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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Sconto di 5-10 euro per gran parte dei casi Ma in tante altre città si paga molto meno Tagli alla Tari Più soft anche per le famiglie di Mauro Zucchelli LIVORNO Quest'anno pagheremo una tassa rifiuti (Tari) più leggera: il calo sarà di qualche spicciolo (5-6 euro) per chi vive da solo, arriverà a 10-12 euro per una famiglia-tipo in un alloggio standard, toccherà punte anche di 22 euro nei casi di nuclei numerosi che abitano in alloggi di 120 metri quadri. Canta vittoria il sindaco Filippo Nogarin, e stavolta lo fa via Facebook: «Per il secondo anno consecutivo la Tari a Livorno calerà». Ma si lascia prendere un po' troppo dall'ottimismo quando quantifica «fra l'8 e il 10%» quel che «famiglie, commercianti, imprese e artigiani pagheranno» in meno rispetto a due anni fa.In realtà, stiamo parlando di una percentuale che, come abbiamo visto ieri per le imprese, è in gran parte dei casi fra il 4 e il 6% in due anni, e vola sopra la soglia dell'8% solo per tabaccai, banchi di mercato, plurilicenze alimentari, attività industriali con capannoni di produzione, autorimesse e depositi, vetrai artigiani. Ovviamente sono queste le categorie alle quali Nogarin dedica un istogramma con tanto di hashtag di propaganda in vista delle elezioni: curiosamente lo fa usando le percentuali ricalcolate (al ribasso) dal Tirreno anziché seguire il dossier finito sul tavolo della giunta per l'approvazione del provvedimento. Oggi puntiamo i riflettori sulle famiglie, e anche in questo caso la forbiciata è - come si vede dalla tabella accanto al titolo - nell'ordine del 3-4% rispetto allo scorso anno. Se guardiamo al 2016, è poco più del doppio. Comunque, il segnale politico resta, e l'orizzonte del prossimo anno pure (in vista del voto per il nuovo sindaco): fin da ora viene annunciata una sforbiciata «ancor più significativa». Anche se, va detto, non siamo ancora ai livelli della tassa rifiuti prima del rincaro choc della primavera 2015. E non dimentichiamoci che avevamo già una tassa rifiuti stabilmente nella top ten delle più care d'Italia. Anzi, nel 2008 nessuno ci ha superato. «Certo, il lavoro da fare resta ancora molto, ma non possiamo scordarci da dove siamo partiti», dice Nogarin nel suo post. E qui torna a indicare il macigno di Aamps: «Il costo del servizio effettuato da Aamps è di poco più alto rispetto a quanto si paga in alcune città della Toscana e il motivo è semplice: per anni quell'azienda è stata malgestita e utilizzata come ufficio di collocamento». E giù duro: «Troppi dirigenti strapagati, troppi sprechi, nessun tentativo di rendere efficiente il servizio. Risultato: oltre 40 milioni di euro di debiti». Rivendica di aver cambiato il trend: «Tra poco, a un anno dall'omologa del concordato, Aamps pagherà la prima tranche ai creditori: oltre 13 milioni di euro».Inutile dire che l'ultima sottolineatura è per rimarcare l'impegno di voler spegnere l'inceneritore e, nel frattempo ,«estendere la raccolta porta a porta a 65mila persone, aumentare la differenziata, raggiungendo punte dell'85%». L'ultimo dato disponibile è datato perché si riferisce al 2016 ma indica a livello provinciale uno standard che non arriva al 42% (Arpat) e su scala municipale è poco sopra il 43% (Agenzia recupero risorse).

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ieri mattina gli addetti incaricati dal Comune… LIVORNO Ieri mattina gli addetti incaricati dal Comune hanno fatto una maxi pulizia del piazzale dello Scoglio della Regina. Del piazzale e del suggestivo torrino dominato dalla statua che guarda verso il mare donata alla città dal maestro Sandro Chia. Torrino che purtroppo qualcuno, ogni tanto, pensa bene di usare come bagno all'aperto, sfruttando la scala a chiocciola nascosta dalle pareti esterne. È anche per evitare questo uso dell'area, che non è esattamente il massimo, che si spera che i laboratori di ricerca e la capitaneria di porto si trasferiscano nell'edificio principale quanto prima.Lo dice lo stesso dirigente comunale Riccardo Maurri: «Ultimamente ci sono stati fenomeni di abbandono dei rifiuti. Proprio stamani (ieri, ndr) stiamo provvedendo a pulire il piazzale e il torrino belvedere da bottiglie di vetro, rifiuti, anche escrementi umani». Va detto che gli atti di vandalismo registrati nei mesi passati, soprattutto prima dell'apertura del parco, sembrano un brutto ricordo. «Per fortuna non ce ne sono più stati - sottolinea il dirigente - da quando abbiamo deciso di tenere aperti i cancelli ventiquattro ore su ventiquattro: è stata una scelta azzeccata, chi voleva fare atti di vandalismo non si è sentito più "protetto" dai cancelli chiusi: nessuno dorme più sotto il loggiato, nessuno ha più rotto un vetro». Il problema della pulizia e dell'inciviltà di qualcuno, invece, resta. «Ma si spera che venga superato quando gli enti di ricerca e la capitaneria si trasferiranno nell'area. Siamo sicuri che la loro presenza sarà un deterrente all'inciviltà. E comunque nell'area ci sono le telecamere...». Che quando si insedieranno i vari enti potranno iniziare a registrare ed essere messe in rete con la centrale

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” operativa delle forze dell'ordine. Al momento il piazzale dello Scoglio non è nel contratto di servizio di Aamps: come i parchi della città, viene pulito dai giardinieri del Comune e dalla ditta che si occupa del servizio di manutenzione del verde. «Abbiamo anche pensato di mettere un cancelletto - racconta Maurri riferendosi al torrino dalla vista mozzafiato -, ma perché piegarsi all'inciviltà: è bellissimo ed è bello poterci salire in qualunque momento della giornata, se lo chiudessimo la daremmo vinta agli incivili e non sarebbe giusto». (j.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Mentre si aggrava la crisi di liquidità sale la preoccupazione dei lavoratori riuniti al Perticale Rebrab conferma trattative in corso di Valeria Parrini PIOMBINO In centocinquanta, secondo stime sindacali, hanno partecipato all'assemblea del Perticale voluta da Fim, Fiom e Uilm all'indomani dell'incontro lampo col ministro Carlo Calenda. Nuovo incontro a Roma martedì prossimo per dare tempo ai tecnici di preparare gli atti con cui puntare alla cosiddetta "insolvenza prospettica". Preludio di un nuovo commissariamento. Obiettivo finale, indurre Issad Rebrab a cedere la fabbrica. Intenzione peraltro confermata ieri dal gruppo algerino insieme a trattative in corso con soggetti interessati all'acquisto.Nel salone del Perticale la preoccupazione è tangibile. Perchè, di là da una prospettiva totalmente incerta, la crisi di liquidità si fronteggia sempre peggio. E anche questo è emerso dagli interventi. L'acquisto in India della nave di blumi necessari a coprire la commessa di rotaie per Rfi potrebbe incidere sul pagamento regolare dello stipendio ai 200 lavoratori che ruotano ogni giorno nei reparti e della quota di cassa integrazione in deroga a carico dell'azienda.Niente microfono. Si parla a voce alta. C'è chi la perde, la voce. Dall'esasperazione. Perchè dietro le parole ci sono le persone. Lo ricorda Marco Di Rosa, un (ex)operaio della Deca, a pochi minuti dalla conclusione dell'assemblea. Licenziato, come molti colleghi dell'indotto: «Per noi nessuna garanzia fin dall'inizio. E' mancata una visione che includesse tutti. Dove è un piano B? Si sta qui ad ascoltare tanti discorsi».Affermazione rivolta alle segreterie sindacali, intervenute con Lorenzo Fusco (Uilm), Fausto Fagioli (Fim) e Davide Romagnani (Fiom) che hanno ricordato i passaggi pricipali della vicenda, tratteggiato il quadro attuale e gli scenari futuri, gravati dal tempo. Che non c'è più. Ci sono invece, per i tre sindacati, gli sbocchi a mare (questione concessioni marittime), i rapporti storici di fornitura con Rfi insieme alle risorse professionali, a costituire un patrimonio da salvaguardare, in grado di rendere appetibile l'acquisto da parte di nuovi imprenditori.Tutte d'accordo, le tre sigle, sulla necessità di un allontanamento di Rebrab e sulla possibilità che alla fine il fallimento possa essere il male minore.Di opinione diversa l'Usb. Massimo Lami evidenzia le responsabilità del governo e i rischi che determinerebbe l'uscita di Rebrab. Tanto da sollecitare il ritiro del contenzioso legale. Anche Paolo Francini (Camping Cig) tira in ballo il governo da cui si aspetta un'azione specifica per l'area siderurgica piombinese anche da un punto di vista legislativo come per Taranto mentre Claudio Lucchesi (Ugl) ipotizza un intervento di Rfi per l'acquisizione dei treni di laminazione, riprendendo un'affermazione attribuita al governatore Enrico Rossi.Fonti vicine a Cevital avrebbero evidenziato che i contatti con i possibili acquirenti sarebbero messi in difficoltà dalle pressioni ricevute, anche tramite media, con le ultime dichiarazioni sulla vicenda. Secondo le stesse fonti, Cevital avrebbe anche chiesto aiuto al governo per individuare possibili acquirenti, che conferma ci siano, ma che questo aiuto non ci sarebbe stato.«Bene la ferma presa di posizione del ministro dello sviluppo economico su Aferpi», afferma il sottosegretario Silvia Velo. «Concordo pienamente - dice - sulla scelta di puntare a far dichiarare l'insolvenza prospettica dell'algerina Cevital».Per Velo «si tratta indubbiamente della strada più rapida per riprendere in mano le acciaierie, da affidare all'amministrazione straordinaria, garantendo così continuità all'attività industriale e allo stesso tempo lasciando spazio a imprenditori realmente interessati a Piombino, asset strategico dell'acciaio a livello nazionale. Rebrab - chiude la parlamentare - ha fatto perdere al territorio e al governo due anni, dimostrando tutta la sua inaffidabilità. Ora sta tentando di lasciare i lavoratori in un inaccettabile limbo. Questo non glielo consentiremo». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina - Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Acqua di alta qualità alla fontana pubblica PIOMBINO Dopodomani sabato alle 10,30 in via Salgari sarà inaugurata la fontanella per l'erogazione gratuita di acqua ad alta qualità. L'iniziativa, promossa dal Comune di Piombino assessorato ai lavori pubblici, è stata portata avanti in collaborazione con Asa. «L'obiettivo è quello di rilanciare il consumo di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” acqua potabile "del rubinetto" esaltandone le caratteristiche di salubrità in quanto l'acqua di rete è più controllata delle acque in bottiglia - afferma l'assessore ai lavori pubblici Claudio Capuano - e di convenienza dal momento che il servizio sarà gratuito per i cittadini». L'acqua sarà di alta qualità, potabile, fresca con caratteristiche chimico-fisiche, microbiologiche e organolettiche elevate. Un'acqua più gradevole e meno dura. L'alta qualità nell'impianto viene ottenuta mediante un processo di affinamento dell'acqua potabile. All'inaugurazione partecipano il sindaco Giuliani, l'assessore ai lavori pubblici Capuano, l'assessore alla pubblica istruzione Di Giorgi e i dirigenti di Asa e Asl 6. Una fontanella simile verrà installata a breve anche a Riotorto in via de Amicis. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina - Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Presentati i nuovi cassonetti intelligenti che pesano i rifiuti, controllano chi conferisce cosa e premiano chi differenzia Striscia la tessera e butta la spazzatura di Gabriele Baldanzi GROSSETO È una di quelle novità che ti cambia la vita, ti condiziona il quotidiano, ti costringe a rivedere certe abitudini. Ormai il conto alla rovescia è partito. Dai primi di marzo, a Grosseto, arriveranno i cassonetti intelligenti, le prime sei postazioni (4 volumetriche e 2 a peso) per "misurare" la raccolta differenziata ad familiam. Ieri, a Siena, i vertici di Sei Toscana hanno presentato i nuovi modelli di raccolta e le attrezzature che il gestore, in accordo con le diverse amministrazioni comunali (tra cui Grosseto, che ha spinto molto) e l'Autorità di ambito, intende utilizzare per la raccolta dei rifiuti nel comprensorio dell'Ato Toscana Sud. Quattordicimila cittadini grossetani si troveranno a fare i conti con cassonetti intelligenti dotati di calotta, con eco-container e bidoni ad accesso controllato. Tutte novità che l'assessora all'ambiente Simona Petrucci chiede da tempo di introdurre e testare in città. E Grosseto sarà uno dei luoghi della sperimentazione, la città apripista. «Si tratta di una vera e propria rivoluzione - commenta Roberto Paolini, presidente di Sei Toscana -. Le attrezzature che abbiamo presentato ieri saranno gradualmente introdotte in diversi centri abitati, a partire da Grosseto. Nel giro di pochi anni saranno impiegate in tutto il territorio dove il gestore svolge quotidianamente il proprio servizio. Le attrezzature sono smart, cioè dotate di dispositivo che, grazie a un'eco-tessera, permetterà di identificare l'utente che conferisce il rifiuto. Quando entrerà in vigore la modalità di tariffazione corrispettiva sulla produzione dei rifiuti, tramite questi nuovi modelli intelligenti sarà possibile identificare chi butta cosa e misurare l'effettivo utilizzo del servizio. L'obiettivo è quindi abituare le persone a differenziare il più possibile, riducendo in modo drastico la quantità di rifiuti non differenziati. Stiamo lavorando ogni giorno per cercare di mettere a disposizione dei cittadini un sistema di raccolta il più possibile efficace ed efficiente, capace di garantire il raggiungimento degli obiettivi di legge in merito alle quantità e, soprattutto, alla qualità dei materiali da avviare a riciclo».Tra le nuove attrezzature mostrate ai giornalisti il container scarrabile che diventa una vera e propria stazione ecologica itinerante informatizzata, con sistema di riconoscimento utente e pesatura rifiuti. In pratica un furgone attrezzato per la raccolta differenziata di particolari rifiuti come piccoli elettrodomestici, olio, pile, lampadine, batterie. Poi il cassonetto per il rifiuto solido indifferenziato con accesso controllato e calotta, per misurare i conferimenti; il cassonetto ad accesso controllato con griglia per carta e cartone; la postazione di bidoni con riconoscimento utente e pesatura rifiuti; l'eco-compattatore con riconoscimento utente per lattine e bottiglie di plastica; infine la colonnina per il conferimento dell'olio alimentare esausto (quello utilizzato per la conservazione e preparazione del cibo) e il press container per conferire il cartone delle utenze commerciali.«L'introduzione delle nuove attrezzature ad accesso controllato - spiega Paolo Diprima, da pochi mesi direttore di Ato Toscana Sud - costituisce un passo fondamentale nella direzione di misurare la quantità di rifiuti conferita da ciascun utente, presupposto per l'applicazione di una tariffa che premi il cittadino virtuoso nel differenziare i rifiuti raccolti. Un'iniziativa in linea con l'attenzione che la Regione Toscana sta dimostrando verso la tariffazione puntuale. È per questo motivo che Ato ha chiesto di attingere a un importante cofinanziamento regionale per coprire parte dell'investimento strategico. L'iniziativa, infine, fa cogliere appieno i vantaggi di un Gestore Unico del servizio rifiuti, che farà una gara unica per tutto l'Ambito per l'acquisto delle attrezzatture, spuntando dai fornitori condizioni migliori, economicamente e gestionalmente, di quelle che avrebbero potuto ottenere i singoli Comuni».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Riaperto il cantiere, l'azienda e Costa assicurano che le operazioni si concluderanno entro il 15 maggio Bonifica, Micoperi torna a Isola del Giglio ISOLA DEL GIGLIO Micoperi è tornata al Giglio e si appresta a dare di nuovo inizio alla bonifica dei fondali la cui conclusione è prevista per il 15 maggio. Ieri le piattaforme dell'azienda ravennate a cui è affidata la pulizia dei fondali dopo il naufragio della nave da crociera Concordia hanno avviato le manovre di ormeggio. Micoperi mancava dall'isola dal dicembre dello scorso anno quando, come un fulmine a ciel sereno, smantellò i cantieri interrompendo le operazioni di bonifica e si trasferì, con tutti i suoi mezzi, davanti a Porto Santo Stefano dove è rimasta fino a ieri. Ora che i mezzi sono tornati al Giglio i lavori potranno finalmente riprendere facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i gigliesi, all'amministrazione locale, alla Regione, al Governo. La pulizia era stata interrotta a poche settimane dalla conclusione, quando sembrava si potesse scrivere la parola fine a una pagina durata sei lunghi anni. Per far tornare Micoperi sul mare gigliese è stato necessario un accordo fra l'azienda che ha rimesso a galla la Concordia e la compagnia Costa Crociere che le aveva affidato i lavori di bonifica. Proprio dopo la notizia dell'accordo fra le parti il Ministero dell'ambiente, che subito dopo la partenza di Micoperi dal Giglio si era attivato tramite la sottosegretaria Silvia Velo per cercare di accelerare i tempi della ripresa, ha mandato una nota a Costa per avere rassicurazioni sui tempi di ripresa e di fine lavori. La nota di Costa che annunciava l'accordo non riportava date certe né di ripresa né di conclusione. Costa ha risposto alla Direzione Generale per la protezione della natura e del mare che fa capo a Maria Carmela Giarratano, assicurando, in maniera ufficiale che i lavori riprenderanno il 31 gennaio (ieri quindi) e termineranno, condizioni meteo permettendo, il 15 maggio. «Abbiamo ricevuto, ufficialmente - dice Silvia Velo - da Costa la conferma che i lavori di ripristino dei fondali all'isola del Giglio sono ripresi e che finiranno il 15 maggio. I problemi fra Micoperi e Costa hanno causato un rallentamento delle operazioni rispetto a quanto stabilito e proprio per questo non abbiamo mai abbassato l'attenzione diffidando Costa a rispettare gli accordi specificando che, in caso contrario, saremmo stati pronti anche ad avviare un'azione legale». Il ministero aveva infatti inviato il 16 gennaio una lettera a Costa da parte dell'Avvocatura di Stato chiedendo che i lavori venissero ripresi al più presto pena l'inizio di una azione legale. «I fatti - conclude la sottosegretaria Velo - dimostrano che la nostra attenzione è servita e con piacere oggi possiamo dire che la situazione è in via di risoluzione». Una volta che i lavori di bonifica saranno conclusi dovrà iniziare il reimpianto della flora marina originariamente presente nei fondali e che la presenza della nave naufragata e dei detriti hanno danneggiato. Un lavoro, quest'ultimo, molto meno invasivo della bonifica dei fondali. Ivana Agostini

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l'intervento del fiora Un depuratore tutto nuovo per l'acqua di Niccioleta MASSA MARITTIMA Niccioleta presto avrà un nuovo impianto di depurazione delle acque. L'attuale impianto a servizio della frazione, gestito dall'acquedotto del Fiora, è infatti da adeguare alle norme regionali sugli scarichi in vigore, anche perché il suo stato manutentivo è tale da non garantire un adeguato trattamento depurativo. L'Acquedotto del Fiora ha così provveduto a redigere uno specifico progetto esecutivo che la giunta comunale di Massa Marittima ha recentemente approvato. I lavori avranno un costo complessivo ci circa 220mila euro. Il Comune per la realizzazione del nuovo impianto non dovrà sostenere nessun costo: l'intero lavoro è a carico dell'acquedotto del Fiora. Il progetto prevede il completo rifacimento dovuto alla realizzazione di un nuovo locale quadri, di un nuovo pozzetto per l'installazione di un misuratore di portata e dell'installazione di tutti gli apparati di trattamento dei reflui fognari con le relative utenze elettriche di servizio. Ovviamente questo comporta lo smantellamento degli impianti esistenti. Gli interventi prevedono l'installazione di un nuovo interruttore generale alla fornitura e la sostituzione del quadro generale di distribuzione e comando delle pompe oltre alla predisposizione delle nuove tubazioni e delle nuove linee di alimentazione. Il trattamento di depurazione dei liquami urbani consiste in una successione di più fasi (o processi) durante i quali, dall'acqua reflua vengono rimosse le sostanze indesiderate, che vengono concentrate sotto forma di fanghi. I fanghi provenienti dal ciclo di depurazione sono spesso contaminati e pertanto devono subire anch'essi una serie di trattamenti necessari a renderli idonei allo smaltimento. (g.s.)

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

«Tanti sacchetti fuori dalle isole» «Troppi sacchetti vengono lasciati fuori dall'isola a scomparsa di via della Zecca - segnala Eugenio Bianucci - oppure sotto i cestini a pochi passi dalla stessa isola. Bisogna che ci siano più controlli anche perché le isole sono state fatte apposta. Vicino alla porta della chiesa di via della Zecca ci dovrebbe essere la telecamera. Ecco - mi domando- cos'ha ripreso?». Quello dei rifiuti è un problema molto sentito dai residenti in centro storico. Alla segnalazione di Bianucci si aggiungono anche quelle di Maura Bruschini: «I rifiuti vengono lasciati in diverse piazze del centro nei sacchetti diversi da quelli di Sistema Ambiente. Sono ovunque, anche accanto alle porte delle abitazioni o sotto i cestini. Poi in piazza del Palazzo Dipinto è pieno di escrementi». La presenza di escrementi viene segnalata anche in via Fatinelli.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca problemi serali «Corte della Neve è sporca» Mozziconi di sigarette, muri scambiati per orinatoi, bottiglie e bicchieri abbandonati. Quando Maura Bruschini, che abita dietro corte della Neve, fa ritorno a casa, non sa mai cosa la potrebbe aspettare. Lo spettacolo, infatti, non sempre è dei migliori, come racconta lei stessa: «Si tratta di una corte comunale, ma spesso non viene pulita adeguatamente e, nel weekend, è successo che mi trovassi di fronte alcuni ragazzi mentre facevano pipì liberamente». La sera, infatti, per la presenza di locali, la zona raccoglie un gran numero di persone che si danno appuntamento per due chiacchiere e una bevuta in compagnia. «Proprio le bottiglie, i bicchieri e le cannucce via via vengono gettate a terra in corte della Neve da qualche maleducato che non manca di utilizzare i vasi da fiori come posacenere o di disfarsi dei mozziconi di sigaretta facendoli cadere dove capita».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Contenzioso Tev: Viareggio si tira fuori VIAREGGIO Il conto alla rovescia verso il 28 febbraio è iniziato: è questa, infatti, la scadenza (dopo la proroga approvata in consiglio regionale) per la chiusura della vicenda transazione con Termomeccanica che coinvolge i Comuni della Versilia e la Regione. Il terreno di "guerra" è quello dei rifiuti e dei contratti che la Versilia ha sopportato per decenni. La bozza di accordo predisposta dalla Regione in vista della scadenza della definizione della transazione prevede che «Cav provvede, entro il 28 febbraio 2018, alla restituzione anche parziale del debito di cinque milioni di euro, consentendo così alla Regione Toscana di erogare una somma analoga da restituire, previa prestazione di garanzia fideiussoria, entro un termini adeguato fissato al 30 giugno 2020». Emerge però con chiarezza il "nodo" Viareggio: l'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro ha detto no alla fidejussione (causa dissesto) e il denaro, promesso nella riunione della Conferenza dei sindaci in cui Del Ghingaro è stato nominato presidente, spetta all'Organismo straordinario di liquidazione per 2.800.000 di euro, da utilizzare - così la bozza di atto - «prioritariamente per il saldo del residuo del credito della Regione Toscana». Oggi, però, sembra di capire che neppure questo passaggio sia garantito. Così che - questa l'ipotesi oggi sul tavolo come la più probabile - saranno le amministrazioni di Massarosa e Pietrasanta ad accollarsi l'intera operazione. Salvo poi valutare i passi da fare nei confronti del Comune di Viareggio. Operazione sulla quale - lo spiega bene la bozza di intesa - si basa l'intero sistema dei rifiuti in Versilia. Dato che «la Regione si adopererà per quanto possibile a far mantenere un flusso di rifiuti a Pioppogatto adeguato al fine di una gestione economica che consenta ad Ersu o a chi gestirà nel futuro l'impianto, il pagamento del compenso pattuito. Inoltre, sempre nello spirito di una collaborazione, la Regione si farà parte attiva per arrivare nel tempo più breve possibile ad autorizzare un ciclo di lavorazione che consenta una ulteriore valorizzazione economica dell'impianto per consentire a Cav di far fronte al pagamento di 3.750.000 euro». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

La giunta comunale ha approvato le nuove tariffe della Tari Dopo due anni di tagli, l'imposta sale. Ma non per tutti Usati troppi sacchetti E la tassa sui rifiuti aumenta dell'1,2% di Tiziano Baldi Galleni SERAVEZZA Cittadini di Seravezza più spreconi: il consumo dei sacchetti per lo sporco, distribuiti da Ersu, e usati dalle famiglie nel 2017 è impennato. E ha prodotto un maggior costo - che Ersu ha fatturato a Seravezza - del 15% rispetto all'anno prima. Risultato: la tariffa sulla spazzatura, quest'anno, subirà un incremento medio dall'1% all'1,2%. Aumento che riguarda sia le famiglie sia le aziende. Contemporaneamente, però, ci sono circa 300 nuclei - ancora pochi, perché sono il 5% delle 6 mila utenze seravezzine - che invece si troverà un piccolo sconto in bolletta: cioè chi ha fatto uso del conferimento premiante, portando di persona i rifiuti all'isola ecologica in via delle Ciocche. La giunta Tarabella ha approvato la scorsa settimana il piano finanziario dei costi della Tari 2018. E quindi le relative tariffe. A breve l'atto sarà portato in consiglio comunale. In base ai nuovi dati calcolati si evince un lieve aumento medio. Tra le cause principale c'è proprio esserci il maggior costo che Ersu ha fatturato per i sacchetti. Costeranno più 23 mila euro (a cui va aggiunta l'Iva) rispetto ai 160 mila spesi nel 2017. Altre cause - specificate dall'ente - sono: la morosità di alcune utenze e la chiusura di alcune azienda. I Comuni devono spalmare il costo totale dello smaltimento, e raccolta rifiuti, sulle bollette dei cittadini. «Mediamente parliamo di un leggerissimo aumento dopo però il calo del 3% nel 2016 e del 5% nel 2017 - dicono dal Comune -. Purtroppo c'è stata un'impennata del consumo dei sacchetti: i cittadini li chiedevano agli operatori e loro li consegnavano. E queste spese maggiori poi le pagano gli stessi residenti». Quando parliamo di sacchetti intendiamo quelli di tutte le tipologie: per l'umido, per la carta, per il multi materiale e per i rifiuti indifferenziati. I dati sui sacchi consumati sono stati forniti direttamente dal direttore di Ersu, Walter Bresciani Gatti. Tra i cittadini di Seravezza c'è però anche chi è stato virtuoso. Circa 300 le famiglie che hanno partecipato alla sperimentazione del conferimento premiante. Si sono recate almeno una volta al centro di raccolta in via Ciocche conferendo personalmente la spazzatura. L'amministrazione Tarabella sta puntando a educare e informare i cittadini per migliorare la raccolta e quindi diminuire i costi. Sono in atto una serie di incontri nelle varie frazioni. Il primo si è svolto a Querceta, martedì, e venerdì si replicherà a Seravezza. «Per le frazioni della collina e della montagna stiamo lavorando alla ridefinizione della raccolta di prossimità, mentre per il capoluogo - ha detto l'assessore all'ambiente Dino Vené - e per la piana l'obiettivo è quello di rendere più efficace il porta a porta, calibrandolo sulle esigenze dell'utenza e, allo stesso tempo, promuovendo forme di razionalizzazione e di risparmio che contengano i costi in bolletta». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Seravezza primo comune ecologista della provincia Seravezza primo comune della provincia di Lucca in tema di sostenibilità e sicurezza ambientale in ambito edilizio. È quanto emerge dal "Rapporto sull'applicazione di criteri di sostenibilità nei regolamenti edilizi locali" presentato sabato scorso dalla Cna lucchese in occasione del Convegno su efficienza energetica e edilizia ecosostenibile tenutosi nel polo tecnologico di Lucca. Il regolamento edilizio del Comune è risultato quello più sensibile al tema, contenendo regole e parametri prestazionali e qualitativi di sostenibilità e sicurezza ambientale ben al di sopra della media. «È un risultato molto importante», commenta l'assessore all'urbanistica Valentina Salvatori «che evidenzia come Seravezza sia da anni tra i comuni più attenti a livello regionale sul tema della promozione delle risorse sostenibili in campo edilizio». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il caso dell'azienda dei rifiuti I No Costa non mollano: «C'è un atto da impugnare» ALBIANO MAGRADopo la vittoria pesante della ditta Costa di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale di Firenze, l'ennesima, tornano a farsi sentire i cittadini albianesi No Costa dalla loro pagina Facebook. E, come era prevedibile attendersi, non hanno alcuna intenzione di mollare, dando appuntamento ancora nelle aule di giustizia. «La vittoria di Costa è vuota di contenuti e "piena" di un atto illegittimo della Regione

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Toscana, che può essere ancora impugnato entro il 3 febbraio al Tar Firenze oppure, in alternativa, con ricorso straordinario al presidente della Repubblica entro il 3 aprile. Come ha fatto il Tar ad accogliere il ricorso di Costa, con la motivazione che il decreto della Regione Toscana n. 17567 non sarebbe stato impugnato né dal Comune resistente (Aulla) né dall'interveniente (i No Costa) è un mistero» scrivono sarcastici i No Costa, i quali aggiungono che «Costa vince perché il Comune di Aulla non impugna un documento entro il 29 gennaio. La scadenza, però, è il 3 febbraio e se il sindaco Valettini vuole, può ancora impugnare l'atto della Regione Toscana. E anche i No Costa possono, se vogliono». Ricordiamo che ieri l'altro il Tar della Toscana ha accolto il ricorso dell'impresa Costa Mauro s. a. s. contro le ordinanze comunali n. 20 del 20 aprile scorso e n. 21 del 21 aprile scorso, firmate dal dirigente comunale del 1° settore del Comune di Aulla, l'architetto Franco Testa, ordinanze che avevano determinato la chiusura della ditta Costa nell'ottobre scorso, quando il Consiglio di Stato, presso il quale il Comune di Aulla e i cittadini albianesi No Costa si erano rivolti, aveva accolto il loro ricorso contro una precedente sentenza del Tar, che sospendeva le ordinanze di cui sopra. Una sentenza, quella di ieri l'altro, che rappresenta una autentica doccia fredda per i No Costa, ma anche una sentenza che sconfessa, di fatto, quanto deliberato dal Consiglio di Stato, visto che ad entrare nel merito è stato il Tar.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Mobili e materassi abbandonati in via del Bosco «Via del Bosco, come sempre». Poche parole per raccontare il perdurare di comportamenti incivili in centro per quello che riguarda lo smaltimento dei rifiuti ingombranti. A segnalare l'ultimo episodio registrato in centro lo ha denunciato lunedì scorso il nostro lettore Enrico Giaccherini. Due le immagini nella quali si cedono due mobili abbandonati vicino al cassonetto e un materasso lasciato lungo il muro.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Il bilancio sui saldi: bene gli incassi, sbagliato il periodo CECINA Positivi ma non entusiasmanti. Utili, certo, ma andrebbero rivisti nelle modalità. È questo in estrema sintesi il bilancio sui saldi invernali stilato dalla Confesercenti. «I saldi vanno posticipati ma rimangono a prescindere un'occasione per imprese e consumatori: questo è in sintesi il risultato di un indagine svolta sul territorio livornese tra i propri associati», dice in una nota il direttivo della zona Cecina, aprendo il confronto sul tema.«A distanza di circa un mese dall'inizio dei saldi, Confesercenti prova a tirare concretamente le somme per dare una prima reale valutazione dell'andamento dei saldi invernali 2018 ed i risultati sono interessanti e rilanciano la necessità di una riflessione complessiva - continua la nota - In sintesi si può dire che i saldi invernali 2018 sono, grosso modo in linea con quelli del 2017 e quindi da considerarsi complessivamente positivi anche se non esaltanti». Al di là del dato puramente quantitativo, comunque, il contesto spinge Fabio Tinti, presidente regionale Fismo (settore Abbigliamento e Calzature) Confesercenti, ad introdurre una valutazione più generale sul sistema dei saldi e del rapporto squilibrato tra piccola e Gdo (grande distribuzione organizzata). «È evidente la disparità di trattamento a cui stiamo assistendo - sostiene Tinti - la quasi completa liberalizzazione delle vendite promozionali ha svilito il valore stesso dei "saldi" creando una situazione nella quale da un lato i consumatori si aspettano riduzioni in ogni momento dell'anno e dall'altro i commercianti, inchiodati dalla concorrenza della grande distribuzione e dei franchising sono beffati dal divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dell'inizio dei saldi. Un sistema che, così come è venuto a crearsi, di fatto, può solo entrare in blocco per corto circuito ed a rimetterci sarà la qualità e la varietà dell'offerta dei negozi di vicinato che rischiano l'estinzione». Quindi, conclude Tinti, indagini a parte, «serve un ripensamento complessivo della normativa e di un calendario che effettivamente tenga conto della stagionalità».In sostanza, sostiene Confesercenti, «non hanno senso i saldi a gennaio ed a maggior ragione i saldi estivi a luglio: in questo senso Confesercenti si adopererà, a livello regionale per una modifica della normativa in materia». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Ricerca dell'Università di Pisa sull'arenile nella zona del pontile di Vada Plastica sulle dune, via allo studio VADA Un progetto di ricerca per capire gli effetti del deposito di materiali plastici sulla vegetazione presente sulle dune a ridosso della spiaggia. Lo studio sarà portato avanti dal dipartimento di Biologia marina dell'Università di Pisa e interesserà un tratto di arenile in zona Pietrabianca, a ridosso della recinzione del pontile ad uso della società Solvay.Nei giorni scorsi l'ateneo pisano ha infatti presentato all'amministrazione una richiesta per svolgere esperimenti scientifici in area demaniale marittima. La zona individuata per effettuare lo studio è un tratto di arenile a fianco della recinzione del pontile.Lo studio in questione, come si legge anche nel decreto 194 emesso nei giorni scorsi dal settore programmazione del territorio e demanio marittimo, fa parte di un progetto di ricerca riguardante i possibili effetti del deposito accidentale di materiale plastici sulla vegetazione dunale e costiera, in particolare sulla germinazione e sullo sviluppo delle tipiche piante dunali. «Abbiamo ricevuto la richiesta dall'Università - spiega l'assessore Margherita Pia -, mi ha incuriosito molto e merita attenzione. Lo studio esaminerà l'effetto di varie tipologie di buste di plastiche sulla vegetazione dunale. Non solo, sarà valutata anche la crescita di piante inserite sulle dune all'interno di materiali plastici speciali».In pratica, il dipartimento di Biologia marina di Pisa, con il Cnr, la facoltà di ingegneria di Firenze e aziende del settore, hanno messo a punto plastiche particolarmente biodegradabili realizzando contenitori sperimentali. «Piante tipiche delle dune - dice Pia - saranno sistemate in questi contenitori, che poi verranno posizionati a ridosso della spiaggia, per studiare gli effetti sulla crescita delle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” piante stesse». Il progetto partirà entro la fine di febbraio e andrà avanti fino a dicembre 2019. «A quel punto tutti i materiali - termina l'assessore - saranno portati via e analizzati». Anna Cecchini

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano porta a porta Raccolta differenziata3 incontri pubblici Si svolgono da martedì 6 febbraio presso la Sala Don Nardini (via dei Lavoratori, 21 a Rosignano Marittimo) tre incontri per imparare a smistare i rifiuti a seconda della tipologia e fare una raccolta differenziata corretta. Gli incontri fanno parte della campagna di comunicazione "Ogni rifiuto maltrattato parlerà di te", rivolta ai cittadini di Rosignano Marittimo dove dal 22 gennaio è stato avviato il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Quindi il primo incontro si tiene martedì 6 febbraio alle 15, il secondo martedì 13 febbraio alle ore 17 e il terzo martedì 20 febbraio alle ore 21, tutti alla Sala "Don Nardini". Tutte le informazioni sono sul sito dedicato www.portaaporta.reaspa.it; per ulteriori informazioni e segnalazioni è possibile contattare il numero verde REA 800 517692, oppure scaricare l'app gratuita "portapportarea" da Google Play e App Store.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Assemblee in fabbrica: «60 lavoratori non possono pagare i problemi di Taranto» Su Aferpi è arrivata la convocazione per martedì prossimo da parte di Calenda Magona, il tavolo del Mise è l'obiettivo sindacale PIOMBINO La questione della cessione di Magona al gruppo Arvedi, con la decisione di Mittal di non cedere il reparto verniciatura, prevedendo tra un anno il suo trasloco (e quello di 60 lavoratori) a Genova, deve finire sul tavolo del ministro Carlo Calenda, perché questo tema è strettamente legato all'acquisizione dello stabilimento Ilva di Taranto da parte di Arcelor Mittal. È questa la posizione di Fim, Fiom e Uilm che ieri il sindacato, dopo il primo incontro a Cremona con Giovanni Arvedi ha esposto ai lavoratori riuniti in assemblea, ribadendo che il trasferimento di quei 60 lavoratori è inaccettabile, «anche perché lo stabilimento non può rinunciare alla diversificazione produttiva di un prodotto dal valore aggiunto come il verniciato - ha detto Claudio Valacchi, coordinatore rsu Fiom - oltre tutto col conseguente ridimensionamento dei volumi di produzione del treno e delle zincature». Venerdì 12 febbraio intanto è fissato un nuovo incontro con Arcelor Mittal, dove si capirà se qualcosa è cambiato nell'impostazione aziendale rispetto alla questione della verniciatura. «Ma intanto andiamo avanti nel percorso sindacale - ha proseguito Valacchi - che porti la questione al tavolo ministeriale Ilva. Perché la vicenda di Taranto non può esser fatta pagare a 60 lavoratori di Magona, e non può concludersi senza aver messo in sicurezza i 60 lavoratori che alle dipendenze di Arvedi operino sulla verniciatura, linea 2 o 1 che sia». Claudio Bartolommei, coordinatore rsu Uilm, ha sostenuto come in questa fase sia indispensabile «mantenere l'unità tra i lavoratori, siamo tutti parte dello stesso stabilimento e così dobbiamo rimanere e continuare a ragionare. Oggi abbiamo un percorso chiaro davanti - ha proseguito - e cioè alzare il tiro e portare la discussione al tavolo istituzionale, nazionale e ministeriale. Se l'azienda va avanti con l'attuale linea non solo non glielo permetteremo e non si vernicerà, ma fermeremo la produzione».Intanto sul fronte Aferpi, è arrivata la convocazione ai sindacati da parte del ministro Calenda per martedì prossimo 6 febbraio. Per quella data Calenda vuole dal commissario Piero Nardi le carte che consentano di prefigure da parte di Cevital una situazione di insolvenza prospettica. Calenda aspetta una mossa da Issad Rebrab, che vada oltre la lettera inviata dall'industriale algerino, in cui ribadisce l'intenzione di cedere Aferpi accusando però di fatto il Governo di intralciare le trattative. (cloz)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'azienda dei Pasquini ha comprato tre cartiere vicino a Bilbao La Lucart fa shopping in Spagna LUCCA La Lucart si rinforza a livello internazionale. La multinazionale del tissue con sede a Porcari ha acquisito il gruppo spagnolo Cel Technologies & System con un investimento per rafforzare la sua posizione di mercato nella penisola iberica.Nell'estate 2017 il gruppo Cel aveva dovuto avviare un percorso di amministrazione straordinaria nell'ambito del quale era stata indetta la gara per la vendita dei relativi asset produttivi. L'acquisizione da parte di Lucart è stata finalizzata attraverso una società di nuova costituzione, la Lucart Tissue & Soap Slu. Il progetto per il rilancio dell'attività prevede un piano di investimenti di oltre 20

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” milioni di euro per i prossimi 5 anni. Con questa operazione Lucart ha acquisito tre stabilimenti produttivi nella regione dei paesi baschi nei pressi della città di Bilbao, dedicati alla produzione e trasformazione di carta tissue e alla produzione di saponi e detergenti per la persona da utilizzare nel settore Away from home. Rientra all'interno dell'acquisizione anche un importante impianto di disinchiostrazione, che darà la possibilità al gruppo multinazionale cartario lucchese di mettere a frutto la propria conoscenza ed esperienza nel settore delle carte tissue ecologiche riciclate di alta qualità, consolidando ulteriormente il proprio ruolo di leadership in questo ambito. Dal punto di vista logistico, la collocazione geografica degli stabilimenti è ideale per Lucart per servire sia il mercato iberico sia quello francese. Per la progressiva ripartenza dell'attività produttiva, Lucart ha confermato 146 posti di lavoro nei tre stabilimenti acquisiti.«Questa acquisizione ci permette di continuare a rafforzare la nostra presenza sul mercato delle carte tissue, in linea con il piano strategico di crescita della società sui mercati europei» ha spiegato Massimo Pasquini amministratore delegato di Lucart motivando la scelta di puntare su un sito in grado di produrre carta riciclata di alta qualità.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il cordoglio dei colleghi e del sindacato. Domani a Stiava i funerali Muore a 56 anni operaio della Sea MASSAROSA Una grave malattia si è preso nella notte scorsa Giuseppe Donatelli, 56 anni dipendente dell'azienda che gestisce la raccolta rifiuti, Sea Ambiente. L'operaio è scomparso all'ospedale Versilia dove era stato ricoverato per un aggravamento delle proprie condizioni. Lascia la moglie Donatella e la figlia Alessia. La famiglia era residente a Stiava. L'uono ha lavorato alla Sea come meccanico. In molti lo ricordano, tra questi anche due suoi colleghi Adamo Rossi e Giuseppe Moriconi. Quest'ultimo ha porto le condoglianze alla famiglia anche da parte del sindacato Cgil. «Nonostante le precarie condizioni di salute era tornato a lavoro - hanno detto i colleghi di lavoro- Non ci saremmo aspettati un epilogo così tragico. Siamo vicini alla famiglia». Il funerale a cura delle onoranze funebri Ferrante, è fissato per domani mattina alle 10,30 nella Parrocchia di S.Maria Assunta a Stiava. Roy Lepore (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Via alla raccolta porta a porta della carta BUGGIANO Parte il servizio di raccolta porta a porta di carta e cartone a Buggiano. Alia ha provveduto a rimuovere i cassonetti (in totale 47) per la raccolta stradale. Per la raccolta è necessario utilizzare le apposite ceste, da esporre la sera antecedente ai giorni previsti dal calendario per i ritiri. Tutti coloro che ancora sono sprovvisti della cesta possono farne richiesta telefonando al servizio di call center di Alia - 800 888 333 da rete fissa e 199 105 105 da rete mobile, operativi dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30 ed il sabato dalle 8.30 alle 14.30 - oppure recandosi in comune presso l'ufficio Urp di Piazza Matteotti 1. È vietato depositare la carta ed il cartone nei punti dove erano posizionati i vecchi cassonetti.Alia sta anche riorganizzando il sistema di raccolta stradale dei rifiuti indifferenziati. Nelle prossime settimane si procederà alla rimozione di 19 contenitori stradali di piccole dimensioni. Resteranno invariate le postazioni con i cassonetti grandi.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Visto l'ottimo risultato dell'anno scorso, nel 2018 il Comune aumenterà gli sconti Intanto la raccolta separata è aumentata di un anno dell'11%, portandosi al 70 Tari ridotta fino al 30% a chi differenzia i materiali MONTEMURLO Un incremento dell'11% sulla raccolta differenziata (che supera il 70%) e il pieno funzionamento del centro di raccolta grazie a un sistema di incentivi promosso dal Comune. I dati presentati il primo febbraio dal sindaco Mauro Lorenzini, dall'assessore all'ambiente, Simone Calamai, dall'amministratore delegato di Alia spa, Livio Giannotti e dal direttore dei servizi area pratese, Luca Silvestri, confermano il buon funzionamento del sistema di raccolta dei rifiuti e mostrano, in proiezione, la tendenza verso un'ulteriore crescita della raccolta differenziata. Grazie all'impegno dei cittadini di Montemurlo il 2018 potrebbe traguardare il 75% di raccolta differenziata, con un parallelo incremento sul piano della qualità dei singoli materiali avviati a riciclo o compostaggio.In dettaglio, le raccolte differenziate sono passate da 9.898 tonnellate nel 2016 alle 11.323 tonnellate del 2017. Nello stesso anno sono diminuiti i rifiuti non riciclabili, passati da 7.038 tonnellate nel 2016 a 4.776 tonnellate nel 2017, con una riduzione di -2.262 tonnellate.Questi risultati sono stati ottenuti grazie alle azioni di deassimilazione degli scarti di lavorazione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” entrata in vigore a partire dal 1° giugno 2017 e alla conseguente riorganizzazione del servizio di raccolta che ha interessato le utenze non domestiche e che è stata accompagnata da azioni informative mirate da parte di Alia. Tale riorganizzazione ha visto la modifica della raccolta "porta a porta" alle utenze non domestiche, alle quali sono stati consegnati contenitori carrellati, mastelli e sacchi per le raccolte differenziate, eliminando i vecchi cassonetti per gli scarti di lavorazione.Particolarmente positivi anche i dati relativi ai conferimenti presso il centro di raccolta di Montemurlo, dove nel 2017 sono state consegnate circa 430 tonnellate di materiali.Molto buoni anche ai risultati del sistema di sconti che premia gli utenti domestici che utilizzano il centro di raccolta per il conferimento di specifiche tipologie di materiali. In totale, nel 2017 (su conferimenti avvenuti nel 2016), sono state 992 le famiglie che hanno beneficiato dello sconto. E sul 2018, per conferimenti avvenuti nel 2017, l'amministrazione comunale ha stabilito di aumentare ulteriormente le percentuali di sconto. A tutti coloro che nel corso del 2017 hanno conferito i rifiuti previsti presso il centro di raccolta, infatti, sarà riconosciuta una riduzione del 3% sulla parte variabile della Tari 2018. Alle utenze che hanno conferito il 5% dei rifiuti prodotti sarà concessa una riduzione del 15%. I più bravi, cioè coloro che hanno conferito il 10% o più dei rifiuti prodotti, avranno una riduzione del 30%.I rifiuti urbani che danno diritto agli sconti sono: ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, sfalci di potature, olio esausto da cucina, inerti (solo per piccole quantità) e altri rifiuti previsti dal Regolamento comunale. Non rientrano nell'elenco dei rifiuti che danno diritto alla riduzione i materiali conferibili nel normale circuito di raccolta "porta a porta". Il Comune di Montemurlo ricorda ai cittadini residenti che gli sconti relativi al conferimento di materiali al Centro di raccolta vengono calcolati in automatico da Alia e le relative detrazioni calcolate sulla cartella Tari dell'anno successivo. Dunque, non c'è da fare nessuna procedura particolare per accedere alle riduzioni previste. Francesca Vattiata

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Disagi e proteste per i controlli Geofor sulla differenziata PONTEDERA Geofor aveva annunciato nei giorni scorsi una serie di controlli sui rifiuti conferiti nei Comuni di Pontedera, Ponsacco, Santa Maria a Monte e Santa Croce. Con particolare attenzione al multimareriale leggero, come imballi di plastica, alluminio e tetrapak. Controlli che già nella giornata di ieri, però, hanno creato non pochi problemi e disagi tra i cittadini, in particolare a Santa Maria a Monte. «Molti cittadini si sono visti apporre il bollino di non conformità sul sacco contenente il multimateriale creando innumerevoli disagi e lamentele - spiegano in una nota congiunta il sindaco di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella e l'assessore all'ambiente Elisabetta Maccanti -. Come amministrazione vogliamo precisare che nessuna comunicazione preventiva è stata effettuata da Geofor al nostro Comune e questo ha reso impossibile una pronta informazione nei confronti di tutti i cittadini».Sindaco e assessore contestano anche le modalità di controlli. «L'obiettivo di un corretto conferimento di rifiuti e di tutela dell'ambiente si può raggiungere con l'informazione e il convolgimento di tutta la popolazione - spiegano Parrella e Maccanti -. Come amministrazione ci siamo subito attivati per risolvere la problematica contattando la Geofor e chiedendo un ulteriore passaggio di raccolta del rifiuto multimateriale che è stato effettuato alle 16.30 di ieri e fino a tarda serata».L'amministrazione ha già fatto sapere ai cittadini che dal prossimo giovedì, 8 febbraio, giorno di raccolta del multimateriale, Geofor effettuerà la raccolta del rifiuto conferito esclusivamente nel mastello di colore blu e/o in sacchi trasparenti che consentano agli operatori la valutazione del contenuto del sacco.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Valtriani e Talini (cna) replicano a Nogarin «La Tari è più cara del 14% rispetto a quella del 2014» LIVORNO «L'annuncio del sindaco Nogarin di una riduzione della Tari alle imprese non può che farci piacere ma i toni trionfalistici sono ancora una volta fuori luogo», commenta il direttore di Cna Marco Valtriani. Il numero uno degli artigiani spiega: «Intanto il livello della Tari è ancora tra i più alti in Toscana e in tutta Italia, e poi con queste riduzioni siamo ancora ben lontani dall'aver recuperato il rialzo choc del 2015».Valtriani poi entra nel merito delle riduzioni che Cna avrebbe auspicato: «Le vere riduzioni per le imprese sarebbero: A) l'esclusione totale dalla tassazione delle aree delle aziende in cui si producono rifiuti non assimilati agli urbani perché le imprese per quei rifiuti pagano già gli smaltitori autorizzati: tale esenzione è in parte già prevista dal regolamento comunale ma nella realtà è disatteso; B) il necessario passaggio dal concetto di pagamento a metro quadro, al pagamento per la quantità di rifiuti assimilabili agli urbani che realmente le imprese conferiscono ad Aamps».E' il vicedirettore Dario Talini invece ad entrare nel merito dei numeri evidenziando che «dati alla mano, facendo un confronto di cosa è accaduto negli ultimi 5 anni, e quindi paragonando la Tari 2018 con la Tari 2014 (comunque già alta), anno precedente al forte aumento delle tariffe, la stragrande maggioranza delle attività continuerà a registrare nelle fatture un segno più andando dal +14,29% del settore autoriparazione, al + 10,47% di ortofrutta e pizza al taglio, al + 9,33% di panifici, torrefazioni e produzioni alimentari, al +8,59 di idraulici, fabbri, elettricisti ed edili». Poi ci sono anche i segni meno come le falegnamerie -0,51%, o i vetrai -12,91%: «Ma nel comune di Livorno le falegnamerie sono 61 ed i vetrai 11, mentre ad esempio il solo settore autoriparazione conta 331 imprese e via via gli altri», chiude Talini.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Renato Gangemi (pd) «Le balle su Aamps un insulto all'intelligenza» «Nogarin cerca di rilanciare l'immagine del partito pentastellato come partito del buon governo, raccontando la balla del trionfo della "buona amministrazione"», accusa il responsabile ambiente del Pd Renato Gangemi, intervenendo a proposito dell'annunciata riduzione della Tari del sindaco. «Leggendo le tabelle sul giornale vediamo che la Tari è diminuita quest'anno di 4-5 punti ma solo dopo essere stata aumentata del 15 % nei due anni precedenti scaricando 21 milioni di debiti sui cittadini. Un insulto all'intelligenza dei livornesi. Quello che ci stupisce è come sia possibile raccontare dopo tre anni le stesse balle e pensare che qualcuno ci creda - continua Gangemi -. Ormai i livornesi sanno che gli "oltre 40 milioni dei debiti di Aamps" sono una "fake news", come sono ormai a conoscenza del fatto parte di essi erano costituiti da mutui per investimenti. E' poi noto - anche se magari soltanto agli addetti ai lavori - che i 19,3 milioni di debiti del 2013 (amministrazione Pd) sono diventati 41,7 milioni di euro a fine 2014 con (l'amministrazione grillina in carica da sei mesi), raddoppiando in un solo anno, come si può leggere a pagina 31 del bilancio Aamps 2014. Così come tutti ormai hanno capito che l'odiato termovalorizzatore non è poi così cattivo quando permette, come in questi anni, di pagare i debiti». «Nogarin - continua l'esponente del Pd - ancora ci parla di dirigenti strapagati ed inefficienti , dimenticando che è stato lui stesso a cacciare dirigenti che come sindaco aveva personalmente nominato: o perché incompetenti , come l'attivista 5 stelle Marco Di Gennaro (meglio conosciuto come il "nostro Steve Jobs") o perché disobbedienti , come Aldo Iacomelli (che non avvallò la scelte del concordato). Ci chiediamo pertanto se affermazioni che istigano l'odio dei cittadini verso funzionari e/o lavoratori pubblici , siano fatte solo per affermare un cultura tipica della peggior destra reazionaria o dare una copertura politica a scelte impopolari».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

L'Authority ha spedito 12 lettere di invito a chi si è detto interessato a progettare la nuova diga foranea e le difese a mare Darsena Europa, un altro passo avanti LIVORNO Fa un passo in avanti l'operazione Darsena Europa. Da Palazzo Rosciano, quartier generale della nuova Authority Livorno-Piombino, arriva l'annuncio. È stringatissimo, quasi un tweet, a malapena tre righe: «Sono state appena spedite le lettere di invito relative alla procedura di gara avente ad oggetto l'affidamento della progettazione preliminare e definitiva delle opere marittime di difesa e dei dragaggi previsti nella prima

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” fase di attuazione della Piattaforma Europa».Si tratta di una dozzina di lettere d'invito,. fanno seguito all'avviso di manifestazione di interesse che era stato messo nero su bianco pochi mesi fa dall'istituzione portuale richiamando l'attenzione dei grandi pool di ingegneria marittima. Al centro dell'attenzione c'è la progettazione della nuova diga foranea e del complesso di opere di difesa a mare che nel nuovo identikit della realizzazione della maxi-Darsena risulteranno a totale carico della parte pubblica. Bisogna ricordare che la nuova Authority ha reimpostato su altri binari la realizzazione di questa che è una delle più ambiziose opere infrastrutturali a livello nazionale. Non a caso, il bando iniziale aveva rivelato una serie di farraginosità nella concatenazione della tempistica finanziaria fra la parte pubblica e quella privata: un aspetto che aveva creato non pochi problemi nel tentativo dei pretendenti di acquisire dalle banche le risorse finanziarie per reggere il project financing. In realtà, la novità principale è stata soprattutto un'altra, e deriva dal fatto che la nuova normativa sui dragaggi ha consentito di ridisegnare i nuovi piazzali senza esser costretti a accogliere tutto il materiale che sarà escavato dai fondali. Gli operatori del settore avranno tempo fino alla metà del mese prossimo per presentare i progetti: dall'Authority arriva la conferma che il termine non è fra meno di due settimane, come invece era sembrato inizialmente secondo voci rimbalzate via Firenze. C'è un qualche slittamento rispetto alloo scadenzario che alla fine dell'estate scorsa il governatore Enrico Rossi aveva dettato per costringere tutti i protagonisti a correre e arrivare all'avvio dei lavori «entro la metà del 2018». Un termine che poco prima di Natale si era già allungato «a cavallo tra il 2018 e il 2019». Mauro Zucchelli

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Caletta, lungomare ripulito in due giorni CASTIGLIONCELLO In due giorni il lungomare di Caletta è stato ripulito dalla sabbia che lo aveva invaso durante l'ultima mareggiata. Tante le proteste dei cittadini, come ha riportato Il Tirreno, che segnalavano l'impossibilità di fruire della passeggiata a mare. L'intervento di pulizia è stato veloce. E non sono mancate le parole di elogio. Come quelle di Leonardo Casorio, ex capostazione di Castiglioncello ed attento osservatore, che ha sottolineato la tempestività dei lavori. «In due giorni di intenso lavoro con carriole e pale, uomini e donne del Comune hanno ripulito la passeggiata a mare di Caletta di Castiglioncello, e non solo, dalla tanta sabbia rigettata dalle violenti mareggiate della settimana scorsa: anche sotto le panchine. Amministrare un Comune - scrive Casorio - non è semplice: specie Rosignano, che ha una superficie di oltre 120 kmq, una popolazione di circa 30.000 unità e sette frazioni. Fra i problemi più evidenti che coinvolgono i cittadini c'è sicuramente la viabilità che è costantemente sotto gli occhi di tutti, o meglio, sotto i piedi di tutti. In particolare a Castiglioncello, località a vocazione turistica, la passeggiata a mare desta molta attenzione, perché è componente del paesaggio, del piacere di camminare. Questa viabilità è condizionata dal mare E si richiede agli amministratori comunali immediata efficienza nel ripristinare "la normalità": tempestivi interventi, cioè, per rimuovere gli intralci ad un placido camminare. E se ciò non avviene subito, si levano vibrate proteste, come accaduto anche di recente. Anche la stampa ha registrato molte proteste. E molti sono convinti che solo con - e dopo - le proteste, chi di dovere si attiva. Il poterlo constatare è una piacevole sensazione... Ma anche questa è democrazia: i cittadini indicano all'amministrazione le priorità. Una priorità che ha dei costi perché occorre distogliere maestranze da una programmazione di controllo e di pulizia del territorio».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

M5S contro il PD «Case dell'acqua: dall'astensione all'inaugurazione» PIOMBINO Stamani alle 10,30 in via Salgari s'inaugura la prima casa dell'acqua. «Si giunge a una prima positiva conclusione - ricorda il Movimento Cinque Stelle Piombino - del lungo percorso che ha portato pure Piombino a dotarsi di questa struttura: innegabile il vantaggio in termini di riduzione della plastica da smaltire, di erogazione dell'acqua controllata e di parziale riconoscimento di diritto di accesso a un bene comune». Il M5S ricorda come già nel 2014 - visti i mutati scenari dei soggetti coinvolti Coop e Asa - propose una mozione per assegnare la realizzazione ad Asa come altrove in provincia.«Mozione respinta dall'attuale maggioranza - si prosegue - . Ribadimmo la richiesta nel 2017 e approvazione con astensione del Pd e sblocco del percorso. Soddisfatti per l'esito».

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Marco Di Rpsa, ex operaio dell'indotto «Qualsiasi sia il futuro di Aferpi non dividiamo più i lavoratori» PIOMBINO «Amministrazione straordinaria, nuovo acquirente o che altro? Spero solo che qualsiasi sia la soluzione, le istituzioni e i sindacati non ripetano gli stessi errori, dividendo i lavoratori tra diretti e indotto. Serie A e serie B». Marco Di Rosa ha cinquant'anni. Una trentina li ha trascorsi in fabbrica con ditte diverse. Ultimo "ingaggio" quello con la Deca, gruppo Bertocci, dove era stato eletto rsu per la Fiom. Esauriti gli ammortizzatori, è stato licenziato nel dicembre scorso insieme ai suoi colleghi. Ora è in disoccupazione. In Naspi. Poco più di mille euro al mese, con tagli periodici del 3% per i prossimi due anni. Ma non è di sé che vuole parlare. Si ritiene più fortunato di altri. Perché ci sono lavoratori che hanno esaurito anche la Naspi e ora non hanno alcun sostegno. Quei 500 euro per sei mesi previsti dalla Regione non sono ancora arravati. All'assemblea di Fim, Fiom e Uilm al Perticale, Di Rosa è intervenuto, accusando la mancanza di un piano B e di pari dignità tra i lavoratori. «Il ruolo dei sindacati deve essere quello di tutelare i più deboli. In questo caso, si trattava dei dipendenti dell'indotto. Per quelli di Aferpi la legge Marzano offriva già le coperture. Ma non è stato così», commenta un paio di giorni dopo. «Il pericolo grosso che avrebbe dovuto essere evitato era arrivare ai licenziamenti. E invece sono state tagliate fuori non si sa neanche quante persone, gli invisibili, aspettando il "quando riparte tutto" per un ipotetico rientro. Un errore madornale», secondo l'ex operaio Deca. Per il quale la strada giusta sarebbe stata quella imboccata a Taranto: «Tutti dentro la stessa vertenza e quando si presenta un intervento da fare, si attinge di lì. Perché vogliamo lavorare. In dicembre - chiude Di Rosa - scadrà la cig in Aferpi. Al momento di ricontrattarla si trovi il modo di inserire chi è rimasto fuori. Quando il sindacato si lamenta di un clima di divisione, si renda conto che il primo a dividere è stato proprio il sindacato». (v. p.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Caos agli sportelli per le cartelle pazze i nostri SOLDI di Matteo Tuccini VIAREGGIO Ore ed ore passate in un ufficio pubblico, con i fogli spiegazzati tra le mani, per un errore commesso dallo stesso ufficio. Un vecchio slogan pubblicitario direbbe che è una cosa che non ha prezzo. Ma se lo avesse, che prezzo dovrebbe pagare un ente pubblico per le ore che ci chiede come tributo alla sua stessa inefficienza? Dipende da come si misura il proprio tempo su questo mondo: giorno per giorno, oppure lungo una vita. Ci sono pensionati che accettano di fare da donatori volontari di tempo, al di là di qualche borbottio: «Tanto nessuno mi fa fretta», dice una signora piena di dolci rughe. Poi ci sono quelli che lavorano e che hanno chiesto il permesso al capo o al responsabile. Quelli che hanno figli, anziani da badare. Tutti donatori del loro tempo e, se va male, anche di denaro al Fisco, in questo caso rappresentato dal Comune di Viareggio e dalla società partecipata I Care. Alla base di tutto questo una valanga di errori, che nessun cittadino riesce a spiegarsi. «Questa casa non è più nostra dal 2010 - si lamenta un uomo - qui ho il contratto di vendita. Sono pronto ad ascoltare come hanno fatto a calcolarmi l'Imu del 2012». Buona parte degli errori commessi dalla società I Care, stimati in circa 6.000 su un totale di 20.000 accertamenti inviati per tributi del 2012, sono proprio relativi all'imposta delle case di proprietà. Sbagli poco comprensibili: ci sono ex proprietari che si vedono recapitare richieste di pagamento per l'immobile venduto. Ma anche cittadini che si vedono calcolare l'Imu su una presunta seconda casa, che in realtà è l'abitazione principale. Il Comune sa benissimo se un contribuente non ha la residenza: lo vede con un clic. Come ci si può sbagliare su una cosa del genere? Un professionista in attesa, che spiega di non avere il coraggio di fatturare queste ore al cliente, risponde così: «È evidente che non si è riusciti a incrociare i dati in possesso di ogni amministrazione pubblica. Altrimenti si capirebbe subito che tizio non è più proprietario della casa, oppure che quella di Caio è un'abitazione principale e non una seconda». La differenza è sostanziale: l'aliquota Imu del 2012 per una seconda abitazione a Viareggio era del 10,6 per mille, mentre per l'abitazione principale era del 6 per mille. Oltre all'Imu, le cartelle pazze sono anche sulla tariffa dei rifiuti e sul canone di occupazione del suolo pubblico. Il risultato è che agli sportelli di I Care in via Bixio, dove una volta c'era il tribunale, si fa la fila e si aspetta per fare una pratica che non sarebbe mai dovuta partire. Il personale in servizio capisce la situazione e il tono è sempre garbato e costruttivo. Una volta verificato che è stato un errore, all'operatore non restano che due vie d'uscita: l'annullamento dell'atto o la rettifica. Nel primo caso si promette la cancellazione dell'accertamento sbagliato, spiegando che la conferma potrà arrivare anche via posta. Nel secondo caso, la rettifica, si spiega che l'importo dovrà essere ricalcolato e che il cittadino dovrà

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ricevere un secondo accertamento. «La sua pratica la faremo solo tra un po', ce ne sono molte da smaltire», spiega l'operatrice. Non resta che aspettare. Sperando che questa volta vada bene.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Tanta la plastica trascinata dal mare insieme al lavarone sulla spiaggia tra Fiumetto e Tonfano Oltre 450 sacchi di rifiuti raccolti dai balneari MARINA Per ripulire la spiaggia di Marina di Pietrasanta, e in particolare la fascia compresa fra Fiumetto e Tonfano, ci sono voluti circa 450 sacchi. A conferma che i rifiuti, misti a lavarone, tracimati nelle ultime settimane, hanno rappresentato un evento, al tempo stesso, eccezionale e preoccupante. Da qui l'impegno dei concessionari di Marina che muniti di guanti, rastrello e appunto sacchi, hanno finalmente ridato un minimo di dignità all'arenile. «È stata una bella operazione necessaria al fine di mantenere il nostro mare più bello che mai» fa sapere Francesco Verona presidente del Consorzio Mare Versilia, che aggiunge: «Fra lunedì e mercoledì scorsi i balneari hanno pulito la spiaggia da legname, tronchi e, purtroppo, da una grande quantità di plastica e ferro. È stato necessario l'utilizzo di un camion per potere trasportare l'ingente mole di rifiuti portata dal mare. La tempestiva azione dei balneari ha garantito una veloce e accurata azione di pulizia, assolutamente necessaria in previsione della forte ondata di libeccio che si è abbattuta sulla costa due giorni fa. Se i balneari non si fossero attivati in tempo per eliminare dalle spiagge la plastica ed altri materiali pericolosi per l'ambiente, arrivati via fiume da tutta la Toscana, i rifiuti raccolti ad inizio settimana avrebbero ripreso il mare o sarebbero stati sotterrati dalla sabbia a causa del maltempo, tornando nuovamente alla luce durante la prossima mareggiata».«Il Consorzio, che riunisce i 107 concessionari di Marina di Pietrasanta, oltre alla promozione turistica, alla pubblicità ed alla promozione di iniziative volte alla sicurezza della comunità, fra tra queste i progetti dei defibrillatori, delle telecamere e della centralina meteo, si è impegnato sin dalla sua costituzione alla salvaguardia - si legge in una nota - delle coste ed alla loro sicurezza, nel rispetto dell'ambiente e delle direttive emanate dal Consorzio stesso».I sacchi stracolmi di rifiuti sono stati collocati in tre sedi diverse, due a Fiumetto e una a Motrone prima di essere raccolti da Ersu. Su spiaggia restano però montagne di lavarone ancora da rimuovere. «Nei prossimi giorni incontreremo il Commissario Prefettizio: il lavarone va conferito nelle piazzole preposte in tempi relativamente brevi perché, nelle prossime settimane, comincerà - chiosa Verona - preparazione e sistemazione degli stabilimenti balneari». (l.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Crescono le entrate del Comune di Seravezza al capitolo sanzioni. Ecco come saranno spesi Mezzo milione di euro di multe SERAVEZZA Fra tutte le entrate del Comune c'è un capitolo di bilancio che non sente la crisi. È quello delle sanzioni stradali. Qui il trend è a salire. E l'amministrazione Tarabella ha già stimato un flusso maggiore di denaro proveniente dalle multe che saranno elevate nel 2018. Per la precisione si è calcolato un introito di 430 mila euro. Trenta in più rispetto al 2017 e 80 mila rispetto al 2016. Polizia urbana più rigida con gli automobilisti? La risposta dell'assessore delegato Dino Vené è un'altra. «Gli introiti crescono di pari passo con il crescere dell'attenzione che l'amministrazione dedica al tema della sicurezza, dell'impegno con il quale il comando opera per far rispettare le disposizioni del codice della strada e, ultimo ma non meno importante, con il potenziamento del settore in termini di dotazioni umane, strumentali e tecnologiche». Su quest'ultimo punto va citata l'installazione di un secondo "rosso stop" sull'Aurelia. Poi il varco elettronico per il monitoraggio di intrusioni di mezzi pesanti su via Federigi. Ma ecco i numeri estratti dal bilancio di previsione 2018. Si stima un'entrata di 580 mila euro derivante dalle sanzioni: circa 150 mila euro però si riferiscono alla quota di multe del 2016 430 per le multe previste. Nel 2017 assommarono a circa 403 mila euro; nel 2016 a 350 mila. Come saranno spesi i 580 mila euro? Alla luce delle disposizioni di legge e al netto degli accantonamenti obbligatori, si salvano, per il 2018, 358 mila euro. Sessanta mila serviranno per l'ammodernamento e il potenziamento della segnaletica stradale; quasi 73 mila per il migliorare le attività di controllo e di accertamento delle violazioni e per la revisione e gestione del parco automezzi e delle attrezzature; 225 mila per accrescere la sicurezza stradale, e la manutenzione delle strade. «Fra i molti provvedimenti avviati con l'insediamento dell'amministrazione - prosegue Vené - ricordiamo infatti il potenziamento dell'organico della Municipale con l'assunzione di un agente, l'acquisto di una nuova autovettura di servizio, la riattivazione del "sistema rosso stop" sulla Statale Aurelia, la dotazione di telecamere per il contrasto all'abbandono indiscriminato dei rifiuti. Tutti strumenti che hanno reso e rendono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” più efficace l'azione dei nostri agenti e che, con le ulteriori dotazioni previste, permetteranno al comandante Mauro Goduto e ai suoi uomini di operare con ancor maggiore puntualità». Tiziano Baldi Galleni

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara la sentenza La Porto deve pagare la tassa rifiuti CARRARA La società Porto Spa dovrà pagare la Tarsu, la tassa dei rifiuti, per il piazzale antistante lo scalo a levante di oltre seimila metri quadrati, tassa relativa all'anno 2007. A stabilirlo, con una sua ordinanza, è la Corte di Cassazione. In dettaglio, l'ordinanza interviene in merito al ricorso proposto dalla Porto Spa, la società del re degli armatori Enrico Bogazzi, assistita per l'occasione dagli avvocati Antonio Tomassini e Giuseppe Ferrara; ricorso contro il Comune di Carrara, assistito dall'avvocato Domenico Iaria. Obiettivo, ribaltare la sentenza della Commissione tributaria regionale (Ctr) di Firenze del luglio 2015.I giudici della Suprema corte spiegano che la Ctr della Toscana, con sentenza n. 1281/1/2015, depositata il 13 luglio 2015, non notificata, accolse l'appello proposto dal Comune di Carrara nei confronti della società Porto di Carrara Spa (di seguito società) avverso la sentenza della Commissione tributaria provinciale (Ctp) di Massa- Carrara; in primo grado, la Ctp aveva invece accolto il ricorso proposto dalla società di Bogazzi, avverso l'avviso di accertamento per la Tarsu, la tassa dei rifiuti per l'anno 2007, relativamente all'area, come detto, di circa 6.150 metri quadrati antistante il porto di levante.Da qui, la decisione della Porto Spa di andare in Cassazione; secondo i legali della Porto, la Commissione tributaria regionale, nel ribaltare la sentenza di primo grado, avrebbe commesso una serie di valutazioni errate, riassunte in quattro motivi di ricorso. Fra questi, il fatto che quell'area fosse priva di recinzione; che avesse ospitato anche un Luna Park; e che vi fosse il libero accesso all'area da parte degli autotrasportatori e delle Agenzia marittime senza autorizzazione da parte della società Porto di Carrara Spa e senza pagamento di alcuna tariffa. Tra l'altro, si fa notare che la società non poteva essere gravata dalla relativa imposizione della Tarsu, non avendo beneficiato del servizio di smaltimento dei rifiuti per quell'area.La Cassazione però dà torto alla Porto Spa. Innanzitutto, fa rilevare che la sentenza della Commissione tributaria regionale ha espressamente dato atto degli elementi idonei a fondare, quanto meno in via presuntiva, l'accertamento dell'occupazione, sin dagli anni Ottanta, da parte della società (allora Compagnia Lavoratori Portuali) dell'area in questione in assenza di titolo concessorio o locativo; e, si aggiunge, costituisce presupposto impositivo ai fini Tarsu anche l'occupazione di fatto dell'area suscettibile di produrre rifiuti che si trovi nelle zone del territorio comunale ove è istituito ed attivato il servizio in regime di privativa da parte del Comune.In merito poi alle ultime due motivazioni del ricorso, i giudici di Cassazione spiegano che sono inammissibili, come chiesto dal Comune. Perché la questione relativa al mancato espletamento del servizio di raccolta rifiuti da parte del Comune nell'area in questione ha costituito, in effetti, specifico motivo di ricorso in primo grado, all'esito del quale la Porto era risultata vittoriosa (La Commissione tributaria provinciale aveva ritenuto decisivo il fatto che le aree in oggetto non fossero utilizzate, quanto meno esclusivamente, dalla Porto); ma poi, la questione non è stata riproposta in dettaglio in appello, e invece andavo ribadite "in modo chiaro ed univoco, sia pure per relationem".Insomma, il ricorso deve essere rigettato; la Porto Spa dovrà pagare al Comune di Carrara 2.300 euro per compensi, oltre alle spese forfettarie.Come si ricorderà, la controversia sulla Tarsu dei piazzali era arrivata alle carte bollate perché a fronte di un primo accordo tra Comune e Porto Spa, tra le parti si era arrivata alla rottura. A certificare la rottura fu Filippo Nardi, all'epoca ad della Porto, che dichiarò: «Il Comune ci chiede di pagare la Tarsu con gli arretrati? E noi chiederemo i danni e anche i rimborsi: il piazzale davanti al porto di levante lo abbiamo sistemato noi tanti anni fa, e sempre pulito a nostre spese. La Tarsu dovrebbe pagarla il Comune a Noi. I nostri legali sono al lavoro». Era quindi saltato l'accordo che prevedeva una "una tantum" da 200mila euro che avrebbe dovuto «mettere una pietra tombale» - diceva Nardi - sul pregresso e finire così un lungo contenzioso sull'utilizzo del piazzale di viale Colombo. Dopo quell'accordo però il Comune chiese gli arretrati Tarsu, fra cui quelli per il 2007 oggetto della causa arrivata in Cassazione. E infatti il sindaco Angelo Zubbani commentò: «Niente più accordo? Beh, vorrà dire che andremo in tribunale per il pregresso con la Porto spa, e alla commissione tributaria per la Tarsu. Si prospettano nuovi contenziosi». Per la Tarsu, vittoria piena. Massimo Braglia

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Le aziende apuane nel 2017 hanno previsto 10.610 entrate lavorative. Il 55,3% sono a termine Aumenta la voglia di assumere CARRARA Cresce la voglia di assunzioni nelle imprese di Massa-Carrara. Lo dicono i dati del sistema informativo Excelsior sul 2017: secondo l'indagine, condotta con un metodo nuovo e più capillare, a cadenza mensile, nel corso dell'anno appena concluso le aziende locali hanno programmato di assumere circa 10.610 persone. Sul totale delle ditte presenti sul territorio, il 63% ha previsto l'entrata di nuovi dipendenti. «Si tratta di un dato molto significativo, che segna una svolta. Non abbiamo studi paragonabili nel recente passato ma qualche anno fa solo il 20-30% delle aziende programmava assunzioni» spiega Massimo Marcesini, dall'Istituto Studi e Ricerche della Camera di CommercioMa quale tipo di contratto hanno programmato di offrire le aziende apuane? Secondo Excelsior il 18,8% sarebbero a tempo indeterminato, il 55,3% a tempo determinato, ed il 16,5% altri contratti alle dipendenze. Lo studio rileva inoltre che il 34% delle assunzioni riguarderebbero lavoratori giovani. L'11% sarebbero posti per dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici; il 42% per impiegati, professioni commerciali e servizi ma la quota maggiore, pari a quasi la metà dei posti offerti,"programmati", il 47%, è riferita a operai specializzati, conduttori di impianti e professioni non qualificate. Sulle 10.610 entrate previste nel corso del 2017, per il 62,5% era richiesta esperienza lavorativa, il 25,3% risulta di difficile reperimento, il 28,8% riguarda la sostituzione di personale in uscita e solo il 13,7% è riferito a nuove figure professionali. Il 42,9% delle richieste è rivolto indifferentemente a donne e uomini, per il 38% la figura richiesta è maschile e per il 18,2% femminile.Per quanto riguarda le fasce di età, il34% delle previsioni di assunzione riguarda giovani con meno di 29 anni, il 24% persone tra i 30 e i 44 anni, ed il 4% over 44 ma per il 38% delle aziende l'età è una caratteristica indifferente.I titoli di studio che offrono maggiori sbocchi lavorativi secondo le entrate previste dalle aziende locali rilevate da Excelsior sono quelli più bassi: solo il 7% dei posti è per laureati, il 33% per diplomati, mentre per il 32% delle assunzioni è sufficiente la qualifica o diploma professionale e per il 28% il diploma di scuola dell'obbligoTra le richieste in cima alla lista dei datori di lavoro ci sono la flessibilità, seguita dalla disponibilità a lavorare in gruppo, e ancora conoscenza in materia di risparmio energetico e sostenibilità ambientale, problem solving e capacità comunicative in lingua italiana.«Questi dati mostrano una ripresa della vivacità occupazionale a livello locale» commenta il presidente di Camera di Commercio Dino Sodini, che segnala come i numeri di Excelsior testimonino «sia una diminuzione del tasso di disoccupazione generale, sia una ripresa produttiva che è confermata anche da altri indicatori economici. Non vuole dire che l'emergenza lavoro nel nostro territorio sia risolta - ammonisce Sodini - ma senza dubbio i segnali mostrano che si sta andando nella giusta direzione». Cinzia Chiappini

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini fdi e obiettivo agliana «Due esposti in Procura per il guasto all'inceneritore» AGLIANA Spuntano una serie di esposti in Procura intorno alla vicenda del guasto all'inceneritore di Montale del 20 agosto scorso. È quanto emerge da un comunicato firmato dai consiglieri di opposizione ad Agliana, Fabrizio Baroncelli e Luca Benesperi (Obiettivo Agliana). Due esposti - si apprende dallo stesso Benesperi - sono già stati presentati dal Comitato per la chiusura dell'inceneritore di Montale, che ne ha preparato un terzo da depositare nei prossimi giorni. In tutti e tre i casi - spiega Benesperi - l'intento è quello di fare chiarezza sulle origini del blackout che ha portato al fermo impianto, come su quelle che vengono ritenute "discrepanze" tra la perizia che ha ricostruito le cause del guasto e le successive dichiarazioni legate alla vicenda. Dichiarazioni intorno alle quali nelle ultime settimane si sono scontrate versioni discordanti: quella di alcuni consiglieri comunali, ribadite in particolare da Alberto Fedi (Centrodestra Unito per Montale) e Alberto Pastorini (Sinistra Unita per Montale) nella commissione Ambiente di Montale, in contrapposizione alla posizione di Ladurner, azienda che gestisce l'inceneritore. "Per fortuna - si legge nel comunicato in cui Baroncelli e Benesperi si scagliano contro il sindaco di Agliana, Giacomo Mangoni, per la mancata convocazione della seduta di commissione Ambiente da loro richiesta - è stato portato tutto a conoscenza degli inquirenti che faranno alla fine chiarezza su questa oscura vicenda piena di menzogne e prese in giro" . (t. a.)

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Nuovi occhi elettronici a Pieve contro delinquenza e degrado di Luca Signorini PIEVE A NIEVOLE Al via un piano di aggiornamento tecnologico e di potenziamento del sistema di videosorveglianza sul territorio, inaugurato una decina di anni fa. Come nelle vicine Montecatini e Monsummano, anche il Comune di Pieve a Nievole punta sulle telecamere per contrastare l'abbandono dei rifiuti, gli episodi di delinquenza, le violazioni del codice della strada e, più in generale, i comportamenti illeciti.Si parla dunque del tema sicurezza e ordine pubblico: l'investimento è pari a 33.000 euro, di cui 15.000 come finanziamento della Regione Toscana nell'ambito del bando "Interventi regionali a favore delle politiche locali per la sicurezza della comunità toscana" (i restanti soldi arrivano dall'avanzo di amministrazione inserito in bilancio).Il progetto prevede l'installazione di quattro nuovi "occhi" elettronici: nei piazzali esterni della scuola elementare "De Amicis" di via Brunetti e dell'elementare "Da Vinci" in località Via Nova, nel parco in costruzione di via Libertà affacciato sul viale Minnetti (zona Vergaiolo), e nell'area del casello autostradale sulla regionale in direzione Montecatini, che si aggiunge alla postazione già funzionante che si trova sulla corsia opposta verso Monsummano, e che è in grado di leggere e fotografare le targhe dei veicoli in transito. Inoltre, come spiega l'amministrazione in una nota, «la rete di videosorveglianza del territorio beneficerà di un ammodernamento mediante sostituzione delle telecamere analogiche presenti con altre a tecnologia IP per avere un'adeguata risoluzione video in tutte le postazioni anche in relazione al collegamento della rete di videosorveglianza con il comando dei carabinieri di Montecatini, che è già stato attivato tramite un ponte radio».L'aggiornamento riguarda la sostituzione delle telecamere alla palestra comunale di via Cosimini (dove si trovano due postazioni), in piazza Ventisette Aprile, al parcheggio e al fontanello di via Don Marino Mori (alle spalle dell'ufficio postale), al verde pubblico di Riani (qui sono attive due postazioni) e in piazza Costituzione nella frazione di Via Nova. Ci sono poi altri 9 apparecchi utilizzati dalla polizia municipale per il controllo dell'abbandono dei rifiuti ai cassonetti, posizionate nelle zone più sensibili del paese, «problematica che troverà ridimensionamento grazie al prossimo avvio della raccolta porta a porta dei rifiuti previsto col passaggio del servizio ad Alia (che sostituirà, come a Montecatini, della Ecologia e Servizi, ndr)», sottolinea la nota.Aggiunge infine il Comune: «Nel bilancio 2018 di prossima approvazione inoltre saranno previste risorse per la posa di una fibra ottica tra il palazzo comunale di piazza Venti Settembre e la scuola media "Galilei" in modo da poter estendere il servizio in quella zona».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini monsummano Classificazione acustica, ecco le aree sensibili nel nuovo piano MONSUMMANO Il nuovo regolamento urbanistico approvato tra il 2015 e il 2016 e i grandi progetti di pianificazione in cantiere (su tutti "Cintolese Nova") sono alla base della revisione generale del Piano di classificazione acustica, fermo a una variante adottata nel 2012. Giovedì prossimo, alle 17 a Villa Martini, sarà presentato il piano redatto insieme agli uffici comunali dall'ingegnere Roberto Bianucci: nell'occasione il professionista chiarirà gli adempimenti in materia acustica sull'attività edilizia.Nel documento sono inserite tre ulteriori "aree sensibili", tutte scolastiche: quella di Cintolese a ridosso della variante del Fossetto (dove sorgerà il complesso con scuola materna ed elementare), quella di piazza La Malfa a Monsummano dove è previsto l'ampliamento della scuola media Giusti, e la zona dell'ex tribunale di via Cavour, di fianco alla materna Lorenzini, trasformato in scuola elementare.Ci sono poi quattro aggiornamenti per quanto riguarda le zone produttive: due nuove aree industriali a Cintolese (una nella zona dei Violi e una di fronte al nuovo magazzino Polli a un passo dalla variante), l'ampliamento di un comparto tra Le Case e il Fossetto (in zona Arbi, per intendersi), e la conferma della previsione sulla discarica del Fossetto, con la costruzione dell'ottava vasca per l'accumulo dei rifiuti prevista nel corso del 2018.Gli interventi di risanamento e protezione inseriti nel Piano di classificazione acustica riguardano soprattutto la frazione di Cintolese, che nel prossimo futuro cambierà la sua fisionomia con la nuova area scolastica, il centro commerciale, la nuova piazza e la chiesa, il trasferimento del campo sportivo e la costruzione di infrastrutture viarie, come una bretella di collegamento e una rotatoria. Si va dal limite di velocità nel centro urbano a 30 chilometri orari, alla posa di asfalto fonoassorbente, dal divieto di transito dei mezzi pesanti, fino all'eventuale installazione di barriere antirumore lungo il confine delle zone produttive. (lu.si.)

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Arriva un'inversione di rotta: il dato relativo alle cessazioni è il più basso degli ultimi 10 anni Spiragli dal 2017, rallenta la moria delle aziende di Danilo Renzullo PONTEDERA Cresce, ma non troppo, il numero di nuove imprese attive a Pisa e provincia, che anche nel 2017 si sono confermati "territori fertili" per l'avvio di un'azienda. Turismo, tempo libero e servizi professionali sono i settori che "attraggono" di più gli imprenditori. Lo scorso anno 2.600 attività hanno aperto i battenti a fronte di 2.447 cessazioni. Il 2017 si è chiuso quindi con un (leggero) saldo positivo (più 153) tra le aziende chiuse e le nuove che si sono iscritte al registro imprese della Camera di Commercio di Pisa, che in percentuale si traduce in una crescita dello 0,3% rispetto al 2016. Un anno, il 2017, caratterizzato da un aumento delle imprese a conduzione femminile e straniera e il calo di quelle guidate da giovani. L'area pisana è quella che traina la "ripresina", il Valdarno inferiore e la Valdicecina le zone più sofferenti. Questa, in estrema sintesi, l'analisi relativa all'andamento delle imprese in provincia di Pisa elaborata dall'ente di piazza Vittorio Emanuele.Nuove aperture. Sono 2.600 le imprese nate lo scorso anno a Pisa e provincia, il 2,5% in più rispetto al 2016, a fronte di 2.447 chiusure. Un dato, quello sulle cessazioni, che potrebbe però rappresentare l'inizio di un'inversione di rotta: è infatti quello più basso degli ultimi dieci anni. A fine 2017 il numero di aziende iscritte alla Camera di Commercio ha toccato quota 43.941 - arrivando a 53.386 prendendo in considerazione anche le unità locali (impianti operativi, amministrativi e gestionali) -, il secondo numero più alto in Toscana dopo Firenze (oltre 110.000 aziende). Il tasso di nuove aperture è in linea con la media regionale (lo scorso anno fermo a più 0,4%) e leggermente inferiore a quella nazionale (più 0,8%), ma molto più basso rispetto alle performance registrate in passato. Boom per la ristorazione. Il turismo (e tutti i servizi connessi) si conferma il settore trainante dell'economia pisana. Nel 2017 è la ristorazione ad assumere un ruolo determinante per la crescita imprenditoriale con un saldo positivo di 53 nella proporzione tra aziende nate e cessate, pari ad un incremento del 3,3% rispetto al 2016. A seguire, gli imprenditori hanno scelto di investire nei servizi di alloggio (saldo positivo di 40, più 8,8% rispetto all'anno precedente) e nei servizi alla persona (più 36 unità, più 2,4%), in attività professionali e tecniche (più 32, più 2,3%) e nel settore del commercio e delle riparazioni di autoveicoli (più 30, più 2,9%). Bene anche le aziende operanti nei comparti dei mobili e dei metalli, che segnano valori leggermente positivi: rispettivamente più 7 e più 4 unità. Commercio e bar in crisi. Continua invece la flessione del commercio al dettaglio (meno 66, meno 1%) e delle compravendite immobiliari (meno 38, meno 1,6%). In crisi anche i bar: il 2017 si è chiuso con un saldo negativo di 26 unità tra attività aperte e chiuse con una flessione del 2,3%. Calano anche le imprese legate all'agricoltura (meno 45, meno 1,2%), al settore delle costruzioni (meno 23, meno 0,4%) e le utilities (meno 3, meno 2%). Con la contrazione della concia (18 aziende in meno, meno 1,8%), calano anche le imprese manifatturiere (meno 15, meno 0,3%) e della meccanica (meno 3, meno 1,5%). Crescono solo le srl. Considerando la forma giuridica scelta dagli imprenditori, la crescita complessiva del sistema economico pisano è determinata dalle srl (più 455 unità, con il 4% in più rispetto al 2016), che garantiscono maggiore protezione in caso di difficoltà, miglior rapporto con gli istituti di credito e una maggiore facilità per l'ingresso di nuovi soci. Continua il calo delle società di persone (meno 159 unità, meno 1,8%), delle ditte individuali (meno 148, meno 0,7%) e delle aziende di natura artigiana (meno 23, meno 0,2 %). Donne e stranieri guidano la ripresa. Il 2017 è stato segnato dalla crescita delle imprese a conduzione femminile, che passano da 9.695 a 9.742 unità arrivando a rappresentare il 22,2% del tessuto imprenditoriale pisano. Aumentano anche quelle guidate da stranieri, che dalle 5.392 del 2016 arrivano a quota 5.486. Le aziende a conduzione giovanile scendono invece sotto le 4.000 unità: il saldo delle imprese create da under 35 è pari a meno 233 unità, meno 5,6% rispetto all'anno precedente. Pisa cresce, giù Santa Croce. L'area pisana, con 132 aziende in più rispetto all'anno precedente, risulta la più dinamica della provincia. Pisa, in particolare, segna un saldo iscritte-cessate di 129 aziende grazie soprattutto ai servizi dedicati al turismo (alloggi e ristorazione). La Valdera chiude il 2017 con 64 imprese in più rispetto all'anno precedente, grazie alla spinta di Pontedera (più 70 aziende, in particolare legate al commercio all'ingrosso, servizi alla persona e direzione aziendale). Il Valdarno inferiore e la Valdicecina, le peggiori aree della provincia con una contrazione del numero di aziende presenti sul loro territorio rispettivamente pari a meno 13 e meno 30. Il peggior risultato è stato però riscontrato a Santa Croce sull'Arno, che ha chiuso il 2017 con un saldo negativo di meno 25 imprese.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

A Scandicci, nella culla dell'export e delle griffe «Cari artigiani, il Cav è nelle mani dei leghisti» Renzi e l'export «Evitate Salvini, lui vuole i dazi» di Mario Neri SCANDICCI «L'Europa è Vingone». A Paolo, 75 anni, una vita passata in fabbrica a Scandicci, finora era sembrato quasi di essere in curva Fiesole. S'è seduto in decima fila da convinto supporter renziano. «Matteo, forza Matteo», ha gridato ad ogni pausa del comizio, applaudendo compiaciuto. «Bravo bravo, ha ragione su tutto». Ha seguito ogni pensiero del segretario dem. Stop alla campagna di odio, fatta di scontri a colpi di dossieraggio e polemiche sugli impresentabili, ne serve una all'insegna della «leggerezza». Ed è vero - continua - «un voto alla Cosa rossa è un voto regalato al centrodestra come dice lui». Ok, fin qui tutto chiaro. Ma che l'Europa sia Vingone non lo convince, e nemmeno che lo siano «Le Bagnese e Casellina», frazioni, colline e pianori di Scandicci town come macronianamente sta cercando di spiegare Matteo Renzi dal palco dell'Aurora. Invece sì, l'ex premier comincia da qui la sua corsa verso il 4 marzo. Ore 11, teatro pieno, mille persone. Sul palco lo stile Leopolda, i pannelli con la scritta «Avanti», i millennials, la musica a palla di Vasco e pure lo stra-pop di Demi Lovato anche se in platea son tutti over 60. Latita la generazione selfie. «C'è già una grande coalizione pronta, quella tra Lega e 5 Stelle, hanno gli stessi programmi, guardate sui vaccini», profetizza le larghe intese salvinian-grilline. Ma poi va all'attacco del rivale che il Carroccio ha scelto per sfidarlo nel suo collegio, il guru-anti euro Alberto Bagnai. È l'economista che ha suggerito a Salvini la politica dei dazi. «Se accettassimo la filosofia dei dazi e del no all'Europa e all'euro, alla fine il conto lo pagherebbe il pellettiere di Scandicci - dice Renzi - Se ci chiudiamo in un recinto, le aziende smettono di esportare, un pezzo della nostra economia va gambe all'aria subito». La strada italiana al protezionismo in stile Trump farebbe dell'Italia «un paese più povero». L'ex premier parla al popolo delle Europee, quello del 41%, si appella ai moderati («Attenti, il centrodestra è in mano alle camice verdi, agli estremisti») e ai vecchi militanti indecisi, alcuni dei quali non sono qui ma al Puccini, dove Pietro Grasso riunisce nello stesso momento Liberi e Uguali. «Per essere di sinistra non basta gridarlo se poi si consegna il governo a Salvini». Ma non dimentica che questo sarà anche un testa a testa sul territorio. Così si rivolge alla piccola locomotiva dell'export toscano, alla Scandicci della maison della moda, di Gucci e delle pelletterie che hanno invertito la rotta della crisi, una delle poche isole felici del ceto medio, dove l'export fa volare il Pil locale, dove il presidente dei pellettieri ha appena annunciato che di qui ai prossimi 3 anni gli avranno bisogno di 2000 neoassunti. Figurarsi se qui può sfondare la retorica anti europeista. Anzi, tutta la campagna dovrà alleggerirsi dalla propaganda turbo. Niente attacchi personali, «viviamo la competizione con leggerezza, non parlate male degli altri». Già superata la fase lanciafiamme e lo psicodramma delle epurazioni nelle liste. «Usate l'ironia» e se «trovare un 5 Stelle che non insegue le scie chimiche, evviva». Così fa battute, parla in fiorentino, saluta i big toscani in sala (in sala ci sono Roberto Giachetti, Stefania Saccardi, l'eurodeputato Nicola Danti, David Ermini), i militanti ritrovati come il partigiano Silvano Sarti («Sono contento, un anno fa eri per il No»), prova a smorzare il pessimismo dei sondaggi prendendosi in giro: «Premieremo lo striscione più cattivo contro di me: per ora vince ancora quello sul Ponte Vecchio, c'era scritto "Cambia il tubo non la costituzione"». È deciso a una campagna sul campo. «Aldilà delle iniziative ufficiali, ha già iniziato a girare per Firenze in motorino, a fare incontri, a comparire nei bar», dicono dall'entourage. E venerdì sarà di nuovo in città. Niente grandi promesse, solo «impegni realizzabili». Torna sugli 80 euro da estendere alle famiglie con figli, perché la «flat tax è una fregatura, favorisce i miliardari». Anche se ammette: «Nannicini mi ha detto stai calmo, ma mi conoscete, potete immaginare quanto mi sia costato non mettere cose strabilianti nel programma». Ma alla fine non resiste. E inaugura la stagione del the party dem. «Oggi ci sono le fake news, un tempo si sarebbe detto bischerate, quelle che dice lo svalvolato di paese. Io vi chiedo una mano. Militanti, assessori sindaci dovranno organizzate i gruppi del thé anti fake news per sconfiggere la retorica grillina. «Al figlio non piace che lo dica, ma Casaleggio padre una volta ha messo in correlazione vitalità e verità», intendendo «che una bischerata retwittata più volte alla fine diventa vera». Così «fate focus group, incontri da 10-15 persone in cui portate i temi di cui stiamo parlando». Perché «non mi fa paura il Puccini di Grasso, ma il Puccini che stasera (ieri, ndr) ospita uno spettacolo NoVax con cui si vuol far credere che i vaccini siano responsabili di un nuovo genocidio come ha detto una candidata 5 Stelle in Veneto». Non c'è dubbio: sarà una campagna elettorale all'insegna della leggerezza.

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Il Tirreno, Cronaca Toscana

Danni per il disastro: accordo con vincolo di segretezza sennò la società non paga Si parla di 3,5 milioni, ne erano stati chiesti 80. Sull'isola dubbi per la scelta Costa rimborsa il Giglio «Ma non rivelate la cifra» di Ivana Agostini ISOLA DEL GIGLIO Costa Crociere paga il Comune del Giglio per il disastro della Concordia ma pretende che la cifra non venga divulgata. Di più: la sua divulgazione sarà ritenuta dall'armatore un motivo di nullità dell'accordo. In parole povere: se il Comune dirà la cifra Costa non pagherà un euro. E il Comune che fa? Si adegua e accetta la pretesa, pur essendo un suo dovere prioritario quello della trasparenza verso i cittadini. Nella delibera che mette una pietra su ogni pendenza e rivalsa per i danni all'isola c'è un vistoso "omissis" . L'importo. "Il Tirreno" ha saputo che la cifra della transazione dovrebbe aggirarsi sui 3 milioni e mezzo di euro. Il motivo di tanta segretezza è ignoto, perché né il sindaco Sergio Ortelli né la compagnia di navigazione commentano, in ossequio al patto di riservatezza siglato nelle scorse settimane e approvato, a porte chiuse, dal consiglio comunale lo scorso 4 gennaio. Si doveva votare l'accordo con Costa e tutti i consiglieri furono sottoposti al vincolo della riservatezza, minoranza compresa. I 3 milioni e mezzo di euro saranno pagati al Comune del Giglio a titolo di "quietanza omnicomprensiva". Un accordo che, sempre nella stessa delibera di consiglio, viene definito «riservato al fine di evitare l'insorgere di un contenzioso fra l'amministrazione comunale di Isola del Giglio e Costa Crociere». Ma, in particolare, c'è un passo della delibera che sorprende: laddove si dice che «i contenuti di cui all'allegato B al presente atto sono riservati non divulgativi, posto che Costa Crociere ne ha chiesto la riservatezza e la non divulgabilità ai fini di evitare la decadenza degli accordi» . Ecco, se parlate, non beccate un euro. Tutto è stato congegnato perché il segreto finisca "inabissato" in quei fondali che ancora portano i segni del naufragio. Perché, e si torna al punto iniziale, la cifra non si deve sapere. Forse perché Costa teme un effetto domino, di scatenare cioè altre richieste di pagamenti. Insomma, gli abitanti del Giglio non devono sapere quanto riceveranno da chi ha procurato loro un danno enorme. Nulla osta a che si faccia un accordo per chiudere il contenzioso, ma c'è un dovere di trasparenza - e un mandato di rappresentanza dei cittadini elettori - che vengono prima di tutte le anche comprensibili esigenze di riservatezza (e qui non ve ne sono, se non la richiesta della controparte). Gli accordi transattivi con vincolo di riservatezza sono praticati tra soggetti privati - per stare al caso nostro, possono starci tra la Costa e un familiare di una vittima - ma qui c'è un soggetto pubblico in campo, e soldi di cui rendere conto a tutti. Un atto, dunque, che potrebbe finire nel mirino della Corte dei Conti. Votato, fra l'altro, anche dalla minoranza, che pure aveva espresso dubbi sul percorso seguito. Il Giglio era arrivato a chiedere circa 80 milioni di euro per i danni subiti. I 3 milioni e mezzo non arriveranno in una sola soluzione ma in varie tranche. Saranno destinati, da quel poco che filtra, alla sistemazione dei centri urbani e opere di miglioria. In pratica Ortelli riuscirebbe a realizzare ciò per cui si era impegnato in campagna elettorale e che non aveva potuto più fare a causa del naufragio e di ciò che ne seguì.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il consiglio di zona prepara una grande manifestazione «Comune e Casalp ci ignorano e il degrado ormai dilaga» Salviano abbandonata tra buio, negozi chiusi e la bretella fantasma di Matteo Scardigli LIVORNO Il consiglio di zona del "quartiere Ater" di Salviano lancia l'allarme-degrado e annuncia una manifestazione per la famigerata bretella. Dalla Casa del Popolo il presidente Germano Nigiotti si scaglia contro l'amministrazione comunale. Sul tavolo i problemi di un quartiere che si sente abbandonato. Dalla sistemazione del manto stradale in via Costanza e via Haiphong alla morìa dei negozi con il proliferare di fondi sfitti, dal disfacimento del patrimonio pubblico al potenziamento dell'illuminazione, passando per l'abbattimento delle barriere architettoniche e la costruzione della bretella che dovrebbe collegare via dei Pelaghi all'area del distretto Asl di via Peppino Impastato attraverso il ponte sul rio Maggiore, la Salviano vista dal Comitato ha l'acqua alla gola (senza contare i danni dell'alluvione). «L'amministrazione dice di voler ascoltare la voce dei cittadini, ma Aurigi si fa negare e Casalp ci ignora. Eppure noi paghiamo regolarmente tutti gli oneri» spiega Nigiotti, e chiede un intervento urgente da parte del Comune: «Salviano non può più aspettare, le promesse vanno mantenute». Si riferisce, in primis, alla delibera dello scorso dicembre con la quale la Giunta approvava il progetto definitivo da 85mila euro per il rifacimento delle carreggiate di cui sopra "con immediata esecuzione", mai applicata.

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AFFITTI CASALP ONEROSI E I NEGOZI CHIUDONO. «La gente abbandona i fondi, di proprietà comunale, e Casalp li mette all'asta chiedendo al subentrante sei mesi di affitto anticipato. E a queste condizioni nessuno se li prende, servirebbero delle agevolazioni» prosegue ancora Nigiotti, avvalendosi dell'esperienza di Daniele Bartolozzi: «Ho aperto qui una macelleria nel 1964, ma ora chiudo perché per molte persone è diventato troppo difficile venire a fare la spesa». BUCHE, DOSSI E BUIO SULLE STRADE. Gli fa eco Romeo Giannetti: «Fra le buche e il buio dopo il tramonto scatta il coprifuoco, anziani e disabili sono di fatto segregati in casa». E Vincenzo Maruccia si fa avanti: «Siamo diventati dei fantasmi, dobbiamo scendere in piazza per mettergli il fuoco addosso prima delle elezioni». LA BRETELLA DIMENTICATA. Roberto Brilli, in rappresentanza del circolo Pd, prova a chiudere il cerchio: «La delibera non ha prodotto niente, e nonostante la recente diminuzione le spese condominiali delle case popolari sono sempre troppo alte a fronte dei servizi erogati. Questo Comune non impiega per la manutenzione degli immobili i 250mila euro che Casalp gli versa ogni mese e non cerca gli incentivi nazionali - prosegue Brilli - per la riqualificazione delle periferie, e preferisce intervenire a spot riproponendo idee delle passate Amministrazioni ma non trova i soldi per fare la bretella (che è sua esclusiva responsabilità)». NEANCHE I NUMERI CIVICI SUI PALAZZI. Ma a Nigiotti qualcosa non torna: «Quando abbiamo chiesto di integrare la numerazione civica, perché ambulanze e pompieri non riescono mai a trovare gli interni dove intervenire, ci è stato risposto "perché, volete abbellire il quartiere?"». E lo sfogo del presidente prosegue anche contro le opposizioni: «Salviano sta andando in malora, questo è un quartiere popolare ma il Pd in consiglio comunale e Leu e gli altri non ci sostengono». TUTTI IN PIAZZA PER SALVIANO. Il Consiglio intende organizzare per la fine di febbraio una grande manifestazione per riaccendere i riflettori sulla bretella: «Tra smog e traffico sono a rischio la salute e l'incolumità delle persone, non si può più rimandare».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Dai sindacati Cgil, Cisl e Uil la richiesta di un tavolo di confronto I pensionati strigliano il Comune CECINA Lanciano un appello all'amministrazione comunale di Cecina i rappresentanti dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil. «Le nostre richieste di confronto su problematiche importanti che riguardano il nostro territorio sono state inascoltate», sottolineano. E non mancano di evidenziare che si tratta «dell'ennesimo appello lanciato dal sindacato dei pensionati». I sindacati infatti da tempo chiedono che sia riaperto un tavolo di confronto e che sia aggiornato il protocollo siglato a inizio legislatura: «Impegni questi che l'amministrazione comunale si era presa mesi fa». E aggiungono: «In riferimento alle richieste avanzate all'amministrazione del Comune di Cecina, sia verbali che ufficiali, non avendo avuto riscontro, ad oggi siamo a portare a conoscenza la popolazione del nostro comune del comportamento che questa amministrazione tiene nei confronti dei sindacati. Nell'esaminare il territorio con i nostri occhi e con quelli dei nostri iscritti, ci troviamo di fronte a paradossi. L'amministrazione dovrebbe rivolgere lo sguardo verso la popolazione, pensionati e non, che ad oggi si sono trovati impoveriti dalle "non riforme" governative». Invitano a rivedere «le imposte locali che con alcuni aggiustamenti potrebbero dare un sollievo economico alle famiglie a basso reddito». E avanzano alcune proposte da quelle più semplici come posizionare le panchine sul tratto del viale della Repubblica e i relativi cestini dei rifiuti al trovare ubicazioni più idonee ai cassonetti dei rifiuti, passando a cose più concrete. «Discutere di Irpef comunale, sicurezza dei parchi gioco, barriere architettoniche, manutenzione delle strutture pubbliche come il cimitero, raccolta differenziata. Un confronto più serrato sarebbe da avviare sui rientri economici che il comune non riesce a recuperare».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina la polemica «Un nuovo impianti di rifiuti pericolosi» Medicina democratica denuncia la richiesta di realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti pericolosi e non nell'area dell'ex centrale Enel "Larderello2 " nel paese del territorio di Pomarance, avanzata da Ecogest di Ospedaletto, «da 7.500 tonnellate all'anno di rifiuti pericolosi di trivellazione e 6.500 tonnellate all'anno di rifiuti non pericolosi, ad uso esclusivo di Enel Green Power». Numerosi gli interrogativi, secondo Maurizio Marchi, tra cui: «È stata bonificata preventivamente l'area della centrale "Larderello 2", prima di poterci

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Allarme erosione al Quercetano, l'intervento da valutare è quello di pompare sabbia dal mare e portarla a riva Cumuli di alghe al posto della spiaggia di Alessandra Bernardeschi CASTIGLIONCELLO Sono passati otto giorni. Il mare non ha restituito, al momento, neanche un granello di quella spiaggia dorata che andava a formare l'arenile libero della baia del Quercetano. Una spiaggia unica e per questo tanto preziosa, incastonata tra villa La Prora, residenza estiva della famiglia Mastroianni, e villa Godilonda, ex residenza Bulgari oggi acquistata da società russe. Ai bagni Aurora, al posto dell'arenile, mucchi compatti di alghe che continuano ad aumentare di giorno in giorno. Una situazione che ha portato il sindaco Alessandro Franchi a contattare la Regione i cui tecnici sono attesi a giorni per un sopralluogo. Il primo grido di allarme lo ha lanciato il Tirreno il 28 gennaio scorso: la spiaggia libera che fa da contorno all'acqua cristallina di una delle baie più bella di Castiglioncello, non esiste più. I passanti che si affacciano dal belvedere di via del Quercetano e lanciano uno sguardo verso il basso, possono non notare i danni provocati dalle ultime violenti libecciate. Per comprendere davvero l'entità del problema occorre scendere le ripide scale adiacenti ai bagni Aurora. Il paesaggio cambia d'improvviso. Cumuli di alghe violacee hanno preso il posto della spiaggia. Ma c'è di peggio. Basta incamminarsi verso nord; qui la spiaggia libera che ogni estate viene presa d'assalto dai turisti è scomparsa, trascinata via dalle onde che, adesso, battono incessantemente su quel camminamento in cemento che nasconde la rete fognaria. Il timore del sindaco è che «a lungo andare, le onde possano scavare nel cemento e provocare danni anche seri alla condotta creando così un rischio ambientale». In altri termini, che la fognatura venga danneggiata riversando le acque nere in mare. Un timore che lunedì Alessandro Franchi ha esplicitato a Federica Fratoni, assessore regionale all'ambiente e difesa del territorio. «I tecnici della Regione dice il sindaco - stanno effettuando alcune verifiche per capire come sia possibile intervenire velocemente sulla baia. Siamo in attesa di un sopralluogo che verrà effettuato congiuntamente dai tecnici del Comune e da quelli della Regione». Un sopralluogo che tutti sperano possa avvenire il più velocemente possibile. L'idea sarebbe quella di ripercorrere il progetto che fu messo in atto nel 2009-2010: prelevare la sabbia che le correnti marine tolgono dalla costa e depongono sul fondo del mare a pochi metri dalla riva, per ributtarle, attraverso una pompa, sul litorale. Ma non è semplice in una baia protetta a livello ambientale e paesaggistico come quella del Quercetano, difficile da raggiungere a piedi, delicata da un punto di vista di correnti marine. Una procedura complessa anche per le analisi che dovrebbero essere eseguite sulla rena, sia quella prelevata sul fondo del mare sia quelli lungo la costa. Del caso si sta interessando anche il sottosegretario all'ambiente Silvia Velo che ha promesso: «Non lascerò Rosignano priva della sua meravigliosa spiaggia».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Rifiuti: Rea fa il punto sul nuovo servizio di raccolta, martedì incontro pubblico «Porta a porta, rispetto degli orari» ROSIGNANO Tutti i cittadini residenti nella frazione di Rosignano Marittimo sono invitati a partecipare al primo dei tre incontri 'A lezione di differenziata' programmati per i primi tre martedì di febbraio. La prima lezione si terrà martedì 6 febbraio alle 15 presso la Sala Don Nardini in Via dei Lavoratori e saranno presenti i rappresentanti di Rea Spa e dell'amministrazione. «L'incontro pubblico - si legge in una nota di Rea spa - ha lo scopo di insegnare come fare una buona raccolta differenziata e mostrare attraverso la proiezione di alcuni video il ciclo virtuoso dei rifiuti avviati a riciclo, si entrerà, pertanto, nello specifico delle varie tipologie di rifiuto attraverso anche una vera e propria simulazione di una buona raccolta differenziata, sarà anche l'occasione per fare un primo punto sull'andamento del nuovo servizio partito il 22 gennaio». «La raccolta "porta a porta" - prosegue Rea - che ricordiamo essere stata avviata con l'obiettivo di adeguarsi in tempi rapidi alle percentuali di differenziata che saranno imposti dalla normativa, ha coinvolto sia le utenze domestiche che le utenze non domestiche». Per le utenze domestiche è stato consegnato un kit di sacchetti per effettuare la raccolta ed un piccolo "mastello" dotato di sistema anti randagismo per i rifiuti organici. Per chi non lo avesse ancora fatto è possibile ritirare le dotazioni alla sede di Rea spa in Località le Morelline. Il rifiuto dovrà essere esposto su suolo pubblico dalle 6 alle 8.30, ora in cui inizia la raccolta che termina per le ore 12. Invece, per le utenze non domestiche sono stati consegnati dei bidoni con chiave da esporre su

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Cinque proposte del Pd per lo sviluppo: al centro un nuovo Accordo di programma per affrontare i temi delle bonifiche, delle infrastrutture e dell'innovazione tecnologica «Cevital, bene Calenda ma ora bisogna cambiare» PIOMBINO «La piega che ormai ha preso la vicenda Aferpi impone una decisa iniziativa politica e un disegno di governo coraggioso e praticabile». Così si esprimono, nel primo documento politico post congressuale, il segretario della Federazione Pd Massimiliano Roventini, quello dell'Unione comunale, Ettore Rosalba, e Marcello Maio, responsabile del settore nella segreteria di federazione. Dai vertici del Pd arriva quindi il sostegno al ministro Carlo Calenda, «che con decisione, e non da oggi, ritiene che l'acclarata insolvenza del gruppo Cevital richieda un immediato allontanamento di Rebrab», ma anche la convinzione che «è necessario accompagnare un'iniziativa territoriale perché l'uscita di Rebrab è, ovviamente, una condizione imprescindibile ma non sufficiente». Per Roventini, Rosalba e Maio quindi «è fondamentale impostare una linea politica e di governo, almeno per le variabili di cui disponiamo», mentre la ricerca di un nuovo partner industriale per la produzione di acciaio «deve essere vista come un pezzo di un disegno di governo autonomo e più ampio». Per questo per il dopo Rebrab vengono rilanciate le proposte «indicate nella mozione presentata dalla maggioranza e sostenuta da Ascolta Piombino, base su cui costruire una politica che dovrà fare i conti con l'esito e i tempi dell'uscita di Aferpi». Cinque sono le proposte: la prima prevede che «in caso di nuova procedura pubblica di assegnazione delle aree industriali, non sia messo a gara in blocco tutto il compendio, in particolare le porzioni di territorio non più interessate da attività siderurgiche e più adiacenti alla città». La seconda prevede «di valutare, in questa ipotesi, la proposizione di un soggetto pubblico territoriale per acquisire la titolarità delle aree industriali dismesse al fine di gestire nel suo complesso la fase di bonifica, riconversione produttiva, urbanistica e del capitale umano, al fine di ricercare investitori a cui assegnare queste aree secondo criteri di mercat». Quindi viene proposto di «tenere fermi i criteri di attrazione di attività ad elevato valore aggiunto, ambientalmente sostenibili e di produzione di posti di lavoro». Inoltre nel rispetto delle prerogative dell'Autorità Portuale, viene proposto di «avanzare il criterio di concessionare le aree demaniali marittime per sostenere i processi di diversificazione economica in coerenza con le nuove funzioni allocabili nelle aree industriali dismesse. L'ultima proposta è quella di «un nuovo Accordo di programma che si ponga l'obiettivo di affrontare poche e chiare priorità, in particolare i nodi della competitività del territorio connessi al contesto ambientale (le bonifiche), al contesto infrastrutturale materiale (viario e ferroviario) e immateriale (innovazione tecnologica e del sapere), con l'obiettivo di canalizzare tutte le risorse disponibili su questi assi specifici».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

"opposizione cgil" su aferpi «Sbagliato non andare a Roma per sostenere il sindacato» PIOMBINO Martedì è fissato l'incontro al ministero sul caso Aferpi, convocato da Carlo Calenda, dopo la rapidissima riunione della settimana scorsa.Delegati e iscritti dell'area denominata "Il sindacato è un'altra cosa - Opposizione Cgil", criticano la decisione di Fim, Fiom e Uilm, di non organizzare una presenza dei lavoratori al Mise. «In una situazione come l'attuale - dice una nota della minoranza Cgil - andare all'incontro senza una presenza di lavoratori mobilitati significa prestarsi a un'altra beffa come quella registrata nell'ultimo incontro».Per la minoranza «anche se Fim e Uilm non erano disponibili a organizzare la mobilitazione a Roma, la Fiom avrebbe dovuto farlo, tanto più che conta la maggior presenza in fabbrica. Invece non l'ha fatto, e non sappiamo perché ormai si affida a un ministro invece che ai lavoratori o perché cede al ricatto della "unità" con le altre sigle, ricatto che ha portato e porta all'immobilismo».Al contrario, la minoranza Cgil spiega di «credere fortemente nel potere contrattuale delle mobilitazioni dei lavoratori e perciò ci dissociamo da queste scelte. Noi martedì saremo a Roma sotto il ministero. Per questo ci rivolgiamo a tutti i lavoratori senza distinzione di tessere per invitarli a partecipare con noi. È possibile

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Inaugurato l'impianto pubblico controllato a distanza «Permetterà un risparmio di 196mila euro all'anno» Acqua di alta qualità dalla nuova fonte aperta in via Salgari PIOMBINOÈ stata inaugurata ieri la nuova fonte di alta qualità in via Emilio Salgari realizzata da Asa e Comune. Si tratta di un impianto, il primo a Piombino, di potabilizzazione composto da filtrazioni elevate, desalinizzatori osmosi, debaterizzatore Uv, e sistemi di misura e controllo anche a distanza per il monitoraggio dell'efficienza dell'impianto.All'inaugurazione hanno partecipato il sindaco Massimo Giuliani, gli assessori Claudio Capuano e Margherita Di Giorgi, i presidenti di Asa Andrea Guerrini e Nicola Ceravolo, oltre al dirigente del servizio acquedotto Brilli.Il servizio aperto a tutta la cittadinanza - secondo gli intendimenti del Comune - ha un alto valore in termini di risparmio economico e di riduzione dell'inquinamento da plastica delle bottiglie di acqua minerale che ogni giorno, anche nella nostra città, vengono consumate in alta quantità. L'amministrazione comunale prevede infatti un utilizzo della prima fonte di Piombino di almeno 1.050.000 litri all'anno, una quantità pari a circa 700mila bottiglie da un litro e mezzo. Con un costo mediuo per bottiglia di 0,28 euro (fonte Censis) il risparmio medio totale sarà di 196mila euro all'anno. Ci sono poi i vantaggi ambientali che, proprio in questo periodo di strenua lotta ai rifiuti in plastica, dovrebbero essere così quantificati: mancata produzione, trasporto e smaltimento di circa 25 tonnellate di plastica. Mancata introduzione nell'ambiente di 28 tonnellate di Pet (contenitori delle bottiglie in plastica), mancato consumo di 56 tonnellate di petrolio, risparmio di quasi 490mila litri di acqua per la produzione della plastica. E infine 144 tonnellate in meno di produzione di anidride carbonica. Per il prelievo per il consumo alla mensa durante i pasti si possono utilizzare caraffe, brocche o contenitori in vetro lavabili in lavastoviglie. Per il prelievo di acqua per il consumo negli uffici invece utilizzare borracce, contenitori termici o bottiglie di vetro da lavare o sanificare periodicamente.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba l'evento di legambiente Via alla pulizia straordinaria della zona umida di Mola CAPOLIVERIA nche quest'anno Legambiente Arcipelago toscano celebra oggi a Mola la Giornata Mondiale delle Zone umide che per il 2018 ha come tema "le zone umide per un futuro sostenibile delle città", per ricordare il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti i quali, pur ospitando tra i maggiori patrimoni di biodiversità del Pianeta, sono anche ecosistemi particolarmente fragili e sensibili all'impatto dei cambiamenti climatici, all'inquinamento, ai pesticidi, e, più in generale, all'impatto antropico. Le aree umide urbane - come è quella di Mola, stretta tra Porto Azzurro e Capoliveri e sottoposta da anni ad un utilizzo improprio, incendi, abbandono e spiaggiamento di rifiuti - permettono l'approvvigionamento idrico, danno rifugio a una fauna spesso rara e rappresentano spazi verdi che riducono lo stress e migliorano la salute dei residenti. L'appuntamento è per questa mattina, con ritrovo alle 10,30 alla spiaggia di Mola, nel Parco, al confine tra i comuni di Porto Azzurro e Capoliveri. Il programma dell'iniziativa "Alla scoperta della zona umida di Mola, tra bellezza e degrado" prevede: escursione nella zona umida alla scoperta delle bellezze e delle criticità. Pulizia della spiaggia. Degustazione offerta da Legambiente.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Da domani tornano i divieti di sosta in alcune zone del capoluogo: "Grosseto Clean" serve a ricordarlo Nuovo spazzamento strade, un'app in aiuto GROSSETO L'applicazione per cellulari "Grosseto Clean" è già disponibile gratuitamente, online, ed è già stata scaricata da oltre un centinaio di cittadini. Sarà utile da domani, quando inizierà ufficialmente, in alcune vie del centro di Grosseto e del quartiere Pace, e in alcune vie di Barbanella, la sperimentazione del nuovo sistema di pulizia delle strade che prevede i divieti di sosta in determinati giorni della settimana e per un numero di ore limitato, in modo da con sentire alla spazzatrice di pulire le strade arrivando fino al cordolo del marciapiede. La app, per quanto riguarda la pulizia delle strade, è in grado non solo di informare su giorni e orari di passaggio della spazzatrice, ma anche di avvisare il cittadino in modo che possa ricordarsi di rimuovere l'auto. La titolare dell'assessorato all'ambiente Simona Petrucci, viste anche le prime polemiche

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” che si sono sollevate sui social network, in ordine agli orari che sono stati scelti per i divieti di sosta temporanei, sottolinea innanzitutto la necessità della collaborazione dei cittadini per quella che, per alcuni mesi, sarà una sperimentazione finalizzata proprio a verificare il funzionamento del servizio così strutturato. Dunque tutto può essere aggiustato e adeguato alle esigenze, nella consapevolezza però che «se i cittadini voglio le strade pulite - dice l'assessora all'ambiente - questo è il sistema più efficace» ed è chiaro che richiede qualche sacrificio: poche ore di divieto di sosta sotto casa in un giorno della settimana. Alternative valide, secondo le valutazioni dell'assessorato, non ce ne sono». L'ipotesi di utilizzare macchinari che con potenti getti di acqua spostino lo sporco dal bordo al centro della strada, senza la necessità di togliere le auto, non sarebbe percorribile. «Innanzitutto - spiega Simona Petrucci - non si garantisce la rimozione di tutto quello che deve essere rimosso, ma soprattutto richiederebbe uno spreco di una quantità ingente di acqua che non possiamo davvero permetterci». L'altro elemento che la titolare dell'assessorato all'ambiente tiene a precisare è che per il primo mesi, fino al 4 marzo dunque, il Comune non farà multe alle auto che si troveranno in divieto di sosta al passaggio della spazzatrice. «I nostri ispettori ambientali saranno in strada per informare i cittadini - spiega Simona Petrucci - e lasceremo sui parabrezza delle auto un foglio che segnalerà che l'auto avrebbe dovuto essere tolta. Da marzo, però, inizieremo anche con le multe, ma confidiamo nella collaborazione dei cittadini e speriamo di non doverne fare». La sperimentazione della nuova modalità di pulizia delle strade è solo il primo passo di quella che l'amministrazione comunale aveva annunciato come una rivoluzione per il sistema di igiene urbana. Entro il 20 febbraio, infatti, arriveranno i primi cassonetti intelligenti. Partirà dunque a marzo anche la sperimentazione della nuova raccolta differenziata in alcune zone della città e, anche in questo caso, l'applicazione "Grosseto Clean" sarà utilissima, dal momento che fornisce indicazioni per ogni singolo tipo di rifiuto. Uno strumento utile anche per segnalare al Comune di Grosseto eventuali disservizi e, di conseguenza, per tenere sotto controllo l'attività di Sei Toscana, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade. Enrico Pizzi

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

I concessionari si erano rivolti alla commissione tributaria e avevano avuto ragione: ora l'ente impugna tutto Rifiuti non pagati Il Comune ricorre contro 6 pontilisti di Ivana Agostini ORBETELLO Il Comune di Orbetello ricorre in appello contro sei concessionari del porto di Talamone.L'ente lagunare ha deciso di costituirsi in giudizio contro una sentenza pronunciata dalla Commissione Tributaria di Grosseto che ha accolto il ricorso promosso da 6 associazioni talamonesi. I sei soggetti in questione sono: l'associazione sportiva diportisti Talamone, la società cooperativa di Orfeo Franceschelli, Ultimo Cecconata, il Circolo Vela Talamone, lo Yaching Club Talamone e la società Se.ge.ass. Tutti costoro si erano rivolti alla Commissione Tributaria di Grosseto per far valere i loro diritti dopo che il Comune di Orbetello, al tempo dell'amministrazione guidata dall'ex sindaca Monica Paffetti, aveva inviato loro la richiesta di pagamento della nettezza urbana.Il Comune aveva mandato ai concessionari gli arretrati delle spese sui rifiuti che non erano mai stati pagati. Il ricorso delle associazioni nacque dal fatto che secondo loro la nettezza urbana non doveva essere pagata in virtù di un cavillo secondo il quale la competenza era della capitaneria di Porto di Porto di Talamone. In realtà esiste una legge che prevede che dove ci sono delle Capitanerie di porto riconosciute la competenza a chiedere il pagamento della tassa sui rifiuti non sia del Comune ma, eventualmente della Capitaneria. La Commissione tributaria ha dato ragione alle associazioni emanando delle sentenze che accolgono il ricorso dei concessionari.Per questo adesso il Comune di Orbetello ha deciso di impugnare il tutto e fare appello alla Commissione regionale. L'amministrazione Paffetti, a suo tempo, aveva ritenuto assurdo il mancato pagamento della spazzatura che era sempre stata smaltita dal Comune e non certo della Capitaneria di Porto. Per questo, anche per motivi di equità fra i cittadini, aveva disposto che anche i concessionari pagassero quanto dovuto. Il Comune puliva e loro, al pari di ogni altro cittadino, avrebbero dovuto pagare. La questione si è protratta ed è arrivata fino all'amministrazione guidata dall'attuale primo cittadino Andrea Casamenti.In una delibera di giunta dei giorni scorsi è stato infatti stabilito l'impegno di spesa di 7.500 euro da destinare per un incarico esterno che verrà conferito a un professionista per permettere la costituzione in giudizio del Comune di Orbetello. L'ente municipale tenterà a questo punto di ribaltare quanto deciso dalla Commissione Tributaria di Grosseto puntando a rimettere le spese in capo ai suoi "interlocutori". Continua la controversia tra Comune e 6 ricorsisti.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto porta a porta Ritardi nella raccolta dei sacchi di rifiuti FOLLONICA Sacchi della spazzatura che rimangono per ore fuori dalle porte delle abitazioni follonichesi: la nuova organizzazione non funziona, almeno secondo i pentastellati.La decisione di posticipare il ritiro dei rifiuti in alcuni quartieri dov'è attivo il porta a porta, a seguito dell'introduzione del metodo anche a Cassarello, Senzuno e Salciaina, lascia perplessi i follonichesi. Ora nei quartieri Campi Alti, Capannino, Corti Nuove, San Luigi, 167 Ovest, i cittadini devono esporre i propri rifiuti entro le 12,30. Il Movimento 5 Stelle di Follonica si fa portavoce del pensiero di molti follonichesi pubblicando una foto sul profilo social, dove si nota un sacco fuori dalla porta di un'abitazione. «Il sacco dell'indifferenziata in pratica staziona sul marciapiede per buona parte della giornata - dicono i pentastellati - questo è quello che accade in alcuni quartieri di Follonica, dove l'amministrazione ha posticipato il ritiro dopo le 12,30. Risultato? Il servizio è peggiorato ma le tariffe sono sempre le stesse. Rinvii, ritardi, posticipi del porta a porta, cassonetti stradali ancora presenti, condomini non ancora organizzati, tutto ciò rischia di inficiare un servizio indispensabile e non più prorogabile. Anche in questo caso l'amministrazione Pd e il suo gestore unico sono risultati approssimativi, disorganizzati e in assenza di programmazione. La giunta di Andrea Benini poteva prendersi altro tempo ma in modo adeguato: speriamo che i cittadini siano più responsabili dei propri amministratori». Una protesta che è stata condivisa da molti abitanti dei quartieri dove è cominciato il porta a porta. (p.v.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Sversamento di olio nel lago di Porta L'allarme del Wwf MONTIGNOSO «Grave danneggiamento all'area protetta del Lago di Porta». L'allarme arriva dal Wwf e dall'associazione Assiolo. Il fatto è che ignoti hanno abbandonato rifiuti di vario genere all'inizio della Fossa Fiorentina che si immette nel Lago di Porta.Tra questi rifiuti anche due contenitori di olio esausto, di cui uno, contenente circa 30 litri, privo di tappo, il cui contenuto si è riversato - denuncia Luca Giannelli, guardia ecologica del Wwf - nel piazzale antistante l'ingresso dell'area, e purtroppo una parte si e riversata nel fosso. «Solo il pronto intervento delle guardie ecologiche del Wwf, avvertite da un volontario dell'associazione, che con un badile hanno creato un piccolo argine di contenimento, in una situazione aggravata dalla pioggia, purtroppo una parte di olio e finita nel lago».È stato avvertito il comando di Polizia Municipale di Pietrasanta, competente per territorio, in quanto il Lago e diviso tra il Comune di Montignoso e Pietrasanta, due Agenti si sono portati sul posto coordinando l'intervento di bonifica.Commenta Giannelli: «Non ci sono parole per questo gravissimo episodio di inciviltà che rischia di compromettere l'impegno che istituzioni e volontari, in difesa di un luogo unico sul territorio per le sue caratteristiche di biodiversità, pronto ad accogliere i primi esemplari di avifauna in migrazione a giorni, dai paesi caldi dell'Africa, per non contare della flora e della qualità delle acque, che poi finiranno in mare, sulla nostra costa Apuo-Versilese».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I cittadini potranno inviare le segnalazioni "antidegrado" via cellulare, tablet o pc in modo istantaneo Entra in funzione www.decorourbano.org CARRARA Decoro urbano, via alla fase operativa: la Giunta comunale ha approvato l'adesione del Comune alla piattaforma www.decorourbano.org.Lo annuncia l'amministrazione di Piazza Due Giugno: i cittadini di Carrara avranno a breve a disposizione un nuovo strumento più efficace e più immediato per inviare al Comune segnalazioni su aspetti legati al decoro urbano della città. Decorourbano.org è un sito di "social network" per il dialogo con le Pubbliche Amministrazioni trasparente, "open data" e "open source", dove i cittadini possono segnalare ai Comuni attivi, ossia quelli che vi hanno aderito, da oggi anche Carrara, comunicazioni in merito a dissesto stradale, rifiuti, zone verdi, vandalismo, incuria, segnaletica ed affissioni abusive.L'adesione al sistema è a titolo gratuito, sia per il cittadino che per l'Ente.Il servizio, per quanto riguarda la gestione delle segnalazioni, sarà affidato al Settore Opere pubbliche/Urbanistica che provvederà a smistarle agli uffici e alle aziende dei servizi pubblici competenti per materia.L'Amministrazione ha deciso di aderire a questa piattaforma nella convinzione che il coinvolgimento diretto dei cittadini sia il modo migliore per tutelare il territorio.DecoroUrbano.org è un servizio 2.0 per una cittadinanza attiva, è uno strumento gratuito per il cittadino che consente di inviare, tramite smartphone, tablet e sito web, segnalazioni riguardanti situazioni di degrado urbano. Il Comune ha, dal canto suo la possibilità di tenere costantemente

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” monitorato il territorio, comunicando al cittadino lo stato dell'intervento.Al momento è possibile segnalare situazioni di degrado riguardanti i rifiuti, atti di vandalismo o incuria, dissesto stradale, zone verdi, segnaletica, affissioni abusive.Le segnalazioni possono essere inviate dal sito attraverso la procedura guidata o via smartphone, dove è sufficiente lanciare l'app e scattare una foto per far sì che il dispositivo associ automaticamente le coordinate GPS e visualizzi la segnalazione sulla mappa.L'adesione a www.decorourbano.org era stata discussa dalle commissioni competenti e dal consiglio comunale di Carrara.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il contenzioso sulla tarsu da oltre 149mila euro La Porto Spa: «Già pagato, prima della Cassazione» CARRARA Quella tassa rifiuti del 2007 la Porto Spa l'ha pagata anche senza aspettare l'ordinanza della Cassazione. «Non solo: anche quella degli anni successivi fino al 2011, oggetto del contenzioso». Paolo Dello Iacono, amministratore delegato della Porto Spa, non entra nel merito della decisione della Suprema Corte di cui abbiamo scritto nella nostra edizione di ieri; la stessa Cassazione, come avevamo spiegato ieri, riconosceva - come sempre sostenuto dalla società che fa capo all'armatore Enrico Bogazzi - che quell'area a levante dello scalo fosse utilizzata un po' da tutti. «Quando a giugno del 2016 il Comune di Carrara ci ha fatto recapitare il sollecito di Equitalia, come Porto Spa abbiamo deciso di pagare comunque. Sia chiaro quindi che con l'ordinanza della Cassazione l'amministrazione non avrà soldi in più, perché quei 149.297,47 euro li ha già ricevuti il 13 giugno del 2016. La Porto ha pagato tutto, tutti i tributi richiesti, dal 2007 al 2011, pur se quell'area non era di esclusiva competenza della Porto. La realtà amara - aggiunge l'ad Dello Iacono - è che la Porto di Carrara spa viene dilapidata. Mi chiedo, andando avanti così, dove andranno a finire la Provincia, e i lavoratori di questa società. 132 lavoratori più una trentina delle partecipate». Ovviamente, se la Cassazione avesse deciso diversamente, quei soldi il Comune li avrebbe dovuti restituire.Ricordiamo che la Porto Spa è a uno snodo della sua storia: da monopolista del porto che era, ora è invece saldamente radicata solo sulla banchina Fiorillo (concessione fino al 2036), mentre per la Taliercio - ha una proroga fino a fine aprile - sta aspettando il nuovo bando di concessione, dopo di che valuterà se partecipare o meno. (m.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Pro Loco di Coltano, Circolo Arci di Ospedaletto e Ctp3 si mobilitano per impedire la costruzione dell'impianto e per lo stop al termovalorizzatore Al Tar per fermare la centrale e firme contro l'inceneritore PISA Due fronti di battaglia, entrambi a Ospedaletto, entrambi legati alla tutela della salute dei cittadini. A maggior ragione da quando un'indagine condotta dal Cnr ha certificato che in questa zona della città l'incidenza di morti e malati è maggiore che in altre e la cosa è riconducibile alla presenza dell'inceneritore dei rifiuti. Nel mirino dei cittadini, delle istituzioni e delle associazioni di Ospedaletto ci sono, come noto, il progetto per la costruzione di un impianto a biomasse e il termovalorizzatore - che si vuole chiudere - dove vengono bruciati i rifiuti dei pisani. Di questi due temi si parlerà mercoledì sera (dalle 21, 15 al circolo Arci) in una assemblea pubblica convocata dal Circolo Arci di Ospedaletto e dalla Proloco di Coltano. Assemblea che servirà a «valutare insieme a tutti i presenti le scelte e le decisioni da assumere in merito alla possibile realizzazione di una nuova centrale a biomasse su via del Caligi tra Ospedaletto e Coltano e discutere dei risultati che sono emersi dall'indagine epidemiologica redatta dal Cnr di Pisa - dicono Bruno Frediani, presidente del Circolo Arci e Antonio Dell'Omodarme, presidente della Pro Loco - Tenuto conto che l'iter delle autorizzazioni per la realizzazione della centrale a biomasse sta proseguendo celermente, anche se tutti apparentemente sulla stampa e nelle assemblee pubbliche si dichiarano contrari a tale realizzazione. Nel frattempo dopo l'approvazione della delibera di giunta del 5 gennaio 2018 pare che sia già stato firmato l'atto unilaterale d'obbligo tra Comune e la società necessario per proseguire con tutte le autorizzazioni. Quindi la nostra prima proposta sarà quella di avviare le procedure per fare il ricorso al Tar rispetto ai pareri fin qui espressi». «Crediamo sia necessaria - proseguono - una presa di posizione netta e chiara per quanto riguarda la tutela della salute, dell'ambiente e del territorio per questo proporremmo di costituire un comitato. Molti si sono resi disponibili a aiutarci in questa battaglia che da oggi non vede più il solo no alla realizzazione della centrale a biomasse ma sarà anche focalizzata alla messa in campo di tutti gli strumenti per chiedere con forza che si proceda alla chiusura dell'inceneritore». Due temi, centrale e inceneritore, affrontati anche nell'ultima seduta del consiglio territoriale di partecipazione 3 che «ha elaborato e condiviso un documento per la chiusura dell'inceneritore, contro il progetto dell'impianto a biomasse e per un

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” aggiornamento costante dei dati presentati dal Cnr - spiega il presidente Marco Biondi - Oltre a procedere formalmente con un atto ufficiale dopo le nostre ripetute e chiare prese di posizione, abbiamo dato mandato a una raccolta firme a sostegno di una petizione popolare che impegni Comune di Pisa e Regione Toscana in questa direzione». Il documento «esprime parere negativo alla realizzazione di una centrale a biomasse» e insieme «ritiene improcrastinabile e urgente il superamento dell'inceneritore di Ospedaletto, anche sulla base dei risultati positivi sulla raccolta differenziata». Da qui la richiesta al Comune di «un incontro pubblico per ricevere aggiornamenti ufficiali sull'iter autorizzativo dell'opera, per comprendere come si intenda procedere e affrontare la questione». Non solo. Il consiglio «ritiene opportuno procedere da parte dell'amministrazione comunale a una verifica e aggiornamento del regolamento comunale di igiene ambientale per valutare eventuali necessarie modifiche e integrazioni a tutela della salute dei cittadini». Inoltre il Ctp 3 «chiede alla Regione di procedere ad una attenta rivisitazione e valutazione delle autorizzazioni rilasciate e da rilasciare sulla base anche delle novità sopra richiamate» e infine «sostiene e condivide la raccolta di firme da parte dei residenti per la chiusura dell'inceneritore di Ospedaletto e contro la realizzazione di una centrale a biomasse». (v. l.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Individuati grazie alle videocamere mobili, in due sono stati multati per 500 euro Abbandonano rifiuti: scoperti CASTELFRANCO Nei giorni scorsi la polizia municipale di Castelfranco di Sotto ha individuato gli autori di tre distinti abbandoni di rifiuti grazie all'utilizzo delle videocamere mobili di sorveglianza installate a fine dello scorso anno. Dal riscontro con le immagini registrate è stato infatti possibile rilevare le targhe con le quali gli autori materiali dell'abbandono di rifiuti si sono recati nei luoghi dell'illecito. Le aree in questione sono lungo la strada Bientinese: una nella zona nota come "Argine dei Prigionieri" e una in località Montefalcone, in una delle piazzole che costeggiano la strada provinciale. Entrambi gli spazi sono già stati in passato il bersaglio di numerosi episodi di abbandono di rifiuti. Gli stessi luoghi infatti sono stati spesso oggetto di interventi di pulizia straordinaria da parte degli enti interessati. A stupire le forze dell'ordine nel corso del reperimento del materiale video è stato scoprire che due dei tre casi di abbandono sono stati compiuti dalla stessa persona nell'arco di due settimane. Dalle immagini riprese dalle telecamere il soggetto è apparso visivamente lo stesso, seppur giunto a bordo di due vetture diverse, intestate alla stessa persona. Per i responsabili di questi abbandoni è scattata una sanzione pecuniaria di 500 euro, il massimo applicabile per questo illecito.«Accogliamo con soddisfazione queste notizie perché significa che l'intervento fatto dall'amministrazione comunale per implementare il sistema di vigilanza sul territorio sta portando buoni risultati - ha commentato il sindaco di Castelfranco, Gabriele Toti - L'utilizzo di questo strumento ha permesso di individuare i responsabili di questi atti incivili che rovinano la bellezza paesaggistica e il decoro di zone importanti del nostro paese. La videosorveglianza può essere quindi un deterrente importante per bloccare il proliferare dei casi di abbandono indiscriminato di rifiuti». «Voglio sottolineare che la sanzione pecuniaria di 500 euro è il massimo applicabile secondo le disposizioni di legge, altrimenti le punizioni in queste circostanze sarebbero a mio avviso molto più alte - aggiunge Toti - Queste multe rappresentano anche una forma di attenzione e rispetto verso le persone che tengono veramente all'ambiente, ai tanti cittadini che s'impegnano a mantenere pulito il proprio territorio, che spesso partecipano alle attività di raccolta straordinaria che coinvolge la comunità grazie alla partecipazione delle associazioni locali».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il parco di Villa Fabbricotti è quello, dove in assoluto, i cani vengono lasciati liberi… di Francesca Suggi LIVORNO Il parco di Villa Fabbricotti è quello, dove in assoluto, i cani vengono lasciati liberi di girare senza guinzaglio. Per quanto riguarda le deiezioni in giro, invece, le due piazze Caproni in centro e Pamiglione che guarda al porto mediceo sono ridotte a veri e propri wc degli amici a quattro zampe. A dirlo sono gli agenti della Polizia Municipale - servizio territoriale - che solo nel mese di gennaio hanno multato ben 51 persone. Per un totale di 2550 euro nelle casse comunali (50 euro a verbale).«Sono veramente numerose le segnalazioni che ci arrivano da parte di cittadini che lamentano la presenza di cani senza guinzaglio e deiezioni in giro: per questo sono stati organizzati servizi di agenti in borghese proprio per monitorare e sanzionare chi non rispetta le regole. Solo nel mese di gennaio abbiamo fatto 51 verbali», spiegano dal comando della Polizia Municipale. LE IRREGOLARITA' SANZIONATE. Nello specifico 8 le multe fatte dagli agenti per bisogni non raccolti; 4 per la presenza di cani in aree vietate. Quali sono le zone offlimits per i cani? Sono quelle riservate, per esempio ai bambini, in molti casi con i giochi, per esempio una parte di villa Fabbricotti e di piazza della Vittoria lato Coin. Si raccontano brutte storie di cani visti addirittura fare la pipì sugli scivoli utilizzati i più piccini.Due le sanzioni effettuate per omessa custodia e una per la cosiddetta "detenzione separata dalla dimora" che intende tutti quei casi in cui il proprietari dell'animale vive da una parte e tiene il proprio cane, in maniera stabile, da solo, per esempio all'interno di un'officina dall'altra parte della città, oppure in un appezzamento di terra a Limoncino, Castellaccio o Montenero. «Si tratta di situazioni vietate per legge per il benessere dell'animale», chiariscono dalla Municipale.Ovviamente le multe più numerose sono quelle fatte ai proprietari che lasciano i cani liberi di girare senza guinzaglio: nel dettaglio 36 persone sono state sanzionate. «Questo è un fenomeno diffusissimo. Ogni verbale che abbiamo fatto ammonta a 50 euro», specificano dal comando. LA MAPPA DELLE TRASGRESSIONI. Sono gli agenti del Servizio territoriale della Polizia Municipale a stilare una sorta di mappa delle trasgressioni, ovvero quelle aree cittadine dove i verbali fioccano di più. E soprattutto dove le segnalazioni sono più massicce. «Il posto dove i cani vengono lasciati maggiormente liberi è Villa Fabbricotti: da qui abbiamo decine e decine di segnalazioni di cittadini spesso con bambini che denunciano il problema e chiedono interventi per la sicurezza di tutti e in particolare dei più piccini».Il costume di lasciare il proprio cane libero, comunque, è diffusa un po' in tutte le zone verdi della città. I proprietari che non rispettano le regole sono tanti. Per le deiezioni in giro su marciapiedi e piazze, a deturpare e imbrattare aree pubbliche (con non pochi disagi per chi si ritrova a calpestare quei "regalini") si segnalano tra le zone rosse piazza Caproni in centro e piazza del Pamiglione. «Sono veri gabinetti a cielo aperto», esclamano dal comando. «Il controllo più difficile è proprio quello sull'abbandono delle deiezioni - spiegano - gli abbandoni si concentrando al mattino presto ed alla sera quando il buio è complice di questa diffusissima abitudine. Per sanzionare, gli agenti devono constatare che il proprietario non raccoglie la deiezione ma naturalmente i padroni, quando si vedono osservati, raccolgono le deiezioni. Tendenzialmente è aumentata l'abitudine a raccogliere le deiezioni ma, considerando che in genere i nostri amici a 4 zampe, fanno i bisognini dopo circa 15 minuti di passeggiata, è verosimile che molti proprietari che la raccolgono di giorno, non facciano altrettanto di sera», chiudono.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

LETTERA APERTA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA QUI E' UN CAOS di ANNA TANCREDI (*) Mio marito ed io ci siamo da poco trasferiti a Cecina da una cittadina della prima cintura torinese. Siamo molto contenti della nostra scelta: Cecina ci piace, è operosa, tranquilla, ben fornita di servizi. Sussiste tuttavia un neo, che, visto il contesto in cui ci troviamo e la sensibilità al problema che dovrebbe caratterizzare un'amministrazione di sinistra, ci ha stupiti non poco: la raccolta differenziata.Gli appositi cassonetti sono collocati a macchia di leopardo, senza una logica, almeno apparente: in alcuni luoghi ci sono solo quelli per l'indifferenziata, in altri compaiono quelli per la plastica e il vetro (insieme!?), in altri ancora quelli per la carta, con accoppiamenti variabili ed estrosi. I contenitori per l'umido latitano. Di conseguenza latita anche l'incentivo a differenziare i rifiuti. Sono a conoscenza dell'iniziativa messa in atto a Palazzi, relativa alla raccolta porta a porta, così come sono a conoscenza del fatto che non ha suscitato

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” grandi entusiasmi, per vari e comprensibili motivi. La cittadina da cui proveniamo è molto, molto meno bella di Cecina, ma ha escogitato un sistema di raccolta differenziata, che si è rivelato estremamente valido (si è raggiunta una percentuale di 70-80% di rifiuti differenziati e certamente quei cittadini non sono più civili dei cecinesi, anzi ...): ogni condominio o gruppo di casette è dotato di un'isola ecologica, schermata da un'apposita "gabbia" chiusa con una chiavetta, che contiene: il contenitore per la carta, quello per l'umido, la campana per il vetro e quella per la plastica-alluminio e, infine, i bidoni dell'indifferenziata. In questo modo i cittadini possono gettare i loro scarti in qualsiasi giorno, senza attendere il passaggio del porta a porta e senza ammucchiare sacchi e sacchetti sui marciapiedi.In quella cittadina si è giunti a norme draconiane, probabilmente esagerate, come comminare multe ai condomini che non rispettano la ripartizione dei rifiuti. Probabilmente potrebbe essere sufficiente diminuire la tassa della raccolta ai più virtuosi.Risultato: miglioramento dell'estetica (non più bidoni sparsi qua e là) e, come già detto, buona percentuale di rifiuti differenziati (contributo alla salvaguardia ambientale e coscienza civica ringraziano).Essendo cecinese da pochissimo tempo, non conosco la peculiarità del luogo, per cui non è detto che quelle misure siano del tutto o in parte applicabili. Sono però sicura che sia assolutamente possibile (oltre che doveroso) migliorare il servizio attraverso un globale e capillare ripensamento dell'intero sistema raccolta rifiuti. Oltre a tutto il resto, ne trarrebbero giovamento anche l'immagine della città e la sua vocazione turistica. Approfitto della pazienza di chi legge per aggiungere anche che la località Paduletto, in cui risiediamo, è spesso scambiata per una discarica, complice la completa mancanza di illuminazione notturna. (*residente località Paduletto,Cecina)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Domani vertice al Mise: sul tavolo le carte per valutare la possibilità di allontanare Rebrab con l'insolvenza prospettica Aferpi, Calenda prova l'ultima mossa PIOMBINO Domani pomeriggio al Mise è fissato l'incontro su Aferpi tra il ministro Carlo Calenda e le segreterie sindacali. In pratica la seconda puntata della brevissima riunione della scorsa settimana, aggiornata da Calenda per la necessità - evidenziata al commissario Piero Nardi - di mettere insieme tutta la documentazione necessaria a proporre per via giudiziaria la tesi dell'insolvenza prospettica. Che consentirebbe di chiudere con Issad Rebrab (in tempi ritenuti più brevi rispetto al contenzioso fondato sull'inadempienza contrattuale) e di aprire le porte a un nuovo commissariamento.Il confronto però servirà a capire anche se i nuovi segnali arrivati da Algeri il giorno dopo l'incontro del Mise, e cioè la conferma della volontà di voler cedere Aferpi e un accenno a contatti in corso, nella settimana trascorsa hanno maturato qualcosa in più, come del resto Calenda continua ad auspicare per semplificare la situazione e dare una prospettiva allo stabilimento.Tutto ciò mentre incombe la questione della gara di Rfi - che tra l'altro di recente ha manifestato l'intenzione di acquisire il treno rotaie piombinese - a cui Aferpi in questa situazione non potrebbe partecipare, mentre sulle concessioni, in Autorità portuale stanno lavorando sulle carte per una breve proroga che dovrebbe arrivare a giorni.Intanto alla vigilia dell'incontro si registra la polemica di Camping Cig, che ritiene «vergognoso il rifiuto dei sindacati di portare i lavoratori a Roma, come avevamo proposto. Noi insistiamo per andare a Roma - si legge in una nota di Camping cig - per dire a gran voce al Governo che i lavoratori e i cittadini della Val di Cornia sono stufi di essere presi in giro».Camping Cig dunque ribadisce le sue proposte, e cioè che oltre all'addio a Cevital «immediatamente lo Stato si assuma l'obbligo di far ripartire la produzione, assumendo la gestione diretta della fabbrica, almeno fino al punto di renderla di nuovo vendibile e creando i presupposti per una siderurgia moderna, sostenibile».Sul problema della gara per le rotaie l'associazione ritiene «indispensabile che il Governo agisca affinché la commessa per le rotaie della Rfi venga data a Piombino, per garantirne la continuità» e chiede che il territorio della Val di Cornia, già Area di crisi complessa e sito di interesse nazionale «venga considerata zona speciale, alla quale destinare normative e risorse finanziarie eccezionali». Con l'obiettivo «di attuare le bonifiche e gli smantellamenti necessari da subito, il completamento delle opere infrastrutturali indispensabili (porto, accesso viario e ferroviario) e di dare sostegno al reddito, non solo per i lavoratori ex Lucchini, ma esteso a tutte le categorie sociali colpite». (cloz)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Ieri la pulizia straordinaria dei volontari di Legambiente L'erosione sta scoprendo il materiale della vecchia discarica Rifiuti e degrado, la zona umida è ancora a rischio MOLA Barche abbandonate, rifiuti che riaffiorano dalla riva del mare, scoperti dall'erosione. Macchine che entrano ed escono liberamente in un'area delicata dal punto di vista ambientale. È la situazione, non troppo diversa da quella degli scorsi anni, che i volontari di Legambiente e un gruppo di cittadini, in tutto una quarantina di persone, hanno trovato ieri mattina. Nel corso della giornata di pulizia straordinaria organizzata dal Cigno Verde. Un'iniziativa organizzata nell'ambito della Giornata mondiale delle zone umide. A partire dalle 10,30 i volontari hanno preso parte a un'escursione e, "armati" di guanti e sacchetti di plastica hanno perlustrato la zona e in particolare la spiaggia a caccia di rifiuti. L'area umida di Mola è al tempo stesso uno scrigno della biodiversità elbana (messa in evidenza lo scorso anno anche grazie alle fotografie di Gian Carlo Diversi alle varie specie di volatili che raggiungono l'area) e di degrado ambientale.«Purtroppo la salute della zona umida di Mola non è cambiata più di tanto, nonostante la battaglia che viene compiuta dagli ambientalisti ormai da anni - racconta Umberto Mazzantini, storico rappresentante del Cigno Verde - non ci sono barriere tali a impedire alle macchine di entrare e uscire indisturbate nell'area del Parco. Cosa che puntualmente avviene. Ma non è questa l'unica fonte di degrado. Nonostante la pulizia dello scorso anno abbiamo rinvenuto ancora una volta carcasse di barche abbandonate in mezzo alla vegetazione».I volontari si sono dedicati anche alla pulizia della spiaggia dove il progressivo fenomeno erosivo sta riportando alla luce i rifiuti della vecchia discarica. Insomma, l'area umida di Mola, è ancora lontana dall'essere valorizzata nel modo giusto, come gli ambientalisti chiedono ormai da tempo. «In realtà nelle zone in cui il Parco è intervenuto per tutelare la vegetazione la situazione è migliorata - spiega Mazzantini - vuol dire che, nonostante il degrado, questa zona può ancora essere recuperata. Per questo rinnoviamo il nostro appello. Il parco intervenga per mettere fine una volta per tutte a questa situazione: con pochi accorgimenti sono certo che l'area umida di Mola possa davvero rifiorire».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Recuperate nel marcianese sette tonnellate di rifiuti di Stefano Bramanti PORTOFERRAIO Risultati notevoli della seconda edizione del piano ecologico "10 mila mani". Esa, Elbana servizi ambientali, col funzionario Maurizio Pelliccioni, ha fornito i primi dati: nel marcianese, nella mattinata di sabato 27 gennaio, sono state raccolte quasi 7 tonnellate di rifiuti, abbandonati purtroppo nella macchia mediterranea, anche molti anni fa. Quindi l'Elba, adesso, sta meglio e non è più una maxi pattumiera a cielo aperto utilizzata da tanti, troppi, maleducati.«La natura isolana va protetta - commenta Giovanni Daveti, viceprefetto promotore dell'attività - devono scomparire tali atteggiamenti che portano ferite a un territorio stupendo che vive di turismo». La bonifica è stata realizzata da circa 130 volontari, iscritti ad associazioni o singoli cittadini, con l'apporto per la sicurezza delle forze dell'ordine e altri enti; hanno operato appunto nella macchia, ma anche in certi dirupi scoscesi o sotto strada dove la boscaglia si infittisce. Ecco le statistiche. «Nel comune di Marciana Marina raccolti 1.745 kg di rifiuti ingombranti e 400 kg di materiale vario come vetro, rifiuti non differenziabili, plastica e lattine, in totale 2145 chili. Hanno partecipato all'iniziativa oltre gli organizzatori, vice prefettura, i due comuni, Esa, Parco, circa 30 volontari. Per Marciana, dato l'ingente quantitativo di materiale raccolto, le operazioni di prelievo sono ancora in atto, ad oggi sono stati raccolti 1380 kg di metallo, 850 di rifiuti generici come vetro, rifiuti non differenziabili, plastica e lattine, 440 di apparecchiature elettriche (lavatrici, frigoriferi ecc) e rimangono circa 2000 kg di rifiuti perlopiù ingombranti da prelevare. Per un totale di 4.670 chili i volontari circa 100». E quindi in totale siamo a 6.815 chili raccolti con il personale di Esa e relativi mezzi meccanici, ente guidato dalla presidente Gabriella Solari. Quasi 7 tonnellate tra le due località, un record. Ora la natura respira meglio. Le due sindache Anna Bulgaresi e Gabriella Allori hanno ringraziato tutti i protagonisti per l'impegno, compresi i vigili del fuoco, i carabinieri forestali e l'esercito di Valcarene. L'azione prosegue sabato 10 febbraio nel campese, con incontro a Marina di Campo in piazza dei Granatieri alle 8,30 per la consegna dei kit utili alla raccolta e il sindaco campese Davide Montauti fa appello ad una grande partecipazione.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

A Bagni di Lucca sette giovani promuovono una raccolta differenziata speciale «Siamo rimasti colpiti da quello che il pontefice afferma nella sua enciclica» I giovani salvano l'ambiente ispirandosi a Papa Francesco di Emanuela Ambrogi BAGNI DI LUCCA Trova proseliti in Val di Lima l'enciclica di Papa Francesco, "Laudato si'", dedicata al tema della tutela dell'ambiente in senso ampio. Ed è stata proprio l'esortazione contenuta dall'enciclica la molla che ha dato vita a un progetto di salvaguardia ambientale che comprende tre paesi della montagna sopra Bagni di Lucca. L'iniziativa è partita dagli incontri di catechesi tenuti con don Raffaello Giusti, parroco che guida le parrocchie di Granaiola, Monti di Villa e Pieve di Monti di Villa, e dalla lettura della "Laudato si'", da cui è partita l'idea portata avanti da sette ragazzi di età dai 13 ai 22 anni che abitano in queste frazioni: grazie al loro lavoro saranno portati dall'azienda dei rifiuti Base Srl i contenitori per il recupero dei medicinali scaduti, delle pile scariche e dell'olio esausto. Prenderà così il via in fase sperimentale quello che dovrebbe divenire un vero e proprio piano di recupero ampliato anche alle zone limitrofe. Hanno lavorato sodo i sette ragazzi, colpiti dagli insegnamenti dell'enciclica. In pochi giorni hanno realizzato il piano di lavoro su slide, che hanno poi presentato proiettandole sulla parete agli abitanti delle tre frazioni. Il gruppo è formato da Denise Martinelli, Federico Martinelli, Giada Oliani, Alessia Oliani, Angelica Carrera, Arianna Puppa e Saverio Romagnoli. Insieme a don Raffaello, che è alla guida della comunità dal gennaio 2017, sono loro i veri promotori dell'iniziativa. Il progetto è stato presentato a oltre sessanta persone (un numero alto vista l'entità dei residenti in quei paesi), che si sono dimostrate molto attente e interessate al problema dell'inquinamento. Tante le domande rivolte a Francesco Spettoli, assistente di Giuseppe Vitiello, amministratore di Base srl che a Bagni di Lucca gestisce la raccolta dei rifiuti. Spettoli ha risposto alle domande spiegando il percorso del recupero del materiale scartato raccolto nelle frazioni del progetto. "«Sono rimasto davvero colpito - dice Spettoli - della celerità con cui hanno lavorato questi ragazzi. In pochi giorni hanno realizzato un ottimo progetto e la loro sensibilità per la salvaguardia dell'ambiente è encomiabile. Base Srl ha aderito con entusiasmo a quest'iniziativa e tra pochi giorni verranno portati tre recipienti per le tre diverse raccolte. Le pile scadute saranno consegnate ad aziende apposite e qui potranno essere ricaricate; i medicinali scaduti verranno riconsegnati alle aziende di provenienza. Diverso il discorso per l'olio esausto: al termine del processo di lavorazione potrà esserne ricavata glicerina o bio-carburante, propellente pulito, una delle risorse del nostro futuro. Incredibile sapere che un solo litro di olio esausto possa inquinare una superficie grande come un campo da calcio». A Base è stata chiesta disponibilità per rispondere alle chiamate che arriveranno quando i tre contenitori saranno colmi, in modo che il personale dell'azienda possa intervenire subito per il recupero. Chiunque potrà chiamare il 340 7726629 per ottenere l'intervento. Ovviamente soddisfatto don Raffaello, il sacerdote alla guida non solo di Granaiola, Monti di Villa, Pieve di Monti di Villa e Ponte a Serraglio: ora segue anche le comunità del capoluogo, alla Villa, delle Fabbriche di Casabasciana, Crasciana e Casabasciana.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il consigliere scrive al sindaco prima di rivolgersi alla procura: «L'ambiente non viene rispettato» Dragaggio, pronto l'esposto di Benedetti MASSA Ha scritto al sindaco di Massa Alessandro Volpi il consigliere comunale Stefano Benedetti, informando del problema anche l'assessore Uilian Berti, il comandante della polizia municipale Santo Tavella, il dirigente comunale Fernando Della Pina, l'Arpat e il comandante del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Argomento dragaggio e ripascimento a Marina. «Prima di presentare un esposto anche alla procura - scrive l'esponente del centrodestra - ho la necessità, in qualità di consigliere comunale, di acquisire maggiori informazioni e documenti per ben definire la situazione accertando tutte le condizioni e l'iter seguito per la realizzazione del dragaggio e ripascimento della sabbia in lungo mare di ponente a Marina di Massa. Si tratta di un' area ricadente nel Sito di interesse regionale (Sir), per la quale sono previste tutta una serie di procedure atte a garantire l' ambiente, ma che a mio avviso e a parere di alcuni autorevoli tecnici che mi hanno contattato, non vengono rispettate mettendo in questo modo a repentaglio anche la salute dei cittadini e tutto l' ambiente circostante». «Emergono diverse anomalie - continua Benedetti - quali la mancata perimetrazione con panne o parancole della zona interessata e si può ben vedere un escavatore per dragaggio che spara Sabbia liberamente. Sembrerebbe che il tanto decantato sistema a circuito chiuso in questo caso non venga utilizzato e ciò, se dimostrato sarebbe di una gravità assoluta, poiché ci troviamo in un sito di interesse dove è indispensabile lavorare in sicurezza isolando l'area dove vengono movimentate le sabbie e l'acqua, evitando che perdite di olii e idrocarburi dagli stessi escavatori e dalla lavorazione possano

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Il Tirreno, Pagina Toscana

Il sindaco intima al comandante di non sbarcare sull'isola Giglio "vietato" a De Falco ISOLA DEL GIGLIOÈ ormai guerra aperta fra Gregorio De Falco, candidato alle politiche con M5S e Sergio Ortelli, sindaco dell'isola del Giglio che dichiara il comandante persona non più gradita sull'isola. Lo scontro nasce dal fatto che De Falco definisce «scellerato» l'accordo fra Giglio e Costa per il risarcimento del danno ambientale. Un accordo oltretutto coperto da riservatezza. «De Falco si occupi della sua campagna elettorale -dice Ortelli -. Ai cittadini del Giglio ci penso io». E anche all'accordo che dovrebbe aggirarsi sui 3,5 milioni ma di cui nulla si sa né si deve sapere. Un atto di indirizzo votato in un consiglio comunale a porte chiuse e secretato per espressa richiesta di Costa, pena una controversia fra Comune e compagnia di navigazione. Ortelli, però, non gradisce giudizi e intromissioni di De Falco: «Rispetto a queste sue continue illazioni lo invito a stare lontano dall'isola, preda di passerelle mediatiche», ribadisce il sindaco. In pratica, se De Falco vuole andare al Giglio per farsi vedere e fare propaganda è bene se ne stia a casa sua. Se vuole andare sull'isola per altri motivi può farlo liberamente.Riguardo l'accordo con Costa, Ortelli non torna sui suoi passi. Anzi ribadisce con forza quello che ha fatto per evitare che i gigliesi dovessero aspettate chissà quanto prima di vedere un euro di risarcimento. «Ho impiegato 6 anni per sostenere la risoluzione di uno dei casi più complicati della marineria italiana. Una frase non è sufficiente a calpestare un legittimo rappresentante delle istituzioni».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

EVENTI Ercolini parla di rifiuti Martedì prossimo, 13 febbraio, al Cinema Quattro Mori si terrà la proiezione del film 'Sporchi da morire', organizzata dal Movimento 5 Stelle Livorno. A seguire dibattito sulla gestione dei rifiuti urbani tra Rossano Ercolini, Filippo Nogarin Sindaco di Livorno, Eleonora Evi - Portavoce M5S Parlamento Europeo e Giulio La Rosa, candidato al collegio uninominale di Livorno per il Movimento 5 Stelle.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

La richiesta ufficiale del Comitato Cittadini di Castagneto Molti i casi segnalati sul territorio, anche attraverso il web «Basta abbandoni: servono telecamere attorno ai bidoni» di Divina Vitale CASTAGNETO CARDUCCI Davanti al crescente fenomeno dell'abbandono di rifiuti, in maniera indistinta in giro per il territorio, il Comitato Cittadini del Comune di Castagneto Carducci ha presentato agli uffici competenti la richiesta ufficiale di installazione di telecamere, in postazioni fisse, nei dintorni dei cassonetti dove avvengono più frequentemente episodi di abbandoni. «I materiali fotografati e postati dai cittadini nel gruppo facebook - spiegano in una nota - evidenziano non solo pericolosità legata all'inquinamento ambientale, ma anche il degrado e il totale senso di inciviltà. Si trova di tutto da lamiere, ferri arrugginiti, oggetti acuminati, materassi, vecchi utensili, elettrodomestici dismessi e così via. Considerando quindi l'alto tasso di incivili registrato in loco durante gli ultimi anni è necessario installare apposite telecamere che svolgano la funzione identificativa, oltreché di deterrente, per individuare e punire i trasgressori».Quello legato all'istallazione delle telecamere è un progetto già in essere per l'amministrazione comunale ma ancora non concretizzato, anche per i costi elevati necessari per la realizzazione. Il sindaco Sandra Scarpellini ha sempre assicurato che la situazione è monitorata e che erano previsti investimenti. Nel frattempo, però, nei vari gruppi social è una corsa a postare tutti gli abbandoni nel comune con tanto di post indignati e richiesta d'intervento contro questi atti di inciviltà ma anche contro gli atti vandalici che, a fasi alterne, interessano il territorio castagnetano. C'è anche chi afferma che le «telecamere non possono risolvere tutto. Il controllo spetta - sottolinea un utente - a chi è pagato, cioè vigili urbani, carabinieri e organi forestali che hanno i mezzi per promuovere il senso del rispetto ambientale. Inoltre l'educazione a scuola e la famiglia come tutti sappiamo». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oggi l'incontro al Mise su Aferpi. Il sindacato chiede che parta entro il mese la richiesta d'insolvenza «Ora Calenda deve accelerare» PIOMBINO Oggi dunque al Mise è in programma l'incontro su Aferpi tra le segreterie dei sindacati dal ministro Carlo Calenda. La vigilia è stata dedicata da Fim, Fiom e Uilm a una riunione conclusa con comunicato delle segreterie in cui si auspica «da parte del ministro una decisa accelerata alla vertenza per giungere all'allontanamento di un imprenditore che sta portando lo stabilimento a una fine certa». Il sindacato quini annuncia che pretenderà da Calenda «che, coerentemente con quanto dichiarato la scorsa settimana, una volta entrato in possesso di tutti gli incartamenti richiesti al team di avvocati messi a disposizione dell'Amministrazione straordinaria, proceda con la richiesta di insolvenza prospettica al tribunale Fallimentare entro febbraio. Nel caso in cui ci trovassimo in una nuova amministrazione straordinaria - prosegue - gli andranno fornite, tramite il Fondo per le crisi delle grandi imprese già stanziato dalla precedente legge di bilancio, le risorse necessarie per far ripartire tutti e tre i treni di laminazione per arrivare a un nuovo imprenditore che abbia l'obiettivo di tornare a produrre acciaio, unica soluzione per salvaguardare l'occupazione».Ma il sindacato è preoccupato anche dalle concessioni portuali, di cui si attende un'altra proroga, e da un'imminente gara delle Ferrovie che potrebbe tagliare fuori Aferpi. Per questo chiederà «risposte chiare al Ministro sulla salvaguardia del patrimonio industriale dello stabilimento. In attesa del superamento di Cevital da parte del Governo, non ci possiamo permettere e non permetteremo che allo stabilimento vengano sottratti beni irrinunciabili per la garanzia del suo futuro, ossia il mercato delle Ferrovie dello Stato e la possibilità di operare sul porto e sulle banchine. Il nuovo soggetto dovrà avere la possibilità di poterne usufruire in modo da presentare un Piano industriale che permetta di salvaguardare tutta l'occupazione».Fim, Fiom e Uilm poi per la prima volta esprimono un'altra preoccupazione, «sulle indagini sulla produzione di scaglie industriali da parte dei treni di laminazione», temendo evidentemente altri problemi nella già complicata gestione della questione Aferpi. Infine «il Governo deve garantire il reddito ai lavoratori, tramite tutti gli ammortizzatori sociali necessari a un'area di crisi complessa, cercando anche soluzioni straordinarie per tutti quei lavoratori dell'indotto oramai ridotti allo stremo».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Raccolta porta a porta, via al nuovo servizio CAPOLIVERI È iniziato ieri il nuovo servizio di raccolta porta a porta del Comune di Capoliveri con i nuovi orari e le nuove modalità di conferimento. A quasi un anno dall'inizio della sperimentazione, la raccolta differenziata "porta a porta" a Capoliveri è stata aggiornata per offrire un miglior servizio agli utenti. L'amministrazione comunale in accordo con Esa, valutando punti di forza e criticità emersi nella prima fase di introduzione del porta a porta, ha dunque deciso di incrementare i passaggi per il ritiro dei rifiuti solidi urbani in particolare delle utenze domestiche, ma anche di quelle commerciali, stilando un nuovo calendario settimanale.La novità coinvolge anche il centro storico di Capoliveri: spariscono dal centro capoliverese i punti di raccolta mobili presidiati da un operatore, per lasciare spazio invece al porta a porta calendarizzato come nel resto del comune. Unica differenza è rappresentata dall'orario di esposizione dei rifiuti che per le utenze domestiche del centro storico di Capoliveri è dalle 6 della mattina alle 8, mentre nel resto del territorio comunale avviene in una fascia oraria compresa dalle 22 alle 3 del mattino.Centro storico. Per le utenze domestiche (esposizione dalle 6 alle 8 del mattino). Lunedì, organico e plastica; martedì vetro e cartone; mercoledì indifferenziato; giovedì organico; venerdì plastica e metallo; sabato organico; domenica indifferenziato. Tutto il territorio comunale. Per le utenze domestiche (esposizione dalle 23 della domenica, alle 3 del lunedì). Lunedì organico e plastica; martedì vetro e cartone; mercoledì indifferenziato; giovedì organico; venerdì plastica e metallo; sabato organico; domenica indifferenziato. Un'altra novità in vigore da ieri, per il centro storico, riguarda la modalità di esposizione dei rifiuti che, separati in base alla tipologia negli appositi sacchetti (carta, plastica, indifferenziata) devono essere introdotti all'interno dell'unico bidone verde (originariamente pensato per la sola raccolta del vetro) già a disposizione degli utenti.Centri di raccolta. Un nuovo orario, infine, interessa anche i centri di raccolta, per il conferimento dei rifiuti solidi urbani.Nel centro di raccolta di Capoliveri sarà possibile conferire, dal 15 maggio al 15 settembre tutti i giorni dalle 8 alle 12 e dalle 17 alle 19. Nel periodo dal 16 settembre al 14 maggio, il martedì, giovedì e sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17. Nell'isola ecologica di Lacona il conferimento sarà possibile dal 1 marzo al 31 maggio e dal 1 ottobre al 31 ottobre dalle 8 alle 10 e dalle 17 alle 18; dal 1 giugno al 30 settembre dalle 8 alle 11 e dalle 16 alle 18. Per il conferimento dei rifiuti ingombranti, per tutti coloro che fossero impossibilitati a recarsi presso il Centro di Raccolta, è inoltre possibile usufruire del servizio di ritiro a domicilio, previo appuntamento chiamando al numero 800 688 850.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Pineta ex Sciantella tra degrado e sporcizia ovunque FOLLONICA Sporco e degrado nella pineta di fronte all'Eden in viale Italia. La piccola area verde torna al centro del dibattito cittadino: ancora una volta i follonichesi segnalano la presenza di rifiuti e di sporcizia all'interno del parco. Si tratta della pineta definita dai follonichesi pineta ex Sciantella, dal nome del vecchio proprietario. Lì c'è un rudere ricordo della vecchia struttura ricettiva, e il Comune, proprio per riqualificare la zona, ha installato negli anni scorsi alcuni manufatti per permettere a chi vuole di praticare lì sport all'aperto.Purtroppo però l'arredo non ha scoraggiato le persone a gettarci rifiuti ingombranti, come microonde, carte, sacchi, e teli. In tanti sostengono che quel luogo sia un posto che con il buio ospita persone poco raccomandabili. Lo hanno raccontato gli stessi esercenti della zona dei Palazzi Rossi, a seguito delle continue visite dei ladri degli ultimi mesi. I commercianti hanno fatto presente che in quell'area ci sono dei giri strani nel corso della notte. Di certo c'è che la zona non è illuminata a sufficienza, e che, non essendoci abitazioni intorno, ma solo un albergo che d'inverno non è affollatissimo e degli stabilimenti balneari chiusi, si presti bene a scorribande. Qualche cittadino ha suggerito a più riprese di chiuderne l'accesso, proprio per evitare episodi spiacevoli o che vengano portati lì rifiuti di ogni tipologia, anche perché rimuoverli poi costa, costo tra l'altro che ricade sulle tasche dei cittadini, perché il gestore dei rifiuti chiede degli straordinari al Comune. Insomma per molti quella pineta andrebbe protetta e salvaguardata, almeno d'inverno, quando il passaggio non c'è e il controllo diminuisce. (Articolo riportato anche nella cronaca di Grosseto)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I candidati 5 Stelle alle politiche: scandalose le parole di Lorenzetti «Cava Fornace va chiusa subito» MASSA «Il presidente della Provincia e sindaco di Montignoso, GianniLorenzetti, e il suo partito, il Partito Democratico, devono smetterla di prendere in giro i cittadini sul tema Cava Fornace. La giunta regionale è impegnata da una mozione a chiudere il sito, senza indugi e giochi di parole». Così i candidati Movimento 5 Stelle del collegio territoriale Sara Paglini, Adriano Simoncini, Laura Bottici, Gianluca Ferrara, Daniele Ghiotti e Riccardo Ricciardi. «Alla manifestazione dello scorso 30 dicembre, promossa dal Comitato - precisano i Cinque Stelle - c'era una sfilata di esponenti del centrosinistra locale che, in teoria, sono tutti contrari alla discarica ma, nei fatti, dovrebbero spiegare come, a distanza di due mesi da quella mozione, la discarica sia ancora aperta. Dal primo giorno in cui siamo entrati nelle più alte istituzioni abbiamo segnalato il grave stato del sito Cava Fornace, attraverso interventi di aula e interrogazioni rimaste nei cassetti del governo. Riteniamo inaccettabile - Sara Paglini e Laura Bottici - che qualcuno come Lorenzetti, cada dalle nuvole sull'argomento. Le ultime dichiarazioni di Lorenzetti- sottolineano le Cinque Stelle - sono scandalose: uno dei firmatari di questa discarica fu l'ex sindaco Buffoni, quando Lorenzetti era assessore. Il Comune avrebbe potuto chiedere maggiori controlli e restrizioni ma nessuno all'epoca disse nulla. Quindi l'attuale sindaco e presidente della Provincia non provi a far passare il concetto che questa discarica sia piovuta dal cielo a sua insaputa. Il Movimento 5 Stelle, nelle persone dei suoi candidati locali alle politiche del 4 marzo, chiede l'immediata chiusura del sito».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

CENTRODESTRA La Pietra «Indegno lo spettacolo dei sacchi neri» PRATO «Uno spettacolo pietoso e dannoso per i cittadini, il litigio fra Regione e Comune di Prato sullo smaltimento degli scarti tessili. Mentre i due enti litigano, o fanno finta di litigare, le strade della città sono invase da sacchi pieni di rifiuti il cui costo ricade della comunità che già paga tariffe esose per ricevere in cambio solo degrado. È la politica dello scaricabarile dove la colpa non è mai di nessuno». Duro il commento di Patrizio La Pietra, candidato al collegio uninominale di Prato e Pistoia per il Senato al rimpallo di responsabilità che sta andando in scena tra l'amministrazione comunale di Prato e la Regione Toscana. «Non basta dire che a Prato i controlli sono stati serrati, che si sono individuati alcune volte i responsabili degli scarichi abusivi di scarti tessili e che è stato sequestrato qualche furgoncino usato per questa attività illecita, perché intanto il problema non è risolto e anche perché c'è stato uno spostamento dei rifiuti nei

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Comuni limitrofi. Non bastava che fosse invasa Prato dalla spazzatura, ora anche la Piana e la zona di Pistoia sono nelle stesse condizioni».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno via di collinaia Rifiuti alla Leccia. «È un disastro» Sacchi della spazzatura, cartoni e rifiuti di ogni tipo, lasciati fuori dai bidoncini per la raccolta differenziata di via di Collinaia. «Oltre all'inciviltà - è la segnalazione di una residente - i contenitori sono brutti e si scoperchiano con un minimo di vento. È un disastro».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Minacciati due parenti dell'imprenditore arrestato: «Chi tocca i bambini, paga con i propri». Indagano i carabinieri Lettera minatoria e aggressione ai Lonzi di Federico Lazzotti LIVORNO Prima una lettera minatoria nella quale compare una frase inquietante, scritta a mano sopra a un cartoncino: «Chi tocca i bambini, paga con i propri»; due giorni dopo quella minaccia che ha il sapore di un avvertimento, l'aggressione, in strada, ai danni di una ragazzina che sta andando a scuola. Al centro di entrambi gli episodi che sembrano collegati altrettanti parenti di Emiliano Lonzi, l'imprenditore arrestato con altre cinque persone lo scorso 14 dicembre nell'ambito della maxi inchiesta su una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti. È sulla base di questi elementi che la Procura ha aperto due indagini per cercare di risalire ai responsabili e capire se e come possa esistere un nesso tra l'indagine della direzione distrettuale antimafia e questi avvenimenti. «Si tratta di episodi che riteniamo assolutamente inammissibili e frutto di eccessi», spiegano da via Falcone e Borsellino senza aggiungere altro. Sono state le vittime, insieme ai loro avvocati, a rivolgersi ai carabinieri rivelando alcuni particolari che potrebbero aiutare gli investigatori a risalire ai responsabili. Mentre della vicenda è stato informato anche l'osservatorio nazionale sull'informazione giudiziaria. LA LETTERA. È il 16 dicembre scorso, dunque due giorni dopo gli arresti da parte dei carabinieri forestali, quando a casa di un parente di Emiliano Lonzi che - spiegano gli avvocati - lavora per l'imprenditore - arriva una lettera anonima. Sopra ci sono i dati del destinatario e aprendo la busta ecco spuntare questo cartoncino con la frase sui bambini. Il collegamento che fanno sia gli avvocati che i militari è con l'intercettazione pubblicata il giorno degli arresti: Mauro Palandri, braccio destro di Lonzi, parlando di una discarica che si trova a Brescia, poco distante da una scuola, spiega: «Ci mancavano anche i bambini che vano all'ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa dei bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti». Ma perché inviare quella lettera a un soggetto non coinvolto nell'indagine? L'AGGRESSIONE. Ancora più inquietante quello che una nipote di Lonzi, figlia del destinatario della lettera anonima, ha raccontato ai carabinieri della stazione porto due giorni dopo la ricezione del biglietto.Siamo al 18 dicembre, un lunedì. «Mentre stavo andando a scuola sono stata aggredita alle spalle da una persona incappucciata che mi ha spinta e fatto cadere a terra». L'adolescente che frequenta un istituto superiore che si trova in centro sarebbe stata aggredita intorno alle 7,30 del mattino ma nessuno avrebbe assistito all'aggressione. E nella zona - spiegano i carabinieri - non ci sono telecamere in grado di fornire elementi utili per rintracciare il responsabile. «La magistratura - spiega l'avvocato Vinicio Vannucci che con la collega Laura Formichini difende la famiglia Lonzi - farà chiarezza sulle recenti denunce e solo all'esito di tale accertamento potremo esprimere un giudizio definitivo sulla natura e sull'origine delle minacce ai parenti di alcuni indagati. Ma questi episodi ci devono far riflettere soprattutto sulle responsabilità degli attori che gestiscono il mondo dell'informazione giudiziaria poiché dietro a notizie parcellizzate si nascondono pericoli per la sicurezza stessa poiché soprattutto i sociale suscitano sentimenti pericolosi. Nello specifico questa indagine riguarda un presunto traffico illecito di rifiuti. Ecco, mi domando: in tutto questo che cosa c'entra una ragazzina che va a scuola?». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

NON LASCIAMO CHE TRIONFI LA VENDETTA l'intervento di MARCO TALINI (*) Anche la Camera Penale è stata informata che alcune persone, vicine agli indagati nel procedimento su presunti traffici illeciti di rifiuti legati alle aziende Lonzi e Rari, hanno denunciato minacce, a quanto pare

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” piuttosto gravi, alla loro incolumità personale. Si tratta di fatti ovviamente da verificare e auspichiamo sia fatta al più presto piena luce su quanto effettivamente accaduto. La cosa, però, non deve stupirci. Qualcuno - certamente non i difensori - ha fornito, qualche tempo fa, agli organi di stampa, oltre a un filmato che riprende camion che girano in tondo in mezzo a montagne di rifiuti, un mozzicone di intercettazione nel quale uno degli interlocutori, di cui è stato reso noto nome e cognome, si lascia andare a battute - assolutamente spiacevoli sia chiaro - su quanto poco gli interessi la salute dei bambini se posta a confronto con l'urgenza di smaltire i rifiuti che l'azienda ha ricevuto. Quel filmato e quel mozzicone d'intercettazione hanno fatto il giro d'Italia in un batter di ciglia, e sui social network, in men che non si dica, si è spontaneamente sviluppata una gara a chi fosse il più indignato per quella benedetta frase. Si è scatenata, insomma, la furia collettiva, che, come è facile comprendere, si è riversata, almeno a parole, sugli indagati, i quali, è mio dovere ricordarlo, in questa fase, sono garantiti dalla presunzione di non colpevolezza. Il video non è marcato con il logo delle forze di polizia ma reca solo quello della testata di stampa, anche se sembra quantomeno probabile che le riprese siano state effettuate dagli investigatori, così come la registrazione delle conversazioni. Qualcuno ha certamente apposto i sottotitoli, in rosso, che espongono ipotesi che non possono che provenire dagli ambienti investigativi. Possiamo ripetere pari pari quello che scrivemmo nel settembre dello scorso anno a proposito di un'altra vicenda dai contorni assai antipatici (botte al disabile): l'amministrazione della giustizia non ha lo scopo di soddisfare o, ancor peggio, di assecondare sentimenti vendicativi della vittima e la rabbia, anche legittima, del cittadino in generale. Come ci ricorda Gherardo Colombo (notissimo ex magistrato del pool Mani Pulite) «l'istinto di vendetta andrebbe controllato invece che enfatizzato: si consideri che paradossalmente proprio l'affidamento del potere di punire alla collettività - allo Stato anziché alla vittima - è stato un passo verso il ridimensionamento della vendetta privata della quale è stata accolta la negatività per il vivere sociale». Ma dobbiamo fare un'altra riflessione anche sulle responsabilità morali che tutti noi operatori del diritto - avvocati, magistrati, forze di polizia - ci assumiamo nel consegnare alla stampa gli atti dei procedimenti di cui ci occupiamo. Riflettiamo proprio su questa vicenda: se era sicuramente opportuno informare la collettività che si stava indagando su un traffico di rifiuti, che qualcuno era stato arrestato, che si era proceduto a sequestri etc., che bisogno c'era di dare ai giornalisti quel pezzo di conversazione, buona soltanto a sollecitare la rabbia dei lettori? Ed ancora: può un'opinione pubblica diffusamente indignata influenzare le decisioni che devono ancora essere prese? Anche se non abbiamo certezze su chi abbia passato il video, vogliamo ribadire che le forze dell'ordine, sulle quali, in questo caso dovrebbero astenersi dal mettere in circolazione atti dell'indagine, soprattutto in relazione a vicende non ancora non definite con sentenza. Non solo per una questione di opportunità: è la legge che lo dice. E non per fare i saputelli, ma la Direttiva Europea dice qualcosa di più: pone l'espresso divieto di presentare l'indagato o l'imputato come colpevole da parte delle Autorità pubbliche fino a quando la colpevolezza non sia stata legalmente provata. *Presidente Camera penale Livorno (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

L'assessore Fratoni scrive a Nogarin invitandolo ad un confronto per trovare una nuova localizzazione La Regione al sindaco: «L'azienda va spostata» LIVORNO L'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni ha scritto una lettera al sindaco Nogarin invitandolo a riprendere il confronto per la delocalizzazione della Lonzi Metalli.«Al netto degli approfondimenti in corso da parte della magistratura - ha scritto la Fratoni al primo cittadino - credo sia utile riprendere il confronto fra le nostre due amministrazioni in ordine a una possibile delocalizzazione del sito, soluzione attualmente naufragata dal venir meno della possibilità di trasferimento nell'area industriale del Biscottino nel comune di Collesalvetti».Secondo la Fratoni «poter prospettare nuovamente una soluzione analoga potrebbe rappresentare una risposta efficace non solo per i cittadini, ma anche per i lavoratori, che certamente si troverebbero a operare in un contesto più consono».Ma i tempi sono stretti. «Essendo in corso un procedimento di rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale per la Lonzi Metalli, i tempi di valutazione di tale ipotesi devono essere necessariamente rapidi», ha poi sottolineato l'assessore.La palla insomma ora è nelle mani del Comune. La soluzione resta tuttavia non semplice: esiste un sito che abbia le caratteristiche per accogliere l'attività che Lonzi faceva fino a metà dicembre quando un blitz dei carabinieri forestali, su richiesta del tribunale di Firenze, ha portato all'arresto di Emiliano Lonzi e di altri vertici dell'azienda e ai sigilli ai cancelli di via del Limone e a quelli della Rari?La disponibilità del Comune di Collesalvetti ad accogliere al Biscottino la Lonzi era limitata alle attività di riciclo di carta, cartone e imballaggi di plastica. Ma non al trattamento di rifiuti pericolosi. Ecco che se si vorrà ritentare l'ipotesi Biscottino dovrà per forza essere coinvolto anche il sindaco Bacci, mentre se la soluzione può essere trovata nel territorio

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” livornese starà a Nogarin tirar fuori un asso dalla manica. Tre settimane fa la Fratoni insieme al sottosegretario Velo e al consigliere regionale Gazzetti aveva fatto visita ai residenti di via del Limone, registrando le problematiche che la presenza dell'azienda aveva creato per decenni. La prossima settimana l'assessore tornerà in via del Limone. (g.c.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Con "Vuoto a rendere" bar e ristoranti diventano ecologici ROSIGNANO Attivo da oggi il sistema del "Vuoto a rendere", uno strumento sperimentale e volontario per la resa di bottiglie di birra e acqua minerale di vetro, che potranno essere impiegate più volte senza diventare rifiuto. L'iniziativa, promossa da Anci sulla base della sperimentazione avviata dal ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare (DM n. 224 del 25/09/2017, entrato in vigore il 10/10/2017, con decorrenza dopo 120 giorni), ha avuto l'adesione della giunta comunale di Rosignano nella seduta del 1 febbraio 2018. L'obiettivo è istituire un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi per uso alimentare, per prevenire la produzione di rifiuti e riutilizzare gli imballaggi usati. A partire da questo mese e per 12 mesi possono aderire su base volontaria al sistema sperimentale "Vuoto a rendere" sia gli esercenti, che per svolgere l'attività professionale somministrano al pubblico birra o acqua nel punto di consumo, sia i diversi operatori di settore quali i produttori di imballaggi riutilizzabili, i produttori e i distributori di birra o acqua minerale. L'impegno richiesto consiste nel versare una microcauzione al momento dell'acquisto all'ingrosso delle bevande in bottiglia - il valore per ogni singola tipologia è compreso tra 0,05 e 0,3 euro, sulla base di parametri riferiti al volume - che verrà restituita dal grossista al momento della resa dei vuoti da parte del rivenditore. Agli operatori (bar, ristoranti, alberghi ed altri locali) che aderiscono all'iniziativa viene consegnato un attestato di merito e concesso l'utilizzo del logo ministeriale, che permette ai consumatori di riconoscere gli esercenti sensibili alla prevenzione dei rifiuti, e scegliere di acquistare presso i loro punti vendita.Tutti i criteri sono dettagliati nella pagina appositamente istituita da Minambiente (www.minambiente.it/pagina/vuoto-rendere), dove esercenti, produttori e distributori possono scaricare e reinviare i moduli di adesione per categoria. Un'apposita sezione è stata allestita anche sul sito istituzionale del Comune di Rosignano. «In linea con la nostra strategia per ridurre la produzione di rifiuti e favorire il riciclo e il riuso, abbiamo aderito alla sperimentazione di "Vuoto a rendere - afferma il vicesindaco e assessore all'ambiente Daniele Donati - lo scopo è sensibilizzare i consumatori sulla prevenzione dei rifiuti, invitandoli a preferire il consumo di birra e acqua minerale in bottiglie riutilizzabili. Al termine della sperimentazione pensiamo di prevedere la riduzione della tassa sui rifiuti per gli esercenti che proseguiranno».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Aferpi, commissariamento più vicino la crisi delle acciaierie di Cristiano Lozito PIOMBINO Alle acciaierie di Piombino si va verso un nuovo commissariamento: nell'incontro che si è svolto ieri al Mise (presenti oltre a Fim, Fiom, Uilm e Uglm, la viceministra Teresa Bellanova, il commissario Piero Nardi, il governatore Enrico Rossi, il sindaco Massimo Giuliani e il vicesindaco Stefano Ferrini), il ministro Carlo Calenda ha informato i sindacati che è partita la diffida al collegio sindacale di Aferpi per la convocazione dell'assemblea dei soci, che deve pronunciarsi sulla situazione contabile della società, da tenersi entro 15 giorni. Trascorso questo termine il ministro ha annunciato che presenterà le due istanze, di insolvenza per Cevital e di amministrazione straordinaria per Aferpi, che Calenda conta di avviare con lo strumento del decreto. A rafforzare la scelta del ministro c'è la situazione di inadempienza di Aferpi nei confronti delle Ferrovie dello Stato: l'azienda infatti non ha rispettato la scadenza de l31 dicembre per le consegne, fissata nel contratto, ha chiesto una proroga su cui Rfi non si è ancora pronunciata.Ma tutto lascia pensare che proprio in relazione a questa inadempienza Aferpi non potrà partecipare alla prossima gara per la fornitura di rotaie prevista a maggio. Così che, venendo a mancare quello che di fatto è l'ultimo cliente rimasto all'azienda algerina, l'insolvenza prospettica a quel punto diventerebbe evidente «mettendo al riparo - dicono i sindacati riferendo la risposta del ministro al quesito - anche da un'eventuale tentativo di ricapitalizzazione». Calenda ha poi rivelato che nella lettera ricevuta in settimana da Cevital, il presidente Issad Rebrab ha dichiarato di voler incontrare Sajjan Jindal per cercare un accordo tra le parti. E se l'accordo fosse confermato da un atto formale il ministro si è detto in condizione di interrompere la procedura

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” e riconvocare le parti per valutare insieme come procedere. È la prima volta - fanno notare i sindacati - che il ministro cita esplicitamente l'industriale indiano, seppur facendo riferimento alla lettera di Cevital. Del suo interesse per lo stabilimento piombinese i giornali avevano scritto nei mesi scorsi, ma le richieste di Rebrab - 200 milioni secondo lo stesso Calenda - di fatto sembravano aver chiuso ogni trattativa. Ovviamente Calenda punta ancora a una soluzione che preveda la cessione diretta della società, così da evitare non solo i tempi tecnici del nuovo commissariamento, ma anche quelli necessari a mettere in piedi una nuova gara per la ex Lucchini, che a quel punto si renderebbe indispensabile. Naturale però che dopo tanti stop and go degli algerini, Calenda intenda verificare la fondatezza dell'annuncio di Rebrab di una trattativa riaperta con Jindal. Anche per questo il ministro si è impegnato a riconvocare il tavolo entro una settimana, dieci giorni. Fim, Fiom e Uilm, pur spiegando la necessità «di mantenere tutte le cautele del caso, dettate dalla complessità della procedura», esprimono «un giudizio positivo in quanto non solo sono state confermate le anticipazioni del precedente incontro ma è arrivata anche quell'accelerazione richiesta delineando un quadro di prospettive che, sia nel caso del commissariamento che in quello della cessione dello stabilimento, portano a una discontinuità e aprono alla possibilità di tornare a produrre acciaio».Giudizio sospeso da parte del gruppo di lavoratori Camping Cig che hanno manifestato davanti al Mise in occasione dell'incontro. Per loro a questo punto è comunque «indispensabile un'assemblea con tutti i lavoratori».Oggi alle 10 è convocato a porte chiuse il consiglio di fabbrica, poi nel pomeriggio dalle 15 nella saletta del consiglio di fabbrica rsu e segreterie Fim, Fiom, Uilm incontreranno i lavoratori. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sindacati prudenti ma soddisfatti. Giuliani: Rebrab può ancora scegliere di trattare con un partner «È l'accelerazione che ci aspettavamo» PIOMBINO Un auspicio «che si arrivi presto ad un risultato positivo sulla vicenda di Aferpi e per la ripresa della produzione di acciaio a Piombino» è stato espresso dal presidente della Regione Enrico Rossi, al termine della riunione al Mise. Un giudizio positivo sull'azione messa in campo dal Governo è arrivato dal sindaco Massimo Giuliani: «La posizione del ministro Calenda è coerente col percorso intrapreso. L'accelerazione impressa è sicuramente inevitabile ma allo stesso tempo è importante anche aver messo ancora una volta la proprietà in condizioni di scegliere se intraprendere la strada dell'amministrazione straordinaria o se tentare una trattativa con un partner. È una posizione responsabile e molto condivisibile». Decisamente soddisfatto è il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa, secondo cui «dovremo aspettare una decina di giorni, ma il fatto nuovo che ci mette in tranquillità è che comunque si va al commissariamento. Se Cevital vuole riuscire a recuperare qualcosa, deve chiudere l'accordo con Jindal». Per Fausto Fagioli, segretario provinciale Fim, «è chiaro che su tutta la vertenza pesa l'incertezza, ma diamo un giudizio positivo sulla presa di posizione del ministro tesa ad accorciare i tempi per trovare una soluzione che restituisca a Piombino la possibilità di avere un nuovo interlocutore, capace di investire per tornare a produrre acciaio». «Il ministro è disposto ad aspettare al massimo una settimana per vedere se c'è un reale accordo di cessione tra Cevital e Jindal - ha detto Guglielmo Gambardella, coordinatore siderurgia - Avevamo chiesto un'accelerazione e c'è stata». L'Uglm è meno entusiasta: : «Ci auguriamo - dice il segretario nazionale Daniele Frascangeli - che tutte le proposte del Calenda si tramutino in fatti idonei a mettere i lavoratori nelle condizioni di ritornare al proprio posto di lavoro». Per niente soddisfatto è poi Stefano Fassina, deputato di Si ed esponente di Leu, secondo cui «su Aferpi continua la drammatica melina da parte di Cevital. Caro ministro Calenda, quando arriverà qualche concreto passo avanti? Che fine hanno fatto i programmi di bonifica? ». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Grazie al Cai Elba ora si potrà ripristinare l'antica "strada dei cavatori" nel Parco Via la discarica abusiva di Grassera RIO MARINA Domenica si procederà a rimuovere la discarica abusiva che si trova nei pressi di Grassera. Proprio nelle immediate vicinanze dal punto in cui passerà la "strada del cavatore" il tragitto dedicato agli amatori delle passeggiate in pieno comparto minerario. Il sentiero, che da quando le miniere sono state chiuse non era più frequentato è ritornato agli onori della cronaca grazie alla sottosezione del Cai dell'Isola d'Elba che aveva proposto, insieme con la collaborazione con il parco minerario di Rio Marina, di ripristinarlo alla sua antica funzione. Che era quella di collegare il paese di Rio Marina con le cave della valle del Giove e con la stessa rocca del Giove. «Ci siamo dati appuntamento per domenica prossima - dice Michele

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Serafino, presidente della sotto sezione elbana - a Rio Marina attorno alle 9,15 per procedere a rimuovere tutto quello che è presente nella discarica, in modo tale da ripulire l'ambiente e poter così offrire ai nostri soci e a tutti coloro che vorranno una passeggiata a diretto contatto con la natura senza venire a contatto con situazioni come quelle con cui ci siamo imbattuti noi, durante le operazione di pulitura della vecchia mulattiera». Attualmente gli iscritti al Cai dell'Elba sono poco più di una settantina; ancora troppo pochi per aspirare a diventare a tutti gli effetti una sezione del Cai sulla maggiore isola della Toscana. «Il nostro regolamento - continua ancora il presidente - prevede che gli iscritti arrivino almeno a 150 per aspirare a tutti gli effetti di essere considerati sezione vera e proprio. Siccome la cifra da noi toccata e inferiore, abbiamo bisogno di appoggiarci a Livorno. Devo però aggiungere - sottolinea - che noi godiamo di una assoluta autonomia rispetto a Livorno. Siamo autonomi in tutto e per tutto sia per i programmi, sia per le attività che andiamo a intraprendere. Ma il fatto di arrivare a costituire su un'isola come l'Elba una sezione Cai rimane per adesso il nostro impegno maggiore». E si comincia così con il sentiero del cavatore che per la sua intera lunghezza arriva a circa una ventina di chilometri. Infatti, partendo da Rio Marina, si sale fino a Grassera per poi continuare in direzione del forte del Giove. Da qui si dipana un altro sentiero che, a mezza collina, passa da San Quirico e conduce direttamente al vecchio romitorio di Santa Caterina. «Si tratta di un percorso molto significativo e allo stesso tempo molto bello - aggiunge il presidente - che ha lo scopo di riportare in auge vecchie e sopite tradizioni delle popolazione riese rappresentati da una parte dalle frequentazioni delle miniere e dall'altra dall'attaccamento allo spirito religioso. Intanto è fissata per il 25 febbraio - conclude Michele Serafino - la cerimonia d'inaugurazione dell'intero tracciato». (l.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Passa la mozione presentata da Gente: 135mila euro per sistemare Montioni I soldi dei gessi rossi per il parco FOLLONICA È stata approvata con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione delle opposizioni la mozione presentata dai capigruppo di Pd e Gente di Follonica, Francesca Stella ed Ettore Chirici, sull'impiego dei proventi dal conferimento del gessi rossi per il ripristino della cava ex Poggio di Speranzona nel parco di Montioni. La mozione indica proprio il parco come il luogo principale nel quale spendere i soldi in arrivo concentrandosi soprattutto sulla manutenzione dei sentieri, dei percorsi, dei siti storici e naturali e nello sviluppo ambientale, didattico, ricreativo ed economico della stessa area. Dal 2004 infatti è in atto il ripristino morfologico ed ambientale della ex cava di quarzite tramite il riutilizzo dei gessi rossi, ovvero lo scarto prodotto dal processo di produzione del biossido di titanio dall'azienda Tioxide. L'azienda corrisponde al comune di Follonica 0,60 euro per tonnellata di rifiuto usato in attività di recupero ambientale e morfologico come ristoro a copertura dei costi di gestione per studi, ricerche e progetti ambientali. Per l'anno appena trascorso l'importo dei proventi ammonta a circa 135mila euro e con questa mozione il consiglio comunale ha ottenuto che la maggior parte dell'importo ricada proprio nell'area del parco di Montioni per il quale sono state nel frattempo avviate le procedure per il suo riconoscimento come riserva regionale.La mozione, che si riferisce alla destinazione dei proventi fino ad esaurimento della cava, rappresenta quindi una importante spinta per il rilancio del progetto di parco.La giunta follonichese infatti ha intrapreso di recente un percorso complesso che ha tre obiettivi: ottenere dalla regione Toscana il riconoscimento dell'area come riserva naturale con la gestione unitaria affidata ai comuni di Follonica, Massa Marittima, Suvereto, Campiglia Marittima e Piombino; istituire un gruppo di lavoro per ridefinire gli obiettivi e gli strumenti di valorizzazione del parco; definire le linee programmatiche e progettuali per Montioni come il mantenimento dei luoghi attuali, la valorizzazione degli aspetti naturalistici, l'integrazione fra percorsi pedonali, ippici ed equestri e lo sviluppo di segmenti di nuovo turismo.La destinazione dei fondi provenienti dal ripristino della ex cava sarà quindi uno dei motori principali per orientare le scelte future sull'intera area del parco di Montioni in attesa dell'auspicato riconoscimento della zona come riserva naturale. Michele Nannini

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Anche a Ravi, Giuncarico e Caldana comincia il porta a porta Arrivano i bidoncini nelle frazioni GAVORRANOA Ravi, Giuncarico e Caldana è in fase di completamento la sostituzione dei cassonetti laterali con postazioni complete costituite da bidoncini di prossimità che aiuteranno gli abitanti a differenziare meglio i rifiuti. I volantini contenenti tutte le informazioni necessarie saranno distribuiti nei punti di raccolta di ogni frazione di Gavorrano (bar, ristoranti, circoli ricreativi) e l'amministrazione comunale organizzerà appositi

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” incontri nelle frazioni interessate al fine di confrontarsi con i cittadini per un utilizzo ottimale delle nuove postazioni.Per aiutare la popolazione nel passaggio alla differenziati così da smaltire correttamente i rifiuti, il Comune ha aderito a Junker, una app per lo smartphone che indica dove gettare i rifiuti in base al loro codice a barre. La raccolta di prossimità riguarderà i rifiuti organici, il vetro, il multi materiale, la carta e l'indifferenziato mentre per tutti i rifiuti ingombranti e per gli sfalci e le potature è necessario chiamare il numero verde di Sei Toscana 800/127484 attivo dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 13,30 alle 17. Il venerdì dalle 9 alle 13. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Segnale stradale nella Gora Stefanini: «Va ripulita tutta» FOLLONICA Un cartello stradale finisce nel canale della Gora. «Per chi non lo avesse capito nella Gora non si può parcheggiare - scherza Marco Stefanini, membro dell'associazione ambientalista La Duna. È il follonichese a postare la foto sulla pagina Facebook "Il Golfo di Follonica", ironizzano sulla situazione del canale, già causa di cattivi odori in estate, problema ancora irrisolto dal Comune di Follonica. «Seriamente, aldilà dell'inciviltà della gente ci deve essere più roba dentro la Gora che in uno sfasciacarrozze sulla Nomentana», continua a ironizzare Stefanini. Il Comune ha da poco pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per ricercare un professionista che si occupi dello studio del canale, per comprendere meglio come risolvere i problemi del fosso, dall'accumulo di alghe, all'arrivo di poca acqua, passando poi dal disagio maggiore, i miasmi. Ma per trovare una soluzione ci vorrà tempo e denaro, intanto però un primo passo è stato fatto, anche se la strada ancora è lunga, come sa bene anche il Comune di Follonica.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

In consiglio la proposta di introdurre uno sconto del 20% per quei negozi che introdurranno i distributori, in modo da ridurre gli imballaggi Sconti sulla tariffa rifiuti per chi vende merce sfusa CAPANNORI Lotta agli imballaggi e alla plastica: questo il motto dell'amministrazione Menesini per l'ambiente nell'anno 2018. Una scelta forte, a cui segue un'azione concreta per ridurre il quantitativo di rifiuto di plastica prodotto a monte. L'amministrazione comunale, infatti, porterà all'attenzione del prossimo consiglio comunale una variazione al regolamento Ascit per uno sconto del 20% sulla parte fissa della tariffa dei rifiuti a tutte quelle attività che introdurranno nei loro locali la vendita di prodotti sfusi, di genere alimentare e non. L'idea è nata dalla collaborazione fra l'assessore all'ambiente Matteo Francesconi, il presidente di Ascit Maurizio Gatti e il coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori Rossano Ercolini, dopo che l'assessore aveva condiviso con i consiglieri di maggioranza la necessità di escogitare un sistema di incentivi al non uso della plastica. E la decisione di applicare lo sconto sulla parte fissa della tariffa da parte dell'amministrazione vuole premiare quei negozianti che incentivano l'acquisto di prodotti sfusi, poiché scontare sulla parte fissa implica sconti significativi per tutti i negozi che aderiranno alla lotta agli imballaggi, a prescindere dalla loro produzione di rifiuti, già premiata dalla tariffazione puntuale. «Siamo convinti che la lotta agli imballaggi e alla plastica sia oggi una delle priorità ambientali - dice l'assessore Francesconi - sono molto contento che questa posizione sia condivisa dai consiglieri di maggioranza, con i quali stiamo portando avanti un gran lavoro per regalare alle generazioni future un mondo migliore. Questa possibilità di avere lo sconto del 20 per cento riguarderà tutte le attività che vendono prodotti che di solito sono imballati nella plastica e che invece li metteranno in vendita sfusi. Alcuni esempi? La pasta, i biscotti, il cibo per animali, i detersivi di vario genere, i saponi, i cornflakes. E chi più ne ha più ne metta, purché rispetti il principio dell'eliminazione dell'imballaggio».L'introduzione di questo sconto si realizzerà con l'approvazione da parte del consiglio comunale, intorno alle metà del mese, di una modifica nel regolamento Ascit. Una volta fatto questo, chi vorrà usufruire dello sconto dovrà mostrare al Comune di aver introdotto prodotti alla spina nel proprio negozio. A quel punto, verificata l'adesione al progetto, l'utenza vedrà una significativa riduzione nella bolletta dei rifiuti. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Prato-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio operatore ecologico rischia la sospensione Dipendente Ersu inneggia a Hitler sui social PIETRASANTA «Se ci fosse lui a Lampedusa e riaprisse una rosticceria sarebbe risolto il problema». Un commento macabro, gettato nella centrifuga dell'odio sociale attraverso Facebook, che sarebbe rimasto uno dei sempre più numerosi messaggi inneggianti a un periodo che in fondo nessuno di quelli che scrive ha vissuto, se ne fosse che quel messaggio è stato scritto da un operatore ecologico di Ersu (ed ex volontario dell'associazione ambientalista Fare Verde Versilia). Dal dipendente quindi di una società partecipata che però ha preso subito le distanze. «Ha danneggiato l'immagine dell'azienda. Non accettiamo comportamenti del genere. Stiamo consultando il nostro legale: una sanzione ci sarà», commenta il presidente Alberto Ramacciotti. Il dipendente rischia la sospensione. Il messaggio è il fotomontaggio da manuale di Hitler con la scritta "nobel per la pace" e poi giù di commento da nobel, invece, delle frasi fatte. «Se ci fosse lui - scrive - i gommoni non partirebbero e quelli che arrivano li farebbe più neri di come sono». Contattato al telefono, l'uomo chiede scusa, prova a giustificarsi. «Io non sono né di destra né di sinistra». Anzi, dice, «forse sono più di sinistra». Ma come? E Hitler? «Non ci ho pensato. Quando ho letto della ragazza fatta a pezzi mi è montata una rabbia e ho pubblicato quella cosa». Il messaggio lo ha cancellato appena ricevuta la chiamata dei giornalisti. Troppo tardi quindi. «Mi dispiace davvero, non volevo offendere qualcuno». Anche Fare Verde prende le distanze. «Avevamo già discusso e lo avevamo già allontanato dall'associazione. Adesso ci faremo ridare anche le pettorine». Mel. Car. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'incontro domani con la Fratoni. Comitato e forze politiche chiedono lo stop «Cava Fornace chiusa subito» MONTIGNOSO Cava Fornace è uno degli argomenti che vivacizza la campagna elettorale. Domani pomeriggio, alle 15, a Villa Schiff è in programma un incontro a cui parteciperà anche il Comitato contro la discarica. Indetto dall'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni, vedrà la partecipazione dei quattro comuni che hanno votato la richiesta di chiusura della discarica, di Italia Nostra, della Commissione controllo discarica e di altre associazioni.«Da oltre 6 mesi - scrive il Comitato - richiediamo questo incontro per poter discutere sulla discarica e delineare finalmente i tempi di chiusura dopo che lo scorso 6 dicembre il Consiglio Regionale ha votato e approvato all'unanimità (maggioranza e opposizione) la mozione che impegna la giunta a chiudere celermente e adeguatamente la discarica. Ci aspettiamo che l'assessore Fratoni venga a fissare una data certa di chiusura dell'impianto. Visto che siamo sotto elezioni non vorremmo che le parole restassero mere promesse elettorali per cui pretendiamo che la chiusura si concretizzi immediatamente prima delle elezioni. E vogliamo credere - continua il Comitato - che anche i 4 comuni faranno lo stesso, rispettando le delibere di chiusura votate».Sul sito di Cava Fornace interviene anche Deborah Bergamini, deputata di , candidata nel collegio uninominale di Massa e capolista nel nostro collegio: «La Regione Toscana fissi la data di chiusura e bonifichi il sito. Anche il Consiglio regionale ha approvato una mozione per chiedere di fermare l'attività dell'impianto, non si può andare avanti senza rispetto delle regole. È bene ricordare - prosegue la Bergamini - che dal punto di vista della caratterizzazione geologica esistono pareri negativi e comunque di non conformità del sito. Nel rapporto di ispezione Arpat si evidenziano alcuni parametri riguardanti solfati e cloruri che sono stati sforati, così come i valori del triclorometano che nei pozzi 5 e 10 ha superato la soglia di legge. Il gestore ha disatteso quanto previsto nella autorizzazione quasi ribaltando il rapporto tra i rifiuti conferibili, tanto che risulta che nel 2015 la percentuale conferita di materiali di amianto ha raggiunto il 56,62% contro un massimo consentito del 30%, fattore per il quale Arpat ha inviato informativa all'autorità giudiziaria. La Regione ha il dovere di indicare una data di chiusura dell'impianto».Sul caso Cava Fornace intervengono anche i 5 Stelle e puntano il dito contro il sindaco Gianni Lorenzetti: «In questi giorni parla di una discarica che ormai c'è e che "se oggi dovessimo partire per dare una nuova autorizzazione in quel luogo non sarei favorevole ma c'è" quindi sembra di capire che la si debba mantenere sul territorio. Il sindaco dimentica la mozione votata a fine settembre dal suo consiglio comunale, dalla sua maggioranza, che lo impegna a chiedere in regione la chiusura. Il documento della Regione del 23 gennaio decreta di dare immediata attuazione ad un piano di conferimento che garantisca al 2018 il rispetto dei quantitativi dei rifiuti conferiti nelle percentuali autorizzate; pertanto il gestore dovrà sospendere il conferimento dei rifiuti diversi dagli inerti; che potrà riprendere solo a seguito di specifica comunicazione... Il Movimento di Montignoso che da anni sostiene questa battaglia - proseguono i pentastellati - richiama tutti

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sulla decisione presa dal consiglio regionale il 6 dicembre, con la quale lo stesso consiglio ritiene che la discarica di cava fornace debba essere chiusa. Il consiglio ha indicato inoltre che questa chiusura debba essere celere. Considerando che questa consigliatura regionale, che tra circa 1 anno e mezzo arriverà alla naturale scadenza, ha dato un indirizzo ben preciso sulle sorte della discarica, diventa prioritario che la chiusura delle attività avvenga immediatamente e su questo noi richiamiamo tutti i consiglieri in carica, affinché la regione mantenga l'impegno. L'assessore Fratoni, in quanto parte della giunta regionale, a nostro avviso si dovrebbe attenere alle decisioni del Consiglio. Ci auguriamo quindi che venga a Montignoso - conclude il Movimento - ad ufficializzare quanto da anni chiedono i cittadini di questo territorio: la fine delle attività della discarica».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

L'annuncio da parte dei cittadini di Albiano: «Il Tar dice che non c'era l'agibilità» Il tentativo è di riportare d'attualità la questione della chiusura I No Costa al sindaco: stop subito all'azienda ALBIANO MAGRA«Franco Testa aveva ragione: la sentenza del Tar conferma che Costa sino al 30 novembre 2017 non aveva "scarichi e agibilità". Seguendo ciò che dice la sentenza del Tar, ad oggi 6 febbraio 2018, la Costa Mauro sas continua a non avere l'agibilità, per cui la prescrizione di cui al punto 4 della dd 2428/2016 nulla osta alla ripresa attività, non è stata superata». Questo hanno scritto ieri i cittadini albianesi No Costa sulla loro pagina Facebook, dando appuntamento a domani mattina alle ore 11 ad Aulla, quando chiederanno al sindaco Roberto Valettini di bloccare nuovamente l'attività della Costa sino all'ottenimento dell'agibilità. Ricordiamo che la scorsa settimana il Tar della Toscana aveva accolto il ricorso dell'impresa Costa Mauro s.a.s. contro le ordinanze comunali n. 20 del 20 aprile scorso e n. 21 del 21 aprile scorso, firmate dal dirigente comunale del primo settore del Comune di Aulla, l'architetto Franco Testa, ordinanze che avevano determinato la chiusura della ditta Costa nell'ottobre scorso, quando il Consiglio di Stato, presso il quale il Comune di Aulla e i cittadini albianesi No Costa si erano rivolti, aveva accolto il loro ricorso contro una precedente sentenza del TAR, che sospendeva le ordinanze di cui sopra. Una sentenza, quella della settimana scorsa, che aveva rappresentato una autentica doccia fredda per i No Costa, ma anche una sentenza che sconfessa, di fatto, quanto deliberato dal Consiglio di Stato, visto che ad entrare nel merito è stato il Tar.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

"Agliana in Comune" canta vittoria: «Presto in consiglio la nuova convenzione con l'Ato Toscana» L'inceneritore si potrà chiudere senza penali AGLIANA Con le nuove convenzioni che passeranno nelle prossime settimane per l'approvazione dai consigli comunali di Agliana, Montale e Quarrata, i tre Comuni proprietari (attraverso Cis Spa) dell'inceneritore di via Tobagi potranno sciogliere, con il solo preavviso di un anno, gli obblighi con l'Ato Toscana Centro senza pagare penali. In pratica, nel momento in cui i sindaci ne decidessero la chiusura - più volte annunciata per il 2023 - l'impianto potrebbe essere liberato senza ulteriori spese dalla convenzione che lo lega all'Autorità d'ambito per il conferimento dei rifiuti a Montale.È quanto emerge dopo l'ultima commissione Ambiente di Agliana, in cui le nuove convenzioni sono state illustrate dal presidente di Cis Spa Edoardo Franceschi, che nei prossimi giorni le presenterà anche a Quarrata e a Montale. Convenzioni che, per diventare effettive, dovranno poi necessariamente essere approvate dai consigli comunali.A rivendicare il risultato, è oggi il gruppo di opposizione Agliana in Comune, che parla di "battaglia vinta" grazie al percorso portato avanti negli ultimi anni. «Nel 2014 e nel 2015 - spiegano i consiglieri Alberto Guercini e Silvia Pieri - le due convenzioni furono per mesi al centro del dibattito. Quando entrammo in possesso dei documenti scoprimmo che le convenzioni avevano una durata ventennale e che non c'era possibilità per il Cis di rescinderle: questo avrebbe impedito ai proprietari dell'impianto di decidere una eventuale chiusura anticipata dell'inceneritore. Decidemmo di intervenire coinvolgendo la cittadinanza e le altre forze politiche: presentammo un'interrogazione e una mozione per inserire una clausola che prevedesse la possibilità per il Cis di rescindere le convenzioni senza pagare penali. Inutile dire che questo atto fu bocciato dalla maggioranza Pd. Ma questa prima battuta d'arresto non ci impedì di iniziare un percorso con le altre forze di opposizione di Agliana e Montale, che portò all'elaborazione di una petizione popolare».La petizione fu promossa di concerto dai rappresentanti di Agliana in Comune, Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia, Obiettivo Agliana, Centrodestra Unito per Montale e Sinistra Unita per Montale che si riunirono nel gruppo "iononCisto".«Oltre 2.000 cittadini - proseguono i consiglieri comunali - chiesero che le convenzioni venissero modificate con lo scopo di mantenere la possibilità di recesso da parte dei sindaci. Nonostante il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” successo di questa iniziativa, la mozione presentata nei due comuni fu nuovamente respinta. Oggi possiamo affermare che questa battaglia l'abbiamo vinta: nelle nuove convenzioni che andremo ad approvare in consiglio comunale è stata inserita la clausola di scioglimento anticipato senza penali nel caso in cui l'impianto venga chiuso. Ma ancora non abbiamo raggiunto lo scopo finale: la chiusura dell'impianto di Montale. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un altro passaggio: le elezioni amministrative del 2019 decideranno chi governerà Agliana e solo eleggendo una forza politica che ha la volontà di chiuderlo definitivamente potremo dire di aver vinto la guerra». Tommaso Artioli

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Luchetti (Proxima Bigagli): «Una crescita continua da circa quattro anni». Biancalani: «Innovazione l'arma vincente» I produttori pratesi: «Bene gli incentivi di Industria 4.0» di Fabrizia Prota PRATO Quello meccanotessile è un settore in crescita, sia a livello nazionale (+8 percento nel 2017) che in città (+4,8 percento nello stesso anno). A confermare i dati, dando loro un volto, sono gli imprenditori delle aziende pratesi del comparto (69 se si contano anche le officine di assistenza e riparazione, circa 25 considerando solo i produttori di macchine). «Stiamo vivendo una crescita continua da circa 4 anni - spiega Massimo Luchetti, titolare di Proxima Bigagli, azienda che produce filatoi dal 1896 e che conta quasi una ventina di lavoratori -, perciò non possiamo che essere contenti dell'andamento del lavoro. Lo scorso anno abbiamo venduto molte macchine anche a Prato, dopo un lungo periodo di stop della domanda interna, e per il resto c'è molto mercato in Asia (stiamo vendendo molto in Mongolia)». A risentire in positivo dell'incremento delle vendite sul mercato italiano è stata anche la Biancalani, specializzata nella produzione di macchine per il finissaggio dei tessuti, fondata nel 1957 da Fiorenzo Biancalani e gestita adesso dai figli Rossano, Rossana e Massimo: «Grazie agli incentivi governativi di Industria 4.0, che spingono le aziende a dotarsi di macchinari moderni, abbiamo venduto anche in Lombardia, Piemonte e Toscana - racconta Rossano Biancalani -. Per noi è stata una novità, e potrebbe essere un inizio. In generale, l'industria tessile nella sua storia ha fatto il giro dell'Europa ma a Prato grazie alla sua vicinanza è fiorita un'industria meccanotessile che si è stabilizzata puntando sull'innovazione». A sottolineare il ruolo dell'innovazione nel primato italiano del settore è anche Luca Querci, titolare a Montemurlo, insieme alla madre Gioietta Guasti, della Cormatex, che dal 1938 produce macchinari per filati cardati e tessuti non tessuti: «Abbiamo creato una sala di prova per studiare nuovi prodotti insieme ai nostri clienti - spiega -. È nella ricerca e nell'offrire un prodotto "customizzato", studiato sul singolo cliente e sviluppato per progetti speciali, che ci differenziamo dagli altri produttori, le grandi multinazionali tedesche e francesi da una parte e i costruttori dei paesi emergenti dall'altra (come Cina e Taiwan). Il primi, trattandosi di grandi strutture su larga scala, non possono infatti seguire progetti a breve termine, mentre le seconde non hanno nella loro mentalità la spinta all'innovazione».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Il settore attraversa un periodo di salute e ad andare a gonfie vele non sono solo le esportazioni Exploit meccanotessile nel mercato italiano PRATO Un settore in crescita, con buone prospettive di sviluppo future e che, per il momento, non risente della concorrenza dei paesi in via di sviluppo. È quello dei costruttori di macchine tessili "Made in ", che nel 2017 ha registrato un incremento di produzione nazionale dell'8 per cento rispetto al 2016 (con un fatturato che sfiora i tre miliardi di euro). È un comparto che in Italia conta circa 300 piccole e medie imprese, che danno lavoro in tutto a 12mila addetti e che fanno dell'Italia il terzo produttore al mondo di macchine tessili, dietro a Giappone e Germania. È quanto fa sapere il Consiglio Generale di Acimit, l'associazione di categoria del settore, che ieri ha scelto Prato per la sua riunione, che si è svolta nella sede di Confindustria Toscana Nord. «Siamo orgogliosi di essere a Prato, perché è uno dei centri nevralgici del tessile e del meccanotessile in Italia - commenta il presidente nazionale di Acimit Alessandro Zucchi. Si trovano nella provincia di Prato 69 aziende meccanotessili (comprese le officine di assistenza e riparazione), che nel 2016 hanno raggiunto un fatturato di 150 milioni di euro -. Per quanto riguarda il settore, ancora una volta quest'anno sono emersi dati positivi, segno che il mercato sta riprendendo e che ci rende fiduciosi in un'ulteriore crescita futura». Il meccanotessile pratese nel 2017 ha mantenuto il trend positivo degli ultimi anni, con un +4,8 percento rispetto al 2016, anno in cui la produzione era già cresciuta del 5,8 percento.

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Circa il 70 percento della macchine prodotte viene esportato all'estero, in paesi come la Cina, l'India, la Turchia, il Portogallo e gli Stati Uniti. Ma la vera sorpresa del 2017 è stata, per tutto il comparto italiano, la crescita della domanda interna, che ha registrato un +19 per cento. «L'aumento delle commesse italiane è stato favorito dalle agevolazioni fiscali governative del Piano Industria 4.0 - spiega il vicepresidente di Acimit, il pratese Andrea Piattelli, titolare della Unitech -. Il settore nel complesso offre inoltre buone opportunità anche in termini del mercato del lavoro, a cui i giovani possono puntare». (f.p.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Alcuni residenti di Vaiano avevano segnalato la presenza di cittadini stranieri che hanno preso gli indumenti abbandonati accanto al cassonetto della Caritas Fanno incetta di abiti usati I carabinieri: «Non è reato» VAIANO È stato svuotato, ed è stata pulita l'area circostante, il cassonetto per la raccolta degli indumenti usati in via Val di Bisenzio a Vaiano, nell'area del distributore di benzina Totalerg. Nei giorni scorsi al punto di raccolta si era verificato qualche problema, che aveva destato alcune polemiche da parte dei cittadini. Il cassonetto era pieno e alcuni utenti avevano lasciato gli indumenti fuori dal contenitore, perciò alcune persone (di nazionalità in apparenza straniera) erano state viste rovistare tra i vestiti ed appropriarsene. Sono dunque scattate le segnalazioni alle forze dell'ordine, per verificare l'accaduto. «Siamo intervenuti per controllare la situazione - fanno sapere i carabinieri di Vaiano - ma non sussiste alcun reato, perché ciò che si trova all'esterno del cassonetto è abbandonato per strada e non appartiene a nessuno. Piuttosto c'era un problema di decoro, perché gli indumenti abbandonati ed esposti alle intemperie potevano attirare animali e creare sporco». Anche se chi ha lasciato i vestiti lì lo ha fatto in buona fede. Per riportare la situazione alla normalità è intervenuto anche il sindaco Primo Bosi: «Ho segnalato subito la cosa ad Alia che è prontamente intervenuta a svuotare il cassonetto e ripulire l'area. Per chi si trovasse in una situazione di necessità e avesse bisogno di vestiti - aggiunge il sindaco - ricordo che c'è il mercatino del riuso all'isola ecologica, che si occupa proprio di dare nuova vita a ciò che viene buttato via, e per chi dovesse conferire gli indumenti usati e trovasse il cassonetto pieno, oltre a quello alla Totalerg ce ne sono altri due, uno nel parcheggio del Penny Market e uno in quello della ex Coop». Fabrizia Prota

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Nelle prime settimane i mezzi trovati in sosta vietata non saranno multati il personale lascerà un volantino per far prendere confidenza con le novità Cambia la pulizia delle strade zone ampliate e più passaggi FUCECCHIO Alia spa e l'amministrazione comunale di Fucecchio hanno completato la riorganizzazione del servizio di spazzamento meccanico delle strade su tutto il territorio, con l'obiettivo di garantire maggior efficacia e quindi maggior decoro.La riorganizzazione prevede l'estensione dello spazzamento a vie e strade fino ad ora non interessate dal servizio, un cambiamento dei giorni o degli orari di passaggio del mezzo per alcuni tratti stradali e l'intensificazione delle frequenze di intervento in alcune vie del capoluogo, con passaggi diventati giornalieri nella maggior parte dei casi.In questi giorni ha preso avvio il posizionamento della nuova segnaletica di divieto di sosta per pulizia strade e l'adeguamento della cartellonistica già presente, nei casi in cui cambia la frequenza o la fascia oraria di svolgimento del servizio. Tale intervento richiederà circa quindici giorni per il completamento. Conclusa questa fase, il nuovo piano diventerà operativo. Nelle prime settimane di avvio, sui mezzi trovati in sosta vietata, il personale di Alia provvederà a lasciare un volantino informativo per far prendere confidenza ai cittadini con i nuovi orari e non saranno elevate sanzioni amministrative.Pertanto, l'azienda Alia invita i cittadini a porre attenzione ai cartelli stradali che recano le disposizioni di divieto di sosta per pulizia strade, prendendo visione degli orari e dei giorni che sono indicati.Per ulteriori informazioni, è a disposizione anche il servizio di call center di Alia ai numeri 800 - 888333 (da numero fisso) e 199-105105 (da mobile) attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 19.30 ed il sabato dalle 8.30 alle ore 14.30, oppure è possibile rivolgersi agli uffici comunali.I nuovi tratti che sono stati inseriti senza segnaletica di divieto di sosta sono: via Battisti Cesare (per quanto riguarda la traversa a fianco piazza Giolitti) - via dei Cerchi - viale Cristoforo Colombo (tratto in Località Ponte a Cappiano) - via Da Gama Vasco - via dei Lavatoi - via del Pino - via Fogar Ambrogio - via Jacopo di Appiano (prima traversa a sinistra direzione sottopassaggio con slargo a parcheggio compreso) - via Madre Teresa di Calcutta - via Masani Alberto - via Nencioni Giuseppe e Nedo - via Romana Lucchese (interno traversa senza sfondo dal

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” civico 216 - località Galleno) - via Palagina.I nuovi tratti che sono stati inseriti con istituzione segnaletica di divieto di sosta sono : vicolo delle Carbonaie - via Gigli Beniamino - piazza Giovanni Paolo II° - piazza Goldoni - via John Lennon - piazza Lavagnini Spartaco - via Lucchesi Giovanni - via Matteoni Gustavo - Poggio Alberighi - via Spadolini Giovanni - Terracini Umberto - via VIII Marzo - via Vespucci Amerigo (slargo a parcheggio termine tratto dopo civico 26).E infine i tratti già serviti dove è stata istituita la segnaletica di divieto di sosta: via Cellini Benvenuto (area a parcheggio su viale Marco Polo) - viale Cristoforo Colombo ( tratto compreso tra piazza della Ferruzza e via Taviani -Circonvallazione) - via Di Ferretto - via Tondoli Antonio Maria - via Ultrario.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Le rsu non si fidano dell'annuncio di Rebrab di una trattativa con Jindal. «Solo atti concreti possono interrompere il percorso» I sindacati: avanti col commissariamento di Cristiano Lozito PIOMBINOSolo un atto formale, non solo «concreto e irreversibile», ma pure «certificato e approvato dallo stesso ministro Calenda», può interrompere il percorso che porta alla nuova amministrazione straordinaria per la ex Lucchini. Che porterebbe con sé un commissario e risorse stimate in 50-60 milioni per consentire la ripresa dell'attività produttiva in attesa di una nuova gara.È questa la posizione delle rsu Aferpi e Piombino Logistics di Fim, Fiom e Uilm in una nota diffusa dopo il consiglio di fabbrica di ieri mattina. L'atto formale, per capirsi, è un impegno scritto di Issad Rebrab e di Sajjan Jindal che certifichi la volontà delle parti di chiudere l'affare.Ovvia la preoccupazione dei sindacati, e cioè che Rebrab ancora una volta abbia inteso solo prendere tempo, proprio quando di tempo ne è rimasto poco, pensando che il Governo, e Calenda che ha impresso una svolta, hanno poco più di un mese davanti. Tutto ciò dal punto di vista politico, visto che tecnicamente e dal punto di vista giudiziario la vicenda è comunque gestita dai legali del ministero.Sul presunto avvio di una trattativa tra Cevital e Jindal il ministro «ha annunciato di aver ricevuto da Cevital una comunicazione - riferiscono i sindacati - in cui l'imprenditore algerino ha dichiarato di voler incontrare i vertici di Jsw per cercare un eventuale accordo legato alla cessione dello stabilimento di Piombino».Un riferimento concreto rispetto a Jindal, di cui peraltro dopo l'interesse mostrato la scorsa estate dall'industriale indiano, nulla si sa.Anche per questo Calenda ha preso alcuni giorni per compiere le verifiche.Per tutto ciò il sindacato ribadisce che «la miglior soluzione, da noi auspicata, rimane la cessione diretta dello stabilimento attraverso una compravendita» ma rivendica che «il percorso indicato e intrapreso dal ministro verso una nuova amministrazione straordinaria non debba essere interrotto se non in presenza di un atto formale tra le parti»,A prescindere da questo timore, le rsu Aferpi e Piombino Logistics ieri al termine del consiglio hanno valutato come «positive, seppur con la necessaria prudenza, le risposte fornite dal ministro rispetto alle nostre richieste. Calenda ha determinato un preciso percorso con tempi certi e stringenti. I tempi necessari da lui indicati, una volta depositate le istanze al Tribunale di Livorno - spiegano Fim, Fiom e Uilm - sono di circa un mese per quanto riguarda la dichiarazione d'insolvenza e immediati per ciò che riguarda l'amministrazione straordinaria».I sindacati spiegano anche che «questo percorso è al riparo, a detta del ministro, da eventuali tentativi di ricapitalizzazione, che riteniamo strumentali, da parte della proprietà in quanto si basa sulla necessità di salvaguardare il patrimonio aziendale». Insomma, il rischio di perdere l'unico mercato rimasto, quello delle rotaie, per inadempienze che impedirebbero comunque ad Aferpi di partecipare alla prossima gara in maggio delle Ferrovie, secondo Calenda è tale da prefigurare quell'insolvenza prospettica alla base di un nuovo commissariamento delle acciaierie. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Rossi prudente «Aspettiamo di vedere risultati» «Mi auguro che tanto alzare la voce alla fine produca dei risultati, perché altrimenti la situazione è davvero drammatica».Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione, ieri a proposito della situazione di Aferpi, dopo l'incontro di martedì al ministero dello Sviluppo economico che di fatto avvicina un nuovo commissariamento delle acciaierie piombinesi.Un giudizio molto prudente quello del Governatore toscano, che del resto aveva già mostrato a caldo, poco dopo la fine dell'incontro romano: «Mi voglio fidare - ha proseguito infatti Rossi, che ha parlato a margine di una iniziativa della Cgil Toscana a Firenze - e mi fido dell'impegno che ha messo il ministro Carlo Clenda. Ci auguriamo che non mancheranno presto i risultati che sono stati annunciati, altrimenti si avrebbe motivo di essere molto, molto preoccupati».«Ho un ottimo rapporto con Calenda - ha concluso Rossi - e presto firmeremo anche nuovi accordi. La vicenda della siderurgia è molto difficile». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il 40 per cento chiede ispettori e telecamere ma anche bonus per chi è virtuoso È quanto emerge da un'indagine sulla soddisfazione di 5.000 "contribuenti" I cittadini danno i voti a Sei «Controllate i cassonetti» di Enrico Pizzi GROSSETO Sei Toscana aveva voglia di sentire il polso dei cittadini in un momento particolarmente complicato dopo nell'inchiesta della magistratura sulla gara di appalto per la gestione del servizio dei rifiuti nelle province di Grosseto, Siena e Arezzo e nella Val di Cornia. E poi c'era la necessità di avere indicazioni su cosa mettere in campo per migliorare il servizio. È per entrambe le ragioni che Sei Toscana ha deciso di affidare a Mixura un'indagine di customer satisfaction che ha coinvolto oltre 5. 000 utenti chiamati a dare un voto ai vari servizi svolti dal gestore dei rifiuti. Dall'indagine Sei Toscana esce promossa con sufficienza piena: il 60 per cento del campione si dichiara soddisfatto, il 30 per cento parzialmente soddisfatto e il 10 per cento invece, è insoddisfatto del servizio. Il presidente di Sei Toscana Roberto Paolini sottolinea che l'indagine ha restituito molti elementi oggettivi su cui poter lavorare per migliorare il servizio. Gli oltre 5.000 utenti contattati, telefonicamente o per email, hanno risposto a un questionario con una trentina di domande relative alla conoscenza di Sei Toscana e dei servizi erogati, alla valutazione della qualità dei singoli servizi, alla considerazione e alla percezione dell'immagine del gestore. È stato chiesto ai cittadini di dare voti ai servizi principali, dalla raccolta dei rifiuti con il cassonetto stradale alla raccolta porta a porta, dall'utilizzo di stazioni ecologiche e centri di raccolta al servizio di ritiro rifiuti ingombranti, alla pulizia delle strade. I cittadini premiano innanzitutto la cortesia del personale di Sei Toscana, e poi danno 8,2 al servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti, danno 7,6 al servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta e 7,4 alla raccolta effettuata con il cassonetto stradale. I voti più bassi - sempre comunque nell'area della sufficienza - riguardano la manutenzione e la pulizia dei cassonetti e delle aree circostanti e il servizio di pulizia delle strade: sono questi, dunque, i punti più critici su cui Sei Toscana è chiamata a concentrare una maggiore attenzione. L'indagine contiene, poi, alcuni suggerimenti degli utenti finalizzati a migliorare il servizio. In particolare una percentuale tra il 40 e il 42 per cento del campione chiede un maggiore controllo sui cassonetti e sugli utenti, attraverso l'utilizzo di ispettori, telecamere, e di cassonetti con accesso controllato (i cosiddetti "cassonetti intelligenti") e chiede anche maggiori vantaggi per chi effettua una raccolta differenziata di qualità. Ed è proprio l'obiettivo di una raccolta differenziata di qualità, da far crescere fino al 70 per cento, la chiave attraverso la quale Sei Toscana intende rispondere alle domande che emergono dall'indagine. Da marzo, infatti, gradatamente, con un programma che dovrebbe completarsi nell'arco di un triennio, e non solo nel Comune di Grosseto, il gestore inizierà a mettere in funzione i cassonetti con accesso controllato nei quali sarà possibile conferire i rifiuti - differenziati - facendosi riconoscere attraverso una tessera magnetica. Sarà possibile, così, tracciare ogni sacchetto di rifiuti e collegarlo all'utente che lo ha gettato, in modo da correggere eventuali errori e migliorare la qualità, e dunque la commerciabilità, della raccolta differenziata.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Oggi in Regione la conferenza dei servizi che deciderà sull'autorizzazione L'aumento del numero di Tir e il consumo di acqua preoccupano l'associazione Ampliamento Ds Smith L'allarme di Legambiente di Nicola Nucci PORCARI In attesa della conferenza dei servizi che giusto oggi, in Regione, deciderà sul rilascio dell'autorizzazione per installare la terza linea di produzione, Legambiente Capannori e Piana lucchese interviene sull'ampliamento della cartiera Ds Smith di Porcari per esprimere le sue perplessità, legate all'impatto sul territorio. Il progetto della multinazionale prevede il raddoppio della capacità produttiva (un totale di 700 mila tonnellate all'anno di carta per ondulatori) e, secondo quanto riportato nel progetto sottoposto a Via, avrà bisogno di 720.000 metri cubi di acqua in più ogni anno. «Un progetto - sostiene l'associazione ambientalista - che porterà un incremento consistente dei prelievi di acqua dolce (+34%), degli scarichi idrici e degli scarti di pulper». Altro aspetto che preoccupa è quello dell'impatto sulla qualità dell'aria: «L'aumento dei valori di pm10 ed inquinanti emessi in atmosfera, secondo le previsioni, saranno duplicate per effetto del traffico indotto. Si tratta 115 mezzi pesanti in più al giorno per un totale di 40mila tir all'anno. Un duro colpo per un territorio come la Piana di Lucca già messo in ginocchio da un'aria sempre più malata». Il presidente di Legambiente Giordano Del Chiaro parla di «forti criticità che devono essere chiarite e integrate dall'azienda», e chiede con forza ai Comuni il rispetto del Pac a tutela della qualità dell'aria e, nel

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” caso sia autorizzato il raddoppio della cartiera, di compensare le maggiori emissioni con azioni di mitigazione a beneficio di tutta la comunità. Inoltre il torrente Fossanuova è spesso asciutto nel periodo estivo e l'interrogativo è come sia possibile non ricorrere al prelievo dalla falda (circostanza esclusa dall'azienda) in una zona già soggetta al fenomeno della subsidenza. Una linea condivisa dai Comuni di Porcari e Capannori, disponibili al dialogo e all'ascolto delle istanze dell'associazione dal cigno verde, «che dovrà essere fatta valere con forza durante la Conferenza di servizi». L'associazione ambientalista incalza i comuni della Piana sul rispetto del piano antismog sottoscritto dalle stesse amministrazioni per arginare gli effetti dannosi dell'inquinamento dell'aria e ridurre i valori delle polveri sottili (sono già stati 46 gli sforamenti dei limiti da novembre). «Non è nostra intenzione ostacolare le imprese che vogliano investire in territorio lucchese - afferma la direttrice di Legambiente Maria Cristina Nanni - soprattutto se intendono migliorare le tecnologie, ma pretendiamo il rispetto delle norme ambientali e un piano in cui sia previsto un ritorno per la collettività, considerata anche l'assenza di incrementi di posti di lavoro. L'azienda potrebbe investire sul trasporto sostenibile con auto elettriche ai dipendenti, un servizio di autobus per gli spostamenti casa-lavoro, un tronchetto ferroviario per il trasporto delle merci e contribuendo al finanziamento del trasporto pubblico, alle aree verdi e allo lo smaltimento degli scarti di produzione. Misure eque a fronte del maggiore sacrificio che si chiede a un territorio già in estrema difficoltà». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Prato-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'assessora Carmassi illustra il bilancio che sarà portato in consiglio Più investimenti e tariffe bloccate CAPANNORI Aumento degli investimenti o nei settori strategici per i cittadini e tariffe invariate (Ascit e servizi a domanda individuale): questa l'impostazione del bilancio di previsione 2018 che l'assessore alle finanze Ilaria Carmassi ha presentato martedì in consiglio. Il bilancio andrà in approvazione fra quindici giorni, intanto però Carmassi ne ha spiegato i punti chiave, vale a dire la scelta dell'amministrazione Menesini di evitare che i cittadini debbano pagare di più per l'utilizzo di un servizio comunale, riuscendo a prevedere per l'anno in corso un incremento degli interventi sia per la cura della persona, sia per la cura del territorio. Aumentano quindi le risorse messe a disposizione per le politiche sociali, che passano da un totale di 8 milioni e 190mila euro del 2017 a 8 milioni e 403mila euro del 2018; per le politiche ambientali si passa dai 288mila del 2017 ai 312mila euro del 2018; per le politiche giovanili, sport e tempo libero si passa dai 185mila euro del 2017 ai 188mila euro del 2018. Un altro dato significativo riguarda le manutenzioni ordinarie, molto richieste dai cittadini, per le quali l'amministrazione tanzia per il 2018 un milione e 162 mila euro. Accanto a questi settori, crescono anche gli stanziamenti per gli investimenti dei lavori pubblici. «Evitare l'incremento della pressione fiscale è per noi una priorità di mandato che stiamo portando avanti, ogni anno, con serietà e grande impegno - dice l'assessore al bilancio - se guardiamo altre realtà comunali o servizi nazionali indispensabili per le persone notiamo come davanti alle bollette ci sia il segno "più". Da noi non è così, in quattro anni non abbiamo mai ritoccato le tariffe, infatti come Ente copriamo gran parte dei costi a domanda individuale, come asilo nido, refezione scolastica, trasporto scolastico. In questi campi, sosteniamo oltre il 50 per cento del costo del servizio. Anche la tariffa sui rifiuti resta invariata. Detto questo, non rinunciamo a portare avanti il disegno di Capannori che stiamo realizzando, con interventi di riqualificazione in ogni paese del territorio. Il 2018 sarà l'anno in cui il cambiamento diventa visibile sul territorio». Nel dettaglio, gli investimenti del 2018 per la cura del territorio: per parchi e giardini 290mila euro; per l'edilizia scolastica un milione e 200mila euro; per l'edilizia pubblica un milione e 200mila euro; per le piste ciclopedonali e la sentieristica 400mila euro; per la manutenzione straordinaria strade e viabilità 900mila euro; per la difesa del suolo e l'assetto idrogeologico 200mila euro; per la manutenzione straordinaria del verde 150mila euro; per la Cittadella dello sport un milione e 500mila euro; per l'impianto sportivo polivalente a San Leonardo in Treponzio 70mila euro; per la ristrutturazione dello stadio di Marlia 235mila euro; interventi straordinari sui cimiteri 60mila euro; per la pubblica illuminazione 100mila euro; per l'estensione rete del metano 280 mila euro. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Prato-Montecatini)

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio il caso rifiuti Camaiore pronta a cercare un'azienda fuori da Reti Ambiente di Donatella Francesconi CAMAIOREO Sea o niente. È il messaggio che arriva da Reti Ambiente al Comune di Camaiore, da tempo ormai alla ricerca di un gestore del servizio rifiuti alternativo a Sea Ambiente. Tanto che è andata a vuoto ogni ricerca promossa dal Comune tra le aziende di Reti Ambiente per l'affidamento del servizio in alternativa a Sea. Una partita da dieci milioni di euro - ricorda il sindaco Alessandro Del Dotto - che rischia seriamente di prendere una strada alternativa alla stessa Reti Ambiente, l'azienda che dovrebbe diventare gestore unico del servizio rifiuti per l'intera costa toscana, a patto che sciolga l'empasse in cui si trova ormai da troppo tempo. «Ad oggi, scaduto l'ulteriore termine del 7 febbraio, l'unica offerta pervenuta rimane quella di Sea Ambiente del 20 gennaio scorso», sono le parole di Del Dotto. Che sottolinea: «Riteniamo quindi che Reti Ambiente abbia deciso che l'offerta fosse presentata solo da Sea Ambiente, unica azienda tra quelle del gruppo ad avere in corso un subappalto con una società, Sea Risorse, tra i cui soci figura un soggetto privato. Sea Risorse, lo ricordiamo, introita oltre il 50% della spesa relativa al servizio rifiuti che i cittadini di Camaiore pagano attraverso la Tari». Un privato che è quel Gruppo Del Pistoia presente in Sea Risorse con Biofertil ed Ecost. La posizione del primo cittadino di Camaiore non lascia niente all'immaginazione: «Reti Ambiente ha operato per mantenere lo status quo, permettendo a Sea Ambiente di tentare di imporre unilateralmente le proprie condizioni. Valuteranno gli organi di controllo se questo comportamento ha rilevanza giuridica. Sicuramente è inammissibile nell'ottica del perseguimento dell'interesse pubblico tanto più che Reti Ambiente, azienda interamente pubblica di cui il Comune di Camaiore è addirittura socio, dovrebbe orientare la propria azione al soddisfacimento degli interessi dei cittadini». In un quadro che Del Dotto riassume con una sola parola come «inquietante» perché quanto accaduto significa che «stanno stornando dei fatturati di un'azienda pubblica». I prossimi passi del Comune sono così riassunti: «Sarà affidato immediatamente un incarico per la redazione di un Piano tecnico economico che definisca quali sono i servizi necessari, e i relativi prezzi, a conseguire gli obiettivi prefissati (riduzione dell'indifferenziato, estensione del porta a porta a tutto il territorio, raggiungimento del 70% di differenziata entro il 2019, un programma serio e verificabile di spazzamento e pulizia della città). Una volta approvato il piano, Sea dovrà adeguarvisi e, nel caso in cui non accadesse, il Comune porrà in essere tutte le azioni autoritative del caso, dando corso ad una procedura d'urgenza, ai sensi del codice degli appalti, che coinvolgerà aziende esterne a Reti Ambiente». Del cui amministratore unico, Marco Frey, Del Dotto chiederà le dimissioni.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Parte il servizio a Minazzana, Azzano, Basati e Giustagnana Da domani l'amministrazione incontra i cittadini coinvolti Il porta a porta si estende ai paesi della montagna di Tiziano Baldi Galleni SERAVEZZA Effettuare il servizio di raccolta porta a porta anche nei paesi della montagna non è impresa impossibile. Lo sembrava qualche tempo fa, soprattutto in termini di costi. Ma adesso l'amministrazione Tarabella è determinata ad adottare questa soluzione, almeno per buona parte dei residenti. Seravezza ha come obiettivo quello di superare quota 80% di rifiuti differenziati (adesso è al 78%). E per raggiungere quel livello anche la montagna dovrà fare la sua parte. Succederà come a Seravezza capoluogo, a Querceta, Ripa o Pozzi. Gli operatori ecologici ritireranno il bidoncino - delle varie categorie di rifiuto - davanti alla parta di casa dei residenti della montagna. Non di tutti gli utenti però. Solo quelli raggiungibili dai mezzi di Ersu. Gli altri dovranno continuare a usare le campane distribuite nei paesi. Ma anche per loro ci saranno delle facilitazioni: i cassonetti verranno distribuiti meglio. «Si punta ad avere un risultato di differenziazione maggiore - spiega l'assessore Dino Vené -. Siamo al 78% del totale di tutto il comune. Ma attualmente il conferimento di prossimità risente un pochino a livello qualitativo: non è una differenziata fatta come si dovrebbe e ci sono su tutta la strada della montagna le campane, usate molto da chi non ha voglia di fare la differenziata». E allora ecco la soluzione, già comunicata agli abitanti delle frazioni. «Sarà un nuovo sistema misto», dice Vené. L'amministrazione assicura che non ci saranno aumenti di tariffe, nemmeno nel 2019. I costi saranno compensati con la diminuzione dei rifiuti indifferenziati (il cui smaltimento costa di più), dall'aumento della qualità del conferimento per categoria e dal conferimento premiante. Quest'ultima iniziativa è stata sperimentata già da 300 utenze. Le novità in arrivo sulla collina saranno oggetto degli incontri che l'assessorato all'ambiente sta facendo su tutto il territorio. Domani l'incontro sarà ad Azzano;

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio davanti al versilia golf Lanciano rifiuti dall'auto la strada diventa una discarica FORTE DEI MARMI Quella dovrebbe essere un'area vip della Versilia. La strada che costeggia il campo del Versilia Golf è invece una discarica abusiva. Il buio, il poco traffico. La strada si presta bene è essere usata come cassonetto volante di automobilisti che lanciano fuori dal finestrino sacchetti e rifiuti di ogni tipo al passaggio. A segnarlo è una cittadina. «Siamo di fronte al bellissimo campo di golf in via della Sipe situato tra il comune di Forte dei Marmi e Seravezza - scrive allegando le foto -. L'area intorno è completamente abbandonata e oggetto di discarica abusiva. Nel fossato che costeggia la strada, lato Viareggio, vengono di continuo gettati rifiuti di ogni genere e inquinanti». In mezzo, c'è veramente di tutto: batterie, plastica, vernici, mobili, calcinacci. «A facilitare lo scarico selvaggio - segnala la donna -, la completa assenza di illuminazione, di notte è completamente buio. Noi cittadini onesti che ogni giorno smaltiamo i nostri rifiuti in maniera corretta nel rispetto dell'ambiente che ci circonda, vorremmo sapere se i comuni si stanno adoperando per risolvere la situazione gravosa di inquinamento, le numerose segnalazioni fatte sono servite solo per far togliere i sacchi che venivano accumulati in strada, ma non sono stati rimossi i rifiuti nel fossato pieno d'acqua». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa navicelli-incile I fanghi dragati a protezione dello sponde del canale PISA I fanghi di dragaggio del canale dei Navicelli al centro di un progetto per il trattamento, finanziato dall'Ue nell'ambito del programma di "Cooperazione Interreg Italia Francia Marittimo 2014-2020". I partner italiani sono le Regioni Liguria e Sardegna, quelli francesi Corsica e regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. A Pisa in questi giorni l'incontro dei promotori. Pisa partecipa con Navicelli Spa e il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università, a cui si aggiunge la Provincia con il ruolo di coordinatore. «La Provincia di Pisa, nonostante le difficoltà a cui sono sottoposti questi enti, è in grado di farsi capofila di un progetto all'avanguardia», dice il presidente Marco Filippeschi. L'obiettivo è la gestione innovativa dei fanghi di dragaggio, strada già intrapresa da Navicelli Spa per la creazione della pista ciclabile lungo il canale omonimo. In questo caso, invece, si testerà un sistema per l'essicazione del materiale fangoso: dopo il dragaggio, il materiale sarà inserito in geotessili tubolari, cioè involucri che saranno posizionati sugli argini del canale, in un tratto di circa 100 metri prima dell'Incile, per contribuire alla stabilità degli argini ed a limitarne la naturale erosione. «Navicelli Spa continua la sua opera di valorizzazione della Darsena Pisana», dice Giovandomenico Caridi, presidente di Navicelli Spa. L'altro elemento di innovatività è la ricerca di Scienze della Terra. «In una prima fase, analizzeremo la composizione in metalli nei sedimenti della pianura pisana, da nord dell'Arno fino a Calambrone - spiega il professor Giovanni Sarti e continua -. In seguito ci concentreremo sui Navicelli, per valutare se i valori in metalli riscontrati nel canale e nelle zone adiacenti sono in linea con i valori dovuti al fondo naturale del terreno». Il progetto durerà fino al febbraio 2020.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

L'ORDINANZA DEL COMUNE Copertura di amianto sul tetto dell'ex fabbrica Romoli CASCINA Amianto sulla copertura dell'ex fabbrica Romoli a Cascina. Il Comune di Cascina, dopo l'esposto dell'ottobre scorso di un cittadino che segnalava la presenza di lastre in fibrocemento in via Tosco Romagnola, ha emesso ieri un'ordinanza sindacale per la rimozione della copertura potenzialmente nociva.«Dopo aver inviato ai proprietari una lettera nella quale si richiedeva, entro 60 giorni, di effettuare analisi delle coperture del fabbricato per accertare l'effettiva presenza di amianto - si legge nell'ordinanza sindacale -. E dopo aver intimato di eseguire, in caso di accertata presenza di amianto, la verifica delle condizioni della copertura e di trasmettere i risultati all'Asl di Pisa, dipartimento prevenzione e alla macrostruttura 2 del governo del territorio di Cascina, ad oggi non ci sono ancora risposte».Da qui la nuova

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

L'organizzazione degli artigiani: ecco le tariffe categoria per categoria dal 2014 a oggi Chiesta una modifica che tenga conto di chi si occupa dello smaltimento senza l'Aamps «Tari più cara con Nogarin lo dimostriamo con i conti» di Mauro Zucchelli LIVORNO A pagina 18 del dossier che gli artigiani Cna mettono sul tavolo dei partiti in vista delle elezioni c'è una richiesta precisa sulla tassa rifiuti (Tari): non ilsolito sconto o l'ovvia spinta a una riduzione degli importi da pagare. Quel che si chiede è «la corretta applicazione della tariffa rifiuti urbani». Il motivo? Secondo la Cna, sulla Tari pesano «una distorta applicazione del federalismo fiscale» e un «utilizzo errato come strumento di risanamento dei bilanci comunali anziché di copertura di un servizio effettivamente reso». Fin qui la petizione di principio, ma la richiesta concreta è soprattutto una: «Chiediamo che siano definitivamente esclusi i rifiuti che si formano nelle aree produttive e di lavorazione e nei magazzini o depositi e i rifiuti speciali assimilati per i quali l'impresa opti per una gestione al di fuori della privativa comunale». Già nei giorni scorsi la Cna aveva ben accolto la sforbiciata della Tari 2018 ma aveva mal digerito il fatto che il sindaco Filippo Nogarin dalla propria pagina Facebook cantasse vittoria e ne rivendicasse il merito. La risposta degli artigiani di via Martin Luther King non si era fatta attendere e, prima tramite Tirreno e poi mediante social, erano passati al contrattacco segnalando appunto che anziché a una limatura sulle tariffe al metro quadro le piccole imprese sono interessate alla modifica strutturale di questo balzello. Ecco che la Cna insiste su una accoppiata di aspetti. Il primo: dal calcolo della tassa vanno escluse del tutto «le aree delle aziende in cui si producono rifiuti non assimilati agli urbani perché le imprese per quei rifiuti pagano già gli smaltitori autorizzati» (e pensare che tale esenzione «è in parte già prevista dal regolamento comunale» ma «nella realtà è disatteso»). Il secondo: occorre passare «dal concetto di pagamento a metro quadro, al pagamento per la quantità di rifiuti assimilabili agli urbani che realmente le imprese conferiscono ad Aamps». Nei giorni scorsi Il Tirreno ha mostrato quanto risulti più alta la tassa rifiuti per le imprese a Livorno rispetto ad altre città toscane. Non è una novità: a cavallo fra la metà del decennio scorso e la prima parte di quello attuale la nostra città è stata stabilmente nell'Olimpo delle realtà territoriali dove il "caro spazzatura" si faceva sentire di più sulle tasche dei contribuenti (anzi, il dossier 2008 della Uil ci vedeva al primo posto assoluto come città record per la tassa rifiuti in tutta Italia). Ma ieri sul proprio sito la Cna livornese ha pubblicato i calcoli dettagliati per dire che dal 2014 a oggi - cioè nell'era Nogarin - la tassa rifiuti è aumentata quasi per tutti: nella dozzina di categorie prese in esame solo un paio hanno visto indicare per il 2018 uno standard di tassa più basso di quello determinato per il 2014. Parliamo dei vetrai (meno 11,4%) e delle falegnamerie (meno 0,5%). Ma per il resto è un pianto greco, altro che riduzione: in questo stesso lasso di tempo per gli autoriparatori si è registrata una impennata del 14,3%. E a tal riguardo arriva una stoccata dal vicedirettore Cna Dario Talini: «Ricordiamoci che nel comune di Livorno le falegnamerie sono 61 ed i vetrai 11, mentre ad esempio il solo settore autoriparazione conta 331 imprese».Al di là delle officine auto, la tabella elaborata dalla Cna dice che nel periodo 2014-2018 per le attività artigianali di produzione di beni specifici o quelle industriali con capannoni di produzione oppure per la categoria "ristoranti, trattorie e pizzerie" o per "acconciatori e estetiste" si è andati non molto oltre i tre punti percentuali (meglio ancora per "bar, caffè e pasticcerie" , appena più di due), invece per gli operatori nel campo "ortofrutta, fiori e piante, pizza a taglio" l'incremento supera i dieci punti percentuali, e per "panifici, torrefazioni e produzioni alimentari" quasi altrettanto (più 9,3%). Non molto inferiore il rincaro, in qarco di tempo, per le lavanderie (più 7,6%) e per attività come "idraulico, fabbro, elettricista, edile" (più 8,6%). Lo scopo di questo scendere nel dettaglio è evidente. Controbattere al post di Nogarin che rivendicava i tagli alla Tari come esempio di buongoverno M5s. Tira aria di polemiche elettorali? Talini ricorda che anche con le giunte Pd la musica era la stessa: gli artigiani anche allora insistevano sul fatto che sulle tariffe deve pesare che «chi maggiormente produce rifiuti assimilati agli urbani maggiormente paga, e ciò anche nel rapporto fra domestico e non domestico».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Ordine del giorno in consiglio di Comune dei Cittadini e M5S «Riequilibrare le tariffe della Tari» CAMPIGLIA Comune dei Cittadini e Movimento 5 Stelle hanno presentato un ordine del giorno «per riequilibrare le tariffe Tari, per fare chiarezza su un tema che merita essere ricostruito». «Il passaggio ad Ato sud e al gestore unico Sei Toscana nel 2015 ha comportato, nonostante le rassicurazione dei sindaci, un notevole aumento del costo del servizio e quindi della Tari sia per le utenze domestiche che per quelle non

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Vertice con sindaco e sindacati. Chiesto un incontro a Roma per i 60 lavoratori Magona, la Regione sollecita il governo PIOMBINO Su Arcelor-Mittal di Piombino Regione, Comune e sindacati chiedono in tempi ravvicinati un incontro al ministero per lo Sviluppo economico. Il tema è quello sollevato dall'Antitrust europeo della concentrazione eccessiva nel mercato della zincatura dopo l'acquisizione dell'Ilva di Taranto, con la preoccupazione della chiusura di una reparto Magona e il trasferimento di 60 lavoratori a Genova.Le Rsu e i sindacati dei metalmeccanici hanno incontrato a Livorno il presidente della Regione e il sindaco di Piombino e nel corso della riunione hanno rappresentato la loro preoccupazione. Nell'incontro è emerso come la capacità produttiva di Piombino non debba impoverirsi facendo venir meno i volumi di mercato e il valore aggiunto del reparto, i cui prodotti incidono per circa un quarto sul volume delle attività. È stato condiviso che la vicenda ha di per sé un carattere nazionale e le Rsu, i sindacati metalmeccanici, il sindaco di Piombino e il presidente della Toscana hanno condiviso la richiesta di un incontro al Ministero dello sviluppo economico per rappresentare la situazione ed avere i necessari chiarimenti da parte dei rappresentanti del governo sulle prospettive dello stabilimento. Si confida che la richiesta venga accolta e che il governo possa dare le risposte in tempi ravvicinati.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il Parco: «A Mola comportamenti incivili» CAPOLIVERI «Lo stato di degrado della zona umida di Mola ha radici passate e difficoltà attuali». È quanto sostiene il Parco nazionale che interviene in seguito all'appello lanciato da Legambiente.«Il substrato fronte mare è stato utilizzato a partire da molti anni fa come sito di accumulo rifiuti urbani - raccontano dal Parco - I numerosi soggetti pubblici che hanno competenze nell'area si sono incontrati più volte nel 2017 in prefettura per tracciare una linea operativa congiunta. C'è una fascia demaniale, c'è la Capitaneria di porto, ci sono due Comuni, e il Parco. Il Parco dopo un progetto migliorativo realizzato 10 anni or sono, ormai da revisionare, ha avviato nuovi interventi. Nell'estate 2017 il Parco ha rimosso la massa erbacea delle canne aliene, poi ha già commissionato un'indagine sulle condizioni del substrato per stabilire come poter procedere ad una efficace riqualificazione funzionale dal punto di vista idraulico ambientale e non solo ad un maquillage. Ha ripulito l'area del rudere di proprietà, ha fatto la gara per progettarne al sistemazione e a breve si affideranno i lavori. A seguito di finanziamenti ottenuti tramite un progetto con capofila l'Università di Firenze (Pit Agricoltura) il consorzio di bonifica di intesa con il Parco metterà in campo interventi per rinaturare la zona umida. Il Parco ha affidato un piccolo incarico preliminare per valutare la disponibilità della risorsa idrica per salvaguardare l'ecologia del biotopo. Recentemente la ditta che sta sistemando i sentieri ha provveduto alla pulizia delle passerelle in un intervallo temporale di fine svernamento». Secondo il Parco i rifiuti che vengono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dal mare e il ciarpame abbandonato da terra «sono il risultato di comportamenti incivili che devono essere repressi. Le forze dell'ordine sono allertate e agiscono per prevenire e reprimere».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

È dal 2015 che c'è una discarica abusiva. Petrucci: «Adesso risolveremo il problema» Allarme eternit al Ponte S. Leopoldo di Giovanna Mezzana GROSSETO Pile di lastre ondulate di copertura in eternit. Scarti dell'edilizia e laterizi spaccati. Una catasta di rami tagliati di palme. Una siringa da insulina e un laccio emostatico. Abiti strappati, scarpe e rifiuti. Ecco come Ponte San Leopoldo, un angolo nella campagna di Marina di Grosseto ci era apparso il 22 gennaio quando Il Tirreno aveva fatto visita all'agriturismo "Da Francesca", dove nella notte precedente era stato tentato un furto. Sono passate due settimane ed «È rimasto tutto uguale - dice Guido Donnini, agronomo attivo nel mondo venatorio e consigliere della Pro Loco di Marina e Principina - La zona è ancora molto degradata». Facendosi portavoce anche dei desiderata di altri residenti, era stato lui a stralciare il velo, dalle pagine del Tirreno, su quella situazione indecorosa: e usiamo un eufemismo; qui siamo entro i confini del Sic, il Sito di Importanza Comunitaria della Pineta del Tombolo - ovvero una zona di alto pregio naturalistico - e a due passi da un luogo caro alla Memoria: il Cippo con cui Grosseto ricorda i martiri di San Leopoldo trucidati dai nazisti nel'43. Anni di degrado. È dal 2015 che i residenti della zona di Ponte San Leopoldo - a cui si arriva da una stradina all'altezza del Cristo che si apre sulla destra in direzione Grosseto-Marina - chiedono che quell'ammasso di rifiuti venga portato via. «La prima segnalazione - dettaglia Donnini - risale al 2015. Fu una guardia ambientale a farla dopo un sopralluogo venatorio». Per chi abita lì ormai non è solo una questione di estetica, ma anche di tutela della propria salute: quelle lastre ondulate - abbandonate davanti a un edificio diroccato - sono in eternit e, esposte al vento, giacciono sotto le intemperie e il caldo torrido da mesi. E pensare che l'argine della Fiumara fino a qualche anno fa era meta di passeggiate per famiglie grossetane e turisti. «Portatele via». Segnalazioni, sollecitazioni, richieste non hanno portato a nulla. La polizia municipale documentò l'esistenza della discarica abusiva di San Leopoldo nell'aprile 2015. «Nel tempo qualcosa è stato fatto - dice Donnini - Venne messa, per esempio, una rete rossa di segnalazione, ma nessun intervento è stato mai risolutivo». Nella primavera 2017 cominciano le segnalazioni "a raffica" dei residenti: a Sei Toscana ma anche alla segreteria del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna con una lettera inviata dalla Pro Loco di Marina. La polizia municipale fa diversi sopralluoghi ma non è competenza degli agenti rimuovere il materiale. Il 24 novembre 2017 il Comune sollecita a Sei Toscana la rimozione della discarica. Il 24 gennaio, il giorno dopo l'allarme lanciato dai residenti dalle pagine del Tirreno, è l'Arpat a sollecitare il Comune per "la bonifica" e il 2 febbraio Palazzo civico, di conseguenza, fa di nuovo pressing su Sei Toscana. La soluzione. «Sei Toscana - spiega l'assessora all'ambiente Simona Petrucci - è intervenuto portando via, di volta in volta, un po' di materiale. Il problema è che la quantità è considerevole: c'è poi dell'eternit e ora ci sono anche rifiuti della potatura di palme che devono essere trattati con una procedura ad hoc. Visto che la situazione non è stata risolta, abbiamo già fatto richiesta per un sopralluogo congiunto Sei Toscana/Comune e a breve ci muoveremo. Mi permetto di dare un consiglio ai residenti: chiedeteci le telecamere, le installeremo e, d'ora in poi, le segnalazioni fatele tramite la App del Comune: le vediamo in tempo reale». Petrucci ha dato la sua disponibilità anche ad incontrare, a stretto giro, i residenti. La speranza è che Ponte San Leopoldo torni ad essere un luogo di passeggiate di campagna.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Rifiuti pesati e differenziati per abbattere i costi della Tari Arrivano i cassonetti intelligenti CASTEL DEL PIANO In arrivo a Castel del Piano il cassonetto della spazzatura "intelligente", per indirizzare correttamente le abitudini spesso inadeguate dei cittadini in fatto di raccolta differenziata dei rifiuti.Il Comune di Castel del Piano che varerà il bilancio verso la fine di febbraio, manterrà inalterate le tariffe di Irpef e Tasi, ma sarà costretto ad aumentare la Tari, la tariffa dei rifiuti, insomma. Un aumento che scatta in automatico, perché le tariffe della Tari devono assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Esse sono determinate con delibera del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, redatto dal soggetto che svolge il servizio e approvato dallo stesso Consiglio. Il sindaco Claudio Franci osserva che «a parte la Tari le altre tariffe resteranno invariate come lo sono da 10 anni, ma per la Tari il discorso è diverso. Stiamo ancora perfezionando i dati - spiega - e ci stiamo lavorando, ma suppongo che ci sarà un aumento di circa 10 euro a nucleo familiare mediamente».Le ragioni che causano l'aumento delle tariffe dipendono essenzialmente da

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” due cause secondo l'analisi di Franci e dei suoi tecnici. La bassa entità di raccolta differenziata che riescono a fare i cittadini e gli abbandoni fuori cassonetto che fanno schizzare alle stelle i costi della raccolta e che continuano pressoché inalterati nonostante i frequenti pubblici richiami dello stesso sindaco. Franci spiega anche che per fronteggiare la corretta distribuzione dei rifiuti nei cassonetti è stata istituita dall'amministrazione comunale, la figura dell'ispettore ambientale che dopo un primo periodo in cui sta consigliando i giusti comportamenti all'utenza, passerà poi alle sanzioni per chi sgarra. Ma questo pare non basterà a non far lievitare i costi della Tari e allora l'amministrazione interverrà in modi diversi, come chiarisce lo stesso primo cittadino: «I cittadini devono sapere - spiega - che la tariffa Tari è composta da una parte fissa (si paga un tot in base alla composizione del nucleo familiare e dei metri quadrati dell'abitazione) e di una parte variabile. Ognuna delle due parti rappresenta all'incirca il 50% del totale. Possiamo intervenire sulla parte variabile e lo faremo introducendo i cassonetti "intelligenti". Cioè, a fronte di una tessera che ognuno introdurrà nel cassonetto, i rifiuti saranno pesati e si saprà quanto ciascuno dovrà pagare a seconda di quanto riesce a differenziare. Potrebbe essere un buon sistema, per vedere se si riescono ad educare certi cittadini che non esitano ad abbandonare i rifiuti dove capita e per la negligenza dei quali tutta la comunità è chiamata a rispondere mettendosi le mani in tasca. In ogni caso questo è sicuramente un problema che dovremo aggredire con fermezza, pena l'aumento incontrollato dei costi dello smaltimento dei rifiuti. (f.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Orbetello, nelle aree di sosta lungo l'Aurelia proliferano le discariche abusive Anas si appella ai cittadini e avvia un iter di affidamento a imprese specializzate Divani, televisori, pneumatici piazzole sommerse di rifiuti di Ivana Agostini GROSSETO Scatoloni di cartone, televisori, divani, fornetti a microonde, scarpe, pneumatici. Non siamo all'interno di un'isola ecologica. Siamo lungo la statale Aurelia, per la precisione nelle piazzole di sosta nel comune di Orbetello. Alcune di queste aree di sosta, dal chilometro 153 al 162, sono diventate, negli ultimi periodi, vere e proprie discariche a cielo aperto. Uno degli esempi più eclatanti dell'inciviltà è la piazzola che si trova percorrendo l'Aurelia in direzione sud all'altezza di Fonteblanda.Fermarsi in quel punto per una breve sosta, magari per mangiare un panino o sgranchirsi le gambe dopo ore di guida, corrisponde a fermarsi in una discarica: cartoni, scarpe, plastica, sacchetti della spazzatura e molto altro sono disseminati per metri. Uno spettacolo indegno che si offre agli occhi di chi arriva in una zona turistica. Uno scempio.Le cose non vanno certo meglio percorrendo l'Aurelia in direzione nord. All'altezza dei campeggi, superata Albinia, non solo ci sono bidoni della spazzatura pieni di sacchetti. Allungando lo sguardo si notano, gettati nella piccola scarpata vicina, un divanetto, pneumatici e tanti altri oggetti lasciati lì come fosse la cosa più naturale del mondo. Più avanti, nella zona dell'Osa, sotto l'area di sosta è stato gettato anche un televisore.Anas, che gestisce l'arteria, «è fortemente impegnata nel mantenimento del decoro lungo le strade di propria competenza ma - sostiene - il fenomeno incessante dell'abbandono abusivo di rifiuti solidi urbani - anche ingombranti - da parte di ignoti lungo le strade ne rende sempre più difficoltosa e dispendiosa la gestione, soprattutto negli ultimi anni. Va evidenziato - aggiunge Anas - che tali rifiuti non derivano dal normale uso dell'infrastruttura, bensì sono il frutto di un'attività illegale di scarico abusivo da parte di privati cittadini a danno della collettività. Per eliminare le situazioni di degrado, sulla strada statale Aurelia, in provincia di Grosseto, Anas ha avviato una procedura di affidamento a imprese specializzate nella gestione dei rifiuti per un importo complessivo di circa 20mila euro e per una durata di sessanta giorni. La conclusione della procedura è prevista entro il mese in corso. Con l'occasione - conclude Anas - facciamo appello a tutti i cittadini affinché denuncino chi abbandona i rifiuti lungo le strade. L'aiuto dei cittadini - conclude la società - è fondamentale per contrastare un fenomeno che ricade necessariamente sulla collettività in termini di costi e degrado».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Città invasa dai rifiuti abbandonati VIAREGGIO Ieri la città era veramente sporca. Ovunque si guardi, da qualche tempo, il fenomeno dei rifiuti abbandonati in strada è tornato a crescere. In via dei Mille, ieri all'ora di pranzo, la condizione della strada era da allarme rosso. Così è tornata ad esplodere la protesta di Fabio Gentili, titolare del "Nostromo" che ha chiamato Sea. «Questo è lo spettacolo che trovo tutte le mattine», spiega inviando le foto al "Tirreno": «Da un anno ho chiesto di poter realizzare a mie spese un contenitore chiuso, come quelli della Passeggiata, ed

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ancora non ho ricevuto risposta». Così ieri, davanti agli operatori Sea, ha fatto aprire i sacchi neri che qualcuno aveva abbandonato vicino ai suoi contenitori ed all'interno sono spuntati fuori scontrini e contenitori inequivocabilmente di un'altra attività di ristorazione in Darsena. Con il risultato che per un pezzo di strada, via dei Mille ieri mattina sembrava la pattumiera. Viene inevitabilmente da chiedersi che ne sia stato della promessa di estendere la raccolta porta a porta alla Darsena, ma anche dei tanti progetti promessi dall'amministrazione comunale che fin dall'insediamento ha fatto della filosofia "Rifiuti zero" un proprio carattere distintivo. Che ne è del progetto che riguarda la Darsena, ma anche di Capitolato prestazionale e Piano industriale che, proposti annualmente da Sea Ambiente, sono poi approvati dal Comune chiamato a far tornare strategie ambientali e costo del servizio. Al momento tutti gli incontri fissati tra azienda ed amministrazione per avviare il confronto, sono saltati. Intanto, però, è stata approvata la determina 98 del 31 gennaio che fissa a 18.431. 148,08 il costo del servizio per l'anno in corso. Con una riduzione che non è stata concordata con Sea, operazione che porta a pensare come entreranno in questa somma tutti i progetti "Rifiuti zero" che l'amministrazione del sindaco Giorgio Del Ghingaro ha in mente ed ha anche illustrato più volte ai cittadini.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Niente pubblico all'incontro con l'assessore regionale Federica Fratoni Casa Rossa, Comitato e M5s contestano. Lorenzetti: da Arpat rassicurazioni Fornace a porte chiuse Protestano i No discarica di Camilla Palagi MONTIGNOSO Porte chiuse all'incontro indetto dall'assessore regionale all'ambiente, Federica Fratoni, per presentare l'esito dell'inchiesta avviata dalla Regione Toscana riguardo la discarica di Cava Fornace. A partecipare alla presentazione che si è tenuta ieri nella sede comunale di Montignoso, oltre all'assessore regionale, erano presenti sindaci e assessori dei comuni di Montignoso, Seravezza, Forte dei Marmi e Pietrasanta, gli enti firmatari delle mozioni per la richiesta di chiusura e bonifica del sito gestito dalla società Programma ambiente Apuane. Presenti anche i dirigenti di Arpat Massa Carrara e Lucca, la commissione di controllo sulla discarica, le associazioni ambientaliste e alcuni rappresentanti del comitato cittadino contro la discarica. Fuori dalle mura di palazzo civico, una trentina di manifestanti del comitato cittadino e della Casa Rossa Occupata che hanno definito l'iniziativa «subdola e finalizzata solo a spostare il piano di discussione». «A seguito di quanto espresso dai cittadini, dal consiglio comunale e dalla Regione Toscana - ha ribadito un militante della Casa Rossa - tornare nuovamente a parlare di come gestire la discarica è superfluo e inutile». Le prime reazioni arrivano dal consigliere del Movimento Cinque Stelle di Montignoso, Paolo Lenzetti, che ha abbandonato il tavolo di confronto: «E' una farsa degna di giovedì grasso - ha affermato - sulle parole siamo tutti d'accordo. È sul metodo che si discute. Non c'è la volontà politica per chiudere la discarica, in pratica è come se la Regione avesse "sculacciato" la Programma Ambiente». Al termine dell'incontro sono arrivati anche i primi commenti da parte dei rappresentanti del comitato cittadino per la chiusura della discarica: «Nulla di fatto - ha commentato Gabriele Bugliani - abbiamo chiesto più volte una data di chiusura ma non c'è. E l'assessore Fratoni ha aggiunto che verrà prorogata al gestore la validità Aia fino al 2022». Positivo secondo il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti, il confronto «seppur siano emerse proposte diverse per la chiusura, alcune più radicali altre più possibilistiche». «Asl, Arpat e Regione mi hanno tranquillizzato - ha spiegato Lorenzetti - Dal punto di vista ambientale e della salute possiamo ritenerci tutelati. La chiusura è prevista in tempi rapidi, rispettando i diritti del gestore e la volontà popolare. Il sito è diventato una criticità dal punto di vista sociale. E l'epicentro di diverse speculazioni politiche. Arpat aveva rilevato criticità che sono state interpretate in maniera peggiorativa. Per quanto riguarda le fibre di amianto arereodisperse le percentuali sono state sforate minimamente solo in un prelievo su tre. Ben vengano le prescrizioni di Arpat - ha detto il sindaco - Ma vanno interpretate opportunamente».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Mezzo manichino nel cestino dei rifiuti MONTECATINI Condivisioni a bizzeffe. Commenti pure, tra il divertito, il sarcastico e lo scandalizzato. L'immagine di due gambe di donna che spuntano da un cestino, postata sulla pagina Facebook "Terme cittadini di buon senso", non è certo passata inosservata. Certo, bastava poco per mettere a fuoco e realizzare che in realtà si trattava di un "mezzo manichino" infilato nel cestino gettacarte di ghisa, troppo piccolo evidentemente per contenerlo. La "scena del crimine" (perché qualcuno non ha mancato anche di cogliere macabre rassomiglianze con la cronaca) è il tratto di corso Roma all'angolo con viale 4 Novembre.

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Lì ci sono negozi di abbigliamento e simili, ma in effetti è davvero impossibile ipotizzare chi possa essere stato l'autore di quello "scarico non autorizzato". Potrebbe essere stata anche la pensata di qualche burlone. Certo che l'autore, nel caso, ha rischiato di prendersi anche una multa.Comunque i commenti sono stati per lo più ironici, con punte di puro sarcasmo alla toscana. C'è chi ha considerato il tutto una vera e propria opera d'arte moderna, consigliando di trasferirla "di peso" al Mo.ca (il Museo di arte contemporanea in Municipio), chi ha fatto accostamenti con la "street art" e chi con un mezzo sorriso ha sottolineato che "ormai non si sa più dove andare a nasconderci". Ci sono stati però anche molti cittadini risentiti per quello che è un vero e proprio "atto di insubordinazione" nei confronti del regolamento dello smaltimento dei rifiuti: "Sarebbe bastato telefonare all'Isola ecologica..."; "Controllare le telecamere e inviare i vigili a farele multe". Eccetera.A nessuno però è venuto in mente che ieri era Giovedì Grasso: gli scherzi di Carnevale ci sono diventati ormai così estranei? (a.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Arcenni e Bagnoli (Centro Destra): la proponemmo, il Pd disse no «Tariffa puntuale, un'idea nostra» PONTEDERA Matteo Arcenni e Matteo Bagnoli (Centro Destra Valdera) intervengono sul tema della raccolta rifiuti e della tariffazione puntuale dopo l'annuncio che il sistema sarà esteso anche a Pontedera, dopo Calcinaia: «Ognuno paga in relazione a quanti rifiuti produce. Questo è il concetto in estrema sintesi. Un'idea giusta, un'intuizione che mira all'equità nei pagamenti delle imposte legate ai rifiuti. Peccato che nel giugno 2016 il centro destra di Pontedera aveva avanzato una proposta praticamente identica. Come sempre accade quando esprimiamo un concetto, anche all'epoca la maggioranza cittadina affilò le armi e si scagliò contro di noi. Lo fece, successivamente, anche attraverso Roberto Tognetti, attivissimo consigliere comunale Pd, che evidentemente, però, nonostante i ripetuti attacchi all'opposizione, non ha stuzzicato la curiosità e l'interesse del suo partito, dato che gli è stato tolto il posto di segretario comunale del Pd, consegnato nelle mani di Floriano Della Bella. Quel giorno di fine giugno di due anni fa, dicemmo anche che nelle frazioni basterebbero alcuni cassonetti interrati, senza il bisogno di impiegare uomini e mezzi per la raccolta porta a porta. Costi che, inevitabilmente, hanno ripercussioni sulle tasche dei cittadini. Il nostro progetto, in particolare, prevedeva che i sacchi e i contenitori per la raccolta venissero dotati di tag, così da assicurare la tracciabilità dei conferimenti. Ma quando parliamo noi si alzano tutti sulle sedie, spaventati dal confronto, che in questa città manca da decenni. C'è chi comanda, sempre i soliti, e c'è chi ha sempre torto».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Movimento 5 STELLE Evento sui rifiuti e bis di Di Maio Il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, tornerà in città a pochi giorni dalle elezioni con il suo Rally Tour: come si legge sul blog delle Stelle sarà a Livorno il 16 febbraio. Intanto martedì prossimo, 13 febbraio, al cinema Quattro Mori è in programma la proiezione del film "Sporchi da morire", organizzata dal Movimento 5 Stelle di Livorno. A seguire dibattito sulla gestione dei rifiuti urbani tra Rossano Ercolini, Filippo Nogarin (sindaco di Livorno), Eleonora Evi (portavoce M5S al parlamento europeo) e Giulio La Rosa (candidato al collegio uninominale di Livorno per il M5S).

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Analisi ok, il Comune ha stanziato 330mila euro per il ripristino morfologico «Speriamo di cominciare l'intervento entro pochi mesi: prima la gara di appalto» Il parco di Villa Corridi è pronto per la riapertura LIVORNO Circa 330mila euro. Sul bilancio in corso di approvazione alla voce "ripristino del parco di Villa Corridi" il Comune ha stanziato questo importo. «Possiamo dire che i risultati delle analisi portati sul tavolo della conferenza dei servizi sono stati quelli sperati: si è conclusa al meglio la procedura di bonifica del parco di Villa Corridi e si potrà finalmente partire con le operazioni di ripristino morfologico che porteranno alla sua riapertura», dice soddisfatta la vicesindaca Stella Sorgente. Finalmente dopo quasi 2 anni, il parco si riavvia verso la sua riapertura.Sul tavolo della discussione (presenti settore Ambiente e l'Ufficio gestione e manutenzione del verde del Comune, gli Uffici del Dipartimento della Prevenzione di Livorno dell' Asl Toscana Nord Ovest, il settore Bonifiche della Regione Toscana e il Dipartimento provinciale Arpat di Livorno) la relazione finale relativa all'intervento di rimozione di materiale contenente amianto e l'accertamento della qualità ambientale elaborata dall'amministrazione comunale, alla luce anche degli ultimi campionamenti effettuati, con i relativi contraddittori da parte di Asl e Arpat. Gli esiti delle analisi eseguite sul Top Soil delle 19 maglie (15 x 15 metri quadrati) oggetto dell'ulteriore attività di "messa in sicurezza" - ovvero approfondimento degli scavi con rimozione dei frammenti ancora presenti sfuggiti alle precedenti operazioni - sono risultate dunque, per tutti i campioni, conformi ai limiti normativi "per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale". «Speriamo di partire il prima possibile - continua - ci vorranno ancora dei mesi di pazienza perché dobbiamo prima fare la gara di appalto».Le attese operazioni di ripristino che seguiranno ora la chiusura dell'Indagine preliminare partiranno nei prossimi mesi. Su questo punto, la Conferenza dei servizi ha ritenuto necessario che in fase di ripristino del terreno siano previste tutte le procedure volte a garantire la ricostruzione di un ambiente privo di qualsiasi forma di contaminazione stabile nel tempo: sul terreno, dunque, saranno applicati un geotessuto ed un ricarico di terreno certificati su cui eseguire l'inerbimento dei luoghi. Fino al termine delle operazioni di ripristino saranno mantenute tutte le recinzioni di protezione presenti, nonché l'assetto di viabilità come organizzato dalla chiusura del parco.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno la prossima settimana Incontro con l'Osservatorio sull'amianto Per la prossima settimana sarà messo in calendario un incontro dell'Osservatorio sull'amianto aperto anche a scuole e rappresentanti dei genitori. Sì, perchè intorno al parco di villa Corridi insistono vari plessi scolastici (dai nido alle medie) per un totale di quasi 900 studenti. La questione è molto sentita sia dal personale scolastico che dalle famiglie.Per chiunque fosse interessato a consultarla, la relazione finale dell'indagine ambientale approvata dalla Conferenza dei Servizi è disponibile on line nell'apposito banner presente sul sito del Comune dove, dall'inizio della vicenda, sono stati pubblicati tutti i documenti e gli aggiornamenti relativi al parco di Villa Corridi.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Rifiuti, il Riesame revoca l'interdizione a due dirigenti Novità importante nell'inchiesta sui rifiuti a Livorno, che però ha coinvolto anche la discarica di Scapigliato nella zona di Rosignano. Il Tribunale del riesame di Firenze, in sede di appello, ha revocato la misura interdittiva nei confronti di Dunia Del Seppia e Massimiliano Monti, rispettivamente responsabile dell'accettazione in discarica e direttore, emessa nel dicembre 2017. Il tribunale ha ritenuto insussistenti nei confronti dei dipendenti di Rea Impianti, non solo le esigenze cautelari, ma in particolar modo i gravi indizi di colpevolezza. «Nessuno stupore per questa decisione: la società ha sempre operato nel rispetto della normativa di settore e dei provvedimenti autorizzativi secondo standard operativi certificati e costantemente implementati nel tempo», si legge in una nota diffusa da Rea Impianti.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina l'inchiesta su SCAPIGLIATO Il Riesame revoca l'interdizione ai due dirigenti ROSIGNANO Novità importante nell'inchiesta sui rifiuti pericolosi che ha coinvolto anche la discarica di Scapigliato. Il Tribunale del riesame di Firenze, in sede di appello, ha revocato la misura interdittiva nei confronti di Dunia Del Seppia e Massimiliano Monti, rispettivamente responsabile dell'accettazione in discarica e direttore, emessa nel dicembre 2017 nell'ambito dell'indagine sul presunto traffico illecito di rifiuti che ha coinvolto diverse imprese del territorio. Il tribunale ha ritenuto insussistenti nei confronti dei dipendenti di Rea Impianti, non solo le esigenze cautelari, ma in particolar modo i gravi indizi di colpevolezza. «Nessuno stupore per questa decisione: la società ha sempre operato nel rispetto della normativa di settore e dei provvedimenti autorizzativi secondo standard operativi certificati e costantemente implementati nel tempo», si legge in una nota diffusa da Rea Impianti. La società ribadisce quindi «l'estraneità alle vicende oggetto di giudizio e prende positivamente atto degli sviluppi giudiziali, confermando la piena fiducia ed il pieno sostegno nell'operato della magistratura».«Sono molto contento di questo primo risultato dell'approfondimento del lavoro della magistratura che esclude la presenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle nostre persone coinvolte in questo complesso procedimento di indagine - dichiara l'amministratore unico Alessandro Giari -. In questi mesi purtroppo è passata un'immagine ingiustamente molto negativa della nostra azienda. Tengo a precisare che, a differenza di quanto si possa generalmente pensare, si può operare nel mondo dei rifiuti anche con onestà e correttezza, come la nostra società fa ogni giorno. Ovviamente, confermiamo la nostra piena disponibilità a collaborare con gli organi giudiziari per addivenire in tempi più rapidi possibili a stabilire la verità dei fatti».L'inchiesta giudiziaria, ancora aperta, è condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze e coinvolge diverse attività della provincia, oltre alle discariche di Rosignano e Piombino. Il 14 dicembre 2017 i carabinieri dell'ex nucleo forestale della provincia notificarono le ordinanze di arresti domiciliari per 5 livornesi, manager delle aziende Lonzi e Rari, disposte dal Gip del Tribunale di Firenze. Mentre ai due dirigenti di Rea impianti, gestore della discarica di Scapigliato, il direttore Monti e la responsabile accettazione del piazzale Del Seppia, il giudice aveva chiesto l'interdizione per un anno dall'esercizio di «ogni attività imprenditoriale o direttiva di persone giuridiche o di altre imprese operanti nel settore dei rifiuti». Il Tribunale del riesame ha revocato la misura interdittiva per entrambi.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il Circolo fabbriche del Pd: «Bene Calenda, ma la visione del piano Cevital non vada perduta» Carabinieri in Aferpi, trovati "siluri" interrati PIOMBINO I carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) su ordine della Procura di Livorno hanno sequestrato un'area nella zona del parco rottami dove dopo aver scavato sono stati ritrovati sei carri siluro, che in passato trasportavano la ghisa dall'altoforno al convertitore, seppelliti quando raffreddandosi troppo, la ghisa non era più utilizzabile. Un'inchiesta, sempre per presunto danno ambientale, era già stava avviata nel 2001 senza portare a risultati. Intanto Rfi ha accettato la richiesta di proroga avanzata da Aferpi, in relazione al mancato rispetto degli impegni presi sulle consegne delle rotaie. La proroga è fino a metà aprile e da fonti aziendali emerge che intorno alla metà di marzo arriverà una nave con 20mila tonnellate di blumi più che sufficienti a rimettersi in pari con Rfi. Niente black list, quindi, anche se la proroga sembra nel solco di quella in arrivo per le concessioni portuali. Mosse cioè che lasciano fuori temi importanti dal contenzioso tra Aferpi e Governo.Il ministro Carlo Calenda martedì scorso si è detto certo di poter dare il via a una nuova amministrazione straordinaria, ma certo punta a una soluzione diversa, e cioè a un accordo tra Issad Rebrab

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” e Sajjan Jindal, con la conferma da fonti qualificate i che i colloqui sono avviati e proseguiranno nei prossimi giorni. Intanto sul caso interviene il Circolo delle fabbriche del Pd secondo cui «l'azione intrapresa dal ministro era ineluttabile. I termini decisi con cui Carlo Calenda la sta portando avanti ci conforta, benché nessuno di noi si illuda che sia cosa facile riuscire a individuare una modalità rapida e condivisa che possa portare in tempi brevissimi a un nuovo scenario».«Passare nuovamente attraverso una amministrazione straordinaria e mettere lo stabilimento sul mercato - sostiene il Circolo fabbriche Pd - porterebbe via mesi preziosi che non ci possiamo permettere. Il tempo non è una variabile indipendente, per questo auspichiamo che, anche attraverso misure e sforzi eccezionali, si riesca a giungere a un accordo di cessione da parte dell'imprenditore algerino e all'arrivo di un nuovo e più credibile interlocutore».Per il Circolo delle fabbriche «la fabbrica, a ridosso dell'abitato, è divenuta fin troppo ingombrante. Questa impostazione non è più sostenibile per un territorio che giustamente coltiva anche altre legittime aspirazioni. L'ambiziosa visione del futuro del territorio racchiusa nell'accordo di programma del 2014 guardava proprio in questa direzione, mirando al superamento di una gloriosa monocultura industriale, allontanando gli impianti dal centro cittadino e liberando aree preziose, riassegnandole nuovamente a fini produttivi. In quest'ottica il piano Aferpi - è la conclusione - era stato da noi accolto positivamente e a nostro parere, nonostante il naufragio del progetto Cevital, quella visione non deve andare perduta. Chiediamo quindi a tutti gli attori in gioco, presenti e futuri, di avere la forza e il coraggio di portare avanti quella che era una idea valida che Cevital non è riuscita ad attuare».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto follonica Cassarello, rebus differenziata Il Comune spiega i disguidi FOLLONICA «Gli orari sono sempre gli stessi» e i problemi ci sono stati solo il primo giorno: poi, tutto bene. È il punto della situazione sul fronte della differenziata fatta dal Comune di Follonica. Alcuni cittadini, che hanno iniziato da poco a fare la "raccolta", specialmente del quartiere Cassarello, protestano invece per gli orari e le date di ritiro che non corrisponderebbero - secondo loro - a quelle che il municipio aveva comunicato. «Come si fa a fare la differenziata - si chiedono i residenti - se gli addetti cambiano le date sul sito web del Comune senza che venga fatta un'opportuna comunicazione? Fanno passare la voglia di fare la raccolta porta a porta. Mezza zona Cassarello è piena di rifiuti non raccolti». La protesta, come spesso ormai accade, è nata su Facebook: però dall'amministrazione comunale rispondono che le lamentele non corripondono, che hanno controllato ed è tutto nella norma. «I problemi ci sono stati il primo giorno - spiegano dagli uffici del municipio - ce lo aspettavamo». Palazzo civico spiega cosa sarebbe successo:«Alcuni residenti - dicono dal Comune - avevano sbagliato il luogo dove lasciare i loro sacchi. Ora dalle verifiche fatte pare che tutto sia sotto controllo, anche perché ancora ci sono i cassonetti che comunque in tanti, purtroppo, ancora usano». Tra poco anche quelle postazioni ecologiche spariranno e allora i cittadini saranno obbligati a fare la differenziata, almeno che, come spesso accade, portino altrove i loro rifiuti.Anche per il problema segnalato qualche giorno fa dal Movimento 5 Stelle rispetto alla permanenza dei sacchi fuori dalle porte arriva la risposta del municipio. «In realtà gli operatori dalle 12.30 alle 13. 30 finiscono il giro, quindi al massimo i sacchi restano fuori un'ora, non di più - concludono dal municipio - Siamo ancora in fase di rodaggio e stiamo provvedendo a organizzarci al meglio» . (p.v.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca via libera rinviato Raddoppio Ds Smith La Regione valuta le richieste degli enti PORCARI Rinviata la conferenza dei servizi regionale sul progetto di ampliamento della Ds Smith. Il tutto in attesa di valutare i contributi e le richieste di integrazioni presentate dagli enti competenti sul progetto, che prevede di raddoppiare la produzione annua di carta per imballaggi. In totale 8 contributi. Fra questi tre presentati dalla Regione e altri arrivati dal Comune di Porcari (sul cui territorio risiede la Ds Smith), Aquapur, Autorità di Bacino e Genio Civile del Valdarno Inferiore. In evidenza soprattutto le possibili ricadute ambientali e l'impatto su traffico e territorio derivanti dall'installazione di una terza linea di produzione (in sostituzione della macchina continua Pm1 che verrà dismessa). Il Comune di Porcari nel suo intervento chiede «attenzione nella valutazione dell'impatto sull'aria» e che la Ds Smith utilizzi le «migliori tecniche del settore ed eventualmente mitigazioni in conseguenza dell'aumento dei prelievi idrici, in particolare dal rio

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Fossanuova, dei rifiuti da smaltire e del traffico veicolare». Sull'aumento del consumo di acqua del 34% rispetto all'attuale, la Regione chiede di valutare un'eventuale «riduzione degli ambienti umidi nell'alveo del lago di Bientina» derivante da un prelievo prolungato. Non è necessario il parere dell'Autorità di Bacino in quanto l'impiano ricade in un'area classificata a pericolosità bassa (P1). L'Autorità tuttavia chiede di «prevedere tutti gli accorgimenti necessari per evitare impatti negativi sulla qualità chimica ed ecologica dei corsi d'acqua limitrofi all'impianto». Il raddoppio della Ds Smith è finito nel mirino dei comitati ambientalisti e Legambiente che temono per le ricadute sul territorio. «Non abbiamo detto no a priori all'investimento di un'impresa che al momento garantisce circa duecento posti di lavoro e punta su tecnologia innovativa - chiarisce il presidente di Legambiente, Giordano Del Chiaro - l'impatto ambientale però è forte e gli stessi contributi degli enti confermano le criticità che avevamo sollevato». (n.n.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Getta rifiuti sul bordo strada Multata grazie alle telecamere ALTOPASCIO È stata individuata e fermata mentre scaricava rifiuti a bordo strada in via Firenze, in centro, vicino al magazzino comunale. Grazie alla telecamera ambientale "No Dumping", infatti, la polizia municipale ha individuato un nuovo caso di abbandono rifiuti, commesso da una cittadina altopascese, la quale, dopo aver fermato l'auto, ha lasciato a margine della strada diversi sacchi di rifiuti, contenenti materiali di uso domestico: la persona è stata multata di 150 euro. «La nostra - spiegano il Sindaco, Sara D'Ambrosio e l'assessore Daniel Toci - è un'attività quotidiana di controllo, prevenzione e sanzione, svolta anche con telecamere mobili di ultima generazione che spostiamo sul territorio. Ricordiamo che Ascit svolge il servizio di ritiro ingombranti direttamente a casa e gratuitamente, non si capisce quindi perché qualcuno si ostini ad abbandonare rifiuti in giro per il paese. Chiediamo ancora aiuto agli altopascesi: se vedete qualcuno abbandonare i rifiuti, chiamate immediatamente la municipale, così gli agenti possono coglierlo sul fatto».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Caso Scapigliato il giudice revoca le misure cautelari VIAREGGIO Novità importante nell'inchiesta sui rifiuti pericolosi che ha coinvolto anche la discarica di Scapigliato. Il tribunale del riesame di Firenze, in sede di appello, ha revocato la misura interdittiva nei confronti di Dunia Del Seppia e Massimiliano Monti, rispettivamente responsabile dell'accettazione in discarica e direttore, emessa nel dicembre 2017 nell'ambito dell'indagine sul presunto traffico illecito di rifiuti che ha coinvolto diverse imprese del territorio. Il tribunale ha ritenuto insussistenti nei confronti dei dipendenti di Rea Impianti, non solo le esigenze cautelari, ma in particolar modo i gravi indizi di colpevolezza. «Nessuno stupore per questa decisione: la società ha sempre operato nel rispetto della normativa di settore e dei provvedimenti autorizzativi secondo standard operativi certificati e costantemente implementati nel tempo», si legge in una nota diffusa da Rea Impianti. La società ribadisce quindi «l'estraneità alle vicende oggetto di giudizio e prende positivamente atto degli sviluppi giudiziali, confermando la piena fiducia ed il pieno sostegno nell'operato della magistratura». «Sono molto contento di questo primo risultato dell'approfondimento del lavoro della magistratura che esclude la presenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle nostre persone coinvolte in questo complesso procedimento di indagine - dichiara l'amministratore unico Alessandro Giari -. In questi mesi purtroppo è passata un'immagine ingiustamente molto negativa della nostra azienda. Tengo a precisare che, a differenza di quanto si possa generalmente pensare, si può operare nel mondo dei rifiuti anche con onestà e correttezza, come la nostra società fa ogni giorno. Ovviamente, confermiamo la nostra piena disponibilità a collaborare con gli organi giudiziari per addivenire in tempi più rapidi possibili a stabilire la verità dei fatti». L'inchiesta giudiziaria, ancora in divenire, è condotta dalla Direzione antimafia di Firenze. Il 14 dicembre 2015 i carabinieri dell'ex nucleo forestale della provincia si presentarono alle 7 nella sede di Rea Impianti, aspettando l'arrivo del direttore Monti e della responsabile accettazione della discarica Del Seppia per notificare ai due dirigenti dell'azienda l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze che ne ha chiesto l'interdizione per un anno dall'esercizio di «ogni attività imprenditoriale o direttiva di persone giuridiche o di altre imprese operanti nel settore dei rifiuti».

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Il Tirreno, Cronaca di Viareggio il caso rifiuti Il sindaco Del Dotto scrive a Corte dei Conti ed Anac CAMAIORE «Si diffidano le istituzioni regionali a mettere il Comune di Camaiore nelle condizioni di approntare una gestione del servizio rifiuti che sia appropriata, giusta e corrispondente alle reali e concrete esigenze della comunità». Parole, quelle del sindaco Alessandro Del Dotto, messe in fila nella lettera inviata a Regione, Corte dei Conti, Anac, Ato costa, e all'amministratore unico di Reti Ambiente, Marco Frey (la cui voce sulla vicenda non si è fin qui sentita). Amministratore unico del quale Del Dotto chiede le dimissioni. La vicenda è chiara: Camaiore cerca - nell'interesse dei cittadini - un'alternativa al servizio di Sea Ambiente e Sea Risorse. Rete Ambiente, che oggi è sempre più scatola vuota, fa muro. «È stato detto che era opportuno che nessuna delle imprese di Reti Ambiente presentasse alcuna offerta», spiega al "Tirreno" il presidente di Ersu, Alberto Ramacciotti, che parla di «una scelta sbagliata che non condivido». Una scelta, quella dettata da Reti Ambiente per impedire che Camaiore rescindesse il contratto con Sea, che si colloca nel quadro così descritto da Del Dotto: «Il nostro Comune ha avuto vicende negative nel rimanere utente di un contratto di servizio vecchio, dai meccanismi poco chiari e legato ad una sottostante costruzione societaria nella quale Sea Ambiente non è diretto fornitore di tutte le prestazioni del contratto di servizio, ma espleta quasi il 50% delle attività tramite la sottostante Sea Risorse, il cui capitale è, al 60%, di titolarità di soggetti privati. Ed in cui direzione e controllo sono sostanzialmente dei privati. I quali, a loro volta, partecipano di società che collaborano, dall'esterno della compagine sociale, con la medesima Sea Risorse». Ma se un Comune non è soddisfatto del servizio, la testa da questo cappio non può toglierla. Donatella Francesconi

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Stazzema Il teatro entra nelle scuole per insegnare a non inquinare STAZZEMA Le scuole dell'infanzia del Comune di Stazzema e le prime e seconde delle elementari hanno aderito al progetto di educazione ambientale coordinato da Ersu che verte sulla pubblicazione "I furbi siamo noi" che contrasta l'idea del furbetto di paese che getta i rifiuti in maniera errata a favore delle filosofia della giusta differenziazione dei rifiuti che può portare enormi vantaggi in termini ambientali. L'obiettivo generale di tale progetto si attua attraverso la lettura e la teatralizzazione del libro, nonché attraverso la personificazione dei vari protagonisti da parte dei bambini stessi, che sono chiamati a distinguere i materiali prima di buttarli, che diventano consapevoli che ogni materiale è prezioso perché si può riutilizzare, che ogni rifiuto va conferito nel giusto contenitore, che la carta, il vetro e la plastica si riciclano per creare nuovi prodotti, che gli avanzi del cibo si trasformano in concime per le piante e che, se tutti collaboriamo, vivremo in un mondo più sano e pulito. La compagnia teatrale "Coquelicot Teatro" rappresenterà la storia, proposta dal libretto, in ogni classe animando i protagonisti e coinvolgendo i bambini in giochi che aiutano con allegria a memorizzare le regole per fare una corretta raccolta differenziata. Il professor Ersu e Pellicano, con l'aiuto di Michi e Tobi, rimettono le cose a posto e danno al Furbetto una bella lezione. Questa la sintesi del libricino che sarà distribuito ai bambini che partecipano al progetto che sarà corredato da laboratori teatrali che aiuteranno a scoprire giocando i vantaggi di differenziare e contrastare i furbetti che danneggiano poi tutta la comunità.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Ghiselli contro la discarica Fornace «Non abbiamo ricevuto risposte esaustive dall'assessore regionale e adesso le vogliamo. Vogliamo sapere perché se tutti hanno manifestato di voler chiudere la discarica, vengono intraprese azioni che sembrano andare nella direzione opposta». Così Enrico Ghiselli, assessore all'ambiente e ai lavori pubblici di Forte dei Marmi, commenta l'incontro che si è tenuto giovedì a Montignoso su cava Fornace, a cui hanno partecipato i sindaci dei comuni interessati e l'assessora regionale Fratoni. Secondo Ghiselli ci sono molte cose che non tornano. Anzitutto, dice, «se hanno detto di volerla chiudere, perché si parla di acquistare per 8 milioni di euro la discarica. Se si vuole chiudere, non si inizia un investimento di questo tipo. E poi nessuno ci sta garantendo che sia effettivamente alta 40 metri, come detto. Vogliamo certezze. Ci sono troppi malati, troppi morti per poter latitare». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il ceo Manfellotto: «Tempi rispettati». L'ingegner Marino: «Importante contributo della robotica, ma non sostituirà i lavoratori» Parte l'Intercity: ultima fermata, Londra PISTOIA Linea elegante, livrea verde scuro e frontale giallo d'impatto, comfort e tecnologia all'interno. Con uno spazio cucina che, scherza un giornalista italiano con un collega inglese, potrebbe suggerire l'idea di un tv reality: "Masterchef on train". I primi due convogli partiranno dallo stabilimento Hitachi di via Ciliegiole tra una decina di giorni. Ci vorrà una settimana per l'arrivo in Inghilterra. L'avvio del servizio commerciale è previsto per luglio. La sala prove Hitachi ha ospitato ieri mattina la presentazione dei primi due treni (sono 36 in totale) destinati al mercato inglese. «Un risultato importante - ha commentato il ceo di Hitachi Rail Italy, Maurizio Manfellotto - frutto della sinergia tra Italia, Giappone e Inghilterra». Tecnologie che si sono messe a servizio l'una dell'altra, così come una parte importante della componentistica è stata realizzata in Inghilterra: i pavimenti sono arrivati dalla Cornovaglia (Tiflex), i pantografi dal Somerset (Brecknell Willis), il sistema frenante dallo Wiltshire (Knorr-Bremse). Dallo stabilimento Hitachi di Napoli altra componentistica e carrelli. A Pistoia l'assemblaggio e la configurazione per la messa in linea. È il know how toscano, afferma Manfellotto, che ha permesso questo. Il ceo, insieme al direttore di stabilimento Rosario Falanga e al progettista dell'Intercity Express (o AT300), ingegner Giuseppe Marino, hanno accolto la stampa, affrontando con alterne fortune la prova delle interviste in lingua inglese. Manfellotto ha applaudito i "suoi" lavoratori e garantito al «cliente», Mark Hopwood, maniging director della Great Western Railway, che per «l'azienda competenza, professionalità e puntualità sono un must». Dall'Inghilterra, insieme a Hopwood, è arrivata Karen Boswell, managing director di Hitachi Rail Europe. Nella sala prove, anche una parte dei lavoratori, che si sono poi orgogliosamente schierati per una foto ricordo davanti all'AT300. Quando Boswell, Manfellotto, Hopwood e Marino hanno appoggiato le mani sul pulsante che apriva il portellone della sala prove ecco la sirena e sui due binari i treni a cinque carrozze. Un bello spettacolo. Come tempistica di consegna, Hitachi ha un cronoprogramma di 4 convogli al mese sino ad arrivare al completamento della commessa. Hitachi Rail Europe ha stipulato un accordo a luglio 2015 per la fornitura e la manutenzione di 29 Intercity Express per il franchise GWR, che gestisce i treni tra Londra Paddington e le città di Plymouth e Penzance a ovest del paese. Commessa a cui, nel 2016 se n'è aggiunta un'altra da 7 convogli, dopo il via libera del governo inglese. Un ordinativo da mezzo miliardo di euro: un bel risultato per lo stabilimento di via Ciliegiole. Spiega l'ingegner Marino: «È il primo treno realizzato in un'ottica globale, con Inghilterra e Giappone. Un treno performante, leggero, con grandi accelerazioni e a basso impatto ambientale». Sono stati necessari investimenti. Inevitabile. «Abbiamo investito in questa commessa - dice Marino - cinque milioni di euro, in particolare per nuovi impianti di saldatura, molto moderni». Con l'acquisto per gli stabilimenti di Pistoia e Napoli di una cinquantina di robot. «Nei prossimi anni è previsto l'acquisto di un altro centinaio», aggiunge Manfellotto. Si drizzano le orecchie, ma Marino precisa: «Non c'è stata né ci sarà riduzione di personale. Il nostro slogan è "Il robot al servizio dell'uomo" , non il contrario. Siamo stati riconosciuti dal Mnistero azienda "Lighthouse" , che significa "faro" , all'avanguardia nell'innovazione. Sono solo 4 in Italia al momento. L'utilizzo dei robot consente volumi di lavoro maggiori e c'è quindi bisogno di più personale, che può svolgere mansioni diverse e magari meno gravose». Come accade per la saldatura, in cui, spiega Falanga, da tre anni gran parte del lavoro è fatta dai robot, con i tecnici che controllano, guidano e verificano l'andamento dei lavori in un'apposita sala attraverso i pc. «Il trasporto su rotaia - ricorda Marino - è destinato a crescere, e noi vorremmo essere dei driver di sviluppo delle tecnologie. Abbiamo collaborazioni con cinque università. L'uso della robotica è funzionale a questo, non sostituirà l'uomo. Nei prossimi anni saranno necessari addetti specializzati, sia per la produzione che, soprattutto, per la progettazione». Parla di un 2018 «ancora di crescita per lo stabilimento Hitachi di Pistoia» l'ingegner Marino. E annuncia che la prossima settimana uscirà dai capannoni di via Ciliegiole il primo treno Rock, convoglio a due piani destinato alle tratte regionali. Hitachi si è aggiudicata la gara per la costruzione di 39 treni, con un accordo quadro per altri 300. «Anche in questo caso - dicono Marino e Manfellotto - i tempi di consegna sono rispettati, come lo sono ormai da anni. Siamo diventati orologi svizzeri. Anzi no, italiani». Tiziana Gori

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Juri Citera (segretario Fim Cisl): siano valorizzate le professionalità dell'indotto «Il lavoro c'è, servono assunzioni» PISTOIA Il lavoro c'è, e l'azienda ha informato le organizzazioni sindacali che intende partecipare a tutte le gare che si presenteranno. Quindi, evidenzia Juri Citera, segretario Fim Cisl Toscana Nord, c'è spazio per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nuove assunzioni. Non stabilizzazioni. Quelle di un centinaio di lavoratori dello stabilimento pistoiese sono già in corso. Proprio nuova forza lavoro, che dovrà necessariamente riguardare professionalità specifiche nel campo della progettazione, ma anche "manovalanza" specializzata. Com'è quella dell'indotto pistoiese. «Non si pensare solo di stabilizzare con tutte le commesse e le gare che Hitachi ha intenzione di affrontare - sostiene Citera - Credo che se l'azienda vorrà mantenere alti livelli qualitativi debba aprire la porta a nuove assunzioni. E guardare alle professionalità del nostro indotto, che possiede un know how invidiabile». Citera ricorda che, tra i circa 500 lavoratori dell'indotto «ce ne sono ancora molti privi delle giuste tutele, con contratti magari non del settore metalmeccanico.... »La questione delle nuove assunzioni è già stata oggetto di confronto con Hitachi, e lo sarà nei prossimi mesi. «Per il resto - aggiunge il segretario Fim Cisl - sono favorevole alla robotica. Non ha tolto lavoro al personale sinora, anzi. Lo ha sgravato di compiti più faticosi e ha consentito nuove produzioni. Penso al reparto per gli incollaggi, presente in azienda dalla commessa dell'Etr 1000». (t. g.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Per gli oltre 9.000 residenti la giunta comunale ha previsto uno sconto del 20 per cento in bolletta che sale al 40 per aziende e utenze non domestiche In collina e in montagna tassa sui rifiuti meno cara PISTOIA La tassa sui rifiuti verrà ridotta del 40% per le attività e del 20% per i residenti nelle aree collinari e montane del Comune di Pistoia. Un taglio netto alla Tari con cui la giunta comunale intende valorizzare le imprese, le aziende e gli abitanti della collina e della montagna pistoiese agevolando chi vive e opera in questi territori.Il provvedimento sarà al vaglio del consiglio comunale nelle prossime settimane, nell'ambito dell'approvazione del bilancio di previsione 2018. Si tratta di una riduzione che interessa quasi 4.000 utenze domestice (pari, secondo una stima, a 9.360 residenti) e circa 200 aziende del Comune di Pistoia (secondo i dati riferiti alle simulazioni): utenze domestiche e non domestiche che troveranno la riduzione direttamente in "bolletta", applicata automaticamente e senza doverne fare richiesta.Il taglio sarà applicato attraverso la modifica del regolamento della Tari, presto all'esame dell'assemblea consiliare, e l'introduzione di un nuovo comma che prevede le agevolazioni per la collina e la montagna sia sulla parte fissa che su quella variabile della tariffa. «La modifica - spiega l'amministrazione comunale - introduce per la prima volta le agevolazioni sulla tassa dei rifiuti specificatamente per la montagna e la collina del Comune di Pistoia e quindi per le utenze che su queste aree vivono e operano. L'entità della riduzione è stabilita annualmente attraverso la delibera di approvazione della Tari».L'agevolazione del 40% riguarda le attività commerciali, le imprese, le aziende e tutte le categorie ricomprese tra le utenze non domestiche. Il taglio del 20% in "bolletta" comprende invece le utenze domestiche che risultano essere residenti nell'alloggio assoggettato a tariffa.Tra le zone su cui sarà applicata la riduzione, ci sono Cireglio, Le Piastre, La Valle del Reno, Pracchia, Orsigna, Baggio, Santomoro, Piteccio, San Felice, Collina, Acquerino, Signorino e, in via generale, quelle aree individuate in base alla definizione già in essere per le esenzioni dei terreni montani ai fini Imu. «Con l'introduzione delle riduzioni proposte al consiglio comunale - prosegue Palazzo di Giano - la giunta intende apportare alcune agevolazioni che possano contribuire a combattere lo spopolamento di territori importanti che devono poter essere valorizzati».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Un'ispezione del Nucleo forestale e di Arpat ha fatto emergere alcune irregolarità nell'attività di recupero degli scarti edili Calice: impianto chiuso dai carabinieri PRATO C'è un motivo se lo stabilimento del Consorzio Calice ha chiuso i battenti da un giorno all'altro, lasciando a piedi le tante imprese edili del territorio che devono scaricare inerti. In seguito a un'ispezione dell'autorità giudiziaria, avvenuta martedì 6 febbraio, è scattata la chiusura dell'impianto di recupero degli scarti provenienti da attività di demolizione e costruzione bloccando così di fatto l'operatività del sito. Le verifiche condotte sul posto dal gruppo forestale dei Carabinieri coadiuvato dall'Arpat avrebbero fatto emergere presunte irregolarità nell'utilizzo dell'impianto installato dieci anni fa a servizio dei cantieri per realizzare la seconda tangenziale Ovest. Il Consorzio oggi composto da tre imprese del territorio (Cafissi Alvaro, Co.Edil, Endiasfalti) può operare in virtù di una convenzione stipulata per la prima volta con il Comune di Prato nel luglio 2008, in base alla quale veniva autorizzato un impianto di recupero e riciclo degli inerti a Pantanelle su un'area di circa 10mila metri quadrati (di proprietà comunale) interessata dal sedime viario della seconda tangenziale. Convenzione prorogata prima fino all'ottobre 2013, rinnovata fino all'ottobre

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2016 e di fatto ancora valida fino a che non decadrà l'autorizzazione ambientale rilasciata dalla Regione Toscana (ovvero quando sarà pronta l'area inerti all'altezza del casello di Prato Ovest individuata dal Comune e per la quale è in corso un iter urbanistico). Stando ad alcune indiscrezioni trapelate negli ambienti dell'edilizia, sembra che il problema del Consorzio Calice sia da ricondursi alla commercializzazione degli inerti collegati al cantiere per la seconda tangenziale non ancora completata. Stando alla vecchia convenzione, il Consorzio doveva conferire gratuitamente al Comune 45mila metri cubi di materiale inerte riciclato (valore di 10 euro al metro cubo) per la costruzione della seconda tangenziale. «La proroga - si legge fra le righe di una delibera del 4 marzo 2014 - consentirà al Comune di completare la fornitura del materiale per la massicciata stradale dei lotti ancora in corso di realizzazione della seconda tangenziale». Nel frattempo, 200 imprese edili pratesi non hanno più un luogo dove scaricare cemento, mattoni, vetro, asfalto e tutti gli altri materiali edili "di scarto" che possono diventare nuova materia prima se inseriti in una filiera di riciclo e recupero: a far suonare l'allarme due giorni fa era stato il presidente della categoria edili di Confartigianato Prato Stefano Crestini, lamentando la mancanza sul territorio di un sito idoneo per lo smaltimento e stoccaggio degli inerti con il rischio di vedere lievitati i costi per le aziende che dovrebbero rivolgersi a strutture fuori provincia. In realtà, l'attività di recupero di inerti proveniente da costruzione e demolizione è quella in cui è specializzata la Varvarito Lavori presente da tanti anni sul territorio ma semmai più legata agli appalti delle grandi opere. Maria Lardara

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Multata una pescheria cinese Sanzioni per il pesce non tracciato ed evasione della Tari dal 2014 PRATO Una multa di 2.500 euro è stata comminata al titolare di una pescheria cinese di via Damiano Chiesa al termine di un controllo della Squadra interforze. All'interno sono stati trovati due contenitori di lumachine di mare, vongole e totani senza la tracciabilità della loro provenienza. Ulteriori verifiche hanno accertato la totale evasione del pagamento della Tari a partire dal luglio del 2014, per un ammontare di circa 7.000 euro. Nessuna irregolarità invece per i tre dipendenti presenti.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa l'operazione in via di piaggia Smantellato accampamento abusivo PISA Smantellato l'insediamento abusivo in via di Piaggia. L'accampamento si trovava su un terreno verde nei pressi dell'ospedale di Cisanello, contiguo ad un condominio. L'area in questione, che era di proprietà di un italiano, è stata acquisita gratuitamente dal Comune in quanto il proprietario non aveva ottemperato all'ordinanza emanata dal Comune per il ripristino dello stato dei luoghi: ciò ha consentito all'Amministrazione di entrare in possesso del terreno, secondo la legge, e di intervenire. L'insediamento era ultimamente abitato da due rom rumeni che, ricevuti gli avvisi dell'imminenza dell'intervento, si sono allontanati nei giorni scorsi manifestando l'intenzione di tornare in Romania, senza voler accedere ai servizi sociali. Ieri la Municipale, unitamente ai mezzi di Avr e della ditta Ferretti, ha proceduto alla rimozione della roulotte presente sul posto ed è stata iniziata l'asportazione dei numerosi rifiuti presenti nell'area. L'azione di bonifica continuerà anche nei prossimi giorni, visto che il terreno bagnato non ha consentito il pieno accesso dei mezzi per la pulizia. Nel frattempo in via di Pratale gli agenti della municipale, dopo la segnalazione di un cittadino, hanno allontanato 4 camper di rom che, invece di utilizzare l'adiacente parcheggio dedicato, stazionavano nel parcheggio auto. Gli stessi, dopo l'intervento, sono andati in golena d'Arno a Putignano, anche qui sono intervenuti gli agenti di via Battisti allontanandoli nuovamente. Il Comune ha programmato nel parcheggio auto di via di Pratale e nel parcheggio sterrato di via Paparelli l'installazione di un portale con limitazione di altezza per evitare abusi.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Erano illegali: 3.000 euro di multa all'apicoltore. Trovate delle armi Super sequestro di arnie nel Parco SAN GIULIANO Un blitz dei carabinieri forestali ha portato al sequestro di un cospicuo numero di arnie detenute illegalmente. L'intervento in tre diversi siti nei comuni di Pisa e San Giuliano Terme - all'interno del Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli - per un controllo in materia di apicoltura con i veterinari dell'Asl.Le arnie erano detenute illegalmente e in condizioni igienico sanitarie precarie da una famiglia

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” albanese, residente a Pisa. I militari hanno accertato diverse violazioni oltre quelle relative all'attività di apicoltura; infatti nel campo sono state rinvenute due baracche e una roulotte abusive, rifiuti abbandonati, un mezzo di cattura di caccia non consentito e, nascosta tra le arnie, un'arma rubata in provincia di Vicenza, una pistola Beretta 7.65 con 22 proiettili avvolti in un calzino. Le arnie, circa 224 cassette tra arnie e porta sciami, sono state sequestrate e in serata trasportate in un luogo sicuro con l'aiuto degli apicoltori locali, che ne avranno cura e salvaguarderanno il loro benessere. L'apicoltore albanese è stato denunciato per i reati commessi, e dovrà inoltre pagare più di 3.000 euro di sanzioni. «Sono molto soddisfatta della brillante operazione - ha detto la comandante del gruppo carabinieri forestale di Pisa, Anna Fadda - e ringrazio i militari per la professionalità e l'impegno dimostrato e i veterinari della Asl per il prezioso contributo. I carabinieri forestali sono e saranno sempre impegnati a vigilare per la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il procuratore ipotizza il concorso (volontario o meno) di autotrasportatori, di superficiali laboratori di analisi e di pubbliche amministrazioni distratte «I rifiuti sono un affare I controlli? Inadeguati» di Federico Lazzotti LIVORNO Il 13 dicembre, giorno prima degli arresti e delle perquisizioni nell'ambito della maxi inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti in mezza Toscana, i tecnici di Arpat hanno effettuato un controllo alla Lonzi Metalli, in via del Limone. Risultato? Nessuna irregolarità di rilievo. Peccato che il giorno seguente i carabinieri forestali abbiano trovato tonnellate di rifiuti pericolosi mischiati a rifiuti ordinari. Ettore Squillace Greco nel suo doppio ruolo di procuratore capo di Livorno e pubblico ministero che ha firmato per la direzione distrettuale antimafia le richieste di misure cautelari, deve aver pensato anche a questo particolare scrivendo il capitolo della relazione annuale sull'amministrazione della giustizia che riguarda «i reati in materia di inquinamento rifiuti e contro l'ambiente». Si legge a pagina diciannove in merito al sistema criminale legato allo smaltimento: «Una serie di elementi fanno ipotizzare, in taluni casi, il concorso (volontario o involontario) di imprese di autotrasporto, di superficiali laboratori di analisi, di distratti appartenenti alla pubblica amministrazione». Insomma ce c'è per tutti. Il procuratore, sempre nella relazione inviata nelle settimane scorse al procuratore generale presso la corte d'appello di Firenze, fa tre esempi concreti. «In alcuni procedimenti da poco in corso a Livorno sono emersi dati veramente significativi» sui vari sistemi di aggirare leggi e normative. I TRUCCHI. «In un caso - scrive - sono stati fermati tre carichi di rifiuti che uscivano da un impianto per andare in discarica. I rifiuti erano classificati con codici di rifiuti non pericolosi, in realtà si trattava di rifiuti pericolosi. In un altro caso - prosegue - sempre a Livorno, un carico di rifiuti in uscita dall'impianto di trattamento era identificato con il codice dei rifiuti non pericolosi premiscelati, e invece alle successive verifiche tecniche è emersa la consistente presenza di rifiuti pericolosi».C'è poi un caso ancora più recente: «un camion in viaggio da un impianto all'altro trasportava rifiuti pericolosi camuffati da non pericolosi miscelati; erano infatti indicati con un codice che individua rifiuti non pericolosi. In realtà nel corso del successivo controllo, sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi, addirittura alcuni neanche camuffati». L'AFFARE. Per capire il motivo di tanto ingegno da parte di imprenditori senza scrupoli apparenti, è necessario leggere la premessa dalla quale il procuratore parte per raccontare uno spaccato di moderna criminalità. «Quello dei rifiuti - sostiene - è il grande affare di questi tempi. Alimentato - ribadisce - da episodi di corruzione, controlli troppo spesso inadeguati e compiacenti, una legislazione confusa, farraginosa, che, nonostante alcuni importanti miglioramenti, è sempre più bisognosa di una semplificazione chiarificatrice». IL SISTEMA. Le indagini, ancora in corso, stanno confermando come in Toscana esistano collaudati sistemi fraudolenti diretti a gestire lo smaltimento dei rifiuti pericolosi eludendo la normativa di settore per realizzare consistenti profitti illeciti. Come? «Tali sistemi si basano sul sodalizio criminoso che si crea tra chi produce i rifiuti, chi ha interessi a smaltirli al costo più basso possibile e chi gestisce gli impianti di trattamento e gli impianti di smaltimento finale». Due i meccanismi per aggirare le leggi. «I rifiuti pericolosi vengono qualificati falsamente come non pericolosi e come tali smaltite in discariche autorizzate per i rifiuti non pericolosi. Il meccanismo registra spesso - prosegue - l'utilizzo del codice che corrisponde all'ecotassa più bassa. Oppure il cosiddetto "giro bolla": i rifiuti entrano in impianto e tali e quali escono ma con un nuovo formulario di identificazione».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Nogarin apre alle richieste della Regione ma manca l'alternativa al Biscottino. Domani l'incontro «Anche noi favorevoli a spostare la Lonzi» LIVORNO «Riprendiamo il confronto tra Regione e Comune per la delocalizzazione della Lonzi», aveva scritto l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni in una lettera inviata al sindaco Filippo Nogarin nei giorni scorsi.Ora il sindaco risponde, confermando la disponibilità ad un dialogo. Anche se - si capisce dalle parole di Nogarin - sul tavolo dell'amministrazione per ora c'è solo l'ipotesi del Biscottino, che però ha ricevuto un altolà da parte del sindaco di Colle Lorenzo Bacci.«Siamo da sempre favorevoli alla delocalizzazione della Lonzi e negli ultimi anni questa amministrazione non è certo rimasta con le mani in mano - ricorda Nogarin alla Fratoni -. In sede di conferenza dei servizi abbiamo imposto alcune prescrizioni tecniche, volte a tutelare la salute della popolazione, che l'azienda avrebbe dovuto rispettare per ottenere le autorizzazioni necessarie a continuare l'attività». Poi Nogarin entra nella partita dello spostamento di Lonzi:

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«Aamps, che detiene circa un terzo delle quote della piattaforma Biscottino, non si è mai opposta al trasferimento della Lonzi in quell'area, tanto è vero che abbiamo sottoscritto insieme il protocollo d'intesa in vigore fino al 2017. Ed è da qui che dobbiamo ripartire, a nostro avviso. Dal recupero di un dialogo costruttivo tra tutti i soggetti in campo, per arrivare a trovare la soluzione migliore, in grado di garantire il diritto alla salute, la difesa dell'ambiente e il diritto al lavoro». «Sono felice - continua Nogarin - che finalmente anche la Regione abbia preso consapevolezza del problema, dopo le sollecitazioni dei cittadini, e abbia deciso di giocare la partita da protagonista. Spero che la riunione fissata con l'assessore Fratoni lunedì mattina alle 9 qui in Comune possa rappresentare una sorta di spartiacque. Poi, come tutti sanno o dovrebbero sapere, è l'azienda che dovrà individuare l'area sulla quale spostarsi, non certo il Comune di Livorno. Fortunatamente, la Toscana è grande».Insomma Biscottino, ma non solo: Nogarin sembra ripassare la palla ai Lonzi nell'individuare un'eventuale nuova sede. Domani intanto dopo l'incontro in municipio, la Fratoni incontrerà nuovamente i residenti di via del Limone. (g.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Movimento 5 STELLE Evento sui rifiuti e bis di Di Maio Il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, tornerà in città a pochi giorni dalle elezioni con il Rally Tour: come si legge sul blog delle Stelle sarà a Livorno il 16 febbraio. Intanto martedì, al cinema Quattro Mori, è in programma la proiezione del film "Sporchi da morire", organizzata dal M5S di Livorno. A seguire dibattito sulla gestione dei rifiuti urbani con Rossano Ercolini, il sindaco Filippo Nogarin, Eleonora Evi (portavoce M5S al parlamento europeo) e Giulio La Rosa (candidato al collegio uninominale di Livorno per il M5S).

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

VOLONTARI AL LAVORO La carica dei cento a caccia di rifiuti CAMPO NELL'ELBA Un centinaio di volontari armati di sacchetti di plastica, guanti e pettorine fluorescenti. E poi le forze dell'ordine (carabinieri forestali, esercito di Valcarene, vigili del fuoco), protezione civile Elba occidentale La Racchetta, Parco, personale del Comune e, naturalmente, gli addetti di Esa (Elbana servizi ambientali). È una squadra molto nutrita quella che ha preso parte alla seconda tappa di "Diecimila mani per l'Elba", l'iniziativa di tutela ambientale organizzata dalla viceprefettura di Portoferraio. Ieri mattina il gruppone di volontari si è riunito a Marina di Campo, per poi dividersi in piccole "cellule" operative che si sono mosse su gran parte del territorio comunale. L'obiettivo era ripulire il più possibile le strade, la vegetazione e le spiagge dell'isola d'Elba dai rifiuti ingombranti e materiali inquinanti. I volontari campesi che si sono messi all'opera fin dalle prime ore della mattina. Il bilancio dell'operazione, in verità, è meno negativo di quello di due settimane fa nel marcianese, dove furono recuperate sette tonnellate di rifiuti ingombranti. Un gruppo di volontari si è dedicato alla spiaggia di Marina di Campo e al fosso della Foce, raccoglienso rifiuti grazie all'utilizzo di una barchetta. Altri cittadini, aiutati dai militari, si sono dedicati alla pulizia della zona dietro alla diga foranea del porto di Marina di Campo, riempiendo decine di sacchi di plastica con immondizia e rifiuti di vario genere. Un altro gruppetto si è portato in località Galenzana. Anche le frazioni sono state oggetto della pulizia collettiva. I volontari sono intervenuti a Cavoli e a Fetovaia (nel promontorio e sulla spiaggia). A Sant'Ilario i volontari si sono attivati sulla strada appena fuori dal centro abitato. I lavori si sono conclusi nella tarda mattinata, poi pranzo per tutti. «È stata una bella giornata - ha commentato il sindaco Davide Montauti, che ha partecipato all'iniziativa assieme alla direttrice del Parco Franca Zanichelli, al viceprefetto Giovanni Daveti e alla presidentessa di Esa Gabriella Solari - è un bel modo per stare assieme e al tempo stesso per tenere pulito il territorio. La replicheremo sicuramente».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Arcidosso: affidato un incarico per un progetto mirato Rifiuti, la differenziata langue ARCIDOSSO Il consiglio comunale di Arcidosso dell'8 febbraio approva i punti propedeutici all'approvazione del bilancio che ci sarà a breve e vara le tariffe. Restano inalterati Irpef (0,5 per mille), l'imposta municipale propria (9,1 per mille) e la Tasi (uno per mille). Aumenta la Tasi del 6% «per un meccanismo - ha spiegato il sindaco Jacopo Marini ai consiglieri - abbastanza farraginoso e per fronteggiare il quale l'Unione dei Comuni

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Amiata grossetana ha nominato anche una consulente, l'ingegnera ambientale Veronica Galli».Il sindaco ha detto chiaro e tondo che «il servizio Sei non ci soddisfa, è oltretutto difficile comprenderne i meccanismi e gli algoritmi. E poi - ha detto - la spesa non corrisponde al servizio». Il sindaco, in ogni caso, ha riconosciuto di aver fatto troppo poco per abbassare i costi: «Non abbiamo aumentato la differenziata, e restano gli abbandoni fuori cassonetto». Per il mancato raggiungimento della quota differenziata, Arcidosso paga un malus di 26.903 euro. Marini ha poi illustrato le mosse fatte per tentare di abbassare i costi: «Abbiamo posto il problema ad Ato - ha chiarito - ma ci è stato risposto che per essere interlocutori autorevoli bisognava produrre un progetto di area. Per questo è stato dato l'incarico a Veronica Galli che dovrà fornire un progetto per aumentare la differenziata che in Amiata è mediamente e creare una tariffa basata sui rifiuti che ciascuno produce. Il piano, una volta approvato da Ato, sarà realizzato da Sei. Confidiamo in una nuova strategia di gestione del servizio».Marini ha anche avvertito che fermo restando l'aumento del 6%, resta lo sgravio del 50% per le attività imprenditoriali, del 100% per le nuove aziende e l'incentivo che abbassa i costi Tari per i volontari di Cittadinanza attiva, i volontari che eseguono alcuni lavori per la collettività. Il sindaco ha anche specificato di avere in animo di stanziare incentivi con benefici sulla Tari per i cittadini che adotteranno un cane del canile di Ribolla dove sono custoditi 13 cani del comune di Arcidosso: «Paghiamo per il canile - ha chiarito il sindaco - circa 20.000 euro all'anno, visto che ogni cane costa tre euro e cinquanta al giorno... Noi impegnando un incentivo per chi adotta, favoriremmo il cane, risparmieremmo e aiuteremmo i cittadini adottanti ad abbassare la tariffa Tari». Le tariffe sono state approvate dalla maggioranza col voto contrario dell'opposizione. Corrado Lazzeroni, rammentando che nel 2014 la minoranza manifestò perplessità stigmatizzando le incongruenze del piano economico di Sei e sottolineando che Su Sei è ancora in corso un'inchiesta, ha annunciato il voto contrario della minoranza specificando: «Si vota no perché si vorrebbe che le tariffe fossero abbassate». E infine Marini, rivolgendosi a Lazzeroni (che è presidente della commissione Geotermia e ambiente) ha proposto: «In commissione ci eravamo riproposti di trattare la questione rifiuti. Chiedo al presidente Lazzeroni di approfondire questa materia». «Siamo disponibili per tutto quel che va a vantaggio dei cittadini e dunque non credo ci sia nulla in contrario», ha risposto. (f.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

A San Vito Bidoncino non raccolto durante il porta a porta LUCCA«Adesso quel bidone resta lì fino a martedì, il giorno del prossimo passaggio, di certo non me lo riporto in casa»: la protesta arriva dal quartiere di San Vito, e più precisamente da via delle Pierone. A sollevarla una residente che, seguendo il calendario dei ritiri porta a porta, aveva regolarmente messo fuori, al solito posto, il bidone dell'umido. Il camion per la raccolta differenziata è passato, ma, segnala la donna, il suo bidone non lo hanno raccolto. Dimenticanza o distrazione che sia si tratta comunque di un disagio per la signora: «Abito al secondo piano, ho problemi a camminare, e mi devo far aiutare dai vicini. Adesso su quel bidone non lo me lo riporto su. E purtroppo non è nemmeno la prima volta che accade. Lo stesso, a volte, succede con la carta. Tra i miei vicini alcuni, che non avevano il bidone, avevano usato delle scatole appoggiandole nel punto di ritiro, e non sono state tolte. E un sacchetto di spazzatura che qualche incivile aveva abbandonato per terra prima di Natale è rimasto lì per settimane. Non voglio parlare male dei dipendenti di Sistema Ambiente, anzi. La maggior parte di loro sono dei gran lavoratori, molto attenti e molto premurosi, ma evidentemente basta qualcuno che, invece, è un po' più superficiale a creare un disservizio».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Ad Altopascio Raddoppia la Tari per le sale slot ALTOPASCIO Un fondo "anti slot" per concedere contributi ai bar ed esercizi pubblici che dismettono le macchinette dai propri locali. La proposta è al vaglio del Comune di Altopascio per incentivare gli esercenti che, in controtendenza, rinunciano all'istallazione di slot machine e delle video lottery. Per questo provvedimento sarà necessaria una variazione di bilancio. La giunta ha adottato un'altra misura che presto sarà attivata: il raddoppio della Tari nei confronti delle sale slot (ad Altopascio ce ne sono due). Conti alla mano la Tari nel 2017 ammontava a circa 1300 euro. Adesso chi continuerà a possedere le macchinette "mangiasoldi" ne pagherà 2600, ovvero il doppio. Insomma, bastone e carota. Questa la ricetta del Comune di Altopascio per scoraggiare la voglia di macchinette, una piaga sociale soprattutto qui, dove a fronte di un reddito pro capite medio basso (se paragonato ad altri comuni della provincia) la spesa pro capite nelle slot

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è la più alta (circa 1.600 euro a testa all'anno). L'obiettivo è sociale, visti i tanti casi di "malati" del gioco, ma anche un deterrente per i ladri che fanno irruzione nei bar in cerca dei soldi delle macchinette. Il Comune fa anche un appello a chi è vittima o conosce direttamente persone con problemi di dipendenza per garantire un'assistenza per uscire dal circolo vizioso. Verso un freno alle slot machine anche Capannori: allo studio un pacchetto di sgravi fiscali e agevolazioni per gli esercenti che faranno una scelta controcorrente, ovvero non installare macchinette "mangia soldi" nei propri locali, o toglierle se già presenti. L'ipotesi più probabile vagliata in municipio è una riduzione sulla tassa dei rifiuti per chi eliminerà gli apparecchi elettronici destinati al gioco. Ma potrebbero essere altre le "voci" sulle quali applicare degli sconti per incentivare gli esercizi commerciali ad aderire all'iniziativa. Del resto si rafforza in tutta la Toscana l'azione di contrasto al gioco d'azzardo, per ridurne gli effetti che talvolta si rivelano devastanti. Tra le novità della legge regionale la campagna di informazione nelle scuole, l'inserimento delle scuole dell'infanzia, degli sportelli bancomat e degli esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati tra i luoghi sensibili o l'introduzione dell'obbligo di formazione per i gestori e per il personale operante nel settore. Nicola Nucci

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Il presidente Ramacciotti interviene sul caso-Camaiore e le scelte di Marco Frey Ersu a Reti Ambiente: così non va CAMAIORE «Reti Ambiente doveva assumersi la responsabilità di rispondere al Comune di Camaiore», è l'opinione di Alberto Ramacciotti, presidente di Ersu, relativamente alla vicenda che vede la stessa amministrazione impegnata da mesi nella ricerca di un gestore alternativo a Sea Ambiente (e Sea Risorse). «L'errore - continua Ramacciotti - è stato di Ato e Reti Ambiente che non hanno fornito risposta al Comune di Camaiore». La stessa Reti Ambiente che dovrebbe diventare il gestore unico del servizio rifiuti per l'intera costa toscana e che al momento è solo una scatola vuota , pur capitalizzando una cifra intorno ai venti milioni con un capitale iniziale di 120.000 euro. «Era sconveniente nel senso che non era deontologicamente corretto che si rispondesse alla ricerca avviata da Camaiore», continua Ramacciotti: «È stato fatto un ragionamento per cui non ci si poteva fare la guerra gli uni con gli altri. Su questo piano non mi ci trovavano e non mi ci trovo. E l'ho fatto mettere a verbale - che poi ad un certo punto non c'era più chi faceva i verbali, o meglio li facevano a stralci, così... Io c'ho messo la faccia nei confronti anche della mia azienda, perché molti si sono domandati perché non presentavo l'offerta».Sembra quasi che su Sea "non si possa", come in una vecchia pubblicità di un Carosello: «Dico che ci siete andati vicini. Ma io voglio basarmi sui fatti: questa vicenda è stata gestita in maniera orrenda. È stata gestita in maniera tale da non considerare il legittimo diritto di un'amministrazione comunale a mettere in discussione qualcosa». Fino al punto che «è stato detto come fosse opportuno che non si presentasse nessuna domanda. Io dissi: chiediamo un parere dell'Ato, facciamo un'ipotesi intermedia. Perché così si tarpano le ali alle aziende di Reti Ambiente». E, a questo punto - questo il rischio concreto che intravede Ramaccioti - «può venire qualcuna da fuori e a quel punto Reti Ambiente ha fallito completamente il suo obiettivo e ha danneggiato le azienda socie. È il suicidio di Reti Ambiente, non lo sviluppo». La considerazione del presidente di Ersu è amara e la dice lunga sullo stato di Reti Ambiente, oggi che il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto chiede le dimissioni dell'amministratore unico della società, Marco Frey: «Oggi come oggi se i pentimenti fossero camice ci sarebbero dei negozi pieni a Reti Ambiente. Per me rimane il concetto di fondo: è una scelta sbagliata, non la condividevo, non la condivido». Donatella Francesconi

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

«Lasciano tutto lì perché un'inquilina non fa la differenziata» Quanta spazzatura in via Fermi MASSA «Guardi qui quanta spazzatura. Non ne possiamo più». La segnalazione arriva da una cittadina che abita in via Fermi. «Da diversi giorni - racconta - non viene effettuata la raccolta della differenziata. Abbiamo chiesto informazioni, e ci è stato risposto che non la fanno perché una inquilina di un'altra scala non fa la differenziata, porta il sacchetto classico della spazzatura, e allora la differenziata non viene effettuata. Così - si lamenta la signora - ecco il risultato; nel nostro cortile interno si accumula la spazzatura. Vi sembra giusto? Perché non si individua e si multa chi non fa la differenziata?».

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Martina Nardi a Cava Gioia illustra la sua proposta di legge «Dagli scarti nasca l'arredo urbano» CARRARA Martina Nardi e Andrea Marcucci, candidati alla Camera e al Senato per il Partito Democratico, hanno fatto visita a cava Gioia, al confine tra i Comuni di Massa e Carrara, per un incontro con la cooperativa dei cavatori. Una salita lungo i tornanti delle cave, parlando con Anselmo Ricci, della storia di questo sito produttivo, dei suoi lavoratori, delle prospettive e delle paure per il futuro, ma anche delle innovazioni apportate e degli investimenti in essere. «Ho presentato una personale proposta di legge- dichiara Martina Nardi- che riguarda l'incentivazione sia dei Comuni, che dei privati cittadini, all'acquisto di manufatti per l'arredo urbano fatti con i materiali di scarto della lavorazione lapidea. Se passerà la mia proposta di legge, sottotitolata "Il diritto alla Bellezza", il Governo riuscirà ad evitare che dello scarto del marmo non si sappia cose farne». Dopo la foto di rito davanti al David di Kobra, il pranzo alla mensa dei cavatori, con i piatti della tradizione e soprattutto tanto lardo.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Sversamento nel torrente, accorrono Arpat e carabinieri forestali Vernici e solventi nella Brana PISTOIA Nel primo pomeriggio di venerdì, grazie all'allarme dato da un passante, i tecnici del dipartimento Arpat di Pistoia sono intervenuti, assieme ai carabinieri forestali, per un refluo di colore biancastro e dall'odore pungente che scendeva nella Brana da una fogna all'altezza dell'inizio di via Fermi. Risalendo la fognatura assieme ai tecnici di Publiacqua e del Comune, sono riusciti ad individuare il luogo di inizio dello sversamento, in via Volta. E lì è stato verificato che si trattava di residui di verniciatura. Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare i responsabili.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa scuola Sarà recuperato il cibo avanzato alla mensa VICOPISANO In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, per la prima volta, i "Diari di famiglia dello spreco", nell'ambito della campagna SprecoZero di Last Minute Market, diffondono i dati dello spreco alimentari in Italia: 100 grammi di cibo al giorno, a testa, vengono gettati via, quasi 37 chili di alimenti all'anno. Ma ci sono anche buone notizie. Il nostro Paese è quarto al mondo per l'impegno nella lotta allo spreco alimentare e, dai dati diffusi dalla Coldiretti, nell'ultimo anno quasi 3 italiani su 4 (il 71%) hanno diminuito o azzerato la trasformazione di cibo avanzato in rifiuti. «A livello locale l'impegno dell'amministrazione - spiega il vicesindaco con delega alla scuola, Matteo Ferrucci - si sta concentrando soprattutto sulle nostre scuole, da quelle dell'infanzia alla secondaria di primo grado. Prima di tutto ci adopereremo affinché il cibo preparato a mensa sia ancora più gradito ai ragazzi, oltreché equilibrato dal punto di vista nutrizionale. Inoltre rafforzeremo, contestualmente, il rapporto con le associazioni di volontariato, alle quali donare parte del cibo non consumato. A breve sarà distribuita una lettera a ogni alunno e a ogni alunna in cui spiegheremo il progetto che porteremo avanti per aumentare la consapevolezza e limitare lo spreco alimentare. Sarà distribuita loro una sacca grazie a cui potranno recuperare eventuale cibo avanzato e che è possibile recuperare: pane, frutta, ciò che non è stato aperto e si può conservare ecc. Sprecare sempre meno vuol dire essenzialmente aiutare gli altri, creare più uguaglianza nella distribuzione del cibo nella nostra comunità e nel mondo e migliorare la sostenibilità ambientale. Un progetto piccolo, ma importante sia nella sostanza che nel messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri ragazzi». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno anche l'eternit sotto il ponte Spunta la recinzione in via della Padula ma la discarica resta LIVORNO Davanti al sottopasso di via della Padula trasformato in una maxi discarica abusiva, è comparsa una recinzione, con un cartello che vieta l'accesso all'area. Un nastro bianco e rosso isola gli oltre cinquanta metri lineari di rifiuti, che il Comune non ha ancora provveduto a togliere. Dal momento della denuncia del Tirreno sono passati 111 giorni, quasi 4 mesi, ma la discarica è ancora lì. C'è di tutto in quel mare di immondizia, a pochi metri da un gruppo di villette e dal cinema The Space. Ma soprattutto c'è l'eternit, tettoie abbandonate, alcune spezzate e sgretolate, buttate lì da qualche ditta edile senza scrupolo, incurante del pericolo creato all'ambiente e ai residenti della zona. Il costo stimato per la rimozione e lo smaltimento è di 130mila euro. Chi ripulirà l'area però ancora non è chiaro. E il nostro contatore va avanti.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

«Il porta a porta non funziona per colpa dell'inciviltà» Ecco una foto che ci ha inviato martedì su Facebook la nostra lettrice Ilaria Iaia. L'immagine si è in zona di Coteto. «La raccolta porta a porta - scrive - non funziona. Al di là dell'inciviltà, i contenitori sono brutti, con un minimo di vento si scoperchiano e tutto va in terra. Un passaggio una volta alla settimana è insufficiente, in zone come la Leccia dove ci sono centinaia di appartamenti. Poi non si capisce perché per il multi materiale non siano previsti contenitori e si debbano lasciare decine di sacchi a terra».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

E il 16 arriva Di Maio M5s, film e dibattito sulla gestione dei rifiuti Luigi Di Maio, candidato premier del M5s sarà il 16 febbraio a Livorno, si legge sul blog delle Stelle. Domani al cinema 4 Mori alle ore 20,30 è in agenda - ingresso gratis - la proiezione del film "Sporchi da morire". La organizza il M5s, segue un dibattito sulla gestione dei rifiuti urbani: intervengono il leader Rifiuti Zero Rossano Ercolini, il sindaco Filippo Nogarin, Eleonora Evi (portavoce M5s all'Europarlamento e Giulio La Rosa (candidato M5s). (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno inchiesta rifiuti/1 Riaprire la Lonzi per pagare i lavoratori Raccogliendo il vostro invito a lasciare aperta la comunicazione vi scrivo per descrivere la situazione dell'azienda Lonzi e di noi lavoratori che è rimasta sostanzialmente immutata dal 14 dicembre, giorno in cui c'è stata la ben nota azione della magistratura . A tutt'oggi siamo sotto sequestro senza che nessuno abbia analizzato o preso una decisione riguardo il materiale e le baie sequestrate. Nonostante ci sia un formale dissequestro parziale delle attività nessuno ci ha consentito di riprendere le stesse non interessate dall'indagine. In ditta ci sono tutti i giorni una decina di persone che lavorano senza essere pagate occupandosi di varie attività essenziali per la sopravvivenza dell'azienda e che vanno dal controllo dei percolati ai servizi esterni all'amministrazione. Ricordando che da novembre che nessuno di noi ha più visto un euro mi domando per quanto tempo si può pensare di fare appello al senso di responsabilità dei lavoratori e scaricare su di loro tali responsabilità. A tutti quelli che auspicano una chiusura definitiva delle attività vorrei porre alcune domande, la principale delle quali è: chi si farà carico del problema Lonzi se la ditta fallisce (controllo messa in sicurezza ed eventuale bonifica) e a chi si riempie la bocca con promesse di delocalizzazione (siamo purtroppo in campagna elettorale) vorrei domandare chi delocalizza e soprattutto con quali soldi. Forse non è chiaro abbastanza che se noi chiudiamo il problema rimane in carico alla città e mi stupisce che l'amministrazione cittadina che corre un tale rischio non faccia sentire la sua voce forte e chiara. La riapertura parziale delle attività consentirebbe di potere almeno pagare i dipendenti e tenere in sicurezza il sito oltre che tenere in vita l'azienda. Mi domando ma credo che sia un esercizio retorico perché ancora non si fanno le analisi sui materiali oggetto

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno inchiesta rifiuti/2 Chiudere per sempre Lonzi e Ra.Ri. In questi giorni stiamo assistendo a una riapertura selettiva (per alcuni tipi di rifiuti, carta, cartoni) delle ditte inquisite con pesanti imputazioni Lonzi e RARI: fermo restando il decorso, speriamo veloce, dell'inchiesta e del processo, chiediamo che la politica (ad esempio la Regione) non interferisca, con forzature nel nome di una ipocrita "difesa dei lavoratori", che andavano difesi a suo tempo dal malaffare delle dirigenze delle ditte: ad esempio da controlli ben più stringenti di Arpat, Asl, Ispettorato del lavoro dalle nocività a cui venivano - coscienti o no - esposti come "prima linea" dalle nocività di operazioni di trattamento, vero o presunto, di rifiuti pericolosi, riversando sulla popolazione come "seconda linea" queste stesse nocività, compresi gli incendi, troppo frequenti e continuati, per poterli considerare incidenti casuali, o i percolamenti all'esterno dei recinti delle ditte. Nessuno per anni, ad esempio, aveva visto il grosso tubo che (solo ora? ) percola sostanze tossiche nel Rio Cignolo, quando nella zona lo conoscevano tutti? Dall'ordinanza di arresto e sequestro del primo dicembre scorso che ha dato il via agli arresti del 14, emerge una lunga e consolidata pratica di gestione illegale dei rifiuti pericolosi e non, che non poteva avvenire senza una sorta di protezione/omertà di consistenti pezzi dell'amministrazione pubblica, che si serviva di Lonzi e RARI per il "lavoro sporco" e la gestione di spezzoni più imbarazzanti (come le ceneri dell'inceneritore, si veda l'Appalto per 3. 3 milioni di euro del 5. 10. 16 di AAMPS a RARI) del ciclo dei rifiuti, o d'altra parte riservava loro un guadagno illegittimo (come la vendita di carta e cartone, o altri materiali recuperati con la raccolta differenziata) che spettava ad Aamps e REA, interamente pubbliche. Era il prezzo da pagare a queste ditte come "procuratrici" di enormi flussi di rifiuti che garantivano guadagni milionari a AAMPS e REA, pur esponendole a contraccolpi anche giudiziari? L'ordinanza scrive di "ingenti flussi", di rifiuti quantificati in almeno 200. 000 tonnellate per il solo 2015, corrispondenti ad almeno 30 milioni di euro su cui hanno mangiato tutti. Insomma Lonzi e RARI erano da decenni parte integrante del sistema complessivo di gestione dei rifiuti nel livornese, appendici esterne di Aamps e REA: devono essere sciolte di autorità, per cominciare a far luce sulle aziende "madri", che devono essere poste sotto il controllo popolare, tramite l'ingresso nei Consigli di amministrazione di rappresentanti dei comitati dei cittadini, altro che la ricerca di partner privati, come farfuglia la REA, dopo la tragica esperienza di Enerambiente, la società ora liquidata. I lavoratori di Lonzi e RARI devono essere assunti da REA ed Aamps ed adibiti a nuovi servizi, come l'estensione della raccolta porta a porta, dopo la bonifica dei siti inquinati delle vecchie aziende sequestrate. Si coglierà l'occasione di questo ennesimo terremoto per cambiare strada, o tutto o quasi tornerà come prima, non appena si spengeranno i riflettori mediatici e giudiziari? È ovvio che per "cambiare strada". Medicina Democratica intende anche respingere definitivamente il progetto di ampliamento di Scapigliato e chiudere l'inceneritore di Livorno, avviando finalmente una politica dei rifiuti-zero nel livornese. Maurizio Marchi Medicina Democratica

Il Tirreno, Cronaca di Livorno inchiesta rifiuti/3 Impossibile assumere in Aamps i lavoratori La superficialità con cui il comitato rifiuti zero affronta le questioni è disarmante. Infatti leggo sul Tirreno del 5 febbraio una lettera nella quale si indica una soluzione lavorativa per i dipendenti di Lonzi e Rari, a cui naturalmente va la mia personale solidarietà, con la speranza che possano tutti ritornare al proprio lavoro in sicurezza, sia per loro, che per i cittadini. Ma la soluzione prospettata dal comitato rifiuti zero è assurda, in primo luogo perché in Aamps esisto ben due concorsi aperti, con relative graduatorie, uno per operatore semplice e l'altro per operatore abilitato alla guida, che scadranno nel 2020, che hanno creato molte speranze in città, a cui in larga misura non si è data ancora una risposata definitiva. Ma, come affermano questi signori, seguendo il piano industriale dell'azienda dei rifiuti, sarebbe in programma la realizzazione di alcune piattaforme per le stoccaggio e la lavorazione dei prodotti primi secondi, derivanti dalla raccolta differenziata. Ammesso e non concesso che tale realizzazione possa farsi nel breve, ad oggi sottolineo, che da parte del Comune, proprietario unico di Aamps, non è stata avviata nessuna formula di finanziamento. In ogni caso sarebbero i lavoratori attualmente impiegati nel termovalorizzatore, ad avere la priorità, perché di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” due una, o si tiene acceso l'impianto, che voi a gran voce chiedete di spegnere, o sarebbe necessaria una soluzione per dare una prospettiva di lavoro a quei 40 e passa lavoratori impiegati nella struttura industriale. Per cui voi del comitato rifiuti zero, non auspicate soluzioni, ma bensì tragedie. Elio Carmignani

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano

Vuoto a rendere al via il piano per ridurre i rifiuti dei bar ROSIGNANO Attivato nei giorni scorsi il sistema del "Vuoto a rendere", uno strumento sperimentale e volontario per la resa di bottiglie di birra e acqua minerale di vetro, che potranno essere impiegate più volte senza diventare rifiuto. L'iniziativa, promossa da Anci sulla base della sperimentazione avviata dal Ministero dell'ambiente, ha avuto l'adesione della giunta comunale di Rosignano. L'obiettivo è istituire un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi per uso alimentare, per prevenire la produzione di rifiuti e riutilizzare gli imballaggi usati. A partire da questo mese e per 12 mesi possono aderire su base volontaria al sistema sperimentale "Vuoto a rendere" sia gli esercenti, che per svolgere l'attività professionale somministrano al pubblico birra o acqua minerale nel punto di consumo, sia i diversi operatori di settore quali i produttori di imballaggi riutilizzabili, i produttori e i distributori di birra o acqua minerale. L'impegno richiesto consiste nel versare una microcauzione al momento dell'acquisto all'ingrosso delle bevande in bottiglia - il valore per ogni singola tipologia è compreso tra 0,05 e 0,3 euro, sulla base di parametri riferiti al volume - che verrà restituita dal grossista al momento della resa dei vuoti da parte del rivenditore. Agli operatori (bar, ristoranti, alberghi ed altri locali di consumo) che aderiscono all'iniziativa viene consegnato un attestato di merito e concesso l'utilizzo del logo ministeriale, che permette ai consumatori di riconoscere gli esercenti sensibili alla prevenzione dei rifiuti, e scegliere di acquistare presso i loro punti vendita.Tutti i criteri sono dettagliati su www.minambiente.it/pagina/vuoto-rendere. Un'apposita sezione è stata allestita anche sul sito www.comune.rosignano.livorno.it.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Sfuggite al recupero o di nuovo abbandonate Qualcuno le fa sparire così. «Ma è vietatissimo» Tartarughe gettate morte nel cassonetto di Giovanna Mezzana GROSSETO «Mamma, guarda, c'è una tartaruga!». È domenica, siamo al Parco Giotto e una bambina attira così l'attenzione della madre. Peccato, però - lo scopriremo dopo - che la tartaruga è morta. «Succede - ci dice un nonno - non è la prima volta. E quando se ne trova una, la si butta nel cassonetto». E così scopriamo che: le tartarughe continuano a morire nella vasca del parco Giotto e che chi le trova le fa volare nei bidoni della spazzatura per evitare che i bambini tocchino un animale in putrefazione. «È assolutamente vietato - mette in guardia l'assessora all'ambiente Simona Petrucci - È uno smaltimento illegale». Senza germani. Il Parco Giotto, e soprattutto l'area del "laghetto", oggi è assai diverso rispetto a com'era, per esempio, un anno fa. Non ci sono più i germani a spiumettarsi o a fare la siesta al sole. Non ci sono più le maxi carpe né i pesci rossi. E sono sparite anche le tartarughe d'acqua; qui c'erano non quelle autoctone bensì la specie originaria del sud degli Stati Uniti e del Messico settentrionale: le testuggini chiamate dalle orecchie (o dalle gance) rosse, per "i baffetti" porpora che hanno a lato della testa; voracissime, spazzano via tutto ciò che trovano - pesciolini, gamberetti, c'è chi dice persino i pulcini di papera - e si riproducono a ritmi sorprendenti. I germani e gli animali acquatici sono stati trasferiti ad inizio estate da un team di associazioni su richiesta dell'amministrazione comunale e «grazie ad una collaborazione tra Regione Toscana, Regione Umbria e Corpo forestale - aveva spiegato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna in un video postato su FaceBook il 21 giugno 2017 - per essere collocati in habitat più consoni alle loro esigenze», visto che quello non è un lago ma una vasca con acqua poco ossigenata. Dei germani - decimati da una carabina calibro 22 imbracciata da un ignoto sparatore nella primavera 2016 - per esempio, si è presa cura l'associazione grossetana "Progetto Migratoria". La tartaruga. Torniamo a ieri. Ci pare che la testuggine indicata dalla bambina nell'acqua della vasca non dia cenno di vita. Qualcuno si decide e, con estrema delicatezza, immergendo la mano nello stagno la tira su, la poggia sull'erba, le fa il bagno con l'acqua minerale di una bottiglietta. Lei non si muove. È morta la tartaruga. O è sfuggita al trasferimento di giugno o qualcuno se n'è liberato buttandola lì successivamente. È sempre andata così: queste bestiole vengono di solito acquistate nelle fiere quando sono mignon, poi crescono, sono voraci, sporcano e diventano un fastidio: che si fa dunque con la tartaruga ingombrante? La si butta nel laghetto del Parco Giotto, che «è un laghetto solo decorativo - ricorda l'assessora Petrucci - e l'acqua non è ossigenata. E

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” qualora i cittadini trovassero una tartaruga morta - aggiunge - ricordo che è vietatissimo gettarla nel cassonetto. È necessario contattare l'ufficio Ambiente del Comune che incaricherà la ditta preposta al recupero della carcassa, visto che sono necessari degli accorgimenti». Così è stato fatto per la tartaruga trovata ieri.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Isola del Giglio, il sindaco ribadisce la sua linea: nessun dettaglio sull'accordo con Costa né sui versamenti delle tranche Ortelli: «Sono tenuto alla riservatezza» di Elisabetta Giorgi ISOLA DEL GIGLIO Sergio Ortelli ribadisce la sua linea. A distanza di un mese dall'accordo "top secret" con Costa crociere, il sindaco dell'isola del Giglio insiste nel non rivelare la cifra che entrerà nelle casse pubbliche per il disastro della Concordia. Sindaco, perché? «Intanto è evidente che sono atti "pubblici" in quanto approvati dal consiglio comunale, e i consiglieri comunali li conoscono a menadito. Il fatto per cui c'è riservatezza e che ho condiviso è perché non voglio che si faccia speculazione». Speculazione su cosa? «Quella speculazione per cui a volte nei fatti italiani si prendono le cose come un gioco. Non è un gioco quando si va a contrattare per chiudere una vicenda simile: è una cosa molto seria». Chi può speculare e su cosa? Forse perché la cifra è bassa? «Speculazione legata al fatto che questa storia ha un percorso e c'è uno studio che parlava di importi maggiori». Chi vi ha assistito in questo dal punto di vista legale? «Non ci sono più avvocati, io li ho interrotti nel 2016». Nel 2016 revocaste infatti l'incarico allo studio Pavia Ansaldo: poi non avete incaricato più nessuno? «Nessuno». Le trattative su questo accordo le ha fatte da solo? «Sì, da solo, con lo stretto supporto degli amministratori, dei consiglieri comunali: è evidente che nei passaggi che ho fatto sono tutti consapevoli del percorso seguito». A breve dovrebbe essere approvato il bilancio preventivo: lì la cifra dovrà pur confluire. «Io sono un amministratore pubblico e parlo solo attraverso gli atti: rappresento un'amministrazione pubblica che, quando parla, lo fa solo attraverso atti e documenti ufficiali. Gli atti sono pubblicati sul sito. E gli importi verranno posti a bilancio quando il bilancio verrà approvato, quindi saranno visibili perché pubblici». Quando verrà approvato il bilancio? «Tra fine febbraio e fine marzo. Poi ci saranno le pubblicazioni». Quindi a fine febbraio inizio marzo l'importo sarà visibile. «Credo che sì, tra un paio di mesi sia visibile.» Cosa cambia dunque se lo dice ora? Perché aspettare? «Ho sottoscritto un accordo che condivide la riservatezza. Il motivo per cui è riservato è legato al "nostro" punto di vista (quello della controparte non mi interessa), che poi è quello della popolazione. Io non volevo che ci si speculasse sopra, tanto lo so benissimo come va a finire. Chi non ha a che fare con un'amministrazione pubblica non si può rendere conto. Io devo rendere conto solo ai cittadini. Quindi io questa cosa l'ho fatta per rispetto a loro e soprattutto nel loro interesse». Non rivelare ai cittadini quanti soldi pubblici entrano in cassa "per loro" è nel loro interesse? «Guardi, si poteva fare una vertenza civile. Le amministrazioni la fanno, la fanno i ministeri, coi risultati che purtroppo non sono alla portata delle attese. Ho pensato che trascinare una comunità in una vertenza lunghissima e soprattutto costosissima... Insomma, sinceramente non me la sentivo e d'accordo con gli amministratori ho imboccato questa via». La via dell'accordo. Noi parlavamo però della non rivelazione degli atti ai cittadini: anche questo è nell'interesse dei cittadini? I cittadini chiedono trasparenza. «La trasparenza vien fuori dalla procedura, e la procedura è trasparente. Basta attendere un pochettino». La procedura è trasparente, dice? Mancano gli allegati all'albo, e il consiglio è stato secretato. «I cittadini chiedono di chiudere una vicenda che per loro è stata molto dolorosa, cercando di non portarli per altri 10-15 anni in qualcosa che loro vogliono chiudere prima». Ma perché Costa chiede questa segretezza? C'è un atto formale con cui glielo chiede? E su quale base?

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«No, gli accordi si fanno parlando con le persone in modo civile, poi si arriva a condividere determinati principi che si mettono per iscritto». Quando Costa le ha chiesto questa cosa lei l'ha ritenuta una cosa anomala o l'ha avallata subito senza batter ciglio? «Non me l'ha chiesto nessuno sinceramente: credo sia nella logica delle cose. Tutti gli accordi che fanno le amministrazioni pubbliche e i privati sono avallati da una certa riservatezza, per evitare speculazione». Non gliel'ha chiesto Costa? «Non l'ha chiesta nessuno. Lo abbiamo condiviso. Vede, l'interesse che c'è ancora su questa cosa la dice lunga. Ed è uno dei motivi per cui c'è la riservatezza». C'è interesse perché è faccenda pubblica... Lei dice che non l'ha chiesto nessuno, eppure leggiamo nel verbale di delibera del consiglio secretato che «Costa crociere ne ha richiesto la riservatezza e la non divulgabilità ai fini della decadenza degli accordi transattivi..». C'è scritto che Costa l'ha chiesto. «Va bene, cosa cambia: io ho ritenuto non fondante dell'accordo un fatto del genere». La firma tra voi c'è già stata? «Sì». La prima tranche versata? «Su questo non rispondo». Anche questo fa parte della riservatezza? «Ci sono atti pubblicati, vanno letti gli atti e vede cosa c'è scritto». Negli atti allegati non c'è nulla del genere, di questo si parla. Ci dica almeno se è stata versata la tranche. «Sono tenuto alla riservatezza e non posso dir nulla. L'atto pubblico può parlare. Io sono obbligato alla riservatezza. Quando ci saranno gli atti pubblici, questi potranno parlare». Un'amministrazione è obbligata alla trasparenza. «No, non è vero» Ci spieghi meglio. «Ci sono leggi che mi consentono di fare atti riservati, perché nello specifico interesse della comunità. Qualora non fosse così potrei comprometterei l'interesse della comunità. Poi è un atto approvato all'unanimità da maggioranza e minoranza, che è la massima espressione di democrazia e trasparenza. Si legga la legge 241, evocata nella delibera; troverà tutti gli elementi per fare un accordo riservato. Quel che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto ai termini di legge, supportati da un segretario comunale». Il vostro regolamento comunale, all'articolo 17 comma 5, contempla che la seduta sia segreta solo quando tratta la privacy delle persone. «Non è così, c'è una legge nazionale. E le leggi nazionali sono sovraordinate ai regolamenti comunali» C'è chi pensa che il consiglio violi il regolamento. «Guarda, chi lo pensa se ne vada a fare un altro mestiere. Chi dice che ha fatto ricorso o vuol farlo, lo faccia e ci dimostri che ha ragione. Io sono sindaco, poi ci sono i segretari comunali che sono i legali dell'amministrazione, poi gli avvocati. Io mi attengo anche a pareri legali. Chi vuole strumentalizzare si vada a studiare le cose e venga a gestire le cose al posto mio: poi però deve fare meglio di me, perché se fa peggio le cose non tornano».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Provincia e Regione però non hanno mai deciso di sospendere o chiudere gli impianti L'Agenzia per l'ambiente si difende: «Noi abbiamo sempre segnalato le violazioni» In 20 ispezioni dell'Arpat Lonzi sempre fuori regola di Giulio Corsi LIVORNO Dal 2012 al 2017 Arpat ha effettuato 20 ispezioni negli impianti di Lonzi e Rari. In tutte e venti le occasioni sono state riscontrate irregolarità, spesso gravi. Sui piazzali di via del Limone, in particolare, è sempre stato registrato il mancato rispetto delle prescrizioni autorizzative e in alcuni casi è stata scoperta la gestione di rifiuti speciali pericolosi non permessi, oltre alla compilazione errata dei registri di carico e scarico. Nei capannoni di via dei Fabbri invece i tecnici dell'Agenzia regionale per l'ambiente hanno rilevato per cinque volte (su 9 controlli) il superamento dei limiti delle emissioni in atmosfera e nelle altre occasioni trasporti di rifiuti non autorizzati o invio alle discariche di rifiuti che in quelle discariche non erano ammessi. Ci si chiederà: perché davanti a questo quadro di palese violazione delle regole nessuno (fino all'ordinanza del tribunale di Firenze su richiesta del procuratore Squillace Greco) ha mai disposto il blocco delle attività delle due aziende di proprietà di Emiliano Lonzi? La risposta sta forse nel capitolo dedicato ai rifiuti della relazione annuale sull'amministrazione della giustizia firmata dallo stesso Squillace Greco, che parla di «controlli troppo spesso inadeguati e compiacenti» e di «una legislazione confusa e farraginosa».Due giorni dopo la pubblicazione di quel documento da parte del procuratore capo di Livorno, l'Arpat ha finalmente deciso di rendere note le sue attività di controllo in casa Lonzi. Elencando tutti i sopralluoghi effettuati, le irregolarità riscontrate ma anche evidenziando che «una volta terminata l'ispezione, i risultati e le eventuali proposte di sanzioni» sono state «inviate all'Autorità competente», con l'elenco di «tutte le non conformità rilevate». Chi è l'autorità competente? Fino a due anni fa era la Provincia, dal 2016 è diventata la Regione. Ma non solo: Arpat spiega nella stessa nota di aver sempre proceduto «ad effettuare la contemporanea segnalazione all'Autorità Giudiziaria».Insomma: se anche non ci sono riferimenti di alcun tipo all'intervento del procuratore capo di Livorno, la presa di posizione di Arpat sembra una vera e propria memoria difensiva, che passa la patata bollente a Provincia e Regione. Le quali - evidenzia la stessa Arpat - avevano «in base alla gravità delle difformità, il potere di diffida e assegnazione del termine per il ripristino delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale, di diffida e contestuale sospensione dell'attività», fino alla «revoca dell'autorizzazione e chiusura dell'impianto».In sostanza fino al 2016 l'eventuale stop alla Lonzi e alla Rari sarebbe stato competenza della Provincia e dal 2016 della Regione Toscana. Perché da palazzo Granducale (e poi da Firenze) non si sia mai deciso di usare il pugno di ferro davanti alle continue irregolarità emerse dentro Lonzi e Rari non è chiaro. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Incontro tra regione e comune Per il trasferimento oltre al Biscottino c'è l'ipotesi ex Trw LIVORNO Spostare la Lonzi e la Rari dalle attuali sedi di via del Limone e via dei Fabbri. Regione Toscana e Comune di Livorno sono d'accordo. Dopo esserselo scritto via lettera, ieri mattina l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni e il sindaco Filippo Nogarin se lo sono detti faccia a faccia in municipio in un incontro a cui hanno partecipato anche quattro rappresentanti dei residenti delle zone in cui le aziende sono insediate. La volontà politica c'è, insomma. E non è poco. La strada però è ancora tutta da percorrere. In primis perché ancora non c'è un luogo alternativo in cui spostare Lonzi e Rari. E poi, come hanno evidenziato i cittadini, ancora non è chiaro chi sosterrà le spese. Il primo nodo tuttavia è il luogo: sul tavolo ancora una volta è tornata la storica ipotesi del Biscottino. Ma, come avevamo sottolineato anche nei giorni scorsi, il mancato coinvolgimento del sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci è il primo elemento che pone dei dubbi. La Fratoni si è presa l'impegno di sondare Bacci sulla disponibilità ad accogliere la Lonzi. Il sindaco colligiano tuttavia si è sempre espresso in maniera molto chiara sull'argomento con una posizione di questo tipo: «per quel sito vogliamo una vocazione diversa dal passato: sempre legata al ciclo dei rifiuti, ma guardando alle opportunità, non alle criticità». In sostanza: sì al riciclo ma no al trattamento di rifiuti speciali o pericolosi. Se con Collesalvetti non sarà trovato un accordo, un'altra ipotesi è tornata in ballo ieri: quella di via Enriques, nell'area ex Trw. Quanto fattibile è tutto da vedere.«Ci siamo presi l'impegno di mettere in piedi potenziali accordi quadro volti alla delocalizzazione che potrà avvenire solo in aree industriali», ha spiegato

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Nogarin.Successivamente una decina di residenti di via del Limone e via dei Fabbri ha incontrato l'assessore Fratoni e il consigliere regionale Francesco Gazzetti negli uffici del genio civile chiedendo che un ente terzo giudichi se le attività di Lonzi e Rari possano essere compatibili con le attuali sedi. (g.c.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina – Rosignano la segnalazione Troppi rifiuti nell'alveo del fosso Località Pianetti, all'altezza del ponte sul fosso Carestia a Donoratico tra foglie e rami a galleggiare nell'alveo del fossato c'è una gran quantità di plastica e scatole di polistirolo. Da quelle in uso nei vivai a quelle in cui vengono commercializzate le esche per la pesca. A segnalare la situazione di quel tratto di natura è Rudy Princi. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Dopo la scoperta dei carri siluro, Legambiente rilancia sui rischi per la salute «Ex Lucchini piena d'amianto» di Cristiano Lozito PIOMBINO Di quei carri siluro interrati, scoperti nei giorni scorsi nell'area ex Lucchini dai carabinieri del Noe, in città si parlava da anni. Lo raccontavano operai delle acciaierie, lo scriveva il Tirreno nel 2001 citando la denuncia alla Procura da parte dell'allora segretario della Fiom, Lorenzo Centenari, un paio d'anni prima di raccontare un esposto ambientalista rispetto ad alcuni bidoni di natura sospetta finiti sotto terra. La magistratura aprì in entrambi i casi un'inchiesta, finita evidentemente con un'archiviazione, visto che non se ne seppe più nulla. Gli operai raccontavano dei carri siluro (bestioni da 200 tonnellate di ghisa, raffreddata e inutilizzabile) interrati perché tagliarli costava troppo. Dicevano che la ghisa, quando finiva in quelle buche appositamente scavate, faceva tremare il terreno come durante un terremoto, e anche che pur sapendo si trattasse di una cosa illegale, l'operazione avveniva senza precauzioni. I lavoratori parlavano anche dell'amianto, come di una presenza estesa a tutte le acciaierie e a lungo vissuta senza particolari timori, almeno fino a metà degli anni Novanta, da quando l'esposizione a quel materiale, per la sua conclamata pericolosità, consentì di andare in pensione a migliaia di lavoratori. Insomma, la grave situazione dello stabilimento siderurgico non è certo una sorpresa, dopo decenni di sottovalutazione generale del problema, quando la fabbrica dava lavoro a una città intera, e più in generale a un territorio. Così ora, nel pieno di un'indagine dei carabinieri sui carri siluro e le discariche abusive, la vera questione non è solo di chiarire se - in particolare per l'amianto - c'è un problema di salute pubblica, ma anche di capire se ci sono capacità e volontà di un intervento di risanamento che non metta in discussione - come temono i sindacati - l'esistenza stessa della fabbrica. Legambiente a ottobre dell'anno scorso aveva segnalato in particolare la situazione della cokeria 27 forni, «puntellata per evitare che si inclinasse ancor più pericolosamente. Lì c'è il timore che questi impianti che contengono amianto possano rompersi, fessurarsi, addirittura crollare». E oggi Adriano Bruschi, presidente dell'associazione ambientalista, ripropone il tema: «La ex Lucchini è piena di amianto - dice Bruschi - ma anche di altri materiali pericolosi, come le polveri per abbattimento fumi, o il catrame della cokeria vicino al Corniaccia. Presumibilmente quantità enormi di materiali, perché in decenni non è mai stato dichiarato come avvenisse lo smaltimento. Ecco, il sindaco deve rispondere a una domanda: c'è un rischio per la sicurezza pubblica? Se è così come intende attivarsi?».«Se ci sono criticità - risponde Massimo Giuliani - noi siamo quelli che vogliamo risolverle, e certo non nasconderemo la testa sotto la sabbia. Se le criticità verranno certificate io sono pronto a intervenire».L'assessore all'Ambiente, Marco Chiarei, spiega che «attività di controllo sono state avviate nello stabilimento, di concerto con la Regione, sotto tutti i profili, sia quelli legati alla sicurezza dei luoghi di lavoro, che quelli della salute pubblica. Se siamo preoccupati? Certo, è per quello che ci siamo mossi da tempo. Riguardo alle bonifiche, con i 50 milioni del ministero dell'Ambiente si interverrà anche sui 35 ettari di discarica abusiva. Ma io confido - conclude l'assessore - che se si arriverà al commissariamento di Aferpi si potrà affrontare concretamente il problema delle dismissioni e del risanamento complessivo dell'area dello stabilimento». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

I Cinque stelle intervengono sulla possibilità che gli interramenti siano recenti «Un fatto di assoluta gravità» PIOMBINO «Sembra che il blitz dei Noe sia conseguenza di un esposto depositato in Procura da alcuni ex dipendenti che, inoltre, denunciano il fatto di aver manipolato amianto senza le protezioni imposte dalla legge. La cosa - affermano i Ciqnue stelle - assumerebbe una gravità assoluta se risultasse vero che questi sotterramenti siano stati effettuati nel periodo 2013-2014, cioè quando la Lucchini era già in Amministrazione Straordinaria». Se confermato, per i Cinque stelle, questo aprirebbe ad alcune considerazioni. «Anzitutto questo sarebbe l'ennesima prova di come la gestione della vertenza Lucchini da parte del governo sia stata colpevolmente assente. Governo e commissario non si erano degnati di fare un'accurata analisi della capacità finanziaria del gruppo Cevital e di mettere le dovute garanzie nel contratto di cessione dei rami di azienda, cosa che si è tentato di fare tardivamente e forzatamente con l'Addendum, figuriamoci se ci potevamo aspettare un controllo efficace sulla gestione corrente». Altra questione sollevata, è quella dello smantellamento degli impianti, «non solo questo è il primo step per poter pensare un domani di bonificare l'ex Area a Caldo e restituire le stesse a nuovi utilizzi, ma c'è innegabilmente un rischio salute per lavoratori e cittadinanza intera. Stiamo parlando di impianti a due passi dal centro, impianti che, per effetto degli agenti atmosferici e dell'assenza di manutenzione, possono rilasciare sostanze pericolose per la salute e su questo aspetto non si possono accettare deroghe. Il prossimo governo dovrà urgentemente attivare un percorso per tornare in possesso di queste aree e contestualmente attivare le risorse per un intervento tempestivo per tutelare la salute dei cittadini, creando così un po' di lavoro per l'indotto e per una città che ormai è allo stremo delle forze e che non può permettersi di stare ad attendere i, purtroppo, lunghi tempi necessari per un eventuale rilancio. Se - chiude la nota - il 4 marzo i cittadini ci affideranno il governo, ci attiveremo immediatamente». (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba la cessione delle acciaierie Aferpi, in corso la trattativa tra Cevital e Jsw Steel PIOMBINO Nell'attesa di una nuova convocazione da parte del ministro Carlo Calenda, intanto è in corso la trattativa tra Cevital e Jsw Steel. Lo hanno confermato a Siderweb, portale specializzato, fonti vicine al dossier, che hanno riferito dello svolgimento negli scorsi giorni di incontri tra i rappresentanti delle due società per discutere dell'affare Piombino, che potrebbero entrare nella fase decisiva nel corso della prossima settimana. Questa informazione conferma quanto affermato dal ministro Calenda lo scorso martedì 6 febbraio quando, incontrando i sindacati, il responsabile del Mise spiegò l'esistenza di una lettera inviatagli dai vertici della società algerina, in merito alla decisione di avviare un confronto con Sajjan Jindal, per la volontà di cedere il controllo dello stabilimento piombinese. La trattativa va di pari passo con la diffida al collegio sindacale di Aferpi affinché convochi entro 15 giorni un'assemblea dei soci che si esprima sulla stato di insolvenza della società. (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

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Incontro interlocutorio tra azienda e sindacati Ieri la visita di Corsini, presidente dell'Autorità portuale Magona ad Arvedi, Mittal non molla sulla verniciatura PIOMBINO Arcelor Mittal non fa passi indietro e nella sostanza nell'incontro di ieri dell'ad Leandro Nannipieri con i sindacati, ha confermato la volontà dell'azienda di procedere, nella vendita di Magona ad Arvedi, al mantenimento della proprietà della verniciatura trasferendola a Genova 12 mesi dopo la vendita dello stabilimento, con i suoi 60 lavoratori. La vicenda comunque approderà in tempi brevi al Mise dopo i passaggi istituzionali già avvenuti con Comune e Regione.«È stato un incontro interlocutorio - spiega il coordinatore delle rsu Fiom, Claudio Valacchi - l'apertura di un confronto commerciale tra i due gruppi nell'ottica finalizzata alla soluzione dei problemi ancora aperti, tra i quali anche quello della verniciatura. Comunque - prosegue - l'accordo preliminare presentatoci il 22 gennaio è ancora vigente nonostante la fluidità del nuovo approccio che si dipanerà nelle settimane a venire». Ovvio che il sindacato continui a ritenere inaccettabile l'ipotesi di cedere il reparto, per la difesa dei 60 lavoratori ma anche della stessa continuità di un'azienda dove un quarto dell'attuale produzione è finalizzata appunto alla verniciatura. Il sindacato di fabbrica ha

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” quindi deciso di convocare le assemblee generali, mentre ieri dopo l'incontro con Nannipieri, le rsu hanno inviato al Mise la richiesta di incontro urgente. Le assemblee si terranno giovedì 15 dalle 9 alle 10 per i lavoratori del primo turno e dello spezzato, eccetto zincature che si riuniranno con i colleghi di secondo e terzo turno dalle 21 alle 23.Nella stessa giornata di ieri visita di cortesia in Magona da parte del presidente dell'Autorità portuale, Stefano Corsini, che ha incontrato il direttore di stabilimento, Giovanni Carpino, il responsabile dell'approvvigionamento, Stefano Pisaneschi, e quello della logistica, Stefano Battistini.«Tutte le materie prime arrivano via nave - ha detto Pisaneschi - Nel 2017 abbiamo movimentato tramite il porto di Piombino 700mila tonnellate di coils, che vengono trasformati in prodotti finiti attraverso le varie fasi di lavorazione». «In Italia non c'è una cultura del trasporto via treno - ha detto Carpino - e se un domani dovessimo sviluppare i nostri mercati, il potenziamento delle ferrovie potrebbe rivelarsi fondamentale, soprattutto per un porto come Piombino, che la nostra azienda intende continuare a utilizzare come hub di riferimento per i propri traffici». Il presidente Corsini, che non ha fatto mistero di stare lavorando a un piano del ferro di sistema per potenziare i traffici ferroviari di Piombino, ha dichiarato che «la posizione dello scalo piombinese nell'ambito del sistema portuale è strategica per la logistica dell'acciaio».«Siamo contenti che un interlocutore del calibro di Magona - ha concluso il presidente dell'Autorità portuale - continui a considerare il porto di Piombino un hub importante per i propri traffici e lavoreremo per sfruttare appieno tutte le potenzialità dello scalo». (cloz) (Articolo riportato anche nella cronaca di Cecina-Rosignano)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La pulizia dell'arenile è stata potenziata molto negli ultimi anni ma non basta La Duna chiede maggior impegno all'amministrazione anche in inverno Cestini pieni sulla spiaggia e sporco lasciato per terra di Giulia Sili FOLLONICA La pulizia sulla spiaggia è migliorata notevolmente negli ultimi anni ma per l'associazione ambientalista follonichese La Duna sono necessari ulteriori accorgimenti per arrivare ad avere un litorale virtuoso. Da qualche tempo sono infatti stati introdotti dei nuovi bidoni per la raccolta dei rifiuti, più capienti rispetto ai vecchi cestini, ma migliorare la gestione dei rifiuti non è sufficiente: serve infatti una raccolta costante anche nel periodo invernale. Cosa, questa, che per il momento mancherebbe sulle spiagge del golfo.«Rispetto agli anni scorsi la situazione del mantenimento della pulizia della spiaggia di Follonica nei mesi invernali è notevolmente migliorata - scrive in una nota l'associazione - Sono stati posizionati un buon numero di bidoni per la raccolta e, a differenza degli anni scorsi, sono stati "ancorati" alla spiaggia con detto pali di ferro che riescono a resistere alle mareggiate». Fin qui tutto bene, basterebbe solo un maggior impegno per il futuro: «La raccolta dei rifiuti stessi lascia però a desiderare - continua la Duna - Infatti non è infrequente trovare i bidoni pieni o strapieni, con i rifiuti ammassati fuori dal bidone perché i rifiuti sono troppi e fuoriescono. Più volte sui social si sono lette critiche e richieste di intervento. Stavolta lo facciamo noi e questo appello lo abbiamo già inviato all'amministrazione». E il problema riguarderebbe soprattutto alcune zone: «i bidoni, specialmente nella zona Pratoranieri/casse lombarde, sono strapieni e vanno svuotati oltre a recuperare i rifiuti ammassati fuori».Già in passato erano state sollevate polemiche per la mancata pulizia dei cestini sulla spiaggia. La spiaggia è infatti frequentata dai residenti anche durante il periodo invernale, spesso lì vengono portati i cani e in ogni caso i cestini vengono utilizzati. A denunciare questa situazione spesso sono stati gli stessi cittadini che tramite Facebook hanno documentato la condizione del litorale puntando il dito contro chi getta veri e propri sacchi della spazzatura nei piccoli cestini sulla spiaggia. Cestini utilizzati quindi per scopi diversi rispetto a quelli per cui sono nati: non dei veri e propri bidoni per la differenziata ma piccoli contenitori a servizio dei passanti. La Duna dalla sua chiede quindi un intervento da parte dell'amministrazione affinché i bidoni vengano puliti con costanza anche durante il periodo invernale. L'idea era nata lo scorso 27 gennaio, giornata in cui si ricordano le vittime dell'Olocausto: il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine, in visita alle scuole del Comune aveva lanciato la proposta di organizzare un viaggio della memoria per far visitare ai ragazzi il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Oggi l'idea è diventata realtà: dal 16 al 19 febbraio il Comune porterà a proprie spese i ragazzi in visita al lager. A partire saranno i bambini delle elementari accompagnati dal primo cittadino ma per la primavera è previsto un secondo viaggio della memoria, questa volta indirizzato ai ragazzi delle superiori: «Si tratta di un'iniziativa fondamentale per sensibilizzare i ragazzi poiché è a loro dobbiamo rivolgerci con la massima attenzione e cura, perché è importante trovare le parole giuste per raccontare un periodo storico così difficile come quello della Shoah ai ragazzi di oggi, che sono temporalmente e mentalmente distanti da quell'epoca. Ancora più difficile è riuscire a farlo, lasciando un segno, trasmettendo un messaggio positivo, di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” valori, e non limitandosi alla narrazione di un fatto storico» ha commentato Termine. Il viaggio verrà offerto a quarantacinque bambini e ragazzi del Comune e prevederà anche una visita alla città di Cracovia. L'opportunità educativa proposta dal Comune di Monterotondo è prima di tutto a disposizione delle scolaresche ma è comunque aperta ai cittadini che ne faranno richiesta fino a esaurimento posti (gli adulti pagheranno una quota di compartecipazione di 100 euro). Anche due studentesse di Follonica in questi giorni sono in viaggio per far visita ai luoghi dell'olocausto: si tratta di Ilaria Pagano ed Elisabetta Testi della 5A del licelo scientifico. Le due studentesse sono partite ieri mattina per un viaggio sul Confine Orientale tra Friuli Venezia Giulia e Istria, organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con la "Rete degli Istituti Storici della Resistenza" e l'Ufficio Scolastico Regionale. L'iniziativa rientra nel più generale progetto "I luoghi della memoria" di cui è responsabile la professoressa di religione Graziella Poli. Progetto attivo nell'istituto follonichese oramai da anni.Il viaggio è stato preceduto da incontri di preparazione e di riflessione e le due studentesse sono state scelte all'interno della loro classe. Al ritorno da questo impegnativo viaggio gli studenti racconteranno ai compagni esperienze, suggestioni e testimonianze della loro scuola affinché possano conoscere e comprendere meglio episodi tragici della nostra recente storia. (g.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto l presidente Properzi aspetta risposte sull'eventualità che parte dei sedimenti del porto sia «inquinata» Talamone, Wwf chiede chiarezza sui fanghi TALAMONE Chiarezza sulla presenza o meno di inquinamento nei fanghi del porto di Talamone. La richiesta arriva dal Wwf Toscana in accordo con i delegati provinciali e Italia Nostra. L'associazione, spiega Angelo Properzi, presidente del Wwf di Grosseto, ha scritto alla Regione Toscana per chiedere chiarimenti sulla veridicità o meno di una concentrazione di alcuni metalli pesanti (zinco) nei fanghi oggetto dei carotaggi. «L'iniziativa - spiega Properzi - è stata presa dal nostro delegato regionale venuto in possesso di documenti allarmanti sul discorso dei fanghi del porto di Talamone». Da qui la decisione di mandare una lettera in Regione Toscana e, per conoscenza, al Comune di Orbetello nella quale viene fatta presente la preoccupazione. «Siamo allarmati - aggiunge Properzi - chiediamo un approfondimento delle analisi prima che i fanghi vengano portati da qualsiasi parte». Il materiale da dragare nel porto di Talamone corrisponde a circa 18mila metri cubi. Il dragaggio dovrà servire a ripristinare una profondità minima di un metro e 90 centimetri di fondale. I fanghi saranno portati a Piombino, scelta ritenuta migliore dalle parti in causa, Comune di Orbetello, Regione e Consorzio dei concessionari. Il Wwf ha chiesto un supplemento di indagine per capire eventualmente se vi sia inquinamento, di quale tipo e da dove provenga. «Sulla destinazione dei fanghi a Piombino - continua il presidente - non abbiamo nulla da eccepire. Rimane da chiarire questo aspetto della presenza o meno di fanghi inquinati e da dove provengano, cioè, da quale attività. Se venisse accertato un inquinamento e che questo è stato provocato da un'attività privata, non ci sembra giusto che lo smaltimento venga pagato con soldi pubblici». Il Wwf chiede che, in caso i inquinamento, a pagare debba essere chi l'inquinamento lo ha provocato. Il dragaggio del porto, necessario per evitare la chiusura dello stesso, visto che ormai i fondali sono ridotti al minimo, costerà 1milione e 100mila euro di cui la maggior parte di parte pubblica, 600mila arriveranno infatti dalla Regione Toscana e 150mila dal Comune di Orbetello. La restante parte verrà messa dai privati.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

In vigore il nuovo regolamento sulla gestione dell'immondizia: premiate le associazioni virtuose Ritiro rifiuti gratuito per gli eventi "green" CAPANNORI Ritiro gratuito dei rifiuti per le associazioni che organizzano eventi "green". È questa una delle novità del nuovo regolamento, approvato dal consiglio comunale, con cui Comune e Ascit, l'azienda partecipata che gestisce la raccolta differenziata, vogliono premiare le associazioni virtuose che durante i vari eventi che promuovono una migliore differenziazione degli scarti prodotti contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo Rifiuti Zero. In una serie di incontri con le associazioni dei vari settori, Ascit ha spiegato che garantirà un servizio gratuito alle associazioni sia per quanto riguarda la fornitura di materiali (bidoncini e sacchetti) sia per il ritiro gratuito se i rifiuti saranno correttamente differenziati. L'obiettivo è fare diventare gli eventi e le manifestazioni sempre più sostenibili e ridurre al minimo la produzione di scarti indifferenziati. In concreto non saranno tariffati i ritiri di rifiuti indifferenziati se questi non supereranno un certo numero, ovvero 6 l'anno e un certo numero per i singoli eventi in base alle loro dimensioni. Al contrario, si pagherà una tariffa solo se si supera la soglia dei conferimenti per i rifiuti indifferenziati indicati dal

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” regolamento. Per migliorare la gestione dei rifiuti da parte delle associazioni durante gli eventi le associazioni potranno nominare un proprio responsabile per i contatti Ascit sia prima che dopo l'evento, in modo da ottimizzare l'organizzazione dell'aspetto legato alla gestione dei rifiuti. Le associazioni, inoltre, possono iscriversi gratuitamente all'Ecosportello di Ascit per ricevere le informazioni e il supporto necessari alla gestione dei rifiuti durante le iniziative da loro promosse. «In un panorama nazionale in cui le associazione solitamente pagano il servizio rifiuti in occasione di eventi - spiega l'assessore all'ambiente Matteo Francesconi - in accordo con Ascit abbiamo deciso di mantenere gratuito il servizio per gli eventi promossi dalle nostre realtà associative, che rappresentano un patrimonio importante per la nostra comunità sia per quanto riguarda la fornitura di materiali che il ritiro dei rifiuti prodotti. L'obiettivo è incentivare comportamenti virtuosi nella gestione dei rifiuti anche in occasione delle molte iniziative che durante l'anno interessano il nostro territorio. I cittadini e le aziende stanno facendo la loro parte e siamo certi che anche le associazioni continueranno a farla non superando il numero di conferimenti di materiale indifferenziato previsto dal regolamento, potendo usufruire così di un servizio totalmente gratuito». (n.n.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Ecco quando Ersu passerà per i rifiuti SERAVEZZA Il Comune l'ha chiamata "raccolta di prossimità 2.0". In realtà sarà di fatto l'introduzione porta a porta anche in montagna, nelle località e nelle zone accessibili ai mezzi meccanizzati Ersu. Rimarrà anche il conferimento di prossimità con l'ausilio di campane e isole ecologiche, per passare a una modalità mista. Le novità allo studio sono state presentate ad Azzano e a Giustagnana.Domani appuntamento a Minazzana, venerdì a Basati. Il Tirreno aveva già anticipato questa piccola rivoluzione in fatto di raccolta rifiuti. Oggi l'amministrazione ha fornito maggiori dettaglia. Il nuovo servizio si baserà su un calendario ben definito e identico in tutti paesi della montagna seravezzina: ogni giorno gli operatori Ersu passeranno per ritirare una sola e specifica categoria di rifiuto. La proposta di calendario è la seguente: lunedì organico e vetro; martedì indifferenziato; mercoledì organico; giovedì carta e cartone; venerdì multimateriale (plastica e lattine); sabato ancora organico.Nelle strade accessibili ai mezzi Ersu sarà attivato il porta a porta, con i cittadini che posizioneranno quindi i bidoncini sul fronte strada davanti alle rispettive abitazioni. Nelle aree non raggiungibili dai mezzi saranno installati cassonetti chiaramente identificati ed esclusivi per singole frazioni di rifiuto. Il conferimento (sia davanti casa sia nei cassonetti) dovrà avvenire rispettando il calendario stabilito. In tal modo i contenitori si riempiranno solo nelle poche ore che separano il momento del conferimento dal quello del ritiro, con Ersu che potrà raccogliere giorno per giorno l'intera quantità di rifiuti prodotti in paese scongiurando accumuli e cattivi odori.«Per motivazioni essenzialmente di carattere logistico e di conformazione naturale del territorio e dei centri abitati, la porzione montana del nostro Comune è quella che fa registrare le minori performance in termini di differenziata - dice l'assessore all'ambiente Dino Vené - un vero peccato perché, al di là dei pur importantissimi aspetti legati al risparmio delle materie prime e alla tutela dell'ambiente, innalzare le quote di materiali avviati al recupero significa risparmiare sui costi di stoccaggio, selezione, trasporto e smaltimento in discarica. Costi che a Seravezza sono ancora alti e che possiamo ridurre, con riflessi positivi sulle bollette Tari e benefici per tutti i cittadini». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Bonifiche, carotaggi al via alla Turimar e ai Tinelli MASSA È un primo passo importante, una bandierina piantata, la traduzione dei progetti in atti. Questa mattina, infatti, iniziano i carotaggi in zona Tinelli dove è stata rilevata la presenza di mercurio e di fronte alla Torino. Davanti alla colonia, infatti, ormai da qualche anno non si fa il bagno, né si prende la tintarella. Lì in passato sono finiti inerti e materiali di ogni tipo: una discarica che la sabbia ha ricoperto fin quando a mettere i bastoni tra le ruote ci ha pensato l'erosione. Il mare si è mangiato un bel po' di granelli e ha rivelato quello che per decenni è rimasto nascosto. Risultato: un tratto di spiaggia è off limits, bella ferita per l'economia turistica. Ecco quindi che il carotaggio di questa mattina rappresenta un passo avanti. I soldi per la bonifica ci sono e sono arrivati grazie ad un accordo di programma siglato da Comune, Ministero dell'ambiente, Regione e Sogesid spa, società in house del ministero. Sul tavolo ci sono 3 milioni di euro che serviranno per bonificare l'area di fronte alla colonia Torino, il mercurio dai terreni a Tinelli. Soldi destinati anche alla rimozione di materiale interrato lungo il viale di Verrazzano a Marina di Carrara e alla progettazione della definitiva bonifica della falda nell'area industriale. I carotaggi seguono un sopralluogo effettuato lo scorso 18 gennaio quando i tecnici degli uffici comunali, funzionari regionali, Arpat, Sogesid e Petroltecnica (che

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara in via fermi «Aiuto, la spazzatura cresce ancora» Nuovo Sos da via Fermi. «Qui - spiegano i cittadini - la spazzatura continua a crescere, c'è un'emergenza anche dal punto di vista della salute. Proviamo a lementarci ma non interviene nessuno...».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Pratotrade: «In vetrina i prodotti sostenibili» PRATO Anche Première Vision, al via oggi, come Milano Unica avrà nell'attenzione per la sostenibilità il suo tratto caratterizzante. Non una novità assoluta, ma di certo la progressiva affermazione di un principio caro ai consumatori e fatto proprio dalla filiera tessile. La postazione di Pratotrade in fiera diventerà per la prima volta, in via sperimentale, una vetrina dei prodotti più fortemente connotati nel senso della sostenibilità, forniti dai soci stessi (30 le aziende presenti) ed esposti quindi due volte: nello stand aziendale e nello spazio consortile.«Vogliamo inviare un messaggio soprattutto simbolico e sottolineare l'attenzione per il tema sostenibilità, così attuale e strategico, da parte del tessile di Prato e in particolare delle imprese consorziate - commenta il presidente di Pratotrade Roberto Rosati -. Stiamo lavorando per realizzare un'iniziativa importante e di grande visibilità per l'edizione invernale di settembre di Première Vision; intanto in questa edizione le imprese socie che lo vorranno potranno utilizzare lo stand di Pratotrade come spazio aggiuntivo dedicato ai propri prodotti con un più spiccato carattere di sostenibilità. Sarà interessante vedere come sostenibilità faccia rima con molteplicità: di fibre, di tipologie, di colori e di finissaggi. La creatività pratese trova il modo di esprimersi anche con i vincoli di standard e parametri ecologici».

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba incontro in confidustria Chiarei: «Sulle bonifiche siamo entrati in fase operativa» PIOMBINO Incontro di Confindustria col vicesindaco Stefano Ferrini e l'assessore all'ambiente, Marco Chiarei, per un aggiornamento sullo stato di attuazione degli interventi previsti dall'Accordo di programma.«Purtroppo non ne sono conseguiti gli esiti attesi a causa di procedure tortuose - afferma il direttore di Confindustria Livorno e Massa Carrara, Umberto Paoletti - I criteri di accesso agli incentivi non sono risultati corrispondenti alle caratteristiche e alle dinamiche organizzative e produttive di aziende operanti in area di crisi industriale complessa. Occorre un approccio negoziale maggiormente idoneo rispetto a un'applicazione standardizzata di indicatori, soprattutto quando l'obiettivo è il rilancio delle aree di crisi».Confindustria giudica il confroto di ieri «utile e positivo», Ferrini spiega che «in particolare abbiamo concordato sulla necessità di individuare, anche con Regione e ministeri coinvolti, un percorso che, in linea con l'Accordo di programma consenta di valorizzare le capacità imprenditoriali del territorio in tutte le partite importanti che si apriranno sui vari fronti, da quello delle bonifiche a quello delle nuove imprese che si insedieranno». «Nel panorama delle farraginosità burocratiche - dice una nota di Confindustria - spiccano proprio le bonifiche del sito industriale di Piombino, che da anni si trovano in totale stallo, pur essendo uno dei passaggi indispensabili per la reindustrializzazione e l'occupazione».A questo proposito Chiarei ha affermato che «gli interventi per la bonifica dell'area ex Lucchini sono finalmente entrati in una fase operativa. È fondamentale mantenere la connessione col nostro tessuto produttivo perché aiuta a migliorare costantemente l'efficacia delle politiche pubbliche».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oltre 1,5 milioni di euro all'Asa per smaltire tutti i rifiuti MARCIANA Oltre un milione e mezzo di euro il Comune ha previsto di elargire a Esa per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti domestici per l'anno in corso. Lo ha deciso l'ammnistrazione comunale precisando che l'intervento si inserisce nel quadro del programma che è stato previsto per l'intero ciclo del trattamento sull'Elba. Tutto il materiale che viene raccolto sia nel capoluogo confluisce in località Buraccio per il suo definitivo trattamento. Come si sa infatti a Marciana è stata avviata la raccolta della spazzatura con il sistema del porta a porta che ha permesso di far conseguire al Comune importanti risultati nella differenziata. Oltre quindi ai materiali cosiddetti non riciclabili e quindi destinati alla discarica, a Marciana si applica la raccolta della plastica e delle lattine la cui frequenza di ritiro è regolata da uno specifico calendario reso noto dagli amministratori che tiene comunque conto le esigenze specifiche del territorio (Marciana presenta centri collinari, ma anche in riva al mare), e le varie stagioni. Inoltre si procede con la raccolta del vetro, della carta e cartone.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Non più bidoni della spazzatura sotto casa… CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Non più bidoni della spazzatura sotto casa, almeno non per tutti, a Castiglione. Da alcuni giorni infatti, è iniziata una sorta di rivoluzione del cassonetto, con l'amministrazione comunale che ha dato il via all'accorpamento: delle 600 postazioni sparse nel territorio ne rimarranno alla fine circa 300. In sostanza, l'idea è quella di individuare un'area comune e cercare far sparire il bidone dalla sede stradale, che in molti casi intralcia anche il traffico, rendendo comunque non sempre semplice la stessa raccolta da parte degli addetti. Il progetto di rinnovamento del posizionamento dei cassonetti stradali, che vedrà tra l'altro la progressiva sostituzione dei vecchi contenitori con nuove "multi-postazioni" , sarà per fasi, ma è già iniziato in alcune zone. Nelle nuove aree interessate, saranno dunque posizioni nuovi contenitori, che potranno però ricevere tutte le tipologie di rifiuti differenziati, appunto uno degli scopi dell'accorpamento. Le attuali 600 postazioni del territorio, come detto, diventeranno poco meno di 300, e secondo gli amministratori questo dimensionamento avrà ricadute positive in termini economici e ambientali: ci sarà sicuramente una riduzione dei costi della raccolta, con la diminuzione della frequenza del passaggio dei camion e mezzi della spazzatura sul territorio, che ridurrà sensibilmente di conseguenza la produzione di Co2; e si prevede che sarà raggiunta una percentuale maggiore di raccolta differenziata, come previsto dalla normativa vigente. Le multi postazioni avranno una collocazione pensata per facilitare l'utente, che troverà nello stesso luogo a questo punto tutte le tipologie per gettare i rifiuti, e i cassonetti saranno ad una distanza

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” massima di circa 300 metri dalle abitazioni. Il maggior impatto visivo che creeranno le nuove postazioni è un passaggio obbligato ma transitorio, in quanto a partire dal 2019 tutti gli attuali cassonetti dell'indifferenziato saranno sostituiti, e i nuovi "bidoni" avranno una capienza tre volte superiore agli attuali. Anche in questo caso ci sarà una riduzione dei costi per un notevole risparmio sulla Tari (tassa sui rifiuti), mentre per la carta e il multi materiale le attuali campane lasceranno il posto ad appositi cassonetti, che renderanno più agevole per gli utenti gettare i rifiuti. Enrico Giovannelli

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Alla Conferenza dei servizi sulle nuove autorizzazioni il punto sulle carenze dei dati sullo stato dei cittadini Caos inceneritore, il Comune chiede garanzie sulla salute di Paola Villani FOLLONICA «La Regione faccia un'accurata indagine sulla salute della popolazione che vive vicino all'inceneritore». Il Comune di Follonica ieri mattina ha depositato in sede di Conferenza dei servizi a Firenze un elaborato di dieci pagine contenente le richieste all'ente regionale in merito alla nuova autorizzazione richiesta dalla Scarlino Energia per far ripartire l'inceneritore. Alla seconda riunione per l'istruttoria che precede la decisione dell'ente regionale sui permessi richiesti dall'azienda, l'amministrazione del golfo ha deciso di portare un elenco delle sue istanze. «In questa sede il Comune di Follonica deve insistere nella richiesta che la Regione Toscana, al fine di compiere un'adeguata istruttoria sull'impatto che l'impianto ha sulla salute delle persone, effettui un'accurata istruttoria, basata su studi autonomi, anche per gli aspetti di natura eziologica come richiesto dal Tar, non limitandosi ad acquisire gli studi e le conclusioni prospettati dal soggetto promotore, tenendo conto, peraltro, che la società ha depositato dati comunque non aggiornati».Utile fare un passo indietro: il tribunale amministrativo l'estate scorsa ha accolto, nella parte inerente la salute pubblica e il canale Solmine, i ricorsi dei Comuni di Follonica e Scarlino e dei comitati ambientalisti sull'autorizzazione (la seconda in ordine di tempo, la prima venne concessa dalla Provincia di Grosseto) data dalla Regione Toscana alla Scarlino Energia a ottobre del 2015. La Scarlino Energia il 16 novembre 2017 ha presentato in Regione l'istanza per ottenere le autorizzazioni a ripartire. Il Comune del golfo in sede di istruttoria chiede oggi all'ente regionale che gli studi sulla salute siano effettuati su dati aggiornati, ricavati da indagini pubbliche, ampliando il bacino di popolazione interessato dall'approfondimento istruttorio sulla salute, e insiste nella richiesta, già formulata nel procedimento del 2015, di effettuare, all'interno del più complesso procedimento di Autorizzazione integrale ambientale e Valutazione d'impatto ambientale, un procedimento di Valutazione di impatto sulla Salute (Vis). Quest'ultima doveva essere fatta già nel 2015 secondo il Comune del golfo, ma oggi più che mai, dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, si rende necessaria, visto che i giudici a più livelli hanno sottolineato la carenza di indagini sulla salute pubblica del territorio coinvolto dall'inceneritore. Il punto nodale della documentazione depositata dal Comune di Follonica riguarda proprio la Vis: l'amministrazione elenca le opportunità di tale indagine e nel contempo cita casi dove la stessa è stata adottata, pur non rientrando nelle istruttorie previste dalle normative vigenti. «La Valutazione d'impatto sanitario - spiegano dal municipio - rappresenta uno strumento preventivo, che non si concentra esclusivamente sul danno già avvenuto ma sugli impatti che probabilmente può causare sulla salute un piano o l'attivazione di un impianto, informando sulle metodologie utilizzate per le valutazioni preventive e definendo gli eventuali interventi idonei a gestire le incertezze o gli errori di valutazione».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Una serie di condizioni per ridurre l'impatto ambientale Ds Smith: dal Comune nuovi paletti PORCARI Il Comune fissa nuovi "paletti" all'espansione della Ds Smith, l'azienda cartaria che intende raddoppiare la produzione (nei prossimi giorni sarà convocata una nuova conferenza dei servizi). Oltre ai limiti al prelievo di acque dalla falda, soprattutto nei periodi di irrigazione in agricoltura, l'azienda viene invitata a inserire nella propria flotta anche mezzi elettrici per lo spostamento dei suoi dipendenti e l'allacciamento ai tronchetti ferroviari dello scalo merci del Frizzone, in modo da ridurre il numero dei camion. Si prevedono, infatti, 115 mezzi pesanti in più al giorno per un totale di 40mila tir all'anno. Il Comune da un lato chiede di adottare misure per ridurre l'impatto ambientale e dall'altra di tutelare dell'occupazione garantita dalla Ds Smith, con circa 200 addetti. Contributi sul progetto, che prevede di raddoppiare la produzione annua di carta per imballaggi, sono stati presentati anche dalla Regione, da Aquapur, da Autorità

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di Bacino e Genio Civile del Valdarno Inferiore. Ci saranno ulteriori passaggi nei prossimi giorni. Una questione particolarmente sentita è quella dei prelievi di acqua (si stima un aumento del consumo di acqua del 34% rispetto all'attuale) che potrebbe avere conseguenze nel periodo estivo per chi abita nella zona. L'acquedotto del Pollino è un "serbatoio" non solo per la Piana, ma anche la Valdinievole. La Regione stessa chiede di valutare un'eventuale riduzione degli ambienti umidi nell'alveo del lago di Bientina derivante da un prelievo prolungato. (n. n.)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Sconti in bolletta per chi farà il compostaggio domestico PESCAGLIA Meno rifiuti prodotti, meno tasse da pagare: a Pescaglia si può. È partito il progetto del compostaggio domestico che permette di ridurre i rifiuti e portare sgravi del 15% sulla parte variabile della Tari. Grazie alla collaborazione tra Ascit e Comune viene data la possibilità di produrre terriccio fertilizzante nella propria abitazione a partire dai rifiuti organici, e ottenere dal 2019 uno sconto del 15% sulla parte variabile della Tari. Il compostaggio domestico potrà essere fatto dai cittadini in cinque modi: un cumulo, una buca per terra, una cassa di compostaggio in legno, un composter "fai da te" in rete oppure un composter in plastica ritirato in comodato d'uso gratuito all'isola ecologica di Piegaio (aperta fino a marzo il sabato dalle 8 alle 12, da aprile a settembre anche il martedì con lo stesso orario). Nel contenitore potranno essere gettati rifiuti organici come scarti vegetali di cucina, fondi di caffè e di tè, avanzi di carne e pesce, carta da cucina, pane raffermo, foglie, sfalci d'erba, potature e piccole quantità di cenere e legna. Dopo alcune settimane, almeno 9 o 10, in modo del tutto naturale, si formerà del terriccio che potrà essere utilizzato come fertilizzante per giardini e orti. Secondo quanto stabilito dal disciplinare approvato dalla giunta, per usufruire dello sconto della Tari del 2019 bisognerà aderire al "compostaggio domestico" entro il 30 giugno. Dopo quella data lo sgravio in bolletta sarà applicato dall'anno successivo. «Il compostaggio domestico - dice il sindaco Andrea Bonfanti - si inserisce nel percorso dei "Rifiuti Zero" portato avanti dalla nostra amministrazione e ha una duplice finalità. Da una parte vogliamo premiare i cittadini che aderiscono al progetto, e che quindi sono maggiormente virtuosi, con una bolletta più leggera. Ma benefici per la collettività arriveranno anche dalla minore quantità di organico raccolta. Affinché il futuro sia più sostenibile è infatti necessario produrre meno rifiuti. Auspico quindi che un alto numero di cittadini voglia cogliere questa opportunità». Per aderire al progetto i cittadini dovranno compilare la modulistica scaricabile dal sito www. comune. pescaglia. lu. it e disponibile anche all'ufficio tributi della sede centrale o all'ufficio distaccato di San Martino in Freddana (solo il mercoledì dalle 11.30 alle 13.30) e spedirla per email a [email protected], oppure consegnarla a mano alla sede centrale o all'ufficio di San Martino.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Spiaggia di nuovo invasa da lavarone e rifiuti MARINA Nuova ed imponente ondata di lavarone sulla spiaggia di Marina di Pietrasanta e al confine con Forte dei Marmi. Diverse, infatti, le tonnellate di scarti vegetali spiaggiate negli ultimi giorni che si sono aggiunte ai quantitativi già presenti sull'arenile. La situazione viene resa ancora più complicata dai cumuli di rifiuti di vario genere sparsi sempre in particolare a Fiumetto e dintorni davanti a decine di stabilimenti balneari. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Incontro a Minazzana sulla raccolta dei rifiuti SERAVEZZA Terzo incontro oggi a Minazzana sull'organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti nelle frazioni della montagna seravezzina. Appuntamento alle 21 presso la Pubblica Assistenza. L'incontro è aperto a tutti i residenti nelle frazioni montane (quindi non solo ai residenti di Minazzana) e verterà su molti aspetti della differenziata, incluse le nuove modalità di raccolta che prevedono l'introduzione di un calendario settimanale dei conferimenti, l'eliminazione delle attuali campane e delle isole ecologiche e l'avvio del porta- a-porta in tutte le aree raggiungibili dai mezzi motorizzati Ersu. Interverranno l'assessore Dino Vené e i responsabili operativi Ersu. Venerdì appuntamento a Basati.

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Dopo anni, si prelevano i campioni per rimuovere il materiale Spiaggetta off limits cominciano i lavori di Chiara Sillicani MASSA Di reti arancioni di fronte alla colonia Torino, nel cuore del litorale apuano, se ne sono viste tante. E non sono mai state una bella notizia. Oggi, invece, una bella notizia lo diventano perché smettono di delimitare una zona off limits a tintarella e balneazione e diventano confine di un'area di cantiere. Tradotto: da quelle parti sono in corso i lavori - il primo step dei lavori - per bonificare l'area, rimuovere tutti gli inerti nascosti sotto milioni e milioni di granelli di sabbia e riconsegnare uno dei tratti più belli del litorale a massesi e turisti. Sono le 11 quando ieri mattina una mega ruspa si presenta all'ombra della colonia Torino: gli operai delimitano tre aree di cantiere e si preparano ad altrettanti carotaggi. Scenderanno fino ad una profondità di tre metri per raggiungere lo strato sottostante il vecchio deposito di inerti, preleveranno i campioni, quindi li invieranno ad appositi laboratori. Ci vorrà una ventina di giorni per scoprire cosa sia finito là sotto, proprio a due passi - e non in senso metaforico - dal mare. Poi, definita la natura del materiale, scatterà la fase B, quella più importante, quella della rimozione. I problemi di quel tratto di costa sono datati: una trentina di anni fa qualcuno realizza in quella spiaggia libera un riempimento del terrapieno gettando di tutto e di più. E nel "piazzale" finiscono anche mattoni e residui della lavorazione del marmo. Ma sono tempi d'oro, la sabbia è tanta, tantissima e quello che ci sta sotto rimane un mistero. La natura, però, cambia le carte in tavola e comincia riportarsi via i granelli che ha "regalato": l'erosione rivela cosa si nasconde sotto la sabbia. È il 2008 quando l'area finisce sotto sequestro (a disporlo è la Finanza). Nella primavera del 2009 (dopo il dissequestro) il Comune, con il supporto dell'Asmiu, fa un intervento di pulizia. Non definitivo e risolutivo, però. Così quando il mare torna ad erodere con insistenza ecco fare bella mostra di sè, sulla spiaggia, mattoni, piastrelle, cemento. Siamo nel 2014 e la Capitaneria, a garanzia della sicurezza pubblica, impone la delimitazione dell'area. Addio anche ai bagni: non è escluso che i "rifiuti" siano finiti sotto il livello dell'acqua. Palazzo civico esegue: rete arancione per circa 150 metri (corrispondente alla vasca delimitata da due scogliere) e divieti di accesso e di balneazione. L'area è all'interno del Sir (sito di interesse regionale). A sbloccare la situazione arriva un accordo di programma tra Ministero all'ambiente, Regione, Comune e Sogesid, società in house del Ministero. Grazie a quell'accordo e ai 3 milioni messi sul tavolo, qualcosa - più di qualcosa - si sblocca. Fino all'avvio dei carotaggi ieri mattina. Ai campioni i tecnici hanno già dato un'occhiata e dall'esame visivo sembra si tratti di inerti e di piccoli pezzi di marmo. Niente amianto: solo quello ritrovato in superficie qualche anno fa, probabilmente abbandonato da chi ha pensato di usare l'area come discarica. Analizzato il materiale - fa il punto Uilian Berti, vicesindaco con delega all'ambiente - sarà definito il progetto di bonifica. Addirittura, in caso di presenza esclusiva di inerti, potrebbe bastare una semplice rimozione. A bonifica fatta, sarà la volta del riempimento. Il dialogo tra Regione e Genio Civile è già in corso. Obiettivo: dire addio ai divieti per l'estate 2018.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara le critiche della commissione «Lavello? Già dragato ma senza fare bonifiche» MASSA Per ripulire il suo fondale dai detriti è stato investito un milione di euro. Ma le operazioni di dragaggio del torrente Lavello non convincono affatto i consiglieri della commissione ambiente del Comune. Ieri, durante il sopralluogo della commissione, le criticità sollevate sono state diverse. E l'investimento di un milione di euro, 900.000 stanziati dalla Regione e 100 mila dal Consorzio di Bonifica, è stato definito «perfettamente inutile». Percorrendo le sponde del torrente si ha l'impressione di entrare in una enorme discarica a cielo aperto. Lungo gli argini del Lavello sono state abbandonate montagne di rifiuti, tra ruote di gomma, televisori e materiali di ogni genere. Scendendo verso mare la situazione, se possibile, peggiora. Ed è proprio in quel tratto che le operazioni di dragaggio sono state già effettuate. Da progetto l'investimento si è reso necessario per ripulire i fondali del torrente da eventuali detriti che potrebbero impedire il regolare deflusso delle acque. Le operazioni di dragaggio realizzate dagli operai della ditta incaricata prevedono di sezionare in fasce da 80 metri il torrente. Dopodiché ogni sezione viene prosciugata, e dal fondale vengono rimossi dai 25 ai 30 centimetri di terra. «Terra che è stata per cinquant'anni contaminata dagli scarichi della Rumianca e della Farmoplant - interviene il consigliere Luca Anghelè - per questo il torrente è stato inserito nell'elenco delle aree Sisbon, cioè nel sistema informativo dei siti interessati da procedimento di bonifica». Con una lettera indirizzata al Consorzio di Bonifica, il consigliere Anghelè e la consigliera Luana Mencarelli avevano evidenziato all'ente la necessità di bonificare l'area prima delle operazioni di dragaggio come previsto dalla legge regionale 25 del 1998 . Durante il sopralluogo particolari critiche sono state rivolte anche

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini – Prato

Montale, la denuncia del consigliere Pastorini contro la decisione della Regione «Il sindaco faccia ricorso: non siano i cittadini a pagare i costi di progettazione» «L'inceneritore non si fa ma i costi sono nella Tari» di Tommaso Artioli MONTALE «Il sindaco di Montale ricorra contro le decisioni della Regione Toscana o, comunque, non faccia gravare sui cittadini, attraverso aumenti della Tari, i costi di progettazione del mai realizzato inceneritore di Selvapiana». A chiederlo con una mozione per il consiglio comunale è Alberto Pastorini del gruppo Sinistra Unita per Montale. Il consigliere di opposizione punta così il dito contro la delibera, recentemente approvata dalla giunta montalese, con cui si prevede la ripartizione sulla Tari per le utenze domestiche e non domestiche di una quota complessiva pari a circa 15. 000 euro degli oltre 2 milioni spesi per il progetto dell'impianto di Selvapiana. «La proposta per la determinazione delle tariffe Tari per il 2018, appena giunta dall'amministrazione Betti - spiega Sinistra Unita - porta con sé un'amara sorpresa: l'approvazione della ripartizione, anche sui cittadini montalesi, del costo per la progettazione dell'inceneritore di Selvapiana, mai entrato in funzione, costato alle casse della Regione ben 2, 134 milioni dÌ euro. Un impianto giudicato inutile ed antieconomico fin dai tempi della sua progettazione, che la Regione ha deciso adesso di annullare ma con una sorpresa: quanto già speso per l'impianto dovranno pagarlo i cittadini toscani nella bolletta della Tari e quindi anche quelli montalesi. La quota spettante al nostro paese è di 15. 553, 49 euro, da ripartirsi fra utenze domestiche e non domestiche. L'aumento in bolletta, quindi, non sarà cospicuo, ma non è questo il problema: si tratta di una questione, prima di tutto, di principio. La politica sbaglia e devono essere i cittadini a coprire questi sbagli?».«Che il rincaro sia minimo o meno, non importa - conclude Pastorini -: i cittadini montalesi stanno già pagando delle tariffe altissime a fronte di un grosso impegno sulla raccolta differenziata e la presenza sul territorio di un impianto di incenerimento che incide notevolmente sulla salute pubblica. Che ne pensa di tutto questo il sindaco, che, tra l'altro, è anche assessore all'Ambiente e consigliere di quella stessa Ato che ha deliberato la ripartizione della somma sui cittadini? La sua giunta si limiterà, come sembra, a prenderne atto? Attendiamo le opportune risposte in consiglio comunale, al quale invitiamo fin da ora la cittadinanza. Quando, in questo paese, si comincerà a far pagare chi sbaglia?».

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Ok del consiglio in attesa di un miglioramento del servizio Passa il bilancio di previsione e il piano finanziario di Aamps Sanzioni sospese per il porta a porta LIVORNO Si è aperto con un minuto di silenzio richiesto dal sindaco Filippo Nogarin, in memoria di Mirko Carovano, l'ex consigliere Ds scomparso due giorni fa, il consiglio comunale di ieri pomeriggio. Poi i lavori sono cominciati con l'approvazione del documento unico di programmazione che è passato, insieme ad una sfilza di emendamenti, con i 17 voti della maggioranza e 12 contrari di tutti i gruppi d'opposizione. Stessa sorte per il piano finanziario di Aamps e piano tariffario Tari (eccezione fatta per un atto di indirizzo di Marco Cannito (Cd) approvato quasi all'unanimità, due gli astenuti, per sospendere le sanzioni ai cittadini sul porta a porta in attesa del miglioramento del servizio) che, come in commissione, è stato sonoramente bocciato dalle opposizioni. Un piano in continuità con quello degli ultimi due anni, come aveva spiegato in commissione l'assessore Giuseppe Vece, con il percorso tracciato per la riduzione dei rifiuti indifferenziati e il minore conferimento in discarica con l'estensione parallela e progressiva del porta a porta a tutta la città (che si completerà a luglio con l'ultimo tassello del centro città). Per Alessandro Mazzacca (LL), «i progetti previsti nel piano industriale non sono stati realizzati", e nel piano oltre rimarcare il fatto che "non ci sono state assunzioni ma dipendenti demansionati» aggiunge che «si va verso un incenerimento spinto». Marco Valiani (Lpt) punta il dito sulla prevista figura del dg: «Si taglia sul personale e spendono più soldi per dare 150 mila euro a un direttore generale che non ha titolo, e il pap fatto così è fatto male». Per Pietro Caruso (Pd) bocciatura totale, così come Marco Bruciati (Bl) che sottolinea la pratica di esternalizzare per «un'azienda pubblica che si comporta come un'azienda privata». Passa con i soli voti della maggioranza anche il piano tariffario Aamps. Per quanto riguarda la Tari, l'assessora Valentina Montanelli aveva confermato nei giorni scorsi sempre in commissione una diminuzione per il 2018 sia per le utenze domestiche che non domestiche "superiore alle previsioni": si va da un minimo del 3 al 4 per cento per tutte le utenze sia domestiche che non domestiche. Approvato infine il bilancio di previsione 2018-20 più o meno con gli stessi numeri (17 favorevoli della maggioranza e 15 contrari delle opposizioni), mentre è passato all'unanimità un emendamento voluto da tutte le forze per aumentare le risorse previste per le indagini sismiche agli edifici scolastici. . Approvato poi sempre all'unanimità un atto di indirizzo che impegna il Comune ad apportare una modifica al regolamento per concedere spazi pubblici o strutture comunali solo a chi sottoscrive un'autocertificazione di contrarietà a fare propaganda o a svolgere manifestazioni fasciste, naziste, razziste e omofobe. Stessa unanimità di tutti i gruppi anche per un atto a sostegno delle diplomate magistrali escluse dalle graduatorie perché non laureate in scienze dell'educazione. Enrico Paradisi

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La decisione dell'amministrazione per i troppi smaltimenti impropri Via i contenitori degli oli vegetali MARCIANA MARINAVia i contenitori stradali per la raccolta di oli vegetali. È quanto ha deciso l'amministrazione comunale di Marciana Marina che vuole dare notizia del cambio di strategia ai propri cittadini. L'amministrazione guidata dalla sindaca Gabriella Allori , a partire dalla giornata di oggi, rimuoverà i contenitori dai principali punti di smaltimento e raccolta del paese. «Tale decisione - dicono dal Comune di Marciana Marina - si è resa necessaria e indispensabile, in quanto ne viene fatto un utilizzo improprio e gli operatori dell' Esa (Elbana Servizi Ambientali) all'interno dei medesimi hanno rinvenuto ogni tipologia di rifiuto».A partire da oggi, quindi, i cittadini di Marciana Marina che vorranno disfarsi degli oli vegetali dovranno conferire i rifiuti presso il centro di raccolta di Marciana Marina. I giorni indicati per il conferimento sono martedì, giovedì e sabato dalla 9 alle ore 12.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Cestini pieni sulla spiaggia La richiesta a Sei Toscana A parlare della pulizia dei bidoni sul litorale follonichese nei giorni scorsi era stata l'associazione ambientalista la Duna: «Rispetto agli anni scorsi la situazione del mantenimento della pulizia della spiaggia di Follonica nei mesi invernali è notevolmente migliorata - aveva detto l'associazione - Sono stati posizionati un buon numero di bidoni per la raccolta e, a differenza degli anni scorsi, sono stati "ancorati" alla spiaggia

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” con detto pali di ferro che riescono a resistere alle mareggiate. La raccolta dei rifiuti stessi lascia però a desiderare - aveva continuato la Duna - Infatti non è infrequente trovare i bidoni pieni o strapieni, con i rifiuti ammassati fuori dal bidone perché i rifiuti sono troppi e fuoriescono. Più volte sui social si sono lette critiche e richieste di intervento. Stavolta lo facciamo noi e questo appello lo abbiamo già inviato all'amministrazione». Oggi l'amministrazione parla di una richiesta già inoltrata al gestore Sei Toscana per estendere la raccolta dei rifiuti in spiaggia anche durante il periodo invernale. «Quando è stato fatto il contratto con Sei Toscana per la raccolta di rifiuti in spiaggia era stata prevista una pulizia stagionale che non teneva conto delle varie manifestazioni invernali - spiega l'amministrazione - la raccolta si esauriva con la stagione ma effettivamente anche in inverno se c'è il sole la gente va in spiaggia a camminare ed è quindi necessario uno svuotamento dei bidoni». Per questo motivo il Comune di Follonica è corso ai ripari: «abbiamo fatto fare un preventivo di svuotamenti una tantum - spiega il Comune - prevedendo una serie di pulizie a chiamata cosicché ad esempio quando ci sarà la Tirreno Adriatico ci sarà lo svuotamento anche sulla spiaggia». (g.s.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca il nobel per l'ambiente Un diamante riciclato simbolo di Capannori CAPANNORI «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...», cantava il grande Fabrizio De Andrè. Dal diamante non nasce niente ma le politiche ambientali di Capannori, sono diventate la punta di diamante di un percorso che nasce da lontano e ha portato un cittadino, Rossano Ercolini, a ricevere il "nobel" per l'ambiente. «A Capannori della raccolta differenziata e dell'economia circolare hanno saputo farne un modello e forse anche per questo motivo è un diamante verde in plastica riciclata il simbolo scelto per diventare il premio Città di Capannori che il sindaco Luca Menesini consegnerà ai cittadini capannoresi che si sono contraddistinti negli anni per il loro impegno a favore della comunità. A vincere il concorso Call for Artist è stato Stefano Giovacchini, 43 anni, residente a Gragnano. Designer e artigiano, amante della tecnologia, è stato il più votato tra i 22 partecipanti dalla commissione giudicatrice, presieduta dall'artista Emy Petrini e supportata dall'esperienza dell'architetto Massimo Mariani. Giovacchini si è aggiudicato il premio di 1.300 euro messo in palio dall'amministrazione comunale. L'idea di proporre un diamante verde in plastica riciclata come opera che racconta Capannori e la sua comunità ha subito conquistato la commissione, perché ritenuto rappresentativo di quei valori che oggi caratterizzano il territorio. Questi i valori che l'opera racchiude, in particolare con il colore verde che non è il colore tipico dei diamanti ma delle politiche ambientali e l'obiettivo Rifiuti Zero e delle attività sociali, dell'agricoltura che regala vino, oli e prodotti di qualità, la storia, con le pievi, le dimore storiche e le corti, la produzione industriale, in primis il sistema cartario. Sono molto soddisfatto dell'esito della Call for artist - dice il primo cittadino Menesini - tutti i partecipanti hanno prodotto manufatti interessanti, ma il diamante verde in plastica riciclata di Giovacchini è stata ritenuta l'opera più originale e capace di raccogliere e trasmettere la maggioranza dei valori della nostra comunità». (n.n.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Prato-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio i conti del comune Nel bilancio la Tari destinata all'aumento VIAREGGIOÈ tempo di bilancio di previsione e nella relazione che andrà in consiglio comunale salta agli occhi quanto riguarda il servizio rifiuti e la relativa Tari. «Le previsioni delle entrate tributarie - si legge - sono state determinate tenendo presente che anche per il 2018 sarà confermata la sospensione dell'efficacia delle leggi regionali e delle deliberazioni degli Enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi e delle addizionali rispetto alle tariffe applicate nell'esercizio 2015. Ciò si traduce di fatto in un blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali, dal quale viene esclusa solo la Tari». Così, continua la relazione, «sulla scorta delle previsioni effettuate dall'ufficio competente è stato previsto uno stanziamento di 20.000.000 di euro». Importo che «permette una copertura del servizio pari al 100% in ragione del rapporto tra entrate dirette del servizio e le relative spese». Per il 2017 il costo del contratto di servizio tra Comune di Viareggio e Sea Ambiente era stato fissato in 19.319.092,43 euro. Poi, appena qualche giorno fa, è stata approvata la delibera per un impegno provvisori di spesa pari a 18.431.148,09 euro. Cifra che faceva pensare ad una

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” possibile riduzione del costo, e dunque della tariffa. Uno scenario che la relazione allegata al bilancio sembra destinata a gelare. Senza contare che il 2018 era stato annunciato come l'ultimo anno senza tariffa puntuale, strumento che porta alla riduzione delle bollette a carico dei cittadini. (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

I dati Geofor sui rifiuti dopo l'introduzione del porta a porta e dei cassonetti interrati in centro Raccolta differenziata oltre il 58 per cento PISAUn 58,31% di differenziata, con un balzo del +15% rispetto al 2016 (43,8%) e del +20% rispetto al 2015 (38,06%). Sono i dati della raccolta del Comune di Pisa per il 2017, anno che ha visto andare a regime il nuovo sistema che prevede porta a porta nei quartieri e cassonetti automatizzati nel centro storico. Dal punto di vista mensile il record di differenziata è stato raggiunto ad ottobre con il 61,93%. Questi dati, forniti da Geofor, quando vengono certificati dalla Regione migliorano di solito dell'1% perché si aggiungono altri parametri come i rifiuti da biocompostiere. I dati già comprendono i rifiuti conferiti alle stazioni ecologiche, i rifiuti sia domestici che delle attività commerciali.Anche il totale dei rifiuti è diminuito del 9,5% passando da 69.390 tonnellate a 62.748 tonnellate nel 2017, con una diminuzione del 33% della frazione indifferenziata (da 38.998 a 26.159 tonnellate) e con un aumento della frazione differenziata da 30.391 a 36.589 tonnellate. Questo miglioramento da un lato è dovuto al contrasto alla migrazione dei rifiuti: alcuni pendolari provenienti dai comuni limitrofi dove era già attivo il porta a porta, nel venire in città al lavoro venivano a buttare la spazzatura nei cassonetti di Pisa. Dall'altro anche al fatto che questo sistema incentiva i cittadini a differenziare di più e meglio.«Sono dati estremamente positivi, che miglioreranno ancora quando il nuovo sistema sarà esteso anche al litorale. Ringrazio tutti i cittadini che si impegnano con comportamenti corretti contribuendo così a rendere Pisa più attenta all'ambiente e allo smaltimento dei rifiuti - commenta il sindaco Marco Filippeschi -. A fronte di questi dati, grazie alle minori spese per lo smaltimento dell'indifferenziato, già per l'anno in corso abbiamo abbassato la Tari», dal 2 all'8% a seconda dei casi.Parallelamente sono aumentati i controlli della polizia municipale che, attraverso le segnalazioni, controlla eventuali sacchetti abbandonati per risalire al responsabile che rischia una multa da 500 euro: 171 le sanzioni nell'anno, in circa metà dei casi circa si tratta di persone residenti in altri comuni e per l'altra metà di residenti a Pisa. Mentre, sempre in caso di rifiuti abbandonati, la ditta Avr interviene per rimuoverli.L'ultimo obiettivo è arrivare al 65%, il parametro europeo, che potrebbe essere raggiunto a breve quando la differenziata sul litorale entrerà a regime. I cassonetti automatizzati a Marina e Tirrenia, gli ultimi sono in corso di installazione, per il primo periodo saranno aperti a tutti per abituare al loro uso, poi in seguito saranno utilizzabili solo dai residenti e dai domiciliati con l'apposita tessera già consegnata, come avvenuto per il centro storico. Mentre è già attivo il porta a porta al villaggio dei pescatori ed a Calambrone.Dai dati Geofor emerge che i rifiuti pro capite (sono inclusi sia rifiuti domestici che utenze commerciali) sono diminuiti in un anno da 738,4 a 665 chili, in maniera particolare l'indifferenziato è sceso da 405,1 chili a 277,3 chili a testa, mentre sono aumentati i rifiuti differenziati. L'organico è passato da 101,6 a 114,3 chili a testa (sono compresi i rifiuti di mense e cucine), il multimateriale da 33,6 a 45,4 chili, il vetro da 30,5 a 41,4 chili, la carta da 70 a 75,7 chili, sfalci e potature da 51,4 a 56,2 chili e agli altri rifiuti differenziati (come quelli conferiti alle stazioni ecologiche) da 46,2 a 54,8 chili.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Costituito il tavolo tra sindaci, Provincia e Anas per trovare i finanziamenti Martignoni: lavori da 50 milioni su quella strada, chiederemo aiuto alla Regione L'ecotassa della discarica per la sicurezza della 439 POMARANCE La Valdicecina fa sul serio rispetto alla necessità di risolvere l'indegno stato in cui versa la strada regionale 439. E cerca di coinvolgere parte della Valdera. «È fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio - dice il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni - e vogliamo trovare le risorse per allargare la carreggiata e metterla in sicurezza». Durante la riunione di ieri, in cui hanno discusso del problema i sindaci di Volterra, Castelnuovo, Monteverdi, Montecatini Valdicecina e Lajatico, oltre a rappresentanti della Provincia e di Anas è stato deciso d'istituire un tavolo di lavoro e di provare a recuperare risorse dalla Regione. Si pensa anche a parte della ecotassa derivante dall'ampliamento della discarica di Bulera, da cui la Regione recupererà circa 25 milioni.«Vogliamo che i soldi dell'attività geotermica, ma anche quelli dell'ecotassa per la discarica vengano reinvestiti sul territorio», aggiunge Martignoni dopo la riunione a cui non hanno potuto partecipare i sindaci di Peccioli e di Casciana Terme Lari, coinvolti nel progetto.L'idea è quella di ammodernare il tratto che va dalla Sterza a Castelnuovo Valdicecina. Per i Comuni geotermici,

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Pomarance, Montecatini e Castelnuovo le risorse ci sono, grazie all'accordo tra Regione e il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (Cosvig) che metterà a disposizione circa 32 milioni. Dal Comune di Lajatico al ponte sul fiume Cecina, tra Saline di Volterra e Pomarance, invece, le risorse mancano. Secondo il sindaco Martignoni si tratta di un intervento che potrebbe valere 50 milioni circa, visto che ci sarebbe da allargare ponti e sedi stradali. D'altra parte, com'è stato detto ieri mattina durante la riunione tra sindaci, la strada regionale 439 è percorsa, ogni giorno, da circa 4mila pendolari. A fronte del traffico, le condizioni sono pessime. Il solo aspetto della larghezza della carreggiata rappresenta un problema, visto che «è inferiore a sei metri e che in molti tratti non ha neppure la striscia di mezzeria», ha aggiuntoMartignoni.«Il Comune di Volterra, ma anche gli altri Comuni della zona, vogliono l'ammodernamento e la messa in sicurezza di entrambi - spiega il sindaco di Volterra, Marco Buselli - Lo stesso percorso va fatto per la 439 e per la 439dir, considerando preziosa la disponibilità da parte dei Comuni geotermici e facendo tesoro dei contributi progettuali e di idee già maturati nel Comune di Volterra fino ad oggi». (a.q.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Calendario di venti interventi, il primo è stato fatto ieri Pulizia in chiassi e vicoli del centro CASTELFRANCO Primi risultati per la pulizia sperimentale nei chiassi e vicoli del centro storico fatta nei mesi scorsi a Castelfranco di Sotto. Per questo motivo è stato deciso di mettere a regime quest'attività per il 2018, con un calendario di 20 pulizie nel corso dell'anno, con un'intensificazione nei mesi estivi. La prima delle operazioni di igienificazione in programma è avvenuta ieri, nelle prime ore della mattina. Il servizio di pulizia è finanziato dal Comune di Castelfranco, con una spesa complessiva di circa 10.000 euro, e realizzato in collaborazione con Geofor. L'obiettivo di questa attività straordinaria è riuscire a pulire alcuni tratti di strada, all'interno del centro storico, difficili da raggiungere con i sistemi di pulizia ordinaria con spazzatrice. Il servizio di pulizia che ha preso il via ieri - come già avviene per le chiostre - consiste nello spazzamento a mano e idropulitrice con getto d'acqua, cui vengono aggiunti prodotti igienificanti profumati. Questo tipo di pulizia garantisce una maggiore igiene nelle zone dove spesso si accumulano penne e guano di piccione oltre ad altra sporcizia. Nei chiassi - passaggi coperti che collegano strade o piazze interne al paese - non piove nemmeno, quindi serve necessariamente un intervento mirato per pulirli a fondo. «Il servizio sperimentale avviato a novembre dello scorso anno ha dato ottimi risultati», commentano il sindaco Gabriele Toti e l'assessore all'Ambiente, Federico Grossi.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera – Empoli

Centri di raccolta e uffici comunali senza scorte di contenitori del multimateriale Alia: «Colpa del fornitore, che sarà multato. Utilizzate quelli tradizionali di plastica» Rifiuti, sacchi blu introvabili disagi per migliaia di famiglie di Alessandro Marmugi EMPOLI Che fine hanno fatto i sacchetti blu? Già, è questo l'enigma che nelle ultime ore ha tartassato centinaia di persone che vivono nell'Empolese Valdelsa che svolgono quotidianamente la raccolta differenziata. Un giallo degno del commissario Montalbano o di Don Matteo, fatto sta che da qualche giorno i sacchi per la raccolta del multimateriale, ovvero la plastica, l'alluminio gli imballaggi sono introvabili. Come da regolamento infatti i cittadini devono utilizzare quelli blu, con il marchio di Alia, l'azienda che gestisce il servizio e nel giorno predisposto per la raccolta esporli fuori di casa per permettere agli addetti di raccoglierla. I sacchi possono essere ritirati nei centri di raccolta dell'azienda stessa o anche all'Urp dei comuni di residenza. L'iter è decisamente semplice: ti metti in fila, aspetti il tuo turno e ti prendi una bella fornitura di sacchetti per un anno intero. Ma chi in questi giorni ha provato a fare scorta, perché li aveva finiti, è rimasto a bocca asciutta. In tutti i comuni del circondario, da Empoli a Montelupo, passando per Castelfiorentino e Certaldo è stato un continuo peregrinare tra i centri di raccolta e gli uffici comunali alla ricerca delle tanto agognate buste. Ma alla fine la risposta è stata sempre la stessa: i sacchetti blu sono finiti. «È capitato anche a me - racconta Federico Pavese, consigliere comunale a Montelupo - Gli addetti dicono di conferire quel tipo di rifiuti in sacchetti trasparenti, ovviamente a spese del cittadino o, addirittura di mettere tutto il materiale dentro al contenitore fornito all'inizio senza sacchetti. Almeno, in un giorno di raccolta un po' più ventoso, ci ritroveremo le strade piene di bottiglie di plastica, lattine di tonno, confezioni di polistirolo». Tuttavia come lui da più di una settimana a questa parte, in centinaia si sono ritrovati a mani vuote e hanno tempestato di chiamate e segnalazioni i centralini di Alia. Dopo qualche giorno di empasse alla fine l'azienda ha spiegato come mai si è venuto a creare questo disservizio. «La consegna - si legge in

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Sulla sponda est altri fasci al Terminal Lorenzini e nel raccordo davanti alla Sintermar Nuovi binari in Darsena Toscana LIVORNO Nel 2017 il terminal Lorenzini ha spedito 6440 contenitori via treno caricati su 3220 vagoni. Un numero irrisorio rispetto al traffico della banchina guidata da Enio Lorenzini e Ugo Grifoni, ma che potrebbe raddoppiare il prossimo anno. Grazie alla ricostruzione dell'attuale fascio di binari e alla realizzazione di un fascio parallelo.Ma il traffico via treno - che già vanta volumi importanti in Darsena Toscana - potrebbe mettere le ali anche alle auto nuove e in particolare a quelle in import e in export dal terminal Sintermar.L'Authority guidata da Stefano Corsini sta mettendo mano ad un ambizioso piano del ferro che potrebbe cambiare il volto del porto, in linea con quelli che il numero uno di palazzo Rosciano considera i veri punti di forza dello scalo labronico, un retroterra vasto e pianeggiante e un'alta capacità di penetrazione verso i mercati del centro Europa.Nei giorni scorsi gli uffici della Direzione Tecnica di Livorno hanno consegnato il progetto esecutivo per la razionalizzazione ed il riordino del raccordo ferroviario di Porto Nuovo, quello compreso tra via Leonardo Da Vinci e via Galvani, in prossimità del varco Galvani.Una volta realizzati i lavori, Porto Nuovo si troverà ad avere sei binari, due interni al terminal Lorenzini e quattro esterni usati anche per le manovre e lo stazionamento dei treni.Ma non finisce qui: gli uffici tecnici si sono già attivati per la realizzazione di un ulteriore nuovo binario lungo via Leonardo da Vinci per il potenziamento del traffico ferroviario di autovetture in arrivo e in partenza da Livorno Porto Nuovo.A regime Porto Nuovo si troverà così ad avere sette binari dedicati ai traffici portuali su ferro. La sponda est della Darsena Toscana si prepara così a seguire il trend in atto sul fronte ovest: da quando è stato realizzato il collegamento direttissimo tra la Darsena Toscana (e in futuro la Piattaforma Europa) e il corridoio ferroviario tirrenico, i volumi via ferro movimentati dal principale terminal container del porto, Tdt, sono aumentati considerevolmente: 48.331 container partiti e arrivati su treno nel 2017. (g.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Giornata del fratino domani in spiaggia a pulire le dune Sulla spiaggia tra Marina di Bibbona e Marina di Castagneto Carducci domani si celebra la Giornata del fratino, organizzata dall'associazione Wwf e Tenuta San Guido in ricordo di Raimondo Stiassi, storico attivista del Wwf che tanto ha contribuito alla salvaguardia di questo uccello limicolo che nidifica dai primi di marzo nelle depressioni dunali. La giornata dalle 9 alle 13 prevede la rimozione manuale dei rifiuti spiaggiati dal Gineprino fino al Renaione, confine sud dell'Oasi Wwf Padule di Bolgheri. All'iniziativa aderiscono Wwf Oasi, Azienda speciale Bibbona (Asbi), cittadini Otp Cecina, Centro ornitologico Toscano, cittadini Otp Vada e Giardino botanico dunale La Soldanella, in collaborazione con il Reparto biodiversità Carabinieri di Cecina e Consorzio Sei Toscana e il patrocini dei Comuni di Bibbona e Castagneto. Il ritrovo è al parcheggio del Gineprino a Marina di Bibbona, al termine di via dei Platani, ma i ritardatari possono raggiungere il punto informativo al termine del sentiero che conduce alla spiaggia del Gineprino. Dopo ci sarà il pranzo al sacco in autonomia, uno spuntino campagnolo vegetariano sarà offerto da Asbi, con vini offerti dalla Tenuta San Guido, al punto di ritrovo sulla spiaggia del Gineprino. Alle 14, 30 ci sarà poi il trasferimento con visita guidata all'Oasi Wwf Padule di Bolgheri. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina rifiuti Un incontro pubblico sulla raccolta "porta a porta" ROSIGNANO A meno di un mese dall'avvio del servizio di raccolta "porta a porta" dei rifiuti a Rosignano Marittimo, un incontro per fare il punto della situazione e per dare chiarimenti ai residenti sui metodi per differenziare correttamente i rifiuti. La Rea spa invita infatti tutti i cittadini residenti nel capoluogo di Rosignano Marittimo a partecipare all'ultimo dei tre incontri 'A lezione di differenziata' che è programmato per martedì 20 febbraio alle ore 21 presso la Sala Don Nardini in via dei Lavoratori. «L'incontro pubblico - si legge in una nota della Rea - ha lo scopo di insegnare come fare una buona raccolta differenziata e mostrare attraverso la proiezione di alcuni video il ciclo virtuoso dei rifiuti avviati a riciclo. Si entrerà, pertanto,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nello specifico delle varie tipologie di rifiuto attraverso anche una vera e propria simulazione di una buona raccolta differenziata. L'incontro sarà anche l'occasione per fare un primo punto riguardo l'andamento del nuovo servizio porta a porta partito il 22 gennaio scorso».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Secondo le Rsu il gruppo Cevital sta tergiversando per far saltare l'amministrazione controllata e l'insolvenza della società «Il ministro faccia rispettare l'accordo» di Paolo Carletti PIOMBINO La tensione è alta tra i sindacati e i lavoratori, dopo che il gruppo Cevital ha fissato l'assemblea dei soci per venerdì 2 marzo, cioè ben più in là rispetto a quanto aveva indicato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Sì perché con le elezioni alle porte, il 4 marzo, i rappresentanti dei lavoratori delle acciaierie temono che non ci sia più il tempo per dare attuazione a quelle operazioni concordate col ministro e che potrebbero concedere una prospettiva diversa allo stabilimento.In una nota congiunta delle Rappresentanze sindacali unitarie di Fim, Fiom e Uilm si sottolinea a più riprese che il gruppo Cevital sembrerebbe proprio tergiversare per evitare il nuovo commissariamento da parte del governo e le istanze di insolvenza, impossibili da attuare se si arriverà alla decadenza dell'esecutivo nazionale.«Siamo ormai alla scadenza dei 7-10 giorni che il ministro Calenda ha concesso al gruppo Cevital per provare a raggiungere un accordo per la cessione dello stabilimento al gruppo Jindal (contatti che Rebrab aveva assicurato nell'ultimo incontro al Ministero ndr), prima di procedere con la presentazione al Tribunale di Livorno delle due istanze di insolvenza e per la richiesta immediata di amministrazione straordinaria». Azioni indispensabili, secondo i sindacati, per far ripartire almeno parzialmente la fabbrica soprattutto nel settore rotaie, visto che in ballo c'è la commessa con le Ferrovie dello Stato.I sindacati si attendono («coerentemente con ciò che ha dichiarato il ministro nell'ultimo incontro al Mise a Fim, Fiom e Uilm») una convocazione per i primi giorni della prossima settimana per la conferma degli impegni assunti. Anche nell'ultima assemblea - proseguono i sindacati - con i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics «abbiamo ribadito di non poter più tergiversare». Secondo le Rsu, Cevital sta cercando di far saltare questo percorso irto di ostacoli e stretto in un ambito temporale molto limitato «provando a tirare la palla in fallo. Ma per Fim- Fiom e Uilm la procedura intrapresa dal ministro Calenda verso una nuova amministrazione controllata non dovrà essere interrotta se non in presenza di un atto formale di vendita tra le parti, concreto e irreversibile, certificato e approvato dallo stesso ministro».Le segreterie della "triplice" hanno convocato tutte le Rsu per un consiglio di fabbrica che si preannuncia particolarmente acceso martedì prossimo 20 febbraio alle 15, «per valutare il percorso da intraprendere in caso dell'arrivo o meno della convocazione al Ministero».Per i lavoratori Aferpi la dichiarazione di insolvenza e la richiesta di amministrazione straordinaria sono due passaggi decisivi, perché Rebrab non può partecipare al bando di gara delle Ferrovie dello Stato, mentre andando in amministrazione straordinaria il nuovo commissario potrebbe accedere al Fondo per le grandi imprese (a Piombino dovrebbero toccare 50-60 milioni) che permetterebbero di partecipare al bando e dare ossigeno almeno a parte di lavoratori e a una porzione importante dello stabilimento. Si gioca tutto sulle date e per i sindacati non è più tempo «di tergiversare».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

La fabbrica rischia lo smembramento. I sindacati: «Vogliamo un tavolo di trattativa nazionale» Assemblee in Magona, scatta lo sciopero PIOMBINO Sale il malumore alla Magona, e le Rsu di Fim, Fiom e Uilm vanno allo sciopero.Gli ultimi incontri non sono andati bene, Arcelor Mittal vuole vendere al gruppo Arvedi lo stabilimento di Piombino ma portarsi a Genova il reparto di verniciatura due con i 60 lavoratori che vi lavorano costretti a migrare, oppure ad abbandonare la fabbrica e perdere il loro posto di lavoro.Una decisione unilaterale che per i sindacati è, e rimane, inaccettabile. Anche ieri i lavoratori si sono riuniti in assemblea con le Rsu (così come il giorno prima), e l'indirizzo condiviso è quello di non cedere.«Nei giorni 15 e 16 febbraio si sono svolte le assemblee in ArcelorMittal Piombino per informare i lavoratori - dicono le Rsu dei tre sindacati - sulla situazione determinata dal contratto preliminare siglato tra ArcelorMittal e Arvedi. La Rsu e le segreterie Fim Fiom Uilm nel ribadire l'inaccettabilità di questo atto, hanno presentato alle assemblee dei lavoratori un percorso di iniziative sindacali a partire da uno sciopero indetto per mercoledì prossimo di tre ore, con modalità che verranno definite dalla Rsu».Un percorso che secondo le intenzioni dei sindacati è finalizzato all'apertura di un tavolo governativo nell'ambito della trattativa per l'acquisizione dell'Ilva di Taranto da parte di Arcelor Mittal». Operazione, quella di Taranto, che ha costretto Arcelor a cedere lo stabilimento di Piombino per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rientrare nei tetti dell'Antitrust, ma con quella volontà (ribadita anche in un faccia a faccia con i sindacati) di portarsi via un reparto che appare inaccettabile.«Siamo tutti consapevoli che questo sciopero ha la finalità di conquistare un tavolo di trattativa nazionale e che potrà essere revocato solo alla presenza di una convocazione al Mise» aggiungono i sindacati.Per le organizzazioni sindacali e per i lavoratori la vertenza Ilva di Taranto non dovrà essere conclusa senza aver risolto prima la vicenda Magona.La Rsu e segreterie Fim, Fiom e Uilm «sono consapevoli che la trattativa sarà lunga e complessa, perciò fanno appello a tutti lavoratori dello stabilimento Magona di massima unità e condivisione, dal momento che deve essere difeso il futuro e l'integrità dello stabilimento».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Campiglia: il Suap fotografa un saldo negativo nonostante 63 nuove aperture Il 2017 l'anno più difficile con 31 serrande abbassate, male il settore ricettivo Imprese, la crisi non molla 79 attività chiuse in 3 anni di Annalisa Mastellone CAMPIGLIA Negli ultimi tre anni sono 79 le attività che hanno chiuso nel territorio comunale. 63, invece, quelle che hanno aperto. Il saldo quindi tra le imprese nate e chiuse, nel periodo che va dal 2015 al 2017, è negativo, con - 16 (le cessazioni). Questo è il quadro che emerge analizzando i dati forniti dal Suap, lo sportello attività produttive del Comune. Nello specifico: nel 2015 sono state 14 quelle che hanno terminato l'attività e 21 le nuove; nel 2016 si contano 34 cessazioni contro 23 aperture; nel 2017 ne abbiamo 31 che hanno chiuso i battenti e 19 che hanno aperto. Per il primo anno: le 14 chiuse sono 9 di attività di commercio al dettaglio di vicinato, 2 strutture ricettive (alberghi, agriturismi, ecc.), 3 di laboratori artigianali (pizza al taglio, gelaterie, panifici, ecc.).Le 21 nuove sono invece 8 di commercio al dettaglio di vicinato, 3 di laboratori artigianali, 10 di commercio su area pubblica in forma itinerante. Per il 2016: delle 34 cessazioni fanno parte 18 attività di commercio al dettaglio, 6 strutture ricettive, 3 esercizi di somministrazione, 3 laboratori artigianali, 3 forme speciali di vendita (internet), e 1 di estetisti/acconciatori. Le 23 nuove attività riguardano invece 18 imprese nel settore commercio al dettaglio, 1 di laboratorio artigianale, 3 per commercio in area pubblica in forma itinerante, 1 relativa a estetisti/acconciatori. Nel 2017: le 31 chiusure comprendono 16 attività di commercio al dettaglio, 6 strutture ricettive, 4 esercizi di somministrazione, 2 laboratori artigianali, 1 di commercio itinerante, 2 estetisti/acconciatori. Delle 19 nuove attività, invece, 12 sono nel commercio al dettaglio, 4 sono laboratori artigianali, 2 commercio su area pubblica itinerante, 1 di estetisti/acconciatori. Se facciamo un saldo per ogni anno, vediamo che è positivo nel 2015, con le nuove attività che superano quelle chiuse (+ 7), ma negativo negli ultimi due anni (-11 nel 2016 e -12 nel 2017). Lo scorso anno quindi è stata registrata la contrazione maggiore. Possiamo leggere i dati del Suap facendo anche un bilancio del movimento attività nate/morte nell'arco dei tre anni presi in esame, distinguendole ancora per tipo. Nel commercio al dettaglio di vicinato sono 43 quelle cessate dal 2015 al 2017, e 38 i nuovi ingressi: il saldo è quindi negativo (-5). Per quanto riguarda le strutture ricettive, 14 quelle morte e nessuna nuova apertura: saldo negativo (-14). Per gli esercizi di somministrazione, 7 quelli chiusi e 0 i nuovi: saldo negativo (-7). Tra i laboratori artigianali invece per 8 cessazioni ci sono altrettante nuove aperture: saldo in pari quindi. Veniamo al settore commercio su area pubblica in forma itinerante, che dal 2015 al 2017 vede una sola chiusura e 15 nuovi ingressi: saldo positivo (+14). Tra le forme speciali di vendita (internet) sono 3 le imprese morte e nessuna nuova nata: saldo negativo (-3). Infine, tra estetisti/acconciatori, 3 hanno chiuso i battenti e 2 li hanno aperti: saldo negativo (-1). Quindi il settore che più degli altri ha tenuto negli ultimi anni è quello del commercio itinerante, il più critico è invece quello ricettivo.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Suvereto, la minoranza replica al sindaco: la soluzione è lo specchio dell'incapacità di pianificare Isola ecologica, Parodi sotto l'attacco del Pd SUVERETO Lo spostamento dell'isola ecologica, dimezzando il parcheggio degli impianti sportivi per non si sa quanto tempo, apre una polemica dopo che il sindaco Giuliano Parodi ne aveva fatto ricadere la responsabilità sul Pd e sulle passate giunte. «Il sindaco ha emesso un'ordinanza urgente il 24 gennaio scorso - affermano i tre consiglieri di opposizione Tosi, Dell'Agnello e Mannari - ma il problema era noto già dal 2015, quando il 4 novembre fece l'ordinanza urgente n° 69 con cui ordinò l'operatività dello stesso impianto esistente in località Acquari, nonostante fosse diventata fuori normativa. Successivamente ha usato tutte le deroghe consentite dalla legge fino a quando il 3 novembre l'isola stessa, situata nei magazzini comunali, non poteva più essere operativa. Preso alla sprovvista, il sindaco decide ora di trasferirla nel parcheggio degli impianti sportivi inizialmente per sei mesi, ma con altre deroghe si potrà arrivare a circa 2

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” anni. Insomma - affermano dal Pd - in tutto questo tempo non è riuscito ad individuare una soluzione alternativa che rispetti i requisiti tecnici ed urbanistici». Attualmente mezzo parcheggio è stato recintato ed è già a buon punto la realizzazione del nuovo spazio di raccolta rifiuti, mentre dovranno iniziare i lavori della sede definitiva nella zona adiacente al depuratore, all'ingresso del paese. «Questo atto, molto criticato da chi usufruisce degli impianti sportivi e dalla popolazione - dice l'opposizione - riflette a pieno l'operato della giunta in questi anni di governo, l'incapacità di pianificazione, l'operare sempre nell'emergenza e la non conoscenza delle esigenze del territorio e dei cittadini. Le conseguenze sono il dimezzamento dei già pochi posti auto a servizio di chi utilizza i campi da tennis e da calcio ed è noto che, durante le manifestazioni sportive, il parcheggio spesso non riesce a contenere tutte le auto che vengono parcheggiate presso la strada dei Forni creando un notevole disagio e pericolo che ora aumenteranno. La giunta sta adottando soluzioni per farvi fronte? Ancora più grave ed impensabile è che si posizioni un centro di raccolta di rifiuti nel bel mezzo degli impianti sportivi, con gli atleti ed il pubblico a pochi metri, con tutte le conseguenze negative del caso». Il sindaco Parodi aveva addossato la colpa di questi ritardi alle vicende giudiziarie che hanno interessato Atosud e Sei Toscana, col Pd che conclude: «Viene da sorridere quando Parodi cerca di scaricare le sue responsabilità sulle passate amministrazioni e l'area vasta voluta dal Pd. Si ricorda al sindaco che la normativa è valida a livello nazionale e che lui, forse non se n'è accorto, ma sta governando Suvereto dal 2014. Ancora una volta, la giunta ha operato nell'emergenza creando seri disagi». (m.p.)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il bilancio di Esa sulla tappa campese dell'evento di tutela ambientale Due tonnellate di rifiuti raccolti PORTOFERRAIO Due tonnellate e 300 chili di rifiuti. È il bilancio della seconda giornata di "10. 000 mani per l'Elba", andato in scena lo scorso sabato a Campo nell'Elba. I volontari hanno raccolto materiali ferrosi per 1. 340 chilogrammi, 100 di vetro, poi multi materiale come plastiche o lattine (40 kg) e ben 850 kg di rifiuti indifferenziati. I numeri sono forniti da Esa, azienda di servizi ambientali, con il funzionario Maurizio Pelliccioni. «Un risultato più contenuto- commenta un volontario - rispetto alla prima azione nel marcianese quando furono raggiunte le sette tonnellate. Eravamo in molti ad agire, probabilmente minor peso nel materiale raccolto, perché l'orografia campese ha meno anfratti scoscesi o boschi e quindi abbiamo preso molto materiale non ingombrate». «Abbiamo fatto un'azione ecologica e civile importante. - commenta l'assessora della giunta Montauti, Chiara Paolini, con delega alle politiche sociali e giovanili - Hanno partecipato sulle 150 persone tra volontari e forze dell'ordine. Il maggior numero di materiali sono stati trovati a Literno e Sant'Ilario, poi sono state battute dalle squadre ecologiche molte aree come la zona della diga foranea, quella del tiro al piattello, il ciglio rosso, Colle Palombaia, l'area di Cavoli, Fetovaia nella spiaggia, il fosso verso La Foce, l'ex parcheggio Atl e la zona della circonvallazione. Ringraziamo tutti i partecipanti. Al termine abbiamo avuto un momento conviviale presso la Pro Loco». Oltre a tale associazione hanno partecipato: La Croce Rossa, La Racchetta, Ccn Il Golfo, Pubblica assistenza, La Giostra. La Ginestra, Costa del Sole, Coteretto, Amici di Pianosa, Diportisti campesi, Pensionati campesi, Andar per Sentieri, Le Macinelle, Circolo sant'Ilario, Società ciclistica Elba Ovest, Club del Mare, Aethalia Triathlon, Asd campese 1969, Asd san Piero, Ass. Martorella, Circolo Amici di Campo, Asd Amici per la Pelle, Non solo Danza, Circolo Filetto e Bonalaccia, Circolo Scacchi, Ass. Bonalaccia, . Rione Il Piano, Rione Macchioni e Rione Santa Lucia.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Assemblea pubblica per contestare il centro previsto in via del Palazzaccio «Da parte del primo cittadino non è arrivata alcuna rassicurazione convincente» Impianto rifiuti a Spianate Ora c'è un comitato del no ALTOPASCIO Si è parlato dell'apertura di un impianto di stoccaggio di rifiuti nella zona di via del Palazzaccio nell'assemblea a Spianate, promossa giovedì da un gruppo di cittadini. Nella sala erano presenti anche il sindaco Sara D'Ambrosio e diversi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, e Liano Picchi, storico portavoce dei comitati ambientalisti della Piana. La serata ha sancito la nascita di un comitato. «Come cittadini a seguito di questo vivace dibattito, purtroppo siamo ancora più preoccupati di quanto non lo fossimo prima - scrive in una nota il movimento dei cittadini che si oppongono all'impianto - non c'è stata nessuna rassicurazione convincente da parte della nostra prima cittadina, che pochi giorni fa aveva espresso soddisfazione per questa nuova attività. Scopriamo ora che siamo in presenza di un

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” impianto dove si metteranno a riserva fino a 203 tonnellate di rifiuti pericolosi, sia di natura solida che liquida, oltre a 186 tonnellate di rifiuti non pericolosi. La ditta in questione, che ha la sede legale in provincia di Napoli, potrà operare ad Altopascio attività di scambio di rifiuti per 7.500 tonnellate all'anno, in prossimità del centro, con presenza di abitazioni e numerose attività commerciali. Nella complessa procedura autorizzatoria, con il concorso della Regione e del Comune di Altopascio, conclusasi un anno fa e tenuta nascosta all'opinione pubblica, non risulta nessuna presa di posizione critica né tanto meno contraria, del sindaco D'Ambrosio che ha ammesso pubblicamente di non sapere se alle tre conferenze dei servizi ha partecipato un rappresentante del Comune. Come prima cittadina e massima autorità sanitaria locale avrebbe dovuto fare presente alla Regione che il territorio di Altopascio non può essere ritenuto idoneo ad accogliere un impianto che non sarebbe "gradito" in altri comuni. Come è possibile che si accolgano così superficialmente rifiuti provenienti da chissà dove? Come è possibile che da una parte si vieta al cittadino di accendere il caminetto perché si generano polveri sottili e poi si permettono nuove attività che vanno ad aumentare il traffico pesante? Per queste ragioni, avendo a cuore il futuro del nostro paese abbiamo deciso di organizzarci in un movimento di cittadini e, come primo atto, chiediamo all'amministrazione comunale di invertire la rotta e mettere in campo tutte le misure, ancora possibili, per impedire questo insediamento oggettivamente rischioso e di difficile controllo una volta entrato a regime». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Progetto del Comune di Capannori e di Lucense per dare nuova vita agli scarti delle cartiere Trasformare il pulper da problema a risorsa CAPANNORI Nuove tecnologie per separare (e recuperare) i materiali del "pulper", lo scarto industriale - fatto di plastiche diverse e cellulosa - delle cartiere. Un modo per trasformare i risorsa quello che, per il distretto cartario della Piana, è un problema. È il nuovo progetto Placet, presentato da Lucense insieme al Comune di Capannori. Un progetto che ha ottenuto un finanziamento ministeriale di 125mila euro (il 50% costo), insieme a soli altri cinque in tutta Italia. Gli obiettivi sono il riutilizzo di buona parte della cellulosa estratta nel processo produttivo e il recupero delle plastiche leggere (per produrre manufatti, in particolare pancali). Un progetto che si integra con il già attivo Eco-PulpPlast, e che è stato presentato ieri mattina al polo tecnologico di Segromigno in Monte, dal sindaco Luca Menesini e da Giovanni Gambini, presidente di Lucense (ente di ricerca per il settore cartario). «Siamo di fronte - ha detto Menesini - a un progetto altamente innovativo per il nostro territorio e per un settore, quello dell'economia circolare, sul quale la nostra amministrazione sta puntando molto». In questo caso la "circolarità" è nella trasformazione degli scarti dei processi industriali delle cartiere in nuovi materiali. «E quindi in nuova ricchezza - riprende il sindaco - una sfida molto importante e affascinante. Credo che questo nuovo progetto ci ponga all'avanguardia nell'utilizzo di nuove tecnologie, non solo a livello locale». Il Comune è tra i soci di Lucense a cui ha affidato anche gli studi sui flussi di traffico per la mobilità sostenibile. In quest'ottica l'amministrazione ha deciso di rilevare un numero maggiore di quote della società (l'acquisto sarà formalizzato nel prossimo consiglio comunale) in modo da entrare a far parte della governance della società. Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Lucense, Giovanni Gambini, «perché questo progetto permette di sperimentare tecnologie innovative per la separazione di materiali di scarto contenuti nel macero utilizzato dalle cartiere, che negli anni hanno rappresentato un problema e che domani invece potrà diventare una risorsa. Importante la complementarità con il progetto Ecopulplast, perché da una parte sarà possibile selezionare gli scarti e dall'altra trasformarli per il loro riutilizzo. Nel corso degli ultimi anni Lucense ha rafforzato struttura e competenze in materia di sostenibilità, economia circolare e nuovi materiali, e su questi temi ha avviato alcuni progetti con il Comune di Capannori. Ci sarà già uno studio specifico nelle nostre cartiere». (n.n.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il Consorzio di Bonifica: così mettiamo in sicurezza e ripuliamo il Lavello MASSA-CARRARA Sul caso del Fosso Lavello, il Consorzio ribatte: «Stiamo lavorando per la sicurezza idraulica del territorio, i rifiuti presenti saranno raccolti in collaborazione col Comune di Carrara, e dopo decenni saranno rimossi». «I rifiuti individuati durante la manutenzione del Fosso Lavello saranno stoccati in container, messi a disposizione dal Comune di Carrara: e contribuiremo in questo modo, in stretta collaborazione con l'Amministrazione, anche alla sicurezza ambientale del corso d'acqua. Finalmente, dopo decenni in cui nessuno si era più preoccupato di farlo, i rifiuti verranno raccolti e rimossi: una bella notizia,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” siamo convinti, per tutti i cittadini. Per quanto attiene i fanghi di dragaggio, ribadiamo ancora una volta quanto è stato accertato dalle doppie analisi che i nostri uffici hanno compiuto su questo materiale, sia in fase di progettazione, sia prima di partire coi lavori: essi sono stati classificati come "rifiuti speciali non pericolosi", e il loro trasporto e smaltimento in discarica viene eseguito dalla stessa impresa esecutrice, che ha tutti i requisiti di legge per gestire questa tipologia di fanghi».È questa la replica del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord rispetto alle opere di manutenzione in corso sul Fosso Lavello: lavori per oltre un milione di euro, in corso di esecuzione proprio dall'Ente consortile, che permetteranno di abbattere il rischio idraulico. «L'intervento che stiamo realizzando, più volte richiesto dai cittadini e finanziato al novanta per cento dalla Regione Toscana che ha avallato il progetto, è finalizzato alla sicurezza idraulica di questo corso d'acqua, soprattutto in prossimità dei ponti e degli attraversamenti per evitare tracimazioni e allagamenti - ribadisce il Consorzio, con una sua nota - Si tratta di un lavoro che, attraverso l'asportazione sistematica dei sedimenti in alveo, sta liberando il rio e mira a ristabilire il deflusso regolare. Troppe volte anche nei recenti eventi di piena del canale, il Consorzio è intervenuto nelle fasi di emergenza per stasare i ponti, tappati pericolosamente dai detriti accumulati negli anni.Tutta l'operazione in corso sul Lavello è quindi una manutenzione straordinaria, approfondita e scrupolosa, che interessa il fondale, i punti delicati come quelli sotto i ponti e anche le arginature, e viene svolto per tutta la lunghezza del corso d'acqua, dalla zona industriale di via Dorsale, fino alla foce. Un lavoro necessario per diminuire il rischio idraulico del fosso e di tutto il bacino idraulico del Lavello, ossia di tutta l'area urbanizzata che si trova a destra e a sinistra del canale». «Rispetto alla necessità di compiere la bonifica dell'area Sir del fosso Lavello prima dell'esecuzione dei lavori, richiamata più volte - prosegue il Consorzio - ricordiamo i chiarimenti rilasciati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che in maniera certa e esaustiva non prevede che i sedimenti dei corpi idrici fluviali e marino costieri rientrino in tale normativa».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Sgravi dal 20 al 60% sulla Tari per le attività che non le hanno o vi rinunciano La giunta di Paolo Grassi ha proposto una delibera al consiglio comunale Slot machine e videolottery sconti per chi le dismette FIVIZZANO Incentivi comunali agli esercenti che diranno no alle slot machine. Anche il Comune di Fivizzano ha promosso la campagna "No Slot" per disincentivare la diffusione delle macchinette per il gioco d'azzardo nei locali pubblici. La giunta comunale ha proposto al consiglio comunale una delibera per la modifica di un articolo del regolamento sulla Tari, la tassa sui rifiuti. Così come hanno fatto altri comuni, ai contribuenti che esercitano attività di bar o tabaccherie che non hanno istallato o che dismettano nel corso dell'anno video poker, slot machine, videolottey o altri apparecchi con vincita di denaro verrà applicata una riduzione del 20% del tributo per l'anno stesso. Stesso trattamento per le attività che non abbiano mai istallato apparecchi con vincita in denaro. E una riduzione del 60% del tributo per le attività che dismettano nel corso dell'anno apparecchi con vincita in denaro. Il sindaco Paolo Grassi e la giunta comunale così facendo cercano di contribuire a disincentivare l'annoso e pericoloso problema del gioco d'azzardo anche con piccoli provvedimenti, ma sensibili verso il problema della ludopatia, cioè la dipendenza dal gioco d'azzardo, che purtroppo anche nel territorio lunigianese , così come riportano le statistiche uscite qualche giorno fa, vede il giro di giocate che si aggira intorno ai 50 milioni di euro creando problemi psichici ed economici a molte persone. Purtroppo anche nelle piccole realtà questo tipo di fenomeno è molto diffuso. Sono diverse le persone che purtroppo si lasciano abbagliare da vincite di denaro definite facili che poi li invoglia a puntare sempre di più con la speranza di ottenere grossi importi con il risultato che in molti presi dalla frenesia ci lasciano l'intero stipendio e ricorrono anche a prestiti bancari. (m.l.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Intorno ai 350.000 euro (7 a tonnellata) la cifra destinata al Comune di Montale Centrodestra: «I soldi devono essere utilizzati per abbassare la Tari ai cittadini» Rifiuti, da marzo scatta l'indennità inceneritore MONTALE È in arrivo l'indennità di ristoro ambientale per la presenza dell'inceneritore a Montale. L'importo che il Comune incasserà a questo titolo sarà calcolato a partire dal prossimo primo marzo: 7 euro per ogni tonnellata di rifiuti bruciati nell'impianto di via Tobagi. Una cifra complessiva che, stando alle circa 50.000 tonnellate trattate a Montale in 12 mesi, dovrebbe aggirarsi intorno ai 350.000 euro annui.L'assegnazione a Montale del ristoro ambientale era stata deliberata nel 2011, quando l'assemblea dell'Autorità d'ambito, Ato Toscana Centro, aveva uniformato le indennità spettanti ai diversi territori che ospitano impianti di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” trattamento dei rifiuti. «Si tratta di un atto - spiega oggi il consigliere del gruppo di opposizione Centrodestra Unito, Alberto Fedi - con cui per la prima volta, su insistente proposta dell'allora amministrazione da noi guidata, fu riconosciuto al Comune di Montale il diritto ad un ristoro ambientale per la presenza sul proprio territorio di un impianto di incenerimento attivo».Una volta decisa l'assegnazione del ristoro nel 2011, per iniziare a calcolare e, successivamente, a versare l'indennità a Montale si sarebbe dovuto attendere l'entrata in attività del gestore unico, Alia Spa, che dal primo marzo sarà effettivamente titolare della concessione per il servizio rifiuti in tutto il territorio dell'Ato. Così adesso, dai banchi dell'opposizione, il centrodestra chiede con una mozione che l'attuale amministrazione Pd si impegni a destinare l'indennità per il disagio ambientale che sarà pagata al Comune di Montale (i tempi dei versamenti non sono ancora definiti) di volta in volta alla riduzione della tassa sui rifiuti Tari dell'anno successivo. Resta poi da capire se l'intero importo per il ristoro finirà a Montale o se parte della somma potrà andare anche ai comuni vicini, in particolare Agliana e Montemurlo, che confinano con l'area in cui sorge l'impianto. «Dal momento che Montale ospita l'inceneritore e subisce le maggiori ricadute in termini di emissioni e traffico pesante - osserva Fedi - credo che al nostro Comune debbano spettare almeno i 4/5 dei circa 350.000 euro di indennità. Chiediamo che indipendentemente dall'entità maggiore o minore dell'importo riconosciuto a Montale, il ristoro venga utilizzato per ridurre la Tari dell'anno successivo come avviene già in altri comuni. Una misura che pensiamo potrebbe portare nel nostro caso ad una riduzione di almeno il 15% della Tari che per i cittadini montalesi in questi anni è stata più alta rispetto a quella pagata altrove».La mozione del gruppo Centrodestra Unito per Montale sarà discussa in consiglio lunedì. Tommaso Artioli

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Con l'ingresso di Alia parte la sperimentazione che entrerà a regime nel prossimo autunno. All'inizio aumenterà la tassa del 20 per cento Rifiuti "porta a porta" a Pieve si inizia da marzo PIEVE A NIEVOLE Stop alle polemiche sui furbetti che sconfinano col proprio sacchettino, basta telecamere posizionate nei pressi dei cassonetti (e che magari potranno essere riallocate sul fronte della sicurezza) e fine anche di una certa invidia nei confronti dei più virtuosi (i "ricicloni") comuni vicini. Partirà a inizio marzo la rivoluzione nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti che, dopo un periodo di sperimentazione, porterà infine a ottobre-novembre a entrare a pieno regime nel cosiddetto "porta a porta". Lo ha annunciato il sindaco Gilda Diolaiuti nel corso degli incontri con i cittadini che ha tenuto al bar Valerio di via Marconi (lunedì scorso) e, ieri sera, alla casetta del verde pubblico di via Empolese (i prossimi appuntamenti sono in programma martedì alle 21 al circolo Arci di via Bonamici e giovedì sera al bocciodromo). Incontri che nel titolo riportano anche la frase: "Finalmente il porta a porta". «Era davvero l'ora - dice il sindaco - e a breve prenderanno il via una serie di riunioni informative più specifiche sull'argomento». In effetti gli incontri organizzati in questi giorni dall'amministrazione comunale servono per dare una prima infarinatura, per annunciare questa svolta quasi epocale. Ma poi sarà lo stesso gestore del servizio, Alia, a spiegare nel dettaglio le modalità di svolgimento. «A marzo Alia diventerà ufficialmente titolare della raccolta dei rifiuti nel nostro comune - spiega Diolaiuti - ma per i primi mesi, proprio per dare la possibilità a tutti i cittadini di capire il nuovo sistema, non cambierà niente. Il vecchio gestore, l'azienda Ecologia & Servizi, continuerà a lavorare sul territorio in virtù di un accordo stretto proprio con Alia e quest'ultima, nel frattempo, organizzerà assemblee pubbliche nelle varie zone del comune, poi incontri con gruppi di famiglie, distribuirà opuscoli informativi e infine procederà alla distribuzione dei contenitori per la raccolta differenziata». Nell'immediato per i cittadini ci sarà però anche una brutta notizia. «La tariffa sui rifiuti - dice Diolaiuti - aumenterà in una prima fase del 20 per cento, così come successo in tutti i comuni che hanno avviato il porta a porta. È il prezzo da pagare per migliorare il servizio e l'ambiente. Ma nel giro di 4 o 5 anni saranno ammortizzati i costi di avviamento del servizio e se i livelli di differenziata saranno sufficientemente alti la spesa tenderà ulteriormente a calare».«Con il porta a porta - conclude il sindaco - il cittadino diventa naturalmente virtuoso ed entra nell'idea del meglio acquisto, meno spendo. A beneficio anche dell'ambiente in cui vive». David Meccoli

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Conclusa l'operazione Alto Impatto eseguita da 120 finanzieri nel Macrolotto Sequestrati 350mila prodotti a rischio PRATO La Guardia di Finanza ha concluso le fasi dinamiche dell'operazione "Alto impatto" che giovedì scorso ha visto il dispiegamento sul territorio del distretto produttivo pratese di un dispositivo di oltre 120

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” finanzieri. L'attività operativa, supportata anche da un elicottero e diverse unità cinofile, ha visto i finanzieri impegnati fin dalle prime luci dell'alba in controlli a tappeto. Una prima fase si è concentrata prevalentemente nel distretto produttivo denominato Macrolotto 0 e 1 di Prato. Qui le fiamme gialle hanno fatto accesso in più di 10 grandi capannoni produttivi che hanno richiesto, proprio per la loro complessità e ampia superficie di produzione, un gran numero di militari per poter identificare tutto il personale presente intento a lavorare, mentre altre pattuglie procedevano a fermare i numerosi automezzi commerciali (più di 30 nel complesso), circolanti nel distretto produttivo per intercettare eventuali flussi di merci e/o tessuti sprovvisti di documenti di lecita provenienza o in contrabbando. I simultanei accessi hanno permesso ai militari di fermare e identificare più di un centinaio di soggetti (in prevalenza di etnia cinese) intenti a operare all'interno dei complessi produttivi, evidenziando in diversi casi, la presenza di lavoratori non in regola con la normativa del lavoro e, in altre circostanze, addirittura senza regolare permesso di soggiorno sul territorio dello Stato. Tre sono state le società che sono risultate evasori totali. In taluni complessi sono anche stati scoperti prodotti in fase di lavorazione, totalmente sprovvisti delle indicazioni di produzione e composizione e potenzialmente dannosi per la salute del cittadino, per cui le operazioni si sono estese (in una seconda e conseguente fase) anche alla filiera della minuta vendita concentrata nelle zone a più alta incidenza di cittadini extracomunitari. Sono oltre 350.000 i prodotti trovati che sono stati immediatamente sottoposti a sequestro dai finanzieri. Nell'ambito delle operazioni sono stati rinvenuti anche farmaci immessi in commercio senza alcuna autorizzazione delle autorità sanitarie nazionali e dirette all'uso di consumatori del mercato cinese. E' stata inoltre scoperta una centrale di smercio on line di prodotti ben contraffatti all'interno di due appartamenti dove erano già pronti per essere consegnati, oltre 400 articoli riportanti famose griffe di alta moda, nonché numerosi apparati informatici necessari per mettere nelle piattaforme di e-commerce i prodotti.

Il Tirreno, Cronaca di Empoli degrado a cerreto guidi Il casotto dell'Anas diventa una discarica nel bosco FUCECCHIO Degrado che accompagna degrado, in quello che dovrebbe essere semplicemente un bosco, come tanti. Ma nei boschi di Poggioni, a Cerreto Guidi, spesso l'inciviltà la fa da padrone. C'è, ad esempio, il vecchio casotto dell'Anas, diventato oggi una discarica, dove dentro sono stati abbandonate o lanciate decine di sacchetti di spazzatura, per lo più comune. La gente non ci fa più nemmeno caso, tenendo conto da quanto tempo quel casotto viene riempito con ogni tipo di rifiuto. Una situazione di degrado assoluto che contraddistingue anche i boschi retrostanti, dove qualcuno ha sfruttato un sentiero per abbandonare praticamente ogni tipo di rifiuto: porte, infissi, fili elettrici, plastica, sacchi neri, giochi per bambini, tubi di plastica, coperte, imballaggi, secchi di vernice. Una discarica abusiva che copre parecchi metri di bosco, che si vede molto bene dalla strada. Poi, in questi casi, gli animali fanno il resto, sbranando i sacchi per trovare cibo, finendo per sparpagliare a terra il contenuto. Oltretutto spesso i boschi sono di privati, che hanno difficoltà a vigilare su boschi che finiscono anche nelle mani degli spacciatori, oltre che degli incivili. I carabinieri hanno fatto dei blitz, che hanno portato ad arresti e sequestri. Scene già viste, ad esempio, nelle cerbaie fucecchiesi, fra discariche e spacciatori. (m.s.)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno la barista «Via i sette cassonetti davanti alla porta» LIVORNO Il suo bar si affaccia su piazza XX Settembre da diciotto anni. «Ma se considerate che prima abbiamo gestito per sette anni un'attività in via Mentana, lavoriamo in questo quartiere da più di venticinque». Insomma, Irene Foscoli - la titolare del bar "XX Settembre" che ieri ha ospitato la nuova tappa del Caffè Tirreno - da queste parti non ha bisogno di grandi presentazioni, così come il padre Domenico. Insieme aprono la porta del bar, frequentato da molti abitanti del rione, e indicano quello che ormai, da anni, «è un problema enorme per un'attività come la nostra che non riusciamo a risolvere, siamo stufi...». A cosa si riferiscono? Davanti al bar, lungo il marciapiede opposto, proprio a coprire la vista e l'ingresso di una delle piazze più conosciute di Livorno, ci sono sette cassonetti dell'immondizia. Tutti in fila, uno accanto all'altro. «Prima erano sparsi nel quartiere - spiega Irene - poi hanno avuto la bella idea di radunarli e metterli tutti qui davanti: puzzano, bloccano il passaggio e la visuale, senza contare i tarponi...». Con l'arrivo del porta a porta i cassonetti dovrebbero sparire dalle strade, ma intanto i mesi passano e per chi è costretto a lavorare davanti a una fila di bidoni dell'immondizia non è il massimo. Senza contare che messi proprio in quel punto non sono o un bel biglietto da visita per la piazza, «meglio una strada lateralei». «Chiediamo all'Aamps e al Comune - è quindi l'appello che arriva dal bar - di trovare un'altra soluzione, perché così non è possibile». (j.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Bibbona Oggi la Giornata del fratino i volontari puliscono le dune BIBBONA Volontari in azione sulla spiaggia tra Marina di Bibbona e Marina di Castagneto Carducci per la Giornata del fratino, organizzata da Wwf e Tenuta San Guido in ricordo di Raimondo Stiassi, storico attivista del Wwf che tanto ha contribuito alla salvaguardia di questo uccello limicolo che nidifica dai primi di marzo nelle depressioni dunali. La giornata dalle 9 alle 13 prevede la rimozione manuale dei rifiuti spiaggiati dal Gineprino fino al Renaione, confine sud dell'Oasi Wwf Padule di Bolgheri. All'iniziativa aderiscono Wwf Oasi, Azienda speciale Bibbona (Asbi), cittadini Otp Cecina, Centro ornitologico Toscano, cittadini Otp Vada e Giardino botanico dunale La Soldanella, in collaborazione con il Reparto biodiversità Carabinieri di Cecina e Consorzio Sei Toscana e i patrocini dei Comuni di Bibbona e Castagneto. Il ritrovo è al parcheggio del Gineprino a Marina di Bibbona, al termine di via dei Platani, ma i ritardatari possono raggiungere il punto informativo sul sentiero che conduce alla spiaggia del Gineprino. Pranzo al sacco in autonomia, uno spuntino campagnolo vegetariano sarà offerto da Asbi, con vini offerti dalla Tenuta San Guido, al punto di ritrovo sulla spiaggia del Gineprino. Alle 14, 30 il trasferimento con visita guidata all'Oasi Wwf Padule di Bolgheri.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Un cittadino dà l'allarme e la polizia ha identificato i ragazzini Inaugurata e subito danneggiata PIOMBINO Tentato danneggiamento della fontanella di via Salgari È stata inaugurata due settimane fa, il 3 febbraio scorso, e già nella notte di domenica scorsa alcuni ragazzini, tutti minorenni, hanno tentato di danneggiarla cercando di forzarne l'apertura. Fortunatamente una persona che stava assistendo alla scena ha chiamato immediatamente il commissariato e alcuni uomini della polizia sono intervenuti cogliendo in flagrante i vandali. La polizia ha potuto così identificare i ragazzini. «Quanto accaduto ci fa capire quanto sia importante l'intervento e la collaborazione dei cittadini - afferma il sindaco Massimo Giuliani - in questo caso l'intervento tempestivo della polizia è stato reso possibile da una semplice telefonata. Facciamo tutti parte di questa comunità e come tali dobbiamo contribuire a renderla migliore. L'indifferenza non aiuta certo a risolvere queste problematiche. Per questo ringrazio il signore che ha segnalato gli atti vandalici e la polizia che è intervenuta immediatamente. Solo attraverso una maggiore coesione sociale, unita al controllo sul territorio, possiamo riuscire a sconfiggere questi comportamenti negativi».

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

È attesa in queste ore la delibera della Regione Toscana All'ex Sitoco si studia come rimuovere le polveri Bonifica della laguna In arrivo l'accordo per 32 milioni di euro di Ivana Agostini ORBETELLO In arrivo l'accordo di programma per i 32,5 milioni di euro destinati alla bonifica della laguna di Orbetello. «La Regione Toscana - dice Silvia Velo, sottosegretaria all'ambiente e candidata al Senato sulla questione bonifica - dovrebbe deliberare l'accordo di programma nei prossimi giorni (molto probabilmente domani ndr). L'accordo - continua Velo - dovrà anche essere deliberato dal Comune di Orbetello e poi immediatamente dopo sottoscritto. L'accordo di programma quadro - aggiunge la sottosegretaria - è lo strumento in cui si definisce nel dettaglio le modalità di utilizzo dei 32,5 milioni stanziati dal Ministero dell'ambiente». In pratica l'accordo definirà il soggetto attuatore e responsabile della Regione Toscana, la società in house Sogesid; la Conferenza dei servizi per approvare il progetto esecutivo, la previsione di un comitato di monitoraggio e molto altro. Il ministero ha messo a disposizione l'importante somma, che si sostanzia di milioni stanziati con il Programma Nazionale di Bonifica e altri milioni a valere sulle risorse programmate nel Piano Operativo "Ambiente" - sottopiano "interventi per la tutela del territorio e delle acque" - approvato dal Cipe con la delibera 55 del 1° dicembre 2016. In pratica dovrà essere realizzato il completamento dell'opera di "marginamento lagunare", ossia la realizzazione di alcune barriere per la messa in sicurezza dei terreni pubblici prospicienti la laguna dagli agenti inquinanti nell'acqua. Velo approfondirà i temi riguardanti la laguna anche in questi giorni durante la sua visita a Orbetello. A questo proposito Velo torna sulla questione della ex Sitoco e delle polveri che per tutta l'estate si sono alzate dai bacini della ex fabbrica di concimi. «Come Ministero - sostiene - pretendiamo una messa in sicurezza definitiva che consiste nella rimozione delle polveri».La proprietà della Laguna Azzurra ha avanzato un'ipotesi per tamponare in via temporanea la situazione attraverso l'uso di teli che dovranno coprire le polveri o di una resina speciale che dovrebbe impedire al vento di spargere la polvere bianca su tutta la frazione di Orbetello Scalo. «Il Ministero ha chiesto a Laguna Azzurra la documentazione tecnica che valuteremo però sappiamo che non potrà che essere una situazione temporanea».Laguna Azzurra non è però soggetto responsabile dell'inquinamento dal momento che non è stata Laguna Azzurra a inquinare. «Se per qualunque motivo Laguna Azzurra non dovesse provvedere alla rimozione delle polveri - dichiara la sottosegretaria all'ambiente - saremo noi come Ministero a fare i lavori. Comunque quelle polveri vanno rimosse. Massima rassicurazione quindi - conclude Velo - per gli abitanti della frazione».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il materiale tossico accumulato in vasche coperte da teloni La Provincia avrebbe dovuto rimuoverlo, ma è ancora lì La classe sciopera a causa dell'amianto dentro il laboratorio di Luca Tronchetti LUCCA I lavori effettuati negli anni passati dalla Provincia nelle aule di via della Corticella, utilizzate come laboratorio dal liceo artistico musicale «Passaglia», avevano portato alla luce la presenza di materiale di amianto a copertura. Quel materiale ad alta tossicità - capace di provocare il cancro al polmone o il mesotelioma come conseguenza dell'inalazione di absesto per i lavoratori dell'eternit - era stato provvisoriamente ammassato e coperto con teloni, in modo da evitare dispersioni, in vasche che si trovano nel cortile interno dell'edificio in ristrutturazione. Ma come avviene ormai in maniera costante in questo Paese ciò che è provvisorio diventa definitivo. E l'amianto quindi è ancora al suo posto senza essere stato smaltito com'è previsto dalla legge. Così ieri mattina una classe del triennio dell'istituto artistico Passaglia che doveva svolgere lezione nella struttura-laboratorio di via della Corticella dove vengono effettuati i corsi pittorici, per la lavorazione della creta e della plastica si è rifiutata di entrare nelle aule manifestando così il suo disappunto per un problema che tocca la salute di tutti e che, a distanza di anni, non è ancora stato risolto. PARLA LA PRESIDE Maria Pia Mencacci, preside dell'Istituto Passaglia, ieri mattina aveva preso un giorno di permesso: «Mi hanno chiamato dalla scuola poco dopo le 8 - racconta - per informarmi che una classe che doveva fare lezione alla sede secondaria di via della Corticella si era rifiutata di entrare all'interno a causa dei contenitori in amianto, dove veniva gettata la creta usata, che si trovano nel cortile della struttura, accuratamente riparati da teloni che impediscono la contaminazione dagli agenti atmosferici. Non mi risulta

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” però, eccezion fatta per l'insegnante che doveva svolgere quella lezione, che altri si siano astenuti dal lavoro. LA SALUTE PUBBLICA La preside si affretta a chiarire che il problema era preesistente e che lei, in carica dal 2015, si è trovata a gestire la situazione: «Più volte - dice l'insegnante - abbiamo segnalato la situazione agli uffici provinciali competenti. Ci hanno detto che quei contenitori con all'interno l'amianto non potevano essere al momento tolti, ma erano stati mesi in sicurezza in attesa dello smaltimento». Eternit tolto durante i lavori effettuati sul tetto di quell'edificio, utili a limitare le infiltrazioni d'acqua con pareti bagnate e piene di muffa. «Ho parlato con quei venti ragazzi - conclude la dirigente scolastica - e ho assicurato che la situazione verrà risolta nel più breve tempo possibile. Già da domani mattina ho un appuntamento con la dirigente dell'ufficio tecnico della Provincia per parlare di questa e di altre questioni che riguardano la sicurezza e la salute di ragazzi e docenti».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il Comune dichiara guerra ai "bracconieri dell'immondizia" Rifiuti, 67 sanzioni e telecamere trappola di Gianni Parrini LUCCA Rifiuti, raffica di multe: sono 67 dall'inizio dell'anno, in media una e mezzo al giorno. Il Comune pensa a "telecamere trappola" simili a quelle usate contro i bracconieri per beccare chi abbandona i rifiuti: si sta completando la mappatura delle zone in cui il fenomeno dell'abbandono si verifica più di frequente. Le sanzioni. Lotta dura e senza paura a chi non rispetta le regole della raccolta differenziata. Dall'inizio dell'anno sono già stati sei i sopralluoghi effettuati dal nucleo di vigilanza ambientale della polizia municipale, affiancati dagli operatori di Sistema Ambiente (quattro nel mese di gennaio e due in quello di febbraio). Da questa attività sono scaturite ben 67 sanzioni amministrative di cui 47 a carico di utenze domestiche (con un importo di circa 100 euro ciascuna) e 20 sanzioni a utenze non domestiche (con importo di circa 200 euro l'una). I controlli proseguiranno secondo un nuovo programma intensificato a scadenza settimanale.Centro e periferia: i problemi. Quella dei rifiuti è una battaglia difficile da portare avanti e ogni zona ha le sue problematiche: in centro storico talvolta i residenti non utilizzano i sacchetti colorati di Sistema Ambiente (diversi a seconda del tipo di rifiuto) e non rispettano l'orario di esposizione della spazzatura per il ritiro porta a porta; in periferia, invece, alcuni cittadini lasciano l'indifferenziato (peraltro mal fatto) all'interno di un normale sacchetto invece di utilizzare il bidoncino col chip che permette di conteggiare gli svuotamenti effettuati dall'operatore del porta a porta. In quest'ultimo caso l'addetto di Sistema Ambiente è tenuto a non ritirare il sacchetto. Ma questo non risolve il problema perché la sporta con l'immondizia resta lì e se la settimana dopo c'è sempre va tolta. Bisognerebbe fare lavoro d'indagine: ovvero aprire il sacchetto e cercare di capire da chi sono stati prodotti quei rifiuti, ma ci vogliono tempo e uomini. Telecamere contro discariche. L'altro fenomeno che non accenna diminuire è quello dell'abbandono dei rifiuti in alcune zone del territorio comunale, dove talvolta si formano delle mini-discariche abusive. Su questo fronte, però, ci sono delle novità. Su sollecitazione di Sistema Ambiente il Comune sta pensando di dotarsi delle cosiddette "telecamere trappola": sono dei dispositivi piuttosto piccoli, con batteria autonoma, che possono essere piazzati, o per meglio dire nascosti, anche sugli alberi o in mezzo a un cespuglio. Sono spessoo utilizzati dalla Forestale per dare la caccia ai bracconieri. «Il regolamento comunale ne consente l'utilizzo - spiega l'assessore Francesco Raspini - Lo cambiammo qualche anno fa proprio per sanzionare gli illeciti ambientali. Al momento il comando della Municipale sta valutando quali sono i dispositivi più adatti alle nostre necessità, nel frattempo c'è da completare la mappatura delle zone da monitorare a turno con le telecamere. Le aree interessate dovranno essere individuate ufficialmente attraverso una delibera di giunta». Una mappa esisteva già ma l'obiettivo è quello di ampliarla il più possibile utilizzando "Ambiente sistemato", lo strumento presente sul sito dell'azienda dei rifiuti che raccoglie le segnalazioni dei cittadini in merito agli abbandoni di immondizia. Servono i cartelli. C'è un però: le telecamere trappola, per quanto piccole e seminascoste, dovranno essere segnalate da un apposito cartello con su scritto "Zona sottoposta a sorveglianza ambientale" o qualcosa del genere. Lo prevede la procedura e non c'è modo di aggirare quest'obbligo. Vedremo se i "bracconieri dei rifiuti" cambieranno zone o si faranno immortalare. Giova ricordare che l'abbandono dei rifiuti è punito ai sensi del decreto legislativo 152 del 2006, che prevede sanzioni amministrative fino a 600 euro nel caso il responsabile sia una persona fisica. Se, invece, il responsabile è una persona giuridica (ad esempio un'azienda) si scivola nel penale.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Questo dove lo butto? Una app risponde ai nostri interrogativi «E questo dove lo butto?». Una domanda che tutti coloro che tentano di fare una corretta differenziata prima o poi si sono posti. Per dare soluzione a simili interrogativi c'è una app dedicata. Si chiama Junker e si scarica gratuitamente su smartphone. In pratica fornisce tutte le informazioni sulla raccolta differenziata dei rifiuti nel comune di Lucca. Nel dettaglio i cittadini ma anche i turisti che risiedono in città per qualche giorno -la App è consultabile anche in inglese, francese e tedesco- possono ottenere in maniera semplice e immediata una guida sul corretto conferimento di ogni tipologia di rifiuto, sui luoghi e gli orari di esposizione dei rifiuti e sui più vicini punti di raccolta dei rifiuti.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I risparmi della differenziata non sono sufficienti a coprire costi crescenti. E poi mancano gli impianti Taric, ecco perché la tariffa non scende LUCCA «Differenziamo i rifiuti e la bolletta sarà più leggera». Più o meno era questa la promessa che nei primi anni Duemila veniva fatta ai cittadini per invogliarli alla pratica di una corretta distinzione dei rifiuti. L'equazione però, non si è rivelata corretta. Almeno non per il portafoglio dell'utente. La raccolta differenziata nel Comune di Lucca ormai sfiora la soglia dell'80%. Ma la tariffa che i clienti di Sistema Ambiente si trovano a pagare non si riduce. Al contrario, aumenta di anno in anno. Cos'è che non ha funzionato? Da un lato si potrebbe dire che senza la raccolta differenziata la tariffa che ci troveremmo a pagare sarebbe assai più alta perché maggiore sarebbe la quantità di rifiuti indifferenziati che finisce in discarica alla modica cifra di 145 euro a tonnellata. Gli impianti utilizzati da Sistema Ambiente sono tre: Pioppogatto in Versilia (che secondo una nota recente della Regione diventerà anche quello di riferimento per Sistema Ambiente), quello di Amps a Livorno e quello di Cermec a Massa.Secondo i dati forniti da Sistema Ambiente nel corso di un recente incontro con la stampa, il risparmio che una tonnellata di immondizia differenziata dà (tra vendita di materiali riciclati e minori costi di trattamento) rispetto a una tonnellata di indifferenziato è pari a circa 90 euro. Questo significa che il mancato conferimento in discarica di 35mila tonnellate di immondizia differenziata (sommando le varie tipologie di rifiuto) ha prodotto una riduzione dei costi pari a 3 milioni di euro. Soldi che gli utenti non si sono visti spalmare sulla bolletta. I risparmi, dunque, ci sono stati ma non tali da coprire costi sempre crescenti, necessari a migliorare il servizio di raccolta e smaltimento che per legge deve essere interamente finanziato dalla tariffa. L'estensione del porta a porta a tutto il territorio comunale, la realizzazione delle isole ecologiche, i costi del personale, la creazione (prevista dalla legge) di un fondo per i crediti non riscossi ha fatto lievitare il piano economico e finanziario di Sistema Ambiente a 23 milioni di euro.Magna pars del problema è poi la mancanza sul territorio di impianti utili a chiudere il ciclo dei rifiuti: i pochi esistenti hanno un gran numero di richieste e quindi possono tenere i prezzi alti. Così ci si deve rivolgere fuori Regione. E così al costo del servizio, si aggiunge quello del trasporto: «È quanto avviene con l'organico - spiega Roberto Paolini, direttore di Sistema Ambiente - Lo portiamo in due impianti di compostaggio, uno in Lombardia e uno in Veneto. Abbiamo rifatto la gara lo scorso anno, mettendo insieme trasporto e trattamento: la gara è stata vinta dalla Fertitalia e da una Ati veneta. Paghiamo loro 105 euro a tonnellata e ogni anno glienen mandiamo 8-9mila». Anche il multimateriale ha costi elevati: «Siamo sui 95 euro - spiega Paolini - ma il multimateriale ci dà dei recuperi importanti con il tetrapack, l'alluminio e la plastica, che fanno scendere il costo intorno a 50 euro». L'organico, dunque, è il vero problema e per cercare di risolverlo il Comune sta pensando di colmare la carenza infrastrutturale. L'amministrazione lavora da mesi a un progetto, che attraverso l'adeguamento degli impianti di Sistema Ambiente a Nave e di Geal a Pontetetto, consentirebbe di trasformare il rifiuto organico in biometano, un gas pulito che ha mercato e può essere utilizzato anche come carburante per i mezzi pubblici. In primis quelli di Sistema ambiente e Geal. «Stiamo preparando la richiesta per poter fare i lavori preliminari - spiega Paolini - A giugno partiranno». (g.p.)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Intervento della Capitaneria e delle ditte specializzate. Una persona denunciata Ormeggia e perde 200 litri di gasolio VIAREGGIO Arrivato da Genova a bordo di uno yacht a vela di 22 metri sul quale si sarebbero dovuti eseguire lavori, il collaboratore di un cantiere navale della zona non si è reso contro della perdita di gasolio che era in atto e che, tramite la pompa di sentina rimasta azionata nella notte, è finita in mare. Così la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ricostruzione della Capitaneria, subito intervenuta per limitare il danno ambientale. L'uomo, 77 anni, è stato denunciato a piede libero all'Autorità giudiziaria di Lucca e allo stesso «saranno addebitati i costi della bonifica della darsena», come ricorda la Capitaneria oggi guidata da Giovanni Calvelli. L'allarme arrivato ieri mattina alle 8,20 alla Sala operativa della guardia costiera segnalava la presenza di una vasta chiazza di idrocarburo in emersione nello specchio acqueo portuale antistante la banchina "Il Bori" ed un forte odore di carburante. Immediatamente si è messa in moto la procedura prevista dal Piano anti inquinamento del porto di Viareggio: sotto il coordinamento della guardia costiera è stata isolata la macchia oleosa (presumibilmente superiore a 200 litri di gasolio), posizionando delle panne meccaniche nelle bocchette che dalla darsena Italia vanno in darsena Toscana ed in darsena Europa. «Così - spiega la Capitaneria - i mezzi nautici disinquinanti presenti in porto hanno potuto recuperare la maggior parte della sostanza inquinante in mare».Durante le operazioni di bonifica, i militari hanno ispezionato oltre 20 imbarcazioni e navi da diporto ormeggiate nella darsena inquinata, riuscendo a risalire al responsabile dell'episodio. «Il tempestivo e professionale lavoro della Capitaneria e delle ditte specializzate - conclude la nota - ha permesso la rapida rimozione del prodotto sversato, evitando ulteriori danni all'ambiente marino. L'autore dell'illecito è stato diffidato a porre in essere ogni ulteriore intervento di bonifica dell'intero specchio acqueo». (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Del marmo non si butta via proprio nulla: la mission del Consorzio Marble Way I materiali dei ravaneti per un mega progetto di ripascimento contro l'erosione Scarti e scaglie a servizio delle nanotecnologie CARRARA Un Consorzio con un nome inglese, che ne attesta l'internazionalità, composto da 39 imprenditori del settore dell'escavazione delle cave apuane che rappresentano circa il 75% della capacità estrattiva del bacino. Un patrimonio da 1 milione 840mila euro e un consiglio composto da 19 imprenditori individuati in modo da rappresentare tutte le articolazioni delle cave di Massa-Carrara per bacini, dimensioni e materiali. Non solo i big, ma anche i piccoli. La mission del nuovo organismo, Carrara Marble Way Srl costituita il 26 ottobre 2016, è ambiziosa e, soprattutto, nuova per Carrara perché alla filiera si unisce la ricerca: l'obiettivo è quello di valorizzare i sottoprodotti (sassi, scaglie e terre) delle attività estrattive. La nuovo frontiera degli scarti: del marmo non si butta via nulla. Una nuova frontiera per gli scarti di lavorazione, nuove, e importanti opportunità occupazionali e anche una nuova certezza per quel che riguarda i soldi destinati a finire nelle casse comunali. Il consorzio sarà infatti l'unico soggetto delegato a versare il contributo regionale su scaglie terre e sassi, e questo faciliterà la tracciabilità dei flussi, rappresentando, di fatto, una larga fetta del settore. La società può disporre di importanti quantità di prodotti e ciò la rende capace di fare forniture rilevanti in tempi brevi potendo prelevare contemporaneamente da più siti estrattivi. La struttura societaria garantisce di avere disponibilità di materiali nel tempo e pertanto di poter sottoscrivere contratti di fornitura pluriennali. Attività di ricerca: i ravaneti contro l'erosione. «La società - spiega il presidente Baccioli - svolge un'importante attività di ricerca con i seguenti istituti: distretto tecnologico del marmo e delle pietre ornamentali. Abbiamo portato l'idea riguardante progetti di ripascimento delle spiagge al convegno nazionale di studi costieri "I ravaneti delle Apuane da rifiuto a risorsa, dalla montagna al mare" tenutosi a Ferrara nell'ambito della Fiera Rem tech expo 2017 nel settembre scorso. L'idea è quella di utilizzare il materiale escavato dal monte per risolvere il problema dell'erosione evidenziando la potenzialità di avere spiagge bianche sul nostro litorale. La proposta è stata illustrata all'assessore Regionale alle Politiche Ambientali della Regione Toscana, Federica Fratoni. Carbonato di calcio e nanotecnologia. Le nuove frontiere degli scarti sono davvero all'avanguardia. «Stiamo portando avanti una ricerca - spiega Baccioli - sulle possibilità di utilizzo del carbonato di calcio per nuove applicazioni. Si tratta di progetti congiunti in partenariato con la Scuola Normale Superiore di Pisa, attraverso il suo laboratorio di nanoscienze e nanotecnologie (Nest)». Oltre 3 milioni e mezzo versati al Comune. La società Carrara Marble Way Srl è stata delegata dalle aziende socie al pagamento del contributo di estrazione sui derivati dei materiali da taglio dovuto al Comune di Carrara creando una certezza nelle entrate finanziarie. L'importo totale pagato nel 2017 direttamente da Carrara Marble Way è di due milioni e duecentosessantamila euro e l'importo pagato da Omya per i quantitativi delle scaglie di Carrara Marble Way ammonta a un milione e trecentoventimila euro. Complessivamente l'attività di Carrara Marble Way ha generato un contributo di 3.580.00. La società è riuscita nel 2017 ad effettuare 50.000 viaggi movimentando 1, 5 milioni di tonnellate di materiali. Rilevante è il fatto che nel 2017 la quantità di terra movimentata segna quasi un + 50% rispetto al 2016.

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Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

DAL MONTE UNA NUOVA SFIDA I numeri e il consiglio d'amministrazione della società Carrara Marble Way ha iniziato ad operare dal 1° gennaio 2017. La sua finalità è la gestione dei derivati dei materiali di taglio del marmo prodotti dalle cave dei suoi soci nelle diverse tipologie come: Tout Venant, stabilizzato, Pietrisco, scaglie per granulati, ciottoli per riempimento cassoni di rafforzamento argini, Scogliere. Presidente della Società: Ing. Giuseppe Baccioli.Amministratori delegati: Ing. Giuseppe Baccioli e Alberto Franchi.Membri del Consiglio di Amministrazione:Cesare Antognoli, Giuseppe Baccioli, Fortunato Barra, Alessandro Caro, Quinto Ciuffi, Alberto Corsi, Alessandro Corsi, Marco De Angelis, Alberto Franchi, Manrico Gemignani, Roberto Graziani, Erich Lucchetti, Egisto Nardi, Giulio Pegollo, Franco Petacchi, Giuseppe Piccioli, Roberta Tonelli, Giancarlo Tonini, Mirella Vanelli.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

E la tassa sarà rimborsata anche a chi aprirà un'azienda in qualsiasi zona del territorio comunale Negozi, nienteTari nei piccoli paesi SAN MARCELLO La giunta guidata da Luca Marmo difende gli esercizi commerciali delle piccole frazioni e decide di rimborsare la Tari per tre anni, a partire dal 2018, in quelle con meno di 500 abitanti. Non solo. La tassa sui rifiuti sarà rimborsata anche alle nuove aziende che si insedieranno nel Comune di San Marcello- Piteglio. E se l'edificio è di proprietà del commerciante, lo stesso discorso varrà per l'Imu.Un decisione che si concretizzerà tra non molto e che è stata annunciata dall'assessore al bilancio Verusca Bianchi ieri mattina durante la seduta del consiglio comunale, nell'esporre il bilancio di previsione 2018-2020. Prima però dovrà essere redatto un regolamento ad hoc da parte degli uffici tecnici.Intanto, le aliquote delle imposte sono state mantenute invariate, cioè per l'addizionale Irpef l'8 per mille e per l'Imu il 10,6 per mille.«Le entrate tributarie rappresentano una consistente voce di entrata- ha detto Bianchi - ed in particolare sono stati previsti 2.775.000 euro di Imu, di cui 260.000 derivanti da attività di accertamento. Mentre per la Tari sono previsti 1.690.000 euro, di cui 50.000 sempre da accertamenti».Poi entra nel merito delle novità previste per il prossimo triennio. «È volontà dell'amministrazione - spiega nel dettaglio l'assessore Bianchi - sollevare da questo aggravio le imprese di nuova costituzione o di nuovo insediamento attraverso l'erogazione di un contributo pari al valore della Tari pagata e dell'Imu. Quest'ultima solo nel caso l'immobile sia di proprietà dello stesso commerciante».Poi aggiunge: «Stesso beneficio, relativamente alla tassa dei rifiuti, riguarda i piccoli esercenti delle frazioni con meno di 500 abitanti, i quali potranno chiedere al Comune un contributo pari alla tassa sulla spazzatura. Questo indirizzo politico è stato preso proprio per difendere i negozi dei piccoli centri».Per l'esattezza è da specificare che sia la Tari che l'Imu va comunque pagata da tutti, anche da coloro che beneficeranno di questo sgravio. Sarà poi il Comune a rendere quello che spetta sotto forma di contributo. Tutti aspetti che per il momento sono da definire, perché le modalità del rimborso saranno disciplinate nel nuovo regolamento.«È comunque bene dire - conclude Verusca Bianchi - che coloro che avranno i requisiti devono farne richiesta entro la fine dell'anno».I negozi e le attività produttive coinvolte in questa politica per i piccoli centri saranno tutte quelle che ricadono sul versante del vecchio Comune di Piteglio, mentre per il versante sanmarcellino vi rientreranno sicuramente Spignana, Lizzano e Pontepetri. Carlo Bardini

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

La giunta di Quarrata vara il bilancio previsione: nuova palestra a Santonuovo Imposte invariate, cambia la Tari QUARRATA Confermati, in qualità e quantità, tutti i servizi alla persona; nessun aumento di imposte e tasse comunali; investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, della viabilità e dell'edilizia comunale, a partire da quella scolastica e sportiva: sono queste alcune delle principali scelte contenute nel bilancio di previsione 2018, deliberato dalla giunta comunale di Quarrata. L'atto dovrà adesso passare all'approvazione del consiglio comunale. Servizi. La giunta ha deciso di confermare tutti i servizi alla persona, con particolare riferimento ai servizi sociali e ai servizi educativi, ritenendo necessario continuare a sostenere quelle fasce di popolazione più fragili, come i bambini, gli anziani, i diversamente abili.Vengono inoltre confermati gli investimenti per i servizi culturali qualificanti per il territorio, come la biblioteca ed il teatro. Imposte e lotta all'evasione. Per quanto riguarda Imu, Tasi e Irpef, tutte le aliquote rimarranno invariate. Rispetto invece alla Tari, a fronte di un leggero aumento del costo totale del servizio rifiuti, invariato dal 2014, è stata operata una modifica nella ripartizione dell'imposizione fiscale tra utenze

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” domestiche e non domestiche, con un alleggerimento del tributo per le attività commerciali e produttive, al fine di favorire la ripresa economica del territorio, e un conseguente minimo aumento per le utenze domestiche. Gli uffici comunali sono inoltre impegnati nella lotta all'evasione fiscale, concentrandosi in particolare sull'emersione delle attività e dei ricavi non dichiarati, anche attraverso l'applicazione del protocollo d'intesa firmato con Anci e Agenzia dell'Entrate lo scorso autunno, e proseguendo l'attività di controllo dei tributi locali. Tariffe. Insieme al bilancio, la giunta ha deliberato anche un atto di sua stretta competenza, relativo alle tariffe dei servizi comunali: la maggiore novità consiste in una riduzione da 19 a 8 (9 per i nidi) degli scaglioni Isee necessari ad accedere alle riduzioni tariffarie dei servizi educativi. In conseguenza di ciò, a partire dal prossimo anno scolastico, le tariffe saranno rimodulate, fermo restando che nessun onere a carico delle famiglie sarà superiore al costo del singolo servizio. Sono inoltre previsti aumenti dei costi dei servizi cimiteriali e l'allineamento dei diritti di segreteria per le pratiche rilasciate dall'ufficio dei lavori pubblici, con quelli rilasciati dal servizio urbanistica-edilizia. Investimenti. Il piano degli investimenti prevede l'impiego di risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio, ai fini della prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico, della viabilità comunale (200.000 euro) e dell'edilizia pubblica, a partire da quella scolastica e sportiva.Tra le opere finanziate, la sistemazione di una frana a Montorio (98.000 euro), la realizzazione di un sistema di irrigazione allo stadio comunale, attraverso un pozzo artesiano, e di un sistema di irrigazione a servizio del parco di Villa La Magia. È inoltre prevista la manutenzione straordinaria degli impianti elettrici degli immobili comunali (110.000 euro) e la realizzazione di nuovi ossarini nei cimiteri di Vignole, Lucciano, Ferruccia.Con le risorse che, nel corso dell'anno, entreranno nelle casse comunali tramite le alienazioni si prevede inoltre di finanziare, per 314.000 euro, l'ampliamento degli spogliatoi dello stadio Raciti e, per 540.000, la realizzazione di una nuova palestra - sia ad uso scolastico che per le attività delle società sportive - nei pressi della scuola di Santonuovo.Prosegue inoltre l'attività di intercettazione di fondi regionali, statali ed europei; in questo contesto si inseriscono i lavori di rifacimento del tetto e dell'impianto elettrico del PalaMelo (300.000 euro) e la realizzazione di una cassa di espansione sul rio di Lucciano e sul rio delle Mulina (1.615.000 euro), funzionale a mettere in sicurezza il centro della città e favorirne lo sviluppo urbanistico: per finanziarla il Comune parteciperà ad un apposito bando ministeriale.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Alla Camera di commercio la cerimonia di consegna del premio che ha ottenuto la medaglia del presidente Mattarella Stefanino d'oro a tre aziende virtuose PRATO Babbo Andrea aveva paura. Sapeva l'eredità che lasciava a quelle due figlie nemmeno trentenni. Ma Sara e Silvia avevano la stoffa di capitane d'impresa, proprio come lui e come il nonno, quel Luigi Cambi cui è intitolata ancora oggi la rifinizione di via Zarini. E lo hanno dimostrato vincendo l'ottava edizione dello "Stefanino d'oro", il riconoscimento che da otto anni viene assegnato dalle imprese pratesi più virtuose da Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.L'emozione. Un giorno, prima che la malattia se lo portasse via a soli 54 anni, Andrea confessò queste parole alla moglie Rosy: «Ce la faranno? Lascio loro un mattone pesante». Ma lei lo rassicurò: «Non ti preoccupare: un angolo ciascuno e andranno avanti». Era il 2009: seguirono anni difficili, compreso un periodo di cassa integrazione, sempre stringendo i denti e senza smettere mai di rifinire pezze. Poi un giorno succede che le figlie di Andrea si ritrovano a salire sul palco della Camera di commercio per ritirare l'ambito premio per le imprese del distretto. Ieri mattina le sorelle Cambi hanno ringraziato i loro 110 dipendenti, parte di un'unica e grande famiglia. Ma il primo ringraziamento è andato ai genitori, al padre prematuramente scomparso di cui Silvia ha dipinto un ricordo, ricordandone appunto le preoccupazioni per quel "mattone" pesante che stava per consegnare alle figlie. «Lui e la mamma - sottolineano commosse le sorelle Cambi - ci hanno insegnato i valori della famiglia, dell'amore e della fede». Insieme all'Officina Romagnoli e alla Ro.Ial srl, la rifinizione Cambi è tra le aziende vincitrici di questa ottava edizione dello "Stefanino", che ha ottenuto anche la medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo quella concessa da Napolitano nel 2014. Tre imprese, tre storie imprenditoriali di successo: dalla grande rifinizione con oltre cento dipendenti (Cambi) alla piccola impresa artigiana che, con soli sei dipendenti, macina ordini su ordini (Officina Romagnoli). La Cambi Luigi dà lavoro . Il passaggio intergenerazionale è fra i motivi che hanno spinto il comitato promotore a scegliere la storica rifinizione fondata nel 1949. L'azienda che si è sviluppata sul primo nucleo di una piccola follatura oggi viaggia a pieno ritmo: per far fronte ai picchi di lavoro previsti tra marzo e luglio, la Cambi Luigi avrà bisogno di 5-6 operai in più. «Mentre siamo qui a ritirare il premio ci sono dipendenti a lavorare», raccontano le titolari. La Ro.ial per la green economy. Romeo Romano e Cristina Ialini hanno iniziato da un piccolo capannone di via Pistoiese nel 1994, per poi spostarsi 17 anni dopo in un grande

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stabilimento ad Agliana, dove lavorano quasi 90 persone. Non solo tessile premiato dunque con lo "Stefanino": la Ro.Ial è specializzata nella produzione di articoli monouso in tessuto non tessuto e carta a secco. «La nostra missione è creare valore nel rispetto dell'ambiente», ha affermato Cristina Ialini della Ro.Ial che nei processi industriali utilizza esclusivamente energia pulita, prodotta con impianti fotovoltaici di ultima generazione. Piccolo è bello: l'Officina Romagnoli. Dagli impianti di aria compressa per le industrie tessili alle bottiglie in pet, impianti biomedicali e macchine per il lavaggio industriale. Correva il 1970 quando Gianfranco Romagnoli aprì la sua officina, oggi portata avanti con successo dalla figlia Ilaria. È lei a dedicare lo "Stefanino" al fratello Davide scomparso nel 2015. «Riconoscimento lusinghiero per una realtà piccola come la nostra». Il cavallo di battaglia dell'Officina Romagnoli, che con gli anni ha diversificato l'attività inizialmente rivolta al tessile, sono il rispetto dell'ambiente e il risparmio energetico. Maria Lardara

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Tende, materassi, rifiuti: l'area protetta era stata trasformata in una discarica bonificata dopo il blitz di carabinieri, vigili urbani e guardie del Parco Accampamento abusivo smantellato a Migliarino VECCHIANO Un altro accampamento smantellato in mezzo alla pineta nell'area protetta del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Il blitz che ha portato a scoprire e bonificare la zona è stato messo in atto nella giornata di mercoledì scorso all'interno dell'area boscata nella Tenuta di Migliarino, grazie ad un'azione congiunta portata a termine dalla polizia municipale di Vecchiano e dai carabinieri di Migliarino, ed, infine, da una pattuglia di Guardaparco. L'operazione, che ha visto la partecipazione attiva anche dell'ufficio tecnico comunale, fattivamente impegnato nelle fasi di smantellamento, ha provveduto alla rimozione di un accampamento, costituito da 2 tende con copertura aggiuntiva realizzata con telo plastificato di colore verde: all'interno delle tende sono state rinvenuti materassi, coperte e vari indumenti. Nell'area circostante all'insediamento sono stati rimossi rifiuti domestici di vario tipo: da diversi resti in plastica a batterie per motocicli, rifiuti organici per una volumetria totale di circa 3 metri cubi. Spazzatura vera e propria in mezzo al verde, che è stata smaltita - inq uanto tale - in forma differenziata, al Centro di Raccolta di via dei Salcetti. «Un sentito ringraziamento alla nostra polizia municipale, al nostro ufficio tecnico comunale e ai carabinieri di Migliarino per l'impegno e la dedizione dimostrati anche in questa nuova occasione che ha visto anche la conduzione di dovuti accertamenti nei confronti di cittadini irregolarmente presenti sul territorio nazionale» spiega il sindaco Massimiliano Angori. «Colgo l'occasione per affermare, ancora una volta, che l'impegno della nostra amministrazione comunale per rafforzare sempre più la sicurezza e, quindi, il benessere della cittadinanza, è costante. Non intendiamo, infatti, abbassare la guardia ed è nostra ferma intenzione proseguire sul percorso avviato, facendoci promotori determinati presso le istituzioni pisane competenti, quali la prefettura e la questura, di un rafforzamento sempre maggiore del controllo del territorio» conclude il primo cittadino.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Calcinaia: proteste per la differenziata Quel divano sotto la pioggia che Geofor non porta via CALCINAIA Ritiro degli ingombranti che non sempre funziona e abbandono selvaggio della spazzatura. A Calcinaia la raccolta differenziata dei rifiuti non è tutta rose e fiori come racconta un'abitante del comune, Cecilia Serpi, che ha scritto al nostro giornale lamentandosi di un divano che Geofor non le avrebbe ritirato il 14 febbraio.«Vivo ai margini del paese e non sempre la raccolta viene fatta - scrive la donna - Questo in aggiunta alle inciviltà delle persone mi ha fatto spesso scontrare con immondizia buttata nei fossati o sotto le siepi. Differenziare è giusto, ma se il paese fosse dotato di cassonetti forse anche i più incivili troverebbero collocazione ai loro rifiuti. Questa totale mancanza non è un incentivo, ma una prigionia che le persone sviano in modi non corretti». Poi la lamentela per il mancato ritiro del divano: «Più di 20 giorni fa, ho contattato la Geofor per il ritiro del mio vecchio divano che, secondo la loro indicazione, il 14 febbraio è stato sistemato sulla strada, per il ritiro». Ma fino a ieri, «dopo 4 chiamate alla società, il divano è ancora fuori casa mia con non poco disappunto dei miei vicini, giustamente. L impatto visivo è molto brutto, ma a causa delle numerose piogge non mi è possibile riportarlo dentro casa. Mi è stato detto da Geofor che ci sono stati problemi e che, prima o poi, il furgone passerà anche dalle mie parti».

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Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Imprese, in Valdelsa la mortalità è alta tra CRISI e ripresa di Marco Pagli EMPOLI Continua a diminuire il numero di aziende nell'Empolese Valdelsa. Un'emorragia che va avanti da anni, ma che questa volta si scontra con un trend invertito rispetto al passato, con i primi segnali di ripresa che cominciano a far capolino anche nell'area. Il saldo delle imprese registrate alla Camera di commercio di Firenze parla di una flessione di una cinquantina di realtà alla fine dello scorso anno rispetto allo stesso periodo del 2016. L'ultima rilevazione, infatti, si ferma a quota 17.277, mentre un anno prima erano 17.320. Ma le associazioni di categoria affermano che i numeri relativi agli ordinativi sono positivi. «Stiamo assistendo ad una inversione di tendenza - spiega Michele Pezza, presidente di Confindustria di zona - le nostre imprese stanno crescendo, anche se si tratta di realtà strutturate. E cresce anche l'occupazione, sebbene ancora la strada da fare per tornare ai livelli di dieci anni fa sia ancora tanta».Una lettura condivisa anche dal versante degli artigiani. «L'andamento è nel complesso positivo - dichiara Marco Landi, presidente di Cna - abbiamo dati migliorativi sui rapporti, nonostante secondo noi ci siano ancora dei problemi da risolvere sul fronte della semplificazione e dell'accesso al credito: serve un abbassamento del costo del lavoro e una burocrazia più snella per agevolare i piccoli imprenditori». Il quadro della demografia delle imprese è variegato e si assiste a notevoli variazioni tra comuni diversi e soprattutto tra settore e settore. In linea di massima la Valdelsa sembra stare peggio dell'area Empolese, ma anche in questo caso ci sono differenze non di poco conto. Montespertoli (-28), Certaldo (-20) e Gambassi (-18) sono i territori dove la mortalità di aziende è più marcata. Ma ci sono anche realtà locali dove il trend è in positivo, come ad esempio Empoli (+46), Castelfiorentino (+5), Capraia e Limite (+2) e Cerreto (+1). «La crescita dell'export è sicuramente l'elemento più importante per le nostre imprese - prosegue Pezza - mentre la domanda interna continua a stagnare. Negli ultimi quattro anni abbiamo registrato un aumento del numero di dipendenti, che si è attestato a 500 unità. Si tratta nella maggior parte dei casi di contratti che nella fase di inserimento sono a termine, ma che potranno arrivare ad una stabilizzazione con il rinnovo delle agevolazioni per le assunzioni. C'è da dire che dall'inizio della crisi i posti persi sono stati tanti e per arrivare a quei livelli ci sarà bisogno di tempo, ma i segnali positivi ci sono tutti. Semmai, quello che ci preoccupa è la doppia velocità tra l'Empolese e la Valdelsa, con la seconda che continua ad arrancare rispetto alla prima». Il quadro è sicuramente più variegato e meno stabile nelle aziende artigiane, che sono meno strutturate rispetto a quelle dell'industria. Anche se rappresentano la maggioranza delle realtà produttive dell'Empolese Valdelsa. «La situazione varia molto da zona a zona e ancora di più da un comparto all'altro - spiega ancora Landi - ci sono settori più legati all'export che stanno meglio perché sono riusciti ad agganciare la ripresa. E stessa cosa vale per le ditte che lavorano con i grandi marchi, che stanno registrando prestazioni molto positive. In generale i centri urbani hanno una marcia in più rispetto alle periferie e sicuramente nell'Empolese i segnali sono migliori che in Valdelsa».

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

I risultati peggiori per l'agricoltura e l'edilizia Manifattura, edilizia ed agricoltura sono i settori che continuano a far segnare i risultati peggiori in termini di tenuta aziendale. Mentre nel commercio e nei servizi la situazione è migliore. Nelle costruzioni le realtà produttive perse a cavallo tra 2016 e 2017 sono 26, passando da 2.611 a 2.585. A Castelfiorentino, che è il territorio dove i numeri sono più alti dopo Empoli, se ne sono perse ben 12 in un anno. Ma la diminuzione accomuna praticamente tutti i comuni, ad eccezione di Fucecchio ed Empoli. Situazione analoga anche in agricoltura. In questo settore, dove negli ultimi anni si era assistito ad un rilancio, l'emorragia è stata di 24 aziende agricole. A fine anno erano 1.915 rispetto alle 1.939 di un anno prima. Cerreto, Vinci e Certaldo sono i comuni più colpiti, mentre a Montelupo, a Castelfiorentino e a Empoli il trend è in positivo. Nel comparto manifatturiero il numero di imprese attive è passato da 3.411 a 3.403. Qui la polarizzazione è maggiore tra chi perde e chi guadagna: Montespertoli, Vinci, Montaione e Castelfiorentino i più penalizzati, mentre a Montelupo, Capraia e Limite, Certaldo ed Empoli le imprese sono aumentate. Il saldo per il commercio e i servizi è positivo con una crescita di nove unità (da 4.998 a 5.007) nel primo settore e di cinque (da 4.298 a 4.303) nel secondo. Tra le attività commerciali la crescita maggiore si è registrata ad Empoli, dove ci sono 26 nuove realtà. Bene Castelfiorentino (+11) e Vinci (+7).

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

RIFIUTI D'ORO Regione e Provincia si difendono su Lonzi «Noi senza ombre» LIVORNO Secondo la Regione e la Provincia non ci sono mai stati in questi anni gli estremi per decidere la sospensione o la cessazione delle attività di Lonzi e Rari.«Vogliamo sgombrare il campo da eventuali equivoci che possono gettare ombre sul rigore e l'attenzione con cui sono state e sono tuttora gestite le attività di autorizzazione degli impianti Lonzi e Rari di Livorno», si legge in una nota che arriva dall'ufficio stampa della giunta regionale. La Regione si difende insomma, dopo le dure parole del procuratore capo di Livorno Squillace Greco (che ha parlato di «controlli inadeguati») e dopo che l'Arpat ha evidenziato di aver segnalato dal 2012 venti infrazioni alle autorità competenti (Provincia e dal 2016 Regione) senza che mai siano stati comminate sospensioni o chiusura delle attività. Da Firenze sostengono la correttezza degli strumenti con cui sono state prese «le dovute misure nei confronti di Lonzi e Rari in seguito alle violazioni riscontrate dai sopralluoghi Arpat»: diffide e procedimenti amministrativi. In particolare riguardo a Rari, la Regione ricorda di aver riesaminato la nuova autorizzazione rilasciata dal 2014, «esame che ha poi previsto la realizzazione di misure restrittive dell'attività e maggiori controlli oltre al contenimento delle emissioni prodotte dall'impianto».Inoltre, sono state attivati procedimenti che hanno intimato al gestore il rispetto delle prescrizioni previste dalle autorizzazioni fino a arrivare alla diffida rispetto ai limiti emissivi prescritti dall'Aia rilasciata dalla Provincia di Livorno. «La Rari dovrà realizzare un sistema supplementare di abbattimento delle sostanze organiche volatili entro questo febbraio - ricorda la Regione -. Qualora il gestore non provvedesse all'esecuzione degli interventi ordinati, l'autorizzazione Aia verrà sospesa».Anche per quanto concerne la piattaforma Lonzi Metalli di via del Limone tutte le comunicazioni Arpat sono state oggetto di specifici provvedimenti amministrativi, sottolineano da Firenze. «Già dal 2012 a seguito dell'incendio del luglio, la Provincia intervenne con atto di sospensione dell'esercizio delle attività, e si riscontrano ulteriori provvedimenti di diffida sia nel 2014 sia nel 2015 a cui la società ha risposto positivamente con l'attuazione degli interventi imposti».Anche la piattaforma di via del Limone recentemente è stata oggetto di riesame dell'autorizzazione Aia del giugno 2014. E ancora è in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale con successivo riesame completo della sua autorizzazione. (g.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

«Togliete i rottami di biciclette e motorini» Dopo l'incontro con i giornalisti di Caffè Tirreno e gli articoli pubblicati nei giorni scorsi sul Tirreno, ecco il direttivo del Centro commerciale naturale di Piazza XX Settembre ha deciso di mettere in campo una serie di iniziative. Come è stato scritto sulla pagina facebook Piazza XX settembre e dintorni, il direttivo «chiederà un Incontro con la dottoressa Michela Pedini, dirigente della Polizia Municipale, per cercare di far sì che tutti i rottami di biciclette e motorini presenti sulla Piazza XX Settembre possano essere tolti. Inoltre sensibilizzeremo l'attenzione dell'amministrazione sul problema dei riifiuti Ingombranti lasciati in strada».«Il Ccn - conclude il post - nella persona del Presidente Tani ha chiesto personalmente al sindaco che venga rinforzata prima possibile l'illuminazione». Contemporaneamente, il direttivo del Ccn ha intenzione di organizzare un incontro con i residenti.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

LIBERI E UGUALI Lavoro e ambiente:se ne parla a cena Doppio appuntamento mercoledì 21 febbraio, con la lista Liberi e Uguali capitanata da Pietro Grasso. La prima tappa è al circolo Arci Le Pescine per un'iniziativa politica, alle 17.30, seguita da una cena (costo 15 euro) insieme a tutti i partecipanti. Ospiti sono i candidati alla Camera Nicola Fratoianni e Rossella Muroni, pronti a discutere insieme ai presenti su temi dell'ambiente e del lavoro nell'iniziativa che porta il titolo "Passato presente e futuro", insieme a protagonisti locali: Roberto Repeti del comitato Rifiuti Zero, Claudio Marabotti, impegnato nello studio inquinamento, ambiente e salute e ai vari esponenti del comitato di Liberi e Uguali di Rosignano. L'appuntamento è a Rosignano Solvay in via Enrico Fermi numero 15.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto salute Morti da tumore, sollecitati studi La sottosegretaria Silvia Velo si farà portavoce della richiesta che alcuni cittadini le hanno rivolto ieri durante l'incontro che si è tenuto a Orbetello Scalo anche in tema di salute: «sollecitare uno studio epidemiologico per capire il perché a Orbetello Scalo la morte per alcuni tipi di tumori sia più alta che in altre zone».I cittadini hanno chiesto a questo proposito se sia possibile verificare questi dati con uno studio e nel caso poterne tenere conto anche per le bonifiche non solo della ex Sitoco ma anche della ex fabbrica di pomodori che si trova a Orbetello Scalo e dove c'è ancora molto amianto. La sottosegretaria all'ambiente ha promesso un interessamento alla vicenda. (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Pci di Orbetello attacca l'amministrazione: «Nove mesi fa l'annuncio, ancora non si vede niente» Casette dell'acqua dimenticate nel cantiere ORBETELLO È polemica sulle Casette dell'acqua, che ancora si aspettano a Orbetello. La segreteria del Pci lagunare attacca l'amministrazione e ricorda l'iter per il quale gli annunciati erogatori ancora non sono riusciti a vedere la luce. «Tanto tempo fa, per esattezza l'8 maggio 2017 - dice il Pci di Orbetello - l'assessore ai lavori pubblici Roberto Berardi proclamava a gran voce l'imminente installazione delle Casette dell'acqua attrezzate per erogare acqua refrigerata naturale gratuita e acqua gassata per una cifra di 0,05 centesimi. I lavori della prima casa erano previsti per il 15 maggio 2017 ma per adesso questa novella rimane tale e manca di un lieto fine. Infatti, ad oggi, le casette tanto decantate giacciono impolverate e dimenticate dentro il cantiere comunale come ordinato dalla precedente amministrazione che aveva provveduto all'acquisto». Secondo il Pci di Orbetello «questa ulteriore mancanza gioca nettamente a sfavore del Comune orbetellano e dei suoi cittadini. Le Casette dell'acqua, ad avviso del Pci orbetellano, rappresentano non solo un'opportunità di risparmio concreto per ogni singolo cittadino poiché 6 bottiglie di acqua minerale gassata costerebbe anziché 1,20 euro solo 30 centesimi con una qualità garantita e la non gassata nulla, ma attingendo l'acqua da queste postazioni andremo ad abbattere l'accumulo di bottiglie e contenitori di plastica destinata alla discarica e alle emissioni nocive di C02». «Una novella che il Pci - conclude la segreteria del Pci orbetellano - auspica possa essere non solo ascoltata dall'amministrazione ma trasformata in una cosa reale a vantaggio di tutta la comunità».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca potere al popolo «Amianto al Passaglia Siamo solidali con gli studenti» LUCCA Potere al Popolo interviene sul caso dell'amianto al Liceo artistico Passaglia, dichiarandosi solidale con gli studenti che si sono rifiutati di fare lezione: «Come dichiarato dalla Preside, alla segnalazione del problema era stata contrapposta l'utilità dell'Eternit che, tolto dal tetto, avrebbe arginato muffa e umidità delle pareti. È dal 1992, con la legge n. 257, che l'Italia ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto. È inaccettabile perciò che si pensi di poter giustificare la presenza di amianto in una scuola - che dovrebbe essere sparita dall'edilizia, per di più pubblica, da almeno 24 anni - con l'affermazione della sua utilità».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

I cittadini potranno portare la plastica all'impianto e ricevere uno sconto sulla tassa Cambia la raccolta dei rifiuti al Forte FORTE DEI MARMI Il progetto punta a una razionalizzazione della spesa: quella per la benzina, anzitutto, oppure quella dei furgoncini che hanno sempre bisogno di manutenzione. Ma anche a far risparmiare i cittadini (che lo vorranno) con sconti sulla tassa dei rifiuti. Come? Invitandoli a portar loro stessi i rifiuti differenziati all'impianto di via delle Cioccche, a Seravezza, invece di aspettare che passi il furgoncino con l'operatore del porta a porta. È il progetto in fase di realizzazione al Forte dei Marmi. «L'idea - spiega l'assessore all'ambiente Enrico Ghiselli che ha messo a punto il progetto - è quella di invitare i cittadini a portare loro stessi la plastica all'impianto. In questo modo verrebbe rilasciato loro un tagliando che accerta il conferimento e il tagliando continue anche dei punti». Punti proprio come quelli dei supermercati, accumulati

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” i quali ci sono regali. Che in questo caso sono sconti. «In base ai punti accumulati nell'arco di un anno - illustra il progetto l'assessore all'ambiente c'è un toto di sconto». Cosa ci guadagna il Comune? Anzitutto in costi di raccolta dei rifiuti. Meno furgoncini, meno benzina, meno tempo speso per raccogliere rifiuti porta a porta (tutto il paese è coperto dal servizio della raccolta domiciliare) e magari impiegato per pulire strade. E poi, magari, anche quello di aumentare la raccolta differenziata. «Adesso la raccolta differenziata è al 76 per cento circa - spiega l'assessore all'ambiente Ghiselli -: non è certamente poco se si guardano le percentuali di altri comuni anche toscani. Però si può sempre migliorare. E questo potrebbe essere un incentivo in più a fare una raccolta differenziata migliore». Quel 24 per cento circa di rifiuto indifferenziato contiene infatti anche materiale che potrebbe essere riciclato ma che spesso, per pigrizia o scarsa conoscenza, viene gettato nei rifiuti che invece non possono essere riciclati. L'idea del Comune di Forte dei Marmi quindi è quella di partire con il progetto per la plastica. E poi magari allargare ad altri materiali. «Già stiamo pensando di aumentare anche gli incentivi per il compost». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il caso Bondano protesta per le strisce gialle dei bidoni Asmiu MARINA DI MASSA Protesta il quartiere di Bondano, che ospita il Noa, per un intervento di definizione dello spazio dei cassonetti Asmiu. Due operai di una ditta appaltatrice si sono presentati con l'incarico di delimitare, con apposite strisce gialle, lo spazio destinato alla collocazione di due cassonetti per la raccolta della spazzatura. A bordo strada, nello spazio che solitamente viene occupato dalle auto di alcuni residenti. Una strada, via Bondano, che è soffocata dalla mancanza di parcheggi e che vive quotidianamente l'invasione delle auto dei visitatori dell'ospedale delle apuane che evitano così il pagamento del posteggio. L'intervento ha scatenato, come prevedibile, commenti e osservazioni non propriamente favorevoli da parte delle persone che abitano nella zona: «Non si capisce per quale motivo - afferma Almarosa Zanetti che vive da circa trenta anni in via Bondano - si renda necessaria, con questa tempestività, la delineazione dello spazio cassonetti. Che priva la nostra comunità di un parcheggio auto così prezioso in questa strada. Viviamo quotidianamente l'occupazione dei pochi posti macchina da parte dei cittadini che si recano in visita ai malati ricoverati al Noa. E la cancellazione anche di un solo parcheggio ci penalizza in maniera importante». «Fra l'altro - precisa Gilda Basteri anche lei residente da moltissimi anni nella zona - la realizzazione di queste strisce è stata completata solo in uno degli spazi cassonetto che insistono nella strada, lasciando le altre isole meno vincolate. Parrebbe quasi che l'intervento dovesse soddisfare le esigenze di qualcuno. Ecco vorremmo comprendere i motivi che hanno guidato l'urgenza del provvedimento ed anche le ragioni che ne hanno determinato l'esclusività».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

I cittadini di Marina chiedono l'avvio della raccolta differenziata e più spazi di aggregazione «Sì ai mini ripascimenti, ma basta degrado» MARINA DI MASSA I primi commenti erano tutti rivolti all'incontro di martedì scorso tra l'assessore regionale Federica Fratoni e i balneari della costa.«Positivo» l'ha definito la presidente del Consorzio Riviera Toscana Itala Tenerani, durante il confronto organizzato dal comitato "Noi cittadini di Marina di Massa" per discutere del "Futuro della costa". I mini ripascimenti a carico dei balneari convincono gli operatori. E c'è attesa per la delibera di giunta con cui la Regione Toscana darà ufficialmente il via a questa possibilità. Viste le cifre ingenti necessarie a finanziare le opere di ripascimento, «la Regione non ha più soldi, quindi c'è poco da fare». Pochi i presenti all'incontro organizzato dalle ideatrici del comitato cittadino, Rachele Pucci e Laura Abba. A fare il punto sulla situazione attuale del litorale è Rachele Pucci: «Durante l'ultimo sondaggio tra i cittadini abbiamo verificato quali fossero le problematiche più sentite - spiega - Il degrado urbano resta il punto più sentito tra i cittadini, ma poco più sotto c' è il dissesto idrogeologico. In particolare, ad ogni pioggia, i residenti di via Garosi e via Venezia temono l'allagamento. Per questo abbiamo chiesto un'audizione in Regione». Più manutenzione delle strade - hanno anche sottolineato i residenti di Marina di Massa - eventi culturali e raccolta differenziata. Che in quella parte della città non è ancora attiva. «Per quanto riguarda gli eventi culturali le idee non mancano - interviene Laura Abba - ma mancano gli spazi di aggregazione. Per quanto lodevole l'iniziativa della saletta a villa Cuturi resta il fatto che sono tre tavoli. Dove possono aggregarsi i giovani di oggi?». Tra i presenti in molti hanno sottolineato i disagi legati alla viabilità modificata per permettere i lavori di rialzamento del ponte sul Frigido. Il punto più critico durante questi mesi di lavori è stato in particolare il doppio senso istituito in via Mazzini, che soprattutto negli orari di chiusura degli uffici e

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di uscita dalle scuole, ha creato lunghe code di automobili. «Speriamo almeno che finiscano prima dell'estate - continua Rachele Pucci - le persone in quel periodo si moltiplicano, e mantenere questa viabilità sarebbe insostenibile». Camilla Palagi

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Nardi (Pd) «Incentivi a chi utilizza il materiale di scarto» CARRARA«Incentivare l'utilizzo degli scarti delle lavorazioni lapidee per costruire opere di arredo urbano, belle e sostenibili e inserire i "materiali lapidei" tra quelli deducibili ai fini della detrazione fiscale e quindi agevolare chi usa il marmo per la ristrutturazione di un edificio, sia pubblico che privato». La proposta di legge è della deputata uscente Martina Nardi, candidata alla Camera per il Partito Democratico; fu già applaudita dagli Industriali del marmo, ai tempi della sua presentazione alla Camera e nei prossimi anni potrebbe diventare realtà e cambiare la visione degli scarti lapidei in maniera definitiva.Dopo le dichiarazioni di Carrara Marble Way, consorzio di 39 imprenditori apuani del settore delle escavazioni, che nel futuro delle loro aziende vedono l'utilizzo di scarti e scaglie al servizio delle nanotecnologie, una mission per riutilizzare i materiali dei ravaneti nella ricerca, torna di attualità la proposta di legge dell'onorevole Martina Nardi, che potrebbe vedere luce nei prossimi anni di Governo. A spiegare la proposta di legge è la stessa Nardi: «Vogliamo introdurre strumenti e incentivi fiscali, in favore di enti pubblici e privati, per favorire la qualità della vita e l'estetica delle nostre città, attraverso l'utilizzo degli scarti di lavorazione dei materiali lapidei, nelle opere di arredo urbani. Per questo- conclude la Nardi- ho presentato una personale proposta di legge- che riguarda l'incentivazione all'acquisto di manufatti legati all'arredo urbano fatti con i materiali di scarto della lavorazione lapidea. Se passerà la mia proposta di legge il Governo riuscirà ad evitare che dello scarto del marmo non si sappia cose farne».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Il Comitato ambientale di Prato Sud è preoccupato per l'aumento del traffico mentre il Comitato di Casale attende ancora il pronunciamento del Tar Trattamento di rifiuti inerti Si riaccendono le polemiche PRATO La chiusura dell'impianto di trattamento di rifiuti inerti gestito dal Consorzio Calice ha riacceso le polemiche sull'individuazione dell'area idonea ad ospitare questa tipologia di lavorazione. Il Comitato ambientale "Difendiamo la nostra salute Prato Sud" è tornato polemicamente all'attacco non solo dell'amministrazione comunale ma anche del presidente degli edili di Confartigianato, Stefano Crestini, criticandolo perché «non si rende conto che quella azienda privata che dovrebbe aprire "i cancelli anche al materiale delle nostre aziende" lavora in deroga ormai da anni su un terreno con destinazione agricola e pertanto non conforme nè compatibile con l'attività che vi viene svolta».C'è preoccupazione per il conferimento dei rifiuti, vista la chiusura dell'impianto del Calice, nell'azienda della Varvarito degli inerti da parte delle imprese edili di Prato, per «gli ingenti problemi connessi all'aumento del traffico nella zona sud, adando ad aggravare una situazione già critica. Ma l'applicabilità delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni in deroga alla Varvarito da chi vengono controllate? - domanda il Comitato ambientale - I cumuli del materiale stoccato ci risulta che non dovrebbero superare i quattro metri di altezza e invece chissà quanto sono alti, oppure la messa in opera delle barriere-filtro di alberature che erano state richieste e promesse, dove sono?». Il Comitato ambientale elenca inoltre le ridotte distanze dell'impianto della Varvarito dalle abitazioni di Paperino (280 metri), della scuola primaria di via Como (520 metri), i giardini pubblici di via Gora della Bandita (120 metri) e così via.Il Comitato ambientale auspica quindi che «si provveda quanto più celermente possibile alla delocalizzazione dell'attività della Varvarito dalla zona in cui è ubicata "temporanemente" da ormai quattro anni». Nei giorni scorsi il Comitato ambientale di Casale, aveva peraltro ricordato all'amministrazione comunale che è ancora pendente il ricorso al Tar contro la delibera di variante urbanistica con la quale era stata individuato nella zona adiacente al casello A11 di Prato Ovest il nuovo sito per la lavorazione e lo stoccaggio di rifiuti inerti (l'area attualmente ha destinazione agricola).

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Va a fuoco cumulo di rifiuti alla Waste Recycling CASTELFRANCO DI SOTTO Incendio alla Waste Recycling di via Malpasso nella zona industriale di Castelfranco di Sotto. A prendere fuoco nell'azienda, che fa parte del Gruppo Hera, sono stati rifiuti nella mattinata di ieri. Il rogo non avrebbe creato particolari pericoli né causato danni legati alle emissioni in atmosfera, secondo quanto spiegato dai vigili del fuoco, che sono intervenuti per domare le fiamme. Il lavoro dei vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco di Sotto, che è distante appena due chilometri dallo stabilimento, è durato pochi minuti.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

Treni e farmaci, 100 milioni per le imprese toscane LUCCA Cento milioni di euro di investimenti che porteranno in tutto almeno 240 nuovi posti di lavoro in Toscana. E altri 150 milioni che secondo le stime della Regione si potranno generare dai futuri investimenti. Il ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi hanno siglato a Roma, nella sede del Mise, tre intese per progetti di Ricerca e Sviluppo di imprese presenti sul territorio toscano. E la Regione pensa in grande e si dimostra ottimista sulle opportunità che i nuovi investimenti potranno portare nel futuro.Il primo documento riguarda l'accordo di innovazione con Kedrion Spa che darà il via a un programma di investimenti in ricerca e sviluppo da 37,5 milioni di euro (di cui 9 dal Mise e 1,5 dalla Regione Toscana) per la produzione di un nuovo preparato di immunoglobuline al 10% di principio attivo per uso endovenoso triplo inattivato che sarà realizzato presso le unità produttive di Gallicano (frazione Bolognana) e Barga (Castelvecchio Pascoli). La realizzazione di questo progetto, secondo la Regione, porterà ad un incremento dell'occupazione locale pari a 70 unità. Novità che si concretizzeranno nell'arco di tre anni, tempo entro il quale arriveranno i soldi, verranno fatti gli adeguamenti tecnologici sulle due linee di produzione e si apriranno le chance per i nuovi posti di lavoro. Si prospetta un'importante ricaduta occupazionale anche la seconda intesa siglata, quella con Hitachi Rail spa: un programma di ricerca e sviluppo che riguarda anche gli altri due stabilimenti presenti in Italia (a Napoli e Reggio Calabria). Per quanto concerne la struttura di Pistoia si tratta di investimenti in ricerca e sviluppo nel triennio 2018-2020 per un totale di 12,6 milioni di euro (di cui 5,3 dal Mise e 2 dalla Regione Toscana) finalizzati ad implementare il processo di trasformazione digitale degli stabilimenti attraverso l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature. Lo scopo è realizzare innovazioni nella piattaforma dei treni regionali sia a uno sia a due piani, un progetto innovativo per i tram, un treno metropolitano con la cassa in acciaio. Secondo quanto emerso, è un programma capace di generare in Italia occupazione diretta per 409 unità, il 41% delle quali (169 unità) a Pistoia. La terza intesa siglata da Ministero, Regione Toscana e Invitalia è relativa invece a un accordo di programma da 50 milioni di euro (40 di provenienza Mise e 10 della Regione Toscana) finalizzato ad attirare nuove iniziative imprenditoriali o al consolidamento di quelle esistenti in Toscana che risultino strategiche in base alle esigenze dello sviluppo del territorio. «Grazie alla capacità di sfruttare le risorse europee e nazionali, la Regione Toscana ha ottenuto questa ulteriore disponibilità finanziaria che potrà utilizzare per cofinanziare futuri accordi per l'innovazione per progetti di ricerca e sviluppo nel quinquennio 2018 - 2023 - si legge in una nota della Regione - Si calcola che queste risorse saranno in grado di promuovere investimenti per almeno altri 150 milioni di euro, garantendo così decine di nuovi posti di lavoro stabili». Le tre intese sottoscritte ieri mattina a Roma, in sintesi, comportano investimenti in ricerca e sviluppo per 100 milioni di euro, ma è previsto che attiveranno nuove opportunità per altri 150. Questi accordi con Kedrion e Hitachi si aggiungono a quelli per 200 milioni di euro con BHGE riguardo il programma di ricerca Galileo e a quello da 46 milioni di euro per lo sviluppo dello stabilimento e del sito produttivo della Solvay a Rosignano Marittimo. Negli ultimi tre anni gli investimenti in ricerca e sviluppo in Toscana hanno raggiunto la cifra di 450 milioni di euro a cui si aggiungono i quasi 50 milioni di euro che sono stati impiegati per il consolidamento produttivo e occupazionale di Solvay a Rosignano.

Il Tirreno, Cronaca Toscana

I salari scesi del 4% in 6 anni di Samuele Bartolini FIRENZE La ripresa dell'economia c'è. Si sta pure irrobustendo (+1, 3 per cento nel 2017). Ma non si può dire la stessa cosa dei salari. Anzi. Quelli continuano a scendere e non esiste distinzione tra tempi indeterminati e determinati. Nel periodo che va dal 2010 al 2016 i lavoratori dipendenti hanno visto calare il loro reddito del 4 per cento. Colpa della trasformazione di molti contratti da tempo pieno a tempo parziale involontario. Con il numero delle ore lavorate sceso dal milione e 650mila del 2008 al milione e 600mila del 2017 (-3, 25 per cento in dieci anni).Lo certifica il rapporto sull'economia regionale presentato ieri mattina da Ires Toscana. E questi sono dati certi. Con il sospetto che i datori di lavoro chiedano le "ore a nero" ai tempi parziali. Ma qui le statistiche non arrivano. Sono solo congetture. Poi però si è costretti a entrare nel mondo dell'imponderabile. Basta uscire dall'orizzonte del dipendente "a vita" e constatare l'esplosione del lavoro precario tra i nuovi assunti. La ricerca Ires segnala un +68% per i contratti a termine nel 2017. Ma sono i salari dei lavoratori precari ad uscire fuori dai radar. Il report di Ires Toscana non riesce a visualizzarli. Anche se è possibile affermare con ragionevole certezza che viaggiano sotto quota mille euro al mese. Senza

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” contare tutto il sottobosco degli apprendisti e dei lavoratori stagionali. Loro mandano avanti il boom del turismo degli ultimi anni, sono le "rotelle intercambiabili" dei risultati positivi della moda made in Toscana nel mondo. Ma fare una media sui loro salari rimane complicato. Torniamo allora alla ripresa dell'economia grazie al ritmo brillante delle esportazioni (+4 per cento) e al rinnovato vigore degli investimenti (+3 per cento). In questo caso, mentre le performances positive dell'export non rappresentano una novità per l'economia toscana, va sottolineata la ripresa di una buona quota di investimenti, probabilmente alimentata sia dalle politiche di incentivo che da quelle del credito con bassi tassi di interesse. Diminuisce poi la cassa integrazione. «Per il 50% è aperta per i metalmeccanici, quasi tutti in provincia di Livorno dove c'è stato anche un prolungamento in quanto area di crisi complessa», spiega Mirko Lami della segreteria Cgil Toscana. «Ma i consumi della famiglie rimangono cauti. Comprano la lavatrice, acquistano la macchina, ma stanno molto attenti ai prezzi», chiude il presidente di Ires Toscana Gianfranco Francese.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

I risultati dell'operazione di pulizia per la Giornata del fratino In spiaggia 15 quintali di rifiuti BIBBONA Oltre cento volontari hanno sfidato il maltempo e si sono ritrovati sulla spiaggia del Gineprino in occasione della Giornata del fratino, per la raccolta di rifiuti organizzata da Wwf per ricordare Raimondo Stiassi, storico attivista dell'associazione ambientalista che con l'impegno quotidiano riuscì a ricostruire gli embrioni dunali colonizzati dalle specie spontanee di prima duna da cui hanno preso spunto per il nome le due oasi interessate dalla raccolta: Gineprino e Fossa Cammilla. Sono circa 15 i quintali di rifiuti raccolti tra cui un frigorifero e un enorme tramaglio di peschereccio insabbiato sulla battigia che ha impegnato, per la rimozione, giovani volontari per tutta la mattinata. «La partecipazione è stata altissima - affermano gli organizzatori - nonostante le pessime previsioni meteo. Sono 130 le persone che si sono presentate al punto di raccolta e hanno contribuito alla pulizia manuale di circa 2, 5 chilometri di spiaggia naturale». Nutrita la partecipazione del gruppo scout di Cecina, composto da circa ottanta ragazzi tra i 6 e i 21 anni, con i loro accompagnatori, i volontari Operazione territorio pulito (Otp) di Cecina e Vada, i volontari Wwf e le guide Wwf Oasi, gli operatori dell'Azienda speciale del comune di Bibbona (Asbi), i volontari del Cot, il personale della Tenuta San Guido, oltre alla delegazione dell'ufficio territoriale della biodiversità dei carabinieri forestali di Cecina e del comando provinciale. «Sono stati raccolti circa 15 quintali di rifiuti - proseguono gli organizzatori -. Tra quanto è stato recuperato si da cenno a un frigorifero e un enorme tramaglio di peschereccio insabbiato sulla battigia che ha visto impegnato per tutta la mattina un gruppo agguerrito di giovani e volenterosi scout». Che aggiungono: «I rifiuti recuperati saranno conferiti in discarica da Sei Toscana. L'appuntamento ha confermato come il concorso di forze verso il comune obiettivo della tutela del territorio porta sempre ad ottimi risultati». La Giornata del fratino in memoria di Raimondo Stiassi si è conclusa con la tradizionale visita guidata all'Oasi di Bolgheri condotta dal personale della Tenuta San Guido. Inoltre, le intense piogge della notte, alla fine della mattinata di lavoro, hanno fatto riaprire a mare la foce della fossa Camilla con qualche disagio per i volontari. Divina Vitale

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Fim e Uilm chiedono il rispetto degli impegni su Aferpi E intanto domani sciopero di tre ore alla Magona «Calenda ci convochi entro la settimana o via alle mobilitazioni» PIOMBINO Non sono piaciute a Fim e Uilm le esternazioni di Davide Romagnani, segretario della Fiom che, preoccupato per il ritardo nella convocazione da parte del ministro Carlo Calenda, propone espressamente di andare al commissariamento di Aferpi, senza più attendere eventuali sviluppi della trattativa tra Issad Rebrab e Sajjan Jindal.Per Fim e Uilm dunque, «in un momento così complesso e incerto come quello che sta attraversando il nostro comprensorio e lo stabilimento della ex Lucchini, e pur essendo ormai alle porte della scadenza elettorale del 4 marzo che sta influendo sulla nostra vertenza aggiungendo ulteriore incertezza, visto che gli attuali "attori protagonisti" di questa vicenda tra un paio di settimane potrebbero venire sostituiti da altri, è comunque con gli attuali membri dell'esecutivo che il sindacato ha trattato la vertenza Aferpi fino a oggi».Ed è per questo che Fim e Uilm chiedono al ministro Calenda di «rispettare almeno l'ultimo impegno preso con un intero territorio e con migliaia di lavoratori. Gli chiediamo di convocarci e di andare avanti con la procedura di amministrazione straordinaria nei tempi previsti, interrompibile solo dinanzi a un atto formale di vendita tra le parti che sia approvato e certificato dallo stesso ministro». Del resto come ha pur sostenuto la Fiom, «sono ormai terminati i giorni concessi dal ministro a Rebrab per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” provare a raggiungere un accordo con Jindal e non sono più giustificabili altri rinvii a un imprenditore che si è dimostrato totalmente inaffida bile. Il ministro deve - proseguono le due organizzazioni sindacali - con coerenza e rispetto a ciò che ha annunciato nell'ultimo incontro al Mise, convocare subito i sindacati per aggiornarci sullo stato dei fatti e procedere di conseguenza».Fim e Uilm ricordano che «il sindacato non ha mai avuto la possibilità di scegliersi gli imprenditori e, in particolar modo per Piombino, Cevital è stata scelta dalla Procedura di amministrazione straordinaria, in base al progetto industriale che ha presentato e all'occupazione prevista, dopo una lunga gara di assegnazione e poi scelta da tutte le principali istituzioni italiane, arrivando alla firma del contratto di acquisto a Palazzo Chigi davanti al Presidente del consiglio e a svariati ministri». Così «il compito del sindacato - proseguono Fim e Uilm - è stato trattare con l'imprenditore individuato dal Governo e raggiungere con lui un accordo per salvaguardare tutta l'occupazione in un progetto ambizioso che richiedeva vari anni per la completa realizzazione. Come sono andate poi le cose è evidente a tutti visto che oggi, a distanza di quasi tre anni dall'arrivo di Cevital, lo stabilimento è completamente fermo, gli investimenti non sono mai partiti, manca la manutenzione degli impianti e degli smantellamenti non se ne sente più parlare».Fim e Uilm spiegano di «non essere appassionate nel tifo per un imprenditore o per un commissariamento, entrambe le opzioni presentano grandi problematiche che richiederanno molto lavoro per giungere a soluzioni condivisibili, a noi interessa esclusivamente che lo stabilimento di Piombino abbia un futuro. Fino a che non sarà individuato il nuovo imprenditore siderurgico, che abbia l'obiettivo di tornare a produrre acciaio nel rispetto dell'ambiente e della sicurezza, unico modo per salvaguardare l'occupazione, è indispensabile salvaguardare il patrimonio industriale dello stabilimento, in modo che il nuovo soggetto abbia la possibilità di presentare il proprio piano industriale senza essere limitato da azioni svolte in questo momento di incertezza». «Se si arriverà al commissariamento - sostengono Fim e Uilm - è necessario che gli siano fornite le risorse per fare ripartire fin da subito i treni di laminazione e mettere in campo la Cassa depositi e prestiti per incentivare l'arrivo e gli investimenti di importanti gruppi siderurgici a Piombino». Fim e UiIm, in mancanza di una convocazione al Ministero entro questa settimana, «ritengono necessario mettere in piedi già nei prossimi giorni una forte iniziativa perché sono in ballo migliaia di posti di lavoro e il futuro dello stabilimento considerato da sempre strategico per il Governo». Questa dunque è la proposta e la linea con cui Fim e UiIm intendono presentarsi oggi in consiglio di fabbrica, auspicando che «possa essere condivisa da tutti gli altri». Intanto domani in Magona è fissato lo sciopero a sostegno «dell'integrità di tutto lo stabilimento - dicono le rsu - per un tavolo nazionale dei lavoratori Magona». Escluso verniciatura, zincature e servizi collegati, che si fermeranno dalle 11 alle 14 e dalle 14 alle 17, il resto dello stabilimento sciopererà tre ore a fine turno.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il fenomeno degli "ingombranti" lasciati costantemente in strada in via del Lavoro Cresce l'abbandono dei rifiuti VENTURINA Rifiuti ingombranti abbandonati in via del Lavoro. Nel punto in cui questa via disegna una piccola curva e si incrocia con via del Commercio, si possono trovare continuamente, proprio nel punto in cui ci sono vari cassonetti per la raccolta, rifiuti sempre diversi, spesso elettrodomestici, ma pure oggetti in legno e perfino cartoni, che potrebbero essere benissimo inseriti nell'apposito cassonetto. Probabilmente è l'area spaziosa che accoglie i cassonetti e che lascia anche dello spazio libero a permettere l'abbandono di rifiuti vari. Il comandante della polizia municipale campigliese, Alberto Messerini, dice di essere al corrente del problema e di inviare pattuglie per il controllo, ma questo non può certo risolvere il problema in quanto chi abbandona i rifiuti non lo fa in pieno giorno o nelle ore centrali. «Abbiamo ricevuto una segnalazione oggi ( e l'abbiamo girata alle 8,30 alla Sei Toscana - fa sapere Michela Carrai, responsabile dei servizi infrastrutture e impianti del Comune - E' la prima che abbiamo ricevuto quest'anno mentre diverse ne abbiamo avute nel 2017. Purtroppo si tratta di un fenomeno non facilmente risolvibile, perché chi lascia i rifiuti su via del Lavoro lo fa di notte e i controlli durante il giorno possono aiutare solo fino a un certo punto. Ci stiamo impegnando comunque per cercare di limitare questo problema».Si tratta di un fenomeno non facile da risolvere, che però non è di portata limitata, perché l'uso improprio che viene fatto di quest'area, predisposta ad abbandoni irregolari, è senz'altro costante. Dopo una rilevazione effettuata a giorni alterni per più di una settimana, si può dire che nuovi rifiuti ingombranti vengono lasciati in via regolare. Eppure basterebbe raggiungere via Sicilia, una traversa di via Cerrini, per lasciarli non in ore antelucane all'isola ecologica. Francesco Rossi

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dopo le segnalazioni dei residenti, sono state eliminate le lastre in eternit e una tonnellata di rifiuti. Ma non è ancora finita Via l'amianto da Ponte San Leopoldo di Giovanna Mezzana MARINA DI GROSSETO Sei Toscana ha messo a segno il primo round di bonifica della discarica abusiva di Ponte San Leopoldo, segnalata da alcuni residenti, anche di recente, dalle pagine del Tirreno. Con un'operazione congiunta Sei Toscana/amministrazione comunale - e come annunciato dall'assessora all'ambiente Simona Petrucci - venerdì è stata prelevata una pila di lastre ondulate di copertura in eternit - cemento-amianto, dunque - che giaceva dalla Notte dei Tempi di fronte a un edificio diroccato, a pochi metri dall'argine della Fiumara e dal Cippo con cui Grosseto ricorda i martiri di San Leopoldo trucidati nel '43 dai nazisti. Per ridare alla zona il decoro che merita - siamo entro i confini del Sito di Importanza Comunitaria della Pineta del Tombolo - saranno però necessari altri round: altre uscite del team di pulitori, altro lavoro, altre spese a carico della comunità per rimediare alle pratiche incivili di inafferrabili ignoti "scaricatori". Amianto. Le "classiche" lastre ondulate indicano anche ad un occhio profano che siamo in presenza di amianto: ecco perché Sei Toscana, con l'ausilio di una ditta specializzata, ha dovuto, non solo portar via la "pila" seguendo una procedura ad hoc, ma anche bonificare l'area. È dal 2015 che i residenti della zona di Ponte San Leopoldo - a cui si arriva da una stradina all'altezza del Cristo che si apre sulla destra in direzione Grosseto-Marina, una zona isolata, dunque, ma facilmente accessibile - chiedono con ripetute segnalazioni agli uffici comunali che l'ammasso di rifiuti - e non c'era/c'è solo eternit - venga portato via. Una tonnellata di rifiuti. Tastando il polso agli uffici del gestore unico, si scopre che il 20 e il 22 gennaio Sei Toscana ha raccolto più di una tonnellata di spazzatura ingombrante disseminata nella campagna di San Leopoldo. Materassi e cuscini, elettrodomestici, pneumatici, scaffalature, scale, persino un divano... Uno scempio. 840 chili sono stati prelevati il 20 gennaio, 240 chili sono stati portati via due giorni dopo. E pensare che i rifiuti ingombranti vengono ritirati a domicilio gratuitamente: basta contattare il numero verde 800127484; si può mandare anche un'email a [email protected]; oppure li si può conferire anche al centro di raccolta di via Zaffiro 28. Oltre al danno e alla spesa per la comunità, c'è anche la beffa: chi ieri si recava in zona San Leopoldo vedeva un panorama ancora desolante. La discarica edile. Intorno all'edificio diroccato e lungo la strada che porta al Cippo ci sono fiumi di materiale "di risulta" delle ristrutturazioni edilizie: gli "inerti"; Sei Toscana non li ha eliminati subito perché è in attesa dei risultati della verifica che dirà se quei materiali sono stati contaminati dal cemento-amianto che era nelle vicinanze; se risultassero contaminati, scatterà di nuovo la laboriosa procedura per il recupero e lo smaltimento dell'eternit, che ha contribuito ad allungare i tempi della ripulitura della discarica, con gran dispetto (comprensibile) dei residenti. L'unica soluzione sembra quella indicata dall'assessora Petrucci: installare telecamere.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Talamone: M5s punta i riflettori sulla presunta presenza di zinco che risulterebbe dalle carte e chiede risposte «Fanghi inquinati», i timori sul porto di Ivana Agostini TALAMONE In attesa che partano le operazione di dragaggio per ristabilire la profondità dei fondali del porto di Talamone, oltre alla sicurezza dell'approdo preoccupa anche la giù ventilata presenza di zinco nei fanghi. Ad esprimere preoccupazione, dopo il Wwf e Italia Nostra che hanno chiesto chiarimenti alla Regione Toscana, è il Movimento 5 stelle di Orbetello.«Come risulterebbe dalle carte, nell'area da scavare del porto di Talamone - dicono i pentastellati - vi sarebbe una zona con una concentrazione anomala di zinco che dovrà essere trattata a parte». Le carte dalle quali risulterebbe questa presenza sono quelle del progetto esecutivo per il dragaggio del porto di Talamone risalente al gennaio 2018. L'elaborato in questione, a pagina 4, riporterebbe nero su bianco un valore anomalo sullo zinco. E proprio in base a questo dato, come risulta al Movimento «i fanghi di questa zona dovranno essere smaltiti in discarica autorizzata e non trasportati a Piombino come avverrà per il resto dei sedimenti. Sapere che l'onere di questo smaltimento speciale sarà probabilmente a carico della comunità è per noi una bestialità». Il M5s chiede di capire l'origine di questo presunto inquinamento, per poi chiarire a chi spetti l'onere dello smaltimento. Il dragaggio del porto costerà 1 milione e 100mila euro: 600mila euro saranno messi dalla Regione Toscana, 150mila dal Comune di Orbetello e 350mila dal Consorzio che ha le concessioni del porto. Alfredo Velasco (capogruppo del M5s in consiglio) fa riferimento anche alla lettera che Wwf e Italia Nostra hanno mandato alla Regione Toscana e al Comune di Orbetello che - ricorda lui - «evidenzia il problema dello zinco e mette l'accento sul concetto

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” secondo il quale a pagare deve essere chi ha inquinato e non la collettività». I grillini e il consigliere comunale di minoranza chiedono di far luce sulla presenza o meno di inquinamento e «come mai nessuno l'abbia mai visto prima, e quali controlli siano stati effettuati nell'area e come si intenda procedere». I grillini vogliono sapere quali provvedimenti intendano prendere l'amministrazione comunale o le altre istituzioni competenti (Capitaneria, Arpat) e come intendano procedere per risolvere questo problema che - sostengono - «non appare sia dipeso da attività naturali, ma da attività umane». A giudizio di Velasco è «opportuno e necessario indagare bene la questione e chiarire la situazione da tutti i punti di vista».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto coop/orbetello Lotta allo spreco, tutti a scuola di recupero ORBETELLO La sezione Soci Unicoop Tirreno Costa d'Argento e l'Istituto comprensivo statale Civinini di Albinia - scuola Secondaria di Primo Grado Fonteblanda presentano il progetto di educazione al consumo consapevole "L'avanzo è servito".Un incontro pubblico laboratoriale a cura di Reana de Simone consulente Unicoop Tirreno e contributi video da Corepla, Cial. Oggi l'appuntamento è dalle 16 alle 18 nella saletta soci Coop di via Gioberti 106/T, a Orbetello. Il progetto è supportato dalle educatrici e dagli operatori dell'Educazione al consumo Consapevole Coop e promosso dalla sezione Soci Coop Costa d'Argento - Comitato di Fonteblanda e dall'Istituto Comprensivo "G. Civinini", Albinia. «Lo spreco alimentare, fenomeno a lungo sottostimato, oggi risulta evidente, complici la crisi economica e il crescente allarme per i cambiamenti climatici che si ripercuotono sull'approvvigionamento delle materie prime di tipo agricolo. La necessità di strategie che possano, quindi, modificare le nostre abitudini appare più che mai indispensabile».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Rifiuti Porta a porta in collina: le regole È iniziata ieri la raccolta porta a porta nelle frazioni di Bargecchia, Corsanico e Mommio Castello. Il Comune informa che è «severamente vietato abbandonare rifiuti anche dove si trovavano i cassonetti e le campane delle isole ecologiche». Verranno fatti controlli sul territorio e «adottati tutti i sistemi di legge per individuare i responsabili dell'abbandono dei rifiuti, anche con l'apertura dei sacchetti abbandonati».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Neri: sconti sulla tariffa dei rifiuti PIETRASANTA Meno tasse per chi conferisce, di propria iniziativa, i rifiuti differenziati negli impianti di raccolta. La proposta è a firma di Ettore Neri, candidato sindaco del centrosinistra «Uno dei principi cardine di quello che sarà il nostro programma elettorale - spiega Neri - è quello di ridurre, dove un'amministrazione comunale può intervenire, la pressione tributaria. La tassa sui rifiuti, ne è un esempio tangibile. In particolare una soluzione nell'immediato potrebbe essere quella della "tariffa incentivante" che è già stata adottata da alcuni comuni della Versilia e che potrebbe essere introdotta anche a Pietrasanta in ritardo su questo tema. Sfruttando gli impianti di raccolta esistenti, come quello di via Olmi, ogni cittadino potrà volontariamente conferire i propri prodotti differenziati senza aspettare l'operatore. Ad ogni conferimento, pesato e registrato opportunamente in impianto, riceverà su una tessera personalizzata dei punti che a fine anno potranno essere valorizzati come sconto direttamente nella Tari, il tutto coperto economicamente in bilancio dalla tariffa grazie al risparmio del gestore previsto in termini di raccolta. In più avremo meno furgoncini per le strade e aumento della raccolta differenziata».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il verdetto è atteso ad aprile. Ieri sono stati sentiti alcuni testi sui lavori eseguiti al compattatore ErreErre: ultimi testimoni, poi la sentenza MASSA Riprende il processo per il fallimento ErreErre. Ieri mattina sono stati sentiti alcuni testi della difesa Bertoneri. Hanno chiarito alcuni punti sui lavori eseguiti nel cantiere del compattatore da due ditte. Serviva a chiarire se l'impianto era funzionante oppure, come sostiene l'accusa, no. Per questo il 19 marzo, data in cui riprenderà il dibattimento, si continuerà a sentire altri testi della difesa Bertoneri. Poi toccherà a quelli di Del Carlo, il principale imputato. Ma ormai il processo sembra essere incanalato verso la fine e la speranza è che possa cominciare la discussione ad aprile: il 16 aprile, secondo il programma stilato dal collegio, il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” pubblico ministero Marco Mansi (che ha sostituito la collega Rossella Soffio che aveva coordinato l'inchiesta) potrebbe iniziare la requisitoria, poi toccherà alle parti civili e alle difese. Ci vorranno almeno due udienze (salvo repliche) per poter vedere i giudici entrare in camera di consiglio.Per il fallimento sono a processo undici persone: Domenico Del Carlo (difeso dagli avvocati Tullio Padovani e Anna Francini); Roberto Borghini (avvocati Roberto Iacopetti e Davide Cagetti); Alessandro Nicodemi (avvocato Carlo Boggi); Augusto Cardinotti (avvocato Tullio Padovani); Roberto Vaira (avvocati Fabio Sommovigo e Pierpaolo Zambella); Luciano Bertoneri (avvocati Salvatore Salidu e Roberto Iacopetti); Cesare Carmassi (avvocati Giorgio Porzano ed Enrico Marzaduri); Giorgio Dell'Amico (avvocati Enzo Frediani e Giovanni Altadonna); Luigi Marco Zoppi (avvocati Enzo Frediani e Giovanni Altadonna); Fausto Giannoni (avvocato Umberto Zangani); Gianluca Musetti (avvocati Luca Pietrini e Giorgio Porzano).Secondo l'accusa, Del Carlo e gli altri, che in seno alla società ricoprivano ruoli nel consiglio di amministrazione o nel collegio sindacale, «distraevano, rivestendo Del Carlo la carica di amministratore unico della Delca spa, società di Vicopisano, provincia di Pisa, aggiudicataria dell'appalto finalizzato alla realizzazione di un impianto di produzione cdr, e della successiva variante, la somma di 1.847.018,21 euro, importo complessivo derivante dalle fatture pagate emesse da terzi a carico di ErreErre, in relazioni a prestazioni (necessarie o meno) che avrebbero dovuto essere integralmente erogate e sostenute economicamente da Delca, sulla base del contratto chiavi in mano».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

IL PUNTO L'Imm in prima linea contro la crescita del marmo artificiale CARRARA Un settore fortemente orientato all'export, quello del marmo: mediamente, le esportazioni incidono sul fatturato complessivo delle aziende lapidee per circa il 50%, ma per alcune aziende questa percentuale arriva anche al 90%. Una naturale propensione delle aziende del settore lapideo, quindi, verso l'internazionalizzazione. Propensione che ha permesso al comparto di crescere anche durante il periodo della crisi economica mondiale successiva al 2008. Ma alla forte internalizzazione del comparto marmo non corrisponde una adeguata capacità di promuovere il "prodotto marmo". Che essendo unico ed estratto solo qui (stiamo parlando del marmo bianco di Carrara), in parte si promuove da solo. Ma non basta. Un problema riconosciuto da Fabio Felici, presidente di Internazionale Marmi e Macchine, società che ha come sua mission principale proprio quella della promozione.«Sicuramente - dice Felici - un punto di debolezza del settore è la scarsa propensione a investire in operazioni di marketing, soprattutto se lo confrontiamo con quello di settori concorrenti, come quello della ceramica e dei gres porcellanati, che peraltro evidenziano sempre nelle loro campagne pubblicitarie la più elevata resistenza dei materiali ceramici e quanto il marmo e la pietra naturale siano delicati e difficili da posare. Su questo fronte Imm supplisce da sempre, almeno in parte, ai mancati investimenti privati portando avanti azioni di promozione dei materiali naturali e azioni di formazione verso architetti e designer per favorire la corretta applicazione dei materiali lapidei».In questo campo, Imm ha ormai esperienza da vendere. «Le competenze multidisciplinari e le sinergie che abbiamo instaurato negli anni - dice ancora Felici - ci consentono di affiancare istituzioni, associazioni di categoria e imprese per costruire iniziative promozionali di vario genere (pubblicazioni, partecipazioni a fiere, seminari, organizzazione di delegazioni estere in visita, eventi culturali...) rivolte, fra gli altri, ad architetti e designer internazionali, che restano i più importanti decision maker dato che, come ben sappiamo, sono loro a specificare i materiali da usare, per esempio nei grandi progetti. A questo riguardo l'attività ormai ultradecennale che Imm svolge nella formazione per gli architetti sia sul valore sia sul corretto impiego dei materiali lapidei diventa oggi anche più rilevante, data la crescita esponenziale dell'uso di marmo artificiale, il cosiddetto quarzo, crescita che rappresenta senz'altro un elemento di criticità per il settore lapideo». c.f.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Firmato un accordo che porterà all'azienda 12,6 milioni di euro nel triennio 2018/2020. Fim: un'altra boccata di ossigeno Hitachi, 169 assunzioni in tre anni PISTOIA Dodici milioni e 600mila euro di investimenti nel triennio 2018/2020 per "implementare il processo di trasformazione digitale". Un programma che, nell'intesa siglata ieri mattina a Roma, genererà nei quattro stabilimenti Hitachi italiani (Reggio Calabria, Napoli e Pistoia) occupazione diretta per 409 unità, il 41% delle quali (169 lavoratori) a Pistoia. Il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi hanno firmato al Mise tre intese per progetti di ricerca e sviluppo di imprese

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” presenti sul territorio toscano per un totale di 250 milioni di investimenti. La prima intesa è relativa un accordo di innovazione con Kedrion Spa per la produzione di un nuovo preparato di immunoglobine. Un'altra intesa è stata firmata con Invitalia, e una terza riguarda Hitachi Rail Italia. Ad essere coinvolti i tre stabilimenti presenti nel Paese e, nello specifico, su Pistoia sono previsti investimenti in ricerca e sviluppo nel triennio 2018/2010 pari a 12,6 milioni di euro. Di questi, 5,3 dal Mise 2 dalla Regione Toscana, il resto da Hitachi. Si vuole far crescere - come peraltro ribadito dallo stesso Ceo di Hitachi Rail Italy, Maurizio Manfellotto all'inaugurazione del primo treno Intercity per l'Inghilterra- il processo di trasformazione digitale degli stabilimenti attraverso l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature. Con quale fine? Realizzare innovazioni nella piattaforma dei treni regionali a uno e due piani, una piattaforma innovativa per i tram, un treno metropolitano con la cassa in acciaio. È un programma capace di portare 409 assunzioni in tre anni, 169 delle quali in via Ciliegiole. «Abbiamo avuto attenzione - afferma Rossi - verso gli investimenti innovativi. Questo ha consentito alla Regione Toscana d'innalzare la propria competitività, con la creazione di un ufficio a disposizione delle imprese per i problemi di carattere burocratico. La risposta è stata positiva». I sindacati Hitachi aspettano ora di essere convocati dall'azienda per conoscere i dettagli dell'accordo. «È una notizia che era nell'aria - conferma Juri Citera, segretario Fim Cisl Toscana Nord - Al momento non ne conosciamo i dettagli e auspichiamo che la direzione ci chiami al più presto». Gli investimenti rappresentano «un'altra boccata d'ossigeno. Non solo - precisa Citera - per Hitachi, ma per l'economia della città». «Da parte nostra - precisa - c'è massima attenzione agli investimenti 4.0 e alla robotizzazione in azienda». Uno degli argomenti di confronto con Hitachi sarà l'introduzione, anche in via Ciliegiole, dell'alternanza scuola - lavoro. Tiziana Gori

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il sindaco Gilda Diolaiuti illustra il bilancio di Pieve a Nievole «Sono state introdotte agevolazioni per il commercio» Tariffe bloccate ma la Tari aumenta per il porta a porta PIEVE A NIEVOLE Tariffe bloccate (ma non la Tari, che invece aumenterà del 20 per cento a causa dell'avvio della raccolta porta a porta), servizi tutti confermati (e in taluni casi anche migliorati) e opere pubbliche con un occhio di riguardo a scuole e parcheggi. È questa la sintesi del bilancio di previsione 2018 che, già approvato dalla giunta, sarà portato in consiglio comunale il 28 febbraio. A presentarlo è il sindaco Gilda Diolaiuti. Tariffe. Sono tutte "congelate" da due anni, anche quelle per i servizi a domanda individuale. «Ma in più - spiega il sindaco - abbiamo introdotto il sistema delle tariffe differenziate in base agli indicatori Isee (e anche chi rientra nella fascia più alta può comunque godere di un contributo dal Comune). Il principio applicato è in sostanza quello del chi più ha più paga».Resta invariata l'Imu, «ma abbiamo abbattuto del 40% l'aliquota sulle aree fabbricabili a rischio idraulico», spiega. Eccezione Tari. Il nuovo sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti (che sarà introdotto progressivamente fino a entrare a regime a ottobre-novembre) causerà un aumento del 20% di questa tariffa. «È successo in tutti i comuni che hanno avviato questa procedura - dice Diolaiuti - ma abbiamo comunque introdotto agevolazioni per il commercio. Già nel 2017 avevamo favorito le attività che aderivano alla lotta agli sprechi alimentari, ora prevediamo un abbattimento del 20% della Tari e un contributo una tantum da 500 euro per i pubblici esercizi che tolgono le slot machine».Servizi. Mantenuto il contributo agli affitti (il Comune continuerà a mettere sul tavolo 70mila euro, nonostante la Regione abbia tagliato il suo apporto a 21mila), resta lo sportello Isee in municipio (per il terzo anno gestito da volontari), migliorato il menù della mensa scolastica (da gennaio sono presenti piatti biologici, prodotti dop e a filiera corta). Nel 2018 sarà inoltre ripetuta l'esperienza dei lavori utili alla collettività a opera dei migranti, con interventi nei parchi e nelle scuole. E con i soldi in arrivo dal Ministero - proprio grazie all'accoglienza dei profughi - 10mila euro saranno destinati alla Società della salute per un progetto di reinserimento nel mondo del lavoro e con altri 2mila sarà realizzato un passamano sulla salita che porta alla chiesa. Lotta all'evasione. «Grazie a un finanziamento regionale - dice il sindaco - è stato possibile due anni fa attivare un potenziamento su questo fronte. E i risultati sono innegabili: 346mila euro accertati nel 2015, 491mila nel 2016 e 527mila lo scorso anno. Proprio l'aver investito sulla lotta all'evasione ha portato benefici anche alle tariffe, che come detto sono rimaste invariate, sono tra le più basse del territorio e hanno un sistema articolato in fasce che non tutti i comuni hanno».Opere pubbliche. Molte quelle già pronte a partire, con una particolare attenzione alle scuole. Con mezzo milione di euro dal governo sarà potenziato il consolidamento antisismico delle Galilei; con altri contributi per 250mila euro saranno ristrutturati gli spogliatoi al complesso della Palagina; 80mila euro saranno destinati alla progettazione dell'ampliamento delle scuole Galilei e Leonardo da Vinci («Vogliamo essere pronti per l'eventuale uscita di nuovi bandi statali e dotare gli istituti di nuove e più moderne aule per creare poi un unico polo con le De Amicis», dice il sindaco); 100mila euro per il secondo lotto del parcheggio di via Leonardo da Vinci; 25mila per la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” risistemazione del parcheggio della chiesa di Via Nova; 15mila per il collegamento a fibra ottica tra Comune e scuola media.«E nel 2019 - conclude Diolaiuti - acquisteremo il terreno davanti alla sede della Misericordia per farne un parcheggio pubblico a uso della Casa della salute e della farmacia territoriale». David Meccoli

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia - Montecatini

IN VALDINIEVOLE Puliamo il mondo elegge Pescia come "capitale" PESCIA Puliamo il mondo approda in Valdinievole. Per iniziativa di un gruppo di cittadini e associazioni del territorio, infatti, la manifestazione ambientalista di Legambiente si svolgerà il 23 o il 30 settembre (la data è ancora da stabilire) a Pescia, ma tutti i comuni della Valdinievole saranno invitati a partecipare. In queste ore stanno partendo gli inviti ufficiali alle singole amministrazioni comunali, alcune delle quali hanno già dato la propria adesione. E di buon grado. Di che si tratta? Rendere attuali la giustizia ambientale e la difesa del territorio a partire dalla realizzazione di quelle buone pratiche come il corretto conferimento dei rifiuti, la raccolta differenziata e il riciclo. «Puliamo il mondo deve essere solo il calcio d'inizio di una partita molto più importante - ci spiega Chiara Vannucchi, una delle promoter dell'iniziativa - che mira a far rinascere una coscienza ambientalista sul territorio, di cui attualmente si sente una gran necessità. I comuni non dispongono più di giardinieri, la pulizia delle strade è affidata ad una pulitrice meccanica, sul lungofiume è un proliferare di rifiuti e le uniche iniziative di cura del verde pubblico sono affidate alla buona volontà di singoli cittadini. Tutto questo non basta. A partire da questa giornata simbolica, da noi organizzata, e sponsorizzata da Legambiente Valdinievole nella persona di Maurizio Del Ministro che ci coordina, noi confidiamo di riuscire a diffondere una cultura ambientalista, coinvolgendo le scuole e sensibilizzando i cittadini». (m. s.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Lucca)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

L'abbandono di sacchi è al primo posto degli interventi e supera di gran lunga bracconaggio e animali avvelenati Rifiuti, 102 multe e 41 reati nel 2017 PRATO Aumentano gli interventi in materia di rifiuti abbandonati, nettamente al primo posto nelle sanzioni comminate e nei reati penali contestate. È il dato di maggior rilievo dell'attività svolta dalla Polizia provinciale nel 2017, un bilancio che deve tener conto di un corpo che, dopo la riforma delle Provincie, si è ridotto da 11 a 9 unità, comprensive del comandante Michele Pellegrini. Ciò nonostante gli agenti provinciali hanno effettuati servizi a tappeto sul fronte dei rifiuti, della cacca e della pesca, con interventi mirati antibracconaggio, tutela degli animali, per maltrattamenti, detenzioni incompatibili con la propria natura e avvelenamenti, Nonché codice della strada, un settore che vede le sanzioni al secondo posto a Prato (63 nel 2017 contro le 92 relative ai rifiuti ) e addirittura al primo assoluto in tutta la provincia per sanzioni comminate (103 multe contro 102). Un fatto che si spiega anche con la delega data dalla Regione alla Polizia provinciale per il controllo, non solo delle strade provinciali, ma anche quelle regioni come la 325 e la 66. La maggior parte di queste sanzioni sono state comminate grazie all'utilizzo del telelaser, ma non mancano interventi curiosi come quello dell'autoscuola abusiva, ben tre casi.In materia penale, sono state 91 le informative alla procura della Repubblica, di cui 60 notizie di reato e 31 indagini delegate dalla stessa autorità giudiziaria, per un totale di 118 reati contestati e 42 persone denunciate. Da rilevare che 41 reati sono in materia di rifiuti - settore nel quale il corpo diretto da Pellegrini dispone di un interprete in lingua cinese. 24 in materia di tutela fauna, 41 per violazioni al codice penale, 7 per avvelenamenti di animali, 1 in materia di armi ed altri 4 riguardano la normativa edilizia. In totale sono 237 le sanzioni amministrative elevate, tra le quali 102 in materia di rifiuti, 24 in materia di caccia, 103 in materia di codice della strada, 3 sulla tutela degli animali, 3 sulla pesca, 1 per fitosanitari ed 1 sul regolamento comunale.«L'aumento degli interventi in materia di abbandono illegale di rifiuti - dice Pellegrini - dipende anche dalla convenzione stipulata con Alia. La convenzione verrà rinnovata il 10 marzo». Per questa specifica attività sono stati 60 i servizi svolti con 123 le aziende controllate; 62 le sanzioni amministrative e 5 le sanzioni penali redatte.In ambito ambientale da segnalare anche che l'attività del Corpo ha portato alla rottamazione o ripristino alla circolazione di 37 veicoli abbandonati su area privata. Da segnalare una constante attività antibracconaggio, che ha portato, anche attraverso perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura, al sequestro di numerosi mezzi di caccia vietati (lacci, trappole e tagliole), nonché il rinvenimento di uccelli vietati. Su questo fronte, il

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"caso dell'anno" è stato quello del raro esemplare di Ibis Eremita abbattuto alle Cascine di Tavola e ancora oggetti di indagine per risalire ai responsabili. Sequestrate 63 munizioni, 30 mezzi vietati per la cattura di selvatici, 8 capi di fauna, 1 arma da sparo, 3 veicoli e 10 aree ed edifici con rifiuti. I casi di presunto avvelenamento sono stati 18, di cui 2 hanno portato alla morte di un cane ed alcuni uccelli selvatici. Il Corpo è stato impegnato in 233 interventi su richieste di cittadini (richieste aumentate del 10% rispetto all'anno precedente), con un incremento del 282% negli ultimi cinque anni e nella gestione di 57 operazioni di controllo della fauna selvatica. Francesco Albonetti

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Maxi-discarica Encomio solenne a tre agenti Furono loro a scoprire una discarica abusiva di 2.000 metri quadrati con ben 41 auto abbandonate e un numero imprecisato di frigoriferi sotto il ponte di viale Nam Dinh (nella foto). Per questo il comandante della Polizia provinciale Michele Pellegrini ha voluto premiarli con un encomio solenne. Si tratta del vicecomandante Leonetto Trinci degli assistenti scelti Cristina Chiavacci e Giancarlo Battaglia.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera approvato il bilancio comunale Col boom della differenziata la tassa rifiuti scende del 5% CASCIANA TERME LARI Approvato in consiglio comunale il bilancio di previsione 2018, dopo un lungo percorso di partecipazione che ha visto la condivisione del documento con la cittadinanza, le associazioni del territorio, ma anche con le sigle sindacali. «I tributi nel 2018 - si legge in una nota - tornano ulteriormente a scendere e lo fanno grazie al raggiungimento di un obiettivo centrale nel programma di governo dell'amministrazione, il raggiungimento e il superamento del 65% di raccolta differenziata. Come promesso ai cittadini prima dell'ampliamento del servizio porta a porta a tutto il territorio comunale, la tassa rifiuti nel 2018 si riduce infatti del 5%, grazie al notevole salto della raccolta differenziata che in soli sei mesi è passata dal 52% al 75% permettendoci di contenere i costi di smaltimento del rifiuto indifferenziato. E accanto all'abbassamento della Tari, l'amministrazione prevede anche quest'anno un importante pacchetto di agevolazioni per consentire ai cittadini di ridurla ulteriormente». Con 30.000 euro di stanziamento in più rispetto al 2017, ammonta a 190. 000 euro il totale che nel 2018 andrà a copertura delle agevolazioni per le famiglie, le associazioni e per l'attività d'impresa. Al riguardo il Comune ha previsto infatti per i primi tre anni di attività una riduzione del 30% della Tari per le nuove imprese, così come per contrastare l'abbandono del patrimonio immobiliare la stessa agevolazione è stata fissata per le aziende che decideranno di ampliare la loro attività in locali vuoti. Il 5% in meno è previsto poi per quelle aziende che decidono di consorziarsi per puntare all'internazionalizzazione e alla promozione dei propri prodotti. L'amministrazione sostiene anche il commercio con una riduzione del 15% sulla Tari per i negozi di vicinato e del 20% per le attività stagionali. Restano inalterate le aliquote di Tasi, addizionale Irpef e Imu su cui l'amministrazione agisce ancora una volta per sostenere le aziende locali, confermando l'aliquota al 7, 6 per quegli immobili strumentali all'esercizio d'impresa. Per contrastare il gioco d'azzardo il Comune premia le attività che dismettono le slot machines con una riduzione della Tari del 40%. E intensifica la lotta all'evasione fiscale, incrementando gli sforzi dell'attività amministrativa con l'obiettivo di recuperare sul 2018 più di un milione di euro di sommerso con riferimento particolare alla Tari.

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Il Tirreno – Toscana Economia

Dieci anni di crescita, export alle stelle, altissima redditività Ora la sfida decisiva: lasciare più ricchezza sul territorio L'oro bianco di Carrara di MASSIMO BRAGLIA Non tutto il marmo è di Carrara, ma sicuramente il marmo più bello e più ambito al mondo è di Carrara. Su questo, non ci sono dubbi. Un bello e ricercato che si traduce in una realtà economica fondamentale non solo per il nostro comprensorio ma anche per l'intera regione. Davvero si può dire che il marmo di Carrara è un motivo d'orgoglio e di vanto per tutta la Toscana, anche perché è una delle poche materie prime di cui dispone il territorio regionale.C'è una caratteristica che contraddistingue il mondo del marmo e in genere del lapideo carrarese e apuano: un trend in continua crescita da anni. La crisi del 2008 è stata superata in modo brillante non certo per fortuna, ma per tutta una serie di motivi concomitanti. Innanzitutto, certo, l'unicità del prodotto. Nel mondo, chi cerca classe, raffinatezza, garanzia, vuole "il" Carrara. Ma fondamentale è la vocazione a confrontarsi con i mercati internazionali degli imprenditori carraresi: da secoli, hanno una rete di contatti ovunque, e così, se per un periodo il Medio Oriente frena, ecco che si apre il canale con la Cina - diventata ormai un mercato privilegiato - oppure, se la Germania rallenta, si riparte con gli Usa e il Canada. Rapporti privilegiati, un know how di conoscenze che rendono gli imprenditori votati all'export e alla ricerca continua di nuovi clienti, 365 giorni l'anno, 24 ore su 24. Non è un modo di dire. Con il dato oggettivo che, passati gli anni bui della crisi del colosso Sam-Imeg, a inizio Anni 90, da lì in poi la grande riscoperta dei materiali più pregiati, come statuario e calacatta, hanno fatto da traino a tutto il settore.Furono anni complicati, quelli che portarono al tracollo della Sam-Imeg, azienda che dopo le infiltrazioni mafiose di fine Anni Ottanta ebbe un periodo di tribolata convivenza tra azionisti e il presidente David Fisher. Da quel fallimento, ma anche grazie a novità normative (abolizione delle rendite parassitarie, divieto di subaffitto), e a sacrifici delle tre cooperative di cavatori - da sole, con circa 170mila tonnellate di blocchi, valgono oggi un quinto circa dell'intera produzione carrarese di blocchi - non solo è nata la nuova Sam-Marmi Carrara, ma l'intero settore ha preso lo slancio per inanellare una serie di risultati sempre più positivi. Le tre cooperative, con accordi societari, sono diventate socie della galassia Sam-Marmi Carrara, e quindi, anche titolari delle loro autorizzazioni all'escavazione. Sam-Marmi Carrara (nel cui azionariato figura anche la famiglia Bin Laden), per il peso specifico, guida il gruppo, se vogliamo usare un gergo ciclistico, ma nello sprint sono tante le aziende che brillano. Soprattutto nell'escavazione, che ha obiettivamente margini di profitto maggiori grazie all'appeal del marmo in blocchi in questi anni, ma anche la lavorazione ha margini importanti.Alcuni dati: nei primi 3 trimestri del 2017, a livello provinciale, il settore dell'escavazione complessivamente fa registrare un incremento delle esportazioni dell'8,9% rispetto ai primi nove mesi del 2016, pari a un valore assoluto di 407.091.091 euro.Il valore dell'export del settore lapideo rappresenta il 29,2% dell'export totale della provincia di Massa-Carrara. Per fare un paragone, a Verona l'export del settore incide per il 4, 25% sul totale export della provincia.Di contro, l'export di materiali lavorati, con un valore di 250.160.238 euro, fa registrare una diminuzione rispetto al 2016 del 4,1%, rispecchiando la tendenza a livello generale che ha caratterizzato i primi nove mesi del 2017 (Italia - 5,15% ; Lucca - 9%; Verona - 2,95% ; Brescia - 27,4%).Malgrado la contrazione, il Distretto apuano, che negli ultimi 5 anni è stato il Distretto leader a livello nazionale, rappresenta il 32,3% dell'export di materiale lavorato del Paese. Sempre con riferimento ai primi tre trimestri 2017 (e con confronto sul periodo omologo 2016). I principali mercati che importano materiali lavorati risultano gli Stati Uniti, che con oltre 115 milioni euro, (circa la metà del valore totale export del comparto) si confermano come primo mercato. In ripresa le esportazioni negli Emirati Arabi (oltre 19 milioni di euro, + 26% rispetto al 2016) che costituiscono il secondo mercato di riferimento. Con oltre 10 milioni euro, "tiene" sostanzialmente il Regno Unito che rappresenta il terzo mercato di destinazione. In forte aumento anche le esportazioni verso la Cina (+ 58%) e l'Indonesia (+ 28%). Ancora in "apnea" il mercato dell'Arabia Saudita che da oltre 23,5 milioni del 2015, è progressivamente sceso a 8,5 del 2016 e 7,8 del 2017.Per quanto riguarda la produzione delle cave di Carrara, questi i dati definitivi del 2017 forniti dal Comune di Carrara ed elaborati da Confindustria Livorno/Massa-Carrara.In totale, nel 2017 sono state escavate 3.183.405 tonnellate di materiale lapideo (- 0,06% rispetto al 2016); cresce la produzione di "materiale ornamentale", sostanzialmente blocchi, a quota 931.515 tonnellate (+ 7,1% su 2016); la produzione dei cosiddetti "derivati" (scaglie bianche e scure, materiale per scogliere, terre) è stata di 2.251.890 tonnellate (- 2,78% sul 2016). Nell'ambito dei derivati, cresce la produzione di scaglie bianche: 1.291.139 di tonnellate (+ 6,75% su 2016).Proprio le scaglie bianche sono le protagoniste di un importante progetto di riuso e recupero da parte del Consorzio Marble Way, che in questo 2018 dovrebbe andare a

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” regime.Per avere invece un'idea del peso delle cave di Carrara nel distretto lapideo, basti dire che dalle cave di Massa sono scese nel 2017 80.950 tonnellate di marmo in blocchi, e 136mila tonnellate di "derivati", per i blocchi un rapporto di circa uno a dodici. D'altra parte, è Carrara la capitale italiana e mondiale indiscussa del marmo di pregio e di qualità.Rispetto al fatturato, l'ultimo dato disponibile sul valore della produzione è quello del 2015, ed era di circa 560 milioni di euro (+16,2 per cento rispetto al 2014). In due anni, contraddistinti da crescite importanti, è facile pensare che il fatturato complessivo del comparto abbia ampiamente superato i 600 milioni di euro, trascinato dall'escavazione e con un importante apporto della lavorazione.Altro parametro significativo è il Roi operativo, il Margine operativo netto rispetto al Capitale investito operativo netto. Nell'analisi pubblicata di recente dall'Isr, l'Istituto di studi e ricerche, emerge che nel 2016 (ultimo dato disponibile) le aziende di escavazione prese in esame (le 49 più importanti) hanno fatto registrare un Roi, in sostanza una redditività del 17,5%, e le aziende di lavorazione di poco inferiore, al 16,5%. Perché è evidente che estrarre blocchi, soprattutto i più pregiati, ed esportarli riquadrati in Cina e in India è un'operazione che dà margini enormi, ma anche una lavorazione di qualità, dà margini di guadagno altrettanto importanti, che altri settori si sognano. La stessa analisi dell'Isr ad esempio attesta all'8,1% il Roi della Metalmeccanica e Nautica, con una autonomia finanziaria al 19,4% (che per le aziende dell'estrazione sale al 52%...).Insomma, il lapideo apuano è un settore in piena salute, un settore maturo. La nuova sfida, adesso, è cercare di riversare di più questo stato di salute, e le sue prospettive, sul tessuto cittadino e in genere del territorio. Con una maggiore ricaduta che può arrivare da un potenziamento della lavorazione, con una crescita del Consorzio Marble Way, con una ripresa dei laboratori d'arte. Una scommessa da vincere tutti insieme.

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Abbiamo scorso l'elenco delle operazioni fatte nel 2017 Qualche sorpresa e un rischio: la predazione del know how Stranieri di Toscana Le multinazionali che investono qui di ILENIA REALI Contano, tutte insieme, come cinque volte il settore farmaceutico in Toscana. Le multinazionali straniere che hanno investito nella nostra regione danno lavoro a 50.000 persone. Quasi due volte gli abitanti di Cecina, come il tessile prima che conoscesse la grande crisi. Il Pil è di 1,3 miliardi di euro e con ampi margini di crescita. La Toscana, si può dire e non sottovoce, ai capitali stranieri e soprattutto piace molto di più delle altre regioni italiane (tranne Lazio e Lombardia che guidano la classifica e con cui per la presenza di Roma e Milano non può esserci partita). Da noi gli investimenti dal 2012 al 2016 sono cresciuti del 7,8%.I dati Ice Reprint, forniti dall'ufficio "Invest in Toscana", dipartimento della Regione che dipende direttamente dalla presidenza e che segue le grandi aziende, non lasciano spazio a interpretazioni. E se non lo fanno i numeri non lo fa neppure il dettaglio degli investimenti: tra i grandi gruppi italiani e stranieri nel 2017 sono stati presentati in Toscana 89 progetti di investimento. A guidare la classifica l'acquisizione della lucchese Tagetik, azienda di software per la gestione finanziaria ad alto livello, da parte di Wolters Kluver per un valore di 300 milioni di euro. Segue General Electric con cui il rapporto è strettissimo.Non è solo la tecnologia però ad allettare le grandi multinazionali. Il grosso degli investimenti in Toscana arriva per i settori moda e food, grazie all'attrattiva delle grandi firme del business per la pelletteria e il vino. Gucci nel 2017 ha presentato in Regione un investimento per l'espansione di uno stabilimento produttivo, Frescobaldi ha comprato un castello, quello di San Donato in Perano con 52 ettari di viti: un podere che la blasonata famiglia impegnata nella produzione di grandi vini aveva già preso in affitto. Intanto Fendi è pronta ad espandersi così come Celine, Ferrarelle, Polli (quelli dei sottaceti), Colussi, Acqua Azzurra e Louis Vuitton. Accanto agli investimenti più raccontati e con più appeal per il grande pubblico non mancano quelli meno comunicati e poco glamour ma che hanno alle spalle holding giganti. Ad Arezzo l'azienda Borri ha siglato una joint venture con BiTicino leader per il materiale elettrico: una multinazionale presente in 90 paesi e con un fatturato di 5 miliardi nel 2016 o per spostarsi nel settore aerospaziale, non si può non citare Leonardo che a Firenze ha completato l'acquisto di Sirio. Anche il 2018 si prevede sarà un anno di grandi manovre. «Una parte dei contatti sono a un livello di trattative riservate mentre è già a uno stato avanzato l'iter per realizzare un polo logistico per il farmaceutico a Livorno o gli investimenti di soggetti, estranei alla holding della soda e del bicarbonato, nel parco della Solvay», entrano nel merito il dirigente di Invest Filippo Giabbani e il dirigente delegato dal presidente Rossi, Paolo Tedeschi. Scontato che arriveranno anche nuove richieste dalle multinazionali della moda che trovano assai attrattiva la zona del distretto della pelletteria per riportare le produzioni nel cuore della vecchia Europa.«Al momento sono in negoziazione tra i quindici e i venti protocolli con imprese multinazionali presenti in Toscana», interviene direttamente il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” presidente Enrico Rossi. «Molte delle quali firmano anche impegni per ricadute dirette nel territorio». «Di recente - racconta Rossi - un potenziale investitore nella logistica è rimasto sorpreso dalla capacità di presa in carico della sua richiesta e del supporto fornito. "Neanche in Lombardia sono in grado di lavorare così" ha alla fine esclamato». L'efficacia mostrata dalla Toscana nell'attrarre investimenti è stata riconosciuta anche dal Ministero. «Siamo stati i primi a firmare nel 2015 un protocollo di collaborazione sul tema con il Mise e l'Ice, l'istituto per il commercio estero. Gli esperti del Financial Times hanno riconosciuto la Toscana, tra le Regioni di media grandezza, seconda in Europa per attrazione degli investimenti. Siamo anche una delle Regioni protagoniste di un progetto multiregionale per il biennio 2018-2019». Per rendere l'azione più efficace è stata creata con Anci, Citta metropolitana di Firenze e Comuni una rete di assistenza a potenziali investitori. E dopo gli insediamenti i rapporti con le multinazionali presenti in Toscana continuano, con visite periodiche. Le aziende incontrate nell'ultimo anno sono state oltre cinquanta. Ne sono scaturite intese, tra le altre, per la messa in relazione con i sistemi locali di piccole e medie imprese e la collaborazione in tema di ricerca e sviluppo con le università e i laboratori toscani. Non è tutto oro ciò che luccica e con la presenza di aziende straniere c'è bisogno di evitare che si creino "fratture" com'è accaduto con Amazon e il rischio dell'uso di un bracciale per controllare l'impiego dei lavoratori. A mettere in guardia su altri aspetti a rischio è il vice presidente della commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria, l'amministratore delegato dell'Hallite Italia Stefano Santalena. «È necessario fare attenzione: il rischio è che le multinazionali possano acquisire start up e poi portarsele fuori mentre non c'è da temere assolutamente che le grandi aziende una volta insediate mangino le piccole. Anzi. La tendenza è contraria. Adesso le grandi aziende collaborano con l'indotto e creano innovazione e posti di lavoro». La costa da questo punto di vista è un esempio: Confindustria Livorno Massa Carrara raggruppa un totale di 52 realtà e oltre 9.000 dipendenti. «C'è invece da guardarsi negli occhi - commenta Santalena - e chiederci perché una grande multinazionale dovrebbe investire a Livorno, sulla nostra costa o fare business in Italia. Si lavori per darci questa risposta e poi rispondiamo, snellendo e velocizzando la burocrazia. Se riuscissimo a farlo credo che le opportunità che si aprirebbero sarebbero più numerose».

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La fiducia? Solo se i numeri tornano Stretta sugli affidamenti e i costi salgono Noi sudditi di Sua Maestà il rating di MANOLO MORANDINI Si chiedono garanzie anche su lettere di credito. L'esempio che dà la misura sullo stato dei rapporti tra banche e aziende è dell'imprenditore del settore arredo Romano Pucci, presidente Confartigianato Imprese Pisa, che sceglie uno strumento utilizzato nelle vendite internazionali: serve a garantire i diritti di pagamento e ricevimento dei beni di acquirente e venditore. «La logica della banca - dice -, è che l'azienda pur avendo in mano un credito esigibile da qui a due mesi, che è il tempo per la produzione, potrebbe chiudere e il credito non sarà mai più esigibile». A fronte di un'economia che dà segnali di ripresa nel rapporto tra banche e imprese qualcosa si è rotto. La fiducia è merce rara. Non basta la capacità di restituire i soldi presi in prestito. Il dialogo passa dal rating. Entrano in gioco la solidità patrimoniale, le analisi del settore in cui opera l'azienda, il piano di sviluppo, lo stato della liquidità aziendale. Criteri selettivi. Anche nel distretto conciario, per sua natura orientato ai mercati esteri, il rapporto è cambiato. «Le nostre aziende hanno delle specificità che sono difficili da analizzare con un approccio schematico, senza la conoscenza del settore - dice Michele Matteoli, presidente Consorzio conciatori Ponte a Egola -. Negli ultimi periodi gli imprenditori associati segnalano un approccio più restrittivo, basato sui numeri, a prescindere dalla tipologia di azienda e la sua storia». C'è un dato strutturale. Le imprese si presentano poco capitalizzate. E se a ciò si sommano le incertezze di mercato si percepisce la dimensione del problema. «Le banche pur essendo piene di soldi, perché stanno ancora arrivando dalla politica europea che Draghi ha messo in campo, non riescono a veicolarli specie alle micro e piccole imprese perché non hanno un rating adeguato - afferma Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze e di Fedart Fidi ovvero la federazione dei consorzi fidi del mondo dell'artigianato -. E qui interviene il consorzio fidi, che si mette nel mezzo tra l'azienda e la banca a garanzia, per creare un flusso di finanziamenti. Ma serve un intervento di finanziamento che vada a ripatrimonializzare le aziende, che è diverso dal comprare un macchinario o delle scorte di magazzino». L'imprenditore aretino Franco Bernardini, già presidente di Confindustria Toscana e attuale presidente di Confidi Imprese Toscane, parla di luci e ombre. «Si preferisce finanziare, anche con dei margini ridotti, un'azienda con un rating elevato piuttosto che alzare il costo del denaro e rivolgersi ad aziende con dei rating più problematici - dice -. Si sta sviluppando il leasing a medio termine piuttosto che i mutui a medio termine perché dà più garanzie alla banca che concede il finanziamento». Che aggiunge: «Un fatto positivo è che il costo del denaro è molto basso e nel momento in cui il contesto generale migliora le

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sofferenze si riducono anche nei rapporti tra imprese e un pochino tutte tendono a migliorare». Da più parti si lamenta l'aumento del costo dei servizi. «Si chiedono pegni, anche vincolati, per garantire fino al 30% dell'affidamento dato a piccole imprese o artigiani - sostiene Sergio Chericoni, imprenditore del settore edile, presidente di Confartigianato Imprese Massa Carrara -. E costi altissimi sia sugli scoperti di conto che sugli anticipi fatture, che sono gli strumenti della piccola impresa, dell'artigianato e del commercio. Le commissioni di utilizzo arrivano anche allo 0,50% che significa due punti in più in termini di interessi». Dall'osservatorio di Confesercenti Toscana Nord è il responsabile dell'ufficio credito Francesco Biagioni a mettere in luce un altro aspetto: «La regolamentazione nell'esaminare le aziende tende a far emergere i bilanci più patrimonializzati e la redditività maggiore. Cosa che le grandi banche stanno già facendo, le medie si stanno attrezzando e le piccole dovranno adeguarsi. E ciò farà sì che gli imprenditori che dichiarano poco per motivi fiscali o che non patrimonializzano la propria impresa saranno sempre più residuali per il sistema bancario». Il direttore regionale di Centro fidi terziario, l'organismo creditizio del sistema Confcommercio, Francesco Pela segnala i tempi per l'istruttoria di una pratica: «In questi ultimi periodi le aggregazioni e fusioni hanno portato a riorganizzazioni delle filiali e riduzioni di personale con scompensi che fanno sì che il tutto sia molto più ritardato». E aggiunge: «C'è il rischio concreto di una stretta creditizia per le imprese che avevano affidamenti con istituti diversi che oggi sono finiti nello stesso gruppo o realtà per effetto di fusioni o acquisizioni».«C'è una ripresa ma è complicato finanziarla - conclude Giovan Battista Donati imprenditore del settore alimentare, presidente di Confartigianato Toscana -. Le regole più restrittive nella valutazione dei rischi portano a dei costi aumentati. Al punto che prestiti sotto i 40.000 euro di cui moltissime piccole imprese avrebbero bisogno cominciano a diventare antieconomici anche per le banche».

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Affidamenti diminuiti dell'1,8%, più della media nazionale In un anno il credito alle imprese toscane è diminuito dell'1,8%, qualcosa in più rispetto alla media nazionale (1,5%). È quanto emerge dai dati di Banca d'Italia relativi a giugno 2017 rispetto allo stesso mese del 2016. A fare i conti è l'ufficio studi di Confartigianato che scende nel dettaglio ed evidenzia quanto il calo dei prestiti sia concentrato sul segmento delle imprese di piccola dimensione: -6,3% nel periodo preso a riferimento (la media Italia si attesta al 5,8%). Il segmento rappresenta il 9% del totale dei prestiti erogati alle aziende toscane. La flessione su scala provinciale è del 10,2% ad Arezzo, Pisa -5,6%, Pistoia -9,1%, Prato -5,5%, Firenze -5,5%, Siena -4,1%, Grosseto -3,8%, Livorno -5,1%, Lucca -6,0% e Massa Carrara -7,3%. Lo studio mette in luce che la maggiore difficoltà di accedere a strumenti di finanziamento bancario non è da considerarsi conseguenza della minore qualità del credito delle piccole imprese che presentano una quota di crediti deteriorati del 30,0% (in Italia è il 25,5%), inferiore di 2,9 punti percentuali (2, 7% la media nazionale) rispetto al 32,9% di una impresa medio-grande toscana (28,2% il dato nazionale). In termini di costo del denaro una piccola impresa paga un tasso di interesse effettivo pari al 7,2% (la media nazionale si attesta al 7,07%) ed è superiore di 300 punti base rispetto al 4,2% pagato da una impresa medio-grande (la media a livello Italia è il 4,06%). Il trend dei prestiti a giugno 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016 registra per le imprese medio-grandi un aumento dello 0,2% mentre persiste la flessione per quelle con meno di 20 addetti: -0,8%. Da segnalare il ritorno in positivo dei prestiti alle famiglie produttrici, fino a 5 addetti, che ad agosto registrano una crescita dello 0,8%. In una prospettiva di lungo periodo si osserva che in cinque anni, da giugno 2012 allo stesso mese del 2017, i prestiti all'artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-23,1%): il calo è oltre una volta e mezzo quello registrato dal totale imprese (-13,5%). Per le sole società non finanziarie l'ufficio studi di Confartigianato analizza le statistiche sui prestiti elaborate da Banca d'Italia anche a livello settoriale: all'aumento sia per il manifatturiero che per i servizi dell'1% si contrappone un intenso calo del 5, 1% delle costruzioni.

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Aferpi, sindacati convocati per domani al Mise PIOMBINO Arriva la convocazione al Mise sia per Aferpi (domani, seppur ancora ufficiosa) che per Magona, il 2 marzo. In Magona le rsu hanno quindi deciso di sospendere lo sciopero annunciato per domani e venerdì.Per quanto riguarda Aferpi le rsu hanno saputo della convocazione durante il consiglio di fabbrica di ieri pomeriggio. L'incontro col ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, è fissato per le 12,30 di domani. Così le organizzazioni sindacali hanno indetto un'assemblea dei lavoratori alle 18,30, al loro ritorno da Roma, nel piazzale davanti alla portineria centrale.«Considerati i prossimi appuntamenti che si terranno in città e che vedranno protagoniste varie personalità politiche, tra cui il ministro Carlo Calenda - dice una nota delle rsu - riteniamo importante la presenza dei lavoratori e dei loro rappresentanti in occasione di

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Per Comune dei cittadini sia Sales che Società Cave hanno garanzie di poter proseguire fino a esaurimento dei volumi «Cave, a Campiglia si continueràma scavare per decenni» CAMPIGLIA«Ma quale no alle cave? A Campiglia si continuerà a scavare ancora per decenni».È questa l'opinione di Comune dei cittadini, nonostante il fatto che, come rileva la stessa lista civica, «il 12 febbraio la giunta di Campiglia ha espresso parere negativo sulle richieste della società Sales per l'ampliamento del perimetro della cava di calcare di Monte Valerio. La motivazione addotta dalla giunta è che determinerebbe "l'incremento degli effetti paesaggistici negativi della già ampia cava" e "un significativo impatto ambientale sul centro abitato di Lumiere". Aggiunge che la richiesta "risulta del tutto immotivata in ragione dei cospicui volumi ancora da estrarre"».Comunque dei cittadini quindi ovviamente nulla ha da obiettare su queste motivazioni, contestando invece il fatto che al contrario «pochi mesi fa la stessa giunta ha fatto approvare al consiglio comunale una modifica del piano strutturale che prevede l'ampliamento del perimetro della cava di calcare di Monte Calvi gestita dalla società Cave di Campiglia. Essendo in posizione altimetrica più elevata e nel bel mezzo di un Sic (Sito d'interesse comunitario per la biodiversità), la cava di Monte Calvi determina impatti paesaggistici e ambientali ancora maggiori della cava di Monte Valerio. A questi devono aggiungersi poi i gravi impatti negativi sul patrimonio storico-archeologico e sulla sicurezza del parco archeominerario di San Silvestro visitato da migliaia di persone. Basti ricordare - prosegue la lista civica - l'ultimo incidente che ha visto travolgere da un mezzo di cava la passerella per l'accesso alla Rocca di San Silvestro, peraltro non ancora ricostruita. Come per la cava di Monte Valerio, grazie alle recentissime decisioni del Comune, la cava di Monte Calvi potrà continuare a scavare a tempo illimitato, fino al completo esaurimento dei volumi autorizzati, ignorando la scadenza del 2018 prevista dalle precedenti autorizzazioni e dai piani urbanistici comunali che prevedevano la cessazione delle attività estrattive».Così per Comune dei cittadini «non si comprende quindi questa disparità di giudizio rispetto a due società che svolgono la medesima attività. Non sarà certo la nostra lista a dolersi del mancato ampliamento della cava Sales, visto che abbiamo sempre sostenuto la necessità di riconvertire progressivamente le attività estrattive a favore di altre economie, ma resta il fatto che il Comune ha usato due pesi e due misure per le cave di Monte Valerio e di Monte Calvi».Infine la lista civica vuol ricordare «che secondo quanto espresso dal sindaco Rossana Soffritti durante l'ultimo consiglio comunale dove si approvava proprio la modifica al piano strutturale, entrambe le società potranno continuare a scavare senza dover rispettare le scadenze 2018-2020 fino a quando non saranno esaurite le quantità di volumi accordate dai piani di coltivazione. Tradotto: le cave avranno lunga vita. Sviluppo del parco archeominerario, tutela del paesaggio e degli equilibri idrogeologici, economia turistica, riciclo dei rifiuti in sostituzione delle escavazioni, qualità dell'ambiente, a Campiglia possono attendere».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Capalbio Bilancio approvato: recuperato 1 milione dalla Tari CAPALBIO Il Comune di Capalbio ha approvato il bilancio di previsione: incassa oltre un milione di euro dalla Tari non pagata. «Per quanto riguarda la politica tributaria - spiega il sindaco Luigi Bellumori - il Comune ha riconfermato le aliquote e le tariffe vigenti già negli anni 2016/2017. Confermate le tariffe applicate per servizi a domanda individuale, in particolare per mensa scolastica, trasporto scolastico e Centro Giochi Educativo». Per quanto riguarda la Tari il Piano Economico e Finanziario per il 2018 relativo a tutte le prestazioni e i servizi di raccolta di nettezza urbana, spazzamento delle strade, pulizia e lavaggio del centro storico ha subito, rispetto allo scorso esercizio finanziario, un aumento di circa 130mila euro». L'attività di accertamento della società Andreani Tributi - dice l'assessore al bilancio Alessio Teodoli - ha permesso di iscrivere a ruolo molti immobili in passato non rilevati. Le tariffe relative alle utenze domestiche e a tutte le categorie delle attività commerciali e produttive hanno riscontrato una generale diminuzione. L'attività di verifica e accertamento sulla Tari ha consentito di avere un quadro aggiornato della situazione degli immobili messi a ruolo: 5562 avvisi emessi di cui annullati 315, rettificati 327, in ricorso 84, sospesi

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116. L'incasso è di 1 milione e 86mila euro circa. Riscossione coattiva 500mila euro. Per Bellumori «un fattore penalizzante del bilancio è relativo al Fondo di Solidarietà che anche per quest'anno sarà negativo per circa 170mila euro (cui si aggiungono i prelievi previsti dalla legge), che lo Stato preleverà dalle somme versate dai cittadini». L'ente ha deciso di ricorrere a un nuovo mutuo trentennale per 350mila euro per rifare manto stradale. (i.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto ecoscambio L'isola ecologica chiusa quattro giorni Ecoscambio chiude per qualche giorno. Quello dell'isola ecologica è un progetto attivato dal Comune di Follonica nell'ambito del bando per il finanziamento di progetti relativi alla riduzione dei rifiuti promossi e finanziati dalla Regione Toscana. Nell'Ecoscambio si possono scambiare oggetti in buono stato. Il locale si trova in via Amendola e fino al 24 febbraio rimarrà chiuso per consentire il periodico inventario dei materiali presenti e il conseguente avvio a smaltimento degli oggetti di lunga giacenza.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

A fine 2017, il saldo rispetto all'anno prima è di -195 aziende. Bartoli: «Agevolare le attività è l'unico antidoto alla crisi» Imprese, la ripresa è molto debole LUCCA Nel 2017 la dinamica imprenditoriale di Lucca è risultata debole e la movimentazione al Registro delle imprese della Camera di Commercio ha evidenziato il calo di nascite di imprese e il rallentamento delle chiusure; ciò ha contribuito a portare il numero di imprese attive in provincia a 36.502. Numero che, paragonato a quello di un anno prima (al 31 dicembre 2016) evidenzia una diminuzione delle imprese attive dello 0,5% (-195 imprese), valore di poco superiore a quello regionale (-0,4%) mentre a livello nazionale emerge sostanziale stabilità (+0,1%).Della debole dinamica dell'imprenditoria lucchese risente in modo particolare il mondo artigiano, sceso a 11.459 imprese attive in provincia a fine 2017, cedendo quasi altri due punti percentuali rispetto all'anno precedente (-1,8% pari a -202 unità), con i settori di costruzioni e trasporti ancora in difficoltà. «La fotografia del sistema imprenditoriale lucchese nel 2017 - sottolinea Giorgio Bartoli, presidente della Camera di Commercio di Lucca - ci mostra un nuovo rallentamento di aperture e chiusure. Dobbiamo lavorare per creare un ambiente più predisposto a favorire l'attività d'impresa. Sostenere la nascita di nuova imprenditorialità è l'unica strada per battere in definitiva la crisi e consolidare la ripresa. L'impegno della Camera di Commercio è anche aiutare gli imprenditori a tenere il passo con i cambiamenti che sempre più rapidamente investono il mondo dell'economia, per riprendere quanto prima la via della crescita. Più rapidamente lo faremo, più imprese saranno capaci di competere e superare le avversità».Con riferimento al complesso delle attività economiche provinciali, il comparto dei servizi ha tenuto (23.200 imprese attive a fine 2017) malgrado andamenti differenziati per le diverse specializzazioni: in calo il commercio (-1,7%) e le attività di trasporto e magazzinaggio (-2,7%). Cresciute le attività di alloggio e ristorazione e le immobiliari (+0,8% per entrambe), e le altre attività dei servizi - in prevalenza servizi alla persona - (+2,4%). È proseguita inoltre la dinamica positiva del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+3,8%), delle attività finanziarie e assicurative (+2,3%) e dei servizi di informazione e comunicazione (+2,3%). Stabili le "attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento" e le attività professionali, scientifiche e tecniche. Difficoltà invece per le costruzioni (6.410 imprese attive; -1,6%), l'industria in senso stretto - che comprende manifatturiero, estrattivo e utilities - (4.447; -1,2%) e per l'agricoltura (2.435; -1,7%).Positivo l'andamento delle imprese guidate da stranieri, cresciute del +2,1% nell'anno, arrivate a 3.902 unità operative in provincia a fine 2017 e un'incidenza sul totale imprese del 10,7% (Toscana: 14,2%; Italia: 10,2%). In calo invece il numero di imprese femminili (-0,8%), per 8.258 unità attive a fine anno e un'incidenza del 22,6% (Toscana: 23,8%; Italia: 22,6%) e giovanili (-4,8) per 3.178 unità e un'incidenza dell' 8,7% (Toscana: 9%; Italia: 10%).L'andamento interno al territorio provinciale evidenzia come le difficoltà riguardino tutte le aree territoriali: la Piana (15.394 imprese attive) regstra un calo limitato al -0,2% (-28 unità), mentre la Versilia (16.590) mostra cala del -0,6% (-103 imprese) e la Valle del Serchio (4.518) presenta la contrazione più elevata con un -1,4% (-64 unità), dovuta anche alla diminuzione di unità del comparto commercio.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca gallicano Diminuisce la tariffa rifiuti: -10% per le famiglie GALLICANO La raccolta e smaltimento dei rifiuti costerà meno ai gallicanesi, e il trend al ribasso quest'anno sarà più consistente. Ad annunciarlo è l'assessore al bilancio Raffaella Rossi, presentando la pratica che andrà in consiglio: «Grazie all'ottimo lavoro svolto in questi ultimi anni i cittadini troveranno una diminuzione nella bolletta dei rifiuti 2018. La tariffa avrà una riduzione media per le utenze domestiche (famiglie) di circa il 10% e di circa il 6% per quelle non domestiche (attività commerciali). Un ulteriore calo che si aggiunge a quelli praticati negli anni precedenti». Raffaella Rossi, ricorda come a fronte di un servizio sempre più preciso e puntuale è stato anche possibile praticare nel 2018 delle riduzioni di tariffa che per le famiglie oscillerà tra l'8% e il 15%: ad esempio, 4 persone in un appartamento di 100 metri quadrati avranno un risparmio dell'11%. Al fine di agevolare i contribuenti alla corresponsione del tributo, viene data possibilità di effettuare il pagamento della Tari in 4 rate con scadenza 31 maggio - 31 luglio - 30 settembre - 30 novembre, ferma restando la possibilità, di effettuare il versamento dell'importo complessivamente dovuto in un'unica soluzione entro la scadenza della 2° rata, fissata al 31 luglio 2018. Per l'adozione definitiva del piano tariffario, occorrerà l'ultimo passaggio burocratico. Il piano economico e finanziario dovrà essere approvato in via definitiva dal Consiglio Comunale del 22 febbraio. Il sindaco David Saisi si dichiara molto soddisfatto «in quattro anni di mandato con la creazione di Gea abbiamo ridotto la tassa sui rifiuti tra il 10% e il 20% gestendo nel contempo la messa in concordato di Severa con cui le precedenti amministrazioni comunali avevano fatto perdere ai cittadini di Gallicano quasi 3 milioni di euro. Un importo pazzesco che avrebbe consentito al nostro comune di avere oggi un volto diverso e maggiori servizi per i nostri cittadini». L'assessore all'ambiente Maurizio Bacchini annuncia altre importanti novità: «Con l'introduzione delle telecamere mobili ha subito un deciso miglioramento la percentuale di abbandono dei rifiuti ingombranti che è crollata al 7% rispetto al 25% negli altri nei comuni serviti da Gea. Per ridurre ulteriormente la tassa sui rifiuti nei prossimi anni è necessario che cittadini e attività produttive incrementino la percentuale di raccolta differenziata. Non tutti si impegnano al cento per cento e questo ha un costo per tutti».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Tari, è scontro «Neri usa solo frasi ad effetto» PIETRASANTA«Meno frasi ad effetto». Parole di Stefano Lodi Rizzini, Sinistra per Pietrasanta, in replica ad una presa di posizione sulla questione Tari da parte di Ettore Neri, candidato per il centrosinistra. «Sul conferimento volontario dei rifiuti ricordiamo che la raccolta porta a porta è un servizio che non beneficia di particolari risparmi se solo alcuni cittadini decidono di conferire frazioni differenziate direttamente in piazzola, dal momento che gli operatori dovrebbero comunque continuare nei loro giri di raccolta. Inoltre, per il conferimento diretto, i centri di raccolta dovrebbero essere opportunamente attrezzati. Ipotesi di riduzione tariffaria che, tra l'altro, non sarebbe accessibile per chi già oggi, non avendo mezzi di trasporto, viene penalizzato dalla scelta di Mallegni & co. di scaricare sui cittadini l'onere di portare in piazzola la frazione del verde». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Nella prestigiosa Sala Marmi dell'Accademia si parla di "Il marmo di Carrara, orgoglio toscano" Oggi il forum organizzato da Il Tirreno CARRAREA Un evento di approfondimento dedicato al marmo e all'orgoglio toscano. Un orgoglio fatto di grandi progetti, scultura, arte e professionalità legate al lapideo. E a l distretto apuano visto attraverso gli occhi di alcuni dei protagonisti, gli stessi che compaiono nell'inserto di "Toscana Economia" di oggi. La Sala Marmi dell'Accademia di Belle Arti di Carrara sarà teatro, oggi pomeriggio alle 16, dell'incontro dibattito sul futuro del marmo promosso dal Tirreno. Sono previsti gli interventi di Francesco De Pasquale, sindaco di Carrara; Giancarlo Casani presidente dell'Accademia di Belle Arti di Carrara; Fabio Felici presidente dell'Internazionale Marmi Macchine Carrara; Erich Lucchetti Vicepresidente vicario di Confindustria Livorno/Massa-Carrara; Luigi Vicinanza direttore Il Tirreno; modera Massimo Braglia caposervizio della redazione di Massa-Carrara de Il Tirreno.Il titolo dell'evento è: "Il marmo di Carrara, orgoglio toscano".Un'occasione di discussione a tutto campo sulle prospettive del lapideo apuano e in genere del comprensorio apuo-versiliese, e che vedrà anche la presentazione dell'inserto mensile di febbraio del

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Tirreno, "Toscana Economia", che, come avete potuto leggere in queste pagine, ha un focus approfondito dedicato proprio al marmo di Carrara. Ricordiamo che l'appuntamento di oggi è libero e gratuito. Al centro delle riflessioni, il momento particolarmente positivo del settore, che in questo 2018 potrà avere quale ulteriore traino l'uscita sul grande schermo di ben due film dedicati alla straordinaria figura di Michelangelo, ed entrambi i film sono ambientati a Carrara.Insomma un appuntamento importante per fare il punto sulla situazione marmo, in tutte le sue declinazioni e, soprattutto le prospettive del settore lapideo. Parlando anche dei grandi progetti e, soprattutto, delle nuove frontiere del marmo.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Giorgio Bianchini (Benetti Macchine): tecnologia e rispetto dell'ambiente si può «Il futuro del distretto lapideo è sulla qualità, niente caccia alla quantità» «Dal nostro comparto un esempio al mondo» di Luca Barbieri CARRARA Il futuro del lapideo carrarese sta nella qualità: niente caccia alla quantità.Puntare su un prodotto di qualità (ma anche sul know how del territorio) innescherebbe un circolo virtuoso che coinvolgerebbe aspetti al centro del dibattito da tempo: sicurezza, ambiente e anche sviluppo e performance. Qualità come sintesi di questi aspetti cruciali. Parte da questi concetti Giorgio Bianchini con Federico Benetti sulla tolda della Benetti Macchine Spa. L'azienda, nata a Carrara quasi cent'anni fa (fondata nel 1926), produce macchinari e attrezzature per la lavorazione e l'estrazione del marmo, della pietra ornamentale e del granito. Con la «terza generazione della famiglia Benetti» che gestisce l'azienda, come recita il sito internet, partiamo proprio dalle nuove frontiere del mondo del lapideo, tra sfide, tendenze e tecnologia.«Un argomento attuale - ci dice - e preoccupante è rappresentato dal simil-ceramico, quando si cerca di copiare il marmo. C'è una grossa pressione dal mondo dei ceramici e dei materiali compositi (plastiche particolari e ceramici)». Questa la prima sfida a cui si risponde con «la qualità: la tendenza deve essere quella di seguire la qualità, investirci, puntare sul marmo di qualità, a un prezzo giusto. Meno volume più qualità», sottolinea dunque. «Per quanto ci riguarda non ci sono grosse variazioni nella tecnologia della parte a monte, della prima fase», si continua sul fronte tecnologia; mentre nel frattempo in casa Benetti l'ultimo progetto viene tradotto con la tagliatrice a catena TCM 888. «L'abbiamo presentata a Verona all'ultima fiera ed è una macchina - spiegano dalla Benetti - da galleria, qui passiamo al discorso ambientale e della sicurezza. La galleria è un ambiente per certi versi più sicuro e con meno impatto ambientale. Notiamo sempre più cave in galleria. La macchina nuova è su cingoli, si muove, è flessibile ed è molto importante per tagli in galleria; ha dimensioni maggiori ed è sicura». L'innovazione, fa notare quindi, passa attraverso anche altri aspetti: quello ambientale e quello relativo alla sicurezza. «Studiamo sempre - ragiona - per avere un minor impatto ambientale e per valorizzare i miglioramenti che abbinino performance al discorso ambientale. Anche l'architetto, per esempio, vuole avere la percezione che tu abbia l'attenzione verso questo aspetto e ripeto fortunatamente c'è questa attenzione: sarebbe contro producente altrimenti». «Tutti - riflette passando dall'ambiente al tema sicurezza - ci stiamo lavorando tantissimo. Noi, come produttori di macchine, da sempre seguiamo la sicurezza come principale direttrice. Negli ultimi anni l'attenzione verso questo tema è esponenzialmente cresciuta. Per noi sicurezza vuol dire quando progettiamo una macchina che non genera rischi e vogliamo che il cliente pensi che le nostre macchine siano più sicure. La sicurezza è il primo punto nella fase decisionale, davanti anche a impatto ambientale e performance. Anche qui si ritorna al discorso sulla qualità: considerata stabile la quantità di escavazione, le macchine devono fare bene il loro lavoro».Sicurezza, ambiente, sviluppo e tecnologia. A questo punto si chiude il cerchio, torniamo alla qualità come trait d'union nel mondo del lapideo.«Si pensi che quello che viene fatto a Carrara - la chiosa - diventa un case history da riprendere in tutto il mondo. Perché ovviamente se partiamo noi con qualcosa da tutte le parti del mondo vengono qui a vedere. Nessuno ha la nostra esperienza nel settore».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

La Fondazione Crc presenta il volume del docente Davide Turrini L'artigianato di pregio e la pietra CARRARA Una manifestazione dedicata alle pietre e al prestigio dell'artigianato toscano e "made in Carrara". L'appuntamento, è per domani alle 17 a Palazzo Binelli, verrà presentato il volume "Le pietre della identità italiana. Materiali, lavorazioni, design". La manifestazione è organizzata dall'Oma (Osservatorio dei Mestieri d'Arte) associazione di cui fa parte la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara col suo Vice Presidente Gino Barattini che è membro del Consiglio Direttivo della stessa. Questa associazione in Toscana ha notevole importanza dato il particolare prestigio dell'artigianato toscano. Il libro, il cui autore

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Davide Turrini che insegna Disegno Industriale presso l'Università di Ferrara, sarà presente alla conferenza, verrà presentato dal professor Alessandro Romanini docente all'Accademia di Belle Arti di Carrara. È evidente che nel testo che tratta di materiali lapidei italiani ha particolare rilievo la trattazione relativa al marmo di Carrara per la sua storia, la sua diffusione e la sua incontrastata bellezza.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Nella zona del centro storico in molti abbandonano sacchetti dell'indifferenziata, scatoloni e quant'altro Rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti: polemica a Avenza di Alessandra Poggi CARRARA Se qualcuno sta traslocando e non ha scatoloni basta che vada ad Avenza e ne troverà in grande quantità. Cumuli di cartone e scatoloni abbandonati in mezzo alla strada. Scherzi a parte la cosa non piace ai cittadini, in particolare a quelli delle zone dove per vari motivi non sono stati messi i bidoncini per la raccolta differenziata porta a porta. In queste strade, infatti, permanendo i bidoni per l'indifferenziata, quelli grigi per intenderci, diventano un punto di riferimento per moltissimi avenzini che per un motivo o per un'altro la differenziata non la fanno. Nelle vicinanze della torre di Castruccio, spesso i cassonetti sono strapieni, proprio perché molte persone provenienti da altre zone li utilizzano per praticità. Amia secondo le segnalazioni dei cittadini, ma la cosa è evidente, non sarebbe passata a prelevare gli scatoloni. E questo da un po' di tempo. Una situazione spiacevole sopratutto in alcune zone, come per esempio via Europa, o in via Marina.«Mi risulta questo problema - spiega Lucia Venuti di Amia - e abbiamo proceduto a effettuare una contestazione alla cooperativa Arca a cui è assegnato il servizio. Nel caso il mancato servizio perduri provvederemo in sostituzione della coop».Intanto li scatoloni sono sparsi un po' per tutta Avenza. Qualcuno abbandonato anche in posti dove non dovrebbero stare, come quelli in prossimità delle strisce pedonali di viale XX settembre, duecento metri dopo la rotonda di via Covetta salendo verso Carrara. Un punto di raccolta che potrebbe causare la caduta di qualche pedone, ma anche diventare una potenziale fonte di pericolo per chi per evitarli andasse ad attraversare oltre le strisce. A segnalare la situazione è stata Patrizia Menconi sul gruppo Facebook "Sei di Avenza se". Una fotografia della zona ecologica di via Europa con una distesa di cartoni abbastanza imponente. Molti i cittadini che sotto quel post hanno sottolineato l'inciviltà di alcuni, anche perché in questa strada esiste il cassonetto giallo proprio per il recupero della carta e del cartone, e si faceva notare che con un po' di pazienza e senso civico i cartoni si possono piegare e inserire all'interno del cassonetto senza creare inutili situazioni di degrado. Anche se in realtà il cartone non va inserito nel bidone giallo, ma lascito su suolo pubblico in giorni ed orario stabiliti, affinché Amia possa prenderlo.Ma a quanto pare stavolta, l'ente preposto al ritiro ha saltato il giro. Un'emergenza a cui Amia provvederà stamani mandando i propri addetti a pulire.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Proposta della Confartigianato per non considerarli più rifiuti Marcia indietro sugli scarti tessili PRATO Un possibile passo avanti importante per una riclassificazione degli scarti tessili da rifiuto a sottoprodotto da riutilizzare reinserendolo nel ciclo produttivo? Di sicuro è apparso molto incoraggiante l'incontro avvenuto tra alcuni rappresentanti di Confartigianato Imprese Prato e il capo di gabinetto del Ministero dell'ambiente, Raffaele Tiscar, in occasione dell'evento su "Economia circolare: nuove sfide e prospettive al 2030" tenuto ieri al Museo del Tessuto. La delegazione ha incontrato l'esponente del governo a margine del convegno grazie anche ai buoni uffici dell'assessore comunale Benedetta Squittieri e dell'onorevole Antonello Giacomelli. «Abbiamo consegnato a Tiscar l'emendamento al decreto ministeriale 264/16, frutto di oltre un anno di lavoro, per la riclassificazione degli scarti tessili di lavorazione - spiega Vignolini - e ci ha fatto grande piacere constatare che lui lo conosceva già in modo approfondito. Ci ha garantito la sua massima disponibilità a promuoverlo nei prossimi giorni».«La linea su cui intende lavorare il Governo è duplice: da un lato un protocollo da sottoscrivere in tempi brevi con la Regione Toscana per mettere in sicurezza tutte le fasi di lavorazione e trasporto dei prodotti di lavorazioni tessili e degli indumenti usati - spiega Giacomelli - Questo protocollo coprirà il tempo necessario al varo di un decreto, cosiddetto "End of Waste" che stabilirà in modo definitivo l'uscita degli scarti tessili dalla categoria del rifiuto».

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Il Tirreno, Cronaca di Prato

Contro l'aggravio dei costi gli artigiani puntano su Case Passerini La Cna vuole l'inceneritore PRATO La Cna (Firenze Metropolitana e Toscana Centro) esprimono forte preoccupazione per la scarsità, in Toscana, di impianti di smaltimento rifiuti in grado di accogliere, prima di tutto, gli scarti tessili prodotti dalle imprese del comparto moda di Prato, Pistoia, Firenze e dell'area empolese. Difficoltà soffocanti a cui si sono aggiunti, recentemente, i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti delle imprese edili, i cosiddetti inerti, con la chiusura dell'impianto del Calice.«Da un lato - si legge in una nota della Cna - le amministrazioni obbligano le aziende al rispetto dei nuovi regolamenti che impongono lo smaltimento degli scarti tramite aziende speciali, con notevole aggravio di costi. Dall'altro lato si chiudono impianti come il Cassero ed il Calice, deputati a smaltire questa tipologia di rifiuti e non si individuano siti alternativi per il conferimento». «Il risultato è che i rifiuti si accumulano ovunque, sia nei magazzini delle aziende sia nei depositi delle aziende speciali, generando danni per l'intero sistema economico della nostra area» commentano Elena Calabria e Giacomo Cioni, presidenti, rispettivamente di Cna Toscana Centro e di Cna Firenze.«Questa assurdità - aggiungono - è paradossale considerando che esiste un unico soggetto deputato allo smaltimento di questi rifiuti, Alia, e che non esiste ancora un regolamento unico e valido per un'area che si estende da Prato a Pistoia, Firenze ed Empoli e dove operano migliaia di imprese che rappresentano il 60% del Pil dell'intera Toscana».«Per una soluzione ottimale del problema - affermano Cioni e Calabria - è ormai improcrastinabile la costruzione degli impianti di termovalorizzazione già programmati». Il riferimento va diretto all'impianto di Case Passerini, «da troppo tempo fermo al palo, mentre è sempre più necessario invertire le percentuali dei rifiuti toscani che finiscono nei termovalorizzatori e di quelli che vanno in discarica, come succede, ad esempio, nella vicina e virtuosa Emilia Romagna».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Indagine trimestrale: metalmeccanico e filiera della moda fanno da traino, in crescita l'edilizia. Trasporti in difficoltà Industria pisana, segnali di ripresa ma non per tutti PISA Qualche buon segno più, ma non per tutti. Bagliori di ripresa comunque, a leggere l'andamento dell'industria provinciale nel quarto trimestre dello scorso anno secondo la consueta indagine dell'Unione Industriale Pisana. I risultati complessivi sono trascinati in basso dal criterio della valutazione media. In negativo infatti i principali indicatori economici quali fatturazione, produzione e ordinativi (-5,8% per il primo e -1,4% il secondo, seguiti dagli ordinativi totali che chiudono il trimestre appena trascorso con un valore di - 1,5%) a confronto con il corrispondente trimestre 2016.Il dato va però riconsiderato disaggregandolo in comparti, sommati per caratteristiche di modalità produttive. Se quindi aggreghiamo il manifatturiero, per la realtà pisana somma dei principali produttori ed esportatori metalmeccanici e filiera della moda (conciari, calzaturieri, tessile), si riscontra per il metalmeccanico un +1,4% nella produzione, +4,4% il fatturato e +2% gli ordinativi. Per il comparto conciario +6,6% la produzione, +4% sia per il fatturato che per gli ordinativi; per il tessile +1,5% la produzione e +4,5% entrambi i valori di fatturato ed ordinativi; per il calzaturiero produzione a +4%, fatturato a +7% ed ordinativi a +4%.Fa eccezione il settore dei trasporti, particolarmente negativo in generale in quanto confrontato con un 2016 fortemente positivo (produzione -12,6%, fatturato - 4,7%, ordinativi -3,7% ed utilizzo impianti al 42%).I restanti settori, nel dettaglio, mostrano alcune importanti oscillazioni: l'edilizia (+3,4% per produzione, +3,8% il fatturato e +3% gli ordinativi), il terziario avanzato con +1,3% per tutti i principali indicatori economici, il settore farmaceutico con la produzione a +6%, il fatturato a +5,4% e gli ordinativi totali a +2,4%. Segnali disomogenei nei principali indicatori arrivano dal settore della chimica che registra una produzione a -0,6%, il fatturato chiude a +3,9% e gli ordinativi a -1,5%.I rimanenti settori fanno registrare sia nella produzione che nel fatturato e negli ordinativi una forte diminuzione: è il caso del comparto alimentare, con entrambi i valori di produzione e fatturato che si fermano al -0,6% e la quota ordinativi al -0,5%. Per il settore grafico produzione e fatturato a -8,7% ed ordinativi a -7,5%, il legno e mobili con produzione a -0,8%, fatturato a -6,5% ed ordinativi a -2,7%. E per ultimo il vetro-ceramica con - 4,7% la produzione, -2,8% il fatturato e -4,7% gli ordinativi.L'utilizzo degli impianti dei vari settori continua a subire una diminuzione rispetto al trimestre 2016 arrivando a registrare un'oscillazione del -2,9%. Il dato medio del trimestre 2017 è del 47,7% contro il corrispondente trimestre 2016 a 50,6% dove le migliori performance vengono registrate nei settori quali il chimico (71%), alimentare (70%), calzaturiero (90%) e farmaceutico (70%), vetro-ceramica (81%) e il grafico con il 75%. Il settore metalmeccanico e del legno e mobile supera di poco i 50 punti percentuali. Tutti gli altri settori presentano invece un utilizzo degli impianti al di sotto del 50%.Per quanto riguarda l'occupazione nel trimestre preso in esame viene registrato un dato

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” in leggera controtendenza (+1,3%). Se si passa dal valore medio a quello disaggregato di comparto, quasi tutti i settori industriali si fermano a quote leggermente positive, ad eccezione del settore alimentare e di quello del legno e mobile che arrivano entrambi a segnare -0,6% ed infine il settore tessile con -1,5%. (f.l.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa industria 4.0 Il manifatturiero investe in ricerca Patrizia Pacini sull'importanza di Industria 4.0, «che - dice - in sintesi significa un deciso potenziamento delle imprese manifatturiere sia per investimenti in macchinari e tecnologie sia per la riqualificazione del lavoro. Del resto non dobbiamo dimenticare la vocazione industriale e manifatturiera del nostro territorio il cui sviluppo crea ricchezza che va a vantaggio anche degli altri settori economici. Il Centro Studi di Confindustria nel recente rapporto biennale evidenzia infatti che il 70% della spesa privata in ricerca ed innovazione in Italia avviene proprio nell'industria manifatturiera». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

È successo in via Arno a un mezzo della Revet che ha danneggiato un muro e tranciato cavi elettrici Strada stretta, il camion rimane incastrato PONTEDERA Ha azzardato una manovra che, a detta dei residenti, nessuno aveva mai tentato prima di lui. E poi, probabilmente, ha capito anche il perché. Ieri mattina un conducente di un mezzo della Revet, azienda che si occupa del ritiro dei rifiuti di vetro, ha deciso di imboccare via Arno con il camion utilizzato per la raccolta di bottiglie e barattoli. E nel punto in cui la strada si restringe, il mezzo pesante è rimasto incastrato. Oltre ad aver danneggiato il muro di un'abitazione, ha urtato, rompendola, anche contro una persiana. Ma è dopo alcuni minuti di manovre per uscire dalla strada, che il camion ha fatto il danno maggiore. La fiancata destra ha tranciato alcuni cavi della luce. Lasciando al buio attività e abitazioni della zona. Lorella Marconcini, parrucchiera col negozio in via Arno, ha assistito alla scena dalla porta d'ingresso della sua attività, dove stava fumando una sigaretta tra un appuntamento e l'altro: «Di solito da questa strada passano mezzi di dimensioni ridotte per la raccolta rifiuti. Quando ho visto il camion affacciarsi su via Arno ho pensato a un errore, credevo che sarebbe tornato indietro. Invece ha proseguito ed è rimasto incastrato». Poi il black out: «I cavi sono stati tagliati dal mezzo della Revet e immediatamente è andata via la luce in negozio. Dopo alcune decine di minuti, per fortuna - prosegue Marconcini - l'energia elettrica in negozio è tornata, anche se alcune abitazioni sono rimaste al buio». Sul posto è intervenuta la polizia municipale. Nel pomeriggio, inoltre, in via Arno sono arrivati anche alcuni uomini della Revet a fare delle rilevazioni. Resta da capire cosa abbia spinto il dipendente a imboccare via Arno con il camion. Una mossa rischiosa, che si è rivelata del tutto sbagliata e che, soprattutto, ha arrecato danni alle abitazioni e, parzialmente, anche ad alcune attività. (t.s.)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Un 36enne ha avuto uno choc elettrico mentre lavorava su un ponteggio a 2,5 metri di altezza Toglie amianto in un'azienda: operaio ferito SANTA CROCE SULL'ARNO Uno choc elettrico. Questo l'infortunio sul lavoro, secondo quanto spiegato dai vigili del fuoco, di cui è rimasto vittima un operaio di 36 anni. Soccorso, le sue condizioni non sono gravi.In base a una prima ricostruzione, il giovane stava lavorando in un'azienda in via Sardegna a Santa Croce sull'Arno, intento a rimuovere lastre di amianto. Poi, per cause ancora in corso di accertamento, c'è stato l'infortunio che ha fatto scattare l'allarme all'ora di pranzo, con personale del 118, carabinieri e i vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco di Sotto subito intervenuti per i soccorsi all'operaio che stava lavorano su un ponteggio situato a circa due metri e mezzo di altezza. Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindacato generale di base (Sgb): «A distanza di pochissimi giorni dall'infortunio mortale di Pisa, un nuovo infortunio si è verificato oggi a Santa Croce sull'Arno, dove un operaio che stava lavorando su un ponteggio è rimasto folgorato. Ancora una volta nella nostra provincia si consuma un infortunio sul lavoro, nonostante i rischi di folgorazione siano ben documentati all'interno dei protocolli Inail e nei documenti di valutazione del rischio che prescrivono gli adempimenti necessari per prevenire questo tipo di incidenti».Secondo Sgb, «è

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” evidente che l'aumento di infortuni e di malattie derivanti dal lavoro siano legate alle condizioni sempre più precarie in cui si lavora, tra appalti al ribasso e riduzione di manodopera. L'abbassamento della soglia di attenzione necessaria e il mancato rispetto delle procedure previste per garantire la sicurezza dei lavoratori sono la conseguenza di un mondo del lavoro in cui il profitto viene sempre anteposto alla sicurezza dei lavoratori».

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Il Tirreno, Cronaca Toscana

L'impegno degli imprenditori al forum organizzato dal Tirreno sul lapideo Registrare il brand per tutelare la pietra da cui è nata La Pietà di Michelangelo Un marchio di qualità per il marmo di Carrara di Alessandra Vivoli CARRARA Un marchio dop per il marmo di Carrara. Gli scarti della lavorazione di cava utilizzati per tamponare l'erosione. E, infine, il progetto di un maxi insediamento produttivo, quello dell'azienda Mapei, legato alla filiera dei detriti. Non si tratta dell'agenda dei sogni ma degli spunti emersi dal forum organizzato dal Tirreno sul settore lapideo. Il marmo ha mostrato tutto il suo orgoglio (la sede scelta per l'evento non a casa era la sala campioni dell'Accademia di Belle Arti, con in bella mostra le pietre di tutto il mondo) ma anche progetti, sfide e nuove frontiere. IL MARCHIO C'È MA NON SI VEDE Un marchio per tutelare il marmo di Carrara. Una procedura in realtà già avviata - dalla Camera di Commercio con tanto di Consorzio ad hoc - ma che, fino a oggi, aveva lasciato freddine le aziende del settore che il valore aggiunto lo hanno sempre trovato in casa loro. Tanto che il marchio non è mai stato registrato. Oggi, con la concorrenza spietata sui mercati, non solo degli altri produttori ma anche delle ceramiche simil marmo (venature comprese), anche i big del lapideo devono fare i conti con la necessità una denominazione di origine controllata. Proprio come ha fatto il lardo di Colonnata. «Se la procedura è già avviata potrebbe essere la volta buona per portarla a termine»: questo l'impegno che, al forum in Accademia, è stato condiviso sia dal sindaco di Carrara Francesco De Pasquale che dal vicepresidente vicario di Confindustria Massa-Carrara Erich Lucchetti. SCARTI DI CAVAPER L'EROSIONE Una nuova frontiera per l'utilizzo degli scarti della lavorazione di cava, quei detriti che finiscono nei ravaneti delle Apuane, dando l'immagine di un paesaggio innevato anche sotto il sole d'agosto. Dal monte al mare, l'equazione sembra molto semplice per le imprese apuane che si sono riunite nel Consorzo Marble Way: quegli stessi detriti potrebbero essere utilizzati per il ripascimento delle spiagge mangiate dall'erosione. In un circolo virtuoso che rappresenta, a livello produttivo, il Dna turistico della provincia apuana: le montagne e la costa. MAPEI IN TERRA APUANA L'idea sembra proprio essere una di quelle giuste. Il marmo è protagonista non nella sua accezione nobile (blocchi e lavorati) ma ancora una volta per quello che resta dall'estrazione al monte. Il progetto - annunciato dal presidente del Consorzio Marble way, Giuseppe Baccioli, è l'insediamento di un grosso insediamento industriale (con ricadute importanti in termini di occupazioni) che arrivano ancora dagli scarti della lavorazione del marmo. Perché della pietra in terra carrarese non si butta via nulla. Il consorzio che convoglia e gestisce la produzione dei detriti ha contattato la Mapei, azienda leader mondiale nella produzione di adesivi, sigillanti e prodotti chimici per l'edilizia: non solo con alcune forniture, ma con un progetto molto più ambizioso, la creazione di uno stabilimento nella provincia di Massa- Carrara dando nuovo ossigeno (bonifiche permettendo) alla ex zona industriale. Lo ha già fatto la Kerakoll a Minucciano in Garfagnana (spiega Baccioli) che a Minucciano preleva detriti e polveri di marmo che finiscono - nello stabilimento di Sassuolo - in un super adesivo professionale per la posa di pavimenti e piastrelle. Carrara mostra i muscoli e alza l'asticella: l'idea è di portare uno stabilimento Mapei all'ombra delle Apuane, creando così non solo una nuova realtà produttiva ma, soprattutto, nuovi posti di lavoro. LA PIETÀ DI MICHELANGELOVIENE DA CARRARA Detriti, marchio ma, soprattutto marmo. Quello stesso marmo che, a profusione ha accolto parterre e relatori del dibattito del Tirreno. L'immagine più suggestiva di questa giornata la tratteggia il sindaco di Carrara: «Il buco che fece Michelangelo nelle Apuane ha generato la Pietà, ha dato lustro al nome della nostra città in tutto il mondo. L'auspicio è che le ferite nelle nostre montagne valgano la pena. E che possano rappresentare ancora Carrara nel mondo».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Erano accusati di omicidio colposo i vertici di allora della Camera di Commercio Per la giudice il fatto non sussiste. Il difensore: «Nessuna responsabilità» Muore per l'amianto assolti ex datori di lavoro di Federico Lazzotti LIVORNO Romano Fantoni è scomparso il 4 aprile del 2008 a causa di un mesotelioma pleurico dopo aver lavorato per anni in porto, come magazziniere della Camera di Commercio, movimentando sacchi che contenevano polveri di amianto all'interno della dogana. A distanza di dieci anni dal decesso dell'operaio il tribunale di Livorno ha assolto i due imputati, accusati di omicidio colposo, perché «il fatto non sussiste». A

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” processo erano finiti gli ex vertici della Camera di Commercio. In particolare Santi Semplici, 83 anni, in qualità di segretario generale dell'Ente tra il primo gennaio 1976 e il 14 settembre 1991 e il suo successore, Renzo Pratesi, 81, segretario generale tra il dicembre del 1993 e il 1998. Secondo l'accusa i due dirigenti avrebbero omesso di informare i lavoratori dei rischi a cui erano sottoposti dall'esposizione all'amianto e di non aver adottato provvedimenti che impedissero o riducessero, per quanto possibile, lo sviluppo e la diffusione nell'ambiente di lavoro di polveri di amianto. Infine - secondo l'accusa - avrebbero consentito che le movimentazioni dei sacchi contenenti amianto avvenissero senza che il lavoratore esposto a specifici rischi di inalazioni pericolose di polveri sottili, quali l'amianto, avesse a disposizione idonee maschere respiratorie. Al termine dell'ultima udienza davanti alla giudice Tiziana Pasquali la pubblico ministero Antonella Tenerani e gli avvocati degli imputati Riccardo Lottini, Fausto Giunta e Daniele Guerri hanno chiesto l'assoluzione dei due imputati mentre il legale di parte civile, Stefano Salutini, una provvisionale nei confronti dei familiari dell'operaio di 200 mila euro.È dalla memoria difensiva depositata nell'udienza del 7 dicembre scorso che è possibile capire come l'esito del processo sia figlio di un'indagine che fin dall'inizio ha mostrato delle lacune. «Appariva sin dall'inizio - scrive l'avvocato Lottini nel documento agli atti - già in base al materiale a disposizione del giudice per l'udienza preliminare, quanto fosse difficile attribuire la responsabilità ai due imputati».Dunque non un problema che attiene alle causa del decesso ma più probabilmente nell'individuazione dei possibili responsabili. «La vittima - si legge ancora - ha lavorato in più aziende che impiegavano amianto nei propri processi produttivi, in epoca perfettamente compatibile con i tempi di latenza della patologia che si è poi manifestata nel 2008». In particolare Fantoni ha lavorato per Olma che operava nei cantieri navali dove si sono verificati cinquanta casi di mesotelioma, dal '62 al '67 aveva prestato servizio alla Pirelli, nello stabilimento di Livorno, dove verosimilmente erano presenti massicce quantità di asbesto, rinvenibili presumibilmente nei talchi impiegati per agevolare l'inserimento dei cavi elettrici nelle guaine e utilizzato per la coibentazione. La conclusione alla quale è arriva la giudice - ovviamente la sentenza potrebbe essere appellata - è stata quella, visti gli atti e in attesa che vengano depositate le motivazioni - che Fantoni possa essere stato esposto all'amianto anche durante l'attività per conto della Camera di Commercio, ma non solo. Inoltre se ciò è avvenuto risale a un'epoca antecedente alla nomina di Semplici e dunque «non si può sostenere un nesso causale certo tra le contestazioni nei confronti degli imputati e il decesso del l'operaio».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

La bonifica si è conclusa definitivamente, adesso però devono essere ripristinati il terreno, i vialetti e i giochi dei bambini L'amianto non c'è più, il parco riaprirà LIVORNO La procedura di bonifica del parco di Villa Corridi è ufficialmente conclusa. Ciò significa che l'area viene restituita agli usi originali e di conseguenza si potrà partire con le operazioni di ripristino del terreno che porteranno alla sua riapertura. Insomma, la speranza è che a breve (ma una data esatta ancora non c'è e il vicesindaco Sorgente non garantisce sulla fine dei lavori entro settembre) il parco pubblico possa riaprire.Dopo la Conferenza dei servizi dell'8 febbraio, la situazione è stata ribadita anche dall'Osservatorio sull'Amianto.A giorni sarà definitivamente chiuso il cantiere dei lavori e, con l'avvio delle procedure di gare per individuare la ditta che provvederà al ripristino morfologico del parco, si avvierà finalmente a conclusione una vicenda iniziata quasi due anni fa. Era infatti il giugno 2016 quando furono ritrovati frammenti di amianto sotterrati all'interno del parco e ne fu immediatamente disposta la chiusura al pubblico a scopo cautelativo, con conseguente avvio dell'indagine ambientale.I lavori di ripristino dell'area, per i quali l'amministrazione ha stanziato 330mila euro, prevedono ora numerose attività tra cui la copertura delle trincee e degli avvallamenti prodotti dalle operazioni di scavo, il ripristino dei vialetti e delle aree gioco, la manutenzione delle piante e la semina del prato una volta sistemato il terreno.Durante tutte queste operazioni saranno attivate tutte le procedure del caso volte a garantire la ricostruzione di un ambiente privo di qualsiasi forma di contaminazione stabile nel tempo, garantiscono da palazzo civico.Sul terreno saranno applicati un geotessuto ed un ricarico di terra certificata su cui far crescere l'erba.Fino al termine dei lavori saranno mantenute tutte le recinzioni e le protezioni presenti, così come la viabilità resterà la stessa.Quanto tempo servirà? Non è possibile ad oggi stabilirlo, hanno spiegato i tecnici del settore ambiente nell'incontro che si è svolto in municipio, al quale hanno preso parte diversi rappresentati di scuole e genitori degli istituti che fanno parte del plesso di Villa Corridi.

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Complesso Marconi di Coltano: lastre di amianto nel rudere, gli interventi riprenderanno lunedì L'eternit blocca la bonifica della Stazione COLTANO (PISA) Per la Stazione Marconi il cammino è sempre in salita. L'intervento di bonifica, atteso come punto di partenza per una nuova stagione del "tempio del disonore", si è infatti bloccato appena dopo essere stato avviato. Nessuna comunicazione era stata fatta in questo senso, ma la nostra denuncia ha fatto emergere l'ulteriore problema: le ruspe si sono dovute fermare per la presenza nell'edificio diroccato di lastre di eternit. Perché nel luogo periodo di abbandono la stazione del premio Nobel è diventata anche una discarica.I lavori di bonifica e messa in sicurezza della stazione sono iniziati lo scorso 29 gennaio e sono possibili perché dopo anni il Demanio ha concesso il bene (per ora solo temporaneamente: due anni) al Comune di Pisa, che ha affidato questi lavori, per 47mila euro, alla ditta Euroambiente. L'intervento si compone di due fasi: la bonifica del verde circostante la stazione e la messa in sicurezza del monumento. La prima fase, la bonifica dell'esterno, è praticamente conclusa «e ha permesso - spiega l'amministrazione - di ripulire 3.000 mq di superficie con circa 5 tonnellate di materiale portato via (infestanti, alberi pericolanti, arbusti vari)». Dal 29 gennaio gli operai di Euroambiente hanno lavorato non più di cinque giorni a causa della pioggia. Parallelamente sono stati trovato all'interno della struttura, presumibilmente abbandonati da ignoti nel corso degli anni, degli elementi di cemento-amianto: sono quindi partite le procedure amministrative necessarie per la rimozione. Ora tocca alla seconda fase dei lavori, cioè la messa in sicurezza dell'edificio, condizione necessaria perché i progettisti possano entrare nella stazione per prendere le misure ed elaborare quindi un progetto definitivo di restauro (condizione essenziale perché il Comune possa chiedere al Demanio la cessione definitiva del monumento e, dopo, intervenire per il restauro vero e proprio). Questa seconda fase prevede la rimozione di tutti i pericoli interni alla struttura, dalle travi pericolanti ai rampicanti e anche dell'amianto ora scoperto: si inizia lunedì con l'installazione della recinzione di cantiere.«Ai 47mila euro previsti per la bonifica - dice l'assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli - si dovranno aggiungere le spese per lo smaltimento dell'amianto. Nel frattempo procedono gli incontri con Sovrintendenza ed Agenzia del Demanio per attuare la valorizzazione».Intanto emerge anche che, una volta sistemata, la stazione ritroverà un altro suo monumento. «Si tratta - annuncia Serfogli - di un cippo commemorativo degli anni Settanta, realizzato dagli americani sia in italiano che in inglese, alla memoria di Marconi a Coltano, che ora si trova a Camp Darby. Ho trovato il carteggio dove il Comune aveva accolto già la possibilità di averlo dallo Stato e ora contiamo di definire il ricollocamento del monumento in un incontro con il comandante italiano della base statunitense». (f.l.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina liberi e uguali Lavoro, ambiente e turismo la ricetta di LeU per i territori CECINA «Siamo l'unica forza di sinistra presente», dicono entrambi. E se a livello nazionale il compito è quello di portare «i valori progressisti» in Parlamento con il maggior numero di persone, a livello locale «occorre fare un ragionamento politico, in grado di rilanciare lavoro, ambiente e sanità». Nicola Fratoianni e Rossella Muroni, candidati uninominali per Liberi e Uguali, hanno fatto tappa ieri al bocciodromo di Cecina per la campagna elettorale. «Siamo l'unica forza progressista presente, che accosta i valori tradizionali della sinistra e nuove culture, come l'ecologismo», dice Muroni, ex presidente nazionale di Legambiente. La discussione di fronte a una cinquantina di persone spazia dall'università («che deve diventare un diritto universale», dice Fratoianni) alla sicurezza («che non è una prerogativa della destra», dice Muroni), ma a sprazzi ricade anche sul locale. «La politica deve chiedersi: che lavoro potranno fare i ragazzi tra trent'anni? - dice la candidata - Un turismo che non si concentri soltanto d'estate, ad esempio, è una spinta in più. Una riconversione ambientale inoltre porterebbe posti di lavori in un territorio come questo, circondato da stabilimenti industriali e discariche». Dal pubblico a questo riguardo qualcuno chiede della geotermia, argomento in voga non distante dalla città. «Attorno a questo settore si sono scatenati molti interessi, ma il problema come sempre è quello che manca il controllore», continua Muroni. La conclusione poi tocca a Fratoianni: «Questa è una legge elettorale studiata per un governo di larghe intese. LeU è l'unico modo per portare la sinistra in parlamento». (al.f.)

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina domani Il ministro Calenda sarà in visita alla fabbrica Solvay ROSIGNANO Domani, 23 febbraio, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, sarà in visita allo stabilimento Solvay di Rosignano per incontrare i rappresentanti dei lavoratori e le varie aziende presenti nel perimetro industriale e discutere di quanto è stato fatto e quanto è in cantiere, e di nuovi modelli di sviluppo. Dopo la visita, la mattina, all'interporto Amerigo Vespucci di Guasticce, a Livorno, alle 15 Calenda incontrerà i rappresentanti dei lavoratori e le aziende del parco industriale Solvay, insieme alla sottosegretaria all'ambiente Silvia Velo, candidata al Senato per il Pd, al sindaco Alessandro Franchi e al segretario del Pd di Rosignano Francesco Bartalesi.Il ministro prosegue il suo tour sulla costa: alle 17, presso l'hotel Phalesia di Piombino, Calenda terrà un incontro sul tema "Industria 4.0. Fuori dalla crisi verso un nuovo modello di sviluppo".

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Sindacati oggi da Calenda: col commissariamento sullo sfondo, è in corso la trattativa tra Rebrab e Jindal Aferpi, ultima campanella al Mise di Cristiano Lozito PIOMBINO Sindacati oggi a Roma per l'incontro al Mise sulla vertenza Aferpi: convocazione che arriva alla vigilia della visita piombinese di Carlo Calenda, e da cui Fim, Fiom, Uilm e Uglm si attendono una parola decisiva sulle ultime mosse che il Governo farà prima delle elezioni politiche ormai alle porte.Nessuna indiscrezione alla vigilia, se non che la trattativa (o per meglio dire i contatti) tra Cevital e Jsw prosegue, col prezzo per il passaggio di mano della ex Lucchini che resta il problema di fondo. Nell'incertezza resta poi l'oggetto di questa trattativa, visto che è da capire se riguarda solo il comparto siderurgico, portando con sé il destino di duemila lavoratori, o anche il resto del pacchetto algerino. I sindacati chiedono risposte chiare al ministro (riservandosi poi in un'assemblea fissata oggi alle 18,30 nel piazzale delle acciaierie di decidere il da farsi) e comunque il rispetto degli impegni presi solo una decina di giorni fa: cioè di andare al commissariamento oppure di attendere in tempi brevi l'esito della trattativa tra Issad Rebrab e Sajjan Jindal per la cessione dello stabilimento, evitando un'azione di forza solo nel caso che un eventuale accordo sia accompagnato quanto meno da un preliminare di vendita. Difficile immaginare che un'intesa così complicata possa trovare una sintesi nei tempi brevi in cui le parti sono tornate a discutere.Ma è vero anche che comunque l'avvio di una procedura di commissariamento potrebbe comunque essere interrotta da un accordo perfezionato più avanti. Lo stesso Rebrab, secondo il portale Algeriepatriotique non ha escluso «di vendere la sua fabbrica a una società indiana nel caso in cui non trovassimo un nuovo partner», tutto ciò dopo aver dichiarato di essere stato vittima di intimidazioni «da parte della lobby italiana che sta facendo pressioni sulle banche italiane per evitare di finanziare i nostri progetti», aggiungendo che «il governo algerino ci vieta di trasferire i nostri soldi in Italia». Dichiarazioni fatte nel suo Paese, a margine dell'annuncio della volontà di installare in Algeria una fabbrica di auto Toyota.Insomma, la volontà di cedere Aferpi da parte dell'industriale algerino ormai è evidente, e in questi giorni esponenti dello studio legale romano che assiste Rebrab nella vicenda piombinese sono stati in azienda, presumibilmente per raccogliere le carte necessarie alla prosecuzione della trattativa con Jindal. Il quale comunque, visto anche il caso Ilva, condizionerebbe l'eventuale accordo con Rebrab alla successiva accettazione del suo piano industriale da parte di Governo ed enti locali.Molti fatti e complicazioni che fanno intendere come l'era Rebrab a Piombino si stia concludendo, ma che lasciano anche immaginare come soluzione più probabile l'avvio imminente del commissariamento, presumendo che Calenda - visto l'impegno messo in campo negli ultimi tempi sulle più importanti vertenze di livello nazionale - non voglia chiudere la sua esperienza alla guida dello Sviluppo economico con un nulla di fatto sulla vicenda piombinese, una di quelle più importanti sul suo tavolo, non fosse altro che per il numero di occupati che mette a rischio.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Camberini: «Risparmi e nessun taglio». E le tariffe restano più basse che a Livorno e a Grosseto Rifiuti, una lieve diminuzione della Tari PIOMBINO «Grazie all'impegno del gruppo di lavoro sui rifiuti, i piombinesi troveranno una diminuzione di alcuni euro nella bolletta dei rifiuti 2018, senza tagli o riduzione dei servizi». Lo annuncia l'assessore al Bilancio Ilvio Camberini che domanio presenterà le nuove tariffe in consiglio comunale. Le simulazioni

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” effettuate dai tecnici, infatti, dimostrano come per un alloggio di 100 mq e 4 residenti, si passi da 342 euro del 2016 ai 343 del 2017 per arrivare a 337 del 2018. Con 75 mq e 3 componenti si va dai 255 euro del 2017 ai 250 del 2018. «Tutto questo è stato possibile attraverso un lavoro di razionalizzazione e di ottimizzazione portato avanti dal gruppo rifiuti, che ha messo insieme tecnici del Comune e della Patrimoniale - spiega Camberini - e che ha portato all'abbattimento di un mezzo punto in percentuale sul piano finanziario complessivo di 6.556.879 euro complessivi».«La Tari - prosegue Camberini - è una tariffa composta da costi fissi (costi d'impianto, servizi generali di base, costi amministrativi) e da costi variabili correlati alla produzione di rifiuti (raccolta, trasporto e smaltimento). Per il Comune di Piombino i costi fissi incidono per il 61,35%, quelli variabili per il 38,65%. La ripartizione dei costi, effettuata in base al quantitativo di rifiuti prodotto, è tra utenze domestiche (59,77 %) e non domestiche (40,23%). Gli utenti domestici sono 17.350 di cui 1.600 non residenti, 14.895 residenti e 853 immobili di residenti vuoti a disposizione. Le utenze non domestiche, commerciali, studi, fondi, sono 1850. Con questa ottimizzazione siamo riusciti a creare un risparmio di cui ha beneficiato maggiormente chi contribuisce di più al pagamento del servizio e cioè utenze domestiche residenti e non domestiche».Da un confronto con altre città, Roma, Livorno e Grosseto, si evince inoltre come Piombino mantenga tariffe considerevolmente più basse. Prendendo a riferimento il caso standard dell'appartamento di 100 mq con 4 componenti, a fronte dei 337,16 euro annuali pagati da una famiglia piombinese nel 2018, a Roma la tariffa sale a 375,40, a Livorno a 401,38 e a Grosseto a 451,27. Differenze che si manifestano anche per le utenze non domestiche: a Livorno magazzini autorimesse e parcheggi pagano 2,87 euro a mq, a Piombino 1,69, a Roma 5,59, a Grosseto 2,15, ma la differenza più grossa si ha nel settore banchi mercato e generi alimentari con tariffe di 85,82 a Livorno, 42,24 a Roma, 24,80 a Grosseto e 12,17 a Piombino. Molta differenza anche per bar, caffè e pasticcerie per i quali a Livorno si pagano 23,15 euro al mq, a Roma 42,37, a Grosseto 12,04 mentre a Piombino 8,57.Un altro dato interessante è la diminuzione dei rifiuti prodotti. Si è passati dai 21.040.103 kg del 2016 ai 20.667.195 kg del 2017, con 372.928 kg in meno. Sul costo del servizio pesano gli abbandoni. Nel 2017 sono stati circa 7.000 gli abbandoni di rifiuti e il Comune ha speso quasi 200mila euro per far fronte al problema.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto le proposte di liberi e uguali Ex Sitoco, no alle case di lusso Sì a un museo internazionale ORBETELLO Un museo internazionale di arte contemporanea e un Bio-Distretto. Sono due delle proposte che Liberi e Uguali ha messo ieri sul tavolo, a Orbetello, durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato Rossella Muroni, già presidente nazionale di Legambiente, accompagnata da Marco Sabatini, coordinatore regionale di Liberi e Uguali e Sinistra Italiana, Andrea Santini di Possibile e Luca Alcamo coordinatore di Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista. «Liberi e Uguali - ha detto Sabatini - propone una nuova visione del territorio. Ci sentiamo presi in giro dai proclami che annunciano l'arrivo di milioni di euro per la bonifica della ex Sitoco, della laguna e per l'adeguamento dell'Aurelia. Come mai i soldi arrivano solo adesso a 10 giorni dalle elezioni?». Sulla stessa linea gli altri relatori e Muroni che ha lanciato l'idea di un museo internazionale di arte contemporanea nella zona della ex Sitoco abbandonando l'idea di cementificare e costruire case di lusso. Muroni, da ambientalista, ha messo l'accento sulle potenzialità di un territorio bellissimo ma altrettanto fragile come la Maremma che ha vissuto sulla sua pelle le conseguenze dei cambiamenti climatici (le alluvioni e la moria dei pesci). Per Muroni è necessario mettere al centro di tutto uno sviluppo sostenibile puntando a creare posti di lavoro "buono" basato su un turismo che faccia breccia anche in chi non ama la calura estiva. Un turismo anche proveniente dall'oriente che potrebbe arrivare anche nei mesi autunnali e invernali.«Il turismo - sostiene - ha bisogno di uno studio profondo. Qui sarebbe possibile avere un turismo per 8 mesi l'anno» . Per questo l'idea di un museo di arte contemporanea sull'esempio dell'esperienza del Guggenheim di Bilbao. Insomma «legare lo sviluppo dell'area ex Sitoco a qualcosa di diverso dalla costruzione di case di lusso lasciando magari degli alberghi che siano collegati alle visite al museo» . Muroni ha parlato anche di Bio-Distretto d'Italia per rivoluzionare l'economia della provincia di Grosseto mettendo al centro l'agricoltura, il buon cibo e l'enogastronomia con un occhio sempre fisso alla sicurezza del territorio dalla quale non si può prescindere. Muroni ha ribadito lo stop all'autostrada Tirrenica ricordando che l'idea di adeguare l'Aurelia è stata solo una scelta dettata da fattori economici e non da altro. «Da 20 anni noi ambientalisti - ha concluso - abbiamo immaginato in futuro diverso per questo territorio». Muroni ha invitato gli elettori a combattere l'astensionismo convincendo chi non vuole andare a votare e a esprimere un voto secondo coscienza. Ivana Agostini

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Nelle strutture erano già state tolte le parti in amianto: la cifra si aggira tra i 20mila e i 30mila euro Maxirogo, parte la bonifica dei capannoni GAVORRANO Per Gavorrano è arrivato il momento di pensare al futuro: ad una settimana dal terribile incendio che ha distrutto l'intero parco macchine del Comune, è arrivato il momento di pianificare la bonifica degli spazi. Due capannoni, due autoscale, due Fiat Doblò, due Fiat Panda, una Dacia Duster, un trattore grande e due trattori tagliaerba, di cui uno nuovissimo, e i veicoli utilizzati dal settore lavori pubblici insieme gli attrezzi per la manutenzione ordinaria come le motoseghe e i decespugliatori: il materiale andato distrutto e che adesso deve essere rimosso è tantissimo. Il Comune però è già corso ai ripari: «abbiamo già fatto sopralluoghi con la ditta che bonificherà il sito - dice oggi l'amministrazione - e faremo partire i lavori quanto prima». Bonifica che sarà agevolata dai lavori fatti in passato: «Nella disgrazia abbiamo avuto la fortuna che quell'immobile nei primi anni 2000 fu soggetto a bonifica di parti in amianto quindi ad oggi non c'è nessun rischio su questo aspetto, per nulla scontato», spiega l'amministrazione. Resta ancora da quantificare il danno: «sull'assicurazione lavoreremo alla quantifica dei danni con i periti» dice il Comune; vanno poi sommate le spese per l'acquisto dei nuovi mezzi, degli attrezzi e non da ultimo dei due capannoni andati completamente distrutti. La prima cittadina Elisabetta Iacomelli il giorno dopo il rogo aveva commentato: «È prematuro fare un conto di quanto abbiamo perso ma sicuramente la perdita sarà milionaria. L'incendio ha distrutto tutto quello che avevamo». Ancora non c'è una stima esatta ma sembra che per la sola bonifica la cifra si potrebbe aggirare tra i 20mila e i 30mila euro. Intanto dai Comuni limitrofi continuano ad arrivare importanti aiuti: prima tra tutte la donazione - finora mai avvenuta - di una macchina dal Comune di Monte Argentario. «Un gesto di solidarietà che fa onore al sindaco e a tutto il suo Comune. A loro vanno i più sinceri ringraziamenti» dice il Comune di Gavorrano. E per definire al meglio le azione future l'opposizione promuove un incontro: «Dando seguito all'impegno e alla disponibilità data all'amministrazione comunale di Gavorrano - dice Bene Comune - proponiamo a tutte le forze politiche presenti sul territorio di Gavorrano di incontrarsi rapidamente per analizzare la situazione, ed individuare insieme tutte le iniziative che aiutino a superare questo momento difficile per la comunità». (g.s.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il settore perde l'1,1% nel quarto trimestre, ma chiude comunque l'anno con il segno più Il cartario tira il freno a fine 2017 LUCCA La produzione industriale manifatturiera lucchese registra nel trimestre ottobre-dicembre 2017 una variazione del +2% rispetto allo stesso periodo del 2016 e chiude il 2017 con un aumento del +1,1% rispetto all'anno precedente. La scomposizione nei settori merceologici rilevanti a livello provinciale evidenzia che la ripresa nella fabbricazione di macchinari (compresi quelli specifici per l'industria cartario-cartotecnica) e nella elettromeccanica è proseguita anche nel 4° trimestre 2017: +5,6%. Su base annuale è aumentata del +3,5% e le attese per il 1° trimestre 2018 sono di ulteriore aumento della produzione. Le industrie cartaria e cartotecnica registrano una battuta di arresto (-1,1% rispetto al 4° trimestre 2016), con una variazione su base annuale del +0,4% (a livello italiano il 2017 si è concluso a quota -1,8%). Le aspettative per i primi tre mesi del 2018 sono di sostanziale invarianza della produzione rispetto all'anno scorso. Continua la crescita della produzione metallurgica lucchese e della fabbricazione di prodotti in metallo: +10,8% il quarto trimestre 2017 rispetto al 2016 (dopo il +9,1% del terzo e il +5,1% del 2°, e a fronte di un dato nazionale che si ferma al +2,3%). Le previsioni tendenziali degli operatori per gennaio-marzo 2018 sono orientate alla stabilità. Negativa nel trimestre ottobre-dicembre 2017 la produzione tendenziale del settore aggregato della moda lucchese (-8,2%, influenzato dal risultato non positivo del cuoio-calzature); la produzione 2017 chiude così a quota -2,2%, ma le previsioni per la produzione del primo trimestre 2018 sono di leggero miglioramento. La produzione negli ultimi tre mesi 2017 delle industrie alimentari lucchesi è risultata in diminuzione (-0,9%), con chiusura dell'anno a -0,4% rispetto al 2016. Le attese sono di un miglioramento della produzione nei primi mesi 2018. Il settore della chimica e plastica balza del +13,2% e la chiusura del 2017 si porta a +2,6% rispetto al 2016, con previsioni di aumento tendenziale. Gli altri settori manifatturieri lucchesi (prevalentemente legno e componenti arredo) nel periodo ottobre-dicembre 2017 diminuiscono la produzione del -5,4% rispetto al 2016, chiudendo l'anno a -0,4%. Le previsioni per il trimestre in corso sono di stabilità rispetto alla produzione dello stesso periodo dell'anno scorso.«In un contesto di ripresa l'industria lucchese dimostra di essere ben collocata dentro questa tendenza - commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi -. La meccanica ha continuato anche nell'ultimo trimestre a mettere a segno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ottimi risultati. Buone anche le variazioni di nautica, lapideo e chimica-plastica, mentre la piccola battuta d'arresto della carta va letta in un contesto reso più complicato dalla dinamica di forte incremento delle materie prime. I principali motori produttivi dell'economia della nostra provincia girano, quindi, anche se è da valutare con attenzione la debolezza di altri settori».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Capannori: l'accordo con i sindacati prevede un aumento della soglia Isee per accedere agli aiuti Più agevolazioni sulla tariffa dei rifiuti CAPANNORI Aiuti per i più poveri, agevolazioni tariffarie e misure anti crisi. Sono questi gli aspetti più importanti delll'accordo tra il Comune di Capannori e i sindacati. Per fare fronte ad un aumento della povertà è stata incrementata la spesa sociale a favore delle fasce più deboli della popolazione per il 2018, passando a 8 milioni e 403.372 euro, 213.280 euro in più rispetto al 2017. L'accordo prevede inoltre tariffe invariate per mensa e trasporto scolastico, conferma dell'attuale addizionale Irpef con la soglia di esenzione a 14.500 euro, la destinazione dell'80 per cento dei proventi della lotta all'evasione fiscale a progetti di natura sociale e l'attivazione di un tavolo di confronto con i sindacati e le associazioni di categoria sugli appalti. Per quanto riguarda le agevolazioni tariffarie un aumento del 2% delle soglie Isee per accedere ai benefici sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti, cioè il minimo dei sacchetti grigi in base alla composizione del nucleo, per pensionati, famiglie numerose e con disabili. «L'accordo siglato con le organizzazioni sindacali conferma la forte attenzione e l'impegno concreto della nostra amministrazione a sostegnodelle fasce più deboli» affermano l'assessore al bilancio Ilaria Carmassi e l'assessore alle politiche sociali Lia Miccichè. L'accordo è stato siglato con le organizzazioni sindacali Cgil Provincia di Lucca, Cisl Toscana Nord, Uil Area Toscana Nord e i sindacati dei pensionati, Spi Cgil Provincia di Lucca e Lega di Capannori, Fnp Cisl Toscana Nord e Lega di Capannori, Uilp Uil Provincia di Lucca e Lega della Piana. Le misure anti crisi. Confermate esenzioni ed agevolazioni tariffarie. Per la tariffa rifiuti si prevedono esenzioni o riduzioni del 40% e per le utenze domestiche contributi di 150 e 75 euro. Si confermano le misure a favore di famiglie in cui almeno un componente sia disoccupato da oltre un mese (iscritto al centro per l'impiego), in mobilità, in Naspi, in cassa integrazione o analogo ammortizzatore sociale, che abbiano un reddito familiare imponibile Irpef lordo inferiore a 26 mila euro. Agevolazione per le famiglie numerose con 3 o più figli a carico. Asilo. Il servizio prima infanzia accoglie complessivamente 160 bambini e le liste di attesa sono state concretamente abbattute. Rimane la possibilità per i bambini che non dovessero trovare accoglienza nel servizio pubblico di usufruire dei buoni servizio regionali a garanzia di uno sconto sulla retta dei nidi privati accreditati. Il contributo è assegnato in base al calcolo Isee fino ad un massimo di 400 euro mensili. In riferimento alla retta dei servizi educativi per la prima infanzia le famiglie possono beneficiare delle seguenti riduzioni: retta ridotta del 50 per cento per il secondo figlio inserito nel nido d'infanzia. Retta ridotta del 50 per cento nel mese di dicembre e del 25 per cento nel mese della Pasqua. Occupazione. Proseguire il percorso di valorizzazione della nuova imprenditorialità attraverso il crowdfunding e il coworking per agevolare l'avvio di attività tra i giovani. Nel polo tecnologico di Capannori è stato attivato il laboratorio delle idee dove giovani di talento possono usufruire gratuitamente di tutte le competenze necessarie a dare gambe alle loro idee imprenditoriali e start-up. Infine massima trasparenza sugli appalti e incentivi per la qualità dell'aria e smaltimento dell'eternit per i cittadini che devono smaltire piccole e medie quantità.Le domande per le agevolazioni tariffarie e il fondo straordinario famiglie lavoratori dipendenti e assimilati dovranno essere presentate dal 20 aprile al 30 giugno, stesso periodo per lemisure anticrisi per ottenere il rimborso dei primi tre mesi. Se le condizioni persistono la domanda va rinnovata entro il 31 dicembre. Nicola Nucci (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Saranno spostati entro l'estate gli impianti rifiuti PIETRASANTA «Lo spostamento, non più rimandabile, degli impianti di via Colmate, nel complesso di Falascaia, e di via dello Statuario, nella zona industriale del Portone, dovrebbe avvenire tra i mesi di giugno e settembre, in sostanza quando Ersu avrà ottenuto dalla Regione Toscana le necessarie autorizzazioni ambientali per l'impianto di Pioppogatto».Parole di Nicola Conti, ex consigliere comunale del Pd, a margine della problematica datata degli impianti di zona. «Il trasferimento dell'impianto di via Colmate, dove arrivano i rifiuti ingombranti e l'umido proveniente dalla raccolta porta a porta, si inserisce in un progetto cardine di bonifica e recupero dell'area di Falascaia, che deve passare dallo smantellamento dell'ex inceneritore al ripristino del triangolino di area presente lato monte della struttura, il tutto in un'ottica di valorizzazione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ambientale e turistica dell'area del torrente Baccatoio e di una riduzione della pressione ambientale sul Pollino. La cittadinanza e le associazioni ambientaliste dovranno essere coinvolte per condividere - dice Conti - la scelta di demolire completamente l'inceneritore oppure di recuperare almeno la parte in cemento armato per ospitare un centro polifunzionale di didattica ambientale, proprio come previsto nel regolamento urbanistico». (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Via ai lavori per la bonifica della discarica mineraria VALDICASTELLO È di poco superiore a 87mila euro, iva inclusa, l'importo di spesa per la sistemazione morfologica, la messa in sicurezza e la bonifica ambientale della discarica mineraria in località Parigi, a Valdicastello. Importo ufficializzato dall'esito delle procedura di gara che vede come ditta aggiudicataria delle opere da realizzare la Bigicchi Felicie con sede a Camaiore. Ditta che ha praticato un ribasso del 7,3% sulla base d'asta iniziale che era di circa 104 mila euro. La bonifica della discarica mineraria in questione è stata sollecitata in più occasioni dall'associazione di paese e ancora dai residenti che hanno definito l'intervento prioritario. Valdicastello che, nel frattempo, attende ancora una risposta da parte del Comune e degli enti preposti sulla possibilità di tornare a irrigare gli orti domestici: richiesta che risale a oltre 2 anni fa e che vede i proprietari degli orti impossibilitati, causa le problematiche legate al Baccatoio, a portare avanti le proprie coltivazioni. Nei prossimi giorni non è ancora però dato sapere con esattezza quando, saranno invece resi noti gli esiti degli ultimi campionamenti sulle abitazioni di frazione eseguiti da Gaia. (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

La suprema corte ha annullato la decisione dell'appello Il presidente Giorgi: «Possiamo guardare al futuro con fiducia» Cermec, la Cassazione fa tornare in ballo il concordato MASSA-CARRARA Annullata dalla Cassazione la decisione della corte d'appello di Genova che aveva messo "in forse" il concordato Cermec. Con la sentenza (numero 4192/2018), pubblicata ieri pomeriggio, la prima sezione civile della suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto da Cermec contro il decreto dalla corte d'appello che, su opposizione di Unicredit aveva revocato nel 2012 l'omologazione del concordato preventivo, pronunciata dal tribunale di Massa nell'agosto 2011. Nel frattempo la società pubblica aveva proseguito la sua attività "in continuità", ottenendo buoni risultati di gestione e continuando a pagare ai creditori le rate di esdebitazione definite dal piano concordatario, in attesa che la Cassazione decidesse sul ricorso di Cermec. Dopo circa cinque anni (e quando ormai ne mancano circa due alla chiusura del concordato stesso e al ritorno di Cermec "in bonis"), la Cassazione ha dunque annullato la decisione della corte genovese per non aver considerato che, anche riconoscendo a Unicredit il diritto di voto, questo non avrebbe impedito di raggiungere le maggioranze necessarie per l'omologazione del concordato. La suprema corte, dunque, confermando la piena legittimità della procedura in corso, ha rinviato alla corte d'appello di Genova, in diversa composizione, alla quale spetterà il compito di dare attuazione ai principi di diritto enunciati dalla sentenza di Cassazione e di procedere al calcolo delle maggioranze previste dalla legge, applicando i suddetti principi, al fine di pronunciare l'omologazione del concordato preventivo di Cermec.Soddisfazione dell'azienda e dei soci, i Comuni di Carrara e di Massa. Anche se non si tratta ancora della sentenza definitiva, le motivazioni di diritto della Cassazione lasciano ben sperare su una positiva conclusione del concordato. Nel frattempo la società ha anche avviato una parallela azione di accertamento negativo del debito nei confronti di Unicredit, perché sia il Tribunale a dichiarare che le pretese dell'istituto di credito (che cioè Cermec rimborsi a Unicredit il finanziamento di circa quindici milioni a suo tempo concesso a ErreErre) sono infondate anche nel merito.«La sentenza - commenta a caldo l'amministratore unico, Emanuele Giorgi - consente di guardare al futuro con maggiore fiducia. Da oggi potremo concentrarci sulla riorganizzazione delle attività senza il timore di vedere vanificato il lavoro fatto dal 2011 per risanare una situazione complessa e che ha comportato molti sacrifici per tutti: dei Comuni, dei cittadini di Massa e di Carrara e, soprattutto, dei dipendenti e collaboratori di Cermec che hanno fatto sacrifici e si sono impegnati quotidianamente per l'operatività di un impianto che ha bisogno di importanti interventi di ammodernamento per continuare a svolgere un ruolo essenziale nel ciclo dei rifiuti, per essere più efficiente ed economico e, non ultimo, per diminuire i disagi - specialmente quelli degli odori - che comporta per la popolazione».Infine l'amministratore rivolge un ringraziamento a chi ha creduto in Cermec: ai Comuni di Massa e di Carrara che, nell'attuale e nella precedente amministrazione, hanno supportato la società sostenendo il pesante onere

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” concordatario, ai professionisti che hanno assistito la società nelle varie fasi del contenzioso (Sergio Menchini e Ilaria Pagni), ai Commissari Giudiziali (Guido Uberto Tedeschi e Roberto Marrani) e particolarmente al suo precedente amministratore Ugo Bosetti che ha gestito le fasi più delicate dell'avvio del concordato e del risanamento aziendale. Insomma, il parere della cassazione è un'iniezione di fiducia e di nuove energie. Il concordato dunque resta possibile. Ancora due anni di attesa per la fine della procedura.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara il forum del TIRRENO «E adesso Carrara deve togliere il freno a mano» di Alessandra Vivoli CARRARA Nella sala marmi gremita dell'Accademia di Belle Arti arriva un segnale importante per il futuro del lapideo, e di Carrara.Un segnale che sta tutto in un botta e risposta fra il sindaco Francesco De Pasquale e il vicepresidente vicario di Confindustria Massa-Carrara Erich Lucchetti, al termine del forum organizzato da Il Tirreno.«È il momento di togliere il freno a mano e far ripartire davvero la città e la sua economia»: questo l'appello di Lucchetti.Il sindaco De Pasquale replica con un concetto ben preciso relativo all'industria del lapideo e in particolare alla produzione a l monte.«Il marmo è una risorsa finita e deve essere utilizzata, proprio per questo, nel migliore dei modi - ha sottolineato De Pasquale - Soprattutto dobbiamo lasciare qualcosa alla città. Io penso a Michelangelo: quando ha strappato il suo blocco dalle Apuane ne ha fatto la Pietà, un'opera che ha fatto grande il nome di Carrara nel mondo. Io auspico che le ferite nelle Apuane possano sempre valere la pena, possano sempre rappresentare Carrara nel mondo». Un duplice segnale di distensione: da una parte l'input a fare ripartire Carrara. Dall'altra l'appello a una escavazione responsabile. Nel mezzo tutta una serie di proposte per ilo marmo del futuro. Partendo da una considerazione che il vicepresidente di Confindustria fa anche nel ruolo di imprenditore storico del settore apuano.«Il momento adesso per il lapideo è buono - ha sottolineato Lucchetti - ma può e deve essere migliorato attraverso gli investimenti. Il futuro del comparto passa attraverso la tecnologia, la ricerca e il marketing: così possiamo essere competitivi in un mercato sempre più difficile da conquistare».Tanti spunti e una bella sfida per il marmo e per Carrara nel forum del Tirreno di cui ha parlato anche Cosimo Maria Ferri sottosegretario Ministero della Giustizia e candidato del Pd, presente in Accademia: «Una bella iniziativa del Tirreno per riflettere, per pensare al futuro, per coinvolgere tutti, per fare crescere l'economia ma anche per costruire un ponte tra il marmo e il territorio. il Rilancio del territorio passa infatti necessariamente da una valorizzazione del marmo attraverso la creazione di una rete di sinergie che leghi il settore estrattivo alla lavorazione. Dobbiamo legare il mondo delle imprese con quello della cultura e della scuola incentivando le aziende ad investire nella formazione di nuovi professionisti e artigiani del marmo. Una priorità deve essere quella di creare occasioni, opportunità per i nostri giovani che devono vedere nel marmo prospettive e progetti. Per legarlo al territorio occorre rafforzare la filiera produttiva, puntare sulla lavorazione e sull'arte. Si può fare molto per coinvolgere ancora di più la città. Un'ottima idea è stata quella di istituire la fondazione Marmo per dare forza a tante iniziative legate al sociale».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara riciclo del lapideo: parla baccioli Gli scarti di cava per super adesivi Contatti con Mapei CARRARA Da rifiuti (o meglio scarti) a risorse. Anche nel mondo del marmo si parla sempre di più la lingua dell'economia circolare, del riciclo e del riuso. Che non è soltanto un modo per difendere l'ambiente, ma anche un business. Lo ha ricordato ieri durante il forum sul marmo organizzato dal Tirreno Giuseppe Baccioli, presidente di Carrara Marble Way Srl, il consorzio costituito il 26 ottobre 2016 da 39 imprenditori apuani (fra cui alcuni dei più importanti) proprio con l'obiettivo di valorizzare i sottoprodotti (sassi, scaglie e terre) delle attività estrattive. Del marmo non si butta via nulla ci hanno insegnato le multinazionali Omya e Imerys che hanno soffiato alle imprese apuane lo sfruttamento degli scarti della escavazione per produrre carbonato di calcio. E la lezione è stata imparata anche da altri. Succede, ad esempio che un colosso come Kerakoll sfrutti ormai da anni le cave Migra di Minucciano (versante garfagnino delle Apuane) per portare nella sua fabbrica di Sassuolo granulati e polveri di marmo che utilizza per produrre un innovativo adesivo professionale per la posa di pavimenti. A cui ha dato l'inequivocabile nome di "Supercarrara". «Ebbene - ha detto ieri Baccioli - Marble Way vuole alzare l'asticella e realizzare un analogo business, con Mapei (altro colosso emiliano nel campo dei materiali chimici per l'edilizia). Ma facendo in modo che l'azienda di Giorgio Squinzi costruisca uno stabilimento nella zona». I contatti con Mapei, ha detto ancora Baccioli ,sono in

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” corso. E questa è una buona notizia nel campo del riciclo-riuso-recupero.Non l'unica. Marble Way, con l'ausilio dell'Universoità di Siena sta elaborando una serie di progetti per utilizzare le scaglie di marmo per il ripascimento delle spiagge. «Ho un sogno: vedere il litorale apuano con spiagge bianche - ha confessato l'ingegner Baccioli - ma aldilà di questa mia suggestione, credo che il riutilizzo degli scarti dii di cava per combattere l'erosione costiera sia un settore con grandi potenzialità. E non soltanto per le spiagge di Marina di Massa, ma anche per quelle del resto d'Italia. I materiali non mancano». Gli scarti del marmo - in questo caso gli "informi" - poi, trovano già da tempo impiego per creare o rinforzare le scogliere delle opere a mare (porti, porticcioli, barriere anti-erosione). Ed è questa un'altra strada di business seguita da Marble Way, Dai ravaneti al mare, insomma, il futuro del marmo passa anche da qui. Claudio Figaia

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

«Ok le assunzioni, c'è la volontà di radicarsi. L'indotto è una risorsa» La Fiom promuove l'accordo PISTOIA Soddisfazione anche dalla Fiom Cgil per l'accordo stipulato tra Ministero dell'economia, Regione e Hitachi Rail Italy, grazie al quale all'azienda ferroviaria giungeranno contributi per investimenti in tecnologia pari a 12,6 milioni in tre anni; un'iniziativa che dovrebbe produrre 409 nuovi posti di lavoro, di cui 169 a Pistoia."È evidente - si legge in una nota firmata dal segretarioo provinciale Paolo Mattii - che gli investimenti dichiarati, nello specifico quelli per il cantiere di Pistoia, denotano la volontà di radicare sul nostro territorio la presenza dell'azienda".La conferma di un piano di investimenti anche dal punto di vista di nuova forza lavoro "è positiva nel contesto in cui opera Hitachi Rail Italy - osserva la Fiom - peraltro questa organizzazione ha insistito più volte in questi ultimi anni sulla necessità di intervenire non solo sugli investimenti, che ci sono stati, in termini di tecnologia od infrastrutturale, ma era necessario rafforzare anche la parte del personale. Oggi con l'intesa firmata, questo percorso trova, auspichiamo, il suo naturale avvio anche perché necessario per affrontare le commesse presenti e future".Fiom invita a non dimenticarsi "delle aziende dell'indotto che, assieme ai loro dipendenti, svolgono un ruolo non secondario nel raggiungimento dei risultati di Hitachi e che potrebbero rappresentare un bacino di professionalità a cui far riferimento in un prossimo futuro. Per una organizzazione sindacale come la nostra radicata sul territorio e con un un bacino di oltre 30 delegati Rsu eletti nelle aziende, un'azienda leader forte rappresenta una risorsa importante".

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Montale Inceneritore, per gli altri Comuni la quota "ristoro" è 100mila euro MONTALE È di 100. 000 euro la quota di ristoro ambientale che l'amministrazione di Montale prevede di destinare quest'anno agli altri territori interessati dalla presenza dell'inceneritore di via Tobagi. Si tratta di una parte del totale di 350 mila euro che il Comune conta di incassare a titolo di indennità in quanto sede di un sito di trattamento rifiuti.Un'indennità di ristoro che, secondo quanto deliberato dall'Autorità d'ambito (Ato Toscana Centro) nel 2011, sarà riconosciuta a Montale per la prima volta quest'anno e calcolata a partire dal primo marzo in 7 euro per tonnellata di rifiuti bruciati nell'impianto di via Tobagi, che ogni anno ne smaltisce circa 50 mila.Se, da una parte, l'amministrazione di Montale nel bilancio di previsione 2018 ha destinato ad altri comuni 100 mila euro sui 350 mila attesi a titolo di ristoro ambientale, dall'altra, non è però ancora stato definito a quali territori e in quale misura la quota di indennità messa a disposizione dal Comune sede dell'inceneritore sarà distribuita.L'unico elemento che per il momento emerge in questo senso è che la ripartizione dei 100. 000 euro sarà stabilità attraverso future trattative tra le amministrazioni interessate. In prima fila per il riconoscimento di un ristoro economico, in considerazione della collocazione dell'impianto di via Tobagi a ridosso del proprio confine, potrebbe esserci Agliana, che, attraverso la partecipata Cis Spa, con Montale e Quarrata è anche uno dei tre Comuni proprietari dell'inceneritore. Più lontano dal sito di smaltimento si estende il territorio di Quarrata, che in qualità di Comune azionista di Cis potrà rivendicare parte dell'indennità. «Ad oggi - spiega il primo cittadino di Quarrata, Marco Mazzanti - non è chiaro il criterio di ripartizione. Dovremo discuterne e valutare. Sicuramente il nostro Comune come proprietario dell'impianto avrà dei diritti».Sullo sfondo resta poi il territorio di Montemurlo, confinante come Agliana all'area dell'inceneritore, ma non compreso tra i Comuni proprietari. Tommaso Artioli

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.”

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini ponte buggianese Raccolta rifiuti in Padule Le associazioni Proprietari area Padule di Fucecchio comunicano che Domenica mattina 2con inizio alle ore 8, 30 si svolgerà la ormai tradizionale raccolta rifiuti nel Padule con ritrovo e partenza dal "orto Casin del Lillo, La manifestazione è aperta a tutti. In caso di maltempo o comunque condizioni proibitive, l'iniziativa sara'rinviata a data da destinarsi. Le associazioni ringraziano tutti coloro che offriranno il loro contributo di collaborazione.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Previsto un risparmio per famiglie e imprese di quasi un milione di euro. Risparmia chi installa videocamere Tari più leggera e sconti sull'Imu PRATO L'ultimo aumento scattò nel 2014, quando la giunta Biffoni appena insediata dovette ricorrere a una manovra fiscale di lacrime e sangue, «una manovra pesante», come la ricorda il sindaco , «di fronte una situazione difficile». Quattro anni dopo scende la Tari, il tributo sui rifiuti: un risparmio complessivo di 980mila euro per imprese e cittadini traducendosi in un taglio del 2% in bolletta. L'alleggerimento dovrebbe scattare già dalla prima rata in pagamento ad aprile o, a conguaglio, sulla seconda prevista a ottobre. È questa la novità principale contenuta nella manovra 2018 che è propedeutica al bilancio di previsione il cui passaggio è previsto in consiglio comunale a metà marzo. Novità anche sul fronte Imu. Sulla scia del decreto Minniti, Prato fa da apripista per l'installazione di telecamere di sorveglianza a prezzo calmierato: condomini e aziende potranno beneficiare di uno sgravio di 80 euro a impianto con uno sconto dell'Imu. Perché la Tari scende. A sentire l'assessora al bilancio Monia Faltoni, il ritocco all'ingiù sulla bolletta dei rifiuti sarebbe stato possibile «per l'effetto combinato del recupero dell'evasione fiscale, diminuzione dei rifiuti prodotti e deassimilazione degli scarti tessili». Nel 2017, in effetti, la raccolta differenziata è aumentata di circa 9mila tonnellate mentre è diminuita la produzione di rifiuti indifferenziati (32 tonnellate in meno). E se è scesa la quota di indifferenziato è perché è scattata la deassimilazione degli scarti tessili equiparati dall'anno scorso a rifiuti speciali. Agevolazioni nuove. Ulteriormente premiate le attività commerciali (supermercati, botteghe, bar e ristoranti) che decidono di donare generi alimentari per scopi benefici: lo sconto sulla Tari sarà raddoppiato rispetto al 2017 (dal 5% al 10%) proprio per incentivare le buone pratiche; Buone notizie anche per le strutture alberghiere che avranno un occhio di riguardo per l'ambiente con la raccolta differenziata ai piani: in questo caso la riduzione della parte variabile della tariffa sarà del 30%. Agevolazioni confermate. torna la riduzione del 25% sulla parte variabile della Tari per i privati la cui distanza dal cassonetto supera i mille metri mentre le utenze non domestiche possono usufruire di varie tipologie di sconto, dal 10% al 60% secondo la modalità di conferimento (distanza dal cassonetto, raccolta differenziata, utilizzo degli impianti del gestore). Esenti dal pagamento della Tari (parte variabile, quella che incide più sul portafoglio) i nuclei familiare con Isee sotto i 7500 euro: in caso di forbice Isee tra i 7500 e 12500 euro è previsto uno sconto massimo fino al 30%. È stato infine stanziato un fondo di centomila euro per l'esenzione Tari per le start-up e una riduzione fino al 70% per l'imprenditoria giovanile. Sconti Imu. Fatte salve le aliquote degli anni passati sull'imposta per il possesso dei fabbricati, la manovra vuole intercettare una domanda di sicurezza sempre più diffusa in città: prevista una detrazione di 80 euro per ogni telecamera installata da aziende e condomini. Attivo per il biennio 2018-2019, lo sconto è retroattivo, valido per gli impianti installati dal 1° gennaio 2017 e collegati alle forze dell'ordine. «Anche le associazioni di categoria possono presentare progetti al comitato provinciale per la sicurezza», spiega Faltoni. Attenzione alle fasce deboli, in particolare ai disabili, nelle pieghe della legge "Dopo di noi": dimezzata l'aliquota Imu per gli immobili conferiti in "Trust" o fondi speciali, strumenti che assicurano una protezione per i soggetti con disabilità grave privi di sostegno familiare. Maria Lardara

Il Tirreno, Cronaca di Prato la questione rifiuti Biffoni: «Occorre ridefinire il sistema di smaltimento» PRATO «Dopo il 2014 abbiamo rimesso i conti in fila: oggi la situazione è solida e questo ci permette di ridurre il carico fiscale verso famiglie e imprese riuscendo a mantenere tutti quei servizi che abbiamo messo in piedi nel corso del tempo». Esordisce così nel suo ufficio il sindaco Matteo Biffoni, prima di presentare la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” manovra fiscale 2018 in cui entra la novità della detrazione Imu per aziende e condomini che decidono d'installare telecamere di sorveglianza. Al suo fianco siede l'assessora al bilancio Monia Faltoni. «Abbiamo raccolto una sollecitazione delle categorie economiche», spiega il primo cittadino che considera l'alleggerimento della Tari un passo importante ma mette una pulce nell'orecchio della Regione rispetto ai ben noti problemi dello smaltimento. «Si potrebbe fare di più se avessimo degli impianti di gestione dei rifiuti come si deve - ammette Biffoni - In questo momento ridefinire il sistema regionale di smaltimento diventa una priorità».Intanto, dal 2015 a oggi l'abbandono dei rifiuti sul territorio (il fenomeno dei "sacchi neri") è calato di circa 160 tonnellate. (mar.la.)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

L'intenzione è di trovare una via d'uscita condivisa insieme alle imprese L'obiettivo è di puntare a progetti che consentano il recupero della materia Smaltimento scarti tessili, la Regione cerca una soluzione PRATO La Regione intende raccogliere l'appello lanciato dalla Cna e dalle altre associazioni di categoria, impiegando tutte le proprie energie e competenze per trovare soluzioni di sistema al tema dello smaltimento del rifiuti dei principali distretti produttivi, a partire dagli scarti tessili. L'assessore regionale all'ambiente risponde dopo quanto dichiarato dalla Cna (Firenze Metropolitana e Toscana Centro) che ha espresso le proprie preoccupazioni per la scarsità, in Toscana, di impianti di smaltimento rifiuti in grado di accogliere, prima di tutto, gli scarti tessili. Seguendo la gerarchia europea dei metodi di trattamento dei rifiuti e volendo perseguire principi di economicità e competitività per le imprese toscane, l'assessore regionale osserva che dobbiamo prima di tutto investire su progetti innovativi che consentano di recuperare la materia e conseguire effettivamente la chiusura "circolare" del processo produttivo. Per questo motivo le strutture regionali stanno predisponendo, in collaborazione con il Sant'Anna di Pisa, un bando di prossima emanazione per progetti di ricerca e innovazione che vadano in questa direzione. Per la gestione della criticità creatasi a seguito della chiusura della discarica del Cassero, la Regione ha attivato, fin dalla scorsa estate, un tavolo con il Comune di Prato e le categorie economiche, procedendo da subito alla verifica della disponibilità negli impianti regionali. Vi è da precisare che l'impianto di Case Passerini, la cui autorizzazione è tuttora oggetto di contenzioso, è un impianto destinato al trattamento dei rifiuti solidi urbani che, in quanto tale, non potrebbe ricevere i rifiuti tessili recentemente deassimilati e passati quindi al regime degli speciali. L'assessore dichiara che ha avuto modo in questi giorni di incontrare il capo di gabinetto del Ministero dell'Ambiente al quale ha espresso la piena disponibilità della Regione per le proposte che il ministero vorrà mettere in campo per la soluzione del problema e la sua gestione contingente. Ha inoltre proposto, fa sempre sapere l'assessore, che vengano definiti percorsi normativi in grado di inquadrare correttamente e quindi consentire l'effettivo recupero di materia all'interno del medesimo distretto produttivo. Si tratta di un percorso complesso, ma che potrebbe rappresentare la vera svolta per applicare concretamente i principi dell'economia circolare nell'ambito del tradizionale tessuto produttivo toscano. Nel frattempo la Regione ha la necessità di proseguire nel confronto con gli imprenditori per gestire al meglio la fase attuale che continua a presentare una forte criticità.

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Complesso Marconi di Coltano: lastre di eternit nel rudere, gli interventi riprenderanno lunedì L'amianto blocca la bonifica della Stazione PISA Per la Stazione Marconi il cammino è sempre in salita. L'intervento di bonifica, atteso come punto di partenza per una nuova stagione del "tempio del disonore", si è infatti bloccato appena dopo essere stato avviato. Nessuna comunicazione era stata fatta in questo senso, ma la nostra denuncia ha fatto emergere l'ulteriore problema: le ruspe si sono dovute fermare per la presenza nell'edificio diroccato di lastre di eternit. Perché nel luogo periodo di abbandono la stazione del premio Nobel è diventata anche una discarica.I lavori di bonifica e messa in sicurezza della stazione sono iniziati lo scorso 29 gennaio e sono possibili perché dopo anni il Demanio ha concesso il bene (per ora solo temporaneamente: due anni) al Comune di Pisa, che ha affidato questi lavori, per 47mila euro, alla ditta Euroambiente.L'intervento si compone di due fasi: la bonifica del verde circostante la stazione e la messa in sicurezza del monumento. La prima fase, la bonifica dell'esterno, è praticamente conclusa «e ha permesso - spiega l'amministrazione - di ripulire 3.000 mq di superficie con circa 5 tonnellate di materiale portato via (infestanti, alberi pericolanti, arbusti vari)». Dal 29 gennaio gli operai di Euroambiente hanno lavorato non più di cinque giorni a causa della pioggia.Parallelamente sono stati trovato all'interno della struttura, presumibilmente abbandonati da ignoti

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nel corso degli anni, degli elementi di cemento-amianto: sono quindi partite le procedure amministrative necessarie per la rimozione. Ora tocca alla seconda fase dei lavori, cioè la messa in sicurezza dell'edificio, condizione necessaria perché i progettisti possano entrare nella stazione per prendere le misure ed elaborare quindi un progetto definitivo di restauro (condizione essenziale perché il Comune possa chiedere al Demanio la cessione definitiva del monumento e, dopo, intervenire per il restauro vero e proprio). Questa seconda fase prevede la rimozione di tutti i pericoli interni alla struttura, dalle travi pericolanti ai rampicanti e anche dell'amianto ora scoperto: si inizia lunedì con l'installazione della recinzione di cantiere.«Ai 47mila euro previsti per la bonifica - dice l'assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli - si dovranno aggiungere le spese per lo smaltimento dell'amianto. Nel frattempo procedono gli incontri con Sovrintendenza ed Agenzia del Demanio per attuare la valorizzazione».Intanto emerge anche che, una volta sistemata, la stazione ritroverà un altro suo monumento. «Si tratta - annuncia Serfogli - di un cippo commemorativo degli anni Settanta, realizzato dagli americani sia in italiano che in inglese, alla memoria di Marconi a Coltano, che ora si trova a Camp Darby. Ho trovato il carteggio dove il Comune aveva accolto già la possibilità di averlo dallo Stato e ora contiamo di definire il ricollocamento del monumento in un incontro con il comandante italiano della base statunitense». (f.l.)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

La scoperta da un controllo della polizia municipale in via dei Piastroni a Cascina Sono gli stessi materiali di una discarica abusiva trovata a Navacchio un mese fa Ancora rifiuti speciali abbandonati a tonnellate CASCINA Blitz della polizia municipale cascinese che scova una discarica abusiva in via dei Piastroni, dove gli agenti hanno effettuato ieri mattina una perquisizione su un terreno e un immobile. L'indagine è relativa al procedimento penale che vide già sequestrare, il mese scorso, un terreno di circa 9.000 metri quadrati in via del Nugolaio dove fu rinvenuto un deposito incontrollato di rifiuti speciali (caratterizzati da scarti di lavorazione provenienti dal settore tessile) arrivati da ditte cinesi situate a Prato e ammassate a intere tonnellate sul terreno oggetto dell'ispezione. Titolare dell'attività allora risultò la ditta "Cascina Servizi & Recuperi". Secondo quanto spiegato dall'amministrazione comunale, «identici rifiuti sono stati visti scaricare da autocarri scarrabili nel terreno di via dei Piastroni». Durante la perquisizione di ieri, cui hanno partecipato anche personale dell'Agenzia Arpat di Pisa, «si è potuto meglio constatare e confermare l'identicità dei rifiuti speciali di scarto tessile e la presenza anche di molte altre tipologie di rifiuti scaricati sul terreno, anche pericolosi, come batterie esauste, liquami, acidi, carcasse di veicoli, e olii». All'interno degli uffici della ditta Gemens Investimenti Italia Srl si sono poi rinvenuti numerosi documenti su cui son o in corso indagini da parte delle forze dell'ordine. «Da ultimo si è potuto anche accertare che l'immobile perquisito è stato abusivamente ampliato con l'erezione di una nuova costruzione - prosegue la nota - realizzata nella parte posteriore e non visibile dalla strada, composta da due nuove stanze, una per piano, e di una scala di accesso esterna». Anche la nuova costruzione abusiva è stata posta sotto sequestro, così come un piccolo scantinato, «riconvertito abusivamente ad abitazione non avendo l'altezza minima per essere considerato abitabile». Esprime soddisfazione per l'operazione l'assessora alla sicurezza del Comune di Cascina, Donatella Legnaioli: «Un plauso ai nostri agenti per aver messo in luce una situazione che già alcuni cittadini ci avevano tempo addietro evidenziato. Il territorio comunale di Cascina è davvero molto vasto, ma ci siamo dati delle priorità nel nostro lavoro quotidiano: situazioni come questa non sono più tollerate, ne va del rispetto della legalità e della salute dei nostri cittadini». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera calcinaia Rifiuti, il Comune esclude il ritorno dei cassonetti CALCINAIA La segnalazione di Cecilia Serpi sulla raccolta porta a porta, è raccolta dall'amministrazione comunale di Calcinaia che invita la stessa, come gli altri abitanti a «rapportarsi direttamente con l'amministrazione scrivendo o telefonando in Comune o utilizzando la Fabbrica del cittadino». I ritiri di materiali ingombranti sono programmati dal gestore Geofor; eventuali disguidi sono da comunicare anche al Comune che si farà portavoce». Stessa cosa per il ritiro quotidiano dei mastelli che, stando a Cecilia Serpi, a volte non sarebbe stato effettuato, ma lasciare cassonetti stradali con la raccolta porta a porta «e, soprattutto, in regime di tariffazione puntuale sarebbe sbagliato e controproducente».L'altro aspetto fondamentale è che responsabilizza i cittadini, ovvero permette loro di entrare nell'ottica che i rifiuti devono

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” essere selezionati e divisi in modo corretto per poter essere riciclati senza spreco di ulteriori risorse naturali. Inoltre con la tariffazione puntuale (che premia chi differenzia meglio inquinando di meno) e la stazione ecologica «è possibile ottenere anche risparmi notevoli sulla bolletta dei rifiuti a fronte di una differenziazione oculata e consapevole».«Vogliamo che ogni cittadino - dicono in Comune - si senta parte attiva del territorio in cui vive e sviluppi quel senso civico che lo porti a rapportarsi con le istituzioni e a indignarsi per comportamenti di persone incivili che gettano i rifiuti a terra, segnalandoli, a esempio, al Comune. In quest'ottica tornare a mettere alcuni cassonetti a Calcinaia o Fornacette, significherebbe giustificare comportamenti scorretti. Non dobbiamo dare "alibi" o strumenti per assecondare altre pulsioni, indecorose e incivili come quelle di gettare i rifiuti per cui sono già previste sanzioni molto salate».

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.”

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Il Tirreno, Attualità

Accordo raggiunto al ministero dello Sviluppo economico per salvare l'attività Stamani la firma. Operazione da 60 milioni. Evitato il commissariamento Piombino va a Jindal Rebrab cede agli indiani di Cristiano Lozito PIOMBINO Le acciaierie piombinesi passano dopo poco meno di tre anni dal controllo degli algerini di Cevital a quello degli indiani di Jsw: ieri le parti hanno trovato un accordo per la cessione a Sajjan Jindal dello stabilimento siderurgico piombinese per una somma intorno ai 60 milioni. Jindal ne recupererà una quindicina, provenienti da Regione e Governo, finalizzati prevedibilmente all'ambientalizzazione dello stabilimento.L'intesa è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri al ministero dello Sviluppo economico (ma la firma è prevista per stamani alle 9), dove il ministro Carlo Calenda aveva convocato i sindacati per fare il punto sulla vertenza che, con la fabbrica semiparalizzata da un anno per i mancati investimenti di Cevital, era appesa a un possibile commissariamento, un atto di forza del Governo, unica alternativa al buon esito di una trattativa per la cessione dello stabilimento all'indiana jsw, avviata ormai da giorni.Jindal prenderà «gli stessi impegni da tutti i punti di vista, anche occupazionale, non c'è alcuna modifica», ha detto al termine dell'incontro Calenda. «La chiusura sarà entro marzo - ha spiegato il ministro - da adesso in poi ci sarà la "due diligence" (la verifica dei dati di bilancio ndr) ma in tempi ristretti per dare continuità». Sottolineando il fatto che vige ancora il regime di sorveglianza, Calenda ha aggiunto che «il Governo avrà il potere di approvazione o meno».Il presidente della Regione Enrico Rossi ha giudicato l'intesa «un risultato importante che riapre la prospettiva di produrre acciaio a Piombino e garantisce i lavoratori. Il lavoro con il ministro è stato molto importante per una ripresa produttiva di quella zona che altrimenti sarebbe morta». Le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm ritengono «positivo l'accordo raggiunto tra le parti perché consente di uscire dallo stallo in cui eravamo piombati per il totale immobilismo di Cevital», rinviando giudizi più meditati alla fase in cui «partirà il confronto sindacale sul piano industriale e sugli investimenti necessari al rilancio dell'impianto».Si apre, dunque, una nuova fase per le acciaierie, anche se al momento si conoscono solo le linee generali del progetto indiano, peraltro in base a indiscrezioni che risalgono all'estate scorsa: investimenti immediati per 400 milioni col rifacimento dell'altoforno, fermo da più di tre anni e l'obiettivo di realizzare prodotti piani, lasciando i "lunghi" a un partner che inizialmente sembrava poter essere British Steel, mentre successivamente è cresciuto invece l'interesse di Rfi, motivata dall'idea di produrre le rotaie per il proprio fabbisogno. Nelle anticipazioni del piano di Jindal, uno dei più grandi produttori di acciaio al mondo, erano previsti 1800 posti di lavoro. Progetti, cifre e impegni, che saranno verificati dopo la chiusura formale dell'accordo.L'ipotesi di riaccensione dell'altoforno (senza però l'impianto più inquinante delle acciaierie, la cokeria), riaprirà senza dubbio il dibattito sulla questione ambientale, in una città che punta sulla diversificazione del suo tessuto economico e sta conoscendo importati soddisfazioni dal punto di vista dello sviluppo turistico. Starà alla politica _ e in periodo elettorale non sono mancati gli impegni da parte di tutti i protagonisti _ individuare le forme della convivenza tra le ragioni della salute e dell'ambiente e quelle del lavoro e della produzione industriale. Certo tra gli attori di una vicenda infinita, uno dei più soddisfatti è senz'altro il presidente Enrico Rossi, che a Piombino nel 2014 aveva messo sul piatto le sue dimissioni se la ex Lucchini non fosse tornata a produrre e che ieri, pur con l'ovvia prudenza, ha vissuto l'accordo come una importante ripartenza per la città e più in generale per l'economia toscana. Ieri al Mise forte è parsa poi la sintonia tra Rossi e Calenda, con qualche scambio di battute sul futuro del ministro, che in molti considerano una possibile alternativa a Matteo Renzi alla guida del Pd nel caso di un risultato particolarmente pesante alle elezioni del 4 marzo, uomo da molti considerato capace di avviare la ripresa dei rapporti con i fuoriusciti di Liberi e uguali, per la quale Rossi potrebbe avere un ruolo importante.Non serve particolare malizia per notare che l'accordo di ieri avrà come primo effetto il prevedibile depotenziamento della visita di Matteo Salvini, fissata proprio per oggi e proprio nel piazzale delle acciaierie, e che al contempo renderà più facile il clima dell'incontro col ministro Calenda, anch'egli a Piombino, nel pomeriggio, per un'iniziativa elettorale.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Aamps pronta a pagare 13 milioni previsti nel piano di concordato LIVORNO Come previsto dal piano di concordato depositato in tribunale l'Aamps annuncia in una nota che pagherà nei prossimi giorni oltre 13 milioni di euro ai creditori. Il consiglio di amministrazione dell'azienda di via dell'Artigianato, presieduto da Federico Castelnuovo, informa di essere prossimo a versare la tranche

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” stabilita con i creditori. I pagamenti interesseranno innanzitutto i 394 creditori privilegiati: tra questi sono compresi i 295 lavoratori dipendenti. Riceveranno 9.9 milioni.Mentre i 206 creditori chirografari riceveranno la prima rata di 3.1 milioni. «Stiamo lavorando assiduamente - commenta Castelnuovo - per rispettare tutti gli impegni assunti nel piano. Quanto ci apprestiamo a fare nei prossimi giorni in termini di pagamento dei creditori rappresenta un nuovo importante passo lungo il percorso di risanamento di Aamps». (r.l.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

In 65mila fanno il porta a porta la zona più virtuosa è Banditella LIVORNO La raccolta differenziata nel 2017 ha raggiunto il 71,55% nelle zone interessate dal porta a porta. Lo rende noto l'Aamps, che evidenzia che rispetto al 2016 c'è stato un miglioramento dello 0,78%. «In tutta la città sono state raccolte complessivamente 39.685 tonnellate di rifiuti differenziati con un aumento del 3,77% rispetto al 2016 (38.242 tonnellate)», spiegano da via dell'Artigianato. In città attualmente la percentuale di differenziata è quindi salita dal 43% del 2016 al 45% del 2017 (+2%). Con il recente avvio del progetto nelle aree Ardenza-La Rosa-Costanza sono 65mila i livornesi che, ad oggi, fanno il "porta a porta". A questi vanno aggiunte 2.731 utenze non domestiche. Secondo i dati dell'azienda il progetto sta funzionando e l'efficienza della raccolta differenziata si conferma al di sopra della soglia del 65% indicata dalla normativa. In testa alla miglior differenziata c'è la zona di Antignano-Banditella (78,18%), poi Firenze- Enriques-Porta a Terra-Padula (76,71%), Montenero-Castellaccio (76,04%), Collinaia-Quercianella-Valle Benedetta (75,38%), Scopaia-Leccia-Magrignano (71,70%), Picchianti-Vallin Buio (68,59%).Scendono vertiginosamente i risultati in Venezia, che ora fa appena il 68,11% (sfiorava l'80%). Seguono Salviano- Cimarosa (66,60%), Coteto (67,48%), Colline (66,53%). (r.l.)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il ministro Calenda visita la Solvay SVILUPPO ECONOMICO Il ministro Calendavisita la Solvaynn Appuntamento questo pomeriggio insieme al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Dopo una visita in mattinata all'interporto Amerigo Vespucci di Guasticce, a Livorno, il membro dell'esecutivo alle 15 Calenda incontrerà poi i rappresentanti dei lavoratori e le aziende del parco industriale Solvay, a Rosignano, insieme alla sottosegretaria all'ambiente Velo e al sindaco Alessandro Franchi.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba la svolta Aferpi, acciaierie a Jindal entro marzo di Cristiano Lozito PIOMBINO La notizia dell'accordo tra Cevital e Jsw (oggi a Roma la firma, poi l'accordo sarà formalizzato entro marzo dopo l'esame del bilancio e l'ok dei due cda) è arrivata in parte inattesa. Ormai il commissariamento pareva l'ipotesi più probabile per togliere il controllo dello stabilimento Aferpi a Issad Rebrab. Ma la reciproca convenienza a chiudere (Rebrab che incasserà 60 milioni, solo con un accordo poteva recuperare parte dell'investimento, Sajjan Jindal aveva fretta di entrare sul mercato europeo) ha consentito di stringere i tempi. Decisiva la regia del ministro Carlo Calenda, che negli ultimi giorni del suo mandato sta lavorando per risolvere positivamente le più importanti crisi industriali del Paese. Molti aspetti sono ancora da chiarire, primo fra tutti l'ampiezza del piano industriale di Jindal, che sembra vocato a impegnarsi in particolare sul settore dei prodotti piani, e le prospettive occupazionali. Le indiscrezioni dei mesi scorsi parlavano della volontà dell'industriale indiano di rimettere in marcia l'altoforno (partita particolarmente delicata dal punto di vista ambientale) occupando 1.800 lavoratori sui 2000 attualmente in cassa integrazione, ma sui dettagli del piano occorrerà attendere il confronto con i sindacati prevedibilmente dopo la conclusione formale della vicenda, entro il mese di marzo secondo quanto anticipato da Calenda. «Dopo una giornata di attesa si conferma la volontà di Jindal di acquisire da Cevital l'intera società Aferpi - ha commentato il sindaco Massimo Giuliani - È stato firmato il protocollo di intesa, ora ci saranno dei passaggi obbligati che porteranno al closing. Ma alla fine si volta positivamente pagina».«La notizia del raggiunto accordo tra Jindal e Cevital per una cessione totale di Aferpi al gruppo indiano non può che essere giudicata come una buona notizia- dice in una nota la sottosegretaria all'Ambiente, Silvia Velo - La piena

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” occupazione e l'acquisizione di tutti gli asset a mio avviso sono il segnale di un impegno rilevante di Jindal sul territorio di Piombino. Notizie che fanno uscire il territorio da uno stato di incertezza e da tante preoccupazioni. Condivido comunque l'atteggiamento prudente espresso dal ministro Calenda. Passi da fare infatti ce ne sono ancora, ma almeno una svolta positiva c'è stata e c'è stata con uno dei primi produttori al mondo di acciaio».Le segreterie di Fim, Fiom e Uilm esprimono un giudizio positivo sull'accordo, «perché si apre una fase nuova di prospettiva da affrontare con la giusta prudenza ed equilibrio, sapendo che il nostro obiettivo rimane quello di tornare a produrre acciaio a Piombino per salvaguardare l'occupazione, diretta e indiretta».Più prudente il commento dell'Uglm: «Prendiamo atto dell'accordo - si legge in una nota - ma ci riserviamo le valutazioni al termine della presentazione del piano industriale. Solo in quel momento, quando conosceremo le reali intenzioni della nuova proprietà sulle maestranze dirette e l'indotto, le produzioni e le bonifiche, potremo esprimere un giudizio».Alle 15 è convocato il consiglio di fabbrica «con tutti i lavoratori per informarli degli eventuali nuovi sviluppi». Al margine del convegno al Phalesia oggi Calenda incontrerà le rsu Aferpi e Piombino Logistics.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba verso le elezioni Comizio di Salvini, poi Calenda all'hotel Phalesia PIOMBINO Oggi è giornata di appuntamenti elettorali in città: alle 11,30 sul piazzale della acciaierie, in largo Caduti sul lavoro, si terrà il comizio del leade della Lega, Matteo Salvini.Alle 17 all'hotel Phalesia sarà la volta del ministro Carlo Calenda, intervistato dal direttore del Tirreno, Luigi Vicinanza: titolo dell'iniziativa è "Industria 4.0. Fuori dalla crisi verso un nuovo modello di sviluppo". È annunciato anche l'intervento del sindaco Massimo Giuliani, e dei due candidati per il centrosinistra, Silvia Velo, in lizza al Senato, e Leonardo Marras, che corre per un posto alla Camera.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Scetticismo sul piazzale delle acciaierie nell'attesa di conoscere il piano di Jsw E i lavoratori dell'indotto non si fidano PIOMBINO Con i segretari bloccati a Roma fino a tarda ora è toccato alle rsu intorno alle 18,30 comunicare per sommi capi l'esito dell'incontro al Mise al centinaio di lavoratori presenti sul piazzale delle acciaierie. Le rsu hanno potuto solo sintetizzare i termini dell'incontro romano, ossia la firma dell'accordo, senza molti altri dettagli, rimandati a quando si conosceranno i contenuti del piano industriale.Tra i lavoratori in piazza molto scetticismo, anche perché parecchi di loro fanno parte del mondo dell'indotto, fin qui il meno tutelato. Alcuni sono con ammortizzatori sociali in scadenza, molti li hanno esauriti. Preoccupano i tempi con cui si avvierà il nuovo corso, e l'incertezza sulla reale portata del piano industriale, perché molti hanno ricordato come la proposta di Jindal nel 2014, prima dell'arrivo di Rebra, prevedesse l'assunzione di 700 lavoratori. Una proposta che però allora prevedeva solo l'uso dei laminatoi.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Comune è pronto a rivedere la Tari: merito della differenziata La tariffa cala del cinque per cento ROCCASTRADA La tariffa Tari applicata dal Comune di Roccastrada per l'anno 2018 sarà ridotta, in media, del 5% per tutti i cittadini e sono previste esenzioni e riduzioni in base alle fasce Isee e per le nuove attività commerciali, artigianali e di servizi.È quanto annuncia l'amministrazione comunale roccastradina dopo aver ricevuto i primi dati relativi alla raccolta differenziata del 2017 che, seppure ufficiosi, segnano un incremento legato all'introduzione del sistema "porta a porta" a Roccastrada, Ribolla e Sticciano e alla riorganizzazione della gestione dei rifiuti su tutto il territorio comunale. La tariffa per il 2018 sarà approvata nell'ambito del bilancio di previsione all'esame del consiglio comunale in programma sabato 3 marzo, mentre nei prossimi giorni i contribuenti riceveranno il saldo riferito al servizio nell'anno 2017. Il tema della gestione dei rifiuti è anche al centro di una lettera che sarà inviata nei prossimi giorni ai cittadini, per chiedere una crescente collaborazione e raggiungere, con il contributo di tutti, gli obiettivi fissati dalle normative e ulteriori risparmi, rinnovando il sostegno alle fasce deboli e a chi investe sul territorio per nuove attività commerciali. Il contributo di tutti per un obiettivo che unisce risparmio e tutela dell'ambiente. La corretta gestione dei rifiuti, come sottolinea il sindaco ringraziando l'assessore all'ambiente e il suo ufficio per il lavoro svolto, è un tema che vede impegnato il Comune di Roccastrada da diverso tempo, con la consapevolezza che ogni cittadino può contribuire alla riduzione dei rifiuti stessi e al raggiungimento di un duplice obiettivo: tutelare l'ambiente e

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ottimizzare i costi di gestione del servizio di raccolta. Con questo scopo, il Comune di Roccastrada ha promosso diverse iniziative di sensibilizzazione oltre all'avvio della riorganizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti che ha portato all'introduzione del servizio "porta a porta" a Roccastrada, Ribolla e Sticciano Scalo e alla revisione della collocazione dei cassonetti sul resto del territorio. L'obiettivo è quello di garantire a tutti la possibilità di un conferimento differenziato, primo elemento fondamentale per consentire al Comune, con il contributo di ogni cittadino, di migliorare la percentuale di raccolta differenziata e di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Regione Toscana e dalle normative europee in materia.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il Comune taglia le spese grazie alle scelte su pulizia e cassonetti Tre milioni di risparmi in due anni GROSSETO Da oltre 21 a poco meno di 18 milioni di euro: in due anni la spesa per la gestione dei rifiuti nel Comune di Grosseto si è ridotta di circa 3,1 milioni e l'assessorato all'Ambiente, guidato da Simona Petrucci, conta di scendere, entro la fine del mandato, a circa 15 milioni di euro. Anche quest'anno, infatti, diminuisce il costo che il Comune deve sostenere per la gestione dei rifiuti: dopo il risparmio di un milione e 100mila euro del 2017, in gran parte dovuto alla revisione dei costi di gestione della ex discarica delle Strillaie, i costi, previsti per il 2018, risultano, dal piano economico e finanziario che sarà allegato al bilancio di previsione, ridotti di altri due milioni di euro di cui, per precauzione, 900mila sono stati messi in un fondo di accantonamento, visto che Sei Toscana deve ancora definire i costi per le annualità dal 2014 al 2016. La voce più significativa tra i risparmi riguarda i costi di pulizia delle strade che diminuiranno di 500mila euro, senza però rinunciare a pulire, anzi. L'utilizzo di strumenti come gli aspiratori e l'introduzione dei divieti di sosta consente di risparmiare riducendo il numero dei passaggi delle spazzatrici. Altri 200mila euro derivano dalla revisione del numero di cassonetti presenti in città e un'altra voce è quella relativa alla sperimentazione dei cassonetti intelligenti che arriverà a interessare 14mila abitanti per sei mesi, garantendo un risparmio di 300mila euro. Infine, tutta una serie di altre voci ha consentito di prevedere minori costi complessivi per due milioni. La spesa del capitolo rifiuti scende a 18 milioni, ma l'obiettivo di Simona Petrucci è scendere, entro la fine del mandato, fra tre anni, a circa 15 milioni di euro, operando sia sul fronte dei risparmi, ancora possibili, che su quello degli introiti da raccolta differenziata che, con l'estensione dei cassonetti intelligenti a tutto il Comune, dovrebbe aumentare in quantità e qualità, divenendo, dunque, più appetibile per il mercato delle materie prime seconde. I grossetani, dunque, nel 2018 avranno un nuovo sconto in tariffa analogo a quello del 2017, che è stato di circa il 10 per cento. Il sistema delle tariffe è ancora in fase di studio, ma quest'anno - spiega l'assessore al bilancio Giacomo Cerboni - l'idea è di spalmare diversamente il risparmio, privilegiando, per quanto possibile le famiglie, mentre lo scorso anno si era puntato più sulle attività produttive».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Elettrodomestici tra i sentieri «Sos telecamere» Elettrodomestici, calcinacci e tanti altri rifiuti. Il grido dall'allarme arriva dal portosantostefanese Davide Arcangeli che in mountain bike, gira spesso per le stradine del promontorio dove incontra di tutto. Pezzi di ferro arrugginiti,lavatrici e frigo, calcinacci, mattonelle. «Ho percorso la strada dei Poderi di Capo d'Omo e dopo il bivio ho trovato elettrodomestici a lato della strada. Verso Cala Piccola la stessa cosa», idem sulla strada che porta ai Cannatelli, quella dell'Olmo, via Spaccabellezze verso le Crocine e tanti altri posti, «tutti con lo stesso problema». Punti naturalistici dove residenti e turisti vanno a fare passeggiate. «Com'è possibile che in questi punti sensibili non si possano mettere telecamere? L'isola ecologica al Campone funziona egregiamente e gratis». «L'unica cosa che posso proporre se qualcuno mi aiuta - dice l'assessore Walter Capitani -, è capire dove siano queste discariche e fare una stima di quanti soldi servono per bonificarle. In questi anni ne sono state bonificate tante, ma la gente continua a non capire.Queste persone danneggiano economicamente tutti: se qualcuno vede o sa qualcosa denunci». (a.c.)

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Isola del Giglio: la società lavora a 70 metri di profondità, poi passerà alla zona degli anchor block Micoperi finirà la pulizia entro maggio ISOLA DEL GIGLIO Dovrebbe essere completata entro maggio la pulizia dei fondali dell'isola del Giglio a opera di Micoperi. Le operazioni, com'è noto, sono riprese i primi di febbraio a seguito della sospensione da parte della società ravennate. Della tempistica è stato dato conto nei giorni scorsi sull'isola, nel corso dell'ultimo incontro dell'Osservatorio per la pulizia dei fondali con la popolazione gigliese. L'ultimo si era tenuto 8 mesi fa. Erano presenti il sindaco Sergio Ortelli, l'ingegner Franco Porcellacchia in rappresentanza di Costa Crociere, il professor Giandomenico Ardizzone dell'università La Sapienza e l'ingegner Davide Barizza della Micoperi che hanno illustrato ai gigliesi lo stato delle operazioni di pulizia. Ne ha dato conto dettagliatamente il sito di informazione Giglio news, che riporta come Barizza, project manager di Micoperi, abbia illustrato le operazioni in corso e il nuovo cronoprogramma. «Le attività sono riprese lo scorso 2 febbraio - è riportato - Attualmente stiamo lavorando nell'area più esterna a una profondità di circa 70 metri. Siamo al 74% di avanzamento e contiamo di chiudere questa fase entro metà marzo». Alla fine, dopo un breve riassetto operativo della piattaforma Micoperi 30, si passerà alla zona dov'erano posizionati gli anchor block, alla profondità di circa 12 metri, per completare la pulizia entro maggio e mettere fine alle operazioni con la definitiva partenza di tutti i mezzi operativi. Anche l'ingegner Porcellacchia, in rappresentanza di Costa Crociere, ha confermato la speranza di terminare tutte le operazioni entro maggio. Rispondendo a una domanda dei cittadini sulla sospensione dei lavori a dicembre e gennaio, ha spiegato che «nei mesi scorsi la Micoperi, a seguito del prolungarsi delle operazioni rispetto a quanto inizialmente previsto nell'appalto, è stata attraversata da una crisi finanziaria dovuta soprattutto alle importanti spese aggiuntive sostenute. Così l'azienda ravennate ci ha chiesto una revisione economica del contratto che ha imposto una sospensione dei lavori per consentire una trattativa che è durata circa due mesi ed ha evitato un cambio operatore che avrebbe provocato un allungamento biblico del crono-programma. L'accordo è stato trovato ed è andato addirittura aldilà dei nostri obblighi contrattuali. Adesso speriamo di poter andar dritti fino alla fine, per i prossimi 3 mesi». Ortelli, dopo aver ascoltato le richieste dei cittadini rispetto all'area di interdizione di Punta Gabbianara dopo la partenza della piattaforma M30, ha spiegato che saranno studiate soluzioni che consentano la massima fruizione della zona compatibilmente con le necessità dei biologi dell'Università che continueranno a operare sui fondali e monitorare il ripopolamento. «Abbiamo concordato con l'Osservatorio - ha spiegato Ortelli - la possibilità, da valutare con gli organismi preposti, di autorizzare la balneazione nella zona ma anche le immersioni opportunamente controllate e guidate nonché l'installazione di un piccolo campo boe per consentire gli ormeggi di piccole imbarcazioni».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Vandali scatenati sul litorale: l'arenile è stato lasciato pieno di spazzatura Presto arriveranno i nuovi contenitori che saranno svuotati più spesso Rubano i cestini dei rifiuti e i sacchi restano in spiaggia di Giulia Sili FOLLONICA La pulizia della spiaggia di Follonica torna al centro degli interessi dell'associazione ambientalista la Duna che oggi denuncia una vera e propria sparizione dei bidoni in alcuni punti del litorale cittadino. Ad inizio febbraio l'associazione aveva mostrato la situazione dei bidoni che si trovano in spiaggia asserendo che negli ultimi anni la pulizia è migliorata notevolmente ma che sono comunque necessari ulteriori accorgimenti per arrivare ad avere un litorale virtuoso. I miglioramenti sono evidenti: sono infatti stati installati dei nuovi bidoni molto più capienti dei precedenti che però hanno fatto gola a qualcuno, tanto che sono stati rubati. Ma alla sparizione dei rifiuti non è conseguita la scomparsa del loro contenuto: i rifiuti, abbondanti, sono rimasti infatti sulla sabbia. «Dopo la segnalazione di qualche giorno fa relativa ai bidoni strapieni e strabordanti sulle spiagge della zona di Pratoranieri avevamo visto che alcuni, quelli più accessibili, erano stati svuotati. Ce ne erano altri in zone meno vicine e non servite da accessi al mare - dice l'associazione la Duna - Oggi siamo andati a vedere, complice la giornata fredda ma soleggiata e abbiamo trovato un fenomeno strano che non sappiamo giudicare. Le foto sono eloquenti: i bidoni sono spariti e i rifiuti sono accumulati sulla spiaggia. Ora non sappiamo cosa pensare, se di furto di tratti oppure di altro. Di sicuro chiediamo al sindaco di verificare a cosa sia dovuto il fenomeno e chiaramente di dovrà anche ripulire».Ieri mattina il sindaco Andrea Benini ha interessato il demanio e Sei Toscana della situazione: «gli operatori sono andati a controllare i bidoni sulla spiaggia ed effettivamente alcuni sono stati portati via - dice Benini - il personale ha provveduto alla pulizia della spiaggia e presto i bidoni verrano ricollocati nei punti in cui mancano». Dei cestini che mancano all'appello due si trovano tra il Boschetto e il villaggio svizzero e uno

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” alla spiaggia del Tonys. Ad inizio febbraio il Comune aveva chiarito in che modo viene effettuata la pulizia sulla spiaggia: «Quando è stato fatto il contratto con Sei Toscana per la raccolta di rifiuti in spiaggia era stata prevista una pulizia stagionale che non teneva conto delle manifestazioni invernali - aveva detto l'amministrazione - la raccolta si esauriva con la stagione ma effettivamente anche in inverno se c'è il sole la gente va in spiaggia a camminare ed è quindi necessario uno svuotamento dei bidoni con una frequenza più bassa rispetto all'estate». E per questo motivo il Comune corso ai ripari: «abbiamo fatto fare un preventivo di svuotamenti una tantum - spiega il Comune - prevedendo una serie di pulizie a chiamata cosicché nel giorno successivo alla Tirreno Adriatico, quando la spiaggia avrà accolto molte persone, verrà fatto uno svuotamento anche sulla spiaggia». La corsa di bici troverà Follonica al meglio delle sue possibilità «ma la pulizia della spiaggia non si esaurirà ovviamente solo in quei giorni» ha concluso Benini. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino – Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto la protesta Portano i cani a fare i bisogni in piazza Sono iniziati il 15 gennaio scorso i lavori in piazza Vittorio Veneto a Follonica: la riqualificazione dell'area di fronte all'ex cinema Tirreno in via Bicocchi è costata circa 100mila euro e al termine dei lavori la piazza avrà una nuova illuminazione e dei nuovi arredi in muratura. Per i lavori i follonichesi hanno dovuto sopportare dei piccoli disagi ma alcuni non hanno voluto abbandonare le vecchie abitudini tanto che in molti continuano a portare il cane a passeggio nell'unico fazzoletto di terra rimasto scoperto difronte all'hotel Giardino. «Sono iniziati i lavori e piazza Vittorio Veneto è stata tutta recintata eccetto tre quarti di aiuola davanti all'hotel Giardino e al negozio di vini - scrive un utente sulla pagina Facebook della città - Ebbene, forse attirati da questa sistemazione precaria, sembra che tutti i cani di Follonica vengano portati lì a fare i loro bisogni. Ce li hanno sempre portati ma ora si sentono anche autorizzati a mollare lì tutte le deiezioni senza raccoglierle perché la zona è momentaneamente disastrata e non c'è nemmeno un cestino perché quelli che c'erano in piazza sono rimasti tutti dentro la recinzione. Visto che la maggior parte delle persone attraversa quella porzione di aiuola è possibile avere dei cestini anche provvisori? ». Il Comune informato della situazione ha confermato che nella piazzetta verrano predisposti dei cestini provvisori. La piazza è stata spesso al centro di polemiche da parte dei cittadini perché in degrado o sporca e i lavori, che dovrebbero comunque terminare entro breve, restituiranno alla città una piazza rinnovata con nuovi lampioni e un aspetto del tutto diverso. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino – Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'azienda cerca figure per l'attività di stoccaggio, carico e trasporto dei rifiuti Serve anche personale amministrativo e contabile. Ecco come candidarsi It risorse assume 30 persone tra mulettisti e impiegati di Nicola Nucci ALTOPASCIO It Risorse aprirà a breve e assumerà trenta persone. L'annuncio arriva dalla direzione dell'azienda campana (la sede legale è a Volla, in provincia di Napoli) che si è insediata in via del Palazzaccio, nella zona industriale di Altopascio. L'azienda cerca 30 figure da assumere per l'attività di stoccaggio, carico e trasporto dei rifiuti (speciali e non) fino all'impianto di trattamento e smaltimento più vicino allo stabilimento. Tre persone sono già state selezionate (un addetto al back-office, un autista ed un primo magazziniere). Per gli altri è possibile presentare una candidatura inviando il curriculum alla mail [email protected]. I profili richiesti sono soprattutto mulettisti (con tutti i certificati del caso), oltre a personale contabile e amministrativo che abbia la conoscenza di quello che riguarda la contabilità legata all'ambiente che ha normative specifiche del settore. Per quanto riguarda il personale di segreteria e back-office dovrà conoscere la materia, le normative e le attività legate all'ambiente e ai rifiuti. Inoltre la struttura dovrà essere completata da uno staff commerciale. Nelle selezione della manodopera saranno privilegiati lavoratori del territorio, ma in base alla logistica e alle esigenze saranno assunte anche persone da altri comuni. «Qualora non dovessimo trovare il personale faremo anche formazione di qualche settimana - spiega il direttore tecnico Carlo Coppola - affinché vengano acquisite le giuste conoscenze per operare in questo settore nel rispetto delle regole e delle normative. La nostra professionalità e vocazione ecologica, maturate grazie ad un continuo aggiornamento tecnico e logistico e alla crescente qualità degli automezzi, sono riconosciute dai primari consorzi dedicati allo smaltimento dei rifiuti». In fase di ultimazione il capannone che ospiterà l'impianto di stoccaggio. L'azienda dovrebbe aprire a fine marzo. L'iter è partito nel 2016 per ottenere tutti i

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” permessi burocratici e le autorizzazioni necessarie, nel rispetto delle normative ambientali per lo stoccaggio tutti i materiali dei materiali. It Risorse ha già altri sedi operative a Caivano (in provincia di Napoli), a Paderno Dugnano (Milano) e Sandrigo (Vicenza). Il sindaco Sara D'Ambrosio nei giorni scorsi ha evidenziato «l'indotto positivo per il territorio, a partire dai risvolti occupazionali, ma anche dal recupero di un capannone che rischiava di restare vuoto e abbandonato. L'economia circolare, quella virtuosa che fa leva su riciclo e rigenerazione, crea valore e ricchezza ma anche posti di lavoro, oltre a fare risparmiare risorse e a ridurre l'impatto ambientale delle attività produttive». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

«Pronti a incontrare i cittadini per fugare tutti i loro dubbi» ALTOPASCIO Intanto bisogna fare chiarezza: non è un impianto di trattamento, ma un magazzino per lo stoccaggio dei rifiuti tecnologici (e non solidi urbani) quello che è stato realizzato in via del Palazzaccio al civico 87. I vertici di It Risorse, l'azienda campana sbarcata nel territorio del Tau, rassicurano i cittadini che la scorsa settimana hanno organizzato un'assemblea, preoccupati dall'impatto ambientale di questo insediamento su un'area di 1.350 metri quadrati, nella zona industriale di Altopascio. E annunciano nuove assunzioni (vedi pezzo a fianco). Fuori dal capannone, che la società con sede a Volla (Napoli) ha aperto ai giornalisti, non compare però l'insegna It Risorse ma quella di Cobat, un consorzio nato nel 1988 che si occupa di raccolta e di riavvio al riciclo di prodotti tecnologici che sono a fine vita, come pile, Raee, accumulatori, pannelli fotovoltaici, e pneumatici. Cobat ha 90 punti in tutta Italia che permettono di raccogliere presso le isole ecologiche e le utenze professionali il materiale che poi viene trasportato agli impianti di trattamento. It Risorse è l'azienda scelta da Cobat per stoccare i rifiuti in questa parte del Paese. «Siamo disposti a incontrare i cittadini e i rappresentanti del comitato per chiarire ogni dubbio - spiega Carlo Coppola - volevamo un impianto con le migliori tecnologie e standard di sicurezza elevati e siamo andati oltre le richieste di legge già stringenti con container di ultima generazione, sistemi anti-incendio e griglie per evitare possibili contaminazioni di liquidi con le acque piovane. Abbiamo messo in sicurezza un capannone fatiscente e l'area secondo le richieste degli organi competenti». Tutti i dati e le targhe dei camion (non oltre dieci al giorno) che entrano ed escono sono tracciati. «I quantitativi, non oltre 10 metri cubi, verranno comunicati alla Cobas che geolocalizzerà tutto in tempo reale. Per noi questo è importante perché dobbiamo sapere cosa entra e cosa esce - sottolinea Coppola - il materiale viene inserito in contenitori che rispettano tutte le norme di sicurezza e non permettono nessun svaso. E poi aperti quando arriveranno negli impianti di riciclo». I rifiuti che arriveranno nella nuova sede saranno solo quelli dell'Alta Toscana, dove Cobat, che ha già cinque punti nella regione, non era ancora presente. (n.n.) (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

L'azienda leader nel settore dell'igiene installerà 11 nuove linee produttivi nella ditta della Piana Essity, maxi investimento ad Altopascio ALTOPASCIO Maxi investimento nello stabilimento di Altopascio della Essity, azienda leader mondiale nei settori dell'igiene e della salute con i brand Tena, Nuvenia, Tempo, Tork, Demak'Up, Libero, Leukoplast, Jobst e Actimove. La multinazionale annuncia un piano di investimenti da 47 milioni che permetterà la creazione del nuovo centro d'eccellenza per la produzione di tovaglioli ad Altopascio rafforzando l'offerta produttiva di Essity in Europa attraverso Tork, brand leader a livello mondiale. L'impianto di Altopascio, che oggi produce referenze per il settore tissue e che impiega circa 215 persone, in qualità di centro europeo sarà in grado di aumentare la propria capacità produttiva attraverso l'installazione di undici nuove linee e di rendere l'assortimento di prodotti (bianchi e colorati) ancora più competitivo in Europa, grazie a una filiera maggiormente efficiente. Il piano complessivo di investimenti per l'Italia, che prevede anche l'implementazione di altre misure di riorganizzazione aziendale e di progetti collaterali, comporterà inoltre il ricollocamento e l'aggiornamento professionale di alcuni dipendenti dell'azienda. Gli obiettivi principali sono l'ottimizzazione dei costi e del capitale oltre all'incremento ulteriore di valore dell'area business "professional hygiene. «Questo centro di eccellenza rappresenta la nostra risposta alla crescente domanda del segmento HoReCa (acronimo che identifica il segmento Hotel-Restaurant-Catering) e il nostro consolidamento nel mercato europeo come fornitore competitivo e affidabile di tovaglioli di alta qualità. Grazie ad esso,potremmo garantire in tempi più rapidi e su scala europea l'implementazione delle innovazioni in questo comparto - ha

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” affermato Antonio Zanframundo, operations director Italia di Essity - siamo orgogliosi di contribuire dall'impianto di Altopascio al rafforzamento della presenza di Essity in Europa». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Il presidente della Camera di Commercio: siamo pronti a rimetterci a un tavolo con il Comune e Confindustria per la tutela del materiale estratto dalle Apuane «Il marchio del marmo? Togliamolo dal cassetto» di Alessandra Vivoli CARRARA I tempi sono maturi per il marchio del marmo. Un marchio che, secondo la Camera di commercio, che ci ha lavorato già tempo fa, deve essere apuo-versiliese, con tanto di disciplinare già pronto. «Basta solo rinfrescarlo» sostiene il presidente dell'ente camerale Dino Sodini che si dice pronto a rimettersi subito a un tavolo con il sindaco Francesco De Pasquale e il presidente di Confindustria Erich Lucchetti. «Il marchio esiste già». La sorpresa è che un marchio esiste già, così come un disciplinare che ne regola l'applicazione. Fino ad oggi però è rimasto nel cassetto nonostante gli sforzi dell'ente camerale e dell'allora consorzio marmo artistico di promuoverne l'applicazione ed il suo utilizzo. «Mi fa piacere che all'iniziativa de Il Tirreno si sia tornati a parlare della necessità di applicare un marchio di riconoscimento alla lavorazione e ai prodotti del marmo realizzati nel bacino apuo-versiliese. Credo che i tempi siano finalmente maturi e che ci sia una consapevolezza della necessità di difendere la nostra tradizione e una delle principali economie della nostra regione. La Camera di Commercio è pronta a rimetterlo in gioco e ad investire nuove risorse per un eventuale restyling»: è il commento di Dino Sodini, presidente della Camera. «Il marchio ha incontrato oggettive difficoltà di utilizzo in questi anni - analizza Sodini - ma ora intravedo il desiderio delle imprese che lavorano in questo bacino di caratterizzare con un marchio di origine e di lavorazione, così come accade per l'agroalimentare, i lavorati e tutto ciò che viene estratto e prodotto dalle nostre aziende». Il progetto era stato sostenuto dalle associazioni di categoria, dai comuni di Carrara e Massa, dal distretto apuo-versiliese e dalla Imm di Carrara. «L'obiettivo principale del marchio è valorizzare e promuovere il prodotto marmo e la sua lavorazione in ambito locale, quale risorsa peculiare del territorio, nell'ottica di uno sviluppo integrato del settore e nella consapevolezza della sua importanza e del suo collegamento con l'intera realtà culturale ed economica locale. Abbiamo realizzato anche un disciplinare ed il regolamento per garantire la filiera ed il consumatore finale. Come ente siamo a disposizione per sederci nuovamente ad un tavolino, con tutti gli attori, per trovare la sintesi più corretta». «Vi spiego perché serve la tutela del nostro materiale». Il presidente della Camera di Commercio lo dice chiaramente. I tempi sono cambiati e ora è il momento di tutelare il marmo di Carrara, alle prese con la concorrenza degli altri produttori e le imitazioni del distretto della ceramica.«La situazione è davvero mutata - spiega Sodini - Una volta anche le grandi forniture si prendevano per lo più senza ricorrere alle gare internazionali, c'ernao parecchi rapporti diretti, insomma era tutto un altro modo di lavorare. Adesso quando si tratta di progetti importanti molto spesso si richiedono procedure complesse e anche la certificazione del materiale. Ecco quindi che il marchio sarebbe davvero un valore aggiunto per il materiale delle Apuane». Insomma una sorta di carta di identità per il marmo di Carrara in grado di far fare un passo in avanti al distretto.Perché, proprio come ha ribadito il vicepresidente vicario di Confindustria Erich Lucchetti al forum organizzato da Il Tirreno: «Il futuro del settore lapideo passerà necessariamente attraverso la ricerca, la formazione e l'innovazione - ha messo in luce Lucchetti - Ma sarà necessaria anche una tutela dei nostri materiali, è da qui che bisogna partire».Sembra quindi che le "prove tecniche" per il marchio del marmo siano davvero pronte a partire. E, secondo la Camera di Commercio, riprendendo un lavoro che è stata in gran parte già messo a punto, anche a livello tecnico. Basta solo farlo ripartire.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Ecco dove si era arrivati Dove eravamo: la Camera di Commercio nel 2007 in accordo con le Associazioni di categoria locali la Provincia, i Comuni di Carrara e di Massa, Il Distretto Apuo-Versiliese e la IMM Carrara - ha realizzato un progetto finalizzato al riconoscimento di un marchio geografico di tutela per il marmo del Distretto Industriale di Carrara. Obiettivo principale del progetto è valorizzare e promuovere il "prodotto marmo" e la sua lavorazione in ambito locale, quale risorsa peculiare del territorio, nell'ottica di uno sviluppo integrato del settore e nella consapevolezza della sua importanza e del suo collegamento con l'intera realtà culturale ed economica locale. Lo strumento utilizzato è stato quello di un marchio collettivo geografico che, in modo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” visibile ed immediato, attraverso rigorose procedure di certificazione ed in linea con la normativa comunitaria, ne garantisca e tuteli la provenienza (origine geografica e tracciabilità) e le caratteristiche di composizione.Il marchio - denominato "Marmo di Carrara" - è caratterizzato da due sottodenominazioni alternativamente inscindibili: "Estratto nel Distretto di Carrara" o "Estratto e lavorato nel Distretto di Carrara". Questa soluzione ha consentito peraltro di utilizzare, senza problemi normativi, quale nome principale del marchio quello di "marmo di Carrara", essendo il richiamo al Distretto e quindi al territorio di riferimento assicurato poi dall'affiancamento obbligatorio di una delle due sottodenominazioni.La consulenza tecnica è stata a cura del dottor Orazio Olivieri, esperto della società Dintec di Roma. Si doveva procedere alla costituzione del Consorzio di tutela titolare del marchio ma qui ci si è arenati.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Otto le sanzioni comminate. L'assessore al Marmo Trivelli: «Imporremo il piano di gestione dei detriti» Con i controlli più terre asportate dalle cave CARRARA L'amministrazione comunale raccoglie i primi risultati del giro di vite sullo stoccaggio abusivo delle terre in cava. Lo dicono i dati 2017 sulla produzione di terre e tout-venant secondo i quali se tra febbraio e luglio, i quantitativi mensili asportati oscillavano da un minimo di 2 mila a un massimo di 8.558 tonnellate, dopo il 1 settembre, data di inizio dei sopralluoghi, i valori sono aumentati: a settembre dalla pesa sono transitate 18.642 tonnellate di terre e tout-venant, a ottobre 25.922, a novembre 18.991 e a dicembre 12.546 (con una flessione imputabile al periodo di stop delle cave per il Natale).Laura Oberti, la funzionaria dell'Ufficio Marmo-Ambiente responsabile dei controlli, ha spiegato che da settembre sono state visitate 48 cave: quasi tutte quelle dei bacini di Pescina e Torano e una buona parte di quelle di Fantiscritti e Gioia. «Abbiamo trovato che il 50% dei siti è in regola, ma questo non implica che l'altro 50% sia totalmente irregolare» ha spiegato l'addetta dell'Ufficio Marmo-Ambiente precisando che in molti casi, soprattutto quando le autorizzazioni sono più datate, sono state richieste integrazioni. «Per 8 cave abbiamo chiesto un piano di gestione del detrito. Altre 8 sono state sanzionate con vari tipi di provvedimenti, il più severo dei quali è stata la sospensione dell'autorizzazione associata a una "multa" da 40mila euro» ha concluso la dottoressa Oberti.«Sì i sopralluoghi si stanno rivelando efficaci. Le prime due cave finite nel mirino dei controlli, a settembre, si sono messe sulla buona strada. Quella sanzionata a Ravaccione, con la sospensione dell'autorizzazione, si è già messa in regola. Quella ai Ponti di Vara ha chiesto una proroga per il deposito della fidejussione che escuteremo (si parla di oltre 1 milione di euro) nel caso le terre non venissero asportate. Ma devo dire che abbiamo riscontrato un visibile aumento delle terre asportate» ha osservato l'assessore al Marmo Alessandro Trivelli che ha annunciato che nel nuovo Regolamento degli Agri imporrà ai concessionari la presentazione di un piano di gestione dei detriti. «Sì c'è un piccolo miglioramento ma i conti non tornano» ha osservato Gianenrico Spediacci di Insieme per Carrara facendo notare che le terre asportate nel 2017 sono un terzo di quelle del 2013 mentre la produzione di blocchi è rimasta sostanzialmente la stessa. Cinzia Chiappini

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

L'assessore Giovanni Berrino visita lo stabilimento pistoiese «Decisione presa per migliorare il trasporto pubblico» La Liguria investe quasi un miliardo in 28 treni Hitachi Alessandra Tuci PISTOIA «Un'eccellenza nazionale e un esempio per come le maestranze lavorano all'interno dello stabilimento». Con queste parole l'assessore della Regione Liguria Giovanni Berrino, in visita ieri ad Hitachi, ha elogiato lo stabilimento di via Ciliegiole dopo la chiusura del contratto che la Regione ha stipulato con Trenitalia per l'acquisto di 28 nuovi treni. I mezzi arriveranno nel 2020 per un importo di 900 milioni di euro.La novità del contratto è stata presentata poi ieri alla stampa nella sede di Fratelli d'Italia in Galleria Nazionale, dove Berrino ha incontrato il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia e candidato al Senato per il centro-destra Patrizio La Pietra e il primo cittadino Alessandro Tomasi.«Un investimento importante - ha ripetuto più volte l'assessore ligure - per migliorare la qualità del trasporto pubblico di cittadini e turisti. E ho colto l'occasione per venire a visitare il sindaco Tomasi e Pistoia, una città bellissima che non avevo mai visto, un capolavoro del medioevo italiano».Nello stabilimento di via Ciliegiole, Berrino ha potuto vedere il lavoro degli operai Hitachi e dei dirigenti, ascoltando la storia dell'ex Breda e, soprattutto, i progetti per il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” futuro perché, ha ricordato «tanti sono i punti in comune tra Liguria e Toscana che vanno dal trasporto ferroviario al vivaismo e alla floricoltura: proprio per questo i contatti tra le due regioni non finiscono oggi».Soddisfatto dell'investimento fatto dalla Regione Liguria anche il sindaco Alessandro Tomasi che ha ricordato l'importanza di Hitachi e la volontà dell'azienda di investire in tecnologia e in nuove assunzioni, oltre alla volontà di incentivare progetti come quello dell'alternanza scuola-lavoro. «Il trasporto pubblico - ha sottolineato Tomasi - è un settore strategico per l'intero paese. Partendo da Pistoia il centro destra può non solo vincere, ma avere anche la forza per governare il paese con la capacità e le idee che esprime».Patrizio La Pietra ha infine ricordato i tre punti fondamentali della campagna elettorale del cento destra: lavoro, sicurezza e legalità, «che sono indissolubili tra loro». «Il lavoro è dignità - ha aggiunto La Pietra -, la gente è preoccupata, non sa più come arrivare a fine mese. Dobbiamo creare posti di lavoro nei nostri settori forti ed il trasporto pubblico ferroviario è uno di questi».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini ristoro ambientale Inceneritore, tutti ad Agliana i 100.000 euro AGLIANA Sarà destinata completamente ad Agliana la quota di 100.000 euro per il ristoro ambientale messa a disposizione dal Comune di Montale. Si tratta di una parte dei circa 350.000 euro complessivi che l'amministrazione montalese prevede di incassare a partire da quest'anno come indennità per la presenza dell'inceneritore sul proprio territorio. Sono questi i termini dell'intesa raggiunta tra i due comuni confinanti sulla ripartizione delle risorse - 7 euro per ogni tonnellata di rifiuti sulle circa 50.000 che vengono bruciate in un anno nell'inceneritore di via Tobagi - che l'Autorità d'ambito (Ato Toscana Centro) dal 2018 riconosce anche a Montale in quanto sede di un impianto di smaltimento. Risorse che per la propria parte, come detto pari a 100.000 euro (inseriti nel bilancio di previsione 2018), l'amministrazione di Agliana ha intenzione di utilizzare per la manutenzione del verde pubblico e, in particolare, del parco Pertini. «Al parco - spiega l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Agliana, Italo Fontana - partiremo con un progetto pilota di riqualificazione delle sponde del lago sul lato sud-est, al quale prevediamo di destinare inizialmente 45- 50.000 euro sul totale di 100.000 attesi per il ristoro ambientale. Si tratta di un progetto eco-sostenibile, che porteremo avanti nel tempo, in cui saranno impiegati materiali diversi dal cemento».Chiusa con l'accordo tra Montale e Agliana la partita della ripartizione dell'indennità ambientale 2018, per gli altri territori a vario titolo interessati dai problemi legati all'attività dell'impianto di via Tobagi la partita potrebbe riaprirsi nel 2019. «Resta la disponibilità - assicura il sindaco di Agliana, Giacomo Mangoni - a trovare accordi con altri comuni nei prossimi anni». (t.a.)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il segretario Pd Matteo Renzi alla Verinlegno «Se non vinciamo noi gli altri mettono i dazi» «Il fatturato cresce e nelle aziende adesso si assume» di David Meccoli MASSA COZZILE Le buone notizie sul fronte economico (fatturato dell'industria a dicembre il più alto da 10 anni); gli attacchi a chi, anche a casa nostra, sostiene Trump («Una barbarie dare le pistole agli insegnanti, con la paura non si risolvono i problemi»); ma anche tanta parte "local" nel discorso tenuto da Matteo Renzi ieri mattina alla Verinlegno, definita «azienda simbolo» per essere riuscita a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dai governi di centrosinistra. E il sostegno incondizionato ai candidati del Pd del territorio («Come si fa a non votare Edoardo Fanucci alla Camera e Caterina Bini al Senato?») e quello strano parallelo... tricologico.Renzi era atteso per le 12,30, ma a Traversagna è arrivato solo alle 13,40, dopo che tanti militanti e istituzioni si erano già fatti quasi un paio d'ore al freddo nel piazzale antistante la fabbrica («Andiamo Matteino che c'è ghiaccio», si è sentito più volte dire). Ma poi nessuno ha lesinato un applauso al "segretario". Che, salito su un palco improvvisato, ha ricordato i risultati dei dati dall'Istat su fatturato e ordini, definendoli una conferma del lavoro fatto dagli ultimi governi e ha aggiunto: «Bellino il nuovo spot del Pd in tv: lo avete visto? Ma nulla è efficace come i dati incoraggianti del fatturato industriale usciti oggi. Alla facciaccia di chi dice che non abbiamo fatto nulla».Poi Renzi ha fatto riferimento a un argomento di cui «in campagna elettorale nessuno richiama, ma noi non abbiamo paura a parlare della disabilità. Quando il Pd è arrivato al governo, il fondo per la disabilità era pari a zero. Oggi ci sono 500 milioni: sempre troppo poco, dobbiamo aumentarlo ancora. Certo, questo non fa notizia, ma sono i nostri valori e noi non abbiamo paura a parlarne». Quindi largo spazio alle vicende di casa nostra. «Un'azienda non scelta a caso, ma che ha

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dimostrato di crescere», grazie anche a quanto fatto dai governi di centrosinistra, ha detto Renzi durante la visita agli stabilimenti della Verinlegno. La società, che si occupa di produzione industriale di vernici, ha infatti assunto grazie al jobs act 25 nuovi dipendenti a tempo indeterminato tra il 2015 e il 2017. «Si tratta - ha detto ancora Renzi - di una realtà in costante crescita, con 100 dipendenti e un fatturato di oltre 23 milioni di euro, la metà del quale grazie all'export. Ma se non vinciamo noi, si rischia che qualcuno possa mettere i dazi al nostro commercio».Poi Renzi ha parlato di tasse e scherzato sui capelli del deputato Fanucci. «Ora tutti dicono che vogliono abbassare le tasse. Noi lo diciamo da tempo che sono troppo alte. E lo dice anche Berlusconi che in Fanucci ha il suo modello culturale», ha detto indicando i folti capelli ricci del candidato Pd alla Camera. «Quando Berlusconi firmerà un altro contratto con gli italiani nel 2035 prenderà Fanucci ancora come modello».Proprio Fanucci due anni fa, quando «in molti dicevano che bisognava aumentare le tasse e far salire l'Iva, si mise di traverso e alla testa di un manipolo disse che non avrebbe votato il Def: aveva ragione lui», ha concluso Renzi.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Produzione industriale +2,1% nel quarto trimestre Si allunga la serie nera delle "spaccate" PRATO La produzione industriale nel quarto trimestre 2017 a Prato è cresciuta del +2,1% rispetto ai livelli dello stesso trimestre 2016, risultato positivo che porta a un pareggio della produzione 2017 su quella del 2016 (-0,1%). Nei territori del distretto tessile pratese i livelli produttivi nel 4° trimestre sono cresciuti del +1,8% (+2,2% nella sola provincia di Prato), rispetto allo stesso periodo del 2016. Il dato complessivo del tessile incorpora un aumento nella produzione dei filati: +8,2%, soprattutto grazie al mercato interno, che recuperano parzialmente le contrazioni dei mesi precedenti e chiudono l'anno a -2,7% sul 2016, in linea con l'andamento nazionale (-2,3%). Le aspettative di produzione per l'inizio 2018 si mantengono ancora molto prudenti. La produzione dei tessuti (per abbigliamento, tecnici, per arredo e speciali), ha registrato nel 4° trimestre una variazione tendenziale del +4,3% (media nazionale +3,1%), e il settore chiude il 2017 a quota +1,5% rispetto al 2016, con buone aspettative per il 1° trimestre 2018. Il comparto conto terzi tessile ha registrato una diminuzione delle lavorazioni del -2,5% rispetto allo stesso trimestre del 2016. Le attese degli operatori per le lavorazioni nel 1° trimestre tornano prudentemente con il segno più. «Il dato saliente che emerge per Prato dalle rilevazioni del nostro Centro studi - commenta Andrea Tempestini, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord - è la buona prestazione dei tessuti. Anche questo comparto segue l'andamento di progressiva crescita che caratterizza nel 2017 tutto il manifatturiero pratese, ma in maniera piuttosto sostenuta, arrivando al +4,3% del 4° trimestre, e con effetti particolarmente rilevanti dato il suo peso nell'ambito del tessile locale».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Dal prossimo anno scatterà la tariffa incentivata che prevede sconti Raccolta differenziata in crescita CARMIGNANO Con la raccolta differenziata ci guadagnano tutti: ambiente ma anche portafoglio. La misurazione puntuale dei rifiuti prodotti da ogni famiglia partirà solo il prossimo anno. Allora sarà introdotta a Carmignano la tariffa incentivata, che premierà con una sforbiciata nelle future bollette i più virtuosi. Sindaco ed assessore l'avevano già annunciato a gennaio. «Ma già quello che riusciremo a risparmiare quest'anno (nel 2018 ndr) lo tradurremo in uno sconto» promette ora il vice sindaco Federico Migaldi. Per tutti in questo caso, s'intende: cittadini e imprese.La promessa arriva nel giorno in cui il Comune, assieme all'azienda Alia che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, presenta i risultati raggiunti nel 2017 e una nuova campagna di sensibilizzazione. I risultati sono ottimi: differenziata in crescita (72,28%, quasi quattro punti sopra il 2016) e rifiuti non riciclabili in discesa (423 tonnellate in meno, 30 chili a testa). Va detto che molto ha pesato la deassimilazione degli scarti tessili, dal 2017 sono considerati rifiuti speciali e non finiscono più nel cassonetto. Con qualche problema: perché mancano gli impianti per smaltirli o le aree dove stoccarli e di conseguenza i costi a carico delle aziende sono aumentati.Ma per il Comune di Carmignano la scelta non si mette in discussione. «C'è un problema legato all'emergenza certo, che è quello degli impianti insufficienti - spiega Migaldi - ma la vera soluzione può arrivare dalla ricerca e su quella occorre investire, per trovare un modo per rigenerare e utilizzare il più possibile quei rifiuti». Un po' come si faceva ai tempi d'oro del tessile con il cardato, anche se lo scarto di si parla oggi è di qualità assai più bassa. «Ma qualcosa - prosegue - va fatto: non può finire tutto in discarica o nell'inceneritore». E' una questione di cultura, vocata appunto al riciclo. «E il fine ultimo - conclude - deve essere quello della salvaguardia dell'ambiente». (w.f.)

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Rifiuti interrati: sigilli all'azienda agricola PISA Durante il blitz la polizia municipale ha trovato lastre di amianto, calcinacci e materiale un tempo ammassato nelle cantine. La gran parte era interrato sotto un campo di 200 metri per 50 (un ettaro) di un'azienda agricola di Coltano, lungo via del Viadotto, che si occupa di coltivare grano e allevare bovini. Sull'indagine - disposta dalla procura di Pisa - c'è il più stretto riserbo. L'appezzamento è stato sequestrato ieri mattina, dopo il sopralluogo di vigili urbani, carabinieri forestali e tecnici dell'Arpat, che nei prossimi giorni analizzeranno nel dettaglio la composizione dei rifiuti recuperati. Il blitz nasce da numerosi esposti, presentati dagli abitanti nella zona, che segnalavano la discarica abusiva, non è chiaro se riempita dietro compenso. Dopo mesi di lavoro gli agenti avrebbero riscontrato - grazie alle fototrappole - irregolarità di stoccaggio di materiale di scarto legato all'edilizia. I tecnici dell'Arpat, inoltre, hanno effettuato dei campionamenti per verificare l'eventuale presenza di sostanze tossiche.Trovati in un cascinale anche alcuni extracomunitari, la cui posizione è al vaglio della polizia locale: l'immobile è di proprietà del titolare della stessa azienda agricola, che si trova vicino all'area posta sotto sequestro. «Oltre a questa situazione in divenire - spiega il presidente della Pro Loco di Coltano, Antonio Dell'Omodarme - ve ne sono anche altre simili come in via della Sofina, dove la popolazione ha visto dei camion scaricare materiali, segnalandolo alle autorità». (s.t.)

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Chiuse le indagini. Quattro le persone nei guai con l'accusa di indebita utilità L'imprenditore è considerato dalla Procura il regista dell'operazione Sconto di Aamps a Elia indagato anche Cagliata di Federico Lazzotti LIVORNO Il re degli imprenditori livornesi entra - da indagato - in uno stralcio nella maxi inchiesta "Città pulita" che da oltre tre anni sta cercando di far luce sulle presunte irregolarità che hanno causato il dissesto di Aamps, l'azienda pubblica per la gestione dei rifiuti con milioni di euro debiti, oggi in regime di concordato preventivo in continuità. Rodolfo Cagliata, 92 anni ad aprile - secondo la procura - sarebbe infatti il regista dell'operazione sospetta che il 4 novembre 2013 ha portato alla firma dell'accordo transitorio tra Aamps e Fratelli Elia Spa per i debiti accumulati tra il 2006 e il 2012 dalla società di autotrasporto rispetto all'omesso pagamento dell'imposta sui rifiuti. Il risultato è stato uno sconto sostanzioso e, per gli inquirenti, anomalo. Un'operazione che - secondo la finanza - ha anche creato un dissesto nel bilancio di Aamps che già allora non godeva affatto di buona salute, tanto da interessare la Corte di Conti. La transazione, infatti, sarebbe avvenuta mentre era ancora pendente l'appello davanti alla commissione tributaria che in prima istanza aveva dato ragione ad Aamps che avrebbe dovuto incassare 383. 764, 75 euro oltre a 17. 869, 31 per spese e maggiorazioni. Questa cifra, invece, siglato l'accordo, è stata ridotta di due terzi, facendo entrare nelle casse della società pubblica «126.000 euro, rateizzati e senza interessi» da corrispondere in tre rate, l'ultima a fine novembre 2014 e con le spese di registrazione a carico di Aamps. Oltre a Cagliata nell'inchiesta coordinata, come il procedimento madre, dal pubblico ministero Massimo Mannucci compaiono altri tre nomi: l'ex assessore Pd al bilancio del Comune di Livorno Valter Nebbiai, il direttore generale di Aamps fino al 2015 Lorenzo Fommei (entrambi ascoltati due anni fa dagli investigatori ndr) e Roberto Volpato, in qualità di amministratore delegato della Fratelli Elia. Per tutti l'accusa, tutta da dimostrare, è quella di induzione indebita a dare o promettere utilità in concorso, un reato inserito nella legge Severino del 2012 che sta a metà tra l'abuso d'ufficio e la concussione. Va sottolineato che se a livello penale questo accordo si è trasformato in una ipotesi di reato, a detta dei revisori dei conti si è invece trattato di «una transazione ragionevole». Ma è leggendo le contestazioni della Procura, nelle settimane scorse è stato notificato agli indagati l'avviso di conclusione indagine, che è possibile ricostruire la triangolazione ipotizzata dagli inquirenti.In quello che se venisse confermato farebbe emergere un sistema di intrecci che coinvolge politica, imprenditoria e pubblica amministrazione. Sì, perché dagli accertamenti degli investigatori a innescare il domino degli interessi sarebbe stato l'amministratore della Fratelli Elia che a cavallo tra il 2012 e il 2013 si sarebbe rivolto ai vari debitori per una rimodulazione del debito della società per accedere alla legge fallimentare. Tra questi anche Cagliata, in qualità di legale rappresentate della Fondiaria Saffi, società immobiliare con interessi anche sul porto. Il motivo? La società di autotrasporto era debitrice anche della Fondiaria e dunque uno sconto con Aamps avrebbe forse permesso di avere a disposizione risorse per rientrare anche di quel rosso. È in questo contesto che proprio Cagliata si sarebbe interessato con l'assessore Nebbiai, affinché segnalasse ai vertici dell'azienda dei rifiuti la possibilità di una transazione tra la Fratelli Elia e la stessa Aamps rispetto al contenzioso tributario allora in corsa. Secondo gli inquirenti, la prova del coinvolgimento di Nebbiai in questa vicenda, nel suo ruolo di pubblico ufficiale, sarebbe in una mail inviata ai vertici della società pubblica in cui si consiglia, appunto, un incontro con la società debitrice. «Il mio intervento - ha ricordato l'ex assessore nella sua memoria - si limitò a consentire un contatto tra Aamps e i vertici di Elia affinché le parti verificassero, ovviamente nel rispetto delle norme vigenti, se vi fosse la possibilità di trovare un accordo, considerato che detta azienda di trasporti attraversava un periodo di gravissime difficoltà economiche».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

All'Interporto la "ricetta" di Velo e Romano per la costa Il ministro Calenda non arriva, bloccato dal caso Piombino Il Pd: «Solo con noi riparte l'economia» GUASTICCE Esponenti politici e imprenditori livornesi hanno atteso a lungo l'arrivo di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, all'Interporto Amerigo Vespucci di Guasticce. Ma il complicarsi della vicenda Piombino (per il passaggio di Aferpi da Cevital a Jindal manca ancora la firma del gruppo indiano) ha trattenuto più del dovuto il ministro a Roma e così la tappa livornese è saltata. All'interporto si è

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Il Tirreno, Cronaca di Livorno rifiuti Il porta a porta arriva anche al Gabbro e a Nibbiaia ROSIGNANO A Rosignano Marittimo la raccolta dei rifiuti porta a porta, secondo quanto dichiarato dall'assessore all'ambiente Daniele Donati, «sta dando buoni risultati». Tanto che già si prospetta «di ampliarla su altre frazioni». Partendo da quelle collinari, cioè Gabbro, Nibbiaia e Castelnuovo. Al momento i tecnici Rea stanno studiando l'organizzazione. «Due le ipotesi in campo - spiega Donati - iniziare con il porta a porta in maniera graduale oppure attraverso un progetto che coinvolga tutte e tre le frazioni contemporaneamente». Il porta a porta a Rosignano è cominciato a gennaio: un servizio che interessa 1.338 utenze domestiche e 77 utenze non domestiche, e ha lo scopo di incrementare la raccolta differenziata velocizzando i tempi e consentire il massimo recupero dei materiali riciclabili, ma anche responsabilizzare i cittadini sulla produzione dei rifiuti. La Rea gestisce il servizio di raccolta, spazzamento e trasporto a smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Rea Impianti come soggetto del polo impiantistico di Scapigliato. Per il 2018 vengono mantenuti tutti i servizi, con l'introduzione della raccolta differenziata porta a porta nella frazione di Rosignano Marittimo. «Un piano - dice Donati - che possiamo dire stia funzionando. I cittadini di Rosignano Marittimo stanno collaborando in maniera esemplare e ciò è sintomo di coesione sociale. Dopo queste settimane di rodaggio e visti i risultati, la raccolta porta a porta verrà ampliata fino ad estenderla, con gradualità, su tutto il territorio. Inizieremo prima con le frazioni collinari che saranno coperte da questo servizio entro l'anno in corso. Quindi passeremo alle frazioni costiere». Cioè Vada, Rosignano Solvay e Castiglioncello. Frazioni lasciate per ultime perché il progetto di raccolta dei rifiuti porta a porta sarà più particolareggiato e complesso «essendo legato - conclude Donati - ai flussi turistici».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina la segnalazione «Nessuno svuota quei cestini» Chi deve svuotare i cestini dei rifiuti nei parcheggi dell'ospedale di Cecina? Se lo chiedono alcuni cittadini che in questi giorni frequentano la struttura e registrano che niente cambia. I contenitori da giorni sono colmi di immondizia.

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Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il servizio cominciato a gennaio a Marittimo sta dando buoni risultati Donati: «Un'esperienza positiva, alla quale i cittadini stanno collaborando» Il porta a porta si amplia sarà esteso alle colline di Alessandra Bernardeschi ROSIGNANO Sarà di 8 milioni (8.060.148 euro per l'esattezza) il costo del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio di gestione del polo impiantistico di Scapigliato. In particolare la spesa necessaria, nel 2018, per far fronte ai servizi di igiene urbana e di raccolta e trasporto a smaltimento dei rifiuti urbani eseguita da Rea Spa sarà pari a 6.099.768,34 euro, Iva compresa, mentre, per i costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti all'interno del Polo impiantistico di Scapigliato, la spesa, a favore di Rea impianti Srl ammonterà a 1.945.130 euro sempre comprensivi di Iva. Intanto, secondo quanto dichiarato dall'assessore all'ambiente Daniele Donati, la raccolta dei rifiuti porta a porta, iniziata a Rosignano Marittimo, «sta dando buoni risultati». Tanto che già si prospetta «di ampliarla su altre frazioni». Partendo da quelle collinari, ossia Gabbro, Nibbiaia e Castelnuovo. Al momento i tecnici Rea stanno studiando l'organizzazione. «Due le ipotesi in campo - spiega Donati - iniziare con il porta a porta in maniera graduale oppure attraverso un progetto che coinvolga tutte e tre le frazioni contemporaneamente». Il porta a porta nel capoluogo è cominciato a gennaio: un servizio che interessa 1338 utenze domestiche e 77 utenze non domestiche, e ha lo scopo incrementare la raccolta differenziata velocizzando i tempi, consentire il massimo recupero dei materiali riciclabili, ma anche responsabilizzare i cittadini sulla produzione dei rifiuti. «Il piano finanziario - spiega l'assessore - comprende i servizi di raccolta, spazzamento di strade comprese le operazioni di sfalcio dell'erba ma anche la raccolta di rifiuti lasciati abbandonati e quelli prelevati direttamente presso le abitazioni dei cittadini su chiamata al numero verde. Costi, come quelli dell'abbandono - continua l'assessore - che vengono ripartiti su tutti i cittadini attraverso la Tari. Certo è che se non vi fossero comportamenti scorretti riusciremo a risparmiare qualche decina di migliaia di euro». La Rea gestisce il servizio di raccolta, spazzamento e trasporto a smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Rea Impianti come soggetto del polo Impiantistico di Scapigliato. Per il 2018 vengono mantenuti tutti i servizi, con l'introduzione della raccolta differenziata porta a porta nella frazione di Rosignano Marittimo. «Un piano - dice Donati - che possiamo dire stia funzionando. I cittadini di Rosignano Marittimo stanno collaborando in maniera esemplare e ciò è sintomo di coesione sociale. I tecnici della Rea stanno ultimando gli incontri apportando anche alcune piccole migliorie, soprattutto per specifiche necessità, suggerite anche dagli stessi cittadini come, ad esempio, maggiori passaggi per la raccolta dell'organico. Dopo queste settimane di rodaggio e visti i risultati - dice Donati - la raccolta porta a porta verrà ampliata fino ad estenderla, con gradualità, su tutto il territorio. Inizieremo prima con le frazioni collinari che saranno coperte da questo servizio entro l'anno in corso. Quindi passeremo alle frazioni costiere». Ossia Vada, Rosignano Solvay e Castiglioncello. Frazioni lasciate per ultime perché il progetto di raccolta dei rifiuti porta a porta sarà più particolareggiato e complesso «essendo legato - conclude Donati - ai flussi turistici».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Il ministro salta la visita alla Solvay per il caso Jindal Uno stabilimento ha avuto la precedenza sull'altro, viste i due contesti quasi opposti. Da una parte la Solvay di Rosignano, che ieri attendeva con il suo direttore Davide Papavero, i lavoratori e le istituzioni locali la visita del ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda; dall'altra le acciaierie piombinesi, strette nella trattativa Cevital-Jindal che ha costretto l'esponente del governo a restare a Roma e a marcare visita nell'industria rosignanese. «Una buona e una brutta cattiva: la cattiva è che Calenda non ptrà venire quest'oggi, mentre la buona è che è impegnato per l'acquisizione di Jindal delle acciaierie di Piombino», ha detto Papavero ai lavoratori che avevano riempito la sala in attesa del ministro (nella foto), anche se il direttore dello stabilimento non poteva ancora sapere che la buona notizia era e resta tuttora incerta. In Solvay, dove Calenda avrebbe dovuto visitare la nuova centrale a biogas, sperando comunque di poter recuperare la visita entro la data delle elezioni, ossia il 4 marzo.

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Acciaierie Manca la firma di Jindal di Cristiano Lozito PIOMBINO L'attesa per la visita del ministro Carlo Calenda ieri si è divisa tra la soddisfazione generale per l'accordo trovato il giorno prima tra Cevital e Jsw sul passaggio dello stabilimento siderurgico al gruppo indiano, e la delusione intorno all'ora di pranzo per la notizia che sull'intesa non era arrivata come invece era previsto la firma di Sajjan Jindal. Al Mise, dopo un giorno e mezzo di attesa, col tavolo delle grandi occasioni "apparecchiato" per la firma, Calenda alle 13 ha spiegato che «bisogna aspettare arrivi la firma di Jindal, che è in Corea del Sud e sta rientrando in India, dove deve riunire il board. Loro hanno in mano il documento firmato dagli algerini», cioè dal ceo di Cevital, Said Benikene, aspetto comunque importante considerando che fin qui nella trattativa dubbi e resistenze erano tutti dalla parte algerina.Situazione in stand by, dunque, con indiscrezioni su una certa irritazione del gruppo indiano per l'accelerazione che sarebbe stata impressa alla chiusura dell'operazione, e poi sulla scarsa soddisfazione di Jindal in merito agli accordi col Governo sul costo dell'energia. Ma su questo aspetto il ministro ha sostenuto che «il costo dell'energia non è stato assolutamente argomento di conversazione con i rappresentanti di Jindal. Peraltro è passata una normativa che si chiama "energivora" e oggi Piombino ha i costi dell'energia più competitivi d'Europa».Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, pur definendosi «fiducioso», ha spiegato che «Comune, Regione e Governo hanno fatto tutto ciò che dovevano e potevano fare per giungere a una soluzione condivisa. Nella sua ricostruzione Jindal dopo aver avuto diverse ore di dialogo in teleconferenza col gruppo di Rebrab, ha chiesto tempo «per effettuare alcuni approfondimenti circa i termini dell'intesa e quindi in Italia si resta in attesa di vedere una firma che al momento non è ancora stata apposta su un preaccordo che giovedì, a tarda ora, era stato chiuso». Secondo quell'accordo, che dovrebbe garantire il lavoro ai poco meno di 2000 dipendenti della ex Lucchini, ora serve la ratifica dei rispettivi cda con una "due diligence" di tre settimane. A Piombino, prima di partecipare all'incontro del Phalesia con i candidati del Pd Silvia Velo e Leonardo Marras, Calenda ha parlato a lungo con Paolo Francini, leader di "Camping cig", a cui ha promesso di tornare a Piombino una volta arrivata la firma di Jindal, «che sarà solo il primo passo, perché poi sarò io a dover dare l'approvazione al piano industriale». Alla richiesta di fare in fretta «perché noi siamo in cassa integrazione e il Governo è in scadenza», il ministro ha risposto: «Mi sto sbrigando. Ho detto a Jindal di fare presto, aspetto la firma». Prudenza e un po'di delusione tra i sindacti, che hanno incontrato il ministro prima dell'iniziativa del Phalesia: «Manca ancora la firma del memorandum da parte del gruppo Jindal - ha detto il coordinatore delle rsu Uilm, Lorezo Fusco - anche dall'incontro di stasera col ministro non sono emerse grandi novità. Ci aspettavamo che la firma avvenisse questa mattina come era emerso giovedì durante l'incontro al Mise. L'auspicio è che siano solo questioni tecniche e che nelle prossime ore arrivino conferme per passare quanto prima alla fase di "due diligence".

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Tra i più grandi produttori mondiali, già nel 2014 aveva tentato di acquisire la Lucchini prima che prevalesse la proposta della società algerina Cevital di Issad Rebrab Ecco l'impero di Mr Jsw, patron di un vero colosso PIOMBINO Sajjan Jindal, 59 anni, è a capo del terzo gruppo siderurgico indiano, considerato tra i più grandi produttori mondiali. Jindal south west è specializzato in rotaie, travi, vergella, profilati per costruzioni e laminati piatti: oggi ha un potenziale produttivo che supera i 14 milioni di tonnellate di acciaio annue.Se l'obiettivo è arrivare a produrre fino a 40 milioni nei prossimi 10 anni, come annunciato dallo stesso Jindal, l'ingresso in Europa è una via obbligata che del resto Jindal cercava di imboccare da tempo, almeno dal 2014 quando la sua proposta per l'acquisto di Piombino (all'epoca limitata all'uso dei laminatoi, con 750 lavoratori) venne superata da quella di Rebrab che invece prometteva il reimpiego di tutti i lavoratori e la realizzazione di due forni elettrici. Tentativo replicato, in grande, con l'Ilva di Taranto in una gara poi vinta da Arcelor Mittal. La società di Mumbai, guidata da Sajjan Jindal, è la principale tra le realtà delle attività della galassia dell'omonima famiglia indiana (riunite nella Jindal Group) suddivise, alla scomparsa del fondatore Om Prakash JIndal, tra i quattro figli Prithviraj, Ratan, Naveen, e, appunto, Sajjan. Aziende riconducibili a un'unica conglomerata da 18 miliardi di dollari di fatturato.Jsw, nata nel 1982 con la creazione di un'acciaieria vicino a Mumbai, nel tempo ha raggiunto le dimensioni attuali, con sei siti produttivi attivi, interessi nel minerario in Africa e Cile, attività negli Stati Uniti. A livello complessivo il gruppo Jsw ha interessi diversificati, oltre che nell'acciaio e nel minerario, anche nell'energia, nei gas industriali, nella logistica portuale, nell'alluminio, nel cemento.Intanto la produzione del gruppo è cresciuta del 18,7% nel terzo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” trimestre del nuovo anno fiscale. Le acciaierie del gruppo guidato da Sajjan Jindal hanno infatti prodotto 4,11 milioni di tonnellate di prodotti finiti contro i 3,86 milioni del periodo corrispondente nell'esercizio precedente.Forte il legame con l'Italia: nel 2014 la famiglia Jindal scelse Firenze per un matrimonio da 700 invitati, della figlia di Sajjan, Tanvi. Matrimonio da favola, con feste che fra colline e centro città si svilupparono per tre giorni.Nello stesso anno avvenne l'approccio sulla ex Lucchini: a Firenze Jindal incontrò Matteo Renzi e poi alla presidenza della Regione il Governatore Enrico Rossi. La visita si concluse con una sua frase scritta sul libo delle visite: «Spero che aiuteremo o Piombino a tornare ai vecchi giorni di gloria con il nuovo piano industriale». Sembrava tutto fatto, seppure con prospettive di più basso profilo per il futuro delle acciaierie piombinesi, poi l'arrivo di Issad Rebrab scompaginò il quadro.Il rimpianto di quella scelta - che pure Renzi aveva benedetto nel dicembre del 2014 - si è ritrovato nelle parole dell'ex premier e attuale segretario del Pd, che nel suo recente viaggio in treno per l'Italia, confidò a un gruppo di operai piombinesi: ««Rebrab? Furono Rossi e Landini a volerlo. Io penso che l'operazione con Jindal, che avevo conosciuto a Firenze, andasse fatta 3 anni fa». (cloz)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba il comizio della lega Salvini: sulle acciaierie marcheremo a uomo il Governo PIOMBINO Al comizio di Matteo Salvini nel piazzale della direzione delle acciaierie erano in circa 300, ieri mattina. Nessuna contestazione, all'iniziativa solo fedelissimi.Comizio rapido, in cui Salvini ha promesso «che marcheremo a uomo il governo su Jindal. Piombino ha preso troppe fregature, troppe volte siete stati presi in giro. L'acciaio deve essere protetto, se le cose non funzionano lo Stato deve fare lo Stato» Poi una valanga di selfie, prima che il leader della Lega ripartisse alla volta di Cecina.Il concetto dello «Stato che deve fare lo Stato ha avuto poi un'ulteriore precisazione da parte di Claudio Borghi, responsabile federale del Dipartimento economia della Lega e consigliere regionale in Toscana, che ha parlato apertamente della necessità «in casi come quello di Piombino, di procedere alla nazionalizzazione».Qualche centinaio di metri più in là, in piazza Cappelletti, si è svolta pacificamente la contromanifestazione organizzata da "Stato d'emergenza", «per non accettare le provocazioni della Lega».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Tra gli interventi anche un milione e mezzo per il parco di Baratti e Populonia Ritardi per Ponte di Ferro e viale del Popolo contestati da M5S e Rifondazione Ok al bilancio di previsione Stabili imposta e tributi PIOMBINO Passa in consiglio il bilancio di previsione 2018. In tutto sono state votate quattro delibere sull'argomento, quella relativa all'approvazione dell'aliquota Irpef, la delibera riservata alle aliquote Imu e Tasi, alla Tari e quella relativa al bilancio e al piano delle opere pubbliche. Le delibere sono state approvate con il voto favorevole di PD, Spirito Libero, Sinistra per Piombino. Contrari Un'Altra Piombino, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, astenuto Riccardo Gelichi per Ascolta Piombino. «Si tratta di un bilancio in attivo e sostanzialmente stabile - ha spiegato l'assessore Ilvio Camberini nella sua presentazione - nonostante i forti condizionamenti imposti ai bilanci comunali negli anni dallo Stato, che prevede oltre 11 milioni di investimenti in opere pubbliche per l'anno in corso». L'addizionale Irpef resta invariata, così come i tributi locali, con una lieve diminuzione dello 0, 2% della Tari per i residenti. In aumento le agevolazioni nei confronti delle categorie più svantaggiate. Confermato anche lo sgravio sulla Tari per chi abita vicino alla discarica. Questi alcuni pilastri della manovra economica che permetterà di garantire i servizi a sostegno delle famiglie, della scuola e formazione ma che da quest'anno potrebbe significare anche in un rilancio significativo dal punto di vista degli investimenti. L'assessore Camberini è poi sceso nel dettaglio, presentando dati a supporto: «Il bilancio è un atto politico e questo insieme di numeri è la rappresentazione di scelte specifiche - ha sottolineato - questa manovra si impernia su assi fondamentali che sono quelli dell'istruzione e diritto allo studio, ordine pubblico e sicurezza, politiche giovanili, sport e tempo libero, turismo, assetto del territorio, sviluppo sostenibile, trasporto e diritto alla mobilità, diritti sociali, politiche sociali e famiglia, servizi istituzionali, generali e di gestione. A queste si aggiungono gli investimenti in opere pubbliche: 11 milioni e mezzo circa di investimenti per opere pubbliche che prevedono diverse realizzazioni. In programma 400 mila euro per la bonifica di Città Futura, 2 milioni e 180mila euro per la riqualificazione delle aree urbane degradate (area via Roma e arretramento binari) mentre 7 milioni e 800 mila euro saranno destinati all'Apea, area produttiva ecologicamente attrezzata di Colmata. Ci sono poi ulteriori interventi per il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” miglioramento della città, con la sistemazione di via della Fortezza, della sede pedonale e stradale di via Pisacane, la razionalizzazione dello svincolo di via Forlanini e via dei Cavalleggeri, la ristrutturazione di piazza Verdi (440mila euro) e di piazza Cappelletti (320mila), la ristrutturazione del parco della Rimembranza per 600 mila euro. Per la frana di viale del Popolo sopra la spiaggetta di piazza Bovio è previsto un investimento di 200mila euro. Per l'edilizia scolastica, previsti il rifacimento degli infissi dell'elementare "Dante Alighieri" per 900mila euro e altri 700mila per l'efficientamento energetico della scuola. Impianti sportivi? Rifacimento del tetto alla palestra del Perticale per altre 167mila euro. Un milione e 500 mila euro circa saranno impiegati per interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico del Parco di Baratti e Populonia». Sul fronte opere pubbliche, alcune forze di opposizione, Movimento 5 Stelle, Rifondazione e Un'Altra Piombino, hanno contestato alcuni interventi non ritenuti prioritari: tra questi la riqualificazione di piazza Verdi. «Meglio investire sul rifacimento di Ponte di Ferro per il rilancio dell'economia - ha detto Pasquinelli - per il quale è prevista la progettazione nel 2018». Per Callaioli di Rifondazione comunista prioritario intervenire per la riqualificazione di viale del Popolo, prima che situazione degeneri come successo per le 100 scalinate. Carla Bezzini di "Un'altra Piombino" ha chiesto informazioni sui 400 mila euro previsti per la bonifica di Città Futura che, come ha spiegato l'assessore Chiarei, rappresentano la spesa previsionale per le progettazioni che saranno messe a gara fine 2018, inizio 2019. Discussione a parte sulla questione rifiuti e sulla Tari. Sul tema relativo alla costruzione della tariffa è intervenuto anche l'assessore all'ambiente. Marco Chiarei ha spiegato il lavoro svolto negli anni dal team, con un percorso di monitoraggio che ha portato al miglioramento del servizio: «C'è stata una fase di criticità all'inizio del servizio di raccolta rifiuti - ha ricordato Chiarei - ma oggi gran parte dei disservizi che ancora esistono dipendono dal perpetuarsi di cattivi comportamenti di alcuni cittadini. A questo proposito attiveremo un sistema di controllo con foto trappole per intercettare comportamenti scorretti. Siamo riusciti inoltre ad abbattere i costi e a ottimizzare il servizio effettuando delle economie di scala. Per quanto riguarda ad esempio la stazione di trasferenza - ha detto - il fatto di aver trasferito il servizio a Valpiana, togliendolo a Rimateria, ha consentito un miglioramento tariffario di quasi 130mila euro. Nella tariffazione abbiamo poi lavorato nell'interesse di tutta la Val di Cornia e con una visione del territorio mantenendo per quest'anno una quota solidaristica che consente agli altri Comuni di calmierare le proprie tariffe. Una novità in termini di trasparenza inoltre. Da quest'anno la Tari arriverà nelle case delle famiglie con il dettaglio grafico di tutte le voci che compongono la tariffa, con indicazione di quali sono i costi che si vanno a coprire e in quale percentuale».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Tariffe ridotte grazie al contenimento dei costi di Esa e all'aumento dei ricavi Il sindaco: «Risultato positivo per tutti, si pagherà fino al 5% in meno» Tassa sui rifiuti più bassa per famiglie e attività di Luca Centini PORTOFERRAIO La tassa su rifiuti 2018 sarà più leggera per gli abitanti di Portoferraio. È quanto afferma la giunta guidata dal sindaco Mario Ferrari che, martedì prossimo, porterà in consiglio comunale le nuove tariffe. L'ottimizzazione del servizio di raccolta attuato dal gestore Esa, la riduzione dei costi variabili rispetto al 2017 e il simultaneo aumento dei ricavi, dovuto all'ampliamento della base imponibile, sono i fattori che hanno permesso all'amministrazione di ridurre le tariffe. «In generale - spiega il sindaco Mario Ferrari - il risultato è positivo sia per le famiglie che per le attività. Le riduzioni sono comprese in una forbice che oscilla tra oltre il 2 e il 5,75%, mentre restano inalterate le agevolazioni per chi utilizza la compostiere. Siamo riusciti a mettere mano alle tariffe, grazie all'ottimizzazione del servizio da parte del gestore. Servizi che, nonostante la riduzione tariffaria, resteranno invariati». Il quadro. Il piano finanziario relativo alla Tari 2018 mette in evidenza alcuni macro-dati in base ai quali è stata strutturata la nuova tariffazione. Particolare rilievo assume l'analisi dei costi, sia fissi sia variabili, necessari a garantire il servizio per 9.335 utenze. I costi complessivi si attestano a 4.479.559 euro, di cui 1.780.164 in costi fissi e 2.699.434 euro in costi variabili (legati alla produzione e raccolta dei rifiuti). I costi legati alle utenze domestiche sono pari a 2.086.149 euro, quelli non domestici sono 2.393.449 euro. La Tari, è una tassa che, per legge, deve garantire introiti tali da coprire il 100% dei costi necessari a tenere in piedi il servizio. Le nuove tariffe. Le spese per le famiglie, spiegano dall'amministrazione, saranno più basse nel 2018 rispetto all'anno precedente. «In un range - spiega il vicesindaco Roberto Marini - che va dal 3 al 5,52% secondo le simulazioni che abbiamo attuato. Per le attività la situazione è simile. Alcuni esempi? Per i fondi usati per ristorazione, pub e bar la riduzione si attesta intorno al 5,70%. In genere la forbice va dal 3 ad oltre il 5%». Sono diversi i fattori alla base della riduzione tariffaria: «In primo luogo Esa è riuscita ad limitare i costi, anche grazie ai primi risultati del porta a porta nelle frazioni che ha comportato un risparmio di circa 100mila euro - spiega Marini - le attività di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” accertamento dell'ufficio tributi hanno invece aumentato la base imponibile. Si sono messe a tariffa superfici che fino ad ora non erano mai state tassate, questo ci ha dato maggiore margine di manovra».Quanto si paga. Il piano finanziario della Tari 2018 propone anche le tariffe sulle utenze domestiche e non domestiche e i relativi parametri utilizzati per il calcolo. Nella tabella pubblicata in pagina proponiamo le tariffe calcolate per famiglie da uno a sei componenti e con diverse superfici calpestabili. La bolletta è il risultato della somma tra tariffa fissa, tariffa variabile con l'aggiunta dell'addizionale provinciale al 3,50%. Simulazioni simili sono attuabili per le utenze non domestiche. Ecco alcuni esempi: il titolare di un ristorante con una superficie calpestabile di 200 metri quadrati pagherà una Tari annua di 3.303,72 euro (276 tariffa fissa + 2916 variabile + addizionale provinciale). Un negozio di abbigliamento, piuttosto che una cartoleria o una libreria su una superficie di 130 mq pagherà qualcosa come 1200 euro all'anno. Per un albergo di 1000 mq si pagheranno invece 6986 euro se senza ristorante, 9139 con ristorante.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

«Inceneritore pronto al via» M5s attacca la Regione e il Pd FOLLONICA«L'impianto di Scarlino è di nuovo pronto al Via»: così dice, ovviamente criticando, il M5s Follonica. «Alla nuova richiesta di autorizzazione alla riapertura dell'impianto di Scarlino Energia, ostinatamente voluto e gestito dal Partito Democratico, la Regione Toscana sembra sia prontissima a dare parere favorevole», dicono i pentastellati. «Il Pd continuando ad essere fervente sostenitore dell'incenerimento dei rifiuti proibisce al nostro territorio di essere proiettato verso un futuro più sostenibile. Un territorio chiuso nella morsa di un tasso di disoccupazione che supera il 10% in cui invece una gestione virtuosa dei rifiuti potrebbe generare una ripresa occupazionale che a livello nazionale è stimabile in oltre duecentomila posti di lavoro rispetto alle poche centinaia offerte dagli inceneritori senza contare i rischi per la salute che ciò comporta. Per il Movimento 5 Stelle - conclude la nota - coerentemente con la politica che da sempre porta avanti nella gestione dei rifiuti, è necessario il raggiungimento di quegli obiettivi già previsti dall'Europa: riduzione riuso e riciclo dei rifiuti»

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Rifiuti e riciclo: il Brasile chiama il capannorese Ciacci CAPANNORI L'ex assessore capannorese Alessio Ciacci, recentemente premiato come campione per l'economia circolare a Bruxelles e a Vienna con l'Innovation in politics awards, andrà in Brasile per una serie di convegni. «Sono molto felice - dichiara - di portare in Brasile le migliori pratiche italiane di raccolta differenziata e riciclo. Una grande responsabilità ma anche un orgoglio perché i nostri risultati stanno diventando sempre più modello a livello europeo e internazionale». Da lunedì fino al 3 marzo, Ciacci, presidente di Asm Rieti ed Acsel Val di Susa, prenderà parte ad appuntamenti convegnistici incentrati sull'approfondimento delle migliori esperienze italiane di raccolta differenziata e riciclo, su invito del movimento internazionale rifiuti zero, dell'Università brasiliana, della Camera di Commercio e del Parlamento. Ciacci è stato tra i protagonisti della "rivoluzione" sulla gestione dei rifiuti e le politiche ambientali che hanno fatto diventare Capannori un modello di riferimento nel panorama italiano e non solo.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Si tratta di residui della lavorazione delle barche che stavano per essere smaltiti illecitamente Sequestrata in porto una tonnellata e mezza di materiale inquinante di Donatella Francesconi VIAREGGIO Operazione della Capitaneria sulla banchina Lenci, la più grande di quelle destinate alle barche ai lavori. Dove sono stati trovati quattro fusti metallici e due big-bag contenenti - si legge nella nota diffusa dalla guardia costiera - «residui della lavorazione di carenamento di imbarcazioni (residui di sabbiatura, con scarti metallici e di vernici) che stavano per essere caricati su un camion e trasferiti altrove. Senza la prevista compilazione dei registri di carico/ scarico e dei formulari di trasporto dei rifiuti e senza alcuna evidenza di come avvenisse il successivo loro trattamento e smaltimento». I militari hanno accertato che i rifiuti - per un totale stimato di circa 1,5 tonnellate - provenivano «dalle lavorazioni di sabbiatura effettuate nei giorni scorsi da una ditta specializzata sullo scafo di una barca a vela di circa 16 metri, alata a secco all'interno di uno dei piazzali della banchina Lenci in concessione ad una ditta viareggina». Tutto il carico è stato sottoposto a sequestro penale, mentre le due ditte (l'esecutrice dei lavori e la concessionaria dell'area) sono state deferite

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” all'Autorità giudiziaria competente per tentato smaltimento illecito di rifiuti, che si presumono anche speciali e pericolosi. «Sono tuttavia in corso ulteriori accertamenti - continua la Capitaneria oggi sotto il comando di Giovanni Calvelli - per verificare altri profili di responsabilità, legati in particolare al corretto o meno utilizzo dell'area in concessione nonché agli aspetti di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel frattempo sono stati effettuati alcuni campionamenti del materiale sequestrato, per la successiva caratterizzazione a cura dell'Arpat di Pietrasanta, con particolare attenzione all'indice di possibile pericolosità del prodotto». All'operazione che ha messo nuovamente in luce i problemi di quell'area, destinata d una regolamentazione mai andata a buon fine da parte del Comune prima e dell'Autorità portuale oggi, si è arrivati grazie al fatto che non è sfuggita - al personale dell'Ufficio nostromi della Capitaneria, durante le quotidiane attività di vigilanza portuale e demaniale - la sospetta movimentazione di alcuni carichi sulla banchina Lenci.

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Chi si aggiudicherà l'appalto si occuperà della sorveglianza e della pulizia Via al bando per la spiaggia libera FORTE DEI MARMI "Prunaca beach" (come i vecchi fortemarmini chiamano da sempre la spiaggia libera ai confini con Cinquale) si rinnova. E saranno tre, e non più quattro, come ha autorizzato eccezionalmente la capitaneria di porto di Viareggio, le postazioni di salvataggio e assistenti bagnanti che vigileranno sui tantissimi frequentatori delle spiagge libere comunali della capitale vip della Versilia, da non confondere con le spiagge comunali attrezzate. Lo si apprende dall'atto di indirizzo con il quale la giunta Murzi ha regolamentato ciò che accadrà quest'estate e in quella del 2019 nei due tratti di spiaggia libera del Comune che sorgono nella zona di Vittoria Apuana: uno di circa 200 metri e l'altro, a confine con il Comune di Montignoso, di 50 metri, al quale si è aggiunto un tratto adiacente di altri 20 metri che era parte concessione ad un istituto religioso ormai decaduta. «Si ritiene fondamentale garantire la sorveglianza, il salvataggio a mare, la pulizia dei due tratti di spiaggia libera - spiegano dal municipio - e oltre alla pulizia periodica dei servizi igienici a servizio della spiaggia libera, per motivi di salute, igiene e incolumità pubblica, nel rispetto delle indicazioni contenute nell'ordinanza dalla capitaneria di porto di Viareggio». Il salvataggio sulla spiaggia libera vedrà dunque una postazione con un assistente bagnante al centro del tratto tra il bagno Solemar e la Colonia marina di Seravezza e due postazioni di salvataggio con due assistenti bagnanti sul tratto di spiaggia libera compreso tra la colonia marina di Casalmaggiore e la concessione dello Yachting Club Versilia. Nell'atto di indirizzo l'amministrazione comunale ha anche confermato che sarà presto fatto un bando di appalto, da assegnare all'offerta economicamente più vantaggiosa, per affidare proprio il servizio di sorveglianza e salvataggio a mare, nonché la pulizia dei due tratti di spiaggia libera di Vittoria Apuana compresa anche la pulizia periodica dei servizi igienici a servizio della stessa spiaggia. Per il 2018 la sorveglianza sarà attiva dal 16 giugno fino al 16 settembre, mentre nell'estate 2019 partirà dal 15 giugno e si concluderà il 15 settembre, lassi di tempo che costituiscono l'apertura minima della stagione balneare. Il bando sancirà anche che in quei tratti di arenile il salvataggio a mare e la sorveglianza sarà attiva tutti i giorni dalle 10 alle 19. Chi si aggiudicherà l'appalto biennale del servizio dovrà anche effettuare tutti i giorni raccolta dei sacchi per la pulizia della spiaggia e fare la stessa con un mezzo due volte a settimana. Infine il futuro appaltatore dovrà garantire l'apertura, chiusura e pulizia dei servizi igienici per almeno 2 volte al giorno. Angelo Petri (Articolo riportato anche nella cronaca di Massa-Carrara)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Sfalci e potature, Asmiu dà lavoro a 25 disoccupati Assunti a tempo determinato da Asmiu grazie al progetto di inclusione lavoro Rugida, 25 lavoratori selezionati tra disoccupati di lunga data o licenziati da aziende in crisi, sono da dicembre impiegati in lavori di pubblica utilità sul territorio comunale. Per un anno, in turni pomeridiani di diverse squadre e per venti ore settimanali, questi lavoratori coordinati da caposquadra Asmiu, si occuperanno della pulizia di caditoie, di tombini, delle griglie e dei pozzetti ma anche di piccole riparazioni di buche nelle sedi stradali, di sfalci e potature delle aree verdi pubbliche secondo priorità e un calendario di lavoro concordato con i tecnici comunali del settore ambiente e dei lavori pubblici. Il progetto'Rugiada'che vale un investimento complessivo di 376. 513 euro finanziati per 162. 500 da Regione e per altri 214. 013 da palazzo civico, è entrato nel vivo proprio a dicembre 2017. Il piano elaborato da Asmiu come partner operativo del comune oltre ad offrire un sostegno economico, di circa 600 o 700 euro al mese, a chi ha perso il lavoro, è finalizzato a garantire una maggiore cura del territorio e prevede un'attività formativa per gli assunti con l'intento di far acquisire loro

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” nuove competenze in vista di un futuro inserimento nel mercato del lavoro. Dopo un modulo formativo di 26 ore i venticinque lavoratori assunti da Asmiu sono stati dunque impiegati direttamente sul territorio riscontrando spesso il supporto e l'apprezzamento dei cittadini che li hanno visti all'opera. Dal 5 al 13 dicembre si sono occupati della pulizia di pozzetti, caditoie, griglie e bocche di lupo acque chiare lungo viale Roma dalla rotonda all'incrocio di via Rossini; lungo via Vittorio Veneto, via Marosi, via Casamicciola, via Paolo Ferrari, via D. L. Sturo, Piazza Castagnola, Via Frangola fino alla fontana, lungo la strada interna al paese di Casette, ripulito la Fossa laterale di viale Stazione e di via Pomezia. Hanno eseguito taglio erba e sfalci lungo via Del Bargello, Via Grondini, Via Del Castello, lungo la Scalinata, in Via Delle Mura EST, piazza Del CarmineVia Del Malaspina, Via Degli Obertenghi, Via PonticelloVia Sopra MontePiazza CastagnolaVia OrtolaVia Frangola (Fino alla fontana)Via Crocello. Dal 14 al 29 dicembre le squadre dei lavoratori Rugiada hanno ripulito i pozzetti di un altro tratto di Viale Roma, di Via Zini, del parcheggio e di via Zolezzi, di Via Esperanto, Via Dell'Uva, di Via Lungo Frigido di Ponente, di Via Bagnone, Via Comano, della strada comunale delle Casette (fossa laterale dal bivio per Casette a incrocio località il Santo), di Viale Stazione e della Fossa laterale Viale Stazione, Via Fonda, Viale Della Repubblica, Via Ronchi, Via Alfieri, Via Del Fagiano e tagliato l'erba dai cigli stradali di Via Ripa, Via Villafranca, Via Del Patriota, Via Bergamini, Via Sotto Monte, Via S. Francesco, Via Quercia, Vicolo Del Colletto, Via Forlanini, Via Campo Nuovo, Via Cervara, Via Delle Grazie. Come riferisce Ubaldo Stefano, responsabile Asmiu del progetto, i 25 lavoratori del Rugiada continueranno ad occuparsi della pulizia di caditoie, griglie e tombini lungo le strade comunali per tutto il mesequando poi inizieranno ad eseguire sfalci e potature o tagli d'erba delle aree verdi pubbliche comunali.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Bilancio preventivo 2018 del Comune: 380.000 euro in più per le sanzioni. Nuove riduzioni per la Tari Aumentano multe e tariffe rifiuti PISTOIA Il primo bilancio preventivo del Comune targato centrodestra - da lunedì all'esame dell'assemblea di Palazzo di Giano - presenta diverse somiglianze con i documenti finanziari della giunta Bertinelli. E del resto sarebbe stato difficile attendersi un risultato diverso: al netto delle (legittime) sottolineature politiche e propagandistiche, i paletti tra i quali deve muoversi un'amministrazione locale non sono molto larghi. Entrate straordinarie per la spesa corrente. La scelta fondamentale contenuta nel bilancio preventivo 2018 è l'utilizzo per la spesa corrente di due entrate che avrebbero in realtà carattere straordinario: i risparmi dovuti alla ricontrattazione dei mutui (operazione compiuta dalla giunta Bertinelli e all'epoca contestatissima dalle opposizioni) per un milione e la quota degli oneri di urbanizzazione non vincolata per legge ad altri scopi (500mila euro circa). Si tratta ovviamente di scelte consentite dalla legge di stabilità, ma che proprio il centrodestra non ha mai mancato di rimproverare al sindaco Bertinelli dai banchi dell'opposizione. Ora che lo schieramento guidato da Alessandro Tomasi è maggioranza, una parte di quelle scelte viene riproposta. D'altro canto il quadro dipinto dalla relazione della giunta al bilancio 2018 non è certo roseo: il centrodestra ha trovato un ente "in grande sofferenza organizzativa, con distribuzione di personale lasciata al caso e con Servizi in grande difficoltà", in particolare per la carenza di tecnici. Sbilancio strutturale. C'è poi da fare i conti con lo sbilancio strutturale tra entrate e spese correnti (che la giunta Tomasi stima in 2-3 milioni) e anche con il rinnovo del contratto del personale degli enti locali, che porta ad un aggravio di spesa di quasi un milione di euro. E con il perdurante blocco delle leve fiscali, confermato anche per il 2018 dalla legge di stabilità. Rifiuti: aumenta la Tari. L'unica eccezione riguarda la Tari, la cosiddetta tassa sui rifiuti, che deve coprire per legge l'intera spesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. E qui la giunta Tomasi pigia sul pedale degli aumenti: +2,6% generalizzato, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. Ma accanto a questo dato, la relazione della giunta sottolinea la conferma delle esistenti riduzioni e l'introduzione di alcune nuove. Tra le quali le nuove riduzioni per le zone collinari e montane, obiettivo politico dichiarato dell'amministrazione. Più soldi dalle multe. Sul fronte delle entrate, la giunta Tomasi prevede poi di incassare 1,4 miloni di euro dagli utili delle società (la voce più grossa sono i 700.000 euro di Publiacqua) e, ancora sulle entrate extratributarie, 4,5 milioni dalle sanzioni per il Codice della strada: 380.000 euro in più delle entrate accertate 2017, che si erano fermate a 4 milioni 120mila, perché si prevede la "piena operatività degli strumenti automatici di rilevazione delle infrazioni (autovelox) e dei rilevatori ai semafori". In compenso, la giunta Tomasi prevede di incassare molto meno rispetto al passato in termini di multe arretrate: appena 1,5 milioni di euro. Fabio Calamati

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Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

MOnsummano «Puliamo il Padule» Appuntamento rinviato per il meteo MONSUMMANO L'associazione Amici del Padule di Fucecchio chiama a raccolta i propri volontari e gli amanti e appassionati dell'area umida per una giornata di pulizia dei rifiuti, che viene effettuata come da tradizione alla vigilia della ripresa delle visite organizzate dal Centro di ricerca e documentazione del Padule di Fucecchio. L'appuntamento, che doveva tenersi domani è rimandato causa maltempo a domenica 4 marzo con ritrovo alle 15 in località Ponte del Righetti, raggiungibile da Monsummano, in direzione Le Colmate-Il Bottaccino.L'operazione di pulizia si concentrerà lungo il Fosso della Croce, dove l'immondizia trascinata dalle acque di piena tende a concentrarsi in quantità. La raccolta avverrà, per quanto possibile, differenziando i diversi materiali recuperati, è raccomandato quindi portare guanti da lavoro e indossare scarponi o stivali. L'iniziativa è aperta al pubblico e si inserisce fra le numerose attività di gestione partecipata dai cittadini dell'area protetta.Questa è un'attività che va avanti da oltre 20 anni sempre nel mese di febbraio, e nelle ultime edizioni è stata effettuata dagli Amici del Padule di Fucecchio con il contributo di alcuni giovani migranti ospiti di strutture di accoglienza presenti sul nostro territorio. (lu. si.)

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Longo boccia la manovra fiscale approvata in consiglio dalla maggioranza «È solo demagogia: la riduzione del 2% della tariffa è un adeguamento di legge» Sconto su Tari e telecamere centrodestra all'attacco PRATO «Solo demagogia». Così Antonio Longo, a nome di tutto il centrodestra, bolla la manovra fiscale del Comune approvata in consiglio, che prevede sgravi sulla Tari. «Ormai i cittadini pratesi non ci cascano più - scrive Longo - Il Pd è ovviamente alla frutta e non sa come fare a recuperare una posizione politica dettata dall'alto e non sa come comportarsi di fronte ad una candidatura imposta dai vertici che non piace a nessuno come quella di Della Vedova». Longo parla di una situazione «fuori controllo» a Prato, dal punto di vista della sicurezza come del lavoro.« Invece di pensare a portare a Roma i problemi seri che la città sta vivendo da quando governate - prosegue l'intervento del centrodestra - adesso addirittura il segretario del Pd Gabriele Bosi addita la minoranza di non aver votato la manovra di bilancio. Ma cosa si aspettava? Che noi avessimo gli anelli al naso da credere che ci siano state realmente riduzioni di tariffa quando queste sono imposte per adeguamenti di legge? Forse Bosi non capisce che noi sappiamo che il minor costo del servizio dovuto alla deassimilazione degli scarti tessili che sono diventati rifiuto speciale fa si che la bolletta diminuisca? O forse ci vogliono convincere con incentivi di 80 euro per installazione di telecamere quando i reati a Prato stanno raggiungendo il massimo dal dopo guerra? Ma veramente Bosi ci vuol far credere che questi 80 euro possano bastare a tutti i pratesi che hanno subito danni provocati da eventi dì microcriminalità come spaccate alle vetrine o danni alle auto?»«Perlomeno - prosegue Longo - Bosi non consideri i nostri concittadini come creduloni dato che, molto più di lei hanno vissuto sulle proprie spalle, la percezione di insicurezza che tanto si respira in città. Piuttosto aiutiamo i nostri concittadini ad aver fiducia in una classe politica che non faccia false promesse. Bosi, lo sa lei che i nostri commercianti sono felicissimi di avere uno "sconto" di 4 centesimi sulla Tari quando subiscono furti e danni a profusione, la raccolta differenziata è un disastro?»«La città che il Pd governa - prosegue ancora il duro comunicato di Longo - purtroppo è nella mani di chi crede nelle favole e di chi racconta barzellette. Ma manca poco al 4 marzo così vi renderete davvero conto che i nostri concittadini sono molto più intelligenti di quando pensiate. A Prato non "abbiamo un'opposizione contraria alla diminuzione delle tasse" come dice Bosi, abbiamo un'opposizione attenta a non far prendere in giro i nostri concittadini, ma questo lo sanno benissimo. Il 4 marzo e il 2019 sono vicini».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

I Cinquestelle: «La riduzione approvata è solo fuffa» PRATO «Le riduzioni Tari approvate ieri in consiglio a nostro avviso sono solo fuffa». Lo scrivono i consiglieri comunali del Movimento Cinquestelle. «La manovra fiscale prevede, infatti, percentuali di sconto (circa il 2%) irrisorie a fronte di una tassazione che il Pd nel 2014 ha portato al massimo. Un vero risparmio per le famiglie e imprese può esserci solo con l'introduzione della "tariffazione puntuale", ovvero chiunque paga solo in base a quanti rifiuti produce. Meno indifferenziata fai, meno paghi. Inoltre la tariffa puntuale incentiva le persone a fare una corretta raccolta differenziata e permette di controllare e sanzionare chi la

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” effettua in maniera errata, perché ogni rifiuto è tracciato». «Ricordiamo - conclude il M5S - che tutta la parte del rifiuto correttamente differenziata può essere riciclata e quindi diventa nuova risorsa, mentre la parte indifferenziata può essere solo bruciata e va ad alimentare gli inceneritori, che hanno costi di gestione enormi e danneggiano salute e ambiente».

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Confesercenti: «Ok gli sgravi ma a molti non toccheranno» PRATO Confesercenti accoglie con favore le misure contenute nel bilancio preventivo 2018 del Comune di Prato in particolare l'abbassamento del 2% sulla parte domestica e del 2,5% sulla parte non domestica della Tari, i provvedimenti per le aziende e la detrazione Imu per quelle aziende che installeranno sistemi di videosorveglianza.«Tali misure vanno incontro alle nostre richieste in tema di sicurezza - si legge in un comunicato - tema sul quale ci stiamo impegnando da tempo. Confesercenti si mobiliterà per sensibilizzare i propri associati verso questi provvedimenti, nell'ottica di un concetto di sicurezza partecipata che caratterizzi la nostra azione».Tuttavia - fa notare l'associazione dei commercianti - lo sgravio Imu concesso dal Comune «potrà riguardare soltanto una piccola parte delle attività commerciali, ovvero quelle che sono anche proprietarie del fondo commerciale. Sappiamo infatti che la stragrande maggioranza delle aziende commerciali sono in affitto e pertanto non sono soggette ad Imu».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Il vicesindaco: «È la prima volta che accade, questo ci consente di usare gli oneri di urbanizzazione interamente per fare investimenti sul territorio» Bilancio comunale, le entrate pareggiano le spese correnti CASCINA Martedì (ore 15) arriverà in consiglio comunale il bilancio di previsione 2018-2020. «Per il secondo anno consecutivo, mai successo nella storia cascinese - dice Dario Rollo, vicesindaco e assessore al Bilancio - le entrate correnti pareggiano le spese correnti e gli oneri di urbanizzazione verranno così destinati interamente agli investimenti. Appena 3 anni fa, oltre il 70% degli oneri d'urbanizzazione venivano utilizzati per coprire la spesa corrente, indice di una gestione fallimentare e contro ogni sano principio economico. Questo bilancio non è infatti un bilancio "ordinario", ma vi sono ottime ragioni per sostenere che siamo di fronte ad un bilancio straordinario e che introduce novità rilevanti per la città. Una città che cresce e che cambia».Sul fronte degli investimenti il piano di opere pubbliche ammonta a circa 7 milioni di euro per il 2018: investimenti che vanno dalla sicurezza degli edifici scolastici alla sicurezza idraulica, dalla manutenzione straordinaria di parchi gioco e strade alla ristrutturazione di immobili comunali, fino alla realizzazione di un campo di inumazione al cimitero di Visignano e all'efficientamento energetico di 6 scuole e 2 edifici comunali per un totale di 3 milioni con la partecipazione a un bando regionale.Quanto alla pressione fiscale, «quest'anno - sottolinea Rollo - diminuiscono Cosap mercati e passo carrabile fino al 17%, dopo aver ridotto l'aliquota Imu sugli immobili cat. D lo scorso anno. Abbiamo destinato maggiori risorse ai settori della manutenzione urbana, sociale, scuola e commercio. Nel dettaglio, abbiamo creato un fondo di aiuto alle nuove attività e quelle esistenti del centro storico per 150.000 euro in tre anni, un altro di 120.000 euro nel triennio per aiutare le famiglie in difficoltà nel pagamento della Tari. Abbiamo previsto l'aumento dei capitoli di spesa per la manutenzione ordinaria del verde e delle fognature bianche così come i fondi per l'emergenza abitativa. Questi maggiori stanziamenti sono stati possibili grazie ai risparmi ottenuti sugli interessi dalla riduzione del debito, dalla ricontrattazione di alcuni contratti di servizi, dalla lotta agli sprechi (esempio minori spese telefoniche, minori costi della macchina amministrativa)».«Il debito - prosegue Rollo - diminuisce di circa 4 milioni dall'insediamento della giunta Ceccardi, nonostante si sia ricominciato ad accendere piccoli mutui perché, a differenza del passato, si valuta attentamente lo spazio disponibile nella spesa corrente per ulteriore indebitamento al fine di lasciare un equilibrio finanziario strutturale». Gli accantonamenti ai fondi rischi sono 1.840.905 euro contro 1.203.900 euro del 2016, in aumento di quasi 640mila euro. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pontedera)

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Il Comune di Casciana Terme Lari conferma la manovra contro il gioco d'azzardo Il sindaco Terreni: «Prevediamo una crescita di adesioni da parte degli esercizi» 40% di sconto sulla Tari a chi dice no alle slot CASCIANA TERME-LARI Il Comune di Casciana Terme Lari fa scendere la tassa sui rifiuti. Risparmi a pioggia un po' per tutti, con una sensibile "sforbiciata" sulla tariffa per i locali pubblici che decidono di rinunciare alle slot-machine. Una decisione confermata nel corso del consiglio comunale dei giorni scorsi, nell'ambito della votazione del bilancio. «Gli esercizi che toglieranno le macchinette avranno uno sconto del 40% sulla Tari - spiega il sindaco di Casciana Terme-Lari, Mirko Terreni - perché crediamo che sia giusto premiare gli esercenti che dicono "No" al gioco d'azzardo. E siccome in molti installano le slot-machine per necessità di arrotondare, abbiamo cercato di dare un importante vantaggio economico a chi le toglie». L'intero pacchetto di agevolazioni per ciò che riguarda la Tari, calcolato al 2018, ha un valore di circa 190mila euro. Denaro che, secondo una stima del Comune, dovrebbe coprire circa il 30% delle utenze. Al momento gli esercizi che hanno scelto di togliere le macchinette sono due, anche se il numero potrebbe crescere nel giro di poco tempo: «Soprattutto nelle frazioni molti bar stanno pensando di sfruttare lo sconto del Comune sulla Tari - prosegue Terreni - e quindi mi aspetto altre adesioni». Nel pacchetto presentato dalla maggioranza in consiglio comunale ci sono sconti anche per altre casistiche, oltre a quella dei bar che tolgono le slot-machine. La tariffa sarà ribassata alle famiglie con all'interno una persona portatrice di handicap grave e riconosciuto, con un invalido civile al 100% e in molte altre circostanze, sempre in rapporto all'Isee dichiarato. A livello generale, comunque, le quote della Tari 2018 sono state ridotte del 5% rispetto al 2017, grazie al raggiungimento del 75% di raccolta differenziata. «Siamo convinti di aver fatto il massimo di quanto è nelle nostre possibilità per andare incontro ai cittadini. Il dato sulla raccolta differenziata - dice ancora il sindaco Terreni - ci riempie di soddisfazione». L'idea dell'amministrazione, però, non ha convinto proprio tutti. Il "pacchetto Tari", infatti, non ha ottenuto l'unanimità in consiglio. Voti contrari alla manovra del Comune sono arrivati da parte della lista civica Insieme è Possibile, rappresentata da Erica Ballatori, Luca Fracassi, Silvia Passerai e Riccardo Salvetti, e dall'altra lista civica, "Una svolta in Comune", rappresentata sui banchi del consiglio da Marianna Bosco. Lo sconto per chi toglie le slot, dunque, si appresta ad acquisire sempre più fascino. Anche se non piace proprio a tutti. Tommaso Silvi

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Il Tirreno, Prima Pagina

Il mondo globale? A Piombino di Luigi Vicinanza Articolo non disponibile

Il Tirreno, Attualità

Non c'è solo il caso Embraco. Sono 162 le vertenze aperte in Italia. Molte crisi si trascinano per anni Industria, 180mila posti a rischio di Michele Di Branco ROMA Non solo Embraco. La probabile fuga dell'azienda controllata da Whirlpool verso la Slovacchia, senza dimenticare il caso Aferpi di Piombino, conferma e aggrava uno stato di crisi industriale che non sembra avere fine. E che anzi coinvolge sempre più imprese e un numero crescente di persone. Il ministero dello Sviluppo economico calcola che nel 2017 i dossier aperti sono saliti a 162 portando a quota 180mila i lavoratori coinvolti (+37% rispetto al 2012, quando i tavoli erano 119 e i dipendenti interessati 118mila). La media nei sei anni (2012-2017) è di 146 tavoli aperti per 143mila dipendenti interessati e, secondo il governo, il coinvolgimento di grandi gruppi come Alitalia e Almaviva, che in precedenza pur essendo interessate da difficoltà non marginali non avevano chiesto aiuto, sta appesantendo la situazione. Le statistiche, appunto, rimandano l'immagine plastica di una crisi di sistema che morde con maggior forza rispetto agli anni scorsi. Dal 2016 al 2017 i lavoratori coinvolti da rovesci di fabbrica sono 25mila in più, mentre dal 2012 l'aumento tocca quota 62mila. Nell'ultimo biennio il Mise conta 62 vertenze concluse positivamente e 45 casi di successo di siti totalmente o parzialmente dismessi che vedono interventi di nuovi investitori. Ma, purtroppo, ci sono stati ben 21 casi che si sono conclusi con il fallimento e la conseguente perdita di posti di lavoro. Certo, il tasso medio di soluzione positiva nel corso dei 6 anni presi in esame è del 58%. Ma poi la metà delle crisi si ripropone nei mesi successivi. Quali sono le aree a maggior rischio? Palazzo Chigi parla di "crisi sistemica per gli elettrodomestici", mentre dal 2016, oltre all'esordio dei call center, crescono le difficoltà nella siderurgia (il caso più celebre è quello dell'Ilva). In miglioramento il comparto automotive. Negli anni dal 2012 al 2014 il settore Ict è stato tra i più colpiti, sempre al primo o al secondo posto. In media le vertenze restano aperte 28/30 mesi (in alcuni casi anche oltre i 60 mesi, come per Alcoa, Lucchini, Termini Imerese, Om Carrelli, Gepin, Ideal Standard). Il ministero ricorda "fra le vicende industriali più spinose", Bridgestone, Whirlpool a Carinaro, Micron di Avezzano, SM Optics (spin off di Alcatel), SGL, Selcom, Dema, Saeco (gruppo Philips), Pilkington, Pansac, Italtel, Iveco e Italcables. «Molte crisi si trascinano perché il progetto messo in campo non decolla e non riassorbe lavoro», spiega Salvatore Barone. Tra i casi irrisolti, il responsabile per le politiche industriali della Cgil cita Termini Imerese: «1.200 dipendenti, ancora circa 750 da ricollocare ma dopo l'accordo con la Blutec che ha riconvertito lo stabilimento, e che si è impegnata a far rientrare gradualmente tutti, sono tornati al lavoro solo in 120». Altri casi esemplari? L'Irisbus in valle Ufita: era l'unica insieme alla Menarini di Bologna a costruire autobus in Italia: ora sono di proprietà della Industria Italiana Autobus ma sono solo poche decine i lavoratori rientrati. E ancora. Alcoa nel Sulcis, chiusa da cinque anni. Invitalia ha ceduto lo stabilimento alla svizzera Syder Alloys ma la fabbrica è ferma: deve partire una nuova trattativa sindacale su piano industriale e livelli occupazionali.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

AMBIENTE Rifiuti, il porta a porta al via in altre due zone di Mauro Zucchelli LIVORNO Neanche un mese fa l'allargamento ai quartieri di Ardenza e La Rosa (e alla zona di via Costanza al villaggio ex Iacp di Salviano), adesso l'Aamps mette in cantiere una nuova espansione dell'area territoriale dove vige la raccolta porta a porta dell'immondizia. La novità riguarda le famiglie che abitano nella zona di San Jacopo e in quella dello stadio.Da domani gli addetti alla fase preliminare saranno nelle strade delle due zone per iniziare a consegnare i bidoncini che ciascuna famiglia utilizzerà quando poi la raccolta porta a porta partirà operativamente anche a San Jacopo e attorno allo stadio. Dal quartier generale dell'ex municipalizzata dell'igiene urbana si tiene a sottolineare che a tutti i cittadini sarà consegnato lo "starting kit", cioè la dotazione iniziale: compresa una biopattumiera per l'organico e una prima fornitura gratis di 60 sacchetti biodegradabili sempre per l'organico (una volta terminati dovranno essere acquistati dai rifornitori

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” autorizzati o si potranno riutilizzare i sacchetti della spesa in mater-b oppure in carta). Nelle ultime settimane il Comune di Livorno ha molto insistito sulla svolta che il "porta a porta" ha dato alla raccolta differenziata. Già sei mesi fa si cantava vittoria per il superamento della soglia del 65% pressoché ovunque nelle zone in cui il servizio è attivo. Le percentuali fin da fine estate risultavano altissime, e questo ovviamente è importante, ma se le confrontiamo con le ultime appena sfornate dall'Aamps c'è anche qualche segno di arretramento: a Antignano Banditella eravamo all'81% e ora si va a malapena sopra il 78%; nella striscia di periferia che comprende via Firenze-via Enriques ma anche la zona di Porta a Terra e Padula ecco che l'80% sfiorato pochi mesi fa ora si riduce al 76% e spiccioli; a Coteto si raggiungeva il 71,7% e adesso non si va molto oltre il 67%; a Colline si era ottenuto il 68,4% e adesso siamo quasi due punti percentuali più giù, idem nella zona di Picchianti Vallin Buio (da 70,1% a 68,6%). Il resto? In Venezia si resta inchiodati al 68,1% sia ora che allora. Migliora un po' invece la zona di Salviano-Cimarosa (dal 65,4% al 66,6%). Il boom lo troviamo semmai nella zona di Montenero: ora insieme al Castellaccio sfora la soglia del 76%, sei mesi fa si rimaneva al 71,5% nella parte bassa della frazione e non raggiungeva nemmeno il 70% nella parte alta del colle. Non solo: indicazioni positive sembrano emergere da quel che accade a Collinaia, Quercianella e Valle Benedetta (dove si vola al di sopra del 75%) e dalle periferie di Scopaia, Leccia e Magrignano (dove si va a un passo dal 72%).Però l'azienda tiene a far sapere che nel 2017 le aree dov'è in funzione la raccolta porta a porta hanno visto salire al 71,5% la quota di differenziata (più 0,8% rispetto a dodici mesi prima). Sempre da fonti ufficiali arriva la segnalazione che complessivamente a livello cittadino la percentuale di differenziata è aumentata di due puntio percentuali nell'ultimo anno. Rimaniamo però pur sempre impantanati fra il 43% del 2016 e il 45% dello scorso anno. Basta far due conti per capire che, quando ormai sono 66mila i livornesi coinvolti nella raccolta differenziata porta a porta, nel resto della città dove la differenziata va avanti sì ma col metodo tradizionale - senza cioè il porta a porta - le percentuali si abbassano ben al di sotto di quanto sia accettabile. Non solo: è da verificare se non vi sia un "turismo dell'immondizia" con le percentuali alte dei quartieri del "porta a porta" gonfiate dal fatto che una certa qual parte dei cittadini prende il proprio sacchetto e lo va a buttare altrove, dove resistono ancora i cassonetti vecchio tipo. Ma intanto l'Aamps mette in cartellone anche un progetto relativo ai cestini: i lettori avevano segnalato nelle scorse settimane che i normalissimi cestini getta-carte erano spariti. Adesso per martedì, è annunciata la presentazione della «riorganizzazione e ricollocazione dei cestini in tutto il territorio comunale»: dev'esser considerato un progetto di rilevanza anche politica, se è vero che oltre al direttore generale di Aamps Paola Petrone, ci sarà un bello spicchio di giunta municipale: il sindaco Filippo Nogarin e gli assessori Giuseppe Vece (ambiente) e Alessandro Aurigi (arredo urbano).

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Poker di bidoncini, poi 75 sacchi gialli per la plastica Nei condomìni dove vivono meno di 5 famiglie verranno consegnati bidoncini da 25 li- tri per l'organico, oltre a quelli da 40 litri (uno per il vetro, uno per carta e cartone uno e per l'indifferenziato). Quanto a plastica e scatolette, a ogni famiglia verranno dati 75 sacchi gialli (da richiedere al numero verde 800 031266 se finiti). Poi nuovo round infor- mativo di Aamps per dare gli opuscoli e il calendario in cui saranno precisati i giorni e gli orari per ogni tipo di rifiuto (info: numero verde 800 031266, whatsapp 366 6200878, www.aamps. livorno. it, info@aamps. livorno.it, facebook/twitter/app "Aamps Livorno").

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

CONFESERCENTI Accendiamo le vetrine con gli incentivi LIVORNO «Quando parliamo di sicurezza parliamo ovviamente dell'impegno delle forze dell'ordine, ma nessuno meglio di noi commercianti sa che il degrado e la microcriminalità diffusa si sconfiggono accendendo le luci delle vetrine dei negozi». Parte da qui Alessandro Ciapini, direttore della Confesercenti livornese, per presentare l'identikit delle dieci idee-proposta che la sua organizzazione mette davanti ai politici e ai partiti in vista delle elezioni del 4 marzo.Ad esempio, Ciapini insiste sugli effetti che può avere l'introduzione di una misura come la cedolare secca per i fondi commerciali: «Diventa un incentivo ai proprietari dei fondi per evitare di finire per sostituire i negozi di vicinato con i minimarket aperti 24 ore che hanno le conseguenze che tutti sappiamo».Per Ciapini è utile perimetrare le aree a rischio e concentrarvi il fuoco degli incentivi tramite la leva fiscale. Fa l'esempio di Bibbona, dove è in ballo l'esenzione per tre anni dalla Tari per chi apre in centro storico. «Ecco, lavorare su aspetti come la Tari è utile a rendere possibile l'apertura di nuovi negozi anche in aree difficili. Le piccole botteghe sono le prime sentinelle del quartiere». Questa è la sottolineatura dell'aspetto sicurezza a beneficio di tutti che può avere una misura come

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'esenzione per un tot di anni riguardo a questa o quella tassa. Non è l'unico aspetto fiscale contro il quale prende posizione la Confdesercenti, che se la prende soprattutto con le misure fiscali prese con valore retroattivo, come ad esempio «l'improvviso differimento dell'Iri»: è vietato espressamente dallo Statuto del Contribuente. Ma accade di continuo: basti dire che «dal 2000 ad oggi si contano almeno 600 "tradimenti fiscali" dello Statuto», e in 66 casi si tratta «proprio di interventi fiscali retroattivi». Come salvarsi? Elevare «al rango di legge costituzionale» almeno «le disposizioni più rilevanti dello Statuto del contribuente». C'è bisogno di salvaguardare i negozi di vicinato per femrare la desertificazione dei quartieri, dice l'organizzazione di categoria: l'idea è quella del «credito di imposta fino a 20mila euro su Imu, Tasi, Tari e sull'eventuale affitto» (come già approvato per le librerie indipendenti) per i «mononegozio con fatturato annuale al di sotto dei 150mila euro». La Confesercenti chiede anche «l'introduzione nella Costituzione di un tetto alla pressione fiscale complessiva, nazionale e locale», l'obbligo di rendicontazione su come vengono utilizzati i proventi di Tari e imposta di soggiorno ma anche un «ulteriore adeguamento della franchigia Irap attualmente spettante alle piccole imprese» (così da esentare di fatto le microditte) e meccanismi per favorire il ricambio generazionale fra giovani e lavoratori più anziani. A tal riguardo, viene messo l'accento anche sugli effetti della legge Fornero sui lavoratori autonomi: da un lato, esclusi dagli aggiustamenti così come e, dall'altro, "prigionieri" del mancato prepensionamento tramite la rottamazione della licenza. Quanto all'innovazione, l'associazione dei negozianti giudica ancora troppo orientata all'industria la normativa che dovrebbe favorire la nascita di "impresa 4.0". Il settore del commercio - viene ribadito - paga anche lo scotto di un vuoto legislativo creato dalla riforma delle Camere di commercio su certi aspetti dei consorzi fidi. Ultima sottolineatura riguardo al turismo che viene visto come motore di crescita anche in tempi di crisi: la Confesercenti chiede che sia ripristinato il ministero del turismo puntando alla riduzione del costo del lavoro e all'istituzione di un fondo per le piccole imprese turistiche.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina castagneto Consiglio comunale in approvazione bilancio e tributi CASTAGNETO CARDUCCI Il bilancio di previsione 2018- 2020 arriva all'approvazione del consiglio comunale di Castagneto Carducci, convocato in seduta ordinaria martedì 27 febbraio alle ore 9 nella Sala Falcone e Borsellino. Al voto dell'aula anche l'autorizzazione all'esercizio provvisorio. Tra i tredici punti all'ordine del giorno anche la conferma per il 2018 della maggiorazione Tasi e la modifica del regolamento per l'applicazione dell'imposta di soggiorno. Inoltre, l'approvazione del piano finanziario, delle tariffe e delel riduzioni della tassa sui rifiuti (Tari). E l'approvazione del documento unico di programmazione 2018-2020. In discussione la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle sulla prevenzione per limitare gli abbattimenti di palme colpite dal punteruolo rosso. A seguire l'interrogazione urgente presentata da Sinistra per Castagneto, Movimento 5 Stelle e Insieme per Castagneto sulle indagini in merito allo smaltimento illegale di rifiuti in cui rientra anche Sei Toscana. E in chiusura l'interrogazione presentata dal gruppo consiliare Insieme per Castagneto sul posizionamento del defibrillatore donato dalla farmacia Giordani. (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Renzi stempera le preoccupazioni dopo lo slittamento della firma sul preliminare per l'acquisto di Aferpi. Il patron di Jsw atteso in Italia la settimana dopo le elezioni «Fiducioso che l'operazione con Jindal vada a buon fine» di Cristiano Lozito PIOMBINO La firma sul preliminare d'acquisto della ex Lucchini da parte di Jsw potrebbe arrivare nel corso della prossima settimana, mentre Sajjan Jindal è atteso in Italia per quella successiva al voto delle politiche.Se la mancata firma sull'intesa - data per scontata giovedì pomeriggio dalle istituzioni presenti al Mise, dal ministro Carlo Calenda al Governatore Enrico Rossi - ha provocato delusione e fatto aumentare la prudenza di tutte le parti in campo, varie fonti fanno intendere che l'affare comunque resta in piedi, anche se i motivi del rallentamento dell'operazione restano legati solo a indiscrezioni.«Sono fiducioso che l'operazione di Piombino vada a buon fine», ha detto ieri Matteo Renzi a margine di un'iniziativa elettorale a Grosseto, riproponendo il concetto anche alla sera a Livorno. E certo al segretario del Pd non dovrebbero mancare relazioni dirette sul caso, visto che è stato il suo amico Marco Carrai a suggerire agli indiani di Jsw due avvocati del "Giglio magico", Umberto Tombari (presidente della fondazione Cassa di risparmi di Firenze) e Alberto Bianchi (presidente della fondazione Open, la cassaforte delle campagne elettorali di Renzi e della Leopolda) per la trattativa con Cevital.Per spiegare l'improvisa frenata del gruppo indiano, venerdì Calenda

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ha sostenuto che Jindal era di ritorno in India dalla Corea del Sud e che doveva riunire il cda prima di firmare, perché Jsw è una società quotata in Borsa.Altre fonti invece riferiscono come in realtà Jindal abbia delle titubanze, comunque non così importanti da far saltare l'affare.La cifra per l'acquisto (60 milioni, ma 15 di ritorno da Regione e Governo) non sembra al centro di questi dubbi, quanto invece il problema dei terreni ultimamente oggetto di controlli e sequestri da parte dei carabinieri del nucleo ecologico, ultimo caso quello del ritrovamento di alcuni "siluri" interrati.Jindal insomma vuol capire meglio qual è la reale situazione e soprattutto chi pagherà le bonifiche. Oltre tutto non ha la fretta di chiudere del Governo (per comprensibili motivi visto che siamo a una settimana dalla elezioni) e del terrritorio, stremato da una crisi lunga sei anni.Se comunque la prossima settimana arriverà la firma del preliminare e poi si passerà al controllo del bilancio e della situazione societaria, con chiusura delle operazioni prevista entro il mese di marzo, il ministro Calenda è stato chiaro: visto che Aferpi è una società ancora sotto sorveglianza governativa, dovrà essere l'amministrazione straordinaria, e quindi il Governo, a dare il via libera all'operazione, una volta conosciuti piano industriale, investimenti e risvolti occupazionali.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

IL FUTURO DELLE ACCIAIERIE Il 2 marzo la vicenda Magona approda al ministero dello Sviluppo È fissato per venerdì due marzo l'incontro al Mise sulla vicenda Magona, convocazione che ha prodotto la sospensione di uno sciopero già annunciato per i giorni scorsi da Fim, Fiom e Uilm.Il tema Magona è collegato alla vicenda dell'ilva, perché per acquisire l'impianto di Taranto Arcelor Mittal deve vendere lo stabilimento piombinese, secondo le disposizioni dell'antitrust europeo.Arcelor Mittal ha già un accordo preliminare col gruppo cremonese Arvedi per la cessione dello stabilimento di Piombino ma intende trasferire a Genova il reparto di verniciatura con i 60 lavoratori che vi lavorano, costretti a migrare, oppure ad abbandonare la fabbrica e perdere il loro posto di lavoro.Una decisione unilaterale che per i lavoratori e i sindacati della Magona è assolutamente inaccettabile.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba rifondazione «Calenda non è venuto in Consiglio per colpa del Pd» PIOMBINO La mancanza del numero legale in aula al momento di votare una mozione in cui venerdì si chiedeva al ministro Carlo Calenda di andare in consiglio comunale, riunito per l'approvazione del bilancio, a riferire sulla vicenda Aferpi, è oggetto di una protesta di Rifondazione comunista: «Il Pd si dovrebbe solo vergognare - dice una nota del Prc - Dopo le entusiastiche notizie sulla cessione di Aferpi da Cevital a Jsw miracolosamente effettuatasi a 10 giorni dalle elezioni, il capogruppo di Rifondazione comunista Fabrizio Callaioli ha presentato una mozione d'ordine, ma alla riapertura pomeridiana del consiglio comunale il Partito democratico non ha garantito il numero legale in aula impedendo di fatto la relazione del ministro ai rappresentanti eletti dai cittadini».Nella mozione presentata da Rifondazione comunista si legge appunto che, «vista la presenza del ministro Calenda in città, per una iniziativa di campagna elettorale, ci sembra doveroso nei confronti dei cittadini di Piombino, che il ministro riferisca al consiglio comunale, e non a una iniziativa del Partito democratico, notizie circa tale acquisizione». La mozione era stata approvata con il voto favorevole delle opposizioni e di Spirito libero e Sinistra per Piombino, e l'astensione del Pd.«Che dobbiamo pensare - conclude Rifondazione comunista - se non che è molto facile raccontarsele a casa propria, ed è molto più difficile in una seduta di consiglio comunale in forma pubblica?».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba personale delle ferrovie Amianto, i termini per la pensione L'Ona (Osservatorio nazionale sull'amianto) diffonde termini e modalità per poter accedere ai benefici amianto per il personale delle ferrovie dello Stato e-o dipendenti di imprese di bonifica amianto nel settore rotabili ferroviari. L'Inps stabilisce il termine del 2 marzo per le domande di pensione anticipata per i dipendenti del settore dei rotabili ferroviari esposti ad amianto.

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Il curioso caso di Semproniano: 40 ospiti, uso di personale interno e convenzione con la Prefettura permettono di accantonare 5mila euro. Da far risparmiare ai cittadini Migranti gestiti in proprio Il Comune abbassa la Tari di Fiora Bonelli SEMPRONIANO Grazie anche alla gestione dei migranti, il Comune di Semproniano dà una sforbiciata alla Tari. Ne beneficiano famiglie con figli e utenze non domestiche. Il consiglio comunale di Semproniano, nella seduta del 21 febbraio, ha approvato il piano finanziario e le tariffe Tari 2018. Il costo del piano finanziario è diminuito del 6,5% rispetto all'anno passato e dunque ogni contribuente pagherà il 6,5% in meno. «Un bell'obiettivo - commenta il vicesindaco Lucio Corsetti - raggiunto grazie agli stessi cittadini che riescono a fare una raccolta ordinata e differenziata e dunque il loro impegno li ripaga».Ma Semproniano ha fatto di più e oltre al 6,50% per tutti ha previsto agevolazioni sia per le utenze domestiche che non domestiche: per le utenze domestiche è stata prevista una agevolazione del 20% per il 2018 per le famiglie con un figlio con età inferiore a 15 anni; dell'abbassamento del 30% ne beneficeranno le famiglie con due o più figli con età inferiore a 15 anni; infine il 50% sarà abbassato alle famiglie con tre o più figli con età inferiore a 15 anni. Per quanto riguarda le utenze non domestiche il costo è diminuito del 4%, passando dallo 0,74% allo 0,70%. Ma qual è il "segreto" che permette a un Comune così piccolo di poter abbattere la Tari? Lo svela lo stesso vicesindaco Corsetti. «Il Comune di Semproniano - spiega - grazie a una convenzione fatta con la Prefettura di Grosseto, gestisce direttamente, in modo autonomo i 40 migranti ospiti a Petricci. Il Ministero dà per ognuno di loro 35 euro con i quali si pagano tutte le spese necessarie al mantenimento della presenza. Siccome il Comune utilizza anche personale proprio, è possibile al nostro ente risparmiare sulla gestione dei migranti. I soldi risparmiati li mettiamo subito in circolo a vantaggio della comunità, utilizzandoli per abbassare la Tari ai cittadini».Un'operazione molto importante per Semproniano anche in prospettiva, secondo Corsetti. «Anche il prossimo anno - aggiunge - se le cose rimarranno così e il ministero continuerà a pagare, accantoneremo circa 20mila euro. Anche questi soldi li impiegheremo per abbassare le tasse e per portare a pareggio il bilancio. Un'operazione che ci rende orgogliosi perché va a vantaggio della cittadinanza nel suo complesso, nessuno escluso. Anche la sindaca Miranda Brugi, entrando nel merito della questione, spiega come sia stato possibile avere in bilancio un piccolo "tesoretto" legato, appunto, alla presenza dei 40 migranti. «Con una convenzione con la Prefettura questa amministrazione ha preso in carico i 40 migranti ospitati a Petricci, nella struttura della Cerinella. Abbiamo fatto un bando per trovare una cooperativa che li gestisca, ma anche la nostra amministrazione mette a disposizione il suo personale per alcuni servizi. Questo ci permette, facendo i debiti calcoli delle spese sostenute dal Comune e proprio come la legge prevede, di portare in bilancio, nella voce partita corrente, circa 5mila euro. Questo perché di quei 470mila euro circa che ci entrano dal Ministero, il quale ci destina 35 euro giornalieri per ciascuno dei 40 migranti, il Comune, calcolando le spese generali sopportate per fornire i suoi servizi, si può tenere 5mila euro circa. Questa cifra la possiamo portare in bilancio, certificando le spese del Comune. E siccome nella voce "spesa corrente" diventano soldi spendibili, abbiamo deciso di destinarli alla Tari».

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

MOVIMENTO 5 STELLE/1 I big a Grossetoparlano di rifiuti "Superare lediscariche con l'economia circolare" è il tema del tour dei candidati del M5S. Il Tour Rifiuti Ato Toscana Sud toccherà oggi alle 15 anche Grosseto: l'appuntamento è nella sede dell'associazione Boulè, in via Ginori 15. Interverranno Giacomo Giannarelli, Donella Bonciani, Filippo Nogarin e Gregorio De Falco.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca l'intervento Opposizione all'attacco «Molti dubbi sulla It Risorse» ALTOPASCIO Dopo le rassicurazioni del sindaco D'Ambrosio e gli annunci dell'azienda sulle assunzioni, il gruppo consiliare "Insieme per Altopascio" interviene sulla vicenda della It Risorse.«Le paginate di giornale di sindaco e azienda - scrive il gruppo di opposizione - ci hanno ulteriormente incuriositi e abbiamo acquisito nuovi elementi in relazione alla It Risorse, azienda che tratta rifiuti speciali e pericolosi, come scrive essa stessa sul suo sito. Intanto abbiamo fatto visure camerali che ci hanno fornito il dato complessivo dei loro

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dipendenti: sommando le varie sedi in tutta Italia si arriva a 25 dipendenti complessivi. Risulta dunque strano che a Altopascio ne assumeranno 30, numero sproporzionato rispetto alla loro attività attuale. C'è poi il problema della legge, che impone ad aziende di questo tipo una distanza di almeno 500 metri dal centro abitato. La collocazione attuale di via del Palazzaccio è ampiamente dentro la classificazione del centro abitato di Altopascio, secondo lo strumento urbanistico vigente. Comunque, attraverso il nostro capogruppo Orlandi, abbiamo chiesto al comune di fornirci una dichiarazione ufficiale su tutto questo». «Intanto - riprende la nota - il sindaco non ha ancora risposto al nostro quesito sulle conferenze di servizi che hanno dato il via libera alla It Risorse. Vogliamo sapere chi ha partecipato del Comune di Altopascio alle conferenze dei vari enti che concorrono al rilascio dell'autorizzazione e che posizione ha tenuto. Le conferenze sono del 22 giugno 2016, 20 settembre 2016 e 14 dicembre 2016, mentre l'autorizzazione del Comune è stata firmata dal funzionario responsabile Gelli l'8 febbraio 2017. Invece di fare comunicati patetici appropriandosi di meriti che non ha, come nel caso di Essity e del suo investimento, che ha come sempre appreso dalla stampa, sarebbe meglio che D'Ambrosio si interessasse col suo tutor ad esempio di Toscana Pane, per la quale si profilano tristi avvenimenti nei giorni prossimi. D'Ambrosio vuole nascondere un'amministrazione deficitaria su tutti i fronti, volendo far credere che il tessuto economico altopascese cresce con la sua amministrazione. Peccato che da quando c'è lei si registrano solo chiusure e nessuna azienda si è insediata ad Altopascio, ad eccezione di questa che tratta rifiuti speciali e pericolosi, se proprio ne vogliamo parlare».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Approvato il bilancio: sconti anche per chi fa il compostaggio e tariffa raddoppiata alle sale slot Tari ridotta per 92 negozi di Altopascio ALTOPASCIO La tassa sui rifiuti non aumenta per le utenze domestiche e diminuisce del 4% per le piccole attività commerciali, mentre raddoppia per le sale slot di Altopascio. Confermate, infine, le agevolazioni per le famiglie: questi i punti più importanti del piano finanziario e delle tariffe Tari per il 2018, approvato venerdì ad Altopascio dalla maggioranza. «Così come per il bilancio di previsione 2018 - sostengono il sindaco Sara D'Ambrosio, l'assessore al bilancio Alessandro Remaschi e l'assessore al sociale Ilaria Sorini - anche in questo caso siamo riusciti, d'accordo con Ascit, a tenere come linea guida il principio dell'equità e del sostegno concreto alle persone che si trovano in situazioni di difficoltà, economica e sociale. La stessa tutela, poi, abbiamo deciso di operarla anche nei confronti di quelle piccole attività commerciali, come ristoranti, bar, alimentari, ortofrutta, panifici, che sono più esposte agli aumenti e che risentono maggiormente della crisi economica». Per quanto riguarda le utenze domestiche gli importi non sono stati toccati, anzi: col progetto per il compostaggio domestico, introdotto lo scorso anno, i cittadini possono contare anche nel 2018 sullo sconto del 10%. Per ritirare il composter basta recarsi ad Ascit o all'Urp, mentre per la riduzione occorre presentarsi all'ufficio tributi. «Con questo progetto - aggiunge l'assessore all'ambiente Daniel Toci - abbiamo notato come nel 2017, dati forniti da Ascit, ci sia stata una tangibile riduzione nella produzione di rifiuti organici». Sono invece 92 i negozi altopascesi che nel 2018 godranno di una riduzione sulla Tari del 4% (nel 2017 era stata del 2%). Sempre sul fronte delle riduzioni confermata la revisione delle soglie Isee, approvata lo scorso anno, che ha aumentato il bacino delle persone beneficiarie degli sgravi tributari: nel 2017 la Tari è stata esentata o ridotta a oltre 432 famiglie. Infine il Comune di Altopascio è stato il primo nella Piana ad aver varato un piano anti-slot: la Tari per le sale slot altopascesi è aumentata del 98%, mentre a breve verrà introdotto un fondo comunale, attraverso cui elargire contributi agli esercizi commerciali che decidono di dismettere le macchinette mangia soldi.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Smaltimento terre e inquinamento: la proposta dell'amministrazione comunale a Regione e Arpat Un protocollo per cave pulite di Cinzia Chiappini CARRARA Aprire un tavolo tra tutti gli enti competenti per stendere un protocollo di intesa con le regole nero su bianco per avere "cave pulite". Lo hanno proposto il sindaco Francesco De Pasquale, l'assessore al Marmo Alessandro Trivelli e la collega all'Ambiente Sarah Scaletti all'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, titolare della delega alle cave e ai vertici di Arpat, nel corso dell'incontro che si è tenuto ieri a Firenze. La delegazione di Piazza Due Giugno si è recata in regione per fare il punto sulla stesura delle linee guida sulla gestione dei derivati dell'estrazione, a cui sta lavorando l'amministrazione toscana: «Abbiamo consegnato le nostre osservazioni» spiega Trivelli precisando che la delegazione carrarese ha colto l'occasione per avanzare una proposta "innovativa". «A nostro parere serve un tavolo tra Regione, Arpat,

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Corpo Forestale e Comune, da allargare eventualmente anche alle altre amministrazioni locali interessate, per mettere nero su bianco le buone pratiche da seguire per tenere le cave pulite. Questo permetterebbe ai soggetti incaricati dei controlli, di avere una base comune per valutare la gestione delle cave» aggiunge l'assessore al Marmo. Si tratterebbe di definire, ad esempio, come si fa a tenere un piazzale pulito, come si evita il dilavamento delle acque meteoriche e come si compila un piano di gestione dei rifiuti un documento che, come è emerso dall'ultima seduta della commissione Marmo del comune di Carrara, l'amministrazione vuole inserire come obbligo nel prossimo Regolamento degli Agri Marmiferi.La proposta di De Pasquale e i suoi è stata messa a punto a seguito di una serie di incontri con gli industriali del marmo, che sono dunque non solo favorevoli ma veri e propri promotori dell'idea.«L'assessore Ceccarelli ci è sembrato favorevole all'idea» riferisce Trivelli precisando che al momento si tratta solo di uno scambio informale di idee. Durante la trasferta fiorentina, gli esponenti dell'amministrazione carrarese hanno chiesto una proroga della scadenza della presentazione dei piani di attuazione dei bacini estrattivo che secondo il Pit (Piano paesaggistico della Regione) è fissata per il prossimo giugno: «È una tempistica troppo stretta e poi l'amministrazione Toscana non ha ancora pronto il piano cave» spiega Trivelli anticipando che la proroga potrebbe rinviare a fine anno la consegna. L'altro punto su cui la delegazione di Piazza Due Giugno ha interloquito con la Regione, riguarda la riperimetratura dell'area del Parco delle Apuane: «Ci sono almeno 3 o 4 aziende carraresi che si trovano in forti difficoltà a seguito della revisione del perimetro decisa dall'ente» conclude Trivelli spiegando che l'amministrazione carrarese si è fatta portavoce di queste problematiche invitando la Regione Toscana ad attivarsi al riguardo per trovare una soluzione. Il comune intanto ha preso atto della nuova superficie e sta rivedendo le autorizzazione alla luce della riperimetratura.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini ambiente Elettrodomestici usati al Dano niente raccolta PISTOIA Allarme a Pistoia sullo smaltimento degli elettrodomestici usati: Confcommercio chiede con urgenza una soluzione.Con l'inizio del 2018, infatti, il Dano - principale struttura di raccolta per i rifiuti cosiddetti Raee, a cui fanno riferimento i rivenditori dell'area pistoiese - ha smesso di svolgere la sua usuale funzione di punto di ricezione, creando serie difficoltà alle imprese."Secondo la normativa vigente, infatti - si legge in una nota della Confcommercio - i rivenditori di elettrodomestici hanno l'obbligo di ritirare gli articoli usati (precedentemente acquistati nei propri negozi) presso i cittadini e portarli poi al centro di raccolta per lo smaltimento. Venendo però a mancare la funzione del punto di raccolta le aziende non solo si trovano con i magazzini pieni, ma sono anche in difficoltà ad adempiere a quanto imposto dalla legge".Quando sono emerse le prime difficoltà e le conseguenti proteste, Alia ha garantito una risoluzione della vicenda entro poche settimane, consigliando alle aziende, nel frattempo, di recarsi presso il centro di raccolta di Monsummano. "Un'alternativa, questa, a dir poco difficoltosa" - commenta Confcommercio. Che ha avanzato "numerose richieste di chiarimento ad Alia attraverso l'assessore all'ambiente del Comune di Pistoia, che si ringrazia per la disponibilità, senza però avere ad oggi alcuna risposta. È ormai urgente riuscire ad avere un quadro chiaro della situazione, individuare soluzioni e, intanto, trovare alternative che siano valide e che non creino ulteriori danni o costi sulle spalle delle imprese e di tutti i cittadini".

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini san marcello-piteglio Rifiuti, si profila il subappalto da Alia a Cosea Ambiente SAN MARCELLO Si profila all'orizzonte l'ipotesi che Alia Servizi Ambientali - che dal primo marzo prossimo si occuperà del servizio di nettezza urbana nel Comune di San Marcello-Piteglio - decida di subappaltare la gestione a Cosea Ambiente, l'ente che da tre anni già se ne occupa.Per il momento non vi è niente di certo. Le due aziende stanno ancora discutendo i termini dell'eventuale accordo, ma lo stesso sindaco Luca Marmo non ha smentito questa ipotesi. Il primo cittadino ha incontrato i dipendenti comunali che si occupano del servizio,«Per il momento - spiega Marmo - non c'è niente di certo e non possiamo sbilanciarci con dichiarazioni precise. Fatto sta che è vero che in questi giorni Cosea ed Alia stanno dialogando per trovare una soluzione che possa andare verso un possibile subappalto a pro di Cosea Ambiente, l'attuale gestore del servizio. Di più non posso dire, anche perché questo è lo stato delle cose».Il sindaco Marmo sta comunque aspettando una risposta in merito ed è facile supporre che già nel corso della prossima settimana avrà un ulteriore incontro con i dipendenti comunali in cui esporrà loro quale futuro li attende. Se dovesse andare in porto la soluzione del subappalto a Cosea Ambiente, (probabile la durata di due anni, ma ancora è tutto da capire) vorrebbe dire una certa tranquillità per quanto riguarda il posto di lavoro per i sette

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dipendenti coinvolti in questo passaggio obbligatorio a partire dal primo marzo prossimo. Sei di loro erano dipendenti del vecchio Comune di San Marcello, uno di quello di Piteglio. La loro paura è quella, una volta licenziati dal Comune di San Marcello-Piteglio e riassorbiti dal nuovo gestore Alia, di avere meno garanzie e di poter essere spostati in qualunque altra sede Alia. (c.b.)

Il Tirreno, Cronaca di Pisa ambiente Il Comune chiama tutti a pulire Bocca di Serchio VECCHIANO Torna la giornata di pulizia a Bocca di Serchio: quest'anno sarà domenica 11 marzo. L'iniziativa - organizzata dal Comune di Vecchiano e dal Parco con il contributo del Consorzio di bonifica Toscana nord - sarà arricchita dal buffet offerto dal circolo giovanile Arci Vasca azzurra di Nodica e messo a disposizione dei partecipanti in collaborazione con la società Eudania.Le operazioni di pulizia della sponda destra del fiume saranno coordinate da Geofor. «Dopo il grande successo di partecipanti dello scorso anno - spiega il sindaco Massimiliano Angori - confidiamo in una massiccia partecipazione di volontari e cittadini». L'evento si snoderà dalla riserva naturale di Bocca di Serchio a quella della Bufalina. «Si tratta di una delle giornate che dedichiamo alla cura del nostro territorio, all'insegna del rispetto ambientale e della sensibilizzazione unanime a questi temi», afferma l'assessora all'ambiente, Mina Canarini. «Marina di Vecchiano è la spiaggia di tutti, aperta e libera, accogliente e fragile, una spiaggia dove la natura, in silenzio, resiste alle nostre brutte abitudini, che in silenzio lancia il suo messaggio di rispetto dei luoghi e del suo ambiente, che in silenzio aspetta la primavera, anche quella delle persone che ogni anno partecipano a questo rito collettivo che sa di buono. Ecco perché vi aspettiamo in tantissimi, sempre più numerosi», conclude l'assessora Canarini, rinnovando l'appello a tutta la cittadinanza e non solo.L'appuntamento è per domenica 11 marzo, alle 9, con ritrovo sul piazzale Montioni, a Marina di Vecchiano. Per tutti i dettagli e per eventuali variazioni sull'evento, è a disposizione il sito www.comune.vecchiano.pi.it.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Cronaca Toscana

PRATO Sigilli a una ditta di confezioni di cinesi Sigilli ad una confezione di cinesi a Prato che smaltiva parte dei suoi rifiuti tessili tramite due marocchini, residenti a Pistoia e privi di qualunque autorizzazione. I sigilli sono stati messi dal reparto investigativo della polizia municipale di Prato.Nell'operazione stato anche sequestrato il furgone utilizzato dai due uomini oltre a i 1.500 chilogrammi di rifiuti tessili stipati nel vano carico del mezzo. Denunciato anche il titolare della ditta, un uomo di 55 anni.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Il proprietario del fondo: «Se Conad non raddoppia arriva Aldi» La crisi di via Grande chiude anche Oviesse di Giulio Corsi LIVORNO Chiude la Oviesse di via Grande. Il 18 marzo le sette saracinesche affacciate sui portici si abbasseranno. Per la città che punta al turismo e vuol farsi bella agli occhi dei croceristi è un colpo basso, il peggior biglietto da visita, che arriva proprio all'inizio della stagione delle love boat.È la prima volta dopo 50 anni che si spengono le luci nei locali di via Grande 166-176 che per 4 decenni avevano visto campeggiare le insegne della Standa prima di diventare Oviesse.«Nell'ottobre del 1968, il giorno dell'inaugurazione, eravamo in 136», ricordano con nostalgia alcuni ex lavoratori Standa su Facebook. Ora i dipendenti di Oviesse sono rimasti una decina, secondo Pieralba Fraddanni della Cgil. Sul loro destino il sindacato non si esprime, sperando ancora in una retromarcia dell'azienda, che invece non ci sarà. L'auspicio a questo punto è che il personale venga riassorbito nei due negozi Oviesse al parco di Levante e alle Fonti del Corallo.Resta il buco, l'enorme cratere lasciato in via Grande: «È un danno immenso per noi e per la città: a chi la diamo ora una superficie di 2300 metri quadri?», sbotta Luca Fabrizio Sarreri, amministratore unico della Immobili Commerciali Spa, società milanese proprietaria del fondo, che acquistò dalle Generali i 5300 metri quadri totali sui due piani dell'ex Standa ai tempi dell'apertura del Billa. «Occhio, perché se vanno via altri marchi, la via Grande muore davvero».La decisione di Oviesse di lasciare il centro nasce probabilmente dalla sovraesposizione a Livorno, considerato che anche Upim è parte del gruppo.«Hanno chiesto una riduzione dell'80% del canone di affitto - racconta Sarreri -. Ci poteva stare un taglio del 10%, anche del 20%, ma l'80% è un chiaro segnale che se ne volevano andare. E così hanno fatto: nonostante il contratto in scadenza nel 2019, in modo aggressivo hanno deciso di recedere prima, il 18 marzo chiuderanno e il 12 aprile ci riconsegneranno le chiavi. D'altra parte - accusa - non hanno mai avuto il serio interesse a rilanciare il punto vendita, che infatti era ancora improntato sul format della vecchia Standa. Se non investi, non puoi dare la colpa al territorio che non risponde».Resta aperta invece, al piano sotterraneo, la Conad: l'unico accesso per chi vorrà scendere a fare la spesa sarà quello da via Montegrappa.Anche la permanenza del supermercato però non è garantita. Lo dice senza usare perifrasi lo stesso Sarreri: «Nel 2019 scadrà il contratto di affitto: nei prossimi giorni incontreremo i vertici di Conad del Tirreno. Gli proporremo di ampliarsi e prendere tutto il negozio, sopra e sotto. Se non accetteranno o non troveremo una soluzione soddisfacente, gli daremo la disdetta e li sfratteremo. Di certo, a 250mila euro d'affitto all'anno per un negozio così profittevole, che fa 11 milioni di fatturato, non potremo lasciarli».La tensione tra le parti è palpabile: «Purtroppo con Oviesse non abbiamo potuto trattare direttamente, perché il nostro contratto è con Conad - racconta Sarreri -. Il canone totale è di 680mila euro, dei quali 430mila erano in carico a Ovs. Ma la clausola prevedeva che se si fosse liberato il piano di sopra avrebbero potuto restituircelo in qualunque momento senza penali e il loro canone sarebbe andato a 250mila euro. Se ci fossimo venuti incontro avremmo trovato una soluzione, ora invece la strada per un accordo è in salita e potrei essere costretto a sfrattarli. Si sono già fatti avanti Aldi (colosso tedesco con 5900 punti vendita nel mondo che ha aprirà nel 2018 45 negozi nel Nord Italia, ndr) che ci ha fatto un'offerta vuoto per pieno e Penny».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno economia e futuro Livorno snobbata da investitori stranieri Il Tirreno del 21 febbraio, nel supplemento economia. ha pubblicato l'elenco degli investimenti stranieri in Toscana nel 2017 esattamente 27 distribuiti in tutti i capoluoghi regionali ad eccezione, e la cosa non ci

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sorprende, di Livorno e Massa Carrara. La notizia ci addolora perché conferma la crisi che da tempo attanaglia l'economia cittadina. L'esclusione di Livorno dagli investimenti stranieri conferma la debolezza strutturale, prima di tutto, delle Istituzioni: con in testa l'assenza clamorosa e sistematica della giunta comunale grillina la cui "diserzione" dalle problematiche della città sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti. Nel frattempo, la giunta M5s si ostina a contestare e contrastare ogni iniziativa che tenda a far uscire la città dalla grave crisi (vedi gli investimenti portualie, le recenti critiche alla gestione di Azimut, non ha rapporti organici con la Regione, se non quelli meramente "istituzionali" , non ci risulta abbia mai avuto costruttivi rapporti con i ministeri. Per amor di patria non vogliamo riparlare del "giallo tuttora irrisolto" del nuovo ospedale sulla cui realizzazione sembra essere caduta una cortina di silenzio. È giunto il momento di una maggiore sensibilizzazione che coinvolga enti economici, organizzazioni sindacali ed anche un risveglio dal pericoloso "sonno" che sembra avvolgere l'intera comunità livornese. È urgente che la città ritrovi forza e coraggio, elementi indispensabili per dare un calcio alla grave crisi che rischia di essere mortale per il futuro della città. Enrico Dello Sbarba

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Il sindaco è stato l'uomo dei primi contatti con gli esponenti della società Jsw «L'altoforno? Ne discuteremo, ambiente, salute e lavoro devono andare insieme» Giuliani: fiducioso su Jindal ma aspettiamo i fatti PIOMBINO «Io credo che Sajjan Jindal sia fermamente intenzionato ad acquisire la ex Lucchini. C'è un accordo che deve essere firmato solo dal presidente di Jsw, sono fiducioso che si andrà fino in fondo, però aspettiamo di capire meglio le ragioni dello slittamento della firma».Il sindaco Massimo Giuliani resta comunque prudente, sa quanto sia delicata la situazione, e quanto possano contare i dettagli. È stato lui ad avere i primi contatti con l'uomo che rappresenta Jsw in Italia, Virendar Bubbal, ormai sei mesi fa. «Nessuno conosce il piano industriale nei dettagli - dice il sindaco - Certo si sa che in campo c'è uno dei più grandi produttori siderurgici del mondo, e che dal punto di vista dell'occupazione il progetto coprirebbe praticamente quasi tutti i posti della ex Lucchini».Quei circa 1800 posti di lavoro ipotizzati nelle indiscrezioni che circolano ormai dall'estate scorsa sono legati al ritorno al funzionamento a pieno regime di tutti e tre i laminatoi, oltre alla creazione di un altro impianto per la produzione dei piani. Tutto ciò in contemporanea al completo rifacimento dell'altoforno, fermo ormai da quattro anni.Se l'accordo andrà in porto ci vorrà del tempo per rivedere lo stabilimento a pieno regime, tanto che servirà una ricontrattazione degli ammortizzatori sociali che in Aferpi scadono a fine anno. Ma sarà soprattutto il tema ambientale, il possibile ritorno dell'altoforno dopo aver progettato invano il trasferimento dell'acciaieria fuori dalla città e la sostituzione dell'Afo con i forni elettrici, a far discutere.«Abbiamo sempre detto che il tema lo avremmo affrontato al momento in cui si fosse presentato - dice Giuliani - e così faremo. Gli interessi dell'ambiente, della salute e del lavoro oggi devono andare insieme, e credo ne siano consapevoli anche alla Jsw. Vedremo, la strada è lunga».Sul punto si sa che nel corso della due diligence gli indiani si sono ripromessi di controllare la situazione degli impianti, in particolare dei convertitori, il problema più importante dal punto di vista dell'inquinamento dato per certo che la cokeria non ripartirà.Sul possibile arrivo di Jindal il consigliere regionale del Pd, Gianni Anselmi, sostiene che «la consistenza del soggetto industriale non è discutibile. Ne abbiamo passate tante in questo territorio e non occorre dare fiato alle trombe: occorre vedere le carte e lavorare perché il percorso di modernizzazione industriale e di riconversione territoriale che si era interrotto riparta come lo avevamo immaginato: con il lavoro, il risanamento ambientale, gli spazi per economie nuove. La Regione Toscana è pronta a sostenere questo processo». (cloz)

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Stasera i vertici locali celebrano l'importante traguardo con il presidente nazionale, spettacolo, dibattito e sorprese Confartigianato compie settant'anni Festa agli Industri GROSSETO Il 2018 segna il settantesimo anniversario della fondazione di Confartigianato Imprese Grosseto. E per celebrare l'avvenimento l'associazione di categoria ha messo a punto un ricco programma di iniziative.Il primo della serie è una serata (con ingresso a inviti) in programma oggi dalle 21 al Teatro degli Industri. Una serata-evento cui parteciperanno i vertici nazionali di Confartigianato e le massime autorità locali e che offrirà al pubblico la presenza di tanti ospiti, momenti di musica e spettacolo, una riflessione

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” sull'andamento dell'economia locale e una vetrina per alcune imprese simbolo dell'associazione. Con uno sguardo rivolto a settant'anni di storia. Tanti ne sono passati da quel 26 febbraio 1948 quando otto uomini - Aldo Francardi, Adino Castelli, Omero Pertici, Beniamino Bartolini, Guido Priori, Remigio Damiani, Paolo Valerio Lunghini e Ruggero Francini - si ritrovarono di fronte al notaio Renato Bonesi per formalizzare la nascita dell'Associazione artigiani della provincia di Grosseto, che poi prenderà il nome di Confartigianato. Il programma di stasera si apre con un monologo dell'attore Giacomo Moscato dedicato all'artigianato, poi i saluti dei vertici locali dell'associazione, con il presidente Giovanni Lamioni a fare gli onori di casa e a chiamare sul palco per un breve intervento i rappresentanti delle autorità civili e religiose. Ci saranno anche momenti dedicati alla musica, con le canzoni di Fabio Cicaloni. Il responsabile dell'Ufficio studi di Confartigianato, Enrico Quintavalle, esporrà poi una relazione sull'economia grossetana negli ultimi settant'anni. La stessa relazione sarà al centro del dibattito che vedrà protagonisti sul palco il presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, il presidente di Confartigianato Imprese Grosseto Giovanni Lamioni e i capiservizio delle redazioni grossetane dei quotidiani La Nazione e Il Tirreno, Emilio Guariglia e Luca Mantiglioni: sarà l'occasione per affrontare temi di rilevanza nazionale e locale, come la situazione delle imprese e il futuro che si prospetta, con un occhio alla digitalizzazione. Senza trascurare gli appelli di Confartigianato alla politica in vista delle elezioni del 4 marzo. Dopo un altro intermezzo musicale, arriverà il momento del gran finale: sul palco - con il segretario generale Mauro Ciani, il presidente di Anap Renato Amorosi e il presidente onorario Alberto Salvini, verrà svelato il programma completo delle celebrazioni per i 70 anni dell'associazione e saranno premiate alcune imprese-simbolo di Confartigianato tra quelle che in Maremma si sono distinte nella continuità e tra le nuove generazioni. Una serata da non perdere. «Per la nostra associazione - dicono Giovanni Lamioni e Mauro Ciani, presidente e segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto - è un momento particolarmente importante, che vogliamo celebrare nel migliore dei modi e soprattutto condividendolo con le nostre imprese. Per l'occasione siamo orgogliosi di poter contare sulla partecipazione del presidente nazionale, Giorgio Merletti, che non ha voluto mancare di essere presente a Grosseto. E abbiamo messo a punto un programma davvero ricco, dove non mancheranno momenti di intrattenimento e di riflessione, con uno sguardo al passato ma anche al futuro. Sappiamo che il momento che sta vivendo l'economia resta complicato, ma condividere una celebrazione come questa significa anche rafforzare in ognuno di noi la consapevolezza di non essere soli e di poter contare su una rete di imprese efficiente e compatta».

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

Organizzata dai cittadini che dicono no all'asse ha portato alla luce di tutto Un successo la pulizia della pineta VIAREGGIO Ma si può lasciare che un ambiente naturale, polmone verde tra città e mare, sia una discarica a cielo aperto? È la domanda alla quale Ente Parco, Comune, ma anche le forze proposte alla tutela dell'ambiente, dai carabinieri forestali, quelli del Noe, alla stessa Procura della Repubblica dovrebbero rispondere. Per dovere e perché sono pagati dai cittadini per assolvere a quel dovere. Invece, va bene così. Le foto pubblicate sul Facebook dagli organizzatori della giornata di pulizia delle pineta di Ponente, lungo il tracciato che dovrebbe vedere l'asse di penetrazione, non lasciano niente all'immaginazione. Ferrame di ogni tipo, bici e scooter abbandonati compresi, materiali edili, tappeti di bottiglie di vetro e di plastica, ma anche bombole del gas, resti di accampamenti dove qualcuno vive nonostante le intemperie. Questo è il modo in cui gli Enti competenti accettano che sia tenuta la pineta di Viareggio. Un inquinamento dannoso e inaccettabile. L'intervento dei tanti cittadini che hanno aderito all'iniziativa ha visto entusiasmo e grande partecipazione. E o slogan per le prossime iniziative presto in cantiere è già pronto: «Meno cemento, più pulizia». (d.f.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara a battilana «Plance elettorali abbandonate vicino ai cassonetti» CARRARA «Hanno abbandonato lì, vicino ai cassonetti della spazzatura, le plance elettorali comunali ancor prima di montarle». È sconcertato Piero Marchini ex consigliere comunale a Carrara ed esponente della sinistra storica da sempre. «Qui a Battilana - continua l'esponente politico - hanno consegnato le impalcature che ospitano i cartelloni ed i manifesti elettorali sistemandoli ordinatamente nel parcheggio prospiciente la ex scuola della frazione. Si sono poi dimenticati però di ripassare per montare le plance. Così adesso, a campagna elettorale quasi terminata, questi manufatti restano abbandonati nello spazio attiguo ai cassonetti

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” della spazzatura». «Ho dovuto tribolare non poco, giorni fa - conclude uno sconsolato Marchini - per evitare che un rigattiere se li caricasse sulla sua Ape per portarli al ferrivecchi. E' inaudito che possano verificarsi questi episodi. Vigili urbani ed amnistrazione dovrebbero vigilare maggiormente ed intervenire nei modi previsti». Le plance elettorali sono ancora abbandonate nel parcheggio del centro sociale. Manca solo una settimana alla tornata elettorale. Resteranno dimenticate in mezzo alla strada o qualcuno si presenterà per montarle o, quantomeno, per ritirarle? La speranza è che la richiesta di Marchini sortisca l'effetto sperato e che qualcuno porti via le plance. Prima che qualcuno se le porti via senza averne alcun diritto. (c.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Prato tre denunciati Smaltiva illegalmente rifiuti chiusa una confezione PRATO Il reparto Investigativa della Polizia municipale di Prato ha messo i sigilli ad una confezione cinese di via Menichetti che smaltiva parte dei suoi rifiuti tessili tramite due cittadini marocchini, residenti a Pistoia e privi di qualunque autorizzazione. Il sequestro del capannone è giunto al termine di un indagine portata avanti dalla Investigativa della Municipale che, oltre ad aver messo i sigilli alla ditta, ha posto sotto sequestro anche il furgone utilizzato dai due marocchini, 33 anni e 35 anni, entrambi regolari e residenti a Pistoia, oltre a i 1.500 chilogrammi di rifiuti tessili stipati nel vano carico del furgone. Denunciato anche il titolare della ditta di 55 anni.Sono in corso ulteriori indagini per individuare le altre ditte cinesi che utilizzavano i due marocchini per smaltire in tutto o in parte i rifiuti tessili prodotti. Nel giro di pochi mesi sono ben quattro le confezioni cinesi che hanno subito il sequestro del capannone perché trovate a conferire illecitamente i rifiuti tessili dalla Municipale di Prato che, con la Procura di Prato, sta cercando di contrastare questo fenomeno che si porta dietro, oltre all'evasione delle spese di corretto smaltimento, anche un notevole impatto per l'ambiente.È un problema che potrebbe risolversi, almeno in parte, con un provvedimento a livello legislativo sulla deassimilazione dei rifiuti tessili agli altri rifiuti, come chiedono le asssociazioni artigiane.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Piaggio: la piattaforma di usb «Stop ai veicoli fatti in Asia e venduti sui mercati europei» PONTEDERA «Sul mercato europeo stop alle vendite di veicoli prodotti in Asia». È una delle richieste contenute nella piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo alla Piaggio presentata dall'Unione sindacale di base (Usb). Domani e mercoledì si svolgeranno le assemblee, poi, sempre da domani fino al 2 marzo, le votazioni. Tra le richieste di Usb c'è anche la riduzione dell'orario di lavoro che viene motivata così: «Dopo la riforma sugli ammortizzatori sociali fatta dal governo Renzi e l'annuncio della Fabbrica 4.0, la robotizzazione degli impianti, già iniziata a Pontedera con l'investimento sul nuovo impianto di verniciatura e il progetto "Centauro" sovvenzionato con soldi pubblici, che potrebbe portare al taglio del 50% della forza lavoro, chiediamo un riduzione oraria a 30 ore settimanali a parità di salario per salvaguardare l'occupazione e, considerato anche l'aumento delle malattie professionali negli ultimi anni, risolvere il problema dei carichi di lavoro sulle catene di montaggio».Sul fronte occupazione, Usb chiede «un percorso di stabilizzazione dei part time verticali e una percentuale del 15% sull'uso di contratti precari a termine, interinali e stagisti; il mantenimento del bacino e il criterio d'anzianità per l'utilizzo di contratti a termine, interinali e stagisti; il mantenimento dell'articolo 18 per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato».Quanto al salario, «nell'ambito della conferma dell'impianto contrattuale del premio dell'integrativo del 2009», Usb vuole «una revisione di indicatori e obiettivi, togliendo la soglia di accesso». Chiesto inoltre «un aumento del valore punto e della quota fissa attualmente erogata come acconto. Si chiede infine la possibilità dell'erogazione del premio di risultato in un'unica soluzione con la retribuzione del mese di giugno per ogni anno di vigenza contrattuale». Parte degli obiettivi raggiunti «dovranno essere consolidati strutturalmente attraverso un effettivo riconoscimento economico o una loro fruizione come permessi retribuiti aggiuntivi». Al posto del premio ferie, Usb chiede che sia corrisposta una quattordicesima.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Attualità

Acciaio, operai e un cuore deluso profondo rosso di Mario Neri PIOMBINO Compariva nelle giornate di scirocco, «una nuvola rossa che avvolgeva in una bolla tutto il quartiere». Per il Cotone era lo sbuffo dell'acciaio, il respiro dell'altoforno. «Gonfiava i suoi polmoni e risputava il lavoro, e da un palazzo all'altro non si vedeva più nulla. Tutto restava indefinito, incerto. Si era sicuri solo che la sera da quel fumo sarebbero usciti i nostri babbi, i fratelli, i figli, si era sicuri che ci sarebbe stato un futuro». Lorella Pallini, 50 anni, c'è nata e cresciuta in un appartamento con vista su cokerie e laminatoi. Oggi sa che forse quel fumo ha scrostato le vite degli operai e della gente del villaggio costruito negli anni '20, così come l'abbandono ha spellato i muri gialli e le persiane verdi sbreccate. ROSSI, MA RENZI Eppure da quella nebbia infuocata Piombino ricavava le sue certezze, l'acciaio era pane e fabbrica, la casa del popolo un rifugio sociale. Oggi che con la crisi la fabbrica è un gigante dormiente affacciato al golfo e nel cielo del Cotone dilaga aria salmastra, il circolo Arci è deserto e Lorella s'è seduta in cucina. Un volantino con la faccia di Pietro Grasso sul tavolo, e la testa gonfia di dubbi: «Ora ho i pensieri pieni di nebbie, ci hanno lavorato mio nonno, mio babbo, mio marito e infine mio figlio lì, ma...». Ma la linea dinastica del lavoro a Piombino si è spezzata 6 anni fa con la crisi, l'altoforno che ha smesso di respirare, un pezzo di economia si è inabissato con più di 3.000 operai finiti in cassa integrazione o rimasti senza lavoro. «Le promesse mancate della politica e degli imprenditori», dice Lorella, «pesano molto sulle scelte di questa gente. Mio figlio lavorava alla Sol, una ditta che riforniva di ossigeno i silos delle cokerie. Spento tutto, è arrivata la disoccupazione a 32 anni, con una famiglia con i figli piccoli e un mutuo. Lo aiutiamo noi». Al Cotone da sei anni sono i genitori l'ultimo cuscinetto sociale per migliaia di lavoratori, ma fra padri e figli si è aperto un fossato politico. «Io sono in pensione dal 2010. L'ho scampata. E sì, forse andrò a votare e voterò Pd, ma mio figlio e molti della sua età credo proprio di no. Mi dice "Babbo, Renzi è quello che ha cancellato l'articolo 18 con il Jobs act, quello che insieme a Rossi ci ha riempito di promesse fasulle e mollato in questo casino. Io non lo voto, scordatelo". E io non riesco a dirgli che sbaglia. Non lo chiamano più in fabbrica da luglio, e ha 38 anni, vive ancora in casa con noi». FALSE PROMESSE «Qui abbiamo sempre votato a sinistra - dicono Giuseppe Lombardi, 63 anni, e Maria Marcacci, 58, lui 20 anni in fabbrica e oggi in pensione, lei una vita ad attenderlo nelle case del Cotone - A Renzi abbiamo dato fiducia ma questa volta proprio non sappiamo se ci riusciremo, ne ha sbagliate troppe». «Ma nemmeno Liberi e Uguali mi convince - dice Maria - D'Alema e poi Rossi che continua a tagliare sulla sanità. Ma via, come faccio, io forse mi butto su Potere al Popolo». È così, c'è ancora una nuvola rossa che avvolge il Cotone, ma non è più collegata al partito. E questo posto è forse uno dei simboli dello scollamento fra la politica e le periferie in cui la sinistra rischia di sprofondare il 4 marzo. Le avvisaglie di una tempesta perfetta qui erano arrivate il 4 dicembre 2016. Mentre la Toscana sembrava essere l'unico salvagente renziano del referendum, l'ex oasi dell'acciaio fu una delle terre in cui si aprì una crepa: al Cotone andarono a votare 582 persone, 295 furono i No, 287 i Sì. «Reggeremo - è convinto Ilvio Camberini, segretario del circolo Pd del quartiere e assessore al bilancio - Le ultime assemblee sono state partecipate, e qui ha ancora una grossa presa l'ex sindaco Gianni Anselmi, si è battuto molto per la salvezza dello stabilimento. Di lui la gente si fida». LA DERIVA SALVINI Anche se qui non è più come prima. Da 411 milioni di export del 2008, la siderurgia è crollata a 157 milioni nel 2016, certifica l'Irpet. E la mutazione è anche demografica. Dei 7-800 abitanti del Cotone, un terzo oggi sono stranieri. Senegalesi, marocchini. «Dovremo integrarli, ma la paura per il futuro sta alimentando la paura per l'altro. E gente come Salvini ci sguazza», dice la signora Marcacci. «Un quartiere etnico? Anche troppo», taglia corto Vincenzo De Marco. E dice pure di essere "di sinistra". «Non so cosa succederà domenica - dice Roberto Rinaldi, rsu Fiom delle acciaierie - Ma gli operai si sono sentiti defraudati. E quando ti impoverisci, ti abbrutisci e ti incazzi col mondo. Non è un caso che venerdì scorso molti siano comparsi sotto il palco di Salvini e altri in piazza con Potere al Popolo». «C'ero anch'io. E c'erano molti compagni. Tutti lì per ascoltare, molta gente ha cambiato idea», dice Stefano Baldi, 54 anni, ormai ex laminatore. Non è più la Piombino di un tempo. IL FANTASMA ALTOFORNO «È divisa fra chi vede nella riapertura dell'altoforno l'unica speranza e chi non vorrebbe neppure sentir parlare di siderurgia», dice Daniele Pasquinelli, ex impiegato Aferpi e portavoce dei 5 Stelle. «Chi ha vissuto per anni con la minaccia ambientale e sanitaria sulla testa vorrebbe puntare sul turismo. Noi siamo nel mezzo». Ai grillini il Cotone riconosce il merito di aver violato un tabù E chiesto l'istituzione di un registro tumori. Perché gente come Maria Luisa Pacini, 75 anni, vicino all'acciaio si è

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Il Tirreno, Cronaca Toscana

Piombino, Jindal pronto a versare 75 milioni per Aferpi Sarebbe ormai una questione di giorni la firma di Sajjan Jindal, presidente del gruppo siderurgico indiano Jsw, sul preliminare di accordo con l'algerina Cevital, per acquisire il controllo delle acciaierie piombinese Aferpi. Nello stabilimento sono occupati duemila lavoratori.Indiscrezioni davano Jindal pronto a firmare subito dopo un passaggio nel cda, la conferma arriva dal quotidiano online in lingua inglese Hindu Business Line, che cita fonti vicine al dossier sostenendo che la firma è attesa per i primi giorni di marzo.Secondo Hindu Business Line la cifra per l'acquisto dell'impianto siderurgico piombinese sarebbe di 75 milioni di euro, sei miliardi di rupie, somma superiore di circa 15 milioni alla somma riferita da varie fonti nelle giornate di giovedì e venerdì, quando i rappresentanti legali di Cevital e Jsw avevano trovato un accordo di massima (con l'intervento del ministero dello Sviluppo Economico) che attende appunto solo la firma del presidente, Sajjan Jindal, dopo quella apposta dal ceo del gruppo algerino, Said Benikene.

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Donoratico, il bilancio della cooperativa presentato ai soci Carlotti: «Abbiamo le potenzialità per rilanciare» Terre dell'Etruria un anno difficile ma con il segno più CASTAGNETO CARDUCCI «Nonostante un anno difficile per la nostra agricoltura e per i nostri soci, con un calo stimato del 3,4% del valore aggiunto agricolo alla produzione da gennaio a settembre 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, la nostra cooperativa ha migliorato tutta una serie di indicatori centrando una buona parte degli obiettivi di medio periodo che ci eravamo posti». Così il presidente di Terre dell'Etruria Massimo Carlotti. Un utile di 134.105 euro e un totale del valore della produzione di 46.177.403 euro. Sono alcuni dei dati che emergono dal bilancio di esercizio, chiuso al 31 agosto 2017. «È un risultato che ci dà soddisfazione e da cui partire per rilanciare la nostra azione - dice Carlotti -, grazie a una serie di segnali incoraggianti che ci fanno guardare al futuro in maniera positiva. Abbiamo sottoscritto nuovi e più favorevoli accordi di filiera, sviluppato nuove linee di prodotto e aperto nuovi canali di vendita, abbiamo migliorato la nostra organizzazione e stiamo investendo sulla comunicazione e sulla formazione del personale». Numeri che sono stati presentati all'assemblea dei soci delegati che si è tenuta il 24 febbraio a Grosseto.In crescita rispetto all'esercizio precedente i volumi di fatturato nel comparto cerealicolo (+7,12%) e di quello ortofrutticolo (+7,89%), grazie soprattutto ai prodotti da industria e all'avvio di un processo di riorganizzazione del settore. In flessione il fatturato del settore mezzi tecnici (-3,73%), da attribuire prevalentemente alle difficoltà climatiche che hanno inficiato le vendite di sementi e concimi e soprattutto della divisione olearia (-64,17%) per via della significativa riduzione, pari a circa il 30%, delle quantità di olive raccolte e di olio conferito e commercializzato. Diminuisce anche il fatturato della divisione vitivinicola (-5, 42%). Crescono le presenze nei punti vendita della cooperativa, oggetto di un importante piano di ristrutturazione, in aumento di 21.283 unità (nel settore agroalimentare +35,87%, ovvero oltre 465mila euro di aumento, nel settore hobbistica e giardinaggio +11,81% e 127mila euro di maggiori incassi). «Terre dell'Etruria è una realtà importante nel panorama regionale - sottolinea Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana - è stata la prima cooperativa di servizi multisettoriale in Toscana e una delle maggiori a livello nazionale. Il settore agricolo e agroalimentare attraversano una fase di profonda trasformazione, dobbiamo essere capaci di leggere in anticipo le nuove tendenze e farci trovare pronti di fronte ai processi di sviluppo e innovazione che interessano anche il mondo cooperativo, cosa che Terre dell'Etruria sta dimostrando di saper fare con ottimi risultati e in maniera virtuosa». (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Medicina democratica lo invia alle Procure di Livorno e Pisa: «Troppi morti, va aperta una inchiesta» Troppi morti, esposto contro Scapigliato ROSIGNANO Con un documento inviato alle Procure di Livorno e Pisa presentano una denuncia contro Rea srl (il gestore dell'impianto della discarica, ndr) e Comune di Rosignano per «mortalità in eccesso, nati

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Un quotidiano cita fonti vicine al dossier fissando la chiusura ai primi di marzo Jsw intanto è impegnata in un'altra acquisizione, in concorrenza con Tata Steel Jindal, conferme indiane sulla firma imminente PIOMBINO Il gruppo siderurgico indiano Jsw Steel sarebbe pronto a firmare nei primi giorni di marzo l'accordo con Issad Rebrab per l'acquisto di Aferpi. A sostenerlo è il quotidiano online in lingua inglese Hindu Business Line, citando fonti vicine al dossier e confermando le indiscrezioni circolate in questi giorni che rimandavano appunto alla prossima settimana la formalizzazione dell'intesa.Secondo Hindu Business Line la cifra per l'acquisto dell'impianto siderurgico piombinese sarebbe di 75 milioni di euro, sei miliardi di rupie, somma superiore di circa 15 milioni rispetto a quella fatta circolare da varie fonti al ministero dello Sviluppo economico nelle giornate di giovedì e venerdì, quando i rappresentanti legali di Cevital e Jsw avevano trovato un accordo di massima che attende solo la firma del presidente, Sajjan Jindal, dopo quella apposta dal ceo del gruppo algerino, Said Benikene.Il giornale indiano online spiega anche di come Jindal sia coinvolto anche nella corsa all'acquisto dell'importante gruppo indiano Bushan, in cui è in competizione con un altro gigante, Tata Steel. Jsw però sarebbe decisamente sfavorita, per l'offerta economica superiore dei concorrenti. Dell'affare si sarebbe interessato anche Liberty House, escluso per aver presentato la sua offerta in ritardo (ma sulla questione pende un ricorso): Liberty è lo stesso gruppo che nei mesi scorsi aveva manifestato interesse per la ex Lucchini di Piombino.Il tentativo di Jindal di un'ulteriore espansione in India non sarebbe però in contrasto con l'operazione per l'acquisto di Aferpi, considerando il programma di forte aumento della produzione di Jsw, e la fase congiunturale del settore, nel quale i principali produttori siderugici di livello mondiale sono impegnati nella ricerca di nuove acquisizioni, specie di aziende fallite o in difficoltà.La produzione in Europa peraltro consentirebbe al gruppo indiano - battuto da Arcelor Mittal nella corsa per l'Ilva di Taranto - di rimediare al problema dei dazi e di allargare il proprio mercato nel continente.Hindu Business Line cita anche il fatto che una società del Gruppo Jindal, la Jsw Energy, sta preparando la produzione di auto elettriche in India, e che quindi «un sito in Europa, uno dei più grandi mercati di auto elettriche, consentirà al gruppo di fabbricare componenti per questi veicoli molto più velocemente». Jsw prevede di lanciare il primo veicolo elettrico entro il 2020. (cloz)

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Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Coppola: «Nazionalizzazione delle acciaierie? Non è nel programma» A Luigi Coppola, candidato al Senato nel collegio Toscana 2 per la lista "Noi con l'Italia-Udc") non sono piaciute le dichiarazioni di Matteo Salvini nel suo discorso a Piombino, in cui il leader della Lega aveva parlato di possibile nazionalizzazione di aziende in crisi come la ex Lucchini. «Abbiamo detto chiaramente fin da subito che qualsiasi forma di entusiasmo per un nuovo corso della vicenda Aferpi sia prematuro e fuorviante - dice Coppola - Per quel che riguarda affermazioni su eventuali interventi dello Stato o forme di pseudo-nazionalizzazione di aziende private, è opportuno chiarire che tali ipotesi non sono contemplate dal programma del centrodestra. Pertanto, qualora la coalizione di centrodestra, di cui "Noi con l'Italia-Udc" è parte integrante, vincesse le elezioni, percorrerà tutte le strade possibili per trovare una soluzione alla vicenda Aferpi, ma in un ambito rigidamente privatistico».

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba elezioni Domani Speranza (Leu) con Mussi al Perticale PIOMBINO Ultima settimana di campagna elettorale per il voto alle politiche (seggi aperti domenica 4 marzo dalle sette alle 23) con i partiti e i candidati impegnati in numerose iniziative.Domani è il turno di Roberto Speranza, leader di Liberi e Uguali (Leu), e di Fabio Mussi, «per parlare di lavoro e diritti di scuola e sanità, Irpef e pensioni, crisi Aferpi, Magona, Unicoop, imprese». L'incontro è alle 17,30 al Perticale, nel quartiere Desco. Alle 20 poi cena di autofinanziamento.Sempre domani ultima uscita per i candidati di Potere al Popolo Massimo Cini (uninominale Camera) e Stefania Amarugi (uninominale Senato). L'appuntamento è in piazza Cappelletti alle 17: si parlerà di lavoro, presenti anche Roberta Fantozzi, responsabile nazionale lavoro ed economia Prc, e Fabrizio Callaioli, giuslavorista e consigliere comunale a Piombino per Rifondazione comunista. Modererà Gianluca Quaglierini, operaio dell'indotto Aferpi. In caso di pioggia gli eventi si terranno nella sala di via dell'Arsenale.

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Stamani alle 10 alla Biscotteria la seduta del consiglio comunale Tari e demanio, il giorno del voto PORTOFERRAIO Sarà un consiglio comunale tutto centrato sulle finanze municipali, quello che è stato convocato per questa mattina alle 10 e in seconda seduta domani, sempre allo stesso orario nel caso che oggi non si raggiunga il numero legale per iniziare i lavori. L'ordine del giorno proposto dalla giunta Ferrari prevederà infatti la discussione e poi la conseguente approvazione del piano finanziario relativo all'anno in corso della tessa sui rifiuti (Tari), le aliquote Tasi (tributo sui servizi indivisibili) e Imu (imposta municipale unica), infine deliberare la conferma sull'addizionale comunale riguardante l'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Esaurita la discussione ed espressa la votazione, l'assemblea è chiamata successivamente a provvedere all'acquisizione di immobili dello Stato a titolo onerose, in conformità del federalismo demaniale, compresa anche l'area con annessa una porzione sovrastante di fabbricato in viale Teseo Tesei. Infine la seduta do domani si concluderà con il voto delle modifiche al regolamento per la gestione del demanio marittimo, già approvato dall'assemblea nel mese di dicembre 2017.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Rimborso Costa: gigliese ha fatto richiesta d'accesso agli atti senza avere lumi Da Firenze il difensore civico invita adesso l'ente a fornire le motivazioni «Comune dia spiegazioni su seduta e atti top secret» di Elisabetta Giorgi ISOLA DEL GIGLIO «Il Comune di isola del Giglio fornisca una motivazione espressa al diniego di accesso agli atti». Si esprime così il Difensore civico della Toscana al quale Armando Schiaffino - ex sindaco di isola del Giglio negli anni '90, più volte consigliere comunale e da sempre medico di base - si era rivolto in queste settimane dopo aver fatto richiesta di accesso agli atti al Comune per avere «le motivazioni della secretazione» disposta dal sindaco Sergio Ortelli sull'accordo economico top secret con Costa Crociere. Richiesta che non aveva avuto l'esito sperato: le motivazioni dal Comune sul perché l'accordo economico sia rimasto top secret non sono arrivate. Schiaffino aveva fatto richiesta di accesso agli atti al Comune dell'isola del Giglio, come privato cittadino, a gennaio. Motivo fondante «la perplessità emersa a seguito della seduta

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Il Tirreno, Cronaca di Grosseto albinia Arriva il "fontanello" dell'acqua È iniziata ieri da Albinia l'installazione dei fontanelli dell'acqua (foto Russo), attesi da tempo essendo stati acquistati dalla giunta Paffetti. Oggi arriveranno anche a Orbetello centro e Neghelli. Per vederli a Fonteblanda e Talamone bisognerà aspettare ancora.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Il "Monitor dei distretti" di Intesa San Paolo: la Toscana guarda alla Svizzera Bene anche il polo farmaceutico, mentre il cattivo raccolto penalizza l'olio Export, tiene il cartario A picco il calzaturiero LUCCA I distretti tradizionali toscani hanno realizzato nei primi nove mesi del 2017 esportazioni per 10,8 miliardi con una variazione di oltre 700 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2016. L'incremento medio nel periodo gennaio-settembre è stato pari a +7,1%, superiore alla media nazionale pari al 4,9%.Nell'analisi del Monitor dei distretti della Toscana, realizzato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, si evidenzia che il buon andamento delle esportazioni risulta diffuso per quasi tutte le realtà distrettuali: 12 dei 17 distretti monitorati hanno incrementato le vendite verso i mercati esteri. Sostanzialmente stabile il distretto del cartario di Capannori che riesce a confermare i livelli massimi del 2015. In calo il distretto dell'Olio toscano (-68 milioni; -16,3%) complice una stagione produttiva tra le peggiori degli ultimi anni. Segno negativo anche per il distretto calzaturiero di Lucca che segna un calo del 14,1%. Guardando al di là dei confini della Lucchesia , rafforza la propria crescita nel terzo trimestre il distretto florovivaistico di Pistoia e realizza un incremento complessivo nel periodo gennaio-settembre di circa 15 milioni (+8,2%). Positivo anche se con una leggera flessione rispetto ai primi due trimestri il distretto del marmo di Carrara (+29 milioni; +5,7%). La contrazione del terzo trimestre non impedisce invece al distretto della nautica di Viareggio di realizzare una crescita significativa nel 2017 (+97 milioni; +23,8%). La Svizzera diventa il primo paese di destinazione dell'export distrettuale nel 2017 con un incremento di oltre 380 milioni rispetto al 2016, grazie al consolidamento del ruolo di polo logistico per alcuni importanti operatori dei distretti della moda. Il sorpasso è avvenuto a danno degli Stati Uniti (-14,8%) che risentono in particolare del calo di esportazioni nel distretto della nautica, influenzato dal tipo di operatività articolata su un arco temporale pluriennale. In ripresa le esportazioni verso i nuovi mercati che rappresentano più di un terzo dell'export distrettuale. Nelle specializzazioni tecnologiche continua ad essere molto dinamico il Polo farmaceutico toscano che nei primi nove mesi del 2017 ottiene una crescita di oltre 520 milioni (rispetto al corrispondente periodo del 2016).«Nei primi nove mesi del 2017 la Toscana si colloca tra le migliori a livello nazionale per risultati in termini di esportazioni: con una crescita di oltre 700 milioni rappresenta la terza regione per variazione positiva, preceduta solo da Piemonte e Lombardia» osserva Luca Severini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

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Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Incontro di presentazione Si ripete il progetto "famiglie rifiuti zero" CAPANNORI Abbattimento dei rifiuti: domani, alle 21 al Parco scientifico di Capannori, si terrà un incontro per presentare i risultati del 2017 e il progetto di quest'anno "Famiglie rifiuti zero 2018", che prevede uno sconto del 30% sulla parte variabile della tariffa. Produzione di una quantità di rifiuti 5 volte in meno rispetto alla media comunale, abbattimento del 95% del non riciclabile e del 90% dell'organico: questi i principali risultati conseguiti nel 2017 dai 30 nuclei familiari, per un totale di circa 100 persone, che hanno aderito al progetto pilota "Famiglie Rifiuti Zero". Il progetto, come spiega l'assessore Matteo Francesconi, sarà ripetuto anche quest'anno con le stesse modalità e con lo sconto del 30% sulla parte variabile della tariffa. Possono aderirvi tutte le famiglie residenti a Capannori che si impegnano a rispettare le regole previste da un apposito disciplinare: avere un composter, possedere una bilancia per la pesatura dei sacchi dei materiali differenziati e auto-pesarli, annotare il numero di conferimenti di pannolini e pannoloni, portare gli ingombranti che possono essere riparati o riusati ai centri di riuso o conferire quelli irrimediabilmente rotti alle isole ecologiche. (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

Altopascio "Insieme": su Tari e fondi tante bugie dalla giunta ALTOPASCIO «Continuano bugie e mistificazioni da parte della giunta D'Ambrosio. Stavolta tocca alla tariffa dei rifiuti e sui finanziamenti, con un volantino Pd che tocca veramente il fondo». Questo l'attacco del gruppo di opposizione "Insieme per Altopascio" alla maggioranza di centrosinistra «Nell'ultimo consiglio comunale in cui sono state approvate le nuove tariffe Tari - dice il gruppo - la maggioranza ha annunciato solennemente che, ad eccezione dell'unica sala slot presente sul territorio (la seconda sta arrivando) non è stato deliberato alcun aumento della tassa rifiuti ma anzi è prevista una riduzione per alcune categorie produttive. Come di consueto anche in questo caso si distorce la realtà dei fatti dimenticandosi di aggiungere che la modesta riduzione per alcune categorie produttive andrà a ricadere interamente, sotto forma di aumento, per le altre categorie produttive e quindi su tutti i cittadini e le famiglie. Oltretutto sulle spalle di queste ultime graverà anche, in aggiunta e per intero, il necessario aumento del gettito complessivo che il Comune ha dovuto prevedere per l'aumento del fondo svalutazione crediti».Ma quella che Insieme chiama «una vera e propria galleria organizzata di falsità - non si ferma qui: che dire infatti del volantino, distribuito dal Pd altopascese in questa campagna elettorale, dove si elencano fantomatici finanziamenti che il Comune di Altopascio avrebbe ottenuto da Regione e Governo in un solo anno e mezzo di nuova amministrazione, tutta dedita ad allacciare rapporti che le vecchie amministrazioni avrebbero sdegnosamente rifiutato. Ebbene è doveroso ricordare che le passate amministrazioni hanno sempre fattivamente collaborato con tutti gli altri livelli di governo, di qualsiasi colore fossero, nell'interesse esclusivo del territorio. Adesso, invece, si vuole far credere che sono entrati nelle casse comunali finanziamenti che non solo non sono arrivati ma che, probabilmente, non arriveranno mai. L'esempio più eclatante è il milione per il nuovo palazzetto dello sport promesso in campagna elettorale dal ministro Lotti. L'atto del Cipe non ci risulta che abbia il visto di copertura finanziaria. I soldi, dunque, non solo non possono arrivare ad Altopascio ma non ci sono neanche a Roma». (Articolo riportato anche nella cronaca di Pistoia-Montecatini)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

I condomini del quartiere Anne Frank aumentano le ore all'impresa che fa le pulizie nello stabile per occuparsi anche della strada privata Costretti a pagare una ditta per liberarsi dai rifiuti di Cesare Bonifazi VIAREGGIO Spazzatura ovunque. I cassonetti condominiali del quartiere Anne Frank al Varignano vengono puntualmente presi di mira dagli incivili che, pur di non rispettare la raccolta differenziata, preferiscono buttare la propria immondizia a casa di altri. E lo spettacolo è desolante: non solo ci sono i sacchetti di qualsiasi tipo, senza alcun rispetto del calendario di raccolta, ma anche materassi, lettori dvd rotti e qualsiasi altro tipo di rifiuto possibile.I condomini, non solo hanno avvisato Sea per denunciare il fatto, ma hanno anche deciso di mettersi mano al portafoglio e aumentare le ore dell'impresa delle pulizie assunta dal

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” palazzo perché si occupi anche della strada privata in cui inevitabilmente la spazzatura arriva e viene scaricata.«Ci sono un sacco dei problemi: i cittadini maleducati non rispettano mai gli orari e i giorni di conferimento e questo provoca lo stallo dei sacchetti per giorni - racconta Letizia Gabbani, una delle condomine dell'Anne Frank - Inoltre, non essendoci più bidoni in giro per la città, i cittadini di tutta Viareggio vengono da noi a gettare la propria spazzatura, con l'inevitabile risultato che intorno ai nostri bidoni condominiali ci sono decine di sacchi pieni. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è il giorno della plastica e noi ci ritroviamo già sacchi di ogni tipo nei nostri cassonetti. Abbiamo già fatto richiesta le Sea che ha verificato come intervenire. Non è giusto che davanti alle porte di casa nostra dobbiamo avere l'immondizia di tutti».E da qui i cittadini hanno deciso di prendere una decisione drastica per tenere pulita almeno la strada privata invasa dai rifiuti che non vengono ritirati, che vengono sparsi dal vento oppure che sono abbandonati.«Abbiamo aumentato negli ultimi tempi le ore di pulizia nel nostro palazzo perché l'impresa possa pulire anche la strada privata che è di nostra competenza - racconta - vogliamo tenere il nostro vialetto pulito. Ci troviamo di tutto: lattine, bottiglie, detersivi, indumenti, cartacce, sacchetti. Abbiamo deciso di fare questa spesa in più per permettere alle nostre famiglie e ai nostri bambini di vivere in maniera un po' decorosa. Dopo numerose sollecitazioni, Sea comunicherà presto al nostro amministratore di condominio come intende risolvere questo problema».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Carotaggi in 33 punti all'interno dei 22 ettari contaminati da mercurio. Tra qualche settimana i risultati Bonifiche, prelevati i campioni a Tinelli MASSA I soldi per la bonifica ci sono e sono arrivati grazie ad un accordo di programma siglato da Comune, Ministero dell'ambiente, Regione e Sogesid spa, società in house del ministero. Sul tavolo ci sono 3 milioni di euro che serviranno anche per bonificare l'area di fronte alla colonia Torino e il mercurio dai terreni a Tinelli. E se i carotaggi in quel della colonia Torino già sono stati effettuati, nei giorni scorsi si sono conclusi anche in zona Tinelli, ventidue ettari compresi nel perimetro del Sito d'interesse regionale e interessati, appunto, da una contaminazione a mercurio. Sono stati prelevati ben 66 campioni in 33 punti di indagine. Nelle prossime settimane i risultati delle analisi che stabiliranno - per dirla tecnicamente - la qualità della matrice ambientale terreno. Insomma, forniranno indicazioni specifiche sulla natura della contaminazione consentendo quindi di definire al meglio la progettazione esecutiva degli interventi di bonifica. Alle attività di caratterizzazione, iniziate lunedì 19 e terminate giovedì 22, hanno preso parte rappresentanti della Regione Toscana, del Comune di Massa, di Arpa Toscana e della Sogesid, società in house del Ministero dell'Ambiente, come dicevamo, e soggetto attuatore degli interventi.La Sogesid è infatti impegnata, sempre nel ruolo di soggetto attuatore, anche per la progettazione esecutiva degli interventi di rimozione dei materiali che costituiscono il terrapieno antistante l'ex colonia Torino e la riqualificazione dell'area: il 14 febbraio scorso sono terminate le attività di caratterizzazione dei materiali nella spiaggetta da anni off limits. La caratterizzazione - spiega Sogesid - è stata realizzata tramite la creazione di tre trincee sul terrapieno e il prelievo dei campioni di materiale da analizzare. Nell'ambito dell'accordo di programma firmato da Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo, Regione Toscana, comuni di Massa e Carrara, Provincia, Camera di Commercio e Consorzio industriale zona Apuana, sono previsti anche gli interventi di rimozione di materiale dall'area residenziale "Viale da Verrazzano" nel comune di Carrara e la progettazione degli interventi di bonifica o messa in sicurezza delle acque di falda nell'area Sin e Sir.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

«Matteo Renzi ha aiutato le imprese» MASSA Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo Economico, con delega alle comunicazioni nel governo Renzi, ha partecipato al Bar Ricci a un inconrto con la deputata Martina Nardi, candidata alla Camera per il Pd, e Roberto Pucci, imprenditore del settore lapideo ed ex sindaco di Massa, per discutere di Industria 4.0.«Il piano nazionale Industria 4.0 - ha ricordato Giacomelli- che nel 2018 diventa Impresa 4.0, intende promuovere lo sviluppo tecnologico, l'innovazione e la digitalizzazione delle imprese. La modernizzazione dei processi produttivi è, infatti, uno strumento essenziale attraverso cui le piccole e medie imprese possono guadagnare competitività sui mercati internazionali».«Industria 4.0 ci sta molto a cuore- ha detto Martina Nardi- e ringrazio Robero Pucci per aver creduto in questo progetto da imprenditore locale; Giacomelli, invece, è stato uno dei protagonisti del governo Renzi e l'ideatore assieme ad altri di un progetto che permetterà agli imprenditori italiani di non fuggire più dal proprio territorio. Noi abbiamo deciso di credere negli italiani che credono nel loro paese».«Non sono un iscritto al Pd, ma voglio dare un segnale rispetto ad

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” un giudizio che do all'attività di governo. La crisi ha cancellato un quarto del potenziale produttivo di questo paese e un milione di posti di lavoro. Con questo abbiamo dovuto fare i conti e per questo apprezzo quanto fatto dal governo in questi 4 anni. Le aziende se non sono ostacolate tendono a crescere e il Governo, con Industria 4.0, ha creato le condizioni per la crescita».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Montignoso, il comitato si appella ai consiglieri regionali e annuncia che potrebbe fare ricorso al Tar Continua la battaglia contro la discarica di Camilla Palagi MONTIGNOSO Per niente soddisfatti dell'incontro dello scorso 8 febbraio con l'assessore regionale Federica Fratoni, i cittadini del comitato per la chiusura della discarica Cava Fornace rilanciano. E lo fanno davanti ai cancelli del sito gestito dalla società Programma Ambiente Apuane S.p.a. Durante la conferenza stampa indetta alle porte della discarica spiegano ciò che la Regione ha stabilito durante l'ultimo incontro a porte chiuse che si è tenuto nella sala consiliare del Comune di Montignoso. E proprio all'entrata del sito i cittadini hanno appeso uno striscione: "Resistere al profitto. Organizzarsi. Fermare la devastazione". «All'incontro sono emerse cose più che preoccupanti» - afferma Cristina Ronchieri del comitato. «Le ragioni di cui da anni ci facciamo portavoce e che dovrebbero essere motivo di una chiusura immediata sono state minimizzate dalla Regione, che ha presentato una relazione più simile ad un condono di tutte le irregolarità, omissioni e atti illeciti comprovati nella gestione della discarica». Una relazione «inaccettabile» ha ribadito il comitato, che dopo il confronto con l'assessore regionale ha inviato un documento a tutti i consiglieri regionali firmatari della mozione con la quale si chiedeva la chiusura «celere» della discarica. Poche le risposte ricevute da parte dei 40 firmatari della mozione. Solo 2 e da parte di consiglieri dei quali il comitato preferisce non rivelare l'appartenenza politica, per non permettere che sulla discarica venga fatta della campagna elettorale. In particolare i No discarica sottolineano un punto che stando a quanto riportato non è stato affrontato durante il confronto dell'8 febbraio con l'assessore Fratoni. Quello della posizione della discarica: «in contrasto su 15 punti - spiega Giacomo Bugliani- con il regolamento istituto dalla Regione stessa sull'idoneità dei luoghi in cui le discariche possono sorgere». «Ancora una volta si ignorano i risultati dell'inchiesta pubblica che dichiara la non idoneità del sito, per le ragioni richiamate dalla legge 36/2003 che ribadisce come le discariche di inerti non debbano essere collocate in corrispondenza di doline, inghiottitoi o altre forme di carsismo superficiale, aree naturali protette, centri abitati o in aree dove i processi geologici superficiali quali l'erosione accelerata, le frane, l'instabilità dei pendii potrebbero compromettere l'integrità della discarica. Tutte caratteristiche riscontrabili nella discarica di Cava Fornace». E a queste motivazioni aggiungono la preoccupazione per un atto di compravendita che sembra essere in circolo, con il quale il gruppo Alia, attualmente gestore del sito, abbia intenzione di acquistare la cava, data la scadenza del contratto di affitto datata agosto 2018. Con un appello pubblico rivolto ai consiglieri che a dicembre avevano firmato la mozione per la chiusura, il comitato chiede loro di agire in coerenza con ciò precedentemente affermato. Affidandosi all'avvocato Marco Grondacci, esperto in diritto ambientale, il comitato intende richiedere l'annullamento della relazione presentata dalla Regione. E ai consiglieri firmatari della mozione viene richiesto di «unirsi a loro in quanto ci sono tutte le condizioni per poter presentare un ricorso al Tar».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Export, forte crescita nei primi nove mesi CARRARA Anche il monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, certifica il momento magico del marmo. E fotografa che i primi nove mesi del 2017 hanno visto un vero boom dell'export dei blocchi e delle lastre, mentre i lavorati hanno subìto un calo.In generale, i distretti tradizionali toscani hanno realizzato nei primi nove mesi del 2017 esportazioni per 10,8 miliardi con una variazione di oltre 700 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2016. L'incremento medio nel periodo gennaio-settembre è stato pari a +7,1%, superiore alla media nazionale pari al 4,9%. Nell'analisi del Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca Cr Firenze, si evidenzia che il buon andamento delle esportazioni risulta diffuso per quasi tutte le realtà distrettuali: 12 dei 17 distretti monitorati hanno incrementato le vendite verso i mercati esteri.In dettaglio, il consuntivo al terzo trimestre del distretto del Marmo di Carrara vede una crescita dell'export di 29 milioni in valore assoluto, +,5,7% in percentuale.A fronte di un calo di esportazioni di lavorati (-5,6%), il distretto del Marmo di Carrara - si specifica nell'analisi del monitor - realizza una crescita complessiva (+5,7%) trainata dall'aumento della domanda estera di blocchi e lastre (+37,6%) che rappresentano più di un terzo delle esportazioni distrettuali, con un peso in crescita di circa 10 punti rispetto ai dati del 2008. I fenomeni che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” caratterizzano questi andamenti sono diversificati nei due settori: per il marmo lavorato il calo negli Stati Uniti (-9,5 milioni, pari a -6,2%) è legato in parte alla concorrenza dei materiali artificiali; sul fronte della pietra grezza, invece è significativo l'andamento delle esportazioni verso la Cina (+42 milioni, pari a +80,2%) che si conferma come primo Paese di destinazione con più della metà delle esportazioni di pietra grezza del distretto.Per quanto riguarda le cifre complessive, da gennaio a settembre 2017 l'export del marmo di Carrara vale 530,7 milioni di euro; nel corrispettivo periodo del 2016, erano stati 502 milioni. Il 2016 si era chiuso a 688,3 milioni.

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Ci sono chioschi ecosostenibili, kit a risparmio energetico da portare in battigia, sdraio da riciclo Il turismo da spiaggia sempre più "green" MARINA DI CARRARA Il comparto turistico balneare è sempre più green. Molte le novità dell'edizione 2018 di Balnearia, sempre più orientate verso un turismo sostenibile e attento alla natura. Tra le novità Cubox Solar-Kiosk (padiglione E corsia 37 stand 1162). Si tratta di un mix e di una perfetta simbiosi tra un chiosco mobile e una centrale elettrica ecologica. Cubox può essere un chiosco sulla spiaggia oppure in un giardino o, ancora in un centro città. Un'idea che arriva dall'Austria e presente a Balnearia, può essere trasformato in un bar, in uno snack bar, in un punto vendita mobile, in un punto informazioni, in un palco DJ Sempre più green è anche la direzione di Ecospiagge, l'associazione che riunisce gli stabilimenti balneari che abbracciano la stessa filosofia: la Green Hospitality. La scelta di una vacanza ecosostenibile premia il turista. Le ecospiagge, infatti, regalano agli ospiti che si recano nella destinazione con treno, aereo o autobus (lasciando a casa la propria automobile), un regalo ecologico dal valore di 10 euro. L'ospite dello stabilimento balneare basterà che mostri al suo arrivo il biglietto ferroviario, aereo o del pullman e riceverà il "kit green". Il kit consiste in una piccola attrezzatura per il risparmio dell'acqua e due lampade a basso consumo. La vacanza all'insegna della sostenibilità ambientale proseguirà così anche al rientro a casa. Sempre su iniziativa di Ecospiagge, è nato il primo mercatino balneare in versione E-commerce. Sul portale Mercatino Balneare Shop gli operatori possono trovare accessori, attrezzatura balneare, cabine, docce, giochi, lettini, natanti, ombreggiature, pedane, prodotti di pulizia, sdraio, sedie, tavoli e tutto ciò che rientra nell'ottica del riciclo, riuso, risparmio.E sempre in tema di tecnologia e nuove frontiere Euroconsult, MySite® e BookYourBeach si presentano a Balnearia. Euroconsult è un'azienda sul mercato dal 2001 che propone un metodo di noleggio delle attrezzature per andare incontro alle esigenze dei piccoli imprenditori. L'azienda si accolla i costi e l'imprenditore paga il canone in base alla stagionalità dell'attività (invernale o estiva). Direttamente dalla Spagna, invece, arriva MySite®, un armadietto, facile da usare, pieghevole e pratico da riporre. Funziona anche come un tavolo da spiaggia. (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Nel 2017 le nascite hanno uguagliato le chiusure: la provincia si conferma fanalino di coda nell'area metropolitana Crescita zero per le imprese pistoiesi di Fabio Calamati PISTOIA Crescita zero per le imprese pistoiesi. I dati dell'anagrafe camerale relativi al 2017 fotografano un'economia ancora bloccata dalla crisi economica: per 1.906 imprese nate, 1.904 hanno chiuso definitivamente i battenti. In Toscana soltanto Arezzo (anche qui tasso di crescita azzerato) e Siena (addirittura una crescita negativa dello 0,1%) hanno fatto peggio. In Regione il tasso di crescita 2017 è stato dello 0,4%, ma soprattutto Pistoia perde terreno rispetto alle economie confinanti: da Prato, dove ci si è fermati allo 0,7%, a Lucca (0,4%). Insomma, anche l'istantanea scattata a fine anno delle imprese toscane conferma Pistoia nel suo ruolo di vaso di coccio nell'area metropolitana della Toscana centrale.Cosa non va nelle aziende pistoiesi? È interessante notare che il tasso di natalità (cioè il numero di nuove imprese in rapporto al totale di quelle esistenti) pistoiese è appena inferiore a quello toscano (5,8% contro 5,9). Insomma, la vivacità imprenditoriale è di casa anche qui. Il problema è l'altro tasso, quello di mortalità: ben 3 decimi di punto sopra la media regionale, allineato con le peggiori province. Livorno e (soprattutto) Prato ce l'hanno più alto, è vero, ma in queste province l'impetuosa nascita di nuove aziende compensa le frequenti chiusure. Se ne può dedurre che Pistoia ha aziende in media più fragili del resto della Toscana: per dimensioni, disponibilità di capitali, capacità di affermarsi sui mercati esteri.Certo, un processo di cambiamento è in atto da tempo: a chiudere sono soprattuto le aziende piccole (tipicamente le società in nome collettivo o in accomandita semplice, comunque le società di persone) mentre quelle più solide (spa e

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” srl) sono cresciute di oltre il 3% anche nel 2017.Guardando infine i dati per settori, salta all'occhio il gran numero di chiusure nel commercio al dettaglio, dove le cessazioni in provincia sono state 265 contro 148 nuove iscrizioni (con un saldo negativo, quindi, di 117 unità e un tasso di crescita negativo del 2,9%). Addirittura più alto il tasso di chiusure nel mondo dei servizi di ristorazione (-3,5%, 135 le aziende chiuse lo scorso anno). In calo un po' tutti i settori tipici dell'economia pistoiese, dall'alimentare (-2,9%) al tessile (-4,1), dagli articoli in pelle (-2,8%) alla fabbricazione di mobili (-1,1%). Cala di poco, nel 2017, il settore dei "lavori di costruzione specializzati" (tasso di mortalità del -0,3%) mentre, sorprendentemente, è in crescita la "confezione di articoli di abbigliamento", settore in cuisono nate 35 aziende e se ne sono chiuse 28, per un tasso di crescita del 5,6%.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il vicepresidente commenta i dati dell'indagine congiunturale Matteini: indicazioni di ripresa PISTOIA In questi giorni anche Confindustria Toscana Nord ha diffuso i risultati dell'indagine congiunturale sull'ultimo trimestre 2017 (e quindi su tutto l'anno) per le aziende manifatturiere con più di 9 addetti, comprese le previsioni per il primo trimestre 2018. Complessivamente, la Toscana Nord (Prato, Pistoia, Lucca) ha fatto segnare un progressivo miglioramento nel corso dell'anno e una chiusura all'insegna della stabilità. Ma anche dai dati confindustriali emergono tendenze diverse tra Prato e Lucca da una parte e Pistoia dall'altra. Il quarto trimestre di Prato si è concluso con una crescita della produzione del 2,1% e quella di Lucca del 2%, mentre a Pistoia l'indicatore non è salito più dello 0,2%.Numeri che non impediscono al vicepresidente Daniele Matteini di mostrarsi ottimista. «Il quadro rappresentato per l'industria pistoiese dall'ultima indagine sulla congiuntura è positivo - dice - non è ancora visibile una ripresa marcata nei livelli produttivi, ma ci sono indicazioni di accelerazione rispetto alla parte centrale dell'anno. Gli ordini sono cresciuti in modo brillante, sia dall'interno che dall'estero, in diversi settori, e soprattutto in modo molto forte per i produttori di beni di investimento. Questo significa che la ripresa è in corso».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini il monitor dei distretti Export a gonfie vele per i vivai in calo il mobile di Quarrata PISTOIA Se la provincia nel suo complesso mostra performance economiche poco entusiasmanti, anche l'esame degli andamenti dei distretti, un tempo forza propulsiva dell'economia toscana, mettono in risalto dati quanto meno contrastanti.Lo dimostra, per l'ennesima volta, il "Monitor dei distretti" della Toscana, la cui edizione di febbraio è stata diffusa ieri. Il Monitor si deve al lavoro della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.I dati presi in esame dallo studio riguardano le esportazioni dei primi nove mesi del 2017. L'incremento medio è stato del 7,1%, superiore a quello nazionale, che si è fermato al 4,9.Nel panorama pistoiese primeggia il distretto vivaistico, che continua ad inanellare cifre notevoli quando si parla di vendite all'estero. La cifra complessiva di export del distretto verde è di 15 milioni di euro, con una crescita dell'8,2%.Contrasta con questo andamento la sostanziale stagnazione del distretto della pelle di Monsummano e soprattutto del mobile imbottito di Quarrata, che ha visto erodersi le vendite all'estero di 2 milioni di euro (-3,2%).

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il vicesindaco Gorbi: puntiamo al recupero della Tari, ci sono aziende che non l'hanno mai pagata «Bilancio in pari senza i soldi del Cassero» SERRAVALLE «Nonostante i mancati introiti provenienti dalla discarica del Cassero, il bilancio sarà in pareggio». Parte da questa osservazione il vicesindaco di Serravalle (con delega al Bilancio), Federico Gorbi, per illustrare la manovra di previsione 2018-2020, già presentata ad associazioni di categoria e sindacati. Un bilancio (il primo di previsione dell'amministrazione targata"Uniti per Serravalle" in carica dallo scorso giugno) che approderà in consiglio comunale domani (28 febbraio) ed in cui non possono essere considerati i circa 800mila euro di entrate che ogni anno venivano garantite dall'impianto del Cassero, fermo per il sequestro disposto a marzo 2017 dalla procura di Pistoia. «Il 2018 - spiega Gorbi - è un vero e proprio anno zero. Ma noi abbiamo sempre sostenuto di volere la chiusura della discarica e speriamo che sia così anche in futuro. Abbiamo fatto quadrare i conti vagliando tante piccole voci per ottimizzare entrate e uscite, attraverso un lungo lavoro nel quale è stato importantissimo l'impegno dei dipendenti comunali. Le maggiori entrate arriveranno in parte dal contrasto all'evasione fiscale, ed in particolare dal recupero della Tari delle

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” attività commerciali, ma anche dalla razionalizzazione delle uscite. Siamo andati incontro alle aziende rivedendo le tariffe, abbiamo previsto riduzioni ed esenzioni, ma saremo inflessibili con chi non paga. Ci sono attività che non hanno mai pagato la Tari e questo è inaccettabile». Maggiori entrate sono previste dall'occupazione del suolo pubblico con l'introduzione della Cosap in sostituzione della Tosap. Su questo punto l'intento dell'amministrazione è di semplificare le procedure, ma anche di recuperare le somme non pagate. "Tra le novità legate alla Cosap - ricorda Gorbi - c'è l'esenzione per i diversamente abili dal pagamento del contributo per i passi carrabili; l'esenzione dal pagamento del suolo pubblico per le associazioni che lo occupano non a fini di lucro; la riduzione del 70% per le occupazioni per ristrutturazioni edilizie che comportano un miglioramento della classe energetica". Ad aumentare saranno le rette degli asili nido: 50 euro al mese per residenti, 100 euro per i non residenti. "Nonostante l'aumento - precisa Gorbi - a Serravalle costeranno meno rispetto ai comuni confinanti. Va considerato, poi, che investiremo 550.000 euro nella realizzazione di un nuovo nido". Sul fronte delle razionalizzazioni, c'è il taglio dei contributi per l'affitto, che passano da 50.000 e 19.000 euro. Continuerà ad essere erogata l'intera quota, 19.000 euro, messa a disposizione dalla Regione, ma non i 31.000 euro a carico del Comune. La vendita di Villa Montaletto (entrate per circa 2,4 milioni spalmate su 3 anni dal 2028 al 2020) servirà a finanziare gli investimenti. Tra questi, il restauro della Torre di Castruccio (150.00 euro), il nuovo nido, l'asfaltatura di via Castellina (190.000 euro) e il prolungamento di via dei Salici a Masotti (300.000 euro) . Sul Cassero - conclude Gorbi - politicamente siamo sempre stati per la chiusura definitiva, indipendentemente dalle entrate che può garantire. D'altra parte, gli altri comuni che non hanno mai avuto la discarica ed i suoi introiti fanno tornare i conti lo stesso". Tommaso Artioli

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Il consigliere comunale di Nuova forza popolare diserterà la seduta di domani «Non comprendiamo e non ci sentiamo di approvare questo più 20 per cento» La maggioranza si spacca sull'aumento della Tari di Luca Signorini Pieve a Nievole È una a Tari della discordia. L'aumento del 20% della tassa sui rifiuti più che malumori provoca un vero e proprio terremoto politico. Il sindaco Gilda Diolaiuti non ha fatto in tempo ad annunciare l'introduzione del nuovo sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti (portato da Alia Spa, gestore unico del servizio per le province di Pistoia, Prato e Firenze), che è già costretta a cercare riparo dalle bordate scagliate non solo dalle opposizioni (era immaginabile), ma anche - ed è ciò che più la preoccupa - dalla sua stessa maggioranza.C'è del malcontento: il gruppo civico Nuova forza popolare, che sostiene il Pd in consiglio comunale, annuncia l'assenza del suo consigliere Giuseppe Mezzatesta alla seduta in programma domani alle 20,30 al centro sociale di via Bonamici. In una lettera inviata ai capigruppo e al presidente consiliare, il responsabile della lista Massimiliano Russo non nasconde le preoccupazioni: «L'assenza del consigliere Mezzatesta deriva dal profondo disagio riguardo la totale mancanza di partecipazione e informazione in seno alla coalizione, in special modo quando vengono affrontate tematiche finanziarie. Non comprendiamo, né ci sentiamo di approvare, l'aumento della Tari del 20% a partire dall'inizio del 2018 per il passaggio della raccolta dei rifiuti al metodo porta a porta, quando tale servizio è ipotizzabile sia funzionante solo dal 2019 (anche se il sindaco al Tirreno ha dichiarato che il porta a porta sarà a regime tra ottobre e novembre prossimi, ndr)».Scelta sofferta quella di Nuova Forza Popolare: «Il nostro gruppo è stato da sempre fedele al mandato popolare ricevuto e alla coalizione di maggioranza: ci scusiamo soltanto e unicamente con i cittadini che ci hanno concesso la loro fiducia, ma dei quali vogliamo rappresentare appieno gli interessi e ascoltare il crescente malcontento».Con la defezione di un consigliere, comunque, la stabilità della maggioranza non è a rischio (il sindaco più 8 voti, di cui 7 del Pd), ma qualcosa scricchiola. E qualche mugugno sembra arrivare anche dagli stessi democratici.Chi di certo non tenterà di ricomporre la frattura sono le minoranze: nella riunione consiliare di domani sono attese parole grosse. Scrive il centrodestra: «Si immagina chiaramente una probabile spaccatura in seno alla maggioranza in occasione del consiglio comunale, quando si voterà la determinazione delle tariffe Tari. Pare evidente che anche da sinistra si contesti un'amministrazione Diolaiuti che noi del centrodestra da tempo definiamo inadeguata e inconcludente».Va sull'ironia il Movimento 5 Stelle: «Porta a porta, o porta a portafoglio? Da destra a sinistra si promettono abbassamenti delle tasse ma la realtà è questa, e tale aumento verrà caricato sulle tariffe a fronte di un servizio che rimarrà lo stesso per quasi tutto il 2018. Questo aumento a cosa è dovuto? Gli uffici comunali non sanno dare una risposta certa, solo ipotesi. Dopo le vicende del raddoppio ferroviario, anche quelle relative alla gestione dei rifiuti convincono sempre più di una sindaca che non agisce nell'interesse dei

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” cittadini ma che è ligia ad "ordini superiori", e inadeguata al ruolo».Toni pesanti dunque. Il consiglio comunale di domani si annuncia parecchio teso.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Escono nomi storici come Marini, Benelli e Banci ed entrano Alberto Pestelli e Giovanni Gramigni Pratotrade, aria di rinnovamento di Maria Lardara PRATO C'era un tempo in cui le elezioni del consiglio direttivo del consorzio Pratotrade e dell'Unione industriale pratese camminavano di pari passo.Ma ormai da oltre un anno l'ex Uip è confluita in Confindustria Toscana Nord mentre il consorzio Pratotrade, realtà che riunisce i lanifici storici del distretto, obbedisce a dinamiche elettorali interne. Che fanno rima ora con ricambio e rinnovamento: mentre l'imprenditore Roberto Rosati della Fortex s'appresta a concludere il secondo mandato di presidente, dalle urne dell'assemblea dei soci tenutasi venerdì 23 febbraio a Palazzo dell'Industria è uscito un direttivo profondamente svecchiato, soprattutto dal punto di vista anagrafico. Due le new entry del consiglio direttivo: Alberto Pestelli, titolare di Texmoda Tessuti e Rifinizione Saturno, insieme a Giovanni Gramigni del lanificio Bisentino mentre le altre due caselle del consiglio sono occupate da Sandro Ciardi della Dinamo Contemporary Fabrics e da Maurizio Sarti del lanificio Faliero Sarti, vicepresidente uscente di Pratotrade, in odore di diventare il prossimo presidente del consorzio. Il quinto membro del direttivo sarà designato da Confindustria Toscana Nord nei prossimi giorni. Eccezion fatta per Maurizio Sarti, classe 1970, il voto di venerdì scorso ha spazzato via i membri del precedente direttivo eletto nel 2014 e confermato nel 2016. Addio a nomi storici come Riccardo Marini (Marini Industrie, ex presidente dell'Uip), Alessandro Benelli (già titolare di Linea Tessile Italiana) e Luigi Banci, consigliere della Pontetorto che però, nel secondo semestre del 2017, ha disdetto la quota associativa a Confindustria Toscana Nord. Fanno il loro ingresso Alberto Pestelli in rappresentanza di un'azienda (Texmoda) neo associata di Pratotrade, il 37enne Giovanni Gramigni di Bisentino con una laurea in ingegneria informatica in tasca, insieme Sandro Ciardi che aveva già ricoperto la carica di presidente di Pratotrade, nel biennio 2012-2014. La sua però è una parabola è un po' singolare, visto che nel 2013 l'imprenditore aveva venduto le sue quote della Dinamo per poi ricomprare il lanificio alla fine del 2016 (l'80% delle quote) dopo averla fondata nel 2003: quello di Ciardi, noto tecnico e creativo del tessile pratese, ex vicepresidente e presidente del consorzio, rappresenta dunque un grande ritorno in casa Pratotrade. Molto votato all'assemblea dei soci di venerdì scorso è stato Maurizio Sarti, nipote di Faliero, fondatore dello storico lanificio di Capalle. Con il direttivo prende il via l'iter che porterà all'elezione del nuovo presidente di Pratotrade, prevista entro la fine di marzo. Tra i temi cari al consorzio che aggrega i migliori lanifici del distretto (non tutti: manca, ad esempio, Luigi Ricceri), la strategia di posizionamento delle fiere per valorizzare le produzioni pratesi: durante il mandato del presidente uscente, Roberto Rosati, è stata anticipata a luglio la data di Milano Unica, un risultato che è stato possibile anche grazie alle sollecitazioni di Pratotrade e del distretto pratese.

Il Tirreno, Cronaca di Prato

Segno positivo per il tessile e l'abbigliamento PRATO Il Tessile e Abbigliamento di Prato ha fatto registrare un +3,5% pari ad un +46milioni di fatturato nei primi nove mesi del 2017 sul fronte delle esportazioni. Una percentuale sì positiva ma leggermente al di sotto della media nazionale che ha fatto registrare un +4,9%.A livello regionale i distretti tradizionali toscani hanno realizzato nei primi nove mesi del 2017 esportazioni per 10,8 miliardi con una variazione di oltre 700 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2016. L'incremento medio nel periodo gennaio-settembre è stato pari a +7,1%, superiore alla media nazionale pari al 4,9%. Nell'analisi del Monitor dei Distretti della Toscana, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze, si evidenzia che il buon andamento delle esportazioni risulta diffuso per quasi tutte le realtà distrettuali: 12 dei 17 distretti monitorati hanno incrementato le vendite verso i mercati esteri. In particolare, si confermano centrali le specializzazioni del comparto moda con la Pelletteria e Calzature di Firenze (+237 milioni; +9,4%), la Pelletteria e Calzature di Arezzo (+128 milioni; +40,0%), l'Abbigliamento di Empoli (+95 milioni; +10,3%) e l'Oreficeria di Arezzo (+93 milioni; +7,0%). Anche i distretti prevalentemente posizionati a monte della filiera evidenziano risultati positivi, in particolare, come detto, il Tessile e Abbigliamento di Prato (+46 milioni; +3,5%) e la Concia e Calzature di S. Croce (+21 milioni; +3,2%). I distretti del calzaturiero del Nord della Toscana, invece segnano risultati meno incoraggianti: il Calzaturiero di Lucca segna un calo del 14,1% e il Calzaturiero di Lamporecchio risulta allineato ai risultati 2016. Rafforza la propria crescita nel terzo trimestre il distretto Florovivaistico di Pistoia e realizza un incremento complessivo nel periodo gennaio-settembre di

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” circa 15 milioni (+8,2%). Sempre positivi anche se con una leggera flessione rispetto ai primi due trimestri i distretti del Marmo di Carrara (+29 milioni; +5,7%) e dei Vini del Chianti (+12 milioni; +2,5%). La contrazione del terzo trimestre non impedisce invece al distretto della Nautica di Viareggio una crescita di +97 milioni; +23,8%.

Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

LA DENUNCIA nel quartiere della stazione «Toglietemi i cassonetti da sotto casa» PONTEDERA «Si fermano con l'auto a qualsiasi ora. Sento prima lo sportello che si apre, poi il rumore del sacco a terra. E qualcuno viene tranquillamente anche a piedi. Non ne possiamo più». Qualcuno addirittura ne approfitta per fare i propri bisogni nascosto tra i cassonetti». E poi c'è la recinzione pericolante, che alla prima folata di vento finisce in mezzo alla strada rischiando di prendere in pieno passanti e vetture posteggiate. Gabriello Castellacci da alcune settimane si è affidato a un legale per denunciare una situazione di degrado che da mesi va avanti sotto la finestra di casa sua, in via Sacco e Vanzetti, quartiere stazione. La vicenda è un intreccio di maleducazione e burocrazia. Per comprendere l'esasperazione di Castellacci, però, occorre fare un passo indietro. Nell'ottobre scorso il Comune di Pontedera ha ampliato il metodo di raccolta dei rifiuti porta a porta anche al quartiere della stazione, dove fino a quel momento era in vigore Igenio, altro sistema di conferimento dei rifiuti. Geofor, l'azienda che gestisce il servizio, e il Comune hanno individuato alcune zone, nelle vicinanze dei grandi palazzi della zona dello scalo ferroviario, per posizionare i recipienti da far utilizzare ai cittadini per gettare l'immondizia differenziata, ritirata in un secondo momento dal personale Geofor. In via Sacco e Vanzetti l'area è stata individuata in uno spiazzo, in precedenza utilizzato come parcheggio, tanto che si vedono ancora le strisce bianche. «Inizialmente sembrava una soluzione temporanea, tanto che anche il Comune mi aveva rassicurato con una lettera - racconta Castellacci - spiegandomi che entro la fine di ottobre tutti i recipienti sarebbero stati messi nel grande parcheggio dismesso in via Brigate Partigiane. Sono passati quattro mesi, ma ho ancora i cassonetti sotto la finestra». E la rete metallica utilizzata per delimitare il perimetro dedicato ai contenitori per la raccolta è pericolante. «Gli sbandati si nascondono tra i cassonetti per fare i loro comodi, la rete rischia di creare danni a e persone. Questa situazione - conclude Castellacci - deve essere risolta in fretta». (t. s.)

Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Il tessile torna col vento in poppa EMPOLI Il tessile ha ricominciato a tirare nell'Empolese. L'ultima rilevazione, effettuata nell'ambito del monitor sui distretti toscani dalla Cassa di risparmio di Firenze, conferma l'ottimo andamento del comparto. Nei primi nove mesi del 2017, infatti, la crescita di fatturato è stata di ben 95 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, pari al 10,3%. Un andamento che di fatto si allinea, e anzi supera nella stime, il risultato del primo semestre dello scorso anno, quando venne registrato un aumento di fatturato di 23 milioni di euro. Il settore tessile empolese è al terzo posto per livelli di crescita tra tutti quelli toscani. E si posiziona subito dopo il comparto della pelletteria e calzatura di Firenze (che ha fatto registrare ben 237 milioni di euro di fatturato in più) e la pelletteria e calzatura di Arezzo (il cui fatturato è aumentato di 128 milioni di euro). Il distretto di Empoli è arrivato a doppiare in termini di espansione anche "fratelli" ben più grandi come il tessile di Prato. A trainare la ripresa è principalmente l'export verso l'estero. Un volano agganciato da moltissime piccole e medie realtà del circondario e in grado di aprire spiragli di crescita consolidati e costanti. Basti pensare che l'export ha avuto un valore per tutti i distretti toscani di quasi 11 miliardi di euro nei primi nove mesi dello scorso anno con un aumento di 700 milioni rispetto all'anno precedente. Il tessile dell'Empolese è un distretto che ha pagato a caro prezzo la crisi, riducendo il numero di occupati di circa 3mila unità in poco più di dieci anni. Ma nell'ultimo anno e mezzo, al pari di altri settori come informativa, agroalimentare e innovazione, ha saputo invertire la rotta. Aziende dinamiche - diverse decine di realtà con una dimensione che mediamente si aggira tra i 30 e i 50 dipendenti - che sono state in grado di riposizionarsi prevalentemente sui mercati esteri (Stati Uniti, Asia, ma anche Europa con la Svizzera come primo Paese di destinazione) grazie anche ad una manodopera ad alto tasso di specializzazione. Un mix di competenze e conoscenze che ha permesso di tornare a crescere puntando sulla qualità dei prodotti. Tanto che tra i dati positivi arrivati c'è anche la riduzione delle richieste di cassa integrazione e una graduale ricollocazione di lavoratori fuoriusciti dalle aziende negli scorsi anni.

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"Rassegne stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibili"

Il Tirreno, Attualità occupazione» interventi in toscana Giovane e senza lavoro? Il tirocinio lo fai in Europa di Libero Red Dolce LIVORNO Vicino casa non si trova un lavoro a pagarlo, gli annunci di lavoro in provincia e dintorni sono deprimenti, il curriculum è fermo a un punto morto. Per chi si trova in questa situazione la Regione Toscana ha pensato a una soluzione: l'Europa. Un bando con un budget di 4 milioni di euro nel periodo 2017-2020 con borse da 500 o 750 euro al mese per lavori, apprendistati e tirocini (non curriculari) in un Paese della comunità europea. Il bando è stato approvato nell'aprile del 2017, con un budget totale di oltre 4 milioni. Il primo anno, il 2017, è stato stanziato 1 milione e 461mila euro. Per i prossimi tre anni la dotazione sarà un po'più bassa: 675mila euro nel 2018, 927mila nel 2019, e 935mila nell'ultimo anno, il 2020. CHI PUÒ FARE DOMANDA Tre i requisiti fondamentali per potere presentare la domanda di finanziamento per la borsa: essere cittadini europei, risiedere in Toscana e avere almeno 18 anni. Ma non è finita qui. Bisogna anche non avere un impiego: disoccupati dunque e iscritti a un centro per l'impiego della Toscana. O anche inattivi, come possono essere per esempio gli studenti, prima di avere stipulato un contratto di lavoro, tirocinio o apprendistato in un paese comunitario diverso da quello di residenza. Prima di presentare la domanda bisognerà andare in ogni caso in un centro per l'impiego per verificare i requisiti. Da ultimo occorre un "accordo" con il futuro datore di lavoro. Servirà dunque, prima di inviare la domanda, avere il contratto o la lettera di impegno in tasca. Il contratto non potrà avere una durata inferiore a tre mesi e dovrà partire entro quattro mesi dalla data di approvazione della domanda di finanziamento. ENTRO QUANDO E COME La finestra per presentare le domande è stata aperta l'11 maggio dello scorso anno e verrà chiusa il 31 dicembre del 2020. Le richieste possono essere presentate tramite interfaccia web Apaci sul sito della Regione (http: //www.regione.toscana. it/apaci) o inviate alla casella di posta certificate (Pec) regionetoscana@postacert. toscana. it. Gli uffici approveranno o respingeranno la domanda entro i 30 giorni successivi all'ultimo giorno del mese della presentazione e gli elenchi saranno pubblicati sul sito della Regione e sul Burt, il Bollettino ufficiale regionale. È bene ricordare che la pubblicazione vale come notifica e che non saranno mandate comunicazioni individuali. QUANDO VALE LA BORSA Sono previste due borse, di diverso valore economico a seconda del tipo di contratto firmato. Da un lato quelle da 500 euro mensili, previste per i contratti di lavoro o di apprendistato. Più cospicua la borsa per chi svolgerà un tirocinio: la dotazione sarà di 750 euro al mese. Ma non sono le uniche spese che il bando prevede. C'è da considerare la componente viaggio. Per chi presenterà il rendiconto a costi reali del viaggio di andata e ritorno verso il Paese dove svolgerà il suo lavoro, la Regione ha previsto di stanziare un rimborso che va fino a un importo massimo di 500 euro. E non è stato dimenticato il problema della lingua. Per chi infatti vorrà frequentare un corso di lingue o formazione è previsto un rimborso entro la cifra massima di 1. 500 euro, anche in questo caso da documentare. Il corso dovrà essere fatto da un ente accreditato e riconosciuto dagli organismi di riferimento, dovrà durare almeno 30 ore e rilasciare alla fine almeno un certificato di frequenza. La partecipazione a questi corsi è comunque facoltativa. La borsa sarà erogata per un minimo di tre mesi fino a un massimo di sei, a seconda della durata del contratto. UN AIUTO DA EURESE se non sapessi come cercare un lavoro fuori dall'Italia? Una domanda legittima, che più di qualcuno potrebbe farsi. Esiste a questo proposito il portale Eures, una rete europea attiva anche in Toscana, nata proprio con lo scopo di di stimolare la mobilità e la circolazione dei lavoratori nello spazio economico europeo. In verità un po' allargato: sono previsti anche accordi con i paesi Efta (Europen free trade association) attualmente composta da Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Le domande si potranno presentare anche in quest'ultimi. Per informazioni la Regione ha messo a disposizione due indirizzi mail: [email protected] e info@giovanisì.it

Il Tirreno, Attualità

Regione Costa, ai disoccupati delle aree di crisi vanno oltre 20 milioni LIVORNO Dal 6 marzo entra in vigore il Piano integrato per l'occupazione della Regione destinto ai disoccupati, rimasti senza ammortizzatori sociali. Permetterà a circa 5-6mila disoccupati di riscuotere 500 euro al mese per massimo sei mesi purché accettino di seguire il ricollocamento guidato dai Centri per

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” l'Impiego. Il fondo regionale messo supera i 29 milioni: 8 milioni per l'assistenza alla ricollocazione; 14,5 milioni per l'indennità di partecipazione e 7 milioni per i datori di lavoro che assumono i destinatari dell'assegno. I principali beneficiari del provvedimento sono i disoccupati delle aree di crisi industriale: Massa Carrara, Livorno, Piombino e la zona dell'Amiata alle quali andrà circa il 70% delle risorse stanziate. Per accedere ai fondi, il lavoratore deve: avere il domicilio in Toscana, essere iscritto a un Centro per l'Impiego in Toscana, essere disoccupato da 12 mesi (6 per le aree di crisi) e nessun sostegno al reddito. Se è così, dal 6 marzo può recarsi al Centro per l'Impiego per aggiornare il profilo e, accettando un percorso di ricollocazione mirata, iniziare a riscuotere 500 euro al mese. (s. b.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno lavoro Regione: indennità di 500 euro al mese per i disoccupati LIVORNO Sono alcune centinaia i lavoratori disoccupati di Livorno privi di ammortizzatori sociali (5-6mila in tutta la Toscana) che potranno accedere, a partire da martedì 6 marzo, all'erogazione di 500 euro al mese per un massimo di 6 mesi e proporzionata alla durata delle iniziative se partecipano alle politiche attive del lavoro della Regione. È il Piano integrato per l'occupazione: un mix di politiche attive e passive del lavoro in cui il disoccupato comunica al Centro per l'impiego di essere disponibile a un percorso di collocamento, il Centro per l'impiego lo attiva e, per il semplice fatto di seguirlo, il disoccupato riceve dalla Regione un'indennità di partecipazione pari a 500 euro al mese. Il fondo a disposizione è di 29 milioni, tutti residui della cassa integrazione straordinaria ora destinati per il 70% alle aree di crisi. E sono così ripartiti: 8 milioni per l'assistenza alla ricollocazione, 14,5 milioni per l'indennità di partecipazione e 7 milioni per i datori di lavoro che assumono i destinatari dell'assegno. Lo Stato li aveva resi disponibili a febbraio 2017, dodici mesi di intoppi burocratici di Inps e Anpal hanno rallentato lo sblocco. Ma tant'è. Ora i 500 euro ci sono per davvero. Come accedervi? Vediamo i requisiti. L'interessato ha il domicilio in Toscana, è iscritto a un Centro per l'impiego della Toscana, è disoccupato da sei mesi e senza alcun sostegno al reddito. Se ha tutti questi requisiti, da martedì prossimo può andare al Centro per l'impiego per aggiornare il suo profilo: verrà studiata una strategia mirata alla ricollocazione finanziata da una specifica dotazione, da un minimo di 500 a un massimo di 5mila euro in funzione dell'indice di profilazione del disoccupato e del tipo di contratto di lavoro conseguito. Il disoccupato dovrà scegliere se farsi seguire dal Centro per l'impiego oppure da un soggetto privato accreditato, con cui concorderà un appuntamento per definire e sottoscrivere il Programma di assistenza intensiva alla ricollocazione, in cui verranno registrate le varie attività proposte (per esempio corsi di formazione, seminari, tirocini). L'importo dell'assegno per la ricollocazione sarà comunque incassato direttamente dal centro per l'impiego o dall'agenzia accreditata, solo se riusciranno a trovare un lavoro al disoccupato.Per tutta la durata del percorso di ricollocazione, il disoccupato riceve un'indennità di partecipazione di 500 euro mensili. Eventuali periodi di lavoro daranno luogo a una decurtazione in proporzione. La mancata partecipazione alle attività previste dal Programma senza giustificato motivo comporta la decadenza dal programma e quindi dall'indennità. È inoltre previsto un incentivo all'occupazione, erogato ai datori di lavoro che assumono i soggetti ai quali è stato rilasciato l'assegno di ricollocazione, da mille a 8mila euro in funzione della tipologia di contratto (tempo determinato, indeterminato, somministrazione, apprendistato) e dell'orario contrattuale (part time o full time). Soddisfatta l'assessora regionale al lavoro Cristina Grieco: «La Toscana è la prima Regione in Italia a varare un Piano integrato per l'occupazione». Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della Regione Enrico Rossi che aggiunge: «Stiamo lavorando a un accordo con lo Stato per potenziare i Centri per l'impiego» Samuele Bartolini

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Decine di biciclette, auto e imbarcazioni È il mondo sommerso lungo i Fossi Non solo i quattro cartelli stradali con tanto di sostegno divelti tra sabato e domenica notte da un gruppo di ragazzi. Lungo i Fossi della Venezia c'è un mondo sommerso fatto di biciclette, moto, scooter, imbarcazioni e addirittura auto. A raccontarlo è Gianni Cecchi (nella foto), subacqueo che lavora per la Subsea, la ditta incaricata dall'Autorità portuale per recuperare i segnali stradali gettati in acqua. «L'immersione - racconta il sub professionista - è durata poco più di un'ora. L'incarico era quello di recuperare solo i segnali. Ma durante l'attività subacquea in un centinaio di metri, tra l'ingresso della Fortezza Nuova e il bivio tra via Falcone e Borsellino e gli scali del Vescovado, abbiamo trovato e mappato decine di mezzi abbandonati in acqua».

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Cecchi racconta di aver visto almeno una decina di biciclette abbandonate. «A ridosso della Fortezza - va avanti - c'è addirittura un'auto, una Bianchina. E più avanti tre o quattro scooter e una motocicletta. E per finire almeno quattro imbarcazioni affondate» Adesso che questi rifiuti sono stati mappati la speranza è che al più presto ne venga calendarizzato il recupero. Per una questione di decoro e valorizzazione degli stessi Fossi.

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Nogarin: «Ce n'erano 23 tipi diversi, ora saranno soltanto quattro e così daremo decoro alla città» L'operazione costerà 250mila euro. Contenitori in arrivo anche nei rioni sprovvisti come Venezia Via i vecchi cestini per i rifiuti eccone 2511 nuovi o rigenerati di Nicolò Cecioni LIVORNO Entro la fine di aprile Livorno avrà quasi mille cestini della spazzatura in più. Dai 1584 attuali passeremo a 2511. È partita infatti la campagna "Pochi passi per una città più pulita" lanciata da Aamps in collaborazione con il Comune, che prevede la sostituzione dei vecchi cestini e l'installazione di nuovi in zone che ne erano sprovviste, come la Venezia, ad esempio. Molti dei vecchi contenitori saranno rigenerati e riutilizzati, gli altri spariranno. Successivamente saranno installati i contenitori nuovi, prima nel centro storico e sul lungomare e, a seguire, le aree residenziali e le aree a verde. Costo dell'operazione 250mila euro. 23 TIPOLOGIE DI CESTINI DIVERSE. «Purtroppo - ha spiegato il sindaco Filippo Nogarin - in passato è mancata la consapevolezza di ciò che si stava facendo. E quando servivano nuovi cestini, si realizzavano senza considerare quelli che già c'erano. Così adesso, ci troviamo in una città che ha 23 diverse tipologie di cestini. Decisamente troppi. La nostra esigenza, perciò, è stata quella di dare ordine e decoro alle nostre strade, riducendo le tipologie, che d'ora in poi saranno solo 4». ARRIVANO I CESTINI RIGENERATI. «Siamo partiti dalle richieste dei cittadini, che spesso si lamentavano per l'assenza di cestini in alcune strade o in zone della città - ha aggiunto il sindaco -. Grazie a queste segnalazioni, adesso avremo una maggior omogeneità. Voglio sottolineare il fatto che tre cestini su 4 sono rigenerati e riciclati. Sono stati costruiti, infatti, partendo con i materiali di quelli vecchi». 480 STRADE COL CESTINO. L'obiettivo primario del "Progetto Cestini" è quello di rendere le strade e le piazze più pulite e, allo stesso tempo, migliorare ulteriormente il decoro urbano di tutta la città. Il numero delle strade coperte dai cestini, infatti, aumenterà da 287 a 480, con una media di 5,2 contenitori per ogni strada servita: 554 saranno nel centro storico e sul lungomare (+22% rispetto ad ora), 793 nelle zone residenziali e commerciali (+312%), 664 nelle aree a verde (4%), 500 in prossimità delle fermate degli autobus (+117%), che saranno più piccoli e adatti a raccogliere i biglietti usati o i mozziconi di sigarette. I SABAUDO IN CENTRO, I TOPSY IN PERIFERIA. «Abbiamo voluto risolvere il problema dell'inquinamento visivo - ha spiegato l'assessore Alessandro Aurigi - e perciò le 4 nuove tipologie di cestini verranno suddivise per zone». Nel centro e sul lungomare avremo i Sabaudo, i classici cestini grigi con l'apertura nella parte superiore, i Milano, i piccoli cestini che verranno installati principalmente accanto alle fermate degli autobus e nelle aree verdi, e i Mini-Plaza, i cestini grigi con le strisce amaranto. I Topsy verdi, invece, saranno maggiormente nelle zone residenziali. I contenitori che verranno installati sul lungomare saranno di un materiale che resiste al salmastro. 250MILA EURO PER I NUOVI CESTINI. «Questo progetto - ha aggiunto Paola Petrone, direttore di Aamps - è costato circa 250mila euro. Della rimozione della spazzatura dall'interno dei cestini, continuerà ad occuparsi la società Avr, ma gli operatori avranno un compito più facile. I precedenti bidoncini, infatti, erano tutti diversi uno dall'altro e perciò si svuotavano in modi differenti. Questi sono tutti omogenei ed è più facile togliere il sacco da dentro. Inoltre, grazie a un innovativo sistema di georeferenziazione, l'azienda avrà una visione in tempo reale dello stato di ogni singolo cestino per pianificare al meglio gli interventi di smaltimento e manutenzione. Così sapremo quando andare a intervenire per togliere i sacchi e dove andare. Tutti i cestini, comunque, verranno svuotati almeno una volta al giorno».

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

Disegni a terra per indicare la via dei rifiuti LIVORNO «Questo non è un intervento spot - ha sottolineato l'assessore all'ambiente Giuseppe Vece - ma un vero e proprio intervento su tutto il sistema della raccolta dei rifiuti da strada. Siamo convinti che i livornesi collaborino nel tenere la città più pulita».Per presentare il progetto alla città, Aamps ha avviato la campagna di sensibilizzazione dal titolo "Pochi passi per una città pulita", che prevede una mirata decorazione dei cestini e la realizzazione di graffiti biodegradabili e rimovibili con acqua accanto ai bidoncini. Attorno a 40 contenitori, tra centro, lungomare e zone residenziali, verrà realizzato un disegno che

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” rappresenta i 4 diversi passi, tutti verso il cestino. Il primo parte da un torsolo di mela, il secondo da una cicca di sigaretta, il terzo da un bicchiere di plastica e il quarto da una lattina. «Quella usata dall'azienda - spiega il direttore di Aamps Paola Petrone - è una strategia di sensibilizzazione innovativa e diversa dalle classiche. Un metodo che si basa sul passaparola e sulla viralità. Per questo siamo andati a intervenire proprio sul posto, accanto ai cestini, utilizzando tinte realizzate con miscele naturali, innocue per l'ambiente e rimovibili semplicemente con l'acqua. Inoltre sui social è partita la campagna #pochipassi che ha lo scopo di sensibilizzare i livornesi nel rispettare l'ambiente». (n.c.)

Il Tirreno, Cronaca di Livorno

"Riaprite i bacini battaglia della città" di Matteo Scardigli LIVORNO «Subito la gara per i bacini e che vinca il migliore, perché torni al più presto il lavoro in città». I candidati del Movimento 5 Stelle scelgono lo slargo dei piloti sul molo Mediceo per lanciare a gran voce un appello agli altri schieramenti al fine di sbloccare lo stallo sui bacini di carenaggio e delle riparazioni navali, da loro considerati attività centrali per il rilancio dell'economia livornese. «Non è una questione di schieramento, ma una battaglia per la città», dice Francesco Berti, candidato alla Camera dei deputati. E Gregorio De Falco, che è invece candidato al Senato, rilancia: «La legge prevede che una nave debba sostenere riparazioni periodiche secondo frequenze prevedibili, riattivare i bacini vuol dire dunque disporre di una fonte di reddito programmabile. Un natante in rada, poi, attiva l'indotto anche al di fuori dello scalo, come nel caso delle navi da crociera; e Livorno può già accogliere le più grandi in circolazione». Lo sblocco della partita, secondo il comandante che ha deciso di salire sulla barca del Movimento, porterebbe dunque ad una immediata ricaduta positiva sul territorio, a patto che «il soggetto aggiudicatario rimetta a pieno regime entrambi i bacini, sia il Cappellini che il galleggiante, e non tenga inattivo (e quindi a produzione di reddito zero) un bene pubblico per altri quindici anni». Ecco perché Giulio La Rosa (che è candidato nel collegio uninominale di Livorno per la Camera dei deputati) ha pensato a un'istanza da condividere con le altre forze politiche perché la gara vada a compimento il prima possibile. Una vera e propria sottoscrizione di un impegno pubblico dei candidati.«Sedici anni fa - dice - abbiamo perso un treno, oggi siamo qui per recuperare il tempo perduto. Via il relitto dell'Urania e apriamo le buste, noi candidati al parlamento vogliamo spingere per portare lavoro a Livorno».

Il Tirreno, Cronaca di Cecina san vincenzo Tari, le tariffe per il 2018 presentate in consiglio SAN VINCENZO Si riunirà domani, giovedì 2 marzo, alle ore 17.30, il consiglio comunale di San Vincenzo. La seduta si terrà come di consueto nella sala consiliare del palazzo della torre.Numerosi gli argomenti all'ordine del giorno. È prevista l'approvazione del piano economico finanziario, relativamente alla Tari 2018, oltre che la determinazione delle tariffe della tassa sui rifiuti per l'anno in corso.Ancora, è in calendario la discussione sul programma degli incarichi esterni anno 2018.Poi, l'ordine del giorno prevede alcune mozioni. Al punto 6 e 7 quelle presentate dal gruppo consiliare "Siamo San Vincenzo" sull'applicazione della tassa di soggiorno e sul ripascimento. Lo spesso gruppo presenta anche una mozione sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del cimitero e due interrogazioni, sui canoni demaniali e sul costo ripascimenti.Infine due interrogazioni del gruppo Assemblea sanvincenzina, una in merito ai lavori sull'arenile prospiciente il locale denominato Serendipity, e l'altra sulla sentenza Tar "ex faro". (Articolo riportato anche nella cronaca di Piombino-Elba)

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Oggi è attesa la firma se si scioglieranno i nodi delle bonifiche e dello stop alla procedura di risoluzione del contratto Jindal-Aferpi, al Mise avvocati al lavoro di Cristiano Lozito PIOMBINO Giornata di lavoro a oltranza ieri al Mise per gli avvocati di Jindal, Aferpi e del ministero dello Sviluppo economico, per puntualizzare l'intesa preliminare al passaggio di Aferpi agli indiani di Jsw. A tarda sera le parti erano ancora riunite, e secondo fonti qualificate l'accordo potrebbe essere firmato nella giornata

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” di oggi, prima dei passaggi previsti e cioè la ratifica dei cda e la "due diligence" di tre settimane, finalizzati al trasferimento formale dello stabilimento ex Lucchini a Jsw, entro il mese di marzo. Per tutta la giornata di ieri si sono ricorse le voci di una firma ormai imminente, dopo l'imprevisto slittamento di venerdì scorso e il rientro in India dalla Corea di Sajjan Jindal. Anche i problemi sorti negli ultimi giorni, che hanno fatto rinviare l'accordo (Aferpi peraltro ha già firmato col ceo di Cevital, Said Benikene) sono stati oggetto di varie indiscrezioni.Da un lato ci sarebbero le garanzie che Jindal chiede rispetto agli obblighi sulle bonifiche ambientali del sito, specie dopo i recenti interventi dei carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico), con aree piene di rifiuti industriali messe sotto sequestro, la scoperta di siluri interrati di ghisa, il problema dello smaltimento degli scarti di lavorazione dei laminatoi. Ma il tema centrale su cui gli avvocati hanno lavorato ieri per cercare una soluzione sarebbe un altro, evidentemente sottovalutato nei giorni precedenti, quando al Mise tutto era pronto per la firma, annunciata dallo stesso ministro Carlo Calenda: può Issad Rebrab cedere Aferpi mentre è in corso la procedura di risoluzione del contratto? E di conseguenza Jindal da parte sua può prendere il rischio di pagare per l'acquisizione dello stabilimento che un giudice potrebbe decidere di restituire al commissario Piero Nardi? E se si trovasse il modo di dare le opportune garanzie all'acquirente, il commissario può ritirare la procedura di risoluzione del contratto senza la certezza che la cessione dello stabilimento vada a buon fine, visto che siamo solo alla firma di un preliminare di accordo?Tutti elementi che hanno rimesso sotto esame il testo che pure era stato condiviso tra le parti giovedì scorso.In questa fase incerta e complessa il presidente Enrico Rossi ieri ha dichiarato «che sul futuro di Aferpi noi continuiamo a lavorare: penso che sia stata gettata un po' di luce, vediamo. Piombino soffre, noi abbiamo fatto un porto e si tratta di valorizzarlo, di farlo funzionare. Insomma è una prova pesante, difficile - ha concluso - ma io lavorerò comunque con grande determinazione come ho sempre fatto, e confido che alla fine otterremo dei risultati significativi e importanti per Piombino, per i lavoratori, per tutta la regione».

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Per Fanetti l'attività siderurgica deve andare al passo con la diversificazione «Industria sì, ma compatibile» PIOMBINO«Gli entusiasmi suscitati dagli ultimi sviluppi della questione Cevital-Jindal, ci sembrano eccessivi seppur comprensibili per un territorio che ormai esasperato dall'incertezza verso il suo futuro si aggrappa a qualunque segnale di possibile ripresa».È l'opinione di Andrea Fanetti, coordinatore di Spirito libero, che parla di una «discussione vecchia e scomposta tra due opinioni estreme: o fabbrica o turismo». Per Spirito libero occorre «diversificare, che vuol dire anche agricoltura, artigianato, Pmi, turismo, logistica e servizi collegati, verticalizzazione degli stessi prodotti siderurgici senza fermarsi al solo concetto di "colare acciaio". Il tutto però necessita di una nuova armonizzazione che renda compatibile l'industria con tutto il resto».«Piombino in termini di inquinamento ha già dato anche troppo - prosegue Fanetti - Nella variante di recente votata in consiglio comunale, si dice chiaramente di delocalizzare i nuovi impianti, liberando la città dalla presenza dell'area a caldo e, cosa non certamente secondaria, l'assegnazione delle aree retro portuali ad altre società, risentirebbe fortemente della presenza o meno dei carbonili che altrimenti condiziona la loro stessa implementazione: anche quelli sono posti di lavoro».Per questo secondo il coordinatore di Spirito Libero «chiunque rileverà Aferpi non può prescindere dal contestualizzare questo col resto del territorio, della sua gente e delle altre attività produttive decidendo insieme a tutti gli attori che fare. È recente il caso del ricorso al Tar per l'Ilva di Taranto e viene da chiedersi perché al momento di stilare una gara le causali facenti parte del ricorso non dovrebbero essere già incluse nel "contratto" che un gruppo industriale stabilisce con l'area che lo ospita in modo da non spendere soldi pubblici, evitare rinvii e lungaggini, non destare il sospetto che il ricatto occupazionale diventi metodo applicato».

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Dal 6 marzo via al Centro per l'Impiego al piano regionale di ricollocazione Accedono ai benefici i cittadini senza lavoro da 6 mesi e privi di ammortizzatori Indennità da 500 euro per chi è disoccupato di Samuele Bartolini FIRENZE Sono diverse centinaia i lavoratori disoccupati di Piombino e della Valdicornia privi di ammortizzatori sociali (5-6mila in tutta la Toscana) che potranno accedere, a partire da martedì 6 marzo, all'erogazione di 500 euro al mese per un massimo di 6 mesi e proporzionata alla durata delle iniziative se partecipano alle politiche attive del lavoro della Regione. Molti sono lavoratori espulsi dall'indotto ex- Lucchini. La Regione lo chiama Piano integrato per l'occupazione: un mix di politiche attive e passive del lavoro in cui il disoccupato dice al Centro per l'Impiego di essere disponibile ad un percorso di collocamento,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” il Centro per l'Impiego lo attiva e, per il semplice fatto di seguirlo, il disoccupato riceve dalla Regione un'indennità di partecipazione pari a 500 euro al mese. Il fondo a disposizione è di oltre 29 milioni, tutti residui della cassa integrazione straordinaria ora destinati per il 70 per cento alle aree di crisi. E sono così ripartiti: 8 milioni per l'assistenza alla ricollocazione, 14,5 milioni per l'indennità di partecipazione e 7 milioni per i datori di lavoro che assumono i destinatari dell'assegno. Lo Stato li aveva resi disponibili a febbraio 2017, dodici mesi di lungaggini burocratiche di Inps e Anpal hanno rallentato lo sblocco. Ma tant'è. Ora i 500 euro ci sono per davvero. Come accedervi? Vediamo i requisiti. L'interessato ha il domicilio in Toscana, è iscritto ad un Centro per l'Impiego della Toscana, è disoccupato da sei mesi e senza alcun sostegno al reddito. Se ha tutti questi requisiti, dal 6 marzo può andare al Centro per l'Impiego per aggiornare il suo profilo, verrà studiata una strategia mirata alla ricollocazione finanziata da una specifica dotazione, da un minimo di 500 ad un massimo di 5. 000 euro in funzione dell'indice di profilazione del disoccupato e del tipo di contratto di lavoro conseguito. Il disoccupato dovrà scegliere se farsi seguire dal Centro per l'impiego oppure da un soggetto privato accreditato, con cui concorderà un appuntamento per definire e sottoscrivere il Programma di assistenza intensiva alla ricollocazione, in cui verranno registrate le varie attività proposte (ad esempio corsi di formazione, seminari, tirocini). L'importo dell'assegno per la ricollocazione sarà comunque incassato direttamente dal centro per l'impiego o dall'agenzia accreditata, solo se riusciranno a trovare un lavoro al disoccupato. Per tutta la durata del percorso di ricollocazione, il disoccupato riceve un'indennità di partecipazione di 500 euro mensili. Eventuali periodi di lavoro daranno luogo a una decurtazione in proporzione. La mancata partecipazione alle attività previste dal Programma senza giustificato motivo comporta la decadenza dal programma e quindi dall'indennità. È inoltre previsto un incentivo all'occupazione, erogato ai datori di lavoro che assumono i soggetti ai quali è stato rilasciato l'assegno di ricollocazione, da 1. 000 a 8. 000 euro in funzione della tipologia di contratto (tempo determinato, indeterminato, somministrazione, apprendistato) e dell'orario contrattuale (part-time/full time). Soddisfatta l'assessora al lavoro Cristina Grieco: «La Toscana è la prima Regione a varare un Piano integrato per l'occupazione». Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente Enrico Rossi che aggiunge: «Ora i Centri per l'impiego vanno potenziati. Ci vogliono più soldi e più personale per far incontrare le competenze delle persone con i bisogni delle aziende. Stiamo lavorando ad un accordo con lo Stato in questa direzione».

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Il caso Piombino al centro della giornata di studio di Asev e Regione Summit sulle bonifiche ambientali FIRENZE Piombino e il percorso di riqualificazione industriale e ambientale del territorio grazie alle tecnologie innovative saranno al centro di una giornata di approfondimento organizzata dalla Regione in qualità di partner, in collaborazione con Asev-Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa, coordinatore del progetto Tania "TreAting contamination through NanoremedIAtion" - Interreg Europe". Si tratta del secondo stakeholder group meeting del progetto, intitolato "Tecnologie innovative di remediation ambientale nel contesto del percorso di riqualificazione industriale e ambientale di Piombino". L'appuntamento è per venerdì 2 marzo a Piombino presso l'hotel Phalesia, sala Torrione, in via Paolo Vannucci 4, dove si confronteranno gli attori del territorio (istituzioni, imprese, centri di ricerca), Regione e distretto tecnologico regionale per i nuovi Materiali sul tema della remediation ambientale. Nella prima sessione, partendo da un'attenta analisi delle normative vigenti e dalla presentazione dell'esperienza francese (Regione Grand'Est) con il recupero di terreni in precedenza adibiti alla produzione di acciaio, saranno presentate una serie di soluzioni di remediation ambientale contestualizzate al caso locale. Nella seconda, sarà aperto un dibattito con i partecipanti allo scopo di condividere problemi e soluzioni attuabili nel contesto di Piombino. Le conclusioni saranno affidate alla Regione. Introdurrà l'incontro Lorenzo Sabatini (Asev). Interverranno, tra gli altri, Tiberio Daddi (Ergo Srl/Sssup), Carlo Punta (Politecnico di Milano), Laura Depero (Università di Brescia), Cristiano Nicolella (Consorzio Polo Magona), Giovanni Baldi (Colorobbia Consulting Srl), Alessandro Donati (Crea/Università di Siena) e Barbara Grosso (Rina SpA). Modera il confronto Andrea Caneschi (Consorzio Instm-Distretto Nuovi Materiali).

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto grosseto In consiglio comunale si discute oggi di bilancio e Tari GROSSETO Oggi alle 14.30 si riunisce il consiglio comunale. La seduta si svolgerà nella sala consiliare in piazza Duomo 1 e si potrà seguire anche on line in diretta streaming dal sito del Comune.I consiglieri comunali sono chiamati a votare su importanti temi che riguardano i soldi dei cittadini, primo tra tutti il

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” bilancio di previsione 2018/2020. E poi, non meno importante per famiglie e imprese, il piano economico finanziario 2018 del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti; le tariffe della tassa sui rifiuti per il 2018; il piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili comunali 2018-2020; il programma triennale dei lavori pubblici; alcune imposte locali (Imu, Tasi); il programma biennale degli acquisti di beni e servizi; il documento unico di programmazione. E ancora: l'adesione ai servizi di connettività della Rete Telematica a larga banda. Si discuterà anche della trasformazione in diritto di proprietà dell'area, concessa al momento in diritto di superficie, dove la Fondazione Il Sole ha realizzato la sua casa famiglia.Ci sarà spazio anche per l'Istituzione Le Mura: i consiglieri sono chiamati ad approvare il regolamento d'uso delle Mura, il piano programma 2018 - 2020 e il bilancio di previsione 2018-2020. Tre i regolamenti in discussione: per il trasporto scolastico, per il gioco lecito, per il commercio su aree pubbliche. All'ordine del giorno anche l'interrogazione del consigliere Pd Bartalucci che chiede lumi sulla sistemazione dell'ex orfanotrofio Garibaldi.

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Qui e a Giannutri approda il progetto già avviato a Capraia che punta a eliminare il carbone usando l'organico di scarto Giglio, energia pulita dal ciclo dei rifiuti Parte la rivoluzione di Gabriele Baldanzi ISOLA DEL GIGLIO Giglio e Giannutri, isole modello di autarchia idrica, nei prossimi anni cambieranno passo anche per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la produzione di energia. Ieri, a Grosseto, nella sede di Confindustria Toscana Sud, è stato firmato un accordo che, dopo Capraia, renderà più "verdi" altre due isole dell'Arcipelago toscano. A sottoscriverlo il sindaco Sergio Ortelli, sindaco di Isola del Giglio, con quattro partner: l'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Cnr, le società Exalto e Area Project, Strata e l'azienda locale Quercia Energia. «È una firma storica - spiega Ortelli - che nasce dalla volontà di costruire, insieme a questi soggetti, un percorso di progressivo abbattimento, al Giglio e a Giannutri, delle emissioni di gas a effetto serra, riducendo drasticamente i costi per il cittadino (per i rifiuti e l'energia elettrica), ma soprattutto il consumo di fonti fossili».Sarà un percorso graduale che dovrebbe concludersi, un giorno, con la decarbonizzazione dell'economia del Giglio. «Noi, oggi - attacca l'ingegner Marco Di Stanislao (Strata spa) - diamo inizio al progetto presentando un accordo di massima. È una strada più complessa rispetto a quella intrapresa sulla selvaggia e meno popolosa Capraia ma funzionerà anche qui».Il progetto nasce dall'impegno del consigliere comunale gigliese Luca Mibelli, che ha prima approfondito il caso Capraia e poi ha stabilito i contatti con l'associazione Chimica Verde Bionet, di cui la società Strata è socia. Il primo passo è stato quello di creare un gruppo di lavoro al quale partecipano soggetti pubblici e privati, coordinato dall'associazione Cvb, con il partenariato dell'Istituto dell'inquinamento atmosferico del Cnr. Oltre ai soggetti già citati ne fa parte Legambiente. Le diverse componenti del gruppo di lavoro dovranno fornire le proposte per le migliori soluzioni tecnologiche da utilizzare, tenendo presente i bisogni dell'isola, il suo carico antropico, gli stili di vita e la gestione dei servizi. Senza perdere mai di vista l'equilibrio uomo-ambiente. Nel team ci sono anche consulenti per reperire le risorse. Si punta su bandi di finanziamento comunitari, nazionali e regionali. Ma come è possibile rendere "circolare" un'isola con 1.400 residenti e picchi turistici a quattro zeri? «Andremo per gradi - prosegue Ortelli - iniziando a trasformare in energia i rifiuti organici di scarto. C'è una tecnologia oggi che lo permette, senza impatti. Ingegneri, chimici, ricercatori universitari, inventori e imprenditori dettaglieranno il piano. Oggi tutti i rifiuti che produciamo al Giglio e Giannutri prendono la strada del Continente con costi enormi: 700 euro a tonnellata. Una parte verrà lavorata e riusata qui».Patrizio Dolcini, di Area Project, spiega come le isole rappresentino il contesto ideale per accelerare le politiche di sostenibilità ambientale, trattandosi di ambienti fragili, vincolati e dove, in molti casi, tuttora, l'energia è prodotta con grandi impianti diesel. Exalto e Cnr hanno avviato un programma di promozione della sostenibilità ambientale delle isole minori attraverso un modello di isola sostenibile nell'ambito del programma "Smart Island" del Miur.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto come funziona Risparmio sui consumi, riciclo, minibiogas Nei prossimi mesi verrà avviato lo studio e l'analisi del contesto di Isola del Giglio (foto) sulla base dei risultati del programma "Smart Island", definendo così i primi scenari di penetrazione di fonti rinnovabili, primo passo per avviare l'isola verso uno scenario "fossil free". «Partiremo - dice il sindaco Sergio Ortelli - dal monitorare i consumi elettrici delle utenze pubbliche e delle principali utenze private (alberghi,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” ristoranti...) per individuare aree di risparmio energetico e possibili eliminazioni di consumi involontari. Poi promuoveremo verso privati e imprese i principi del programma e la diffusione delle tecnologie, anche organizzando gruppi d'acquisto. Il Comune dovrà trovare il supporto a livello di incentivazioni e finanziamenti». Il Comune dovrà anche individuare aree sulle coperture degli edifici o a terra che possano ospitare impianti da fonte rinnovabile, poi valutare la produzione di rifiuto solido urbano in termini di quantità e qualità (percentuale di raccolta differenziata e tipologia di rifiuto differenziato), infine sensibilizzare i cittadini. Il Cnr analizzerà i dati raccolti al Giglio definendo le soluzioni per il risparmio energetico in collaborazione con Exalto, in particolare riguardo a sistemi innovativi di gestione e riduzione del rifiuto organico. Strata spa, infine, identificherà e metterà a punto le migliori tecnologie per trattare i rifiuti, con particolare riferimento alla frazione organica, sviluppando più progetti integrati di gestione dei rifiuti stessi. In ballo ci sono cifre importanti. Dice Marco Quercia, di Quercia Energia: «Il primo impianto che abbiamo in mente, per riciclare l'organico, necessiterà di un investimento di 800mila o 1 milione di euro. A Giannutri potrebbe essere previsto un minibiogas». (g.b.)

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Sorano abbassa la Tari in media del 4% SORANO Nel 2018 la Tari nel comune di Sorano cala in media del 4 per cento per tutte le categorie domestiche e non domestiche. La sindaca Carla Benocci, nella seduta del consiglio comunale dedicata all'approvazione delle nuove tariffe, ha spiegato come nel 2017 la riduzione media era stata del 2,5 per cento. «Grazie alla costante attività di recupero dell'evasione da parte dell'ufficio tributi, sia ai minori costi del Pef 2018 predisposto da Ato Toscana Sud - ha spiegato - possiamo compiere un altro passo in avanti nella diminuzione delle tariffe anche se c'è ancora molto da fare». Viene mantenuta la riduzione del 50 per cento della Tari per chi subentra nell'esercizio di alcune attività commerciali; l'esenzione è totale per tutte le attività commerciali che apriranno nel 2018. Confermate le detrazioni di 25 euro per ogni figlio minorenne e per i maggiorenni portatori di handicap.

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Passato, presente e futuro nell'affollata cerimonia a Grosseto Confartigianato: festa e nuove sfide anticrisi di Giovanna Mezzana GROSSETO Era il 26 febbraio 1948 quando in un piccolo fondo di piazza Martiri d'Istria otto eroici pionieri aprirono quella che sarebbe stata la Casa dei piccoli artigiani di Grosseto e della Maremma, dell'Amiata e delle Colline Metallifere. Sono passati settant'anni da quella data - un po' mitica - che giungeva preceduta dalle lacerazioni della guerra. E ne sono trascorsi una cinquantina da quando negli Anni Settanta i contabili battevano in lungo e in largo la Provincia con un camioncino-ufficio mobile per portare la loro competenza a chi era alle prese con il registro dei corrispettivi: e aveva paura di sbagliare. Dal palco del Teatro degli Industri, hanno reso l'idea la voce e le parole con cui l'attore Giacomo Moscato ha raccontato le piccole- grandi gesta gloriose che hanno fatto l'artigianato locale: è una storia di gente de Noantri - di community, si direbbe oggi ma neppure basterebbe - quella di Confartigianato Grosseto, che lunedì sera ha festeggiato i suoi settant'anni. È la storia del falegname di Roccalbegna, del contadino di Pomonte, del meccanico di via Piave, del barbiere di Paganico, del tassista di Pari ossessionato dalle visite del fisco. Confartigianato oggi è una grande associazione tra quelle che tutelano la piccola e la micro impresa. I valori però sono rimasti quelli di settant'anni fa: il sudore della fronte che ti fa portare a casa la pagnotta, l'idea della famiglia che tale è persino oltre i legami parentali, la bottega sempre aperta più per abnegazione che per profitto, il solidarismo. Dice bene il vescovo Rodolfo Cetoloni, ospite della serata-evento: «Nella parola Confartigianato c'è l'arte, cioè la capacità creativa, ma c'è anche l'abilità di impiegarla insieme. E basterebbe questo - aggiunge - per essere una benedizione». Confartigianato «È la capacità di fare impresa - secondo il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna - con la familiarità dello stare insieme in anni di individualismo sfrenato». C'è orgoglio nel calcare il palcoscenico degli Industri da parte di Gianni Lamioni, il presidente: «Nel lavoro dell'artigiano - dice Lamioni - ci sono etica e morale, creazione e fantasia, impegno e famiglia, profitto a solidarietà. E l'effetto più bello è vedere tanta gente, qui, stasera». Al Teatro degli Industri ci sono anche ospiti importanti del sistema associativo extra Maremma: c'è il presidente regionale di Confartigianato Giovan Battista Donati; c'è il presidente nazionale Giorgio Merletti: «Confartigianato a Roma senza le Confartigianato delle comunità - dice - non esiste. Perché il vero valore siete voi». Dalla Maremma all'Amiata, gli artigiani sono pronti a raccogliere la sfida puntando sul meglio delle loro produzioni, anzi,

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” creazioni: l'agroalimentare - con un bouquet di Doc e Igp straordinariamente unico nella sua varietà - ma non solo: c'è la lavorazione del legno, il tessile, i metalli, la moda. E poi ci sono le nuove generazioni: «Stasera (lunedì sera, per chi legge) - dice dal palco il segretario generale Mauro Ciani - diamo il via a un anno molto importante per la nostra associazione. Ma in realtà siamo partiti nel 2017, coinvolgendo ragazzi e ragazze degli istituti superiori; li abbiamo invitati a realizzare progetti di ricerca sui settori dell'artigianato dal 1948 ai giorni nostri». Adesso sta a loro stupire "gli anziani", che un giorno passeranno loro il testimone e mostrare quell'abilità creativa del saper fare. Insieme.

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Grosseto leader in Toscana per occupati nelle micro realtà Merletti: «Se fossi premier, farei risorgere l'Artigiancassa» Mondo impresa Per la Maremma piccolo è bello di Giovanna Mezzana GROSSETO Piccolo è bello? A volte sono indicate come il bastone su cui si poggia il Belpaese, grazie alla loro pervasività; altre volte come l'anello debole della catena, perché non sono abbastanza capitalizzate e capaci di cavalcare i mercati esteri. È vera la prima o la seconda? Per Grosseto, la Maremma e l'Amiata le piccole e le micro imprese sono lo scettro di una leadership di livello regionale: la provincia del Granducato che sta più a sud è al 1° posto in Toscana per peso dell'occupazione nelle imprese fino a 9 addetti - le micro - e al 2° posto dopo Massa-Carrara per peso degli occupati nelle imprese sotto 50 addetti, le "piccole". E cioè: fatto 100 il numero degli occupati nelle imprese, in provincia di Grosseto il 69,2% lavora in un'impresa micro, l'87,1% in una piccola impresa: 17.306 sono i creatori di questi gioiellini imprenditoriali che danno lavoro a 40.540 persone (l'elaborazione Confartigianato su dati Istat). La competitività dell'economia grossetana sta qui. Forza? Debolezza? Tant'è. Passato e futuro. È questo uno dei dati che emerge dall'illuminante excursus che Enrico Quintavalle, responsabile dell'Ufficio Studi di Confartigianato, ha regalato alla platea del Teatro degli Industri dove lunedì sera si è svolta una grande festa per i 70 anni dell'Associazione. E mentre nel 1948 nasceva Confartigianato Grosseto, i Padri della Costituzione inserivano nella Fonte del Diritto l'articolo 45, che dice: "La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'Artigianato". Quanta acqua è passata sotto i ponti dalla "stesura" di quel principio. Agli Industri i giornalisti hanno sollecitato il numero uno nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, a tracciare un futuro per il patrimonio che tutela: «Se lei domani fosse presidente del Consiglio - gli chiede il caposervizio del Tirreno Emilio Guariglia - qual è la prima cosa che farebbe?». Merletti risponde: «Riporterei l'Artigiancassa», la portentosa leva dell'accesso al credito delle micro e piccole imprese (mpi), «a ciò che era anni fa», almeno prima del 2009 quando se ne creò una nuova e quella storica venne fusa per incorporazione con Bnl; «Oggi sì - aggiunge - che ce ne sarebbe bisogno». Sui mercati. È parere diffuso - ma sono anche i dati a testimoniarlo - che la Maremma contribuisca assai poco alle esportazioni della Toscana. Siamo ancora all'anno zero? Non proprio. Ecco un altro inaspettato "dettaglio" che esce dal quadro dipinto da Quintavalle: tra gennaio e settembre 2017 l'export delle micro e delle piccole imprese grossetane è cresciuto del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. È ciò che hanno "realizzato" sui mercati esteri le mpi dell'alimentare e del tessile, dell'abbigliamento e del pellame, del legno e del mobilio... Se una performance del genere (+14, 1%) si fosse verificata nel distretto pratese del tessile o in quello fiorentino della moda si parlerebbe di effetto-traino perché sarebbe riconducibile a imprese più strutturate. In Maremma è un'altra storia, non funge da rimorchio ma l'incremento è comunque significativo e testimonia che saranno anche piccole ma sono dinamiche. I tre settori. Il mondo imprenditoriale dell'artigianato grossetano negli ultimi settant'anni e da quando otto pionieri deposero in Maremma il primo mattone di Casa Confartigianato è cambiato, eccome: ma «Forse abbiamo dimenticato - dice il presidente di Confartigianato Grosseto Gianni Lamioni - che questa era una terra di contadini e di minatori. E settant'anni sono pochi perché un tessuto imprenditoriale cambi completamente pelle». I legami col passato sono ancora evidenti: con tutti i pro e i contro. I dati testimoniano tuttavia che laddove un tempo c'era il manifatturiero oggi ci sono i servizi: anche la Maremma, terra di butteri, si è terziarizzata. Quintavalle alla platea degli Industri mostra due "foto": com'era il sistema delle mpi nel 1951 e come è oggi (nel 2015, per la precisione). Ebbene negli Anni Cinquanta, il 53,2% degli addetti lavorava nel manifatturiero e il 37,7% nei servizi; oggi i tasselli si sono scambiati il posto: il 75, 9% è impiegato nei servizi e il 13,5% nel manifatturiero; e in questo capovolgimento, sorpresa, il settore delle costruzioni è rimasto dov'era: rappresentava il 9,1% degli addetti dei tre macrosettori nel 1951, rappresenta il 10, 5% oggi, anche se nel mezzo c'è stata la caduta libera del comparto - la debacle - dopo la "bolla" dell'immobiliare degli inizi del 2000. Il futuro? «Piaccia o non piaccia - conclude Merletti - non sarà nella

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” dimensione dell'impresa, ma nella qualità di essa e dei prodotti». E nella capacità di dialogare con gli e- shopper, cioè chi compra in rete, che a Grosseto, dal 2012 al 2017, sono cresciuti del 111%.

Il Tirreno, Cronaca di Lucca

I dubbi del comitato su conferenze dei servizi, punto di scarico e vecchie sedi «Tre domande su It risorse» ALTOPASCIO«Siamo ancora in attesa delle risposte alle nostre domande». Il movimento ambientalista formato da alcuni cittadini altopascesi interviene ancora sull'impianto di stoccaggio di rifiuti realizzato in via del Palazzaccio. «La prima domanda è la posizione che ha ufficialmente assunto il Comune di Altopascio nelle tre conferenze dei servizi nel procedimento di autorizzazione. La sindaca D'Ambrosio rispose che non aveva partecipato e non si ricordava se e chi avesse preso parte in rappresentanza del Comune. La seconda, sorta dopo un approfondimento del quadro normativo, è se è stato verificato il rispetto della distanza minima di 500 metri, prevista dalla normativa regionale, dal punto di scarico degli impianti dove sono conferiti rifiuti pericolosi rispetto agli insediamenti residenziali all'interno del centro abitato. Da ultimo, in seguito alla visura camerale storica della società a responsabilità limitata "IT Risorse", scopriamo che la stessa, prima di sbarcare ad Altopascio, aveva avuto altre unità locali in Toscana: a Livorno, con apertura il 3 giugno 2015 e chiusura il 30 novembre dello stesso anno, e precedentemente nel territorio di Capannori, in via Traversa 74 a Lammari, con apertura il 10 marzo 2013 e chiusura il 31 maggio 2015».Elementi che finora non erano emersi e che ora, secondo il comitato, devono essere messi alla luce in tutti loro aspetti.«Senza formulare nessun giudizio, che non ci compete - concludono infatti i cittadini - , chiediamo alla sindaca D'Ambrosio se ha acquisito ulteriori informazioni sulle precedenti esperienze in Toscana dell'azienda prima di salutare con grande soddisfazione l'arrivo del nuovo impianto a ridosso del centro di Altopascio».

Il Tirreno, Cronaca di Lucca massarosa Ersu si occuperà del verde in tre strade comunali MASSAROSA Ersu, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Massarosa, si occuperà della manutenzione delle aree a verde a margine delle vie comunali Del Brentino, Duccini e Della Pieve. È di ieri, infatti, la firma della convenzione mediante la quale il comune di Massarosa affida alla società la manutenzione di queste aree di proprietà comunale, con un contratto di sponsorizzazione a costo zero.In particolare si tratta delle aree a margine delle vie comunali Duccini, della Pieve, nel tratto compreso tra l'intersezione/rotatoria con la strada provinciale di Montramito e l'impianto di compostaggio di Pioppogatto. Ersu provvederà alla manutenzione ordinaria del verde pubblico delle banchine stradali ed alla costante pulizia della strada, per un periodo sperimentale di sei mesi, al termine dei quali verrà valutata l'eventuale estensione del tratto oggetto di sponsorizzazione alla nuova viabilità del Brentino dall'intersezione/rotatoria fino al limite nord del territorio di competenza comunale. (Articolo riportato anche nella cronaca di Viareggio)

Il Tirreno, Cronaca di Viareggio

È previsto nel bilancio di previsione che arriva oggi in consiglio Aumenta dell'8% la tassa sui servizi SERAVEZZA Oltre a un aumento medio dell'1% della tassa sui rifiuti, i cittadini di Seravezza dovranno sborsare più soldi per pagare la Tasi. È la tassa sui servizi indivisibili. L'amministrazione ha deciso di mantenere - come nel 2017 - la maggiorazione della tariffa allo 0,8% che andrà a colpire negozi e seconde case. È quanto previsto dal bilancio di previsione 2018, che oggi andrà in consiglio comunale. Tra le novità c'è anche l'assunzione di un geometra per l'ufficio tecnico e di un assistente sociale. Rimangono poi invariate l'addizionale Irpef e gli altri tributi minori. Immutate rispetto al 2017 anche le stime relative alle entrate tributarie ordinarie, alle entrate da servizi ed ai trasferimenti statali. Rimane maggiorata dello 0, 8% rispetto a quanto stabilito dalla finanziaria 2015 invece la Tasi sui fabbricati diversi da prime case e insediamenti produttivi. Sul fronte Tari, dopo due anni consecutivi di ribasso (-3% medio nel 2016 e -5% medio lo scorso anno), è previsto adesso un assestamento con crescita media delle tariffe di circa l'1%. Sarà «compensata da un potenziamento dei servizi resi alla collettività», fanno sapere dal Comune.Non è previsto nel 2018 alcun aumento per i servizi a domanda individuale, ovvero mense, colonie, utilizzo di impianti sportivi, trasporti scolastici, illuminazioni votive. La seduta di oggi, alle 17, sarà quasi interamente dedicata al

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” bilancio 2018. Che chiuderà con un budget complessivo di circa 19 milioni di euro. Riguardo agli impegni di spesa, i capitoli più sostanziosi sono quelli che interessano i settori dell'ordine pubblico e della sicurezza (poco meno di 571 mila euro), della scuola (circa 786 mila euro) e del sociale (1 milione 317 mila euro). Come spiega il sindaco Riccardo Tarabella nella premessa alla relazione di giunta, i capisaldi sono appunto la «prevenzione, protezione e sicurezza del territorio e dei cittadini». (t.b.g.)

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara

Una società massese propone un nuovo progetto per ripascere la costa Il presidente: preleviamo sabbia, separiamo i fanghi e tuteliamo l'ambiente Litorale ed erosione ricetta dell'ecodragaggio di Camilla Palagi MASSA Coniugare sviluppo e sostenibilità ambientale per un settore in «deficit di aggiornamento tecnologico». L'ambiente a cui ci si riferisce, in questo caso, è il mare. Ed il deficit, sottolineato dall'Eurispes, l'ente privato italiano che opera nel campo della ricerca politica, economica, sociale e della formazione, riguarda gli interventi realizzati sulle spiagge. Le opere di ripascimento del litorale al momento sono le più praticate per attenuare il fenomeno dell'erosione. Tanto che, con il recente incontro tra l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni e i balneari, ora anche i privati potranno finanziare autonomamente opere di "mini ripascimenti". Ma c'è chi alla parola ripascimento ha accostato un'altra parola, quella del dragaggio. Ad unire in nome «dell'ambientalismo possibilistico» le due cose, è Davide Benedetti, presidente di DecoMar, società che ha sede a Massa e che si occupa di "ecodragaggio". Limpidh²o è il nome del progetto di ecodragaggio che la società ha effettuato a La Spezia e Livorno con la sorveglianza del Ministero dell'ambiente. E sostanzialmente, a differenza delle tradizionali opere di dragaggio, si distingue per la sua attenzione alla qualità della sabbia una volta dragata. «Immagina un bicchiere che viene posato sul fondale del mare - spiega il presidente-in pratica isola e decomprime parte della sabbia e permette una circoscrizione del terreno da dragare. Sopra questo bicchiere è posto un tubo che aspira il fondale e lo trasporta in un contenitore che separa i fanghi dalla sabbia. La sabbia ripulita viene messa da parte e potrebbe essere riutilizzata per il ripascimento. I fanghi invece vengono separati e destinati alla discarica». On line sono visibili video dell'intera opera di ecodragaggio e la soluzione - spiega Benedetti - permetterebbe una sinergia tra balneari e autorità portuali. «L'impresa che oggi vuole restare nel mercato e non ha compreso l'importanza dell'ambientalismo non ha capito in che strada stiamo andando - continua il presidente -I costi di queste operazioni sono del 30% in meno rispetto a quelli delle attuali opere di dragaggio. Che presentano comunque molti limiti. Per me il mio oltre che lavoro è anche un dovere, è fondamentale realizzare opere di difesa che tutelino la spiaggia, ma preservino l'ambiente».

Il Tirreno, Cronaca di Massa Carrara bonifiche E ora Romagnano non è più nel Sir MASSA Si libera di un bel peso Romagnano. La parte a valle dell'Aurelia dice finalmente addio al Sir, il sito di interesse regionale. Rientrare in quel sito, causa inquinamento, significa essere chiamati a seguire complessi iter burocratici anche per muovere un granello. Liberarsi dai vincoli Sir, dimostrando che gli agenti inquinanti sono stati eliminati, equivale quindi al ritorno agli usi legittimi. Una bella boccata d'ossigeno per Romagnano. A formalizzare lo svincolo è la determina dirigenziale della Regione Toscana, la 2189 del 21 febbraio, che di fatto elimina i vincoli Sir su un'ampia fetta di Romagnano, a valle dell'Aurelia. Per Uilian Berti, vicesindaco con delega all'ambiente, è una bella soddisfazione, conferma «dell'impegno di questa amministrazione sul fronte della bonifica del territorio: sbloccare le aree è un passo essenziale per tornare a investire nel nostro comune e dare risposte a cittadini e imprese». La porzione svincolata corrisponde ad una fascia residenziale delimitata a monte da via Aurelia Ovest e a valle da via Lottizzazione, che si estende dall'incrocio con via Vecchia Candia fino a quello con via Acquale. «È stata una procedura lunga e complicata - Uilian Berti ripercorre le tappe essenziali della vicenda - iniziata a gennaio del 2015 quando i tecnici dell'ufficio Ambiente del Comune di Massa hanno avviato la pratica per la restituzione agli usi legittimi di questa zona». Tre anni, quindi, e l'ufficializzazione dello svincolo nei giorni scorsi. L'azienda sanitaria e l' Arpat avevano chiesto, infatti, l'esecuzione di un ulteriore piezometro (leggi: pozzo di osservazione) e una campagna di indagini suppletive per la verifica dell'andamento nel tempo di alcuni valori di contaminanti ben al di sotto dei limiti di legge. I risultati ottenuti sono stati molto confortanti e in grado - aggiunge il vicesindaco - di diradare tutti i dubbi delle istituzioni responsabili della salute pubblica chiamate a dare il via libera allo

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” svincolo.«Arpat e Regione hanno convalidato quindi l'analisi di rischio dell'area presentata dal Comune - sottolinea ancora Berti - e hanno accolto la scorsa settimana la richiesta di restituzione agli usi legittimi dell'area Sir di Romagnano che, a questo punto, risulta svincolata. Questo risultato si aggiunge a quanto già ottenuto nel quinquennio da questa amministrazione con la restituzione agli usi legittimi dell'area M1 di Marina di Massa e la restituzione all'utilizzo di M2 che praticamente restituisce alla città la porzione di territorio a nord del Frigido».

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Previsto invece un taglio alle spese. Per gli investimenti 950mila euro saranno riservati all'acquisto della Palazzina Regia Entrate in aumento di mezzo milione di David Meccoli MONTECATINI Tributi locali e tariffe invariate, con servizi a domanda individuale (nido, mensa scolastica, trasporti) coperti per il 70% dal Comune; spese e investimenti per oltre 56 milioni di euro. Questo pomeriggio il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2018 che conterrà queste linee guida. Entrate. Per il 2018 sono previste in totale 54,3 milioni di entrate, rispetto ai 53,8 del 2017 (e si prevede che saranno 58,2 nel 2019 e 53,5 nel 2010). Di questi, 21,2 milioni deriveranno da entrate tributarie: in particolare dalla Tari si attendono quasi 6 milioni, con una diminuzione di 1.400 euro rispetto all'anno precedente. «Rimane pertanto sostanzialmente invariata nonostante il cambio del gestore del servizio rifiuti», spiega il vicesindaco (e assessore al bilancio) Ennio Rucco. Confermate anche le tariffe dell'imposta di soggiorno: l'unica variazione dipenderà dal recepimento della legge regionale che ha riclassificato le strutture ricettive. Trasferimenti correnti. Per quanto riguarda i trasferimenti erariali si segnala una diminuzione di 90mila euro. Lo stanziamento previsto per l'esercizio 2018 è pari a 2,56 milioni (sarà 2,42 nel 2019 e 2,38 nel 2020). Altre voci. Restano invariate, come detto, le tariffe per i servizi a domanda individuale, mentre sono previste entrate dalle sanzioni relative al codice della strada per 1.225.000 euro (al netto del fondo crediti di dubbia esigibilità). Per quanto riguarda le entrate in conto capitale sono previsti contributi per permessi a costruire per oltre un milione di euro nel 2018, 990mila nel 2019 e 1,3 milioni nel 2020 (comprensivi di 370mila euro di opere a scomputo della nuova Esselunga). Come previsto dalla legge di bilancio 2017 a partire da quest'anno è possibile destinare tali proventi alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione (fognatura, pubblica illuminazione, scuole, impianti sportivi, aree verdi). Con il bilancio 2018 si vanno a destinare alla manutenzione ordinaria 384mila euro di oneri di urbanizzazione (e oltre 267mila andranno nel 2019 e nel 2020). Spese. Nel 2018 saranno in totale 56,7 milioni (58,5 nel 2019 e 53,8 nel 2020). Per quanto riguarda la spesa corrente risultano disponibili 24,4 milioni (450mila euro in meno di quanto previsto lo scorso anno). Dai proventi del codice della strada saranno destinati 153mila euro alla segnaletica, 140mila ai varchi elettronici e 225mila alla manutenzione delle strade. Con l'imposta di soggiorno saranno invece finanziati attività culturali (230mila euro), sport (158mila), turismo (252mila), recupero ambientale (502mila), commercio (210mila) e progetto scuole-Unesco (30mila). Gli oneri di urbanizzazione saranno così distribuiti: scuole materne (21mila), elementari (32mila), medie (11mila), nido (4mila), impianti sportivi (33mila), verde (135mila), fognatura bianca (30mila), illuminazione (117mila). Nel biennio 2018-19 previste anche 21 assunzioni di personale (e di questi 9 agenti di polizia municipale più altri 7 a tempo determinato). Investimenti. Al netto del milione e 300mila euro dallo Stato da destinare a scuole Pascoli, De Amicis e Alberghiero di via Garibaldi, nel 2018 troviamo: 150mila euro per strade e marciapiedi, 130mila per lo stadio, 203mila per il progetto "Città nuova" in via San Martino, 200mila per i parcheggi, 100mila per la biblioteca, 950mila per la Palazzina Regia, 110mila per il mercato coperto.

Il Tirreno, Cronaca di Pistoia – Montecatini

Intanto verranno sostituiti mezzi e contenitori stradali Ma per la raccolta porta a porta si dovrà aspettare il 2020 Rifiuti, tramonta l'era di Ecologia & Servizi da domani parte Alia MONTECATINI Da domani si chiude la lunga storia della "Ecologia & Servizi" (che a suon di proroghe erano 15 anni che operava in città, ma i cui dipendenti saranno tutti assorbiti dal soggetto subentrante) e inizia l'era Alia, il nuovo gestore di servizi ambientali della Toscana centrale. Un passaggio che non sarà traumatico, tanto che per il vero porta a porta si dovrà aspettare il 2020 (probabilmente ultimi in Valdinievole, ma almeno fino ad allora la Tari resterà invariata), "date le particolari caratteristiche, anche economiche, della città". Prevista anche la realizzazione di un nuovo centro raccolta (come quello già esistente a Cintolese),

“Greenreport – quotidiano per un’economia ecologica” Via Martin Luther King, 21 - 57128 Livorno P.Iva 01884590496 e-mail [email protected] www.greenreport.it “Greenreport soc.coop.” probabilmente in un terreno tra Montecatini e Pieve a Nievole (che insieme a Uzzano erano gli ultimi 3 comuni della Valdinievole dove ancora Alia era assente).L'azienda. Alia servizi ambientali spa è la società pubblica che si è aggiudicata la concessione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, a seguito della gara indetta da Ato Toscana Centro. La società, nata dalla fusione di 4 aziende, svolge servizi per oltre 1,5 milioni di abitanti in 59 comuni compresi tra le province di Firenze, Pistoia e Prato. Qui, ogni anno, vengono raccolti 850mila tonnellate di rifiuti (il 60% dei quali attraverso la differenziata).Step. Da domani prenderanno quindi avvio, progressivamente, le nuove modalità di gestione del servizio. Il progetto prevede innanzitutto la sostituzione degli attuali mezzi utilizzati dal personale e dei contenitori stradali con altri più funzionali (e ben caratterizzati da un colore per ogni tipologia di prodotto da smaltire), in modo da facilitare la partecipazione dei cittadini alla raccolta differenziata. Come prima novità ci sarà l'immediata riorganizzazione del servizio di raccolta di carta e cartone, che sarà svolto su tutto il territorio con il sistema "porta a porta". A metà aprile saranno poi sostituite le campane destinate a ricevere gli imballaggi in "plastica-metalli-poliaccoppiati" e saranno posizionate le nuove campane verdi per la raccolta del vetro.Isola ecologica. Altra novità riguarda il servizio di raccolta dei rifiuti "ingombranti": attraverso il call center di Alia sarà possibile prenotare il ritiro gratuito a domicilio. Gli utenti che vorranno conferire i rifiuti domestici, che per tipologie e dimensioni non potranno essere raccolti in strada, avranno temporaneamente a disposizione il centro raccolta di Cintolese. Ma l'obiettivo, come detto, è costruirne un altro a Montecatini. L'avvio del nuovo sistema sarà comunque preceduto dalla distribuzione agli utenti degli strumenti informativi.Dichiarazioni. Alla conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio erano presenti il sindaco Giuseppe Bellandi («Ai cittadini dico di non spaventarsi e chiedo collaborazione»); il presidente di Alia Paolo Regini («Con l'affidamento della gestione dei servizi a Montecatini e l'imminente impegno negli altri comuni della Valdinievole si completa la presenza di Alia in questa parte di Toscana»); l'amministratore delegato della società, Livio Giannotti («L'obiettivo è garantire maggior decoro nella città e incrementare il quantitativo di materiali riciclati»); e l'assessore all'ambiente Franco Pazzaglini («Confido nell'impegno di Alia per ottenere una vera svolta per Montecatini»). David Meccoli

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Biomasse, comitato cerca adesioni per il ricorso al Tar PISA La "chiamata alle armi" arriva dal Circolo Arci di Ospedaletto e dalla Proloco di Coltano protagoniste ormai da settimane, insieme a un numero significativo di cittadini, della battaglia contro la costruzione di un impianto a biomasse nella zona e per la chiusura dell'inceneritore dei rifiuti. Una battaglia che, dalle dichiarazioni d'intenti in assemblea, passerà presto alle aule giudiziarie, quelle del Tribunale amministrativo regionale di Firenze. «L'assemblea - spiegano Bruno Frediani del Circolo Arci di Ospedaletto e Antonio Dell'Omodarme della Proloco di Coltano - ha deciso di proseguire nel verificare con gli avvocati le condizioni per procedere con il ricorso al Tar contro gli atti fin qui approvati dagli enti preposti, necessari per la realizzazione della centrale a biomasse prevista su Via del Caligi tra Ospedaletto e Coltano . Abbiamo deciso inoltre di promuovere la costituzione di un comitato che è stato chiamato "Comitato Salviamo Salute, Ambiente e Territorio" per mettere in campo tutte le azioni per limitare i rischi della salute dei cittadini. Il comitato ha due obbiettivi principali: bloccare la realizzazione della centrale a biomasse e chiudere definitivamente l'inceneritore di Ospedaletto». Per aderire basta recarsi al Circolo Arci di Ospedaletto e la Villa Medicea di Coltano sede della Proloco dove si trovano i moduli per l'adesione. «In pochi giorni già numerose adesioni sono state sottoscritte, chi non potrà recarsi direttamente potrà farlo anche scrivendo al comitato [email protected]» spiegano i promotori. A dare man forte ai cittadini, all'Arci e alla Proloco anche il Ctp3 «che ha anche promosso una petizione popolare che noi sosteremmo». «Noi crediamo - proseguono Frediani e Dell'Omodarme - che ci siano tutte le condizione per affrontare da parte del sindaco di Pisa e presidente dell'Ato Costa una verifica seria per la dismissione dell'inceneritore di Ospedaletto e nello stesso tempo lavorare come avanzato dal Ctp3 e da alcuni consiglieri comunali all'integrazione o modifica del regolamento comunale d'igiene prima possibile, al fine di evitare un peggioramento della qualità dell'aria e, dunque, delle condizioni di salubrità del territorio comunale, nel quale già insistono industrie classificate insalubri e la cui specifica topografia e orografia crea condizioni aggravanti per le abitazioni e gli insediamenti sensibili presenti, come appunto è stato dimostrato dall'indagine epidemiologica presentata dal Cnr». La priorità al momento è presentare il ricorso al Tar. «Per questo facciamo appello ai residenti, alle imprese, ai lavoratori e alle associazioni, per aderire formalmente al ricorso.Intanto è stata convocata una nuova assemblea del Comitato che si terrà domani alle 21,15 al Circolo Arci di Ospedaletto.

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Il Tirreno, Cronaca di Pisa

Sant'Ermete, il presidente del Ctp3 "richiama" il Comune: Il quartiere attende risposte su ciclopiste, bike sharing, rifiuti e sopratutto spazi di aggregazione «Per ripartire non bastano le nuove case popolari» PISAI problemi di Sant'Ermete non sono "solo" quelli relativi alle case popolari. Bene la firma dei contratti per realizzare i nuovi alloggi. Ma c'è bisogno di altro, di «una rigenerazione complessiva e di interventi tesi al miglioramento della vita quotidiana, della convivenza civile di nuovi luoghi di aggregazione e socialità, di aggiornamento dei collegamenti col resto della città». A parlare è il presidente del Ctp3, Marco Biondi, che si rivolge al Comune se non propiro per una ramanzina quanto meno per un formale richiamo al rispetto degli impegni presi con un pezzo di città che, forse più di altri, ha bisogno di attenzione.Biondi parte dalla buona notizia: «l'annuncio del prossimo inizio dei lavori per le nuove case popolari, progetto che finalmente vede il via dopo molteplici ritardi. Se certamente non possiamo non accogliere con gradimento questa notizia, attesa soprattutto e con ansia da parte di centinaia di residenti costretti a convivere con situazioni di notevole disagio causate dalle condizioni oramai obsolete dei casolari costruiti nell'immediato dopoguerra - scrive il presidente - non possiamo non sottolineare che il quartiere di Sant'Ermete e le problematiche esistenti non si possono limitare e circoscrivere esclusivamente alla questione delle nuove case popolari». La lista delle cose da fare il Ctp l'aveva presa suo tempo all'amministrazione: «Citiamo a titolo esemplificativo ma non esaustivo il progetto per la pista ciclopedonale del cavalcavia e la messa in sicurezza dello stesso, il fontanello dell'acqua potabile accessibile a tutti, una pulizia straordinaria della zona confinante la ferrovia unita a una gestione diversa della raccolta differenziata, una stazione di bike sharing». Risposte? Nessuna, precisa Biondi. Che poi torna a parlare di case popolari e promesse: «Ci attendiamo che le promesse di partecipazione e condivisione dei cittadini nelle scelte che riguardano gli spazi verdi esterni siano rispettate». Il quartiere si aspetta, insieme agli alloggi «impianti sportivi accessibili e gratuiti e uno spazio di aggregazione sociale per eventi e iniziative pubbliche. Siamo consapevoli delle risorse limitate oggi disponibili e proprio per questo riteniamo che la partecipazione e la condivisione alle scelte siano il mezzo migliore per utilizzarle bene e in modo appropriato».

Il Tirreno, Cronaca di Pisa

TIRRENIA Ex distributore: mai partita la bonifica PISA Quando, dopo due anni di attesa, aD agosto scorso la compagnia petrolifera Q8 smantellò le due pompe fuori terra dell'ex distributore incastonato in una piazzetta che si affaccia sul viale del Tirreno vicino al centro di Tirrenia, i commercianti della zona e i residenti pensarono che si stesse inaugurando una nuova era. Che finalmente quella piazza, dove si affacciano due ristoranti e un bar, ritrovasse un po' di decoro smettendo di essere un parcheggio selvaggio, sporca e abbandonata. E invece, non è cambiato niente. La pensilina dell'ex distributore, vincolata dalla Soprintendenza perché è una delle prime costruzioni di Tirrenia, versa in condizioni di degrado e la piazzetta continua ad essere utilizzata come parcheggio. Ma quello che tutti si aspettavano a breve tempo di distanza dallo smantellamento delle pompe, era l'inizio dei lavori di bonifica delle cisterne che spettano alla compagnia petrolifera. «Quando tolsero le pompe - raccontano Catia e Giovanni Leonardi titolari del ristorante Il Toscano che si affaccia davanti all'ex distributore - ci dissero che verso la fine di novembre sarebbero iniziati anche i lavori di bonifica però, ad oggi, non si è visto nessuno. Può darsi che stiano aspettando dei permessi, ma la nostra preoccupazione è che ora cominciamo ad essere fuori tempo massimo per fare i lavori. Si va incontro alla stagione e visto che per bonificare devono chiudere tutto e utilizzare delle ruspe, sarebbe un grosso danno economico farlo sia in prossimità dell'estate». I tempi lunghi forse, sono dovuti anche al fatto che sia la pensilina che la piazzetta sono privati e che tra la proprietà e la compagnia petrolifera è in corso da tempo un contenzioso. Ma per la riqualificazione dell'intera area degradata è necessaria la bonifica perché, altrimenti, non è possibile procedere in nessun modo nemmeno al restauro della pensilina (a carico della proprietà). «Stiamo aspettando la bonifica - ribadisce il titolare del ristorante pizzeria Lo Squalo Cristian Pittaro - Qui è tutto abbandonato, ormai è solo un parcheggio e quando in estate abbiamo la sala aperta i clienti si lamentano del fatto che devono mangiare respirando i gas di scarico delle macchine che parcheggiano o ripartono. Noi ci rendiamo disponibili anche per sistemarla e utilizzarla basta che si faccia qualcosa». Donatella Lascar

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Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Direttrice del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del Mit di Boston, è una delle massime autorità al mondo in campo robotico Piaggio: Daniela Rus entra nell'advisor board di Pff PONTEDERA L'advisor board di Piaggio Fast Forward (Pff), società controllata dal Gruppo Piaggio e di cui rappresenta il più avanzato centro di ricerca sulla mobilità del futuro, si arricchisce ulteriormente con l'ingresso di uno dei più importanti nomi della ricerca in campo robotico a livello mondiale: Daniela Rus.«Avere con noi Daniela Rus è un grande onore - ha commentato Michele Colaninno, presidente di Piaggio Fast Forward - Daniela è uno dei più importanti ricercatori al mondo nel campo dell'intelligenza artificiale e della robotica rapportata all'uomo, e ciò corrisponde esattamente alle nostre idee in Pff: l'intelligenza dei robot e gli esseri umani devono collaborare, sviluppando un rapporto a vantaggio reciproco per creare un mondo migliore. Con Daniela condividiamo la stessa visione: offrire a tutti la possibilità di trarre beneficio dal nostro lavoro».Secondo Rus, «le idee visionarie di Piaggio Fast Forward che sono alla base di Gita stanno definendo una nuova era di gestori di consegne e spostamenti. Gita è una piattaforma robotica che circolerà per le città scambiando dati, assistendo le persone e ci aiuterà nel lavoro portando e consegnando merci».Rus è direttrice del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (Mit Csail) e detiene la cattedra Andrew (1956) and Erna Viterbi Professor dell'Electrical Engineering and Computer Science (Eecs) sempre al Mit di Boston. Tra le sue ricerche più famose si ricorda quella sui robot capaci di autoconfigurarsi per adattarsi ad ambienti differenti modificando autonomamente la loro struttura interna. Rus ha inoltre guidato numerosi progetti rivoluzionari su sistemi composti da robot interconnessi che trovano applicazioni nei trasporti, nella sicurezza, nel monitoraggio ambientale, nell'agricoltura e perfino nelle esplorazioni sottomarine.L'advisor board di Piaggio Fast Forward, già composto da figure di grande rilievo quali Nicholas Negroponte (fondatore del Mit Media Lab), John Hoke (vice president global design di Nike), Doug Brent (vice president technology innovation di Trimble), Roberto Colaninno (presidente e ad del Gruppo Piaggio) e Jeff Linnell (già direttore di Robotics e Google X), con Daniela Rus si arricchisce di un ulteriore importante ingresso.Nel 2017 Piaggio Fast Forward ha presentato a Boston i primi innovativi progetti, Gita e Kilo, veicoli intelligenti, capaci di muoversi anche in autonomia, con un payload che arriva fino a 100 chilogrammi e una autonomia di 20 chilometri in circuito urbano. Gita e Kilo possono accompagnare una persona, mappare l'ambiente e controllare ciò che si muove intorno.

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