Scuropasso e Val Tidone. Si prosegue in discesa sino al bivio di Frazione Lagagnolo di , mslm 520. Svoltiamo a destra, verso questa Frazione, poi subito a sinistra in strada sterrata in ripida discesa sino a Cascina di Sopra poi Cascina di Sotto, ove alla cui fine svoltando nell’unica strada rurale a destra, ci porta ad oltrepassare il Fosso Carrere affluente del Torrente Tidone, siamo ai piedi del bosco. Il sentiero che intraprendiamo conduce nel fitto bosco del monte che negli anni 1520-1525 fa- ceva da comunicazione-controllo-confine dell’esercito Francese ai propri territori di dominio. Scorgiamo anche un rudere di pietre, segno del passato dominio Francese, siamo nei pressi di Cà della Schiava (il proprietario produce pane integrale, in forno a legna, o meglio in Kamut, farina - zavattarello di Khorasan, antenato del grano duro moderno, coltivato nel proprio terreno agricolo). Scendiamo verso il piazzale della vecchia Fornace Castagnoli, quasi del tutto smantellata, ora Via della transumanza, dei boscaioli e carbonai una piccola salita ci permette di raggiungere il caseggiato Ca’ di Brocaj. La discesa asfaltata 25 aprile 2014 conduce sul ponte del Torrente Marcione, affluente delT idone e siamo a Frazione Moline. Il vecchio mulino con la sua ruota ben visibile. ma in disuso, è capolinea di partenza sulla “Via Umberto Malaspina” o chiamata nell’antichità dialettale “Ciapulaga” strada fatta di pietre prese Montalto Pavese, per la sua posizione dominante, 380 mslm, in prime colline sopra , il dal torrente Tidone che conduce direttamente nella Piazza principale di Zavattarello. bel castello con giardino all’italiana e per la sua produzione di vino, è chiamata la “regina dell’Ol- Sede di arrivo e partenza de “il mercato”, siamo a 529 mslm. trepò Pavese”. Zavattarello. Riconosciuto tra i 100 borghi più belli d’Italia, deve probabilmente il suo nome all’an- Le prime notizie su Montalto risalgono al X secolo. Nel 1164 il feudo fu alla famiglia Belcredi. tico mestiere del “zavattée”, ossia calzolaio, particolarmente diffuso in passato. Il primo nucleo del Con l’unità d’Italia riceve il nuovo nome di Montalto Pavese. castello di Zavattarello venne edificato dal Monastero di Bobbio nel X secolo. La Frazione Pezzolo 421 mslm, è meta turistica di numerosi appassionati di aeromodellismo e parapendio, in località Belvedere. Il nome di Madonna del Vento, deriva dalla statua di Maria, dalla presenza di prati selvatici e dal vento che sovente spira da ovest, vista panoramica a 360°. Partenza: ore 8.30 presso parcheggio Caserma lato Via Kennedy La partenza è in questa cima, proseguiamo con il sentiero in direzione appenninica che ci Tempo di percorrenza: dirige alla prima vera discesa, dislivello 64 mt. 4,30 ore circa (escluse le soste) Proseguiamo la strada rurale mantenendo la destra, direzione Frazione Vallorsa. Nel 1939, Percorso: 17 km soppresso il di Montù Berchielli Vallorsa diventa Frazione di Rocca De’ Giorgi. Prima di Difficoltà: E giungere la Frazione Vallorsa, uno scorcio sulla nostra sinistra al rudere del Castello di Rocca De’ Dislivello: 456 metri circa Giorgi. Fortificata fin dall’alto medioevo, fu acquistato poi dai conti Giorgi di già feuda- Trasferimenti: autopullman tari di Pietra De’ Giorgi. Attrezzatura consigliata: equipaggiamento per escursionismo Lasciando Fraz. Vallorsa continuiamo in una crescente salita, manteniamo la sinistra scorgia- Pranzo: al sacco mo una bella cima posta a 500 mslm (la tenuta Agriturismo Fraschini) che dista da Montalto Referenti organizzativi: Fausto Abbà Pavese poco più di 5 km. Sulla cresta del colle, svoltiamo a sinistra, ove in lontananza intra- PRENOTAZIONI entro il 17 aprile vediamo il paese di Torre degli Alberi. Piccolo borgo raccolto intorno a una torre trecentesca, presso la nostra sede il giovedì - dalle 21 alle 22 proprietà oggi e dimora della famiglia Dal Verme. telefonando al 3384093716 Ora siamo su strada asfaltata per circa 100 metri, a destra troviamo il sentiero sterrato che adiacente al manto stradale, ma a livello inferiore, ci fa porta sino alla Frazione Rodi di . tramite posta elettronica: micotrek.@alice.it Poco distante raggiungiamo in leggera discesa, Fraz. Cà del Matto di Ruino. Ben visibili sono (i non iscritti dovranno inoltre pagare € 5 per spese assicurative e organizzative) la Chiesa di Canevino e quella di Ruino. Ruino fu nel 1801 territorio annesso alla Francia na- Gli organizzatori si riservano di modificare o sospendere l’escursione in caso di maltempo poleonica fino al 1814. La Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo a Ruino, eretta nel 1612, Rispettare le regole per una buona riuscita dell’escursione: dipende con il titolo dal vicariato di Bobbio, Alta Val Trebbia, Aveto e Oltre Penice dalla Diocesi mantenere attivo il telefono cellulare. Non sopravanzare il capo gita, non abbandonare il sentiero o il gruppo: di Piacenza-Bobbio. chiunque lo faccia sarà considerato fuori gita, ai fini della responsabilità dell’associazione. Uscendo dalla Fraz. Cà del Matto di Ruino, 520 m.s.l.m, proseguiamo a destra e siamo su manto stradale in S.P. 201 (unico tratto di strada esposta al traffico veicolare-turistico ove Prossimo appuntamento: bisogna prestare attenzione), in leggera salita per circa 3 km, sino alla Frazione Carmine di 11 maggio Ruino, 598mslm. Bello il panorama, in posizione ventilata, crocevia fra Valle Coppa, Valle Ciclabile della Martesana