Sessione 2.3 : Strumenti per la riduzione del rischio sismico

20 Novembre 2013

M. Ferrini attività di riduzione del rischio sismico in Garfagnana e Lunigiana: alcuni risultati dopo l’evento sismico del 21 Giugno 2013 21 Giugno 2013 M= 5.2

Rapporto macrosismico sul terremoto del 21 giugno 2013 (ML 5.2) in Lunigiana e Garfagnana (province di - e di Lucca)

«Terremoti minori, simili a quello qui in oggetto (magnitudo attorno a 5.0), si sono verificati nel 1878 (MW 5.1, I0=6-7 MCS), nel 1939 (MW 5.2, I0=7 MCS) e, più recentemente, nell’ottobre 1995 (MW 4.9, I0=7 MCS).

Quest’ultimo evento, studiato da Tertulliani e Maramai (1998), ha rivestito un ruolo particolarmente significativo in quanto proprio a seguito dei danni prodotti dal sisma è stata avviata una mirata politica di prevenzione antisismica, con l’investimento di notevoli risorse in interventi di ristrutturazione e di messa in sicurezza di edifici pubblici (si veda la legge regionale della Regione Toscana n. 56 del 30 luglio 1997:

I risultati di questa politica di prevenzione si sono evidenziati proprio in occasione del terremoto del 21 giugno 2013, i cui effetti sull’edificato si sono rivelati complessivamente contenuti». Prevenzione, Prevenzione, Prevenzione

(F. Barberi - 1981) Luscignano Casola Lunigiana Casola L.na capoluogo Casola L.na capoluogo centro storico 1983 - Programma regionale di “Studi e ricerche per la valutazione della pericolosità sismica regionale e per la riduzione del livello di rischio sismico nella pianificazione territoriale”.

Descrizione delle attività: •valutazione della sismicità; •effetti delle condizioni geologiche e geomorfologiche locali sulla risposta sismica; •valutazione dell’esposizione e della vulnerabilità a scala edilizia ed urbana; •valutazione del rischio a scala urbana, sub-regionale e regionale; •“Progetto Terremoto” in G.na e L.na; •Informazione alla popolazione e formazione ai tecnici; •criteri per le indagini geologiche a supporto degli strumenti urbanistici; •criteri per la formazione e la revisione degli SU. 1983 “progetto terremoto” è la messa a punto di un quadro di “progettoconoscenze terremoto” èsul la messaquale a puntobasare di la un quadrostrategia di conoscenze di difesa sul quale dalla basare catastrofe la strategiache può di difesa essere dalla provocatacatastrofe che da un può essereterremoto provocata da undi terremoto assegnate di assegnate caratteristiche in una data area.caratteristiche in una data area. In questo senso “progetto terremoto” può essere definito come lo strumento che fornisce gli elementi necessari per stabilire i In questolivelli senso di “progettoprotezione terremoto” da adottare può e essereper definito pianificare, come lo strumento prima chedell’evento forniscesismico, gli elementi sianecessari gli per interventi stabilire i livelli di protezione da adottare e perpreventivi pianificare, prima(adozione dell’evento di particolari sismico,normative sia gli interventi tecniche, preventivi criteri di (adozionepianificazione di particolari normative tecniche,territoriale, criteriprogrammi di pianificazione di territoriale,adeguamento degli programmi di adeguamento degli edifici esistenti,edifici formazione esistenti, dei tecnici formazione ed dei informazionetecnici alla edpopolazione) informazione sia le fasi di alla emergenzapopolazione) e ricostruzione sia del postle-evento fasi di (1983emergenza - regione toscana) e ricostruzione del post-evento. (A.Marcellini, V.Petrini, M.Ferrini) 23 Gennaio 1985 M= 4.2 23.1.1985: M= 4,2 Allarme sismico in Lunigiana e Garfagnana

Legge 730 del 28.12.1986

Per la prima volta e fino al 2003 (S.Giuliano Puglia) “interventi di prevenzione su edifici pubblici strategici della Garfagnana e Lunigiana (risorse pari a 20 milioni di euro)” Programma approvato da Ministero LLPP e da DPC nel 1990

Sono stati oggetto di adeguamento e miglioramento sismico preventivo: 108 edifici scuole, ospedali, municipi, caserme

Le attività e le procedure previste dalla L. 22 ottobre 1986 n. 730

Giugno 1985 - maggio 1986, la Regione Toscana, d’intesa con il GNDT/CNR organizza dal il censimento di vulnerabilità sismica con le schede GNDT 1-2 liv di circa 600 edifici pubblici in muratura e cemento armato nei 30 comuni della Lunigiana, Garfagnana e Media Valle del Serchio. 1986 predisposizione per articolo di legge 1987 -1999 attività della RT, del GNDT e del Ministero dei Lavori Pubblici per elaborazione Indici di Vulnerabilità e Esposizione, quantificazione stime economiche, definizione criteri di priorità, predisposizione degli elenchi degli edifici pubblici, elaborazione delle procedure tecniche ed amministrative per la redazione dei progetti e la loro approvazione. Gennaio 1990, approvazione del Piano degli interventi da parte del Ministero dei lavori Pubblici Febbraio 1990 la Regione Toscana emana le direttive D1, D2, D3 per : •la progettazione degli interventi; •per l’approvazione dei progetti esecutivi sotto il profilo non solo del rispetto della normativa sismica ma soprattutto della convenienza tecnico-economica delle soluzioni progettuali, per l’uso ottimale delle risorse; •per il loro controllo in fase di esecuzione. Marzo 1994 la Regione Toscana integra la LR 88/82 sul controllo dell’attività edilizia in z.s. e individua un solo ufficio regionale per l’approvazione dei progetti di prevenzione Valutazioni economiche sugli interventi della L. 730/86 su edifici in muratura e in c.a. (dati non attualizzati)

Risorse della L.730/86 per adeguamento strutturale preventivo e finiture connesse: 20 Milioni di Euro

Risorse aggiunte dagli Enti Locali per spese di finitura ed impianti: 15 Milioni di Euro totale 35 Milioni di Euro

Costi stimati dall’Iv ricavato dalle schede ‘86 12,7 Milioni di Euro

Costo medio interventi: 300 Euro/mq

Valutazione dei costi di adeguamento post sisma rispetto ad altre esperienze nazionali: 120 Milioni di Euro

I costi stimati dall’Indice di Vulnerabilità ricavato dalle schede compilate nel 1986 sono risultati molto inferiori ai costi reali degli interventi

L’Iv è stato rivisto considerevolmente durante la fase di intervento a seguito di indagini e rilievi VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO A SCALA REGIONALE Regione Toscana –Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti

> 8 . 0 %

5 . 7 - 8 . 0 %

3 . 0 - 5 . 7 % 1998 - GNDT/CNR 0 . 8 - 3 . 0 % < 0 . 8 % Probabilità di eccedenza dell’VIII MCS in 50 anni MARCHE nei Comuni della Toscana

M A R T I R R E N O

Altre valutazioni a scala UMBRIA regionale elaborate nel 1986 1992

CNR - GNDT (1998) LAZIO 1995 REGIONE TOSCANA Casola 5 0 5 0 Lunigiana 37 2 25 9 comune e ospedale Casola l.na 8 0 8 0 Giuncugnano 5 0 5 0

Sillano 8 0 8 0 10.10.1995 - M= 4,8 Evento sismico in Lunigiana

Legge 74 del 26.2.1996 Per la prima volta e in seguito nella ricostruzione dell’Umbria Marche del 1997: Si finanzia non solo la riparazione dei danni ma anche interventi aggiuntivi di miglioramento sismico; Si delega al Presidente della Regione la gestione commissariale degli interventi Si prevede con accordo di programma che Regioni e DPC co-finanzino interventi di prevenzione e riduzione del rischio

Legge 74 del 27.02.1996 contributi per riparazione danni per circa 17,5 Mld di lire pari a circa 8,8 Mld di Euro di cui 2/3 per edifici pubblici e chiese e 1/3 per edifici residenziali. Sono stati oggetto di adeguamento e miglioramento sismico preventivo: 43 scuole e municipi (adeguamento) 24 edifici di culto (miglioramento leggero) 250 edifici residenziali (miglioramento controllato)

Contributi per circa 3,5 miliardi di lire con un Accordo di programma con la Regione Toscana per finanziare interventi di prevenzione su edifici residenziali privati e prosecuzione attività di informazione alla popolazione, implementazione di sistemi di monitoraggio, indagini di vulnerabilità sismica e sui terreni di edifici pubblici in muratura e cemento armato.

30.7.97 - Legge Regionale n° 56 Interventi di riduzione del rischio sismico in Lunigiana, Garfagnana e Media Valle del Serchio

Le attività, si concentrano nei 33 comuni della L.na,G.na eMvS. Le attività, si attuano con specifici programmi regionali: •contributi ai privati per la realizzazione interventi di miglioramento sismico sul patrimonio edilizio residenziale; •contributi ai comuni per valutazioni di vulnerabilità sismica di edifici dei centri urbani; •contributi ai comuni per indagini e valutazione degli effetti locali nei centri urbani significativi; • contributi ai comuni per indagini sulla qualità del cls di edifici pubblici strategici in cemento armato; •campagne di informazione alla popolazione; •corsi di formazione ai tecnici di enti locali e degli ordini professionali; RIPARTIZIONE DEGLI INTERVENTI TRA I COMUNI DELLA LUNIGIANA, GARFAGNANA e MEDIA VALLE DEL SERCHIO I GRUPPO PROVINCIA COMUNE C o nt rib ut i Finanziamento RIPARTIZIONE DEI Casola Lunigiana 61 630.077,54 Ripartizione interventi MASSA CARRARA Fivizzano 98 1.012.255,72 Giuncugnano 7 72.303,98 LUCCA CONTRIBUTI M inucciano 37 382.178,18 TOTALE 203 2.096.815,42

II GRUPPO PROVINCIA COMUNE C o nt rib ut i Finanziamento 26 268.557,64 I GRUPPO II GRUPPO 8 82.633,12 Comuni a rischio sismico Comuni a rischio sismico TOTALE Comano 19 196.253,66 Area elevato medio-elevato e medio-basso 6 61.974,84 Fosdinovo 5 51.645,70 Comuni n. contrib. Comuni n. contrib. Comuni n. contrib. MASSA CARRARA Garfagnana 2 44 13 159 15 203 19 196.253,66 5 51.645,70 Lunigiana 2 159 10 138 12 297 40 4 1 3 .1 6 5 ,6 0 TOTALE 4 203 23 297 27 500 Villafranca L.na 6 61.974,84 4 41.316,56 Barga 35 361.519,90 Camporgiano 5 51.645,70 Careggine 10 103.291,40 Castelnuovo G.na 28 289.215,92 Castiglione G.na 7 72.303,98 Fosciandora 5 51.645,70 LUCCA Gallicano 5 51.645,70 Piazza al Serchio 17 175.595,38 Pieve Fosciana 9 92.962,26 S. Romano G.na 9 92.962,26 Sillano 15 154.937,10 Vagli di Sotto 7 72.303,98 Villa Collemandina 7 72.303,98 TOTALE 297 3.067.754,58

TOTALE 500 5.164.570,00 U.I. finanziate n. 528 di cui in Garfagnana 210 e Lunigiana 318 Edifici n. 403 Popolazione residente n. 1.050 circa

Nei 5 comuni più colpiti dal T del 21.06.2013 Fivizzano Frazioni, Casola L.na, Minucciano, Sillano si è realizzato circa il 50% degli interventi di miglioramento sismico di cui alla LR 56/97

Risorse statali 1.807.000,00 euro Risorse Regione Toscana 3.656.000,00 euro Risorse privati 10.929.000,00 euro ( il 50% sarebbe stato di 5.464.000,00) TOTALE 16.392.000,00 euro Costi unitari medi Costo contributi pubblici euro/mq 125 Costo complessivo pubblico + privato euro/mq 376

“Difendersi dai terremoti significa ridurre le conseguenze dei terremoti (vittime e danni materiali) al di sotto di un limite che la società ritiene accettabile, tenuto conto dei costi che un’ulteriore diminuzione di tale limite comporterebbe…”

(Giuseppe Grandori – 1988)

Terremoto della Garfagnana e Lunigiana del 7 Settembre 1920 L’approvazione dei progetti dal 1998 al 2004 in via straordinaria, è stata svolta dal Servizio Sismico Regionale, successivamente si è tornati all’ordinario con l’approvazione da parte dei Geni Civili di Massa Carrara e di Lucca.

In tale periodo l’applicazione dei criteri di intervento, dell’uso dei materiali e dell’esecuzione degli stessi ha dovuto prendere atto della mancanza delle maestranze e ha dovuto creare percorsi formativi con le stesse e in cantiere.

Di fatto non vi era conoscenza per la realizzazione di tetti e solai in legno, catene e paletti ed altro.

Rilevanti le difficoltà, anche con i progettisti non abituati a tali tecniche d’intervento e con i proprietari.

Progressivamente tali tecniche di intervento sono invece diventate sempre più usuali e progettisti ed imprese le promuovevano anche ai proprietari.

Dal 2001 e sempre più negli anni successivi i progetti «ordinari» cioè quelli senza i contributi e quindi senza l’obbligo a dover rispettare i criteri della LR 56/97 non prevedevano più coperture in cemento armato su muratura in pietrame e erano sempre accompagnati dall’inserimento di catene.

Dal 2006 non vengono più presentati progetti con le vecchie abitudini e prassi.

Si stima che dal 2001 al 2009 siano circa 1.950 progetti, per circa 45 milioni di euro di risorse private (costo medio di 25 mila euro per edificio).

Con l’entrata in vigore delle NTC 08, nel luglio del 2009, tali interventi «pesanti» sono più difficili da giustificare. INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO SISMICO L.R. 56/97

Gli“quelli interventi rivolti strutturali prevalentemente di Miglioramento ad Sismicoassicurare ammessi una a contributobuona sonoorganizzazione: dell'edificio, curando particolarmente la qualità dei collegamenti tra le pareti dell'edificio e tra queste ultime e gli orizzontamenti, di riduzione delle azioni di parti strutturali spingenti, di recupero di dissesti sulle murature localizzati. Gli interventi non devono comprendere, se non in casi strettamente necessari, interventi, diretti sulle fondazioni, di irrigidimento o sostituzione dei solai e dei tetti o tesi ad aumentare la resistenza a forza orizzontale dei maschi murari. Nel caso di interventi su un edificio facente parte di un aggregato strutturale possono essere effettuati interventi limitati anche su gli edifici adiacenti a questo”. La tipologia d’intervento: si basa sull’esperienzaTipologie di intervento dei passati terremoti che ha mostrato come il buon ammorsamento e l’efficacia dei collegamenti tra elementi strutturali verticali e tra essi e quelli orizzontali sono elementi essenziali per garantire il comportamento scatolare della costruzione in muratura e per evitare meccanismi tipici di collasso delle costruzioni murarie, quali ad esempio i crolli delle pareti fuori dal proprio piano. è quella, tra altre possibili, che consente di massimizzare il numero di edifici sui quali intervenire con le risorse disponibili, ottenendo comunque significative riduzioni di vulnerabilità ai fini della salvaguardia della vita umana. Le opere ammesse a finanziamento sono esclusivamente quelle di carattere strutturale di miglioramento sismico nonché le opere di finitura ad esse strettamente connesse. Tipologie Intervento (sel.)

L’intervento deve essere di “miglioramento sismico controllato”, con alcuni interventi da eseguirsi necessariamente ed altri da non realizzare. Gli interventi, secondo le Istruzioni Tecniche Regionali D.2.4, possono essere suddivisi in:

Interventi minimi

Interventi eccezionali

Interventi non ammessi INTERVENTI MINIMI Interventi minimi a) interventi di recupero di dissesti statici e/o degrado degli elementi strutturali; b) interventi finalizzati ad assicurare una buona organizzazione dell’edificio; c) interventi rivolti a ridurre sensibilmente la spinta di coperture, archi e volte; d) interventi rivolti ad eliminare o ridurre gli indebolimenti locali della struttura portante originaria; e) interventi che consentono di migliorare la resistenza alle azioni sismiche degli aggetti verticali, dei cornicioni... f) Interventi volti a ridurre gli effetti sismici, attraverso: - la riduzione delle masse strutturali e non, con particolare riferimento ai piani più elevati ed in relazione alla pessima qualità delle murature dell’edificio, tale da pregiudicare il buon funzionamento dei maschi murari; - la ridistribuzione dei carichi portati, spostandoli ai piani bassi dell’edificio (serbatoi, archivi, ecc.). “Il rischio sismico non si riduce per decreto…”

(Carlo Gavarini - 1986)

Terremoto del Molise del 31 Ottobre 2002

Per una tutela dal terremoto ci vuole un buona tutela del territorio

(M. Stucchi - 1985)

Per il governo del terremoto ci vuole un buon governo del territorio

GRAZIE