Piano Di Emergenza Comunale

Piano Di Emergenza Comunale

Sommario 1. PREMESSA 1 1.1 Riferimenti normativi 3 2. DATI DI BASE 4 2.1 Elementi meteorologici 5 2.1.1 Considerazioni generali 5 2.1.2 Il recente evento alluvionale del 25 ottobre 2011 6 2.2 Elementi di criticità geomorfologica 10 2.3 Elementi di criticità idrologica e idraulica 12 3. SCENARI METEO 14 4. MODELLO DI INTERVENTO 15 4.1 Metodo utilizzato 15 4.2 Organizzazione del COC – CENTRO OPERATIVO COMUNALE 16 4.2.1 Il Sindaco 16 4.2.2 Le funzioni 16 4.2.3 La Struttura Comunale 18 4.2.4 Informazione alla popolazione 20 4.3 Carta del Modello di intervento 23 5 MODALITÀ OPERATIVE 35 5.1 Allerta meteo 35 5.2 Bollettino di previsione o dichiarazione di SCENARIO IDROLOGICO 0 35 5.3 Bollettino di previsione di SCENARIO IDROLOGICO 1 36 5.4 Allerta 1 38 5.5 Bollettino di previsione di SCENARIO IDROLOGICO 2 37 5.6 Allerta 2 39 5.7 Evento improvviso 40 Allegati fuori testo TAV 1 – Carta della criticità e del modello di intervento scala 1.5000 (intero territorio comunale) TAV 2 – Carta della criticità e del modello di intervento scala 1.2000 (centri abitati) 1 PIANO COMUNALE DI EMERGENZA 1. PREMESSA Gli scriventi hanno ricevuto incarico dal Comune di Bonassola di redigere un Piano di Emergenza Comunale, riferito ai maggiori eventi idrologici che hanno colpito recentemente la costa ligure e nello specifico la fascia costiera della provincia di La Spezia. Il presente Piano Comunale di Emergenza rappresenta il primo e doveroso approfondimento, (conseguente allo stato di pericolosità immediato rappresentato dagli eventi meteorologici di precipitazione), del Piano Comunale di Protezione Civile dove saranno verificate tutte le problematiche di rischio (incendi, eventi sismici, mareggiate ecc.) Il presente documento elabora il progetto delle attività atte a fronteggiare e ridurre le conseguenze di un evento calamitoso sul territorio comunale (in questo caso specificatamente di tipo idrologico-idrogeologico); tale insieme di attività saranno pianificate a partire da una fase di previsione e preparazione delle risorse comunali, all’attivazione delle risorse stesse nel corso dell’evento, e alla fase di ripristino e ritorno alla normalità al termine dell’evento calamitoso. Il piano rappresenta pertanto il supporto per gestire una situazione di emergenza che, in ragione della molteplicità di aspetti e problemi da affrontare, coinvolge un certo numero di elementi e di forze. Le principali direttive per organizzare le risorse comunali disponibili riguardano la conoscenza della vulnerabilità del territorio comunale e la preparazione nel predisporre le procedure operative previste. Gli obbiettivi del Piano di Emergenza Comunale sono pertanto quelli di: - fornire un adeguato quadro di conoscenza delle condizioni di vulnerabilità del territorio mediante la sovrapposizione dei dati di base disponibili (Carte di rischio geomorfologico del Piano di Bacino; Carte di Rischio idraulico di Piano di Bacino; Carte della criticità della 2 Regione Liguria;) con l’esame sul campo delle infrastrutture, dei beni e delle vite umane a rischio sul territorio. - Riconoscere, sulla base degli elementi precedenti, gli scenari di rischio relativi ai vari gradi di allerta, coinvolgenti in maniera progressiva i beni e la popolazione a rischio. - Definire il Modello di intervento per il superamento di una determinata fase di emergenza, mediante l’individuazione dei soggetti, delle competenze e delle procedure operative da attivare e seguire. 1.1 Riferimenti normativi In materia di protezione civile il quadro legislativo di riferimento fa capo al combinato disposto dalla L. n° 225/1992 , dal D.lgs. 112/1998 e dalla L. 401/2001 . In particolare viene individuato il Sindaco come prima autorità comunale in ambito di protezione civile ed il Prefetto come responsabile delle attività di pianificazione comunali. Vengono individuati specifici compiti in funzione della tipologia di evento (a- rilevanza comunale; b- rilevanza intercomunale o regionale; c- rilevanza nazionale). In funzione degli eventi di tipo b è stato predisposto un Piano Provinciale d’emergenza. Per quanto riguarda la normativa regionale, la L.R. n° 9/2000 , ribadisce la competenza dei comuni a predisporre i Piani Comunali di emergenza. Per la composizione del presente Piano si è tenuto conto: - della DGR n° 887 del 6/8/2004 con la quale la Giunta Regionale ha approvato gli aggiornamenti 2004 delle linee guida per la pianificazione comunale di protezione civile, la carta delle criticità ad uso di protezione civile e la procedura operativa relativa ad eventi meteo-idrologici estremi per la regione Liguria. 3 - della DGR n. 746/2007 ( aggiornamento della precedente) della quale si ritiene opportuno recepirne lo spirito integrandone al contempo la procedura operativa. - delle Linee Guida per la redazione dei Piani di emergenza del Settore Protezione Civile della Regione Liguria Dal punto di vista operativo e delle procedure attuative, il Piano di Emergenza fa riferimento agli avvisi meteorologici e di criticità idrologica e/o geomorfologica emessi dal Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile dalla Regione Liguria, ritenuti ufficialmente validanti ai sensi della DGR 488/2005 e della DPGR 45/2005 . 2. DATI DI BASE In questa fase vengono raccolti, studiati e ampliati i principali elementi di conoscenza sul territorio Comunale che possono influire sul rischio globale in caso di evento calamitoso di natura idrologica; in particolare sono stati esaminati: 2.1 – Elementi meteorologici 2.2 – Elementi di criticità geomorfologica 2.3 – Elementi di criticità idrologica ed idraulica 2.4 – Elementi di criticità delle infrastrutture Tutti i dati convergono nella carta delle Criticità a livello Comunale; questa fornirà le conoscenze per la definizione degli scenari di rischio e per la pianificazione del Modello di intervento. 4 2.1 Elementi meteorologici 2.1.1 Considerazioni generali Il Comune di Bonassola è compreso nella zona di Allerta C – Bacini liguri marittimi di Levante – e ricade nella categoria idrologica I (comuni con bacini relativi a piccoli rii o comunque inferiori a 10 Kmq). Il Messaggio di Allerta diramato dal CFMI – PC della Regione Liguria è diversificato proprio in base a questi due elementi. In funzione previsionale, recentemente, sono state diffuse alcune tipologia allerta in cui viene fatta la distinzione tra allerta idrologico (esondazione) ed allerta idrogeologico (frane). Gli allerta diramati sono, di norma, associati a scenari–tipo e riguardano condizioni medie individuate nella carta di criticità regionale e ufficialmente richiamate nella nota della R. Liguria – Ass Protezione Civile – PG/2008/61029 . 5 Scenario 0: ordinaria criticità locale o diffusa; occasionale (bassa) pericolosità: NO ALLERTA Scenario 1: scorrimento acque lungo sedi stradali, locali frane e smottamenti, innalzamento dei livelli idrici con esondazioni localizzate; moderata pericolosità: ALLERTA 1 Scenario 2: innalzamento del livello negli alvei e fuoriuscita delle acque, erosioni e rottura argini, inondazioni, probabile innesco di frane diffuse; elevata pericolosità: ALLERTA 2. Va rilevato che, nel caso del Comune di Bonassola, la definizione implicita di una soglia di innesco degli eventi calamitosi, legata all’Allerta emanato, risulta particolarmente difficoltosa e difficilmente applicabile. Tale relazione infatti non tiene conto di alcuni fattori peculiari quali: la larga maglia della rete di monitoraggio regionale (pluviometri), l’intensità puntuale rilevabile (rappresentata dalla piovosità oraria) e la limitata ampiezza dei bacini presenti sul territorio comunale. Per questo ultimo motivo i tempi di corrivazione relativi ai bacini presenti risultano molto bassi, grossomodo dell’ordine dei 2-10 minuti e devono fare riferimento a intensità di pioggia molto localizzate nello spazio e nel tempo. Di norma quando tali intensità sono molto elevate, rendono difficile la previsione della possibilità di allerta e dei relativi scenari. 2.1.2 Il recente evento alluvionale del 25 ottobre 2011 La perturbazione che ha causato i forti eventi alluvionali il 25 ottobre 2011, ha interessato una fascia costiera estesa per circa di circa 10-12 Km verso l’interno e compresa tra la zona di Bonassola e Levanto fino a raggiungere Vernazza e le Cinque Terre; all’interno le forti precipitazioni hanno devastato i tratti medi della Val di Vara e della Valle del Magra apportando piene ed esondazioni in Lunigiana. I dati pluviometrici medi e puntuali della perturbazione mostrano evidenti caratteri di eccezionalità: - Brugnato: : 153 mm/h; 328 mm/3h; 472 mm/6h - Monterosso: : 80 mm/h; 190 mm/3h; 300 mm/6h 6 - Levanto (san Gottardo) :100 mm/h; Per quanto riguarda nello specifico Bonassola i dati pluviometrici disponibili non consentono una valutazione quantitativa a livello comunale. Dalle interpolazioni effettuate dall’ARPAL – CFMI, si evince che l’area comunale sia sta interessata da precipitazioni comunque molto elevate nell’ordine stimato dei 170-200 mm nelle prime 6 ore dell’evento e nell’ordine dei 300 nelle 24 ore. 7 In considerazione dell’elevata variabilità di intensità delle piogge su piccola scala, si può rilevare come lo stesso territorio comunale abbia risentito in maniera differenziata dell’evento alluvionale locale. I maggiori dissesti appaiono concentrati nel settore centro-settentrionale del comune, lungo il lato orografico sinistro del T. S. Giorgio; qui si sono verificate diverse frane tipo debris flow o soil slip, causate dal forte stato di imbibizione delle coperture sciolte, a loro volta favorite dal sovraccarico della rete

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