Campioni Senza Valore Di Sandro DONATI
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CAMPIONI SENZA VALORE Libro del prof. Sandro Donati. Edito nel 1989 e subito scomparso dalla circolazione a causa del suo contenuto. In questo libro Sandro Donati (maestro dello sport, dirigente del Coni), allora tecnico nazionale di atletica settore velocità, racconta con dovizia di particolari e con prove inconfutabili i retroscena aberranti di pratiche doping legate al mondo dell'atletica e che avevano fatto registrare morti. Donati fu rimosso dal suo incarico e per molti anni è stato emarginato ed hanno tentato con tutti i mezzi di metterlo a tacere. Questo documento è il libro, nascosto, perduto e finalmente ritrovato. Aiutateci a diffonderlo, aiutateci a far conoscere la verità. Indice: Prefazione di Gianni Minà pag. 7 Introduzione di Antonio Sette pag. 10 Prologo pag. 15 Di ritorno da Mosca pag. 17 Piacere Francesco Conconi pag. 25 La prima volta di Alberto Cova pag. 30 Los Angeles è vicina pag. 35 L'Olimpiade gonfiata pag. 46 Via Tevere n. 1 pag. 55 Il doping arriva in parlamento pag. 58 Il mestiere di drogare pag. 62 A Mosca cinque anni dopo pag. 70 I diari del doping pag. 74 Dal sospetto alle prove pag. 86 La campagna dell'Espresso pag. 95 Contro tutti, Stefano Mei campione d'Europa pag. 105 Io, responsabile della nazionale della velocità... pag. 108 Mennea ritorna ancora pag. 112 L'intervista pag. 118 Mezzo metro di vergogna pag. 134 Sulle orme di sabbia pag. 143 Il balletto intorno alla pedana pag. 156 Re Johnson spodestato dal doping pag. 169 Nel segno di Livio Berruti pag. 182 La farsa di Cagliari pag. 187 L'addio all'Excelsior pag. 193 Epilogo pag. 198 Pagine 4 e 5 vuote PREFAZIONE La vicenda di Alessandro Donati nell'atletica italiana sembra, nello svolgimento, un film western americano dell'epoca eroica, prima dell'avvento degli spaghetti-weste,." di Sergio L eone, E la storia di un uomo comune, onesto, appassionato, ben certo dei suoi valori, che un giorno, senza cercarlo né valerio, si trova ad affi'onlare i Più potenti, ad essere ['unico che si oppone ai padroni della ferrovia, a quelli che vogliono inquinare il panorama, la qualità della vita del suo Piccolo mondo, quelli p..- i quali ogni meuo è lecito per far prevalere i p.-opri int..-essi, il proprio p.-o fitto, Così la sua lolta spietata. solitaria, diventa senza quartiere. Ad un ce rto momento si tenta perfino di far passare lui per bandito. Ma questo «amino», senza il fisico e la vocazione del ruolo, riesce alla fine a sconfiggere il male, almeno così sembra. Quando però, finita l'ultima sfida all'«oK Cormi. si guarda intorno, si trova malinconicamente solo, senza nulla, nemmeno il cavallo, seduto ad una scrivania: La morale la lascio a chi lo sport ha la capacità di vederlo ancora con occhi disincantati e non si è fatto confondere dal martella mento di quei mezzi di informazione (quanti in buona fede?) per i quali quello che conta è essere un uomo vincente o «avere la mentalità vincente», qualunque sia il prezzo da pagare. Perché Sandra Donati, in teoria, non ha fatto niente di speciale. Un giorno si è accorto che nell'atletica ilalia1/a, ormai vittima di Wl delirio di polere dei suoi vertici (presidente Nebiolo, vicepresi dente Mastropasqua. segretario generale Barra, commissario tecnico Rossi e alcuni altri valvassQ1"i e valvassini di minore lignaggio), era diventata ormai prassi irridere, infischiarsene, lradire tutta la base filosofica o, se volete, di buoni sentimenli, da 8 Campioni smUl valore Prefa zi01U 9 sempre sventolata da quelli dell'atletica in particolare. allenare Sabia, non si fosse convinto che i risultati non !wnno Per questi sommi sacerdoti degli alti valOl'i dello sport ribaditi ad valore se ottenuti in un ambiente malsano e non avesse deciso, ogni occasione, era diventato normale, all'inizio degli anni ot proprio durante i Mondiali di Roma, di non accettare Più una lanta, truccare le carte, «aggiustare» le gare, inventare i tempi e certa realtà. le misure per gli atleti ubbidienti, creare veri e propri comitati Quei Mondiali, ora lo sappiamo, si trasformarono nella vera d'affari dove pochi eletti guadagnavano Più degli atleti che orgia del potere dei vertici dell'atletica e non solo per la mass,! di tenevano in Piedi il «movimento» e, alla fine, al grido di «tanto lo denaro che passò per le loro mani. fanno tutti», era diventato normale accettare praticamente come L'amino Donati però, venuto a conoscenza dell'ennesima trama ufficiale la logica del doping (certe dichiarazioni del C.t. Rossi in (t1"Uccare in favore di Evangelisti la gara del salto in lungo) questo senso sono emblematiche). decise, una sera, che il limite di decenza era stato passato e che, se Prima passò l'autoemotrasfusione, ben presto bandita da una non c'era Più niente da fare con chi era ai vertici dello sport legge dello Stato, nel promulgare la quale i politici si sono rivelati, nazionale per un cittadino qualunque come lui, c'era sempre lo. una volta tanto, Più sensibili e tempestivi dei padroni del vapore possibilità di sporgere denunci8 ai carabinieri. dello sport che sempre si lamentano proprio dei politici. Certo, la giustizia è un concetto talvolta astratto, per cui una com Più avanti, il nuovo verbo divenne la somatotropina e poi il testo missione del CONI, come nel caso del salto di Evangelisti, può arri sterone, insomma gli steroidi anabolizzanti, con i quali era Più vare a scoprire senza possibilità di smentita quello che un giudice, semPlice «far crescere» un atleta invece di allenarlo per ore sui che riceve lo. denuncia dei carabinieri non riesce a chiarire, campi. In questo modo l'Italia dell'atletica che in un recente pas Ma, alla fine, la macchina messa in moto dal testardo amino dei sato aveva il suo punto diforza nelle specialità Più tecniche (osta Castelli Romani non si. può fermare, nemmeno se, fra i vertici coli, velocità, salto in alto e perfino l'asta) incominciò a produrre dello sport italiano, inizia la stagione dei ricatti, dei patteggia campioni o quasi nel fondo, nel mezz.ofondo e nei lanci, dove pom menti e si cercano di evitare «notti dei lunghi coltelli». pando i muscoli o l'apparato circolatorio si cresceva in fretta e si Certe teste quindi cadono, magari facendo, fra gli applausi, acquisiva evidentemente la famosa «mentalità vincente». l'apologia della disonestà, come è accaduto alla festa dell' atletica Certo, non tutti si allineavano, all'Excelsior. Qualche volta usciva uno Stefano Mei che, seppure mortificato Certo Sandra Donati, eroe con la fionda, pagherà Più di chi ha nelle selezioni per Las Angeles, era capace, due anni dopo agli commesso reati sportivi e non solo sportivi, come d'allronde suc europei, di rompere le uova nel paniere e battere perfino il cede nei fatti di mafia, dove quasi sempre l'accusatore della vincente Cova, ma, in generale, tramontato quel «romPiballe» di Piovra paga un prezzo Più salato di quanto non paghi la mafia Mennea, lo. vita nell'impero di re Nebiolo, Barra & c. sco rreva stessa. serena, malgrado le lettere-denuncia documentate di Romano Ma la storia rimane. Tordelli, un gentiluomo di provincia ritiratosi, schifato, nelle sue Donati è sempre un bravo allenatore e anche se la morale che si Marche, dopo molti anni di lavoro responsabile e ad alto livello ricava dai fatti narrati in questo libro riduce in pezzi la famosa nell' atletica. filosofia della purezza dello sport, tante volte ostentata, non ab Così non sarebbe successo niente se un «omino» di nome Sandro bandoneremo la speranza che un giorno, magari la stessa atletica Donali, allenatore di velocisti azzurri, carattere un po' giacobino o lo stesso CONI, non dico saPPiano premiare Sand,'o Donati, ma (che lo farà perfino prendere di petto ingiustamente Mennea, uno almeno restituirgli il posto che gli hanno tolto solo per averfatto il che faceva le sue stesse battaglie), oltre a convincere Mei a non suo dovere di cittadino e quindi aver perfino salvato un pachino lo. mollare dopo la vigliaccata subita alla vigilia delle OlimPiadi di faccia proprio di chi non lo ha saputo, o voluto, difendere. Las Angeles, oltre a far viaggiare Pavoni nell'unica stagione, 1'87, in cui ha ottenuto risultati degni delle sue capacità, oltre ad Gianni Minà Introduz.ione Il INTRODUZIONE due atletiche e nessuno lo dice: un'atletica minoritaria e pulita e un 'altra consumatric<=: ac~anita .di ad~ iti v.i e ri~e.tte miracolose. Tutto ciò rimette In dISCUSSIOn e I lndlscuttblle. Bisognerebbe acquistare un altro taccuino e r i ~~nl in c iar e dall'inizio. Se un mio atleta perdesse per mottvl che esu lano dall a m ia morale, per me avrebbe perso due volte. lo di mesti ere faccio l'allenatore. Alleno UOmini, non cavie umane. Insegno ad andare più forte in pista e ne lla vita. Altrimenti che senso ha?» Già, che senso ha avuto l'atletica impazzita degli anni ottanta? Campioni senza valore che hanno accumu l a t ~ <<I I mare in burrasca dall'altro lato della via . Il cielo grigio , record ed all ori e altri, dotati di autentico talento, costretti la pioggia fitta, come solo al mare d'inverno. Nel piccolo a navigare in retroguardia solo per l'ostinato .rifiuto di stadio di Gaeta cinque uomini divorano insaziabili la pista e sottoporsi al rito, proibito e obbligato, del doping: sembrano gli ultimi epigoni di un'atletica che rischia di Mentre ministri, sottosegretari e megapresldentt. de ll ~ morire. Ai margini della corsia esterna un uom?attem.p.ato onorate federazioni, celebrando i grandi exploit nazIOnali , segna a fatica su un foglietto bagnato tempI d efimtl al ripetevano in coro che lo sport n ~n è s<?l~ med~g:lie, ma una centesimo di secondo.» scuola di vita, dietro le qumte gli stessI signori SI conte.J1?e Ho conosciuto il doping lunedì I I febbraio 1985.