Premio Tesi Di Dottorato – 49 – Premio Tesi Di Dottorato Commissione Giudicatrice, Anno 2014
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premio tesi di dottorato – 49 – PREMIO TESI DI DOttORATO Commissione giudicatrice, anno 2014 Luigi Lotti, presidente della Commissione Tito Arecchi, Area scientifica Aldo Bompani, Area Scienze Sociali Franco Cambi, Area Umanistica Paolo Felli, Area Tecnologica Michele Arcangelo Feo, Area Umanistica Roberto Genesio, Area Tecnologica Mario Pio Marzocchi, Area Scientifica Adolfo Pazzagli, Area Biomedica Giuliano Pinto, Area Umanistica Salvatore Ruggieri, Area Biomedica Saulo Sirigatti, Area Biomedica Fiorenzo Cesare Ugolini, Area Tecnologica Vincenzo Varano, Area Scienze Sociali Graziella Vescovini, Area Umanistica Andrea Bussoletti L’età berlusconiana Il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001 Firenze University Press 2015 L’età berlusconiana : il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001 / Andrea Bussoletti. – Firenze : Firenze University Press, 2015. (Premio Tesi di Dottorato; 49) http://digital.casalini.it/9788866559337 ISBN 978-88-6655-932-0 (print) ISBN 978-88-6655-933-7 (online) Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Marini, A. Novelli, M.C. Torricelli, M. Verga, A. Zorzi. La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/) CC 2015 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28, 50122 Firenze, Italy www.fupress.com Printed in Italy Sommario Prefazione 7 La Seconda Repubblica e l’invenzione del centro-destra 7 Gli strumenti interpretativi 9 Il disegno della ricerca 10 Capitolo 1 Il sistema fluido 13 1.1. L’orizzonte della destra italiana alla fine del 1993 13 1.2 La costruzione del Polo liberalemocratico: le strategie di Segni e Berlusconi 25 1.3 La campagna elettorale del 1994. Elementi di novità, fatti, temi 32 1.4 Lo scenario italiano tra le politiche e le europee 44 1.5 Dai contrasti dell’estate 1994 alle dimissioni di Berlusconi 61 1.6 Il ribaltone: i nuovi equilibri politici e il consolidamento di AN 77 1.7 La competizione Lega-FI dalla nascita del governo Dini al referendum 87 1.8 L’evoluzione del sistema partitico dall’estate 1995 alla fine della legislatura 100 Capitolo 2 Il centro-destra diviso 119 2.1 La campagna elettorale del 1996 119 2.2 La sconfitta del centro-destra e la nascita del governo Prodi 127 2.3 L’atteggiamento delle opposizioni verso l’europeismo prodiano 136 2.4 La Bicamerale: le oscillazioni del centro-destra tra politiche di breve respiro e progetti di riforma costituzionale 151 2.5 L’accentuazione del secessionismo leghista 162 2.6 La progressiva trasformazione definitiva di Forza Italia in partito 175 2.7 Il processo di legittimazione di AN nella vita politica nazionale 188 2.8 Il centro-destra dalla crisi del governo Prodi alla nascita del governo D’Alema 200 2.9 Il riassetto degli equilibri interni al centro-destra dal referendum elettorale al voto europeo 215 Capitolo 3 La ricomposizione dell’alleanza e il ritorno di Berlusconi al governo 229 3.1 Il nuovo accordo Lega-FI, la nascita della CdL e il ricompattamento dell’opposizione 229 Andrea Bussoletti, L’età berlusconiana. Il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001, ISBN 978-88-6655-932-0 (print), ISBN 978-88-6655-933-7 (online) CC BY 4.0, 2015 Firenze University Press L’età berlusconiana 3.2 Le elezioni regionali del 2000 e le dimissioni di D’Alema 243 3.3 La riforma costituzionale del Titolo V: l’atteggiamento e la reazione del centro-destra 250 3.4 La campagna elettorale del 2001 259 3.5 Le elezioni del 2001 e la nascita del governo Berlusconi II 269 Conclusioni Un breve confronto: l’italia e il centro-destra del 1994 e del 2001 283 La nuova solidità della CdL 283 Le trasformazioni di FI: la meteora liberale e il consolidamento di una classe dirigente 284 AN da partito del neofascismo a forza moderata 288 La Lega Nord da “costola della sinistra” o versione italiana della nuovelle droite 290 Le trasformazioni del centro-destra: un’interpretazione 293 Appendice Tabelle elettorali 299 Bibliografia 307 Ringraziamenti 311 6 Prefazione La Seconda Repubblica e l’invenzione del centro-destra La storiografia colloca la nascita della Seconda Repubblica italiana nel 1994, in se- guito alla scomparsa dei partiti che avevano costruito l’ordinamento costituzionale del 1948. Il vecchio sistema crollò per la concomitanza di fattori interni e internazionali. La caduta dei regimi comunisti in Europa Orientale, l’abbattimento del Muro di Ber- lino nel 1989 e lo scioglimento dell’URSS due anni dopo pose fine alla divisione del mondo in blocchi. Gli Stati Uniti ripensarono la propria politica estera e ampliarono il loro raggio d’azione in direzione globale. Il sistema internazionale bipolare fu una del- le basi dell’egemonia della Democrazia Cristiana, partito rivelatosi il più saldo argine per il contenimento del PCI, il maggior partito comunista in Europa Occidentale. L’al- ternanza al governo in Italia era ostacolata dalla possibilità di una diretta irruzione de- gli USA nelle vicende politiche. Le Riflessioni dopo i fatti del Cile di Enrico Berlinguer del 1973 riassumono compiutamente queste preoccupazioni. Tale presupposto venne meno dopo il 1991: gli USA scelsero di separare i propri destini da una classe dirigente sempre più delegittimata agli occhi dell’opinione pubblica italiana. Il collasso del sistema si dovette anche a fattori interni. La DC dopo l’exploit del 19481, mantenne nel lungo periodo una cifra elettorale compresa tra il 38% e il 42% e solo all’inizio degli anni Ottanta registrò un calo significativo, pur continuando ad at- testarsi sopra il 30%. Il calo della DC era la spia della progressiva delegittimazione del sistema politico. La lentezza di questo declino e l’incapacità degli altri partiti a coagu- lare un’opposizione competitiva, determinarono la tenuta del sistema durante gli anni Ottanta. La comparsa di nuove forze politiche anti-sistema, quali le leghe regionali che si imposero nei territori nei quali era più radicata la subcultura cattolica; la strate- gia stragista della mafia contro lo Stato dopo che quest’ultimo aveva avviato una dura repressione e la valanga determinata dalle indagini della magistratura milanese sulla corruzione (l’Operazione Mani Pulite) impressero una accelerazione decisiva alla ca- duta di un sistema da tempo ritenuto malfunzionante. Il colpo definitivo alla DC fu inferto dai comitati per la riforma elettorale: i refe- rendum del 1991 (preferenza unica) e del 1993 (abolizione del meccanismo proporzio- nale per il Senato) distrussero l’architrave sul quale si era retta l’egemonia del partito dei cattolici. Il centrismo, ossia la scelta di non collocarsi su uno dei due versanti del 1 Alle elezioni politiche del 1948 la DC ottenne il 48,1% dei consensi, cifra considerevole per una compe- tizione elettorale con sistema proporzionale. Tale risultato le permise il raggiungimento della maggioranza assoluta alla Camera, mentre per poche migliaia di voti essa non fu raggiunta al Senato. Andrea Bussoletti, L’età berlusconiana. Il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001, ISBN 978-88-6655-932-0 (print), ISBN 978-88-6655-933-7 (online) CC BY 4.0, 2015 Firenze University Press L’età berlusconiana continuum destra-sinistra per negoziare con entrambe le ali le possibili maggioranze parlamentari, si reggeva sul presupposto di una legge elettorale proporzionale tenden- zialmente pura2. La DC non seppe adeguarsi a una trasformazione che la spingeva a rivolgersi ai post-comunisti o alla Lega Nord o ai missini per stipulare alleanze pro- grammatiche. In poco tempo si produsse una scissione che pose fine all’unità politica dei cattolici e che grossomodo ricalcava la divisione tra sinistra e destra democristiana, con la nascita del PPI e del gruppo neo-centrista CCD. I contemporanei accomunarono il destino del sistema partitico a quello delle isti- tuzioni. Per questa ragione la fine dell’egemonia della DC ha significato per molti l’av- vio di una Seconda Repubblica. Il termine aveva una elevata valenza simbolica poiché riassumeva le attese per un miglior funzionamento delle istituzioni e per un ricambio profondo dell’elite politica, che comportasse l’uscita di scena dei personaggi compro- messi con il vecchio sistema. Il modello di riferimento era la Quinta Repubblica Fran- cese sorta nel 1958. Dalla Seconda Repubblica si attendeva infatti la rimozione degli aspetti patologici della Prima: gli esecutivi deboli, la radicata corruzione e l’impossibi- lità di realizzare l’alternanza al governo per via elettorale. Gli storici fanno coincidere l’avvio della Seconda Repubblica con l’ingresso in po- litica di Silvio Berlusconi, l’imprenditore che nel 1994 fondò il movimento Forza Ita- lia, approfittando del terremoto del biennio 1992-93. Questo late-comer3 della politica italiana introdusse nel discorso pubblico temi innovativi, ispirandosi alla visione eco- nomica neo-liberista che nel decennio precedente si era imposta negli USA e in Gran Bretagna con i governi di Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Berlusconi diede for- ma al suo movimento partendo dall’agenzia di marketing Publitalia ‘80, allo scopo di sfruttare nell’arena elettorale le relazioni sociali che aveva sviluppato nell’ambito pub- blicitario e imprenditoriale.