Schede Libri
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“Le voci dei Libri” all’Archiginnasio da settembre a dicembre alle ore 17.30 Biblioteca dell’Archiginnasio - Sala Stabat Mater Piazza Galvani, 1 – Bologna SCHEDE DEI LIBRI IN PRESENTAZIONE 5 SETTEMBRE Clara è magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda della tempesta che l'accompagna. L'ultima volta che l'hanno vista viva, camminava nuda nel centro della statale Bari-Taranto. Questa è la storia di due giovinezze, una famiglia, una città, delle colpe dei padri annidate nella debolezza dei figli, di un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa fino all'attimo preciso in cui è già troppo tardi. Al centro c'è un corpo di donna chiuso nello sguardo di tutti quelli che hanno creduto di poterlo possedere, e intorno l'abissale cruenta vanità del potere. Mobile e intenso, La ferocia è un libro che costruisce un mondo - il nostro. Nicola Lagioia Lagioia ha esordito (per minimum fax) con Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) , uscito nel 2001. Nel 2004 il passaggio a Einaudi, con cui ha pubblicato Occidente per principianti e, soprattutto, il suo romanzo più riuscito, Riportando tutto a casa (2009). Nel 2014 è poi LA FEROCIA (Einaudi) arrivato La ferocia , romanzo con cui ha appena vinto lo Strega. Nel corso della sua carriera, Nicola di Nicola Lagioia Lagioia ha pubblicato anche racconti e saggi . L’autore pugliese è anche un editor (dirige Nichel , la collana di letteratura italiana di minimum fax ), e dal 2010 conduce periodicamente Pagina3 , la rassegna quotidiana delle pagine culturali di Radio3. Inoltre, è tra i selezionatori della Mostra del cinema di Venezia . 19 SETTEMBRE Giunto all'età di sessant'anni Domenico Nanni fa i conti con il suo passato, perché si rende conto di essere sempre stato un uomo senza scrupoli e attaccato sono al denaro e al potere. Giornalista a l'Avvenire infatti, aveva ceduto presto alle lusinghe dei potenti, abbandonando sogni e idee rivoluzionarie che aveva precedentemente abbracciato per sentirsi come gli altri. E così si era sporcato le mani, immischiandosi nella politica e nella finanza degli ultimi quarat'anni della storia italiana. Adesso, con una presa di coscienza, racconta quell'Italia che si è lasciata trascinare in basso. "viaggio al termine della notte" nell'Italia degli ultimi trent'anni. Valerio Varesi nato a Torino, vive a Parma e lavora nella redazione de la Repubblica di Bologna. Romanziere eclettico, è il creatore del commissario Soneri, protagonista dei polizieschi che hanno LO STATO DI EBBREZZA ispirato le tre serie televisive Nebbie e delitti con Luca Barbareschi (distribuite anche negli Stati Uniti). È (Frassinelli) inoltre uno dei rari autori italiani tradotti con grande successo all’estero, e nel 2011 è stato finalista al CWA International Dagger, il premio internazionale per la narrativa gialla. Nel 2015, dopo il grande di Valerio Varesi successo del suo ultimo libro Il commissario Soneri e la strategia della lucertola , ha invece vinto il premio “La provincia in giallo”. Parallelamente Varesi ha iniziato la propria personale ricognizione della recente storia italiana con due romanzi generosi e appassionanti: La sentenza e Il rivoluzionario . Lo stato di ebbrezza conclude questo percorso, arrivando fino ai giorni nostri. 24 SETTEMBRE Siamo circondati, sommersi dalle immagini. Dagli schermi dei computer e degli apparec- chi televisivi, dai muri delle strade, dalle pagine dei giornali, immagini d’ogni genere ci seducono, ci impartiscono ordini (compra!), ci spaventano, ci abbagliano. Questo libro ci invita a guardare le immagini lentamente, attraverso alcuni esempi, notissimi e meno noti: Guernica , il manifesto di Lord Kitchener con il dito puntato verso chi guarda, il Marat di David, il frontespizio del Leviatano di Hobbes, una coppa d’argento dorato con scene della conquista del Nuovo Mondo. Immagini politiche? Sì, perché ogni immagine è, in un certo senso, politica: uno strumento di potere. Siamo soggiogati da menzogne di cui noi stessi siamo gli autori, ha scritto Tacito —e sono parole indimenticabili. È pos- PAURA REVERENZA E sibile infrangere questo rapporto. TERRORE (Adelphi) di Carlo Ginzburg Carlo Ginzburg , storico figlio del letterato antifascista Leone e della scrittrice Natalia, si è occupato prevalentemente di storia della mentalità e della cultura popolare tra il XVI e il XVII sec. Nella sua lunga attività accademica e scientifica e nei suoi numerosi libri, tradotti in oltre venti lingue, ha condotto una profonda riflessione sul mestiere di storico nel solco di uno dei suoi maestri, Marc Bloch. Ha insegnato nelle Università di Bologna, Harvard, Yale e Princeton, alla UCLA University of California di Los Angeles e alla Normale di Pisa 26 SETTEMBRE Raffaele la Capria, LE OPERE nella collana I MERIDIANI (Mondadori). Con l’autore intervengono Marco Antonio Bazzocchi e Renata Colorni. Raffaele La Capria ha sempre pensato a se stesso come all'autore di una sola opera, un unico work in progress formato dai libri che via via è andato pubblicando. Per questa ragione non c'è libro che nel corso degli anni egli non abbia riscritto e commentato, mescolando in modo originale e libero la narrativa con la saggistica. Questo Meridiano, curato da Silvio Perrella, giovane critico da tempo amico ed esegeta di La Capria, si è dunque trasformato in una sfida letteraria: quella di realizzare il suo desiderio di un'opera racchiusa in solo libro. Raffaele La Capria Autore tra i più significativi del secondo Novecento italiano, ha al suo attivo una vasta produzione di narratore e di saggista. Il suo romanzo più noto è Ferito a morte (1961, Premio OPERE (Meridiani Strega). Tra i vari riconoscimenti: Premio Campiello alla carriera 2001, Premio Chiara (2002) sempre alla carriera, Premio Viareggio per la narrativa (2005). Nel 2011 gli è stato assegnato il Premio Alabarda Mondadori) d’oro alla carriera per la letteratura. E’ stato anche co-sceneggiatore di molti film di Francesco Rosi. di Raffaele La Capria 17 OTTOBRE Esiste una strada poco battuta nel lungo processo di costruzione europea. Imboccarla ci farebbe uscire dal vicolo cieco in cui le nostre società e i nostri Paesi sono fermi, mentre i confusi rumori e le angosce del mondo globale ci assediano e ci fanno paura. L'archeologo Andrea Carandini, presidente del FAI, ci guida alla riscoperta di questa via europea alla serenità e forse anche alla felicità, dissotterrando una tradizione culturale ancora viva e pulsante, quella del grande illuminismo romantico di Isaiah Berlin, il cui pensiero introduce alla imperfezione migliorabile, apprezzando finalmente la molteplicità della vita e la tolleranza. Con questa guida autorevole, ripercorriamo la tradizione europea tra '700 e '800, per ritrovare le idee che oggi servono, se vogliamo risorgere. Non si tratta solo di riformare una liberal-democrazia decadente quale è PAESAGGIO DI IDEE , TRE quella italiana, quanto di appassionare giovani e meno giovani all’uso consapevole della ANNI CON ISAIAH BERLIN ragione non conformista, perché solo coltivando i sogni della ragione saremo in grado (Rubettino) di non generare mostri, o almeno di non averne paura. di Andrea Carandini Andrea Carandini , Presidente del Fai, uno dei maggiori archeologi italiani, uomo di cultura e Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali dal 2009 al 2012. Ha condotto numerose importanti campagne di scavo, tra cui quello della Villa Romana di Settefinestre (Grosseto) e quello presso le pendici settentrionali del Monte Palatino a Roma. Autore di molteplici pubblicazioni, tra le ultime il saggio del 2012 Il nuovo dell'Italia è nel passato (Editori Laterza) in cui pone la conoscenza della storia antica come snodo di interpretazione del presente e come terreno di progettazione del futuro e Atlante di Roma Antica (Electa) frutto di 10 anni di ricerche. 3 N0VEMBRE Non luogo a procedere è un libro violento e appassionato che racconta il rapporto NON LUOGO A dell'umanità con la morte e la guerra. Nonostante sia ambientato nel presente, il libro si PROCEDERE (Garzanti) dilata in tempi e luoghi anche lontani parlando di guerra, orrore, infamie cancellate e di Claudio Magris amore. Claudio Magris racconta storie d'amore e di delirio: un uomo che sacrifica la vita alla sua costruzione; una donna erede dell'esilio ebraico e della schiavitù dei neri; e molte altre vicende tra orrore e amore, colpe e silenzi. Claudio Magris , germanista e scrittore italiano. Docente di letteratura tedesca all'università di Trieste, collabora al “Corriere della Sera. Ha contribuito, con numerosi studi, a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito absburgico. E’ anche autore di testi narrativi, fra cui Microcosmi (1997, premio Strega). Da ricordare anche il saggio, scritto in collaborazione con Angelo Ara, Trieste. Una identità di frontiera (1987), affettuoso omaggio alla propria città natale, e il testo teatrale Stadelmann (1988). 7 NOVEMBRE In Scrittori e popolo Asor Rosa ricostruiva il quadro storico dello sviluppo del tema populista nella letteratura italiana del Novecento, demistificando alcuni dei «luoghi comuni» di quella cultura, riassumibili nella valorizzazione mitica del «popolo» da un punto di vista piccolo-borghese, una peculiarità dei gruppi intellettuali italiani ereditata dall'Ottocento. Oggi molti aspetti delle vecchie stratificazioni sociali sono andati perduti, le élite intellettuali hanno perso il loro ruolo egemonico e al «popolo» si è sostituita la «massa». Sono di conseguenza cambiate le strutture primarie del sapere, della conoscenza e della creazione artistica e letteraria. L'ampia generazione di scrittori nati dopo il 1960 ha per lo piú smesso di dialogare con la tradizione, rinchiudendosi in un atomismo individualistico. A questo paesaggio magmatico, l'autore cerca di dare SCRITTORI E POPOLO ordine ed espressione in Scrittori e massa. Rimanendo fedele a un metodo critico 1965. SCRITTORI E sempre attento all'individuazione di temi, linguaggi e forme, Asor Rosa isola ciò che non MASSA 2015 (Einaudi) c'è piú e ciò che è profondamente mutato, rintracciandolo nelle narrazioni di quegli di Asor Rosa scrittori che ancora vogliono e sanno raccontare il disagio del nostro tempo senza storia e identità.