Centro Etica Ambientale Gruppo Acqua

Acqua di Parma acqua da bere

Dossier elettronico Prima edizione, novembre 2012

Centro Etica Ambientale Parma - Emilia Romagna Acqua di Parma acqua da bere

Colophon

Acqua di Parma acqua da bere Dossier elettronico Prima edizione, novembre 2012

Progetto editoriale Centro Etica Ambientale (CEA) Parma Piazza Duomo 1, 43121 Parma Tel. e Fax: +390521380516 E-mail: [email protected] www.centroeticambientale.org

Testi e immagini Centro Etica Ambientale Parma - Gruppo Acqua

Realizzazione grafica Sale in Zucca - Parma

Riconoscimenti I contenuti del dossier CEA Acqua di Parma acqua da bere esprimono le attuali conoscenze scientifiche e informazioni responsabilmente condivise dagli Autori. Testi e immagini sono liberamente utilizzabili col solo obbligo di citazione della fonte.

Formato della citazione del dossier CEA Acqua di Parma acqua da bere Centro Etica Ambientale Parma - Gruppo Ac- qua. Acqua di Parma acqua da bere. Dossier elettronico - prima edizione, Parma - novembre 2012, 92 pp. www.centroeticambientale.it/acquadiparma/ Dossier-Acqua.pdf

2 Centro Etica Ambientale Parma

Prefazione: acqua, dono e risorsa

’acqua è buona, trasparente, limpida, abbon- fosse a disposizione di tutti gli esseri viventi, che Ldante … Così sembra a molti di noi. In realtà, abitassero sulla terra. L’uomo non ne è il padro- l’acqua è preziosa sia perché senza di essa la vita ne, ma il custode, il “giardiniere”, perché quel non esisterebbe, sia perché essa è scarsa eppure dono sia mantenuto per la vita di tutti gli esseri molto necessaria. Una grande parte degli abi- umani e degli altri viventi, che sono sulla terra. tanti del nostro pianeta ha poca acqua da bere, La creazione è un dono che chiede al “custode” spesso è inquinata e provoca malattie; poca an- una grande responsabilità. Il dono dell’acqua che per coltivare, per pescare … Diversi studiosi è una risorsa esauribile, perciò non può essere sostengono che, nel XXI secolo, le guerre saranno sprecata: senza di essa la vita sulla Terra finireb- causate dalla scarsità di acqua da bere, da colti- be. Ci è chiesto di vivere in conformità alle virtù vare e quella per usi domestici e industriali. della consapevolezza, della responsabilità e della sobrietà. L’acqua è un bene prezioso, ma anche una risorsa che si esaurisce. Ogni persona perciò è San Francesco d’Assisi chiama sorella e fratello richiamata alla responsabilità. Lo spreco privato tutti gli elementi della natura: “… Laudato si’, o pubblico dell’acqua, il suo uso scriteriato pon- mi’ Signore, per sor’acqua, la quale è multo utile gono ad ogni singolo uomo la domanda: perché et humile et pretiosa et casta… Laudato si’, mi’ la sprechi se non è solo tua, ma di ogni uomo e Signore, per frate vento et per aere et nubilo di ogni essere vivente? Il diritto all’acqua com- et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue porta dunque un dovere morale ed etico, quello creature dai sostentamento”. di offrire la possibilità ad ogni uomo o donna, ad Gli elementi del Creato sono fratelli e sorelle, ogni essere vivente di usufruire del diritto di con- così come sono fratelli e sorelle tutti gli uomi- sumarla secondo il proprio bisogno, tenendo però ni e tutte le donne. Stupendo è il significato di conto dei diritti degli altri. Esiste un equilibrio fratellanza fra gli uomini, allargata agli elemen- morale tra il mio diritto, il mio dovere e quello ti della natura. Abbiamo un unico Creatore, la dell’altro. Moralmente ed eticamente chiamiamo stessa origine che accomuna la vita degli esseri tutto ciò: carità, amore, benevolenza, misericor- viventi. San Francesco ci offre una suggestiva e dia, rispetto, tolleranza. affascinante immagine del Creato. L’interpre- tazione di San Francesco ha la capacità di fare La Bibbia ebraica e molte tradizioni medio-orien- sintesi di ogni pensiero e di richiamare l’uomo tali parlano della creazione da parte di Dio. La alla consapevolezza e alla responsabilità. Questo Bibbia racconta che Dio fece il cielo, la terra e è l’impegno morale ed etico che il Centro di Eti- quanto in essa era contenuto. E Dio vide che era ca Ambientale vuole offrire a tutti gli uomini di una cosa buona. Creò poi l’uomo a sua immagine buona volontà, credenti e non, a tutti gli uomini e somiglianza e vide che ciò era una cosa molto pensanti con i quali esso si pone in dialogo umile buona. Dio mise a disposizione dell’uomo tutto e fraterno. ciò che aveva creato perché egli lo custodisse Parma ottobre 2012 e lo coltivasse. L’acqua fu consegnata all’uomo Mons. Pietro Ferri perché egli ne avesse la massima cura ed essa Presidente Centro Etica Ambientale di Parma

3 Acqua di Parma acqua da bere

Autori del dossier Acqua di Parma acqua da bere

Leone Arsenio Tiziano Boschetti Professore c. Università di Parma Ricercatore Università di Parma Esperto in alimentazione [email protected] [email protected]

Stefano Bianchi Armando Conti già consigliere ATO 2-Parma Insegnante, esperto risorse idriche [email protected] [email protected]

Carmine Boccuni Barbara Dellantonio Specialista in Igiene e Medicina Preventiva ARPA-Parma Università di Parma [email protected] [email protected]

Lorenzo Bono Giovanna Ferrari Ambiente Italia-Milano AUSL Servizio Igiene Alimenti Nutrizione Redazione Ecosistema Urbano Distretto di Parma [email protected] [email protected]

4 Centro Etica Ambientale Parma

Eros Morandi Giuliano Ezio Sansebastiano IREN Emilia Spa Professore di Igiene Università di Parma [email protected] [email protected]

Luigi Morestori Giorgio Triani Consiglio CEA, geologo, esperto acque Sociologo c/o [email protected] Premio Internazionale Scritture d’Acqua [email protected]

Pier Luigi Mori Renzo Valloni Legambiente, esperto acque Professore di Geologia Università di Parma c/o [email protected] [email protected]

Lucia Reverberi Dino Zinelli AUSL Servizio Igiene e Sanità Pubblica Geologo, esperto acque Distretto Sud Est [email protected] [email protected]

5 Acqua di Parma acqua da bere

Indice

Presentazione 7 Generalità sull’inquinamento microbiologico dell’acqua 76 Premessa 8 Generalità su inquinamento Acqua da bere 11 e trattamento dell’acqua 82 • Senso e luoghi comuni visti da Giorgio Triani SCHEDE • Una statistica di casa nostra • Indagine sulle acque minerali Classificazione • Iniziative per valorizzare dell’Acquifero Parmense 42 l’acqua di rubinetto • False credenze Ambiti Territoriali Ottimali per il governo L’acqua nel corpo umano 19 del Servizio Idrico Integrato 49

Classifiche La piaga delle perdite in rete 55 di qualità dell’acqua 23 L’impianto di denitrificazione Storia dell’acquedotto a osmosi inversa di Marore 61 di Parma 31 Controlli dell’acqua: L’acqua di Parma: compiti e ruoli 66 dov’è, com’è 38 Controlli di qualità Approvvigionamento fai da te 68 dell’acquedotto di Parma 44 L’analisi chimica Il servizio idrico a Parma 46 delle acque potabili e minerali 69 Realizzazione del Distretto Idrico Cittadella 51 Laboratori d’analisi dell’acqua da bere di Parma 75 Il problema nitrati 56 Sistemi di disinfezione Controllo di qualità dell’acqua 79 dell’acqua di Parma 63 Acque: gruppi di ricerca Tipologia delle analisi di qualità 71 attivi nell’Università di Parma 92

6 Centro Etica Ambientale Parma

Presentazione

l Centro di Etica Ambientale (CEA), organi- caratterizzazione di qualità e controllo sani- Ismo in cui sono rappresentate la Diocesi, il tario dell’acqua per il consumo umano ed è il Comune, la Provincia e le maggiori Istituzioni risultato del lavoro di un Focus Group, parte- della città di Parma, nell’ambito del pro- cipato da esperti del Comune e Università di prio compito statutario teso all’affermazione Parma, dell’AUSL, ARPA ed IREN, di Legambien- di comportamenti responsabili nei confron- te e delle professioni. ti dell’ambiente e delle risorse naturali, ha promosso questa iniziativa di informazione e Lo scopo del dossier è di contribuire alla cre- documentazione sull’acqua potabile di Parma. scita di una cittadinanza informata, parteci- pativa e portata ad esercitare critiche costrut- Il CEA di norma sviluppa le proprie attività tive sul tema dell’acqua distribuita in città, tramite Gruppi di Lavoro che periodicamente un tema di particolare interesse per il mondo interagiscono nell’ambito della Segreteria del della scuola che il CEA intende coinvolgere con Centro. Questo dossier è stato ideato e cura- i possibili sviluppi di questo lavoro. to dal Gruppo Acqua CEA, composto da Nino Bianchi, Stefano Bianchi, Armando Conti, Eros Il dossier, strumento tecnico-scientifico, su- Morandi, Luigi Morestori, Renzo Valloni e Dino scita tanti interrogativi etici. In primo luogo Zinelli. Alla messa a punto finale hanno con- si richiede ad ognuno di noi di interrogarci sui tribuito anche gli altri Gruppi CEA: Energia, comportamenti personali, familiari e sociali rifiuti e sostenibilità, Salute, alimentazione e nell’uso dell’acqua. Essa infatti è una risorsa ambiente ed Educazione e formazione. A tutti esauribile e indispensabile per la vita. Questo vanno i sentiti ringraziamenti del Consiglio ci pone davanti ad un secondo interrogativo CEA. etico: l’acqua come diritto e come tale va ga- rantito per offrire la possibilità di vita ad ogni L’esigenza che oggi tutti sentiamo di confor- essere vivente. Per l’acqua non è ammissibile marci a stili di vita più sobri si lega stretta- la legge della domanda-offerta. E questa è una mente al bene acqua. Il Gruppo Acqua CEA ha responsabilità etica dell’uomo e di tutte le posto all’attenzione il tema dell’acqua di rubi- Istituzioni. netto nella convinzione che il miglior modo per educare ai comportamenti virtuosi e motivare Parma, ottobre 2012 alla partecipazione responsabile sia quello di affrontare la complessa materia dell’acqua da Mons. Pietro Ferri bere in termini rigorosi e comprensibili al vasto Presidente Centro Etica Ambientale di Parma pubblico.

Il dossier Acqua di Parma acqua da bere tocca i temi dell’approvvigionamento, distribuzione,

7 Acqua di Parma acqua da bere

Premessa

l dossier elettronico Acqua di Parma acqua da qua potabile di Parma può apparire riduttiva. Ibere è frutto del lavoro coordinato del Focus In realtà, oltre alle ovvie ragioni di fattibilità, Group (FG) insediato presso il Centro Etica Am- il CEA ha ritenuto che il tema dell’acqua da bientale (CEA) di Parma nella primavera 2010. bere, toccando direttamente i comportamenti Il FG comprende i componenti del Gruppo individuali, possa aprire la strada all’assun- Acqua CEA, studiosi, funzionari ed esperti con zione personale di più generali responsabilità responsabilità istituzionali nel settore acque e nei confronti dell’ambiente e dei diritti delle una rappresentanza dei numerosi portatori di future generazioni. interesse della comunità di Parma. L’esigenza di affermare nuovi comportamenti In rapporto ai grandi dibattiti in corso sulla virtuosi è motivata dal fatto che l’acqua pre- risorsa idrica: sete nel mondo, acqua pubblica levata e distribuita in rete è solo teoricamente vs privata, risparmio idrico, uso plurimo, ecc, una risorsa rinnovabile; quando in un territo- la scelta di affrontare il semplice tema dell’ac- rio il bene acqua è soggetto ad una crescente caduta di qualità si finisce col perdere defini- tivamente una quota di risorsa idrica che non può essere riprodotta col cosiddetto “ciclo dell’acqua” se non in tempi estremamente lunghi. A tutt’oggi solo una parte di noi consi- dera l’acqua come un bene, comune e finito. Si delinea quindi un deficit etico e culturale che può essere contrastato con iniziative tese a coinvolgere Associazionismo, Scuola, Parroc- chie e Famiglie. Il dossier punta ad informare e documentare su tutte le fasi del servizio idrico che vanno dall’approvvigionamento alla distribuzione nei rubinetti della città di Parma. L’obiettivo è quello far conoscere al pubblico vasto il valore e la qualità relativa dell’acqua di Parma e di raggiungere una diffusa consapevolezza del carico ambientale connesso al nostro modo di fruire dell’acqua potabile.

IL FG ha lavorato cercando di chiarire le re- lazioni fra i ruoli istituzionali interagenti in materia di acqua dell’acquedotto trattando gli argomenti con semplicità e rigore scientifico.

8 Centro Etica Ambientale Parma

CEA ed Autori dei testi, consapevoli della ne- prospettiva di produrre documenti adatti alla cessità di un periodico aggiornamento dei con- successiva mediazione rivolta al grande pub- tenuti, hanno ritenuto sottotitolare il presente blico ed allo sviluppo di progetti scolastici dossier come ‘prima edizione’. Le osservazioni sull’acqua da bere. Fra gli auspici futuri sono ed i suggerimenti dei singoli e delle Associazio- anche i possibili approfondimenti che il CEA ni saranno benvenute e considerate preziose potrà avviare in partenariato con altri soggetti per nuove edizioni portatrici di più ampie e istituzionali. approfondite conoscenze. Va infine evidenziato che le attività progettuali Il dossier tocca anche l’argomento dell’acqua ed editoriali che hanno portato al completa- in bottiglia. Il FG ha convenuto che la radica- mento del dossier Acqua di Parma acqua da ta abitudine a bere l’acqua imbottigliata sia bere hanno beneficiato sia del costante prezio- immotivata, probabilmente il frutto di un’onda so contributo di Maria Chiara Barilla, responsa- pubblicitaria che vanta le sue proprietà saluti- bile segreteria CEA, sia dei puntuali interventi stiche, spesso da dimostrare, e al tempo indi- di orientamento da parte di Mons. Pietro Ferri rettamente insinua una cattiva qualità dell’ac- e Mons. James Schianchi. A loro vanno i più vivi qua potabile. Nella sua brevità, questo lavoro ringraziamenti. prova ad illuminare la strada della conoscenza che può portarci a decidere di bere l’acqua di Parma ottobre 2012 rubinetto in luogo di quella in bottiglia. Prof. Renzo Valloni Gli estensori dei testi hanno lavorato nella Coordinatore Gruppo Acqua CEA - Parma

9 Acqua di Parma acqua da bere

10 Centro Etica Ambientale Parma

Acqua da bere Senso comune e luoghi comuni di Giorgio Triani

ealtà e credenze, leggende e mitologie, sen- Rso comune e luoghi comuni ovvero sentimen- to condiviso e banalità caratterizzano in modo inestricabile il discorso sull’acqua. Al punto che chiedersi quanto di verità o falsità, di convinzioni fondate o illusorie contengano i tanti discorsi che si fanno e si sentono sull’acqua sarebbe, ed è, un fantastico esercizio retorico. Si possono dunque solo isolare alcuni temi e argomenti che danno conto dell’ambivalenza di atteggiamenti e pen- sieri che popolano il discorso “acquatico” quoti- diano e in qualche modo lo polarizzano.

1. Anzitutto sull’acqua come elemento vita- le, nel senso proprio che gli umani sono in gran parte fatti d’acqua. Lo si sa da tempo immemore però nell’ultimo decennio il bere acqua, anzi molta acqua, è diventato un imperativo medico- salutista oltre che il primo precetto estetico. La pubblicità sulle acque minerali è lo specchio fe- dele di questa enfasi idrica che promette rigene- razione, leggerezza, armonia, bellezza e libera- zione (dal grasso agli inestetismi) come il “puliti Caraffa filtrante dentro belli fuori” conseguito facendo “tanta din-din”. E’ in tale contesto che nasce il fenome- drink caratterizzarsi come “acque aromatizzate” no dell’acqua à porter, che vede tante persone, ai fiori e alla frutta. soprattutto donne, viaggiare quotidianamente con la bottiglia dell’acqua minerale appresso o in Questa smania acquea esprime la condanna borsetta. sociale nei confronti del “grasso” oltre che le paure ambientali che in questi anni si sono in- Ma la grande valorizzazione alimentare va di gigantite, accompagnandosi anche a un diffuso pari passo con quella estetico-cosmetica. Si può desiderio di ritorno alla natura. Di questa doppia infatti osservare come ormai le cosmesi lattee pulsione l’acqua è l’interprete principale. Per la (di creme, trucchi, gel) siano state soppiantate ragione che l’acqua ha una dimensione totale, da quelle acquee. Nel segno del light, del leg- dato che la si beve, ma ci si immerge anche, gero, del naturale, del floreale. Anche i profumi l’acqua è un indicatore di vita ma pure un mezzo tendono a chiamarsi ”acque profumate” in forza di divertimento, di gioco. Anche per questo è dello stesso processo che vede le bibite e i soft così valorizzata ma nello stesso tempo considera-

11 Acqua di Parma acqua da bere

ta pochissimo visto che la si spreca in abbondan- deserto è vicino”, occorrerebbe usare parole più za e con pochi sensi di colpa. in sintonia con le sensibilità private e propor- re situazioni concrete e quotidiane di rischio. 2. Acqua del rubinetto o acqua in bottiglia, Anziché ricorrere alle retoriche acquee, baste- acqua liscia o bollicine? Sul piano dei compor- rebbe restituire l’idea minimale, però precisa e tamenti di massa, benché in questi anni le “mi- puntuale, di una persona che al mattino si alza noranze virtuose” abbiano posto alla pubblica e di fretta si butta sotto la doccia. Qui, tutto attenzione la necessità di pratiche più risparmio- insaponato, scopre che non c’è più acqua. Che se e rispettose dell’ambiente, l’acqua del rubi- non può risciacquarsi. Che non sa come trarsi da- netto continua a essere priva di appeal, oltre che gli impicci e uscire di casa. Ecco: credo che una sospetta sul piano della potabilità. Di contro le situazione “al limite” come questa, potrebbe bollicine continuano a rappresentare la quintes- realisticamente metterci di fronte ai rischi che senza della salute associata al piacere. La prima porta con sé la “società della scarsità” che si sta è dura e superficiale la seconda è leggera e pro- profilando. fonda. L’una corre, è captata, intubata; la se- conda invece sgorga, zampilla, precipita. Insom- 4. Acqua pubblica o acqua privata? Questo ma c’è ancora un grosso deficit di immaginario interrogativo è diventato drammatico per la fra il rubinetto e la bottiglia, anche se in realtà ragione che a forza di tirarlo a sinistra e a destra molte acque minerali non sono tanto migliori di si è perso il senso dell’opposizione e forse anche quelle d’acquedotto, pur costando molto di più. delle parole. Tutti i discorsi sulla privatizzazione Fra l’altro basterebbe (relativamente) poco per sono basati su degli stereotipi che spesso na- aumentare considerevolmente l’appeal dell’ac- scondono le ragioni reali del contendere. Così, qua pubblica, come ha dimostrato l’esperienza pubblico equivale a inefficienza mentre privato è delle fontane pubbliche dotate di “gasatore” di sinonimo di efficienza. E ancora, l’acqua essendo Fidenza e Soragna che consentono di portare a un diritto deve essere costare poco se non addi- casa damigiane d’acqua frizzante senza spendere rittura essere gratuita. Se si facesse un’inchiesta niente. seria, una ricerca su campione, si scoprirebbe che le persone informate dei fatti, cioè in grado 3. E’ poi necessario sottrarsi al moralismo e di esprimere opinioni discriminanti, ad esempio all’eccesso pedagogico, che sono attualmente sul Decreto Ronchi, e di formulare proposte coe- molto presenti nel discorso scolastico e nelle renti e conseguenti di governo e amministrazione iniziative e campagne di pubblica utilità. Si pensi dell’acqua, sono molto poche, probabilmente ad esempio ai riduttori di flusso: per quanto non più del dieci per cento. condivisibile, la parola riduttore è nefasta in un’epoca come quella attuale in cui nessuno vuole essere o sentirsi “ridotto”. Riduttore contiene un’idea di pauperismo che cozza dram- maticamente con il sentimento di ricchezza che, per quanto ipotetica o illusoria, è attualmente dominante.

Allo stesso tempo, senza sposare strategie scioc- canti da futuro prossimo senza acqua o da “il

12 Centro Etica Ambientale Parma

Acqua da bere Una statistica di casa nostra

e gli impatti ambientali connessi a produzione e smaltimento della plastica ed al trasporto su gomma delle bottiglie.

In aggiunta i giovani fidentini realizzano (si presume fra i loro coetanei) un sondaggio assai istruttivo dei comportamenti in famiglia che contiene i seguenti risultati:

Bevi acqua minerale o del rubinetto? Minerale 327 92% Rubinetto 28 8% Totale 355 100%

l dossier particolarmente ampio di Legam- Bevi di solito acqua in contenitori di: Abiente (2008) da cui si apprende che nel Vetro 37 11% 2006 i consumi mondiali di acqua imbottigliata Plastica 290 89% hanno raggiunto una media procapite pari a Totale 327 100% circa 25 litri/anno, con l’Italia campione dei consumi pro capite più elevati prossimi a 192 Conosci l’acqua che compri? litri/anno a persona, si può avvicinare la sta- tistica di casa nostra che emerge dalla ricerca Si 23 7% degli alunni della classe III E della Scuola Media No 304 93% Zani (2005) di Fidenza che passano in rassegna Totale 327 100% i più comuni pregiudizi sull’acqua di rubinetto

Bibliografia commentata acque minerali, di sorgente e di rubinetto.

• Scuola Media Zani, 2005. L’acqua giusta: ma- • Legambiente, 2008. Un Paese in bottiglia. 27 nuale per l’acquisto consapevole delle acque p. minerali. A cura della Classe III E. Associazioni Dossier particolarmente completo sulle acque del Progetto Crisalide in collaborazione con Fo- minerali in Italia. Il caos dei canoni di conces- rum Solidarietà Parma. Stamperia Parma, 47 p. sione, i consumi da record delle acque in bot- Testo molto documentato, al tempo semplice tiglia e l’elevato impatto ambientale derivato ed approfondito, in cui sono paragonati gli dal loro trasporto e smaltimento. aspetti scientifici e sociologici del consumo di

13 Acqua di Parma acqua da bere

Acqua da bere Indagine sulle acque minerali

na ricerca condotta da ricercatori affe- Urenti alle Università di Napoli, Beneven- to, Bologna e Cagliari (Lima et al, 2010) ha pubblicato un esauriente quadro comparativo delle concentrazioni limite e dei valori guida per elementi chimici, conducibilità e pH nelle acque in bottiglia, dette minerali, e del rubi- netto, dette destinate al consumo umano. Dal paragone risulta che la normativa sulle acque minerali prevede il controllo di un minor nu- mero di parametri rispetto alla normativa delle acque destinate al consumo umano. Da qui la conclusione che le due dovrebbero essere “sottoposte alla stessa regolamentazione e agli stessi controlli”.

Lo studio si basa sull’analisi di 158 marche di acque minerali in bottiglia reperibili sull’in- di acque minerali analizzate nelle confezioni tero territorio nazionale e discute gli effetti in PET e in vetro. Risulta che l’acqua imbotti- di diversi elementi potenzialmente pericolo- gliata in vetro ha concentrazioni più elevate di si per la salute umana: Alluminio, Arsenico, terre rare: Cerio, Lantanio, Neodimio, Prase- Berillo, Boro, Cloro, Uranio, Nitrati e Nitriti. odimio e Samario (usati come pigmenti nella Le determinazioni su 34 elementi chimici più colorazione delle bottiglie), mentre l’acqua conducibilità e pH hanno condotto alla seguen- imbottigliata in plastica ha concentrazioni più te conclusione: ”molti elementi tossici posso- elevate di Antimonio (usato nel processo pro- no essere presenti naturalmente nelle acque duttivo del PET). Il rilascio di questi metalli è minerali e in alcuni casi la loro concentrazione tuttavia “molto limitato, ben al di sotto delle può essere sorprendentemente elevata e supe- linee guida”. rare il limite imposto dalla normativa vigente per le acque destinate al consumo umano”.

Un aspetto forse singolare della ricerca sta nei risultati del confronto di cinque marche

Bibliografia Albanese S., Valera P., De Vivo B., 2010. Che acqua beviamo? in Le Scienze, 501, Maggio • Lima A., Cicchella D., Giaccio L., Dinelli E., 2010, p. 68-77.

14 Centro Etica Ambientale Parma

Acqua da bere Iniziative per valorizzare l’acqua di rubinetto

e iniziative e i soggetti impegnati per la dani” attraverso il progetto didattico Acqua in Lpromozione dell’acqua di rubinetto come bocca, promosso da Leda-Legambiente, Iren acqua da bere sono numerose e in continua Emilia e Provincia di Parma, con 58 classi che crescita (Martinelli, 2010; Altamore, 2003). Ne hanno partecipato ai percorsi educativi. sono qui citate alcune svolte in Emilia-Roma- Il progetto articolato in lezioni, laboratori, gna e Toscana a semplice titolo di esempio e proiezioni di film ed un concorso per la realiz- per incentivare nuovi comportamenti sorretti zazione di un prodotto promozionale dell’ac- dalla seguente Equazione Etica: qua da bere ha comportato anche l’installa- zione di tre fontanelle che permettono un uso quotidiano dell’acqua pubblica da bere a 1.900 bere acqua di rubinetto studenti (1.200 del Giordani, 700 del Bertoluc- in luogo dell’acqua in bottiglia = ci). “Acqua in bocca” ha lavorato per incenti- minori spese personali vare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto anche + minori bottiglie di plastica nei rifiuti attraverso la distribuzione di 2.000 borracce, + minori emissioni CO2 per il trasporto da ritirare presso spazi informativi realizzati dell’acqua imbottigliata. con la collaborazione degli stessi ragazzi e la realizzazione di 18 progetti nati dalla creativi- tà degli studenti. I sostenitori del consumo di acqua del rubinet- to al posto dell’acqua in bottiglia quantificano Campagna Iren Emilia l’Equazione Etica con i seguenti numeri: “Acquapubblica” è il progetto promosso dal Risparmio economico (calcolato per unità Gruppo IREN in area emiliana per incentivare famigliare) l’utilizzo dell’acqua di rete attraverso l’in- • Consumo medio per famiglia pari a 1000 litri stallazione di punti di distribuzione gratuita di per un costo di 250 € acqua proveniente dagli acquedotti gestiti da • Consumo di 1000 litri di acqua di rubinetto Iren Acqua Gas nelle varianti: naturale, refri- per un costo di 1,5 €. gerata e frizzante. Ad Agosto 2012 sono stati Guadagno ambientale (calcolato su base na- installati 50 distributori nei tre territori delle zionale) province di Piacenza, Parma (4 distributori, • Riduzione PET da raccogliere e smaltire pari uno dei quali nel comune capoluogo presso il a 9.000.000 cassonetti Bizzozero) e Reggio Emilia. • Riduzione emissioni di CO2 equivalente a 1 Ogni giorno vengono utilizzati da più di 10.000 milione di automobili in meno. famiglie erogando gratuitamente più di 100.000 litri d’acqua. Scuole di Parma I benefici ambientali sono significativi poiché la Le iniziative attivate nella scuole di Parma diffusione dei distributori di “Acquapubblica” sono numerose. L’ultima in ordine di tempo ha contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti riguardato il Liceo Bertolucci e l’ISISS “Gior- plastici: riduzione di almeno 66.000 bottiglie

15 Acqua di Parma acqua da bere

in plastica al giorno che vengono sottratte Spazi collettivi in Toscana allo smaltimento (circa 2.300 kg/giorno) e di Assunto il paradigma “salute e ambiente rap- conseguenza 4.600 kg/giorno di petrolio rispar- presentano un binomio inscindibile” diverse miati e 5.200 kg/giorno di anidride carbonica Amministrazioni toscane stanno sviluppando non emessi. Dalla loro entrata in funzione i 50 iniziative per avvicinare la popolazione al con- distributori di “Acquapubblica” hanno consen- sumo dell’acqua di rubinetto e al tempo ridur- tito di risparmiare: 25,6 milioni di bottiglie re le spese personali per l’acquisto di acqua in (pari a circa 890 tonnellate di plastica), 1.780 bottiglia con diminuzione della produzione di tonnellate di petrolio e oltre 2.000 tonnella- rifiuti. Le finalità delle iniziative in corso sono te di anidride carbonica. Almeno di 200 euro tre: all’anno è, invece, il risparmio che una fami- • Bandire nuove gare per installare negli uffici glia media può avere dall’uso dei distributori. pubblici distributori automatici di bevande do- I dati sulla qualità dell’acqua possono esse- tati del tasto “senza bicchiere”. Per sostenere re letti presso gli stessi distributori, reperiti il cambio di comportamento richiesto ogni di- on line nel sito Iren Emilia o nell’”etichetta pendente riceve in dono una tazza in ceramica dell’acqua” che viene allegata alla bolletta. per bere direttamente acqua dal rubinetto o In occasione delle inaugurazioni degli impian- da usare in sostituzione del bicchiere di plasti- ti Iren Emilia ha distribuito ai cittadini oltre ca nei distributori automatici col tasto “senza 20.000 bottiglie da 1,5 litri riutilizzabili. Inol- bicchiere”. tre, nelle sedi aziendali sono stati installati di- • Eliminare la vendita di acqua in bottiglia nei stributori di acqua di rete mentre nelle mense luoghi pubblici e in alternativa fruire di acqua aziendali sono a disposizione apposite caraffe. dell’acquedotto attraverso l’installazione di erogatori di acqua di rete. Per una convinta Campagna HERA adesione degli utenti il gestore garantisce un A partire da luglio 2008 la società Hera di gestio- puntuale monitoraggio della qualità batterio- ne del ciclo idrico stipula accordi per installare logica e chimica dell’acqua al rubinetto più in luoghi pubblici erogatori di acqua di rete refri- vicino al punto di erogazione. gerata, liscia o gasata, a condizioni economiche • Utilizzare l’acqua di rubinetto nelle mense particolarmente vantaggiose. Questa azione è scolastiche in sostituzione dell’acqua minera- accompagnata da una campagna per disincen- le in bottiglia. Un protocollo d’intesa firmato tivare l’uso dei bicchieri usa e getta che si so- dall’autorità scolastica e sanitaria assicura a stanzia nella distribuzione gratuita di migliaia di tutte le scuole aderenti l’analisi periodica del- borracce per uso personale. Nell’Aprile 2009, in la qualità dell’acqua al punto di erogazione. apprezzamento alla decisione dei propri dipen- denti di rinunciare all’acqua minerale nel pasto in mensa, HERA ha regalato loro una borraccia.

Bibliografia mo critico dell’acqua. Supplemento al n° 114 - Marzo 2010 di Altreconomia, Altreconomia • Martinelli L., 2010. Imbrocchiamola! - Dalle edizioni Milano, 72 p. minerali al rubinetto, piccola guida al consu- • Altamore G., 2003. Qualcuno vuol darcela a bere? Frilli Editori Genova, 220 p.

16 Centro Etica Ambientale Parma

Postazioni per la degustazione dell’acqua presso la SMA Torino

17 Acqua di Parma acqua da bere

Acqua da bere False credenze

e linee guida sul significato nutrizionale Ldell’acqua pubblicate dall’Istituto Naziona- le di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione In- ran sfatano diverse false credenze sull’acqua.

Non è vero 1. che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungheranno di un poco i tempi della dige- stione (per una diluizione dei succhi gastrici), ma un’adeguata quantità di acqua (non oltre i 600-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli assorbito dal nostro organismo. Ricerche re- alimenti ingeriti. centi dimostrano il contrario. La capacità dell’intestino umano di assorbire il calcio con- 2. che l’acqua faccia ingrassare. L’acqua non tenuto nelle acque (spesso presente in quanti- contiene calorie, e le variazioni di peso dovute tà consistente) è considerata addirittura simile all’ingestione o eliminazione dell’acqua sono a quella relativa al calcio contenuto nel latte. momentanee e ingannevoli. 6. che il calcio presente nell’acqua favorisca 3. che bere molta acqua provochi ritenzio- la formazione dei calcoli renali. Le persone ne idrica. La ritenzione idrica dipende più dal predisposte a formare calcoli renali devono sale e da altre sostanze contenute nei cibi che bere abbondantemente e ripetutamente nel consumiamo che dalla quantità di acqua che corso della giornata, senza temere che il calcio ingeriamo. contenuto nell’acqua possa favorire la forma- zione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostra- 4. che occorra preferire le acque oligomine- to che anche le acque minerali ricche di calcio rali rispetto alle acque maggiormente mine- possono costituire al riguardo un fattore pro- ralizzate per mantenere la linea o “curare la tettivo. cellulite”. I sali contenuti nell’acqua favorisco- no l’eliminazione di quelli contenuti in eccesso 7. che l’acqua gassata faccia male. Né l’ac- nell’organismo. Nei bambini, in particolare, qua naturalmente gassata né quella addizio- sarebbe bene non utilizzare le acque oligo- nata con gas (normalmente anidride carboni- minerali in modo esclusivo, ma bisognerebbe ca) creano problemi alla nostra salute, anzi alternarle con quelle più ricche di minerali, in l’anidride carbonica migliora la conservabilità quanto una diuresi eccessiva può impoverire di del prodotto. Solo quando la quantità di gas è sali minerali un organismo in crescita. molto elevata si possono avere lievi problemi in individui che già soffrano di disturbi gastrici 5. che il calcio presente nell’acqua non sia e/o intestinali.

18 Centro Etica Ambientale Parma

L’acqua nel corpo umano

’acqua è il principale costituente dell’or- L’acqua non è presente sotto forma libera, Lganismo, rappresentando circa il 51-71% ma, tranne che per il sangue, è più o meno del totale, per cui in un uomo medio di 75 strutturata come un gel. Essa è suddivisa in Kg sono presenti circa 45 litri di acqua. Nella due grandi compartimenti: l’extracellulare e donna il contenuto idrico è minore (45-50%) l’intracellulare. Il primo (sangue, linfa, acqua per la minore percentuale del peso corporeo dei connettivi), in una persona adulta, è pari occupato da tessuto magro. I muscoli, infatti, a circa 12-17 litri (18-26% del corpo). L’acqua contengono approssimativamente il 70-75% intracellulare è separata mediante membra- d’acqua, mentre il tessuto adiposo ha un con- ne semipermeabili; negli adulti il livello di tenuto idrico di appena il 10-15%. Nell’anziano concentrazione delle soluzioni è di circa 300 si ha un’ulteriore diminuzione della quantità mOsm. Nel liquido extracellulare il Na+ rap- totale d’acqua, sia come valore assoluto sia presenta il catione maggiormente presente, come frazione percentuale. Le differenze tra i mentre gli anioni più diffusi sono cloro, bicar- sessi si evidenziano a partire dall’adolescenza. bonati e proteine plasmatiche. Nel neonato la concentrazione idrica è mag- Nel compartimento intracellulare gli elettroliti giore (75%) e il bilancio idrico è estremamente presenti in maggiore concentrazione sono il labile, per cui facilmente può passare da uno K+, il Mg++, i fosfati e le proteine. Gli elettro- stato normale a una iperidratazione o ipoidra- liti possono spostarsi fra i due compartimenti, tazione, condizioni entrambe pericolose. Al mentre la diversa concentrazione tra sodio e compimento di un anno di vita, essendosi or- potassio è conservata da un sistema di “pom- mai ridotte se non completamente annullate le pa”. L’acqua si trasferisce da un comparti- dosi di latte, l’apporto di acqua deve aumen- mento all’altro in relazione ad un equilibrio di tare gradualmente, fino ad 1 lt al giorno, per forze osmotiche ed idrostatiche. poi dai 3 anni in su avvicinarsi alle necessità di un adulto. L’apporto idrico è indispensabile alla vita. Non è possibile depositare un eccesso di ac- Funzioni qua nell’organismo, se non in particolari gravi Le principali funzioni dell’acqua sono: a) il situazioni patologiche (sindromi edemigene da trasporto di sostanze nutritive; b) la parteci- grave insufficienza cardiaca, epatica o renale), pazione a reazioni metaboliche (la maggior mentre è possibile disidratare il corpo. In tal parte delle reazioni chimiche avviene in mezzo caso è necessaria una rapida reintegrazione acquoso); c) la regolazione della temperatu- per non compromettere la funzionalità delle ra cutanea. Oltre a queste, l’acqua svolge un singole cellule e dei diversi apparati dell’orga- ruolo fondamentale nel mantenere elastiche nismo. Le perdite di acqua avvengono con le la pelle e le mucose, nel lubrificare le artico- urine (mediamente circa 1300 ml/giorno), ma lazioni, nell’ammortizzare i continui traumi anche con le feci, la sudorazione e la respira- cerebrali e nel garantire una ottimale consi- zione. stenza del contenuto intestinale. Nell’adulto le perdite d’acqua tramite l’aria espirata e tramite la sudorazione della pelle

19 Acqua di Parma acqua da bere

(perspirazione o perspiratio insensibilis) e la sudorazione arrivano mediamente a circa 600- La sete o “sensore fisiologico” di carenza idri- 1000 ml/giorno. La quantità di acqua scam- ca è uno stimolo inadeguato o meglio “sfasato” biata con l’esterno varia con la temperatura nel senso che è avvertito solo quando l’acqua ambiente, con il tipo di vita, con il dispendio circolante libera (circa 2 litri) è stata esaurita. energetico e con la composizione del regime Inoltre a volte (particolarmente negli indivi- alimentare. Il fabbisogno idrico è coperto in dui anziani) il meccanismo della sete funziona parte dall’acqua contenuta nei cibi, in parte male, e quindi molte persone rischiano di non dalle stesse bevande e in parte da reazioni rimpiazzare adeguatamente e tempestivamen- metaboliche: 100 g di grassi producono 100 ml te le perdite di acqua. Il centro della sete si di acqua di ossidazione; 100 g di proteine circa trova nell’ipotalamo del cervello ed elabora 40 ml e 100 g di carboidrati circa 60 ml. vari segnali provenienti da diversi tipi di re- cettori localizzati in varie parti del corpo e Fabbisogno d’acqua e sua assunzione soprattutto dalla disidratazione delle cellule Il contenuto in acqua degli alimenti è estre- nervose. Altri fattori che aumentano la sensa- mamente variabile: frutta, verdura e latte zione di sete sono la secchezza della bocca e sono costituiti per oltre l’85% da acqua; carne, la diminuzione del volume sanguigno. Quando pesce, uova, formaggi freschi ne contengono si esprime la sete, compare come uno stato di il 50-80%; pane e pizza sono costituiti per il dipendenza: la necessità di bere si fa impellen- 20-40% da acqua; pasta e riso cotti ne conten- te e obbliga le persone a pensare solo a quello, gono il 60-65%. Infine, biscotti, fette biscotta- ed il bere quando si ha molta sete genera un te, grissini e frutta secca ne contengono meno piacere immenso, che non provoca mai assue- del 10%; zucchero e olio, 0%. Il fabbisogno di fazione. acqua per adulti e anziani è approssimativa- mente di 1 ml di acqua per ogni chilocaloria La riduzione del volume di sangue circolante alimentare introdotta nel corso della giornata. (ipovolemia) stimola i reni a secernere reni- Per i bambini, i quali sono maggiormente a na, enzima che trasforma l’angiotensinogeno rischio di disidratazione, il fabbisogno è mag- (alfa2-globulina) prodotto dal fegato in po- giore, e corrisponde approssimativamente ad lipeptide angiotensina I, che non pare avere 1,5 ml/kcal/giorno. attività biologica ma esista solo in qualità di precursore dell’angiotensina II. L’angiotensina L’acqua da bere deve essere fresca, limpida, II aumenta la pressione del sangue stimolando leggermente salina. L’acqua potabile è una la contrazione della componente muscolare risorsa primaria destinata al consumo, permet- liscia delle arterie. L’angiotensina II ha un tendo la sopravvivenza degli esseri viventi, e potente effetto dipsogeno (stimolare la sete) a fondamentali attività umane. Soprattutto è agendo sul cervello, attenua l’attività dei ri- assai importante sottolineare che una persona flessi barocettoriali (recettori della pressione) non dovrebbe mai soffrire la sete. Il nostro or- e stimola il desiderio di sale. Potenzia inoltre ganismo mantiene l’equilibrio idrico attraverso la secrezione di vasopressina nella neuroipofisi il meccanismo della sete, che regola la quan- e la secrezione di corticotropina nell’adenoi- tità di acqua da ingerire, e il riassorbimento pofisi; potenzia anche il rilascio di noradre- dell’acqua nei reni, che regola la quantità di nalina agendo direttamente sulle fibre post- acqua eliminata con le urine. gangliari del sistema simpatico del sistema

20 Centro Etica Ambientale Parma

ficientemente reintegrata, può indurre dappri- ma, con una perdita idrica del solo 1% rispetto al peso corporeo, alterazioni delle performan- ce fisiche dell’organismo; se la disidratazione sale al 2% cominciano ad essere alterati ter- moregolazione e volume plasmatico e compare il senso di sete. Con il 5% compaiono crampi, debolezza, irritabilità, mentre al 7% si possono manifestare malessere, debolezza intensa e anche allucinazioni. Con il 10% stordimento, mal di testa, respirazione difficile, formicolii, emoconcentrazione, difficoltà alla parola e alla marcia. Quando le perdite idriche si atte- stano tra 11-20%, compaiono spasmi, dolori ai nervoso. L’angiotensina II stimola la secrezione muscoli addominali e alle estremità, spossa- di aldosterone, ormone cortico-surrenalico, tezza ed il colpo di calore con sintomi via via che provoca ritenzione idrosalina. L’ipovole- più gravi (vertigini, sordità, nausea, cefalea, mia, ancora, stimola direttamente, tramite i pelle secca, ipertermia, obnubilamento del volocettori (recettori del volume circolante) sensorio, confusione, collasso, delirio, coma cardiaci e vascolari, la produzione di angio- fino alla morte del soggetto). tensina cerebrale, che a sua volta determina assunzione di liquidi, ipertensione arteriosa e Una disidratazione cronica e persistente au- secrezione di vasopressina. menta il rischio di cistiti e di calcolosi renale, stitichezza e in definitiva di tumori del colon e L’ormone antidiuretico (ADH) o vasopressina, dell’apparato urinario; inoltre a livello cardia- prodotto da nuclei sopraottico e paraventrico- co accresce il rischio di prolasso della valvola lare dell’ipotalamo, regola la diuresi sulla base mitrale. Per una valutazione empirica ma sicu- di impulsi proveniente dalla zona osmocettrice ramente utile della deplezione idrica è oppor- sulla parete del III ventricolo, la regione del tuno basarsi sulla differenza di peso corporeo cervello che mette direttamente in comunica- prima e dopo avere svolto attività fisica, consi- zione circolazione cerebrale e circolazione ge- derato che il calo ponderale è espresso almeno nerale. Oltre i recettori cerebrali, osmocettori per l’80% dalle perdite idrosaline. E’ inoltre sono presenti lungo il tubo digerente (bocca, opportuno ricordare che il volume plasmatico, stomaco, intestino) e soprattutto nelle pareti nonostante il recupero del peso corporeo, può della vena porta, attraverso la quale il sangue ritornare normale soltanto dopo quattro ore va dall’intestino al fegato. Tutto l’organismo, dalla reidratazione. in definitiva, partecipa alla rete di informazio- ni che concorrono a regolare lo status idrico Una bevanda fresca (ma non gelata!), se be- dell’organismo. vuta a piccoli sorsi, non provoca crampi allo stomaco; questi sono dovuti, entro certi limiti, Rischi connessi alla disidratazione più alla quantità di liquido assunto che alla sua La perdita di acqua ed elettroliti (Na, K, Fe, temperatura. Le bevande a 7-10°C sono assor- Cl, Mg) dopo sudorazione abbondante, non suf- bite più velocemente delle bevande calde.

21 Acqua di Parma acqua da bere

22 Centro Etica Ambientale Parma

Classifiche di qualità dell’acqua

a classifica sulla qualità dell’acqua per uso Nell’ultima edizione di Ecosistema Urbano Ldomestico distribuita nei Comuni d’Italia è è stato eliminato l’indicatore sulla qualità curata da Legambiente che ha curato il pre- dell’acqua potabile che misurava la concentra- sente testo per il CEA. In base agli indicatori zione di nitrati, poiché l’utilizzo del solo para- utilizzati la classifica, pubblicata annualmente metro dei nitrati come indicatore della qualità nell’ambito del cosiddetto rapporto Ecosiste- dell’acqua tendeva a penalizzare alcune realtà ma Urbano, va più correttamente intesa come geografiche rispetto ad altre ed, oramai, tutte valutazione della qualità del servizio idrico. La le città sono abbondantemente al di sotto dei classifica 2009, basata su dati 2007-08, vede limiti di legge previsti per questo parametro. Parma all’82° posto per i consumi idrici, al 53° posto come dispersione della rete ed al 31° Per ciascun indicatore è costruita un’apposi- posto come capacità di depurazione. ta scala di riferimento che va da una soglia minima (che può essere più bassa o più alta Gli indici di Ecosistema Urbano del peggior valore registrato), al di sotto

Tab. 1 - Definizione degli indicatori di qualità.

Indici Descrizione

Consumi idrici domestici Consumo giornaliero pro capite di acqua per uso domestico (l/ab); fonte Istat, 2008

Dispersione della rete Differenza tra l’acqua immessa e quella consumata per usi civili, industriali e agricoli (come quota % sull’acqua immessa); fonte Comuni, 2008

Capacità di depurazione Indice composto da: % di abitanti allacciati agli impianti di depurazione, giorni di funzionamento dell’impianto di depurazione, capacità di abbattimento del COD (%); fonte Comuni, 2008

Gli indicatori utilizzati da Ecosistema Urbano della quale non si ha diritto ad alcun punto, che riguardano il tema “acque” sono tre: 1. fino a un valore obiettivo (che può essere più consumi idrici domestici di acqua potabile, alto o più basso del miglior valore registrato) 2. dispersione della rete acquedottistica, 3. che rappresenta la soglia da raggiungere per capacità di depurazione (Tabella 1). ottenere il punteggio massimo. Nel sistema

23 Acqua di Parma acqua da bere

di calcolo impiegato i valori migliori rispet- to all’obiettivo di sostenibilità non vengono ulteriormente premiati. Le soglie impiegate fanno riferimento ai migliori e peggiori valori delle distribuzioni di frequenza e puntano ad eliminare i valori anomali o estremi (Tabella 2). Così, per quanto riguarda i consumi idrici sono usati il 5° (obiettivo) e 95° (soglia mini- ma) percentile, mentre per quanto riguarda la dispersione della rete sono usati il 10° (obiet- tivo) e il 90° (soglia minima) percentile. Per quanto riguarda, invece, la capacità di depura-

Tab. 2 - Costruzione della scala di riferimento: soglie e valori degli indicatori di qualità.

Indici Soglie impiegate Valori registrati

Obiettivo Minimo Migliore Peggiore

Consumi idrici domestici 133 (5°perc) 226 (95°perc) 97 250 Dispersione della rete 15% (10°perc) 52% (90°perc) 9% 67% Capacità di depurazione 100% 0% 100% 0%

zione si fa riferimento allo 0% (soglia minima) e al 100% (obiettivo).

Consumi idrici domestici I dati sui consumi idrici domestici si rifan- no alle ultime rilevazioni dell’Osservatorio ambientale delle città (ISTAT 2009, con dati 2008). Parma, con 196 litri/abitante al giorno supera di circa 10 litri il valore medio (pon- derato) dei consumi domestici (187 litri/abi- tante). Nel complesso circa l’80% delle città presenta consumi idrici domestici compresi tra i 100 ed i 200 litri per abitante al giorno, nessuno supera i 250 litri pro capite al giorno e solo 2 città (Agrigento e Caltanisetta) presen- tano valori inferiori a 100 litri (Tabella 3).

24 Centro Etica Ambientale Parma

Tab. 3 - Consumi idrici domestici: Consumi giornalieri pro capite di acqua potabile per uso domestico (l/ab). Fonte ISTAT, Osservatorio ambientale delle città, dati 2009, elaborazione Istituto Ricerche Ambiente Italia.

Pos. Città litri/ab/g Pos. Città litri/ab/g Pos. Città litri/ab/g 1 Agrigento 97,5 36 Pordenone 158,7 71 Biella 177,8 2 Caltanissetta 98,9 37 Latina 159,1 72 Cremona 181,7 3 Nuoro 120,3 38 Ancona 160,0 73 Vercelli 182,3 4 Prato 126,5 39 Imperia 160,4 74 Cagliari 183,2 5 Foggia 127,9 40 Palermo 161,0 75 Verona 183,7 6 Pistoia 132,7 41 Benevento 161,5 76 Cuneo 186,5 7 Vibo Valentia 132,9 42 Frosinone 161,8 76 Varese 186,5 8 Arezzo 134,7 43 Gorizia 162,5 78 Cosenza 188,8 9 Isernia 136,0 44 Bolzano 162,8 78 Genova 188,8 10 Sassari 136,1 45 Trapani 162,9 80 Lecco 194,3 11 Forlì 139,7 46 Catania 163,2 81 Salerno 195,8 12 Brindisi 139,9 46 La Spezia 163,2 82 Parma 196,1 13 Reggio Emilia 140,5 48 Ferrara 163,4 83 Udine 196,2 14 Avellino 140,8 49 Alessandria 163,5 84 Messina 197,7 15 Ascoli Piceno 141,8 50 Trento 163,7 85 Como 203,3 15 Potenza 141,8 51 Rieti 164,0 86 Pisa 203,5 17 Rovigo 142,0 52 Perugia 164,7 87 Chieti 205,9 18 Taranto 143,2 53 Pesaro 165,3 88 Mantova 206,7 19 Livorno 143,5 54 Trieste 165,5 89 Lodi 210,9 20 Grosseto 143,7 55 Reggio Calab 167,3 90 Milano 214,3 21 Matera 144,9 56 L’Aquila 167,7 91 Catanzaro 216,4 22 Modena 146,0 57 Napoli 169,7 92 Piacenza 216,6 23 Enna 146,2 58 Rimini 169,8 93 Crotone 219,9 24 Oristano 148,2 59 Vicenza 170,2 94 Novara 222,5 25 Firenze 149,6 60 Caserta 170,9 95 Torino 223,4 26 Belluno 149,9 61 Lecce 171,2 96 Brescia 224,7 27 Terni 150,2 62 Bologna 172,3 97 Pavia 226,1 28 Macerata 151,0 63 Asti 172,7 98 Viterbo 226,4 29 Padova 153,2 64 Savona 173,5 99 Sondrio 228,0 30 Campobasso 153,9 65 Siena 175,3 100 Roma 236,1 31 Bari 154,0 66 Aosta 175,4 101 Bergamo 238,1 32 Teramo 156,5 67 Venezia 175,7 102 Pescara 248,5 33 Verbania 156,7 68 Treviso 176,1 103 Massa 249,8 34 Lucca 156,8 69 Siracusa 177,3 35 Ragusa 157,3 70 Ravenna 177,5

25 Acqua di Parma acqua da bere

Dispersione della rete Per via della ridotta disaggregazione dei dati, si assume, quale stima delle probabili perdite, che la quota di acqua immessa in rete e non consumata per usi civili (domestici, servizi, usi pubblici e usi gratuiti), industriali ed agricoli sia, in qualche modo, perduta. Sono quindi implicitamente considerati alla stregua di vere e proprie perdite dovute al cattivo funziona- mento della rete anche gli eventuali sversa- menti e sfori nei serbatoi, l’acqua non fattu- rata e non contabilizzata come gratuita, i furti ed i prelievi abusivi. Per cercare di limitare il margine di errore, è stato dato un punteggio massimo agli 11 comuni con un dato uguale o inferiore al 10° percentile (corrispondente a perdite pari al 15%) e zero punti ai 10 comuni che presentano valori uguali o superiori al 90° che il 51% delle 96 città per cui il dato è sti- percentile (perdite pari al 54%). mabile, perde più del 30% dell’acqua che viene Il problema delle perdite riguarda comunque immessa in rete. Parma, con il 32%, occupa buona parte delle città italiane. Si scopre così una posizione intermedia (Tabella 4).

26 Centro Etica Ambientale Parma

Tab. 4 - Dispersione della rete: differenza (%) tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali, agricoli. Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2008); Elabo- razione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia.

Pos. Città Disp. Pos. Città Disp. Pos. Città Disp. 1 Cremona 9% 35 Crotone 27% 69 Reggio Calabria 38% 1 Vercelli 9% 35 Vicenza 27% 69 Messina 38% 3 Macerata 10% 35 Pesaro 27% 69 Massa 38% 3 Piacenza 10% 39 Verona 28% 74 Caserta 40% 3 Milano 10% 39 Firenze 28% 74 Vibo Valentia 40% 6 Viterbo 12% 39 Ancona 28% 74 Trieste 40% 7 Cuneo 13% 39 Treviso 28% 74 Salerno 40% 8 Pordenone 14% 43 Venezia 29% 78 Teramo 43% 9 Imperia 15% 44 Ferrara 30% 79 Lecce 44% 9 Mantova 15% 44 Pistoia 30% 80 Caltanissetta 45% 9 Trapani 15% 44 Rovigo 30% 81 Palermo 47% 12 Bergamo 16% 44 Sassari 30% 82 Frosinone 48% 13 Asti 17% 44 Lucca 30% 83 Cagliari* *49% 13 Lecco 17% 44 Pisa 30% 83 Siracusa* *49% 15 Brescia 18% 50 Verbania 31% 85 Catania 50% 15 Pavia 18% 50 Perugia 31% 85 Chieti 50% 15 Sondrio 18% 50 Modena 31% 87 Bari 54% 15 Lodi 18% 53 Parma 32% 87 Rieti 54% 19 Ravenna 19% 53 Benevento 32% 89 Latina 55% 19 Reggio Emilia 19% 55 Udine 33% 90 Grosseto 56% 21 Forlì 20% 55 Ragusa 33% 91 Campobasso 57% 21 Savona 20% 55 Pescara 33% 91 L’Aquila 57% 21 Siena* *20% 58 Belluno 35% 91 Catanzaro* *57% 24 Rimini 21% 58 Foggia 35% 94 Gorizia 58% 25 Torino 22% 58 Taranto 35% 94 Potenza 58% 26 Napoli 23% 58 Aosta 35% 96 Cosenza 67% 27 Biella 24% 62 Terni 36% Nd Agrigento Nd 27 Ascoli Piceno 24% 62 Arezzo 36% Nd Avellino Nd 29 Novara 25% 62 Brindisi 36% Nd Como Nd 29 La Spezia 25% 62 Padova 36% Nd Enna Nd 29 Roma 25% 62 Livorno 36% Nd Isernia Nd 29 Bologna 25% 67 Alessandria 37% Nd Matera Nd 33 Varese 26% 67 Prato 37% Nd Oristano Nd 33 Genova 26% 69 Trento 38% 35 Bolzano 27% 69 Nuoro 38% NB: *dato 2007 (Ecosistema Urbano 2009) per le seguenti città: Cagliari, Catanzaro, Siena, Siracusa. 27 Acqua di Parma acqua da bere

Capacità di depurazione L’indicatore nel suo complesso prende in con- siderazione: gli abitanti allacciati al servizio di depurazione; il numero dei giorni di funzio- namento dell’impianto di depurazione; l’effi- cienza di depurazione (ovvero il rapporto tra COD in uscita e COD in ingresso), nel caso la domanda chimica di ossigeno (COD = Chemi- cal Oxygen Demand) in uscita superasse i 125 mg/l. L’impianto di depurazione raggiunge almeno il 90% dei cittadini in 54 comuni e tra questi 14 servono sostanzialmente tutta la popolazione residente. Parma si colloca tra le prime po- senta ad Imperia, tuttora sprovvista di im- sizioni con il 97% (Tabellla 5). Continuano ad pianto, e poi a Benevento, Catania, Palermo e essere 6 i comuni in cui solo la metà, o meno, Treviso. della popolazione è servita dal depuratore, la situazione più critica ancora una volta si pre-

28 Centro Etica Ambientale Parma

Tab. 5 - Indice composto da: % abitanti allacciati agli impianti di depurazione, giorni di funzionamento dell’impianto di depurazione, capacità di abbattimento del COD (%). Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2008), elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia.

Pos. Città Dep. Pos. Città Dep. Pos. Città Dep. 1 Vercelli 100% 36 Teramo 96% 68 Pisa 85% 1 Torino 100% 36 Savona 96% 68 Forlì 85% 1 Taranto 100% 38 Livorno 95% 68 Chieti 85% 1 Sondrio 100% 38 Viterbo 95% 68 Napoli 85% 1 Rieti 100% 38 Varese* *95% 75 Udine 84% 1 Pescara 100% 38 Siena 95% 76 Ferrara 83% 1 Modena 100% 38 Reggio Cal. 95% 76 Pesaro 83% 1 Lecce 100% 38 Novara 95% 78 Lucca 83% 1 Foggia 100% 38 Caserta 95% 78 L’Aquila 83% 1 Campobasso* *100% 38 Massa 95% 80 Pistoia 80% 1 Cagliari 100% 46 Rimini 94% 80 Latina 80% 1 Bolzano 100% 46 Ravenna 94% 80 Firenze 80% 1 Aosta 100% 46 Bari 94% 83 Arezzo 79% 1 Brindisi 100% 46 Salerno 94% 84 La Spezia 78% 15 Trento 99% 50 Alessandria 93% 84 Isernia 78% 15 Ragusa 99% 50 Rovigo 93% 84 Frosinone 78% 15 Lodi 99% 50 Messina 93% 87 Genova 77% 15 Lecco 99% 50 Trieste 93% 88 Caltanissetta 73% 15 Cremona 99% 50 Cosenza 93% 89 Macerata 70% 20 Bologna 98% 55 Verona 92% 90 Padova 68% 20 Oristano 98% 56 Vibo Valen.**90% 91 Catanzaro* *67% 20 Bergamo 98% 56 Perugia 90% 92 Trapani 65% 20 Verbania 98% 56 Cuneo 90% 93 Ascoli Piceno 61% 20 Sassari 98% 59 Biella 89% 94 Enna 60% 20 Prato 98% 59 Asti 89% 95 Nuoro 50% 20 Potenza 98% 61 Vicenza 88% 96 Palermo 33% 20 Milano 98% 61 Siracusa* *88% 96 Catania* *33% 20 Brescia 98% 61 Crotone 88% 98 Treviso 28% 20 Belluno 98% 64 Gorizia 87% 99 Benevento 22% 20 Piacenza 98% 64 Matera 87% 100 Imperia 0% 31 Roma 97% 66 Terni 86% Nd Como Nd 31 Parma 97% 66 Pordenone 86% Nd Avellino Nd 31 Mantova 97% 68 Venezia 85% Nd Agrigento Nd 31 Ancona 97% 68 Grosseto 85% 31 Pavia 97% 68 Reggio Emilia 85% NB: *dato 2007 (Ecosistema Urbano 2009) per le seguenti città: Campobasso, Catania, Catanzaro, Siracu- sa, Varese, Vibo Valentia. 29 Acqua di Parma acqua da bere

30 Centro Etica Ambientale Parma

Storia dell’acquedotto di Parma

utte le grandi civiltà del passato sono nate Te si sono sviluppate in luoghi provvisti di risorse idriche in quantità tali da garantirne la crescita e il progresso. Nel contesto padano il territorio di Parma può certamente essere considerato fra quelli ricchi d’acqua e conserva numerose tracce del passato che testimoniano la relazione esistente fra lo sviluppo della città e la possibilità di poter disporre di fonti di ap- provvigionamento certe e sicure nel tempo. La nascita di Parma fa parte del grande disegno della colonizzazione romana del territorio sud- padano. Nel 183 a.C. il console Marco Emilio inviò coloni e soldati che trasformarono in una piccola città alcuni villaggi di agricoltori e pe- scatori insediati sulle sponde del torrente che oggi chiamiamo ‘La Parma’.

Contesto territoriale, i Romani Alcuni resti di condutture in cotto ritrovati in prossimità di via S. Eurosia, rivelano la presenza di un acquedotto, realizzato in epoca imperiale, che con percorso parallelo a via Traversetolo portava acqua verso il centro città dalle “eccel- lentissime” sorgenti presenti in località Malan- Schema in pianta e in sezione di una risorgiva driano. In particolare, le sorgenti di Malandriano fanno Dal punto di vista idrogeologico le fonti idriche parte del gruppo parmense delle Risorgive di che alimentavano l’acquedotto romano si ascri- alta pianura che sgorgano al suolo a causa dello vono alla categoria delle cosiddette Risorgive sbarramento creato da una struttura tettonica (o Fontanili) che costituiscono un sistema di che piega gli strati del sottosuolo, detta anticli- sorgenti disposte su precisi allineamenti diffusi nale, la cui sommità sepolta si dispone sull’al- sull’intera pianura padana e veneta. Nel caso lineamento delle località di Monticelli Terme, delle Risorgive le acque sotterranee sgorgano Stradella e Madregolo. Su questo allineamento spontaneamente in superficie con polle d’ac- è posta l’area di Malandriano in cui la struttura qua più o meno copiose in funzione della locale anticlinale riduce lo spessore sedimentario di disposizione geometrica dei terreni ghiaiosi, transito dei flussi idrici sotterranei costringen- sabbiosi e limosi del sottosuolo. done la risalita con scorrimenti a piccola pro- fondità o con tracimazioni in superficie.

31 Acqua di Parma acqua da bere

Le fonti di Risorgiva, oltre ad essere fin dai pri- dell’acqua, decise di dotare la città di un effi- mordi utilizzate a scopo acquedottistico hanno ciente acquedotto. nel tempo alimentato e rappresentano tutt’oggi Vennero acquistate a tal scopo le sorgenti di l’origine di molti canali e fossi del vasto siste- Malandriano, praecipue fontis fin dall’epoca ma idrografico minore della pianura di Parma. A Romana. Oltre che per la loro buona qualità e partire dall’insediamento romano, con il suc- copiosità esse furono scelte anche per la loro cedersi di particolari opere di presa, le acque quota topografica rispetto alla città poiché di Risorgiva sono state utilizzate per la bonifica consentivano la distribuzione idrica per caduta del territorio per scopi irrigui e per i diversi usi naturale in ogni parte dell’urbe. Così nel 1573 umani dell’acqua. l’acquedotto fu compiuto e l’acqua sgorgò nella grande vasca posta a lato del palazzo comunale Il Medioevo e in una grandiosa fontana che il Duca aveva Nel periodo del Medioevo, nella generale deca- voluto realizzare per adornare l’ampio giardino denza, Parma subisce anche l’abbandono pres- dell’antico castello sforzesco abbellito e tra- soché totale dell’acquedotto romano. Per molti sformato in residenza ducale, corrispondenti secoli l’approvvigionamento idrico si basò su agli attuali Parco e Palazzo Ducale. pozzi pescanti dalla falda freatica, sulle picco- L’acquedotto fu realizzato con due tubazioni in le sorgenti locali e sulle derivazioni dai canali, cotto, di diametro variabile lungo flusso, anne- cavi e fossi, spesso di costruzione Romana, de- gate e protette entro un prisma di calcestruz- rivati dai fontanili e dai corsi d’acqua principali zo, per uno sviluppo di circa sette chilometri e quali il fiume Taro, ed i torrenti Baganza, Parma mezzo. Una di queste tubazioni venne inizial- ed Enza. mente destinata ad esclusivo recapito dell’ac- Sinteticamente, in assenza di acquedotti or- qua alle residenze del Duca, l’altra a servizio ganizzati, come al tempo dei Romani, nel Me- dei cittadini e delle pubbliche fontane. Relitti dioevo rivestivano particolare importanza le di queste tubazioni si rinvengono ancora negli vie d’acqua superficiali che solcano la pianura scavi del centro cittadino. Nella parte extraur- assieme alle acque di risorgiva opportunamente bana le tubazioni di adduzione principale furono incanalate di cui rimangono tuttora tramandati diversi nomi propri di luoghi. Per quanto con- cerne i pozzi vi sono tuttora testimonianze di manufatti circolari in mattoni costruiti in pe- riodo medioevale, profondi fino a 10-15 metri, conservati soprattutto nei conventi, castelli, palazzi di governo ed edifici nobiliari.

L’acquedotto farnesiano Con il Rinascimento e soprattutto con l’avvento della famiglia Farnese Parma assunse il ruolo di vera capitale. Nel XVI secolo i Farnese presero iniziative concrete per la tutela della salute dei cittadini. A seguito di una terribile inondazione che cagionò danni e pestilenze nel 1571 il Duca Costruzione delle gallerie filtranti Ottavio, particolarmente sensibile al problema di Marano a fine 800

32 Centro Etica Ambientale Parma

inevitabili inquinamenti pericolosi per la salute umana.

I tempi moderni Dopo l’Unità d’Italia il problema dell’acqua pubblica di Parma si fece sempre più allarmante e fu oggetto di vari studi e ricerche. Nel 1883 il sindaco di Parma Giovanni Mariotti affrontò decisamente la questione e dopo aver scartato per costo eccessivo un progetto di acquedotto alimentato da Lagdei nell’alta Val Parma affidò un primo approfondito studio sul “Risanamento della città di Parma” al Prof. Stanislao Vecchi, studio che ebbe l’approvazione unanime del Consiglio Comunale. Gallerie filtranti di Marano a fine lavori Fu individuato un ricco scorrimento di acque munite di caratteristiche torrette in muratura sotterranee nella depressione, compresa fra le d’ispezione e sfiato, in parte restaurate, tuttora località di Marano e Monticelli, sede naturale visibili sul lato ovest della strada per Traverse- di un antico percorso, detto Paleoalveo, del tolo. Torrente Parma, delimitato ad est e ovest da Le piante dell’acquedotto farnesiano, disegnate due aree topograficamente rialzate. Dopo aver con estrema precisione dall’architetto-topogra- dichiarato con Regio Decreto di pubblica utilità fo Edelberto Dalla Neve, furono ultimate nel le acque sotterranee del bacino di Marano ed 1722 ed attualmente sono conservate presso aver accertato l’idoneità dell’acqua per gli usi l’Archivio di Stato di Parma. Questa grande potabili fu elaborato il progetto esecutivo da opera garantiva una portata di 15 litri/secondo, parte dell’Ing. Guido Alberelli e furono affidati i equivalente ad una dotazione di 42 litri/giorno/ lavori in concessione alla ditta Garrè Francesco abitante, sufficiente per i fabbisogni cittadini di con l’impegno di realizzare un nuovo acquedot- allora. Ben presto però l’Acquedotto Farnesiano to di portata superiore a 80 litri/secondo. divenne inadeguato specialmente per la diffu- Vennero realizzate delle gallerie filtranti, orien- sione degli allacciamenti demaniali e privati tate trasversalmente al Paleoalveo, per una alle case patrizie concessi sia a titolo di bene- lunghezza di 550 m e una portata media di 120 merenza per “utili servigi” sia a titolo oneroso litri/secondo nei periodi di morbida e di 30 per rimpinguare le casse erariali a fronte delle litri/secondo nei periodi di magra. Con lungimi- ingenti spese sostenute. ranza, attorno all’opera fu creata una zona di Così, per sopperire alle carenze di portata riserva di circa 12 ettari a vegetazione boschiva dell’acquedotto si diffuse ulteriormente la con divieto di qualsiasi forma di concimazione. costruzione, nelle piazze e nei cortili dei fabbri- Dall’opera di Marano, con capacità di accumulo cati, di pozzi in muratura attingenti acqua dalla di 2000 mc, le acque venivano convogliate in falda freatica, dotati del semplice congegno a città con tubazioni in ghisa del diametro di 450 carrucola e secchio. A causa della scarsa pro- e 400 mm, per effetto della semplice gravità fondità questi pozzi erano tuttavia soggetti ad stante la differenza di quota fra le gallerie di

33 Acqua di Parma acqua da bere

Marano, poste a 106,0 m s.l.m., e Barriera Vit- Mulini Bassi venne realizzato a Barriera Bixio torio Emanuele, oggi Barriera della Repubblica, una vasca di accumulo in cemento della capa- posta a 53,5 m s.l.m., per un dislivello 52,50 m. cità 700 m3, detta Serbatoio di Via Solari, con Il nuovo acquedotto di Marano venne inaugurato funzione di torre piezometrica. il 15 luglio 1900 fra grandi festeggiamenti. Per Questa nuova politica di approvvigionamento da l’occasione fu realizzata in Piazza della Roc- inizio alla cosiddetta “era dei pozzi” favorita chetta, oggi Piazza Corridoni, una bellissima dal fatto che il sottosuolo di Parma poté garan- fontana in marmo rosso di Verona. Contempo- tire, in qualsiasi punto di perforazione, pozzi raneamente cessò la sua funzione l’Acquedot- con portate singole di circa 100 litri/secondo to Farnesiano che, per oltre tre secoli, aveva e acqua chimicamente e batteriologicamente onorevolmente sopperito alle necessità idriche potabile (AA VV 1977). La realizzazione di pozzi sempre crescenti della città. per acqua ebbe un’accelerazione dopo il 1950 per tutto l’arco di mezzo secolo fino al 2000. Le Negli anni 1920-25 l’acquedotto di Marano si perforazioni raggiunsero una media di circa un dimostrò insufficiente a soddisfare l’incremento pozzo ogni due anni allo scopo di seguire ade- demografico della città di quegli anni. Per sop- guatamente il vertiginoso sviluppo demografico perire al deficit idrico il Comune diede inizio ad ed edilizio della città dal dopoguerra in poi. In una nuova politica di approvvigionamento orien- parallelo, alcuni pozzi ubicati nel pieno centro tata alla perforazione di pozzi artesiani pro- storico furono posti fuori esercizio e cementati fondi. Nel 1929 vennero perforati due pozzi in per problemi di subsidenza. località Mulini Bassi, oggi via Firenze, raggiun- gendo la profondità di 130 m e 160 m e portate Del gran numero di nuovi pozzi realizzati per rispettivamente di 70 litri/secondo e 120 litri/ far fronte all’incremento della richiesta idrica, secondo. Fu tuttavia riscontrata la presenza di sicuramente la perforazione e messa in eserci- acque ferruginose che richiesero l’installazione zio dei 5 pozzi di Marore rappresenta una svolta un impianto di deferrizzazione e comportarono decisiva nella storia dell’acquedotto di Parma. una funzionalità dei pozzi limitata a 25 anni I pozzi, denominati Marore 1, Marore 2, Marore circa. Contemporaneamente alla centrale dei 3, Marore 4 e Marore 5, furono perforati negli anni 1977, 1979, 1981, 1983 e 1986, rispettiva- mente. Essi furono realizzati nella campagna immediatamente a sud della città a lato di Via Traversetolo. Nella scelta dell’ubicazione fu determinante la locale presenza di acquiferi straordinariamente ricchi e, all’epoca, di buona qualità. Le perforazioni furono spinte a 102-104 m di profondità in modo da intercettare tre distinti acquiferi.

Nel tempo l’emungimento dal campo pozzi di Marore è andato progressivamente aumentan- do: dai 780.000 m3/anno del 1977 (anno in cui era in funzione solo un pozzo) il volume estrat- Camera di manovra delle gallerie filtranti to venne incrementato fino a stabilizzarsi sui di Marano a fine lavori

34 Centro Etica Ambientale Parma

5.500.000 m3/anno nel 1995, configurando così il Campo Pozzi come il principale sistema di captazione idropotabile per il Comune di Par- ma.

A partire dai primi anni ’90 si è purtroppo assi- stito ad un progressivo aumento della concen- trazione dei nitrati (ioni) nell’acqua prodotta dai pozzi di Marore, fino ad arrivare a valori prossimi alla CMA di 50 mg/l prevista dalla nor- ma allora in vigore ossia il DPR 236/88. Data l’importanza strategica rivestita dai pozzi di Marore, si decise di far fronte al sopraggiunto problema installando un potente impianto di denitrificazione, ad osmosi inversa. Nel 1995 entrò quindi in funzione la Centrale Idrica di Marore dotata di un sofisticato impianto di denitrificazione e di una vasca di accumulo di 2200 m3, dalla quale due gruppi di pompaggio rilanciavano l’acqua potabilizzata verso i ser- batoi pensili di Antognano, ubicato su Strada e sofferente per problemi di inquinamento da Montanara appena fuori dal tessuto cittadino, e nitrati, fu posto fuori esercizio cessando così la Solari, inserito invece nel pieno contesto urbano sua quasi secolare funzione. a Barriera Bixio. Per l’epoca, l’impianto di deni- Poco dopo l’entrata in funzione della centrale trificazione di Marore era il maggiore d’Europa idrica di Marore prese il via anche il fondamen- per portata trattata. tale sistema di controllo da remoto dello stato di funzionamento dei pozzi di Parma e coman- La scelta di installare un pionieristico impianto darne l’accensione o lo spegnimento (comando di denitrificazione si è rivelata efficace nono- di tipo ON/OFF). Con il telecontrollo le nuove stante l’incremento nel tempo del tenore dei tecnologie prendevano il sopravvento e scom- nitrati nelle acque estratte dai pozzi di Marore. pariva la figura dell’operatore che, osservando Detto trattamento, unitamente agli interventi il grande manometro appeso alla parete della tecnico-gestionali sulla rete ed all’aggiunta di sede del gestore, in base alla pressione indicata altra acqua proveniente dalla centrale di San partiva in bicicletta per attivare o disattivare Donato gestita da EmiliAmbiente, consente a questo o quel pozzo. tutt’oggi di mantenere la concentrazione dei Verso la fine del secolo, in base ad approfon- nitrati nell’acqua in uscita dalla centrale al di diti studi eseguiti a fine secolo da AMPS e dal sotto del valore di parametro che la norma at- Dipartimento di Scienze della Terra della no- tualmente in vigore (DPR 31/2001) fissa sempre stra Università fu inoltre localizzato un campo in 50 mg/l. acquifero afferente al bacino del fiume Taro a Roncopascolo, località posta immediatamente Negli anni 1996-97 anche l’acquedotto di Mara- a sud delle Fiere di Parma. Nel corso degli anni no, soppiantato per quantità di acqua prodotta ’90 sono stati perforati cinque pozzi, ritenuti

35 Acqua di Parma acqua da bere

qualitativamente e quantitativamente idonei contestuale adozione di un efficiente sistema per la costruzione di una futura centrale idrica di telecontrollo (TG8000), in grado di gestire per la città. oltre ai comandi di accensione e spegnimento un complesso sistema di automazione. La più Gli anni 2000 e le prospettive future attenta gestione della rete ha prodotto risul- Il nuovo secolo si è aperto quindi con una im- tati molteplici e molto positivi; innanzitutto portante novità nello scenario del sistema ac- l’ottimizzazione della pressione ha fatto sì che quedottistico di Parma: il Campo Pozzi di Maro- bastasse rilanciare da Marore un volume d’ac- re e la relativa Centrale Idrica, presso la quale qua notevolmente minore, il che a sua volta l’acqua emunta dai pozzi viene potabilizzata, ha consentito di diminuire l’emungimento dal raccolta in vasca e da qui spinta tramite gruppi medesimo Campo Pozzi, dal quale purtroppo si di pompaggio ai due serbatoi pensili della rete estrae acqua caratterizzata da concentrazioni acquedottistica di Parma Solari e Antognano, di nitrati sempre più elevate. entrambi con funzione sia di accumulo che pie- zometrica. E’ stato sempre l’anno 2008 a vedere l’avvio di un nuovo progetto per aumentare l’efficienza Dopo anni di monitoraggi ed analisi nel 2008 è dei pozzi, caratterizzato da un’analisi dell’at- stata finalmente immessa in rete l’acqua emun- tività degli stessi che ha condotto alla scelta di ta dal pozzo 1 del Campo Pozzi di Roncopascolo. sostituirne le pompe ai fini di renderle “otti- Il progetto originario di realizzarvi una vera e me” per lo specifico pozzo nel quale si trovano propria centrale idrica ha subito rallentamen- installate, risparmiando notevoli quantitativi di ti a causa dello mancanza delle infrastrutture acqua e di energia elettrica. idriche necessarie al collegamento con le reti Nel corso degli ultimi due anni si è manifestata cittadine principali. L’assetto idrico della cit- un’ulteriore positiva conseguenza delle miglio- tà di Parma è rimasto pertanto invariato nella rie apportate al sistema di approvvigionamento: sostanza, alimentato dal cuore pulsante della grazie all’ottimizzazione del funzionamento dei centrale idrica di Marore passando attraverso i pozzi cittadini è stato possibile chiudere pro- pensili di Solari e Antognano, dalla vasca di ac- gressivamente molti punti di consegna consortili cumulo Giovanardi (4000 m3) che riceve acqua dai quali si acquistava acqua prodotta da altro dall’omonimo pozzo, e da altri 17 pozzi ubica- gestore (Emiliambiente, ex ASCAA) qualora l’ac- ti nel tessuto urbano che immettono l’acqua qua prodotta dal gestore della rete comunale di emunta direttamente in rete. Parma (Enìa, oggi IREN) non fosse sufficiente. Dopo le positive esperienze in altri comuni, Non sono tuttavia mancate le migliorie al si- dotati di reti acquedottistiche meno estese e stema di distribuzione idropotabile. Nel 2005 è complesse, ci si accinge oggi a distrettualizzare stata avviata un’ottimizzazione della gestione la rete di Parma, ovvero a suddividerla in por- della rete, basata sulla regolazione dei pozzi zioni chiuse, alimentate ove possibile da un uni- in funzione del mantenimento della pressione co punto di immissione misurata, per consentire ottimale. Ciò è stato possibile installando pom- un migliore monitoraggio dell’erogazione e pe dotate di controllo on-line della pressione dell’utilizzo della risorsa. La distrettualizzazio- di esercizio in grado di modulare la portata ne della rete di Parma passa anche attraverso la necessaria. Veniva quindi superato il semplice realizzazione di una sorta di “tangenziale idri- funzionamento di tipo ON-OFF, grazie anche alla ca” costituita da tubazioni di grande diametro

36 Centro Etica Ambientale Parma

in grado di accogliere l’acqua emunta dai pozzi energetico è in fase di ideazione. Lo studio, cittadini e immetterla univocamente nei singo- denominato “Taro – Ceno”, prevede la realizza- li distretti. Importante ausilio nelle suddette zione di captazioni di alveo e sub-alveo in grado operazioni è il modello matematico, che dopo di captare fino a 0,8 mc./s dal fiume Taro e del essere stato costruito e calibrato sulla base di torrente Ceno rispettivamente a monte della osservazioni reali è ora in grado di restituire traversa di Ramiola nel comune di Medesano. preziose previsioni sul comportamento della L’acqua captata verrà trasportata attraverso ap- rete in termini di portate e pressioni, anche nel posite condotte di adeguato diametro, di nuova caso di modifiche alla rete stessa. posa, dovrà essere potabilizzata in una apposita In alcuni distretti l’attento controllo della rete centrale di trattamento e stoccata in opportuni consentirà il superamento della disinfezione serbatoi per alimentare la rete che sarà colle- basata sull’aggiunta di composti del cloro a gata alle reti di distribuzione esistenti di Parma favore del sistema a raggi UV, in modo da non e di altri comuni della provincia Parmense. alterare il sapore dell’acqua. Oggi la tecnologia L’approvvigionamento idrico a servizio dell’ac- UV è operativa nel Distretto Cittadella alimen- quedotto di Parma proviene, ad oggi, intera- tato dal pozzo Bizzozero, pozzo che fornisce mente da falda, e si aggira sui 24.000.000 di anche l’acqua che viene erogata gratuitamente mc/anno con portata potenziale superiore a ai cittadini, anche refrigerata e gasata, presso 1300 litri/secondo. L’acqua è prelevata da 23 il ‘chiosco’ recentemente installato nel parco pozzi attivi, di cui 18 immettono direttamen- Bizzozero. te in rete e 5 alimentano la centrale idrica di Marore, prossima alla sede del gestore IREN di Un nuovo assetto dell’approvvigionamento idri- via Traversetolo. Questa centrale, dotata di una co, strategico per l’abbassamento della concen- vasca di accumulo di 2200 mc e di un sofisticato trazione dei nitrati disciolti nell’acqua parmi- impianto di denitrificazione, riceve una portata giana, per distribuire acqua di alta qualità con di 65 litri/secondo pari a circa il 7,5% del volu- bassi contenuti salini e per un elevato risparmio me emunto.

Bibliografia commentata fico parmigiano. PPS Editrice - Parma, Stampa Tipolitografia Petruzzi - Città di Castello, p. • AA VV, 1977. Parma Realtà 21. Grafiche STEP 191-204. Parma, 71 p. La storia attentamente documentata delle Monografia della rivista edita da ex Amps, ex principali tappe evolutive dell’approvvigiona- Amnu e Comune di Parma dedicata alle risorse mento idrico della città di Parma. Corredo di idriche del parmense. Articoli di taglio divul- mappe storiche, immagini di reperti archeolo- gativo scritti da Bruno Bigi, Marisa Careggio, gici, schemi di opere acquedottistiche e foto Renato Cavazzini, Antonio Corsello, Giuseppe in BN. Dall’Ara, Augusto Maini, Luigi Morestori, Enri- • Mori G., 2003. Parma 2186 anni di storia - co Panicieri, Morello Pecorari, Franco Petruc- radici di un successo. Abax Editrice Collecchio, ci, Giorgio Rossetti e Giuseppe Sassi. 260 p. • Gonizzi G., 2001. Acqua per la citta: l’acque- • Lucchetti G. 1953. La municipalizzazione dotto di Parma dall’Impero Romano al Duemi- nei servizi pubblici della Provincia di Parma. la, in: I luoghi della Storia II - Atlante topogra- A.M.E.A.G. Parma, 112 p.

37 Acqua di Parma acqua da bere

L’acqua di Parma: dov’è, com’è

alla metà del XX secolo la città di Parma appenninici, detti depositi alluvionali. Più Dassolve alle sue crescenti necessità idri- precisamente si tratta di depositi ghiaiosi, che con la perforazione di pozzi in pianura. sabbiosi e limosi rilasciati dai predecessori dei Si tratta di fori che raggiungono profondità nostri Taro, Baganza, Parma ed Enza che han- dell’ordine dei 100 m ove le acque sotterra- no solcato la pianura per diverse centinaia di nee sono protette dalla penetrazione verticale migliaia di anni da quando il paleo-Adriatico di eventuali inquinanti grazie alla presenza ha iniziato ad abbandonare l’attuale pianura di estesi strati di alluvioni fini (limi) relati- Padana ritirandosi verso est. Il territorio di vamente impermeabili. Al di la dei pozzi per parma è soggetto a sforzi geodinamici signi- uso idropotabile (DocCEA Approvvigionamento ficativi, che si scaricano principalmente sulle dell’acquedotto di Parma), che presentano uno formazioni marine che stanno sotto i suddetti stato ambientale complessivamente buono, la depositi alluvionali. L’espressione topografica a Provincia di Parma-Servizio Ambiente e l’Agen- lungo termine di queste azioni geodinamiche è zia Regionale Prevenzione Ambiente di Parma rappresentata da movimenti generalizzati del (ARPA-Parma) si occupano del monitoraggio suolo in innalzamento o abbassamento; questi dello Stato Ambientale del complesso delle ultimi, detti anche di Subsidenza tettonica, acque sotterranee della pianura di Parma (Doc- assumo no valori fino a 2 mm per anno (Valloni CEA Classificazione dell’Acquifero Parmense). e Calda, 2007).

Dal complesso dei dati raccolti risulta un trend Riferendo ad un transetto sud-nord, dalla colli- negativo dell’andamento del livello piezome- na alla bassa, si può in prima approssimazione trico nel tempo dovuto sia a cause climati- dire che la linea che separa collina e pianura che (riduzione della piovosità) che ad elevati distingue due domini: in prevalente solleva- prelievi idrici dal sottosuolo. La qualità delle acque risulta per lo più ricadere nella clas- se scadente sia per cause naturali (elevato contenuto in ferro e manganese nelle acque profonde di bassa pianura) che antropiche (so- prattutto presenza di nitrati). In altri casi l’ap- partenenza alla classe scadente non è dovuta tanto alla qualità delle acque quanto all’eleva- to deficit idrico, ovvero il volume di acqua che manca nel sistema per ridotta ricarica naturale o per prelievi eccessivi.

Struttura fisica del sottosuolo Il sottosuolo della città di Parma è costitui- to dai materiali depositati dai corsi d’acqua

38 Centro Etica Ambientale Parma

mento a sud e prevalente abbassamento a nord. E’ per effetto di questa tendenza all’ab- bassamento del settore di pianura che negli ultimi 800.000 anni i fiumi appenninici hanno potuto costruire un corpo di depositi alluviona- li di spessore minimo o nullo sull’allineamento pedecollinare ( - San Michele Tiorre - Santa Maria del Piano) e di spessore massimo (diverse centinaia di metri) nella bassa pianu- ra.

Le falde acquifere L’architettura del sottosuolo della pianura di Parma è rappresentata in modo semplificato nella Tavola Sezione Idrogeologica Felino-Par- ma (Bedulli, 2004). Si Tratta di uno spaccato orientato sud-nord che per ragioni di leggibilità esalta la scala verticale, esagerata di 25 volte rispetto alla scala orizzontale. La linea rossa separa i terreni più antichi di origine marina (detti Basamento Idrogeologico) dai depositi alluvionali che li ricoprono. L’insieme dei depositi alluvionali, di spessore risibile all’altezza di Felino e intorno a 500 m in corrispondenza dell’A1, è graficamente verso settentrione. Questo stile deformativo suddiviso nei suoi due elementi costitutivi base comporta che i corpi capaci di immagazzinare rappresentati dai depositi grossolani (ghiaie e trasmettere acqua (acquiferi) sono geome- e sabbie, in azzurro) e dai depositi fini (limi tricamente a contatto, vale a dire in comuni- e argille, in grigio). II depositi grossolani sono cazione fra loro, soprattutto sulla trasversale ovviamente dei potenziali serbatoi d’acqua Gaione-Corcagnano e via via separati da Bar- sotterranea (corpi Acquiferi) mentre i depositi riere di permeabilità in direzione nord. Ciò fini sono relativamente impermeabili. Questi comporta che sull’allineamento che va dalla ultimi separano con spessori significativi la periferia sud della città di Parma verso la loro controparte ghiaioso-sabbiosa costituendo bassa pianura le falde acquifere sono sigillate delle Barriere di permeabilità con effetto di da barriere di permeabilità sempre più spesse protezione idrologica dei corpi acquiferi sotto- e continue che mettono in pressione le cosid- stanti. dette falde profonde. Queste ultime sono gli acquiferi sfruttati dall’acquedotto di Parma, Usando i corpi di materiali grossolani come protetti dall’infiltrazione verticale di eventuali riferimenti geometrici si evince che il settore inquinanti, che si ricaricano d’acqua da sud nord della pianura subisce un abbassamento per scorrimento in falda. È quindi evidente che tettonico più accentuato che impartisce ai la protezione delle falde profonde sfruttate depositi grossolani una generale inclinazione dall’acquedotto si attua con la protezione del-

39 Acqua di Parma acqua da bere

la pianura sud di Parma ove le falde profonde sono geometricamente a contatto con quella La rete di monitoraggio (Arpa Emilia Romagna) superficiale (freatica) e facilmente rimpingua- è stata istituita nel 1976 limitatamente al con- bili per dispersione dagli alvei dei corsi d’ac- trollo della piezometria (livello dell’acqua nel qua (Bedulli e Valloni, 2004). sottosuolo) e della conducibilità elettrica spe- cifica con una frequenza stagionale. Dal 1987 Monitoraggio ARPA sono state estese le indagini alla componente Il compito istituzionale di controllo delle acque qualitativa, realizzando così una prima rete di sotterranee sfruttate dall’acquedotto di Parma controllo quali-quantitativa, dove i campio- fa capo all’Agenzia Regionale Prevenzione e namenti per la determinazione dei parametri Ambiente. Arpa pubblica in rete il comples- chimici e microbiologici avevano frequenza so dei risultati di studio e monitoraggio delle semestrale. Nel 2001 la rete di monitoraggio acque. Nel tempo ARPA ha implementato una è stata sottoposta ad un processo di revisio- Rete di Monitoraggio basata su pozzi che di ne/ottimizzazione, approvato con Delibera di caso in caso prelevano acqua dalla falda su- Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n° 2135 perficiale (freatica) e dalle falde profonde che del 2/11/2004, finalizzato alla classificazione costituiscono il cosiddetto Acquifero Parmen- delle acque sotterranee in base al dettato del se. ARPA Parma si occupa direttamente della D.Lgs. 152/99. rilevazione stagionale dell’Acquifero Parmense Il D.Lgs. 152/99 richiedeva di classificare lo finalizzata alla classificazione dello Stato Am- Stato Ambientale delle acque sotterranee in bientale delle acque. base al loro stato quantitativo e chimico. I

40 Centro Etica Ambientale Parma

parametri e i relativi valori numerici di riferi- dell’Acquifero Parmense). mento per la classificazione quantitativa dei Monitoraggio quantitativo. Viene effettuato corpi idrici sotterranei sono definiti utilizzando con cadenza semestrale per fornire una sti- indicatori basati sulle caratteristiche idrogeo- ma affidabile delle risorse idriche disponibili logiche dell’acquifero e sul suo livello di pres- e valutarne la tendenza nel tempo, al fine di sione antropica che portano all’identificazione verificare se la variabilità della ricarica e il re- di quattro classi (A, B, C e D) di stato quan- gime dei prelievi risultano sostenibili sul lungo titativo. La classificazione chimica si basa sui periodo. Il numero dei punti di monitoraggio valori assunti da alcuni parametri chiave (es. quantitativo presenti nella pianura compresa Nitrati) e dagli inquinanti organici e inorganici tra fiume Taro e torrente Enza è pari a 27 (24 che portano all’identificazione di cinque classi pozzi e 3 piezometri). (1, 2, 3, 4 e 0). La sovrapposizione delle quat- In ciascun pozzo si misura in situ il livello sta- tro classi quantitative con le cinque classi chi- tico dell’acqua espresso in metri (soggiacen- miche definisce lo Stato Ambientale del corpo za), dal quale, attraverso la quota assoluta sul idrico sotterraneo. livello del mare del piano campagna, si ricava la quota piezometrica. Nel 2009 la rete di monitoraggio è stata ul- Monitoraggio chimico. Il monitoraggio chimico teriormente revisionata in ottemperanza al si effettua con cadenza semestrale su 32 pozzi D.Lgs 30/2009 di recepimento delle Direttive situati nell’area di pianura compresa tra fiume 2000/60/CE e 2006/118/CE, decreto che fra Taro e torrente Enza. l’altro definisce i criteri per la classificazione I profili analitici comprendono parametri fisico- dei corpi idrici sotterranei al fine di program- chimici (temperatura, pH, durezza, conducibi- mare gli interventi necessari al raggiungimen- lità elettrica, nitrati, nitriti, ammoniaca, clo- to dell’obiettivo CE noto come “Buono Stato ruri, solfati, sodio, ferro, manganese, metalli, ambientale” nell’anno 2015. Così, per ciascun ecc.), pesticidi, organoalogenati e parametri corpo idrico o raggruppamento di corpi idrici, microbiologici. I campioni d’acqua prelevati sono state individuate due distinte reti di mo- dai tecnici della Sezione ARPA di Parma vengo- nitoraggio per la definizione dello stato quanti- no inviati per l’analisi ai laboratori ARPA di Pia- tativo (48 punti di cui 42 pozzi e 6 piezometri) cenza (parametri fisico-chimici, microbiologici e chimico (52 pozzi, DocCEA Classificazione e organoalogenati) e di Ferrara (pesticidi).

Bibliografia Quaternary Sciences, v. 17 (2/1), p. 303-312. Valloni, R., Calda, N., 2007. • Bedulli, F., 2004. Idrostratigrafia e idrogeolo- Late Quaternary Fluvial Sediment Architecture gia del sistema bacino-conoide del Fiume Taro and Aquifer Systems of the Southern Margin (Parma). Università di Parma, Tesi di Dottorato of the Po River Plain. In R. Valloni Ed: Procee- di Ricerca in Scienze della Terra, XVI ciclo, 190 dings Italian National Workshop Developments p. in Aquifer Sedimentology and Ground Water • Bedulli, F., Valloni, R., 2004. Struttura fisica Flow Studies in . Memorie Descrittive Carta della conoide alluvionale gigante del Fiume Geologica d’Italia 76, Roma, S.EL.CA. Firenze, Taro e ricarica degli acquiferi della pianura p. 289-300. parmense. Il Quaternario, Italian Journal of

41 Acqua di Parma acqua da bere

SCHEDA. Classificazione dell’Acquifero Parmense

e direttive UE sulle acque richiedono la e “non a rischio” e con specificate le sostanze Lclassificazione dei corpi idrici sotterranei su chimiche pericolose. base qualitativa e quantitativa e sono recepite I corpi idrici (falde sl) identificati nel territorio dalla normativa italiana con i Decreti Legisla- di pianura, vale a dire nel cosiddetto Acqui- tivi 152/99 e 30/2009. I criteri classificativi fero Parmense, sono specificati in Tabella 1. europei applicati nella pianura emiliano-roma- Per ciascun corpo idrico identificato sono state gnola hanno portato all’identificazione fisica individuati numerosi pozzi che costituiscono dei corpi idrici (acquiferi) e al riconoscimento due reti di monitoraggio ARPA-Parma per la delle loro Classi di stato quantitativo, qualita- definizione dello Stato quantitativo e dello Sta- tivo e ambientale. In questa sede si presentano to chimico. I pozzi che attraversano più falde i risultati della classificazione dei corpi idrici e presentano distinte finestrature per la capta-

Tab. 1 - Tipologie degli acquiferi e corpi idrici della pianura di Parma.

Tipologie di acquifero Corpi idrici identificati

acquifero libero Conoidi Alluvionali Appenniniche acquiferi confinati superiori acquiferi confinati inferiori Pianura Alluvionale acquiferi confinati inferiori Pianura Alluvionale Appenninica acquiferi confinati superiori Pianura Alluvionale Appenninica e Padana acquiferi confinati superiori

sotterranei della pianura della provincia di zione dell’acqua sono utilizzabili per il monito- Parma comunemente definiti: Acquifero Par- raggio di più corpi idrici. mense. Classificazione dello stato quantitativo, qua- Identificazione fisica dei corpi idrici (D.Lgs. litativo e ambientale (D. Lgs.152/99) 30/2009) Si tratta di una classificazione basata sul- I preziosi dati del monitoraggio delle acque la definizione dello Stato Ambientale previa sotterranee della pianura di Parma svolto determinazione delle classi di appartenenza dall’ARPA a partire dal 1976 assieme all’analisi riguardo allo Stato quantitativo e qualitativo delle pressioni e degli impatti esterni hanno (chimico). consentito di identificare i corpi idrici e di ef- fettuare un’analisi di rischio basata sulla sem- Classi dello Stato quantitativo. Sono ricavate plice individuazione dei corpi idrici “a rischio” in base a parametri intrinseci dell’acquifero

42 Centro Etica Ambientale Parma

(tipologia, permeabilità, coefficiente di imma- elettrica, Cloruri, Manganese, Ferro, Nitrati, gazzinamento) e alle condizioni di sfruttamen- Solfati e Ione Ammonio) e di inquinanti organi- to (tendenza piezometrica, prelievi per i vari ci e inorganici riscontrati nel corpo idrico sot- usi). Le classi sono quattro come segue. terraneo nel periodo di riferimento. Le classi • Classe A: l’impatto antropico è nullo o tra- sono cinque come segue. scurabile con condizioni di equilibrio idroge- • Classe 1: impatto antropico nullo o trascura- ologico; le estrazioni di acque o alterazioni bile con pregiate caratteristiche idrochimiche. della velocità naturale di ravvenamento sono • Classe 2: impatto antropico ridotto e sosteni- sostenibili sul lungo periodo bile sul lungo periodo e con buone caratteristi- • Classe B: l’impatto antropico è ridotto e vi che idrochimiche. sono moderate condizioni di disequilibrio del • Classe 3: impatto antropico significativo e bilancio idrico, senza che tuttavia ciò produca con caratteristiche idrochimiche generalmente una condizione di sovrasfruttamento, consen- buone, ma con alcuni segnali di compromissio- tendo un uso della risorsa sostenibile sul lungo ne. periodo • Classe 4: impatto antropico rilevante con • Classe C: impatto antropico significativo con caratteristiche idrochimiche scadenti. notevole incidenza dell’uso sulla disponibilità • Classe 0: impatto antropico nullo o trascura- della risorsa evidenziata da rilevanti modifica- bile, ma con particolari caratteri idrochimici zioni agli indicatori generali naturali in concentrazioni al di sopra del valore • Classe D: impatto antropico nullo o trascu- della classe 3. rabile, ma con presenza di complessi idrogeo- logici con intrinseche caratteristiche di scarsa Classi dello Stato ambientale. L’associazione potenzialità idrica. delle classi chimiche (1, 2, 3, 4 e 0) con quel- le quantitative (A, B, C e D) definisce lo Stato Classi dello Stato qualitativo (chimico). La ambientale dei corpi idrici sotterranei come classificazione chimica viene definita sulla base indicato in Tabella 2. dei valori dei parametri di base (Conducibilità

Tab. 2 - Classi di Stato ambientale dei corpi idrici.

Stato elevato Stato buono Stato sufficiente Stato scadente Stato particolare

1A 1B 3A 1C 0A 2A 3B 2C 0B 2B 3C 0C 4A 0D 4B 1D 4C 2D 3D 4D

43 Acqua di Parma acqua da bere

Approvigionamento dell’acquedotto di Parma

ino agli anni ottanta del secolo scorso l’ac- te in alcuni serbatoi, detti piezometrici di Fquedotto cittadino era alimentato anche da riserva e di compenso a seconda della funzio- pozzi profondi ubicati nel centro storico. At- ne idraulica svolta, dai quali viene servito il tualmente l’acquedotto di Parma è alimentato territorio comunale con uno sviluppo della rete da una serie di opere di captazione di acque di trasporto e distribuzione pari a 792 km di profonde rappresentate da 23 pozzi, di profon- lunghezza. Le concentrazioni medie dei princi- dità compresa tra 70 e poco più di 100 metri, pali parametri chimico fisici rilevati sulla rete tutti esterni al centro storico (Tavola Pozzi di acquedottistica di Parma nell’anno 2011 sono approvvigionamento). riportate in tabella 6.1; le concentrazioni me- die di alcuni parametri chiave (Durezza totale, Le acque prelevate in falda vengono stocca- Residuo fisso e Sodio) rilevate in alcuni dei punti di monitoraggio della rete sono riportate nella Tavola Caratteristiche chimico fisiche. Tab.6.1 - Valori medi anno 2011 dei parametri chimico fisici base Per quanto riguarda i controlli di qualità delle acque di rubinetto di Parma. sull’acqua immessa in rete nel 2011 sono stati effettuati 440 campionamenti di controllo sulla Parametro Unità di misura Media rete e 86 campionamenti di controllo sulle fonti di approvvigionamento. I punti di prelie- pH unità pH 7,2 vo scelti per verificare la qualità dell’acqua Conducibilità a 20°C µS/cm 636 distribuita nella città di Parma sono 47 (Tavola Punti di controllo). La frequenza di controllo Residuo fisso a 180°C mg/l 462 sulla rete è settimanale mentre per le fonti di Calcio mg/l 105,3 approvvigionamento è stagionale. Magnesio mg/l 13,19 Durezza totale °F 31,7 Il Piano di controllo annuale concordato fra Sodio mg/l 20,13 Azienda Usl e gestore Iren Acqua Gas (DocCEA Potassio mg/l 2,67 Controllo di qualità dell’acqua di Parma) pre- Ferro µg/l 10,04 vede anche punti di campionamento comuni Manganese µg/l 0,26 con relative analisi svolte nei rispettivi labora- tori di riferimento: ARPA di Reggio Emilia e Fer- Ammonio mg/l 0,01 rara per Ausl e Iren di Reggio Emilia. Il gestore Nitrati mg/l 28,09 Iren Acqua Gas rende trasparente il proprio Nitriti mg/l 0,00 operato pubblicando in rete (voce: qualità Solfati mg/l 31,36 dell’acqua del mio rubinetto) con frequenza Cloruri mg/l 35,97 semestrale i valori risultanti dalle analisi effet- Cloro residuo libero mg/l 0,13 tuate dal proprio laboratorio certificato.

44 L’acqua può essere estratta dal sottosuolo con una pompa azionata dai pedali, una pratica in uso negli insediamenti rurali del terzo mondo Il servizio idrico a Parma

l servizio idrico di Parma è gestito da IREN Cittadella), un complesso di interventi che ha IAcqua Gas, e affidato ad IREN Emilia, una come primo obiettivo la limitazione delle per- altra società del Gruppo Iren che coordina dite e che richiede la creazione di un modello l’attività delle società territoriali dell’Emilia matematico per simulare il comportamento Romagna per la gestione operativa del ciclo idraulico dell’intera rete, l’installazione di idrico integrato, delle reti elettriche e del nuove strutture di manovra, l’implementazio- teleriscaldamento e che a Parma opera anche ne un piano di monitoraggio delle grandezze nei settori della distribuzione del gas metano, idrauliche tipo portata e pressione, ecc. Il della raccolta rifiuti e dell’igiene ambientale. complesso delle attività necessarie per la com- Nelle province di Parma, Piacenza e Reggio pleta distrettualizzazione del servizio idrico Emilia, Iren Emilia opera su circa 11.500 chi- comunale richiederà quindi un lungo ed impe- lometri di rete idrica a servizio di 110 comuni. gnativo lavoro. La gestione del ciclo idrico si sviluppa come Al 31 dicembre 2011 i Distretti Idrici in eserci- successione di attività brevemente illustrate di zio oltre al Cittadella sono i seguenti: seguito nei loro aspetti generali e nelle specifi- • SPIP cità del servizio attuato per la città di Parma. • Marano Castellazzo

In funzione delle caratteristiche dell’acqua pompata dal sottosuolo, prima dell’immissione in rete l’acqua viene generalmente trattata con piccole concentrazioni di un composto del cloro, il biossido di Cloro, un gas che garan- tisce la disinfezione a basse concentrazioni mantenendo buone le caratteristiche orga- nolettiche dell’acqua all’utenza. Da questo trattamento si discostano le utenze del quar- tiere Cittadella per le quali nel 2009 è stato realizzato un progetto pilota di distrettualiz- zazione accompagnato dal cambio del siste- ma di disinfezione dell’acqua. Presso il pozzo Bizzozero è stato infatti realizzato un impianto di trattamento fisico di disinfezione a Raggi UV a servizio del distretto Cittadella, un bacino di utenza dell’ordine dei 5000 abitanti.

L’ammodernamento della rete di distribuzione passa oggi attraverso la sua distrettualizzazio- ne (DocCEA Realizzazione del Distretto Idrico Serbatoio pensile di via Solari 46 Centro Etica Ambientale Parma

• Mariano • Baganzola • Baganzola-Via Colorno. Entro il 2012 verranno messi in esercizio il di- stretto Bizzozero e i distretti Orzi Baganza Est; Orzi Baganza Ovest e Cinghio Montanara.

Nel caso dei cinque pozzi dell’ormai storica area di approvvigionamento di Marore (Tavola Pozzi di approvvigionamento), posta a sud-est della città, è necessario provvedere all’ab- battimento dei nitrati che in questa zona sono presenti nelle falde a concentrazioni più ele- vate rispetto al resto della città. In vicinanza dei pozzi è stato realizzato un impianto di trattamento d’avanguardia, basato sul princi- pio dell’Osmosi Inversa, di portata pari a circa 180m3/ora. Le acque trattate vengono poi miscelate con quelle provenienti da altri pozzi di approvvigionamento e immesse in rete con una portata media di 400m3/ora.

Controlli interni Serbatoio pensile centrale EmiliAmbiente di San Donato Venendo ai controlli sulla qualità dell’acqua 2011 IREN ha fornito i seguenti dati. potabile destinata al consumo umano, regolati Nel Comune di Parma sono stati effettuati 591 dal D.L.vo 31/2001 in attuazione della diretti- campionamenti sui quali sono stati complessi- va della comunità europea 98/83/CE, a Parma vamente analizzati 13.001 parametri di qualità è da sempre instaurata una prassi che prevede dell’acqua; in particolare: l’effettuazione di controlli interni, effettua- • su tutti i pozzi di approvvigionamento (in uso ti dal Gestore del servizio idrico, ed esterni, e non), campionati con frequenza stagionale/ svolti dal Dipartimento di Sanità Pubblica annuale, sono stati effettuati 91 campiona- dell’AUSL - Servizio di Igiene degli Alimenti menti sui quali sono stati complessivamente e della Nutrizione (SIAN). I punti di controllo analizzati 4142 parametri di qualità dell’ac- IREN sono parzialmente coincidenti con quelli qua; SIAN (DocCEA Controllo di qualità dell’acqua • sulla rete di distribuzione, campionata con di Parma). Il sito di Iren Emilia pubblica con frequenza settimanale, sono stati effettuati frequenza semestrale i valori risultanti dalle 440 campionamenti sui quali sono stati com- analisi di controllo interno effettuate dal pro- plessivamente analizzati 8175 parametri di prio laboratorio certificato. qualità dell’acqua, un numero di controlli ge- Il gestore Iren Acqua Gas copre coi suoi con- stionali pari al doppio di quanto previsto dalla trolli interni le fasi di approvvigionamento dai legislazione vigente in base ai consumi idrici pozzi, al trattamento per la sanitizzazione fino giornalieri; all’erogazione all’utenza; riguardo al numero • sugli impianti (Marore), campionati con di campionamenti di controllo effettuati nel 47 Acqua di Parma acqua da bere

frequenza mensile, sono stati effettuati 60 ne e taratura indispensabili per il buon fun- campionamenti sui quali sono stati comples- zionamento dei numerosi strumenti di misura sivamente analizzati 684 parametri di qualità utilizzati e partecipa a circuiti interlaboratori, dell’acqua. nazionali ed europei, per il costante manteni- mento di prestazioni strumentali d’alto livello. Laboratorio controlli interni Il sistema qualità del laboratorio è certificato Le analisi sui campioni d’acqua provenienti ISO 9001:2008 e gran parte delle attività di dai controlli interni svolti dal Gestore sono prova è accreditata ACCREDIA ai sensi della effettuate presso il laboratorio IREN di Reggio norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Tutti Emilia in cui operano tecnici altamente qua- i dati analitici prodotti sono archiviati in una lificati con una strumentazione d’avanguardia banca dati interna assieme ad ogni altra utile ed elevato livello d’automazione a garanzia di informazione di tipo gestionale ed ambientale; rapidità ed efficienza d’intervento (DocCEA La- un gruppo di operatori si occupa del controllo boratori d’analisi dell’acqua da bere). Si tratta dei dati e della loro elaborazione statistica per di un laboratorio che esegue le determinazioni la successiva pubblicazione e per l’invio agli sia chimico-fisiche sia microbiologiche neces- organi ufficiali richiedenti. sarie per verificare la conformità dell’acque- dotto nel suo insieme ai requisiti stabiliti dalla L’acqua di Parma da i numeri normativa in materia. Il gestore del servizio, IREN Acqua Gas, ha for- Il laboratorio IREN di Reggio Emilia dispone di nito i dati riportati nella tabella sotto, aggior- un Centro di Taratura Strumenti interno che nati a fine 2011, riferiti alle utenze dell’intero assolve ai compiti di manutenzione, regolazio- Comune di Parma.

Numeri dell’acqua di Parma

Voce Dato Abitanti residenti n° 186.000 Abitanti serviti n° 183.210 Copertura del servizio % 98.5 Utenze servite n° 90.220 Lunghezza rete idrica km 792 Abitanti serviti su km di rete n° 231 Volume serbatoi di stoccaggio mc 14.150 Acqua immessa in rete/anno mc 24.839.371 Acqua erogata/anno mc 14.913.366 Acqua distribuita max/giorno mc 79.000 Consumo medio/giorno/abitante lt 223 Pozzi in esercizio n° 21 Pompe di sollevamento installate n° 51 Potenza impegnata kw 2.601 Energia utilizzata/anno kwh 10.450.572 Impianti di disinfezione in esercizio n° 18 Parametri qualitativi controllati/anno n° 13.001

48 Centro Etica Ambientale Parma

SCHEDA. Ambiti Territoriali Ottimali per il governo del Servizio Idrico Integrato

on la “Legge Galli” (legge n. 36/1994) Cprese avvio un processo di riorganizzazione dei servizi idrici con l’affidamento alle Regio- ni del ruolo di disciplina e programmazione secondo due grandi linee di riferimento: 1. gestione unitaria dei servizi di prelievo, acque- dotto, fognatura e depurazione detta Servizio Idrico Integrato e 2. la delimitazione di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), sulla base di crite- ri che tenessero conto del rispetto dell’unità del bacino idrografico, del superamento della frammentazione delle gestioni e del conse- guimento di adeguate dimensioni gestionali. Il governo di tali ambiti doveva essere affidato a specifiche Autorità.

Nel 1999 la Regione Emilia Romagna, in at- tuazione della legge n. 36, emanava la Legge Regionale n. 25/99, con la quale individuava gli Ambiti Territoriali Ottimali, facendoli coin- cidere con il territorio delle 9 province emi- liano-romagnole (per quella di Parma ATO 2), e disciplinava le forme di cooperazione tra gli Enti locali per l’organizzazione di tali servizi prevedendo, quali possibili forme giuridiche, la tando le caratteristiche dei servizi ai fini della convenzione ed il consorzio di funzioni. Così, gestione secondo criteri di efficienza, efficacia i rappresentanti dei Comuni e della Provincia ed economicità, nel rispetto dell’ambiente e di Parma costituivano, a far data dal 1 luglio del territorio. La Legge Regionale n. 10/2008 2001, l’Autorità di governo dell’ambito, deno- ha soppresso in gran parte la legge regionale minata Agenzia d’ambito per i servizi pubblici n. 25/99, prevedendo nuove forme e modalità di Parma (ATO 2) con l’approvazione del relati- per istituire le Autorità di governo degli am- vo Statuto. biti territoriali ottimali emiliano romagnoli. Con tale legge, sono stati riassunti i compiti, Nel 2006 il cosiddetto Codice ambientale peraltro già previsti nelle L.R. n. 25/99, propri (D.Lgs. n. 152/2006), nell’abrogare la legge n. delle Autorità di ambito, ovvero: 36, confermava il ruolo degli ATO, non solo per • definire l’organizzazione del servizio e sce- quanto riguarda il Servizio Idrico Integrato, ma gliere le forme di gestione; pure in relazione al Servizio Rifiuti Urbani, det- • approvare un piano degli investimenti con

49 Acqua di Parma acqua da bere

gradi di priorità differenziati; • determinare e approvare l’articolazione ta- riffaria per bacini gestionali omogenei; • bandire e svolgere le gare nonché affidare il servizio; • controllare il servizio reso dal Gestore.

Con Legge Regionale 23.12.2011 l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in esecuzione dell’art. 2 comma 186 bis della Legge n.191/2009, ha radicalmente riorganiz- zato l’impianto normativo stabilendo: • la soppressione degli ambiti e delle relative autorità di governo, coincidenti con le provin- ce; • un unico ambito territoriale ottimale, coinci- dei necessari regolamenti e la definizione dei dente con il territorio regionale; rapporti con i Gestori dei servizi, compresa • la costituzione dell’Agenzia territoriale l’instaurazione, modifica o cessazione dei rap- dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiu- porti stessi. ti, acronimo: ATERSIR. Gli organi più importanti di ATERSIR, che ha In pratica, tramite l’ATO rimangono in capo ai sede a Bologna, sono: il Presidente, il Con- Comuni, attraverso processi amministrativi da siglio d’ambito (composto da un rappresentan- esercitarsi obbligatoriamente in forma associa- te per ciascun Consiglio locale) ed i Consigli ta (attualmente tramite ATERSIR), l‘indirizzo locali, in numero pari alle Province, composti ed il controllo di tutte le attività riguardanti da un appresentante di ciascun Comune e della il ciclo idrico (dalla captazione delle acque, Provincia. Il Consiglio locale di Parma, pertan- alla loro potabilizzazione, accumulo, distribu- to è formato dai rappresentanti dei 47 Comuni zione, scarico in fognatura e depurazione fino più il rappresentante della Provincia; al suo alla nuova immissione nell’ambiente) e quello vertice è nominato un Coordinatore. dei rifiuti (raccolta e avviamento al riciclo o smaltimento). Inoltre, con l’approvazione del Riassumendo, all’ATO è assegnato l’esercizio cosiddetto Piano d’Ambito per la gestione deI unitario delle funzioni amministrative e di Servizio Idrico Integrato l’ATO determina gli vigilanza dei servizi pubblici precedentemente investimenti che i Gestori dovranno realizzare, svolte dai singoli Comuni, con esclusione di sulla base dei quali sono definite le tariffe alle ogni attività di gestione dei servizi medesimi. utenze. In particolare, l’Autorità di ambito di E’ evidente il ruolo della rappresentanza uni- Parma ha recentemente adottato i regolamen- taria degli interessi degli Enti locali associati ti di gestione del servizio acquedotto, delle che la normativa regionale assegna all’Auto- fognature, nonché del servizio di gestione dei rità d’ambito a cui spetta esercitare tutte le rifiuti urbani. Tali regolamenti sono destinati funzioni spettanti ai Comuni relativamente ad essere sostituiti o integrati da quelli che sa- all’organizzazione e all’espletamento della ranno adottati da ATERSIR, con validità sull’in- gestione dei servizi pubblici fra cui l’adozione tero ed unico ambito territoriale ottimale.

50 Centro Etica Ambientale Parma

Realizzazione del Distretto Idrico Cittadella

’approvazione del Piano d’Ambito della Lprovincia di Parma, avvenuta nell’ottobre 2008, ha accelerato gli investimenti sul terri- torio e ha consentito di realizzare un progetto di Distretto Idrico che comprende la modella- zione dell’erogazione e la ricerca delle perdite d’acqua. In pratica, si persegue la riduzione e il controllo delle perdite mediante la crea- zione di aree di rete di entità limitata e circo- scritta, che permettono di monitorare detta- gliatamente l’acqua immessa, i consumi delle utenze domestiche/commerciali e di quelle idroesigenti e di tenere controllate le pressioni di esercizio.

Ai fini della ricerca perdite, risulta conve- niente la suddivisione della rete in aree di dimensioni ridotte (500-3000 utenze secon- do la letteratura) su cui applicare le portate minime notturne (Minimum Night Flow) attra- to dall’U.S. Environmental Protection Agency verso un misuratore di ultima generazione. Per (EPA) con cui si è simulato il funzionamento la realizzazione di un Distretto Idrico su una della rete attuale ed i diversi scenari di possi- data area si procede alla separazione idrauli- bile distrettualizzazione. L’analisi ha eviden- ca dalle aree adiacenti eseguendo anche una ziato l’opportunità di partire dal Quartiere verifica sul campo. A questo punto si installa Cittadella dove risulta possibile la realizzazio- il/i misuratore/i di distretto adatto alla misura ne di un distretto di circa 2700 utenze con un delle portate minime notturne previste. Natu- numero limitato di interventi sulla rete. ralmente, in tutte le operazioni da realizzare sulla rete ci si assicura preventivamente che Nella condizione di partenza l’area interessata l’intervento non abbia ripercussioni negative all’intervento era sostanzialmente alimentata sulla rete nel suo complesso e sulle singole dal pozzo Bizzozero mediante sistema elettro- utenze. nico ed automatico di regolazione della pres- sione in rete. Solamente nelle ore notturne, Progettazione dell’intervento momento di minor consumo d’acqua, il sistema Cittadella di controllo comandava lo spegnimento del Per la rete idrica di Parma il Gestore ha rea- pozzo, poiché le pressioni in rete superavano lizzato il modello idraulico della rete cittadina il valore impostato. Nel territorio cittadino utilizzando il codice di calcolo Epanet prodot- noto come Quartiere Cittadella sono presenti circa 12.800 metri di tubazione, 2.171 uten-

51 Acqua di Parma acqua da bere

ze servite, e si registra un consumo fatturato d’acqua pari a 940.000 litri/giorno contro Completata la calibrazione del modello ma- 1.480.000 litri/giorno di acqua immessa in rete tematico della rete il reparto Gestione Reti per un valore di acqua non fatturata del 36.5 Acqua Parma dato corso agli interventi sulla %. Occorre precisare che nella differenza fra rete idrica procedendo in tre fasi: i volumi immessi in rete e quelli fatturati non 1. verifiche sulla rete esistente, in particolare sono presenti solo le perdite reali della rete valvole e condizioni generali di funzionamento; (fughe d’acqua) ma anche tutti i consumi non 2. installazione di valvole aggiuntive necessa- autorizzati e quelli autorizzati non sottoposti a rie al funzionamento del distretto e di punti di fatturazione (es. fontana pubblica). monitoraggio delle pressioni; 3. isolarmento dell’area interessata dall’inter- In una prima fase sono state raccolte le infor- vento dal resto della rete idrica. mazioni disponibili sulla porzione di rete in Il ‘monitoraggio iniziale’ della portata immessa questione attraverso la cartografia esistente, in rete nel ‘nuovo’ Distretto Idrico Cittadella i tabulati relativi alle fatturazioni, le utenze in un tempo di 54 ore nel mese di Aprile 2009 è e le unità abitative servite e i volumi d’acqua rappresentato nel grafico di figura 1. immessi in rete. Successivamente si è elabo- rato il modello matematico della rete e la sua Dalla figura 1 risulta che mentre la portata calibrazione affinché le simulazioni sul com- derivante dai consumi dell’utenza ha valori portamento della rete potessero correttamen- variabili durante il giorno, con valori massimi te rispecchiare quanto avviene realmente in intorno alle ore 8 ed alle ore 21 e valori mi- campo. nimi intorno alle ore 4, la portata derivante

Fig. 1 - Grafico monitoraggio iniziale Aprile 2009 da cui si accerta un minimo notturno di 11.2 litri al secondo. Distretto Cittadella monitoraggio mese di aprile 2009

40

35

30 immesso in rete medio annuo: 17.2 l/s 25

l/s 20

15 minimo notturno: 11.2 l/s

10

fatturato medio annuo: 10.87 l/s 5

0 7.47 9.02 0.02 1.17 2.32 3.47 5.02 6.17 7.32 8.47 1.02 2.17 3.32 4.47 6.02 7.17 8.32 9.47 10.17 11.32 12.47 14.02 15.17 16.32 17.47 19.02 20.17 21.32 22.47 10.02 11.17 12.32 13.47 15.02 16.17 17.32 18.47 20.02 21.17 22.32 23.47 11.02 12.17 13.32 ORA

52 ! Centro Etica Ambientale Parma

dalle perdite idriche è sostanzialmente costan- te nel tempo. In fase di analisi dei dati viene rivolta una particolare attenzione alla verifica del valore minimo notturno. L’incidenza del- la perdita sulla portata totale è ovviamente elevata in corrispondenza delle ore di minimo notturno ed è possibile la stima della perdita reale sottraendo dalla portata totale quella del minimo notturno.

Ricerca e riparazione fughe d’acqua Il reparto Ricerca Perdite Idriche Iren si è attivato per la pre-localizzazione delle fughe presenti nella rete interessata al Distretto Cittadella, tramite l’utilizzo di strumenti di nuova generazione ed alta tecnologia (Noise Logger). Ciò ha permesso di rilevare alcune zone sospette che con successive rilevazioni di dettaglio si sono materializzate in sette distin- te perdite. di minimo notturno pari a 5.8 litri/secondo. Con la riparazione delle fughe è stata accer- Con il secondo intervento di riparazione fughe tata una considerevole riduzione della portata si è passati quindi da 8,8 a 7,4 litri/secondo di d’acqua immessa in rete, misurata durante minimo notturno con un ulteriore recupero di le ore notturne in 8.8 litri/secondo con una 1,4 litri/secondo. differenza pari a (11.2-8.8) 2.4 litri/secondo. La bibliografia in materia relativizzata al Di- Risultati dell’intervento stretto Cittadella indica come valore ottimale A seguito dei due interventi di ricerca e ripa- di riferimento della portata minima notturna razione perdite, dalle condizioni di partenza in 5.8 litri/secondo. Sottraendo questo valore al cui il minimo notturno si attestava a 11.2 litri/ minimo notturno misurato dopo il primo in- secondo si è raggiunto il valore di 7.4 litri/ tervento di riparazione fughe (8.8 l/s), risulta secondo per un totale di acqua recuperata che il volume d’acqua di cui non è accettabile di 3.8 litri/secondo. Attualmente il valore di la dispersione è ancora di 3.0 litri/secondo. E’ portata immessa in rete è di 1.150.000 litri/ stato così necessario procedere ad un secondo giorno ed il fatturato pari a 940.000 litri/gior- intervento di ricerca perdite. no, pertanto la percentuale di perdita è scesa al 18.3% contro il 36.5% iniziale. Un risparmio Le nuove ricerche hanno consentito di loca- di (1.480.000-1.150.000) 330.000 litri/giorno lizzare e riparare una fuga localizzata in Via d’acqua che si traduce in un considerevole Monte Caio con ulteriore riduzione della por- diminuzione dell’energia spesa per il pompag- tata immessa in rete che si è attestata su un gio dal pozzo Bizzozero nonché in una riduzio- minimo di 7.4 litri/secondo (figura 2), un va- ne del divario fra i futuri fabbisogni idrici e la lore sufficientemente vicino al valore ottimale disponibilità di risorsa idrica con conseguente

53 Acqua di Parma acqua da bere

diminuzione del rischio di disservizi in periodi la differenza tra acqua immessa e fatturata. di carenza idrica. Oggi più che ulteriormente insistere nella di- spendiosa ricerca del volume d’acqua disperso, La sostituzione di tratti di condotta, la doppia pari a circa 1.6 litri/secondo, risulta vantag- campagna di ricerca perdite idriche, l’attenta gioso impegnare risorse umane ed economiche analisi dei comportamenti della rete ha con- per estendere la distrettualizzazione della rete sentito al Gestore il raggiungimento dell’obiet- idrica di Parma. tivo prefissato di abbassare al di sotto del 20%

Fig. 2 - Monitoraggio portata immessa in rete nei giorni 11-16 novembre 2009 Distretto Cittadella monitoraggio mese di novembre 2009 dopo gli interventi sulle fughe.

35.00

30.00

25.00

20.00

15.00 Portata (l/s) Portata 10.00

5.00 minimo notturno: 7.38 l/s 0.00 12/11/2009 3.40.00.0 12/11/2009 8.25.00.0 12/11/2009 3.25.00.0 13/11/2009 8.10.00.0 13/11/2009 3.10.00.0 14/11/2009 7.55.00.0 14/11/2009 2.55.00.0 15/11/2009 7.40.00.0 15/11/2009 2.40.00.0 16/11/2009 7.25.00.0 16/11/2009 11/11/2009 13.25.00.0 11/11/2009 18.10.00.0 11/11/2009 22.55.00.0 11/11/2009 13.10.00.0 12/11/2009 17.55.00.0 12/11/2009 22.40.00.0 12/11/2009 12.55.00.0 13/11/2009 17.40.00.0 13/11/2009 22.25.00.0 13/11/2009 12.40.00.0 14/11/2009 17.25.00.0 14/11/2009 22.10.00.0 14/11/2009 12.25.00.0 15/11/2009 17.10.00.0 15/11/2009 21.55.00.0 15/11/2009 12.10.00.0 16/11/2009 Data e Ora

!

54 Centro Etica Ambientale Parma

SCHEDA. La piaga delle perdite in rete

l grande problema degli acquedotti italiani è (valore comunemente molto vicino a quella Isicuramente legato al loro livello di efficien- fatturata) all’utenza (immessa meno erogata). za che si può sintetizzare con il valore percen- tuale delle perdite idriche. Periodicamente Il rapporto nazionale CENSIS 2010 fa un bilan- escono dati (es. Valori nazionali, 2009) sulla cio sul decennio 1999-2008 da cui risulta che dispersione nelle reti idriche che sono frutto nel 1999 per ogni 100 litri di acqua erogata solamente di stime e non di misurazioni reali e (sensu fatturata) ne sono stati prelevati 168 complete. mentre nel 2008 sono stati prelevati 165. In sostanza perdite intorno al 40%. Una possibile spiegazione della tradizionale ac- Il Comitato per la vigilanza sull’uso delle risor- cettazione della dispersione di grandi quantità se idriche (Coviri) operante presso il Ministero di acqua, che risultano particolarmente ele- dell’Ambiente ha reso disponibili i dati per vate in Italia, sta nell’alta disponibilità della l’anno 2007 relativi a 36,7 milioni di abitanti risorsa idrica per cui la gestione del servizio per gran parte serviti dai gestori del Servizio non è mai stata considerata industrialmente Idrico Integrato. Da essi risulta che la percen- alla pari del gas e dell’elettricità. Tranne rare tuale delle Dispersioni in Rete è del 37,3%, eccezioni, il servizio idrico nazionale non ha valore che scende al 34,6% se si escludono gli mai ricevuto gli investimenti necessari per la acquedotti non gestiti dagli affidatari del Ser- realizzazione di reti efficienti e con elevati vizio Idrico Integrato (presumibilmente ambiti standard di gestione. montani, di solito gestiti dai Comuni).

Parlando di numeri è bene separare la quota In valore assoluto, sempre ricordando che di perdite che possono avvenire nel trasporto si parla di stime, quasi due miliardi di metri dell’acqua dal luogo di approvvigionamento al cubi d’acqua (1.980.737.000 per la precisio- serbatoio di immissione in rete dalle perdite ne) vengono prelevati dalle diverse fonti per che possono verificarsi nella rete che serve le essere immessi in rete e spariscono nel nulla utenze. Si usa così definire: senza apportare alcun valore d’uso agli uten- Dispersioni Totali: la differenza fra i volumi di ti finali né valore finanziario per i gestori dei acqua prelevata dalle fonti di approvvigiona- servizi. Ma lo spreco di un bene sempre più mento e acqua erogata (fatturata) all’utenza scarso come l’acqua non si traduce solo in (prelevata meno erogata). costi aggiuntivi e disagi per l’utenza. Significa Dispersioni di Rete: la differenza fra i volumi anche un eccesso di prelievi e dunque maggiori di acqua immessa nella rete e acqua erogata impatti sugli ecosistemi.

Bibliografia pubbliche, investimenti e gestione economica. Rapporto Dexia, executive summary, 34 pp. • CENSIS, 2010. L’acqua tra responsabilità

55 Acqua di Parma acqua da bere

Il problema nitrati

Inquinamento da nitrati quali: nitrati sono sali presenti naturalmente nel • dilavamento delle superfici agricole trattate I suolo e sono essenziali per la vita sulla terra. con fertilizzanti azotati o con concimi organici Si formano per azione di microrganismi su fer- • smaltimento di reflui zootecnici tilizzanti, su piante in decomposizione, su con- • perdita da discariche

Fig. 1 – Il ciclo naturale dei Nitrati.

cimi o altri residui organici e rappresentano la • scarichi di reflui urbani e/o industriali. forma solubile più ossidata nel ciclo dell’azoto (Figura 1). I nitrati (NO3-) sono anche sinte- Il noto progressivo inquinamento ambientale tizzati nel nostro organismo in determinate causato dai nitrati è stato favorito da metodi condizioni e possono essere facilmente ridotti di produzione agricola intensiva che hanno a nitriti (NO2-). portato ad un maggiore impiego di fertilizzanti chimici ed alla concentrazione di capi di be- I nitrati sono facilmente veicolabili dall’acqua stiame in piccoli appezzamenti. Negli ultimi e per questo risultano tra i più comuni conta- decenni, a causa degli spandimenti in aree già minanti delle acque superficiali e sotterranee. saturate e delle colture intensive che compor- In generale la contaminazione delle acque tano il ricorso al diserbo chimico ed alla sovra- di falda da parte dell’azoto nitrico è dovuta concimazione, l’Istituto Ricerca sulle Acque prevalentemente a fattori di origine antropica del CNR ha calcolato un aumento medio annuo

56 Centro Etica Ambientale Parma

quota minore del totale di nitrati introdotti quotidianamente.

L’assunzione di acqua contenente livelli di nitrati superiori a 50 mg/l, può invece causare l’insorgenza di metaemoglobinemia nei neona- ti, malattia rara, caratterizzata da cianosi ed anemia, dovuta essenzialmente a tre fattori: • la persistenza di emoglobina fetale in per- centuale pari a circa il 70%, che è più sensi- bile all’azione ossidante dei nitriti rispetto all’emoglobina dell’adulto; di 1 mg/l della concentrazione di nitrati nelle • la bassa acidità del succo gastrico, che per- acque. mette la sopravvivenza nello stomaco di una flora batterica in grado di ridurre i nitrati a Effetti sulla salute dei nitrati-nitriti nitriti, i quali si legano all’emoglobina impe- La ricaduta sulla salute dei nitrati è correlato dendole di trasportare l’ossigeno ai tessuti; alla loro trasformazione, per azione riduttiva • lo scarso sviluppo di enzimi che normalmente dei batteri, nei nitriti, i quali sono molto re- eliminano la metaemoglobina in eccesso. attivi e responsabili di numerosi effetti tossici (Barbuti et al, 2003). A protezione della salute La maggior parte dei casi riportati in letteratu- umana, la Direttiva comunitaria 98/83/CE del ra erano associati al consumo di acqua utilizza- 03.11.1998, recepita dal D.Lgs 31/2001, norma ta per la preparazione di latte artificiale con- la presenza dei nitrati nelle acque potabili con tenente oltre 80 mg/l di nitrati; mentre i casi un Valore di Parametro (VP), ossia limite da più rari riportati per acque meno inquinate da non superare, pari a 50 mg/l. nitrati, erano generalmente associati a conta- minazione batterica dell’acqua, conseguente Il consumo di nitrati oltre il valore di parame- alta concentrazione di batteri nello stomaco tro da parte di adulti sani non è pericoloso. In e nell’intestino del neonato ed elevata azione media un adulto consuma circa 75 mg/giorno di riduzione dei nitrati in nitriti da parte dei di nitrati e li elimina rapidamente assieme medesimi. ai nitriti con le urine, il sudore e le lacrime. In conclusione i neonati di 0-3 mesi di età sono L’uomo assume i nitrati principalmente at- traverso acqua, verdure e insaccati nei quali nitrati e nitriti sono utilizzati come conservan- ti. Gli individui che consumano molta verdura possono arrivare ad assumere anche 250 mg/ giorno di nitrati. Gli apporti di nitrati all’orga- nismo umano da fonti diverse dall’acqua (con- servanti, additivi, verdure, fumo ecc.) possono quindi essere rilevanti e in tal caso l’assun- zione di acqua potabile con il livello massimo ammesso di 50 mg/l rappresenterebbe una

57 Acqua di Parma acqua da bere

considerati la popolazione più suscettibile alla Relativamente all’azione vasomotoria, i ni- metaemoglobinemia causata da elevata con- triti sono agenti vasodilatatori diretti, come centrazione di nitrati nell’acqua utilizzata per evidenziato in uno studio che ha messo in la preparazione del latte artificiale specie se correlazione l’alto tenore di nitrati nell’acqua l’acqua presenta anche contaminazione bat- da bere con i valori della pressione arteriosa terica. Pertanto tale rischio in pratica sussiste in soggetti già ipertesi (Malberg et al, 1978). solo in caso di utilizzo di acque emunte da Circa gli effetti antivitaminici, si è visto che i pozzi privati non sottoposte ad adeguati con- nitriti provocano una certa inattivazione della trolli di potabilità. vitamina A e delle vitamine del gruppo B pre- senti negli alimenti. Altre ricadute negative sulla salute possono es- sere rappresentate da effetti antitiroidei, va- Per completezza si accenna alla problema- somotori, antivitaminici. Circa l’azione antiti- tica, assai complessa, delle eventuali azioni roidea dei nitrati, due studi (van Maanen et al, mutageno-cancerogene. L’ipotesi oncogena si 1994 sull’uomo; Eskiocak et al, 2005 sul ratto) basa sul fatto che i nitrati, assorbiti a livello hanno dimostrato che una loro elevata presen- intestinale, possano essere secreti nel cavo za nell’acqua potabile provoca l’insorgenza di orale tramite la saliva, dove verrebbero ridotti ipertrofia tiroidea. Tuttavia un recente studio a nitriti; questi, a livello gastrico, andrebbero sull’uomo (Hunault et al, 2007) non ha eviden- a reagire con ammine ed ammidi alimentari ziato modificazioni sui livelli plasmatici degli andando a formare nitrosammine, sostanze ormoni tiroidei. Pertanto i dati su questa pato- dotate di attività cancerogena e potenzialmen- logia non si possono considerare definitivi. te correlate all’insorgenza del cancro gastrico

58 Centro Etica Ambientale Parma

(Signorelli, 2009). Le numerose ricerche epide- miologiche compiute per valutare l’esistenza di un’eventuale correlazione in tal senso hanno dato risultati contrastanti. Infatti, se in alcuni Paesi del Sud America e dell’Europa è emersa un’associazione positiva, in altri studi ciò non è stato confermato. Un aspetto che invece è emerso è che la formazione di nitrosammine viene inibita, sia in vivo che in vitro, dall’azio- ne di alcuni agenti antiossidanti, come la vita- mina C (Monarca, 1994).

Nitrati nell’Acquifero Parmense Nei settori di pianura in cui prevalgono le allu- vioni ghiaioso-sabbiose, vale a dire di sedimen- ti dotati di alta permeabilità e bassa capacità di scambio ionico, è fortemente favorita la percolazione in falda dei nutrienti e, per la ma solubilità di questo inquinante purtroppo loro altissima solubilità, dei nitrati (Alifraco et provocano il suo trasporto in falda in direzione al, 1992). La pianura di Parma ricca di acque nord fino a raggiungere la profondità di diverse sotterranee e di attività economiche legate decine di metri alla periferia sud della città al mondo agricolo soffre in alcune sue parti di ove risiedono le falde idriche di maggior pregio un’alta concentrazione di nitrati che ne conta- (Conti et al, 1999). In particolare l’acqua cap- minano le acque. tata dalla Centrale di Marore ha un tenore di nitrati superiore al valore massimo consentito In generale le acque sotterranee della pianura di 50 mg/l che ha obbligato l’allora Enìa a rea- a sud di Parma presentano un’alta concentra- lizzare un impianto di denitrificazione (DocCEA zione di nitrati e sono monitorate da parte di L’impianto di denitrificazione a osmosi inversa diversi Enti per comprenderne l’origine ed i di Marore). meccanismi di accumulo e propagazione (Ali- fraco et al, 2001). In particolare il problema I processi di dilavamento del suolo che causano Nitrati affligge l’acquifero del torrente Parma il trasferimento dei nitrati nelle falde idriche per le sue caratteristiche sedimentologiche sotterranee sono difficilmente quantificabili che ne abbassano le capacità auto depurative. nella loro evoluzione temporale. Ciò significa che le attuali concentrazioni potrebbero au- Dal monitoraggio pluriennale delle acque mentare anche dopo la cessazione dell’appli- superficiali e delle acque sotterranee con una cazione dei contaminanti in superficie e che rete di oltre venti pozzi la concentrazione dei l’ipotetico risanamento delle acque sotterra- nitrati risulta tendenzialmente crescente. Gli nee richiederebbe comunque tempi estrema- studi fatti nel comprensorio agricolo dimostra- mente lunghi. no che l’inquinamento dell’acquifero è causato dall’azoto nitrico dilavato dal suolo. La strati- Tecniche di rimozione dei nitrati grafia dei terreni della pianura sud e l’altissi- A livello acquedottistico i processi oggi dispo-

59 Acqua di Parma acqua da bere

nibili per l’abbattimento dei nitrati sono (1) la L’osmosi inversa rappresenta una valida tec- denitrificazione biologica, (2) lo scambio ionico nica in quanto non viene impiegato alcun tipo e (3) l’osmosi inversa. di additivo o sostanza chimica per purificare La denitrificazione biologica presenta aspetti l’acqua. Si tratta di un processo che utilizza critici sotto l’aspetto gestionale e della co- membrane semipermeabili per concentrare i stanza del rendimento ed ha lo svantaggio composti contenuti nell’acqua senza modifi- di richiedere l’utilizzo di nutrienti durante il care la loro struttura molecolare. L’azione di trattamento. ritenzione delle membrane è esercitata indi- Nel processo a scambio ionico si utilizzano stintamente su tutti i sali per cui la salinità resine che effettuano la sostituzione di nitrati residua dell’acqua risulta notevolmente bassa; e solfati con cloruri. La rigenerazione avviene l’osmosi inversa è quindi usata per la dissala- con soluzioni concentrate di cloruro di sodio zione di acque marine e per la rimozione di con produzione di eluati con elevato tenore di ioni, metalli pesanti e batteri in generale. solfati e nitrati.

Bibliografia gna, p. 1.183-1.193. • Eskiocak S., Dundar C., Basoglu T., Altaner S., • Alifraco G., Anelli B., Beretta G.P., Chiari 2005. The effects of taking chronic nitrate by R., Dall’Olio N., Dell’Antonio B., Di Dio G., drinking water on thyroid functions and mor- Guermandi M., Zavatti A., 2001. Studi sulla phology. Clin. Exp. Med., 5, p. 66-71. vulnerabilità degli acquiferi 15: Nuova carta • Hunault C.C., Lambers A.C., Mensinga T.I., della vulnerabilità del parmense ed indirizzi di van Isselt J.W., Koppeschaar H.P.F., Meulenbelt tutela delle acque. A cura dell’Amministrazio- J., 2007. Effects of sub-chronic nitrate exposu- ne Provinciale di Parma, Servizio Ambiente e re on the thyroidal function in humans. Toxi- Tutela del Suolo. Pubblicazione GNDCI-CNR n. col. Lett., 175, p. 64-70. 2469, Pitagora Editrice Bologna, 107 p. • Malberg J.V., Savage E.P., Osteryoung J., • Alifraco G., Beretta G.P., Bodria A., Cattini 1978. Nitrates in drinking water and the early Z., Nespoli M., Pecorari M., Zavatti A., 1992. onset of hypertension. Environmental Pollu- Studi sulla vulnerabilità degli acquiferi 3: Alta tion, 15 (2), p. 155-60. e Media Pianura Parmense. A cura del Consor- • Monarca S., 1994. Acque potabili e nitra- zio Parmense Approvvigionamento Acqua Pota- ti: valutazione dei rischi sanitari. Atti Tavola bile. Pitagora Editrice, Bologna, 163 p. Rotonda “Il problema dei nitrati nelle acque • Barbuti S., Bellelli E., Fara G.M., Giammanco destinate al consumo umano nella zona more- G., 2003. Igiene e medicina preventiva, quarta nica sud occidentale del Garda”. Lonato (Bs), edizione. Monduzzi Editore, Bologna, v. 2. 19 novembre 1994. • Conti A., Di Dio G., Lasagna S., Zinelli D., • Signorelli C., 2009. Igiene epidemiologia Sani- 1999. Approccio idrostratigrafico alla delimi- tà Pubblica, quinta edizione. SEU, Roma. tazione delle zone di protezione passiva delle • Van Maanen J.M., van Dijk A., de Baets M.H., opere di captazione delle acque sotterranee. Menheere P.C., van der Heide D., Mertens P.L. Atti del 3° Convegno nazionale sulla protezio- et al., 1994. Consumption of drinking water ne e gestione delle acque sotterranee per il III with high nitrate levels causes hypertrophy of millennio, Parma 13-15 ottobre 1999. Quaderni the tyroid. Toxicol. Lett., 72 (1-3), p. 365-74. di Geologia Applicata, Pitagora Editrice Bolo-

60 Centro Etica Ambientale Parma

SCHEDA. L’impianto di denitrificazione a osmosi inversa di Marore

L’osmosi inversa il passaggio si ferma al raggiungimento di un Il principio dell’osmosi esprime una proprietà punto di equilibrio detto Isostatico. tipica dei sali minerali che riescono ad attrarre i liquidi, vincendo la pressione atmosferica, Per la denitrificazione delle acque la neces- anche attraverso membrane semipermeabili. sità non è però quella di sfruttare il processo E’ il principio fisico alla base di ogni scambio naturale dell’osmosi ma esattamente l’oppo- cellulare degli esseri viventi e tramite il quale sto; in sostanza il flusso naturale dell’osmosi le cellule del nostro corpo possono alimentarsi. può essere forzato applicando una pressione Queste Infatti sono protette da una membrana artificiale per ottenere l’osmosi inversa (figura semipermeabile che permette loro di filtrare 2). Così, applicando una pressione maggiore ciò che serve (l’alimento e i sali minerali). Tut- e contraria a quella osmotica alla soluzione te le membrane cellulari o plasmatiche sono dunque semipermeabili e consentono il pas- saggio solo di alcune molecole e non di altre. Fig. 2 - Il processo osmotico Anche i reni si comportano come membrane naturale e forzato (osmosi inversa). semipermeabili e funzionano grazie a feno- meni osmotici. In natura l’osmosi si manifesta quando due soluzioni a diversa concentrazione di sali vengono separate da una barriera se- mipermeabile (figura 1). La soluzione a minor concentrazione passa attraverso la membrana per andare a diluire la soluzione più salina;

Fig. 1 - Schema dell’azione osmotica di una membrana cellulare.

più concentrata (che nel nostro caso contiene nitrati) questa viene spinta contro la membra- na semipermeabile. La membrana ha dei pori così piccoli da lasciar passare le molecole di acqua (di dimensione relativamente piccola) e trattenere gli ioni e tutte le altre sostanze che hanno molecole più grosse.

Va detto tuttavia che non tutti gli ioni possono essere totalmente trattenuti e una percentua- ! 61 Acqua di Parma acqua da bere

le dell’1-2% comunemente penetra nella mem- trazioni variabili dai 50 ai 65 mg/l. brana. La selettività e il grado di rimozione In vicinanza dei pozzi è stato realizzato un delle sostanze da parte della membrana dipen- impianto di trattamento d’avanguardia, basato de dalla struttura delle molecole e della mem- sul principio dell’osmosi inversa, avente porta- brana stessa. Il risultato del processo osmotico ta di 180 m3/h. Le acque trattate vengono poi è che da una parte della membrana si ottiene miscelate con quelle provenienti da altri pozzi il Permeato, cioè il liquido purificato che, spin- di approvvigionamento e immesse in rete con to attraverso la membrana, la supera e dall’al- una portata media di 400 m3/h (figura 3). tra il Concentrato con le impurità che non sono Un sistema di controllo online collegato con riuscite a passare attraverso la membrana. Per le centrali operative consente un monitorag- ottenere nel Permeato concentrazioni residue gio continuo del parametro nitrati in uscita di ioni molto basse, si costruiscono impianti dall’impianto a verifica della rispondenza ai con membrane multiple in serie o combinate. limiti di legge (50 mg/l, D.lvo 31/01). Inoltre l’impianto è soggetto anche a controlli di qua- L’impianto di Marore lità dell’acqua con frequenza mensile che nel Nel caso dei cinque pozzi di approvvigionamen- 2011 ha previsto il prelievo di 60 campioni e to di Marore, posti a sud-est della città (Tavola l’analisi di 684 parametri. Nel 2011 la concen- Pozzi di approvvigionamento) e dotati di una trazione media dei nitrati presenti nell’acqua potenzialità di circa 350 l/sec, è necessario immessa in rete dall’impianto è risultata di 35 provvedere all’abbattimento dei nitrati che in mg/l. questa zona sono presenti in falda a concen-

Fig. 3 - Uno scorcio dell’impianto di denitrificazione a osmosi inversa di Marore.

!

62 Centro Etica Ambientale Parma

Controllo di qualità dell’acqua di Parma

e acque destinate al consumo umano ven- grado di complessità ed affidabilità. Lgono sottoposte a controllo ufficiale in base La mappa è costruita in modo da risultare rap- alla seguente normativa di riferimento: presentativa del “sistema acquedotto”, ossia • Decreto Legislativo 31 del 2 febbraio 2001, dell’intera massa d’acqua in distribuzione ad entrato in vigore il 25.12.2003, “attuazione una data popolazione servita, ed è tale da con- della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità sentire il monitoraggio di eventuali situazioni delle acque destinate al consumo umano” di rischio da tenere sotto stretto controllo. • Decreto Legislativo 27 del 2 febbraio 2002 “modifiche ed integrazioni al Decreto Legislati- Per legge, la conformità al consumo umano vo del 2 febbraio 2002 n. 31 recante attuazio- delle acque, deve essere assicurata nel punto ne della direttiva 98/83/CE relativa alla quali- di consegna da parte dell’ente gestore, gene- tà delle acque destinate al consumo umano” ralmente il contatore, e nel punto in cui le • Circolare della Regione Emilia Romagna n. 9 acque fuoriescono dai rubinetti. del 14 maggio 2004 “modifiche della circolare Tuttavia, dato che il prelievo immediatamente regionale 2/99 (allegati 4 e 6) relativa ai pro- a monte del contatore è spesso obiettivamente tocolli procedurali ed operativi inerenti l’at- assai difficoltoso sotto il profilo tecnico e non tività di prevenzione e controllo delle acque sempre garantisce la sicurezza igienica del destinate al consumo umano”. campione, a meno che non sia stato realizza- to un dispositivo ad hoc per l’effettuazione Il servizio cui spetta il compito istituzionale di delle operazioni di campionamento, la norma effettuare il controllo ufficiale è il SIAN, Servi- consente la verifica di conformità in un punto zio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, della rete di distribuzione prossimo al conta- del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL. tore e rappresentativo del medesimo. Operativamente, considerando l’acqua il pro- Piano di controllo dotto finale di un processo produttivo che va Ogni anno viene attuato il Piano di Control- dalla captazione/estrazione alla fornitura nei lo, che prevede l’effettuazione, da parte dei punti di utilizzo, i siti di prelievo vengono indi- tecnici della prevenzione del SIAN, di ispezioni viduati lungo tutto il suo percorso ossia presso sulle fonti di approvvigionamento e le infra- le fonti, gli impianti di trattamento, i serbatoi, strutture acquedottistiche e di prelievi di cam- immediatamente a monte dei contatori, ove pioni di acqua in corrispondenza delle fonti e possibile, ed i rubinetti. di determinati punti di campionamento in rete A proposito del controllo ai rubinetti, si privi- rappresentati nella cosiddetta Mappa dei Punti legiano strutture sensibili sotto il profilo del di Prelievo. rischio sanitario, quali ospedali, case di cura, La Mappa dei Punti di Prelievo, in termini di scuole, ed attività di produzione, preparazione numero, tipologia e distribuzione, è costruita e somministrazione di alimenti e bevande, a ed aggiornata periodicamente in base all’effet- seconda delle realtà locali. tiva articolazione degli acquedotti ed al loro Vengono controllate anche le fontane pubbli-

63 Acqua di Parma acqua da bere

che, in quanto rappresentative delle caratte- ristiche qualitative dell’acqua che scorre in un determinato tratto della rete. I campioni d’acqua vengono sottoposti alle analisi di legge, inclusa la determinazione dei prodotti fitosanitari, meglio conosciuti come pesticidi, presso i laboratori ARPA di Reggio Emilia e di Ferrara.

Criteri di qualità I criteri di qualità sui quali il SIAN fonda il proprio giudizio di idoneità al consumo umano, sono i seguenti: • organolettici (torbidità, colore, odore, sapo- re) • fisici (temperatura, conducibilità elettrica, gionale 9/2004 cit., che applica i criteri espo- residuo fisso e pH) sti nell’Allegato II del D.Lgs. 31/01, integrato, • chimici (tipo e grado di mineralizzazione, in accordo con ARPA, con ulteriori parametri indici di carico organico, fattori indesiderabi- aggiuntivi a seconda delle specifiche situazioni li, sostanze che influiscono sulla salute sopra di rischio eventualmente individuate. Al ri- e sotto i limiti di concentrazione, sostanze guardo dei parametri da sottoporre ad analisi tossiche) sono state definite le tre seguenti tipologie • microbiologici (indicatori di presenza di mi- analitiche a crescente grado di complessità: croorganismi patogeni, indicatori della qualità 1. routine, 2. verifica semplificata e 3. verifi- igienica del’acqua). ca completa (DocCEA Tipologia delle analisi di qualità). I parametri analitici e le condizioni d’analisi atte a verificare che siano soddisfatti i suddet- Frequenza dei controlli ti criteri sono indicati nel protocollo analitico La frequenza dei campionamenti e delle relati- contenuto nell’Allegato 4 della Circolare Re- ve analisi viene calcolata in base al volume di acqua distribuita o prodotta ogni giorno in una determinata zona di approvvigionamento. In linea di massima si applicano i seguenti schemi di campionamento: • sulle acque sotterranee, si effettuano su tutte le fonti di approvvigionamento in eserci- zio due campagne all’anno, rispettivamente di verifica completa e semplificata con l’aggiunta della determinazione dei prodotti fitosanitari; • sulle reti di distribuzione degli acquedot- ti che erogano più di 1000 m3/giorno, come Acqua per astronauti americani preparata nel laboratorio SMA Torino secondo la specifica quello cittadino, si effettuano un ciclo anali- “ricetta” della Nasa. tico di verifica semplificata su tutti i punti di

64 Centro Etica Ambientale Parma

prelievo, uno costituito da verifica completa, in determinati punti della rete e da verifica semplificata nei restanti, mentre gli altri cicli di campionamento prevedono analisi di routi- ne; • sulla rete di distribuzione degli acquedotti che erogano tra 100 e 1000 m3/giorno la nor- ma prevede almeno 4 controlli di routine e un controllo di verifica semplificata all’anno.

Per gli acquedotti eroganti meno di 100 m3/ giorno, essendo prevista la discrezionalità dell’AUSL, si procede come segue: • i più grossi, pertinenti prevalentemente zone montane dei distretti Sud Est e Taro Ceno, i quali, soprattutto nel periodo estivo, presentano maggiori problematiche sia per la diminuzione di portata delle sorgenti che per l’aumento della popolazione servita, vengono sottoposti una volta/anno, preferibilmente nel periodo estivo, ad analisi di verifica semplifica- ta; il distretto di appartenenza può poi decide- re di condurre controlli analitici aggiuntivi di routine; • i più piccoli, anch’essi in località montane in genere a servizio di gruppi di case, vengono controllati con analisi di routine a discrezione Anni 90 - Perforazione pozzo del distretto interessato. per conto AMPS a Roncopascolo (zona Fiera)

La mappa dei punti di prelievo dell’acquedotto In media si effettuano annualmente sulla rete della città di Parma comprende 49 siti, sotto- e sulle fonti di approvvigionamento oltre 300 posti a controllo analitico bimestrale secondo e oltre 45 controlli, rispettivamente. In base le tre tipologie analitiche citate; vengono poi ai dati analitici storici del controllo ufficiale condotti ulteriori controlli su parametri speci- annuale, l’acqua distribuita a Parma è risultata fici come, ad esempio, la concentrazione dei costantemente potabile. nitrati.

65 Acqua di Parma acqua da bere

SCHEDA. Controllo dell’acqua: compiti e ruoli

Se ci si riferisce a tutti gli stadi del servizio scelti ad hoc e posizionati uniformemente sul Sidrico, dall’approvvigionamento in falda alla territorio, la cosiddetta: Rete di Monitoraggio. distribuzione al rubinetto, si individuano diver- ARPA provvede direttamente alla rilevazione, se fasi di controllo che fanno capo a quattro validazione e trasmissione dei dati al Sistema soggetti autonomi, Regione Emilia-Romagna, informativo ambientale regionale e nazionale Provincia di Parma, Azienda Sanitaria Locale e alla loro elaborazione finalizzata alla clas- (USL), Gestore del ciclo idrico e precisamente: sificazione dello stato di qualità delle acque. • Azienda Regionale Prevenzione Ambiente ARPA effettua inoltre le analisi sui campioni (ARPA); del controllo ufficiale svolto dal SIAN dell’Ausl. • Provincia di Parma - Servizio Ambiente; • Azienda USL, Dipartimento di Sanità Pubblica • Servizio Igiene Alimenti Nutrizione (SIAN) • Società di gestione dell’acquedotto di Parma (IREN Acqua Gas).

Chi fa cosa ARPA. Nel caso dell’acquedotto di Parma, ap- provvigionato tramite pozzi di pianura, l’ARPA esegue il monitoraggio delle acque sotterra- nee del cosiddetto “Acquifero Parmense”. In sostanza l’ARPA, nello svolgimento dei propri compiti di monitoraggio della qualità ambien-

Provincia di Parma. Il Servizio Ambiente della Provincia gestisce una propria rete di monito- raggio per la rilevazione quantitativa (livelli delle falde) e qualitativa (es. Nitrati) dell’Ac- quifero Parmense. Si tratta di una rete di pozzi, più numerosi e in parte coincidenti con quelli della suddetta rete di controllo ARPA, i cui dati vengono periodicamente pubblicizzati tramite i noti “Rapporti sullo Stato dell’Acqui- fero Parmense”.

AUSL. Il Dipartimento di Sanità Pubblica, tra- tale, esegue misure e analisi periodiche su un mite il SIAN, Servizio di Igiene degli Alimenti e numero consistente di pozzi di monitoraggio della Nutrizione, esercita il controllo ufficiale

66 Centro Etica Ambientale Parma

sull’idoneità dell’acqua al consumo umano. Tale azione di controllo si esplica tramite 1. ispezioni sulle infrastrutture acquedottistiche, 2. prelievi di campioni d’acqua in corrispon- denza dei punti di approvvigionamento, i.e. di estrazione e 3. prelievi di campioni d’acqua su determinati punti in rete. Questi ultimi sono fissati su una Mappa dei Punti di Prelievo, pe- riodicamente aggiornata, inserita all’interno di un Piano di Controllo messo a punto con ca- denza annuale. Riguardo ai parametri da sotto- porre ad analisi il Piano contempla tre tabelle analitiche di crescente dettaglio chiamate di: 1. routine, 2. verifica semplificata e 3. verifica completa.

IREN Acqua Gas. Il Gestore della rete di di- stribuzione esegue controlli propri sui pozzi di approvvigionamento dell’acquedotto di Parma e su determinati punti della rete, secondo un Piano di Controllo annuale. Il Piano contiene le diverse tipologie di punti di campionamento, i parametri analitici chimico fisici e batteriologici da ricercare e le relative frequenze di controllo in funzione delle pre-

scrizioni della normativa vigente e dei trat- tamenti di potabilizzazione necessari. Sulle utenze del Comune di Parma ad oggi vengono monitorati 47 punti, diversificati tra fontane e strutture pubbliche (scuole, ospedali, asili), con campionamenti di frequenza settimanale.

67 Acqua di Parma acqua da bere

SCHEDA. Controlli di qualità fai da te

eriodicamente compaiono sulla stampa i dati possono essere variamente influenzati Particoli che sostanzialmente accreditano dalle modalità di prelievo, dalla taratura del dei kit analitici per “controlli di qualità” sulle sistema di misura e da altri fattori di incertez- acque potabili. Un caso che ha avuto un grosso za e più o meno tali sono state le contestazioni eco pubblico è rimasto quello del kit “sem- che BAS-SII ha rivolto al Corriere per poi di- plice e poco costoso” utilizzato nel 2009 dai chiarare la prevedibile intenzione di “valutare redattori del Magazine del Corriere della Sera l’opportunità di procedere in ulteriori iniziati- “per scoprire le caratteristiche dell’acqua di ve a tutela della propria immagine, competen- casa nostra”. Nonostante sia stato brevettato za e professionalità” e per infine giustamente dall’Università Bicocca di Milano, almeno per “evidenziare come la delicatezza e l’impor- quanto riguarda i dati rilevati a Bergamo, il kit tanza del tema dell’acqua idonea al consumo fai da te sembra non aver funzionato a dovere umano richieda competenze specifiche di ele- in quanto i tenori di nitriti e cloruri sono risul- vato livello e di comprovata affidabilità”. tati pari a 1 microgrammo per litro (in luogo di 0,50 mg/l) e 500 microgrammi per litro (in Anche in un servizio del 2 dicembre 2009 della luogo di 250 mg/l) rispettivamente. Gazzetta di Parma si è fatto uso del test bre- vettato dall’Università Bicocca di Milano e Secondo la società BAS-SII del Gruppo a2a sono stati intervistati i due ideatori del test gestore dell’acquedotto pubblico della città di secondo i quali ora “le analisi sono alla portata Bergamo, i dati non avevano alcun riferimento di tutti”. Dai prelievi nelle fontane pubbliche con la realtà e “in considerazione degli invero- dei 13 quartieri della città risultò che l’acqua simili valori attribuiti all’acqua potabile distri- di Parma è dura e soprattutto che la fontana buita in città, ritiene doveroso comunicare i del Piazzale Lubiana sforava il valore limite (50 parametri risultanti dalle analisi effettuate dal mg/l) per i Nitrati. Nello stesso articolo sono proprio laboratorio chimico, accreditato SINAL, citati i numerosi fattori di incertezza che im- e da quelle dell’ARPA, ente di controllo auto- pongono di usare con cautela i dati dei kit fai rizzato. In data 14 ottobre, 1999 i tecnici di da te ma proprio per tali incertezze sarebbe BAS-SII hanno effettuato un prelievo presso lo bene che questi test restassero strettamente stesso punto indicato nell’articolo e i risultati confinati alla sfera personale e privata. confermano in modo inequivocabile l’anda- mento delle analisi effettuate sia dalla BAS-SII che dall’ARPA richiamate in tabella. Dal con- fronto dei dati riportati nella suddetta tabella si evince chiaramente che alcuni valori conte- nuti nell’articolo del Corriere sono, per la città di Bergamo, totalmente infondati”.

Nel caso delle analisi prodotte coi kit fai da te

68 Centro Etica Ambientale Parma

SCHEDA. L’analisi chimica delle acque potabili e minerali

er quanto le terminologie classificative calcio (Ca2+), magnesio (Mg2+), sodio (Na+) e Pa base chimica si applichino solo alle ac- potassio (K+) per i cationi e alcalinità (come que minerali in considerazione del fatto che HCO3-), cloruri (Cl-) e solfati (SO42-) per gli molte acque di rubinetto hanno un tenore di anioni. costituenti simile a quello delle acque oligo- Data l’analisi chimica di un’acqua con la con- minerali, si riporta di seguito un esempio della centrazione dei suddetti costituenti espressa procedura che porta alla classificazione chi- in milligrammi per litro (mg/L) e dividendo mica verbale di un’acqua di sorgente per far per il peso formula (g/mol) si ottengono le confidenza coi termini in uso (es. acqua ma- millimoli per litro (mmol/L); successivamente, gnesiaca). moltiplicando la concentrazione in mmol/L per Il metodo unanimemente utilizzato per la la carica ionica, si ottiene la concentrazione classificazione chimica delle acque prevede in mEq/L. In tabella 1 è riportato un esempio l’utilizzo della concentrazione in milliequi- esplicativo. valenti per litro (mEq/L) dei cosiddetti costi- tuenti principali cationici e anionici, ovvero: Come evidenziato in tabella 1, il termine

Tab. 1 - Analisi e classificazione chimica di un’acqua sorgiva di Santa Maria del Taro (PR).

peso mg/L formula mmol/L carica mEq/L (g/mol)

Cationi Ca2+ 3.8 / 40.08 = 0.095 X 2 = 0.190 Mg2+ 12 / 24.31 = 0.494 X 2 = 0.987 Na+ 2.2 / 22.99 = 0.096 X 1 = 0.096 K+ 0.2 / 39.1 = 0.005 X 1 = 0.005 Bicarbonato - Magnesiaca Σ = 1.278 - Anioni HCO3 67 / 61.02 = 1.098 X -1 = -1.098 2- SO4 4.0 / 96.06 = 0.042 X -2 = -0.083 Cl- 3.6 / 35.45 = 0.102 X -1 = -0.102 Σ = -1.283

Bilancio delle cariche: -0.201

69 Acqua di Parma acqua da bere

d’inizio per la denominazione chimica del 1933; tabella 2), in particolare per quel che campione d’acqua sarà costituito dallo ione concerne le acque minerali (residuo fisso > 1 più abbondante (in questo caso l’anione bi- g/L) utilizzate per le cure termali idroponiche. carbonato), al quale segue il secondo ione Va comunque tenuto presente che “le classi e più abbondante e con opposto segno di carica le sottoclassi previste da questa classificazione opportunamente aggettivato (in questo caso il non sono definite da limiti numerici ma solo catione magnesio). dalla prevalenza, abbondanza o uguaglianza di alcuni componenti chimici, ossia da concetti In Italia è ancora ampiamente diffusa la clas- largamente approssimati (Desio 2003)”. sificazione proposta da Marotta e Sica (1929-

Tab. 2 - Classificazione delle acque secondo Marotta e Sica (1929-1933). RF = residuo fisso.

Definizione (RF a 180 °C in mg/L) Classe Sottoclasse Oligo-minerali RF ≤ 200 - - - Medio-Minerali 200 < RF ≤ 1000 - - - Minerali RF > 1000 A - Salse A-I Salse A-II Salso-solfato-alcaline A-III Salso-solfato-alcaline-terrose A-IV Salso-iodiche-solfate-alcaline B - Solfuree B-I Solfuree B-II Solfuree-bicarbonatiche B-III Solfuree-Salse B-IV Solfuree-salso-bromo-iodiche B-V Solfuree-salso-solfato-alcaline B-VI Solfuree-solfato-alcaline C - Arsenicali C-I Arsenicali C-II Arsenical-ferruginose D - Bicarbobatiche D-I Bicarbonato-alcaline D-II Bicarbonato-alcalino-bromo-iodiche D-III Bicarbonato-alcalino-terrose D-IV Bicarbonato-solfato-alcaline D-V Bicarbonato-solfato-alcalino-terrose E - Solfate E-I Solfato-alcaline E-II Solfato-alcalino-terrose

Bibliografia classificazione delle acque minerali italiane. Nota I in Annali di chimica applicata 19, p. • Desio A., 2003. Geologia applicata all’inge- 529; Nota II in Annali di chimica applicata 23, gneria. Terza edizione, Hoepli Milano, 1193 p. p. 245. • Marotta e Sica, 1929-1933. Composizione e

70 Centro Etica Ambientale Parma

Tipologia delle analisi di qualità

l protocollo seguito per le analisi di controllo di verifica semplificata e di verifica completa. Idella qualità dell’acqua distribuita dall’ac- Per ciascuna si riportano di seguito i Parametri quedotto di Parma prevede tre livelli di det- analitici e i relativi Valori di Riferimento. taglio definiti come segue: analisi di routine,

ANALISI DI ROUTINE VALORI DI PARAMETRO UNITA’ DI MISURA RIFERIMENTO Batteri coliformi a 37 °C n°/100 ml 0/100 ml E. coli n°/100 ml 0/100 ml

Conduttività a 20°C !S/cm "2500 !S/cm !6,5 e "9,5 Concentrazione ioni idrogeno (pH) unità di pH unità di pH

Ammonio (NH4) mg/l "0.50 mg/l

Nitrito (NO2) mg/l "0.50 mg/l Cloruro (Cl) mg/l "250 mg/l

Nitrato (NO3) mg/l "50 mg/l

Solfato (SO4) mg/l "250 mg/l Durezza °F -

71 Acqua di Parma acqua da bere

ANALISI DI VERIFICA SEMPLIFICATA ACQUE IN RETE DI DISTRIBUZIONE VALORI DI PARAMETRO UNITA’ DI MISURA RIFERIMENTO Batteri coliformi a 37 °C n°/100 ml 0/100 ml E. coli n°/100 ml 0/100 ml Enterococchi n°/100 ml 0/100 ml Conteggio colonie a 22 °C n°/ml - Conduttività a 20°C !S/cm "2500 !S/cm !6,5 e "9,5 Concentrazione ioni idrogeno (pH) unità di pH unità di pH

Ammonio (NH4) mg/l "0.50 mg/l

Nitrito (NO2) mg/l "0.50 mg/l Cloruro (Cl) mg/l "250 mg/l

Nitrato (NO3) mg/l "50 mg/l

Solfato (SO4) mg/l "250 mg/l Durezza °F - Fluoruro (F) mg/l "1.50 mg/l Calcio (Ca) mg/l - Magnesio (Mg) mg/l - Sodio (Na) mg/l "200 mg/l Potassio (K) mg/l -

Alcalinità (HCO3) mg/l - Ferro (Fe) !g/l "200 !g/l Manganese (Mn) !g/l "50 !g/l Nichel (Ni) !g/l "20 !g/l Piombo (Pb) !g/l "25 !g/l Rame (Cu) mg/l "1 mg/l Tetracloroetilene !g/l - Tricloroetilene !g/l - Tetra + Tricloroetilene !g/l "10 !g/l Trialometani – totale !g/l "30 !g/l Clorito !g/l "700 !g/l

72 Centro Etica Ambientale Parma

ANALISI DI VERIFICA COMPLETA ACQUE IN RETE DI DISTRIBUZIONE VALORI DI PARAMETRO UNITA’ DI MISURA RIFERIMENTO Batteri coliformi a 37 °C n°/100 ml 0/100 ml E. coli n°/100 ml 0/100 ml Enterococchi n°/100 ml 0/100 ml Conteggio colonie a 22 °C n°/ml - Conduttività a 20°C !S/cm "2500 !S/cm !6,5 e "9,5 Concentrazione ioni idrogeno (pH) unità di pH unità di pH

Ammonio (NH4) mg/l "0.50 mg/l

Nitrito (NO2) mg/l "0.50 mg/l Cloruro (Cl) mg/l "250 mg/l

Nitrato (NO3) mg/l "50 mg/l

Solfato (SO4) mg/l "250 mg/l Durezza °F - Ossidabilità mg/l (O2) "5.0 mg/l (O2) Fluoruro (F) mg/l "1.50 mg/l Calcio (Ca) mg/l - Magnesio (Mg) mg/l - Sodio (Na) mg/l "200 mg/l Potassio (K) mg/l -

Alcalinità (HCO3) mg/l - Ferro (Fe) !g/l "200 !g/l Manganese (Mn) !g/l "50 !g/l Alluminio (Al) !g/l "200 !g/l Antimonio (Sb) !g/l "5.0 !g/l Arsenico (As) !g/l "10 !g/l Boro (B) mg/l "1 mg/l Cadmio (Cd) !g/l "5.0 !g/l Cromo (Cr) !g/l "50 !g/l Mercurio (Hg) !g/l "1.0 !g/l

73 Acqua di Parma acqua da bere

ANALISI DI VERIFICA COMPLETA ACQUE IN RETE DI DISTRIBUZIONE VALORI DI PARAMETRO UNITA’ DI MISURA RIFERIMENTO Alluminio (Al) !g/l "200 !g/l Antimonio (Sb) !g/l "5.0 !g/l Arsenico (As) !g/l "10 !g/l Boro (B) mg/l "1 mg/l Cadmio (Cd) !g/l "5.0 !g/l Cromo (Cr) !g/l "50 !g/l Mercurio (Hg) !g/l "1.0 !g/l Nichel (Ni) !g/l "20 !g/l Piombo (Pb) !g/l "25 !g/l Rame (Cu) mg/l "1 mg/l Selenio (Se) !g/l "10 !g/l Vanadio (V) !g/l "50 !g/l Cianuro (CN) !g/l "50 !g/l Benzene !g/l "1.0 !g/l Benzo(a)pirene !g/l "0.010 !g/l Idrocarburi Policiclici Aromatici totale Benzo(b)fluorantene "0.10 !g/l Benzo(k)fluorantene !g/l come somma Benzo(ghi)terilene Indeno(1,2,3 cd)pirene Antiparassitari !g/l "0.10 !g/l Antiparassitari – totale !g/l "0.50 !g/l 1,2-dicloroetano !g/l "3.0 !g/l Tetracloroetilene !g/l - Tricloroetilene !g/l - Tetra + Tricloroetilene !g/l "10 !g/l Trialometani – totale !g/l "30 !g/l Clorito !g/l "700 !g/l

74 Centro Etica Ambientale Parma

SCHEDA. Laboratori d’analisi dell’acqua da bere di Parma

er quanto attiene le acque destinate al Laboratorio acque IREN Acqua Gas Reggio Pconsumo umano le determinazioni analiti- Emilia che riguardano numerose proprietà, caratteri e Accoglie i campioni delle analisi di control- componenti raggruppabili come segue: lo interno svolte dal Gestore prelevati nelle • Organolettici (torbidità, colore, odore, sapo- strutture di approvvigionamento e di trat- re); tamento e nelle utenze dell’acquedotto. Il • Fisici (temperatura, conducibilità, residuo laboratorio oltre alle determinazioni chimico- fisso); fisiche e microbiologiche sulle acque destinate • Chimici (suddivisi in elementi principali e in al consumo umano, può svolgere attività di tracce); analisi su altre matrici ambientali, anche per • Microbiologici (microorganismi patogeni); clienti esterni. • Prodotti fitosanitari (detti pesticidi). Laboratorio ARPA Piacenza In funzione del tipo d’analisi e di componenti Accoglie i campioni del monitoraggio qualita- da determinare i campioni sono inviati ai quat- tivo dell’Acquifero di Parma effettuato seme- tro laboratori sotto. stralmente da ARPA Parma per le determina- zioni chimico-fisiche e microbiologiche e degli organoalogenati.

Laboratorio ARPA Ferrara Accoglie i campioni del monitoraggio qualita- tivo dell’Acquifero di Parma, effettuato se- mestralmente da ARPA Parma, e del controllo ufficiale condotto dal SIAN specificatamente per la determinazione dei pesticidi.

Laboratorio ARPA di Reggio Emilia Accoglie i campioni del controllo ufficiale con- dotto dal SIAN, con esclusione dei pesticidi.

75 Acqua di Parma acqua da bere

Generalità sull’inquinamento microbiologico dell’acqua

’acqua in generale è riconosciuta come un fenomeni di inquinamento. Lbuon veicolo di microrganismi patogeni a prevalente od esclusivo circuito oro-fecale In effetti le conseguenze epidemiologiche che, in svariati modi, possono contaminarla e degli inquinamenti idrici più ampiamente e da rappresentare un rischio infettivo per l’uomo. più tempo documentate sono proprio di ordi- ne infettivo. Tra i microrganismi patogeni più L’uomo può avere contatti con le acque su- frequentemente implicati ricordiamo batteri, perficiali di fiume, lago, mare o bacini artifi- quali Salmonella, in particolare S. typhi, Shi- ciali, per aspetti ricreativi o di lavoro, e con gelle, Campylobacter, vibrioni, ceppi patogeni le acque distribuite per consumi domestici di E. coli e virus quali i virus A ed E dell’epati- ed industriali. In entrambi i casi l’acqua può te, gli Enterovirus, i Rotavirus, il virus di Nor- rappresentare un pericolo infettivo se sono walk e i Norwalk-like virus (Sansebastiano et presenti microrganismi patogeni quali batteri, al, 1985). virus e protozoi, causa di forme gastroenteri- che e di epatiti infettive.

E’ indubbio che le acque superficiali presen- tano una composizione molto variabile in relazione alla natura del bacino di raccolta ed alla quantità degli scarichi che ricevono, ed è pressoché inevitabile un certo grado di conta- minazione che rappresenta un rischio infettivo per contatto diretto o indiretto. La comune contaminazione delle acque superficiali porta alla necessità di trattamenti più o meno spinti di potabilizzazione dei relativi approvvigiona- menti idrici destinati al consumo umano.

Sicuramente è migliore la situazione delle ac- que profonde la cui qualità dipende dai terreni che attraversano e dal grado di filtrazione che subiscono; in caso di terreni rocciosi, tipici delle zone montane e collinari, caratterizzate da una scarsa antropizzazione, le acque risul- tano di ottima qualità salvo fenomeni di inqui- namento locale. Un po’ diversa è la situazione nelle pianure con terreni sedimentari dove si possono riscontrare più o meno importanti Coltura batteri coliformi

76 Centro Etica Ambientale Parma

Va peraltro ricordato che in Italia vi è stato un notevole calo nelle notifiche di malattie infettive sostenute dai classici patogeni, come si può ben vedere dalle notifiche ufficiali ad esempio per Epatite A e per Febbre tifoide, mentre assistiamo alla comparsa di nuovi pa- togeni, definiti emergenti, che sono responsa- bili di patologie meno gravi nella popolazione generale ma che, potendo colpire particolari fasce deboli della popolazione come bambini piccoli, anziani e immunodepressi, possono esi- tare in forme anche gravi.

I virus risultano responsabili di oltre il 70% delle gastroenteriti da veicolo idrico o alimen- tare; secondo dati del WHO, i Norwalk-like virus sono stati responsabili negli USA di 348 episodi negli anni 1996-2000 e circa un 3% di tali episodi sono stati causati dal consumo di umano. In questo caso la contaminazione delle acqua contaminata. acque di superficie con liquami ha causato una devastante epidemia di gastroenterite che ha Episodi epidemici causati dal consumo di acqua colpito in pochissimi giorni oltre 2.000 persone contaminata con Norovirus sono stati descritti e ne ha ospedalizzate oltre 1.000 (Scarcella et in diversi parti del mondo come riportato in al, 2009). L’esordio dell’epidemia è avvenuto diversi studi (Anderson et al, 2003; Beller et nel mese di giugno e la stessa si è protratta al, 1997; Brieseman, 1996; Brown et al, 2001; per circa trenta giorni, mostrando un picco di Häfliger et al, 2000; Kukkula et al, 1997; Ny- incidenza in corrispondenza dei giorni 15 e 16 gard et al, 2003; Hewitt et al, 2007). In Italia di luglio. nell’anno 2000 è stata segnalata un’epidemia di gastroenterite causata dal Norovirus, isolato L’esame batteriologico e virologico di campioni da campioni di feci di soggetti colpiti, dovuta fecali e ambientali eseguito dall’Istituto Zo- a contaminazione dell’acqua (Boccia Alberto et oprofilattico Sperimentale di Brescia in colla- al, 2002). E’ importante comunque rimarcare borazione con le Autorità Sanitarie Locali, ha che gli acquedotti implicati nei suddetti episo- portato all’identificazione di Campylobacter di epidemici sono alimentati da acque superfi- coli, Clostridium perfringens e diversi virus en- ciali. terici. L’indagine virologica di conferma, ese- guita presso i laboratori dell’Istituto Superiore Più recentemente, nell’estate del 2009, il gra- di Sanità, è stata mirata all’individuazione, ve inquinamento dell’acquedotto di San Felice mediante metodiche di biologia molecolare, del Benaco (BS) ha riportato alla luce le pro- in particolare di norovirus e rotavirus. A tale blematiche legate all’utilizzo, previo tratta- scopo sono state effettuate reazioni di reverse mento, delle acque superficiali per il consumo transcription e real-time PCR su campioni di

77 Acqua di Parma acqua da bere

acque provenienti da prelievi effettuati all’in- mente pura già all’origine ed il trattamento di terno del lago di Garda e su campioni di feci disinfezione che viene comunque effettuato ha prelevate da pazienti affetti da gastroenterite, lo scopo di mantenerla tale lungo il suo percor- e l’analisi ha confermato il coinvolgimento di so fino ai punti di erogazione. Norovirus e Rotavirus umani.

Per quanto riguarda l’acquedotto di Parma, alimentato da pozzi profondi che attingono da falde acquifere protette da spessi strati argil- losi impermeabili, l’acqua è microbiologica-

Bibliografia Caribbean island resort: application of mole- cular diagnostics to ascertain the vehicle of • Anderson A.D., Heryford A.G., Sarisky J.P., infection. Epidemiol. Infect. 126, p. 425-432. Higgins C., Monroe S. S., Beard R.S., C. • Häfliger D., Hübner, P. and J. Lüthy, 2000. Newport M., Cashdollar J.L., Fout G.S., Rob- Outbreak of viral gastroenteritis due to sewa- bins D.E., Seys S.A., Musgrave K. J., Medus C., ge-contaminated drinking water. Int. J. Food. Vinje J., Bresee J.S., Mainzer H.M., and R.I. Microbiol. 54, p. 123-126. Glass. 2003. A waterborne outbreak of Nor- • Hewitt J., Bell D., Simmons G.C., Rivera- walk-like virus among snowmobilers-Wyoming, Aban M., Wolf S., Greening G.E., 2007. Investi- 2001. J. Infect Dis. 187, p. 303-306. gation of a waterborne norovirus outbreak in • Beller M., Ellis A., Lee S.H., Debut M.A., a New Zealand ski resort. Appl. Environ. Micro- Jenkerson S.A., Funk E., Sobsey M.D., Simmons biol., doi:10.1128/AEM.00718-07. O.D., Monroe S.S., Ando T., Noel J., Petric M., • Kukkula M., Arstila P., Klossner L., Maunu- Middaugh J.P., and J.S. Spika. 1997. Outbreak la L., Bonsdorff C.H. and P. Jaatinen, 1997. of viral gastroenteritis due to a contaminated Waterborne outbreak of viral gastroenteritis. well. International consequences. JAMA, 278, Scand. J. Infect. Dis. 29, p. 415-418. p. 563-568. • Nygard K., Torven M., Ancker C., Knauth S.B., • Boccia Alberto D., Tozzi E., Cotter B., Rizzo Hedlund K.O, Giesecke J., Andersson Y., and L. C., Russo T., Buttinelli G., Caprioli A., Marziano Svensson, 2003. Emerging genotype (GGIIb) of M.L. and F.M. Ruggeri, 2002. Waterborne Out- norovirus in drinking water, Sweden. Emerging break of Norwalk-Like Virus Gastroenteritis Infectious Diseases. 9, p. 1548-1552. at a Tourist Resort, Italy. Emerging Infectious • Sansebastiano G.E., Bellelli E., 1985. Indici di Diseases 8 n.6. inquinamento fecale e microrganismi patogeni • Brieseman M. 1996. Outbreaks of Norwalk- nelle acque.Nota I. Epidemie di origine idrica. like virus infections linked to contaminated Tecnica Sanitaria 23, 879. water at ski field. NZ Public Health Report. 3, • Scarcella C., Carasi S., Cadoria F. et. Al., p 93. 2009. An outbreak of viral gastroenteritis • Brown C.M., Cann J.W., Simons G., Fankhau- linked to municipal water supply, lombardy, ser R.L., Thomas W., Parashar U.D., and M.J. Italy, june 2009. Eurosurveillance vol.14 Issue Lewis. 2001. Outbreak of Norwalk virus in a 29.

78 Centro Etica Ambientale Parma

SCHEDA. Sistemi di disinfezione dell’acqua

La disinfezione rappresenta il trattamento te in modo che le radiazioni siano a contatto finale che immediatamente precede la di- solo con strati d’acqua di qualche centimetro. stribuzione all’utenza dell’acqua: può essere Il grande vantaggio legato all’uso delle ra- effettuata con mezzi fisici o chimici, allo scopo diazioni ultraviolette è sicuramente quello di di inattivare i microrganismi patogeni even- non alterare le caratteristiche fisico-chimiche tualmente presenti, che nell’acqua trovano un delle acque; inoltre, non si ha la formazione buon veicolo di trasmissione. di prodotti di reazione, come inevitabilmente accade con l’uso di sostanze ossidanti. L’impie- Mezzi fisici go dei raggi UV è comunque molto costoso in Raggi Ultravioletti (UV). Sono tra i mezzi fisici termini di impianti e di gestione degli stessi, e più comunemente impiegati nel campo della richiede controlli particolarmente accurati. disinfezione delle acque. Come ben noto, pos- siedono un’ottima attività battericida e viruci- Mezzi chimici da, in quanto agiscono direttamente sugli acidi L’ozono e il cloro, sia come ipocloriti che come nucleici dei microrganismi. biossido di cloro, sono fra i metodi maggior- Il loro impiego è in linea generale limitato mente utilizzati a livello acquedottistico. Sono a portate d’acqua intorno ad un massimo di tutti composti ad attività ossidante che, alle 100 m3/ora con l’eccezione di alcuni impianti comuni dosi di utilizzo innocue per il consu- particolarmente complessi che trattano anche matore, hanno efficacia nell’inattivazione di portate di 1000 m3/ora. un ampio spettro di microrganismi patogeni di Si tratta di mettere lampade a raggi UV, con importanza epidemiologica. potenze di almeno 30 mWatt/sec/cm2, diret- tamente a contatto con acqua chiarificata; Ipoclorito. L’ipoclorito di sodio, decisamente l’acqua deve essere limpida, incolore ed in più usato dell’ipoclorito di calcio, è sicura- strato sottile (in genere inferiore ai 15 cm), al mente il composto da più tempo utilizzato nel fine di favorire la penetrazione delle radiazio- campo della disinfezione dell’acqua, conside- ni. Nei sistemi industriali si utilizzano general- rando l’elevato potere ossidante della forma mente batterie di lampade a raggi UV alloggia- indissociata dell’acido ipocloroso (HClO) che è presente nelle soluzioni di ipoclorito a pH intorno alla neutralità. Il problema principale legato all’uso dell’ipo- clorito è dovuto all’interferenza del materiale organico presente nell’acqua, che in parte viene ossidato ed in parte si lega all’ipoclorito per formare dei clorocomposti, i quali, oltre a ridurre l’efficacia della disinfezione, posso- L’azione degli UV rompe i legami fra le molecole no presentare effetti tossici per l’uomo; tra del DNA (da Acqua&Aria, 7, 2010, modificata) questi composti clororganici di reazione, detti

79 Acqua di Parma acqua da bere

considerando i tassi di mortalità generale e specifici per cancro negli anni 1965-1976; dai risultati è stata messa in evidenza un’associa- zione significativa tra by-products della clo- razione (THMs) e tumore dell’esofago e dello stomaco nei maschi, ma nessuna associazione con il tumore del fegato e della vescica (Kool et al, 1981). Nella maggior parte dei casi erano coinvolte acque superficiali, trattate per il consumo umano, prelevate in zone ad alta industrializ- zazione, presentanti un elevato carico organi- co e la possibilità di inquinamento da sostanze oncogene già nell’acqua di approvvigionamen- to. In effetti risultati simili sono stati riportati anche in studi sulla clorazione di acque reflue (Denkhaus et al, 1980; Hrubec, 1981; Ishizaki et al, 1979).

Biossido di Cloro. Tale composto del cloro sta ormai sostituendo l’ipoclorito nel campo della disinfezione delle acque soprattutto per la sua più alta capacità ossidativa, che non consente la formazione di composti clororganici come i Trialometani, e per il fatto che la sua attività non è dipendente dal pH, rimanendo inalterata tra valori di 5 e 9 (Sansebastiano et al, 1983). È però possibile la formazione di composti clororganici diversi dai Trialometani, le cui concentrazioni risultano comunque di molto in- feriori rispetto a quelle determinate con l’uso dell’ipoclorito, il cui eventuale effetto sulla salute non è attualmente noto. by products, troviamo i Trialometani (THMs), il Il biossido si ottiene dalla reazione tra clorito cui principale rappresentante è il cloroformio, di sodio ed un acido minerale forte, general- composto di ormai accertata cancerogenicità mente acido cloridrico, e viene preparato al sia in campo animale che nell’uomo (De Greef momento dell’uso in impianti a circuito chiuso et al, 1980). per motivi di sicurezza. Gli effetti sulla salute della clorazione dell’ac- Anche l’uso del Biossido di Cloro richiede qua sono stati rivisti in dettaglio dal National comunque una certa cautela considerando Institute of Water Supply (NIWS); uno studio l’ampiezza delle possibili implicazioni per la epidemiologico è stato condotto in Olanda Sanità Pubblica. Le ricadute negative sulla su una popolazione di 4,6 milioni di soggetti, salute potrebbero derivare dalla presenza di

80 Centro Etica Ambientale Parma

clorito dovuto ad una incompleta reazione nel atmosferica appositamente essiccata per ridur- processo di preparazione del Biossido ovvero re la formazione di ossidi di azoto. formantesi in presenza di sostanze organiche Il problema principale di tale sistema è relati- per incompleta riduzione dello stesso Biossido. vo alla necessità di favorire un intimo contatto Il clorito, infatti, può essere responsabile di tra l’acqua e l’ozono, che si solubilizza solo effetti patologici, tra i quali i più importanti molto lentamente. Per tale ragione, si sono sono la metaemoglobinemia e l’anemia emoli- costruite delle vere e proprie torri di ozonizza- tica. zione in cui l’aria ozonizzata entra dal basso in Va comunque sottolineato che diversi studi fini bollicine e fluisce in equicorrente o contro- epidemiologici condotti su volontari approv- corrente con l’acqua. vigionati con acqua avente concentrazioni di Grazie al suo forte potere ossidante, non si clorito fino a 5 mg/l, ossia concentrazioni deci- formano composti di reazione tossici, anche se samente molto più alte di quella che si può ri- alcuni studi riportano effetti mutageni che tut- trovare in acque trattate con Biossido di Cloro, tavia hanno un livello d’attività notevolmente non hanno messo in evidenza modificazioni dei inferiore a quello indotto dall’uso del cloro principali parametri ematologici. (Simmon et al, 1979).

Ozono. Si tratta di un potente gas ossidante, prodotto da apparecchiature dette ozonizza- tori, mediante l’applicazione di differenze di potenziale (tra i 7000 e i 15000 volt) all’aria

Bibliografia Chlorine Dioxide Oxidation Products of Organic Materials. R. G. Rice and J. A. Cotruvo, Eds., • De Greef, E., Morris, J.C., Van Kreijl, C.F., Ozone Press Inter., Cleveland, p. 210-226. Morra, C.F.H., 1980. Health effects in the che- • Kool, H.J., Van Kreijl, C.F., Van Kranen, H.J. mical oxidation of polluted waters. In: Water and E. De Greef, 1981. Toxicity assessment of Chlorination Environmental Impact and Health organic compounds in drinking water in the Effects, Vol. 3, R. L. Jolley, W. A. Brungs, R. B. Netherlands. In: Water Supply and Health, H. Cummings, and V. A. Jacobs, Eds., Ann Arbor Van Lelyveld, and B. C. J. Zoeteman, Eds., Science, Ann Arbor, Mich., p. 913-924. Elsevier, Amsterdam, p. 135. • Denkhaus, R., Grabon, W.O.K., and O.A Pro- • Sansebastiano, G.E., Mori, G., Tanzi, M.L., zesky, 1980. Removal of mutagenic compounds Cesari, C., Bellelli, E., 1983. Biossido di cloro: in a water reclamation system evaluated by metodi di dosaggio e cinetiche di inattivazione means of the Ames Salmonella/microsome as- del poliovirus di tipo 1. L’Igiene Moderna 79, say. Progr. Water Technol. 12. p. 571-589. 61. • Hrubec, J., 1981. Het hergebruik van afval- • Simmon, V.F., Eckford, S.L., and A. F. Griffin, water als drinkwater. Tijdschr. Becewa 59, p. 1979. Ozone methods and ozone chemistry of 19-26. selected organics in water in mutagenic assays. • Ishizaki, K., Dobbs, R.A., and J.M. Cohen, In: Ozone/Chlorine Dioxide Products of Organic 1979. Ozonation of hazardous and toxic orga- Materials, R. G. Rice and J. A. Cotruvo, Eds., nic compounds in aqueous solution. In: Ozone/ Ozone Press Inter., Cleveland, p. 126-133.

81 Acqua di Parma acqua da bere

Generalità su inquinamento e trattamento dell’acqua

trattamenti chimici e fisici a cui viene sotto- la maggior parte della rete di distribuzione I posta l’acqua durante il processo di potabi- afferente alle abitazioni. lizzazione hanno lo scopo di affinarla sia sotto Ammoniaca, i cui prodotti di reazione con il il profilo organolettico, es. per eliminare la cloro utilizzato per la disinfezione, le cosid- torbidità, sia riguardo il contenuto di diverse dette cloramine, conferiscono all’acqua sapore sostanze chimiche, es. residui di metalli pe- ed odore sgradevoli e la cui presenza, quando santi, ammoniaca, nitrati, composti clororgani- non dovuta alle caratteristiche geologiche del ci, prodotti fitosanitari. sito, come in falde situate in terreni vulcanici o in strati torbosi, è indicativa di inquinamento La torbidità viene distinta in transitoria o sta- dovuto a scarichi industriali o alla degradazio- bile: nel primo caso è generalmente causata ne di materiali organici. dallo sviluppo di aria o altri gas nel momen- Arsenico, la cui presenza nell’acqua può esse- to in cui l’acqua fuoriesce da tubature sotto re di origine geologica, come nei terreni allu- pressione, mentre nel secondo si riconoscono vionali, o può derivare da attività industriali diverse cause quali ad es. presenza di metal- (lavorazioni di metalli, processi chimici indu- li in soluzione che si ossidano a contatto con striali con minerali di zolfo e fosforo, combu- l’aria (ferro, manganese), presenza di sostanze stione di carbone ed altri combustibili fossili); di origine vegetale (se la falda profonda poggia altra possibile causa è l’eccessivo utilizzo di su strati torbosi) o di veri e propri inquinanti fertilizzanti in agricoltura, es. arseniato di (alti livelli di detergenti). sodio (Pendias et al., 1992), in quanto il loro abuso ne comporta un’incompleta degradazio- Tipi d’inquinamento, effetti sulla salute ne con conseguente formazione di impurità, Oltre alle sostanze chimiche indesiderate compreso appunto l’arsenico, che si accumula- riscontrate nel complesso delle acque della no nel terreno e nelle acque; si rileva comun- nostra provincia, viene considerato l’arseni- que che il suddetto prodotto è attualmente co in quanto presente nelle acque di territori limitrofi e, segnatamente, nel Mantovano.

Tra i metalli pesanti che possono essere rimossi con adeguati sistemi di trattamento, si segna- lano i seguenti. Ferro e manganese, che conferiscono all’ac- qua un sapore sgradevole, un aspetto torbido, un colore rispettivamente rossastro e bruno- nerastro, e la cui provenienza, quando non sia di origine geologica, è ascrivibile essenzial- mente al distacco di frammenti metallici dalle tubature in ghisa ed acciaio che costituiscono

82 Centro Etica Ambientale Parma

poco utilizzato in agricoltura. Nitrati, che rappresentano i prodotti stabili terminali della degradazione dei composti or- ganici, quali indicatori di inquinamento, anche remoto, derivato principalmente dal massiccio utilizzo di fertilizzanti in agricoltura. Composti clororganici, nelle nostre acque rappresentati maggiormente da tricloroetilene e tetracloroetilene, in quanto sostanze non correttamente smaltite da industrie che impie- gano solventi clorurati a scopo di degrassaggio e che vengono trasportate nelle falde acqui- fere in seguito a piogge e pratiche irrigue. Da notare che altri tipi di questi composti, come i trialometani, si formano in seguito a tratta- menti di disinfezione con ipoclorito di sodio rispetto alla forma pentavalente, mentre la per reazione del medesimo con sostanze orga- tossicità dei composti organo-arsenicali è infe- niche presenti nelle acque, tipo acidi umici e riore rispetto a quella delle forme inorganiche fulvici (DocCEA Sistemi di disinfezione dell’ac- (Edwards, 1994). qua). La ricaduta negativa dei nitrati sulla salute Ad eccezione di ferro, manganese ed ammo- è legata al loro prodotto di trasformazione niaca, la cui presenza non determina problemi nell’organismo, ossia i nitriti, in quanto si di ordine sanitario, ma solo gli inconvenienti legano all’emoglobina impedendole di traspor- citati, l’eliminazione delle sostanze chimiche tare l’ossigeno ai tessuti. In effetti il consumo sopra menzionate rappresenta un importante prolungato di acqua contenente livelli di nitra- elemento di protezione della salute pubblica, ti superiori a 50 mg/l (VP), può causare l’in- in quanto possiedono documentata tossicità e sorgenza di metaemoglobinemia nei neonati possono causare patologie anche rilevanti. (DocCEA Il problema nitrati). Il consumo cronico di acqua contenente livelli A titolo esemplificativo, il consumo prolungato di composti clororganici superiori a 10 μg/l di acqua contenente una quantità di arsenico (VP) per i solventi e superiori a 30 μg/l (VP) superiore a 10 μg/l (microgrammi su litro), che per i trialometani, sembra associarsi all’insor- rappresenta il Valore di Parametro (VP) secon- genza di tumori della vescica e del retto. do la normativa di riferimento vigente (D.Lgs. 31/2001), si associa all’insorgenza di astenia, Trattamento chimico-fisico calo ponderale, depressione e tumori; infatti Premesso che l’unico intervento di tratta- l’arsenico è inserito nel Gruppo 1 della classi- mento chimico effettuato sull’acqua di Parma ficazione IARC (International Agency for Rese- è costituito dalla denitrificazione, ai fini di arch on Cancer), come sostanza caratterizzata informazione e documentazione si elencano da sufficiente evidenza di cancerogenicità di seguito i sistemi più comuni di trattamen- (pelle e polmoni) sull’uomo; è stato anche di- to delle acque generalmente utilizzati per la mostrato che l’arsenico trivalente è più tossico

83 Acqua di Parma acqua da bere

rimozione di: • Nitrati: denitrificazione (biologica, scambio ionico, osmosi inversa) • Torbidità e colorazioni anomale: chiarifloccu- lazione e filtrazione • Ferro e Manganese: deferrizzazione e de- manganizzazione • Ammoniaca: strippaggio, ossidazione (nitrifi- cazione compresa) • Arsenico: coagulazione e filtrazione su filtri a sabbia • Solventi Clorurati e Trialometani: assorbi- mento su carbone attivo, filtrazione su mem- brane, ossidazione, strippaggio. questa modalità di trattamento ne determina una riduzione in concentrazione pari al 90-95%. Denitrificazione. Si tratta di una metodica che Il limite dell’osmosi inversa è rappresentato può essere distinta in tre tipologie di tratta- dalla necessità di garantire un idoneo smalti- mento, cioè osmosi inversa, scambio ionico e mento del concentrato residuo. denitrificazione biologica. Lo scambio ionico è una modalità di tratta- L’osmosi inversa, trattamento utilizzato mento che consiste nel far passare l’acqua da sull’acqua di Parma, consiste nel far passare trattare attraverso resine scambiatrici di ioni o l’acqua, alla quale viene applicata una pressio- zeoliti (silico-alluminati di basi alcalino terro- ne superiore a quella osmotica (compresa tra se), che hanno la capacità di trattenere tutti 20 e 80 bar), attraverso membrane semiperme- gli anioni o i cationi in essa presenti, cedendo abili, aventi pori di diametro 0,0001 micron, i loro ioni. Nel caso di una demineralizzazio- che hanno la capacità di trattenere e quindi ne dell’acqua, si usano resine cationiche per di bloccare il passaggio delle sostanze in essa ridurre calcio e magnesio, e resine anioniche disciolte, ad eccezione dell’anidride carbonica per solfati, nitrati e cloruri. Per la rigenera- (CO ). In genere le membrane sono costituite zione delle resine si utilizzano, nel primo caso 2 da acetato di cellulosa o da polimeri ammidici. cloruro di sodio (NaCl), e nel secondo caso L’alta pressione fornita ha lo scopo di mante- idrossido di sodio (NaOH). Dal momento che nere un flusso d’acqua costante attraverso le l’acqua in uscita è quasi priva di nitrati e di membrane; una riduzione del flusso può essere altri sali, essa viene miscelata con acqua non dovuta alla perdita di permeabilità della mem- ancora trattata al fine di ripristinare un corret- brana ed alla deposizione di materiale solido to contenuto salino prima della sua immissione sulla sua superficie. Con questa metodica è in rete. I limiti relativi all’utilizzo delle resine indispensabile aggiungere all’acqua grezza sono rappresentati dalla necessità di una loro un agente antincrostante, in genere acido rigenerazione, dagli alti costi e dai proble- cloridrico (HCl) o solforico (H SO ), al fine di 2 4 mi connessi allo smaltimento delle soluzioni evitare la formazione di incrostazioni sulle rigeneranti esauste. I limiti relativi all’utilizzo membrane, e miscelare l’acqua finale (perme- degli zeoliti sono rappresentati dallo scarso ato) ad acqua non ancora trattata, al fine di rendimento e dalla necessità di una loro fre- correggere il pH. Per quanto riguarda i nitrati, quente rigenerazione.

84 Centro Etica Ambientale Parma

La denitrificazione biologica consiste nella roso che immobilizza i batteri denitrificanti e riduzione dell’azoto nitrico a nitroso, ad ope- ne permette lo sviluppo. Una volta raggiunta ra di vari generi di batteri denitrificanti (es. un’adeguata concentrazione, i batteri, in con- Pseudomonas, Micrococcus, Archromobacter) dizioni di anossia, in presenza di un substrato già presenti nell’acqua di falda e definiti che- organico esterno opportunamente aggiunto (in morganotrofi, in quanto ricavano energia dalla genere acido acetico) quale fonte di carbonio riduzione di composti organici; il risultato è ed in presenza di temperatura (20°C) e pH la formazione di azoto gassoso e di piccole (6-8) ottimali, ossidano il substrato carbonioso quantità di ossidi di azoto. Tali batteri posso- organico, determinando la produzione di azoto no utilizzare per le loro reazioni metaboliche gassoso. In una fase successiva l’acqua viene sia l’ossigeno disciolto nell’acqua che l’azoto sottoposta ad aerazione e strippaggio (veda- nitrico in essa contenuto; tuttavia affinché il si in seguito), allo scopo, rispettivamente, di processo avvenga correttamente, sono neces- arricchirla di ossigeno e di estrarre l’azoto sarie condizioni di anossia, ovvero di assenza gassoso, il quale viene liberato in atmosfe- di ossigeno disciolto. L’acqua viene immessa ra. Periodicamente è necessario effettuare in una struttura verticale (bioreattore) a livel- la pulizia dello strato microporoso mediante lo della sua porzione superiore e, durante la controlavaggio, ovvero facendo percorrere discesa, passa attraverso uno strato micropo- all’acqua opportunamente pressurizzata il percorso inverso all’interno del bioreattore, allo scopo di eliminare la biomassa in ecces- so ed evitare intasamenti. La denitrificazione biologica determina una riduzione dei nitrati nell’acqua pari al 93-95%. I limiti della meto- dica sono rappresentati dall’avviamento non istantaneo del processo, dalla disponibilità di un substrato carbonioso biodegradabile, dalla presenza di valori di temperatura e pH adegua- ti, dall’eventuale presenza di ossigeno disciol- to nell’acqua e dalla concentrazione di nitrati in essa presenti.

Chiariflocculazione. Si tratta di una tipologia di trattamento che consiste nell’aggiunge- re all’acqua una sostanza flocculante (la più utilizzata è il policloruro di alluminio [Al, Cl ]) 3 che determina la formazione di solfato di cal- cio, anidride carbonica ed idrossido di allumi- nio; quest’ultimo dà origine ad un precipitato fioccoso che ingloba le particelle colloidali so- spese nell’acqua, con conseguente formazione di un flocculato di dimensioni via via crescenti che si va a sedimentare e viene rimosso mec- canicamente. Condizione necessaria per una

85 Acqua di Parma acqua da bere

corretta flocculazione è una lenta agitazione cole. Esistono due tipi di filtri: lenti o inglesi e dell’acqua, che favorisce la formazione dei rapidi o americani. fiocchi senza determinarne la rottura. Alla fine I filtri lenti/inglesi sono costituiti da tre strati del trattamento persiste un certo grado di tor- di ghiaia di calibro via via minore al di sopra bidità, causata dalla presenza di fiocchi troppo dei quali viene posto un sottile strato di sab- leggeri per sedimentare, che viene eliminata bia silicea che va a formare, insieme ad una attraverso il trattamento di filtrazione. membrana biologica ivi sviluppatasi, il vero e proprio filtro, avente un’altezza di 70-120 cm. Filtrazione.Tale modalità di trattamento La membrana biologica sulla quale si impianta consiste nel far passare l’acqua all’interno di una microflora batterica, deriva dalla sedi- colonne cilindriche, attraverso materiali molto mentazione di piccole particelle organiche o fini in grado di bloccare le particelle di mag- minerali presenti nell’acqua. Detta membrana giori dimensioni e di assorbire quelle più pic- raggiunge il suo completo sviluppo dopo pochi

86 Centro Etica Ambientale Parma

giorni di funzionamento e la capacità filtrante ossigeno all’acqua: il risultato è l’ossidazione è pari al 99,5%. dei sali ferrosi e manganosi, ivi presenti, a Il limite di questo tipo di filtro è rappresen- sali ferrici e manganici, che, decomponendosi tato dalla riduzione della capacità filtrante tramite idrolisi, formano idrossidi di ferro e dopo un periodo di funzionamento compreso di manganese insolubili; questi ultimi precipi- tra 1 e 8 settimane, in base alla dimensione tano e vengono trattenuti tramite filtrazione. dell’impianto, a causa dell’ispessimento della Nel caso in cui la semplice aerazione non sia membrana e della sua aumentata compattez- sufficiente a rimuovere efficacemente i sali za; di conseguenza, per garantire un’adeguata ferrosi e/o manganosi, causa la loro massiccia capacità filtrante, è necessario provvedere a presenza, bisogna ricorrere a metodi dotati di periodica pulitura e rigenerazione del filtro, maggiore capacità ossidante, come clorazione mediante, in genere, controlavaggio con ac- od ozonizzazione (DocCEA Sistemi di disinfezio- qua pressurizzata. ne dell’acqua). I filtri rapidi/americani sono costituiti da un supporto di ghiaia e sabbia grossa su cui si Strippaggio. Metodo utilizzato per l’elimina- trova uno spesso strato (60-70 cm) di sabbia zione dell’ammoniaca, dei solventi clorurati e silicea, i cui granuli hanno dimensioni mag- dei trialometani. Il metodo per l’eliminazione giori rispetto a quelle dei filtri lenti (0,5-1 mm contro 0,3-0,5 mm). In questo caso viene aggiunto all’acqua un coagulante, in genere solfato di alluminio [Al (SO ) ], che in presen- 2 4 3 za di bicarbonati alcalino-terrosi, come idros- sido di calcio [Ca(OH) ], forma un precipitato 2 fioccoso di idrossido di alluminio [Al(OH) ]; i 3 fiocchi di idrossido di alluminio, sedimentando, trascinano sul fondo i solidi sospesi, mentre le particelle più fini colmano gli interstizi tra i granuli di sabbia del filtro determinandone una rapida maturazione. Infatti, la capacità filtran- te viene raggiunta dopo pochi minuti di funzio- namento ed è compresa tra il 95 ed il 98%. Il limite di questo secondo tipo di filtro è rappre- sentato da una più rapida riduzione della ca- pacità filtrante (12-24 ore di funzionamento), a causa del suo intasamento: anche in questo caso è necessario provvedere alla pulitura, che richiede pochi minuti, mediante lavaggio con- trocorrente con acqua pressurizzata.

Deferrizzazione - Demanganizzazione. Si tratta di due trattamenti che vengono ef- fettuati generalmente in contemporanea, in quanto entrambi prevedono la miscelazione di

87 Acqua di Parma acqua da bere

strippata (evaporata) può essere assorbita da una soluzione di acido solforico al 30-35%, con sviluppo di una soluzione di solfato d’ammonio che può essere utilizzata nella produzione di fertilizzanti. Per l’eliminazione dei solventi clorurati e di altri composti clorurati, lo strippaggio consiste nel miscelare acqua con aria, allo scopo di vo- latilizzare o vaporizzare i composti organici più volatili ed alcuni pesticidi. La torre di strip- paggio (Packed Tower Aeration, PTA) esegue un processo di aerazione in cascata in cui l’acqua da trattare scorre attraverso un mezzo filtran- te all’interno di un cilindro (torre) per essere miscelata con l’aria. Il mezzo filtrante consi- ste in piccole sfere di plastica appositamente studiate per ottenere un alto valore superfi- ciale rispetto al volume occupato. L’acqua, attraversando le sfere, viene divisa in minu- scole gocce e al di sotto dello strato filtrante dell’ammoniaca si realizza all’interno di torri viene insufflata aria. Tramite questo processo cilindriche di degassazione (degassatori) in cui i contaminanti organici vengono volatilizzati o vi è una pressione ridotta. L’acqua, leggermen- “strippati” dall’acqua e liberati nell’atmosfe- te riscaldata e pretrattata con sostanze basi- ra. Questa tecnologia ha raggiunto un grado che, ad es. soda caustica (NaOH) o carbonato di rimozione del 95%, ed oltre per alcuni com- sodico (Na CO ), al fine di aumentarne il pH a 2 3 posti organici. Solitamente, immediatamente circa 11,5, spostare l’equilibrio verso la for- dopo lo strippaggio, l’acqua viene disinfettata ma libera dell’ammoniaca (NH ) e favorirne il 3 poiché l’esposizione all’aria potrebbe intro- rilascio, viene introdotta dall’alto sottoforma durre batteri, virus e protozoi. Acque con alti di pioggia (mediante docce), mentre aria calda contenuti di ferro o manganese tendono ad viene insufflata all’interno delle torri dalla intasare il materiale plastico che deve perio- loro porzione medio-bassa per determinare un dicamente essere lavato. Gli svantaggi delle ulteriore aumento della temperatura dell’ac- torri di strippaggio, che potrebbero rendere qua. Ciò fa si che l’acqua goccioli su piatti e tale tecnologia non troppo conveniente, sono: canaline che ricevono in controcorrente aria il consumo energetico addizionale per la pre- calda. Dal momento che il sistema sfrutta il senza del compressore, le dimensioni consi- principio secondo cui la solubilità di un gas è derevoli della torre che possono raggiungere inversamente proporzionale alla temperatura i 2500 mm di diametro e 9000 mm in altezza, dell’ambiente e del liquido nei quali si trova, in funzione della volatilità e concentrazione ne deriva che viene favorita l’evaporazione dei composti che devono essere rimossi e della dell’ammoniaca, la quale, sottoforma di gas, portata dell’acqua da trattare, e la necessità viene liberata all’esterno in atmosfera. In al- di trattamento dei gas in uscita, in ottempe- ternativa al rilascio in atmosfera, l’ammoniaca ranza alle leggi che fissano i limiti di scarico in

88 Centro Etica Ambientale Parma

aria. no, rispettivamente, all’ossidazione di ammo- niaca in nitriti e di nitriti in nitrati. L’ossigeno Ossidazione. È una modalità di trattamento può essere aggiunto mediante insufflazione di che consiste nell’addizionare all’acqua agen- aria attraverso lastre porose o mediante di- ti ossidanti in grado di modificare lo stato di spositivi di agitazione meccanica, i quali, tra valenza di sostanze chimiche presenti, facili- l’altro, movimentando l’acqua, facilitano la tandone la sedimentazione e, di conseguenza, diffusione del gas. I suddetti batteri vengono l’eliminazione (vedasi processi di deferrizza- definiti chemoautotrofi, in quanto, per la loro zione e demanganizzazione). Nell’ambito della sopravvivenza, necessitano di carbonio inorga- potabilizzazione delle acque, l’agente ossi- nico (anidride carbonica) e ricavano l’energia dante più utilizzato è l’ossigeno atmosferico, utile per i processi biosintetici dalle succitate anche se, in presenza di importanti quantità ossidazioni. di inquinanti chimici, si ricorre all’uso di cloro Per la rimozione dei solventi clorurati dall’ac- ed ozono. Il trattamento ossidativo interviene, qua, sono andati sviluppandosi una serie di oltre che nella rimozione di ferro e mangane- processi innovativi che prendono il nome di se, anche in quella di ammoniaca, di solventi Trattamenti Avanzati di Ossidazione (AOT), i clorurati e di altri composti clororganici. quali si basano sull’elevata capacità ossidante Per quanto riguarda l’ossidazione dell’ammo- del radicale ossidrile (-OH). Essendo quest’ulti- niaca, il trattamento viene effettuato tramite mo dotato di un alto potenziale ossido-ridutti- clorazione: l’aggiunta di cloro gassoso o di vo, ha la capacità di degradare chimicamente ipoclorito all’acqua determina la formazione di questi inquinanti tossici e persistenti, trasfor- azoto molecolare (90%), nitriti e nitrati (7%), mandoli in sottoprodotti privi di tossicità o in ed altri composti azotati (3%). La quantità di semplici ioni/molecole, come cloruri, acqua ed cloro da aggiungere all’acqua per completa- anidride carbonica. La produzione di radicali re la reazione di ossidazione deve essere di ossidrilici può avvenire in diversi modi (combi- 8-12 volte superiore alla quota di ammoniaca nazione di due sostanze chimiche, ad esempio inizialmente presente. Dal momento che la re- perossido di idrogeno [H O ] e ione ferroso 2 2 azione porta alla formazione di un’importante [Fe2+], combinazione di un agente ossidante, componente acida (idrogenoioni), è necessa- rio, allo scopo di garantire un’adeguata veloci- tà di reazione, aggiungere un agente alcalino neutralizzante, costituito in genere da soda (NaOH). I limiti della metodica sono rappresen- tati dagli alti costi di esercizio e dalla forma- zione di cloramine, le quali, peraltro, vengono rimosse con l’ausilio di un filtro a carbone attivo. In alternativa, l’ossidazione dell’ammoniaca può essere ottenuta mediante processo bio- logico di Nitrificazione. Con l’aumento della concentrazione di ossigeno disciolto nell’acqua fino a 2 mg/l, alcuni batteri appartenenti ai generi Nitrosomonas e Nitrobacter provvedo-

89 Acqua di Parma acqua da bere

Per concludere, è importante sottolineare come questi AOT abbiano permesso di modifi- care il concetto di potabilizzazione/trattamen- to delle acque, passando da un “trasferimento di fase — smaltimento” ad una “trasformazio- ne e/o degradazione”.

Coagulazione. Si tratta di una tipologia di trattamento che prevede la destabilizzazione delle cariche elettriche superficiali proprie dei materiali sospesi nell’acqua attraverso l’utiliz- zo di polielettroliti. Infatti, le sostanze col- loidali sospese, sia a causa delle loro piccole dimensioni che per il loro continuo movimento derivante dalla repulsione delle cariche su- perficiali negative, non possono sedimentare, se non dopo l’aggiunta di particolari composti chimici, ad es. solfato di alluminio [Al (SO ) ] come [H O ], con la radiazione ultravioletta, 2 4 3 2 2 o cloruro ferrico (FeCl ), dotati di carica po- 3 combinazione della radiazione ultravioletta sitiva, che vanno a formare idrossidi metal- con acqua ed un fotocatalizzatore come bios- lici. Analogamente a quanto riportato per la sido di titanio [TiO ]), ognuno dei quali rap- 2 chiariflocculazione, di cui la coagulazione è presenta uno specifico AOT. La scelta dell’AOT una componente, tali idrossidi metallici favori- più idoneo dipende, di volta in volta, da vari scono l’aggregazione delle particelle, le quali fattori quali: tipo e concentrazione dell’inqui- possono raggiungere dimensioni fino a qualche nante da rimuovere, cinetica di degradazione, millimetro (“fiocchi”) con conseguente sedi- volumi di acqua da trattare, costi. Il ricorso a mentazione o blocco tramite filtrazione. Una questi trattamenti permette anche di svolgere condizione necessaria affinché il trattamento un’efficace azione disinfettante. Di conseguen- di coagulazione possa avvenire correttamen- za si possono evidenziare tre vantaggi relativi te è rappresentata da un’intensa agitazione all’utilizzo di queste metodiche: rimozione/ dell’acqua, che deve essere indotta allo scopo degradazione di inquinanti organici, simulta- di favorire la dispersione del coagulante ag- nea disinfezione ed assenza di composti da giunto. smaltire. Per quanto riguarda la rimozione dell’arseni- Pertanto questi metodi risultano più vantag- co dall’acqua, il trattamento maggiormente giosi rispetto ai trattamenti di assorbimento su utilizzato è la coagulazione seguita da filtra- carbone attivo e di filtrazione su membrane, zione su filtri a sabbia. Tale trattamento si più avanti descritti, che possono presentare basa sulla preventiva ossidazione dell’arsenico due importanti limiti: costi elevati e trasferi- ad arseniato mediante l’aggiunta di un agente mento/concentrazione degli inquinanti rimossi ossidante tipo ipoclorito di sodio; successi- dall’acqua in altre fasi, es. carbone attivo vamente si aggiunge un flocculante (sali di esausto e concentrati della filtrazione, che ferro o alluminio) al fine di determinare la richiedono comunque uno smaltimento. formazione di fiocchi di idrossidi di ferro o di

90 Centro Etica Ambientale Parma

alluminio sui quali viene adsorbito l’arsenico che poi precipita (Wingrich et al, 2002; Hering Assorbimento su carbone attivo. Si tratta et al, 1996; Paige et al, 1997). Per raggiunge- di una tipologia di trattamento che prevede re concentrazioni finali di arsenico nell’acqua il passaggio dell’acqua all’interno di colonne potabile inferiori ai 10 μg/l, pari al VP, è ne- simili a quelle utilizzate nella filtrazione, at- cessario aggiungere una quantità di coagulante traverso letti porosi formati da carbone attivo superiore a 2 mg/l. in granuli. In tal modo le molecole organiche La successiva fase di filtrazione su filtri a sab- persistenti, es. solventi clorurati, dotate di bia avviene generalmente per gravità. Recen- scarsa polarità, vengono per l’appunto adsorbi- temente è stato pubblicato uno studio ineren- te e rimosse. te la rimozione dell’arsenico, in base al quale Naturalmente è necessario rigenerare il carbo- i ricercatori hanno dimostrato che il batterio ne quando esaurito o sostituire periodicamente Lactobacillus acidophilus, che è in grado di i filtri quando intasati; la rigenerazione avvie- sopravvivere in presenza di concentrazioni tos- ne generalmente tramite un energico contro- siche di arsenico, una volta introdotto nell’ac- lavaggio ad acqua in un tempo di 10-15 minuti, qua contenente il metalloide, ha la capacità che consente di liberare il letto filtrante dal di ridurne la quantità fino ad un livello di 80 materiale trattenuto o ivi sviluppatosi e, a μg/l in sole tre ore di contatto (Singh et al, differenza del metodo che utilizza l’aria, di li- 2010). Tuttavia, dato che il VP per l’arsenico mitare le perdite di carbone dovute a fenome- è 10 μg/l, l’utilità del suddetto metodo sareb- ni di attrito; inoltre, il carbone attivo esausto be limitata, in associazione alla filtrazione su deve essere rigenerato mediante riscaldamen- membrane, all’impiego in determinate aree to tra i 400 e i 700 °C. geografiche il cui suolo è particolarmente ricco del metalloide.

Bibliografia Edizione. ESAC, Bologna. • Pendias A.K., Pendias H., 1992. Trace ele- • Barbuti S., Bellelli E., Fara G.M., Giammanco ments in soils and plants, second edition. CRC G., 2003. Igiene e medicina preventiva, quarta Press, London, 365 pp. edizione. Monduzzi Editore, Bologna, v. 2. • Signorelli C., 2009. Igiene epidemiologia Sa- • Edwards M., 1994. Chemistry of arsenic: re- nità Pubblica, quinta edizione. SEU, Roma. moval during coagulation and Fe-Mn oxidation. • Singh A.L., Sarma P.N., 2010. Removal of ar- J. Am. Water Works Assoc. 86 (9), p. 64-78. senic (III) from waste water using Lactobacillus • Hering J.G., Chen P.Y., Wilkie J.A., Elimelech acidophilus. Bioremediation Journal, 14 (2), p. M., Liang S., 1996. Arsenic removal by ferric 92-7. chloride. Journal AWWA, 4, p. 155-67, • Wingrich H., Wolf C., 2002. Research on the • Paige C.R., Snodgrass W.J., Nicholson R.V., removal of arsenic from drinking water by Scharer J.M., 1997. An arsenate effect on fer- flocculation with iron solutions and adsorption rihydrite dissolution kinetics under acidic oxic with granulated iron hydroxide (GEH). J. of conditions. Wat. Res., 31 (9), p. 2370-82. Water Supply, 51 (5), p. 273-81. • Passino R., 1995. Manuale di conduzione • WHO (2006). Guidelines for drinking-water degli impianti di depurazione delle acque. 3° quality, third edition.

91 Acqua di Parma acqua da bere

SCHEDA. Acque: Gruppi di ricerca attivi nell’Università di Parma

i seguito sono elencati, senza pretesa di Dcompletezza, i Dipartimenti ai quali affe- riscono Gruppi di ricerca attivi presso l’Uni- versità di Parma che si occupano di acque nell’ambito di numerosi campi di studio citabili in prima approssimazione con i seguenti termi- ni disciplinari: Idrologia, Idraulica, Costruzioni Idrauliche, Idrogeologia, Idrobiologia, Ecologia acquatica, Biogeochimica, Idrochimica, Igiene, Chimica Analitica. I Docenti operano in gran parte nell’Area delle Scienze anche nota come Impianti di trattamento sanitario-ambientale, Campus di Via . Sistemazione dei bacini idrografici. Dipartimento di Bioscienze Laboratorio di misure e modelli idraulici. Corsi impartiti: Ecologia delle acque interne, Ecologia applicata. Dipartimento di Scienze Biomediche, Laboratori d’analisi: Biogeochimica, Limnolo- Biotecnologiche e Traslazionali gia, Planctologia, Vegetazione acquatica. S.Bi.Bi.T. Attività svolte nel plesso di Via Volturno. Nei Dipartimento di Chimica Corsi di Igiene ed Igiene ambientale vengo- no trattati argomenti inerenti l’acqua come Nei Corsi di Chimica analitica e laboratorio e veicolo di microrganismi patogeni e di sostanze Chimica analitica e strumentale viene trattata chimiche tossiche ed i relativi sistemi di pre- l’acqua quale matrice ambientale per la deter- venzione (disinfezione). minazione delle varie componenti chimiche. Laboratorio di analisi microbiologiche sulle Laboratorio di analisi chimiche sulle acque. acque. Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra “Macedonio Melloni” Osservatorio Meteorologico Corsi impartiti: Idrogeologia, Geochimica delle dell’Università Si occupa della raccolta giornaliera dei dati acque. Laboratori d’analisi: Geochimica isoto- relativi a temperatura e precipitazioni atmo- pica, Geochimica delle acque. sferiche di Parma. E’ detentore di una inin- Dipartimento di Ingegneria Civile, terrotta e per questo invidiabile serie storica dell’Ambiente, del Territorio della durata di quasi duecento anni. e Architettura - DICATeA L’Osservatorio Meteorologico opera all’interno del Centro Interdipartimentale Energia Am- Corsi impartiti: Idraulica, Idrologia, Infrastrut- biente - CIDEA, le cui attività comprendono ture idrauliche, Ingegneria sanitaria-ambienta- gli studi e le applicazioni tecnologiche per la le, Dighe e traverse, Impianti idraulici, Com- produzione di energia da fonti idriche. plementi di idraulica, Idrologia sotterranea,

92