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P.G.T. Valutazione Ambientale Strategica Comuni di MONTESEGALE e ROCCA SUSELLA

Rapporto Ambientale VAS

maggio 2010 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

INDICE

1. Premessa 4

1.1 Obiettivi generali della Valutazione Ambientale Strategica 4

1.2 Percorso integrato PGT VAS 5

1.3 Struttura del Rapporto Ambientale 13

2. Metodologia: PGT- VAS 15

2.1 Fase di Orientamento, Predisposizione del Documento Preliminare di VAS 15

2.2 Verifica di coerenza: individuazione dei criteri di sostenibilità e matrici di lettura 15

2.3 Attuazione del Piano: il Monitoraggio 17

2.4 Contenuti del rapporto ambientale 19

3. Riferimenti normativi per la valutazione ambientale 20

4. Politiche piani e programmi 22

- PTR 23

- PPR 26

- PTCP 30

- PIF 35

- PTUA 39

- PPGR PV 41

- PTVE 43

5. Analisi del contesto ambientale 45

5.1 Inquadramento socio-economico e demografico 46

5.2 Qualità dell’aria – Clima ed emissioni in atmosfera 50

5.3 Risorse idriche 78

5.4 Suolo sottosuolo 86

5.5 Rifiuti 91

5.6 Rumore e vibrazioni 98

5.7 Radiazione ed energia 103

5.8 Patrimonio architettonico, paesaggio e beni ambientali 114

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5.9 Flora fauna ed ecosistemi 118

5.10 Quadro di sintesi 124

5.11 Cartografia: Aree e/o Beni Tutelati 126

6. Scenario di riferimento per il PGT di Montesegale e Rocca Susella 128

6.1 Contenuti del piano 128

6.2 Considerazioni generali su area vasta 134

7. Montesegale e Rocca Susella: i PGT 136

7.1 Proposte di progetto: le azioni strategiche 136

7.2 Le alternative di Piano 141

8. Analisi di coerenza 146

9. Potenziali effetti significativi del PGT sull’ambiente 156

9.1 Obiettivi di sostenibilità e definizione delle matrici di impatto ambientale 156

10. Criteri ambientali e misure di mitigazione per l’attuazione del PGT 163

11. Sistema di monitoraggio 167

11.1 Il monitoraggio 168

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1. PREMESSA

La presente relazione costituisce il Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS) del Piano di Governo del Territorio (PGT) dei comuni di Montesegale e Rocca Susella. Il Rapporto Ambientale è realizzato ai sensi dell’art. 5 e dell’allegato I della Direttiva europea 2001/42/CE sulla valutazione ambientale strategica e conforme agli Indirizzi generali per la valutazione ambientali di piani e programmi, deliberati dal consiglio regionale della Regione Lombardia con d.c.r. n. 351 del 13 marzo 2007 e della DGR 6420 del 30 dicembre 2007, aggiornata dalla DGR 10971 del 30/12/2009.

Per definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto, si riporta l’art. 5 della Direttiva 2001/42/CE:

il Rapporto ambientale…“comprende le informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma e, per evitare duplicazioni della valutazione, della fase in cui si trova nell'iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre fasi di detto iter”.

Il documento è predisposto nell’intento di aumentare la comprensione delle ricadute ambientali derivanti dalle azioni antropiche e di favorire la partecipazione collettiva ai processi di pianificazione. La documentazione prodotta nell’ambito della VAS è parte integrante del Documento di Piano nonché del PGT. Le Amministrazioni di Montesegale e Roccasusella hanno intrapreso un percorso di associazione per la redazione del PGT e della VAS. Il rapporto ambientale darà una lettura comune ed unitaria sia per quanto riguarda il quadro programmatico, che per il quadro delle tematiche ambientali, mentre nella seconda parte del documento, a partire dalla valutazione di obiettivi ed azioni, il rapporto analizzerà singolarmente ogni Documento di Piano.

1.1 Obiettivi generali della Valutazione Ambientale Strategica

La procedura di VAS, ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obiettivi di sostenibilità del PGT e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione sovraordinata e di settore. Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell’elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione che devono essere recepite dallo stesso strumento urbanistico. La VAS è avviata

4 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE durante la fase preparatoria del Documento di Piano, costituente il PGT, ed è estesa all’intero percorso decisionale, sino all’approvazione per continuare in fase attuativa con il monitoraggio. Essa rappresenta l’occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin dall’avvio delle attività, i seguenti elementi: • aspetti ambientali, derivati dalla analisi dello stato ambientale ovvero lo scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano; • strumenti di valutazione delle alternative proposte, degli scenari evolutivi e degli obiettivi introdotti dal Documento di Piano, • indicazioni sull’impostazione del sistema di monitoraggio.

Il rapporto ambientale che costituisce l’elaborato finale di questo processo, ha seguito le indicazioni contenute nella LR 12/2005 e negli indirizzi e nelle linee guida regionali compresi gli aggiornamenti apportati dalla DGR 10971 del 30/12/2009.

1.2 Percorso integrato PGT-VAS Il percorso di Valutazione Ambientale del Documento di Piano è progettato con la finalità di garantire la sostenibilità delle scelte di piano e di integrare le considerazioni di carattere ambientale, accanto e allo stesso livello di dettaglio di quelle socioeconomiche e territoriali, fin dalle fasi iniziali del processo di pianificazione. Le attività di VAS sono impostate in collaborazione con il soggetto pianificatore ed in stretto rapporto con i tempi e le modalità del processo di piano, in accordo allo Schema Generale di Valutazione Ambientale VAS predisposto dalla Regione Lombardia con DGR n. 6420 del 27 dicembre 2007 aggiornata con DGR DGR 10971 del 30/12/2009 Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS), All.1b Documento di Piano PGT Piccoli comuni. Tale schema, che si allega di seguito, è stato pertanto utilizzato come modello per giungere alla definizione delle fasi ed attività del percorso integrato di PGT/VAS di Montesegale e Rocca Susella.

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Secondo tale percorso, l’integrazione della dimensione ambientale si realizza, nelle fasi di orientamento ed elaborazione del PGT, nell’attività di supporto al pianificatore, per quanto attiene alle tematiche afferenti all’ambiente, in particolare nella definizione degli obiettivi del Documento di Piano, nella scelta delle azioni e nella identificazione di opzioni alternative per il piano. A tale scopo, la VAS mira ad integrare gli obiettivi ambientali significativi per il territorio comunale all’interno del sistema degli obiettivi di PGT, ad esempio ricercando le modalità atte a promuovere la tutela e la valorizzazione delle risorse naturalistiche, paesaggistiche ed ambientali, la tutela e la riqualificazione della rete delle acque superficiali e la sua promozione ad uso ricreativo, la

6 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE valorizzazione degli ambiti agricoli anche in rapporto al loro possibile ruolo di contenimento della pressione edificatoria. Per quanto riguarda obiettivi e azioni di carattere non ambientale, la VAS si impegna innanzi tutto a garantirne la sostenibilità attraverso l’integrazione delle considerazioni di carattere ambientale già in fase di progettazione, oltre che a proporre strumenti per minimizzarne gli impatti sull’ambiente e a suggerire le opportune misure di mitigazione. La VAS garantisce inoltre la trasparenza nella identificazione e costruzione delle alternative di piano. In fase di elaborazione di PGT, attività della VAS sono inoltre l’analisi della coerenza del Documento di Piano. La coerenza è finalizzata a verificare la rispondenza degli obiettivi del Piano con gli obiettivi derivanti da piani e programmi di altri Enti e che interessano il territorio comunale quali in primo luogo il Piano Territoriale Regionale (PTR) ed il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), ma anche da strumenti di pianificazione e programmazione settoriale di livello regionale, provinciale o di area vasta. Devono infine essere considerate le istanze di pianificazione dei Comuni contermini, nell’ottica di perseguire, per quanto possibile e relativamente agli Enti che hanno avviato un percorso di PGT, uno sviluppo armonico dal punto di vista ambientale e territoriale. Per quanto attiene alle alternative di piano, compito della VAS è la stima dei loro effetti ambientali, di supporto alla valutazione ed al confronto tra le alternative stesse. Sulla base dell’alternativa selezionata deve essere infine impostato il sistema di monitoraggio, con la scelta degli indicatori idonei al monitoraggio del processo di PGT, dell’evoluzione del contesto ambientale e degli effetti ambientali del piano. Il rilievo posto alla progettazione del monitoraggio è volto a definire tempistica e modalità operative per un’effettiva verifica dell’attuazione e dell’efficacia del piano, in termini sia procedurali sia di impatti sull’ambiente e sul territorio, e di identificare opportuni meccanismi di retroazione, in base ai quali correggere, se e quando necessario, obiettivi, azioni e modalità di attuazione del piano. In quest’ottica, il monitoraggio non può essere chiaramente limitato al solo Documento di Piano, ma va esteso all’intero PGT e agli strumenti comunali di carattere attuativo che dal PGT possono discendere; è pertanto prevista l’elaborazione periodica di una relazione di monitoraggio, che dà conto a scadenze prefissate delle effettive modificazioni che intervengono sul territorio comunale ad opera dell’insieme degli strumenti pianificatori che su di esso agiscono. Prima della fase di adozione del PGT è predisposta una proposta di Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica, in accordo a quanto riportato nel precedente paragrafo 2.1, che costituisce parte integrante della proposta di PGT. A seguito delle forme di partecipazione previste dalla normativa, All. 1° del modello metodologico,

Relativamente alle associazioni, organizzazioni o gruppi, in relazione al Piano, si ritiene opportuno :

1. individuare tutte le realtà presenti nel territorio a seconda delle loro specificità

2. avviare momenti di informazione e confronto.

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compito della VAS è effettuare l’analisi di sostenibilità delle osservazioni pervenute, integrando ove opportuno il Rapporto Ambientale e giungendo alla sua formulazione finale per l’approvazione. Con atto della giunta del Comune di Montesegale n.47 del 05.08.2009 e con atto della giunta del Comune di Rocca Susella n. 23 del 26.08.2009, fu deliberato l’avvio del procedimento della VAS in forma congiunta nell’ambito della redazione del PGT. Con tali delibere fu attivata e disciplinata la “fase di informazione, consultazione e partecipazione” e furono individuati: - l’Autorità proponente nei comuni di Montesegale (capofila) e di Rocca Susella; - l’Autorità procedente nelle persone di Carlo Ferrari sindaco pro-tempore di Montesegale, e di Pierluigi Barzon sindaco di Rocca Susella; - l’Autorità competente per la VAS nel geom. Giancarlo Franchini, responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Montesegale.

Nella prima conferenza di valutazione VAS, indetta il 30 settembre 2009 è stato illustrato il documento di scoping, la definizione dell'ambito di influenza del DdP e delle caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite all’interno del Rapporto Ambientale. Alla conferenza erano stati invitati: - Enti territorialmente interessati: ▪ Regione Lombardia; ▪ Provincia ; ▪ Comunità Montana Oltrepo Pavese; ▪ Comuni limitrofi: , , , , Godiasco, Rivanazzano, . - Soggetti competenti in materia ambientale: ▪ Arpa Lombardia, dipartimento di Pavia; ▪ Asl di Pavia; ▪ Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; ▪ Sovrintendenza per i beni Archeologici. - Settori del pubblico interessati: ▪ WWF, Italia nostra; ▪ Legambiente; ▪ ASM Servizi ; ▪ ATO Pavia; ▪ Pro loco Montesegale; ▪ Pro loco Rocca Susella; ▪ Ass. Gruppo Arcieri Ardivestra di Montesegale; ▪ Circolo Amici di Chiusani di Rocca Susella.

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I presenti alla conferenza furono: ▪ Legambiente: arch. Renato Bertoglio; ▪ Comune di Montesegale: Sindaco Carlo Ferrari; ▪ Comune di Rocca Susella: Sindaco Pierluigi Barzon; ▪ Dott. Negrini tecnico incaricato per la redazione dello studio geologico; ▪ Geom. Marco Picco responsabile ufficio tecnico comune di Rocca Susella; ▪ Arch. Luigi Bariani tecnico coincaricato per la redazione del PGT; ▪ Geom. Giancarlo Franchini responsabile ufficio tecnico comune di Montesegale; ▪ Arch. Carla Maria Crosina, estensore del Documento di scoping. In sede di conferenza viene illustrato il percorso metodologico procedurale PGT-VAS e l’ambito di influenza del PGT. Si portano le prime risultanze del quadro conoscitivo territoriale-ambientale, e si ricorda che la conferenza di valutazione ha anche la finalità di acquisire pareri e suggerimenti. Si ricorda l’importanza della VAS quale strumento che integra la dimensione ambientale all’interno del progetto di governo del territorio. L’amministrazione di Montesegale, riassume le linee guida generali che si intendono intraprendere con il PGT e che si sintetizzano in: ™ tutela e valorizzazione del paesaggio; ™ contenimento di consumo del suolo; ™ ricerca di un equilibrio fra le diverse esigenze territoriali (insediamenti, servizi, infrastrutture, paesaggio), per una visione complessiva del territorio; ™ considerare il paesaggio agricolo come risorsa da valorizzare e sostenere per un differente modello di sviluppo; ™ valorizzare non solo le emergenze storico, artistico e architettoniche presenti nel comune, ma anche le costruzioni della tradizione locale; ™ pensare a tutto il percorso del Torrente Ardivestra come una fascia verde da preservare e valorizzare essendo uno degli elementi caratterizzanti di questo territorio; ™ valorizzare e mantenere la riconoscibilità ed identità del territorio comunale; ™ rafforzare il piano di sviluppo della mobilità lenta, prevedendo anche il collegamento con i comuni confinanti al fine di realizzare una rete il più vasta possibile, come mezzo alternativo di collegamento, di utilizzo del tempo libero, e di conoscenza delle bellezze paesaggistiche e naturali.

Si mette in evidenza la necessità di un rilancio economico-sociale del territorio attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse di carattere naturalistico, paesaggistico, .ma anche storico e culturale. E’ importante altresì la promozione di azioni di sviluppo per il settore produttivo e dei servizi sociali. Si ricorda che il comune di Montesegale ha candidato il progetto “Arte nella natura” al finanziamento asse 4 del POR competitività 2007-2013, e che il comune ha aderito al “Sentiero degli Abati” quale progetto di valorizzazione della senti eristica connessa alla Green Way Voghera- . L’Amministrazione di Rocca Susella ribadisce in dettaglio quanto già espresso dal sindaco di Montesegale, aderendo ad obiettivi e finalità del nuovo PGT in forma congiunta.

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I contributi in sede di conferenza di valutazione sono portati dall’associazione Legambiente, che mette in evidenza l’importanza della valorizzazione dei percorsi ciclo-pedonali e l’integrazione con la Green Way Voghera-Varzi. Porta a conoscenza dell’iniziativa “Piccola Grande Italia”, campagna di Legambiente a sostegno dei piccoli comuni, del patrimonio d’arte e di tradizioni che custodiscono. Si sottolinea la necessità di unire le risorse pubbliche a quelle private per incentivare nuove forme di turismo sostenibile per esempio attraverso l’utilizzo delle case vuote. Si ricorda infine l’importanza della partecipazione popolare agli incontri pubblici nel corso di formazione del PGT.

Si vedono infine le note della Provincia di Pavia prot. n. 2524 del 30.09.09, e di ARPA, prot. n. 2529 del 30.09.09. Nelle tabelle seguenti se ne sintetizzano i contenuti.

Provincia di Pavia - ricorda in premessa la normativa e le disposizioni di riferimento per la redazione della VAS; - si riassumono le fasi secondo le quali la VAS deve obbligatoriamente far riferimento e che sono: - avvio del procedimento e pubblicazione all’albo pretorio e su web; - nomina delle autorità proponente e competente; - individuazione autorità con competenze ambientali, enti territoriali, pubblico e soggetti interessati coinvolti nel processo; - individuazione modalità di pubblicizzazione del rapporto ambientale; - si ricorda la deliberazione provinciale n. 507 del 04.10.2007 “Contenuti orientativi per la redazione del Piano di Governo del territorio nelle more di adeguamento del PTCP”; - si ricorda la Direttiva 2001/42/CE per i contenuti del rapporto ambientale e sintesi non tecnica; - si ricordano i contenuti del documento di scoping e che dovranno svolgersi almeno 2 conferenze di valutazione; - si ricordano i tempi di messa a disposizione del documento di piano , rapporto ambientale, sintesi non tecnica e tutta la documentazione prevista art. 8 e 10bis l.r. 12/2005 (30 giorni), e che nei successivi 15 potranno esprimersi tutti i soggetti interessati. Si rammenta la documentazione obbligatoria da produrre ai fini dell’adozione/approvazione; - si ribadisce l’importanza ai fini della partecipazione, della pubblicazione e divulgazione di tutta la documentazione, percorso procedurale, osservazioni/contributi; - si elencano i documenti, le linee guida ed indirizzi per l’applicazione della legge 12/2005 nei suoi diversi aspetti - si ribadisce l’importanza del PTR e del piano paesaggistico regionale quale riferimento e disciplina del governo del territorio; - per quanto riguarda eventuali trasformazioni e/o adeguamenti commerciali, la sostenibilità delle scelte dovrà essere verificata con la DCR n. 352 del 13.03.2007, con la DGR 5054 del 04.12.2007, e con il Programma Triennale del Commercio, 2006-2008 approvato con DCR n. VIII/352 del 13.03.2007 ai sensi dell’art. 3 l.r. 14/99. Ulteriori indicazioni sono in Decreto del Direttore Generale del 19.12.2008 n. 15387. In assenza dell’adeguamento del PGT alla disciplina commerciale potranno essere assentiti esclusivamente esercizi di vicinato. Questi criteri valgono quale specifica per i contenuti che dovrà sviluppare la VAS per gli aspetti commerciali; - si ricorda DGR 8059 del 19.09.2008 che definisce i criteri per l’individuazione delle aree agricole di interesse strategico all’interno del PGT; - si danno indicazioni ed i riferimenti in merito all’individuazione della rete ecologica locale; - si sottolineano i riferimenti per i contenuti dello studio geologico, e l’interdipendenza tra studio

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geologico e verifica di compatibilità provinciale; - si indicano i contenuti minimi dello scoping, ed in particolare dovrà: - dare indicazioni di ordine procedurale ed analitico; - prevedere il processo partecipativo; - individuare l’ambito di influenza del piano e l’orizzonte temporale; - definire le autorità con competenze ambientale e pubblico e modalità di consultazione; - fare un’analisi preliminare di contesto con primi indicatori; - individuare aree sensibili e elementi di criticità; - presumibili impatti del piano; - descrivere la metodologia di valutazione. - si ricorda che tutti gli elaborati testuali e cartografici costituenti il PGT dovranno essere prodotti su supporto digitale in formato shape. Arpa Osservazioni sulla VAS - riferimenti normativi: integrazione con DGR 8/6053 del 5/12/2007 “Partecipazione delle ASL e di Arpa Lombardia ai procedimenti di approvazione dei piani di governo del territorio – Indirizzi operativi”; - integrazione nel processo metodologico con informazioni contestualizzate riferite all’individuazione dell’Autorità competente e procedente, all’individuazione dei soggetti da coinvolgere, al percorso intrapreso dai due comuni, e descrizione delle attività intraprese; - si ricorda l’importanza della partecipazione del pubblico e si chiede di pubblicare l’insieme della documentazione prodotta durante il percorso di PGT sul sito web del comune; - si ricorda all’autorità procedente la messa a disposizione per 30 giorni del PGT, Rapporto ambientale e sintesi non tecnica ; - si chiede la convocazione dell’ultima conferenza di valutazione VAS successivamente allo scadere dei 45 giorni complessivi individuati dalla procedura; - si rammenta l’importanza del documento di Sintesi non tecnica ai fini della divulgazione e trasparenza del percorso di Piano; - si chiede la predisposizione di una carta dei vincoli. Qualità delle acque superficiali e sotterranee - approfondire la tematica degli scarichi in termini quantitativi e qualitativi. A tal fine inserire all’interno del Rapporto Ambientale un elenco relativo agli insediamenti produttivi (industriali, artigianali e commerciali) indicando quelli che scaricano in fognatura e quelli che scaricano in acque di superficie; - in raccordo con autorità d’ambito e gestore servizio idrico integrato, condurre un’analisi dello stato dei servizi idrici di captazione, adduzione e distribuzione della risorsa. E’ fondamentale valutare efficienza e capacità dell’impianto di depurazione; - si rammenta la DGR 7868/02 ai fini dell’individuazione del reticolo idrico minore; - si ricorda l’art.94 del DLgs 152/2006 in merito a captazioni e derivazioni e aree di salvaguardia per acque destinate al consumo umano. Il comma 4 riporta le attività e i centri di pericolo che non possono essere insediati nelle zone di rispetto; comma 5 prevede per gli insediamenti o le attività di cui al comma 4 preesistenti, ove possibile e comunque a d eccezione delle aree cimiteriali, siano adottate le misure per il loro allontanamento, e in ogni caso venga garantita la loro messa in sicurezza. Si ricorda la DGR 7/12693 per la disciplina delle costruzioni, opere di urbanizzazione e pratiche agronomiche all’interno delle fasce di rispetto. Componente geologica e idrogeologica - integrare il Rapporto ambientale con contenuti rilevanti tratti dallo studio geologico;

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- si ricorda l’importanza del Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI); - nella definizione di azioni e nell’analisi delle alternative di piano tenere in considerazione quanto rilevato nello studio geologico. Si ricorda che il DdP deve contenere le norme geologiche. Inquinamento acustico - si ricorda l’importanza dello studio di zonizzazione acustica; - si rammenta la predisposizioni dello strumento prima dell’approvazione finale del PGT. Biodiversità - individuare una rete ecologica comunale; - si specifica che la rete ecologica locale deve essere finalizzata alla connessione eco-sistemica del territorio secondo lo schema dettato dalla rete ecologica sovracomunale; - nel contesto territoriale presente, possono trovare adeguata collocazione azioni di compensazione e perequazione ambientale; - si ricorda che per la rete ecologica comunale, il Piano dei servizi dovrà individuare in dettaglio i “corridoi ecologici”, mentre il Piano delle regole le “aree di valore ecologico”. Monitoraggio - si ricorda che per ciascun indicatore devono essere verificate: - coerenza con obiettivi e azioni di piano; - presenza di eventuali traguardi da raggiungere; - definizione di ciò che è misurato; - definizione dell’unità di misura; - elenco delle fonti di reperimento dei dati; - l’eventuale coinvolgimento di soggetti esterni all’ente estensore del piano; - si dovrebbero comprendere anche indicatori sociali ed economici; - si consiglia di rivedere la fonte di alcuni dati citati nel documento di scoping; - fare un report periodico delle risultanze di monitoraggio; - si ricorda infine che ai sensi art. 18 DLgs 4/2008, il piano deve individuare “le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio”

Per quanto riguarda la partecipazione, il giorno 28 gennaio 2010 fu indetta la 1a consultazione pubblica dei comuni di Montesegale e Rocca Susella. I presenti erano: - sig. Carlo Ferrari sindaco di Montesegale; - sig. Pierluigi Barzon sindaco di Rocca Susella; - arch. Luigi Bariani tecnico coincaricato con ing. A. Vecchi della redazione del PGT; - n. 30 cittadini circa. L’architetto Bariani descrive finalità e potenzialità di PGT e VAS quali strumenti di novità in quanto alla condivisione con la popolazione dei processi di governo del territorio. Illustra gli obiettivi e le linee guida generali che le amministrazioni intendono perseguire nella redazione del Piano di Governo del Territorio e che si sintetizzano in: - tutela e valorizzazione del paesaggio; - contenimento di consumo del suolo; - ricerca di un equilibrio fra diverse esigenze territoriali (insediamenti, servizi, infrastrutture,

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- paesaggio); - paesaggio agricolo quale risorsa da valorizzare e sostenere per un differente modello di sviluppo; - valorizzazione delle emergenze storico, artistico e architettoniche presenti nel comune, ma anche delle tecniche costruttive della tradizione locale; - pensare a tutto il percorso del Torrente Ardivestra come una fascia verde da preservare e valorizzare essendo uno degli elementi caratterizzanti di questo territorio; - valorizzare e mantenere la riconoscibilità ed identità del territorio comunale; - rafforzare il piano di sviluppo della mobilità lenta, prevedendo anche il collegamento con i comuni confinanti al fine di realizzare una rete il più vasta possibile, come mezzo alternativo di collegamento, di utilizzo del tempo libero, e di conoscenza delle bellezze paesaggistiche e naturali. Al termine dell’illustrazione, la popolazione presente viene sollecitata a partecipare con suggerimenti, proposte e/o istanze.

1.3 Struttura del Rapporto Ambientale Il Rapporto Ambientale è strutturato come segue. Il capitolo 1 illustra gli obiettivi e i contenuti del Rapporto Ambientale. Il capitolo 2 spiega nel dettaglio le modalità di impostazione del percorso integrato di PGT/VAS e imposta gli obiettivi di sostenibilità ambientale mutuati dalla normativa e dalle politiche europee, nazionali, regionali e provinciali. Il capitolo 3 contiene i principali riferimenti normativi per la VAS, a livello europeo, nazionale e regionale lombardo. Il capitolo 4 traccia una sintesi del quadro pianificatorio a scala regionale, provinciale e di settore. Il capitolo 5 contiene l’analisi del contesto ambientale per il territorio comunale, sia per i fattori richiesti dalla direttiva europea 2001/42/CE sulla VAS (aria e clima, acqua, suolo, flora, fauna e biodiversità, paesaggio e beni culturali, popolazione), sia per altri fattori prioritari (rumore, radiazioni, rifiuti, energia, mobilità e trasporti) e sintetizza le principali criticità e potenzialità ambientali presenti nell’area in esame, integrandole con le criticità e potenzialità relative agli aspetti territoriali e socioeconomici. In calce ad ogni paragrafo del presente capitolo si trovano i riferimenti normativi. Il capitolo 6 illustra gli elementi principali considerati per la definizione dello scenario di riferimento per il PGT, traendone conclusioni che risultano di supporto ai fini della attività di valutazione dei potenziali effetti significativi di piano. Il capitolo 7 illustra i PGT dei comuni di Montesegale e Rocca Susella. Il capitolo 8 è volto ad analizzare la coerenza dei contenuti ambientali del PGT, rispetto ai vigenti piani e programmi di livello regionale e provinciale.

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Il capitolo 9 individua per matrice ambientale i potenziali effetti significativi sull’ambiente delle azioni strategiche dei PGT dei due comuni, in termini positivi o negativi, segnalando anche i casi in cui l’effetto è incerto. La valutazione è effettuata in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale introdotti nei precedenti capitoli ed è accompagnata da una serie di commenti e indicazioni volti ad accrescere la sostenibilità del sistema delle azioni. Il capitolo 10 riporta alcuni criteri ambientali e misure di mitigazione e compensazione per la fase di attuazione e gestione dei PGT. Il capitolo 11 è volto alla progettazione del sistema di monitoraggio dei PGT. In questo capitolo si propongono una serie di indicatori di stato e di processo, sui quali basare il monitoraggio. La sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale è in un documento a parte allegato.

14 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

2. METODOLOGIA PGT-VAS Nel presente Capitolo è descritta la metodologia utilizzata per la VAS del PGT dei Comuni di Montesegale e Rocca Susella i quali predispongono ognuno il proprio PGT mentre la procedura di VAS è congiunta ad entrambi. Di seguito, sono esplicitate le fasi che porteranno alla redazione del Rapporto Ambientale e al conseguente sviluppo del processo di VAS.

2.1 Fase di Orientamento, Predisposizione del Documento Preliminare di VAS – Scoping. Tale fase prevede la definizione dell'ambito di influenza del DdP e la definizione della caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite nel Rapporto Ambientale. Nello specifico: “scoping – conferenza di valutazione (prima seduta) L’autorità procedente in collaborazione con l’autorità competente per la VAS predispongono un documento di scoping. Ai fini della consultazione il documento viene inviato ai soggetti individuati con l’atto formale reso pubblico e presentato in occasione della prima seduta della conferenza di valutazione occasione in cui si raccolgono osservazioni, pareri e proposte di modifica e integrazione. Il documento di scoping contiene lo schema del percorso metodologico procedurale definito, una proposta di definizione dell’ambito di influenza del DdP e della portata delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale.”

Per la definizione dell’ambito di influenza, a partire dai dati forniti dall’Amministrazione comunale (riferiti anche al livello sovra locale) è stato costruito il quadro conoscitivo dello stato attuale finalizzato a descrivere una stato delle componenti ambientali/antropiche coinvolte nelle scelte di Piano. Si tratta di un’analisi di tipo ambientale-territoriale, che ha lo scopo di far emergere le principali criticità/opportunità. Il quadro conoscitivo aiuterà ad orientare le scelte di governo del territorio nella definizione di obiettivi generali, specifici ed azioni.

2.2 Verifica di coerenza: individuazione dei criteri di sostenibilità e matrici di lettura Come indicato nelle Linee Guida di Enplan (http://www.interreg-enplan.org/sperimenta) Per i P/P direttamente assoggettati a VAS ai sensi delle norme comunitarie e nazionali, conviene sviluppare, prima di procedere alla fase di elaborazione del P/P, un'analisi di sostenibilità degli orientamenti iniziali. Tale analisi consiste in una preliminare visione globale sia degli aspetti ambientali che potrebbero subire impatti negativi a seguito dell'attuazione del P/P, sia di quegli aspetti ambientali del territorio (o del settore) che potrebbero invece migliorare. I risultati di tale analisi facilitano la formulazione di obiettivi generali del P/P orientati alla sostenibilità ambientale. L'analisi degli orientamenti iniziali non deve essere uno studio esaustivo sulla relazione tra l'impostazione del P/P e lo sviluppo sostenibile, ma potrebbe tradursi semplicemente in

15 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE una relazione, non necessariamente redatta dall'amministrazione che pianifica, nella quale si evidenzino, in relazione agli orientamenti iniziali del P/P, le considerazioni opportune per conseguire l'obiettivo della sostenibilità.

Sulla base di quanto detto sopra, una volta che l’Amministrazione ha definito gli obiettivi generali e specifici, si procede all’analisi della coerenza degli obiettivi di Piano con il quadro programmatico sovraordinato e con gli obiettivi di protezione ambientale e di sostenibilità stabiliti a livello superiore (internazionale, nazionale). Per la definizione degli obiettivi o criteri di sostenibilità si dovrà operare una scelta tra quelli disponibili di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale in modo da declinare alla scala locale le risultanze di questo confronto. La scelta è stata operata analizzando documenti, linee guida, piani e programmi di livello internazionale, nazionale, regionale e provinciale:

• Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta, relativo al periodo compreso tra l’1 gennaio 2001 ed il 31 dicembre 2010, istituito con decisione 1600/2002/CE del 22 luglio 2002 e adottato con il Doc. 10917/06 il 15-16 giugno 2006 dal Consiglio d’Europa;

• Aalborg+10 report, approvato in data 11 giugno 2004 dai partecipanti alla quarta conferenza europea delle Città Sostenibili, tenutasi ad Aalborg;

• Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale ed i Programmi dei Fondi Strutturali dell’UE, agosto 1998.

• Deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia, promossa a seguito della prima strategia UE in materia di sviluppo sostenibile adottata dal consiglio europeo di Göteborg (2001) e completata dal Consiglio Europeo di Barcellona del 2002.

• Piano Territoriale Regionale, adottato dal Consiglio Regionale nella seduta del 30 luglio 2009, con deliberazione n.874.

• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 55 del 14 ottobre 2003. Di seguito, si propone la lista di tematiche e di obiettivi che dovranno essere integrati nel rapporto Ambientale:

TEMI SPECIFICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ Incrementare le risorse rinnovabili 1. Clima e atmosfera Ridurre i consumi energetici 2. Biodiversità Conservare gli ambienti naturali e tutelare le specie rare e vulnerabili

3. Aria Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici

Ridurre i consumi idrici 4. Acqua Tutelare le risorse e le riserve idriche 5. Suolo Tutelare il suolo da processi alteranti

6. Rifiuti Contenere la produzione di rifiuti

7. Clima acustico Ridurre il livello di inquinamento acustico Garantire la distribuzione degli spazi edificati in localizzazioni adeguate 8. Ambiente edificato Salvaguardare il patrimonio storico architettonico

9. Salute umana Tutelare e migliorare la qualità della vita

16 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Una volta individuati gli obiettivi di sostenibilità, l’analisi di coerenza potrà essere esplicitata attraverso l’uso di una matrice che metta in relazione gli obiettivi di Piano, con gli obiettivi di sostenibilità previsti a livello superiore. L’analisi valuterà gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e la sua evoluzione probabile in coerenza con la programmazione urbanistica proposta sintetizzata all’interno della “Matrice di Valutazione”. Le informazioni scaturite dallo stato saranno riportate a livello qualitativo tipo

+ coerente

- incoerente

/ non significativo

? da approfondire Laddove la matrice evidenzia incoerenza o necessità di approfondimenti, viene sviluppata una tabella con criticità, considerazioni e/o suggerimenti. Su questa base il piano elaborerà delle risposte che si tradurranno nella rivisitazione/affinamento degli obiettivi generali e specifici,. Queste risposte andranno poi verificate utilizzando sempre una matrice di sintesi degli effetti attesi che contempla nel caso, ulteriori suggerimenti. La valutazione inoltre, deve dare conto delle principali azioni previste nel Documento di Piano attraverso una stima (anche quantitativa, dove possibile) dei possibili effetti. In questa fase saranno individuate le misure previste per impedire, ridurre o quantomeno compensare, possibili effetti negativi dovuti allo scenario proposto. Nel caso in cui dal Documento di Piano emerga un’interazione negativa con un determinato aspetto ambientale sarà necessario rispondere agli elementi critici considerando i seguenti elementi:

z suggerimenti di compensazione, per quelle situazioni che evidenzino ancora impatti residui nonostante l’applicazione delle misure di mitigazione;

z suggerimenti attuativi nella pianificazione attuativa e di settore, e nelle procedure urbanistiche ordinarie;

z suggerimenti di mitigazione, che trovano applicazione a livello progettuale delle infrastrutture o dei grandi interventi insediativi. E’ necessario sottolineare che le azioni individuate non sono sempre di competenza del Piano, poiché talvolta per l’attuazione delle stesse si rimanda a programmi e politiche pubbliche di area vasta o a piani di settore.

2.3 Attuazione del Piano: il Monitoraggio Lo scopo del Sistema di Monitoraggio del PGT è di valutare gli effetti diretti e indiretti dell’attuazione delle azioni previste dal Piano sulle componenti e matrici ambientali individuate e sulle reciproche interazioni in relazione al livello di dettaglio del Piano stesso.

17 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Il monitoraggio costituisce l’attività di controllo degli effetti ambientali significativi prodotti in sede di attuazione del PGT, finalizzata ad intercettare tempestivamente gli effetti negativi e ad adottare le opportune misure di correzione. Il monitoraggio non si riduce quindi alla semplice raccolta e aggiornamento di dati ed informazioni, ma comprende una serie di attività, volte a fornire un supporto alle decisioni in termini operativi. Il piano di monitoraggio prevede l’utilizzo di due tipologie di indicatori: • di monitoraggio degli effetti ambientali, che valutano gli impatti positivi/negativi che le azioni del piano generano sul territorio. La valutazione della variazione dello stato di alcune matrici e componenti ambientali deve anche prendere in considerazione l’influenza di azioni legate a determinanti extra comunali; • di processo, che valutano l’andamento della realizzazione delle azioni previste nel PGT. Il sistema di monitoraggio sarà organizzato in modo da poter misurare fin dalle prime fasi di attuazione del PGT le dinamiche di evoluzione delle matrici e componenti ambientali indagate. Per gli indicatori ove fossero disponibili solo informazioni di tipo qualitativo, il monitoraggio indicherà le modalità di definizione, organizzazione e raccolta dei dati che l’Amministrazione dovrà osservare per il controllo nel tempo dell’attuazione del Piano e del conseguimento dei suoi obiettivi ambientali. La previsione di un monitoraggio del Piano negli anni futuri può porre le basi per un’introduzione sistematica di modalità di valutazione ambientale nel processo decisionale e nella pianificazione, con la possibilità di verificare le ricadute e l’efficacia ambientale degli obiettivi di Piano durante l’attuazione. II programma di monitoraggio produrrà un report, in cui saranno presentate informazioni e considerazioni, basate, laddove possibile, sulla quantificazione degli indicatori scelti per descrivere lo stato di una componente ambientale ed il suo trend.

18 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

2.4 Contenuti del rapporto ambientale Al punto 6.4 della DGR 6420/2007 e s.m.i. , vengono definiti i contenuti del Rapporto Ambientale ai sensi dell’Allegato I della Direttiva 42/2001/CE e che si riportano qui di seguito:

Elaborazione del Rapporto Ambientale L’autorità procedente d’intesa con l’autorità competente per la VAS elaborano il Rapporto Ambientale. Le informazioni da fornire, ai sensi dell’articolo 5 della Direttiva 2001/42/CE, sono quelle elencati nell’allegato I della Direttiva: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del DdP e del rapporto con altri pertinenti P/P; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del DdP; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al DdP, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al DdP, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale. f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del DdP; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di knowhow) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.

Nella stesura del Rapporto ambientale si terrà dunque conto della tabella sopra descritta.

19 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

3. RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE VAS

Il Rapporto Ambientale sarà basato sul seguente corpo legislativo e di indirizzo: • Direttiva Europea 2001/42/CE e relativi allegati. La valutazione ambientale strategica di piani e programmi è stata introdotta da questa direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio. La VAS viene presentata come processo continuo che affianchi, dalle primissime fasi di indirizzo fino alla fase di monitoraggio e controllo, il piano o programma, al fine di “garantire un elevato livello di protezione dell’ ambiente e di contribuire all’ integrazione di considerazioni ambientali all’ atto dell’ elaborazione e dell’ adozione di piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ ambiente. • Direttiva 2003/4/CE, Direttiva 2003/35/CE, D. lgs. 195/05. Tali normative riguardano la partecipazione e l’ accesso del pubblico alla pianificazione e all’ informazione nel contesto ambientale. Si configurano pertanto come complementari e come rafforzamenti e integrazioni di concetti già presenti nella direttiva 2001/42/CE. La direttiva 2003/35/CE in particolare interessa la partecipazione e il coinvolgimento del pubblico, inteso non solo come singoli cittadini, ma anche come associazioni operanti sul territorio, nell’ elaborazione di piani e programmi in materia ambientale. Il pubblico deve essere informato di ogni proposta relativa a strumenti di pianificazione e programmazione in campo ambientale e devono essergli resi noti le modalità e i soggetti cui riferirsi. La direttiva 2003/4/CE riguarda invece l’ accesso del pubblico alle informazioni riguardanti l’ aspetto ambientale. Le autorità sono tenute a rendere disponibili e fruibili le informazioni ambientali in proprio possesso, documentandone le modalità di raccolta, sistemazione ed elaborazione. • D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.(Dlgs 4/2008 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”). Il decreto legislativo ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Disciplina, in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, le materie seguenti: o a) nella parte seconda, le procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC); o b) nella parte terza, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche; o c) nella parte quarta, la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati; o d) nella parte quinta, la tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera;

20 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

o e) nella parte sesta, la tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente. • L.R. 12/2005 “Legge di Governo del Territorio, Regione Lombardia” e relativi documenti attuativi. Disciplina il governo del territorio, istituendo il Piano di Governo del Territorio (PGT. In particolare, l’ art. 4, coerentemente con quanto riportato nella direttiva comunitaria concernente la valutazione ambientale, istituisce per il Documento di Piano del PGT l’obbligo di effettuarne la VAS. La valutazione ambientale deve evidenziare la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di sostenibilità del piano e le relazioni dello stesso con piani e programmi sovraordinati; inoltre deve valutare le alternative individuate nel piano e offrire un supporto alle decisioni, ltreché individuare gli impatti potenziali, le misure di compensazione e di mitigazione. • I “Criteri attuativi della L.R. 12/05, atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l’attuazione dell’art.7 comma 2” emessi dalla Regione Lombardia nel Maggio 2006; • DCR n. VIII/351 del 13/03/07 “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (art. 4 della LR 12/05)”, e la Delibera del Consiglio N. VIII/6420 del 27/12/07 aggiornata con DGR DGR 10971 del 30/12/2009 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi – VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007)- Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 modifica, integrazione e inclusione di nuovi modelli”, che rappresenta il documento di valutazione ambientale di Piani e Programmi. Al suo interno è contenuto lo schema generale del processo metodologico-procedurale di pianificazione e di VAS, utilizzato come riferimento nel percorso di pianificazione/valutazione per i comuni di Montesegale e Rocca Susella. • DGR 8/6053 del 5/12/2007 “Partecipazione delle ASL e di Arpa Lombardia ai procedimenti di approvazione dei piani di governo del territorio – Indirizzi operativi”, che illustra i possibili contributi di Arpa e ASL nelle fasi di costruzione ed attuazione del PGT.

21 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

4. POLITICHE PIANI E PROGRAMMI

L'insieme dei piani e programmi che governano il territorio oggetto del documento di Piano costituiscono il quadro pianificatorio e programmatico del piano considerato. L'esame della natura del piano e della sua collocazione in tale quadro è finalizzata a stabilire la rilevanza e la sua relazione del documento di Piano con gli altri Piani e/o Programmi. La collocazione del Piano nel contesto pianificatorio e programmatico vigente deve consentire, in particolare la costruzione di un quadro d'insieme contenente gli obiettivi ambientali fissati dalle politiche e dagli altri Piani e/o Programmi territoriali o settoriali, le decisioni già assunte e gli effetti ambientali attesi. Si analizzeranno in particolare i seguenti piani: - PTR - PPR - PTCP - PIF - PTUA - PPGR PV - PTVE

22 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Piano Territoriale Regionale - PTR

Il Piano Territoriale Regionale PTR è stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 19 gennaio 2010 con deliberazione n. VIII/951. Il PTR definisce obiettivi e strategie, articolate per temi e sistemi territoriali, per lo sviluppo della Lombardia.

Con riferimento alla l.r.12/05 “Legge per il governo del territorio”:

- indica i principali obiettivi di sviluppo socio-economico del territorio regionale (art.19 comma 2); - individua gli elementi essenziali e le linee orientative dell’assetto territoriale (art.19 commi 1 e 2); - definisce gli indirizzi per il riassetto del territorio (art. 55 comma 1 lett.b); - indica puntuali rimandi agli indirizzi e alla disciplina in materia di paesaggio, cui è dedicata la sezione Piano Paesaggistico (art.76) - costituisce elemento fondamentale quale quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio di comuni, province, comunità montane, enti gestori di parchi regionali, nonché di ogni altro ente dotato di competenze in materia (art.20 comma 1); - identifica i principali effetti del PTR in termini di obiettivi prioritari di interesse regionale e di individuazione dei Piani Territoriali d’Area Regionali (art.20 commi 4 e 6).

Nel PTR vengono individuati 3 macro obiettivi e 24 obiettivi Generali

Macro Obiettivi

1. Rafforzare la competitività dei territori della Lombardia; 2. riequilibrare il territorio della Regione; 3. proteggere e valorizzare le risorse della Lombardia.

Obiettivi Generali

1. favorire l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione 2. favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale con l’esterno , intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (fiere, università, ecc.) 3. assicurare a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità 4. perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità 5. migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare 6. porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, 7. tutelare la salute del cittadino attraverso la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e atmosferico 8. perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione del rischio idrogeologico, pianificazione delle acque e utilizzo prudente del suolo 9. assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio 10. promuovere un’offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della Regione e diffondendo la cultura del turismo sostenibile 11. promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione, ma anche come settore turistico 12. valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell’innovazione 13. realizzare un sistema equilibrato di centralità urbane compatte e il riequilibrio territoriale con la ridefinizione del ruolo dei centri urbani e del rapporto con le aree meno dense, e valorizzare il ruolo dei piccoli centri come strumenti di presidio del territorio 14. riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio e riqualificazione dei territori degradati

23 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

15. supportare gli Enti Locali nell’attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualità programmatica e progettuale per garantire il perseguimento della sostenibilità della crescita nella programmazione e progettazione a tutti i livelli di governo 16. tutelare le risorse (acque, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo 17. garantire la qualità delle risorse naturali ed ambientali, attraverso la progettazioni delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso e la gestione idrica integrata 18. favorire la graduale trasformazione dei comportamenti e degli approcci culturali verso un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse 19. valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, forestale e agroalimentare 20. promuovere l’integrazione paesistica e ambientale degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio 21. realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi con particolare attenzione alla mitigazione degli impatti 22. responsabilizzare la collettività e promuovere l’innovazione al fine di minimizzare l’impatto delle attività antropiche sial legate alla produzione (attività agricola, industriale e commerciale) che alla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo) 23. gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi trans regionali rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività di funzioni e territori forti.

Obiettivi specifici

Montesegale e Rocca Susella fanno parte del Sistema territoriale della Montagna, per il quale il PTR individua specifici obiettivi.

ST2.1 Tutelare gli aspetti naturalistici e ambientali propri dell'ambiente montano (ob. PTR 17)

ST2.2 Tutelare gli aspetti paesaggistici, culturali, architettonici ed identitari del territorio (ob PTR 14, 19)

ST2.3 Garantire una pianificazione territoriale attenta alla difesa del suolo, all'assetto idrogeologico e alla gestione integrata dei rischi (ob. PTR 8)

ST2.4 Promuovere uno sviluppo rurale e produttivo rispettoso dell’ambiente (ob. PTR 11, 22)

ST2.5 Valorizzare i caratteri del territorio a fini turistici, in una prospettiva di lungo periodo, senza pregiudicarne la qualità (ob. PTR 10)

ST2.6 Programmare gli interventi infrastrutturali e dell’offerta di trasporto pubblico con riguardo all’impatto sul paesaggio e sull’ambiente naturale e all’eventuale effetto insediativo (ob. PTR 2, 3, 20)

ST2.7 Sostenere i comuni nell'individuazione delle diverse opportunità di finanziamento (ob. PTR 15)

ST2.8 Contenere il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri montani, attraverso misure volte alla permanenza della popolazione in questi territori (ob. PTR 13, 22)

ST2.9 Promuovere modalità innovative di fornitura dei servizi per i piccoli centri (ITC, ecc.) (ob. PTR 1, 3, 5)

ST2.10 Promuovere un equilibrio nelle relazioni tra le diverse aree del Sistema Montano, che porti ad una crescita rispettosa delle caratteristiche specifiche delle aree (ob. PTR 13)

Uso del suolo

In particolare infine, per quanto riguarda l’uso del suolo, il PTR per l’ambito territoriale della montagna individua i seguenti obiettivi:

- Limitare l’ulteriore espansione urbana nei fondovalle

24 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

- Favorire interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio con conservazione degli elementi della tradizione - Conservare i varchi liberi nei fondovalle, per le eventuali future infrastrutture - Coordinare a livello sovracomunale l’individuazione di nuove aree produttive e di terziario/commerciale

25 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Piano Paesaggistico Regionale - PPR

Approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. VII/197 del 6 marzo 2001, i contenuti descrittivi e di indirizzo del PTPR furono integrati e aggiornati nel gennaio 2008 con la DGR VIII/6447/2008 e nel dicembre 2008 con DGR VIII/8837/2008 (Linee guida per la progettazione paesaggistica delle infrastrutture per la mobilità). Nella seduta del 19 gennaio 2010 con deliberazione n. VIII/951 il Consiglio Regionale ha approvato il PTR il quale per la sua valenza paesaggistica ha integrato i contenuti e gli elaborati del Piano Regionale Paesaggio parte terza del PTR.

Alla luce del nuovo quadro normativo nazionale e della l.r. 12/2005 di Governo del territorio, il Piano Territoriale Regionale (PTR) ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico, si è pertanto proceduto nel nuovo PTR ad integrare ed aggiornare il precedente Piano Territoriale Paesistico Regionale approvato nel 2001, in linea con la convenzione Europea del paesaggio e con il D. Lgs. 42/2004.

La Giunta regionale, con la d.g.r. 6447 del 16 gennaio 2008, ha proceduto all’aggiornamento del piano territoriale paesistico su due livelli e in due tempi:

- ha approvato le integrazioni, immediatamente operanti, e gli aggiornamenti del quadro di riferimento paesistico e degli indirizzi di tutela del PTPR del 2001, come primo ed immediato aggiornamento dello stesso di competenza della Giunta stessa; - ha inviato al Consiglio regionale la proposta complessiva di Piano Paesaggistico quale sezione specifica del PTR, comprensiva della revisione della disciplina paesaggistica regionale e correlati documenti e cartografie, per l’adozione che è avvenuta il 30 luglio 2009.

Gli elaborati integrativi e sostitutivi, approvati dalla Giunta Regionale, costituiscono integrazione e aggiornamento del Piano Territoriale Paesistico Regionale ora Piano Paesaggistico Regionale.

Per il quadro di riferimento paesistico riguardano:

- Aggiornamento e integrazione degli elementi identificativi, dei percorsi di interesse paesaggistici, del quadro delle tutele della natura (cartografia e repertori); - L’Osservatorio dei paesaggi lombardi, quale integrazione delle descrizioni dei paesaggi di Lombardia e riferimento per il monitoraggio delle future trasformazioni (nuovo elaborato); - Descrizione dei principali fenomeni regionali di degrado e compromissione del paesaggio e delle situazioni a rischio di degrado (nuovo elaborato).

Per gli Indirizzi di tutela:

- Nuova Parte IV specificamente dedicata a Riqualificazione paesaggistica e contenimento dei potenziali fenomeni di degrado (nuovo elaborato al quale fanno riferimento nuove cartografie).

Il PPR disciplina e indirizza la tutela e la valorizzazione paesaggistica dell'intero territorio lombardo,

26 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE perseguendo le finalità di: conservazione dei caratteri che definiscono l'identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia, miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio, diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e loro fruizione da parte dei cittadini.

Il PPR ha duplice natura:

1) di quadro di riferimento per la costruzione del Piano del Paesaggio lombardo; 2) di strumento di disciplina paesistica attiva del territorio.

Il Piano, in quanto strumento di salvaguardia e disciplina è potenzialmente esteso all’intero territorio, ma opera effettivamente là dove e fino a quando non siano vigenti atti a valenza paesistica di maggior definizione.

Tuttavia a seguito di quanto introdotto all’art. 19 della LR 12/2005 Legge per il governo del territorio, il PTR ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico, perseguendo gli obiettivi, contenendo le prescrizioni e dettando gli indirizzi di cui all’art. 143 del D.Lgs. 42/2004. Pertanto lo strumento vigente verrà integrato dal nuovo PTR, che contiene anche gli elementi del PPR.

Le prescrizioni attinenti alla tutela del paesaggio contenute nel PTR sono cogenti per gli strumenti di pianificazione dei comuni, delle città metropolitane, delle province e delle aree protette e sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti di pianificazione.

Obiettivi Generali

Il PPR disciplina e indirizza la tutela e la valorizzazione paesaggistica dell'intero territorio lombardo, perseguendo le finalità di:

1) conservazione dei caratteri che definiscono l'identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia; 2) miglioramento della qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi di trasformazione del territorio; 3) diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e loro fruizione da parte dei cittadini.

Obiettivi specifici

Il territorio regionale è stato suddiviso in 6 fasce longitudinali corrispondenti alle grandi articolazioni dei rilievi, che partendo dalla bassa pianura a nord del Po, si svolgono attraverso l’alta pianura, la collina, la fascia prealpina fino alla catena alpina. Entro queste fasce sono identificati i caratteri tipologici del paesaggio lombardo.

La fascia entro cui si trovano i comuni di Montesegale e Rocca Susella è l’ Ambito geografico n. 23 dell’ Oltrepo Pavese, e l’Unità tipologica di paesaggio della Fascia dell’alta pianura, Paesaggi della

27 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE montagna appenninica.

Riguarda la parte più elevata dell’Oltrepò Pavese dove ai campi coltivati si sostituiscono ambiti boschivi sempre più ampi. Gli insediamenti sono raggruppati in abitati di piccole dimensioni, attorno ai quali si sospingono caratteristici campi di paese.

Indirizzi di tutela: gli interventi di trasformazione o riorganizzazione urbanistica e territoriale, compresi quelli relativi alla tutela idrogeologica, devono avvenire in modi compatibili con la protezione dei caratteri connotativi del paesaggio. Per gli aspetti particolari:

Bosco e aspetti floristici.

- Vanno rispettati i boschi e gli ambienti floristici, con presenze vegetali che già preludono agli orizzonti mediterranei, come pure le dorsali spoglie delle dorsali montuose più elevate, che caratterizzano fortemente questo ambito.

Patrimonio storico e contesti ambientali.

- La tutela del patrimonio storico va accostata alla difesa dei contesti ambientali, essendo evidentissima l’interdipendenza delle due componenti.

I comuni di Rocca Susella e Montesegale, sono inseriti tra gli Ambiti di rilevanza regionale in quanto riconosciuti come Geositi. Ai sensi dell’art. 22 Comma 7) della Normativa del Piano paesaggistico:

L’Appennino lombardo è interessato da una consistente presenza di geositi di rilevanza regionale e locale che ne connotano fortemente i caratteri paesaggistici e identitari; la Provincia di Pavia tramite il proprio P.T.C.P definisce, per l’area delimitata nella tavola D come Oltrepò pavese, specifiche norme di salvaguardia e valorizzazione paesaggistica volte a tutelare e promuovere le connotazioni geomorfologiche e geologiche indicate, anche tramite la proposta di geoparchi.

Obiettivi in riferimento alle integrazioni del PTR

Il PTR, approvato a gennaio, riporta come integrazione del PTPR del 2001 la Tavola F-G-H Contenimento dei processi di degrado e qualificazione paesaggistica . Montesegale e Rocca Susella rientrano entrambi negli ambiti di degrado o compromissione paesistica provocata da dissesti idrogeologici e avvenimenti calamitosi e catastrofici (par. 1), nello specifico per quanto riguarda le aree degradate e/o compromesse a causa di eventi sismici (par.1.1) e le aree sottoposte a fenomeni franosi (par. 1.2).

Gli indirizzi di riqualificazione in merito al par. 1.1 indicano: - ripristino o recupero di condizioni analoghe alle preesistenti; - riqualificazione dell’area (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto; - interventi di consolidamento e messa in sicurezza dei manufatti di valore storico-paesistico di massima coerenti con i principi della conservazione delle connotazioni del contesto paesistico locale di riferimento

28 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE in merito al par. 1.2 - riqualificazione (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto e ripristinando, ove possibile, condizioni analoghe alle preesistenti se ancora visibili e recuperabili, con riferimento a specifici elementi di particolare rilevanza paesistica; - mantenimento della nuova conformazione con valorizzazione della sua eccezionalità come potenziali geositi (geologica/geomorfologica,etc.) a scopo scientifico, didattico, fruitivo etc.

Gli indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio in merito al par. 1.1 sono: - attenta considerazione delle connotazioni specifiche del contesto paesistico locale di riferimento nelle attività connesse alla prevenzione, consolidamento, messa in sicurezza e costruzione/ricostruzione dei manufatti, comprese le attività di normazione delle diverse tipologie di intervento in merito al par. 1.2 - attenzione paesaggistica nella definizione dei programmi di manutenzione e gestione dei territori a rischio e nelle azioni conseguenti di consolidamento e messa in sicurezza (interventi di forestazione etc.) - uso di manufatti di contenuto impatto paesaggistico per forma, materiali, raccordo con il contesto; possibile attenta applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica

Il comune di Rocca Susella rientra anche all’interno delle aree di degrado paesistico provocata da sottoutilizzo, abbandono e dismissione (par. 4), nello specifico per quanto riguarda le cave abbandonate (par. 4.1).

Gli indirizzi di riqualificazione:

- rimozione degli impianti e dei manufatti dismessi ; - recupero, attraverso progetti di ricomposizione e valorizzazione per possibili riutilizzi turistico- fruitivi e ambientali in raccordo con la Rete verde provinciale e i sistemi comunali del verde; in particolare, per quanto riguarda le cave di monte, la valorizzazione è da intendersi nei termini di nuova connotazione del paesaggio e della struttura geomorfologica finalizzata anche a utilizzi turistico/ricreativi e culturali (ad. es. geoparchi, musei, teatri all’aperto, palestre di roccia, interventi di land-art etc.)

Gli indirizzi di contenimento e prevenzione del rischio sono volti a:

- attività di monitoraggio e prevenzione per evitare il ripetersi di eventi simili al di fuori della programmazione e della pianificazione.

29 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP

La Provincia di Pavia è dotata di PTCP approvato con deliberazione provinciale n. 53/33382 del 7 novembre 2003 e pubblicato sul BURL - serie inserzioni n° 53 del 31 dicembre 2003. Tale strumento costituisce il quadro di riferimento alla scala sovracomunale sia per quanto riguarda gli aspetti territoriali che per quanto concerne gli aspetti paesistici e di salvaguardia ambientale in generale, rispetto ai quali dovranno trovare compatibilità le politiche urbanistiche Comunali. Riguardo agli aspetti territoriali, il PTCP opera un’articolazione per “Ambiti tematici” evidenziando per ciascuno obiettivi e criticità, e dettando indirizzi per il coordinamento ed il raggiungimento di tali obiettivi.

Il comune di Montesegale appartiene all’ Ambito unitario G Valli e dorsali dell’alta collina e all’Ambito tematico n. 22 Ambito della comunità montana dell’Oltrepo pavese.

Il comune di Rocca Susella appartiene all’Ambito unitario F Valli e dorsali della media e bassa pianura e all’Ambito tematico n. 22 Ambito della comunità montana dell’Oltrepo pavese e Ambito tematico n. 24 Ambito di rinaturalizzazione e di recupero ambientale dei siti degradati

Per l’ambito Valli e dorsali dell’alta collina vengono dettati i seguenti indirizzi: a) conservazione dinamica dei sistemi naturalistici presenti nell’area; b) tutela e valorizzazione paesistica dei principali corsi d’acqua e dei relativi ambiti (Ardivestra, Nizza e Staffora) con recupero degli aspetti degradati e limitazione delle espansioni urbane che interessano gli ambiti stessi; c) riqualificazione del territorio agricolo mediante apposito piano settoriale, improntato alla incentivazione ed attuazione di interventi nel campo della bonifica agraria (aree dissestate, abbandonate e soggette a rischio idrogeologico) e del riassetto naturalistico-ambientale, per un corretto utilizzo delle diverse aree in relazione ai caratteri geomorfologici, geografici e socio- economici; d) controllo dell’impatto paesistico dei progetti con particolare riferimento a quelli relativi ad opere infrastrutturali ed a quelli di risanamento idrogeologico; e) tutela e valorizzazione paesistica dei principali sistemi storico insediativi; f) promozione di un Parco Locale Interprovinciale (con la Provincia di Alessandria) per la valorizzazione del contesto storico – archeologico di Monte Vallassa.

Per l’ambito Valli e dorsali della media e bassa pianura gli indirizzi sono:

a) conservazione dinamica dei sistemi naturalistici presenti nell’area (specie nel settore occidentale); b) promozione di un Parco Locale d’Interesse Sovracomunale per la tutela e la valorizzazione del sistema ambientale Casarone – Orridi di Marcellino; c) tutela e valorizzazione paesistica dei principali corsi d’acqua e dei relativi ambiti (coppa, Verzate, Scuropasso e Versa) con recupero degli aspetti degradati e limitazione delle espansioni urbane che interessano gli ambiti stessi; d) tutela dei caratteri agricolo-insediativi più significativi quali zone a vigneto di impianto tipico (fronte -, Pietra de’ Giorgi, Redavalle); e) tipologia e materiali degli insediamenti, in relazione alla loro valenza percettiva; f) riconversione delle colture in atto pregiudizievoli per la stabilità dei versanti; g) recupero ambientale delle zone degradate dal dissesto idrogeologico e/o da attività antropiche; h) controllo dell’impatto paesistico dei progetti con particolare riferimento a quelli relativi ad opere infrastrutturali, a quelli di risanamento idrogeologico, e a quelli estrattivi;

30 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

i) limitazione delle espansioni urbane in atto sui pendii collinari a ridosso della pianura.

Per l’ Ambito della comunità montana dell’Oltrepo pavese gli indirizzi:

1. istituzione di un'Agenzia di sviluppo per la promozione di progetti finalizzati alla creazione d’attività economiche legate agli obiettivi di valorizzazione delle produzioni agricole locali; 2. promozione di progetti finalizzati alla crescita dell’imprenditoria giovanile, con particolare riferimento alle attività di valorizzazione turistica, alla produzione agricola, alla gestione di servizi di valorizzazione ambientale; 3. contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli ambiti di fondovalle anche attraverso politiche e programmi di riuso e ristrutturazione di nuclei e tessuti residenziali dismessi o sottoutilizzati; 4. progettazione d’interventi di riqualificazione dei centri storici e dei nuclei minori con particolari finalità di recupero degli insediamenti a fini turistico-ricettivi; 5. sviluppo di programmi di recupero degli insediamenti d’origine rurale in funzione della qualificazione agrituristica dell’offerta ricettiva; 6. interventi di riassetto e consolidamento delle aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; 7. progettazione, di concerto con le Comunità Montane delle Province di Alessandria e di Piacenza, di politiche per la valorizzazione di percorsi d’interesse turistico ed ambientale.

Per l’ Ambito di rinaturalizzazione e di recupero ambientale dei siti degradati gli indirizzi:

1. adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto alle problematiche di tutela e valorizzazione degli ambiti residui di interesse naturalistico e nei confronti del ripristino delle aree degradate; 2. attuazione e sostegno alle linee di indirizzo progettuale e agli obiettivi definiti nell’ambito del PRUSST “Ippogrifo”; 3. realizzazione di circuiti turistico-sportivi di carattere tematico legati alla valorizzazione dei luoghi; 4. promozione di iniziative di concerto con la Regione Lombardia per il finanziamento dei progetti di ripristino delle aree e dei siti individuati nell’ambito del censimento e del “Catasto delle cessate attività di cava”.

Rispetto alla pianificazione Comunale, il PTCP detta una serie di criteri generali che si possono così sintetizzare:

▪ privilegiare forme insediative basate sul contenimento dei fenomeni di dispersione insediativa, dei costi di infrastrutturazione primaria e di accessibilità ai servizi; ▪ privilegiare nella localizzazione dello sviluppo insediativo la riqualificazione funzionale e la ristrutturazione urbanistica delle aree di frangia e degli spazi interclusi; ▪ disincentivare l’agglomerazione di nuovi insediamenti lungo le infrastrutture di livello provinciale, preservando le migliori condizioni di accessibilità alle stesse; ▪ sottoporre lo sviluppo di nuovi insediamenti e espansioni edilizie alla verifica del rispetto della morfologia dei suoli e della percezione degli elementi significativi del paesaggio; ▪ verificare, nello sviluppo delle espansioni edilizie e delle infrastrutture viarie, il rispetto delle partizioni aziendali del territorio agricolo; detta inoltre Criteri per il dimensionamento

4. Il dimensionamento del PRG è definito e misurato dalla quantità complessiva dei suoli e dei volumi utilizzati e destinati dal PRG alla organizzazione e alla trasformazione della struttura urbana, comprese le relative infrastrutture e servizi.

5. Il calcolo del dimensionamento delle previsioni urbanistiche dovrà quindi articolarsi rispetto al soddisfacimento della domanda generata localmente e correttamente definibile alla scala comunale mediante analisi del tasso di espansione della popolazione e delle attività insediate sul territorio

31 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE comunale.

6. Eventuali previsioni insediative eccedenti il soddisfacimento dei fabbisogni espressi localmente, dovranno essere oggetto di concertazione con il livello provinciale, ai sensi dell’art. 18 e verificate rispetto ai sistemi territoriali di riferimento. Quale condizione necessaria per l’avvio della procedura di concertazione, si prevede che il Comune abbia ottemperato ai seguenti adempimenti: a) elaborazione di un documento che attesti l’avvenuto rispetto e utilizzo di tutti i criteri insediativi proposti al precedente comma; b) redazione di una Valutazione complessiva dei costi insediativi relativi nella fattispecie all’impatto sulla natura e le caratteristiche dei suoli urbanizzabili, all’impatto sulle strutture pubbliche e di servizio, alle condizioni che modificano l’assetto complessivo della mobilità; c) nell’eventualità di previsioni urbanistiche che comportino destinazioni di carattere produttivo o commerciale, il Comune proponente dovrà dimostrare che queste si giustificano e si relazionano in modo diretto rispetto a politiche economiche e di settore espresse dal quadro programmatico provinciale o regionale. e detta infine Criteri paesistico-ambientali

7. Nell’ambito dei processi di espansione degli insediamenti e della maglia infrastrutturale a servizio delle nuove edificazioni, il PRG dovrà tenere conto dei seguenti criteri: a) il rispetto delle indicazioni di tutela e valorizzazione degli ambiti di interesse paesistico-ambientale individuati nell’insieme degli elaborati che costituiscono la “Carta Unica e Condivisa del territorio provinciale”; b) il rispetto delle caratteristiche fisico-naturali dei suoli e delle rispettive indicazioni d’uso definite al Titolo IV delle presenti norme tecniche; c) lo sviluppo di studi e analisi di maggiore dettaglio finalizzati ad implementare il livello di conoscenza e le relative condizioni di fattibilità per gli interventi individuati nell’ambito della definizione degli Indirizzi progettuali del PTCP; d) l’assunzione del disegno e della maglia strategica delle reti e delle connessioni ecologiche individuate nell’ambito del PTCP provinciale, al fine di integrarne i contenuti di maggior dettaglio nella definizione delle politiche e degli assetti del verde e dei parchi di livello comunale; e) il rispetto delle misure di tutela dell’aria, dell’acqua, del suolo e dall’inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso.

Adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005 Con deliberazione n. 385/19927 del 5 luglio 2007, la giunta provinciale ha approvato le “Linee guida per l’adeguamento del PTCP alla L.R. 12/2005”.

Le linee guida riportano gli obiettivi fondamentali e strategici che l’amministrazione provinciale intende raggiungere e individuano i temi ritenuti fondamentali ai fini dell’adeguamento alla L.R. 12/2005.

Obiettivi generali ai fini dell’adeguamento alla L.R. 12/2005 1. necessità di riequilibrare le esigenze di sviluppo insediativo e la tutela dell’ambiente; 2. sviluppo sostenibile; 3. adeguato inquadramento territoriale del quadro di riferimento programmatico delle infrastrutture di mobilità di livello strategico, sulla base delle scelte del PTVE; 4. rafforzare la competitività del territorio della provincia attraverso la programmazione degli insediamenti di rilevante impatto (poli produttivi, attività logistiche, insediamenti commerciali).

32 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Di seguito una prima elencazione dei temi di interesse sovracomunale e degli obiettivi da raggiungere per ogni tema:

a. Dimensionamento e consumo di suolo: garantire un ordinato sviluppo del territorio, partendo dalle analisi dell’andamento demografico. Le strategie individuate : ▪ localizzazione e realizzazione espansioni insediative in rispetto dei caratteri territoriali, paesistici e ambientali, delle aree di pregio paesistico-ambientale; limitare le espansioni urbane verso le aree più idonee a riceverle evitando le aree sensibili da un punto di vista fisico-naturale; ▪ minimizzazione del consumo di suolo attraverso 1. il contenimento dei fenomeni di edificazione diffusa; 2. l’uso del patrimonio edilizio esistente e delle “porosità urbane”; 3. la promozione, nelle aree di espansione o completamento, sempre nel rispetto dei caratteri urbani dei luoghi, di tipi edilizi più compatti anche ai fini del contenimento dei costi di infrastrutturazione, del miglioramento dell’accessibilità anche pedonale ai servizi; ▪ gestione del processo di crescita dell’edificato, attraverso 1. la riqualificazione funzionale e urbanistica dei vuoti urbani e la realizzazione delle espansioni insediative per incrementi successivi, in continuità con l’edificato così da ottenere una definizione dei margini urbani e minimizzare il frazionamento delle proprietà agricole; 2. il dimensionamento degli strumenti urbanistici comunali rispondente alle reali esigenze di crescita demografica e all’utilizzo efficiente del territorio comunale. b. Infrastrutture e mobilità: pervenire ad una classificazione funzionale della rete stradale di rilevanza territoriale. Criteri fondamentali individuati sono l’accessibilità sostenibile al trasporto pubblico e l’inserimento ambientale e paesaggistico delle nuove infrastrutture e dei “corridoi tecnologici”. c. Mobilità ciclabile: migliorare la fruibilità del verde e la connessione tra territorio rurale ed edificato mettendo a sistema le piste ciclabili e le relative attrezzature. d. Insediamenti residenziali: ▪ completamento delle aree già urbanizzate, recupero del patrimonio edilizio esistente; ▪ valorizzazione dei beni ambientali delle aree protette con la costituzione di specifici corridoi e con l’articolazione del sistema agricolo in aree a diversa naturalità; ▪ individuazione dei sistemi di diffusione urbana come luoghi di sviluppo territoriale; ▪ precisazione dei fattori escludenti l’edificazione. e. Insediamenti produttivi: nuove espansioni coerenti con analisi tecnico-scientifiche e con le linee di inquadramento economico-territoriali. Elemnto fondamentale sarà l’accessibilità, il livello di infrastrutturazione e i tipti di impianti tecnologici richiesti. f. Attività logistiche: ▪ Limitare la proliferazione diffusa della logistica, adottando criteri ripsetto alla vicinanza ai principali nodi ferroviari e autostradali; ▪ Favorire la ristrutturazione delle aree produttive esistenti; ▪ Verificare la compatibilità ambientale paesaggistica e tutelarne gli aspetti significativi e fondanti; ▪ Evitare la dispersione delle aree produttive e unificarle anche in poli sovra comunali. g. Insediamenti commerciali: in linea generale, assicurare la compatibilità a scala sovracomunale con particolare riferimento alle dinamiche di evoluzione della rete distributiva e alle condizioni di accessibilità. h. Ambiti agricoli: garantire la migliore valorizzazione ed il più efficace presidio ambientale, contenendo al massimo il consumo di suolo e l’impianto di attività ed edifici incongrui rispetto al contesto. i. Rete ecologica: la definizione della rete ecologica deve relazionarsi con gli ambiti cgricoli e con le considerazioni sul paesaggio. j. Paesaggio: tutto il territorio va considerato nella sua valenza di paesaggio. k. Servizi sovra comunali: vanno considerate le condizioni di accessibilità anche come contributo all’aumento dell’efficacia del servizio stesso per la comunità ed il territorio.

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l. Turismo e beni culturali: tutela delle aree monumentali e di pregio anche attraverso indirizzi per le attività antropiche incompatibili.

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Piano di indirizzo Forestale - PIF

Premessa Gli obiettivi di fondo della programmazione e della pianificazione forestali sono indicati nella legge regionale 27/2004, che li individua nel “mantenimento ed incremento della biodiversità ,delle potenzialità delle superfici forestali ed nella economicità della gestione” (art. 1 comma 4). Gli obiettivi specifici del PIF sono ribaditi nell’articolo 8, dove si specifica che “Il piano di indirizzo forestale costituisce uno strumento di analisi e di indirizzo per la gestione dell’intero territorio forestale ad esso assoggettato, di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale, di supporto per la definizione delle priorità nell’erogazione di incentivi e contributi e per la individuazione delle attività selvicolturali da svolgere; inoltre, contiene le previsioni di cui all’articolo 4, commi 5 e 6, (definizione del quadro delle trasformazioni e delle compensazioni, N.d.R.) ed all’articolo 12, comma 4 (alpicoltura, N.d.R.)” (art.8 comma 3). Il PIF, inoltre, si raccorda con la pianificazione territoriale che insiste sul territorio oggetto del Piano e costituisce esso stesso un piano territoriale di settore del PTCP della provincia cui si riferisce: ”I piani di indirizzo forestale sono redatti in coerenza con i contenuti dei piani territoriali di coordinamento provinciali, dei piani paesaggistici di cui all’articolo 135 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), dei piani di bacino e della pianificazione regionale delle aree protette di cui alla legge regionale 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale). Il piano di indirizzo forestale costituisce specifico piano di settore del piano territoriale di coordinamento della provincia cui si riferisce” (art. 9 commi 1 e 2). Esistono altri due riferimenti legislativi di fondamentale importanza per la redazione dei Piani di Indirizzo Forestale: la D.g.r. 1/08/2003 – n.7/13899 “Approvazione dei criteri per la redazione dei piani di indirizzo forestale” e la D.g.r. 21/09/2005 – n. 8/675 “Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi”, che introduce alcune modifiche al precedente testo e ne fornisce in allegato il testo coordinato. Queste due deliberazioni normano con precisione gli obiettivi del PIF, la struttura e i contenuti del Piano, la modalità di redazione del Piano e le competenze professionali necessarie, le procedure tecnico-amministrative e i controlli.

La Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese (CMOP) si è dotata di Piano di Indirizzo Forestale (PIF) nel 2001, con deliberazione di Giunta regionale n. 6463 del 19 ottobre 2001. Il Piano di Indirizzo Forestale è un piano valido per il periodo 2001-2010. Con determinazione n° 6 del 09/02/2007 , veniva affidato l’incarico per la redazione della Variante al PIF.

La Variante ha interessato solo alcuni specifici aspetti del comparto forestale, rimandando i rimanenti alla scadenza naturale del PIF. La variante consiste sostanzialmente in:

1. Riformulazione del quadro delle trasformazioni del bosco e delle procedure di compensazione 2. Elaborazione del Piano della Viabilità Agro-Silvo-Pastorale (VASP) 3. Rielaborazione della classificazione dei boschi secondo le Tipologie Forestali della Regione Lombardia 4. Distretto Bioenergetico

Quadro delle trasformazioni del bosco e delle procedure di compensazione: vengono ridefinite in maniera sostanziale il quadro delle trasformazioni del bosco e delle compensazioni dovute adattando gli interventi alla normativa forestale regionale sulla base delle esigenze e delle specificità del territorio della Comunità Montana. La normativa inerente la trasformazione del bosco e la definizione delle superfici boscate è immediatamente vigente ed obbliga gli strumenti di pianificazione locale ad adeguarsi. Il quadro delle compensazioni riporta la tipologia, la modalità di esecuzione e la localizzazione delle opere compensatorie. Piano della Viabilità Agro-Silvo-Pastorale (VASP): il Piano VASP opera un censimento puntuale della viabilità agroforestale della Fascia A della Comunità Montana e opera una classificazione funzionale delle strade in base a condizione, transitabilità, importanza a livello di sistema ecc.). A livello operativo il piano da una serie di concreti criteri guida per la formazione delle graduatorie per eventuali finanziamenti pubblici a sostegno della viabilità agroforestale. Classificazione dei boschi secondo le Tipologie Forestali della Regione Lombardia: il tema trainante è la sostenibilità umana e forestale. La gestione e l’utilizzo dei boschi devono essere progettati in funzione della convenienza economica e del mantenimento della capacità di resilienza del bosco (capacità di riprodursi, mantenimento di un minimo livello di biodiversità, corretto ciclo di mineralizzazione della sostanza organica del suolo). Distretto Bioenergetico: l’individuazione del distretto è volto all’utilizzazione a fini energetici degli impianti

35 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE di conifere e dei castagneti dei suoli carbonatici xerofili in pessimo stato fitosanitario. Con il progetto del Distretto, si vuole creare una sinergia tra l’opportunità ecologica di sostituzione delle formazioni antropogene e la sostenibilità economica degli interventi di taglio e di diradamento, è in sostanza una’analisi di sostenibilità/fattibilità e non costituisce un quadro di riferimento cogente per la realizzazione di alcun intervento.

Obiettivi generici La Variante al PIF mostra un’ampia coerenza con gli obiettivi generali e strutturali del PIF vigente, oltre che con gli obiettivi generali del PTCP della Provincia di Pavia. Gli obiettivi fondanti, di carattere strategico e generale del PIF e della Variante al PIF possono essere così riassunti:

• Rispetto alla struttura naturalistica e ambientale, emerge l’esigenza di sostenimento della rinnovazione naturale delle risorse; l’assunto fondante di tutta la variante al Piano Forestale è che la quasi totalità dei boschi debba necessariamente essere guidata nelle sue dinamiche evolutive tramite un intervento umano, a garanzia della corretta instaurazione delle condizioni ecologiche e stazionali più favorevoli; • Il processo di rinnovamento dei boschi, anche là dove si decida il passaggio da forme di governo più intense (come il ceduo) a tipologie gestionali meno invasive (come la fustaia), non può che essere un processo pianificato e gestito dall’uomo e guidato con un intervento diretto; in questo senso, la Variante svolge appieno il ruolo di Piano di Settore, cogliendo le esigenze generali espresse dal PTCP e traducendole in una specifica pianificazione settoriale; • L’incremento della qualità complessiva della struttura ambientale è perseguito nelle azioni di piano favorendo la concentrazione delle compensazioni di tipo migliorativo nei nodi della Rete Ecologica, ovvero in quelle zone caratterizzate da elevati valori naturalistici, ecologici e ambientali (SIC, tartufaie, fustaie, ecc…), potenziando al contempo la struttura e la connettività della Rete andando sfruttare le compensazioni mediante imboschimento come connettore dei punti deboli della rete; • Anche la sinergia fra l’utilizzazione a scopi energetici degli impianti di conifere e l’instaurarsi di soprassuoli forestali maggiormente in equilibrio con le condizioni stazionali risponde all’esigenza di un miglioramento e di un rinnovamento della struttura forestale; • Il progetto “Presidio del Bosco” risponde alla duplice esigenza di valorizzazione e miglioramento dello status del patrimonio forestale (salvaguardandone comunque l’estensione quantitativa) e di promozione turistica del territorio, parimenti esigenza espressa dal PTCP; • Di rilievo non secondario è anche l’azione di innalzamento e valorizzazione della biodiversità, perseguita attraverso una maggiore protezione dei boschi con meno di trent’anni (in quanto fonte di diversità cronologica, biologica ed ecologica), la salvaguardia dalla trasformazione dei valori ambientali presenti sul territorio (fustaie, tartufaie, SIC, ecc…) e la concentrazione delle azioni di miglioramento forestale proprio in queste zone a maggior pregio.

Obiettivi specifici La Variante al PIF mostra un’ampia coerenza con gli obiettivi specifici del PIF vigente, oltre che con gli obiettivi generali del PTCP della Provincia di Pavia. Gli obiettivi specifici del PIF e della Variante al PIF possono essere così riassunti:

• Preservare le maggiori emergenze naturalistiche (fustaie, tartufaie, SIC, ecc…): in queste zone, infatti, prevale l’interesse ambientale, consentendo la trasformazione solo in caso di pubblica utilità; • Miglioramento selvicolturale e della necessità di intervenire su sistemi forestali in stato di grave abbandono; • Compensazione mediante interventi selvicolturali; • Esigenza di consolidamento e riqualificazione della trama naturalistica ed, in generale, di costituzione,connessione, potenziamento e miglioramento della Rete Verde Territoriale; • Concentrare gli imboschimenti/rimboschimenti dovuti come compensazione nelle zone di consolidamento e riqualificazione, lungo i corridoi ecologici dettati dal PTCP e, in generale, lungo i corsi d’acqua;

Aspetti analitici e progettuali La Comunità Montana può essere sostanzialmente divisa in tre zone omogenee al loro interno per assetto ecologico-territoriale: • La parte più settentrionale, ricadente nella Fascia C della CMOP, è caratterizzata da una matrice sostanzialmente agricola in cui sono presenti in maniera minoritaria tessere di risorsa ambientale di

36 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

tipo forestale; la presenza dei prati è piuttosto limitata. Si tratta di un’area sostanzialmente rurale, dominata dalla collina vitata, in cui la dotazione forestale è paragonabile (se non in alcuni casi anche inferiore) a quella dei comuni di pianura. È la zona più critica dal punto di vista della connettività della Rete Ecologica, spesso frammentaria e non ottimamente strutturata lungo i corsi d’acqua; • La porzione centrale della Comunità, corrispondente grosso modo alla Fascia B, si configura come una zona di transizione fra la matrice agricolo a indirizzo viticolo delle zone settentrionali e la matrice forestale della zone dell’alta Valle Staffora; non è infatti possibile distinguere una matrice predominante, bensì una compenetrazione fra due sub matrici entrambe caratterizzate da una estensione pressoché simile e da una buona connessione interna. Le aree agricole sono generalmente diffuse lungo i fondovalle e in prossimità dei nuclei urbani; si assiste ad una più ampia presenza degli ecosistemi prativi e di pascolo; • La restante parte della CMOP ricadente nella Fascia A, quella più meridionale, spicca per la matrice prettamente forestale; i boschi costituiscono l’elemento più diffuso sul territorio e a maggior grado di connessione. Prati, zone edificate e campi agricoli possono essere lette come tessere inserite sulla base delle zone boscate; la presenza di questi elementi, tuttavia, non è da leggersi come un fattore svantaggioso per l’equilibrio ecologico, anzi, è proprio il mosaico equilibrato di boschi, prati e aree rurali di elevato pregio e complessità ecosistemica che permette di raggiungere gli elevati valori di biodiversità che hanno permesso a quest’area di essere classificata come prioritaria a livello regionale.

Montesegale e Rocca Susella I territori comunali di Montesegale e Rocca Susella ricadono nella Fascia B della classificazione sopra descritta. Nella fascia B, definita semplicemente collina, la presenza degli incolti è ridotta rispetto alla collina più bassa; in termini percentuali il valore è del 3% in quanto il territorio è meno ampio, mentre in questo ambito i boschi costituiscono il 18% del territorio. I Comuni della fascia B hanno valori di coefficiente di boscosità che variano da un minimo del 26% ad un massimo del 49%. Sia in fascia A che in fascia B, il settore agricolo mostra i maggiori segni di recessione, accompagnati da un generalizzato abbandono di prati e pascoli e dall’avanzamento del fronte del bosco. La significativa presenza del bosco è un indicatore delle condizioni geomorfologiche dell’area e anche di conseguenza delle condizioni di marginalità economica in cui è situata l’agricoltura, fatta eccezione per alcuni esperienze vitivinicole. E’ da queste zone infatti, che inizia in modo evidente quel fenomeno di abbandono colturale, non solo del bosco, ma anche dei coltivi e quindi la prospettiva di azioni di contenimento del bosco. Nei Comuni di Montesegale e Rocca Susella il coefficiente di boscosità e rispettivamente del 33,14% e del 34,90% In questi ambiti il bosco dunque non è un elemento raro o minoritario: in questo senso il PIF suggerisce di individuare come obiettivo prioritario degli interventi compensativi espressi tra gli obiettivi specifici, l’aumento della qualità del patrimonio forestale, piuttosto che l’incremento della superficie forestale, anche se pur sempre auspicabile. In considerazione di questo contesto i contenuti delle indicazioni normative del PIF sono le seguenti: • Trasformazione con procedura e compensazione (miglioramenti) per tutti i boschi senza limiti di età ed estensione, ad esclusione delle formazioni antropogene per le quali non sono necessarie compensazioni se di superfici inferiori ai 2 ha ed età inferiore ai 30 anni; • Trasformazione dei boschi ai fini di edilizia di tipo agricolo e residenziale con equiparazione dei boschi giovani (età inferiore ai 30 anni) ai boschi più vecchi per la quale è possibile trasformare solo il 20% della superficie boscata, per una superficie massima di 2000 mq. Sulla rimanente parte di bosco (80%) vige l’obbligo dei miglioramenti forestali e l’assoluto divieto di trasformazione.

Le attitudini funzionali delle Unità di Paesaggio Forestale individuate dal PIF: Le principali funzioni relative alle superfici boscate individuate dal PIF sono riassumibili in: 1. Funzione produttiva: come indicazione generale la funzione produttiva è massima in formazioni forestali a densità e condizioni vegetative ottimali, in stazioni a buona fertilità e in aree accessibili; 2. Funzione protettiva: i boschi nel loro complesso assumono un importante ruolo nella protezione dai dissesti idrogeologici, nel consolidamento dei versanti e nella regimazione delle acque; la funzione protettiva e di difesa idrogeologica nel territorio collinare e montano si esplica fondamentalmente tramite il consolidamento dei versanti e limitazione dei fenomeni franosi per mezzo degli apparati radicali che assumono funzione di ancoraggio, tramite il contenimento dei fenomeni di ruscellamento e di erosione superficiale, e per mezzo dell’ allungamento dei tempi di corrivazione all’interno dei bacini idrografici; 3. Funzione naturalistica: i boschi che meglio esplicano tale funzione sono quelli caratterizzati da una elevata complessità strutturale, una scarsa pressione antropica con presenza di piante morte in piedi e schiantate;

37 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

4. Funzione faunistica: i boschi che meglio assolvono a questa funzione sono quelli che presentano un numero elevato di situazioni ecotonali e quindi un alternarsi di radure e bosco denso, la formazione dovrà presentarsi senza potenziali barriere per la fauna ed essere scarsamente frequentata dall’uomo; 5. Funzione ricreativa-turistica: Si prestano alla frequentazione antropica per scopi turistico-ricreativi i boschi “puliti”, quasi privi di sottobosco e quindi facilmente percorribili, senza piante morte in piedi e schiantate, caratterizzati dalla presenza di piante maestose, facilmente accessibili e percorribili; 6. Funzione paesaggistica: Tale funzione si esplica attraverso la percezione visiva del paesaggio di cui il bosco è uno dei componenti. Risulta pertanto difficile individuare delle caratteristiche del popolamento forestale che ne aumentino il valore paesaggistico senza considerare il paesaggio nel suo complesso.

Per ciascuna delle funzioni sopraelencate il PIF individua dei criteri analitici per poter identificare la concentrazione funzionale di ciascuna componente, negli ambiti forestali oggetto di trattazione. I risultati di tale analisi sono contenuti in una tabella riassuntiva di cui si riporta stralcio per i comuni di Montesegale e Rocca Susella: Unità territoriale Attitudini funzionali N° Località Turistico- Produttiva Protettiva Naturalistica Faunistica Paesaggistica Prevalente ricreativa 75 Montesegale 2 2 1 2 1 3 Paesaggistica 80 Rocca Susella 3 2 1 2 1 2 Produttiva

38 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Programma di Tutela e Uso delle Acque - PTUA

Il PTUA è stato approvato con DGR VIII/2244 del 29 marzo 2006. La Regione Lombardia, con l'approvazione della L.R. 12 dicembre 2003, n. 26 (modificata dalla L.R. 18/2006) - come previsto dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE - ha indicato il "Piano di gestione del bacino idrografico" come strumento per la pianificazione della tutela e dell'uso delle acque. Ha inoltre stabilito che, nella sua prima elaborazione, tale Piano costituisce il "Piano di tutela delle acque" previsto dal Decreto legislativo n° 152 dell'11 maggio 1999, all'articolo 44.

Obiettivi generali

- tutelare in modo prioritario le acque sotterranee e i laghi, per la loro particolare valenza anche in relazione all’approvvigionamento potabile attuale e futuro; - destinazione alla produzione di acqua potabile e la salvaguardia di tutte le acque superficiali oggetto di captazione a tale fine, e di quelle previste quali fonti di approvvigionamento dalla pianificazione; - rendere idonei alla balneazione tutti i grandi laghi prealpini ed i corsi d’acqua loro emissari; - designare quali idonei alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini ed i corsi d’acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; - sviluppare gli usi non convenzionali delle acque, quali gli usi ricreativi e la navigazione, e la tutela dei corpi idrici e degli ecosistemi connessi; - equilibrio del bilancio idrico per le acque superficiali e sotterranee, identificando ed intervenendo in particolare sulle aree sovrasfruttate.

All’art. 4 del D.Lgs. 152/999 e s.m.i., vengono definiti gli obiettivi di qualità ambientale e quelli per specifica destinazione dei corpi idrici. Il decreto prevede che si adottino le misure atte a conseguire i seguenti obbiettivi, specificati negli allegati 1 e 2 al decreto stesso, entro il 31 dicembre 2016:

- mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici significativi superficiali e sotterranei dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “buono” o “elevato”; - mantenimento o raggiungimento altresì, per le acque a specifica destinazione, degli obbiettivi di qualità relativi; - entro il 31 dicembre 2008 ogni corpo idrico superficiale classificato o tratto di esso deve conseguire i requisiti dello stato “sufficiente”. - Entro 31 dicembre 2016, raggiungimento dell’obiettivo di qualità ambientale “buono”.

Obiettivi a scala di bacino (Art. 44, DLgs 152/99)

- relativamente alle concentrazioni di BOD e COV; - relativamente alla concentrazione di fosforo - concentrazione di fosforo totale al 2016 pari a quella naturale incrementata del 25%; - entro il 31 dicembre 2016, la componente idrologica del DMV (Deflusso Minimo Vitale) deve essere integrata con la applicazione dei fattori correttivi, ove prescritto.

Obiettivi della pianificazione regionale

Corsi d’acqua naturali e corpi idrici a specifica destinazione

- idoneità alla vita dei pesci i grandi laghi prealpini e i corsi d’acqua aventi stato di qualità buono o sufficiente; - produzione di acqua potabile tutte le acque superficiali già oggetto di captazione previste dalla pianificazione di settore; - idoneità alla balneazione per tutti i grandi laghi prealpini e per i corsi d’acqua emissari degli

39 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

stessi.

Obiettivi acque sotterranee

- si assume l’obiettivo di qualità ambientale entro il 31 dicembre 2016 “buono” o “elevato”

Note integrative

Il nuovo quadro normativo è stato approvato da ultimo con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 5868 del 21/11/2007 (“Integrazione con modifica al programma d’azione per la tutela e risanamento delle acque dall'inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile ….”)

Tale Delibera individua:

• il “piano di azione” per la tutela ed il risanamento delle acque da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in “zona vulnerabile” da nitrati; • i criteri di corretto utilizzo dell’azoto per le aziende localizzate in “zona non vulnerabile” da nitrati

Attualmente, con la DGR 3297 dell’11.10.2006, il 56% della SAU di pianura della Lombardia è stato classificato “zona vulnerabile da nitrati” (ZVN). Alla luce delle ultime normative regionali, i territori di Montesegale e Rocca Susella non sono segnalati tra le zone vulnerabili, e non risultano tra le aree sensibili ai sensi della Direttiva 91/271/CEE (concernente il trattamento delle acque reflue urbane).

40 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti - PPGR

Il PPGR è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 48 del 24/10/2008. La LR. 26/03 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche” definisce il ruolo delle Amministrazioni Provinciali nell’ambito della pianificazione della gestione dei rifiuti.

Ai sensi dell’art. 20 della L.R. 26/03, il piano definisce:

a dati e stime di produzione rifiuti e flussi da avviare a recupero e smaltimento; b obiettivi di contenimento della produzione dei rifiuti, di recupero e di riduzione del conferimento in discarica; definizione di un programma per il riutilizzo e recupero dei rifiuti urbani; c programmazione di obiettivi di raccolta differenziata di rifiuti urbani in funzione di specifiche situazioni locali; d censimento impianti esistenti e individuazione necessità di completamento; individuazione offerta di recupero/ smaltimento da parte del sistema industriale per rifiuti urbani e speciali; e individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero/ smaltimento di rifiuti urbani e speciali; f stima dei costi delle operazioni di recupero/ smaltimento dei rifiuti urbani; g meccanismi gestionali per la verifica dello stato di attuazione del piano e modalità di controllo sulle varie fasi.

Obiettivi generali

Gli obiettivi fondamentali della pianificazione provinciale possono essere così individuati:

Contenimento della produzione Si propone quindi la definizione di un obiettivo di contenimento della crescita dei rifiuti, sulla base di una contrazione (es. 20%) del trend registrato nell’ultimo periodo (es. dal 2001 al 2006).

▪ Recupero materia. ▪ Recupero energetico. ▪ Contenimento del fabbisogno di discarica. ▪ Armonia con politiche ambientali locali e globali ▪ Conseguimento di migliori prestazioni energetico-ambientali rispetto all’attuale sistema ▪ Contenimento dei costi del sistema di gestione, anche attraverso azioni dell’Ente Provincia ▪ Rilancio del processo di presa di coscienza da parte dei cittadini della necessità di una gestione sostenibile dei rifiuti ▪ Solidità complessiva del sistema, inclusa dotazione delle potenzialità impiantistiche per la sussidiarietà interprovinciale ▪ Gestione dei rifiuti speciali.

Gli scenari In coerenza con gli obiettivi definiti, nell’ambito del Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti si delineano diversi possibili scenari evolutivi, che derivano da valutazioni sull’opportunità, da un lato, di indirizzare l’evoluzione del “sistema rifiuti” provinciale verso obiettivi di massima sostenibilità ambientale e, dall’altro, di assicurare in ogni caso il soddisfacimento dei fabbisogni di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani provinciali, scongiurando l’eventualità di potenziali situazioni emergenziali che si potessero determinare in caso di mancato conseguimento di obiettivi ambientalmente qualificati assunti in fase di pianificazione

Gli scenari sono:

1. Scenario inerziale, basato su un proseguimento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e

41 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

su di una crescita limitata delle raccolte differenziate, fino a ca. il 30%, in linea con le tendenze in atto; 2. Scenario 50%, basato su di un rallentamento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e sul conseguimento di un livello di raccolta differenziata del 50% al 2011, con successivo suo mantenimento; 3. Scenario 60%, basato su di un rallentamento delle attuali tendenze di crescita dei rifiuti prodotti e sul conseguimento di un livello di raccolta differenziata del 60% al 2011, con successivo suo mantenimento.

Tali scenari costituiranno pertanto il riferimento per l’attuazione e il monitoraggio nel tempo di azioni e previsioni in materia innanzitutto di:

▪ contenimento della crescita dei rifiuti prodotti; ▪ sviluppo delle raccolte differenziate; ▪ consolidamento e completamento del sistema impiantistico provinciale di trattamento e smaltimento rifiuti.

L’orizzonte temporale di riferimento per la pianificazione è esteso fino al 2013, ritenendosi opportuno lo sviluppo di previsioni quinquennali, a fronte di una previsione di completamento del percorso di approvazione del Piano e di sua entrata in vigore nel corso del 2008.

I comuni di Montesegale rientrano tra le aree Aree di Pregio Agricolo: DOC, DOGC (D.Lgs. N. 228/2001) escludenti nuovi impianti e varianti sostanziali.

42 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana - PTVE

Il PTVE (Piano del traffico per la viabilità extraurbana) è previsto dal D.Lgs.30 aprile 1992 n.285 (art.36).

Gli obiettivi sono in corso di definizione e la loro definizione conclusiva avverrà anche sulla base delle indicazioni emergenti dalla fase di orientamento del processo di VAS. Il riferimento primario sono gli obiettivi indicati dal D.lgs.. 285/1992, all'Art. 36.

D.lgs. 285/1992 - Art. 36. Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana

1. Le province provvedono all'adozione di piani del traffico per la viabilità extraurbana all'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate. 2. I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere: o il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale; o la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi.

Di seguito una stesura preliminare degli obiettivi individuati dal PTVE:

OBIETTIVI PRIMARI OBIETTIVI SECONDARI O1) Miglioramento delle condizioni di Individuare soluzioni a breve termine (limitazioni di circolazione e della sicurezza stradale velocita’, dissuasori) per i tratti stradali critici Riqualificare tipologicamente i tratti stradali a maggiore criticita’ Realizzare opere complementari (rotonde, piazzole ecc.) nelle situazioni prioritarie di criticita’.

O2) Riduzione degli inquinamenti acustico ed Scaricare ove possibile di quote di traffico di atmosferico attraversamento su viabilita’ extraurbana. Ridurre i consumi unitari di carburante attraverso l’impiego di manti stradali che lo consentono O3) Risparmio energetico Ridurre i consumi unitari di carburante attraverso l’impiego di manti stradali che lo consentono Gestire l’illuminazione stradale attraverso soluzioni a basso consumo Inserire le biomasse derivanti dalla manutenzione delle pertinenze laterali in filere di energia rinnovabile O4) Accordo con gli strumenti urbanistici vigenti Attivare con i Comuni strumenti bidirezionali nei flussi di informazione, con verifiche periodiche dei rapporti tra strade e PGT O5) Rispetto dei valori ambientali Definire ed adottare criteri realizzativi che, mantenendo adeguate performances trasportistiche, minimizzino i nuovi consumi di suolo e ottimizzino anche dal punto di vista ambientale lo smaltimento delle acque di scorrimento De-frammentare situazioni particolarmente critiche per la fauna Integrazione di tratti con valore paesaggistico e/o di sensibilita’ dell’ambiente laterale con quinte verdi polivalenti Vietare o limitare la cartellonistica nei tratti di valore panoramico Prevedere sulla base degli strumenti regionali disponibili sistemi di compensazione ambientale per i

43 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

consumi di unita’ ambientali prodotti da nuovi interventi O6) Definizione delle priorita’ e dei tempi di Definire, all’interno delle regole vigenti, i criteri per attuazione l’uso delle risorse ai fini delle manutenzioni ordinarie e straordinarie Definire le modalita’ di sincronizzazione tra le azioni del piano e le decisioni esogene, comprese quelle derivate dal PTCP (logistica ecc.) relative al sistema trasportistico complessivo (interscambi ecc.).

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5. ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE

Premessa A partire dai dati disponibili è stato definito il quadro conoscitivo dello stato attuale finalizzato a descrivere lo stato delle diverse componenti ambientali/antropiche, le valenze del territorio e gli eventuali aspetti critici. Per ogni componente viene riportato un inquadramento di sintesi, anche in riferimento alle criticità riscontrate, vengono citate le fonti dati a cui si è fatto riferimento e che verranno analizzate nella stesura del rapporto, e si propone un preliminare set di indicatori diretti e sintetici (che potranno essere numerici o sotto forma di grafici per renderne immediata la comunicazione al lettore) per poter descrivere le tematiche ambientali. L’analisi valuta gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente, con approfondimenti che accompagneranno il processo di piano orientandone le scelte di governo. Nel rapporto ambientale si avrà cura di valutare le azioni di piano in funzione delle componenti ambientali e delle criticità riscontrate.

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5.1 Inquadramento socio-economico-demografico

Montesegale è un comune di 327 abitanti della provincia di Pavia. Si trova nell'alta collina dell'Oltrepò Pavese, nella valle del torrente Ardivestra, affluente della Staffora. La maggior parte della popolazione risiede nelle numerose frazioni. Rocca Susella (La Roca nella variante locale del lombardo occidentale) è un comune di 245 abitanti della provincia di Pavia situato nell'Oltrepò Pavese, 36 km a sud-ovest del capoluogo di provincia. La sede comunale è Susella. Il territorio comunale si estende su porzioni della Valle Ardivestra, Valle Schizzola e Valle del Rile. Entrambi i territori sono caratterizzati da una morfologia collinare, con destinazione prevalentemente agricola (cereali, erba medica, uva, mele, pere, pesche, ciliegie, albicocche, susine) e boschiva nelle parti più alte (boschi di latifoglie). Per analizzare le caratteristiche socio-economiche dei comuni in esame, si è definito un ambito di analisi con i comuni confinanti, valutando i dati relativi ai comuni di Borgo Priolo, Fortunago, Godiasco, Ponte Nizza, Retorbido, , Torrazza Coste e .

Popolazione Popolazione Numero medio di Numero di residente al 1 residente al 31 Saldo componenti per famiglie gennaio 2008 dicembre 2008 famiglia

BORGO PRIOLO 1415 1414 -1 2,1 658 FORTUNAGO 405 402 -3 1,8 223 GODIASCO 3095 3163 68 2 1529 MONTESEGALE 324 326 2 2,1 153 PONTE NIZZA 863 863 0 2 417 RETORBIDO 1299 1370 71 2,3 596 RIVANAZZANO TERME 4949 5050 101 2,1 2302 ROCCA SUSELLA 235 231 -4 1,9 119 TORRAZZA COSTE 1597 1624 27 2,3 697 VAL DI NIZZA 699 694 -5 1,8 388 Fonte: ISTAT – www.demoistat.it

Di seguito gli andamenti demografici desunti dai forniti dall’ufficio anagrafico dei comuni di Montesegale e Rocca Susella:

Montesegale

ANNO NATI MORTI IMMIGRATI EMIGRATI NUMERO ABITANTI AL 31/12

2005 3 7 17 6 322 2006 2 5 12 6 325 2007 1 6 11 7 324 2008 4 10 15 7 326 2009 1 11 13 4 325

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Rocca Susella

ANNO NATI MORTI IMMIGRATI EMIGRATI NUMERO ABITANTI AL 31/12

2005 1 2 11 9 239 2006 0 6 16 15 234 2007 3 7 12 7 235 2008 2 2 9 13 231 2009 3 9 17 6 236

Gli andamenti degli ultimi 5 anni mostrano una situazione pressoché stabile, leggero incremento per Montesegale, ed un equivalente blando decremento per il comune di Rocca Susella.

Montesegale Rocca Susella Media provinciale

Densità abitativa Ab/Kmq 22 18 167 Superficie media abitazioni (mq) 107,09 104,47 95,05 % popolazione residente > 75 anni 19,44 22,27 10,21 % abitazioni occupate in proprietà 89,53 86,89 69,81 Anziani per un bambino 11,92 30,33 4,98 Tasso di attività 33,44 46,33 49,52 Tasso di disoccupazione 1,00 5,94 5,69 Dati socio-economici – Fonte ISTAT censimento 2001

La densità abitativa è molto al di sotto della media provinciale e quasi tutte le abitazioni occupate sono di proprietà. Osserviamo adesso nel dettaglio le caratteristiche della popolazione residente, soffermandoci sulla divisione per fasce d’età, in modo da metterne in luce la composizione anagrafica.

COMUNI Classi d’età Meno 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 e più Totale di 15 BORGO PRIOLO 142 117 165 216 212 176 176 201 1405 FORTUNAGO 11 28 50 37 48 67 66 113 420 GODIASCO 289 192 425 418 375 377 390 340 2806 MONTESEGALE 20 15 27 44 33 37 81 62 319 PONTE NIZZA 71 74 88 124 120 109 123 155 864 RETORBIDO 149 93 151 183 143 126 153 172 1170 RIVANAZZANO 506 358 616 769 600 576 516 488 4429 TERME ROCCA SUSELLA 11 17 24 25 32 29 40 51 229 TORRAZZA COSTE 140 138 194 217 236 216 175 202 1518 VAL DI NIZZA 43 50 70 80 79 108 111 147 688 Fonte ISTAT : Tabella comparativa della popolazione residente per età al 2001

In entrambi i casi le fasce di età più popolose sono quelle degli anziani (65-74, 75 e più), in particolare quasi la metà della popolazione appartiene a queste fasce in entrambi i due comuni.

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Abitazioni Nell’indagare il patrimonio edilizio dei due comuni notiamo innanzitutto la modalità insediativa nel territorio comunale e nell’ambito di riferimento. Sia Montesegale che Rocca Susella presentano una buona parte delle abitazioni concentrate in nuclei e frazioni, questa caratteristica risulta abbastanza comune per i piccoli centri della Comunità Montana.

Centri abitati Nuclei abitati Case sparse Totale BORGO PRIOLO 149 368 122 639 FORTUNAGO 231 54 85 370 GODIASCO 795 208 124 1127 MONTESEGALE 92 141 19 252 PONTE NIZZA 97 443 61 601 RETORBIDO 440 9 49 498 RIVANAZZANO 1048 73 201 1322 ROCCA SUSELLA 39 72 203 214 TORRAZZA COSTE 332 191 139 662 VAL DI NIZZA 521 62 119 702 Tabella comparativa della distribuzione degli insediamenti al 2001- Fonte: ISTAT

Attività economiche Per quanto riguarda il comune di Rocca Susella sono presenti 28 aziende agricole e due attività produttive costituite da salumifici (Fonte dati comunale) Per quanto concerne Montesegale sono numerosi i coltivatori diretti (di cui molti i soggetti pensionati) mentre le presenze artigiane e di servizio sono di piccola e piccolissima dimensione, la struttura imprenditoriale in genere è familiare con un livello di produzione spesso di sussistenza, mentre per i giovani è fuori dal conteso territoriale che si offrono le migliori opportunità occupazionali. Si ricorda che il comune è zona di produzione del salame di Varzi.

Agricoltura e zootecnia Entrambi i comuni hanno una forte connotazione agricola, con una produzione principalmente legata a foraggio, granoturco e frutta.

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Riferimenti Bibliografici ▪ Dati ISTAT e Demo-istat

▪ Comuni di Montesegale e RoccaSusella

Popolazione, attività economiche e produttive Nome indicatore DPSIR Fonte Popolazione residente D Comune Popolazione fluttuante n. D Comune

Sintesi – Inquadramento socioeconomico e demografico 1. I comuni di Montesegale e Rocca Susella sono due piccoli comuni dell’Oltrepo Pavese caratterizzati da un’economia prevalentemente rurale – agricola. 2. Una criticità è sicuramente quella legata al tasso di anzianità della popolazione che raddoppia in percentuale rispetto a quella della media provinciale sia per Montesegale che per Rocca Susella.

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5.2 Qualità dell’aria – Clima ed emissioni in atmosfera

Le fonti degli inquinanti atmosferici sono rappresentate dalle attività antropiche, costituite principalmente dal trasporto su strada, dalle attività produttive e dagli impianti termici per generazione di calore ed energia elettrica. Negli ultimi anni si è potuto constatare un miglioramento della qualità dell'aria, ad eccezione del particolato e dell'ozono, ancora lontani dai valori obiettivo. A peggiorare la situazione, contribuisce la configurazione geografica e le caratteristiche meteo climatiche tipiche della Pianura Padana, tali per cui quest' area rappresenta un unico grande bacino in cui il particolato e l'ozono tendono a diffondersi in modo uniforme e, in caso di stabilità atmosferica, ad accumularsi.

Clima Il clima dell’ Oltrepo pavese si avvicina a quello tipico delle zone continentali, con inverno rigido ed estate calda, subendo poco l'influenza mitigatrice del mare a causa della presenza dei rilievi appenninici. Ad un periodo di freddo secco (gennaio-marzo) segue una primavera mediamente piovosa che passa da un clima freddo-umido ad un clima caldo-umido per poi sfociare in un’estate calda-secca caratterizzata da temperature medie dell'aria piuttosto elevate. Con l'arrivo dell'autunno si assiste ad un comportamento differente da mese a mese, e si passa da un settembre a clima caldo-secco ad un ottobre con clima generalmente caldo e precipitazioni frequenti che raggiungono il loro valore massimo medio mensile in novembre. In dicembre le temperature si abbassano e permangono precipitazioni di media intensità Il fiume Po, in quest’area, segna una netta differenziazione tra il clima della parte settentrionale della regione e quello dell’ Oltrepo; in particolare, è evidente l’inversione dei minimi di pioggia che in questa zona si verificano in estate, mentre nel resto della Lombardia si verificano durante l’inverno.

Qualità dell'aria • La classificazione dei Comuni in base alla normativa di qualità dell'aria, definita nell'allegato 1 alla DGR 2 agosto 2007, n.5290 “Suddivisione del territorio regionale ai sensi del decreto legislativo 351/99 e della legge regionale 24/06 per l'attuazione delle misure finalizzate al conseguimento degli obiettivi di qualità dell'aria ambiente.”, i comuni di Montesegale e Rocca Susella sono classificati in zona C1-zona prealpina ed appenninica- caratterizzata da concentrazioni di PM10 in generale limitate, minore densità di emissioni di PM10 primario, NOx, COV antropico e NH3; situazione meteorologica più favorevole alla dispersione degli inquinanti e bassa densità abitativa.

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Le fonti di inquinamento Per la caratterizzazione dello stato di fatto sotto il profilo ambientale, in particolare dell’ambiente atmosferico, assumono importanza, oltre ai dati relativi alla qualità dell’aria, le elaborazioni sulle quantità totali di inquinanti emessi, suddivise per sostanza e per causa produttrice delle stesse Si riportano di seguito i valori, in percentuale sul totale, di incidenza di ciascun macrosettore individuato sull’emissione delle più comuni sostanze inquinanti dell’ atmosfera. Nei grafici successivi sono presentate le stime delle emissioni atmosferiche per macrosettore nella Provincia di Pavia (banca dati INEMAR, gestita dalla Regione Lombardia, riferiti al 2007), e sono inoltre visualizzati i contributi percentuali delle diverse fonti. Come si evidenzia dai grafici, nella provincia di Pavia la combustione industriale e non industriale, il trasporto su strada e l’agricoltura costituiscono la principale fonte di inquinamento sulla totalità degli inquinanti.

ARPA Lombardia - Regione Lombardia. Emissioni in provincia di Pavia nel 2007 - public review

Precurs. Tot. acidif. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2ONH3 PM2.5 PM10 PTS CO2 eq O3 (H+) t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno kt/anno P roduzione energia e 3'549 5'313 784 226 1'863 4'859 114 10 314 345 407 4'899 7'474 227 t rasform. combust ibili Combustione non 79 835 1'791 480 7'735 1'004 84 13 361 373 388 1'040 3'667 21 industriale Combustione nell'industria 328 1'306 318 67 738 672 55 11 43 66 86 691 1'994 39

Processi produttivi 1'924 592 2'897 86 926 24 65 81 926 3'629 73

Estrazione e distribuzione 542 6'067 127 626 combustibili

Uso di solventi 0.0 1.8 4'832 0 0.4 2.8 7.2 9.0 60 4'834 0.1

T rasporto su strada 39 6'196 1'621 113 7'432 1'252 41 133 351 438 543 1'267 9'999 144 Altre sorgenti mobili e 30 2'113 388 10 1'084 166 66 0.4 296 310 328 187 3'085 47 macchinari Trattamento e 1.4 376 25 5'568 62 82 32 17 5.1 5.2 5.4 209 568 9.2 smaltimento rifiuti Agricoltura 67 486 295 32'830 3'499 840 6'392 370 414 615 950 1'733 389 Altre sorgenti e 0.6 2.5 6'728 6.7 115 0.6 31 31 31 0.1 6'744 0.1 assorbimenti Totale 6'019 17'221 20'220 45'366 22'615 8'961 1'231 6'579 1'797 2'054 2'495 10'356 44'353 949

Fonte: INEMAR - Distribuzione delle emissioni in provincia di Pavia nel 2007 per macrosettore

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Fonte: INEMAR Contributi percentuali delle fonti emissive nella Provincia di Pavia (2007)

Distribuzione percentuale delle emissioni in provincia di Pavia nel 2007 - public review

Precurs. Tot. acidif. SO2 NOx COV CH4 CO CO2 N2ONH3 PM2.5 PM10 PTS CO2 eq O3 (H+)

Produzione energia e 59 % 31 % 4 % 0 % 8 % 54 % 9 % 0 % 17 % 17 % 16 % 47 % 17 % 24 % trasform. combustibili Combustione non 1 % 5 % 9 % 1 % 34 % 11 % 7 % 0 % 20 % 18 % 16 % 10 % 8 % 2 % industriale Combustione nell'industria 5 % 8 % 2 % 0 % 3 % 8 % 4 % 0 % 2 % 3 % 3 % 7 % 4 % 4 % Processi produttivi 32 % 3 % 14 % 0 % 10 % 1 % 3 % 3 % 9 % 8 % 8 %

Estrazione e distribuzione 3 % 13 % 1 % 1 % combustibili Uso di solventi 0 % 0 % 24 % 0 % 0 % 0 % 0 % 0 % 1 % 11 % 0 %

T rasporto su strada 1 % 36 % 8 % 0 % 33 % 14 % 3 % 2 % 20 % 21 % 22 % 12 % 23 % 15 %

Altre sorgenti mobili e 0 % 12 % 2 % 0 % 5 % 2 % 5 % 0 % 16 % 15 % 13 % 2 % 7 % 5 % macchinari Trattamento e 0 % 2 % 0 % 12 % 0 % 1 % 3 % 0 % 0 % 0 % 0 % 2 % 1 % 1 % smaltimento rifiuti Agricoltura 1 % 3 % 1 % 72 % 15 % 68 % 97 % 21 % 20 % 25 % 9 % 4 % 41 %

Altre sorgenti e 0 % 0 % 33 % 0 % 1 % 0 % 2 % 2 % 1 % 0 % 15 % 0 % assorbimenti Totale 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 % 100 %

Fonte: INEMAR – Percentuali di emissione per macrosettore in Provincia Pavia (2007)

Considerando le fonti che contribuiscono maggiormente alle emissioni delle seguenti sostanze inquinanti si possono trarre le seguenti considerazioni:

z SO2: il 59% è dato dalla produzione di energia e la trasformazione di combustibili e per il 32% dai processi produttivi;

z Nox: il 36% è dato dal trasporto su strada ed il 31% dalla produzione di energia;

52 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

z COV: i maggiori contributi derivano da uso dei solventi (24%) e da altre fonti (33%);

z CH4: per questo parametro l’attività agricola costituisce la maggiore fonte di emissione con il 72%;

z CO: il maggior apporto è dato dal trasporto su strada (33%) e dalla combustione non industriale (34%);

z CO2: per il 54% contribuisce la produzione di energia e per il 14% il trasporto su strada;

z N2O: il maggior contributo percentuale è dovuto all’agricoltura (68%);

z NH3: come per l’N2O la quasi totalità delle emissioni sono dovute all’Agricoltura (97%);

z PM2.5 , PM10 e PTS: le polveri, sia grossolane, che fini ed ultrafini sono emesse dal trasporto su strada (dal 20 al 21%) e con simili concentrazioni dalle attività agricole e dalla combustione non industriale;

z CO2 eq: come per la CO2 i contributi principali sono la produzione di energia (47%), e il trasporto su strada (12%);

z Precursori O3: il trasporto su strada e la produzione di energia contribuiscono in maniera preponderante con il 23 ed il 17% rispettivamente;

z Tot Acidificanti – per gli acidificanti le fonti di emissioni principali sono l’agricoltura (41%) e la produzione di energia (24%).

Per quanto riguarda gli andamenti comunali di Montesegale e Rocca Susella, questi si differenziano rispetto agli andamenti provinciali per via della dominanza di attività agricola, minor impatto di attività produttive e di traffico veicolare, come si può notare dalla tabella successiva, dove si riportano le stime delle emissioni dei principali inquinanti per macrosettore (dati INEMAR, 2007).

53

MONTESEGALE SO NO CO CH CO N2 NH PM PT PM CO2 SOST PREC Descrizione macrosettore 2 x V 4 CO 2 O 3 10 S 2.5 eq AC OZ 18. Combustione non industriale 0.2 1.1 4.6 1.2 9 1.0 0.1 0.0 1.0 1.0 0.9 1.1 0.0 8.0 Combustione nell'industria 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 Processi produttivi 0.0 0.0 0.2 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.2 Estrazione e distribuzione combustibili 0.0 0.0 0.1 3.3 0.00.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.1 0.0 0.2 Uso di solventi 0.0 0.0 1.2 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 1.2 Trasporto su strada 0.0 0.6 0.8 0.0 2.7 0.2 0.0 0.0 0.1 0.1 0.1 0.2 0.0 1.9 Altre sorgenti mobili e macchinari 0.1 6.9 1.3 0.0 3.60.5 0.2 0.0 1.0 1.1 1.0 0.6 0.2 10.1 Trattamento e smaltimento rifiuti 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 Agricoltura 0.0 0.4 0.0 6.0 0.00.0 1.5 9.7 0.0 0.1 0.0 0.6 0.6 0.6 30. Altre sorgenti e assorbimenti 0.0 0.0 4 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 30.4

ROCCA SUSELLA SO NO CO CH CO N2 NH PM PT PM CO2 SOST PREC Descrizione macrosettore 2 x V 4 CO 2 O 3 10 S 2.5 eq AC OZ 23. Combustione non industriale 0.2 1.0 5.6 1.5 1 0.8 0.1 0.0 1.2 1.3 1.2 0.9 0.0 9.4 Combustione nell'industria 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 Processi produttivi 0.0 0.0 0.1 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.1 Estrazione e distribuzione combustibili 0.0 0.0 0.1 2.1 0.00.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.1 Uso di solventi 0.0 0.0 0.9 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.9 Trasporto su strada 0.0 0.4 0.6 0.0 2.0 0.1 0.0 0.0 0.1 0.1 0.0 0.1 0.0 1.4 Altre sorgenti mobili e macchinari 0.1 5.6 1.0 0.0 2.90.4 0.2 0.0 0.8 0.9 0.8 0.5 0.1 8.1 Trattamento e smaltimento rifiuti 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 Agricoltura 0.0 0.3 0.0 0.5 0.00.0 0.8 3.8 0.0 0.0 0.0 0.3 0.2 0.3 23. Altre sorgenti e assorbimenti 0.0 0.0 9 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 0.0 23.9 Distribuzione percentuale delle emissioni in t/anno e kt/anno (per CO2 e sostanze acidificanti) nel Comune di Montesegale e Rocca Susella nel 2007

Montesegale

Inquinanti Macrosettori Percentuale Altre sorgenti mobili e macchinari 76

NOx Ossidi di azoto Combustione non industriale 11 Altre sorgenti e assorbimenti 79 COV Composti organici volatili Combustione non industriale 12 SO2 Ossido di zolfo Combustione non industriale 66

CH4 Metano Agricoltura 57 CO Monossido di carbonio Combustione non industriale 75

NH3 Ammoniaca Agricoltura 99 Trasporto su strada 48 PM10 Polveri Combustione non industriale 45

Rocca Susella

Inquinanti Macrosettori Percentuale Altre sorgenti mobili e macchinari 76

NOx Ossidi di azoto Combustione non industriale 14 Altre sorgenti e assorbimenti 74 COV Composti organici volatili Combustione non industriale 17 SO2 Ossido di zolfo Combustione non industriale 68

CH4 Metano Agricoltura 57 CO Monossido di carbonio Combustione non industriale 82

NH3 Ammoniaca Agricoltura 98 Altre sorgenti mobili e macchinari 39 PM10 Polveri Combustione non industriale 57

Appare subito, come evidenziato nelle tabelle precedenti che le principali emissioni derivino dalla combustione non industriale e dall’agricoltura che per alcuni inquinanti rappresentano la maggioranza assoluta delle emissioni. Le emissioni dovute alle attività produttive ed al trasporto su strada al contrario, rivestano un ruolo marginale rispetto al totale.

Il traffico veicolare e la viabilità Come è stato evidenziato in precedenza il settore del trasporto su strada rappresenta, per la Provincia di Pavia, un settore critico in quanto contribuisce per il 36% all'emissione di NOx, l’8% di COV e per il 20% per le polveri (PM2,5, PM10 e PTS). Appare evidente che le scelte legate ai trasferimenti a basso impatto ambientale siano irrinunciabili.

PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

ARPA Lombardia - Regione Lombardia. Fattori di emissione medi da traffico in Lombardia nel 2007 per tipo di veicolo -

Consumo SO NO COV CH CO CO N ONHPM2.5 PM10 PTS Tipo di veicolo specifico 2 x 4 2 2 3 g/km mg/km mg/km mg/km mg/km mg/km g/km mg/km mg/km mg/km mg/km mg/km

Automobili 61 5.8 414 90 17 895 189 6.7 31 33 45 58

Veicoli leggeri < 3.5 t 84 8.4 1'194 139 9 912 257 5.8 3.9 120 138 157

Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus 248 25 8'355 417 46 1'894 759 29 2.4 308 365 442

Ciclomotori (< 50 cm3) 19 1.9 97 7'604 122 8'163 60 1.0 1.0 124 130 136

Motocicli (> 50 cm3) 33 3.3 185 1'789 130 13'110 106 1.8 3.8 33 39 44

Per quanto riguarda i collegamenti dei comuni di Montesegale e Rocca Susella con l'esterno si può rilevare che:

z il Comune di Montesegale è interessato dal traffico della SP 36 che lo collega con la SP 184 (che si innesta con la SS 461 a Godiasco e consente il collegamento con la SP 20 verso Rocca Susella) e con la SP 146;

z il Comune di Rocca Susella è interessato dal traffico della SP 20 e SP 92

z entrambi i comuni sono serviti dall’autolinea 442 (Godiasco – Mulino della Signora) che però non effettua fermate nei centri abitati.

Dalla situazione dei collegamenti si sottolinea come i due Comuni risultino in qualche modo isolati dal servizio pubblico, che se incentivato costituirebbe una valida alternativa all’utilizzo dell’auto privata, evitando un sovraccarico della rete stradale verso Voghera e Pavia e contribuendo ad una diminuzione delle emissioni in atmosfera di inquinanti sia a livello comunale, ma soprattutto nelle zone a valle in cui si riscontra una situazione già critica. Il Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana della Provincia di Pavia (PTVE) evidenzia due criticità localizzate nei due Comuni e che sono due interventi di riqualificazione stradale: il primo interessa la SP 184 già in corso; il secondo riguarda un tratto della SP 20 nel comune di Rocca Susella.

71 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Fonte: Tavola 12 Criticità sulla rete viaria – PTVE – Provincia di Pavia

Va rilevata inoltre la presenza del progetto di Green Way, che costituisce un’ottima opportunità per ricostruire un tracciato storico e per potenziare itinerari storico-culturali tematici. Nei comuni di Montesegale e Rocca Susella è presente un percorso turistico-paesaggistico che mette in collegamento con la Greenway Milano-Pavia-Varzi.

72 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Fonte: Tavola 5 Itinerari di interesse Turistico ed Ambientale – PTVE – Provincia di Pavia -

Gli andamenti La Direttiva 1996/62/CE e il D.Lgs. 351/1999 fissano il criterio secondo il quale non è ammesso il peggioramento della qualità dell’aria rispetto alla situazione esistente, soprattutto allorché i valori delle concentrazioni degli inquinanti sono inferiori ai valori limite. Analizzando i dati dell'ultimo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Regione Lombardia (2008-2009), si può rilevare in generale come negli ultimi venti anni si sia assistito ad una tendenza di miglioramento della qualità dell’aria, almeno per gli inquinanti primari. Nelle figure successive vengono riportate le rappresentazioni cartografiche delle differenti emissioni di inquinanti in atmosfera per i Comuni di Montesegale e Rocca Susella (dati Inemar 2007, Nostra elaborazione).

73 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Carta di distribuzione delle emissioni di CO per comune (ton/anno)

Carta di distribuzione delle emissioni di CO2 per comune (kton/anno)

74 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Carta di distribuzione delle emissioni di COV per comune (ton/anno)

Carta di distribuzione delle emissioni di NOx per comune (ton/anno)

75 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Carta di distribuzione delle emissioni di PM10 per comune

Carta di distribuzione delle emissioni di Precursori dell’Ozono per comune

Dalle informazioni presentate si può dedurre che l'impatto generato da fonti emissive puntuali (attività produttive e riscaldamento domestico) e lineari (strade) non risulta critico e sicuramente con emissioni tra le più basse riscontrabili in provincia di Pavia. Le emissioni

76 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

derivanti da combustione per riscaldamento domestico sono quelle maggiormente rilevanti nei territori comunali, che mostrano le medesime caratteristiche e sui quali si possono prevedere miglioramenti adottando azioni di risparmio energetico.

Riferimenti Bibliografici

z Rapporto Stato dell'Ambiente 2008-2009 dell'Arpa Lombardia;

z Rapporto Annuale sulla Qualità dell'aria 2006 della Provincia di Pavia;

z inventario regionale delle emissioni atmosferiche INEMAR relativa all’anno 2007, (INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in regione Lombardia nell’anno 2007). Quando le elaborazioni e i dati per il 2007 non erano disponibili ci si è riferiti all’Inventario Emissioni in Atmosfera del 2005

z Piano del Traffico della Viabilità Extraurbana – Provincia di Pavia

Qualità dell’aria, clima ed emissioni in atmosfera Nome indicatore DPSIR Fonte Zona di appartenenza P, S Regione Emissione di gas serra, sostanze acidificanti e P; S Regione precursori dell’ozono per macrosettore (%) Offerta del servizio di Trasporto Pubblico Locale D Società gestore del servizio (TPL) (n./giorno) Lunghezza piste ciclabili (km) D; Comune

SINTESI – Qualità dell’aria, clima ed emissioni in atmosfera 1. I comuni di Rocca Susella e Montesegale sono in una situazione meteorologica favorevole alla dispersione degli inquinanti e bassa densità abitativa e sono classificati in classe C1, aree a basse concentrazioni di inquinanti e PM10 2. In entrambi i comuni, le principali emissioni derivano dalla combustione non industriale e dall’agricoltura che per alcuni inquinanti rappresentano la maggioranza assoluta delle emissioni. Le emissioni dovute alle attività produttive ed al trasporto su strada al contrario, rivestano un ruolo marginale rispetto al totale. 3. Altra criticità riscontrata è legata al servizio di trasporto pubblico praticamente assente (una sola linea di TPL che però non effettua fermate nei centri abitati). Questo, se incentivato, costituirebbe una valida alternativa all’utilizzo dell’auto privata, evitando un sovraccarico della rete stradale verso Voghera e Pavia con conseguente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera sia a livello locale, ma soprattutto nelle zone a valle in cui si riscontra una situazione già critica. 4. Si evidenzia l’opportunità di potenziamento e integrazione della rete ciclistica locale con i progetti in atto di mobilità sostenibile di Regione Lombardia in accordo con ASL e d ARPA e con il tracciato della Green Way.

77 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

5.3 Risorse idriche La direttiva europea 2000/60/CE impone agli Stati membri l'obiettivo di migliorare lo stato qualitativo degli ecosistemi acquatici, di ridurre l'inquinamento delle acque sotterranee e di attuare un consumo idrico sostenibile. In generale gli impatti che incidono sulla qualità delle acque superficiali sono: • scarichi civili; • scarichi industriali; • impatti diffusi (prevalentemente da agricoltura); • derivazioni; • banalizzazione degli ecosistemi ripariali. Per quanto riguarda le acque superficiali, le problematiche maggiori sono da associare sia alla carenza di acqua nel sistema idrico, sia alla presenza di un carico puntuale, a volte non compatibile con il sistema portante dei recettori, che agli apporti diffusi di origine agro-zootecnica, i quali, attraverso il dilavamento dei suoli, incidono in modo significativo sulla generazione dei carichi veicolati. I principali inquinanti derivati dagli insediamenti civili sono le sostanze organiche biodegradabili, il settore agro-zootecnico produce inquinamento da nutrienti, fertilizzanti e fitosanitari, mentre l’industria genera quello da sostanze organiche alogenate e da metalli pesanti. In generale gli impatti che incidono sulla qualità delle acque sotterranee sono: • impatti diffusi (nitrati e prodotti fitosanitari utilizzati in agricoltura); • contaminazione delle falde da fonti puntuali; • captazioni. Per quanto riguarda le acque sotterranee, dal punto di vista quantitativo, i prelievi dalle falde superficiale e profonda, dovuti ai settori potabile, civile, industriale e agro-zootecnico, possono portate a problemi di sovra sfruttamento della risorsa, che si manifestano nella tendenza all'abbassamento del livello piezometrico o ad una diminuzione di pressione nei pozzi che captano acquiferi confinati o semiconfinati. Lo stato di qualità delle acque sotterranee può essere determinato sia dalla presenza di sostanze inquinanti, attribuibili principalmente ad attività antropiche, che da meccanismi idrochimici naturali. Nello schema seguente sono riportati alcuni indicatori tratti dal Rapporto Stato dell’Ambiente della Provincia di Pavia - 2004, che danno un quadro generale sulla situazione delle risorse idriche nella provincia.

78 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Fonte: Rapporto Stato Ambiente Provincia di Pavia – 2004

Acque superficiali Il territorio comunale di Rocca Susella si estende su porzioni della Valle Ardivestra, Valle Schizzola e Valle del Rile. Il territorio comunale di Montesegale è attraversato dal torrente Ardivestra, affluente della Staffora. Il Torrente Staffora attraversa da sud a nord l’Oltrepò pavese confluendo poi nel fiume Po. L'alveo del Torrente Staffora si snoda, principalmente, da Sud-Est a Nord-Ovest; la direzione dei due maggiori affluenti dello Staffora, il Nizza e l'Ardivestra, a causa del tipo litologico in cui scorrono è contraria, Nord-Est / Sud-Ovest. Per quanto riguarda la morfologia del reticolo idrografico, è possibile attribuirne i tratti principali a cause di tipo tettonico e strutturale. In particolare ci si riferisce ai frequenti angoli di deviazione, che si presentano a varia scala, sia nel caso molto evidente dell’alveo del Torrente Staffora, sia in quello dei numerosi corsi d’acqua minori il cui andamento è influenzato dalla presenza di faglie e fratture. Merita di essere segnalata anche l’influenza delle strutture deformative di tipo duttile, in particolare della sinclinale di Pizzocorno, poiché molti corsi d’acqua assumono una direzione parallela a quella del suo asse. L'Oltrepò soffre di una disponibilità della risorsa che è tra le più limitate della regione e si caratterizza per corpi idrici, sia superficiali che sotterranei, di dimensioni ridotte con portate limitate, tra questi i più importanti sono: il Torrente Versa, il Torrente Coppa ed il Torrente Scuropasso. Unico corpo idrico significativo, secondo la definizione del Piano di Tutela e Uso delle

79 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Acque della Regione Lombardia, presente in Oltrepò è il Torrente Staffora mentre il bacino del Torrente Scrivia lambisce marginalmente l’area.

Fonte RSA 2005 Comunità Montana - Reticolo idrografico Comunità Montana

Anno Corso d’acqua Comune LIM IBE SECA 2003 1 1 1 S.Margherita 2002 Staffora 1 1 1 di Staffora 2000-2001 1 2 2 2003 2 2 2 2002 Staffora Varzi 2 2 2 2000-2001 2 2 2 Fonte RSA 2005 Comunità Montana: Stato qualitativo torrente Staffora

La criticità maggiore delle acque superficiali che scorrono nel territorio della Comunità Montana è data dal numero elevato di scarichi provenienti dalle fosse Imhoff e dalle reti fognarie prive di

80 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

trattamento e dalla mancanza di portata nei mesi estivi che non permette la diluizione degli inquinanti e favorisce il ristagno dei reflui. Il Torrente Staffora, nei documenti del Piano di Tutela delle Acque della Lombardia, presenta uno stato qualitativo tra il buono e l’elevato nella parte alta del suo corso per arrivare ad uno stato scadente prima della confluenza in Po.

Fonte: Libro Blu delle Acque in Lombardia 2008

Depurazione locale Montesegale e Rocca Susella fanno parte della zona “Oltrepò” dell’ATO della Provincia di Pavia, che comprende 78 comuni. Per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue a Rocca Susella e Montesegale, sono presenti esclusivamente fosse Imhoff. La fossa Imhoff è un piccolo impianto che funziona con un’efficienza depurativa adeguata solo se subisce una manutenzione costante, in caso contrario tende semplicemente a concentrare gli inquinanti. Per quanto riguarda Montesegale le fosse risultano distribuite: n. 1 in Fraz. Molino Montà; n. 1 in Fraz. Sanguignano; n. 1 Fraz. Cà Biotto; n. 1 in Fraz. Camolino; n. 1 Fraz. Montesegale Capoluogo; n. 1 in Fraz. Bregne; n. 1 in Fraz. Cenceraten. 1 in Fraz. Balestrero con vasca di fitodepurazione.

81 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Acque sotterranee Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi delle acque sotterranee nella figura seguente è riportata la classe di SCAS (Stato Chimico delle Acque Sotterranee) per il 2006.

Rocca Susella - Montesegale

Fonte: Arpa Lombardia - Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009

Lo SCAS (Stato Chimico delle Acque Sotterranee) è un indice di qualità chimica che considera sette parametri di base (conducibilità elettrolitica, cloruri, manganese, ferro, nitrati, solfati, ione ammonio) ed altri inquinanti organici ed inorganici. Per la definizione dello stato attuale delle risorse idriche sotterranee dei Comuni di Rocca Susella e Montesegale si farà riferimento ai dati prodotti dalle reti di monitoraggio regionale delle acque sotterranee. Per quanto riguarda Rocca Susella e Montesegale, non essendo presenti punti di monitoraggio regionali all’interno dei due comuni, si farà riferimento al punto sito nel Comune limitrofo di Rivanazzano e descritto nella tabella seguente:

COMUNE CODICE ACQUIFERO RETE DI MON Rivanazzano PO0181220U0001 A FT\NT

Per quanto riguarda gli aspetti qualitativi delle acque sotterranee nella tabella seguente è riportata il valore di SCAS (Stato Chimico delle Acque Sotterranee) per il 2006. (Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia).

82 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Nella tabella seguente è riportata il valore di SCAS (Stato Chimico delle Acque Sotterranee) per il 2008. (Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia).

Il punto è passato da una classe 1 nel 2006 a classe 2 nel 2008. La classe 2 comunque individua acque di buone caratteristiche idrochimiche e a impatto antropico ridotto.

Nella tabella seguente sono riportati i valori dei parametri di base analizzati nel 2008 per il punto PO0181220U0001 (Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia).

Per il 2006 sono disponibili solo i dati relativamente ai nitrati, pari a 13 mg/L nella campagna di maggio e a 9 mg/L nella campagna di novembre. (Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia). I parametri addizionali (Parametri addizionali inorganici, Composti alifatici alogenati, Fitofarmaci) non presentano evidenze di contaminazioni nel 2008.

Consumi idrici L’impatto quantitativo derivante dalla captazione delle acque per uso potabile è stato determinato considerando il volume annuo erogato pari, per l’anno 2003, a circa 1.997.900 m3. (Fonte RSA Comunità Montana) Il dato medio relativo ai consumi idropotabili, calcolato a partire dai valori di consumo forniti dall’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) della Provincia di Pavia, non evidenzia particolari criticità.

83 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

La dotazione pro capite giornaliera dei Comuni della Comunità Montana risulta mediamente pari a 330 l/ab giorno, valore leggermente superiore al valore provinciale di 274 l/ab giorno. Per quanto riguarda il comune di Rocca Susella l’acqua potabile viene fornita da ASM Voghera, Acquedotto rurale di Chiusani e Acquedotto rurale di Gaminara. Nel 2008 il consumo idrico è stato: - da ASM Voghera erogati 17.611 mc - da Acquedotto rurale Chiusani 9.264 mc - Acquedotto rurale di Gaminara, non ci sono dati poiché le utenze non sono dotate di contatori. (Fonte dati Comune di Rocca Susella) Per Rocca Susella dunque non è possibile stabilire il consumo procapite giornaliero. Per quanto riguarda il comune di Montesegale il consumo del 2009 è stato di 37.891 mc pari a 319 l/ab giorno (fonte dati ASM Voghera) superiore al valore provinciale ma inferiore al valore medio dei comuni della Comunità Montana.

Acque termali A completare il quadro delle risorse idriche occorre citare anche le acque termali, presenti nel territorio confinante i comuni in oggetto. Nel Comune di Rivanazzano sgorgano acque bromojodiche e sulfuree.

Fonte: Libro Blu delle Acque in Lombardia 2008

84 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Riferimenti Bibliografici ▪ Rapporto Stato dell’Ambiente della Provincia di Pavia – 2004

▪ RSA 2005 Comunità Montana - Reticolo idrografico Comunità Montana

▪ Arpa Lombardia - Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009

▪ ASM Voghera

▪ Acquedotto rurale Chiusani

▪ Libro Blu delle Acque in Lombardia 2008

Risorse idriche Nome indicatore DPSIR Fonte Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua S ARPA (SECA)* Livello di inquinamento da S ARPA macrodescrittori (LIM)* Indice biotico esteso (IBE)* S ARPA Stato Chimico delle Acque S ARPA Sotterranee (SCAS)* Consumo idrico pro capite Gestore servizio idrico 3 P; S (m /ab*anno) integrato Gestore servizio idrico Carico organico potenziale(AE) P; S integrato * ai sensi del d.lg.s 152/2006 gli indici saranno sostituiti da nuovi parametri (fonte ARPA)

Sintesi – Risorse idriche 1. I comuni di Montesegale e Rocca Susella sono attraversati da corsi d’acqua di piccole dimensioni con un regime di tipo torrentizio. Il Torrente Staffora di cui sono immissari ha una qualità buona nel tratto ricadente nella zona dell’Oltrepo. 2. Per quanto riguarda la qualità delle acque sotterranee non sono presenti punti di monitoraggio. 3. La criticità maggiore delle acque superficiali che scorrono nel territorio della Comunità Montana è data dal numero elevato di scarichi provenienti dalle fosse Imhoff e dalle reti fognarie prive di trattamento e dalla mancanza di portata nei mesi estivi che non permette la diluizione degli inquinanti e favorisce il ristagno dei reflui. Il Torrente Staffora, nei documenti del Piano di Tutela delle Acque della Lombardia, presenta uno stato qualitativo tra il buono e l’elevato nella parte alta del suo corso per arrivare ad uno stato scadente prima della confluenza in Po. 4. Sistema depurativo esclusivamente attraverso vasche Imhoff. 5. Consumi idro potabili. Per Montesegale sono maggiori rispetto alla media provinciale e minori rispetto alla media dei comuni appartenenti alla Comunità Montana. Per Rocca Susella, non si è potuto contabilizzare il consumo totale procapite l’utenza che fa capo all’Acquedotto rurale Gaminara non è dotata di contatore.

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5.4 Suolo e sottosuolo Nella sua accezione più ampia il suolo comprende tutto ciò che supporta, alimenta e orienta quello che viene definito ecosistema. Gli ecosistemi si formano e si evolvono a seconda delle condizioni che le risorse naturali offrono loro e, come è facilmente intuibile, queste sono fortemente influenzate nel nostro territorio dal forte impatto antropico. La risorsa suolo, come tutte le risorse naturali, è finita e non è sempre in grado di adattarsi ai cambiamenti repentini dettati dai ritmi umani e tende a mantenere il proprio equilibrio omeostatico con lente modificazioni. In base alle conoscenze acquisite sul territorio e alle indicazioni normative si possono individuare i seguenti problemi, fermo restando che per un quadro globale non si potrà prescindere dalle problematiche affrontate in altri capitoli (rifiuti, acque, ambiente urbano): dissesto idrogeologico; consumo di suolo fertile; pressione dell’agricoltura; presenza di cave e di cave dimesse; eventuali siti in bonifica e discariche.

Inquadramento geomorfologico, geologico e idrogeologico Il comune di Rocca Susella (PV) è ubicato nel territorio collinare conosciuto come Oltrepò Pavese. La zona a sud del territorio comunale è percorsa dal Torrente Ardivestra con andatura decisamente meandriforme; l’alveo risulta molto incassato, con sponde alte anche alcuni metri. Spostandosi verso nord la morfologia presenta le caratteristiche tipiche dell’Oltrepò: colline non molto alte (quota media 400 – 500 metri s.l.m.) interessate da ondulazioni e orli di scarpata causati dall’abbondante presenza di frane e dissesti che modellano il territorio. Il territorio comunale di Montesegale è attraversato dal torrente Ardivestra, affluente della Staffora; il Torrente Staffora attraversa da sud a nord l’Oltrepò pavese confluendo poi nel fiume Po. L'alveo del Torrente Staffora si snoda, principalmente, da Sud-Est a Nord-Ovest; la direzione dei due maggiori affluenti dello Staffora, il Nizza e l'Ardivestra, a causa del tipo litologico in cui scorrono è contraria, Nord-Est / Sud-Ovest. Per quanto riguarda la morfologia del reticolo idrografico, è possibile attribuirne i tratti principali a cause di tipo tettonico e strutturale. In particolare ci si riferisce ai frequenti angoli di deviazione, che si presentano a varia scala, sia nel caso molto evidente dell’alveo del Torrente Staffora, sia in quello dei numerosi corsi d’acqua minori il cui andamento è influenzato dalla presenza di faglie e fratture. Merita di essere segnalata anche l’influenza delle strutture deformative di tipo duttile, in particolare della sinclinale di Pizzocorno, poiché molti corsi d’acqua assumono una direzione parallela a quella del suo asse. Per quanto riguarda la tettonica, essa è caratterizzata dalla presenza di una faglia con immersione verso la collina e zolla ribassata verso la pianura (faglia inversa). Essa corre dalla zona di (foglio 59 Pavia) a Retorbido: qui piega decisamente a S, fondendosi con una faglia verticale lungo la Val Staffora da Rivanazzano a Godiasco. Nella zona di Torrazza Coste –

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Codevilla – Rocca Susella, si sviluppa una sinclinale con depressione assiale a SW; più a NW si ha la prosecuzione dell’anticlinale, pure con depressione assiale a SW. Evidente è la forte flessura, accentuata da faglia inversa (struttura a ginocchio) o da faglia diretta lungo il margine appenninico e il suo particolare andamento con l’arretramento da Rivanazzano a Godiasco. La demarcazione tra la zona collinare e quella montana è ben evidenziata dal brusco cambiamento morfologico segnalato dalla direttrice “Pizzocorno, S. Albano, Mondasco, Valverde, , Val Tidone”. Si tratta di distinzione dipendente non solo dal fattore altimetrico, ma soprattutto per la natura del terreno, la giacitura degli strati e la loro erosione, gli agenti climatici, le deformazioni subite durante le ere geologiche. In tutta l’area prevalgono le rocce sedimentarie di origine marina, con blocchi di spessore diverso; caratteristica comune è, infine, la natura prevalentemente argillosa del terreno, spesso causa di frane e smottamenti. Geologicamente il territorio è caratterizzato da diverse formazioni marine a forte matrice argillosa, alterate superficialmente e, nella parte più a Sud, nei pressi del Torrente Ardivestra, dalle Alluvioni.

Uso del suolo Per quanto riguarda l’uso del suolo, nei due Comuni, le aree naturali o semi-naturali rappresentano più del 70% dell’intero territorio. Nella tabella seguente è riportato il dettaglio dei valori per le principali categorie di uso del suolo.

Uso Suolo Estensione (ha) % Aree artificiali 93,3599 1,0 Superfici agricole utilizzate 2617,0987 27,8 Territori boscati e ambienti semi-naturali 6700,5401 71,2

Nella figura seguente è riportato il dettaglio dell’uso del suolo per i due Comuni. Nella carta è indicata l’ubicazione della Cava Molino-Garelli.

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Fonte: base dati geografica alla scala 1:10.000 CT10 della regione Lombardia - territorio ed urbanistica

Di seguito è riportato il dettaglio della legenda.

DESCRIZIONE CODICE Accumuli detritici e affioramenti litoidi privi di vegetazione 332 Altre legnose agrarie 2242 Aree degradate non utilizzate e non vegetate 134 Boschi conifere a densitá media e alta 3121 Boschi di latifoglie a densiá bassa 31122 Boschi di latifoglie a densitá media e alta 31111 Cascine 11231 Castagneti da frutto 3114 Cave 131 Cespuglieti con presenza significativa di specie arbustive alte ed arboree 3241 Cespuglieti in aree di agricole abbandonate 3242 Cimiteri 12124 Formazioni ripariali 3113 Frutteti e frutti minori 222 Impianti di servizi pubblici e privati 12122 Impianti sportivi 1421 Insediamenti industriali, artigianali, commerciali 12111 Insediamenti produttivi agricoli 12112 Parchi e giardini 1411 Pioppeti 2241 Prati permanenti con presenza di specie arboree ed arbustive sparse 2312 Prati permanenti in assenza di specie arboree ed arbustive 2311 88 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Seminativi semplici 2111 Tessuto residenziale continuo mediamente denso 1112 Tessuto residenziale discontinuo 1121 Tessuto residenziale rado e nucleiforme 1122 Tessuto residenziale sparso 1123 Vegetazione rada 333 Vigneti 221

Capacità protettiva dei suoli e Vulnerabilità degli acquiferi La vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento viene definita (Civita 1987) come la suscettività specifica dei sistemi acquiferi, nelle loro diverse parti componenti e nelle diverse situazioni geometriche e idrodinamiche, a ricevere e diffondere, anche mitigandone gli effetti, un inquinante fluido o idroveicolato tale da produrre impatto sulla qualità delle acque sotterranee nello spazio e nel tempo. A sua volta si definisce rischio di inquinamento la potenzialità a ricevere un determinato inquinante, per una porzione definita di territorio, in funzione delle attività antropiche (centri di pericolo) esistenti. Tale potenzialità dipende dal tipo di attività (cioè dal tipo di sostanze utilizzate), dalle sue dimensioni, dal numero di attività presenti nella porzione definita di territorio e dalla sua vulnerabilità intrinseca. Sono tre i fattori principali che influiscono sulla vulnerabilità degli acquiferi: • Tipologia della situazione idrogeologica (tipo di acquifero: freatico, semi confinato) confinato); • Capacità protettiva dei suoli e più in generale dell’insaturo; • Soggiacenza della falda. La “vulnerabilità idrogeologica” è stata valutata da ESRAF con riferimento al territorio regionale di pianura, per cui non sono disponibili dati per i Comuni di Rocca Susella e Montesegale. (Fonte: Banca dati ERSAF Ragione Lombardia).

Rischio idrogeologico La Regione Lombardia ha studiato approfonditamente l’area del bacino del Torrente Staffora nell’ambito del Progetto Strategico volto a “definire le zone a rischio idrogeologico alla scala di sottobacino idrografico” (Fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Inventario delle frane e dei dissesti idrogeologici della Lombardia, luglio 2002). L’inventario che ne è derivato è il più aggiornato strumento di catalogazione degli eventi avvenuti in Oltrepo’ Pavese. Da questo inventario si evince come il territorio di entrambi i comuni sia interessato da eventi franosi e da fenomeni alluvionali derivanti da esondazioni del Torrente Ardivestra. Principali eventi alluvionali e franosi nei comuni di Montesegale e Rocca Susella (Fonte: Regione Lombardia, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Inventario delle frane e dei dissesti idrogeologici della regione Lombardia, 2002)

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Comune Corsi d’acqua Eventi Dettaglio Eventi franosi Dettaglio alluvionali temporale temporale Montesegale T. Ardivestra - - 12 1959-1997 Rocca Susella T. Ardivestra 3 1890-1996 8 1936-1996

Riferimenti Bibliografici ▪ Relazione dello Studio geologico idrogeologico e sismico a supporto del PGT di Rocca Susella

▪ Componente geologica, idrogeologica e sismica del Comune di Montesegale - Carta della fattibilità geologica per le azioni di piano dell’intero territorio comunale

▪ Regione Lombardia - Data base geografica CT10

▪ Banca dati ERSAF Ragione Lombardia

▪ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Inventario delle frane e dei dissesti idrogeologici della Lombardia, luglio 2002

Suolo e sottosuolo Nome indicatore DPSIR Fonte Uso del suolo D Regione Lombardia Superfici a rischio di compromissione S Comune o degrado (km2) Capacità protettiva acque superficiali S Regione Lombardia Superficie agricola utilizzata (SAU) 2 P; S Regiona Lombardia (km )

Sintesi – Suolo e sottosuolo 1. La criticità maggiore nell’Oltrepo è il rischio idrogeologico dovuto alla litologia affiorante e al reticolo idrografico superficiale legato al rischio di esondazioni. In particolare il territorio di entrambi i comuni è interessato da eventi franosi e da fenomeni alluvionali derivanti da esondazioni del Torrente Ardivestra 2. In entrambi i Comuni , le aree naturali e semi-naturali rappresentano complessivamente più del 70% dell’intero territorio e la SAU è pari a circa il 28%.

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5.5 Rifiuti Dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente di Arpa del 2008-2009 si evince che la produzione di rifiuti a scala regionale continua a crescere, sebbene recentemente si sia registrato un rallentamento: nel periodo 1995-2001 l’incremento medio annuo è stato infatti del 3,5% mentre nel periodo 2002- 2007 l’incremento medio annuo è sceso all’1,35%. Se attualmente ciascun cittadino lombardo produce circa 512 kg di rifiuti in un anno, la proiezione della tendenza al 2011 porta – in assenza di politiche dedicate – a raggiungere 536 kg.

Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia

Considerazioni positive possono essere fatte invece in merito al conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata, definiti dalle norme comunitarie e nazionali: la raccolta differenziata in Lombardia, si conferma un punto di forza in quanto continua ad aumentare. Nel 2007 è stato raggiunto il valore di 45,3% di rifiuti raccolti in modo differenziato su base regionale (corrispondente a 2.169.710 tonnellate di rifiuti destinati al riciclaggio e al recupero).

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Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia

Se il 45,3% dei rifiuti urbani prodotti in Lombardia è raccolto in modo differenziato, il restante 54,7% viene classificato come indifferenziato. L’85,6% dei rifiuti indifferenziati è costituito dalla frazione residuale dei rifiuti urbani, il 9,6% dagli ingombranti a smaltimento e il 4,8% dai rifiuti provenienti dallo spazzamento strade. Considerando i rifiuti prodotti complessivamente il 33,6% dei rifiuti totali è stato conferito agli impianti di termovalorizzazione mentre solo il 4,5% dei rifiuti urbani prodotti è stato conferito a discarica; il rimanente 16,6% è stato avviato a impianti di pre-trattamento che poi portano a termovalorizzazione o discarica. A livello della Provincia di Pavia la produzione di rifiuti, dati aggiornati al 2006, indicano in circa 300.000 t/a i rifiuti prodotti in ambito provinciale, con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente. (Fonte: Provincia di Pavia - Piano Provinciale per la Gestione dei rifiuti - Anno 2008)

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Nel 2007 in provincia di Pavia sono stati intercettati dalla raccolta differenziata 78.232 tonnellate di rifiuti urbani, pari al 26,28% del totale dei rifiuti urbani. Rispetto al 2006 le tonnellate di raccolta differenziata mostrano un aumento del 3,7%, passando da 75.468 a 78.232 mentre la percentuale è salita di un punto. (Fonte: Provincia di Pavia – Rapporto sulla Gestione dei rifiuti Urbani - Anno 2009) Questo dato è ben lontano dagli obiettivi previsti dalla normativa di settore. Anche il dato di rifiuto organico avviato a compostaggio per la provincia di Pavia è il più basso della Regione.

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Gli obiettivi fissati dal Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti PPGR del 2009 sono i seguenti:

Va infatti considerato il legame tra la percentuale di raccolta differenziata e i caratteri geomorfologici del territorio; da questa considerazione risulta che il Pavese ha percentuali di RD più alte, la Lomellina ha valori medio-bassi e l’Oltrepo, specie nella sua parte montana, raggiunge i livelli più bassi della Provincia. (Fonte : “Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani anno 2007 – Provincia di Pavia Settore Suolo e Rifiuti – 2009”) Il PPGR individua le modalità per organizzare un servizio di raccolta differenziata efficace:

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Venendo ad esaminare i dati a scala comunale si evidenzia come i dati di produzione di rifiuti procapite all’anno siano superiori alla media provinciale; Rocca Susella ha un dato di 460 kg/ab*a e Montesegale 423 kg/ab*a rispetto a un valore provinciale di circa 390 kg/ab*a. (Nostre elaborazioni da: Provincia di Pavia – Rapporto sulla Gestione dei rifiuti Urbani - Anno 2009) Anche i dati relativi alla raccolta differenziata di Rocca Susella e Montesegale descrivono valori che si attestano intorno al 14-20%, lontani dalla media provinciale e dagli obiettivi fissati dalla normativa di settore. Nella tabella seguente è riportato il riepilogo dei dati dei due Comuni per il 2007 (Fonte: Provincia di Pavia – Rapporto sulla Gestione dei rifiuti Urbani - Anno 2009)

Comune Abitanti Rind (tonn) Rind (kg/ab g) RD (tonn) RD (kg/ab g) RD (%) Montesegale 324 137 1,16 23 0,19 14,09% Rocca Susella 235 108 1,26 26 0,31 19,45% Tot Provincia 530.046 206.409 389,42 78.232 0,4 26,28%

Di seguito sono riportati i dati di dettaglio sulla raccolta differenziata per frazione, anno 2007 (il dato è espresso in kg).

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Comune Montesegale Rocca Susella Accumulatori al piombo 200 190 Alluminio 4.880 Carta e cartone 2.480 1.800 Farmaci e medicinali 30 Legno 2.710 810 Metalli 4.400 Organico Pile e batterie 20 Plastica 370 400 Pneumatici fuori uso Raccolta multimateriale 2.948 6.385 RAEE 830 2.115 Verde 360 100 Vetro 7.815 8.675 Altro 120 Ingombranti a recupero 268 621 RD totale (kg) 22.551 26.426

Dati recenti sono stati forniti dal comune di Rocca Susella per l’anno 2008, e dal comune di Montesegale per l’anno 2009. Nella tabella seguente si riportano le risultanze:

Comune Abitanti Rind (tonn) Rind (kg/ab g) RD (tonn) RD (kg/ab g) RD (%) Montesegale 2009 325 128 1,07 37 0,31 28,89% Rocca Susella 2008 231 105 1,25 31 0,37 29,52%

Il dati recenti indicano per entrambi i comuni una diminuzione rispetto al 2007 di RSU totale, e un aumento della raccolta differenziata.

Risulta autorizzata e operativa nel Comune di Rocca Susella una Piattaforma ecologica per la raccolta dei rifiuti ingombranti, in Loc. San Zaccaria, che serve anche il Comune di Montesegale, di proprietà della comunità Montana Oltrepo’ Pavese di Varzi e gestita da A.S.M. Voghera. Di seguito è riportato un quadro sintetico dei principali indicatori selezionati per descrivere la tematica rifiuti.

Riferimenti Bibliografici ▪ Rapporto sulla Gestione dei rifiuti Urbani - Anno 2009 - Provincia di Pavia;

▪ Piano Provinciale per la Gestione dei rifiuti - Anno 2009 - Provincia di Pavia;

▪ Dati comunali

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Rifiuti Nome indicatore DPSIR Fonte Provincia Pavia/Arpa Produzione rifiuti urbani P Lombardia % Raccolta differenziata (anche suddivisa Provincia Pavia/Arpa R per frazione) Lombardia

Sintesi – Rifiuti 1. Benché la Regione Lombardia sia tra le regioni eccellenti per quanto riguarda la tematica dei rifiuti, la Provincia di Pavia al contrario è tra le province meno performanti. La criticità individuata quindi è relativa alla bassa percentuale di raccolta differenziata in entrambi i Comuni.

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5.6 Rumore e vibrazioni L'inquinamento acustico rappresenta uno dei principali fattori di degrado della qualità della vita in ambiente urbano. L'incremento della mobilità, riscontrabile negli ultimi anni, ha determinato una tendenza generale all'aumento del livello di rumore ambientale, bilanciata solo in parte dalle nuove tecnologie in grado di ridurre le emissioni sonore dei singoli mezzi di trasporto. Nelle città quasi la totalità della popolazione è esposta a livelli di rumorosità diurna e notturna superiori ai valori limite per le aree residenziali, con conseguenti situazioni di disturbo, malessere, alterazione del sonno e stress. D’altra parte, negli ultimi anni c’è stata una maggiore sensibilità nei confronti di questo problema e i sondaggi confermano che il rumore è tra le principali cause del peggioramento della qualità della vita nelle città e in zone extraurbane e rurali che interagiscono con importanti infrastrutture di trasporto. Nelle aree rurali marginali il problema acustico è invece marginale.

Piano di Classificazione Acustica

L’articolo 6 della Legge 447/95 prevede l’obbligo per i Comuni di procedere alla suddivisione del territorio di competenza in aree acusticamente omogenee (Zonizzazione Acustica). L’iter di approvazione della zonizzazione acustica è articolato in due fasi principali: l’adozione della Proposta di Zonizzazione Acustica e l’approvazione definitiva del Piano di Classificazione Acustica (PCA). Il PCA rappresenta uno strumento di rilevante importanza per la gestione e la prevenzione dell’inquinamento acustico. Esso fissa i valori limite delle sorgenti sonore nell’ambiente esterno e, soprattutto, determina vincoli e condizioni per uno sviluppo del territorio acusticamente sostenibile. Il PCA evidenzia le aree di criticità in cui le attività svolte (residenza, produzione, servizi) non sono accostate le une alle altre senza provocare reciproche interferenze. Su questi aspetti bisogna agire con il Piano di Risanamento. I soggetti cui spetta l’obbligo di predisporre un Piano di Risanamento Acustico (PRA) sono i Comuni, gli enti gestori delle infrastrutture dei trasporti e le imprese produttive pubbliche o private, secondo i tempi indicati nella normativa.

Il territorio comunale di Rocca Susella è, nelle zone pianeggianti, in gran parte adibito a coltivazioni cerealicole, e nella zona collinare in gran parte adibito alla coltivazione viticola con vaste zone naturali boschive. Ne consegue la presenza di numerosi fabbricati rurali sedi di aziende agricole, in cui sono presenti impianti ed attrezzature meccaniche. Le superfici non utilizzate ai fini agricoli sono quelle boschive naturali nelle zone collinari e quelle occupate dai centri abitati e dalle connesse zone produttive e commerciali. Il territorio comunale è attraversato nel margine sud, da est a ovest, dalla strada Provinciale n.184, che collega Godiasco con Rocca Susella e Montesegale, da nord a sud dalla strada provinciale n.20 della Val Schizzola. Dalla Strada Provinciale n.20 si dirama la strada Provinciale n.92 in direzione ovest di collegamento del capoluogo con alcune frazioni. Il territorio comunale non è attraversato da linee ferroviarie.

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Nel territorio comunale non sono presenti né scuole né case di cura. Alcuni esercizi commerciali sono distribuiti nelle diverse frazioni, come pure alcune attività produttive (alimentari) e attività ristorative. Le attrezzature sportive di Rocca Susella sono costituite da un campo sportivo, situato in località S.Zaccaria, utilizzato anche per manifestazioni a carattere temporaneo. Oltre alle già citate infrastrutture stradali nel territorio comunale sono presenti quelle dei centri abitati, classificate di tipo locale e di quartiere, e quelle campestri di collegamento con le zone rurali o a servizio delle attività agricole. Dall’analisi dei rilievi fonometrici effettuati per la caratterizzazione acustica del territorio comunale risulta che non sono presenti situazioni particolarmente critiche: - le principali aree produttive, costituite esclusivamente da attività artigianali, sono infatti circoscritte in zone esterne al centro abitato; - le strade, in generale, non presentano intensi flussi veicolari, in particolare di mezzi pesanti; - la porzione di territorio esterna al centro edificato è in massima parte ad uso agricolo, quindi con presenza di sorgenti sonore di scarso rilievo (principalmente mezzi agricoli). Per quanto riguarda i rilievi fonometrici effettuati per la caratterizzazione del territorio comunale, si osserva che i risultati sono conformi ai limiti previsti dalla classificazione acustica ipotizzata per le aree nelle quali è stata condotta l’indagine fonometrica Il Comune di Rocca Susella si è dotato di un regolamento acustico al fine di tutelare l’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico.

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Classificazione Acustica del Territorio Comunale di Rocca Susella

Il Comune di Montesegale, anch’esso ubicato nel territorio dell’Oltrepo Pavese, è costituito da numerose frazioni. Tutta la parte centrale del territorio di Montesegale svolge una funzione di smistamento verso le località periferiche e rurali. In Montesegale le direttrici di traffico principali sono da nord a sud lungo la S.P. 147 e da est a ovest lungo la S.P. 184 e S.P. 36. Le Frazioni di Balestrero, Fornace, Cà Fracce e e Case del Molino sono caratterizzate da un forte traffico di attraversamento.

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Dai rilievi risulta che non ci sono problemi di congestione del traffico in nessun momento della giornata. Sono state attribuite alla classe IV (di intensa attività umana) la maglia delle strade che supportano i più intensi flussi di traffico Per quanto riguarda gli agglomerati rurali e le cascine, quando ancora svolgono il loro ruolo agricolo, contengono macchinari che sono in grado di emettere livelli sonori consistenti ma il loro uso è limitato nel tempo e in particolari periodi dell’anno.

Piano di Classificazione Acustica del Territorio Comunale di Montesegale

Riferimenti Bibliografici ▪ Piano di classificazione acustica Comune di Montesegale;

▪ Piano di classificazione acustica Comune di Rocca Susella

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Rumore e vibrazioni Nome indicatore DPSIR Fonte Incidenza superficie classificata in P; S Comunale zone 4-5-6 (%) Esposti (n) P; S Comune

Sintesi – Rumore e vibrazioni 1. In entrambi i comuni non sono emersi problemi per quanto riguarda sorgenti fisse (tipicamente industrie ed altre attività localizzate). I livelli sonori emersi dai rilievi non hanno evidenziato criticità.

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5.7 Radiazione ed Energia Le problematiche connesse ai campi elettromagnetici rappresentano una tematica di sempre maggior interesse per la popolazione. Le onde elettromagnetiche sono generate dall’oscillazione del campo elettromagnetico, il quale è una proprietà fisica dello spazio intorno a corpi carichi (campo elettrico) o percorsi da corrente (campo magnetico) che ne costituiscono le sorgenti. La frequenza di oscillazione del campo elettromagnetico è proporzionale all’energia trasportata dall’onda elettromagnetica e si misura in Hertz (1 Hz = 1 oscillazione al secondo). Alle frequenze più basse (0 Hz - 300 GHz) le onde elettromagnetiche non hanno sufficiente energia per ionizzare la materia e vengono perciò dette radiazioni non ionizzanti. Le principali sorgenti di radiazioni non ionizzanti, in ambiente di vita e di lavoro, sono legate all’utilizzo dell’energia elettrica e alle telecomunicazioni; in particolare sono costituite dagli elettrodotti e dalle antenne per telecomunicazioni, che possono esporre un elevato numero di persone. Linee elettriche Il problema dei campi elettromagnetici causati da linee elettriche è molto sentito dalla popolazione sia per l'esposizione che per l'impatto paesaggistico dei sostegni o tralicci sul territorio. Gli elettrodotti generano nell'ambiente campi elettrici e magnetici variabili nel tempo con una frequenza pari a 50 Hz e costituiscono la principale sorgente esterna di campi a frequenze estremamente basse (ELF). Esiste una grande varietà di elettrodotti, differenti per funzione (trasporto, distribuzione, trasformazione della tensione), per tecnica costruttiva (elettrodotti aerei o interrati), per tensione di esercizio. Sulla base di quest'ultima si possono distinguere in: • altissima tensione: 220, 380 kV; • alta tensione: 40, 150 kV; • media tensione: 10, 30 kV; • bassa tensione: 0.22, 0.38 kV. Le normative vigenti fissano le seguenti competenze autorizzative: Statale per impianti operanti con tensioni superiori a 150.000 Volts; Regionale per impianti operanti con tensioni da 401 a 150.000 Volts; Comunale in ordine alla concessione edilizia se prevista. La normativa di riferimento è la Legge Quadro n.36/01 “sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici", il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 che è stato abrogato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) dell' 8 luglio 2003 "fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti".

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Quest’ultimo decreto ha fissato i limiti in: 100µT per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico. A titolo di misura cautelativa per la protezione da possibili effetti a lungo termine, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10µT (mediana su 24h) nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolatici e nei luoghi adibiti a permanenza non inferiori a quattro ore giornaliere. Le distanze di rispetto, stabilite dal DPCM 23 Aprile 1992, delle linee elettriche esterne a 132 kV, 220 kV e 380 kV di qualunque conduttore della linea da fabbricati adibiti ad abitazione o ad altra attività che comporta tempi di permanenza prolungati sono: • linee a 132 kV maggiore o uguale a 10 m; • linee a 220 kV maggiore o uguale a 18 m; • linee a 380 kV maggiore o uguale a 28 m. Per linee a tensione nominale diversa, superiore a 132 kV e inferiore a 380 kV la distanza di rispetto viene calcolata mediante proporzione diretta da quelle indicate. Per linee a tensione inferiore a 132 kV restano ferme le distanze previste dal Decreto Interministeriale 16 gennaio 1991. Lo sviluppo delle linee elettriche in regione Lombardia nel 2008 è riportato nell’immagine seguente: (Fonte: : Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia).

Nel 2008 non sono stati segnalati superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettromagnetici nei due Comuni. (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia). Nei comuni di Montesegale e Rocca Susella non sono presenti linee elettriche ad Alta Tensione ( Fonte ente gestore Terna – Raccomandata n.TEAOTMI / P20100001133 -20.04.2010)

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Antenne radio e per telecomunicazioni Una Stazione Radio Base è un trasmettitore di segnale radio. Detto anche sito radiomobile, è comunemente composto da tre settori, con orientamento diverso in genere 0°-120°-240° rispetto a Nord, per cercare di coprire la maggior parte di territorio e per garantire migliore qualità e potenza al segnale radiomobile. Le Stazioni Radio Base, che in gergo vengono chiamate "siti", si suddividono in quattro tipologie principali:

z Raw Land: è il cosiddetto sito a terra, dove cioè la stazione è costituita da un palo o da un traliccio con fondazioni sul terreno. Questi possono avere altezze fino a 30 metri (a volte anche superiori) dove vengono posizionate antenne e parabole;

z Roof Top: costituito da una palina (un palo in acciaio di piccole dimensioni rispetto ai siti Raw Land) supporto per antenne e parabole, ancorata o staffata a strutture portanti sulla copertura di un edificio. Questo tipo di sito si trova spesso nei centri urbani;

z Co-locato, quando cioè le antenne vengono installate su pali, tralicci o torri sulle quali sia già attivo un impianto radio (con proprie antenne) di diversa caratteristica e funzionalità.

z Microcelle, ovvero Stazioni Radio Base di piccole dimensioni che possono trovarsi all'interno di insegne luminose, rivelatori di fumo. La normativa di alcune regioni, e talvolta i regolamenti comunali previsti dall’art.8 della legge 36/2001 (“legge quadro sull’inquinamento elettromagnetico”), richiedono ai gestori di telefonia cellulare la presentazione di una valutazione previsionale di impatto elettromagnetico per l’ottenimento dei permessi di costruzione di stazioni radio base (SRB) come la Regione Lombardia con la L. R. 11 maggio 2001 n.11 Le stazioni radio base GSM non traggono in genere particolari benefici da un eventuale aumento della potenza emessa, che comporta anzi il rischio di disturbare le comunicazioni nelle celle vicine dello stesso gestore (grazie al preciso piano di assegnazione delle frequenze su base nazionale). Anzi, proprio per scongiurare il rischio delle interferenze di cocanale, vengono adottati dispositivi automatici quali il controllo statico e dinamico della potenza emessa e la trasmissione discontinua. Questi fanno sì che le stazioni radiobase GSM siano probabilmente la classe di sorgenti che più da vicino realizza il criterio protezionistico di "ridurre l'esposizione al minimo livello possibile". In particolare, a differenza di quello che avviene con radio e TV, dove l'esigenza di imporsi sulla concorrenza spinge talvolta verso un aumento indiscriminato delle potenze, un aumento della potenza non permette in genere ad una stazione radio base di aumentare il bacino di utenza (inteso come numero di conversazioni contemporanee supportate): a questo fine, si richiede invece una diminuzione delle dimensioni delle celle e quindi un aumento delle stazioni radio base GSM sul territorio. Si può dimostrare che quanto più le stazioni radio base vengono moltiplicate (e

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perciò funzionano a potenza più bassa) tanto più diminuisce l'esposizione media della popolazione residente intorno ad esse. Sul territorio comunale di Montesegale e Rocca Susella risultano attivi nel 2008 i seguenti siti per radiotelecomunicazioni: (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia). Densità di potenza totale al Impianti Densità (impianti/km2) connettore d'antenna (kW/km2) Impianti Impianti Impianti Impianti Radiobase RadioTV Comune Radiobase Radiotelevisi Radiobase Radiotelevisi Montesegale 2 0 0,135 0 0,005 0 Rocca Susella 0 0 0 0 0 0

Radon I primi risultati delle misure effettuate nell’ambito del piano regionale della Lombardia per la determinazione delle radon prone areas confermano lo stretto legame tra la presenza di radon e le caratteristiche geologiche del territorio, mostrando valori più elevati di concentrazione di radon indoor nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese. La Provincia di Pavia presenta il 98,2% delle misure con valori inferiori a 200 Bq/m3, l’1,8 % delle misure con valori tra 200 e 400 Bq/m3 e nessuna misura con valore superiore ai 400 Bq/m3. (Fonte: ARPA Lombardia: Piano di monitoraggio per l’individuazione delle Radon prone Areas nella Regione Lombardia)

Aspetti energetici

Interventi mirati all'aumento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici (a seguito di un'idonea diagnosi energetica) può portare a importanti risparmi energetici ed economici. La DGR 8/5018 e s.m.i. prevede, all'art. 6 comma 2 lettera b, la certificazione energetica entro il 1 ° luglio 2009 per gli edifici di proprietà pubblica con superficie superiore a 1000 m2. Il Piano d’Azione per l’Energia (PAE), approvato con D.G.R. 4916/2007, è lo strumento attuativo del Programma Energetico Regionale: esso disegna sia il quadro del sistema energetico regionale che l’insieme delle misure e delle azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi strategici. L’aggiornamento del PAE avvenuto a fine 2008 (D.G.R. 8746/2008) anticipa già parzialmente il nuovo quadro di riferimento delle politiche energetiche europee – tra cui emergono sia gli obiettivi del cosiddetto Pacchetto Clima 20-20-20 sia i nuovi riferimenti per la gestione dei servizi energetici – ma la declinazione di questi elementi non è ancora definitiva in quanto i provvedimenti europei e nazionali devono essere ulteriormente implementati nell’interazione congiunta di Stato e Regioni. La novità dell’obiettivo europeo 20-20-20, impegno assunto dal Consiglio Europeo nel 2007 e codificato nel 2008, consiste nell’aver definitivamente agganciato le politiche per la riduzione dei gas ad effetto serra a quelle per il raggiungimento dell’efficienza energetica e per la promozione

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dell’uso delle fonti rinnovabili per la produzione di energia; questi tre aspetti dovranno quindi essere considerati congiuntamente nella definizione degli obiettivi e delle azioni da porre in essere a livello locale. Per l’Unione Europea l’impegno prevede entro il 2020: • la riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto alle emissioni del 1990; • il risparmio del 20% dei consumi energetici rispetto ai consumi previsti nel 2020 dalle proiezioni; • l’obiettivo del 20% dei consumi energetici garantiti da produzione energetica da fonti rinnovabili; • l’obiettivo dell’uso del 10% di biocarburanti sul totale dei quantitativi di benzina e gasolio per autotrazione immessi al consumo. Recentemente, inoltre, il D.Lgs. 115/2008 ha recepito la Direttiva 2006/32/CE concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici: esso consentirà di attivare interventi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dipendenza energetica dall’estero, di miglioramento della certezza degli approvvigionamenti e di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra; tali interventi genereranno anche effetti positivi sulla competitività e sull’innovazione tecnologica del sistema produttivo. Il D.Lgs. 115/2008 licenzia quindi il Piano italiano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) che – oltre a contenere un ampio ventaglio di misure per promuovere e consolidare diffusamente il risparmio energetico – definisce dopo oltre un decennio i Contratti Servizio Energia (in attuazione del D.P.R. 412/1993) come strumento per promuovere una gestione dei servizi energetici attenta ai consumi, con particolare riferimento al riscaldamento invernale. (Fonte: Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia). Nella figura sottostante è riportato il consumo procapite di energia in provincia di Pavia e nella Regione Lombardia per il 2000 (Fonte: Bilancio Energetico della Provincia di Pavia 1999 e 2000).

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Più nel dettaglio, nel settore residenziale i consumi procapite provinciali e regionali presentano valori simili. I residenti in provincia di Pavia consumano per usi domestici in media più metano, ma meno combustibili liquidi rispetto alla media regionale. Nella figura seguente è riportato il dettaglio del consumo procapite di energia nel settore residenziale (confronto provincia/Regione) (Fonte: Bilancio Energetico della Provincia di Pavia (1999 e 2000).

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Nel settore industriale i valori provinciali di consumi complessivi per addetto non si discostano significativamente da quelli regionali; sono valori leggermente superiori, e questo può forse essere spiegato con la mediamente piccola dimensione delle industrie pavesi. I consumi di elettricità per addetto sono invece maggiori a livello regionale rispetto al dato provinciale. Anche nel settore agricolo i dati provinciali sono in linea con i dati regionali. Nel settore terziario invece i consumi provinciali (di energia elettrica e metao per addetto) sono maggiori rispetto al dato regionale. Nella figura seguente è riportato il dettaglio dei consumo complessivi di energia in provincia di Pavia dal 1990 al 2000. (Fonte: Bilancio Energetico della Provincia di Pavia (1999 e 2000).

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Nella figura seguente è riportato il dettaglio della variazione percentuale dei consumi dei diversi vettori energetici in provincia di Pavia dal 1990 al 2000. (Fonte: Bilancio Energetico della Provincia di Pavia (1999 e 2000).

Per quanto riguarda i settori di impiego, l’industria, in provincia di Pavia assorbe il 53% dell’energia complessivamente consumata. Una quota rilevante dei consumi (30%) è da attribuire al settore 110 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

civile (riscaldamento, produzione di acqua calda, usi cucina, illuminazione ed apparecchi elettrici). Il resto dei consumi è ascrivibile ai trasporti (15%) e in minima parte all’agricoltura. Per quanto riguarda i dati di Montesegale e Rocca Susella si riportano le informazioni ricavate da SIRENA (Sistema Informativo Regionale ENergia Ambiente) e da comunicazioni dirette dei Comuni. La metodologia adottata da SIRENA rende anche disponibili, attraverso un processo “top-down” per i consumi cosiddetti “diffusi”, i consumi energetici per vettore e per settore a livello comunale. Nelle tabelle e immagini sottostanti sono riportati i dati ricavati da SIRENA, per le due tematiche, consumi ed emissioni, (Cestec - Regione Lombardia, SIRENA aggiornamento 19-03-2010).

Anno 2007

Montesegale Rocca Susella Consumi per vettore (TEP) GASOLIO 766 964 GAS NATURALE 349 406 BENZINA 282 306 BIOMASSE 220 225 GPL 76 104 ENERGIA ELETTRICA 70 42 Altri<2% 21 24 Montesegale Rocca Susella Consumi per settore (TEP) Settore Valore (TEP) Valore (TEP) TRASPORTI 865 1246 RESIDENZIALE 631 608 AGRICOLTURA 207 163 TERZIARIO 63 47 INDUSTRIA 19 7

Anno 2007 Inquinante CO2eq Emissioni per vettore (KT) Montesegale Rocca Susella Vettore Valore (KT) Valore (KT) GASOLIO 2,354 2,962 BENZINA 0,839 1,208 GAS NATURALE 0,813 0,524 ENERGIA ELETTRICA 0,289 0,271 GPL 0,200 0,173 Altri<2% 0,023 0,015 Emissioni per settore (KT) Montesegale Rocca Susella Settore Valore (KT) Valore (KT) TRASPORTI 2,581 3,717 RESIDENZIALE 1,047 0,776 AGRICOLTURA 0,642 0,502 TERZIARIO 0,184 0,137 INDUSTRIA 0,063 0,022

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Come si evince dalle tabelle il consumo maggiore per entrambi i comuni si registra per il settore dei trasporti e residenziale, seguito dall’agricoltura. Il vettore più utilizzato è il gasolio. Nelle figure sottostanti i dati di consumo per i due Comuni sono messi in relazione al numero di abitanti (Comune e province lombarde).

Per quanto riguarda Rocca Susella i dati forniti dal Comune indicano il consumo di metano di circa 230.000 mc per il 2008 (203.000 mc dalla rete gestita da ENEL GAS e 28.000 mc dalla rete gestita da Broni Stradella Gas). I consumi energetici comunali per il 2008 si attestano sul valore di 5.685 KWH (Fonte: Comunicazione Comune). Per Montesegale non sono pervenuti dati.

Illuminazione pubblica

Secondo i dettami della Legge Regionale 27 marzo 2000 n.17 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso” il comune ha una serie di obblighi relativamente al contrasto dell’inquinamento luminoso, tra cui la predisposizione entro il 2007 di un piano regolatore dell'illuminazione comunale.

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I Comuni interessati non hanno ancora predisposto un piano regolatore dell'illuminazione comunale.

La definizione del Piano per l'illuminazione per il territorio comunale può portare a importanti risparmi energetici ed economici, oltre a contrastare il grave fenomeno dell’inquinamento luminoso. La legge sopra citata descrive tutta una serie di buone pratiche da adottare per ottenere risparmio energetico e diminuzione dell’inquinamento luminoso.

Riferimenti bibliografici ▪ Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2008-2009, Arpa Lombardia

▪ ARPA Lombardia: Piano di monitoraggio per l’individuazione delle Radon prone Areas nella Regione Lombardia

▪ Bilancio Energetico della Provincia di Pavia (1999 e 2000)

Radiazioni ed Energia Nome indicatore DPSIR Fonte Consumo energetico per abitante P; S Erogatore servizio (KWh/ab.) Produzione di energia da fonti S Comune rinnovabili (KWh) Edifici con targa energetica (%) R Comune Consumo energetico per abitante P; S Erogatore servizio (KWh/ab.) Consumo energia per settore (%) P; S Erogatore servizio

Sintesi – Radiazioni ed energia 1. Non sono presenti linee di alta tensione. Nel comune di Montesegale sono presenti due antenne radio base. 2. I Comuni non hanno ancora predisposto un piano regolatore dell'illuminazione comunale.

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5.8 Patrimonio architettonico, Paesaggio e Beni ambientali La componente paesistica, il patrimonio architettonico e rurale, sono elementi che assumono un rilievo primario nella programmazione degli strumenti pianificatori. Il paesaggio viene individuato come il risultato delle relazioni tra sistema antropico e ambientale, frutto delle trasformazioni che si sono operate sul territorio. Diventa fondamentale quindi riconoscerne la sua valenza storica, culturale ed economica anche alla luce delle normative comunitarie e nazionali che lo individuano come risorsa da salvaguardare, e valorizzare. Il PTCP riconosce la valenza del paesaggio di questa zona dell’Oltrepo Pavese, caratterizzata da ampie distese di vigneti adattati in forma tradizionale alla morfologia dei luoghi che favorisce anche la permanenza di un importante assetto naturalistico, ampiamente descritto nel lavoro di Bogliani e colleghi, per l’individuazione delle priorità di conservazione della biodiversità nella Pianura padana lombarda. Il fascino di quest’area

è accentuato, rispetto ad altre aree con caratteri analoghi, da fattori relazionali e percettivi. (Fonte: sito dei Comuni di Montesegale e Rocca Susella)

Montesegale è un comune appartenente alla Comunità Montana dell'Oltrepo Pavese, costituito da numerosi piccoli centri distribuiti sul fondovalle e sui due versanti della Valle Ardivestra. In una zona di particolare interesse paesaggistico, coesistono memorie storiche di rilievo, perfettamente conservate e significative testimonianze di civiltà contadina. Le origini del nome sono latine e richiamano la semina delle graminacee. L' imponente castello, che domina la Valle Ardivestra, risale al XII secolo. All'interno è allestito un Museo d'Arte contemporanea. Noto fin dall'XI secolo, Montesegale era sotto la signoria del Vescovo di Tortona, e fu sottoposto al dominio pavese nel 1219 da Federico II (pur continuando, sotto Pavia, la signoria vescovile). Montesegale fu infeudato ai Conti Palatini di , del ramo di , ricevendo l'investitura congiuntamente da Pavia e dal Vescovo di Tortona, che manteneva quindi un'alta signoria (analogamente a quanto avveniva nelle vicine località Gravanago e Montepicco in fraz. di Fortunago e a Rocca Susella). La signoria dei Gambarana durò, salvo qualche breve interruzione, fino alla fine del feudalesimo (1797). Il comune di Montesegale faceva direttamente parte dell'Oltrepò Pavese, non era una giurisdizione separata come i territori circostanti. Comprendeva anche la parte meridionale dell'attuale comune di Rocca Susella, con le frazioni Susella, San Paolo, Poggio Almanno. Esse furono staccate da Montesegale e unite al comune cui attualmente appartengono nel 1905. Nel XVIII secolo a Montesegale era stato unito il piccolo comune di Castignoli, già sede di un importante castello, parte del feudo di Montesegale. Rocca Susella (La Roca nella variante locale del lombardo occidentale) è un comune di 228 abitanti della provincia di Pavia situato nell'Oltrepò Pavese, 36 km a sud-ovest del capoluogo di provincia. Il territorio comunale si estende su porzioni della Valle Ardivestra, Valle Schizzola e

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Valle del Rile. Caratterizzato da una morfologia collinare il territorio ha una destinazione prevalentemente agricola ( cereali, erba medica, uva, mele, pere, pesche, ciligie, albicocche, susine) e boschiva nelle parti più alte (boschi di latifoglie). Nell'alto medioevo era detta Rocha de Axixellae ed anche Castrum Saxillae e poi Rocha Saxillae, nome dalle origini liguri. Nel Medioevo esisteva un feudo di Rocca Susella soggetto ai vescovi di Tortona: era anche curia, cioè vi si amministrava autonomamente la giustizia minore. Verso la metà del secolo XV, Rocca Susella faceva parte del feudo di Fortunago. Nel 1753 ne divenne suffeudatario Gerolamo Gambarana.

Beni Culturali

(Fonte: Gal Alto Oltrepo) Il Castello di Montesegale fu edificato in diverse fasi per conto dei Gambarana, che lo possedettero fino all’estinzione del casato, e assunse una notevole importanza nelle vicende storiche locali. La fortezza, pur avendo subito nel tempo notevoli interventi di restauro, mantiene la sua bellezza dominando dall’alto il capoluogo comunale; attualmente è una residenza privata che ospita periodicamente mostre di artisti contemporanei e nella parte esterna manifestazioni storico – culturali.

Castello di Montesegale Montesegale: Chiesa Cosma e Damiano

Nella frazione di Languzzano esisteva un edificio religioso già nel 1500; attraverso diversi ampliamenti e restauri è stata costruita l’attuale Chiesa, degna di essere visitata, che conserva intatta la pianta originaria e il carattere dell’antica pieve. La Chiesa di Montesegale venne invece edificata nel 1700; l’edificio, di vaste proporzioni, conserva al suo interno numerose suppellettili sacre. In Comune di Rocca Susella è presente la Pieve di S. Zaccaria di epoca romanica del sec. XII, sorge in località Giarone, su un verde pendio; dopo un periodo di abbandono non più utilizzata per il culto religioso, venne adibita a cascinale. Solo in epoca moderna sono stati effettuati lavori di restauro e nel settecento vi fu aggiunto il campanile. Oggi presenta una facciata con ricorsi ed elementi decorativi in arenaria che si alternano con fasce in mattone. Il Castello di Rocca Susella

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fu fondato dai nobili di Monte Pico, ma dell’originario fortilizio non rimane quasi nulla; anche la torre, a seguito di una ristrutturazione, venne trasformata in un palazzo residenziale. Al suo interno vi è un oratorio costruito verso la fine del settecento. Nel suggestivo parco risiedono specie arboree pregevoli e alberi secolari.

Rocca Susella: Pieve di S. Zaccaria XII sec.

Paesaggio I Comuni di Montesegale e Rocca Susella appartengono all’area geografica dell’Oltrepò Pavese. L’area collinare e montana dell’Oltrepò pavese, compresa tra il crinale occidentale della Valle Staffora a ovest, la Via Emilia a nord, i bacini dello Staffora e del Tidone a sud e il confine regionale a est, comprende il SIC Monte Alpe e alcuni PLIS. Quest’area è stata individuata come prioritaria per la biodiversità nello studio della Fondazione Lombardia per l’Ambiente in collaborazione con il WWF e coordinato dal Prof. Bogliani, dell’Università di Pavia. La fascia montana include faggete appenniniche, cerrete, affioramenti ofiolitici, torrenti appenninici, arbusteti, praterie magre cacuminali, mosaici agricoli, prati stabili. La fascia collinare comprende un mosaico di colture tradizionali (vigneti, seminativi, prati da sfalcio, medicai, siepi), intervallate da boschetti, valli incise, calanchi, ambienti rupicoli, incolti. Si tratta di un comprensorio molto vasto, all’interno del quale non si assiste a soluzione di continuità degli ambienti naturali, semi-naturali e degli agro-ecosistemi di pregio. La ricchezza del mosaico, la diversità delle forme di paesaggio e delle cenosi ne fanno una delle aree di maggior rilevanza naturalistica dell’area di studio; a questo si aggiunga il ruolo di cerniera biogeografica con l’Ecoregione mediterranea.

Riferimenti bibliografici - Comune di Montesegale: www.comune.montesegale.pv.it/ - Comune di Rocca Susella: www.comune.roccasusella.pv.it/

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- AAVV, Marina Azzaretti a cura di, Thesaurus Montanus, I Beni Architettonici e Artistici della Comunità Montana Oltrepo Pavese, Comunità Montana Oltrepò Pavese, Milano, 2003 - AAVV, O.P. Terra doc di Lombardia, Comune di Casteggio, Comunità Montana Oltrepò pavese, Milano, 2008

Patrimonio architettonico, paesaggio e beni ambientali Nome indicatore DPSIR Fonte Individuazione manufatti di interesse S Comune storico architettonico Classificazione priorità ed interventi su S, D Comune beni di interesse storico architettonico

Sintesi – Patrimonio architettonico, paesaggio e beni ambientali

1. Il Paesaggio è fortemente connotato dalle colline tipiche dell’Oltrepo pavese, ricoperte da boschi di latifoglie e mosaico colturale. I due Comuni sono situati in una zona di particolare interesse paesaggistico, dove coesistono memorie storiche di rilievo perfettamente conservate e significative testimonianze di civiltà contadina. Tra i beni di rilievo storico-architettonico si segnala il Castello in comune di Montesegale e la Pieve romanica del XII sec. di San Zaccaria in comune di Rocca Susella.

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5.9 Flora, fauna, ecosistemi Da un’elaborazione dei dati del DUSAF, disponibili presso il settore cartografico della Regione Lombardia, si evince che il comune di Montesegale e di Rocca Susella hanno un’estensione pari a 14,97 e 13,45 Kmq rispettivamente. Il comune di Montesegale mostra una limitata estensione dell’urbanizzato (2,68%), con un territorio caratterizzato dalla presenza di seminativi semplici (45,92 %) e di boschi di latifoglie (33,38%). Il comune di Rocca Susella invece ha una dominanza di aree boscate (43%), i coltivi ricoprono circa il 35 %, i vigneti il 5% e l’urbanizzato il 2,58%. L’ecosistema dominante nei due comuni è quindi l’agroecosistema alternato a bosco di latifoglie.

Fonte: DUSAF - nostra elaborazione

I Comuni di Montesegale e Rocca Susella appartengono all’area geografica dell’Oltrepò Pavese. L’area collinare e montana dell’Oltrepò pavese, compresa tra il crinale occidentale della Valle Staffora a ovest, la Via Emilia a nord, i bacini dello Staffora e del Tidone a sud e il confine regionale a est, comprende il SIC Monte Alpe e alcuni PLIS. Complessivamente, il livello di copertura degli istituti pubblici di protezione è inspiegabilmente basso, in relazione all’eccezionale concentrazione di valori naturalistici del territorio. Quest’area è stata individuata come prioritaria per la biodiversità nello studio della Fondazione Lombardia per l’Ambiente in collaborazione con il WWF e coordinato dal Prof. Bogliani, dell’Università di Pavia. La fascia montana include faggete appenniniche, cerrete, affioramenti ofiolitici, torrenti appenninici, arbusteti, praterie magre cacuminali, mosaici agricoli, prati stabili. La fascia collinare comprende

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un mosaico di colture tradizionali (vigneti, seminativi, prati da sfalcio, medicai, siepi), intervallate da boschetti, valli incise, calanchi, ambienti rupicoli, incolti. La fascia collinare è importante anche per la ricchezza di specie di orchidee e per le presenze di tulipani, gladioli, narcisi, fiordalisi mentre la fascia montana è importante anche per la presenza di una flora e vegetazione peculiare sugli affioramenti ofiolitici. L’alta valle Staffora oppone una forte resistenza all’invasione di specie alloctone ed è area di connessione con l’Ecoregione Mediterraneo.

Si tratta di un comprensorio molto vasto, all’interno del quale non si assiste a soluzione di continuità degli ambienti naturali, semi-naturali e degli agro-ecosistemi di pregio. La ricchezza del mosaico, la diversità delle forme di paesaggio e delle cenosi ne fanno una delle aree di maggior rilevanza naturalistica dell’area di studio; a questo si aggiunga il ruolo di cerniera biogeografica con l’Ecoregione mediterranea.

Fauna Alcune delle presenze naturalistiche sono di assoluta rilevanza nazionale ed europea; fra queste assume particolare importanza la popolazione di Lupo (Canis lupus). Questa specie riesce a sussistere grazie soprattutto alla presenza di diverse specie di ungulati selvatici, ricomparsi negli scorsi decenni dopo secoli di assenza in seguito ad azioni di reintroduzione consapevole (Capriolo, Capreolus capreolus), di immissione a scopi venatori (Cinghiale, Sus scropha) o di immigrazione da aree contigue nelle quali la specie era stata reintrodotta con successo (Cervo, Cervus elaphus). L’area è di notevole rilevanza a livello regionale anche per la presenza delle popolazioni di Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) più importanti dell’Ecoregione, che costituiscono le fonti di approvvigionamento per la maggior parte delle azioni di reintroduzione in altre aree. Sono inoltre da segnalare, per l’elevata concentrazione di endemismi, i Coleotteri acquatici, con comunità di endemismi appenninici, i Lepidotteri e gli Odonati, con diverse specie di interesse conservazionistico. L’avifauna nidificante comprende alcune importanti popolazioni di specie caratteristiche delle agrocenosi tradizionali. Infatti, la persistenza di paesaggi agrari diversificati e formati da un mosaico di seminativi, prati, incolti e boschi, intersecati da una fitta rete di siepi e di filari, favorisce la persistenza di specie che nel resto del territorio europeo si trovano in uno stato di conservazione sfavorevole. Si citano ad esempio l’Averla piccola (Lanius collurio), la Sterpazzola (Sylvia communis), la Sterpazzolina (Sylvia cantillans), la Tottavilla (Lullula arborea), lo Zigolo nero (Emberiza cirlus), lo Zigolo capinero (Emberiza melanocephala) e il Succiacapre (Caprimulgus europaeus). Questo territorio ha visto negli scorsi due decenni un incremento notevole delle popolazioni di rapaci nidificanti. Vanno segnalate in particolare l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Falco pellegrino (Falco peregrinus) e il Biancone (Circaetus gallicus). Quasi tutto il territorio è stato

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segnalato quale area di rilevanza per i Miceti, che fanno registrare diverse segnalazioni di specie uniche per la Lombardia.

Rete Ecologica Regionale Con la deliberazione n. 8/8515 del 26 novembre 2008, la Giunta Regionale della Lombardia ha approvato i prodotti realizzati nella 2° fase del progetto Rete Ecologica Regionale, come già previsto nelle precedenti deliberazioni n.6447/2008 (documento di piano del PTR contenente la tavola di Rete Ecologica) e n.6415/2007 (prima parte dei Criteri per l’interconnessione della Rete con gli strumenti di programmazione degli enti locali). La Rete Ecologica Regionale (RER), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. L’Oltrepò pavese collinare e montano viene individuato nella RER quale elemento di primo livello in quanto compreso nelle Aree Prioritarie per la Biodiversità definite nell’ambito della prima fase del progetto (Bogliani et al., 2007) ed approvate con D.d.g. 3 aprile 2007 – n. 3376. Altri elementi della rete che attraversano l’area sono due corridoi primari costituiti dai torrenti Staffora e Scuropasso. In particolare il territorio di Rocca Susella e Montesegale sono inseriti nel settore 58 denominato Bassa Valle Staffora. Per il mantenimento dell’elevata naturalità che caratterizza il suddetto settore risulta essenziale il mantenimento della destinazione agricola del territorio e la conservazione delle formazioni naturaliformi. Va vista con sfavore la tendenza a mettere in atto misure di conversione degli spazi aperti in aree boschive, attuata attraverso rimboschimenti che portano alla perdita di habitat importanti per specie caratteristiche. La canalizzazione dei corsi d’acqua, laddove non necessaria per motivi di sicurezza, dev’essere sconsigliata.

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Fonte: Rete Ecologica Regionale – Settore 58

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Localizzazione dell’Area Importante per l’Avifauna n. 44 - Oltrepò collinare e montano

Riferimenti Bibliografici Per la definizione dello stato attuale di flora fauna ed ecosistemi nel Comune di Villa Cortese si fa riferimento alle seguenti fonti informative: • Rete Ecologica Regionale (2008) • Bogliani G., Agapito Ludovici A., Arduino S., Brambilla M., Casale F., Crovetto G. M., Falco R., Siccardi P., Trivellini G., 2007. Aree prioritarie per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda. Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Regione Lombardia, Milano. • Rapporto sullo Stato dell’Ambiente 2007 di Arpa Lombardia;

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Flora Fauna ed ecosistemi Nome indicatore DPSIR Fonte Percentuale di copertura forestale S Carta dell’Uso del Suolo – Regione Lombardia Percentuale di copertura agricola S Carta dell’Uso del Suolo – Regione Lombardia

Sintesi – Flora Fauna ed Ecosistemi 1. L’Oltrepò pavese collinare e montano viene individuato nella RER quale elemento di primo livello. Altri elementi della rete che attraversano l’area sono due corridoi primari costituiti dai torrenti Staffora e Scuropasso. 2. Alcune delle presenze naturalistiche sono di assoluta rilevanza nazionale ed europea come per esempio il Lupo, ma anche di rilevanza regionale come il Gambero di fiume. Anche l’avifauna nidificante comprende alcune importanti popolazioni di specie caratteristiche delle agrocenosi tradizionali. Infatti, la persistenza di paesaggi agrari diversificati e formati da un mosaico di seminativi, prati, incolti e boschi, intersecati da una fitta rete di siepi e di filari, favorisce la persistenza di specie che nel resto del territorio europeo si trovano in uno stato di conservazione sfavorevole. 3. Va vista con sfavore la tendenza a mettere in atto misure di conversione degli spazi aperti in aree boschive, attuata attraverso rimboschimenti che portano alla perdita di habitat importanti per specie caratteristiche.

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5.10 Quadro di Sintesi delle criticità ambientali

1. I comuni di Montesegale e Rocca Susella sono due piccoli comuni Inquadramento dell’Oltrepo Pavese caratterizzati da un’economia prevalentemente rurale Socioeconomico e – agricola. 2. Una criticità è sicuramente quella legata al tasso di anzianità della demografico popolazione che raddoppia in percentuale rispetto a quella della media provinciale sia per Montesegale che per Rocca Susella. 1. I comuni di Rocca Susella e Montesegale sono in una situazione meteorologica favorevole alla dispersione degli inquinanti e bassa densità abitativa e sono classificati in classe C1, aree a basse concentrazioni di inquinanti e PM10 2. In entrambi i comuni, le principali emissioni derivano dalla combustione non industriale e dall’agricoltura che per alcuni inquinanti rappresentano la maggioranza assoluta delle emissioni. Le emissioni dovute alle attività Qualità dell’aria – produttive ed al trasporto su strada al contrario, rivestano un ruolo Clima ed marginale rispetto al totale. 3. Altra criticità riscontrata è legata al servizio di trasporto pubblico emissioni in praticamente assente (una sola linea di TPL che però non effettua fermate nei centri abitati). Questo, se incentivato, costituirebbe una valida atmosfera alternativa all’utilizzo dell’auto privata, evitando un sovraccarico della rete stradale verso Voghera e Pavia con conseguente diminuzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera sia a livello locale, ma soprattutto nelle zone a valle in cui si riscontra una situazione già critica. 4. Si evidenzia l’opportunità di potenziamento e integrazione della rete ciclistica locale con i progetti in atto di mobilità sostenibile di Regione Lombardia in accordo con ASL e d ARPA e con il tracciato della Green Way. 1. I comuni di Montesegale e Rocca Susella sono attraversati da corsi d’acqua di piccole dimensioni con un regime di tipo torrentizio. Il Torrente Staffora di cui sono immissari ha una qualità buona nel tratto ricadente nella zona dell’Oltrepo. 2. Per quanto riguarda la qualità delle acque sotterranee non sono presenti punti di monitoraggio. 3. La criticità maggiore delle acque superficiali che scorrono nel territorio della Comunità Montana è data dal numero elevato di scarichi provenienti dalle fosse Imhoff e da impianti privi di trattamento e dalla mancanza di portata nei mesi estivi che non permette la diluizione degli inquinanti e Risorse idriche favorisce il ristagno dei reflui. Il Torrente Staffora, nei documenti del Piano di Tutela delle Acque della Lombardia, presenta uno stato qualitativo tra il buono e l’elevato nella parte alta del suo corso per arrivare ad uno stato scadente prima della confluenza in Po. 4. Sistema depurativo esclusivamente attraverso vasche Imhoff. 5. Consumi idro potabili. Per Montesegale sono maggiori rispetto alla media provinciale e minori rispetto alla media dei comuni appartenenti alla Comunità Montana. Per Rocca Susella, non si è potuto contabilizzare il consumo totale procapite l’utenza che fa capo all’Acquedotto rurale Gaminara non è dotata di contatore. 1. La criticità maggiore nell’Oltrepo è il rischio idrogeologico dovuto alla litologia affiorante e al reticolo idrografico superficiale legato al rischio di esondazioni. In particolare il territorio di entrambi i comuni è interessato da eventi franosi e da fenomeni alluvionali derivanti da esondazioni del Suolo e sottosuolo Torrente Ardivestra 2. In entrambi i Comuni , le aree naturali e semi-naturali rappresentano complessivamente più del 70% dell’intero territorio e la SAU è pari a circa il 28%.

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1. Benché la Regione Lombardia sia tra le regioni eccellenti per quanto Rifiuti riguarda la tematica dei rifiuti, la Provincia di Pavia al contrario è tra le province meno performanti. La criticità individuata quindi è relativa alla bassa percentuale di raccolta differenziata in entrambi i Comuni. 1. In entrambi i comuni non sono emersi problemi per quanto riguarda Rumore e vibrazioni sorgenti fisse (tipicamente industrie ed altre attività localizzate). I livelli sonori emersi dai rilievi non hanno evidenziato criticità. 1. Non sono presenti linee di alta tensione. Nel comune di Montesegale Radiazioni ed sono presenti due antenne radio base. Energia 2. I Comuni non hanno ancora predisposto un piano regolatore dell'illuminazione comunale. 1. Il Paesaggio è fortemente connotato dalle colline tipiche dell’Oltrepo pavese, ricoperte da boschi di latifoglie e mosaico colturale. I due Comuni Patrimonio archi- sono situati in una zona di particolare interesse paesaggistico, dove tettonico, paesaggio coesistono memorie storiche di rilievo perfettamente conservate e significative testimonianze di civiltà contadina. e beni ambientali Tra i beni di rilievo storico-architettonico si segnala il Castello in comune di Montesegale e la Pieve romanica del XII sec. di San Zaccaria in comune di Rocca Susella. 1. L’Oltrepò pavese collinare e montano viene individuato nella RER quale elemento di primo livello. Altri elementi della rete che attraversano l’area sono due corridoi primari costituiti dai torrenti Staffora e Scuropasso. 2. Alcune delle presenze naturalistiche sono di assoluta rilevanza nazionale ed europea come per esempio il Lupo, ma anche di rilevanza regionale come il Gambero di fiume. Anche l’avifauna nidificante comprende alcune importanti popolazioni di specie caratteristiche delle Flora, fauna, agrocenosi tradizionali. Infatti, la persistenza di paesaggi agrari ecosistemi diversificati e formati da un mosaico di seminativi, prati, incolti e boschi, intersecati da una fitta rete di siepi e di filari, favorisce la persistenza di specie che nel resto del territorio europeo si trovano in uno stato di conservazione sfavorevole. 3. Va vista con sfavore la tendenza a mettere in atto misure di conversione degli spazi aperti in aree boschive, attuata attraverso rimboschimenti che portano alla perdita di habitat importanti per specie caratteristiche.

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5.11 Cartografia: Aree e/o Beni Tutelati Si riportano di seguito rispettivamente per Montesegale e Rocca Susella, le tavole delle Aree e/o Beni tutelati tratte dalle tavole di sintesi del Documento di Piano

Montesegale - Documento di Piano: Tav. 1-22 Aree e/o Beni Tutelati

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Rocca Susella - Documento di Piano: Tav. 1-22 Aree e/o Beni Tutelati

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6. SCENARIO DI RIFERIMENTO PER I PGT DEI COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA Premessa Lo scenario di riferimento è un inquadramento fondamentale che definisce i primi indirizzi strategici, obiettivi generali ed eventualmente specifici e l’ambito di probabile influenza del piano sulla base anche delle analisi effettuate a livello programmatorio di pianificazione sovraordinata e di settore e a livello delle tematiche ambientali. In questo capitolo si descriveranno gli obiettivi generali di piano dei comuni di Montesegale e Rocca Susella, traendone a chiusura del capitolo alcune considerazioni in merito all’ambito di influenza e area vasta.

6.1 Contenuti del Piano I Documenti di indirizzo (settembre 2009) di Montesegale e Rocca Susella, davano indicazioni riguardo agli obiettivi che le Amministrazioni volevano perseguire nell’ambito del nuovo strumento urbanistico. Nelle tabelle seguenti, si sintetizzano i contenuti del primo Documento di indirizzi:

Comune di Montesegale ▪ tutela e valorizzazione del paesaggio; ▪ contenimento di consumo del suolo; ▪ ricerca di un equilibrio fra le diverse esigenze territoriali (insediamenti, servizi, infrastrutture, paesaggio), per una visione complessiva del territorio; ▪ considerare il paesaggio agricolo come risorsa da valorizzare e sostenere per un differente modello di sviluppo; ▪ valorizzare non solo le emergenze storico, artistico e architettoniche presenti nel comune, ma anche le costruzioni della tradizione locale; ▪ pensare a tutto il percorso del Torrente Ardivestra come una fascia verde da preservare e valorizzare essendo uno degli elementi caratterizzanti di questo territorio; ▪ valorizzare, mantenere la riconoscibilità ed identità dei luoghi; ▪ rafforzare il piano di sviluppo della mobilità lenta, in relazione anche con i progetti in corso a scala sovra locale. Azioni specifiche In prima stesura le azioni strategiche sono: - Per il sistema delle infrastrutture e della mobilità In linea generale l’Amministrazione comunale si pone l’obbiettivo di adeguare o realizzare, con gli strumenti a disposizione e in piena collaborazione con gli altri enti territoriali competenti e interessati, una rete di infrastrutture stradali utili al miglioramento della percorribilità. In particolare: ▪ riqualificare e potenziare le reti di collegamento sia con i comuni limitrofi che all’interno del territorio comunale; ▪ realizzare la nuova strada di valenza sovracomunale di collegamento fra la frazione Castignoli e la frazione Pogiolo; ▪ creare una nuova strada che colleghi la Frazione di Languzzano e quella di Pogiolo; ▪ rafforzare il piano di sviluppo della mobilità lenta, sentieri naturalistici, con l’inserimento della realtà locale nel circuito di percorsi esistenti e in programma di realizzazione. - Per il sistema dei servizi si prevede la riqualificazione del patrimonio esistente e politiche integrate sulla rete degli spazi e delle dotazioni territoriali. In particolare: ▪ confermare la scelta del centro sportivo già presente in Fraz. Fornace ed avviare opere di riqualificazione e potenziamento del medesimo; ▪ prevedere interventi di manutenzione straordinaria dell’ex-scuola comunale in Fraz. Frascate ▪ favorire l’insediamento di nuove attività di carattere sociale, compreso quelle legate alle strutture religiose a salvaguardia dell’identità e della cultura locale; ▪ creare nuove aree a verde attrezzato (ad esempio in prossimità delle Fonti e della Chiesa di San Damiano e presso l’abitato di Sanguignano) e creare una piazzetta e/o spazio all’aperto (anfiteatro)

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da utilizzare per le manifestazioni culturali e momenti dio socializzazione; ▪ riqualificare le antiche fonti di valenza storico-culturale; ▪ riqualificare le infrastrutture di proprietà comunale; ▪ valorizzare e promuovere il costruendo Centro Benessere di Castignoli. - Per il sistema insediativo i principi generali sono desunti dagli indirizzi del vigente PTCP. Nello specifico le azioni saranno volte a: ▪ tutela e valorizzazione dei nuclei di antica formazione (in particolare il Borgo dell’ex. Molino in frazione Case del Molino), favorendone il riuso anche mediante forme di incentivazione (volumetrica e/o economica). ▪ completamento dei lotti liberi esistenti all’interno dell’abitato consolidato, e compattazione delle frange urbane, perseguendo un corretto rapporto con l’intorno paesistico; ▪ riqualificazione/rifunzionalizzazione di ambiti degradati e/o dimessi anche mediante meccanismi di incentivazione/compensazione urbanistica. Specificatamente si favorirà il recupero degli immobili agricoli dismessi, sia attraverso l’uso residenziale, dove compatibile, sia permettendo l’insediamento di funzioni di agriturismo e ricettive in maniera tale da salvaguardare un patrimonio edilizio storico che attualmente andrebbe distrutto ▪ Le nuove espansioni dovranno essere coerenti con le forme urbane e territoriali esistenti, con gli assetti e con le limitazioni di natura geologica e idrogeologica, nonché sostenibili sia dal punto di vista ambientale che in relazione agli equilibri socio-economici ed alle dotazioni di servizi attuali e perseguibili dal Comune. Sono da valutare attentamente le espansioni anche limitate in aree di pregio paesaggistico e naturalistico. ▪ Promozione delle tecnologie costruttive di bioedilizia e risparmio energetico, nonché l’utilizzo di sistemi finalizzati alla produzione di energie da fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico ecc.), coniugando le stesse con le esigenze di tutela paesistica e delle caratteristiche storiche ed architettoniche dei centri storici. ▪ Favorire l’impiego di materiali, colori, dimensioni e forme architettoniche tipiche della tradizione locale. - Per il sistema economico e produttivo: ▪ sostenere il tessuto economico e produttivo perseguendo al contempo la tutela e la valorizzazione del sistema ambientale; si dovrà favorire l’insediamento di piccole attività commerciali e/o artigianali che qualifichino il tessuto urbano, offrano servizi, e creino relazione sociale. ▪ favorire l’insediamento di piccole attività commerciali o piccole attività artigianali che dovranno essere tutelate e valorizzate direttamente, attraverso incentivi alla ristrutturazione e alla riqualificazione strutturale; questa proposta può essere uno degli obiettivi che concorreranno ad aumentare la qualità della vita e mantenere viva l’identità locale. ▪ incentivazione atta a favorire l’insediamento di nuove attività produttive non moleste e nocive in particolare per interventi di riqualificazione e di recupero del patrimonio edilizio esistente dismesso e/o caratterizzato da fenomeni di degrado e obsolescenza, finalizzati al rinnovamento e alla sostituzione del tessuto ormai compromesso sia per evitare fenomeni di sottoutilizzo sia per rivitalizzare il tessuto urbanizzato - Per l’agricoltura: L’attività agricola è considerata la primaria attività da salvaguardare e tutelare considerando le aziende agricole anche come presidio del territorio ▪ Salvaguardare, in linea generale, le attività di carattere agricolo presenti su tutto il territorio comunale; ▪ permettere, nel rispetto delle norme di salvaguardia e tutela del paesaggio, l’introduzione di nuove tecnologie utili alla corretta ed economica conduzione delle aziende agricole; ▪ favorire l’introduzione di attività compatibili e connesse all’agricoltura, quali l’agriturismo, la vendita diretta di prodotti agricoli coltivati o allevati in loco, la permanenza e la ricettività di persone nelle aziende agricole opportunamente attrezzate per viabilità, servizi essenziali e senza stravolgere il paesaggio rurale e la percezione che si ha di esso; ▪ contribuire a ripensare la fruibilità dello spazio aperto, anche attraverso progetti ed interventi di dimensioni limitate sulla viabilità minore che possano aumentare la fruibilità ed allo stesso tempo siano un’occasione per ricostruire gli elementi costitutivi della tradizione orditura-agraria di questi luoghi. - Per il paesaggio: ▪ tutelare i sistemi naturalistici e la rete ecologica; ▪ tutelare egli elementi e i sistemi di particolare interesse paesistico; o salvaguardare l’attuale paesaggio storico-culturale-percettivo, possibilmente migliorandone gli aspetti paesaggistici complessivi e di percezione . o mantenere le attuali viste, individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico-culturale; o proteggere la qualità degli ambiti individuati, anche dal punto di vista percettivo-paesaggistico; o regolamentare lo sviluppo della cartellonistica pubblicitaria in tutto il territorio comunale. ▪ progetti di valorizzazione paesistica; o previsione di un sistema di percorsi di fruizione paesistica;

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Comune di Rocca Susella

Obiettivi generali a) Salvaguardia dell’ ambiente e tutela del paesaggio; b) Particolare sensibilita’ e tutela dei siti di particolare valore storico/ambientale e monumentale; c) La tutela del paesaggio si impernia sulla tutela delle parti urbane storiche e la tutela del paesaggio agrario; d) Incentivazione dello sviluppo agrituristico; e) Valorizzazione dei servizi e dei percorsi naturalistici intercomunali; f) Accanto alla normativa di tutela l’Amministrazione Comunale intende percorrere iniziative mirate alla promozione ed allo sviluppo del territorio. Azioni strategiche - Sistema delle infrastrutture e della mobilità. Gli interventi di natura territoriale, si orientano generale potenziamento e riqualificazione delle principali reti di collegamento già avviato con la realizzazione in corso della nuova strada di collegamento fra il Comune di Rocca Susella ed il Comune di Montesegale. ▪ Risoluzione di criticità sulla viabile in Localita’ Monteterso; - Sistema dei servizi. L’indirizzo generale per il settore dei servizi pubblici è la qualificazione da perseguire con interventi di adeguamento del patrimonio esistente e politiche integrate sulla rete degli spazi e delle dotazioni territoriali. La definizione del sistema dei servizi territoriali è rivolta alla prevenzione dall'esclusione sociale, allo sviluppo di una cultura solidale, alla corretta e puntuale informazione sui diritti delle persone, soprattutto per le fasce più deboli, all'offerta di servizi articolati e flessibili che diano risposte ai nuovi bisogni e creino opportunità di reinserimento sociale, con scelte strategiche di carattere intercomunale nella localizzazione e gestione dei servizi pubblici e della rete e dei servizi socio-assistenziali. Nello specifico si dovranno adottare le seguenti azioni prioritarie: ▪ Riqualificazione Centro Sportivo in Loc. San Zaccaria con eventuale ampliamento dello stesso per la formazione di locali ad uso bar; ▪ Potenziamento piazzola ecologica; ▪ Riqualificazione ed ampliamenti sedi di Associazioni ed infrastrutture Comunali. - Sistema insediativo. I principi generali da adottare rispetto al sistema insediativo, dovranno essere desunti dagli indirizzi del vigente PTCP. Nello specifico si dovranno adottare le seguenti azioni prioritarie: ▪ Tutela e valorizzazione dei nuclei di antica formazione, favorendone il riuso anche mediante forme di incentivazione (volumetrica e/o economica); ▪ Completamento dei lotti liberi esistenti all’interno dell’abitato consolidato, e compattazione delle frange urbane, perseguendo un corretto rapporto con l’intorno paesistico. Si tratta pertanto di utilizzare al meglio l’abitato esistente senza stravolgere modalità abitative tipiche del comune; ▪ Riqualificazione/rifunzionalizzazione di ambiti degradati e/o dimessi anche mediante meccanismi di incentivazione/compensazione urbanistica; valutare eventuali delocalizzazioni di attività contrastanti con la funzione prevalente in essere o prevista; ▪ Le nuove espansioni, dovranno essere coerenti con le forme urbane e territoriali esistenti, con gli assetti e con le limitazioni d natura geologica e idrogeologica, nonche’ sostenibili sia dal punto di vista ambientale che in relazione agli equilibri socio-economici ed alle dotazioni di servizi attuali e perseguibili dal Comune. Si dovra’ contenere il dimensionamento globale di piano (previsione per il quinquennio di validita’ del Documento di Piano) entro una soglia di incremento max. del 20-30% rispetto all’attuale popolazione; ▪ Sono da valutare attentamente le espansioni anche limitate in aree di pregio paesaggistico e naturalistico; ▪ Promozione e incentivazione di tecnologie costruttive come la bioedilizia, e risparmio energetico, nonche’ l’utilizzo di sistemi finalizzati alla produzione di energie da fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico ecc.), coniugando le stesse con le esigenze di tutela paesistica e delle caratteristiche storiche ed architettoniche dei centri storici. - Sistema economico e produttivo ▪ Incentivare e favorire nuove attività commerciali ed artigianali ambientalmente compatibili. - Agricoltura ▪ privilegiare forme di coltivazione e allevamento a basso impatto ambientale che possono costituire anche occasione di nuova e più qualificata occupazione; ▪ Pur garantendo la permanenza delle attività agricole nei compendi ancora attivi, occorre perseguire obiettivi di recupero e di riqualificazione degli ambiti dimessi, consentendone il riuso compatibile con nuove funzioni e con l’esigenza di salvaguardarne l’impostazione tipica. - Paesaggio ▪ tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; ▪ tutela degli elementi e dei sistemi di particolare interesse storico/paesistico.

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Nel corso dell’elaborazione del Documento di Piano, alla luce di quanto emergeva in fase di analisi, delle criticità e potenzialità territoriali, ed attraverso il dibattito pubblico, il Documento di Piano definiva i “macro-obiettivi” entro i quali si dovevano contestualizzare le politiche territoriali e le azioni strategiche. Di seguito si riportano i macro obiettivi che sono stati individuati per i territori di Montesegale e Roccasusella:

A. Incremento della competitività territoriale al fine di contrastare il declino socio economico e la marginalizzazione in atto; B. Valorizzazione delle risorse endogene (ambiente, cultura, paesaggio), quale volano per nuove forme di sviluppo.

Partendo da questi poi, si sono sviluppate le relative “azioni strategiche” alcune delle quali conservano ancora una visione unitaria e di comparto rispetto ai due comuni, soprattutto per quanto attiene al secondo macro-obiettivo. Per semplicità, di seguito si riportano, distinte per comune, le azioni strategiche.

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Montesegale

Rispetto al primo macro-obiettivo, sono evidenziate le seguenti azioni: A.1.M Potenziamento della rete viaria locale e di quella di connessione intercomunale, quest’ultima da perseguirsi d’intesa con gli enti sovraordinati competenti (Provincia e Comunita’ Montana). In parallelo va perseguito il potenziamento del sistema dei trasporti locali e di connessione con le realta’ esterne piu’ significative; A.2.M Qualificazione del sistema dei servizi da perseguire con interventi di adeguamento del patrimonio esistente. Contestualmente va attuata la gestione di una serie di servizi alla persona in forma associata, mediante politiche coordinate a livello comunitario; A.3.M Adeguamento dei servizi del sottosuolo (reti tecnologiche, acque reflue, rete idrica ecc.) per una maggiore efficienza del sistema insediativo e per la riduzione degli effetti inquinanti indotti dallo stato attuale degli scarichi; A.4.M Promozione di una nuova qualità dell’abitare mediante: ▪ la dotazione di standars urbanistici di vicinato (parcheggi; verde pubblico attrezzato ecc.); ▪ il miglioramento delle connessioni locali e del livello di percorribilità interna; ▪ il controllo dei nuovi ambiti di completamento dell’edificato in un’ottica urbanisticamente equilibrata (densità, morfologie, tipologie ecc..) e paesisticamente coerente; ▪ incentivo della qualità edilizia sia dal punto di vista progettuale che prestazionale (risparmio energetico, limitazione delle emissioni, utilizzo di energia rinnovabile); A.5.M Promozione di un’agricoltura di qualità, privilegiando forme di coltivazione e allevamento a basso impatto ambientale e compatibili con le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio, partendo da logiche di salvaguardia e di valorizzazione delle realtà esistenti; A.6.M Promozione di attivita’ complementari a quella agricola nei settori della ricettivita’ (agriturismo) e dell’energia (filiera del legno/biomasse), compatibilmente con la salvaguardia dei valori paesistico – ambientali del territorio; A.7.M Previsioni insediative favorevoli allo sviluppo di attivita’ artigianali e/o di altre attivita’ produttive di filiera tese a valorizzare lavorazioni tipiche della zona, ed a basso impatto ambientale; A.8.M Valorizzazione del piccolo commercio di vicinato e previsioni incentivanti per nuove attivita’ al dettaglio e/o di somministrazione (bar, ristoranti ecc.); A.9.M Valorizzazione e potenziamento del complesso turistico e residenziale di Cascina Castignoli, polo di eccellenza a livello sovralocale, la cui messa a regime determinera’ indubbi benefici per l’economia dell’intero territorio.

Rispetto al secondo macro-obiettivo, sono evidenziate le seguenti azioni strategiche: B.1.M Tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; B.2.M Salvaguardare l’attuale paesaggio storico-culturale-percettivo, possibilmente migliorandone gli aspetti paesaggistici complessivi e di percezione; B.3.M Gestione delle trasformazioni in un’ottica paesisticamente compatibile e coerente con i caratteri connotativi del territorio; B.4.M Sviluppo di progetti di promozione fruitiva, legati al contesto e di chiara identità territoriale, in grado di qualificare significativamente il territorio comunale e che si concretizzino in un’offerta turistica di qualità, sviluppata in un contesto paesaggistico e naturalistico il più possibile conservato; B.5.M Incentivo al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale dimesso, con possibilità di riuso per funzioni compatibili (residenziale, ricettivo, ricreativo ecc.); B.6.M Incentivi per il recupero e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e della microeconomia in essi presenti; B.7.M Sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio.

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Rocca Susella Rispetto al primo macro-obiettivo, sono evidenziate le seguenti azioni strategiche: A.1.R Potenziamento della rete viaria locale e di quella di connessione intercomunale, quest’ultima da perseguirsi d’intesa con gli enti sovraordinati competenti (Provincia e Comunita’ Montana). In parallelo va perseguito il potenziamento del sistema dei trasporti locali e di connessione con le realta’ esterne piu’ significative; A.2.R Qualificazione del sistema dei servizi da perseguire con interventi di adeguamento del patrimonio esistente e politiche integrate sulla rete degli spazi e delle dotazioni territoriali; A.3.R Adeguamento dei servizi del sottosuolo (reti tecnologiche, acque reflue, rete idrica ecc.) per una maggiore efficienza del sistema insediativo e per la riduzione degli effetti inquinanti indotti dallo stato attuale degli scarichi; A.4.R Promozione di una nuova qualità dell’abitare mediante: ▪ la dotazione di standard urbanistici di vicinato (parcheggi; verde pubblico attrezzato ecc.); ▪ il miglioramento delle connessioni locali e del livello di percorribilità interna; ▪ il controllo dei nuovi ambiti di completamento dell’edificato in un’ottica urbanisticamente equilibrata (densità, morfologie, tipologie ecc..) e paesisticamente coerente; ▪ incentivo della qualità edilizia sia dal punto di vista progettuale che prestazionale (risparmio energetico, limitazione delle emissioni, utilizzo di energia rinnovabile). A.5.R Promozione di un’agricoltura di qualità, privilegiando forme di coltivazione e allevamento a basso impatto ambientale e compatibili con le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio, partendo da logiche di salvaguardia e di valorizzazione delle realtà esistenti; A.6.R Promozione di attivita’ complementari a quella agricola nei settori della ricettivita’ (agriturismo) e dell’energia (filiera del legno/biomasse), compatibilmente con la salvaguardia dei valori paesistico – ambientali del territorio; A.7.R Previsioni insediative favorevoli allo sviluppo di attivita’ artigianali e/o di altre attivita’ produttive di filiera tese a valorizzare lavorazioni tipiche della zona, ed a basso impatto ambientale; A.8.R Valorizzazione del piccolo commercio di vicinato e previsioni incentivanti per nuove attivita’ al dettaglio e/o di somministrazione (bar, ristoranti ecc.).

Rispetto al secondo macro-obiettivo, sono evidenziate le seguenti azioni strategiche: B.1.R Tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; B.2.R Salvaguardare l’attuale paesaggio storico-culturale-percettivo, possibilmente migliorandone gli aspetti paesaggistici complessivi e di percezione; B.3.R Gestione delle trasformazioni in un’ottica paesisticamente compatibile e coerente con i caratteri connotativi del territorio; B.4.R Sviluppo di progetti di promozione fruitiva, legati al contesto e di chiara identità territoriale, in grado di qualificare significativamente il territorio comunale e che si concretizzino in un’offerta turistica di qualità, sviluppata in un contesto paesaggistico e naturalistico il più possibile conservato; B.5.R Incentivo al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale dimesso, con possibilità di riuso per funzioni compatibili (residenziale, ricettivo, ricreativo ecc.); B.6.R Incentivi per il recupero e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e della microeconomia in essi presenti; B.7.R Sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio.

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6.2 Considerazioni generali su indirizzi dei nuovi piani Dalla normativa regionale in materia di VAS, viene richiesto che si definisca l’ambito di influenza del piano. Il Documento di Piano dà un’impostazione strategica alle previsioni di sviluppo del territorio e mette in relazione obiettivi ed azioni del piano generale con il contesto di riferimento a scala locale, sovralocale e di settore. La definizione dell’ambito sul quale si muove ed interagisce il piano diventa allora un confine che si dilata e che non coincide mai con il limite amministrativo, anche per realtà come quelle dei comuni di Montesegale e Rocca Susella che pur mantenendo una loro forte specificità, sono comunque da inserire all’interno di ambiti più vasti per le interazioni che ne derivano. La definizione dell’ambito di influenza, serve allora quale momento di sintesi per la messa in luce delle relazioni tra i vari temi, piani e programmi di area vasta. Di seguito alcune considerazioni in via preliminare e generale sul rapporto e le possibili interazioni tra previsioni di piano ed area vasta. Comuni di Montesegale e Rocca Susella Proprio per la valenza sovralocale di queste considerazioni, le relazioni tra area vasta e previsioni saranno analizzate contemporaneamente per entrambi i comuni cercando perciò di mantenere una visione unitaria e di comparto al di là delle specifiche azioni di PGT. ▪ Per il sistema delle infrastrutture e viabilità, si prevede il potenziamento della rete viaria e il potenziamento delle principali reti viarie e ciclopedonali. Valutare la possibilità di affiancare il progetto di mobilità lenta, ciclopedonale, con i collegamenti intercomprensoriali, favorire la connessione con i circuiti esistenti ciclabili, con il progetto di Greenway e con il redigendo progetto di Regione Lombardia in collaborazione con ASL ed Arpa “Rete ciclopedonale provinciale”. In linea generale, confrontare i progetti con la programmazione provinciale e in particolare con il PTVE. ▪ Per i servizi del sottosuolo e loro adeguamento, l’effetto di ritorno è sicuramente nel miglioramento della qualità delle acque di superficie, anche per quanto riguarda i consumi idropotabili. ▪ Le espansioni residenziali previste possono incidere su temi di interesse sovracomunale per quanto riguarda il dimensionamento del Piano, che se eccedente il soddisfacimento dei bisogni espressi localmente, dovrà essere oggetto di concertazione a livello provinciale e andrà verificato con le previsioni dei comuni contermini e rispetto ai sistemi territoriali di riferimento. ▪ Per quanto riguarda il sistema economico e produttivo, gli obiettivi di piano sono volti alla previsione insediative volte allo sviluppo delle attività artigianali e/o di filiera tese a valorizzare le lavorazioni tipiche della zona. Si ricorda che il comune di Montesegale è zona di produzione del salame di Varzi. Per quanto riguarda questo aspetto, la promozione ed incentivazione delle lavorazioni i tipiche con attenzione alla filiera

134 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

comportano un ritorno di immagine del territorio con effetti a livello sovracomunale. Benché sia da prediligere ad altre forme di sviluppo, queste previsioni dovranno confrontarsi con le scelte operate nel settore anche dai comuni contermini, e con le politiche economiche e di settore espresse dal quadro programmatico provinciale e regionale. ▪ Per quanto riguarda la tutela degli aspetti paesaggistici, valutare attentamente gli obiettivi di area vasta (PTCP), che mettono l’accento sulla necessità di approfondire i temi legati alla rivitalizzazione dei contesti degradati e alla realizzazione di circuiti turistico- sportivi di carattere tematico legati alla valorizzazione dei luoghi. ▪ Per quanto riguarda la valorizzazione del commercio di vicinato e le incentivazioni per nuove attività commerciali di vicinato e/o esercizi commerciali come bar, ristoranti, l’effetto di ritorno di tale obiettivo potrebbe tradursi da una parte nell’aumento di “appetibilità” del territorio da parte del turismo, dall’altra nell’incremento di traffico concentrato soprattutto durante il fine settimana. Importante allora mettere a rete quanto possibile i percorsi ciclistici e pedonali, ma anche incrementare il Trasporto Pubblico Locale in modo da disincentivare l’uso dell’auto privata. ▪ Per quanto riguarda l’appetibilità territoriale, dovuta anche al miglioramento dei servizi alla persona, e alla valorizzazione del patrimonio architettonico, diventa importante mantenere inalterato l’ambito naturalistico e paesaggistico soprattutto per quanto riguarda l’equilibrio eco sistemico, adottando per ogni azione adeguate misure anche comportamentali nel rispetto delle specie faunistiche e floristiche.

135 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

7. MONTESEGALE E ROCCASUSELLA: I PGT

7.1 Proposte di Progetto: le azioni strategiche Come illustrato nel capitolo precedente, i macro-obiettivi che sono stati individuati per i territori di Montesegale e Rocca Susella sono:

A. Incremento della competitività territoriale al fine di contrastare il declino socio economico e la marginalizzazione in atto; B. Valorizzazione delle risorse endogene (ambiente, cultura, paesaggio), quale volano per nuove forme di sviluppo. I comuni costituiti in associazione per la redazione del PGT, hanno maturato di fatto una comunione di intenti che si identifica nella condivisione dei macro-obiettivi, i quali a loro vengono declinati in azioni e strategie che si riportano di seguito:

136 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Montesegale – Azioni strategiche A.1.M Potenziamento della rete viaria locale e di quella di connessione intercomunale, quest’ultima da perseguirsi d’intesa con gli enti sovraordinati competenti (Provincia e Comunita’ Montana). In parallelo va perseguito il potenziamento del sistema dei trasporti locali e di connessione con le realta’ esterne piu’ significative; A.2.M Qualificazione del sistema dei servizi da perseguire con interventi di adeguamento del patrimonio esistente. Contestualmente va attuata la gestione di una serie di servizi alla persona in forma associata, mediante politiche coordinate a livello comunitario; A.3.M Adeguamento dei servizi del sottosuolo (reti tecnologiche, acque reflue, rete idrica ecc.) per una maggiore efficienza del sistema insediativo e per la riduzione degli effetti inquinanti indotti dallo stato attuale degli scarichi; A.4.M Promozione di una nuova qualità dell’abitare mediante:

▪ la dotazione di standars urbanistici di vicinato (parcheggi; verde pubblico attrezzato ecc.); ▪ il miglioramento delle connessioni locali e del livello di percorribilità interna; ▪ il controllo dei nuovi ambiti di completamento dell’edificato in un’ottica di contrastare il declino socio economico e la urbanisticamente equilibrata (densità, morfologie, tipologie ecc..) e paesisticamente coerente; ▪ incentivo della qualità edilizia sia dal punto di vista progettuale che prestazionale (risparmio energetico, limitazione delle emissioni, utilizzo di energia rinnovabile);

A. Macro-Obiettivo A.5.M Promozione di un’agricoltura di qualità, privilegiando forme di coltivazione e marginalizzazione in atto allevamento a basso impatto ambientale e compatibili con le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio, partendo da logiche di salvaguardia e di valorizzazione delle realtà esistenti; A.6.M Promozione di attivita’ complementari a quella agricola nei settori della ricettivita’ (agriturismo) e dell’energia (filiera del legno/biomasse), compatibilmente con la salvaguardia dei valori paesistico – ambientali del territorio; A.7.M Previsioni insediative favorevoli allo sviluppo di attivita’ artigianali e/o di altre attivita’ produttive di filiera tese a valorizzare lavorazioni tipiche della zona, ed a basso impatto ambientale; A.8.M Valorizzazione del piccolo commercio di vicinato e previsioni incentivanti per nuove attivita’ al dettaglio e/o di somministrazione (bar, ristoranti ecc.); A.9.M Valorizzazione e potenziamento del complesso turistico e residenziale di Cascina Incremento della competitività territoriale al fine Castignoli, polo di eccellenza a livello sovralocale, la cui messa a regime determinera’ indubbi benefici per l’economia dell’intero territorio.

B.1.M Tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; B.2.M Salvaguardare l’attuale paesaggio storico-culturale-percettivo, possibilmente migliorandone gli aspetti paesaggistici complessivi e di percezione; B.3.M Gestione delle trasformazioni in un’ottica paesisticamente compatibile e coerente con i caratteri connotativi del territorio; B.4.M Sviluppo di progetti di promozione fruitiva, legati al contesto e di chiara identità territoriale, in grado di qualificare significativamente il territorio comunale e che si concretizzino in un’offerta turistica di qualità, sviluppata in un contesto paesaggistico e naturalistico il più possibile conservato;

forme di sviluppo B.5.M Incentivo al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale dimesso, B. Macro-Obiettivo con possibilità di riuso per funzioni compatibili (residenziale, ricettivo, ricreativo ecc.);

Valorizzazionerisorse delle B.6.M Incentivi per il recupero e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e della endogene (ambiente, cultura, microeconomia in essi presenti; paesaggio), quale volano per nuove B.7.M Sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio.

137 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Rocca Susella – Azioni strategiche A.1.R Potenziamento della rete viaria locale e di quella di connessione intercomunale, quest’ultima da perseguirsi d’intesa con gli enti sovraordinati competenti (Provincia e Comunita’ Montana). In parallelo va perseguito il potenziamento del sistema dei trasporti locali e di connessione con le realta’ esterne piu’ significative; A.2.R Qualificazione del sistema dei servizi da perseguire con interventi di adeguamento del patrimonio esistente e politiche integrate sulla rete degli spazi e delle dotazioni territoriali; A.3.R Adeguamento dei servizi del sottosuolo (reti tecnologiche, acque reflue, rete idrica ecc.) per una maggiore efficienza del sistema insediativo e per la riduzione degli effetti inquinanti indotti dallo stato attuale degli scarichi;

A.4.R Promozione di una nuova qualità dell’abitare mediante: ▪ la dotazione di standard urbanistici di vicinato (parcheggi; verde pubblico attrezzato ecc.);

di contrastare il declino socio economico e la ▪ il miglioramento delle connessioni locali e del livello di percorribilità interna; ▪ il controllo dei nuovi ambiti di completamento dell’edificato in un’ottica urbanisticamente equilibrata (densità, morfologie, tipologie ecc..) e paesisticamente coerente;

A. Macro-Obiettivo ▪ incentivo della qualità edilizia sia dal punto di vista progettuale che prestazionale

marginalizzazione in atto (risparmio energetico, limitazione delle emissioni, utilizzo di energia rinnovabile). A.5.R Promozione di un’agricoltura di qualità, privilegiando forme di coltivazione e allevamento a basso impatto ambientale e compatibili con le caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio, partendo da logiche di salvaguardia e di valorizzazione delle realtà esistenti; A.6.R Promozione di attivita’ complementari a quella agricola nei settori della ricettivita’ (agriturismo) e dell’energia (filiera del legno/biomasse), compatibilmente con la salvaguardia dei valori paesistico – ambientali del territorio; A.7.R Previsioni insediative favorevoli allo sviluppo di attivita’ artigianali e/o di altre attivita’ produttive di filiera tese a valorizzare lavorazioni tipiche della zona, ed a basso impatto ambientale; A.8.R Valorizzazione del piccolo commercio di vicinato e previsioni incentivanti per Incremento della competitività territoriale al fine nuove attivita’ al dettaglio e/o di somministrazione (bar, ristoranti ecc.). B.1.R Tutela dei sistemi naturalistici e della rete ecologica; B.2.R Salvaguardare l’attuale paesaggio storico-culturale-percettivo, possibilmente migliorandone gli aspetti paesaggistici complessivi e di percezione; B.3.R Gestione delle trasformazioni in un’ottica paesisticamente compatibile e coerente con i caratteri connotativi del territorio; B.4.R Sviluppo di progetti di promozione fruitiva, legati al contesto e di chiara identità territoriale, in grado di qualificare significativamente il territorio comunale e che si concretizzino in un’offerta turistica di qualità, sviluppata in un contesto paesaggistico e naturalistico il più possibile conservato; B.5.R Incentivo al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale

B. Macro-Obiettivo dimesso, con possibilità di riuso per funzioni compatibili (residenziale, ricettivo, ricreativo ecc.); B.6.R Incentivi per il recupero e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e

volano per nuove forme di sviluppo della microeconomia in essi presenti; (ambiente, cultura, paesaggio), quale Valorizzazione delle risorse endogene B.7.R Sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio.

138 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Montesegale Per quanto riguarda Montesegale, il DdP non individua alcuna nuova area di trasformazione. La tavola delle Previsioni di Piano, individua alcune Aree di completamento di competenza del PdR , ed un’area destinata ad Attrezzatura sportiva privata. Individua azioni strategiche volte al miglioramento delle connessioni urbane, nuova viabilità locale tra la località Languzzano-Pogiolo e Cascina Castignoli, e sempre in località Languzzano sono individuati nuovi percorsi ciclopedonali. Si riportano di seguito la quantificazione delle azioni strategiche tratte dalla relazione del Documento di Piano alla quale si rimanda per una più esaustiva spiegazione:

Nel definire le previsioni quantitative complessive del PGT, si è tenuto conto sostanzialmente dei seguenti aspetti: a) coerenza delle previsioni con i macro-obiettivi individuati; b) utilizzo ottimale delle risorse territoriali, con particolare attenzione alle situazioni in atto e consolidate; c) uso prioritario delle aree urbane con potenzialità edificatorie residue, anche in un’ottica di riqualificazione ambientale dell’abitato; d) interventi di trasformazione già programmati/approvati e non ancora attuati; e) istanze evidenziate da parte della collettività locale e delle realtà socio- economiche presenti sul territorio; f) fattibilità degli interventi e coerenza dei medesimi rispetto al sistema delle infrastrutture esistenti e previste; g) sostenibilità rispetto al sistema dei servizi (attuale e in progetto) ed agli obiettivi qualitativi posti; h) compatibilità paesistico-ambientale delle scelte.

In base ai criteri di cui sopra, si sono definiti i seguenti limiti quantitativi di Piano: a. Capacità insediativa max. teorica: 682 abitanti ricavati come segue: ƒ abitanti residenti al 31.12.2009 = 325 ƒ incremento della potenzialità edificatoria relativa a parti del tessuto urbano consolidato caratterizzato da sottoutilizzo insediativo: = ab. 55 ƒ interventi di trasformazione già programmati/approvati e in fase di attuazione: Piani e programmi in atto = 106 ab. ƒ nuove aree di completamento di competenza del PdR = 174 ab. teorici ƒ incremento della potenzialità edificatoria relativa a incentivi per standard qualitativi: = ab. 22

Non sono previsti nuovi ambiti di trasformazione di competenza del Documento di Piano. Le suddette previsioni quantitative, prefigurano obiettivi di medio e lungo termine, da perseguire in modo progressivo ed ordinato. Lo scenario complessivo non è tuttavia un traguardo da raggiungere a tutti i costi, ma un riferimento possibile e sostenibile rispetto al quale contestualizzare le scelte future.

Di seguito si riporta la tabella riassuntiva che illustra e quantifica le azioni strategiche previste per il PGT di Montesegale:

139 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

COMUNE DI MONTESEGALE

Abitanti Incremento PREVISIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO nn % AMBITI CONSOLIDATI 491

ABITANTI RESIDENTI AL 31-12-2009 325

COMPLETAMENTO TESSUTO URBANO CONSOLIDATO 55

PIANI E PROGRAMMI IN ATTO 106

INCENTIVI 10% del nuovo volume previsto 5

NUOVI AMBITI DI COMPLETAMENTO DI COMPETENZA DEL PdR 192

NUOVE AREE DI COMPLETAMENTO 174

INCENTIVI 10% del nuovo volume previsto 17

CAPACITA INSEDIATIVA DI DdP1 683 39,06%

note: 1 - Il dato è comprensivo della presenza di seconde case stimata nella misura del 20%

140 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Rocca Susella Anche per quanto riguarda Rocca Susella, il DdP non individua alcuna nuova area di trasformazione. Nella tavola delle Previsioni di Piano, sono individuate solamente Aree di completamento di competenza del PdR, alcune azioni strategiche volte al miglioramento delle connessioni urbane, nuovi tratti di viabilità urbana in località Chiusani a servizio delle case sparse, e in località Cà Primina-Cà Nuova. Il Piano individua infine alcune azioni volte alla valorizzazione del sistema paesistico ambientale. Si riportano di seguito la quantificazione delle azioni strategiche tratte dalla relazione del Documento di Piano alla quale si rimanda per una più esaustiva spiegazione:

Nel definire le previsioni quantitative complessive del PGT, si è tenuto conto sostanzialmente dei seguenti aspetti: a) coerenza delle previsioni con i macro-obiettivi individuati (vedasi in proposito il precedente capitolo); b) utilizzo ottimale delle risorse territoriali, con particolare attenzione alle situazioni in atto e consolidate; c) uso prioritario delle aree urbane con potenzialità edificatorie residue, anche in un’ottica di riqualificazione ambientale dell’abitato; d) interventi di trasformazione già programmati/approvati e non ancora attuati; e) istanze evidenziate da parte della collettività locale e delle realtà socio- economiche presenti sul territorio; f) fattibilità degli interventi e coerenza dei medesimi rispetto al sistema delle infrastrutture esistenti e previste; g) sostenibilità rispetto al sistema dei servizi (attuale e in progetto) ed agli obiettivi qualitativi posti; h) compatibilità paesistico-ambientale delle scelte.

In base ai criteri di cui sopra, si sono definiti i seguenti limiti quantitativi di Piano: b. Capacità insediativa max. teorica: 483 abitanti ricavati come segue: ƒ abitanti residenti al 31.12.2009 = 236 ƒ incremento della potenzialità edificatoria relativa a parti del tessuto urbano consolidato caratterizzato da sottoutilizzo insediativo: = ab. 23 ƒ interventi di trasformazione già programmati/approvati e in fase di attuazione: Piani e programmi in atto = 10 ab. ƒ nuove aree di completamento di competenza del PdR = 193 ab. teorici ƒ incremento della potenzialità edificatoria relativa a incentivi per standard qualitativi: = ab. 21 Non sono previsti nuovi ambiti di trasformazione di competenza del Documento di Piano. Le suddette previsioni quantitative, prefigurano obiettivi di medio e lungo termine, da perseguire in modo progressivo ed ordinato. Lo scenario complessivo non è tuttavia un traguardo da raggiungere a tutti i costi, ma un riferimento possibile e sostenibile rispetto al quale contestualizzare le scelte future.

Di seguito si riporta la tabella riassuntiva che illustra e quantifica le azioni strategiche previste per il PGT di Rocca Susella:

141 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

COMUNE DI ROCCA SUSELLA

Abitanti Incremento PREVISIONI DEL DOCUMENTO DI PIANO nn % AMBITI CONSOLIDATI 271

ABITANTI RESIDENTI AL 31-12-2009 236

COMPLETAMENTO TESSUTO URBANO CONSOLIDATO 23

PIANI E PROGRAMMI IN ATTO 10

INCENTIVI 10% del nuovo volume previsto 2

NUOVI AMBITI DI COMPLETAMENTO DI COMPETENZA DEL PdR 212

NUOVI AMBITI DI COMPLETAMENTO 193

INCENTIVI 10% del nuovo volume previsto 19

CAPACITA INSEDIATIVA DI DdP1 484 78,33%

note: 1 - Il dato è comprensivo della presenza di seconde case stimata nella misura del 20%

7.2 Le alternative di piano La Valutazione Ambientale Strategica prevede che vengano proposte e valutate situazioni alternative rispetto ai piani e programmi oggetto di analisi. L’applicazione della normativa sulla VAS deve essere riportata allo specifico piano o programma che si valuta e alla realtà territoriale in cui si inseriscono. Nell’ambito della pianificazione urbanistica di Comuni di piccole dimensioni ci si confronta con realtà territoriali strutturate e consolidate nel tempo che presentano sicuramente criticità rispetto alla tutela delle matrici e componenti ambientali ma che risulta molto difficile ed oneroso poter modificare radicalmente. Un percorso ragionevole può essere quello di partire dall’analisi della situazione urbanistica, sociale, territoriale ed ambientale esistente per proporre modificazioni che riescano a: • riqualificare e migliorare situazioni di criticità che si sono realizzate nel tempo; • completare ambiti urbanistici non attuati sulle base anche delle normative di tutela ambientale; • individuare nuovi possibili ambiti di intervento programmati e pianificati nell’ottica della minimizzazione degli impatti ambientali.

Montesegale e Rocca Susella Sulla base delle considerazioni precedenti, dell’omogeneità di previsioni e dell’assenza di nuove aree di trasformazione è stato ritenuto di non elaborare alternative di piano. I completamenti indicati nelle tavole di Previsione di Piano sono di specifica competenza del Piano delle Regole. Si possono al contrario fare alcune considerazioni di ordine generale, in merito ad una opzione zero, dove viene mantenuta la situazione attuale:

142 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

I territori di Montesegale e Rocca Susella hanno caratteri prevalentemente rurali, con forti connotazioni paesaggistiche e naturalistiche connesse sia all’attività agricola che alle specificità di ordine geomorfologico. Il sistema insediativo è frammentato, il sistema dei servizi debole dal punto di vista prestazionale, e negli anni il sistema socio-economico ha visto un lento declino dovuto anche allo spopolamento da parte delle fasce di popolazione più giovane. Ci troviamo per contro, di fronte ad un territorio che ha nel suo patrimonio naturalistico, storico, culturale e di tradizioni, un valore inestimato. Questi caratteri possono diventare un punto di forza se si coniugano le necessità di valorizzare le risorse, di garantire un presidio del territorio e di valorizzare i processi di sviluppo sostenibile ed ecocompatibile. Una politica volta a riequilibrare taluni squilibri nella fruibilità del territorio, e a valorizzarne l’immagine paesistica attraverso il recupero delle sue componenti antropiche (nuclei storici, percorsi rurali ecc.) può costituire un forte potenziale per questo territorio.

Di seguito si riporta la Tavola di sintesi delle previsioni di piano rispettivamente di Montesegale e Rocca Susella:

143 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Montesegale – Documento di Piano – Previsioni di Piano

144 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Rocca Susella – Documento di Piano - Previsioni di Piano

145 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

8. Analisi di coerenza

In questo capitolo si verifica che gli obiettivi dei PGT individuati dalle Amministrazioni siano coerenti con gli obiettivi dettati dalla programmazione sovraordinata. L’analisi di coerenza è volta a indagare il grado di accordo tra il PGT ed i piani e programmi vigenti sul territorio con cui esso immediatamente si relaziona, con particolare riguardo ai suoi contenuti ambientali. L’analisi parte dalla considerazione dei sistemi di obiettivi dei diversi strumenti di pianificazione e programmazione vigenti e verrà operata mettendo in relazione gli obiettivi delle programmazioni vigenti con le azioni strategiche dei PGT di Montesegale e Rocca Susella. Per effettuare la coerenza tra i PGT dei due comuni e la programmazione sovraordinata si opererà attraverso una tabella dove verranno sistematizzati gli obiettivi-indirizzi dei piani sovralocali (PTR- PPR, e PTCP) con i macro obiettivi-azioni strategiche del PGT. Nella tabella che si illustrerà di seguito, la sintesi degli obiettivi di PGT sono per la maggior parte valide per entrambe i comuni proprio per la comunione di intenti.

146 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Gli obiettivi e le azioni strategiche sono volte ST2.1 Tutelare gli aspetti B.1.M B.1.R alla tutela dei sistemi naturalistici, rete naturalistici e ambientali propri B.2.M ecologica e alla salvaguardia e al dell'ambiente montano (ob. B.2.R miglioramento del paesaggio e degli aspetti PTR 17) identitari. Vale quanto detto sopra. A questo si aggiungono gli aspetti di gestione delle ST2.2 Tutelare gli aspetti B.2.M B.2.R trasformazioni in un’ottica paesisticamente paesaggistici, culturali, B.3.M B.3.R compatibile e coerente con i caratteri architettonici ed identitari del connotativi del territorio, anche attraverso territorio (ob PTR 14, 19) B.5.M B.5.R incentivi per il recuopero e la valorizzazione B.6.M B.6.R del patrimonio edilizio dimesso, dei nuclei di antica formazione Per quanto riguarda l’agricoltura, le azioni ST2.3 Garantire una strategiche di Piano, promuovono le forme di pianificazione territoriale coltivazione a basso impatto ambientale e attenta alla difesa del suolo, A.5.M A.5.R compatibili con le caratteristiche dell’assetto all'assetto idrogeologico e alla geologico e geomorfologico. Così come per le gestione integrata dei rischi B.3.M B.3.R trasformazioni, le previsioni devono operare (ob. PTR 8) in un’ottica coerente e compatibile con i

caratteri connotativi del territorio. Si promuove l’agricoltura di qualità, e le ST2.4 Promuovere uno attività complementari nei settori della sviluppo rurale e produttivo A.5.M A.5.R ricettività (agriturismo), dell’energia (filiera del rispettoso dell’ambiente (ob. A.6.M A.6.R legno/biomassa) , e llo sviluppo di attività a PTR 11, 22) A.7.M A.7.R basso impatto ambientale e tese alla valorizzazione delle lavorazioni tipiche della zona. Vale quanto detto precedentemente (ob. A.6.M A.6.R ST2.4). Oltre al recupero dei nuclei storici e A.7.M del patrimonio architettonico dimesso, si PTR ST2.5 Valorizzare i caratteri del A.7.R A.8.M prevede lo sviluppo della rete di percorsi di territorio a fini turistici, in una A.8.R A.9.M fruizione del paesaggio. prospettiva di lungo periodo, B.4.R B.4.M Per Montesegale, le azioni strategiche senza pregiudicarne la qualità B.5.R B.5.M prevedono la valorizzazione del complesso (ob. PTR 10) B.6.R B.6.M agrituristico Cascina Castignoli già esistente, B.7.R B.7.M e divenuto nodo di eccellenza nella rete sovralocale. Le azioni strategiche sono volte ST2.6 Programmare gli specificamente al potenziamento del sistema interventi infrastrutturali e A.1.M A.1.R dei trasporti locali e di connessione con le dell’offerta di trasporto pubblico A.2.M A.2.R realtà esterne più significative. Sono con riguardo all’impatto sul indirizzati inoltre alla riqualificazione dei paesaggio e sull’ambiente A.3.M A.3.R servizi, in particolare del sistema di naturale e all’eventuale effetto A.4.M A.4.R connessine viaria interna e tra i due comuni insediativo (ob. PTR 2, 3, 20) anche con interventi di valorizzazione dei percorsi di fruizione paesistica. ST2.7 Sostenere i comuni nell'individuazione delle diverse Non vi sono azioni strategiche previste in tal

opportunità di finanziamento senso (ob. PTR 15) A.4.M A.4.R Si incentiva la qualità dell’abitare in termini di ST2.8 Contenere il fenomeno A.5.M A.5.R dotazione di standard, servizi alla persona, e dello spopolamento dei piccoli A.6.M A.6.R qualità edilizia. Si incentiva l’agricoltura di centri montani, attraverso A.8.M A.8.R qualità, le lavorazioni tipiche (si ricorda che misure volte alla permanenza Montesegale è zona di produzione del salame della popolazione in questi A.9.M A.9.R di Varzi), il commercio di vicinato e i piccoli territori (ob. PTR 13, 22) B.4.M B.4.R B.5.M B.5.R esercizi commerciali.

147 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Si promuove la qualificazione del sistema dei ST2.9 Promuovere modalità servizi con adeguamenti del patrimonio innovative di fornitura dei esistente, attuando in parallelo la gestione dei A.2.M A.2.R servizi per i piccoli centri (ITC, servizi alla persona in forma associata e ecc.) (ob. PTR 1, 3, 5) attraverso politiche coordinete a livello comunitario. ST2.10 Promuovere un equilibrio nelle relazioni tra le diverse aree del Sistema Montano, che porti ad una crescita rispettosa delle caratteristiche specifiche delle aree (ob. PTR 13) Uso del suolo - Limitare l’ulteriore Entrambi i macro obiettivi e gran parte delle espansione urbana nei azioni strategiche che li completano, fondovalle assumono un approccio volto al rispetto degli - Favorire interventi di equilibri del sistema montano nelle sue riqualificazione e riuso del Macro-obiettivo A e B molteplici sfaccettature. Sia per quanto patrimonio edilizio con riguarda eventuali “completamenti”, sia per conservazione degli elementi quanto riguarda i servizi, che le infrastrutture, della tradizione che le attività da prediligere compresa - Conservare i varchi liberi nei l’agricoltura. fondovalle, per le eventuali future infrastrutture - Coordinare a livello sovracomunale l’individuazione di nuove aree produttive e di terziario/commerciale - modalità e criteri di edilizia sostenibile Per quanto riguarda il PPR si riportano gli obiettivi indicati per i comuni di Montesegale e Roccasusella e relativi alla Tavola G - Contenimento dei processi di degrado paesaggistico: ambiti ed aree di attenzione regionale, paragrafi 1.1 e 1.2, e per quanto riguarda Rocca Susella anche il paragrafo 4.1 relativo agli ambiti sottoutilizzati, dismesso o abbandonati.

148 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Aree degradate e/o compromesse a causa di eventi sismici (par.1.1)

1. ripristino o recupero di condizioni analoghe alle preesistenti;

2. riqualificazione dell’area (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto;

3. interventi di consolidamento Nelle azioni strategiche vi è il perseguimento e messa in sicurezza dei del recupero e valorizzazione del patrimonio manufatti di valore storico- B.3.M B.3.R rurale dimesso e dei nuclei di antica paesistico di massima coerenti B.5.M B.5.R formazione nell’ottica di gestione delle con i principi della PPR B.6.M B.6.R trasformazioni paesisticamente coerente e conservazione delle compatibile. connotazioni del contesto paesistico locale di riferimento;

4. attenta considerazione delle connotazioni specifiche del contesto paesistico locale di riferimento nelle attività connesse alla prevenzione, consolidamento, messa in sicurezza e costruzione - ricostruzione dei manufatti, comprese le attività di normazione delle diverse tipologie di intervento

149 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Aree sottoposte a fenomeni franosi (par. 1.2)

1. riqualificazione (recupero reinterpretativo) ricostruendo le relazioni con il contesto e ripristinando, ove possibile, condizioni analoghe alle preesistenti se ancora visibili e recuperabili, con riferimento a specifici elementi di particolare rilevanza paesistica;

2. mantenimento della nuova conformazione con valorizzazione della sua eccezionalità come potenziali Controllo del completamento insediativo in geositi (geologica A.4.M A.4.R un’ottica urbanisticamente equilibrata e geomorfologica,etc.) a scopo paesisticamente coerente scientifico, didattico, fruitivo etc.

3. attenzione paesaggistica nella definizione dei programmi di manutenzione e gestione dei territori a rischio e nelle azioni conseguenti di consolidamento e messa in sicurezza (interventi di forestazione etc.)

4. uso di manufatti di contenuto impatto paesaggistico per forma, materiali, raccordo con il contesto; possibile attenta applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica.

150 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Aree di degrado paesistico provocata da sottoutilizzo, abbandono e dismissione: cave abbandonate (par. 4.1). (solo Rocca Susella)

1. rimozione degli impianti e dei manufatti dismessi ;

2. recupero, attraverso progetti di ricomposizione e valorizzazione per possibili L’Ambito estrattivo ATE c88 del Piano Cave, riutilizzi turistico- fruitivi e è stralciato (vedi Tav. delle Previsioni di ambientali in raccordo con la Piano). Rete verde provinciale e i Le azioni strategiche volgono in generale sistemi comunali del verde; in verso la qualificazione e valorizzazione delle particolare, per quanto riguarda X B.7.R peculiarità paesaggistiche e naturalistiche. In le cave di monte, la particolare indicano anche lo sviluppo di una valorizzazione è da intendersi rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione nei termini di nuova del paesaggio. connotazione del paesaggio e

della struttura geomorfologica finalizzata anche a utilizzi turistico/ricreativi e culturali (ad. es. geoparchi, musei, teatri all’aperto, palestre di roccia, interventi di land-art etc.)

3. attività di monitoraggio e prevenzione per evitare il ripetersi di eventi simili al di fuori della programmazione e della pianificazione.

151 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Ambito Unitario G: Valli e dorsali dell’alta collina (solo Montesegale)

a. conservazione dinamica dei sistemi naturalistici presenti nell’area;

b. tutela e valorizzazione paesistica dei principali corsi d’acqua e dei relativi ambiti (Ardivestra, Nizza e Staffora) con recupero degli aspetti degradati e limitazione delle espansioni urbane che interessano gli ambiti stessi; c. riqualificazione del territorio Valido solo per Montesegale. agricolo mediante apposito Azioni strategiche relative a piano settoriale, improntato alla A.3.M infrastrutturazione e/o servizi con finalità di incentivazione ed attuazione di A.4.M miglioramento della qualità delle risorse interventi nel campo della A.5.M ambientali (reti tecnologiche, acque reflue bonifica agraria (aree B.1.M ecc.). Miglioramento qualitativo degli dissestate, abbandonate e B.2.M insediamenti esistenti, promozione di soggette a rischio X agricoltura di qualità, e a basso impatto. idrogeologico) e del riassetto B.3.M Tutela e valorizzazione delle risorse

PTCP naturalistico-ambientale, per un B.4.M endogene in particolare naturalistiche e corretto utilizzo delle diverse B.5.M paesaggistiche. aree in relazione ai caratteri B.6.M Dalla tavola delle Previsioni di Piano si evince geomorfologici, geografici e B.7.M che sono previste azioni di rinaturalizzazione socio- economici; del sistema paesistico compreso i corsi d’acqua d. controllo dell’impatto paesistico dei progetti con particolare riferimento a quelli relativi ad opere infrastrutturali ed a quelli di risanamento idrogeologico;

e. tutela e valorizzazione paesistica dei principali sistemi storico insediativi; f. promozione di un Parco Locale Interprovinciale (con la Provincia di Alessandria) per la valorizzazione del contesto storico – archeologico di Monte Vallassa.

152 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Ambito Unitario F: Valli e dorsali della media e bassa pianura (solo Rocca Susella)

a. conservazione dinamica dei sistemi naturalistici presenti nell’area (specie nel settore occidentale);

b. promozione di un Parco Locale d’Interesse Sovracomunale per la tutela e la valorizzazione del sistema Gli obiettivi sovraordinati “b” “c” e “d”, non ambientale Casarone – Orridi sono inerenti Rocca Susella. di Marcellino; Non vi sono azioni strategiche riguardo

l’obiettivo “f”. c. tutela e valorizzazione

paesistica dei principali corsi Azioni strategiche relative a d’acqua e dei relativi ambiti infrastrutturazione e/o servizi con finalità di (Coppa, Verzate, Scuropasso miglioramento della qualità delle risorse e Versa) con recupero degli ambientali (reti tecnologiche, acque reflue aspetti degradati e limitazione ecc.). Miglioramento qualitativo degli delle espansioni urbane che insediamenti esistenti, promozione di interessano gli ambiti stessi; agricoltura di qualità, e a basso impatto. A.3.R Tutela e valorizzazione delle risorse d. tutela dei caratteri agricolo- A.4.R endogene in particolare naturalistiche e insediativi più significativi quali A.5.R paesaggistiche. Salvaguardia e zone a vigneto di impianto B.1.R X valorizzazione del paesaggio storico- tipico (fronte Broni-Redavalle, B.2.R culturale-percettivo anche attraverso lo Pietra de’ Giorgi, Redavalle); B.7.R sviluppo di una rete di percorsi di fruizione del

paesaggio. e. tipologia e materiali degli Dalla tavola delle Previsioni di Piano si evince insediamenti, in relazione alla che: loro valenza percettiva; - sono previste azioni di rinaturalizzazione del

sistema paesistico; f. riconversione delle colture in - nelle previsioni di livello sovraordinato atto pregiudizievoli per la l’ambito estrattivo del Piano Cave ATE c88 è stabilità dei versanti; stralciato.

Per quanto riguarda “l’obiettivo sovraordinato g. recupero ambientale delle i” in generale le azioni strategiche riferite zone degradate dal dissesto all’insediamento volgono al completamento idrogeologico e/o da attività dell’esistente senza prevedere nuove aree di antropiche; trasformazione

h. controllo dell’impatto paesistico dei progetti con particolare riferimento a quelli relativi ad opere infrastrutturali, a quelli di risanamento idrogeologico, e a quelli estrattivi;

i. limitazione delle espansioni urbane in atto sui pendii collinari a ridosso della pianura.

153 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Ambito tematico n. 22 della comunità montana dell’Oltrepo pavese

a. istituzione di un'Agenzia di sviluppo per la promozione di progetti finalizzati alla creazione d’attività economiche legate agli obiettivi di valorizzazione delle produzioni agricole locali;

b. promozione di progetti finalizzati alla crescita dell’imprenditoria giovanile, con particolare riferimento alle attività di valorizzazione turistica, alla produzione Non sono previste azioni strategiche per gli agricola, alla gestione di servizi obiettivi sovraordinati “a”, e “g” di valorizzazione ambientale; Le azioni strategiche danno indicazioni in c. contenimento del consumo merito a: di suolo e riduzione della - promozione di agricoltura di qualità a basso pressione insediativa sugli impatto ambientale e compatibili con le ambiti di fondovalle anche A.5.M A.5.R caratteristiche geologiche e geomorfologiche; attraverso politiche e A.6.M A.6.R - promozione di attività compatibili e programmi di riuso e A.7.M A.7.R complementari con quella gricola e indirizzate ristrutturazione di nuclei e A.8.M A.8.R verso la ricettività e l’energia;

tessuti residenziali dismessi o A.9.M B.4.R - sviluppo di progetti di promozione fruitiva del sottoutilizzati; B.4.M B.5.R territorio; B.5.M B.6.R incentivazione e promozione del recupero del d. progettazione d’interventi di B.6.M patrimonio edilizio esistente e dei nuclei di riqualificazione dei centri storici antica formazione e delle microeconomie e dei nuclei minori con esistenti. particolari finalità di recupero Per quanto riguarda l’obiettivo sovraordinato degli insediamenti a fini “c”, le azioni strategiche di entrambi i Piani turistico-ricettivi; volgono al completamento dell’insediamento esistente e non prevedono nuove aree di e. sviluppo di programmi di trasformazione recupero degli insediamenti d’origine rurale in funzione della qualificazione agrituristica dell’offerta ricettiva;

f. interventi di riassetto e consolidamento delle aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico;

g. progettazione, di concerto con le Comunità Montane delle Province di Alessandria e di Piacenza, di politiche per la valorizzazione di percorsi d’interesse turistico ed ambientale.

154 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Obiettivi/azioni-strategiche Obiettivi PGT Rocca Pianificazione sovraordinata Montesegale Sintesi obiettivi PGT Susella Ambito tematico n. 24 di rinaturalizzazione e di recupero ambientale dei siti degradati (solo per Rocca Susella)

a. adeguamento della pianificazione urbanistica di livello comunale rispetto alle problematiche di tutela e valorizzazione degli ambiti residui di interesse naturalistico e nei confronti Per quanto riguarda l’obiettivo sovraordinato del ripristino delle aree “a” dalla tavola delle Previsioni di Piano si degradate; evince che nelle previsioni di livello sovraordinato l’ambito estrattivo del Piano b. attuazione e sostegno Cave ATE c88 è stralciato. alle linee di indirizzo Le azioni strategiche volgono in generale progettuale e agli obiettivi verso la qualificazione e valorizzazione delle X B.7.R definiti nell’ambito del peculiarità paesaggistiche e naturalistiche. In PRUSST “Ippogrifo”; particolare indicano anche lo sviluppo di una rete di percorsi (anche attrezzati) di fruizione del paesaggio. c. realizzazione di circuiti Non sono previste azioni strategiche per gli turistico-sportivi di carattere obiettivi sovraordinati “b” “c” e “d” tematico legati alla valorizzazione dei luoghi;

d. promozione di iniziative di concerto con la Regione Lombardia per il finanziamento dei progetti di ripristino delle aree e dei siti individuati nell’ambito del censimento e del “Catasto delle cessate attività di cava”.

155 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

9. Potenziali effetti significativi del PGT sull’ambiente

Il presente capitolo espone la sintesi della valutazione dei potenziali effetti significativi sull’ambiente (rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale) derivanti dal sistema delle azioni. Le valutazioni sono finalizzate all’individuazione delle principali criticità potenziali derivanti dall’attuazione delle azioni di piano, al fine di individuare interventi più integrati con gli aspetti ambientali e paesaggistici. Consentono inoltre di suggerire all’Amministrazione Comunale proposte in merito a misure di mitigazione e compensazione.

Il Piano Le politiche urbanistiche per la riqualificazione e la valorizzazione dei comuni di Montesegale e Rocca Susella contenuti nel DdP sono stati esposti al precedente capitolo 7. In estrema sintesi , le azioni strategiche che caratterizzano le scelte progettuali convergono per entrambi i comuni come segue: - per il sistema insediativo, valorizzazione e riqualificazione dell’esistente. Non ci sono nuove aree di trasformazione ma il DdP individua solamente aree di completamento residenziale; - per i servizi, le azioni volgono in generale alla qualificazione e razionalizzazione del sistema urbano consolidato ed in particolare ▪ al miglioramento delle connessioni urbane; ▪ all’individuazione di nuovi tratti di viabilità urbana sempre nell’ottica del miglioramento delle connessioni interne; ▪ alla razionalizzazione delle opere di urbanizzazione primaria; ▪ alle attrezzature pubbliche e/o di uso pubblico in progetto.

9.1 Obiettivi di sostenibilità e definizione delle matrici di impatto ambientale Come già esposto al capitolo 2 sulla metodologia, per la definizione degli obiettivi o criteri di sostenibilità si è operata una scelta tra gli obiettivi disponibili di livello europeo, nazionale, regionale e provinciale in modo da declinare alla scala locale le risultanze di questo confronto. La scelta è stata operata analizzando documenti, linee guida, piani e programmi di livello internazionale, nazionale, regionale e provinciale ed è stata identificata una lista di tematiche e di obiettivi di sostenibilità sulla base dei quali sono state valutati gli effetti sull’ambiente delle azioni di Piano.

156 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

TEMI SPECIFICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’

Incrementare le risorse rinnovabili 1. Clima e atmosfera Ridurre i consumi energetici

2. Biodiversità Conservare gli ambienti naturali e tutelare le specie rare e vulnerabili

3. Aria Ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici

Ridurre i consumi idrici 4. Acqua Tutelare le risorse e le riserve idriche

5. Suolo Tutelare il suolo da processi alteranti

6. Rifiuti Contenere la produzione di rifiuti

7. Clima acustico Ridurre il livello di inquinamento acustico

Garantire la distribuzione degli spazi edificati in localizzazioni adeguate 8. Ambiente edificato Salvaguardare il patrimonio storico architettonico

9. Salute umana Tutelare e migliorare la qualità della vita

Una volta individuati gli obiettivi di sostenibilità, l’analisi di coerenza è esplicitata attraverso l’uso di una matrice che mette in relazione le azioni di Piano, con gli obiettivi di sostenibilità individuati. Il sistema di matrici combina le categorie di informazione, sequenzialmente collegate, che si acquisiscono in una procedura di analisi di impatto, mentre l’analisi valuterà gli aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e la sua evoluzione probabile. All’interno della “Matrice di Valutazione” tutte le azioni sono messe in relazione agli obiettivi di sostenibilità individuati in fase di scoping. La legenda della Matrice di Valutazione è la seguente:

+ coerente

- incoerente

/ non significativo

? da approfondire Come più volte ricordato, il Documento di Piano dei comuni di Montesegale e Rocca Susella , non prevede nuove aree di trasformazione. La tavola delle Previsioni di Piano riporta per entrambi, aree di completamento del tessuto esistente di competenza del Piano delle Regole. Ai fini della valutazione, si è deciso di dare comunque una valutazione mettendo in relazione gli obiettivi di sostenibilità con le azioni strategiche di progetto. Nella matrice seguente è riportato l’incrocio tra azioni strategiche del piano e obiettivi di sostenibilità.

157 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Comune di Montesegale

AZIONI DI PROGETTO

A.1.M A.2.M A.3.M A.4.M A.5.M A.6.M A.7.M A.8.M A.9.M B.1.M B.2.M B.3.M B.4.M B.5.M B.6.M B.7.M OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA'

Incrementare le risorse / / / + / + ? / ? / / + / / + + rinnovabili

1. Clima Ridurre i e atmosfera consumi ? ? + + / + - ? ? + / + / ? ? + energetici

Conservare gli ambienti naturali

2. e tutelare le / / / / + ? / / ? + + + + / / + specie rare e Biodiversità vulnerabili

Ridurre le emissioni di inquinanti ? + + + + ? - ? ? + + + + ? ? + 3. Aria atmosferici

Ridurre i

consumi idrici / / + ? / ? - ? ? + / + / ? ? /

Tutelare le 4. Acqua risorse e le / / + ? / ? ? ? ? + + + / ? ? / riserve idriche

158 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

AZIONI DI PROGETTO

A.1.M A.2.M A.3.M A.4.M A.5.M A.6.M A.7.M A.8.M A.9.M B.1.M B.2.M B.3.M B.4.M B.5.M B.6.M B.7.M OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA'

Tutelare il suolo da processi / + + ? + ? ? ? ? + + + + + + +

5. Suolo alteranti

Contenere la produzione di / / / ? / ? - - - + / / / ? ? /

6. Rifiuti rifiuti

Ridurre il livello di inquinamento ? / / ? / ? - ? ? + / / / / / + 7. Clima acustico acustico

Garantire la distribuzione degli spazi edificati in / / / + / / ? ? ? / / / / + + / localizzazioni adeguate edificato

8. Ambiente Salvaguardare il patrimonio storico / / / / / + / / ? / + + + + + / architettonico

Tutelare e migliorare la + + + + + + ? + ? + + / + + + + umana

9. Salute qualità della vita

159 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Comune di Rocca Susella

AZIONI DI PROGETTO

A.1.M A.2.M A.3.M A.4.M A.5.M A.6.M A.7.M A.8.M B.1.M B.2.M B.3.M B.4.M B.5.M B.6.M B.7.M OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA'

Incrementare le risorse / / / + / + ? / / / + / / + + rinnovabili

1. Clima Ridurre i e atmosfera consumi ? ? + + / + - ? + / + / ? ? + energetici

Conservare gli ambienti naturali

2. e tutelare le / / / / + ? / / + + + + / / + specie rare e Biodiversità vulnerabili

Ridurre le emissioni di inquinanti ? + + + + ? - ? + + + + ? ? + 3. Aria atmosferici

Ridurre i

consumi idrici / / + ? / ? - ? + / + / ? ? /

Tutelare le 4. Acqua risorse e le / / + ? / ? ? ? + + + / ? ? / riserve idriche

160 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

AZIONI DI PROGETTO

A.1.M A.2.M A.3.M A.4.M A.5.M A.6.M A.7.M A.8.M B.1.M B.2.M B.3.M B.4.M B.5.M B.6.M B.7.M OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA'

Tutelare il suolo da processi / + + ? + ? ? ? + + + + + + +

5. Suolo alteranti

Contenere la produzione di / / / ? / ? - - + / / / ? ? /

6. Rifiuti rifiuti

Ridurre il livello di inquinamento ? / / ? / ? - ? + / / / / / + 7. Clima acustico acustico

Garantire la distribuzione degli spazi edificati in / / / + / / ? ? / / / / + + / localizzazioni adeguate edificato

8. Ambiente Salvaguardare il patrimonio storico / / / / / + / / / + + + + + / architettonico

Tutelare e migliorare la + + + + + + ? + + + / + + + + umana

9. Salute qualità della vita

161 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Laddove la matrice evidenzia incoerenza o necessità di approfondimenti, viene sviluppata una tabella con criticità, considerazioni e/o suggerimenti. Nel caso in cui dal Documento di Piano emerga un'interazione negativa con un determinato aspetto ambientale sarà necessario rispondere agli elementi critici considerando i seguenti elementi:

z suggerimenti di compensazione, per quelle situazioni che evidenzino ancora impatti residui nonostante l'applicazione delle misure di mitigazione;

z suggerimenti attuativi nella pianificazione attuativa e di settore, e nelle procedure urbanistiche ordinarie;

z suggerimenti di mitigazione, che trovano applicazione a livello progettuale delle infrastrutture o dei grandi interventi insediativi. E’ necessario sottolineare che le azioni individuate non sono sempre di competenza del Piano, poiché talvolta per l’attuazione delle stesse si rimanda a programmi e politiche pubbliche di area vasta o a piani di settore.

162 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

10. Criteri ambientali e misure di mitigazione per l’attuazione del PGT

Nel presente capitolo sono descritte le misure di mitigazione e compensazione individuate per l’attuazione del PGT. Le mitigazioni sono rappresentate da quegli accorgimenti tecnici finalizzati a ridurre gli impatti prevedibili. Le misure compensative sono relative agli interventi tecnici migliorativi dell’ambiente preesistente, che possono funzionare come compensazioni degli impatti residui, là dove questi non potranno essere ulteriormente mitigati in sede tecnica.

Relativamente alle azioni strategiche dei Documenti di Piano di Montesegale e Rocca Susella, alle criticità emerse in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale, si propongono dei criteri di attuazione delle misure e l’adozione di interventi di mitigazione. Di seguito si illustra una tabella dove sono individuati i principali effetti attesi dall’attuazione del Piano, e le misure previste per impedire, ridurre o quantomeno compensare, possibili effetti negativi dovuti allo scenario proposto.

La tabella è articolata in due parti, la prima dove vengono analizzate singolarmente le azioni strategiche di piano dati suggerimenti in merito. La parte seconda, che elabora suggerimenti di ordine più generale e relativi alle criticità rilevate nella lettura del contesto ambientale e di cui si è dato conto al capitolo 5.

163 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Azioni strategiche Considerazioni / Suggerimenti

Montesegale Rocca Susella Il potenziamento della viabilità potrebbe generare effetti per quanto riguarda le emissioni in atmosfera ed il livello di inquinamento acustico soprattutto nei fine settimana e durante la stagione estiva. Una criticità rilevata è legata al servizio di trasporto pubblico locale che risulta praticamente assente. Se incentivato costituirebbe una valida alternativa di spostamento alla popolazione locale A.1.M A.1.R con effetti migliorativi sulla congestione soprattutto nei fondovalle. Per la risoluzione della problematica è necessario un tavolo di confronto interistituzionale, coinvolgendo la cittadinanza, ai fini della migliore soluzione progettuale da adottare anche in considerazione della particolarità ambientale e naturalistica che caratterizza i territorio dei due comuni. Dotarsi di politiche coordinate, in questo caso per quanto riguarda i servizi, crea sinergie con risvolti decisamente positivi in termini di A.2.M A.2.R contenimento dell’uso di risorse (energetiche, idriche, ma anche economiche) che in termini di qualità del servizio offerto. A.3.M A.3.R Vanno adeguate le reti tecnologiche con particolare riferimento alla depurazione ed al consumo idrico. Per quanto riguarda gli ambiti di completamento, vanno preventivamente adeguate le reti tecnologiche con particolare riferimento alla depurazione ed al consumo idrico. Vanno promosse azioni in merito all’efficienza energetica degli edifici nuovi, e promosse azioni di contenimento della produzione di rifiuti. Per quanto riguarda il miglioramento delle connessioni locali ed il livello di percorribilità interna, nel progetto è importante valutare A.4.M A.4.R l’opportunità data dalla mobilità “lenta” e l’uso ciclabile di alcune strade e/o percorsi sia interni al territorio di riferimento che con i comuni contermini. Si ricorda che Regione Lombardia assieme ad Asl e Arpa hanno avviato una collaborazione sul tema “Lo sviluppo della mobilità sostenibile in rapporto alla prevenzione ed alla promozione della salute”, ed in questo senso è auspicabile l’integrazione di questo progetto con le azioni locali. La criticità maggiore dell’Oltrepò è il rischio idrogeologico dovuto alla litologia affiorante ed al reticolo idrografico superficiale con il rischio di esondazioni. In entrambe i territori vi sono stati eventi franosi ed alluvionali derivanti da esondazioni del torrente A.5.M A.5.R Ardivestra. Promuovere l’uso agricolo e di qualità è importante sia come presidio territoriale, sia come promozione del fenomeno di re-ruralizzazione quale contraltare all’abbandono del territorio da parte delle giovani generazioni. E’ auspicabile attivare strategie che volgono alla riconversione e/o promozione di attività complementari e che generino economie. Parallelamente, l’attivazione di queste nuove azioni, per quanto riguarda la “ricettività” , potrebbero comportare effetti in riferimento alla congestione da traffico, e all’incremento di domanda di risorse (acqua, energia) in determinati giorni e/o stagioni dell’anno. Nei progetti di nuove attività ricettive, importante promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico ed energetico. A.6.M A.6.R Per quanto attiene al settore dell’energia (filiera del legno/biomasse), siamo in un ambito di rilevante valore geologico, naturalistico e paesaggistico, Oltrepò collinare e montano, riconosciuto quale elemento di primo livello dalla Rete Ecologica Regionale. E’ importante incentivare azioni volte alla salvaguardia degli ecosistemi, e disincentivare la tendenza alla conversione a bosco degli spazi aperti che portano alla perdita degli habitat , elementi fondamentali per il mantenimento della biodiversità. Importante altresì, coordinarsi con gli obiettivi del Piano di Indirizzo Forestale vigente e variante. Per quanto riguarda lo sviluppo di attività artigianali/produttive, vanno limitati gli impatti sulle zone residenziali e sugli ambiti particolarmente sensibili da un punto di vista naturalistico e paesaggistico. In fase di piano attuativo, prevedere norme che A.7.M A.7.R garantiscano l’adozione delle migliori tecnologie disponibili in termini di impatti sull’ambiente, ed un corretto inserimento paesaggistico attraverso adeguati progetti di mitigazione paesaggistica. In merito alla rivitalizzazione economica del comparto territoriale questo ambito è da ritenersi zona “depressa”. E’ sì auspicabile attivare strategie che incentivano e valorizzano l’economia locale, ma compatibilmente con l’ambiente. In occasione di ampliamenti o A.8.M A.8.R ristrutturazioni prevedere norme che garantiscano l’adozione delle migliori tecnologie disponibili in termini di impatti sull’ambiente, e l’adozione di materiali e tecniche propri della tradizione in termini di materiali, tipologie, colori, forme, elementi architettonici e

164 PGT COMUNI DI MONTESEGALE E ROCCA SUSELLA (PV) RAPPORTO AMBIENTALE

Azioni strategiche Considerazioni / Suggerimenti

Montesegale Rocca Susella modalità di rapporto con il contesto. Il potenziamento del complesso di Cascina Castignoli, potrebbe generare effetti per quanto riguarda l’uso delle risorse, il livello delle emissioni in atmosfera, e dell’ inquinamento acustico, concentrato soprattutto in specifici periodi dell’anno o durante i fine settimana. In linea generale, per eventuali ampliamenti, in fase di attuazione, promuovere l’adozione di misure di risparmio energetico ed idrico, predisporre un regolamento per la qualità paesaggistica e architettonica degli interventi, l’uso di materiali, tipologie, colori, forme, elementi architettonici, modalità di rapporto con il contesto sia da un punto di vista paesaggistico che naturalistico. Favorire tutte A.9.M quelle azioni volte al contenimento dell’artificializzazione dei suoli e nel caso di aree a parcheggio, in fase progettuale ricorrere ai parcheggi a raso, caratterizzati da pavimentazioni semipermeabili e da adeguata dotazione arboreo-arbustiva. Per quanto riguarda l’illuminazione esterna, poiché il comparto di Cascina Castignoli è inserito in un ambito di particolare valenza naturalistica e paesaggistica, si consiglia di promuovere l’adozione tecnologie illuminanti volte, quanto più possibile, al contenimento dell’inquinamento luminoso. B.1.M B.1.R B.2.M B.2.R Azioni strategiche che non danno luogo ad interazioni significative B.3.M B.3.R E’ importante che la promozione turistica del territorio sia l’opportunità per connettersi alla rete delle programmazioni sovralocali B.4.M B.4.R (Green Way), e per entrare nel circuito di eventi di promozione territoriale come per esempio “Piccola Grande Italia”, (campagna di Legambiente a sostegno dei piccoli comuni, del patrimonio d’arte e delle tradizioni). B.5.M B.5.R Per quanto riguarda i nuclei storici così come il patrimonio architettonico da recuperare, è importante cogliere l’opportunità, in fase di attuazione, di adeguare gli immobili alle normative in riferimento al contenimento dell’uso di risorse (idrico, energetico), e alla tutela B.6.M B.6.R delle risorse idriche (depurazione). Per quanto riguarda lo sviluppo di una rete di percorsi di fruizione del paesaggio, è auspicabile l’integrazione con il progetto della Regione Lombardia in collaborazione con Asl e Arpa “Lo sviluppo della mobilità sostenibile in rapporto alla prevenzione ed alla promozione della salute”. B.7.M B.7.R E’ auspicabile altresì, integrare le azioni locali con la programmazione di livello sovralocale (PTVE, progetto Green Way), ma anche istituendo parallelamente tavoli di lavoro interistituzionali e con la partecipazione della cittadinanza sul tema del trasporto pubblico. Considerare, in fase progettuale, la creazione di una rete di percorsi di valenza locale, che abbia come finalità il miglioramento delle connessioni locali e tra territori contermini.

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Suggerimenti generali 1. Promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico (aeratori rompigetto, riduttori di flusso, impianti di recupero dell’acqua meteorica, etc.) per gli interventi che necessitano del rilascio della concessione edilizia o di denuncia di inizio attività per le nuove edificazioni così come per le ristrutturazioni. (R.R. n. 2/2006,Disciplina dell'uso delle acque superficiali e sotterranee, dell'utilizzo delle acque ad uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell'acqua); Risorse idriche 2. La criticità maggiore delle acque superficiali che scorrono nel territorio della Comunità Montana è data dal numero elevato di scarichi provenienti dalle fosse Imhoff e dalle reti fognarie prive di trattamento e dalla mancanza di portata nei mesi estivi che non permette la diluizione degli inquinanti e favorisce il ristagno dei reflui. Nella realizzazione dei completamenti residenziali si devono garantire gli allacci ad un efficiente sistema depurativo. Il servizio di trasporto pubblico praticamente assente (una sola linea di TPL che però non effettua fermate nei centri abitati). E’ importante costituire tavoli di lavoro comprensoriale ed interistituzionale, con la partecipazione dei cittadini, per la soluzione di Mobilità questa carenza che crea un indotto di congestione sulle strade a valle, dove si riscontra una situazione già critica anche dal punto di vista della qualità dell’aria. Bassa percentuale di raccolta differenziata in entrambi i Comuni. Adottare accorgimenti per aumentare la raccolta differenziata attraverso l’incentivazione della pratica dell’autocompostaggio e l’avvio Rifiuti di progetti di comunicazione mirati alla sensibilizzazione verso le tematiche della “gestione sostenibile” dei rifiuti, rivolti al mondo della scuola, ai cittadini, alle imprese. 1. Promuovere l’adozione di un piano di illuminazione pubblica secondo i dettami della Legge Regionale 27 marzo 2000 n.17 e s.m.i. “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso”; 2. Promuovere l’adozione di misure di risparmio energetico (tecniche di edilizia passiva, installazione di impianti solari, termico e Energia fotovoltaico, e/o di pompe di calore, ecc.) per gli interventi che necessitano del rilascio di concessione edilizia o di denuncia di inizio attività per le nuove edificazioni così come per le ristrutturazioni. Integrare il regolamento edilizio comunale con indicazioni sul riscaldamento domestico e sull'efficienza energetica degli edifici. 1. Va vista con sfavore la tendenza a mettere in atto misure di conversione degli spazi aperti in aree boschive, attuata attraverso rimboschimenti che portano alla perdita di habitat importanti per specie caratteristiche. Flora, fauna, ecosistemi 2. La naturalità dei territori comunali di Rocca Susella e Montesegale può essere mantenuta garantendo l’attività agricola quale presidio al territorio e la conservazione delle formazioni naturaliformi.

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11. Sistema di monitoraggio Lo scopo del Sistema di Monitoraggio del PGT è di valutare gli effetti diretti e indiretti dell’attuazione delle azioni previste dal Piano sulle componenti e matrici ambientali individuate e sulle reciproche interazioni in relazione al livello di dettaglio del Piano stesso. Il monitoraggio costituisce l’attività di controllo degli effetti ambientali significativi prodotti in sede di attuazione del PGT, finalizzata ad intercettare tempestivamente gli effetti negativi rispetto agli obiettivi di sostenibilità. Il monitoraggio rappresenta un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione: si tratta di avere a disposizione una serie di dati aggiornati e aggiornabili nel tempo da cui trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del piano agli obiettivi di sostenibilità stabiliti (azioni correttive di feedback). L’affermarsi e il diffondersi della capacità di monitorare il processo di piano e di dare conto al largo pubblico dell’efficacia del medesimo, si presenta come uno dei tratti più innovativi rispetto alla prassi amministrativa consolidata. Il monitoraggio ha un duplice compito: • fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse sono effettivamente in grado di garantire gli obiettivi di sostenibilità ambientale che il Piano si è posto; • permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie. Lo sviluppo del programma di monitoraggio avviene attraverso la messa a punto di una serie di indicatori di stato e di prestazione che possono essere aggiornabili in modo semplice con le risorse e le informazioni disponibili. In particolare la lista di indicatori proposta, consente un monitoraggio annuale degli effetti attesi dall’attuazione di quanto previsto dal Piano.

Annualmente le amministrazioni dei comuni di Montesegale e Roccasusella provvederanno ad aggiornare e controllare i dati dei diversi parametri di monitoraggio, al fine di verificare la corretta attuazione delle indicazioni del Piano e attivare per tempo, se necessario azioni correttive. Tali dati verranno messi a disposizione del pubblico al fine di aggiornare, comunicare e coinvolgere la popolazione nella gestione dello strumento di pianificazione.

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11.1 Il monitoraggio Il sistema di monitoraggio deve essere organizzato in modo da poter misurare fin dalle prime fasi di attuazione del PGT le dinamiche di evoluzione delle matrici e componenti ambientali indagate. Il sistema di monitoraggio deve prevedere una serie di indicatori facilmente popolabili; è necessario infatti che i dati utilizzati per effettuare il monitoraggio del PGT siano già raccolti da altri Enti (Regione, Arpa, Provincia) e siano in grado di valutare le tendenze nel tempo, mettendo in relazione queste ultime con l’attuazione delle azioni di Piano. Questo ultimo processo è tutt’altro che semplice. Il sistema di monitoraggio deve consentire il controllo degli aspetti dell’attuazione del piano dal punto di vista procedurale, economico e fisico, nonché la verifica degli elementi di qualità ambientale. In particolare, il sistema di monitoraggio deve consentire di raccogliere ed elaborare informazioni relative:

z allo stato di avanzamento e alle modalità di attuazione delle azioni di PGT (indicatori di processo);

z agli effetti ambientali significativi indotti dagli interventi (indicatori di monitoraggio degli effetti ambientali). In generale, gli indicatori devono godere di determinate proprietà:

• popolabilità e aggiornabilità: l’indicatore deve poter essere calcolato: devono cioè essere disponibili i dati per la misura dell’indicatore, con adeguata frequenza di aggiornamento, al fine di rendere conto dell’evoluzione del fenomeno;

• costo di produzione e di elaborazione sufficientemente basso;

• sensibilità alle azioni di piano: l’indicatore deve essere in grado di riflettere le variazioni significative indotte dall’attuazione delle azioni di piano;

• tempo di risposta adeguato: l’indicatore deve riflettere in un intervallo temporale sufficientemente breve i cambiamenti generati dalle azioni di piano;

• comunicabilità: l’indicatore deve essere chiaro e semplice, al fine di risultare facilmente comprensibile anche a un pubblico non tecnico. Deve inoltre essere di agevole rappresentazione mediante strumenti quali tabelle, grafici o mappe.

Sia gli indicatori che rendono conto dello stato di attuazione del piano, che quelli relativi agli effetti significativi sull’ambiente devono essere integralmente calcolati con frequenza annuale, in modo da confluire nella relazione di monitoraggio annuale e da contribuire all’eventuale riorientamento del piano.

Nella tabella seguente è riportato il riassunto delle modalità e delle tempistiche del monitoraggio previsto per i PGT dei comuni di Montesegale e Rocca Susella:

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Modalità e tempistiche del monitoraggio Soggetto indicato a popolare gli indicatori Comuni di Montesegale e Rocca Susella Durata del monitoraggio 5 anni (PGT) Frequenza reporting Annuale Messa a disposizione sul sito web del comune Modalità di comunicazione Incontri pubblici

Come indicatore di processo si dovrà valutare la percentuale di azioni strategiche che sono state realizzate.

Tipologia Valore Fonte Popolabilità indicatore Di processo % azioni attuate/rispetto alle previste Comuni di Montesegale e Rocca Susella Annuale

Nella tabella seguente sono riportati gli indicatori individuati per gestire la fase di monitoraggio, in relazione agli obiettivi di sostenibilità più significativi per Montesegale e Rocca Susella:

Obiettivo di sostenibilità Indicatore Fonte Popolabilità Incrementare le risorse Numero impianti a fonti Comune Annuale rinnovabili rinnovabili Consumo gas annuale Gestore rete gas Annuale Ridurre i consumi energetici Consumo energia elettrica Gestore reti elettriche Annuale annuale Conservare gli ambienti naturali e tutelare le specie rare e Incremento % uso suolo naturale Comune Annuale vulnerabili Ridurre i consumi idrici Consumo idrico procapite Gestore rete acque Annuale Tutelare le risorse e le riserve Concentrazioni nitrati e cromo Gestore rete acque Annuale idriche nei pozzi acquedottistici Superfici a rischio di compromissione o degrado Regione Lombardia Annuale (km2) Tutelare il suolo da processi Capacità protettiva acque Regione Lombardia Annuale alteranti superficiali Capacità protettiva acque Regione Lombardia Annuale superficiali Contenere la produzione di % raccolta differenziata Arpa/Comune Annuale rifiuti % di riqualificazione del Salvaguardare il patrimonio patrimonio edilizio esistente Comune Annuale storico architettonico dismesso Tutelare e migliorare la qualità % Incremento di percorsi e piste Comune Annuale della vita ciclopedonali

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