I Collegamenti Ferroviari Nel Vicentino Introduzione
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ALLEGATO E INDIVIDUAZIONE DELLE LINEE FERROVIARIE E DELLE STAZIONI FERROVIARIE STORICHE Indice • Breve analisi storica dei principali collegamenti ferrotranviari nel vicentino 1/ I collegamenti ferroviari nel vicentino Introduzione 1.1 - La ferrovia Torrebelvicino – Schio – Arsiero 1.2 - La ferrovia Thiene – Piovene Rocchette 1.3 - La ferrovia Piovene Rocchette – Arsiero 1.4 - La ferrovia Piovene Rocchette – Asiago 2/ I collegamenti tranviari nel vicentino Introduzione 2.1 - La linea Vicenza – Valdagno con diramazione Arzignano 2.2 - La linea Arzignano – Chiampo 2.3 - La tranvia Valdagno – Recoaro • Ricognizione delle stazioni storiche lungo i principali collegamenti ferrotranviari 3/ Inquadramento territoriale dei principali collegamenti ferrotranviari 4/ Le schede delle stazioni storiche 2 Breve analisi storica dei principali collegamenti ferrotranviari nel vicentino 1/ I collegamenti ferroviari nel vicentino Introduzione “Il primo treno giunse a Vicenza il 3 gennaio 1846, giorno in cui si inaugurò il tratto Padova - Vicenza della costruenda linea ferroviaria Milano - Venezia, già funzionante tra Padova e Mestre dal 1842. Non erano trascorsi vent'anni dall'apertura della prima ferrovia del mondo, la Manchester - Liverpool, ed i vicentini poterono toccare con mano una delle più rivoluzionarie invenzioni dell'uomo. L'interesse per il treno era più che mai giustificato. La provincia di Vicenza si estende in buona parte sui rilievi delle Prealpi Venete, dei monti Lessini e sui monti Berici, in zone raggiungibili solo da sinuose strade carrabili ( che in alcuni casi non permettevano il transito di merci voluminose), percorse dagli unici mezzi di trasporto dell'epoca, carri e carrozze, mossi da animali tra la polvere dello sconnesso fondo stradale. In questo contesto la ferrovia offriva la possibilità di migliorare le comunicazioni con nuovi mezzi più rapidi e confortevoli. La prima ferrovia locale venne inaugurata nel 1876. Si trattava della Vicenza - Thiene - Schio, la prima di un gruppo di ferrovie gestite dalla Società Veneta chiamate «Consorziali» in quanto costruite dalla suddetta Società in consorzio con le province interessate. La linea di Schio venne prolungata nel 1885 sino ad Arsiero e Torrebelvicino con una ferrovia a scartamento ridotto di 950 mm gestita da una società cooperativa locale la «Società Anonima Cooperativa di Schio per le Tramvie e Ferrovie del Distretto» (passata alla gestione della Società Veneta nel 1906). La Società Veneta aprì all'esercizio nel 1907 la linea Thiene - Rocchette a scartamento normale, prolungata nel 1910 sino ad Asiago con un tratto a cremagliera di scartamento 950 mm denominata “la ferrovia più ardita d’Italia”. Completava il panorama delle linee ferroviarie gravanti sulla provincia vicentina, la ferrovia Ostiglia - Treviso, aperta all'esercizio nel 1928 e chiusa nel 1967.” (tratto dal testo “Binari nel verde” di Giorgio Chiericato) “Nel Vicentino il settore tessile occupava da solo oltre il 60% del personale impiegato nelle attività industriali, accentrato nei due primari poli di Schio e di Valdagno. Già nel settecento, le Prealpi vicentine accoglievano il nucleo di maggior sviluppo laniero della Repubblica Veneta ed il lanificio scledense manifestò riusciti tentativi di riunire le operazioni di tessitura e fissaggio del panno, pur in un quadro di permanente lavoro a domicilio. L'espandersi del mercato richiedeva continui controlli qualitativi cosicché si arrivò a raccogliere le lavorazioni in un unico luogo dando vita alla moderna industria laniera e tessile. Nelle prealpi vicentine l'industrializzazione, estendendosi e differenziandosi dal centro scledense alle vicine valli, impresse una precisa caratterizzazione all'economia ed alla società locale. Il fattore povertà', la disponibilità di acqua e di lane consentirono in questa zona lo sviluppo dell'attività manifatturiera. L'industria laniera fece da motore all'espansione dei paesi; insieme alle fabbriche sorsero altri edifici industriali, residenze padronali, villaggi operai, infrastrutture per l'educazione, l'istruzione tecnica e per il tempo libero.” (tratto dal testo “I treni delle lane” di Giorgio Chiericato e Franco Segalla) 3 “L'affermazione economica dell'industria tessile poneva il problema del trasporto delle materie prime necessarie ad alimentare le fabbriche e soprattutto alle spedizioni dei prodotti finiti. La rete viaria delle comunicazioni stradali era precaria avvalendosi in prevalenza di strade carrabili risalenti all'antichità'. Gli industriali guardavano con interesse al nuovo mezzo di trasporto su rotaia ritenendolo indispensabile per il futuro economico della loro zona. Nel 1864, l'ingegnere Giuseppe Chemello presentò alla Deputazione Provinciale di Vicenza ed ai comuni interessati il progetto per una ferrovia da Vicenza a Bassano passando per Thiene. La nuova linea, nelle intenzioni dell'ingegnere Chemello, avrebbe costituito l'asse portante di un sistema ferroviario provinciale. Tutte le ferrovie si sarebbero sviluppate in pianura ad eccezione del passo di Malo e della linea a cavalli da Cornedo a Recoaro. Il Consiglio Provinciale di Vicenza, nella seduta del 16 febbraio 1869, affrontò le proposte di istituire due nuove linee ferroviarie: la Treviso-Vicenza e la Padova-Bassano. L'Onorevole Alessandro Rossi richiamò l'attenzione del Consiglio Provinciale sull'opportunità del collegamento ferroviario da Schio per Thiene e Vicenza facendone approvare il progetto le cui spese sarebbero state a carico dei comuni di Schio e Thiene per £. 1.500 ciascuno e della Provincia per £.3.039. La Commissione Interprovinciale, nominata per discutere i problemi delle nuove proposte ferroviarie, si riunì a Padova ed accettò la proposta dell'Onorevole Alessandro Rossi, riconoscendo che la linea per Schio avrebbe offerto i risultati più immediati a beneficio anche delle altre due. Nella seduta della Commissione Interprovinciale del 2 gennaio 1870, l'Onorevole Vincenzo Stefano Breda presentò i progetti delle tre ferrovie. Il progetto Breda prevedeva per la linea Vicenza - Schio un solo binario a scartamento ordinario. Il percorso, in comune con la ferrovia Vicenza – Padova, in modo da poter utilizzare lo stesso ponte sul Bacchiglione, toccava Monticello-Conte Otto, Dueville e Thiene proseguendo per Schio passando per Garziere. A Garziere era prevista una stazione per le merci dirette in alta Val d'Astico alla cui costruzione si opposero i consiglieri di Thiene in quanto avrebbe sviato dal comune da loro rappresentato e dal suo mercato lo sbocco della Val d'Astico. Il Consiglio provinciale fece studiare una modifica al tracciato per il tratto Thiene - Schio e dopo aver esaminato un'altra variante presentata dall'ingegner Vincenzo Stefano Breda passante per Marano, approvo', nella seduta del 22 novembre 1870, il progetto dell'ingegner Toffani che prevedeva di unire i due importanti centri con una linea retta. La rettifica studiata dall'ingegner Toffani accorciava di m. 452 il percorso originario dell'ingegner Breda. Il costo presunto per la costruzione della ferrovia era di £. 2.211.164,22 pari a £. 74.798,78 a chilometro. La spesa venne giudicata elevata dall'onorevole Alessandro Rossi che contrariato anche dal ritardo per l'inizio dei lavori, presentò al Consiglio provinciale del 10 gennaio 1872, un proprio progetto per una ferrovia economica a scartamento ridotto. Lo scartamento ridotto non avrebbe richiesto l'uso del binario in comune con la ferrovia Vicenza - Padova, per cui la nuova linea accorciava il tragitto passando a Nord di Vicenza attraverso Borgo San Felice. Il percorso da Schio a Thiene rimaneva inalterato dalla variante Toffani e costeggiando le strade provinciali raggiungeva Vicenza passando per Villaverla, Caldogno e Motta. La stazione di Vicenza sarebbe stata separata, ma raccordata, a quella della Ferrovia Alta Italia. La linea proposta dall'onorevole Alessandro Rossi misurava Km. 27 e prevedeva una stazione a Villaverla, centro industriale dei laterizi in pieno sviluppo, ed una fermata a Motta, all'altezza del bivio formato dalla strada nazionale con quella provinciale. La facoltà di poter usufruire di un tracciato fiancheggiante le esistenti strade provinciali, la cui realizzazione richiedeva solamente l'allargamento di quest'ultime, abbassava notevolmente le spese di costruzione rispetto alla ferrovia a scartamento ordinario progettata dall'ingegner Vincenzo Stefano Breda. Nella seduta del 29 novembre 1872 il 4 Consiglio Provinciale di Vicenza deliberava definitivamente la spesa delle strade ferrate interprovinciali ed approvava la costruzione ed esercizio della ferrovia Vicenza - Schio sostenendo le spese mediante un prestito non maggiore di lire 2.500.000 al cui servizio il Consiglio Provinciale avrebbe concorso con una garanzia di lire 100.000. La strada ferrata venne realizzata secondo il progetto di massima degli ingegneri Toffani e Breda adottando tra Thiene e Schio la variante a linea retta proposta da Toffani. I lavori di costruzione, diretti dall'Ing. Federico Gabelli, iniziarono il 17 aprile 1875 e terminarono nell'estate del 1876 potendo procedere il 29 agosto all'inaugurazione della linea. La linea venne aperta al pubblico servizio il 6 settembre 1876 con un treno passeggeri da Schio a Vicenza. Nonostante alcune difficoltà finanziarie l’impegno a costruire la ferrovia Vicenza – Schio venne assunto dalla Società Veneta per Imprese e Pubbliche Costruzioni di Padova, fondata l' 11 gennaio 1872 dal Sen. Ing. Comm. Stefano Breda. Il tracciato della Vicenza - Schio misurava Km. 32 toccando nel