Premio Tesi Di Dottorato – 49 – Premio Tesi Di Dottorato Commissione Giudicatrice, Anno 2014

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Premio Tesi Di Dottorato – 49 – Premio Tesi Di Dottorato Commissione Giudicatrice, Anno 2014 premio tesi di dottorato – 49 – PREMIO TESI DI DOttORATO Commissione giudicatrice, anno 2014 Luigi Lotti, presidente della Commissione Tito Arecchi, Area scientifica Aldo Bompani, Area Scienze Sociali Franco Cambi, Area Umanistica Paolo Felli, Area Tecnologica Michele Arcangelo Feo, Area Umanistica Roberto Genesio, Area Tecnologica Mario Pio Marzocchi, Area Scientifica Adolfo Pazzagli, Area Biomedica Giuliano Pinto, Area Umanistica Salvatore Ruggieri, Area Biomedica Saulo Sirigatti, Area Biomedica Fiorenzo Cesare Ugolini, Area Tecnologica Vincenzo Varano, Area Scienze Sociali Graziella Vescovini, Area Umanistica Andrea Bussoletti L’età berlusconiana Il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001 Firenze University Press 2015 L’età berlusconiana : il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001 / Andrea Bussoletti. – Firenze : Firenze University Press, 2015. (Premio Tesi di Dottorato; 49) http://digital.casalini.it/9788866559337 ISBN 978-88-6655-932-0 (print) ISBN 978-88-6655-933-7 (online) Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Marini, A. Novelli, M.C. Torricelli, M. Verga, A. Zorzi. La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/) CC 2015 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28, 50122 Firenze, Italy www.fupress.com Printed in Italy Sommario Prefazione 7 La Seconda Repubblica e l’invenzione del centro-destra 7 Gli strumenti interpretativi 9 Il disegno della ricerca 10 Capitolo 1 Il sistema fluido 13 1.1. L’orizzonte della destra italiana alla fine del 1993 13 1.2 La costruzione del Polo liberalemocratico: le strategie di Segni e Berlusconi 25 1.3 La campagna elettorale del 1994. Elementi di novità, fatti, temi 32 1.4 Lo scenario italiano tra le politiche e le europee 44 1.5 Dai contrasti dell’estate 1994 alle dimissioni di Berlusconi 61 1.6 Il ribaltone: i nuovi equilibri politici e il consolidamento di AN 77 1.7 La competizione Lega-FI dalla nascita del governo Dini al referendum 87 1.8 L’evoluzione del sistema partitico dall’estate 1995 alla fine della legislatura 100 Capitolo 2 Il centro-destra diviso 119 2.1 La campagna elettorale del 1996 119 2.2 La sconfitta del centro-destra e la nascita del governo Prodi 127 2.3 L’atteggiamento delle opposizioni verso l’europeismo prodiano 136 2.4 La Bicamerale: le oscillazioni del centro-destra tra politiche di breve respiro e progetti di riforma costituzionale 151 2.5 L’accentuazione del secessionismo leghista 162 2.6 La progressiva trasformazione definitiva di Forza Italia in partito 175 2.7 Il processo di legittimazione di AN nella vita politica nazionale 188 2.8 Il centro-destra dalla crisi del governo Prodi alla nascita del governo D’Alema 200 2.9 Il riassetto degli equilibri interni al centro-destra dal referendum elettorale al voto europeo 215 Capitolo 3 La ricomposizione dell’alleanza e il ritorno di Berlusconi al governo 229 3.1 Il nuovo accordo Lega-FI, la nascita della CdL e il ricompattamento dell’opposizione 229 Andrea Bussoletti, L’età berlusconiana. Il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001, ISBN 978-88-6655-932-0 (print), ISBN 978-88-6655-933-7 (online) CC BY 4.0, 2015 Firenze University Press L’età berlusconiana 3.2 Le elezioni regionali del 2000 e le dimissioni di D’Alema 243 3.3 La riforma costituzionale del Titolo V: l’atteggiamento e la reazione del centro-destra 250 3.4 La campagna elettorale del 2001 259 3.5 Le elezioni del 2001 e la nascita del governo Berlusconi II 269 Conclusioni Un breve confronto: l’italia e il centro-destra del 1994 e del 2001 283 La nuova solidità della CdL 283 Le trasformazioni di FI: la meteora liberale e il consolidamento di una classe dirigente 284 AN da partito del neofascismo a forza moderata 288 La Lega Nord da “costola della sinistra” o versione italiana della nuovelle droite 290 Le trasformazioni del centro-destra: un’interpretazione 293 Appendice Tabelle elettorali 299 Bibliografia 307 Ringraziamenti 311 6 Prefazione La Seconda Repubblica e l’invenzione del centro-destra La storiografia colloca la nascita della Seconda Repubblica italiana nel 1994, in se- guito alla scomparsa dei partiti che avevano costruito l’ordinamento costituzionale del 1948. Il vecchio sistema crollò per la concomitanza di fattori interni e internazionali. La caduta dei regimi comunisti in Europa Orientale, l’abbattimento del Muro di Ber- lino nel 1989 e lo scioglimento dell’URSS due anni dopo pose fine alla divisione del mondo in blocchi. Gli Stati Uniti ripensarono la propria politica estera e ampliarono il loro raggio d’azione in direzione globale. Il sistema internazionale bipolare fu una del- le basi dell’egemonia della Democrazia Cristiana, partito rivelatosi il più saldo argine per il contenimento del PCI, il maggior partito comunista in Europa Occidentale. L’al- ternanza al governo in Italia era ostacolata dalla possibilità di una diretta irruzione de- gli USA nelle vicende politiche. Le Riflessioni dopo i fatti del Cile di Enrico Berlinguer del 1973 riassumono compiutamente queste preoccupazioni. Tale presupposto venne meno dopo il 1991: gli USA scelsero di separare i propri destini da una classe dirigente sempre più delegittimata agli occhi dell’opinione pubblica italiana. Il collasso del sistema si dovette anche a fattori interni. La DC dopo l’exploit del 19481, mantenne nel lungo periodo una cifra elettorale compresa tra il 38% e il 42% e solo all’inizio degli anni Ottanta registrò un calo significativo, pur continuando ad at- testarsi sopra il 30%. Il calo della DC era la spia della progressiva delegittimazione del sistema politico. La lentezza di questo declino e l’incapacità degli altri partiti a coagu- lare un’opposizione competitiva, determinarono la tenuta del sistema durante gli anni Ottanta. La comparsa di nuove forze politiche anti-sistema, quali le leghe regionali che si imposero nei territori nei quali era più radicata la subcultura cattolica; la strate- gia stragista della mafia contro lo Stato dopo che quest’ultimo aveva avviato una dura repressione e la valanga determinata dalle indagini della magistratura milanese sulla corruzione (l’Operazione Mani Pulite) impressero una accelerazione decisiva alla ca- duta di un sistema da tempo ritenuto malfunzionante. Il colpo definitivo alla DC fu inferto dai comitati per la riforma elettorale: i refe- rendum del 1991 (preferenza unica) e del 1993 (abolizione del meccanismo proporzio- nale per il Senato) distrussero l’architrave sul quale si era retta l’egemonia del partito dei cattolici. Il centrismo, ossia la scelta di non collocarsi su uno dei due versanti del 1 Alle elezioni politiche del 1948 la DC ottenne il 48,1% dei consensi, cifra considerevole per una compe- tizione elettorale con sistema proporzionale. Tale risultato le permise il raggiungimento della maggioranza assoluta alla Camera, mentre per poche migliaia di voti essa non fu raggiunta al Senato. Andrea Bussoletti, L’età berlusconiana. Il centro-destra dai poli alla Casa della Libertà 1994-2001, ISBN 978-88-6655-932-0 (print), ISBN 978-88-6655-933-7 (online) CC BY 4.0, 2015 Firenze University Press L’età berlusconiana continuum destra-sinistra per negoziare con entrambe le ali le possibili maggioranze parlamentari, si reggeva sul presupposto di una legge elettorale proporzionale tenden- zialmente pura2. La DC non seppe adeguarsi a una trasformazione che la spingeva a rivolgersi ai post-comunisti o alla Lega Nord o ai missini per stipulare alleanze pro- grammatiche. In poco tempo si produsse una scissione che pose fine all’unità politica dei cattolici e che grossomodo ricalcava la divisione tra sinistra e destra democristiana, con la nascita del PPI e del gruppo neo-centrista CCD. I contemporanei accomunarono il destino del sistema partitico a quello delle isti- tuzioni. Per questa ragione la fine dell’egemonia della DC ha significato per molti l’av- vio di una Seconda Repubblica. Il termine aveva una elevata valenza simbolica poiché riassumeva le attese per un miglior funzionamento delle istituzioni e per un ricambio profondo dell’elite politica, che comportasse l’uscita di scena dei personaggi compro- messi con il vecchio sistema. Il modello di riferimento era la Quinta Repubblica Fran- cese sorta nel 1958. Dalla Seconda Repubblica si attendeva infatti la rimozione degli aspetti patologici della Prima: gli esecutivi deboli, la radicata corruzione e l’impossibi- lità di realizzare l’alternanza al governo per via elettorale. Gli storici fanno coincidere l’avvio della Seconda Repubblica con l’ingresso in po- litica di Silvio Berlusconi, l’imprenditore che nel 1994 fondò il movimento Forza Ita- lia, approfittando del terremoto del biennio 1992-93. Questo late-comer3 della politica italiana introdusse nel discorso pubblico temi innovativi, ispirandosi alla visione eco- nomica neo-liberista che nel decennio precedente si era imposta negli USA e in Gran Bretagna con i governi di Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Berlusconi diede for- ma al suo movimento partendo dall’agenzia di marketing Publitalia ‘80, allo scopo di sfruttare nell’arena elettorale le relazioni sociali che aveva sviluppato nell’ambito pub- blicitario e imprenditoriale.
Recommended publications
  • ESS9 Appendix A3 Political Parties Ed
    APPENDIX A3 POLITICAL PARTIES, ESS9 - 2018 ed. 3.0 Austria 2 Belgium 4 Bulgaria 7 Croatia 8 Cyprus 10 Czechia 12 Denmark 14 Estonia 15 Finland 17 France 19 Germany 20 Hungary 21 Iceland 23 Ireland 25 Italy 26 Latvia 28 Lithuania 31 Montenegro 34 Netherlands 36 Norway 38 Poland 40 Portugal 44 Serbia 47 Slovakia 52 Slovenia 53 Spain 54 Sweden 57 Switzerland 58 United Kingdom 61 Version Notes, ESS9 Appendix A3 POLITICAL PARTIES ESS9 edition 3.0 (published 10.12.20): Changes from previous edition: Additional countries: Denmark, Iceland. ESS9 edition 2.0 (published 15.06.20): Changes from previous edition: Additional countries: Croatia, Latvia, Lithuania, Montenegro, Portugal, Slovakia, Spain, Sweden. Austria 1. Political parties Language used in data file: German Year of last election: 2017 Official party names, English 1. Sozialdemokratische Partei Österreichs (SPÖ) - Social Democratic Party of Austria - 26.9 % names/translation, and size in last 2. Österreichische Volkspartei (ÖVP) - Austrian People's Party - 31.5 % election: 3. Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ) - Freedom Party of Austria - 26.0 % 4. Liste Peter Pilz (PILZ) - PILZ - 4.4 % 5. Die Grünen – Die Grüne Alternative (Grüne) - The Greens – The Green Alternative - 3.8 % 6. Kommunistische Partei Österreichs (KPÖ) - Communist Party of Austria - 0.8 % 7. NEOS – Das Neue Österreich und Liberales Forum (NEOS) - NEOS – The New Austria and Liberal Forum - 5.3 % 8. G!LT - Verein zur Förderung der Offenen Demokratie (GILT) - My Vote Counts! - 1.0 % Description of political parties listed 1. The Social Democratic Party (Sozialdemokratische Partei Österreichs, or SPÖ) is a social above democratic/center-left political party that was founded in 1888 as the Social Democratic Worker's Party (Sozialdemokratische Arbeiterpartei, or SDAP), when Victor Adler managed to unite the various opposing factions.
    [Show full text]
  • Parliaments and Legislatures Series Samuel C. Patterson
    PARLIAMENTS AND LEGISLATURES SERIES SAMUEL C. PATTERSON GENERAL ADVISORY EDITOR Party Discipline and Parliamentary Government EDITED BY SHAUN BOWLER, DAVID M. FARRELL, AND RICHARD S. KATZ OHI O STATE UNIVERSITY PRESS COLUMBUS Copyright © 1999 by The Ohio State University. All rights reserved. Library of Congress Cataloging-in-Publication Data Party discipline and parliamentary government / edited by Shaun Bowler, David M. Farrell, and Richard S. Katz. p. cm. — (Parliaments and legislatures series) Based on papers presented at a workshop which was part of the European Consortium for Political Research's joint sessions in France in 1995. Includes bibliographical references and index. ISBN 0-8142-0796-0 (cl: alk. paper). — ISBN 0-8142-5000-9 (pa : alk. paper) 1. Party discipline—Europe, Western. 2. Political parties—Europe, Western. 3. Legislative bodies—Europe, Western. I. Bowler, Shaun, 1958- . II. Farrell, David M., 1960- . III. Katz, Richard S. IV. European Consortium for Political Research. V. Series. JN94.A979P376 1998 328.3/75/ 094—dc21 98-11722 CIP Text design by Nighthawk Design. Type set in Times New Roman by Graphic Composition, Inc. Printed by Bookcrafters, Inc.. The paper used in this publication meets the minimum requirements of the American National Standard for Information Sciences—Permanence of Paper for Printed Library Materials. ANSI Z39.48-1992. 98765432 1 Contents Foreword vii Preface ix Part I: Theories and Definitions 1 Party Cohesion, Party Discipline, and Parliaments 3 Shaun Bowler, David M. Farrell, and Richard S. Katz 2 How Political Parties Emerged from the Primeval Slime: Party Cohesion, Party Discipline, and the Formation of Governments 23 Michael Laver and Kenneth A.
    [Show full text]
  • Le Culture Politiche Italiane E L'integrazione Europea Nella
    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA Storia d’Europa: società, istituzioni e sistemi politici europei XIX-XX secolo XXI CICLO Dal vincolo esterno all’europeizzazione? Le culture politiche italiane e l’integrazione europea nella rincorsa alla moneta unica (1988-1998) (M-STO/04) Coordinatore: Prof. Leonardo Rapone Tutor: Prof. Leonardo Rapone Dottorando: Massimo Piermattei 2 Al nonno Adalberto, che ha conosciuto solo l’italica lira.. ...a Danielino, piccolo europeo con la moneta unica …ai miei genitori che con i loro sforzi con l’uno e l’altro conio e con la loro presenza, mi hanno permesso di realizzare tanti miei sogni, tra i quali questo, …grazie! 3 4 Dal vincolo esterno all’europeizzazione? Le culture politiche italiane e l’integrazione europea nella rincorsa alla moneta unica (1988-1998) INTRODUZIONE Perché questa ricerca …………………………………………………………... 9 L’arco cronologico, i partiti, le fonti, le ipotesi………………………………… 11 CONSIDERAZIONI STORIOGRAFICHE …………………………………………………... 17 CAPITOLO 1 UNA NUOVA STAGIONE POLITICA PER LA CEE E PER L ’E UROPA : I PARTITI ITALIANI DA HANNOVER AL CROLLO DEL MURO 1. Il contesto storico/politico italiano e comunitario negli anni ’80 …………… 29 2. I partiti italiani e l’integrazione europea ……………………………………. 32 3. I primi passi verso l’unificazione monetaria: il Consiglio europeo di Hannover ………………………………………………………………………... 36 4. Il referendum d’indirizzo e la nuova legge elettorale ……………………....... 39 4.1 La legge del 18/01/1989, n.9................................................................. 39 4.2 Il referendum d’indirizzo…………………………………………….. 42 5. La campagna elettorale per le elezioni europee del 18 giugno 1989 ………... 46 5.1 I partiti, l’Italia, l’Europa del 1992, la campagna elettorale………….
    [Show full text]
  • How Political Parties, Rather Than Member-States, Are Building the European Union
    How Political Parties, Rather than Member-States, Are Building the European Union Josep M. Colomer Higher Council of Scientific Research (CSIC) and Pompeu Fabra University, Barcelona Abstract Political party formation and coalition building in the European Parliament is being a driving force for making governance of the highly pluralistic European Union relatively effective and consensual. In spite of successive enlargements and the very high number of electoral parties obtaining representation in the European Union institutions, the number of effective European Political Groups in the European Parliament has decreased from the first direct election in 1979 to the fifth in 1999. The formal analysis of national party¹s voting power in different European party configurations can explain the incentives for national parties to join large European Political Groups instead of forming smaller nationalistic groupings. Empirical evidence shows increasing cohesion of European Political Groups and an increasing role of the European Parliament in EU inter-institutional decision making. As a consequence of this evolution, intergovernmentalism is being replaced with federalizing relations. The analysis can support positive expectations regarding the governability of the European Union after further enlargements provided that new member states have party systems fitting the European Political Groups. JEL: C71, D72. H77 Keywords: Political parties, Coalitions, Power indices, Political institutions, European Union. Address: Prof. Josep M. Colomer. Universitat Pompeu Fabra, Department of Economics. Ramon Trias Fargas 25. Barcelona 08005 Spain. e-mail: [email protected] 1. Introduction The evolution of the European Community (EC) and the European Union (EU) demonstrates that not only formal institutions, but also organizations, such as political parties, can play an aggregating role, rendering institutional decision-making feasible in a pluralistic community.
    [Show full text]
  • Dottorato Di Ricerca in Scienze Storico-Sociali
    DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE STORICO-SOCIALI CICLO XXVI COORDINATORE Prof. Mannori Luca L’ETÀ BERLUSCONIANA. IL CENTRO-DESTRA DAI POLI ALLA CASA DELLA LIBERTÀ 1994-2001 Settore Scientifico Disciplinare M-STO/04 Anni 2011/2013 2 RINGRAZIAMENTI La presente tesi di dottorato è frutto di un lavoro di ricerca che è stato reso possibile in primo luogo dall’Università di Firenze, e in particolar modo dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali che mi hanno dato l’opportunità di intraprendere un percorso formativo che mi consentisse di approfondire i miei studi e ai quali va la mia riconoscenza. Ringrazio il professor Sandro Rogari, tutor del progetto, che fin dalla stesura della tesi di laurea magistrale mi ha spinto a seguire questo percorso e mi ha sempre sostenuto, fornendo utili consigli sul lato professionale e mostrando una grande umanità. Ringrazio altresì il coordinatore del dottorato in Scienze storico-sociali, il professor Luca Mannori, sempre disponibile a rispondere ai miei dubbi ed alle mie curiosità. Le dottoresse Giustina Manica e Sheyla Moroni sono state in questi anni un riferimento costante: la stima maturata nei loro confronti va ben oltre il mero aspetto professionale. Devo altresì esprimere la mia riconoscenza nei confronti del professor Domenico Fisichella e dell’avvocato Alfredo Biondi, che, mettendo a disposizione le loro esperienze personali, hanno dato un contributo fondamentale alle mie ricerche. Allo stesso modo ringrazio l’onorevole Antonio Palmieri per il materiale documentario che mi ha fornito. Una delle condizioni fondamentali che mi hanno permesso di intraprendere questo percorso è stata senza dubbio la presenza di una famiglia che mi è sempre stata vicino, dandomi affetto e fiducia nell’intero mio cursus studiorum.
    [Show full text]
  • 50 YEARS of EUROPEAN PARLIAMENT HISTORY and Subjugated
    European Parliament – 50th birthday QA-70-07-089-EN-C series 1958–2008 Th ere is hardly a political system in the modern world that does not have a parliamentary assembly in its institutional ‘toolkit’. Even autocratic or totalitarian BUILDING PARLIAMENT: systems have found a way of creating the illusion of popular expression, albeit tamed 50 YEARS OF EUROPEAN PARLIAMENT HISTORY and subjugated. Th e parliamentary institution is not in itself a suffi cient condition for granting a democratic licence. Yet the existence of a parliament is a necessary condition of what 1958–2008 we have defi ned since the English, American and French Revolutions as ‘democracy’. Since the start of European integration, the history of the European Parliament has fallen between these two extremes. Europe was not initially created with democracy in mind. Yet Europe today is realistic only if it espouses the canons of democracy. In other words, political realism in our era means building a new utopia, that of a supranational or post-national democracy, while for two centuries the DNA of democracy has been its realisation within the nation-state. Yves Mény President of the European University Institute, Florence BUILDING PARLIAMENT: BUILDING 50 YEARS OF EUROPEAN PARLIAMENT HISTORY PARLIAMENT EUROPEAN OF YEARS 50 ISBN 978-92-823-2368-7 European Parliament – 50th birthday series Price in Luxembourg (excluding VAT): EUR 25 BUILDING PARLIAMENT: 50 YEARS OF EUROPEAN PARLIAMENT HISTORY 1958–2008 This work was produced by the European University Institute, Florence, under the direction of Yves Mény, for the European Parliament. Contributors: Introduction, Jean-Marie Palayret; Part One, Luciano Bardi, Nabli Beligh, Cristina Sio Lopez and Olivier Costa (coordinator); Part Two, Pierre Roca, Ann Rasmussen and Paolo Ponzano (coordinator); Part Three, Florence Benoît-Rohmer; Conclusions, Yves Mény.
    [Show full text]
  • 25 Years of the Sakharov Prize
    CARDOC JOURNALS No 11 - NOVEMBER 2013 25 YEARS OF THE SAKHAROV PRIZE The European Parliament upholding freedom of thought ARCHIVE AND DOCUMENTATION CENTRE (CARDOC) EUROPEAN PARLIAMENT EN Author of the document: Päivi VAINIOMÄKI Coordinator: Donato ANTONA EUROPEAN PARLIAMENT ARCHIVE AND DOCUMENTATION CENTRE (CARDOC) [email protected] NB: The opinions expressed in this document are those of the author and in no way represent those of the European Parliament or of any of its bodies or services. Cover picture: Sculpture of Andrei Sakharov by Peter Shapiro © Barbara Krawcowicz, http://www.flickr.com/photos/krawcowicz/3953805297/ Other photos © European Union 1989-2012 - European Parliament. Luxembourg: Publications Office of the European Union. ISBN 978-92-823-4880-2 doi: 10.2861/38589 © European Union, 2013 Printed in Luxembourg TABLE OF CONTENTS TABLE OF CONTENTS FOREWORD ____________________________________________________________________________________________________________________________ 5 by Martin Schulz, President of the European Parliament INTRODUCTION ___________________________________________________________________________________________________________________ 7 CHAPTER I – THE EUROPEAN PARLIAMENT AND ANDREI SAKHAROV _______ 9 CHAPTER II – THE CREATION OF THE SAKHAROV PRIZE _________________________________ 15 1. The proposal by Mr Deniau and the parliamentary report (1984-1985) ________ 15 2. The creation of the prize (1986-1988) ___________________________________________________________________ 19 2.1. Development
    [Show full text]
  • Democracy in the European Parliament
    FIRST DRAFT Comments Welcome Democracy in the European Parliament by Simon Hix London School of Economics and Political Science Abdul Noury Free University of Brussels Gérard Roland University of California, Berkeley 11 July 2005 S. Hix, A. Noury and G. Roland (2005) Democracy in the European Parliament Detailed Table of Contents Introduction ........................................................................................................................................... 1 Summary of the Argument and the Main Findings ........................................................................ 4 Outline of the Book ......................................................................................................................... 7 Lessons for Political Science and European Politics .................................................................... 10 Chapter 1 Development of the European Parliament ....................................................................... 15 1.1. Powers of the European Parliament ....................................................................................... 15 1.1.1. Power to Control the Executive: A Hybrid Model ....................................................... 17 1.1.2. Power to Make Legislation: From a Lobbyist to a Co-Legislator................................. 21 1.2. Political Parties in the European Parliament: A ‘Two-Plus-Several’ Party System .............. 25 1.3. The Electoral Disconnection .................................................................................................
    [Show full text]
  • Institutionalised Consensus in Europe's Parliament
    Institutionalised Consensus in Europe’s Parliament Giacomo Giorgio Edward Benedetto College: London School of Economics and Political Science Thesis for the University of London Degree of Doctor of Philosophy in Government 1 Abstract Embedded consensus has characterised the behaviour of the European Parliament since its foundation in the 1950s. This research tests the path dependence of consensus during the period of 1994 to 2002, in the light of the changing institutional powers of the Parliament. It challenges existing theory and empirical evidence drawn mainly from roll call votes that has concluded that the European Parliament has become more competitive internally in response to increased institutional powers. There are three causal factors that reinforce consensus: the need to reconcile national and ideological divisions within a multinational political system; the pull of external institutional factors such as institutional change or the separation of powers; and internal incentives for collusion between political actors influenced by the need to accommodate the interests of the national elites present at the level of the European Union. Switzerland, a multiple cleavage system of decentralised federalism that includes consociational characteristics and a separation of powers, provides a comparative reference point for institutionalised consensus. The hypotheses of institutionalised consensus are tested empirically in four ways: 1) by roll call votes between 1994 and 2001, focusing on procedure, policy area, and the cut-off point of the 1999 elections; 2) competition and consensus in the distribution of policy-related office in the Parliament; 3) by Parliament’s use of its powers of appointment and censure over other institutions; and 4) by the internal consensus on the preparation of Parliament’s bids for greater powers when the European Union Treaties are reformed.
    [Show full text]
  • Infospective on the European Elections and the European
    Background Brief No. 12 EUC Background Brief No. May 2014 INFOSPECTIVE ON THE EUROPEAN ELECTIONS AND THE EUROPEAN PARLIAMENT Dexter Lee & Devi Shree Malarvanan EU Centre in Singapore Contents Introduction 1 History of Treaty Changes 2 Strengthening of Parliament’s Powers 3 European Elections (1979-2009) 4 State of the Political Groups 11 The 2014 European Elections 12 The European and European Parliament Elections Introduction The European Coal and Steel Community (ECSC) founded in 1952, laid the foundation stones for European integration and has evolved to what we see as the European Union today. In the Treaty of Paris signed to create the ECSC, three key institutions, the High Authority, the Common Assembly and the Special Council of Ministers were responsible for the functioning of the Community. The Parliamentary Assembly later replaced the Common Assembly when the Treaty of Rome created the European Communities in 1958. The High Authority is now the European Commission, the Special Council of Ministers is now the Council of the European Union, and the Parliamentary Assembly which began more as an Advisory Body is now a full-fledged co-legislator in the institutional triangle of the European Union. This institutional triangle refers to the relationship that governs the European Commission, the Council of the European Union and the European Parliament - each institution has to act in accordance with the Photo: thisis1979.blogspot.com powers conferred on it by the Treaties in accordance The first direct elections for with the division of powers. The InstitutionalTriangle the European Parliament took place in 1979. Yet, because of the lack of a European “demos” and pan-European parties, the campaigning during the European elections tended to focus on national issues and very few pan-European issues surfaced throughout the first few European elections.
    [Show full text]
  • Calossi Cicchi QCR (Final)
    European Parliament Political Groups and European Political Parties: Development and relationship between two faces of the EU political system Enrico Calossi, Università di Pisa Lorenzo Cicchi, European University Institute Table of Contents 1. INTRODUCTION: THE PARTY SYSTEM AT EU LEVEL 2 2. THE DEVELOPMENT OF THE EURO-PARTY STRUCTURE 4 2.1. THE EUROPEAN PARLIAMENT POLITICAL GROUPS 5 2.2. EUROPEAN POLITICAL PARTIES 9 3. THE RELATIONSHIP BETWEEN EPPGS AND EUPPS 12 3.1. MEMBERSHIP OVERLAP 12 3.2. BALANCE OF ORGANIZATIONAL STRENGTH 15 4. CONCLUSIONS 19 REFERENCES 21 1. Introduction: the party system at EU level Political parties have been important actors of the European integration. As soon as the borders between European countries have become more porous, the relations amongst national parties of similar political orientation have become stronger. This process has led to the creation of several organisations at the European level, of which the most relevant are the Political Groups in the European Parliament (EPPGs) and the European Political Parties (EuPPs), formerly known as Political Parties at the European Level (PPELs). These structures have progressively increased their resources, becoming less dependent, functionally and politically, from the national parties. Most of the literature has concentred its efforts in analysing the Europeanisation of the national political parties, while few have been devoted to analyse the tensions between the national actors and the European actors and practically no effort has been done to study the relations between the two Euro-level party organisations. According to Bardi (2006), the Richard Katz’s and Peter Mair’s (1993) three-face scheme1 can be analytically applied to study party politics also at the European level, where the Party in Public Office is represented by European Parliament Political Groups and the Party in Central Office by the European Political Parties.
    [Show full text]
  • EL PARLAMENTO EUROPEO Evolución Y Aporte En El Perfeccionamiento De La Unión Europea
    Universidad de Chile Facultad de Derecho Departamento de Derecho Internacional EL PARLAMENTO EUROPEO Evolución y aporte en el perfeccionamiento de la Unión Europea Memoria de Prueba para optar al grado académico de Licenciado en Ciencias Jurídicas y Sociales Gabriel Emilio Anich Sfeir Profesora Guía: Ph.D Ana María Moure Pino Santiago de Chile 2020 Tesis inscrita en el Departamento de Derechos Intelectuales de Ministerio de las Culturas, las Artes y el Patrimonio del Gobierno de Chile Nº2020-A-7088 1 Nous ne coalisons pas des Etats, nous unissons des hommes. Jean Monnet (1888-1979) 2 ÍNDICE ÍNDICE 3 AGRADECIMIENTOS 6 RESUMEN 7 INTRODUCCIÓN 8 CAPÍTULO I 12 ANTECEDENTES DEL PARLAMENTO EUROPEO 12 1.1 Generalidades del Parlamento 12 1.2 Ideas y propuestas de un Parlamento para Europa desde la Edad Media 14 1.2.1 Pensadores medievales y de comienzos de la Edad Moderna 15 1.2.2 La visión cuáquera: Penn y Bellers 15 1.2.3 El Congreso Europeo del abate de Saint-Pierre 18 1.2.4 Saint-Simon y su Parlamento de Europa 19 1.2.5. La Dieta de la Confederación Germánica 20 1.3 Un precedente inmediato: la Asamblea del Consejo de Europa 21 1.3.1 Primeros movimientos por la integración europea de posguerra 21 1.3.2 La alborada del federalismo: de la La Haya al Consejo de Europa 23 1.3.3 La Asamblea Consultiva: pionera pero insuficiente 27 CAPÍTULO II 31 LOS PRIMEROS PARLAMENTOS COMUNITARIOS (1950-1969) 31 2.1 La Asamblea Común de la Comunidad Europea del Carbón y del Acero 31 2.1.1 La Declaración Schuman y su contexto 31 2.1.2 La Asamblea dentro del Tratado
    [Show full text]