Consorzio Di Bonifica Della Baraggia Biellese E Vercellese
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CONSORZIO DI BONIFICA DELLA BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE RIFACIMENTO INVASO SUL TORRENTE SESSERA IN SOSTITUZIONE DATA PROGETTO DELL’ESISTENTE PER IL SUPERAMENTO DELLE CRISI APRILE 2010 IDRICHE RICORRENTI, IL MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA IDRICA DEGLI INVASI ESISTENTI SUI TORRENTI RAVASANELLA ED OSTOLA, LA VALORIZZAZIONE AMBIENTALE DEL COMPRENSORIO AGGIORNAMENTO PROGETTO ATTIVITÀ DI PROGETTAZIONE UTILIZZAZIONE IDROPOTABILE ELABORATO N. (dott. ing. Domenico Castelli) RELAZIONE GEOLOGICA RI6.1 ATTIVITÀ SPECIALISTICA PROGETTO DEFINITIVO PRATICA N°10131D Dr.Geol. Roberto LESCA ARCH. N° OI 181 Via Moro 22 - Caresanablot (VC) MODIFICHE Aggiornamento Tel/fax 0161.235238 -- AGGIORNAMENTI Data Dr.Geol. Fabio LAMANNA CONTROLLO OPERATORE CONTROLLO APPROVAZIONE Via Envie 1 - Torino Tel/fax 011.19715842 Firma RL RL DC INDICE Premessa pag. 1 SEZIONE 1: TEMATICHE GEOLOGICHE 1.) INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO pag. 3 1.1.) Il settore prealpino pag. 3 1.2.) Il settore di pianura pag. 7 2.) CARATTERIZZAZIONE GEOMECCANICA DEI TERRENI pag. 10 2.1.) Graniti pag. 10 2.2.) Vulcaniti pag. 11 2.3.) Litotipi calcareo-dolomitìci mesozoici pag. 13 2.4.) Litotipi sabbioso-argillosi pliocenici pag. 14 2.5.) Terreni sciolti pag. 15 2.5.1.) Coperture su rocce-madri granitiche e vulcanitiche pag. 15 2.5.2.) Coperture su rocce-madri carbonatiche pag. 18 2.5.3.) Alluvioni antiche (Villafranchiano) pag. 19 2.5.4.) Alluvioni antiche, medio-recenti e recenti di ambiente fluvioglaciale/fluviale pag. 20 SEZIONE2: DISAMINA DELLE PROBLEMATICHE 3.) LE CONDOTTE pag. 22 3.1.) SCHEDA N. 1 - tronchi compresi in Tav. RI6.4 pag. 24 3.1.1.) Interventi previsti pag. 25 3.2.) SCHEDA N.2 - tronchi compresi in Tav. RI6.5 pag. 27 3.3.) SCHEDA N.3 - tronchi compresi in Tav. RI6.6 pag. 29 3.3.1.) Interventi previsti nella zona della diga sul T.te Ostola pag. 30 3.3.2.) Interventi previsti nella zona centro-meridionale pag. 31 3.3.3.) Interventi previsti nella zona centro-settentrionale pag. 31 3.4.) SCHEDA N.4 - tronchi compresi in Tav. RI6.7 pag. 32 4.) OPERE A SERVIZIO DELLA RETE DI PIANURA pag. 33 4.1.) I depositi glaciali pag. 34 4.2.) I depositi fluviali/fluvioglaciali pag. 35 4.3.) Caratterizzazione litotecnica pag. 36 SEZIONE 2: DISAMINA DELLE PROBLEMATICHE geologiche connesse alle opere in progetto 3.) LE CONDOTTE Premessa Le basi topografiche utilizzate per la redazione delle carte geolitologiche del settore prealpino interessato dalle opere sono costituite dalla C.T.R. ingrandita alla scala di 1/5.000, corrispondenti alle analoghe tavole di progetto, delle quali rispettano i riferimenti ai nodi della rete di distribuzione. Alle distinzioni litologiche effettuate corrisponde una descrizione geologica ed una caratterizzazione geomeccanica di massima oggetto del Cap. 2 della presente relazione. Lungo l'intero percorso delle condotte, i terreni presenti sono stati inoltre distinti e riportati a compendio dei profili longitudinali allegati al progetto, anche al fine di agevolare le fasi di computo delle opere. Ai fini applicativi, si è conferita una certa considerazione alla presenza di coltri eluvio- colluviali derivanti dal disfacimento delle rocce madri, nonché alla presenza di materiali sciolti di genesi fluvioglaciale/fluviale, detritica e mista, in quanto caratterizzati da proprietà geomeccaniche in grado di condizionare le modalità di scavo e, di conseguenza, i costi di realizzazione. 22 Una parte considerevole della rete di adduzione/distribuzione verrà posizionata in corrispondenza di sedi stradali costituenti l'ordinaria viabilità locale, o di sterrati agrari e vicinali. Pertanto una sezione della legenda, costituita da simbologie grafiche con relative descrizioni, è dedicata alla caratterizzazione dei tratti in cui le tubazioni interessano tali manufatti. In simili casi, gli interventi non introducono alcuna variazione dell'assetto geomorfologico, precondizionato dalla realizzazione del piano viabile, ed è pertanto prassi consolidata ritenere le nuove opere del tutto secondarie rispetto a quelle stradali esistenti. I tematismi sin qui descritti sono stati raggruppati nella legenda che si riporta negli elaborati grafici dello studio geologico. Essa consta di due sezioni principali (legenda terreni e legenda assetto) con classi differenziate attraverso l'adozione di simbologie lineari: entro la prima sono descritte le partizioni geolitologiche già evidenziate nella Carta Geolitologica Generale; la seconda pone in rilievo distinzioni aventi implicazioni operative dirette. In questa sede, come già in precedenza accennato, si sono considerate tre classi di terreni: - coltri di copertura /depositi sciolti; tale classe raggruppa i terreni derivanti dai processi di alterazione chimica e di disgregazione fisica delle originarie rocce-madri, nonché i terreni sciolti di ambiente deposizionale marino o continentale (descritti nel Cap. 2). Tali materiali sono suscettibili di scavo e movimentazione mediante macchine escavatrici ordinarie, - copertura /sub-affiorante; nella partizione rientrano i settori in cui le coltri di copertura presentano modesto spessore e pertanto la posa della condotta potrà giungere ad interessare il substrato competente o 23 frammentato/alterato in clasti di volumetria tale da richiedere la demolizione sul posto mediante idonee attrezzature, - sub-affiorante; questa classe identifica settori ove lo scavo avverrà in prevalenza entro le rocce competenti di substrato (graniti, vulcaniti, litotipi calcarei mesozoici), lavorabili attraverso l'adozione di macchina escavatrice attrezzata con martello a percussione. L'ultima sezione della legenda è finalizzata alla differenziazione dei tratti di condotta posizionati entro sedi stradali sterrate od asfaltate. 3.1.) SCHEDA N.l - tronchi compresi in Tav. RI6.4 Premessa La presente scheda si riferisce alle opere previste nell'ambito del bacino sotteso dalla diga sul T.te Ravasanella. In tale settore si concentrano interventi che comprendono, tra l'altro, la realizzazione di una stazione di potabilizzazione/pompaggio, l'edificazione di alcuni serbatoi (tra i quali quello denominato Terla, autentico nodo cruciale del progetto) e l'apertura di un breve tratto di una nuova strada sterrata. Le opere connesse alla realizzazione dei serbatoi, della strada degli impianti di potabilizzazione/pompaggio costituiranno argomento di apposita relazione geotecnica mentre, nella presente sede, si procederà alla disamina delle condotte vere proprie, molto spesso più d'una, abbinate in un'unica sede in risposta alle esigenze progettuali. 24 La descrizione dei singoli tronchi verrà data nel seguito utilizzando criteri di "zonizzazione" geologica, per cui il riferimento ai punti nodali potrà non rispettare la consecutività numerica degli stessi. 3.1.1.) Interventi previsti La zona della diga sul T.te Ravasanella è impostata integralmente entro le vulcaniti costituenti il Complesso dei "Porfidi Quarziferi" del Biellese ed è caratterizzata da una morfologia piuttosto impervia. La posa della condotta, tuttavia, si rivela notevolmente semplificata per la presenza di una discreta rete di sterrati vicinali cui si affiancata, in tempi recenti, la strada circumlacuale del bacino artificiale. Le sedi di tali strade verranno ampiamente utilizzate nel corso della realizzazione delle opere, riducendo in tal modo al minimo la necessità di introdurre nuove modificazioni fisiche all'interno del contesto locale. Le operazioni previste sul fondovalle del T.te Ravasanella coinvolgeranno materiali alluvionali recenti, già più o meno intensamente rimaneggiati in seguito alla realizzazione della diga e della strada d'accesso, mentre tutto lo sviluppo della condotta sino al serbatoio di Curino (nodo P4A) interesserà le rocce effusive e le relative coperture. Lungo questo ramo (P4-P4A) è prevista la realizzazione di un impianto di pompaggio secondario, necessario per consentire l'adduzione di acqua potabilizzata al serbatoio sopra citato. Del tutto analoga si presenta la situazione nell'area del costruendo serbatoio Terla, ove il substrato si trova prevalentemente in condizioni di sub-affioramento. Pertanto le opere previste in tale settore comporteranno l'esecuzione di scavi in roccia, generalmente fratturata ed allentata, ma comunque impegnativa dal punto di vista operativo. Il tronco di condotta 25 destinato ad alimentare il serbatoio di Villa del Bosco (P3A-P3B), si realizzerà in corrispondenza del contatto trasgressivo delle assise plioceniche sul basamento effusivo. Anche in questo caso si sfrutteranno in gran parte le locali piste sterrate, con scavi in materiali sabbioso-argillosi disposti a costituire una sorta di dorsale ad orientamento NW-SE. Il tronco P4-P5 sarà realizzato, nella parte iniziale, entro terreni in prevalenza costituiti da coperture eluvio-colluviali del substrato vulcanitico e soltanto sporadicamente gli scavi giungeranno a coinvolgere il bedrock competente. Il percorso prescelto si snoderà lungo una serie di modesti impluvi vergenti a S., attraversando il Rio Bisingagna per poi immettersi su strada asfaltata poco a monte di località Gianadda. L'assetto locale non pone problemi di particolare rilievo. L'unico tratto che potrà rivelarsi "sensibile" nei confronti dell'intervento è rappresentato dall'attraversamento in obliquo, a mezza costa, di un versante costituente il fianco destro di una strettoia compresa tra due ammassi vulcanitici. La realizzazione di una trincea di posa trasversale introduce nella compagine del pendio una sorta di discontinuità, che potrà rivelarsi ininfluente nel caso di substrato roccioso