Sommario

1. PREMESSA 1 1.1 Riferimenti normativi 3

2. DATI DI BASE 4 2.1 Elementi meteorologici 5 2.1.1 Considerazioni generali 5 2.1.2 Il recente evento alluvionale del 25 ottobre 2011 6 2.2 Elementi di criticità geomorfologica 10 2.3 Elementi di criticità idrologica e idraulica 12

3. SCENARI METEO 14

4. MODELLO DI INTERVENTO 15 4.1 Metodo utilizzato 15 4.2 Organizzazione del COC – CENTRO OPERATIVO COMUNALE 16 4.2.1 Il Sindaco 16 4.2.2 Le funzioni 16 4.2.3 La Struttura Comunale 18 4.2.4 Informazione alla popolazione 20 4.3 Carta del Modello di intervento 23

5 MODALITÀ OPERATIVE 35 5.1 Allerta meteo 35 5.2 Bollettino di previsione o dichiarazione di SCENARIO IDROLOGICO 0 35 5.3 Bollettino di previsione di SCENARIO IDROLOGICO 1 36 5.4 Allerta 1 38 5.5 Bollettino di previsione di SCENARIO IDROLOGICO 2 37 5.6 Allerta 2 39 5.7 Evento improvviso 40

Allegati fuori testo

TAV 1 – Carta della criticità e del modello di intervento scala 1.5000 (intero territorio comunale) TAV 2 – Carta della criticità e del modello di intervento scala 1.2000 (centri abitati)

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PIANO COMUNALE DI EMERGENZA

1. PREMESSA

Gli scriventi hanno ricevuto incarico dal Comune di di redigere un Piano di Emergenza Comunale, riferito ai maggiori eventi idrologici che hanno colpito recentemente la costa ligure e nello specifico la fascia costiera della provincia di . Il presente Piano Comunale di Emergenza rappresenta il primo e doveroso approfondimento, (conseguente allo stato di pericolosità immediato rappresentato dagli eventi meteorologici di precipitazione), del Piano Comunale di Protezione Civile dove saranno verificate tutte le problematiche di rischio (incendi, eventi sismici, mareggiate ecc.)

Il presente documento elabora il progetto delle attività atte a fronteggiare e ridurre le conseguenze di un evento calamitoso sul territorio comunale (in questo caso specificatamente di tipo idrologico-idrogeologico); tale insieme di attività saranno pianificate a partire da una fase di previsione e preparazione delle risorse comunali, all’attivazione delle risorse stesse nel corso dell’evento, e alla fase di ripristino e ritorno alla normalità al termine dell’evento calamitoso.

Il piano rappresenta pertanto il supporto per gestire una situazione di emergenza che, in ragione della molteplicità di aspetti e problemi da affrontare, coinvolge un certo numero di elementi e di forze. Le principali direttive per organizzare le risorse comunali disponibili riguardano la conoscenza della vulnerabilità del territorio comunale e la preparazione nel predisporre le procedure operative previste.

Gli obbiettivi del Piano di Emergenza Comunale sono pertanto quelli di:

- fornire un adeguato quadro di conoscenza delle condizioni di vulnerabilità del territorio mediante la sovrapposizione dei dati di base disponibili (Carte di rischio geomorfologico del Piano di Bacino; Carte di Rischio idraulico di Piano di Bacino; Carte della criticità della 2

Regione ;) con l’esame sul campo delle infrastrutture, dei beni e delle vite umane a rischio sul territorio.

- Riconoscere, sulla base degli elementi precedenti, gli scenari di rischio relativi ai vari gradi di allerta, coinvolgenti in maniera progressiva i beni e la popolazione a rischio.

- Definire il Modello di intervento per il superamento di una determinata fase di emergenza, mediante l’individuazione dei soggetti, delle competenze e delle procedure operative da attivare e seguire.

1.1 Riferimenti normativi

In materia di protezione civile il quadro legislativo di riferimento fa capo al combinato disposto dalla L. n° 225/1992 , dal D.lgs. 112/1998 e dalla L. 401/2001 .

In particolare viene individuato il Sindaco come prima autorità comunale in ambito di protezione civile ed il Prefetto come responsabile delle attività di pianificazione comunali. Vengono individuati specifici compiti in funzione della tipologia di evento (a- rilevanza comunale; b- rilevanza intercomunale o regionale; c- rilevanza nazionale). In funzione degli eventi di tipo b è stato predisposto un Piano Provinciale d’emergenza.

Per quanto riguarda la normativa regionale, la L.R. n° 9/2000 , ribadisce la competenza dei comuni a predisporre i Piani Comunali di emergenza.

Per la composizione del presente Piano si è tenuto conto:

- della DGR n° 887 del 6/8/2004 con la quale la Giunta Regionale ha approvato gli aggiornamenti 2004 delle linee guida per la pianificazione comunale di protezione civile, la carta delle criticità ad uso di protezione civile e la procedura operativa relativa ad eventi meteo-idrologici estremi per la regione Liguria.

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- della DGR n. 746/2007 ( aggiornamento della precedente) della quale si ritiene opportuno recepirne lo spirito integrandone al contempo la procedura operativa.

- delle Linee Guida per la redazione dei Piani di emergenza del Settore Protezione Civile della Regione Liguria

Dal punto di vista operativo e delle procedure attuative, il Piano di Emergenza fa riferimento agli avvisi meteorologici e di criticità idrologica e/o geomorfologica emessi dal Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile dalla Regione Liguria, ritenuti ufficialmente validanti ai sensi della DGR 488/2005 e della DPGR 45/2005 .

2. DATI DI BASE

In questa fase vengono raccolti, studiati e ampliati i principali elementi di conoscenza sul territorio Comunale che possono influire sul rischio globale in caso di evento calamitoso di natura idrologica; in particolare sono stati esaminati:

2.1 – Elementi meteorologici 2.2 – Elementi di criticità geomorfologica 2.3 – Elementi di criticità idrologica ed idraulica 2.4 – Elementi di criticità delle infrastrutture

Tutti i dati convergono nella carta delle Criticità a livello Comunale; questa fornirà le conoscenze per la definizione degli scenari di rischio e per la pianificazione del Modello di intervento.

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2.1 Elementi meteorologici

2.1.1 Considerazioni generali

Il Comune di Bonassola è compreso nella zona di Allerta C – Bacini liguri marittimi di Levante – e ricade nella categoria idrologica I (comuni con bacini relativi a piccoli rii o comunque inferiori a 10 Kmq).

Il Messaggio di Allerta diramato dal CFMI – PC della Regione Liguria è diversificato proprio in base a questi due elementi.

In funzione previsionale, recentemente, sono state diffuse alcune tipologia allerta in cui viene fatta la distinzione tra allerta idrologico (esondazione) ed allerta idrogeologico (frane).

Gli allerta diramati sono, di norma, associati a scenari–tipo e riguardano condizioni medie individuate nella carta di criticità regionale e ufficialmente richiamate nella nota della R. Liguria – Ass Protezione Civile – PG/2008/61029 .

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Scenario 0: ordinaria criticità locale o diffusa; occasionale (bassa) pericolosità: NO ALLERTA

Scenario 1: scorrimento acque lungo sedi stradali, locali frane e smottamenti, innalzamento dei livelli idrici con esondazioni localizzate; moderata pericolosità: ALLERTA 1

Scenario 2: innalzamento del livello negli alvei e fuoriuscita delle acque, erosioni e rottura argini, inondazioni, probabile innesco di frane diffuse; elevata pericolosità: ALLERTA 2.

Va rilevato che, nel caso del Comune di Bonassola, la definizione implicita di una soglia di innesco degli eventi calamitosi, legata all’Allerta emanato, risulta particolarmente difficoltosa e difficilmente applicabile. Tale relazione infatti non tiene conto di alcuni fattori peculiari quali: la larga maglia della rete di monitoraggio regionale (pluviometri), l’intensità puntuale rilevabile (rappresentata dalla piovosità oraria) e la limitata ampiezza dei bacini presenti sul territorio comunale. Per questo ultimo motivo i tempi di corrivazione relativi ai bacini presenti risultano molto bassi, grossomodo dell’ordine dei 2-10 minuti e devono fare riferimento a intensità di pioggia molto localizzate nello spazio e nel tempo. Di norma quando tali intensità sono molto elevate, rendono difficile la previsione della possibilità di allerta e dei relativi scenari.

2.1.2 Il recente evento alluvionale del 25 ottobre 2011

La perturbazione che ha causato i forti eventi alluvionali il 25 ottobre 2011, ha interessato una fascia costiera estesa per circa di circa 10-12 Km verso l’interno e compresa tra la zona di Bonassola e Levanto fino a raggiungere e le ; all’interno le forti precipitazioni hanno devastato i tratti medi della Val di Vara e della Valle del Magra apportando piene ed esondazioni in Lunigiana.

I dati pluviometrici medi e puntuali della perturbazione mostrano evidenti caratteri di eccezionalità:

- : : 153 mm/h; 328 mm/3h; 472 mm/6h

- Monterosso: : 80 mm/h; 190 mm/3h; 300 mm/6h

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- Levanto (san Gottardo) :100 mm/h;

Per quanto riguarda nello specifico Bonassola i dati pluviometrici disponibili non consentono una valutazione quantitativa a livello comunale. Dalle interpolazioni effettuate dall’ARPAL – CFMI, si evince che l’area comunale sia sta interessata da precipitazioni comunque molto elevate nell’ordine stimato dei 170-200 mm nelle prime 6 ore dell’evento e nell’ordine dei 300 nelle 24 ore.

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In considerazione dell’elevata variabilità di intensità delle piogge su piccola scala, si può rilevare come lo stesso territorio comunale abbia risentito in maniera differenziata dell’evento alluvionale locale.

I maggiori dissesti appaiono concentrati nel settore centro-settentrionale del comune, lungo il lato orografico sinistro del T. S. Giorgio; qui si sono verificate diverse frane tipo debris flow o soil slip, causate dal forte stato di imbibizione delle coperture sciolte, a loro volta favorite dal sovraccarico della rete idrica e dal locale ruscellamento dei deflussi non regimati. Particolarmente colpita risulta la zona del colatore presente presso la loc. Costella.

Per quanto riguarda i fenomeni di esondazione è stato fatto riferimento alle testimonianze dirette di alcuni abitanti e degli operatori comunali ed all’esame di alcune foto dell’evento disponibili:

- L’evento scatenante e di maggiore intensità si è manifestato tra le 13.30 e le 14.00 circa

Rio San Giorgio

Il principale fenomeno di esondazione si è manifestato al fondovalle del T. S. Giorgio, lungo la sponda destra, nel tratto a pelo libero a monte della copertura. Si tratta di una zona densamente urbanizzata denominata Piandimare - comprendente Via Sivori via Gavazzo ed una parte di Via Roma. In questo settore sono presenti fondi e piani terra prevalentemente adibiti ad attività commerciali con box semi-interrati o interrati. Le acque hanno raggiunto altezze non superiori a 0.5-0.8 metri, lungo la strada, mentre i piani interrati sono stati allagati per altezze variabili tra 1 e 2 metri circa. Particolarmente a rischio risultano pertanto i box al civ. 1 di via Sivori in quanto col sedime fortemente ribassato rispetto al piano strada. La causa principale dell’inondazione in questo settore, oltre alle quote ribassate dell’area, sembra dovuta all’incapacità del torrente di fondovalle di ricevere gli apporti provenienti dalla zona a monte e a fenomeni di rigurgito della tombinatura. 8

Più a valle, la tombinatura del T. San Giorgio, è stata messa in pressione dall’elevata quantità di acqua; in questa parte dell’abitato, le acque superficiali (pulite) scorrevano lungo le vie e le strade in direzione mare con altezze comprese tra ca 0.10 e 0.40 m. Nella zona in sponda destra, in corrispondenza di Piazza Bertamnino le altezze d’acqua hanno raggiunto un tirante dell’ordine dei 60-80 cm in ragione della quota leggermente ribassata del selciato.

All’altezza dell’incrocio tra vi Risorgimento e Vico chiuso Alla Chiesa, la copertura della tombinatura (solo appoggiata) è stata sollevata dall’acqua in pressione e un tronco si è insinuato tra la copertura stessa e la testa del muro di sponda in sinistra. Da questa apertura così formatasi si è registrata una notevole fuoriuscita di acqua e carico solido in pressione verso le case, e in particolare verso un locale pubblico sfondandone le porte e inondandolo. Le quote d’acqua di inondazione all’interno del locale (leggermente ribassato rispetto alla strada) hanno raggiunto circa 1.5-1.7metri di altezza, causando ingenti danni all’attività commerciale.

- Verso la foce, le acque in pressione hanno determinato: il sollevamento della copertura del tratto terminale di un affluente di destra del rivo principale (Rio Carpeneggio) e l’erosione e la demolizione degli argini artificiali recentemente realizzati a valle del rilevato della vecchia linea ferroviaria. In sponda destra, nei pressi della foce, è presente un’unità abitativa (al piano terra) in una posizione molto ribassata rispetto alla quota della sponda e ciò ha determinato l’allagamento dell’appartamento (all’altezza del civico 1 di Via Marconi).

Rio Rossola

La parte dell’abitato posta in asse con il rio Rossola non è stata interessata da fenomeni rilevanti; sono stati registrati allagamenti superficiali lungo le strade, caratterizzati da bassi battenti idraulici e velocità ridotte. La presenza di acqua pulita indica che il fenomeno è rimasto essenzialmente legato al rigurgito della rete di smaltimento superficiale per l’impossibilità di scaricare le acque al rivo.

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Particolarmente colpito risulta inoltre il tratto di Via Gino Daneri compreso tra il cuivico 18 ed il civico 24; qui le acque provenienti piazzale posto a lato della linea FFSS scendevano lungo il muro di sostegno allagando l’area.

Rivi Minori

Nella porzione meridionale del Comune sono presenti alcuni colatori minori che sfociano direttamente al mare. In queste zone i danni sono risultati minimi e legati a situazioni locali. In corrispondenza dell’ingresso della tombinatura lungo l’impluvio del rivo senza none che sfocia poco prima dell’imbocco della vecchia galleria FFSS, le acque hanno eroso e demolito parte della copertura e dell’argine destro; la parziale occlusione del tratto coperto ha comportato la fuoriuscita delle acque lungo la strada e l’allagamento del sottostante campo da tennis – calcetto.

Rio Vallesanta

Il tratto terminale del rivo è stato completamente occluso da massi e detriti all’altezza del ponticello ubicato a monte della vecchia ferrovia; il rivo è esondato su entrambe le sponde (strada e percorso pedonale) rendendo di fatto impossibile il passaggio di mezzi o persone per circa 2 giorni. L’esondazione in sponda destra ha innescato anche l’allagamento dei vicini boxes (in Comune di Levanto) per circa 1 metro di altezza. Attualmente sono in corso alcuni lavori di regolarizzazione e ampliamento della sezione e rifacimento del ponte.

2.2 Elementi di criticità geomorfologica

Dal punto di vista geomorfolgico, la carta di base prodotta ha riportato una serie di frane e dissesti cartografati evidenziandone la relativa pericolosità e la relativa suscettività al dissesto. In linea di massima tali elementi areali non vanno ad interessare centri abitati o frazioni e solo localmente possono interagire o lambiscono edifici isolati. Argomento a parte risulta la frana

10 attiva su cui sorge parte del complesso privato della “Francesca” di cui si tratterà in seguito. Va rilevato il fatto che tali dissesti – cartografati nella loro interezza - raramente sono interessati da una movimentazione globale, ma spesso evidenziano delle locali riattivazioni, quasi sempre legate al disordine o al sottodimensionamento della rete di deflusso locale, all’erosione accelerata o a improvvisi problemi nel deflusso delle acque incanalate. A tale conferma si evidenzia come le frane principali relative all’evento del 25 ottobre non siano comprese all’interno delle zone mappate come più pericolose.

In senso strategico e pianificatorio la mappatura delle aree a maggior suscettività al dissesto riveste comunque l’unico elemento su cui basare le previsioni di piano:

- Vie di comunicazione: in considerazione della conformazione del comune e dell’abitato, rappresentano le infrastrutture più importanti (comunicazione, vie di allontanamento, trasporti, soccorsi ecc..).

I dissesti sono particolarmente concentrati lungo la Strada Provinciale per . dopo il bivio per Reggimonti; lungo la strada di S.Giorgio che collega il centro abitato alla Provinciale; lungo Via del Salice che collega l’abitato di Montaretto alle case sparse poste a valle, e, in maniera meno evidente, lungo la Provinciale che scende in direzione Levanto. A partire dal bivio con Via Ammiraglio Serra. Rimane apparentemente meno critica la situazione di Via Ammiraglio Serra) dove non sono stati rilevati settore ad elevata suscettività al dissesto. Per quanto riguarda le situazioni di emergenza ed il passaggio di eventuali mezzi pesanti o di soccorso, si richiama l’attenzione alla possibilità di utilizzare la galleria ex FFSS (di norma pedonale / ciclabile) che collega Bonassola a Levanto.

- Strutture edilizie abitative / produttive: Gli agglomerati urbani non risultano direttamente interessati dalle frane cartografate; unica eccezione è rappresentata dalla struttura ricettiva turistica denominata “La Francesca”. Si tratta di una serie di case per vacanze e boungalows dislocate lungo la parte centrale di una zona cartografata come PG4 - frana attiva.

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- Edifici strategici: non sono state rilevate interazioni da rischio geomorfologico nelle carte di criticità consultate.

- Ulteriori elementi di rischio: in ambito comunale non sono presenti invasi, attività produttive/industriali soggette a normativa per Incidente Rilevante. Rimane da segnalare la presenza della vecchia discarica di RSU in località “Le Gronde” la cui attività è terminata da diversi anni ed attualmente è parzialmente utilizzata per la sosta dei mezzi e per il trasferimento dei rifiuti sui compattatori utilizzati per il trasporto alla discarica attualmente in uso.

Altre attività strategiche sono: Pubblica assistenza – Croce Azzurra : Area edificio Comunale Comando Vigili : Edificio Comunale Volontari V.A.B.: Edificio Comunale Carabinieri: Stazione di levanto Autofficina/ attrezzi: Pisani Paolo (possibilità cambio gomme) - via A. Discovolo

2.3 Elementi di criticità idrologica e idraulica

In questo senso occorre distinguere tra:

a- gli elementi cartografici che emergono dalle carte di pericolosità e di esondazione, derivanti rispettivamente dalle carte regionali di criticità e dal Piano di Bacino; b- i punti deficitari della rete di smaltimento locale

Le principali aree di esondazione riguardano le due direttrici di deflusso che attraversano il centro abitato nella parte bassa del loro tragitto. Si tratta di rivi tombinati, scorrenti in ambiente urbano, caratterizzati da una repentina riduzione di velocità a causa delle basse acclività. Si tratta del rio San Giorgio e del Rio Rossola

Il rischio di esondazione e allagamento, riportato come possibilità temporale di verifica dell’evento, mostra tempi di ritorno di stima duecentennale per il settore abitato posto lungo le sponde del rio Rossola; Il rischio risulta più elevato (per tempi di ritorno cinquantennali) per

12 l’esondazione e allagamento della parte centrale del paese da parte delle acque del T. San Giorgio.

L’area di rischio di maggiore esondazione si estende inoltre verso monte lungo la sponda destra del S.Giorgio (zona Via Sivori , Piandi mare)

I tiranti di acqua relativi a tali zone e le velocità di scorrimento, ricavati in via qualitativa sulla base delle evidenze e delle testimonianze nel presente lavoro – vedi capitolo 2.1.2, potranno essere precisati e/o confermati alla luce degli elaborati di Piano di Bacino che potranne essere eventualmente aggiornati in relazioni alle sistemazioni idrauliche eseguite negli ultimi anni da parte del comune e della Comunità montana ed alla luce dell’evento alluvionale del 25 ottobre 2011.

Particolarmente a rischio risultano i fondi e le cantine lungo via Daneri e lungo via risorgimento e le piazze poste ad ovest; inoltre la zona di Piandimare ed in particolare la prima parte di via Sivori.

I problemi delle reti di smaltimento locale presentano una ricaduta essenzialmente idraulica nei settori di esondazione di fondovalle in ragione di battenti idraulici comunque ridotti.

Discorso a parte riguarda invece la mancata regimazione in versante che può essere dovuta alle cause più disparate (sottodimensionamento delle tubazioni e canalette, mancata pulizia, imprevisto carico di fogliame in tempi precedenti ad un evento alluvionale, intasamento per trasporto solido nel corso dell’evento stesso ecc..)

In questi casi la criticità idraulica risulta spesso limitata nello spazio e può coincidere con un allagamento di alcuni locali, abitazioni o strade. Le velocità possono essere anche elevate con tiranti medio - bassi. In generale si ritiene possano generare condizioni di rischio puntuale anche elevato. A questo tipo di condizione si associa quasi sempre una criticità geomorfologica caratterizzata dai seguenti fattori: ruscellamento, erosione, forte imbibizione delle coperture,

13 fenomeni di debris flow e soil slip. Tale catena di eventi riguarda la quasi totalità dei dissesti geomorfologici riscontrati negli eventi alluvionali in esame.

A livello comunale non sono stati indicati dagli addetti alla manutenzione settori soggetti ad un sistema di deflusso locale deficitario.

3. SCENARI METEO

scenario 0 – livello di pre allerta: evento debole che può dare locali fenomeni di reflusso delle reti nelle zone ribassate possibili allagamenti di strade con ridottissimo tirante idrico locali smottamenti per concentrazione degli apporti di ruscellamento. In questo caso: - le criticità del comune dal punto di vista idraulico sono molto limitate: non ci sono zone particolarmente a rischio, sono possibili locali fenomeni di fuoriuscita a carico della rete locale nelle alture per evidenti problemi di intasamento o sottodimensionamento. - le criticità del comune dal punto di vista geomorfologico risultano limitate anche se persiste la possibilità di locali smottamenti superficiali legati a locali fenomeni di concetrazione dei deflussi superficiali.

scenario 1 – Allerta 1: evento locale e temporali che, oltre allo senario 0, possono causare allagamenti diffusi dovuti a ristagno delle acque e/o incapacità di drenaggio da parte della rete fognaria, scorrimento superficiale nelle sedi stradali urbane ed extraurbane perifluviali ed innalzamento dei livelli idrici nei corsi d’acqua che possono provocare inondazioni localizzate nelle aree contigue all’alveo e possibilità di innesco di frane e smottamenti localizzati dei versanti; scenario di moderata pericolosità per l’incolumità delle persone e beni.

In questo caso: - le criticità del comune dal punto di vista idraulico si differenziano in funzione della vulnerabilità delle aree. I locali interrati posti lungo via Sivori e lungo le aree ribassate a fianco di Via risorgimento, l’unità immobiliare al Piano Terra del civico 1 di Via S. Erasmo e più in 14 generale su tutta la zona pianeggiante del centro storico, sono potenzialmente soggetti ad allagamenti. I locali al piano terra e quelli ai piani superiori invece non evidenziano rischi particolari. - le criticità del comune dal punto di vista geomorfologico risultano limitate anche se persiste la possibilità di locali smottamenti superficiali legati alla concentrazione dei deflussi, al ruscellamento, a locali problemi alla rete di smaltimento.

scenario 2 – Allerta 2: evento intenso e localmente molto intenso che può comportare innalzamenti significativi dei livelli idrici negli alvei e tali da provocare fuoriuscita delle acque, erosioni spondali, rottura degli argini, sormonto di passerelle e ponti, inondazione delle aree perifluviali e dei centri abitati. Probabile innesco di frane e smottamenti dei versanti in maniera diffusa ed estesa; elevata pericolosità per l’incolumità delle persone e dei beni.

In questo caso: - le criticità del comune dal punto di vista idraulico sono elevate. Oltre a quanto già visto per quanto riguarda lo scenario 1, si possono attendere tiranti idrici dell’ordine di 0.5 -1m (nelle zone ribassate si può prevedere anche un allagamento totale dei locali interrati); gli allagamenti possono pertanto interessare tutti i locali posti a pian terreno della zona del centro storico mappato nella fascia A della carta di criticità e gli interrati nella zona B. - le criticità del comune dal punto di vista geomorfologico risultano molto elevate anche in relazione alle pendenze molto elevate di buona parte del territorio comunale.

4. MODELLO DI INTERVENTO

4.1 Metodo utilizzato

L’insieme delle procedure operative di intervento, condiviso dalla Regione Liguria, fa riferimento al Modello AUGUSTUS (DPC informa n° 12 / 1999 ). Tale modello assegna le varie responsabilità e compiti per la gestione delle emergenze individuando le competenze comunali e sovracomunali e precisando la necessità del costante scambio di informazioni tra

15 il Comune ed il sistema di Protezione Civile (Coordinamento dei Centri Operativi dislocati sul territorio).

4.2 Organizzazione del COC – CENTRO OPERATIVO COMUNALE

4.2.1 Il Sindaco In caso di ALLERTA, sia in fase di previsione che per evento in corso, il sindaco è responsabile dell’attivazione e della presidenza del COC, deve provvedere all’immediata reperibilità dei suoi funzionari per l’attivazione dei compiti di presidio monitoraggio e controllo del territorio. Deve comunicare al Settore Protezione Civile della Regione ed al Prefetto, con un apposito modello (vedi scheda allegata e norme per la compilazione) , l’attivazione dello stato di allerta e mantenere i contatti in fase di evento e di rientro alla normalità. Deve inoltre: - garantire l’allertamento della popolazione - organizzare l’impiego della Polizia municipale e la eventuali organizzazioni di volontari - organizzare e allestire le aree e le strutture di attesa e di ricovero per la popolazione

4.2.2 Le funzioni

Riguardano i compiti (le funzioni) di supporto al sindaco che vengono assunte dal personale incaricato nei diversi ambiti; i dati di partenza per le relative competenze, sono garantiti dallo studio della Carta Comunale del modello di nitervento, riportata nel presente Piano; le fasi successive di acquisizione e aggiornamento fanno parte dei compiti dei funzionari in tempo di pace.

1- funzione tecnica e di pianificazione tempo di pace : acquisisce i dati relativi al rischio, ne verifica le soglie in caso di evento aggiorna i dati di competenza emergenza: gestisce i rapporti con le componenti tecnico scientifiche elabora i dati per: proporre misure atte a fronteggiare l’emergenza; fa da riferimento e coordina gli eventuali tecnici esterni.

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2- sanità e assistenza sociale e veterinaria tempo di pace : acquisisce i dati relativi al rischio ai fini di previsione e prevenzione, aggiorna i dati per l’attività di competenza e di soccorso, provvede / collabora all’elaborazione delle procedure coordinate di soccorso alla popolazione emergenza: monitoraggio della situazione sanitaria, gestisce il soccorso (sanitario o veterinario) informa sullo stato dei soccorsi e delle risorse impiegate e disponibili, richiede eventuali risorse o mezzi

3- volontariato tempo di pace : censisce le risorse materiali ed umane e la disponibilità delle Associazioni presenti sul territorio; collabora alle procedure per il coordinamento delle risorse; collabora / organizza le esercitazioni emergenza: supporta tutte le operazioni di soccorso in funzione delle capacità e delle risorse in dotazione

4 – materiali e mezzi tempo di pace : gestione dei dati e delle risorse, materiali, attrezzature, mezzi di trasporto; per ogni voce deve riportare reperibilità, disponibilità, tempi di intervento, tipo di trasporto. individuazione dei mezzi più necessari per fronteggiare eventi calamitosi; mantenere aggiornato il quadro delle risorse. emergenza: supporta tutte le operazioni di soccorso e informa il sindaco delle risorse disponibili, definisce la necessità di materiali e mezzi, ne fa richiesta in caso di necessità.

5- Servizi essenziali ed Attività scolastica tempo di pace : acquisizione i dati inerenti il rischio in ordine di garantire la continuità nell’erogazione dei servizi; aggiornamento dei dati. emergenza: individuazione di interventi urgenti per eliminare i pericoli derivanti dal servizio stesso a causa dell’evento; eventuale ripristino dei servizi essenziali erogati sul territorio; Individuazione degli interventi degli Enti gestori dei servizi per il ripristino delle linee e o delle utenze; promuove gli interventi per favorire la ripresa delle attività economiche e commerciali; gestisce ed attiva i PIani di Evacuazione coordinati dai responsabili didattici, valuta la continuità o la ripresa dei servizi scolastici.

6- Censimento Danni a persone e cose tempo di pace : acquisizione dei dati, inerenti i vari rischi possibili, utili al rilevamento dei danni in caso di evento; collabora alla predisposizione di una specifica modulistica per un tempestivo piano di censimento dei danni; individua i settori ed i relativi esperti per le verifiche di agibilità ed il rilevamento dei danni.

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emergenza: verifica speditiva dell’agibilità e della stabilità degli edifici comunali danneggiati; raccolta e trasmissione dei danni relativi a persone, cose, pubbliche o private, viabilità infrastrutture agricoltura ecc.; individuazione degli interventi di emergenza per eliminare stati di pericolo.

7- Strutture operative locali – Viabilità tempo di pace: acquisizione dei dati, inerenti i vari rischi possibili, utili alla attività di previsione, prevenzione e soccorso; studio della viabilità studio della viabilità con individuazione di eventuali regolazioni del traffico o di percorsi alternativi; verifica e aggiornamento dei dati, collaborazione all’aggiornamento delle tipologie di intervento. emergenza: gestione operativa dei soccorsi; disciplina del traffico e regolazione dell’afflusso dei soccorsi.

8- Telecomunicazioni tempo di pace: acquisizione dei dati relativi alle comunicazioni utili in fase di emergenza / soccorso, mantenimento della rete di telecomunicazioni non vulnerabile della P.M. emergenza: invio di personale presso i centri di accoglienza e soccorso per attivare le comunicazioni; mantenimento in funzione delle comunicazioni; eventuale rispristino del servizio e sua continuità.

9-Assistenza alla popolazione tempo di pace: acquisizione dei dati relativi scenari previsti, utili all’attività di soccorso; collaborazione per l’individuazione e l’aggiornamento delle aree di ricovero e di attesa, censimento e aggiornamento della ricettività delle strutture turistiche; censimento e aggiornamento delle risorse di produzione e distribuzione alimentare. emergenza: assistenza ai senza tetto e alle persone con difficoltà di alloggio alimentazione e servizi; gestione degli aiuti con definizione delle priorità_; redazione degli atti per la messa a disposizione di immobili o aree.

4.2.3 La Struttura Comunale

Sindaco : ______

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quadro delle funzioni e dei responsabili:

FUNZIONE Nominativo Telefono e qualifica

1 - Funzione tecnica e di Geom. Del Bene pianificazione Geom. Barletta

2 – Sanità e assistenza sociale e veterinaria Cravero Barbara

Croce Azzurra : Sig. ______

3 - Volontariato Sig Raso G.Piero (vicesindaco)

Sig. Gianni DeFranchi (capo.squadra)

4 – Risorse umane e materiali D.ssa Paola Folignani Mezzi trasporto – mov. persone

Geom. Barletta gestione mezzi tecnici – mov. terra contatti ditte

5 – Servizi essenziali e attività scolastiche D.ssa Paola Folignani (servizi scolastici)

Polizia municipale Vasamì Emanuele gestione denunce interruzioni servizi contatti con Acam, Enel, Acam gas, VVFF, Viabilità provinciale, FFSS

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6 – Censimento danni a persone e cose Polizia municipale Vasamì Emanuele gestione denunce danni a persone fisiche

Geom. Del Bene Beni e immobili pubblici

Geom. Barletta Beni e immobili privati

7 – Strutture operative locali Polizia municipale Vasamì Emanuele

8 - Telecomunic azioni Polizia municipale Vasamì Emanuele

nucleo V.A.B.

9 – Assistenza alla popolazione Sig.a Cravero Barbara

4.2.4 Informazione alla popolazione

Nel Piano di Emergenza Comunale è di fondamentale importanza la conoscenza preventiva da parte del cittadino degli elementi di rischio del territorio cu cui vive. in particolare vanno pubblicizzati e resi disponibili: a) scenari di rischio: gli scenari di rischio vanno pubblicizzati mediante apposita cartellonistica fissa e manifesti che evidenzino il rapporto tra gli allerta diffusi e le reali condizioni di pericolosità del territorio; b) deve essere data buona pubblicità al piano di emergenza ed alle linee generali di intervento con particolare riferimento ai funzionari preposti, alle zone di attesa e di ricovero, ai numeri telefonici in caso di emergenza.

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Azioni da intraprendere: pubblicità del piano di emergenza, pubblicazione sul sito internet del Comune, informazione diretta degli elementi a rischio. c) comportamenti da assumere prima durante e dopo l’evento; devono essere adeguatamente pubblicizzati le norme di autoprotezione ed i comportamenti da tenere in caso di evento calamitoso previsto, in corso, e al termine dello stesso. In questo caso i manifesti ed i cartelloni dovranno indicare i seguenti elementi di autoprotezione e di comportamento:

A seguito delle modalità di comunicazione previste , la popolazione, informata della dichiarazione dello STATO DI ALLERTA, deve:

• A. Per i residenti in aree riconosciute a rischio di inondazione evitare di soggiornare e/o dormire a livelli inondabili • B. Predisporre paratie a protezione dei locali situati al piano strada, chiudere/bloccare le porte di cantine e seminterrati e salvaguardare i beni mobili collocati in locali allagabili; • C. Porre al sicuro la propria autovettura in zone non raggiungibili dall'allagamento; in particolare si richiede di non posteggiare le auto lungo le strade e nei boxes posti nelle aree limitrofe alle due principali direttrici di deflusso poste lungo Via Sivori / Via Risorgimento e lungo Via Colombo • D. Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità, dalla radio o dalla tv; • E. Verificare gli aggiornamenti dei pannelli luminosi ove siano disposti, o alla cartellonistica; • F. Consultare il sito regionale del Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Liguria (www.meteoliguria.it -> previsioni -> avvisi) dove è illustrato il livello di Allerta Comune per Comune e la situazione meteo ( www.meteoliguria.it/ datimeteo.html) in tempo reale;

Qualora l'EVENTO SIA IN CORSO, la popolazione deve: • A. Non soggiornare e/o dormire a livelli inondabili; • B. Non sostare su passerelle e ponti e/o nei pressi di argini di fiumi e torrenti;

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• C. Rinunciare a mettere in salvo qualunque bene o materiale e trasferirsi subito in ambiente sicuro; • D. In caso di allagamento staccare l'interruttore della corrente e chiudere la valvola del gas; • E. Non tentare di raggiungere la propria destinazione, ma cercare riparo presso lo stabile più vicino e sicuro; • F. Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle Autorità, dalla radio o dalla TV; • G. Verificare gli aggiornamenti dei pannelli luminosi ove siano disposti; • H. Prima di abbandonare la zona di sicurezza accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il CESSATO ALLERTA;

In particolare, nel caso ci si trovi per strada (punto E precedente):

• Non tentare di raggiungere comunque la destinazione prevista. E' opportuno infatti cercare riparo presso lo stabile più vicino e sicuro chiedendo ospitalità ai residenti. Una volta raggiunta una zona sicura, prestare la massima attenzione alle indicazioni fornite dalla protezione civile tramite i mezzi di informazione.

• Evitare di intasare le strade per motivi non indispensabili o andando a prendere i propri figli a scuola. Ogni scuola ha un responsabile in grado di gestire le fasi di qualunque tipo di emergenza . Durante l'evento alluvionale si è esposti a maggior rischio per la strada che non all'interno di un edificio .

• Inoltre è da evitare nella maniera più assoluta il transito, sia a piedi sia in auto, lungo strade in pendenza percorse da flussi d'acqua. Infatti, in caso di forti correnti, è possibile che vengano trascinati lungo la strada oggetti anche di considerevoli dimensioni (dai cassonetti della spazzatura fino alle autovetture) con conseguenze gravissime per l'incolumità non solo dei pedoni, ma anche di chi transita in auto

• E' altrettanto rischioso attraversare aree allagate che potrebbero nascondere voragini od ostacoli pericolosi

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• Assolutamente non bisogna entrare in luoghi chiusi posti a livello o sotto la strada in quanto sono i primi a essere investiti in tempi rapidissimi dall'acqua. Evitare di usare ascensori e montacarichi

I mezzi ed i modi attraverso i quali avviene la diffusione dell’allarme; per il presente piano si prevede allo stato attuale la dotazione di

- Apposite bacheche, manifesti, autoparlanti in previsione e attuazione del presente Piano si prevede altresì:

- La formazione di una banca dati di numeri telefonici di privati e attività, siti in zone esondabili, da inserire in un sistema di allertamento comunale mediante sms; la comunicazione dei numeri telefonici sarà obbligatoria da parte degli abitanti delle zone a rischio e facoltativa per i rimanenti individui. - Eventuale posizionamento di un cartellone elettronico posto lungo il rilevato a mare e rivolto verso la zona pedonale del Paese; - Per le strade a rischio geomorfologico (vedi San Giorgio), si potrà utilizzare cartellonistica fissa con indicata la pericolosità del tratto in funzione degli allerta meteo – idrogeologici. - All’imbocco della galleria ciclabile per Levanto potrà essere affisso apposito cartellone che evidenzi la possibile chiusura in caso di passaggio di mezzi destinati al soccorso.

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4.3 Carta del Modello di intervento

Le informazioni in merito alle problematiche del Piano di emergenza sono state dettagliate e mappate sulle Carte di criticità e del modello di intervento . È stata realizzata una carta generale su base topografica della CTR in scala 1: 5000 ed una seconda carta di dettaglio riferita alla zona urbana del centro (che comprende anche le frazioni di Serra Costella e Scernio) e alla zona di Reggimonti e Montaretto in scala 1:2000 su base CTR ingrandita. Questa seconda carta è stata prodotta al fine di individuare e dettagliare meglio tutti quegli elementi utili ai fini di protezione civile che a scala minore non erano ben distinguibili o leggibili.

In questa carta sono state indicate le zone ad alta suscettività al dissesto e le aree a pericolosità di frana e le fasce di inondabilità le cui perimetrazioni sono state riprese, come già accennato, dalla carta di suscettività al dissesto del Piano di Bacino (ambito 18) e dalla carta delle Criticità ad Uso Protezione civile della Regione Liguria.

Oltre a questi elementi che individuano le zone a maggior pericolosità sono state mappate tutta una serie di elementi sedi e strutture che servono per la definizione del Modello di Intervento e che di seguito verranno dettagliatamente descritte.

C.O.C. Centro Operativo Comunale

La sede del COC è ubicata presso il Palazzo Comunale sito in via n.1 al Piano 1°, presso la sala consiliare.

Presso lo stesso edificio sono ubicate anche la sede della Polizia Municipale (sempre al 1 Piano) e la Sala telecomunicazioni ubicata presso gli stessi uffici della Polizia Municipale.

A pian terreno dello stesso edificio è ubicato anche la sede della Scuola Materna (gestita dall’Associazione Scuola Materna G.B. Pendibene); e la sede della Biblioteca Civica.

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Inoltre sempre al primo piano dello stesso palazzo sono ubicati dei locali che erano sede della scuola elementare non più utilizzati che come vedremo in seguito possono essere eventualmente utilizzati a scopo di protezione civile e come aree di attesa e/o ricovero della Popolazione in quanto munite anche di un accesso indipendente.

Il Palazzo Comunale è ubicato in Fascia B cioè inondabile con tempi di ritorno duecentennale per possibile esondazione del t. Rossola. A seguito dell’evento alluvionale del 25.11.2012 non ha subito nessun tipo di danneggiamento ne fenomeni di allagamento che ne hanno precluso l’accesso e l’utilizzo. In passato si sono verificati nel giardino antistante fenomeni di allagamento temporaneo (e comunque con tiranti idrici trascurabili di ordine centimetrico) dovuti sostanzialmente al cattivo funzionamento della rete di smaltimento acque bianche, peraltro recentemente risistemata e resa efficiente. Molto importante il fatto che l’intero edificio è stato di recente adeguato alla normativa antisismica. Il giardino che circonda l’edificio comunale sul lato Sud ed Ovest è normalmente utilizzato come parcheggio per i mezzi della polizia municipale e per l’autoambulanza della Croce Azzurra che allo stato attuale non ha una sede propria, ma in previsione dovrebbe stabilirsi nel costruendo centro Polivalente a disposizione del Comune che si sta ricavando nell’ex viadotto ferroviario.

AREE DI EMERGENZA

AREE DI ATTESA DELLA POPOLAZIONE

Le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione e/o aree di riunione per un’eventuale evacuazione. Sono state individuate e rappresentate in maniera distinta le aree all’aperto (che possono nel caso servire in prima battuta durante fasi di emergenza o come punto di riunione per spostamenti successivi) e le aree coperte o del tutto chiuse. Il problema principale per tutta l’area del centro storico del Comune è quello che in caso di evento alluvionale con fenomeni di esondazione dei due torrenti, sulla base delle indicazioni

25 ricavate dalla carta delle fasce inondabili del Piano di bacino, è molto difficile trovare delle aree e/o delle strutture raggiungibili attraverso percorsi sicuri sempre non inondabili.

In ogni caso si sono individuati diversi punti dislocati su un lato e sull’altro del centro storico in maniera da poter garantire che in ogni situazione ci si dovesse venire a trovare ci sia sempre almeno un luogo sicuro per l’emergenza.

Sul lato occidentale è stato individuato come area di attesa coperta il Palazzo Comunale che come già indicato è posto in fascia B (posto in sponda sinistra del T. Rossola ma ha comunque dispone di ampi locali al primo piano da considerarsi sempre sicuri nei confronti di eventuali fenomeni di inondazione

In corrispondenza invece del settore occidentale del paese in corrispondenza del T. San Giorgio è stata individuata come area di attesa il piazzale davanti alla stazione e tutte le zone coperte della Stazione ferroviaria stessa ad esso prospiciente compreso un ampio porticato di fonte all’entrata dal piazzale. Questa zona è sicura, solo localmente (il piazzale lato nord) può essere interessata da limitati fenomeni di allagamento per deflussi idrici superficiali provenienti dalla carreggiata della Via per S. Giorgio. É raggiungibile sia da tutta la zona ovest del paese che dalla zona est anche in caso di inondazione tramite la crosa che passa dal Castello.

Inoltre tutta la zona dell’ex viadotto ferroviario e del parcheggio a levante all’inizio della pista ciclabile può essere considerata un area di attesa sempre sicura ancorché tutta all’aperto che è raggiungibile sempre da tutte le zone del paese e da cui si può evacuare praticamente in tutte le condizioni sia attraverso la via di accesso di Levante ( Via Ammiraglio Serra) sia eventualmente con mezzi di soccorso attraverso le piste ciclabile sia in direzione est verso Levanto sia in direzione ovest verso Framura.

Un’altra area al coperto è l’Ex oratorio di S. Erasmo che è a disposizione del comune per manifestazioni e cerimonie e può eventualmente essere anche attrezzata come area di ricovero.

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Per quanto riguarda le frazioni in collina sono stati indicati dei punti che più che altro costituiscono dei punti di riunione in caso di emergenza per poi provvedere ad una eventuale evacuazione; infatti solo la frazione di Montaretto ha una vasta area all’aperto (Il piazzale parcheggio e la piazza della chiesa all’inizio della frazione) ed un paio al coperto (la casa del popolo e la chiesetta in piazza) che possono fungere da vere e proprie aeree di attesa coperte in caso di necessità. Nella tabella seguente sono indicate in forma sintetica tutte le aree segnate sulla carta con il relativo numero con cui sono state distinte

Aree di attesa all’aperto

N. in Denominazione Superficie Note carta 2 Ex Viadotto ferroviario /zona parcheggio Oltre 3200 Sempre sicura e raggiungibile attraverso vari percorsi sicuri, lato est verso pista ciclabile ex viadotto eventualmente attrezzabile oltre 3600 come area d ricovero e zona utilizzabile come area di levante atterraggio elicotteri 3 Piazzale di parcheggio antistante la Ca 420 mq In zona sicura con pericoli limitati relativi ad eventuale stazione ferroviaria deflusso idrico ridotto proveniente da via per S. Giorgio 4 Parcheggio all’inizio della frazione di Ca 500 mq In zona sicura facilmente raggiungibile da tutti i punti della Montaretto frazione, eventualmente attrezzabile come area d ricovero e utilizzabile come area di atterraggio elicotteri 5 Piazzette ai lati della chiesa di Montaretto Ca 350 mq In zona sicura facilmente raggiungibile da tutti i punti della frazione

Aree di attesa al coperto

N. in Denominazione Superficie Note carta 6 Palazzo comunale – a) locali ex scuola a) Ca 100 In zona esondabile 200ennale - locali ex scuole elementari al 1 elementare, b) locali biblioteca , c) locali mq, b) ca piano sicure eventualmente asilo 50mq, c) attrezzabuile come aree di ca 50 mq ricovero 7 Locali stazione ferroviaria e porticato Ca 80mq In zona sicura raggiungibile sia dalla zona di ponente del paese antistante all’ingresso sia dalla zona di levante tramite la crosa del Castello

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8 Ex Oratorio di S. Erasmo Ca 85mq E’ in zona sicura raggiungibile solo a piedi 9 Casa del Popolo Ca 80 mq E’ in zona sicura e attrezzata con spaccio e cucine 10 Chiesetta di Montaretto Ca 70 mq E’ in zona sicura e facilmente raggiungibile anche con mezzi ed autovetture

AREE DI RICOVERO DELLA POPOLAZIONE

Corrispondono a strutture di accoglienza già predisposti quali ad esempio Alberghi ed Hotel o B & B presenti sul territorio comunale o aree in cui possono essere predisposti ed allestiti moduli abitativi in grado di assicurare un ricovero prolungato alla popolazione colpita.

In particolare per quanto riguarda le aree attrezzabili è stato individuato un luogo sicuro da fenomeni di allagamento e da altri tipi di rischio rappresentato dal piazzale di servizio (ex piazzale di carico) posto a mare rispetto alla linea ferroviaria attuale; questo spazio è a disposizione del Comune ed utilizzato come parcheggio in estate.. Inoltre tutto il settore del ex viadotto ferroviario e della sua prosecuzione verso levante sino alla galleria dell’imbocco della pista ciclabile risulta in un luogo indenne da qualsiasi tipo di rischio, salvo locali rischi puntuali di allagamento in caso di forti mareggiati; è di dimensioni ed in posizione tale a poter essere anch’esso adeguatamente attrezzato e facilmente raggiungibile da tutte le zone del paese.

Nel territorio di Bonassola inoltre sono presenti 8 alberghi per un totale di 287 posti letto oltre 15 tra affitta camere e B & B per un totale di 74 posti letto oltre il villagggio turistico della “Francesca che ha una capacità di 224 posti letti ma è mappato in una zona ad alto rischio geomorfologico (P4 zona in frana attiva del piano di bacino.

Nella tabella seguente sono indicate in forma sintetica tutte le aree e tutti gli esercizi segnati sulla carta con il relativo numero con cui sono stati distinti

Aree Attrezzabili

N. in Denominazione Superficie Note carta

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11 Piazzale dalla ferrovia nuova Ca 1000 mq In zona sicura raggiungibile dalla zona di ponente del paese sia da un’area iin fascia B 12 Ex Viadotto ferroviario /zona parcheggio Oltre 3200 ex Sempre sicura e raggiungibile attraverso vari lato est viadotto; oltre percorsi sicuri, 3600 zona eventualmente attrezzabile levante come area d ricovero e utilizzabile come area di atterraggio elicotteri 13 Castello 360 mq In zona sicura raggiungibile solo a piedi, costuzione a norma antisismica

Alberghi / Hotel

N. in Denominazione Indirizzo Telefono n. n.posti carta camere letto 14 Albergo Lungomare Via G. Matteotti, 2 0187/813632 28 55 15 Hotel Delle Rose Via G. Garibaldi, 8 0187/813713 25 54 16 Albergo Feluca Via Maxinara, 1 0187/813578 14 24 17 Hotel Villa Belvedere Via Amm. Serra 0187/813622 22 41+7 18 Hotel Pensione Via G. Daneri, 81 0187/813662 15 29+3 Moderna 19 Locanda Arcidiacono Via G. Daneri, 18 0187/814383 6 12 20 Albergo La Rossola Loc. La Rossola 0187/808109 17 34+7 21 Ostello le Scuole Montaretto Via del 333/6950547 6 21 “Nanni Scarra’” Campo, 14

Affittacamere / B&B / villaggio T.

N. in Denominazione Indirizzo Telefono n. n.posti carta camere letto 22 Affittacamere Antico Caffè 0187/817422 Vico Chiuso alla Chiesa, 4 3 6 del Moro 328/9478212 23 0187/814087 Affittacamere Da Carla Via Sivori, 17 6 12 333/1223161 24 0187/813599 Affittacamere Da Luca Via Gavazzo, 18 2 4 338/4184984 25 Affittacamere Della Pace Montaretto Via San Rocco, 22 2 4 26 Affittacamere Soggiorno 0187/813643 Via Roma, 18 5 9 Fanetto 349/3139354 27 Affittacamere Tutto Via Gavazzo, 8 338/6372639 2 4 Vacanza 28 Affitto appartamento Ca’ Via Amm. Serra, 84/3 389/7803049 3 Gialla 29 Affitto appartamento Via Amm. Serra, 84/1 2 4

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Santoro Maria 30 Agriturismo Il Casottino Loc. Gavazzo 0187/814083 2 2 31 Agriturismo Il Mulino Loc. Serra 2 6 32 0187/814329 B&B Vernet Fabienne Via Daneri, 2/4 2 4 339/1242288 33 B&B Da Rita Via S. Erasmo, 27 1 3 34 Via Nuova per san Giorgio, B&B Il giardino del mare 3 4 6bis 35 0187/814387- B&B Poggio del Salice Loc. Salice, 1/2 0187/1835014 2 5 333/8300914 36 B&B Sunrise Montaretto Via Vinzoni, 21 2 4 37 0187/813911 Villaggio La Francesca Loc. La Francesca 224 0187/813620

AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI E RISORSE.

In prossimità del nucleo abitato del centro storico l’unica area sufficientemente grande per poter essere utilizzata con questo scopo è quella dell’area ex ferrovia compresa tra la galleria di imbocco a levante della pista ciclabile e l’inizio dell’ex viadotto prospiciente la spiaggia. Questa zona infatti oltre che essere piuttosto ampia ed estesa in lunghezza, è collegata direttamente sia con la via di accesso principale (via Ammraglio Serra) e con quella che può fungere da importante e più rapida via di accesso per i mezzi di soccorso rappresentata dalla Pista ciclabile verso Levanto.

Inoltre è facilmente raggiungibile da tutto il centro (attraverso le varie vie di accesso all’ex viadotto) e dal COC. L’area dell’ex ferrovia ha una superficie di oltre 3600 mq e può essere eventualmente aggregata ad ovest a quella più volte citata dell’ex viadotto ferroviairo (ca 3200 mq) e verso ponente a quella del campo da tennis adiacente alla sede viaria in prossimità della galleria della pista ciclabile. Inoltre in caso non si fosse verificato allagamento è direttamente collegabile all’area del limitrofo Campo sportivo che potrebbe essere anch’essa un’area di ammassamento però risulta mappata in fascia B, cioè inondabile con tempo di ritorno duecentennale. Si tratta di un’area molto estesa in estate occupata da parcheggi per auto. E’ in una posizione sicura non allagabile se non localmente (a Ponente) a causa di mareggiate di notevole intensità. 30

AREE STRATEGICHE ATTREZZABILI PER LO STOCCAGGIO TEMPORANEO

Si tratta di aree che possono essere utilizzabili o in maniera diretta o rapidamente attrezzabili come stoccaggio provvisorio di materiali di qualsivoglia tipo come terra, macerie, carcasse di automobili, carcasse di animali, rifiuti vari.

Un luogo facilmente raggiungibile in vicinanza del Paese è anche in questo caso il campo sportivo sempre che le condizioni di allagamento lo permettano, così come tutto il settore della spiaggia in relazione alle condizioni di agibilità degli accessi di Levante e di Ponente al di sotto dell’ex viadotto ferroviario. A seguito dell’evento del 25.11.2011 le carcasse di auto sono state stoccate provvisoriamente nel piazzale all’inizio della ex line ferroviaria verso levante (già indicata come area di attrezzabile e di ammassamento)

Per i settori collinari invece possono essere individuati vari punti a secondo delle necessità e delle condizioni di accessibilità post evento e rappresentati dal piazzale della ex discarica di RSU delle Gronde e dagli spiazzi prospicienti le aree estrattive sia quelle antiche che quelle ancora in attività. Una zona in particolare è adiacente alla strada per Montaretto poco ad ovest del Bivio con la Provinciale ex SS 332. Quest’area è piuttosto estesa ben raggiungibile e già nella disponibilità del Comune.

INDICAZIONE VIE DI FUGA, PERCORSI PER AREE ATTESA E RICOVERO

Nella carta sono indicate tutte le strade della Viabilità principale e secondaria.

L’accessibilità al centro storico è garantito da un anello che si diparte dalla strada provinciale ex SS. 332 e ha due accessi: uno da Levante attraverso Via Ammiraglio Serra ed uno da Ponente attraverso Strada per San Giorgio.

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Via Ammiraglio Serra ha una sede più grande e tutto sommato una condizione meno vulnerabile in caso di eventi significativi che possono causare problematiche di carattere idraulico e geomorfologico.

Tuttavia nella parte più bassa ci sono diversi tornanti che possono rendere l’accesso molto difficile l’accesso a mezzi d’opera o di soccorso contemporaneamente nei due sensi di marcia in situazioni di emergenza. La strada per San Giorgio invece praticamente lungo tutto il percorso ha una sede di dimensione molto ridotto e presenta una vulnerabilità molto elevata con possibilità di innesco di frane o di allagamenti in vari punti così come già verificatisi in passato. Inoltre per un tratto di una cinquantina di metri presenta una scarpata a monte con un fronte roccioso molto ripido, a tratti in aggetto da cui esiste la possibilità di distacco di diedri rocciosi anche di dimensioni ragguardevoli. con un fronte roccioso a tratta tratti in aggetto

La Pista ciclabile che corre lungo la sede della ex ferrovia e come già accennato può invece rappresentare in caso di eventi calamitosi una via di accesso a mezzi di soccorso e/o una via di fuga rapida e relativamente meno vulnerabile, sopratutto verso Levanto. Verso levante infatti arriva nella zona di Vallesanta (1700m ca) e poi entra in comune di Levanto passando sopra al nuovo edifico di Levanto waterfront per poi giungere sulla strada che percorre la vecchia linea ferroviaria sino alla vecchia stazione ferroviaria di Levanto. Verso ponente invece quasi tutta in galleria raggiunge la stazione di Framura ( ca 2600 m) Questa Pista ciclabile è stata recentemente tutta sistemata dotata di impianto di illuminazione e in previsione anche di impianti semaforici per regolare il traffico ciclabile e/o pedonale proprio in caso di utilizzo da parte di mezzi d’opera o di soccorso.

IN relazione alle condizoni delle strade dopo un evento calamitoso ed alla necessità di raggiungere il centro abitato con mezzi d’opera si potrà valutare l’istituzione di una limitazione specifica, prevedendo ad esempio la viabilità ad un unico senso di marcia su via Ammiraglio Serra e su Strada nuova per S.Giorgio ed usufruendo eventualmente anche della viabilità lungo la pista ciclabile per i mezzi di soccorso e/o d’opera.

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Si dovranno pertanto istituire dei cancelli di viabilità secondo le esigenze che si verranno a creare in corrispondenza dei nodi della viabilità che sono stati indicati nella Carta della Criticità.

POSTI DI OSSERVAZIONE E CONTROLLO. Sono dei punti di osservazione specificatamente dedicati alle problematiche di esondazione dei due torrenti principali e alle problematiche di tipo geomorfologico lungo la viabilità principale. Per quanto riguarda l’esondazione dei due torrenti principali del centro abitato, sono stati scelti in maniera da potere tenere sotto controllo l’imboccatura delle due tombinature ed in maniera che gli operatori possano osservare l’evoluzione dei fenomeni in piena sicurezza. I punti di osservazioni ritenuti migliori sotto questo aspetto sono posti sul marciapiede del binario a monte della linea ferroviaria; tra l’altro un unico operatore può agevolmente e velocemente spostarsi da un punto ad un altro e può essere in grado di tenere sotto controllo entrambi i torrenti. Per quanto riguarda invece i fenomeni di dissesto lungo le arterie viarie principali risulta praticamente impossibile (in relazione allo sviluppo del tracciato ed alle condizioni geologiche e geomorfologiche) e possano pertanto essere in grado di fornire indicazioni in merito all’evoluzione dei fenomeni in corso. si è ritenuto che i punti di os

PRESIDI SANITARI

 Farmacia La farmacia si trova in via Daneri 38 in una zona in fascia B che peraltro si è anche allagata (pur con tiranti molto ridotti) anche a seguito dell’evento del 25.10.2011.

 Studio Medico Lo studio del medico si trova in un locale della Palestra che si trova in vicinanza del Palzzo comunale in una zona sicura non soggetta a pericoli di allagamento

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PRESIDI FORZE ORDINE E VOLONTARI DI PROT CIVILE A Bonassola non è presente nessun presidio di forze dell’ordine. Per i Carabinieri ed il Corpo Forestale dello stato si deve far riferimento alle rispettive sedi in Levanto e . Esiste un gruppo di protezione civile rappresentato dal locale gruppo V.A.B. che attualmente non ha una sede propria, ma si prevede che verrà fornito un locale presso il costruendo centro polivalente all’interno del viadotto ferroviario.

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5 MODALITÀ OPERATIVE

5.1 Allerta meteo

La catena operativa prevede che ad un messaggio di Allerta della Regione Liguria verso le Prefetture faccia seguito, da parte delle medesime, una informativa a cascata nei confronti dei Comuni, delle Province, delle forze dell’ordine e di altri soggetti pubblici e privati che, da tale informativa, traggono livelli di competenza indirizzati alla attivazione di procedure ed azioni volte alla tutela della pubblica incolumità, al mantenimento dei servizi essenziali e,se del caso, al superamento di uno stato di emergenza.

Il livello ufficiale di comunicazione da parte della Prefettura risulta essere quello del FAX o del TELEGRAMMA che riferisce circa l’inizio del fenomeno, la sua durata, la tipologia di evento e lo scenario idrologico di riferimento. A detta comunicazione deve conseguire, secondo i diversi livelli di competenza, l’attivazione delle procedure di salvaguardia o di protezione civile.

5.2 Bollettino di previsione o dichiarazione di SCENARIO IDROLOGICO 0 (livello di pre allerta):

OCCASIONALE PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e beni.

ALLO SCENARIO 0 CORRISPONDE UN QUADRO DI ORDINARIA CRITICITÀ LOCALIZZATA / DIFFUSA. A tale previsione di scenario non segue alcun Allerta, Le azioni da intraprendere da parte delle Amministrazioni Comunali debbono far riferimento esclusivamente ad eventuali provvedimenti da assumere in SEDE LOCALE.

In questo caso il Sindaco o il Vice sindaco o, in assenza, il funzionario di P.M. in posizione apicale, – avvertito della previsione – deve:

 verificare – tramite i funzionari interessati – se si prevedono o sono in essere per le date preannunciate, attività in alveo che costituiscano ingombro o fattore di rischio (es. cantieri, strutture, veicoli, manifestazioni etc.)  avviare, se del caso, i contatti con gli uffici della Prefettura e della Regione.

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 avviare, se del caso, i contatti con i Sindaci dei Comuni limitrofi

5.3 Bollettino di previsione di SCENARIO IDROLOGICO 1 (livello di attenzione):

MODERATA PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e beni.

ALLO SCENARIO 1 CORRISPONDE UN QUADRO DI CRITICITÀ MEDIA . A tale previsione di scenario segue L’Allerta 1, Le azioni da intraprendere da parte dell’Amministrazione Comunale sono le seguenti: il Sindaco Sindaco o il Vice sindaco o, in assenza, il funzionario di P.M. in posizione apicale – avvertito della previsione e del ricevimento del Fax – deve:

 verificare la funzionalità e la continuità dei contatti via fax e via mail / internet con Regione, Prefettura e Arpal CFMI-PC  avviare i contatti con i Sindaci dei Comuni limitrofi  verificare – tramite i funzionari interessati – se si prevedono o sono in essere per le date preannunciate, attività in alveo che costituiscano ingombro o fattore di rischio (es. cantieri, strutture, veicoli, manifestazioni etc.)  verificare – tramite i funzionari interessati – se si prevedono manifestazioni per le date preannunciate, che comportino concentrazioni di persone e beni nelle zone esondabili di fascia A (ad es. mercato del Giovedi); provvede ad avvertire gli operatori della manifestazione.  Attivare il funzionario responsabile della funzione tecnica di valutazione e pianificazione  verificare la reperibilità dei funzionari per le date previste, informandoli dello stato di attenzione.  Prevedere la massima pubblicità dello stato di probabile evento di Allerta 1 presso la popolazione in modo da mettere in atto tutte le misure di auto protezione o attivare eventuali piani di emergenza interni.....

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Allo stato di Attenzione può seguire una comunicazione di “cessato allerta” oppure la conferma dell’Allerta 1

5.4 Allerta 1

Conferma di SCENARIO IDROLOGICO 1 – Evento in corso

Le azioni da intraprendere da parte dell’Amministrazione Comunale sono le seguenti: il Sindaco o Sindaco o il Vice sindaco o, in assenza, il funzionario di P.M. in posizione apicale – avvertito della previsione e del ricevimento del Fax – deve:

 Attivare Il C.O.C. e darne comunicazione alla Prefettura ; avvertire dell’attivazione anche le strutture locali di CC, VVF, CfS, Capitaneria di Porto.  Prevedere l’informazione della popolazione riguardo l’imminente evento caratterizzato da Allerta 1, in modo da mettere in atto tutte le misure di auto protezione o attivare eventuali piani di emergenza interni da contattare espressamente: Residenti in zone inondabili fascia A Asilo Residence La Francesca Gestione Scolabus

 Fare rimuovere le auto ed i beni mobili lungo gli assi fluviali e le zone esondabili (Via Sivori – Via Risorgimento; Via Colombo.  ricevere gli allertamenti da Arpal e/o Prefettura  avviare i contatti con i Sindaci dei Comuni limitrofi  convocare i funzionari che dovranno attendere ai relativi compiti e funzioni specificati al punto 4.2.2 e conoscere in tempi brevi le risorse ed i mezzi disponibili per ogni funzione  verificare, non consentire o far rimuovere – tramite i funzionari interessati – eventuali attività in alveo che costituiscano ingombro o fattore di rischio (es. cantieri, strutture, veicoli, manifestazioni etc.)

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 verificare – tramite i funzionari interessati – se sono previste manifestazioni che comportino concentrazioni di persone e beni nelle zone esondabili di fascia A  predisporre il monitoraggio dei punti critici di esondazione (così come ubicati nella carta Allegata), ed eventualmente predisporre eventuali sopralluoghi in situazioni di emergenza segnalate dalla rete delle strutture locali, dal personale di monitoraggio e/o dalla popolazione stessa. L’accesso alle aree a rischio geomorfologico e di inondazione nel modello di intervento, sarà consentito solo se in condizioni di sicurezza.

Allo stato di Allerta 1 seguirà la comunicazione di “cessato allerta” o il passaggio ad Allerta 2

Al termine dell’evento le forze disponibili ed i mezzi potranno essere concentrati sullo svolgimento delle funzioni relative a

 Censimento dei danni e persone e a cose

 Valutazione tecnica delle strutture danneggiante e valutazioni sull’eventuale rimozione dei rischi connessi

 Assistenza alla popolazione

 Ripristino dei Servizi essenziali e delle Comunicazioni

5.5 Bollettino di previsione di SCENARIO IDROLOGICO 2:

ELEVATA PERICOLOSITÀ per l’incolumità delle persone e beni.

ALLO SCENARIO 2 CORRISPONDE UN QUADRO DI CRITICITÀ ELEVATA. A tale previsione segue L’Allerta 2,

Le azioni da intraprendere in questa fase da parte dell’Amministrazione Comunale sono le stesse relative all’Allerta 1 di cui al punto precedente:

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5.6 Allerta 2

Conferma di SCENARIO IDROLOGICO 2 – Evento in corso

Le azioni da intraprendere da parte dell’Amministrazione Comunale sono le seguenti: il Sindaco Sindaco o il Vice sindaco o, in assenza, il funzionario di P.M. in posizione apicale – avvertito del ricevimento del Fax – deve:

 Attivare Il C.O.C. e darne comunicazione alla Prefettura; avvertire dell’attivazione anche le strutture locali di CC VVF GdF CfS.  Prevedere l’informazione della popolazione riguardo l’imminente evento caratterizzato da Allerta 2, in modo da mettere in atto tutte le misure di auto protezione e attivare eventuali piani di emergenza interni da contattare espressamente: Residenti in zone inondabili fascia A Asilo Residence La Francesca Gestione Scolabus  Fare rimuovere le auto ed i beni mobili lungo gli assi fluviali e le zone esondabili (Via Sivori – Via Risorgimento; Via Colombo.  ricevere gli allertamenti e mantenere i contatti da e verso Arpal e/o Prefettura  avviare i contatti con i Sindaci dei Comuni limitrofi  convocare i funzionari che dovranno attendere ai relativi compiti e funzioni specificati al punto 4.2.2 e conoscere in tempi brevi le risorse ed i mezzi disponibili per ogni funzione  verificare non consentire o fare rimuovere– tramite i funzionari interessati – attività in alveo che costituiscano ingombro o fattore di rischio (es. cantieri, strutture, veicoli, manifestazioni etc.);  verificare – tramite i funzionari interessati – ed eventualmente non concedere manifestazioni che comportino concentrazioni di persone e beni nelle zone esondabili di fascia A e B

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 predisporre il monitoraggio dei punti critici di esondazione da posizione sicura (così come ubicati nella carta Allegata), ed eventualmente predisporre eventuali sopralluoghi in situazioni di emergenza segnalate dalla rete delle strutture locali, dal personale di monitoraggio e/o dalla popolazione stessa. L’accesso alle aree a rischio geomorfologico e di inondazione nel modello di intervento, sarà consentito solo se in condizioni di sicurezza.  predisporre uomini e mezzi per l’assistenza alla popolazione in caso di allontanamento di persone coinvolte in situazioni di rischio o di pericolo e per il loro trasporto alle aree di attesa e di ricovero.  assicurare e coordinare l’assistenza sanitaria presso le aree di attesa e ricovero  coordinare gli interventi di volontari in caso di persone malate o non autosufficienti  verificare il funzionamento delle comunicazioni con il personale di presidio sul territorio e con le aree di emergenza

Allo stato di Allerta 1 seguirà la comunicazione di “cessato allerta”

Al termine dell’evento le forze disponibili ed i mezzi potranno essere concentrati sullo svolgimento delle funzioni relative a

- Censimento dei danni e persone e a cose

- Valutazione tecnica delle strutture danneggiante e valutazioni sull’eventuale rimozione dei rischi connessi

- Assistenza alla popolazione

- Ripristino dei Servizi essenziali e delle Comunicazioni

5.7 Evento improvviso

Date le particolari condizioni meteo che caratterizzano il territorio ligure, si configura anche la possibilità di eventi meteorici isolati non previsti dalle strutture competenti.

Anche in caso di evento improvviso non anticipato o imprevisto – a seguito di forti precipitazioni osservate – l’allerta dell’emergenza relativa all’evento in corso potrà essere

40 direttamente dichiarata dal Comune stesso; questo potrà istituire un COC straordinario e darne comunicazione diretta alla Prefettura.

In tal caso si dovrà operare in maniera celere su due elementi essenziali che saranno -l’allertamento della popolazione - il monitoraggio diretto lungo i punti di osservazione chiave inseriti della carta di intervento; in base ai livelli raggiunti dalle acque si potrà decidere se far rientrare la fase di allarme o passare alle modalità previste in caso di allerta 1 o di allerta 2.

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