Mercoledì 21 aprile !l)<)3 in Italia pagina1 i 9 ro iJj-j„^i£.!rt;*wi<. uùt*J$BSf&!in-, 'i. •*.& L'« L'Italia Nuove pesanti accuse di un contro il senatore a vita L'incontro con il capo di Cosa Nòstra, l'onorevole Lima dei misteri e i cugini Salvo per «risolvere» i problemi del maxiprocesso E un poliziotto racconta di un colloquio con un capocosca Andreotti nelle spire della Piovra Quattro foto sospette e il bacio di Totò Riina

•• e Totò Riina. Si incon­ Andreotti in chiesa, a Roma. Quattro foto­ re di Maggio, uomo d'onore di San Giuseppe 1987. Totò Rima, latitante da almeno tre lu­ trano a casa di Ignazio Salvo, re delle esatto­ grafie lo ritraggono seduto in compagnia di Jato, in una caserma dei carabinieri, ha urla­ stri, era già il capo di Cosa Nostra. La guerra rie siciliane, uomo d'onore. Un lunghissimo «una famigliola» siciliana, i coniugi Sinacon, to la sua «credibilità»: «lo, mettendovi Riina in di mafia praticamente chiusa, con la mattan­ colloquio a porte chiuse che si conclude, se­ mamma e papà di Vincenzo, killer di Cosa mano, vi ho fatto fare un passo grosso. Ho za dei perdenti. Erano stati già uccisi il gene­ condo la tradizione, con tre baci. Riina, ri­ Nostra. preso questa decisione, pur essendo "pulito" rale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il giudice Gia­ spettoso, posa le sue labbra sulle guance del Sono queste le nuove «acquisizioni proba­ (vale a dire che avrei potuto cavarmela con como Ciaccio Montalto, il commissario Mon­ «presidente» e subito dopo su quelle di Salvo torie» che i giudici di hanno inviato qualche mese di carcere, se me ne fossi stato tana, il capo della Mobile di Palermo Ninni Lima. Infine, bacia Ignazio Salvo. Andreotti a in Senato per integrare la richiesta di autoriz­ zitto), volevo dare concreta dimostrazione di Cassarà. E in quell'attico, ricorda Baldassarre . Lo ha invitato il sindaco zazione a procedere nei confronti del senato­ completo abbandono del mio passato». Ed Di Maggio, «l'onorevole» s'appartava con il per parlare della pesca nel canale di Sicilia. re a vita Giulio Andreotti. ha raccontato, l'ex autista di Riina, tutti i par­ capo della mafia. Tre ore, tre ore e mezza. Ad un certo punto il «presidente» si allontana ticolari di quell'incontro tra Andreotti, Lima e Per parlare di che? Forse del maxi-processo e si apparta con , uomo È questa - stando alla linea difensiva - la puntata numero tre del Grande Complotto? Riina, in casa di Ignazio Salvo. Ha descritto (di come «aggiustarlo»), che proprio nell'87, d'onore della famiglia mafiosa guidata da nei minimi dettagli l'abitazione, il parquet, «i il 16 dicembre, si conclude e con pesanti . È il 19 agosto 1985, un ispet­ Appare sempre più difficile sostenere una te­ si del genere. Le foto esistono, e sono custo­ pesanti tendaggi in stoffa». Ed ha parlato an­ condanne per gli uomini della Cupola. È la tore di polizia vede e annota, scrive un'infor­ che di un'altra persona (il nome 6 coperto da prima grande offensiva contro Cosa Nostra, mativa, la trasmette ai suoi superiori. Carte dite in una cassaforte della Giunta per le im­ che «dormiranno» per otto lunghi anni in un munità. Esiste anche il rapporto del sovrin­ omissis) che stava 11 ad aspettare. 1 giudici ri­ che pagherà cinque anni cassetto. Quale? tendente di polizia Stramandino. E Baldassar­ costruiscono la data di quel meeting, forse il dopo, saltando in aria a Capaci.

ENRICO FIERRO GIAMPAOLO TUCCI Alla fine, venne a chiamarmi nò l'onorevole Lima. Dopo Quattro fotografie. mo d'onore. «Nella saletta te presentatomi a Palermo da Ignazio Salvo, e io ritornai nel quell'incontro non rividi più Lo scorso primo aprile, è stala privata dell'albergo...». Totò Rima». Il padre, Vito, ò un «*• ROMA Scontorto, cos'al­ padroni dell'esattoria in Sicilia, salone-studio, salutai le perso­ neanche Ignazio Salvo. Non so perquisita l'abitazione di Vin­ Il 19-8-85. Giulio Andreotti par­ boss, «considerato il braccio tro potrebbe provare - il sena­ entrambi morti, ndr.) e, me­ ne che erano ancora lì presen­ come fossero arrivati a casa di cenzo Sinacori, nato a Mazara tecipa ad una seduta del con­ destro di Mariano Agate». L'in­ tore Giulio Andreotti - nel leg­ diante questi, l'onorevole Sal­ ti, e cioè l'onorevole Andreotti Salvo i due parlamentari. Non del Vallo (), accusato siglio comunale di Mazara del contro tra Andreotti e il figlio gere le nuove accuse contro di vo Lima, «al (ine di contattare il e l'onorevole Lima, stringendo notai in strada macchine di di appartenenza a Cosa Nostra Vallo, dedicata «ai problemi del boss fini in un'informativa lui giunte da Palermo? Ci sono "loro comune amico" per i loro la mano, e me ne andai rappresentanza nò persone e di omicidio. Gli agenti hanno della pesca nel canale di Sici­ scntta dal funzionano di poli­ quattro fotografie che lo ritrag­ problemi del maxiprocesso». con Riina; fummo accompa­ che potessero farmi pensare trovatoi tra le altre cose, venti­ lia e ai rapporti con la Tunisia». zia: perché questi otto anni di gono, in una chiesetta roma­ Interrogato di nuovo il 16 apri-. gnati fino all'ascensore da appartenessero ad una scorta. sei (otografie a colon. Le foto­ Al termine della seduta, cena silenzio? na, vicino ai genitori e alla zia le. il pentito ha precisato che Ignazio Salvo. Neanche lungo Riina mi raccomandò che la grafie di una «cerimonia reli­ presso l'hotel Hopps Qui, An­ L'auto dei Salvo. di Vincenzo Sinacon. Andreot­ Rima, parlando del «comune il viaggio di ritorno, Runa mi cosa restasse assolutamente giosa alla quale era presente dreotti viene notato da un fun­ Giulio Andreotti ha smentito, ti non vi compare in veste uffi- . amico», pronunciò un nome e disse nulla sul contenuto del segreta, facendomi con la ma­ anche il senatore Giulio An­ zionano della polizia di Stato categoricamente, di avere co­ ciale e Vincenzo Sinacori e un un cognome: Giulio Andreotti. colloquio che aveva avuto, ma no il gesto di chi chiude a chia­ dreotti». Si tratta dell'inaugura­ (Slramandino) «mentre si ap­ nosciuto i cugini Salvo e di killer di Cosa Nostra. Ce la te­ Fatta questa precisazione, Di parlammo del più e del meno. ve uria porta, per dire che era zione, avvenuta il 28-11-87 a partava in una saletta privata avere usato le loro «auto blin­ stimonianza del pentito Bal­ Maggio ha poi continuato il Lasciai Riina nello stesso posto un discorso di cui non dovevo Roma, della chiesa «Cristo Re». dell'albergo con Andrea Man­ date», durante i suoi viaggi in dassarre Di Maggio, che rac­ suo racconto: «Riina m'incari­ parlare assolutamente con Il parroco è Don Baldassarre ciaracina». «Il sovrintendente Sicilia. La smentita ò dedicata, conta di un incontro palermi­ cò anche di chiedere a Ignazio dove lo avevo prelevato. Riten­ nessuno... Nò l'onorevole Lima soprattutto, al pentito France­ tano (primavera '87?) tra il Salvo un appuntamento con go, ma voglio precisare che si nò l'onorevole Andreotti mi Pernice, zio di Vincenzo Sini- Stramandino notava inoltre sco Manno Mannoia, che rac­ sette volte presidente del Con­ Andreotti». Il messaggio fu tra­ tratta solo di una mia deduzio­ vennero presentati come uo­ cori. In quattro fotografie, che nmaneva sulla porta d'in­ conti' di una nunione tra politi­ siglio e il capo della mafia, To- , smesso e, quindici giorni do­ ne basata sul precedente col­ mini d'onore, nò mi fu mai det­ compare Andreotti. Sono state gresso della saletta, quasi a ga­ ci e mafiosi, cui Andreotti giun­ tò Riina: «Rima salutò con un po, «... Runa mi fece sapere, loquio con Salvo, avvenuto to che lo fossero. Runa in per­ identificate le persone che gli rantire la riservatezza del col­ se «sull'auto dei Salvo». Un n- bacio tutte e tre le persone. tramite Angelo La Barbera, di quindici giorni prima, ritengo sona mi ha ribadito più volte stanno accanto. Tra di esse, i loquio, l'allora sindaco Gaspe- scontro alle dichiarazione di Andreotti, Lima e Ignazio Sal­ farmi trovare, alle 14.30 di un che l'argomento dell'incontro che non ò possibile che un uo­ genitori di Vincenzo Sinicon e rino Zaccaria, attualmente de­ Mannoia ò stato trovato negli vo». Ce una «relazione di servi­ certo giorno che non ricordo, non possa che essere stato atti­ mo politico, di qualsiasi livello, la zia, Rosa Pernice. In una fo­ tenuto nell'ambito di un'inda­ atti del maxi-processo contro zio», scritta. nell'85, da un so­ nel magazzino vicino al pol­ nente al maxi-processo». divenga uomo d'onore... alla to, Andreotti stringe la mano a gine su illeciti nel Comune di Cosa Nostra. Interrogatorio di vrintendente di polizia: An­ laio dietro la casa del Sole, che L'incontro avvenne nell'87. base di questa regola, vi è un Vincenzo Pernice, altro zio di Mazara». Chi è Andrea Mancia­ Ignazio Salvo, 20-5-86: «Il dot­ dreotti, a Mazara del Vallo, ho già indicato molte altre vol­ «Riina mi disse: è una cosa sostanziale disprezzo di Cosa Vincenzo Sinicori. «Dalle foto­ racina? «Attualmente, ò latitan­ tor Cambria (amministratore s'apparta in una saletta con te. Riina mi fece sapere pure di segreta». «Mi sembrava che Nostra verso gli uomini politi­ grafie si rileva che il senatore te, in quanto colpito da diversi delegato della Satris, società Andrea Manciaracina, uomo presentarmi vestito in modo Andreotti, Lima e Riina si ci... lo ho interpretato il bacio Andreotti presenzia in veste provvedimenti cautelari tra cui «estita dai cugini Salvo, ndr.) è d'onore, adesso latitarne, e ap- elegante, lo mi recai all'ap­ conoscessero già». «Cosa che si sono scambiati l'onore­ non ufficiale, poiché sono as­ un'ordinanza dell'I-3-'93 per Iratcrno amico dell'onorevole . partoriente alla «famiglia» del puntamento con una Golf tur­ Nostra disprezza i politici». vole Andreotti e l'onorevole Li­ senti altre Autontà ed egli sie­ appartenenza alla lamiglia Lima. Il dottor Cambria ha una superboss Mariano Agate. • . bo bianca. Riina giunse, ac­ «lo non posso essere preciso ma con Riina come un segno de In seconda fila, sulla stessa mafiosa di Mazara del Vallo, di queste macchine blindate. E Sono importanti, queste compagnato da Pino Sansone, sulla collocazione temporale di rispetto "finché le cose van­ panca dei genitori e della zia diretta da Mariano Agate». Bal­ quindi ò probabile che l'ono­ nuove accuse, soprattutto per con un'utilitaria, e prese posto dell'incontro di cui ho parlato, no nel verso giusto". La mia di Vincenzo Sinicori». • * dassarre Di Maggio ha indicato revole Lima ne abbia fatto uso. due motivi. In primo luogo, " con me sulla mia Golf, dicen­ perche -come ho detto in tutti impressione... è che i tre si co­ E il poliziotto vide Andreot­ Andrea Manciaracina come Ne ha fatto uso l'onorevole An­ perche farebbero presumere domi che dovevamo andare i miei precedenti verbali - ho noscessero già». ti che si appartava con l'uo­ •uomo d'onore, personalmen­ dreotti». che Andreotti abbia avuto rap­ da Ignazio Salvo. Nò Sansone un'estrema difficoltà a fissare porti non solo con i boss della nò altri ci seguirono. Arrivam­ nel tempo i miei ricordi. Non mafia perdente, Tano Badala- mo davanti al cancello del ga­ posso essere sicuro neanche menti e Stefano Bontade, ma , rage dell'edificio in cui abitava se rincontro sia avvenuto in anche con i corlconesi. e con il Salvo (Palermo, via Vittorio una determinata stagione del­ loro sanguinario capo, Totò ' Veneto numero 3, ndr.). Con l'anno, anche se mi sembra Riina. Il «patto» non sarebbe l'ascensore, io il Riina e (omis­ che si trattasse di fine primave­ Don Pernice stato sciolto, dunque, ncll'81, sis) salimmo nella casa di Sal­ ra. Penso che l'incontro si situi anno in cui muore Bontade. In ' vo, il quale ci fece entrare, fa­ nel tempo, all'inarca nello «Il senatore secondo luogo, perchè vacilla, • cendoci percorrere un corri­ stesso periodo, e forse un poco rischia di crollare, a questo " doio in fondo al quale, sulla Giulio punto, il «pilastro» della linea destra, c'era una stanza nella prima di,..». Baldassarre Di non conosce difensiva andreottiana: contro quale ci fece entrare. Al nostro Maggio cita un episodio verifi­ Andreotti. £ di me ci sono soltanto le paro­ arrivo, le persone presenti, che catosi nel settembre dell'88. I Al centro le dei pentiti, della mafia, cioè, io riconobbi senza ombra di giudici commentano: «È vero­ i mafiosi» il capo che vuole vendicarsi per i prov­ dubbio essere l'onorevole An­ simile ritenere che, come in al­ tre occasioni, il Di Maggio in­ di Cosa Nostra, vedimenti adottati dal mio go­ dreotti e l'onorevole Salvo Li­ Totò Runa verno. No, non è cosi. Oltre ai ma, si alzarono e ci salutaro­ corra qui in un errato ricordo pentiti, adesso ci sono anche no. In particolare, io strinsi la temporale. Nell'interrogatorio M ROMA. «Il Presidente non conosce poti. SI, c'era anche mio nipote Vincenzo, e, a fianco, un funzionario di polizia e una mano ai due deputati e baciai del 18-1-93, egli aveva colloca­ mafiosi». Don Baldassarre Pernice urla figlio di mia sorella Rosa. Sapevo che ave­ il pentito macchina fotografica. - . - Ignazio Salvo, che pure avevo to temporalmente l'incontro questa frase ai cronisti. Sono le 17,45 ed è va qualche problema con la giustizia, ma Tommaso «Andreotti e lima si alzaro­ già salutato al mio arrivo. Rii­ con Ignazio Salvo in epoca an­ appena uscito dallo studio di Giulio An­ non che fosse accusato di mafia». Smenti­ Buscetta no e ci salutarono». «Riina na, invece, salutò con un bacio teriore alla riunione di Cosa dreotti in San Lorenzo in Lucina. Col «Pre­ sce, il sacerdote. Promette di «informarsi salutò con un bado An­ tutte e tre le persone (Andreot­ Nostra, concernente il com­ sidente» si è intrattenuto per mezz'ora. meglio nei prossimi giorni», quando giura , dreotti, - Lima e Salvo». ti, Lima e Salvo)». portamento da adottare in oc­ Hanno parlato di quella cerimonia del 28 che si recherà a Mazara del Vallo. Ricorda - «L'Incontro durò tre ore, casione delle elezioni nazio­ settembre di cinque anni fa nella chiesa di i suoi primi incontri con Andreotti. Lui, tre ore e mezza». «Subito dopo, io andai in nali del 1987. Questa indica­ «Cristo Re» nel quartiere di Casal Morena, «prete operaio», conosce il senatore a vita Baldassarre Di Maggio, di San un'altra stanza, alla quale si zione temporale appare, poi, periferia degradata della capitale. In chie­ durante una vertenza sindacale. E quelle Giuseppe Jato, è il pentito che, accedeva sempre tramite il coerente con il successivo rife­ sa, c'erano tanti siciliani: anche i genitori foto? «I giudici - commenta -le usano per lo scorso gennaio, ha permes­ corridoio. La stanza in cui io vi­ rimento al dibattimento del so la cattura di Totò Riina. Al maxi-processo». di Vincenzo Sinacori, killer di mafia e ni­ dare interpretazioni a tutto». Nella piazzet­ capo di Cosa Nostra è stato di l'onorevole Andreotti e l'o­ pote di don Pernice. «Quelle foto - dice il ta di San Lorenzo in Lucina, un giornalista molto vicino, gli ha fatto, per norevole Urna era in realtà un Ancora Baldassarre Di Mag­ sacerdote - non rappresentano alcuna insiste a chiedere di quegli strani incontri salone composto da almeno gio: «Come ho già detto, sono prova contro il senatore». Quel giorno, un periodo, anche da autista. due vani, con un pavimento in assolutamente certo di avere con Andreotti. «Ma lei ha mai chiesto a pa­ Di Maggio aveva giù racconta­ ' parquet di legno. Io non assi­ riconosciuto sia l'onorevole racconta, in chiesa c'erano tutti: altri sa­ pa Giovanni Paolo Secondo - è la risposta • to, tre mesi fa, che, ncll'87. To­ cerdoti, le autorità, finanche i carabinieri. - perché stava accanto a Pinochet?». Po­ tò Riina gli diede l'incarico di stetti all'incontro (ra Riina e le Andreotti sia l'onorevole Lima, altre persone che ho indicato, che avevo visto molte volte in «Dalla Sicilia - continua - erano venuti che battute, poi, scansati cameramen e «interessare» Ignazio Salvo (Ni­ molti miei parenti, tra fratelli, sorelli e ni­ cronisti, don Pernice se ne va. , no e Ignazio Salvo, di Salenti, ma rimasi ad aspettare per un televisione. Non avevo mai vi­ tempo che, credo, sia stato di sto prima, nò rividi più, in se­ circa tre ore, tre ore e mezza. guito, nò l'onorevole Andreotti Già nel 1984 il pentito raccontò a Falcone degli incontri con un uomo del clan Turatello per salvare il leader de Il verbale fu mandato a Milano, ma non ebbe seguito. Come mai? E sul delitto Moro c'è un «giallo Buscetta»

Buscetta aveva già raccontato nel 1984 dei contatti atti processuali del caso Mo­ La storia, un vero e proprio scetta. «Cercavo di liberare no inviato a Roma, dove, nel coti Ugo Bossi, del clan Turatello, per tentare di sal­ ro. Perché? Furono sottovalu­ «giallo», è particolarmente Moro, mi incontravo in car­ 1984 il processo Moro era in vare Aldo Moro. Disse tutto al giudice Falcone, che tate? Oppure ci fu un lavorio complicata. Tutto è comin­ cere con il boss facendomi pieno svolgimento. Gli stessi occulto per manipolare i do­ ciato quando Tommaso Bu­ passare per un suo familia­ avvocati di parte civile sono trasmise il verbale a Milano a Italo Ghitti. A quelle cumenti in modo da depista­ scetta, davanti all'Antimafia, re». Una versione che, però, certi che di quella vicenda, in confessioni, però, non fu dato eccessivo peso. Non re i giudici? Non si sa. Quello aveva raccontato dei contatti non trovò riscontro nei docu­ tanti anni, nulla si era mai sa­ sono nemmeno tra gli allegati del processo Moro. che è certo ò che le confes­ avuti con esponenti della menti: dalla carte risultava puto. Come mai? Vennero sottovalutate? O qualcuno de­ sioni di Buscetta sui tentativi malavita che gli avevano un solo incontro Bossi-Bu- Buscetta, insomma, veniva pistò i giudici, magari falsificando i documenti? di Cosa Nostra di liberare il chiesto di avvicinare in car­ scetta. Tre giorni prima della ritenuto attendibile a Paler­ presidente de sono rimaste cere alcuni brigatisti per trat­ strage di via Fani. Quindi, ri­ mo e inattendibile a Milano. per nove anni in un cassetto. tare la liberazione di Moro. Il tenne Ghitti, Bossi mentiva: Come mai? Quello che è cer­ Fino a quando il giudice ro­ malavitoso era Ugo Bossi, non poteva essersi attivato to è che è molto probabile, o GIANNI CIPRIANI mano Giovanni Salvi, titolare uomo di Turatello. Aveva ri­ per liberare Moro prima che praticamente • • certo, che ' dell'inchiesta sull'omicidio cevuto l'incarico da Claudio questi fosse rapito. qualcuno ha falsificato i do­ M ROMA. Tommaso • Bu­ rio reso al giudice Caselli. Pecorelli, scorrendo vecchi Vitalone, all'epoca magistra­ cumenti per depistarci giudi­ Molte sono le cose da giudici che si occupavano di «lo mi domando - afferma il scetta aveva già raccontato ' Falcone, ne! 1984, aveva in­ Il giudice istruttore milane­ chiarire: a Palermo non c'è senatore Sergio Flamigni, già fascicoli ha ritrovato quel ver­ to, che seguiva le indagini sul se, a quanto sembra, non ci. Dalle carte risulta un solo quella vicenda ma sono fini­ tutto nel 1984. Davanti al giu­ terrogato Buscetta su delega ' bale. Il magistrato si è reso sequestro. Poi Bossi, cinque traccia dell'interrogatorio del te tra gli allegati di un proces­ componente della commis­ dice Giovanni Falcone aveva • cambiò opinione nemmeno incontro Bossi-Buscetta, pri­ 1984 fatto da Falcone su de­ sione Moro - se altri docu­ di Italo Ghitti, allora giudice conto dell'importanza di anni dopo, venne arrestato dopo aver ricevuto da Falco­ ma del sequestro. In realtà so contro Bossi e Turatello? , parlato dei contatti avuti con istruttore di Milano che si oc­ quelle confessioni e ha tra­ per la vicenda del rapimento lega di Italo Ghitti. Come Non solo. Perché Claudio Vi­ menti siano stati fatti sparire. Ugo Bossi, uomo del clan Tu­ ne l'interrogatorio di Buscet­ avvennero anche dopo. - mai? Il giudice Caselli ha ap­ E magari sono allegati in pro­ cupava del sequestro Beissà smesso le carte ai colleghi Beissà. Allora il malavitoso, Qualcuno ha fatto sparire le talone, ascoltato dalla com­ ratello, che gli aveva chiesto palermitani. Che a loro volta cercando di dimostrare al ta, nel quale il pentito confer­ preso dal suo collega Gio­ cessi che nulla hanno a che di intervenire per salvare la per il quale erano coinvolti mava la versione di Bossi, so­ tracce. Del resto lo stesso «gi­ vanni Salvi dell'esistenza di missione Moro il 25 settem­ vedere con il caso Moro». 1 Bossi e Francis Turatello. Ep­ le hanno utilizzate nell'inte­ giudice istruttore Itala Ghitti rovagare» di Buscetta per le bre 19S0, nulla disse dei con­ vita di Aldo Moro. Un raccon­ grazione della richiesta di la sua estraneità ai fatti che stenendo di essece stato avvi­ quel varcale. Come mai di­ giudici di Palermo e Giovanni to molto preciso, riconferma- . pure queste carte, oggi giudi­ cinato a sequestro avvenuto. carceri italiane è, documen­ chiarazioni che riguardava­ tatti con Bossi e si limitò a Salvi, probabilmente, daran­ cate di fondamentale impor­ autorizzazione a procedere gli venivano contestati, rac­ talmente, ricostruito con to dal pentito di mafia nel contro Giulio Andreotti. contò degli incontri con Bu­ Cosi la storia non ebbe segui­ no, comunque, il caso Moro parlare degli incontri con no una risposta a questi in­ corso dell'ultimo interrogato­ tanza, non fanno parte degli to e il verbale non fu nemme­ molta imprecisione. non sono state trasmesse ai l'autonomo Daniele Pifano? terrogativi.

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