20 - Sentiero “Brigata Fiamme Verdi Giacomo Cappellini”

L’ambiente e della non ancora disvelata cultura dei A chi percorre la media Valle Camo- “pitoti” fiorita ai loro piedi. nica non può sfuggire l’attrattiva di quei È in questo contesto paesaggistico due poli panoramici che sono il Pizzo che il sentiero n. 20 svolge il suo per- Badile e la Concarena; posti su una corso nei territori comunali di , linea perfettamente trasversale alla Lòsine e attraverso boschi, valle che li separa, rivaleggiano in prati, e coltivi distesi sulle propaggini altezza, il primo di circa cento metri piú orientali della Concarena, toccando abi- basso della seconda, pur essendo tra tati antichi, rustiche architetture, chiese loro in tutto differenti: nel colore e nel- monumentali, espressioni artistiche di l’origine delle loro rocce: grigi magmi grande significato come il “Santuario spremuti dalla profondità della terra delle Cappelle” a cui è collegata la cele- cristallizzatisi 40 miloni di anni fa, brazione, a cadenza decennale, della quelle del Badile; bianchi sedimenti Santa Crus de Servé, sacro corteo in emersi dal “mar della Tetide”, quelle costume tra le vie del paese e nei campi della Concarena. Opposti nella loro col- circostanti, che coinvolge valligiani e locazione geografica: l’uno a est, irro- richiama forestieri in grande numero. rato dal rosso del tramonto; l’altra a ovest, splendente nel sole del mattino. Il percorso Il primo, maschio, con la sua bella pala Uno sguardo alla “cartina” del nostro “di badile” solidamente piantata dentro sentiero basta a dare l’idea che il per- un massiccio contrafforte; la seconda, correrlo richiede buon allenamento, civettuola ammaliatrice di sguardi, non tanto per i dislivelli da superare – slanciata e flessuosa. E, tuttavia, cosí invero abbastanza modesti –, ma per la legati nella loro separatezza fisica, da sua lunghezza di circa ventidue chilo- costituire l’uno lo specchio rovesciato metri. Lo si può intraprendere indiffe- dell’altra; una sorta di emblematico rentemente nei due sensi e il luogo contrario, luce e ombra, ipotetica scin- della partenza può essere scelto a pia- tilla generatrice dell’arcano culto del cimento in uno dei tre paesi toccati. Noi sole, regolatore del giorno e della notte, lo descriveremo affrontandolo in senso

153 Comuni di Cerveno, Lozio, Losine 20 - Sentiero “Brigata Fiamme Verdi G. Cappellini”

Tempo medio di percorrenza: ore 7 circa per - Aprica -T Lunghezza: km 22 circa

onale Valle Camonica

Santella della Madonna CERVENO 450 510 per Breno -

Fiume Legenda Sendini 600 Tracciato del sentiero LOSINE 370 Variante del sentiero Monumento ai Caduti Strade principali Fiume, torrente Luogo di partenza 945 Direzione di marcia Rifugio

Chiesa, cappella Crespalone Dosso Croce Monumento 850

Sentiero per Landrinai Concarena Rifugio Concarena 1265

Cima della Bacchetta 2549 1115

Cave di pietra 1080

Sommaprada Lavéno Sucinva 975 839

di Lozio illa per V LOZIO antiorario (di un anello si tratta) par- vallato da brevissime salitelle. Abbiamo tendo dalla parte piú elevata di Cer- fin qui percorso il primo terzo del veno; qui la predisposta segnaletica tri- nostro cammino. Chi volesse abbre- colore indica d’imboccare una stradina viare il chilometraggio rinunciando al in media pendenza che tocca dapprima la località Sendini (m 600), dove ci sono La Concarena, ai cui piedi passa il una decina di cippi in memoria dei sentiero n. 20. Sotto, il Pizzo Badile camuno visto dal sacrario dei ca - caduti della Brigata Fiamme Verdi duti della “Brigata Fiamme Verdi “Giacomo Cappellini”, e poi, dopo aver Cappellini” di Sendini.

raggiuto alcune case-fienili, attraver- sato torrentelli e goduto la frescura del bosco, arriva al non sempre aperto Rifugio Concarena (m 1265), dal quale si gode uno splendido panorama al - pino, nel quale spicca il caratteristico profilo dell’Adamello. Dal Rifugio Concarena in poi il per- corso è quasi tutto in discesa, eccet- tuato qualche tratto in falsopiano inter-

155 156 A pag. 156, sopra: veduta invernale e pervenendo infine a Làveno, rustica dell’Adamello dal Rifugio Conca- rena. Sotto: la conca che accoglie la frazioncina con fontana e ligneo croci- frazione Villa di Lozio con la Cima fisso, a pochi passi dal quale c’è la targa Moren, il Pizzo Camino e il Monte che segnala il luogo della cattura del- Susino. l’eroico comandante partigiano Gia- secondo terzo della gita, può divallare La frazione Laveno di Lozio dove scendendo a quota 1115 (variante) per fu ferito e catturato Giacomo Cap- immettersi direttamente nel terzo e pellini.

ultimo tratto del percorso che, attra- como Cappellini. verso Lósine, riconduce a Cerveno. Abbandonato Làveno, si prosegue Ma la nostra descrizione prosegue verso le “Cave di pietra” da dove la oltre il Rifugio Concarena. La strada, in strada, fattasi sentiero, porta ad inter- discesa, attraversa abetaie, macchie di secare, a quota 1115, la variante dianzi bosco ceduo, supera case e fienili, rega- citata proveniente direttamente dal lando anche una stupenda vista su Villa Rifugio Concarena. Si prosegue poi di Lozio adagiata nell’anfiteatro di Cima verso la località Crespalone (m 850), un Moren, Pizzo Camino, Monte Susino, piccolo gruppo di case e fienili circon- Monte Vai Piane, Cimon della Bagozza, dati da faggi secolari, superata la quale

157 si giunge in breve a Lòsine, di cui si può di Brescia, dove lungamente subí inter- apprezzare il singolare e antico rogatori e torture. Condannato dal Tri- impianto urbanistico e dove si può bunale Speciale fascista, fu fucilato il 24 gustare l’assaggio – caso unico in Valle marzo nella cosiddetta “Fossa dei Mar- – dell’ottimo vino prodotto nei terraz- tiri”. Gli fu conferita la medaglia d’oro al zamenti circostanti. Si prosegue infine valor militare “alla memoria” con la tra campi coltivati fino alla “Santella seguente motivazione: «Modesto mae- della Madonna”. I passi, ormai un po’ stro elementare in un villaggio valli- stanchi, ricondurranno con lieve salita giano, all’inizio della lotta contro l’op- fino all’abitato di Cerveno. pressione nazifascista organizzava una delle prime formazioni partigiane di Note storiche Valle Camonica con cui per diciassette Durante la Resistenza numerosi mesi divise i rischi e le durezze della furono i giovani del luogo che si nasco- lotta. In un’imboscata tesa dal nemico, sero sui monti dando vita a formazioni fece scudo di se stesso ad un partigiano, di Fiamme Verdi operanti tra Cerveno, attirando su di sé la reazione avversaria. Lòsine e la Valle di Lozio al comando di Ferito al viso e alla spalla, cessò di far Giacomo Cappellini. Dopo la fucilazione fuoco quando la sua arma si inceppò; del loro comandante (24 marzo 1945), catturato, sopportò per due mesi duro furono riunite in una vera e propria Bri- carcere e continue, inumane sevizie, gata che in suo onore ne assunse il chiuso nel suo sdegnoso silenzio. Sordo nome. Impegnata in vari combattimenti alle lusinghe di aver salva la vita se e scontri con i fascisti, subí rastrella- avesse indotto i suoi uomini alla resa, ad menti registrando numerosi morti, oggi ogni tortura che il nemico rabbioso gli ricordati nei cippi eretti sullo sbalzo di infliggeva, rispondeva sorridendo che i Sendini lungo l’itinerario n. 20. partigiani esalavano l’ultimo respiro gri- Il comandante Cappellini nacque a dando Viva l’Italia». Cerveno il 24 gennaio 1909, dove pure L’edicola della Madonna tra Lòsine risiedeva. Insegnante elementare, genie- e Cerveno dedicata ai partigiani re del “Battaglione chimico”, l’otto set- della Brigata “Cappellini”. tembre del 1943 lo colse a Verona da dove, sfuggendo alla cattura tedesca, ritornò in Valle Camonica aderendo subito alla Resistenza ed entrando a far parte della Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri”. Per le sue capacità e per il suo coraggio fu punto di riferimento importante per i resistenti camuni. Ferito in combattimento a Làveno con- tro forze nazifasciste il 21 gennaio 1945, veniva catturato e rinchiuso nel Castello

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