ALESSANDRO CICOGNINI Alessandro Cicognini È Stato Uno

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ALESSANDRO CICOGNINI Alessandro Cicognini È Stato Uno ABRUZZESI ILLUSTRI ALESSANDRO CICOGNINI (1906 – 1995) compositore Alessandro Cicognini è stato uno tra i più prolifici e influenti compositori di colonne sonore, particolarmente conosciuto ed apprezzato per il suo importante contributo al cinema neorealista italiano. Era nato a Pescara il 25 gennaio 1906 da famiglia teatina. Trascorse l’infanzia e la giovinezza a Francavilla al Mare, città a cui resterà legato per sempre anche quando il lavoro lo porterà a risiedere a Roma. Dotato di un vivo e precoce talento musicale, a 13 anni era già un abile pianista, al punto che i gestori delle sale cinematografiche, consapevoli dell’importanza del commento musicale, lo ingaggiavano per accompagnare al piano le scene dei film, allora privi di sonoro. Sottolineare con la musica le sequenze cinematografiche non era certamente compito semplice specie per un ragazzo bravo ma inesperto come Cicognini. Significava entrare in sintonia con il film, interpretare i sentimenti dei protagonisti e renderli fruibili attraverso la musica. La bravura del pianista accompagnatore, in assenza della parola, era essenziale per la buona riuscita del film. Fu proprio questa sua esperienza giovanile a segnare il futuro di compositore di colonne sonore. La famiglia di Alessandro, però, non era contenta di questa scelta, il padre pretese ed ottenne da lui il conseguimento della laurea in Giurisprudenza, ma solo per potersi dedicare senza distrazioni alla sua vera passione, la musica. Studia al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano con i professori Giulio Cesare Paribeni e Rinaldo Bossi, dove conseguirà il diploma in pianoforte nel 1927. La sua passione, però, è la composizione a cui si dedica con entusiasmo ed i risultati non si fanno attendere perché, oltre ad una cantata “ Saul ”, del 1932, e ad alcune pagine cameristiche, compone nel 1933 un’opera lirica in due atti “ Donna lombarda ”, ispirata ad una nota canzone popolare, di cui scrive anche il libretto. Questa opera gli aprirà le porte della notorietà perché, in un concorso per giovani compositori bandito dalla EIAR, l’ente radiofonico di allora, risultò vincitore ex aequo con Pasquale La Rotella. La sua opera fu rappresentata nel 1933 a Milano e successivamente a Torino e Roma. Queste opere, insieme ad altre, amate da Cicognini perché libere, composte senza condizionamenti, sono andate perdute in un bombardamento a Francavilla al Mare. La vittoria al concorso lo avvicina al cinema che aveva bisogno di compositori che creassero colonne sonore nel vero senso della parola, necessarie per la sottolineatura delle scene. La sua prima colonna sonora cinematografica arrivò nel 1936 con il film I due sergenti , diretto da Enrico Guazzoni. L’anno dopo viene contattato dal regista Amleto Palermi che lo introduce nell’industria cinematografica affidandogli il commento musicale de Il Corsaro nero . E’ solo l’inizio di quella che sarà una lunga e felice carriera di compositore che terminerà solo nel 1966. Il giovane Cicognini all’inizio si lamentava con Alessandro Cicognini (1906-1995) compositore ABRUZZESI ILLUSTRI registi e produttori per la pretesa di questi di rendere accettabili con la musica film non proprio belli, per di più in quegli anni la qualità dei mezzi di registrazione era ancora scarsa e l’effetto sonoro del tutto insoddisfacente. L’incontro con il regista Alessandro Blasetti lo renderà più sereno in quanto, contrariamente agli altri registi con cui aveva fino ad allora lavorato, Blasetti era esperto di musica ed aveva idee diverse e innovative rispetto a quelle dei suoi colleghi. Mentre questi lasciavano che il compositore lavorasse per conto suo senza interagire con la sua opera, Blasetti al contrario pretendeva una marcata sintonia tra regista e compositore per meglio coniugare trama del film e colonna sonora. Nacquero così pellicole memorabili come Ettore Fieramosca del 1938, Un’avventura di Salvator Rosa del 1939 e La corona di ferro del 1941. Nell’immediato dopoguerra l’incontro più importante della sua vita professionale: quello con Vittorio De Sica. I due si erano già incontrati in passato sul set di diversi film in cui De Sica era primo attore. Quando questi decise di passare alla regia, lo volle come compositore, riconoscendogli ampi meriti. La felicissima collaborazione tra i due maestri, che si protrasse negli anni, produsse degli autentici monumenti cinematografici. De Sica, sensibile ad un pathos di tipo pucciniano, sollecitò al compositore abruzzese partiture di squisita fattura formale ma poco legate al nascente neorealismo e tendenti all’estenuazione lirica come Sciuscià del 1946, Ladri di biciclette del ’48 che gli valse il Nastro d’Argento, e Umberto D del ’52. Con lo sceneggiatore Cesare Zavattini nacquero invece gli esiti migliori quando l’arguzia melodica di Cicognini si unì all’ironia agrodolce dei testi zavattiniani. Sono di quel periodo Prima Comunione di Blasetti, Miracolo a Milano e Il giudizio universale di De Sica. Legò il suo nome a pellicole immortali interpretate da Totò come Guardie e ladri di Steno e Monicelli, L’oro di Napoli di De Sica, alla fortunata serie di Pane Amore e ….di Comencini, all’inesauribile epopea di Peppone e don Camillo . La notorietà del compositore abruzzese varca i confini nazionali quando, nel 1956 da Hollywood gli viene affidata la realizzazione della musica per il film Amami... e non giocare diretto da Ken Annakin. Nel 1958 compone le musiche per Orchidea nera , diretto da Martin Ritt ed interpretato da Sophia Loren, e nel 1960 per La baia di Napoli , diretto da Melville Shavelson ed interpretato da Clark Gable. Proprio con la fine degli anni cinquanta inizia per Alessandro Cicognini un periodo difficile per la sua vita. Dopo la progressiva uscita di scena di maestri come Blasetti e De Sica, le richieste di lavoro si diradano, ed il rigore con cui persegue la sua opera lo pone spesso in contrasto con registi e produttori di film che vorrebbero da lui cose che non si sente di fare. Finché una sera, colto da una crisi di sconforto, getta nel fiume Aniene gli spartiti di tutte le sue composizioni, e decide di lasciare Roma ritirandosi per un periodo di tempo nell’amata Francavilla al Mare. Nel 1965 in aperto contrasto col sistema cinema abbandona la composizione e si dedica con passione all’insegnamento. Nel 1969 è direttore del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria; nel 1971 passa a dirigere il Conservatorio di Musica “Luca Marenzio” di Brescia, carica che manterrà fino al definitivo ritiro. Alessandro Cicognini (1906-1995) compositore ABRUZZESI ILLUSTRI Nel 1980 lascia Francavilla e con la sua ultima compagna Anna Racinaro si stabilisce definitivamente a Roma dove morì, apparentemente sereno, quasi novantenne, il 9 novembre 1995, senza lasciare scritti e neppure composizioni, quasi avesse voluto farsi dimenticare non contento della sua opera, come spesso accade ai grandi artisti e Cicognini lo fu. Interprete fedele del suo tempo, compreso di essere un sopravvissuto, seppe ritirarsi di buon ordine prima che meste imitazioni di se stesso potessero consegnarlo ai posteri come un mediocre, compromettendo il suo ruolo di grande e indiscusso musicista. Dopo un periodo di oblio la musica del Maestro Cicognini ha suscitato l’attenzione di musicologi e ricercatori di storia del cinema per le sue peculiari qualità. Particolarmente meritoria risulta l’opera di studiosi quali Giorgio Spacca, Paolo Di Cesare e Marialuisa Grilli che hanno intrapreso la trascrizione in partitura delle sue musiche più famose essendo andati perduti tutti gli originali, e del direttore d’orchestra Nicola Samale, che ha diretto la registrazione di alcune sue composizioni. Nel 2011 a Francavilla al Mare è stato fondato il CRESNAC, Centro Ricerche e Studi Nazionale Alessandro Cicognini, diretto da Davide Cavuti con la finalità di studio e valorizzazione della figura del compositore, di divulgazione delle sue opere, così da dare il giusto riconoscimento ad un grande figlio d’Abruzzo. Il CRESNAC nel corso degli anni ha visto come collaboratori Giorgio Albertazzi, Michele Placido, Ugo Pagliai, Edoardo Siravo, Isabel Russinova, Sergio Rubini, Vanessa Gravina, Peppe Servillo, le cantanti Antonella Ruggiero, Awa Ly e Piero Mazzocchetti; i compositori Luis Bacalov, Umberto Scipione, Roberto Colombo, Paolo Di Sabatino, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Franco Finucci oltre alla nipote del compositore Malì Cicognini. Davide Cavuti, direttore del CRESNAC, nel 2010 ha ideato l’ “Alessandro Cicognini Festival” la cui prima edizione nel gennaio del 2011 si tenne a Chieti presso il Teatro Auditorium Supercinema alla presenza di Giorgio Albertazzi, Federico Savina, docente di Tecnica del suono al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Umberto Scipione, compositore, e Paolo Di Cesare, studioso di Alessandro Cicognini. Carlo Maria d’Este (Centro reg.le Beni Culturali) BIBLIOGRAFIA E FONTI: Sergio Bassetti, Cicognini Alessandro , in Enciclopedia del Cinema Treccani, Roma 2003 Ermanno Comuzio, Musicisti per lo schermo. Dizionario ragionato dei compositori cinematografici , Roma, Ente dello Spettacolo, 2004 Riccardo F. Esposito, Alessandro Cicognini , in Don Camillo e Peppone. Cronache cinematografiche dalla Bassa Padana 1951-1965, Recco, Le Mani-Microart's, 2008, p.49 Davide Cavuti, I Capolavori di Alessandro Cicognini , 2014 Alessandro Cicognini (1906-1995) compositore ABRUZZESI ILLUSTRI Peppe Millanta, Alessandro Cicognini, una storia senza protagonista, 2015 Elisabetta Mancinelli, Alessandro Cicognini, l’abruzzese che ha fatto il cinema del dopoguerra , in abruzzo24ore.tv Aggiunto in Sulmona il 21 aprile 2016 Alessandro Cicognini (1906-1995) compositore .
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