L'alfa Romeo Di Ugo Gobbato 1933-1945

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L'alfa Romeo Di Ugo Gobbato 1933-1945 L’Alfa Romeo di Ugo Gobbato 1933-1945 Le attività aeronautiche La progettazione automobilistica AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile MONOGRAFIA AISA 92 1 L’Alfa Romeo di Ugo Gobbato 1933-1945 Le attività aeronautiche La progettazione automobilistica AISA - Associazione Italiana per la Storia dell’Automobile in collaborazione con Dipartimento di Analisi Istituzionale e Management Pubblico dell’Università Commerciale Bocconi di Milano Università Commerciale Luigi Bocconi • Milano, 2 aprile 2011 2 La cornice istituzionale dell’Alfa Romeo di Gobbato Franco Amatori 3 Ricordo di Duccio Bigazzi Edoardo Borruso 4 Economia e politica industriale nella storia di un’azienda Lorenzo Boscarelli 5 Ugo Gobbato, un “padre” dell’Alfa Romeo Marco Fazio 6 L’impresa di Stato tra vincoli e scelte imprenditoriali. Il riassetto organizzativo dell’Alfa Romeo Alan Mantoan 8 Successi artigianali e promesse mancate. La progettazione auto all’Alfa Romeo negli anni Trenta e Quaranta. Patrick Italiano 20 Le attività aeronautiche in Alfa Romeo fino al 1945 Fabio Morlacchi 26 Interventi Guido Moroni, Fabio Morlacchi MONOGRAFIA AISA 92 1 La cornice istituzionale dell’Alfa Romeo di Gobbato Franco Amatori go Gobbato è stato non solo un grande tecnico, striali che facevano riferimento alle tre grandi banche Uma anche un grande manager perché è riuscito universali del paese, la Banca Commerciale Italiana, ad imprimere nell’azienda e nei suoi lavoratori quel che allora era un colosso, il Banco di Roma, che era senso di appartenenza che le ha consentito di rimane- piccolo, e il Credito Italiano. re in piedi e di non disperdere il suo grande capitale Ci sono sicuramente diversi elementi di empirismo umano nei momenti più critici, come nell’immediato in questo salvataggio, però c’erano anche alcune idee dopoguerra, quando si sono dovute realizzare produ- guida. La prima era che lo Stato dovesse assumersi zioni molto diversificate rispetto a quelle automobili- tutte le responsabilità connesse alla proprietà di quelle stiche. Gobbato ha acquisito grandi meriti anche per industrie, sicuramente quella di non svenderle ai pri- quello che ha fatto durante i mesi della guerra civile. vati, anche se uno dei compiti istituzionali dell’Iri era Iniziamo con un breve cenno sulla cornice istituzio- la privatizzazione delle aziende dopo averle risanate. nale nella quale si colloca l’Alfa Romeo di Gobbato. L’Alfa Romeo rientra in questo contesto. In effetti Oggi va molto di moda parlare male dell’impresa ci fu una cordata, guidata ovviamente da Giovanni pubblica, ma noi storici abbiamo il dovere di capi- Agnelli, che voleva acquisirla per due soldi, ma il pre- re che cosa è stata veramente l’impresa pubblica in sidente dell’Iri, Alberto Beneduce, si oppose. Italia. Il compito dell’Iri però non doveva essere quello di L’Alfa Romeo passa nelle mani dello Stato nel 1921, nazionalizzare l’economia italiana: le imprese dove- con il fallimento della Banca Italiana di Sconto che vano continuare ad operare come imprese private e la controllava, quindi sotto il controllo dell’Istituto di (altra idea forte di Beneduce) dovevano quindi essere Liquidazioni, che non aveva una politica industriale. affidate alle persone adatte. Nel 1933, le cose cambiano perché nasce l’Iri, l’Isti- Gobbato rientrava in pieno in questo quadro. Del re- tuto per la Ricostruzione Industriale, che è opera di sto, il capo supremo all’epoca era Mussolini, grande persone molto affini a Gobbato. ammiratore dell’Alfa Romeo, che non aveva certo bi- Quella attuata con l’Iri è stata dichiarata da uno stu- sogno di consenso e lasciava quindi fare ai tecnici. dioso inglese “la più pazza nazionalizzazione della Questa situazione di lasciar fare ai competenti si pro- storia”, come se fosse stata una cosa estemporanea; in trasse anche nel secondo dopoguerra quando ci fu effetti per alcuni versi lo è stata, perché si trattava di una “negligenza benigna” nei confronti dell’impresa salvare il sistema industriale italiano. pubblica. Ho intervistato Andreotti su questo punto In Italia, lo Stato aveva già salvato una grande impre- e lui mi diceva che i politici non avevano capito che sa, la Terni, nel 1887, l’intero settore siderurgico nel cosa fosse l’Iri, ma il fatto fu positivo. 1911 e, nel 1922, le attività afferenti a due grandi ban- Per concludere le mie considerazioni introduttive ri- che, il Banco di Roma e la Banca Italiana di Sconto. cordo che nel secondo dopoguerra l’Alfa Romeo fu In quest’ultimo salvataggio era entrata anche la più guidata da un grande manager, Giuseppe Luraghi(1), e grande industria italiana, l’Ansaldo, con centodiecimi- la struttura gli permise di operare molto bene, come la dipendenti. un vero imprenditore, tant’è che l’Alfa Romeo superò Nel 1933, con l’Iri, lo Stato salva tutte le attività indu- la Lancia, che era un’impresa di famiglia. Franco Amatori, direttore Dipartimento di Analisi Istituzionale e Ma- nagement Pubblico dell’Università Commerciale Bocconi di Milano e 1. Giuseppe Luraghi nella storia dell’industria automobilistica italiana - socio Aisa. Monografia Aisa n. 75, 2007. 2 Ricordo di Duccio Bigazzi Edoardo Borruso oglio ricordare in questa occasione la figura di perché Duccio era sostanzialmente uno storico del VDuccio Bigazzi(1), che per noi non era solo uno lavoro. Per perseguire questo scopo la nostra associa- studioso, ma anche un amico. zione cerca di aiutare anche con Borse di Studio i gio- Duccio Bigazzi vedeva in Ugo Gobbato(2) soprat- vani ricercatori che intendano proseguire l’esperienza tutto il tecnico, un grande tecnico cosmopolita per le di Bigazzi. molte esperienze che aveva fatto anche all’estero, tra cui la più nota è forse quella russa(2). Sostanzialmente era il tecnico che a metà degli anni Trenta cercava di realizzare un’organizzazione scientifica del lavoro ab- bastanza flessibile e non in termini dogmatici. Proprio 1. Duccio Bigazzi (1947-1999), socio Aisa, è stato ricercatore presso su questo aspetto Bigazzi stava lavorando al momento l’Università degli Studi di Milano ed ha pubblicato saggi sulla storia della sua scomparsa. dell’industria automobilistica e sulle modificazioni del lavoro operaio nel Alla Fondazione Feltrinelli sono ancora oggi deposi- settore metalmeccanico. tate le sue carte che riguardano in gran parte la se- 2. Ricordo di Ugo Gobbato 1945-1995 di Duccio Bigazzi – Mono- grafia Aisa n. 27, 1995 – e Pier Ugo e Ugo Gobbato. Due vite per conda fase della storia dell’Alfa Romeo che avrebbe l’automobile – Monografia Aisa n. 86, 2009. (3) dovuto affrontare . 3. La prima fase era stata oggetto del celebre saggio di Bigazzi “Il Por- L’Associazione che presiedo si occupa in generale di tello Operai, tecnici e imprenditori all’Alfa Romeo 1906-1926” Franco storia economica e di storia dell’impresa e del lavoro, Angeli Libri-1988. Edoardo Borruso, presidente dell’Associazione Duccio Bigazzi. 3 Economia e politica industriale nella storia di un’azienda Lorenzo Boscarelli Aisa dedica questa Conferenza, che si inquadra quanta e poi, purtroppo, l’ha persa. L’(sia pur tardivamente) nelle celebrazioni per il La storia dell’Alfa Romeo non sarebbe stata quella che centesimo anniversario della fondazione dell’Alfa, a conosciamo se non si fosse inquadrata in un momen- uno dei periodi cruciali della storia dell’azienda, quel- to economico e in scelte politiche e tecniche che ne lo in cui essa fu guidata da uno dei più brillanti tecnici hanno condizionato lo sviluppo, così come hanno fat- e capi di industria che l’Italia abbia posseduto, l’inge- to con quello, più in generale, dell’automobile in Italia. gner Ugo Gobbato. È quindi fondamentale tenere ben presente il quadro A questa persona, rara nel panorama industriale ita- generale nel quale sono state create le automobili che liano per competenza, senso del dovere, capacità di ammiriamo, o che a volte sogniamo, le quali esistono guida, l’Aisa aveva già dedicato una Conferenza il 25 solo in quanto c’è stata una scelta di politica industria- novembre 1995, quando relatore fu il compianto pro- le e una classe di management capace di svilupparla. fessor Duccio Bigazzi. Oggi riprendiamo il tema am- Altrettanto importante è che noi ci rendiamo conto che pliandolo al settore che fu al centro delle attenzioni di la storia industriale è rilevante per la storia toutcourt, Ugo Gobbato, cioè la produzione di motori aeronau- cioè per la storia generale della nostra vita, perché con tici, la cui rilevanza tecnica ed economica fu di gran l’avvento della rivoluzione industriale il progresso tec- lunga superiore alla produzione automobilistica, nel nico e industriale è diventato una componente fonda- periodo 1933-1945, ed alla progettazione delle vetture mentale anche della vita di ciascuno di noi. Alfa Romeo negli anni Trenta. Oggi siamo affascinati da internet o dalle nuove tec- Occorre poi ricordare che la scomparsa prematura nologie. Ma, altrettanto, furono affascinati prima di del professor Duccio Bigazzi gli impedì di tradurre in noi nei secoli passati coloro che videro i primi telai un volume il copioso materiale che aveva raccolto sul piuttosto che i primi orologi da polso o le prime loco- periodo in cui l’Alfa Romeo fu guidata dall’ingegner motive. Questi fenomeni vanno compresi come feno- Gobbato. Materiale che è stato oggetto della tesi di meni di storia e quindi è importante che noi siamo qui dottorato di Alan Mantoan. in una Università, ospiti di un Istituto che si occupa di Vorrei condividere un’annotazione sul rapporto tra storia dell’industria, perché le nostre storie specifiche storia industriale e vicende aziendali. di aziende e di persone si inquadrano nella vicenda, È molto importante quello che ci ha detto Franco molto più ampia, di cui si occupa la storiografia in- Amatori perché la nostra passione motoristica ci por- dustriale. ta a pensare soprattutto ai modelli di automobili, alle Per fortuna, ci sono persone come quelle che mi han- vicende sportive o tecniche e, solo a volte, alle azien- no preceduto e come Duccio Bigazzi che hanno stu- de.
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