E Modelli Di Umanità. Sulle Fonti Italiane Di Herder Di Laura Follesa*

E Modelli Di Umanità. Sulle Fonti Italiane Di Herder Di Laura Follesa*

«Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder di Laura Follesa* ABSTRACT This contribution is about Herder’s selection and use of Italian literary, philosophical and scientific sources. His later writings (especially the Briefe, and the journal «Adrastea») contain a huge rep- ertory of Italian sources and confirm Herder’s purpose to present authors of the past as ‘models’ for developing a new kind of humanity and to offer, by means of an historical recognition, an in- strument to face the future. _ Contributo ricevuto il 23/06/2020. Sottoposto a double-blind review, accettato il 16/07/2020. 1 _ Vico e l’umanità delle nazioni astronomia non fosse certo irrilevante2. Nell’ambito di un progetto teso a traccia- re una storia della cultura e il cammino elle bozze preparatorie al dell’umanità dai suoi esordi sino al Sette- volume conclusivo delle cento, egli tenta di individuare una serie N Ideen zur Philosophie der di modelli, con i quali il lettore possa con- Geschichte der Menschheit (1784-1791), frontarsi per affrontare gli interrogativi che mai compiuto, Herder aveva predisposto gli si presentano nella nuova epoca. Tale la stesura di un capitolo dedicato all’U- intento costituisce il filo conduttore che manesimo e al Rinascimento italiani1. I unisce alcune delle maggiori opere herde- successivi capitoli avrebbero dovuto ri- riane del periodo maturo, come i Briefe zur guardare invece lo sviluppo della cultura Beförderung der Humanität (1793-1797) europea tra Sei e Settecento, secoli in cui e la rivista «Adrastea» (1801-1803), dove il merito degli autori italiani sembra essere compaiono numerosi riferimenti ad autori limitato alle scienze matematiche, naturali anche italiani, con una frequenza e densità e astronomiche. Nel diciottesimo secolo il di analisi difficilmente riscontrabile negli baricentro della cultura europea non era scritti del periodo giovanile3. più, secondo Herder, in Italia, per quan- Nello studio del rapporto tra Her- to il contributo delle indagini di fisica e der e la cultura italiana l’attenzione si è : 10.4399/97888255389912 : novembre 2020, pp. 25-42 pp. 2020, novembre * Università Autonoma di Barcellona. DOI 25 26 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder spesso catalizzata sulle affinità e le forti riguarda il periodo giovanile, di ricono- assonanze tra l’opera del giovane Her- scere l’affinità tra i due pensatori, e ap- der e il pensiero di Giambattista Vico. profondendo in tale prospettiva il ruolo Con Vico, Herder condivide la stessa delle mediazioni7. attenzione per il legame tra linguaggio e Sono i Briefe zur Beförderung der Hu- ragione, per i fenomeni storici, per l’im- manität (decima raccolta, 1787) ad atte- maginazione e il ruolo della logica fan- stare, per la prima volta, un riferimento tastica, diversa ma complementare alla esplicito e diretto all’autore napoletano; ragione di tipo logico. Questi temi han- Herder probabilmente traeva dall’Au- no giustificato l’accostamento tra i due tobiografia vichiana le informazioni a autori indipendentemente da una cono- lui necessarie per fornire un resoconto, scenza diretta dell’uno da parte dell’al- come si legge nella lettera 115, sulla vita tro. Numerosi sono gli studiosi che han- e il pensiero del «filosofo dell’umanità no visto in Vico l’autore italiano che più (Philosophen der Humanität)»8. Il dato di tutti si avvicina a Herder; se ne sono interessante è racchiuso in questa defi- occupati Benedetto Croce, Isaiah Berlin, nizione di Vico. Herder gli attribuisce il Valerio Verra e diversi altri, con l’inten- nobile intento di fondare in Italia «una to primario di mostrare e di spiegare scuola della scienza umana (eine Schule questa singolare vicinanza4. Alcuni in- menschlicher Wissenschaft)» e riconosce terpreti, a partire dallo stesso Croce, ma in ciò, naturalmente, una comunanza anche R.T. Clark, W. Pross, V. Albus e con la propria missione di promozio- M. Marino, si sono interrogati sulla que- ne dell’umanità9. Nei Briefe Herder di- stione di una filiazione diretta di Herder chiara dunque la sua vicinanza a Vico da Vico, sulla possibilità di far risalire a non sulla base delle comuni riflessioni un periodo preciso la lettura vichiana da sull’origine del linguaggio o sul valore parte di Herder o, ancora, sull’esistenza dell’immaginazione e della poesia ma, di mediazioni e fonti comuni5. È possibi- in una prospettiva diversa e più ampia, le rintracciare espliciti riferimenti a Vico in relazione a quella missione formativa nelle opere pubblicate a partire dalla che entrambi si erano prefissi di svolgere metà degli anni Ottanta, precedenti di attraverso lo studio della filosofia, della qualche anno il viaggio che Herder com- storia e dell’uomo. Per Herder, Vico è pì in Italia (durante il quale si recò anche un modello di umanità, una figura esem- a Napoli, tra il gennaio e il febbraio del plare i cui insegnamenti devono essere 1789)6. La maggior parte degli studiosi tenuti presenti in vista di una nuova ri- limita la conoscenza diretta del pensiero forma spirituale nel nuovo secolo. di Vico da parte di Herder agli anni del- È il «principio dell’umanità delle la maturità, accontentandosi, per quanto nazioni (Prinzipium der Humanität der Laura Follesa _ 27 Völker)» di Vico a interessare Herder, ‘spiriti’ l’uomo moderno può dialogare mentre la sua ricerca va sempre più e coltivare quel senso di umanità neces- orientandosi verso la promozione di sario ad affrontare le sfide di una nuova una ‘nuova’ umanità che caratterizza in epoca. maniera inconfondibile i suoi lavori ne- gli ultimi anni10. Herder vuole indicare al genere umano una nuova via. Forte 2 _ Le altre fonti italiane di Herder: il della convinzione che un essere umano ‘martire’ Giannone nasca ‘incompleto’, afferma che solo attraverso la socialità, il linguaggio e il Si spiega a partire da tali considerazioni modello offerto dagli altri, sia possibi- l’interesse di Herder, soprattutto nell’ul- le per ciascuno sviluppare al meglio le tima fase della sua produzione, quella proprie potenzialità ‘umane’. L’umanità, compresa tra i Briefe e l’«Adrastea», per per Herder, non è data, alla nascita, da le fonti italiane, un interesse che va ben un semplice fatto biologico (l’apparte- oltre il rapporto, ampiamente studiato, nenza alla specie); essa è piuttosto il ri- con Giambattista Vico. Proprio l’ultimo sultato di un percorso formativo in cui lavoro di Herder, la rivista in sei volumi naturale e culturale si intrecciano. Dob- interamente dedicata al Settecento, come biamo all’educazione e all’imitazione di anche lo studio preparatorio alla stesura modelli, che consentono di sviluppare, dello Schlussband delle Ideen, conferma- insieme, pensiero, linguaggio, emozio- no la crescente attenzione di Herder per ni e immaginazione molto di ciò che è tali fonti13. Per le frequenti incursioni peculiarmente ‘umano’11. La storia non nei secoli precedenti e i riferimenti ad è lineare ma implica – come era stato per autori sia antichi che moderni, l’«Adra- Vico – deviazioni, cadute, ricorsi. Per as- stea» offre una precisa testimonianza sicurare alla storia un processo davvero della vasta erudizione herderiana e del ‘progressivo’ occorre trarre dal passato suo studio, anche se non esattamente si- i punti di riferimento utili a imparare a stematico, della cultura italiana tra Tre non ripetere gli errori. Le vite, le opere e Seicento. L’indagine testimoniata dal e il pensiero degli antichi acquistano così periodico non è tesa a fornire un con- un valore irrinunciabile. Appare abba- tributo puntuale e oggettivo sulla storia stanza comprensibile in questo quadro del diciottesimo secolo, ma vuole esse- l’importanza di figure come quelle di re uno spaccato delle fonti che l’autore Platone e Tacito, Bacone e Grozio, che aveva consultato e raccolto nel corso di furono fondamentali non solo per Vico, una vita sulla base di direttrici di ricerca come sappiamo dall’Autobiografia12, ma anche storico-politiche e morali. L’esame anche per lo stesso Herder. Con questi delle opere dell’ultimo periodo della vita 28 _ «Martiri della verità» e modelli di umanità. Sulle fonti italiane di Herder di Herder consente di fornire nuovi pun- 1750), Pietro Giannone (1676-1748), ti di vista per la comprensione del suo Antonio Genovesi (1713-1769) e Gaeta- pensiero e di andare oltre interpretazio- no Filangieri (1753-1788), su cui egli si ni ormai superate, prima fra tutte, quella era concentrato soprattutto negli ultimi che individua in Herder un campione anni18. A completare il quadro delle fon- dell’irrazionalismo preromantico14. ti italiane dell’«Adrastea» sono i nomi di Pur mancando nell’«Adrastea» matematici e astronomi sei-settecenteschi un’analisi dettagliata del periodo come Giovanni Battista Riccioli (1598- compreso tra Tre e Cinquecento, si sus- 1671), Giovanni Domenico Cassini seguono i riferimenti a Dante e a poeti, (1625-1712), Alessandro Marchetti letterati e filosofi umanisti e rinascimen- (1633-1714), Francesco Bianchini (1662- tali: Petrarca e Boccaccio, Sannazaro e 1729), Eustachio Manfredi (1674-1739), Ariosto, Guarini, Sarpi e Tasso, Machia- Giuseppe Piazzi (1746-1826) e Barnaba velli, Ficino, Cardano, Bruno e Campa- Oriani (1752-1832)19. Fatta eccezione per nella. Per alcuni di essi è possibile tro- Riccioli e Cassini, è emblematico il fatto vare numerose tracce nella produzione che l’«Adrastea» includa per la prima herderiana precedente; per altri, come volta tutti questi nomi, a testimonianza Campanella, Bruno e Ficino (non a caso, del rinnovato interesse e delle indagini ricollocabili nell’ambito della tradizione specifiche che Herder, nell’ultimo de- platonica moderna), la rivista fornisce cennio del suo percorso intellettuale, de- un’imprescindibile testimonianza15. In dica alle scienze matematiche, fisiche e essa troviamo inoltre alcuni autori italiani astronomiche del suo tempo20. sei-settecenteschi, come Gian Vincenzo La presenza di tanti riferimenti rende Gravina, Prospero Lambertini o Lodovi- l’idea dell’intensa e frenetica attività di co Ferdinando Marsili (1658-1730)16.

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