto da conservare con la teologia dell’incarnazione, riguardo amazzonica. Va a incontrare la foresta, forse solo per avere consapevolmente l’idea che solo Dio permane, mentre all’umanizzazione di Dio e alla divinizzazione dell’uomo. Chiesa locale e le popolazioni minacciato di autodenunciarsi ome annunciato il 15 ottobre scorso, nel noi siamo pellegrini su questa terra. Nel pensiero dell’Amazzonia. alle autorità competenti. 2019 si terrà l’Assemblea speciale del Sinodo nomadico, infatti, si accentua il principio che gli uomini on l’epoca della urbanizzazione, si sviluppa una Di vitale importanza per il clima Purtroppo al dramma sociale si dei vescovi per la regione panamazzonica, il e gli animali sono figli di Dio, posti nel mondo per Cnuova idea di Dio, caratterizzata dal potere, globale e custode di biodiversità e aggiunge quello ambientale per cui scopo principale sarà quello di rendergli grazie, benedirlo e glorificarlo; in particolare, condiviso dall’uomo per proteggere la vita e trasformare altri valori inestimabili, la lo sversamento nei fiumi e nel «individuare nuove strade per l’uomo e la donna sono responsabili dell’armonia del il mondo. Attraverso la rielaborazione atzeca del mito di ricchezza dell’Amazzonia è anche terreno di montagne di olio l’evangelizzazioneC di quella porzione del Popolo di Dio, cosmo, chiamati al rispetto e alla costruzione di una Quetzalcóatl, Dio assume il profilo del guerriero, causa del suo declino. Dagli anni esausto usato dalle imbarcazioni, specialmente degli indigeni, spesso dimenticati e senza relazione armonica tra Dio e la natura, non facile a causa simboleggiato dal sole, che ogni mattino nasce a nuova 60 del secolo scorso le imprese di montagne di mercurio usato la prospettiva di un avvenire sereno, anche a causa della degli sconvolgimenti naturali (terremoti, diluvi, uragani, vita bagnato di sangue, per lottare tutto il giorno fino a hanno potuto penetrare al suo per l’amalgama dell’oro, di crisi della foresta Amazzonica». La foresta Amazzonica etc.), che rivelano il potere divino e minacciano morire, per donarci la vita. Attraverso il ricorso simbolico interno, cominciando a portarsi montagne di detriti prodotti copre un territorio di sei milioni di chilometri quadrati, l’esistenza umana. Da questa cultura nomadica, la alle coppie antitetiche di vita-morte, notte-giorno, via tutto ciò che desiderano. Fra durante l’esplorazione: un paio di che abbraccia per il sessantacinque per cento il Brasile e teologia india eredita il principio ecologico della freddo-caldo, la teologia mesoamericana del sole vede esse, quelle minerarie ansiose di tonnellate, si calcola, per ogni si estende anche in Colombia, Perù, Venezuela, Ecuador, convivenza pacifica con tutta la creazione. l’uomo partecipe di una lotta permanente per la vita: prendersi ferro, carbone, bauxite grammo di oro. Ed è proprio la Bolivia, Guyana, Suriname e Guyana francese, ove si combattere per consentire il trionfo della vita è e molti altri minerali di cui il questione ambientale a generare calcola che gli indigeni siano fra i duecento e i a successiva epoca di sedentarizzazione, avvenuta tra fondamentale per ottenere il volto e il cuore di veri esseri sottosuolo amazzonico era e sempre nuovi conflitti con le trecentomila. Il primo importante passo di Lcinque e seimila anni fa, segna una svolta decisiva umani. Ogni sacrificio si giustifica per il fatto che Dio continua a essere ricco. Così imprese minerarie non solo in avvicinamento a questo evento muore ogni giorno per darci la anche nella foresta attorno a Amazzonia, ma nell’intero Perù, avverrà venerdì 19 gennaio, quando vita; dunque, l’uomo deve Puerto Maldonado, con imprese considerato che l’attività papa Francesco incontrerà la disporsi a morire con lui per dar estrattive attratte dalla presenza estrattiva è diffusa in tutto il popolazione indigena a Puerto vita al popolo: viviamo per di oro. E se inizialmente Paese. Secondo produttore al Maldonado in Amazzonia. morire e moriamo per vivere. Da l’interesse era limitato ai mondo di argento, zinco, rame e questa concezione del potere giacimenti a maggior sesto di oro, il Perù conta 50mila attenzione a questa parte di come espressione della lotta per concentrazione, col tempo concessioni minerarie estese su L’umanità spesso dimenticata ci la vita non derivano emerse che il prezioso minerale si 21 milioni di ettari, il 14% del offre l’occasione per riflettere sulla necessariamente conseguenze trovava diffuso in tutta l’area, e suolo nazionale. Esse ricchezza della sapienza indigena e felici, soprattutto quando il per recuperarlo bastava contribuiscono al 15% del sugli sviluppi teologici che da circa potere si concentra in mano di setacciare la zona. Un compito prodotto interno lordo e al 60% trent’anni si stanno consolidando. Il pochi; il potere diviene così per la arduo e costoso, ma c’è un delle esportazioni, ma il loro primo congresso di teologia india, morte, opponendosi al disegno metodo per garantirsi i profitti e contributo all’occupazione è infatti, fu celebrato a Città del Messico divino. È precisamente ciò che scaricare i costi sulle spalle di piuttosto modesto, mentre è alto nel 1990. In America latina, la lunga accadde con la violenza da parte altri. E alla popolazione locale l’impatto ambientale per storia degli indios – i discendenti degli delle grandi città nei confronti venne proposto di trasformarsi in l’avvelenamento delle acque con abitanti originari di Abya Yala (la dei poveri, riducendo le migliori cercatori d’oro con l’impegno a metalli pesanti e la Madre Terra) – oggi corrisponde a più prospettive di umanizzazione rivendere alle imprese contaminazione dell’aria con di cinquanta milioni di persone, precedenti e suscitando, di proponenti tutto ciò che polveri sottili. Ogni anno si sparsi in diversi blocchi culturali e conseguenza, l’attesa del ritorno trovavano. Nacque così la figura contano centinaia di conflitti e di molteplici lingue parlate e scritte. Il di Quetzalcóatl, nella speranza di del "minatore artigiano", proteste popolari contro le recente fenomeno delle teologie un riscatto da parte dei contadini imprenditore di se stesso che per imprese minerarie non solo per indigene, in America Latina e nei contro la prepotenza delle città. mettere insieme qualche gli attentati alla salute, ma anche Caraibi, come in altre parti del Ciò spiega come mai quando grammo di oro è disposto allo per i contenziosi legati alla terra. mondo, consiste nel tentativo di arrivarono gli spagnoli, molta sfruttamento di se stesso e dei In un Paese in cui i titoli di armonizzare la spiritualità dei popoli gente pensò al ritorno di propri figli (il 20% dei cercatori proprietà sono aleatori, le originari e le culture ancestrali precoloniali con il Quetzalcóatl, venuto per porre fine al dominio delle città; d’oro sono minori). imprese hanno buon gioco a cristianesimo. Dopo una lunga storia di difficili rapporti solo in seguito ci si rese conto che non si trattava di La notizia della nuova formula produrre documenti artefatti che e di ricerca di soluzioni, oggi, si dischiude uno spiraglio L’incontro del Santo Padre con la questo, ma di uomini crudeli assetati di oro e di sangue. occupazionale si sparse per tutto permettono di sottrarre nuovo di dialogo interculturale, grazie ad alcuni fattori di popolazione degli indios a Puerto il Perù, e Puerto Maldonado abusivamente terra ai contadini. tipo sociale, come il passaggio dalla resistenza passiva a ome appare da questo profilo sintetico, all’alba della venne presa d’assalto da migliaia L’industria mineraria è in ripresa quella attiva da parte dei nativi di una determinata Maldonado rappresenta il primo importante Ccolonizzazione europea, vi erano delle propizie di persone attratte dalla fortuna in tutta l’America Latina e quasi regione, da una lotta separatista all’unione con altre passo di avvicinamento verso il Sinodo possibilità d’incontro tra la cultura religiosa indigena e il dell’oro. La legge imporrebbe a ovunque si registrano i forze sociali, e grazie ad un processo di trasformazione Dio cristiano. In realtà, anziché intraprendere la via della ogni minatore di iscriversi in un contraccolpi di un’attività ecclesiale, segnato da un progressivo apprezzamento e sull’Amazzonia del 2019. Le strade compatibilità, i conquistatori alimentarono il conflitto, apposito registro, ma si viene organizzata per il beneficio di rispetto delle cause indigene, da parte delle gerarchie per un confronto interculturale che si venne radicalizzando: formalmente, come lotta tra sconsigliati dal farlo, perché pochi a danno di molti. Spesso gli ecclesiastiche. il vero Dio cristiano e il Dio indigeno – in verità, Satana –; questo non conviene alle imprese unici a recepire il grido di dolore sostanzialmente, come scontro tra il Dio-oro dei estrattive. L’economia illegale è dei poveri sono gruppi ecclesiali, econdo uno dei principali autori latinoamericani - il colonizzatori e le antiche credenze indigene. L’unica più vantaggiosa: si evade il fisco e che per svolgere un’azione più Smessicano di origine zapoteca Eleazar López anche nel modo di comprendere il mondo, l’uomo e Dio. speranza che rimaneva alla popolazione originaria era si evita ogni altro obbligo sociale incisiva a sostegno del ripristino Hernández -, la teologia india ha come soggetto il I miti agricoli fanno il loro ingresso per spiegare l’azione ben sintetizzata dal detto: «Se hanno ucciso il nostro Dio, e ambientale richiesto dalla legge. dei diritti calpestati, si sono popolo oppresso, che sviluppa il proprio pensiero in convergente di Dio e dell’uomo. Secondo la prospettiva che almeno noi non muoriamo». Da questo avvio non In conclusione, a Puerto coordinati in una rete continentale forma comunitaria, usando come mezzo di espressione mesoamericana, Dio è Quetzalcóatl (sintesi di cielo e certo favorevole derivarono conseguenze disastrose per Maldonado si è strutturato un denominata Red Iglesia y minéria. il linguaggio mitico-simbolico, privilegiando lo spazio terra, di umano e divino), che non domanda riverenza, le possibilità d’inculturazione del Vangelo da parte della sistema di reclutamento in nero In vista della visita del Santo Padre, rispetto al tempo, rivolgendo la sua principale ma collaborazione, in quanto non solo l’uomo ha Chiesa, tanto che i primi concili messicani proibirono che impone ai malcapitati la Rete gli ha inviato una lunga attenzione alla terra, poiché la terra è la sorgente della bisogno di lui, ma anche viceversa. Dio, anziché padre o l’ordinazione di indios, neri e meticci, fino alla quarta perfino di rinunciare al proprio lettera in cui riepiloga gli abusi vita, e senza la terra la vita non è possibile. madre, è talvolta fratello o compagno di viaggio, in certo generazione. In sostanza, era prevalso il dubbio che nome. Per cancellare ogni traccia sociali e ambientali sofferti dalla Naturalmente, quando si parla di teologia india o senso "concreatore", e la natura appare come un’opera l’adesione al cristianesimo da parte degli indigeni non di sé, essi si fanno chiamare col popolazione a causa dell’attività indigena si tenta di ricondurre ad unità molteplici comune di Dio e dell’uomo, di cui restano entrambi fosse autentica. Nonostante questa radicale diffidenza, soprannome imposto dal mineraria. La speramza è che la fattori che hanno in comune un modo di fare teologia responsabili. All’interno di tale prospettiva teologica, non sono mancati, successivamente, tentativi "caporale": Smilzo, Cileno, Gatto sua presenza e il suo magistero ed alcune caratteristiche convergenti. Il formarsi della l’essere umano si configura come sacramento della d’incontro, che possono essere classificati secondo tre Selvatico e qualsiasi altro possano infondere senso di cultura india passa attraverso alcuni snodi presenza di Dio, che, con il suo lavoro, organizza il modalità: la giustapposizione, la sovrapposizione, la nomignolo che la fantasia può responsabilità nelle imprese e nei fondamentali che segnano la storia dei popoli mondo per la vita. Dio, quindi, non abita i templi, ma sostituzione. Solo recentemente avanza l’ipotesi di un partorire. Loro ci mettono il governi. precolombiani, caratterizzata dapprima per la vive nel cuore dell’uomo mio fratello. Questo importante processo di sintesi teologica propria dell’interculturalità. lavoro, l’organizzazione © RIPRODUZIONE RISERVATA condizione nomadica, poi per quella sedentaria, quindi concetto teologico sta alla base di una solida visione © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lumière Quelle piccole cose che spiegano le grandi questioni di Alessandro Zaccuri ono le cose piccole che spiegano le vola, crede che siano i pesci, ma Mènec, ri non professionisti, pazientemente ri- Ancora oggi il regista racconta volentie- Promessi sposi) e che affiora, per contra- S più grandi. L’acqua, per esempio. con la sua vocina infreddolita (è appena cercati da Olmi con l’intento di far rivi- ri di come quel finale non piacque ad Al- sto, perfino dal malcontento e dalla sma- Il cinema in 50 film Nelle campagne della Bergamasca è dap- rientrato e adesso sta mangiando la sua vere il tempo perduto della civiltà con- berto Moravia: i poveri si sarebbero do- nia del Finard, il più disperato e fragile tra pertutto: scorre nelle rogge, sgorga dai minestra davanti al camino) gli spiega tadina. Il cuore della storia sono loro, il vuti ribellare, sosteneva lo scrittore ro- i contadini. La piccola comunità ha un pozzi, vien giù dal cielo in forma di piog- che no, quei "bestiolini" lì sono speciali. padre e il figlio, l’orgoglio per il bambino mano, L’albero degli zoccoli era un pa- pastore, il don Carlo impersonato da Car- gia oppure, quando il freddo si fa senti- Che nemmeno li vedi, se non hai la mac- mandato a studiare e l’angoscia per quel- ternalistico invito alla sottomissione. Il melo Silva, che ha particolare cura di u- re, diventa neve, fiòca imbiancando il china apposta. È grande il mondo, fuori lo zoccolo spezzato da Mènec sulla stra- regista, che da quei poveri discendeva, re- na vedova simile a quella che si incontra paesaggio e rendendo ancora più grama dalla cascina. E ce ne sono di cose da im- da del ritorno. Fin dal maestro a piedi plicò sostenendo che forse sarebbe sta- nella parabola del Vangelo. Lei, la vedo- la vita di uomini e bestie. L’acqua è evi- parare, commenta Batistì. scalzi non si può andare e allora Batistì, to il caso di far recensire ai contadini i li- va Runk (Teresa Brescianini), è sempre dente e a volte prepotente, ma nascon- In ogni film c’è una scena che più delle che non ha mai rubato in vita sua, ab- bri di Moravia. Altro che sottomissione, pronta a donare un po’ di pane per chi è de un segreto minuscolo, a un passo dal- altre ha la capacità di rievocare il mon- batte uno degli ontani del padrone e ne infatti. Nello sguardo di Batistì c’è tutta ancora più bisognoso di lei. Taciturna, l’invisibile. In cascina nessuno lo cono- do rappresentato dal regista. Per L’albe- ricava una calzatura nuova per il figlio. la pazienza e la sapienza di un cristiane- tanto per cambiare, ma così prossima al- sce, tranne Mènec, uno dei figli del Bati- ro degli zoccoli, il capolavoro di Erman- Ma il padrone ha occhi dappertutto, il simo tanto istintivo quanto nutrito da u- la santità da meritare il miracolo che met- L’ALBERO stì. Perché Mènec va a scuola e lì il mae- no Olmi, una di queste scene è senz’al- padrone se ne accorge e il padrone non na devozione schietta, efficace nella sua te in salvo la sua unica, preziosissima DEGLI ZOCCOLI stro gli ha insegnato che in una sola goc- tro il dialogo tra Batistì e Mènec, inter- perdona. Batistì e tutta la famiglia ven- essenzialità. Si tratta dello stesso senti- mucca. Un prodigio che passa attraver- cia d’acqua ci sono dentro tanti "bestio- pretati rispettivamente da Luigi Ornaghi gono cacciati dalla cascina, mentre gli mento che guida il corteggiamento e le so l’acqua, ancora una volta, che è poi la di Ermanno Olmi lini piccinini piccinini". Suo padre, che e dal giovanissimo, indimenticabile O- altri contadini si rintanano in casa chiu- nozze tra l’impacciato Stefano e la bella madre di tutte le cose, delle più grandi co- con Luigi Ornaghi, Teresa Brescianini, ha la parlantina sciolta e sa come tenere mar Brignoli. Poche parole, scandite in dendo gli scuri, perché non sta bene star Maddalena (poche sequenze che riscri- me delle più piccole. Carmelo Silva e Omar Brignoli(1978) incantati gli altri quando racconta una fa- stretta parlata bergamasca da due atto- lì a guardare le disgrazie della gente. vono, in miniatura, l’intera vicenda dei © RIPRODUZIONE RISERVATA PIETRO Giovedì 4 PRIMO PIANO E IL MONDO 18 Gennaio 2018

Il fatto L’INCONTRO Dalla Patagonia cilena Il pianto assieme all’Amazzonia in Perù, alle vittime di abusi tra i temi centrali della Papa Francesco ha «pianto» visita di Francesco in a Santiago del Cile incontrando per mezz’ora Un gruppo America Latina c’è la alcune vittime di abusi di indigeni compiuti da ecclesiastici. È crisi ambientale. Parla del «popolo quanto ha riferito il direttore della terra», il pastore di Aysén: è della Sala Stampa vaticana i mapuche, Greg Burke facendo il punto un segno dei tempi che durante sulla giornata pontificia di la Messa ci chiama a costruire martedì. L’incontro è presieduta avvenuto nella nunziatura «un’umanità nuova» ieri da papa apostolica della capitale Francesco cilena, dopo pranzo. Il tutto a Temuco LUCIA CAPUZZI «si è svolto in forma in Cile INVIATA IN CILE strettamente privata – ha (Ansa) spiegato il portavoce l Cile si è inginocchiato al- vaticano –. Nessun altro era la religione del consumi- presente: solamente il Papa I« smo. Per fortuna è venuto e le vittime. E questo perché papa Francesco a darci una “scos- potessero raccontare le loro sa”: le sue parole ci stanno aiutan- sofferenze a papa do a riscoprire il Vangelo, nella sua Francesco, che li ha dimensione più profetica e mis- ascoltati e ha pregato con sionaria». Il vescovo Luis Infanti de loro». Burke non ha la Mora, italiano di nascita e vica- specificato quante fossero rio apostolico di Aysén, è com- esattamente le vittime di mosso dalla presenza di Bergoglio abusi nel «piccolo gruppo» nel suo Paese d’adozione. Un viag- che Bergoglio ha visto, né di gio – sostiene – in cui il Papa ha vo- che sesso fossero, né in luto sottolineare la sua attenzione quali particolari casi di per la cura del Creato e di tutte le pedofilia siano state sue genti. Il messaggio pronuncia- coinvolte. C’era grande to e vissuto in questi giorni, dun- attesa per questo gesto, que, non è limitato alla “stretta” viste anche le tensioni che geografia cilena. «Si sta rivolgen- Cile, nel lamento della terra nel Paese si sono create do a tutte le società del Sud del all’interno della stessa mondo, basta vedere la presenza comunità ecclesiale per le numerosa di fedeli venuti dall’Ar- presunte coperture su padre gentina, dalla Bolivia e dal Perù». Fernando Karadima, Ma anche al Nord, «perché tutto è l’influente sacerdote collegato», insiste Bergoglio nella risuona il grido dei poveri condannato dalla Chiesa a Laudato si’. Ieri il Papa si è recato una vita di penitenza a a Temuco, cuore della Patagonia, causa dei numerosi abusi giacimento a cielo aperto di risor- sessuali a danni di minori. se di inestimabile valore. La tenta- Il vescovo Infanti: Dio vuole vita in abbondanza per tutti zione di ridurle a oggetto da sfrut- tare selvaggiamente è grande. «A discapito dei più deboli», aggiun- Sono aree strategiche per il futuro ca di rispondere alle sfide attuali, delle maxidighe? gnarla, dal punto di vista etico e ge monsignor Infanti, da sempre dell’umanità, data la concentra- partendo dalla fede, dalla spiri- Quel movimento è nato da una ri- spirituale. impegnato nella tutela dell’am- zione di biodiversità e le enormi tualità e dalla esperienza di Cristo flessione profonda della popola- Qualcuno storce il naso di fronte biente proprio in Patagonia. In riserve di acqua dolce, da cui di- liberatore e del suo Vangelo, at- zione, soprattutto dei giovani. La al continuo invito del Papa a cu- particolare dell’acqua. Una lotta pende la vita. Per tale ragione, en- tento a discernere il progetto di Chiesa ha cercato di accompa- stodire la Creazione. Lo conside- pacifica e coraggiosa raccontata trambe sono state e sono “terre di Dio nella realtà. Non posso, dun- rano una “con- nel libro di Elvira Corona, Libera- conquista”. Ora, però, la coloniz- que, chiudere gli occhi di fronte cessione alla ta. Bloccate le megadighe in Pata- zazione non viene realizzata con ad essa, venendo meno al mio do- moda ecologi- gonia: una storia di successo (Emi). gli eserciti ma con la complicità vere di pastore. Grazie a Dio, ho sta”. Che cosa Ieri papa Francesco è stato in Pa- degli stessi “colonizzati” grazie al un popolo che mi aiuta a “tenere risponde loro? tagonia. Domani sarà in Amazzo- potere di corruzione del denaro. il passo”. Papa Francesco nia. Qual è il filo rosso che unisce La chiamano il vescovo ambien- Sta parlando del “movimento ci- ama sottolinea- queste due terre geograficamen- talista. Si considera tale? vile” che si è creato nella diocesi re che «il grido te lontane? Mi considero un vescovo che cer- di Aysén per stoppare i progetti dei poveri e il grido della ma- dre terra è uno solo». La crisi Il rettore dell’Università Cattolica ambientale è parte della crisi globale: politi- «Educare tutti, a partire dagli ultimi» Il rettore Sánchez Il vescovo Infanti ca, culturale, e- tica, morale, so- ciale, economi- DALL’INVIATA IN CILE battito che ha spaccato la società negli ultimi ziali per pagare la retta. «Solo un dieci per cen- ca, familiare. È un segno dei tem- anni sulla riforma dell’istruzione volta a ga- to della popolazione potrebbe permettersela. pi che deve spingerci a costruire u- aspetto solenne della facciata si stem- rantirne la gratuità. «Su quest’ultima siamo fa- Ma noi non vogliamo essere un’università per na nuova umanità, in cui la comu- pera, varcata la soglia. Un cielo di ban- vorevoli. Siamo, però, rimasti perplessi di fron- la sola élite. Quasi la metà dei nostri studenti nione e la solidarietà siano le basi ’L dierine di carta colorate avvolge i por- te ad altri aspetti della legge e abbiamo cerca- proviene dalle scuole pubbliche. Il nostro o- per le nostre relazioni con Dio, con tici, fino a quello principale dove ieri papa Fran- to di migliorarli presentando proposte alter- biettivo è garantire un’educazione d’eccellen- le persone - culture - popoli, e con cesco ha incontrato il mondo della cultura e native. Insomma abbiamo cercato di offrire il za al maggior numero possibile di ragazzi». U- il Creato. Al fondamento della no- della arti. Stavolta - fatto insolito - all’interno nostro contributo per un’educazione di qualità na sfida difficile. Quanto necessaria nel Cile at- stra fede c’è la consapevolezza che di un ateneo: la Pontificia Università Cattolica. con equità». La questione della diseguaglian- tuale, in piena trasformazione sociale. Poiché la terra è del Signore. A noi è data «Per noi ha fatto un’eccezione. Forse perché za formativa è forte nel Paese. «Il problema si – come ha detto Bergoglio – «la convivenza na- “in prestito”: abbiamo, dunque, il compiamo 130 anni», dice con una punta d’or- manifesta già nelle primarie: i bambini con me- zionale è possibile nella misura in cui siamo dovere di valorizzarla, non di vio- goglio il rettore, Ignacio Sánchez. L’Università no risorse frequentano scuole di bassa qualità. capaci di generare processi educativi trasfor- lentarla. Il nostro stile di vita irre- è considerata un centro d’eccellenza in Cile e La breccia si enfatizza negli anni successivi. matori, inclusivi e di convivenza». Quando cioè sponsabile verso i fratelli e l’am- in America Latina. «Non ci chiudiamo, però, Quando arrivano all’università difficile inver- la scuola si fa carico non solo di insegnare con- biente ci sta portando all’autodi- nella torre d’avorio dell’accademia. Cerchia- tire la tendenza. Non per questo ci rassegnia- tenuti, bensì di trasmettere «un’alfabetizzazio- struzione. Un peccato contro Dio mo di essere una voce critica, in senso co- mo», dice Sánchez. L’ateneo prevede pro- ne integratrice». che vuole, per le sue creature, “vi- struttivo, e attiva all’interno della società», sot- grammi di accompagnamento per gli iscritti: il Lucia Capuzzi ta e vita in abbondanza”. tolinea il rettore. L’ateneo ha partecipato al di- 46 per cento riceve borse di studio totali o par- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco: la vera unità è «diversità riconciliata»

Pubblichiamo l’omelia pronunciata soffermarmi e salutare in modo spe- ritti umani. Offriamo questa celebra- ciale della sua vita si ferma a chiede- Questa unità, implorata da Gesù, è un che ogni componente sappia condivi- dal Papa durante la Messa di ieri nel- ciale i membri del popolo Mapuche, zione per tutti coloro che hanno sof- re l’unità. Il suo cuore sa che una del- dono che va chiesto con insistenza per dere la propria sapienza con le altre. l’aerodromo di Maquehue a Temuco. così come gli altri popoli indigeni che ferto e sono morti e per quelli che, o- le peggiori minacce che colpisce e col- il bene della nostra terra e dei suoi fi- Non è e non sarà un’uniformità asfis- vivono in queste terre australi: Rapanui gni giorno, portano sulle spalle il peso pirà il suo popolo e tutta l’umanità gli. E bisogna stare attenti a possibili siante che nasce normalmente dal pre- ari, Mari» (Buongiorno). (Isola di Pasqua), Aymara, Quechua e di tante ingiustizie. E ricordando que- sarà la divisione e lo scontro, la so- tentazioni che possono apparire e “in- dominio e dalla forza del più forte, e «Kume tünngün ta Atacama, e molti altri. ste cose, rimaniamo un istante in si- praffazione degli uni sugli altri. Quan- quinare dalla radice” questo dono che nemmeno una separazione che non M« niemün» (La pace sia Questa terra, se la guardiamo con oc- lenzio, pensando a tanto dolore e a tan- te lacrime versate! Oggi vogliamo fa- Dio ci vuole fare e con cui ci invita ad riconosca la bontà degli altri. L’unità con voi). Ringrazio Dio per avermi per- chi di turisti, ci lascerà estasiati, però ta ingiustizia. Il sacrificio di Gesù sul- re nostra questa preghiera di Gesù, essere autentici protagonisti della sto- domandata e offerta da Gesù ricono- messo di visitare questa bella parte del dopo continueremo la nostra strada la croce è carico di tutto il peccato e il vogliamo entrare con Lui in questo ria. Quali sono queste tentazioni? Una sce ciò che ogni popolo, ogni cultura è nostro continente, l’Araucanía: terra come prima, ricordandoci dei bei pae- dolore dei nostri popoli, un dolore da orto di dolore, anche con i nostri do- è quella dei falsi sinonimi. invitata ad apportare a questa terra be- benedetta dal Creatore con la fertilità saggi che abbiamo visto; se invece ci riscattare. lori, per chiedere al Padre con Gesù: nedetta. L’unità è una diversità ricon- dei suoi immensi campi verdi, foreste avviciniamo al suolo, lo sentiremo can- Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, che anche noi siamo una cosa sola. 1. I FALSI SINONIMI ciliata perché non tollera che in suo no- colme di imponenti araucarie – il quin- tare: «Arauco ha un dolore che non Gesù prega il Padre che «tutti siano u- Non permettere che ci vinca lo scon- Una delle principali tentazioni da af- me si legittimino le ingiustizie perso- to elogio fatto da Gabriela Mistral a posso tacere, sono ingiustizie di seco- na cosa sola» (Gv 17,21). In un’ora cru- tro o la divisione. frontare è quella di confondere unità nali o comunitarie. Abbiamo bisogno questa terra cilena –, (cfr Elogios de la li che tutti vedono commettere» (Vio- con uniformità. Gesù non chiede a suo della ricchezza che ogni popolo può tierra de Chile), i suoi maestosi vulca- leta Parra, Arauco tiene una pena). In Padre che tutti siano uguali, identici; offrire, e dobbiamo lasciare da parte la ni innevati, i suoi laghi e fiumi pieni di questo contesto di ringraziamento per L’invito alla solidarietà «che ci fa dire: abbiamo perché l’unità non nasce né nascerà logica di credere che ci siano culture vita. Questo paesaggio ci eleva a Dio ed questa terra e per la sua gente, ma an- dal neutralizzare o mettere a tacere le superiori e culture inferiori. Un bel cha- è facile vedere la sua mano in ogni crea- che di sofferenza e di dolore, celebria- bisogno gli uni degli altri nelle nostre differenze differenze. L’unità non è un simulacro mal (manto) richiede tessitori che co- tura. Molte generazioni di uomini e mo l’Eucaristia. E lo facciamo in que- affinché questa terra continui a essere bella» né di integrazione forzata né di emar- noscano l’arte di armonizzare i diver- donne hanno amato e amano questo sto aerodromo di Maqueue, nel quale ginazione armonizzatrice. La ricchez- si materiali e colori; che sappiano da-

L’omelia suolo con gelosa gratitudine. E voglio si sono verificate gravi violazioni di di- za di una terra nasce proprio dal fatto re tempo ad ogni cosa e ad ogni fase. PIETRO Giovedì 18 Gennaio 2018 E IL MONDO PRIMO PIANO 5 L’abbraccio ai mapuche. Ma niente violenza Il Papa ai popoli delle terre australi: non esistono culture superiori e inferiori

STEFANIA FALASCA ve in situazione di povertà, e tra questi coperto in ambienti del popolo ma- mata vera e propria come si è visto in lato della solidarietà come modo di tes- cesco è tornato a Santiago, dove nel INVIATA IN CILE in gran parte sono i popoli nativi. L’e- puche, che decenni si batte per il ri- altri Paesi della regione. La Messa con sere l’unità, come modo di costruire la Santuario di Maipù ha incontrato i gio- marginazione strutturale dell’Arauca- conoscimento del genocidio subìto sin le comunità del “popolo della terra” storia. «Quella solidarietà che ci porta vani presentando il prossimo Sinodo. eruda ragazzo vi andava a ca- nia ha fatto sì che col passare degli an- dall’arrivo degli spagnoli ad oggi, e so- non poteva pertanto anche in questo a dire: abbiamo bisogno gli uni degli Ma nel discorso serale alla Pontificia vallo, diretto all’entroterra, in- ni diventasse il “Cile scartato”. Il dolo- prattutto per la restituzione delle ter- senso che diventare uno dei momen- altri nelle nostre differenze affinché Università Cattolica del Cile è ritorna- N contrando i “Lafquenche”, ma- re di questi popoli il Papa lo unisce al re sottratte illegalmente. In questo ti centrali del viaggio. questa terra continui a essere bella». Il to sul motivo dell’unità nel rispetto del- puche del lago, avvolti dai ponchos, «sacrificio di Gesù sulla croce» e alla contesto è andato crescendo, in par- A Temuco il Papa ha detto no agli ac- Papa ha citato poi due forme di vio- le differenze e ha ribadito che «la con- per pescare muggini e branzini lucen- sua preghiera perché «tutti siano una ticolare tra le nuove generazioni, un cordi che rimangono sulla carta, no al- lenza da rifiutare, perché minacciano vivenza nazionale è possibile nella mi- ti. Ma «Arauco ha un dolore che non cosa sola», perché «il suo cuore sa che forte senso della “nazionalità mapu- la logica delle culture superiori e infe- i processi di unità e riconciliazione. sura in cui diamo vita a processi edu- posso tacere, sono ingiustizie di seco- una delle peggiori minacce che colpi- che”. Una rivendicazione che oggi non riori. Ma anche che i problemi non si «Dobbiamo essere attenti all’elabora- cativi che sono anche trasformatori, li che tutti vedono commettere». E, con sce e colpirà il suo popolo e tutta l’u- riconosciuta né accettata, potrebbe risolvono con la ribellione armata. A zione di accordi “belli” che non giun- inclusivi e di convivenza. Educare alla le parole di Violeta Parra, papa Fran- manità sarà la divisione e lo scontro, la precludere a prospettive di lotta ar- questa Francesco ha opposto le armi gono mai a concretizzarsi. Belle paro- convivenza – ha detto il Papa – non si- cesco è voluto arrivare nell’epicentro sopraffazione degli uni sugli altri». «Ma dell’unità: «L’unità è una diversità ri- le, progetti conclusi sì - e necessari - gnifica solo aggiungere valori al lavoro dell’Araucania, la terra ancestrale de- non bisogna permettere – ha detto lo- conciliata perché non tollera che in suo ma che non diventando concreti fini- educativo, ma generare una dinamica gli eterni resistenti mapuche. A Temu- ro Francesco – che vinca lo scontro o La giornata nome si legittimino le ingiustizie per- scono per cancellare con il gomito di convivenza all’interno del sistema co, la città frontiera fondata dall’eser- la divisione». sonali o comunitarie. Abbiamo biso- quello che si è scritto con la mano. An- educativo stesso» e l’università può es- cito cileno alla fine dell’Ottocento co- Per decenni mapuche è stata una pa- A Temuco, in Cile, la difesa gno della ricchezza che ogni popolo che questa è violenza, perché frustra sere uno spazio privilegiato «per pra- me forte per arginare gli attacchi e vin- rola offensiva e dispregiativa, sinoni- può offrire, e dobbia- la speranza». La seconda tentazione ticare la grammatica del dialogo che cere la resistenza degli indios, il Papa mo di persona analfabeta al servizio di delle popolazioni autoctone e il mo lasciare da parte da respingere è la ribellione violenta al forma all’incontro». Perché «la vera sa- ha celebrato la Messa con le popola- cileni colti e ricchi. In altri momenti di- no alla logica di accordi che la logica di credere prezzo di vite umane. «Non si può pienza è frutto della riflessione, del dia- zioni originarie del Sud America. «Ri- ventò una parola innominabile perché che ci siano cultu- chiedere il riconoscimento annien- logo e dell’incontro generoso fra le per- cordiamo adesso chi ha sofferto tanto avulsa dalla cultura dominante. Solo restano parole. «L’università re superiori o in- tando l’altro, perché questo produce sone». Papa Francesco ha sottolineato dolore e tanta ingiustizia», ha detto negli anni recenti l’espressione ha riac- spazio per la grammatica feriori». E ha par- solo maggiore violenza e divisione. La che il “divorzio” dei saperi e dei lin- Francesco nell’omelia all’aerodromo quistato dignità e soprattutto è diven- violenza chiama violenza, la distru- guaggi, l’analfabetismo su come inte- di Maquehue. tata sinonimo di una questione grave del dialogo» zione aumenta la frattura e la separa- grare le diverse dimensioni della vita Sotto un cielo limpido di colori sono sa- che la nazione cilena non ha ancora ri- zione. La violenza finisce per rendere non produce altro che frammentazio- liti all’altare dando il benvenuto al Pa- solto e che numerose proteste repres- falsa la causa più giusta. Per questo di- ne e rottura sociale. «In questa società pa con il suono tradizionale del tru- se con violenza hanno portato all’at- ciamo “no” alla violenza che distrug- liquida – ha ripreso papa Francesco ci- truka e cantando in lingua mapudun- tenzione dell’opinione pubblica na- L’offertorio ge, in nessuna delle sue due forme». tando il sociologo Zygmunt Bauman – gun. In centocinquantamila, nella a- zionale e internazionale, come si è vi- della Messa Questi atteggiamenti, ha spiegato il vanno scomparendo i punti di riferi- rea verde dell’aerodromo lo hanno at- sto anche in questi giorni. di ieri Pontefice, «lasciano dietro di sé solo mento a partire dai quali le persone teso agitando rami. Sono queste le po- All’alba di ieri, poche ore prima del- a Temuco sterilità e desolazione. Cerchiamo, in- possono costruirsi individualmente e polazioni autoctone che hanno nel D- l’arrivo del Papa a Temuco, ci sono sta- in Cile con vece, la via della nonviolenza attiva co- socialmente. Ma senza costruire su ba- na della loro storia il massacro dei con- ri altri episodi di violenza, con due e- l’abbraccio me stile di una politica di pace. Cer- si che rivelino quella dimensione im- quistatori e le deportazioni al Nord. È licotteri delle autorità locali incendia- di papa chiamo, e non stanchiamoci di cerca- portante della nostra vita che è il “noi”, in questa regione che si concentra il 35 ti e una chiesa attaccata da scono- Francesco re il dialogo per l’unità». senza quella consapevolezza, ma so- per cento della popolazione mapuche, sciuti. Con ogni probabilità gesti, co- alla Il Papa ha poi chiesto di rimanere a prattutto senza quel sentimento e ed è qui che Francesco ha incontrato me i precedenti degli utlimi giorni, le- minoranza pranzo con undici rappresentanti dei quindi senza quella esperienza è e sarà la parte più povera del Cile: il 26,2 per gati ad una sorta di movimento estre- mapuche “popoli della terra” in una casa di reli- molto difficile costruire la nazione». cento, secondo statistiche ufficiali, vi- mista rivendicativo nato, cresciuto e (Ansa) giose a Temuco. Nel pomeriggio Fran- © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FATTO Se un pranzo Il segno. Nel liceo degli indigeni unisce le etnie Tredici persone sedute i “saggi” salgono in cattedra intorno a un tavolo per condividere il cibo e le parole. Donne e uomini LUCIA CAPUZZI gnolo Pedro de Valdivia. Fra le sue pa- diversi per abbigliamento, INVIATA IN CILE Nato grazie alle diocesi reti viene valorizzata la saggezza an- lingua, ruolo sociale e fede. cestrale indigena. Il mapudungun - la Una metafora dell’Araucanía utte le aule sono circolari. E o- negli anni della dittatura, lingua mapuche -, così come la me- possibile – e dell’intero Cile – rientate verso il puel mapu, l’istituto tecnico è un dicina tradizionale dei nativi, la loro , in cui etnie e culture diverse T luogo dove sorge il sole, l’est. storia, la cultura e le tradizioni sono dialoghino insieme per il Dall’esterno l’edificio, nella frazione laboratorio di inclusione, materie obbligatorie. A insegnarle so- «buon vivere». Papa di Cholchol, vicino a Temuco, ha l’a- contro le discriminazioni no saggi delle comunità, chiamati a Francesco ha voluto spetto di una “fortezza panciuta”. Ap- tenere delle lezioni. Non solo. Perio- concludere la giornata di pena entrati, però, ci si rende conto dicamente si realizzano autentiche Temuco con un pranzo immediatamente, di essere in una cerimonie indie. (menù “italiano”) a cui, oltre scuola. Una scuola “particolare”, cer- segnante di storia. Il Guacolda è sta- Un esperimento inedito che, ogni an- al vescovo Héctor Vargas, to. Di “speciale singolarità” la defini- to ed è tuttora uno dei principali di ta- no, attira ricercatori dagli Stati Uniti sono stati invitati otto sce lo Stato. Il Guacolda è l’unico li- le spazi. All’ingresso, è incisa la stori- e dall’America Latina. «Appena arri- rappresentanti del popolo ceo interculturale tecnico-professio- ca frase pronunciata da Giovanni vati, gli studenti si vergognano. Vor- nativo, un “colono” - nale del Cile. L’ha fondato la diocesi Paolo II in Araucanía: «Nel difendere rebbero dimenticare di essere ma- discendente degli immigrati trentaquattro anni fa, «per accompa- la vostra identità non solo esercitate puche e omologarsi agli altri. Pian che giunsero in Patagonia tra gnare il popolo mapuche nella ricer- un diritto, bensì portate a compi- piano, però, fanno pace con la loro i- Ottocento e Novecento - una ca di riconoscimento e dignità, se- mento un dovere». Accanto c’è una dentità. E questo fa bene al loro svi- persona vittima della condo la prospettiva della Dottrina foto di un sorridente papa Francesco luppo, umano e scolastico». Non so- violenza rurale, e un “nuovo sociale della Chiesa», spiega il diret- con la scritta: “Grazie”. «La presenza lo il rendimento dei ragazzi del Gua- arrivato”, l’haitiano Garbens tore, Francesco Garrido Nahuel. fra noi del Pontefice della Laudato si’, colda è più alto rispetto agli altri isti- Saint Fort. Hanno mangiato All’epoca il Paese era sotto il gioco un vero e proprio abbraccio della tuti della regione. Gli alunni impara- nella casa-madre della Santa della dittatura, ostile nei confronti Chiesa ai popoli originali, lascerà un no anche a relazionarsi in modo più Cruz. Al termine il Pontefice delle rivendicazioni dei nativi. «La segno profondo. Le sue parole forti e sereno con la popolazione non ma- si è recato nella cappella Chiesa ha svolto un ruolo fonda- lucide aiuteranno il resto dei cileni a puche. «Senza l’astio che prova chi si dove erano riunite quaranta mentale nella protezione dei dissi- comprendere il valore della pluralità sente discriminato – dice Garrido –. suore dell’Istituto, alcuni denti, indigeni inclusi. Con noi ma- etnica del Paese». Questo è l’obietti- Questo li aiuta a inserirsi più facil- sacerdoti anziani e varie puche è stata profetica: ci ha dato spa- vo del liceo che porta il nome della mente nel mondo del lavoro. Per ta- superiore di Congregazioni zi di libertà perché potessimo man- moglie di Lautaro, il mitico protago- le ragione, lo Stato riconosce il nostro religiose. (Lu.C.) tenere viva la nostra identità e rior- nista della resistenza mapuche alla liceo come uno strumento prezioso ganizzarci», prosegue il preside e in- colonizzazione del condottiero spa- per superare la povertà». Il 96,7 degli studenti proviene da con- testi di forte marginalità. Se un quin- to dei cileni è povero, in Araucanía - Il Papa fra la folla dove i mapuche sono il 40 per cento a Temuco in Cile degli abitanti - tale quota aumenta di (Afp) oltre otto punti. Mentre il reddito del- la regione è inferiore del trenta per cento rispetto alla media nazionale. Potrà essere imitato in modo indu- troduce sulla via della solidarietà come luogo, dobbiamo essere attenti all’ela- ché? Perché frustra la speranza. Giornata mondiale della pace 2017). Per gli adolescenti indigeni, dunque, striale, ma tutti riconosceremo che è modo di tessere l’unità, come modo di borazione di accordi “belli” che non In secondo luogo, è imprescindibile so- Cerchiamo, invece, e non stanchiamo- il Guacolda - completamente gratui- un indumento confezionato sintetica- costruire la storia; quella solidarietà che giungono mai a concretizzarsi. Belle stenere che una cultura del mutuo ri- ci di cercare il dialogo per l’unità. Per to grazie a un accordo con lo Stato - mente. L’arte dell’unità esige e richie- ci porta a dire: abbiamo bisogno gli u- parole, progetti conclusi sì – e neces- conoscimento non si può costruire sul- questo diciamo con forza: Signore, ren- rappresenta un’opportunità di for- de autentici artigiani che sappiano ar- ni degli altri nelle nostre differenze af- sari – ma che, se non diventando con- la base della violenza e della distruzio- dici artigiani della tua unità. mazione unica. «Non c’è, inoltre, un monizzare le differenze nei “laborato- finché questa terra continui a essere creti, finiscono per “cancellare con il ne che alla fine chiedono il prezzo di Tutti noi che, in una certa misura, sia- numero chiuso. Accettiamo chiun- ri” dei villaggi, delle strade, delle piaz- bella. È l’unica arma che abbiamo con- gomito quello che si è scritto con la vite umane. Non si può chiedere il ri- mo gente tratta dalla terra (Gen 2,7), que voglia iscriversi. In media abbia- ze e dei vari paesaggi. Non è un’arte da tro la “deforestazione” della speranza. mano”. Anche questa è violenza. Per- conoscimento annientando l’altro, per- siamo chiamati al buon vivere (Küme mo 400 studenti l’anno». Tra loro an- scrivania l’unità, né fatta solo di docu- Ecco perché chiediamo: Signore, ren- ché questo produce come unico risul- Mongen), come ci ricorda la saggezza che Josefina e Ester, una machi, cioè menti, è un’arte dell’ascolto e del rico- dici artigiani di unità. tato maggiore violenza e divisione. La ancestrale del popolo Mapuche. referente spirituale della comunità, noscimento. In questo è radicata la sua Un’altra tentazione può venire dalla violenza chiama violenza, la distruzio- Quanta strada da percorrere, quanta ruolo che per i mapuche non dipen- bellezza e anche la sua resistenza al considerazione di quali sono le armi La distruzione ne aumenta la frattura e la separazio- strada per imparare! Küme Mongen: de dall’età. Le due ragazze, insieme ad passare del tempo e delle intemperie dell’unità. ne. La violenza finisce per rendere fal- un anelito profondo che scaturisce altri 21 nativi, hanno pronunciato lo che dovrà affrontare. aumenta la frattura sa la causa più giusta. Per questo di- non solo dai nostri cuori, ma risuona yelli pun, la preghiera tradizionale du- L’unità di cui i nostri popoli hanno bi- 2. LE ARMI DELL’UNITÀ ciamo “no alla violenza che distrugge”, come un grido, come un canto in tut- rante la Messa del Papa. Nelle loro pa-

e la separazione L’omelia sogno richiede che ci ascoltiamo, ma L’unità, se vuole essere costruita a par- in nessuna delle sue due forme. to il creato. Perciò, fratelli, per i figli di role di pace, si fa strada, pian piano, soprattutto che ci riconosciamo, il che tire dal riconoscimento e dalla solida- La violenza finisce Questi atteggiamenti sono come lava di questa terra, per i figli dei loro figli, di- il sogno che giovani più consapevoli non significa solo «ricevere informa- rietà, non può accettare qualsiasi mez- per rendere falsa vulcano che tutto distrugge, tutto bru- ciamo con Gesù al Padre: che anche della loro specificità e pacificati con zioni sugli altri (...) ma raccogliere quel- zo per questo scopo. Ci sono due for- cia, lasciando dietro di sé solo sterilità noi siamo una cosa sola: Signore, ren- essa possano far uscire la “questione lo che lo Spirito ha seminato in loro co- me di violenza che più che far avanza- la causa più giusta e desolazione. Cerchiamo, invece, la via dici artigiani di unità. mapuche” dalla dinamica del “muro me un dono anche per noi». (Esort. ap. re i processi di unità e riconciliazione della nonviolenza attiva «come stile di Francesco contro muro” degli ultimi anni. Evangelii gaudium 246). Questo ci in- finiscono per minacciarli. In primo una politica di pace» (Messaggio per la © LIBRERIA EDITRICE VATICANA © RIPRODUZIONE RISERVATA PIETRO Mercoledì 4 PRIMO PIANO E IL MONDO 17 Gennaio 2018

PROTESTE Nuovi attacchi incendiari «Il Cile chiede a Francesco Colpite altre tre chiese «Un gesto tremendo, doloroso. Perché oltretutto compiuto in un momento in cui il popolo cileno, non solo i cattolici, sono in festa per accogliere papa Francesco, una scossa di trascendenza» messaggero di pace». Con queste parole, il vicario parrocchiale Miguel Ángel Bastías ha commentato l’attacco incendiario compiuto da anonimi che, nella notte tra Parla Skármeta autore del «Postino di Neruda» Antonio Skármeta lunedì e ieri, ha danneggiato la parrocchia di Madre della Divina Provvidenza di Puente Alto, nell’area metropolitana di LUCIA CAPUZZI commozione dello scrittore, colpisce tanto del Pontefice? gioia nelle cose "minime" del- Quali sono le sfide della na- dell’infinito. Santiago. All’entrata del tempio sono state INVIATA A SANTIAGO DEL CILE considerato tra i più emblema- Papa Francesco è una persona la quotidianità. Dio è tanto in- zione? Spesso il Pontefice, durante i trovate due bandiere carbonizzate del Cile tici dell’America Latina attua- che emana calore, vicinanza. tenso nell’infinitamente gran- L’ultima volta che un Papa è viaggi, ama citare alcuni auto- e del Vaticano. Come già accaduto l mio “postino” pren- le, per l’arrivo del Pontefice. Un Mi piace il nome che ha scelto, de quanto nell’infinitamente venuto a trovarci, nel Paese c’e- ri emblematici della terra in venerdì, grupposcoli radicali non meglio derebbe il Papa per sentimento, ritiene, condiviso ispirato a san Francesco d’As- piccolo. ra una dittatura militare. All’e- cui si trova. C’è qualcuno, in precisati cercano di strumentalizzare il I« mano e lo porterebbe dai connazionali perché «qui sisi, il quale disse: «Mi accon- Come definirebbe, in una fra- poca, la Chiesa ha fatto molto particolare, a cui le piacereb- viaggio papale per acquisire visibilità. Nelle immediatamente all’osteria di sono cristiani perfino gli atei». tento di poco e di molto poco se, il Cile attuale? per difendere e aiutare le vitti- be si riferisse? stesse ore, sono state incendiate due Isla Negra, il paesino sul mare «Che Bergoglio sia in Cile, Pae- di quel poco». Sento una Un Paese in cui la gente non de- me e i perseguitati del regime. Quando il postino dice a Neru- cappelle in Araucanía, nella cui principale dove Pablo Neruda amava ri- se separato dagli altri dalla sua profonda sintonia con il Pon- ve più andare via. Al contrario, Ora, fortunatamente, viviamo da che vuole essere un poeta, città – Temuco –, Bergoglio si recherà oggi. siedere. Là gli presenterebbe la affilata geografia è una benedi- tefice quando esorta a vivere la arriva. in una democrazia: a volte go- quest’ultimo gli risponde: «Beh, La regione, come Francesco ben sa, ha sua amata Beatriz. E dato che il zione che renderà più vigorose verna il centro-destra, altre il in Cile tutti sono poeti. È meglio una storia difficile. La lunga serie di abusi e mio “postino” è un uomo spon- la fede e le speranza del nostro centro-sinistra. La disegua- che continui a fare il postino: discriminazioni contro la minoranza nativa taneo, non mi meraviglierei se popolo», dice ad Avvenire l’au- glianza fra ricchi e poveri è, almeno cammini tanto e non – i mapuche – ha portato la gli chiedesse: “Vuole essere lei tore che, in recente lettera a- L’intervista però, ancora grande e la "giu- ingrassi». Il Papa ha, dunque, radicalizzazione di una piccola parte del a sposarci?”». Il postino Mario perta, ha designato Gesù figu- stizia sociale" lenta. l’imbarazzo della scelta. E per movimento. Bande che spesso non sono - protagonista di uno dei più ra più rappresentativa degli ul- Dal suo romanzo è stato tratto il film Crede che il messaggio di Ber- chiunque opti andrà comun- nemmeno mapuche ma sfruttano le emblematici romanzi di Anto- timi due millenni. goglio sia importante per i ci- que bene. istanze native per acquisire visibilità. La nio Skármeta “Ardiente pacien- Perché questa scelta? con Troisi. «Rispetto a quando venne leni? Che cosa vorrebbe dire a Fran- polizia sospetta che siano queste le cia- El cartero di Neruda” (pub- Niente è più commovente e Giovanni Paolo II siamo in democrazia Molto. Abbiamo necessità di u- cesco? responsabili del rogo delle cappelle, anche blicato in Italia da Einaudi) - è convincente di un Dio che si fa na "scossa di trascendenza". A Ora che è venuto, per favore, se gli attacchi non sono stati associato in modo indelebile uomo e soffre insieme a lui. ma la diseguaglianza fra ricchi e poveri è volte, intrappolati dalle bana- non se ne vada! rivendicati.(Lu.C.) nella memoria degli italiani al Torniamo al Papa. Che cosa la ancora grande e la giustizia sociale lenta» lità, perdiamo la dimensione © RIPRODUZIONE RISERVATA magistrale film di Massimo Troisi. L’ultimo dell’attore-regi- sta napoletano che, già malato, si è gettato cuore e corpo nel personaggio, regalando al pub- blico una toccante interpreta- zione. La versione cinemato- grafica, però, "italianizza" i luo- ghi, raccontando l’esilio nella Penisola del poeta e futuro No- bel, Pablo Neruda. La versione originaria, invece, si svolge in Cile. In quella Isla Negra che - nell’immaginazione del suo creatore -, il postino vorrebbe mostrare a papa Francesco. La "licenza letteraria" - per cui Skármeta è noto e per cui spes- so utilizza proprio il suo posti- no Mario - rivela la profonda

L’omaggio. L’esempio vivo di san Hurtado «Chiesa capace di porsi al servizio di Cristo nell’affamato»

A sinistra e STEFANIA FALASCA cipi a cui avrebbe dovuto ispirarsi. In gnarci ad aprirli per elevare tutto al del missionario cileno è ancora valido. da fattorie, con una grande facciata ret- qui sopra due INVIATA A SANTIAGO DEL CILE un convegno di cattolici cileni, svolto Creatore di ogni cosa; tutti quelli che E che per il Papa il padre Hurtado sia tangolare bianca e un gazebo nel mez- momenti della nel 1944, padre Hurtado presentava la ci rendono egoisti e ci fanno ripiegare stato un modello negli anni della sua zo, tre piani e circa novanta stanze, è celebrazione icevano di lui che «era un dar- fede cristiana in Dio amore come la ri- su noi stessi». Per il Papa come per il formazione non c’è dubbio. Il 23 mar- stato il luogo che ospitò, per quasi tre eucaristica al do acuto che si conficca nel- sposta al dramma dell’umanità: «La santo gesuita Hurtado il problema non zo 1960, Jorge Mario Bergoglio fece il decenni, fino al 1968, centinaia di gio- parco O’Higgins, D la carne addormentata della nostra santa madre Chiesa non di- sta nel dar da mangiare al povero, ve- primo passo sul suolo cileno. A 24 an- vani studenti gesuiti. Tra loro il futuro Nella foto grande Chiesa». Rosso acceso è adesso il co- sprezza queste parole: collettività, so- stire il denudato, assistere l’infermo, ni, nella casa dei gesuiti di Padre Hur- Pontefice. Papa Francesco ha incon- il Papa al Palazzo lore del suo santuario nel quartiere lidarietà, giustizia sociale, ma al con- ma «nel considerare che il povero, il tado, ha fatto parte di quello che è no- trato ieri sera i gesuiti di quegli anni, presidenziale de della Stazione centrale di Santiago. Del trario, le supera con una ricchezza in- denudato, il malato il carcerato i sen- to come “juniorato”, uno stadio della molti dei quali sono stati in viaggio a La Moneda santo cileno Alberto Hurtado cano- finitamente maggiore e con un conte- zatetto hanno la dignità di sedersi alle formazione gesuita formata da studi Santiago per partecipare a questo in- nizzato nel 2005 c’è ancora lì la ca- nuto immensamente più rivoluziona- nostre tavole di sentirsi a casa tra noi, umanistici, intermedia tra il noviziato contro. Ma dopo la visita alla tomba (Ansa) mioneta, il furgoncino Ford con cui rio ed elevandosi su di esse parla di u- di sentirsi in famiglia». e la filosofia. Il luogo in cui viveva era del santo padre Hurtado, l’ultimo sa- nel secolo scorso andava nelle strade nità, fraternità, amore. Queste tre pa- Nel suo discorso ai religiosi papa Fran- la casa che nel 1937 il provinciale dei luto pubblico della giornata di papa dei più diseredati. role sono la sintesi di tutto l’insegna- cesco ha detto che il Cile di oggi è di- gesuiti aveva commissionato, per spo- Francesco è stato ai quaranta accolti La prima giornata di Francesco in Cile mento della Chiesa, quello di sempre, verso da quello che lui aveva cono- stare il noviziato de Chillán in un set- nell’Hogar de Cristo. non poteva che riavvolgersi alla fine ri- ma che è specialmente rinnovato ai no- sciuto, ma questo sguardo sulla realtà tore più vicino a Santiago. Circondato © RIPRODUZIONE RISERVATA tornando alla casa memoria, alle spo- stri giorni…». Hurtado descriveva il glie del santo ge- senso del povero suita cileno, più così: «Sentire i lo- volte citato dal Canonizzato nel 2005 fu un ro dolori, le loro La storia. Una casa per «gli ultimi tra gli ultimi» Papa di origini ar- angosce come gentine. Soprat- modello per Bergoglio negli proprie… deside- tutto perché la anni di formazione, quando rare il rapporto STEFANIA FALASCA pa Francesco, capofila di oltre ruzione l’industria del narcotraf- camente dall’allora cardinal Ber- dell’Hogar e i preti delle barac- strada da lui per- con il povero, LUCIA CAPUZZI 300 centri per poveri, malati psi- fico che, nelle aree marginali, goglio. La vicenda, in breve, var- copoli di Buenos Aires. Non a ca- corsa ha precorso visse a Santiago. A Buenos provare dolore INVIATE A SANTIAGO DEL CILE chici, alcolisti, minori a rischio, smercia lo scarto della lavora- ca la frontiera, filtrando in Cile, so questi ultimi hanno dato il no- i tempi ed è oggi Aires ne «importò» l’opera per non saper ve- tossicodipendenti, sparsi per il zione della cocaina: la pasta ba- dove ancora il problema era ri- me di Hogar de Cristo ai loro cen- più attuale che dere un povero iceva di aver incontrato Paese. Negli ultimi anni, l’Hogar se o paco. «Il boom del paco, la masto invisibile. «La lettera dei tri di recupero per i tossicodi- mai. Non solo per che rappresenta «Cristo con la tonsillite». si è concentrato in particolare su “droga dei poveri”, ha prodotto sacerdoti argentini ci ha fatto pendenti. «Il confronto di espe- la missione della per noi Cristo». È D E che questo gli aveva un’emergenza "forte" del Cile at- effetti devastanti. Non solo ha prendere coscienza dell’esisten- rienze ci arricchisce a vicenda. Chiesa. Tanto che lo ha citato ieri an- una frase molto densa. Parlando ieri ai cambiato la vita. Una sera, rien- tuale: la cattura, da parte delle creato una pandemia di disagio za di migliaia e migliaia di fami- Partiamo da un fondamento co- che nel suo discorso a La Moneda, ri- religiosi nella Cattedrale di Santiago, in trando a casa, su via San Ignacio, bande criminali, dei cosiddetti psichico – prosegue il gesuita –. glie in ostaggio dell’esclusione e mune: entrambi impariamo dai cordando con le stesse parole del san- uno dei suoi discorsi più intensi, in ri- padre Alberto Hurtado si imbattè "quartieri critici". Zone - la Pro- Il potere di seduzione e corru- delle reti di spaccio. Abbiamo de- poveri. Sono loro i nostri mae- to che il futuro si gioca in gran parte ferimento al sentire di Hurtado papa in un senzatetto con una grave cura ne ha individuato 426 in tut- zione dei narcos ha disgregato il ciso di affrontare la questione al stri: la carenza di risorse li ha co- nella «capacità di ascolto, che in un Francesco ha parlato di «una Chiesa infezione alle vie respiratorie. In ta la nazione - in cui i diritti mi- tessuto sociale delle comunità. modo di padre Hurtado: scavare stretti ad avere uno sguardo es- Paese hanno il popolo e le sue auto- capace di porsi al servizio di Cristo nel- lui, scorse il volto di Gesù che gli nimi dei cittadini - salute, edu- Con il nostro lavoro proviamo a a fondo il problema, oltre le ri- senziale sulla vita, intesa come rità». Hurtado, testimone di un cristia- l’affamato, un servizio che non si i- chiedeva aiuto. Così, creò la prin- cazione, trasporto, alloggio de- "ripararlo". In tale azione, una cette punitive e penali, per indi- relazione», sottolinea padre nesimo che si incarna nella società e la dentifica con l’assistenzialismo o il pa- cipale delle sue opere: l’Hogar de gno, servizi igienici - sono siste- delle nostre fonti di ispirazione viduare le cause e contribuire a Walker. L’Hogar, da due anni, ha rinnova nel segno dell’unità e della fra- ternalismo, ma con la conversione del Cristo. Da allora, sono trascorsi maticamente calpestati. In tale principali, dall’inizio degli anni risolverle». Si è creata, così, una incentrato la missione non più ternità, ha anticipato i tempi, è stato cuore». «Vedo con preoccupazione – 74 anni e la struttura – ora ampia contesto di violenza strutturale, Duemila, sono stati i “curas ville- sorta di “rete australe” di colla- solo sull’accogliere, bensì sul- fondatore degli Hogar de Cristo, case di ha affermato il Papa – che ci sono co- e moderna, con le pareti fresche nell’ultimo ventennio, ha fatto ir- ros”, i sacerdoti impegnati nelle borazione informale tra i gesuiti l’invitare ad accogliere. «Stiamo accoglienza per ragazzi di strada e po- munità che vivono prese dall’ansia più di vernice scarlatta – continua ad baraccopoli di Buenos Aires e il facendo un lavoro sistemico per veri abbandonati, concepiti come fo- di figurare sul cartellone, di occupare accogliere gli ultimi fra gli ultimi, loro arcivescovo, Jorge Mario avvicinare lo Stato, le imprese e colari domestici dove riscoprire la di- spazi, di apparire e mostrarsi che non coloro ai quali non arriva alcun Bergoglio». Eredità del santo l’Hogar la società alle periferie dimenti- gnità dell’essere umano. Oggi sono di rimboccarsi le maniche e andare a aiuto pubblico o privato. «Non Nel 2009, tale gruppo di preti cate. Valorizzando le risorse che un’estesa opera della Chiesa non solo toccare la realtà sofferta del nostro po- vogliamo, però, limitarci a que- pubblica il documento “La dro- de Cristo è capofila queste hanno per ricreare co- in Cile. L’allora arcivescovo di Buenos polo fedele». E ha ripreso ancora la ri- sto. Il nostro dovere è vivere l’e- ga nelle villas depenalizzata di di oltre 300 centri per munità Il messaggio del Papa, in Aires l’aveva incoraggiata e sostenuta flessione fatta dal santo cileno che può sempio di san Alberto Hurtado fatto”. Il testo colpisce come un questo senso, è prezioso. Ci aiu- anche a Buenos Aires attraverso i cu- mettere ora in discussione: «Saranno, nell’attualità. Cerchiamo, dun- pugno nello stomaco la società poveri, tossicodipendenti ta a guardare il Cile del XXI seco- ras villeros. Il primo Hogar venne fon- dunque, metodi falsi tutti quelli che que, di adeguare il lavoro alle argentina, costringendola ad a- malati psichici, alcolisti lo alla luce del Vangelo. Per ri- dato nella villa miseria 21. Quel Giovedì vengono imposti per uniformità, tutti nuove forme di esclusione», spie- prire gli occhi. I narcos se sono pensare, come Paese, il modello santo del 2008 Bergoglio andò a inau- quelli che pretendono di orientarci a ga il gesuita Pablo Walker che da tanto irritati da scatenare un’on- Lo dirige il gesuita di sviluppo. E, come Chiesa, per gurarlo di persona, lavò i piedi a dodi- Dio facendoci dimenticare i nostri fra- sette anni dirige l’Hogar de Cri- data di minacce contro il più em- Pablo Walker attuare un’autentica conversione ci ragazzi che iniziavano il processo di telli; tutti quelli che ci fanno chiudere sto di Estación central, attiguo al blematico dei “curas villeros”, pa- pastorale». recupero dalla droga e formulò i prin- gli occhi sull’universo, invece di inse- Santuario dove ieri si è recato pa- Pablo Walker dre Pepe Di Paola, difeso pubbli- © RIPRODUZIONE RISERVATA PIETRO Mercoledì 17 Gennaio 2018 E IL MONDO PRIMO PIANO 5 Dolore e vergogna per gli abusi su minori Francesco in Cile: il futuro di un Paese dipende dalla sua capacità di ascolto STEFANIA FALASCA gno di un «patto tra le generazioni». La giornata tura di , godeva di grande presti- fice è stato infatti raggiunto, mentre era a bordo INVIATA A SANTIAGO DEL CILE Per perseguire la pace e la giustizia Francesco ha gio per le sue coraggiose denunce in difesa della giu- della papamobile da un giornale che l’ha colpito insistito sull’importanza di coltivare la capacità di stizia e dei diritti umani, oggi ha visto perdere cre- tra il collo e la spalla sinistra. Nessun problema per ace e giustizia. È il leitmotiv del serrato pri- ascolto, che «assume grande valore in questa Na- Nel primo discorso in America dibilità presso l’opinione pubblica a causa delle vi- Francesco che ha reagito con un sorriso. mo giorno di papa Francesco a Santiago zione dove la pluralità etnica, culturale e storica Latina la richiesta di perdono cende di abusi sui minori come quelle perpetrate «Seminare la pace a forza di prossimità, a forza di P del Cile. Ed è stato indicativo che varcan- esige di essere custodita da ogni tentativo di par- dall’influente sacerdote Fernando Karadima, rico- vicinanza!» è il messaggio di Francesco che in que- do la frontiera del Far West dell’altro Occidente, en- zialità o supremazia e che mette in gioco la capa- per lo scandalo pedofilia. Ai nosciuto colpevole dalla Santa Sede di abusi sui sto serrato giorno di incontri, lo ha richiamo an- trando nella porta stretta del Cile il Papa abbia ri- cità di lasciar cadere dogmatismi esclusivisti in u- vescovi: i laici non sono né minori nel 2011. La forte richiesta di perdono da che visitando il Centro penitenziario femminile presentato all’attenzione dei giornalisti la fatidi- na sana apertura al bene comune». Citando parte del Pontefice, oltre a essere un riconosci- della capitale cilena. Poi è stata la volta del clero che ca foto del bambino giapponese in fila al crema- sant’Alberto Hurtado, il poeta Pablo Neruda e il nostri servi né nostri impiegati mento di responsabilità per la mancata tutela dei ha caratterizzato il pomeriggio e con il quale si è in- torio dopo la catastrofe di Nagasaki e come per pa- cardinale cileno Raúl Silva Henríquez ha voluto ri- «I diritti dei popoli indigeni più piccoli, è stata un modo per cercare di rassere- trattenuto a lungo. L’incontro in Cattedrale con i sa- pa Francesco questa dica molto più di mille pa- chiamare l’importanza di coltivare la capacità di nare il clima della visita, dato che padre Karadima cerdoti e i religiosi ha anticipato quelli con i ve- role per esorcizzare il rischio di una nuova guer- ascolto che deve abbracciare tutti: i disoccupati, devono avere attenzione» è stato il formatore di sacerdoti e alcuni di questi scovi. E se ai sacerdoti si è rivolto loro parlando cor ra nucleare. Anche l’arrivo a Santiago è stato un i migranti «che bussano alle porte di questo Pae- più vicini a lui sono diventati vescovi nel Paese. ad cor loquitur sulle corde della missione cristiana tendere la mano nel segno della pace, dopo che se in cerca di miglioramenti», così come i giovani grande sostegno», perché «da loro possiamo ap- Dal Palacio de La Moneda, papa Francesco si è ai vescovi ha particolarmente sottolineato il male la vigilia del viaggio aveva visto scatenarsi tensio- da proteggere «dal flagello della droga», gli anzia- prendere che non c’è vero sviluppo in un popolo poi trasferito in auto chiusa al Parque O’Higgins del clericalismo con le parole della Lumen gentium, ni intorno alla sesta visita apostolica del vescovo ni e i bambini, i popoli autoctoni, spesso dimen- che volta le spalle alla terra e a tutto quello che vi è dove ha presieduto la Messa e dove è tornato a perché «la mancanza di consapevolezza del fatto di Roma nel suo continente di provenienza. E nel- ticati, i cui diritti devono ricevere attenzione e la connesso». A questo riconoscimento di responsa- parlare della giustizia con le parole del cardinale che la missione è di tutta la Chiesa e non del prete la direzione della distensione è stato ieri anche cui cultura protetta, affinché non si perda una par- bilità le prime parole del Papa rivolte alle autorità Raul Silva Henriquez all’epoca della dittatura: o del vescovo limita l’orizzonte». «Diciamolo chia- l’incontro nel Palazzo presidenziale de La Mone- te dell’identità e della ricchezza di questo Paese. civili e politiche a Santiago del Cile hanno avuto an- «Non posso fare a meno di evocare quel grande ramente, i laici non sono i nostri servi, né i nostri da con la presidente uscente del Cile, Michelle Ba- Per papa Francesco il messaggio rivolto non solo che un altro obiettivo: «Non posso fare a meno di pastore che ebbe Santiago, il quale in un Te Deum impiegati – ha detto il Papa –. Non devono ripete- chelet Jeria, figlia di un generale dell’aviazione uc- al Cile è che occorre trovare vie di fuga dal «para- esprimere il dolore e la vergogna che sento davan- disse: "Se vuoi la pace, lavora per la giustizia. E se re come pappagalli quello che diciamo». E ha chie- ciso dopo il golpe di Pinochet nel 1973. Il Papa ha digma tecnocratico» che favorisce «l’irruzione del ti al danno irreparabile causato a bambini da par- qualcuno ci domanda: "Cos’è la giustizia?", o se sto il dono di lavorare per «una opzione missiona- sottolineato l’avanzamento compiuto negli ulti- potere economico contro gli eco-sistemi naturali, te di ministri della Chiesa. Desidero unirmi ai miei per caso pensa che consista solo nel “non ruba- ria e profetica che sia capace di trasformare tutto» mi decenni da Cile sul cammino della democra- e quindi contro il bene comune dei nostri popoli». fratelli nell’episcopato, perché è giusto chiedere re”, gli diremo che esiste un’altra giustizia: quella e che «ogni struttura ecclesiale diventi strumento zia e dello sviluppo, dopo gli anni della dittatura E per perseguire questo intento ha indicato quel- perdono e appoggiare con tutte le forze le vittime, che esige che ogni uomo sia trattato come uomo». adatto per l’evangelizzazione del Cile più che per militare. Un cammino disseminato di ostacoli e lo che sarà il filo rosso di questa visita in Cile e Perù: mentre dobbiamo impegnarci perché ciò non si Una celebrazione quella al parco, caratterizzata un’autoconservazione ecclesiastica». episodi turbolenti che occorre proseguire nel se- «La saggezza dei popoli indigeni può risultare di ripeta». La Chiesa cilena, che al tempo della ditta- anche da un curioso fuori programma. Il Ponte- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Voci e volti. Nel carcere femminile «La sua visita ci ridona fiducia»

LUCIA CAPUZZI lavora da tredici anni a San tolinea la religiosa. biato la mia fede. Prima cre- INVIATA A SANTIAGO DEL CILE Joaquín nella doppia veste di «So che ho sbagliato a vende- devo ma senza rifletterci trop- responsabile della pastorale e re droga», racconta Pilar, 46 po. Chiusa fra quattro mura, n giorno in più di fondatrice “Mujer levántate” anni, di Santiago. «Qualche ho dovuto scegliere tra perde- vita, un giorno in (Donna, rialzati). L’associa- volta me ne pento. Poi, però, re Dio o ritrovarlo. All’inizio U« meno di con- zione aiuta le detenute prima penso che così almeno ho po- l’ho maledetto. Poi ho impa- danna». Recita così il ritor- e dopo il rilascio, affinché pos- tuto comprare le medicine per rato a sentirlo accanto a me nello nella canzone che le de- sano reinserirsi nella società. mia madre. Lei sta bene ora tra queste sbarre. E’ lui a dar- tenute della prigione femmi- Le donne sono in genere una ma la vedo poco perché sono mi la forza di alzarmi ogni nile San Joaquín di Santiago componente ridotta della po- qui». Margarita, di Iquique, mattina, in una cella», dice. hanno intonato ieri all’arrivo polazione carceraria. In Cile non immaginava di compie- C’è questo mix di lacrime e di papa Francesco. Come sono meno di re i suoi 48 anni speranza nel brano che le spesso fa nei suoi viaggi, Ber- 4mila su un to- in una cella. «In donne di San Joaquín hanno goglio si è ritagliato un mo- tale di 48mila re- La prigione di San mezzo a tanto cantato per Francesco. L’han- mento per incontrare i carce- clusi. Per loro, dolore, però, no composto loro. «Ognuna rati. O meglio le carcerate. però, è ancora Joaquin ospita 620 Dio mi ha fatto ha proposto una parola o un’i- Perché per la prima volta, il più dura. Il 70 detenute. Dietro un regalo straor- dea – racconta Nelita –. Vole- Pontefice ha scelto una strut- per cento sono dinario: la pre- vamo parlargli della nostra e- tura per sole donne. La più madri sole, con ogni crimine una senza di papa sperienza. E abbiamo voluto grande delle tre esistenti in Ci- la pena accesso- storia di dolore Francesco», af- farlo nel modo più intenso, le. Può ospitare fino a 1.144 ria della separa- ferma. E prose- con la musica. Abbiamo mes- recluse: al momento ce ne so- zione dei figli. Il gue: «Sono qui so tutte noi stesse in ogni no- no poco più della metà, 620. resto viene pre- da due anni. Nel ta. Le lacrime ci sgorgavano In effetti, percorrendo i corri- sto abbandonata dai compa- frattempo mio padre è morto dagli occhi. Cos’altro avrei vo- doi stretti del complesso di gni. Ogni detenuta riceve tre e non ho potuto dirgli addio. luto dirgli? Niente. Solo ripe- cubi di cemento - ancora ab- condanne: dal tribunale, dal- La mia piccola Antonia ha fe- tergli quanto abbiamo scritto belliti con le colombe di car- la società e dalla famiglia, steggiato i quattro anni a San nel brano: "Dio mi ha guarda- ta colorata confezionati dalle molto più dura se a delinque- Joaquín, grazie all’aiuto di to attraverso il tuo sguardo, si detenute - non si nota il so- re è una donna. È facile giu- suor Nelly. Altrimenti mi sarei illumina la mia bellezza. Ora vraffollamento e l’anarchia ti- dicarle, ma spesso si dimen- persa il compleanno, come le riprendo ad avere fiducia in pici di altri penitenziari del- tica che dietro ogni crimine altre volte». Nelita, 38 anni, pe- me, scompare la tristezza. Un l’America Latina. «Le condi- c’è una storia di dolore. Qua- ruviana, è felice di non avere giorno in più di vita, un gior- zioni sono più degne anche si tutte le "ospiti" di San Joa- avuto figli. «Altrimenti impaz- no in meno di condanna. La rispetto ad altre strutture ci- quín sono povere, finite den- zirei per la nostalgia. Già è tre- tua visita è la mia gioia Pasto- lene» – spiega suor Nelly León, tro per "crimini di povertà": mendo così. Il Signore è l’uni- re con l’odore delle pecore». religiosa del Buon Pastore, che piccolo spaccio e furto", sot- co conforto. Il carcere ha cam- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblichiamo l’omelia pronunciata dal Papa du- giustizia?”, o se per caso pensa che consista solo nel rante la Messa celebrata nel parco O’Higgins di San- L’omelia. «Seminiamo pace a forza di vicinanza» “non rubare”, gli diremo che esiste un’altra giustizia: tiago del Cile. quella che esige che ogni uomo sia trattato come edendo le folle» (Mt 5,1). In queste pri- uomo» (Card. Raúl Silva Henríquez, Omelia nel Te me parole del Vangelo che abbiamo ap- noscono lo smarrimento e il dolore che si genera so di credere nel potere trasformante di Dio Padre e e beatitudini sono quel nuovo giorno per tutti Deum Ecumenico, 18 settembre 1977). V« pena ascoltato troviamo l’atteggiamen- quando “trema la terra sotto i piedi” o “i sogni ven- nei suoi fratelli, specialmente nei suoi fratelli più fra- quelli che continuano a scommettere sul fu- Seminare la pace a forza di prossimità, a forza di vi- to con cui Gesù vuole venirci incontro, il medesimo gono sommersi” e il lavoro di tutta una vita viene gili, nei suoi fratelli scartati. Gesù, proclamando le L turo, che continuano a sognare, che continua- cinanza! A forza di uscire di casa e osservare i volti, atteggiamento con cui Dio ha sempre sorpreso il suo spazzato via; ma che ancora di più conoscono la te- beatitudini viene a scuotere quella prostrazione ne- no a lasciarsi toccare e sospingere dallo Spirito di Dio. di andare incontro a chi si trova in difficoltà, a chi popolo (cfr Es 3,7). Il primo atteggiamento di Gesù nacia e la lotta per andare avanti; ancora di più co- gativa chiamata rassegnazione che ci fa credere che Quanto ci fa bene pensare che Gesù dal Cerro Ren- non è stato trattato come persona, come un degno è vedere, guardare il volto dei suoi. Quei volti met- noscono il ricostruire e il ricominciare. si può vivere meglio se evitiamo i problemi, se fug- ca o da Puntilla viene a dirci: “Beati...”. Sì, beato tu e figlio di questa terra. Questo è l’unico modo che ab- tono in movimento l’amore viscerale di Dio. Non so- giamo dagli altri, se ci nascondiamo o rinchiudiamo tu, ognuno di noi. Beati voi che vi lasciate contagia- biamo per tessere un futuro di pace, per tessere di no state idee o concetti a muovere om’è esperto il cuore cile- nelle nostre comodità, se ci addormentiamo in un re dallo Spirito di Dio e lottate e la- nuovo una realtà che si può sfilac- Gesù... sono stati i volti, le persone; è no di ricostruzioni e di consumismo tranquillizzante (cfr Esort. ap. Evangelii vorate per questo nuovo giorno, per ciare. L’operatore di pace sa che mol- la vita che grida alla Vita che il Padre Nella Messa al parco C nuovi inizi! Come siete e- gaudium, 2). Quella rassegnazione che ci porta a i- questo nuovo Cile, perché vostro Le beatitudini te volte bisogna vincere grandi o sot- ci vuole trasmettere. sperti voi del rialzarsi dopo tanti solarci da tutti, a dividerci, a separarci, a farci ciechi sarà il regno dei cieli. «Beati gli o- tili meschinità e ambizioni, che na- Vedendo le folle, Gesù incontra il vol- O’Higgins di Santiago crolli! A questo cuore fa appello Ge- di fronte alla vita e alla sofferenza degli altri. peratori di pace, perché saranno nascono dal cuore scono dalla pretesa di crescere e “far- to della gente che lo seguiva e la co- l’invito a vincere la sù; perché questo cuore riceva le chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). misericordioso che non si un nome”, di acquistare prestigio a sa più bella è vedere che la gente, a beatitudini! E di fronte alla rassegnazione che spese degli altri. L’operatore di pace sua volta, incontra nello sguardo di rassegnazione: beato Le beatitudini non nascono da at- come un ruvido brusio mina i no- si stanca di sperare sa che non basta dire: non faccio del Gesù l’eco delle sue ricerche e aspi- chi si impegna teggiamenti di facile critica né da- stri legami vitali e ci divide, Gesù ci che sa il ricostruire male a nessuno, perché, come dice- razioni. Da tale incontro nasce que- gli “sproloqui a buon mercato” di Felici quelli che sono dice: beati quelli che si impegnano va sant’Alberto Hurtado: «Va molto sto elenco di beatitudini che sono l’o- per la riconciliazione coloro che credono di sapere tutto per la riconciliazione. Felici quelli e il ricominciare bene non fare il male, ma è molto ma- rizzonte verso il quale siamo invitati ma non vogliono impegnarsi con capaci di sporcarsi le che sono capaci di sporcarsi le ma- le non fare il bene» (Meditación ra- e sfidati a camminare. Le beatitudi- niente e con nessuno, e finiscono mani e lavorare perché ni e lavorare perché altri vivano in dial, abril 1944). ni non nascono da un atteggiamento passivo di fron- così per bloccare ogni possibilità di generare processi pace. Felici quelli che si sforzano di non seminare Costruire la pace è un processo che ci riunisce e sti- te alla realtà, né tantomeno possono nascere da u- di trasformazione e di ricostruzione nelle nostre co- altri vivano in pace. Vuoi divisione. In questo modo, la beatitudine ci rende ar- mola la nostra creatività per dar vita a relazioni ca- no spettatore che diventa un triste autore di stati- munità, nella nostra vita. Le beatitudini nascono dal gioia? Vuoi felicità? Felici tefici di pace; ci invita ad impegnarci perché lo spi- paci di vedere nel mio vicino non un estraneo, uno stiche su quanto accade. Non nascono dai profeti di cuore misericordioso che non si stanca di sperare. rito della riconciliazione guadagni spazio fra noi. sconosciuto, ma un figlio di questa terra. sventura che si accontentano di seminare delusio- E sperimenta che la speranza «è il nuovo giorno, lo quelli che lavorano Vuoi gioia? Vuoi felicità? Felici quelli che lavorano Affidiamoci alla Vergine Immacolata che dal Cerro ni. Nemmeno da miraggi che ci promettono la feli- sradicamento dell’immobilità, lo scuotersi da una perché altri possano perché altri possano avere una vita gioiosa. Deside- San Cristóbal custodisce e accompagna questa città. cità con un “clic”, in un batter d’occhi. Al contrario, prostrazione negativa” (Pablo Neruda, El habitante ri pace? Lavora per la pace. Che lei ci aiuti a vivere e a desiderare lo spirito delle le beatitudini nascono dal cuore compassionevole y su esperanza, 5). avere una vita gioiosa. beatitudini; affinché in tutti gli angoli di questa città di Gesù che si incontra con il cuore compassione- Gesù, dicendo beato il povero, colui che ha pianto, Desideri pace? Lavora on posso fare a meno di evocare quel gran- si oda come un sussurro: «Beati gli operatori di pa- vole e bisognoso di compassione di uomini e don- l’afflitto, il sofferente, colui che ha perdonato…, vie- de pastore che ebbe Santiago, il quale in un ce, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). ne che desiderano e anelano a una vita beata; di uo- ne a sradicare l’immobilità paralizzante di chi cre- per la pace. N Te Deum disse: « “Se vuoi la pace, lavora per Francesco mini e donne che conoscono la sofferenza, che co- de che le cose non possono cambiare, di chi ha smes- la giustizia” [...] E se qualcuno ci domanda: “Cos’è la © LIBRERIA EDITRICE VATICANA Martedì 22 16 Gennaio 2018

CULTURA, RELIGIONI, TEMPO LIBERO, SPETTACOLI, SPORT anzitutto Filosofia: addio ai pensatori Lindenberg e Salem, anime critiche della sinistra francese

a Francia e il mondo della filosofia in generale Giorgio Vasari, Ludwig Feuerbach e Lenin. piangono la quasi contemporanea scomparsa di Daniel Lindenberg, sociologo e storico delle idee, aveva due esponenti del pensiero contemporaneo: 77 anni. Nel 2002, in seguito alla forte ascesa politica di L Jean Salem e Daniel Lindenberg. Il primo è Jean-Marie Le Pen, pubblicò Le Rappel à l’ordre. morto domenica a 65 anni. Professore di storia della Enquête sur les nouveaux réactionnaires (Seuil), libro filosofia alla Sorbona, era uno studioso di fama che provocò scalpore nel mondo intellettuale francese mondiale dei filosofi della Grecia classica, in particolare per la sua esplicita e severa denuncia di una "nuova Democrito, Epicuro e Lucrezio su cui ha scritto saggi e ideologia reazionaria" tra gli ex intellettuali di sinistra. di cui ha curato testi. Pensatore di formazione Di formazione marxista e autore di vari libri sul marxista, si dichiarava seguace del materialismo marxismo, era professore emerito di Scienza politica storico di Marx ed Engels. Ha dedicato diversi studi a all’Università Parigi VIII.

E LZEVIRO Idee. L’islamista madrileno Serafín Fanjul “smonta” le narrazioni IL RIPETERSI «arcadiche» sulla dominazione araba in Spagna nel medioevo UGUALE DEL TERRORISMO

ROBERTO CARNERO uando si parla di terrorismo, rimane ancora valida la definizione data parecchio tempo fa dal filosofo francese Raymond Aron: «È AL-ANDALUS Q detta terroristica un’azione violenta i cui effetti psicologici sono sproporzionati rispetto ai risultati puramente fisici». La frase di Aron viene ripresa da Marco Belpoliti nel suo saggio Chi sono i terroristi suicidi (Guanda, pp. 126, euro 12). Belpoliti prova a rispondere alla domanda del titolo utilizzando una serie di Fu vera convivenza? strumenti che attingono al bagaglio di diverse discipline: dalla storia alla filosofia, dalla religione alla sociologia, dall’antropologia alla psicanalisi. SIMONE PALIAGA Del resto, è piuttosto difficile tracciare un identikit dei terroristi dell’Isis, giacché spesso la nostra a resurrezione del- conoscenza delle loro storie personali e delle loro l’Arcadia in una "al- visioni del mondo è parziale e limitata. Eppure Andalus" di splen- oggi più che mai appare ineludibile la domanda su dente bellezza ser- chi siano questi uomini pronti a farsi esplodere viva anche come determinando la perdita di molte altre vite arma per accusare innocenti. È la domanda che pongono gli studenti la Spagna di averla quando si discute di questi argomenti a scuola distrutta»« sostieneL Serafín Fanjul, uno dei (magari sull’onda emotiva di un nuovo attentato). più prestigiosi arabisti spagnoli. Già diretto- E noi docenti che cosa possiamo rispondere? È re del Centro culturale spagnolo al Cairo, do- capitato anche a me di introdurre un paragone, cente all’università Complutense di Madrid quanto si voglia imperfetto e approssimativo, e membro dell’Accademia reale di storia, proprio come fa Belpoliti a un certo punto del suo Fanjul ha consacrato i suoi studi all’islam. libro. Gli attuali adolescenti non hanno memoria Tra i suoi lavori emergono Al-Andalus con- storica della fase del terrorismo politico in Italia, tra España (pp. 372, euro 18) e La Quimera degli anni di piombo, della strategia della tensione. de al-Andalus (pp. 288, euro 16) pubblicati Se c’è una colpa della scuola è quella di non in Spagna dalle edizioni Siglo XXI e da poco arrivare mai ad affrontare la storia più recente, tradotti in volume unico in Francia col tito- quella degli ultimi lo Al-Andalus: l’invention d’un mythe (Edi- decenni. Si dice spesso tions Toucan, pp. 736, euro 28). che bisogna "fare il Quando, professore, è nato il mito di Al-An- Influenzabile, narciso, Novecento" (in storia, dalus come esempio di convivenza tra cri- instabile... L’identikit in letteratura, in stiani, ebrei e musulmani? di chi uccide o si fa filosofia...) e poi non si «Tutto comincia con il Romancero e il cosid- esplodere per riesce mai a svolgere detto "romanzo moresco" dei secoli XVI e X- ideologia è sempre davvero quella parte VII. Tuttavia questa immagine di Al-Anda- del programma, senza lus esplode coi francesi al tempo dello scon- uguale a se stesso renderci conto che tro con la Spagna per l’egemonia europea. Non contano ormai i liceali di oggi Lantier per esempio ammira le terre "dove religione, cultura o neanche ci sono nati regnavano il lusso, le arti, i piaceri e la ga- sesso. E i nostri anni nel Novecento... lanteria" in netto contrasto con la decaden- di piombo hanno Ebbene, parlare dei te Spagna che vedeva o diceva di vedere al- molto da insegnarci tanti giovani - italiani, lora. Herder alla fine del XVIII secolo, rilan- MANOSCRITTO. Illustrazione tratta dalla “Storia di Bayad and Riyad”, racconto amoroso arabo del XIII secolo occidentali, spesso cia la nobiltà e l’eccellenza intellettuali di cristiani (certamente quel mondo definendo gli spagnoli "arabi non musulmani) - che raffinati, portatori di luce della cultura euro- di Ibn ’Abdun, del XII secolo, elenca le di- ancora qualcosa del genere». tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta pea". Anche i viaggiatori dell’epoca esaltano «Le leggi musulmane erano scriminazioni imposte a cristiani e ebrei, pa- Però l’espulsione dei moriscos c’è stata nel sposarono l’ideologia della lotta armata serve a far le virtù arabe della Spagna: ospitalità, costu- severe. Cristiani ed ebrei ragonati a libertini e lebbrosi. C’è il divieto 1609 a opera di Filippo III anche se Fernand capire come i terroristi, di ieri e di oggi, non siano mi o l’abitudine tra il sottoproletariato di non avevano incarichi civili di montare a cavallo in città popolate da mu- Braudel la spiega con la loro indisponibilità "mostri", in quanto tali irrazionali e mangiare con le dita. E non esitano nem- sulmani, di suonare le campane e costruire all’integrazione… incomprensibili, ma persone quasi sempre in meno a parlare del carattere "beduino" dei Non si costruivano chiese né chiese. E include gravi insulti contro i sacer- «Braudel descrive rigorosamente l’accadu- buona salute mentale eppure caratterizzate da una contadini, che invece erano stanziali e cri- si suonavano campane doti cristiani, che non ripeto per rispetto. to. Tutta la documentazione a nostra dispo- fragilità psicologica ed emotiva su cui ha buon stiani». Col passare degli anni Possono praticare la loro religione, ma sen- sizione indica un ostinato atteggiamento di gioco e fa presa l’ideologia della purezza e della Il mito è usato a quel tempo contro il ra- i non convertiti sono fuggiti za esibirla pubblicamente. La pressione era resistenza all’integrazione, non di tutti i mo- violenza, un’ideologia che rifiuta la realtà col suo zionalismo del XVIII secolo? a Nord. Quando i castigliani così forte che, alla fine del IX secolo, esiste- riscos, ma di molti, forse di una maggioran- carico di complessità e di imperfezione. «Questi «La Spagna e al-Andalus diventano rifugi di riconquistano la regione trovano va una maggioranza di musulmani conver- za. Nel Cinquecento intere zone costiere si giovani», scrive Belpoliti a proposito del terrorismo autenticità, esotismo, avventura e folclore. solo islamici. E non è vero titi. Si assiste quindi a un massiccio esodo di svuotano e le popolazioni fuggono in Ma- nostrano di qualche decennio fa, «erano decisi a Ma assume aspetti politici di nuovo con gli mozarabi, ma sarebbe meglio chiamarli la- rocco e in Algeria, come era successo prima creare le basi per una rivoluzione in Italia: far sì inglesi che accusano la Spagna di aver rovi- che dobbiamo agli arabi tino-visigoti, verso nord. E con loro partono con i cristiani scappati nel nord della Spagna. che la classe operaia fosse il cardine di un nuovo nato la ricchezza naturale della penisola i- la conoscenza di Aristotele» molti ebrei. Quando, nel XIII secolo, i casti- Quelli che rimasero reagirono anche con rap- sistema sociale e politico, infinitamente più giusto berica. "Sotto il dominio dei Romani e dei gliani irrompono nella valle del Guadalqui- presaglie. È vero che erano stati costretti a di quello dell’epoca. Sono diventati tutti, o quasi, Mori sembrava un Eden, un giardino di ab- vir non trovano più cristiani o ebrei. Come cristianizzarsi e quindi non si poteva conta- degli assassini. Hanno ucciso a sangue freddo altri bondanza e delizie" dice Richard Ford, ora non ricordare poi gli almohadi che un seco- re troppo sulla loro lealtà, ma erano i meto- uomini, magari più adulti o anziani di loro, in non rimangono che "abbandono e desola- lo prima avevano deportato in Marocco i cri- di del tempo, in tutti i Paesi. Mentre gli ebrei nome del nuovo ordine da creare, contro il zione ". Per Borrow "l’Andalusia, un tempo stiani che non erano fuggiti in Castiglia. Nel adottarono una posizione più duttile i mu- disordine del capitalismo e delle multinazionali. giardino sorridente, è stata trasformato in contempo viene sradicato il cristianesimo sulmani si vantavano della loro fede e non Nessuno avrebbe convinto i ragazzi delle Brigate quello che è a causa dell’espulsione dei in Maghreb». rinunciavano a provocazioni. I processi del- rosse a deviare il loro percorso d’iniziati. Il Mori da una Spagna, rimasta dis- STORIA Secondo Arnold Toynbee a Al-An- l’Inquisizione includono numerosi casi di linguaggio e la logica non realistica sono molto più sanguata dalla maggior parte del- dalus erano banditi i pregiudizi moriscos perseguitati per avere gioito dopo forti e non tengono conto di quella che chiamiamo la sua popolazione". E così via. IL RUOLO DELLA "LEYENDA NEGRA" razziali mentre con gli spagno- le sconfitte spagnole nel Mediterraneo». "realtà"». Se ricomponiamo le tessere di quanto Come era la convivenza tra Dopo l’elezione di Donald Trump il "Newsweek" li si esaltava la "limpieza de Secondo Sylvain Gouguenheim la cono- sappiamo sugli artefici degli attentati alla musulmani, cristiani ed e- titolava in copertina che saremmo entrati nell’era della sangre"… scenza di Aristotele non si deve ai traduttori redazione di "Charlie Hebdo" nel gennaio 2015, al brei in Al-Andalus? post-verità, ma dimenticava che questa è cominciata già «Non voglio essere troppo di Al-Andalus ma agli scriptoria cristiani. Bataclan nel novembre 2015, a Bruxelles nel marzo «Si reggeva sulla separa- cinquecento anni fa con la leyenda negra. A promuovere duro, ma in questo caso Cosa ne pensa? 2016 e così via, troviamo sempre un’analoga zione delle tre comunità, questa ricostruzione storica erano stati, tra il sedicesimo e Toynbee parla di ciò che «Il suo libro è stato criticato per ragioni e- visione manichea della realtà, in cui il bene è tutto con quella musulmana diciassettesimo secolo, olandesi e inglesi in funzione non conosce. Ricordo stranee allo studio della storia. Hanno pre- da una parte e il male tutto dall’altra. Coloro che in posizione di dominio antispagnola e anticattolica. In seguito alla forte rivalità solo che nell’Islam me- valso i pregiudizi politicamente corretti del diventano attivisti in questi gruppi non sono in tutti i campi, legale, commerciale e militare tra Olanda, Inghilterra e Spagna per il dievale non troviamo pensiero unico. La Sicilia, Roma, Ravenna, i "pazzi": i loro reclutatori sono attenti a non fiscale e sociale. I mem- controllo delle rotte atlantiche venne promossa un’immagine solo la segregazione per monasteri benedettini furono determinan- selezionare persone "anormali", sia perché bri delle comunità cri- negativa dei sudditi dell’Impero "su cui non tramonta mai il sole", cristiani ed ebrei, ma ti nella trasmissione della conoscenza di Bi- darebbero troppo facilmente nell’occhio sia perché stiane ed ebraiche man- che prese il nome di leggenda nera. Un ruolo non marginale in anche un feroce razzi- sanzio e del mondo greco. In ogni caso, pos- non sarebbero completamente affidabili per il cavano di personalità questa operazione la ebbe l’editore e incisore Theodor de Bry smo contro i neri. Non siamo parlare di complementarità, non di e- compito loro assegnato. Sono però, certamente, giuridica individuale e (1528-1598) che non esitava a produrre lavori in cui gli spagnoli mancano discriminazio- sclusione di una delle due rotte. Il libro di individui instabili e psicologicamente contavano qualcosa solo erano rappresentati anche come mangiatori di indios. La ni tra i nuovi convertiti e i Gouguenheim mi è sembrato eccellente, e influenzabili. E anche, spesso, narcisisti: in ultima perché appartenenti alla lo- leyenda negra sarà così efficace che ne subirono vecchi musulmani o tra a- abbiamo bisogno di libri simili per scrollar- analisi, il gesto eclatante dell’omicidio-suicidio ro stessa comunità, governa- l’influenza anche Immanuel Kant e Giuseppe Verdi nel rabi e non arabi. Non riesco ci di dosso gli stupidi complessi che noi eu- può essere letto anche come un modo disperato ta da un "comes", conte, no- suo Don Carlos. a capire come, dopo gli studi ropei ci siamo inflitti dopo la Seconda Guer- per affermare se stessi. minato dall’emiro dinanzi al di Ignaz Golgziher, all’inizio del ra Mondiale e il Sessantotto». © RIPRODUZIONE RISERVATA quale era responsabile. Il trattato XX secolo qualcuno possa dire © RIPRODUZIONE RISERVATA Martedì 16 Gennaio 2018 AGORÀ cultura 23

Inedito la recensione Di fronte al fenomeno delle migrazioni, il filosofo francese Andreoli, la Scozia invitava l’Occidente e l’assillo della morte a ricordare la propria storia di accoglienza ANDREA GALLI e integrazione uesto è il vero interrogativo: non il senso dell’uomo e del Q« mondo, ma il senso dell’uomo che muore in un mondo che resta». La morte PAUL RICOEUR come centro di tutto, scandalo che fa rimpicciolire fino a scomparire a cultura europea presa nel suo in- tutte le antinomie della vita. Nella sieme è forse la sola che ha assunto sua ultima prova narrativa, Il il compito considerevole di coniu- silenzio delle pietre, lo psichiatra gare in modo così costante convin- Vittorino Andreoli torna a riflettere zioni e critica. Così il cristianesimo, su un “suo” tema e lo fa in un modo a differenza dell’islam, ha dovuto in cui il velo della finzione letteraria sempre venire a patti con il suo av- si fa molto tenue e il tratto versarioL razionalista e interiorizzare la critica autobiografico visibile. La trama in auto-critica. In un certo senso la crisi non è vede un anonimo italiano, un accidente contingente, meno ancora una nell’anno 2028, sopraffatto dal malattia moderna: è costitutiva della coscien- ti soddisfatti e che importa liberare e incor- disgusto per la vita metropolitana e za europea. L’eterogeneità delle tradizioni fon- porare alle nostre proprie attese, per fornirgli per l’uomo in sé, ritirarsi in Scozia, datrici e la discordanza tra convinzioni e criti- un contenuto e, oso dire, un corpo. In breve, nella cittadina di Inverkirkaig nel ca mi hanno indotto a pronunciare la parola occorre accedere a una concezione aperta del- Sutherland. Segue un flusso di fragilità. la tradizione. Più esattamente, occorre ria- meditazioni esistenziali e È su questa fragilità dello spazio d’esperienza prire il passato e liberare il suo carico di futu- osservazioni psicologiche. Quello dell’Europa che vorrei insistere prima di rivol- ro. Non vi è qui una forma di migrazione nel- che il protagonista lascia è un germi verso quella della coscienza del futuro. In l’incompiuto del passato? Quest’ultima sug- «mondo civilizzato che stava effetti si passa facilmente dalla fragilità alla pa- RICOUER gestione ci permette di dire una parola sulla scivolando verso la sua fine, verso la tologia. Quest’ultima si presenta come una cri- terapia del futuro. Liberare le promesse non barbarie», assediato da torme di si della memoria e della tradizione. Crisi della mantenute del passato è già una parte della sans-papier e occupanti abusivi di memoria: tocchiamo qui un paradosso scon- terapia, nella misura in cui ciò di cui soffre la case, dove «le autorità erano ridotte certante; spesso le regioni, le nazioni o i popo- nostra capacità di proiezione nel futuro è u- ormai a pure convenzioni», dove li soffrono a volte di un eccesso di memoria, al- na mancanza di contenuto. In questo senso, violenza minacce terroristiche sono tre di un difetto di memoria. Nel primo caso, il- innovazione e tradizione sono le due facce di diventate endemiche. Di fronte a lustrato tragicamente dall’ex Jugoslavia, ogni L’Europa uno stesso fenomeno costitutivo della co- tutto ciò il mare freddo e comunità vuole ricordarsi solo delle epoche di scienza storica. Ma concordo volentieri che spumeggiante, la vastità delle grandezza e gloria, e per contrasto solamente non è sufficiente attingere al passato e tratta- Highlands abitate quasi solo da delle umiliazioni subite. Nel secondo caso, quel- re le tradizioni come risorse vive piuttosto che uccelli e pecore, sono contraltare, lo dell’Europa occidentale post-staliniana, il ri- come depositi per alimentare il nostro slan- provocazione e consolazione. fiuto della trasparenza equivale a una volontà cio verso il futuro. Qui vorrei insistere su un Consolazione fino a un certo punto, di oblio e conduce a una fuga davanti alla col- aspetto del problema che tocca la questione perché anche la natura svela il suo pa. Ciò che è comune a questi due fenomeni, smemorata della migrazione in quanto aspetto del cam- volto inquietante, da «serial killer» e in apparenza opposti, è un rapporto perverti- biamento culturale. L’invenzione maggiore nel protagonista torna presto a farsi to con la tradizione. Strappata dalla dialettica nomeno sul quale Koselleck mette fortemente spazi d’integrazione, di stabilizzazione. Ed è per alla quale oggi siamo invitati riguarda l’inte- sentire il «bisogno di società prima evocata tra lo spazio d’esperienza e l’o- l’accento, cioè la perdita di ogni senso della sto- questo che si pone la questione di sapere se, grazione le une con le altre delle attitudini umana». Questa oscillazione tra rizzonte dell’attesa, la tradizione si riduce a un ria, di ogni orientamento nel tempo storico. Se per riprendere una formula di Habermas, il pro- nei confronti del futuro che sono sempre mi- disprezzo e compassione per deposito sedimentato e pietrificato che gli uni alcuni parlano di epoca post-moderna, l’e- getto dei Lumi è oggi esaurito o, risalendo più nacciate di dissociarsi: che si tratti di pro- l’animale uomo e il suo vivere esaltano e gli altri si sforzano di nascondere e spressione è giustificata, nella misura in cui si in alto nel passato, se l’eredità greco-romana e spettive tecnologiche, di anticipazioni eco- sociale, è l’anticipo di un’altra seppellire. può identificare la modernità all’idea raziona- l’eredità giudeo-cristiana sono ancora suscet- nomiche, di risoluzioni di problemi morali i- oscillazione più radicale e decisiva. Ma la crisi della memoria e della tradizione non le di progresso. In fondo non soffriamo meno tibili d’essere riattivate. nediti posti dalle minacce all’eco-sistema, Dio non c’è, o meglio «forse non avviene senza una crisi della proiezione verso della cancellazione dell’idea di progresso rice- Una tradizione non resta vivente se non è sem- dalle possibilità d’intervento nel patrimonio c’è», secondo la voce narrante di il futuro; a volte l’orizzonte d’attesa si svuota di vuta dall’epoca dei Lumi che della secolarizza- pre reinterpretata. Questa osservazione si ap- genetico umano, dalla sovrabbondanza dei Andreoli. La morte è ineluttabilità e ogni contenuto, di ogni scopo degno di essere zione che patisce l’Europa cristiana, se non ad- plica tanto alle tradizioni cristiane quanto al- segni in circolazione eccedenti la nostra ca- perdita di senso, per cui «in queste perseguito; così si riscontra un po’ dappertut- dirittura dell’allontanamento assai marcato dal- le eredità greco-romane, medievali così co- pacità di integrazione. condizioni disperate, in questa to il diffondersi della diffidenza nei confronti di la sorgente greca ed ebraica della nostra cultu- me alle tradizioni ricevute dall’epoca dei Lu- Dico che questo problema d’integrazione toc- sorta di apocalisse attesa per ogni previsione a medio termine e a maggior ra- ra privata e pubblica. È in questo modo che il mi. La critica stessa è una tradizione tra le al- ca il fenomeno della migrazione, nella misu- domani o dopodomani per ognuno gione nei confronti di ogni profezia a lungo ter- crollo dell’idea di progresso conduce per con- tre, incorporata nelle convinzioni ereditate e ra in cui le migrazioni riuscite del passato so- di noi, meglio che uno viva come mine; ma i fatti, all’opposto, si lasciano ugual- trasto ad aumentare uno dopo l’altro il senti- richiesta a una cultura continuamente rin- no consistite anch’esse in una integrazione vuole senza un senso definito o mente osservare: in assenza di un progetto ac- mento di aleatorietà, o quello di un destino op- novata. Inoltre, alla luce della critica storica, progressiva di valori eterogenei, a uno spazio rivestito di verità». Questa è la cifra cessibile, ci si rifugia nelle utopie di sogno che primente, quando non conduce a cedere alla se- una tradizione si rivela essere portatrice di culturale di accoglienza che si è arricchito es- della nuda esistenza. E la «follia del distruggono ogni ragionevole e tenace volontà duzione esercitata su di noi dalle idee di caos, promesse non adempiute, cioè impedite e ri- so stesso delle invasioni che hanno nell’im- mondo» che «pur conoscendo la di riforme. Questa doppia patologia che ri- di differenza e di erranza. mosse dai nuovi attori della storia. Si può di- mediato minacciato la sua coesione. Amerei via per una vita di rispetto, rompe guarda tanto il futuro quanto il passato si ri- Quest’ultimo termine dovrà allertarci qui e ora re, senza paradosso eccessivo, che gli uomini aggiungere a queste due componenti della te- ogni schema e attiva arbitrio, flette a sua volta in un impoverimento del pre- quando ci riferiamo alle migrazioni. Perché le appartenenti a epoche passate erano porta- rapia del passato di cui stiamo parlando, l’in- menzogna e sopraffazione» è orrida sente, compresa, come ho suggerito prima, la migrazioni riuscite che hanno fatto l’Europa e tori di attese, sogni, utopie che non sono sta- tegrazione delle promesse liberate dal peso di ma in fondo comprensibile, figlia capacità d’iniziativa, d’intervento nel corso del- alle quali ho fatto già una pri- un passato morto e la nostra ca- del non senso della fine. Eppure il le cose. È così che si assiste qui e là a una pri- ma allusione, sono state il pacità di progettare l’avvenire e cuore dell’uomo non sa arrendersi vatizzazione dei desideri e dei progetti, a un contrario di un’erranza; o l’integrazione in uno stesso oriz- a questa evidenza. E Dio, che forse culto del consumerismo a corto raggio; all’ori- piuttosto vi sono forme di er- zonte d’attesa di modalità etero- non esiste, di sicuro serve. Serve gine di questo movimento di ripiegamento si ranza che sono state inter- Gli approfondimenti di Vita e Pensiero genee d’anticipazione. Questa «credere per non impazzire». Dio è percepisce senza fatica un disimpegno nei con- cettate e interrotte da lenti e Pubblichiamo qui sopra ampi stralci dell’inedito del terza componente è la più diffi- come una sottile corda tesa tra le fronti di ogni responsabilità civica. Gli individui penosi tentativi di accultu- filosofo francese Paul Ricouer (1913-2005) tratto dal cile da apprezzare nel suo giusto sponde di un canyon, unica dimenticano che la nazione non esiste che in razione dei barbari da cui numero in uscita di “Vita e Pensiero”, il bimestrale valore; voglio parlare della di- possibilità per attraversare l’abisso virtù di un voler vivere insieme sostenuto e ra- tutti discendiamo in qual- culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. mensione utopica. Si può diffi- passandoci sopra come un tificato da un vecchio tacito contratto tra i cit- che grado, negli spazi cultu- Tra gli altri temi della rivista: il ruolo delle religioni in dare delle utopie, in ragione del- funambolo. Troppo poco, vien da tadini di uno stesso popolo e di una stessa na- rali stabiliti dall’Impero ro- Occidente dinanzi all’avanzare della secolarizzazione nel la loro rigidità dottrinale, del lo- dire, per scampare al precipizio. Pur zione. L’individualismo, che sovente si deplora mano, poi dall’Europa cri- contributo dell’arcivescovo di Bruxelles-Malines Josef De ro disprezzo nei confronti delle sempre un barlume di speranza senza analizzarlo, è senza dubbio l’effetto del stiana, dal Rinascimento, Kesel; antigiudaismo e antisemitismo nella riflessione di prime misure concrete da pren- può dire qualcuno altro. movimento di ritiro fuori da questo voler vive- dalla Riforma e dall’Europa Anna Foa; il futuro dei cristiani d’Oriente nell’analisi di dere in direzione della loro rea- re insieme e fuori dal contratto civico che rati- dei Lumi. Sono queste le Maïla; una rilettura di Romano Guardini a lizzazione. Ma i popoli non pos- Vittorino Andreoli fica quest’ultimo. Qui ancora, la patologia del componenti di ciò che ab- cinquant’anni dalla morte firmata da Massimo Borghesi; un sono più vivere senza utopia, co- IL SILENZIO legame sociale non fa che rendere visibile l’e- biamo prima chiamato spa- ritratto di san Bonaventura filosofo medievale a cura di sì come gli individui senza sogno. DELLE PIETRE strema fragilità di quello. zio d’esperienza. Prima di Alessandro Ghisalberti. (Traduzione di Riccardo De Benedetti Concluderò questa riflessione sulla crisi della essere degli spazi di sedi- © Comité éditorial Fonds Ricoeur) Rizzoli. Pagine 336. Euro 19 coscienza storica in Europa sottolineando il fe- mentazione, furono degli © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

Storia. Quei tunnel verso la libertà sotto il Muro di Berlino

VITO PUNZI frutto di invenzione», nel senso che tentativi di fuga da Berlino Est a Ber- st e la costruzione del muro doveva dalla stessa Cbs, intervenuta co- rispettano «fedelmente le testimo- lino Ovest, in particolare di quelli rappresentare una «barriera di pro- piosamente per finanziare il pro- el libro Tunnel. 1962: fuga nianze e le riflessioni dei protago- provati attraverso la realizzazione tezione» utile a entrambi i lati: al re- getto, così da ottenere in cambio sotto il Muro di Berlino (U- nisti e dei testimoni». Un saggio di vari tunnel. E tra quei tentativi ce gime comunista per limitare l’eso- dai protagonisti i diritti per le ri- tet, pagine 404, euro 24) dunque, con ricco apparato di no- n’era uno la cui storia si prestava per do, a quello occidentale per ferma- prese girate dal vivo. Impresa fati- N dello storico statunitense te, immagini, bibliografia e indice essere ricostruita nei dettagli, in re l’invasione. Entrato in contatto cosa, perché giocata su più livelli Greg Mitchell la «barriera di prote- dei nomi, che Mitchell ha deciso di quanto prima esperienza di reality con due studenti italiani, di Gori- di politica internazionale, la ricer- zione antifascista» (così definito al- scrivere attingendo a interviste ine- show nella storia della televisione. zia, Luigi Spina e Domenico Sesta, ca di Mitchell racconta un primo lora dalle autorità della Germania dite, a centinaia di pagine di docu- Piers Anderton, inviato della tv a- che, residenti a Berlino Ovest, sta- grande caso mediatico. Un caso nel comunista), il cosiddetto “muro”, lo mentazione altrettanto inedita de- mericana Nbc a Berlino Ovest, fin vano cercando di favorire la fuga di quale si sono intrecciati interessi strumento che per ventotto anni, gli archivi della Stasi, la polizia se- dal giorno dell’edificazione del mu- amici rimasti all’est, Anderton non individuali (la libertà di decine di tra l’agosto 1961 e il 9 novembre greta della Ddr, e a dossier del Di- ro (13 agosto 1961) si mise in cerca ebbe dubbi: doveva documentare persone), commerciali (quelli del- 1989, spezzò in due Berlino, i berli- partimento di stato statunitense, da di notizie su qualsiasi tentativo di quegli scavi sotto Bernauerstrasse, la Cbs) e ragion di stato americana nesi, ma anche l’Oriente sovietico e poco desegretati. fuga dal settore comunista. Inco- riprendere una fuga dal vivo, e far- (il mantenimento della pace inter- Un saggio dello statunitense Mitchell l’Occidente capitalista, non è che la Il muro è solo sfondo, perché allo raggiato da Reuven Frank, il suo ca- ne un documentario. E così fu. na e mondiale). ricostruisce i tentativi per aggirare coreografia di fronte alla quale re- storico interessava ricostruire la po, convinto sostenitore della tv che Il libro di Mitchell ricostruisce nel A lungo il Dipartimento di Stato la barriera che per ventotto anni citano insieme comparse e grandi complessa trama di micro e macro mostra la realtà, Anderton si muo- dettaglio lo scavo di quel tunnel boicottò la visione di The Tunnel, ha tagliato in due la città tedesca: personaggi della storia mondiale. storie intessutasi nella ex capitale veva tra gli aspiranti fuggiaschi da lungo 120 metri che il 14 settembre fino agli inizi del 1963, quando l’U- una fuga del 1962 divenne un caso «Tutti i nomi sono reali», si premu- del Reich tedesco dal momento del- Berlino Est alla ricerca della “noti- 1962 rappresentò la possibilità di sia ne distribuì cento copie in tut- ra di precisare l’autore, «non ci so- l’edificazione della barriera fino ai zia del decennio”. In poco meno di accesso alla libertà per 29 persone. to il mondo permettendone final- non solo politico ma anche mediatico no dialoghi di fantasia» e le stesse primi mesi del 1963. Non una sto- 15 anni erano stati 2,8 milioni i te- E altrettanto bene documenta co- mente la visione. rievocazioni delle scene «non sono ria del muro dunque, ma dei primi deschi orientali a trasferirsi all’ove- me quella fuga sia stata favorita © RIPRODUZIONE RISERVATA VANGELO Martedì 4 PRIMO PIANO E SOCIETÀ 16 Gennaio 2018 Francesco: no alla paura che genera odio e rifiuto Non è peccato avere dubbi e timori verso chi arriva Lo è rinunciare all’incontro con l’altro, il prossimo GIANNI CARDINALE Lo scenario voluto ringraziare personalmente, ROMA prima della celebrazione, cappellani e vice-cappellani delle comunità, sa- e paure di chi accoglie e di chi Nella Giornata del migrante e del rifugiato cerdoti che operano nei vari centri viene accolto sono «piena- romani e nel Dicastero per lo svilup- L mente comprensibili da un il richiamo a diritti e doveri di chi accoglie e di chi po umano integrale, il segretario, don punto di vista umano», ma «il pecca- è accolto. I nuovi arrivati chiamati a rispettare Duffé, e i sottosegretari C- to è lasciare che queste paure deter- zerny, gesuita, e Fabio Baggio, scala- minino le nostre risposte, condizio- leggi, cultura e tradizioni dei Paesi in cui giungono briniano». Accompagnato dal diret- nino le nostre scelte, comprometta- tore dell’Ufficio per la pastorale del- no il rispetto e la generosità, alimen- le migrazioni della diocesi di Roma, tino l’odio e il rifiuto». Lo ha ribadito monsignor Pierpaolo Felicolo, il Pon- con forza papa Francesco durante la nuovi arrivati, così come la loro vul- Migrantes, e da don Bruno Maria tefice ha scambiato con ognuno messa celebrata, domenica mattina nerabilità e i loro timori». Tenendo Duffé, segretario del Dicastero. qualche breve parola, incoraggiando nella Basilica di San Pietro, in occa- sempre presente che «l’incontro ve- Alla celebrazione eucaristica hanno a perseverare nell’impegno e rice- sione della Giornata mondiale del mi- ro con l’altro non si ferma all’acco- partecipato oltre novemila persone vendo doni. grante e del rifugiato. glienza, ma ci impegna tutti nelle al- provenienti dagli oltre centocin- Dopo la Messa papa Francesco ha Per il Pontefice il «forestiero, il mi- tre tre azioni che ho evidenziato nel quanta centri che a Roma si occupa- guidato la preghiera dell’Angelus da- grante, il rifugiato, il profugo e il ri- Messaggio per questa Giornata: pro- no - come ha di nuovo esortato a fa- vanti a 25mila fedeli raccolti in piaz- chiedente asilo» quando giungono in teggere, promuovere e integrare». re il Pontefice in un tweet - di «acco- za San Pietro. Dopo la recita della pre- una nuova terra sono un’occasione Per la liturgia eucaristica, il Papa è gliere, promuovere, proteggere e in- ghiera mariana il Pontefice ha spie- di «incontro con Gesù», sia per chi ac- stato affiancato all’altare dal cardi- tegrare chi è costretto a lasciare la gato che «d’ora in poi, per motivi pa- coglie, sia per chi viene accolto. Ma nale Peter Turkson, prefetto del Di- propria casa e vive momenti di gran- storali, la Giornata mondiale del mi- «non è facile – ha osservato nell’o- castero per il servizio dello sviluppo de difficoltà». Tra le associazioni coin- grante e del rifugiato sarà celebrata melia – entrare nella cultura altrui, umano integrale, dall’arcivescovo vi- volte c’erano la cooperativa Auxilium, la seconda domenica di settembre». mettersi nei panni di persone così di- cario di Roma Angelo De Donatis, la Caritas, il centro Astalli e le case La prossima quindi, la centocinque- verse da noi, comprenderne i pen- dall’ausiliare per l’Urbe Guerino Di scalabrinane. «Un lavoro capillare e sima, sarà domenica 8 settembre sieri e le esperienze». Così «spesso ri- Tora, presidente della commissione prezioso – ha sottolineato L’Osserva- 2019. nunciamo all’incontro con l’altro e Cei per i migranti e della fondazione tore Romano – per il quale il Papa ha © RIPRODUZIONE RISERVATA alziamo barriere per difenderci». Ac- cade quindi che «le comunità locali, a volte, hanno paura che i nuovi arri- vati disturbino l’ordine costituito, “ru- bino” qualcosa di quanto si è fatico- «Superiamo la religiosità samente costruito». D’altra parte però «anche i nuovi arrivati hanno delle paure: temono il confronto, il giudi- zio, la discriminazione, il fallimento». abitudinaria e scontata» Francesco domenica mattina con una piccola migrante (Ansa) Tutte «queste paure sono legittime, fondate su dubbi pienamente com- prensibili da un punto di vista uma- Nella Giornata mondiale del migrante e del rifu- e verificare il nostro cammino di fede nella vita to il cammino e ha incontrato il Signore. Nel Van- stro divino e andare dove Lui abita. La richiesta dei no». Infatti «avere dubbi e timori non giato, l’invito a vivere una religiosità autentica e consueta, in una dinamica che si muove tra epifa- gelo, Giovanni il Battista è questo testimone. Per due discepoli a Gesù: «Dove dimori?» (v. 38), ha un è un peccato». Il peccato è «lasciare non abitudinaria. Questo il tema al centro del- nia e sequela, tra manifestazione e vocazione. questo può orientare i discepoli verso Gesù, che li senso spirituale forte: esprime il desiderio di sapere che queste paure determinino le no- l’Angelus di domenica scorsa. Al termine l’invito Il racconto del Vangelo indica le caratteristiche es- coinvolge in una nuova esperienza dicendo: «Ve- dove abita il Maestro, per poter stare con Lui. La vi- stre risposte, condizionino le nostre a pregare per il viaggio in Cile e Perù e il saluto al- senziali dell’itinerario di fede. C’è un itinerario di nite e vedrete» (v. 39). E quei due non potranno più ta di fede consiste nel desiderio di stare con il Si- scelte, compromettano il rispetto e la la comunità latinoamericana di Santa Lucia a Ro- fede, e questo è l’itinerario dei dimenticare la bellezza di gnore, e dunque in una ricerca continua del luogo generosità, alimentino l’odio e il ri- ma nel 25° anniversario della sua fondazione. Di discepoli di tutti i tempi, an- quell’incontro, al punto che dove Egli abita. Questo significa che siamo chia- fiuto». Il peccato è «rinunciare all’in- seguito le parole del Papa prima della preghiera che nostro, a partire dalla do- All’Angelus pronunciato l’evangelista ne annota per- mati a superare una religiosità abitudinaria e scon- contro con l’altro, all’incontro con il mariana. manda che Gesù rivolge ai sino l’ora: «Erano circa le tata, ravvivando l’incontro con Gesù nella pre- diverso, all’incontro con il prossimo, due che, spinti dal Battista, si domenica scorsa il forte invito quattro del pomeriggio» (i- ghiera, nella meditazione della Parola di Dio e nel- che di fatto è un’occasione privile- ari fratelli e sorelle, buongiorno! Come nel- mettono a seguirlo: «Che co- all’incontro personale con bid.). Soltanto un incontro la frequenza ai Sacramenti, per stare con Lui e por- giata di incontro con il Signore». la festa dell’Epifania e in quella del Batte- sa cercate?» (v. 38). E’ la stes- personale con Gesù genera un tare frutto grazie a Lui, al suo aiuto, alla sua grazia. Nel mondo di oggi, ha sottolineato il C simo di Gesù, anche la pagina del Vangelo sa domanda che, al mattino Gesù, il solo che genera un cammino di fede e di disce- Cercare Gesù, incontrare Gesù, seguire Gesù: que- Papa, «i nuovi arrivati», debbono «co- di oggi (cfr Gv 1,35-42) propone il tema della ma- di Pasqua, il Risorto rivolgerà cammino di fede e discepolato polato. Potremmo fare tante sto è il cammino. Cercare Gesù, incontrare Gesù, noscere e rispettare le leggi, la cultu- nifestazione del Signore. Questa volta è Giovanni il a Maria Maddalena: «Don- esperienze, realizzare molte seguire Gesù. ra e le tradizioni dei Paesi in cui sono Battista che lo indica ai suoi discepoli come «l’A- na, chi cerchi?» (Gv 20,15). O- cose, stabilire rapporti con La Vergine Maria ci sostenga in questo proposito accolti», nonché «comprendere le lo- gnello di Dio» (v. 36), invitandoli così a seguire Lui. gnuno di noi, in quanto esse- tante persone, ma solo l’ap- di seguire Gesù, di andare e stare dove Lui abita, ro paure e apprensioni per il futuro. E così è per noi: Colui che abbiamo contemplato re umano, è alla ricerca: ricerca di felicità, ricerca puntamento con Gesù, in quell’ora che Dio cono- per ascoltare la sua Parola di vita, per aderire a Lui Le comunità locali, da parte loro, deb- nel mistero del Natale, siamo ora chiamati a se- di amore, di vita buona e piena. Dio Padre ci ha sce, può dare senso pieno alla nostra vita e rende- che toglie il peccato del mondo, per ritrovare in Lui bono «aprirsi alla ricchezza della di- guirlo nella vita quotidiana. Il Vangelo odierno, dato tutto questo nel suo Figlio Gesù re fecondi i nostri progetti e le nostre iniziative. speranza e slancio spirituale. versità senza preconcetti, compren- dunque, ci introduce perfettamente nel tempo li- In questa ricerca è fondamentale il ruolo di un ve- Non basta costruirsi un’immagine di Dio basata Francesco dere le potenzialità e le speranze dei turgico ordinario, un tempo che serve ad animare ro testimone, di una persona che per prima ha fat- sul sentito dire; bisogna andare alla ricerca del Mae- © LIBRERIA EDITRICE VATICANA

IL GESTO Gommone vuoto in mezzo al mare, si teme il naufragio A Chieti la celebrazione nazionale DANIELA FASSINI costiera italiana. Circa 40 sono invece «Ascoltiamo questi nostri fratelli» riusciti a raggiungere l’isola autonoma- i parte ancora. Si parte sempre L’allarme della Ong Sos mente, con la propria barca. Altri 48 as- La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato ha dalla Libia. Ma anche dalla Tuni- Méditerranée: né corpi sistititi dalla Guardia costiera. Si tratta visto liturgie e momenti di festa in molte diocesi S sia. Fra mille difficoltà e pericoli. di tunisini. «Con il primo giorno di bel italiane. La celebrazione nazionale si è svolta nella Basta una giornata meteo favorevole. Ca- né superstiti. La guardia tempo – commenta il sindaco di Lam- regione ecclesiastica abruzzese-molisana con una ricati e stipati su gommoni da traffican- costiera salva 120 persone pedusa – cominciano gli sbarchi; se liturgia eucaristica a Chieti, nella Cattedrale di San ti senza scrupoli centinaia di persone qualcuno pensava che il fenomeno si Giustino, presieduta da don Luca Corazzari, direttore partono, anche d’inverno. E si continua A Lampedusa 90 sbarchi fosse attenuato, ha indubbiamente sba- Caritas diocesana di Chieti-Vasto, e concelebrata dal a morire. Anche se nessuno lo potrà rac- “autonomi” di tunisini gliato. La verità è che serve più atten- direttore generale della Fondazione Migrantes, don contare. Non ci sono testimoni. Le uni- zione su quello che sta succedendo nel Gianni De Robertis che ha tenuto l’omelia. La Giornata che Ong in mare (due quelle rimaste, Sos Il recupero del gommone vuoto(Sos Méditerranée) Canale di Sicilia e a Lampedusa». – ha detto De Robertis – è «un’occasione preziosa per Méditerranée e Open Arms) non riesco- Secondo gli ultimi dati forniti dal mini- dimorare con questi nostri fratelli e sorelle giunti nel no ad essere sempre presenti lì, dove le 80 alle 100 persone. «Cosa è successo a giungere le isole Canarie. Le autorità stero dell’Interno, dall’1 gennaio a oggi nostro Paese e per ascoltarli. Essi non hanno bisogno barche affondano. Ma a volte trovano loro? Dove sono ora?» chiede la Ong in spagnole precisano che tra le vittime, al- sulle coste italiane sono sbarcati 841 mi- anzitutto delle nostre cose ma della nostra attenzione, quello che rimane di un viaggio della un tweet. Si teme il secondo terribile cune «potrebbero essere minorenni». granti, il 64,29% in meno rispetto allo e noi abbiamo bisogno di loro per incontrare il Signore speranza o della disperazione. Come ie- naufragio di questo inizio anno, dopo le Intanto proseguono i soccorsi, mentre stesso periodo dell’anno scorso (2.355). che ci parla e ci chiama ad una vita più umana». Anche ri. Un gommone completamente sgon- circa 100 persone disperse lo scorso 9 ritornano anche gli sbarchi autonomi a Ma fra gli arrivi c’è anche lo sbarco “a- oggi – ha aggiunto il direttore di Migrantes fio, senza motore. Il timore è quello di un gennaio, sempre al largo delle coste li- Lampedusa. 120 persone sono state sal- nomalo”: quello avvenuto settimana commentando le letture del giorno – «il Signore ci nuovo e terribile naufragio. A segnalar- biche (8 salme recuperate). E dalla Spa- vate, sempre ieri pomeriggio, nel corso scorsa a Crotone, di un barcone con 277 chiama in diversi modi, ma noi spesso facciamo fatica lo è la nave Aquarius della Ong Sos Mé- gna giunge anche la notizia di sette mi- di due distinte operazioni coordinate persone a bordo. Partite dalla Turchia. a riconoscere la sua voce, specialmente quando ci diterranée, in missione nel canale di Si- granti morti mentre tentavano di rag- dalla centrale operativa della Guardia © RIPRODUZIO NE RISERVATA parla attraverso i piccoli e coloro che il mondo scarta». cilia. Il gommone vuoto e alla deriva si E al segno della pace don De Robertis ha invitato tutti trovava a 37 miglia dalle coste libiche. a scambiarsi un gesto di comunione «non solo con i «Non abbiamo trovato né sopravvissuti vicini ma uscendo dai banchi con quelli di altra lingua e né corpi – informa la portavoce della nazione». Alla celebrazione erano presenti migranti di Ong, Matilde Auvillon – Il relitto non por- diverse nazionalità, alcuni ospiti di strutture diocesane tava nessuna iscrizione, non aveva il di Avezzano, Pescara e Teramo e fedeli anche di altre marchio “Sar case number”». Di solito i diocesi della regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. I gommoni soccorsi da Ong o asset euro- cittadini dell’Abruzzo residenti all’estero, iscritti all’Aire pei, spiega, vengono segnati con il nu- 841 176 -64% al 1 gennaio 2017, sono 182.457 con un’incidenza del mero di soccorso indicato dall’Mrcc (la 13,8% sulla popolazione regionale, mentre in Molise centrale operativa della Guardia costie- sono 86.918 con un’incidenza sulla popolazione ra di Roma) e poi distrutti. «Non c’era MIGRANTI ARRIVATI I MORTI IN MARE DI SBARCHI molisana del 28%. più il motore. Non sappiamo cosa è suc- Raffaele Iaria cesso». Ogni gommone trasporta dalle I numeri DA INIZIO ANNO DAL 1° GENNAIO RISPETTO AL 2017 PIETRO Martedì 16 Gennaio 2018 E IL MONDO PRIMO PIANO 5

Il fatto. Inizia dalla capitale Santiago il pellegrinaggio che toccherà anche il Perù. Nel viaggio d’andata la messa in guardia dai rischi delle armi atomiche. La foto del bambino di Nagasaki per denunciare «i frutti del conflitto» «Siamo al limite di una guerra nucleare» Il Papa lancia l’allarme dal volo I numeri diretto in Cile: basta un incidente

ANDREA GALLI zie per il vostro lavoro – ha continuato Bergoglio, par- lando sempre con i giornalisti, prima della parten- 18 milioni rancesco ha iniziato ieri il suo viaggio apo- za – sarà impegnativo: tre giorni in un Paese, tre stolico «non semplice ma davvero appassio- giorni in un altro. Per me non sarà tanto difficile in F nante» – come lo ha definito il cardinale Pie- Cile, perché ho studiato lì un anno, ho tanti amici, GLI ABITANTI tro Parolin, segretario di Stato – in Cile e Perù. L’ae- lo conosco bene. Invece il Perù lo conosco meno. Ci reo, un B777 dell’Alitalia, è decollato dall’aeropor- sono andato due o tre volte per convegni, incontri». DEL CILE to di Fiumicino alle 8.55. «Vi auguro buon viaggio – Francesco ha fatto distribuire ai circa 70 operatori così si è rivolto ai giornalisti prima della partenza – dei media al seguito una foto scattata a Nagasaki hanno detto all’Alitalia che il volo Roma-Santiago è dopo l’esplosione della bomba atomica del 1945 il volo diretto più lungo che ha la compagnia, 15 o- con, sul retro, la sua firma e la scritta: «Il frutto del- re e 40. Avremo tempo per riposare, lavorare, tante la guerra». Nella didascalia si sottolinea la «dispe- cose». E che le «cose» siano tante Bergoglio lo ha razione del bambino, espressa nel gesto di mordersi fatto capire già ieri mattina. Prima di recarsi in ae- le labbra che trasudano sangue». «Un’immagine del 74% roporto, a Casa Santa Marta è riuscito a incontrare genere commuove più di mille parole», ha detto il i familiari di una ragazza recentemente deceduta Papa, spiegando di averla trovata per caso e di es- LA PERCENTUALE in un incidente stradale, accompagnati dall’elemo- serne rimasto profondamente colpito tanto da vo- siniere pontificio, l’arcivescovo Konrad Krajewski. lerla condividere. L’istantanea fu scattata dallo sta- DEI CATTOLICI Poi l’annuncio che in serata – l’arrivo a Santiago e- tunitense Joseph Roger O’Donnell, inviato dopo le ra previsto dopo le 20 ora locale (mezzanotte in I- esplosioni nucleari a Hiroshima e Nagasaki. Ap- talia) – dopo un volo defatigante, il Papa avrebbe paiono due bambini: uno sembra dormire sulle voluto aggiungere una tappa al programma uffi- spalle dell’altro, in realtà è morto. A Bergoglio è sta- ciale. Ovvero, prima di recarsi alla nunziatura apo- to chiesto se veramente teme una guerra nucleare. stolica, avrebbe voluto raggiungere in macchina la «Sì, ne ho veramente paura» è stata la risposta, «sia- parrocchia San Luis Beltran, nel comune di Pu- mo al limite», un solo incidente può «innescare u- 27 dahuel, vicino alla capitale, per far visita alla tom- na guerra». Di questo passo tutto «rischia di preci- ba del vescovo Enrique Alvear Urrutia (1916-1982), pitare». Quindi «bisogna distruggere le armi, ado- LE CIRCOSCRIZIONI noto come il «vescovo dei poveri», che fu ausiliare perarci per il disarmo nucleare». di Santiago e partecipò al Concilio Vaticano II. «Gra- © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Papa alla partenza del volo verso il Cile mostra la foto del bambino di Nagasaki (Ansa) ECCLESIASTICHE Mapuche, tra buon vivere e violenza 50 Domani a Temuco in Patagonia, cuore del «popolo della terra» I VESCOVI

LUCIA CAPUZZI anni, è una delle migliaia di volonta- tenza è stata annullata e il giudizio fendere la dignità dei mapuche. Era- INVIATA A SANTIAGO DEL CILE ri impegnati nell’organizzazione. Pa- dovrà essere rifatto. no le scuole cattoliche a insegnarci la recchi sterrati più in là, Ilda Lacunte, In questo contesto di tensione, si in- nostra storia, le nostre tradizioni. Tut- envenuta alla parrocchia dopo aver ricevuto il biglietto, solle- quadrano anche le critiche di una pic- ti noi leader comunitari ci siamo for- “Newen Wenu Chaw”, “la cita: «Mi raccomando padre, dica a cola parte del mondo mapuche alla mati là», sottolinea Isolde che doma- 2.283 «B Forza di Dio Padre”». Al- tutti di vestirsi di bianco e azzurro». presenza del Pontefice. «È una cor- ni sarà uno dei 23 autori dello “yelli l’altezza di Boyeco, nel nord-est di Te- Questi ultimi – emblema della pace e rente estremista, mapuchista più che pun”, la preghiera tradizionale previ- I SACERDOTI muco, il bosco, d’un verde profondo, del cielo – sono i colori tradizionali mapuche. Spesso non sono nemme- sta durante la Messa del Papa. «Non si apre su una radura. All’ombra de- mapuche. Insieme al nero: si indos- no mapuche ma gruppuscoli radica- so che cosa dirò, me lo suggerirà il TRA DIOCESANI gli alberi di “maiten”, una specie tipi- sa, in genere, per chiedere la pioggia. li che sfruttano la nostra causa per le- cuore. Vorrei salutare e ringraziare Dio, ca dell’Araucanía, nella Patagonia ci- «Perché le nuvole del temporale sono gittimarsi. La realtà è che fanno mol- il Santo Padre, gli uomini e le donne, E RELIGIOSI lena, spunta una croce ornata di fio- nere», spiega Rosa che, con il marito ti danni alla causa indigena. E so- il Creato tutto. E pregare perché pos- ri. Nient’altro. Nessun edificio occu- Germán, da mezzo secolo, vive fian- prattutto non ci rappresentano», af- siamo stare bene insieme». Quel “Kü- pa l’ampia spianata. La radura stessa co a fianco con i nativi. «Siamo la di- ferma Isolde Reuque, responsabile me mongen”, buon vivere, basato sul- è il “Ngillatuwe”, il luogo dove si pre- mostrazione che è possibile convive- della pastorale mapuche della dioce- l’equilibrio «con se stessi, con gli altri, ga il Signore, la parrocchia. Qua, per re in armonia». si di Temuco. Gli attacchi ai templi cri- con le forze spirituali e la creazione», le principali festività del calendario La “questione mapuche” – popolo di stiani, in particolare, appaiono un pa- senza la violenza degli estremisti né cristiano, si riuniscono i circa duemi- oltre un milione di persone – è com- radosso. «La Chiesa ha chiesto per- quella di quanti perpetrano ingiusti- 960 la fedeli della zona. Tutti mapuche. plessa e risale ai primi decenni del- dono degli errori commessi nella pri- zie – che monsignor Vargas ha auspi- Newen Wenu Chaw è sorta per loro. l’indipendenza cilena. Quando il nuo- ma fase della colonizzazione. Duran- cato per l’Araucanía nella carta pa- LE PARROCCHIE Una scelta inedita quella di monsi- vo Stato realizzò una campagna mi- te la dittatura, poi, quest’ultima ha a- storale del 2016. gnor Héctor Vargas, vescovo di Te- litare di occupazione dell’Araucanía, vuto un ruolo fondamentale nel di- © RIPRODUZIONE RISERVATA Un gruppo di Mapuche NEL PAESE muco, che l’ha istitui- fino a quel momento ta nel 2013. È l’unico autonoma. Il popolo caso in Cile. «Il propo- che per tre secoli ave- sito è accogliere, cele- Una dei temi più va resistito agli spa- brare e esprimere la fe- gnoli – hanno sottoli- Nella casa di san Hurtado, gesuita dei poveri de nel modo mapuche controversi di questo neato più volte i ve- che ha le proprie pe- viaggio è legato scovi cileni – perse 9,5 DALL’INVIATA A SANTIAGO DEL CILE feretro del gesuita, canonizzato nel 2005. gnore: i poveri. «Con la presenza di papa sta un privilegio. «Nel Paese ci sono alme- culiarità. Ad esempio, milioni di ettari di ter- «Padre Hurtado è stato il grande apostolo Bergoglio, Dio visita il Cile un’altra volta. no 702 “accampamenti” dove vivono ol- loro preferiscono pre- all’incontro coi nativi ra e fu confinato in ri- onia è agitata. «Come devo chia- della dignità degli ultimi. “Il povero è Cri- L’ha fatto con san Alberto Hurtado. Poi con tre 40mila famiglie che non possono pa- gare in un luogo aper- le cui giuste richieste serve. Da allora, i nati- mare il Papa?», non si stanca di do- sto” diceva – racconta padre Jorge Muñoz, Giovanni Paolo II che nel viaggio del 1987 gare l’affitto, troppo alto per chi guadagna to, per stare a contat- vi reclamano ripara- S mandare, mentre le mostra le ma- rettore del Santuario –. Padre Alberto, per venne a pregare sulle sue spoglie. E ora il salario minimo», afferma padre Juan Cri- to con il “mapu”, la ter- a volte sono sfociate zione e autonomia. Il ni nodose. «Con queste qui offrirò le mie cui “la carità inizia quando termina la giu- con Francesco», dice padre Muñoz, in u- stobal Beytía, direttore di “Techo Chile”, ra, dono di Dio, di cui in episodi criminali braccio di ferro, a lun- sopaipillas (frittelle cilene) al Santo Pa- stizia”, lottava per un Paese più giusto e na pausa delle prove generali in vista del organizzazione della Compagnia, ispira- si sentono parte, spie- go latente, si è riacce- dre». Sonia e la figlia Isabel trascorreran- solidale, in cui i poveri avessero nome e co- grande evento di oggi. D’un tratto, si ri- ta a padre Alberto: ha aiutato ad avere u- ga il parroco, padre so con la fine della dit- no la notte a impastare per poter offrire la gnome. Il suo esempio continua a inter- volge agli ospiti dell’Hogar, che ora acco- na dimora degna ad oltre 7mila famiglie. Juan González o “Pae tatura, che aveva ulte- specialità a Francesco. Le sopaipillas so- pellarci». glie anziani senzatetto ed è il motore di u- Nella sola Santiago ci sono 81 accampa- Xan”, come lo chiamano i nativi che riormente ristretto i diritti dei popoli no state una richiesta sua particolare: ne menti: agglomerati di baracche, una ad- l’hanno adottato. Mapuche, del resto, originari. La nuova “legge indigena” è diventato ghiotto durante il suo sog- dossata all’altra, improvvisate su brandelli nella loro lingua, il mapudungun, vuol del governo democratico del 1993 – giorno nel Paese nel 1960. Il Pontefice le Nel 1944 creò l’«Hogar de di terreno brullo. Come Santa Teresa, en- dire “popolo della terra”, intesa come che presupponeva un sistema di in- condividerà questa sera con 400 ospiti clave sorto nel 2010 nel quartiere di San l’intera natura che – secondo la tradi- dennizzi, restituzione e garanzie – su- speciali: poveri fra i più poveri, invitati da Cristo», rifugio per l’infanzia Bernardo. «Era una discarica. L’abbiamo zione – il Signore fece sgorgare dalle scitò molte speranze. «Ma buona par- tutto il Cile al Santuario di Alberto Hurta- abbandonata. «La carità pulita noi, pezzo a pezzo – racconta Ama- lacrime di Wanglen, la prima creatu- te sono rimaste incompiute. Favo- do di Santiago. Il luogo è di per sé un mes- lia, rappresentante delle 50 famiglie della ra, una donna. rendo, così, la radicalizzazione di u- saggio. inizia quando termina la comunità, mentre mostra con orgoglio il La parrocchia copre un territorio mol- na minoranza del movimento», af- Il complesso di tre edifici, appena riverni- giustizia» amava dire campo da calcio, in via di realizzazione. to vasto, con pochi abitanti dispersi. ferma Janette Pérez, della commis- ciati di rosso, spicca nel quartiere popola- «Tutto merito dei volontari di Techo – ag- La domenica, dunque, il sacerdote ce- sione giustizia e pace del Verbo Divi- re di Estación Central, periferia industria- Stasera la cena di Bergoglio giunge –. Loro non si sono voltati dall’al- lebra l’Eucaristia a turno nelle varie no. E la moltiplicazione delle violen- le nel Cile terribilmente diseguale d’inizio con 400 indigenti tra parte, come buona parte della società. cappelle. La spianata è riservata ai ze, con atti vandalici contro varie pro- Novecento. Là, nel 1944, il gesuita Hurta- Nessuno vive in un accampamento per giorni speciali. Per questo, nella not- prietà – incluso una trentina di chie- do fondò la prima parrocchia in un quar- Il santuario dedicato a Hurtado scelta. Dove altro potevamo andare?». Tut- te tra oggi e domani, partiranno da se – arresti, processi e dure sentenze. tiere operaio, dedicata appunto a Gesù o- tora, restano attuali le parole dedicate dal- qui i cento fedeli che assisteranno al- Uno degli episodi più drammatici è peraio. E a poca distanza, sulla sinistra, Non sorprende, dunque, che il Papa che na serie di opere sociali che toccano 37mi- la poetessa Nobel Gabriela Mistral alla la Messa di papa Francesco nell’ae- avvenuto nel 2013, quando – duran- creò l’Hogar de Cristo, casa per i bimbi ab- sogna «una Chiesa povera per i poveri» ab- la persone in tutta la nazione. «Mi racco- morte di Alberto Hurtado, nel 1952, e in- roporto di Makehue. «Sarebbero vo- te alcune proteste – fu realizzato un bandonati che ogni notte raccoglieva con bia voluto dedicare uno speciale omaggio mando, non dimenticatevi di mangiare cise sul muro che conduce alla sua tom- luti andare di più. Ma non avevamo attacco incendiario contro la resi- la sua camionetta verde sotto i ponti del al confratello. Accanto alla tomba di padre quando avrete il Papa di fronte». José non ba: «Qualche mano fedele metta da parte risorse per affittare più bus», spiega denza dell’anziano imprenditore Rio Mapocho. A unire le due strutture, nel Hurtado, Francesco dialogherà – come sa se lo farà. «Voglio concentrarmi per a- mia dei rami di gaggia sul feretro di que- Pae Xan, mentre macina chilometri Werner Luchsinger che è morto nel 1995, l’anno successivo alla beatificazio- sempre fa nei suoi viaggi – con i 145 mem- scoltare ciò che ci dirà», afferma il 75en- st’uomo addormentato che resterà in- sulle strade accidentate dell’Arau- rogo, insieme alla moglie Vivienne. ne di padre Alberto, è sorto il Santuario bri della Provincia cilena della Compagnia ne, finito per strada dopo una malattia che sonne e afflitto fin quando non paghere- canía interna per distribuire gli ultimi Dell’omicidio sono stati accusati 11 vero e proprio. Un grande giardino che di- di Gesù. Poi, nella spianata dov’è colloca- l’ha costretto a smettere di lavorare, in ne- mo i debiti con il popolo cileno, vecchio pass. Yolanda Nahuel guarda il pez- mapuche, assolti in un controverso scende – «Perché spesso Dio non si trova to l’altare maggiore, ci sarà l’incontro con ro, dunque senza contributi. A oltre mez- creditore silenzioso e paziente». zetto di carta con incredulità: «Che processo che ha spaccato l’opinione in alto, ma in profondità», spiegano le gui- i patroncitos – per usare il linguaggio hur- zo secolo dalla morte di padre Hurtado, Lucia Capuzzi bello padre!». Sua figlia Catalina, 16 pubblica. Alla fine, a dicembre, la sen- de – verso la cappella dove è contenuto il tadiano –, i figli prediletti del Patrón, il Si- nel Cile del boom economico, la casa re- © RIPRODUZIONE RISERVATA PIETRO Venerdì 19 Gennaio 2018 E IL MONDO PRIMO PIANO 5 «Attenti a chi approfitta dei migranti» Il Papa: chiudere le porte non dà gioia. E sposa in volo una hostess e uno steward

STEFANIA FALASCA non hanno il minimo necessario per vite e famiglie. Siamo attenti a quel- opere di misericordia, è stata tutta- – ha detto in conclusione della sua diocesi cilena di Osorno, accusato di vivere – sono icone della Santa Fa- li che approfittano dell’irregolarità via delineata dal Papa non come u- omelia – che Gesù possa completa- aver coperto gli abusi sessuali del INVIATA A IQUIQUE miglia, che dovette attraversare de- di molti migranti, perché non co- no sforzo volontaristico, ma come il re il miracolo, trasformando le no- sacerdote Fernando Karadima. i piedi delle Ande una Mes- serti per poter continuare a vivere». noscono la lingua o non hanno i do- segno e l’effetto del cambiamento stre comunità e i nostri cuori in se- «Quando vedrò una prova contro di sa per l’integrazione fra i po- Il Cile è il Paese che adesso riceve cumenti in regola. Siamo attenti al- operato in noi da Cristo: «Lasciamo gno vivo della sua presenza, che è lui allora forse si vedrà. Finora non A poli ha segnato ieri l’ultimo più migranti pro capite di tutta l’A- la mancanza di casa, terra e lavoro gioiosa e festosa perché abbiamo ne ho viste». Poco prima, lo stesso giorno cileno del Papa argentino. A merica latina. In un anno ha accol- di tante famiglie». La giornata sperimentato che Dio-è-con-noi, monsignor Barros, al suo arrivo ad fianco del Cerro Dragón, l’immen- to 100 mila persone provenienti da «La nostra legge sull’immigrazione perché abbiamo imparato a ospi- Iquique, aveva indicato alla stampa sa duna di sabbia dove l’impeto Haiti. Secondo il National Socioe- è molto vecchia. Adesso è in corso A Iquique, tappa che ha concluso tarlo in mezzo a noi». che il Papa era stato «molto affet- dell’oceano s’incontra con il de- conomic Characterization Survey, un piano di riforma per integrare La Messa è stata celebrata alle 11.30, tuoso» con lui e gli aveva dato «pa- serto, la città di Iquique è una fron- cinquecentomila migranti vivono meglio coloro che arrivano in Cile» il viaggio in Cile, la forte denuncia ora locale, al Campus Lobito. Prima role di appoggio». Come è ormai no- tiera di vento e di colori. «Questa nel Paese. Il dato conferma una ten- ha commentatoFrancisco Mariano della precarietà che distrugge vite della celebrazione eucaristica è ar- to, un gruppo di fedeli di Osorno terra è terra di sogni, ma facciamo denza al rialzo dal 2006, dove la po- Fernández Amunátegui, ambascia- rivata anche un’ultima considera- chiede da tre anni la rimozione del in modo che continui a essere an- polazione straniera è aumentata ne- tore del Cile presso la Santa Sede. e famiglie e dell’assenza di lavoro zione sulla questione degli abusi sui vescovo, che è stato denunciato da che terra di ospitalità». L’uscita dal gli ultimi 10 anni più del 200 per L’accoglienza degli stranieri, dei mi- minori. Interrogato da giornalisti ci- alcune vittime di Karadima compli- Cile Francesco ha voluto così sim- cento. Principalmente provengono granti e la sollecitudine verso chi è terra e casa. L’invito a non privarsi leni al suo arrivo, Francesco ha ri- ce dei suoi abusi sessuali, a causa bolicamente segnarla in questa dal Perù, dai Paesi caraibici, dalla nel bisogno, nella prospettiva delle del bene che può offrire chi arriva sposto sul caso del vescovo della dei quali la Chiesa lo ha condanna- striscia di sabbia della regione di Colombia, dall’Argentina e dalla Bo- to a una vita di «orazione e peni- Tarapacá, zona franca nel nord del livia. Un mese fa i primi migranti tenza». Sempre ieri, nel Santuario Paese, porta d’accesso dagli altri provenienti dalla Siria e dal Vene- SULL’AEREO Nuestra Señora de Lourdes, Fran- Paesi sudamericani. zuela. La Regione di Tarapacá, dove cesco ha incontrato due familiari Iquique è «terra di sogni», questo si- si trova Iquique, è la seconda con il Per Paula e Carlos un matrimonio a sorpresa tra le nuvole delle vittime della dittatura Pino- gnifica il nome nella lingua ayma- maggior numero di immigrati, che chet, che gli hanno consegnato una ra, ha detto il Papa nell’omelia, «ter- ha visto raddoppiare gli arrivi negli Un matrimonio al volo. Cercavano una benedizione dal lettera. Il Papa si è soffermato con ra che ha saputo ospitare gente di di- ultimi due anni. Attualmente, il die- Papa ma il Papa li ha sposati seduta stante. Paula Podest e Hector Marin Rosset, il cui fratello fu versi popoli e culture che hanno do- ci per cento della popolazione di Ta- Carlos Ciuffati hostess e steward della compagnia Latam si sequestrato il 28 settembre 1973 e vuto lasciare i loro cari e partire. U- rapacá è straniera. Francesco non sono ritrovati sposi ad alta quota sul volo papale da morì lo stesso giorno a Iquique. na partenza sempre basata sulla poteva che toccare qui questa ur- Santiago del Cile a Iquique. A raccontarlo ai giornalisti sono Nel tragitto del Papa in auto dopo la speranza di ottenere una vita mi- genza e ribadire quanto più volte ha stati gli stessi novelli sposi che raggianti hanno poi Messa, anche un piccolo incidente. gliore, ma sappiamo che è sempre espresso in merito ai migranti. «Il comunicato a tutti quello che era accaduto più avanti, Il cavallo di un’agente che scortava accompagnata da bagagli carichi di grido del popolo di Dio, il grido del vicino alla cabina di comando dell’aereo. «Ci siamo Francesco si è imbizzarrito facen- paura e di incertezza per quello che povero, che ha forma di preghiera e avvicinati al Papa – racconta Carlos – per chiedere una dola cadere sulla papamobile. Il verrà». Iquique, ha detto ancora il allarga il cuore e ci insegna ad esse- benedizione per il nostro matrimonio che avevamo Pontefice ha fatto fermare l’auto ed Papa è una zona «di immigrati che re attenti. Siamo attenti – chiede intenzione di fare anche in Chiesa. Gli abbiamo detto che è sceso ad accertarsi che la donna ci ricorda la grandezza di uomini e Francesco – a tutte le situazioni di eravamo sposati civilmente e che avevano pianificato tutto non fosse ferita. La donna è stata poi donne; di famiglie intere che, da- ingiustizia e alle nuove forme di per sposarci anche in parrocchia ma la chiesa era crollata soccorsa da un’autoambulanza. vanti alle avversità, non si danno per sfruttamento che espongono tanti per il terremoto nel 2010». «Siete già sposati civilmente?», Ma particolarmente degno di no- vinte e si fanno strada in cerca di vi- fratelli a perdere la gioia della festa. ha chiesto il Papa. «E tu – ha detto a Carlos – sei sicuro? ta è stato anche un episodio avve- ta. Essi – specialmente quelli che de- Siamo attenti di fronte alla preca- Siete sicuri di volerlo?». I due hanno risposto convinti di sì. nuto sul volo di Francesco verso vono lasciare la loro terra perché rizzazione del lavoro che distrugge «Bueno – ha detto il Papa – allora vi sposo io!». Così è l’ultima tappa cilena: il Papa ha u- scattata la proposta del matrimonio al momento. Carlos ha nito in matrimonio uno steward e raccontato che a fare da testimone è stato il presidente della compagnia aerea Latam, Ignacio una hostess. Francesco Queto, che ha posto la sua firma su un pezzo di carta per la ratifica del matrimonio valido. La Ieri dall’aeroporto di Iquique la rot- tra gli sposi coppia, 39 anni lei e 41 lui, vive a Santiago del Cile e ha già due bambine, Rafaela e Isabela. ta è proseguita poi per Lima, dove è novelli Ora sono marito e moglie anche per la Chiesa cattolica perché per la prima volta un Papa ha cominciata la seconda parte del sull’aereo celebrato un matrimonio in volo. viaggio della sesta visita apostolica (Ansa) Stefania Falasca di Bergoglio in America latina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Quella terra d’accoglienza. E di danza Il vescovo Vera Soto: i nostri balli fraterni, stimolo all’integrazione

LUCIA CAPUZZI di” quell’attenzione alle periferie su cui nuovi arrivati. Ogni passo è un atto di fe- tutta la regione si recano a portare un INVIATA A IQUIQUE più volte si è espresso con le parole», af- de. «La danza era la forma in cui i po- fiore alla cappella dove è custodita la ferma il vescovo di Iquique, Guillermo poli dell’altipiano esprimevano la pro- statua della Madonna. Stavolta, però, è a Cordigliera la incalza forzan- Vera Soto. pria religiosità molto prima dell’arrivo stata quest’ultima a spostarsi: non ac- dola a sporgersi sull’Oceano. I- La “periferia Iquique” è, però, centro e degli spagnoli. I missionari hanno avu- cadeva dal 1999. Oltre ottomila danza- L quique è costretta a un perenne motore della mistica popolare cilena. «È to la lucidità di rispettarla». Nel tempo tori ne accompagneranno l’entrata a I- divincolarsi dall’abbraccio in cui la strin- stata la gente, data la scarsa presenza di i balli ancestrali hanno inglobato ele- quique e la tradizionale “incoronazione” gono il Pacifico e le Ande. In questa lot- sacerdoti e religiosi in quest’angolo di menti della contemporaneità. I turisti muovendosi senza sosta. Tra loro anche ta eterna per l’esistenza, è racchiuso il deserto, a custodire e a tramandare il te- restano colpiti dal fatto che alcuni abi- tanti iquiqueñi di adozione. La città, vo- suo fascino. Situata a 1.800 chilometri a soro della fede, vissuta nel modo sem- ti dei danzatori - in genere colorati e vi- lano commerciale del litorale Pacifico Nord di Santiago, la città sorge nel mez- plice e spontaneo della religiosità po- stosi - richiamino quelli degli apache. grazie al porto e alla zona franca, è me- zo di un altopiano desertico, la stermi- polare», spiega il presule. Il cristianesi- «Gli Western erano gli unici film proiet- ta di una forte ondata migratoria di per- nata Pampa. Un “mondo a parte” ri- mo, fin dalla prima evangelizzazione, si tati nel cinema di Iquique alla metà del sone che dal resto dell’America Latina spetto al resto del Cile. E tale è conside- è inculturato nella spiritualità quechua Novecento e sono rimasti impressi in cercano una vita migliore in Cile. Nel rato da buona parte della popolazione. e aymara. Da tale incontro è nata la tra- modo indelebile nella memoria locale». Paese australe il flusso è cresciuto del «Il nostro è un Paese terribilmente cen- dizione del “ballo religioso”. Durante le Di tale tradizione Francesco oggi avrà 200 per cento negli ultimi dieci anni, se- tralizzato: tutto si concentra nella capi- principali celebrazioni liturgiche, la gen- un assaggio durante le Messa sulla condo i dati del Centro di ricerche so- tale. I suoi abitanti pensano che il Cile te danza. A lungo, instancabilmente, spiaggia di Lobito. Ad accogliere il Papa, ciali di Techo Chile, associazione soli- finisca a La Serena, a 400 chilometri più con il sole o la pioggia, senza fermarsi, sull’altare, ci sarà la Vergine del Carmen daria dei gesuiti. Se in tutta la nazione, a Nord. Noi non esistiamo nel loro oriz- accompagnata dagli strumenti a fiato. che per l’occasione ha lasciato il suo gli stranieri sono il 2,7 per cento, nella zonte. Per questo siamo tanto grati a pa- Migliaia e migliaia di persone, giovani e Santuario di Tirana, villaggio dell’alto- regione di Iquique, dato il dinamismo pa Francesco che ci viene a trovare. An- adulti, studenti e contadini, autoctoni e piano dalla forte devozione mariana. Da dell’economia, rappresentano quasi il che in questo viaggio il Pon- 10 per cento. «È sta- tefice conferma “con i pie- ta una città di mi- granti fin dalla sua L’onda di arrivi fondazione, nel nella città 1840. Allora, il boom La Messa celebrata del salnitro attrasse ieri dal Papa a Iquique stretta fra Ande lavoratori dalle altre (Ansa) e oceano, dove regioni e dall’estero. Qui convivono per- danzando si sone di venti diffe- Fratelli, Iquique è una «terra di sogni» ciamo in modo che continui a essere fratelli a perdere la gioia della festa. Sia- sa, terra e lavoro di tante famiglie. E co- e festosa perché abbiamo sperimen- esprime la fede renti nazionalità», (questo significa il nome in lingua ay- anche terra di ospitalità. Ospitalità fe- mo attenti di fronte alla precarizzazio- me Maria diciamo: non hanno vino. tato che Dio-è-con-noi, perché abbia- afferma il vescovo. mara); una terra che ha saputo ospitare stosa, perché sappiamo bene che non ne del lavoro che distrugge vite e fa- Come i servi della festa, portiamo quel- mo imparato a ospitarlo in mezzo a Ora a venire sono so- gente di diversi popoli e culture, gen- c’è gioia cristiana quando si chiudono miglie. Siamo attenti a quelli che ap- lo che abbiamo, per quanto sembri po- noi, nel nostro cuore. Gioia e festa con- prattutto cubani, hai- te che ha dovuto lasciare i propri cari le porte; non c’è gioia cristiana quan- profittano dell’irregolarità di molti mi- co. Come loro, non abbiamo paura a tagiosa che ci porta a non escludere tiani e venezuelani. «Arrivano ogni gior- e partire. Una marcia sempre basata do si fa sentire agli altri che sono di granti, perché non conoscono la lin- “dare una mano”, e che la nostra soli- nessuno dall’annuncio di questa Buo- no: a volte trenta, a volte dieci, altre quin- sulla speranza di ottenere una vita mi- troppo o che tra di noi non c’è posto per gua o non hanno i documenti in rego- darietà e il nostro impegno per la giu- na Notizia, e a trasmetterla. Tutto quel- dici», dice Janett Gómez, impegnata nel- gliore, ma sappiamo che è sempre ac- loro (cfr Lc 16,31). la. Siamo attenti alla mancanza di ca- stizia facciano parte del ballo e del can- lo che è della nostra cultura originaria, la pastorale dei migranti della diocesi. compagnata da bagagli carichi di pau- Come Maria a Cana, cerchiamo di im- to che oggi possiamo intonare a no- dobbiamo condividerlo con la nostra «La Chiesa lavora da vent’anni nell’as- ra e di incertezza per quello che verrà. parare ad essere attenti nelle nostre stro Signore. Approfittiamo anche per tradizione, con la nostra sapienza an- sistenza dei migranti. In questo mo- Iquique è una zona di immigrati che piazze e nei nostri villaggi e riconoscere imparare e lasciarci impregnare dai va- cestrale perché colui che venga incon- mento di aumento degli arrivi, abbiamo ci ricorda la grandezza di uomini e coloro che hanno una vita “annac- Non c’è gioia lori, dalla sapienza e dalla fede che i tri sapienza. Questa è la festa. Questa necessità di una parola del Papa che ci donne; di famiglie intere che, davan- quata”; che hanno perso – o ne sono migranti portano con sé. Senza chiu- è acqua trasformata in vino. Questo è incoraggi ad accogliere – conclude Ve- ti alle avversità, non si danno per vin- stati derubati – le ragioni per celebra- cristiana quando derci a quelle “anfore” piene di sa- il miracolo che fa Gesù. ra Soto –. In parole e musica i cileni so- te e si fanno strada in cerca di vita. re. E non abbiamo paura di alzare le pienza e di storia che portano quanti Maria, coi diversi titoli con cui è invo- no molto accoglienti. Spesso, però, nel-

si fa sentire agli L’omelia Essi – specialmente quelli che devo- nostre voci per dire: «Non hanno vi- continuano ad arrivare in queste ter- cata in questa benedetta terra del nord, la realtà facciamo fatica ad aprire a no lasciare la loro terra perché non no». Il grido del popolo di Dio, il grido altri che sono re. Non priviamoci di tutto il bene che continui a sussurrare all’orecchio del quanti bussano alla nostra porta. Fran- hanno il minimo necessario per vi- del povero, che ha forma di preghiera di troppo o che hanno da offrire. suo Figlio Gesù: «Non hanno vino», e cesco ci aiuterà a fare uno sforzo. Per- vere – sono icone della Santa Fami- e allarga il cuore e ci insegna ad essere E poi, lasciamo che Gesù possa com- in noi continuino a farsi carne le sue ché il ballo fraterno fra iquiqueñi di o- glia, che dovette attraversare deserti attenti. Siamo attenti a tutte le situa- tra di noi non c’è pletare il miracolo, trasformando le no- parole: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». gni dove diventi uno stile di vita. Nella per poter continuare a vivere. zioni di ingiustizia e alle nuove forme posto per loro stre comunità e i nostri cuori in segno Francesco nostra città e in Cile». Questa terra è terra di sogni, ma fac- di sfruttamento che espongono tanti vivo della sua presenza, che è gioiosa © LIBRERIA EDITRICE VATICANA © RIPRODUZIONE RISERVATA