Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino di Gianni A. Cisotto

Considerazioni preliminari

Quando si parla del Partito d’Azione a , la mente corre su- bito ad Antonio Giuriolo, fi gura carismatica dell’azionismo vicentino, l’anello di congiunzione tra l’ambiente locale e i “centri” e gli esponen- ti nazionali (Capitini, Codignola, Ragghianti, Bobbio, per ricordarne solo alcuni)1. Attorno a lui si radunava a Vicenza un gruppo di giovani e meno giovani: Renato Ghiotto, Benedetto Galla, Licisco Magagnato, Bruno Magagnato, Luigi Meneghello, Mario Mirri, Sergio Perin, Alberto Vi- sonà, Bruno Boeche e l’elenco potrebbe allungarsi2. Oggetto della mia analisi non è il periodo resistenziale, bensì quel- lo successivo alla liberazione, nel quale il PdA vicentino, e nazionale, si misurò sul terreno della vita politica tornata alla democrazia dopo vent’anni di dittatura fascista. Gli unici tentativi di mettere a fuoco la storia e le vicende del Partito d’Azione a Vicenza (limitatamente peraltro al capoluogo) sono quel- li di Emilio Franzina nella sua relazione al convegno su Ettore Gallo3 e in alcune pagine del suo volume su Renato Ghiotto alla direzione del «Giornale di Vicenza»4 e di due tesi di laurea: di Francesco Bonfi ni del 1997, che ha utilizzato per la prima volta le carte della Federazio-

1 Su Antonio Giuriolo rimando, oltre ai contributi inseriti in questo volume, a A. Trentin, Antonio Giuriolo (un maestro sconosciuto), Vicenza 1984. 2 Ivi, p. 88. 3 E. Franzina, La sinistra non comunista a Vicenza dalla Liberazione ai primi anni Sessanta (1945-1962), in L’insegnamento di Ettore Gallo, a cura di G. Pupillo, Verona 2004, pp. 211-256. 4 E. Franzina, Prove di stampa. Renato Ghiotto e la stampa veneta tra fascismo e postfascismo (1940-1950), Padova 1989. 110 Gianni A. Cisotto ne provinciale del PdA, conservate al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza5 e di Prato del 1999 sull’esperienza azionista di Licisco Magagnato6.

Le premesse

La presenza in condizioni paritetiche nei Cln locali permetteva al PdA di ricoprire anche a Vicenza con suoi esponenti un numero di ca- riche pubbliche ben superiore alla sua effettiva consistenza, come sarà poi evidenziato dalle elezioni amministrative del 1946 e da quelle per la Costituente. In attesa di una ricerca a tappeto per l’intera provincia, mi limito a segnalare che dalle carte della Federazione provinciale del partito risul- ta che in 14 comuni esponenti del PdA erano presenti nei comitati peri- ferici di liberazione nazionale – Stefano Brun era presidente ad , Primo Silvestri a , Mario Drentin vicepresidente a , Giuseppe Marchesini a – e che com- ponenti del Cln locale erano Vittorio Dal Chele ad Altissimo, Adriano Borgo ad , Bortolo Busato e Francesco Rezzaro a , Giulio Pesenti a , Enzo Furiozzi e Enzo Luigi- no Faccio a , Rodrigo Formaggio a Nanto, Stefano Panozzo a , Antonio Zanini a , Pietro De Molo a , Erminio Rigo a Torri di Quartesolo7. Sempre dalle stesse carte emerge che in 25 comuni della provincia di Vicenza esponenti del PdA rappresentavano il partito nelle prime am- ministrazioni comunali provvisorie: sei erano i sindaci espressi dal par- tito: Enrico Galla ad , Primo Silvestri a Bassano del Grappa (che succedeva all’amministrazione Gasparotto8), Ottorino Bertache a , Mario a , Aldo Nuvolari a Monticel-

5 F. Bonfi ni, Il Partito d’Azione a Vicenza, tesi di laurea, Università di Roma «La Sapienza», facoltà di Scienze politiche, relatore P. Scoppola, a.a. 1996-97. 6 S. Prato, Licisco Magagnato azionista (1942-1947), tesi di laurea, Università di Verona, facoltà di Lettere e fi losofi a, relatore E. Franzina, a.a. 1998-99. 7 Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, Archivio del Partito d’Azione. Federazione Provinciale di Vicenza (d’ora in avanti: Mrrv, Archivio del Partito d’Azione), b. 4, fasc. 3, foglio senza data né altre indicazioni: «Rappresentanti del Partito d’Azione in seno ai comitati periferici». 8 F. Zanin, Ritorno alla vita. Storia di Bassano dal rastrellamento del Grappa alle prime elezioni amministrative (ottobre 1944-aprile 1946), [Bassano 2003], pp. 171-172. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 111 lo Conte Otto, Sergio Perin9 a (poi sostituito da Francesco Zanotelli sempre del PdA)10. Nella relazione al congresso provinciale del novembre 1945 Magagnato ricordava che appartenevano al Partito d’Azione anche i sindaci di , , Zuglia- no e Gambugliano11; quindi un totale di dieci. Ricordo gli assessori (effettivi e supplenti) come emergono dalle carte del partito: Camillo Zanini ad , Cinzio Zanchetta a Bas- sano del Grappa, Mattia Giuriolo a , Guglielmo Marchesini a , Angelo Montagna a Cornedo, Giovanni Farina a Gambella- ra, Vasco Concato a , Vittorio Giaretta a Montecchio Pre- calcino, Danilo Candeo a , Silvio Ferrari a , Felice Randon a , Giuseppe Muraro ad , Luigi Ceschini a , Silvio Mettifogo a , Giovanni Tamburini a , Antonio Frestazzi a , Emilio Faggionato a , Gioele Pozzan a Tretto12. Anche nel Cln provinciale vicentino il PdA era rappresentato dopo la liberazione, pariteticamente, da due esponenti, come Dc, Pci, Psiup e Pli: Antonio Lievore (Pci): governo affari generali – presidente; avvo- cato Jacopo Ronzani (PdA): segreteria – ff. presidente; dr. Ettore Gallo (PdA): giustizia, affari legali, polizia, enti autarchici; avvocato Giaco- mo Rumor (Dc): agricoltura e alimentazione; avvocato Mario Segala (Ps): industria e commercio, fi nanze; Marcello De Maria (Ps): affari sin- dacali, lavoro; prof. Gino Berto (Pli): istruzione pubblica; Bruno Stocco (Pci): comitati periferici, attività politiche; dr. Girolamo Gasparella (Dc): stampa e propaganda; prof. Antonio Florestan (Pli): organizzazione13.

9 G.A. Cisotto, Sergio Perin e gli azionisti valdagnesi, in «Quaderno del Gruppo storico Valle dell’Agno», IX (2004), n. 26, p. 14. 10 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 4, fasc. 3, foglio dattiloscritto senza da- ta: «Elenco rappresentanti del Partito d’Azione in seno alle Giunte amministrative comunali». 11 «Il fatto poi che in 10 comuni nostri compagni siano stati scelti quali sinda- ci (Bassano, Valdagno, Montecchio Maggiore, Arcugnano, Cartigliano, , , Creazzo, Gambugliano, Costabissara) o siano tenuti in buo- na considerazione dal popolo è un sintomo delle nostre possibilità nelle prossime elezioni amministrative» [L. Magagnato], Relazione organizzativa, in «Il Lunedì», 26 novembre 1945. 12 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 4, fasc. 3, foglio dattiloscritto senza data: Elenco rappresentanti cit. 13 Ivi, nota del Cln provinciale dell’11 agosto 1945 alle segreterie provinciali di tutti i partiti e al Clnrv di Venezia. 112 Gianni A. Cisotto

La presenza sul territorio

Iscritti e sezioni Secondo i dati del dicembre 1945 (i primi, quelli più completi) esi- stevano in provincia 34 sezioni del partito con un numero complessivo di 1061 iscritti (si veda la tabella 1). Il 23,97% di essi erano concentrati nella sezione di Vicenza segui- vano: Montecchio Maggiore con l’8,11% degli iscritti, con il 6,56%, Bassano con il 6,21%, Asigliano con il 5,20%, Noventa Vicentina con il 5, 20%, Thiene con il 5,10%, Valdagno con il 4,28% e Schio con il 3,37%. Spicca nel panorama complessivo nel Basso vicen- tino, zona prettamente agricola, come segnalava anche una corrispon- denza da Noventa comparsa sul giornale del partito: «Sorprendente è Asigliano dove esiste una delle sezioni del P.d.A. più numerosa ed atti- va di tutta la provincia. Asigliano conta poco più di 1000 abitanti»14. I 57 iscritti rappresentavano circa il 5% della popolazione; essi erano costituiti per il 45,61% da agricoltori e per il 40,35% da casalinghe. Tutte le aree della provincia appaiono sostanzialmente rappresentate. Altopiano: 1 sezione (Asiago); Alto Vicentino: 6 sezioni (Schio, Thiene, Tretto, Valdagno, Malo, Pedescala , Zugliano); Pedemontana: 3 sezioni (Bassano, , Fara); Centro, cioè Vicenza e limitrofi : 15 sezioni (Vicenza, Creazzo, Sovizzo, Arcugnano, Monticello Conte Otto, Torri di Quartesolo, , Costabissara, Grumolo delle Ab- badesse ecc.); Riviera berica: 2 sezioni (Nanto, Barbarano); Basso Vicen- tino: 6 sezioni (Noventa, Pojana, Asigliano, , Lonigo, Sarego). Più articolata si presenta la situazione considerando gli iscritti in base al di residenza, come illustrato nella tabella 2. In merito al funzionamento delle sezioni, appare interessante una circolare del 24 luglio 1945, probabilmente stesa da Licisco Magagnato, che la fi rmava per conto del segretario provinciale15.

Nel periodo resistenziale i rappresentanti del PdA in seno al Cln provinciale erano stati nell’ordine Mario Dal Pra, Pino Ronzani, Ettore Gallo, Henry Da Rin e Licisco Magagnato (idem, b. 5, fasc. 3, nota del Clnrv del 13 luglio 1946 prot. 90 U.S. AD/lg e nota della Federazione provinciale di Vicenza al Clnrv del 16 luglio, copia senza fi rma né protocollo). 14 Per una rinascita del Basso Vicentino, in «Il Lunedì», 10 settembre 1945. 15 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 2. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 113

Iscrizioni: si dovevano tenere una rubrica e uno schedario; la rubrica andava bene per la sede mandamentale, che raccoglieva i membri di tut- to il mandamento, mentre ogni sezione comunale doveva possedere uno schedario. Le domande di iscrizione andavano inviate alla Federazione. Esecutivo: ne erano membri tutti quanti avevano funzioni direttive nella sezione più gli iscritti che ricoprivano cariche pubbliche (sindaco, Cln, giunta, camera del lavoro ecc.). Tutti avevano parità di diritti e doveri: «di ogni seduta si tenga verbale e copia di quelli più importanti vi vengano trasmessi» alla federazione provinciale. Purtroppo ciò non è avvenuto e non se ne trova traccia. Assemblea provinciale: quanto prima se ne sarebbe tenuta una e ogni mandamento doveva mandare due o più delegati, che si invitava a designare. Sezioni comunali: le sezioni mandamentali dovevano preoccupar- si che in ogni comune del mandamento fosse presente una sezione. Il segretario mandamentale era invitato a tenere contatti settimanali con i responsabili comunali. «Bisogna intensifi care la propaganda ai con- tadini che dovrà svolgersi sistematicamente promuovendo sindacati associazioni e cooperative contadine; l’assistenza economica e soprat- tutto sindacale per il rinnovamento dei patti salariali e mezzadrili». Settore femminile: «Assai spesso questo campo di lavoro è trascu- rato mentre il fatto che le donne rappresentano il 53% della popola- zione italiana e hanno diritto di voto mette senz’altro in posizione di svantaggio gravissimo per le elezioni i partiti che non lavorano nella propaganda femminile». La situazione mutò drasticamente l’anno successivo, se nell’agosto 1946 il commissario della federazione Luigi Balestra scriveva all’Unio- ne regionale veneta: «in attesa di poter iniziare i primi contatti con la periferia dove praticamente non esistono che le sole sezioni di Thiene e di Valdagno, avremmo, frutto di una recente seduta, stabilito di forma- re una Consulta Provinciale e un Comitato della Sezione Cittadina che pure deve essere rifatta ex novo». La consulta provinciale era formata da Vittorio Cadore (medico chi- rurgo), Aurelio Emaldi (tecnico FFSS), Vincenzo Manera (amministra- tore della Federazione), Ettore Gallo (avvocato), Carlo Bisomalo (redu- ce), Enrico Melen e Marcello Stella in rappresentanza delle due sezioni esistenti di Valdagno e Thiene. Quanto al comitato reggente la sezione cittadina: commissario Or- feo Anselmi, vicecommissario Teodoro Defendini, membri Mario Ga- staldon e Romeo Marchi. 114 Gianni A. Cisotto

Concludeva Balestra: «Abbiamo cercato di trovare elementi animati da buona fede e da fi ducia sicura dell’avvenire del Partito»16. Nel luglio del 1946 infatti, dopo il congresso azionista di Roma e la scissione dell’ala che faceva riferimento a Parri e La Malfa17, la crisi nel partito si era fatta sentire anche a Vicenza e aveva portato alle di- missioni del segretario provinciale Pino Ronzani e dell’esecutivo da lui guidato. Il 21 luglio si era tenuta una «riunione degli azionisti della città e provincia per discutere la linea politica del Partito con l’intervento del Rappresentante dell’Unione Regionale Veneta avvocato Raman- zini Leopoldo di Treviso»: «Dopo la presentazione delle dimissioni dell’Esecutivo e del Segretario Provinciale avvocato Pino Ronzani, il rappresentante Regionale ha proceduto la nomina di un Commissario nella persona del Prof. Luigi Balestra e di un Vice Commissario nella persona del Prof. Enrico Niccolini»18. Il 30 luglio 1946 il commissario Balestra scriveva alla direzione cen- trale del partito a Roma: «Questa Federazione, riorganizzata di recente nei suoi quadri e nei suoi dirigenti, invia alla Direzione Centrale il suo saluto cordiale con l’augurio di un profi cuo lavoro costruttivo», chie- dendo di inviare il notiziario politico «ai sottoelencati compagni pres- so le rispettive Sezioni della Provincia»: Achille Variati (Arcugnano), Berto Povoleri (), Umberto Rigoni (Asiago), Primo Silvestri (Bassano), Antonio Barbieri (), Fernando Poncato (Bolzano Vicentino), Antonio Stefani (Breganze), Eugenio Carlin (Cal- vene), Gino Tessari (Costabissara), Bruno Ziesa (Creazzo), Gio. Batta Danda (Chiampo), Leone Boschiero (), Vasco Concato (Gambugliano), Giulio Pesenti (Grumolo delle Abbadesse), Gigi Me- neghello (Malo), Giuseppe Muraro (Montecchio Maggiore), Fernan- do Dominidiato (Nanto), Danilo Candeo (Noventa Vicentina), Attilio Viale (Sossano), Plinio Fontana (Thiene), Sergio Perin (Valdagno), Ugo Paterno (Zugliano), Pietro Bolognesi (segretario comunale a Schio)19. Nel novembre del 1946 si procedette ad un riassetto dell’organigram- ma. L’esecutivo provinciale risultava così composto: commissario pro-

16 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5 fasc. 6, nota del commissario Balestra all’Unione regionale veneta del 13 agosto 1946. 17 Sul congresso e sulla scissione rimando a G. De Luna, Storia del Partito d’Azio- ne 1942-1947, Roma 1997, pp. 292-296. 18 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 6, foglio manoscritto senza data. 19 Ivi, nota del commissario Balestra alla Direzione centrale del PdA a Roma. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 115 vinciale prof. Luigi Balestra di Thiene, vice commissario prof. Enrico Niccolini; consulta provinciale: dott. Vittorio Cadore, Aurelio Emaldi, rag. Vincenzo Manera, Carlo Misomalo, Enrico Melen di Valdagno, Ste- fani Antonio dell’ANPI, Franco Sangiorgio e dott. Mariano Massara. Il comitato della sezione cittadina era formato da: segretario Orfeo Anselmi, vicesegretario Benedetto Galla (Defendini si era dimesso sia dalla carica che dal partito20), membri avvocato Omar Cavattoni, avvo- cato Pino Ronzani, dott. Licisco Magagnato21. Signifi cativo dello stato di crisi e di diffi coltà organizzativa è un re- gistro predisposto dal commissario Balestra per la visita alle sezioni alla fi ne del 1946. Evidentemente egli intendeva recarsi presso tutte, in realtà si trova- no solo cinque annotazioni, da cui emerge una realtà sconfortante. Breganze (11 settembre 1946 Balestra): «Il segretario della sezione Amerigo Campana è passato ai repubblicani portando con sé altri nostri iscritti. Ha accettato l’incarico di segretario il dott. Nereo Sartori farma- cista del paese che farà del suo meglio per organizzare il primo nucleo. Alle elezioni politiche voti 40. Ha promesso il suo interessamento Stefa- ni dell’A.N.P.I.»; Arzignano (6 ottobre 1946 Balestra e Niccolini): «Sez: Arzignano, Com. Bertagnoli Giuseppe, V. Com. organizzativo: Camera Dante, V. Com. amministrativo: Aldighieri Luigi. Scrivere a Povoleri»; Chiampo (nella stessa pagina di Arzignano): «sez. con 15 iscritti, chie- dono 15 tessere. Nardi»; (14 settembre Balestra): l’unico simpa- tizzante, lo studente universitario Fimbianti Esterino era assente «pren- derà accordi direttamente a Thiene con il prof. Balestra»; Chiuppano (14 settembre 1946 Balestra): «La sezione non è mai esistita, nessuno è mai andato a tenere comizi o conferenze. Si è assunto l’incarico di Commis- sario della sezione Zavagnin Antonio. Cooperativa autotrasporti. Voti alle elezioni politiche per il P.d.A. sono stati soltanto 9»; (14 settembre 1946 Balestra): «Sezione mai esistita. Nessuno ha mai fatto conferenze o tenuto comizi. Si è assunto l’incarico di Commis- sario della sezione: M.o Alcibiade Pellegrini e Vice Commissario Vellere Antonio. Il P.d.A. alle elezioni politiche ha riscosso 27 voti»22.

20 Teodoro Defendini con lettera del 9 ottobre 1946 al commissario Balestra ave- va rassegnato le «dimissioni da Vice Segretario della sezione cittadina, dimissioni dal partito […] trovandosi di fronte a delle divergenze non compatibili con le mie vedute» (Ivi, fasc. 12). 21 Ivi, fasc. 6, prospetto in data 15 novembre 1946. 22 Ibidem. 116 Gianni A. Cisotto

Alcune diffi coltà furono evidentemente superate se al momento del congresso regionale tenuto a Vicenza il 9-10 novembre 1946 esistevano 12 sezioni (quasi un terzo di quelle del dicembre 1945, ma superiori alle tre dell’agosto), tante erano quelle che inviarono delegati: Vicenza contava 230 iscritti, Thiene 75, Valdagno 48, Zugliano 38, Chiampo 30, Fara Vicentino 25, Malo 22, Arzignano e Lonigo 21, 12, Costa- bissara 11, Sossano 623. Complessivamente gli iscritti al partito alla fi ne del 1946 risultavano 538, cifra praticamente dimezzata rispetto ad un anno prima. Nel 1947 le diffi coltà aumentarono se alla circolare della Direzione centrale del 7 gennaio 1947 che chiedeva del tesseramento in vista del congresso nazionale, il commissario provinciale Balestra rispondeva il 23 gennaio: «vi precisiamo che è assolutamente impossibile iniziare le operazioni del tesseramento 1947 data l’attuale situazione politica e la crisi che indubbiamente si ripercuote, e in forma notevole anche sul nostro partito. I compagni sono in attesa di chiarifi cazioni e in questo momento così grave ed incerto sarebbe vano il lavoro per la raccolta delle quote del nuovo anno»24. Poi però con nota del 14 febbraio 1947 lo stesso Balestra inviava l’elen- co delle trenta sezioni della federazione vicentina, come richiesto dalla circolare n. 15 nell’8 febbraio: Arcugnano, Asiago, Arzignano, Barbara- no, Bolzano Vicentino, Breganze, Caltrano, , Cavazzale, Chiam- po, Chiuppano, Cornedo Vicentino, Cogollo del Cengio, Costabissara, Fara Vicentino, Gallio, Gambugliano, Grumolo delle Abbadesse, Ma- lo, , Nanto, Noventa Vicentina, Pedescala Valdastico, Poiana Maggiore, Sandrigo, Sarego, Sossano, Thiene, Valdagno, Zugliano25. Perplessità sorgono sulla fondatezza dell’elenco di Balestra, che presumibilmente mirava a fare bella fi gura, alterando la realtà locale. Basterebbe considerare un esempio. In data 24 febbraio 1947 Eu- genio Carlin da Calvene inviava una nota alla direzione centrale del partito e per conoscenza alla federazione provinciale in cui scriveva: «Vi comunico che dopo la scissione avvenuta l’anno scorso in seno al Partito d’Azione, tutto il gruppo di Calvene ha rassegnato le proprie dimissioni alla sede provinciale di Vicenza. Vi faccio presente perciò

23 Ivi, Sezioni provinciali presenti al II congresso Provinciale. 24 Ivi, b. 5 fasc. 1, Balestra alla Direzione centrale del partito a Roma del 23 gennaio 1947. 25 Ivi, b. 5 fasc. 1, Elenco delle sezioni della provincia di Vicenza, allegato alla nota del 14 febbraio 1947. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 117 che non mi tengo responsabile di stampe ordini e di tutto il materiale ricevuto fi no ad oggi da codesto centro, perché in questo periodo sono sempre rimasto lontano dalla famiglia. Vi rimando ciò che ho ricevuto e che ancora ho in mio possesso, e ritengo perciò di essere considerato dimissionario ancora dallo scorso anno»26. Non si comprende perché allora la Federazione provinciale di Vi- cenza segnalasse funzionante la sezione di Calvene, che praticamente non esisteva più. D’altro canto anche quelle di Chiuppano e di Cogollo del Cengio, inserite nell’elenco di Balestra, risultavano «mai esistite» nel corso del- la visita dello stesso responsabile provinciale il 14 settembre 1946. Vi era stato nominato un commissario e ciò bastava per farla considerare come sezione esistente, di fatto probabilmente solo sulla carta27. Lo stesso Balestra confermava problemi di tesseramento ancora nel maggio 1947. Scriveva infatti il 10 maggio alla direzione centrale, accu- sando ricevuta di 300 tessere per il 1947: «Desidero precisare che l’attuale situazione di fervente attesa per una sicura decisiva apertura da parte di gran parte degli iscritti non ci consentirà per ora di iniziare le operazioni di regolare tesseramento. Restiamo sempre in attesa di un sollecito invio della somma di cui ancora ci siete debitori e che ci urgerebbe avere per saldare in parte la situazione fi nanziaria della nostra Federazione»28. Con la circolare n. 37 la direzione centrale aveva inviato l’elenco delle sezioni che risultavano esistenti nello schedario della direzione centra- le, chiedendo di verifi care quali erano quelle effi cienti: Asiago, Arzigna- no, Arcugnano, Barbarano, Bolzano V. Breganze, Caltrano, Chiuppano, Cogollo del Cengio, Costabissara, Cavazzale, Cornedo, Fara Vicentino, Gallio, Gambugliano, Grumolo Abbadesse, Lonigo, Malo, Marostica, Nanto, Noventa Vicentina, Pedescala Valdastico, Poiana Maggiore, Sandrigo, Sarego, Sossano, Thiene, Valdagno, Vicenza, Zugliano29.

26 Ibidem. 27 A proposito di sezioni e responsabili sulla carta confermava Mario Mirri: «mi pare che qui ci sia anche qualcosa che sta solo sulla carta. Un partito, che si organiz- za dopo la Liberazione, deve fare l’elenco dei comuni della provincia e cercate di mettere dei nomi per ogni comune», citando il caso, da lui conosciuto direttamente, del matematico Alessandro Faedo, passato come azionista a Chiampo, di fatto qua- si subito rientrato a Pisa dove si evidenziò subito come esponente della Dc (lettera di Mario Mirri all’autore, datata Pisa 8 luglio 2004). 28 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 1, nota di Balestra alla Direzione centrale del partito. 29 Ivi, circolare n. 37 del maggio 1947. 118 Gianni A. Cisotto

Il 19 maggio Balestra, rispondendo alla circolare n. 37, comunicava l’elenco delle «sezioni effi cienti della nostra Federazione col nome e co- gnome del Segretario», che risultavano complessivamente 14, la metà di quelle dell’elenco inviato da Balestra solo tre mesi prima: Arzignano (Giu- seppe Bertagnoli), Breganze (Antonio Stefani), Chiampo (ing. Gio Batta Danda), Costabissara (dott. Fernando Di Giacomo), Cavazzale (Nuvolari, capostazione delle ferrovie dello stato), Fara Vicentino (Leone Boschiero), Lonigo (avvocato Gino Padovani), Malo (Gigi Meneghello), Pedescala Valdastico (Renato Nicolussi), Sandrigo (mancava nome del segretario), Thiene (Plinio Fontana), Valdagno (Enrico Melen e dott. Sergio Perin), Vicenza (Orfeo Anselmi), Zugliano (maestro Battista Dal Ferro)30.

Attività delle sezioni Mi limito a qualche segnalazione. Nel settembre del 1945 furono tenute a Vicenza conferenze di Mario Dal Pra (Nuova democrazia italiana), Bruno Visentini (Quattro avvenimen- ti di politica estera ed internazionale), Enrico Opocher (Libertà religiosa e il PdA), Fermo Solari (L’attuale momento politico italiano)31; a Montecchio Maggiore di Renzo Ghiotto, Enrico Niccolini, Licisco Magagnato, Be- ne Galla, che trattarono i temi: Partito d’Azione e gli altri partiti, Proble- ma sindacale, Voto alle donne, Questione internazionale32; a Schio di Ettore Gallo (La Costituzione), Enrico Niccolini (Le linee fondamentali del Partito d’Azione), Bruno Visentini, Mario Dal Pra, Enrico Opocher, Egidio Me- neghetti33; a Bassano gli interventi furono di Piero Bonazzo, segretario sella sezione, di Primo Silvestri, di Placido Rorato, esponente locale, e di Ettore Gallo (Epurazione politica ed epurazione morale)34. Esempio di vita di una sezione: a Malo ogni sera alle 20 in sede era effettuata la lettura di giornali con successiva discussione; ogni giovedì alle 19 si esaminavano gli argomenti che si sarebbe voluto fossero trat- tati sul giornale del partito; ogni lunedì alle 20 un compagno riferiva su problemi particolari: ad esempio «È inevitabile l’urto tra gli angloa- mericani e la Russia?»35.

30 Ivi, nota del 19 maggio 1947 alla direzione centrale. 31 Attività della Sezione Vicentina, in «Il Lunedì», 3 settembre 1945. 32 Montecchio Maggiore. Vita della Sezione, ibidem. 33 Schio. Attività propagandistica della Sezione Mandamentale, ibidem. 34 Bassano. Attività della Sezione, in «Il Lunedì», 10 settembre 1945. 35 Malo. Vita del Partito, ivi, 29 ottobre 1945. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 119

Sulla sezione maladense lascio la parola a Luigi Meneghello: «Ave- vamo aperto la sede del PdA in una posizione ideale, in piazza, una stanza al piano terra con l’entrata direttamente sul marciapiede. La aprivamo alla sera per un paio d’ore. L’idea era che ci venisse il popolo di Malo, e che ci trovasse non propaganda, ma alta cultura trasmes- sa attraverso il veicolo del linguaggio, e della lingua del nostro paese. Quest’ultimo punto non nasceva però in me da un interesse linguistico (non mi ero ancora accorto della prodigiosa potenza del dialetto) ma da un empito di ingenuo fervore sociale e morale»36. Le sezioni più consistenti per numero di iscritti e per continuità di vita e di azione furono quelle di Vicenza, di Thiene e di Valdagno. Su quella del capoluogo si è più volte parlato e va ricordato che gli esponenti più rilevanti ad autorevoli dell’azionismo vicentino apparte- nevano ad essa. La sezione di Thiene, intitolata all’esponente resistenziale Alfredo Talin, caduto il 27 aprile 1945 a Sarcedo37, già alla data del 13 settem- bre 1945 contava 19 iscritti: 14 del capoluogo mandamentale, uno di Fara Vicentino, uno di Grumolo di Zugliano, uno di Zugliano, uno di Caltrano, uno di Sarcedo38. Tra di essi fi guravano Gino Amatori, Luigi Balestra e Marcello Stella. Gino Amatori era stato membro del Cln di Thiene dal 3 maggio al 6 agosto 1945, assessore effettivo dal 19 ottobre 1945. Luigi Balestra, membro del Cln in sostituzione di Amatori dal 6 ago- sto 1945, fu presidente del Cln thienese dall’11 febbraio 1946. Segretario del partito a Thiene, dopo la crisi seguita al congresso di Roma e le dimissioni di Pino Ronzani fu nominato commissario reggente la fede- razione provinciale del partito, come già s’è detto. Altro esponente di rilievo fu Plinio Fontana, che successe a Balestro come segretario sezionale. La sezione di Thiene contava alla fi ne del 1945 56 iscritti39, nel 1946

36 L. Meneghello, Bau-sète!, Milano 1988, pp. 96-97 (la citazione, come quelle che seguiranno, è dalla edizione Milano 1996). 37 Sulla sua fi gura si può vedere A. Fracasso, Alfredo Talin, studente universitario, partigiano d’Italia, Thiene 1947. 38 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 7, fasc. «Elenchi iscritti. Sezioni comu- nali», nota fi rmata da Luigi Balestra per il segretario mandamentale del 13 set- tembre 1945. 39 Ivi, b. 6. 120 Gianni A. Cisotto

7540. La sezione di Valdagno del PdA si costituì subito dopo la libera- zione nel maggio 1945 e fu intitolata ad Alberto Visonà, azionista ucci- so dai tedeschi a il 28 aprile 194541. Nel 1945 gli iscritti erano 4742, nel 1946 6743. Segretario fu nominato un personaggio noto nell’ambiente valdagne- se, il fotografo Otello Fochesato, che, va ricordato, era stato processato e condannato nel 1943 a 12 anni di carcere per attività antifascista44. Un ruolo fondamentale nella costituzione del partito fu rivestito da Sergio Perin, il quale, secondo le parole di Mario Mirri, era, rispetto ad Enrico Melen, altro esponente di rilievo, uno dei «piccoli maestri» di Meneghello45, «politicamente molto più impegnato e molto più sen- sibile […], a Valdagno lui (che era stato uno dei primi ad avvicinare Giuriolo) […] tentò veramente di far funzionare il Partito d’Azione nel dopoguerra, e continuò un notevole impegno politico anche dopo, quando passò al Psi, come fu per la maggioranza del Partito d’Azione, nel 1947, divenendo un esponente locale del partito socialista»46. Va sottolineato il fatto che il PdA, grazie probabilmente alla rilevan- za e al ruolo di Sergio Perin, subito dopo la liberazione aveva collocato un suo uomo alla guida della prima amministrazione civica a Valda- gno: Francesco Zanotelli, nominato il 30 aprile 1945 sindaco del Cln47. Il commissario della provincia (Libero Giuriolo del PdA, fratello di Antonio) con suo decreto del 18 settembre 1945 sostituiva il dimis- sionario Francesco Zanotelli con Sergio Perin, sempre del PdA, che prendeva le consegne il 27 settembre e aveva come vicesindaco Bruno Gavasso del Pci e guidava una giunta comprendente Gaetano Crosara del Pli, Lorenzo Carlassara del Psi, Francesco Benetti della Dc, Gino Ronconi della Dc e Francesco Battistin del PdA48.

40 Ivi, b. 5, fasc. 6. 41 Sulla fi gura di Alberto Visonà (1923-1945) rimando a G.A. Cisotto, Sergio Perin e gli azionisti valdagnesi cit., pp. 6-9. 42 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 6. 43 Ivi, b. 5, fasc. 6. 44 G. Trivelli, Otello Fochesato: la fotografi a come arte, «Quaderni del Gruppo Sto- rico Valle dell’Agno», 7 (2002), n. 20, p. 17. 45 G.A. Cisotto, Un piccolo maestro valdagnese, in «Il Giornale di Vicenza», 15 giugno 2004. 46 Lettera di Mario Mirri all’autore del 24 gennaio 2004 da Pisa. 47 L’Ontano, a cura di Ottone Menato, Vicenza 1980, p. 129; G. Mantese, Storia di Valdagno, Valdagno 1966, p. 447. 48 L’Ontano cit., pp. 129-130. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 121

Al secondo congresso provinciale del partito del 21 luglio 1946, do- po quelle del capoluogo erano le sezioni di Thiene e di Valdagno quelle più consistenti con 75 e 67 iscritti rispettivamente, distanziando Mon- tecchio (40), Zugliano (39), Arzignano (35), Chiampo (30), Malo (22), Sandrigo (14) e le altre con numero di iscritti nettamente inferiore49. I delegati di Thiene furono Luigi Balestra e Plinio Fontana, quelli di Valdagno Sergio Perin ed Enrico Melen. Nella circostanza il loro ruolo non risultò marginale, se tre di essi risultano fi rmatari di due delle tre mozioni presentate: Enrico Melen con il commissario provinciale Luigi Balestra di quella che ottenne 21 voti, la quale sosteneva l’autonomia del PdA; Sergio Perin, con l’amico Enrico Niccolini, di quella che ot- tenne 18 voti, la quale, rilevando le profonde divergenze in seno alla federazione vicentina, rimandava al congresso regionale di esaminare le soluzioni prospettate, compresa quella di fusione con altre forze po- litiche. La terza che auspicava la fusione col Pri, fi rmata da Ronzani, ottenne solo 8 voti50. All’indomani del congresso fu Enrico Melen ad entrare nella Con- sulta provinciale del partito in rappresentanza della provincia51. Luigi Balestra, Plinio Fontana, Gino Amatori ed Antonio Carollo rappresentarono i 75 iscritti della sezione di Thiene al congresso regio- nale del 9-10 novembre 1946, che si tenne a Vicenza, mentre Valdagno mandò ancora una volta come delegati dei 48 iscritti Sergio Perin ed Enrico Melen52.

Tipologia degli iscritti I registri compilati per il tesseramento del 1945 permettono di rico- struire la fi sionomia complessiva degli iscritti al PdA vicentino nelle varie sezioni del capoluogo e della provincia. Mi limito ad alcune tipologie discriminanti: sesso, professione, età, attività partigiana.

49 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 6, Sezioni provinciali presenti al II congresso Provinciale. 50 Ivi, nota del commissario provinciale Balestra alla Direzione centrale del PdA di Roma del 22 agosto 1946 n. 707, con in allegato le tre mozioni. 51 Ivi, nota del commissario provinciale Balestra del 15 novembre 1946. 52 Ivi, b. 4, fasc. 3, deleghe fi rmate dal segretario sezionale Otello Fochesato. 122 Gianni A. Cisotto

Sesso Le donne costituivano nel 1945 l’11,69% del totale degli iscritti al partito nella provincia. Si tratta di una «carenza» sulla quale metteva l’accento il vicesegre- tario provinciale Magagnato nella circolare del 24 luglio 1945 che con- teneva disposizioni per il buon funzionamento delle sezioni, già citata, quando affermava: «Assai spesso questo campo di lavoro è trascurato mentre il fatto che le donne rappresentano il 53% della popolazione ita- liana e hanno diritto di voto mette senz’altro in posizione di svantaggio gravissimo per le elezioni i partiti che non lavorano nella propaganda femminile»53. Solamente 16 delle 34 sezioni annoveravano donne tra gli iscritti. Quella che faceva registrare la percentuale più elevata era la sezione di Asigliano Veneto: 40, 35%, seguita da Pojana Maggiore con il 29,16%, Noventa Vicentina con il 26,31%, Chiampo con il 16,00%. Sezioni consistenti come Bassano (67 iscritti), Fara (25), Sarego (25), Arzignano (22) non avevano tesserato alcuna donna. Vicenza eviden- ziava un 12,35%, Thiene un 14,28% e Valdagno un 12,76%, per ricorda- re le più rilevanti per consistenza e tenuta nel tempo.

Professione La quota più consistente è costituita dagli impiegati col 21,23%, se- guita dagli operai col 20,73%, dagli agricoltori col 13,95% e dagli stu- denti con l’11,26%. Le cifre sembrano smentire – almeno per la provincia di Vicenza – la defi nizione del PdA come «partito degli intellettuali», infatti le catego- rie degli «intellettuali» darebbero il 20,12%: studenti 11,16%, insegnanti 4,28%, professioni e dirigenti 4,58%. Gli artigiani con l’8,17% e i commercianti con il 6,38% raggiungeva- no complessivamente il 14,55%, mentre operai e agricoltori rappresen- tavano il 34,68% degli iscritti. Considerando i «ceti medi» (come studenti, insegnanti, professioni- sti e dirigenti, artigiani, commercianti e impiegati) avremmo il 55,90%; perciò più consonante appare l’etichetta di «partito dei ceti medi», al- meno a Vicenza.

53 Ivi, b. 5, fasc. 2, circolare della Federazione provinciale del 24 luglio 1945, fi rmata per il segretario da Licisco Magagnato. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 123

Le casalinghe costituivano il 4,88%, i disoccupati lo 0,19%. Gli agricoltori erano rilevanti a Bolzano Vicentino (72,72%), Sarego (60,00%), Fara Vicentino (52,00%) e Asigliano Veneto (45,61%). Le casalinghe emergevano ad Asigliano Veneto (40,35%) e a Noven- ta Vicentina (21,05%). Gli operai a Montecchio Maggiore (39,32%), Schio (32,43%), Valda- gno (25,53%) e a Vicenza (23,50%); poco consistenti apparivano invece in altri due centri industriali, Bassano (19,40%) e Thiene (12,50%).

Età Mi limito ad un campione sulle tre sezioni più signifi cative per rile- vanza e continuità (Vicenza, Thiene e Valdagno). Il 37,93% degli iscritti sono persone nate dal 1920 in poi, che hanno quindi frequentato le scuole nel periodo fascista, imbevute e indottri- nate dal fascismo, che hanno «scoperto» la democrazia o durante la guerra o durante la Resistenza. Il 20,69% sono persone nate prima del 1903, cioè quelle che nel 1924, quando si tennero le ultime elezioni con una parvenza di democratici- tà, avevano diritto di voto (se maschi). La situazione si presenta in modo differente nelle tre sezioni: a Vi- cenza solo il 28,38% è di iscritti nati dopo il 1920, mentre è del 25,67% la percentuale degli iscritti nati fi no al 1903. A Thiene e a Valdagno la percentuale degli iscritti nati dal 1920 in poi è invece del 54,72% e del 65,91% rispettivamente, mentre è solo del 4,54% a Valdagno e del 13,21% a Thiene quella degli iscritti che aveva- no conosciuto la democrazia prefascista.

Attività partigiana Dagli elenchi degli iscritti del 1945 appare possibile desumere gli azionisti che hanno svolto attività partigiana, in quanto risultano iscrit- ti “di diritto” alla costituzione della sezione. Solo 10 sezioni sembrerebbero, sulla scorta dei registri sezionali, avere avuto nelle loro fi le ex partigiani. Le sezioni con il più elevato numero di iscritti che hanno partecipato alla lotta di liberazione risultano Valdagno (76,59%), Asiago (53,84%), Sarego (44,00%) e Lonigo (36,92%). Vicenza ne aveva il 19, 48%, Montecchio Maggiore il 26, 96%, Creaz- zo il 14,28%, Asigliano il 5,26%, Bassano il 4,47%, Schio il 2,70%. 124 Gianni A. Cisotto

L’esperienza delle urne

Elezioni amministrative del 1946 «Il partito va alle elezioni amministrative alla periferia completa- mente libero di stringere alleanze e blocchi sulla base dell’opportunità suggerita dalle particolari condizioni, e quindi mutevoli, del luogo […] salva l’affermazione di un solo criterio generale, che la combinazione, qualsiasi combinazione, deve necessariamente avere un colore Demo- cratico e Repubblicano […] il partito deve riservarsi in ogni caso la pos- sibilità di una propaganda autonoma». Dal momento che il sistema proporzionale valeva solo per i comuni con più di 30.000 abitanti (nel Vicentino solamente Vicenza capoluo- go, nel quale si presentarono liste contrapposte dei singoli partiti), nei centri più piccoli «non essendo la nostra posizione tale da permetterci egualmente di presentarci da soli, si dovrà procedere alla formazione di liste combinate». In proposito queste erano le indicazioni:

La coalizione coi Democristiani è fattibile soltanto se non restiamo nella coalizione come i più a sinistra, e a ogni modo purché la coalizione si pre- senti sempre con carattere repubblicano. La coalizione coi socialisti e repubblicani è da accettare in ogni caso, e quin- di da concordare possibilmente in sede provinciale; lo stesso può dirsi in linea di massima per i Comunisti, con riserva però di situazioni specifi che da valutare caso per caso. Nei casi in cui, per atteggiamenti nocivi assunti dai comunisti o per qualsiasi altro motivo, non si voglia stare con i Comu- nisti, e i socialisti non vogliano rinunciare a stare con loro, presentare lista di minoranza anche da soli; tali casi però devono essere giustifi cati da spe- cifi che ragioni locali e non da motivi di politica generale, e valutati sempre in sede provinciale. Da ultimo resta da dire che l’accordo con i socialisti sembra debba essere la base delle varie combinazioni possibili, e che l’inclusione di Indipendenti (naturalmente vicini a noi) deve essere, ove sia elettoralmente o tecnica- mente utile, largamente usata.

Così si trova indicato in una relazione scaturita dalla riunione del Comitato direttivo regionale del PdA dell’11 gennaio 1946 avente per oggetto «Politica elettorale del Partito con riferimenti alle elezioni amministrative», con la presenza di Zanon e Gerardi della segreteria regionale, Morin e Rizzieri, membri della stessa, a titolo personale e Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 125 rappresentanti delle federazioni di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza54. Con il numero 21 del 21 gennaio 1946 cessava le pubblicazioni «Il Lunedì», settimanale che il Partito d’Azione vicentino aveva stam- pato dal 3 settembre dell’anno precedente55. Diretto inizialmente da Benedetto Galla e successivamente da Licisco Magagnato, fu costretto a cessare l’uscita per problemi fi nanziari56; ci fu il tentativo di tra- sformarlo in organo della unione regionale del partito ed uscirono così sei numeri del «Nuovo Lunedì», diretto da Agostino Zanon Del Bo e da Licisco Magagnato, come responsabile, ma l’esperienza cessò defi nitivamente il 2 marzo 1946, prima delle tornate elettorali ammi- nistrative57. Alla riunione del direttivo provinciale del 23 dicembre 1945 il se- gretario Ronzani riferiva di aver tentato assieme a Sertoli e a Bubola approcci con il Partito comunista e con quello socialista, «senza però arrivare ad una conclusione avendoli trovati abbottonatissimi». Primo Silvestri di Bassano comunicava che in quella città «i socialisti hanno offerto al PdA d’entrare nel blocco con diritto di minoranza». Non si escludeva anche di poter «fare blocco con la Dc», come «parecchi» ven- tilavano, ma Bubola assicurava che «per informazioni avute dall’avvo- cato Rumor, la Dc si presenta ovunque da sola». Silvestri ribadiva che «nei grossi centri è diffi cile una qualsiasi vittoria senza fare blocchi». Pesenti comunicava che «nella zona di Grumolo [delle Abbadesse] il PdA ha molte possibilità di superare i socialcomunisti»58. Nella successiva riunione di gennaio il Comitato direttivo provin- ciale approvò la proposta di Ronzani di «presentare nel capoluogo una lista del P.d.A.», dopo che Licisco Magagnato, riferendo della riunione dell’esecutivo regionale, ne aveva portato le conclusioni: «dove non è

54 Ivi, b. 5, fasc. 8, relazione allegata alla nota del 17 gennaio 1946 della segrete- ria regionale. 55 Nella riunione dell’esecutivo provinciale del 20 agosto 1945 si era deliberato di dar vita al periodico, con una tiratura iniziale di 5000 copie, il cui comitato di reda- zione, che affi ancava il direttore Bene Galla, era composto da Renato Ghiotto, Gigi Ghirotti, Licisco Magagnato, Enrico Niccolini, Mario Mirri e Jacopo Ronzani (Ivi, b. 7, registro dei verbali, verbale del 20 agosto 1945). 56 Sul giornale rimando a G.A. Cisotto, Giornali vicentini prima del 1946, Vicenza 1984, pp. 90-91. 57 Ivi, p. 94. 58 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 7, registro dei verbali, verbale del Comi- tato direttivo provinciale del 23 dicembre 1945. 126 Gianni A. Cisotto possibile presentare liste di Cln possibilità di presentarsi da soli; se con la Dc allora occorre avere almeno un altro partito di sinistra assieme; con i socialcomunisti solo dove non sono screditati»59. Solamente al comune di Vicenza fu così presentata una lista au- tonoma del PdA, che comprendeva 40 candidati: Nico Sguario, Pino Ronzani, Geremia Leone Cabalisti, Giulio Micciarelli, Omar Cavattoni, Franco Martini, Achille Francescon, Orfeo Anselmi, Ugo Marton, Vitto- rio Morini, Alfredo Visani, Ettore Gallo, Benedetto Galla, Licisco Maga- gnato, Vittore Gualandi, Eliseo Brusarosco, Nunzio Realino D’Alessan- dro, Aurelio Emaldi, Felice Carli, Vittorio Cadore, Mario Maito, Oscar Dal Bosco, Mario Orefi ce, Igino Salviati, Maria Setti, Giovanni Tabacco, Luigi Bertolaso, Giovanni Medici, Remo Pranovi, Gaetano Tozzi, Gio- vanni Brunello, Nicolò Rizzoli, Tosca Mellarè, Renato Brunelli, Romeo Marchi, Fernando Poncato e Gaetano Danieli60. La lista del Partito d’Azione doveva confrontarsi con quelle della Democrazia cristiana (tra i candidati, in rigido ordine alfabetico, Uber- to Breganze, Guglielmo Cappelletti, Silvano De Lai (comandante parti- giano), Giusto Geremia, Giorgio Pototschnig, Nevio Quattrin, Mariano Rumor, Giustino Valmarana, Giuseppe Zampieri), del Partito socialista italiano (capilista Luigi Faccio, Mario Segala, Marcello De Maria), del Partito comunista (capilista Jacopo Cibele, Isidoro Marchioro e Carlo Segato), del Partito liberale italiano (tra i candidati Renato Tretti, Al- berto Dalle Mole, fi glio del noto esponente radicale di inizio secolo61, Giovanni Da Schio e l’ex azionista Mariano De Marzi62). Nel Vicentino quindi i partiti si presentavano in modo autonomo e articolato soltanto per le elezioni del comune capoluogo, mentre in

59 Ivi, b. 7, registro dei verbali, verbale del Comitato direttivo provinciale del 15 gennaio 1946. 60 Ivi, b. 3 fasc. 2; in b. 5, fasc. 8 si trova una prima versione della lista, che includeva al penultimo posto Lelio Spanevello (uno dei «piccoli maestri» di Me- neghello), il cui nome è cancellato e sostituito con quello di Fernando Poncato da Bolzano Vicentino. 61 Su Riccardo Dalle Mole (1862-1927) rimando a G.A. Cisotto, Riccardo Dalle Mole e il radicalismo vicentino del primo Novecento, in «Odeo Olimpico«, XXIV (1999- 2002), [Vicenza 2005], pp. 189-202. 62 Si dimise dal partito con lettera del 10 febbraio 1946 sottolineando i «dissensi in merito alla politica locale seguita dal Partito d’Azione», ma anche riferendosi agli esiti del congresso nazionale dal quale «non è uscito, a mio avviso, il Partito d’Azione che io ho sempre pensato e quale si presentava prima della Liberazione» (Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 12). Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 127 provincia la Dc era l’unica formazione a scendere in campo sempre da sola. Il Partito d’Azione non si mosse in modo autonomo, talvolta unitamente al Pci e al Psi nel Fronte repubblicano del lavoro o con altri gruppi politici, per cui appare diffi cile poter rilevare la presenza del partito o di candidati azionisti nelle elezioni amministrative della pri- mavera del 1946. «Il Giornale di Vicenza» nel rendere conto dei risultati usa in genere la terminologia “socialcomunisti”, raramente “sinistre” o “concentra- zione delle sinistre”. Solamente per Bassano e per Velo d’Astico parla di Fronte repubblicano del lavoro. La Dc dominò la tornata delle elezioni amministrative in provincia di Vicenza (si votò in quattro turni), conquistando la maggioranza da sola in tutti i comuni, salvo in quattro. A 12 seggi andarono ai partiti di sinistra e 3 ad una lista di indipendenti; a Tonezza 12 seggi andarono alle sinistre (11 Psi e 1 Pci) e 8 alla Dc; ad 16 seggi furono conquistati dai so- cialcomunisti e 4 dalla Dc; a 12 seggi andarono ai socialcomunisti e 8 alla Dc63. A Valdagno fi guravano tre esponenti del Partito d’Azione nella lista comune delle sinistre Fronte repubblicano del lavoro (Pci, Psi, PdA): il segretario sezionale Otello Fochesato, Francesco Zanotelli, secondo sindaco designato dal Cln, e Francesco Battistin; ne furono eletti due: Zanotelli e Battistin64. A Bassano il PdA si presentava con socialisti e comunisti nel Fronte repubblicano del lavoro, come aveva preannunciato Silvestri. La lista conquistava la minoranza con 4206 voti e 6 consiglieri: erano 4 socialisti e 2 azionisti (Primo Silvestri, primo degli eletti65), mentre ai comunisti non andò alcun seggio66. A Thiene erano presenti due liste: quella dello Scudo crociato (Dc e Pli) e quella del Sole nascente (Psi, PdA, Gruppo Reduci e Indipendenti di sinistra). La lista guidata dalla Dc ottenne il 67% dei voti e conquistò i 24 seggi della maggioranza (20 Dc e 4 Pli), mentre all’altra andarono i 6 seggi

63 «Il Giornale di Vicenza», 18, 26 e 28 marzo 1946. 64 G.A. Cisotto, Sergio Perin e gli azionisti valdagnesi, cit., pp. 14-15. 65 Si veda al riguardo On. Dott. Primo Silvestri (1913-2003), sindaco di Bassano del Grappa dal 24 luglio 1946 all’11 aprile 1946. Testimonianza, in F. Zanin, Ritorno alla vita cit., p. 227. 66 Ivi, pp. 196-197. 128 Gianni A. Cisotto della minoranza (3 al Partito d’Azione, 2 al Psi e 1 agli Indipendenti di sinistra)67. A Schio la terza lista in campo di «indipendenti con gli azionisti» venne nettamente battuta dalle due liste di Dc e socialcomunisti fi nite quasi appaiate (6854 voti la prima e 6122 la seconda): ottenne solo 293 voti e nessun seggio68. A Fara Vicentino risulta che furono eletti tra i consiglieri di mino- ranza due azionisti e un indipendente69. A Chiuppano i tre consiglieri di sinistra della minoranza erano due azionisti e un comunista70. Per Montecchio Maggiore vi è copia tra le carte della Federazione provinciale del PdA della lista presentata e sottoscritta, come primo fi rmatario, da Renzo Ghiotto del PdA, la quale contiene 16 nomi, tra cui sei di iscritti al partito: sono Anselmo Chilese, Faustino Fontana, Guerrino Fracaro, Renato Ghiotto (fratello di Renzo), Romolo Magna- guagno e Silverio Trecco71. Nel «Giornale di Vicenza» del 20 marzo 1946 si trova un elenco dei consiglieri eletti a Montecchio, senza indicazione dell’appartenenza politica, che contiene solamente 21 nomi, tra i quali non fi gura nessuno della lista dei 1672. A Noventa Vicentina fi guravano due esponenti del Partito d’Azione nella lista del Fronte repubblicano del lavoro: Santo Minetto ed Enrico Romanelli73. A Cornedo era inserito l’azionista Angiolo Montagna nella lista co- mune delle sinistre, ma non risultò eletto74.

67 F. Manzardo, Il Comune di Thiene nel secondo dopoguerra, tesi di laurea, Univer- sità di Padova, facoltà di scienze politiche, relatore F. Agostini, a.a. 2003-2004, pp. 54-55 e 178; M. Cimenti, Fiorenzo Cimenti testimone e protagonista nella prima metà del ’900, [Thiene 2001], p. 63. Entrambi indicano Plinio Fontana come eletto della lista di Indipendenti di Sinistra, mentre qualifi cano come terzo eletto azionista Gerardo Geronazzo. 68 Seconda giornata delle amministrative in provincia, in «Il Giornale di Vicenza», 26 marzo 1946. 69 Maggioranza democristiana in 48 su 51 comuni, ivi, 28 marzo 1946. 70 Ibidem. 71 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 8, copia dattiloscritta non fi rmata né datata. 72 Montecchio Maggiore. I nuovi consiglieri comunali, in «Il Giornale di Vicenza», 20 marzo 1946. 73 Noventa Vic. Elezioni amministrative, in «Il nuovo Lunedì», 2 marzo 1946. 74 G.A. Cisotto, La società cornedese tra Ottocento e Novecento, in Cornedo Vicentino Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 129

A Vicenza il PdA ottenne solo un seggio, conquistato da Pino Ron- zani, contro 17 della Democrazia cristiana, 13 dei socialisti, 6 dei comu- nisti e 3 dei liberali75. All’indomani del voto il «Giornale di Vicenza» intervistava un espo- nente dell’esecutivo del PdA di Vicenza (di cui non viene fatto il nome) per chiedere la posizione del partito nel nuovo consiglio in vista della scelta della amministrazione. Di fronte ad un possibile blocco delle destre (17 Dc e 3 Pli) e al bloc- co delle sinistre (13 Psiup e 6 Pci) dove si sarebbe collocato il PdA, che col suo unico voto poteva svolgere la funzione di ago della bilancia? Con i due partiti di sinistra? Il membro dell’esecutivo rispondeva:

«No, non vogliamo né un blocco di destra, né un blocco di sinistra. Innanzi tutto per un motivo che discende direttamente da quella posizione ideolo- gica mediana che abbiamo sempre rivendicato e non possiamo che ricon- fermare anche in questo momento la nostra funzione politica. In secondo luogo perché in concreto riteniamo che l’amministrazione di Vicenza non potrebbe avere saldezza ove fosse impostata sulla contrappo- sizione dei due blocchi».

La proposta dell’intervistato era: «Avanzare l’iniziativa di formare una fattiva intesa tra socialisti e democristiani, condizionando il nostro voto a siffatta collaborazione: senza di che insisteremmo in una decisa astensione». Il giornalista del «Giornale di Vicenza» poneva il problema di quan- to poteva contare il partito che disponeva in consiglio di un solo voto. «Sta di fatto che questo voto, data la divisione dei seggi, ha di per sé una sua infl uenza matematica e la matematica non è un’opinione. Comunque al di là di questo valore numerico, quel voto ha, come si è detto, un suo valore politico che è quello della funzione del nostro partito. Funzione che se, per particolari contingenze, non è stata per ora avvertita in tutta la sua ampiezza, nutriamo fi ducia che sia per as- sumere in avvenire un’importanza maggiore, e ciò soprattutto in un piano politico, dove i contrasti tra i due blocchi sono più sensibili»76. Una settimana dopo il giornale locale pubblicava un comunicato del PdA di Vicenza: nell’età contemporanea, a cura di S. Fornasa, Cornedo Vicentino 2003, p. 191. 75 «Il Giornale di Vicenza», 20 marzo 1946. 76 Che ne farà del suo seggio il partito d’Azione?, ivi, 19 marzo 1946. 130 Gianni A. Cisotto

«La sezione vicentina del Partito d’Azione, esaminata la situazione deter- minatasi in seguito alle elezioni amministrative nel comune di Vicenza, ri- levata la particolare diffi coltà che essa presenta per la fondamentale neces- sità di formare una organica Amministrazione, ritiene che solo un accordo fra partito democratico cristiano e socialista che hanno ottenuto il maggior numero di voti potrà essere risolutivo. Pertanto, nel mentre auspica che i partiti nel considerare tali prospettive si ispirino ai superiori interessi del Comune, dà mandato al proprio rappresentante in seno al Consiglio di in- fl uire nel senso su espresso»77.

Coerentemente con tale linea, che vedeva il Partito d’Azione auspi- care a Vicenza una giunta Dc-Psi, si mosse il consigliere Ronzani, ma nel Consiglio comunale del 2 aprile 1946 non si raggiunse un accordo e la seduta, su proposta dello stesso Ronzani, venne aggiornata78. Nella successiva seduta del 5 aprile 1946 Jacopo Ronzani ribadiva: «Noi abbiamo posposto ogni interesse di parte nell’interesse della col- lettività affi nché la Città avesse una Amministrazione solida e che po- tesse funzionare una vera maggioranza. Purtroppo, e lo dico con gran- de rammarico, i partiti non ci hanno seguito su questa strada. Abbiamo tentato con tutti i mezzi, con contatti diretti da una parte e dall’altra e ultimamente facendo valere la nostra arma con l’astenersi dal voto, per far capire a questi partiti che dovevano accordarsi sul terreno comune e giungere ad un accordo. Purtroppo l’interesse di parte ha prevalso, sordo ai richiami della città martoriata»79. L’elezione del sindaco, presenti e votanti tutti e 40 i consiglieri, die- de 21 voti a Luigi Faccio del Psi e 19 a Guglielmo Cappelletti della Dc. Se appare chiaro che i 17 consiglieri Dc hanno votato per Cappelletti e che i 13 socialisti e i sei comunisti hanno sicuramente riversato i loro voti su Faccio, i numeri fanno risultare che i tre consiglieri liberali non hanno votato tutti per Cappelletti, che si è fermato a 19 voti, ma uno di loro deve avere evidentemente votato per Faccio. Mancando dichiarazioni di voto, non è possibile appurare se quello dell’azionista Ronzani sia andato a Faccio (propenderei per questa ipo- tesi), perché, in caso contrario, sarebbero due i consiglieri liberali che

77 Il voto del Partito d’Azione, ivi, 26 marzo 1946. 78 Archivio Comunale di Vicenza, Verbali del Consiglio comunale, verbale del 2 aprile 1946. 79 Archivio Comunale di Vicenza, Verbali del Consiglio comunale, verbale del 5 aprile 1946. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 131 hanno dato il loro suffragio a Faccio, il che risulterebbe troppo striden- te per la coerenza ideologica. D’altro canto, non essendovi state astensioni, tutti in qualche modo si pronunciarono nel chiuso dell’urna. La successiva elezione della Giunta vide nominati cinque assessori della Dc e uno del Pci come effettivi, uno del Pci e uno del Psi come supplenti80: «si riconfermerà sindaco Luigi Faccio con una giunta che allinea assessori democristiani in preponderante maggioranza, socia- listi e comunisti»81; l’amministrazione si dimetterà nel 1948 dopo la scissione socialista e sarà nominato sindaco il democristiano Giusep- pe Zampieri82.

Elezioni per la Costituente, 2 giugno 1946 Noi vogliamo realizzare una Repubblica Presidenziale, plasmata sul mo- dello di quella degli Stati Uniti d’America, che assicuri contro la faziosità, i compromessi e gli arbitri dei partiti la stabilità e la continuità del governo per al ricostruzione del nostro paese. Noi vogliamo abbattere il centralismo burocratico con l’instaurare l’autogoverno delle regioni e dei Comuni che per- metta un più diretto controllo del popolo sulla pubblica amministrazione; noi vogliamo eliminare ogni privilegio economico mediante una radicale riforma industriale, agraria e fi scale diretta a realizzare una maggiore giustizia sociale nel rispetto ed anzi a tutela di quell’iniziativa individuale che è con- dizione della nostra rinascita economica e che tanto il capitalismo monopo- listico dei conservatori quanto il collettivismo burocratico degli estremisti colpiscono a morte. Questa è la repubblica che vuole il Partito d’Azione. Questa è la repubblica che voi realizzerete votando per questo partito. La nostra voce è quella stes- sa che vi ha chiamati ad insorgere contro il fascismo. Oggi essa vi chiama con la stessa forza di allora, non per le fortune di un partito, ma per indicar- vi le vie della resurrezione segnate dal sangue dei nostri Caduti.

Così sta scritto, tra l’altro, in un manifesto del Partito d’Azione indirizzato agli «Elettori ed elettrici del Veneto» in vista della con-

80 Ibidem. 81 G. Sala, Un comune nella storia di una società dall’Unità ai nostri giorni, in Storia di Vicenza, IV/2. L’età contemporanea, a cura di F. Barbieri e G. De Rosa, Vicenza 1993, p. 415. 82 Ibidem. 132 Gianni A. Cisotto sultazione per il referendum istituzionale e per la Costituente83. Per la Costituente la provincia di Vicenza fu compresa nella IX circo- scrizione elettorale (province di Padova, Vicenza, Verona e Rovigo). La lista del Partito d’Azione, con il motto «Giustizia e libertà», com- prendeva nell’ordine: Egidio Meneghetti, Norberto Bobbio, Lino Rizie- ri, Vittorio Zorzi, Ettore Gallo, Pietro Sagramora, Carlo Zen, Lina Gere- mia, Giuseppe Tommasi, Primo Silvestri, Pietro Rismondo. La Federazione provinciale di Vicenza aveva presentato tre nomi: Ettore Gallo, Pino Ronzani e Primo Silvestri di Bassano. Lo si evince da un foglio, senza data, che conteneva una lista di tredici nomi per il collegio della IX circoscrizione, che comprendeva anche quelli di un certo Giralli e di Ronzani (inclusi tra Zen e Geremia), poi evidentemen- te depennati, in quanto la lista fu poi formata da undici nominativi. L’ultimo della prima lista era un certo Tommasini, sostituito poi evi- dentemente da Pietro Rismondo84. Furono complessivamente presentate sette liste. I candidati vicen- tini presentati dai vari partiti erano: Guglielmo Cappelletti, Fiorenzo Cimenti, Mariano Rumor, Egidio Tosato, Giustino Valmarana per la Dc, Domenico Marchioro, Antonio Lievore per il Pci, Luigi Faccio, Mario Segala, Giuseppe Andrich per il Psiup, Renato Tretti e Andrea Volpato per la Unione democratica nazionale (sono praticamente i liberali). Nessun esponente vicentino era nella lista del Pri, così pure in quel- la dell’Uomo Qualunque, anche se vi era compreso Giuseppe Svizzero, che aveva diretto l’omonimo giornale vicentino85. Il programma dei comizi indetti dal Partito d’Azione per la provin- cia di Vicenza prevedeva: il 12 maggio 1946 intervento a Vicenza di Norberto Bobbio, il 15 maggio a Bassano di Pier Alberto Sagramora, il 21 maggio ad Arzignano sempre di Sagramora, il 25 maggio ad Asia- go di Giuseppe Zwirner, il 26 maggio (ore 11 del mattino) a Vicenza del capolista Egidio Meneghetti e al pomeriggio a Thiene di Giuseppe Zwirner, sempre il 26 maggio (ore 11) a Valdagno di Norberto Bobbio (sostituiva quello previsto per il 23 maggio con intervento di Zwirner), il 30 maggio a Vicenza di Ettore Gallo. Restava da stabilire un comizio a Lonigo dell’avvocato Gino Sequi: «siamo stati costretti ad escludere,

83 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 7, manifesto a fi rma Partito d’Azio- ne, senza data. 84 Ivi, b. 3, fasc.1, foglio senza data. 85 G.A. Cisotto, Giornali vicentini prima del 1946 cit., p. 91. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 133 almeno per il momento, uno dei due comizi che voi avevate richiesto per Bassano, Thiene e Valdagno per i quali vedremo nel prosieguo se ci sarà possibile mandare qualche nostro oratore»86. Oltre a quelli programmati vi fu anche un comizio di Pietro Cala- mandrei la sera del 30 maggio, come ricorda Mario Mirri, riferendo che l’esponente azionista valdagnese Enrico Melen si rese protagonista di uno dei suoi «colpi di testa»:

«Avevo organizzato [Mirri era tra i responsabili provinciali del partito] un comizio in piazza dei Signori, per l’ultimo giorno di comizi prima del voto, con Calamandrei, che doveva parlare nel pomeriggio in altra città del Ve- neto e chiudere a Vicenza verso le 22; Melen, arrabbiato perché i “grandi” non venivano mandati anche nei paesi, fece affi ggere di sua iniziativa a Valdagno dei manifesti annuncianti il comizio di Calamandrei alle 20,30. Si presentò con una macchina a Padova, alla fi ne del comizio di Calamandrei e se lo portò a Valdagno, poveretto, imponendogli un comizio in più. E noi in piazza dei Signori a friggere, perché Calamandrei non arrivava»87.

Il Partito d’Azione fu accusato anche per una chiassata avvenuta a Valdagno durante la campagna elettorale: alla riunione del 30 maggio 1946 del Cln provinciale il rappresentante del Pli lamentava che duran- te la campagna elettorale «In Valdagno, mentre Giovannini e Giaco- melli [due esponenti del Pli] stavano parlando in piazza, da un palazzo di fronte alla stessa degli aderenti al partito d’Azione con altoparlanti dello stesso facevano attacchi personali ai sopraddetti due oratori»88. Il palazzo, cui faceva riferimento l’esponente liberale, era (probabilmente lui lo ignorava) la residenza dell’esponente azionista locale Sergio Pe- rin, proprio a lato della piazza del Comune. Il giorno successivo il segretario provinciale del PdA Ronzani scri- veva alla segreteria del Pli: «Abbiamo appreso con dispiacere gli in- cresciosi incidenti avvenuti a Valdagno il giorno 29 corr. durante il Co- mizio indetto dall’U.D.N. Mentre non possiamo che deplorare metodi non democratici di pubblica discussione, provvederemo senz’altro a

86 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 3, fasc. 1, nota del comitato elettorale del- la federazione regionale di Padova alla federazione di Vicenza del 6 maggio 1946. 87 Lettera di Mario Mirri all’autore del 24 gennaio 2004 da Pisa. 88 Politica e amministrazione nella Vicenza del dopoguerra. Verbali del Comitato di Liberazione Nazionale Provinciale. 7 maggio 1945-3 luglio 1946, a cura di M.G. Maino, Vicenza 1997, p. 231. 134 Gianni A. Cisotto procedere ad un’inchiesta in loco per accertare se vi è responsabilità di qualche iscritto al nostro Partito. Nel qual caso provvederemo disci- plinarmente a suo carico. Vi terremo informati dell’esito dell’inchiesta e nel contempo Vi raffermiamo che il nostro Partito non ritiene meto- do leale di lotta l’attacco personale contro candidati avversari dopo l’impegno assunto»89. Il riferimento è agli accordi in base ai quali il Cln provinciale di Vicen- za aveva dato disposizioni a tutti i partiti perché durante la campagna elettorale «tutti i propagandisti dei partiti si attenessero scrupolosamen- te ad esprimere le proprie idee politiche e non scendere ad attacchi per- sonali che sarebbero nocivi anche agli effetti della propaganda stessa»90. Nel corso della campagna ci fu anche un estemporaneo comizio di Luigi Meneghello a Valdagno. Lui stesso in Bau sète! ricorda il suo discorso «da un balcone a una gran folla a Valdagno (gli amici, vigliacchi e coglioni, mi spinsero fuori a tradimento) in cui assolutamente non sapevo cosa dire, non potendo spifferare al popolo di Valdagno quello che in quel momento pensavo […] marciate ulteriormente, andate a spaccare qualcosa di più sostan- zioso»91. Il balcone era – Luigi Meneghello me lo confermava recen- temente – quello della casa di Sergio Perin, che dava sulla piazza del Comune, la stessa dalla quale era stato disturbato il comizio dei due esponenti liberali. Contemporaneamente alle elezioni per la Costituente, il 2 giugno 1946 si votava anche per il referendum istituzionale. Ricorda Mene- ghello che l’esponente azionista valdagnese Enrico Melen, già suo compagno tra i «piccoli maestri», aveva svolto una campagna elettora- le tutta particolare: «si era impegnato soprattutto a tagliare le gomme alle automobili dei monarchici»92. Gli azionisti vicentini nella loro campagna per il referendum e per le elezioni dell’Assemblea costituente tennero presenti le «Istruzioni per la propaganda», dattiloscritto datato 24 aprile 1946, predisposto dalla Federazione provinciale di Treviso presso la quale aveva sede l’esecu- tivo regionale:

89 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 3 fasc. 1, lettera di Jacopo Ronzani alla Direzione del Partito liberale italiano di Vicenza in data 31 maggio 1946. 90 Ivi, nota del 3 maggio 1946. 91 L. Meneghello, Bau-sète cit., p. 52. 92 Ivi, p. 124. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 135

«Il prevalere dei tre partiti di massa è pericoloso per la democrazia. Se non ci sarà il controllo dei piccoli partiti, se i partiti di massa avranno da soli la maggioranza, noi avremo, come in Francia, un governo di compromes- so tra democristiani, socialisti e comunisti […]. Inoltre ne deriverà la con- seguenza che il vero governo del paese non sarà nelle mani dei legittimi rappresentanti del popolo, ma delle direzioni dei tre partiti di massa che nessuno potrà controllare. Avremo quindi una dittatura delle direzioni dei tre partiti di massa e non una democrazia. Invece di un solo fascismo ne avremo tre. Il nostro partito si oppone con tutte le sue forze ad una simile eventualità […]. Contro i vari partiti concorrenti usate i seguenti argomenti: a) contro i liberali e i partiti di destra. Non sono chiaramente repubblica- ni o addirittura monarchici. Difendono gli interessi capitalistici. Hanno collaborato nel 1922 con i fascisti. b) contro la democrazia cristiana. È un partito nel quale ci sono tanto i capitalisti, quanto i proletari. Quindi interessi diversi tenuti uniti solo dal presupposto religioso. Ma con la religione non si fa e non si deve fare della politica. La religione, che noi non discutiamo e rispettiamo, è al di sopra delle lotte politiche. Altrimenti diventa pretesto per tur- bare le coscienze e avvelenare e confondere la lotta politica. Inoltre la democrazia cristiana non ha ancora chiaramente preso una posizione repubblicana. c) contro i socialisti. Il loro congresso si è chiuso nell’equivoco. Noi sia- mo per una democrazia socialista, come quella che voleva far preva- lere al congresso socialista Saragat. Noi vogliamo un socialismo nella libertà e non accordi con i comunisti. Inoltre i socialisti sono contro le autonomie regionali e contro la repubblica di tipo presidenziale. Essi non hanno abbandonato infi ne il materialismo che sta a fondamento del marxismo. d) contro i comunisti. Il collettivismo economico rovinerebbe l’economia italiana che ha bisogno di produrre e quindi dell’iniziativa individuale e della piccola proprietà. Ciò è tanto vero che gli stessi comunisti che ora per opportunismo si professano cristiani malgrado il loro mate- rialismo, dicono di voler rispettare la piccola ed anche la media pro- prietà. Ma allora, che comunismo è il loro? Evidentemente si tratta di un espediente per non spaventare le masse. Al momento opportuno il comunismo riprenderà il suo vero volto. Inoltre il comunismo vuo- le uno stato estremamente accentrato e quindi burocratico come è lo stato dittatoriale sia esso fascista o comunista. Infi ne il comunismo, legato alla Russia, trascinerebbe il nostro paese, contro i suoi interessi, 136 Gianni A. Cisotto

nella lotta tra le grandi potenze. Esempio: atteggiamento dei comuni- sti a proposito di Tito. e) contro i repubblicani. Il partito repubblicano è un vecchio partito che ripete ancora quello che diceva Mazzini, un secolo fa, come non fosse- ro sorte altre esigenze dopo di allora. Non dice quale repubblica vuole. Non ha per nulla contribuito alla lotta per la liberazione. È entrato nei comitati di liberazione solo a cose fi nite. Nel campo sociale non è concorde. Qui da noi si dice socialista. In Italia centrale e meridionale è conservatore93.

Alle elezioni per la Costituente massiccia fu l’affermazione della Dc in provincia con il 61,25% dei voti. Seguiva nettamente distanziato il Psiup con 24,08% che si confermava la seconda formazione politica, mentre il Pci, con grande delusione delle aspettative dei suoi dirigen- ti94, si fermava all’8,10%. Gli altri gruppi politici presenti alle consul- tazioni conseguivano risultati marginali: 2,29% l’Unione democratica nazionale, 2,20% l’Uomo Qualunque, 1,30% il PdA, 0,76% il Pri95. Il commissario provinciale Balestra comunicava alla Direzione cen- trale i risultati del Partito d’Azione nel Vicentino: 868 voti in Vicenza città, 3165 voti nel resto della provincia, per un totale di 4033 suffragi96; le cifre non collimano con i risultati uffi ciali pubblicati dalla stampa e sintetizzati nella tabella 3. I candidati del PdA avevano ottenuto: Meneghetti 3250 voti, Bobbio 1606, Sagramora 1075, Rizzieri 812, Gallo 679, Zen 510, Zorzi 484, Silve- stri 381, Geremia 188, Tommasi 141, Rismondo 96. Nessuno di essi risultò eletto. Sostanzialmente l’elettorato aveva seguito le indicazioni dei compi- latori della lista, puntando sul capolista Meneghetti e, in subordine, su Bobbio; un notevole balzo in avanti fu registrato da Sagramora, collocato al sesto posto e arrivato terzo; Zorzi perdeva tre posizioni, superato da Sagramora, Gallo e Zen. Il bassanese Silvestri guadagnava due posizioni,

93 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 3, fasc. 1. 94 «Il risultato delle elezioni di Primavera, che il Pci vicentino s’attendeva con- fortante, fu così negativo – in quelle per la Costituente ancora più che nelle ammi- nistrative (fuorché a Schio) – da rappresentare un autentico choc», così scrive G. Pu- pillo, Il pesciolino rosso. I comunisti a Vicenza dal 1942 al 1990, [Vicenza 2001], p. 93. 95 Cifre defi nitive, in «Il Giornale di Vicenza», 4 giugno 1946. 96 Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 5, fasc. 7, nota del commissario Balestra alla Direzione Generale del PdA a Roma del 9 agosto 1946. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 137 collocandosi davanti alla Geremia e a Tommasi. L’altro vicentino Gallo, collocato in quinta posizione, fi nì al quinto posto per numero di voti. Deludente risultò l’1,30% ottenuto in provincia di Vicenza dal PdA, che si collocava però perfettamente in linea con gli altrettanto deluden- ti risultati conseguiti in tutta Italia da un partito che aspirava a inserirsi tra i «grandi» della scena politica e che invece usciva drasticamente ridimensionato dalle urne. A livello nazionale il partito conseguì l’1,5%: 1,4% al Nord, 1,6% al Centro, 1,6% al Sud e 1,4% nelle Isole97. Non cambiava la situazione generale del Vicentino neppure consi- derando il voto del solo capoluogo di provincia: è vero che la Dc in città ottenne solamente il 44,1%, quando il Psiup arrivava al 31,5% e il Pci saliva all’11,6: il risultato del PdA, pur migliore, non superava il 2,0%, di poco superiore all’1,6% del Pri, ma inferiore sempre al 4,8% ottenuto sia dall’Uomo Qualunque che dalla Unione democratica nazionale. Anche dove l’elettorato era maggiormente spostato a sinistra, come in città, i voti del PdA non subivano sostanziali mutamenti. Non poteva consolare i dirigenti azionisti il fatto che la repubblica, per la quale il partito si era decisamente battuto, avesse vinto in provin- cia con il 54,1% e nel capoluogo addirittura con il 62,2%98. L’esito delle urne aveva sanzionato la marginalità politica del PdA, partito di grandi nomi, di grandi teste, ma con poco seguito tra gli elet- tori, relegandolo al rango di «partitino», che ben poco ruolo avrebbe potuto svolgere tra i tre grossi partiti di massa che si erano affermati in Italia: Dc, Pci e Psi. Per offrire a grandi linee la geografi a elettorale del Partito d’Azione nel Vicentino, va rilevato come esso superò il 5% solo in tre comuni (Laghi, e Arsiero), si collocò tra il 3 e il 4% in un altro (Posina), tra il 2 e il 3% in sei comuni (Bassano del Grappa, Gambugliano, Thiene, Valdastico, Zugliano, Carrè). Una percentuale superiore alla media provinciale il partito registrò anche ad Arcugnano, Arzignano, Asiago, Barbarano, Breganze, Calve- ne, Chiampo, Cogollo del Cengio, Costabissara, , , Mon- tecchio Maggiore, Nanto, San Germano dei Berici, Torri di Quartesolo, Valdagno, , Velo d’Astico, Vicenza e Zanè. Considerando invece la distribuzione dei voti ottenuti dal PdA nei singoli comuni in relazione al totale conseguito dal partito in tutta la pro-

97 M.S. Piretti, Le elezioni politiche in Italia dal 1848 ad oggi, Bari 1995, p. 343. 98 Il referendum in provincia, in «Il Giornale di Vicenza», 5 giugno 1946. 138 Gianni A. Cisotto vincia, si nota che un quinto di essi è stato ottenuto nel capoluogo: 20,54% a Vicenza, 9,56% a Bassano (dove era in lista Primo Silvestri), 5,84% a Val- dagno, 3,57% a Thiene, per riportare i casi di maggior consistenza. Illuminante però risulta il confronto tra iscritti al partito e risultati elettorali ottenuti dallo stesso. Come evidenziato dalla tabella 3, sono i comuni nei quali i voti conseguiti al PdA alle elezioni per la Costituente risultarono inferiori, anche sensibilmente, al numero degli iscritti: Asigliano 92%, Grumolo delle Abbadesse 66%, Sarego 60%, Noventa Vicentina 49, Lonigo 33%, Montecchio Maggiore 17%, Pojana Maggiore 8%, Calvene 7%, Tretto 7%, Bolzano Vicentino 4%. Va evidenziato il macroscopico divario evidenziatosi ad Asigliano Veneto, dove a fi anco dei 57 iscritti segnalati dai registri alla fi ne del 1945 risultano dalle urne solamente 4 voti al PdA. Sorge spontaneo il dubbio se si trattava di effettivi iscritti oppure solamente di nomi anno- tati, con tutti i carismi dell’uffi cialità (nome, cognome, data di nascita, professione, indirizzo ecc.), ma senza che corrispondesse una effettiva adesione al partito. Considerevole appare anche lo scarto registrato a Grumolo delle Abbadesse (4 voti a fi anco di 12 iscritti), a Sarego (10 voti contro 25 iscritti), a Noventa Vicentina (29 voti contro 57 iscritti). In tutti gli altri comuni i voti risultarono, a volte nettamente, supe- riori agli iscritti: vanno segnalati i casi eclatanti di Marostica: 69 voti a fronte di un solo iscritto (alla sezione di Bassano), di Recoaro (49 voti contro 1 iscritto alla sezione di Valdagno), di Rosà (42 voti contro un iscritto alla sezione di Bassano), di Cornedo (30 voti con un solo iscrit- to, alla sezione di Valdagno). In tutti quattro i casi nel comune non esisteva una sezione del PdA. Andrebbero poi considerati anche i comuni nei quali non esisteva nessuno iscritto al PdA e quindi tutti i voti evidenziavano un saldo positivo più o meno accentuato, come ad esempio i 120 ottenuti ad Arsiero o i 59 a Barbarano Vicentino. «La catastrofe del partito d’azione» defi nì i risultati Licisco Maga- gnato99. Gli fa eco Mario Mirri quando afferma che per gli azionisti «le elezioni per la Costituente furono una cocente delusione»100.

99 L. Magagnato, Le «lettere dall’America», in Gaetano Salvemini nella cultura e nella politica italiana, [Roma 1968], p. 119. 100 Lettera all’autore del 14 novembre 2004 da Pisa. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 139

La deludente prova elettorale diede in qualche modo il colpo di gra- zia ad un partito che era uscito dilaniato dal congresso di Roma del feb- braio 1946. La «crisi» era già iniziata allora, quella crisi che tra alterne vi- cende portò allo scioglimento del PdA nel congresso dell’ottobre 1947. Ma questa è un’altra storia. 140 Gianni A. Cisotto

Tabella 1. Iscritti per sezione (1945)

Sezione Iscritti % sul totale iscritti Altavilla Vicentina 5 0,46 Arcugnano 10 0,91 Arzignano 21 1,91 Asiago 13 1,19 Asigliano Veneto 57 5,20 Barbarano Vicentino 7 0,64 Bassano del Grappa 69 6,29 Bolzano Vicentino 22 2,01 Breganze 9 0,82 Calvene 12 1,09 Cavazzale – Monticello Co. Otto – 11 1,00 Quinto V.no – Torri di Quartesolo Chiampo 30 2,73 Costabissara 12 1,09 Creazzo 7 0,64 Fara Vicentino 25 2,28 Gambugliano 8 0,73 Grumolo delle Abbadesse 15 1,37 Lonigo 72 6,56 Malo 20 1,82 Montecchio Maggiore 89 8,11 Nanto 4 0,36 Noventa Vicentina 57 5,20 Pedescala-Valdastico 5 0,46 Pojana Maggiore 24 2,19 Sandrigo 10 0,91 Sarego 25 2,28 Schio 37 3,37 Sossano 6 0,55 Sovizzo 3 0,27 Thiene 56 5,10 Tretto 14 1,28 Valdagno 47 4,28 Vicenza 263 23,97 Zugliano 32 2,92 Totale 1097 100,00

Fonte: Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 7, Registro degli iscritti e schede degli iscritti. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 141

Tabella 2. Iscritti per comune di residenza (1945)

Comune Iscritti % sul totale Altavilla Vicentina 5 0,46 Altissimo 1 0,09 Arcugnano 10 0,91 Arzignano 20 1,82 Asiago 10 0,91 Asigliano Veneto 57 5,20 Barbarano Vicentino 7 0,64 Bassano del Grappa 64 5,83 Bolzano Vicentino 22 2,01 Breganze 9 0,82 2 0,18 Calvene 13 1,19 3 0,27 Chiampo 30 2,73 Cornedo 1 0,09 Costabissara 12 1,09 Creazzo 7 0,64 2 0,18 Fara Vicentino 26 2,37 Gambugliano 8 0,73 Grumolo delle Abbadesse 12 1,09 Lonigo 72 6,56 Lugo Vicentino 5 0,46 Malo 21 1,91 Marostica 1 0,09 Montecchio Maggiore 88 8,02 Monticello Conte Otto 7 0,64 2 0,18 Nanto 4 0,36 Noventa Vicentina 57 5,20 3 0,27 Pojana Maggiore 24 2,19 1 0,09 1 0,09 Recoaro 1 0,09 2 0,18 142 Gianni A. Cisotto

Comune Iscritti % sul totale Rosà 1 0,09 Sandrigo 11 1,00 1 0,09 Sarego 25 2,28 Schio 37 3,37 Sossano 6 0,55 Sovizzo 5 0,46 Thiene 47 4,28 Torri di Quartesolo 3 0,27 Tretto 14 1,28 3 0,27 Valdagno 37 3,37 Valdastico 5 0,46 Vicenza 261 23,79 1 0,09 Zugliano 30 2,73 Totale 1097 100,00

Fonte: elaborazioni da Mrrv, Archivio del Partito d’Azione, b. 7, Registro degli iscritti e schede degli iscritti. Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 143

Tabella 3. Elezioni per la Costituente (2 giugno 1946)

Comune Voti PdA % Agugliaro 7 0,72 6 0,33 Alonte 4 0,75 Altavilla Vicentina 16 0,85 Altissimo 5 0,46 Arcugnano 39 1,54 Arsiero 120 5,22 Arzignano 111 1,66 Asiago 62 1,70 Asigliano 4 0,63 Barbarano Vicentino 59 1,44 Bassano del Grappa 383 2,91 Bolzano Vicentino 21 1,29 Breganze 40 1,41 Brendola 23 0,99 7 0,56 Brogliano 12 1,18 22 1,09 Caltrano 14 1,07 Calvene 12 1,63 Camisano Vicentino 14 0,43 9 0,83 4 0,85 Carrè 24 2,33 Cartigliano 13 0,93 10 0,51 Castegnero 8 0,64 12 0,62 Chiampo 60 1,74 Chiuppano 9 0,81 Cismon del Grappa 15 1,20 Cogollo del Cengio 27 1,52 19 0,74 Cornedo Vicentino 30 0,82 Costabissara 21 1,78 Creazzo 12 0,81 Crespadoro 9 0,68 Dueville 22 0,56 144 Gianni A. Cisotto

Comune Voti PdA % 22 1,07 Fara Vicentino 27 1,15 Foza 13 1,76 Gallio 2 0,11 14 0,75 Gambugliano 12 2,45 10 1,03 7 0,45 Grumolo delle Abbadesse 4 0,28 21 0,75 Laghi 18 5,88 Lastebasse 6 1,61 16 0,69 Lonigo 48 0,71 23 1,26 25 1,10 Malo 46 1,06 7 0,26 Marostica 69 1,13 8 0,52 6 0,50 15 0,83 Montebello Vicentino 15 0,47 Montecchio Maggiore 73 1,69 16 0,85 15 0,87 4 0,40 5 0,71 Monticello Conte Otto 10 0,57 7 0,55 Mussolente 5 0,44 Nanto 15 1,42 3 0,38 Nove 15 1,07 Noventa Vicentina 29 0,79 Orgiano 12 0,74 Pedemonte 8 0,83 Pianezze 34 5,77 Piovene Rocchette 26 0,92 Pojana Maggiore 22 0,88 Struttura e geografi a del Partito d’Azione nel Vicentino 145

Comune Voti PdA % Posina 43 3,72 Pove 11 0,94 6 0,57 Quinto Vicentino 14 1,02 49 1,21 Roana 30 1,03 Romano d’Ezzelino 22 0,90 Rosà 42 0,96 15 0,54 4 0,72 Salcedo 1 0,15 San Germano dei Berici 16 1,70 San Nazario 8 0,64 4 0,80 7 0,52 Sandrigo 33 1,11 22 0,92 Sarcedo 9 0,51 Sarego 10 0,53 5 0,48 Schio 108 0,77 2 0,49 Sossano 14 0,68 Sovizzo 8 0,61 Tezze sul Brenta 13 0,40 Thiene 148 2,42 Tonezza 6 0,82 Torrebelvicino 20 0,66 Torri di Quartesolo 26 1,52 Tretto 13 0,85 Trissino 23 0,89 Valdagno 234 1,75 Valdastico 32 2,05 Valli del Pasubio 45 1,51 4 0,23 Velo d’Astico 22 1,54 Vicenza 813 1,93 Villaverla 14 0,61 Zanè 20 1,44 Zugliano 49 2,14

Fonte: elaborazioni dal «Giornale di Vicenza», 4-5 giugno 1946.