Condello Il Supremo Catturato a Pellaro Sorpreso in Un’Abitazione Di San Leo Con Altre Tre Persone Che Sono State Arrestate Per Favoreggiamento

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Condello Il Supremo Catturato a Pellaro Sorpreso in Un’Abitazione Di San Leo Con Altre Tre Persone Che Sono State Arrestate Per Favoreggiamento 10 Martedì 19 Febbraio 2008 Gazzetta del Sud Attualità . Colpo grosso dei carabinieri del Ros che hanno scovato il numero uno dei latitanti calabresi, inseguito dalle forze dell’ordine dal 1988 Condello il Supremo catturato a Pellaro Sorpreso in un’abitazione di San Leo con altre tre persone che sono state arrestate per favoreggiamento Paolo Toscano REGGIO CALABRIA In sintesi Boemi esultante L’epopea dell’ultima “primula Il boss. Pasquale Condel- rossa” della ’ndrangheta si è chiu- lo, 58 anni, di Archi, de- «La vittoria sa ieri sera. Nel rione San Leo di finito il Supremo, era il Pellaro, nella zona Sud della città, capo della cosca Condel- del gruppo, è stato catturato Pasquale Con- lo-Imerti-Serraino in op- dello, “il supremo”. Cinquantotto posizione a quella De Ste- una caccia anni, capo indiscusso dello schie- fano-Tegano. Protagoni- ramento uscito vincitore dalla se- sta delle due guerre di durata conda guerra di mafia combattu- mafia che hanno insan- ta tra il 1985 e il 1991 contro il guinato la provincia di venti anni» cartello “destefaniano”, Condello Reggio. era alla macchia da vent’anni. So- Tonio Licordari no stati i segugi del Ros, guidati La cattura. Dopo venti an- REGGIO CALABRIA dal tenente colonnello Valerio ni di latitanza è stato cat- Giardina, a stanarlo in un appar- turato ieri sera, a San Leo Le sirene di tanto in tanto lace- tamento al secondo piano di uno di Pellaro, in un’abitazio- rano il silenzio della città. Le stabile in via Filici, a poca distan- ne mentre stava parlando auto di magistrati e delle forze za dal torrente omonimo. L’uscita con altre persone arresta- dell’Ordine sono dirette verso dalla scena del crimine è stata te per favoreggiamento. la scuola allievi dei Carabinie- all’altezza della fama del perso- Non ha opposto resisten- ri nel rione Modena dove è già naggio, il cui carisma nella za, anzi ai carabinieri dei in gabbia il Supremo. Sembra- ’ndrangheta viene equiparato a Ros ha indicato il posto no sirene di festa. «Siamo in fe- quello di Bernardo Provenzano in dove teneva una pistola. sta», dice in effetti al telefono Cosa nostra. “Il supremo” è stato il dott. Salvatore Boemi men- sorpreso mentre presiedeva un Le condanne. In Olimpia tre si reca all’appuntamento summit al quale partecipavano il 1 ha rimediato tre erga- con Pasquale Condello. «Vado futuro genero, Giovanni Barillà, stoli, altri cinque li ha ad incontrare un “amico”. Lo 29 anni, il nipote, Giandomenico avuti in Olimpia 3. Il car- stavamo cercando da oltre Condello, 20 anni, e Antonino cere a vita gli è stato in- venti anni. Si chiude un’epo- Chilà, 38 anni. Per giungere alla flitto anche quale man- ca: l’uomo che ha comandato cattura del superlatitante, collo- dante dell’omicidio di Lo- a Reggio, il protagonista delle cato ai primissimi posti della clas- Il procuratore aggiunto Salvatore Boemi lascia la Scuola allievi carabinieri dove è stato portato Condello dopo la cattura (FOTO ATTILIO MORABITO) dovico Ligato. due guerre di ‘ndrangheta che sifica dei ricercati più pericolosi, è hanno insanguinato Reggio e stato messo in atto il “protocollo criminale. I pentiti riferiscono lo Condello. Il suo atteggiamento la sua Provincia, è nelle mani Giardina”, dal nome dell’ufficiale indicano quale autore di azioni guardingo era emerso nell’ambi - della giustizia!» che negli ultimi anni ha fatto piaz- eclatanti, in particolare di essere to del procedimento “Santabar - Euforico il dott. Boemi. za pulita di latitanti eccellenti del- stato l’esecutore materiale bara” in cui era stato captato solo Condannato come mandante con Serraino, Araniti e i Rosmini Spesso la comunicazione si in- la ’ndrangheta, giungendo alla dell’omicidio di “don” Antonio in rarissime circostanze e veniva terrompe perché cade la linea. cattura di personaggi del calibro Macrì, il patriarca delle ’ndrine jo- indicato in codice come “fratello In pochi attimi però il magi- di Giuseppe Morabito “Tiradrit - niche ucciso nel 1975. Arrestato maggiore”. Dal botta e risposta Deve scontare nove ergastoli strato “di prima linea” si scate- to”, Pasquale Tegano, Gregorio e nell’ambito del processo Albane- dell’ottobre 1985, con l’autobom - na: «Condello è dello stesso li- Giuseppe Bellocco. se Mario + altri, per associazione ba contro Nino Imerti e l’omicidio vello di Provenzano. Sa per- L’operazione è scattata alle 20 mafiosa, nel 1988 era stato scar- di Paolo De Stefano, ne era segui- uno per l’omicidio dell’on. Ligato ché anche i clan avversari lo e si è concentrata, con l’impiego di cerato su cauzione e da quel mo- ta una serie infinita di azioni ser- chiamavano il Supremo? Per- un centinaio di carabinieri del Ros mento di lui si erano perse le trac- vite per colpire killer e boss avver- REGGIO CALABRIA. La quercia bilito che era stata proprio la ché stava al di sopra di tutti. e del Goc su due edifici dove era ce. Riferiscono i collaboratori che sari, oltre agli imprenditori che è caduta. Ancora una volta gli cosca di Pasquale Condello a Ogni sua parola è legge. Ha pa- stata localizzata la presenza del pochi minuti dopo la scarcerazio- davano appoggio al cartello De uomini del tenente colonnel- decretare la morte di Ligato. recchi ergastoli (nove definiti- superlatitante. L’azione fulminea ne aveva preso in mano le redini Stefano-Tegano-Libri. Insomma lo Valerio Giardina hanno Il numero uno è in gabbia. vi, ndr) sulle sue spalle e tanti ha colto di sorpresa il latitante. In dello schieramento “antidestefa - una logica dell’annientamento fatto centro. L’ultimo dei Adesso restano liberi Dome- altri procedimenti in corso». piena forma e ben curato niano”, tessendo una fitta rete di che era passata anche attraverso grandi, il Supremo, è da ieri nico Condello, il cugino del Il dott. Boemi conosce il nell’aspetto e nell’abbigliamento, alleanze e predisponendo gli la deliberazione dell’omicidio di sera assicurato alle patrie ga- Supremo, e tre del clan De personaggio come le sue ta- Condello non ha opposto resi- obiettivi da eliminare. Aveva rico- Lodovico Ligato, sospettato di lere. Nove ergastoli definitivi, Stefano: Giovanni Tegano, sche. Pasquale Condello sem- stenza. Ha, anzi, indicato il posto stituito il gruppo di fuoco dividen- aver fornito supporto politico ed tante altre indagini ancora Giuseppe De Stefano e Paolo brava una primula inafferrabi- dove teneva nascosta una pistola, dolo in tre tronconi: quello di Villa economico allo schieramento aperte. Tra le condanne, spic- Rosario Caponera (ora legit- le. Era alla guida della cosca una Walter 7,65. Pochi minuti e il con a capo a Nino Imerti, quello di contrapposto. Con l’avvento dei ca quella per l’omicidio eccel- timato come De Stefano). Condello-Imerti-Serraino in boss è stato trasferito nella sede Gallico condotto dallo stesso Con- pentiti ne erano scaturiti i proce- lente dell’on. Lodovico Liga- Inoltre è sempre “uccel di bo- opposizione a quella De Stefa- della Scuola allievi Carabinieri, sello e Paolo Iannò, quello di Reg- dimenti penali in cui gli veniva to, ex presidente delle Ferro- sco” Carmelo Barbaro di Platì no-Tegano. Sottolinea Boemi: nel rione Modena. gio centro con Giuseppe Lombar- contestato il ruolo di mandante di vie. considerato adesso il latitan- «Nell’ultima guerra c’è stata Appena la notizia è cominciata do ed esponenti delle famiglie quasi tutti gli omicidi che avevano Il Supremo, assieme a Pao- te più importante. una mattanza, circa 400 mor- circolare, davanti alla struttura Serraino e Rosmini. decimato le fila dei “destefania - lo Serraino, Santo Araniti e ai Oggi i particolari della cat- ti. La metà sono da attribuire militare si è formata una folla di I collaboratori riferiscono che ni”. In Olimpia 1 aveva riportato due Diego Rosmini (senior e tura del Supremo saranno re- al suo clan. Personaggio di curiosi. Sono giunti anche alcuni la pianificazione degli obiettivi tre ergastoli per altrettanti omici- junior) è stato condannato si noti nel corso di una confe- grande spessore, il Supremo. congiunti di Condello che gli han- era fatta proprio da Pasquale di e un’altra condanna all’erga - all’ergastolo come mandante. renza stampa. Ma oggi a Reg- Ci ha dato molto filo da torce- no portato dei vestiti. stolo nell’ambito del processo per I primi quattro erano già in Pasquale Condello gio è una giornata importan- re, ma ce l’abbiamo fatta. Lo Pasquale Condello ha alle spal- Ludovico Ligato l’omicidio Ligato. Infine in Olim- galera. Adesso il cerchio si è te contro la ‘ndrangheta. In Stato ha vinto, ma ha vinto an- le una lunghissima carriera crimi- è stato ucciso pia 3 altri cinque ergastoli per al- chiuso. hanno atteso che Ligato salu- un convegno al “Cilea” in fa- che il gruppo». Il dott. Boemi nale. Era cresciuto come autista e a Bocale la notte trettanti omicidi. Il prestigio cri- L’on. Ligato venne ucciso tasse l’ultima coppia per poi vore della vittime della mafia guida il pool dei magistrati guardiaspalle di Giorgio De Stefa- del 28 agosto ‘89. minale di Condello era cresciuto la notte del 28 agosto 1989 entrare in azione. Un delitto interverranno tra gli altri Vin- della Dda reggina che si occu- no, il boss di Archi ucciso il 9 no- Il Supremo è stato grazie a una fitta rete di rapporti nella sua villa di Bocale, dopo che segnò un’epoca. Mai un cenzo Forgione (presidente pava della latitanza di Condel- vembre del 1977 in Aspromonte, condannato intessuti con le altre cosche, di- una cena tra amici. I killer politico del Reggino era stato dell’Antimafia) e il procura- lo, composto da Domenico in contrada Acqua del Gallo. Pian come mandante ventando il principale esponente (Giuseppe Lombardo detto ucciso prima.
Recommended publications
  • STRUTTURE Cosa Nostra E 'Ndrangheta a Confronto
    STRUTTURE Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto Francesco Gaetano Moiraghi Andrea Zolea WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie www.wikimafia.it Strutture: Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto, di Francesco Gaetano Moiraghi e Andrea Zolea La mafia dura da decenni: un motivo ci deve essere. Non si può andare contro i missili con arco e frecce: in queste vicende certe intemperanze si pagano duramente. Con il terrorismo, con il consenso sociale, potevi permettertele: con la mafia non è così. Nella società c’è un consenso distorto. Altro che bubbone in un tessuto sociale sano. Il tessuto non è affatto sano. Noi estirperemo Michele Greco, poi arriverà il secondo, poi il terzo, poi il quarto. Giovanni Falcone 1 www.wikimafia.it Strutture: Cosa Nostra e ‘ndrangheta a confronto, di Francesco Gaetano Moiraghi e Andrea Zolea PREMESSA Questo lavoro ha lo scopo di offrire uno sguardo d’insieme sulle articolazioni strutturali delle organizzazioni mafiose denominate Cosa nostra e ‘ndrangheta . La prima sezione, curata da Francesco Gaetano Moiraghi, si concentra sull’analisi di Cosa nostra. La seconda sezione, che sposta il focus sulla ‘ndrangheta, è curata da Andrea Zolea. Come si potrà notare, le due sezioni non sono state realizzate secondo uno stesso modello, ma analizzano le due organizzazioni con un approccio differente. Ad esempio, la parte su Cosa nostra avrà un orientamento maggiormente diacronico, diversamente da quella sulla ‘ndrangheta, basata su un approccio sincronico. Il presente testo ha infatti l’obiettivo di offrire due proposte di analisi differenti che riescano a mettere in luce le analogie e le differenze delle strutture delle due organizzazioni mafiose.
    [Show full text]
  • 'Ndrangheta: Anatomia Di Un Potere
    Numero 1 - 2014 DOSSIER - ‘NDRANGHETA: ANATOMIA DI UN POTERE ‘Ndrangheta: anatomia di un potere Analisi e prospettive di un magistrato in prima linea Intervista al pm Giuseppe Lombardo di Giorgio Bongiovanni e Lorenzo Baldo “La ‘Ndrangheta va oltre quei personaggi a cui è attribuita la carica di ‘capo crimine’: ciò significa che tutto ciò che si trova al di sopra di queste figure non solo non deve essere considerato estraneo alla struttura dell’organizzazione ma va correttamente identificato con quella componente occulta che in realtà costituisce la testa pensante, il centro decisionale effettivo”. Giuseppe Lombardo è il pm titolare di alcune delle inchieste più delicate condotte contro le cosche di Reggio Calabria, considerate le più potenti dell’intera regione. Al processo “Meta” ha fatto condannare boss del calibro di Giuseppe De Stefano, Pasquale Condello, Giovanni Tegano e Pasquale Libri. Ma le sue indagini affondano le radici anche nei rapporti tra l’organizzazione criminale calabrese e le istituzioni, tra la ‘Ndrangheta e la Massoneria, la politica e l’imprenditoria. Un coacervo di poteri più o meno occulti all’interno di un sistema criminale integrato. Il magistrato, minacciato di morte dalla ‘Ndrangheta, ha istruito altresì il filone calabrese dell’inchiesta sulla Lega nord che ha visto coinvolto l’ex tesoriere Francesco Belsito, ed è tra i titolari dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. La prima domanda è necessaria, anche se può sembrare banale. Che significa oggi fare il magistrato antimafia in Calabria? Per risponderle devo partire dalla storia della mia famiglia: sono nato a Reggio Calabria ma ho vissuto sempre nella Locride, fino a quando non ho deciso di andare a studiare fuori sede.
    [Show full text]
  • Mafia E Libertà Di Stampa: I Giornalisti Minacciati Dalla 'Ndrangheta
    Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali Corso di laurea in Giornalismo e Cultura Editoriale MAFIA E LIBERTÀ DI STAMPA: I GIORNALISTI MINACCIATI DALLA ‘NDRANGHETA Relatore: Chiar.mo Prof. Paolo Ferrandi Correlatore: Chiar.mo Prof. Marco Deriu Laureanda: Chiara Fazio matr. 271230 Anno Accademico 2017/2018 Introduzione Gran parte degli studiosi contemporanei concorda nel considerare la ‘ndrangheta l’organizzazione criminale più potente al mondo: agendo sotto traccia, riuscendo quasi a far passare inosservata la sua intrinseca pericolosità e approfittando di un clima di silenzio e di omertà, essa è stata in grado nel volgere degli ultimi due secoli di trasformarsi da fenomeno delinquenziale rurale e prevalentemente locale a «multinazionale del crimine organizzato»1, la cui potenza è oggi assimilabile a quella della camorra e della mafia. Il suo ampio spettro di interessi va dall’appalto al subappalto di opere pubbliche, alla politica, al traffico internazionale di droga, all’estorsione, al riciclaggio, all’usura: è possibile sostenere, a ragione, che non vi sia oggi un aspetto della vita pubblica immune alla presenza della ‘ndrangheta. L’obiettivo che ci si è posti con questo lavoro di ricerca, in particolare, è stato analizzare il complesso rapporto tra la ‘ndrangheta - nei territori che da essa sono permeati - e la libertà di stampa, cercando di capire se e in che misura essa rappresenti un reale ostacolo alla libera circolazione dell’informazione nel nostro Paese, e non solo, oltre che un pericolo per l’incolumità, ed in certi casi la vita, dei cronisti che se ne sono occupati e continuano ad occuparsene. Partendo dallo studio del contesto storico-culturale in cui la mafia calabrese è nata e si è sviluppata, sono state delineate le tappe della sua genesi ed evoluzione.
    [Show full text]
  • Doc. Xxiii, N. 5
    CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA Doc. XXIII N. 5 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLA CRIMINALITA` ORGANIZZATA MAFIOSA O SIMILARE (istituita con legge 27 ottobre 2006, n. 277) (composta dai deputati: Forgione, Presidente; Astore, Bono, Bordo, Burtone, Cirino Pomicino, D’Ippolito Vitale, Incostante, Lagana` Fortugno, Licandro, Lo Monte, Lumia, Vice Presidente, Mancini, Marchi, Misuraca, Angela Napoli, Pellegrino, Segretario, Picano, Rotondo, Santelli, Tagliatatela, Tassone, Vice Presidente, Villari, Vitali, Alfredo Vito; e dai senatori: Adragna, Baccini, Massimo Brutti, Buccico, Calvi, Castelli, Curto, Di Lello Finuoli, Garraffa, Gentile, Segretario, Giambrone, Iovene, Malvano, Montalbano, Mugnai, Nar- dini, Novi, Palma, Palumbo, Pellegatta, Pistorio, Procacci, Ruggeri, Villecco Calipari, Vizzini) RELAZIONE ANNUALE SULLA ’NDRANGHETA (Relatore: on. Francesco FORGIONE) Approvata dalla Commissione nella seduta del 19 febbraio 2008 Trasmessa alle Presidenze delle Camere il 20 febbraio 2008 ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera n), della legge 27 ottobre 2006, n. 277 STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO Camera dei Deputati —2— Senato della Repubblica XV LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI Camera dei Deputati —3— Senato della Repubblica XV LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI PAGINA BIANCA Camera dei Deputati —5— Senato della Repubblica XV LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI INDICE CAPITOLO I Una mafia liquida ..............................................................................
    [Show full text]
  • Secondo Rapporto Criminalità E Sicurezza a Napoli
    tudi e icerche in cienze riminologiche, iuridiche, e ociali S R S C G S econdo apporto 2 S R 2 Questo Secondo Rapporto su “Criminalità e sicurezza a Napoli” si è posto l’obiet- tivo, questa volta, di indagare le ragioni della persistenza di alcuni fenomeni crimi- nali che caratterizzano la città di Napoli rispetto ad altre metropoli del Paese. Nelle prime due sezioni gli interrogativi affrontati riguardano alcuni temi quali la persi- stenza dell’agire deviante grave di minori e criminale di adulti, la formazione di ag- RIMINALITÀ E ICUREZZA gregazioni violente giovanili, la ferocia dei clan camorristici e l’adeguatezza delle politiche di deterrenza, nonostante in Italia il 41-bis e le diverse sperimentazioni in C S tema di controllo e sicurezza del territorio attive in diverse città, tra cui Napoli. La terza sezione, invece, è dedicata all’analisi del fenomeno dell’usura alla luce di una C riflessione civilistica, penalistica e vittimologica. Il filo che unisce le parti è l’interpre- RIMINALITÀ E A APOLI tazione della dinamica e dei fattori connessi a crimini che sono trasversali ai diversi N strati sociali l’esito dei quali è la produzione di una trappola della criminalità che Gennaro Di Giacomo deprime le opportunità legali e favorisce la convinzione in molti che le carriere cri- a cura di minali siano più convenienti. Giacomo Di Gennaro e Riccardo Marselli Oltre ai curatori del volume Giacomo Di Gennaro e Riccardo Marselli, hanno con- tribuito: Aldo Corvino, Maria Di Pascale, Giuseppina Donnarumma, Debora Amelia Elce, Filomena Gaudino, Fausto Lamparelli, Elia Lombardo, Elisabetta Morazio, S - ICUREZZA A Andrea Procaccini, Francesco Rattà, Luigi Rinella, Rodolfo Ruperti, Riccardo Marselli Riccardo Sgobbo, Michele Maria Spina, Pasquale Troncone.
    [Show full text]
  • Ndrangheta Di Un Paese-Mondo. Il Caso Di San Luca
    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, ECONOMICHE E SOCIALI CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE POLITICHE ‘NDRANGHETA DI UN PAESE-MONDO IL CASO DI SAN LUCA Elaborato finale di: Giovanni Balducci Relatore: Prof. Fernando Dalla Chiesa Matricola: 848746 Anno Accademico 2016 / 2017 A mia madre che mi ha insegnato a vivere Ai miei fratelli che mi hanno insegnato a combattere Alle mie sorelle che mi hanno insegnato ad amare INDICE Introduzione 1 Capitolo I. Onorata Società di Calabria I.1. Nasce la famiglia Montalbano 5 I.2. Repressione, connivenza e collusione 12 I.3. La svolta “economica” 18 Capitolo II. “Il piccolo paese che colonizza la metropoli” II.1. San Luca 21 II.2. San Luca e la ‘ndrangheta 25 II.3. San Luca in guerra e le faide 33 II.4. Le più grandi ‘ndrine sanlucote 39 Capitolo III. “A Milano comandano tutto loro” III.1. La presenza in Lombardia 45 III.2. Il modello ‘ndrangheta al Nord 51 III.3. La Lombardia 60 III.4. Tracce di San Luca nel resto d’Italia 65 Capitolo IV. La Calabria tedesca IV.1. L’arrivo in Germania 67 IV.2. La faida arriva a Duisburg 72 IV.3. La pizza la fanno i calabresi 77 IV.4. Tracce di San Luca nel resto del mondo 80 Conclusione 81 Appendice 86 Bibliografia 96 Ringraziamenti 99 Introduzione Ricordo quando da bambino vidi per la prima volta la trilogia di Francis Ford Coppola, ricordo l’ammirazione che provai per quegli uomini con le pistole e pieni di dollari, padroni di tutto e di tutti.
    [Show full text]
  • Doc. Xxiii, N. 42
    CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA XIII LEGISLATURA Doc. XXIII N. 42 COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SUL FENOMENO DELLA MAFIA E DELLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI SIMILARI (istituita con legge 1o ottobre 1996, n. 509) (composta dai deputati: Lumia, Presidente, Vendola, Mancuso, Vice Pre- sidenti; Acierno, Albanese, Borghezio, Bova, Brunetti, Carrara, Fumagalli, Gatto, Iacobellis, Lamacchia, Leoni, Maiolo, Mantovano, Martusciello, Mic- ciche`, Molinari, Napoli, Neri, Rizzi, Scozzari, Veltri e Veneto e dai senatori: Diana Lorenzo, Curto, Segretari; Calvi, Centaro, Cirami, De Zulueta, D’Ono- frio, Erroi, Figurelli, Florino, Greco, Lombardi Satriani, Marini, Mungari, Nieddu, Novi, Papini, Pardini, Peruzzotti, Pettinato, Rigo, Russo Spena, Veraldi, Viserta Costantini, Wilde) RELAZIONE SULLO STATO DELLA LOTTA ALLA CRIMINALITA` ORGANIZZATA IN CALABRIA (Relatore: Senatore FIGURELLI) Approvato dalla Commissione nella seduta del 26 luglio 2000 Comunicata alle Presidenze il 27 luglio 2000 ai sensi dell’articolo 1, legge 1o ottobre 1996, n. 509 STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO PAGINA BIANCA Camera dei Deputati—3— Senato della Repubblica xiii legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti PAGINA BIANCA Camera dei Deputati—5— Senato della Repubblica xiii legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti PAGINA BIANCA Camera dei Deputati —7— Senato della Repubblica XIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI Nella seduta di martedı` 27 giugno 2000, il relatore, sen. Figurelli, al termine del suo intervento
    [Show full text]
  • Tribunale Di Reggio Calabria
    TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE Il Giudice per le indagini preliminari, Dr. Kate Tassone Letta la richiesta di applicazione della custodia cautelare in carcere formulata dal P.M. nell’ambito del proc. 5275\07 RGNR-DDA nei confronti di: 1. DAL TORRIONE Giorgio nato a Gioia Tauro (RC) il 08/03/1946; 2. SCHIAVONE Rosarno nato a Gioia Tauro (RC) il 09/08/1974; 3. MARTELLI Carlo nato a Napoli il 08/04/1940; 4. PIROMALLI Giuseppe nato a Gioia Tauro (RC) il 04/01/1945; 5. PIROMALLI Gioacchino nato a Gioia Tauro (RC) il 01/01/1969; 6. PIROMALLI Gioacchino nato a Gioia Tauro (RC) il 12/09/1934; 7. PIROMALLI Antonio nato a Polistena (RC) il 29/05/1972; 8. PIROMALLI Girolamo nato a Gioia Tauro il 16/01/1980; 9. MICCICHE’ Aldo nato a Maropati (RC) il 12/04/1936; 10. ARCIDIACO Gioacchino nato a Gioia Tauro (RC) il 21/08/1983; 11. ARCIDIACO Lorenzo Domenico nato a Gioia Tauro il 12/03/1958; 12. ROTONDO Andrea nato a Gioia Tauro il 15/09/1976; 13. BARBIERI Francesco nato a San Ferdinando (RC) il 09/08/1955 1 Indagati in ordine ai seguenti reati: DAL TORRIONE Giorgio;; PIROMALLI Giuseppe, PIROMALLI Gioacchino cl. 1969; PIROMALLI Gioacchino cl. 1934; PIROMALLI Antonio; PIROMALLI Girolamo; MICCICHE’ Aldo; ARCIDIACO Gioacchino; ARCIDIACO Lorenzo; ROTONDO Andrea. A) per il delitto di cui agli artt. 416 bis commi I, II, III, IV, V, VI, 61 n° 9, C.P. perché DAL TORRIONE Giorgio, PIROMALLI Giuseppe, PIROMALLI Gioacchino cl. 1969, PIROMALLI Gioacchino cl.
    [Show full text]