I volontari nordamericani della guerra di Spagna tra storiografia e memorialistica di Patrizia Dogliani

Il cinquantenario dello scoppio della guerra dell’opinione pubblica americana durante civile spagnola è stato ricordato anche negli l’embargo sia l’azione di solidarietà negli Stati Uniti con convegni e pubblicazioni. Al­ Usa con la Spagna repubblicana2. la storiografia anglosassone ed americana si Si è dovuta però attendere la seconda metà devono molti dei principali studi relativi alla degli anni sessanta per avere i primi studi Spagna contemporanea e in particolar modo d’insieme sulla partecipazione degli antifa­ alla guerra civile: riferimenti essenziali, al di scisti americani alla guerra spagnola: il pri­ là di ogni recente aggiornamento, rimangono mo volume del 1965 lo dobbiamo a Vincent i libri di Hugh Thomas (1961), di Robert Brome, The International 1936-1939. Payne (1963), di Gabriel Jackson (1965), di È questo un testo essenzialmente di divulga­ Raymond Carr (1966) e i lavori di David T. zione storica, che si sofferma sull’intervento Cattell sui rapporti tra Unione Sovietica e dei volontari anglo-americani e dedica parti­ Spagna negli anni trenta1. Alcuni di questi colare attenzione alla formazione e all’attivi­ testi accennano solo brevemente al coinvolgi­ tà militare della XV Brigata internazionale. mento degli Stati Uniti nel conflitto; di diver­ A poca distanza dal libro di Brome sono ap­ so sviluppo, separato dalla storiografia sulla parse altre tre opere sul volontariato ameri­ Spagna contemporanea e frutto invece del cano in Spagna, di Arthur Landis nel 1967, ricco filone storico-diplomatico statunitense, di Cecil Eby e di Robert A. Rosenstone nel sono i volumi che esaminano la politica este­ 1969. Sempre nel 1969 fu pubblicato un altro ra americana durante il periodo di non-inter- lavoro di uno storico americano, Verle B. vento. Da essi sono stati tratti i primi sugge­ Johnston, che riprendeva e completava gli rimenti per interpretare sia l’atteggiamento studi statunitensi sulle Brigate Internazionali

Questa rassegna è stata realizzata durante un soggiorno di studio presso il Center for European Studies dell’Universi­ tà di Harvard (Cambridge-Boston) nell’autunno-inverno 1986-1987, grazie ad un finanziamento del Cnr. Ringrazio il Center, e in particolare Charles Maier, Robert Fishman e Loren Goldner, per le informazioni bibliografiche e per l’invito a partecipare ai convegni relativi alia storia spagnola tenutisi nell’area universitaria di Cambridge nell’otto- bre-novembre 1986. 1 Si vedano Hugh Thomas, The , London, 1961 ; Robert Payne, The Civil War in Spain, London, 1963; Gabriel Jackson, The Spanish Republic and the Civil War 1931-1939, Princeton, 1965; Raymond Carr, Spain, 1808-1939, Oxford, 1966; David T. Cattell, Communism and Spanish Civil War, Berkeley, 1955 e Soviet Diplomacy and the Spanish Civil War, Berkeley 1957. 2 Cfr. gli studi di Allen Guttmann, ed in part, il libro da lui curato; American Neutrality and the Spanish Civil War, Boston, 1963; e di Foster Jay Taylor, The and the Spanish Civil War, New York, 1971; R.P. Traina, American Diplomacy and the Spanish Civil War, New York Bloomington, 1968.

Italia contemporanea”, marzo 1987, n. 166 96 Patrizia Dogliani e sull’apporto della componente di lingua in­ scolame dell’associazione), raccogliere, con­ glese3. Possiamo considerare questi studi del­ servare e riaprire gli archivi della Brigata sta­ la seconda metà degli anni sessanta come de­ tunitense. Questa intensa attività ha sortito finitivi ed esaurienti per la conoscenza delle importanti risultati: per il quarantennale, al­ vicende generali che coinvolsero una mino­ la metà degli anni settanta, sono apparse ri­ ranza di americani nella guerra civile spagno­ stampe di memorie da tempo introvabili sul la: essi rimangono tuttora un punto di riferi­ mercato editoriale, quali quelle a cura di Ed­ mento indispensabile per ogni più approfon­ win Rolfe e Cecil , e reprints di dita e specifica ricerca di merito. opere del tempo di guerra, quale la strenna Ci siamo soffermati sulle date di pubblica­ della XV Brigata internazionale, alla quale zione dei testi sopracitati perché esse non so­ appartennero in maggioranza i volontari di no casuali, né rivelano soltanto un avanza­ lingua inglese, ivi compresi gli americani: mento scientifico degli studi americani sul­ The Book o f the X V Brigade. Il libro fu la guerra civile spagnola in questo ultimo scritto nel corso del 1937 dai combattenti e quarto di secolo. In Usa, forse più che in raccoglie racconti personali, canzoni e poe­ ogni altro paese, ad eccezione naturalmente sie; alcuni autori del volume, come ad esem­ per ovvie ragioni della Spagna, gli studi sulla pio l’italo-americano John Tisa, hanno solo guerra civile hanno risentito profondamente recentemente ripreso il filo narrativo della della situazione politica ed ideologica inter­ memoria di quegli eventi e dato alle stampe o na. Il lavoro condotto da Brome nel 1965 ci rilasciato interviste sulla loro esperienza spa­ appare oggi quasi pionieristico. Sino ad allo­ gnola4. ra il maccartismo e la guerra fredda avevano Bisogna però giungere agli anni ottanta, per più di un quindicennio cancellato ogni ri­ alla vigilia delle celebrazioni del cinquantesi­ cordo delle vicende spagnole, disperso, inti­ mo anniversario, perché si sviluppi la produ­ midito ed imprigionato molti reduci, reso zione in Usa di un’ampia pubblicistica: negli difficile ogni reperimento archivistico. La ri­ ultimi anni, e con maggiore intensità negli ul­ cerca di Brome, e poi di Landis e di Eby, si timi mesi, sono apparsi gli scritti relativi alla mosse allora in più direzioni con l’indispen­ vicenda spagnola dell’anarchica Emma sabile aiuto dell’organizzazione degli Goldman, il diario di guerra di Tisa, i ricordi ex-combattenti, il Valb (The Veterans of the della vedova del primo comandante america­ Abraham Lincoln Brigade), che ha tuttora no in Spagna, Robert Hale Merriman, una sede sociale a New York. Il lavoro che questi raccolta di testimonianze orali da parte di storici realizzarono in collaborazione con i John Gerassi e nuove antologie di testi lette­ veterani fu di effettuare interviste, reperire rari ispirati dall’impegno civile di molti intel­ materiale documentario (corrispondenze, lettuali americani in favore della repubblica rapporti, memorie scritte e diari inediti, opu- spagnola. Ritorneremo brevemente alla fine

3 Vincent Brome, The , Spain, 1936-1939, London, 1965; Arthur Landis, The Abraham Lin­ coln Brigade, New York, 1967; Cecil Eby, Between the Bullet and the Lie. American volunteers in the Spanish Civil War, New York, 1969; Robert A. Rosenstone, Crusade on the Left: The in the Spanish Civil War, New York, 1969; Verle B. Johnston, Legions o f Babel. The International Brigades in the Spanish Civil War, Pennsylvania-London, 1967. 4 The Book o f the X V Brigade: records o f British, American, Canadian and Irish Volunteers in the X V International Brigade in Spain 1936-1938, Published by the Commissariat of War of the XV Brigade in February 1938, Reprint Newcastle upon Tyne, 1975. Sulla realizzazione del volume si veda il ricordo di John Tisa, Recalling the good fight. An autobiography o f the Spanish Civil War, South Hadley, 1985, p. 6 e ss. I volontari nordamericani della guerra di Spagna 97 della rassegna su quest’ultimo settore lettera­ come fu vissuta la guerra contemporanea­ rio, che ha risentito meno di altri delle vicen­ mente dal fronte franchista e da quello re- de politiche contemporanee e si è quindi svi­ pubblicano. Il libro di Fraser, anche se non luppato con una certa continuità sin dall’im­ ha contribuito alla ricostruzione della storia mediato dopoguerra come tema interno alla degli americani in Spagna, in quanto gli in­ storia della letteratura nordamericana. tervistati erano esclusivamente spagnoli, ha Gli storici possono ora liberamente e pro­ certamente influenzato il metodo e soprat­ ficuamente lavorare presso gli archivi depo­ tutto il riordino e la cura di successivi lavori sitati dal Valb presso la Public Library di di storia orale5. New York, nell’archivio André Marty con­ I migliori risultati nella identificazione dei servato all’università di Harvard, nei fondi veterani americani non furono ottenuti dal raccolti da alcune università californiane, Valb, ma da alcuni uffici federali, in partico­ nella Hoover Institution di Stanford e nella lare dal Subversive Activity Control Board, Brancroft Library di Berkeley, e soprattutto ufficio istituito da MacCarthy negli anni cin­ possono accedere alle nuove raccolte archivi­ quanta per perseguire ed inquisire tutti colo­ stiche che i veterani hanno contribuito a rac­ ro che erano allora classificati tra i sovversivi cogliere negli ultimi anni presso l’Università e i comunisti, tra i quali vennero compresi Brandeis di Waltham, Boston. Inoltre gli nel 1955 anche gli ex-combattenti in Spagna. americani stanno lavorando ormai da molto Pertanto, l’identificazione che non era riu­ tempo alla raccolta di testimonianze orali. scita a fare il Valb al rimpatrio nel 1939, a Forse meno preoccupati di noi degli aspetti causa della dispersione dei protagonisti e del­ metodologici e psicologici nell’approccio con lo scoppio della seconda guerra mondiale, gli intervistati, essi godono di un’ampia e per la difficoltà di attribuire un nome ana­ consolidata esperienza giornalistica che for­ grafico a molti combattenti conosciuti solo nisce anche buoni risultati nel campo della con il nome di battaglia, per la perdita dello divulgazione storica. Ultimamente le miglio­ schedario generale di Brigata, per la reticen­ ri raccolte sono state realizzate da autori co­ za nella quale si chiusero molti reduci inqui­ me Studs Terkel, regista radiotelevisivo cre­ siti, riuscì in buona parte agli agenti dello sciuto alla scuola giornalistica di Chicago, Fbi, della Us Military Intelligence e ai “tribu­ che ha dato alle stampe storie orali sulla nali d’inquisizione” degli anni quaranta e Grande crisi del 1929, sulla guerra del Viet­ cinquanta. nam e sulla seconda guerra mondiale; libro In occasione del cinquantesimo anniversa­ quest’ultimo, dal titolo The good war, che rio, dopo tre anni di lavoro portato avanti in gli ha permesso di vincere un premio Pulitzer collaborazione con alcuni istituti universitari e che raccoglie, tra le altre, alcune testimo­ dell’area di Boston, l’associazione dei vetera­ nianze di ex-combattenti nella guerra civile ni ha presentato ad un recente convegno te­ spagnola. Occorre almeno ricordare un altro nutosi all’Università di Harvard e al Massa­ autore: Ronald Fraser, del quale esce in que­ chusetts Institut of Technology un elenco il sti giorni una ristampa del libro apparso nel più possibile esaustivo di nomi di ex-volonta­ 1979, Blood o f Spain; trattasi di una rico­ ri, molti dei quali, sopravvissuti alla Spagna, struzione, basata su testimonianze orali, di trovarono la morte “sulle spiagge della Nor-

5 Cfr. John Gerassi, The Premature antifascists. An oral History, New York, 1986; Studs Terkel, “The good war”. An oral History o f world war two, New' York 1984; Ronald Fraser, Blood o f Spain: an oral history o f the Spanish Civil War, New York, 1979, 2a ed. riveduta e ridotta nel 1986. 98 Patrizia Dogliani mandia, di Anzio, di Leyte e di Okinawa”. essi partirono per ordine dell’Unione Sovieti­ Un gruppo di essi è rimasto attivo in tutto ca, per combattere al suo servizio in una questo dopoguerra nelle inziative in difesa guerra estranea agli interessi degli Stati Uni­ della pace e del disarmo, dalla guerra di Co­ ti. Questa tesi ha permesso che si perseguisse­ rea a quella del Vietnam, dall’aiuto agli anti­ ro molti veterani con l’accusa di essere delle franchisti imprigionati alla recente richiesta spie, un corpo estraneo e nemico del paese. di sospendere gli aiuti americani ai contras Tutte le testimonianze e le memorie scritte al del Nicaragua. Il maggiore sforzo per rico­ ritorno dalla Spagna recano questo segno e il struire la propria storia prima, durante e do­ desiderio di essere capiti, di essere reintegrati po la guerra di Spagna, è soprattutto apprez­ nella tradizione democratica americana. zabile in un film di ottima qualità e di buon Tra le più toccanti narrazioni vi sono quel­ montaggio prodotto nel 1983 dal Valb in col­ le del poeta Edwin Rolfe del 1939, del diri­ laborazione con una troupe cinematografica gente operaio , in un libro scrit­ di Boston e con il supporto tecnico e narrati­ to in carcere nel 1953, e dello scrittore e com­ vo di Studs Terkel, dal titolo “The good mediografo Cecil Alvah Bessie, al quale si fight” (La giusta lotta). Il film mette a con­ deve il testo classico della memorialistica fronto la situazione europea con quella sta­ americana sulla guerra civile spagnola: Men tunitense degli anni trenta e ricerca le ragioni in Battle. Bessie scrisse anch’egli, come Rol­ della partenza di volontari per la Spagna; in­ fe e come gli altri reduci, la sua storia appena daga inoltre sull’atteggiamento dell’opinione tornato dalla Spagna, nel 19397. Il libro ven­ pubblica americana e sulla politica estera ne poi riedito in più occasioni in questo do­ rooseveltiana nei confronti della Spagna6. poguerra in Usa e in Messico e reca nell’in­ La principale domanda alla quale hanno troduzione dell’ultima edizione americana voluto rispondere i veterani americani nel due autodifese dell’operato dei veterani ame­ film, come in molti dibattiti che sono seguiti ricani scritte nel 1954 e nel 1975. Esse ap­ alla sua proiezione in aule universitarie, è paiono come una lucida condanna dell’atteg­ stata quella del “perché siamo andati in Spa­ giamento delle autorità americane che discri­ gna?”; cosa significava per un nordamerica­ minarono e strumentalizzarono, prima anco­ no una lotta politica interna ad un paese eu­ ra di condannare, i reduci. Dopo un iniziale ropeo; come era da loro percepito il fasci­ atteggiamento contrario all’entrata in guerra smo? Sono questi i principali quesiti ai quali degli Stati Uniti, l’associazione dei veterani hanno cercato di rispondere negli ultimi cin­ suggerì ai suoi iscritti di presentarsi volontari quantanni gli antifascisti americani. Duran­ alla leva all’indomani di Pearl Harbor; alcu­ te gli anni della guerra fredda e del maccarti­ ni di loro, come l’ultimo comandante della smo è stato sostenuto, basando la tesi sull’al­ Lincoln, Milton Wolff, operavano già da to numero di iscritti al partito comunista tempo per conto della British Intelligence americano presente tra i combattenti, che nelle zone occupate dai tedeschi, mettendo a

6 No pasaran! The 50th Anniversary o f the Abraham Lincoln Brigade, catalogo a cura degli Abraham Lincoln Bri­ gade Archives e dei Veterans of the Abraham Lincoln Brigade, New York, s.d. Il film reca il titolo di The good fight, 1983, a colori, 98 min., dir. N. Buckner, M. Dore, S. Sills, Usa. Due convegni a Cambridge hanno esaminato, par­ tendo dall’evento storico della guerra civile, le conseguenze che essa ha avuto in Spagna e nell’emigrazione antifasci­ sta all’estero, in particolare negli Stati Uniti e nelPAmerica latina: The Spanish civil war: the aftermath, Cambridge, 16-18 novembre 1986 e !936-1986: From the Civil War to Contemporary Spain, Cambridge, 14-16 novembre 1986. Edwin Rolfe, The Lincoln Battalion: the story o f the Americans who fought in Spain in the international brigades, New York, 1939 (2a ed. N.Y. 1974); Steve Nelson, The Volunteers, New York, 1953; Cecil Alvah Bessie, Men in bat­ tle: a story o f Americans in Spain, New York, 1939. I volontari nordamericani della guerra di Spagna 99 frutto nell’organizzazione della Resistenza le manodopera tra gli States e il New Deal ave­ loro passate esperienze di guerriglia. Ma l’e­ va fornito lavori temporanei a giovanissimi sercito americano relegò molti di loro in alla dipendenza di uffici statali e di assisten­ campi di disciplina in territorio statunitense e za pubblica. Tra questi lavoratori nomadi e li impiegò, come semplici soldati o con gradi tra questi giovani erano stati reclutati i nuovi di sottufficiale, solo nell’ultima fase del con­ quadri di attivisti sindacali e i componenti di flitto, tra la fine del 1944 e il 1945. Alcuni di quelle organizzazioni, in larga parte control­ essi, tra i quali Wolff, vennero in contatto late dal partito comunista, che dovevano durante la campagna d’Italia con il loro comporre, secondo la nuova parola d’ordine ex-comandante in Spagna, Luigi Longo; al­ della Terza Internazionale, uno schieramen­ tri, che operarono nel sud della Francia, ri­ to frontista interno alla società americana. trovarono i vecchi compagni d’arme francesi Le autobiografie di Tisa e di due commissari e spagnoli passati alla Resistenza e nutrirono politici in Spagna, e Steve Nel­ per qualche tempo la speranza di estendere la son, sono estremamente significative in pro­ liberazione alla Spagna. Ritornati in patria posito. Tisa aveva appartenuto all’organiz­ dopo la guerra, molti vissero la duplice tra­ zazione giovanile socialista di Camden, New gedia della persecuzione personale, privati Jersey, e dopo aver guidato uno sciopero, quasi sempre del posto di lavoro, e della crisi era entrato nell’American Federation of La­ della sinistra americana e in particolare del bor ed aveva lavorato per la Works Progress partito comunista americano dal quale la Administration; nel 1936, dopo aver prote­ maggioranza dei veterani uscì alla metà degli stato contro l’atteggiamento moderato e anni cinquanta8. contraddittorio assunto dal congresso A fi di Per capire perché essi andarono in Spagna quell’anno nei confronti della difesa della bisogna innanzitutto analizzare le origini et­ Spagna repubblicana, contattò l’organizza­ niche e razziali dei volontari e l’epoca storica zione comunista e partì volontario all’età di che essi vissero negli Stati Uniti; il 1936 se­ ventidue anni. La narrazione di Nelson si gnò un momento di passaggio nelle lotte del­ apre invece a Chicago, nel marzo 1930, du­ la sinistra americana, dopo l’organizzazione rante la fase di organizzazione dei disoccupa­ dei disoccupati durante la Grande crisi, le ti e in una delle tante incarcerazioni da lui su­ marce contro la fame, le speranze e la mobi­ bite; egli incontrò in quella occasione molti litazione del New Deal, la crescita numerica di coloro che sarebbero stati in seguito suoi dell’organizzazione operaia nei sindacati e compagni in Spagna, in particolare Oliver nel partito comunista e socialista, l’impegno Law, leader della comunità nera di Chicago e degli intellettuali e la loro simpatia o adesio­ futuro comandante nella guerra civile spa­ ne al comuniSmo negli anni trenta. La Gran­ gnola. John Gates, nato nel 1913, divenne a de crisi aveva accelerato la circolazione di sua volta un dirigente della Young Commu-

8 Cfr. l’edizione del libro di Bessie, Men in battle, cit., del 1975 (S. Francisco), pp. 358-375; l’intervista a M. Wolff in S. Terkel, The good war, cit., pp. 480-487; J. Tisa, Recalling the good fight, cit., pp. 7 e 223-226. L’organizzazio­ ne dei combattenti americani in Spagna cominciò a scrivere della propria esperienza ancor prima della fine della guerra civile; ricordiamo qui alcuni opuscoli da essa pubblicati; The Story o f the Abraham Lincoln Battalion: Writ­ ten in the trenches o f Spain, New York, Friends of the A. Lincoln Battalion, 1938; Joseph North, (Foreword by Er­ nest Hemingway), Men in the Ranks: the story o f twelve americans in Spain, New York, Friends..., 1939: R.B. Hud­ son, True Americans: a tribute to american maritime workers who fought fo r world democracy in the trenches o f Spain, New York, Workers Library Publisher, 1939; D.H. White-J. Hawthorne, Fascist Spain, American Enemy, New York, Veterans of the A.L. Brigade, 1945 e degli stessi autori: From these Flonored dead, New York, 1945. 100 Patrizia Dogliani nist League e, mandato da New York ad ope­ da quelli umanistici a quelli scientifici; ci pa­ rare nell’area industriale di Cleveland e di re però che prevalessero quelli ad indirizzo Youngstowne, nell’Ohio, partì per la Spagna tecnico, che fecero sì che gli universitari in­ a ventitré anni con lo stesso entusiasmo con sieme agli operai qualificati americani giunti il quale aveva diretto le lotte in America, sen­ in Spagna costituissero il nucleo portante di za particolari nozioni e conoscenze sulla po­ diversi servizi tecnici, del genio e dell’arti­ litica interna spagnola ed internazionale, in glieria della XV Brigata internazionale. La uno slancio ideale e in rappresentanza di tan­ componente più anziana delle formazioni ti altri giovani compagni che rimanevano a americane era infine rappresentata da molti lottare in Usa. intellettuali e da lavoratori qualificati, tra i Non possediamo purtroppo per ora dati quali prevalevano i marittimi e un gruppo precisi sulla provenienza territoriale dei vo­ anarchico libertario che già prima della gran­ lontari americani, né ad essa gli storici della de crisi aveva scelto una vita girovaga e dai Lincoln hanno dedicato un’attenzione parti­ mille mestieri. Era questa terza componente, colare. Ma valutando i singoli cenni biografi­ in particolare gli intellettuali, che in parte si ci contenuti nei libri di documentazione, trovavano in Europa allo scoppio della guer­ quale il Book o f the X V Brigade, e nelle au­ ra civile spagnola o che avevano già frequen­ tobiografie, riteniamo che la maggioranza tato gli ambienti politici e culturali europei dei lavoratori manuali e degli agitatori politi­ degli anni venti, ad avere nel 1936 un’idea ci giunti dagli Usa in Spagna provenissero più precisa della situazione in Spagna. Essi dalle aree di vecchia industrializzazione della inoltre possedevano un’immagine, se non costa atlantica e del Midwest: dalle regioni un’esperienza, di guerra, avendo vissuto la minerarie e siderurgiche della Pennsylvania prima guerra mondiale sul fronte europeo o (in particolare da Pittsburgh), dall’Ohio, dal avendo almeno sofferto la crisi morale e il di­ New Jersey e da New York, dai quartieri sorientamento del primo dopoguerra (un ri­ operai e dai ghetti neri di Detroit e di Chica­ chiamo quasi ovvio deve essere fatto alla go, dove il partito comunista americano ave­ “generazione perduta” dei giovani intellet­ va reclutato all’inizio degli anni trenta la tuali americani in Francia descrittaci da He­ maggioranza dei nuovi militanti. Ad esem­ mingway e da Fitzgerald). Essi erano forse pio, Sandor Voros, commissario politico del­ gli unici in grado d’interpretare le peculiarità la XV Brigata, emigrato dall’Ungheria a 21 del fascismo e del nazismo. I più giovani non anni nel 1920, ricordava nella sua autobio­ possedevano né un’idea di guerra moderna, grafia che la sua formazione politica era av­ né una conseguente preparazione psicologica venuta all’interno della comunità di lavora­ ed identificavano il fascismo con la destra tori ungheresi di Cleveland, di New York e di americana, con il razzismo, il Ku Klux Klan, Hamilton, in territorio canadese9. con le squadre di picchiatori assoldate dal Una seconda componente di volontari era padronato per punire gli scioperanti e i costituita da studenti universitari; quest’uiti- “rossi”. mi, più diversificati dei primi per provenien­ Nei giovani volontari che partivano per la za sociale e regionale, giunsero in Spagna an­ Spagna dai porti statunitensi vi era una ri­ che dai campus universitari della California e chiesta di libertà e di egualitarismo che deri­ del sud. Provenivano dagli studi più diversi, va dalla loro esperienza quotidiana10. Anche

9 Da Sandor Voros, American Commissar, Philadelphia, 1961. 10 “Tutti noi in questo gruppo siamo antifascisti, e nessuno di noi va in Spagna per una personale avventura. Noi an­ diamo per un comune principio al quale crediamo, ed è il principio che non vi sono frontiere né paesi. Nessuno qui fa I volontari nordamericani della guerra di Spagna 101 le testimonianze rilasciate nel film “The nomi italo-americani, ispanici, polacchi e Good Fight” sottolineano questa istanza di una forte percentuale di patronimici d’origi­ eguaglianza; e lo sottolineano soprattutto le ne ebraica. Le conclusioni non ci devono stu­ donne e i negri intervistati. Tom Page ricor­ pire, se consideriamo che i volontari erano in da come il suo impegno per la Spagna era na­ maggioranza reclutati tra le file del partito to con la solidarietà con il popolo etiopico comunista americano e che quest’ultime era­ aggredito dallTtalia fascista nel 1935 e con le no composte, stando ai ricordi di Gates, a prime notizie di persecuzione razziale prove­ New York in larga parte da ebrei e nell’area nienti dalla Germania nazista e asserisce, di Cleveland e di Youngstown da slavi, un­ sempre nel film, che nella Lincoln non avver­ gheresi, italiani, greci11. La grande maggio­ tì mai la discriminazione nei confronti della ranza di questi giovani aveva vissuto l’emi­ sua pelle nera. Evelyn Hutchins, volontaria grazione solo attraverso l’esperienza dei pa­ nel servizio sanitario della XV Brigata, di­ dri. Diversa era invece la situazione per i ca­ chiara che l’impulso a partire per la Spagna nadesi che combatterono a fianco degli sta­ fu dettato anche da ragioni di emancipazione tunitensi sul fronte spagnolo. femminile. Alla fine degli anni sessanta Victor Hoar Inoltre, tutte le testimonianze scritte e i da­ ha compiuto un’interessante ricerca sul bat­ ti raccolti concordano nel sottolineare che gli taglione canadese Mackenzie-Papineau, ba­ americani erano in maggioranza più giovani sandosi su interviste e su di un fondo relativo di altre componenti nazionali presenti nelle a circa seicento cartelle personali di ex-com­ Brigate internazionali: gli statunitensi erano battenti canadesi in Spagna, conservato pres­ generalmente ventenni. Da questa constata­ so la Toronto Public Library. Hoar ha calco­ zione possiamo trarre un altro aspetto carat­ lato che circa milleduecentocinquanta volon­ teristico dei volontari della Lincoln: pur ap­ tari partirono dal Canada: il 61,5 per cento partenendo ed identificandosi con compo­ di essi era composto da trentenni, contro il nenti linguistiche e razziali differenti, tutti, 28,9 per cento di trentenni, calcolato con dal più vecchio al più giovane, si considera­ un’analoga campionatura, per gli statuniten­ vano esclusivamente americani. Ricordiamo si. Una delle ragioni dell’età media alquanto qui un episodio significativo: Voros, quando alta dipendeva dal fatto che i volontari cana­ arrivò in Spagna e si vide reclutato nelle for­ desi erano spesso di recente immigrazione: mazioni ungheresi, rifiutò sino a rischiare tra i tre principali gruppi etnici rappresentati l’arresto; egli era divenuto americano e tra nel battaglione canadese, gli anglosassoni gli americani voleva restare a combattere. della British Columbia, gli ucraini della re­ Leggendo l’elenco dei nomi raccolti dal Valb gione delle praterie e i finnici del nord-Onta­ nella citata pubblicazione apparsa per il cin­ rio, prevalevano gli ucraini e i finnici e con quantenario, riscontriamo che i cognomi dei essi altri immigranti provenienti dal centro- volontari d’origine anglosassone non rag­ est dell’Europa, in particolare dall’Unghe­ giungono la maggioranza; troviamo molti ria. Molti ucraini ed ungheresi si erano tra­

caso a chi è irlandese od ebreo, a chi è negro o rumeno, nessuno sta sopra o sotto un altro uomo”, da un discorso pronunciato alla partenza di un gruppo di volontari, riportato da S. Nelson, The Volunteers, cit., p. 32. Si vedano anche le interviste raccolte da J. Gerassi, The premature antifascists, cit., in particolare l’intervento dell’infermiera negra Salaria Kee O’Reilly (lungamente intervistata anche nel film “The Good Fight”): Salaria lavorava in un ospe­ dale di Harlem e le fu rifiutato l’arruolamento nella missione della Croce rossa internazionale in Spagna perché di pelle nera: parti pertanto con il Lincoln Battalion. 11 Cfr. John Gates, The Story o f an American Communist, New York, 1958, p. 32. 102 Patrizia Dogliani sferiti in Canada nell’immediato primo dopo­ veduto; il commissario Voros, arrivando in guerra; la popolazione ucraina in Canada era Spagna dopo la battaglia di Jarama del feb­ addirittura raddoppiata tra il 1918 e il 1938 e braio 1937, riscontrò che era difficile compi­ la maggioranza dei militanti comunisti cana­ lare un attendibile elenco non solo degli desi erano d’origine ucraina, trasferitisi al Pc scomparsi, ma anche degli americani presenti dal partito socialdemocratico ucraino, spic­ al fronte. Oltre alla confusione e alle perdite catamente nazionalista. La maggioranza di umane di quei giorni (in una sola giornata a questi volontari canadesi erano stati reclutati Jarama erano stati contati 153 morti su 337 nelle città di Vancouver, Winnipeg, Montreal effettivi americani mandati all’attacco), nei e Toronto. Toronto, ai confini con gli Usa e mesi successivi sempre a detta di Voros, il grande città di recente espansione, era il cen­ partito comunista americano si rifiutò di regi­ tro di raccolta dei combattenti, che poi veni­ strare i nomi dei caduti e di comunicarli alle vano generalmente convogliati dalle organiz­ famiglie e alle organizzazioni americane per zazioni comuniste canadese e statunitense su motivi di sicurezza, ma anche per non scorag­ New York, porto d’imbarco clandestino dei giare la partenza di nuovi americani e l’invio di volontari nord-americani. A differenza però aiuti dagli Usa. Parte degli archivi di battaglio­ degli statunitensi, i canadesi avevano mante­ ne, trasportati da Tisa a Barcellona al Quartie­ nuto un forte legame con l’Europa; la guerra re generale delle Brigate internazionali, dopo il di Spagna non era per loro una generale lotta ritorno in patria della Lincoln, andarono poi contro il fascismo internazionale, ma l’inizio dispersi e pertanto solo una parte di essi entra­ di una lotta che li avrebbe riportati a vivere nel rono in Usa nelle valigie di alcuni commissari e loro paese d’origine. Infatti, diversi di questi comandanti. Solo a posteriori si è tentato un volontari provenienti dal Canada nel 1939 calcolo: testimonianze e ricostruzioni storiche non ritornarono in America, ma rimasero in concordano nel valutare a circa tremila le unità Francia o rientrarono allo scoppio della se­ statunitensi presenti totalmente in Spagna du­ conda guerra mondiale nei paesi d’origine, rante il 1937 e il 1938. Più difficile ancora è confondendosi con la resistenza locale. Per età, stato il calcolo dei morti e dei dispersi: certa­ per esperienza e per tradizione antifascista, i mente più di un terzo, alcuni giungono ad af­ canadesi si riconobbero e si assimilarono più fermare che essi raggiunsero quasi la metà de­ facilmente degli statunitensi ai volontari prove­ gli effettivi; sicuramente fu un numero estre­ nienti dall’Italia, dalla Germania, dalla Polo­ mamente alto, che risponde alle notizie che ci nia e da altri paesi dell’Europa orientale12. sono pervenute sul continuo impegno degli Ma quanti furono gli americani che parti­ americani al fronte e nelle trincee13. rono volontari per la Spagna? Il calcolo si è Altra questione che ha fatto discutere mol­ rivelato molto difficile ed è stato più volte ri­ to gli storici e i protagonisti: quanti di loro

12 Victor Hoar, The Mackenzie-Papineau Battalion. Canadian participation in the Spanish Civil War, s.l., 1969. Tra i volontari era anche presente un gruppo di una quarantina di franco-canadesi, alcuni cattolici in contrasto con la posizione pro-franchista assunta dal delegato apostolico in Canada, Monsignor Antoniutti; un solo italo-canadese risulta aver partecipato alla missione in Spagna. 1 canadesi, a differenza degli statunitensi, non risentirono di nessun particolare problema o discriminazione politica al loro ritorno in patria. 13 Si è giunti ad un calcolo totale di circa cinquemila nord-americani presenti tra il 1936 e il 1939 in Spagna, com­ prendendo tra essi i circa tremila statunitensi, i quasi milletrecento canadesi e gli americani che avevano lavorato nei servizi sanitari per conto del governo repubblicano. Nessuna fonte parla di volontari americani schieratisi con i ribel­ li franchisti, tanto che si tende ad escludere la presenza di fascisti nord-americani a quel tempo in terra spagnola; cfr. F.J. Taylor, The United States, cit., cap. V (documentazione basata sulle fonti diplomatiche americane del tempo). I volontari nordamericani della guerra di Spagna 103 erano comunisti? Certamente la maggioran­ battenti clandestini in Spagna. Da quando il za; Johnston e Brome, sulla base di testimo­ governo degli Stati Uniti aveva deciso, nel nianze raccolte, asseriscono che la percen­ gennaio 1937, l’embargo nei confronti della tuale dei comunisti americani era più alta di Spagna, non solo i volontari ottenevano un quella del sessanta per cento registrata a li­ passaporto nel quale era esplicitamente vie­ vello internazionale, facendo una media tra tato l’ingresso in questo paese, ma erano an­ tutti i componenti delle Brigate internaziona­ che suscettibili di condanna ad un anno di li: probabilmente essa si aggirava sul settan- prigione o ad una forte penale “per arruola­ tacinque per cento. Gates parla addirittura di mento di un cittadino americano in una guer­ un ottanta per cento, considerando che, se ra straniera”. A piccoli gruppi gli americani già la maggioranza di coloro che partivano venivano quindi imbarcati su transatlantici dagli Stati Uniti era iscritta e militante nelle in rotta verso la Francia sotto la falsa veste di file del partito comunista americano, almeno comitive di turisti o di gruppi di lavoratori un quindici per cento aderì alla Terza Inter­ interessati a visitare l’Esposizione universale nazionale in Spagna. Diverse ragioni spiega­ di Parigi del 193714. _ no questa alta percentuale: innanzitutto il In base a questi elementi, sin dal 1937 l’o­ fatto che il partito comunista americano fos­ pinione pubblica americana di destra, favo­ se il maggior reclutatore di volontari; John­ revole a Franco e ad una politica di totale ston ha incontrato nella sua ricerca persone embargo nei confronti della repubblica spa­ che avrebbero voluto partire per la Spagna, gnola, accusò i volontari americani di essere ma non ne trovarono il modo, non avendo al soldo dell’Unione Sovietica e della Terza contattato il Pc. Coloro che partirono auto­ Internazionale e pertanto un corpo estraneo nomamente erano essenzialmente intellettua­ alla democrazia americana15. L’aspetto che li o lavoratori manuali ormai trentenni che invece appare più sorprendente è che tuttora avevano già una qualche familiarità con vi siano degli storici che assumono questi da­ l’Europa e con pratiche di viaggio ed aveva­ ti come pregiudiziale per sostenere che l’uni­ no una rete di contatti personali con la Fran­ ca funzione che le Brigate internazionali eb­ cia, l’Inghilterra o con l’Unione Sovietica. bero nella guerra civile spagnola fosse quella Anche i socialisti americani contribuirono di imporre la presenza e la direzione nella po­ con la Debs Column ad inviare volontari, ma litica interna spagnola dell’Unione Sovietica. in numero irrisorio rispetto al contingente Questa tesi, riproposta nel 1982 dall’ameri­ raccolto dai comunisti. Furono essenzial­ cano R. Dan Richardson, non rende giustizia mente le agenzie di viaggio comuniste, ope­ agli ideali, allo spontaneismo ed anche alle ranti sulla piazza di New York, ad effettuare diversità storiche e politiche nazionali che la maggior parte degli invii di aiuti e di com­ spinsero migliaia di uomini a combattere per

14 Quasi tutte le memorie dei volontari si aprono con il racconto del viaggio transatlantico nell’inverno 1936-1937, delle macchine fotografiche portate al collo in maniera vistosa e con le attrezzature da campeggio nascoste in valigia, con l’arrivo in Francia e la visita frettolosa di Parigi in attesa di essere smistati verso il sud e di poter attraversare i Pi­ renei. Per i primi americani che entrarono in Spagna, il viaggio fu semplificato dalla chiusura non definitiva e rigida della frontiera franco-spagnola; per quelli che arrivarono successivamente il passaggio fu più difficile e fu general­ mente compiuto a piedi. Gli ultimi giunsero per mare ed alcuni di essi, come accadde agli americani e canadesi partiti con la nave “Ciudad de Barcelona” nella tarda primavera del 1937, persero la vita ancor prima di giungere in Spa­ gna, silurati da sottomarini italiani che assediavano le coste spagnole. 15 Cfr. F.J. Taylor, The United States, cit., e A. Guttmann, American neutrality, cit.; Dante Antony Puzzo, Spain and the great powers 1936-1941, New York, 1962, William E. Watters, An international affair: non-intervention in the Spanish Civil War 1936-1939, New York, 1971. 104 Patrizia Dogliani la Spagna repubblicana. Importante pertan­ che i canadesi attinsero dalla tradizione to ci pare il contributo che nel 1983 E.H. ideale del loro paese; William Lyon Mac­ Carr ha portato alla discussione con un li­ kenzie e Louis Papineau avevano guidato bro che chiarisce nuovamente i rapporti che nella prima metà dell’Ottocento la lotta dei intercorsero tra la Terza Internazionale e i coloni canadesi contro gli inglesi. Queste de­ movimenti antifascisti europei ed americani nominazioni rivelano anche che i nordameri­ al momento della costituzione delle Brigate cani non avevano una tradizione più recente internazionali e durante il loro successivo di lotta e di vittime del nazifascismo alla incorporamento nell’esercizio regolare spa­ quale richiamarsi, come invece accadde ai gnolo con il decreto Prieto del settembre tedeschi, agli austriaci o agli italiani, che de­ 193716. dicarono le loro formazioni al ricordo non In realtà, leggendo le memorie scritte dai solo di eroi nazionali, come Garibaldi, ma volontari americani, traspare una situazione anche a compagni caduti od imprigionati più complessa di un semplice richiamo orga­ in lotte recenti: pensiamo ai battaglioni nizzativo e disciplinare del partito comunista “Sozzi”, “Nanetti”, “Thàlmann”, “12 Feb­ americano; da esse si può intuire e trarre braio”. una comune aspirazione all’egualitarismo, Anche dopo la guerra gli ex-combattenti da sperimentare nelle formazioni combat­ americani amarono richiamarsi al nome del­ tenti in Spagna, che avrebbe dovuto consoli­ la Lincoln Battalion (anzi della “Lincoln Bri­ dare le diverse provenienze sindacalista, co­ gade”), anche se la loro organizzazione in munista, anarchica, libertaria ed antirazzista Spagna era stata ben più complessa ed arti­ di quei militanti americani che amarono far­ colata. Il primo contingente di 96 americani si chiamare in seguito “the premature anti­ aveva lasciato New York alla volta della Spa­ fascists”. I nomi che scelsero per identificare gna il 26 dicembre 1936; con essi viaggiava le loro formazioni rendevano omaggio alla un gruppo di combattenti latino-americani, comune tradizione democratica americana: in larga parte cubani fuggiti in Usa alla ditta­ Lincoln Battalion, Washington Battalion, tura di Batista e comandati da un giovane John Brown Battery. Bessie ha dichiarato studente di medicina, Rodolfo de Armas che “Abraham Lincoln non fu scelto casual­ (morto nel febbraio 1937 sul fronte di Jara- mente, Lincoln rappresentava per tutti noi ma), che avrebbero formato la Cuban sec­ quegli aspetti della tradizione democratica tion del Lincoln Battalion. I primi volontari americana che vivranno per sempre e che furono convogliati verso il campo di adde­ per sempre faranno onore al nome degli Sta­ stramento di Villanueva de la Jara, presso ti Uniti: la battaglia contro la schiavitù, con­ e, dopo l’arrivo di altri quattrocen­ tro lo sfruttamento del ricco sul povero, la to nordamericani, formarono il quarto bat­ lotta per la dignità e per il progresso umano taglione della XV Brigata internazionale, co­ contro quelle forze che vorrebbero far retro­ stituita da inglesi, australiani, slavi e da fran­ cedere i popoli dal raggiungimento e dall’e­ cesi e belgi. Complessivamente, il gruppo più spletamento delle loro potenzialità”17. An­ omogeneo di nordamericani, raccolti sotto i

16 R. Dan Richardson, Comintern Army: the international brigades and the Spanish civil war, Lexington, 1982; E.H. Carr, The Comintern and the Spanish Civil War, New York, 1984. 17 C.A. Bessie, Men in battle, cit., ed. 1975, p. XL Marion Merriman ricorda che il nome da dare al battaglione fu democraticamente votato in Spagna dai primi volontari americani nel febbraio 1937: cfr. Marion Merriman-Warren Lerude, American Commander in Spain. Robert Hale Merriman and the Abraham Lincoln Brigade, Reno, 1986, p. 89. I volontari nordamericani della guerra di Spagna 105 battaglioni Lincoln, Washington e “Mac- ze giornalistiche di Hemingway) e le successi­ Pap”, fu impiegato nei quasi due anni di pre­ ve ricostruzioni storiche hanno dedicato am­ senza in Spagna su sei fronti di combattimen­ pio spazio. La recente biografia scritta dalla to: sul fiume Jarama, tra il febbraio e il giugno moglie Marion contribuisce ora a correggere 1937, in difesa di e sulla strada che delle inesattezze e a ricostruire complessiva­ congiunge a Madrid contro le truppe mente non solo la figura di combattente, ma italiane; nella battaglia di Brunete, ad ovest di anche le motivazioni ideali e culturali che Madrid, nell’offensiva fascista del luglio-ago­ spinsero un giovane ricercatore in economia sto 1937; sul fronte d’Aragona, nella controf­ agraria di ventotto anni, che stava comple­ fensiva repubblicana dell’agosto-ottobre tando in Europa la sua tesi di dottorato, a 1937; nella battaglia alle fonti dell’ nel­ partecipare tra i primi alla guerra di Spagna. l’ottobre 1937; a Teruel, a nord-ovest di Valen­ A Merriman fu assegnato quasi subito dopo il cia dal dicembre 1937 sino alla rovinosa ritira­ suo arrivo il comando di battaglione, con il ta del marzo 1938 ed infine nel contrattacco grado di maggiore dell’esercito, perché aveva sulle rive dell’Ebro durante l’estate 1938. ricevuto in patria una educazione militare e In tutte queste battaglie, gli americani subi­ sportiva, come giocatore di calcio e come uf­ rono spaventose decimazioni soprattutto tra ficiale della riserva dell’esercito statuniten­ gli ufficiali, tanto che uno dei protagonisti, se19. Merriman ferito fu temporaneamente Edwin Rolfe, ha sostenuto che tra i graduati e sostituito al comando da Martin Hourihan; i commissari vi furono proporzionalmente quando ritornò in possesso delle sue funzio­ più uccisi che tra i soldati semplici, così da ni, nell’estate 1937, la XV Brigata era stata porre agli americani continui problemi di ri­ nel frattempo completamente ristrutturata in cambio dei quadri dirigenti; la stessa osserva­ due reggimenti sotto la direzione del croato zione era stata fatta da Longo nella sua narra­ Copie: il primo, al comando di George Na­ zione sulle Brigate internazionali18. Il primo than, comprendeva i battaglioni Lincoln e grosso contributo di vittime lo diedero subi­ Washington (il Washington raccoglieva a sua to, nella battaglia di Jarama tra il febbraio e il volta la maggioranza dei combattenti negri, marzo 1937, dove rimasero uccisi o feriti la non solo statunitensi, comandati da Oliver maggioranza degli americani già giunti in Law); il secondo raggruppava le formazioni Spagna; tra i feriti vi era anche il primo e cer­ inglesi. Dopo la morte di Law, Steve Nelson, tamente il più popolare dei comandanti che il commissario politico, passò al comando della battaglione americano ebbe: Robert Hale Washington che, poco dopo, per le perdite Merriman, che con il marinaio James Harris subite e per la scarsità degli effettivi, venne e il commissario politico Stamber componeva reincorporata nella Lincoln. il primo comando. A Merriman, che sarebbe Sul fronte d’Aragona, durante l’estate poi scomparso in battaglia un anno dopo il 1937, gli americani detenevano larga parte suo primo ferimento, tutte le memorie, le cro­ del comando della XV: Merriman e Nelson nache dell’epoca (comprese le corrisponden­ coordinavano il Battaglione Lincoln-Wa-

18 “Molto gravi sono le perdite delle brigate internazionali nella battaglia del Jarama... Tra i morti e i feriti, sono numerosi i quadri militari e politici: giovani commissari e valorosi comandanti. Alcune compagnie e al­ cuni battaglioni hanno cambiato il loro comandante più volte in una sola giornata. Il battaglione Lincoln, nel corso della battaglia, ha conosciuto sei comandanti”, da Luigi Longo, Le Brigate internazionali in Spagna, Roma, Editori Riuniti, 1956, p. 237. 19 Su Merriman, oltre a tutte le memorie e agli studi già ricordati, si veda anche , The Spanish war, London, 1938, p. 35. 106 Patrizia Dogliani shington, con l’aiuto di Hans Amlie, inge­ ton, meccanico qualificato, era fratello di gnere del Wisconsin e membro della Irish Re­ Angelo, leader della comunità nera di Chica­ public Army; altri due americani, Thompson go, e fu da essa celebrato, insieme a Law, co­ come comandante e Joe Dallet come com­ me il contributo in sangue che i negri ameri­ missario politico, comandavano la Macken­ cani avevano dato alla lotta antirazzista in zie-Papineau. Della vita nelle trincee, dei Europa. Nella ritirata del marzo 1938 scom­ combattimenti, dell’organizzazione degli ac­ parvero poi Merriman, Copie e il nuovo campamenti e dei tempi di riposo rimangono commissario politico della Lincoln, Dave ampie testimonianze nel Book o f the X V Bri­ Doran20. Dei primi volontari americani giun­ gade. I primi profili dei combattenti scom­ ti all’inizio del 1937 ne erano sopravvissuti parsi, le loro origini e le motivazioni del loro poco più di una quarantina; altri combatte­ arruolamento sono deducibili da queste pagi­ vano ancora in unità minori nel sud della ne, scritte con grande coinvolgimento emoti­ Spagna. L’ultimo comando americano, che vo ed ideale. Sappiamo da alcuni sopravvis­ sotto la direzione di José Antonio Valledor, suti ed in particolare da Voros, che molti vo­ uno dei protagonisti della rivolta delle Asturie, lontari tenevano dei diari: alcune di queste affrontò la battaglia sulle rive dell’Ebro era pagine furono pubblicate nel Book; Voros, composto da Milton Wolff, da Lamb, co­ quando venne inviato, alla metà del 1937, in mandante in seconda, da Watt, commissario Spagna dal partito comunista americano per politico; John Gates, giunto dal sud, era di­ verificare lo stato d’animo dei combattenti venuto commissario politico della Brigata. americani si documentò essenzialmente su Abbiamo tentato di riassumere qui breve­ questi diari più che in confidenze ed incontri mente le vicende storiche e di esemplificare personali. Solo recentemente si è fatto ricor­ con alcuni profili personali il complesso con­ so a questi appunti dal fronte per completare tributo di vite e di lotte che i volontari ameri­ la storia “interna” della Lincoln: Marion cani diedero alla Spagna. Molte domande Merriman ha integrato i suoi ricordi perso­ però rimangono aperte dopo la lettura delle nali con pagine tratte dal taccuino del mari­ storie e delle memorie del Lincoln Battalion; to; Tisa ha fatto ricorso al suo diario; Geras- domande trascurate dagli storici e dai prota­ si ha invitato i protagonisti intervistati a con­ gonisti. Tutte le autobiografie ci paiono sin­ sultare i vecchi appunti. cere, ma fanno intravedere particolari sui Le difficoltà militari e politiche riapparve­ quali spesso il narratore non si sofferma; via ro tra l’autunno e l’inverno 1937-1938, quan­ via che si allontana dall’esperienza vissuta il do, oltre alla complessa riorganizzazione del­ ricordo tende a smussare i contrasti esistiti e le Brigate internazionali nell’esercito regola­ a sottolineare piuttosto il solidarismo che re repubblicano, gli americani e più in gene­ aveva unito e che tuttora lega tra loro gli rale la XV Brigata persero in battaglia buona ex-combattenti. Ci siamo però chiesti quale parte della prima generazione di quadri diri­ conoscenza gli americani avessero a quel genti: sul fronte d’Aragona morì Joe Dallet, tempo della situazione interna spagnola; se alle Fuentes d’Ebro scomparve un altro uffi­ avessero avuto un qualche ruolo nella repres­ ciale della “Mack-Pap”: Milton Herndon, sione del Poum e degli anarchici spagnoli che comandava il reparto d’artiglieria. Mil­ nelle giornate di Barcellona; quale fosse stata

20 Per un profilo di Joe Dallet, giovane dirigente comunista di Youngstown, e di Dave Doran si veda J. Gates, The story o f on American Communist, cit., pp. 48-58. Altre biografie dei caduti sono contenute nei libri di E. Rolfe, C.A. Bessie, V. Brome, V.B. Johnston. I volontari nordamericani della guerra di Spagna 107 la funzione dei commissari politici americani che agenti fascisti si fossero infiltrati anche e come essi vivessero, da militanti americani, nella classe operaia spagnola ed internazio­ il rapporto con gli alti comandi spagnoli e nale. con i quadri dirigenti delle Brigate interna­ I veri contrasti nacquero invece in seno al­ zionali. le forze combattenti americane e tra esse e i Ci pare che la grande maggioranza dei vo­ comandi delle Brigate internazionali. Gli lontari americani, almeno quelli che furono americani dovevano apparire in Spagna co­ inquadrati nelle formazioni qui descritte, sia me coraggiosi combattenti, generosi compa­ rimasta estranea ai contrasti interni intercor­ gni d’arme, ma anche come individualisti e si tra le forze della sinistra spagnola e ai fatti indisciplinati, come grandi bevitori, difficil­ di Barcellona. Gli americani furono essen­ mente assoggettabili alla disciplina imposta zialmente impegnati in combattimento e mai da alcuni dirigenti comunisti europei, in par­ in funzioni di polizia interna. Molti erano ticolare da André Marty, che era il loro diret­ però antitrotskisti; Hoar rivela che uno dei to superiore. Si doveva trattare probabil­ requisiti negativi per il quale si rifiutava in mente di diverse mentalità e di diverso modo Canada l’arruolamento tra le file dei partenti di affrontare la militanza politica; era questo per la Spagna era quello di appartenere ad un che principalmente divideva gli americani da gruppo trotskista; il secondo quello di aver altre componenti europee. Se non abbiamo appartenuto alle Giubbe rosse della polizia trovato mai segnalazioni di screzi intervenuti canadese21. Nelson confessava nella sua au­ tra volontari americani e spagnoli, quelli tra tobiografia del 1953, in maniera brutale ma americani e francesi erano all’ordine del sostanzialmente sincera, di aver sostenuto, in giorno, altri ancora insorsero tra gli america­ qualità di commissario politico, la repressio­ ni e gli inglesi. I francesi cercarono per lungo ne nei confronti del Poum. Gates invece cer­ tempo di detenere la supremazia nella XV cava di giustificare nel 1958 l’atteggiamento Brigata; mentre i contrasti con gli inglesi, av­ suo e dei suoi compagni: nulla di diverso vennero essenzialmente tra ufficiali che non avrebbero potuto fare gli americani che di riuscivano a superare le differenze di classe e consentire con la repressione; a quel tempo di cultura che pur permanevano tra i com­ erano tutti convinti, in base alla lettura dei battenti. A questi problemi interni venne ad giornali spagnoli come di quelli comunisti in­ aggiungersi un profondo sconforto per le ternazionali, che esistesse effettivamente una perdite umane subite nei primi combattimen­ quinta colonna interna disgregatrice dell’e­ ti e per la dura vita di trincea. Riteniamo che sercito repubblicano: se i processi in Urss l’equilibrata personalità di Merriman e l’a­ stavano rivelando che spie e traditori aveva­ scendente che egli seppe esercitare sugli uo­ no operato in quel paese, nulla di più facile mini abbiano avuto un’importanza fonda-

21 Vedi Hoar, The Mackenzie-Papineau, cit., cap. IV, dove ricorda anche che l’assassino di Trotsky arrivò in Ame­ rica proprio passando per il Canada con un passaporto canadese appartenente ad un volontario della British Colum­ bia, morto combattendo in Spagna: Tony Babich. Non abbiamo trovato testimonianza scritta sulla presenza di anar­ chici americani nella guerra di Spagna, anche se siamo convinti che alcuni di loro abbiano operato ih Catalogna: nes­ suna notizia utile si può trarre dal testo americano che più ha analizzato lo scontro avvenuto nella sinistra spagnola nel corso del 1937: Burnett Bolloten, The grand camouflage, 1961, nuova edizione riveduta The Spanish Revolution. The left and the struggle fo r power during the Civil war, Chapel Hill, 1979. Né gli scritti di Emma Goldman sono rive­ latori in proposito, in quanto la dirigente anarchica russo-americana ormai viveva in esilio in Francia ed intratteneva rap­ porti diretti e personali con gli spagnoli, senza l’intermediazione dell’organizzazione anarchica americana; si veda David Porter (edited with introductions by) Vision on fire. Emma Goldman on the Spanish revolution, New York, 1983. 108 Patrizia Dogliani mentale nell’evitare che si moltiplicassero le mento in Spagna. Infine, più fonti hanno sommosse interne e le diserzioni, che pur si sottolineato che gli americani al fronte gode­ produssero nel corso del 1937. Quando Vo- vano di “un alto standard di vita”: riceveva­ ros arrivò in Spagna nell’estate 1937 per in­ no pacchi da casa ed erano in generale ben dagare sui fatti trovò una situazione ben di­ equipaggiati. Rolfe ricorda che prima di par­ versa da quella idilliaca che in patria il gior­ tire, con parte dei fondi raccolti, lui ed altri nale comunista “Daily Worker” presentava compagni fecero acquisti a Manhattam, do­ ai lavoratori americani: continuavano e si in­ tandosi di un’attrezzatura di base per il cam­ tensificavano le proteste americane per il cat­ peggio. Si trattava certamente di una situa­ tivo trattamento subito al loro arrivo in Spa­ zione anomala rispetto a quella vissuta da gna e per l’insufficiente addestramento rice­ tanti volontari europei, giunti in Spagna già vuto e Marty aveva a più riprese minacciato privi di mezzi e impoveriti da una precedente di rinviare a casa il contingente americano. Il vita d’emigrazione, e a quella dei campesinos compito dei commissari fu pertanto quello descritti da Orwell, per i quali il possesso col­ della pacificazione interna e di curare i rap­ lettivo di un coltellino da campeggio costitui­ porti con i comandi. Gates ha asserito, in va già un’inaspettata fortuna22. un’intervista rilasciata a Johnston, che fu a Queste osservazioni ci conducono all’ulti­ conoscenza, e pertanto come commissario ma parte della nostra rassegna e a chiederci responsabile, di una sola esecuzione di un se è possibile definire storicamente come l’o­ americano combattente nelle unità di sua pinione pubblica americana si atteggiò nei giurisdizione durante la ritirata della prima­ confronti della guerra civile spagnola, ancor vera 1938; la condanna per diserzione fu ese­ prima che nei confronti dei volontari partiti guita come esempio e monito per altri atti di per la Spagna. Purtroppo nessun nuovo stu­ indisciplina. dio è venuto a completare e ad aggiornare i Le immagini sulla vita di trincea, che le lavori di Guttmann e di Taylor degli anni ses­ biografie suscitano, non appaiono diverse da santa; il recente saggio di Fredrick Pick, con­ quelle nitidamente descritte da George Or­ tenuto in un libro collettivo riguardante il well in Omaggio alla Catalogna. Ciò che in­ coinvolgimento di tutto il continente ameri­ vece risulta immediatamente diversa è la do­ cano nelle vicende spagnole, ci pare, pur ag­ tazione tecnica e in armi che gli americani giornato, insufficiente e soprattutto alquan­ possedevano rispetto ai giovanissimi volon­ to generico nella pretesa di analizzare troppi tari anarchici e sindacalisti del fronte catala­ temi relativi agli Usa e ai fascismi europei. Si no. Dotati di buoni tecnici, gli americani riu­ deve pertanto ancora far ricorso a studi par­ scirono facilmente a superare le difficoltà, se ziali sulle forze politiche e confessionali ame­ non personali, almeno di battaglione nel ma­ ricane dell’epoca piuttosto che a lavori rive­ neggio delle armi. Inoltre, anche il più sprov­ latori delle componenti sociali e culturali che veduto volontario americano aveva quasi si fronteggiarono negli Stati Uniti al momen­ sempre un buon allenamento sportivo e un to dell’embargo. sufficiente addestramento alla vita all’aria Il governo americano aveva per la prima aperta, che gli facilitarono il primo adatta­ volta applicato l’embargo nei confronti di un

22 [Gli americani] “Sono arrivati direttamente da New York. Sono sbarcati a Valencia già equipaggiati di tutto pun­ to: elmetto, maschera antigas, zaino. I comitati americani di aiuto alla Spagna hanno lavorato bene, non c’è che di­ re”, da L. Longo, Le Brigate internazionali, cit., p. 213. Alcuni artiglieri americani erano stati inoltre addestrati in Unione Sovietica, come Anderson, che aveva frequentato la Scuola Lenin di Mosca e che organizzò nell’aprile 1937 la Batteria John Brown. I volontari nordamericani della guerra di Spagna 109 paese coinvolto in una guerra interna duran­ di famiglie americane di bambini baschi; te l’aggressione fascista all’Etiopia nel 1935; adozione che non fu mai attuata a causa del­ nel 1936 Roosevelt aveva suggerito un “mo­ l’opposizione decisa dei cattolici23. ral embargo” nei confronti della Spagna. Ma Ma dietro alla tardiva posizione pubblica fu essenzialmente all’inizio del 1937 che si presa da una parte dei protestanti nell’autun­ accese il dibattito all’interno del paese, allor­ no 1937, vi erano ormai un lungo scontro tra ché il Congresso doveva decidere se proroga­ testate d’informazione schierate in Usa pro o re o meno l’American neutrality act votato contro la Spagna repubblicana e gli aiuti che nel 1935. Sappiamo da diversi studi che furo­ pur clandestinamente continuavano a partire no essenzialmente i cattolici americani e i dai porti americani alla volta della penisola quadri diplomatici ad influenzare la scelta di iberica. Ha probabilmente ragione la storica Roosevelt. È noto il ruolo sostenuto dall’al- cinematografica Marjorie Valleau nel soste­ lora ambasciatore americano a Londra, Jo­ nere che fino alla guerra del Vietnam non si seph P. Kennedy, in qualità non solo di tena­ riprodusse più nell’opinione pubblica statu­ ce fautore della politica neutralista di Neville nitense “una così intensa ondata emotiva, un Chamberlain, ma soprattutto di influente cosi profondo impegno, una così violenta rappresentante in patria della comunità cat­ partigianeria” come quella registrata nei tolica democratica che ebbe un peso determi­ confronti della guerra civile spagnola. Dopo nante nella rielezione a presidente di Roose­ i bombardamenti di Madrid, il congresso de­ velt nel novembre 1936. Appare quindi chia­ gli scrittori americani prese a maggioranza ro che Roosevelt sacrificò ogni scelta corag­ una decisa posizione nei confronti della Spa­ giosa in campo internazionale in favore di un gna repubblicana (ricordiamo, tra i più acce­ consolidamento della sua politica interna, si sostenitori, solo Upton Sinclair con il suo anche se gli studi sui cattolici, in particolare lavoro No pasaran. They shall not pass. A quelli recenti di George Q. Flynn, hanno sot­ story o f the siege o f Madrid, 1937); lo stesso tovalutato l’evento spagnolo. Ciò che an­ fece una parte dei corrispondenti di lingua drebbe inoltre approfondito è lo scontro che inglese dalla Spagna, che abbandonarono in si produsse tra il clero cattolico e la chiesa quegli eventi il consueto distacco e la profes­ protestante: il fatto più conosciuto fu la cor­ sionale neutralità dai fatti descritti. Ma po­ rispondenza aperta che intercorse sulla stam­ chi intellettuali ed artisti americani ebbero il pa americana tra protestanti favorevoli al­ coraggio e soprattutto la convinzione perso­ l’appoggio alla Spagna repubblicana e i cat­ nale di portare sino alle estreme conseguenze tolici solidali con la chiesa spagnola. Vi sa­ il loro appoggio alla Spagna e di lottare per rebbero molti altri fatti rivelatori di un pro­ modificare la politica estera americana. Ci fondo contrasto nelle coscienze religiose pare interessante il confronto fatto dalla Val­ americane: uno dei pochi recentemente ana­ leau tra la produzione cinematografica sulla lizzato è quello relativo all’adozione da parte guerra civile spagnola realizzata in Usa e

23 Oltre agli insostituibili testi di A. Guttman e di F.J. Taylor, già citati, si vedano: Carlton J.H. Hayes (ex amba­ sciatore in Spagna), The United States and Spain: an interpretation, New York, 1951 e il più recente Mark Falcoff- Frederick B. Pike (edited by) The Spanish Civil War, 1936-1939. American Hemispheric Perspectives, Lincoln, Lon­ don, 1982 (prende in esame, oltre agli Usa, anche l’opinione pubblica di Messico, Cuba, Columbia, Peru, Cile, Ar­ gentina); e i lavori sui cattolici di George Q. Flynn, American Catholics and the Roosevelt Presidency 1932-1936, Le­ xington, 1968; Roosevelt and Romanism: Catholics and American Diplomacy 1937-1945, Westport, 1976; sulla que­ stione dell’adozione dei bambini baschi cfr. Dorothy Legarreta, The Guernica generation: Basque refugee children o f the Spanish civil war, Reno, 1984. 110 Patrizia Dogliani quella europea, in particolare francese. I repubblicana, trascurando, forse perché non films americani, anche quelli che espressero era mai stato comunista, i contrasti insor­ durante e dopo il conflitto, un’aperta simpa­ ti nella sinistra spagnola ed internazionale. tia per lo schieramento frontista, si sottomi­ Stanley Weintraub, in un libro del 1968, ci sero alla politica hollywoodiana che suggeri­ ha illustrato i dubbi che insorsero in parte va loro di rimanere distaccati, “noncontro- dell’intellettualità americana nei confron­ versial as possible”, e di creare scene di ca­ ti della guerra civile spagnola nel corso rattere melodrammatico che esaltassero l’im­ del 1937 (emblematico fu il ripensamento pegno individuale più che l’azione di massa. da parte di Dos Passos), tanto che, se essa Ricordiamo, ad esempio, come fu reso diver­ ha espresso alcune tra le pagine più alte so dal libro di Hemingway il film iniziato nel della poesia e della letteratura del nostro se­ 1941 e terminato, con molti tagli, solo nel colo, non con la stessa forza ha influito su­ 1943, “Per chi suona la campana”. Gli ame­ gli eventi spagnoli ed americani. Bisognerà ricani che vollero produrre films decisamente tornare in futuro su questi aspetti. I già an­ pro-repubblicani lavorarono in Europa, co­ nunciati convegni sul 1937, per il cinquan­ me fece Hemingway per “The Spanish tennale dei congressi degli intellettuali fa­ Earth”24. vorevoli alla repubblica spagnola, consenti­ Di Hemingway si è scritto tanto, forse ranno, è auspicabile, non solo la pubblica­ troppo, sul suo vitalismo individualista, sul­ zione di nuove antologie letterarie, ma una le ambiguità del suo carattere come dei suoi più completa ed aggiornata riflessione sul scritti; ci pare però che in questa occasione, ruolo storico degli intellettuali europei e spa­ fra tutti gli scrittori e i giornalisti americani gnoli nella guerra di Spagna25. del tempo, egli sia stato il meno contraddit­ torio e il più sincero sostenitore della causa Patrizia Dogliani

24 Sull’attività giornalistica si veda Frank C. Hanighen (edited by) Nothing but danger, New York, 1939 (contiene la testimonianza di una quindicina di corrispondenti di lingua inglese in Spagna). Inoltre Marjorie A. Valleau, The Spanish Civil War in American and European Films, Ann Arbor, 1982: vengono qui esaminati sei films americani sulla Spagna: “The last train from Madrid” (1937); “Blockade” (1938), “” (1943), “Confi­ dential Agent” (1945), “The Angel wore red” (1960), “Behold a Pale Florse” (1964). 25 Cfr. Stanley Weintraub, The Last Great Cause. The intellectuals and the Spanish Civil War, New York, 1968, in part. p. 221 e ss.; John M. Muste, Say that we saw Spain die. Literary consequences o f the Spanish civil war, Wa­ shington, 1966; Voices against Tyranny. Writing o f the Spanish civil war, New York, 1986; Valentine Cunningham (edited by), Spanish Front. Writers on Civil War, London-New York, 1986.