RASSEGNA STAMPA PROTEZIONE CIVILE

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Cervelli in azione srl via degli Agresti 2, 40123 Bologna T +39 0518551730 F +39 051 554141 PI 02848751208 REA BO 472090 Sommario Rassegna Stampa dal 16-02-2010 al 17-02-2010

L'Adige: Protezione civile, Dellai vuole la legge...... 1 L'Adige: Il governo rinuncia alla privatizzazione ...... 2 L'Adige: De Col: «Entro primavera la proposta sarà pronta» ...... 3 L'Adige: Tormente di neve ed esondazioni anche in Calabria ...... 4 Adnkronos: Protezione civile, stop alla Spa. Bertolaso alla Camera...... 5 Adnkronos: Maltempo: monitoraggio continuo Protezione civile nel Messinese ...... 6 Adnkronos: Maltempo, chiusa Ss 18 'Tirrena Inferiore' per costone pericolante...... 7 Adnkronos: Protezione civile, 'Farefuturo': ''Pericolosa la dittatura dell'emergenza'' ...... 8 Adnkronos: Bertolaso: ''Resto, voglio ristabilire verità'' ...... 9 Adnkronos: Appalti, Bossi: "Inchiesta non sarà nuova Tangentopoli"...... 11 Adnkronos: Appalti: Bertolaso, vado avanti e voglio ristabilire verita' ...... 12 Agi: MALTEMPO: REGIONE, A MAIERATO LA MONTAGNA CONTINUA A FRANARE ...... 13 Agrigento Notizie: Maltempo, frana la strada statale 123...... 14 Alto Adige: Guido Bertolaso, blitz nella sua Ortisei ...... 15 Alto Adige: NUOVE DISCRIMINAZIONI ...... 16 America oggi online: Protezione civile. La S.p.a. non si farà...... 18 America oggi online: Frana in Sicilia. San Fratello scivola a valle...... 19 ApCOM: Maltempo/ S. Fratello sta 'scivolando', alcune case distrutte...... 20 L'Arena: Bertolaso: Resto al mio posto Sulla spa il Colle aveva dubbi...... 21 L'Arena: Bertolaso? Una persona di grande capacità...... 22 L'Arena: Protezione civile Cercasi volontari residenti in paese ...... 23 L'Arena: La Provincia scende in campo per aiutare i bambini di Haiti ...... 24 L'Arena: Un esercito del cuore di 1756 uomini e donne pronto a scattare ...... 25 Articolo21.com: Il sottosegretario sia distante dal potere ...... 26 Articolo21.com: Perchè Vespa è Vespa ...... 27 Articolo21.com: De Magistris: “Tangentopoli? Non è mai finita”...... 28 Articolo21.com: Vigili del fuoco a L'Aquila: il campo base su una discarica tossica ...... 29 Asca: ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CHIODI, CONTINUITA' PERSONALE PROTEZIONE CIVILE...... 30 Asca: MALTEMPO: PIOGGE IN ARRIVO SU ISOLE E REGIONI MERIDIONALI...... 31 Asca: INCHIESTA G8: CASINI, NO DIMISSIONI BERTOLASO. SI' CONTROLLO EFFICIENTE...... 32 Asca: FINI: INOPPORTUNA PROTEZIONE CIVILE SPA. IN ITALIA ANCORA CORRUZIONE...... 33 Asca: INCHIESTA G8: FINOCCHIARO, DIMISSIONI BERTOLASO UNICA STRADA...... 34 Asca: MLATEMPO: FRANE E SMOTTAMENTI, E' ANCORA EMERGENZA IN CALABRIA...... 35 Asca: TOSCANA: REGIONE, 12 MLN PER ALLUVIONE NATALE...... 36 Avvenire: Napolitano: troppi ricorsi ai decreti d'urgenza ...... 37 Avvenire: Stralciata la norma, non ci sarà la privatizzazione...... 38 Avvenire: Protezione civile, indagato Verdini (Pdl)...... 39 Avvenire: Sicilia, fuga dal paese che si sbriciola ...... 40 Avvenire: Il rischio idrogeologico in Sicilia...... 41 Avvenire: Mettere in sicurezza l'isola? Costa 1,8 miliardi Eppure sono stati investiti meno di 50 milioni...... 42 Brescia Oggi: Stop alla Protezione civile spa Tra gli indagati anche Verdini ...... 44 Brescia Oggi: San Fratello scivola a valle Frane anche in Calabria...... 45 Bresciaoggi(Abbonati): Incendi boschivi: con i ponti radio la vigilanza è totale ...... 46 Bresciaoggi(Abbonati): Bertolaso: resto al mio posto...... 47 Bresciaoggi(Abbonati): Fiera di San Faustino Quanti bei ricordi...... 48 Bresciaoggi(Abbonati): La musica di 4 bande nel concerto per Luca...... 49 Il Centro: stop alla protezione civile spa - gabriele rizzardi...... 50 Il Centro: riparati i danni del terremoto riapre la chiesa di san pietro ...... 51 Il Centro: scossa di terremoto con magnitudo 2.9...... 52 Il Centro: quattro consiglieri chiedono maggiore trasparenza sui fondi ...... 53 Il Centro: domani i comitati protestano a roma ...... 54 Il Centro: forse mi è stata tesa una trappola ...... 55 Il Centro: dopo gli sciacalli gli avvoltoi? - giustino parisse ...... 56 Il Cittadino: Via al decreto: stop alla trasformazione in Spa e allo scudo per i commissari; niente tasse per 6 mesi.... 57 Il Cittadino: A buon fine la "moral suasion" del Colle e dell'asse Pd-Idv, che chiede le dimissioni di Bertolaso, ...... 58 Il Cittadino: In 1.500 costretti a lasciare le proprie case a rischio crollo...... 59 City: Appalti Protezione civile, respinte le scarcerazioni ...... 60 City: Terreni fragili in sette comuni su dieci...... 61 City: Niente S.p.a. per le emergenze...... 62 Corriere Adriatico: La Protezione civile Spa non si farà ...... 63 Corriere Adriatico: Previsioni: in arrivo piogge al Sud e sulle isole...... 64 Corriere Adriatico: Dopo le modifiche il decreto dovrà tornare al Senato...... 65 Corriere Adriatico: Casini: "Ci sono state responsabilità nella vigilanza" ...... 66 Corriere Alto Adige: Polo bibliotecario, il finanziamento in arrivo ...... 67 Corriere Fiorentino: Verdini indagato: concorso in corruzione ...... 68 Corriere Fiorentino: «Il potere di un commissario? Non è personale» ...... 69 Corriere Fiorentino: INVASIONE DI CAMPO...... 70 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari): Fitto: «Una candidatura mostruosa» ...... 71 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari): Nicastro capolista Idv Stroncatura dall'Anm «Scelta inopportuna»...... 72 Corriere del Veneto (Ed. Venezia): Intini, Rumiz chiede chiarimenti ...... 73 Corriere del Veneto (Ed. Venezia): Il popolo di Sant'Antonio in fila per il miracolo...... 74 Corriere della Sera: Salta la privatizzazione della Protezione civile ...... 75 Corriere della Sera: Il governo lo difende ma il sottosegretario adesso appare più solo Politicamente,...... 76 Corriere della Sera: «Il Quirinale non ha competenze sulle emergenze»...... 77 Corriere della Sera: Crolli e smottamenti La Calabria colpita da 180 emergenze ...... 78 Corriere.it: Sulla protezione civile è lite continua...... 79 Dagospia.com: UNA PROCURA A “SESSO UNICO”? – I MAGISTRATI DI FIRENZE SEMBRANO INTERESSATI.. 81 Dagospia.com: BERTOLASO PARLA IN COMMISSIONE AMBIENTE (SI ATTENDE L'EMENDAMENTO AL DL)... 83 L'Eco del Chisone: Nevicata da 20mila euro...... 86 L'Eco di Bergamo: Due volontari: «Ad Haiti non hanno più da mangiare»...... 87 L'Eco di Bergamo: Protezione civile Spa, dietrofront del governo ...... 88 L'Eco di Bergamo: Soccorsi e servizi, Croce Blu a quota tremila...... 90 L'Eco di Bergamo: Un fronte nevralgico per il centrodestra ...... 91 L'Eco di Bergamo: Una palazzina per due Sport «minori» insieme alla Protezione civile...... 92 L'Eco di Bergamo: G8, indagato Verdini «Ma ho chiarito tutto» ...... 93 L'Eco di Bergamo: Bertolaso: continuo a fare il mio lavoro...... 94 Eco di Sicilia.com: Tortorici (Me): paese a rischio isolamento ...... 95 Finanza e Mercati: Né spa né centro benessere, la Protezione ridiventa civile ...... 96 Finanza e Mercati: Il Governo e la Regola di Trento ...... 97 La Gazzetta del Mezzogiorno.it: Protezione Civile, la visita del papa a Brindisi nel mirino della magistratura ...... 98 Gazzetta del Sud: Protezione civile Spa addio Il governo per ora rinuncia al progetto ...... 99 Gazzetta del Sud: Esodo da San Fratello squarciato dalla frana...... 100 Gazzetta del Sud: Frana la montagna, trasferite 370 persone ...... 102 Gazzetta del Sud: Maierato, il paese rischia di precipitare...... 104 Gazzetta del Sud: La Giunta dichiara lo stato di calamità naturale ...... 105 Gazzetta del Sud: Torna l'allarme meteo per le prossime ore ...... 106 Gazzetta del Sud: Salina, intervento regionale per il porto inagibile...... 107 Gazzetta del Sud: Postazione della Protezione civile sui Nebrodi...... 108 Gazzetta del Sud: Sequestro Centro Com Denunciate 16 persone tra cui anche il sindaco...... 109 Gazzetta del Sud: Monitorato il rischio idrogeologico...... 110 Gazzetta del Sud: Un territorio nella morsa del dissesto...... 111 Gazzetta del Sud: <Stiamo operando pure sulla prevenzione>...... 112 Gazzetta del Sud: A Misterbianco, sgomberate dieci famiglie...... 113 Gazzetta del Sud: Alla Camera il decreto "depurato": lo illustra Bertolaso...... 114 Gazzetta del Sud: Frana sulla 522, rimane lo stato d'allerta ...... 115 Gazzetta del Sud: Ancora una volta in primo piano il tema del dissesto idrogeologico ...... 116 La Gazzetta di Modena: Tre volontari verso Haiti...... 117 La Gazzetta di Modena: Ingegneri: migliaia di edifici da controllare ...... 118 La Gazzetta di Modena: DOPO GLI SCIACALLI GLI AVVOLTOI? ...... 119 La Gazzetta di Parma: Protezione civile, Spa via dal decreto ...... 120 Gazzetta di Reggio: Volontario alla volta di Haiti...... 122 Il Gazzettino: Il governo ferma la Protezione spa...... 123 Il Gazzettino (Belluno): Protezione civile, riconfermato Colladon ...... 124 Il Gazzettino (Padova): SANT'ANGELO DI PIOVE Un fuoristrada per la Protezione civile (fe.be.) Si arricchisc..... 125 Il Gazzettino (Udine): Gottardo relatore su protezione civile e caccia...... 126 Giornale di Brescia: Berlusconi a Bertolaso: devi tener duro Il sottosegretario è stato sentito in Commissione alla . 127 Giornale di Brescia: Salta la Protezione spa. Niente tasse nei territori colpiti Verso la fiducia sul dl emergenza...... 129 Giornale di Brescia: Frana si stacca dalla montagna: paura in Calabria ...... 130 Giornale di Brescia: Italia fragile : a rischio 7 Comuni su dieci ...... 131 Giornale di Brescia: In cinquant'anni i fenomeni franosi sono stati mezzo milione ...... 132 Il Giornale di Vicenza: L'art. 16 del Ddl prevede la costituzione di una società per azioni di interesse nazionale... .. 133 Il Giornale.it: Stralciato l'articolo sulla Protezione civile spa E niente tasse per sei mesi in caso...... 134 Il Giornale.it: Il caso Scandali e ritardi, la Protezione civile che piaceva alla sinistra ...... 135 Il Giornale.it: G8, il gip: "Arrestati restano in cella" Bertolaso: "Continuo. Come richiesto" ...... 137 Il Giornale.it: L'imbarazzo di Bersani per le lettere a Guido...... 139 Il Giornale.it: «Bertolaso mi usò come 007 contro gli sprechi del G8»...... 140 Il Giornale.it: Calabria, frana a Maierato: 2.300 gli evacuati Allarme di Loiero: "La Regione sta...... 142 GiornaleNisseno.com: Emergenza viabilità in provincia...... 143 Il Giorno (Brianza): Protezione civile, bilancio positivo...... 144 Il Giorno (Como): Scomparso, è ancora silenzio...... 145 Il Giorno (Milano): Expo, Ermolli promuove Stanca Tramonta l'ipotesi Bertolaso...... 146 Il Giorno (Milano): Cancellata la spa Sei mesi senza tasse in caso di calamità ...... 147 Il Giorno (Milano): PARAFULMINE DI SILVIO ...... 148 JulieNews.it: Protezione Civile Spa: per ora nessuno stralcio...... 149 JulieNews.it: Protezione Civile Spa, la Camera conferma lo ...... 150 Leggo: di Marco Pasciuti Resta, nonostante tutto. Il mondo che si è costruito gl...... 151 Libero news: Dl su emergenze: circa 300 emendamenti ...... 152 Libero news: Protezione Spa: emendamento soppressione ...... 153 Libero news: Scossa magnitudo 2.9 nell'Aquilano ...... 154 Libertà: «Questa inchiesta è peggio di uno tsunami»...... 155 Il Manifesto: «Ma contestiamo anche la gestione di questi mesi» ...... 156 Il Manifesto: «Con la protezione civile solo affinità operative. Non entreremo nella Spa» ...... 157 Il Manifesto: Accantonata la Spa...... 158 Il Manifesto: «Piano carceri come protezione civile»...... 160 Il Manifesto: «Macché terremoto. Zittite i ricercatori»...... 161 Il Mattino di Padova: protezione poco civile...... 163 Il Mattino di Padova: quello scemo dice che ci sarà il terremoto ...... 164 Il Mattino (Avellino): Vincenzo Grasso Montaguto. Le preoccupazioni sono tutte per la ferrovia Caserta-Foggia. .. 165 Il Mattino (Circondario Sud1): Claudia Terracina Roma. Sono le sei di sera quando il presidente della Camera,... 166 Il Mattino (Circondario Sud1): Claudio Rizza Roma. No, le risposte di Bertolaso alla Repubblica a Giorgio ...... 167 Il Mattino (Circondario Sud1): Marco Conti Roma. Dalla bufera che si è abbattuta sulla Protezione Civile, Silvio. 168 Il Mattino (Nazionale): Filippo D'Arpa Palermo Adesso si parla di fenomeno di dimensioni inimmaginabili, di...... 169 Il Messaggero Veneto: elicotteri e protezione civile: corso regionale per volontari...... 170 Il Messaggero Veneto: paularo, sarà risistemata la sede della protezione civile...... 171 Il Messaggero Veneto: qualizza: mai vista una situazione così grave...... 172 Il Messaggero Veneto: sciacalli all'aquila ...... 173 Il Messaggero Veneto: bertolaso non cede: resto al mio posto ora voglio che sia ristabilita la verità ...... 174 Il Messaggero Veneto: ossario monumentale in una tesi...... 175 Il Messaggero Veneto: frane e crolli, sgomberato un altro paese ...... 176 Il Messaggero: ROMA - Salta Protezione civile servizi spa , l'epicentro della polemica di q...... 177 Il Messaggero: ROMA Sono le sei di sera quando il presidente della Camera, uscendo dalla Luiss, l'univ...... 179 Il Messaggero: ROMA - Dalla bufera che si è abbattuta sulla Protezione Civile, Silvio Berlu...... 180 Il Messaggero: ROMA La presa di posizione di Altero Matteoli è netta: Sono estraneo all'inchiesta ...... 181 Il Messaggero (Rieti): Adesso non va bene più nulla. Dagli appalti ai subappalti, dalla Protezione civile alle...... 182 Il Messaggero (Rieti): ROMA Naufraga la Protezione civile spa. Dal decreto sulle emergenze, che oggi approda .... 183 La Nazione (Firenze): di ALESSANDRO FARRUGGIA ROMA «PROTEZIONE CIVILE SPA»,...... 184 La Nazione (Firenze): «Anemone, fondo cassa per le escort» Delusi dalla «robetta da tangenziale» ...... 185 La Nazione (Firenze): REGGIO EMILIA UN PAIO di se...... 186 La Nazione (La Spezia): E' STATO presentato ieri mattina nel Palazzo del Gover...... 187 La Nazione (La Spezia): Dietrofront del Governo: 12 milioni in Toscana, 8 tra Emilia e Liguria ...... 188 La Nazione (Lucca): Dodici milioni per i danni urgenti causati dall'alluvione di Natale...... 189 La Nazione (Pisa): Protezione civile, Cobas all'attacco «Operatori senza soldi da mesi» ...... 190 La Nazione (Pisa): A CERCARE di fare chiarezza sulla situazione degli operatori di Protezione Civile...... 191 La Nazione (Pisa): di SANDRO BENNUCCI LE PROTESTE e il richiamo alla ragionevolezza...... 192 La Nazione (Pistoia): quarrata Dal Comune mille euro ad Haiti...... 193 La Nazione (Pistoia): Maltempo, in arrivo 12 milioni ...... 194 La Nazione (Prato): Danni alluvione: contributi in arrivo ...... 195 La Nazione (Umbria): Croce Rossa di Spello Un anno di impegno ...... 196 La Nuova Ferrara: Protezione civile, stralciato il decreto...... 197 La Nuova Ferrara: Tra corrotti, corruttori e massaggiatrici il crepuscolo dell'etica nella politica ...... 198 La Nuova Ferrara: Il governo fa quadrato intorno a Bertolaso...... 199 La Nuova Sardegna: la maddalena: hotel sì, fogne no - dall'inviato pier giorgio pinna ...... 200 La Nuova Sardegna: carnevale di sangue giovane accoltellato durante una rissa - luciano onnis...... 201 La Nuova Venezia: palacinema, faro acceso sui subappalti - enrico tantucci ...... 202 Panorama.it: Dopo Bertolaso, fango anche su Denis Verdini. Ma il Pdl non perderà consenso ...... 203 Il Piccolo di Trieste: bertolaso: non mi dimetto. resto al mio posto ...... 204 Il Piccolo di Trieste: gasparri: nell'indagine sono coinvolti i burocrati valorizzati dalla sinistra...... 206 La Provincia di Como: Via la «spa», restano i super-poteri a Bertolaso ...... 207 La Provincia di Como: Il pensionato scomparso da casa: ancora infruttuose tutte le ricerche ...... 208 La Provincia di Cremona: «Gettoni di presenza a favore di Haiti» ...... 209 La Provincia di Cremona: Verdini è indagato ‘Estraneo' Per corruzione negli appalti Protezione civile Spa, ...... 210 La Provincia di Lecco: corruzione la nuova tangentopoli La rete «Era un sistema di favori» Indagati anche i...... 211 La Provincia di Sondrio: le intercettazioni Monica: «Gli ho fatto vedere le stelle»...... 212 Quotidiano.net: Stop alla Protezione Spa, Bertolaso difenderà il decreto in Parlamento ...... 213 Quotidiano.net: Terremoto in Abruzzo Medaglie ai vigili reggiani "Ma dovete pagarvele"...... 217 Quotidiano.net: Guido Bertolaso: ''Resto al mio posto" ...... 221 Rai News 24: Appalti G8, nessuna scarcerazione. Vertice dei pm ...... 226 Rai News 24: Frana nel Vibonese, evacuate 200 persone ...... 228 Rai News 24: Stralciata la Protezione civile SpA ...... 229 Rai News 24: La Sicilia chiede lo stato di calamità naturale ...... 230 Redattore sociale: Favi (Pd): "No al Piano carceri nella Protezione civile" ...... 231 La Repubblica: l'allarme del quirinale sulla legge troppi poteri alla protezione civile - (segue dalla prima pagina) . 232 La Repubblica: ma adesso bertolaso deve lasciare - eugenio scalfari ...... 234 La Repubblica: quei compensi aggiuntivi al commissario e il pd punta il dito sul conflitto di interessi...... 236 La Repubblica: protezione spa, marcia indietro la maggioranza stralcia l'articolo - gianluca luzi...... 237 La Repubblica: - (segue dalla prima pagina) gianluca luzi...... 238 La Repubblica: io, un volontario deluso della protezione civile...... 239 La Repubblica: verdini interrogato due ore è indagato per corruzione - laura montanari...... 240 La Repubblica: e bertolaso si scagliò contro giuliani...... 243 La Repubblica: - (segue dalla prima pagina) francesco bei ...... 245 La Repubblica: berlusconi e lo...... 246 Il Resto del Carlino (Ancona): La pioggia provoca frane Il Musone a serio rischio ...... 247 Il Resto del Carlino (Ascoli): Sabato e domenica Fiera dell'Elettronica ...... 248 Il Resto del Carlino (Ascoli): Paese Alto, sì ai lavori di risanamento...... 249 Il Resto del Carlino (R. Emilia): Benemerenze della Protezione civile Per la medaglia si pagano 130 euro ...... 250 Il Resto del Carlino (R. Emilia): «Bertolaso ci ha regalato lo stemma Lo appenderemo in parrocchia» ...... 251 Il Resto del Carlino (R. Emilia): «A chi lavora per lo Stato non vanno chiesti soldi»...... 252 Il Resto del Carlino (R. Emilia): Iotti, volontario della Protezione Civile di casa nostra' ad Haiti ...... 253 Reuters Italia: Appalti G8,restano in carcere i 4 arrestati in inchiesta Firenze...... 254 Reuters Italia: Niente spa per Protezione civile, Bertolaso: "Resto"...... 255 Reuters Italia: Senza titolo...... 256 Reuters Italia: G8,restano in carcere i 4 arrestati in inchiesta Firenze ...... 257 Reuters Italia: Maltempo, evacuato paese Maierato dopo frana costone...... 258 Il Riformista.it: Protezione civile/ Oggi decreto alla Camera. Bertolaso: io resto ...... 259 Il Riformista.it: Inchiesta G8/ Bertolaso: Determinato a portare avanti mio lavoro ...... 262 Il Riformista.it: Maltempo/ Calabria, Maierato paese fantasma. Sfollati in Sicilia...... 265 La Sicilia: Messinala provincia«più esposta»d'Italia ...... 268 La Sicilia: La pioggia crea apprensione in paeseGiardini...... 269 La Sicilia: Emergenza pure a Misterbiancoe fra i centri abitati di Lipari...... 270 La Sicilia: Allagamenti e smottamenti...... 271 La Sicilia: «Serve la Protezione civile»...... 272 La Sicilia: Calabria in ginocchio: frane e strade chiuse, Catanzaro a secco...... 273 La Sicilia: Ancora disagi all'aeroporto«Falcone e Borsellino» ...... 274 La Sicilia: «Grandi aspettative per il 2010»Ragusa...... 275 La Sicilia: Servizi e opere pubbliche per Chiaramonte Gulfi ...... 276 La Sicilia: Sono imputati in «Scacco matto»...... 277 Il Sole 24 Ore Online: Cancellata la Protezione civile Spa. Bertolaso: «Resto» ...... 278 Il Sole 24 Ore Online: Cancellata in commissione la Protezione civile Spa ...... 279 Il Sole 24 Ore Online: Bossi: «Bertolaso non si deve dimettere, è bravo» ...... 281 Il Sole 24 Ore: Da Tarantini a Venezia: l'ascesa del gruppo Intini...... 282 Il Sole 24 Ore: Dall'A alla Z le novità del decreto sulla Protezione civile...... 283 Il Sole 24 Ore: Accelera il piano antifrane da 1 miliardo ...... 284 Il Sole 24 Ore: Alla Camera in arrivo maxiemendamento del governo e fiducia...... 285 Il Sole 24 Ore: A Roma e Milano Bossi tiene il governo ancorato al realismo...... 286 La Stampa: Un ex capannone per la Protezione civile...... 287 La Stampa: Media Valenziano Concluso il corso di primo soccorso Si è concluso il corso di pri...... 288 La Stampa: "L'eliporto non penalizza l'ospedale S. Giuseppe" ...... 289 La Stampaweb: Protezione civile, bloccata la Spa ...... 290 La Stampaweb: Bertolaso rilancia: "Non mi dimetto"...... 291 TGCom: DL CALAMITA'...... 292 Il Tempo: Bertolaso annuncia lo stop della Protezione Civile Spa...... 293 Il Tempo: Ha deluso i disonesti quindi è colpevole ...... 294 Il Tempo: Cancellata la Protezione Spa Ma il Pd continua a strillare ...... 296 Il Tempo: La sinistra: anche noi eravamo fuori dalla legge ...... 297 Il Tempo: Processo a Bertolaso...... 298 Il Tempo: Teniamo fuori il Quirinale da questa storia...... 299 Il Tirreno: bertolaso va avanti: farò il mio dovere - paolo carletti...... 300 Trentino: La protezione civile non può diventare una ditta di Stato ...... 301 Varesenews: Verdini nel registro degli indagati...... 302 Virgilio Notizie: Protezione civile/ Pd : per piano carceri procedure ...... 303 Virgilio Notizie: Protezione civile/ Bertolaso: Napolitano era perplesso su ...... 304 Virgilio Notizie: Maltempo/ Loiero al governo: In Calabria situazione ...... 305 La Voce d'Italia: Protezione Civile Spa, stralciato l'articolo ...... 306 La Voce d'Italia: Bertolaso: 'Continuo a fare il mio mestiere'...... 307 Wall Street Italia: DL PROTEZIONE CIVILE: BERTOLASO, NAPOLITANO ERA PERPLESSO ...... 308 Wall Street Italia: SENATO: DL PROTEZIONE CIVILE E DL ALCOA IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA...... 309 Websim: PUNTO 6 - Niente spa per Protezione civile, Bertolaso: "Resto"...... 310 Data: 17-02-2010 L'Adige Protezione civile, Dellai vuole la legge

Adige, L' "" Data: 17/02/2010 Indietro

Protezione civile, Dellai vuole la legge «L'Agenzia, se verrà istituita sarà ben diversa da una Spa»

PIETRO GOTTARDI «Non è detto che ci sarà nel disegno di legge di riordino della protezione civile, ci stiamo ragionando. Comunque, anche se ci dovesse essere, non sarà assimilabile alla Spa che il governo voleva varare a livello nazionale. Sono cose completamente diverse, è come comparare patate e carote». Ebbene la patata (o la carota, basta intendersi) è l'Agenzia per la protezione civile che costituiva uno dei cardini della riforma arenatasi alla fine della passata legislatura. Ad affermarlo usando la metafora degli ortaggi è il presidente della Provincia Lorenzo Dellai, per il quale peraltro l'Agenzia pare non essere lo snodo più importante del disegno di legge provinciale in corso d'opera. Presidente, quali saranno i pilastri su cui poggerà la nuova legge? «L'obiettivo generale è quello di mettere a sistema una realtà, quella della nostra protezione civile, grazie a Dio fortissima dal punto di vista delle risorse umane, che già funziona molto bene. Ciò si potrà ottenere definendo meglio i compiti; spingendo sulla prevenzione ed investendo nella formazione dei volontari». La Protezione civile trentina estenderà a nuovi ambiti le proprie competenze, come è accaduto (con esiti non troppo felici) a livello nazionale? «No. Da noi la Protezione civile è rimasta e rimarrà nel solco delle emergenze naturali. A livello nazionale il discorso è diverso: la Protezione civile è stata usata dallo Stato nelle more di un processo di riforma delle procedure ordinarie della pubblica amministrazione che finora non ha dato risultati apprezzabili. In Trentino, tutto sommato, il funzionamento ordinario della pubblica amministrazione è abbastanza efficiente e la necessità di ricorrere alla Protezione civile per risolvere questioni che esulano dalle emergenze naturali, non c'è mai stata». Nel disegno di legge in corso di elaborazione sarà riproposta l'Agenzia per la protezione civile definita nella bozza poi sfumata alla fine della passata legislatura? «Quella dell'Agenzia è una questione molto secondaria. La Provincia ha già un'Agenzia che opera su una parte importante della protezione civile, ed è la Cassa antincendi, dotata di un proprio consiglio di amministrazione, di un proprio bilancio e di una propria autonomia gestionale. Si tratta solo di decidere se la vogliamo far evolvere per estenderla a tutta la protezione civile o se la lasciamo così com'è». E lei cosa dice? «Ci stiamo ragionando, ma rispetto all'impianto del disegno di legge, la questione Agenzia sì o no c'entra come i cavoli a merenda» A livello nazionale il governo per la protezione civile aveva proposto una Spa... L'Agenzia non ha nulla a che vedere con una Spa: è come comparare patate e carote. Le Agenzie (ed in Trentino ne abbiamo diverse, per il lavoro, per l'energia, per l'ambiente, ecc.) sono articolazioni della struttura pubblica, assolutamente uguali ai dipartimenti, solo con maggiore autonomia gestionale. Da noi, nel campo della protezione civile, non abbiamo mai avuto l'esigenza di immaginare forme diverse come Spa o cose del genere». La Provincia, però, in altri settori le Spa le ha create. «Io sono un fautore della massima flessibilità delle strutture pubbliche e credo sia giusto poter utilizzare le Spa per perseguire meglio alcune funzioni pubbliche». Allora si sarà chiesto perché il governo voleva la Spa. «L'ho fatto e devo riconoscere che non l'ho compreso appieno. Ritengo comunque sostanzialmente per due motivi: uno condivisibile, ossia migliorare l'efficienza della Protezione civile, sia nei suoi apparati centrali che in quelli regionali e l'altro più discutibile, ossia creare una Spa di Stato con caratteristiche di general contractor in grado di sostituirsi ai grossi gruppi privati per limitarne l'eccessivo potere, finendo però per accentrarlo a sé». 16/02/2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 1 Data: 17-02-2010 L'Adige Il governo rinuncia alla privatizzazione

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Protezione civile Esultano le opposizioni Il governo rinuncia alla privatizzazione

ROMA - Il governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione Civile di Guido Bertolaso in una Spa. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla l'osso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso. Sul compromesso deciso dal governo, anche sull'onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato - oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza - la «moral suasion» del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione Civile. Quest'ultimo, nel rispondere alle accuse mosse da «Repubblica», ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento, precisano fonti del Quirinale, non sono sottoposti al preventivo esame del Capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del Presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non sembra svelenire il clima: «Stralciando l'articolo contestato il decreto viene completamente depotenziato», ha commentato il presidente della Camera. Del resto, l'idea di «privatizzare» la Protezione Civile piaceva a piochi nella maggioranza: «Non deve diventare una Spa», aveva detto poco prima , confermando che anche il ministro dell'Economia nutriva dubbi: «Tremonti aveva ragione poichè andando in quella direzione non hai alcun controllo e poi nascono i pasticci, perchè i controlli ci vogliono», ha spiegato il Senatùr. Lo stralcio dell'articolo 16 è stato salutato come una vittoria dal centrosinistra. 16/02/2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 2 Data: 17-02-2010 L'Adige De Col: «Entro primavera la proposta sarà pronta»

Adige, L' "" Data: 17/02/2010 Indietro

I tempi De Col: «Entro primavera la proposta sarà pronta»

«Entro la primavera il presidente Dellai vuole il disegno di legge sul suo tavolo e stiamo lavorando per accontentarlo». Il compito di redigere la nuova legge sulla protezione civile grava sulle spalle del dirigente generale Raffaele De Col: «Siamo nella fase del confronto con le associazioni di volontariato che compongono la struttura della nostra Protezione civile - afferma -. Un momento che considero molto importante, anche a seguito della tragedia della Val Lasties, per dar modo alle associazioni di esprimere istanze che dovranno trovar spazio nella nuova legge». In attesa di sapere se verrà varata o meno l'Agenzia per la protezione civile (De Col sul punto non manifesta grande entusiasmo), già si conoscono due questioni pesanti che il disegno di legge affronterà: la prima è la ridefinizione dei poteri di ordinanza in caso di calamità alla luce dell'istituzione delle Comunità di valle ed il secondo è l'istituzione del numero unico dell'emergenza, che dovrà essere scelto tra 118 (soccorso sanitario) e 115 (vigili del fuoco). 16/02/2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 3 Data: 17-02-2010 L'Adige Tormente di neve ed esondazioni anche in Calabria

Adige, L' "" Data: 17/02/2010 Indietro

Circolazione stradale in tilt Tormente di neve ed esondazioni anche in Calabria

CATANZARO - Tormente di neve sulla Sila, smottamenti, esondazioni ed evacuazioni con circolazione stradale in tilt nel fondovalle: è emergenza in Calabria dopo giorni di pioggia incessante. Il Cosentino, il Vibonese e il Catanzarese sono le zone più colpite dall'ondata di maltempo. Hanno dovuto lasciare le loro case, per la minaccia di smottamenti 200 famiglie a Maierato nel Vibonese, a Mendicino (Cosenza) e a Gimigliano (Catanzaro), mentre a Germaneto i tecnici della Protezione civile stanno valutando l'ipotesi di procedere allo sgombero di altre 30 famiglie da alcune abitazioni minacciate da un nuovo fronte franoso che ha già reso impraticabile una strada. Ad Acri e Castiglione Cosentino, in provincia di Cosenza, i vigili del fuoco hanno raggiunto alcune abitazioni isolate a causa di smottamenti che hanno ostruito le strade, mentre a Bisignano è in pericolo il Santuario dedicato a Sant'Umile la cui chiesa è stata dichiarata inagibile. Il bollettino delle frane è aggiornato ormai di ora in ora. Nella sola provincia di Cosenza se ne contano ormai 180 con l'interessamento di 27 arterie tra provinciali ed ex statali completamente «off-limits». A pagare lo scotto maggiore è la fascia che va da Aiello Calabro a Roggiano Gravina. Difficoltà anche per il Basso Ionio con interruzioni a Campana, Pietrapaola, Paludi. Nell'hinterland cosentino il discorso non cambia a Castiglione Cosentino, Zumpano, Rovito e San Pietro in Guarano. Nel Catanzarese il transito è bloccato sulle provinciali a Tiriolo, Gimigliano per i problemi di stabilità del ponte sul fiume Corace, Soveria Simeri e Guardavalle nella zona ionica del soveratese. Tempi lunghi si prospettano, invece, per il ripristino della strada Janò-Magisano che dal capoluogo conduce nella zona della Presila, chiusa per un vasto movimento franoso che minaccia due quartieri di Catanzaro. Rubinetti a secco per decine di migliaia di persone a Catanzaro e nell'hinterland costiero per la rottura della condotta idrica che alimenta l'acquedotto cittadino, dovuta alla piena del fiume Alli. Gli ospedali e le cliniche del capoluogo sono riforniti di acqua dalle autobotti della Protezione civile. Anche a Cosenza una frana ha investito una condotta provocando disagi per la riduzione della portata nel centro cittadino. In Sila la neve ha raggiunto i tre metri di altezza. 16/02/2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 4 Data: 16-02-2010 Adnkronos Protezione civile, stop alla Spa. Bertolaso alla Camera.

Appalti, Bertolaso: ''Resto al mio posto come mi hanno chiesto'' (Adnkronos) ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 16:14 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il sottosegretario: ''Continuo a fare il mio dovere. Poi, domani, vedremo''. Protezione civile, stop alla Spa. La modifica al decreto presentata dal relatore del provvedimento. Farefuturo: ''Pericolosa dittatura emergenza''. Appalti, Verdini indagato. Matteoli: ''Non c'entro con l'inchiesta''. Gip Firenze respinge richiesta scarcerazione arrestati. Fini: ''Nuova Tangentopoli? Ora chi ruba è solo un ladro''. Gip: no alla scarcerazione degli arrestati

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Roma, 16 feb. (Adnkronos/Ign) - E' ufficiale: la futura Protezione Civile non sarà una Spa. La modifica al decreto, all'esame della Commissione Ambiente della Camera, è stata formalmente presentata dal relatore del provvedimento, Agostino Ghiglia (Pdl). Una modifica che riguarda l'art.16 del provvedimento e che era già stata preannunciata dal sottosegretario Guido Bertolaso, presente in Commissione in rappresentanza del Governo. Ghiglia, che è anche capogruppo Pdl in Commissione, ha confermato, però, che non viene meno il programma di assunzione di 130 persone, mentre resta confermata quella parte dell'art. 16 del decreto che riguarda la flotta aerea della Protezione Civile. Poco prima l'opposizione aveva chiesto e ottenuto in Commissione la sospensione dei lavori. La richiesta era stata avanzata per protesta nei confronti della maggioranza e del Governo che non avevano ancora presentato le annunciate proposte modificative del testo con la soppressione della trasformazione della Protezione civile in Spa. "Non ha senso parlare di una cosa che sarà modificata ma che non conosciamo", aveva detto Roberto Zaccaria (Pd) che ha anche parlato di una vera e propria "farsa". "Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma gli hanno chiesto di restare e quindi continuerà a fare il suo dovere. Poi, domani, vedremo". Lo ha detto lo stesso sottosegretario Bertolaso, lasciando la commissione Ambiente di Montecitorio. Il Capo della Protezione civile è apparso sereno davanti alla folla di cronisti in attesa fin dalle 10.30 davanti alla commissione chiamata ad esaminare gli emendamenti al decreto sulla Protezione civile. Bertolaso era arrivato in leggero ritardo per via di una riunione a palazzo Chigi, in giacca e cravatta, impone la sede, e non con il classico maglione blu con cui gli italiani sono abituati a vederlo. Bertolaso, nel primo appuntamento istituzionale dal momento in cui e' esplosa la bufera legata all'inchiesta sul G8, ha seguito i lavori dall'inizio alla conclusione, e' intervenuto piu' volte, difendendo il provvedimento, e alla fine, dopo l'approvazione degli emendamenti del relatore e del governo, ha affrontato senza particolare tensioni i giornalisti, con un approccio di ordinaria amministrazione. E stasera, a quanto risulta, potrebbe partecipare a 'Ballarò', per spiegare le sue ragioni anche davanti alle telecamere in diretta.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 5 Data: 16-02-2010 Adnkronos Maltempo: monitoraggio continuo Protezione civile nel Messinese

ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 11:31

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Catania, 16 feb. (Adnkronos) - La Protezione civile regionale continua a monitorare costantemente il fronte della frana di San Fratello, la piu' vasta della provincia di Messina. Nel comune del messinese sono circa 2.000 i cittadini che hanno lasciato le loro abitazioni nella parte del paese interessata dallo smottamento. Nella serata di ieri la giunta regionale siciliana ha dichiarato lo stato di calamita' e la situazione sembrerebbe stabilizzarsi anche se le previsioni meteo, per tutta la giornata, prevedono precipitazioni nella zona interessata.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 6 Data: 16-02-2010 Adnkronos Maltempo, chiusa Ss 18 'Tirrena Inferiore' per costone pericolante

ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 13:54 Catanzaro, 16 feb. - (Adnkronos) - Il provvedimento si e' reso necessario e urgente per la tutela dell'incolumita' dei civili. Sono gia' in corso i sopralluoghi per le verifiche tecniche e le attivita' di monitoraggio

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Catanzaro, 16 feb. - (Adnkronos) - A causa di un costone pericolante, e' stata chiusa al traffico la strada statale 18 'Tirrena Inferiore', al km 287,000 nel comune di Cetraro in Calabria. Il provvedimento si e' reso necessario e urgente per la tutela dell'incolumita'. Sul posto sono giunti, oltre alle squadre di pronto intervento Anas, anche la polizia stradale, vigili del fuoco e tecnici della Protezione civile. Sono gia' in corso i sopralluoghi per le verifiche tecniche e le attivita' di monitoraggio del costone. Al momento i veicoli leggeri vengono deviati su un percorso alternativo nel centro abitato di Cetraro, mentre i mezzi pesanti in direzione nord vengono deviati all'altezza di Paola sulla statale 107 e successivamente sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria allo svincolo di Rende- Cosenza nord; quelli in direzione sud all'altezza di Lagonegro proseguono in autostrada Anas ricorda che l'informazione agli automobilisti sulla viabilita' e sul traffico e' assicurata attraverso le emittenti radio-televisive, il sito Anas www.stradeanas.it e chiamando il numero pronto Anas 841148.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 7 Data: 16-02-2010 Adnkronos Protezione civile, 'Farefuturo': ''Pericolosa la dittatura dell'emergenza''

Bertolaso in una riunione della Protezione civile (Adnkronos) ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 14:28 Roma - (Adnkronos) - Il direttore del periodico online della Fondazione: ''E' una dittatura che uniforma tutto a se stessa e fa diventare tutto allarme, anche ciò che non lo è''. E sottolinea: ''Tutto si tiene, in un sistema di pensiero che annulla l'argomentazione''. Stop alla Spa. Bertolaso alla Camera.

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Roma, 16 feb. (Adnkronos) - ''C'è una vera e propria dittatura in atto. Una dittatura senza un dittatore in carne e ossa, certo. Ma comunque pericolosa, invasiva, ossessiva, opprimente e asfissiante come tutte le vere dittature. E' la dittatura dell'emergenza. Un potere totale che, come previsto da George Orwell, conquista le coscienze, ruba le speranze, annulla il futuro e incatena a un infinito presente senza storia, senza passato e senza prospettive''. Lo scrive su Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo, il direttore Filippo Rossi. Quella dell'emergenza è ''una dittatura che, come in uno stato totalitario, uniforma tutto a se stesso e fa diventare tutto emergenza, anche ciò che emergenza non è: anche se sono problemi atavici (c'è chi parla di emergenza mafia!) o al contrario, se sono piccole preoccupazioni di tutti i giorni'', si legge. ''L'emergenza - continua l'articolo - come droga, perché senza un qualsiasi allarme ci sono solo giorni normali, noiosi, morti. Ed è così che l'emergenza, dittatrice morbida e suadente, affabulatrice spietata, spiega che solo lei può far sentire sicuri, può risolvere i problemi veri, può liberarci dalla paura, tramite la sua più fedele alleata: la decisione. O il suo sgherro più cattivo: il decisionismo. Perché non c'è dittatura che si rispetti senza l'esaltazione della 'decisione'. E non può esserci decisione senza 'emergenza'''. ''Tutto si tiene, in un sistema di pensiero che annulla l'argomentazione, i dubbi, le proposte. In un sistema assolutista che con l'illusione della sicurezza fa sentire, in realt, tutti più insicuri'', scrive Rossi. ''A questo punto - si legge ancora sul magazine online - 'emergenza' e 'decisione', si alleano con la 'velocità'. Se tutto è emergenza, allora qualsiasi decisione va presa in velocità: meglio un giorno, meglio un'ora, meglio un secondo. Meglio adesso. Perché non si può vivere in un perenne stato d'emergenza. E allora si comincia a correre per fuggire. E a decidere, decidere, decidere... Ancora decidere. Si sfornano leggi veloci e decise, leggi d'emergenza, insomma. E ci si convince che è giusto così, che è quella l'unica via''.

''Si alimenta la propaganda, si sterilizza il dubbio, la riflessione, la condivisione ragionata. Se non sei con noi, sei contro di noi. Perché il tempo - avverte Rossi - stringe sempre''. E si finisce col correre ''dietro a un flauto maligno e magico - conclude l'articolo - che ti farà cadere dentro il burrone di una vita appaltata a un potere che non conosci, anche se vive dentro di te. A un potere che trasforma la vita in problema, il problema in paura, la paura in terrore. E' un potere che, grazie al terrore, incatena gli individui senza che se ne rendano conto. Senza che nessuno possa più ribellarsi''.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 8 Data: 17-02-2010 Adnkronos Bertolaso: ''Resto, voglio ristabilire verità''

Protezione civile, stop a Spa e a 'scudo' penale per i commissari. Bertolaso: ''Resto al mio posto'' Guido Bertolaso (Adnkronos) ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 21:47 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il sottosegretario: ''Continuo a fare il mio dovere''. Via libera al decreto: niente tasse per 6 mesi nelle zone dove è stato dichiarato lo stato di calamità. Farefuturo: ''Pericolosa la dittatura dell'emergenza''. Appalti, Verdini indagato. Matteoli: ''Non c'entro con l'inchiesta''. Gip Firenze respinge richiesta scarcerazione arrestati. Fini: ''Nuova Tangentopoli? Ora chi ruba è solo un ladro''

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Roma, 16 feb. (Adnkronos/Ign) - E' ufficiale: la futura Protezione Civile non sarà una Spa. La modifica al decreto è stata formalmente presentata dal relatore del provvedimento, Agostino Ghiglia (Pdl), nel corso dell'esame presso la commissione Ambiente della Camera che ha dato oggi il via libera al provvedimento sulle emergenze con l'approvazione degli emendamenti del relatore e del Governo. Intanto il sottosegretario Guido Bertolaso ha fatto sapere che, al momento, resta al suo posto. La modifica introdotta riguarda l'art.16 del provvedimento. Ghiglia, che è anche capogruppo Pdl in Commissione, ha spiegato, però, che resta confermata quella parte dell'art. 16 del decreto che riguarda la flotta aerea della Protezione Civile. Fra le novità, vi è anche la soppressione della vigilanza sulla Croce rossa da parte della Protezione civile stessa. Fra gli emendamenti approvati, vi sono poi la stabilizzazione del personale delle società di trattamento dei rifiuti dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Battipaglia, Casalduni e Pianodardine, la fissazione a 355 milioni di euro del costo del termovalorizzatore di Acerra, l'esclusione del cosiddetto 'scudo' per i procedimenti penali nelle zone sottoposte a commissariamento, mentre resta per i procedimenti in sede amministrativa e civile. Viene anche disposta la sospensione per un periodo di sei mesi dei termini per i versamenti tributari e contributivi nelle zone del Paese dichiarate colpite da calamità naturale. La seduta di Montecitorio dedicata al decreto sulla Protezione civile e le emergenze avrà inizio domani alle 10, per la discussione generale, con possibilità di proseguire in notturna. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, nel corso della quale, a quanto si è appreso, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha esplicitamente chiesto al Governo se intendesse porre la questione di fiducia sul provvedimento. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha spiegato che se ci sono le garanzie che il testo venga licenziato entro giovedì sera non dovrebbe risultare necessario. In caso contrario, si valuterà l'eventualità di porre la fiducia. Tassativo, per il governo, è che il provvedimento arrivi al Senato entro venerdì. "Che dal decreto sia stata soppressa la parte relativa alla Spa è positivo, ma ciò non significa che non ci siano altre cose che saranno oggetto della nostra iniziativa", ha annunciato il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini. Deve "scomparire lo 'scudo' tuttora previsto" dal provvedimento, va eliminato ogni possibile appiglio emergenziale per quanto riguarda le carceri e, infine, "va chiarita la distinzione, per noi essenziale, tra Protezione civile e grandi eventi". E mentre Umberto Bossi respinge l'idea delle dimissioni di Bertolaso ("non si deve dimettere, perché bravo è bravo, va bene. Il problema era la privatizzazione della Protezione civile"), l'Italia dei valori, al contrario, resta convinta che il governo avrebbe dovuto ritirare il decreto e Bertolaso avrebbe dovuto confermare le sue dimissioni: ''Lo scandalo dell'inchiesta sulla Protezione civile è solo la punta di un iceberg. I responsabili politici di questa gravissima vicenda, Bertolaso compreso, devono dimettersi immediatamente'', ha insistito Antonio Di Pietro. ''Fino a prova contraria, Bertolaso è un servitore dello Stato che non può subire una ghigliottina'', ha detto il leader Udc Pier Ferdinando Casini. "Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma gli hanno chiesto di restare e quindi continuerà a fare il suo dovere. Poi, domani, vedremo", ha spiegato lo stesso sottosegretario, lasciando la Commissione Ambiente. Bertolaso, nel primo appuntamento istituzionale da quando è esplosa la bufera legata all'inchiesta sul G8, ha seguito i lavori dall'inizio alla conclusione ed è intervenuto più volte, difendendo il provvedimento. "L'importante - ha osservato - è che non sia cancellata la Protezione civile, punto. La Spa era una struttura aggiuntiva, non c'era nessuna trasformazione come qualcuno continua a dire". Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha aggiunto

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 9 Data: 17-02-2010 Adnkronos Bertolaso: ''Resto, voglio ristabilire verità''

che la Spa "doveva essere solo una struttura di servizio per rendere la Protezione civile, quella vera, più agile, più funzionale, più concentrata sulle vere attività di propria competenza". In serata, ospite di 'Ballarò', Bertolaso rimarca: "Vado avanti e voglio ristabilire la veritàLe dimissioni le ho annunciate cinque minuti dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia. Il governo le ha respinte e fino a quando non saranno accettate andrò avanti per svolgere il mio lavoro".

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 10 Data: 16-02-2010 Adnkronos Appalti, Bossi: "Inchiesta non sarà nuova Tangentopoli".

Umberto Bossi (foto Paolo Parenti) ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 21:46 Roma - (Adnkronos/Ign) - Il senatur sicuro che l'inchiesta non avrà ricadute elettorali: "Vinceremo comunque le regionali". E sul responsabile della Protezione civile, ribadisce: "Non si deve dimettere, non è in discussione. E' bravo". L'esecutivo modifica il decreto, non ci sarà la Spa.. Fini: "Prima si rubava per il partito, ora chi lo fa è solo un ladro". Berlusconi a Bertolaso: continua a lavorare sereno

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Roma, 16 feb. - (Adnkronos/Ign) - ''No, io non vedo una nuova Tangentopoli". Ad assicurarlo e' stato il leader della Lega Umberto Bossi, conversando con i giornalisti alla Camera anche alla luce dell'inchiesta sugli appalti. ''Spero sia solo qualcuno, anche poco furbo'', ha aggiunto il senatur. E su eventuali ricadute dell'inchiesta sui risultati delle elezioni regionali, Bossi non ha comunque dubbi: ''No, noi vinceremo ugualmente''. Riguardo Bertolaso, il senatur è chiaro: "Non si deve dimettere, non e' in discussione, perche' e' bravo. Il problema era la privatizzazione della Protezione civile''.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 11 Data: 16-02-2010 Adnkronos Appalti: Bertolaso, vado avanti e voglio ristabilire verita'

ultimo aggiornamento: 16 febbraio, ore 21:35

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Roma, 16 feb. - (Adnkronos) - "Vado avanti e voglio ristabilire la verita'". Lo ha detto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ospite di 'Ballaro''. "Le dimissioni le ho annunciate cinque minuti dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia. Il governo le ha respinte e fino a quando non saranno accettate andro' avanti per svolgere il mio lavoro".

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 12 Data: 16-02-2010 Agi MALTEMPO: REGIONE, A MAIERATO LA MONTAGNA CONTINUA A FRANA RE

MALTEMPO: A MAIERATO LA MONTAGNA CONTINUA A FRANARE Condividi: Facebook Google Yahoo Twitter Altri Preferiti Facebook Delicious LinkedIn Google Yahoo MySpace Digg Twitter Netvibes Reddit Live Stampa Invia questo articolo (AGI) - Maierato (Vibo Valentia), 16 feb. - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, segue da vicino gli sviluppi della frana che ha interessato l'abitato di Maierato, nel Vibonese. Attraverso la Protezione civile regionale, guidata da Eugenio Ripepe, e' costante il monitoraggio dell'enorme smottamento. In mattinata - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - c'e' stato un nuovo sopralluogo per verificare l'avanzamento del fronte: a sorvolare l'area in elicottero anche l'assessore all'Ambiente, Silvio Greco. "Siamo molto preoccupati - ha detto Greco - i segnali sono di peggioramento, la montagna continua a franare e il fenomeno non interessa solo quest'area che pure e' vasta come dieci campi di calcio messi insieme. Vogliamo anche capire - ha proseguito Greco - come stia andando l'evoluzione di questo torrente insabbiato, verificare se abbia una via di fuga o se costituisca un ulteriore pericolo". Una situazione tenuta dunque sotto stretta osservazione anche prima dell'enorme frana staccatasi dalla montagna: l'evacuazione - ieri mattina - di trecento residenti ha evitato vittime e scongiurato danni piu' gravi. Per valutare la situazione e individuare le iniziative piu' efficaci si e' riunita nel primo pomeriggio la commissione grandi rischi insediata l'anno scorso dopo l'alluvione che colpi' la Calabria nel gennaio 2009, per volonta' del presidente Loiero. La commissione - composta da rappresentanti della Regione, dell'Universita' della Calabria e del Cnr - fara' un nuovo sopralluogo in elicottero, accompagnata da Eugenio Ripepe della Protezione civile. Al rientro i membri faranno una breve relazione al presidente Loiero e agli assessori prima che si riunisca la Giunta regionale, convocata per il tardo pomeriggio per dichiarare lo stato di calamita' naturale. Ros

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 13 Data: 16-02-2010 Agrigento Notizie Maltempo, frana la strada statale 123

Cronaca | Campobello di Licata | 16 Feb 2010 | 13:00

Per il maltempo frana la strada statale Campobello di Licata-Licata. I carabinieri sono intervenuti sul posto per transennare la strada e proibire il passaggio di automezzi e pedoni. Sul posto si sono recati anche gli operatori dell'Anas. Il sindaco della città, Michele Termini, saputo dell'evento, ha voluto esprimere tutto il suo rammarico per il grave episodio. Ha espresso amarezza anche il consigliere provinciale Lillo Lo Leggio. "Facciamo appello - si legge in un comunicato stampa congiunto - alla Protezione civile regionale e provinciale e all'Anas, affinché la strada statale 123 sia ripristinata nel più breve tempo possibile, tenuto conto che in questa strada, oltre a collegarsi con due città, Campobello di Licata e Licata, insistono diverse attività commerciali ed industriali di rilevanza strategica per l'economia campobellese e licatese".

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 14 Data: 17-02-2010 Alto Adige Guido Bertolaso, blitz nella sua Ortisei

Il sottosegretario possiede un appartamento in paese

BOLZANO. Nel buen retiro di Ortisei, dove possiede anche un appartamento in un condominio nei pressi del municipio, per sfuggire alla pressione dei media. Cinque giorni sulle Dolomiti per l'indagato Guido Bertolaso, prima di rientrare agli impegni romani: ieri alla Camera era in discussione alla commissione ambiente il decreto legge che, fra l'altro, prevede l'istituzione della Protezione Civile Spa ed in mattinata era prevista anche l'audizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ma per vincere lo stress dell'ultima settimana, tra avvisi di garanzia e intercettazioni telefoniche, presunti appalti pilotati e sedute di fisioterapia, Bertolaso ha pensato bene di ritirarsi in Val Gardena, assieme alla moglie Gloria, alla figlia Chiara ed all'immancabile scorta, che non l'ha mollato nemmeno nell'ascesa di ieri al Monte Pana. Una passeggiata alla quale ha preso parte anche il collega di Repubblica Paolo Rumiz, che ha approfittato di un Bertolaso sicuramente meno nervoso per un'intervista nella quale il capo della protezione civile ha respinto fermamente ogni genere di accusa. Del domicilio gardenese di Bertolaso l'Alto Adige aveva riferito già qualche anno fa, in occasione di un curioso episodio: nel febbraio del 2005 il capo della protezione civile aveva raggiunto l'aeroporto di Bolzano con un un Piaggio P180 che aveva rischiato di uscire di pista per un inconveniente tecnico ad uno pneumatico.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 15 Data: 17-02-2010 Alto Adige NUOVE DISCRIMINAZIONI

NUOVE DISCRIMINAZIONI Un uomo non ha più il diritto di sapere se è diventato padre Oggi un padre, fidanzato o sposato, non ha neppure il diritto di sapere (diritto all'informazione) se la sua compagna è incinta e se ha deciso o no di tenere il bambino concepito insieme. Capita così che la donna possa decidere di tenere il figlio crescendolo da sola, o con un altro uomo, lasciando il proprio compagno senza dirgli niente. Questo non è giusto. L'uomo ha bisogno di sapere se è diventato padre. E il piccolo ha bisogno di sapere che ha un padre vivo, esistente. Per un padre poi che scopre (spesso dopo anni) di essere stato negato del figlio comincia un calvario infinito, tribunali, costi elevatissimi, diritti inesistenti, indifferenza ed ostacoli al recupero del rapporto con suo figlio. Tutto ciò è davvero inaccettabile. Certi diritti sono diventati privilegi, e negano altri diritti altrettanto validi come quelli dei padri e dei figli, esseri umani a tutti gli effetti che però non hanno le stesse libertà e possibilità di vita. Fabio Barzagli BOLZANO IL DIBATTITO Ceto medio: è sbagliato escludere divorziati e single Ceto medio piano sì piano no! Già nel 2005 quando venne discusso in Consiglio comunale il piano per la costruzione di 90 alloggi al Quartiere Casanova da assegnare in affitto agli under 30, la maggior parte la vede come l'uscita in massa di casa dei giovani, ora li chiamano “bamboccioni”, intenzionati a vivere da soli o in coppia. Era stata vista anche perché era la prima volta che si faceva qualcosa di concreto per il giovani. Ora a questi si sono aggiunti altri 330 alloggi per le famiglie considerate, da un certo punto di vista, troppo ricche per ottenere una casa Ipes e troppo povere per acquistarla al libero mercato. Come al solito c'è chi vuole accelerare l'avvio del piano e chi non vuole creare caos nell'area cantiere aperto. Ricordo che durante la discussione che portò all'approvazione della delibera per l'assegnazione agli under 30 ora under 35 singoli o coppie giovani, rappresentai al consiglio le mie perplessità nel voler escludere i divorziati, i singoli di ambo i sessi, ma più anziani, in quanto non può essere certamente l'età il titolo per aver diritto all'alloggio, ma lo stato di necessità. Oggi più di ieri posso affermare che è un errore lasciare fuori chi ha visto frantumarsi il sogno di una famiglia e non sa dove portare i figli nelle giornate in cui può passare alcune ore con loro. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali. Qualche volta ce lo dimentichiamo! Antonio D'Andrea BOLZANO PREVISIONI Il Titanic del Pdl finirà contro l'iceberg del voto “Un Regno diviso in se stesso non potrà durare a lungo”. Questa frase si trova nel Vangelo ed ogni volta che mi capitava di leggerla mi veniva immancabilmente da pensare sempre alla stessa cosa: al PDL locale. Se c'è divisione in un gruppo, squadra, famiglia, Nazione o qualsiasi altra cosa, prima o poi va tutto in malora. Io per mia fortuna ho mollato la politica e il Pdl con tutte le sue nefaste negatività e ora quantomeno mi sento anche meglio di salute. Ma, ricordo quando ancora vi ero iscritto, ogni volta che aprivo il giornale e leggevo delle infinite ed inutili polemiche interne mi sentivo come se avessi avuto un masso nello stomaco. Rimanevo ogni volta deluso per le conseguenti figuracce che si andava a fare con gli elettori. Da due mesi e mezzo sono fuori da tutto ed in politica non ci ritornerei per niente al mondo. Se sul giornale “Alto Adige” leggo il titolo di qualche articolo riguardante le polemiche all'interno del PDL, non leggo l'articolo e passo direttamente alle pagine successive o ad argomenti veramente importanti. E' brutto dirlo ma, con le inutili discussioni e polemiche che ancora dividono il PDL per qualsiasi fesseria, le prossime Elezioni Comunali di maggio finiranno per essere per il PDL stesso come l'Iceberg che fece affondare il “Titanic”. Il brutto di ciò è che nessuno a “bordo” del PDL se ne sia accorto: non si rendono conto che con le divisioni e polemiche si stanno tutti scavando la fossa con le loro mani! La mia speranza è che tutti nel Pdl locale si facciano coraggio e facciano

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 16 Data: 17-02-2010 Alto Adige NUOVE DISCRIMINAZIONI

tutti un passo indietro. Che si mettano finalmente d'accordo e la finiscano di scannarsi per le più ridicole idiozie, altrimenti gli elettori, stanchi del loro vicendevole scannamento, voteranno per altri Partiti, non solo a Bolzano ma in tutti i Comuni della Provincia. Attenzione a tutti quindi, l'Iceberg di metà maggio si avvicina a grandi passi... Massimiliano Piovan SETTEQUERCE IL CASO BERTOLASO Protezione civile Spa nuovo marchio di garanzia La “protezione civile SPA” con ogni probabilità mercoledi viene trasformata alla Camera dei deputati in “disastri nazionali SRL”, e la sigla B&B (bravi e buoni ovviamente) diventa un nuovo marchio di garanzia. Rimane da delineare il campo di intervento che potrebbe, dovrebbe comprendere i danni provocati dal governo nell'esercizio delle sue funzioni, con responsabilità limitate per legittimo impedimento. Al confronto Macchiavelli era un principiante ingenuo.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 17 Data: 16-02-2010 America oggi online Protezione civile. La S.p.a. non si farà

16-02-2010

Il governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione Civile di Guido Bertolaso in una S.p.a. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla l'osso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso

ROMA. Sul compromesso deciso dal governo, anche sull'onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato - oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza - la 'moral suasion' del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione Civile. Quest'ultimo, nel rispondere alle accuse mosse da La Repubblica, ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento, precisano fonti del Quirinale, non sono sottoposti al preventivo esame del capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del Presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non è sembrata svelenire il clima: "Stralciano l'articolo contestato il decreto viene completamente depotenziato", ha commentato il presidente della Camera. Del resto, l'idea di privatizzare, la Protezione Civile piaceva a piochi nella maggioranza: "Non deve diventare una Spa, non deve sparire", aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando che anche il ministro dell'Economia nutriva dubbi in proposito: "Tremonti aveva ragione nel non voler andare in quella direzione perché in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci, perché i controlli ci vogliono", ha spiegato il Senatur. Lo stralcio dell'articolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: "Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose", ha commentato Anna Finocchiaro. Ciò non significa che per il Pd la battaglia sia finita: "Ci sono almeno altre tre modifiche da fare", ha spiegato il suo collega, Dario Franceschini, citando il divieto di avviare azioni giudiziarie verso le gestioni commissariali, la distinzione fra emergenze e grandi eventi e la norma che estende alle carceri lo stato emergenziale. Anche l'Italia dei Valori esulta: "E' una vittoria delle opposizioni, del buonsenso e dei cittadini", esclama Massimo Donadi. Il risultato ottenuto non fa demordere l'opposizione da un'altro obiettivo: ottenere la testa di Bertolaso. A chiederne le immediate dimissioni, infatti, non è soltanto Luigi De Magistris dell'Italia dei Valori, ma anche i democratici. "Non dubito della sua serietà, ma dovrebbe fare un passo indietro per il buon nome della Protezione Civile", ha ribadito il segretario Pier Luigi Bersani. Diversa la posizione dell'Udc: "Stiamo parlando di responsabilità nella vigilanza, ma non certamente da parte di Bertolaso", ha sostenuto il leader Pier Ferdinando Casini. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano essere smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione Civile a illustrare il provvedimento nella competente commissione della Camera. Secondo alcuni nella maggioranza, però, un suo addio attenuerebbe lo stillicidio mediatico di questi giorni. Una tesi che gli stessi attribuiscono anche al premier, sostenendo che Berlusconi non fermerebbe Bertolaso nel caso in cui decidesse di lasciare.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 18 Data: 16-02-2010 America oggi online Frana in Sicilia. San Fratello scivola a valle

16-02-2010

SAN FRATELLO (Messina). "San Fratello sta sparendo, scivola a valle". Bettina, 60 anni, non ha dubbi: carica le masserizie di casa sua su un furgone e con le lacrime che le solcano il viso guarda la frana che la sta costringendo a lasciare il suo paese, arroccato sui Nebrodi, assieme a altre 1.500 persone. Accanto a lei l'anziana madre, Annina, che con gli occhi lucidi guarda attonita e le chiede: "Ma davvero ce ne dobbiamo andare?". Il genero la sorregge e continua a caricare. La causa del trasloco forzato è lo smottamento della zona orientale di San Fratello, quella dove negli ultimi decenni si é concentrata l'espansione edilizia del paese. La "ferita" che taglia in due l'ex colonia normanna ha reso inagibili scuole, chiese e abitazioni, ha piegato pilastri, ha sventrato muri mettendo a nudo gli interni delle case ha accartocciato l'asfalto. L'onda lunga della frana si è abbattuta come uno tsumani anche su altri paesi vicini: Sant'Angelo di Brolo, Raccuja e Tusa, dove sono scattate ordinanze di sgombero per le case "a rischio". Ma l'epicentro di questo disastro resta San Fratello: il paese scivola verso il mare, così come la gente in fuga. La maggior parte dei 1.500 residenti ormai senza casa sta infatti cercando rifugio nelle zone marinare di Acquedolci, un tempo frazione di San Fratello, o a Sant'Agata di Militello. Le strade sono invase da fuoristrada, motoape, auto cariche di masserizie. Sembra una scena di guerra: la fuga dopo il bombardamento. Coinvolta quasi metà dei circa 4 mila abitanti, tra le persone raggiunte dall'ordinanze di sgombero e chi abbandona il paese a scopo precauzionale. La gente scruta il cielo, illuminato dal sole, per vedere se la pioggia tornerà a cadere, e nello stesso tempo controlla l'andamento della frana il cui fronte si allarga inesorabilmente. Non ci sono fortunatamente feriti; solo un'anziana colta da malore e trasportata in ospedale con un'ambulanza. Salvatore Scaravilli, 55 anni, operaio dell'Anas, è stato il primo a subire i danni della frana che ha ‘travoltò le sue due casa di campagna. "Ero con il cane che all'improvviso si è messo ad abbaiare: mi sono girato e ho visto i casolari che cadevano come un castello di carte. Per fortuna la mia abitazione in paese è agibile". La frana non ha risparmiato neppure la chiesa di San Nicola: "È tutta lesionata, credo che cadrà", spiega il parroco Don Ciro Versaci. Per precauzione la zona è stata transennata; gli arredi e le opere sacre sono stati portati via. Le due scuole, elementare e media, hanno i pilastri ‘piegati' dalla furia del terreno che continua a scivolare a valle. Sul posto è giunto ieri mattina il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha presieduto un vertice operativo con la Protezione civile. "È un fenomeno di dimensioni inimmaginabili - commenta - tanto è esteso il fronte della frana: sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio". Il governatore annuncia che "entro oggi la giunta regionale siciliana si riunirà per proclamare lo stato di calamità sui Nebrodi" e sollecita il consiglio dei ministri "ad emanare un'ordinanza di protezione civile che ci consenta di intervenire più agilmente". Lombardo individua anche le risorse: "chiederemo al ministro Tremonti di rimodulare il fondo per le aree sotto utilizzate". Il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, scuote la testa sconsolato: "quello che si può fare le istituzioni lo stanno facendo, ma il paese è in ginocchio. Non va abbandonato, dobbiamo fare il possibile perché la genti torni nelle loro case, altrimenti questo diventerà un paese fantasma". Arriva il buio e le persone rimaste, a mò di ronda, controllano la frana. Sarà un'altra lunga notte di attesa.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 19 Data: 16-02-2010 ApCOM Maltempo/ S. Fratello sta 'scivolando', alcune case distrutte

14:19 - CRONACA- 16 FEB 2010

In Sicilia dissesti in 43 comuni provincia Messina e 48 Palermo Roma, 16 feb. (Apcom) - La pioggia ha lasciato il segno in Sicilia dove le frane si moltiplicano e il rischio idrogeologico incombe non solo su San Fratello nel comprensorio dei monti Nebrodi, che resta la situazione più grave, ma ci sono ben 48 comuni in provincia di Messina e 43 comuni in provincia di Palermo, dove le frane hanno compromesso la viabilità, dissesti e fango hanno colpito o minacciano di colpire casolari e abitazioni. Tutte zone per cui la regione Sicilia ha deliberato lo stato di calamità e chiesto al governo la dichiarazione dello stato di emergenza. E anche se ora non piove le previsioni minacciano ancora pioggia nelle prossime ore. "Le situazioni - spiega Giuseppe Basile, dirigente del servizio rischio idrogeologico del Dipartimento di protezione civile della Sicilia - si sono innescate nei giorni precedenti. La situazione più grave è a San Fratello, sia per la grandezza della frana, sia perchè coinvolge il centro abitato, il settore orientale del paese, che sta 'scivolando', a causa di una frana che si sviluppa a valle e 'chiama' le abitazioni sovrastanti. Nel settore orientale le abitazioni sono seriamente coinvolte, alcune semidistrutte. Si teme per la chiesa che ha subito gravissimi di anni, stiamo monitorando, con i geologi sul posto cercando di capire anche se le lesioni si sviluppano anche nella parte alta del paese, ritenuta stabile". A San Fratello sono andate completamente distrutte 4 o 5 abitazioni, tra cui un agriturismo, ma seriamente lesionate - spiega la protezione civile siciliana - sono decine e decine di case, il censimento danni è in corso, anche perché le lesioni procedono in maniera veloce e significativa. "Stiamo monitorando, quindi il fenomeno a San Fratello, un migliaio di persone già evacuate, sono o in alberghi o da parenti", spiega Basile, aggiungendo: "Al momento il terreno è completamente intriso d'acqua ed è attesa inoltre ulteriore pioggia, e le squadre di geologi sono al lavoro". Il dipartimento regionale sta anche facendo l'analisi delle precipitazioni, "è piovuto tantissimo, piano, ma in maniera continua, senza interruzioni, una quantità di acqua che ha saturato i terreni. Le analisi sono ancora in corso ma all'incirca in due mesi è caduta intorno ai 250 millimetri di pioggia". San Fratello, ricorda Basile, era considerata rischio, e nel 1922 il paese fu interessato da un vasto movimento franoso che in quell'occasione colpì la parte ovest, distruggendo una parte del paese, tanto che per accogliere la popolazione nacque il paese di Acque dolci. (segue)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 20 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 L'Arena 3 Bertolaso: Resto al mio posto Sulla spa il Colle aveva dubbi

Mercoledì 17 Febbraio 2010 NAZIONALE PROTEZIONE CIVILE. Il sottosegretario parla ai deputati e incassa l'appoggio di Letta e del presidente del Consiglio Bertolaso: «Resto al mio posto Sulla spa il Colle aveva dubbi»

«Corruzione? Ma se sono stato io a cacciare l'ingegner De Santis!» Stralciato ufficialmente l'articolo che istituiva la società per azioni ROMA «Continuo a fare il mio mestiere. E il mio dovere». Guido Bertolaso resta al suo posto, almeno per ora, nonostante la bufera piovutagli addosso con l'inchiesta della procura di Firenze sugli appalti del G8. Il sottosegretario arriva alla Camera alle 11 in punto, scuro in volto e senza rivolgere una parola ai giornalisti, dopo tre giorni trascorsi in montagna con la famiglia per cercare di allontanare gli effetti del terremoto giudiziario e politico. Prima di entrare a Montecitorio, però, il responsabile della Protezione civile si è visto con Gianni Letta, con il quale ha concordato la linea da tenere. A Bertolaso, Letta ha anche confermato la fiducia del governo. E nel pomeriggio è stato sempre Letta ad accompagnarlo a Palazzo Grazioli da Berlusconi, con cui è rimasto per un'ora circa. Alla Camera, Bertolaso deve affrontare la nuova battaglia sul decreto emergenze, visto che il testo approvato al Senato - quello in cui era prevista la nascita della «Protezione civile servizi spa» - è stato sepolto dalla stessa maggioranza. Il primo appuntamento ufficiale dopo l'esplosione dello scandalo-G8, Bertolaso se lo sarebbe volentieri risparmiato: «Voglio esser sentito al più presto dai magistrati», dice, «per chiarire e dimostrare la mia estraneità alle accuse. Il problema però è che ancora non si sa qual è la procura competente». Bertolaso resta in commissione alla Camera tutta la mattina, anche perché vuole che il decreto passi, visto che prevede la stabilizzazione di 150 precari del Dipartimento. Alla commissione dice anche un'altra cosa: la Protezione civile non sarebbe mai stata privatizzata e chi in questi giorni lo ha scritto «ha mentito sapendo di mentire. L'importante è che non sia stata cancellata la Protezione civile», dice. E le dimissioni? La Protezione civile, dice, non può rimanere vacante, perché serve qualcuno che prenda le decisioni. Un emendamento, intanto, sospende le tasse per sei mesi nei luoghi dove si verificano calamità. In serata, a Ballarò, Bertolaso dirà: «Tutto il mio staff sa benissimo che ho detto loro e continuo a dire loro 'guai a voi se vi fate invischiare in qualche operazione che sia poco trasparentè - dice Bertolaso - Noi abbiamo solo un valore da salvaguardare che è la nostra dignità ed io l'ho fatto». Sempre in tv, Bertolaso, che si dice rammaricato dalla reazione del Quirinale, dice che Napolitano aveva «perplessità» sul decreto sulla Protezione civile in discussione alla Camera, ma «sulle norme precedenti non mi risulta abbia espresso dei dubbi». «L'ingegner De Santis», dice anche, «aveva approvato una serie di progetti per un importo superiore ai 650 milioni, mentre l'importo che avevamo previsto per tutti i lavori alla Maddalena era intorno ai 300. Per questo «l'ho mandato via». Intanto, da un sondaggio Demopolis emerge che il 74% degli italiani è nettamente contrario a qualunque ipotesi di privatizzazione della Protezione civile.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 21 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 L'Arena 14 Bertolaso? Una persona di grande capacità

Mercoledì 17 Febbraio 2010 CRONACA «Bertolaso? Una persona di grande capacità» In un momento difficile come questo, in cui la protezione civile pare scossa dal «terremoto» giudiziario che coinvolgerebbe il capo del dipartimento Guido Bertolaso, dunque non si molla. Anzi. Si va avanti lancia in resta. «Non conosco i fatti», si limita a dire Zigiotto, interpellato sull'argomento. «Bertolaso è stato a Verona più volte. Nel 2006 aveva presentato il Piano di protezione civile provinciale e, nel 2005, gli fu data la cittadinanza onoraria a Cazzano di Tramigna, di cui era originario il nonno. La nostra protezione civile serba di lui un ottimo ricordo, ha fiducia e lo stima molto. Da parte mia posso solo dire che riconosco in lui una persona di grandi capacità, che s'è totalmente dedicata alla protezione civile».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 22 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 L'Arena 32 Protezione civile Cercasi volontari residenti in paese

Mercoledì 17 Febbraio 2010 PROVINCIA OPPEANO. Il Comune entra nel distretto 5 Protezione civile Cercasi volontari residenti in paese

Nessun cittadino fa parte del gruppo e il sindaco vuole arruolarne qualcuno tra le associazioni locali All'unanimità, il consiglio comunale ha varato il nuovo statuto della biblioteca comunale. La novità contenuta nel nuovo regolamento è la riduzione dei componenti del comitato di gestione che passano da nove a cinque. «Era diventato difficile trovare le persone disponibili a ricoprire questo compito tra i volontari delle associazioni», la spiegato la scelta il sindaco Alessandro Montagnoli. Per contro, con un'integrazione alla convenzione con la cooperativa «Solco» per la gestione del servizio Informagiovani e della biblioteca civica, sono state incrementate da due a quattro le ore di apertura settimanali dello sportello d'informazione per i ragazzi. «Il servizio viene svolto dalla cooperativa Agire che fa parte della Solco», ha ricordato l'assessore alla Cultura e al volontariato, Luca Faustini, «la quale è a disposizione altre 14 ore alla settimana per l'apertura della biblioteca». Nella stessa seduta, il consiglio comunale, sempre all'unanimità, ha approvato il regolamento del distretto di protezione civile Verona 5 «delle Valli», che comprende 17 comuni del Basso veronese, tra i quali Oppeano: il capofila del distretto è Legnago. Lo scopo dell'organismo a carattere distrettuale, con più Comuni, è quello di chiedere e ottenere i contributi regionali che vengono messi a disposizione per il funzionamento del servizio. «Purtroppo, tra le squadre di protezione civile del territorio del Basso veronese che sono state elencate, non ci sono nostri volontari, di Oppeano», ha ammesso con rammarico il sindaco Montagnoli, «e per questo motivo abbiamo intenzione di fare opera di sensibilizzazione tra le associazioni al fine di trovare volontari disponibili anche per questo compito».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 23 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 L'Arena 14 La Provincia scende in campo per aiutare i bambini di Haiti

Mercoledì 17 Febbraio 2010 CRONACA TERREMOTO & SOLIDARIETÀ. Istituito un conto corrente all'Unicredit Banca che resterà aperto fino al 30 settembre La Provincia scende in campo per aiutare i bambini di Haiti Zigiotto della Protezione civile: «Vogliamo sensibilizzare tutti i nostri 98 Comuni in modo da raccogliere una grossa somma» Un conto corrente per aiutare i bimbi di Haiti. Le coordinate sono IBAN:IT 63 Y 02008 11725 000100880395, Unicredit Banca Spa - Piazza Renato Simoni 8 - 37122 Verona - Causale versamento: Terremoto Haiti 2010. Lo ha istituito la Provincia, che promuove l'iniziativa tramite l'assessorato alla protezione civile, retto da Giuliano Zigiotto, che ieri l'ha illustrata al Palazzo Scaligero con il presidente Giovanni Miozzi. Il giorno prima l'aveva annunciata alla riunione dei Distretti Vr1 «Del Baldo» e Vr2 «Della Lessinia» (le cui capofila sono le due Comunità montane), entro febbraio lo farà negli altri sei Distretti. Raggiungerà così, attraverso gli amministratori, tutti i nostri 98 comuni. Comuni a loro volta sollecitati a partecipare come singole amministrazioni, in modo che la somma raccolta da Verona, entro il 30 settembre, termine ultimo per versare, sia di una certa entità. «Per l'emergenza terremoto Haiti», ragguaglia Zigiotto, «la Provincia di Verona, tramite la Regione Veneto, ha mandato subito un primo cargo con 15 tende e 40 brande e, sabato, un secondo con altre 9 tende e 100 brande. Tuttavia», prosegue, «inviare materiale è complicato, per cui si spedisce solo quanto esplicitamente richiesto. Inoltre», ricorda, «Haiti è militarizzata per cui abbiamo deciso di istituire un conto corrente per sensibilizzare la popolazione a livello locale. Questa raccolta di fondi andrà a finanziare un intervento totalmente rivolto all'infanzia, la fascia che ci pare più debole, essendo molti gli orfani e bimbi con problemi». Zigiotto spiega che la Provincia valuterà cosa fare, anche restando in contatto con l'Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l'emergenza infanzia), il cui più vicino riferimento istituzionale è il Comitato provinciale Unicef di Verona, e prosegue: «Il conto corrente è attivo fino al 30 settembre. Allora, in base all'ammontare raccolto, decideremo cosa fare». Le opzioni sono sostanzialmente due: «La Provincia potrebbe costruire un orfanotrofio o una scuola o aderire a qualche altra iniziativa sempre rivolta ai bambini». In ogni caso, a fine estate, Zigiotto organizzerà una nuova riunione per tirare le somme con i rappresentanti degli enti locali, che già in molti hanno dato la propria adesione: «Affinché la gente sappia come muoversi, invitiamo i sindaci a esporre locandine in municipio, a ricordare la raccolta di fondi durante consigli comunali, riunioni, convegni o altro. Inoltre abbiamo chiesto ad ogni amministrazione di partecipare con una cifra, a loro discrezione, che immetteremo unitariamente sul conto corrente come importo globale versato dai 98 Comuni della Provincia». Per il presidente Giovanni Miozzi è importante mantenere alta l'attenzione per far sì che questa tragedia non vada dimenticata. B.B.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 24 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 L'Arena 14 Un esercito del cuore di 1756 uomini e donne pronto a scattare

Mercoledì 17 Febbraio 2010 CRONACA Un esercito «del cuore» di 1756 uomini e donne pronto a scattare Il sistema veronese di protezione civile intanto è già scattato, pronto come sempre a cogliere quelle iniziative di solidarietà che il presidente della Provincia Giovanni Miozzi ieri ha definito «del cuore». EMERGENZE. I volontari, infatti, che sono 1756, per 50 associazioni, di cui 37 già iscritte all'Albo delle associazioni di protezione civile regionale, si sono attivati sia al momento dell'emergenza (il terremoto è successo il 12 gennaio), sia recentemente: «Sabato e domenica scorsa, hanno promosso il conto corrente istituito dalla Provincia e raccolto fondi in un ipermercato di San Giovanni Lupatoto, lo stesso avevano fatto alcune settimane prima e, in seguito, anche a Vigasio», spiega l'assessore Giuliano Zigiotto. REGIONE E DISPONIBILITÀ. Altro si potrà poi direttamente portare avanti poiché, in questa fase, la Regione Veneto ha chiesto ai volontari la disponibilità, ma secondo le fasce ben precise indicate dal Dipartimento centrale: «Richiede, come prerogative fondamentali, la vaccinazione, la conoscenza delle lingue straniere (fancese e iglese) e la capacità di adattamento a situazioni particolarmente precarie», precisa sempre l'assessore. «È bene ricordare che in questi casi bisogna intervenire in modo razionale, tempestivo e coordinato per evitare di intralciare la grande macchina della solidarietà.» INFORMAZIONI. In ogni caso, chi desiderasse avere informazioni più dettagliate può prendere contatto con l'Unità operativa dissesti idrogeologici e protezione civile della Provincia in Via delle Franceschine 10, tel.: 045 9288945 - o consultare il sito [email protected].

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 25 Data: 16-02-2010 Articolo21.com Il sottosegretario sia distante dal potere

di Montesquieu* Bastano le dita di una mano per contare i fuoriclasse dell'apparato pubblico nazionale e, se vi fosse una gerarchia tra le dita, il dito più importante sarebbe lui, il capo della protezione civile. Non è retorica dire che il paese si sta giocando un uomo tanto importante da essere considerato insostituibile in tutte le occasioni che richiedano qualche capacità organizzativa, oltre che nelle disgrazie. Se oggi rischiamo di perderlo, a quel livello che ne faceva il commissario straordinario perfino delle altre amministrazioni pubbliche, delle federazioni sportive o degli enti della moda, non è forse tanto o solo per la brutta vicenda che lo chiama in causa, direttamente o indirettamente, e rispetto alla quale è giuridicamente innocente; quanto per quel suo comportamento da sottosegretario qualsiasi, quale è e quale non avrebbe mai dovuto accettare di essere, mezzo politico mezzo burocrate. Con un bel calcio al dogma della distinzione tra responsabilità politica e amministrativa per cui si è dannato il vecchio ministro Bassanini, e che sembra non emozionare il neoministro della funzione pubblica. Il quale offre lezioni di buona amministrazione da un anno e mezzo, e non ha sorprendentemente nulla da dire su una vicenda come questa, che svela un grigio intreccio tra altissimi funzionari e imprenditori vocati all'altrui corruzione. Altro che i demonizzati fannulloni, spesso tali per incapacità organizzativa dei dirigenti,e sempre tali, quanto meno, per scarsa vigilanza dei dirigenti stessi. A rendere diverso da tutti o quasi gli altri il capo della protezione civile è stato per anni quel riferirsi allo stato come soggetto da servire, con una bella, insolita e ardita presa di distacco dai governi, dai quali pure dipendeva il suo ruolo professionale. Ma era troppo bravo per non servirsene e farsene il fiore all'occhiello. Una rarità, quell'inusuale riferirsi allo stato, che sembra svanita dietro la ricerca di protezione del grande capo del governo, protezione sicura, salvo l'inauspicato precipitare della situazione, almeno fino al giorno non lontano delle elezioni regionali: sempre che sia possibile, insieme, andare sul luogo a raccontare i miracoli dell'Aquila, o quelli dei rifiuti svaniti. Oggi lo stato, quello che consiglia all'uomo pubblico di anteporre la trasparenza alla logica dell'innocenza fino a prova contraria, sembra diventato un riferimento lontano, quasi assente, e compare la rimessione di sé alla volontà del governo e del suo capo, quanto a decidere il da farsi. Mal consigliato? Probabile. Il governo è lì, ben identificabile nella figura del presidente del consiglio, e della sua indisponibilità, fino all'ultimo, a privarsi dei suoi successi, legati a due calamità, naturali ed umane, e quindi indissolubilmente al capo della protezione civile. Lo stato, invece, sono i milioni di italiani, di destra, di centro e di sinistra, che lo apprezzano indiscriminatamente, fino ad oggi: e che ancor più lo apprezzerebbero se dimostrasse che la sua distanza dal potere e dalla politica era frutto di convinzione rigorosa, e non un'autodefinizione. Lui,che non ha radici politiche, farebbe bene a non cercarle ora, almeno per difendersi dal cinismo della politica, usa e getta come nessuno. In quest'Italia in cui le disgrazie non rispettano i tempi della giustizia, delle sue inchieste e dei suoi processi, si richiede al capo della protezione civile una serenità, una disponibilità di tempo almeno pari a quella rivendicata dal capo del governo con il groviglio di leggi che impegnano le camere ben più dell'anacronismo dei regolamenti delle stesse: leggi che non arriveranno, per sua forse non intuita fortuna, a tenerlo al riparo. Almeno, si spera,perché non si conoscono, fuori dei nostri confini, forme di immunità estese ai congiunti,agli amici e ai collaboratori: e non vorremmo essere noi ad inaugurare anche questa strada. *da Europa

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 26 Data: 16-02-2010 Articolo21.com Perchè Vespa è Vespa

di Enzo Costa* Riconosciamolo: giovedì sera, la trasmissione di informazione di punta della rete ammiraglia Rai era sulla notizia. La notizia del giorno, che aveva colpito i cittadini, inquietato la società civile, scosso i palazzi della politica: Antonella Clerici al Festival di Sanremo (che avevate capito?). Un fatto insieme epocale e caldo caldo, che l'instancabile Bruno Vespa, reduce da una sfibrante presentazione pomeridiana del proprio libro condotta dal Premier a mo' di legittimo impedimento letterario, ha sviscerato fino a notte fonda in un'edizione straordinaria di Porta a Porta. Straordinaria per il suo essere sul pezzo, in tempo reale con fatti sconvolgenti: la bellezza di Antonella, la sua dieta coraggiosa, i suoi svenimenti per ritrovare la linea perduta, il suo rapporto con le giarrettiere. Straordinaria per la rilevanza degli ospiti (Pupo, Emanuele Filiberto, Povia, Cutugno, e via canticchiando). Straordinaria per le scritte sul maxischermo, eloquenti didascalie di un giornalismo immune da ogni reticenza: "Italia amore mio: Pupo, il principe e l'allenatore", "A Sanremo si canta così", "L'ombra di Morgan sul Festival". Qualche moralista disfattista avrà pensato: e l'inchiesta sulla Protezione Civile, gli arresti, le intercettazioni, le accuse a Bertolaso? Quisquilie, inezie, bazzecole. Robetta da trafiletti di una gazzetta di provincia. Non in grado di far saltare la scaletta di Porta a Porta. Che magari, a pensarci bene, era pure registrata: sostituirla con una diretta sui fattacci giudiziari di giornata, anche in prima serata? Idea balzana e fantascientifica: le dirette all'impronta in prime time sulle opere della Protezione Civile, Vespa le allestisce solo se è presente il succitato presentatore del suo volume ad autoglorificarsi. In quel caso non esita a far saltare ogni scaletta, ed anche Ballarò. Giovedì, diversa l'impostazione del Tg1: ha trascurato le imprescindibili news festivaliere sfornando, dopo il primo sull'Iran, questi titoli super partes: "Bertolaso al Tg1: non ho tradito la fiducia degli italiani", "Berlusconi: Bertolaso non si tocca, i pm si vergognino". Mancava solo un titolo su un vaccino miracoloso che guarisce la piaga dei giudici inquirenti. Ma la notte ha portato consiglio: venerdì Tg2 e Tg1 delle 13 e delle 13.30 hanno finalmente aperto, coraggiosamente, con la notizia scottante del momento: la nevicata su Roma. Per la serie "Meno male che il freddo c'è". Per un attimo il Tg3 è sembrato seguirli nella linea meteorologica: il primo titolo iniziava con "Bufera…". Ma poi proseguiva con "…sulla Protezione Civile". I soliti disfattisti moralisti. E comunisti. [email protected] www.enzocosta.net *da L'Unità

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 27 Data: 16-02-2010 Articolo21.com De Magistris: “Tangentopoli? Non è mai finita”

di Ambra Murè Prima le tangenti intascate dal consigliere comunale di Milano Milko Pennisi, poi l'inchiesta della procura di Firenze sugli appalti truccati delle grandi opere dove, dopo i vertici della protezione civile e gli imprenditori, adesso emerge il presunto coinvolgimento di politici del centrodestra: dal ministro Altero Matteoli al coordinatore del partito Denis Verdini. Quest'ultimo indagato per concorso in corruzione. Infine il consigliere comunale di Cosenza Sergio Bartoletti (ex coordinatore provinciale del Pdl) in manette per truffa. Troppi nomi eccellenti del partito vengono in queste ore accostati a parole come corruzione e collusione. Una vera e propria bufera per il Popolo della Libertà, che rischia di trasformarsi in un boomerang da scontare in termini di consensi e voti. Comprensibile perciò l'ansia del premier Silvio Berlusconi che, non potendo mettere la mano sul fuoco per tutti i suoi uomini (come ha fatto e continua a fare per Guido Bertolaso), fa quello che ha sempre fatto: se la prende con i magistrati, accusandoli di voler riportare in vita il fantasma di Tangentopoli per condizionare l'esito delle elezioni regionali. Poi però Milko Pennisi, beccato a farsi consegnare da un imprenditore 5 mila euro in un pacchetto di sigarette, dice: "Sì è vero: ho preso una tangente, ma la politica ha dei costi e si andava incontro a una campagna elettorale". Davvero un fedele servitore del suo partito. Peccato che le sue parole sembrino appartenere a un'altra epoca: quella di Tangentopoli, appunto.

Con qualche differenza, però. Lo ha detto anche Gianfranco Fini: prima si rubava per il partito, oggi si ruba solo perché si è ladri. Ma non solo. Secondo l'ex magistrato Luigi De Magistris, oggi eurodeputato dell'Idv, sono cambiate anche "le tecniche e i meccanismi di corruzione". Dalla valigetta di Mario Chiesa si è passati a qualcosa di più "moderno": "Oggi - dice De Magistris - abbiamo le consulenze. Abbiamo le poste in bilancio nascoste. Abbiamo i conti all'estero. Abbiamo gli incarichi pubblici come prezzo della corruzione. Abbiamo addirittura il mercimonio del corpo femminile sempre più utilizzato come prestazione nell'ambito di un rapporto corruttivo". Eccola dunque la nuova faccia della corruzione. Quella che, secondo De Magistris, emerge bene dall'indagine della Procura di Firenze: "un sistema criminale che mette insieme pezzi importanti della politica (non solo del centrodestra, ma anche del centrosinistra), una parte di imprenditori professionisti e il crimine organizzato del terzo millennio", popolato di colletti bianchi istituzionalizzati senza più coppole e lupare. Se questo è il quadro, la domanda sorge spontanea: ci vorrebbe una Mani Pulite bis? "Ce ne sarebbe bisogno - dice De Magistris - ma non ci sono le condizioni. Perché in parte in questi anni la magistratura si è avvicinata al potere. E in parte manca la reazione degli imprenditori. Una volta gli imprenditori erano concussi, adesso invece chi vuole fare affari si siede attorno allo stesso tavolo di potere al quale, tranne alcune eccezioni, si sono sedute anche le forze politiche". Della serie: si stava meglio quando si stava peggio. Ascolta l'intervista a Luigi De Magistris

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 28 Data: 16-02-2010 Articolo21.com Vigili del fuoco a L'Aquila: il campo base su una discarica tossica

di redazione Mentre è ancora in atto la discussione sulla conversione in legge del decreto 195/09, in cui è stata soppressa la norma che istituisce la Protezione civile Spa e va avanti il lavoro della magistratura, il paradosso "dell'emergenza" arriva dal Campo base dei vigili del fuoco di Monticchio, frazione dell'Aquila. Per mesi, in migliaia, hanno stazionato su una vera e propria bomba chimica. Senza saperlo. Per meglio dire, a non saperlo erano rimasti solo loro. La notizia infatti era risaputa, presso istituzioni locali, Arpa, Corpo Forestale, cittadinanza locale e la stampa aveva a suo tempo denunciato il fatto... La settimana scorsa invece il riscontro effettivo: durante un'operazione di livelamento del suolo, in seguito ad una gelata, alcuni vigili del fuoco toscani, in questi giorni di stanza al Campo base trovano delle strane bottiglie, alcune rotte, e sopra l'etichetta con la sigla R6: resti di rifiuti tossici, il lascito della ex Agriformula, azienda che produceva diserbanti, insetticidi, fungicidi. A denunciare oggi l'accaduto, le rappresentanze sindacali di base, incredule di fronte all'evidenza e alla gravità del fatto. "Nessuno ci ha avvisato che quel sito di Monticchio è tuttora inquinato e potrebbe essere una bomba ecologica", denuncia Antonio Jiritano della RdB VVF. "Ormai siamo all'epilogo finale delle nostre condizioni di lavoro. Dopo l'impegno svolto a l'Aquila, con turnazioni senza limite di orario, ci hanno fatto vivere per quasi un anno in mezzo ai veleni. E pensare che noi saremmo anche i garanti della sicurezza altrui!". Ugualmente incredulo Paolo Pucci, responsabile organizzativo Regionale Rdb Toscana: " Tutti lo sapevano, ma ugualmente qualcuno ha deciso che il campo doveva sorgere lì... chi lo ha deciso? Questa è una domanda che ci poniamo anche noi e la cosa ci inquieta. Qualcuno avrà detto si, ma non sappiamo chi..." Intanto, al campo, si attendono le rispote del Ministero dell'Interno che dovrebbe pronunciarsi per lo smantellamento e l'eventuale ricollocazione, mentre timori e preoccupazione vengono sollevati anche in merito allo stato di salute dei tanti soccorritori che nel corso di questi mesi si sono avvicendati nel sito: " Bisogna a questo punto verificare lo stato di salute e sicurezza dei Vigili che sono transitati quì, questo si... ma attendiamo il Ministero, al momento risposte non ce ne sono." Ascolta l'intervista a Paolo Pucci- Di Bruna Iacopino

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 29 Data: 16-02-2010 Asca ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CHIODI, CONTINUITA' PERSONALE PROTEZIO NE CIVILE. ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CHIODI, CONTINUITA' PERSONALE PROTEZIONE CIVILE (ASCA) - L'Aquila, 16 feb - Il Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, nell'ambito dell'organizzazione della Struttura della gestione dell'emergenza (Sge), ha voluto formalizzare i contratti del personale co.co.co, precedentemente in servizio presso il Dipartimento per la Protezione Civile nazionale. Il Commissario ha infatti piu' volte ribadito la volonta' e l'importanza di formare una squadra altamente qualificata e operativa con l'obiettivo primario di dare continuita' al lavoro svolto fino ad oggi, mettendo a frutto l'esperienza, oltre che del personale di ruolo, anche del personale con contratto di collaborazione che ha lavorato in questi mesi a fianco di tutte le istituzioni del Sistema Protezione Civile. ''E' fondamentale, infatti - ha spiegato meglio Chiodi - che i cittadini abruzzesi si sentano garantiti in questo passaggio di consegne e abbiano la consapevolezza che le molteplici attivita' da svolgere nei prossimi mesi siano all'insegna della fiducia e della trasparenza: requisiti essenziali per una pronta ricostruzione del tessuto economico e sociale, oltre che strutturale, dell'Abruzzo ed in particolare dei territori direttamente colpiti dal sisma''. iso/rg/bra

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 30 Data: 16-02-2010 Asca MALTEMPO: PIOGGE IN ARRIVO SU ISOLE E REGIONI MERIDIONALI . MALTEMPO: PIOGGE IN ARRIVO SU ISOLE E REGIONI MERIDIONALI (ASCA) - Roma, 15 feb - Una depressione con associato un sistema frontale proveniente dal nord Africa, nella giornata di martedi' risalira' verso l'Italia apportando condizioni di maltempo piu' spiccatamente sulle due isole maggiori e sulle regioni meridionali della penisola. Sulla base dei modelli disponibili il Dipartimento della Protezione civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che prevede dalla mattinata di domani precipitazioni intense, anche a carattere di rovescio o temporale, dapprima sulla Sardegna in successiva estensione alle regioni meridionali e alla Sicilia. I fenomeni potranno essere accompagnati da attivita' elettrica e da forti raffiche di vento; sempre dalla mattina si prevedono venti forti sud-orientali, con raffiche fino a burrasca, su Sicilia e Calabria, in estensione dal pomeriggio alle restanti regioni meridionali con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Nella giornata di martedi' il tempo sara' perturbato anche nel nord-ovest del paese con deboli nevicate a quote collinari su regioni nord-occidentali ed Appennino emiliano, con locali sconfinamenti in pianura sul Piemonte. Mercoledi', a fronte di un progressivo miglioramento sulle regioni meridionali, un minimo centrato sulla Francia portera' un nuovo sistema frontale verso il centro-nord, apportando precipitazioni a partire dalle regioni di nord-ovest e dalla Sardegna, in estensione alle regioni centrali della penisola, specie quelle del versante tirrenico. La quota neve sulle zone alpine e prealpine sara' in rialzo al di sopra degli 800-1000 metri, salvo residui fenomeni a quote collinari sul basso Piemonte. Le temperature inoltre sono previste in rialzo al centro-sud, in particolare su Sicilia e Calabria. Il tempo rimarra' ancora perturbato sulle regioni centrali nella giornata di giovedi', mentre al nord e sulla Sardegna si avra' un veloce miglioramento. Una perturbazione piu' intensa arrivera' poi sull'Italia venerdi' con piogge su tutto il centro-nord. i fenomeni saranno piu' abbondanti sulle regioni dell'arco alpino e lungo i versanti tirrenici. Il Dipartimento della protezione civile seguira' l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le regioni e le locali strutture di protezione civile. res-rus/bra (Asca)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 31 Data: 16-02-2010 Asca INCHIESTA G8: CASINI, NO DIMISSIONI BERTOLASO. SI' CONTROLLO EF FICIENTE. INCHIESTA G8: CASINI, NO DIMISSIONI BERTOLASO. SI' CONTROLLO EFFICIENTE (ASCA) - Roma, 16 feb - Pier Ferdinando Casini ribadisce il suo ''no'' alle dimissioni di Guido Bertolaso dalla guida della Protezione civile perche' ''sono convinto che un servitore dello Stato non possa essere ghigliottinato prima che siano chiare le sue responsabilita'''. Intervenendo a La Telefonata su Canale 5 Casini spiega che pero' ''diverso e' il discorso sulla legge in discussione sulla Protezione civile, dove e' necessario che si prevedano degli strumenti di controllo che, pur nella celerita' delle procedure, non vengano vanificati. Probabilmente Bertolaso e' quello che tutti gli italiani pensano, cioe' una persona perbene, ma e' anche importante che nel sottobosco non ci possano essere margini di manovra per pratiche di corruzione o altre del genere. Per questo diciamo no alla ghigliottina per Bertolaso, si al controllo efficiente, ed anche orgoglio per una Protezione civile che, diciamo la verita', e' stimata in tutto il mondo''. fdv/cam/alf

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 32 Data: 16-02-2010 Asca FINI: INOPPORTUNA PROTEZIONE CIVILE SPA. IN ITALIA ANCORA CORR UZIONE. FINI: INOPPORTUNA PROTEZIONE CIVILE SPA. IN ITALIA ANCORA CORRUZIONE (ASCA) - Roma, 16 feb - ''Dopo le ben note vicende non era opportuno continuare a sostenere, con tutte le polemiche che ne sarebbero seguite'', l'articolo del decreto sulla nuova protezione civile che istituiva la Protezione spa. Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in un'intervista al Riformista. Fini sostiene che non c'e' bisogno di scandalizzarci se, ''soprattutto nel centrodestra, si e' ravvisata la necessita' di creare le condizioni per decisioni piu' rapide, in sintonia coi tempi di altri paesi oltre che del mitico mercato. Cio' che non deve accadere - sottolinea Fini - e' che queste decisioni vengano adottate senza che vi sia un controllo da parte del Parlamento, se si tratta di decisioni di natura politica, o di altri organi preposti, a partire dalla Corte dei Conti, se sono di altra natura''. Ora Fini, dopo lo stralcio della norma, si augura che l'opposizione ''in questo nuovo quadro deponga le intenzioni di ostruzionismo e si possa avere un dibattito parlamentare non stressato ne' da una parte ne' dall'altra''. Il presidente della Camera coglie l'occasione dell'intervista per affrontare il tema della corruzione, che ''forse non e' mai scomparsa''. Prima, ai tempi di Tangentopoli, ''era finalizzata perlopiu' al mantenimento del vorace sistema dei partiti''. Oggi, dice Fini, ''non mi sembra che i partiti siano voraci come un tempo'' ma questo ''non vuol dire che la corruzione sia meno estesa. E' diventata individuale e non di sistema . Non e' una consolazione. Anzi, e' un'aggravante''. fdv/cam/alf

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 33 Data: 16-02-2010 Asca INCHIESTA G8: FINOCCHIARO, DIMISSIONI BERTOLASO UNICA STRADA . INCHIESTA G8: FINOCCHIARO, DIMISSIONI BERTOLASO UNICA STRADA (ASCA) - Roma, 16 feb - Le dimissioni come unica strada percorribile per difendere se stesso e la propria rispettabilita' e per difendere la stessa Protezione civile e l'impegno di tante persone che hanno offerto il proprio tempo e le proprie energie, spesso a titolo gratuito, dando lustro all'immagine del nostro Paese anche quando travolto dalle calamita' piu' gravi. E' questo il suggerimento del presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro al sottosegretario Guido Bertolaso. ''In un primo momento Bertolaso aveva rassegnato le dimissioni ed io lo avevo molto apprezzato, perche' lo ritengo un passo utile per difendere la propria personale rispettabilita' ma anche il Paese. Poi invece sono state respinte... - osserva Finocchiaro, interpellata a margine di un convegno sulla sicurezza nelle citta' -. Resto dell'idea che le dimissioni sarebbero utili per introdurre uno spazio in cui ragionare serenamente sulla protezione civile, del decreto che e' alla Camera ed anche di quanto e' avvenuto in questi anni''. Per quanto riguarda in particolare il decreto ora all'esame della Camera e che il governo e la maggioranza hanno dichiarato di voler modificare, cancellando l'art.16 che istituisce la Protezione spa, Finocchiaro osserva: ''Io ancora non l'ho vista questa modifica, non e' ancora arrivata alla Camera. Non ho dubbi, ma mi riservo di valutarla. In ogni caso mi sento di dire che ora si parla di modifica, ma se solo la maggioranza avesse ascoltato, senza fastidio e insofferenza le obiezioni delle opposizioni al Senato, non saremmo a questo punto''. La modifica del decreto per Finocchiaro e' ''un segnale doveroso, perche' cio' che noi temevamo potesse venire dalla riforma della protezione civile era invece gia' in atto, gia' viveva'' ha proseguito l'esponente Pd, che per quanto riguarda in particolare la situazione personale di Bertolaso non azzarda ipotesi ne' tantomeno giudizi. ''Non mi sono fatto nessuna idea - ha sottolineato - e quando ci sono questioni cosi' delicate non bastano due intercettazioni pubblicate su un giornale per farsi un'idea a spanne, bisogna conoscere gli atti''. njb/cam/lv

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 34 Data: 16-02-2010 Asca MLATEMPO: FRANE E SMOTTAMENTI, E' ANCORA EMERGENZA IN CALAB RIA. MLATEMPO: FRANE E SMOTTAMENTI, E' ANCORA EMERGENZA IN CALABRIA (ASCA) - Roma, 16 feb - Nonostante ieri le incessanti piogge abbiano concesso una tregua in Calabria, numerosi sono stati gli smottamenti e le frane. Le province maggiormente colpite - e' il consuntivo della Protezione Civile - sono state Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza. In particolare, a Pizzo Calabro, la SS 522 e' stata chiusa per un grosso movimento di terreno. Nel Comune di Maierato una frana di grandi proporzioni ha costretto il sindaco ad emettere un'ordinanza di evacuazione per circa 400 cittadini. Le persone sono state ospitate presso alcune strutture comunali o da parenti e amici. Sul posto, oltre ai Vigili dei Fuoco, sono intervenute squadre dei Carabinieri, delle Polizia Locale, tecnici specializzati di Comune, Provincia e Regione e volontari. Per seguire al meglio le operazioni e' stato istitutito nella sede della Prefettura di Vibo un Centro Coordinamento Soccorsi - CCS. A seguito del maltempo anche la provincia di Cosenza e' stata interessata da frane e smottamenti di terreno. Difficolta' alla circolazione si sono avute a S. Marco Argentano e a Lattarico sulla SS.283 e sulla SP.99. In previsione di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, la Prefettura di Cosenza ha richiesto l'invio urgente di tecnici della Commissione Grandi Rischi e di un Team del Dipartimento della Protezione Civile per monitorare la situazione. res-mpd/cam/alf

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 35 Data: 16-02-2010 Asca TOSCANA: REGIONE, 12 MLN PER ALLUVIONE NATALE.

TOSCANA: REGIONE, 12 MLN PER ALLUVIONE NATALE (ASCA) - Firenze, 16 feb - Saranno destinati alla Toscana 12 dei 20 milioni di euro stanziati dal governo per le alluvioni del Natale scorso. Lo rende noto la Regione Toscana che della cifra (destinata anche a Liguria ed Emilia Romagna) ne aveva chiesti almeno dieci. E' quanto prevede (solo come ''anticipo'') la proposta di ordinanza, emendata, da parte del dipartimento nazionale della Protezione Civile. Inoltre tutte le risorse potranno direttamente essere usate dal presidente della Regione, nella qualita' di commissario straordinario. Nella prima bozza il 60% sarebbe invece stato nella disponibilita' del sottosegretario alla Protezione Civile Guido Bertolaso per le imprese ''maggiormente compromesse''. Un comma che adesso e' stato cancellato. La bozza rivista dell'ordinanza del governo e' arrivata negli uffici regionali stamani: e subito dalla presidenza della Regione hanno risposto comunicando il proprio assenso. Sono state invece accolte le osservazioni sul prolungamento del termine per gli adempimenti richiesti al commissario per la quantificazione del fabbisogno per la copertura delle spese sostenute nella fase di prima emergenza: erano 30 giorni, ora sono 45. Sono state snellite anche le procedure per le occupazioni di urgenza e gli espropri necessari agli interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture e, come la Regione aveva richiesto, l'ordinanza prevede adesso anche una disciplina sulla concessione di contributi per il recupero delle abitazioni gravemente danneggiate, comprese le spese di eventuali traslochi. afe/rg/rob (Asca)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 36 Data: 16-02-2010 Avvenire Napolitano: troppi ricorsi ai decreti d'urgenza

CRONACA 16-02-2010

Napolitano: troppi ricorsi ai decreti durgenza

il caso Bertolaso: «Sono un servitore dello Stato, non di questo o di quel governo» Ma il Quirinale in una nota si chiama fuori da ogni coinvolgimento DA ROMA S ono e resto un «servitore dello Stato», «non di questo o di quel governo ». Ma questo «non vuol dire che non sia al servizio» dellattuale governo. Guido Bertolaso non ha lasciato neanche passare 24 ore dalla lettura di Repubblica di domenica scorsa. Sulla falsariga di quanto già fatto per il premier Berlusconi, il quotidiano romano di domenica, attraverso la penna affilata di Scalfari, aveva posto al sottosegretario 10 domande. E Bertolaso ha risposto a tamburo battente, tanto che Repubblica di ieri ha dedicato due pagine alle sua autodifesa, pubblicata integralmente. Il responsabile della Protezione civile ha replicato punto per punto alle accuse. Non considera «incompatibile » la sua carica di sottosegretario con quella di capo della Protezione civile, in quanto lincarico ministeriale non riguarda la Protezione civile italiana; non trova nulla di male, anzi la considera una cosa utile, che la Protezione civile, oltre che di sciagure e calamità, si occupi di organizzare grandi eventi, sotto la diretta responsabilità del presidente del Consiglio, senza i freni della pubblica amministrazione o i patteggiamenti tra ministri; nega che la normativa in vigore possa evitare alla Protezione civile di finire sotto le lenti della magistratura e godere di una particolare impunità; ricorda che né il capo dello Stato né la Corte Costituzionale hanno mai eccepito sui provvedimenti normativi riguardanti le attività del suo dipartimento; nega di essersi 'berlusconizzato' (spiega che avrebbe finito il lavoro per i rifiuti a Napoli sotto la presidenza Prodi, ma altri nel governo glielo impedirono) e definisce «problema non mio, ma del centrosinistra » il fatto che la sua azione possa aver accresciuto il consenso allattuale governo. Quanto alla creazione della «Protezione civile Spa», non si tratterebbe di una privatizzazione, ma di uno «strumento» nelle mani pubbliche del governo. Scalfari ha replicato immediatamente, continuando a insistere sulla diversità tra interventi demergenza per calamità naturali («per i quali si può passare con il rosso») e quelli che riguardano lorganizzazione dei grandi eventi, dove non può essere invocato il fattore dellurgenza, che consente di superare le regole per gli appalti. E ha chiesto chiarimenti sulla vera natura del sottosegretariato affidato a Bertolaso. Dal Quirinale, nel frattempo, è arrivata una precisazione, che suona come una presa di distanza da un passaggio di Bertolaso. Napolitano fa sapere, attraverso una nota informale, che le «dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento vengono adottati con decreto del presidente del Consiglio, previa delibera del Consiglio dei ministri, e non sono pertanto sottoposti al preventivo esame del capo dello Stato». Come dire, insomma, che se la presidenza della Repubblica non ha mai mosso rilievi non è perché approvasse il contenuto dei decreti, ma perché essi sfuggono totalmente alla sua competenza. In più, la nota del Quirinale sottolinea le antiche e reiterate preoccupazioni espresse su un ricorso eccessivo della decretazione e, in particolare, sul «crescente uso e dilatazione delle ordinanze durgenza». Le nuove 'lenzuolate' di intercettazioni, pubblicate dai giornali, spingono il Pd e lIdv a ribadire la richiesta di dimissioni di Bertolaso. Bersani spiega: «Non si tratta di imputazioni, ma di una questione di stile» rispetto a procedure non trasparenti. Questoggi, però, la presenza del sottosegretario è annunciata in commissione Ambiente a Montecitorio, dove si discuterà del decreto legge sulla protezione civile. (G. Gra.) Il presidente Napolitano

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 37 Data: 16-02-2010 Avvenire Stralciata la norma, non ci sarà la privatizzazione

CRONACA 16-02-2010

DA R OMA A RTURO C ELLETTI « M aggioranza e governo si preparano a stralciare larticolo contestato... Larticolo 16...». Gianfranco Fini prende fiato e prima di lasciare la Luiss (luniversità di Confindustria dove ha appena tenuto una lezione su Futuro e giovani) completa quel messaggio: «Così il decreto viene completamente depotenziato ». Chi conosce la vicenda capisce subito: la Protezione civile non sarà trasformata in Spa. Le opposizioni esultano, ma non si accontentano. «Continueremo a vigilare perché il governo ha dimostrato di avere interessi enormi in questo affare e non possiamo permetterci di abbassare la guardia», ripete Massimo Donadi, capogruppo dellItalia dei Valori alla Camera. «Nel decreto ci sono altre cose che vanno modificate», va oltre il presidente dei deputati Pd Dario Franceschini che ipotizza una soluzione su cui ora sono in molti a scommettere: il provvedimento sarà modificato attraverso un maxiemendamento, sul quale sarà posta la fiducia. Una scelta dettata anche dai tempi stretti: il decreto legge, infatti, scade a fine febbraio e, una volta modificato, deve tornare al Senato prima del via libera definitivo. È una corsa a ostacoli. Questa mattina scade il tempo per la presentazione degli emendamenti. Poi si va avanti e i lavori si spostano in commissione Ambiente dove potrebbe essere modificato il testo del decreto. Qui, a rappresentare il governo e a difendere le misure che tra laltro si occupano dellemergenza rifiuti in Campania e del post terremoto in Abruzzo, ci sarà il sottosegretario Guido Bertolaso. Domani, infine, la parola passerà allAula. Tutti aspettano di capire. Bertolaso (ieri ha sentito telefonicamente il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta) non si sbilancia sul decreto. Parla invece Agostino Ghiglia, il relatore del provvedimento. «Nessun problema» per lo stralcio alla Camera dellarticolo 16 che «ha una sua identità specifica e quindi non deve necessariamente marciare insieme al resto del decreto. Il governo può decidere di modificare il provvedimento in una delle sue parti». Berlusconi tace. Anche se nelle telefonate più private continua a difendere Bertolaso (per molti sempre più tentato dallipotesi dimissioni) con parole inequivocabili: «Su di lui solo spazzatura». Limpressione però è che il capo della Protezione civile ogni giorno che passa sia meno forte. E che la resa sul decreto sia un ulteriore colpo alla sua voglia di tenere duro. Resa? Fabrizio Cicchitto prova a giocare danticipo e a chiarire che il «governo ha deciso autonomamente, al di là di eventuali diktat formulati dallopposizione». E spiega: «Già domenica Gianni Letta aveva manifestato la convinzione che il nocciolo del provvedimento consisteva nella conferma del ruolo della Protezione civile e, poi, nel via libera a tutte le questioni riguardanti la situazione del termovalorizzatore di A- cerra e dei rifiuti a Napoli, ragion per cui sullarticolo 16 era possibile sviluppare una riflessione ulteriore». E allora? Cicchitto è netto: «Il punto essenziale chiosa il presidente dei deputati Pdl è quello di far sì che la Protezione civile, che ha dimostrato grande efficienza, non venga ostacolata da nessun burocratismo o demonizzazioni giudiziarie». Insomma la marcia indietro era nellaria e le parole di Bossi in mattinata avevano già fatto capire che lepilogo fosse scontato. «Penso che la Protezione civile non debba diventare una Spa e non debba sparire. Bisogna stare molto attenti a fare certe scelte. Tremonti lo aveva detto da tempo e aveva ragione... Quando non ci sono i controlli nascono i pasticci. Nessuno in politica può evitare di avere i controlli». Guido Bertolaso

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 38 Data: 16-02-2010 Avvenire Protezione civile, indagato Verdini (Pdl)

CRONACA 16-02-2010

Sentito dai pm di Firenze per corruzione. «Sono fatti marginali, ho dimostrato ai magistrati la mia totale estraneità alle accuse» DA F IRENZE G IACOMO G AMBASSI D enis Verdini, coordinatore del Pdl, è indagato per corruzione nellinchiesta condotta dalla Procura di Firenze in merito agli appalti sulle opere emergenziali affidate alla gestione della Protezione civile. Lo ha reso noto lui stesso, ieri sera, dopo essere stato ascoltato nel pomeriggio dai pm titolari dellinchiesta, aggiungendo di avere «dimostrato la più totale estraneità allaccusa». Intanto il gip di Firenze Rosario Lupo non ha ancora deciso sulla richiesta di scarcerazione presentata dai quattro arrestati: «Ho tempo fino a mercoledì». Nel provvedimento di mercoledì scorso, il gip accennava anche al «coinvolgimento, a vario titolo e in gran parte ancora da definire nei suoi contorni, di personaggi di grossa levatura istituzionale». Nomi che erano venuti alla luce ieri, anche se il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi non aveva voluto confermare: «Non intendo fare i nomi delle persone iscritte nel registro degli indagati». Nelle intercettazioni contenute in uninformativa del Ros del 15 ottobre scorso si fa riferimento ai parlamentari del Pdl Denis Verdini, Altero Matteoli, Mario Pepe e Guido Viceconte. Ascoltati mentre sintrattengono al telefono con alcuni dei principali inquisiti dellinchiesta. E ieri Verdini si è recato in Procura con il suo avvocato, «dopo avere saputo dai giornali che il mio telefono era stato intercettato indirettamente, per una serie di colloqui con gli indagati, uno dei quali, Riccardo Fusi (presidente del Cda dellimpresa di costruzioni Baldassini Tognozzi Pontello in contatto con Balducci e De Santis per lassegnazione di lavori sul 150° dellUnità dItalia, ndr ), è un mio carissimo amico da molti anni». Appreso di essere iscritto nel registro degli indagati per il reato di corruzione, Verdini si è quindi rivolto al procuratore per essere ascoltato: «La vicenda che mi veniva contestata riguardava solo ed esclusivamente la segnalazione per la nomina di Fabio De Santis a Provveditore delle opere pubbliche per Toscana, Umbria e Marche». Ai pm Giuseppina Mione e Giulio Monferini, titolari dellinchiesta, «ho fornito serenamente e con la massima trasparenza le informazioni richieste, illustrando le motivazioni del mio intervento come unicamente ri- conducibili al tentativo di risolvere il problema del danno erariale conseguente allappalto per la realizzazione della scuola Marescialli e carabinieri a Firenze. Ho quindi dimostrato la mia più totale estraneità allaccusa». Tra gli altri nomi citati nelle intercettazioni, Matteoli, ministro delle infrastrutture, spunta quando Fusi chiede un incontro con lui per discutere sulla Scuola dei marescialli a Firenze. Si tratta di un«annosa vicenda risalente al 1997, che non ha attinenza con linchiesta sulla Protezione civile», risponde il ministro che smentisce «un mio eventuale coinvolgimento in rapporti poco trasparenti tesi a favorire questa o quella impresa». Di Pepe e Viceconte i carabinieri scrivono che «sono interessati nel far aggiudicare lavori pubblici allimprenditore Guido Ballari». Per ora restano in carcere Angelo Balducci, direttore del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del consiglio, i suoi due collaboratori Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola e limprenditore romano Diego Anemone. Sono accusati di corruzione. Stesso reato per il quale è indagato il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso. Intanto è in programma oggi a Perugia un vertice tra i magistrati, investiti dellinchiesta dopo il coinvolgimento del magistrato Achille Toro indagato per rivelazione del segreto dufficio, e quelli romani per una verifica delle connessioni tra i fatti presi in esame nella capitale e quelli toscani. Sul tavolo del pm umbro Sergio Sottani sono già arrivati i fascicoli sul G8 della Maddalena, sugli appalti per i Mondiali di nuoto 2009 e sulle opere per i 150 anni dellUnità dItalia.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 39 Data: 16-02-2010 Avvenire Sicilia, fuga dal paese che si sbriciola

CRONACA 16-02-2010

Duemila evacuati a San Fratello, sui monti Nebrodi. Paura per la chiesa parrocchiale DA M ESSINA D OMENICO P ANTALEO S ono ormai poche le persone rimaste nel centro di San Fratello, comune dei Monti Nebrodi, nella zona tirrenica della provincia di Messina, interessato da sabato scorso da un vasto dissesto idrogeologico. Sono bastate quarantotto ore di pioggia intensa per creare una profonda ferita nel terreno che ha provocato lo smottamento del centro storico del paese. Case lesionate, strade distrutte, edifici pubblici resi inagibili, e la chiesa di San Nicolò, simbolo importante per la piccola comunità di San Fratello, lesionata. Proprio la chiesa è stata il primo edificio a subire danni. Dapprima un profondo squarcio allesterno, e via via grosse crepe in varie parti allinterno delledificio. I residenti hanno da subito voluto mettere in salvo i simboli religiosi a loro cari, la statua del protettore, San Nicolò, e un artistico crocifisso ligneo del 1400. Ufficialmente sono quassi duemila le persone sgomberate, un numero che, comunque, col passare delle ore tende ad aumentare. La macchina della Protezione civile si è immediatamente messa in moto, e ha istituito presso la vicina sede dellEnte Parco dei Nebrodi, nel comune di SantAgata di Militello, lunità di crisi che coordina tutti gli interventi. Per il responsabile provinciale della protezione civile, lingegnere Bruno Manfré, «lo smottamento è in evoluzione costante, il fronte della frana non si è allargato ma ha accentuato la sua pressione provocando laggravarsi delle lesioni già esistenti». Intanto da ieri sono state chiuse le scuole, per il pericolo che possano verificarsi dei crolli. Ieri mattina a San Fratello si è recato anche il presidente della regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha voluto rendersi conto di persona di quel che era successo. «Il fenomeno è di dimensioni inimmaginabili - ha detto Lombardo - tanto è esteso il fronte della frana. Le crepe si stanno allargando e sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio». Il governatore Lombardo ha sottolineato che «bisognerà assicurare le case a chi ne ha bisogno, e la nostra priorità - ha detto - sarà trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso è presto per dire cosa bisogna fare - ha aggiunto - , occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che è necessario fare sarà fatto». E a lavoro per monitorare lo smottamento del centro siciliano vi è anche la Protezione civile nazionale, attraverso la visione delle immagini provenienti dai satelliti. La regione Siciliana, intanto, chiederà unordinanza di protezione civile nazionale in favore della popolazione colpita. Ieri mattina i sindaci ricadenti nel territorio del Parco dei Nebrodi hanno effettuato un sopralluogo nella zona della frana per fare punto della situazione. Per il primo cittadino di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, «la situazione è drammatica. Stiamo vedendo il paese sparire - ha detto - , la frana ha coinvolto tutto il versante Nord- Est del paese, coinvolgendo la parte relativamente più nuova, comprese le scuole elementari e medie. Stiamo qui - ha commentato il sindaco con le lacrime agli occhi - che guardiamo quello che accade senza potere intervenire per fare qualcosa». Ed infatti, come accadde per lalluvione del primo ottobre scorso che provocò la morte di 37 persone sempre in provincia di Messina, quella volta però sul versante Ionico, anche in questo caso la gente si sente impotente. Nessuno può fare nulla per fermare la natura. Le abitazioni solo lì da moltissimo tempo, alcune addirittura da oltre trecento anni. Nessun abusivismo edilizio, ma solo una grossa frana distante dal centro abitato che ha fatto muovere verso valle il terreno. Per il sindaco «non che resta che pregare e sperare che il paese non scompaia». Il dissesto idrogeologico non riguarda comunque solo il Comune di San fratello. Sono numerosi i centri del Messinese interessati da frane di grosse dimensioni. Venti famiglie sono state sgomberate a Tusa a causa di un vasto smottamento del terreno, mentre altre 20 ordinanze di sgombero sono state disposte a SantAngelo di Brolo. Nel Messinese il fronte della frana continua ad avanzare ( Ansa)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 40 Data: 16-02-2010 Avvenire Il rischio idrogeologico in Sicilia

CRONACA 16-02-2010 ENNA CATANIA MESSINA 12 20

Quanti sono i comuni a rischio nelle nove province secondo il dossier di Legambiente 'Ecosistema Rischio 2008' 0115 79 1 11 91 1326 TOTALE SICILIA TRAPANI 10 84% 79% 73% 54 70% 19 Frana PALERMO 65% 200 31 12 17 60 45% Alluvione 86% 23 50 Frana e alluvione 79% 29% Totale CALTANISSETTA AGRIGENTO 42% 273 1425 RAGUSA SIRACUSA 2318 Percentuale totale comuni 4 0 15 5 1 061934 ANSA-CENTIMETRI

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 41 Data: 16-02-2010 Avvenire Mettere in sicurezza l'isola? Costa 1,8 miliardi Eppure sono stati investiti meno di 50 milioni

CRONACA 16-02-2010

i paradossi del dissesto nella regione

Mettere in sicurezza lisola? Costa 1,8 miliardi Eppure sono stati investiti meno di 50 milioni

DA M ILANO D IEGO M OTTA P er anni si è costruito troppo e male, tollerando scempi sulla natura e abusi edilizi, mentre suonavano inascoltati i campanelli dallarme. La morale è sempre la stessa, ma leggere ancora una volta i numeri di una possibile tragedia annunciata è purtroppo istruttivo. Nella sola Sicilia sono 300 i Comuni a rischio idrogeologico «molto elevato»: circa 8 su 10, per un totale di 2.030 chilometri quadrati considerati «pericolosi». Il caso di San Fratello, ben noto agli addetti ai lavori da decenni, è solo lultimo di una serie recente che ha coinvolto in pochi mesi città e paesi, da Messina a Ischia a Massaciuccoli. Solo per lisola di Scilla e Cariddi, sarebbe stato necessario un investimento quantificato, tra il 1998 e il 2003 (periodo a cui risalgono gli ultimi dati disponibili) pari a 1,8 miliardi di euro. Sapete quanto è stato invece stanziato? Meno di 50 milioni di euro. Si fa poco o nulla, dunque, per la messa in sicurezza dei territori e delle case e a poco servono le denunce di comitati civici e associazioni ambientaliste. Nel frattempo, cosa se possibile ancora peggiore, i consorzi di bonifica, cui spetta la manutenzione di dighe e canali, sono ormai commissariati da 18 anni: è la conferma di uno stato demergenza permanente, che però non è riuscito a risolvere problemi strutturali di malagestione e ha finito, secondo i maligni, per esautorare di competenze i veri esperti e per moltiplicare spese e poltrone a favore della classe politica locale. Un problema strutturale Oggi toccherà allassociazione nazionale bonifiche e irrigazioni, durante un incontro pubblico a Roma, ricordare limpegno costante dei consorzi locali nei percorsi di prevenzione, rilanciando alcune proposte-chiave per la difesa del territorio minacciato da frane e alluvioni. «Non cè solo la Sicilia racconta il presidente dellassociazione, Massimo Gargano . Prendete la Calabria: dimostra che è possibile, partendo da situazioni simili, procedere al riordino degli enti competenti, arrivando a una diminuzione dei consorzi e implementando le competenze giu- ste». In attesa di vedere risultati concreti, ancora lontani visto il perdurare nella regione dellemergenza di questi giorni, può essere utile puntare per lo meno a fare economia di scala, togliendo dal terreno della speculazione politicoeconomica i Comuni e le aree a forte rischio. Ci sono segnali positivi, dunque, a Nord come a Sud, ma restano circoscritti perché si possa intravedere uninversione di tendenza. Pensate di fare un ipotetico viaggio per lItalia: potreste scoprire, ad esempio, che nel nostro Paese il consumo di suolo negli ultimi quindici anni si è impadronito di unarea pari a quella di Lazio, Umbria e Abruzzo messe insieme. E se lo sguardo si allarga su quanto accaduto nel secolo scorso, la contabilità ci dice che negli ultimi 80 anni le alluvioni sono state 5.400 mentre le frane hanno raggiunto quota 11.000. Solo misure tampone E i governi centrali? Si sono limitati a tamponare qua e là, riconoscendo una sostanziale impotenza nella gestione del fenomeno. Risultato? Secondo un recente studio del Politecnico di Milano, nel decennio 1994- 2004 lo Stato ha dovuto sborsare circa 21 miliardi di euro, una media di oltre 2 miliardi allanno, senza che allimpegno abbia corrisposto un minor rischio per le aree interessate dal dissesto. Il punto è che ne servirebbe più del doppio dei fondi, ben 44 miliardi, per mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale: 13 miliardi andrebbero destinati al Mezzogiorno e 27, a sorpresa, dovrebbero finire al Centro-Nord dove la situazione non è meno pericolosa. In più, sarebbero necessari altri 4 miliardi per il recupero e la tutela del patrimonio costiero. Anche i Comuni ieri hanno ribadito di essere pronti a fare la propria parte. «Non si può più aspettare ha osservato il presidente di Anci Sicilia, Roberto Visentin . Intere zone, in balia delle condizioni meteo avverse, rischiano di scomparire e numerose famiglie sono costrette ad abbandonare le loro case. Chiediamo un intervento immediato da parte del governo nazionale e della Regione Sicilia, attraverso una normativa seria che definisca in maniera certa ruoli, piani e azioni di intervento, senza aspettare che si verifichino altre tragedie».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 42 Data: 16-02-2010 Avvenire Mettere in sicurezza l'isola? Costa 1,8 miliardi Eppure sono stati investiti meno di 50 milioni Consorzi per le bonifiche commissariati da 18 anni: lemergenza è diventata permanente, senza che siano state trovate le risposte per garantire il territorio da minacce che coinvolgono circa 8 Comuni su 10

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 43 Data: 16-02-2010 Brescia Oggi Stop alla Protezione civile spa Tra gli indagati anche Verdini

Home Italia & Mondo IL FASCICOLO SU G8 E GRANDI OPERE. Bertolaso oggi alla Camera. Il Quirinale: il Colle non ha ruolo nelle emergenze Il governo stralcia per ora la parte relativa alla privatizzazione, l'opposizione esulta Interrogato a Firenze il coordinatore nazionale Pdl: «Non sono corrotto, non c'entro» 16/02/2010 e-mail print

Il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini parla all'assemblea del partito, il 24 gennaio 2010 ROMA Governo e maggioranza hanno deciso: la tanto contestata Protezione civile spa, almeno per ora, non si farà. Ma intanto l'inchiesta che ha coinvolto Guido Bertolaso va avanti; il ministro Matteoli ha smentito ogni suo coinvolgimento, e il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini è stato sentito ieri dal pm di Firenze: «Sono indagato per corruzione», dice, «ma non c'entro». L'articolo 16 del decreto sulle emergenze che prevede il riordino e la privatizzazione dell'attuale dipartimento del Consiglio dei ministri, comunque, verrà stralciato. E la stessa fine potrebbero fare altri punti controversi del provvedimento che oggi comincerà il suo iter alla Camera alla commissione Ambiente per passare domani all'esame dell'aula per il voto. Oltre che allo stralcio il governo punta a un maxiemendamento dove inserire alcune modifiche e sul quale porre la questione di fiducia. Il decreto è stato già approvato al Senato ma, viste le modifiche, occorrerà una terza lettura entro fine febbraio pena la decadenza. A illustrare il provvedimento in commissione stamattina ci sarà lo stesso Guido Bertolaso. Che il destino della privatizzazione fosse segnato era nell'aria. Prima gli scandali. Poi, domenica, Gianni Letta che dice che la Protezione civile «resterà pubblica». Poi anche lo stop della Lega: «Già tempo fa», dice Bossi, «Tremonti aveva avvisato di non andare in quella direzione: e aveva ragione perché in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci». A ufficializzare la scelta del governo è stato comunque ieri pomeriggio il presidente della Camera Fini, contrario al progetto, e ora soddisfatto per la decisione che ha «completamente depotenziato» il decreto. Soddisfatte anche le opposizioni. «Lo stralcio è una nostra vittoria», dicono Franceschini e Donadi. Il segretario del Pd Bersani rilancia intanto la richiesta delle dimissioni di Bertolaso. Da registrare una presa di posizione del Quirinale su alcune dichiarazioni di Bertolaso in una lettera a «Repubblica»: «Non rientra in alcun modo tra le competenze del presidente della Repubblica», si legge, «esprimersi su atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento». I nomi di alcuni politici del centrodestra, associati ai protagonisti dell'inchiesta, sono venuti fuori in varie intercettazioni ma il procuratore di Firenze Quattrocchi, è irremovibile: «Non intendo fare i nomi di nessuno». Al centro delle indagini ci sono - pare - anche i rapporti di Fabio De Santis e Angelo Balducci, entrambi arrestati, con l'imprenditore Guido Ballari, a sua volta in rapporti con il senatore Guido Viceconte e l'onorevole Mario Pepe. Quanto all'inchiesta romana, sono 17 gli indagati sulle irregolarità negli appalti per i «grandi eventi». Tutto il materiale raccolto dagli inquirenti romani, ad eccezione degli abusi edilizi riguardanti i mondiali di nuoto, è ora al vaglio dei colleghi di Perugia per una verifica della connessione dei fatti esaminati con la posizione del procuratore aggiunto Achille Toro, finito sotto inchiesta per violazione del segreto istruttorio.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 44 Data: 16-02-2010 Brescia Oggi San Fratello scivola a valle Frane anche in Calabria

Home Italia & Mondo MALTEMPO. Si allarga il fronte dello smottamento nel Messinese La gente fugge, ordinanze di sgombero anche nei paesi vicini. Nel Vibonese evacuate 200 persone 16/02/2010 e-mail print

La frana di San Fratello MESSINA «San Fratello sta sparendo, scivola a valle». Bettina, 60 anni, carica le masserizie di casa sua su un furgone e piangendo guarda la frana che la sta costringendo a lasciare il suo paese, arroccato sui Nebrodi, assieme a altre 1.500 persone. Lo smottamento della zona orientale di San Fratello, dove negli ultimi decenni si è concentrata l'espansione edilizia del paese, ha reso inagibili scuole, chiese e abitazioni, ha piegato pilastri, ha sventrato muri mettendo a nudo gli interni delle case, ha accartocciato l'asfalto. L'onda lunga della frana si è abbattuta anche su paesi vicini: Sant'Angelo di Brolo, Raccuja e Tusa, dove sono scattate ordinanze di sgombero per le case «a rischio». A San Fratello le strade sono invase da fuoristrada, motoape, auto cariche di masserizie. Sul posto è giunto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha presieduto un vertice operativo con la Protezione civile: «È un fenomeno di dimensioni inimmaginabili, tanto è esteso il fronte della frana: sarebbe pericoloso rimanere nella zona a rischio». Il governatore annuncia che entro oggi sarà proclamato lo stato di calamità sui Nebrodi. Le piogge abbondanti hanno provocato frane anche nel Vibonese, in Calabria. Un'intera montagna è venuta giù a Maierato e ha reso necessaria l'evacuazione di 200 persone. La frana ha portato a valle masse di terra e fango sommergendo case e spaccando strade. È emergenza, comunque, in tutta la Calabria dopo giorni di pioggia incessante: hanno dovuto lasciare le loro case, per la minaccia di smottamenti, alcune famiglie a Mendicino (Cosenza) e a Gimigliano (Catanzaro). Nella sola provincia di Cosenza si contano ormai 180 episodi franosi con l'interessamento di 27 arterie tra provinciali ed ex statali completamente «off-limits». E da oggi le previsioni parlano di nuove piogge e temporali.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 45 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 Bresciaoggi(Abbonati) 23 Incendi boschivi: con i ponti radio la vigilanza è totale

Mercoledì 17 Febbraio 2010 PROVINCIA TERRITORIO. Comunità e volontari in trincea Incendi boschivi: con i «ponti» radio la vigilanza è totale Ora manca solo una prova pratica: un test sulla risposta delle squadre Poco prima della fine dello scorso anno, le difficili condizioni meteo non avevano consentito il completo svolgimento di una esercitazione programmata sul territorio di Losine: parliamo delle previste prove di comunicazione fra l'elicottero regionale utilizzato per la lotta agli incendi boschivi e il «Doss» (il direttore delle operazioni di spegnimento). Niente prova pratica, ma la giornata formativa sulle tecniche dell'antincendio si era tenuta ugualmente a livello teorico, con la presenza di ben 33 gruppi di volontari della protezione civile. In attesa che a breve si possa tenere la dimostrazione allora annullata, con l'utilizzo dell'apparecchiatura radio della Regione e della Comunità montana in dotazione al «Gicom» (il Gruppo intercomunale di protezione civile dell'ente comprensoriale), Gian Battista Sangalli, direttore del servizio Foreste e bonifica montana della Comunità, sottolinea la valenza di queste iniziative, pensate per migliorare con l'addestramento l'efficienza del sistema antincendio boschivo. «Abbiamo completato il nostro sistema radio che ora copre tutto il territorio della Valcamonica - ricorda il tecnico - grazie a cinque "ponti", sopra Montecampione per la bassa valle, al convento dell'Annunciata di Piancogno e alla malga Tanvione di Sellero per la media, e a Monte Colmo a Edolo e a Canè per l'alta. Ognuna delle 40 squadre antincendio ha in dotazione le radio fornite in comodato dalla Regione, ed è il Gicom coordinato da Gianni Ghetti che, attraverso la propria sala operativa e il nostro ufficio Bonifica montana, coordina gli interventi di spegnimento dopo aver ricevuto l'allerta». I volontari sono stati istruiti sull'impiego delle stesse radio dal sovrintendente del corpo forestale dello Stato Maurizio Innocenti, e quando finalmente l'esercitazione si svolgerà potranno testare il loro grado di preparazione. Intanto, Sangalli ricorda la precedente prova di Artogne, con la sperimentazione di uno schiumogeno contro le fiamme: «Un sistema efficace da utilizzare in casi di grave pericolo, ma molto costoso». L.RAN.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 46 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 Bresciaoggi(Abbonati) 1 Bertolaso: resto al mio posto

Mercoledì 17 Febbraio 2010 PRIMAPAGINA PROTEZIONE CIVILE. Bossi: giusto il no alla privatizzazione. Il Pd: servono altre correzioni

Berlusconi presenta le candidate alle regionali: «Sarà un test nazionale» BERTOLASO. Non basta l'inchiesta giudiziaria: Bertolaso non se ne va. «Mi hanno chiesto di restare», dice, «e io resto». La commissione Ambiente approva il decreto depurato dell'articolo con cui si privatizzava la Protezione civile, cosa che nemmeno Bossi voleva, il Pd chiede di vedere le carte e domanda ulteriori modifiche. BERLUSCONI. Presentando le 4 candidate alle regionali, Berlusconi dice che il voto di marzo sarà un test nazionale, parla di sondaggi favorevoli e attacca la sinistra.2-3

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 47 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 Bresciaoggi(Abbonati) 13 Fiera di San Faustino Quanti bei ricordi

Mercoledì 17 Febbraio 2010 CRONACA «Fiera di San Faustino Quanti bei ricordi» Daniela Poli, 29 anni, parrucchiera, legge Bresciaoggi al bar «Il Punto» di via Roma 30 e commenta le notizie del giorno. Un gratta e vinci della serie «Turista per sempre» ha regalato 300 mila euro e 6 mila euro al mese per vent'anni ad un fortunato giocatore della provincia di Brescia. Lei gioca? Cosa ne farebbe della vincita? «Sono una giocatrice assidua del “Gratta e Vinci” ma fino ad oggi ho vinto solo poche decine di euro non riuscendo nemmeno a coprire la somma investita nelle giocate. Se vincessi una cifra del genere investirei il denaro nel mattone, considerato il momento favorevole per l'acquisto degli immobili. Inoltre, proverei a realizzare il mio sogno più grande: aprire e gestire un wine jazz club». Ieri si sono celebrati i festeggiamenti per la festa di San Faustino. Che ricordi ha di questa ricorrenza? «Quando avevo 15 anni prendevo l'autobus in compagnia delle amiche e raggiungevo la fiera di San Faustino. Era bellissimo poter girare tra le bancarelle in cerca di oggetti originali da acquistare. Normalmente tornavo a casa piena di frittelle e di coriandoli». Governo e maggioranza hanno deciso di non privatizzare il dipartimento della Protezione Civile. Lei cosa pensa di questa decisione? «Sono favorevole. È un dipartimento pubblico che ha il dovere di rimanere tale. Ha dimostrato tutta la sua efficienza sia durante il terremoto in Abruzzo che durante quello di Haiti».E.BEN.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 48 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 Bresciaoggi(Abbonati) 18 La musica di 4 bande nel concerto per Luca

Mercoledì 17 Febbraio 2010 SPECIALI L'APPUNTAMENTO SABATO 20 FEBBRAIO NEL PALAZZETTO DELLO SPORT La musica di 4 bande nel concerto per Luca Dopo la gara di motocross con i campionissimi della velocità - capitanati da Marco Melandri - e del fuoristrada - il big era il campione del mondo Antonio Cairoli - che si è tenuta lo scorso novembre all'autodromo di Castrezzato, è ora la musica a venire in aiuto di Luca Pellegrini con il concerto di solidarietà in programma sabato 20 febbraio nel palazzetto dello sport di Bagnolo Mella (inizio ore 21 e ingresso ad offerta libera). Luca Pellegrini era una delle speranze del motocross nazionale ed è rimasto paralizzato in seguito ad una caduta in allenamento su un circuito in provincia di Bologna. Era il 7 agosto quando una rottura meccanica ha provocato il tremendo incidente. Dopo un intervento chirurgico e la lunga riabilitazione al Montecatone di Imola, Luca è ora ricoverato in una clinica specializzata in Svizzera. Dopo i colleghi piloti, per aiutare il diciottenne di Bagnolo scendono ora in campo quattro bande musicali. Ad organizzare l'iniziativa è la Società filarmonica Bagnolo Mella guidata dal maestro Cristian Chiampesan, con la collaborazione dell'Amministrazione comunale e dell'assessorato alla Cultura e allo sport. Con il gruppo musicale bagnolese, alla serata parteciperanno l'Associazione Filarmonica Giovanni Ligasacchi di Flero e Poncarale diretta dal maestro Marco Verzicco; la Banda musicale Santa Cecilia di Lodrino diretta dal maestro Cristian Chiampesan; il Corpo musicale cittadino di Ghedi diretto dal maestro Francesco Andreoli, con la partecipazione del tenore Paolo Antognetti. Alla realizzazione dell'appuntamento hanno inoltre contribuito Bagnolo soccorso, il Motoclub Bagnolo Cross, il Motoclub Bagnolo Mella e la Protezione civile di Bagnolo. L'obiettivo è aiutare finanziariamente Luca che, dopo l'intervento chirurgico alla schiena a Imola e qualche mese di ricovero, necessita di ulteriori e costose terapie specialistiche. c.m.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 49 Data: 17-02-2010 Il Centro stop alla protezione civile spa - gabriele rizzardi

Modificato il decreto salta l'immunità per i commissari straordinari Stop alla Protezione civile Spa L'opposizione: ma restano ancora molto da cambiare GABRIELE RIZZARDI ROMA. La Protezione civile non sarà trasformata in Spa. La commissione Ambiente della Camera ha infatti approvato ieri le modifiche al decreto legge che oggi approda in Aula e sul quale il governo non esclude il voto di fiducia. Guido Bertolaso, che partecipa ai lavori della commissione ed illustra il decreto a nome del governo, esce dopo 5 ore, si mostra sereno, e ai cronisti che lo incalzano risponde che lui intende rimanere al suo posto. Ma non solo. Il capo della Protezione civile, questa volta in giacca e cravatta, assicura che la soppressione dell'articolo sulla trasformazione in Spa non è una sfiducia politica nei suoi confronti, non è una sconfitta. «Va bene comunque. L'importante è che non sia stata cancellata completamente la Protezione civil». La Spa spiega Bertolaso «era una struttura aggiuntiva, non c'era nessuna trasformazione come qualcuno continua a scrivere. Doveva solamente essere una struttura di servizio per rendere la Protezione civile, quella vera, più agile». Una spiegazione che non ha mai convinto le opposizioni e che non è servita a frenare la marcia indietro del governo. Il decreto, che secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, dovrà essere approvato entro venerdì prossimo (altrimenti il governo lo «blinderà» con il voto di fiducia) è stato profondamente modificato. Tra gli emendamenti approvati ce n'é uno che sottrae la Croce Rossa alla vigilanza della Protezione civile e c'è anche la norma che prevede, in caso di calamità naturali, la sospensione d'ufficio per 6 mesi del pagamento di tributi e contributi nelle aree colpite. Salta anche lo «scudo» per i commissari straordinari: l'immunità varrà solo per le azioni giudiziarie civili e amministrative, e non per quelle penali. L'unico emendamento del governo non approvato riguarda l'esclusione dal patto di stabilità interno delle spese per i grandi eventi. L'opposizione apprezza ma considera insufficienti le modifiche introdotte e si dice pronta ad una «riduzione drastica» dei propri emendamenti se il governo rinuncerà a porre la questione di fiducia. «Il decreto sulla Protezione civile contiene ancora alcune cose che vanno modificate. O queste cose cambieranno oppure» avverte il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini «andremo avanti con la nostra opposizione e utilizzeremo tutti i tempi che servono». Ancora più duro è il giudizio dell'Italia dei Valori. «Lo scandalo dell'inchiesta sulla Protezione civile è solo la punta di un iceberg. I responsabili politici di questa gravissima vicenda, Bertolaso compreso, devono dimettersi immediatamente» taglia corto Di Pietro.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 50 Data: 17-02-2010 Il Centro riparati i danni del terremoto riapre la chiesa di san pietro

Lavori della Protezione civile. Domenica la messa con il vescovo

LORETO APRUTINO. Sarà riaperta oggi la chiesa di San Pietro Apostolo, danneggiata dal terremoto del 6 aprile. Ospita le reliquie di San Zopito, il santo patrono di Loreto. I lavori sono stati eseguiti dalla Protezione civile, su indicazione della Curia (a Penne sono due le chiese riparate) e per la messa in sicurezza dell'edificio di culto sono stati spesi 100 mila euro. I vigili del fuoco, intanto, proprio in questi giorni hanno messo in sicurezza il campanile della chiesa di San Francesco, situata vicino al municipio, che è inagibile. «Sono soddisfatto delle opere effettuate celermente dalla Protezione civile», commenta Moreno Sablone, assessore ai Lavori pubblici. «Riapriamo al culto una delle chiese simbolo di Loreto in quanto al suo interno ci sono le reliquie e la statua del nostro San Zopito», aggiunge l'amministratore. «I lavori, eseguiti nelle scorse settimane, hanno naturalmente creato piccoli disagi in via Baio, ma i cittadini sono stati pazienti e li ringrazio per questo. Con l'ufficio tecnico comunale», prosegue, «abbiamo dato la disponibilità sin dall'inizio, accelerando pratiche e fornendo l'assistenza necessaria al committente dell'opera». E domenica alle 18, nella chiesa sarà celebrata dall'arcivescovo Tommaso Valentinetti. la prima messa dopo il sisma. «Mi auguro che ora, dopo la riparazione della chiesa», conclude Sablone, «venga preso in esame anche il progetto di messa in sicurezza del palazzo comunale, chiuso dal sei aprile in quanto inagibile». (gi.pe.)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 51 Data: 17-02-2010 Il Centro scossa di terremoto con magnitudo 2.9

L'epicentro tra Fossa e Barisciano

L'AQUILA. Una scossa di terremoto, di magnituto 2.9 è stata avvertita ieri pomeriggio, alle ore 17.25, nel versante aquilano del Gran Sasso. Le località prossime all'epicentro sono Barisciano, Fossa, Poggio Picenze, San Demetrio ne' Vestini e San Pio delle Camere. Il sisma si è sviluppato da una profondità di 8,4 chilometri e dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile, non risultano danni. L'ultima scossa, in ordine di tempo, si era verificata il 4 febbraio alle 14,46. In quell'occasione l'epicentro era stato localizzato nella Valle dell'Aterno. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il sisma era stato di magnitudo 2 ed era avvenuto a una profondità di circa 28 chilometri. Qualche giorno prima, e siamo a 31 gennaio, un'altra scossa di terremoto era stata registrata nella zona del Velino-Sirente con magnitudo 3.2. In quell'occasione il terremoto era stato avvertito anche da una parte della popolazione. Anche in quel caso, comunque, non erano stati segnalati danni.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 52 Data: 17-02-2010 Il Centro quattro consiglieri chiedono maggiore trasparenza sui fondi

LA MOZIONE

L'AQUILA. Verificare la trasparenza nella gestione dei fondi stanziati per l'emergenza sisma. Questo il contenuto di una mozione, presentata dai consiglieri Fabio Ranieri, Antonello Bernardi, Giuseppe Bernardi e Vito Albano, che verrà discussa in consiglio comunale. Il documento, se approvato, impegnerà il sindaco e la giunta «a richiedere ufficialmente alla Protezione civile e al Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi l'elenco dettagliato delle ditte impegnate, a qualsiasi titolo, nei lavori effettuati all'Aquila dopo il 6 aprile, tramite affidamenti diretti, appalti o gare gestite dalla Protezione civile in regime di emergenza, nonché di tutti gli incarichi e consulenze professionali richieste dalla stessa». Si chiede inoltre di accertare «il tipo di lavori o servizi svolti dalle ditte e l'esatto importo degli stessi, con l'elenco puntuale di eventuali subappalti intervenuti e delle imprese beneficiarie, nonché dell'ammontare delle donazioni e il loro utilizzo». Tutte le informazioni dovranno essere rese pubbliche e accessibili - sulla base della mozione - anche tramite pubblicazione sul sito internet del Comune dell'Aquila. «C'è bisogno di risposte concrete» dicono i consiglieri «considerato che più di un miliardo e mezzo di euro (pubblici o frutto delle donazioni), è stato utilizzato dalla Protezione civile per l'emergenza e che le notizie che emergono dall'inchiesta relativa agli appalti per il G8 alla Maddalena pongono più di un interrogativo sulla gestione degli interventi».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 53 Data: 17-02-2010 Il Centro domani i comitati protestano a roma

NO BERTOLASO DAY

L'AQUILA. Comitati civici e aquilani chiamati a raccolta dal comitato cittadino «3e32» per partecipare domani, a Montecitorio, al «No Bertolaso day», come è stata battezzata la protesta contro la legge che trasforma la Protezione civile in società per azioni. «Sono stati presentati 300 emendamenti, ma ancora nessuna proposta scritta di stralcio - circa la trasformazione della Protezione civile in Spa - è pervenuta da governo e maggioranza. L'attenzione deve quindi rimanere alta», dice il comitato «3e32», che spiega così le ragioni per le quali viene confermata la presenza alla manifestazione di domani a Roma. La partenza dei pullman è alle 8 dal terminal bus di Collemaggio.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 54 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 Il Centro 2 forse mi è stata tesa una trappola

- Altre «» Bertolaso si difende a Ballarò: sono una persona libera e onesta Spunta Di Nardo il funzionario delle Opere pubbliche che per l'indagine Ros è legato ai Casalesi L'AQUILA. Antonio Di Pietro si volta verso Guido Bertolaso e con un gesto quasi solidale gli stringe la mano. Quello di ieri sera, all'inizio di Ballarò su Rai3, assomiglia tanto a un'apertura di credito nei confronti del capo della Protezione civile, da giorni sulla graticola per lo scandalo G8/Maddalena. «Non si può fare un processo all'uomo, ma alla legge che gli attribuisce troppo potere», osserva l'ex pm. Bertolaso non manca di coraggio nel presentarsi davanti alle telecamere, come gli viene riconosciuto dalla direttrice dell'Unità, Concita De Gregorio: «Gli fa onore essere presente qui questa sera», ma da partono dettagliate critiche per l'omesso controllo sugli appalti. Tra battibecchi politici - Baldassarre e Fitto con Zanda e Di Pietro - e dispute dialettiche con filosofi ed economisti, arriva anche la telefonata a Eugenio Scalfari, chiamato in causa da Bertolaso. Dopo le stilettate satiriche di Maurizio Crozza il capo della Protezione civile, si difende: «Sono una persona libera e onesta, che sa dire dei no. Non sono un supereroe e posso sbagliare, ma come dice il maestro Riccardo Muti «Chi suona stona, chi non suona critica», e non escludo che mi sia stata tesa una trappola». (d.r.)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 55 Data: 17-02-2010 Il Centro dopo gli sciacalli gli avvoltoi? - giustino parisse

IL COMMENTO DOPO GLI SCIACALLI GLI AVVOLTOI? Questi personaggi hanno tradito anche i giovani volontari GIUSTINO PARISSE Confesso che, in questi giorni, ho sperato che la gestione dell'emergenza post terremoto all'Aquila, da parte della Protezione civile, non entrasse nell'inchiesta della Procura di Firenze. In quella indagine sta emergendo un sistema che una volta si chiamava clientelare mentre oggi viene definito “gelatinoso”. L'ho sperato perché la Protezione civile non sono solo i “capi” ma sono soprattutto le migliaia di volontari arrivati da tutta Italia il sei aprile e rimasti per mesi a cucinare, servire a tavola, pulire i bagni, montare e smontare tende. Invece, dalle intercettazioni, sta emergendo che gli “sciacalli” - come vengono ormai definiti assimilandoli a coloro che sono andati a rubare nelle case semicrollate - sono giunti in forze anche all'Aquila. Uno degli indagati, tal Piscicelli, che solo due giorni fa si era affrettato a scusarsi per quella frase «alle tre e mezza del sei aprile io nel letto ridevo», appena tre giorni dopo il terremoto si felicitava con se stesso perché già gli erano stati chiesti - non si comprende bene da chi - «sei scavatori e 20 camion» e che «adesso, lì, ci fanno carne da porco». Questi personaggi non hanno tradito solo noi “poveracci” terremotati, ma hanno tradito soprattutto quelle migliaia di persone che sono arrivate fra noi in quelle ore senza chiedere nulla in cambio. Due giorni fa, a Castellammare di Stabia, ho incontrato un giovane sacerdote, don Pasquale, che il sei aprile non si è messo a ridere ma ha raccolto viveri e beni di prima necessità, ha mobilitato una ventina di suoi compaesani e si è posto al servizio di chi in quel momento era nudo - dentro e fuori - e addolorato. Come “compenso” ha chiesto amicizia. Ma non ci sono soltanto ruspe e camion. Dalle carte dell'inchiesta esce anche un'altra clamorosa novità. Una delle ditte coinvolte nell'indagine della Procura di Firenze, la Btp, ha ottenuto all'Aquila, attraverso un consorzio con altre imprese, appalti per la costruzione di musp, che tradotto significa strutture antismiche per ospitare le scuole. E' chiaro che oggi non si può affermare che quegli appalti siano stati ottenuti in maniera illegale. Saranno i magistrati ai vari livelli a stabilirlo. Ma il dubbio che sulla tragedia di famiglie distrutte e di comunità disperse, c'è chi ha tentato di speculare resta forte. Gli “sciacalli” ora rischiano di fare un danno doppio all'Aquila. La ricostruzione del capoluogo d'Abruzzo non è ancora iniziata. Domenica scorsa centinaia di persone sono entrate a forza nella zona rossa, cuore del centro storico dell'Aquila, sono salite sulle macerie e hanno gridato: rivogliamo la nostra città. Una poetessa aquilana e animatrice di un comitato cittadino, Patrizia Tocci, ha scritto: «Soffro a vedere erbacce crescere ovunque, immondizia accatastata nei vicoli, macerie nelle piazze, odori maleodoranti che sembrano zaffate di morte». Ecco il rischio: dopo gli sciacalli potrebbero arrivare gli avvoltoi.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 56 Data: 17-02-2010 Il Cittadino Via al decreto: stop alla trasformazione in Spa e allo scudo per i commissari; niente tasse per 6 mesi nei luoghi di calamità Bertolaso: «Rimango al mio posto» Il capo della Protezione civile: «Me lo chiedono, vado avanti»

RomaÈ ufficiale: la futura Protezione civile non sarà una Spa. La modifica al decreto è stata formalmente presentata dal relatore del provvedimento, Agostino Ghiglia (Pdl), nel corso dellesame presso la commissione Ambiente della Camera che ha dato ieri il via libera al provvedimento sulle emergenze con lapprovazione degli emendamenti del relatore e del governo. Intanto il sottosegretario Guido Bertolaso ha fatto sapere che, al momento, resta al suo posto. La modifica introdotta riguarda lart.16 del provvedimento. Ghiglia, che è anche capogruppo Pdl in Commissione, ha spiegato, però, che resta confermata quella parte dellart. 16 del decreto che riguarda la flotta aerea della Protezione civile. Fra le novità, vi è anche la soppressione della vigilanza sulla Croce rossa da parte della Protezione civile stessa. Fra gli emendamenti approvati, vi sono poi la stabilizzazione del personale delle società di trattamento dei rifiuti dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Battipaglia, Casalduni e Pianodardine, la fissazione a 355 milioni di euro del costo del termovalorizzatore di Acerra, lesclusione del cosiddetto scudo per i procedimenti penali nelle zone sottoposte a commissariamento, mentre resta per i procedimenti in sede amministrativa e civile. Viene anche disposta la sospensione per un periodo di sei mesi dei termini per i versamenti tributari e contributivi nelle zone del Paese dichiarate colpite da calamità naturale. La seduta di Montecitorio dedicata al decreto sulla Protezione civile e le emergenze avrà inizio questa mattina alle 10, per la discussione generale, con possibilità di proseguire in notturna. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, nel corso della quale, a quanto si è appreso, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha esplicitamente chiesto al governo se intendesse porre la questione di fiducia sul provvedimento. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha spiegato che se ci sono le garanzie che il testo venga licenziato entro giovedì sera non dovrebbe risultare necessario. In caso contrario, si valuterà leventualità di porre la fiducia. «Che dal decreto sia stata soppressa la parte relativa alla Spa è positivo, ma ciò non significa che non ci siano altre cose che saranno oggetto della nostra iniziativa», ha annunciato il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini. Deve «scomparire lo scudo tuttora previsto» dal provvedimento, va eliminato ogni possibile appiglio emergenziale per quanto riguarda le carceri e, infine, «va chiarita la distinzione, per noi essenziale, tra Protezione civile e grandi eventi». E mentre Umberto Bossi respinge lidea delle dimissioni di Bertolaso («non si deve dimettere, perché bravo è bravo, va bene. Il problema era la privatizzazione della Protezione civile»), lItalia dei Valori, al contrario, resta convinta che il governo avrebbe dovuto ritirare il decreto e Bertolaso avrebbe dovuto confermare le sue dimissioni: «Lo scandalo dellinchiesta sulla Protezione civile è solo la punta di un iceberg. I responsabili politici di questa gravissima vicenda, Bertolaso compreso, devono dimettersi immediatamente», ha insistito Antonio Di Pietro. «Fino a prova contraria, Bertolaso è un servitore dello Stato che non può subire una ghigliottina», ha detto il leader Udc Pier Ferdinando Casini. «Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma gli hanno chiesto di restare e quindi continuerà a fare il suo dovere. Poi, domani, vedremo», ha spiegato lo stesso sottosegretario, lasciando la Commissione Ambiente dove ha seguito i lavori in rappresentanza del governo. «Limportante - ha osservato - è che non sia cancellata la Protezione civile, punto. La Spa era una struttura aggiuntiva, non cera nessuna trasformazione come qualcuno continua a dire». Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha aggiunto che la Spa «doveva essere solo una struttura di servizio per rendere la Protezione civile, quella vera, più agile e più funzionale».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 57 Data: 17-02-2010 Il Cittadino A buon fine la "moral suasion" del Colle e dell'asse Pd-Idv, che chiede le dimissioni di Bertolaso, difeso però da Berlusconi Protezione civile spa, stop del governo Stralciato il contestatissimo provvedimento, l'opposizione esulta

ROMA Il governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione civile di Guido Bertolaso in una spa. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla losso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso. Sul compromesso deciso dal governo, anche sullonda delle inchieste in corso, ha certamente pesato - oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza - la moral suasion del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione civile.Questultimo, nel rispondere alle accuse mosse da «La Repubblica», ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento, precisano fonti del Quirinale, non sono sottoposti al preventivo esame del capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sullarticolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non è sembrata svelenire il clima: «Stralciano larticolo contestato il decreto viene completamente depotenziato», ha commentato il presidente della Camera. Del resto, lidea di privatizzare la Protezione civile piaceva a piochi nella maggioranza: «Non deve diventare una spa, non deve sparire», aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando che anche il ministro dellEconomia nutriva dubbi in proposito: «Tremonti aveva ragione nel non voler andare in quella direzione perché in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci, perché i controlli ci vogliono», ha spiegato il Senatur.Lo stralcio dellarticolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: «Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose», ha commentato Anna Finocchiaro. Ciò non significa che per il Pd la battaglia sia finita: «Ci sono almeno altre tre modifiche da fare», ha spiegato il suo collega, Dario Franceschini, citando il divieto di avviare azioni giudiziarie verso le gestioni commissariali, la distinzione fra emergenze e grandi eventi e la norma che estende alle carceri lo stato emergenziale. Il risultato ottenuto non fa demordere lopposizione da unaltro obiettivo: ottenere la testa di Bertolaso. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano essere smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione civile a illustrare il provvedimento riveduto e corretto nella competente commissione della Camera.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 58 Data: 17-02-2010 Il Cittadino In 1.500 costretti a lasciare le proprie case a rischio crollo

Frane nel Messinese: San Fratello si sfalda sotto la pioggia

MESSINA «San Fratello sta sparendo, scivola a valle». Bettina, 60 anni, non ha dubbi: carica le masserizie di casa sua su un furgone e con le lacrime che le solcano il viso guarda la frana che la sta costringendo a lasciare il suo paese, arroccato sui Nebrodi, assieme a altre 1.500 persone. Accanto a lei lanziana madre, Annina, che con gli occhi lucidi guarda attonita e le chiede: «ma davvero ce ne dobbiamo andare?». Il genero la sorregge e continua a caricare. La causa del trasloco forzato è lo smottamento della zona orientale di San Fratello, quella dove negli ultimi decenni si é concentrata lespansione edilizia del paese. La ferita che taglia in due lex colonia normanna ha reso inagibili scuole, chiese e abitazioni, ha piegato pilastri, ha sventrato muri mettendo a nudo gli interni delle case ha accartocciato lasfalto. Londa lunga della frana si è abbattuta come uno tsumani anche su altri paesi vicini: SantAngelo di Brolo, Raccuja e Tusa, dove sono scattate ordinanze di sgombero per le case «a rischio». Ma lepicentro di questo disastro resta San Fratello: il paese scivola verso il mare, così come la gente in fuga. La maggior parte dei 1.500 residenti ormai senza casa sta infatti cercando rifugio nelle zone marinare di Acquedolci, un tempo frazione di San Fratello, o a SantAgata di Militello. Le strade sono invase da fuoristrada, motoape, auto cariche di masserizie. Sembra una scena di guerra: la fuga dopo il bombardamento.Coinvolta quasi metà dei circa 4 mila abitanti, tra le persone raggiunte dallordinanze di sgombero e chi abbandona il paese a scopo precauzionale. La gente scruta il cielo, oggi illuminato dal sole, per vedere se la pioggia tornerà a cadere, e nello stesso tempo controlla landamento della frana il cui fronte si allarga inesorabilmente. Non ci sono fortunatamente feriti; solo unanziana colta da malore e trasportata in ospedale con unambulanza. Salvatore Scaravilli, 55 anni, operaio dellAnas, è stato il primo a subire i danni della frana che ha travoltò le sue due casa di campagna. «Ero con il cane che allimprovviso si è messo ad abbaiare: mi sono girato e ho visto i casolari che cadevano come un castello di carte. Per fortuna la mia abitazione in paese è agibile». La frana non ha risparmiato neppure la chiesa di San Nicola: «é tutta lesionata, credo che cadrà», spiega il parroco Don Ciro Versaci. Per precauzione la zona è stata transennata; gli arredi e le opere sacre sono stati portati via. Le due scuole, elementare e media, hanno i pilastri piegatì dalla furia del terreno che continua a scivolare a valle. Sul posto è giunto stamane il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che ha presieduto un vertice operativo con la Protezione civile. «É un fenomeno di dimensioni inimmaginabili - commenta - tanto è esteso il fronte della frana: sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio». Il governatore annuncia che «la giunta regionale siciliana si riunirà per proclamare lo stato di calamità sui Nebrodi» e sollecita il consiglio dei ministri «a emanare unordinanza di protezione civile che ci consenta di intervenire più agilmente». Il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, scuote la testa sconsolato: «Quello che si può fare le istituzioni lo stanno facendo, ma il paese è in ginocchio. Dobbiamo fare il possibile perché la genti torni nelle case, altrimenti questo diventerà un paese fantasma».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 59 Data: 17-02-2010 City Appalti Protezione civile, respinte le scarcerazioni

Appalti Protezione civile, respinte le scarcerazioni Corruzione Il gip di Firenze rifiuta la richiesta di scarcerazione per i tre funzionari e limprenditore fermati nellindagine sulle assegnazioni truccate. Bertolaso: Resto al mio posto.

FIRENZE - Restano in carcere gli arrestati per linchiesta sugli appalti per i grandi eventi. Lo ha deciso il gip di Firenze Rosario Lupo, respingendo le richieste di revoca dellarresto presentate negli interrogatori di garanzia, dalle difese di Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola. Ieri hanno fatto ricorso al tribunale del riesame. Fabio De Santis, non aveva presentato richiesta di scarcerazione.

Rischio di inquinamento delle prove Secondo il gip, infatti, rimane il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Balducci e De Santis sono ai vertici del Dipartimento per il turismo, di cui Della Giovampaola è funzionario. Anemone è limprenditore che avrebbe goduto degli appalti . Ieri i pm di Roma hanno incontrato quelli di Perugia e deciso di far confluire lì, insieme a quella fiorentina, lindagine romana sugli appalti del G8 alla Maddalena e Grandi eventi. Respinge tutte le accuse il coordinatore del Pdl Denis Verdini indagato per suoi rapporti con il costruttore Riccardo Fusi.

Mi hanno chiesto di restare Ieri il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, indagato anche lui a Firenze, è stato ricevuto per circa unora dal premier Silvio Berlusconi, a Palazzo Grazioli. Visto che il governo gli ha respinto le dimissioni, Bertolaso continua a fare il suo mestiere e il suo dovere, ha detto poi parlando di sé in terza persona . Poi, ospite della trasmissione Ballarò, ha negato di aver mai ricevuto regali: Al massimo due bottiglie di vino, quelli con valore più elevato li ho respinti.City

17 febbraio 2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 60 Data: 17-02-2010 City Terreni fragili in sette comuni su dieci

Terreni fragili in sette comuni su dieci ROMA - Allarme fragilità per il suolo italiano: il territorio è a rischio sbriciolamento nel 70% dei comuni (sette su dieci). Di questi uno su quattro non prende iniziative nel campo della prevenzione. In 50 anni sono stati censiti quasi 470.000 fenomeni franosi in Italia per un totale di circa 20mila chilometri quadrati pari al 6,6% dellintero territorio nazionale. In Calabria, come in Umbria, lintera popolazione vive su una zona rossa in quanto a sicurezza idrogeologica che manca nel 100% dei comuni. Legambiente e Protezione civile con lo studio Ecosistema rischio 2009 hanno già denunciato lemergenza. in oltre 1700 comuni classificati ad alto rischio. Sono ben 5.581 i comuni a rischio idrogeologico, il 70% del totale dei comuni italiani, di cui 1.700 a rischio frana, 1.285 a rischio di alluvione e 2.596 a rischio sia di frana sia di alluvione. Sette comuni su 10 sono zone rosse. Le Regioni con più tenuta sono la Puglia con il 19% (48 comuni) dei comuni a rischio idrogeologico e la Sardegna con l11% (42 comuni). Sono ancora troppe le amministrazioni comunali italiane che tardano a svolgere unefficace ed adeguata politica di prevenzione, informazione e pianificazione demergenza. City

17 febbraio 2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 61 Data: 17-02-2010 City Niente S.p.a. per le emergenze

Niente S.p.a. per le emergenze La Protezione civile non verrà privatizzata. La commissione Ambiente della Camera ha cancellato dal decreto sulle emergenze la norma che istituiva la Protezione civile S.p.a. Sarà privata solo la gestione degli aerei anti-incendio. Eliminato anche il cosiddetto scudo penale per i commissari allemergenza rifiuti.

17 febbraio 2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 62 Data: 16-02-2010 Corriere Adriatico La Protezione civile Spa non si farà

La norma stralciata alla Camera. L'opposizione esulta. Il Premier continua a difendere Bertolaso

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Roma Il Governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione civile di Guido Bertolaso in una Spa. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla l'osso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso. Sul compromesso deciso dal Governo, anche sull' onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato - oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza - la “moral suasion” del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione civile. Quest'ultimo, nel rispondere alle accuse mosse da “La Repubblica”, ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento, precisano fonti del Quirinale, non sono sottoposti al preventivo esame del Capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del Presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del Governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non è sembrata svelenire il clima: “Stralciano l'articolo contestato il decreto viene completamente depotenziato”, ha commentato il presidente della Camera. Del resto, l'idea di privatizzare, la Protezione civile piaceva a piochi nella maggioranza: “Non deve diventare una Spa, non deve sparire”, aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando che anche il ministro dell'Economia nutriva dubbi in proposito: “Tremonti aveva ragione nel non voler andare in quella direzione perchè in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci, perché i controlli ci vogliono”, ha spiegato il Senatur. Lo stralcio dell'articolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: “Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose”, ha commentato Anna Finocchiaro.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 63 Data: 16-02-2010 Corriere Adriatico Previsioni: in arrivo piogge al Sud e sulle isole

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Roma Il Dipartimento della Protezione civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che prevede dalla mattinata di oggi, precipitazioni intense, anche a carattere di rovescio o temporale, dapprima sulla Sardegna in successiva estensione alle regioni meridionali e alla Sicilia. I fenomeni potranno essere accompagnati da attività elettrica e da forti raffiche di vento; sempre dalla mattina si prevedono venti forti sud-orientali, con raffiche fino a burrasca, su Sicilia e Calabria, in estensione dal pomeriggio alle restanti regioni meridionali con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Sempre oggi, il tempo sarà perturbato anche nel Nord-Ovest del Paese con deboli nevicate a quote collinari su Regioni Nord-occidentali ed Appennino emiliano, con locali sconfinamenti in pianura sul Piemonte. Domani, a fronte di un progressivo miglioramento sulle regioni meridionali, un minimo centrato sulla Francia porterà un nuovo sistema frontale verso il Centro-Nord, apportando precipitazioni a partire dalle regioni di nord-ovest e dalla Sardegna, in estensione alle regioni centrali della penisola, specie quelle del versante tirrenico. La quota neve sulle zone alpine e prealpine sarà in rialzo al di sopra degli 800-1000 metri, salvo residui fenomeni a quote collinari sul basso Piemonte. Le temperature inoltre sono previste in rialzo al Centro-Sud, in particolare su Sicilia e Calabria. Il tempo rimarrà ancora perturbato sulle regioni centrali, mentre al Nord e sulla Sardegna si avrà un veloce miglioramento. Una perturbazione più intensa arriverà poi sull'Italia venerdì con piogge su tutto il Centro-Nord. I fenomeni saranno più abbondanti sulle regioni dell'arco alpino e lungo i versanti tirrenici. Il Dipartimento della protezione civile seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le prefetture, le Regioni e le locali strutture di protezione civile. L'inverno a cavallo tra il 2009 e il 2010 si ricorderà come un inverno lungo. Fino alla fine di febbraio insisteranno perturbazioni, anche se l'aria sarà meno fredda mentre, se da una parte ci si avvicina all'equinozio di primavera del 21 marzo e quindi la situazione piano piano dovrà ribaltarsi, dall'altra però si avranno ancora “episodi freddi con perturbazioni frequenti”. L'analisi climatologica, e non meteorologica, è di Giampiero Maracchi, già direttore dell'Istituto di biometeorologia Ibimet del Cnr di Firenze. “Complessivamente è un inverno abbastanza persistente - ha detto Maracchi - e non un fenomeno temporaneo. Un inverno come questo arriva ogni 20-25 anni e le caratteristiche sono molto simili all'inverno dell'85”.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 64 Data: 17-02-2010 Corriere Adriatico Dopo le modifiche il decreto dovrà tornare al Senato

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Roma Oggi l'ok in commissione alla Camera, poi il decreto legge “depurato” dalle misure che introducono la Protezione civile Spa sarà domani mattina all'esame dell'Aula di Montecitorio. E sembra sempre più certo che alla fine il Governo decida di presentare un maxiemendamento, seppure fotocopia del testo uscito dalla commissione, e chiedere la questione di fiducia. Una scelta che sarebbe dettata, viene spiegato in ambienti della maggioranza, anche dai tempi stretti: il dl infatti scade a fine febbraio e una volta modificato deve obbligatoriamente tornare al Senato prima del via libera definitivo. E strettissimi sono anche i tempi per l'esame in commissione: il termine per presentare gli emendamenti scade infatti alle 10 di oggi, spiega il relatore al dl Agostino Ghiglia, dalle 12 alle 13 si terranno le votazioni e l'ok è atteso nel primo pomeriggio. “La palla - spiega però Ghiglia - è in mano al Governo” e solo oggi si capirà come concretamente l'Esecutivo vorrà dare seguito alla scelta di cassare parte del provvedimento. “Al momento - ha detto ieri sera sempre Ghiglia - novità io non ne ho”. L'obiettivo, secondo quanto si apprende in ambienti di maggioranza, sarebbe quello di modificare il testo alla prima occasione e quindi oggi durante i lavori dei deputati in commissione Ambiente. A rappresentare il Governo e a difendere le misure che tra l'altro si occupano dell'emergenza rifiuti in Campania e del post terremoto in Abruzzo ci sarà in prima persona il sottosegretario Guido Bertolaso, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con Gianni Letta durante il quale sarebbe stato confermato lo stralcio della misura sulla Protezione civile Spa. La scelta di alleggerire il decreto legge, nonostante venga interpretata come un successo dalle opposizioni e in particolare dal Pd, non chiude però la partita. Sul tavolo, sottolinea infatti il capogruppo alla Camera dei Democratici Dario Franceschini, “ci sono almeno altre tre” questioni: il cosiddetto 'scudò per le gestioni commissariali, l'ampliamento delle competenze della protezione civile ai grandi eventi e infine le norme che estendono lo stato emergenziale alle carceri.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 65 Data: 17-02-2010 Corriere Adriatico Casini: "Ci sono state responsabilità nella vigilanza"

Casini: “Ci sono state responsabilità nella vigilanza”

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Roma Il risultato ottenuto non fa demordere l'opposizione da un altro obiettivo: ottenere la testa di Bertolaso. A chiederne le immediate dimissioni, infatti, non è soltanto Luigi De Magistris dell'Italia dei Valori, ma anche i democratici. “Non dubito della sua serietà, ma dovrebbe fare un passo indietro per il buon nome della Protezione civile”, ha ribadito il segretario Pierluigi Bersani. Diversa la posizione dell'Udc: “Stiamo parlando di responsabilità nella vigilanza, ma non certamente da parte di Bertolaso”, ha sostenuto il leader Pier Ferdinando Casini. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione Civile a illustrare il provvedimento.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 66 Data: 16-02-2010 Corriere Alto Adige Polo bibliotecario, il finanziamento in arrivo

16 feb 2010 Alto Adige

L'agenda della Provincia: avanti con l'ex Alumix e concorso per l'Eurac BOLZANO Sono 86 i milioni di euro messi a disposizione del dipartimento lavori pubblici della Provincia per il 2010: 40 milioni sono destinati alla prosecuzione di lavori già avviati, i rimanenti 46 per l'avvio di nuovi progetti e la progettazione di ulteriori opere: tra queste il nuovo polo bibliotecario sull'areale Pascoli-Longon Ibrido Il progetto di Mayr Fingerle manterrà la vecchia facciata Il relativo piano di finanziamento è stato approvato di recente dalla giunta provinciale. Nel corso del 2010 saranno proseguiti lavori relativi a numerose opere pubbliche. Tra queste vi sono quelli per l'ampliamento degli interrati presso la sede della Libera Università di Bolzano. Sempre nel capoluogo, nella zona ex Mignone ad Oltrisarco saranno completati i lavori relativi alla costruzione della scuola per le professioni sociali in lingua italiana, al centro culturale dotato di sala polifunzionale e biblioteca, nonché il garage interrato. In periferia, saranno messi a disposizione ulteriori fondi per i lavori relativi al Centro protezione civile presso l'ospedale di Bressanone. Lavori di risanamento e di miglioramento sono previsti presso Castel Tirolo. Nel corso del 2010 dovrebbero giungere a conclusione anche i lavori di ampliamento avviati presso i Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 67 Data: 16-02-2010 Corriere Fiorentino Verdini indagato: concorso in corruzione

16 feb 2010 FirenzeValentina Marotta RIPRODUZIONE RISERVATA

Il coordinatore nazionale pdl interrogato in procura: «Ho dimostrato l'estraneità alle accuse» Denis Verdini è indagato dalla Procura della Repubblica di Firenze, per concorso in corruzione, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti al G8. La notizia viene confermata nella serata di ieri dallo stesso coordinatore del Pdl, dopo essere stato interrogato dai pm Giuseppina Mione e Giulio Monferini. «Ho dimostrato la mia più totale estraneità ai fatti» ha dichiarato Verdini attraverso una nota. Nel pomeriggio, per due ore circa, ha risposto alle domande dei pubblici ministeri fiorentini Giuseppina Mione e Giulio Monferini in una procura blindatisima. È arrivato a bordo della Lancia Berlina, poco prima delle 18 dopo un tam-tam andato avanti per tutto il giorno, e dopo conferme e smentite. Poi, intorno alle 20.10 il parlamentare, accompagnato dall'avvocato Marco Rocchi, si è allontanato a velocità piuttosto sostenuta su una Toyota Yaris, che era stata parcheggiata in un cortile interno della Procura. È sembrata quasi una fuga dai giornalisti, che lo attendevano per capire se quella improvvisa visita agli inquirenti fosse motivato da un avviso di garanzia. Al quarto piano della Procura, dove ha sede l'ufficio del pm Mione, il neon è rimasto acceso fino a tarda sera, nonostante anche gli ultimi impiegati avessero già lasciato il palazzo del viale Lavagnini. In serata, il pm Mione risponde al telefono, gentile come sempre: «Devo lavorare, per favore. Non posso parlare in questa fase dell'inchiesta. È inutile che rimaniate all'addiaccio». Laconica e cortese come era già stato in mattinata, il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi. Ai cronisti, che gli chiedevano se ci fossero politici coinvolti nell'inchiesta, ieri mattina Quattrocchi aveva risposto: «Non intendo fare i nomi delle persone indagate, di nessuno». Eppoi, aveva puntualizzato ancora una volta: «Da questo ufficio non esce una virgola, un foglio di carta. Tutto quello che esce, non esce da questa Procura, ma dai destinatari degli atti, che ne fanno un uso di cui non discuto». Intanto, ieri, le voci che riguardano il coinvolgimento del coordinatore nazionale del Popolo della Libertà nell'inchiesta fiorentina si sono ricorse per tutto il giorno. È stato lo stesso Denis Verdini, in tarda serata, a fornire una spiegazione. Affidando la sua verità a un comunicato: «Dopo aver letto che il mio nome compariva per fatti marginali nell'inchiesta condotta dalla Procura di Firenze in merito agli appalti per le opere emergenziali affidate alla gestione della Protezione civile, e dopo aver saputo dai giornali che il mio telefono era stato intercettato indirettamente, per una serie di colloqui con gli indagati, uno dei quali, Riccardo Fusi, è un mio carissimo amico da molti anni, ho chiesto al mio avvocato di verificare i fatti presso la magistratura. In questo modo ho appreso di essere stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di corruzione».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 68 Data: 16-02-2010 Corriere Fiorentino «Il potere di un commissario? Non è personale»

16 feb 2010 FirenzeMauro Bonciani RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente della Regione parla delle emergenze e delle regole: «Io ho coinvolto tutti i livelli istituzionali» Martini, l'esperienza di Viareggio e il caso Bertolaso: rischi e vantaggi di un incarico eccezionale La polemica di Guido Bertolaso contro la Regione Toscana e Claudio Martini è finita su tutti i giornali. Si discute anche di «Protezione civile spa», poteri speciali e rischi ed opportunità legati ai commissari speciali. Presidente, lei è commissario straordinario per la tragedia di Viareggio: dalla sua esperienza, quali sono limiti e pregi del commissiario? «In Toscana l'esperienza in Versilia nel 1996 fu molto positiva ed è stata indicata come modello, permettendo di migliorare i successivi interventi e a Viareggio le cose stanno andando bene. Il commissario ha senso se ci sono obiettivi chiari ed urgenti, se ha compiti precisi e definiti e risorse adeguate. Il commissario serve per unificare i percorsi ed evitare duplicazioni». Nessun rischio, visto che tra i poteri c'è anche la possibilità di incarichi a liberi professionisti e strutture private se non si possono usare strutture pubbliche, di agire in deroga ad alcune norme? «Quello del commissario non è un potere indiscutibile, personale, discrezionale, non è cesarismo; è un ruolo regolato dalla legge. Noi abbiamo coinvolto tutti i livelli istituzionali proprio per dare garanzie che questi poteri di controllo siano esercitati: a Viareggio la prima cosa che ho fatto è stato proprio istituire questo tavolo di confronto».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 69 Data: 16-02-2010 Corriere Fiorentino INVASIONE DI CAMPO

16 feb 2010 Firenzedi PAOLO ERMINI RIPRODUZIONE RISERVATA

Non c'è alcun verdetto da emettere in base alle intercettazioni entrate nell'inchiesta della Procura fiorentina sulla Protezione civile e sulla costruzione di alcune grandi opere, in Italia e anche a Firenze. Ci mancherebbe. A parte la presunzione di innocenza che deve valere per tutti e in ogni caso e non come formula retorica da ripetere stancamente, ma come valore fondante della nostra civiltà democratica è chiaro a tutti, compresi i magistrati, che ogni telefonata, comprese quelle che possono far ipotizzare gravi reati, deve essere sottoposta ad altre successive, rigorose verifiche. Vale (o dovrebbe valere) per qualsiasi cittadino. E vale anche per i politici. Ieri è salito alla ribalta il nome di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi e uomo forte del centrodestra in Toscana. Ieri mattina il Corriere della Sera ha pubblicato ampi stralci delle sue conversazioni con il costruttore Riccardo Fusi (presidente della società BaldassiniTognozzi-Pontello nonché suo amico personale), poi c'è stato l'interrogatorio in Procura e l'annuncio che era indagato («Ho dimostrato la mia estraneità», ha dichiarato lui). Vedremo gli sviluppi della vicenda sul piano giudiziario. Su quello politico c'è da registrare il fermento pieno di ansia che sta agitando il Popolo della Libertà. Non è una questione di secondo piano, a un mese dal voto, veder prevalere le notizie di un'inchiesta sui temi della campagna elettorale, anche se le accuse di giustizia ad orologeria rivolta da alcuni esponenti del centrodestra ai magistrati fiorentini sembrano trovare pochi riscontri sia nelle circostanze dell'indagine sia nello stile rigoroso che il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi si è dato e che ha imposto a tutti i suoi Pm. Il Pdl dovrà in ogni caso riflettere. Quando la politica smette di dettare le regole del gioco e comincia a giocare essa stessa, in una pericolosa mescolanza con il mondo degli affari, vuol dire che sta uscendo dai suoi cardini. Nella ricostruzione di un sistema toscano che sblocchi conservatorismi, clientelismi e rendite di posizione, è venuta anche per l'opposizione l'ora di fare la sua parte. E di cominciare a preparare sul serio un'alternativa per la quale pochi anche nel centrodestra si sono battuti, credendoci davvero. Bisogna tornare a far (solo) politica. Sembrerebbe una banalità, invece sarebbe un'altra rivoluzione.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 70 Data: 16-02-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari) Fitto: «Una candidatura mostruosa»

16 feb 2010 BariRosanna Lampugnani RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Pdl contesta la discesa in campo del sostituto procuratore. L'Italia dei valori subito contrattacca Il ministro fu indagato dal magistrato. Di Pietro: il suo ruolo è una vergogna ROMA La polemica ha impiegato qualche ora ad esplodere, ma poi è divampata violentissima, con tutti gli uomini del Pdl - compresi i capigruppo di Camera e Senato - a fare quadrato intorno a Raffaele Fitto. Perché la decisione di candidare Lorenzo Nicastro, come capolista dell'Italia dei valori, è suonata alle orecchie del ministro per i Rapporti con le Regioni, come una provocazione. Nicastro, infatti, con altri colleghi, è il pm che ha fatto rinviare a giudizio Fitto, con l'accusa di corruzione per una presunta tangente pagata dal re delle cliniche private Gianpaolo Angelucci al partito La Puglia prima di tutto. E', dunque, il ministro che accende la miccia: «Tutto questo è mostruoso, oltre che vergognoso. Di Pietro è ridicolo. Parla letteralmente di tutti i problemi giudiziari a mio carico non ancora risolti (tra l'altro in gran parte risolti) e finge di dimenticare che quei problemi sono stati determinati in maggioranza da una persona che ora egli stesso candida addirittura a capolista dell'Idv a Bari e provincia, nella stessa area dove per anni quella persona ha indagato e certamente intercettato probabilmente migliaia di persone che ora potrebbero essere esposte persino a pressioni, per così dire elettorali, di ogni genere». Poi Fitto aggiunge: «Nicastro ha indagato su di me per nove anni e sostenuto le accuse nei miei confronti fino a qualche attimo fa. Ora si candida con l'Italia dei valori. Questo rende evidente una barbara commistione tra politica e giustizia. Quella stessa barbarie che hanno praticato i Di Pietro e i De Magistris significativamente presenti alla sua conferenza stampa. E' abnorme e scandaloso che il sospetto di un uso direttamente politico dell'azione giudiziaria divenga oggi assoluta certezza». Luigi Vitali, ex sottosegretario alla Giustizia, insiste: «Ancora un pm; ancora nell'Idv; ancora nel centrosinistra. Questo dimostra che non sono molto lontani dalla realtà coloro che denunciano un uso politico della magistratura». E' ovvio che, mentre i vertici del Pdl stanno facendo i conti con l'inchiesta di Firenze su Bertolaso e i presunti affari illeciti all'ombra della Protezione civile, tutto si mescoli e i toni crescano di volume. E così Fabrizio Cicchitto chiosa: «Che l'uso politico della giustizia non sia uno slogan è confermato dal fatto che il Pm Nicastro, che per nove anni ha indagato su Fitto, diventa il capolista dell'IdV in Puglia. La cosa ha precedenti illustri, a cominciare dal caso Emiliano». Maurizio Gasparri in questo caso usa toni diversi, a dimostrazione che nel Pdl si stanno vivendo momenti concitati e quindi precisa: «Il diritto di candidarsi è sacrosanto, anche se a tal proposito le norme andrebbero riviste, ma quanto avviene a Bari getta fango su quella stragrande maggioranza di togati che con correttezza e senza esibizioni mediatico-politiche svolgono la loro attività». E quindi Francesco Sisto, deputato e legale di Fitto: «Quanto hanno influito nelle scelte giudiziarie le opinioni politiche? E qual è stato il confine tra quelle opinioni e i fatti del processo? Al disorientamento dei tecnici, che non sanno con chi hanno avuto a che fare, si accompagna quello dei cittadini, soprattutto di quelli indagati che avevano ed hanno diritto, nel corso dell'accertamento delle loro eventuali responsabilità ad una Magistratura libera, senza condizionamenti e gravi e inaccettabili preconcetti». Infine parlano i candidati regionali, Rocco Palese e Adriana Poli Bortone. L'esponente del Pdl dice che «l'indecente candidatura del pm Nicastro è una inutile operazione di tutoraggio di Vendola da parte di Di Pietro. Una mossa che certo non gioverà a Vendola in termini di consenso». La leader di Io sud: «È lecito che un magistrato si candidi ma, a tutela della magistratura e dei tanti che svolgono questa professione in maniera onesta e seria, occorrerebbe richiedere che si dimetta almeno un anno prima delle elezioni».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 71 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 Corriere del Mezzogiorno (Ed. Bari) 1 Nicastro capolista Idv Stroncatura dall'Anm «Scelta inopportuna»

16 feb 2010 BariRosanna Lampugnani RIPRODUZIONE RISERVATA

Palamara: «Il pm ha lavorato a Bari» Da ROMA L'idea di candidare alle Regionali Lorenzo Nicastro frullava nella testa di Antonio Di Pietro da qualche tempo. Il leader dell'Idv, che ha fatto della legalità e della trasparenza il proprio credo, ha ragionato sulle conseguenze che tale scelta avrebbe scatenato in Puglia e non solo. Poi ieri, di fronte al crescere delle notizie sull'«affare Protezione civile», ha rotto gli indugi e in una conferenza stampa - presenti Nicastro, l'europarlamentare Luigi De Magistris e il leader regionale Pierfelice Zazzera - ha annunciato che Nicastro, 54 anni, di cui 23 passati in magistratura, ultimamente impegnato sui reati nella pubblica amministrazione, sarà capolista dell'Idv. «È un messaggio alla Puglia che vogliamo» ha spiegato Di Pietro, il quale - raccontano i suoi più stretti collaboratori - nel prendere questa decisione ha valutato tutti i pro e i contro. Dopo qualche ora di silenzio, seguito all'annuncio, il caso è politicamente «deflagrato». Nel pomeriggio è intervenuta anche l'Associazione nazionale magistrati, con una nota con cui si stigmatizza la candidatura di Nicastro: «Il diritto all'elettorato passivo non può essere negato ai magistrati - esordisce il presidente delle toghe Luca Palamara - tuttavia non sono opportune candidature nei luoghi in cui il magistrato ha esercitato la giurisdizione o è stato titolare di delicate indagini». Quindi prosegue: «Deve, inoltre, costituire serio momento di riflessione all'interno della magistratura il rientro in servizio del magistrato che ha svolto un mandato elettorale; tema sul quale l'Anm intende impegnarsi anche attraverso la revisione del proprio codice deontologico». In alto Lorenzo Nicastro assieme ad Antonio Di Pietro nel corso della kermesse di ieri a Bari A destra Raffaele Fitto

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 72 Data: 16-02-2010 Corriere del Veneto (Ed. Venezia) Intini, Rumiz chiede chiarimenti

16 feb 2010 VeneziaA.Zo.

VENEZIA Il commissario per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema di Venezia, Vincenzo Spaziante, è arrivato a Venezia ieri in tarda serata. Stamattina, carte alla mano, dovrà dunque rispondere a tutte le questioni sollevate nei giorni scorsi dallo «scandalo Bertolaso», sbarcato in laguna per gli incontri a luci rosse dei funzionari pubblici Fabio De Santis e Mauro Della Giovanpaola con delle escort e perché nell'ordinanza di custodia cautelare del gip fiorentino Fabrizio Lupo è scritto che una ditta dell'imprenditore (presunto) corruttore Diego Anemone avrebbe vinto un appalto «la falegnameria», l'aveva definito relativo proprio al Palacinema. Così diceva al telefono ad un amico proprio il 28 agosto 2008, giorno della posa della prima pietra, ma secondo tutti i protagonisti della vicenda millantava, in quanto l'appalto degli arredi non è ancora stato bandito. Oggi Spaziante dovrà comunque relazionare in primis all'assessore ai Lavori pubblici di Venezia Mara Rumiz, che nei giorni scorsi aveva chiesto al commissario informazioni precise sulla vicenda. Rumiz ha inoltre chiesto chiarimenti sulla notizia riportata dal Corriere del Veneto, ovvero che nell'Ati Sacaim, vincitrice dell'appalto, c'è anche una società del barese Gruppo Intini, il cui amministratore delegato aveva conosciuto Guido Bertolaso nel 2007 e cercava con insistenza di penetrare nel mondo della Protezione civile e degli appalti romani, tanto da «ingaggiare» con 150 mila euro Giampiero Tarantini, divenuto famoso quest'estate per la vicenda delle escort del premier Silvio Berlusconi.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 73 Data: 16-02-2010 Corriere del Veneto (Ed. Venezia) Il popolo di Sant'Antonio in fila per il miracolo

16 feb 2010 VeneziaFrancesca Visentin

Dal Veneto al Libano, a Padova decine di migliaia in coda dalla notte: «Ci è apparso in autogrill, chiediamo la grazia» PADOVA - Alle tre di notte in piazza del Santo a Padova c'è già la fila. Alle 6 la coda è un serpentone scuro che arriva fino a Prato della Valle. Duemila persone. E' buio e freddo, ma la devozione scalda gli animi. Nessuno si lamenta. All'ingresso della basilica si recita il rosario ad alta voce, poco più in là intonano un canto. Il primo a varcare i metal detector e a venerare le spoglie di Sant'Antonio è Ivo Toniolo, arriva da Camisano, in provincia di Vicenza. E' in attesa dalle tre. Tanti i padovani: «E' il nostro Santo, non potevamo mancare», dicono. «Ci chiama, siamo qui per salutarlo». Dall'ultima volta che il corpo è stato esposto, nel 1981, sono passati 29 anni. E allora furono 650 mila a sfilare in basilica. Da Abano, Giorgio è arrivato a piedi: «Devo chiedere una grazia, così prima ho fatto penitenza», spiega. Una famigliola con due bambine è in coda dalle 5.40. «E' un momento importante - si commuovono - chiediamo a Sant'Antonio di proteggerci». Franca, da Vigodarzere, è emozionata: «Ero in coda, all'improvviso ho visto le ossa». Bianca, da Caldogno ( Vicenza), è sorretta da un'amica: «Ho perso tre figli, non ce l'avrei fatta senza Sant'Antonio, mi ha dato lui la forza». Romeo da Bassano del Grappa ha portato i due figli di 12 e 10 anni. «Usavo la fede come un bancomat, quando ne avevo bisogno - rivela - Sant'Antonio ha guarito mia figlia da una malattia rara, sembrava spacciata. Lì ho capito cosa significa credere, adesso per me i santi sono i veri eroi. E' devota ad Antonio anche mia moglie, di religione protestante». Dominic Savio è indiano, ma arriva da Dubai dove fa l'interior designer, per rendere omaggio al Santo a cui deve tutto. «Sant'Antonio mi ha salvato quand'ero bambino e stavo affogando in un pozzo, poi ha riportato in vita mia madre che era in coma e ha guarito la mia bambina, affetta da una grave malattia cardiaca, dopo che l'abbiamo invocato. Sono plurimiracolato», sostiene. E mostra le medagliette con l'effige del Santo, le porta sempre al collo. La folla Una lunga fila ieri davanti alla Basilica di Sant'Antonio dalle 6.15 di mattina fino alla sera. L'ostensione del corpo del Santo si ripete a Padova dopo 29 anni. Un'occasione di devozione che richiama pellegrini da tutto il mondo. I frati stanno cercando di ottenere dal Vaticano il permessodi prolungare di una settimana il periodo previsto. La fila avanza rapida, è proibito sostare, anche per velocizzare il traffico, coordinato da 500 volontari tra protezione civile, milizie dell'Immacolata, Confraternità dei macellai, gioventù francescana. Oltre a polizia e carabinieri, molti in borghese confusi tra la folla, pronti all'azione. La teca di vetro trasparente mostra le ossa del Santo perfettamente conservate. E' blindata, a prova di proiettile e a distanza di sicurezza, le mani non possono toccarla. L'urna l'hanno accarezzata e baciata solo i frati, domenica notte, al termine della cerimonia privata di traslazione del corpo, presenti il sindaco di Padova Flavio Zanonato con la moglie Lella, il presidente della Veneranda Arca Gianni Berno, qualche altro fortunato invitato al seguito di autorità e frati. E Luigi Ometto (dell'impresa che con Venetian Heritage ha curato il restauro dell'Arca del Santo), a cui è stata affidata l'apertura della cassa. Verso le 8.30 arriva all'ostensione anche il vicesindaco di Padova Ivo Rossi, poco più tardi il Comune manda un omaggio floreale.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 74 Data: 16-02-2010 Corriere della Sera Salta la privatizzazione della Protezione civile

16 feb 2010 Corriere Della SeraM.Antonietta Calabrò RIPRODUZIONE RISERVATA

Stralciata la norma. Bossi: così più controlli. Fini: oggi chi ruba è ladro, non lo fa per il partito ROMA Questa mattina, in Commissione ambiente a Montecitorio, il governo stralcerà l'articolo 16 del decreto legge sulla Protezione civile che avrebbe dovuto creare una società per azioni (Spa) per le emergenze. Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha chiarito senza giri di parole il senso politico di questo fatto: «Il decreto viene così completamente depotenziato». Sarà probabilmente lo stesso sottosegretario Guido Bertolaso (indagato nell'inchiesta della Procura di Firenze), che ieri pomeriggio ha avuto un colloquio telefonico con il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta, a illustrare la decisione del governo. Il testo che verrà approvato dalla Commissione, comprese altre modifiche e aggiustamenti, sarà poi trasformato dal governo in un maxiemendamento sul quale domani, in Aula, sarà posta la fiducia. I tempi infatti sono stretti. Il decreto che contiene anche «disposizioni urgenti in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale in Abruzzo» e altre relative al piano carceri, dovrà infatti tornare in Senato per il voto definitivo entro il 28 febbraio. A Pavia I ministri Giulio Tremonti (Economia) e Umberto Bossi (Riforme) all'inaugurazione del primo Centro nazionale di adroterapia oncologica «Blindare» il testo uscito da Palazzo Madama (che avrebbe dovuto istituire una Spa a totale capitale pubblico, come la Rai o l'Eni) e contemporaneamente «salvare» Bertolaso, dopo lo scandalo, non è stato possibile. E la strada di rinunciare alla parte più contestata del progetto è sembrata la via migliore per allontanare l'ipotesi delle dimissioni di Bertolaso, una possibilità che tuttavia continua a restare in piedi.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 75 Data: 16-02-2010 Corriere della Sera Il governo lo difende ma il sottosegretario adesso appare più solo Politicamente, 16 feb 2010 Corriere Della Sera RIPRODUZIONE RISERVATA

l'inchiesta della magistratura sugli appalti della Protezione civile ha già avuto un risultato: far saltare la trasformazione in società per azioni della struttura presieduta dal sottosegretario Guido Bertolaso. La dichiarazione simmetrica del ministro Umberto Bossi e del braccio destro di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, Gianni Letta, lascia pochi dubbi. Il progetto così com'era stato concepito non può andare avanti. Letta ammette che anche lui si arrabbierebbe se gli dicessero che la Protezione civile diventa una società privata. «Ma non è così»: rimane un dipartimento di Palazzo Chigi. È la pietra tombale su un provvedimento che trovava resistenze anche nella maggioranza: ostacoli che l'iniziativa della magistratura ha fatto emergere; e che spiegano la solidarietà non unanime del centrodestra nei confronti di Bertolaso. Le parole del capo della sono illuminanti. Permettono di verificare l'estensione del fronte che si è opposto a Protezione civile Spa, contribuendo ad affondarlo. Bossi cita in positivo il ministro dell'Economia.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 76 Data: 16-02-2010 Corriere della Sera «Il Quirinale non ha competenze sulle emergenze»

16 feb 2010 Corriere Della SeraMarzio Breda RIPRODUZIONE RISERVATA

Sconcerto di Napolitano sull'autodifesa di Bertolaso. In una lettera riservata al premier i dubbi sulla Spa ROMA Non sai se sia più sconcertato o irritato, il giudizio del Quirinale sulla lunga autodifesa di Guido Bertolaso pubblicata ieri da Repubblica. A stupire, i brani in cui il sottosegretario nella bufera affermava che, a proposito dei poteri straordinari attribuiti nel tempo alla Protezione civile, «nessuna norma è passata col parere contrario del capo dello Stato».

L'intervento Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, 84 anni (Enrico Oliverio) Aggiungendo, amo' di rafforzativo, che «i presidenti della Repubblica non hanno mai opposto il rifiuto od obiezioni alle leggi che consentono l'adozione delle ordinanze relative ai Grandi eventi» e che «non hanno mai espresso preoccupazioni di sorta» sulle attribuzioni (finanziarie e giuridiche) che via via si sono sommate alla sua carica. Un resoconto attraverso il quale Bertolaso si faceva scudo del capo dello Stato per ripararsi dalle critiche di quanti gli contestano di aver eluso, nella sua rincorsa verso assegnazioni e strumenti operativi sempre più vasti e penetranti e senza vincoli, persino i controlli di costituzionalità. Ma una versione che secondo il Colle finisce per alterare emistificare quelli che sono stati negli ultimi quindici anni i rapporti tra presidenza della Repubblica e Palazzo Chigi, in rapporto alla Protezione civile. Così, si fa anzitutto osservare che «non rientra in alcun modo tra le competenze del presidente della Repubblica esprimersi su atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione di grande evento». Perché questi atti, per loro stessa natura, «vengono adottati con decreto del presidente del Consiglio, previa delibera del Consiglio dei ministri, e non sono pertanto sottoposti al preventivo esame del capo dello Stato». E allo stesso modo « rientra nell'esclusiva competenza» del premier «l'adozione delle ordinanze di protezione civile». Insomma: in questa materia l'unico «passaggio» che abbia realmente coinvolto il Quirinale con un intervento specifico di conversione in legge è avvenuto nel 2003, durante il mandato di Ciampi. Da allora (e anche prima, dividendo alla pari la responsabilità sui governi di centrodestra e centrosinistra, e guarda caso il G8 alla Maddalena lo decise Romano Prodi), sul sistema che fa capo a Bertolaso si è proceduto sempre con un progressivo ricorso a quella che si potrebbe definire una «politica dell'emergenza». Cioè strumenti legislativi straordinari, come sono stati via via sempre più straordinari ed estesi i poteri conferiti al sottosegretario (e candidato ministro) Bertolaso.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 77 Data: 16-02-2010 Corriere della Sera Crolli e smottamenti La Calabria colpita da 180 emergenze

16 feb 2010 Corriere Della SeraCarlo Macrì RIPRODUZIONE RISERVATA

COSENZA La Calabria si sta sgretolando. Le piogge di questi ultimi giorni hanno flagellato il territorio. A Maierato, nel Vibonese, un intero costone è scivolato giù a valle. Duecento persone sono state fatte evacuare e alloggiate nella scuola di Polizia. A Pizzo Calabro, qualche chilometro più a nord, un altro costone si è staccato trascinando via una centrale Enel. Nel Cosentino e a Gimigliano, nel Catanzarese, decine di famiglie hanno dovuto abbandonare le case. A Germaneto, alle porte di Catanzaro, 30 abitazioni sono minacciate da una frana che ha già «divorato» una strada. La Protezione civile ha contato più di 180 frane che potrebbero riversarsi sui centri. Le abbondanti piogge hanno poi ingrossato fiumi e torrenti. La piena dell'Alli, sempre nel Catanzarese, ha causato la rottura della condotta idrica che ha lasciato a secco la parte alta del capoluogo, compreso ospedale e cliniche private (rifornite da autobotti). In pericolo anche molte strutture storiche: a Bisignano il Santuario dedicato a Sant'Umile è stato dichiarato inagibile per crepe sulla facciata. In Sila la neve ha raggiunto i tre metri d'altezza. Difficili anche i collegamenti con l'entroterra. Acri e Castiglione Cosentino rischiano di restare isolati perché una frana ha interrotto l'unica via d'uscita. Ventisette tra strade provinciali e statali sono inagibili. Molti ponti sono crollati. Da venti giorni è chiusa per frane la strada tra Magisano e Presila. La Coldiretti ha lanciato l'allarme: «Il 100% dei comuni calabresi è a rischio idrogeologico a causa della progressiva cementificazione selvaggia».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 78 Data: 16-02-2010 Corriere.it Sulla protezione civile è lite continua

pd: restano in vigore due commi, vogliamo vedere le carte Bertolaso: continuo a fare il mio dovere Audizione alla Camera: «Espunto l'articolo 16, stop a Protezione civile Spa». Franceschini: stralcio non basta ROMA - «Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma visto che il governo gli ha respinto le dimissioni, continua a fare il suo mestiere e il suo dovere. Dopodiché domani vedremo». Il capo della Protezione civile parla alla commissione Ambiente della Camera per presentare le modifiche decise dal governo sul contestato decreto che avrebbe trasformato la Protezione civile in società per azioni. E coglie l'occasione per annunciare che intende accogliere l'invito di Berlusconi a non dimettersi, nonostante la bufera dell'inchiesta sugli appalti che lo ha travolto. «VORREI CHIARIRE» - Durante l'audizione Bertolaso ha parlato anche della sua vicenda personale, spiegando che vorrebbe farsi interrogare subito e chiarire la sua posizione. Sono sereno - avrebbe spiegato il numero uno della Protezione civile secondo quanto viene riferito da chi era presente -, ho spiegato al presidente del Consiglio di essere pronto a rimettere il mio mandato ma mi hanno detto di continuare a lavorare. Il sottosegretario alle emergenze, riferiscono le stesse fonti, avrebbe spiegato che il ruolo di guida della Protezione civile è molto delicato e non può rimanere vacante. Al termine dell'audizione, Bertolaso (che martedì sera è ospite del programma Ballarò) ha parlato con i giornalisti dello stralcio dell'articolo 16 dal decreto (quello che prevedeva la Spa): «L'importante è che non sia stata cancellata completamente la Protezione civile». Ma ha ribadito che la Spa sarebbe stata semplicemente una struttura di supporto: «Non c'era alcuna trasformazione, come qualcuno continua a scrivere. Doveva solamente essere una struttura di servizio per rendere la Protezione civile, quella vera, più agile, più funzionale e più concentrata sulle vere attività di propria competenza». E a chi gli chiede se la cancellazione della Spa sia una sua sconfitta, risponde: «No, assolutamente». LAVORI SOSPESI - Bertolaso ha dunque spiegato in commissione che l'articolo 16 del decreto legge è stato «espunto» dal governo. L'opposizione però non è soddisfatta e ha chiesto di sospendere i lavori, in attesa di vedere l'emendamento con le modifiche. «Bertolaso ha detto che la norma Protezione civile sarà tolta ma che rimangono due commi, ad esempio quello collegato all'utilizzo della flotta aerea - spiegano Ermete Realacci e Roberto Zaccaria -. Inoltre non è chiaro se ci sarà un emendamento del relatore o del governo. Quindi abbiamo chiesto di sospendere la seduta perché vogliamo vedere le carte». Per Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd, «lo stralcio della spa è una vittoria dell'opposizione, ma non è sufficiente. Nel decreto permangono problemi di costituzionalità e di merito. Ho sentito gli altri gruppi dell'opposizione e siamo pronti a ridurre drasticamente il numero degli emendamenti, purché vengano portati al confronto e al voto in aula. Di fronte a questa proposta il maxiemendamento e la fiducia sarebbero semplicemente uno strumento per tenere insieme una maggioranza a pezzi». Il segretario Pier Luigi Bersani plaude invece alla decisione del governo: «Non possiamo allestire per la Protezione civile una soluzione di una società che è un colpo allo Stato e un colpo al mercato, insomma un pasticcio. Se il governo ritira quella norma fa solo il suo dovere e per noi questo è molto importante». FINOCCHIARO: SI DIMETTA - Da più parti arriva la richiesta di dimissioni di Bertolaso. Da Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd: «Ho molto apprezzato che Guido Bertolaso si fosse dimesso e se davvero vuole difendere ciò che la Protezione civile ha fatto per questo Paese, penso che la cosa migliore sarebbe quella di dimettersi». Per Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, «lo scandalo dell'inchiesta sulla Protezione civile è solo la punta di un iceberg. I responsabili politici di questa gravissima vicenda, Bertolaso compreso, devono dimettersi immediatamente». Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei Valori, sottolinea che «la permanenza in carica del sottosegretario Bertolaso costituisce un oggettivo impedimento al regolare svolgimento delle funzioni di pubblica utilità della Protezione civile». Inoltre, per Orlando il decreto legge «risponde a un disegno eversivo di legalizzazione di anomalie e illegalità. Tale disegno eversivo rimane integro nonostante l'annunciato ritiro dell'articolo 16. Permane inaccettabile la natura della Protezione civile come agenzia di appalti di ogni genere che nulla hanno a che veder con le vere emergenze. Permane - conclude - lo scandaloso lodo di impunità per tutte le strutture commissariali anche periferiche, previsto dall'art. 3 che stabilisce il divieto di nuove azioni giudiziarie e la sospensione delle azioni giudiziarie in corso fino al 2011». «COINVOLTO CENTROSINISTRA» - Luigi De Magistris, europarlamentare dell'Idv, va oltre e ipotizza un coinvolgimento del centrosinistra e ramificazioni vicine al Vaticano. «Il sistema di corruzione della Protezione civile non riguarda solo il centrodestra, è trasversale e coinvolge anche il centrosinistra - ha detto al programma di Klaus Davi in onda su YouTube -. Si fa un errore a ricondurlo esclusivamente a Berlusconi che negli ultimi mesi ha dovuto chiudere il cerchio sostanzialmente volendo ridurre la Protezione civile a una società per azioni e, addirittura, garantendo l'immunità

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 79 Data: 16-02-2010 Corriere.it Sulla protezione civile è lite continua

per i vertici». «In questa destinazione di opere, lavori, progetti, appalti, per miliardi di euro, ruotano una serie di professionisti, imprenditori giri di un certo ceto economico e finanziario che conta, che sono assolutamente bipartisan - prosegue l'esponente dell'Idv -. Diversi nomi che stanno negli atti del procedimento della procura di Firenze sono gli stessi nomi che si trovavano nelle inchieste "Why Not" e "Poseidone" che io stavo conducendo». E sull'ipotetico ruolo di enti vicini al Vaticano: «Devo inoltre dire che purtroppo in questo sistema che ho descritto sinteticamente si sono trovate coinvolte anche articolazioni molto vicine al Vaticano, soprattutto dal punto di vista delle strutture economico-finanziarie e penso, in particolare, alla Compagnia delle Opere».

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Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 80 Data: 16-02-2010 Dagospia.com UNA PROCURA A “SESSO UNICO”? – I MAGISTRATI DI FIRENZE SEMBRAN O INTERESSATI A PROVARE LA CORRUZIONE SESSUALE DI BERTO-RASO ( AL SUOLO) – MA SE SI LEGGE IL RESTO DEI VERBALI VIENE FU HomePage | Segnala articolo ORI CHE ANEMONE È INCAZZATO PERCHE GUIDO HA PAGATO “QUELLA CAZZO DI FRANCESCA” PER IL MASSAGGIO – E ORA SI SCOPRE CHE ANCHE MONICA DICE: “NON FECE NIENTE... GRAZIE A DIO... HO FATTO UN MASSAGGIO”… Massimo Malpica per "il Giornale" logo protezione civile pzsensi 00 la protezione civile Santo o satiro? Delle capacità di Guido Bertolaso come capo della Protezione civile a molti sembra non importare più un granché. Come già accaduto ad altre illustri vittime del gossip lenzuolare, anche il sottosegretario si ritrova sulla graticola per vie di vere o presunte performance sessuali «confluite» in atti giudiziari. L'ordinanza fiorentina che ha portato in carcere molti burocrati dei lavori pubblici è a «sesso unico»: insinua che Bertolaso giochi a fare il playboy grazie all'intermediazione di Diego Anemone, l'imprenditore arrestato per gli appalti del G8. Ci sono gli appuntamenti con Francesca al club sulla Salaria, c'è la «cosa megagalattica» che il gip fa intendere sia una serata orgiastica, e pazienza che poi non si sia fatta. BERTOLASO C'è la brasiliana in bikini strizzato Monica, lo champagne e una serata al club chiuso al pubblico. I giornali rilanciano, la gente lancia scandalizzati «oooh». Però quasi nulla è come sembra. Abbiamo già scritto che Francesca M. non è una escort ma vanta diplomi e attestati. Lei giura di aver solo curato la cervicale a Bertolaso e rivendica per sé il rispetto che non sembra emergere dalle carte giudiziarie. Anche perché se l'ordinanza punta sulla suggestiva telefonata in cui il capo della Protezione civile parla di «ripassata», nel resto degli atti ci sono telefonate meno ambigue, che chiariscono forse meglio quali servizi Bertolaso cercasse da Francesca. SIMONE ROSSETTI manager del Salaria Sport Village Per esempio, la sera del 1° ottobre 2008 i carabinieri intercettano una conversazione tra Anemone e il sottosegretario, con quest'ultimo che spiega di essere appena tornato da Napoli e aggiunge: «Volevo andare lì domani pomeriggio che sono stremato (...) vado lì verso le 2 e mezzo, c'è quella ragazza, Francesca, se riesci a bloccarla». Anemone avverte il suo factotum del Salaria sport village di fissare «un massaggio... dopo pranzo». D'altra parte, uno che si dice «stremato» non pare aver voglia di eccessi piccanti. C'è un'altra telefonata tra Anemone padre e Anemone figlio, 11 ottobre 2007, con il padre che osserva preoccupato come «un soggetto» che ha fatto un massaggio con Francesca abbia regolarmente pagato. regina profeta Dino: «Io ho parlato con Francesca (...) lei mi ha detto che ha pagato... loro non sapevano niente (...) perché lei lì ha fatto un massaggio, capito? (...) ... e mi ha fatto un sacco di complimenti per 'sta cazzo di Francesca». Vien da credere che il soggetto sia Bertolaso, e che gli Anemone siano spiazzati perché ha pagato, senza lamentarsi ma anzi elogiando la terapista. Qui gli inquirenti non avanzano ipotesi. Altre volte lo fanno. Per esempio, ci sono tracce della «cosa megagalattica» non comprese nell'ordinanza. C'è un passaggio curioso di un'intercettazione tra Anemone e il factotum Simone Rossetti. È il 26 settembre 2008. Gli inquirenti mettono in neretto una frase di Anemone: «... hai detto a quelli il sacrificio che facciamo... domenica... facessero una prestazione coi controcoglioni». I carabinieri sono certi: è una «raccomandazione in riferimento all'evento di domenica sera». A leggere il seguito, però, qualche dubbio viene. BALDUCCI Rossetti replica: «Non c'ho parlato, ma non ti preoccupare tanto mo' li facciamo filare dritti tutti piano piano... adesso sto andando a Formello io (...) perché mi vuole incontrare il presidente Lotito». Che c'entra il patron della Lazio con la serata hard? Magari niente. Ma va registrata la colorita raccomandazione di Anemone: «Attenzione che quello è un figlio di una mignotta, eh!». Infine, Monica. La serata con la brasiliana c'è stata. Ma negli atti non solo manca la «prova provata» del peccato, che pure la procura dà per certo. A legger bene, invece, salta fuori più un alibi che una pistola fumante anche per l'episodio che sembrava più imbarazzante per Bertolaso. È tutto agli atti: Regina Profeta chiede a Monica come sia andato l'appuntamento, e la ragazza, disarmante, risponde: «Non fece niente... grazie a Dio... ho fatto un massaggio meraviglioso, lui ha visto le stelle». Regina vuole dettagli, Monica non li ha: «Non c'è niente da raccontarti, a lui è piaciuto, l'ha adorato». E la giovane brasiliana ribadisce il concetto con Rossetti: «non l'ha fatto... quello non mi serve... non è servito... la magliettina... ho fatto il massaggio... gli ho fatto il massaggio».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 81 Data: 16-02-2010 Dagospia.com UNA PROCURA A “SESSO UNICO”? – I MAGISTRATI DI FIRENZE SEMBRAN O INTERESSATI A PROVARE LA CORRUZIONE SESSUALE DI BERTO-RASO ( AL SUOLO) – MA SE SI LEGGE IL RESTO DEI VERBALI VIENE FU

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Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 82 Data: 16-02-2010 Dagospia.com BERTOLASO PARLA IN COMMISSIONE AMBIENTE (SI ATTENDE L'EMENDA MENTO AL DL) – D'AMBROSIO: PER UNA NUOVA TANGENTOPOLI MANCA L 'INDIGNAZIONE POPOLARE – LA CARFAGNA VEDE FINI NEL POST-SI HomePage | Segnala articolo L VIO – SALVATORE BORSELLINO MOLLA DI PIETRO (E TONINO S'INCAZZA CON UN FOTOGRAFO) – SONDAGGIO IPR: LO SCANDALO DANNEGGIA BERLUSCONI – L'“AVVENIRE” VS PD: I CATTOLICI SE NE VANNO E IL PARTITO SE NE FREGA… 1 - MANIACI... Jena per "La Stampa" - Buongiorno dottore, sono un maniaco sessuale. Dunque lei si occupa di politica... berlusconi letta e bertolaso 2 - BERLUSCONI PARLA PRIMA A BRACCIO E POI LEGGE: "PER LA PRIMA VOLTA SEGUO UN TESTO SCRITTO"... (Adnkronos) - "Sono arrivato alla conclusione che siamo antropologicamente diversi da questa sinistra. Ancora una volta abbiamo fatto una scelta di campo per una politica del fare di fronte ad una sinistra delle parole, che punta solo alla denigrazione del nostro lavoro". Silvio Berlusconi saluta le quattro candidate donne del Pdl in una breve conferenza stampa in via dell'Umilta'. Il premier prima parla a braccio per qualche minuto e poi spiega che "per la prima volta leggera' un testo scritto, che ha messo a punto con il suo suggeritore Sandro Bondi nel corso di una telefonata questa mattina". Gerardo D'Ambrosio 3 - BERTOLASO PARLA IN COMMISSIONE AMBIENTE, SI ASPETTA EMENDAMENTO SULLA PROTEZIONE CIVILE... (ANSA) - Lavori sospesi in Commissione Ambiente alla Camera dove è in discussione il 'decreto Bertolaso'. Il responsabile della Protezione civile è intervenuto, come spiega l'opposizione, sottolineando che ci saranno modifiche al testo. A quel punto il Pd ha chiesto di sospendere i lavori in attesa di vedere l'emendamento con le modifiche sull'Art. 16 riguardante la Protezione S.p.a. MARA CARFAGNA "Bertolaso - spiegano Ermete Realacci e Roberto Zaccaria - ha detto che la norma Protezione civile sarà tolta ma che rimangono due commi, ad esempio quello collegato all'utilizzo della flotta aerea. Inoltre non è chiaro se ci sarà un emendamento del relatore o del governo. Quindi abbiamo chiesto di sospendere la seduta perché vogliamo vedere le carte: anche la tecnicalità in questo caso è importante". 4 - L'EX CAPO DEL POOL DI MILANO, D'AMBROSIO "NON CI SARÀ UNA NUOVA TANGENTOPOLI MANCA L'INDIGNAZIONE POPOLARE"... Da "Il Giornale" - «Non ci sarà una nuova Mani pulite: questa volta manca l'indi - gnazione della gente». A dirlo è l'ex capo della Procura di Milano ai tempi di Tangentopoli e attuale senatore del Pd, Gerardo D'Ambrosio, che ha commentato al quotidiano online "Affari - taliani.it", l'arresto del consigliere comunale del Pdl Mirko Pennisi. «La corruzione è diffusa», ha detto D'Ambrosio sottolineando le differenze con l'inizio degli anni Novanta, «ma non si ricreerà un fenomeno simile a quello di Mani Pulite. Allora ci fu una reazione popolare così forte da indurre il potere politico a non delegittimare l'opera della magistratura nè a farsi delle leggi per cautelarsi dalle indagini dei pm». «Ora è diverso: ci troviamo in un momento in cui la gente è indifferente e manca l'indignazione che c'era una volta». Inoltre, ha concluso l'ex magistrato «il potere politico è ben determinato a cercare di limitare i poteri della magistratura e delegittimarla in ogni occasione», per esempio, ha aggiunto, «con la legge sulle intercettazioni: impedirle quando non c'è una prova di colpevolezza è un assurdo». GIANFRANCO FINI 2 5 - BACCINI, BONDI HA RAGIONE E' SCATTA GIUSTIZIA A 'OROLOGERIA'... (Adnkronos) - "Sono convinto pero' che Sandro Bondi abbia ragione e che la si voglia chiamare giustizia a orologeria o meno esistono degli attacchi al governo Berlusconi che vengono portati sistematicamente per ordire processi-spettacolo, che nel 99 per cento dei casi si risolvono con gogne mediatiche". Lo ha sostenuto il parlamentare del Pdl, Mario Baccini, commentando l'intervento del coordinatore del Pdl sul "Giornale": secondo Bondi c'e' una 'cabina di regia' dietro le inchieste della magistratura che hanno investito Guido Bertolaso. "Queste inchieste, contrariamente a inchieste serie e responsabili atte ad accertare reati, vengono fatte solo per calunniare l'avversario politico e questo e' un aspetto devastante per la politica. Detto cio' -ha concluso Baccini intervistato da Rg Parlamento- bisogna garantire l'autonomia della magistratura garantendo prima l'autonomia del Parlamento perche' non e' possibile che vi sia un attacco o un'inchiesta ogni qualvolta il governo, e nello specifico quello del premier Berlusconi, provi a fare delle riforme". di pietro 6 - IPR; SFIDUCIA RECORD PER BERLUSCONI,PD-IDV SALGONO...

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 83 Data: 16-02-2010 Dagospia.com BERTOLASO PARLA IN COMMISSIONE AMBIENTE (SI ATTENDE L'EMENDA MENTO AL DL) – D'AMBROSIO: PER UNA NUOVA TANGENTOPOLI MANCA L (ANSA)'INDIGNAZIONE - Flessione di due punti POPOLARE nella fiducia a Berlusconi– LA CARFAGNA (46%) con una sfiducia VEDE record FINI (52%); NEL Governo POST-SI e Pdl stabili (40% e 46%); Pd e Idv in crescita rispettivamente di 3 e 2 Lpunti (40% il primo, 38% il secondo): è quanto emerge dalla rilevazione mensile che l'Ipr Marketing fa per conto di 'Repubblica.it' sulla fiducia a Premier, Governo, Ministri e Partiti presenti in Parlamento. Il sondaggio è stato effettuato dall'Istituto IPR Marketing intervistando, con il proprio sistema esclusivo Tempo Reale, tra il 13 e il 14 febbraio, un campione di 1.000 italiani, rappresentativo per età, sesso ed area di residenza della popolazione maggiorenne residente. Di Pietro con la moglie 7 - AVVENIRE: SORPRENDE SUFFICIENZA PD A DEFEZIONI CATTOLICI... (ANSA) - E' 'piuttosto sorprendente', per il quotidiano dei vescovi Avvenire, che i piani alti del PD a partire dal leader Pierluigi Bersani non considerino un problema lo 'stillicidio di personalita' di cultura cattolica che abbandonano il partito' e che 'ormai rappresenta un elemento permanente del nostro panorama politico'. Da ultimo il caso di Paola Binetti, passata nelle file dell'Udc, che 'ha suscitato freddi commenti burocratici nel vertice ed un'irrefrenabile moto di soddisfazione nei settori piu' laicisti del Partito democratico'. 'C'e' chi pensa che in questo modo - si legge nell'editoriale di Avvenire firmato da Sergio Soave - si realizza un progetto strategico attribuito a Bersani, quello di lasciare fuori dal partito i settori moderati e cattolici per poi recuperarli 'dall'esterno' con un'alleanza organica con l'Udc'. 'Una tattica studiata a tavolino - la definisce il quotidiano dei vescovi - che pensa di poter spostare le truppe come in un gioco di soldatini di piombo' che pero' - sottolinea Avvenire - 'trascura la soggettivita' delle scelte politiche'. 8 - CARFAGNA, ORA BERLUSCONI DOPO TOCCA A FINI... (Adnkronos) - Nei giorni in cui tornano d'attualita' le intercettazioni, il ministro Carfagna rievoca il suo periodo nero e rivela: "Le parole piu' solidali e toccanti mi vennero da Gianfranco Fini. Ricorda il caos delle false intercettazioni? Io e il presidente del Consiglio... Intercettazioni false, false, false; non presunte come qualcuno ha provato a dire", era l'estate del 2008. Il ministro per le pari opportunita' Mara Carfagna, parla in esclusiva con 'A', il settimanale diretto da Maria Latella in edicola da domani. E spiega: "Molti mi chiamavano, molti mi scrivevano, ma Fini mi colpi': 'Mara, ti sono vicino, vai avanti serena'. Poche parole, ma belle; forse la solidarieta' piu' vera, piu' immediata, piu' inattesa". Forse e' anche per questo che, sul futuro del Pdl, il ministro dice: "Berlusconi c'e' e ci sara' ancora, Puo' giocarsi anche la partita del 2013. E' l'unico leader capace di calamitare consensi; di guidare il Paese in un momento cosi' complesso, cosi' delicato". Ma per l'inevitabile, futura successione? "Dico Gianfranco Fini. Ha contribuito a fondare il piu' grande partito d'Europa e sta contribuendo a farlo crescere. Stimo Fini da sempre e prima di aderire a Forza Italia ho votato Movimento sociale e An. Mi riconoscevo nei valori e nei principi della destra. E soprattutto mi riconoscevo in Fini: un leader capace di disegnare il Paese declinando parole importanti: legalita', ordine, sicurezza, famiglia". PAOLA BINETTI 9 - SALVATORE BORSELLINO, INGANNATO DA DI PIETRO (ANSA) - "Sono profondamente deluso dalla scelta di Antonio Di Pietro di appoggiare De Luca in Campania allineandosi alle posizioni del PD e della scelta effettuata nelle Marche di aderire ad una coalizione con l'UDC, con un partito cioé che è presente in parlamento solo per i voti assicurati da Cuffaro, condannato già in secondo grado per i suoi rapporti con la mafia". Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, critica duramente il leader dell'Idv e annuncia che le "agende rosse", non saranno più vicine lle bandire del partito dell'ex Pm. Borsellino si riferisce alla "agenda rossa" del giudice ucciso dalla mafia e che non è stata mai ritrovata dopo la sua morte e che conterrebbe rivelazioni importanti sulle cause scatenanti della strage di via Dì'Amelio. 10 - BARI DI PIETRO INSULTA REPORTER PER UNO SCATTO PUBBLICO... Da "Il Giornale" - Personaggi pubblici e privati cittadini violati nella propria privacy da intercettazioni pubblicate con troppa disinvoltura o, in altri contesti, addirittura ricattati per degli «scatti rubati». Basta molto meno invece al leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro per perdere le staffe e sentirsi «minacciato». Ieri l'ex Pm era a Bari per l'assemblea regionale del Partito democratico, con cui l'Idv è alleato alle Regionali. Di Pietro stava salutando il segretario regionale dei Democratici, Sergio Blasi, quando ne è nato un vivace alterco con un giornalista del quotidiano locale Barisera, Francesco Petruzzelli. «Colpevole» di aver provato a fotografare - in un luogo pubblico e in campagna elettorale - il vulcanico Tonino. Il quale s'è infuriato col fotoreporter poiché per poterlo fotografare avrebbe dovuto prima «chiedergli il permesso». Petruzzelli ha replicato e Di Pietro gli ha dato del «maleducato». Non è la prima volta che il segretario Idv s'innervosisce con un operatore dell'informazione: l'ultima occasione soltanto

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 84 Data: 16-02-2010 Dagospia.com BERTOLASO PARLA IN COMMISSIONE AMBIENTE (SI ATTENDE L'EMENDA MENTO AL DL) – D'AMBROSIO: PER UNA NUOVA TANGENTOPOLI MANCA L un'INDIGNAZIONE paio di settimane fa, quando POPOLARE ha malamente insultato – LA unaCARFAGNA giornalista del Tg1, VEDE accusata FINI di fare NEL «domande POST-SI del c...» a proposito delle fotografie che lo ritraggono a cena con l'exL funzionario del Sisde Bruno Contrada. 11 - L'INDAGINE SULL'AMBASCIATORE TURCO A ROMA CONFERMA ACCUSE MOLESTIE SESSUALI... (Aki) - L'ambasciatore turco in Italia, Ali Yakital, accusato di molestie sessuali a gennaio da una sua stretta collaboratrice presso l'ambasciata, è stato giudicato colpevole di cattiva condotta in seguito a un'indagine del ministero degli Esteri di Ankara. Lo annuncia oggi l'emittente Ntv, che cita fonti del ministero. La tv spiega che Yakital era rientrato ad Ankara per il periodo dell'indagine e che sarebbe rientrato oggi a Roma per organizzare il suo rientro definitivo. Secondo le fonti del ministero degli Esteri, le ipotesi attualmente sul tavolo sono una rinuncia all'incarico o un prepensionamento. 12 - LETTERE DI MINACCIA A CINZIA CRACCHI A BOLOGNA INDAGA LA DIGOS... Da "la Repubblica" - Due lettere con minacce sono arrivate a Cinzia Cracchi, l´ex compagna e segretaria del sindaco di Bologna Flavio Delbono, finito indagato dopo le accuse della stessa Cracchi. Una inchiesta che è costata a Delbono la poltrona di primo cittadino. La Cracchi, molto scossa e preoccupata, ha portato le lettere (che a quanto si è appreso contengono anche auguri di malattie e morte) alla Polizia e la Digos ha avviato delle indagini.

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Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 85 Data: 17-02-2010 L'Eco del Chisone Nevicata da 20mila euro

Edizione del 17 febbraio 2010Scattata l'allerta della Protezione civile

Oltre mezzo metro al Talucco e colline

Una nevicata da 20mila euro, quella caduta giovedì 11. «È la settima di un inverno lunghissimo e costoso - ammette l'assessore ai Lavori pubblici Eugenio Buttiero -. Il nostro sistema di appalto ha un fisso di 50mila euro; ma la spesa sta già sforando del doppio: siamo sui 110mila euro, e la primavera è ancora lontana». Con l'ultima concentrazione di neve (una trentina di centimetri in città), il sistema operativo del Comune è subito entrato in azione. Buttiero: «All'alba di venerdì abbiamo mandato i 15 spalatori a pulire gli accessi alle scuole, all'ospedale, al tribunale e nell'area del mercato agricolo», mentre sui 117 km di strade comunali non hanno mai interrotto il lavoro i 21 mezzi spalaneve, uno per ogni quartiere in cui è stata divisa la città. «Eravamo stati allertati dalla Protezione civile e quindi i nostri obiettivi erano essenzialmente due: non chiudere le scuole venerdì e tenere sgombra la viabilità. Dalle telefonate ricevute in Comune, ci sembra che i cittadini siano stati soddisfatti, anche se qualche problema c'è sempre». Punti nevralgici sono infatti le colline: da Abbadia al Talucco, i problemi maggiori sono (sempre) legati alle pendenze delle strade sulle quali - spesso - gli spalaneve devono salire con ruote catenate. «Al Talucco abbiamo superato i 52 cm di neve caduta; - conclude Buttiero - dopo la ripulitura delle strade, per le vie collinari resta poi il problema del ghiaccio che si forma di notte. Così si intensificano i passaggi dei camion della sabbiatura».

m.mié

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 86 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 24 Due volontari: «Ad Haiti non hanno più da mangiare»

Martedì 16 Febbraio 2010 CRONACA, e-mail print

Protezione civile ad Haiti Orio al SerioLa serata era stata sapientemente strutturata con ingredienti avvincenti. Si parlava di Protezione civile: chi è, cosa fa, dove, quando, come: un excursus a tutto raggio. Voleva essere un incontro di sensibilizzazione, provocare interesse nella gente ed eventualmente ricevere adesioni. Ma è mancata la materia prima. Le persone da infarinare sulla meritoria attività della Protezione civile non c'erano. Ma non per questo si è infreddolita (nella malinconica sera con nevischio) l'organizzazione del gruppo Protezione civile e Ambiente (Pca) del Comune di Orio. La serata è stata oltremodo interessante soprattutto nei racconti di chi ha vissuto in presa diretta alcuni drammatici eventi di Protezione civile. Che non è soltanto emergenza ma attenzione alle nevicate, alle piogge, alle piene dei fiumi, all'efferata canicola come al gelo polare. Ma l'ordinarietà non fa notizia cosicché hanno tenuto banco le due emergenze degli ultimi tempi: il terremoto d'Abruzzo e il terremoto di Haiti. Particolarmente toccanti le testimonianze di due volontari in Haiti: Marzio Moretti di Endine e Nicola Angelini di Seriate. Hanno raccontato a lungo l'esperienza americana: «Il terremoto ha colpito una popolazione già povera con problemi seri, aggravati dalla calamità, per cui la prima emergenza dei sopravvissuti era quella di non morire di fame». «Cercavano disperatamente cibo – hanno raccontato i volontari – non cercavano sotto le macerie se vi fosse qualche superstito: un vivo avrebbe avuto fame anche lui». La Regione ha inviato ad Haiti diciotto persone, di cui sette bergamaschi. «La gente è buona ad Haiti – ha raccontato Moretti – non ci ha mai creato problemi; nemmeno negli assalti alla macchina con i viveri». Angelini ha riferito del progetto della Regione di realizzare una missione stanziale nell'ospedale dei padri Camilliani, con l'obiettivo di occuparsi delle persone amputate e poterle riabilitare con cure e protesi. Il coordinatore della serata Franco Vecchi aveva invitato alcuni gruppi di Protezione civile per sentire in viva voce il racconto di fatti e di emozioni. Ne sono arrivati una decina ricevuti dal sindaco Gianluigi Pievani e dal presidente Pca di Orio Giuseppe Gandelli. Sono intervenuti l'assessore provinciale alla Protezione civile Fausto Carrara e l'assessore alla Sicurezza di Bergamo Cristian Invernizzi. Pievani ha ammirato l'organizzazione della Protezione civile che operando prevalentemente in emergenza «deve essere massimamente preparata, attenta ed efficiente». Carrara ha sottolineato la dedizione dei bergamaschi negli eventi drammatici tanto che sono stati ringraziati anche di recente dagli abitanti di Paganica, in Abruzzo.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 87 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 5 Protezione civile Spa, dietrofront del governo

None Martedì 16 Febbraio 2010 GENERALI, e-mail print

Il centro congressi all´ex arsenale della Maddalena Ansa ROMAIl governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione civile di Guido Bertolaso in una società per azioni. Il contestato articolo 16, come confermato ieri dal presidente della Camera Gianfranco Fini, sarà stralciato dal decreto emergenze e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla l'osso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Guido Bertolaso. Sul compromesso deciso dal governo, anche sull'onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato – oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza – la «moral suasion» del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione civile. Quest'ultimo, nel rispondere alle accuse mosse da «La Repubblica», ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento – precisano fonti del Quirinale – non sono sottoposti al preventivo esame del capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera – «Stralciano l'articolo contestato, il decreto viene completamente depotenziato», ha detto ieri Fini –, non è sembrata svelenire il clima. Del resto, l'idea di «privatizzare», la Protezione civile piaceva a pochi nella maggioranza: «Non deve diventare una spa, non deve sparire», aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando che anche il ministro dell'Economia nutriva dubbi in proposito: «Tremonti aveva ragione nel non voler andare in quella direzione perché in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci, perché i controlli ci vogliono», ha spiegato il Senatur. Lo stralcio dell'articolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: «Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose», ha commentato Anna Finocchiaro. Ciò non significa che per il Pd la battaglia sia finita: «Ci sono almeno altre tre modifiche da fare», ha spiegato il suo collega Dario Franceschini, citando il divieto di avviare azioni giudiziarie verso le gestioni commissariali, la distinzione fra emergenze e grandi eventi e la norma che estende alle carceri lo stato emergenziale. Anche l'Italia dei valori esulta: «È una vittoria delle opposizioni, del buonsenso e dei cittadini», esclama Massimo Donadi. Il risultato ottenuto non fa demordere l'opposizione da un altro obiettivo: ottenere la testa di Bertolaso. A chiederne le immediate dimissioni, infatti, non è soltanto Luigi De Magistris dell'Idv, ma anche i Democratici. «Non dubito della sua serietà, ma dovrebbe fare un passo indietro per il buon nome della Protezione civile», ha ribadito il segretario Pier Luigi Bersani. Diversa la posizione dell'Udc: «Stiamo parlando di responsabilità nella vigilanza, ma non certamente da parte di Bertolaso», ha sostenuto il leader Pier Ferdinando Casini. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano essere smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione civile a illustrare il provvedimento nella competente commissione della Camera. L'esame in Aula inizierà invece domattina ma sul ricorso alla fiducia – motivato dalla maggioranza dalla scadenza a fine mese del decreto che inoltre ora dovrà anche tornare in Senato – il Pd già alza le barricate. E strettissimi sono anche i tempi per l'esame in commissione: il termine per presentare gli emendamenti scade infatti alle 10 di mattina, spiega il relatore al dl Agostino Ghiglia, dalle 12 alle 13 si terranno le votazioni e l'ok è atteso nel primo pomeriggio. «La palla – spiega però Ghiglia – è in mano al governo» e solo oggi si capirà come concretamente l'esecutivo vorrà dare seguito alla scelta di cassare parte del provvedimento. «Al momento – dice in serata sempre Ghiglia – novità io non ne ho». L'obiettivo, secondo quanto si apprende in ambienti di maggioranza, sarebbe quello di modificare il testo alla prima occasione e quindi oggi durante i lavori dei deputati in commissione Ambiente. Federico Garimberti

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 88 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 5 Protezione civile Spa, dietrofront del governo

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 89 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 32 Soccorsi e servizi, Croce Blu a quota tremila

None Martedì 16 Febbraio 2010 PROVINCIA, e-mail print

La squadra della Croce Blu di Gromo GROMONe ha fatta di strada, in 31 anni di attività, l'associazione di pubblica assistenza Croce Blu di Gromo, associata all'Anpas. Tanto è vero che, dalla decina di volontari del 1979 , anno di nascita, si è passati a 161 persone dei diversi paesi dell'alta e media Valle Seriana. E da una sola ambulanza alle attuali cinque, delle quali quattro attrezzate come centro mobile di rianimazione. A queste si aggiungono poi due mezzi per il trasporto disabili, due fuoristrada, alcuni automezzi per la Protezione civile e una motoslitta per il soccorso piste a Spiazzi di Gromo. I volontari anche nel 2009 hanno svolto, con competenza ed entusiasmo, un ventaglio ragguardevole di iniziative, delle quali ci parla il presidente Battista Santus, fondatore dell'associazione: «Tra le iniziative più significative del 2009 ricordo i trasporti per l'emergenza sanitaria 118, (650, nel 2008 erano stati 585), il trasporto di malati presso aziende ospedaliere e ambulatori medici (530), quelli da e per le case di riposo di Gromo, Ardesio e Valbondione. Ricordo anche i trasporti ricadenti nella sfera del sociale (trasporto disabili, dializzati pasti per anziani soli). Servizi che , in totale, hanno raggiunto in totale i tremila, con una percorrenza di oltre 220 mila chilometri. Da sottolineare inoltre il servizio di telesoccorso, per il quale la nostra centrale operativa è collegata con 700 utenti (600 nel 2008) dei vari paesi della bergamasca, i corsi sanitari per la cittadinanza, per le scolaresche, per i nostri volontari e per i lavoratori». Altra importante attività svolta dalla Croce Blu , oltre a quella preminente del trasporto malati e infortunati, è quella della Protezione civile, comprensiva anche dell'antincendio boschivo (una decina gli incendi domati nel 2009), di cui coordinatore è Valerio Zucchelli, e del soccorso piste a Spiazzi, responsabile Stefano Moraschini. Afferma in merito Battista Santus: «Tra dicembre 2008 e gennaio 2009 siamo intervenuti a Villa d'Ogna per monitorare la provinciale 49 interrotta per caduta sassi e dopo a Valgoglio, per circa un mese, a seguito di caduta frana sull'unica via di accesso al paese. Siamo poi stati presenti, con altre associazioni e con le forze dell'ordine, per aiutare le famiglie sgombrate e per monitorare le strade dopo la caduta delle valanghe di Ludrigno, Zanetti, Spiazzi di Gromo, Fiumenero e Valle di Foga. Per meglio intervenire e gestire l'emergenza, in occasione di queste ultime calamità, nella nostra sede si era costituito il Com. I nostri volontari poi , da aprile a settembre, inquadrati nell'organizzazione regionale Anpas, hanno portato soccorso ai terremotati dei campi di Monticchio 1 e 2, di Paganica 5, di Acquasanta e di Collebrincioni, località dove, tra l'altro, ha operato anche la nostra cucina da campo , in grado di preparare 500 pasti al giorno». La Croce Blu che, oltre all'opera di volontariato dà lavoro a cinque persone, intende realizzare, nei pressi della propria sede, un magazzino interrato per tutte le attrezzature della Protezione civile. Dopo diversi incontri con l'Amministrazione comunale di Gromo, proprietaria dell'area, l'accordo per la realizzazione dell'opera da parte dell'associazione di volontariato sembra vicino. Enzo Valenti

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 90 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 2 Un fronte nevralgico per il centrodestra

Martedì 16 Febbraio 2010 GENERALI, e-mail print Giorni turbolenti, per maggioranza e governo. Quasi più del caso Bertolaso, in queste ore a preoccupare moltissimo gli ambienti politici del centrodestra è ciò che è avvenuto a via Padova a Milano. Per la ragione che Berlusconi, come ha confidato a più d'uno, teme l'esplodere delle periferie zeppe di immigrati, soprattutto clandestini: prima Rosarno e poi via Padova sono due segnali assai inquietanti. La prima reazione, la più emotiva, venuta dalla Lega è stata quella di che, forse non rendendosi conto di quanto le parole possano essere evocative di tragedie passate, ha parlato di andare a cercare i clandestini «casa per casa» alludendo a dei veri e propri rastrellamenti. Umberto Bossi, saggiamente, ha subito fermato il giovane europarlamentare, e con lui il ministro Maroni ha frenato, parlando invece di un «nuovo passo» della politica dell'immigrazione. Certo, resta il fatto che la destra può sempre accusare la sinistra di aver perseguito una politica dell'ingresso facile, una politica «buonista» intesa come premessa di tutti i guai, e tuttavia sa benissimo che la legge vigente si chiama da molti anni Bossi-Fini, sia pure con aggiustamenti progressivi, e che comunque il centrodestra ha in mano la politica nazionale della sicurezza e poi governa sia la Regione Lombardia che il Comune di Milano. E dunque teme lucidamente che i fatti milanesi possano essere imputati alla maggioranza come incapacità di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale in termini di maggior sicurezza, di tolleranza zero verso i clandestini, verso i criminali, i fondamentalisti, ecc. Bisogna ricordarsi che siamo in campagna elettorale, e tutto può essere usato: ma mentre l'opposizione è nell'agevole condizione di chi critica, la maggioranza deve per forza di cose difendere ciò che ha fatto o giustificare il perché non ha fatto. Dunque si capisce la tensione e anche la moderazione mostrata dal capo leghista che certo non può, prima del voto delle Regionali, essere accusato di stimolare gli istinti peggiori della società. L'altro fatto che inquieta seriamente Palazzo Chigi è naturalmente il fatto Bertolaso. Ieri il governo ha tolto all'opposizione la più forte delle armi polemiche: ha di fatto rinunciato alla costituzione della società per azioni che avrebbe dovuto affiancare la Protezione civile per i compiti operativi. Era quello il vero obiettivo di quanti sono andati all'attacco di Bertolaso in seguito all'inchiesta dei giudici di Firenze. C'è da scommettere che, affondata la spa, il sottosegretario potrebbe anche rimanere in sella, sempre che non venga dimostrata incontrovertibilmente una sua corresponsabilità penale personale nei traffici illeciti tra funzionari compiacenti e imprenditori corruttori intorno agli appalti. Non è mai stato Bertolaso - la cui immagine a questo punto è già molto indebolita - la vera preda di una campagna iniziata sui giornali vicini alla sinistra anche prima che negli uffici delle procure, piuttosto il «sistema» della Protezione Civile. Non è un mistero inoltre che a molti ministri il potere del Dipartimento non andava giù: a Tremonti per le spese a piè di lista, a Matteoli per le questioni di competenze, e anche a Scajola. Senza contare che Fini e i suoi sostenitori sono stati i primi a chiedere di togliere di mezzo subito la società per azioni se si voleva svelenire il clima. Fatto questo, bisogna considerare che Bertolaso e la Protezione civile per il governo erano un fiore all'occhiello che ora è stato molto strapazzato e potrebbe esserlo ancora di più domani. E queste cose alle elezioni pesano.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 91 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 36 Una palazzina per due Sport «minori» insieme alla Protezione civile

Una palazzina per due Sport «minori» insieme alla Protezione civile Sarnico: sorgerà entro fine estate accanto al palazzetto comunale Al pianterreno gli alpini, al primo piano danza, scherma e karate None Martedì 16 Febbraio 2010 PROVINCIA, e-mail print Sopra e a sinistra, il progetto elaborato al computer della nuova palazzina per sport e Protezione civile; sotto, i lavori in via Olimpia. L'opera costerà alle casse comunali 180 mila euro, più altri circa 50 mila per completare la sede secondo le esigenze di gruppi e società

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 92 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 L'Eco di Bergamo 5 G8, indagato Verdini «Ma ho chiarito tutto»

G8, indagato Verdini «Ma ho chiarito tutto» Firenze, il coodinatore Pdl un'ora e mezza in Procura Il suo nome in molte intercettazioni dell'inchiesta sugli appalti Martedì 16 Febbraio 2010 GENERALI, e-mail print Denis Verdini, coordinatore del Pdl, è indagato dalla procura di Firenze per il reato di concorso in corruzione nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti, imprenditori e Protezione civile. È stato lo stesso stesso Verdini a rivelarlo, aggiungendo di aver dimostrato la sua «più totale estraneità all'accusa» durante l'interrogatorio in procura. In serata infatti, Verdini era stato sentito dai magistrati per un'ora e mezzo. Era andato accompagnato dal suo avvocato. Le telefonate dell'imprenditore toscano Riccardo Fusi della Btp (uno degli indagati) con l'onorevole Denis Verdini, oltre a una chiamata al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli vengono riportate in un'informativa dei carabinieri del Ros di Firenze, che consta di oltre ventimila pagine. L'inchiesta sugli appalti, imprenditori e Protezione civile coinvolge così anche i politici. Il nome di Verdini compare in molte intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi. L'esponente del Pdl è stato in procura un'ora e mezza, poi è andato via in auto; la vettura è uscita dal passo carraio della procura, davanti alla quale erano in attesa i giornalisti. Il parlamentare era arrivato negli uffici di viale Lavagnini poco dopo le 18,30, uscendone alle 20,10. Verdini si era poi allontanato senza fermarsi con i giornalisti su una Toyota Yaris dal cancello che dà accesso a un parcheggio interno e che è partita a velocità piuttosto spedita. la segnalazione di de santis In tarda serata Denis Verdini ha scritto un comunicato dicendo di essere indagato: «Dopo aver letto che il mio nome compariva per fatti marginali nell'inchiesta condotta dalla procura di Firenze in merito agli appalti per le opere emergenziali affidate alla gestione della Protezione civile – scrive il parlamentare Pdl – e dopo aver saputo dai giornali che il mio telefono era stato intercettato indirettamente, per una serie di colloqui con gli indagati, uno dei quali, Riccardo Fusi, è un mio carissimo amico da molti anni, ho chiesto al mio avvocato di verificare i fatti presso la magistratura. In questo modo ho appreso di essere stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di corruzione». «La vicenda che mi veniva contestata – ha aggiunto il coordinatore del Pdl – riguardava solo ed esclusivamente la segnalazione per la nomina di Fabio De Santis a Provveditore delle opere pubbliche per Toscana, Umbria e Marche. Ho quindi chiesto e ottenuto la disponibilità del procuratore della Repubblica di Firenze a essere ascoltato quanto prima, cosa che è avvenuta nel pomeriggio di fronte ai pubblici ministeri Giuseppina Mione e Giulio Monferini, titolari dell'inchiesta, ai quali ho fornito serenamente e con la massima trasparenza le informazioni richieste, illustrando le motivazioni del mio intervento come unicamente riconducibili al tentativo di risolvere il problema del danno erariale conseguente all'appalto per la realizzazione della scuola Marescialli e carabinieri» a Firenze. Ho quindi dimostrato – ha concluso Verdini – la mia più totale estraneità all'accusa». quattrocchi: non intendo fare nomi Nelle stanze dei magistrati si era tenuto il più stretto riserbo per tutta la giornata. «Non intendo fare i nomi delle persone indagate, di nessuno». Così il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi aveva risposto ai giornalisti che gli chiedevano se ci fossero politici indagati per l'inchiesta sugli appalti per le grandi opere. Quattrocchi aveva poi precisato che «da questo ufficio non esce una virgola, un foglio di carta. Tutto quello che esce non esce da questa procura, ma dai destinatari degli atti che ne fanno un uso di cui io non discuto». Secondo la procura, Riccardo Fusi cercava l'aiuto di Verdini, già esponente di spicco di Forza Italia e ora uno dei tre coordinatori del Pdl. Le telefonate tra lui e Fusi sono decine. In un'occasione — riferiscono gli investigatori — il deputato si vanta con l'imprenditore fiorentino di aver contribuito a far nominare Provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, uno dei quattro finiti in carcere nei giorni scorsi.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 93 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 L'Eco di Bergamo 3 Bertolaso: continuo a fare il mio lavoro

Bertolaso: continuo a fare il mio lavoro «Rimango perché il governo ha respinto le dimissioni Regali? Al massimo ho accettato bottiglie di vino» None Mercoledì 17 Febbraio 2010 GENERALI, e-mail print ROMA«Continuo a fare il mio mestiere. E il mio dovere». Guido Bertolaso resta al suo posto, almeno per ora, nonostante la bufera piovutagli addosso con l'inchiesta della procura di Firenze sugli appalti del G8. Il sottosegretario arriva alla Camera alle 11 in punto, scuro in volto e senza rivolgere una parola ai giornalisti. l'incontro con Gianni Letta Prima il capo della Protezione civile si è visto con Gianni Letta, che gli ha confermato la fiducia del governo: «Vai avanti». E nel pomeriggio lo stesso ha fatto, sempre de visu, il premier, con cui si è visto a Palazzo Grazioli. In commissione alla Camera, Bertolaso deve affrontare la nuova battaglia sul decreto emergenze e la mancata nascita della Protezione civile servizi spa. Ma l'unica cosa che ora gli interessa è allontanare da sé l'accusa di corruzione. «Voglio esser sentito al più presto dai magistrati – dice – per chiarire e dimostrare la mia estraneità alle accuse». Nell'aula della Commissione di Montecitorio, Bertolaso si infila però anche perché vuole difendere i «suoi» uomini. Nel decreto, infatti, è prevista la stabilizzazione di circa 150 precari del Dipartimento, uomini e donne che da anni lavorano con lui nell'emergenze. Per tutta la mattina il capo della Protezione civile resta in commissione. E quando tocca a lui parlare fa un solo riferimento alla vicenda giudiziaria, quando sottolinea di aver sempre fatto quello che gli si chiedeva di fare. «emergenze, serve un capo» Alla commissione Bertolaso dice anche un'altra cosa, che ripeterà poi ai giornalisti: la Protezione civile non sarebbe mai stata privatizzata e chi in questi giorni lo ha scritto «ha mentito sapendo di mentire». «È stata cancellata la spa? Nessun problema, l'importante è che non sia stata cancellata la Protezione civile», puntualizza. Ma è una sua sconfitta politica la cancellazione della spa? «Assolutamente no», risponde sorridendo: «Quel che conta è la Protezione civile». Prima di infilarsi da Berlusconi, c'è ancora tempo per rispondere all'ennesima domanda sulle sue dimissioni, ribadendo che la Protezione civile non può rimanere vacante, perché di fronte alle emergenze serve qualcuno che prenda le decisioni. «Io sono già dimissionario ma, visto che il governo me le ha respinte, continuo a fare il mio mestiere e il mio dovere. Dopo di che – conclude – domani vedremo». La sera a Ballarò Ma la lunga giornata di Bertolaso non è ancora finita. La trasmissione tv Ballarò è una nuova occasione di contrattacco e di difesa. Qui, ribadisce che, a dispetto delle dimissioni annunciate, ora vuole portare avanti il suo lavoro. Poi esprime «grandissimo rammarico» per il fatto che il Quirinale si sia irritato per una suo intervista, sottolineando che Napolitano aveva delle «perplessità» sul decreto relativo alla Protezione civile spa. Prende quindi le distanze da chi avrebbe riso sul terremoto pensando agli affari: «Questi personaggi – dice – andrebbero espulsi dal Paese». Ricorda inoltre di aver «mandato via» Fabio De Santis (uno degli arrestati), quando scoprì che aveva approvato «importi raddoppiati» rispetto ai progetti previsti per la Maddalena. Quanto a Balducci (un altro degli arrestati), Bertolaso ha sottolineato che alla Maddalena «era responsabile diretto e non mi doveva rispondere, sulla base dell'ordinanza fatta il 19 marzo da Romano Prodi». Rivendica «rigore» per sé e i suoi funzionari: «Trovo disdicevole che si accettino regali. Io ho ricevuto qualche bottiglia di vino a Natale, se ricevevo regali più importanti li ho restituiti». E alla fine davanti alla domanda se gli sia stata tesa una trappola che l'ha fatti finire nell'inchiesta di Firenze, dice: «Non lo posso escludere».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 94 Data: 16-02-2010 Eco di Sicilia.com Tortorici (Me): paese a rischio isolamento

Da questo pomeriggio le ruspe e i mezzi meccanici sono al lavoro per rimuovere la frana e i massi che rischiano di cadere sulla carreggiata della strada che da Tortorici porta al bivio Due Fiumare. La situazione è critica anche perché le acque rischiano di tracimare se non verranno presto eliminate le numerose frane che si sono riversate sul letto del fiume. Situazione gravissima anche in numerose borgate di Tortorici, in particolare a San Bartolomeo e Potame. Le frane rischiano di mettere a repentaglio l'incolumità dei cittadini e compromettere maggiormente la viabilità. A Potame la situazione è ancora più pericolosa. Qui una frana, il cui fronte è di circa un chilometro, ha già provocato notevoli danni, in più punti, sulla strada di collegamento fra il centro nebroideo e Castell'Umberto. Il problema è a monte - hanno dichiarato i tecnici comunali - perché la frana parte dalla borgata Grazia dove questa mattina hanno fatto un sopralluogo anche i tecnici della protezione civile provinciale. Il problema più grande, come evidenziato anche nella relazione geologica, è la mancata regimentazione delle acque che "a monte hanno causato un deterioramento delle caratteristiche di resistenza al taglio dei terreni e innescato il movimento franoso". "La situazione è tragica, chi è di competenza dovrebbe intervenire - ha dichiarato l'assessore Giuseppe Galbato - ma la cosa che più da fastidio è che chi dovrebbe fare qualcosa non si adopera. Noi avevamo chiesto già ad ottobre di istituire una centrale operativa della protezione civile a Tortorici per poter intervenire sul territorio dei Nebrodi, colpito più o meno gravemente da fenomeni franosi, ma non abbiamo mai ricevuto risposta. E adesso hanno istituito il centro operativo della protezione civile a Sant'Agata di Militello che è un paese di mare". La situazione è critica anche nelle case. "Di noi non si occupa nessuno, la protezione civile c'è ma solo per la televisione - ha dichiarato una signora - ma a noi non ci pensa nessuno. Il problema l'avevamo segnalato già l'anno scorso, ma non hanno fatto nulla. Siamo nelle mani di nessuno". Maria Chiara Ferraù

16 / 02 / 2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 95 Data: 17-02-2010 Finanza e Mercati Né spa né centro benessere, la Protezione ridiventa civile

da Finanza&Mercati del 16-02-2010 Su Milano (Expo 2015) e sulle Olimpiadi 2020 (Roma o Venezia che sia) non soffia più il vento del commissariamento (ma si sente il respiro di sollievo di molti). La bufera sulla Protezione civile, quali che siano gli esiti e la fondatezza del procedimento penale di Firenze e Perugia, ha già prodotto l'effetto di ricondurre il benemerito dipartimento nella sfera delle emergenze, allontanandolo dai grandi eventi. L'appendice (tutt'altro che minima, ma ora minimizzata dal governo per bocca del sottosegretario Letta) di Protezione civile Spa è già stata stralciata. A sostenere le ragioni di ciò che resta nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe, oggi in commissione Ambiente alla Camera, dovrebbe essere lo stesso sottosegretario Bertolaso, a dimostrazione della sua piena legittimazione. Ma si rischia un incidente istituzionale: proprio ieri, nell'orgogliosa replica a «la Repubblica», Guido Bertolaso ha ricordato di essere «solo» il direttore della Protezione civile; lo status di sottosegretario lo riguarda «solo» come commissario per i rifiuti di Napoli. Dunque, in quale veste rappresenterebbe il Governo alla Camera?

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 96 Data: Estratto da pagina: 17-02-2010 Finanza e Mercati 1 Il Governo e la Regola di Trento

di Redazione del 16-02-2010 da Finanza&Mercati del 16-02-2010 [Nr. 32 ]

Una ponderosa sentenza costituzionale ha demolito venerdì scorso buona parte della legge sui lavori pubblici della Provincia autonoma di Trento, per violazione delle regole della concorrenza dettate dal Trattato europeo e dal Codice degli appalti italiano. La Corte (sentenza 45/2010) ha riaffermato che l'autonomia delle regioni a statuto speciale non esonera dal rispetto delle regole del mercato, non consente di ampliare gli istituti della licitazione privata, della chiamata diretta, dell'accordo quadro (già di per sé derogatori, in determinate circostanze, rispetto alla regola generale della «gara» per gli appalti pubblici). A rivolgersi alla Consulta era stato il Governo Berlusconi, chiedendo che fossero ripristinate le regole (statali) della concorrenza e del mercato. Proprio quelle alle quali si è sottratto spesso e volentieri per conferirle alla Protezione civile, nei casi di emergenza come in quelli ordinari. A dimostrazione (lo si accennava qui nei giorni scorsi) che il rispetto delle regole deve valere per tutti; altrimenti le conseguenze possono travolgere chiunque. Proprio ieri il capo della Protezione civile ha insistito sul fattore tempo come elemento irrinunciabile, nelle emergenze come nei grandi eventi. È vero, negli appalti come nella giustizia il tempo è essenziale. Ma la soluzione non sta negli appalti brevi e nei processi brevi; bensì nelle regole brevi. E trasparenti.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 97 Data: 16-02-2010 La Gazzetta del Mezzogiorno.it Protezione Civile, la visita del papa a Brindisi nel mirino della magistratura

Protezione Civile, la visita del papa a Brindisi nel mirino della magistratura BRINDISI - Tra i Grandi Eventi gestiti direttamente dalla Protezione Civile, finiti nel mirino della magistratura, c'è anche la visita di papa Benedetto XVI a Brindisi. La notizia ha messo a rumore gli ambienti amministrativi come l'intera comunità cittadina: l'arrivo di Ratzinger è stato uno dei momenti collettivi di fede più intensi degli ultimi anni. Quali sono i dubbi, allora? C'è una prima anomalia. La ditta che si occupò dei lavori in vista della visita del 14 e 15 giugno 2008 è la «Assoventi srl» di Cutrofiano. L'amministrazione procedette all'appalto con la formula dell'affidamento diretto. Eppure la «Assoventi» non era tra le aziende di fiducia del Comune. È il consigliere conunale Francesco Cannalire, di Alleanza per l'Italia a sollevare il problema in un'interrogazione rivolta al sindaco e al vicesindaco, al presidente del consiglio comunale e all'assessore ai Lavori Pubblici. Secondo Cannalire la ditta di Cutrofiano che realizzò ed allestì i due grandi palchi era nata soltanto nel febbraio del 2008 (quattro mesi prima dell'evento) con un capitale sociale di appena 10mila euro. La procura fiorentina che sta spulciando nelle «carte» riconducibili alla gestione di Guido Bertolaso, potrebbe perfino decidere di acquisire al fascicolo la pratica relativa all'affidamento dei lavori alla «Assoventi srl». Ma questo è tutto da verificare. Nel frattempo l'amministrazione minimizza. Il sindaco Domenico Mennitti fa sapere che «se si ha la coscienza pulita non c'è nulla da temere. Siamo disponibili a fornire qualsiasi chiarimento perché tutto è avvenuto in maniera trasparente». Da Palazzo di città, inoltre, si affrettano a chiarire che di competenza comunale, in occasione dei lavori per il papa, furono soprattutto la risistemazione delle strade da asfaltare e la pubblica illuminazione. Tra l'altro garante dell'intero capitolo dei cantieri aperti in vista del giugno 2008 fu direttamente la Prefettura. Restano i dubbi. Qualcuno evidenza il particolare legame di Bertolaso con il territorio (il capo della Protezione Civile ha ottenuto tra l'altro la cittadinanza onoraria di Ostuni). Altri invitano a non confondere la realtà brindisina con il più complesso sistema di relazioni che può aver governato i lavori alla Maddalena, pure oggetto di verifica da parte della magistratura. 16 Febbraio 2010

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 98 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Protezione civile Spa addio Il governo per ora rinuncia al progetto

Alla decisione ha contribuito l'intervento del Quirinale. Il centrosinistra canta vittoria Federico Garimberti ROMA Il governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione civile di Guido Bertolaso in una Spa. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla l'osso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso. Sul compromesso deciso dal governo, anche sull' onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato – oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza – la "moral suasion" del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione civile. Quest'ultimo, nel rispondere alle accuse mosse da un quotidiano nazionale, ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento, precisano fonti del Quirinale, non sono sottoposti al preventivo esame del Capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non sembra abbia svelenito il clima: «Stralciano l'articolo contestato, il decreto viene completamente depotenziato», ha commentato il presidente della Camera. Del resto, l'idea di "privatizzare", la Protezione civile piaceva a pochi nella maggioranza: «Non deve diventare una Spa, non deve sparire», aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando che anche il ministro dell'Economia nutriva dubbi in proposito: «Tremonti aveva ragione nel non voler andare in quella direzione perché in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci, perché i controlli ci vogliono», ha spiegato il Senatur. Lo stralcio dell'articolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: «Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose», ha commentato Anna Finocchiaro. Ciò non significa che per il Pd la battaglia sia finita: «Ci sono almeno altre tre modifiche da fare», ha spiegato il suo collega, Dario Franceschini, citando il divieto di avviare azioni giudiziarie verso le gestioni commissariali, la distinzione fra emergenze e grandi eventi e la norma che estende alle carceri lo stato emergenziale. Anche l'Italia dei Valori esulta: «È una vittoria delle opposizioni, del buonsenso e dei cittadini», esclama Massimo Donadi. Il risultato ottenuto non fa demordere l'opposizione da un altro obiettivo: ottenere la testa di Bertolaso. A chiederne le immediate dimissioni, infatti, non è soltanto Luigi De Magistris dell'Italia dei Valori, ma anche i Democratici. «Non dubito della sua serietà, ma dovrebbe fare un passo indietro per il buon nome della Protezione civile», ha ribadito il segretario Pier Luigi Bersani. Diversa la posizione dell'Udc: «Stiamo parlando di responsabilità nella vigilanza, ma non certamente da parte di Bertolaso», ha sostenuto il leader Pier Ferdinando Casini. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano essere smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione civile a illustrare il provvedimento nella competente commissione della Camera. Secondo alcuni nella maggioranza, però, un suo addio attenuerebbe lo stillicidio mediatico di questi giorni. Una tesi che gli stessi attribuiscono anche al premier, sostenendo che Berlusconi non fermerebbe Bertolaso nel caso in cui decidesse di lasciare. Teoria smentita con forza dai collaboratori più stretti del Cavaliere che confermano come il premier continui ad avere la massima fiducia in Bertolaso. Resta comunque l'impressione che governo e centrodestra siano stati colti in contropiede dalla bufera sulla Protezione civile e che l'obiettivo primario di Berlusconi resti innanzitutto quello di difendere Bertolaso, il «generale» che ha saputo gestire al meglio e sconfiggere le peggiori emergenze, dalla crisi dei rifiuti di Napoli al terremoto d'Abruzzo. Il pericolo, infatti, è che una caduta rovinosa del sottosegretario alla Protezione civile conduca con sé la struttura d'eccellenza della pubblica amministrazione, con un incalcolabile danno d'immagine anche a livello internazionale.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 99 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Esodo da San Fratello squarciato dalla frana

Il Comune si svuota. Non ancora individuato il punto di rottura che ha originato lo scivolamento Giuseppe Romeo San Fratello Viaggio nel paese che non c'è più, il paese fantasma. Il giorno dopo la terribile frana che ha spaccato in due il paese, lo scenario a San Fratello è ancor più terribile di quanto emerso nella tragica giornata di domenica. Con le luci del giorno e un sole che ha concesso una brevissima tregua, la situazione dopo la frana è apparsa ancora più drammatica. Il fronte franoso di oltre un chilometro che dalla zona sud-est di contrada Riana si è esteso fino a tutto il centro abitato si è, infatti, allargato notevolmente. La frana avanza, lenta ma inesorabile. Lo smottamento del terreno ha tracciato una vasta e profonda linea di confine tra i terreni che si affacciano sulla vallata dell'inganno, che danno ad occhio proprio l'impressione di scivolare sempre più, ed il resto del paese. A San Fratello da due notti nessuno chiude occhio. Il numero degli sfollati è salito a 1300; oltre un centinaio le famiglie che hanno dovuto lasciare le abitazioni ma tutti, anche i residenti in zone dichiarate sicure, hanno deciso di traslocare. La protezione civile ha delimitato la zona rossa, quella ad altissimo pericolo, ordinando lo sgombero delle case. La giornata di lunedi è stata un lungo via vai di tecnici e di esperti, geologi e ingegneri che stanno valutando evoluzione dello smottamento: "La frana sembra essere in continua progressione – ha dichiarato il responsabile della protezione civile provinciale Bruno Manfrè – e sta creando non pochi problemi per le numerose fratture a tutte le opere murarie. Una valutazione esatta però saremo in grado di farla solo quando i tecnici avranno capito da dove e perché è partito lo smottamento". La strategia d'intervento è già in atto e prevede tre step. Il primo riguarda appunto o studio del terreno e l'individuazione delle cause che hanno prodotto tale catastrofe; contemporaneamente la macchina si è messa in movimento per assicurare rifugio e assistenza a tutti coloro che sono stati costretti a lasciare le abitazioni. In serata anche l'Esercito è giunto a dar manforte per le operazioni di sgombero. In molti hanno trovato alloggio presso amici e parenti nei paesi rivieraschi; per altri il governo regionale ha predisposto l'ospitalità nelle strutture recettive del bosco della Miraglia, di Sant'Agata Militello e Capo d'Orlando. Solo dopo che la grande emergenza sarà conclusa si studierà come e dove ricostruire. Una fase che purtroppo oggi appare ancora lontana. Intanto ieri a San Fratello è giunto anche il presidente della Regione, Raffaele Lombardo che al suo arrivo sui Nebrodi ha voluto immediatamente fare il giro delle zone colpite dalla frana al fianco del sindaco Salvatore Sidoti. «Daremo case e assistenza a chi ne ha bisogno, i cittadini di San Fratello non saranno lasciati soli» ha assicurato il governatore che poi nel corso di una seduta straordinaria di consiglio comunale ha aggiunto: «La nostra priorità è trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso è presto per dire cosa bisogna fare, occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che è necessario fare sarà fatto. Investiremo del problema anche il governo nazionale, chiedendo lo stato di calamità naturale e un'apposita ordinanza di protezione civile. Intanto - ha concluso il presidente - anche la Protezione civile nazionale è impegnata nelle operazioni con un monitoraggio della frana attraverso i satelliti». Accorato il grido d'aiuto lanciato in aula dal sindaco, Salvatore Sidoti Pinto, visibilmente provato da due giorni ininterrotti di veglia e lavoro al fianco dei suoi cittadini: «Non abbandonateci - ha detto Sidoti - che ha sottolineato la grandissima dignità e la compostezza dei sanfratellani in questa gravissima situazione». A San Fratello c'era anche l'assessore regionale alla formazione Mario Centorrino che ha parlato di "grave disastro". «Spero - ha affermato l'assessore - che l'intera collettività si faccia carico di questa emergenza. Intanto il primo provvedimento che ho adottato è quello di dirottare le lezioni dalla scuola resa inagibile in un plesso messo a disposizione a Sant'Agata Militello dal'amministrazione comunale». Infine diversi esponenti del mondo politico e istituzionale hanno fatto visita a San Fratello. Tutti, unanimemente, si sono dichiarati solidali con la popolazione colpita dal grave disastro mentre in serata al Castello Gallego si è svolto un briefing tecnico della protezione civile alla presenza di tutti e quaranta sindaci del territorio nebroideo tra cui quelli di Tusa, Longi, S.Angelo di Brolo, Brolo, Raccuja, Ficarra, Capo d'Orlando, Alcara Li Fusi e Galati Mamertino che in termini di danni e disagi stanno pagando un altissimo prezzo al dissesto idrogeologico. La rabbia di amministratori e cittadini ha fatto registrare momenti di alta tensione. Mentre alcuni esperti, gli agronomi in prima fila, ricordano che il costante disboscamento, l'indifferenza al problema della regimentazione delle acque, il

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 100 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Esodo da San Fratello squarciato dalla frana

cemento selvaggio, lavori di "messa in sicurezza" eseguiti male hanno contribuito al dissesto che si va registrando ovunque.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 101 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Frana la montagna, trasferite 370 persone

La Prefettura mette a punto un piano per sgomberare in poche ore (se necessario) l'intero paese Marialucia Conistabile Maierato Le cifre, ancora approssimative, sono impressionanti e imponenti sono le dimensioni del movimento franoso che da ieri è in atto a Maierato, centro del Vibonese. Un graduale, ma inesorabile "scivolamento" che ha raggiunto l'acme del tardo pomeriggio quando l'enorme massa ha travolto tutto nel raggio di quattro contrade. Un movimento lento e preesistente – già lo scorso anno erano emersi gravi problemi nella zona – che interessa soprattutto la zona sud del centro abitato, accentuato dalle precipitazioni di questi giorni che hanno determinato il collasso del terreno. In serata la situazione si è ulteriormente aggravata interessando anche la parte nord del paese. A scopo precauzionale sono state evacuate 370 persone (45 famiglie). La Prefettura di Vibo Valentia, comunque, ha predisposto un piano in grado di fronteggiare un'evacuazione di massa. Disposta la chiusura delle scuole. Già dalle 6 di ieri mattina a Maierato amministratori e tecnici tenevano sotto controllo il movimento franoso che, iniziato da contrada Mastro è poi andato avanti verso il fiume Nia (o Scotrapiti). Diversi i sopralluoghi effettuati da parte dei vigili del fuoco, dei tecnici della Provincia e della Protezione civile provinciale e regionale. A scopo cautelativo il sindaco Sergio Rizzo ha ordinato lo sgombero di alcune abitazioni. Per il resto della giornata il fenomeno è stato seguito con apprensione, fino alle 16 quando la situazione è precipitata. L'imponente frana, con un fronte di oltre 40mila metri quadrati (ma la stima è ancora approssimativa), si è staccata travolgendo tutto lungo il percorso che abbraccia le contrade Giardino, Bosco, Draga e Nia. «Un finimondo», raccontano le persone del luogo. «Una scena terrificante, mai vista – evidenzia l'ing. Francesco Teti (tecnico della Provincia), sul posto assieme all'ing. Francesco Defina – sembrava di assistere all'eruzione di un vulcano». Come «un gigantesco mare in tempesta» accompagnato «da un rumore assordante» descrive invece l'impressionante frana l'avv. Gaetano Servello, la cui abitazione è stata evacuata. Nella zona sud hanno lasciato le case anche le famiglie Silvaggio e Asturi. Catastrofici gli effetti della gigantesca montagna di terra per la famiglia di Caterina Barone. La villetta, costruita con enormi sacrifici è stata investita in pieno e trasportata a centinaia di metri a valle. «I sacrifici e i risparmi di una vita di lavoro in Germania», commenta la signora Barone «sono andati persi in pochi minuti...». Anche i genitori della donna sono stati evacuati e con loro la famiglia Chirico. Inoltre la terrificante ondata di terra ha travolto il deposito di materiale edile di Immacolata Cortese. Ingenti i danni che si aggirano sui 100mila euro. Ma se imponenti sono le dimensioni del movimento franoso in atto, che ha letteralmente cancellato la strada Maierato-Filogaso, tempestivi sono stati i primi interventi. In poche ore, infatti, Maierato è stato assediato da forze dell'ordine, vigili del fuoco, Corpo forestale, Polizia provinciale, tecnici della Provincia, Arpacal e Protezione civile. Sul posto anche il questore di Vibo, Filippo Nicastro, che coordina un piano anti-sciacallaggio e il comandante provinciale dei vigili del fuoco ing. Antonio Casella. Una mobilitazione generale con l'allerta al Centro assistenza pronto intervento di Gioia Tauro, che ha messo in moto 10 camion con materiale per mille posti letto. Qualora il caso lo richiedesse centri di accoglienza saranno allestiti nei palazzetti dello sport di Vibo. Disponibili anche le strutture coperte di Pizzo e Filadelfia. In Prefettura è stato attivato il Centro di coordinamento soccorsi e riunioni si sono succedute. Presiedute dal prefetto Luisa Latella, coadiuvata dal dott. Giuseppe Ranieri (sul posto del disastro) e dal capo di gabinetto dott. Pippo Romano, hanno visto la partecipazione dell'assessore regionale all'Ambiente Silvio Greco di ritorno da un sopralluogo in elicottero, del sindaco di Maierato e di quelli dei centri interessati. Riunione nel corso della quale si è fatto il punto sulla situazione complessiva del Vibonese. Al tempo stesso duecento posti sono stati messi a disposizione delle famiglie evacuate nella Scuola di polizia, anche se sono stati in molti quelli che hanno trovato ospitalità da parenti e amici. «Un'immagine di devastazione mai vista – osserva l'assessore regionale Greco – preoccupante e grave anche perché bisogna capire se il movimento sia ancora in atto o si è fermato. Considerato che sarebbero stati individuati segni di un certo allarme pure nella zona nord del paese, è importante riuscire ad accertare l'evolversi della situazione. Altra preoccupazione – aggiunge – la desta il fiume Nia, che convoglia anche le acque della zona

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 102 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Frana la montagna, trasferite 370 persone

industriale e che potrebbe creare anse». Oggi pomeriggio, intanto, l'emergenza Maierato sarà affrontata nel corso di una seduta straordinaria dell'esecutivo regionale. Alle 7,30, invece, saranno in volo gli elicotteri della Protezione civile regionale a cui seguirà un vertice in Prefettura. Una giornata campale quella di ieri soprattutto per il sindaco di Maierato, Sergio Rizzo – che ha chiesto lo stato di calamità naturale – e per gli altri amministratori del piccolo centro, sulle spalle dei quali sono ricadute responsabilità inaspettate. «Visto il quadro – rileva l'assessore provinciale Giuseppe Barbuto – è necessario l'intervento della Protezione civile nazionale». Ieri sera a cercare di fornire qualche elemento in più sul fenomeno, il geologo Domenico Valerioti: «Ritengo si stiano muovendo oltre 100mila metri cubi di materiale. Nel pomeriggio erano ben visibili numerose fratture sull'intero versante con superfici di scivolamento che hanno determinato il rigetto (cioè l'abbassamento) della zona di oltre dieci metri».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 103 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Maierato, il paese rischia di precipitare

Marialucia Conistabile Maierato Un'intera montagna è franata ieri a Maierato, centro del Vibonese, in Calabria. 370 le persone evacuate a scopo precauzionale, su una popolazione di circa duemila abitanti. Imponente il movimento franoso che ha raggiunto il momento più drammatico intorno alle 16 quando nella zona sud del paese – periferica e scarsamente abitata – si sono riversati oltre 100mila metri cubi di terreno. L'enorme frana, che si estende per oltre 40mila metri quadrati, interessa quattro contrade. Nel suo tragitto verso il fiume Nia ha travolto tutto; alcune case (non abitate in questo periodo) e i tralicci dell'alta tensione. Cancellata la strada provinciale Maierato-Filogaso. In serata segni di cedimento sono stati rilevati anche nella parte nord del piccolo centro agricolo. Per questo motivo si è decisa l'evacuazione di altre famiglie. Disposta, inoltre, la chiusura delle scuole. La Prefettura di Vibo Valentia, comunque, ha predisposto un piano capace di far fronte, qualora fosse necessario, a un'evacuazione di massa. Al contempo il prefetto Luisa Latella ha attivato il Centro di coordinamento soccorsi e allertato il Centro assistenza di pronto intervento della Protezione civile nazionale con sede a Gioia Tauro che ha inviato nel Vibonese dieci camion con materiale per mille posti letto. Se la situazione dovesse ulteriormente precipitare, infatti, gli sfollati potranno essere ospitati nei due palazzetti dello sport di Vibo Valentia. Disponibili anche le strutture sportive coperte di Filadelfia e Pizzo. Efficiente e tempestiva la macchina degli interventi che nella fase cruciale dell'emergenza ha visto confluire su Maierato tutti i segmenti della Protezione civile, anche regionale. Al contempo il questore di Vibo, Filippo Nicastro, ha disposto e coordina, un piano anti-sciacallaggio. Nell'arco dell'intero pomeriggio – ma la situazione già dalle 6 del mattino veniva monitorata dagli amministratori e tecnici di Maierato e da quelli della Provincia – diverse riunioni si sono susseguite in Prefettura e numerosi sono stati i sopralluoghi effettuati. Tra questi quello dell'assessore all'Ambiente della Calabria, Silvio Greco che ha sorvolato la zona a bordo di un elicottero della Protezione civile. «La situazione è impressionante – ha commentato – e scena di la devastazione è allarmante. Al momento attuale – ha aggiunto – due sono le preoccupazioni: capire se il movimento franoso si è fermato e valutare con estrema attenzione le condizioni del fiume Nia, nel quale vengono convogliate anche le acque della zona industriale». Stamattina alle 7,30 sono in programma ulteriori sopralluoghi da parte dei velivoli della Protezione civile a cui seguirà un vertice in Prefettura. Nel pomeriggio invece l'emergenza Maierato sarà al centro di una seduta della giunta regionale calabrese. Già lo scorso anno, in una parte della zona di Maierato ieri interessata dall'imponente frana, erano stati rilevati segni di cedimento del terreno. Il sindaco Sergio Rizzo aveva dato l'allarme sollecitando interventi. La strada che collega Maierato a Filogaso, infatti, era chiusa al traffico. Ma le piogge insistenti e persistenti di questi giorni hanno aggravato una situazione già critica, determinando il collasso del terreno e la creazione di vaste superfici di scivolamento, che a loro volta hanno provocato un rigetto (cioè un abbassamento del terreno) di oltre dieci metri. Ieri mattina il movimento franoso è iniziato in contrada Madtro per poi gradualmente estendersi e abbracciare anche le località Giardino, Bosco, Draga e Nia.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 104 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud La Giunta dichiara lo stato di calamità naturale

Si pensa di realizzare una bretella per aggirare l'interruzione in località Pedadace Teobaldo Guzzo TIRIOLO Tiriolo si affida, per accelerare i tempi e per contare su finanziamenti rapidi e di pronta disponibilità, al riconoscimento dello stato di calamità naturale, al fine di ripristinare l'agibilità del bivio di Pedadace, interdetto al traffico dallo scorso 31 gennaio. La proposta è stata formalizzata dalla giunta comunale, sotto le indicazioni del sindaco Domenico Greco, che nel relazionare sugli ingenti danni causati dal maltempo e i disagi che sono costretti a sopportare i pendolari da e verso Catanzaro e da e verso il comprensorio lametino, ha fornito ampia informazione sul vertice che in mattinata si era svolto in prefettura, su richiesta del presidente della Provincia Wanda Ferro. La proposta dell'esecutivo comunale sarà inoltrata all'amministrazione provinciale, alla Regione e al Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. La portata del dissesto idrogeologico in località Pedadace si presenta di non facile valutazione, considerando che per tutta la nottata tra domenica e lunedì il maltempo è continuato a imperversare in modo violento. Allo stato, la situazione è monitorata, soprattutto per rassicurare quegli abitanti (un centinaio) che, nei dintorni dell'area compromessa, vivono nella paura di ulteriori cedimenti. È allo studio dell'Ufficio tecnico comunale la possibilità di realizzare, in collaborazione con la Provincia, ente gestore della rete viaria, una bretella di collegamento del lato sud del bivio con la strada soprastante, ridisegnando l'incrocio compromesso, per consentire il transito dei pullman in direzione Pratora-Sarrottino-Catanzaro ed alleviare i disagi ai pendolari, resi ancora più pesanti dopo la chiusura del Ponte Patia sul Corace, che collega Gimigliano Inferiore con Tiriolo. Intanto, da venerdì scorso, per contenere i disagi dei pendolari, sono stati attivati, su proposta dell'assessore Francesco Grande, due nuovi capilinea, l'uno nel piazzale del cimitero per i pullman delle Ferrovie della Calabria, l'altro nei pressi del Bivio di Settingiano per i mezzi della ditta Romano, collegati con navette della Cooperativa Malgrado tutto di Lamezia Terme.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 105 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Torna l'allarme meteo per le prossime ore

Frana a Janò: in arrivo quindici alloggi prefabbricati dove sistemare gli sfollati. A rischio altre famiglie Giuseppe Mercurio È ritornata regolare nella tarda serata di ieri l'erogazione idrica a Catanzaro dopo che la piena del fiume aveva spazzato via la condotta dell'acquedotto "Alli-Passante". I tecnici della Sorical, con a capo il geometra Tommaso Laporta, hanno lavorato intensamente da ieri mattina riuscendo a saldare un nuovo tubo di raccordo che ha consentito di ripristinare la condotta originaria. Ieri pomeriggio, quindi, l'acqua è ripresa a scorrere nei tubi per poi giungere ai pozzi e ai potabilizzatori. Inevitabile quindi che questo processo durasse alcune ore. La macchina dell'erogazione idrica è giunta a regime nella tarda serata di eri consentendo alle zone che non avevano acqua (la zona alta del capoluogo, Simeri Crichi, Sellia Marina e Cropani Marina) di ricevere nelle case il prezioso liquido. Nella mattinata di ieri, per ovviare all'inconveniente, alcune autobotti della protezione civile avevano portato l'acqua nelle principali strutture sanitarie ubicate nella zona nord del capoluogo che avrebbero potuto trovarsi in difficoltà. Il maltempo, almeno per ora, sta dando una tregua a un territorio ormai esausto. Ieri si sono segnalati grossi problemi persino nelle abitazioni popolari dell'Aterp di località Fortuna dove l'acqua piovana si è infiltrata in maniera copiosa nelle abitazioni. Insomma, le signore hanno dovuto cucinare con l'ombrello aperto. Proprio per valutare i danni del maltempo, questa mattina si terrà alla Provincia una conferenza stampa mentre ieri pomeriggio si sono tenute le riunioni del Centro operativo comunale della Protezione civile e della Giunta che, su proposta del sindaco Olivo, ha ufficialmente chiesto alla Regione riconoscimento dello stato di calamità naturale per il vasto movimento franoso che sta minacciando l'area compresa tra Janò e S. Elia. Con la stessa delibera, l'Esecutivo ha chiesto provvedimenti urgenti al Governo nazionale e alla Regione, in considerazione della gravità del fenomeno che sta dissestando un fronte lungo più di un chilometro, mettendo a serio rischio decine di abitazioni e attività commerciali. Olivo ha auspicato un coordinamento degli interventi da parte dalla Prefettura, poiché il dissesto coinvolge più soggetti istituzionali (Comune, Provincia, Anas ) ed ha fortemente danneggiato due arterie principali, rispettivamente di competenza statale e provinciale. Il punto della situazione è stato fatto durante la riunione del Centro operativo comunale (che ha preceduto quella di Giunta). Nell'occasione si è appreso che la protezione civile regionale farà giungere oggi nel capoluogo quindici alloggi prefabbricati a disposizione delle famiglie che hanno perso la casa nella frana di località Scala Rumbolotto, anche perchè la permanenza nella struttura alberghiera che sta ospitando alcune famiglie non potrebbe superare i quattro giorni. Mentre è stato diffuso un nuovo allarme meteo per le prossime 36 ore (forti precipitazioni con vento di scirocco), il Coc ha ascoltato le relazioni dei tecnici interni dell'Amministrazione (gli ingegneri Mauro e Cardamone, l'arch. Ritrovato) e di quelli esterni (l'ing. Romeo e il geologo Procopio). Il fenomeno in atto a Janò-S.Elia è stato definito «un movimento franoso di proporzioni enormi, lungo più di un chilometro e largo circa 300 metri». Difficile capire se, nei prossimi giorni e con l'acuirsi delle cattive condizioni atmosferiche, si apriranno nuovi fronti, coinvolgendo altri nuclei abitati. Il monitoraggio della frana – hanno spiegato gli esperti – potrebbe durare mesi, proprio per la vasta estensione del fenomeno. Intanto, una nuova frana è stata individuata nella zona di Rumbolotto ed interessa tre abitazioni: nella mattinata odierna i tecnici stabiliranno se estendere anche a queste famiglie l'ordinanza di sgombero. Nel corso della riunione del Coc, su sollecitazione del sindaco Olivo, i responsabili dell'assessorato all'urbanistica hanno illustrato la situazione dell'area interessata alla frana, sottolineando che la quasi totalità degli insediamenti abitativi è abusiva, anche se successivamente condonata, e che, quindi, non rientrano negli strumenti urbanistici comunali. Olivo ha sottolineato che, in una situazione di emergenza, la risposta della macchina comunale è stata pronta ed efficiente, tale da gestire in maniera ottimale lo sgombero ed il ricovero di ben 40 famiglie.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 106 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Salina, intervento regionale per il porto inagibile

A Panarea sarà ripristinato l'attracco aliscafi su ordinanza di Protezione civile Gianluca Giuffrè Salina La Regione siciliana chiede il progetto di somma urgenza per il porto di Salina, dopo la dura presa di posizione del sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, che nei giorni scorsi aveva minacciato lo sciopero della fame per il mancato attracco delle navi Siremar sull'isola. L'assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità ha inviato infatti una nota al provveditorato Interregionale Sicilia- Calabria- Ufficio 4° Opere Marittime per la Sicilia, con la quale ha richiesto la trasmissione del progetto di somma urgenza per effettuare l'intervento di rimozione e demolizione del masso in calcestruzzo depositato in mezzo allo specchio acqueo del porto commerciale di Santa Marina Salina. Masso che impedisce l'attracco delle navi della Siremar. PanareaOrdinanza di Protezione civile riguardante il molo degli aliscafi dell'isola. Con ordinanza n. 16/10 del sindaco Mariano Bruno, nella qualità di funzionario delegato di Protezione civile, sono stati impegnati 12 mila euro per ripristinare lo stato di sicurezza e fruizione dell'approdo degli aliscafi di Panarea. La struttura è inagibile e non consente l'attracco regolare degli aliscafi. Alla spesa si farà fronte con l'utilizzo dei fondi del ticket che saranno accreditati in virtù di quanto previsto dall'articolo 2 comma 3 dell'ordinanza del Ministero dell'Interno 0°3225/02. Ad occuparsi dei lavori sarà un'impresa dell'isola. La ditta Letizia Pio che si è dichiarata immediatamente disponibile all'esecuzione delle opere.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 107 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Postazione della Protezione civile sui Nebrodi

Tra le prime decisioni del presidente della Regione dopo il sopralluogo a San Fratello Salvatore Mangione San Fratello «Rispetto alle segnalazioni,quanto ho constatato è drammatico» è il commento preoccupato del governatore Raffaele Lombardo, piombato a San Fratello per rendersi conto personalmente dei danni provocati dalla frana. Parla durante una sosta davanti alla Nuova chiesa di San Nicolò di Bari, costruita negli anni sessanta, impreziosita dalle opere provenienti dalla Basilica dello stesso Santo risalente al XII secolo. L'edificio è definitivamente compromesso come l'intero quartiere. Il presidente si avvia verso il Palazzo dell'Aquila sede municipale dove è atteso per una seduta straordinaria del consiglio comunale. Con lui l'assessore regionale Mario Centorrino, che rimarrà a San Fratello per seguire da vicino l'evolversi della situazione. L'origine del vasto movimento franoso non è a quota cinquecento metri ma a valle. La montagna ha un punto chiaro di partenza e cioè Ponte Gibellino che sulla Provinciale S. Agata Militello - San Fratello mostra sin dalla base un vasto smottamento responsabile dell'equilibrio idrostatico. E' proprio in quella zona che sono concentrate le acque reflue del centro montano, bianche e nere. «I soccorritori sono di fronte a dimensioni inimmaginabili, sento la responsabilità - ha detto Lombardo - della messa in sicurezza e della ricostruzione. Il fenomeno è in evoluzione e vanno messe a disposizione tutte le strutture necessarie per la popolazione sanfratellana. Invocare Dio è una bella cosa (il riferimento è alla processione del santissimo Crocifisso di scuola spagnola portato sul versante della frana) ma le previsioni meteorologiche sono negative. Occorre maggiore attenzione al territorio non solo di San Fratello ma di tutti i Nebrodi. Il Parco dei Nebrodi sarà incaricato di organizzare un tavolo tecnico. Intanto a San Fratello deve essere creata una postazione di Protezione civile con uomini e mezzi sufficienti. Occorre prevenire frane e cadute massi, non fare come nel passato che si affrontavano le emergenze dopo che si verificavano».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 108 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Sequestro Centro Com Denunciate 16 persone tra cui anche il sindaco

Accusate di reati ambientali Rino Giovinco bisignano Ci sono sviluppi clamorosi nell'inchiesta avviata dagli uomini del capitano, Adolfo Angelosanto, comandante della compagnia di Rende, sull'area che ospita la sede del Com, il Centro operativo misto che da qualche settimana è occupata dalla Protezione civile. I militari dell'Arma della locale stazione, comandati dal maresciallo Giuseppe Motta, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, comandati dal maresciallo Antonino Praticò, hanno proceduto, lo scorso 27 gennaio, al sequestro dell'area, 15mila metri, denunciando, nel contempo, il dirigente dell'ufficio tecnico del Comune e il responsabile della Citynet, che ha in appalto la gestione dei rifiuti sul territorio. I reati sarebbero tutti di natura ambientale. Le persone indagare avrebbero organizzato e gestito discariche non autorizzate, per come recita il Decreto ministeriale 152 del 2006 a riguardo delle discariche abusive. Al momento del sequestro, sul sito è stato rinvenuto materiale di ogni genere, senza distinzione di classe e categoria. Le indagini sono proseguite e a distanza di poco più di dieci giorni e dopo aver preso visione della documentazione acquisita si è proceduti alla denuncia di 16 persone: si tratta del responsabile dell'ufficio tecnico comunale, Umile De Bartolo, dell responsabile del secondo settore, Carmine Cairo e del responsabile della Citynet, Antonio Marino. Fra le sedici persone denunciate figura anche il sindaco, Umile Bisignano, e gli assessori Antonello Gallo, Andrea Algieri, Damiano Grispo, Franco Russo, Arturo Vilardi e Franco Vocaturo. A questi si aggiungono gli assessori della passata legislatura, Roberto Cairo, Vincenzo Alfano, Fernando Bisignano e Salvatore De Bonis. Infine l'attuale segretario comunale, Angelo Pellegrino ed il suo predecessore, Renzo Filice. Per tutti i reati ipotizzati sono quelli di natura ambientale per avere realizzato e gestito una discarica di rifiuti pericolosi e non, senza autorizzazione e in zona agricola. Ai funzionari, tecnici e politici, viene contestato anche il reato di abuso d'ufficio per avere approvato lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti a Vallone Cimici, non previsto nel capitolato d'appalto e per avere procurato ingiusto vantaggio patrimoniale alla Valle Crati prima e alla Citynet dopo. Al sindaco Umile Bisignano è stata pire contestata l'omissione di atti d'ufficio perché, pur sapendo del deposito della spazzatura su quel sito, non ne avrebbe ordinato la rimozione. Si tratta sicuramente di un atto che è destinato ad avere ripercussioni. Intanto, l'area in questione resta sotto sequestro. È rimasto aperto, per la custodia, lo stabile che ospita la Protezione civile, per evitare atti vandalici visto che nel fabbricato ci sono computer ed altra attrezzatura. Al momento del sequestro, i carabinieri avevano ordinato lo sgombero dei rifiuti e la bonifica del terreno. Smaltimento e bonifica che è stata fatta nei termini fissati. Ora, l'Arpacal, interessata per il controllo del territorio, dovrà verificare se il sito è stato bonificato secondo le disposizioni di legge. Il Centro Com, sede della Protezione civile, si trova in Vallone Cimici, contrada Campovile, nel territorio a Valle della città verso Mongrassano Scalo.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 109 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Monitorato il rischio idrogeologico

Ieri, in vista della prossima seduta dell'assemblea amendolaraLa Comunità Montana dell'Alto Jonio presenta il suo piano contro il rischio idrogeologico, tenendo fede alle ultime direttive del consiglio dei ministri. Un progetto pilota al quale hanno già aderito dieci comuni del comprensorio ed in particolar modo Albidona, Alessandria del Carretto,Canna, Castroregio, Cerchiara di Calabria,Montegiordano, Nocara, Oriolo, Trebisacce e San Lorenzo Bellizzi. Tutti per salvaguardare il proprio territorio da un rischio che ormai è perenne, specie durante l'inverno con le abbondanti piogge che interessano l'area. Il presidente della Cmaj, Pietro Groia, architetto esperto in materia urbanistica e di tutela del territorio, ha già scritto alla Protezione civile con sede a Catanzaro, agli uffici regionali e provinciali preposti. Per arginare le frane e mettere in campo la giusta controffensiva agli smottamenti si è pensato di predisposte uno studio di fattibilità analizzando con dovizia di particolari i punti critici dei vari paesi e, soprattutto, le zone considerate ad alto rischio che purtroppo non sono poche in questo lembo di Calabria citeriore dove la terra continua a cedere mettendo a serio rischio case e monumenti storici che ormai sono ad un passo dal precipizio. Insomma si cerca in ogni modo di trovare le giuste e degne soluzioni utili ad arginare le frane e il pericolo per le case e l'incolumità pubblica. (ro. ge.)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 110 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Un territorio nella morsa del dissesto

Dopo i problemi alle strade si verifica la tenuta delle reti idrica e fognaria Saverio Artirio Gimigliano È stata una nuova giornata di mobilitazione per tecnici comunali, esperti esterni (tra i quali il geologo Silvestri), tecnici provinciali e della Protezione civile, impegnati a contrastare gli effetti devastanti che il maltempo ha prodotto sul territorio. Il sindaco Chiarella presiede l'unità di crisi alla quale sono affidate le principali operazioni finalizzate a salvaguardare la sicurezza dei cittadini, sta seguendo di persona i sopralluoghi, ma si trova anche a fronteggiare una serie di problematiche legate all'isolamento di un intero quartiere del paese dopo la chiusura del ponte sul fiume Corace che ha fatto seguito alla chiusura della provinciale nei pressi del bivio Chianetta. Il provvedimento è stato firmato nel primo pomeriggio di sabato dal sindaco, a conclusione di una frenetica giornata che ha visto il primo cittadino seguire in prima persona – con l'ausilio di tutta la macchina comunale – l'evolversi della situazione nella zona sud e lungo la principale arteria di collegamento con il Capoluogo. Contatti anche con la Protezione civile nazionale tramite la geologa Antonella Scalzo originaria di Gimigliano. I tecnici provinciali, intanto, hanno avviato una serie di accertamenti per appurare la consistenza del cedimento di una spalla del ponte sul Corace, della Gimigliano – Tiriolo. Sul posto si è recata anche la presidente Wanda Ferro che ha voluto rendersi conto di persona della situazione e oggi terrà una conferenza stampa a Palazzo di Vetro. Sempre oggi, una ditta specializzata procederà a verifiche diagnostiche attraverso sofisticate apparecchiature. Solo dopo avere avuto questi elementi di valutazione, la Provincia assumerà i provvedimenti finalizzati a salvaguardare il ponte. Allo studio dei tecnici provinciali anche una soluzione provvisoria per consentire lo sblocco della provinciale nei pressi del bivio Chianetta. Si ipotizza l'installazione di una barriera paramassi e quindi l'apertura a senso alternato del traffico. Questo per liberare metà paese dall'isolamento, che ha provocato la chiusura della scuola materna ed elementare di via Nicholas Green. Sempre nella parte bassa del paese, i movimenti franosi hanno, inoltre, provocato l'interruzione dell'acqua. Stesso problema nella frazione Cavorà. Verifiche e controlli sono stati disposti dal primo cittadino su tutto il territorio comunale, con particolare riguardo alle reti idrica e fognaria che potrebbero risultare danneggiate. Un territorio, quindi, sbriciolato e con situazioni di autentica criticità. Già sgomberate dieci famiglie e oltre cinquecento sono isolate. Proprio per questo si stanno intensificando i vertici tecnici per trovare soluzioni alternative ai blocchi dei collegamenti viari e ferroviari. Infatti, sono stati sospesi anche i collegamenti delle Ferrovie della Calabria, per il pericolo di caduta massi e per alcune frane sulla Gimigliano – Gagliano. Anche in questo caso sono allo studio dell'azienda servizi alternativi con bus navetta, salvo l'aggravarsi di alcuni smottamenti evidenziatosi sulla provinciale Gimigliano – Catanzaro nei pressi di località Olivella e Cavorà. Un quadro, quindi, sconvolgente che si aggrava di giorno in giorno, figlio di un abbandono di quelli che sono i servizi di manutenzione ordinaria come la pulizia scrupolosa delle cunette e la salvaguardia dei costoni. Le avvisaglie ci sono state con la caduta di massi sulla Catanzaro – Gimigliano – Porto – Bivio 109 che solo per coincidenze fortuite non hanno prodotto danni all'incolumità pubblica. Così come era stata preannunciata la criticità nella zona Patia, dovuta ad uno scorretto convogliamento delle acque bianche causa oggi del cedimento del ponte. Una situazione che porta all'attualità la scelta del tracciato del secondo lotto della strada del Medio Savuto che, visti gli eventi, non può prescindere da uno sviluppo nell'area del Corace.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 111 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud <Stiamo operando pure sulla prevenzione>

«Stiamo operando pure sulla prevenzione» L'assessore Marcucci risponde alle critiche di Carlo Nisticò «Andando certamente al di là delle intenzioni dell'architetto Carlo Nisticò, presidente della commissione urbanistica, che, con una sua dichiarazione, motivata dall'attuale emergenza idrogeologica circa la priorità tra rispetto del "Patto di stabilità finanziaria" e vita umana, potrebbe lasciare pensare ad una gestione angusta e burocratica del bilancio comunale». Lo ha sostenuto l'assessore al Bilancio, Giuseppe Marcucci, in ordine alle iniziative intraprese dall'amministrazione Olivo in tema di salvaguardia del territorio. «Premesso che i vincoli del Patto costituiscono un obbligo fissato ogni anno dalla legge finanziaria e non una scelta (obbligo il cui mancato rispetto avrebbe per i cittadini e l'amministrazione conseguenti pesanti quali: l'aumento obbligatorio delle tariffe e delle imposte comunali, il blocco delle assunzioni, ed altro) ritengo – ha sottolineato Marcucci – che l'amministrazione Olivo stia costruttivamente operando anche sul piano della prevenzione e della sicurezza. Infatti, il Piano comunale di Protezione civile è stato appena adeguato e aggiornato e le sue indicazioni sono state condensate in un opuscolo in distribuzione nelle scuole; al settore della Polizia municipale, compartimento al quale è delegata la Protezione civile, è stato appena consegnata una nuova sede adeguata in via Daniele, della quale, a carico dell'amministrazione comunale, si stanno completando gli impianti tecnologici; è stato costituito il Coc (Comitato operativo comunale) che si è permanentemente insediato in occasione dell'attuale emergenza idrogeologica, e nell'emergenza incendi di due anni fa». Secondo Marcucci, «sul piano più propriamente strutturale, poi, sono in corso, anche in virtù delle sollecitazioni dello stesso architetto Nisticò, iniziative che riguardano il rifacimento di vasti tratti di rete fognaria, la regimentazione delle acque bianche in diverse realtà, la stabilizzazione di pendii in dissesto (ci sono stati appena attribuiti finanziamenti regionali per circa quattro miliardi di euro per la messa in sicurezza dei costoni di via Corrado Alvaro, via Carlo V e della stessa Janò)». «Certamente - ha concluso Marcucci – la situazione è resa più difficile non solo dei tagli imposti alle finanza degli enti locali delle politiche finanziarie del Governo centrale e dell'accanirsi di eventi atmosferici particolarmente insistenti, ma da aggressione al territorio comunale in atto da decenni frutto di una corsa alla cementificazione che non ha rispettato in nessun modo il delicato equilibrio strutturale. Accanto agli interventi sull'emergenza, il tema vero sul quale saremo chiamati a misurarci, nei prossimi mesi, sarà l'impostazione del nuovo strumento urbanistico, il Piano strutturale comunale». critelli di idvSulla grave situazione che si è venuta a creare nel capoluogo, è anche intervenuto Franco Critelli, candidato Idv alle prossime elezioni regionali. «Non è possibile – ha esordito Critelli – che a pagare sia sempre la povera gente. È ovvio infatti che chi ha costruito la propria casa in periferia sono soprattutto le famiglie che si trovano in una situazione economica abbastanza disagiata. Abitazioni che il più delle volte sono il frutto di un intera vita di sacrifici. A differenza di chi vivendo nell'agio oggi sicuramente non deve affrontare quest'ennesima emergenza. Allora la domanda è: lo Stato che ha fatto per tutelare questi cittadini? In questi anni quante risorse sono state destinate alla tutela del territorio? Se sono state destinate quante e quali sono state le priorità? Quali le modalità? Si sono avviati studi e date risposte, o si sono fatti solo studi, giusto per elargire qualche consulenza? Per essere più espliciti: qualche muro di contenimento è stato realizzato? In attesa di risposte che probabilmente non arriveranno il pensiero di chi sa cosa significhi una vita di sacrifici per costruirsi una casa va coloro i quali stanno vivendo questo dramma». Il candidato dell'Idv chiede dunque, finita la fase emergenziale, di «dare una dignitosa sistemazione a queste famiglie senza costringere quest'ultime ad andare a pietire i loro diritti di cittadini».(g.m.)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 112 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud A Misterbianco, sgomberate dieci famiglie

Sulla provinciale che collega la frazione di San Giovanni Galermo ha ceduto un pezzo di strada Rosario Nastasi MISTERBIANCO Cento metri di strada franata, dieci abitazioni da sgomberare, un milione di euro per i danni. L'emergenza maltempo a Misterbianco corre lungo la strada per San Giovanni Galermo, l'ex provinciale che collega il centro etneo al grosso sobborgo di Catania. Domenica sera, mentre al centro sfilavano i costumi di Carnevale, in periferia franava un pezzo della strada. Già l'anno scorso, uno smottamento aveva interessato un tratto vicino che era stato transennato. Ieri, dopo il sopralluogo, il sindaco Ninella Caruso e l'assessore ai Lavori pubblici Rosario Patanè hanno incontrato il geologo Carmelo D'Urso, del Dipartimento provinciale di Protezione civile. Dall'incontro è emersa la necessità di firmare l'ordinanza di sgombero di tutti gli edifici a valle della frana. Un milione di euro è la somma quantificata per realizzare il muro di contenimento, le paratie e le indagini geognostiche per verificare le cause dello smottamento. L'evento franoso pare sia stato dovuto alla presenza di uno strato di argilla che per le infiltrazioni di acqua piovana è scivolato verso valle. Qui, nel tempo, sono stati realizzati edifici e altri lavori da privati che potrebbero costituire la concausa del fenomeno. «La situazione è molto delicata – ha detto il sindaco Caruso – e abbiamo subito allertato la Protezione civile comunale e provinciale perché occorre pensare all'incolumità degli abitanti della zona che, purtroppo, dovranno abbandonare le case. Gli uffici comunali stanno verificando le eventuali responsabilità, perché pare possibile che lo smottamento sia conseguenza di costruzioni realizzate senza osservare le opportune prescrizioni vista la natura dei luoghi». Da alcuni anni, la strada è passata da provinciale a comunale. La Provincia vi ha realizzato un ampliamento della carreggiata con l'eliminazione di alcune curve sostituite da viadotti. «Purtroppo – ha detto l'assessore Patanè – avere declassato la strada da provinciale a comunale è stato un azzardo, perché è a tutti gli effetti una strada importante che collega il comune di Misterbianco e il borgo catanese di San Giovanni Galermo». La strada è stata chiusa al traffico e per raggiungere i due centri ci si dovrà servire di percorsi alternativi.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 113 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Alla Camera il decreto "depurato": lo illustra Bertolaso

Oggi l'ok in commissione alla Camera, poi il decreto legge "depurato" dalle misure che introducono la Protezione civile spa sarà domattina all'esame della Camera. E sembra sempre più certo che alla fine il governo decida di presentare un maxiemendamento, seppure fotocopia del testo uscito dalla commissione, e chiedere la questione di fiducia. Una scelta che sarebbe dettata, viene spiegato in ambienti della maggioranza, anche dai tempi stretti: il dl infatti scade a fine febbraio e una volta modificato deve tornare al Senato prima del via libera definitivo. E strettissimi sono anche i tempi per l'esame in commissione: il termine per presentare gli emendamenti scade infatti alle 10, spiega il relatore Agostino Ghiglia, dalle 12 alle 13 si terranno le votazioni e l'ok è atteso nel primo pomeriggio. «La palla – spiega però Ghiglia – è in mano al governo» e solo oggi si capirà come l'Esecutivo vorrà darè seguito alla scelta di cassare parte del provvedimento. L'obiettivo, secondo quanto si apprende in ambienti di maggioranza, sarebbe quello di modificare il testo alla prima occasione e quindi oggi durante i lavori dei deputati in commissione Ambiente. A rappresentare il governo e a difendere le misure che tra l'altro si occupano dell'emergenza rifiuti in Campania e del post terremoto in Abruzzo ci sarà in prima persona il sottosegretario Guido Bertolaso, che nel pomeriggio ha avuto un colloquio telefonico con Gianni Letta durante il quale sarebbe stato confermato lo stralcio della misura sulla Protezione civile Spa. La scelta di alleggerire il decreto legge, nonostante venga interpretata come un successo dalle opposizioni, non chiude però la partita. (c.s.)

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 114 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Frana sulla 522, rimane lo stato d'allerta

Dopo oltre 48 ore di lavoro da questa mattina dovrebbe essere riaperto il traffico Francesco Iannaci Pizzo Dovrebbe riaprire al traffico in mattinata la strada provinciale 522, nel tratto compreso tra Pizzo e Vibo Marina, dove domenica pomeriggio si è verificata la frana che ha abbattuto sulla carreggiata una cabina dell'Enel. I volontari della Protezione civile, coordinati da Franco Di Leo, accorsi subito sul luogo del disastro, assieme ai Vigili del fuoco e ai carabinieri del Comando provinciale, sono al lavoro ormai da quasi 48 ore. A portare avanti le operazioni di rimozione dei detriti e del fango venuti giù dalla montagna che sovrasta l'arteria viaria sono impegnati anche alcuni mezzi pesanti, camion e ruspe, messi a disposizione dell'amministrazione provinciale e da palazzo "San Giorgio". La Regione, dal canto suo, ha fornito due gruppi elettrogeni per illuminare lo smottamento anche di notte e permettere ai dieci volontari della Protezione civile di stazionare sul posto. Intanto, già nella tarda nottata di domenica era ripresa regolarmente la fornitura dell'energia elettrica, saltata dopo che lo smottamento aveva causato danni all'impianto di distribuzione, lasciando al buio per diverse ore l'intero rione Stazione e i complessi residenziali dell'Aterp. Anche se con qualche disagio è ripresa regolarmente anche la circolazione ferroviaria sulla linea litoranea via Tropea, rimasta bloccata per diverse ore. Ma, mentre la situazione, dopo il grande spavento, sembrerebbe ritornare lentamente alla normalità, si riaccende la questione del rischio idrogeologico a cui è sottoposto il territorio di Pizzo. Una tragedia sfiorata, insomma, che per l'ampiezza e l'intensità dello smottamento avrebbe potuto provocare conseguenze ben più gravi. Infatti, solo una pura casualità ha voluto che al momento del cedimento del costone non transitasse nessuna automobile. Il fenomeno franoso di domenica scorsa, comunque, rappresenta solo la punta dell'iceberg di una situazione disastrosa che vede il reticolo idrogeologico del territorio pizzitano fare acqua da tutte le parti. Una problematica, di fronte alla quale anche il sindaco di Pizzo, Fernando Nicotra, aveva preso posizione nei giorni scorsi, arrivando a denunciare una serie di pericoli che riguardano i canaloni di scolo del territorio completamente otturati. A più riprese da palazzo "San Giorgio" era stato indicato proprio il tratto della provinciale 522, come la zona di maggior rischio, assieme a quella del costone di via Riviera Prangi, soggetta lo scorso inverno ad importati fenomeni franosi. L'Ufficio tecnico, coordinato dall'arch. Francesco Alessandria, aveva inviato sui tavoli di Provincia e Regione tutta una serie di informative tese a denunciare una situazione di persistente pericolo. «Quello che è successo domenica pomeriggio – ha ribadito il sindaco Nicotra – era già stato segnalato dal Comune. Le frane degli ultimi giorni, come quella nel rione Trentacapilli e Bevevino, sono un'ulteriore conferma che il territorio di Pizzo ha bisogno di interventi mirati a regimentare il decorso delle acque meteoriche fino al mare». L'esigenza, in pratica, è quella di uno studio approfondito sullo stato di salute del territorio per programmare con precisione le opere di consolidamento necessarie e scongiurare il verificarsi di fenomeni di questo tipo.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 115 Data: 17-02-2010 Gazzetta del Sud Ancora una volta in primo piano il tema del dissesto idrogeologico

Mai seminario avrebbe potuto essere più attuale. Non che faccia piacere parlare di dissesto idrogeologico e di frane, argomento purtroppo attuale in Calabria di questi tempi, ma certo ascoltare la voce degli esperti e il loro accorato appello ad una corretta gestione del territorio, non è mai troppo. Un contributo in questa direzione viene dal ciclo di seminari del gruppo di lavoro interdisciplinare GLIMRID , di cui è responsabile scientifico il Prof. Pasquale Versace, che prevede, giovedì prossimo, 18 febbraio, in Aula Magna, una discussione, sul tema: "La vulnerabilità degli insediamenti urbani e delle infrastrutture". Cordinatore del seminario è il prof. Alfonso Vulcano, ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell'UniCal. Nella prima parte della giornata saranno trattati aspetti legati all'osservazione ed alla valutazione della vulnerabilità, con interventi dell'ing. Giovanni Gullà, del Cnr-Irpi di Cosenza, dello stesso Alfonso Vulcano, dell'ing. Fabio Mazza, ricercatore Unical, e del prof. Ennio Ferrari, docente di Sistemazioni fluviali nello stesso ateneo. Nella seconda parte, invece, saranno illustrati i risultati di alcuni studi nonchè esperienze con riferimento alla riduzione del rischio per ponti e insediamenti urbani. Interverranno gli ingegneri Roberto Gaudio e Maurizio Ponte, dell'UniCal, e l'ing. Francesco Azzato, assessore ai Lavori Pubblici e all'Urbanistica di Castrolibero. Seguirà il dibattito. «La valutazione della vulnerabilità degli insediamenti urbani e delle infrastrutture - spiega il prof. Vulcano - è di fondamentale importanza, in quanto rappresenta il punto di partenza per programmare in maniera ottimale gli interventi volti a ridurre il rischio idrogeologico e sismico».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 116 Data: 17-02-2010 La Gazzetta di Modena Tre volontari verso Haiti

Addetti della Protezione Civile partono oggi da Modena per le zone del terremoto

Annalisa: «Dovremo allestire un campo per 2.800 tende»

FELICIA BUONOMO

Saranno tre i volontari della Protezione Civile che oggi partiranno da Modena alla volta di Haiti. Per venti giorni, Annalisa Signorile (volontaria Anpas), Marte Iotti (volontario dell'associazione di protezione civile di Gualtieri e Bentivoglio) e Alfredo Torelli (boy scout dell'Agesci di Carpi) saranno impegnati nella preparazione logistica di un campo destinato a ospitare 2.800 tende. Annalisa Signorile, 42 anni, con una vasta esperienza alle spalle in qualità di volontaria, ci spiega cosa si aspetta dalla missione. «Sono tante - dice la Signorile - le persone che hanno la volontà di partire. Perchè il primo beneficiario di una missione come questa sei tu stesso. Sicuramente ci vuole una grossa dose di adattabilità. Non ci sono orari, le condizioni spesso non sono delle più agevoli, ma nel momento in cui parti devi essere disposto a pensare che le tue esigenze personali devi soddisfarle da solo, senza intralciare il lavoro». La Signorile parla con cognizione di causa se consideriamo il suo “curriculum” da volontaria. Dal 1997 ad oggi è stata, tra gli altri, in Umbria, Sarno, Abruzzo e anche in Kosovo per le Nazioni Unite. Oggi sarà ad Haiti, il cui terremoto dello scorso gennaio ha seminato morte e distruzione. «Devo precisare - prosegue la Signorile - che io con i miei colleghi cureremo la parte logistica di un campo che ancora non è aperto e che successivamente ospiterà i terremotati. Ma naturalmente l'esperienza arricchirà noi come persone e in quanto tali saremo i primi a beneficiare di questa possibilità che le nostre associazioni, la Regione e il dipartimento ci stanno offrendo. Come spesso accade parti per dare una mano agli altri e alla fine il primo ad essere aiutato sei tu». Annalisa Signorile, inoltre, è anche la fondatrice del gruppo “Premio Nobel al volontariato italiano di protezione civile” per cui hanno ricevuto la firma di Giancarlo Pellacani, rettore emerito dell'Università di Modena e Reggio Emilia, nonchè consigliere comunale Pdl; Isabella Bertolini, onorevole Pdl; Biagio Moscatello e Duccio Pianegiani, professori dell'università di Siena. Un riconoscimento importante nel quale i volontari sperano vivamente e che «in termini etici - dice la Signorile - ci apparterrebbe già da tempo, perchè il volontariato è composto da persone che donano il proprio tempo gratuitamente per ogni tipo di emergenza, da quelle locali, fino ad arrivare a grandi disastri come quello di Haiti». Dovranno tuttavia attendere ancora qualche mese per conoscere il verdetto. Entro marzo-aprile, infatti, il Norwegian Commettee di Oslo sfoltirà ulteriormente la lista delle nomination ricevute entro il 1º febbraio; mentre in ottobre verrà ufficializzato il vincitore che verrà premiato a dicembre a Oslo. «Avere questo premio - conclude Annalisa Signorile - sarebbe per noi come un modo per ristabilirne il valore originario, sarebbe di esempio per tutti. Perchè il volontariato della protezione civile ha sempre fatto bene la propria parte».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 117 Data: 17-02-2010 La Gazzetta di Modena Ingegneri: migliaia di edifici da controllare

Commissione di 70 professionisti per verificare il rischio crollo

Una commissione sismica per approfondire le tematiche scientifiche e tecniche, che sono alla base della progettazione e della costruzione di edifici in grado di resistere ai terremoti. E' quella istituita dall'Ordine degli ingegneri di Modena, che vede la partecipazione di oltre settanta professionisti operanti sul territorio provinciale. La commissione che diventerà subito operativa dovrà valutare, vagliare, esaminare ed essere di supporto ai cittadini che dovranno intervenire per sottoporre i propri immobili a controlli. E c'è tempo sino alal fine dell'anno. Nel territorio modenese sono migliaia gli edifici che dovranno essere sottoposti per legge a verifica entro la fine di quest'anno, perchè adibiti ad operazioni di protezione civile o in grado di ospitare un elevato numero di persone. Da qui l'esigenza di una commissione sismica per approfondire le tematiche scientifiche e tecniche, che sono alla base della progettazione e della costruzione di edifici in grado di resistere ai terremoti. Come detto, nonostante la nostra provincia non sia stata interessata di recente da eventi sismici rilevanti o distruttivi (come il terremoto che nello scorso aprile ha coinvolto l'Abruzzo), il territorio non è immune dal rischio sismico, specie nella zona appenninica e della pedemontana. «La normativa vigente - dice l'ingegnere Giorgio Serafini, responsabile della Commissione sismica dell'Ordine degli ingegneri - prevede che, entro il 31 dicembre 2010, debbano essere soggette a verifica tecnica tutte le costruzioni coinvolte nelle operazioni di protezione civile, ma anche gli edifici che possono ospitare un numero elevato di persone. Rientrano in questa categoria, ad esempio, le scuole di ogni ordine e grado, i cinema, le sale convegni, le discoteche, i musei, le biblioteche, gli stadi, le chiese, i mercati coperti, i centri commerciali e tanti altri edifici. La legge chiarisce che l'onere della verifica spetta ai proprietari, ma ciò che spaventa è l'elevato numero di costruzioni da verifica: per il territorio modenese stiamo parlando di migliaia di costruzioni». «Si pensi a quanto risulti impegnativa, anche solo dal punto di vista finanziario, la verifica per un Comune di medie dimensioni, peraltro soggetto a ristrettezze economiche ed a difficoltà di programmazione finanziaria in relazione al cosiddetto patto di stabilità. L'esperienza mostra che è proprio con l'attenzione costante al patrimonio edilizio esistente che la società può mantenere il controllo sui livelli di sicurezza delle costruzioni, con una incisività ben maggiore di quella che si raggiunge attraverso la sola verifica delle nuove costruzioni». «Un fatto - prosegue l'ingegner Serafini - che il patrimonio edilizio italiano si rinnovi con grande lentezza; la vita media di una costruzione abitativa, secondo le norme, è di cinquanta anni. Ma chi investe il proprio denaro in un edificio, si aspetta un utilizzo del bene per un tempo ben superiore». Ecco che, allora, assume importanza rilevante il ruolo dei professionisti, ma anche la collaborazione dei cittadini. Ai modenesi spetta infatti il compito di verificare che non venga meno, da parte di nessuna delle committenze coinvolte, quella tensione e quell'impegno necessari a raggiungere questo indispensabile livello di conoscenza dell'affidabilità delle nostre città. Proprio per stimolare costantemente le amministrazioni, sensibilizzare i cittadini e dotate gli operatori di mezzi di qualità, l'Ordine degli Ingegneri sta dedicando risorse significative a questa tematica.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 118 Data: 17-02-2010 La Gazzetta di Modena DOPO GLI SCIACALLI GLI AVVOLTOI?

IL COMMENTO

Questi personaggi hanno tradito anche i giovani volontari GIUSTINO PARISSE

Confesso che, in questi giorni, ho sperato che la gestione dell'emergenza post terremoto all'Aquila, da parte della Protezione civile, non entrasse nell'inchiesta della Procura di Firenze. In quella indagine sta emergendo un sistema che una volta si chiamava clientelare mentre oggi viene definito “gelatinoso”. L'ho sperato perché la Protezione civile non sono solo i “capi” ma sono soprattutto le migliaia di volontari arrivati da tutta Italia il sei aprile e rimasti per mesi a cucinare, servire a tavola, pulire i bagni, montare e smontare tende. Invece, dalle intercettazioni, sta emergendo che gli “sciacalli” - come vengono ormai definiti assimilandoli a coloro che sono andati a rubare nelle case semicrollate - sono giunti in forze anche all'Aquila. Uno degli indagati, tal Piscicelli, che solo due giorni fa si era affrettato a scusarsi per quella frase «alle tre e mezza del sei aprile io nel letto ridevo», appena tre giorni dopo il terremoto si felicitava con se stesso perché già gli erano stati chiesti - non si comprende bene da chi - «sei scavatori e 20 camion» e che «adesso, lì, ci fanno carne da porco». Questi personaggi non hanno tradito solo noi “poveracci” terremotati, ma hanno tradito soprattutto quelle migliaia di persone che sono arrivate fra noi in quelle ore senza chiedere nulla in cambio. Due giorni fa, a Castellammare di Stabia, ho incontrato un giovane sacerdote, don Pasquale, che il sei aprile non si è messo a ridere ma ha raccolto viveri e beni di prima necessità, ha mobilitato una ventina di suoi compaesani e si è posto al servizio di chi in quel momento era nudo - dentro e fuori - e addolorato. Come “compenso” ha chiesto amicizia. Ma non ci sono soltanto ruspe e camion. Dalle carte dell'inchiesta esce anche un'altra clamorosa novità. Una delle ditte coinvolte nell'indagine della Procura di Firenze, la Btp, ha ottenuto all'Aquila, attraverso un consorzio con altre imprese, appalti per la costruzione di musp, che tradotto significa strutture antismiche per ospitare le scuole. E' chiaro che oggi non si può affermare che quegli appalti siano stati ottenuti in maniera illegale. Saranno i magistrati ai vari livelli a stabilirlo. Ma il dubbio che sulla tragedia di famiglie distrutte e di comunità disperse, c'è chi ha tentato di speculare resta forte. Gli “sciacalli” ora rischiano di fare un danno doppio all'Aquila. La ricostruzione del capoluogo d'Abruzzo non è ancora iniziata. Domenica scorsa centinaia di persone sono entrate a forza nella zona rossa, cuore del centro storico dell'Aquila, sono salite sulle macerie e hanno gridato: rivogliamo la nostra città. Una poetessa aquilana e animatrice di un comitato cittadino, Patrizia Tocci, ha scritto: «Soffro a vedere erbacce crescere ovunque, immondizia accatastata nei vicoli, macerie nelle piazze, odori maleodoranti che sembrano zaffate di morte». Ecco il rischio: dopo gli sciacalli potrebbero arrivare gli avvoltoi.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 119 Data: 16-02-2010 La Gazzetta di Parma Protezione civile, Spa via dal decreto

DALL'ITALIA 16-02-2010 Dall'Italia G8 TESTO «EPURATO» OGGI IN COMMISSIONE E DOMANI IN AULA A MONTECITORIO: VERSO LA FIDUCIA. A FIRENZE INDAGATO VERDINI, COORDINATORE DEL PDL

Stralciata la norma sulla «privatizzazione». Lega soddisfatta. Il Pd: «Vittoria dell'opposizione» ROMA Federico Garimberti Il governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione civile di Guido Bertolaso in una Spa. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla losso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso. Sul compromesso deciso dal governo, anche sull'onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato - oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza - la «moral suasion» del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione civile. Questultimo, nel rispondere alle accuse mosse da «La Repubblica », ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento, precisano fonti del Quirinale, non sono sottoposti al preventivo esame del capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non è sembrata svelenire il clima: «Stralciano larticolo contestato il decreto viene completamente depotenziato», ha commentato il presidente della Camera. Del resto, lidea di «privatizzare», la Protezione civile piaceva a pochi nella maggioranza: «Non deve diventare una Spa, non deve sparire», aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando che anche il ministro dellEconomia nutriva dubbi in proposito: «Tremonti aveva ragione nel non voler andare in quella direzione perché in quel modo non hai nessun controllo e poi nascono i pasticci, perchè i controlli ci vogliono », ha spiegato il Senatur. Lo stralcio dellarticolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: «Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose », ha commentato Anna Finocchiaro. Ciò non significa che per il Pd la battaglia sia finita: «Ci sono almeno altre tre modifiche da fare», ha spiegato il suo collega, Dario Franceschini, citando il divieto di avviare azioni giudiziarie verso le gestioni commissariali, la distinzione fra emergenze e grandi eventi e la norma che estende alle carceri lo stato emergenziale. Anche lItalia dei Valori esulta: «E' una vittoria delle opposizioni, del buonsenso e dei cittadini», esclama Massimo Donadi. Il risultato ottenuto non fa demordere lopposizione da unaltro obiettivo: ottenere la testa di Bertolaso. A chiederne le immediate dimissioni, infatti, non è soltanto Luigi De Magistris dellItalia dei Valori, ma anche i democratici. «Non dubito della sua serietà, ma dovrebbe fare un passo indietro per il buon nome della Protezione civile», ha ribadito il segretario Pier Luigi Bersani. Diversa la posizione dellUdc: «Stiamo parlando di responsabilità nella vigilanza, ma non certamente da parte di Bertolaso», ha sostenuto il leader Casini. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano essere smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione civile a illustrare il provvedimento nella competente commissione della Camera. Secondo alcuni nella maggioranza, però, un suo addio attenuerebbe lo stillicidio mediatico di questi giorni. Una tesi che gli stessi attribuiscono anche al premier, sostenendo che Berlusconi non fermerebbe Bertolaso nel caso in cui decidesse di lasciare. Teoria smentita con forza dai collaboratori più stretti del Cavaliere che confermano come il premier continui ad avere la massima fiducia in Bertolaso.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 120 Data: 16-02-2010 La Gazzetta di Parma Protezione civile, Spa via dal decreto

Intanto è previsto per oggi lok in commissione alla Camera, poi il decreto legge «depurato» dalle misure che introducono la Protezione civile Spa sarà domani mattina allesame di Montecitorio. E sembra sempre più certo che alla fine il governo decida di presentare un maxiemendamento, seppure fotocopia del testo uscito dalla commissione, e chiedere la questione di fiducia. Proseguono nel frattempo gli interrogatori sul G8 alla Maddalena. Ieri è toccato all'onorevole e coordinatore del Pdl Denis Verdini, sentito dalla procura di Firenze. «Io indagato, ma non c'entro».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 121 Data: 17-02-2010 Gazzetta di Reggio Volontario alla volta di Haiti

Marte Iotti, 54 anni, esperto di protezione civile

ALESSANDRO CERVI

Dalla provincia un grazie al primo volontario in partenza per soccorrere la popolazione di Haiti, flagellata dal terremoto. A lui va un grosso «in bocca al lupo» a nome delle istituzioni, rappresentate da Federica Manenti, Luciano Gobbi e Loriana Paterlini e dal coordinatore della protezione civile Giorgio Ballarini. Il suo nome è Marte Iotti, geometra di Correggio: ha 54 anni, anche se ne dimostra molti di meno, con una folta capigliatura. Ha scelto con decisione di lasciare le comodità della sua Correggio per catapultarsi nell'inferno di Haiti, dove più c'è bisogno di dare una mano per scongiurare la catastrofe umanitaria. «Parto stanotte (ieri per chi legge, ndr), faremo scalo a Madrid e da lì decolla l'aereo per Santo Domingo, da cui si proseguirà poi in macchina». Cosa farà esattamente Marte, una volta arrivato? «Andremo ad allestire dei micro campi di 100 tende ciascuno - spiega - che sono molto più facili da tenere sotto controllo. Saranno provvisti di mensa e servizi igienici». E' ben consapevole dei problemi che lo attendono: «Giugno e maggio saranno la stagione dei monsoni e sulla regione si abbatteranno purtroppo le piogge torrenziali, per questo c'è da fare presto. Là ci sono dei bisogni incredibili. Le scuole sono crollate». La Provincia di Reggio ha voluto essere in prima linea, attivando un conto per raccogliere aiuti nella filiale Unicredit di via Emilia Santo Stefano 18/e con le seguenti coordinate Iban: IT 12 I 02008 12800 000100658213. Nella causale è necessario indicare «Pro Haiti». Sonia Masini vuole lanciare un messaggio per rassicurare i reggiani dal cuore grande che desiderano intervenire: «Le persone devono sapere come verranno spesi i soldi delle donazioni. Noi siamo in contatto continuo con Haiti e non invieremo denaro a chicchessia, ma destineremo i fondi per le opere di cui abbiamo concreta garanzia. Gli aiuti devono andare a buon fine». «Non bisogna perdere la fiducia nelle azioni di volontariato e di solidarietà. - sottolinea la presidente -. Quando si è verificato il terribile “tsunami” del 2004, sono stati realizzati 2 progetti per un costo complessivo di 600mila euro. Abbiamo costruito 3 scuole elementari e 3 centri sociali che accolgono al mattino i bambini e al pomeriggio le donne. Alcuni edifici sono ancora in fase di costruzione, perché là c'è la guerra e tutto procede a rilento, ma occorre sapere che i progetti si possono toccare con mano: tutto documentato. Anche la nostra contabilità è accessibile a tutti, vogliamo essere il più trasparenti possibile». Sonia Masini appare molto sensibile al tema e coinvolta anche personalmente per motivi familiari: «Stamattina sono dovuta andare in ospedale e senza volontari non si saprebbe come fare». Per questo ci tiene a ringraziare le 30 associazioni presenti nella nostra provincia, per un totale di 1600 volontari. E anche quest'anno si terranno 3 nuovi corsi. Alla presidente dispiace per il fango gettato in toto sulla Protezione civile, dopo lo scandalo che ha coinvolto Guido Bertolaso.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 122 Data: 16-02-2010 Il Gazzettino Il governo ferma la Protezione spa

Stralciata la privatizzazione anche su "consiglio" del capo dello Stato. Sul decreto sarà posta la fiducia Martedì 16 Febbraio 2010, ROMA - Il governo rinuncia al progetto di trasformare la Protezione Civile di Guido Bertolaso in una società per azioni. Il contestato articolo 16, come confermato da Gianfranco Fini, sarà stralciato e sul testo, con tutta probabilità, la maggioranza porrà la fiducia. Il centrosinistra canta vittoria, ma non molla l'osso: chiede ulteriori modifiche al decreto, ma soprattutto le dimissioni di Bertolaso. Sul compromesso deciso dal governo, anche sull'onda delle inchieste in corso, ha certamente pesato - oltre ai dubbi dentro la stessa maggioranza - la moral suasion del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha cercato di trovare una soluzione che contribuisse a svelenire un clima incandescente. Quirinale che, tuttavia, sembra prendere le distanze dal capo della Protezione Civile. Quest'ultimo, nel rispondere alle accuse mosse dal quotidiano "Repubblica", ha ricordato le parole di stima del capo dello Stato nei suoi confronti. Ma dal Colle è subito arrivata la precisazione: gli atti relativi a dichiarazioni di stato di emergenza o di attribuzione della qualifica di grande evento non sono sottoposti al preventivo esame del Capo dello Stato e rientrano nella esclusiva competenza del Presidente del Consiglio. Intorno al sottosegretario, dunque, la temperatura resta altissima. E la conferma del passo indietro del governo sull'articolo 16, arrivata dal presidente della Camera, non è sembrata svelenire il clima: «Stralciano l'articolo contestato il decreto viene completamente depotenziato», ha commentato il presidente della Camera. Del resto, l'idea di privatizzare, la Protezione Civile piaceva a piochi nella maggioranza: «Non deve diventare una Spa, non deve sparire. I controlli ci vogliono se no poi nascono i pasticci», aveva detto poco prima Umberto Bossi, confermando i dubbi del ministro Tremonti. Lo stralcio dell'articolo 16 viene salutato come una vittoria dal centrosinistra: «Una parte della maggioranza che ha capito che quelle norme sono sbagliate e pericolose», ha commentato Anna Finocchiaro. Ciò non significa che per il Pd la battaglia sia finita: «Ci sono almeno altre tre modifiche da fare», ha spiegato Dario Franceschini, citando il divieto di avviare azioni giudiziarie verso le gestioni commissariali, la distinzione fra emergenze e grandi eventi e la norma che estende alle carceri lo stato emergenziale. Nel corso della giornata si sono rincorse voci che volevano Bertolaso pronto a lasciare. Ipotesi che sembrano essere smentite dalla notizia che sarà proprio il capo della Protezione Civile a illustrare il provvedimento.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 123 Data: 16-02-2010 Il Gazzettino (Belluno) Protezione civile, riconfermato Colladon

Al secondo mandato alla presidenza dell'associazione Zoldo Dolomiti Martedì 16 Febbraio 2010, Lorenzo Colladon è stato riconfermato presidente dell'associazione Protezione Civile Zoldo-Dolomiti, il sodalizio che da quasi trent'anni opera con i propri volontari nel vasto territorio montano di Forno, Zoldo Alto e Zoppè di Cadore. Dall'assemblea annuale è uscito un gruppo rinnovato che compensa anche alcune perdite, lasciando un vuoto in organico rimpiazzato da quattro nuovi iscritti di cui una donna. Nuove idee e programmi operativi, sotto l'egida della Provincia che segue l'iter delle varie associazioni contribuendo alla formazione e alla sicurezza dei numerosi volontari. Vice presidente è Claudio Panciera, Ida Tesser segretario, Arduino Zampolli coordinatore dei servizi, tesoriere Sergio De Fanti. Marco Bonoldi è il responsabile sala radio, Silvestro Sartori dei mezzi, Fausto Corazza è il magazziniere. Probiviri: Davide Arnoldo, Nico Casal e Giovanni Aliquò. Michele Russo il presidente onorario. Zoldo, spesso al centro di eventi calamitosi, è un vero banco di prova per un comparto qual è la Protezione Civile, costretta peraltro sempre a fare i conti con la cronica carenza di contributi. (Si.P.) © riproduzione riservata

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 124 Data: 16-02-2010 Il Gazzettino (Padova) SANT'ANGELO DI PIOVE Un fuoristrada per la Protezione civile (fe.be.) Si arricchisc... Martedì 16 Febbraio 2010, SANT'ANGELO DI PIOVE Un fuoristrada per la Protezione civile (fe.be.) Si arricchisce il parco mezzi del gruppo comunale di Protezione civile. Con un contributo di circa ventottomila euro, la Regione ha finanziato l'acquisto di un mezzo fuoristrada, oltre che di una motopompa elettrica per far fronte alle eventuali emergenze.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 125 Data: 16-02-2010 Il Gazzettino (Udine) Gottardo relatore su protezione civile e caccia

Martedì 16 Febbraio 2010, TRIESTE - (M.B.) Giornatina complessa, quella di oggi, per il coordinatore regionale del Pdl Isidoro Gottardo. In qualità di deputato, dovrebbe relazionare in Commissione Politiche europee per conto della maggioranza in merito al parere di compatibilità del decreto su Protezione civile Spa. Dovrebbe, poiché ieri il presidente della Camera Gianfranco Fini ha annunciato lo stralcio dell'articolo 16, proprio quello sulla creazione della Spa. Non solo. Più tardi, Gottardo dovrà relazionare sul parere della maggioranza in merito al recepimento, con la legge comunitaria, della direttiva europea che impone di rendere più flessibili, specie per specie, i calendari della caccia, allentando di fatto l'obbligo di legge nazionale di non cacciare all'infuori del periodo fra il primo settembre e il 31 gennaio.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 126 Data: 17-02-2010 Giornale di Brescia Berlusconi a Bertolaso: devi tener duro Il sottosegretario è stato sentito in Commissione alla Camera. Il premier è convinto che l' affare G8 sia una nuova manovra della magistratu

Edizione: 17/02/2010 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Politica Continua l'alta tensione

Berlusconi a Bertolaso: devi tener duro Il sottosegretario è stato sentito in Commissione alla Camera. Il premier è convinto che l'«affare G8» sia una nuova manovra della magistratura contro di lui. Piena solidarietà al coordinatore del Pdl Denis Verdini Il presidente del Consiglio Berlusconi con Bertolaso. Il premier ieri ha incoraggiato il sottosegretario ad «andare avanti» senza cedimenti ROMA«Io sono già dimissionario ma, visto che il governo le dimissioni me le ha respinte, continuo a fare il mio mestiere e il mio dovere. Resto perché me lo chiedono. Dopodiché domani vedremo». Guido Bertolaso rimane al suo posto, almeno per ora, nonostante la bufera piovutagli addosso con l'inchiesta della procura di Firenze sugli appalti del G8. Il sottosegretario arriva alla Camera alle 11 in punto. Prima di entrare a Montecitorio, però, il capo della Protezione Civile si è visto con Gianni Letta, con il quale ha concordato la linea da tenere. A Bertolaso, Letta ha anche confermato la fiducia del governo: «vai avanti». E nel pomeriggio è stato sempre Letta ad accompagnarlo a Palazzo Grazioli dal premier Berlusconi. Qui il capo della Protezione civile è rimasto per un'ora circa, incassando, nuovamente e direttamente, l'appoggio del premier. Chiarimenti sulla S.p.A. ora abolita Alla Camera, Bertolaso ha dovuto affrontare la nuova battaglia sul decreto emergenze, visto che il testo approvato al Senato - quello in cui era prevista la nascita della Protezione Civile servizi Spa - è di fatto stato sepolto dalla stessa maggioranza. Nell'aula della Commissione al secondo piano di Montecitorio, Bertolaso va anche per difendere i «suoi» uomini. Nel decreto, infatti, è prevista la stabilizzazione di circa 150 precari del Dipartimento, uomini e donne che da anni lavorano con lui nell'emergenze. Se il decreto non passa, loro vanno a casa. Per tutta la mattina il capo della Protezione civile resta in Commissione, con i membri di maggioranza e opposizione che smontano e rimontano il decreto fino a quando non si arriva alla stesura finale che approderà in Aula. E quando tocca a lui parlare, espone una breve relazione sul nuovo provvedimento. E sottolinea che la Protezione civile non sarebbe mai stata privatizzata e chi in questi giorni lo ha scritto «ha mentito sapendo di mentire». «È stata cancellata la Spa? Nessun problema, l'importante è che non sia stata cancellata la Protezione civile» puntualizza. E poi spiega: «La Spa era una struttura aggiuntiva». Il premier pensa ad una congiura Intanto, Silvio Berlusconi, nei colloqui avuti nel corso della giornata a Palazzo Grazioli definisce l'intera vicenda una vera e propria regia montata ad arte per sferrare l'ennesimo attacco contro di lui a ridosso delle regionali. Il premier non ha dubbi. E lo ribadisce : la bufera che ha colpito Guido Bertolaso ed alcuni esponenti di spicco del partito, come il coordinatore Denis Verdini, altro non sono, è il suo ragionamento, che una nuovo affondo di una certa magistratura contro di lui. E il Cavaliere - lo confida lui stesso ai collaboratori - intende rispondere colpo su colpo mettendoci la faccia. A tenere banco nelle conversazioni di Berlusconi, così come nel dibattito interno al Pdl, sono sempre le inchieste di Firenze e Milano. Il primo punto è stato oggetto del faccia a faccia che tra il Cavaliere e il coordinatore del Pdl e forzista della prima ora, Denis Verdini. Un incontro in cui il premier ha ribadito la totale fiducia e solidarietà al coordinatore del Pdl, indagato per corruzione, che più volte nel corso dell'incontro ha messo in chiaro la sua totale estraneità, tanto da voler andare di persona in Procura per chiarire ogni cosa. Piena fiducia che il premier ha voluto ribadire ancora una volta a Guido Bertolaso: «Vai avanti tranquillo e non ti preoccupare», gli ha ripetuto il premier in un colloquio avuto a Via del Plebiscito: colloquio al quale era presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Una stima incondizionata quella del Capo del governo che alimenta nel Pdl più di qualche suggestione, una di queste è che Berlusconi non abbia rinunciato all'idea di promuovere Bertolaso al rango di ministro.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 127 Data: 17-02-2010 Giornale di Brescia Berlusconi a Bertolaso: devi tener duro Il sottosegretario è stato sentito in Commissione alla Camera. Il premier è convinto che l' affare G8 sia una nuova manovra della magistratu

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 128 Data: 17-02-2010 Giornale di Brescia Salta la Protezione spa. Niente tasse nei territori colpiti Verso la fiducia sul dl emergenza. Franceschini: le modifiche non bastano. L'opposizione insiste: il sottosegretario si

Edizione: 17/02/2010 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Salta la Protezione spa. Niente tasse nei territori colpiti Verso la fiducia sul dl emergenza. Franceschini: le modifiche non bastano. L'opposizione insiste: il sottosegretario si dimetta ROMALa Protezione civile resterà un dipartimento e non sarà affiancata da una società per azioni: dopo gli annunci, il governo mette nero su bianco lo stop e con un emendamento a firma del relatore al decreto legge sulle emergenze cancella la norma varata a fine dicembre. Una scelta «opportuna» secondo il leader dell'Udc Casini, ma non sufficiente, osservano dal Pd e dall'Idv, a far cambiare opinione sul testo. Che insistono nel chiedere, sulla scia delle inchieste, anche le dimissioni di Guido Bertolaso. Deve lasciare subito, attacca Di Pietro, mentre più diplomaticamente il segretario dei Democratici Bersani lo invita a «assumersi le sue responsabilità». «Non si deve dimettere - taglia corto però il leader della Lega Bossi - perché va bene ed è bravo. Il problema era la privatizzazione». Privatizzazione che secondo la lettura di molti nella maggioranza non si sarebbe realizzata anche qualora si fosse andati avanti con la creazione della nuova spa, ma che comunque ormai è scongiurata del tutto grazie al voto della commissione Ambiente di Montecitorio. Per una norma che salta, una norma però arriva: l'Esecutivo ha, infatti, approfittato del «treno» rappresentato dal dl e a sorpresa ha deciso di introdurre la possibilità di sospendere le tasse, fino a 6 mesi, in tutti i territori colpiti dalle calamità naturali. Una misura che per essere attuata avrà bisogno di un decreto del Ministero dell'economia e sulla quale, secondo quanto si apprende, penderebbe qualche perplessità circa gli oneri. Il fronte delle coperture d'altro canto è sempre tra i più impegnativi da affrontare come dimostra la sorte toccata alla proposta, a firma del governo, che prevedeva l'esclusione ai fini del patto di stabilità interno delle spese degli Enti locali per i grandi eventi. Il decreto legge da oggi sarà comunque all'esame dell'Aula di Montecitorio e questo rappresenta l'ultimo spazio per eventuali modifiche dal momento che il testo deve tornare al Senato e deve essere convertito in legge entro la fine di febbraio pena la decadenza. E proprio i tempi stretti potrebbero indurre il governo a blindarne l'esame chiedendo la fiducia entro domani. D'altro canto la maggioranza non sembra intenzionata a cambiare ulteriormente il provvedimento dopo le modifiche decise durante i lavori in commissione che hanno riguardato diversi capitoli oltre quello della protezione civile spa Con un pacchetto di emendamenti governo-relatore infatti sono stati messi paletti al cosiddetto «scudo» per i commissari in Campania, si sono cancellati i poteri di vigilanza sulla Croce Rossa che inizialmente erano stati affidati al dipartimento guidato da Bertolaso, si è quantificato con esattezza il «prezzo» del termovalorizzatore di Acerra (355 milioni) e si è fatto un passo indietro sui commissari per le reti di energia che tornano a essere equiparati a tutti gli altri commissari straordinari del governo. Sostanzialmente, dice il capogruppo della Lega alla Camera Cota, «sono stati tolti tutti i punti su cui c'era contrasto» e dunque alle opposizioni, osserva, non resterebbe che votare sì. E invece per i Democratici è ancora troppo poco: «Non mi fido per niente - dice il segretario del Pd Bersani - del decreto sull'emergenza. E non mi fido di questo governo». Il decreto, «resta non condivisibile. Il governo - commenta anche il deputato dell'Udc Mauro Libè - contribuisca con noi a migliorare una legge che deve valorizzare la Protezione civile e non strumentalizzarla». Il decreto sulla Protezione civile contiene ancora «alcune cose che vanno modificate» e dunque il Pd si prepara a una lunga battaglia in aula. Franceschini, presidente dei deputati Pd, conferma che lo stralcio della Protezione civile spa «è una vittoria dell'opposizione», ma spiega che «ci sono altre cose che vanno modificate». Innanzitutto «l'equiparazione di disastri e grandi eventi». Franceschini afferma che gli altri nodi irrinunciabili sono «lo scudo palesemente incostituzionale, dalla previsione delle regole dell'emergenza per le carceri». «O queste cose cambieranno - spiega Franceschini - oppure andremo avanti con la nostra opposizione e utilizzeremo tutti i tempi che servono». E a chi gli chiede dell'ipotesi di porre la fiducia, dice: «Non possiamo impedirglielo, ma useremo tutti i tempi a disposizione».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 129 Data: 17-02-2010 Giornale di Brescia Frana si stacca dalla montagna: paura in Calabria

Edizione: 17/02/2010 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Ambiente Il dissesto idrogeologico

Frana si stacca dalla montagna: paura in Calabria Emergenza a Maierato: evacuate 2.300 persone E a San Fratello, in Sicilia, continua lo sgombero La frana staccatasi su Maierato, in Calabria, vista dall'alto VIBO VALENTIAUn paese fantasma: così si presenta Maierato, piccolo centro del vibonese, dopo l'evacuazione di tutti i 2.300 abitanti disposta dal sindaco Sergio Rizzo a causa di una frana enorme staccatasi l'altro ieri dalla collina che sovrasta il paese. Fantasma come San Fratello, il centro del messinese «svuotato» di 1.500 abitanti per un movimento franoso che ha lesionato decine di abitazioni. Una situazione aggravata dalle forti piogge La frana nel paese dei Nebrodi, però, sembra rallentare la sua marcia, come hanno rilevato ieri gli esperti del Dipartimento della Protezione civile. A Maierato, invece, la situazione è ancora tutta in evoluzione e l'esito sembra essere condizionato dal meteo. Se continuerà a piovere come ha fatto negli ultimi mesi, il rischio di nuovi crolli è concreto. E ieri ha piovuto per gran parte della giornata. Così come nel resto della Calabria, aggravando una situazione già drammatica che ha spinto la Giunta regionale a proclamare lo stato di calamità. Un'avvisaglia della frana, a Maierato, si era avuta lunedì mattina, quando la terra ha invaso la strada provinciale. È stata la salvezza per una famiglia che abitava in una casa di campagna. Il sindaco, per precauzione, ha chiuso la strada ed ha fatto evacuare l'abitazione, nonostante le resistenze degli abitanti. Adesso quella casa spunta dalle tonnellate di terra e roccia che si sono staccate dal costone ad una distanza di circa 200 metri dal punto in cui sorgeva. La Procura apre un fascicolo Una «colata», come l'hanno descritta gli abitanti del paese, che ha riempito tutta la vallata e sulla quale anche la Procura di Vibo vuole vedere chiaro, tanto da aprire un fascicolo contro ignoti. Sullo sfondo della frana si staglia il costone spezzato su un fronte di un paio di chilometri alla cui sommità si trova la parte alta del paese, con palazzi e costruzioni. Altre sono state lambite, a valle, dalla massa di terra. Una situazione che ha spinto, in mattinata, il sindaco Rizzo ad ordinare l'evacuazione di massa. Un nuovo movimento franoso, infatti, potrebbe portare a valle gli edifici che stanno sulla sommità, così come travolgere le palazzine che stanno a valle. E così, ieri, Maierato è apparso come un paese fantasma: strade deserte e finestre serrate in tutte le case. I soli segni di vita i lampeggianti delle auto delle forze dell'ordine e le divise di poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e agenti della Polizia provinciale che presidiavano le vie di accesso, controllando, casa per casa, che tutti se ne fossero andati. Gli sfollati sistemati nelle strutture pubbliche Uno scenario simile a quello di San Fratello, dove anche ieri è proseguito lo sgombero del paese. Gli abitanti delle case che rientrano nella «zona rossa» hanno fatto la fila davanti al pulmino adibito a ufficio dei vigili del fuoco per ottenere l'autorizzazione a rientrare in casa per prendere oggetti e masserizie da portare via. Operazioni che si sono svolte in un silenzio irreale. Lo stesso che si è «sentito» a Maierato. Per gli evacuati, la Prefettura ha messo a disposizione una serie di strutture, a cominciare dalla scuola allievi di polizia, che si trova a pochi chilometri da Maierato. È qui che hanno trovato posto 220 persone. Un'altra quindicina è stata sistemata nel palazzetto dello sport di Vibo, appositamente allestito e dove, in serata, è stata montata una cucina da campo della Protezione civile.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 130 Data: 17-02-2010 Giornale di Brescia Italia fragile : a rischio 7 Comuni su dieci

Edizione: 17/02/2010 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Italia «fragile»: a rischio 7 Comuni su dieci Problemi idrogeologici e scarsa attenzione al territorio. Palazzolo modello di prevenzione ROMASuona forte l'eco dell'allarme per la fragilità del suolo italiano: il territorio è a rischio sbriciolamento nel 70% dei comuni, di questi uno su quattro non sembra aver voglia di prendere delle iniziative, soprattutto nel campo della prevenzione. E in Calabria, come in Umbria, l'intera popolazione vive su una zona «rossa» in quanto a sicurezza idrogeologica che manca nel 100% dei comuni. La fotografia di una situazione così critica dal punto di vista idrogeologico è stata scattata appena nel dicembre scorso da Legambiente e dalla Protezione civile con lo studio «Ecosistema rischio 2009» nell'ambito di «Operazione fiumi» attraverso il monitoraggio di oltre 1.700 comuni classificati ad alto rischio dal Ministero dell'ambiente e dall'Upi, l'Unione delle Province italiane. Dallo studio emerge che il rischio frane e alluvioni interessa praticamente tutto il territorio nazionale: sono ben 5.581 i comuni a rischio idrogeologico, il 70% del totale dei «campanili» italiani, di cui 1.700 a rischio frana, 1.285 a rischio di alluvione e 2.596 a rischio sia di frana sia di alluvione. Sette comuni su 10 sono zone rosse: in particolare, le regioni con la più alta percentuale di comuni a rischio, pari al 100%, sono la Calabria con 409 comuni, l'Umbria con 92 comuni e la Valle d'Aosta con 74 comuni. Le Regioni con più «tenuta» sono la Puglia con il 19% (48 amministrazioni) dei comuni a rischio idrogeologico e la Sardegna con l'11% (42 comuni). Sono al nord i due comuni migliori nella prevenzione delle frane e delle alluvioni: a Canischio (Torino), e Palazzolo sull'Oglio (Brescia) cui va il primato nazionale di «Ecosistema rischio 2009» e la bandiera «Fiume sicuro». I peggiori sono sette comuni, soprattutto calabresi e campani, tra cui Acquaro (Vv), Polla (Sa), Quarto (Na), e Vejano (Vt) nel Lazio. Le migliori città sono Cagliari e Perugia, mentre non raggiunge la sufficienza Roma, e chiude la classifica Palermo. In questo contesto, secondo lo studio sono ancora troppe le amministrazioni comunali italiane che tardano a svolgere un'efficace ed adeguata politica di prevenzione, informazione e pianificazione d'emergenza: oltre un comune su quattro non fa praticamente nulla per prevenire i danni derivanti da alluvioni e frane. Delle 1.485 amministrazioni locali italiane, nel 79% dei comuni sono presenti abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio frana e nel 28% dei casi sono presenti in tali zone interi quartieri. Migliore è la situazione per l'organizzazione del sistema locale di protezione civile. L'82% dei comuni si è dotato di un piano di emergenza in caso di frana o alluvione.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 131 Data: 17-02-2010 Giornale di Brescia In cinquant'anni i fenomeni franosi sono stati mezzo milione

Edizione: 17/02/2010 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano In cinquant'anni i fenomeni franosi sono stati mezzo milione ROMAIn 50 anni sono stati censiti quasi 470.000 fenomeni franosi in Italia per un totale di circa 20.000 km2, pari al 6,6% dell'intero territorio nazionale. Dal dissesto è colpito quasi il 70% dei comuni: 5.581 su un totale di 8.101. Sono gli ultimi dati disponibili sul fenomeno frane contenuti nel Rapporto sulle frane in Italia, realizzato dall'ex Apat, l'Agenzia per la protezione dell'Ambiente (ora confluita nell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione dell'ambiente), Regioni e Province Autonome. Ma uno dei dati più significativi è quello diffuso ieri dal Wwf e che riguarda una delle regioni più colpite, la Calabria, dove in una settimana sono state registrate 200 frane. I numeri parlano di 470mila frane in 50 anni; 70% comuni colpiti da dissesto pari a 5.581 comuni su un totale di 8.101; 20.000 Km2 pari al 6,6% dell'intero territorio nazionale. Le province con più elevato indice di franosità in Italia sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino, Ancona. Quanto al pericolo, le frane statisticamente, rappresentano dopo i terremoti, le calamità naturali che causano il maggior numero di vittime e danni a centri abitati, infrastrutture, beni ambientali, storici e culturali. Quelle che si muovono più velocemente, come i crolli e le colate rapide di fango e detriti, oltre a quelle che coinvolgono ingenti volumi di roccia o terreno, causano i danni più ingenti. Dal secondo dopoguerra ad oggi gli eventi che hanno causato più danni sono stati la crisi idrogeologica nel Salernitano dell'ottobre del 1954, la catastrofe del Vajont dell'ottobre del 1963 e la frana in Val di Stava del luglio del 1985, rispettivamente con 297, 1917 e 269 morti; le colate rapide del 5 maggio del 1998 a Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e a S. Felice a Cancello con 153 morti. Complessivamente le vittime di eventi franosi sono stati più di 2.500 in mezzo secolo: una media superiore ai 4 morti al mese. Secondo lo studio «Ecosistema rischio» di Legambiente e Protezione Civile svolto su 550 comuni tra quelli classificati a «elevato rischio idrogeologico», in 9 comuni su dieci ci sono abitazioni costruite in aree a rischio (il 100% in Campania e Calabria) mentre in 5 su dieci sono in zone pericolose anche gli insediamenti industriali. Tornando all'attualità, altri casi, oltre a Maierato e San Fratello, stanno creando allarme. Ad esempio, la frana di Montaguto, in Campania, che minaccia i binari della tratta ferroviaria Roma-Napoli-Bari e ha già interrotto tutti i collegamenti interni tra la provincia di Avellino e quella di Foggia. La frana si estende per oltre due chilometri e il movimento, a fasi alterne e con pochi interventi di contenimento o messa in sicurezza, dura ormai da quasi cinquant'anni. Un'altra frana, provocata dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi, ha ostruito ieri sera parte della carreggiata della Statale Adriatica tra Fosso Sejore e Pesaro. Una corsia è stata chiusa al traffico e in serata si stava valutando l'ipotesi di chiudere del tutto la strada. Ancora in Calabria, l'Anas ieri sera ha chiuso temporaneamente al traffico la corsia nord del tratto dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria compreso tra gli svincoli di Falerna (Catanzaro) e Rogliano (Cosenza). Motivo: verifiche tecniche sui versanti che costeggiano l'autostrada in seguito all'accertamento di alcuni dissesti.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 132 Data: Estratto da pagina: 16-02-2010 Il Giornale di Vicenza 57 L'art. 16 del Ddl prevede la costituzione di una società per azioni di interesse nazionale...

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L'art. 16 del Ddl prevede la costituzione di una società per azioni di interesse nazionale Martedì 16 Febbraio 2010 CRONACA, e-mail print L'art. 16 del Ddl prevede la costituzione di una società per azioni di interesse nazionale denominata “Protezione Civile Servizi S.p.A.”. Sul Corriere della Sera il direttore Ferruccio De Bortoli, dopo aver dato atto che l'emergenza ha bisogno di procedure snelle e decisioni rapide, afferma: «Ma non giustifica il moltiplicarsi di filiere autodifferenziali, sottratte a qualsiasi controllo, nelle quali fatalmente chi ha solo il senso degli affari finisce per prevalere e mortificare i tanti volontari animati da spirito di servizio. Troppi strumenti straordinari danno un senso di inutilità alle gestioni ordinarie. Per queste ragioni, il disegno di legge sulla creazione della Protezione Civile S.p.A. va ritirato o rivisto». Sulla stessa lunghezza d'onda si sono schierati, con enfasi, i principali esponenti dell'opposizione, con previsioni apocalittiche da parte dell'on.le Di Pietro, proclami dell'on.le Finocchiaro, che chiama a raccolta i componenti del suo partito affinché intervengano tutti nella discussione parlamentare per opporsi al misfatto etc. etc.. Il tema ricorrente, insomma, considera la S.p.A. Protezione Civile come una scorciatoia per evadere i controlli, combinare pastette e far vincere le gare d'appalto a chi fa comodo. Tuttavia, se si va a leggere il testo del decreto legge n. 195, si potrà verificare che al comma 5 bis dell'art. 16 del testo inviato alla Camera è previsto: «La società, laddove affidi a terzi lavori, forniture e servizi, applica le disposizioni del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al decreto legislativo 12/4/06 n. 163, nonché i principi comunitari in materia di parità di trattamento, trasparenza, concorrenza e non discriminazione». Dunque il D.L. prevede espressamente (probabilmente non ci sarebbe neppur stato bisogno di scriverlo) che la S.p.A. dovrà contrattare con terzi come fa qualsiasi altra Amministrazione dello Stato, con tutti i limiti, le salvaguardie ed i controlli del caso. V'è un'eccezione, poiché il comma 12 del medesimo articolo afferma che la società è sottoposta al controllo successivo sulla gestione da parte della Corte dei Conti, a sensi della legge 14/1/94 n. 20, essendo così esonerata da un controllo preventivo di legittimità. Ciò, però, era già previsto oltre ad essere necessario dalla vigente legislazione sulla Protezione Civile cosicché non è il decreto legge n. 195 a dover essere criticato, bensì il corpus legislativo creato in precedenza. Si dirà che l'ambito di intervento della Protezione Civile è stato eccessivamente allargato, osservazione da condividere ma, anch'essa, non riguarda la S.p.A., bensì la normativa già vigente, che a tutti i governi succedutisi ha fatto comodo. Queste considerazioni fanno capire che la Pubblica Amministrazione stenta enormemente ad effettuare i propri interventi, in via ordinaria. Questo, dunque, è il punto nevralgico su cui intervenire cosicché, al di là delle sorti della S.p.A., quel che si vorrebbe effettivamente sapere è perché la Pubblica Amministrazione sia così inefficiente, in materia di appalti ed opere pubbliche, poiché i controlli si moltiplicano, ma la corruzione resta. Aspettiamo di sapere dai partiti politici cosa intendono fare in proposito.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 133 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it Stralciato l'articolo sulla Protezione civile spa E niente tasse per sei mesi in caso...

articolo di martedì 16 febbraio 2010

Stralciato l'articolo sulla Protezione civile spa E niente tasse per sei mesi in caso di calamità di Redazione

Via libera della Commissione ambiente della Camera al decreto emergenze: soppresso gran parte dell'articolo 16 del provvedimento. Bertolaso: "L'importante è che non sia cancellata la Protezione civile". Domani il testo approda in aula Roma - Via libera della commissione Ambiente di Montecitorio al decreto emergenze: la Commissione ha approvato tutti gli emendamenti del relatore e del governo, sopprimendo le norme sulla Protezione civile S.p.a. Il decreto approderà domani in aula. Bertolaso: non c'era struttura aggiuntiva "L'importante è che non sia cancellata la Protezione civile, punto. La Spa era una struttura aggiuntiva, non c'era nessuna trasformazione come qualcuno continua a dire". Lo ha detto Guido Bertolaso dopo il via libera della commissione Ambiente della Camera al decreto sulle emergenze, da cui è stata eliminata la norma che istituiva la Protezione civile Spa. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha aggiunto che la Spa "doveva essere solo una struttura di servizio per rendere la protezione civile, quella vera, più agile, più funzionale, più concentrata sulle vere attività di propria competenza". Quanto ai lavori della commissione ha commentato: "È andata bene", mentre ha risposto negativamente a chi gli chiedeva se ritenesse una sfiducia nei suoi confronti proprio la cancellazione della norma sulla Spa. Calamità, stop tasse per 6 mesi Sospensione per sei mesi delle tasse in tutte le zone colpite da situazioni di calamità. È quanto prevede un emendamento del relatore al decreto emergenze, Agostino Ghiglia, presentato in commissione Ambiente. Illustrando le dieci proposte di modifica presentate, tra cui la soppressione della Protezione civile Spa, l'esponente del Pdl ha spiegato che "la modifica fondamentale e importantissima è quella che prevede che vengano sospesi per sei mesi i tributi dove si registrano situazioni di calamità". Eliminato lo "scudo penale" Sarà cancellato il cosiddetto "scudo penale" per i commissari impegnati nella gestione dell'emergenza rifiuti in Campania - una delle parti più contestate dall'opposizione - anche se Ghiglia ha detto che resterà uno "scudo amministrativo e civile". Eliminata anche la vigilanza sulla Croce rossa, mentre restano riconfermate le competenze della Protezione civile sulle carceri e un altro punto contestato dall'opposizione, le 120 assunzioni che avrebbero dovuto essere legate alla nascita della spa. Bonaiuti: niente Spa, decisione della maggioranza "Mi sembra che come al solito la sinistra voglia prendersi un merito che non le appartiene. Siamo stati noi per primi a ripensare l'articolo 16 del provvedimento già da domenica scorsa e tutto è stato rimesso nelle mani del Parlamento che deciderà il da farsi". Lo ha detto a Uno Mattina (Rai Uno) il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Casini: opportuna marcia indietro È "quanto mai opportuna" la "marcia indietro" del governo sulla scelta di trasformare la Protezione civile in Spa. Lo dice il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, ribadendo la posizione del partito sulla vicenda: "Sì a strumenti eccezionali" per fronteggiare le emergenze, ma "senza vanificare i controlli". Casini ripete anche che "finché non ci saranno prove serie" non dovrà esserci alcuna "ghigliottina" per il capo della Protezione civile. Franceschini: misura insufficiente "Lo stralcio dell'Spa è una vittoria dell'opposizione, ma non è sufficiente. Nel decreto permangono problemi di costituzionalità e di merito". Lo dice Dario Franceschini, presidente deputati Pd, che aggiunge: "Ho sentito gli altri gruppi dell'opposizione e siamo pronti a ridurre drasticamente il numero degli emendamenti, purchè vengano portati al confronto e al voto in aula. Di fronte a questa proposta il maxi-emendamento e la fiducia sarebbero semplicemente uno strumento per tenere insieme una maggioranza a pezzi".

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Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 134 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it Il caso Scandali e ritardi, la Protezione civile che piaceva alla sinistra

articolo di martedì 16 febbraio 2010

di Stefano Filippi

Mentre su Guido Bertolaso si stanno abbattendo le montagne di fango che egli per anni aveva spalato, riemerge dagli scavi la Protezione civile modello centrosinistra, così come la vollero i vari governi Dini, Prodi, D'Alema, Amato. Una struttura targata Franco Barberi, vulcanologo dell'università di Roma reinventato come uomo-emergenza in quanto consulente scientifico in materia di rischi naturali della regione Emilia Romagna. Il curriculum scientifico di questo toscanaccio nato a Forte dei Marmi, con un passato nel Pci (poi abbandonato), era corposo. Ma vantare una buona carriera accademica e possedere la tessera giusta non significa automaticamente essere capace di coordinare gli interventi nelle situazioni eccezionali. La Protezione civile ai tempi del centrosinistra era una struttura dai contorni incerti. Prima dipartimento della presidenza del Consiglio, poi agenzia dipendente dal ministero dell'Interno. Barberi fu sottosegretario (dal 1995 al 2000) e successivamente direttore dell'agenzia (fino al 2001) soppressa da Silvio Berlusconi. Il quale fu aspramente criticato dal centrosinistra per aver ridato forza a una struttura declassata e aver sostituito il povero Barberi, passato da un disastro all'altro sempre in sella e sempre perfettamente in ordine, affezionato a cravatta e brillantina quanto Bertolaso lo è alle casacche blu col tricolore della protezione civile. Anno 1998, terremoto sull'Appennino tra Marche e Umbria. Il numero di morti fu limitato ma enormi i danni alle case e al patrimonio artistico e architettonico: la basilica francescana di Assisi crollata, decine di località storiche distrutte, migliaia di persone senza tetto. Sulla ricostruzione il centrosinistra ha costruito un mito perché a Palazzo Chigi c'era Prodi, al Viminale Napolitano, nelle regioni due presidenti rossi. Dopo 13 anni, il centro storico di Nocera Umbra è ancora chiuso, transennato e ingombro di macerie. I terremotati hanno dovuto fare i mutui per ricostruirsi le case, gli sfollati sono ancora migliaia, costretti a vivere nei container come nella piccola località di Giove in Valtopina o nei prefabbricati che ormai formano veri quartieri periferici di molti paesi, spesso più vitali delle zone più vecchie e caratteristiche ma ancora in abbandono. Perfino Assisi è ancora punteggiata di gru e cantieri. E molti lavori sono da rifare: le fogne perdono, i cavi non si collegano, i contenziosi tra consorzi, comuni, imprese e privati cittadini dilagano. In quello stesso anno scoppiò lo scandalo dei Canadair, gli aerei antincendio della protezione civile. Apparecchi acquistati e lasciati in parcheggio a Ciampino mentre il Sud bruciava. Barberi aveva trasferito, a trattativa privata, la gestione dei velivoli dalla Sisam alla Sorem, tra le proteste dei piloti. Su questa vicenda furono aperte due inchieste, una dei carabinieri del Nucleo ecologico e l'altra della Guardia di finanza. Era intervenuta anche la Corte dei conti perché, per supplire alle carenze della nuova società appaltatrice del servizio, lo Stato aveva dovuto spendere 21 miliardi di vecchie lire non previsti. Denaro di cui fu chiesto conto proprio a Barberi e altri dirigenti della protezione civile di allora. Senza contare le polemiche che accompagnarono quattro elicotteri del Dipartimento, gestiti dal Cai, spesso impiegati per «viaggi istituzionali» a Forte dei Marmi, Vulcano, Stromboli, Pantelleria: un utilizzo che aveva provocato le dimissioni di Bertolaso, indignato, da capo del Dipartimento in contrasto con Barberi, che era il sottosegretario. Ma il vulcanologo prestato alle emergenze è ricordato soprattutto per la sciagurata gestione della missione Arcobaleno, il grande programma di aiuti alle popolazioni di Albania e Kosovo voluto dal premier Massimo D'Alema, che pure vi aveva inviato truppe e piombo. Era il 1999: alla gente bombardata finiva una minima parte degli aiuti umanitari raccolti in tutta Italia. Il resto marciva chiuso in 700 container fermi nel porto di Bari. Il campo profughi di Valona veniva saccheggiato senza che gli uomini di Barberi intervenissero. La gara di solidarietà era finita in un'orgia di sprechi e ruberie, che D'Alema insisteva a definire come «scandalo inventato» mentre Barberi difendeva la limpidezza dell'operato suo e dei suoi. Sulla missione Arcobaleno quattro magistrature (penale, civile, contabile e militare) aprirono 15 inchieste. Barberi fu indagato con altre 25 persone, furono arrestati il capo missione e i responsabili dei campi profughi. Si scoprirono registri contraffatti, irregolarità nella gestione dei soldi, connivenze con la malavita balcanica. La procura di Bari ricostruì giri di

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 135 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it Il caso Scandali e ritardi, la Protezione civile che piaceva alla sinistra

tangenti nella fornitura di vestiario per i vigili del fuoco e ipotizzò addirittura finanziamenti illeciti a partiti compresi i Ds, di cui furono indagati due parlamentari. La protezione civile di Barberi assomigliava sempre più a un gigantesco comitato d'affari. Che successe allora? Che il centrosinistra pugliese, feudo elettorale di D'Alema, decise di offrire una candidatura al coraggioso pm che indagava proprio l'uomo di D'Alema. Quel magistrato era Michele Emiliano, ora sindaco acclamatissimo di Bari. Il fascicolo (che ipotizzava reati come associazione per delinquere, peculato, truffa, falso, attentato contro organi costituzionali, concussione, corruzione) passò al collega Marco Dinapoli che dovette ripercorrere la vicenda dall'inizio. Il 30 ottobre 2008 (nove anni dopo i fatti, evviva il processo breve) 17 persone sono state rinviate a giudizio, tra cui Barberi e i suoi uomini di fiducia. Il processo è in corso. Per quattro indagati è già intervenuta la prescrizione. Che, di questo passo, arriverà anche per il vulcanologo di fiducia di D'Alema. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 136 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it G8, il gip: "Arrestati restano in cella" Bertolaso: "Continuo. Come richiesto"

articolo di martedì 16 febbraio 2010

G8, il gip: "Arrestati restano in cella" Bertolaso: "Continuo. Come richiesto" di Redazione

Balducci, Anemone e Della Giovampaola, fermati per l'inchiesta sugli appalti, rimangono in cella. Lo ha deciso il magistrato Lupo. Ricorreranno al Riesame. Nel pomeriggio vertice delle procure a Perugia. Il sottosegretario: "Mi hanno chiesto di restare e io resto. Voglio essere interrogato per chiarire". Bossi: "Non deve dimettersi, è bravo" Roma - Avanti. Fino a nuovo ordine. "Guido Bertolaso per il momento è dimissionario, ma visto che il governo gli ha respinto le dimissioni, continua a fare il suo mestiere e il suo dovere. Dopodichè domani vedremo". Lo ha detto lo stesso capo della Protezione civile al termine dell'audizione in commissione Ambiente alla Camera. "Non si deve dimettere, perchè bravo è bravo, va bene - gli ha sbuto fatto eco il ministro delle Riforme, Umberto Bossi - il problema era la privatizzazione della Protezione civile". Bertolaso: "Voglio essere interrogato" "Vorrei farmi subito interrogare, ma non so da chi. La procura di Firenze non è competente e sembra che i magistrati di Perugia non abbiano ancora le carte. Voglio subito chiarire la mia posizione". Bertolaso, durante la sua audizione, ha parlato anche della sua vicenda personale. "Sono sereno - avrebbe spiegato il numero uno della Protezione civile secondo quanto viene riferito da chi era presente -, ho spiegato al presidente del Consiglio di essere pronto a rimettere il mio mandato. Mi hanno detto di continuare a lavorare". Il sottosegretario alle Emergenze, riferiscono le stesse fonti, avrebbe spiegato che il ruolo di guida della Protezione civile è molto delicato e non può rimanere "vacante". Ieri per esempio - ha sostenuto Bertolaso - c'era il pericolo delle frane, bisogna continuamente lavorare alle emergenze.

Bossi: "Bertolaso vada avanti" Interpellato dai giornalisti in Transatlantico, il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, ha assicurato: "Bertolaso va bene, è bravo. Il problema era la privatizzazione della Protezione civile". Secondo il leader leghista, infatti, le inchieste sul G8 alla Maddalena non avranno alcuna ripercussione sul consenso del centrodestra alle prossime elezioni regionali: "Noi vinceremo ugualmente". Poi ha concluso: "Io non vedo una nuova Tangentopoli". Gli indagati restano in carcere Restano in carcere gli arrestati per l'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi. Lo ha deciso il gip di Firenze Rosario Lupo, respingendo le richieste di revoca delle misure cautelari in carcere. La richiesta di revoca era stata presentata dalle difese di Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola (il quarto arrestato è Fabio De Santis). Intrattenendosi brevemente con i giornalisti il gip Lupo ha spiegato che "permangono tutte le esigenze di custodia cautelare. Resta valida l'ordinanza". Pericolo di fuga Nell'ordinanza che respinge le scarcerazioni il gip Lupo spiegherebbe che anche all'esito degli interrogatori non sarebbero stati apportati nuovi elementi tali da contrastare con quanto contenuto nella misura cautelare. Rimarrebbero le esigenze cautelari che avevano portato agli arresti: il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Ricorso al Riesame Hanno fatto tutti ricorso al tribunale del Riesame i tre arrestati dell'inchiesta sul caso G8 alla Maddalena detenuti a Regina Coeli. Al tribunale del riesame di Firenze, cui si era già rivolto nei giorni scorsi De Santis, i tre indagati detenuti a Roma chiedono la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare o, in subordine, una misura meno afflittiva. L'udienza dei giudici fiorentini competenti sulla legittimità dei provvedimenti restrittivi sarà fissata per la settimana prossima. Vertice a Perugia Oggi pomeriggio si è tenuto, nel capoluogo umbro, il vertice tra i magistrati della procura di Perugia e di Roma riguardo all'inchiesta sugli appalti per il G8. Nessuna decisione sull'eventuale competenza della magistratura di Perugia anche sull'indagine della procura di Roma sui Grandi eventi. Nel vertice di oggi gli inquirenti dei due distretti giudiziari hanno esaminato gli incartamenti e si sono scambiati informazioni, ma ancora non è stato stabilito se sussista una connessione tra i fatti esaminati dalla procura di Firenze, poi inviati nel capoluogo umbro in seguito al coinvolgimento nell'inchiesta del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, e quelli oggetto di accertamenti nella

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 137 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it G8, il gip: "Arrestati restano in cella" Bertolaso: "Continuo. Come richiesto" capitale. Proprio in relazione alla posizione di Toro i pm della capitale Sergio Colaiocco e Assunta Cocomello sono stati anche sentiti come persone informate dei fatti dai colleghi perugini. Balducci, Della Giovampaola e le Iene Nei giorni in cui esplodeva lo scandalo sugli sprechi per la costruzione di impianti per i Mondiali di Nuoto il 25 aprile 2009 Angelo Balducci e Mauro Della Giovampaola (direttore e funzionario del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi), commentavano al telefono un servizio trasmesso il giorno prima da Le Iene relativo ai ritardi sui lavori. È quanto si legge in una delle informative del Ros allegate all'ordinanza di custodia cautelare. DELLA GIOVAMPAOLA: ...l'hai visto il programmino su Le Iene ieri sera? BALDUCCI: no, che hanno fatto? DELLA GIOVAMPAOLA: ...i Mondiali di Nuoto BALDUCCI: ...si ...sapevo ... come l'hanno montata? DELLA GIOVAMPAOLA:...hanno prima fatto un giro su tutti i cantieri...evidentemente andandoci all'ora di pranzo .. dove c'erano due operai a cantiere sdraiati per terra... tutti non italiani... chiedevano le date.... dice 'noi sappiamo che dobbiamo finire il prossimo anno'... chi gli ha risposto 2011... poi sono andati al Foro Italico ed hanno risposto che vanno in ferie il 1 di luglio e poi riattaccano a settembre... poi hanno intervistato il presidente organizzatore... BALDUCCI: che hanno detto? DELLA GIOVAMPAOLA: ...'questo non lo dovete chiedere a me... non sono io la Struttura deputata a fare queste cose... io sicuramente mi costituirò parte civile se ci dovessero essere cose che non vanno... questo è sicuro ... lo potete scrivere adesso... io mi occupo di altre cose non di queste'... poi sono andati in via della Ferratella ed hanno trovato il commissario... BALDUCCI: ...che m'hanno detto che era un pò in difficoltà DELLA GIOVAMPAOLA: ...sì... ha cominciato a parlare di stralci... controstralci...di cose ... di qua di là... insomma .. l'hanno ridicolizzato al massimo BALDUCCI: cioè l'hanno montato in maniera un po'... DELLA GIOVAMPAOLA:... sì sì... proprio... è visibile su internet ... vai te lo faccio vedere BALDUCCI: siccome lui diceva di avergliene cantate quattro DELLA GIOVAMPAOLA:... non mi sembra... dall'esito...(omissis) Nel servizio della Iene allegato all'informativa del Ros veniva denunciato come quattrocento milioni di Euro erano stati stanziati per cinque maxi impianti dove la parte del leone era fatta dal nuovo Palazzo dello Sport progettato dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava che avrebbe dovuto essere completato in due tranche: entro i Mondiali la parte del nuoto, l'anno dopo l'impianto della pallavolo. E come invece i lavori per questi impianti erano appena iniziati e il loro utilizzo per i Mondiali sarebbe stato pressochè impossibile.

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Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 138 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it L'imbarazzo di Bersani per le lettere a Guido

articolo di martedì 16 febbraio 2010

di Francesco Cramer

RomaPizzicato sul caso Bertolaso, Bersani avrebbe bisogno dell'intervento della Protezione civile gestione Bertolaso: organizzazione, coordinamento, rapidità ed efficienza. Nessuna catastrofe per il segretario del Pd, s'intende: soltanto un diluvio di imbarazzo per la chicca scovata e pubblicata ieri dal Giornale. Bersani, che forse per colpire il premier ora chiede che Bertolaso faccia «un passo indietro», nel 2007 pregò che lo stesso Bertolaso facesse un passo avanti verso il ministero dello Sviluppo economico da lui guidato. Oggi il leader del Pd critica la gestione della Protezione civile: troppo fumosa la distinzione tra grandi eventi ed emergenze, troppi poteri a questo Bertolaso con evidenti limiti di trasparenza. Ieri tuttavia pregava perché lo stesso Bertolaso gestisse pure il convegno mondiale dell'energia, in programma a Roma. Ma mica una richiestina così, en passant: nella prima lettera Bersani chiese al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta di attivarsi. Secco rifiuto anche perché, si legge nella risposta di Bertolaso, non s'è «rilevata l'assoluta necessità di prevedere una norma derogatoria finalizzata a consentire l'utilizzo di mezzi e poteri di carattere straordinario». In pratica, l'evento può benissimo essere gestito dagli organi competenti in via ordinaria. Ma Bersani mica si mette il cuore in pace: insiste, riprende carta e penna attraverso il suo capo di gabinetto e chiede: «In considerazione della rilevanza dell'evento, al fine di garantirne la miglior riuscita e, al tempo stesso, i relativi aspetti di sicurezza, si ribadisce la richiesta... che il XX congresso mondiale dell'energia venga dichiarato “Grande Evento Nazionale”». Insomma, Bersani pietiva l'aiuto di Bertolaso manco stesse organizzando il G8 dell'emergenza o dovesse affrontare un cataclisma mentre oggi ne invoca la cacciata. Preso in castagna, il segretario del Pd tentenna e prova a contrattaccare: «Capiamo la volontà del Giornale di difendere Bertolaso ma creare un caso su una richiesta di Bersani non c'entra nulla con quello di cui si sta discutendo». Attraverso il responsabile comunicazione del partito, il leader del Pd sostiene che «era utile in occasione di un grande evento il contributo e il supporto della protezione civile in termini di accoglienza e sicurezza, che andava garantita vista la presenza di primi ministri, ministri economici e membri del Ceo delle maggiori imprese europee». Ma la protezione è diventata (in)civile se il manico è Berlusconi. Così, anche ieri, Bersani è tornato a chiedere le dimissioni del forse ingrato Bertolaso: «Se non le dà, bisognerà chiederle, come un comportamento di stile, non come un'imputazione». E ancora: «Si è creato un meccanismo di evidenze per cui la gestione di emergenze è stata fatta con dei limiti evidenti di trasparenza. Si dice, e non ho motivi per dubitarne, che Bertolaso è una persona seria. Ma il buon nome della protezione civile richiederebbe un passo indietro». Una posizione, questa, non condivisa da tutto il partito visto che il senatore Marco Follini sconfessa il suo leader: «Secondo me non dovrebbe dimettersi». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 139 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it «Bertolaso mi usò come 007 contro gli sprechi del G8»

articolo di martedì 16 febbraio 2010

di Emanuela Fontana

Lo scienziato fu inviato già nel 2008 alla Maddalena: «Il capo dipartimento era preoccupato: costi gonfiati fino a 600 milioni»

nostro inviato a Pavia È il terzo uomo della Maddalena. Dopo Angelo Balducci e Fabio De Santis, assunse la guida dei cantieri del G8 dall'ottobre del 2008. Ma già alcuni mesi prima di quella data fu inviato in Sardegna da Guido Bertolaso proprio per «indagare» sui lavori. Il prezzo delle opere era più che raddoppiato raggiungendo la spaventosa cifra di 600 milioni di euro. E il professor Gian Michele Calvi, ingegnere sismologo e direttore dell'Eucentre di Pavia, fu chiamato con un obbiettivo: ridurre i costi, controllare le anomalie. Calvi accetta di parlare con Il Giornale nel suo studio all'Eucentre, centro di eccellenza mondiale per lo studio dell'ingegneria applicata ai terremoti. E risponde anche sugli appalti dell'Aquila: è il coordinatore del progetto Case delle nuove palazzine antisismiche. Nell'inchiesta di Firenze sulla Protezione civile, che ha portato all'arresto dei suoi predecessori Balducci e De Santis, non è indagato. Professor Calvi, quando è stato nominato dal governo «soggetto attuatore» del cantiere del G8 alla Maddalena? «Il 31 ottobre del 2008». In sostituzione di Fabio De Santis? «Esatto. La prima volta alla Maddalena ero andato però a giugno del 2008». Come mai? «Bertolaso mi aveva chiesto di svolgere una ricognizione. Voleva sapere se ritenevo possibile che le opere fossero concluse entro il tempo necessario e se tutte le carte erano a posto». Poi cosa accadde? «Ripresi a occuparmi della Maddalena alla fine di agosto. In un ruolo non ufficiale». Cosa intende per non ufficiale? «Dovevo controllare e verificare quello che stava accadendo». Perché Bertolaso chiamò lei? «Alla base c'è un rapporto di stima e di fiducia». Ebbe l'impressione che il capo della Protezione civile avesse dei sospetti sui lavori e sulle imprese? «La situazione non sembrava perfettamente sotto controllo sotto il profilo economico». Lei era quindi uno 007 per conto di Bertolaso? «Diciamo di sì». Com'era la situazione economica del cantiere il 31 ottobre 2008? «L'importo complessivo era salito a 616,5 milioni di euro, contro i 291 milioni stanziati in base ai progetti preliminari». E il suo predecessore De Santis come stava gestendo questa esplosione dei costi per il G8? «De Santis chiedeva alle imprese che si rispettasse l'importo di spesa iniziale, ma fece proseguire i lavori. Una scelta per me pericolosissima, perché si rischiava di costruire opere che si sarebbero bloccate all'improvviso in assenza di finanziamenti». E Bertolaso come reagì? «A ottobre inviò una lettera a De Santis e a Della Giovampaola chiedendo massimo rigore nell'utilizzo delle risorse e una rimodulazione degli interventi». Cioè il capo della Protezione civile già nell'ottobre del 2008 era preoccupato? «Chiese di sospendere tutti gli ordinativi per una decina di giorni, affinché si controllasse quello che stava avvenendo». Lei come iniziò il suo lavoro ufficiale? «Chiesi conto di ogni spesa». Calvi mostra alcune carte, decine di lettere inviate alle imprese: «Si chiede di certificare prezzo fornitura basalto nero;

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 140 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it «Bertolaso mi usò come 007 contro gli sprechi del G8»

impegno di manodopera eccessivo; il prezzo non è congruo». Contestava anche il prezzo del basalto? «Tutto, ogni voce». Come fu il suo rapporto con le imprese del cantiere? «Ci fu una dialettica molto forte, un braccio di ferro duro. Abbiamo subito contestato moltissimi aspetti di contabilità». Di quanto riuscì a ridurre i costi? «Li abbiamo portati a circa 380 milioni». E come erano stati gonfiati i prezzi dei lavori fino a 600 milioni di euro? «Erano state inserite opere non previste dai progetti preliminari». Per esempio? «Un centro benessere, che abbiamo eliminato». Una Spa! (Ride) «Sì una Spa... Poi un ponte e una strada che non erano necessari». Cioè le imprese volevano aggiungere alla Maddalena un ponte e una strada inutili, a loro piacimento? «Non inutili ma non necessari». Altri esempi? «Abbiamo ridotto i compensi dei funzionari statali». E poi su cosa siete intervenuti? «Abbiamo ridotto alcune maggiorazioni di costi, previste dal contratto, ma che le imprese volevano applicare a tutto, anche all'illuminazione dei cantieri, per esempio». Cioè volevano guadagnare qualcosina anche sulle luci? «Sia chiaro che non considero questo come un atto criminale. L'impresa diciamo che... ci prova. Ma siamo intervenuti». Ha avuto l'impressione che qualcuno, di quelle imprese, volesse compiacerla per altri fini? «No, credo che le imprese si rendano conto di chi si trovano di fronte». Lei oltretutto era un tecnico, un alieno. «Nessun tentativo di corruzione, a meno che si considerino corruzione due bottiglie di vino a Natale». Le sono state offerte ville lussuose per l'alloggio? «Quando andavo alla Maddalena, stavo in albergo». Ebbe rapporti con gli Anemone? «No, perché avevo rapporti solo con chi era sul posto». Per essere efficienti bisogna procedere sempre per trattativa privata? «A mio parere sarebbe meglio cambiare le procedure ordinarie, basterebbe fare riferimento alle norme europee. Più le norme sono complicate e più c'è spazio per chi vuole raggirarle». All'Aquila come avete proceduto nel cantiere delle case antisismiche? «Con regolare bando, la trattativa privata è stata utilizzata solo per lavori minori. Abbiamo solo imposto tempi strettissimi per presentare le offerte. Con i tempi normali a quest'ora non avremmo costruito nemmeno una casa». Può testimoniare che non ci sono stati favoritismi negli appalti dell'Aquila? «Metto le mani sul fuoco». Ci sono state pressioni nelle settimane precedenti la gara? «Sono circolate voci ma non ne conosco la provenienza». Lo sa che lei è l'unica persona ad aver avuto a che fare con il cantiere della Maddalena che non è stato raggiunto da avviso di garanzia? «Devo fare gli scongiuri?». È un santo? «Magari lo sono e non lo so». © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 141 Data: 17-02-2010 Il Giornale.it Calabria, frana a Maierato: 2.300 gli evacuati Allarme di Loiero: "La Regione sta...

articolo di martedì 16 febbraio 2010

Calabria, frana a Maierato: 2.300 gli evacuati Allarme di Loiero: "La Regione sta crollando" di Redazione

Allarme pioggia in Calabria. Evacuazione in massa di tutti gli abitanti di Maierato, paese di 2.300 persone in provincia di Vibo Valentia: un intero costone della montagna che si trova a ridosso del centro è franato. Allestiti diversi punti raccolta. Sfogo del governatore Vibo Valentia - L'evacuazione in massa di tutti gli abitanti di Maierato, paese di 2.300 persone in provincia di Vibo Valentia, è in corso da questa mattina, dopo che ieri un intero costone della montagna che si trova a ridosso del centro è franato mettendo in pericolo numerose abitazioni. I punti raccolta per gli sfollati La decisione è stata presa a scopo precauzionale dal sindaco, Sergio Rizzo, che ha definito lo scenario "apocalittico". "La frana - ha detto il sindaco - minaccia una parte importante del paese e vista l'incertezza delle condizioni meteo abbiamo deciso di non rischiare". Le prime 300 persone sono state allontanate dalle loro abitazioni già ieri sera, ma da stamani è cominciato lo sgombero di tutto il paese. Gli sfollati saranno sistemati nella scuola di polizia e nel palazzetto dello sport di Vibo Valentia. Inoltre sono stati allestiti punti di raccolta in varie scuole dei paesi della provincia. La commissione grandi rischi La commissione nazionale grandi rischi farà un sopralluogo a Maierato in tarda mattinata per verificare lo stato della frana. Per fronteggiare la situazione, la prefettura ha predisposto centinaia di posti letto e dalla protezione civile sono giunti quattro tir carichi di letti. Delle 370 persone evacuate già da ieri sera, solo una cinquantina hanno comunque richiesto assistenza e sono stati sistemati nella scuola di polizia. Tutti gli altri si sono sistemati da amici e parenti. Alle operazioni di soccorso sta partecipando anche la Croce rossa che ha avviato un censimento della popolazione di Maierato per stabilire gli interventi successivi. un centinaio di posti letto sono disponibili della scuola di polizia, mentre altri 200 posti sono stati predisposti nel palazzetto dello sport di Vibo Valentia ed altri 400 sono in via di sistemazione al palatenda. A Maierato, la Croce rossa ha anche allestito un posto medico avanzato operativo ed autonomo mentre una cucina da campo i grado di preparare circa 600 pasti è pronta ad arrivare dal comitato provinciale della Croce rossa di Crotone. Loiero: "Con Maierato crolla la Calabria" "Con Maierato sta franando l'intera Calabria. Non è un'esagerazione e neppure una novità poichè sono recenti le lacrime per altri disastri naturali". Questa l'allarme lanciato dal presidente della Calabria Agazio Loiero per la nuova emergenza determinata dal maltempo. Loiero, con la task force della protezione civile e i dipartimenti dell'ambiente e dei lavori pubblici interessati, sta seguendo, ora dopo ora, l'evolversi della situazione soprattutto nel Vibonese dove sono segnalati danni incalcolabili. "Se non si mette mano alla salvaguardia del territorio con risorse adeguate - afferma Loiero - non si conteranno più le calamità a cui si dovrà fare fronte. La Regione ha varato un programma di 800 milioni di euro individuando una serie di priorità. È una cifra enorme che però non è sufficiente per la realtà del territorio. Lo Stato non può essere strabico - aggiunge Loiero - perché la Calabria è ancora Italia".

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Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 142 Data: 16-02-2010 GiornaleNisseno.com Emergenza viabilità in provincia

16 febbraio 2010 Strade provinciali chiuse per frane, grandi difficoltà nei collegamenti, comuni del Vallone che rischiano il completo isolamento: è una situazione di grande emergenza quella che la quinta Commissione consiliare permanente della Provincia regionale di Caltanissetta, competente per i lavori pubblici, ha discusso in un incontro avuto con i tecnici dell'ente da cui ha avuto un aggiornamento sull'attuale critica situazione della viabilità in quell'area, aggravatasi a seguito del persistente maltempo. La commissione, presieduta da Santo Mirisola, presenti gli altri componenti Alfonso Cirrone Cipolla, Salvuccio, Bellanca, Giovanni Cacioppo e Alessandra Ascia, ha incontrato gli ingegneri Leonardo Golia, Michele Lo Cascio ed Antonio Siracusa, funzionari dell'Ufficio tecnico impegnati nel settore viabilità, oltre al geologo Salvatore Saia responsabile dell'Ufficio provinciale di protezione civile; intervenuti anche i consiglieri Enzo Cascino e Giuseppe Sorce, e l'assessore al territorio e ambiente Franco Giudice. Alla fine la commissione ha convenuto su tre punti: necessità che venga immediatamente riconosciuto lo stato di calamità per il territorio coinvolto, richiesta di un consiglio provinciale straordinario sull'attuale emergenza viabilità nel Vallone, un incontro con i vertici Anas per una richiesta di programmazione in un territorio dove è pressoché del tutto assente la rete nazionale. I tecnici hanno inoltre riferito di avere compiuto un sopralluogo unitamente a quelli della Protezione civile, che faranno una relazione sulla situazione riscontrata: tale relazione sarà trasmessa alla Regione per il riconoscimento dello stato di calamità, peraltro già richiesto dal presidente dell'Ap, Giuseppe Federico in una nota inviata in questi giorni al Dipartimento regionale Protezione civile. Conseguentemente, dalla Regione dovrebbe poi partire la richiesta al governo nazionale per la proclamazione dello stato di emergenza, grazie al quale poter disporre di appositi fondi per gli interventi. Intanto, come proposto da Cirrone Cipolla, si chiederà un consiglio straordinario urgente allargato ai sindaci del Vallone e all'Anas, fermo restando l'impegno che l'Ap, tramite il presidente Federico, dovrà richiedere alla stessa Anas per interventi nell'area del Vallone. E' comunque necessario pensare ad interventi radicali - ha rimarcato il presidente della quinta commissione Mirisola - perché si rischia di operare ogni volta solo interventi tampone, e quindi si deve pensare anche alle grandi opere: ecco perché va operata una forte pressione presso l'Anas, mentre al momento si può solo contare sui fondi della protezione civile.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 143 Data: 16-02-2010 Il Giorno (Brianza) Protezione civile, bilancio positivo

DESIO BOVISIO pag. 11 BOVISIO MASCIAGO BOVISIO MASCIAGO E' UN BILANCIO POSITIVO quello della Protezione civile, impegnata nell'attività di tutela, monitoraggio, controllo del territorio e prevenzione. Per quanto concerne gli interventi eseguiti nel 2009, saltano all'occhio quelli causati dalla neve: 11 uscite con 340 ore di lavoro totali. Segue la partecipazione come supporto e assistenza a manifestazioni ed eventi del territorio, per un totale di 16 interventi e 500 ore totali impiegate. A seguire nell'elenco, i "classici" casi di bonifica di vespe o api, di allagamenti, di tutela del territorio a rischio idrogeologico. Ma ciò che veramente colpisce, oltre a queste operazioni eseguite, è anche l'attività formativa e di prevenzione effettuata negli istituti comprensivi. Infatti, nella scuola dell'infanzia statale e nell'asilo Marangoni, gli alunni dell'ultimo anno sono stati affiancati agli uomini della protezione civile per il progetto "Scuola sicura". Stessa cosa anche per la scuola primaria, in collaborazione con le organizzazioni di Protezione civile della Provincia di Milano, rivolto agli alunni delle classi quinte. Per concludere, la partecipazione all'Open Day della scuola primaria di primo grado, in collaborazione con la Croce Bianca di Cesano Maderno, e la realizzazione del concorso "Crea il logo per il gruppo comunale di Protezione civile", in occasione del decennale per il gruppo di volontariato, rivolto a tutti gli alunni delle scuole medie. I volontari sono stati impegnati anche per l'Abruzzo, raccogliendo materiale di soccorso e inviando volontari sul campo, impiegati nella gestione dei campi di accoglienza. «Siamo soddisfatti di questa attività - afferma Giovanni Sartori, assessore alla Sicurezza - che si è svolta a tutto campo a dimostrazione delle competenze acquisite dai nostri volontari. Li ringrazio di cuore per l'impegno e la serietà che dimostrano quotidianamente e per la sicurezza che danno a tutti i cittadini». Veronica Todaro

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 144 Data: 16-02-2010 Il Giorno (Como) Scomparso, è ancora silenzio

COMO E PROVINCIA pag. 5 Segnalazioni infondate, nessuna traccia di Ennio Citterio VERTEMATE CON MINOPRIO VERTEMATE CON MINOPRIO A DISTANZA di ormai quattro giorni non si sa ancora nulla di Ennio Citterio, l'uomo che è scomparso dalla sua abitazione nella mattinata di venerdì scorso senza lasciare alcuna traccia di sé. Le ricerche, che venerdì e sabato hanno visto impegnate un'ottantina di persone e l'unità cinofila, sono state sospese nella tardo pomeriggio di sabato. A seguito della diffusione della fotografia di Ennio Citterio, nell'arco di poche ore sono sopraggiunte una ventina di telefonate al numero della Protezione civile di Fino Mornasco, che sta coordinando le ricerche e in piazza Lera ha allestito il campo base. Un cittadino ha segnalato di aver visto l'uomo che faceva l'autostop sulla provinciale tra Erba e Merone; un'altra telefonata invece ha riferito di averlo visto ad Olgiate Comasco a bordo di un quattro per quattro. UN'ALTRA persona invece ha riferito di averlo visto attorno alle 12 di sabato al supermercato di Vertemate mentre stava facendo la spesa. Ogni segnalazione è stata subito vagliata dai volontari della Protezione civile e dalla polizia locale. Sono state controllate anche tutte le telecamere del sistema di videosorveglianza del supermercato, ma di Ennio Citterio nessuna traccia: non era lui la persona individuata da chi ha lasciato la segnalazione. AL MOMENTO della scomparsa, tra le 7.30 e le 10 di venerdì, l'uomo, che da tempo soffre di problemi di salute, indossava una tuta da ginnastica grigia, un giaccone blu con il cappuccio e degli stivali verdi che si usano in giardino. Non avrebbe portato con sé né i documenti, né il cellulare, né i soldi. I volontari non appena la moglie ha lanciato l'allarme hanno controllato tutte le zone di Vertemate con Minoprio fino a notte inoltrata. IL GIORNO successivo hanno esteso le ricerche anche ai paesi del comprensorio. Non è stato trovato nulla che potesse ricondurre all'uomo. Viene pertanto rinnovato l'appello ai cittadini. Chi volesse mettersi in contatto con la Protezione civile di Fino Mornasco può farlo al numero 031.927750.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 145 Data: 16-02-2010 Il Giorno (Milano) Expo, Ermolli promuove Stanca Tramonta l'ipotesi Bertolaso

CRONACA MILANO pag. 12 Il presidente di Promos: questa gestione va bene, i privati investiranno di MASSIMO DEGLI ESPOSTI MILANO BERTOLASO supermanager di Expo? Un'ipotesi che non stava in piedi un mese fa, quando cominciò a circolare la voce, e ci sta ancor meno oggi dopo la bufera scoppiata al vertice della Protezione civile. Secca, anche se informale, la risposta degli ambienti istituzionali al nuovo tam tam che vorrebbe in atto un piano per la sostituzione del numero uno della società di gestione di Expo, Lucio Stanca, con il factotum delle emergenze Guido Bertolaso, passando attraverso il trasferimento alla Protezione civile delle competenze sulla manifestazione milanese. Ad alimentare le voci c'era il testo parlamentare di trasformazione della Protezione civile in Spa, che assegnava alla neonata società competenze sui «grandi eventi». Ma il provvedimento è stato accantonato. E ieri un'ulteriore smentita è venuta da Bruno Ermolli, presidente di Promos e uomo di fiducia del premier Silvio Berlusconi, che ha promosso senza incertezze la gestione Stanca dell'Expo 2015. «Certamente promuovo questa gestione» ha detto a margine della presentazione di Futurimpresa Sgr. Rispondendo poi a una domanda sulla fondatezza delle voci di un commissariamento di Expo ha aggiunto: «Per l'amor di Dio, non parliamo di commissariamento, soprattutto in questo momento». Ermolli non si è voluto addentrare nelle polemiche politiche delle ultime settimane e ha preferito ribadire il ruolo strategico che dovranno giocare i privati. «Grazie ai nostri tavoli con le imprese e le banche ha detto capiremo le attese dei privati e saremo in condizioni di dare il nostro contributo in termini intellettuali per l'organizzazione dell'evento». I tavoli a cui allude il super-consulente del premier sono stati convocati per la prima volta a fine gennaio presso la Camera di Milano: quella è stata l'occasione per aprire un dialogo con il gotha dell`economia, della finanza, dell`editoria che dovrà contribuire anche finanziariamente all'evento. «NON APPENA i privati capiranno che non c'è solo il prezzo del biglietto ma anche indotti economico-finanziari, che saranno per cinque anni al centro degli interessi di 155 Paesi di tutto il mondo ha assicurato Ermolli allora vedrete che faranno la propria parte». La società Expo per Ermolli, «sta lavorando molto seriamente e intensamente. Noi con i nostri tavoli potremo fare da traduttori tra la società di gestione, il commissario straordinario (che è il sindaco Letizia Moratti) e gli imprenditori». Il contributo privato è infatti determinate per le sorti dell'evento visto che «il pubblico ha concluso Ermolli non è che abbia così tanto da investire». Apprezzano le parole di Ermolli nel quartier generale di Expo dove sottolineano che «non è questo il momento delle ruspe» e solo dopo la conclusione di Shanghai, in ottobre 2010, «Milano avrà ufficialmente l'incarico di Expo 2015». Per ora il lavoro è di ideazione e preparazione e «procede in perfetto orario» grazie all'impegno di 15 giovani neolaureati del Politecnico nel quartier generale della Bicocca». Parallelamente procedono le trattative per rilevare i terreni e gli accordi con gli altri enti locali. Il tempio delle ruspe? «Solo dopo il 2012» la risposta.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 146 Data: 17-02-2010 Il Giorno (Milano) Cancellata la spa Sei mesi senza tasse in caso di calamità

PRIMO PIANO pag. 2 PROTEZIONE CIVILE ROMA LA PROTEZIONE Civile spa' nel mirino dell'opposizione ma alla quale anche settori importanti della maggioranza hanno fatto mancare il sostegno frana sotto il suo stesso peso. E anche lo scudo giudiziario' per il periodo che Bertolaso ha passato come commissario in Campania si assottiglia come ghiaccio al sole. Ma per l'opposizione è troppo poco, ed è troppo tardi. E così la possibilità di stringere un «patto di non aggressione» che consentisse al decreto sulla Protezione Civile (che contiene anche norme per le emergenze di Abruzzo e in Campania) una veloce conversione in legge naufraga irrimediabilmente. Il tentativo della maggioranza, condotto con gli auspici di Gianni Letta, è fallito. NON E' BASTATO cassare il cuore del provvedimento quell'articolo 16 che creava la Protezione civile spa' e non è bastato restringere la norma contenuta nell'articolo 3 che «fino al 31 gennaio 2011» sospendeva «i procedimenti giudiziari e arbitrali» nei confronti dei commissari per l'emergenza rifiuti (tra i quali Bertolaso) riformulandola in modo che sia chiaro che «le azioni giudiziarie sono quelle civili e amministrative» e non anche quelle penali. Il governo ha cercato di accoglire anche altre sollecitazioni e ha limitato ai dipendenti di soli quattro impianti la stabilizzazione dei precari nel settore della gestione dei rifiuti in Campani, cassando anche la sorveglianza della Protezione Civile sulla Croce Rossa italiana. E in caso di calamità naturale ha introdotto la possibilità di bloccare per 6 mesi il pagamento delle tasse. Ma molto altro è rimasto. Da Pd, Idv e Udc è venuto un chiaro no. «E a questo punto osserva Roberto Tortoli (Pdl) la via verso la fiducia pare obbligata». «IL GOVERNO ha accolto molti nostri suggerimenti osserva il capogruppo del Pd, Dario Franceschini ma molte altre cose vanno modificate a cominciare dallo scudo palesemente incostituzionale per i commissari all'emergenza rifiuti, e proseguendo con l'utilizzo di procedure d'emergenza per la costruzione delle carcerie e con la mancata netta distizione tra grandi eventi e disastri. O si cambieranno anche questi punti, oppure faremo opposizione dura». Per tutta risposta il Pdl parla di posizione strumentale. «E' evidente accusa il capogruppo Fabrizio Cicchitto che ci troviamo di fronte alla minaccia di un atteggiamento dilatorio da parte dell'opposizione, alla quale avevamo offerto un ragionevole percorso parlamentare senza che il governo ponesse la fiducia». «Non si è capita la lezione fondamentale che viene da La Maddalena osserva il capogruppo Udc in commissione ambiente, Mauro Libè e cioè che la Protezione Civile, che è preziosa, va usata per fare, come sa, il suo lavoro. E basta». a. farr.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 147 Data: 17-02-2010 Il Giorno (Milano) PARAFULMINE DI SILVIO

PRIMO PIANO pag. 2 IL COMMENTO PIOVE, e l'Italia frana. Troppe costruzioni, e troppo scriteriate, su un territorio troppo dissestato. I moti franosi chiamano in causa la Protezione civile, ma anche Bertolaso è periclitante. Può resistere all'ombra degli scandali, ma la sua caduta è iscritta nella caduta stessa del progetto di farne lo Zar della politica del fare'. Il bisogno di estendere e velocizzare gli interventi realizzatori è sacrificato al bisogno di trasparenza' nelle procedure di appalto. Nonché alla salvaguardia delle prerogative di lentocrazie burocratiche, che vigilano sul declino nazionale e lo rendono irreversibile. La trasparenza' delle procedure nell'applicazione delle regole non ha impedito fin qui il sacco del Bel Paese. Inoltre, la prudenza che fa segnare il passo alle opere più o meno grandi è sempre stata funzionale alla voglia smodata di lucrare sulla moltiplicazione dei costi. I terremotati dell'Aquila, prontamente assistiti e risarciti, saranno invidiati dai sinistrati del futuro. IL GUAIO di Bertolaso non è tanto nella sua ipotetica esposizione nelle cattive compagnie contestate dagli inquirenti, quanto nella sua fatale esposizione politica. Berlusconi aveva trovato in lui un possibile Genio della lampada, a cui rivolgersi per realizzare ciò che va fatto, in tempi adeguati all'urgenza delle attese. La costruzione di nuove carceri, per esempio, non configura una emergenza tale da ricorrere alla Protezione civile, ma da decenni è una necessità insoddisfatta. Affidata al metodo Bertolaso sarebbe avviata a soluzione. Al premier del fare' un tale uomo dev'essere sembrato un rimedio provvidenziale all'inefficienza della cosiddetta stanza dei bottoni. Ragione per cui Bertolaso, benché proveniente dall'altra sponda politica (quella di centrosinistra), ha assunto la funzione ingrata del fanciullo adibito, in altri tempi e altre latitudini, all'incasso delle punizioni corporali destinate alla sacra persona del principino di sangue. E' ancora Berlusconi, fin qui protetto dal consenso degli elettori e dalla coesione della maggioranza, il destinatario ultimo della cannonata giudiziaria di apertura di una campagna elettorale che più politica non potrebbe essere, benché concerna le regioni. In definitiva, dipenderà dall'esito del voto se il colpo che ha lesionato la Protezione civile andrà a segno, devastando il governo.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 148 Data: 16-02-2010 JulieNews.it Protezione Civile Spa: per ora nessuno stralcio

16/02/2010, ore 11:39 - Il relatore smentisce il ritiro dell'articolo 16

di: Antonio Rispoli ROMA - Comincia ad essere un mistero il destino della legge sulla cosiddetta "Protezione Civile Spa". Nei giorni scorsi il Vicepremier Gianni Letta aveva assicurato che il provvedimento, che è contenuto all'articolo 16 del decreto legge sulle emergenze, in discussione in Commissione al Senato, sarebbe stato ritirato. Ma oggi inizia la discussione dei circa 300 emendamenti presentati dall'opposizione al provvedimento e l'articolo 16 ancora non risulta essere stato ritirato. A dirlo, il relatore del decreto legge, Agostino Ghiglia. Naturalmente non si può escludere che il governo lo faccia più avanti, dato che ovvi motivi di opportunità sconsigliano di andare avanti su questa strada. Tuttavia appare strana questa inerzia: che si voglia solo annunciare un ritiro che non avverrà? Anche perchè bisogna ricordare che il provvedimento allo stato è senza copertura finanziaria, per quanto riguarda la Protezione Civile Spa. Quindi è possibile costituirla, ma è solo un guscio vuoto, senza potere di spesa o disponibilità economiche

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 149 Data: 16-02-2010 JulieNews.it Protezione Civile Spa, la Camera conferma lo ...

16/02/2010, ore 17:41 - Bertolaso non darà le dimissioni, conferamate 120 assunzioni Protezione Civile Spa, la Camera conferma lo stralcio di: Germano Milite ROMA - A dare la notizia del definitivo e certo stralcio del decreto legge sulla cosiddetta Protezione civile spa è stato direttamente il relatore del provvedimento, Agostino Ghiglia (Pdl). La proposta, avanzata dal governo nel tentativo di migliorare la gestione della Pc privatizzandone una parte, è stata molto discusso ed, prima di "morire" definitivamente alla Camera, ha attraversano un iter all'interno del Parlamento. Dopo la votazione espressa dai deputato, quasi tutto l'articolo 16 del provvedimento per la privatizzazione è stato cancellato; lasciando esclusivamente un comma riguardante la gestione della flotta aerea anti-incendio. Qualche cronista a chiesto a Ghiglia se, al Senato, il governo intenderà utilizzare l'oramai sempre più inflazionato mezzo della fiducia. Risposta? "Vedremo". Al contempo, Guido Bertolaso, indagato per corruzione a causa di una presunta cattiva gestione degli appalti per i grandi eventi, ha abbandonato ogni smania dimissionaria ed ha confermato che resterà ben saldo alla guida della Protezione civile dichiarando infatti che:"Bertolaso per il momento è dimissionario, ma visto che il governo gli ha respinto le dimissioni continua a fare il suo mestiere e il suo dovere. Dopodiché, domani vedremo". Tra le parti più discusse ed osteggiate dall'opposizione nel decreto di legge esaminato alla Camera c'era quella riguardante lo "scudo penale" per tutti i commissari interessati alla risoluzione-gestione del problema rifiuti in Campania. Alla fine tale forma di tutela è stata abolita ma, come ha precisato Ghiglia, sono rimasti alzati gli scudi per gli ambiti amministrativi e civili. Niente poi vigilanza sulla Croce Rosse per la Pc ma riconferma della gestione delle carceri e, punto molto poco chiaro, confermate anche le 120 assunzioni che erano legate alla nascita della Protezione Civile spa e che dunque non avrebbero più dovuto trovare giustificazione. Evidentemente, le promesse d'assunzione fatte prima dell'inchiesta di Firenze, non potevano più essere disattese per nessuna ragione. Aggiunti però anche nuovi provvedimenti; come ad esempio l'esenzione dalle tasse per sei mesi dei territori colpiti da calamità naturali. La maggioranza comunque non ha fatto mistero di aver deciso di non forzare per l'approvazione del decreto per la privatizzazione parziale dopo l'inchiesta portata avanti dai magistrati fiorentini ed i conseguenti 4 arresti e 28 indagati (tra cui Bertolaso ed il coordinatore del Pdl Denis Verdini). Proprio Bertolaso, uscito dalla Camera, ha commentato così la decisione dello stralcio:"L'importante è che non sia stata cancellata completamente la Protezione civile. La spa era una struttura aggiuntiva... doveva essere solo una struttura di servizio per rendere la Protezione civile, quella vera, più agile, più funzionale e più concentrata sulle vere attività di sua competenza".

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 150 Data: 17-02-2010 Leggo di Marco Pasciuti Resta, nonostante tutto. Il mondo che si è costruito gl...

di Marco Pasciuti Resta, nonostante tutto. Il mondo che si è costruito gli frana attorno, ma Guido Bertolaso mantiene la posizione, dopo lo scandalo a base di sesso e tangenti in cui è implicato per gli appalti al G8 della Maddalena. E in Commissione Ambiente della Camera, che ieri ha approvato il decreto emergenze e cassato la trasformazione della Protezione civile in spa, annuncia sereno: «Bertolaso è dimissionario, ma poiché il governo ha respinto le dimissioni, continua a fare il suo dovere». E incassa la fiducia del premier Berlusconi nell'incontro di palazzo Grazioli: «Vai avanti tranquillo». L'inchiesta della Procura di Firenze che ha portato all'arresto di 4 persone e vede il capo della Protezione civile indagato per corruzione, si allarga. Bertolaso freme: «Vorrei farmi interrogare, ma non so da chi. La procura di Firenze non è competente e sembra che i magistrati di Perugia non abbiano ancora le carte. Voglio subito chiarire la mia posizione». Sarà la procura di Perugia a occuparsi dell'inchiesta condotta finora dai pm di Roma. È quanto scaturito dalle 4 ore di vertice tenuto nel capoluogo umbro tra i pm perugini, ai quali i colleghi di Firenze hanno già trasmesso il fascicolo, e quelli romani. Restano in carcere gli arrestati. Lo ha deciso il gip di Firenze, Rosario Lupo, respingendo le richieste di revoca degli arresti presentate da Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola. Fabio De Santis non aveva fatto richiesta. Per aver “segnalato” quest'ultimo, Denis Verdini, coordinatore del Pdl, è indagato per corruzione: ha fatto il nome di De Santis, spiega il suo legale, l'avvocato Marco Rocchi, per la nomina a provveditore delle opere pubbliche per Toscana, Umbria e Marche, perché gli era stato segnalato per le sue qualità. Berlusconi gli ha manifestato «grande solidarietà».

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 151 Data: 16-02-2010 Libero news Dl su emergenze: circa 300 emendamenti

Attesa per stralcio istituzione della Protezione civile Spa (ANSA) - ROMA, 16 FEB - Sono circa 300 gli emendamenti in commissione alla Camera al dl sulle emergenze che prevede anche l'istituzione della'Protezione Civile Spa'. Governo e relatore non hanno al momento ancora formalizzato alcuna proposta di modifica ed e' dunque attesa per lo stralcio dell'istituzione della societa' della Protezione Civile. 'Non c'e' ancora -dice infatti il relatore al testo Agostino Ghiglia- alcuna novita''. Sia l'Esecutivo sia il relatore possono presentare emendamenti in qualsiasi momento.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 152 Data: 16-02-2010 Libero news Protezione Spa: emendamento soppressione

Relatore, norma viene soppressa e non stralciata (ANSA) - ROMA, 16 FEB - 'Un emendamento sostanzialmente soppressivo dell'Art. 16', che introduce la Protezione civile Spa sarà presentato. Lo afferma il relatore al decreto legge sulle emergenze all'esame della Commissione Ambiente della Camera. Il relatore Agostino Ghiglia (Pdl) annuncia anche altre novita': in tutto si tratta di un pacchetto di circa '10 emendamenti'. La norma della Protezione civile Spa viene soppressa e non stralciata: 'non si puo' fare diversamente'.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 153 Data: 16-02-2010 Libero news Scossa magnitudo 2.9 nell'Aquilano

Dalle verifiche effettuate non risultano danni a persone o cose (ANSA) - ROMA, 16 FEB - Una scossa di terremoto e' stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 17.25 in provincia dell'Aquila. Le localita' prossime all'epicentro, rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, sono Poggio Picenze, Barisciano e Fossa. Dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, non risultano danni a persone o cose.

Argomento: PROTEZIONE CIVILE Pag. 154 Data: 17-02-2010 Libertà «Questa inchiesta è peggio di uno tsunami»

«Questa inchiesta è peggio di uno tsunami» Lunga intervista a Ballarò: «Io sono rigorosissimo» ROMA - «Io sono rigorosissimo sia con me stesso che con i miei dipendenti, i miei funzionari e anche le persone con le quali mi incontro e con le quali parlo». Così si è difeso il capo della Protezione civile Guido Bertolaso ieri sera nel corso della trasmissione Ballarò su RaiTre, sottolineando che l'accusa che gli viene contestata, quella di corruzione, «personalmente è una tra le più gravi che si possono immaginare». «Tutto il mio staff sa benissimo che ho detto loro e continuo a dire loro "guai a voi se vi fate invischiare in qualche operazione che sia poco trasparente" - ha detto Bertolaso - Noi abbiamo solo un valore da salvaguardare che è la nostra dignità ed io l'ho fatto». L'inchiesta sugli appalti alla Maddalena «è stata peggio di uno tsumani, peggio di un terremoto» ha detto ancora Bertolaso ricordando la perquisizione subita quando i carabinieri del Ros gli hanno notificato l'avviso di garanzia. Bertolaso ha ribadito poi di aver dato le dimissioni «5 minuti dopo» aver saputo di essere indagato. «Ho chiamato palazzo Chigi - ha affermato - dicendo che rimettevo il mio mandato nelle mani del presidente del Consiglio. Cosa che ho fatto. E sono ancora in attesa di conoscere le decisioni del Governo». E comunque, aggiunge, «io ero e sono sereno». In merito alla telefonata tra l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il cognato Gagliardi, in cui il primo, la notte del terremoto in Abruzzo disse, «è dalle tre e mezza che rido nel letto», Bertolaso ha commentato che «questi personaggi andrebbero espulsi dal nostro Paese, dovrebbero vergonarsi». Bertolaso ha anche rivendicato il lavoro svolto in Abruzzo: «Credo di aver dimostrato a L'Aquila di aver fatto non solo tutto il lavoro che serviva, ma anche di aver eretto una cortina di ferro per impedire che chicchessia potesse arrivare all'Aquila con la speranza di poter speculare sui nostri terremotati». Circa le accuse di non aver controllato i "soggetti attuatori" che avevano l'incarico di coordinare e gestire i lavori per il G8 a La maddalena Bertolaso si è invece così difeso: «L'ingegner De Santis aveva approvato una serie di progetti per un importo superiore ai 650 milioni, mentre l'importo che avevamo previsto per tutti i lavori alla Maddalena era intorno ai 300 milioni di euro: quando mi è stato presentato questo importo che praticamente raddoppiava quella che era la somma che noi avevamo preventivato, ho preso de Santis e l'ho mandato via. Ho fatto quello che dovevo fare come controllore di quella parte che era di mia competenza». Il capo della Protezione Civile ha poi ribadito che «quelli che sono stati chiamati alla Maddalena, fin dall'inizio, Balducci e gli altri, non sono degli architetti che ho preso per strada, o che ho trovato con un bando» ma si trattava di «funzionari del ministero dei Lavori pubblici». Quanto a Balducci, Bertolaso ha sottolineato che è una «persona competente ed esperta e sarà la giustizia a dire se ha sbagliato o meno». Ma non si è accorto che Anemone pagava le macchine e le case ai figli di Balducci, chiede Floris. «Sono un pubblico ministero, sono un poliziotto che devo controllare queste cose? - ha risposto il capo della Protezione Civile - il mio compito è quello di realizzare gli interventi nella massima trasparenza, che era assolutamente garantita. Quando mi sono reso conto dopo pochi mesi che si stava esagerando e che vi potevano essere dei dubbi, ho mandato via De Santis, cosa altro potevo fare? ». 17/02/2010