Diari Di Cineclub N. 93
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
_ Anno X N. 93 | Aprile 2021 | ISSN 2431 - 6739 Enrico Ghezzi tra paura e desiderio cinefilo Pubblicani, farisei e «Il cinema vuole il culo. Non basta il fantasma seduto accanto a noi a farci trascendere l’obbligo del sicofanti tempo.» (Enrico Ghezzi, Club a club, in Paura e desiderio. Cose (mai) viste, 1974-2001, p. 310) La storia del cinema ne è popolata e di questo tem- In esergo a questo profi- notturno simile all’onirico sprofondare di Ju- po, perdurante la peste, lo/omaggio è posta una liette (Dita Parlo) nelle immagini tratte da L’A- ne troviamo a iosa nel re- delle tantissime diva- talante (1934) di Jean Vigo, non a caso utilizza- ale. I pubblicani e i farisei gazioni riflessive iper er- te da sempre come “copertina” per Fuori orario. sono quelli richiamati metiche di Enrico Ghez- A pensarci bene, restando su questa linea ri- dalla parabola evangelica del pubblico peccatore zi, attinta dal suo flessiva ghezziana, si potrebbe mettere in ri- Natalino Piras magmatico Paura e de- lievo che sebbene il medium fosse freddo (la che dentro il tempio siderio. Cose (mai) viste, Tv), per di più con Ghezzi che adottò la stra- chiede perdono a Dio e dell’uomo di legge, con 1974-2001 (1995), una niante asincronia del commento sulle sue im- grande potere sacerdotale, amministrativo ed corposa raccolta di dis- magini pre-registrate molto tempo prima, il economico in apparenza osservante e giusto in realtà tutto il contrario, un sepolcro imbiancato. Roberto Baldassarre sertazioni, considera- suo esprimersi arruffato era caldo, proprio zioni e articoli apparsi perché appassionato, in bilico tra faceta criti- Erano invece sicofanti, al tempo della demo- precedentemente in riviste, libri e cataloghi. ca ed elucubrata cinefilia. crazia ateniese, quanti per denaro andavano In questa lapidaria dichiarazione, vergata in Spedita scheda anagrafica e professionale di Enrico ad accusare i trasgressori della legge alla pub- un abbozzo di saggio, denominata da lui “di- Ghezzi. blica autorità, un mestiere che ha finito per fa- spensaccia a sé”, che non era mai stato pubbli- Nasce a Lovere, un piccolo comune di Berga- re tutt’uno con quello dei calunniatori e delle cato prima (inserito nel libro con l’originale mo, il 26 giugno 1952, per poi trasferirsi in gio- spie, la gente più spregevole. battitura dattiloscritta e correzioni a penna, vane età con la famiglia a Genova. È nel capo- Un titolo che mette insieme letteratura cinema quasi a evidenziare le tipiche digressioni luogo ligure che si plasma la sua cultura e tempo reale, presente compreso, è Il tempo dei ghezziane), c’è tutta l’essenza e la corposità cinematografica, frequentando il cineclub Fil- furfanti pubblicato da Adelphi nel 1978 come della cifra stilistica oratoria dell’autore, che mstory e aderendo al gruppo cattolico Agesci. appendice all’autobiografia di Lillian Hellman nei suoi aggrovigliati ragionamenti sprigiona Per inciso, la Liguria ha dato i natali ad alcune Pentimento. il suo culto per il discorso filosofico personale. fondamentali colonne della critica cinemato- Lillian Hellman fu la compagna di Dashiell Ham- Nei leggendari spezzoni introduttivi del pro- grafica, come Roberto Chiti, Claudio G. Fava o mett e il libro in questione da cui Fred Zinne- gramma televisivo Fuori orario – Cose (mai) vi- Gianni Amico, ed è nella seconda metà degli mann ricavò nel 1977 il filmGiulia con Jane Fonda ste, a volte era più ammaliante lasciarsi som- anni Sessanta che si forma una generazione nella parte della scrittrice e Vanessa Redgrave in mergere dai suoi attorcigliati pensieri che dai di futuri giovani turchi-liguri che lasceranno quella della sua amica, eroina antinazista. film proposti; un abbandonarsi a quell’ascolto segue a pag. successiva segue a pag. 3 Letta Continua - Marzo 2021 di Pierfrancesco Uva [email protected] n. 93 segue da pag. precedente citando il suo lungometraggio d’esordio, per un marcato segno nel mondo della critica ci- decenni visionabile solamente in copie clan- nematografica e nei palinsesti Rai: Tatti San- destine; Cose (mai) viste, auto-citazione del guineti (Savona, 1946), Carlo Freccero (Savo- sottotitolo del suo programma di punta; 1974- na, 1947), Oreste De Fornari (Genova, 1951) e 2001, le datazioni degli scritti, che iniziano Marco Giusti (Grosseto, 1953 – ma trasferitosi con una data vera (1974) e terminano con l’an- già bambino a Genova). Il tipo di esegesi criti- no domini cinematografico per eccellenza, co-cinefila proposta da Enrico Ghezzi si può immortalato da Stanley Kubrick. Infine, la da- comprendere sia dalle assidue frequentazioni ta di pubblicazione del volume, uscito proprio di cineclub d’essai e di sale di terza categoria, nell’anno del centenario del cinematografo. e sia dal suo percorso di studi, culminato con Stanley Kubrick (1999). Tra i diversi volumi che Enrico Ghezzi una tesi in Filosofia morale. Nel 1974, assieme compongono la collana Il Castoro Cinema, il to- a Marco Giusti e Teo Mora, fonda la rivista Il mo dedicato a Kubrick è stato uno dei più ven- un erudito momento nostalgico che riorga- falcone maltese, con cui il duti. Ghezzi si è appro- nizzava per tematica gli spezzoni proposti. gruppo propone una cri- priato, sin dalla prima Famoso quello denominato Schegge Jazz, an- tica espansa, che non sia edizione del 1977, del re- dato in onda tra il 31 agosto 1992 e l’11 dicem- legata a usuali schemi gista per eccellenza, e bre 1992, che riproponeva vecchi filmati di bacchettoni. Purtroppo la nelle pagine di questo concerti dal vivo di alcuni tra i più grandi jaz- rivista sopravvive tenace- saggio il critico ha dato zisti del Novecento. mente soltanto per due sfogo alle sue elucubra- Fuori orario. Cose (mai) viste (1988-presente). anni. Nel 1978 Ghezzi vin- zioni, filosofeggiando con Dal 20 febbraio 1988, è la piccola oasi del cine- se il concorso di program- costrutti ermetici su tutte ma d’essai televisivo. La canzone Because the mista-regista indetto dal- e 13 le pellicole, comin- Night di Patty Smith che commenta le scene la Rai per creare il polo ciando in medias res, os- oniriche de L’Atalante sono ormai leggenda, e ligure per la nascente ter- sia da 2001: Odissea nello non ci si stanca mai di rivederle/riascoltarle. za rete, e nel 1980 si tra- spazio (2001 – A Space Lontano dalle mode e dallo spietato share, è sferì a Roma, iniziando a Odyssey 1968), pellicola stato per moltissimi anni l’unico luogo dove curare la programmazio- spartiacque della car- poter “reperire” pellicole rare o, per citare il ne cinematografica di Rai riera del regista. In 20 sottotitolo, cose mai viste. Un appuntamento 3, ad esempio ideando ci- anni il volume non ha notturno fondamentale, non sempre rispetto- cli di film. Dal 1987 comin- subito modifiche o cor- so degli orari di palinsesto, ma saziante per ciò ad occuparsi del palin- rezioni di pensiero, e ha quello che proponeva. Per molti spettatori era sesto della terza rete Rai, subito poche aggiunte, sempre un dilemma programmare il videore- dando spazio a nascenti anche perché da quel gistratore, e per tanto si utilizzava lo Slow talenti (Ciprì e Maresco) lontano 1977, Kubrick Motion, per essere sicuri che tutto quello che e ideando alcuni programmi che hanno fatto ha realizzato solo 3 pellicole: Shining (The Shi- veniva proposto sarebbe rientrato nei limiti la storia della televisione italiana. Nel 1985, as- ning, 1980), Full Metal Jackett (1987), Eyes Wide della Vhs. Purtroppo Fuori orario con gli anni sieme a Marco Giusti, creò una portentosa Shut (1999). L’ossessione per Kubrick si è ma- si è ridimensionato, da un lato perché Rai 3 gli personale su Walt Disney al Festival del cine- nifestata, attraverso la stesura della prefazio- concede meno spazio, e dall’altro per l’arrivo ma di Venezia. Nel 1988 esordì dietro la mac- ne, anche nel libro Ladro di sguardi – Fotografie di internet delle nuove piattaforme di strea- china da presa realizzando l’episodio Gelosi e di fotografie 1945-1949 (1995), raccolta dei giova- ming, senza dimenticare il Peer to Peer, che tranquilli del film collettivo Provvisorio quasi nili scatti fotografici del regista; e nell’intro- consente il rispecaggio di cose mai viste. In d’amore. Nel suo percorso professionale, fon- duzione, per l’edizione italiana, del libro/sce- ogni modo Fuori orario rimane a tutt’oggi l’u- damentale fu la stretta collaborazione con neggiatura Lolita (1997) di Vladimir Nabokov. nico vero atto d’amore verso il cinema. P.s.: Marco Giusti, conosciuto durante le scorri- I programmi televisivi: anche questo programma ha un titolo cinefi- bande cinefile a Genova, che durò fino alla La magnifica ossessione (1985). Maxi maratona lo, prendendo in prestito quello di Fuori orario prima metà degli anni Novanta, per poi in- di 40 ore, curata assieme a Irene Bignardi e (After Hours, 1985) di Martin Scorsese. frangersi con una furente litigata. Da molti Marco Melani, per rendere omaggio ai primi Blob (1989-presente). Ideato assieme a Marco anni Ghezzi è afflitto dal procedere degenera- 90 anni del cinematografo. Andata in onda su Giusti (e tanti altri collaboratori succedutisi tivo del morbo di Parkinson, e per tanto è sta- Rai 3, tra il 28 dicembre e il 30 dicembre, que- negli anni), la prima puntata andò in onda il to costretto a ritirarsi dallo schermo e dalla vi- sto programma espanso si potrebbe definire il 17 aprile 1989. L’intento di questo magmatico ta pubblica. primo assaggio di quello che sarà poi Fuori programma, che va in onda quotidianamente Tappe ghezziane fondamentali orario, ossia riflessioni critiche e messa in on- in fascia pre-serale, è quello di montare insie- Enrico Ghezzi ha messo il suo zampino filoso- da di pellicole rare. Anche il titolo, che osse- me i più bizzarri momenti televisivi del gior- fico su alcuni capisaldi della critica cinemato- quia il melò per eccellenza Magnificent Obses- no prima (o della settimana), creando connes- grafica e della televisione italiana, e un paio di sion (1954) di Douglas Sirk, serve a corroborare sioni discorsive tra il variegato materiale essi ancora sono lì a (di)mostrare il loro sfavil- la mania cinefila che vibra in questo straordi- televisivo scelto, a cui a volte si innestano clip lio.