«Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder di Laura Follesa*

abstract This contribution is about Herder’s selection and use of Italian literary, philosophical and scientific sources. His later writings (especially the Briefe, and the journal «Adrastea») contain a huge rep- ertory of Italian sources and confirm Herder’s purpose to present authors of the past as ‘models’ for developing a new kind of humanity and to offer, by means of an historical recognition, an in- strument to face the future. _ Contributo ricevuto il 23/06/2020. Sottoposto a double-blind review, accettato il 16/07/2020.

1 _ Vico e l’umanità delle nazioni astronomia non fosse certo irrilevante2. Nell’ambito di un progetto teso a traccia- re una storia della cultura e il cammino elle bozze preparatorie al dell’umanità dai suoi esordi sino al Sette- volume conclusivo delle cento, egli tenta di individuare una serie N Ideen zur Philosophie der di modelli, con i quali il lettore possa con- Geschichte der Menschheit (1784-1791), frontarsi per affrontare gli interrogativi che mai compiuto, Herder aveva predisposto gli si presentano nella nuova epoca. Tale la stesura di un capitolo dedicato all’U- intento costituisce il filo conduttore che manesimo e al Rinascimento italiani1. I unisce alcune delle maggiori opere herde- successivi capitoli avrebbero dovuto ri- riane del periodo maturo, come i Briefe zur guardare invece lo sviluppo della cultura Beförderung der Humanität (1793-1797) europea tra Sei e Settecento, secoli in cui e la rivista «Adrastea» (1801-1803), dove il merito degli autori italiani sembra essere compaiono numerosi riferimenti ad autori limitato alle scienze matematiche, naturali anche italiani, con una frequenza e densità e astronomiche. Nel diciottesimo secolo il di analisi difficilmente riscontrabile negli baricentro della cultura europea non era scritti del periodo giovanile3. più, secondo Herder, in Italia, per quan- Nello studio del rapporto tra Her- to il contributo delle indagini di fisica e der e la cultura italiana l’attenzione si è : 10.4399/97888255389912 : novembre 2020, pp. 25-42 pp. 2020, novembre * Università Autonoma di Barcellona. doi

25 26 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder spesso catalizzata sulle affinità e le forti riguarda il periodo giovanile, di ricono- assonanze tra l’opera del giovane Her- scere l’affinità tra i due pensatori, e ap- der e il pensiero di . profondendo in tale prospettiva il ruolo Con Vico, Herder condivide la stessa delle mediazioni7. attenzione per il legame tra linguaggio e Sono i Briefe zur Beförderung der Hu- ragione, per i fenomeni storici, per l’im- manität (decima raccolta, 1787) ad atte- maginazione e il ruolo della logica fan- stare, per la prima volta, un riferimento tastica, diversa ma complementare alla esplicito e diretto all’autore napoletano; ragione di tipo logico. Questi temi han- Herder probabilmente traeva dall’Au- no giustificato l’accostamento tra i due tobiografia vichiana le informazioni a autori indipendentemente da una cono- lui necessarie per fornire un resoconto, scenza diretta dell’uno da parte dell’al- come si legge nella lettera 115, sulla vita tro. Numerosi sono gli studiosi che han- e il pensiero del «filosofo dell’umanità no visto in Vico l’autore italiano che più (Philosophen der Humanität)»8. Il dato di tutti si avvicina a Herder; se ne sono interessante è racchiuso in questa defi- occupati Benedetto Croce, Isaiah Berlin, nizione di Vico. Herder gli attribuisce il Valerio Verra e diversi altri, con l’inten- nobile intento di fondare in Italia «una to primario di mostrare e di spiegare scuola della scienza umana (eine Schule questa singolare vicinanza4. Alcuni in- menschlicher Wissenschaft)» e riconosce terpreti, a partire dallo stesso Croce, ma in ciò, naturalmente, una comunanza anche R.T. Clark, W. Pross, V. Albus e con la propria missione di promozio- M. Marino, si sono interrogati sulla que- ne dell’umanità9. Nei Briefe Herder di- stione di una filiazione diretta di Herder chiara dunque la sua vicinanza a Vico da Vico, sulla possibilità di far risalire a non sulla base delle comuni riflessioni un periodo preciso la lettura vichiana da sull’origine del linguaggio o sul valore parte di Herder o, ancora, sull’esistenza dell’immaginazione e della poesia ma, di mediazioni e fonti comuni5. È possibi- in una prospettiva diversa e più ampia, le rintracciare espliciti riferimenti a Vico in relazione a quella missione formativa nelle opere pubblicate a partire dalla che entrambi si erano prefissi di svolgere metà degli anni Ottanta, precedenti di attraverso lo studio della filosofia, della qualche anno il viaggio che Herder com- storia e dell’uomo. Per Herder, Vico è pì in Italia (durante il quale si recò anche un modello di umanità, una figura esem- a Napoli, tra il gennaio e il febbraio del plare i cui insegnamenti devono essere 1789)6. La maggior parte degli studiosi tenuti presenti in vista di una nuova ri- limita la conoscenza diretta del pensiero forma spirituale nel nuovo secolo. di Vico da parte di Herder agli anni del- È il «principio dell’umanità delle la maturità, accontentandosi, per quanto nazioni (Prinzipium der Humanität der Laura Follesa _ 27

Völker)» di Vico a interessare Herder, ‘spiriti’ l’uomo moderno può dialogare mentre la sua ricerca va sempre più e coltivare quel senso di umanità neces- orientandosi verso la promozione di sario ad affrontare le sfide di una nuova una ‘nuova’ umanità che caratterizza in epoca. maniera inconfondibile i suoi lavori ne- gli ultimi anni10. Herder vuole indicare al genere umano una nuova via. Forte 2 _ Le altre fonti italiane di Herder: il della convinzione che un essere umano ‘martire’ Giannone nasca ‘incompleto’, afferma che solo attraverso la socialità, il linguaggio e il Si spiega a partire da tali considerazioni modello offerto dagli altri, sia possibi- l’interesse di Herder, soprattutto nell’ul- le per ciascuno sviluppare al meglio le tima fase della sua produzione, quella proprie potenzialità ‘umane’. L’umanità, compresa tra i Briefe e l’«Adrastea», per per Herder, non è data, alla nascita, da le fonti italiane, un interesse che va ben un semplice fatto biologico (l’apparte- oltre il rapporto, ampiamente studiato, nenza alla specie); essa è piuttosto il ri- con Giambattista Vico. Proprio l’ultimo sultato di un percorso formativo in cui lavoro di Herder, la rivista in sei volumi naturale e culturale si intrecciano. Dob- interamente dedicata al Settecento, come biamo all’educazione e all’imitazione di anche lo studio preparatorio alla stesura modelli, che consentono di sviluppare, dello Schlussband delle Ideen, conferma- insieme, pensiero, linguaggio, emozio- no la crescente attenzione di Herder per ni e immaginazione molto di ciò che è tali fonti13. Per le frequenti incursioni peculiarmente ‘umano’11. La storia non nei secoli precedenti e i riferimenti ad è lineare ma implica – come era stato per autori sia antichi che moderni, l’«Adra- Vico – deviazioni, cadute, ricorsi. Per as- stea» offre una precisa testimonianza sicurare alla storia un processo davvero della vasta erudizione herderiana e del ‘progressivo’ occorre trarre dal passato suo studio, anche se non esattamente si- i punti di riferimento utili a imparare a stematico, della cultura italiana tra Tre non ripetere gli errori. Le vite, le opere e Seicento. L’indagine testimoniata dal e il pensiero degli antichi acquistano così periodico non è tesa a fornire un con- un valore irrinunciabile. Appare abba- tributo puntuale e oggettivo sulla storia stanza comprensibile in questo quadro del diciottesimo secolo, ma vuole esse- l’importanza di figure come quelle di re uno spaccato delle fonti che l’autore Platone e Tacito, Bacone e Grozio, che aveva consultato e raccolto nel corso di furono fondamentali non solo per Vico, una vita sulla base di direttrici di ricerca come sappiamo dall’Autobiografia12, ma anche storico-politiche e morali. L’esame anche per lo stesso Herder. Con questi delle opere dell’ultimo periodo della vita 28 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder di Herder consente di fornire nuovi pun- 1750), Pietro Giannone (1676-1748), ti di vista per la comprensione del suo Antonio Genovesi (1713-1769) e Gaeta- pensiero e di andare oltre interpretazio- no Filangieri (1753-1788), su cui egli si ni ormai superate, prima fra tutte, quella era concentrato soprattutto negli ultimi che individua in Herder un campione anni18. A completare il quadro delle fon- dell’irrazionalismo preromantico14. ti italiane dell’«Adrastea» sono i nomi di Pur mancando nell’«Adrastea» matematici e astronomi sei-settecenteschi un’analisi dettagliata del periodo come Giovanni Battista Riccioli (1598- compreso tra Tre e Cinquecento, si sus- 1671), Giovanni Domenico Cassini seguono i riferimenti a Dante e a poeti, (1625-1712), Alessandro Marchetti letterati e filosofi umanisti e rinascimen- (1633-1714), Francesco Bianchini (1662- tali: Petrarca e Boccaccio, Sannazaro e 1729), Eustachio Manfredi (1674-1739), Ariosto, Guarini, Sarpi e Tasso, Machia- Giuseppe Piazzi (1746-1826) e Barnaba velli, Ficino, Cardano, Bruno e Campa- Oriani (1752-1832)19. Fatta eccezione per nella. Per alcuni di essi è possibile tro- Riccioli e Cassini, è emblematico il fatto vare numerose tracce nella produzione che l’«Adrastea» includa per la prima herderiana precedente; per altri, come volta tutti questi nomi, a testimonianza Campanella, Bruno e Ficino (non a caso, del rinnovato interesse e delle indagini ricollocabili nell’ambito della tradizione specifiche che Herder, nell’ultimo de- platonica moderna), la rivista fornisce cennio del suo percorso intellettuale, de- un’imprescindibile testimonianza15. In dica alle scienze matematiche, fisiche e essa troviamo inoltre alcuni autori italiani astronomiche del suo tempo20. sei-settecenteschi, come Gian Vincenzo La presenza di tanti riferimenti rende Gravina, Prospero Lambertini o Lodovi- l’idea dell’intensa e frenetica attività di co Ferdinando Marsili (1658-1730)16. Herder, che resta inalterata ancora ne- Nel dicembre del 1803, stremato dal- gli ultimi anni. Per quanto l’«Adrastea» la malattia e privo di forze, in parte, a sia uno specchio fedele di tali indagini, causa del frenetico lavoro che lo impe- nondimeno essa costituisce soltanto la gnò in quegli ultimi anni, Herder morì punta di un iceberg relativamente al lasciando la sua opera inconclusa17. Tra lavoro di scavo e di selezione da lui svolto le parti rimaste solo in forma di bozze, nel corso di tutta la sua vita. Un contributo compare un frammento dedicato alla ulteriore è fornito dall’esame del catalogo Nemesi della storia (nel sesto volume, d’asta dei libri della sua biblioteca priva- pubblicato postumo, nel 1804) che si ta, che consente, inoltre, di aprire le porte rivela un documento prezioso per la se- a ulteriori considerazioni21. rie di riferimenti ad autori italiani tra i Scorrendo il lungo elenco di nomi quali Lodovico Antonio Muratori (1672- contenuti nel catalogo non soltanto si Laura Follesa _ 29 ritrova la costante presenza di autori partenenza degli esseri umani a un’unica italiani compresi tra Dante e il tardo Ri- catena. Essa ci rivela il modo di procede- nascimento, ma anche una sorprendente re di Herder negli anni della maturità e, raccolta di libri sei-settecenteschi di let- in particolare, il suo lavoro di selezione, terati e traduttori, storici e filosofi, ma- analisi e interpretazione dei testi. Di se- tematici e naturalisti, quasi tutti inclusi guito verranno prese in esame alcune di in una specifica sezione di italianistica22. queste fonti in relazione a specifici temi Il vasto catalogo librario – una raccol- individuati come ‘fili conduttori’ al fine, ta eccezionale per il tempo, con quasi non solo, di guidare il lettore attraverso i 8 mila titoli – costituisce infatti un pre- vari capitoli della rivista, apparentemen- zioso strumento di lavoro e uno spac- te disomogenei e dispersivi, ma anche di cato del modo di procedere di Herder. offrire una nuova chiave di lettura del La sua biblioteca privata è il laboratorio pensiero herderiano. in cui maturano i suoi interessi e le sue Al centro dell’indagine sarà, in par- ricerche che spaziano nei diversi ambiti ticolare, il concetto di ‘martire’, in una del sapere. Lo studio del regesto librario versione ‘secolarizzata’ che rappresenta herderiano consente di mettere in luce per Herder un modello, l’emblema di la presenza di numerosi esemplari del- una ‘nuova umanità’ nell’epoca moder- la cultura italiana sei-settecentesca, che na. Tra i motivi principali, che gravitano solo in apparenza dunque risulta meno intorno al concetto herderiano di mar- rilevante rispetto a quella dell’Umanesi- tire, ritroviamo la considerazione dello mo e del Rinascimento23. stretto legame tra ‘libertà di pensiero’ e Una tale prospettiva di ricerca con- circostanze storico-politiche; la convin- sente di riconsiderare il rapporto di Her- zione che il pensiero razionale e filosofi- der con le fonti italiane in relazione alla co debba recuperare il suo rapporto con sua vasta produzione, specie quella più la corporeità e con un tipo di conoscenza tarda. Si tratta di capire non soltanto legata anche alla poesia e all’immagina- quali fonti italiane fossero a disposizio- zione; l’idea di un’educazione dell’uma- ne dell’autore – la cui passione per lo nità che proceda per modelli e a partire studio di altre culture lo aveva portato da una profonda riflessione mediata dai ad accumulare materiali di ogni genere – libri e dalle traduzioni. Verrà mostrato ma soprattutto quale fosse l’uso che egli di seguito come questi grandi temi si in- ne faceva. L’«Adrastea» costituisce a tal trecciano, in Herder, alla riflessione sul proposito un caso emblematico. L’opera concetto di ‘martire’. si rivolgeva al ‘popolo tedesco’ al fine di Herder si mostra attentissimo al pro- promuovere la cultura e una nuova mo- cesso di traduzione, un argomento a cui rale, fondata sulla tesi di una comune ap- dedica buona parte della sua produzione 30 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder e che risulta fondamentale per compren- Napoli e la sua proposta di un profondo dere il suo rapporto con la cultura ita- rinnovamento delle istituzioni e dei co- liana. Tra gli intellettuali più importanti stumi, fu scomunicato e costretto a ripa- dell’Italia tra Sei e Settecento, viene con- rare all’estero27. siderato il napoletano Pietro Giannone, Il concetto di martire della veri- autore, nel 1723, di una Istoria civile del tà ricorre nell’«Adrastea» come nei Regno di Napoli. L’opera, che circolò precedenti Briefe e costituisce un Leit- notevolmente in Germania grazie alla motiv da cui non si può prescindere se traduzione tedesca, fu pubblicata, come si vuole comprendere l’opera dell’ultimo Bürgerliche Geschichte des Königreichs Herder. Proprio nei Briefe l’autore spie- Neapel negli anni Settanta presso l’edi- ga in che modo il concetto di ‘martire tore Johann Friedrich von Hartknoch24. della verità’ discenda in maniera diretta Il contributo di Giannone, che illustra la da quello del martire cristiano.28 I «santi storia giuridica del regno di Napoli con il che furono martiri» in epoca medievale fine di migliorarne i costumi e le leggi, fu rappresentano, in «germe», quelli che giudicato da Herder, nel diciottesimo li- saranno i martiri della verità in età mo- bro delle Idee (nel quarto volume, 1791), derna. I primi, tuttavia, gli appaiono di validissimo, «pregevole (vortrefflich)» e un «tipo inferiore» (von geringerer Art) «di grande utilità (sehr brauchbar)»25. perché ancora legati all’etica dei cavalie- Più di un decennio più tardi, l’«eccel- ri, a un’opposizione di tipo fisico, a una lente (trefflich)» e coraggioso napoletano resistenza violenta. I martiri della verità viene ricordato nell’«Adrastea», per aver emergono invece in un’epoca dai conno- sfidato, con un’analisi storico-politica, tati diversi, compresa tra la seconda metà le autorità dell’epoca. Giannone è chia- del Cinquecento e l’inizio del Settecento, mato in causa non soltanto per la sua e che conferisce all’idea di martirio un erudizione, ma anche per le sue vicende significato nuovo, dove la resistenza e biografiche e per le implicazioni politi- la lotta non sono tanto corporee, quan- co-morali della sua opera. Egli diventa to morali e intellettuali. I nuovi martiri per Herder un «martire della verità», disprezzano la rozza materialità, «la ric- come lo aveva definito in precedenza an- chezza, la lussuria, la bassa fama» e pro- che nel suo Dictionnaire philo- cedono con fermezza, guidati dall’amore sophique (1764), per non aver rinuncia- per la verità. La loro grandezza d’animo to a difendere le proprie idee di fronte fa sì che essi possano continuare tran- a circostanze storiche particolarmente quillamente la loro ricerca nonostante avverse26. La sua opera più importante gli ostacoli frapposti nel loro percorso29. fu messa all’indice ed egli, per la sua de- Il concetto di ‘martire della verità’ ri- nuncia al sistema giuridico nel Regno di chiama in Herder, quello di ‘tipo’ a cui Laura Follesa _ 31 egli spesso aveva fatto ricorso, nelle Ide- der dell’accezione metafisico-religiosa en, per spiegare l’unità nella varietà, l’e- e convertita in una legge della natura e sistenza di un unico modello in grado di della storia. Una nuova umanità può svi- saldare insieme tutte le differenti mani- lupparsi sulla scia dei grandi spiriti del festazioni emergenti nella natura e nella passato che riemergono grazie alle loro storia. Natura e storia procedono grazie opere, veicoli del loro pensiero e dell’e- al ripresentarsi, in forme diverse, di uno ducazione delle future generazioni. stesso germe che si sviluppa, a seconda I «martiri della verità» sono emblemi delle diverse circostanze, in modi sem- dell’epoca moderna in cui è l’individuo, pre nuovi. Sulla base di tale concezione, con la sua capacità di agire e di pensare nelle Ideen la storia della cultura si inne- liberamente, ad acquistare un’importan- sta sulla storia naturale senza soluzione za centrale. Tale chiave di lettura consen- di continuità; è compito dell’educazione, te a Herder di ripercorrere la storia dal che procede per modelli, rendere possi- Rinascimento sino al Settecento, in cui bile il passaggio graduale da uno stato di Giannone appare solo come punto finale natura a quello della cultura; è compito di quella lotta per il riconoscimento del- dell’educazione, cioè, rendere possibile la verità che coinvolge un’intera epoca: il progresso verso il meglio. dalla prigionia di Tommaso Campanella Ciò consente di capire meglio il ruolo (1568-1639) al rogo di Giordano Bruno primario del concetto di martire nella fi- (1548-1600); dall’esilio di losofia della storia e della ‘speranza’ her- (1647-1706) nei Paesi Bassi alla fuga di deriane. Lo studio delle vite dei grandi John Toland (1670-1722) in Inghilter- uomini del passato e il confronto con le ra; dall’abiura di Galileo Galilei (1564- loro idee forniscono occasioni di cresci- 1642) alla miseria di Johannes Kepler ta e di stimolo insostituibili. Negli ultimi (1571-1630), che non impedirono, né anni della sua produzione Herder insiste all’uno né all’altro, di conseguire notevo- molto sull’esigenza di una formazione li risultati nell’ambito delle loro indagini basata sui ‘modelli’, che fa leva sull’as- fisiche e astronomiche30. sunto che in ciascun essere umano vi sia un germe di umanità pronto a emergere grazie agli stimoli che possono fornire 3 _ Poesia e filosofia: Petrarca e Cam- gli esempi provenienti dal passato. La panella palingenesi, la dottrina, derivante dalla tradizione orfico-pitagorica, che assegna Fermo nella necessità di comprendere al mondo una rinascita e un ringiova- lo stretto legame che intercorre tra vi- nimento continui, offre lo sfondo a tali cissitudini personali e produzione intel- considerazioni, anche se privata in Her- lettuale, Herder raccoglie, per ciascuno 32 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder degli autori che egli ritiene paradigma- base alla sua situazione e al suo partico- tici, tutte le informazioni necessarie per lare stato di cose»32. Quindi se un popo- ricostruirne il pensiero. La sua indagine lo ritiene importanti l’arte e la bellezza segue un metodo apparentemente cao- è naturale che investa le sue energie su tico, che non tiene conto solo di idee o quelle «scienze che decorano e sosten- concetti astratti, ma anche di immagini, gono le arti»33; al contrario, un popolo sensazioni, emozioni, oltre a una serie «avido di commerci e di profitto» sarà di altri elementi: il linguaggio, i libri, lo più propenso a fortificare le scienze «che scambio tra intellettuali, il supporto eco- servono al commercio, alla navigazione e nomico o politico, l’approvazione del all’industria»34. E infine un popolo «che popolo. Per tale motivo, soprattutto l’a- cavalca, va a caccia e percuote il tambu- nalisi dei contesti storici in cui vissero i ro» sarà quello che terrà in gran consi- diversi autori del passato si rivela di pri- derazione le «arti equestri, della caccia maria importanza. e del tamburo»35. Allo stesso modo, se Un’umanità che «si è smarrita dal suo ostacolati da pregiudizi, dogmi e false corso», spiega Herder, perché troppo verità imposte dalle sette religiose, il filo- «avvinta dall’abitudine», non è più in sofo e soprattutto lo scienziato si trova- grado di riflettere la luce del cielo, dello no in condizioni di non poter progredire spirito31. Non è più in grado, in altre pa- liberamente e lo sviluppo scientifico ne role, di svincolarsi dal legame con quelle sarà, così, certamente rallentato36. contingenze materiali che ne costituisco- Herder traduce il sonetto di Petrarca no il presupposto ma che, spesso, posso- per l’«Adrastea» assegnandogli una fun- no impedirne il pieno sviluppo, come un zione mediatrice tra il precedente saggio bambino a cui non viene data la possibi- sulle Verschiedene Schätzung der Wissen- lità di crescere, di imparare. L’Umanesi- schaften nach Zeiten und Nationen e quel- mo e il Rinascimento italiano si presen- lo successivo su Emanuel Swedenborg, tano, in questo senso, come epoche sto- der größste Geisterseher des achtzehnten riche ricche di modelli atti a ‘risvegliare’ Jahrhunderts37. I versi di Petrarca non uno spirito oppresso. La filosofia si mo- costituiscono soltanto un ‘abbellimento’ stra «povera e nuda», impotente, sembra letterario all’interno del capitolo dedica- ribadire Herder quando traduce La gola to a Georg Handel, ma saldano in modo e ’l sonno et l’otïose piume di Petrarca, se mirato gli argomenti trattati nelle pagine non trova il supporto dell’intera nazio- precedenti e successive, introducendo, nel ne. Per Herder «ogni nazione delimita contempo, nuovi temi da sviluppare più l’orizzonte delle scienze in parte in base avanti. alle sue esigenze, in parte alle sue incli- Emerge qui un elemento importante nazioni e alle sue intuizioni, in breve, in dell’opera herderiana, che segna tanto gli Laura Follesa _ 33 scritti giovanili quanto quelli della matu- – da Rudolph Haym a Hugh Barr Nisbet rità. La critica alle filosofie più astratte, –, ma per ragioni diverse, non sempre che si ergono a saperi di tipo superiore semplici da afferrare, dato il linguaggio basandosi sul mito della ‘pura’ ragione, spesso poco chiaro e coerente dell’au- va di pari passo con la rivalutazione del tore41. Per le sezioni Prometeo dalla sua ruolo delle immagini e della poesia, ri- grotta nel Caucaso (Prometheus aus sei- tenute in grado di veicolare anche con- ner Kaukasushöle) e Il Prometeo incate- tenuti filosofici e verità scientifiche. Tale nato. Scene (Der entfesselte Prometheus. critica viene presentata nel capitolo suc- Scenen) dell’«Adrastea», Herder traduce cessivo a quello su Handel, dedicato allo alcune delle ‘poesie filosofiche’ compo- svedese Emanuel Swedenborg, in cui ste da Campanella negli anni della pri- Herder si lancia in un attacco in fondo gionia a Napoli42. Il Prometeo incatenato, non troppo velato alle astratte costruzio- in particolare, contiene anche un breve ni delle filosofie kantiana e post-kantia- preambolo sulla vita di Campanella, im- na38. Per la sua tendenza a distinguere tra portante, ad avviso di Herder, per rico- sensibilità, immaginazione e intelletto, struire il pensiero del filosofo. L’insisten- il criticismo non riesce a cogliere la ne- za su elementi di tipo biografico – per cessità di un equilibrio tra le varie forze quanto imprecisi e talvolta persino errati dell’anima per un suo corretto funzio- – aiuta a comprendere il metodo adope- namento. Ciò conduce, inevitabilmente, rato da Herder nell’ultima fase della sua a costruzioni mentali astratte e fittizie, produzione. Tracciare seppur per brevi non troppo distanti dai sogni del visio- tratti le vicende biografiche di un autore nario Swedenborg di cui lo stesso Kant significa spiegare il rapporto tra lo spi- aveva parlato circa quarant’anni prima39. rito del genio e le circostanze storiche, Scienza e filosofia, estetica e morale pro- mostrare come lo sviluppo del primo cedono insieme; la realtà nella quale nella storia dell’umanità dipenda, alme- ciascun individuo è immerso non si può no in parte, da circostanze contingenti parcellizzare e costituisce quell’insieme di vario genere. Il riferimento a una se- di relazioni complesse da cui dipende la rie di modelli accuratamente selezionati conoscenza umana. in questo senso è la chiave per orientarsi Alla luce di queste considerazioni ap- nell’individuare le circostanze che pos- pare chiaro il senso dell’attenzione dedi- sono facilitare oppure ostacolare lo svi- cata da Herder, negli anni della maturità, luppo dell’umanità43. a Tommaso Campanella40. Non per una Il mito di Prometeo incatenato, pu- generica ‘ricaduta’ verso filosofie di stam- nito da Zeus per aver rubato e donato po neoplatonico e misticheggiante, come agli uomini il fuoco, è un’immagine fun- è stato sottolineato da alcuni interpreti zionale a un tale discorso: Prometeo è 34 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder la raffigurazione mitologica del ‘martire letana. Adami si assunse il compito di della verità’, simbolo della lotta per la pubblicare in Germania, a partire dagli conoscenza e per il progresso, che di- anni Venti del Seicento, quei manoscritti fende il sapere pur andando incontro che, diversamente, sarebbero stati desti- a un destino di atroci sofferenze. È lo nati a non vedere mai le stampe. Sono stesso Campanella ad associare se stesso il De sensu rerum et magia (1620), l’A- e la sua condizione carceraria al mito di pologia pro Galileo (1622), la Philosophia Prometeo. Per il «fuoco c’hio rubbai dal realis epilogistica, (1623), i Medicinalium Sole», afferma il filosofo, fu costretto a libri (1635), il De gentilismo non retinen- più di 25 anni in carcere, rinchiuso persi- do (1636), la Metaphysica (1638); ma è no in celle sotterranee, come in una vera pubblicata da Adami anche la Scelta d’al- e propria ‘grotta nel Caucaso’44. cune Poesie Filosofiche de Settimontano L’autore del De sensu rerum et magia Squilla (1621), che comprende le poesie (1620) pagò a caro prezzo l’aver vissuto riportate da Herder nel quinto e nel se- in un contesto non favorevole alla diffu- sto fascicolo46. sione delle sue idee; martire della filoso- Dall’interno della grotta risuona «alta fia, poiché la sua vita e il suo pensiero fu- e squillante» la campana (la voce di rono fortemente segnati dall’epoca in cui Campanella!) che si libera, con l’aiuto di visse, fornisce un esempio da tener pre- un tedesco (Adami) dalle prigioni sino sente ancora nel diciannovesimo secolo. al mondo esterno47. Senza un veicolo o Le sue poesie coinvolgono temi come il strumento, ogni forza, ogni attività dello martirio e la prigionia, in una prospetti- spirito, ogni idea è destinata a svanire nel va in cui l’esperienza concreta si fonde nulla; grazie alla pubblicazione delle sue con la riflessione sull’anima prigioniera opere Campanella può far sopravvivere del corpo, un problema di natura squisi- la sua voce attraverso i secoli. Esempi tamente platonica. come questo danno corpo alla riflessione Se Campanella poté diffondere il pro- herderiana degli ultimi anni, che gravita prio pensiero e la propria attività intel- su questioni legate alla libertà di pen- lettuale nonostante le persecuzioni po- siero, all’educazione e alla trasmissione litico-religiose subìte, fu grazie a coloro di saperi, all’azione politica e morale. Il che durante gli anni di prigionia gli of- suo non è un metodo storico che tende frirono un concreto supporto45. L’incon- all’oggettività, ma è un metodo selettivo tro con il filosofo tedesco Tobias Adami, di fatti e avvenimenti sulla base delle sue negli anni della prigionia a Napoli, fu la convinzioni morali. Herder sceglie di circostanza fortuita che gli consentì di tenere e presentare al pubblico solo ciò veicolare le sue idee, affidate ai mano- che ritiene degno di memoria, liberando- scritti, all’esterno della prigione napo- si del resto. Interviene concatenando tra Laura Follesa _ 35 loro gli anelli a suo avviso più significa- di traduzione specie tra popoli di epoche tivi, tenendoli insieme come àncora cui distanti tra loro. Si tratta di un tema a cui aggrapparsi per affrontare le sfide del Herder dedicò praticamente l’intera sua nuovo secolo. La sua riflessione storica vita, dal Saggio sull’origine del linguaggio è nel contempo una critica morale, una sino al Terpsichore e all’«Adrastea». denuncia verso tutto ciò che, in passato, La teoria della traduzione herderiana ha frapposto ostacoli allo sviluppo della va dunque al di là della riflessione sul- cultura. la conversione di un testo da una lingua all’altra. Tradurre significa innanzitutto, per Herder, assimilare profondamente il 4 _ La traduzione come veicolo e la ca- testo, per non fraintendere il messaggio tena della cultura e il pensiero dell’autore. Linguaggio e pensiero non sono scissi, ma procedono Per Herder, la comunicazione tra cultu- l’uno accanto all’altro, in quanto il pri- re, mediata dal processo di traduzione mo, in fondo, non è altro che l’aspetto da una lingua all’altra, è una questione visibile dell’altro. Per tale motivo chi tra- cruciale ed estremamente delicata. Da duce non deve pretendere di farlo in ma- essa dipende la formazione di una co- niera troppo rigida e letterale, né tanto- munità di individui di epoche o nazioni meno stravolgere il testo con interpreta- diverse. Sin dalle Ideen emerge chiara- zioni che si allontanano eccessivamente mente in Herder il concetto di ‘catena’ dal messaggio originario48. Herder rico- dell’umanità o della cultura, ovvero della nosce in ciò delle difficoltà talvolta ine- connessione spirituale di tutti gli indivi- liminabili, dovute alla distanza culturale dui in un unico genere umano. Ma se il tra l’autore di un testo, specie se appar- principio di tale connessione è interiore tenuto a un passato lontano, e il suo tra- e spirituale, non sempre ad esso corri- duttore49. Una sensibilità e un modo di sponde una manifestazione esteriore che pensare differenti tra antichi e moderni, lo renda tangibile. Le infinite forme in o tra popoli di latitudini diverse, deter- cui uno spirito può realizzarsi nel corso minano l’impossibilità di tradurre i testi della storia, le molteplici culture apparse in maniera perfetta. La traduzione di un sulla terra nel corso dei secoli pongono Ossian – cronologicamente più vicino – non poche domande sulla possibilità di potrebbe rivelarsi più ‘semplice’ rispetto realizzare in maniera effettiva tale con- a quella di un Omero, quasi inavvicina- nessione. Uno dei quesiti principali in bile a un moderno50. Ma come trasporta- tal senso riguarda la comunicazione, la re nel presente i messaggi concepiti nel possibilità di uno scambio linguistico tra passato in modo autentico? Occorre far- culture diverse, l’efficacia del processo si guidare dall’autore, seguire un modo 36 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder di pensare e di esprimersi sostanzialmen- mente al problema del tradurre gli anti- te diverso e cercare di entrare in comuni- chi; ma egli fu, oltre a questo, anche uno cazione con uno spirito che ha vissuto in dei principali ‘veicoli’ delle idee vichiane epoche e luoghi del tutto differenti. La nel giovane Herder53. traduzione letterale è accettabile solo se Gli ultimi decenni del diciottesimo condotta sulla base del messaggio origi- secolo in Germania sono decisivi per la nario che l’autore intendeva trasmettere riflessione sul mito e per il legame che e se ne riprende anche la musicalità. La tale riflessione ebbe nell’elaborazione forma non deve essere fine a se stessa, di nozioni quali quelle di ‘identità’, di ma deve adeguarsi al contenuto che tra- ‘popolo’ e di ‘nazione’54. Il contributo di smette. Cesarotti fu importante per lo sviluppo Herder conosceva sin dagli anni gio- della concezione mitologica herderiana vanili il lavoro di Melchiorre Cesarotti che si forma, almeno negli anni giova- (1730-1808), divenuto popolare all’este- nili, anche attraverso la lettura dei suoi ro, forse più che per i suoi scritti sulla commenti all’Ossian55. In tale contesto si lingua italiana e la sua filosofia del lin- colloca la proposta mitologica di Herder guaggio, per la traduzione in italiano e che culmina in uno scritto emblematico il commento delle poesie di Ossian. Con come l’Iduna – un dialogo, pubblica- l’Estratto da una corrispondenza sull’Os- to nelle «Horen» di Schiller negli stes- sian e sulle canzoni di antichi Popoli (Au- si anni dei saggi su Omero e su Ossian szug aus einen Briefwechsel über Ossian – incentrato sulla questione mitologica und die Lieder alter Völker) in apertura a e apripista, alle soglie dell’epoca ro- quello che fu il manifesto programmati- mantica, di una rivalutazione del mito56. co dello Sturm und Drang (Von deutscher Nell’«Adrastea», Herder riprende il suo Art und Kunst, 1773), le poesie di Ossian progetto mitologico e non è un caso che divennero un riferimento costante dell’e- i riferimenti all’Ossian continuino a esse- stetica protoromantica51. I commenti re frequenti anche nella rivista. Il nome cesarottiani dell’Ossian ebbero una for- di Cesarotti qui è assente, ma sappiamo tuna straordinaria anche all’estero52, so- che, sebbene in maniera implicita, esso prattutto grazie al fatto che le poesie di resta comunque legato, per Herder, a Ossian vennero tradotte in tedesco da quello di Ossian. Michael Denis (Die Gedichte Ossians ei- Cesarotti si era impegnato a tradurre nes alten celtischen Dichters, pubblicate per l’Italia lo spirito dei popoli gaelici, a Vienna tra il 1768 e il 1769) che incluse a sua volta tramandato da Ossian. Un nel suo volume proprio le Anmerkungen simile processo è concepito da Herder cesarottiane. Cesarotti divenne anche come ‘palingenesi’, come un far rina- per Herder una figura chiave relativa- scere gli spiriti del passato attraverso la Laura Follesa _ 37 traduzione dei loro scritti in altre lingue perché sono coloro che hanno compreso e attraverso, quindi, la loro appropria- l’uomo nella sua interezza e complessità. zione da parte di nuovi lettori57. Let- Molti di questi uomini e umanisti ecce- teratura e filosofia sono gli strumenti a zionali hanno dovuto fronteggiare circo- cui tali spiriti hanno affidato il compito stanze avverse pur di tramandare le loro di veicolare il proprio pensiero per far- idee, diventando per questo «martiri del- lo, per così dire, rivivere in futuro. Tale la verità» e, con essa, del bene morale e fondamentale concetto in Herder riman- della bellezza. In numerosi autori italiani da alla missione di cui egli si sente inve- dal Trecento sino al Settecento Herder stito negli anni dell’«Adrastea», che lo crede di vedere incarnato, per così dire, spinge a raccogliere voci dal passato per questo modello che egli richiama presen- fornire una guida al presente e al futu- tandoli al «pubblico tedesco» affinché i ro. La teoria della traduzione herderiana loro spiriti possano rinascere e rivivere fa leva sulle coppie concettuali di spiri- in nuove e ringiovanite forme. to-corpo e forza-strumento, che perme- ano la concezione filosofica di Herder e da cui traggono vigore anche nozioni _ note quali ‘palingenesi’ e ‘ringiovanimento’ 1 _ J.G. Herder, Ideen zur Philosophie der (Verjüngung). Ma, ancora una volta, un Geschichte der Menschheit, 4 Bde., Hartknoch, tal modo di concepire la traduzione e la Riga-Leipzig 1784-1791. Per le bozze si veda comunicazione con altri autori mette in J.G. Herder, Werke in 10 Bände (= FHA), hrsg. evidenza quanto, per Herder, il pensiero von M. Bollacher, Bd. VI, Deutsche Klassiker non si possa comprendere nella sua ‘pu- Verlag, Frankfurt 1989, pp. 1152-1153. rezza’, ma sia inscindibile da una serie 2 _ Ivi, p. 1153. di elementi connessi alla corporeità, alla 3 _ J.G. Herder, «Adrastea», Hartknoch, sensibilità, all’immaginazione nonché Leipzig 1801-1803, di cui una scelta di testi a a fattori storici, culturali e contingenze cura G. Arnold, in FHA, Bd. X (2010). I Briefe di vario genere. Questa prospettiva è zur Beförderung der Humanität, Hartknoch, Riga dominante nell’Herder maturo; essa ci 1793-1797; si trovano in FHA, Bd. VII. consente di porre sotto nuova luce il suo 4 _ B. Croce, Die Philosophie Giambattis- interesse per la storia della cultura e, in ta Vicos, Mohr, Tübingen 1927; I. Berlin, Vico particolare, per il panorama filosofico e and Herder: Two Studies in the History of Ideas, letterario italiano. La nuova umanità, a The Viking Press, New York 1976, repr. The cui Herder aspira, assume come modello Hogarth press, London 1992; V. Verra, Lin- gli uomini del passato che sono riusciti guaggio storia e umanità in Vico e in Herder, a conciliare ragione e immaginazione, in Omaggio a Vico, Morano, Napoli 1968, pp. filosofia e scienza con l’arte e la poesia, 333-362. 38 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder

5 _ Oltre a B. Croce, Die Philosophie Gi- 11 _ Cf. S. Sikka, Herder on Humanity and ambattista Vicos, cit., si ricordano i lavori di Cultural Difference: Enlightened Relativism, R.T. Clark, Herder, Cesarotti and Vico, «Stu- Cambridge Univ. Press, Cambridge [u.a.], 2013; dies in Philology», 44 (1947) 4, pp. 645-671; A. Löchte, : Kulturthe- W. Pross, Herder und Vico: Wissenssoziolo- orie und Humanitätsidee der Ideen, Humanitäts- gie Voraussetzungen des historischen Denkens, briefe und Adrastea, Königshausen & Neumann, in Johann Gottfried Herder: 1744-1803, hrsg. Würzburg 2005; U. Gaier, Humanität als Aufga- von G. Sauder, Meiner, Hamburg 1987, pp. be, Physis als Norm bei Johann Gottfried Herder, 88-113; V. Albus, Weltbild und Metapher: Un- in Physis und Norm: Neue Perspektiven der Anth- tersuchungen zur Philosophie im 18. Jahrhun- ropologie im 18. Jahrhundert, hrsg. von M. Beetz, dert, Königshausen & Neumann, Würzburg Wallstein-Verlag, Göttingen 2007, pp. 13-28. 2001, pp. 122-129; M. Marino, Humanität, 12 _ G.B. Vico, Antologia Vichiana, Passi Revolution und Geschichte: Vico, Herder und scelti dall’Autobiografia e dalla Scienza Nuova, die Neapolitanische Schule im Licht der Briefe a cura di A. Corsano, La Città del Sole, Napo- zu Beförderung der Humanität, in Frankreich li 1998, pp. 59-60 (Platone, Tacito, Bacone), pp. oder Italien? Konkurrierende Paradigmen des 72-74 (Il quarto autore: Grozio). Kulturaustausches in Weimar und Jena um 13 _ Cf. M. Maurer, Nemesis-Adrastea oder 1800, hrsg. von E. Costadura, I. Daum und O. Was ist und wozu dient Geschichte?, in Herder Müller, Universitätsverlag Winter, Heidelberg Today: Contributions from the International Her- 2008, pp. 169-189. der Conference, Nov. 5-8, 1987, Stanford, Cali- 6 _ Cf. B. Croce, Volfango Goethe a Napo- fornia, ed. by K. Mueller-Vollmer, de Gruyter, li (1887), L. Pierro, Napoli 1903; F. Tessitore, Berlin 1990, pp. 46-63; M. Cometa, Nemesis-A- Comprensione storica e cultura: Revisioni storici- drastea: Zur visuellen Kultur Herders und Höld- stiche, Guida, Napoli 1979, pp. 66-69. erlins, in La parola, il mito, la metafora, a cura di 7 _ Clark ha riesaminato i rapporti tra Vico L. Zagari, ETS, Pisa 2008, pp. 7-38. e Herder negli anni Sessanta del Novecento, 14 _ I. Berlin, Three Critics of the Enlight- focalizzando l’attenzione sulla mediazione di enment: Vico, Hamann, Herder, Princeton Uni- Melchiorre Cesarotti: R.T. Clark, op. cit. , pp. versity Press, Princeton 2000. 645-671. 15 _ Cf. U. Gaier, Herder’s Early Neopla- 8 _ FHA, Bd. VII, p. 697. tonism, in Herder’s Essay on Being: A Translation 9 _ Ibidem. Cf. M. Marino, op. cit., p. 180. and Critical Approaches, ed. by J.K. Noyes, Cam- 10 _ FHA, Bd. VII, 10. Sammlung, 115. den House, Rochester 2018, pp. 162-182. Gaier Brief, p. 697. Cf. anche un tardo Schulrede del avanza una tesi tuttavia molto forte, definendo 1800 ca., in J.G. Herder, Herder’s Sämmtliche Herder come il più importante mediatore della Werke, hrsg. von B. Suphan, 33. Bde., Weid- tradizione neoplatonica nell’era goethiana. mann, Berlin 1877-1913, rist. Olms, Hildesheim 16 _ FHA, Bd. X, pp. 147 (Gravina), p. 230 1967 (= SWS), Bd. XXX, pp. 276-277. (Benedetto XIV), p. 43 (Marsigli). Laura Follesa _ 39

17 _ Per le bozze degli ultimi due numeri 1801. bis 1804, Herzogliche Bibliothek, Weimar della rivista: ivi, pp. 845-961. 1801-1804. Cf. L. Follesa, op. cit., p. 200. 18 _ FHA, Bd. X, pp. 931-937. 24 _ P. Giannone, Istoria civile del Regno di 19 _ Ivi, pp. 530 (Riccioli), pp. 43, 491 (Cas- Napoli, Naso, Napoli 1723, trad. ted. Bürgerliche sini), pp. 765, 767 (Marchetti), p. 43 (Bianchini), Geschichte des Königreichs Neapel, Gaum, Ulm p. 43 (Manfredi), pp. 510, 513 (Piazzi), p. 513 1758-1770. Si veda la lettera di Herder ad Hart- (Oriani). knoch nell’ottobre 1773, in J.G. Herder, Briefe: 20 _ Sul rinnovato interesse per le scienze Gesamtausgabe 1763-1803 (= DA), hrsg. von W. fisiche, per l’ottica e l’astronomia nell’ultimo Dobbek und G. Arnold, 16 Bde., Böhlau, Wei- Herder qualche cenno in H.B. Nisbet nel suo mar 1984-2012, Bd. III, n. 28, p. 47. Herder and the Philosophy and History of Scien- 25 _ SWS, Bd. XIX, p. 360, in nota. ce, The Modern Humanities Research Associa- 26 _ FHA, Bd. X, p. 934: «Ein verbannter tion, Cambridge 1970, pp. 140-142, ma anche flüchtiger Märtyrer der Wahrheit wurdest Du» L. Follesa, La Licht-Adrastea di J.G. Herder: («Adrastea», VI/1, Nemesis der Geschichte). L’o- Fonti, prestiti, controversie, in Biblioteche e sa- pera di Giannone, ampiamente diffusa in Euro- peri: Circolazione di libri e di idee tra età mo- pa, era nota a Herder anche attraverso Voltaire, derna e contemporanea, a cura di G. Granata, che aveva definito Giannone come martire:V ol- Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2019, taire, Dizionario filosofico, a cura di D. Felice e pp. 185-200. R. Campi, Bompiani, Milano 2013, pp. 1244 (fr.) 21 _ Bibliotheca Herderiana (= BH), Vima- e 1249 (it.). riae 1804. 27 _ G. Ricuperati, L’ esperienza civile e re- 22 _ Cf. H. Stolpe, Die Handbibliothek Jo- ligiosa di Pietro Giannone, Morcelliana, Brescia hann Gottfried Herders: Instrumentarium eines 2017. Aufklärers, «Weimarer Beiträge», 12 (1966) 5-6, 28 _ FHA, Bd. VII, VII Sammlung (1796), pp. 1011–1039. Cf. anche M. Marino, Bücher n. 89, pp. 496-500. Cf anche: «Märtyrerwahr- aus Herders Privatbibliothek: Eine Wiederentde- heit», in ivi, IV Sammlung (1794), n. 46, p. 244- ckung in der Herzogin Anna Amalia Bibliothek 250; «Märtyrerkrone der Wahrheit», in ivi, VII Weimar, «Zeitschrift für Bibliothekswesen und Sammlung (1796), n. 86, pp. 481-483. Bibliographie», 56 (2009) 3/4, pp. 215-217. 29 _ Ivi, VII Sammlung (1796), n. 89, pp. 23 _ Il catalogo d’asta non include nume- 496-500. rosi titoli di libri che Herder aveva sicuramen- 30 _ FHA, Bd. X, pp. 65-84 (su Bayle), pp. te avuto a portata di mano, come quelli presi 491, 531 (Galilei), pp. 425-431 (Keplero); p. 655 in prestito presso la Biblioteca della Duchessa (Toland e Bruno). Su Campanella si rimanda di- Anna Amalia: Verzeichniss der bei Fürstl. Bib- rettamente al prossimo paragrafo. liothek ausgeliehenen Bücher. Bd. II: 1798-1801. 31 _ Ivi, p. 558. Geschlossen den 9. Febr. 1801, Herzogliche Bib- 32 _ Ivi, p. 534. Cf. a E. Polledri, Der ro- liothek, Weimar 1798-1801; Bd. III: Vom 7. Febr. mantische “Ton” in Herders Übersetzungen von 40 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder

Petrarcas Sonetten, in Übersetzen bei Johann Scenen, «Adrastea», 3 (1802) 2, pp. 199-211, che Gottfried Herder. Theorie und Praxis, hrsg. von ne contiene altre 11. Le poesie non sono state C. Couturier-Heinrich, Synchron, Heidelberg inserite da Arnold nell’edizione francofortina 2012, pp. 177-196. dell’«Adrastea» (FHA), in cui compare soltanto 33 _ FHA, Bd. X, p. 534. il brevissimo testo herderiano sulla vita di Cam- 34 _ Ibidem. panella (FHA, X, pp. 482-489). La sezione Wis- 35 _ Ibidem. senschaften, Ereignisse und Charaktere des ver- 36 _ Ivi, p. 558. gangenen Jahrhunderts che segue il Prometeo in- 37 _ FHA, Bd. X, pp. 532-539. catenato e include i cinque capitoli, «Adrastea», 38 _ Sui rapporti tra Herder e l’idealismo 3 (1802) 2, pp. 227-370, riportata, anche se non tedesco si rimanda ai due volumi Herder und integralmente, in FHA, Bd. X, pp. 490-560. die Philosophie des deutschen Idealismus, hrsg. 43 _ Pross ha giustamente sottolineato che la von M. Heinz, Rodopi, Amsterdam [u.a.] 1997, frammentazione operata da Suphan nell’ordinare e Herder und die klassische deutsche Philoso- i materiali della rivista, distinguendoli in cinque phie: Festschrift für Marion Heinz, hrsg. von D. volumi delle Sämtliche Werke e separando i testi Hüning, frommann-holzboog, Stuttgart-Bad dalle poesie, compromette la comprensione del Cannstatt 2016. lavoro svolto da Herder. Cf. W. Pross, op. cit., p. 39 _ I. Kant, Träume eines Geistersehers 42; L. Follesa, La Licht-Adrastea di J.G. Herder, erläutert durch Träume der Metaphysik, in Id., cit., pp. 194-195. Gesammelte Schriften [1765]; trad. it. Sogni di 44 _ Cf. La letteratura italiana. Storia e testi. un visionario spiegati coi sogni della metafisica, a Vol. 13: Opere di Giordano Bruno e di Tomma- cura di G. Morpurgo-Tagliabue, Rizzoli, Milano so Campanella, a cura di A. Guzzo e R. Ame- 1995. rio, Ricciardi, Milano-Napoli, 1956, pp. 787, 40 _ Si veda W. Pross, Herder und Campa- 861, 862; G. Di Nola, Tommaso Campanella. Il nella: Philosophia perennis und moderne Natur- nuovo Prometeo: Da poeta-vate-profeta a restau- wissenschaften, «Herder Jahrbuch / Herder Ye- ratore della politica e del diritto, ESD, Bologna arbook», 11 (2012), pp. 37-79. 1993. Cf. anche F. Arato, Herder traduttore di 41 _ Cf. H.B. Nisbet, op. cit., pp. 11, 141- Campanella, «Giornale storico della letteratu- 144; L. Follesa, “Paradise of Childhood”: Her- ra italiana», 176 (1999), pp. 87-98 e il capitolo der’s Theory of Memory between Plato and Leib- Nell’antro di Polifemo, in G. Ernst, Tommaso niz, «Lo Sguardo – Rivista di Filosofia», a cura Campanella: Il libro e il corpo della natura, Later- di S. Guidi e S. James, 28 (2019) 1, pp. 77-90. za, Roma-Bari 2002, pp. 104-111. 42 _ Le sezioni dell’«Adrastea» contenenti 45 _ Già nel 1780 nel «Deutsches Museum» le poesie di Campanella sono nel quinto fascico- Herder aveva definito Campanella «filosofo e lo, Prometheus aus seiner Kaukasushöle, «Adra- martire», cf. SWS, Bd. XV, pp. 16-17. Nell’«A- stea», 3 (1802) 1, pp. 144-156 che raccoglie 14 drastea», riprendendo una citazione attribuita a poesie, e nel sesto, Der entfesselte Prometheus. Leibniz, Herder descriveva Campanella come Laura Follesa _ 41

«uno dei più sublimi geni mai esistiti», cf. FHA, 52 _ M. Cesarotti, Poesia di Ossian Fi- Bd. X, p. 488; cf. F. Arato, op. cit., p. 87. glio di Fingal antico Poeta Celtico ultimamen- 46 _ Lo pseudonimo utilizzato Campanel- te scoperte e tradotte in prosa Inglese da Jacopo la: Squilla, come il suo cognome, “Settimonte”, Macpherson, Giuseppo Comino, Padova 1763. con riferimento alle sette protuberanze (“set- Convinto, come Cesarotti, dell’autenticità dei te monti in teste prodigiosi”) che egli avreb- Canti, Herder ne ammira la forza e la vitalità be avuto in testa, segno della sua intelligenza che gli appaiono propri del bagaglio mitolo- e spiccate doti d’ingegno. Tobia Adami visitò gico degli antichi popoli gaelici; è soltanto del Campanella a Napoli nel 1613, ascoltò le sue 1952 la scoperta, da parte di D. Thomson che lezioni e prestò al filosofo conforti e aiuti. Cf. L. Macpherson aveva modificato le ballate ossia- Amabile, Frà Tommaso Campanella ne’ castelli niche originarie per adattarle alla sensibilità del di Napoli, in Roma ed in Parigi, Morano, Napoli suo tempo. D. Thomson, The Gaelic Sources of 1887, I, p. 152 sgg. Macpherson’s ‘Ossian’, Oliver & Boyd, Edin- 47 _ FHA, Bd. X, p. 485. burgh 1952. 48 _ M.N. Forster, After Herder: Philoso- 53 _ M. Denis, Die Gedichte Ossians, eines phy of Language in the German Tradition, Ox- alten celtischen Dichters, aus dem Englischen ford University Press, Oxford 2012, p. 396; M. übersetzt, Trattnern, Wien 1769. Herder posse- Maurer, Herder als Theoretiker der interkultu- deva nella sua biblioteca anche un esemplare di rellen Beziehungen e H. Adler, Übersetzen als Denis (BH 6875), che aveva recensito per l’«Al- Kulturtransfer, in C. Couturier-Heinrich (hrsg.), lgemeine deutsche Bibliothek», Bd. 10 (1769) 1, Übersetzen bei Johann Gottfried Herder, cit., pp. 63-69, in SWS, Bd. IV, pp. 322-230. rispettivamente alle pp. 29-44 e 45-52. 54 _ V. Verra, Mito, rivelazione e filosofia 49 _ M.N. Forster, op. cit., p. 150. in J.G. Herder e nel suo tempo, Marzorati, Mi- 50 _ Cf. SWS, Bd. VIII, pp. 455-445. lano 1966; F. Chabod, Idea di nazione, Laterza, 51 _ J.G. Herder, Auszug aus einem Brief- Roma-Bari 1967; E.A. Menze, Johann Gottfried wechsel über Ossian und die Lieder alter Völker, Herder: Nationsbegriff und Weltgefühl, «Aus Po- in Von Deutscher Art und Kunst: Einige fliegen- litik und Zeitgeschichte», 10 (1986) 1, pp. 31-46. de Blätter, Bode, Hamburg 1773, pp. 1-70. Cf. Cf. anche J.K. Noyes, Herder: Aesthetics against SWS, Bd. V, pp. 16-21. Sui rapporti tra Herder Imperialism, University of Toronto Press, Toron- e Ossian, si rimanda ai due studi di H. Gaskill, to 2015. Ossian und die Volkslieder e di W.G. Schmidt, 55 _ Secondo la ricostruzione di Clark, uno „Abdruck der innern Empfindung“ im „Abdruck dei principali elementi di contatto del giovane des Äußern“: Herders Ossianübersetzungen Herder con il pensiero di Vico sarebbero state als Versuche kongenialer „Originalarbeit“, in proprio le Anmerkungen di Cesarotti. Herder C. Couturier-Heinrich (hrsg.), Übersetzen bei cita queste annotazioni più volte, dalla quarta Johann Gottfried Herder, cit., rispettivamente Kritisches Wäldchen, SWS, Bd. IV, p. 18 alla cor- alle pp. 125-142 e 143-158. rispondenza con Hamann di quegli stessi anni 42 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder

(DA, Bd. I, n. 55 e 68), sino allo scritto Iduna 57 _ Ritroviamo questo concetto non sol- (1795). R.T. Clark, op. cit. , pp. 645-671. tanto nelle Ideen, in FHA, Bd. VI, parte II, libro 56 _ Sull’Iduna, M. Cometa, Iduna: Mitolo- 9, capitolo I; ma anche in Über die Seelenwan- gie della ragione; il progetto di una “neue Mytholo- drung, 1782, in FHA, Bd. IV, p. 427; nel Gott: gie” nella poetologia preromantica; Friedrich Schle- Einige Gespräche, 1787, in FHA, Bd. IV, pp. gel e F.W.J. Schelling, Novecento, Palermo 1984 e 679-794 e in Palingenesie: Vom Wiederkommen l’Introduzione di M. Latini a J.G. Herder, Iduna, menschlicher Seelen, 1797, in FHA, Bd. VIII, pp. o il pomo del ringiovanimento, ETS, Pisa 2018. 257-258.